(eBook - Spiritualità - Ita) - Ramtha - Come Creare La Propria Realtà

October 21, 2017 | Author: Alexaj74 | Category: Knowledge, Creation Myths, Truth, Thought, Nature
Share Embed Donate


Short Description

(eBook - Spiritualità - Ita) - Ramtha - Come Creare La Propria Realtà...

Description

Gesù disse: "Se coloro che vi guidano vi dicono: vedete, il Regno è nei cieli, allora gli uccelli del cielo sara nno in vantaggio rispetto a vai Se vi dicono che è nel mare, allora i pesci saranno in vantaggio ris petto a voi. Ma il Regno è dentro di voi ed è ciò che sta di fr onte a voi Quando conoscerete voi stessi, allora vi s i riconoscerà, e comprenderete di essere i figli del Pa dre Viventi Ma se non conoscerete voi stessi,vivrete in povertà e sar ete la povertà stessa". Dal Vangelo secondo Giuda Tommaso NOTA DELL'EDITORE AMERICANO Nella preparazione degli insegnamenti di Ramtha per la pubblicazione i n forma scritta, la preoccupazione principale è stata quella di mantenerli il più possibile nel contesto e nella forma in cui sono stati trasmessi. Con grande cura si è cercato di evitare di alterare e di cambiare il significato degli insegnamenti estrapolandoli dal loro contesto o introducendo un sistema di punte ggiatura che ne potesse cambiare il significato. I contenuti di questo libro si basano su Ramtha Dialogues®, una serie di audioregistrazioni di incontri di Ramtha con i suoi studenti, che sono registrate presso l'United States Copyright Office; la pubblicazione del libro avviene con il permesso di JZ Knight e della JZK, Inc. I brani dei diversi incontri, utilizzati nei capitoli di questo libro, sono stati lasciati nella loro forma originaria di dialogo come so no avvenuti al momento in cui Ramtha li ha trasmessi, tranne per quanto riguardo il capitolo 1 della Prima Par te: "Ramtha: il viaggio di un Maestro verso l'illuminazio-ne". Il capitolo 1 è stato tratto da Ramtha Dialogues®, cassetta jj.n. 021, Ramtha's Lifetime. Questa cassetta è una raccolta di domande e di risposte riguardanti la v ita di Ramtha. Alcune di queste domande tornano sugli stessi eventi della vita di Ramtha. Il materiale è st ato risistemato in ordine cronologico per rendere il racconto più fluente. Ma tuttavia è importante sottolinea re che in questa risistemazione a cura della JZK Publishing, divisione della JZK Inc., non è mai st ato aggiunto nulla alle parole originali trasmesse da Ramtha. Tutti i capitoli della Seconda Parte: "I concetti fondamentali degli insegnamenti di Ramtha" sono stati tratti da Ramtha Dialogues®, cassetta n. 326, Beginning C&ES M Workshop, 3-4 febbraio 1996. Ramtha utilizza disegni e grafici per insegnare e per spiegare concett i astratti come Vuoto, consapevolezza, tempo, energia, spazio ecc. Abbiamo inserito nel libro le immagi ni e i disegni utilizzati in occasione di questi insegnamenti. Abbiamo inoltre raccolto i più importanti nell'A ppendice "Diagrammi da colorare", per facilitarne la consultazione. Nel corso delle sue dissertazioni R am-tha spesso indica punti

particolari dei disegni utilizzando le parole "qui", "questo" o "quello". Abbiam o inserito nel testo tra parentesi l'oggetto a cui di volta in volta si riferiscono. L'obiettivo dell'editore è infat ti quello di offrire al lettore l'opportunità di partecipare alla sessione e di farne esperienza come se fosse pre sente. Ramtha spesso ridefinisce il linguaggio che utilizza per insegnare con iando nuove parole. Il significato delle nuove parole diventa chiaro nel contesto del suo insegnamento, e l'insegna mento a sua volta, grazie all'utilizzo di tali insolite parole, acquisisce maggior chiarezza. Abbiamo appr ontato un glossario di termini e di concetti che Ramtha utilizza attribuendo loro specifici significati per facilita re l'interpretazione corretta dei suoi insegnamenti. Questo libro è inteso come introduzione generale a Ramtha e alla sua Scuola di Antica Saggezza che si dedica alla Grande Opera. PREFAZIONE DI JZ KNIGHT "Conosci te stes soe conoscerai l'universoe gli Dei". Iscrizione sul Tempio di Delfi Caro lettore, questo libro presenta gli insegnamenti su cui si fonda un'antica scuola misterica riproposta alla fine di questo ventesimo secolo, un'epoca che sta affondando in un allarmante materialis mo e in cui né la Chiesa imprigionata dai suoi stessi dogmi e da intrighi politici, né la scienza confinata entro i limiti della materia sanno come ritrovare l'integrità dell'individuo. Non è necessario che la scienza cambi i s uoi metodi, deve solo ampliare il suo campo d'azione, e non è necessario che la religione cambi le sue t radizioni, deve piuttosto ricordare le sue origini: lo Spirito e la sua primaria importanza. Ristabilendo il collegamento tra il visibile e l'invisibile ed applicando questo infinito potere nella nostra vita quotidiana, costruiamo un nuovo ponte di consapevolezza per superare l'abisso che separa il cielo dalla terra. Tale lavor o è chiamato la Grande Opera. L'idea base su cui si fonda l'Antica Scuola di Saggezza di Ramtha è che ogni singo lo iniziato/studente diventa una pietra portante su cui l'Accademia si costruisce. II cuore della scuola misterica è ciò che Ramtha definisce "il Vuoto che è ma terialmente un vasto nulla, ma potenzialmente tutte le cose", ciò che Pitagora definisce "l'Assoluto". È l'essen za dell'essere non-creato, il Dio non-creato, il nulla da cui emergono tutte le potenzialità. 11 Vuoto è il grande non-manifesto da cui vengono resi manifesti i mondi effimeri. Mentre i mondi manifesti cambiano ed in fine scompaiono, il Vuoto resta, immutato. Questa essenza eterna è stata tenuta nascosta all'umanità; ciò è potuto accadere perché l'uomo percepisce solo le cose che hanno forma tangibile, senza sapere che quest e forme sono collegate con l'infinito. È possibile allora per l'umanità conoscere ciò che le è stato nascosto, oppure ha ragione Pitagora a chiedersi: "Qualcuno ha forse mai visto il maestro del tempo, l'anima dei soli,; la fonte

dell'intelligenza?" Ramtha insegna che nessuno può vedere il Vuoto, che nessuno può vedere l'imm utabile, perché significherebbe la separazione da ciò che ineffabilmente siamo. Possiamo solamente diventare uno con esso e in questo modo stabilire una relazione che ci permette di conferire dimensione , intelligenza ed essenza alle cose che hanno forma. Ed è proprio questa divina relazione che definisce Dio come Spirito in movimento. Noi, l'umanità, siamo gli Dei che incarnano l'armonia che esiste tra il visibile e l'in visibile. Divenendo o essendo il Vuoto, lo studente può cominciare a sondare il centro di tutte le cose e con ciò ini zia la Grande Opera. Lo studente si sottopone a iniziazioni che lo avvicinano al rapporto col divino e l o rendono simile agli Dei che appassionatamente continuano a dar vita alla creazione. Il lavoro della scuola c onsiste nel combinare la conoscenza scientifica con la comprensione esoterica dello Spirito, nel dominare le cose con la volontà, e di conseguenza nel dominare le bufere personali che separano l'individuo dall'unità i n cui Dio si manifesta come sé. Ramtha si rivolge a noi definendoci "Dei dimenticati", una definizione a ppropriata se si considera come la maggior parte di noi vede Dio - qualcosa di magnifico che ha creato l'umanità, ma che resta separato e distante da essa - e dimentica le proprie origini ed azioni divine, ossia quelle azioni che di per sé definiscono Dio. Non furono gli Dei a preesistere a tutto, bensì il Vuoto, il primo, l'eterno, l'assoluto. Il Vuoto attraverso una contemplazione inimmaginabile creò un punto originario, che Ramtha definisce "Punt o Zero". Quel punto conteneva potenzialmente Consapevolezza ed Energia ed è figlio del Vuoto. Il Punto Zero era una sostanza indivisibile che conteneva in sé infinita consa-pevolezza ed energia, ossia il fuo co primordiale che avrebbe costituito il motore della creazione. È lo Spirito, l'essenza di ogni cosa, l'esse nza che ci permette di definire Dio come noi stessi. Noi, lo Spirito, siamo il principio primo che incarna facoltà div i-ne. La metafora del loto mistico può aiutarci a comprendere que-sto più chiaramente. Immaginiamo per un momento un in iziato egiziano che giace nel suo sepolcro e vede emergere dall'oscurità della notte senza stelle un punto brillante di luce. Il punto lentamente comincia ad aprirsi come un fiore radioso con un centro incande scente che si dispiega e cresce come una rosa di luce brillante dai mille petali. Noi siamo il fiore che si dispiega dalla Fonte. Da quel momento Dio è manifesto - siamo noi, voi, io. Da quel momento anche noi abbiamo co ntemplato e duplicato il sé in sostanza divisibile. Ora possediamo l'ingrediente attivo della consapevol ezza e dell'energia, rappresentate nelle antiche scuole di pensiero come l'eterno principio maschile (consapevolezza) e l'eterno principio femminile (energia). È per questo che la perfetta unione di consapevolez za ed energia forma la perfetta unione della capacità generativa e riproduttiva che più tardi avrebbe dato vita al mondo e all'essenza di Dio che noi siamo. Quest'unione è responsabile del dispiegamento di Dio nel tempo, nella

dimensione e nello spazio. Dio come noi stessi può ora essere definito essere umano, un corpo indossa to come un vestito da Dio in quanto Spirito allo scopo di rendere conosciuto lo sconosciuto nella fisicità del mondo tridimensionale. L'anima dell'uomo registra questi progressi in forma di energia olografica come un giornale di bordo del viaggio. Lavorando assieme in distinta armonia, il corpo come vestito, l'anima c ome memoria e lo Spirito come Dio rendono possibile la creazione della realtà. Questa conoscenza è la vera ch iave per comprendere la vita dalla formazione della cellula alla costituzione iperfisica dell'umanità c ome Dio. La triade della triplice natura di corpo, anima e Spirito produce i fenomeni che definiamo "mente umana", che costruisce forme di pensiero attorno a cui l'energia si struttura creando il flusso della realtà cosmi ca. Solo l'umanità è responsabile dell'evoluzione della materia legata a radici terrene allo scopo di farne esperi enza nella fisicità e di far emergere dal Vuoto tutti i potenziali per renderli esperienza riconoscibile. Que sti pensieri creativi fanno evolvere i mondi, rimuovendo velo dopo velo dalla divinità che dispiega se stessa. JZ Knight INTRODUZIONE AGLI INSEGNAMENTI DI R AMTHA UNO STRAORDINARIO SISTEMA DI PENSIERO METAFISICO Gli insegnamenti di Ramtha sono uno straordinario sistema di pensiero me tafisico. E solo attraverso un attento ed approfondito esame è possibile comprenderne a pieno il contenuto. Gli i nsegnamenti di Ramtha sono di natura metafisica perché affrontano le domande fondamentali sull'esistenza umana e sulla persona umana, sul nostro destino e le nostre origini, sulla natura del bene e del male, sull'anima, sulla morte e la vita, sul mondo e il nostro rapporto con gli altri. Il sistema di pensiero di Ramtha è unico, ben strutturato ed esaustivo sia nei suoi contenuti che nella forma in cui viene trasmesso. Offre una visione del mondo, un approccio alla rea ltà che colloca nel loro contesto e svela i misteri delle numerose domande che nel corso dei secoli hanno affascinato i grandi filosofi e i grandi pensatori. "Quali sono allora gli insegnamenti della Grande Opera che siete venuti a sentire? Non hanno niente a che fare con il lavoro occulto e niente a che fare con la New Age. Il messaggio che vi trasmetto costituisce le fondamenta della terra, del cosmo. E non è per nulla nuovo. Il messaggio che vi tr asmetto è questo: che se siete Dio - e lo siete veramente, da un punto di vista filosofilo - ciò dovrebbe e ssere uno stimolo a fare l'esperienza che più si avvicina a quel principio".1 Gli insegnamenti di Ramtha vengono trasmessi in una forma che è intrinseca al messaggio stesso. Non sono una semplice dissertazione intellettuale su temi specifici o una pura anali si intellettuale di essi, e non sono nemmeno una forma di verità rivelata che richieda la cieca osservanza della fede. Non sono una nuova religione, né costituiscono le basi di una nuova chiesa. Sono un sistema di pensie ro che nel suo approccio alla

realtà contiene gli elementi e gli strumenti che permettono all'individuo di misur arsi con la filosofia di Ram-tha e di verificarne e sperimentarne i contenuti in prima persona. In altre parole, la particolare caratteristica di questi insegnamenti permette che si faccia esperienza della filosofia, ossia dei concetti della realtà, e la si trasformi in saggezza sulla natura della realtà. 1. Introduzione di Ramtha al Tour Mondiale, video, ed. JZK Publishing, di-vision e di JZK, Inc., Yelm 1998. TRASFORMARE LA FILOSOFIA IN SAGGEZZA: L'ILLUMINAZIONE Questa particolare caratteristica del sistema di pensiero di Ramtha rich iama alla memoria le iniziazioni alla conoscenza sacra praticate dalle antiche scuole misteriche della Grecia, de ll'Egitto e del Medio Oriente come anche dalle antiche scuole gno-stiche europee e mediorientali. È inoltre impo rtante notare che questa caratteristica distingue gli insegnamenti di Ramtha dalle tradizionali scuole fi losofiche del mondo occidentale. Le differenze principali riguardano il concetto di verità e il modo di com prendere la capacità dell'essere umano di acquisire nuova conoscenza. Secondo Ramtha, nell'essere uma no la conoscenza non è solo di natura empirica o scientifica, ma può anche trasformarsi in verità e esperie nza personale. Ramtha distingue tra questi due approcci al processo di apprendimento e li descrive in termini di mente binaria e mente analogica. Con mente binaria si riferisce ai modi empirici e scientifici d ella conoscenza che si basano sull'analisi intellettuale e sull'osservazione attraverso i sensi. Abbia-mo ment e analogica quando l'individuo impara una nuova cono-Scenza diventando analogico con il soggetto del suo appren dimento, quando diventa e sperimenta il soggetto dell'osservazione e nello stesso tempo è l'Osserv atori consapevole di quell'esperienza. Per Ramtha un'informazione che resti impersonale per l'individ uo non è reale conoscenza, ma semplice teoria o filosofia e potenziale saggezza. D'altra parte invece le in formazioni e le teorie che sono state sperimentate analogicamente come Osservatore e l'azione che ne deriva sono reale conoscenza, saggezza e verità. "Sono qui per insegnarvi la verità. Verità sarà ciò di cui fate esperienza. Ogni cosa che vi dico è pura filosofia. Ma se la mia filosofia può essere messa in discussione solo dal dubbio, allora il solo modo per conquistare il dubbio è emergere nella verità. E l'unico modo in cui possiamo farlo, mia amata gente, è quello di sperimentare la filosofia, perché se ne fate esperienza ed essa si manifesta, a llora non è più filosofia; è la vostra verità".2 2. introduzione di Ramtha al tour Mondiale. In questa comprensione Ramtha si avvicina maggiormente al concetto di ve rità dell'antico Medio Oriente che non a quello greco e moderno. La parola ebraica per verità - "a'meth" - contiene tre lettere: aleph, mèm e taw, che sono la prima lettera, la lettera centrale e l'ultima letter a dell'alfabeto ebraico. Questa particolare composizione della parola ebraica per "verità" esprime un senso di com

pletezza e di interezza. Questa parola era utilizzata per esprimere qualcosa che era stato sperimentato e conosciuto, un'azione del passato, e non si riferiva mai semplicemente a un segmento isolato di informazio ne o di dati. La traduzione greca della parola ebraica per "verità" - "ale-theia" - perse il carattere esperie nziale del concetto e si riferì ad esso in termini di pura informazione accettata come vera per comune consenso. La capacità di una persona di acquisire conoscenza fu così limitata al metodo scientifico basato sull'osserva zione e sull'analisi che vengono sostenute solo dall'intelletto e dai sensi. Ciò che contraddistingue la tradizionale comprensione occidentale della co noscenza e della verità oggettiva è un'assunzione di fondo riguardo alla persona umana e alla natura della realtà. Il metodo scientifico limita il campo della conoscenza perseguibile ai fenomeni che posson o essere osservati e verificati attraverso i sensi del corpo fisico. Qualsiasi cosa che sia al di fuori di quest o campo è attribuita al reame del mito e della tradizione popolare. In altre parole, la natura della realtà e la per sona umana non sono altro che la loro natura fisica e materiale. La psicoanalisi e il profilo della psiche uma na proposti da Sigmund Freud sono un chiaro esempio di questa tendenza. Nel pensiero di Ramtha il corpo fisico e il mondo materiale sono solo un o degli aspetti del mondo reale. Non sono che il prodotto e l'effetto del mondo reale costituito da consapevolezz a ed energia. La persona umana può essere meglio descritta come consapevolezza ed energia che creano la nat ura della realtà. Il mondo fisico è solo uno dei sette livelli di espressione di consapevolezza ed ener gia. Ramtha usa il concetto di Osservatore che proviene dalla teoria quantistica per spiegare il suo concetto d i consapevolezza ed energia. Usa inoltre il concetto di Dio come creatore e sovrano per descrivere la persona umana come consapevolezza ed energia. "Il più grande insegnamento che sia mai stato trasmesso è che voi siete vera mente Dio. E la vita è ciò che è definito dono di Dio, una presenza divina, per rendere conosciuto lo sconosc iuto, quella che è chiamata un'opportunità che ci proviene dalla revisione fatta nella luce per ripul ire le nostre azioni, il nostro lavoro non finito delle vite passate". "Siamo ritornati qui non per costruire gr andiose cattedrali a Dio, ma per compiere quel semplice lavoro di ripulitura della nostra confusione riguardo a c hi e che cosa siamo realmente. Se siamo Dei - e posso garantirvelo - lasciate anche che aggiunga che quanto vi dico non è la verità, poiché la verità è una realtà soggettiva ed è il premio che potenzialmente appartie e a tutti noi".3 3 Introduzione di Ramtha al Tour Mondiale Alla luce di queste considerazioni, che sono parte sostanziale del sistema di pensiero di Ramtha, il concetto di illuminazione si riferisce a persone che fanno esperienza della filo sofia e comprendono

pienamente e consapevolmente di essere esseri divini, di essere Dio, di essere i creatori della loro propria realtà e del loro proprio destino, di essere consapevolezza ed energia che creano la natura della realtà, di essere l'Osservatore della meccanica quantistica. È in questo contesto che Ramtha descrive se stesso come Ramtha l'Illuminato. Una persona che cerca la conoscenza per diventare illuminata è una persona che cerca nuovi modelli di pensiero a lei sconosciuti di cui poter fare esperienza e quindi acquisire sa ggezza. La fondamentale forza motrice che spinge consapevolezza ed energia ad evolversi e ad espandersi, a con oscersi oltre il già conosciuto, è l'intento di rendere conosciuto lo sconosciuto. I sette livelli dell a creazione sono il risultato di consapevolezza ed energia che si evolvono espandendo il riflesso di se stesse ne llo sconosciuto. Poiché nella visione della realtà di Ramtha la persona umana non è il corpo fisico, ma consapevol ezza ed energia che si manifestano attraverso un corpo fisico, il conseguimento della conoscenza e dell a saggezza non è limitato dallo spazio, dal tempo e dalle leggi della fisica. L'unica limitazione nella pe rsona che vuole conoscere e fare esperienza di qualche cosa consiste nella sua capacità di pensarla e di imm aginarla intellettualmente in modo da poterla utilizzare come paradigma per una nuova esperienza e una pote nziale saggezza. "Io sono un maestro che insegna a ciò che è chiamato il mio popolo i potenzia li che non hanno ancora sognato, né pensato, né concepito che essi potrebbero essere. Io inse-gno loro che l o sono. E nel momento che glielo insegno, catturano quel pensiero nella rete neurale del loro cervel-l o, e vi riflettono sopra, e nel momento che vi riflettono sopra debitamente ed accettano - se possono dirmi: «acce tto, lo sento davvero giusto, accetto» - e se lo accettano, non devono mai temere o preoccuparsi, perché s ono in automatico, perché la volontà di Dio ha accettato il sogno. E quel sogno li ha portati ad un nuo vo paradigma di esperienza, a una nuova vita, ad una vita che è molto di più della speranza. E tutto que llo che non hanno mai potuto sognare. E in questo che io sono un maestro". 4 4.JZ Knight and Ramtha: Intimate Cotiversations, video, JZK Publishing. division e della JZK Inc, Yelm 1998. IL PARTICOLARE MODO DI INSEGNARE DI RAMTHA È facile per molti settori della società odierna respingere in modo sommario gli insegnamenti di Ramtha a causa della forma assolutamente inusuale in cui vengono trasmessi. Purtroppo e sprimere un giudizio su un messaggio in base alla forma in cui viene presentato piuttosto che al suo conten uto è una reazione assai diffusa. Le tecniche pubblicitarie, di commercializzazione, di comunicazione, di vendita e di promozione ne sono un esempio eclatante. La forma insolita in cui Ramtha trasmette i suoi insegnamenti non è assolu tamente né arbitraria, né superficiale. Egli ha esplicitamente indicato le ragioni che sottendono tale for ma ed ha spiegato che per cogliere il suo messaggio è importante diventare consapevoli dei paradigmi di pens

iero, delle radici delle idee preconcette, dei pregiudizi inconsapevoli e degli schemi con cui normalment e percepiamo e valutiamo la realtà. Fin dal momento in cui nella nostra infanzia i nostri genitori ci inseg nano il loro linguaggio, siamo soggetti a idee preconcette su Dio, sulla natura della realtà, sulla fisica e sull a psicologia Dio è un'entità di genere maschile che vive in un luogo chiamato cielo; tutti gli stranieri sono pe ricolosi; il buio è un luogo che fa paura; certe malattie non si possono curare; chi vince prende tutto; e chi è forte e bello detta legge. Queste idee preconcette possono anche non essere consapevolmente affrontate e valutate dall'individuo; eppure fanno parte del modo in cui ogni giorno si percepisce e si sperimenta la propria realtà. Le tecniche di insegnamento di Ramtha spesso cercano di sfidare l'indivi duo, ma nello stesso tempo ci offrono gli strumenti perché diventiamo consapevoli delle idee preconcette che det erminano e fissano i limiti entro cui normalmente percepiamo la realtà. Lo scopo è permettere che emerga una pro spettiva mentale più ampia e capace di farci sperimentare la realtà in un modo più significativo, illim itato, consapevole e straordinario, una prospettiva capace di fornire alla nostra esperienza uno spet tro di potenzialità più grande di quello di cui disponevamo prima. "Sono qui per insegnarvi a non vivere più nel diniego, a comprendere come essere più vicini a Dio, come accedere a Dio in voi stessi. Ed è tutta filosofia, ma porta con sé un'esperien za pratica che sfida i sensi e sfida il corpo. E se Dio vive in voi, allora Dio emergerà e compirà quelle meravigli e che i sensi e il corpo semplicemente non riescono assolutamente a compiere. Ed allora abbiamo una selva ggia e meravigliosa dimostrazione. Allora abbiamo una gioia tra le più grandi, perché ciò che vive in noi è una speranza al di là della speranza; perché c'è di più in noi che il riflesso nello specchio; e c'è di più in n oi di quanto la religione, la politica, i confini, il colore della pelle e la sessualità abbiano potuto offrire in questi tempi così noiosi e difficili".5 5. Introduzione di, Ramtha al Tour Mondiale. CANALIZZARE RAMTHA: CIÒ CHE È IMPORTANTE È IL MESSAGGIO Uno degli aspetti più controversi degli insegnamenti di Ramtha è la forma in cui egli ha scelto di trasmettere il suo messaggio. Presentando la sua filosofia come frutto della sua verità ed esperienza personale, Ramtha sottolinea il fatto che egli stesso è l'incarnazione di quella f ilosofia, la viva rappresentazione e manifestazione del suo pensiero. Per questo dice che è un Dio immortale, consape volezza ed energia, e che è vissuto come essere umano 35.000 anni fa in quello che fu il continente dell a Lemuria. Spiega che in quella vita ha affrontato le grandi questioni che riguardano l'esistenza umana e il significato della vita e che attraverso la sua osservazione, riflessione e contemplazione si è illuminato ed ha conquistato il mondo fisico e la morte. Nel suo insegnamento spiega che ha compreso e realizzato il modo per p ortare con sé il corpo a un livello di mente in cui la sua vera essenza come consapevolezza ed energia ha po

tuto rimanere pienamente

consapevole, essere completamente libera e illimitata per sperimentare qualsiasi aspetto della creazione e continuare a rendere conosciuto lo sconosciuto. E parla di questo processo come della sua ascensione. Il fatto che egli ora non sia più limitato dal suo corpo fisico permette al la sua consapevolezza ed energia di interagire con il mondo fisico in altre forme. Spesso parlando di se stesso dice di essere il vento che spinge le nuvole, ad esempio, o il mattino, o uno straniero, o un mendicante per strada che osserva le civiltà andare e venire, o qualsiasi cosa che la consapevolezza osi immaginare. Egli comunica i suoi insegnamenti attraverso il fenomeno chiamato channel ing, ossia canalizzazione. Ed è stato proprio Ramtha a rendere conosciuto questo termine. Egli utilizza il corpo di JZ Knight per canalizzare se stesso e per insegnare di persona la sua filosofia. JZ Knight è l'unico channel che egli ha scelto e che utilizza per trasmettere il suo messaggio. Nella seguente citazione JZ Knight spiega come Ramtha le insegnò questo processo durante i suoi primi incontri con lui nel 1977: "E quando Ramtha cominciò a insegnarmi a lasciare il mio corpo, fu davvero interessante perché era come morire. Ed egli disse: «È proprio quello che sperimenterai nel momento della mo rte)) Ebbene, che cosa avreste fatto voi? Se egli vi appare e dice: «Morirai, ma non farà male. E sarà solo p er un pò poi tornerai» Vi sareste fidati di quel tipo? Sapete, era come l'anestesista che vi dice: ora puo i addormentarti e startene tranquillo. Ramtha disse: «Questo è ciò che devi fare», e mi insegnò alcune parole da dire e un punto su cui focalizzarmi. Mentre lavorava con me diceva: «È così che lasciavo sempre il mio corpo ...È così che ho sviluppato l'amicizia con il vento». E così mi focalizzai sul vaso dì margherite di pl astica che si trovava davanti a me sul tavolo. Ero seduta su una sedia, e quando raggiunsi quel punto non accadd e nulla. E lui disse: «Non devi trattenere il respiro per morire. Perché trattieni il respiro ? Non devi trat tenere il respiro. E non devi aggrapparti alla sedia! Semplicemente rilassati». Così ci riprovai. E improvvisament e mi trovai lanciata verso quella luce alla fine del tunnel, il vento mi fischiava attorno e nel momento in cui raggiunsi quella luce così splendente, mi trovai davanti ad un muro di luce. Ricordo, non l'ho mai visto, m a ricordo che Ramtha mi parlava; le sue parole erano davvero belle e amorevoli. Egli diceva: «Ora, in ques to momento, sei il tuo vero sé. In questo momento sei ciò che sei veramente, ed hai lasciato dietro di te il tuo corpo». Notai che in quel momento non provavo dolore. Non avevo nessuna sensazione di peso. Non avevo idea delle dimensioni perché non avevo un corpo per definirle. E notai che a quel punto non avevo paura. Mi sentivo come se quello fosse il luogo più naturale. Come un pesce nell'oceano, sentivo che quello era il mio oceano naturale. E poi egli mi riportò indietro e sentii il mio corpo; il mio cuore batteva molto, molto velocemente. E notai che il mio corpo impiegava un po' a calmarsi, perché mentre ero as- sente, Ramtha aveva m esso la sua energia nel mio corpo. Lo aveva indossato per 45 minuti e quando lo aveva lasciato, io lo av evo ripreso".6

6. Dal discorso introduttivo di JZ Knight al ritiro per principianti del 7-8 ott obre 1995, Ramtha Dialogues®, cassetta n. 324, Beginning C&E Workshop. II valore delle donne: un approccio olistico La scelta di Ramtha di canalizzare il suo messaggio attraverso una donna anziché utilizzare il suo proprio corpo fisico, è tesa a sottolineare il fatto che Dio e il divino non sono una prer ogativa solo degli uomini e che le donne sono una degna espressione del divino, che sono capaci di essere geni e di essere Dio realizzato. Ed è inoltre la conferma che ciò che è importante nella sua filosofia non è la venerazione del messaggero o di un viso o di un'immagine - cosa che in passato ha fatto fallire così tanti tentativi di illuminare l'umanità -ma l'ascolto del messaggio in sé. E una scelta che evidenzia il fatto che la vera ess enza della persona umana non è limitata al corpo fisico o a uno specifico genere. Il fenomeno del channeling qu indi si spiega all'interno del sistema di pensiero di Ramtha. In altre parole, il channeling, così come avviene n ella persona di JZ Knight, è possibile solo se gli insegnamenti di Ramtha sono veri. "E Ramtha disse: «Con il tuo permesso voglio utilizzare il tuo corpo per un pò dì temp o». Ed io: «Va bene. Che cosa ne farai?» Ed egli: «Lo utilizzerò per insegnare». Pensai: «Perché dovresti voler usare il mio corpo? Sei così bello, perché semplicemente non appari e ti mostri come sei?» Egli rispose: «Non funziona, perché la gente in questa civiltà tende a venerare le imm agini e ad avere degli idoli. Sono immersi nella religione cattolica. Sono immersi nella tradiz ione cristiana. Credono che Dio viva al di fuori di loro anziché in loro stessi. Credono che Dio sia un uo mo. Credono che Cristo sia stato un uomo. Credono nelle immagini ma non in se stessi. E così», egli aggiunse, «resterò senza immagine. Ma insegnerò attraverso il;tuo corpo, ed ognuno saprà che non è il mio corpo». . io dissi: «Sì, ma io sono una donna, una ragazza. Ed ho, sai bene, certe cose>> Egli disse: «Lo so. Le donne sono il gruppo di persone più sottoposto a pregiudizi c he sia mai vissuto, perché alle donne non è mai stato concesso il divino diritto a Dio ed esse non ha nno alcun alleato in cielo». Questo fu quanto disse. E aggiunse: «Le donne sono state oggetto di abuso da parte degli uomini, sono state trattate come mandrie dagli uomini attraverso la religione perché co rrispondessero a quelle dottrine religiose. E infatti sono state disprezzate da Jehova. E per qu esto», disse, «che è importante che gli insegnamenti arrivino attraverso il corpo di una donna, in modo che le donne sentendoli, comprendano che Dio non è solo un padre, ma che Dio è anche una madre, e che Dio è sia padre che madre, e nello stesso tempo nessuno dei due; e che Cristo non è un uom o, ma che è stato molti uomini e che ora sarà molte donne; e che essere figli di Dio è anche essere figlie di Dio». Ed egli disse: «La più grande sfida per le donne sarà quindi accettare l'uguaglianza d ella loro divinità ed utiliz-

zarla senza lasciarsi limitare da alcun uomo». E disse: «Dire a una donna di andare a guardarsi allo specchio per vedere il viso di Dio è una sfida, perché esse non ti credono. S e si dice a delle donne di andare a guardare in viso Dio e le mandi in una chiesa e fai loro guardar e il viso sofferente di Gesù appeso alla croce, allora ti credono; ma non credono in se stesse». Io lo c apivo", 7 7. Dal discorso introduttivo di JZ Knight al ritiro per principianti del 7-8 ott obre 1995, Ramtha Dialogues®, cassetta n. 324, Beginnìng C&EM Workshop. Indagini scientifiche sul channeling La veridicità di questo fenomeno conferma la verità del messaggio di Ramtha . Questo è un punto importante da considerare dal momento che il progresso scientifico ha permesso d i sviluppare test e attrezzature capaci di esaminare questo fenomeno e di studiarlo da un punto di v ista fisiologico, neurologico e psicologico. Oggi esistono tecniche scientifiche per studiare il fenomeno del channeling che avviene in JZ Knight e per escludere ogni possibilità di frode. Studi scientifici di questo tipo sono avvenuti nel 1996 quando un gruppo di dodici rinomati studiosi - composto da scienziati, psicologi, socio logi ed esperti religiosi - ha studiato JZ Knight prima, durante e dopo la canalizzazione di Ramtha. Un team di psicologi altamente qualificati - guidati dal dott. Stanley Krippner del Saybrook Institute Graduate School - ha studiato JZ Knight e la sua scuola per un anno ed ha condot to una serie di test psicologici e fisiologici utilizzando le tecnologie e le attrezzature più avanzate . Essi hanno concluso che i rilevamenti delle reazioni del sistema nervoso automatico di JZ Knight erano così eccezionali da escludere categoricamente ogni possibilità di frode intenzionale, di schizofrenia o di distu rbi dovuti a personalità multipla. Il dott. Stanley Krippner si è definito "estremamente scettico, e tuttav ia mentalmente aperto", prima di dare inizio ai test in collaborazione con il dott. Ian Wickramasekera, neuros cienziato di fama mondiale e professore al Saybrook Institute Graduate School. Il dott. Krippner ha detto: "Q uando abbiamo sottoposto a test JZ, Ian è rimasto assolutamente sorpreso perché gli aghi del suo poligrafo che stavano registrando tutte le reazioni psicofisiologiche sono letteralmente saltati da una parte della pagina all'altra quando Ramtha è entrato in scena. Non aveva mai visto un cambiamento così repentino... JZ non sta si mulando, perché quando l'abbiamo collegata alle nostre apparecchiature per misurare le sue reazioni fis iologiche, abbiamo ottenuto risultati che non potevano essere stati manipolati".8 8. Queste citazioni sono state tratte da diverse Interviste fatte durante la con ferenza In Search ofthe Self: The Rote ofConstiousness in thè Construc-tion of Realìty, a Conference on Contemporary Spi rituality. 8-9 febbraio 1997; video, JZK Publishing, divisione della JZK lript Yelm, Washingfqn. Secondo Wickramasekera, presidente eletto della Association for Applied Ps ychophysiology and Biofeedback del Colorado, quando JZ Knight è andata in trance e lo spirito di Ramt

ha ha preso il controllo del suo corpo, la frequenza del battito del suo cuore è scesa a 40 battiti al minuto e poi è improvvisamente risalita a 180 battiti al minuto. In normale stato di riposo la frequenza del battito del cuore della Knight oscillava tra gli 85 ed i 90. Lo scienziato ha sottolineato che "una cosa del genere la si può osser vare in chi sta correndo o in chi subisce un grave attacco di panico, ma in quel momento JZ Knight era seduta e completamente tranquilla. Era evidente per il gruppo di ricercatori che si trattava di qualcos a di straordinario e nello stesso tempo di fisiologico, di qualcosa che in base a tutto quello che si conosce sull e capacità umane non può essere simulato". Il dott. Krippner ha spiegato: "Un individuo non può simulare, n on può recitare una parte perché in stato di ipnosi non c'è quasi alcun cambiamento fisiologico. In chi recita un a parte i cambiamenti sono minimi".9 9. Ibidem La dott.ssa Gail Harley ha sottolineato che "il colore degli occhi passa da un dolce blu quando c'è la Knight ad un profondo grigio acciaio non focalizzato quando c'è Ramtha. Quando c'è R amtha la pelle diventa più scura e le mascelle più pronunciate, mentre il comportamento diventa più b attagliero e formale e il passo più lungo e più rigido". La dott.ssa Harley ha concluso che la Knight non p oteva recitare o simulare Ramtha. "Gli eccezionali cambiamenti che avvengono nel suo corpo quando Ramtha n e assume il controllo sono troppo convincenti per poterlo so-spettare". JZ Knight e alcuni studenti ch e sono stati sottoposti a test hanno fatto registrare risultati estremamente alti per quanto riguarda le loro c apacità ipnotiche, e questo è un risultato signifi-cativo perché la capacità ipnotica e la dissociazione della personalità (schizofrenia) e altri disturbi organici si controbilanciano: quando una aumenta, l'altra diminuisce. K rippner ha spiegato! che "non si possono avere entrambe".10 10. Ibidem. Dopo essersi reso conto di quanto eccezionali fossero i dati raccolti, il dott. Krippner, mentre stavano uscendo di casa, si rivolse a JZ e le disse: "Ebbene, JZ, non so che cosa Lei si a, ma certo non è una simulatrice e nemmeno una frodatrice". Il dott. Krippner ha detto: "Non potevo sapere che qu ell'affermazione casuale potesse significare tanto per lei a causa di tutte le accuse che le erano state mosse nel corso degli anni. Ian ed io siamo rimasti molto sorpresi a vedere quei dati tanto eccezionali ed unici . Né Ian, né io abbiamo esitato a diffonderli".11 11.Ibidem.

Wickramasekera ha presentato questo materiale all'American Psychological A ssociation, che è una sede molto prestigiosa per questo tipo di lavoro. Il dott. Krippner ha presentat o i risultati anche a una serie di convegni scientifici. Il primo articolo pubblicato su questo lavoro, "The Ramtha Phenomenon: Psychological, Phenomenological, and Geomagnetic Data", è uscito nel gennaio del 1998 sul Journal of the American Society for Psychical Research.12 12.Stanley Krippnert lah Wickramasekéra, Judy Wickramaseke and Charles W. Wìnstead I II, "The Ramtha Phenomenon: Psychological Phenomenological, and Geomagnetic Data", Journal of the Americ an Society for Psychical Research 92, gennaio 1998. "Non siate infastiditi e preoccupati e non abbiate paura, non abbiate pa ura di ciò che vi ho detto. E non respingetemi come fossi mia figlia, non respingetemi come un frodatore. Mio Dio, l'uomo ha più intelligenza di questo! Ascoltate il messaggio, questo è importante. Il messaggio non dice nulla di male su di voi, per nulla. Dice solo cose meravigliose su di voi".13 13.JZKnightand Ramtha: Intimate Convcrsations. RAMTHA, MAESTRO E IEROFANTE Gli insegnamenti di Ramtha presentano un aspetto esplicito e un aspetto implicito. I suoi insegnamenti sono come la creazione di un artista che contiene sia un messaggio specifico del l 'artista, sia un messaggio più generale sull 'artista. Poiché Ramtha insegna a partire dall'esperienza personal e e non da una speculazione intellettuale, come abbiamo già spiegato, Ramtha è i suoi insegnamenti. Comprendere il personaggio Ramtha è comprendere i suoi insegnamenti. Grazie alla sua profonda conoscenza del funzionamento del cervello e all a sua personale comprensione della natura umana, egli ha la capacità di trasmettere il suo messagg io in modo tale che lo studente lo possa cogliere e comprendere più efficacemente. Egli tiene conto del v ariegato retroterra culturale, filosofico e religioso del suo pubblico utilizzando immagini, parole, esempi, definizioni di termini e concetti che risultano interessanti e nello stesso tempo familiari ad ogni stude nte. Ramtha è un insegnante dinamico. Non si limita ad una presentazione puramente discorsiva del suo messag gio, ma vi incorpora attività, musica, discipline e vividi esempi che coinvolgono lo studente e gli per mettono una più ampia comprensione di ciò che gli viene insegnato. Talvolta egli coinvolge il pubblico in una profonda contemplazione filos ofica di uno specifico argomento ed altre volte utilizza la drammatizzazione per rafforzare il suo mess aggio. Ad esempio, uno dei modi in cui spiega il concetto del Vuoto che contempla se stesso e di consapevol ezza ed energia che creano i sette livelli di realtà è una potente e spettacolare danza pagana. Ramtha cerca in ogni modo che ogni persona del suo pubblico proceda allo stesso passo nella comprensione. Egli insiste continuamente sulla grande importanza del fatto che o gni studente articoli e

spieghi al suo vicino ogni segmento dell'insegnamento. Questo permette a tutto i l pubblico di comprendere l'insegnamento e a Ramtha di affrontare in modo più potente il retroterra e il liv ello di comprensione delle persone che lo ascoltano. Dopo aver trasmesso gli aspetti filosofici dell'insegnamento, Ramtha ini zia lo studente a quella conoscenza perché essa diventi esperienza e saggezza personale. Queste iniziazioni assumono la forma di diverse discipline di suo concepimento in cui lo studente ha l'opportunità di appl icare la conoscenza. Ramtha si differenzia da altri maestri proprio per questo aspetto. Egli assume il ruolo di Maestro Insegnante e di Ierofante, un insegnante che ha il potere di manifestare quello che dice e inten de. Questo è un aspetto importante degli insegnamenti che li avvicina al movimento filosofico gnostico e alle antiche scuole misteriche. Eppure, a un attento esame, il sistema di pensiero di Ramtha mostra di distinguersi chiaramente nella forma e nel contenuto da quello che è tradizionalmente conosciuto come gnost icismo e dalla filosofia delle scuole misteriche. Ramtha non definisce il suo sistema di pensiero in ques ti termini; egli lo chiama piuttosto Scuola di Antica Saggezza, la saggezza delle ere. "Io sono lo Ierofante che vi inizierà a Dio. E sono colui che vi insegnerà a d abbandonarvi a lui. Ma sarà ciò che si chiama il vostro stesso Dio che vi porterà in quei luoghi infiniti e vi p ermetterà di fare quelle cose straordinarie che la personalità, con tutta la vostra gloria intellettuale, non po trebbe mai e poi mai fare, nemmeno nel corso di dieci milioni di vite ". 14 14. Ramtha Dialogues®, cassetta n. 376, The Observer Part I, 20-24 feb-braio 1998. Dopo tutte queste considerazioni, il lettore deve essere consapevole che g li insegnamenti di Ramtha proposti in forma scritta colgono solo in parte la ricchezza del modo in cui ven gono presentati, poiché in questa forma va perduto l'elemento dinamico, l'inflessione della voce, l'insegna mento senza parole e la sua applicazione nell'azione. IL LINGUAGGIO DI RAMTHA Ramtha ha sviluppato una comprensione tutta particolare del linguaggio. I n ogni filosofia il linguaggio e la terminologia utilizzata per trasmetterne i concetti è di vitale importanza per lo sviluppo della discussione e dell'analisi di quei concetti e di quelle filosofie. Nel sistema di pensiero di Ramtha il problema della lingua è particolarment e acuto. In primo luogo la lingua inglese non è l'originaria forma di comunicazione di Ramtha. In secondo luo go i concetti che egli cerca di insegnare trascendono il reame della comune esperienza ed accettazione umana. Ma noi siamo in

grado di capire un concetto astratto che non conosciamo solo se lo associamo a q ualcosa che conosciamo per dedurre da questo il significato. Per questo per esprimere e spiegare il suo messaggio Ramtha si serve di una moltitudine di parole e di immagini prese in prestito da diverse tradizioni a noi familiari. "Da dove è provenuto tutto questo ? Da dove sono provenute consapevolezza ed energia ? Questo richiederà molto focus perché vi parlerò in termini che sono molto limitati. Posso sol o utilizzare parole per le quali avete delle immagini. Mentre vi insegno, il vostro cervello proietta le im magini. Il vostro cervello non utilizza parole; parla attraverso ologrammi, immagini. La lingua consiste in rea ltà di suoni che descrivono il vero linguaggio, che è di immagini. Quando vi insegno, scelgo parole che fanno in modo che il vostro cervello proietti neurologicamente immagini interiori, e quelle immagini poi vi danno un' idea, un'idea visiva, del luogo da cui siete venuti. Ma ricordate che ciò che vi dico è molto più trascendente di ques ta descrizione. Capite? Quanti di voi capiscono? Così sia".15 15. Ramtha, Creare la propria realtà, 5 video, JZK Publishing, divisione della JZK , Inc., Yelm 1998; distribuiti da Macro Edizioni. Spesso egli si serve di un concetto già conosciuto, ma ne modifica e ne r idefìnisce il significato. Il concetto di Dio, ad esempio, è il caso più lampante. Come hanno enfatizzato i grandi idealisti tedeschi: "Prima di poter avere una discussione su Dio che abbia senso, ; dobbiamo definir e che cosa intendiamo con tale termine". Un altro importante termine che Ramtha utilizza in modo specifico e unico è "consapevolezza". Ramtha ridefìnisce il linguaggio che utilizza coniando nuove parole. Il significat o delle nuove parole diventa chiaro nel contesto del suo insegnamento, e l'insegnamento, grazie all'utilizzo di tali insolite parole, acquisisce maggior chiarezza. Durante un recente incontro Ramtha ha osservato: "Certe cose non posso di rvele a causa della povertà del vostro linguaggio".16 16. Ramtha Dialogues®, cassetta n. 443.4, Blue College Retreat, 5 marzo 2000. IL CERVELLO E IL POTERE CREATIVO DELLA PAROLA Parte integrante del sistema di pensiero di Ramtha è inoltre la sua parti colare comprensione di come il cervello processa la consapevolezza e produce i pensieri che vengono poi tradott i nelle astrazioni che utilizziamo per la comunicazione e che chiamiamo parole. Ecco come Ramtha ha spi egato questo a un gruppo di studenti principianti: "Consapevolezza ed energia creano la realtà. Il cervello è altra cosa dalla consapevolezza, benché la consapevolezza sia ciò che dà vita alle sue cellule. Il cervello non crea la consape volezza; crea il pensiero. Consapevolezza ed energia sono la Fonte. Quando essa da vita, da vita grazie a u n pensiero. Il corpo, il corpo umano, contiene un cervello, e quel cervello veicola le correnti dì consapev olezza ed energia. Esse sono la fonte del suo potere. Il compito del cervello è quello di prendere gli imp ulsi della consapevolezza e

dell'energia a livello neurologico -non addormentatevi - e di creare pensieri. I l cervello in realtà segmenta la corrente della consapevolezza informe di pensiero coerenti che vengono immesse n elle vìe neuro-sinaptiche del cervello".17 17. Ramtha Dialogues*1, cassetta n. 326, Beginning C&BM Workshop, 3-4 fe bbraio 1996. Le parole sono la terza generazione nella corrente di consapevolezza ed e nergia che viene captata e congelata dalle connessioni neurosinaptiche del cervello che le proietta e le tr aduce in immagini olografiche chiamate pensieri. Il significato ultimo, l'aspetto ontologico delle parole quin di consiste nella qualità creativa della consapevolezza ed energia di cui sono cariche e da cui in ultima analisi p rovengono. La qualità creativa o distruttiva e duratura della parola che viene pronunciata non viene p iù considerata. Le storie di incantesimi magici e di maledizioni vendicative oggi sono definitivamente fuori moda e compaiono solo nella tradizione popolare, nei miti e nei racconti fantastici. Ma qual è la verità che si nasconde dietro quelle storie? Uno dei più grandi pensatori e uno dei precursori del Rinascimento spagnolo e della lingua spagnola, Fray Luis de Leon - che fu professore all'Università di Salamanca durante la secon da metà del sedicesimo secolo - insegnò teologia al famoso mistico cristiano San Giovanni della Croce e f u amico e curatore delle opere di Teresa d'Avila. Tutti e tre furono contemporaneamente accusati di eresi a e giudicati dall'inquisizione, ma alla fine sopravvissero alle ingiuste accuse che erano state loro mosse. Ed o ggi sono riconosciuti come grandi esempi e come santi. Fray Luis de Leon sviluppò una particolare filosofia s ui nomi basandosi sulle concezioni dei mistici giudei e cristiani. Nella sua opera filosofica De los Nombres de Cristo egli spiegò che il term ine o nome di qualcosa contiene in sé proprio la cosa a cui dà il nome. Concluse quindi che quando utilizzi amo un nome come pensiero, possediamo in qualche modo anche l'essenza della cosa che viene nomina ta. Per Fray Luis de Leon la parola non era assolutamente pura convenzione e non era priva di significato. Per lui essa conteneva un potere creativo; conteneva consapevolezza ed energia, secondo la terminologia di Ramtha.18 18. Fray Luis de Leon, De los Nombres de Cristo, Colecciòn Austral, Espasa : Calpe , Spagna 1991. L'antica lingua ebraica contiene probabilmente l'interpreta-zione più chiar a e più appropriata della parola in quanto consapevolezza ed energia creativa. Nel primo libro della Torah ebraica, il Libro della Genesi, la parola d'inizio "Barashith" contiene la parola "Barah" (bèth, rés, 'aleph ). La seconda parola del libro è "Barah" come parola a sé stante. La parola "Barah" si riferisce sia a un nome, che a un verbo. Come nome singolare significa "una parola", e come verbo si riferisce all'atto del creare. Questo doppio significato non è

certo arbitario, specialmente se consideriamo che il contesto del Libro della Ge nesi è la storia della creazione. Questo libro descrive Dio che crea i cieli e la terra - e tutto ciò che è contenuto in essi - in sette giorni. Dio è presentato mentre con un comando pone in essere la sua creazione e l a approva considerandola una buona cosa. Questo contesto costituisce per il termine "Barah " un retroterra molto preciso che lo carica di significato. Gran parte del misticismo ebraico e della Cabala e braica e cristiana del Medio Evo era fondata sulla comprensione che le parole e i pensieri avevano una qualità creativa e divina. Le parole costituivano il focus della meditazione e portavano l'individuo più vicino al divino. Alla luce di queste considerazioni non è difficile trovare un parallelo tra il concetto di "potere cre ativo della parola di Dio" e "potere creativo di consapevolezza ed energia contenute nel pensiero ed espresse nella parola". Ma un'importante differenza tra questi due concetti è che, secondo la Gene si, la parola ha potere creativo solo quando viene usata da Dio e non quando viene usata da uomini e don ne. In altre parole, questo è considerato un attributo divino. Nella comprensione di Ramtha il potere c reativo della parola è a disposizione di tutti. Per Ramtha questa importante qualità dell'umanità è testimonian za di quanto abbiamo dimenticato la nostra divinità che è il fondamento della nostra libera volontà. "La definizione di Dio quindi - che è la definizione di voi stessi - è che s iete consapevolezza ed energia, su qualunque cosa cada la vostra volontà. E perché i sette sigilli? Perché la nostra volontà può lavorare in ciascuna di quelle aree. E il corpo è u na mappa che duplica esattamente ciò che chiamiamo i sette regni - come dentro, così fuori, come sopra, c osì sotto - e ciò che da a quei regni la vitalità e l'onore dell'esistenza è la nostra volontà e la nostra poss ibilità di scelta. È tutto qui. Ma è tutto. È tutto. Consapevolezza ed energia sono la legge intrinseca - l'unica legge , se così vogliamo chiamarla - in azione. Ed è così illimitata che sostiene la volontà. È l'unica legge, se così vogliamo chiamarla, all'interno della quale la volontà che avete può essere assolutamente libera".'19 19. Ramtha Dialogues®, cassetta n. 437.1, Walking thè Journey of the Woman, 9 gennai o 2000. La legge di consapevolezza ed energia è sempre attiva in ogni persona, anc he se non sempre può sembrare vero, a causa del livello di consapevolezza dell'individuo. Ramtha spie ga che le persone comunemente non sono consapevoli della vera direzione del loro intento e del lor o focus e che questo fa loro credere che la loro volontà non si manifesti. Invece le persone che stanno cominci ando a diventare maestri della loro condizione umana e a diventare illuminati, imparano a diventare consa pevoli e a ridirigere secondo la loro volontà l'intento di fondo che crea la loro vita. "Finché non comprenderete che consapevolezza ed energia creano la realtà, ut ilizzerete sempre parole come: ma, perché, non posso, è troppo difficile, fallimento, mancanza. Le uti lizzerete sempre. E il miracolo è che l'energia della consapevolezza crea la vostra obiezione ".20

20. Ibidem. "La consapevolezza non ha leggi; qualunque cosa essa sia, è legge. Questa è l a legge: rendere conosciuto lo sconosciuto. Ed ha campo libero. L'energia è l'ancella dei pensieri. È ciò che collassa il mondo subatomico nella realtà delle particelle e crea i campi magnetici che attirano nel le vostre bande ciò che è già conosciuto. Ciascuno nella nostra vita riflette un aspetto di ciò che siamo, e q uell'aspetto serve a una redenzione emozionale".21 21. Ramtha Dialogues®, cassetta n. 437, Blue College Weekend, 1 gennaio 2000. Ramtha spiega inoltre che il meccanismo della legge di consapevolezza ed energia si esprime nel modo in cui il linguaggio organizza i verbi e i nomi nella frase. Il verbo è l'azi one di consapevolezza ed energia, e il nome rappresenta la realtà da essa creata. Per questo motivo egli conclude ch e in una frase il verbo dovrebbe sempre venire prima, seguito dal nome, per imitare esattamente il modo in cui la realtà viene veramente creata. La lingua originaria di Ramtha aveva questa struttura. Anche i n alcune lingue antiche, come il greco classico, troviamo tracce di questa struttura. Nella lettura di questi insegnamenti è importante che il lettore tenga con to di queste considerazioni perché in certi casi di primo acchito può sembrare che Ramtha utilizzi la lingua ing lese in modo piuttosto arcaico o rudimentale. Ramtha è molto attento e meticoloso nella presentazione del suo pensiero. Tutto quello che fa - ogni termine che usa - ha uno scopo e un significato specifico, si inserisce perfettamente nell'insieme del suo messaggio e ne è un'ottima rappresentazione. Nella preparazio ne degli insegnamenti di Ramtha per la pubblicazione in forma scritta la preoccupazione principale è stata quella di mantenerli il più possibile nel contesto e nella forma in cui sono stati trasmessi. Con grande cur a abbiamo voluto evitare! di alterare e di cambiare il significato degli insegnamenti estrapolan-doli dal lor o contesto o introducendo un sistema di punteggiatura che ne potesse cambiare il significato. Ma nonostante q uesto siamo ben consapevoli che l'elemento umano della percezione e della comprensione limitata è inevitabile. L'unico modo che possa assicu-rare che il messaggio venga trasmesso e ricevuto nella sua originaria bellezza e originalità è che il lettore lo accolga come vero paradigma. Allora esso da i frutti della verità e della saggezza che promette. "Vi ho dato davvero una gran quantità di informazioni, e certamente il mio linguaggio non sempre era comprensibile, e questo è diventato un pretesto. Ho visto, come voi dite, redigere e spostare le mie parole per garantire la continuità del pensiero. Ma quando le mie parole sono state redatte p er garantire la continuità del pensiero, le parole che sono state tralasciate erano parole di profondo pote re. «In verità, per così dire, in

questo tempo come voi lo conoscete, esattamente in questo momento, ciò che in veri tà si chiama il Dio in voi emerge, come viene visto in questo momento, per affrontare ciò che è chiamato, propr io così, in verità, l'ombra sempre più profonda che sta nel profondo del 'anima di tutta quella che è ch iamata umanità». Vi ricordate di queste parole? Sono state tralasciate per garantire la continuità. Or bene, quelle parole erano potenti perché non erano solo parole. Erano state messe insieme in base all'obiett ivo e all'impatto della loro energia e a come sarebbero dovute fiorire. Così le parole che ho utilizzato in pas sato servivano deliberatamente a potenziare quel momento. Sono stato io a trasmetterle; quindi ero obbligato a porle in essere" .22 22. Ramtha Dialogues®, cassetta n. 304, Preserving 0neself,6 febbraio 1991. SOMMARIO: GLI INSEGNAMENTI DI RAMTHA COME SISTEMA AUTONOMO DI PENSIERO E DI INTERPRETAZIONE DELLA NATURA DELLA REALTÀ Le pietre angolari del sistema di pensiero di Ramtha II Vuoto Consapevolezza ed energia creano la realtà Riconoscere Dio in se stessi Rendere conosciuto lo sconosciuto Gli insegnamenti di Ramtha trattano una grande quantità di argomenti, ma t utti servono a spiegare i concetti fondamentali del suo sistema di pensiero. In ripetute occasioni egli ha enfatizzato il fatto che tutto il suo messaggio potrebbe venir espresso con una sola affermazione: "Voi siete Dio" . Ma come va interpretata questa affermazione? Probabilmente le definizioni del termine "Dio" sono tante q uante le persone sulla Terra. Per comprendere correttamente gli insegnamenti di Ramtha, è fondamentale quindi di venire consapevoli sia del nostro concetto di Dio, sia di come esso sia in contrasto con la spiegazione e la definizione di Dio e della natura della realtà date da Ramtha. Qual è l'essenza di tutte le cose? Qual è la loro fonte? Qua! è la loro natura ? Qual è il loro destino? L'approccio di Ramtha a queste domande inizia con il suo concetto di Vuoto. Il V uoto è la fonte da cui trae origine tutto ciò che esiste. Egli descrive il Vuoto come "un vasto nulla material mente, eppure tutte le cose potenzialmente". Nel Vuoto non c'è nulla - né movimento, né azione. Molti approcci filos ofici alla questione di Dio, incluse le teologie delle religioni monoteistiche, hanno concepito Dio come essere onnisciente, infinito, assoluto, trascendente e immutabile. Nel sistema di Ramtha l'assolutezza, l'infi nità e l'immutabilità sono caratteristiche del Vuoto. Il Vuoto è indipendente e autosufficiente, è in uno stato di immobilità e di nonbisogno. Anche se il Vuoto è visto come una vastità che tutto comprende, nel suo sta to originario esso non contiene alcuna conoscenza di se stesso, perché la conoscenza è azione. "Va bene. Torniamo a prima che ci fosse uh inizio. Sapete immaginare que sto: se il tempo è basato sul concetto che esso esiste tra due punti di consapevolezza - mi seguite ancora, fi losoficamente? - che cosa c'era quando non c'errano due punti di consapevolezza? Sapete immaginarlo?

Avanti. Svegliatevi. Ora, se non c'erano due punti di consapevolezza, no n c'era nulla. Sapete che cosa significa la parola "nulla"? Nessuna cosa. Sapete immaginare una vastità senza cos e? Ebbene, c'era e c'è ancora. Ecco qui qualcosa che vi creerà un problema. Questa condizione c'è sempre st ata. È questo che vi crea problemi. Non sapete immaginare qualcosa che esisteva e non era nulla e non ha mai avuto un creatore. Che è sempre esistita. È questo che confonde il cervello giallo.23 23. Con "cervello giallo" Ramtha definisce la corteccia cerebrale, la sede del p ensiero analitico e emozionale. È sempre esistita. Potente. Noi chiamiamo questo - voglio che lo scriviate - il Vuoto. Il Vuoto. Ora voglio che scriviate la definizione del Vuoto subito sotto. Il Vuoto è un vasto nulla mat erialmente, tutte le cose potenzialmente. Rivolgetevi al vostro vicino e leggetegli la definizione del Vuo to. Chiamiamo il Vuoto un vasto nulla materialmente, eppure tutte le cose potenzialmente. Avanti, principianti, ditelo. Questo è ciò che nei primi tempi della mia apparizione qui ho chiamato il Principio Madre/Padre. E ch iamato il Principio Madre/Padre, il Vuoto. È stato chiamato anche la Fonte - la Fonte. C'è un grande e b rillante scienziato che ha compreso il Vuoto. Lo ha in un certo senso chiamato etere, ma non è giusto. Quello scienziato - e il suo nome è David Bohm - ha compreso che le particelle non viaggiano. Non viaggiano; appaion o e riappaiono. Che concetto sorprendente! Non lo fanno forse? Sì, quaggiù lo fanno. Egli ha detto che i l Vuoto ripiega e dispiega i potenziali. Ha ragione".24 24. Ramtha, Creare la propria realtà, video, Macro Edizioni. II concetto di Dio come creatore, come "causa prima" e come "motore immo bile" che troviamo nella filosofia di Aristotele e nella teologia di Tommaso d'Aquino è descritto da Ramtha in termini di Vuoto che contempla se stesso e conosce se stesso. L'atto della contemplazione rappresenta un movimento unico nel Vuoto che ha prodotto un punto di consapevolezza e di conoscenza di se stesso. Q uesto punto di consapevolezza viene definito Punto Zero, Osservatore, consapevolezza primaria, consapevolezza ed energia e Dio. Il Punto Zero porta in sé l'intento primordiale di rendere conosciuto e di sperimentare tutto ciò che è sconosciuto ed è in uno stato di potenzialità nella vastità del Vuoto. Questa è la base dell'evoluzione. Il Vuoto che contempla se stesso è la fonte e l'origine della persona umana. L'affermazione di Ramtha "Voi siete Dio" si riferisce alla persona come Osservatore, come incarnazione del Punto Zero e come consapevolezza ed

energia creativa. Il Punto Zero ha realizzato la sua natura, che è quella di rendere conosci uto lo sconosciuto e di evolversi, imitando l'atto di contemplazione del Vuoto. Con questo il Punto Zero ha prodotto un punto di consapevolezza di riferimento che gli è servito come specchio attraverso cui ha po tuto diventare consapevole di se stesso. Ramtha definisce la consapevolezza-specchio "consapevo lezza secondaria". Il Punto Zero riposa nel cuore del Vuoto e non ha limiti in ciò che può conoscere. Il r iflesso tra il Punto Zero e la consapevolezza-specchio è ciò che produce un ambiente, un piano tangibile dell'esist enza nel tempo e nello spazio. Lo Spirito è l'aspetto dinamico del Punto Zero. È la volontà o l'in-tento che desidera conoscere e sperimentare lo sconosciuto. L'è-splorazione dei potenziali del Vuoto da parte del Punto Zero e della consapevolezza-specchio è ciò che ha prodotto i sette livelli della consapevolezza e i rispettivi sette livelli di tempo e di spazio, ossia le frequenze. Il viaggio e l'atto della creazione attra verso i sette livelli di consapevolezza e di energia sono chiamati viaggio dell'involuzione. Il viaggio d i ritorno a Dio e al Vuoto è chiamato viaggio dell'evoluzione. L'anima è qualcosa di diverso dallo Spirito. Ram tha parla dell'anima come del Libro della Vita. L'anima è ciò che registra tutte le esperienze e la saggezza a cquisita nel viaggio dell'involuzione e dell'evoluzione. Le difficoltà dell'essere umano sono viste come dimenticanza, amnesia e ig noranza delle proprie origini e del proprio destino. Il viaggiatore, ossia la consapevolezza-specchio, si è talm ente identificato con il piano più denso e più lento dell'esistenza da dimenticare la propria immortalità e divinità. C ome esseri umani siamo diventati estranei a noi stessi, al Dio che vive in noi ed è noi, e abbiamo cercat o aiuto, significato e redenzione in una fonte esterna. Con questo l'umanità nega la propria divinità e si preclude ogni possibilità di liberazione dalla sua condizione presente. È importante notare che nel sistema di pensiero di Ramtha, il mondo materi ale - il piano più denso dell'esistenza - e il corpo fisico non sono mai visti come iniqui, indesiderabil i o intrinsecamente cattivi. L'interpretazione dualistica della realtà, tipica delle tradizioni gnostiche - che enfatizza la lotta tra il bene e il male, la luce e l'oscurità, il peccato e la rettitudine - non può trovare posto nel sistema di pensiero di Ramtha. Ciò che è indesiderabile è rimanere in uno stato di ignoranza e di diniego della nostr a vera natura e del nostro destino. E assurdo argomentare a favore delle nostre limitazioni quando, essendo consapevolezza ed energia, siamo coloro che le hanno create. La Grande Opera è l'applicazione pratica degli insegnamenti di Ramtha graz ie a cui la persona ha l'opportunità di conoscere se stessa e di diventare illuminata. La via verso l'ill uminazione è il viaggio di ritorno dell'evoluzione al Punto Zero. Portando a compimento questa impresa, l'essere um ano realizza il mandato di rendere conosciuto lo sconosciuto e di riportare al Vuoto la sua esperienza perc hé venga trasformata in

eterna saggezza. "Di tutto quello che è il sistema solare e lo spazio e le stelle e le gala ssie e le telstar, che cos'è lo spazio? Ciò che è importante non è ciò che vedete e che abbaglia gli occhi, ma ciò in cui tutto qu esto esiste, il nulla. Che cos'è? Il nulla, il Vuoto. Potrebbe essere il progenitore della luce e delle c ostellazioni e dei sistemi stellari e delle galassie? Lo è. E detto il Vuoto. Che cos'è il Vuoto? È ciò che esiste senza tempo ,distanza e spazio. L'Antica Scuola non è basata su una nuova verità, ma letteralmente su ciò che si chiam ano le fondamenta del mondo: come fu posto in essere il sistema solare e perché, e chi siete voi in relazione al sistema solare; qual è il vostro viaggio, il viaggio del sistema solare; qual è in realtà il significa to del cosmo; perché siete così piccoli rispetto a quel grande spettacolo? Lo imparerete in questa scuola. E que sta non è una verità nuova; è una verità antica. La scuola è costruita su una pietra angolare. Pensate alla scuola come a ciò che si definisce un enorme edificio che non è ciò che potete vedere, ma è tutto ciò che potete sentire, e la pietra angolare di questo edificio si chiama consapevolezza ed energia. Che cosa ho det to ? Rivolgetevi al vostro vicino e diteglielo. Consapevolezza ed energia: è la pietra angolare di questa scu ola. Consapevolezza ed energia; sapete che cosa significano queste parole ? Un sogno che ha potere ed i ntenzione; è questo che significano. E la scuola è costruita a partire da questa pietra angolare. E un'alt ra pietra angolare è che siete Dio. Ditelo. Più forte. Vedete, non siete stati bruciati vivi per averlo detto, no n è vero? Non è blasfemo. È la Sacra Scrittura. Ditelo di nuovo. Così sia. È un luogo meraviglioso, ma comporta alc une responsabilità. L'altra pietra angolare è quindi che siete Dio. E qual è un'altra pietra angolare? Essa dà for ma al quadrato. Consapevolezza ed energia creano la realtà. Voi siete Dio. E qual è l'altra pietra angolare che completa il quadrato? L'altra pietra è che la vostra vita deve evolvere ciò che è già conosciuto. Ditelo. Ancora. Ora, significa forse questo che dovete affannarvi ad andare dal vostro v icino per cominciare ad evolvergli la vita? Significa questo ? Significa occuparsi del proprio destino. Il vostro destino è la vostra vita. E dovete vedere che cosa avete creato, a che cosa vi aggrappate emozionalmente e d iventar padroni di quell'emozione, e andar oltre per creare nuovi paradigmi di vita. E se lo fate, non morirete mai; non finirete al cimitero. E quanto più create, più giovani diventate. Quanto più giovani diventate, ta nto più vivrete. È possibile allora che possiate non rimanere mai senza idee? Sì. Rivolgetevi al vost ro vicino e diteglielo. Coraggio. Coraggio. Vogliamo questa manifestazione. Coraggio.25 25. Ramtha, Creare la propria reo/tó, video, Macro Edizioni. E l'evidenza è la verità che dice che voi non avete nemmeno ancora cominciato a sognare i vostri sogni più grandiosi e a viverli. E come facciamo a saperlo? Perché, guardate: voi us ate meno di un decimo di

questo cervello; meno di un decimo".26 26. lbidem. Tutte le discipline della Grande Opera create e utilizzate da Ramtha per iniziare gli studenti ai suoi insegnamenti si rifanno -in un certo senso imitandolo - al processo del Vuoto ch e contemplando se stesso ha dato vita a consapevolezza ed energia, le quali a loro volta creano la natura de lla realtà. Concludendo, le quattro pietre angolari della filosofia di Ramtha sono i l concetto di Vuoto, consapevolezza ed energia che creano i sette livelli della realtà, l'affermazione "Voi siete Dio" e il mandato di rendere conosciuto lo sconosciuto. In molte tradizioni antiche si possono trovar e tracce del pensiero di Ramtha, anche se nella maggioranza dei casi tutto quello che rimane non è che una debole eco a stento sopravvissuta al passare del tempo e all'assenza del contesto appropriato per la sua interpretazione. Alcune di queste tradizioni sono le filosofie degli antichi egizi e del faraone Akhnato n, la descrizione che il Buddha fa di se stesso come risvegliato, la comprensione della virtù e dell'immortalità dell'a nima di Socrate, il concetto di forme universali di Piatone, la vita e gli insegnamenti di Yeshua ben Joseph, le opere di San Tommaso Apostolo, l'Inno alla Perla, l'inno al verbo divino nel Vangelo secondo Giovanni , Apollonio di Tyana, Origene, i Catari e gli Albigesi, Francesco d'Assisi, i mistici ebrei e cristiani, il quadr o dell'ascesa al Monte Carmelo di San Giovanni della Croce, in cui l'apice è collocato alla sommità della testa del corpo umano, le opere d'arte di vari artisti come Michelangelo e Leonardo da Vinci, gli scritti e le esperienze mistiche di Teresa d'Avila, le opere di Fray Luis de Leon, gli umanisti del movimento rinascimentale in Europa, i Rosacroce, i maestri del lontano Oriente e altri. Infine è importante notare che un elemento comune nella presentazione che Ramtha fa dei suoi insegnamenti è la sua reinterpretazione della comprensione tradizionale della vita e degli insegnamenti di Yeshua ben Joseph.27 27.Ramtha si riferisce a Gesù Criito Con il nome di "Yeshua ben Hoseph secondo la tradizione ebraica dell'epoca. Egli lo cita ripetutamente, ma lo fa gettando nuova luce sugli insegname nti di Gesù permettendone così una nuova comprensione. La particolare interpretazione che Ramtha dà di Gesù è ben lontana da un'arbitraria manipolazione di informazioni. Ogni volta che Ramtha diverge dalla trad izionale comprensione della vita e degli insegnamenti di Gesù, fornisce prove sostanziali per le sue affermazi oni e assunzioni. Desideriamo concludere questa introduzione evidenziando gli aspetti para lleli e la grande similitudine tra la preghiera di Gesù -il Padre Nostro scoperto nei vangeli sinottici - e la pr eghiera di Ramtha allo Spirito. Il Padre Nostro è la preghiera che tradizionalmente la cristianità usa per rivolgersi a Dio. Ed è considerata rappresentativa degli insegnamenti di Gesù. La preghiera di Ramtha allo Spirito, d 'altra parte, offre ai suoi

studenti gli strumenti per recitare e proclamare le affermazioni basilari dei su oi insegnamenti. Questa preghiera è una potente iniziazione ai misteri sacri della creazione, dello Spirit o e del viaggio dell'involuzione e dell'evoluzione verso Dio. Confronto tra la preghiera di Gesù al Padre e la preghiera di Ramtha allo S pirito Il Padre nostro Padre nostro Onnipotente, Che sei nei cieli,

La preghiera di Ramtha O mio amato Spirito, Mio potente Spirito, Tu che possiedi II po

tere Sia santificato

Del cielo e della ter

ra, II tuo nome, ere. O mio Spirito, riempimi Venga il tuo regno, del tuo regno, Sia fatta la tua volontà, lice Per manifestare Così in cielo come in terra. lo

Riempimi del tuo pot Della manifestazione Perché io possa essere ca Ciò che è invisibile in cie E per dominare ciò Che è visibile sulla te

rra. Dacci oggi II nostro pane quotidiano

Manifesta per me II mio pane quotidia

E perdona a noi i nostri debiti,

Perché io possa vivere Per conoscere la mia

no colpa, Come noi li perdoniamo Ai nostri debitori. E quindi comprendere la verità. E non ci indurre In tentazione, Ma liberaci Dal male.28 be convincermi. Così sia. di me

II mio dubbio, Le mie pene O potente Spirito, Non permettere Che io venga tentato. Proteggimi Da tutto ciò che potreb E manifesta attraverso II Dio divino. Così dico. Alla vita.29

28. Matteo 6:9-13.

29. Ramtha Dialogues®, cassetta n. 327.09, Our Omnipotent Spirit: Direct Line to t he Power of Manifestation, 23 febbraio 1996. I passaggi della preghiera di Ramtha in cui si trova un chiaro parallelo c on la preghiera di Gesù possono servire da chiave per l'interpretazione del messaggio di Gesù. Se applichi amo la comprensione di Ramtha di quei punti agli insegnamenti di Gesù, vediamo che il suo messaggio è in so rprendente accordo con le opere della collezione di Nag Hammadi attribuite a Tommaso Apostolo. 30 Q uesto è importante perché le opere di Tommaso sono state collocate a metà del primo secolo, una data precede nte a quella del Vangelo di Giovanni e degli stessi vangeli sinottici. 30."In questo libro devo innanzitutto sottolineare che da nessun punto di vista storico si può sostenere che Tommaso sia 'gnostico'. Qualunque cosa gli scritti gnostici degli Apocrifi di Giovanni, dell'Origine del Mondo, del-l'Eugnostos, della Pistis Sophia ecc. fossero, il Vangelo di Tommaso è qualcos'altro. Se si voles se vedere un esempio di vangelo di massime gnostiche, si dovrebbe leggere il Vangelo di Filippo. Dimostrerò che p ur non essendo il Vangelo di Tommaso in nessun modo un documento sistematico, esso contiene un insieme di idee per l a maggior parte tratte dalla saggezza ebraica e dalle tradizioni apocalittiche. In conclusione collocherò il Vangelo di Tommaso in quello che fu il contesto dei primissimi anni della Chiesa. Esso è una collezione di massime utilizzate per l'istruzione dei cristiani neo-battezzati. Sembra riflettere una forma primitiva di predica giovannea e probabilmente n acque più o meno nello stesso periodo del documento Q (la fonte di massime da cui molti studiosi ritengono che Matteo e Luca abbiano tratto gran parte del loro materiale). Il Vangelo di Tommaso dovrebbe risalire agli anni 50-70 d.C. Se si accettano queste conclusioni, allora il Vangelo di Tommaso può trovare nell'erudiziene e nell'auto-comprensione cristi ana quel posto che ora gli viene negato. Ciò che mi sta a cuore non è tanto che le particolari conclusioni che io traggo sul significato del Vangelo di Tommaso siano accettate, quanto piut-tosto che si convenga che questo testo va collo cato a metà del primo se-colo, perché solo allora la questione del significato del Vangelo di Tom-maso per la stor ia cristiana sarà riaperta". Stevan L Davies, The Gospel of Thomas and Christian Wisdom, New York, Seabury Press, 1983, 2. "Voglio che sappiate anche che se sentite una leggera repulsione verso qu esta preghiera, è molto probabile che provenga da una profonda e consapevole memoria religiosa e dal vos tro disgusto per essa. Ma ascoltatemi: era conosciuta nei tempi antichi. I grandi, grandi maestri e i C risti della Terra trasmisero questa conoscenza alle persone. Frammenti dei misteri sacri furono rubati e atto rno ad essi fu creata una religione in cui avvenne un grande travisamento. E il grande travisamento è che la religione divenne il custode di Dio e di conseguenza ebbe potere su tutte le anime dei parrocchiani. Presero questa conoscenza e dissero che questo poteva accadere solo grazie a Cristo. Non è vero. Essi parlan o inoltre di una divinità che insegnano esistere all'esterno delle persone. Non è vero. Notate che in questa pre ghiera diciamo: «O mio amato Spirito». Restituiamo a Dio il supremo piano e potere di Dio su di noi, là dov

e dovrebbe essere. Invochiamo la divinità e il suo potere dentro di noi. Siamo la proiezione di quell a divinità a cui è stata data la volontà di creare. Quando la evochiamo, la evochiamo da un nostro proprio profondo e superbo luogo. Questa non è una preghiera religiosa. E la preghiera che evoca lo Spirito individu ale, Dio Onnipotente - Dio Onnipotente".31 La preghiera di Ramtha contiene gli elementi fondamentali della sua filo sofia. Essa si rivolge al nostro Spirito personale, all'aspetto dinamico del Punto Zero, al Dio all'interno dell' essere umano piuttosto che a un essere esterno e trascendente. Il nostro Spirito personale è descritto come l'Onni possente e l'Onnipotente, il figlio del Vuoto stesso. Il concetto di cielo è interpretato come il mare dei pote nziali del Vuoto. Il termine "terra" si riferisce alla manifestazione e all'espressione di quei potenziali. I l cielo è il principio creativo di consapevolezza ed energia, e la terra è la sua manifestazione ed espressione su se tte livelli. La personalità umana - la consapevolezza secondaria o consapevolezza-specc hio - è colei che rivolge la preghiera all'Osservatore, o consapevolezza primaria. Essa esprime il suo desiderio di diventare calice di potenziali invisibili, per rendere conosciuto lo sconosciuto. Nutrire il corpo fisico e sostenere una forma umana di vita assumono valore in quanto ci danno l'opportunità di diventare consapevoli della nostra colpa, del nostro dubbio e delle nostre pene. In altre parole, ciò che è importante nella vita è liberare e far propria come saggezza la verità di tutte le emozioni umane che continuano a farci ripetere le esperienze del nostro passato. L'anima fornisce il programma di ciò che deve ancora essere risolt o nella nostra vita perché continuiamo il nostro viaggio evolutivo di ritorno a Dio. L'obiettivo della preg hiera è raggiungere l'unità con il divino, è raggiungere l'illuminazione. Manifestare la divinità di Dio attraverso l'i ndividuo significa diventare Dio/donna, Dio/uomo realizzati, ossia esseri immortali non più limitati dal tempo o dallo spazio. L'affermazione finale della preghiera la rende ben altro che una pura petizione tesa all'otteni mento di qualcosa da una fonte esterna o da un essere superiore. Questa preghiera è piuttosto un potente comando a manifestare e un chiaro riconoscimento del potere creativo della persona umana come Osservatore e come D io. Gli insegnamenti di Ramtha ci offrono una straordinaria prospettiva da c ui considerare il mistero della vita. Ci offrono una cornice in cui le domande alle quali filosofia, scienza e r eligione non hanno saputo rispondere, trovano un nuovo significato. Questi insegnamenti allargano la sfera dell'esperienza umana ben oltre i confini che la scienza e le varie religioni del mondo hanno fissato e ch e continuano ad essere considerati validi ancora oggi. Il sistema di pensiero di Ramtha non è né una religi one, né un'interpretazione filosofica della realtà. È la verità acquisita e verificata attraverso l'esperienza di un appartenente alla razza umana. In questo senso è la conoscenza di Ramtha, la scienza di Ramtha. Ed ora che

qualcuno ha già percorso quel sentiero, le porte sono aperte per coloro che desiderano esplorarl o e intraprendere il loro viaggio verso lo sconosciuto.

Jaime F. Leal Anaya 16 marzo 2000 PRIMA PARTE RAMTHA: IL VIAGGIO DI UN MAESTRO VERSO L'L LLUMINAZIONE Capitolo I Autobiografia LEMURIA E ATLANTIDE Io sono Ramtha l'Illuminato. Ero conosciuto come il Ram. Fui il primo con quistatore che questo piano abbia mai conosciuto. Conquistai tre quarti del mondo allora conosciuto. La mia marcia durò sessantatré anni. Ascesi davanti agli occhi del mio popolo, che era composto di due milioni di persone, sulle pendici nord est del monte Indo. Dal mio popolo discendono le odierne popolazioni dell'India, del Tibet, del Nepal e persino di quella che viene chiamata Mongolia meridionale. Il mio popolo era un insieme, proprio così, di Lemuriani, di quelli che si chiamano Ioni - che più tardi formarono quella che si chiama Macedonia - e delle tribù di quella che si chiama Atlatia. Il mio sangue è in tutti loro. Non ho viaggiato per tutto il continente di Atlatia, sono stato solo nel porto più a sud del paese, chiamato Onai. Un canale -voi lo chiamate canale - o una via d'acqua collegava A tlatia a ciò che è chiamato Mu. Sai che cosa significa Mu? Significa Lemu-ria, la grande madrepatri a di tutti. Fu la vera culla della civiltà, se mai l'uomo volesse scoprire dove essa fosse. I pellegrini che a quel tempo arrivavano a quella che si chiama Atlatia passando per le vie d'acqua, lo facevano perché il paese chi amato Mu era infestato da grandi bestie. Esse erano, proprio così, quanto rimaneva di quell'ulteriore att o creativo che vi ho spiegato parlando di quella che è definita Creazione.1 E, vedete, molte persone avevano, le avevano davvero, le loro dimore sotto terra. Nessuno in Lemuria viveva in dimore sulla superficie. C'era chi viveva in montagna. Nella parte superiore della costa del Pacifico di questo vostro paese c'era un'unica g rande catena montuosa che si estendeva fin dentro quelle che si chiamano vie d'acqua. A quel tempo costruivan o le loro case sulle montagne. Ma nelle grandi zone piane - nella grande pianura di Mu - tutti viveva no sotto terra. E sotto terra avevano una splendida rete di tunnel, di strade principali e secondarie, come vo i le chiamate, che erano costruite sotto terra perché offrissero maggior sicurezza dagli animali che viveva no in superficie. Gli animali in superficie imperversavano perché si riproducevano e diventavano, proprio così, sempr e più grandi e più forti. Erano davvero creature enormi. Gli esseri che decisero di rimanere nella madrepatria sapevano che il pa ese sarebbe sprofondato, come infatti avvenne, perché nello strato di nubi stavano già cominciando a formarsi le grandi acque. E quando la superficie del paese fu sommersa dalle acque, significò la distruzione d egli animali e delle bestie. E quando accadde, il continente si spostò sul proprio asse e ciò provocò nelle regioni p iù alte della Lemuria un grande gelo. E fu il gelo ad eliminare tutti. Il paese andò sott'acqua. Coloro che erano i vecchi padri della

Lemuria scelsero di rimanere nel loro amato paese e di andarsene con esso. Essi ricordavano il tempo del loro avvento, sapete. Faceva parte della loro storia. I più giovani intrapresero il lor o pellegrinaggio verso l'Atlatia. E l'unica via d'acqua che collegava l'Atlatia, proprio così, alla Lemuria era un can ale. Venivamo considerati degli schiavi, dei cani senza mente e senz'anima. Tutto, veramente tutto quello che proveniva dalla Lemuria non era né amato, né rispettato dagli Atlatiani, perché essi erano grandi nell'intelle tto mentre i Lemuriani, così era davvero, erano forti nello Spirito, l'invisibile comprensione. I miei antena ti veneravano un potere che chiamavano il Dio Sconosciuto. E per molto tempo nella vostra storia e nel corso di varie civiltà il suo nome rimase sugli altari. Quando arrivai in quella che si chiama Atlatia, vi giunsi provenendo da un canale, e il più grande porto dell'Atlatia si trova nella regione meridionale che è chiamata Onai. Pensate forse che questa città sia grande?2 La zona di Onai con il suo porto era grande due volte tanto questa città con la sua costa, lo era veramente; era enorme. Il bacino, o ciò che chiamavano il bacino, che separava, pr oprio così, gli Atlatiani dai Lemuriani era una barriera piuttosto piccola ed era concavo al suo centro; p er questo conteneva dell'acqua. Ma quella palude era un luogo molto ostile, lo era davvero. Nemmeno quelli che il mio amato dottore definisce fuorilegge avrebbero messo piede in quel luogo che ora chiamat e la vostra America. Ed esso separava i due continenti anche nella loro comprensione della vita. A quel tempo l'Atlatia era, lo era davvero, il grande continente di una civiltà che aveva perfezionato il pensiero trasformandolo in quello che si chiama potere della pura energia. Essi veneravano l'intelletto. È per questo, è davvero così, che in questo vostro paese che voi chiamate America la costa orientale è nota per il suo intelletto e la costa occidentale è nota per il suo spirito. È una verità. È un atte ggiamento diffuso. La costa di questa vostra grande città era la costa di isole ancor più lontane dalla parte se ttentrionale di Atlatia. Quindi ciò che chiamate le Americhe, che chiamate Brasile - è un buon nome questo? - il Sud America, erano così. Formavano un'unica massa terrestre e da un certo punto in su la massa terrestre formava il più grande continente chiamato Atlatia. E ciò che separava l'Atlatia dalle due masse terrestr i era la Zona del Canale che collegava la Lemuria ad essa. Era l'unica via d'acqua. Era l'unico porto che Ona i, la parte meridionale del nord, aveva. 2. Ramtha si riferisce alla città di New York dove questo particolare incontro ebb e luogo. IL CATACLISMA Ora voi direte: "Ramtha, dov'era tutta l'acqua, gli oceani che oggi abbiamo?" Er ano ancora nello strato di nubi. L'acqua era sempre stata nello strato. Essa è ciò che ha reso fertile lo splen dido pianeta chiamato Terra,

perché lo strato di nubi catturava la luce del sole e la diffondeva uniformemente su tutta la Terra. Come si è formato il gelo negli ultimi giorni? Le acque caddero nella grande via d'acqua. Quando gli Atlatiani perfezionarono quella che è chiamata luce per viaggiare - per distruggere, per tra smutare i pensieri e le cose - una grande luce separò le grandi acque nello strato. Fu allora, fu veramente all ora, che l'acqua cominciò a cadere da quella che è chiamata atmosfera in forma, come voi direste, di umidità. Pian piano in seguito a questo, e fu davvero così, il paese chiamato Lemur ia cominciò a borbottare, per così dire, nel proprio ventre e a tremare. E quando cominciò a tremare, lo strat o che era stato perforato dalla grande luce proprio sopra la Lemuria cominciò ad inondarla. E mentre l'acqua cadeva, così avvenne, sui Lemuriani, la Terra cominciò ad inclinarsi, perché la Terra è come un bambino nel grembo. Se perforate il grembo, l'acqua del grembo che protegge il bambino lo spingerà da una parte, perché è l'acqua che tiene bilanciato il bambino nel grembo; la stessa cosa, proprio così, vale per la Terra. Quando l'acqua, come avvenne, cadde sul grande pianeta, il pianeta si in clinò e ciò provocò un grande freddo. Quando il pianeta si inclinò a causa del buco nello strato, quella che si chiama luce del sole rimase catturata e concentrata tutt'attorno allo strato che era rimasto, e attra verso il buco che si era creato non passava alcun calore, e ciò causò, fu proprio così, il grande gelo. Tutto fu fatto in modo perfetto perché con ciò si distrussero la Lemuria e i suoi abitanti - che erano chiamati cani e co nsiderati un nulla - e tutti gli animali che cominciavano a costituire una minaccia per gli Atlatiani. Che cosa a ccadde all'Atlatia quando la Lemuria a causa della rovinosa catastrofe cominciò a sprofondare? La Le-muria spro fondò pezzo dopo pezzo. Dapprima fu la parte settentrionale della Lemuria a sprofondare. E quando sprofo ndò a causa del gelo, arrivarono le acque. Le grandi acque cominciarono a riempire ogni parte del cont inente, man mano che esso digradava. Quando cominciò ad accadere questo, quelli che si chiamano i continenti ch e insieme costituivano l'Atlatia iniziarono a dividersi, perché l'acqua aprendosi un varco creò una via d'a cqua, proprio così, che separò i continenti ed essi cominciarono ad allontanarsi. Quelli che voi chiamate i continenti del Brasile, quello che chiamate il Sud America, che una volta erano uniti e ora sono parti separate , sono ora dove c'è una grande via d'acqua. Vedete, gli Atlatiani credevano fermamente che questo fosse il risultato della loro intelligenza perché erano i conquistatori del mondo, ma la loro terribile luce non era terribile per nulla, non lo era. Erano solo ciò che voi chiamate raggi laser, ma più raffinati e di più facile impiego. Essi disprez zavano, proprio così, i pellegrini che non avevano le capacità intellettuali per comprendere le macchine. Quand o videro da lontano la Lemuria che si frantumava e lo strato di nubi che si lacerava, furono così arrogan ti, lo furono davvero, da credere che loro non sarebbero mai stati annientati e che il buco nello strato f osse, per così dire, solo un'av-

ventura per loro. Il continente di Atlantide - a cui ci siamo riferiti come Atla tia - e i suoi abitanti erano e sono la civiltà rossa. Coloro che chiamate Indiani, il vostro popolo rosso, sono in realtà i l popolo antico conosciuto come Atlatiani. IL PELLEGRINAGGIO VERSO ONAI Orbene, ai miei tempi quando il pellegrinaggio, per così dire, era ormai f inito e si erano formati quelli che si chiamano i quartieri poveri di Onai, era passato molto tempo dai fatti ch e vi ho raccontato. Dal momento della prima perforazione dello strato di nubi alla formazione del canale passarono quelli che chiamate 600 anni, secondo la vostra concezione del tempo. Passò molto tempo, non accadde in un momento. A quei tempi, quando tutti i pellegrini erano ormai nella parte meridio nale di Atlantide, il progresso della comprensione tecnologica era arrivato ad un punto di stasi, e le regioni s ettentrionali di Atlantide stavano già cominciando a frantumarsi e a sprofondare perché, vedete, stavano facendo cattivo uso della luce. Erano in grado di viaggiare sull a luce. Le loro aeronavi viaggiavano sulla luce. Non potevano curvare perché la forma della luce non era ro tonda, non lo era; seguiva una linea retta. Essi volevano salire. Così misero le loro aeronavi sulla luce e salirono, e facendolo lacerarono lo strato di nubi. E quando lacerarono lo strato nell'emisfero nord, caddero le grandi acque. E quando caddero le acque, ci fu davvero una grande catastrofe. Quella che si chia ma Terra fu sottoposta a una grande pressione. E la parte settentrionale che era situata davanti alla vos tra costa orientale cominciò, fu proprio così, a spaccarsi e a sprofondare, mentre le grandi montagne si sgretolaro no e caddero, proprio così, sotto l'impeto delle onde. Questo era ciò che stava avvenendo. Ma nonostante gli a vvertimenti - benché il loro paese stesse sprofondando sott' acqua - continuarono a salire in alto. Nel vostro Libro dei Libri c'è una frase che riferita a quei tempi è molto a ppropriata, e che dice: "Ecco che nei loro ultimi giorni come aquile essi si spinsero a costruire i loro nidi tra le stelle, ed io li feci cadere". 3 Era stato scritto per loro. Non è il futuro; è il passato. E continuando, come avvenne, a salire in alto, essi lacerarono sempre di più lo strato. Ed ecco che ciò che era sotto la terra - la luce, proprio c osì - cominciò a venire in superficie dove lo strato si era lacerato. E tutta l'acqua che era rimasta nello strato esterno che ora si trovava al di sotto di quello che oggi chiamate equatore - che avvolgeva, proprio così, l' emisfero meridionale della Terra - divenne solida, perché quell'acqua non aveva più una consistenza che le perm ettesse di trasportare uniformemente la luce e di emettere calore. Ora aveva cambiato posto. Pezzo dopo pezzo quel continente si spaccò e sprofondò. Io arrivai in Atlatia negli ultimi cent'anni. E negli ultimi cen t'anni. sotto ciò che voi chiamate le Caroline, come popolarmente vengono chiamate, sotto di loro il conti nente si spaccò. Esse sono quanto resta delle cime di quelle montagne.

3. Dalla Bibbia. In quel particolare periodo la civiltà degli Atlatiani era degenerata ed e ra in mano a tiranni, tiranni che non sapevano più come utilizzare la tecnologia avanzata che i loro antenati avevan o utilizzato, ma conoscevano il potere del pensiero. I tiranni fondarono democrazie. Nelle democr azie i tiranni governavano il popolo attraverso leggi irrefutabili; non erano repubbliche. In una democrazia d i leggi irrefutabili noi - che eravamo chiamati i Lemuriani, i quartieri poveri, i pellegrini, proprio così, i ca ni, le nullità, i senz'anima e senza mente che sprecavano il loro intelletto - dovevamo sottostare ad esse. Questi er ano i miei tempi. Non avevamo più le grandi luci. Le grandi luci erano state fatte sprofondare, così avven ne, durante l'ultimo grande terremoto di Atlantide che aveva colpito il centro della sua metropoli della scienza. Da allora tutto era distrutto. C'è un luogo chiamato "Dead Horse Drones". Si trova davanti alla costa ori entale del vostro mare. Sapete che lì non c'è vento? Ci sono stati marinai che con le loro barche a vela son o arrivati in quel luogo orribile e diabolico e vi sono morti per la mancanza di vento. È lì - per la mancanz a di vento - che giace, proprio così, il centro scientifico di quella che è chiamata Atlantide. E lì c'è anche u na grande porta. È controllata da quella che si può chiamare una grande colonna di vuoto che conduce alla civiltà che vive all'interno della nostra Terra. Perché è una zona morta? Vedete, l'atteggiamento che s i è andato formando in quegli ultimi giorni -la mediocrità della suprema intelligenza di quegli ultimi gi orni -emana ancora un atteggiamento di superiorità, proprio così, verso tutte le cose. È per questo che lì non c'è vita. Orbene, ai giorni del Ram, quando io ero bambino, proprio così, Atlantide non era più governata dalla luce, bensì dai tiranni, dalla legge irrefutabile. E la vita umana non contava nul la. I vostri uomini rossi, gli Indiani, perché sono stati massacrati? Perché un tempo furono coloro che massacraron o la gente bianca. Perché un tempo furono i grandi sovrani di tutta la Terra. E così, proprio così, il lo ro karma ha compiuto il suo ciclo. E in quella zona che chiamavano landa desolata, in quel labirinto di acqu e paludose e non di terra che collegava i due continenti, essi gettavano ripugnanti montagne di cadaveri maleo doranti. Avete mai cercato di far crescere una pianta in un terreno sempre umido? È da lì che proviene il vostr o riso, e la scienza della sua coltivazione proviene dal vostro popolo giallo, perché a causa di quelli che erano chiamati Atlatiani quella palude era la loro misera patria. Ai miei tempi tutto ciò di cui dovetti occuparmi furono i tiranni. Non è for se abbastanza? Non è più potente della luce? Lo è davvero. E i miei tempi, amato essere, essi erano tempi s paventosi, lo erano davvero, perché la vita non contava nulla. Non significava nulla, davvero nulla, passare da vanti a una donna affamata per strada. E tutti, proprio così, si turavano il naso con fazzoletti di fine lino profumati di gelsomino e

acqua di rose, quando ci passavano accanto. Eravamo cose puzzolenti e ripugnanti . Fu a quei tempi che io nacqui. Ci fu un tempo nel corso della mia infanzia e della mia formazione in cu i ero una specie di fanciullo abbandonato. Ero piuttosto debole e fragile nei movimenti del corpo. Non avevo l a forza fisica, proprio così, per portare la legna per il braciere. Perché ero così? Perché non avevo abbastanza da mangiare. Non avevo quelli che si chiamano panni o pelli per riscaldarmi quando sopraggiungeva l'inv erno e il bianco silenzio della neve. Non avevo queste cose; perciò ero deperito fisicamente. Quando io ero bambin o, ed ero davvero piccolo, le illusioni del mio tempo erano davvero misere. Voi nel flusso del vos tro tempo avete creato un paradiso perché quelle che chiamate vostre vite precedenti vi hanno insegnato a li vello emozionale a creare una consapevolezza più adatta alla vostra espansione. Quando io ero un bambino, qu ella che si chiama vita e le sue illusioni erano davvero molto difficili, perché la mia stirpe era conside rata quello che si chiama letame della terra. Eravamo i rifiuti della terra. Per come noi vedevamo le razze domin anti, sarebbe stato meglio che il mio popolo e il mio lignaggio fossero scomparsi e fossero sprofondati nell'ocean o, uccisi assieme ai grandi animali che vivevano sulla superficie del mio paese. Immaginate per un momento che cosa significhi essere considerati senza v alore - senz'anima, senza alcuna utilità, disgustosi, ripugnanti, spregevoli - e dover tollerare che vi veng a sputato e defecato e urinato addosso senza potervi lavare se non con le vostre lacrime. Immaginatevi senza ma dre e senza padre. Immaginate che cosa significhi sapere che i cani nelle strade dispongono di cibo più abbondante del vostro e cosa significhi aver fame e salivare per qualsiasi cosa che possa lenire le so fferenze del vostro stomaco. Immaginatevi in quale sorta di sogno mi trovassi. L'inizio di quella che si chia ma la creazione dell'uomo e il suo avvento nell'arrogante stupidità della sua intelligenza, quando divenne così superbo che tutto quello che era inferiore al colore della sua pelle o allo stemma sulla sua porta non aveva ness un valore - perché non c'era nulla che eguagliasse la sua arroganza -vivere in quel periodo fu il mio sogno. PRIMA DELLA SUA INCARNAZIONE FISICA Chi fu a scegliere di essere Ramtha? Io. Chi ha scelto di essere voi? Voi . Voi - come me - prima di entrare in quello che si chiama pensiero coagulato che è la carne, avete scelto gl i schemi genetici da cui vi sareste evoluti nei vostri processi di comprensione della materia. Se si è ad un l ivello più alto e non si è mai discesi nelle frequenze più basse, non si può capire. Nell'innocenza del proprio ess ere non si ha la conoscenza per capire. Non si può perciò capire la totalità del regno di Dio; vi si è semplicemente dentro. Io non creai il mio corpo. Ero rimasto in ciò che si chiama Atrio delle Cos tanti. L'Atrio delle Costanti era una piattaforma. Era chiamato il Manto della Terra. Sul Manto della Terra io ero uno di quelli che non erano

discesi negli altri piani dopo che le cinque razze avevano compiuto la loro disc esa su questo piano, ma con me c'era un'intera massa. La cosa non era inusuale, perché, maestro, doveva pur es serci qualcuno lassù quando la copulazione iniziò il suo corso e il seme cominciò a dare i suoi frutti. S e Dio si era diviso nei due per estendere se stesso nella creatività a vantaggio dei suoi amati fratelli, quale an ima e Spirito avrebbero abitato il seme? Dio non sarebbe diventato l'altro fratello che aveva creato dai due; no n avrebbe potuto. Il bambino creato dai due deve avere un'anima e uno Spirito. I corpi si fanno facilmente. L e anime e gli Spiriti sono eterni. Fu attraverso un concepimento, proprio così, che desiderai scendere qui per esprim ermi. Perché no? Io sono stato in molti modi un Dio temerario, e tutti agli inizi fummo Dèi temerari, proprio così, e facemmo cattivo uso dei nostri pensieri e delle nostre comprensioni finalizzando li a una competitivita che distrasse uno splendido luogo. Ed io ero tra di loro, proprio così, come anche voi eravate tra di loro. Perché vogliamo esprimerci nelle cose che creiamo? Se non ci esprimiamo nella realtà, com e sappiamo che la realtà esiste? Come sappiamo che la creatività di ciò che abbiamo fatto ha un'esistenz a se non ne siamo diventati parte? E quando quelle che si chiamano le razze dell'uomo fiorirono e sviluppa rono in sé, proprio così, la vita, la cultura, l'amore e l'esuberanza di Dio che ama se stesso, era nell'ordine nat urale degli eventi che scegliessi di venire - come tutti nell'Atrio o nel Manto fecero - e scelsi di venire. Predi lessi la Terra. Sapete, predilessi la Terra perché la Terra era una speranza per noi. Era splendida, luminosa, virtuosa, e noi avevamo imparato dagli errori del nostro passato. Ed io desideravo partecipare. Vedete, ciò che non sapevo è che una volta abbassate le vibrazioni a campi più bassi, si dimenticano i campi più alti perché si v ive in quelli più bassi. Se coloro che dall'Atrio nascono su questo piano dimenticano quello più alto, è perché è ne i loro istinti. Così come gli animali hanno i loro istinti, anche l'uomo li ha, ma senza mantenere la totalità della memoria. Nel momento in cui lo Spirito prende completo possesso del corpo, lo Spirito, propri o così, mantiene la totalità della memoria, ma l'ego no. Per questo su questo piano, fu davvero così, nacqui barbaro ignorante. Ve dete, come avrei potuto comprendere l'ignoranza e la separazione della specie, come avrei potuto compren dere se uno era barbaro o re? Come avrei potuto sapere quale fosse la differenza tra questi due atteggia menti? Non avrei potuto definirli perché non ero stato né l'uno, né l'altro. Vedete, gli elementi superiori no n giudicano mai gli elementi inferiori. Sono solo gli elementi inferiori a giudicare quelli superiori, infatt i il superiore non ha la capacità di comprendere l'elemento inferiore perché non lo è. Capite ciò che dico? Prima di entrar e su questo piano non capivo come l'uomo potesse essere schiavo dell'uomo. Non capivo la dissipazione di quella che è chiamata vita umana, la privazione, la schiavitù. Come avrei potuto comprendere quelle cose ? Io, vedete, non ero

quelle cose. Non lo ero finché non divenni colui che fui, finché non fui alla mercé di un essere ignorante, diventando un barbaro, un cane inconsapevole e senz'anima. Vedete, questo era ciò che eravamo considerati. Come potevo sapere che questo significasse che avrei dovuto essere inferiore all'aristocrazia chiamata Atlatia finché non ne divenni vittima? Quando si è ignoranti e non si possi ede l'intelletto comune al resto del paese, si è quello che si dice confinati ai margini di una società che non vi accetta, perché se lo facesse questo forse ricorderebbe loro il loro stesso fallimento. L'ego non ama questo. L'ego alterato non ama che gli sia ricordato che è alterato. Io ho scelto di essere Ramtha. Voi avete scelto di essere voi, avete sc elto i vostri genitori, il colore della vostra pelle, il vostro genere - che è determinato dalla vostra anima - e dove viv ete, quella che chiamereste area geografica; giusto? E in questo modo che voi siete voi. Nella mia vita io f ui Ramtha. Ma rispetto a come Ramtha poteva essere concepito, io fui solo l'immagine che di me aveva chi mi er a superiore e mai chi mi era inferiore. E l'immagine che di me aveva chi mi era superiore mi rendeva un esser e spregevole: malvoluto, non amato, disgustoso e senza valore; quindi quella fu la mia immagine. Eppure quell a che è chiamata la stirpe e la linea genetica che avevo scelto per arrivare su questo piano erano grandi nel la loro conoscenza dei valori invisibili. E la mia gente rimase fedele a quei valori e anche alla sua madrepat ria che ora giace sotto il grande mare. Quei pellegrini rimasero fedeli, fu davvero così, ad una conoscenza a cui ch i mi era superiore non credeva se non la vedeva concretizzarsi in una realtà che voi chiamate macchine, r egni, potere, ordine. Ho scelto la mia stirpe scegliendo di nascere dalla casa chiamata Ramus te - Ram. In quella casa, la casa è definita collettivamente dall'emozione dell'anima. E la comprensione emozio nale della casa da cui sono nato era il potere di diventare maestri della propria vita. C'era chi era n ato da una casa caratterizzata da creatività emozionale. E costoro crearono quelle che si chiamano macchine, l'or dine, la tirannide, la segregazione, l'odio. Ma avevano il compito di creare progresso. Quando si nasce da una casata, è chiaro che si sappia quale. Tutto ciò che si deve fare è rivolgere gli occhi dentro di sé per scoprire dove sta il proprio onore e a che cosa essere fedeli. Non è necessario che ve lo spieghi; lo sapete già. E per questo ho scelto di nascere in quella che chiamate Lemuria, Mu, contro il progresso. Non mossi rimpr overi a mia madre perché non avevo padre, non mossi rimproveri a quello che si chiama mio fratello perché i nostri padri non erano dello stesso sangue. Non mossi rimproveri a mia madre per la nostra assoluta pov ertà. Non mossi rimproveri a ciò che si chiama il mio Dio per quello che avevo apertamente scelto di essere. Qu esto è quanto voi avete assoluto bisogno di imparare. Ma ciò a cui portò la contrapposizione tra una stirpe caratterizzata dall'emozione di diventare maestri della propria vita ed una casa caratterizzata dal progresso, fu il conflitto. Sapete cosa significa conflitto? Non c'è bisogno di far parte di quella che si chi

ama una grande armata per conoscere il conflitto. Tutto ciò che serve è avere una lingua tagliente.

LA BATTAGLIA CONTRO IL DIO SCONOSCIUTO Da bambino vidi mia madre trascinata per strada e derubata della sua dol cezza. Nella mia vita vidi, proprio così, in che stato vivevamo e il disprezzo che mi circondava. E vidi come mia madre fu presa. Vidi il bambino crescere nel suo ventre e sapevo chi era. E vidi mia madre piangere. Per ché? Era del tutto ovvio. Ci sarebbe stato un altro bambino condannato alla strada e alla sofferenza che già le i aveva conosciuto in quella terra promessa? Guardai e aiutai mia madre a mettere al mondo ciò che voi, nella vostra li ngua, chiamate una sorellina. Aiutai mia madre perché era troppo debole per partorire la bambina da s ola. E la bambina venne al mondo urlando. Non era felice. Era assolutamente ovvio. Ma ciò che gravava sul mio essere era l'essere di mia madre, perché era così indebolita che per il neonato che succhiava al suo tenero petto non c'era latte, perché lei faceva la fame, la faceva davvero. E anche mia sorella che succhiava al petto di mia madre era molto debole. Perché, direte, abbiamo avuto questo nella nostra vita? Perché eravamo i contadini; eravamo i non-essenziali: eravamo i non-esseri per il governo di quel paese. Chi governava quel paese? I ricchi che ci facevano lavorare nei loro cam pi e dicevano che non ci avrebbero concesso nemmeno una spiga per la nostra sopravvivenza. E che cosa fac evano, direte, con i loro raccolti? Li mettevano sotto chiave nei granai. E mangiavano con dita schizzinos e e con facce schizzinose. Vi assicuro, era un'ingiustizia. E chi era quel Dìo di cui parlavano? Ero incollerito a vedere mia madre piangere perché non c'era più latte nei suoi seni. Mendicai per strada il cibo per nutrirci, uccisi cani e uccelli selvatici, ed essendo molto agile di gambe, rubai di notte quello che si chiama, proprio co sì, il grano ai pro-prietari. Nutrivo mia madre e lei allattava mia sorella. E la bambina fu colpita da una gr ave dissenteria. Non riusciva a trattenere ciò che entrava nel suo corpo e lo espelleva rapidamente, e così la vita abbandonò il suo corpo. Fu così che morirono. Non mossi rimproveri alla mia sorellina per la morte della mia amata mad re che sarebbe avvenuta subito dopo la sua. perché la piccola aveva succhiato da lei. Mia madre aveva dato tutte le sue forze a quella nuova vita, perché quella nuova vita potesse continuare. E morì con la bambin a al petto. Non c'era più nulla. Non c'era più nulla. Il mio odio per la gente rossa - erano chiamati Atla tiani - crebbe dentro di me fino a diventare veleno di vipera - ed ero solo un bambino! Non mi rimaneva più nu lla, perché mio fratello era stato rapito, trascinato in un'altra città e fatto schiavo da un uomo per i suoi p iaceri carnali. La mia stirpe venerava ed amava ciò che era al di là delle stelle, al di là de lla vostra luna. Amava ciò che non poteva essere identificato. Era ciò che veniva chiamato il Dio Sconosciuto . Ero un bambino e non mossi rimproveri al Dio Sconosciuto per la sua incapacità di amare me e la mia gen te e mia madre e mia sorella. Non gli mossi alcun rimprovero - lo odiai! Ai miei tempi nessuno della mia gente moriva nobilmente. Non esisteva da

vvero nulla che assomigliasse alla nobiltà e alla virtù. Così quando vidi una grande montagna stagliarsi misteriosa e lontana all'orizzonte, pensai che se avessi potuto salirla avrei potuto incontrare lassù il Dio Sconosciu to e gridargli in faccia tutto il mio odio per la sua ingiustizia. Così cominciai il mio viaggio. Lasciai la mia mis era capanna per raggiungere quella grande montagna che appena intravedevo all'orizzonte. E il mio viaggio, p roprio così, durò novanta giorni. Novanta giorni in cui divorai locuste e radici e formiche. E alla fine t rovai la montagna. Se c'era un Dio avrebbe dovuto vivere lassù, sopra di noi, proprio come sopra di noi vivevano colo ro che governavano il nostro paese. E così lo cercai. Ma lui non c'era, c'era solo un grande freddo. All ora piansi amaramente fino a quando le mie lacrime si trasformarono in ghiaccio. Sono un uomo. Perché non posso vivere con la dignità di un uomo? Ed ecco che mi comparve davanti una fanciulla dolce come mai si era vista, con i capelli dorati che l'avvolgevan o tutta. E la corona che portava sui capelli non era di gigli, né di boccioli di rosa, né di iris, ma di fior i sconosciuti. Il drappeggio del suo lungo vestito era traslucido e morbido ed ondeggiante. Ed ecco che venne verso d i me e mi diede una grande spada che sibilava; sibilava. Servivano quasi nove mani per afferrarne l' impugnatura, tanto era grande. Mi diede la spada. E questo fu ciò che disse: "Oh Ram, oh Ram, ti supplico - tu che hai imparato ed hai mosso il nostro spirito a compassione. Deve esserci una verità in questo paese. Pe r questo le tue preghiere sono state ascoltate. Sei un grande uomo dalle grandi convinzioni. Prendi questa spada e usala bene". E scomparve. Nel mio furore e nelle mie illusioni rimasi accecato da quanto avevo visto. Non tremavo più dal grande freddo, perché avevo trovato calore. Così quando tornai a guardare là dove le m ie lacrime erano diventate ghiaccio, vidi crescere un fiore con un profumo e colore così dolci che seppi essere, proprio così, il fiore della speranza. La spada Crosham, il Messaggero Alato; era stato l'È che si era presentato in una delle più belle apparizioni che mi aveva dato la spada e mi aveva detto: "Vai e conquist a te stesso". E il resto è storia, non è vero? Non era stato un essere che viveva in una forma personale di e sistenza a darmi la spada. Era stata l'armonia dell'E' a produrre il Messaggero Alato. Scesi dalla montagna con la mia grande spada e tornai alla capanna di mi a madre che era morta. Chi era il lattante al seno di mia madre? Eri tu, perché tu appartieni al mio regn o e alla mia casa e al mio sogno. Ero solo un bambino quando raccolsi quella che si chiama legna e la accat astai. E vi deposi sopra mia madre e poi, nella notte, cercai quello che si chiama fuoco. Sapete che cos'è? È un po' diverso da questo. E dissi una grande preghiera per mia madre e mia sorella e le amai profondamente. Poi diedi fuoco alla legna, cercando di fare in fretta in modo che l'odore dei corpi non facesse agitare e p reoccupare gli Atlatiani - che le avrebbero gettate nel deserto in modo che le iene ne facessero scempio. Acces i il fuoco e le bruciai.

Bruciai mia madre e mia sorella su una pira funeraria e piansi. Quello che si chiama il resto della storia molti di voi lo conoscono ben e. Ma ciò che mi spinse a conquistare e a diventare maestro della mia vita, cosa che faceva parte dell'emo zione della mia anima, fu il desiderio di fare giustizia. Io ho creato la guerra, perché nessuno era mai sceso in guerra contro l'arroganza degli Atlatiani - nessuno. Io l'ho creata. Ero sceso dalla grande montagna, inti midito dal Dio Sconosciuto, mi era stata data una spada e mi era stato detto di conquistare me stesso. Non pote vo rivolgermi la lama contro e tagliarmi la testa; era troppo lunga. Le mie braccia erano troppo corte per im pugnare l'elsa della spada. Piansi a lungo, ma in quella spada ritrovai l'onore. Non ero più debole e fragile fìsicamente, ero un Ram nel senso più completo della parola e mossi guerra contro i tiranni di tutta la mia gente che era stata resa schiava da loro. E quando torna i, assediai Onai. LA MARCIA CONTRO LA T1RANN1DE Assediata Onai, ci volle molto tempo a bruciare i resti della città e dell a sua gente. Il tanfo si diresse verso l'acqua; e non verso l'interno del paese. E fu davvero un bene. L'acqua pu rifica il tanfo. E fin da quell'inizio, fu davvero così, disprezzai la tirannide e combattei sempre aspettan do di morire. Non combattei mai nella paura. Non l'ho mai conosciuta. Conoscevo solo l'odio. E, sai, si sceg lie sempre il nemico più degno, quello che si pensa essere più grande di se stessi, perché può significare la propria distruzione. Ma sai, essere, quando manca la paura - quando c'è l'È - quando è presente la conquista, è di questo che sono fatti gli eroi. Sai, volevo piangere, essere, perché sapevo di aver fatto una cosa terribile, una cosa atroce, e portavo quella terribile spada che era ancora un mistero per me. Volevo odiare, ma era u na cosa orribile. Ero diventato l'orribile cosa che avevo odiato. E quel saggio, con le sue folte sopr acciglia e il suo vino e i suoi libri, era deciso a educare quel barbaro che ero. Sai, non ero molto impressionante com e guerriero. A quei tempi il mio corpo era ancora molto piccolo; crebbi più tardi. Quando mi avviai lungo quella che possiamo definire una strada - quando mi allontanai dalla strada, proprio così, e attraversai le montagne sulle quali avevo ricevuto la mia spada non riuscii a liberarmi di quella gente. Percorsi un certo tratto e mi guardai alle spalle e vidi che mi seguivano . E quando mi fermai, tutti si fermarono e la polvere si posò attorno a loro. I vestiti dei vecchi erano avvolti attorno ai loro visi e alle loro teste ed erano legati ai lati. Il vento li gonfiava e la polvere si posava tra l e pieghe dei loro vestiti. Alcuni erano scalzi, altri indossavano sandali ed altri ancora erano fortunati e indossavano stivali. Sai, tutti portavano con sé le loro cose, le loro pentole o le loro armi, le loro piccole cose. Ed essi si s chierarono e mi guardarono. Ero un ragazzino ai miei occhi, non certo un uomo. E a un certo punto co minciai a correre molto velocemente e vidi una collina, salii di corsa quella collina, arrivai su un pic colo altipiano e ne raggiunsi la cima. Mi stesi sul terreno per guardare oltre la dorsale e vedere se li avevo se

minati - solo per vederli guardare in su verso di me mentre furtivamente li osservavo dall'alto - e i cani abbaiava no e gli asini ragliavano, i cavalli nitrivano, la polvere vorticava. E alla fine mi alzai e li guardai dall'alto e g ridai loro: "Perché mi seguite? Non voglio che mi seguiate. Non mi piace nessuno di voi. Non avete nulla a che fare con me. Vi odio. Odio ciascuno di voi. Non seguitemi. Lasciatemi in pace". Sai, fu come una piccola sf uriata. Mi accorsi che i miei occhi bruciavano, ed essi guardavano su verso di me. Il loro numero in quel mome nto era vicino a quello che si può definire cinquecento. Tutti guardavano su verso di me: c'erano vecchi che s orridevano, mostrando le gengive senza denti, una donna velata e i suoi fratelli dietro di lei - e non si poteva nemmeno dire se fossero donne o no - bambini aggrappati alle gonne delle loro madri, con gli occhi illum inati, a bocca aperta, aspettando che qualcosa accadesse; cani che fiutavano e mordevano, in cerca di q ualcosa da mangiare, bandiere che sventolavano, perizomi; c'era di tutto. Alla fine mi asciugai gli occhi con un braccio. Guardai giù verso di loro e dissi: "Non so dove sto andando. Sono solo un giovane uomo; sono un barbaro. Non ho un'anima. Non devo e ssere onorato. Non seguitemi". E un giovane uomo uscì dalla folla. Aveva una piccola arpa ed era comp letamente avvolto da quella che si definisce una tunica di lana molto grezza, di colore molto sbiadit o; non era nemmeno un bel colore. Era di color bru-nastro, del color della terra, e gli avvolgeva il corpo ; le sue braccia erano solide e rotonde e brillanti. E la tunica gli arrivava sotto le ginocchia mostrando gambe molto robuste da contadino. Ed era abbronzato dal sole. Aveva capelli ricci e nerissimi che gli si arricciav ano sulla nuca, ed era quasi bello. Mormorando tutti si spostarono e lasciarono passare il giovane uomo che cominciò a parlare - ed io gli girai le spalle. Disse: "Grande Ram, ascolta. Ho un dono per te". Ed io mi girai ed egli cominciò a cantare, e cantò una canzone di speranza di chi non ha speranza. Parlava di terra e di mare, di f amiglie e di fantasmi senza nome. "Siamo gli esclusi da tutto quello che c'è, ma siamo riusciti a sopravvivere quando tutto il resto periva. Siamo dei poco-di-buono di tutti i colori e i credi e ci siamo radunati per la n ostra libertà. E tu, grande essere, che hai liberato tutti noi dai ceppi, sei e sarai sempre la nostra famiglia. E d ove tu sei, noi saremo. E dove tu dormi, noi dormiremo. E quando sei assetato, anche noi berremo. E ovunque tu vad a, noi andremo con te". E la gente, i vecchi, cominciarono a cantare. Alcuni non riuscivano a ri cordare le parole, ma cantavano. E ben presto tutti godettero di quella meravigliosa armonia. Ed io ca ddi in ginocchio e piansi, ed essi cantarono alla grande vittoria del Ram, il ragazzo conquistatore. E cantaro no e cantarono e cantarono. E le donne iniziarono a danzare, e le vecchie fecero dei fuochi e cominciarono a f are del pane e a picchiettarlo nelle mani e a metterlo sul fuoco, e presto l'aria si riempì di buon o stufato, di pane azzimo, di vino agro, di sudore, di canto, di grassi, di tabacco, di urina animale, di letame, e di tanto in tanto di buona

fragranza di gelsomino. Ed io andai a sedermi su uno spigolo e non sapevo cosa f are di tutto quello. Non

avevo nemmeno potuto occuparmi di mia madre. Come potevo occuparmi di tutto ques to? E i canti continuarono. Ed io non riuscivo a dormire. Mi alzai e sentii qualcuno avvicinarsi dietro di me. Era il mio vecchio maestro. Aveva delle ciglia molto folte che non riuscivo nemmeno a vedere dove guardavano i suoi occhi. Mi ricorda va un mago. Mi raggiunse e srotolò un seggiolino e vi si sedette sopra e si accomodò sul cuscino. Era un uomo che amava ciò che era confortevole. Tirò fuori una bottiglia del suo buon vino - e bevve da una coppa e me lo diede. Io bevvi dalla bottiglia. Ero un incolto. Egli mi avrebbe disapprovato e avrebbe guardato altro ve. E mi diede del formaggio e un po' di pane e disse: "Ti ho portato qualcuno". Io imprecai dalla paura ed e gli non tollerò di certo quello che stavo dicendo. Arrivò assieme all'uomo con l'arpa. Ed egli alzò il viso, guardò le stelle e cominciò a suonare. E io ero molto irritato. E il vecchio mi disse di finire il vino e di b erne dell'altro. E lo feci. E le cose cominciarono ad andare sempre meglio. I suoni cominciarono a migliorare sempre d i più. E quando mi svegliai al mattino, il sole era già alto nel cielo; era strano fare questo con il sole. E quando guardai giù sul pavimento, c'era un insetto che lentamente avanzava sulla mia spalla e verso il mio braccio e velocemente lo cacciai via. Quando alzai gli occhi vidi l'uomo che suonava l'arpa. E mi rifi utai di parlargli. Ed egli disse: "Signore, permettimi. Siamo tutti una grande famiglia e ti amiamo. Ascolta le lo ro grida. Hanno bisogno di te e ti amano. Si stanno radunando; ci sono quelli che si stanno radunando. Noi andre mo ovunque tu voglia andare e moriremo con te. Ascolta le loro grida". Aprii le orecchie e guardai giù, e tutti continuavano a gridare. E i vecchi ridevano ancora e le donne sorridevano e i bambini giocavano . Chiesi loro di stare zitti ed essi rimasero in silenzio. E cominciai a parlare con loro. Dissi loro che non sa pevo dove stavo andando, ma che sarei andato da qualche parte; se non avevano una casa, potevano seguirmi. E si alzò un gran grido. E scesi dove si erano raggruppati in accampamenti, e cominciai ad attra versarli. E se mi fermavo per guardarmi attorno, essi si fermavano a guardarmi. Se facevo un passo, essi facev ano un passo. E se correvo, essi correvano. Venivano con me; eravamo in marcia. E si impadronirono di una fo rtezza non lontana da quella che si chiama Onai. Non avevo mai visto guerrieri del genere. Non sapevo che i vecchi potessero essere così agili quando hanno bisogno di esserlo. Non sapevo che le donne, propri o così, potessero essere così svelte e potessero alzare qualsiasi cosa e sollevarla e spostarla tutte insie me. Non sapevo che i bambini sapessero essere così calmi. Quando finimmo, si aggiunsero a noi persone ancor più d iverse, e quella fu la mia famiglia. E dopo ogni battaglia, quando ci si era occupati ormai di tutto, c'era sempre lo stesso schiamazzare e ballare, e le donne con il loro pane azzimo, e gli uomini con il loro sputare e scommettere. E l'armata cresceva sempre di più. Quando ascesi, erano più di due milioni. E sono molte grida. Questa è la storia. Io non sono più quel giovane ragazzo. E non sono più un barbaro. Non sono p

iù nemmeno un conquistatore. Io sono. E perché, direte, ero conosciuto come Ram? Perché quando fui consacrato sulla grande montagna, fui chiamato il Ram che scende dalla montagna nelle valli. Io n on assediavo i regni; lasciavo che si assediassero da soli. E il mio esercito portava giustizia nel pa ese, e marciavamo su tutti i paesi. E i fiori, ovunque noi passassimo, crescevano liberamente. E grazie alla mia rabbi a, e alla mia ostilità e al mio desiderio, proprio così, di essere nobile ed onorabile verso quello che provavo, d ivenni un grande essere. Sapete che cos'è un eroe? Ebbene, io lo fui davvero. L'eroe salva la vita a molti e pone fine a ciò che nella vita è ingiusto; ma non comprendevo che facendolo anch'io creavo ingiustizia. Nei dieci anni successivi fui spinto ad abbattere la tirannide e a rendere più rispettabile il colore della mia pelle. Come potevo combattere contro una luce così grande? Ho combattuto un atteggiamento. E sono asc eso, amato maestro, prima dell'ultimo cataclisma di Onai, prima che le ultime acque, proprio così, fos sero rilasciate dallo strato di nubi. Ho avuto il grande privilegio di attraversare il Sudan e l'Egitto e quelli che si chiamano paesi persiani non li riconoscereste più - fin su all'Indo, al più lontano nord est dell'Indo dove il sole è particolarmente splendido. E sapete perché il sole sorge ad est e tramonta ad ovest piuttosto che a nord e a sud? Sarebbe stata una cosa pietosa per il sole tramontare a sud dove non poteva più essere vis to, dal momento che una parte sottile dello strato ancora lo copriva. Era meraviglioso che si trovasse n ei regni dell'est e dell'ovest. Fu una vera delizia per me amare pienamente il sole e la luna e il vento e le stell e e la vita in ogni suo aspetto durante gli ultimi anni della mia vita. E ciò che eliminammo, maestro, furono i ti ranni, ma per grande disgrazia solo per vederli rinascere di nuovo come tiranni religiosi apparentemente ancora più implacabili. Siete illuminati? TRAFITTO DA UNA SPADA Era, proprio così, quello che si chiama decimo anno della nostra marcia. Arrivammo in una valle che godeva di una certa buona fama. La gente della valle era sempre vissuta in pace e non c'era tribù, proprio così, che saccheggiasse o minacciasse con la tirannide o la paura il paese. All'im bocco della valle di Nazire ci venne incontro, proprio così, quello che si può definire una specie di diplomatico. Noi avevamo stabilito lì il nostro accampamento e ci eravamo sistemati nel campo da circa tre mesi. E le don ne, proprio così, erano indaffarate nei loro lavori, e tutti quelli che si occupavano dell'accampamento co ntinuavano a provvedere alla vita e a prendersi cura dei greggi e delle mandrie, proprio così, che seguiva no la carovana. Durante quello che si chiama un pomeriggio tempestoso, maestro, tra gra ndi tuoni e lampi, si presentò al campo un messaggero, dai tratti nobili e distinti. Arrivò, proprio così, e si pre sentò in una specie di lettiga. E tutti i Nubiani che portavano la lettiga - grande era la loro statura - erano co mpletamente bagnati, proprio

così, dalla fredda pioggia che cadeva tra sinistri tuoni. Ed anche quando si avvic inarono all'accampamento, l'acqua gocciolava ancora, proprio così, dai loro corpi neri come l'ebano, cadendo su quella che è

chiamata sabbia color zafferano. E come entrarono, proprio così, scaricarono il lo ro peso, lo posarono per terra ed estrassero un elegantissimo drappo per permettere, proprio così, all'uomo di stato, che era di una certa notorietà nel paese di Nazire, di scendere dalla lettiga. Il Nubiano che gui dava la marcia di questo gruppo, con un grido invitò tutti ad inchinarsi all'arrivo di colui che, proprio c osì, portava buone notizie per la marcia e per la vittoria del Ram. Maledissi quell'essere e disprezzai la sua lettiga e il fatto che si fo sse presentato pomposamente su soffici cuscini e che uomini cortesi e gentili si occupassero di lui, perché a quel tempo non amavo il Dio del mio essere, bensì odiavo ed ero irritato da tutto, poiché la tirannia mi aveva privato d ella madre del mio essere, della sorella del mio essere, e della bellezza del mio essere. Io sono la terrib ile vittoria del Ram. Non andai incontro di persona a quell'essere, proprio così, quando fu visto entrare in quell a che si chiama la mia tenda. E lo feci aspettare. Solo quando con fastidiosa impazienza, proprio così, espresse l a sua impertinenza per quella scortesia e quella iniquità, solo allora il Ram gli fu presentato. Il Ram avanzò, pr oprio così, e l'essere annunciò che il Ram e il suo seguito erano stati invitati al palazzo di Nabor nella valle di Nazire come ospiti, proprio così, del grande consiglio, convocato per preparare dei trattati perché il paese non fos se tormentato e bruciato e non dovesse soccombere alla terribile vittoria del Ram e del suo esercito. Senti to questo mi affrettai a favorirlo e gli diedi, proprio così, la pergamena con il mio stemma perché tornasse alla sua n obile corte. Gli dissi che avrei preparato una denegazione per la circostanza e che sarei stato pronto ad i ncontrarlo dopo quelli che si chiamavano tre giorni nel loro calcolo del tempo. E così fu. Lasciatemi brevemente descrivere il palazzo di Nabor. Per arrivare al p alazzo si deve attraversare il letto di un fiume dove l'acqua non scorre impetuosa. Il fiume è ridotto ad un filo d'acq ua che gocciola, proprio così, da un sasso all'altro attraversando una conca quasi dimenticata che proviene dall'altra parte d i una piccola montagna. Avvicinandosi al palazzo, maestro, se si guarda a nord est olt re il fiume, si può vedere un gran rilievo il cui norme è Ptolemy. E lì, di fronte per chi guarda, si trova una gr ande fortezza di sinistra ed imponente bellezza. È di granito opaco, proprio così, una pietra che non ha la leggere zza della bellezza e del colore e che le ingiurie del tempo hanno macchiato di diversi colori. Le porte s ono bronzee. A quel tempo, maestro, i metalli neri - che voi oggi chiamate "ferro" -non erano ancora perfez ionati come lo sono ora. E tutti gli oggetti che dovevano essere forti erano di bronzo. Le porte delle grandiose entrate erano di bronzo. E tra le torri che sovrastavano la fortezza, maestro, sventolavano grandi stendardi, p roprio così, di splendida seta e di tutti i colori. E quando il seguito del Ram giunse dall'altra parte del picco lo ed insignificante fiume, squillarono le trombe. Mentre attraversavamo a fatica quel paese desolato, vidi che non vi cre sceva e non vi fioriva nulla. E cominciai a chiedermi come quel luogo potesse mantenersi in una landa così arida e

desolata. Le porte delle maestose entrate si aprirono. E la mia compagnia, maestro, entrò. Ci accolsero que lli che oggi chiamereste dei "damerini". Essi non sono amanti delle donne; sono amanti del loro stesso ge nere. Godevano della fiducia del capo del palazzo di Nabor e non lo avrebbero mai tradito. E avanzarono e ci accolsero con grande cortesia. Subito ci accompagnarono oltre le porte, dove c'erano donne, proprio c osì, di esotica bellezza, come mai avevo visto, vestite leggermente, ma pesantemente ornate di gioielli fatt i di ciò che si chiama ottone e bronzo e pietre preziose. Ed esse trovavano piacere in queste cose materiali. I giardini erano splendidi. E all'interno delle mura di Nabor l'aria er a profumata. E c'erano fontane da cui sgorgavano acque profumate di gelsomini e di gigli e di rose. E c'erano alberi i cui tronchi, proprio così, erano stati levigati e lucidati perché la corteccia risultasse liscia alla mano che li s fiorava. Le foglie erano verdi e tenere e la fioritura rigogliosa. Era uno spettacolo davvero eccezionale. E lì non trovavi una semplice strada, ma un pavimento di marmo, il più bianco che io avessi mai visto. Era così bianco che nemmeno la neve delle alte montagne poteva reggerne il confronto. Era completamente puro e immacolato. Sì, ne rimasi meravigliato. Mentre procedevamo i nostri piedi ne avvertivano la freschezza. Qu el rifugio che si ergeva in mezzo alla natura selvaggia della valle di Nazire offriva insieme riposo e comod ità. Fummo condotti attraverso giardini che apparivano come ca-scate di fior i di color viola, bianco e rosa a chi era all'esterno del-la porta; e si sentivano musica e voci delicate e somm esse raccontare storie inaudite che accadevano oltre le pareti e nei giardini che lì vi erano; e certe donne, prop rio così, di eccezionale bellezza, ma che tuttavia sembravano tutte uguali, furono una tentazione per gli uomini del mio seguito. Ci fu detto che i nostri quartieri, proprio così, erano pronti. Condivide vamo tutti gli stessi quartieri perché non volevamo essere separati. In ogni stanza c'erano dipinti e fregi che, di sta nza in stanza, diventavano sempre più belli. Nella grande stanza che occupavamo c'era una terrazza che si apr iva su un giardino fertile e lussureggiante. E c'era una vasca, proprio così, con strani pesci. E c'erano cusci ni e vasi e anfore di alabastro e unguenti profumati e dipinti e fregi sulle pareti che rappresentavano battagli e a me sconosciute. C'erano dei servitori, proprio così, che erano muti e sordi e non sapevano fare altro che servire - erano nudi, tranne il collare che portavano attorno al collo - ed erano felici di servire. C'era quell o che si chiama un piccolo tavolo intarsiato di perle e fatto di legno di limone, con un'abbondante offerta di vin o amabile e profumato, e di ciò che si chiama frutta e datteri e carni e buone cose preparate perché le mangiassim o. Senza indugio godemmo di quella abbondanza che noi non conoscevamo. Ed era strano vedere quegli esseri sordi e muti che ci servivano. Come facevano a conoscere i nostri desideri? Non abbandonavano mai la nostra compagnia e osservavano tutto quello che facevamo. Passando da quella splendida stanza al giardino colonnato, si trovavano

delle statue, proprio così, che non rappresentavano ' animali o Dio, ma persone tutte dello stesso aspetto. Eran o tutte splendide, maestro.

Nessuna era diversa. E si era immersi nella dolcezza e nella rigogliosità del giar dino e la brezza accarezzava gentilmente le nostre persone. Quando la sera cominciò a imbrunire il paese, nel g iardino vennero accese le lanterne e le torce. E la luce, proprio così, addolciva quello splendido luogo avv olto in un mistero che ci allettava e risvegliava i nostri desideri. E venne un nobile messaggero a comuni carci che l'udienza stava per cominciare. Eravamo rinfrescati; eravamo puliti. Ci erano stati dati dei vestiti puliti da indossare - un kilt da mettere sopra il nostro essere - e lasciammo quel luogo e fummo accompagnati att raverso un lungo corridoio ornato con grandi e massicci vasi pieni di ramoscelli fioriti, gli stessi che pr ima avevo visto nel giardino. Entrammo in quella che è chiamata anticamera e ci trovammo davanti alla gr ande guardia. Ci aspettava, maestro, un essere muto e molto particolare. Era piccolo di statura. Aveva i capelli chiari, era stato il sole a schiarirli. Nei suoi occhi danzava un caldo fuoco; era muscoloso nel s uo essere e pensai che doveva essere un atleta, un appassionato di sport. E con un gesto della mano, maestro, mi chiese di consegnargli la spada. Non era permesso entrare armati in quel luogo sacro. Diedi la mia spada a l muto ed egli la prese, proprio così, e la guardò con grande ammirazione perché la considerava un tesoro. E qu ando le porte si aprirono fu permesso di entrare a me, ma non al mio seguito. Per quelli che voi oggi chiamate discorsi preliminari, maestro, entrai. E vidi uomini unti di oli e profumati e adornati d i tutti i colori possibili - che chiamate gemme - e vestiti d'oro fino ai sandali. Non conoscevano certo la vita nella nat ura con tutti i suoi disagi. Ed io li disprezzai, perché pur nella loro lindezza erano marci. Sicuramente c'erano servit ori in quel palazzo che dovevano stare alla mercé del loro volere, e nessuno, maestro, parlava, tutti obbe divano. E mi invitarono ad entrare; erano in quattro. Come mi avvicinai, con voce sommessa e vellutata cominciarono a decantar e la grandezza della mia armata, ad esprimere il loro desiderio che il mio accampamento si spostasse all' interno della valle, maestro, e si avvicinasse al loro palazzo e ad esprimere la speranza che la loro cultura un ita alla nostra forza da essi tanto stimata producesse un tremendo potere. Ed io non dissi nulla. Ma quando uno di l oro fu così sfrontato da chiamare "barbara" la mia gente e la nostra grande forza, gli sputai addosso e l o chiamai maiale. Negli occhi di quell'essere balenò un odio feroce, e tutti si allontanarono da me. E alle mie spalle, maestro, all'improvviso comparve un uomo molto forte con quella che si chiama una grande spada e mi traf isse. Sentire una lama penetrare la parte posteriore del tuo essere, spezzare le costole e aprirsi un varco, proprio così, attraverso i polmoni, e fendere una parte di quello che si chiama st omaco, maestro, e sentirne la punta emergere davanti nella zona morbida del corpo, ed avvertire il calore del tuo essere svanire a causa del metallo che ti trapassa il corpo, maestro, è un'esperienza che non è assolutamen te possibile dimenticare. Ero stato trafitto. L'essere - che era così bravo nel lavoro con la spada - la tirò

leggermente verso di sé per affondarla ancora di più fino a che l'impugnatura della spada mi toccò la schiena, q uindi, maestro, la estrasse. Mi accasciai. Guardai il pavimento e lo vidi avvicinarsi lentamente. E q uando toccai il pavimento potei vedere le crepe nel marmo bianco che andavano sfumando nel grigio. Quando toccai il pavimento il mio viso, proprio così, avvertì il marmo freddo e senza calore. E mentre giacevo senza p oter vedere dal lato destro del mio viso e incapace di parlare - perché mi trovavo bocconi sulla superficie li scia, fredda e impietosa avvertii un profondo richiamo dentro di me. E cominciai a vedere un fiume scarla tto che sgorgava e fluiva dal mio essere. Vidi una fessura nel pavimento apparentemente perfetto, maestro. E v idi quel fiume scarlatto fluire sul pavimento e gocciolare nella fessura. Era la vita - era la vita - che fuggiv a via da me. E la donna che amavo? Non viveva più. E mia madre che amavo? Non viveva più. E la carezza di una do lce donna? Non l'avrei mai conosciuta. E i figli della mia stirpe? Sarebbero stati bastardizzat i e dimenticati? E il grande albero sotto cui mi rifugiavo quando la fame mordeva il mio essere? E dov'era la montag na che in passato era per me come una casa? Non l'avrei più rivista. Sentivo un suono echeggiare e risuonare nel mio essere. E in fondo alla gola cominciò ad apparire e ad avanzare il caldo fiume della vita, e a schizzarmi in bocca. Stavo morendo. Ero stato, proprio così, un essere spietato che odiava la tirannide e disprezzava gli uomini spregevoli che rendeva no schiavi gli altri. Era la fine dei miei giorni. Mentre guardavo il sangue fluire dal mio essere, maestro, senti i una voce che mi parlò e mi disse: "Alzati". Cominciai a spingere le ginocchia sotto il corpo. E mentre lo f acevo sentivo il fodero vuoto del mio essere sbattere sul pavimento e sfregare contro di esso. Puntai le mani, sol levai la testa e alzai il corpo finché la testa fu eretta e diritta, e spinsi in avanti il piede sinistro appoggia ndolo in modo stabile e posi le mani sul ginocchio e, senza badare alla ferita, mi alzai. Ebbi uno sbocco di sangue. E l'essere che mi aveva trafitto lasciò cadere la spada, afferrò l'amuleto che gli pendeva al collo e fuggì. E gli uomi ni dalle barbe arricciate e dalla testa e dalla pelle e dal corpo cosparsi di unguenti, che prima mi pensava no immortale, ora, maestro, videro che lo ero davvero e fuggirono. Ed ecco che mentre raccoglievo tutte le forze del mio essere e mi tenevo la ferita - e un fiume di sangue mi scorreva tra le dita e lungo le gambe del mio essere, maestro - compar ve l'uomo muto che davanti alla porta mi aveva chiesto di consegnargli la spada e vedendo il Ram al zato, si prostrò ai suoi piedi ed implorò pietà. Non poteva parlare, ma implorò pietà. Gli fu concessa, perché come potev o avere la forza di condannare quell'uomo che chiedeva perdono mentre dallo squarcio nel ventre s tavano per uscirmi le viscere? Parlai a quell'essere e gli chiesi di andare al mio accampamento e cerc are l'essere chiamato Gustavian Monoculus e l'essere chiamato Cathay e di condurli da me. L'uomo dando ascolto solo a se stesso,

si allontanò da me, maestro, solo per tornare dopo poco tempo a riconsegnarmi la m ia spada, quindi se ne andò.4

4. "Studente: Vorrei che tu mi parlassi della mia vita passata in cui ti conobbi . Ramtha: Come sai, maestro, di avermi conosciuto? Studente: Ho semplicemente la sensazione che è successo. Ramtha: Te ne parlerò. Tu, maestro, eri l'essere muto che mi chiese e successivame nte mi ridiede la spada e che condusse a me i miei uomini. Quando tutto venne distrutto nel palazzo di Nabor nella valle di Nazire, tu non lo fosti, maestro. Fosti amato, godesti delle nostre cure, diventasti parte della mia marcia e mi vedesti ascendere. Lunghi furono gli anni della tua vita, ben oltre quelli che si definiscono 120. Sebbene tu non parlassi mai, maestro, perché non avevi la lingua per f arlo, i tuoi occhi, i tuoi pensieri e la presenza del tuo essere furono di insegnamento a molti. Fu così che mi conoscesti. Studente: Grazie. Questo è il motivo per cui sento quello che sento nei tuoi confr onti. Ramtha: È una verità, maestro. Ascoltami. Molte persone non apprezzano la vita o la piccola voce che parla loro finché non vedono la vita andarsene. Benedetti siano tutti coloro che apprezzano la vita, che la amano e la vivono senza parsimonia, che vi partecipano come fosse una ben edizione. Hai imparato? Studente: Sì, ho imparato. Ramtha: Così sia" Se con il pugno afferri il tuo essere là dov'è la ferita e la stringi saldamente, es so smette di morire. Questo è ciò che feci. Ramtha Dialogues®, cassetta n. 021, Ramtha's Lifetime. E arrivarono Gustavus Monoculus e l'essere chiamato Cathay e io dissi l oro di distruggere il palazzo e di radere al suolo il regno, ed essi lo fecero. E mi riportarono a quella che era c hiamata legione delle donne che seguiva la marcia della nostra armata. E le donne, maestro, con la loro amorevol e attenzione e gentilezza si presero cura di me, in modo perfetto. Quando un uomo incapace di muoversi è affida to, proprio così, a una donna nelle cui mani sta la responsabilità della sua vita, egli può vedere la vita i n una prospettiva diversa. Non riuscivo a dimenticare la voce che mi fece alzare e mi impedì di morire. E cercai di trovare il viso di quella voce. Quando fui guarito da ciò che mi era accaduto, maestro, cominciai a conquist are, e ad amare ciò che conquistavo. Non tutto fu raso al suolo, ma si arrivò a dei compromessi, si vi de del perdono. E l'addolcimento del Ram, proprio così, continuò costantemente durante tutta la marcia. Tr ovai quella voce, maestro, quando trovai me stesso, quando trovai il Dio che ero. Ero io colui che mi aveva detto di alzarmi. La causa divina, la vita, il principio, la comprensione, lo scopo ero io. E quella comprensione, maestro, avrebbe cambiato il modo di pensare delle generazioni a venire. Fu solo quando fui attraversato da quella grande spada che divenni umil e abbastanza da capire quale fosse il mio scopo e perché ero stato trafitto ed avevo permesso che accades se. Ed impiegai dal

decimo al sessantatreesimo anno della mia marcia, secondo il vostro calcolo del tempo, a raggiungere l'illuminazione. Ma sono Ramtha. Ho desiderato di esserlo. L'ho voluto. Ho amato il Dio Sconosciuto, qualunque cosa fosse. E dopo aver contemplato e compreso per sessantatré anni da dove proven isse l'odio, chi fosse a crearlo e perché, feci pace con me stesso. E quando lo feci, la mia mente, come un grande uccello, divenne libera di alzarsi in volo nei cieli del pensiero, della saggezza, della creazion e, della comprensione. Ho odiato e ho sentito il desiderio di superare quello stato d'animo - e il modo primitivo di farlo fu ucciderlo negli altri, fu uccidere il riflesso di ciò che disprezzavo eliminando gli altri e dando tutto all e creature povere e miserevoli che non possedevano nemmeno un'anima. Ma nemmeno dopo aver fatto tutto questo ri uscii a dormire tranquillo la sera, perché ero un essere tormentato, perché, sebbene avessi tutte le cose che desideravo, non avevo quella che si chiama pace, che è un modo dolce di comprendere se stessi - di comprendere me, Ramtha. LA DIMORA DI RAMTHA Durante quella che si chiama grande marcia, c'erano dei periodi in cui io contemplavo un tiranno due anni di osservazioni prima dell'assedio. In quei periodi c'era la possibilità di costruire città, o di costruire quelle che si chiamano piccole case, per ospitare molti di quegli splendidi asse mbramenti di esseri e di bestie. Sapete che cos'è un altipiano? E come una montagna di cui qualcuno si è dimen ticato di fare la cima. E grazie a questa dimenticanza si è creato un luogo in cui è davvero confortevole ab itare. Io avevo quella che si chiama una casetta. Avevo quello che voi chiamereste un palazzo dove stav ano tutti i miei bambini, ma la mia vera casa era su quell'altipiano. Da lì la visuale era chiara e mi perme tteva di osservare tutto il giorno il sole che agiva e se ne andava, senza pensare alla morte, a estinguersi , ai testamenti, alla povertà e a cose del genere. Sapete, non gliene importa proprio. Ci avete mai pensato? Io l'ho fatto, la notte, contemplando la luna. Pensavo sempre che la luna - che io chiamavo l'Incantatric e - che tutte le stelle fossero i suoi figli, che sarebbero cresciuti e diventati grandi lune. Non l'han no mai fatto. Ero in un luogo meraviglioso in cui non ero chiuso da pareti e da corridoi fissi. Ero in un luog o dove, se il Dio Sconosciuto doveva essere da qualche parte, sapevo che doveva nascondersi lì. E così fu lì, nei mo menti di contemplazione e di osservazione e diventando infinitamente consapevole del non-favoloso - è un termine adatto? che trovai la più grande felicità perché, vedete, quella era la grande ghigliottina, e ssere semplicemente su un altipiano, dove potevo essere me stesso e continuare a stare con me stesso. Poi andavo a quello che voi chiamereste un palazzo. Lì c'erano tutti i miei figli. Sapete che cos'è il numero ce nto e trentatré? Cento e

trentatré; tanti erano i bambini. Una bella quantità. Non potevano starci sull'altip iano. Io andavo a guardarli perché se lasciate dei bambini da soli e li osservat e e offrite loro delle cose che sollecitino la loro naturale curiosità - per esempio acqua e pesci, un albero di l imone, un cespuglio spinoso, un uccello, una lucertola - e mettete tutto questo in un giardino e li lasciate lì e credono di potersi nascondere, anche se voi potete vederli, vedrete una splendida vita dispiegarsi in forma mer avigliosa. Secondo questo modo di comprendere le persone, essi erano la mia forma ed emanavano il Dio Scon osciuto con grande innocenza e virtù e bellezza. E io ero così, che se qualcuno avesse tentato con quel la che si chiama una mano di arruffargli i capelli o persino contemplato di molestarli, io gli taglia vo la testa e la gettavo nel mare perché, più di tutti, essi rappresentano Dio nella sua forma più pura e più splendida. E come mi sentivo? Ebbene, nel palazzo a quel tempo ho imparato a ridere grandemente, ma quando tor navo sull'altipiano, lì non c'era nulla per me. Tutto andava avanti senza di me. E non c'era nulla che d icesse che gli mancavo quando me ne andavo. Questa era la grande sfida. Perché non gli mancavo? Perché era lì? Non sapeva che c'ero anch'io? Vedete, era la combinazione di quei luoghi, come voi direste, ad essere la mia casa, era quella, ovunque fosse. NON AVEVO ALTRO MAESTRO CHE LA NATURA Quando le donne della mia armata si presero cura di me, subii i loro co mandi, fui sottomesso, intimidito, umiliato, proprio così, spogliato sotto i loro occhi e dovetti rinunciare a gran p arte del mio potere e, per così dire, del mio odio. Non potendo fare altro, contemplavo ogni cosa attorno a me. Disprezzavo gli uomini. Non avrei mai contemplato gli uomini perché erano malvagi nella loro anima. Quella era stata opera di coloro che erano stati malvagi nel loro essere. Ero sicuro di questo, eppure anch'io er o malvagio come loro. Fu allora che contemplai il grido dello sparviero notturno e il sorgere del sole e il suo splendore sopra la valle. Quando imparai a conoscere la Fonte, non avevo un maestro che mi insegn asse qualcosa sulla Fonte o sul Padre. Fu un'esperienza di semplicità, cosa che tutti, come si dice, danno p er scontato, espressione che si adatta bene a questa società. Imparai dal tempo. Imparai dai giorni. Imparai da lle notti. E imparai dalla vita tenera ed apparentemente insignificante che sa affermarsi prepotente anche in pr esenza di distruzione e di guerra. Ad essere maestro del mio essere fu la Fonte stessa. Non avendo avuto il privilegio, proprio così, di un'educazione e di conos cere quella che si chiama scienza, non avendo avuto il privilegio di esprimermi come un essere umano, aven do sperimentato odio, dolore inesplicabile, disperazione e grande afflizione, non avevo altro da sfida re tranne forse la ragione che mi aveva portato qui. Non sapevo a quel tempo di essere io stesso la ragione che mi aveva portato qui. Capisci? Ma a partire da questo, imparai davvero a comprendere un elemento che t rovavo più potente

dell'uomo, un elemento che trovavo più intelligente dell'uomo - un elemento che ca pivo che poteva vivere in coesistenza pacifica accanto e a dispetto dell'uomo - e che doveva essere il Dio Sconosciuto. Furono gli elementi che mi istruirono, caro essere. E io sono davvero fortunato perché venend o istruito dagli elementi e confrontandomi con essi, non c'era nessuno a dirmi che sbagliavo. E gli elementi non mi hanno mai insegnato il fallimento, vedi, perché essi sono tenaci. È così che ho imparato. Ho imparato da qualcosa che è persistente, che non fallisce mai, che è faci le da comprendere per l'uomo che vi rivolge la mente. Per questo, proprio così, non caddi preda dell'ipo crisia del dogma o di credenze superstiziose o degli Dei dalle molte facce che voi cercate di acconten tare, o del marchio, proprio così, che ci considerava incapaci di una perfezione che non avremmo mai ottenuto. Non fui mai vittima di questo tipo di insegnamento. È per questo che fu più facile per me fare in una sola esistenza quello che coloro che hanno cercato Dio nella comprensione di altri uomini hanno impiegato molti m illenni a fare. Hanno cercato Dio nelle leggi del governo, nelle leggi della chiesa, nella storia, sen za mai chiedersi chi l'avesse scritta e perché. Hanno basato la loro fede, la loro comprensione, la loro vita, i l processo dei loro pensieri su qualcosa che, vita dopo vita, dopo vita si è rivelato esso stesso un fallimento. E tuttavia l'essere umano inciampa ancora nel proprio ego alterato ed avendo paura di ammettere a se stess o che forse ha sbagliato, continua, proprio così, nella caparbia ipocrisia che conduce solo alla morte. Io fui molto fortunato, caro essere. Il sole non mi maledisse mai. La l una non mi disse mai che dovevo essere in un certo modo. Il vento mi provocò e mi stuzzicò. E la brina e la rugiada e il profumo dell'erba e gli insetti in continuo movimento e l'urlo dello sparviero notturno, sapete, sono co se che non falliscono mai. La loro scienza è semplice. E la cosa splendida che imparai su di loro è che nella loro persistenza non pronunciano parola. Il sole non guardò mai giù verso di me per dire: "Ramtha, se vuo i conoscermi devi venerarmi". E non guardò mai giù verso di me per dire: "Ramtha, è ora di svegliarsi e di ammirare la mia bellezza". Esso era lì quando io lo guardavo. Capite? Questo è l'inizio. Questo non vi abbandonerà mai. Questo vi insegnerà una ver ità più pura e più chiara di qualsiasi cosa scritta da essere umano. C'era una grande foresta lassù nel nord. Presi, proprio così, quelli che ch iamereste i più meschini dei miei guerrieri. Ed alcuni di loro erano molto vecchi, ma avevano ancora coraggio . Li condussi in una lunga marcia - che durò, proprio così, ottantadue giorni secondo il vostro calcolo del tem po - fino ad una foresta lassù nel nord. Marciarono direttamente fino al centro della foresta, ed io trovai l'albero più grande della foresta. Sapete quanto era grande? Lo feci circondare da un'intera legione e li feci tenere per mano come bambini. Si sentirono umiliati, ma si misero in cerchio attorno all'albero. Sape te, quei buffoni continuavano ad inciampare nelle radici e a guardare se qualcuno li osservava. Li feci tenere pe r mano come bambini. E

tenersi per mano, sapete, era deprecabile. E io giravo attorno a loro e ridevo di loro. Sollevavo i loro kilt e ri devo di loro, vedevo le loro gambe irrigidirsi ed essi, volgendomi la schiena, guardavano sopra le loro spalle chie dendosi che cosa il Ram gli avrebbe fatto un momento dopo. Dissi loro: "Pensate che questo sia un grande alb ero?" E tutti erano d'accordo che era un grande albero. "Che cosa possiede questo albero che voi non possedete?" Ed essi erano ancora occupati a tenersi per mano e a non mettersi le mani sui fianchi. Continuavano ad inciampare e a borbot tare e a lanciarmi occhiate e a chiedersi che cosa avrei fatto un momento dopo. Nemmeno pensavano a ll'albero. Girai di nuovo attorno a loro ed estrassi la mia spada e gliela puntai dietro le orecchie . "Che cosa ha quest'albero che voi non avete?" E uno dopo l'altro li punzecchiavo per bene per farli arrivare al punto , ed uno disse: "Quest'albero è più alto di noi". Era una buona risposta. Ed un altro disse: "Non ho mai visto un al bero così, quindi è un albero nuovo per me". "Che cosa sa questo albero che voi non sapete?" Ed uno disse: "Ma, Sign ore, un albero non pensa. Non ha un intelletto". Ed io gli dissi: "Lo so che non ce l'ha. Pensi che tutte le c ose abbiano bisogno di un intelletto, barbaro?" Dissi: "Cercate di vedere la cima di quest'albero". E dovreste averli visti tutti tendere la testa all'indietro per vedere. Ora stava diventando un gioco molto serio per loro, per ché ora c'era competizione: chi avrebbe trovato per primo la risposta giusta? Quello è un guerriero per voi, s apete. Ed essi borbottavano confusamente e nessuno riusciva davvero a vedere la cima, e certo nessuno avrebb e potuto, stando così lontano. Tornai e dissi: "Quest'albero non sa morire. Quest'albero sa solo viver e". E mentre essi guardavano io mi girai sui tacchi ed andai a raccogliere quello che si definisce il seme di quell 'albero. E dissi: "Vedete questo piccolo seme? È questo il suo aspetto. Che cosa nasce dal seme? Esso semplicemente cresce". Ed essi raggrinzirono la fronte cercando onestamente di comprendere quello che cercavo d i dire loro. "Quest'albero era qui prima della madre della madre della madre della madre della madre della madre di vostra nonna. Ed era già un grande albero e sarà ancora qui quando voi morirete nel vostro stesso san gue. E sarà qui per molte generazioni quando voi tornerete attraverso il seme della vostra generazione, pe rché i vostri figli saranno il vostro futuro sé". Ed uno di loro mi disse: "Ma, Signore, potremmo prendere un'acc etta ed abbattere quest'albero e bruciarlo". "Esattamente. Solo tu lo sai e solo tu muori. L'albero non lo sa; esso sa solo vivere, sa solo protendersi verso la luce. Non ha il pensiero della distruzione nella sua comprensione ed è mo lto intelligente". Ed essi contemplarono ed uno disse: "Signore, perché noi moriamo?" Lo guardai: "Perché non sappiamo chi siamo. Voi, miei amati soldati, siet e i bastardi di questa terra. Noi

non sappiamo da dove siamo provenuti e perché siamo qui. Quando non sappiamo, siam o lo spreco di questa terra. Siamo la sua morte. Abbattiamo la tirannia, ma essa è ciò che siamo ne l nostro essere. Noi non sappiamo quello che l'albero sa". E, sapete, l'uomo pianse e si accovacciò e si sfilò la spada e pianse. "Per ché, o Signore, non sappiamo chi siamo?" "Perché non siete ancora rimasti fermi abbastanza a lungo a contemplare c iò che è in voi come ha fatto l'albero. Anche se l'aveste fatto non comprendereste comunque completament e la vostra maestà, perché i vostri pensieri cambiano ogni momento -ogni momento. Ma cercando di compr endere quei pensieri sarete preoccupati di comprendere voi stessi e non vi penserete mai nella morte. Voi sapete che morirete; ecco perché morite. Scendete persino in guerra contro gli altri per esserne certi. Potreste bruciare un albero, è vero, ma solo qualcosa che nel suo intelletto conosce la morte potrebbe farlo. U n albero vivrà sempre. Ed un giorno qui costruiranno, come si dice, una grande città ed arriveranno in questa f oresta ed abbatteranno questo grande albero e con esso costruiranno molte case". E dissi: "Ma, sapete? Le case vivranno ben oltre le persone che le hanno costruite. Così l'albero continuerà a vivere". Ho osservato tutte queste cose, gli elementi - che sono il più puro maest ro che ci sia. Gli elementi sopravviveranno quando l'uomo muore, sempre. Quando contemplavo il Padre in tutt o il suo splendore, c'erano soprattutto due cose, proprio così, che mi facevano credere nella vita ete rna: il sole, che io chiamavo Ra, il suo glorioso apparire all'orizzonte e il suo viaggio attraverso i cieli fino al suo tramonto, proprio così, ad occidente dove si abbandona al sonno dando vita ad una bellezza meravigli osa; e la luna nella sua pallida luce che danzando attraversa il cielo ed illumina l'oscurità in modi miste riosi e splendidi. Ho imparato anche che la muta voce del Padre, il sole - anche se non considerata - controlla sottilmente la vita. Infatti persino chi è prode e coraggioso, chi combatte e trama contro qualcuno, al tramont o del sole sospende le ostilità. E quando vidi una vecchia donna abbandonare questo piano e aggrapparsi disperatamente al lenzuolo di lino grezzo che lei stessa aveva tessuto per suo figlio morto da lun go tempo, la vidi morire, maestro, nella luce del sole di mezzogiorno. E la vita abbandonò il suo corpo con sussulti e singhiozzi. E vidi la vecchia donna, proprio così, cominciare a raggrinzirsi nella luce e la sua bocca aprirsi i n un'espressione di stupore ed i suoi occhi diventare insensibili alla luce. Nulla si muoveva tranne la brezza ne i suoi vecchi capelli. E guardai quella donna che aveva generato un figlio, a quel tempo ormai morto; grande era la loro intelligenza. E guardai in alto verso il sole che non muore mai. Era lo stesso sole che la vecch ia donna aveva visto attraverso

la fessura del soffitto quando, alla sua nascita, aveva aperto per la prima volt a gli occhi nelle braccia di sua madre. Era lo stesso sole che come ultima cosa vide prima di morire. Mentre sepp ellivamo la vecchia donna, guardai di nuovo il sole e capii che dovevo tenerlo in grande considerazione. Co minciai a riflettere su di esso e sui giorni e sulla vita e sulle creature che vivevano a dispetto dell'uomo. E cominciai a comprendere che gli Dei nella mente degli uomini erano in realtà la personificazione, proprio così, dell e cose che essi più temevano e rispettavano, e che il vero Dio era colui che permetteva quell'illusione, quel l'ideale, e che ci sarà sempre, anche quando l'uomo ritornerà ad un'altra primavera, ad un'altra vita. Ben presto, maestro, compresi che è in quel potere, in quella vita, in que ll'eternità sempre presente che risiede la vera venerazione del vero Dio, il Dio Sconosciuto - la forza della vi ta. E cominciai a comprendere chi fosse il Dio Sconosciuto. Non era altro che la vostra vita, inesauribile. Ho con quistato me stesso attraverso l'odio, cercando di distruggere me stesso, come cosa imperfetta. Non che io non abbia fatto nulla e che sia puro nel mio essere. Ho fatto tutto. E per questo ho acquisito saggezza da tutto ciò che ho fatto e non dovrò rifarlo mai più. Sono virtuoso perché ho fatto tutto per diventare ciò che sono. Oh es sere, come fai a sapere che cos'è l'amore finché non hai odiato? Come fai a sapere che cos'è la vita finché non sei sull'orlo della morte e il sole continua a sorgere a dispetto della tua morte e gli uccelli nemm eno ti guardano? Non lo sai finché non giungi al punto, proprio così, della realizzazione. In ogni momento fiori sce la realizzazione. Non c'è nulla che l'uomo mi abbia mai insegnato - nulla di illuminante. Illuminazione si gnifica conoscenza. Conoscenza di qualcosa diventa illuminazione su qualcosa. È quanto è là fuori che mi h a fatto da maestro. Quando, attraverso pensieri elevati, scoprii chi e che cos'era il Padre, non volevo più appassire e morire come aveva fatto la vecchia donna; avevo visto morire molti esseri coraggiosi af fidati al mio comando. E pensai che doveva esserci una via per continuare a vivere come il sole continua a vivere. Durante la mia convalescenza, una volta guarito dalla profonda disperazione del mio corpo, sedu to su un altipiano solitario, cominciai a riflettere e ad osservare lontano all'orizzonte i contorni evanescen ti di montagne spettrali e di valli inesplorate. E mi chiesi come potevo diventare una parte di quell'essenza che è pe renne. L'ILLUMINAZIONE: IL SIGNORE DEL VENTO Ma quando sedevo su quello che si chiama il mio altipiano, mentre la mia armata ingrassava e impigriva, non c'era altro da fare che riflettere su quella che voi chiamereste la mia gioventù sprecata. Ero stato molto indaffarato nella mia gioventù. E me ne stavo seduto lì a contemplare qu ello che si chiama Dio Sconosciuto, a chiedermi che aspetto avesse, che cosa sarebbe stato essere il Di o Sconosciuto. E con mia grande sorpresa e grande sollievo arrivò, proprio così, un leggero vento. E il vento si divertì con me quel giorno. Si avviluppò e mi passò tra i capelli, attraverso le dita e mi asciugò gli occ

hi pieni di lacrime e mi sollevò il mantello che era lungo e regale e me lo fece roteare sopra la testa. Ca pirete che non era certo una posizione nobile per un conquistatore. Ma mentre mi liberavo la testa dal mantel lo e lo riportavo giù e mi guardavo attorno per ricompormi e tornare al mio studio, il vento fece roteare a ccanto a me della sabbia color zafferano trasformandola in una soffice colonna che raggiungeva il cielo. E io guardavo quella colonna. E poi, in un momento in cui non prestavo abbastanza attenzione, il vento cessò, pe rmettendo alla polvere di cadérmi addosso. Il vento quindi attraversò fischiando una stretta gola fin giù dove scorre i l fiume e nello splendido frutteto trasformò le foglie da verde smeraldo in argento. E sollevò, proprio così, la gonna a una splendida fanciulla, fino alla vita, facendola sorridere divertita. E soffiò via il berretto a un bambino che lo inseguì ridendo gioiosamente. Il vento, quello doveva essere il Dio Sconosciuto. Non c'era uomo vivente che io avessi voluto come ideale - nessun uomo. Non conoscevo uomo con cui avrei scambiato quello che ero - nessun uomo. Ma il vento, per come si comportava, era davvero un ideale; così chiesi al vento d i tornare. Ed esso rise e continuò ad infuriare nella stretta gola. E poi quando, ormai blu in viso a forza di gridare ordini, tornai a sedermi sulle cosce, allora arrivò e mi soffiò dolcemente in viso. Questa è libertà. Fu allora che capii che cos'era il potere invisibile. Contemplai il vento, maestro, e mi allineai con la sua sfuggevolezza e leggerezza e i suoi contorni indefiniti. E contemplando il vento, fu il vento che diventai, nel la mia ricerca per diventare. Nella vita ho desiderato diventare il vento, e ho contemplato su di esso per anni e anni. Esso era divenuto il mio ideale; quello era ciò che volevo. Quello era ciò che tutti i miei p ensieri erano decisi a diventare. La prima volta accadde solo dopo sei anni da quella che era stata la mia resurrezione, ma ogni sera, maestro, andavo, proprio così, in un luogo solitario e fissavo la luna e il suo leggero pallore e contemplavo il vento. E poi solo per caso lo divenni, proprio così. Ma quando lo d ivenni, avevo solo lasciato il mio corpo, come voi direste. Quel pensiero era così attraente che lasciai il corpo e mi ritrovai nell'aria. E quando dall'alto guardai il mio corpo, venni preso dallo spavento ed ebbi paura, per la prima volta da quando ero stato trafitto. E fu la paura a riportarmi nel corpo. Mi gettai a ter ra e mi rivolsi alla Fonte - il potere, la causa, il vento - e la glorificai per avermi elevato attraverso i suoi pensie ri. E non ho mai dimenticato la sua grazie e la sua bellezza e il suo confinarsi nella vita che ero diventato in que llo splendido momento. Ero in quello che è chiamato paradiso, maestro, perché pensavo di essere div entato il vento, poiché ero stato, ne ero sicuro, in un luogo dove il vento, se avesse potuto, mi avrebb e visto. È questo che feci. Non volevo nulla. Non desideravo nulla, se non quel solo pensiero di diventare quell a libertà. E dopo averlo fatto la prima volta, nonostante i miei duri sforzi - e il sudore che usciva dal mio corp o e tutte le imprecazioni che

seguirono - non andai da nessuna parte. Rimasi lì, e ancor più pesante di quanto pen sassi di esserlo prima, solo perché ero consapevole di quanto ero pesante. E quando cominciai a considerar e che cosa mi aveva

dato quella sfuggevolezza, capii che era stato un pensiero completo, chiaro, det erminato che era allineato con un ideale - il vento. La sera successiva tornai nel luogo del mio movimento solitario. Contemplai il vento con gioia esuberante. E non divenni nulla. E vi tornai più e più volte. Sapevo nella ragione che quell'esperienza non era semplice immaginazione, ma che era veramente successa. Avevo visto una p rospettiva diversa. Ero stato nell'aria come se fossi stato un falco. Avevo ali che non vedevo. Ed avevo visto il mio pietoso sé sotto di me. Passò molto tempo, maestro, prima che tornassi a diventare il vento; seco ndo il vostro calcolo del tempo, due anni dalla prima volta. E questa volta, maestro, accadde non contempl ando il vento, bensì mentre mi abbandonavo a quello che si chiama un sonno ristoratore. Glorificai la Fonte, il sole, la vita, la polvere color zafferano, la luna, le stelle, il dolce profumo del gelsomino; glo rificai tutto questo. E appena chiusi le palpebre, ecco, ero di nuovo nei cieli come vento. Mi ci volle molto tempo per capire come andare in altri luoghi. E mi st abilizzai per lunghi periodi sopra me stesso senza stancarmi. E poi mi accorsi, proprio così, che l'essere chiamato C athay era in una posizione molto pericolosa perché - lui che era un carattere robusto che cercava i meravigli osi modi delle donne e bevande forti e raccontava storie caricandole più di quel che erano, solo per aume ntarne il fascino - si era messo in una posizione pericolosa. Dal mio punto di vista vidi la vita mancargli . E volendo andare da Cathay a liberargli il piede dalla staffa fissata al cavallo, nel momento in cui il mio p ensiero era con lui, in un batter d'occhio io ero lì e gli liberai il piede dalla staffa e rimasi sopra di lui e gli augurai ogni bene. Ed egli pensò che fossi un sogno. Imparai a viaggiare nello spazio di un attimo, e avevo capito che il Di o conclusivo che è allineato con il vento e il sole e i cieli è il pensiero, perché ovunque sia il pensiero, lì è l'essere c he è il Dio che voi siete. Per molti anni seppi trovare il varco verso regni e altri esseri e vite mai viste, e visitai, proprio così, quelle che chiamate civiltà, nel momento della nascita del loro futuro. Imparai le vie dei mi ei amati fratelli che mi avrebbero seguito, maestro, nel loro avvento su questo piano per scoprire la Fon te. Vedete, quando venite qui, non avete memoria, perché siete presi nel sé del l'ego che appartiene al corpo. Una volta che imparai queste cose, maestro, cominciai subito a insegnare la Fonte a tutti i miei amati fratelli. Nello scoprire chi ero, passai dappri-ma attraverso il rifiuto, il din iego, l'odio, la guerra, la vicinanza della morte e poi venne il tempo di essere in pace e di guardarmi attorno in cerca di risposte. Non ho mai chiesto nulla a nessuno. Ho sempre chiesto solo a me stesso - solo a me stesso. Gli altr i potevano chiedere a se stessi se volevano unirsi alla mia opinione. Ma poi ero sempre corretto in qualsiasi co sa facessi, sempre responsabile di qualunque cosa facessi. Maestro, se chiedi a un uomo: "Come dovrei credere? C ome dovrei apparire? In che cosa dovrei credere? Come dovrei vivere?" Guarda quello che sono loro, e che

consapevolezza hanno, come io feci ai miei tempi. Se fai così, morirai. Questa è una verità. Vai e chiedi al vento: "Dammi conoscenza, vento. Aprimi e fammi conosce re". Ed esso lo farà. Ti cambierà da olivo in argento, ed andrà nei meandri della valle e riderà sfacciatamente libero. Io non mi fidavo dell'uomo; lo disprezzavo. Ma quando imparai a conoscere il Dio Sconosciu to e la vita, cominciai ad imparare a conoscere me stesso e ad amare me stesso. Allora cominciai ad amare g li altri. Ma dopo un certo punto, medico, quel pensiero lentamente divenne la forza della vita stessa in tu tta la mia struttura cellulare.5 La mia anima cambiò il programma delle mie cellule per aumentare in esse la freque nza vibratoria perché il desiderio era così forte. Ma fu la pace che permise a questo di accadere. Quando c erchi a fatica di essere qualcosa, non fai nulla se non essere quella fatica. Sai, è lo sforzo che viene es pulso. Io non ho mai perso di vista quell'ideale, né ho mai dimenticato il momento della sensazione che ho prova to guardando giù verso il mio pietoso corpo. Ma io ero la pace che andava da qui, medico, a qui, e i controlli lì comi nciarono a funzionare. Tutte le mie ghiandole erano cambiate. Quella che si chiama ipofisi cominciò ad espandersi grandemente perché non avevo desideri nei miei lombi; era tutta paura. E questo potenziò l'anima perc hé cambiasse la frequenza vibratoria e tutta la frequenza nel corpo - in tutto il corpo - finché diventai se mpre più leggero. E la gente mi guardava e diceva: "Che bagliore attorno al maestro!" Ed era vero. E il bagliore e la luce erano la prova evidente della maggiore velocità della vibrazione a cui il corpo era sottoposto. E , maestro, i miei pensieri divennero come uno solo e qualunque cosa fosse, era pensata per essere fatta, e qu indi cominciai a perdermi e a diventare sempre più indistinto alla luce della luna. E una notte diventai là do v'era la luna. E non c'era più paura. Ed ero giulivo e gioioso. Ciò che avevo fatto era inaudito, eppure tornai, ma solo per aspettare con ansia e vedere se avrei saputo rifarlo ancora e ancora. E lo feci. 5. La persona a cui Ramtha racconta questa storia è un medico. Divenne un'aspettativa naturale per me - come per voi lo è il respiro - ma ci volle tutto quel tempo per programmare l'anima perché permettesse a tutto questo di accadere. Vedete? La gent e si siede lì e pensa di essere questo e di essere quello, e se non lo sono un momento dopo, si arrendono e restano frustrati. Non hanno pazienza, perché il pensiero deve trascendere se stesso nell'emozione e l'em ozione deve attraversare tutto il processo fisico. È così che succede. Ma non intendo assolutamente dire che voi dobbiate impiegare tutto il tempo che ho impiegato io. Io ero un uomo ignorante; voi avete imparato . Quello che serve è accettarlo - accettarlo. Lo sapete. Non c'è dubbio; lo sapete. Questo è ciò che crea l'emoz ione nell'anima che a sua volta porta al cambiamento nella struttura fisica, e allora succede.

L'ASCENSIONE E arrivò il momento in cui era ora che i giorni di questo vecchio uomo ar rivassero alla fine, in cui tutto quello che avevo stabilito di compiere, tutto quello che ero, fu compiuto. Indir izzai allora il mio viaggio attraverso il fiume chiamato Indo, maestro, parlai in comunione con tutta la mia gente e dissi loro che questa verità era verità; che la loro guida divina non ero io, bensì la Fonte che aveva creat o me come aveva creato loro. E perché potessero credermi, e con loro grande sorpresa, mi elevai in alto s opra di loro. Le donne cominciarono a gridare atterrite, e gli uomini, i soldati, nel loro stupore lasc iarono cadere le spade. Mi congedai da tutti loro e li esortai ad imparare come io avevo imparato e a diven tare ciò che io ero diventato, ognuno a modo proprio. Se vuoi diventare la cosa che desideri diventare, allinea ad essa i tuo i pensieri. Nel vento c'è un potere che è in grado di intimidire un soldato e che in un sol soffio può sollevare la terr a fino in cielo. E non può essere imbrigliato o schiavizzato e non può essere asservito a nulla tranne che a se stes so. Io contemplai il libero movimento del vento e lo divenni. Fu così che feci. La difficoltà che tutti hanno nei confronti di questo ideale è che sono anc ora prigionieri dell'idea della morte e dell'invecchiamento. E sono prigionieri dell'idea di dover trovare una m acchina che li porti lassù. Sono prigionieri della complessità invece di cogliere la semplicità della linea che il Pa dre è. Si fa in modo semplice, mai in modo difficile. Così sia. Dopo essere asceso accadde che conobbi tutto quel lo che volevo conoscere, perché mi ero liberato dalla densità della carne ed ero entrato nella fluidità del pen siero. E non ero inibito da nulla. Sapevo com'era fatto strutturalmente quello che si chiama uomo - Dio. Ma a quel tempo non lo sapevo. Sapevo solo che ero in pace con quello che avevo fatto e che ero in pace con la vita. E allora la lasciai scorrere in me. Non ero più un barbaro ignorante. Non ero più ansioso di fare la guerra, di sentire l'odore della battaglia. Non ero più ansioso e sovraeccitato e sovraffaticato. Non avevo più i pen sieri che hanno gli uomini. Ero ben oltre questo. Ero nella vita e nella magnificenza che vedevo nei cieli g iorno dopo giorno e notte dopo notte. Quella era la mia vita. Ossia quando arrivò la pace e quando divenni tutt'u no con il Dio Sconosciuto. Non lo combattevo più. Oggi è un compito duro chiedere di essere tanto pazienti in q uesta vita, perché ora tutti vivono molto velocemente e muoiono molto giovani. Non sanno come vivere pe rché vivono dominati dal tempo. Devono farlo in un certo lasso di tempo o non lo faranno mai. Finché hanno questa sensazione, non lo faranno mai. Saranno vissuti solo in base al tempo e quella sarà la loro realizzaz ione in questa vita. Capite? Io sono Ramtha, e sono chiamato il Dio. Sono stato il primo Dio ad esse re mai stato conosciuto. Sono stato il primo uomo ad essere mai asceso, a nascere da donna e a nascere da uomo su questo piano di consapevolezza per ascendere, proprio così, non grazie agli insegnamenti di uomini , ma grazie a una

comprensione innata dello scopo della vita in ogni cosa. La mia ascensione avven ne 35.000 anni fa nella comprensione del vostro calendario. Che cos'è l'ascensione? Portare tutto quello c he sono, nell'eternità, come il vento. Se avessi dato ascolto all'uomo, maestro, sarei morto in quella v ita. Tutti qui muoiono, perché sanno che lo faranno, e tutti qui vivono per le opinioni degli altri. Che follia . Ho imparato ad amare me stesso quando mi sono concesso qualcosa di grande e maestoso. Qualunque cosa l'uomo contempli nel suo essere, lo diventerà, perché egli è i l Dio nascosto dietro la maschera dell'umanità. La tua vera identità, Signore, non è il tuo corpo. 6 Hai creato il tuo corpo da quelli che sono chiamati i lombi di tuo padre e dal grembo di tua madre. Da quella che è chia mata argilla, essi te l'hanno dato, tu l'hai progettato, ma non è te. Quello che sei, essere, è invisibile . Nessuno ti avrebbe mai conosciuto se tu non avessi avuto una bocca per parlare e occhi per vedere e man i per sentire. Se tu fossi stato muto e cieco, essere, e catatonico e fossi vissuto dietro questo, ti avreb bero sepolto, perché non ti avrebbero mai conosciuto poiché, essere, tu non puoi esprimerti su questo piano se non hai un corpo attraverso cui farlo. Il vero te è invisibile, come il vento. Mostrami un pensiero; mostrami il tuo pensare; mostrami un atteggiamento; mostrami una vita passata. I grandi Dei che fecero questo piano, maestro, non erano di questa dimensione, né erano di questa vibrazione, ma di una vibrazione chiamata lu ce, dove i pensieri hanno un corpo di luce. Il tuo corpo è luce, ma questo piano non può vederlo, perché vibra a d una velocità inferiore a quella della luce; è nella massa. Quando divenni il vento, realizzai c he quello che ero, non era ciò che sono. Io sono un enigma in questo corpo, ma esisto e la meraviglia che io so no è avvertita da tutti coloro che vengono ai miei incontri. Eppure chi sono loro per dire che sono reale? Che cosa sanno della realtà su questo piano? 6. Signore è un termine che sta per Maestro. Contemplatevi dentro di voi al di là del corpo, nell'invisibile. È un'avven tura. È lì che troverete voi stessi, non negli occhi di qualcun altro, bensì nella vostra stessa comprensione. Ho inseg nato questo ai miei guerrieri. Oggi essi mi venerano come un Dio nel mio paese. Io questo lo disprezzo. Non san no nemmeno cos'è Dio. Sono un branco di veneratori invece che di gente che è. Diventate voi stessi, ma s appiate chi siete. Osservate i vostri pensieri. Osservatevi. Conversate col vento. Danzate alla luce della lu na. Amate l'alba. Vi insegneranno tutto quello che c'è da sapere sulla vita, perché essi lo sono, e continueranno a vi vere quando tutto questo morirà. Capite quello che vi ho detto? CONQUISTARE SE STESSI

Per acquisire quella che chiamate conoscenza dovete diventare umili e gu ardare chi siete - non quello che vi dice il vostro specchio, ma chi siete - e vedere quello che c'è in voi, il sublime Dio individuale. E dovete smettere di mantenervi prigionieri. Tutti voi in questa sala lo fate, tranne un solo essere, un solo essere. Sapete che cos'è una prigione? Posso manifestarvi un sotterraneo o due in modo che possia te comprendere come si percepisce la verità quando si è dietro le sbarre e i ratti vi mangiano i piedi e i pidocchi vi brulicano nei capelli e i vermi escono dal fetore del vostro stereo. Voi siete prigionieri di voi stessi, come anch'io lo fui. Perché, benché in me, come nella stirpe da cui provenivo, ci fosse il desiderio di divenire maestro di me stesso, non conoscevo e non comprendevo la carne, il pensiero coagulato e i suoi bisogni, i suoi desideri e la sua consapevolezza sul piano inferiore dell'esistenza. Non sapevo che cosa ciò comportasse. Così finii per creare un gran conflitto, in un periodo grande e terribile nel vostro tempo, ormai passato, in cui le cose dovevano essere riordinate nella consapevolezza e dentro se stessi. Sapete come fate a imprigionare la vostra verità? Voi non sapete chi siete . Io ero uno sporco Lemuriano senz'anima. E voi sapete chi siete? Conoscete la virtù che esiste in voi? Sapete c he cosa siete venuti a fare qui? Avete scaricato sugli altri tutta la responsabilità per la vostra vita, tutti voi l'avete fatto. Tutti sono responsabili della vostra infelicità. È un grave errore, ma è anche una grande opportu nità per imparare. Quando sapete chi siete - e nella mia vita impiegai sessantatré anni ad im pararlo - guarderete a voi stessi e vedrete immediatamente chi ha creato tutti i destini che avete vissuto per vostra propria scelta. E vedrete che tutta l'infelicità è dovuta a una vostra scelta. E che tutta la felicità è d ovuta a una vostra scelta. Che siete stati voi e nessun altro. Quando sapete diventare umili abbastanza per guardare a voi stessi - a voi stessi, per sentirvi, per chiedervi perché e poi dire: "So perché", e diventare ragi onevoli con voi stessi - allora avete tolto le sbarre alla verità, che è l'uccello che si alza nel cielo chiamato fe licità, virtù, unità e pace. Ho dormito beatamente nell'ultimo periodo dei miei sessantatré anni di illuminazione. Ho dormito beatamente perché ero un uomo in pace. Avevo fatto pace con tutte le cose. Avevo fatto pace c on tutte le cose ed avevo imparato ad amare e a rispettare e ad ammirare i miei più grandi avversari, perché ero io la loro minaccia. Avevo imparato ad amarli perché avevo imparato ad amare davvero l'elegan za chiamata Ramtha. Voi vivete vita dopo vita dopo vita. Si può vivere un milione di anni in u na vita. Sapete perché a voi servono tanto tempo e tante vite? Per la vostra incapacità di vedere chi siete. Gi udicate un altro e quel giudizio che avete dato, un giorno, deciderà di vivere per il vostro maggior bene, perché comprendiate meglio gli altri attraverso lo strumento chiamato sé. Ma per la maggior parte di t utte le vostre vite non avete imparato che una cosa. Siete stati lenti ad accelerare la conoscenza perché vi sie te rifiutati di vedere chi

l'aveva creata; vi siete rifiutati di vederlo. Ebbene, posso dirvi che tutti voi siete stati ogni immaginabile essere di ogni colore che sia mai stato creato da quelli che si chiamano lombi genetici e grembo di donna e di uomo. Siete stati esseri infimi, come i Lemuriani, fino ai più arroganti, come gli Atlatiani. Siete stati tutti -tutti. Ma perché non cercare, in una vita, di accelerare ciò che può richiedere un momento per p roclamare e per rivelare se stessi nella compassione dell'anima, vedendo chi siete? E cominciai a comprendere chi era Ramtha. Amai in modo veramente gioioso ciò che ero, e mi sentivo molto compiaciuto di esserlo, così divenni io. Perché? Perché ero in pace con il Dio S conosciuto che avevo trovato attraverso me - me - e l'unico potente e splendido modo per creare il mi o destino e per guidare la mia gente verso una comprensione più grande. E tutto quello che avevo fatto prima non ebbe più importanza quando perdonai me stesso e capii perché l'avevo fatto; non mi tormentò più. Non mi fe ce più soffrire. Non mi spinse più a conquistare. Vi ho trasmesso splendidi insegnamenti. E vi dico - e tutti voi continua te a non capire quello che vi sto dicendo - che tutto ciò che siete stati, lo siete stati allo scopo di acquisire co mprensione e amore. Quando l'uomo ha creato il giusto e lo sbagliato e una verità che tutto giudica, ha creat o anche la paura e il senso di colpa e l'incapacità di progredire in una vita spirituale. Dicendo spirituale, int endo tutta la vita, non solo quel qualcosa di meraviglioso di cui si parla in termini filosofici in certi giorni d ella settimana, ma la vita di tutti i giorni. E allora vi inibite e sprofondate nelle vostre preoccupazioni e vi perde te nel vostro disprezzo e vi negate attraverso il vostro stesso sé. Io vi dico, esseri, che tutto ciò che avete fatto in tutte le vostre vite, va bene. Dio, il Padre, che è proprio la vibrazione di questa meravigliosa struttura molecolare, non vi ha giudicato. Egli non conosce giudizio perché non conosce perfezione, che è totale limitazione. Egli solam ente è. Egli è l'è che ama, che è tutto. E quel sé è il potere onnicomprensivo di tutti voi raccolti qui, di tutte le persone ovunque siano. Dio non vi ha mai giudicati, non vi ha mai spinti ad essere santi o demo ni. Questo l'avete fatto solo voi a voi stessi, non sapendo chi siete. Se il Padre, in tutto ciò che egli è, ha trovato gioia e bontà nel vostro meraviglioso essere, questo è un guadagno per voi, e avete ancora vita da vivere i l prossimo momento per esaltare quello che si chiama il vostro sé divino. Amati esseri, quando vi dico ch e siete Dio, vivetelo e così potrete vedere e comprendere perché siete stati ciò che siete stati. Il Dio Sconosciuto era dunque tutto: il crepuscolo, l'uccello notturno e il suo stormire tra le fronde, l'uccello selvatico nei suoi voli stagionali, le risate dei bambini e la magia d egli amanti, il rosso rubino del vino e la dolcezza del miele. Egli è tutte le cose, tutte le cose che sono perenni. Comprendendo questo, ho conosciuto il Dio Sconosciuto. Non fu un maestro a insegnarmi questo. Il Ram, il maestro, il conquistatore era in me per farmi comprendere. Era il mio bi sogno di comprendere. Per

questo fui lasciato sedere sull'altipiano con la mia enorme ferita da guarire, a riflettere e a pensare. Tutto ciò che avevo era me stesso, solo, seduto su una grande roccia -non su una splendida sedia come questa. E così ragionai sul perdono prima che ne esistesse la parola. E riflettei sul sé prima ch e esistesse una tale identità. E riflettei su Dio e sul sé come un'unica cosa che risolve il mistero. Quello che ho fatto nella mia vita ve l'ho insegnato in modo chiaro e l'ho manifestato in modo evidente per voi nella vostr a vita, in modo che possiate aver le opportunità che vi permettono di far emergere il desiderio che anch'io ho avuto di rendervi umili per vedere chi siete. E ai molti di voi che ancora chiudono gli occhi non posso inse gnare nulla a causa dell'unica cosa che rende impossibile il mio insegnamento: una mente chiusa. Costoro non se ntono e non percepiscono nulla, perché ciò metterebbe in pericolo la loro ristretta verità di sicurezza. Come c onoscere voi stessi? Vedetevi come una colomba in prigione. Perdonatevi. Il Padre vi ha sempre perdon ati. Guardate ciò che siete. Guardatelo. Guardate la vostra rabbia; perché siete arrabbiati? Guardate la vostra gelosia; perché siete gelosi? Guardate la vostra invidia; perché siete invidi osi? Guardate le vostre insicurezze e capitene il perché. Guardate i vostri giudizi; perché giudicate? Guard ate la vostra mancanza di compassione; perché non siete compassionevoli? E guardate le vostre risate; dove s ono? Contemplate ciò che vi ho detto. Voi non avete la pazienza di resistere sessantatré anni perché avet e troppa fretta. L'impazienza è sprezzante. Ora voi avete assolutamente bisogno di pazienza. Nella mia vita essa è stata la mia vita. E mi ha reso ciò che sono ora per voi ed ha preservato il sé personale chiamat o Ramtha il Grande, in modo che l'infinita sapienza di Dio potesse emergere da questo corpo per trasmet tere insegnamenti in toni a voi familiari. Se volete essere come io sono, pensate come io penso. E rendetelo applicabile a qualsiasi cosa e cerimonia fate, ma applicatelo. SECONDA PARTE I CONCETTI FONDAMENTALI DEGLI INSEGNAMENTI DI RAMTHA Capìtolo 11 Consapevolezza ed Energia creano la natura della realtà Vi saluto miei splendidi esseri e miei splendidi principianti. Vi saluto. Beviamo. Ne avrete bisogno. L'acqua rappresenta ciò che è chiamato la Fonte, l'eterna consapevolezza. È un mezzo a ppropriato per salutare ciò che si definisce il Dio che è in tutti noi. Cominciamo questa sessione salutando la nostra divinità, piuttosto che la nostra fragilità. O mio amato Dio, tu che sei in qualche luogo dentro di m e emergi in questo giorno ed apri la mia mente, apri la mia vita, affinchè io possa fare esperienza di ciò che sen to.

O mio amato Dio, benedici il mio essere e ciò che oggi imparo. Così sia. Alla vita! Splendidi principianti, mi fa piacere che siate qui. Alzate la mano, voi che siete qui come gruppo di principianti. Orbene, perché siete venuti qui? Sperate che il vostro livello di ac cettazione si espanda e che questo in qualche modo cambi la vostra vita? Bene, questa è una buona risposta. Mi piace. Io sono quello che è chiamato Ramtha l'Illuminato. Sono l'essere che ha pro nunciato tutte le parole che avete letto, a cui avete dato ascolto e che vi hanno toccato. È stato come un rint occo di verità. Non lasciatevi sconcertare dal corpo in cui sono. Che il vostro sconcerto riguardi p iuttosto il corpo in cui voi siete. Mi sono rivelato in questa consapevolezza e in questo corpo in un tempo o rmai abbastanza lontano nel vostro tempo. Questo è ciò che si chiama un arrangiamento, come voi dite, avvenuto p rima dell'incarnazione di questo essere. Siete qui per imparare che Dio non assomiglia a nessuno, ma ad ognuno e ad ogni cosa. Inoltre siete qui per imparare che Dio nella sua qualità più esaltante può essere ritr ovato in qualcosa di semplice come un albero, o come voi. SONO PIÙ GRANDE DEL MIO CORPO; SONO UN ESSERE ILLUMINATO Non sono venuto qui, non mi sono rivelato qui, con lo scopo di creare un corpo che incutesse soggezione, che fosse delizioso e bello, perché tutto questo è stato oggetto di vene razione per eo-ni, e lo è ancora oggi. La bellezza è diventata una caratteristica fisica - non è più spirituale, non è più l'invisibile - e voi la venerate. Ma ciò vi rende piccoli, perché la bellezza è una qualità fugace; lo è. E nella vita fisica di una persona fiorisce solo un poco e poi svanisce. Sono venuto, per così dire, in modo straordinario, come essere illuminato. E che cosa significa essere illuminato? Come definite voi l'illumina zione? Significa un essere che è consapevole, che ha una visione molto ampia. Un essere illuminato è pura consapevo lezza manifestata nello Spirito, ossia nella mente. E ciò significa che un essere illuminato avrà una ricche zza più grande nello Spirito che nel corpo. Un essere illuminato è uno che non vede sé stesso come corpo, ma come quell'aspetto che è uno con tutta la vita. Questo è un essere illuminato. Chi non lo è, vede se stesso s eparato, speciale, diverso da tutte le altre forme di vita. Questi sono esseri che sono ignoranti. Così io sono un essere illuminato perché nella mia vita e nei tempi che ho c onosciuto ho avuto la grande e meravigliosa opportunità di essere il mio sé come uomo, di essere un essere umano, di creare la

guerra, di eliminare i tiranni. Un bell'obiettivo, eh? Ma fu solo quando tradii me stesso che divenni umile ed abbandonai la mia arroganza. E in quell'umiltà, quando mi aggrappai alla mia vita che era legata a ciò che chiamereste un sottilissimo filo, mi chiesi quale fosse lo scopo della mia vita e di quella povera gente miserabile. E solo quando dovetti lottare ogni giorno per tenermi in vita e segn avo ogni giorno che ero riuscito a vivere, compresi che la vita in se stessa era la ricompensa. E così per sette an ni rimasi seduto su una roccia, cosa che voi trovereste orrenda, e guarii me stesso. Ogni giorno ed ogni notte g ioivo nel mio Spirito quando mi svegliavo e capivo di esserci ancora. E non mi stancavo mai di osservare la luna crescere e calare e attraversare i cieli di mezzanotte. Mi innamorai disperatamente, inguaribilmente e appassionatamente della natura. Erano la luna e il sole a riaffermare ogni giorno che ero vivo. Comincia i a venerarli. E finii con l'esserlo. Sono chiamato illuminato perché ciò che imparai trascendeva il mio sé fisico. Il guerriero era morto; il conquistatore non c'era più. L'arroganza, come il fumo di un fuoco che si sta speg nendo, danzando nell'aria della notte scomparve. La mia ignoranza scomparve. Così divenni un essere spiritua le. E che cosa significa questo? Significa che non utilizzai il mio cervello e il mio corpo fisico e il m io corpo emozionale per conquistare, per raggiungere degli obiettivi, per devastare e far risorgere la t erra. Ero cambiato. Invece di diventare la solitudine - l'uomo che si oppone all'uomo, la forza che si oppone alla forza - un po' alla volta, giorno dopo giorno, raccolsi le mie forze per diventare una personalità che attrib uiva valore non alla conquista di questo reame, ma alla conquista dell'ignoranza. Qual era in me l'aspetto più ignorante? Ne avevo molti, ma il più ignorante di tutti era il fatto che odiavo il Dio Sconosciuto del mio popolo. Vedete, la mia gente non venerava Dio. Sapevano che c'era un solo Dio e che non aveva nome e non occupava spazio, ma che poteva essere visto in ogni cosa che esisteva, ed ogni cosa che è pensiero, esiste. E quel Dio aveva abbandonato la mia gente miseramente e meschinamente. Io non capivo. Pensavo che quando si amava un Dio la propria vita dovesse essere piacevole e gradevole, che si potessero sconfiggere i nemici e vivere in pace e cantare e danzare ogni giorno della vita. Ma il Dio Sconosciuto del mio popolo, che era tutta la vita, li aveva lasciati cadere schiavi di una razza non così potente. Ed io odiavo quel Dio. Così cercavo di ucciderlo in ogni persona, perché in quel modo era facile conquistarlo, perché in quel modo egli aveva conquistato la mia po vera e misera famiglia. Questo era l'aspetto più ignorante della mia vita: credere che Dio potesse essere conquistato e credere che se si amava Dio, questo potesse salvarci dai torti, dalla schiavitù, dall'asservim ento. Non sapevo che il Dio Sconosciuto risiedeva in tutta la mia gente e in ogni altra persona e che la sua natura era dare. Dio è amore. Che cosa significa questo? Significa che Dio crea e dà, e non prende mai. Questo è c iò che significa. E Dio aveva dato a tutti la vita - quel Dio Sconosciuto - e dando e sostenendo quella

vita permetteva ad ogni forma di vita, poiché aveva una mente simile alla sua, di creare la propria realtà. La mia gente aveva profetizzato che un giorno sarebbe caduta in servitù. Non era successo forse che l a loro profezia alla fine si era realizzata perché si erano focalizzati su di essa? Naturalmente. Il Dio Sconosciut o non è un'unica mente in tutti; è diversi pezzi di un'unica mente in ciascuno. E tutti alla fine diventano consape voli, qualunque scelta abbiano fatto. Questo è il dare di Dio. Non impiegai un giorno a capire questo. Im piegai il resto della mia vita, perché la mia natura barbara odiava e disprezzava, ma la mia natura spirituale che era piccola e fragile ogni giorno diventava più grande. Ogni giorno pregavo perché diventasse più grande del mio corpo. Come divenni quindi illuminato? Perché essendo in pace col Dio Sconosciuto , avevo deciso di voler essere esattamente quello. E così Dio, poiché Dio ama - e lo comprendiamo dal fatto che egli dà; non prende mai, dà soltanto - il Dio in me mi diede esattamente ciò che volevo essere: c iò che è tutte le cose, ciò che sa condividere amore con tutta la vita. E sapete, maestri, quale era la batt aglia che dovevo combattere ogni giorno? Ogni giorno combattevo la mia natura primitiva che voleva dissipare e dubitare. Voleva muoversi e conquistare. Voleva piangere per l'asservimento. Ogni giorno combatte vo questo in me stesso, perché ora mi dedicavo alla conquista di me stesso, la battaglia più ardua di tutte. E che cosa mi diede quella conquista? All'inizio nulla, perché potevo vagliare le mie ferite e potevo vedere tutte le persone e potevo raccontare tutte le vittorie del mio passato. Vedevo che tutto quello era reale, e che invece ciò che volevo non era reale, o perlomeno non era tangibile. Ogni giorno il reale contra ddiceva l'irreale. Lo metteva in ridicolo, come voi direste. Me ne stavo seduto lì e dicevo: "Ramtha, sei un buf fone. Sei un vecchio buffone". E c'era qualcosa che mi faceva male quando dicevo questo a me stesso. Qualcosa m i faceva male quando dicevo questo, e così dovetti investigare quel dolore. E quando investigavo quel d olore - che provavo ogni volta che ne abusavo - esso diventava reale per me. Così per il resto della mia vi ta scelsi la mia mente sopra ogni altra cosa. E compresi che la sola ragione per cui rimanevo nel mio corpo e ra che avevo una connessione con esso. Ogni volta che mi arrabbiavo, ero centrato nel mio corpo. Ogn i volta che il mio corpo aveva più potere sulla mia volontà, ero incagliato in esso. Ma ogni giorno crescevo sempre meno nel mio corpo e sempre di più nella mia mente. E alla fine della mia vita, sapete come lasciai questo piano? Non in una cassa di pino. Lasciai questo piano nel vento. Perché doveva essere quella la mia carrozza? Perché quella è la carro zza dello Spirito. Perché non dovevo morire come una persona natu-rale? Perché io non ero naturale. E c he cosa mi aveva reso in quel modo? Avevo conquistato il mio sé naturale, che era il mio corpo, la mia personalità, il mio patrimonio genetico, come voi lo definireste. E verso la fine dei miei giorni so no riuscito a spez-zare il filo che mi

legava al passato. E allora che cosa divenni? Non divenni un uomo migliore. Divenni un esse re spirituale, un Dio - non un uomo. E questo era ciò che volevo essere. Se il Dio Sconosciuto non aveva viso, al lora egli era il potere e la

forza insiti nella natura stessa. Questo era ciò che volevo essere, perché questo pe r me era ciò che meglio definiva Dio - non gli altri, non essere un uomo - ma essere un essere che agisc e perché sa di essere parte di tutta la vita. Questo fu ciò che divenni. Perché quindi sono stato chiamato illuminato? Sono diventato illuminato p erché sono diventato il mio Spirito piuttosto che il mio corpo. E oggi sono qui in questo vostro tempo in un altro corpo. E voi siete venuti ad ascoltarmi perché avete letto le mie parole, le avete sentite, avete dato ascolto ad altre persone, avete visto avverarsi dei miracoli nella vostra vita. E allora venite qui come uomini e come donne, come bambini, piccoli Spiriti contenuti in un corpo. Il compito del vostro Spirito è stato quello di ten ervi in vita. Questo è l'unico motivo per cui da sempre l'avete usato. E l'unico motivo per cui non siete morti prima di venire qui è perché avete usato il vostro Spirito per tenervi in vita, e non ne avete ancora abusato in mo do tale da costringerlo ad abbandonare il vostro corpo. Questo è tutto quello per cui l'avete usato. Ma è per q uesto che siete qui, e se è vero che lo Spirito non può essere visto, ma solo avvertito come forza, esso è ciò che io sono. Non siete venuti qui per vedermi. Questo ciò che state facendo ora, ed io sembro quello che definit e normale, naturale. Il mio insegnamento quindi è che Dio vive in voi come ciò che avete definito Spirito. Ma vi ha semplicemente tenuti in vita. Se poteste vedere quello Spirito, non lo vedreste certo come qualcosa c he assomiglia al vostro corpo. Ebbene, io sono qui in un corpo che sembra contraddirmi nei termini: esso è femmin ile ed io sono maschile. Ma questo è meraviglioso perché serve ad insegnare agli uomini ed alle donne che Dio è entrambi e nessuno dei due, a insegnarvi che ciò che avete continuato a pensare in questo vostro cerv ello non è necessariamente tutto quello che c'è, ed anche a insegnarvi che ciò che siete, non p otete vederlo. Così nel modo più appropriato sono venuto qui per parlare a persone che ho conosciuto in un tempo che sembra molto lontano da questo, eppure quel tempo e questo tempo stanno acca dendo nello stesso momento. Sono qui per insegnarvi ciò che non vi ho mai insegnato. Vi ho abbandonat i. E non vi insegno a seguirmi; non ne siete capaci - nemmeno se morite ne siete capaci - perché quando morite ricevete il dono della vita che corrisponde solo alla vostra capacità di accettare. E l'unica cosa che abbiate mai accettato è stata la vostra vita, non importa come essa sia. Questo è ciò che è importante per voi . La fame è importante per voi; la sofferenza è importante per voi; essere disorientati perché non vi piace la realtà è importante per voi. Per voi è importante essere una donna; per voi è importante essere un uomo. Ved ete, tutte queste cose sono di natura fisica, e la fame può annullare lo Spirito. Può farvi perdere la foca lizzazione su Dio più rapidamente di qualsiasi altra cosa. Sono venuto ad insegnarvi che persino se morite, non vi illuminerete sarete un essere spirituale, ma la vostra mente non sarà lì; la vostra mente sarà qui - e ad insegnarvi ciò che una volta s apevate e che io ho

imparato. Un solo Dio; tutto è Dio. E questa non è l'unica vita che abbiate mai viss uto. Questi corpi sono come vestiti. Voi indossate questo corpo come un vestito in questo flusso del tempo. Ne avete indossati molti. E voi dite: "Perché non riesco a ricordare?" Non riuscite a ricordare perché non siete ill uminati. Capite? Nella vostra ultima vita non siete arrivati più lontano di quanto non siate arrivati in questa. E se l'unica cosa di cui vi siete preoccupati è stata l'ultima vita, allora l'unica cosa che avete utilizzato è stato il cervello della vostra personalità e vi siete occupati solo del corpo, come sempre. Quando quindi quel co rpo è morto assieme a quel cervello, la ragione per cui non riuscite a ricordare è che quel corpo e quel cervello non ci sono più. Tutto ciò che riuscite a ricordare è questa vita, e di questa vita non ricordate la maggior parte dei giorni, perché non li avete vissuti. Eravate assenti da essi. Oh, siete vissuti per eoni. Siete in evoluzione. Dio vi ha dato una vit a eterna. Che cosa significa? Significa che quando morite -questo pomeriggio, domani mattina - è il vostro corpo a morire, ma voi risorgete nel vostro corpo spirituale. Ma il corpo spirituale, lo ripeto, è grande solo quan to la mente che lo occupa, che è ciò che voi ora state coltivando. Questa è vita eterna. E poi rinascerete se c'è ancor a copulazione. Rinascerete e non ricorderete questo giorno. Sapete perché non ricorderete questo giorno? Perché il vostro cervello del futuro non era qui oggi, ma il vostro Spirito lo era. Non sono venuto quindi ad insegnarvi a seguirmi, perché è impossibile, e no n voglio essere venerato. Voglio che voi veneriate voi stessi. Il più grande tempio di Dio che sia mai stato costruito non è fatto di pietre, di oro, di argento e di gioielli. Il più grande tempio di Dio è il corpo umano, e qu el corpo è il luogo in cui lo Spirito occupa se stesso in questo reame; quello è il tempio. Orbene, se ciò che imparate vi eleva interiormente, quella elevazione interiore è la percezione dello Spirito. Se venit e qui e siete stanchi o affamati o annoiati, è il vostro corpo. E la vostra mente è nel vostro corpo, non nel vostro Spirito. Se vi sentite elevati da ciò che imparerete, significa che stiamo parlando a ciò che non può essere visto dentr o di voi, ma che è ciò che siete dentro di voi. Questo avrà un enorme significato per voi. Chi sarà l'unica a sollevare obiezioni oggi e domani? La vostra mente da scimmia, il vostro cervello umano. Sapete perché? Perché se vi chiedessi di spiegare al vostro vicino quanto amp io è il livello della vostra accettazione - pensate a queste parole: quanto ampio, quanto profondo, qu anto alto è il livello della vostra accettazione - esso equivale a ciò che credete. Non potete mai manifestare nella vostra vita ciò che non accettate. Manifestate solo ciò che accettate. Quanto è ampia quindi la vostra a ccettazione? È più grande del vostro dubbio? Quali sono i limiti della vostra accettazione? È per que sto che siete ammalati? È per questo che siete vecchi? È per questo che siete infelici? È perché I1 livello della vostra accettazione è l'infelicità. E questo è tutto ciò che o ttenete. Non ottenete nulla di più grande di questo, perché tutto ciò che è più grande di questo risiede nello Spirito. I l vostro Spirito vi rende

infelici perché voi gli dite di farlo.

L'unica cosa con cui avrete dei problemi oggi sarà il livello di accettazi one nella vostra mente carnale; che è questa quassù (la rete neurale). Se siete il tipo di persona che è vittima del p roprio senso di colpa - se avete fatto molte cose squallide e terribili e pensate di essere assolutamente s peciali perché vi sentite così colpevoli - allora avrete difficoltà con ciò che vi dico perché ciò che vi dico è che voi create la vostra realtà. E se siete una vittima, è perché voi vi siete resi tali. Questo non vi piacerà perché vo lete che sia qualcun altro ad essere responsabile della vostra sofferenza, della vostra limitatezza e della vostra mancanza. Ed io vi dirò che la responsabilità è vostra, e questo non vi piacerà. Lo Spirito è d'accordo, ma il c ervello non lo accetta perché può dire chi lo ha ferito; può dire chi lo ha deluso; può dire perché dubita. E col pa di qualcun altro, mai di se stessi. L'arroganza del cervello umano, eh? Non vi piacerà. Avrete difficoltà anche con il concetto che tutti siete Dio, perché alcuni d i voi amano ancora credere che Dio si trovi in un bene immobile chiamato cielo e che sia lui - piuttosto ch e lei - a tirare le fila di tutto. Per questo se qualcosa va storto nella vostra vita, potete dire che è volontà di Dio, ch e Dio ce l'ha con voi. È conveniente immaginarsi Dio in cielo, perché finché Dio è lì, è lui a punirvi per le vostre iniquità: sapete, le vostre mancanze, la vostra mancanza d'amore, di attenzione; quando av ete pensieri cattivi, verrete puniti. E Dio a farlo in qualche luogo in cielo. E quando volete essere salvati, volete qualcuno che sia in grado di salvarvi. Sapete perché? Perché non credete di potervi salvare da soli. Dio ha davvero una splendida parte nella religione. Ma io vi dico che l'unico bene immobile chiamat o cielo è ciò che è dentro di voi, e ciò che vi permettete di credere, è. Allora il vostro Dio può cominciare subito , già da oggi, a perdonarvi la vostra colpa, a perdonarvi la vostra mancanza. Oggi potete smettere di essere vittime. Oggi potete smettere di essere malati. Oggi potete smettere di credere nel diavolo e potete cominciare a cren dere in voi stessi. A qualcuno di voi non piacerà, perché avete bisogno di avere un salvatore. N on vi piacerà perché avete bisogno di avere in mente un momento in cui Dio tornerà a prendervi. Quello che vi dico sarà in contrasto con ciò in cui credete, perché quello che vi insegnerò riguarda voi stessi e ciò che è dentro di voi. La maggior parte di voi qui non crede di poter manifestare qualcosa. Avete accet tato le vostre mancanze. Quello che vi dico sarà in contrasto con quello che avete accettato. E allora si m etterà in gioco l'assioma "credi in te stesso e tutto è possibile". QUESTA SCUOLA CONSISTE NEL CREDERE IN SE STESSI Ma aspettate un attimo. Qual è il problema? Bene, penso che lo abbiamo tr ovato. È ciò che definiamo credere in se stessi. La scuola si occupa proprio di questo, ossia di combattere e di conquistare il sé che appartiene solo a questa vita perché diventiate più grandi dei vostri più grandi a ppetiti. Impariamo ad accettare ciò che il nostro cervello umano non accetta e gli insegniamo ad accetta rlo. Questa scuola

intende far risorgere lo Spirito in voi - Il Dio in voi - perché possiate fare cos e miracolose. Non sono qui per essere un salvatore; non ho mai detto di esserlo. Non voglio esserlo. Sono qui p er insegnarvi ciò che so, ed è molto. La mia pazienza sa durare per eoni e sa fare in modo che ciò accada. Dubito che voi lo facciate. Ciò che imparerete è glorificare Dio in voi. Questo richiederà molto lavoro. Alla fine avrete ancora il vostro corpo, ma il livello della vostra accettazione sarà illimitato. Sapete perc hé? Perché farete cose miracolose che vi indurranno a credere ancor di più in voi stessi. Questo non significa che sia una via lastricata d'oro; è una via infida p erché ad ogni passo su questa via il vostro ego alterato - che è la personalità di questo corpo - cercherà di assass inarvi. Quando diventate un essere illuminato, sarà perché avrete conquistato il vostro ego alterato. Allora io chiedo - a voi che non siete costretti ad aggrapparvi al sottilissimo filo della vita -che cosa avete d a perdere? Un giorno qui, un giorno lì, un'ora di focalizzazione? Che cosa avete da perdere? Sapete che cosa av ete da perdere? Solo i vostri dubbi. Che cosa avete da perdere se accettate il miracoloso invece di neg arlo? Che cosa avete da perdere? Vi alzate la mattina, vi insegnerò come soffiare il potente respiro dello Spirito e creare la vostra giornata. Vi chiederò che cosa avete da perdere accettando che è vero. Io vi dico, p rincipianti, che ciò che perderete in questa vita saranno le limitazioni che avete conosciuto in passato, ed otterrete la Vita Eterna. La Vita Eterna? Non ho forse detto che tutti si sarebbero risvegliati d al letto di morte? Sì, l'ho detto. Ma per voi che cosa sarà diverso? Imparerete a visitare il regno del cielo e il reame di quella dimensione mentre ancora vivete in questo corpo, ed espanderete con ciò il livello della vostra acce ttazione. E se morite, se scegliete di morire, non andrete dove vanno tutti gli altri. Forse non dovrete n emmeno tornare mai più qui. Forse sarete così elevati che i vostri prossimi genitori proverranno da un'altra r azza di esseri super brillanti di un'altra galassia, perché siete pronti a conoscere ciò che qui è inimmaginabile. Chiunque venga a questa scuola viene sottoposto a delle prove. Ma sapet e chi vi sottopone a queste prove? Voi stessi. Lo Spirito in sé è delicato ed ha sempre l'opportunità di sviluppar si per conto suo. Ma se la mente della persona, il suo ego alterato, diventa più grande ed assume il controll o della vita quotidiana, essa affievolirà lo Spirito che è molto piccolo e fragile. E che cosa accade? Ben presto la persona torna a dubitare, torna a non credere, torna alle proprie mancanze. E comincia a cercare al di fuo ri di sé qualunque cosa le dia un qualche conforto e nutrimento perché ha perso il potere in se stessa. E allora tornano a scuola. Immaginate un'orda scalpitante tornare in qu esto augusto luogo, un'orda di Spiriti selvaggi e di esitanti ego alterati. Immaginate che lavoro di pulizia va fatto i primi pochi giorni. E in che cosa consiste il lavoro di pulizia? Persi-no i miei studenti più avanzati in quest a scuola devono essere ripuliti. Che cosa significa? Si deve nuovamente ripetere loro che sono più grandi del loro corpo e che ciò che esiste nel regno di Dio è più grande dei loro dubbi. Si deve ricordare loro la loro divinità,

si deve spingerli a praticare

le discipline e si deve insegnar loro nuovamente il potere di manifestare. "Oh, sì, oh, sì, adesso mi ricordo!" Immaginatevi fare questo con loro avendo a disposizione solo una settimana. Quat tro giorni di lavoro di pulizia e tre giorni solo per raggiungere un altro livello ed imparare ad accettare qual cosa che prima non accettavano, tre giorni per far questo, e poi se ne vanno. Tra i miei studenti c'è chi è cambiato da quando è venuto e si è seduto al suo po sto? Oh, sì! Tra i miei studenti c'è chi sa fare cose miracolose? Sì, c'è. Tra i miei studenti c'è chi non sa fa re cose miracolose? Sì. Perché? Perché questa differenza? Perché alcuni lo sanno fare ed altri no? Sapete qual è la risposta? Alzate la mano, principianti. Avanti, più in alto. Toccate il cielo quando alzate la mano . Non statevene lì nel vostro buco. Così sia. LA CONSAPEVOLEZZA, L'ENERGIA, LA MENTE E IL CERVELLO Bene, lezione numero uno: ricevete esattamente ciò che volete. Scrivetelo nei vostri appunti. La prossima frase che voglio che scriviate è: consapevolezza ed energia cr eano la realtà. Non ha importanza come scrivete "consapevolezza"; a me non importa. E la prossima frase che voglio che scriviate è: consapevolezza ed energia ed un cervello creano la mente. Non addormentatevi. Qu anti di voi sanno cosa significa consapevolezza? Alzate la mano. Avanti, principianti, consapevolezza. Non abbiate paura; questa non è una prova. È se dicessimo semplicemente che la consapevolezza è il tessuto della vita? È così. Non ho detto che è la mente della vita; ho detto che è il tessuto della vita. E poiché la con sapevolezza è cosciente, allora la consapevolezza deve già contenere in sé l'energia. Quindi consapevolezza e d energia sono inestricabilmente combinate. Sono la stessa e medesima cosa. Non esiste un'energ ia inconsapevole. Mi seguite? Ora vi sarà molto facile spiegare al vostro partner che consapevolezza ed ener gia creano la natura della realtà. Significa semplicemente che la realtà non potrebbe esistere senza consapevol ezza ed energia, perché la realtà, dopo tutto, è auto-cosciente. Mettete le mani su questa specie di melone che avete sulle spalle. Esso ospita il più grande organo che sia mai stato creato. Lo sentite lì dentro? È grande, eh? È bello; tiene su molto bene la vostra faccia. Il cervello è altra cosa dalla consapevolezza, sebbene la consapevolezza sia ciò che dà vita alle sue cellule. Il cervello non crea consapevolezza; crea pensiero. Scrivetelo. Il cervello crea pensiero; q uesto è il suo compito. Orbene, un pensiero è l'equivalente della mente. Scrivete anche questo. La mente è l 'equivalente di un pensiero. Principianti, rimanete svegli. Ascoltatemi. Ora siete confusi, e perché no n dovreste? Tutti gli studiosi che vanno in giro e parlano a vanvera di consapevolezza e di mente e di cervello, no n sanno in realtà come funzionano, ma io vi dirò come funzionano. Sono solo parole, ma hanno una loro def inizione. Consapevolezza ed energia sono la Fonte. Quando essa dà vita, dà vita a causa di un pensiero. Il co rpo, il corpo umano

contiene un cervello e il cervello è il veicolo del flusso di consapevolezza ed en ergia. Essa è la fonte del suo potere. Il compito del cervello è quello di captare a livello neurale gli impulsi del flusso di consapevolezza ed energia - non addormentatevi - e di creare pensieri. Il cervello in realtà suddivi de il flusso della consapevolezza in forme coerenti di pensiero che vengono ospitate nelle vie neur o-sinaptiche del cervello. Orbene, il cervello è in grado di ricordare un pensiero; questo è il suo compito. Il vostro cervello quindi funziona grazie al flusso di consapevolezza ed energia che lo attraversa, che at tiva le sinapsi e produce immagini quassù. La mente non è consapevolezza ed energia; ne è il prodotto. La mente è il prodotto della consapevolezza che attraversa il cervello creando forme di pensiero, ossia memor ia. Prendendo tutte queste memorie e considerandole nel loro insieme, si può dire: "Mi piace la mente di ques ta persona". Quanti di voi capiscono? Rivolgetevi al vostro vicino e spiegategli quello che vi ho appena in segnato. Avanti, principianti. Orbene, principianti, c'è differenza tra i termini consapevolezza ed energ ia e mente? Quanti di voi sono d'accordo? Così sia. Ora, prima di procedere voglio che comprendiate una cosa. Qui state imparando una filosofia, non una verità. Nulla di ciò è verità. State imparando una filosofia. E che c os'è una filosofia? È un insegnamento. L'insegnamento riguarda il concetto teorico chiamato realtà che, com e finora abbiamo detto, ha tutto a che fare con voi. Ma non è la verità. La verità è relativa. Solo ciò che conoscete è verità. Tutto il resto che non conoscete non è verità. Se qualcuno vi dice che oltre a quest o esiste anche il ventitreesimo universo, potrebbe dirvelo in base alla sua osservazione scientifi ca; è la sua verità. Ma è anche la vostra? Non è la vostra verità. È una filosofia, come quasi tutte le cose nella vos tra vita. Sapete perché non è verità? Perché non avete fatto esperienza del ventitreesimo universo; solo quando av rete fatto l'esperienza del ventitreesimo universo, sarà una verità. Non abbiate paura, vi prego, di imparar e ciò che sto per insegnarvi perché produce cose meravigliose. Accettatelo come filosofia e quando l o applicherete, dalla filosofia emergerà la verità. Quanti di voi capiscono? Quindi sentitevi sicuri. Non vogliamo convertire nessuno. UTILIZZARE SIMBOLI PER ESPRIMERE UN CONCETTO Nell'antichità si cercava sempre di insegnare in simboli ciò che non si vede va. Per questo si diceva che Dio era come la luce del sole o la luce di Ra e che questo era consapevolezza ed energia e che quando quindi si vedeva la luce - conoscete questo termine, vero? - quando si vedeva la luce, si era... che cosa? Illuminati. Consapevolezza ed energia, visti in forma simbolica, sono come il sole p erché esso, attraverso i suoi venti, irradia un flusso di consapevolezza, e il flusso di consapevolezza viene captato dal cervello umano e

trasformato in forme di pensiero che a loro volta generano qualcosa, o vedono qu alcosa, o creano qualcosa. Orbene, l'idea della luce - sapete, quando si dice "vai verso la luce" - è un archetipo della consapevolezza umana semplicemente perché l'unico modo per il cervello umano di de cifrare la realtà di Dio e di consapevolezza ed energia è quello di vederli come luce che illumina l'os curità. Sappiamo che in una stanza buia non riusciamo a vedere nulla. Ma nel momento in cui un raggio di luce penetra nella stanza o viene accesa una piccola fiamma, improvvisamente la luce, colpendo ad angolo ret to gli oggetti solidi, crea la rifrazione che dà profondità e cominciamo a vedere. L'idea di illuminazione provi ene quindi dal concetto che l'ignoranza viene eliminata grazie alla luce della verità, e questo è chiamato c onsapevolezza. Ma non è realmente una luce; anche se la si vede come luce e la si descrive come tale. Qu ando diciamo quindi che Dio è il sole che irradia il suo flusso di luce verso tutti gli esseri, allora la luce radiante è Dio stesso che viene sentito in tutti quegli esseri. È così che è stato descritto. Il cervello deve avere un flusso di consapevolezza per essere definito vivo. Se si collegano al cervello dei dispositivi per vedere se "c'è qualcuno in casa", ciò che si rivela è la capacità de l cervello di elaborare consapevolezza ed energia e questo si vede attraverso l'attività dei neuroni nel c ervello. I neuroni si accendono a diverse frequenze, così la scienza ha imparato a stabilire se qualcuno è in c asa attraverso l'attività elettrica nel cervello. Se gli strumenti la registrano si assume che la persona sia viva. E se non è sveglia? È perché è in coma. Ma è viva. Non è una cosa sorprendente e sbalorditiva per voi? Sono incoscienti eppu re sono vivi. Che cosa li mantiene in vita? Lo Spirito di consapevolezza ed energia. Perché non sono svegli? Perché non elaborano pensieri a livello consapevole. Cosa accade quando siete coscienti? Gli occhi si aprono e cominciate ad elaborare pensieri. Che cosa significa elaborare pensieri? Che il cervello prend e vita e - lo imparerete a proposito della neurologia del cervello - diverse parti di esso cominciano a fab bricare e ad accendere il motore, e allora emerge il pensiero e improvvisamente abbiamo una persona che è sv eglia e cosciente. Possono avere gli occhi chiusi, ma sono svegli e sono coscienti; sono presenti. Interagiscono con il loro ambiente attraverso il pensiero. La capacità della persona di pensare è ciò che le dà una mente. Quanto è grande q uindi la vostra mente? Rivolgetevi al vostro vicino e ditegli quanto grande è la vostra mente. Qua nto è grande la vostra mente? Avanti, siate onesti. Quanti di voi hanno imparato tutto quello che c'è da imparare in questa vita? Quanti di voi conoscono tutto - tutto - assolutamente tutto di essa? Quindi, se consapevolezza ed energia fluiscono verso di voi ed attraverso di voi ogni giorno, che cosa vi impedisce d i conoscere tutto quello che c'è? La vostra mente, perché è la base di tutto ciò che c'è; voi conoscete solo ciò che con scete. Quando parliamo di voi, separiamo voi dal tutto e parliamo di voi come individui. Che c

osa vi rende un individuo? L'aspetto che avete, il modo in cui parlate, il modo in cui pensate. Tutto quest o è il risultato del vostro modo di pensare. E la vostra mente potrebbe essere solo la somma di tutta la filosofia c he avete imparato a scuola. Voi dite: "Mi sono diplomato a scuola". Che cosa significa? "Significa che ho ri cordato tutto quello che mi hanno insegnato e, grazie alla mia memoria, ho superato tutti gli esami". Ma ne avete fatto esperienza? No. Il vostro cervello quindi è pieno di filosofia teorica che voi accettate come verità, m a che non lo è. E non è nemmeno la verità delle persone che ve l'hanno insegnata. È la verità dell'individuo c he l'ha scoperta. Quanti di voi capiscono? Che cosa c'è allora nella vostra testa? Quello che c'è nella vostr a testa è tutto quello che i vostri genitori vi hanno insegnato, tutto quello che la scuola vi ha insegnato, tutto quello che la vostra storia vi ha insegnato, tutto quello che la vostra cultura vi ha insegnato. Ma quanto di t utto questo è verità? In altre parole, c'è qualcuno in casa o c'è solo un registratore? Sapete perché nessuno crea più miracoli tranne che nel campo della tecnolog ia? Perché tutti presumono che tutto ciò che hanno imparato ed hanno nella loro testa sia verità. I m iracoli avvengono solo se non si aspettano. Ha senso per voi questa affermazione? In altre parole, è ciò ch e non avete imparato, è ciò che non conoscete come verità che vi aspettate che accada, e accade; questa è veri tà. La vostra mente quindi è piena di tante chiacchiere farfugliate. E quanta superstizione c'è de ntro di voi? Passate sotto una scala? Credete che il bianco sia una cosa buona e il nero una cosa cattiva? Vergognatevi. Vi sentite colpevoli? Vergognatevi. Vi sentite ancora colpevoli? Vergognatevi. Ecco quindi il punto. Il punto è che una delle ragioni per cui siete così annoiati della vita è che potete fare solo ciò che co noscete come verità. Sapete, accade ogni sabato sera, accade ogni domenica mattina, accade al lavoro. Siete annoiati del vostro lavoro e siete annoiati della vostra vita. Sapete perché? Perché continuate a fare l'unica cosa che sapete fare e che è l'unica verità che avete. Tutto il resto è congettura. Quanto è gran de quindi la vostra mente? È grande solo come la vostra verità. LA VOCE DEL VOSTRO SPIRITO Qual è lo scopo della vostra vita allora? Qual è lo scopo? Immaginate che co sa pensa il vostro Spirito. Vi siete mai immaginati il vostro Spirito di sabato sera? "Smettila. Vogliamo ri fare la solita cosa anche oggi?" Immaginatevi il vostro Spirito, il vostro Dio. "Che cosa c'è che non va? Non riesc i a fare qualcos'altro? Non riesci a pensare per conto tuo? Non riesci a stare un po' zitto in modo che io p ossa parlarti? Hai l'alito cattivo". Immaginatevi il vostro Spirito che vi parla. "Non voglio andare a lavorare oggi. Non voglio fare la solita vecchia cosa anche oggi. Sai perché non voglio? Perché sono io quello che tu usi per fare ogni giorno la stessa cosa. E sto diventando sempre più piccolo e più piccolo. E se cominci ad asso migliare ad una prugna secca, è perché mi hai completamente consumato".

Immaginate il vostro Spirito quando siete malevoli verso qualcuno, perché vi dà potere essere malevoli verso qualcuno. So come ci si sente. Immaginate il vostro Spirito che si gira a guardarvi inorridito mentre la vostra mente da scimmia continua ad attaccare l'altro malignamente e che, come u na marionetta, viene usato per colpire violentemente una qualche persona innocente. Immaginate il vos tro Spirito gridare: "Vuoi stare zitto? Perché devi essere così? Noi non vogliamo fare la guerra; vogliamo fare l'amore. Ama questa persona". Immaginate questa voce nella vostra testa nel bel mezzo della vostra p iù grande bufera. Voi siete arrabbiati ed essa vi dice: "Calmati. Amiamo questa persona. E noi stessi che st iamo attaccando". Immaginate questa voce. Voi non volete sentirla. Le dite di stare zitta e divent ate ancor più furibondi e picchiate ancor più selvaggiamente. Immaginate il vostro Spirito; cos'altro dovreb be fare? Sapete, la ragione per cui invecchiate e subite una gran quantità di tremende malattie è che il vostro Spirito ne ha abbastanza di voi, perché voi dovreste crescere. È per questo che siete qui. Che cosa significa crescere? Non significa che debba crescere il vostro corpo; significa che deve crescere la vostra saggez za. Il vostro Spirito è la forza vitale che voi consumate in una vita. È grande quando siete bambini; ed è tutt'attor no a voi. Quando cominciate a versare il vostro seme e ad avere il vostro ciclo del sangue, e qua ndo cominciate a formarvi delle opinioni sul mondo, lo Spirito comincia a diventare sempre più piccolo e più p iccolo perché lo state utilizzando per creare. Sapete perché state morendo? Perché avete consumato la fonte dell'energia vi tale dell'eternità in forma di pensieri creati. Uno di questi giorni lo Spirito non aspetterà più a libera rsi di voi. Vi scuoterà, e scuoterà, e scuoterà, finché cadrete. Come può uno Spirito arrivare ad essere così impieto so? E proprio questo il punto; lo è. Siete qui per crescere, mia amata gente. Siete qui per crea re realtà, non per continuare lo status quo. Siete qui per crescere in conoscenza, in filosofìa e quindi in veri tà. Siete qui per vivere, non per temere la vita. Siete qui per utilizzare il vostro cervello per creare pensieri e per conquistare la vostra ignoranza. Che cosa accade quando qualcuno diventa illuminato? Costoro conquistano la loro ignoranza. Che cosa significa? Significa che hanno sviluppato il loro Spirito invece che il lor o ego alterato, la loro personalità e il loro corpo. Ed ogni giorno lavorano a dar corpo a quell'energia. Che cosa acc ade quindi? Non invecchiano mai veramente; possiedono un'energia dinamica. Sanno creare. E il livello della loro accettazione è straordinario. Se si chiede loro se credono in qualche cosa, risponderanno sempr e di sì; non diranno mai di no. Diranno: "Ne ho già fatto esperienza. L'ho fatta mia come saggezza". Che cosa sign ifica? "Significa che l'ho creata come filosofia; l'ho manifestata come esperienza; ne ho fatto esperienza e, ragazzi, che guai ho passato! Ma dopo averne fatto esperienza, ora so. Ho saggezza. Ho verità". Quanti di voi capiscono?

Orbene, questo non significa che dobbiate essere perfetti e dobbiate far e tutto secondo le regole. Non significa questo. La Nuova Era non è una nuova era; è un'era eterna. Significa esser e più grandi del proprio corpo e più grandi dei propri pregiudizi, più grandi delle proprie mancanze. E non s ignifica avere un atteggiamento mentale positivo, perché se una persona ha un atteggiamento mentale po sitivo significa semplicemente che in realtà ha un atteggiamento mentale negativo e tenta disperata mente di avere un atteggiamento mentale positivo. Si tratta solo di possibilità positive di facciata . Io voglio che voi cambiate e siate veramente ciò che volete essere. LA DISCIPLINA DI CONSAPEVOLEZZA ED ENERGIA Consapevolezza ed energia creano la natura della realtà. La stessa realtà ch e ha creato il corpo umano e assieme ad esso il suo più grande organo, il cervello umano. Il cervello n on crea consapevolezza ed energia; è il loro strumento, è una macchina. Il suo compito è quello di prendere cons apevolezza ed energia e di congelarle in schemi di pensiero biochimico memorizzato, in modo che quel p ensiero possa contribuire a creare la realtà e in modo che qualsiasi cosa si focalizzi nel cervello come pensi ero venga creata davanti a voi nel flusso del tempo. Si tratta di prendere consapevolezza ed energia, la ve rgine, e di creare un pensiero che sia evolutivo - e di essere più grandi e di pensare in modo più ampio - in modo che questo a sua volta renda la vostra vita più grande. Ora Dio, lo Spirito, si sta evolvendo in voi. E c iò che accade dentro di voi accade anche fuori di voi. Vi mostrerò la disciplina di Consapevolezza ed EnergiaTM. La disciplina si gnifica questo: uno dei primi principi che si imparano in questa scuola è come calmare la mente e raggiungere il luogo chiamato il Vuoto. Il Vuoto è il Principio Madre/Padre. Da esso provengono consapevolezza ed energia. E muovendo l'energia dalla base della spina dorsale fino al cervello medio situato tra i due emisferi cerebrali, quell'energia viene trasmessa al cervello e il cervello si calma e si placa; ed allora ciò che siete s compare, ciò che sentite scompare, ciò di cui vi preoccupate scompare. Nel cervello tutto viene ripulito. P erché se il cervello è il meccanismo per creare la realtà tangibile attraverso i pensieri, allora dobbiamo r ipulirlo e purificarlo, in modo che qualsiasi cosa mettiamo qui nell'area del lobo frontale come pensiero consap evole focalizzato si manifesti in assoluta chiarezza là fuori (nel nostro ambiente). Con l'aiuto di alcuni studenti vi mostrerò com'è.1 Ed è scioccante, a dir poco . Intimorisce e può persino essere imbarazzante. Vi mostrerà anche il livello di accettazione che avete bisogn o di imparare riguardo a voi stessi. Che cos'è che non accettate? Contro che cosa avete pregiudizi? In che cosa non credete? Dopo che avrete visto questi studenti fare la disciplina e gli studenti attorno a voi far e la disciplina, voglio che decidiate se questo è quello che volete fare, se volete passare il resto della giornata qui e naturalmente essere presenti domani, perché al prossimo intervallo avrete la possibilità di ricevere di ritorno i

l vostro denaro. E poi voglio

che ve ne andiate. Ma voglio che ve ne andiate avendo per lo meno l'apertura men tale per sospettare che da questa confusione debba uscire qualcosa di splendido. E quando sarete pronti, tornate a vedermi. Naturalmente allora sarete più vecchi e più saggi. Ricordate che il lavoro riguarda voi e lo sviluppo di un aspetto di voi s tessi. Ci sono studenti in questa scuola - e non solo uno, ma molti -che hanno r iportato in vita creature morte. Molti hanno creato guarigioni miracolose nella loro vita. Sono ben documentate. Ogni studente in questa scuola ha creato certe realtà per se stes-so. Hanno cambiato le loro vite a vari l ivelli. Hanno sviluppati quello che si chiama potere psichico, che è solo un fenomeno che viene abbracciato nella totale divinità. 1. La disciplina del C&ESM viene mostrata da un gruppo di studenti avan-zati in Ramtha, Creare la propria Realtà, video, Macro Edizioni. Quando rientrate lavoreremo e parleremo delle origini del sé, di come siete caduti nei guai, per quale ragione siete qui, e come andarvene da qui. E domani imparerete la disciplina di Consapevolezza ed EnergiaTM, e come creare tre cose che desiderate acca dano nella vostra vita, e come cambiare tre cose di cui vorreste liberarvi nella vostra vita. Vi amo. Potete andare. Così sia. Capitolo III Le origini del sé Saluto il Dio in voi. Che mai possiamo dimenticare dove egli sta. Brindiamo. O mio amato Dio, che io possa manifestare ciò che imparo in questo giorno. Mi aspetto di farne esperienza. O Dio, benedici la mia vita. Così sia. Alla vita. PERCHÈ È IMPORTANTE ARTICOLARE GLI INSEGNAMENTI Da questo momento in poi imparerete molta filosofia, ma imparando la filo sofia voglio che la trasferiate da ciò che io sono a quello che voi siete. Questo è quello che vi chiedo di fare ogg i. Fate attenzione. Ascoltate. Concentratevi su quello che verrà detto perché mi interromperò frequentemen te e vi chiederò di rivolgervi al vostro vicino - al vostro innocente vicino - e di dirgli esattamen te quello che avete imparato.1 1. Questa è un'importante caratteristica della tecnica di insegnamento di Ramtha. In questo testo non abbiamo tralasciato le frasi in cui Ramtha chiede agli studenti di rivolgersi al loro vicino e d i articolare gli insegnamenti. Vi suggeriamo di seguire le istruzioni di Ramtha e di cercare di articolare gli insegnamenti con le vostre parole, che ci sia o non ci sia un partner seduto vicino a voi. Voglio che lo esprimiate con le vostre parole. Quando imparate ad aprire la bocca e a trasferire

verbalmente quello che sentite, esso inizia a rimanervi nel cervello. E in parti colare se sapete esprimerlo con le vostre parole, invece che un insegnamento che proviene da me, sarà un insegnamento che proverrà da voi. Quanti di voi capiscono? La mente quindi crea la realtà. Ogni giorno della vostra vita è stato ciò che si può definire un prodotto del modo in cui avete pensato. Se riuscite a comprendere questo processo e ad es pandere il vostro livello di accettazione e il vostro livello di comprensione, dovreste - in accordo con la f ilosofia - fare esperienza della verità manifestandola nella vostra vita. Voglio che oggi siate in grado di esprime re a parole ogni cosa che vi insegno, che siate in grado di esporto, che siate in grado di usare le mani semp licemente come bambini, e che siate in grado di esprimere a qualcun altro ciò che vi insegno. Pensate a quel lo che si chiama vostro partner come a un confessore, oppure pensatelo come foste voi stessi e parlaste a voi stessi nel modo che volete per capire. Non statevene lì seduti, zitti e sordi. Partecipate ad ogni cos a che vi chiedo di fare. Se lo fate, ne sarete arricchiti alla fine del giorno. Voi siete dei bambini. Ci sono civiltà ed esseri su altri pianeti -in altr e galassie, in altre dimensioni, in altri flussi del tempo - che sono molto più avanzati di quanto voi siate. Detto questo, ci sono comunque anche esseri in pochi altri mondi che sono un po' più indietro di voi, ma non di molto. Siete dei bambini. E siete parte di una comunità chiamata Dio. Il termine con cui vi abbiamo definiti per eoni corr isponde assai bene al dramma umano, e il termine è "Dèi dimenticati". Voi avete dimenticato la vostra divi nità e siete rimasti imprigionati nella vostra fisicità, nel vostro sé materiale. IL VUOTO, FONTE DI TUTTO CIÒ CHE ESISTE Torniamo ora agli inizi, sapete, gli inizi che sono avvenuti solo un momen to fa. Come è iniziato tutto questo? L'insegnamento che vi esporrò oggi può contenere quelle che si chiamano cont raddizioni verbali. Ma c'è un livello di comprensione che trascende le parole. E le parole diventano ciò ch e si può definire uno strumento d'appoggio per spiegare un desiderio che non può essere espresso. Oggi p arleremo di come tutto questo - la vastità dello spazio e del tempo - sia accaduto, e da dove siete prove nuti, del perché siete qui, e

che cosa fate se non riuscite ad andare dove dovreste andare. Ora prendete un pezzo di carta - di carta bianca e pulita, sulla quale no n sia scritto nulla. Parleremo di un enigma esprimendoci in modo bidimensionale. Voglio che ripetiate questa parol a: il Vuoto. Di nuovo, il Vuoto. Stabiliamo ora quale dovrebbe essere la definizione di questa parola. Il Vuoto è vasto. Eppure nella sua vastità non c'è nulla. È quindi un vasto nulla. È il nulla primordiale in cui non es iste nemmeno il pensiero. Non c'è nulla, nessuna cosa. È quindi un vasto nulla, vuoto. Eppure a dispetto del n ulla e nello spazio del nulla esistono e coesistono dei potenziali. Potremmo quindi dire che il Vuoto, sebbene sia un vasto nulla, è potenzialmente ogni cosa. Voglio che ripetiate: "Materialmente un vasto nulla ditelo - potenzialmente tutte le cose". Rivolgetevi al vostro vicino e definite il Vuoto. Materialmente un vas to nulla, potenzialmente tutte le cose; questo è il Vuoto. Il Vuoto, per quella che si definisce una mente finita, è difficile da conc epire. Forse l'immagine visiva più concreta che può essere utilizzata è pensare allo spazio e a tutte le stelle, i pian eti, le nuvole gassose, le nebulose in esso contenute e vederlo il più lontano possibile, e poi un momento do po togliete tutte le luci dallo spazio. Ora abbiamo un concetto mentale limitato del Vuoto, un vasto nulla . E che età ha un vasto nulla? È senza tempo perché il tempo è un potenziale che nasce da esso. Quindi il Vuot o c'è sempre stato. Avete fatto esperienza del Vuoto nella vostra vita normale? Avete mai permesso a lla vostra mente di fermarsi, o di prendersi una pausa in modo naturale, e avete mai guardato con gli occhi fi ssi ed immobili? Nel momento in cui guardate fissi ed immobili, non pensate a nulla. Siete vuoti. Que sto è fare esperienza del Vuoto. Il Vuoto nella sua sempiterna presenza è chiamato il Principio Madre/Padre, è chiamato la Fonte, la Fonte da cui emerge tutta la vita. Ma come può la vita sorgere da un non-concetto? Come può il Vuoto dare vita a ciò che esso non è? Questo è quello che è successo: una mattina alle 10.30, credo un martedì, 2 il Vuoto fece una cosa spettacolosa - una cosa.

E la cosa fu che contemplò se stesso - contemplò se stesso. Ora voglio che apriate le braccia come dei bambini. La contemplazio-ne come immagine visiva può essere vista così. Dove la mano sinistra e la mano destra si uniscono è il centro del magnete. Dove il negativo e il positivo si inco ntrano è il centro del magnete. Il centro del magnete non è né negativo, né positivo. Semplicemente èi Orbene, il Vuoto - a llargate le braccia - il vasto nulla, contemplò se stesso. E nel momento in cui lo fece, nacque un mom ento.

2. Frase intesa come figura umoristica della lingua, non come elemento effettivo di informazione. Voglio ora che prendiate un pezzo di carta bianca e voglio che lo pieghia te su se stesso. Dove gli angoli si incontrano voglio che con una penna facciate un piccolo segno nero. Pi egatelo su se stesso. E dove gli angoli del foglio si incontrano, fate un piccolo segno. Questo può darvi un'im magine mentale di come tutto è cominciato.

Ricordate, questa spiegazione è semplice, elementare. Il Vuoto contemplando se stesso creò un'eco di se stesso. In altre parole creò un'alterità di se stesso che noi riconosciamo in que sto punto. È la prima volta che un potenziale nasce dal Vuoto che è sempre stato. Questo potenziale, là dove il Vuot o contemplò se stesso, ne diviene l'eco, ma concentrato. È un'evoluzione. È in questo modo che siete cominc iati. Questo essere qui è contenuto nel Vuoto come consapevolezza ed energia.3 Questo è stato il vostro iniz io, eppure non avevate ancora quasi cominciato. Siete solo stati contemplati dal Vuoto. Tutto questo è il Vuoto, e qui lo vediamo in ciò che si chiama tempo lineare bidimensionale.4 Ma questo punto diviene ora un pu nto di riferimento. Esso è chiamato Dio. Accanto ad esso voglio che scriviate "Dio Io Sono". Questo punto d i contemplazione è l'inizio di consapevolezza ed energia. Il Vuoto è il Principio Madre/Padre che gli ha dato vit a e da qui, da questo punto, siete iniziati. 3. Vedi figura 2. 4. Vedi figura 3. Il Vuoto si rivolge a questo piccolo essere e gli dice: "Buon giorno. Ho desiderato ardentemente che tu fossi presente in me. Sono felice che tu sia qui. Voglio che tu faccia di me qua lunque cosa vuoi. Non sono più solo. Ora tu sei con me. Vai e fai di me ciò che più ti piace". Quando vostra madre e vostro padre vi dicevano questo, e voi eravate pic coli esseri, iniziavano i vostri guai. Cominciavate a correre per casa, a correre fuori casa e a fare tutte le co se che volevate fare, e poi rientravate e scoprivate che quello non era esattamente ciò che avevano in mente. Chi di voi lo ricorda? L'unica differenza è che con questo genitore non c'era costrizione; ci fu solo il permesso di crescere e di espandervi. Immaginate che cosa avrete pensato sentendovi dire: "Vai e fai di me qualunque cosa vuoi". Dovete capire che non c'è tempo là nel Vuoto. E se non c'è tempo, non c'è distanza. E se non c'è distanza, non c'è spazio. Ecco allora che cosa cominciate a pensare: "Va bene, correrò in quella dir ezione. Sembra divertente". E nel momento in cui cominciate a correre in quella direzione, vi trovate di nuo vo al punto di partenza perché nel Vuoto il "qui" è "lì".5 Quanti di voi capiscono? Non c'è tempo, quindi "quella dir ezione" non esiste. Il punto di partenza è contemporaneamente tutti i punti. Allora siete un po' frustrati e dite: "Bene, allora andrò laggiù". Ma che cos'è "laggiù" per il Vuoto? Finite quindi laggiù e dite: "Ah". Ma nel momento in cui percepite di essere laggiù, siete in realtà di nuovo al punto di partenza perché nel Vuoto non c'è tempo. E ovunque siate è sempre lo stesso punto. Quanti di voi capiscono? Questo essere è stato ovunque nel Vuoto, ma non è andato mai da nessuna parte. Dal nostro punto di riflessione oggi possiamo solo presume re quanti eoni questo essere deve essere rimasto lì cercando di essere tutto ciò che il suo genitore gli aveva de tto di essere, perché "tutto" presumeva una nuova comprensione. Ovunque questa consapevolezza si indirizzasse, era già lì. E così non

poteva andare mai da nessuna parte. 5. In altre parole, dal momento che per misurare tempo e spazio non c'è un punto d i riferimento, ogni volta che il Punto Zero cerca di spostarsi, scopre che finisce sempre esattamente nello stasso luog o. Il Punto Zero non può percepire nessun movimento o cambiamento poiché non ha alcun punto di riferimento a cui rappor tarsi.

Un giorno, era di venerdì, mentre se ne stava seduto lì, contemplò se stesso. M ostratemi quello che fece. Avanti. Contemplò se stesso. Splendido. Ogni volta che contemplate voi stess i, vi evolvete. E così ripiegò tutto se stesso su se stesso. E facendolo, si creò il punto di contemplazione, più o meno così. Se prendete entrambe le mani e le tenete in posizione di preghiera, ma leggermente separate l'una dall'altra, questo rappresenta quel piccolo punto che si è ripiegato su se stesso.6 Questo è quel picco lo punto ripiegato su se stesso. Vedete come il punto si è diviso nel momento in cui si è ripiegato su se ste sso? Lo vedete? E nel momento in cui si è diviso, è diventato due anziché uno.7 6. Vedi figura 2. 7. Vedi figura 1. LA CREAZIONE DELLA CONSAPEVOLEZZA-SPECCHIO E DEL TEMPO Ora consapevolezza ed energia hanno compagnia; c'è qual-cun altro qui. Così il Vuoto che aveva dato vita al Punto Zero diede vita anche a questo (consapevolezza-specchio). E c he cos'è questo? È un

aspetto più basso di questo (il Punto Zero). Non addormentatevi. Tenete le mani in questa posizione. Questo spazio qui è davvero unico nel Vuoto perché per la prima volta abbiamo due punti di consapevolezza: uno, due.8 E tra i due punti abbiamo anche una nuova realtà, una realtà che è chiamata temp o. E perché il tempo esiste solo qui? Perché abbiamo una distanza tra due punti di realtà. Congiung ete le mani. Se congiungiamo le mani, esiste ancora il tempo? No. Quanti di voi sono d'accordo? Splendido. Bene, ora abbiamo la seconda grande creazione: abbiamo tempo, distanza e spazio ai quali c orrisponde un'altra consapevolezza.

8. Vedi figura 5. Quanti di voi hanno sentito parlare del settimo livello del cielo? Ques to è il settimo livello del cielo. È qui che siamo cominciati. Ora ricongiungete le mani; ora siamo uno. Separatele; siam o due. Quan-t'è veloce la realtà al settimo livello del cielo? Vi faccio una domanda: se aveste la consapevo lezza di un essere del settimo livello ed aveste un pensiero, quanto tempo vi servirebbe per manifestar lo?9 Ora qui c'è creazione. Questo è Dio e questa è la consapevolezza-specchio di Dio, proprio qui. Ora c'è vita. Tra queste due mani esiste un'intera realtà proprio come sul piano di questa Terra, solo che questo è il settimo livello. E dopo aver vissuto qui per molti eoni - non osiamo dire quanti - che cosa avete fatto quando eravate pronti ad andare oltre? Vi siete ripiegati su voi stessi, giusto? Ora c'è un piccolo problema perché il sé ha qualcosa di mobile là fuori. Ha quest'altra mano. Quindi questo (il Punto Zero) ha bisogno di dare a questa (consapevolezza-specchio) il messaggio di fare la stessa cosa. E così collassano i l tempo. Ora sono uno, non è vero? E quando contemplano, non contemplano più il settimo cielo; contemplano il c ielo successivo, perché il settimo cielo l'hanno già vissuto. Contemplano il settimo cielo - aprite le man i -ma il programma è di andare oltre. Ora siamo nella sesta realtà.10 Il tempo è più lento o più veloce nel sesto cielo ? Più lento.

9.I pensieri al settimo livello si manifestano istantaneamente. 10. Vedi figura 6. Se viveste nella sesta realtà, quanto tempo passerebbe dal punto in cui av ete concepito il pensiero, al momento in cui esso si realizza? Direste quindi che siete un po' più lenti della p ersona che viveva nella settima realtà? Sì. Questa è la differenza. Ora, qui accade una cosa meravigliosa. Abbiamo dei livelli. Prima abbiam o il settimo ed ora abbiamo il sesto. Notate che nel sesto cielo la distanza tra le due mani è più grande che nel s ettimo cielo. Quanti di voi lo vedono? Questo è il segreto del tempo di cui parleremo. Il tempo è il rapporto nella

consapevolezza, non è fatto di punti coagulati come, ad esempio, una stella lontana. È consapevolezza. O ra sta avvenendo la vera creazione. Abbiamo il Vuoto e dal Vuoto - all'interno del Vuoto - abbiamo consap evolezza ed energia che hanno imparato un segreto: ripiegarsi su se stesse e contemplare. Quando lo fate , vi espandete. Ora stiamo costruendo una scala. Ed abbiamo questa consapevolezza-specchio qui, che continu amente rimanda il suo riflesso a questa consapevolezza-Dio qui." Ciò che esiste tra i due sono ciò che chi amiamo potenziali di vita. Il settimo cielo ha quindi una realtà diversa dal sesto cielo. Quanti di voi sono d'a ccordo?

11. Vedi figura 5. Ora studenti, voglio che rifacciate il disegno. Voglio che disegniate il Punto Zero come avete già fatto. Questa è la vostra divinità. Voglio che sotto facciate un altro punto. Tra questi du e punti c'è il settimo piano. Chiudetelo; scendete giù; createne un altro, sesto e settimo. Vorrei che continuas te, scendendo, fino ad avere sette punti.12 Partecipate. Disegnateli semplicemente sul vostro foglio Vu oto. Ora alzate le mani e cominciando dal settimo livello mostrate quanto misura ciascuno di questi livell i. Fatelo. A che livello siamo arrivati? A questo livello (il quinto) il tempo è più lento o più veloce che al sesto? Quanti di voi sono d'accordo? La triade è una delle forme più sacre che mai siano state create nella geomet ria sacra perché la triade raffigura i pensieri della creazione dalla quale - come punto essenziale della c reazione -tutto origina. I triangoli, come disegneremo qui, sono l'elemento principale della vita come cons apevolezza ed energia su questo piano. Ciò che faremo ora è determinare il tempo tracciando una linea orizzon tale, lunga pressappoco così.13 Tracciate una linea come questa. Ed ogni linea che disegniamo, la facciamo un po' più lunga della precedente. Tutti hanno disegnato questo?

12. Vedi figura 8. 13. Ibid. Sembra tutto molto semplice, ma queste sono le linee del tempo. Questa è un a linea del tempo basata su questo piano. Oggi voi tutti siete quaggiù (primo livello). Vivete in questo te mpo lento e su questa linea del tempo. Nella stessa sala - in questa stessa sala - abbiamo un altro livello di c onsapevolezza che esiste in un'altra linea del tempo nello stesso spazio che occupate anche voi, ma è un tempo più veloce di questo vostro tempo. Ad un altro livello - nello stesso posto che occupate voi - abbiam o una linea del tempo diversa. La sua frequenza è ancora più rapida. E così via e così via. Il posto in cui sedete quin di è occupato simultaneamente nelle dimensioni da altre forme di vita. La ragione per cui non potete vederle è che la loro energia vibra ad una frequenza molto più rapida di quella che voi occupate ora. E proprio come il magnetismo della Terra vibra a 8 hertz, anche voi vibrate a 8 hertz. Ma un esser e spirituale che è presente in mezzo a voi può vibrare a 320 hertz. Quanti di voi capiscono? Quando siete nati lassù al Punto Zero - quando il vostro Dio vi ha creati p roprio qui (settimo livello) e voi attraverso la contemplazione avete cominciato il viaggio che vi ha portati quagg iù -siete cresciuti e vi siete calati sempre più profondamente nel Vuoto.14 Ed avete creato anche un grande tempo lineare da questo a questo (i due punti di consapevolezza). Questo (il Punto Zero) non si muove mai. Solo questa si muove, solo questa consapevolezza qui (la consapevolezza-specchio). Tutti noi siamo discesi, e questa discesa l'abbiamo

chiamata Libro dell'Involuzione. Voglio ora che disegniate una linea che scende lungo questo lato della

piramide. E voglio che nella vostra lingua scriviate la parola involuzione -invo luzione. Mostratelo al vostro vicino quando avete finito. E come siete arrivati quaggiù? Chi ha detto che questo è un brutto posto? Nes suno vi ha costretti a venire, se non voi stessi. Siete voi che avete voluto essere qui. Siete voi che avete compiuto la discesa. Siete voi che avete scelto questo corpo, che avete scelto questa linea del tempo. Per eoni vi siete reincarnati in diversi corpi per seguire, attraverso la vostra esplorazione, il destino di questa linea del tempo. 14. Vedi figura 8. Ora voglio chiedervi una cosa. Voi siete seduti qui e vibrate. Guardate la vostra mano. Ha lo stesso aspetto della mano del vostro vicino? Hanno entrambe la stessa densità? Bene, ques to significa che le vostre due mani stanno vibrando alla stessa velocità. Se non fosse così, non potreste veder le. Per ognuno qui vale la stessa cosa. La frequenza del corpo di ciascuno di voi è la stessa. La frequenza d el vostro corpo è legata a questo tempo. Ora vi chiedo: il fatto che siete qui (al primo livello) e non pot ete vedere questo (un livello superiore) significa forse che esso non esiste? Quanti di voi sono d'accordo? Tu tto sta accadendo all'ombra di questo punto e sta accadendo all'interno del tempo e dello spazio in cui siete p roprio ora. Questa linea del tempo è un'illusione. Questa linea, proprio sotto il centro della piramide, è chiama ta il Momento Presente. Lì dove sedete c'è un livello straordinario di intelligenza che siede assieme a voi. Ma non potete vedere quel livello di intelligenza perché vibra ad una velocità più alta. Ora faremo una piccola dimostrazione. Prendete una matita colorata. Se sappiamo che questa è la lunghezza del tempo, se questa è consapevolezza, allora ci deve essere dell'energi a che fluisce tra questi due (punti di consapevolezza). Voglio che facciate questo. L'energia ondula proprio così (come un'onda). L'ondulazione dell'energia è l'oscillazione del tempo che impiega da questo punto a questo punto. Questa quindi è una linea di energia. Voglio che disegniate delle linee di energia propri o come questa, nel settimo livello.15 Fatelo. Quando i due livelli di consapevolezza sono qui, tutto ciò che esiste, è ciò che c'è tra i due. Che cosa succede se li ricongiungiamo di nuovo?16 Dove va l'energia? Avanti. Se c'è energia che danza tra questi due livelli di consapevolezza, dove va l'energia quando li collassiamo? Collassa e r itorna alla consapevolezza. E quando allontaniamo una mano dall'altra fino al sesto livello, che cosa succede alla consapevolezza ad onde corte che esisteva al settimo livello? Quando la tiriamo fin qui (sesto liv ello), cosa accade a quel livello di energia? Esiste ancora? Esiste ancora. Ma se ora questo e questo (i due punti di consapevolezza) si trovano in quello che chiamiamo sesto regno, che cosa è accaduto all'energia divina del se ttimo? Quaggiù è avvolta e raggomitolata su se stessa. E nello stesso tempo abbiamo quest'onda lunga di e nergia e un tempo più lento in rapporto alla consapevolezza che crea la realtà. Così se prima vivevate qui (sett

imo piano), ma ora vivete qui (sesto piano), significa forse che questo (settimo piano) non esiste più? (No) . Quanti di voi sono d'accordo? Così sia. 15. Vedi figura 9. 16. Vedi figura 2.

Ora quello che voglio è che riempiate questa piramide. E la ragione per cu i voglio che lo facciate è che impareremo una fisica molto semplice. Impareremo qualcosa sul tempo, sulla m assa vibratoria, sull'energia, sul perché siete qui e perché non potete vedere gli altri piani. Vogli o che comprendiate che tutti gli altri piani esistono, ma che voi vi troverete là dove focalizzate la vostra en ergia. E che cosa accadrà all'energia del settimo piano che qui (sesto piano) si è avvolta su se stessa? Che cosa le accadrà quando scendiamo giù al quinto piano? Si avvolgerà più strettamente? La tiriamo giù e la faccia mo avvolgere più strettamente? Quanti di voi sono d'accordo? È così. Si riduce. E che cosa accade all 'energia del sesto piano? Avanti, principianti, svegliatevi. Se l'energia viene arrotolata e stretta su se stessa, se la prendiamo e la tiriamo giù al quinto livello, si arrotolerà strettamente su se stessa a spirale? Sì, si avvol gerà a spirale attorno alle energie del settimo e del sesto che hanno già iniziato a dar forma al nucleo. Ora quello che voglio che facciate sul vostro foglio - consultando il vo stro vicino, naturalmente - è che disegniate la linea dell'energia, della diversa energia che si ha passando dal s esto al quinto piano. E un tempo più lungo. E poi voglio che prendiate questa energia del settimo e che facci ate un piccolo nucleo, e poi attorno al nucleo voglio che avvolgiate l'energia di questo livello qui (ses to piano). Lo farete?

Cominciamo. Consultate il vostro vicino. Voglio che comprendiate quello che acca de all'energia e al tempo.17

17. Vedi figura 10. Quando siete pronti voglio che creiate il terzo livello. Che cosa accade all'energia e al tempo del quarto, quinto, sesto e settimo? Che tipo di corpo avrete qui (terzo piano)? A c he velocità vibrerà? E qual è la ragione dell'esistenza del corpo? La ragione è questa: che se siete esseri spiritu ali, potete abitare un piano solo se siete rivestiti di quelli che si chiamano elementi di quel piano. In alt re parole, se lo Spirito nasce dal Vuoto, per esistere ad un livello del tempo deve rivestirsi di vesti fatte di qu el tempo. IL MOVIMENTO OSCILLATORIO DELLA CONSAPEVOLEZZA-SPECCHIO Così noi abbiamo cominciato come primi esseri umani sul piano della Terra quando essa aveva ancora due lune ed era avvolta in un manto di nubi. Il vostro corpo non era né alto, né bel lo, né perfetto. Era ricurvo e peloso ed aveva un cervello piccolo. Ma quell'ominide era il primo corpo di una consapevolezza che, arrivando qui (primo piano), sapeva solo come arrivarci, ma non sapeva nulla su di esso. Perché cos'altro c'è da sapere su questo luogo se non ciò che vi si crea? Quan ti di voi capiscono? Ed ora eccovi qui. Siete alla fine (in fondo alla triade). E alla fine qualcosa di meraviglioso comincia ad accadere. Prendete questa consapevolezza e fate così:18 essa inizia ad oscillare. Questa oscillazione è come quella del pendolo. Ora concentratevi. Ricordatevi, questa è consapevolezza. Se la consapevolezza oscilla così (in avanti) - diciamo che è sì, diciamo che è positivo e diciamo che è un sogno" - al lora stiamo sognando, sì. 18. Vedi figura 11. 19. Questo movimento della mano che oscilla in avanti rappresenta l'aspetto posi tivo di ogni tipo di opportunità. Rappresenta il bene piuttosto che il male, l'alto piuttosto che il basso, il sì piuttosto che il no, il futuro piuttosto che il passato, ecc.

E qui facciamo una pausa.20 Questo è ciò che è chiamato allineamento con il Mome nto Presente. Perché il sogno diventi reale, deve essere allineato con il Punto Zero.

Questo piccolo essere (la mano destra) si è quindi messo a oscillare. È chiam ato consapevolezzaspecchio che sogna, si allinea, si rimette in moto, permette al sogno di coagula rsi e poi vi entra coagulandolo come esperienza: sì/Ora, no/Ora, positivo/Ora, negativo/Ora, futuro/Ora, passato/O ra. Questo è necessario perché se la consapevolezza-specchio non fa questo, se non si allontana dal centro , non può immaginare. Allontanandosi dal centro, può immaginare. E una volta che ha creato il sogno, lo allinea, chiude il distacco unendosi a Dio, torna indietro e feconda il tempo con quel sogno. Quanti di voi capiscono? 20. Vedi figura 12.

L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE UMANA L'homo erectus e il tyrannosaurus rex Orbene, chi eravate voi? Eravate quelle splendide ed umili creature che oggi trovereste spaventose. Ma quello era tutto ciò che avevate bisogno di essere. E come avete dovuto essere per far parte di quella Terra che avete aiutato a creare? Come può uno Spirito annusare una rosa? Come può u no Spirito afferrare un serpente? Come può uno Spirito essere un albero, osservare un albero? L'essere che ha scelto di scendere fin qui, ossia voi, è arrivato in un corpo fatto della stessa frequenza della Terr a e dotato di un cervello molto piccolo. Vi serviva solo un cervello piccolo perché, che cosa sapevate? Non molto. E il vostro viso era molto grande, simile a quello di un animale. Perché? Gli occhi dovevano essere grandi, l e narici dovevano essere grandi, la mascella doveva essere grande e gli arti dovevano essere lunghi perché questo era il corpo, ossia il veicolo adatto all'esplorazione. Per poter vedere o toccare un albero, per poter annusare e raccogliere i fiori con il corpo, tutto ciò che era necessario era un cervello molto piccolo, un picco lo cranio ed organi dei sensi molto grandi. Questo era dunque il vostro primo corpo. Perché è importante avere un corpo? Perché ne siete prigionieri? Perché non rius cite ad uscirne? E una volta che ne uscite, come fare ad evitare di tornarvi? Voi nemmeno evitate di to rnarvi. Avrete sempre questo corpo finché non avrete sviluppato le vostre capacità spirituali oltre quello che si definisce livello del corpo. Voi siete partiti, agli inizi, in questa linea del tempo qui. E avete avuto tutt o questo tempo per evolvervi. E come si evolve una persona? Come fate a cambiare? Come hanno fatto i vostri corp i a cambiare passando da quelli che erano i vostri antenati delle origini agli splendidi esseri che si ete oggi? Sapete come siete cambiati? Grazie allo Spirito di Consapevolezza ed Energia che fluisce attravers o un cervello antico - un cervello che era capace di vedere solo ciò di cui conosceva l'esistenza - ogni vol ta che avete sbattuto contro un albero, ogni volta che siete caduti da una roccia e ogni volta che ave te fatto esperienza di un tyrannosaurus rex e del suo caldo respiro, siete cresciuti. Ogni volta che volev ate correre per salvarvi la vita e

non eravate capaci di correre abbastanza velocemente ed avete desiderato di pote rlo fare, avete cambiato ciò che è chiamata biologia cellulare. Maestri, che cosa pensate sia a crea re l'impronta sui vostri cromosomi? Che cos'è il vostro DNA? Come fa a sapere come costruirvi? Chi è responsa bile della sua conformazione? Pensate che siano stati vostra madre e vostro padre ad esserne re sponsabili? Lo sono stati ad un livello inconsapevole, perché, vedete, ogni pensiero che abbiate mai pensato ogni paura che abbiate mai provato, ogni desiderio che abbiate mai avuto, ogni tradimento, ogni sentime nto, ogni gioia - ogni momento in cui fate esperienza di questo, è l'emozione che lascia la sua impronta sul DNA. È l'emozione che

cambia la doppia elica del DNA. E come fa a cambiarla? La imprime. E così, se nella vostra prima vita non siete stati capaci di correre abbas tanza velocemente per sfuggire al tyrannosaurus rex e siete stati consumati da quell'essere, il vostro ultimo p ensiero è stato il desiderio di avere gambe più lunghe. Così siete morti e il vostro corpo è stato divorato. È diventato conci me per la terra e voi siete passati a questo livello qui (terzo piano). E quando passate a questo live llo qui, tutto ciò che potete ricordare rivedendo la vostra vita sono le cose che avete imparato su questa lin ea del tempo e nuli'altro. Questo è ciò che vedete qui nella luce. Perché siete dovuti tornare e che cos'è che ha fatto la differenza nella vos tra vita? Avete dovuto tornare quaggiù su questa linea del tempo perché il bambino che nascerà dalla donna ch e avete fecondato la notte prima avrà le gambe più lunghe dopo due generazioni. Quindi ciò con cui volet e tornare è tutto ciò che avete acquisito fino a quel punto. Questa non è una cosa molto spirituale, non è vero? La maggior parte delle persone, nel momento del loro ultimo respiro prim a di morire, provano dispiacere per tutte le cose che hanno fatto e vorrebbero non essere stati così du ri con le persone che hanno amato. Vorrebbero esser stati più gentili, più generosi, più comprensivi. Molte sono l e riflessioni che fanno sul punto di morte. Ma questo è solo il risultato della loro evoluzione. L'essere che è stato divorato dal tyrannosaurus rex non ha fatto simili riflessioni. L'unica riflessione che quell a creatura ha fatto è stata quella di desiderare di poter sfuggire al mostro. Quella è stata l'ultima cosa che ha deside rato. Quassù (terzo piano), è tutto quello che vedrà quando rifletterà su quanta strad a ha fatto su questa linea del tempo. E allora che cosa dice al suo Dio? Non dice: "Mi dispiace di es sere stato un bambino terribile", ma piuttosto: "Desidero avere gambe più lunghe". E che cosa farà il vostro Dio? Quel desiderio diventa la prossima generazione. E così nascete non in qualcuno che ha le gambe corte, ma in una famiglia dalle gambe lunghe. C'è infatti uno Spirito che vuole semplicemente correre più veloce del le bestie che gli danno la caccia. Ed allora gli viene dato un corpo che geneticamente ha quel potenzial e. E quell'essere cresce, sfugge alle bestie ed è più intelligente dei predatori che lo circondano, e con ciò cr ea una generazione successiva che sarà esattamente ciò che egli è stato emozionalmente nella sua vita. Qu anti di voi capiscono? Genererà dei figli la cui vita e i cui corpi saranno meglio equipaggiati per vivere nell'ambiente in cui nascono. E le anime e gli Spiriti che abiteranno quei corpi saranno esseri che h anno meritato di trovarsi a quel punto nell'evoluzione. Quanti di voi oggi portano i tratti genetici ed emozionali dei vostri ge nitori - alzate la mano - i tratti genetici ed emozionali dei vostri genitori? L'aspetto emozionale e quello fisico appartengono al patrimonio genetico. Quanti di voi non hanno nessuna somiglianza spirituale con i propri ge nitori? Alzate la mano. Questo significa che se siete dominati dai vostri genitori nell'aspetto fisico - se ave

te ereditato la paura di vostra madre e la forza di vostro padre, oppure la codardia di vostro padre e il senso di colpa di vostra madre - se siete predisposti ad essere così, è perché il corpo crea geneticamente la sua realtà a p artire da chi gli ha dato vita, ossia dai genitori. Le persone deboli di Spirito sono succubi di ques to destino genetico. In altre parole, come ho detto questa mattina all'inizio, l'energia del loro Spirito vien e consumata dalle caratteristiche genetiche del corpo. Le caratteristiche genetiche del corpo vivono a spese dell' energia spirituale. E l'essere che dovrebbe essere qui per imparare non impara nulla. Immaginate ora dieci milioni e mezzo di anni. Quanto a lungo vivete: 60 anni, 70 anni, 100 anni? Quante vite, lunghe in media 80 anni, possono essere vissute in dieci milioni e mezzo di anni? Molte. Quanti di voi dicono molte? Molte, vero? Sapete, qualcuno dice che siete un'anima antica o un'anima giovane. Non è vero, tutte le anime sono state create nello stesso momento. Quanti di voi pensa no di aver vissuto due vite? Non c'è nessuno qui che abbia vissuto solo due vite. Ne avete vissute migliaia. Capite ora perché i vostri progenitori dall'aspetto simile alle scimmie si sono evoluti diventando homo erectus - gli ominidi si sono evoluti diventando homo erectus - e poi da homo er ectus a uomo di Neanderthal? C'è una ragione per cui quelle creature sono cambiate? Qual è stata la ragione? Le persone si sono evolute perché hanno avuto avversità? Le persone si sono evolute perché hanno avuto problemi? Quanti di voi in questa vita vi siete evoluti grazie alle diffic oltà che avete superato? Così sia. È giusto allora dire che i vostri progenitori e le vostre progenitrici han no avuto molte difficoltà ed hanno avuto molti problemi? Quanti di voi sono d'accordo? Dovreste, perché ciò che voi ogg i siete è il prodotto di quello che loro hanno risolto. Siete venuti dalla divinità perché avete un mandato. E il mandato è: "Rendi conosciuto lo sconosciuto". Questa è l'unica legge che c'è: rendere conosciuto lo sc onosciuto. Questo è ciò che il Vuoto ha detto alla sua creazione qui: "Fai di me ciò che vuoi. Sii il crea tore. Ti do qualunque cosa desideri. Non c'è giusto o sbagliato; c'è solo evoluzione. C'è solo creatività". Per questo abbiamo imparato che questo piccolo essere qui (il Punto Zero ), per quanto fosse potente, ha dovuto andare ovunque nel Vuoto per comprendere alla fine di non essere andat o da nessuna parte. E noi chiamiamo quell'essere Dio. E Dio si è sicuramente evoluto da allora. Ora Dio ha una forma di vita coerente; ha uno spazio coerente di tempo. Questo in realtà è il palcoscenico su cui dobbiamo portare a compimento la legge che dice: "Rendi conosciuto lo sconosciuto". Appena arrivati nel nostro corpo, voi ed io, non sapevamo nulla di più di quello che avevamo acquisito nelle precedenti incarna zioni in questo flusso del tempo. Se questa fosse stata la nostra prima vita, non avremmo saputo nulla. E t utto quello che avremmo dovuto insegnarci, avrebbe riguardato il nostro ambiente e le sue avversità e il b isogno di rimanere intrappolati nel corpo fisico per sopravvivere in quel corpo. Ma dopo la prima vita abbiamo cominciato ad imparare. E qual è stato il no stro contributo a questa

linea della vita? È stato il pensiero. Eravamo dotati di un meccanismo che è in grad o di attingere al flusso della consapevolezza perché, ricordate, la consapevolezza, il cervello e la mente sono cose diverse. La consapevolezza è il flusso di Dio. Il cervello è il ricevitore, perché prende quella c onsapevolezza e la trasforma in pensiero neurologico che può essere ricordato, venendo congelato in forma di me moria. Nella creazione la memoria è come dei blocchi di pietra con cui si costruisce una casa. Nel cervello il pensiero - sotto forma di conoscenza - vi permette di ricreare forme di pensiero che, se trattenute nel lo bo frontale della corteccia cerebrale, diverranno i legislatori che collassano l'energia e la manifestano ne lla forma. Il cervello quindi ha dovuto evolversi per corrispondere al livello dei nostri bisogni. E che cosa ricaviamo da tutto questo? Se comprendiamo di aver bisogno di gambe più lunghe per sfuggire al tyrannosaurus rex, abbiamo imparato qualcosa - questa è creazione - è se mplicemente il bisogno, attraverso le avversità, di essere migliori. Questa è la base fisica per l'evoluzion e del corpo. E che cosa significa per il vostro sé spirituale? Vi ha fatto comprendere che per vivere qui dovete ric rearvi. Qui sul piano della Terra siamo vissuti per dieci milioni e mezzo di anni: tutti siete vissuti come donne, tutti siete stati bambini, padri, madri, sorelle, fratelli. Tutti siete stati uccisi, divorati, bruciati, siete mo rti in pace, siete annegati. Tutti avete incontrato la morte in una miriade di modi non creativi. Avete fatto tutto. L'intervento degli Dèi Circa 455.000 anni fa, qui su questa linea del tempo, è accaduto qualcosa di meraviglioso, proprio qui (primo piano). Mentre voi eravate ancora al settimo livello, altri esseri stavan o già discendendo. Vedete, nessuno è disceso nello stesso momento; ciascuno lo ha fatto in momenti diversi. E ciò è dipeso dal desiderio di ciascuno di voi di creare questo. Ancora oggi ci sono esseri che vivono al qu into livello e che non sono mai scesi più in basso. Forse nei prossimi duecento anni scenderanno giù; o forse non ve rranno mai. Ma quello è tutto quanto hanno imparato. Qualcuno di voi li chiama angeli. Li chiamate così pe rché sono di una totale innocenza nei confronti di questo luogo. Non hanno giudizi, non conoscono bene e m ale. Non lo comprendono. Comprendono solo l'amore. Ma non sono mai vissuti qui. Non sono mai stati un Cristo perché non sono mai stati Dio in carne ed ossa. Mentre voi eravate ancora qui (quinto piano), c'erano esseri che erano già scesi quaggiù, miliardi e miliardi di anni fa, su questa linea del tempo in questa materia tridimensionale che vibra a 8,2 hertz. Avevano già lasciato questa linea del tempo. Quando arrivarono quaggiù (primo piano) superan do questo punto qui (terzo piano), costruirono una realtà spirituale che arrivava fin qui (quarto pian o). In altre parole, la loro realtà accadeva a questa velocità (nel tempo del quarto piano) in un corpo di questa lent ezza (un corpo del primo piano). Quanti di voi capiscono? Così arrivarono qui in questo modo e cominciarono gradualmente a diventare sempre più splendenti e più splendenti, ed oggi vivono proprio qui (al qua

rto piano). Sono vostri fratelli e vostre sorelle. Vivono su diversi pianeti e la maggior parte di loro vive all'interno di quei pianeti, perché tutte le sfere orbitanti sono cave. Oggi sono superiori a voi. 455.000 anni fa o gnuno di voi in questa sala aveva raggiunto questa linea del tempo (primo piano); finalmente ci eravate riusciti. A che punto eravate? Sapevate di essere maschi e femmine. Ed avreste coabitato allo scopo di generare dei figli. Le femmine erano dominanti nelle tribù, poiché ne erano, come si potrebbe dire, le guide cultur ali. I maschi provvedevano a procurare il cibo per la famiglia. C'era una certa moralità nella condu zione delle cose domestiche. In quel particolare momento il gruppo di esseri che erano venuti prima di voi e che erano chiamati gli Dèi, tornarono. Scesero qui e compresero che avevate bisogno di un po' di aiuto pe rché, per quanto foste avanzati, non eravate avanzati di molto. E che cosa fecero allora? Interagirono misericordiosamente con la linea del tempo dell'evoluzione. Orbene, voi qui (primo piano) possedevate un pi ccolo cervello e lineamenti del viso molto pronunciati. Quel piccolo cervello sarebbe poi diventato il cerve llo rettile e il cervello medio fino al corpo calloso. In altre parole, il cervello che era contenuto qui non contene va la corteccia cerebrale. A quel punto della vostra evoluzione eravate molto sensitivi. Potevate mandare mes saggi in lungo e in largo perché il vostro cervello operava nell'infrarosso, che è il reame medianico, ma avev ate ancora un cervello primitivo. Arrivarono quindi quegli esseri, vi presero e mescolarono il loro sem e con il vostro ed innestarono nel vostro corpo le loro esperienze. Ricordate, vi ho chiesto se avete assunto l'identità dei vostri genitori ed anche la loro identità emozionale, e in molti avete alzato la mano. Quando quegli esseri eletti smisero di mescolarsi con tutti voi, siete drasticamente cambiati come cultura. Non solo avete cominciato a perdere i peli del corpo, ma avete anche guadagnato proporzione in altezza. Il vostro scheletro è cambiato. Avete per so due costole e sviluppato un enorme cervello. I lineamenti del vostro viso sono diventati meno pronunciati dei lineamenti troppo marcati degli ominidi. Perché hanno fatto questo? Perché sono vostri fratelli e vostre sorelle. So no Dèi che provengono dalla stessa Fonte da cui anche voi provenite, ma che sono più avanti di voi nell'evoluz ione. Vi hanno anche utilizzati come servi, e ciò risulta assai logico, visto che la vostra capacità di a vere una conoscenza evolutiva non era cresciuta dal momento che eravate solo su questa linea del tempo qui. Vo i non sapevate tutto quello che essi sapevano. Qual era quindi il vostro compito? Il vostro compito e ra quello di mescolarvi, di coabitare e di vivere con loro. Essi a loro volta vi hanno insegnato la psicolog ia. Vi hanno insegnato l'arte. Vi hanno insegnato la matematica e l'astronomia. Sono stati loro che vi hanno incul cato il senso della cultura e il senso di ciò che possiamo definire sé dinamico. Ma quanto eravate grandi? Avevate un a grande corteccia

cerebrale, grande ma poco usata, perché nel vostro Spirito non avevate vissuto l'e sperienza che era servita a darvi quel corpo genetico. Sarebbe come se i vostri figli andassero in giro con i vestiti dei loro genitori. Il vestito è della misura giusta, ma chi si esibisce nel corpo è pur sempre ancora un bambino. Quanti di voi capiscono? Questo è accaduto 455.000 anni fa. Scrivetelo per favore. Quegli Dèi, che sono divenuti leggendari nei testi biblici, hanno creato i vostri corpi, hanno creato il mio corpo, hanno interagito con noi ed hanno quindi continuato la loro vita. Che cos a ha significato questo per tutti noi? Quello che ha significato è che 455.000 anni fa ci ha portati a uno sch ema duraturo sulla linea del tempo. In altre parole - come lo chiamate oggi nel vostro calendario giuliano? ci stiamo avvicinando al 2000. Secondo quel calendario, siamo oltre l'anno 2000. E dove siete voi a 2000 anni da quel punto? Non siete cambiati perché siete in uno schema duraturo. Avete continuato a reincarnarvi molt e e molte volte e a tornare con lo stesso livello di crescita spirituale che vi siete lasciati alle spalle nella vita precedente. Che cosa vuoi dire questo? Che 40.000 anni fa l'umanità si è stabilizzata e che il cranio del l'essere umano, da 40.000 anni fa ad oggi, non è cambiato. Questo significa che come esseri spirituali continuate a reincarnarvi in una linea genetica di cui non avete ancora utilizzato tutti i meccanismi. Quarantamila anni senza evoluzione Questa introduzione può sembrare molto noiosa, ma può risultare per un certo verso interessante se cominciate a capire a dove risalgono le vostre radici. Ed è importante per voi cap irlo prima di poter andare oltre e cominciare a creare la realtà. Avete bisogno di ottenere alcune risposte a lle vostre domande. Voi non utilizzate tutto il vostro cervello. Ne utilizzate meno di un decimo. Utilizzare meno di un decimo dell'enorme corteccia cerebrale significa che c'è una gran quantità di potenziale che non avete mai attivato. Persino Einstein quando morì non aveva utilizzato tutto il suo cervello. Non aveva mappato nel cervello ciò che si definiscono nuove idee e nuove teorie e perciò non era riuscito a sviluppare la sc operta di una nuova matematica per inquadrare in una visione unitaria ciò che aveva visto. Se siete quindi esseri spirituali che in fondo sono indietro rispetto al la propria natura, dovrebbe iniziare ad esservi chiaro che la pigrizia e l'impazienza dentro di voi sono espressione di uno Spirito primitivo in un corpo molto avanzato. Capite? Tutto ciò che caratterizza un genio è che egli espande i limiti della sua mente, perché la mente è tutto. Se capite che la ragione per cui non vi siete molto evoluti in dieci milioni e mezzo di anni è che siete rimasti ancora a 455.000 anni fa - e il corpo si è stabilizzato tre ntamila anni fa e voi dovete ancora utilizzarne le capacità -allora dovete sviluppare il vostro sé spirituale in modo che possa far funzionare questo corpo come uno strumento di Dio, perfettamente accordato. Che cosa avete fatto nella vita passata? Avete partecipato alla rivoluzi one tecnica? Siete morti nella Seconda Guerra Mondiale? La vostra casa è stata bombardata? Siete morti di fame in Manda? Siete morti

per un'epidemia? Quanti figli avete avuto e dove sono oggi? Qual è stato il vostro contributo nell'ultima vita? Non riuscite a ricordare. Il motivo per cui siete in questa vita e siete venuti qui ad imparare è: " Come vivere al massimo del mio potenziale spirituale e come utilizzare contemporaneamente il massimo potenziale del mio corpo?" Avete gli Dèi nei vostri geni? Sì, li avete. C'è un'intelligenza avanzata in voi? Sì, c'è. Siete i f igli di una razza superiore? Di molte. Ma la razza è grande solo quanto l'intelligenza che l'ha creata, e questo n aturalmente riconduce a Dio, colui che ha sognato tutte le origini. La ragione per cui oggi siete infelici della vostra vita è che siete giunt i alla fine della vostra capacità di sognare la realtà; permettete a qualunque altra cosa di farlo per voi. Andate al c inema e permettete a qualcun altro di vivere l'avventura mentre voi ve ne state lì a guardare. Ascoltat e qualcun altro cantare per voi una melodia mentre la vostra bocca resta chiusa. Vi sentite mancare ascoltan do le poesie di qualcun altro. Vi stupite di fronte alle opere d'arte di qualcun altro. Vi lasciate coin volgere dalla genialità di qualcun altro, per convenienza. C'è da meravigliarsi quindi se siete annoiati ed avete bis ogno di intrattenimento? No, perché nulla di tutto ciò proviene da voi. Se siete Dèi - e lo siete sicuramente - e s e consapevolezza ed energia creano la natura della realtà, allora forse il problema che abbiamo è l'inca pacità di credere nel nostro proprio sé e nelle sue capacità. E forse avete ereditato quel gene dai vostri genitori. La maggior parte dei genitori infatti non ha mai creduto di essere più grande del patrimonio geneti co da cui proveniva. Ecco che cosa avete fatto per 40.000 anni. La vostra consapevolezza-spec chio ha continuato ad oscillare violentemente in avanti e indietro. Quanto volubili siete? Approvate u na cosa e il momento dopo la disapprovate? Vi piace una cosa e il momento dopo non vi piace più? E che cosa dir e del vostro futuro? Quale futuro? Oh, quel futuro. Il vostro futuro non è piuttosto un continuo pensar e al passato? Ebbene, se è così, allora il vostro futuro è ostaggio del passato. Quando gli Dèi se ne andarono, a ndarono in cielo e vi lasciarono qui, e voi ci avete creduto. E voi ci avete creduto. E questa credenz a - ciò che credete crea la realtà - ha messo fuori gioco il principio del Dio in voi e vi ha separati dal Dio che vi rende capaci di scegliere. E Jehova? Jehova non è nulla più che un essere avanzato - che era altamente insicuro e bellicoso che odiava sua sorella. E il Signore Dio Id? Che ne è stato del Signore Dio Id? Er ano Dèi, esseri, persone che hanno dei problemi proprio come li avete voi. Ma ad un certo punto vi hanno dett o che erano Signori e qualcuno si è confuso e ha pensato che Signore significasse "capo". E così il Dio co n cui dovreste allinearvi per creare un sogno, consegnarglielo e poi lasciarlo andare in modo che possa manife starsi nell'energia quell'immaginazione coagula energia; e questo è ciò che permette l'esperienza - rima ne bloccato perché voi pensate che sia là fuori invece che in voi. E per 40.000 anni in ogni vita avete c ontinuato a fare sempre la

stessa cosa. Che cosa significa questo? Significa che siete andati a scuola ed a vete imparato tutto quello che la cultura aveva da offrirvi. Ed ora siete annoiati e non avete più alcun cont ributo da dare perché non sapete come sognare il sogno, come allinearlo, come collassare il tempo, come di staccarvene, come collassare l'energia in una forma visibile e quindi farne esperienza. Perciò ora continuiamo così, ma è ora di finire. Tutti qui si muovono un po' lu ngo questa linea del tempo, poi muoiono, vanno lassù (terzo piano), danno un'occhiata a ciò che sono, e p oi tornano di nuovo su questa linea del tempo. Siete bloccati. Nessuno sa andare oltre la propria immag ine. Solo pochi se ne allontanano e arrivano qui (quarto piano). E quando superano il "problema Dio" a rrivano quassù e cominciano a diventare spirituali, attingono in profondità dalla Fonte e lo manife stano quaggiù (primo piano). Chi è un Cristo? È colui che conclude la linea del tempo e se ne torna a casa. Rivol getevi al vostro vicino e spiegateglielo. Capitolo IV L'energia, ancella della consapevolezza I MESSAGGERI Gli studenti avanzati stanno mormorando tra sé e sé che voi state ricevendo un sacco di informazioni. È vero. E ho evitato molti dettagli che diverranno argomento per un vostro futuro apprendimento, ma mi piace fare così. Nel trasmettervi questa filosofia, vi mando dei "messaggeri" per aiutar vi a manifestarla in modo che la vediate come verità. Così sia. Che cos'è un messaggero? L'essere che vi porta la po sta è un messaggero; l'essere che fa suonare il vostro telefono è un messaggero; chi interagisce con vo i o crea una situazione che, come risultato di quell'interazione, fa nascere una particolare filosofia che può essere sperimentata come verità, è un messaggero. Ebbene, vi manderò molti messaggeri. L'unica ragione per cui vi trasmetto ciò che vi sto trasmettendo oggi è che quest'anno nel vostro tempo porterà a delle scoperte alq uanto meravigliose. E quando accadranno ricorderete di essere stati tra questo pubblico e di aver sent ito tutto questo. E allora cercherete i vostri fogli e le vostre matite e farete questi piccoli disegni - l e linee del tempo e così via. L'ENERGIA, ONDA E PARTICELLA Lasceremo da parte questo per un momento e parleremo di energia. Quanti di voi hanno sentito dire che l'energia è collegata con l'aspetto del serpente? Alzate la mano. Quanti di vo i hanno imparato che l'energia è collegata con la conoscenza? Essa è rappresentata dal serpente. Alzate l a mano. Così sia. E chiamata così perche è ciò a cui un'onda di energia assomiglia. Orbene, non è che l'ener gia semplicemente inizi e semplicemente finisca. Essa inizia con un pensiero e finisce con un pens iero. Due livelli di consapevolezza contengono energia. L'energia si muove così; ondeggia. Il livello di consape volezza che viene espresso nell'esperienza ci dice che tipo di energia dobbiamo aspettarci. Se abbiamo un'i ntelligenza molto avanzata -

se abbiamo ciò che è chiamato un alto livello di consapevolezza - allora quello che cominciamo a sentir provenire da quel tipo di persone sono esplosioni di energia. Gli esseri che han no la capacità di manifestare i loro pensieri sanno irradiare questo stesso tipo di energia. Gli esseri invece c he sono lenti e pigri, che vivono unicamente sulla linea del tempo di questo primo livello, che non si interessano molto della vita, hanno un'energia così: ad onde lunghe, che inizia e finisce con pensieri e conclusioni. Che cosa significano queste linee ondeggianti? Quando dite che un essere ha un'energia splendida, che cosa intendete dire? Oppure che cosa intendete quando dite: "Ho sentito un'e nergia molto dannosa provenire da quella persona"? Avete mai fatto un'affermazione del genere nella v ostra vita? Alzate la mano. Significa che l'energia è vergine. È un'onda portatrice di pensiero; è pensiero in mov imento. Se quindi una persona ha un'energia molto dannosa, lo sentirete perché è la sua consapevolezza che fluendo attraverso il suo cervello emana quella forma di mente, e quella mente cavalca questo campo. E quando voi la captate nel vostro cervello qua dietro (cervelletto), il vostro cervello decifra quest'e nergia nei campi del pensiero collettivo. In altre parole, la soppesa. È buona o è cattiva? Buona o cattiva? L'ene rgia non è né buona, né cattiva. L'energia non è né positiva, né negativa; è tutt'e due. Alla luce di tutta l'et ernità nulla è buono o cattivo. Ma perché possiate essere creatori e Dèi - come ho detto che siete -deve es serci qualcosa in voi che riecheggi la divinità. In altre parole, deve esserci qualcosa di più, oltre alla dig estione, che corrisponda alla vostra natura divina. E che cos'è? C'è un'espressione molto poco usata, ma anche abusata, ed è "ciò che è occulto" - ciò che è occulto. Ciò che è occulto è conoscenza sacra. Ma che cos'è la conoscenza sacra? La conoscenza sa cra è che finché non si riesce a disvelare ciò che è occulto, non si ha conoscenza sacra. Ma per commentare filosoficamente la cosa, potremmo dire che ciò che è occulto si riferisce semplicemente al f atto che in ogni onda di energia c'è un campo portatore di mente, che l'energia è sia particella che onda e c he quando comincia qui, comincia con un'idea o un pensiero.1 Quando viene rilasciata, entra in un c ampo e si conclude come realtà. Guardate lo spazio tra di voi e il vostro partner. Giratevi semplicement e e valutate lo spazio che c'è tra voi due. Che cosa esiste in quello spazio? Siete in grado di sentire l'energia d el vostro partner? È vivo o morto? Che cos'è ciò che non vedete? E lo spazio tra voi e me? Che cos'è? Questo spazio è ciò che è chiamato occulto. È l'invisibile. E invisibile significa semplicemente che l'atmosfera atto rno a voi - quest'atmosfera attorno a voi - è un campo di energia che fa così, e che in questo campo di energia esistono energia e potenziali.2 Toccate le spalle del vostro vicino. La distanza che dovete superare per toccare il vostro vicino è la

stessa che dovete superare per tornare al settimo livello. Tutto ciò che volete ne lla vostra vita - favolosa ricchezza, radiante giovinezza, salute, longevità - l'energia che serve per ottene re tutto questo nella vostra vita richiede meno del campo che serve per toccare le spalle del vostro vicino. Fatelo di nuovo e contemplate la cosa. Questo è ciò che è occulto. L'atmosfera quaggiù nel tempo lineare - l'atmosfera in questa sala, i camp i che costituiscono gli elementi della Terra, il sistema solare e la galassia - sono tutti fatti dello s tesso campo energetico in stadi diversi di evoluzione. È lo stesso campo energetico in stadi diversi. Questo qui (primo pi ano) contiene tutti questi (i sette livelli della realtà). 13. Vedi figura 14. 2.Ibid. L'OSSERVATORE COLLASSA I CAMPI DI ENERGIA Che cos'è divino in voi? Ciò che è divino in voi è consapevolezza ed energia che sono congelate attraverso i meccanismi del cervello umano. Perché è importante questo? Se siete cir condati da questo - e dovete essere circondati da questi potenziali che si srotolano o arrotolano o co llassano; sono tutto attorno a voi - che cos'è allora che influenza questo campo? Il pensiero. Ciò che è chiamato Oss ervatore. E dov'è l'Osservatore? L'Osservatore è nella vostra testa. Se avete il potere di creare la realtà, significa che avete il potere di i nfluenzare questo campo, questo campo qui (le bande attorno al corpo). E cos'è questo campo? È tutto questo (i sette livelli) su diversi piani fin quassù (Punto Zero). E che cosa in voi è in grado di influenzare questo campo? Se si ete questo essere qui (l'Osservatore) e avete un pensiero proprio qui (nel lobo frontale), allora infl uenzate il campo attorno a voi. Come fate? Tutta la materia, tutta la massa - ciò su cui sedete, quello che indoss ate, ciò di cui è fatto il vostro corpo - tutto è fatto di particel-le subatomiche. Chi di voi ha sentito parlare di atomi? Non trovate interessante che i termini "atomo" e "Adamo" abbiano un suono simile? La prima particella, il primo uomo. Quale aspetto pensate abbia un atomo? Ha un nucleo, giusto? Non addormentatevi. Di che cosa è co mposto il nucleo? Di protoni. E cos'altro? Cos'altro? Che cosa c'è in un protone? Un quark. Da dove pro vengono? Esattamente qui (sesto livello) c'è il campo dei quark. Qui sotto c'è il campo dei protoni (quinto l ivello). Più sotto ancora (quarto livello) c'è il guscio del nucleo, e qui in fondo (primo, secondo e terzo livello) c'è la corsa della materia e dell'antimateria, quelli che si definiscono elettroni e positroni. L'atomo quind i non è nient'altro che disponibilità di potenziali. Se scindete un atomo al suo livello nucleare, avete una bomba atomica. Q uanti di voi conoscono il potere di una bomba atomica? Non è interessante che l'energia provenga da ciò che è oc culto? Più è piccola la particella, più è potente l'energia. Avete mai pensato, principianti, da dove provenga quell'energia? Forse nella scissione del nucleo avviene davvero la scissione di quell'energia avvolta su se

stessa che è stata strettamente arrotolata e tirata giù attraverso il rallentamento del tempo.3 Cogliete la logica di quanto dico? Non è una bella filosofia? Perché se scindete il nucleo, il g enere di energia che ne ottenete è lo stesso di quello di questi livelli. Questo è ciò che è un atomo. Tutto ciò c he è, è ciò che è occulto, sette livelli di realtà in una particella.

Orbene, che cosa influenza l'atomo? Se tutta la materia è fatta di atomi, c ome sono arrivati lì? Un atomo è costituito dalle atmosfere di altri piani coagulate e racchiuse in se stes se. E sono sensibili? Bene, se abbiamo un nucleo qui e poi abbiamo il guscio esterno qui ed abbiamo elettroni e positroni che orbitano attorno ad esso, ciò significa che ogni elettrone che si muove attorno a quest'ato mo, lo fa perché noi gli permettiamo di farlo. E in che modo glielo permettiamo? Lo diamo per scontato. I n altre parole, voi siete l'Osservatore. Se vi focalizzaste su questa particolare particella, su quest'ato mo - se vi focalizzaste sui suoi elettroni - potreste invertire la rotazione degli elettroni di quest'atomo. Perc hé potete farlo? Perché questa è la vostra natura divina. Se siete qui per evolvervi e rendere conosciuto lo sconosc iuto, qual è la facoltà in voi che vi permette questo? La consapevolezza focalizzata. Quando avete un pensiero, se vi focalizzaste su quest'atomo aggiungendovi o togliendovi elettroni, cambiereste la natura della s ua energia.

3. Vedi figura 10. Perché? Il campo che esiste tra voi e me, non lo vedete. E poiché non lo ved ete, esso fa questo.4 È in movimento, in movimento. Nel momento in cui smettete di guardare l'atmosfera tra voi e me, cominciate a vedere delle piccole luci. Quanti di voi le hanno viste? Le avete viste? E qualc uno vi ha forse detto che sta semplicemente accadendo qualcosa ai vostri occhi? Non sta accadendo nulla ai vos tri occhi. Quelle piccole luci sono in effetti quest'onda di energia che collassa e diventa particella con una luce orbitale, che è chiamata elettrone. Nel momento in cui smettete di focalizzarvi sul campo invisi bile, le luci scompaiono. Allora tutto ciò che vedete è quello che guardate a breve distanza, voi vedete me, io vedo voi. Finché ignorate questo campo, esso rimane inerte, ossia voi non lo attivate e quindi resta nello status quo. Nel momento in cui vi focalizzate su ciò che è occulto, svelate ciò che è occulto. Orbene, consapevolezza ed energia creano la natura della realtà. Ogni ogge tto solido è reso solido dal creatore di quell'oggetto. E il creatore di quell'oggetto concorda con il fa tto che sia solido, e quindi esso rimane solido. Ma la verità è che quando stasera andate a dormire, la vostra stanza da letto scomparirà o si dissolverà, e la luce nel vostro frigorifero si affievolirà perché nel momento in cui vi addormentate, non osservate più la vostra stanza. E nel momento in cui non osservate più la vostra sta nza, essa si dissolve. Quanti di voi sono d'accordo? È così. 4. Vedi figura 14. Com'è che basta sollevare una palpebra e guardarsi attorno nella stanza per vedere che tutto è come dovrebbe essere? Chi stabilisce che sia così? Quanti di voi dicono che siete voi a stabilirlo? È giusto. Ma che cosa accadrebbe se un mattino vi svegliaste e vedeste che siete nel ventitreesim o universo? Che cosa accadrebbe alla vostra stanza? Ebbene, dipende. Vedete, questa è una trappola, per ché se vi svegliaste pensando di essere nel ventitreesimo universo e sapeste con assoluta certezza di esserci, ci sareste. Sarebbe inconfutabile. Ma nel momento in cui vi chiedeste: "Che cosa è accaduto alla mia s tanza?", vi svegliereste. Avete capito? Voi siete così potenti che qualsiasi cosa mettiate qui (nel lobo fro ntale) -non importa se pattume o divinità - influenza l'energia. Qualsiasi cosa pensiate, o libera l'energia dal suo passato o la collassa nel suo futuro. Voglio ora che con un braccio facciate così.5 Questa è l'energia. Avanti. Se le permettiamo di esse re, ondeggia così.6 Che cosa accade quando ci focalizziamo su di essa? Fa così; diventa massa. Che cosa ac cade quando la dimentichiamo? Se la gode. È così che funziona. Quaggiù avete la favolosa atmosfera di tutti questi potenziali, ma che cosa avviene? La ragione per cui le persone restano sulla ste ssa linea del tempo, incarnazione dopo incarnazione, dopo incarnazione, è che hanno affidato il loro po tere consapevole ai bisogni del loro corpo. E avendo fatto questo, nascono in un corpo geneticamente

predisposto ad essere in quel modo. Così permettono al corpo di crescere e di fare quello che vuole. Il cor po ha inserito a livello genetico il pilota automatico. Mi seguite? Quanti di voi continuano a seguirmi? Finché il corpo ha il pilota automatico, tutto nella vostra vita è prestabili to. Nulla vi entra o vi esce; tutto è prestabilito. E così giorno dopo giorno permettete che sia il vostro corpo a crear e la realtà. E che cosa sa il vostro corpo di come si crea la realtà? Esso sa solo sopravvivere, sa solo che ha bisogno di cibo per sopravvivere, che ha bisogno di dormire e che ha bisogno di minare. Ha bisogno d i liberarsi delle sue scorie, e dopo aver riposato è ringiovanito. È questo quello che sa. Questa si chiama sopravvi venza. La maggior parte delle persone, anche se molto istruite, nella loro vita non vanno mai oltre il l ivello della sopravvivenza. Non si inoltrano mai nel libero spazio della creatività, e così la magia, come è chiamata, no n li sfiora mai. Se il corpo e il cervello operano in base alla vita del giorno dopo giorno, che cosa porterà i l domani? Sapete bene che cosa porterà il domani perché avete vissuto milioni di domani; e quindi il vostro do mani è semplicemente il vostro passato. Se andate a scuola tutto il sapere che imparate è solo teoria memo rizzata. E l'unica ragione per cui lo imparate è che dovete guadagnarvi la vita per nutrire il vostro corpo. Quanti di voi capiscono? 5. L'energia ondeggia come il movimento di un serpente. Ramtha mostra questo mov imento muovendo il braccio e la mano aperta. Quando l'onda d'energia collassa in particella il movimento ond ulatorio cessa e la mano si chiude strettamente in un pugno che rappresenta la particella. 6. Vedi figura 14. Se siete magneticamente attratti da un'altra persona, potete non essere m ai stati attratti prima da quello Spirito, ma siete attratti da quel tipo di corpo. E perché? Perché quel tipo di corpo è uguale al tipo del vostro corpo ed è ad esso complementare. Si tratta di una risonanza magnetica. Ave te quindi una relazione e copulate; e poi generate dei figli. Che tipo di figli avrete? Avrete dei figli l egger-mente migliori di voi; ma nascono forse con la capacità di creare intuitivamente, oppure hanno bisogno di es sere educati per poter creare? Quante vite pensate di aver vissuto in questo modo permettendo al vostro corpo di dettare la vostra vita? Infinite. Perché la magia è così importante? Perché la magia non accade mai apertamente a c oloro che vivono una vita dettata dai meccanismi genetici. Perché? Perché è l'Osservatore in noi - è lo Spi-, rito in noi - e non il corpo, ad avere il potere di rivelare ciò che è occulto. Ma se siamo deboli e viviamo solo per il nostro sé materiale non sviluppiamo mai il focus necessario a svelare la distanza tra voi e me per trasformarla in una realtà. Volete andarvene da questa vita? Pensate che sia così terribile? Essa è una be nedizione perché, anche se morite questa notte, tornerete a rinascere in questa esistenza. E a che tipo di genitori tornerete? A

genitori che corrispondono al livello di accettazione che avete oggi. Quindi tor nerete a rinascere. Questo corpo morirà e questo cervello morirà e con esso morirà tutta la sua memoria cognitiva . E così avrete un corpo nuovo di zecca di cui occuparvi per imparare di nuovo, e sarete un po' inc erti riguardo alla sua programmazione genetica. Così non ricorderete questa vita. E pensate che essa sia brutta e volete uscirne, ma non farete che saltare in un altro fuoco. E sapete quante volte lo avete già fatto? Per eoni. Pot remmo dire con certezza che siete rimasti in un progresso statico per quarantamila anni. E allora chi è respon sabile di tutta questa tecnologia? Poche persone. E perché hanno prodotto una tale tecnologia? Perché quelle perso ne avevano una capacità che voi imparerete - sarete ispirati - e svilupperete. È la capacità dell'imm aginazione, la capacità di prendere la conoscenza e di assemblarla negli elementi fondamentali per la creat ività del pensiero, per essere quindi completamente presi da quel pensiero. Se siete presi da quell'immagi nazione per un certo periodo di tempo e il vostro livello di accettazione vi permette di accettare quel pensi ero, allora esso influenzerà questo campo, e ciò che era, si dissolverà e comincerà a trasformarsi in uno stato liq uido. L'immaginazione influenzerà quindi nuovamente questo stato ed esso si coagulerà non in ciò che è già stato , ma in ciò che sarà. Le persone spirituali sono le persone che hanno portato alle scoperte. Le persone spirituali sono stati i filosofi dell'antichità che hanno dato a voi e alle vostre generazioni le basi di una filosofia che da sempre parla di ciò che è nascosto nell'individuo. E solo pochi sono stati coloro che hanno brill ato in ogni civiltà e che hanno avuto un impatto sulla cultura nel suo insieme. Non siete stati voi i resp onsabili del microchip; non siete stati voi i responsabili della fisica dei microchip. Non siete stati voi i creat ori della scissione del nucleo dell'atomo, e non siete nemmeno stati voi a creare gli strumenti telepatici in f orma di telefono. Non siete stati voi a creare il forno a microonde. Non siete stati voi a creare la televisione. Non siete stati voi a creare l'automobile. Non siete stati voi a tessere il tappeto su cui siete seduti. E al lora che cosa avete fatto voi? Avete lavorato per loro. Quando ci risvegliamo consapevolmente, arriva un momento in c ui sappiamo. Io ho avuto il mio momento e voi avrete il vostro. E in quel momento improvvisamente ci separia mo dalla nostra ignoranza e ci eleviamo in quel cielo di libertà che si chiama conoscenza interiore. Il mome nto in cui sapete che il vostro pensiero focalizzato influenza la vita - quando realmente lo sapete - è il momento in cui cominciate a badare al vostro modo di pensare e a disciplinarlo, perché se esso prende il controllo su di voi, vi distruggerà. Ma se lo Spirito si risveglia in esso, vi libererà. La gioia non riguarda la fisicità. Gioia è essere il signore della fisicità, non il suo schiavo. Quindi se avete creato ogni cosa nella vostra vita, gente, siete respon sabili di tutto quanto avete fatto a voi stessi. Siete responsabili dei vostri successi e dei vostri fallimenti, e

siete stati voi a determinare se erano successi o fallimenti. Siete stati voi i responsabili della vostra felicità o dell a vostra depressione, siete stati voi a scegliere di sentirvi in quel modo. È semplice e lo è sempre stato. Nel momento in cui sapete che la vostra mente può spostarsi da questo e a ccelerarlo - nel momento in cui lo sapete - in quel momento la vostra vita cambia. E come cambia? Dite: "Ora so che il potere è in me e che qualunque cosa io pensi, la creo. La mia realtà non corrisponde altro che alla frenesia dei miei pensieri. Ma che cosa sarebbe se dovessi sedermi in silenzio per un momento e chiedermi ch e cosa voglio da questa vita? Che cos'è che non ho mai conosciuto? Che cos'è che non ho mai sperimentato? E che dire di me stesso? Se utilizzo meno di un decimo del mio cervello, che cosa devo fare per a ttivarne il resto? E quali vasti potenziali possederei se potessi davvero farlo?" Fate ora la vostra lista. Che cosa vorreste fare? Se la vostra vita pot esse essere più lunga e voi poteste cambiare tutto a seconda di quello che pensate e di ciò che accettate, quanto sare ste diversi oggi? Enormemente diversi - enormemente diversi - perché in quel momento comprendereste che il cervello opera attraverso lampi di immagini, di ologrammi, e che ogni lampo è ciò che chiamiamo pen sare, e che ogni volta che il cervello emette un lampo, esso occupa questo spazio qui (il lobo frontale ). Ed ogni volta il lampo da quel punto influenza questo campo. Che cosa accadrebbe allora se potessi disegnare un pensiero e potessi t enere quel pensiero proprio qui per un determinato periodo di tempo? Potrebbe la stessa legge essere applica ta anche ad un uso deliberato del principio dell'Osservatore che crea la realtà? Certo, perché il momen to in cui lo tenete qui - è assoluta accettazione - è il momento in cui cambiate la vostra linea del tempo. Tu tto comincia a cambiare e a fluire. Ciò che sognate qui, che tenete qui (nel lobo frontale), quando vi alzat e la vostra vita comincerà a cadere a pezzi. E voi direte: "Questo non è quello che ho visto!" Sì, è quello che ave te visto, perché quando tutto cade a pezzi - voglio dire, è come se potessimo demolire le particelle di un tavolo; il tavolo scomparirebbe e dove prima c'era il tavolo rimarrebbe un radiante campo di luce. Questo è cambiamento, non è vero? Quanto costretta quindi è la vostra vita? La vita che avete vissuto su q uesta linea del tempo è rimasta bloccata e continua a reincarnarsi. Che cosa c'è oltre questo luogo? C'è di più da vivere, di più da essere, di più da conoscere? Certo che c'è. Ma che cosa dovete fare per entrare in q uella linea del tempo? Dovete dissolvere il passato, perché tutti qui in questa sala pensano al loro futu ro basandosi sul loro passato. E che cosa vi tiene legati al passato? La colpa, la negatività, la paura, il timore di cambiare. Che cosa accade quindi nella vostra vita quando vi focalizzate su qualcosa di splendido? Molte c ose nella vostra vita cadranno a pezzi. Perché? Perché l'energia che le tiene insieme deve essere liberata perché ciò c he volete possa riformarsi.

ESSERE DIO SIGNIFICA DARE VITA Questo per oggi è abbastanza. Vorrei concludere questa giornata dicendovi ciò che per molto tempo avete sentito, ma mai compreso: Dio è amore. Che cosa significa? Ditelo a voi stes si. Che cosa significa? L'amore è l'atto del continuo dare. Non è prendere. Dio, quest'essere qui (Punto Zer o), dà e mantiene fermo il principio della vita perché essa possa essere esplorata. Amare voi stessi non sign ifica abbracciarvi appassionatamente. Non significa consolarvi con parole poetiche. L'amore è l'atto del dare - del dare. Dio non prende mai, dà solamente. Da quel momento la vita si è sempre espansa; non si è ma i contratta. Dio è incapace di giudicare. Dio è incapace di giudicarvi, di odiarvi, di condannarvi. N on esistono cose del genere. Esiste solo il permettere. Per sapere che cos'è l'amore occorre aprirsi e dare. È come abbattere la di ga che trattiene l'acqua; è un dare della consapevolezza. Quando imparerete ad amare voi stessi, imparerete ad amarvi come siete. Imparerete a darvi non cose, ma libertà. Cesserete di giudicarvi come un falliment o o un successo. Cesserete di sentirvi colpevoli del vostro passato, perché non avrete mai un futuro finché sar ete ancorati nella colpa. Lascerete perdere i vostri nemici, perché se li lasciate perdere, essi lasceranno perdere voi. Questo è amare se stessi. Avere un nemico e tenerlo sempre presente nella propria mente richied e un'enorme quantità di energia. Amare voi stessi significa perdonarvi. E significa dire a voi stessi: " Alla luce di tutta l'eternità valeva la pena questa azione? Vale la pena un'azione che mi tiene indietro per sempre? O p osso espandermi per poter vedere oltre la collina?" Dio è amore perché Dio vi dà ogni giorno della vostra vita e vi sostiene con l'energia necessaria a creare la vita. E così avete il vostro tempo ed avete la vostra stagi one. Se riuscite a fare la stessa cosa verso voi stessi, allora l'amore nasce in voi. Non aspettatevi dagli altri che vi amino; non ne sono capaci. Aspettatevi di amarvi voi stessi. E il modo per amarvi è quello di darvi libertà e p ace. E se date questo a voi stessi, lo trasmettete anche agli altri. Date agli altri. Date agli altri. Concedete alle persone la possibilità di fare errori. Che cosa c'è di male? Essi sono sulla soglia della saggezza. La virtù non è astinenza dalla vita; è vivere nella vita. Concedete ampio sp azio alle persone. Non aspettatevi che facciano degli errori. Amatele; permettete. Non sottoponete gli altri al vostro potere e non giocate i vostri giochi con loro. Date loro libertà e siate onesti e veritieri con loro. Ed essere onesti significa dire: "Ti do ciò che più desidero per me stesso". Perdonate i vostri genitori se non vi ha nno allevati in modo appropriato. Nessuno sa come allevare qualcuno in modo appropriato. Celebrate pi uttosto il fatto di essere in vita e celebrate i vostri genitori che vi hanno dato la vita. Date. Date. Non pr endete. Non prendete. Date, e nell'atto del dare diventate Dio. Se siete misericordiosi, il vostro Dio è miseric ordioso. Se sapete perdonare, il vostro Dio perdona. Come potete aspettarvi di perdonare voi stessi senza perdona re i vostri nemici? Solo

quando avete perdonato voi stessi avete la saggezza di esercitare quel potere ve rso altri. Le persone che prendono sono vittime; e tutti voi avete preso. Voi pens ate che la vita vi debba qualcosa. Pensate che i vostri genitori vi debbano qualcosa. Pensate che i vostr i amici vi debbano qualcosa. Pensate che il vostro amante vi debba qualcosa. Nessuno vi deve nulla. Siete per sone che prendono, che non danno. Se siete una persona che prende, non incarnate Dio. Se siete una pers ona che dà, incarnate il potere divino in voi, perché questa è una risorsa che non ha fine. Voglio che passia te un periodo in pace questa sera prima di cadere nel sonno e voglio che lo facciate in modo disciplin ato. Voglio che vi sediate e pensiate a tre cose che vorreste accadessero nella vostra vita, solo tre cose: u n sogno; può essere qualunque cosa. Può essere uno Spirito più glorioso. Può essere avere una vita lucida o un sogno lucido. Può essere una favolosa ricchezza. Può essere qualsiasi cosa, purché l'accettiate. Se non accettate ciò che scrivete, non lo avrete. Tornate perciò nel luogo dei vostri sogni e cercate qualcosa che avete pe rso lungo la strada. La maggior parte di voi lo ha perso quando eravate bambini. Tornate indietro e trov ate qualcosa che vorreste vi accadesse, ma accertatevi che rientri nel reame della vostra accettazione. Quind i scrivetelo e fate un disegno di ciascuna delle tre cose. Quando avete finito, voglio che contempliate voi stessi. A quel punto voglio che vi focalizziate su ciò che volete cambiare di voi stessi, tutto è possibi le. Non esiste nulla che sia una dipendenza permanente dal passato. La dipendenza è solo temporanea. Focalizzatevi su una vostra mancanza, su un vostro dubbio - su qualsiasi cosa - su una vostra malattia, e sc rivetelo. Quali sono le tre cose che volete cambiare nella vostra vita? Scrivetele e fate poi un disegno di ciasc una di esse. Questo è tutto quanto voglio che facciate. E prima di andare a dormire - non guardate la televisione -leggete, in modo che possiate andare a dormire con pensieri elevati nella mente. E che cosa dovete leggere? Leggete qua lcosa sulla meccanica quantistica. Leggete qualcosa su come si crea la realtà. Leggete qualcosa che parl i di un'altra vita e pensate chi vorreste essere in quell'altra vita. Nutrite il vostro Spirito; non il vostr o corpo, bensì il vostro Spirito. E andate a dormire con queste cose nel cervello. Orbene, vi amo. Come è possibile che io possa amarvi? Perché io do a voi e perché siete il motivo per cui mi sono manifestato nel modo in cui sono. E che cosa c'è in voi da amare? Ciò ch e io sono stato. Voi siete Dèi dimenticati, completamente dimenticati. Siete in uno stato di amnesia riguardo alla vostra divinità. Siete per la maggior parte superstiziosi e dogmatici. Ciò che vi ho insegnato oggi è molto semplice. È certamente più complesso comprenderlo in termini biologici. E può essere irritante e complesso parlare di ciò che è occulto e si manifesta come energia. Ma diventerà chiaro. Ci sono molte cose che voi non sapete. Io non custodirei in modo così gel oso la mia ignoranza, e

certamente non erigerei barriere di dubbio per mantenere intatta la mia ignoranz a. Il peggio che possiate fare a voi stessi l'avete già fatto. Non c'è nulla di peggiore di quanto abbiate già f atto. Non sarete mai posseduti e non sarete mai vittime di un culto, né sarete mai seguaci, né sarete mai sottoposti a un lavaggio del cervello. Lo siete già stati. Lo siete già. Non andrete mai più indietro; andrete solo avanti. Domani quindi manifesteremo realtà, gioia e una nuova disciplina. Così sia. Saluto il Dio in voi. Questo è il significato di questo gesto.7 Potete andar e. Così sia. È tutto. 7. Ramtha saluta il Dio in ogni persona congiungendo le mani a mo' di preghiera, puntandole sul suo settimo sigillo, e inchinandosi. Capitolo V Gli effetti degli insegnament i sugli studenti della Grande Opera IL VOSTRO DIO NON VI HA MAI GIUDICATI Vi saluto dal Signore Dio del mio essere al Signore Dio del vost ro essere. Brindiamo insieme. O mio amato Dio, Tu che mi hai creato e mi hai dato la vita, risveglia in me la mia passione di cono scere. Restituiscimi il mio potere , perché io possa manifestare il viaggi o, la via verso l'illuminazione . Così sia. Alla vita. Sedetevi. Oh principianti, come state oggi? Quanti di voi stanno realizz ando di aver imparato qualcosa ieri? Davvero? Perché siete tornati? Rivolgetevi al vostro vicino e ditegli perché o ggi siete tornati. La confessione è una cosa eccellente per l'anima. Ora, ho ascoltato alcune delle vost re conversazioni ieri sera. Mi piace ascoltare di nascosto i miei principianti perché posso leggere quello che dicono le loro parole e so quello che dicono i loro pensieri. Così oggi voglio rispondere apertamente ad alcu ne delle vostre domande. Allora, non sono pazzo. Due diversi gruppi hanno discusso della mia pazzia. È come se fossi arrabbiato e pazzo. Io non sono né arrabbiato, né pazzo. È semplicemente che parlo con un'inflessio ne di voce. Voglio che sappiate che là dove io sono, se fossi quello che si dice cupo e pieno di rimorsi e arrabbiato, vi direi subito di non andarci; di stare qui. Ma non è così. Essere ciò che è chiamato Dio inferiore significa avere un cuore leggero, es sere leggeri e gioiosi - gioiosi - provare una gioia non artificiale, ma sentire una leggerezza rispetto alla vit a invece di vederla come un peso. Ascoltatemi. Un bel mattino vi sveglierete e comprenderete ciò che vi ho ins egnato. E non ve ne resterete lì ammutoliti. Comincerete a ridere e ciò proverrà da un luogo meraviglioso che non riuscirete a bloccare. E riderete e riderete e riderete perché vedrete l'allegria che sta al di

là di quell'atteggiamento umano serioso che vede tutto come oppressivo e spaventoso. Io vi dico che il Dio che amo non ha mai giudicato nessuno. È un essere che dà; è una fonte. Non vi dice mai: "Lo so, lo vuoi, ma non lo puoi avere". Non vi dice mai: "Devi fare penitenza, prima di riceverlo". Non vi dice mai: "De vi dire che ti dispiace, allora te lo darò". Dovrebbero togliere Yeshua ben Joseph da quella croce. Che triste vision e! Serve solo a farvi sentire in colpa. Io vi dico che il Dio che state imparando a conoscere è vita eterna, una v ita così piena che ancora non avete nemmeno la mente per cominciare a riconoscere quanto ci sia ancora da sperimentare. Non sapete che avete sperimentato la parte più sgradevole della vita? Se siete bloccat i nel cerchio della reincarnazione, avete vissuto sempre lo stesso atteggiamento. Immaginatevi - imm aginatevi voi seduti qui immaginate di essere lo stesso voi in corpi diversi per migliaia di vite. Che no ia! Non c'è da stupirsi che non siate invitati a tornare a casa. La vostra capacità di cambiare avviene in un momento. Immaginate ciò che non avete imparato. Immaginate ciò che non sapete. Siete rimasti bloccati, reincarnati sempre nello st esso schema di comportamento. Corpi diversi, stesso vecchio atteggiamento. Non potete fare null a di peggiore di quanto abbiate già fatto. Sapete, c'è chi dice che tutto ciò che imparerete nella vita non ha alcun valore e che è giusto uccidere e cose del genere. Permettetemi di dirvi una cosa: se siete viss uti o siete tornati qui negli ultimi dieci milioni e mezzo di anni, non pensate che la probabilità che abbiate già creato simili atrocità sia davvero grande? Direi che la probabilità che abbiate già ucciso qualcun altro e che poi, nat uralmente, siate stati uccisi, che siate stati delle canaglie e dei derelitti è di dieci milioni e mezzo a uno. Siete stati violentatori. Siete stati re e regine, poveri, schiavi, servi, santi, peccatori, donne virtuose, mer etrici. Siete stati tutto. Che cosa vi fa quindi pensare che ciò che c'è ancora da conoscere siano ancora cose di questo gener e? Non c'è nulla di peggio di questo. C'è solo qualcosa di più grande. Non pensiate, come qualcun altro ha suggerito, che vada bene fare qualun que cosa. Non dite che questo insegnamento vi dà il permesso di essere malvagi; lo siete già stati. Il mio insegnamento vi dice di comprenderlo e vi chiede che cosa farete del resto della vostra vita: sarete ogn i singolo giorno la stessa vecchia e prevedibile persona, tanto da non amare nemmeno voi stessi? Se incontr aste voi stessi e vi chiedeste di avere una relazione con voi stessi, scappereste via. LA CONOSCENZA CI DA' SPERANZA Che cosa farete per il resto della vostra vita? Che cosa farete? Continue rete a lavorare per il resto della

vostra vita? Continuerete a venire lapidati per il resto della vostra vita? Cont inuerete a vivere a carico di altre persone per il resto della vostra vita? Continuerete a sentirvi depressi per il resto della vostra vita? Farete sentire in colpa altre persone per la vostra esistenza, vostra madre o vostro pa dre? Che cosa farete? Avrete dei figli e li farete sentire in colpa di essere nati? Che cosa farete fino, dic iamo, al giorno in cui morirete? Che cos'avete in programma di fare? Questi insegnamenti, come un maestro giustamente ha detto, ci danno sper anza. Ci danno speranza perché prima di tutto ci danno la conoscenza per abbattere la nostra ignoranza. No n sapete che la superstizione nasce dall'ignoranza? Pensate a tutte le culture che sono supersti ziose riguardo al fatto di passare sotto una scala. Pensate a tutte le culture che sono superstiziose rigua rdo al bestemmiare Dio. Pensate a tutte le culture che sono superstiziose riguardo alla verginità. Pensate a tutte le culture che credono fermamente nel sacrificio cruento. Pensateci. Questi insegnamenti pongono termin e alla superstizione e all'ignoranza. Ciò che imparate oggi è quello che si può definire un matrimonio tra scienza, teologia e me. Imparerete aspetti concreti del vostro cervello, imparerete quale parte del cerv ello risponde a che cosa. Potrete rispondere alla domanda: "Da dove prendo il corpo in cui entro dopo la m orte di questo corpo? Da dove proviene? Come lo manifesto?" Risponderete a domande come: "Perché certe pers one sono sensitive ed altre no?" Questa non è una conoscenza nuova. Infatti la conoscenza nuova di og gi è pietosamente impoverita, e in gran parte si vuole che lo sia perché i governi non sopravvivono quando la gente è onnisciente e consapevole. Il commercio non sopravvive quando la gente ha il pot ere di creare la realtà. In questa cultura c'è uno svilimento della divinità dell'essere umano ed una cospirazio ne tesa a deprivare ogni persona del pensiero individuale. È per questo che tutti si preoccupano di rendere tutti uguali, di far in modo che tutti credano le stesse cose, che tutti agiscano nello stesso modo, che comp erino gli stessi prodotti, che abbiano lo stesso aspetto, perché nell'omogeneità c'è controllo. Nell'individualità c'è im prevedibilità. I governi si tengono in piedi perché hanno a che fare con una popolazione che possono metter e con le spalle al muro e controllare. E i governi possono sopravvivere come potere solo se tutti sono d 'accordo. Ma che cosa sarebbe se l'America, questo luogo, fosse completamente illuminata e fosse al livello di Cristo? Avremmo ancora repubblicani e democratici? Avremmo un debito nazionale? Lo avremmo? Avremmo anc ora - come la chiamate? - l'assistenza sanitaria pubblica? E le persone che sono impegnate a tenere in piedi un governo? Va forse a loro vantaggio l'eliminazione della superstizione e dei dogmi? No, non va a loro vantaggio. La superstizione e i dogmi dividono e sottomettono il popolo ed essi sono coloro che lo tengono sotto controllo. Quest o insegnamento non è secolare. Questo insegnamento riguarda il cervello, il corpo spirituale e i dive

rsi livelli di sviluppo. Esso vi dice molto apertamente che avete in voi tutto quello che vi serve per cambiare la vos tra vita. C'è qualcuno qui, incluso me, che vi farà cambiare? No. Siete Dèi dimenticati. Sarete dimenticati, ma continuate pur sempre ad essere Dèi. E gli unici ad aver dimenticato questa verità siete voi. Per essere un D io quindi, e per avere la responsabilità di rendere conosciuto lo sconosciuto, dovete avere una vostra propr ia volontà. Se, dopo aver imparato tutta la conoscenza che imparate oggi, non la usate, è vostra volontà. Ques to non significa che sia giusto o sbagliato; è semplicemente una vostra scelta. Ma la conoscenza ci libera dalla paura - la paura di non poter fare questo lavoro - che rende il futuro prevedibile invece che imprev edibile. Un'altra domanda, ora che sapete che non sono pazzo e che Dio non è pazzo. Perché parlo in questo modo ? Perché no? Perché no? È una corda vocale e un cervello e il modo in cui il cervello risponde alla corda vocale. Perché no? Perché non parlare così? Un'altra domanda è che sembra che io parli a voce troppo alta . Lo faccio. Lo faccio. Non sono Gesù Cristo. E chi dice poi che non parlasse a voce alta? Egli pa rlava a voce molto alta. LA VERITÀ È FILOSOFIA IN AZIONE Ecco un'altra domanda: "Io non sono sicuro di tornare oggi. Non so se que sta è la verità". Che cosa vi ho detto sulla verità? Nulla di quello che vi dico è la verità. Dio sa solo quello che voi sapete. E diventa verità solo se la fate vostra e passate a modo vostro attraverso di essa. Allora è verità. Se non diventa vostra e non l'accettate nella vostra vita, non sarà mai verità; sarà solo un altro insegnamento Ne w Age. Non sarà verità finché non ne avrete fatto esperienza. E voi avete bisogno di molta verità per affro ntare la vostra mente cinica. È così. Non porta alcun bene a nessuno dire che avete il potere di guarirvi, se nessuno ci crede. Inoltre non porta alcun bene a nessuno di voi dire semplicemente che volete essere ricch i. Se volete essere ricchi dovete sedervi e disegnare una carta con un'immagine che rappresenti una favolos a ricchezza e focalizzarvi su di essa ogni giorno per un'ora finché il vostro focus lo diventa. È tutto quello che dovete fare. Allora la otterrete. Quello che poi ne fate, è un altro focus. Ma se non utilizzate questa d isciplina, essa non funziona e non diventerà verità. No, non parlo della verità; parlo di ciò che si definisce una filosofia. È stat a verità per me e mi ha permesso di apparire in questa cornice temporale per trasmettervi ciò che ho conos ciuto. È importante che mi crediate? Non c'è bisogno che mi crediate; non vi è richiesto. Ciò che avete bisogn o di fare è credere in voi stessi. Usatemi. Usatemi come un roveto ardente. Ascoltate ciò che ho da dirvi . Selezionate e scegliete ciò che va bene per voi. Non dovete usare tutto ciò che dico. E se non funziona potete sempre usarmi per biasimarmi perché non funziona. So prestarmi a questo molto bene. Fatelo finché vi stancate di farlo. E poi assumetevi la vostra responsabili tà e dite: "Vedi, se lo avessi veramente voluto, lo avrei ottenuto". È così. Ciò in cui si crede in modo immacolato a

ccade in un momento.

La cura, la guarigione, la rigenerazione voluta in modo immacolato accade in un momento. Il motivo per cui questo richiede tanto tempo per la maggior parte di voi è che la vostra strada è las tricata di dubbi e poca fede. Se riuscite a li-berarvene, tutto ciò che volete accadrà in un momento. Questo è il tempo che vi serve per manifestarlo. Vedete, voi siete qui (primo piano). In questa linea del tempo serve mol to tempo per manifestare. Ma cosa accadrebbe se il vostro corpo fosse qui (primo piano) ma la consapevolezza fosse qui (settimo piano)? Che cosa accadrebbe se aveste la fede di un essere del settimo livello? Tali ess eri li chiamiamo maestri. Essi vivono in un corpo, ma la loro mente è al settimo livello e la loro energia è al set timo livello, e la usano in un corpo fisico, ma arrivano fin quassù. Così il corpo è qui, ma la consapevolezza è qui (s ettimo piano). Quando dicono qualcosa, serve solo un momento perché accada. Se voi siete qui (primo pian o), e credete solo nel vostro stomaco e credete solo nel vostro corpo e nelle vostre dipendenze, sapete quanto tempo serve perché qualcosa accada? La maggior parte di voi è qui fuori (sogna il sogno) e non s i prende nemmeno il tempo per fare questo (allinearsi col Punto Zero) - troppo impazienti - così ci vu ole molto tempo. Ci sono persone in questa scuola che non hanno ancora manifestato ciò che dicono di volere veramente. Perché? Perché quella manifestazione avviene qui (primo, secondo e terzo piano), invece che qui (i quattro piani superiori). Essi sono veramente splendidi in altri campi. S ono veramente unici. In certi campi dell'insegnamento hanno un'assoluta conoscenza che li eleva da questo corpo a qu i (quarto piano). Grazie a quella conoscenza quando essi si focalizzano su qualcosa non serve molto tempo p erché quella cosa si manifesti. Hanno sviluppato la loro consapevolezza portandola da qui (primo, sec ondo e terzo piano), a quassù (quattro piani superiori). La loro mente si sta sviluppando a questo livell o (quarto piano). Ma non tutta la mente è lì. Gran parte di essa è ancora quaggiù (piani inferiori). Così ci sono persone che sono in grado di manifestare un oggetto dal nulla. Ma cosa accade se si dice loro di guarire se s tesse? È la stessa persona che sa manifestare dal nulla - ne restereste impressionati, avrete l'occasione di ve derle - ma che cosa accade se dico loro: "Va e cura quella persona"? Improvvisamente la loro accettazio-ne si sposta da questo livello (quarto piano) a questo livello (primo piano). Perché pensate accada questo? Perché accettano certe cose e ne rifiutano altre. E sono proprio le cose che accettano, che manifestano imme diatamente. E le cose che non accettano, non le ottengono immediatamente. E voi? La stessa cosa vale per voi. Oggi vi darò tutta la conoscenza a que sto proposito. Saprete di più sul cervello del 99,9% della gente del vostro paese. Imparerete a conoscere sett e corpi che nessuno conosce. E ve ne andrete da qui oggi avendo imparato una disciplina e manifestato tre cos e che volete e cambiato tre cose che non volete. Se vi sarete spostati verso un'accettazione totale, le otterrete immedia

tamente. Il giorno in cui ve ne andate da qui tutto comincia a disgregarsi. Tutto è nel caos. Tutto cade a pezzi p erché il collante che tiene insieme il vostro presente è la vostra energia e il vostro focus. Nel momento in c ui cambiate il vostro focus, esso non è più dov'era prima e l'energia si disperde. Le relazioni cominciano a cambiare; vi licenziano dal vostro lavoro; il vostro gatto vi morde una gamba; il vostro uccello se ne vola via; il vostro cane ha la rabbia. Tutto cade a pezzi. Voglio che vi aspettiate tutto questo. Sapete perché? Perché il momento in c ui vedete le cose andare in rovina significa semplicemente che avete cambiato il vostro atteggiamento rig uardo ad esse. Nel momento in cui cambiate il vostro atteggiamento su di esse, tutto si frantuma. E se mantenete il vostro nuovo atteggiamento, esse si riformulano. È la stessa energia. Sapete, lo stesso atteggi amento che vi rende malati se vivete una vita sconsiderata e non ascoltate chi vi avverte che sarà devastante per la vostra salute, e lo è sempre - la stessa energia che ha causato distruzione - è la stessa energia; non è u n'energia nuova - la stessa energia che causa distruzione può liberarvi dalla distruzione nel momento in cui l a mente si libera dal focus su di essa. Quando la mente cambia idea, l'energia si disgrega e si riconverte in r adiante salute - la stessa energia. Quanti di voi capiscono? Così sia. P.S. I messaggeri: li amo. E non li mando così spesso come i più vorrebbero che facessi. Ma sono i miei messaggeri che vengono ad insegnarvi qualcosa su tutto quello che avete imparato qui. Benediteli sempre sempre. Se vi trovate di fronte qualcuno che vi rimprovera aspramente ed improvv isamente capite che ciò che dice è vero, mettetevi a ridere e abbracciatelo. È un messaggero. Non dategli un ceffone e non fategli uno sgambetto. Dite: "Ciò che dici è vero. Ti ringrazio per avermelo mostrato". Che effetto fa questo su un nemico? Se cominciate a baciare i vostri nemici, li avete disarmati. Se comincia te a ringraziarli per la loro rudezza, non avete più nemici, non è vero? Quanti di voi capiscono? Così sia. Ci sono altre cose che ho sentito, ma non ne parleremo. Voglio che prest iate molta attenzione a quello che impareremo oggi. E voglio che vi confrontiate energicamente con il vostro pa rtner e che cominciate a parlare e che vi facciate coinvolgere da ciò che state imparando. In questo modo l 'apprendimento resterà con voi. E c'è una cosa che dovreste sapere: non potete mai manifestare nulla se p rima non ne possedete la conoscenza. Capite? Quanti di voi capiscono? Così sia. Capitolo VI II campo aurico LE BANDE DI ENERGIA CHE CIRCONDANO IL CORPO UMANO Quanti di voi hanno sentito parlare di campo aurico? Alzate la mano. Campo aurico. Quanti di voi credono che un'aura possa essere lacerata? Come si può lacerare l'energia? Come si può lacerare un

pensiero? Aura è il termine metafisico che sta ad indicare una banda di energia ch e in realtà è doppia e che circonda tutti gli esseri umani. Ecco che aspetto ha.1 Diciamo che questo siete voi e che avete una duplice banda attorno al corpo. In altre parole, non è semplicemente un'aura grigia o un'a ura blu o un'aura arcobaleno. È un'aura molto specifica nella sua energia perché è composta da diversi l ivelli di frequenza con diversi livelli di consapevolezza. Ora allargate le braccia - allargate le bracc ia. Questa è l'ampiezza del campo attorno al vostro corpo. Allargate le braccia, stendetele bene ed osservat e l'ampiezza del vostro campo. Non direste che questo è un gruppo che condivide consapevolezza? Sì, potremmo dirlo. Guardatevi attorno. Giratevi da entrambe le parti - dalle parti - e guardate chi altro c'è ne l vostro campo. Questo campo - che si estende fino alla punta delle vostre dita - è in rea ltà composto da due bande. La prima finisce qui (al gomito), la seconda finisce qui (alla punta delle dita) .2 E girano tut-t'attorno a voi e davanti a voi e si muovono. Il campo non può essere visto da occhio umano, tranne il campo più vicino alle dita, più vicino alla mano. Se mettessimo un panno nero sulla parete e due di voi davanti alla parete e il resto di voi in fondo alla sala, e se spegnessimo le luci, lasciando accesa solo una p iccola luce, potreste vedere, letteralmente vedere, la prima banda nella frequenza più bassa attorno al corpo di ciascuna delle due persone davanti alla parete. La vedreste chiaramente. Non è un'illusione ottica; è solo c iò che è visibile al cervello. Capite? 1. Vedi figura 15. 2. Tenendo le braccia completamente allargate dalle parti, la prima banda finisc e al livello dei gomiti e la seconda banda finisce alla punta delle dita. Ricordate ieri quando abbiamo lavorato con i sette livelli? 3 Quanti di voi lo ricordano? Ricordate che lo abbiamo fatto prima con le mani e poi l'abbiamo disegnato? Ricordate che all'ini zio -se ricordate - abbiamo parlato dell'energia tra questi due punti. Quanti di voi lo ricordano? E abbiamo detto che è il tempo. E ricordate che abbiamo parlato di ciò che accade a questa energia quando la rallentia mo e la portiamo giù al livello successivo? Che cosa le accade? Rivolgetevi al vostro vicino e ditegl ielo. Che cosa accade a questa energia se la portiamo giù a questo campo di tempo (sesto livello)? Se prendessimo questa energia e la rallentassimo, si arrotolerebbe su se stessa in questo modo.4 Normalmente essa è così (un'onda), campi di onde, ciò che chiamiamo il serpente. Se pr endessimo tutto questo nucleo, cominciando proprio da qui, e lo portassimo fin quaggiù, avremmo ciò che la scienza trova sconcertante riguardo alla vita. Ciò che li sconcerta sono i campi subatomici, le minute particelle dell'atomo. Voi tutti sapete com'è fatto un atomo. Se potessimo dipanare un atomo, cominciando con un elettrone e i suoi po sitroni, ossia con ciò che è chiamato il guscio esterno e il suo movimento, potremmo farlo cominciando da qui (primo piano) fin su in

cima (settimo piano) ed ogni parte corrisponderebbe ad uno di quei livelli del t empo. Quanti di voi lo capiscono? 3. Vedi figura 8. 4. Vedi figura 10.

La scienza sta cercando di capire la vita partendo dal grande per arrivar e al piccolo, invece di capire la vita partendo dal piccolo per arrivare al grande. Capite? Non addormentatevi. Questo significa che tutta la materia - inclusi questa lavagna e il vostro corpo - è costituita da atomi; e c he se si coagulano insieme gli atomi in ciò che si chiama una fraternità, quegli atomi creano la materia informe. L a materia informe poi crea le molecole. E le molecole creano i tessuti. Quanti di voi capiscono? Così sia. Quindi se estraessimo dal vostro corpo una cellula microscopica, sarebbe sempre ancora grande rispetto al campo subatomico. Mi seguite? Che cosa vi dice questo, miei splendid i studenti? Vi dice che tutta la vita è fatta di consapevolezza ed energia condensate in forma di particelle e c he ciò che la scienza sta cercando di capire è come queste particelle stabiliscano una relazione tra di loro . Come fa un atomo a sapere come collegarsi e condivìdere degli elettroni con un altro atomo? Come fann o a saperlo? In altre parole, che cos'è l'intelligenza che c'è dietro un atomo? Per esempio, se ogni parte del vostro corpo è fatta di atomi, perché allora sentite il vostro vestito in modo diverso dalla vostra pelle? Ciò che voglio dirvi è che tutti gli atomi condividono tra di loro una relazione in accordo con la consapevolezza , e questo è lo schema che li tiene insieme. Ricordate, l'energia - che fa così - l'energia è consapevolezza in movimento. Essa è in movimento. Se abbiamo energia, abbiamo un campo inestricabile che la cavalca chiamato consapev olezza. Ogni atomo e ogni parte dell'atomo, dal nucleo fino alla sua orbita, ha una mente. Ogni strut tura atomica ha una mente. Se comprendiamo che serve l'intera piramide per creare un atomo e che ser ve del tempo e una mente per coagulare quel campo atomico, possiamo allora spiegare come tutto sia arrivato qui sulla Terra.5 C'è stata una forma libera di energia. C'è stata un'intelligenza superiore che si è fo calizzata su un pensiero una forma pensiero, se volete - che è divenuto il signore dell'energia. E l'energi a si è trasformata ed ha creato relazioni e si è coagulata per conformarsi allo schema del pensiero. Mi seguite? O gni albero, ogni insetto, ogni granello di sabbia è provenuto da un'intelligenza superiore. E la sabbia è semplicem ente energia coagulata in forma di particelle. Ma ciò che la tiene insieme è una mente, e la mente è ciò che ha messo quel campo atomico in relazione con se stesso. Esso attrae se stesso. Quanti di voi capisco no? 5. Vedi figura 10. I MIRACOLI DI YESHUA BEN JOSEPH II grande quindi è fatto dell'invisibile. Il visibile è fatto dell'invisibile. E per correggere il visibile, per operare un cambiamento su scala geografica, o nella vostra realtà, non occorre andare e di struggere quelle cose. Non occorre spazzar via la sabbia dalla vostra vita. Quel che serve è cambiare ide a sulla grande struttura. La grande struttura allora cade a pezzi e si ri-relaziona. Si ricoagula rispetto al la nuova relazione ed assume una

nuova forma. Quanti di voi capiscono? Davvero? E dove sono questi? Dov'è questo tempo veloce? Quando Yeshua ben Joseph di venne il Cristo, quello che fece fu vivere nel flusso del tempo di questo livello qui (settimo piano). I l suo corpo era fatto di tutte le particelle di questo flusso del tempo qui (primo piano). E la sua consapevolezza e la sua mente passarono il resto della sua vita accelerando le frequenze della sua mente perché salissero la scala fin su in cima (settimo piano). Così fu capace di far in modo che la mente fluisse in questo regno (settim o piano), e la consapevolezza in questo (sesto piano). E fu capace di portare quella consapevol ezza nel suo cervello tridimensionale. Così invece di pensare come una persona tridimensionale, pensava come un Dio della sesta dimensione. Continuate a seguirmi? Questo regno qui (sesto piano) - non addormentatevi - questo cielo è compl etamente diverso da quest'altro cielo (primo piano). Perché? Perché lì ci sono forme di vita che non potet e nemmeno cominciare ad immaginare, perché non avete alcun punto di riferimento. L'unica cosa che potet e immaginare è ciò che è già arrivato fin qui (primo livello). La mente che è servita a creare questo regno ( sesto piano) e la sua straordinarietà, la sua illimitatezza e la sua eternità è la stessa mente che questo e ssere ha sviluppato quaggiù (primo piano). Pensate a come egli vedeva la vita. Egli sapeva che in qualunque modo vedesse una cosa, era esattamente come egli aveva deciso che fosse. Mi seguite? Così quando vide l'u omo cieco - egli vide l'uomo cieco - e l'uomo cieco gli chiese aiuto, egli si chinò, raccolse della cret a e sputò su di essa. Ciò che fece con la creta e con lo sputo fu creare un nuovo campo vitale per la relazione delle particelle. E quando fece questo, quando amalgamò tutto insieme e lo pose sugli occhi del cieco, plasmando la creta Yeshua ben Joseph vide una vista perfetta. E mentre plasmava la creta, la creta divenne il catalizzatore di una vista perfetta. Mi seguite? Quando perciò pose la creta sugli occhi del cieco, quel campo vitale, o campo morfogenetico, immediatamente ricostruì il collegamento del nervo ottico con la parte posteriore del cervello, e il cieco in quel momento vide. Mi seguite? Questo è ciò che chiamiamo un essere che fa miracoli. Che potere ci vuole pe r essere come quell'essere che ogni giorno della sua vita sapeva arrivare a questo livello di relazione con il campo delle particelle? Che cos'è che doveva fare? Camminando lungo il sentiero egli vedeva e sceglieva immediatamente se concordare con il paesaggio o cambiarlo. Così se camminando egli alzava della polvere color zafferano e ne era deliziato, allora concordava con la polvere. Mi seguite? Allora la polvere non cambiava, non vi pare? Quante volte voi camminando lungo un sentiero sollevate d ella polvere e vi irritate per questo? Questo non fa che rafforzare la sua natura di polvere, non è vero? Se incontrava un gruppo di persone e trasmetteva loro i suoi insegnamenti e poi smetteva per dar loro da ma ngiare - per ascoltarle - ed aveva solo un cesto di pesci e un pezzo di pane e di fronte a sé 5.000 persone - c

he cosa avrebbe detto la vostra mente? Andiamo subito al mercato; non è vero? Ma egli era un maestro che av eva compreso la relazione tra mente e materia e tutto ciò che doveva fare era cambiare idea su ciò che v edeva. E così i pesci e il pane divennero il seme che si moltiplicò nella sua mente. E fin quando li vide mol tipli-carsi nella sua mente, quel cibo non finiva mai. Mi seguite? Da dove proveniva? Quel cibo proveniva da un pesce e da un pezzo di pane, e tutto ciò che doveva fare era moltiplicarli. Ciò che fece fu continuare a cr eare degli echi del pesce e del pane. Prese l'energia che si era disgregata e la ricoagulò, dandole la cornice di riferimento in cui coagularsi. Se ci pensate bene, qualcuno ha detto alla rosa di essere una rosa. Qualcuno le ha detto come profumare. Qualcuno o qualcosa ha descritto alla rosa, in un pensiero mentale, i l suo rosso intenso e vellutato. Qualcuno lo ha fatto. Perché essa non è semplicemente spuntata per conto suo. È stata creata per essere ciò che è. E questo vale non solo per la rosa, ma anche per gli uccelli e l'acqua e tu tto l'ambiente. Qualcuno si è focalizzato sulla loro evoluzione. Chi è stato? Siete stati voi, perché questo è ciò che vi aspettate. Quanti di voi capiscono? Orbene, Yeshua ben Joseph era considerato un maestro di tutti i livelli fino al sesto. Egli era solo un maestro; non era un Cristo. E il suo compito, difficile com'era, fu quello di sf idare la realtà con la sua mente. Vedete, oggi vi sto dicendo che ciò che pensate influenza tutta la vita attorno a voi. Se vi fermate per un momento a riflettere, vedrete come la vostra vita corrisponde all'immagine dei v ostri pensieri. Scendete in macchina verso la città e vi aspettate di vedere la città; e la città è lì. Vi aspettate d i vedere dei mendicanti; ed essi sono sempre lì. Vi aspettate di vedere i rottami di una macchina ai lati d ella strada perché avete bisogno di un po' di eccitazione. E ce n'è sempre una, non è vero? Se questo è vero, e se è vero che avete questo potere, immaginate che iniziazione era per quell'essere e per tutti gli e sseri come lui dover sfidare ogni giorno la realtà fisica e superarla con una mente così potente che sapeva vedere que llo che non c'era e crearlo. Era una mente potente, non vi pare? Pensate che sia più potente di voi? No, è ciò che siete voi. Ma dov'è la vostra energia? La vostra energia è in ciò che di mondano accettate nella vostra vita: voi accettate la vostra cattiva salute; accettate i vostri problemi; accettate le vostre limitazioni; ed accettandoli li congelate e bloccate l'energia nella relazione con quelle cose. Questo è quanto fate ogni giorno. Siete un Dio e fate q uesto. Immaginate che cosa sarebbe alzarsi ogni mattina e sfidare la realtà, iniziare a cambiare ciò che e ra normale per voi e farlo diventare straordinario ogni giorno. Il primo giorno vi alzate e cambiano alcune cose, ma non tutte. Vi basta alzarvi e tornare ad accettare una realtà mondana? Oppure ciò che dovete fare è creare una mente così potente che possa accettare il campo energetico di qualsiasi forma di vita e di qualsiasi situazione e cambiarlo immediatamente? Che cosa serve per fare questo? Serve un focus costant

e su ciò che ci si aspetta piuttosto che su quello che si vede.

L'EFFETTO OSSERVATORE NELLA MECCANICA QUANTISTICA Lo studio della meccanica quantlstica - i quanti, ossia pacchetti di ene rgia, l'attività meccanica dell'energia - è una scienza nobile. E sta divenendo un solido punto di riferiment o nella comunità scientifica. Ciò che nella meccanica quantlstica è diverso dal campo della realtà così com'era concep ito, diciamo, da Sir Isaac Newton, è che la meccanica quantlstica dice, e l'esperienza dello scienz iato lo conferma, che qualunque cosa pensiate che una particella sia, lo è sempre - lo è sempre. Si è cominc iato a comprendere che il comportamento di una particella ha assolutamente tutto a che fare con l'O sservatore. Immaginate - immaginate questo per un momento - che uno scienziato stia ap prontando un esperimento con la vita.6 6. Nel 1803 Thomas Young utilizzò l'esperimento della doppia fenditura per dimostr are che la luce in natura era un'onda. Successivamente Albert Ein-stein, seguendo gli studi di Max Planck, concluse che la luce era un insieme di particene chiamate fotoni. Ma tuttavia Albert Einstein non potè rifiutare i risultati de ll'esperimento di Young. Le scoperte di questi due scienziati fecero sorgere il problema della dualità onda/particella, ossia se la luce fosse un'onda o una particella. Nel 1924 Niels Bohr, HAKramer e John Slater suggerirono che la dualità onda/pa rticella poteva essere risolta se le onde in questione fossero state onde di probabilità. Le onde di probabilità mostrano la posizione probabile di una particella che collassa in un tempo dato. Finalmente lo sviluppo e l'applicazione delle teo rie della meccanica quantlstica negli studi di ricerca di Erwin Schroedinger e Werner Heisenberg furono in grado di predire con precisione la posizione e i livelli d'energia caratteri-stici di un atomo. L'implicazione più importante che risul ta dagli studi della meccanica quantlstica è il ruolo che l'Osservatore gioca nella natura della realtà. David Bohm nel suo li bro Wholeness and the Implicate Order [london, Routledge, 1980), 134, conclude che "Ora l'enfasi si pone piuttosto sul la totalità indivisam cui lo strumento che osserva non è separabile da ciò che è osservato". Alcuni fisici quantlstici modern i prendendo sul serio il ruolo dell'Osservatore, stanno esplorando la relazione e il ruolo della consapevol ezza nel mondo materiale. Vedi Amit Goswami, The Self-Aware Universe (New York, Tarcher/Putnam, 1995). Sistema un pannello e vi incide una piccola fessura. Ora ve lo mostro; è d avvero strano. Egli sparerà fotoni di luce attraverso la fessura verso uno schermo. Questo è lo schermo; è un ne gativo. Ma qui c'è un'ostruzione; è una parete. Ed egli ha posto la sua piccola macchina dei fotoni p roprio qui. Ed ha inciso una piccola sottile fessura proprio qui. Quando quindi emette la luce, essa dovrebbe seguire una linea retta. Ciò che vuole vedere è se la luce attraverserà questa barriera e si mostrerà come piccoli punti sul negativo, su questa parete qui. Accende quindi la macchina e spara il raggio di luce, e indov inate che cosa fa la luce? La luce si insinua proprio quaggiù, entra dentro e colpisce la parete. Questo è davvero sorprendente. La luce ha forse una sua propria mente? Come ha saputo fare questo? E lo scienziato dice: "

Bene, vedremo". E copre la fessura in modo che la luce non possa passare. Accende la luce ed essa semplicem ente bombarda la parete. Fa quindi un altro esperimento. Dà alla luce due possibilità. Fa una piccola fenditura qui e una piccola minuscola fenditura quaggiù. Accende di nuovo la macchina dei fotoni e la metà dei f otoni passa attraverso questa fenditura e l'altra metà attraverso quest'altra. Ma bene! Come ha saputo la luce fare questo? Come ha saputo farlo? Chi è l'osservatore che osserva le particelle di luce? Chi è? (Lo s cienziato). Più forte. Sì, lo è. Che cosa aveva in mente di fare lo scienziato con la luce? Non voleva sottoporla ad un test? Ma nella sua mente non ha forse dato ai fotoni una via per attraversare la barriera? Non l'ha fatto? Bene, poiché lo ha fatto, ciò che è nella sua mente è esattamente ciò che la luce farà. La luce sa di poter p assare attraverso le fessure perché lo scienziato sa che ci sono. Avete capito? Quanti di voi mi seguon o? Per la scienza questo è "l'effetto Osservatore" e grazie ad esso gli scien ziati hanno cominciato a comprendere anche qualco-s'altro, che è importante per comprendere questo (Punto Z ero) e questo (consapevolezza-specchio). Di fronte ad un atomo con i suoi elettroni in orbita, avevano concluso che quegli elettroni erano in orbita perché quando li avevano studiati li avevano visti con d iverse traiettorie attorno al nucleo. Ma quando sono arrivati a comprendere che l'Osservatore influenza sempre le particelle, sono arrivati alla conclusione che non c'è nessuna particella che orbita attorno al nucleo, bensì piuttosto una nuvola di elettroni. In altre parole, era solo una nuvola che si muoveva così. Ed avevano ra gione. E sapete quando hanno scoperto l'elettrone? Quando si aspettavano di trovarlo. Che ne dite?

Immaginatevi quindi che cosa fanno tutti questi atomi non appena ci giri amo dall'altra parte! Immaginate un tavolo da biliardo. Voi lo guardate e tutte le palline sono lì. Vi g irate ed esse svaniscono. Nel momento in cui vi rigirate a guardarle tornano ad essere normali. È così. Come sapet e che la Terra c'è ancora quando di notte andate a dormire? Come sapete di esserci? Questo è un grande salto per la scienza perché, se questo è giusto, devono fare il passo successivo e dire che siete voi a create la vita. Ed osano dire questo? Verrebbero messi al rogo o mandati di fronte ad un plotone di esecuzione. Perché q uesta è un'eresia. Ma è la verità. Se è così, allora è la mente anche del più umile degli uomini o delle donne a mant enere costantemente la forma. Sapete che cos'è una legge? Una legge dice che dovete obbe dire alla forma, e non farlo significa andare contro la legge. Voi operate secondo la legge della c onvenzione. Convenite che le cose stanno così. Quanti di voi capiscono? Quando Yeshua ben Joseph portava la sua mente ad uno stato elevato e ve la manteneva, in realtà egli non era di questo mondo, ma, come è stato detto, era in questo mondo. Il suo sé spirituale proveniva da qui (sesto piano), mentre il suo sé fisico rimaneva qui (primo piano). E fu solo q uando arrivò qui (sesto piano) che dovette morire - questa è la prova finale - dovette accettare di morire come i niziazione finale. Fu davvero una prova finale! Come si può sfidare la morte? Prima di tutto si deve morire; alt rimenti non è una prova, non vi pare? Immaginate quanto sia terrificante! Nessuno di voi è ancora giunto a quel punto. Ma immaginate che cosa significhi sviluppare pienamente Dio su questo piano. Come ha fatto Yeshua ben Joseph? La sua prova finale consistette nell'accettare di morire di fronte a tutti. E la sua mente er a così potente che egli la chiamò "il Padre in me", in lui - il Padre in lui era quest'essere qui (Punto Zero) che noi tutti abbiamo - egli era così potente che permise al corpo di morire e di decadere. E poi, al momento opportuno, avreb be ristabilito una relazione con il corpo. È possibile? Studenti, è possibile questo? In base a ciò che gli scienzi ati dicono che facciamo con le particelle, è possibile questo? Sì, lo è. E qual è la vostra scappatoia? La vostra scappatoia è che siete così terrifica ti dalla vita che nemmeno vivete. Siete così terrificati dalla morte che nemmeno vivete la vita. Nessuno in questa sala ha la capacità di fare questo perché nessuno ha costruito una tale realtà per cui possa dire "deponete pure il corpo morto, io lo resusciterò". Nessuno ha sviluppato ancora questa capacità perché nessuno ha ancora re almente vissuto. Immaginate quindi che corpo aveva Yeshua ben Joseph. Il suo corpo subì la corruzio ne fisica per tre giorni, e poi egli tornò. Che cosa fu a tornare? Vedete il disegno che abbiamo fatto qui?7 Ieri vi ho detto che siamo discesi nell'involuzione fino all'attuale linea del tempo, ed è vero, lo abbiamo fatto. Abbiamo tutti un'eco, e questo significa che abbiamo contribuito a creare l'atmo sfera e la mente su ciascuno dei sette livelli. Abbiamo quindi già un corpo che esiste in ciascuno di questi am

biti di tempo. È già lì. È difficile da credere, vero? Qui abbiamo un corpo nella sua forma fisica. Ed abbiamo un corpo qui e q ui e qui e qui e qui e qui (tutti e sette i livelli). I corpi che abbiamo lasciato dietro di noi sono un'ec o. Sono una mente; sono arrotolati. Sono arrotolati ed aspettano di essere dispiegati, proprio come è arrotolato quest o piccolo essere qui.8 Quando vogliamo accedere ad uno di quei corpi, lo facciamo focalizzandoci su uno di quei livelli secondo il nostro livello di ac-cettazione. E quando lo facciamo iniziamo a dispiegare l'at mosfera di quel livello ed essa diventa il flusso della consapevolezza che entra nel cervello attraverso la sua parte posteriore chiamata cervello rettile. È un flusso di mente che entra direttamente qui dentro e attiva la corteccia cerebrale. E questo è così familiare -quel luogo è così familiare - quando vi accedete che vi meraviglierete di come abbiate potuto lasciarlo indietro. Ma nel momento in cui lo lasciate, penserete che sia stato un sogno perché si sarà nuovamente arrotolato in quest'atmosfera qui. Così ogni essere umano ha sette corpi, ed essi sono contenuti in questo co rpo (il corpo fisico) e si

irradiano in ciò che è chiamato campo aurico, che si estende fino alla punta delle v ostre dita. Tutti i sette corpi sono contenuti all'interno della materia informe che costituisce l'incarna zione fisica che avete ora. Siete vissuti su questa linea del tempo per dieci milioni e mezzo di anni - 455.000 an ni fa abbiamo avuto un improvviso cambiamento qui (nel cervello) - e abbiamo sviluppato questo solo fin o a circa 40.000 anni fa. Tutti i corpi quindi sono rimasti nella ruota dell'incarnazione e in quella ruota non sono andati mai oltre il terzo livello. Che cosa significa questo? Significa che in ogni vita, oltre ai primi tre corpi, erano contenuti in noi completamente altri quattro corpi radianti. Quando moriamo siamo nel terzo corpo e in quel corpo di luce sono contenuti altri quattro corpi, altre quattro frequenze. Arrivare alla luce no n è la fine della storia; è solo un luogo familiare. Nel radiante corpo di luce sono contenuti altri quattro corpi a ttraverso cui si accede a diversi livelli di tempo. Essi sono il nostro veicolo per arrivarci. Quanti di voi capis cono? 7. Vedi figura 8. 8. Vedi figura 10.

LA RESURREZIONE DI CRISTO E I SETTE LIVELLI DI CONSAPEVOLEZZA Nella vostra ultima vita non siete mai andati oltre la luce. Nella luce, prima di tornare a questa incarnazione, avete rivisto la vostra vita precedente. L'avete rivista nel vostr o corpo di luce. Esso l'ha rivista, ha dispiegato tutta l'energia e vi ha dato uno schermo vivente che vi ha permesso d i vedere ciò che avevate fatto, chi eravate stati, che cosa avevate raggiunto, in che modo vi eravate evo luti e non vi eravate evoluti. Ha dispiegato semplicemente l'energia e le ha permesso di mostrarvi quelle immag ini. E quando avete deciso e stabilito di tornare, lo avete pensato con un corpo di luce, non con un corpo umano. Ma eravate consci che avreste potuto fare meglio nel corpo fisico. Non trovate interessante il fat to che gli esseri che arrivano alla luce raccontino di aver rivisto la loro vita e di averla rivista con giudizio co gnitivo? Non avevano questo cervello. Come potevano farsi un'opinione di ciò che vedevano? Perché in realtà avevan o un cervello. Quale? Non era la materia grigia che abbiamo qui dentro, ma era un cervello corr ispondente al corpo in cui si trovavano. Quando morite andate immediatamente nell'infrarosso. È il reame medianico. Nel reame medianico appare il fascio di luce e voi lo percorrete, in realtà passate dalla zona inferio re dell'infrarosso a quella superiore. Quindi siete nella luce. Chi è la luce? Voi. È lì che rivedete tutto. Mentre state prendendo una decisione riguardo alla vostra futura vita fi sica, ci sono altri quattro potenziali vite o corpi contenuti nella luce. E tutto ciò che continuate a fare è ac cettare di tornare a questo. Quanti di voi capiscono? Così non avete mai cambiato - non avete mai cambiato - gli altri quattro c

orpi (i sigilli superiori). Essi

sono ciò che è chiamato occulto. Noi cambiamo sempre il corpo di luce, perché il corpo di luce ha lo stesso aspetto del corpo in cui vi trovate oggi, tranne che è più giovane e più sano. Perché ha lo stesso aspetto del corpo che avete oggi? Perché il corpo che avete oggi non potrebbe avere l'aspetto che ha se attorno a sé non avesse un campo di luce che gli dà la mente perché sia in quel modo. Quanti di v oi capiscono? Così continuiamo a riciclare il corpo di luce, il corpo infrarosso e il corpo fisico, ma dobbiamo ancora utilizzare i corpi occulti dei quattro reami superiori. Continuate a seguirmi, non addormenta tevi. Vi trasmetterò una gran quantità di conoscenza. Non siate annoiati. Tutti quei corpi sono in voi e attorno a voi. Pensate a questo quando g uardate la vostra mano e pensate al campo atomico di cui abbiamo parlato prima. Il campo irradiante di un singolo atomo corrisponde al campo irradiante di uno di quei corpi. In altre parole, ogni atom o della vostra mano è composto di sette livelli di tempo. Capite? La mano quindi è il prodotto di sette livelli condensati in questo livello (della materia fisica). Ma che cosa sarebbe se potessimo sfidare quella realtà? Se potessimo sfidare il nostro corpo e il suo aspetto e se insistessimo perché avesse un altro aspetto? Sa rebbe possibile farlo? Quanti di voi sono d'accordo? Assolutamente sì. Vedete, la meccanica quantistica non dice che questo funziona per gli elettroni, ma non per voi. Il campo che circonda il vostro corpo racchiude i n sé i sette corpi nascosti all'interno dei vostri tessuti. Quando il corpo fisico muore, all'inizio rilasci a un solo corpo; e quel solo corpo è l'infrarosso. Ma nel corpo infrarosso sono contenuti tutti gli altri corpi e voi, un o dopo l'altro, li svolgete. Capite? Che cosa ha dunque a che fare questo, questo, questo e questo (i quattr o corpi superiori) con il fatto che Yeshua ben Joseph diventasse un Cristo? Egli doveva dimostrare che stava ent rando nel regno superiore di Dio. E lo dimostrò con ogni suo miracolo e con ogni suo insegnamento. Ma c'era una cosa che terrificava tutti gli uomini nel profondo del loro cuore, ed era la morte. Vedete, gli Ebrei ellenici di quel tempo erano gli unici a credere nella reincarnazione. Gli Ebrei di Abramo non credevano nella re incarnazione. Credevano nell'inferno come qualcosa di terrificante, mentre in realtà questo termine si rif eriva solo a una fossa poco profonda in cui chi vi veniva sepolto sarebbe stato smembrato dagli animali selv atici. Yeshua ben Joseph doveva dimostrare a tutta una cultura che c'era vita dopo la morte. E il modo in cui dovette farlo fu quello di sacrificare la propria vita. Così egli dovette tira r fuori questa consapevolezza qui (primo sigillo) e qui (secondo sigillo). E dovette lasciar morire il corpo e dis piegare ed attraversare tutti i corpi fino in cima - fin qui (settimo sigillo) per poter dire: "Mio Padre ed io siamo uno". Intendeva dire: "In questi tempi terribili la mia mente non appartiene più alla Casa di David. La mia mente è il Padr e in me", che è questa mente, la prima mente. E dovette deporre ciascuno di quei corpi, persino il corp o di luce. Non poteva tenerlo. Dovette abbandonare il corpo di luce per manifestare il Corpo Blu SM. Dovette ab

bandonare il Corpo BluSM che è Shiva, per manifestare il corpo d'oro. Dovette abbandonare il corpo d'oro ed entrare nel corpo rosa, e quindi andare nell'Infinito Sconosciuto. E solo quando fece questo divenne incor ruttibile. E fu da questo stato qui (settimo piano) che resuscitò questo corpo quagg iù e gli diede vita. Gli diede vita eterna. In altre parole, il suo corpo fisico vibrava pressoché alla velocità de lla luce. Ed egli rallentava quella vibrazione solo per poter interagire con la gente e poter trasmetter loro un ultimo insegnamento. Perché il suo corpo vibrava tanto velocemente? Perché quella vibrazione corrispondev a al livello della sua consapevolezza. Dio ora era uomo. Egli elevò le vibrazioni del suo corpo e ne rico struì la materia fisica, lo ricostruì dal livello divino, per questo vibrava così velocemente. E quando se ne an dò, dove andò? Continuò semplicemente ad elevare - continuò ad elevare - la frequenza. In altre parole, av viò lo spin attorno a quest'atomo, e lo spin collassò all'interno, dentro il nucleo e il nucleo cominciò a girare. E per tutto il tempo per tutto il tempo - in cui egli fece questo, quello spin permise a ciascuna del le sue particelle di entrare nello spazio libero. Fu così che dispiegò i sette corpi. E quando scomparve, scomparve dal la luce. Fu solo allora che fu chiamato il Cristo, il Risorto. Quella fu l'ultim a prova. Questo significa che la sua consapevolezza doveva essere una con quello stato, in modo così assoluto che nemme no la morte aveva potuto sfidare quella mente. E per questo che attorno a quell'essere sono nati g randi miti, leggende e religioni. Ma ciò che non vi è mai stato detto è che non è Gesù che salverà la vostra vita; egl fu piuttosto un maestro che dimostrò il potere di Dio nell'essere umano e chi avesse avuto gli occ hi per vedere, avrebbe capito. A chi avesse avuto le orecchie per sentire, sarebbe stato rivolto questo messaggio, doveva solo essere semplice abbastanza per comprendere la trasmutazione dello Spirito umano in eter nità, e fu dimostrato. Egli non fu il solo a dimostrarlo. Altri lo dimostrarono attraverso gli eoni in ogni cultura, perché la gente dimentica presto. E che cosa è rimasto oggi? Una religione che vede in Gesù l'unico figlio di Dio. Ma questo non ha alcun senso perché non solo lui, bensì tutti sono figli e figlie di Dio. Egli inoltre non può salvarvi. Se potesse vi avrebbe già salvati nel primo secolo. Capite? Ma il suo messaggio è questo. E come mai non l 'ha insegnato ai suoi discepoli? Perché erano uomini semplici. Erano pescatori. Erano esattori. Erano pe rsone proprio come voi. Come poteva insegnare loro questo? Non poteva. Tutto quello che poteva fare era insegnar loro la verità in forma di parabola e nei fatti. Ed egli disse: "Abbiate fede. Se i vostri occhi v i ingannano, strappateli. Se avete fede e la vostra mano non vi obbedisce, tagliatela". Era un'analogia per dire: n on importa ciò che fa il vostro corpo fisico, non è la verità. Capite? Capitolo VII L'energia della kundalini e i sette s

igilli I SETTE SIGILLI

In ognuno di voi c'è questa stessa triade, e il potere che circonda il vos tro corpo non è solo attorno al vostro corpo, ma è anche racchiuso in esso.1 Il corpo umano con il suo cervello ha sette centri - questi non sono chakra - che sono chiamati sigilli. Un chakra è il punto di incrocio di due l inee di energia. Questi invece sono chiamati sigilli. Ognuno di voi li ha. Essi corrispondono a questa piramide qui. È semplice da comprendere? Significa che importante per voi è dove sta la vostra energia. Quanti di voi tra questo pubblico pensano che la sola cosa ad essere importante sia la vostra sessualità, che è qui (p rimo sigillo) - la procreazione, il vostro dolore e la vostra sofferenza, che sono qui (secondo sig illo) - e che questo sia tutto ciò che conta per voi? Vi piace soffrire e far soffrire. Siete creature bellicose. O ppure siete persone potenti; siete tiranni. Siete tiranni e siete vittime (terzo sigillo). Questi atteggiamenti hanno a che fare con i primi tre vortici di energia . Essi sono chiamati sigilli. Questi primi tre sigilli sono aperti in tutti. Che cosa significa? Significa che le ene rgie dei primi tre corpi funzionano sul piano tridimensionale di questa Terra con il suo flusso di tempo. E necessario c he siano aperti per poter esistere quaggiù. Ma essi vi forniscono anche energia ogni giorno. Qualunque cosa pensiate, apre l'energia nel vostro corpo. Immaginatevi questo: Yeshua ben Joseph nacque dal primo sigillo. Crebbe e durante la sua giovinezza si attivò questo centro (primo sigillo), quindi si attivò questo centro (secondo sig illo) - e durante il suo ultimo test dei quaranta giorni nel deserto, il suo potere fu messo alla prova dalla tentazi one dell'abuso (terzo centro). Fino a questo punto tutti voi su questo piano ci arrivate. Questo non svilisce l a vostra intelligenza. Possiamo avere una persona dalla corteccia cerebrale brillante, ma la cui energia è solo qu i (primo sigillo). L'acutezza della corteccia cerebrale è di solito in accordo con il sistema dominante, quindi è un'energia che è aperta qui (primi tre sigilli). 1.Vedi figure 8 e 18. Pensiamo a Yeshua ben Joseph. Per poter guarire un cieco deve aver avut o un'energia che non proveniva da qui (primi tre sigilli), ma un'energia che doveva provenire da qui (quattro sigilli superiori). Per operare un miracolo quaggiù, doveva aprire, sviluppare e rendere manifesta la ment e del quinto livello, la mente che esiste quassù. Che cosa significa questo? Significa che in quel momento tutta la sua energia era quassù (sigilli superiori), non quaggiù (primi tre sigilli). Il vostro corpo oggi ha sette sigilli come vedete qui. Avete un disegno , tiratelo fuori.2 Questo disegno indica il modo in cui questo corpo fisico è tenuto insieme, in accordo con queste porte qui (primi tre sigilli). In ogni essere umano l'energia esce a spirale da questo centro (primo sigillo); esc e a spirale da questo centro (secondo sigillo) e da questo centro (terzo sigillo). Orbene se questo è ciò che pul sa verso l'esterno, se questa è l'energia che si manifesta come sessualità, sofferenza o potere - allargate ancora le vostre braccia -quante persone riuscite ad influenzare con questi atteggiamenti? Giratevi dalle parti.

Ho reso l'idea? Così sia. Se potessimo sbloccare questi (i sigilli superiori) attiveremmo queste (le quattro bande di frequenza superiori) e attiveremmo questi (i livelli superiori di consapevolezza). Se lo facessimo, pot remmo cambiare tutta la realtà, potremmo far emergere una mente elevata per ri-creare la nostra realtà. Ora voglio che prendiate il disegno che mostra i sette sigilli nel corpo.3 Voglio che lo mettiate davanti a voi. Vog lio che posiate la mano destra sul vostro corpo, sui punti indicati dal disegno, voglio quindi che leggiate con ton o deciso la descrizione di ogni sigillo, toccando quella parte del vostro corpo e prendendo contatto con essa. P otete cominciare. 2. Vedi figura 18.

L'ENERGIA DELLA KUNDALINI Voglio che prendiate una matita rossa e disegniate un serpente che dorm e immediatamente sotto il primo sigillo - un serpente che dorme, color rosso - un serpente arrotolato su s e stesso che dorme. Quanti di voi hanno sentito parlare di kundalini? Kundalini è un vecchio termine che nell'antica legge dice che in ogni essere umano giace il serpente che dorme o il drago che dorme, che è l'energia della vita, detta del drago o del serpente, e giace arrotolata alla base della spina dorsale . Gli antichi insegnamenti dicono anche che quando il serpente viene destato, accadono cose davvero straord inarie. Questa energia non è la stessa che è responsabile dell'energia che esce dal primo, dal secondo e da l terzo sigillo. Questa energia è come un grande pacchetto di quanti. Essa è riservata per qualcosa di molto speciale, qualcosa che è nascosto e riservato per l'evoluzione umana. Si dice che quando il serpente si alza, si divide in due. Il serpente si trova alla base della colonna vertebrale la quale permette che l'inf ormazione elettrica dai sistemi nervosi venga trasmessa all'intero corpo. Quindi la spina dorsale e quest'energi a sono interessate a questa particolare via. La via che partendo dalla base della spina dorsale va fino alla parte anteriore di ciò che è chiamato il luogo silenzioso - la parte anteriore della corteccia cerebrale - è de finita il viaggio, ed è il viaggio dell'illuminazione. Quando questo serpente si sveglia comincia a dividersi e a d anzare attorno alla spina dorsale. È una potente energia che sale e scende lungo la colonna vertebrale - uti lizzando quello che si chiama liquido spinale lungo questo percorso - ossia ionizzando il fluido spinal e e cambiandone la struttura molecolare. E quando questo serpente danzando sale lungo la spina dorsale cambia quello che si chiama schema di base del DNA dell'intero corpo. Ma c'è di più, alla fine del suo viaggio l 'energia del serpente arriva fino a questa parte del cervello qui (cervelletto).

Il cervello rettile avvolge la parte superiore del tronco encefalico in u na zona chiamata formazione reticolare. Voglio che diate un'occhiata a questo disegno.4 Essa assomiglia alla rete di una ragnatela. Ascoltatemi ora molto attentamente. La sede del subconscio non è il cervello medio ; è il cervello rettile. Il subconscio si trova qui (cervelletto). Inoltre la formazione reticolare, come ve dete dal disegno, è in realtà un sistema di interruttori che permette a certe informazioni di passare e di arriva re fino alla corteccia cerebrale. Quest'ultima è un computer e qualunque cosa vi si programmi diventa realtà ed influe nza soprattutto il corpo. Quando quindi l'energia del serpente o del drago, la kundalini, sale lungo la co lonna vertebrale, ionizza con energia polarizzata l'intero fluido che scorre in su e in giù lungo la spina dorsa le. E quando essa arriva alla formazione reticolare, apre tutti gli interruttori. Che cosa significa? Signific a che tutte le porte verso il subconscio vengono spalancate. Quest'energia - come un conquistatore in marcia c he distrugge e mette a fuoco tutto quello che trova sulla sua strada - è la marcia della kundalini. 3. Vedi figura 18. 4. Vedi figura 20. Quando essa arriva a quello che si chiama cervello medio, trova questo e ssere qui, chiamato talamo. Anticamente esso era chiamato "il guardiano della porta". Secondo i miti e la tr adizione tutti pensano che il guardiano della porta sia San Pietro, ma non è così. È San Talamo. L'energia della kun dalini attiva ed apre questa porta. Il talamo è un punto critico nel cervello medio perché è anche il protet tore della ghiandola pineale - e più tardi impareremo un po' di più su di essa. Ma il talamo è il punto in cui tutte le linee principali che provengono dalle terminazioni nervose si incontrano con tutte le fibre che p rovengono dalla formazione reticolare ed è il punto in cui vengono azionati gli interruttori. Quando la kunda lini apre questa energia, tutto ciò che vi era rimasto nascosto in forma di subconscio fluisce liberamente verso u n punto specifico del cervello - quest'area qui - chiamato lobo frontale. Perché questo è così drammatico? Perc hé la kundalini aprendo gli interruttori e le porte e permettendo all'antica conoscenza di emerg ere, permette al subconscio di accedere pienamente alla vostra mente consapevole. La kundalini può essere definita un tributo alla completa illu-minazione, perché completa illuminazione significa riuscire a vedere oltre il velo per conoscere ciò che non è mai stato cono sciuto e riuscire a sperimentare in un momento tutto quello che c'è. In un momento sapete tutto quello che c'è. In un lampo di luce abbagliante potete vedere immediatamente tutte le vite che avete vissuto e tutte le vite che vivrete. Immediatamente tutto viene conosciuto. Com'è possibile? L'energia della kundalini, o la forza del drago, com'è detta nel Vicino Oriente, che sta qui (alla base della spina dorsale), è stata codificata. È stata posta lì perché fosse, come voi direste, la forza propellente per raggiungere l'illumi-nazi one. E come descrivere quest'energia in termini di triade? Qual è di queste energie? Qual è tra tutte quest e? Nessuna di loro.

Ricordate quando vi ho fatti uscire da questo punto (Punto Zero) dove siete stat i creati dal Vuoto e poi avete contemplato voi stessi e creato il primo livello? Ricordate? Vi ricordate che si amo arrivati - siamo caduti giù attraversando tutto questo - fin quaggiù al primo piano, fino alla realtà tridimensi onale? È qui che vi trovate ora. E vi ho detto che la consapevolezza che agisce nel cervello umano oscilla c ome un pendolo. Deve farlo, per sognare. C'è un momento magico nell'oscillazione del pendolo - proprio come nell'os cillazione della consapevolezza umana - un momento che persino la scienza ora riconosce, c'è un mom ento in cui esso si ferma. Avanti facciamolo.5 Oscilliamo come un pendolo per un momento: negativo/p ositivo, no/sì, inferiore/superiore, oscurità/luce. Fatelo con un movimento lento. C'è un momento in cui il movimento di questa mano che oscilla non va né in avanti, né indietro? C'è un momento in cui si fer ma? Quanti di voi sono d'accordo? Sì, c'è. È il momento in cui essa è esattamente allineata con questa mano qui .6 Quando allineate entrambi i livelli di consapevolezza come allineate le mani, questo è ciò che chiami amo l'eterno Ora - l'eterno Momento Presente -il centro del magnete. In quel momento una forza dinamica di e nergia viene riflessa da questa consapevolezza-specchio a Dio. È come in un tunnel. L'energia del tunnel è es attamente ciò che è la kundalini. Orbene, questa energia raramente viene destata dal suo sonno nella co nsapevolezza umana, perché la maggior parte degli esseri umani hanno questo che è bloccato e fanno quest o (oscillano). 7 Capite? In altre parole, il momento in cui sapete totalmente, il momento in cui siete totalmente focalizzati, in cui siete totalmente inconsapevoli di essere umani, è un momento molto raro. Avvie ne solo quando sono all'opera due livelli di consapevolezza: quella che osserva e quella che agisce. Capite? Se risvegliamo questa (l'energia della kundalini) e ci focalizziamo su di essa, il campo di forza tra questi due (punti di consapevolezza) è come un potente magnete. Capite? 5. Vedi figura 11. Vi sto spiegando questo in termini molto semplici e infantili. Ogni volt a che sognate un sogno, significa che la vostra consapevolezza si è mossa così (oscillazione in avanti); sta sognando. Sta sognando. Quando ha finito di sognare, deve muoversi in questo modo (allineamento). In altre parole, è uno specchio. Ha catturato l'immagine, giusto?8 Il suo naturale impulso è quello di chiudersi così. La piramide collassa nel Punto Zero. Ciò significa che per influenzare la realtà dobbiamo riportare l'immagine a Dio, così tu tto il tempo collassa e ci troviamo in un non-luogo. Per un momento scompariamo. Quando questi due si divid ono nuovamente, guardate che cosa accade. Abbiamo chiuso la piramide. Ora tiriamo di nuovo giù questo vuoto, questa energia. Cosa c'è di importante in questo? Ciò che c'è di importante è che il nostro sogno divent a il nuovo programma per l'energia, e noi tiriamo giù l'energia con un pensiero della mente. Così ciascuno dei nostri

corpi - ogni atomo del nostro corpo - è rimescolato e riprogrammato secondo quel s ogno. Capite?

6. Vedi figura 12. 7. Vedi figura 13. 8. L'immagine del sogno su cui vogliamo focalizzarci e che vogliamo manifestare. Siamo naturalmente predisposti a sognare e a focalizzarci in questo modo nel Momento Presente. Null'altro esiste all'infuori di questo (il Momento Presente). Quando si fa ques to, è quest'energia che sale lungo il corpo che produce uno stato di euforia. Questo stato euforico avviene quando il drago si sveglia, quando questi sono allineati l'uno con l'altro. Si chiude; si riporta indietro; è destino . Riportate indietro fino in fondo; ve ne allontanate.9 Il serpente ha ora programmato l'intera struttura cellulare e c ollassa, tornando ad essere forma quaggiù (primo piano). Ve ne allontanate e il momento successivo la realtà è rif ormata. È così che funziona. Rivolgetevi al vostro vicino e brevemente ditegli che cos'è la kundalini . Capite? Quanti di voi capiscono a livello filosofico che cos'è la kundalini? È un'energia che esiste solo nel totale allineamento con il Momento Presente. Questo è l'unico momento in cui quest'energia esiste. Quanti di voi riconoscono questo disegno?10 Che cos'è? Il caduceo. Che cosa rappresenta questo simbolo? La salute. A che cosa assomiglia? La verga richiama la spina dorsale. La sfera in cima rappresenta il cervello. I due serpenti salgono a spirale attorno alla verga complementari l'uno all'altro ed in cima hanno di fronte la s fera. Assomiglia alla kundalini, non vi pare? Perché ci sono le ali ai lati della sfera? Che cosa rappresentano sim bolicamente? La libertà. Non è un caso che il caduceo - che rappresenta benessere e completa salute - sia il si mbolo della professione medica, anche se si è dimenticato il suo significato. 9. Vedi figura 13. 10. Vedi figura 19.

FIGURA 19: II Caduceo Questo antico simbolo ci dice che quando entriamo nel Momento Presente f ocalizzandoci su una salute radiante - se riusciamo a tenere il Momento Presente - accade esattamente ciò su cui ci stiamo focalizzando e siamo guariti. L'unico modo per guarire è quello di elevare quest'e nergia facendola circolare attorno alla spina dorsale e risalire fino alla testa; in questo modo essa lungo il suo percorso ionizza il campo magnetico che sta creando. Cambia la rotazione del nucleo di tutti gli atomi che costituiscono il nostro corpo e ristruttura il DNA. Quanti di voi hanno sentito di persone che si sono guarite con la loro mente? Questo vi spiega come hanno fatto. IL CERVELLO Voglio che prendiate il vostro disegno del cervello e che leggiate a voce alta, per conto vostro, i nomi delle parti del cervello e prendiate contatto con ciascuna di esse. Guardate il vostro disegno. Cervelletto. Fermiamoci qui per un momento. In passato si pensava che la ghiandola pineale fo

sse la sede dell'anima.

Non è la sede dell'anima. Continuiamo. San Talamo. Guardate il vostro disegn o. Se questo volete chiamarlo ippopotamo, potete farlo. Va tutto bene per me. È l'ippocampo, l'amigdal a. Ora che vi siete familiarizzati con il cervello e avete memorizzato le sue parti, guardiamolo insieme.11 Facciamo così. 11. Vedi figura 20. Vedi anche l'affresco di Michelangelo La creazione di Adamo, nella Cappella Sistina in Vaticano. Ramtha ha spiegato che Michelangelo aveva capito la funzione del cervello ne lla creazione della realtà. Questo famoso dipinto rappresenta Dio che si protende verso l'uomo dal lobo frontal e del cervello. Il manto verde-blu sotto Dio e gli angeli rappresenta la colonna spinale e serve a riconoscere il cervell o in questo dipinto.

Questa è una linea del tempo. Sotto questo disegno disegniamo una linea d el tempo. Potete partire da qui con il numero uno. Questo è il primo giorno in cui vi siete trovati qui (primo piano). Proseguiamo lungo la linea, e circa qui voglio che facciate una linea e mettiate la data di 455.000 a nni fa. Proseguite ancora un po' e fate un'altra linea, mettendo la data di 40.000 anni fa; e un'altra linea qui, 35.000 anni fa; e poi davanti a questa - come chiamate il vostro anno? - lì mettete la freccia del tempo: quindi, giorno uno, 455.000 anni fa, 40.000 anni fa, 35.000 anni fa, e oggi. Ora qui sotto la linea del tempo voglio che scriviate dieci milioni e m ezzo di anni. Ora stiamo parlando del tempo come fosse una freccia - lineare. Torniam o alla freccia del tempo e guardiamo da dove essa proviene, da dove proviene.12 Se consideriamo quest'area di tempo qui (prima di 455.000 anni fa), il cervello umano aveva un aspetto assai differente. Non avevamo ciò che si chiama amigdala. Avevamo l'ippocampo. Non avevamo il lobo frontale, come lo conosciamo ora, o la corteccia cerebrale. Prima di 455.000 ann i fa, guardiamo un po' che grandezza aveva il cervello. Chi di voi ha visto un teschio degli ominidi dell'a ntichità? Ricordate? La parte posteriore del teschio finiva col corpo calloso. Tutto ciò che conteneva era il ce rvello medio e il cervello rettile. Questo prima di 455.000 anni fa. Ora, questa non è una cattiva cosa visto che era il cervello originario. Esso è chiamato cervello rettile perché lo si fa risalire all'era detta dei rettili. Esiste fin da allora. Ma non confondetelo con il cervello di un rettile, anche se certe persone, come si potr ebbe osservare, si comportavano proprio così. 12. Vedi figura 21.

Ora, questo è il tronco encefalico che sale.13 Usiamo il braccio come es empio. Il pugno rappresenta l'area del cervello medio. Prendete ora l'altra mano ed afferrate strettamente i l polso. Il cervello rettile, o cervelletto, si aggrappa altrettanto strettamente alla colonna vertebrale. In al tre parole, tutte le informazioni che dal cervello passano al corpo - tutte le informazioni che dal corpo arrivano al cervello - vengono controllate da questo cervello qui (cervelletto). Sentite la presa? Questo favol oso cervello degli ominidi era molto più spettacolare di quanto abbiamo mai supposto. Lo stesso essere umano avev a un aspetto completamente diverso da quello che voi avete oggi, specialmente per quanto rigu arda il cranio e la parte inferiore del cranio. Ma il cervello rettile esisteva sin dall'inizio. Lo portia mo con noi da tutta l'evoluzione. È il cervello attraverso cui accedevamo a tutti i livelli di energia quando per la pr ima volta arrivammo in questo corpo. Il tessuto del cervello rettile è assai diverso dal tessuto della corteccia cerebrale. Diciamo che prendiamo un piccolo rasoio e ra-schiamo un po' di materiale di quest'organo e l o mettiamo sotto il microscopio. Quel minuscolo frammento di cervelletto possiede in sé più tessuto, più a tomi che l'intera corteccia cerebrale. Questo organo granuloso e di colore scuro è il trasmettitore e il ricevi tore di tutti questi livelli qui (i sette livelli). Il primo ominide, che in realtà eravamo noi, portava quindi in sé l'intell igenza di sei altri corpi e attraverso quel meccanismo dispiegava il flusso della consapevolezza. Il cervell o giallo, la corteccia cerebrale, non riceve il flusso della consapevolezza. Il flusso della consapevolezza entra solo qui (cervelietto), entra nella parte posteriore del cervello. La nuova conoscenza la riceviamo quindi dal la porta posteriore, non quassù (corteccia cerebrale). 13. Ramtha usa il suo avambraccio in posizione verticale, con la mano chiusa a p ugno, come esempio del tronco encefalico e dell'area del cervello medio. Il cervello rettile fino a 455.000 anni fa era il nostro trasmettitore e il nostro ricevitore delle molteplici dimensioni superiori da cui eravamo appena provenuti. L'area del cervello medio era come è oggi e la ghiandola pineale era molto più grande 455.000 anni fa che non oggi. E il motivo è c he se il cervello rettile è la sede del subconscio, il cervello medio è la sede di tutta l'attività medianica. P er questo è stato creato. L'area del cervello medio come ricevitore è sensibile alle radiazioni infrarosse, è la sola parte del cervello che è sensibile alle radiazioni infrarosse. In altre parole, se voi vi trovate al live llo hertziano di 8 hertz - il livello successivo e superiore a questo, ossia il secondo livello, in cui entrate nel mo mento in cui morite, è chiamato reame infrarosso. L'infrarosso, come banda di energia, ha una parte inferiore e una parte superiore nella banda della sua lunghezza d'onda. È ciò che abbiamo chiamato il secondo piano della realtà ed è molto lontano dal luogo da cui siamo provenuti. Questa banda è chiamata reame medianico. Gli ominidi prima di

455.000 anni fa erano telepatici. Comunicavano proprio come fanno gli animali og gi. Gli animali oggi sono creature molto telepatiche. Il loro cervello è ultrasensibile alle radiazioni infr arosse, e l'infrarosso è la banda medianica. Così gli ominidi captavano e ricevevano il pensiero attraverso l'ampiezza delle bande e il loro cervello era un perfetto ricevitore. La ghiandola pineale, spesso chiamata l'anima dell'u omo, è chiamata così perché è responsabile della produzione di due neurotrasmettitori assai importanti per la consapevolezza del cervello giallo. Uno dei due neurotrasmettitori è chiamato serotonina - non addormentatevi - per abbreviarne il nome la chiameremo Sara. Sara è una ragazza che va in giro di giorno. La ghiandola pine ale quando c'è luce produce serotonina. Potete pensare alla serotonina come a una chiave. Nel moment o in cui la luce diminuisce nella retina dell'occhio - la retina dell'occhio contiene le stesse c ellule che ci sono nella ghiandola pineale - nel momento in cui la luce comincia ad oscurarsi, questo segnala alla ghiandola pineale di cessare la produzione di Sara e di cominciare a produrre Mel. La melatonina è il secondo n eurotrasmettitore e viene creata per far dormire il corpo. In passato si era capito che il meccanismo che presiede al sonno e alla veglia nell'essere umano era localizzato nella testa e quando alla fine si comprese che questi comportamenti dipendevano dalla ghiandola pineale la si definì "interruttore centrale". Non lo è. La ghiandola pineale è quella che chiamiamo ghiandola del sesto sigillo. È d i fondamentale importanza perché è questa piccola ghiandola che, non appena la luce penetra attrave rso le vostre palpebre che sono trasparenti - infatti la luce vi entra anche quando sono chiuse nel momento in cui la luce colpisce la retina, questa ghiandola produce serotonina. La serotonina è il neurotrasmettitore che dice "alzati e vai". Sveglia chi è addormentato e lo mette in moto. Nel momento in cui invece la luce diminuisce, la ghiandola pineale cominci a a produrre melatonina. È questo neurotrasmettitore che vi rende pigri e letargici e vi fa dormire. La ghi andola pineale è quindi una piccola fabbrica che produce questi neurotrasmettori così importanti, ma fa anche un'altra cosa straordinaria: dalla melatonina sintetizza una droga allucinogena chiamata pinea lina. Scrivetelo, pinealina. Come suona? Suona come un allucinogeno. La ghiandola pineale è lo sciamano del cervello. Dopo mezzanotte - tra l'u na e le tre circa del mattino entrate nel livello più profondo del vostro sonno dove accadono i sogni più lucidi. Il sogno lucido è possibile solo se la ghiandola pineale ha tempo a sufficienza per trasformare la melatonin a in pinealina. Perché pinealina? La pinealina è l'allucinogeno che il subconscio usa per permettere al cer vello di comunicare con le sfere più profonde. Avete capito? Le persone che stanno alzate a lungo di notte no n arrivano a produrre

pinealina e perciò vengono private di questa comunicazione. Ciò significa che la pin ealina, distribuita in tutta la corteccia cerebrale che dorme, attiva un processo inverso nei neuroni permett endo a questo essere (consapevolezza-specchio) di parlare a quest'altro essere (Punto Zero). Capite? La pinealina apre la porta verso la mente subconscia e facendolo, permette di fare esperienze extracorporee . Permette inoltre di avere visioni profetiche sulla linea del tempo e di inoltrarsi in strati superiori di consapevolezza. Prima che torniate al vostro corpo, la pinealina che è come una breve esplosione nella corteccia cerebra le, viene assorbita e non ne viene più prodotta. La porta si chiude e voi tornate nel corpo. Capite? Quanti di voi capiscono? Quindi la ghiandola pineale produce cosa? Più forte. E cosa succede dopo mezzanotte? C'è del v ero nella storia di Cenerentola? Quando la kundalini sale ed arriva in quest'area (ghiandola pineale), im mediatamente immediatamente - grazie al suo allineamento e alla sua energia, ionizza lo spin nel neurotrasmettitore serotonina. Che cosa significa dire che ionizza lo spin? Parole di fantasia, eh? La serotonina è la molecola di un neurotrasmettitore e tutte le molecole sono fatte di atomi. Siete d'accordo? Gli atomi che servono per formare una molecola di serotonina si sono mes si d'accordo di associarsi e in questa associazione i loro spin sono in relazione reciproca. Essi si scambiano r eciprocamente elettroni e cambiano con ciò la loro massa, la quale in questo modo cambia la sua natura chimi ca. Se quindi abbiamo una molecola di serotonina - e poi abbiamo il caldo vento della kundalini, e abb iamo un potente campo magnetico di kundalini che passa attraverso la molecola - quell'energia cambierà, invertendolo, lo spin della molecola modificandone così le sue caratteristiche. La molecola si fraziona per ri configurarsi poi nel suo corpo più alto - mai in quello più basso. E il potenziale più alto della molecola di seroton ina è la pinealina. Quest'energia quindi sale fino al cervello medio ed apre la porta di San Talamo. E contemporaneamente comincia ad attivare l'emisfero destro e sinistro del cervell o. Tutti i neuroni cominciano a "sparare". E grazie alla pinealina, immacolatamente prodotta in un batter d'oc chio, il cervello è in grado di accogliere e di registrare linee del tempo che risalgono a qualche punto nell'et ernità. Rivolgetevi al vostro vicino e spiegategli quello che vi ho appena spiegato sul cervello. Ora, mia ama ta gente, comprendete un po' meglio quello che avete tra le vostre orecchie? L'ipofisi è il settimo sigillo. È la corona, perché essa influenza direttament e il cervello giallo ed attiva tutte le altre ghiandole, da quelle della testa fino a quelle del resto del corpo. Per fare questo, l'ipofisi secerne certi ormoni che a loro volta attivano la pineale. La pineale poi secerne i suoi ormon i e i suoi neurotrasmettitori ed attiva tutte le altre ghiandole del corpo. Se vi venisse rimossa l'ipofisi, rima rreste piccoli di statura e non vivreste a lungo. All'inizio, prima di 455.000 anni fa, questa particolare ghiandola era diversa. In altre parole, non aveva le capacità che ha ora. Allora non era necessario averla. Se potessimo vedere l'ol

ogramma del cervello dell'Homo erectus, potremmo stabilire che a quei tempi non aveva il settimo sigi llo. Il settimo sigillo si è sviluppato gradualmente come ghiandola in relazione all'uso che si è fatto dell'en ergia. Il cervello giallo si formò, come vi ho detto, quando arrivarono gli Dèi e m escolarono i loro geni con i geni degli esseri primitivi che voi eravate. Servì un periodo che andò da 455.000 a 40.000 anni fa perché si fissassero stabilmente nel vostro DNA umano quelle differenze di DNA che vi prov enivano dai vostri fratelli e dalle vostre sorelle che vi avevano dato nuove possibilità fisiche. Il primo grupp o di esseri creati da quell'incrocio mutante avevano la forma dei Mongoli. Avevano la pelle olivastra e i capelli neri. E alcuni di loro avevano il corpo abbondantemente ricoperto di peli. Solo 40.000 anni fa, nel mom ento in cui il cervello dell'uomo di Cro-Magnon raggiunse una forma stabile, il colore della pelle, il c olore dei capelli e il colore degli occhi cominciarono a diversificarsi. Questa grande corteccia cerebrale è esattamen te ciò che gli Dèi hanno. Alcuni di loro hanno una corteccia cerebrale più grande dell'uomo di Cro-Magnon, m a questo è ciò che vi hanno dato. Ne avete fatto ben poco uso, l'avete utilizzata automaticamente e ge neticamente solo per far funzionare il vostro corpo, per sviluppare il linguaggio, per mantenere l'equili brio e per la memoria. L'avete utilizzata nella sua forma più elementare. Ma la maggior parte della corteccia cer ebrale resta inutilizzata. Resta inutilizzata perché sta aspettando che qualcosa accada. Sta aspettando che a vvenga una comprensione. Qualunque cosa abbiate nel lobo frontale - qualunque cosa - divent a realtà; questa zona sopra gli occhi e le sopracciglia è chiamata dalla scienza area del silenzio. È l'ar ea su cui si focalizzano tutti coloro che si dedicano alla meditazione. È l'area in cui ci si rivolge verso l'int erno. Qualunque cosa il vostro cervello metta lì diventa legge e in quanto Osservatore di quella cosa il cervello influenzerà tutti i campi energetici, mantenendone lo status quo o cambiandolo. Come fa il cervello a fare questo? Il cervello giallo è stato creato per produrre immagini olografiche; questo è ciò che il pensiero è. Ogni n eurone nel vostro cervello è collegato ad altri neuroni. Solo per formare il colore giallo come pens iero servono più di 10.000 neuroni che "sparino" contemporaneamente, solo allora si avrà il colore giallo del sole. Il cervello è usato per costruire immagini - per costruirle, per crearle. Il cervello è una macchina per immaginare. È la corteccia cerebrale che costruisce le immagini. Le immagini che s ono nel lobo frontale sono la premessa della realtà. Creano la realtà. Permettono la realtà. La rendono eterna o la cambiano. E questo è ciò che la scienza chiama Osservatore. Quando lo scienziato fece l'esperimento con la luce ed incise una fessur a nella barriera, contemporaneamente la pensava.14 Quello era il suo piano. Nella sua rete neurale aveva un piano da seguire. Quando sistemò la fonte di luce perché la luce passasse per la fenditura e si mostrasse sullo schermo,

egli sapeva che c'era la fenditura. Il suo cervello "sparò" contemporaneamente tut to il piano. Voi questo lo definite "pensare". Ma essendoci un flusso di pensieri, furono quei pensieri rig uardo al piano che influenzarono

la luce e permisero alla luce di passare attraverso la fenditura ullo schermo negativo, perché, qualunque cosa ci sia qui (lobo frontale), è realtà. Il cervello ande architetto. Il suo compito è quello di disegnare archetipi. Il suo compito è quello mente. Il suo compito è quello di procurare a voi, lo Spirito, la più grande quantità di perché senza di esse non possiamo collassare l'onda in particella. Capite? 14. Vedi figura 16.

e di arrivare s giallo quindi è un gr di pensare coerente immagini possibile,

DIVENTARE CONSAPEVOLI DEI PROPRI PROCESSI MENTALI Pensate per un momento a questo. Che cosa accadrebbe se ogni giorno foste consapevoli dei vostri pensieri? La maggior parte di voi non è consapevole dei propri pensieri. Non è consa pevole del modo in cui parla. Voi parlate come barbari, in modo immondo e disdicevole per degli Dèi. Inve ce di usare le vostre parole come forza. Ma che cosa accadrebbe se per una buona settimana osservaste il v ostro modo di pensare? Che cosa accadrebbe se lo faceste? Vedreste certamente che una catena di pensier i è alla base dell'immagine necessaria a creare la vita nel modo in cui ne fate esperienza. E se cambiassimo quell'immagine? Se cambiamo l'immagine, cambiamo la realtà. È così semplice. Il grande messaggero che vi manderò sarà quello di rendervi consapevoli del vostro modo di pensare per una setti mana. Così sia. Quando vi ho detto: "Pensate a tre cose che vi piacerebbe avere", che cos a vi ho detto di fare? Vi ho detto: "Pensate". E allora voi vi siete messi lì ed avete detto al vostro cervello : "Bene, fai l'elenco. Che cosa vogliamo, ma proprio vogliamo, vogliamo? Vediamo. Che cosa vogliamo? Oh! Lo vogl iamo? Oh!" Il vostro cervello forma allora dei pensieri. Prima vi viene in mente una cosa e poi cerca te di pensare altre due cose. Sapete che state cercando di pensare che cosa volete? Non è interessante che dovet e cercare di pensare che cosa volete? Se il genio della lampada apparisse di fronte a voi, i primi cinque minuti rimarreste a bocca chiusa. Potete avere qualunque cosa vogliate. È sempre meglio d ire: "Se posso avere tutto ciò che voglio, allora tutto ciò che desidero dopo questo lo voglio, perché questa è l'u nica cosa che riesco a pensare in questo momento". Il cervello vi dà delle immagini. Quando avete deciso che cosa volevate, av ete dovuto fare in modo che il vostro cervello giallo fosse creativo con voi. E allora esso vi ha dato u n'immagine, e sapete che cosa avete fatto? Avete pensato a quell'immagine. Sapete che cos'altro avete fatto? A vete giudicato quell'immagine. "Oh, questo non accadrà mai. Non me lo merito. Oh, è troppo. Sii ser io". È ciò che sto cercando di dirvi di fare, siate seri. Avete costruito un'immagine e poi l'avete analizzata. Quanti di voi l'hanno fatto? Quanti di voi hanno analizzato ciò che volevate? Non pensate che questo sia un cattivo uso dell'analisi, ora che sapete quello che sapete? E se creaste semplicemente qualcosa senza giud icarlo per nulla e diceste: "Questo è ciò che voglio"? Che cosa accadrebbe? Che cosa accadrebbe? Lo ott

erreste? Quanti di voi pensano che lo otterreste? Che cosa accadrebbe se lo giudicaste? Che cosa ac cadrebbe se cominciaste ad analizzare quell'ologramma? Che cosa accadrebbe? Non lo otterreste. Sapete pe rché? Perché è sotto analisi. Anche se l'immagine è qui (nel lobo frontale), non le è permesso di fare nu lla perché è giudicata e soppesata. Ci si pensa sopra e se ne parla. Non viene mai lasciata in pace. Finc hé è sotto analisi, non si manifesterà mai. Quanti di voi lo capiscono? Pensate al cervello giallo come ad un fornitore di archetipi, di immagini ; ed esso le mette proprio qui (lobo frontale). Qualunque cosa sia qui è in accordo con questo essere qui (Punto Zero) - sempre. E dalla porta posteriore del vostro cervello arriva l'energia attraverso la kundalini pe r dar loro totale credibilità. Senza energia non combinano nulla. Se lo permettiamo, diamo loro la più grande energia c he ci sia. Se le analizziamo, le priviamo di qualcosa; ne limitiamo l'energia. Ecco che cosa c'è di bello in questa conoscenza. Se comprendete veramente c ome funziona il vostro cervello, come influenza l'energia e la realtà, dovrebbe esservi chiaro che se fun ziona per una cosa, può funzionare per tutto. Non c'è nessuna legge scritta che proibisca di usare in qual siasi campo ciò che è nascosto. Voi create ogni cosa. Non c'è nulla di impossibile per voi se imparate q uesta scienza, se imparate questa disciplina. Purtroppo ciò che alcuni fanno è che non la applicano mai; sono t roppo pigri. Ma funziona. Se riuscite a manifestare una piuma, potete manifestare anche la capacità di esser e Cristo, perché si tratta della stessa energia. Quando ne avete l'occasione, voglio che facciate una passeggiata all'aria aperta e ve ne riempiate i polmoni, che leggiate, che vi riposiate. E che abbiate in mente tre cose espress e ciascuna in una sola parola. Vi amo profondamente. Ne sono degno. È tutto. Capitolo Vili Conclusione Saluto il Dio in voi. Che mai possiamo dimenticare dove Egli è. Brindiamo. O mio amato Dio, io dichiaro di volere fortemente ciò su cui mi focalizzo. Tu manifestalo immediatamente. Così sia. Alla vita. Il respiro nel corpo spiritualmente rappresenta la volontà dello Spirito. È s olo quando lo Spirito è attivo

nel corpo che il corpo respira. Quando lo Spirito si ritira dal corpo, il corpo non contiene più il respiro della vita. In questo modo si comprende perché nell'antichità, per connettersi con Dio, si utilizzava sempre una postura immobile e il respiro, perché il respiro è la volontà dello Spirito. Se voglia mo quindi identificare la volontà, lo facciamo attraverso questo (il respiro). La chiave per ottenere una po tente focalizzazione su un'immagine è che si deve preparare prima il cervello. La frequenza del corpo deve essere elevata. Quando si è elevata la frequenza del corpo, il cervello è stato portato in una frequenza al fa e la volontà scorre nel e fuori dal corpo. Possiamo focalizzarci su qualsiasi cosa, che lo diverrà. Così sia. Tutto ciò che vi ho insegnato in questi due giorni è culminato nel far emerg ere ciò che chiamiamo la vostra essenza, il vostro Dio. Tutto ciò che vi ho detto voi lo focalizzerete e lo trasformerete in una verità cristallina quando ciò che avete creato si manifesterà. E se siete esseri fortunati, non dimenticherete mai questo giorno, né ciò che avete imparato. E vi innamorerete della magia, di Dio, e f orse per la prima volta nella vostra vita vi risveglierete e comprenderete ciò che vi è mancato. Non c'è nulla che non possiate fare. Non c'è nulla che sia impossibile per voi. Se avete la mente e se avete il cervello per creare un'immagine e se ave te la forza di tenerla viva a dispetto di tutta la realtà esterna, otterrete sempre ciò che volete. Tutti i grandi Dèi che arrivarono qui 455.000 anni fa, vi arrivarono in questo modo. Ed essi già allora conoscevano questa scien za. Si sono evoluti lungo la scala dell'evoluzione. Sono in un regno diverso, in una vita diversa, possiedono corpi diversi e una grande longevità distingue la loro vita. Alcuni di loro sono vissuti migliaia di anni sen za morire; e questo è anche vostro diritto. Voi arrivate ora alla comprensione che essi già allora avevano rag giunto. Tutto ciò che vi ho insegnato funziona. Se non fosse così tutte le persone che hanno fatto parte di qu esta scuola per tanti anni non continuerebbero a tornare. Se è vero che Dio vive in voi, allora con tutta la straordinaria quantità di parole che sono state dette in questi due giorni - e con tutto ciò che avete scritto e detto - abbiamo sicurament e individuato con precisione la fonte della vostra divinità: consapevolezza ed energia creano la natura della r ealtà. Voglio che mettiate la data e l'anno del calendario sulle liste che avete fatto di ciò che volete cambiar e e di ciò che volete veder manifestato nella vostra vita, e quando andate a casa voglio che le mettiate in un luogo dove le possiate vedere ogni mattina e ogni sera. E quando si manifestano nella vostra vita, vogl io che scriviate la data del giorno in cui la manifestazione è avvenuta, perché l'unico modo che vi porterà a crede re in tutto quello che vi ho insegnato è di farne voi stessi esperienza. Alzatevi un po' prima domani mattina, andate in un posto tranquillo, met tetevi la maschera e soffiate come il vento e create la vostra giornata, aumentando il vostro potere e la vost ra forza e sentitelo. Focalizzatevi su qualcosa di meraviglioso, forse sul fatto che quel giorno sarà un 'avventura e che alla fine

della giornata la vostra conoscenza sarà più grande e la volontà sarà cresciuta. Pratica te quello che vi ho insegnato, e se quello che avete imparato vi piace, c'è molto di più da imparare. 1 Tornate presto qui. Vi insegnerò cose splendide. Venite col cuore aperto e molta disponibilità a crescere. Nel frattempo pensate a me quando soffia il vento. Pensate a me quando vi arrivano i vostri messaggeri. E non dubitate mai e poi mai del fatto che Dio vive dentro di voi. Vi amo profondamente, maestri. Io sono Ram tha, l'Illuminato. L'incontro è concluso. COME UTILIZZARLI È importante colorare i seguenti diagrammi secondo il codice dei colori in dicato per ogni disegno. Quest'attività favorisce la capacità di creare chiare immagini mentali dei concetti fondamentali degli insegnamenti di Ramtha. I diagrammi una volta colorati possono essere ritagliati e utilizzati come riferimento in futuro o durante la lettura di questo libro. CODICE DEI COLORI Livello Consapevolezza Energia Colore 7° Rosa dorato

Ultra

Infinito Sconosciuto

6° Rosa pallido 5° Oro 4° Blu Ultravioletto

Iper

Raggi Gamma

Super

Raggi X

Ponte

Blu Ultravioletto

3° Giallo

Cosciente

Luce Visibile

Sociale

Infrarosso

Subconscio

Hertzian

Rosso 1° Castano/Ruggine

CODICE DEI COLORI Livello Consapevolezza

Energia

Colore



Ultra

Infinito Sconosciuto

Rosa dorato

6° 5° 4°

Iper Super Ponte

Raggi Gamma Raggi X Blu Ultravioletto

Rosa pallido Oro Blu Ultravioletto

3° 2° 1°

Cosciente Sociale Subconscio

Luce Visibile Infrarosso Hertzian

Giallo Rosso Castano/Ruggine

CODICE DEI COLORI Livello Consapevolezza

Energia

Colore



Ultra

Infinito Sconosciuto

Rosa dorato

6° 5° 4°

Iper Super Ponte

Raggi Gamma Raggi X Blu Ultravioletto

Rosa pallido Oro Blu Ultravioletto

3° 2° 1°

Cosciente Sociale Subconscio

Luce Visibile Infrarosso Hertzian

Giallo Rosso Castano/Ruggine

CODICE DEI COLORI ANATOMIA DEL CERVELLO

COLORE

Amigdala

Indaco

Corpo calloso Ippocampo

Verde Indaco

Ipotalamo Cervelletto Cervello Medio

Blu chiaro Rosso Arancione

Corteccia Cerebrale Ghiandola Pineale

Giallo Viola

Ipofisi Ponte Formazione Reticolare

Blu reale Arancione Rosso

Spina Dorsale Talamo

Arancione Blu

View more...

Comments

Copyright ©2017 KUPDF Inc.
SUPPORT KUPDF