EN 280 2005 Piattaforme Di Lavoro Elevabili
Short Description
Norma per la costruzione, il calcolo e la verifica di piattaforme di lavoro elevabili...
Description
Ente Nazionale Italiano di Unificazione
Via Battistotti Sassi, 11b 20133 M ilano - Italia
Ente riconosciuto con DPR n. 1522 del 20.9.1955 M em bro Italiano ISO e CEN
Telefono (02) 700241 Telefax Sett. Vendite (02) 70105992 Telefax Sett. Tecnico (02) 70106106 Internet: http://ww w.uni.com
P.IVA 06786300159
CC P 31636202
CF 80037830157
LICENZA D’USO
USER LICENSE
UNI riconosce al cliente di questo prodotto scaricato on-line dal webstore UNI (d’ora in avanti denominati solo “prodotto”) i diritti non esclusivi e non trasferibili di cui al dettaglio seguente, in conseguenza del pagamento degli importi dovuti. Il cliente ha accettato di essere vincolato ai termini fissati in questa licenza circa l'installazione e la realizzazione di copie o qualsiasi altro utilizzo del prodotto. La licenza d'uso non riconosce al cliente la proprietà del prodotto, ma esclusivamente un diritto d'uso secondo i termini fissati in questa licenza. UNI può modificare in qualsiasi momento le condizioni di licenza d'uso.
For this product downloaded online from the UNI webstore (hereafter referred to as "products") UNI grants the client with the non-exclusive and non-transferable rights as specified in detail below, subordinate to payment of the sums due. The client accepted the limits stated in this license regarding the installation or production of copies or any other use of the products. The user license does not confer to clients ownership of the product, but exclusively the right to use according to the conditions specified in this license. UNI may modify the conditions of the user license at any time without notice.
COPYRIGHT Il cliente ha riconosciuto che: – il prodotto è di proprietà di UNI in quanto titolare del copyright -così come indicato all'interno del prodotto- e che tali diritti sono tutelati dalle leggi nazionali e dai trattati internazionali sulla tutela del copyright – tutti i diritti, titoli e interessi nel e sul prodotto sono e saranno di UNI, compresi i diritti di proprietà intellettuale.
COPYRIGHT The client acknowledged that: – The product is property of UNI, as copyright owner –as specified in the product itsselves– and the said rights are governed by national legislation and international agreements on copyright. – All rights, deeds and interests in and on the product shall remain property of UNI, including those of intellectual property.
UTILIZZO DEL PRODOTTO Il cliente può installare ed utilizzare esclusivamente per fini interni del proprio personale dipendente una sola copia di questo prodotto, su postazione singola. Le condizioni per l'installazione che permetta la condivisione del prodotto da parte di più postazioni devono essere concordate con UNI. Al cliente è consentita la realizzazione di UNA SOLA COPIA del file del prodotto, ai fini di backup. Il testo del prodotto non può essere modificato, tradotto, adattato e ridotto. L'unica versione del testo che fa fede è quella conservata negli archivi UNI. È autorizzata la riproduzione -NON INTEGRALE- del prodotto solo su documenti ad esclusivo uso interno del cliente. È vietato dare il prodotto in licenza o in affitto, rivenderlo, distribuirlo o cederlo a qualunque titolo in alcuna sua parte, né in originale né in copia.
PRODUCT USE The client may install and use a single copy of the product on one workstation exclusively for internal use by employed personnel. Conditions of installation which enable sharing of the product by multiple workstations must be agreed upon with UNI. The client is permitted to make ONE COPY ONLY for backup purposes. The text of the product may not be modified, translated, adapted or reduced. The only version of the authentic text is that conserved in the UNI archives. NON-INTEGRAL reproduction of the product is authorised only on documents used exclusively internally by the client. Granting of the product license, hire, resale, distribution or transfer of any part of the product, in its original version or copy is strictly prohibited.
AGGIORNAMENTO DEL PRODOTTO Questo prodotto scaricato on-line dal webstore UNI è la versione in vigore al momento della vendita. Il prodotto è revisionato, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. UNI non si impegna ad avvisare il cliente della pubblicazione di varianti, errata corrige o nuove edizioni che modificano, aggiornano o superano completamente il prodotto; è importante quindi che il cliente si accerti di essere in possesso dell'ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
PRODUCT UPDATES This product downloaded online from the UNI webstore is the current version of the UNI standard valid at the time of sale. Products are revised, when necessary, with the publication of new editions or updates. UNI does not undertake to notify clients of publication of the said variants, errata corrige or new editions which modify, update or completely replace products; it is therefore important that the clients ensure possession of the latest edition and updates where relevant.
RESPONSABILITA’ UNI Né UNI né un suo dirigente, dipendente o distributore può essere considerato responsabile per ogni eventuale danno che possa derivare, nascere o essere in qualche modo correlato con il possesso o l'uso del prodotto da parte del cliente. Tali responsabilità sono a carico del cliente.
UNI LIABILITY Neither UNI nor relative manager, employee or distributor may be held liable for any damage deriving/arising from or correlated to the use of any products by clients. Liability lies exclusively with the clients.
TUTELA LEGALE Il cliente assicura a UNI la fornitura di tutte le informazioni necessarie affinché sia garantito il pieno rispetto dei termini di questo accordo da parte di terzi. Nel caso in cui l'azione di terzi possa mettere in discussione il rispetto dei termini di questo accordo, il cliente si impegna a collaborare con UNI al fine di garantirne l'osservanza. UNI si riserva di intraprendere qualsiasi azione legale nei confronti del cliente a salvaguardia dei propri diritti in qualsiasi giurisdizione presso la quale vi sia stata una violazione del presente accordo. L'accordo è regolato dalla normativa vigente in Italia e il tribunale competente per qualsiasi controversia è quello di Milano.
LEGAL PROTECTION The client shall guarantee to UNI the supply of all information required to ensure the full observance of the terms of this agreement by third parties. Should the action of third parties compromise observance of the said terms of agreement, the client undertakes to collaborate with UNI to guarantee compliance. The agreement is governed by current standards in Italy, and in the event of dispute the competent court shall be that of Milan. UNI reserves to undertake legal action with respect to the client to safeguard specific rights in all aspects of jurisdiction in which the present agreement has been breached.
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
Piattaforme di lavoro mobili elevabili NORMA EUROPEA
Calcoli per la progettazione Criteri di stabilità - Costruzione - Sicurezza - Esami e prove
UNI EN 280
GIUGNO 2005 Mobile elevating work platforms
Design calculations Stability criteria - Construction - Safety - Examinations and tests La norma specifica i requisiti tecnici e le misure di sicurezza per tutti i tipi e per tutte le dimensioni di piattaforme di lavoro elevabili, destinate a spostare persone alle posizioni di lavoro da cui possano svolgere mansioni dalla piattaforma di lavoro, con l’intendimento che le persone accedano ed escano dalla piattaforma di lavoro attraverso una posizione di accesso definita.
TESTO ITALIANO
La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 280 (edizione luglio 2001) e dell’aggiornamento A1 (edizione luglio 2004).
ICS UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia
53.020.99
© UNI Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell’UNI. www.uni.com UNI EN 280:2005
Pagina I
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
PREMESSA NAZIONALE La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, della norma europea EN 280 (edizione luglio 2001) e dell’aggiornamento A1 (edizione luglio 2004), che assumono così lo status di norma nazionale italiana. La presente norma è stata elaborata sotto la competenza della Commissione Tecnica UNI Apparecchi di sollevamento e relativi accessori La presente norma è stata ratificata dal Presidente dell’UNI, con delibera del 19 aprile 2005.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso. Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa. Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi. UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina II
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
EUROPEAN STANDARD NORME EUROPÉENNE EUROPÄISCHE NORM ICS
EN 280 July 2001 + A1 July 2004
53.020.99
English version
Mobile elevating work platforms - Design calculations - Stability criteria - Construction - Safety - Examinations and tests
Plates-formes élévatrices mobiles de personnel - Calculs de conception - Critère de stabilité - Construction - Sécurité Examens et essais
Fahrbare Hubarbeitsbühnen - Berechnung Standsicherheit - Bau - Sicherheit - Prüfungen
This European Standard was approved by CEN on 15 June 2001. Amendment A1 modifies the European Standard EN 280:2001; it was approved by CEN on 13 May 2004. CEN members are bound to comply with the CEN/CENELEC Internal Regulations which stipulate the conditions for giving this European Standard the status of a national standard without any alteration. Up-to-date lists and bibliographical references concerning such national standards may be obtained on application to the Central Secretariat or to any CEN member. This European Standard exists in three official versions (English, French, German). A version in any other language made by translation under the responsibility of a CEN member into its own language and notified to the Central Secretariat has the same status as the official versions. CEN members are the national standards bodies of Austria, Belgium, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Estonia, Finland, France, Germany, Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Latvia, Lithuania, Luxembourg, Malta, Netherlands, Norway, Poland, Portugal, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland and United Kingdom.
EUROPEAN COMMITTEE FOR STANDARDIZATION COMITÉ EUROPÉEN DE NORMALISATION EUROPÄISCHES KOMITEE FÜR NORMUNG Management Centre: rue de Stassart, 36 B-1050 Brussels
© 2004 CEN
All rights of exploitation in any form and by any means reserved worldwide for CEN national Members.
Ref. No. EN 280:2001/ A1:2004: E
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina III
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
INDICE PREMESSA
1
PREMESSA ALL’AGGIORNAMENTO A1
1
0
INTRODUZIONE
2
1
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
2
2
RIFERIMENTI NORMATIVI
3
TERMINI E DEFINIZIONI
4
3 figura
1
Illustrazione di alcune definizioni (1) ...................................................................................................... 6
figura
2
Illustrazione di alcune definizioni (2) ...................................................................................................... 6
4
ELENCO DEI PERICOLI prospetto
1
5 5.1 5.2
6 Elenco dei pericoli significativi .................................................................................................................. 7
REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA 10 Generalità................................................................................................................................................... 10 Calcoli strutturali e di stabilità.......................................................................................................... 10 Carico nominale - persone ..................................................................................................................... 11 Carico nominale - equipaggiamento ................................................................................................... 11
figura
3
figura
4
figura
5
Esempi 1 e 2 delle combinazioni dei momenti massimi di ribaltamento dovuti a sollecitazioni e forze ................................................................................................................................ 15
figura
6
Esempi 3 e 4 delle combinazioni dei momenti massimi di ribaltamento dovuti a sollecitazioni e forze ................................................................................................................................ 16
figura
7
Esempi 5 e 6 delle combinazioni dei momenti massimi di ribaltamento dovuti a sollecitazioni e forze ................................................................................................................................ 17
figura
8
Esempi 7 e 8 delle combinazioni dei momenti massimi di ribaltamento dovuti a sollecitazioni e forze ................................................................................................................................. 18
prospetto
2
Esempi di direzioni e combinazioni di carichi e sollecitazioni per i calcoli di stabilità ........ 19
figura
9
Coefficiente spettrale di carico h .......................................................................................................... 20
figura
10
Telaio e stabilizzatori ........................................................................................................................... 21 Distanza di frenata massima per le piattaforme di lavoro mobili elevabili dei tipi 2 e 3..... 24 Struttura estensibile .............................................................................................................................. 25
5.3 5.4 prospetto
3
5.5 5.6 5.7 5.8 5.9 5.10 figura
11
figura
12
figura
13
figura
14
figura
15
figura
16
5.11 prospetto
4
Soluzioni per la riduzione del rischio di ribaltamento e di superamento delle sollecitazioni ammesse ............................................................................................................................ 25
Sistemi di trasmissione di struttura estensibile ...................................................................... 28 Piattaforma di lavoro ............................................................................................................................ 33 Comandi...................................................................................................................................................... 35 Apparecchiatura elettrica ................................................................................................................... 36 Sistemi idraulici ....................................................................................................................................... 37 Cilindri oleodinamici.............................................................................................................................. 38 Pressioni del cilindro; normale condizione operativa (cilindro in compressione) ................. 39 Pressioni del cilindro; normale condizione operativa (cilindro in tensione)............................ 39 Pressioni del cilindro; guarnizione danneggiata .............................................................................. 40 Cilindri gemelli in compressione; normale condizione operativa ............................................... 40 Cilindri gemelli in compressione; una linea bloccata ..................................................................... 41 Dispositivi di sicurezza ........................................................................................................................ 42 Esempio per spiegare l'utilizzo delle categorie................................................................................ 43 Categorie dei dispositivi di sicurezza .................................................................................................. 45
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina IV
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
6 6.1 6.2 6.3
VERIFICA DEI REQUISITI E/O DELLE MISURE DI SICUREZZA 45 Esami e prove .......................................................................................................................................... 45 Prove di tipo delle piattaforme di lavoro mobili elevabili ................................................... 48 Prove prima dell'introduzione sul mercato ............................................................................... 48
7 7.1 7.2
INFORMAZIONI PER L'USO 48 Manuale di istruzioni ............................................................................................................................ 48 Marcatura ................................................................................................................................................... 51
APPENDICE (informativa)
A
USO DELLE PIATTAFORME DI LAVORO MOBILI ELEVABILI CON VELOCITÀ DEL VENTO MAGGIORI DI 12,5 M/S (SCALA BEAUFORT 6)
53
APPENDICE (informativa)
B
FATTORI DINAMICI NEI CALCOLI DI STABILITÀ E STRUTTURALI
54
APPENDICE (normativa)
C
CALCOLO DEI SISTEMI DI TRASMISSIONE A FUNE
56
prospetto C.1
Gruppi di trasmissione conformemente alle categorie di tempo di funzionamento ............ 56
prospetto C.2
Coefficienti c ................................................................................................................................................ 57
prospetto C.3
Coefficienti h1 .............................................................................................................................................. 58
C.1
Angolo di deflessione ............................................................................................................................... 58
prospetto C.4
Coefficienti h2 .............................................................................................................................................. 59
figura
figura
C.2
Deflessione nella stessa direzione/direzione opposta .................................................................. 60
figura
C.3
Blocchi puleggia ......................................................................................................................................... 60
prospetto C.5
Efficienza dei blocchi puleggia .............................................................................................................. 61
APPENDICE (informativa)
D
figura
D.1
figura
D.2
prospetto D.1 prospetto D.2 figura
D.3
prospetto D.3
APPENDICE (informativa)
E
ESEMPIO DI CALCOLO - SISTEMI DI TRASMISSIONE A FUNE
62
63 Caso 2 .......................................................................................................................................................... 64 Coefficienti operativi ................................................................................................................................. 65 Rapporto Dmin/dmin.................................................................................................................................... 65 Caso 1
..........................................................................................................................................................
Struttura estensibile retratta/estesa; determinazione del numero di sollecitazioni di flessione ω nelle singole funi per la determinazione dei diametri della puleggia e del tamburo ......................................................................................................................................................... 66 .........................................................................................................................................................................
66
ESEMPIO DI CALCOLO - COEFFICIENTE "s ", PROVA DEL CORDOLO
67
figura
E.1
Piattaforma di lavoro mobile elevabile di fronte ad un ostacolo ................................................ 67
figura
E.2
Piattaforma di lavoro mobile elevabile con un ostacolo ............................................................... 67
figura
E.3
Energia potenziale..................................................................................................................................... 68
ZA
RELAZIONI FRA LA PRESENTE NORMA EUROPEA E LE DIRETTIVE UE 69
APPENDICE (informativa)
BIBLIOGRAFIA
UNI EN 280:2005
70
© UNI
Pagina V
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
PREMESSA La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 98 "Piattaforme di sollevamento", la cui segreteria è affidata al DIN. Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro gennaio 2002, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro gennaio 2002. La presente norma europea è stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CEN dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di supporto ai requisiti essenziali della/e Direttiva/e dell'UE. Per quanto riguarda il rapporto con la/e Direttiva/e UE, si rimanda all'appendice informativa ZA che costituisce parte integrante della presente norma. In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.
PREMESSA ALL’AGGIORNAMENTO A1 Il presente documento (EN 280:2001/A1:2004) è stato elaborato dal Comitato Tecnico CEN/TC 98 "Piattaforme di sollevamento", la cui segreteria è affidata al DIN. Al presente aggiornamento alla norma europea EN 280:2001 deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro gennaio 2005, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro gennaio 2005. Il presente documento è stato elaborato nell'ambito di un mandato conferito al CEN dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di supporto ai requisiti essenziali della/e Direttiva/e dell'UE. Nella discussione della clausola di Salvaguardia Francese sul prEN 280:1998 la proposta è stata di fare riferimento alla EN 954-1 e alla EN ISO 13849-2:2003. Questa proposta è stata adottata dal TC 98 e il suo WG 1 ha avuto il compito di preparare un aggiornamento. La decisione è stata basata sul seguente criterio: l'inserimento di questa proposta nel progetto di norma ha richiesto un'altra inchiesta CEN per l'intero documento con la conseguenza che la pubblicazione della EN 280 è stata ulteriormente ritardata. Il ritardo non è stato accettabile per le parti interessate. La divergenza tra il voto formale della EN modificata, in accordo con la clausola di salvaguardia e la elaborazione di un aggiornamento, è stato ritenuto un modo accettabile per risolvere questo problema. In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 1
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
0
INTRODUZIONE Oggetto della presente norma europea è la definizione di regole per la protezione di persone e oggetti dai rischi di incidenti associati con l'azionamento di piattaforme di lavoro mobili elevabili (MEWP). -
La presente norma europea non ripete tutte le regole generali applicabili a tutti i componenti elettrici, meccanici o strutturali.
-
I requisiti di sicurezza della presente norma europea sono stati redatti sulla base che le piattaforme di lavoro mobili elevabili siano periodicamente sottoposte a revisione, conformemente alle istruzioni dei fabbricanti, alle condizioni di funzionamento, alla frequenza d'uso e alle normative nazionali. Si presuppone inoltre che si controlli quotidianamente il funzionamento delle piattaforme di lavoro mobili elevabili prima di azionarle e che queste non siano messe in funzione a meno che tutti i dispositivi di comando e sicurezza richiesti non siano disponibili e funzionanti. Se una piattaforma di lavoro mobile elevabile è utilizzata raramente, i controlli devono essere effettuati prima della messa in funzione. Si suppone inoltre che le persone sulla piattaforma di lavoro, in caso di interruzione della sorgente di potenza, non siano impossibilitate e possano concorrere al funzionamento del dispositivo di emergenza sostitutivo.
-
Per quanto possibile, la presente norma europea definisce solo i requisiti a cui devono conformarsi materiali e apparecchiature ai fini della sicurezza e si suppone che le persone che utilizzano le piattaforme di lavoro mobili elevabili siano adeguatamente addestrate.
-
Ove nel testo per chiarezza sia riportata una misura di sicurezza a titolo esemplificativo, questa non deve essere considerata come l'unica soluzione possibile. Qualsiasi altra soluzione che porti alla stessa riduzione dei rischi è ammissibile, se si ottiene un livello di sicurezza equivalente.
-
Poiché non è stato possibile trovare nessuna spiegazione soddisfacente per i fattori dinamici utilizzati per i calcoli di stabilità nelle precedenti norme nazionali, sono stati adottati i risultati delle prove eseguite in conformità alla CEN/TC98/WG1 per determinare un fattore idoneo e un metodo di calcolo della stabilità per le piattaforme di lavoro mobili elevabili. Il metodo di prova è descritto nell'appendice B (informativa) come guida per i fabbricanti che desiderano utilizzare una maggiore o minore velocità di operazione e avvalersi dello sviluppo dei sistemi di comando. Analogamente, per evitare le immotivate incoerenze nei coefficienti di utilizzo delle funi metalliche delle altre norme relative agli apparecchi di sollevamento, sono stati inseriti stralci appropriati della norma DIN 15020 comunemente accettata nel punto 5.4.2 e nell'appendice C (normativa) con un esempio di lavoro nell'appendice D (informativa).
1
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
1.1
La presente norma europea specifica i requisiti tecnici e le misure di sicurezza per tutti i tipi e per tutte le dimensioni di piattaforme di lavoro mobili elevabili, destinate a spostare persone alle posizioni di lavoro da cui possano svolgere mansioni dalla piattaforma di lavoro, con l'intendimento che le persone accedano ed escano dalla piattaforma di lavoro attraverso una posizione di accesso definita.
1.2
La presente norma europea è applicabile ai calcoli di progettazione strutturale e ai criteri di stabilità, costruzione, esami e prove per la sicurezza prima che le piattaforme di lavoro mobili elevabili siano messe in servizio per la prima volta. Definisce i pericoli derivanti dall'uso delle piattaforme di lavoro mobili elevabili e descrive i metodi per l'eliminazione o la riduzione di questi pericoli. Non copre i pericoli derivanti da: a)
funzionamento mediante dispositivi radio e altri dispositivi telecomandati;
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 2
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
1.3
b)
utilizzo in atmosfere potenzialmente esplosive;
c)
incompatibilità elettromagnetica;
d)
azionamento su sistemi elettrici sotto tensione;
e)
utilizzo di gas compressi per i componenti portanti;
f)
l'accesso o l'uscita dalla piattaforma di lavoro a livelli diversi.
La presente norma europea non si applica a:
1.4
a)
apparecchi di sollevamento del personale installate in maniera permanente a disposizione di livelli definiti (vedere per esempio EN 81-1:1998 e EN 81-2:1998);
b)
apparecchiature antincendio e di soccorso in caso di incendio (vedere per esempio prEN 1777:1994);
c)
cabine di lavoro non guidate sospese mediante apparecchi di sollevamento (vedere per esempio EN 1808:1999);
d)
sollevamento della posizione dell'operatore su trasloelevatori (vedere EN 528:1996);
e)
sponde caricatrici (vedere prEN 1756-1:1994 e prEN 1756-2:1997);
f)
piattaforme di lavoro autosollevanti su colonne (vedere EN 1495:1997);
g)
apparecchiature delle zone fieristiche;
h)
piattaforme elevabili con un'altezza di sollevamento minore di 2 m (vedere EN 1570:1998);
i)
ascensori da cantiere per persone e materiali (vedere prEN 12159:1995);
j)
attrezzature per servizi aeroportuali di rampa (vedere per esempio prEN 1915-1 e prEN 1915-2:1995);
k)
sollevamento della prEN 1726-2:1999).
posizione
dell'operatore
su
carrelli
industriali
(vedere
Classificazione Le piattaforme di lavoro mobili elevabili sono suddivise in due gruppi principali: Gruppo A:
le piattaforme di lavoro mobili elevabili nelle quali la proiezione verticale del baricentro del carico è sempre all'interno delle linee di ribaltamento.
Gruppo B:
le piattaforme di lavoro mobili elevabili nelle quali la proiezione verticale del baricentro del carico può essere all'esterno delle linee di ribaltamento.
Relativamente allo spostamento, le piattaforme di lavoro mobili elevabili sono suddivise in tre tipi: tipo 1 Lo spostamento è consentito solo quando la piattaforma di lavoro mobile elevabile è in posizione di trasporto; tipo 2 Lo spostamento con la piattaforma di lavoro sollevata è controllato da un punto di comando sul telaio; tipo 3 Lo spostamento con la piattaforma di lavoro sollevata è controllato da un punto di comando sulla piattaforma di lavoro. Nota
I tipi 2 e 3 possono essere combinati.
1.5
La presente norma si applica a macchine prodotte 12 mesi dopo la pubblicazione della presente norma.
2
RIFERIMENTI NORMATIVI La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 3
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti). EN 292-1:1991 Safety of machinery - Basic concepts, general principles for design - Part 1: Basic terminology, methodology EN 292-2:1991 Safety of machinery - Basic concepts, general principles for design - Part 2: Technical principles and specifications EN 292-2:1991 Safety of machinery - Basic concepts, general principles for /A1:1995 design - Part 2: Technical principles and specifications EN 349 Safety of machinery - Minimum gaps to avoid crushing of parts of the human body EN 418 Safety of machinery - Emergency stop equipment, functional aspects - Principles for design EN 954-1:1996 Safety of machinery - Safety related parts of control systems Part 1: General principles for design EN 1070:1998 Safety of machinery - Terminology EN 60204-1:1997 Safety of machinery - Electrical equipment of machines - Part 1: General requirements (IEC 60204-1:1997) EN 60529:1991 Degrees of protection provided by enclosures (IP code) (IEC 60529:1989) EN ISO 13849-2:2003 ISO 3864:1984 ISO 4302 ISO 4305 ISO 4309 CR 954-100:1999 Nota
3
Safety of machinery - Safety related parts of control systems Part 2: Validation Safety colours and safety signs Cranes - Wind load assessment Mobile cranes - Determination of stability Cranes - Wire ropes - Code of practice for examination and discard Safety of machinery - Safety related parts of control systems Part 100: Guide on the use and application of EN 954-1:1996
Sono stati considerati solo i documenti riconosciuti con lo stato di norma alla fine del gennaio 2000.
TERMINI E DEFINIZIONI Ai fini della presente norma europea, si applicano i termini e le definizioni date nella EN 1070:1998.
3.1
piattaforma di lavoro mobile elevabile (MEWP): Macchina mobile destinata a spostare persone alle posizioni di lavoro, nelle quali svolgono mansioni dalla piattaforma di lavoro, con l'intendimento che le persone accedano ed escano dalla piattaforma di lavoro attraverso una posizione di accesso definita e che sia costituita almeno da una piattaforma di lavoro con comandi, da una struttura estensibile e da un telaio. Nella presente norma, l'abbreviazione MEWP è utilizzata per piattaforma di lavoro mobile elevabile.
3.2
piattaforma di lavoro (vedere figura 1): Piattaforma o cabina recintata che possa essere spostata sotto carico nella posizione di lavoro richiesta e dalla quale possano essere eseguite operazioni di costruzione, riparazione, ispezione o altri lavori simili.
3.3
struttura estensibile (vedere figura 1): Struttura collegata al telaio e ai supporti della piattaforma di lavoro. Consente lo spostamento della piattaforma di lavoro alla posizione richiesta. Può essere, per esempio, un braccio o una scala singolo o telescopico o articolato, o un meccanismo a forbice o qualsiasi loro combinazione, e può ruotare sulla base o meno.
3.4
telaio (vedere figura 1): Base della piattaforma di lavoro mobile elevabile. Può essere di tipo a trazione, a spinta, semovente, ecc. UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 4
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
3.5
stabilizzatori (vedere figura 1): Tutti i dispositivi e i sistemi utilizzati per stabilizzare le piattaforme di lavoro mobili elevabili supportando e/o livellando l'intera piattaforma di lavoro mobile elevabile o la struttura estensibile, per esempio martinetti, dispositivi di blocco della sospensione, assi estensibili.
3.6
posizione di accesso1): Posizione che consente di accedere alla piattaforma di lavoro.
3.7
posizione di trasporto1): Posizione della piattaforma di lavoro richiesta dal fabbricante, nella quale la piattaforma di lavoro mobile elevabile è trasportata nel luogo di utilizzo.
3.8
abbassamento (vedere figura 2): Tutte le operazioni per spostare la piattaforma ad un livello inferiore.
3.9
sollevamento (vedere figura 2): Tutte le operazioni per spostare la piattaforma ad un livello superiore.
3.10
rotazione (vedere figura 2): Movimento circolare della piattaforma di lavoro rispetto all'asse verticale.
3.11
orientamento (vedere figura 2): Movimento circolare della struttura estensibile rispetto all'asse verticale.
3.12
spostamento (vedere figura 2): Qualsiasi movimento del telaio con la piattaforma di lavoro in una posizione diversa da quella di trasporto.
3.13
piattaforma di lavoro mobile elevabile montata su veicolo: Piattaforma di lavoro mobile elevabile i cui comandi di spostamento sono posizionati nella cabina del veicolo.
3.14
piattaforma di lavoro mobile elevabile con comandi a terra: Piattaforma di lavoro mobile elevabile i cui comandi per il trasporto (movimento) motorizzato sono collocati in modo da essere azionati da una persona che cammina a fianco della piattaforma di lavoro mobile elevabile.
3.15
piattaforma di lavoro mobile elevabile semovente: Piattaforma di lavoro mobile elevabile con i comandi di spostamento sulla piattaforma di lavoro.
3.16
carico nominale: Carico per cui la piattaforma di lavoro mobile elevabile è stata progettata per il normale impiego. Il carico nominale comprende persone, attrezzi e materiali che agiscono verticalmente sulla piattaforma di lavoro. Nota
Una piattaforma di lavoro mobile elevabile può avere più di un carico nominale.
3.17
ciclo di carico: Ciclo che parte dalla posizione di accesso, l'esecuzione del lavoro e il ritorno alla posizione di accesso.
3.18
sistema di trasmissione a fune: Sistema che comprende una o più funi avvolte attorno a tamburi e o su una puleggia di rinvio, nonché qualsiasi tamburo o puleggia di rinvio o puleggia compensatrice.
3.19
sistema di trasmissione a catena: Sistema che comprende una o più catene avvolte su ruote dentate per catena e o su una pulegge per catene, nonché qualsiasi ruota dentata o puleggia per catena associata e puleggia compensatrice.
3.20
prova di tipo: Prova sul modello rappresentativo di un nuovo progetto o su un modello che incorpora significative modifiche ad un progetto esistente, eseguita in nome e per conto del fabbricante o di un suo rappresentante autorizzato.
3.21
piattaforma di lavoro mobile elevabile ad azionamento totalmente manuale: Piattaforma di lavoro mobile elevabile i cui movimenti sono dovuti solo alla forza manuale. 1)
Le posizioni di accesso e trasporto possono essere identiche.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 5
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
3.22
piattaforma di lavoro mobile elevabile montata su rotaie: Piattaforma di lavoro mobile elevabile il cui spostamento è guidato da rotaie.
3.23
sistema di rilevamento del carico: Sistema per il controllo del carico verticale e delle sollecitazioni verticali sulla piattaforma di lavoro. Nota
3.24
Il sistema include il/i dispositivo/i di misurazione, il metodo di montaggio dei dispositivi di misurazione e il sistema di elaborazione del segnale.
sistema di rilevamento del momento: Sistema di monitoraggio del momento che agisce sulla linea di ribaltamento tendente a rovesciare la piattaforma di lavoro mobile elevabile. Nota
3.25
Il sistema include il/i dispositivo/i di misurazione, il metodo di montaggio dei dispositivi di misurazione e il sistema di elaborazione del segnale.
area di lavoro: Spazio all'interno del quale la piattaforma di lavoro è progettata per lavorare, entro i carichi e le sollecitazioni specificate nelle normali condizioni di utilizzo. Nota figura
1
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili possono avere più di un'area di lavoro. Illustrazione di alcune definizioni (1) Legenda 1 Piattaforma di lavoro (vedere punto 3.2) 2 Struttura estensibile (vedere punto 3.3) 3 Telaio (vedere punto 3.4) 4 Stabilizzatori (vedere punto 3.5)
figura
2
Illustrazione di alcune definizioni (2) Legenda Abbassamento/sollevamento (vedere punto 3.8 e punto 3.9) Rotazione (vedere punto 3.10) Orientamento (vedere punto 3.11) Spostamento (vedere punto 3.12)
4
ELENCO DEI PERICOLI I pericoli sono stati identificati in base al procedimento di valutazione del rischio e ai corrispondenti requisiti formulati. Un pericolo non significativo e per il quale, pertanto, non sia formulato nessun requisito, è riportato nella colonna Requisiti corrispondenti come NS (non significativo).
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 6
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
prospetto
1
Elenco dei pericoli significativi Pericoli significativi
Punti pertinenti della presente norma
1
Pericoli di natura meccanica
-
1.1
Pericolo di schiacciamento
5.2.4, 5.3.5, 5.3.23, 5.3.4, 5.6.9, 5.7.1, 7.2.13
1.2
Pericolo di cesoiamento
5.4.4, 5.7.1, 7.2.13
1.3
Pericolo di taglio o di sezionamento
NS
1.4
Pericolo di impigliamento
5.3.20, 7.2.13
1.5
Pericolo di trascinamento o di intrappolamento
5.2.20, 7.2.13
1.6
Pericolo di urto
5.3.5, 5.3.25, 7.1.1.1 h)
1.7
Pericolo di perforazione o di puntura
NS
1.8
Pericolo di strisciamento o abrasione
7.1.1.6 e)
1.9
Pericolo di iniezione di fluido ad alta pressione
5.9.1, 5.9.2, 5.9.3, 5.9.4, 5.9.5, 5.9.10
1.10
Eiezione di parti
NS
1.11
Perdita di stabilità (del macchinario e delle parti della macchina)
5.2, 5.3.2, 5.3.6, 5.3.7, 5.3.8, 5.3.10, 5.3.11, 7.2.1 l)
1.12
Pericoli di scivolamento, inciampo e caduta
5.6.2, 5.6.3, 5.6.4, 5.6.5, 5.6.6, 5.6.7, 7.2.13
2
Pericoli di natura elettrica causati, per esempio, da:
-
2.1
Contatto elettrico (diretto o indiretto)
5.8, 7.1.1.2 g)
2.2
Fenomeni elettrostatici
NS
2.3
Radiazioni termiche
NS
2.4
Influenze esterne sulle apparecchiature elettriche
5.8.1
3
Pericoli di natura termica, che causano, per esempio:
-
3.1
Bruciature e scottature da un possibile contatto di persone con fiamme o esplosioni e anche per radiazioni da sorgenti di calore
5.3.20
3.2
Effetti dannosi per la salute provocati da un ambiente di lavoro caldo o freddo 5.3.20
4
Pericoli generati dal rumore, che provocano, per esempio:
-
4.1
Perdita dell'udito (sordità), altri disturbi fisiologici (per esempio, perdita dell'equilibrio, perdita di percezione, ecc.)
NS
4.2
Interferenze con comunicazioni verbali, segnali acustici, ecc.
NS
5
Pericoli generati da vibrazioni (risultanti in una varietà di disturbi neurologici e vascolari)
5.3.24, 7.1.1.2 l)
6
Pericoli generati dalle radiazioni, in particolare da:
-
6.1
Archi elettrici
7.1.1.2 g)
6.2
Laser
NS
6.3
Fonti di radiazioni ionizzanti
NS
6.4
Macchina che utilizzi campi elettromagnetici ad elevata frequenza
5.8.1
7
Pericoli generati da materiali e sostanze lavorati, utilizzati o prodotti come scarto da macchina, per esempio:
-
7.1
Pericoli da contatto o inalazione di fluidi dannosi, gas, nebbie, fumi e polveri 5.3.21, 5.3.25
7.2
Pericolo di incendio o di esplosione
5.3.22
7.3
Pericoli biologici o microbiologici (virus o batteri)
NS
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 7
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
prospetto
1
Elenco dei pericoli significativi (Continua) Pericoli significativi
Punti pertinenti della presente norma
8
Pericoli provocati dall'inosservanza dei principi ergonomici in fase di progettazione della macchina (dovuti alla mancata corrispondenza del macchinario con le caratteristiche e le capacità umane) causati, per esempio, da:
8.1
Posizioni insalubri o sforzi eccessivi
5.6.6, 5.6.7
8.2
Inadeguata considerazione dell'anatomia mano-braccio o piede-gamba
NS
8.3
Inosservanza dell'uso dei dispositivi di protezione individuale
NS
8.4
Inadeguata illuminazione dell'area
NS
8.5
Eccessivo o scarso impegno mentale, tensione, ecc.
NS
8.6
Errore umano
5.7.1, 5.7.3
9
Combinazione di pericoli
-
10
Pericoli causati da guasti nell'alimentazione di energia, dalla rottura di parti del macchinario e da altri guasti operativi, per esempio:
10.1
Guasto nell'alimentazione elettrica (dei circuiti elettrici e/o di comando)
5.3.12, 5.7.6, 5.7.8, 5.9.6, 5.9.7, 5.9.8, 5.9.9
10.2
Eiezione imprevista di parti della macchina o di fluidi
NS
10.3
Guasto/malfunzionamento del sistema di comando
5.3.27, 5.7.7
10.4
Errori di accoppiamento
5.8.1, 5.9.11
10.5
Ribaltamento, perdita imprevista di stabilità della macchina
5.2, 5.3.2, 5.3.6, 5.3.7, 5.3.8, 7.2.1 k)
11
Pericoli causati dall'assenza (temporanea) e/o dalla posizione incorretta di misure/mezzi di sicurezza, per esempio:
-
11.1
Tutti i tipi di protezioni
5.3.20
11.2
Tutti i tipi di dispositivi (di protezione) relativi alla sicurezza
5.3.10, 5.11
11.3
Dispositivi di avvio e arresto
5.3.1, 5.4.5, 5.5.2.7, 5.5.3.7, 5.5.5.2, 5.6.3, 5.7.1, 5.7.2, 5.7.4, 5.7.5, 5.7.8, 5.7.7
11.4
Insegne e segnali di sicurezza
5.3.2, 5.6.10, 5.7.3, 5.9.10
11.5
Tutti i tipi di dispositivi di informazione o avvertimento
5.3.2, 5.3.14, 5.6.11, 7.1.1.2 c), 7.2
11.6
Dispositivi di scollegamento dell'alimentazione elettrica
5.3.27
11.7
Dispositivi di emergenza
5.7.5
11.8
Mezzi di alimentazione/estrazione dei pezzi in lavorazione
NS
11.9
Apparecchiatura e accessori essenziali per una regolazione e/o manutenzione sicura
5.4.5, 5.9.1, 7.1.1.7 i), 7.1.1.7 d)
11.10
Apparecchiatura per l'evacuazione dei gas, ecc.
5.3.21
12
Illuminazione inadeguata del posto di lavoro
NS
13
Pericoli dovuti a movimenti improvvisi/instabilità durante le operazioni 5.2, 5.3.2, 5.3.3, 5.3.6, 5.3.7, 5.3.9, 5.3.10, 5.3.13, 5.6.1, 5.7.1, 5.7.4, 5.7.5, 5.7.9
14
Progetto inadeguato/non ergonomico del posto di guida/esercizio
14.1
Pericoli dovuti ad ambienti pericolosi (contatto con parti in movimento, gas di 5.3.20, 5.3.21 scarico, ecc.)
14.2
visibilità insufficiente dal posto del guidatore/operatore
5.3.2, 5.3.23
14.3
Inadeguatezza di sedile/seduta (punto di riferimento del sedile)
5.3.24
14.4
Inadeguatezza/mancanza di ergonomicità del progetto/posizionamento dei comandi
5.6.9
UNI EN 280:2005
5.6.9
© UNI
Pagina 8
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
prospetto
1
Elenco dei pericoli significativi (Continua) Pericoli significativi
Punti pertinenti della presente norma
14.5
Avvio/movimento del macchinario semovente
5.3.14, 5.3.15, 5.3.16, 5.3.17, 5.3.18, 5.3.23, 5.7.1, 5.7.2, 5.7.4
14.6
Ingombro stradale del macchinario semovente
5.3.12, 5.3.16, 5.3.17, 5.3.19, 5.3.20
14.7
Movimento del macchinario con conducente a piedi
5.3.18, 5.7.2
15
Pericoli di natura meccanica
-
15.1
Pericoli per le persone circostanti, dovuti a spostamenti non controllati
5.2.4, 5.4.5, 5.7.1
15.2
Pericoli dovuti alla rottura e/o all'eiezione di parti
NS
15.3
Pericoli dovuti al ribaltamento (ROP)
NS
15.4
Pericoli dovuti alla caduta di oggetti (FOP)
NS
15.5
Inadeguati mezzi di accesso
5.6.6, 5.7.7
15.6
Pericoli causati da traini, accoppiamenti, connessioni, trasmissioni
NS
15.7
Pericoli causati da batterie, fuoco, emissioni, ecc.
5.3.21, 5.3.22, 5.3.25
16
Pericoli dovuti alle operazioni di sollevamento
-
16.1
Mancanza di stabilità
5.2, 5.3.2, 5.3.6, 5.3.7, 5.3.8, 5.3.10, 5.3.11, 5.4.1, 7.2.1 k)
16.2
Deragliamento del macchinario
5.3.26
16.3
Perdita di resistenza meccanica del macchinario e degli accessori di sollevamento
5.2.5, 5.4.1, 5.4.7, 5.6.13, 7.1.1.3 a) e b)
16.4
Spostamenti non controllati
5.3.3, 5.3.4, 5.3.5, 5.4, 5.5, 5.6.1
17
Inadeguata visibilità delle traiettorie delle parti in movimento
5.3.23
18
Pericoli causati dai lampi
NS
19
Pericoli dovuti a carico/sovraccarico
5.4.1
20
Pericoli dovuti al sollevamento delle persone
-
20.1
Resistenza meccanica
5.5.2, 5.5.3
20.2
Controllo del carico
5.4.1
21
Comandi
-
21.1
Spostamento della piattaforma di lavoro
5.4, 5.6.1, 5.7.1, 5.7.4, 5.7.5, 5.7.9, appendice C
21.2
Comando di sicurezza dello spostamento
5.7.1, 5.7.2, 5.7.4, 5.7.5
21.3
Comando di sicurezza della velocità
5.3.1, 5.3.17, 5.3.18, 5.4.6
22
Caduta delle persone
-
22.1
Dispositivi di protezione individuale
5.6.2
22.2
Botole
5.6.8
22.3
Comando di ribaltamento della piattaforma di lavoro
5.6.1
23
Caduta/ribaltamento della piattaforma di lavoro
-
23.1
Caduta/ribaltamento
5.2, 5.3.2, 5.3.3, 5.3.6, 5.3.7, 5.3.8, 5.3.10, 5.3.11, 5.3.13, 5.4.1, 5.4.2, 5.6.12, 5.9, 5.10
23.2
Accelerazione/frenata
5.3.17, 5.4.6, 5.5.1.6
24
Marcature
7.2
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 9
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5
REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA
5.1
Generalità Il fabbricante deve conformarsi ai requisiti descritti nel presente punto. Inoltre, le macchine devono essere conformi, rispettivamente alle EN 292-1:1991, EN 292-2:1991 e al suo aggiornamento EN 292-2:1991/A1:1995 per i pericoli non coperti dalla presente norma.
5.2
Calcoli strutturali e di stabilità
5.2.1
Generalità È responsabilità del fabbricante:
5.2.2
a)
per i calcoli strutturali, valutare i carichi e le sollecitazioni individuali nelle posizioni, direzioni e combinazioni che producono le sollecitazioni meno favorevoli per i componenti, e
b)
per i calcoli di stabilità, identificare le diverse posizioni della piattaforma di lavoro mobile elevabile e le combinazioni di carichi e sollecitazioni che creano, insieme, le condizioni di minima stabilità.
Carichi e sollecitazioni Devono essere presi in considerazione i seguenti carichi e le seguenti sollecitazioni: a)
carico nominale (vedere punto 5.2.3.1);
b)
carichi strutturali (vedere punto 5.2.3.2);
c)
carichi del vento (vedere punto 5.2.3.3);
d)
sollecitazioni manuali (vedere punto 5.2.3.4);
e)
carichi e sollecitazioni particolari (vedere punto 5.2.3.5).
5.2.3
Determinazione di carichi e sollecitazioni
5.2.3.1
Carico nominale Il carico nominale m è:
m = n · mp + me
(1)
dove:
mp
80 kg (massa di una persona);
me
≥40 kg (massa minima degli attrezzi e dei materiali);
n
numero di persone ammesse sulla piattaforma di lavoro.
Si suppone che la massa di ciascuna persona agisca come carico puntiforme sulla piattaforma di lavoro ad una distanza orizzontale di 0,1 m dal bordo superiore interno del parapetto superiore. La distanza tra i carichi puntiformi deve essere di 0,5 m (vedere figura 3 come esempio). Si suppone che la massa dell'equipaggiamento agisca come carico regolarmente distribuito sul 25% del piano della piattaforma di lavoro. Se la pressione risultante supera i 3 kN/m2 la percentuale del 25% può essere aumentata ad un numero che dia una pressione di 3 kN/m2 (vedere figura 4 come esempio). Si suppone che tutti questi carichi siano collocati nelle posizioni che determinano i risultati più severi.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 10
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
3
Carico nominale - persone Dimensioni in metri
figura
4
Carico nominale - equipaggiamento Legenda 1 Linea di ribaltamento
5.2.3.2
Carichi strutturali Le masse dei componenti della piattaforma di lavoro mobile elevabile quando non sono in movimento devono essere considerate come carichi strutturali statici. Le masse dei componenti della piattaforma di lavoro mobile elevabile quando sono in movimento devono essere considerate come carichi strutturali dinamici.
5.2.3.3
Carichi del vento
5.2.3.3.1
Tutte le piattaforme di lavoro mobili elevabili utilizzate all'esterno si ritengono soggette al vento ad una pressione di 100 N/m2, equivalente ad una velocità del vento di 12,5 m/s (scala di Beaufort 6). Si suppone che le sollecitazioni del vento agiscano orizzontalmente al centro dell'area delle parti della piattaforma di lavoro mobile elevabile, delle persone e degli equipaggiamenti sulla piattaforma di lavoro e devono essere considerate come sollecitazioni dinamiche.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 11
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
Ciò non è applicato alle piattaforme di lavoro mobili elevabili destinate esclusivamente all'impiego all'interno (vedere punto 7.2.6).
5.2.3.3.2
Coefficienti di forma applicati alle aree esposte al vento: a)
sezioni a L, U, T, I
1,6
b)
sezioni scatolate
1,4
c)
grandi aree piatte
1,2
d)
sezioni circolari, in base alla dimensione
0,8/1,2
e)
persone direttamente esposte
1,0
Se occorrono ulteriori informazioni, soprattutto relativamente alle aree strutturali schermate, vedere ISO 4302. Per le persone schermate, vedere punto 5.2.3.3.3.4.
5.2.3.3.3
Superficie delle persone su una piattaforma di lavoro esposta al vento.
5.2.3.3.3.1
L'intera superficie di una persona deve essere 0,7 m2 (0,4 m larghezza media × 1,75 m altezza) con il centro dell'area 1,0 m al di sopra del piano della piattaforma di lavoro.
5.2.3.3.3.2
La superficie esposta di una persona in piedi su una piattaforma di lavoro dietro una sezione non perforata di recinzione alta 1,1 m deve essere 0,35 m2 con il centro dell'area 1,45 m sopra il piano della piattaforma di lavoro.
5.2.3.3.3.3
Il numero delle persone direttamente esposte al vento deve essere calcolato come: a)
la lunghezza del lato della piattaforma di lavoro esposta al vento, con arrotondamento di 0,5 m, e divisa per 0,5 m, o
b)
il numero di persone ammesse sulla piattaforma di lavoro se minore del numero calcolato nel punto a).
5.2.3.3.3.4
Se il numero di persone ammesse sulla piattaforma di lavoro è maggiore di quello definito nel punto 5.2.3.3.3.3 a) deve essere applicato un coefficiente di forma di 0,6 al numero eccedente di persone.
5.2.3.3.4
La forza del vento sugli attrezzi e sui materiali esposti sulla piattaforma di lavoro deve essere calcolata come il 3% della loro massa, che agisce orizzontalmente ad un'altezza di 0,5 m al di sopra del piano della piattaforma di lavoro.
5.2.3.4
Sollecitazione manuale Il valore minimo della sollecitazione manuale M deve essere stimato in 200 N per le piattaforme di lavoro mobili elevabili progettate per portare un'unica persona e 400 N per le piattaforme di lavoro mobili elevabili progettate per portare più di una persona, applicato all'altezza di 1,1 m sopra al piano della piattaforma di lavoro. Qualsiasi sollecitazione maggiore ammessa deve essere dichiarata dal fabbricante.
5.2.3.5
Carichi e sollecitazioni particolari Carichi e sollecitazioni particolari sono creati da metodi di lavoro e condizioni d'uso particolari della piattaforma di lavoro mobile elevabile, come gli oggetti portati sulla parte esterna della piattaforma di lavoro e le sollecitazioni del vento su grandi oggetti trasportati sulla piattaforma di lavoro. Se un utente richiede tali metodi di lavoro e/o condizioni d'uso particolari, i carichi e le sollecitazioni risultanti devono essere presi in considerazione, come modifica del carico nominale, del carico strutturale, del carico del vento e/o delle sollecitazioni manuali, a seconda dei casi.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 12
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.2.4
Calcoli di stabilità
5.2.4.1
Sollecitazioni create dalle masse strutturali e dal carico nominale Le sollecitazioni create dalle masse strutturali e dal carico nominale, che causano momenti ribaltanti o stabilizzanti, devono essere moltiplicate per un fattore di 1,0 e calcolate come sollecitazioni che agiscono verticalmente verso il basso. Per l'azionamento della struttura estensibile, queste sollecitazioni devono inoltre essere moltiplicate per un fattore di 0,1 considerando la loro azione nella direzione del movimento che crea il maggiore momento ribaltante. I fabbricanti possono utilizzare fattori minori di 0,1, purché siano stati provati mediante la misurazione degli effetti di accelerazione e decelerazione. Per i movimenti di spostamento delle piattaforme di lavoro mobili elevabili di tipo 2 e 3, il coefficiente di 0,1 deve essere sostituito da un coefficiente "z ", che rappresenta le sollecitazioni prodotte dall'accelerazione e dalla decelerazione o dalla prova del cordolo (vedere punto 6.1.4.2.2.2). Questo coefficiente deve essere determinato mediante calcolo o prove [vedere appendice E (informativa) per un esempio di calcolo].
5.2.4.2
Sollecitazioni del vento Le sollecitazioni del vento devono essere moltiplicate per un coefficiente di 1,1 e considerate nella loro azione orizzontale.
5.2.4.3
Sollecitazioni manuali Le sollecitazioni manuali applicate dalle persone sulla piattaforma di lavoro devono essere moltiplicate per un coefficiente di 1,1 e considerate nella loro azione nella direzione che crea il maggiore momento ribaltante. Nota
5.2.4.4
Esempi di sollecitazioni sono riportati nelle figure 4, 5, 7, 8.
Calcolo dei momenti ribaltanti e stabilizzanti I massimi momenti ribaltanti e i corrispondenti momenti stabilizzanti devono essere calcolati considerando le linee di ribaltamento più sfavorevoli. Le linee di ribaltamento devono essere determinate in conformità alla ISO 4305, ma per i pneumatici pieni e riempiti di materiale espanso le linee di ribaltamento possono essere considerate a 1/4 della larghezza di contatto del pneumatico con il suolo dalla parte esterna della larghezza di contatto con il suolo. I calcoli devono essere effettuati con la piattaforma di lavoro mobile elevabile nelle posizioni maggiormente sfavorevoli estese o retratte, con l'inclinazione massima consentita del telaio, definita dal fabbricante. Tutti i carichi e le sollecitazioni che possono agire contemporaneamente, devono essere considerati nelle loro combinazioni più sfavorevoli. Per esempio, quando il carico ha un effetto stabilizzante, deve essere fatto un ulteriore calcolo di stabilità, supponendo che solo una persona (80 kg) sia sulla piattaforma di lavoro. Una tolleranza di 0,5° per imprecisione nell'impostazione della piattaforma di lavoro mobile elevabile deve essere aggiunta all'inclinazione massima consentita del telaio, ammessa dal fabbricante. Esempi sono illustrati nel prospetto 2 e nelle figure da 5 a 8. Possono essere utilizzati metodi grafici. In ciascun caso, il momento stabilizzante calcolato deve essere maggiore del momento ribaltante calcolato. Nel calcolo devono essere presi in considerazione i seguenti fattori di influenza: a)
tolleranze nella produzione dei componenti;
b)
gioco delle connessioni della struttura estensibile;
c)
deformazioni elastiche dovute agli effetti delle sollecitazioni;
d)
cedimento di uno qualunque dei pneumatici qualora le piattaforme di lavoro mobili elevabili siano supportate da pneumatici nella posizione di lavoro;
e)
caratteristiche di funzionamento del sistema di rilevamento del carico, del sistema di rilevamento del momento e del controllo della posizione. Ciò deve contenere almeno le seguenti informazioni:
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 13
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
-
picchi transitori causati da effetti dinamici a breve termine,
-
isteresi,
-
inclinazione della piattaforma di lavoro mobile elevabile,
-
temperatura ambientale,
-
diverse posizioni e distribuzione del carico sulla piattaforma di lavoro,
-
precisione del sistema.
La determinazione delle deformazioni elastiche deve essere ottenuta per via sperimentale o calcolo.
5.2.5
Calcoli strutturali
5.2.5.1
Generalità I calcoli devono essere conformi con le leggi e i principi della meccanica applicata e con la resistenza dei materiali. Se sono utilizzate formule particolari, devono essere riportate le fonti, se generalmente disponibili. In caso contrario, le formule devono essere sviluppate in base a principi primi, in modo da poterne controllare la validità. Tranne qualora diversamente dichiarato, si deve ritenere che carichi e sollecitazioni individuali agiscano nelle posizioni, direzioni e combinazioni che producono le condizioni più sfavorevoli. Per tutti i componenti e giunti portanti, le informazioni richieste su sollecitazioni o coefficienti di sicurezza devono essere incluse nei calcoli, in maniera chiara e verificabile. Se necessario per controllare il calcolo, devono essere forniti dettagli sulle dimensioni principali, sulle sezioni trasversali e sui materiali dei singoli componenti e giunti.
5.2.5.2
Metodi di calcolo Il metodo di calcolo deve essere conforme con una delle norme di progettazione nazionali riconosciute, come quelle dei Paesi EEA per le apparecchiature di sollevamento, che includono metodi di calcolo di resistenza alla fatica, fino a quando non sarà disponibile una norma europea o internazionale idonea. I requisiti di cui ai precedenti punti 5.2.2 e 5.2.4 devono essere presi in considerazione per la determinazione di carichi e sollecitazioni da utilizzare nei calcoli. Il ricorso ad una norma nazionale non deve modificare tali requisiti. Devono essere prese in considerazione le deformazioni elastiche dei componenti sottili. L'analisi definita nel punto 5.2.5.2 deve essere fatta per le peggiori combinazioni di carico e deve includere gli effetti della prova da sovraccarico (vedere punto 6.1.4.3) e della prova operativa (vedere punto 6.1.4.4). Le sollecitazioni calcolate non devono superare i valori ammessi. I coefficienti di sicurezza calcolati non devono essere minori dei valori richiesti. I valori ammessi per le sollecitazioni e i valori richiesti per i coefficienti di sicurezza dipendono dal materiale, dalla combinazione del carico e dal metodo di calcolo.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 14
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
5
Esempi 1 e 2 delle combinazioni dei momenti massimi di ribaltamento dovuti a sollecitazioni e forze (vedere prospetto 2) a) 1 2 b) 1 2 3
Esempio 1 Linea di ribaltamento Inclinazione max. +0,5° Esempio 2 Linea di ribaltamento Inclinazione max. +0,5° Direzione di spostamento
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 15
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
6
Esempi 3 e 4 delle combinazioni dei momenti massimi di ribaltamento dovuti a sollecitazioni e forze (vedere prospetto 2) a) 1 2 b) 1 2
Esempio 3 Linea di ribaltamento Inclinazione max. +0,5° Esempio 4 Linea di ribaltamento Inclinazione max. +0,5°
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 16
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
7
Esempi 5 e 6 delle combinazioni dei momenti massimi di ribaltamento dovuti a sollecitazioni e forze (vedere prospetto 2) a) 1 2 b) 1 2 3
Esempio 5 Linea di ribaltamento Inclinazione max. +0,5° Esempio 6 Linea di ribaltamento Inclinazione max. +0,5° Sbraccio limitato
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 17
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
8
Esempi 7 e 8 delle combinazioni dei momenti massimi di ribaltamento dovuti a sollecitazioni e forze (vedere prospetto 2) a) 1 2 b) 1
Esempio 7 Linea di ribaltamento Inclinazione max. +0,5° Esempio 8 Linea di ribaltamento
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 18
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
prospetto
2
Esempi di direzioni e combinazioni di carichi e sollecitazioni per i calcoli di stabilità (vedere figure da 5 a 8) Esempio Condizione di lavoro
1
2
3
4
5
6
7
8
Legenda
Carico nominale R
Carichi strutturali (Sn)
Sollecitazione Carichi del manuale (M ) vento (W )
x 1,0
x 0,1
x 1,0
x 0,1
x 1,0
x 0,1
x 1,0
x 0,1
V
A
V
A
-
-
H
H
V
S
V
S
-
-
H
H
V
S
V
S
-
-
H
H
V
-
V
-
A
A
H
H
80 Kg V
-
V
-
A
A
H
H
V
A
V
A
-
-
H
H
V
-
V
-
A
A
H
H
80 Kg V
-
V
-
A
A
H
H
Diagramma
sollevamento (abbassamento)
spostamento
spostamento
stabilità in avanti, stazionario su un'inclinazione
stabilità indietro, stazionario su un'inclinazione
con sbraccio limitato, stazionario su un'inclinazione, abbassamento
stazionario su un'inclinazione
stazionario a livello del terreno
V = verticale, H = orizzontale, A = angolare, S = all'angolo d'inclinazione
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 19
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.2.5.2
Analisi
5.2.5.3.1
Analisi generale delle sollecitazioni L'analisi generale delle sollecitazioni è la prova del cedimento dovuta a snervamento o rottura. L'analisi deve essere fatta per tutti i componenti e i giunti portanti.
5.2.5.3.2
Analisi della stabilità elastica L'analisi della stabilità elastica è la prova del cedimento dovuta a instabilità elastica (per esempio carico di punta, sciancatura). L'analisi deve essere fatta per tutti i componenti portanti sottoposti a carichi di compressione.
5.2.5.3.3
Analisi della resistenza alla fatica L'analisi della resistenza alla fatica è la prova della rottura dovuta alla fluttuazione delle sollecitazioni. L'analisi deve essere fatta per tutti i componenti e i giunti portanti, critici per la fatica, prendendo in considerazione le caratteristiche costruttive, il grado di fluttuazione delle sollecitazioni, nonché il numero di cicli di sollecitazioni. Il numero dei cicli di sollecitazioni può essere un multiplo del numero dei cicli di carico. figura
9
Coefficiente spettrale di carico η X Y
Carico nominale, in kg η
Poiché il numero di oscillazioni dovute alle sollecitazioni durante il trasporto non può essere calcolato con precisione, la sollecitazione nella posizione di trasporto sui componenti soggetti a vibrazione deve essere sufficientemente bassa da garantire una durata alla fatica virtualmente infinita (vedere inoltre punti 5.4.7 e 5.6.13). Il numero dei cicli di carico di una piattaforma di lavoro mobile elevabile di solito è il seguente da 4 × 104
-
servizio leggero intermittente (per esempio 10 anni, 40 settimane all'anno, 20 h alla settimana, 5 cicli di carico per h)
a 105
-
servizio pesante (per esempio 10 anni, 50 settimane all'anno, 40 h alla settimana, 5 cicli di carico per h).
Nella determinazione delle combinazioni di carico è possibile ridurre il carico nominale del coefficiente spettrale di carico in base alla figura 9; i carichi del vento non devono essere tenute in considerazione. Nota
Per la progettazione di sistemi di trasmissione a fune metallica vedere appendice D. Verifica dei requisiti del punto 5.2: -
mediante controllo del progetto, prove statiche e prova di sovraccarico.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 20
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.3
Telaio e stabilizzatori
5.3.1
Un dispositivo di sicurezza automatico in conformità al punto 5.11 deve essere fornito, per impedire lo spostamento delle piattaforme di lavoro mobili elevabili con controlli a terra e delle piattaforme di lavoro mobili elevabili motorizzate di tipo 1 quando la piattaforma di lavoro non è nella posizione di trasporto. Qualsiasi restrizione della velocità di spostamento per le piattaforme di lavoro mobili elevabili semoventi, quando la piattaforma di lavoro non è nella posizione di trasporto, deve essere automatica. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.3.2
Tutte le piattaforme di lavoro mobili elevabili devono essere dotate di un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11 (per esempio una livella a bolla d'aria) che indichi se l'inclinazione del telaio rientra nei limiti ammessi dal fabbricante. Questo dispositivo deve essere protetto contro danni e modifiche accidentali delle sue impostazioni iniziali. Per le piattaforme di lavoro mobili elevabili con stabilizzatori motorizzati, l'indicazione deve essere chiaramente visibile da ciascuna posizione di comando degli stabilizzatori. Sulle piattaforme di lavoro mobili elevabili di tipo 3 che raggiungono i limiti estremi di inclinazione, ciò deve essere indicato mediante un segnale acustico, percepibile dalla piattaforma di lavoro. Verifica: - mediante prova di funzionamento.
5.3.3
Qualsiasi spina di bloccaggio deve essere fissata contro lo sgancio non intenzionale (per esempio spina elastica) e la perdita (per esempio catena) accidentali. Verifica - mediante esame visivo.
5.3.4
Le barre di comando delle piattaforme di lavoro mobili elevabili con comandi a terra e le barre di traino devono essere fissate in modo sicuro al telaio; il distacco non intenzionale non deve essere possibile se sono utilizzate spine di bloccaggio staccabili in conformità al punto 5.3.3. Verifica: - mediante esame visivo e prova.
5.3.5
Se le barre di comando e le barre di traino, quando non sono utilizzate, sono sollevate in posizione verticale (per esempio mediante un gancio), deve essere fornito un dispositivo automatico per trattenere in posizione le barre; non deve essere possibile il rilascio non intenzionale. Per un telaio multi-asse, la distanza minima tra la barra di comando o la barra di traino completamente abbassata e il suolo deve essere di 120 mm. Verifica: - mediante esame visivo, prova e misurazione.
5.3.6
Per le piattaforme di lavoro mobili elevabili costruite per il funzionamento con stabilizzatori, gli stabilizzatori devono essere in grado di livellare il telaio entro l'inclinazione massima consentita durante il funzionamento sulla massima inclinazione ammessa dal fabbricante. Verifica - mediante prova operativa e misurazione.
5.3.7
I piedi dello stabilizzatore devono essere costruiti per regolare la disomogeneità del suolo di almeno 10 gradi. Verifica: - mediante esame visivo e misurazione.
5.3.8
Utilizzo di stabilizzatori
5.3.8.1
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili devono essere dotate di un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11 che impedisca alla piattaforma di lavoro di funzionare al di fuori delle posizioni consentite, a meno che gli stabilizzatori non siano impostati in conformità alle istruzioni di funzionamento. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 21
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.3.8.2
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili costruite per l'azionamento senza stabilizzatori per una gamma limitata di operazioni devono essere dotate di dispositivi di sicurezza in conformità al punto 5.11 che impediscano il funzionamento al di fuori di tale gamma limitata senza stabilizzatori. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.3.9
I requisiti di cui al punto 5.3.8 non sono obbligatori per le piattaforme di lavoro mobili elevabili totalmente manuali, con altezza del piano della piattaforma di lavoro dal livello del suolo non maggiore di 5 m (vedere punto 7.2.15). Queste piattaforme di lavoro mobili elevabili sono inoltre esenti da tutti i requisiti di sicurezza che non possono essere soddisfatti senza sorgente di energia. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.3.10
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili con stabilizzatori motorizzati devono essere dotate di un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11 che impedisca gli spostamenti degli stabilizzatori, a meno che la piattaforma di lavoro non si trovi nella posizione di trasporto o entro la gamma limitata in conformità al punto 5.3.8. Quando la piattaforma di lavoro si trova nella gamma limitata, l'azionamento degli stabilizzatori non deve creare una situazione di instabilità. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.3.11
Gli stabilizzatori manuali devono essere progettati in modo da impedire qualsiasi spostamento accidentale (per esempio mediante vite irreversibile). Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.3.12
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili semoventi devono essere dotate di freni su almeno due ruote sullo stesso asse, impegnati automaticamente quando si elimina o manca l'alimentazione ai freni, e devono essere in grado di fermare la piattaforma di lavoro mobile elevabile in conformità al punto 5.3.17 e di mantenerla in posizione di arresto. I freni per rimanere impegnati non devono basarsi sulla pressione idraulica o pneumatica o sull'alimentazione elettrica. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.3.13
Gli spostamenti degli stabilizzatori devono essere limitati da arresti meccanici. Cilindri oleodinamici, appositamente progettati per tale scopo, soddisfano questo requisito. Devono essere previsti mezzi per impedire spostamenti accidentali degli stabilizzatori dalla posizione di trasporto. Gli stabilizzatori devono essere bloccati nella posizione di trasporto mediante due dispositivi di blocco separati per ciascuno stabilizzatore, almeno uno dei quali funzionante in maniera automatica, come per esempio una spina di bloccaggio per gravità più un dente di arresto. Si ritiene che gli stabilizzatori motorizzati che soddisfano i requisiti di cui ai punti 5.5.1.1 e 5.10 soddisfino il presente requisito. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.3.14
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili montate su veicolo devono essere dotate di un indicatore visibile dai comandi di spostamento all'interno della cabina che segnali qualora uno dei componenti della piattaforma di lavoro mobile elevabile non sia nella posizione di trasporto. Verifica: - mediante prova di funzionamento.
5.3.15
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili devono essere dotate di un dispositivo che ne impedisca l'uso non autorizzato (per esempio commutatore bloccabile). Verifica: - mediante prova di funzionamento.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 22
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.3.16
Mediante l'utilizzo di uno o più dispositivi di sicurezza in conformità al punto 5.11, non deve essere possibile superare le seguenti velocità di spostamento con piattaforme di lavoro con equipaggio che non siano nella posizione di trasporto, sulle piattaforme di lavoro mobili elevabili dei tipi 2 e 3: a)
1,5 m/s per piattaforme di lavoro mobili elevabili montate su veicoli, quando si utilizzano i comandi di spostamento all'interno della cabina;
b)
3,0 m/s per le piattaforme di lavoro mobili elevabili montate su rotaie;
c)
0,7 m/s per tutte le altre piattaforme di lavoro mobili elevabili semoventi dei tipi 2 e 3.
Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.3.17
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili spostate entro le velocità massime sopra indicate sulla massima inclinazione consentita dal fabbricante devono potere essere frenate entro distanze non maggiori di quelle riportate nella figura 10. Questa figura si basa sulla decelerazione media di 0,5 m/s2. Nota
Le distanze minime di frenata dipendono dal coefficiente "z " (vedere punto 5.2.4.1). Verifica: - mediante prova di funzionamento.
5.3.18
La velocità massima di spostamento delle piattaforme di lavoro mobili elevabili con comandi a terra, con la piattaforma di lavoro nella posizione di trasporto, non deve superare 1,7 m/s. Verifica: - mediante misurazione.
5.3.19
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili azionate nelle aree di traffico pubblico devono soddisfare le norme locali sul traffico [vedere punto 7.1.1.2 f)].
5.3.20
Devono essere previste protezioni che impediscano alle persone nelle posizioni di comando, oppure in piedi vicino alla piattaforma di lavoro mobile elevabile a terra o in altri punti di accesso, di toccare parti calde o parti pericolose dei sistemi di trasmissione. L'apertura o la rimozione di tali protezioni deve essere possibile solo mediante dispositivi collocati in luoghi completamente chiusi e bloccabili (per esempio cabine o scomparti) oppure mediante il ricorso ad attrezzi o chiavi forniti con la piattaforma di lavoro mobile elevabile. Questo requisito non si applica agli impianti di scarico dei veicoli, conformi alle normative sul traffico stradale. Verifica: - mediante esame visivo.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 23
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
10
Distanza di frenata massima per le piattaforme di lavoro mobili elevabili dei tipi 2 e 3 Legenda A Per piattaforme di lavoro mobili elevabili montate su veicoli (comandi all'interno della cabina) B Per piattaforme di lavoro mobili elevabili montate su rotaie C Per tutti gli altri tipi di piattaforme di lavoro mobili elevabili semoventi v Velocità s Distanza di frenata v (m/s) X Y s (m)
5.3.21
Il tubo di scarico dei motori a combustione interna deve essere diretto lontano dalle posizioni di comando. Verifica: - mediante esame visivo.
5.3.22
Il punto di rifornimento dei serbatoi per il gas o i carburanti liquidi (diversi dai liquidi ignifughi) deve essere posto in modo da evitare qualsiasi incendio dovuto alla fuoriuscita su parti molto calde, quali per esempio i tubi di scarico del motore. Verifica: - mediante esame visivo.
5.3.23
Qualsiasi posizione di comando alla base o al livello del suolo deve consentire all'operatore il contatto visivo degli spostamenti risultanti, ove questi possano creare pericoli. Questo vale soprattutto per la postazione di azionamento degli stabilizzatori motorizzati che sono a contatto con il suolo e/o si sporgono oltre la larghezza del telaio. I comandi di spostamento fissati al telaio e azionati dal livello del suolo devono essere posizionati in modo da costringere l'operatore a stare ad almeno 1 m dalla tangente verticale alle ruote o ai cingoli. Verifica: - mediante esame visivo.
5.3.24
Ogni sedile di guida deve essere tale da garantire al guidatore una posizione stabile e deve essere progettato nel rispetto dei principi ergonomici. Il sedile deve essere progettato in modo da ridurre le vibrazioni trasmesse al guidatore al livello minimo ragionevolmente possibile. I supporti del sedile devono sopportare tutte le sollecitazioni a cui possono essere soggetti. Ove non vi sia un piano sotto al sedile del guidatore, il guidatore deve avere poggiapiedi coperti di materiale anti-sdrucciolo. Verifica: - mediante esame visivo.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 24
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.3.25
Le batterie e i contenitori di tutte le piattaforme di lavoro mobili elevabili devono essere trattenuti per evitare che il loro spostamento causi pericoli. Devono essere previsti mezzi che trattengano il gruppo della batteria in modo che, in caso di rovesciamento, si eviti qualsiasi rischio di danneggiamento all'operatore derivante dallo spostamento della batteria o dall'eiezione di elettrolita. Il contenitore, l'alloggiamento o il coperchio della batteria devono essere dotati di fori di ventilazione idonei, in modo da evitare l'accumulo pericoloso di gas nei luoghi occupati dagli operatori. Nota 1
L'esperienza insegna che, quando le aperture sono posizionate in modo che i gas possano uscire liberamente, queste di solito sono soddisfacenti se hanno una sezione trasversale (in mm2) che risulta dalla moltiplicazione della capacità nominale di 5 h (in Ah) per la metà del numero di celle. Questo livello, tuttavia, non è destinato a coprire la condizione di carica.
Nota 2
Ulteriori informazioni relative all'avanzamento dei lavori del CEN/TC 150 "Carrelli industriali - Sicurezza" saranno riportate nella prossima revisione della presente norma. Verifica: - mediante esame visivo.
5.3.26
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili montate su rotaie devono essere dotate di dispositivi che agiscono sulle rotaie, per impedire il deragliamento e dispositivi che eliminino ostacoli dalle rotaie che possano causare il deragliamento (per esempio, pulisci guide). Verifica: - mediante esame visivo.
5.3.27
Deve essere previsto un mezzo che scolleghi le piattaforme di lavoro mobili elevabili in maniera sicura dalla sorgente di alimentazione esterna (vedere anche punto 5.8.2). Verifica: - mediante prova di funzionamento.
5.4
Struttura estensibile
5.4.1
Metodi per evitare il ribaltamento e il superamento delle sollecitazioni ammesse
5.4.1.1
Generalità In aggiunta alle disposizioni del punto 5.2.4.4 le piattaforme di lavoro mobili elevabili devono essere dotate di dispositivi di comando che riducano il rischio di ribaltamento e di superamento delle sollecitazioni ammesse, mediante una delle seguenti soluzioni equivalenti, indicate da una croce nel prospetto 3: prospetto
3
Soluzioni per la riduzione del rischio di ribaltamento e di superamento delle sollecitazioni ammesse Gruppo Sistema di rilevamento Sistemi di rilevamento Sistema di rilevamento (vedere del carico e comando di del carico e del del momento con criteri punto 1.4) regolazione della momento (vedere punti di sovraccarico avanzati posizione (vedere 5.4.1.2 e 5.4.1.4) (vedere punti 5.4.1.4 e punti 5.4.1.2 e 5.4.1.3) 5.4.1.6)
Nota
5.4.1.2
A
X
B
X
Comando di regolazione della posizione con criteri avanzati di stabilità e sovraccarico (vedere punti 5.4.1.3, 5.4.1.5 e 5.4.1.6) X
X
X
X
Si noti che i comandi del carico o del momento non sono in grado di proteggere da un sovraccarico che supera grossolanamente il carico nominale.
Sistema di rilevamento del carico Il sistema di rilevamento del carico è un dispositivo di sicurezza che deve funzionare nel modo seguente: a)
Deve evitare qualsiasi movimento normale della piattaforma di lavoro dalla posizione stazionaria di lavoro dopo il raggiungimento del carico nominale e prima del superamento del 120% del carico nominale.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 25
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
b)
Quando lo spostamento normale è impedito, conformemente al punto a), devono essere attivati un segnale di avvertimento, costituito da una luce rossa intermittente nella postazione di comando preselezionata e un segnale acustico, udibile in ciascuna postazione di comando. La luce continua a lampeggiare sempre, per l'intera durata della condizione di cui al punto a) e il segnale acustico per periodi di almeno 5 s, ripetuti ogni minuto.
c)
Il movimento normale può essere riavviato solo dopo l'eliminazione del sovraccarico.
Per le piattaforme di lavoro mobili elevabili del gruppo A tipo 1, è ammesso che il sistema di rilevamento del carico sia efficace solo quando sono sollevate dalla posizione di accesso. In questo caso, per la prova da sovraccarico descritta al punto 6.1.4.3, il carico di prova deve essere il 150% del carico nominale. Il sistema di rilevamento del carico deve essere conforme ai requisiti del punto 5.11.
5.4.1.3
Comando di regolazione della posizione
5.4.1.3.1
Per evitare il ribaltamento della piattaforma di lavoro mobile elevabile o il superamento delle sollecitazioni ammesse nella struttura della piattaforma di lavoro mobile elevabile, le posizioni consentite della struttura estensibile devono essere limitate automaticamente mediante arresti meccanici (vedere punto 5.4.1.3.2) o dispositivi di limitazione non meccanici (vedere punto 5.4.1.3.3).
5.4.1.3.2
Ove le posizioni consentite siano limitate mediante arresti meccanici, questi devono essere progettati in modo da resistere senza deformarsi alle massime sollecitazioni esercitate. Cilindri oleodinamici, appositamente progettati per tale scopo, soddisfano questo requisito.
5.4.1.3.3
Ove siano utilizzati dispositivi di limitazione non meccanici, le posizioni ammesse della struttura estensibile devono essere limitate da un dispositivo che misuri le posizioni della struttura estensibile e operi mediante i sistemi di comando per limitare gli spostamenti all'area di lavoro. Questo dispositivo deve essere affiancato ad un dispositivo di sicurezza, in conformità al punto 5.11.
5.4.1.4
Sistema di rilevamento del momento Il sistema di rilevamento del momento è un dispositivo di sicurezza che deve funzionare nel modo seguente: Quando si raggiunge il momento di ribaltamento ammesso (vedere punto 5.2.4.4), deve essere riprodotto un segnale visivo di avvertimento e ogni ulteriore movimento deve essere impedito, ad eccezione di quelli che riducono il momento di ribaltamento. Il sistema di comando del sistema di rilevamento del momento deve essere conforme con i requisiti del punto 5.11.
5.4.1.5
Criteri di stabilità avanzati per piattaforme di lavoro di dimensioni limitate Le piattaforme di lavoro mobili elevabili per un massimo di 2 persone possono essere escluse dal requisito dei sistemi di rilevamento del carico e del momento, se seguono "requisiti di stabilità avanzati". Per conformarsi al requisito di "stabilità avanzata", la piattaforma di lavoro mobile elevabile deve essere progettata conformemente ai seguenti criteri: 1)
Le dimensioni esterne della piattaforma di lavoro in qualsiasi sezione orizzontale devono: -
Per 1 persona: avere una superficie non maggiore di 0,6 m2 con nessun lato più lungo di 0,85 m.
-
Per 2 persone: avere una superficie non maggiore di 1,0 m2 con nessun lato più lungo di 1,4 m.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 26
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
2)
5.4.1.6
Per la prova statica descritta al punto 6.1.4.2.1, deve essere utilizzato nel calcolo del carico di prova un carico pari all’1,5 volte il carico nominale. Le altre combinazioni di carichi e sollecitazioni devono rimanere come specificato nei punti 5.2.4.1, 5.2.4.2, 5.2.4.3 e 5.2.4.4.
Criteri di sovraccarico avanzati per piattaforme di lavoro di dimensioni limitate Le piattaforme di lavoro mobili elevabili per un massimo di 2 persone possono essere escluse dal requisito dei sistemi di rilevamento del carico, se seguono "requisiti di sovraccarico avanzati". Per conformarsi al requisito di "sovraccarico avanzato", la piattaforma di lavoro mobile elevabile deve essere progettata conformemente ai seguenti criteri: 1)
2)
5.4.1.7
Le dimensioni esterne della piattaforma di lavoro in qualsiasi sezione orizzontale devono: -
Per 1 persona: avere una superficie non maggiore di 0,6 m2 con nessun lato più lungo di 0,85 m.
-
Per 2 persone: avere una superficie non maggiore di 1,0 m2 con nessun lato più lungo di 1,4 m.
Per la prova di sovraccarico descritta al punto 6.1.4.3, il carico di prova deve essere il 150% del carico nominale.
Area di lavoro variabile con più di un carico nominale Le piattaforme di lavoro mobili elevabili con più di un carico nominale e più di un'area di lavoro devono avere un indicatore della combinazione selezionata, visibile dalla piattaforma di lavoro. La selezione mediante mezzi manuali è accettabile. In tale caso, la selezione può essere effettuata solo se la piattaforma di lavoro si trova nell'area di lavoro per il nuovo carico nominale selezionato. La piattaforma di lavoro mobile elevabile deve essere dotata di sistemi per il rilevamento del carico e del momento (vedere punti 5.4.1.2 e 5.4.1.4) o di un sistema di rilevamento del carico e di un comando di regolazione della posizione (vedere punti 5.4.1.2 e 5.4.1.3).
5.4.1.8
Area di lavoro variabile con un solo carico nominale Per le piattaforme di lavoro mobili elevabili con un solo carico nominale e un'area di lavoro variabile, (per esempio piattaforme di lavoro mobili elevabili con posizioni variabili degli stabilizzatori) è accettabile la selezione mediante mezzi manuali. In tale caso, la selezione può essere effettuata solo se la struttura estensibile si trova nella posizione di trasporto. Verifica di tutti i requisiti del punto 5.4.1: - mediante controllo del progetto e prove (vedere punto 6.1.4).
5.4.2
Quando la struttura estensibile deve essere estesa o ritratta in una sequenza specifica, per evitare il sovraccarico e/o il ribaltamento, tale sequenza deve essere automatica. La sequenza automatica deve essere parte del comando di regolazione della posizione (vedere punto 5.4.1.3) o del sistema di rilevamento del momento (vedere punto 5.4.1.4). Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.4.3
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili con montanti basculanti devono essere dotate di mezzi che fissino il montante nelle posizioni di trasporto e di lavoro. Non deve essere possibile spostare la piattaforma di lavoro nella posizione di lavoro, fino a quando il montante non si trova nella sua posizione di lavoro. Le piattaforme di lavoro mobili elevabili con montanti basculanti devono essere dotate di un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11, che consenta movimenti di ribaltamento del montante solo quando la piattaforma di lavoro si trova nella posizione di accesso. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 27
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.4.4
I punti di intrappolamento e di cesoiamento tra le parti della struttura estensibile, il telaio e la piattaforma di lavoro devono essere evitati fornendo un riparo o distanze di sicurezza in conformità alla EN 349. I punti di intrappolamento e cesoiamento devono essere considerati solo in quelle aree raggiungibili dalle persone sulla piattaforma di lavoro o in piedi vicino alla piattaforma di lavoro mobile elevabile a livello del suolo o negli altri punti di accesso. Per le aree quali: -
piattaforme girevoli che attraversano stabilizzatori/telai;
-
punti di arresto per le strutture estensibili nella posizione di trasporto;
-
stabilizzatori in movimento verso la posizione di trasporto
dove non è possibile né una distanza di sicurezza in conformità alla EN 349 né un riparo, devono essere forniti cartelli di avvertimento (vedere punto 7.2.13). Sulle piattaforme di lavoro mobili elevabili progettate per il passaggio attraverso aperture di larghezza di circa 1,2 m e altezza di circa 2 m, invece di un riparo rigido o flessibile è consentita la soluzione seguente. Il movimento verso il basso deve essere arrestato automaticamente mediante un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11, in una posizione in cui, tra le estremità esterne delle forbici, la distanza verticale non sia minore di 50 mm, in modo da impedire lo schiacciamento e il cesoiamento delle dita. Un ulteriore spostamento verso il basso deve essere possibile solo dopo un intervallo di tempo idoneo, che consenta all'operatore di vedere se le persone dietro la piattaforma di lavoro mobile elevabile possono rimanere danneggiate, e un ulteriore comando da parte dell'operatore. Verifica: - mediante misurazione ed esame visivo.
5.4.5
Quando la piattaforma di lavoro di una piattaforma di lavoro mobile elevabile deve essere sollevata per la manutenzione ordinaria, deve essere fornito un dispositivo di blocco vincolato, che consenta di mantenere la struttura estensibile nella posizione richiesta. Tale dispositivo di blocco deve essere in grado di sostenere una piattaforma di lavoro senza carico e deve potere essere azionato da una posizione sicura; non deve causare danni a nessuna parte della piattaforma di lavoro mobile elevabile (vedere punto 7.2.14). Verifica: - mediante esame visivo e prova di funzionamento.
5.4.6
Non deve essere possibile superare le seguenti velocità: a)
0,4 m/s per il sollevamento e l'abbassamento della piattaforma di lavoro;
b)
0,4 m/s per lo sfilamento del braccio;
c)
0,7 m/s per torsione o rotazione (velocità orizzontale all'estremità esterna della piattaforma di lavoro, misurata alla velocità massima).
Verifica: - mediante prova di funzionamento.
5.4.7
La struttura estensibile deve essere supportata nella posizione di trasporto in modo da evitare vibrazioni pericolose durante il trasporto (vedere punto 5.2.5.3.3). Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5
Sistemi di trasmissione di struttura estensibile
5.5.1
Generalità
5.5.1.1
I sistemi di trasmissione devono essere progettati e costruiti in modo da impedire qualsiasi spostamento accidentale della struttura estensibile. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 28
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.5.1.2
Se la fonte di alimentazione può produrre una potenza superiore a quella richiesta dal sistema di trasmissione della struttura estensibile e/o della piattaforma di lavoro, deve essere prevista una protezione per il sistema di trasmissione della struttura estensibile e/o della piattaforma di lavoro per impedire danni (per esempio mediante un dispositivo di limitazione della pressione). L'utilizzo di innesti a frizione non soddisfa il requisito. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.5.1.3
Le catene o le cinghie di trasmissione devono essere utilizzate nei sistemi di trasmissione soltanto a condizione che gli spostamenti accidentali della piattaforma di lavoro siano automaticamente impediti qualora si verifichi la rottura di una catena o di una cinghia. Ciò può essere ottenuto mediante l'impiego di una scatola di auto-mantenimento o mediante il controllo della catena/cinghia con un dispositivo di sicurezza, in conformità al punto 5.11. Non devono essere utilizzate cinghie piatte. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.5.1.4
I sistemi di trasmissione manuali devono essere progettati e costruiti in modo da impedire il contraccolpo delle maniglie. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.5.1.5
Se uno stesso movimento può essere effettuato mediante un sistema di trasmissione sia motorizzato che manuale (per esempio in un sistema di emergenza sostitutivo) e se sussiste il pericolo di danno derivante dall'innesto contemporaneo di entrambi i sistemi, questo deve essere evitato, per esempio mediante dispositivi di bloccaggio, valvole di chiusura o valvole di bypass. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.5.1.6
Un sistema di frenatura deve essere previsto su tutti i sistemi di trasmissione. Per gli spostamenti di sollevamento, questo sistema deve essere un dispositivo di blocco automatico o un dispositivo di auto-mantenimento. Il sistema di frenatura deve essere applicato automaticamente quando il sistema di trasmissione non riceve più energia. Il sistema di frenatura deve garantire che la piattaforma di lavoro, caricata con un carico pari a 1,1 volte il carico nominale, possa essere arrestata e mantenuta in qualsiasi posizione in tutte le condizioni operative possibili. Il rilascio accidentale di questi dispositivi non deve essere possibile. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.5.2
Sistemi di trasmissione a fune metallica
5.5.2.1
I diametri di fune metallica, tamburo e puleggia devono essere calcolati in conformità all’appendice C, supponendo che l'intero carico sia supportato da un sistema con fune metallica. Non devono essere utilizzati sistemi di trasmissione a trazione. I sistemi di trasmissione a fune metallica devono avere un dispositivo o un sistema che, nel caso di guasto del sistema di trasmissione a fune metallica, limiti lo spostamento verticale della piattaforma di lavoro a pieno carico a 0,2 m. Questo requisito deve essere soddisfatto mediante: a)
un dispositivo meccanico azionato mediante innesto con la struttura estensibile. Questo dispositivo di sicurezza deve portare gradualmente la piattaforma di lavoro più il carico nominale ad un arresto e mantenervela nel caso di un guasto al sistema di trasmissione a fune metallica. La decelerazione media non deve superare 1,0 gn. Il corretto funzionamento del dispositivo deve essere dimostrato mediante calcolo e prova/e. Qualsiasi molla che azioni questo dispositivo deve essere una molla di compressione guidata con estremità fissate, oppure con un diametro del filo maggiore della metà del passo in condizioni operative, per limitare l'accorciamento della molla in caso di rottura, o
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 29
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
b) 1) un secondo sistema con fune metallica, progettato in conformità con il primo sistema, dotato di un dispositivo che fornisca una tensione approssimativamente uguale nei due sistemi con funi metalliche, tale pertanto da raddoppiare il coefficiente di lavoro, o 2) un secondo sistema con fune metallica, progettato in conformità con il primo sistema, dotato di un dispositivo che garantisca che il secondo sistema prenda meno della metà del carico nelle condizioni operative, ma sia in grado di sostenere il carico completo se il primo sistema non funziona, o 3) un secondo sistema con funi metalliche, conforme al punto b) 1), con diametri del tamburo e della puleggia maggiori, per aumentare la durata a fatica del secondo sistema di almeno due volte la durata calcolata del primo sistema. Un guasto del primo sistema deve essere rilevato automaticamente. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.2.2
Le funi metalliche che supportano il carico devono essere realizzate di acciaio con rivestimento galvanico e avere le seguenti caratteristiche: a)
diametro: 8 mm minimo;
b)
numero di fili: 114 minimo;
c)
grado di resistenza dei fili:
1 570 N/mm2 minimo; 1 960 N/mm2 massimo.
Il carico di rottura minimo delle funi metalliche deve essere riportato su un certificato. Le funi metalliche utilizzate direttamente per sollevare o supportare la piattaforma di lavoro non devono includere nessuna giunta tranne che alle estremità. Le funi metalliche di acciaio inossidabile possono essere utilizzate con le disposizioni appropriate. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.2.3
Se più di una fune metallica è attaccata in un punto, deve essere fornito un dispositivo per bilanciare approssimativamente la tensione delle funi metalliche. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.2.4
Le funi metalliche devono potere essere ritensionate. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.2.5
Per i terminali delle funi metalliche possono essere utilizzati solo -
giunzioni;
-
ferrule pressate di alluminio;
-
ferrule pressate di acciaio anti-invecchiamento;
-
o fissaggi a cuneo.
Come terminali delle funi metalliche portanti non possono essere utilizzati morsetti a U. La giunzione tra la fune metallica e il terminale della fune metallica deve essere in grado di resistere almeno all'80% del carico di rottura minimo della fune metallica. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.2.6
L'esame visivo delle funi metalliche e dei terminali delle funi metalliche deve essere possibile, preferibilmente, senza dovere togliere le funi metalliche o senza dovere effettuare rilevanti operazioni di smontaggio dei componenti strutturali della piattaforma di lavoro mobile elevabile. Se è dimostrato che ciò non sia possibile attraverso le aperture di ispezione, i fabbricanti devono fornire istruzioni dettagliate per l'esame [vedere punto 7.1.1.7 f)]. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 30
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.5.2.7
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili con piattaforme di lavoro che sono sollevate e abbassate mediante funi metalliche, devono essere dotate di un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11 che interrompa gli spostamenti che determinano le condizioni di fune allentata. Gli spostamenti nella direzione opposta devono essere possibili. Questo dispositivo non è necessario se non si può verificare una condizione di fune allentata. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.5.2.8
I tamburi di avvolgimento devono essere scanalati e devono essere forniti mezzi che impediscano che la fune metallica fuoriesca dalle estremità del tamburo, per esempio flange che si estendono per un'altezza almeno doppia del diametro della fune metallica oltre lo strato superiore. Verifica: - mediante esame visivo.
5.5.2.9
Solo uno strato di fune metallica deve essere avvolto sul tamburo, a meno che non sia utilizzato uno speciale sistema di avvolgimento. Verifica: - mediante esame visivo.
5.5.2.10
Almeno 2 giri di fune metallica devono rimanere sul tamburo quando la struttura estensibile e/o la piattaforma di lavoro sono nella posizione estrema. Verifica: - mediante prova di funzionamento ed esame visivo.
5.5.2.11
Ciascuna fune metallica deve essere correttamente fissata al tamburo. Il fissaggio deve potere sostenere l'80% del carico di rottura minimo della fune metallica. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.2.12
Devono essere previsti dispositivi che impediscano la fuoriuscita accidentale delle funi metalliche dalle pulegge, anche in condizioni di fune allentata. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.2.13
La sezione trasversale della parte inferiore delle scanalature dei tamburi di avvolgimento e delle pulegge a gola per funi deve essere circolare rispetto ad un angolo non minore di 120 gradi. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.3
Sistemi di trasmissione a catena
5.5.3.1
I sistemi di trasmissione a catena devono avere un dispositivo o un sistema che, nel caso di un guasto al sistema di trasmissione a catena, limiti lo spostamento verticale della piattaforma di lavoro a pieno carico a 0,2 m. Questo requisito deve essere soddisfatto mediante: a)
un sistema di trasmissione a catena con un coefficiente operativo di almeno 5 più un dispositivo meccanico funzionante mediante innesto con la struttura estensibile. Questo dispositivo di sicurezza deve portare gradualmente la piattaforma di lavoro più il carico nominale ad un arresto e mantenervela nel caso di un guasto al sistema di trasmissione. La decelerazione media non deve superare 1,0 gn. Il corretto funzionamento del dispositivo deve essere dimostrato mediante calcolo e prova/e. Qualsiasi molla che azioni questo dispositivo deve essere una molla di compressione guidata con estremità fissate oppure con un diametro del filo maggiore della metà del passo in condizioni operative, per limitare l'accorciamento della molla in caso di rottura, o
b) 1)
due sistemi di trasmissione a catena, ciascuno con coefficiente operativo di almeno 4 (in totale 8 minimo) e con un dispositivo che fornisca approssimativamente una tensione uguale ai due sistemi a catena, o
2)
due sistemi di trasmissione a catena, il primo dei quali con coefficiente operativo di almeno 5 quando sostiene l’intero carico e il secondo sistema di trasmissione con coefficiente operativo di almeno 4 (per un totale di almeno 9 quando
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 31
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
supportano l’intero carico) e con un dispositivo che garantisca che il secondo sistema supporti meno della metà del carico in condizioni operative, ma sia in grado di supportare l’intero carico in caso di guasto al primo sistema. Un guasto al primo sistema deve essere rilevato automaticamente. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.3.2
Non devono essere utilizzate catene a maglia rotonda. Il carico di rottura minimo della catena deve essere riportato su un certificato. Verifica: - mediante esame visivo.
5.5.3.3
Se più di una catena è attaccata ad un punto, deve essere previsto un dispositivo che bilanci approssimativamente la tensione nelle catene. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.3.4
Le catene devono potere essere ritensionate. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.3.5
La giunzione tra la catena e il terminale della catena deve essere in grado di resistere almeno al 100% del carico di rottura minimo della catena. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.5.3.6
L'esame visivo delle catene e dei terminali delle catene deve essere possibile, preferibilmente, senza dovere togliere le catene o senza dovere effettuare rilevanti operazioni di smontaggio dei componenti strutturali della piattaforma di lavoro mobile elevabile. Se è dimostrato che ciò non sia possibile attraverso le aperture di ispezione, i fabbricanti devono fornire istruzioni dettagliate per l'esame [vedere punto 7.1.1.2 f)]. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.3.7
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili con piattaforme di lavoro che sono sollevate e abbassate mediante catene, devono essere dotate di un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11 che interrompa gli spostamenti che determinano le condizioni di catena allentata. Gli spostamenti nella direzione opposta devono essere possibili. Questo dispositivo non è necessario se non si può verificare una condizione di catena allentata. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.5.3.8
Devono essere previsti mezzi che impediscano lo spostamento accidentale delle catene da ruote dentate o pulegge, anche in condizioni di fune allentata. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.5.4
Sistemi di trasmissione con madre viti
5.5.4.1
La sollecitazione di progetto di madre viti e dadi non deve essere maggiore di 1/6 del carico massimo di rottura del materiale utilizzato. Il materiale delle madre viti deve avere una resistenza all'abrasione maggiore di quella del materiale del dado portante. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.5.4.2
Il meccanismo della madre vite deve essere progettato in modo da impedire la separazione della piattaforma di lavoro dal meccanismo durante il normale impiego. Verifica: - mediante esame visivo.
5.5.4.3
Ciascuna madre vite deve avere un dado portante e un dado di sicurezza a carico nullo. Il dado di sicurezza deve essere caricato solo in caso di guasto al dado portante. Non deve essere possibile sollevare la piattaforma di lavoro dalla posizione di accesso quando il dado di sicurezza è sottoposto a carico. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo. UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 32
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.5.4.4
Deve essere possibile rilevare l'usura dei dadi portanti senza dovere effettuare rilevanti operazioni di smontaggio. Verifica: - mediante esame visivo.
5.5.4.5
Le madre viti devono essere dotate di dispositivi (per esempio fermi meccanici) ad entrambe le estremità che impediscano ai dadi portanti e di sicurezza di uscire dalle madre viti. Verifica: - mediante esame visivo.
5.5.5
Sistemi di trasmissione a cremagliera
5.5.5.1
La sollecitazione di progetto delle cremagliere non deve essere maggiore di 1/6 del carico massimo di rottura del materiale utilizzato. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.5.5.2
I sistemi di trasmissione a cremagliera devono avere un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11, attuato mediante un regolatore di eccesso di velocità. Questo dispositivo di sicurezza deve portare gradualmente la piattaforma di lavoro più il carico nominale ad un arresto e mantenervela nel caso di un guasto al meccanismo di sollevamento. La decelerazione media non deve superare 1,0 gn. Se questo dispositivo di sicurezza è azionato, l'alimentazione deve essere interrotta automaticamente. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.5.5.3
In aggiunta ai normali rulli di guida della piattaforma di lavoro devono essere previsti dispositivi positivi ed efficaci, che impediscano che il pignone di un dispositivo di trasmissione o di sicurezza esca dall'innesto con la cremagliera. Questi dispositivi devono garantire che il movimento assiale del pignone sia limitato in modo che almeno 2/3 dell'altezza del dente sia sempre impegnato nella cremagliera. Devono inoltre limitare lo spostamento radiale del pignone dalla posizione normale di presa di oltre 1/3 dell'altezza del dente. Verifica: - mediante esame visivo.
5.5.5.4
L'esame visivo dei pignoni deve essere possibile senza dovere togliere i pignoni o senza dovere effettuare rilevanti operazioni di smontaggio dei componenti strutturali della piattaforma di lavoro mobile elevabile. Verifica: - mediante esame visivo.
5.6
Piattaforma di lavoro
5.6.1
Il livello della piattaforma di lavoro non deve variare di oltre 5° dal piano orizzontale o dal piano del telaio o di qualsiasi piattaforma girevole durante gli spostamenti della struttura estensibile, oppure a causa dei carichi e delle forze durante il funzionamento. Il sistema di livellamento deve incorporare un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11 che, in caso di guasto al sistema, mantenga il livello della piattaforma entro ulteriori 5°. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento. I sistemi di livellamento meccanico che utilizzano tiranterie o leve soddisfano questo requisito se sono progettati per supportare almeno il doppio del carico loro imposto. Per le funi metalliche e le catene vedere punti 5.5.2.1 e 5.5.3.1. Verifica: - mediante controllo del progetto. I cilindri oleodinamici nei sistemi di livellamento idraulico devono essere conformi al punto 5.10.2. Verifica: - mediante prova di funzionamento.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 33
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.6.2
Su tutti i lati di ciascuna piattaforma di lavoro devono essere previste protezioni per impedire la caduta di persone e materiali. La protezione deve essere fissata in modo sicuro alla piattaforma di lavoro e deve, almeno, essere costituita da corrimano alti almeno 1,1 m, parapiedi alti almeno 0,15 m e corrimano intermedi a distanza non maggiore di 0,55 m dagli altri corrimano o dai parapiedi. Nei punti di accesso alla piattaforma di lavoro l'altezza dei parapiedi può essere ridotta a 0,1 m. I corrimano devono essere costruiti in modo da supportare carichi concentrati di 500 N per persona, applicati nelle posizioni meno favorevoli nella direzione meno favorevole, a intervalli di 0,5 m, senza causare una deformazione permanente dei corrimano. Almeno la metà dei materiali che costituiscono la piattaforma di lavoro deve essere auto-estinguente. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.6.3
Nessuna parte della protezione mobile ai fini dell'accesso alla piattaforma di lavoro deve potersi piegare o aprire verso l'esterno. Deve essere costruita in modo che ritorni automaticamente alla posizione chiusa e fissata, oppure che sia interbloccata mediante un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11, per impedire il funzionamento della piattaforma di lavoro mobile elevabile fino a quando non è chiusa e fissata. Non deve potere essere aperta in maniera accidentale. I parapetti intermedi scorrevoli o con cerniere verticali che ritornano automaticamente nella posizione di protezione non richiedono di essere fissati e bloccati. Verifica: - mediante esame visivo.
5.6.4
Il piano della piattaforma di lavoro, incluse eventuali botole, deve essere anti-sdrucciolo e drenante (per esempio lamiera striata o a losanghe). Eventuali aperture sul piano o tra il piano e il parapiedi o i cancelli di accesso devono essere di dimensioni tali da impedire il passaggio di una sfera di 15 mm di diametro. Verifica: - mediante esame visivo. Il piano della piattaforma di lavoro e di eventuali botole, deve essere in grado di sostenere il carico nominale distribuito in conformità al punto 5.2.3.1. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.6.5
Come corrimano o cancelli di accesso non possono essere utilizzati catene o funi. Verifica: - mediante esame visivo.
5.6.6
Quando la distanza tra il livello di accesso e il piano della piattaforma di lavoro nella posizione di accesso supera 0,4 m, la piattaforma di lavoro mobile elevabile deve essere dotata di una scala di accesso. I gradini o i pioli non devono distare oltre 0,3 m e devono avere distanza uguale tra l'ultimo gradino/piolo e il piano della piattaforma di lavoro. L'ultimo gradino/piolo non deve essere oltre 0,4 m al di sopra del livello di accesso. Ciascun gradino o piolo deve essere largo almeno 0,3 m, profondo almeno 25 mm e deve essere anti-sdrucciolo. La parte anteriore di gradini e pioli deve distare orizzontalmente almeno 0,15 m dalla struttura di supporto o da qualsiasi altro componente della piattaforma di lavoro mobile elevabile. La scala di accesso deve essere simmetrica rispetto al cancello di accesso. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.6.7
Devono essere previsti maniglie, corrimano o adeguati dispositivi simili per facilitare l'arrampicata sulla scala di accesso alla piattaforma di lavoro. Devono essere disposti in modo da evitare l'uso di comandi e tubature come maniglie o appoggiapiedi. Verifica: - mediante esame visivo.
5.6.8
Le botole sulle piattaforme di lavoro devono essere fissate in modo sicuro alla piattaforma di lavoro, così che non possano essere aperte in maniera accidentale. Le botole non devono potersi aprire verso il basso o scivolare lateralmente. Verifica: - mediante esame visivo.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 34
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.6.9
Deve essere fornita una protezione per impedire danni alle mani delle persone che operano i comandi, per esempio quando una piattaforma di lavoro si sposta nelle immediate vicinanze di altri oggetti. Verifica: - mediante esame visivo.
5.6.10
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili di tipo 3 devono essere dotate di un dispositivo di avvertimento acustico (per esempio una sirena) azionato dalla piattaforma di lavoro. Verifica: - mediante prova di funzionamento.
5.6.11
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili di tipo 2 devono essere dotate di mezzi di comunicazione (per esempio radio ricetrasmittente) tra le persone sulla piattaforma di lavoro e il guidatore. Verifica: - mediante esame visivo e prova di funzionamento.
5.6.12
Gli spostamenti della piattaforma di lavoro relativi alla struttura estensibile devono essere limitati mediante arresti meccanici. Cilindri oleodinamici, appositamente progettati per tale scopo, soddisfano questo requisito. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.6.13
La piattaforma di lavoro deve essere supportata, in posizione di trasporto, in modo da evitare vibrazioni pericolose durante il trasporto (vedere punto 5.2.5.2.3). Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.7
Comandi
5.7.1
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili devono essere dotate di comandi tali che tutti gli spostamenti della piattaforma di lavoro mobile elevabile possano avvenire solo mentre i comandi sono azionati. I comandi, una volta rilasciati, devono automaticamente ritornare in posizione neutra. Non è necessario che i comandi di movimento nelle cabine delle piattaforme di lavoro mobili elevabili montate su veicolo siano di questo tipo. Tutti i comandi, soprattutto quelli azionati a pedale, devono essere costruiti in modo da impedire qualsiasi azionamento accidentale. I comandi a pedale devono avere superficie anti-sdrucciolo ed essere di facile pulizia. I comandi devono essere collocati in modo da evitare qualsiasi pericolo per l'operatore derivante dalle parti in movimento della piattaforma di lavoro mobile elevabile. Verifica: - mediante prova di funzionamento ed esame visivo.
5.7.2
Sulle piattaforme di lavoro mobili elevabili dei tipi 2 e 3 non deve essere possibile azionare i comandi di spostamento contemporaneamente a qualsiasi altro comando. Ciò non si applica alle piattaforme di lavoro mobili elevabili montate su rotaia. Ciò si deve ottenere mediante un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.7.3
La direzione di tutti gli spostamenti della piattaforma di lavoro mobile elevabile deve essere chiaramente indicata sopra o nelle vicinanze dei comandi mediante testo o simboli. Tutti i comandi devono essere disposti per un funzionamento logico, ove possibile. Verifica: - mediante esame visivo e prova di funzionamento.
5.7.4
I dispositivi di comando devono essere collocati sulla piattaforma di lavoro. Ciò non impedisce la presenza di comandi doppi azionati dal livello base o del piano. I comandi doppi devono essere protetti contro l'azionamento non autorizzato e possono essere utilizzati come dispositivi di emergenza (vedere punto 5.7.9). Se lo spostamento può essere controllato da diverse posizioni di comando, i comandi devono essere interbloccati nella posizione di comando doppia, in modo che il comando sia possibile solo dalla posizione di comando preselezionata.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 35
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
Ciò si deve ottenere mediante un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11. Verifica: - mediante prova di funzionamento ed esame visivo.
5.7.5
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili devono essere dotate di comandi di arresto di emergenza in conformità con la EN 418 in ciascuna postazione di comando. I comandi di arresto di emergenza non sono richiesti sulle piattaforme di lavoro mobili elevabili con valvole di regolazione dell'intera portata, con impugnature di comando collegate meccanicamente alle bobine di comando (azionamento manuale). Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento
5.7.6
Le valvole di regolazione pilota e a solenoide devono essere progettate e installate in modo da arrestare lo spostamento corrispondente nel caso di caduta di tensione. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova operativa.
5.7.7
All'avvio, o al ripristino dopo un'interruzione dell'alimentazione, non deve avvenire alcun movimento se non per azione deliberata da parte dell'operatore. Verifica: - mediante prova di funzionamento.
5.7.8
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili devono essere dotate di un sistema di emergenza sostitutivo idoneo (per esempio una pompa a mano, un'unità di alimentazione secondaria, valvole di abbassamento per gravità) per garantire che, in caso di guasto all'alimentazione elettrica, la piattaforma di lavoro possa essere riportata in una posizione dalla quale sia possibile scendere senza pericoli, tenendo conto della necessità di manovrare la piattaforma lontano da ostruzioni (vedere punto 7.2.4). La posizione dei comandi del sistema di emergenza deve essere facilmente accessibile da terra (vedere punto 5.7.4). I requisiti di cui sopra non devono essere applicati qualora sia possibile lasciare o accedere a qualsiasi posizione della piattaforma di lavoro in altro modo (per esempio mediante scale fisse). Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.7.9
Deve essere previsto un dispositivo che garantisca che la velocità di spostamento della piattaforma di lavoro sia limitata a 1,4 volte la velocità normale, anche in operazioni d'emergenza. Verifica: - mediante controllo del progetto e prova di funzionamento.
5.7.10
Deve essere previsto un dispositivo che garantisca che la velocità di spostamento della piattaforma di lavoro sia limitata a 1,4 volte la velocità normale, anche qualora azionata in situazioni di emergenza. Verifica: - mediante controllo di funzionamento.
5.8
Apparecchiatura elettrica
5.8.1
L'apparecchiatura elettrica delle piattaforme di lavoro mobili elevabili devono essere conformi alle norme CENELEC, soprattutto ai requisiti della EN 60204-1:1997. Se per condizioni particolari le piattaforme di lavoro mobili elevabili sono utilizzate al di fuori dei limiti degli elementi seguenti della EN 60204-1:1997: a)
4.3.2 alimentazioni c.c.;
b)
4.4.2 temperatura ambientale dell'aria;
c)
4.4.4 altitudine;
d)
15.4.3 connessione agli elementi in movimento della macchina
sono necessari scostamenti e il fabbricante deve prendere le misure di sicurezza necessarie e/o dichiarare eventuali limiti operativi nel manuale di istruzioni.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 36
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
I requisiti di compatibilità elettromagnetica relativi devono essere osservati. Nota
Ulteriori informazioni relative all'apparecchiatura elettrica delle piattaforme di lavoro mobili elevabili alimentate a batteria sono comprese nella successiva revisione della presente norma. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.8.2
Un interruttore principale deve essere collocato in posizione facilmente accessibile. Deve potere essere fissato in posizione isolata, mediante l'impiego di un lucchetto o di un altro mezzo equivalente, per garantire che non sia utilizzato in maniera accidentale. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.8.3
I cavi devono essere a trefoli multipli, quando è richiesta la flessibilità e, se richiesto, devono essere resistenti all'olio. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.8.4
Le batterie devono essere protette contro i danni derivanti da cortocircuiti e contro i danni di natura meccanica. Lo scollegamento (isolamento) della batteria, vale a dire l'interruzione dell'alimentazione elettrica (per esempio durante la carica), deve essere facilmente possibile e non deve richiedere l'utilizzo di attrezzi. Verifica: - mediante esame visivo.
5.8.5
Se necessario per impedire l'ingresso dell'acqua, il grado minimo di protezione fornito dalle strutture deve essere IP 54, in conformità con la EN 60529:1991. I fabbricanti devono prendere in considerazione qualsiasi condizione d'uso prevedibile (per esempio fluidi diversi dall'acqua) che richieda un maggiore grado di protezione. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.9
Sistemi idraulici
5.9.1
Il sistema idraulico deve includere il dispositivo di limitazione della pressione (per esempio la valvola limitatrice di pressione) prima della prima valvola di regolazione. Se nel sistema idraulico sono utilizzate pressioni massime differenti, deve essere fornito più di un dispositivo di limitazione della pressione. La regolazione dei dispositivi di limitazione della pressione deve richiedere l'uso di attrezzi e deve potere essere sigillata. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.9.2
Le tubature e relativi collegamenti che possono essere soggetti alla pressione massima consentita da un dispositivo di limitazione della pressione, devono essere progettati in modo da sostenere una pressione almeno doppia, senza deformazioni permanenti (Rp0,2). Se durante il normale impiego i componenti possono essere soggetti a pressioni maggiori di quelle ammesse dal dispositivo di limitazione della pressione, devono essere progettati in modo da sostenere una pressione almeno doppia di tale pressione, senza deformazioni permanenti (Rp0,2); vedere anche punto 5.10.1.2 per le condizioni di guasto. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.9.3
La pressione di scoppio dei tubi flessibili, inclusi i raccordi, che può essere soggetta alla pressione massima consentita da un dispositivo di limitazione della pressione, deve essere non meno di due volte tale pressione. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.9.4
Tutti i componenti del sistema idraulico diversi da quelli specificati nei punti 5.9.2, 5.9.3 e 5.10 devono essere tarati almeno per la pressione massima a cui devono essere soggetti, incluso qualsiasi aumento temporaneo dell'impostazione della pressione, necessario per l'esecuzione della prova da sovraccarico (vedere punto 6.1.4.3). Verifica: - mediante controllo del progetto.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 37
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.9.5
Ciascun circuito idraulico deve essere dotato di collegamenti sufficienti per i manometri per il controllo del corretto funzionamento. Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.9.6
Il progetto del sistema idraulico deve consentire lo spurgo dell'aria intrappolata. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.9.7
Qualsiasi serbatoio per fluidi con apertura verso l'esterno deve essere dotato di un filtro dell'aria in aspirazione. Verifica: - mediante esame visivo.
5.9.8
Qualsiasi serbatoio per fluidi deve essere dotato di dispositivi facilmente accessibili che indichino sia il livello del fluido massimo ammesso che il livello minimo necessario quando la piattaforma di lavoro mobile elevabile è in posizione di trasporto. Verifica: - mediante esame visivo e prova di funzionamento.
5.9.9
Ciascun sistema idraulico deve avere mezzi per garantire il livello di pulizia del fluido per il corretto funzionamento del sistema e dei suoi componenti. Verifica: - mediante controllo del progetto.
5.9.10
Nei sistemi idraulici che includono accumulatori a gas, devono essere previsti mezzi per la ventilazione automatica della pressione del liquido o che isolino positivamente l'accumulatore quando il sistema si trova nello stato non pressurizzato. Se da progetto la pressione dell'accumulatore a gas deve essere conservata quando il sistema è spento, devono essere fornite informazioni complete per una manutenzione corretta sopra o vicino all'accumulatore in posizione visibile. Le informazioni devono includere la dichiarazione "Attenzione - Vaso sotto pressione". Tali informazioni devono essere duplicate nel manuale di istruzioni [vedere punto 7.1.1.7 d)] sul diagramma del circuito. Sull'accumulatore a gas deve essere riportata un'etichetta di avvertenza "Attenzione Vaso sotto pressione. Scaricare prima dello smontaggio". Verifica: - mediante controllo del progetto ed esame visivo.
5.9.11
I tubi idraulici flessibili devono essere progettati o identificati o collocati in modo da evitare qualsiasi collegamento scorretto causa di pericoli, per esempio che determini l'inversione dello spostamento di un cilindro oleodinamico. Verifica: - mediante esame visivo.
5.10
Cilindri oleodinamici
5.10.1
Progettazione strutturale
5.10.1.1
Il progetto dei cilindri portanti deve essere basato sull'analisi delle pressioni, dei carichi e delle sollecitazioni durante le normali condizioni operative e nelle condizioni di guasto (vedere punto 5.10.1.3).
5.10.1.2
Normali condizioni operative
5.10.1.2.1
Deformazione È responsabilità del fabbricante identificare le condizioni operative che producono le combinazioni di lunghezza estesa, pressione, deflessioni e carichi e sollecitazioni esterni, che creano le massime condizioni di deformazione.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 38
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
11
Pressioni del cilindro; normale condizione operativa (cilindro in compressione) Legenda F Carico p Pressione sistema pFC Pressione normale Z Flusso limitato
figura
12
Pressioni del cilindro; normale condizione operativa (cilindro in tensione) Legenda F Carico p Pressione sistema pFT Pressione normale Z Flusso limitato
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 39
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
13
Pressioni del cilindro; guarnizione danneggiata Legenda F Carico X Guarnizione danneggiata Pressione uguale nella parte superiore e inferiore del pistone 2
figura
14
2
-
πd πD Il carico è supportato dalla superficie dello stelo ---------- invece che dalla superficie del pistone ---------4 4
-
La pressione normale pFC aumenta in base al rapporto D 2/d 2
Cilindri gemelli in compressione; normale condizione operativa Legenda F Carico p Pressione sistema pFC Pressione normale dovuta al carico Z Flusso limitato
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 40
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
15
Cilindri gemelli in compressione; una linea bloccata Legenda B Carico di punta F Carico p Pressione sistema pFC Pressione normale dovuta al carico Y Linea bloccata Z Flusso ristretto
5.10.1.2.2
Caratteristiche costruttive Il progetto dei giunti saldati deve essere conforme al punto 5.2.5.2. I giunti filettati portanti devono essere conformi alle norme relative e i calcoli delle sollecitazioni devono tenere in considerazione le ridotte superfici di taglio dovute alle tolleranze di produzione e la deformazione elastica causata dalle pressioni idrauliche. Il progetto dei giunti filettati soggetti a carichi di trazione variabili deve tenere in considerazione gli effetti della fatica e impedire una separazione accidentale (svitatura).
5.10.1.2.3
Condizioni che determinano pressioni superiori a quelle dei dispositivi di limitazione della pressione (vedere figure da 11 a 15): a)
l'effetto dei dispositivi che riducono la velocità dei cilindri al di sotto della velocità che potrebbe risultare dalla completa alimentazione dei cilindri, causando un carico di pressione interna aggiuntivo alla pressione normale dovuta ai carichi applicati esternamente. Questa ulteriore pressione può essere determinata dal rapporto
D 2 / (D 2 − d 2) dove:
D è il diametro del pistone e d è il diametro dello stelo del pistone, quando un cilindro è in tensione e il dispositivo di controllo della velocità agisce sulla corona. Il dispositivo di controllo della velocità può avere la forma della valvola di regolazione, parzialmente aperta o chiusa; b)
l'effetto dell'espansione termica del fluido contenuto nel cilindro a riposo.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 41
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
5.10.1.3
Condizioni di guasto
5.10.1.3.1
La pressione normale generata può aumentare in base al rapporto D 2/d 2 a causa di perdite di olio attraverso le guarnizioni del pistone nei cilindri a doppia azione sotto carichi di compressione. Questo influisce soprattutto sulle sollecitazioni nel tubo e nella testa del cilindro e queste non devono essere maggiori del limite di snervamento (Rp0,2). Il rapporto è il coefficiente minimo di sicurezza per valvole, tubi flessibili e tubazioni che sono alla stessa pressione del cilindro, a meno che l'aumento di pressione non sia limitato da altri componenti idraulici.
5.10.1.3.2
Quando lo stesso meccanismo è azionata da più di un cilindro (vedere figure 14 e 15) deve essere preso in considerazione l'effetto che un cilindro sia bloccato e assuma o determini carichi maggiori. Nel caso di cilindri a doppia azione, questo include le sollecitazioni generate dall'altro cilindro/dagli altri cilindri o la sollecitazione richiesta per spostare l'altro cilindro. Nelle condizioni di guasto, la sollecitazione massima calcolata non deve essere superiore al limite di snervamento del materiale (Rp0,2).
5.10.2
I cilindri che supportano il carico devono essere dotati di un dispositivo di sicurezza in conformità al punto 5.11 che impedisca lo spostamento accidentale causato dal guasto di una tubazione esterna [escluse quelle indicate nel punto c)], fino a quando non è rilasciato da una forza esterna. Se a tale fine sono utilizzate valvole di blocco, queste devono chiudersi automaticamente, per impedire che il fluido fuoriesca dai cilindri, fino a quando queste non sono aperte mediante una forza esterna. Esse devono essere: a)
parte integrante con il cilindro, oppure
b)
montate direttamente e in modo stabile con flangia, oppure
c)
poste vicino al cilindro e collegate ad esso mediante tubazioni rigide (quanto più brevi possibile), con connessioni saldate o flangiate e calcolate nello stesso modo del cilindro.
Altri tipi di raccordi, come raccordi a forzamento o raccordi per tubi con svasatura non sono consentiti tra il cilindro e la valvola di blocco. Nota
Questi requisiti soddisfano il punto 5.5.1.6. Verifica dei requisiti del punto 5.10: - mediante controllo del progetto, prova di funzionamento ed esame visivo.
5.11
Dispositivi di sicurezza
5.11.1
Nella norma, ogniqualvolta si fa riferimento al presente punto, le prestazioni delle parti legate alla sicurezza devono, nel caso di guasti, essere conformi alle categorie (ricavate dalla EN 954-1) fornite nel prospetto 4.
5.11.2
La validazione delle funzioni e delle categorie di sicurezza nel punto 5.11.1 è fornita nella EN ISO 13849-2:2003. Come illustrato nella figura 16 sottostante, ricavata dalla CR 954-100, si può ottenere una funzione di sicurezza combinando un dato numero di componenti realizzati con tecnologie diverse (per esempio meccanica, idraulica, pneumatica, elettronica) e selezionando la categoria di ogni componente tenendo conto della tecnologia utilizzata. Occorre notare, per esempio, che una funzione di sicurezza di categoria 3 si può ottenere mediante una combinazione appropriata di componenti di categoria 1.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 42
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
16
Esempio per spiegare l'utilizzo delle categorie Legenda 1 Segnale di uscita 2 Cassetto di distribuzione 3 Attuatori 4 Spostamento pericoloso 5 Funzione di controllo 6 Riparo 7 Segnale di ingresso 8 Logica di comando elettronica 9 Dispositivo di controllo della posizione 10 Campo di applicazione della EN 954-1
Nota
Le funzioni di avvio e di arresto sono state omesse per maggiore semplicità dell'esempio.
La figura 16 è un diagramma schematico delle parti legate alla sicurezza che forniscono una delle funzioni per il comando dell'attuatore di una macchina. Questo non è un diagramma funzionale/operativo ed è incluso solo per dimostrare il principio della combinazione di categorie e tecnologie in quest'unica funzione. ll comando è fornito attraverso una logica di comando elettronica e un cassetto di distribuzione controllato a intervalli regolari (vedere EN 954-1:1996, punto 6.2.3). Il rischio è ridotto mediante un riparo interbloccato che impedisce di accedere alla situazione pericolosa quando il riparo è chiuso e impedisce l'avvio dell'attuatore quando il riparo è aperto. Per questo esempio, le parti del sistema di comando legate alla sicurezza combinate iniziano nel punto 7 e terminano nel punto 1 (vedere figura 16). Le parti legate alla sicurezza che forniscono una funzione di sicurezza sono: camma del riparo, dispositivo di controllo della posizione, logica di comando elettronica, cassetto di distribuzione e il mezzo di interconnessione. Queste parti legate alla sicurezza combinate forniscono una funzione di arresto (vedere EN 954-1:1996, punto 5.2) come funzione di sicurezza (per la definizione, vedere EN 954-1:1996, punto 3.6). All'apertura del riparo, i contatti nel dispositivo di posizione si aprono e la logica di comando elettronica invia alla cassetta di distribuzione un segnale per arrestare il flusso del fluido come uscita delle parti del sistema di comando legate alla sicurezza. Nella macchina, ciò arresta lo spostamento pericoloso dell'attuatore. Questa combinazione di parti legate alla sicurezza crea una funzione di sicurezza per dimostrare la suddivisione in categorie basata sui requisiti della EN 954-1:1996, punto 6. Essa considera la possibilità e la probabilità che si verifichino guasti che possono influire
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 43
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
sulla capacità di tali parti combinate di eseguire la funzione di sicurezza. Utilizzando questi principi, le parti legate alla sicurezza illustrate in figura 16 possono essere suddivise nelle categorie seguenti: -
Categoria 1 per i dispositivi di controllo della posizione elettromeccanici. Per ridurre la probabilità di guasti, questo dispositivo è composto da componenti sperimentati applicati utilizzando principi di sicurezza sperimentati, per esempio operazione di apertura positiva, sovradimensionamento (vedere EN 954-1:1996, punti 3 e 6.2.2);
-
Categoria 3 per la logica di comando elettronica. Per aumentare il livello delle prestazioni di sicurezza di questa logica di comando elettronica, la struttura di questa parte del sistema di comando legata alla sicurezza è progettata in modo da essere in grado di rilevare la maggior parte dei singoli guasti, per esempio ridondanza (vedere EN 954-1:1996, punto 6.2.4);
-
Categoria 2 per il cassetto di distribuzione controllato. Per ottenere il livello desiderato di prestazioni di sicurezza, questa parte legata alla sicurezza utilizza componenti che sono controllati periodicamente, per esempio monitoraggio, per rilevare i guasti che non sono stati evitati utilizzando principi di sicurezza sperimentati (vedere la EN 954-1:1996, punto 6.2.3).
Nota
Si deve tenere conto anche della posizione, delle dimensioni e della configurazione dei mezzi di interconnessione. L'obiettivo generale è che ognuna delle parti legate alla sicurezza raggiunga un livello simile di prestazioni di sicurezza in modo che il contributo delle parti del sistema di comando legate alla sicurezza fornisca la riduzione del rischio richiesta. Pertanto si devono considerare sia l'affidabilità sia la struttura all'interno delle parti del sistema di comando legate alla sicurezza.
5.11.3
L'effetto combinato dell'utilizzo corretto da parte di un operatore addestrato, del sistema di comando, del sistema operativo e del sistema di sicurezza deve essere il raggiungimento di una categoria di sicurezza come illustrata nel prospetto 4. Deve essere possibile escludere un dispositivo di sicurezza elencato nel prospetto 4 solo in modo sicuro, utilizzando un dispositivo separato di categoria uguale o superiore. Si possono utilizzare categorie diverse da quelle illustrate nel prospetto 4 (vedere punto 6.3 della EN 954-1:1996), ma si dovrebbe mantenere il comportamento del sistema previsto in caso di guasto/i. Si dovrebbero indicare i motivi dello scostamento. Tali motivi, per la scelta di categorie diverse da quelle preferite, possono essere l'utilizzo di tecnologie diverse, per esempio componenti idraulici o elettromeccanici sperimentati (categoria 1) in combinazione con sistemi elettrici o elettronici (categoria 3 o 4). Il fabbricante può utilizzare un dispositivo di sicurezza di una categoria inferiore rispetto a quelle illustrate nel prospetto 4. In questo caso deve effettuare un'analisi del rischio e ottenere l'approvazione di un organismo notificato.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 44
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
prospetto
4
Categorie dei dispositivi di sicurezza Punto della norma
Categoria della EN 954-1
5.3.1 5.3.2 5.3.8.1 5.3.8.2 5.3.10 5.3.16 5.4.1.2 5.4.1.3.3 5.4.1.4 5.4.3 5.4.4 5.5.1.3 5.5.2.7 5.5.3.7 5.5.5.2 5.6.1 5.6.3 5.7.2 5.7.4 5.10.2
1 1 1 3 3 1 3 3 3 1 1 2 1 1 1 3 2 B 1 1
Per dispositivi di sicurezza che incorporano solo parti meccaniche, non è richiesta alcuna categoria specifica.
6
VERIFICA DEI REQUISITI E/O DELLE MISURE DI SICUREZZA
6.1
Esami e prove
6.1.1
Generalità Gli esami e le prove per garantire che le piattaforme di lavoro mobili elevabili siano conformi alla presente norma devono comprendere: a)
controlli del progetto (vedere punto 6.1.2);
b)
controlli della produzione (vedere punto 6.1.3);
c)
prove (vedere punto 6.1.4).
I risultati degli esami e delle prove, oltre al nome e all'indirizzo della/e persona/e che li hanno eseguiti, devono essere registrati in un rapporto firmato. I limiti di esami e prove per diverse circostanze sono riportati nei punti 6.1.4, 6.2, 6.3, 7.1.1.5 e 7.1.1.6.
6.1.2
Controllo del progetto Il controllo del progetto deve verificare che la piattaforma di lavoro mobile elevabile sia progettata in conformità con la presente norma. Deve includere il controllo dei seguenti documenti: a)
disegni con le dimensioni principali della piattaforma di lavoro mobile elevabile;
b)
descrizione della piattaforma di lavoro mobile elevabile con le informazioni necessarie sulle sue capacità;
c)
informazioni sui materiali utilizzati;
d)
diagrammi dei circuiti elettrici, idraulici e pneumatici;
e)
manuale di istruzioni;
f)
calcoli.
I documenti devono contenere tutte le informazioni necessarie per consentire il controllo dei calcoli. UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 45
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
6.1.3
Controllo della produzione Il controllo della produzione deve verificare che: a)
la piattaforma di lavoro mobile elevabile sia prodotta in conformità con i documenti controllati;
b)
i componenti siano in conformità con i disegni;
c)
siano disponibili certificati di prova per ciascun tipo di fune, catena e tubo flessibile idraulico o pneumatico. Questi certificati devono indicare la forza minima di rottura o la pressione di scoppio, come opportuno;
d)
la qualità delle saldature, soprattutto di quelle dei componenti portanti, sia garantita mediante il ricorso alla/e norma/e europea/e appropriata/e;
e)
la costruzione e l'installazione delle parti (soprattutto dei dispositivi di sicurezza) sia in conformità con la presente norma.
6.1.4
Prove
6.1.4.1
Generalità Devono essere effettuate prove per verificare che: a)
la piattaforma di lavoro mobile elevabile sia stabile;
b)
la piattaforma di lavoro mobile elevabile sia strutturalmente solida;
c)
tutte le funzioni operino in modo corretto e sicuro;
d)
le marcature siano riportate.
Possono essere richiesti supporti particolari, per consentire l'esecuzione di queste prove in modo sicuro sulle piattaforme di lavoro mobili elevabili senza doppi controlli, in conformità al punto 5.7.4.
6.1.4.2
Prove di stabilità
6.1.4.2.1
Prove statiche La piattaforma di lavoro mobile elevabile deve essere impostata alla massima inclinazione consentita del telaio, definita dal fabbricante, più 0,5° con qualsiasi stabilizzatore utilizzato, come specificato dal fabbricante. Devono essere applicati carichi di prova per rappresentare tutte le combinazioni di carico e sollecitazione meno favorevoli, specificate nei punti 5.2.4.1, 5.2.4.2, 5.2.4.3 e 5.2.4.4. La prova può essere eseguita a livello del suolo se i carichi di prova sono ricalcolati per includere gli effetti dell'inclinazione massima consentita del telaio, definita dal fabbricante più 0,5°. I carichi di prova possono essere applicati in qualsiasi punto sufficientemente robusto, se necessario, per evitare l'eccessiva sollecitazione di qualsiasi parte della piattaforma di lavoro mobile elevabile. La prova deve essere ripetuta in tutte le posizioni più sfavorevoli, estese o retratte. Esempi sono riportati nel prospetto 2 e nelle figure da 5 a 8. La piattaforma di lavoro mobile elevabile è ritenuta stabile se può essere portata ad una condizione di equilibrio stabile senza ribaltarsi, mentre supporta i carichi di prova. Inoltre, si deve dimostrare che, a seguito dell'applicazione di forze manuali in conformità al punto 5.2.3.4 in qualsiasi posizione della piattaforma di lavoro, la piattaforma di lavoro non mostri nessuna deformazione permanente.
6.1.4.2.2
Prove dinamiche sulle piattaforme di lavoro mobili elevabili di tipo 2 e 3
6.1.4.2.2.1
Generalità Le piattaforme di lavoro mobili elevabili di tipo 2 e 3 devono essere sottoposte alle prove del cordolo e alle prove di frenata con il carico nominale distribuito uniformemente sulla metà della piattaforma che crea il maggior momento di ribaltamento nel caso di prova specifico. UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 46
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
6.1.4.2.2.2
Prove del cordolo Le piattaforme di lavoro mobili elevabili di tipo 2 e 3, ad eccezione delle piattaforme di lavoro mobili elevabili montate su rotaia, devono essere azionate a livello del terreno alla massima velocità di spostamento consentita per portare: a)
una ruota motrice per volta a contatto con un cordolo di altezza di 0,1 m perpendicolare alla direzione di guida, e
b)
entrambe le ruote motrici contemporaneamente a contatto con lo stesso cordolo, e
c)
una ruota motrice per volta, non a contatto con lo stesso cordolo, e
d)
entrambe le ruote motrici contemporaneamente non a contatto con lo stesso cordolo.
Le prove devono essere ripetute nelle direzioni avanti e indietro, in ciascuna posizione estesa della piattaforma di lavoro mobile elevabile e, se sono consentite diverse velocità di spostamento per le diverse altezze, a ciascuna di tali altezze alle massime velocità consentite per tali altezze. Durante queste prove non è necessario simulare l'effetto della velocità del vento ammessa. Durante l'esecuzione delle prove precedenti, la piattaforma di lavoro mobile elevabile non deve ribaltarsi.
6.1.4.2.2.3
Prove di frenata Le piattaforme di lavoro mobili elevabili dei tipi 2 e 3 devono essere frenate quanto più rapidamente consentito dai comandi, nelle direzioni avanti e indietro, in ciascuna posizione e combinazione di inclinazione, carichi e sollecitazioni della piattaforma di lavoro mobile elevabile, che insieme creano le condizioni di stabilità minima e, se sono consentite diverse velocità di spostamento per le diverse altezze, a ciascuna di tali altezze alle massime velocità consentite per tali altezze. Durante queste prove non è necessario simulare l'effetto della velocità del vento ammessa. Durante l'esecuzione delle prove precedenti, la piattaforma di lavoro mobile elevabile non deve ribaltarsi e la distanza di frenata deve essere conforme al punto 5.3.17.
6.1.4.3
Prova di sovraccarico Il carico di prova deve essere 125% del carico nominale per le piattaforme di lavoro mobili elevabili motorizzate e 150% del carico nominale delle piattaforme di lavoro mobili elevabili ad azionamento manuale. Tutti gli spostamenti con i carichi di prova devono essere eseguiti con accelerazione e decelerazione appropriate, con un sicuro controllo del carico. Se devono essere eseguiti diversi spostamenti con il carico di prova (per esempio sollevamento, abbassamento, torsione, spostamento), gli spostamenti desiderati devono essere eseguiti separatamente e con attenzione, tenendo in debita considerazione le posizioni meno favorevoli e quando le vibrazioni associate ai precedenti spostamenti si sono attenuate. Se, a causa delle diverse combinazioni di carichi o di sbraccio di una piattaforma di lavoro mobile elevabile sono necessari diversi carichi di prova, tutti gli spostamenti devono essere eseguiti con tutti i carichi di prova, ad eccezione di quando le condizioni meno favorevoli possono essere simulate in maniera sufficiente mediante una prova di funzionamento. Durante la prova di sovraccarico la piattaforma di lavoro mobile elevabile deve essere a livello del suolo e la struttura estensibile deve essere messa in ciascuna posizione che crei la massima sollecitazione su qualsiasi parte portante della piattaforma di lavoro mobile elevabile. Durante questa prova non è necessario simulare l'effetto della velocità del vento ammessa.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 47
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
Durante la prova di sovraccarico i sistemi di frenatura devono essere in grado di arrestare e mantenere in posizione il/i carico/carichi di prova. Dopo avere tolto il/i carico/carichi di prova, la piattaforma di lavoro mobile elevabile non deve mostrare nessuna deformazione permanente.
6.1.4.4
Prove di funzionamneto Le prove di funzionamento devono dimostrare che:
6.2
a)
la piattaforma di lavoro mobile elevabile può essere azionata in modo regolare per tutti i movimenti, mentre supporta il 110% del carico nominale alle velocità nominali;
b)
tutti i dispositivi di sicurezza funzionano correttamente;
c)
le velocità massime consentite non sono superate;
d)
le accelerazioni e decelerazioni massime consentite non sono superate.
Prove di tipo delle piattaforme di lavoro mobili elevabili La prima piattaforma di lavoro mobile elevabile realizzata in base ad un nuovo progetto o che incorpori modifiche significative rispetto ad un progetto esistente, deve essere sottoposta a:
6.3
a)
controllo del progetto (vedere punto 6.1.2);
b)
controllo della produzione (vedere punto 6.1.3);
c)
prove (vedere punto 6.1.4).
Prove prima dell'introduzione sul mercato Le piattaforme di lavoro mobili elevabili costruite in conformità con un modello sottoposto a prova di tipo devono essere sottoposte a: a)
prova di frenata (vedere punto 6.1.4.2.2.3);
b)
prova di sovraccarico (vedere punto 6.1.4.3);
c)
prove di funzionamento (vedere punto 6.1.4.4)
prima di essere introdotte sul mercato.
7
INFORMAZIONI PER L'USO
7.1
Manuale di istruzioni
7.1.1
Generalità
7.1.1.1
Il fabbricante o il suo rappresentate autorizzato con sede nella Unione Europea deve redigere un manuale di istruzioni, conforme al punto 5.5 nella EN 292-2:1991 e con il suo aggiornamento EN 292-2:1991/A1:1995 in una delle lingue dell'Unione Europea. Le istruzioni per le operazioni di manutenzione che devono essere eseguite solo da personale specializzato devono essere separate dalle altre istruzioni. Il manuale di istruzioni deve includere le seguenti informazioni:
7.1.1.2
Istruzioni funzionali che forniscano dettagli per un uso sicuro, per esempio: a)
caratteristiche e descrizione della piattaforma di lavoro mobile elevabile e uso previsto;
b)
informazioni sulla messa in opera della piattaforma di lavoro mobile elevabile e sulla resistenza allo schiacciamento del suolo;
c)
posizione, scopo e uso di tutti i comandi normali, comandi di abbassamento in caso di emergenza e tutti i dispositivi di arresto di emergenza;
d)
divieto di sovraccarico della piattaforma di lavoro;
e)
divieto di utilizzo di un apparecchio di sollevamento;
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 48
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
7.1.1.3
f)
normative nazionali sul traffico;
g)
divieto di toccare i conduttori elettrici in tensione;
h)
evitare il contatto con oggetti fissi (edifici, ecc.) o con oggetti in movimento (veicoli, apparecchi di sollevamento, ecc.);
i)
divieto di aumentare lo sbraccio o l'altezza di lavoro della piattaforma di lavoro mobile elevabile mediante attrezzature aggiuntive, per esempio scale;
j)
divieto di qualsiasi aggiunta che aumenti il carico del vento sulla piattaforma di lavoro mobile elevabile, per esempio cartelloni pubblicitari (per le eccezioni, vedere punto 5.2.3.5);
k)
limitazioni ambientali [vedere punto 5.8.1 b) e c)];
l)
informazioni sulla vibrazione;
m)
importanti controlli quotidiani sulla condizione di sicurezza della macchina (perdite di olio, raccordi/connessioni elettrici deboli, tubi flessibili/cavi sfregati, condizioni di pneumatici/freni/batterie, danni da collisione, targhetta istruzioni nascoste, dispositivi di sicurezza particolari, ecc.);
n)
installazione di corrimani rimovibili;
o)
divieto di salire e scendere dalla piattaforma di lavoro quando elevata;
p)
precauzioni per gli spostamenti con la piattaforma di lavoro quando elevata.
Informazioni per il trasporto e l'immagazzinaggio, per esempio:
7.1.1.4
a)
qualsiasi condizione particolare per fissare le parti della piattaforma di lavoro mobile elevabile per il trasporto al luogo di utilizzo;
b)
metodo di caricamento su altri veicoli/imbarcazioni per il trasporto al luogo di utilizzo, inclusi punti di sollevamento, massa, centro di gravità, ecc. ai fini del sollevamento;
c)
precauzioni da prendere prima di periodi di immagazzinaggio al coperto e all'esterno;
d)
controlli da effettuare prima dell'utilizzo dopo periodi di immagazzinaggio, esposizione a condizioni ambientali estreme (caldo, freddo, umidità, polvere, ecc.).
Messa in esercizio, per esempio:
7.1.1.5
a)
prove prima dell'introduzione sul mercato (vedere punto 6.3);
b)
controlli da effettuare su alimentazione elettrica, oli idraulici, lubrificanti, ecc. al primo utilizzo, dopo lunghi periodi di immagazzinaggio o cambiamenti delle condizioni ambientali (inverno, estate, nuova ubicazione geografica, ecc.).
Esami e prove periodici, per esempio: a)
esami e prove periodici da eseguire in conformità alle condizioni operative e alla frequenza di utilizzo;
b)
il contenuto di esami e prove periodici, vale a dire: 1) un esame visivo della struttura con attenzione speciale alla corrosione e agli altri danni alle parti e alle saldature portanti, 2) un esame dei sistemi meccanico, idraulico, pneumatico ed elettrico con attenzione particolare ai dispositivi di sicurezza, 3) una prova volta a dimostrare l'efficacia dei dispositivi di frenata e/o di sovraccarico, 4) prove operative (vedere punto 6.1.4.4);
c) Nota
l'avviso che la frequenza e la portata degli esami e delle prove periodici può anche dipendere dalle normative nazionali. Di solito non è necessario smontare le parti in occasione degli esami periodici, a meno che non sussistano dubbi sull'affidabilità e sicurezza. La rimozione di coperchi, l'apertura di botole di osservazione e il riportare la piattaforma di lavoro mobile elevabile alla posizione di trasporto non sono considerate operazioni di smontaggio.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 49
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
7.1.1.6
Gli esami e le prove dopo modifiche o riparazioni significative ad una piattaforma di lavoro mobile elevabile già in uso devono comprendere: a)
controllo del progetto (vedere punto 6.1.2);
b)
controllo della produzione (vedere punto 6.1.3);
c)
prove di funzionamento (vedere punto 6.1.4)
in base al tipo di modifiche o riparazioni eseguite. Ai fini della presente norma europea "modifiche significative" o "riparazioni significative" sono modifiche di tutta o di una parte della piattaforma di lavoro mobile elevabile che influiscono su stabilità, resistenza o prestazioni.
7.1.1.7
Informazioni sulla manutenzione per l'utilizzo da parte di personale addestrato (vedere introduzione), per esempio: a)
informazioni tecniche sulla piattaforma di lavoro mobile elevabile, inclusi i diagrammi dei circuiti elettrico/idraulico;
b)
materiali soggetti a consumo che richiedono controlli regolari/frequenti (lubrificanti, livello e condizione dell'olio idraulico, batterie, ecc.);
c)
funzioni di sicurezza da controllare ad intervalli specifici, inclusi dispositivi di sicurezza, attuatori portanti, dispositivo sostitutivo in caso di emergenza, qualsiasi apparecchiatura di arresto in caso di emergenza;
d)
misure da prendere per garantire la sicurezza durante la manutenzione;
e)
controllo di eventuali deterioramenti pericolosi (corrosione, incrinatura, abrasione, ecc.);
f)
criteri per il metodo e la frequenza degli esami e della riparazione/sostituzione delle parti, per esempio: 1) sistemi di trasmissione a fune metallica. Le funi metalliche singole in conformità al punto 5.5.2.2 a), o le prime e le seconde funi nei sistemi conformi al punto 5.5.2.2 b) 1) o b) 2) o b) 3) devono essere sostituite quando in una di tali funi sono individuati i criteri di usura indicati nella ISO 4309, 2) sistemi di trasmissione a catena. Le catene singole in conformità al punto 5.5.3.2 a), o le coppie di catene in conformità al punto 5.5.3.2 b) 1) o b) 2) devono essere sostituite quando in una di tali catene sono individuati i limiti di usura indicati dal fabbricante della catena, 3) altri componenti, se applicabile (per esempio vita prevista);
7.1.1.8
g)
l'importanza di utilizzare solo parti di ricambio approvate dal fabbricante, soprattutto per i componenti portanti e legati alla sicurezza;
h)
la necessità di ottenere l'approvazione del fabbricante per eventuali modifiche che possano influire su stabilità, resistenza o prestazioni;
i)
parti che richiedono una regolazione, inclusi i particolari di settaggio;
j)
qualsiasi prova/controllo dopo la manutenzione necessario per garantire una condizione di utilizzo sicura.
Modifica dell'uso previsto Deve essere almeno notificato che l'utente deve ottenere le linee guida e l'approvazione del fabbricante per metodi o condizioni di lavoro particolari che non rientrino in quelli specificati dal fabbricante [vedere punto 7.1.1.2 a)].
7.1.2
Il manuale di istruzioni deve contenere disposizioni per registrare: a)
i risultati di esami e prove;
b)
le principali modifiche e riparazioni
nonché su come conservare i certificati.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 50
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
7.2
Marcatura
7.2.1
Una o più targhette durature del fabbricante, contenenti le seguenti informazioni indelebili, devono essere attaccate in maniera permanente alla piattaforma di lavoro mobile elevabile in una posizione facilmente visibile: a)
nome del fabbricante o del fornitore;
b)
Paese di fabbricazione;
c)
designazione del modello;
d)
numero di serie o di fabbricazione;
e)
anno di fabbricazione;
f)
massa a vuoto in kilogrammi;
g)
carico nominale in kilogrammi;
h)
carico nominale come il numero di persone e il peso dell'attrezzatura consentito in kilogrammi;
i)
sollecitazione manuale massima consentita in newton;
j)
velocità del vento massima consentita in metri al secondo;
k)
inclinazione massima consentita del telaio;
l)
informazioni sull'alimentazione idraulica, se è utilizzata una fonte di alimentazione esterna idraulica;
m)
informazioni sull'alimentazione elettrica, se è utilizzata una fonte di alimentazione esterna elettrica.
Parti di queste informazioni possono essere ripetute in altri punti appropriati della piattaforma di lavoro mobile elevabile (vedere punti 7.2.2 e 7.2.7).
7.2.2
Le seguenti informazioni devono essere marcate in modo permanente e chiaro su ciascuna piattaforma di lavoro in posizione facilmente visibile: a)
il carico nominale in kilogrammi;
b)
il carico nominale come il numero di persone e il peso dell'apparecchiatura consentito in kilogrammi;
c)
la sollecitazione manuale massima consentita in newton;
d)
la velocità del vento massima consentita in metri al secondo;
e)
i carichi e le sollecitazioni particolari consentiti, se applicabile.
Se è stato progettato più di un carico nominale, questi devono essere classificati in relazione alla configurazione della piattaforma di lavoro mobile elevabile.
7.2.3
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili con piattaforma di lavoro che può essere estesa, allargata o spostata relativamente alla sua struttura estensibile, devono essere marcate con il carico nominale che può essere sopportato in tutte le posizioni e configurazioni della piattaforma di lavoro.
7.2.4
Le istruzioni per l'uso del sistema di emergenza sostitutivo (vedere punto 5.6.9) devono essere posizionate vicino ai relativi comandi.
7.2.5
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili con piattaforme di lavoro principali e secondarie devono essere marcate con il carico nominale totale e con i carichi nominali per ciascuna piattaforma di lavoro.
7.2.6
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili progettate per essere utilizzate esclusivamente al coperto (senza tenere in considerazione le spinte del vento) devono essere marcate a tale fine in modo permanente e chiaro in posizione visibile.
7.2.7
I punti per il collegamento di fonti di alimentazione di potenze esterne devono essere marcati in modo permanente e chiaro con le informazioni fondamentali sull'alimentazione di potenza (vedere punto 7.2.1). UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 51
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
7.2.8
Le parti che possono essere staccate per ragioni operative (per esempio piattaforme di lavoro, stabilizzatori) devono essere marcate in maniera permanente e chiara in posizione facilmente visibile con: a)
il nome del fabbricante o del fornitore;
b)
la designazione del modello della piattaforma di lavoro mobile elevabile;
c)
il numero di serie o di fabbricazione della piattaforma di lavoro mobile elevabile.
7.2.9
Una versione abbreviata delle istruzioni per l'utilizzo della piattaforma di lavoro mobile elevabile deve essere affissa in maniera permanente e chiara in posizione idonea. La versione abbreviata deve almeno indirizzare l'operatore alle istruzioni per l'uso.
7.2.10
Tutte le estremità sporgenti delle piattaforme di lavoro mobili elevabili devono essere marcate con i colori indicanti pericolo (vedere ISO 3864:1984).
7.2.11
Ciascuno stabilizzatore/ciascuna ruota deve essere marcata in maniera permanente e chiara in posizione facilmente visibile con il carico massimo sul suolo che può essere necessario sostenere durante il funzionamento della piattaforma di lavoro mobile elevabile.
7.2.12
La pressione dei pneumatici deve essere riportata sulla piattaforma di lavoro mobile elevabile.
7.2.13
Ove non sia possibile prevedere spazi di sicurezza o ripari adeguati, devono essere riportate notifiche di avvertenza (vedere punto 5.4.4).
7.2.14
Una segnalazione deve essere riportata sulla piattaforma di lavoro mobile elevabile dotata di un dispositivo di blocco ausiliario in conformità al punto 5.4.5, che comunichi alle persone di non passare nello spazio sotto ad una piattaforma di lavoro e una struttura estensibile sollevate durante la manutenzione, se il dispositivo di blocco non è in posizione.
7.2.15
Le piattaforme di lavoro mobili elevabili in conformità al punto 5.3.9 che richiedono l'utilizzo di stabilizzatori devono essere dotate di un avvertimento nella posizione dell'operatore che comunichi all'operatore la necessità di posizionare gli stabilizzatori.
7.2.16
I sistemi idraulici con accumulatore carico di gas devono riportare un'etichetta di avvertenza sull'accumulatore carico di gas "Attenzione - Vaso sotto pressione. Scaricare prima dello smontaggio".
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 52
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
APPENDICE (informativa)
A
USO DELLE PIATTAFORME DI LAVORO MOBILI ELEVABILI CON VELOCITÀ DEL VENTO MAGGIORI DI 12,5 m/s (SCALA BEAUFORT 6) Il WG 1 della CEN/TC 98 ha adottato la scala Beaufort 6 dopo avere preso in considerazione diverse norme precedenti e l'esperienza degli utilizzatori delle piattaforme di lavoro mobili elevabili. Una reazione significativa da parte degli utilizzatori era che rappresentava un limite naturale; a tale livello di spinta del vento gli operatori divenivano consapevoli degli effetti del vento ed erano riluttanti ad utilizzare le macchine. L'occorrenza occasionale, o localmente regolare, di velocità del vento maggiori è stata riconosciuta e discussa, ma si è ritenuto immotivato prevedere che tutte le piattaforme di lavoro mobili elevabili siano progettate per circostanze eccezionali immediatamente riconoscibili da parte degli operatori. Questo ha tenuto conto del fatto che le sollecitazioni del vento aumentano del quadrato della velocità del vento. Si è concordato che le velocità del vento rientrano nella categoria "carichi e sollecitazioni particolari" (vedere punto 5.1.2.5) e possono essere affrontate: a)
dal fabbricante, che specifica che velocità del vento superiori sono accettabili [vedere punto 7.2.1 j)], o
b)
mediante misure quali la riduzione nel numero delle persone ammesse sulla piattaforma di lavoro in tali condizioni. La maggior parte dei fabbricanti ha utilizzato questo procedimento, fornendo dettagli appropriati nei manuali di istruzioni operativi. Questo approccio è coerente con il requisito di addestramento per gli operatori nella Direttiva per l'uso di attrezzature di lavoro (89/655/CEE), articolo 7.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 53
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
APPENDICE (informativa) B.1
B FATTORI DINAMICI NEI CALCOLI DI STABILITÀ E STRUTTURALI
Calcoli di stabilità Sono stati presi in considerazione i diversi metodi per determinare la stabilità, utilizzati nelle norme esistenti, quali per esempio: a)
applicazione di un fattore al carico nominale. Si è concordato, infine, che questo metodo non era adeguato, soprattutto per macchine grandi con grandi masse strutturali;
b)
applicazione di diversi fattori al carico nominale, alle masse strutturali, ecc. applicati verticalmente. Questi fattori variavano da una norma all'altra e in nessun caso erano supportati da esperimenti o calcoli;
c)
carico residuo, vale a dire una percentuale del peso totale della piattaforma di lavoro mobile elevabile che deve rimanere sul lato non caricato quando il carico nominale è supportato sulla piattaforma di lavoro. Questo metodo si è rivelato non pratico per macchine con stabilizzatori di ampiezza variabile e con diverse linee di ribaltamento a distanze variabili dal centro di torsione.
Si è calcolato che il metodo da utilizzare deve tenere in considerazione non solo le masse strutturali, il carico nominale, le sollecitazioni del vento, le sollecitazioni manuali, ecc. ma anche i loro effetti dinamici, se applicabili, espressi come percentuale che agisce in direzione dello spostamento. Si è concordato inoltre che il metodo di calcolo deve essere controllato mediante una prova di tipo di stabilità statica, che rappresenta il momento di ribaltamento calcolato, elemento non richiesto da altre norme. Questo metodo tuttavia lasciava ancora vuota la cifra della percentuale da utilizzare per gli effetti dinamici e si è concordato di determinare tale valore in maniera sperimentale. Il metodo scelto consisteva nel misurare la deformazione degli stabilizzatori, durante il funzionamento della struttura estensibile con il carico nominale sulla piattaforma di lavoro, sul presupposto che il carico sugli stabilizzatori determina la stabilità. Prendendo le sollecitazioni statiche come unità, le fluttuazioni delle sollecitazioni, quando si invertivano i comandi per produrre le oscillazioni più violente possibile, variavano da un minimo di 0,9 a un massimo di 1,2, su una curva simile a un'onda sinusoidale. È stato considerato che le forze dinamiche che producevano questo risultato potevano essere rappresentate da una prova statica calcolata utilizzando il valore medio. Il valore medio 1,05 è stato arrotondato a 1,10 per fornire un margine sostanziale di sicurezza; diversi fabbricanti hanno effettuato dei calcoli per confrontare i carichi di prova risultanti con i propri metodi di prova esistenti. Rispetto ai metodi di prova esistenti (che variavano considerevolmente) il nuovo metodo mostrava carichi di prova leggermente inferiori per alcune macchine più piccole (minori di 10 m), cifre simili per macchine di dimensioni medie (fino a 20 m) e cifre considerevolmente superiori per le macchine più grandi (fino a 70 m), a causa dei centri di gravità più alti. Il valore di 1,10 (1,0 verticale più 0,10 angolare) è stato accettato in quanto forniva una prova più affidabile sull'intera gamma di tipi e dimensioni di macchine rispetto ai metodi precedenti. Darebbe carichi di tipo-prova da 1,5 a 8 volte il carico nominale, prendendo in considerazione le combinazioni massime possibili di carichi, sollecitazione e condizioni operative. Si è ritenuto che l'aumento da 1,05 a 1,10 fornisse un ulteriore margine di sicurezza, soprattutto considerando l'improbabilità che tutte le condizioni peggiori si verificassero contemporaneamente. Le oscillazioni prodotte durante le prove erano molto più forti di quelle che si producono anche con un errato utilizzo accidentale alle normali velocità operative massime, indicando che i risultati erano collegati più alla flessibilità di assorbimento dell'energia e alla frequenza naturale della struttura che alle velocità operative.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 54
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
B.2
Calcoli strutturali È ovvio che, sottoposte allo stesso tipo di errato utilizzo, le fluttuazioni dovute alle sollecitazioni nell'estremità superiore della struttura estensibile sarebbero molto maggiori. "L'esperienza alle condizioni di servizio note è la base più preziosa e affidabile per un progetto" (BS 2573, parte 2) ma si consigliano i fabbricanti di effettuare prove con estensimetro analoghe, per controllare che le sollecitazioni di picco rientrino nei limiti di sollecitazione massimi consentiti per i particolari specifici del progetto. Essendo di natura molto intermittente, di solito non devono essere presi in considerazione nei calcoli di resistenza alla fatica.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 55
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
APPENDICE (normativa)
C CALCOLO DEI SISTEMI DI TRASMISSIONE A FUNE
C.1
Generalità Un "sistema di trasmissione a fune" comprende le funi che si avvolgono su tamburi e su o attorno a pulegge, nonché qualsiasi tamburo, puleggia e pulegge compensatrici associati. Le pulegge compensatrici sono pulegge attorno alle quali di solito le funi sono in contatto durante il funzionamento, lungo un segmento non superiore a tre volte il diametro della fune. Le funi che non sono avvolte su tamburi e/o pulegge (funi portanti e funi di tensionamento) e le brache di fune non sono considerate nella presente appendice.
C.2
Calcolo dei sistemi di trasmissione a fune Nel calcolo dei sistemi di trasmissione a fune devono essere presi in considerazione i seguenti fattori, che influenzano la vita operativa di una fune:
prospetto
C.1
a)
modalità di funzionamento (gruppo di trasmissione);
b)
diametro fune (coefficiente c );
c)
diametri di tamburi, pulegge e pulegge compensatrici [coefficiente (h1 × h2)];
d)
scanalature delle pulegge.
Gruppi di trasmissione conformemente alle categorie di tempo di funzionamento
Categoria Simbolo tempo di funzionamento Tempo medio di funzionamento per giorno in ore, relativamente ad un anno
Carico collettivo
V006
V012
V025
V05
V1
V2
V3
V4
V5
fino a >0,125 >0,25 >0,5 >1 fino >2 fino >4 fino >8 fino 0,125 fino a fino a fino a 1 a 2 a4 a8 a 16 0,25 0,5
>16
N°
Termine
Spiegazione
Gruppo di trasmissione
1
leggero
il carico massimo si presenta solo raramente
1Em
1EM
1Dm
1Cm
1Bm
1Am
2m
3m
4m
2
medio
carichi bassi, medi e massimi si verificano con frequenza praticamente uguale
1Em
1Dm
1Cm
1Bm
1Am
2m
3m
4m
5m
3
pesante il carico massimo si presenta quasi continuamente
1Dm
1Cm
1Bm
1Am
2m
3m
4m
5m
5m
Se la durata di un ciclo di carico è di 12 min o più lunga, la trasmissione a fune può essere classificata in un gruppo di trasmissione minore di quello determinato dalla categoria del tempo di funzionamento e dal carico collettivo.
I componenti meccanici devono essere classificati secondo la loro modalità di funzionamento in un "gruppo di trasmissione" conforme al prospetto C.1, per raggiungere una durata in servizio adeguatamente lunga. La classificazione è fatta in base alle categorie del tempo di funzionamento, che prendono in considerazione il tempo medio di funzionamento del sistema di trasmissione a fune. Per quanto riguarda la classificazione in categorie per tempo di funzionamento, il fattore determinante è il tempo medio di funzionamento per giorno relativamente ad un anno.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 56
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
Calcolo dei diametri della fune (coefficiente c )
C.3
Il diametro della fune d (in mm) è determinato conformemente all'equazione sotto riportata, dalla forza di trazione (in N) calcolata sulla fune S :
d min = c ⋅ S
(C.1)
I valori del coefficiente c (in mm/ N ) sono riportati nel prospetto C.2 per i diversi gruppi di trasmissione. Questi valori si applicano sia alle funi lucide che a quelle galvanizzate. La forza di trazione S calcolata sulla fune è determinata dalla forza di trazione statica nella fune, prendendo in considerazione le forze di accelerazione e l'efficacia del sistema di trasmissione a fune (vedere punto C.5). Gli elementi che non occorre prendere in considerazione includono: Forze di accelerazione fino al 10% delle forze di trazione statiche. prospetto
C.2
Coefficienti c Gruppo di trasmissione
c in mm/ N per funi metalliche che non sono del tipo antiavvolgimento Resistenza nominale dei singoli fili N/mm2
C.4
1 570
1 770
1 960
1Em
-
0,0670
0,0630
1Dm
-
0,0710
0,0670
1Cm
-
0,0750
0,0710
1Bm
0,0850
0,0800
0,0750
1Am
0,0900
0,0850
2m
0,095
3m
0,106
4m
0,118
5m
0,132
Calcolo dei diametri dei tamburi di avvolgimento, delle pulegge a gola delle funi e delle pulegge compensatrici [coefficiente (h1 × h2)] Il diametro D dei tamburi, delle pulegge e delle pulegge compensatrici rispetto al centro della fune, è calcolato dal diametro minimo della fune dmin determinato in conformità con il punto C.3, in base alla seguente equazione:
Dmin = h1 · h2 · dmin
(C.2)
Nella precedente equazione, h1 e h2 sono coefficienti non-dimensionali. Il fattore h1 dipende dal gruppo di trasmissione e dal progetto della fune ed è elencato nel prospetto C.3; il fattore h2 dipende dalla disposizione del sistema di trasmissione a fune ed è elencato nel prospetto C.4. Funi di diametro maggiore (fino a 1,25 volte il diametro calcolato della fune) possono essere disposte su tamburi, pulegge e pulegge compensatrici con diametri calcolati in base ai prospetti C.3 e C.4 per la stessa forza di trazione della fune, e senza nessun peggioramento della durata, purché il raggio della scanalatura sia almeno 0,525 volte il diametro della fune. Diametri maggiori del tamburo, della puleggia e della puleggia compensatrice aumentano la durata della fune.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 57
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
prospetto
C.3
Coefficienti h1 Gruppo di trasmissione
Tamburo e funi che non sono Puleggia e funi che non sono del tipo antiavvolgimento del tipo antiavvolgimento
Puleggia compensatrice e funi che non sono del tipo antiavvolgimento
1Em
10
11,2
10
1Dm
11,2
12,5
10
1Cm
12,5
14
12,5
1Bm
14
16
12,5
1Am
16
18
14
1m
18
20
14
3m
20
22,4
16
4m
22,4
25
16
5m
25
28
18
Per la determinazione di h2, i sistemi di trasmissione a fune sono classificati in base al numero ω di sollecitazioni di flessione alternata che la parte della fune sottoposta alle sollecitazioni meno favorevoli deve sopportare durante un ciclo di carico (sollevamento e abbassamento del carico). Il numero ω corrisponde alla somma dei seguenti valori individuali per gli elementi del sistema di trasmissione a fune: figura
C.1
Angolo di deflessione Tamburo Puleggia per deflessione nella stessa direzione, α > 5° Puleggia per deflessione nella direzione opposta, α > 5° Puleggia, α ≤ 5° (vedere figura C.1) Puleggia compensatrice Attacco estremità della fune
ω=1 ω=2 ω=4 ω=0 ω=0 ω=0
La deflessione nella direzione opposta deve essere presa in considerazione se l'angolo tra i piani di due pulegge adiacenti (attraversate dalla fune in successione) ammonta ad oltre 120° (vedere figura C.2).
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 58
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
prospetto
C.4
Coefficienti h2
Descrizione
Esempi di composizione delle trasmissioni a fune
ω
h21) per
Esempi di applicazione (tamburi illustrati con doppie linee) Le funi sono avvolte su ω=1 tamburi e non oltre 2 pulegge, con deflessione nella stessa direzione, o 1 puleggia, con deflessione nella direzione opposta
ω=3
ω=5
Le funi sono avvolte su ω=7 tamburi e non oltre 4 pulegge, con deflessione nella stessa direzione, o 2 pulegge, con deflessione nella stessa direzione e 1 puleggia, con deflessione nella direzione opposta, o 2 pulegge, con deflessione nella direzione opposta
2 blocchi di pulegge,
ω=7
tamburi, pulegge pulegge compensatrici
ω=5
≤5
1
1
da 6 a9
1
1,12
≥10
1
1,25
ω=9 ciascuno con ω = 7
2 blocchi di pulegge, ciascuno con ω = 11 Le funi sono avvolte su tamburi e almeno 5 pulegge, con deflessione nella stessa direzione, o 3 pulegge, con deflessione nella stessa direzione più 1 puleggia, con deflessione nella direzione opposta, o 1 puleggia, con deflessione nella stessa direzione più 2 pulegge, con deflessione nella direzione opposta, o 3 pulegge, con deflessione nella direzione opposta *) 1)
ω = 13
Puleggia compensatrice. La correlazione tra ω e h2 relativamente alla descrizione e agli esempi di applicazione è valida solo a condizione che un segmento della fune sia avvolto sull'intero gruppo di trasmissione a fune durante una corsa di lavoro. Per la determinazione di h2, devono essere considerati solo i valori che si presentano nel segmento meno favorevole della fune.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 59
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
C.2
Deflessione nella stessa direzione/direzione opposta Deflessione nella stessa direzione
C.5
Deflessione in direzione opposta
Efficienza dei sistemi di trasmissione a fune L'efficienza di un sistema di trasmissione a fune, per il calcolo della forza di trazione della fune, in conformità al punto C.3, è determinata in base alla seguente equazione: n
i i 1 1 – ( ηR ) η S = ( η R ) ⋅ η F = ( η R ) ⋅ --- ⋅ ---------------------n 1 – ηR
(C.3)
dove: i
numero di pulegge fisse tra il tamburo e il blocco puleggia o il carico;
n
numero di strati di fune in un blocco puleggia. Un blocco puleggia consiste nella somma totale di tutti gli strati di fune e delle pulegge per una fune avvolta attorno ad un tamburo (vedere figura C.3);
ηF
efficienza del blocco puleggia n
1 1 – ( ηR ) η F = --- ⋅ ---------------------n 1 – ηR
figura
C.3
ηR
efficienza di una puleggia;
ηS
efficienza del sistema di trasmissione a fune.
(C.4)
Blocchi puleggia Blocco puleggia Blocco puleggia doppio a quattro strati, due strati; composto da due blocchi puleggia ciascuno di due strati; n=2 2 × (n = 2)
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 60
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
L'efficienza di una puleggia dipende dal rapporto fra il diametro della puleggia e il diametro della fune (D /d ), dal progetto della fune e dalla lubrificazione della fune, oltre a dipendere dal tipo di disposizione dei supporti della puleggia (supporti a strisciamento o supporti antifrizione). Per quanto siano stati provati valori più precisi mediante prove, per i calcoli devono essere adottati i valori seguenti: per i supporti a strisciamento
ηR = 0,96;
per i supporti antifrizione
ηR = 0,98.
I valori di efficienza del prospetto C.5 sono calcolati sulla base dei valori precedenti. Non si deve tenere in considerazione nessuna efficienza nel caso di pulegge compensatrici. prospetto
C.5
Efficienza dei blocchi puleggia n
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
ηF Supporti a strisciamento
0,98
0,96
0,94
0,92
0,91
0,89
0,87
0,85
0,84
0,82
0,81
0,79
0,78
ηF Supporti antifrizione
0,99
0,98
0,97
0,96
0,95
0,94
0,93
0,92
0,91
0,91
0,90
0,89
0,88
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 61
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
APPENDICE (informativa)
D ESEMPIO DI CALCOLO - SISTEMI DI TRASMISSIONE A FUNE
D.1
Metodo impiegato per determinare i coefficienti e i rapporti utilizzati per il punto 5.5.2 (sistemi di trasmissione a fune) utilizzando le figure del ciclo di carico nel punto 5.2.5.2 e le velocità di esercizio nel punto 5.4.6
D.1.1
Generalità Nel presente metodo è stato preferito all'uso del metodo della classificazione in gruppi dei meccanismi della ISO 4301-4, con la quale sorgevano i problemi di mettere in relazione lo stato di caricamento e i fattori dello spettro di carico con le piattaforme di lavoro mobili elevabili, ma che forniva risultati in linea con le norme sulle gru mobili ISO 4308-2 (Coefficienti di utilizzo) e ISO 8087 (Dimensioni di tamburi e pulegge).
D.1.2
Note a) 1) Per "servizio leggero intermittente", conformemente al punto 5.2.5.3.3, si intende quello di grandi macchine con grandi carichi nominali, utilizzate spesso con carichi minori rispetto al carico nominale completo e in maniera intermittente. 2) Per "servizio pesante", conformemente al punto 5.2.5.3.3 si intende quello di macchine più piccole, con carichi nominali bassi, abitualmente impiegate con l'intero carico nominale, e utilizzate in maniera regolare. 3) Il "servizio medio" (vedere prospetto C.1) è considerato il caso operativo peggiore per le strutture estensibili, in quanto il carico varia durante il ciclo di carico. Il termine servizio pesante si dovrebbe applicare solo ai sistemi di livellamento sulle macchine con carichi nominali bassi, per esempio una persona, trasportati per tutti i cicli di carico. Questo non si applica alle piattaforme di lavoro mobili elevabili, ma darebbe ugualmente lo stesso gruppo di trasmissione utilizzato nell'esempio.
D.1.3
b)
È stato considerato il peggiore caso possibile, per esempio un braccio singolo rigido che si spostava lungo un arco per raggiungere l'altezza massima. In pratica, poiché questo movimento si ottiene mediante l'utilizzo di più di un braccio, il tempo medio di funzionamento sarebbe diviso per il numero di bracci e sarebbe ulteriormente ridotto da velocità operative superiori degli spostamenti telescopici.
c)
Ai fini della presente analisi, il ciclo di carico incomincia quando la piattaforma di lavoro è caricata nella posizione di accesso e termina quando è scaricata nella posizione di accesso, dopo essere stata estesa nella posizione di lavoro.
Metodo dell'appendice C (normativa) riassunto a)
Utilizzare il numero di cicli di carico e velocità operative della presente norma europea per desumere il "tempo medio di funzionamento per giorno in ore, relativamente ad un anno" nel prospetto C.1 per determinare il gruppo di trasmissione [vedere punto C.2 b)].
b)
Calcolare il diametro minimo teorico della fune, dmin, utilizzando il coefficiente c, per questo gruppo di trasmissione dal prospetto C.2 nell'equazione (C.1)
d min = c ⋅ S dove:
S
è la forza di trazione calcolata nella fune.
Questo completa il procedimento dell'appendice C per il calcolo del diametro della fune metallica. Tuttavia, il coefficiente di utilizzo può essere calcolato dividendo il valore della sollecitazione di rottura del prospetto 5 della ISO 2408 corrette, se necessario, per le diverse resistenze delle funi, della forza di trazione calcolata nella fune.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 62
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
c)
Calcolare i diametri dei tamburi e delle pulegge dall'equazione (C.2):
D min = h 1 × h 2 × d min Il coefficiente h1 per il gruppo di trasmissione è preso dal prospetto C.3. Il coefficiente h2 è determinato dal numero totale di sollecitazioni alternate nella parte della fune sottoposta alle sollecitazioni meno favorevoli, utilizzando il prospetto C.4.
D.1.4
Esempio di calcolo
D.1.4.1
Generalità Il seguente esempio illustra il procedimento, ma i valori per il carico sono stati scelti in modo da dare esattamente un diametro di 9 mm per la fune metallica, così che i coefficienti nel prospetto siano minimi.
D.1.4.2
Modalità di funzionamento (gruppo di trasmissione) (vedere punto C.2 e prospetto C.1) a)
Caso 1, servizio leggero intermittente (EN 280): 40 000 cicli di carico in 10 anni
40 000 = ----------------------365 × 10
cicli di carico/giorno
= 10,96 cicli di carico/giorno
(D.1)
Il caso peggiore è considerato quello di un braccio di 25 m (r ) che si sposta di 180° (360° in totale) a 0,4 m/s (v ) (vedere figura D.1). Il tempo di funzionamento per un ciclo di carico è
π ⋅ 2r π ⋅ 2 ⋅ 25 ⋅ m ⋅ s -------------- = --------------------------------------- = 393 s v 0,4 ⋅ m
(D.2)
Il tempo medio di funzionamento/giorni in ore, relativamente ad un anno, risulta dalle equazioni (D.1) e (D.2) ➾ 10,96 × 393 s/giorno = 1,12 h/giorno
➾ categoria V1 (vedere prospetto C.1)
Il prospetto C.1 dà un gruppo di trasmissione 1Am per la categoria V1, servizio medio. figura
D.1
Caso 1
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 63
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
b)
Caso 2, servizio pesante (EN 280): 100 000 100 000 cicli di carico in dieci anni = ----------------------- cicli di carico/giorno 365 × 10 = 27,4 cicli di carico/giorno
(D.3)
Il caso peggiore è considerato quello di un braccio di 10 m (r ) che si sposta di 90° (180°) a 0,4 m/s (v ) (vedere figura D.2). Il tempo di funzionamento per un ciclo di carico è
π⋅r π ⋅ 10 ⋅ m ⋅ s ---------- = ------------------------------- = 78,5 s v 0,4 ⋅ m
(D.4)
Il tempo medio di funzionamento/giorni in ore, relativamente ad un anno, risulta dalle equazioni (D.3) e (D.4) ➾ 78,5 × 27,4 s/giorno = 0,6 h/giorno
➾ categoria V05 (vedere prospetto C.1)
Il prospetto C.1 dà un gruppo di trasmissione 1Am per la categoria V05, servizio pesante. figura
D.2
Caso 2
Il gruppo di trasmissione 1Am è adottato come appropriato per tutte le piattaforme di lavoro mobili elevabili conformi alla presente norma.
D.1.4.3
Calcolo del diametro minimo della fune (vedere punto C.3) Il diametro minimo della fune è
d min = c ⋅ S
(D.5)
dove S è il carico calcolato nella fune in newton. Per le trasmissioni del gruppo 1Am il prospetto C.2 dà:
c = 0,090 per funi 1 570 N/mm2 ; c = 0,085 per funi 1 770 N/mm2 ; c = 0,085 per funi 1 960 N/mm2 in condizioni che non siano antiavvolgimento. Rispettivamente per S = 10 000 N e c = 0,09 l'equazione S = 11 211 N e c = 0,085 (D.5) porta ad un diametro minimo della fune di 9 mm.
D.1.4.4
Coefficienti operativi Dalla ISO 2408, prospetto 5, il carico minimo di rottura delle funi metalliche di diametro 9 mm è
F01 = 47 300 N (anima di fibra); F02 = 51 000 N (anima di acciaio). Sulla base della ISO 2408, prospetto 5 (grado di resistenza alla trazione 1 770 N/mm2), risultano i seguenti coefficienti operativi per le funi di 9 mm (vedere prospetto D.1): UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 64
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
prospetto
D.1
Coefficienti operativi Grado di resistenza alla trazione R0 N/mm2
D.2
Coefficiente operativo
Equazione
Anima di fibra
Anima di acciaio
1 770 (S = 11 211 N)
4,22
4,55
F 01,02 --------------S
1 570 (S = 10 000 N)
4,20
4,52
F 01,02 1 570 --------------- ⋅ --------------S 1 770
1 960 (S = 11 211 N)
4,67
5,04
F 01,02 1 960 --------------- ⋅ --------------S 1 770
Calcolo dei diametri dei tamburi, delle pulegge e delle pulegge statiche Utilizzando l'equazione del punto C.4
Dmin = h1 · h2 · dmin I coefficienti h1 per il gruppo di trasmissione 1Am sono desunti dal prospetto C.3. I coefficienti h2 sono determinati dal numero totale ωt di sollecitazioni alternate, ω nella parte della fune sottoposta alle sollecitazioni meno favorevoli utilizzando il prospetto C.4. La figura D.3 e il prospetto D.3 mostrano che il valore h2 per le piattaforme di lavoro mobili elevabili di solito è 1. In queste circostanze
Dmin/dmin = h1 · h2
(D.6)
e il seguente rapporto risulta per le piattaforme di lavoro mobili elevabili (vedere prospetto D.2): prospetto
D.2
Rapporto Dmin/dmin Descrizione Tamburo
Deflessione puleggia α > 5° nella stessa direzione
Deflessione puleggia α > 5° nella direzione opposta
Deflessione puleggia α ≤ 5° in qualsiasi direzione e puleggia compensatrice (per esempio aggancio estremità della fune)
UNI EN 280:2005
ωt
h2
h1
Dmin/dmin
≤5
1
16
16
da 6 a 9
1
16
16
≥10
1
16
16
≤5
1
18
18
da 6 a 9
1,12
18
20,16
≥10
1,25
18
22,5
≤5
1
18
18
da 6 a 9
1,12
18
20,16
≥10
1,25
18
22,5
≤5
1
14
14
da 6 a 9
1
14
14
≥10
1
14
14
© UNI
Pagina 65
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
D.3
Struttura estensibile retratta/estesa; determinazione del numero di sollecitazioni di flessione ω nelle singole funi per la determinazione dei diametri della puleggia e del tamburo Legenda 1 Tamburo doppio ω = 1 + 1 2 Puleggia (deflessione nella direzione opposta) ω = 4 3 Puleggia (deflessione nella stessa direzione) ω = 2 4 Puleggia (deflessione nella stessa direzione) ω = 2 5 Aggancio estremità della fune ω = 0
prospetto
D.3
Fune
Numero di sollecitazioni di flessione alternate ω
h2
A1 A2 B C
1 2 1+4=5 2
1 1 1 1
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 66
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
APPENDICE (informativa) figura
E ESEMPIO DI CALCOLO - COEFFICIENTE "s ", PROVA DEL CORDOLO E.1
Piattaforma di lavoro mobile elevabile di fronte ad un ostacolo Legenda m Massa della piattaforma di lavoro mobile elevabile [kg] v Velocità (0,7 m/s) Dimensioni in metri
figura
E.2
Piattaforma di lavoro mobile elevabile con un ostacolo Legenda A Linea di ribaltamento
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 67
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
figura
E.3
Energia potenziale Legenda A Linea di ribaltamento Dimensioni in metri
a)
Energia cinetica della piattaforma di lavoro mobile elevabile
m 2 m 2 2 –2 E cinetica = ----- v = ----- ⋅ 0,7 m s 2 2 2 –2
= m ⋅ 0,245 m s b)
(cioè z = 0,0245) Energia potenziale necessaria per il ribaltamento
E pot = m ⋅ x = m ⋅ ( y – s ) 2
2
= m ⋅ ( s + a – s) 2
2
= m ⋅ ( 4 + 0,7 – 4 ) m 2 –2
= m ⋅ 0,6 m s
Conclusione: Ecinetica < Epot, cioè nessun ribaltamento
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 68
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
APPENDICE (informativa)
ZA RELAZIONI FRA LA PRESENTE NORMA EUROPEA E LE DIRETTIVE UE La presente norma europea è stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CEN dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di supporto ai requisiti essenziali delle seguenti Direttive UE: Direttiva sui macchinari 98/37/CE, modificata dalla Direttiva 98/79/CE. La conformità alla presente norma fornisce un mezzo per soddisfare i requisiti essenziali specifici della Direttiva interessata e dei regolamenti EFTA associati. AVVERTENZA: Altri requisiti e altre Direttive UE possono essere applicabili ai prodotti che rientrano nello scopo e campo di applicazione della presente norma.
UNI EN 280:2005
© UNI
Pagina 69
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
BIBLIOGRAFIA EN 81-1:1998 EN 81-2:1998 EN 528:1996 EN 1495:1997 EN 1570:1998 prEN 1726-2:1999
prEN 1756-1:1994 prEN 1756-2:1997 prEN 1777:1994 EN 1808:1999 prEN 1915-1:1995 prEN 1915-2:1995 prEN 12159:1995 ISO 2408 ISO 4301-4 ISO 4308-2 ISO 8087
UNI EN 280:2005
Safety rules for the construction and installation of lifts - Part 1: Electric lifts Safety rules for the construction and installation of lifts - Part 2: Hydraulic lifts Rail dependent storage and retrieval equipment - Safety Lifting platforms - Mast climbing work platforms Safety requirements for lifting tables Safety of industrial trucks - Self-propelled trucks up to and including 10 000 kg capacity and tractors with a draw-bar pull up to and including 20 000 N - Part 2: Additional requirements for trucks with elevating operator position and trucks specifically designed to travel with elevated loads Tail lifts - Platform lifts for mounting on wheeled vehicles - Safety requirements - Part 1: Tail lifts for goods Tail lifts - Platform lifts for mounting on wheeled vehicles - Safety requirements - Part 2: Tail lifts for passengers Hydraulic platforms (HPs) for fire services - Safety requirements and testing Suspended access equipment Aircraft ground support equipment - General requirements - Part 1: Basic safety requirements Aircraft ground support equipment - General requirements - Part 2: Stability and strength requirements, calculations and test methods Builders hoists for persons and materials with vertically guided cages Steel wire ropes for general purposes - Characteristics Cranes and related equipment - Classification - Part 4: Jib cranes Cranes and lifting appliances - Selection of wire ropes - Part 2: Mobile cranes - Coefficient of utilisation Mobile cranes - Drum and sheave sizes
© UNI
Pagina 70
CARRIERI ENGINEERING SRL - 2007 - 514084 - eco
UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia
. Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
View more...
Comments