Corso Direttore Coro
January 16, 2017 | Author: Alessandro Berrio | Category: N/A
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CORSO PER DIRETTORI DI CORO
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CORSO PER DIRETTORI DI CORO
Pubblicato dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni
© 1992 by Intellectual Reserve, Inc. Tutti i diritti riservati Printed in the United States of America Aggiornato al 2005 Testo inglese approvato: 10/05 Approvato per la traduzione: 10/05 Traduzione dell'opera originale Conducting Course Italian
SOMMARIO Introduzione al corso base di musica ........ 1 Consigli agli studenti ................................. 3 Movimenti e ritmo ..................................... 4 Conteggio dei movimenti .......................... 6 Indicazione del tempo ............................... 7 Tempo e andamento (velocità) .................. 8 Il movimento in battere ............................. 9 Figure musicali e ritmo ............................. 10 Esercizi con le sillabe ritmiche ................. 11 Combinazioni ritmiche .............................. 12 Lettura del ritmo degli inni ...................... 13 Come usare l’innario ................................. 16 Schemi di direzione .................................. 18 Il movimento in battere ........................... 19 Lo schema a tre movimenti ..................... 20 Il movimento preparatorio ..................... 22 La chiusura finale .................................. 24 La chiusura tra una strofa e l’altra .......... 26 Attacchi in levare ................................... 28 La chiusura tra una strofa e l’altra in inni con attacco in levare ........................... 30 La corona ............................................ 31 Le crome .............................................. 32 Lo schema a quattro movimenti .............. 34 Come esercitarsi sullo schema a quattro movimenti .......................................... 35 La chiusura finale .................................. 36 La chiusura tra una strofa e l’altra .......... 37
Attacchi in levare ................................... 38 La chiusura tra una strofa e l’altra negli inni con attacco in levare ..................... 39 Le corone ............................................. 40 Chiusura: Ripasso ................................. 41 Figure col punto di valore ...................... 42 Inni contenenti figure col punto di valore .................................................. 43 Lo schema a due movimenti ................... 44 La chiusura finale ................................... 46 La chiusura tra una strofa e l’altra .......... 47 La chiusura tra una strofa e l’altra negli inni con attacco in levare ..................... 48 Le corone ............................................. 49 Le semicrome ......................................... 50 Esercizi sulle semicrome ........................ 51 Esercizi sulle figure puntate ................... 52 Indicazione del tempo di ^ ..................... 53 Lo schema in sei movimenti .................... 54 La chiusura finale ................................... 56 La chiusura tra una strofa e l’altra .......... 57 La chiusura tra una strofa e l’altra negli inni che iniziano in levare ..................... 57 Gli schemi a sei movimenti alterati ........... 58 Il doppio schema a tre movimenti ......... 58 Lo schema alterato a quattro movimenti .......................................... 59 Lo schema a due movimenti ................. 60 Indicazione del tempo di % .................... 61 Le terzine ................................................ 62
Alcuni suggerimenti sulla direzione ........ 63 Interpretazione degli inni ......................... 64 Canto a prima vista ................................. 65 Istruzioni per gli insegnanti ..................... 67 Come organizzare i programmi del corso base di musica ........................... 67 Nei pali ............................................... 67 Nei rioni ............................................... 67 Nelle aree in sviluppo .......................... 67 Nella casa ........................................... 68 Istruzioni fondamentali .......................... 68 All’insegnante: Come cominciare .......... 68 Doveri durante le lezioni ........................ 68 Come insegnare i principi della musica .............................................. 68 Come esercitarsi nelle tecniche musicali ........................................... 69 Come assegnare i compiti per casa ..... 69 Metodi di insegnamento efficaci .......... 69 Suggerimenti per l’insegnamento del corso per i direttori di coro .................. 71 Corso base di musica - Schema di lezione ................................................ 72 Istruzioni per i direttori di coro ................ 73 Tecniche per dirigere un coro .................. 73 Il movimento preparatorio ..................... 73 Espressione del viso e contatto degli occhi .................................................... 73
Come usare il braccio e la mano sinistra ................................................ 73 Come usare la bacchetta ...................... 74 Tecniche di direzione corale .................... 75 Come scegliere la musica adatta ............. 76 Musica adatta all’occasione ................... 76 Riunione sacramentale ........................ 76 Altre occasioni ..................................... 76 Musica adatta al coro ............................ 76 Dimensione del coro ........................... 76 Capacità dei cantanti ........................... 76 Voci miste ........................................... 76 La varietà ............................................ 76 Frequenza delle prove e delle esibizioni del coro ............................................ 77 Abilità dell’accompagnatore ................ 77
Come conferire varietà al canto degli inni ............................................... 77 Prima delle prove .................................... 78 Preparare te stesso ................................ 78 Programmare le prove ........................... 78 Preparare il luogo delle prove ................ 78 La prova ................................................... 79 L’ordine del giorno delle prove .............. 79 Come provare un nuovo brano musicale .............................................. 79 Date una scorsa generale alla musica ... 79 Insegna le note ................................... 79 Riunisci i gruppi vocali ......................... 80 Perfeziona l’esecuzione ........................ 80 Fai un ripasso ...................................... 80 Istruzioni per la buona riuscita delle prove .................................................. 80
Principi del bel canto ................................ 81 Posizione del corpo ................................ 81 Respirazione .......................................... 81 Qualità timbrica .................................... 81 Intonazione, insieme ed equilibrio .......... 82 Dizione .................................................. 82 L’esibizione ............................................. 83 Ingredienti per un coro di successo ......... 83 Istruzioni per dirigere la musica dei bambini ............................................ 84 Dirigere il livello di altezza del suono ........ 84 Come insegnare la musica ....................... 84 Glossario dei termini musicali ................. 85 Certificato di diploma .............................. 97 Indice ......................................................... 99
INTRODUZIONE AL CORSO BASE DI MUSICA La musica è sempre stata una parte importante nel culto dei Santi degli Ultimi Giorni. Essa ispira e rafforza, porta sentimenti di bellezza e di unione, ed è un modo eccezionale di esprimere sentimenti riguardanti il Vangelo. Molti membri della chiesa desiderano imparare a leggere la musica, dirigere gli inni e suonare uno strumento a tastiera. Il corso base di musica ha lo scopo di aiutarti a imparare queste tecniche. Così facendo arricchirai la tua vita e sarai in grado di servire in nuovi modi. Il corso base di musica è composto di due parti: il corso per direttori di coro e il corso di tastiera. Non è necessario che tu abbia già una preparazione musicale per iniziare questi corsi. Mentre progredisci nello studio, imparerai a sviluppare queste tecniche musicali in un ordine attentamente pianificato. Devi cominciare con il corso per direttori di coro. Dopo averlo frequentato saprai leggere le note e conoscerai gli elementi del ritmo. Saprai anche usare l’innario della chiesa e dirigere la maggior parte degli inni. Dopo aver frequentato il corso di tastiera saprai leggere la musica e suonare alcuni inni semplici su qualsiasi strumento a tastiera.
Il corso base di musica può essere usato nei rami, rioni, pali e nelle case per insegnare a tutte le persone interessate, che appartengano o no alla Chiesa. Nessuna spesa eccetto il costo dei materiali, deve essere addebitata. I materiali per il corso per direttori di coro e di tastiera sono elencati di seguito: Corso per direttori di coro (33619 160) Manuale del corso per direttori di coro Compact disc per il corso per direttori di coro Corso di tastiera (33620 160) Manuale per il corso di tastiera Compact disc per il corso di tastiera Inni semplificati (31249 160; disponibile anche separatamente) Cardboard Keyboard Music note cards Carrying sack Tastiera elettronica (80509; quattro ottave complete, adatta per suonare tutti gli inni) Ordinare questi articoli al centro distribuzione.
1
CONSIGLI AGLI STUDENTI Il corso per direttori di coro ha lo scopo di insegnarti tutte le tecniche di cui avrai bisogno per servire come direttore della musica nel tuo rione o ramo e per insegnare agli altri a dirigere. Sebbene tu possa sentirti insicuro nell’uso delle nuove tecniche, la Chiesa ha bisogno di te per aiutare gli altri a imparare. L’insegnamento migliorerà le tue capacità e ti darà più sicurezza. In questa sezione vi sono alcuni suggerimenti che ti aiuteranno a seguire con successo questo corso: 1. Segui il corso con ordine. Questo corso è programmato per aiutarti ad imparare i concetti secondo una progressione logica. Anche se conosci già un concetto, ripassalo ed esegui gli esercizi assegnati. 2. Cerca di conoscere bene ogni concetto e ogni tecnica prima di procedere oltre. Esercitati fino a quando ti senti sicuro. Se un esercizio è troppo difficile per te, fai del tuo meglio e vai. È meglio portare a termine il corso che interromperlo a causa delle difficoltà che incontri nell’apprendere una o due tecniche. Con la pazienza e l’esercizio alla fine conoscerai bene tutti i concetti e tecniche.
3. Segui tutte le istruzioni nel fare esercizio. Questo ti aiuterà ad imparare più velocemente le tecniche. 4. Usa i sussidi consigliati. Il compact disc (CD) che accompagna il corso contiene esempi di quello che devi imparare. I numeri entro le caselle nel presente manuale si riferiscono agli esempi numerati sul CD che illustrano le tecniche di base. 5. Usa l’innario ufficiale della Chiesa, Inni (34832 160). Il presente manuale spesso rimanda all’innario; quindi devi usarlo continuamente nel seguire questo corso. 6. Usa il Glossario dei termini musicali per conoscere meglio le parole scritte in grassetto nel manuale. Ognuna di queste parole compare in grassetto la prima volta che viene usata. 7. Usa le tecniche man mano che le impari. Mentre servi il Signore, aiutando gli altri ad adorarLo mediante la musica, Egli ti aiuterà. «La mia anima si diletta infatti nel canto del cuore; sì, il canto dei giusti è una preghiera per me, e sarà risposto con una benedizione sui loro capi» (DeA 25:12).
3
MOVIMENTI E RITMO Il primo passo per leggere il ritmo consiste nel trovare il movimento. Il movimento in musica è costante, come il battito del cuore o il ticchettio di un orologio. Il ritmo di un brano musicale si basa su un movimento fondamentale. Quando batti il piede mentre ascolti una musica stai sentendo il movimento fondamentale e lo stai scandendo con il piede. Questo movimento fondamentale si può rappresentare con figure musicali poste alla stessa distanza l’una dall’altra, come queste:
œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ * 1 Esegui l’esercizio ritmico battendo su un tavolo o sulle tue ginocchia. Batti un colpo per ogni figura.
* I numeri nei quadratini neri indicano i brani selezioni corrispondenti sul CD. Ogni esempio inizia con una misura di suoni in cui viene scandito il tempo.
4
Nella musica scritta movimenti e note sono raggruppati in battute o misure. Le misure sono suddivise da stanghette. misura stanghetta
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La musica può essere scritta con un numero indefinito di movimenti per ogni misura. La maggior parte degli inni e delle canzoni per bambini ha tre movimenti per ogni misura, come puoi vedere sopra, oppure quattro movimenti, due movimenti o sei movimenti per misura, come nell’illustrazione seguente.
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2 Batti il ritmo di ciascuna linea di figure musicali che è su questa pagina. Batti uniformemente, un colpo per ciascuna figura. Non ti fermare alle stanghette.
5
Conteggio dei movimenti
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3
Se sai contare correttamente i movimenti potrai leggere meglio il ritmo. Conta i movimenti di ciascuna misura negli esempi che seguono, ricominciando da uno dopo ciascuna stanghetta.
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1
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1
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2
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1
2
3 Conta a voce alta e batti le mani per gli esempi precedenti e per quelli della pagina precedente.
6
1
2
2
3
4
Indicazione del tempo Puoi sapere quanti movimenti ci sono in ogni misura di qualsiasi inno o canzone leggendo l’indicazione del tempo all’inizio della musica. Il tempo è composto da due numeri, uno sopra l’altro:
34 44 24 Il numero superiore indica il numero di movimenti di ogni misura. Il numero inferiore indica la figura che costituisce il movimento fondamentale di ciascuna misura. In seguito imparerai più cose sul numero inferiore.
34 œ œ œ œ œ œ œ œ œ
Il tempo di questo esempio è # (leggi: “Tre quarti”).
Conta i movimenti di ogni misura e scrivi: @, #, o $ nelle caselle seguenti.
œ œ œ œ œ œ œ œ œ œœœœ œœœœ œœœœ œ œ œ œ œ œ œ œ Apri il libro degli inni e trova il tempo, misure e stanghette in alcuni inni. Cerca “Indicazione del tempo” nel Glossario dei termini musicali di questo manuale per avere ulteriori informazioni.
7
Tempo e andamento (velocità) Il numero di movimenti per misura e l’indicazione del tempo di solito rimangono uguali dall’inizio alla fine di un brano. Solo in alcuni inni cambia l’indicazione del tempo (vedi per esempio “Santi, venite”, Inni, No. 21). Un altro aspetto del ritmo, che di solito rimane uguale per tutto il brano è il Tempo: esso indica la velocità del movimento fondamentale e deve rimanere costante da un movimento all’altro. 4 Batti per tre volte con le mani il ritmo dei seguenti esercizi usando ogni volta una velocità diversa. Prima batti le mani velocemente, poi lentamente, e poi con velocità intermedia. Conta mentre batti.
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44 œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ 8
Il movimento in battere Ogni movimento di una misura è importante, ma il primo, il movimento in battere, è quello più forte. Anche se esso viene sentito più intensamente, non viene suonato o cantato più forte. Batti con le mani il ritmo delle seguenti linee di figure musicali cercando di dare enfasi ai movimenti in battere.
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Quando ascolti un brano puoi scoprire il tempo cercando di sentire i movimenti in battere. Dal momento che sai che il movimento in battere è il primo, continua a contare i movimenti fino a quando senti un movimento in battere. Il numero di movimenti da un movimento in battere al successivo costituisce il numero superiore nell’indicazione del tempo.
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Ascolta una registrazione musicale o qualcuno che suona il pianoforte. Riesci a sentire il movimento? La velocità di movimento è rapida o lenta? Batti le mani cercando di dare enfasi ai movimenti in battere. Conta i movimenti per trovare il numero superiore nell’indicazione del tempo.
9
Figure musicali e ritmo I movimenti sono scritti sulla pagina come figure musicali. Esistono varie figure, ciascuna con un diverso valore o numero di movimenti. L’indicazione del tempo con un quattro al numero inferiore (denominatore) conferisce alle note i seguenti valori: semiminima ( q ) un movimento minima ( h ) due movimenti minima con punto di valore ( h. ) tre movimenti semibreve ( w ) quattro movimenti L’indicazione del tempo con altri numeri al denominatore assegna a queste stesse note un differente numero di movimenti.
10
Puoi imparare velocemente a leggere il ritmo usando sillabe ritmiche per esprimere ciascuna figura. Pronuncia “Ta” per il primo movimento di ciascuna nota e “a” per gli altri movimenti della nota.
Nome della figura
Numero di movimenti
Semiminima
1
Minima
2
Minima con punto di valore
3
Semibreve
4
Figura
q h h. w
Sillaba ritmica
ta ta-a ta-a-a ta-a-a-a
Esercizi con le sillabe ritmiche 5 Batti le mani con movimento costante pronunciando ad alta voce le sillabe ritmiche degli esempi sottostanti. Gli asterischi indicano quando devi battere le mani. Studia e ripeti le sillabe ritmiche fino a quando le hai imparate bene.
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Ta - a - a - a * * * *
Ta - a - a - a * * * *
Ta - a - a - a * * * *
11
Combinazioni ritmiche Le quattro figure che hai imparato possono essere combinate tra loro in vario modo in una misura. Queste combinazioni conferiscono a ogni brano musicale un ritmo particolare. 6 Batti le mani con movimento costante pronunciando ad alta voce le sillabe ritmiche degli esempi sottostanti.
44 œœœœ ˙ ˙ Ta
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Ta - a - a
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Ta - a - a - a
Nota la doppia stanghetta alla fine della riga. La doppia stanghetta viene apposta alla fine di un brano musicale. Dividi in battute i seguenti esempi disegnando le stanghette. Il numeratore nell’indicazione del tempo ti dirà quanti movimenti devi inserire in ciascuna misura. Metti la doppia stanghetta alla fine di ogni riga.
44 œœ œ œ ˙. œ œ œ œœ w œ œ œ œ ˙ ˙ ˙. œ w 24 œœ ˙ œœ ˙ œœ œœ ˙ ˙ œœ ˙ œœ ˙ ˙ ˙ ˙ ˙ 34 ˙. ˙. œ œ œ ˙. ˙ œ ˙ œ œ œ œ ˙.
7 Pronuncia ad alta voce le sillabe ritmiche di queste tre righe. Successivamente batti con le mani il tempo mentre pronunci ad alta voce le sillabe ritmiche.
12
Lettura del ritmo degli inni Leggi la musica come se leggessi un libro—da sinistra a destra. Quando arrivi alla fine di una riga, inizia la riga successiva senza fermarti. Batti il tempo con le mani e pronuncia ad alta voce le sillabe ritmiche degli inni delle pagine seguenti. 8
Umilmente, Salvatore (Inni, No. 102)
34 ˙ Ta - a
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9
Il dì declina (Inni, No. 101)
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14
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10
Dolce è il lavoro del Signor (Inni, No. 91)
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COME USARE L’INNARIO Molti inni che dirigerai provengono dall’innario; devi quindi conoscere le sue indicazioni. Queste indicazioni ti aiuteranno a dirigerli. Le voci sotto elencate sono numerate come esempio nell’inno a pagina 17. 1. Titolo dell’inno. 2. Numero dell’inno. E’ preferibile usare come riferimento il numero dell’inno anziché il numero di pagina. 3. Indicazione dello stato d’animo, che suggerisce il sentimento generale o l’atmosfera dell’inno. 4. Tempo o velocità suggerita (frequenza di movimenti per minuto) per l’inno. Questo esempio, q = 84–96 ci dice che in 60 secondi possono essere eseguite dalle 84 alle 96 semiminime, oppure tre semiminime ogni due secondi. 5. Simbolo della chiave di violino ( & ) e della chiave di basso ( ? ). Questi sono situati sul pentagramma ( ). 6. Alterazioni in chiave, che mostrano in quale tonalità è stato composto l’inno e quali sono le note alterate con diesis o bemolli. 7. Indicazione del tempo (vedi pag. 7). 8. Parentesi introduttive, che suggeriscono una adeguata introduzione con il pianoforte o con l’organo.
16
9. Testo dell’inno. Vi sono sei strofe in questo testo. 10. Strofe addizionali del testo. Ti consigliamo di aggiungerle quando canti l’inno. 11. Autore del testo. 12. Compositore o provenienza della musica. 13. Passi delle Scritture che possono essere collegati agli inni. Studia questi passi delle Scritture per cercare di comprendere meglio il significato e lo spirito degli inni.
Apri l’innario all’inno “O mio Signor” (Inni, No. 50) e cerca gli elementi sopraelencati. Questo inno ha un ritornello sulla seconda pagina che viene cantato dopo ogni strofa. Sfoglia l’innario e cerca un altro inno che abbia un ritornello. La sezione “Come usare l’innario” (Inni, pagg. 257-265) contiene altre informazioni utili. Apri l’innario a pagina 261 e leggi le indicazioni per i direttori di coro privi di esperienza.
Con adorazione
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5
4
q = 84 -96
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1. Dol - ce è il la - vo - ro del Si - gnor; 2. Dol - ce è que - sto sa - cro dì 3. Quan - do Ge ri - tor - ne - rà ˘ - sù 4. Il Cris - to al - fin tri - on - fe - rà,
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11 12
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Le note in chiave di violino sono per le voci femminili (anche se spesso gli uomini cantano le note più alte o la melodia).
che do po le
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#3 ˙ ? 4 ˙
Soprano
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Contralto Tenore
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Le note in chiave di basso sono per le voci maschili.
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c’è fra noi, mi di - strar - rà, trà più ten - tar, di ve - ri - tà
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Dolce è il lavoro del Signor
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e poi par - lar dei pia - ni Suoi. l’a - ni - ma mia ri - po - se - rà. sa - rà scon - fit - to ˘ chi fa tre - mar. ci gui - de - ran - no in e - ter - ni - tà.
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5. Peccato non tentare più i nostri occhi e il nostro cuor. Ogni paura fugherem, sul male alfin vittoria avrem.
Testo: Isaac Watts, 1674 –1748 Musica: John J. McClellan, 1874 –1925
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6. In cielo ognun veder potrà la luce dell’eternità; riceverem divin poter ereditando il regno in ciel. 13
Salmi 92:1–5 Enos 1:27
17
SCHEMI DI DIREZIONE I direttori di coro aiutano le persone a cantare insieme. Essi fanno ciò scandendo il tempo di un inno con gesti delle braccia che seguono uno schema costante. Questi schemi si basano sul numero di movimenti per misura, che è il numero superiore nell’indicazione del tempo. I quattro schemi di movimento più comunemente usati nella direzione della musica sono lo schema a tre movimenti, lo schema a quattro movimenti, lo schema a due movimenti e lo schema a sei movimenti. Nota: ogni illustrazione di schema di movimento di questo manuale mostra dei piccoli cerchi numerati che indicano dove avvengono i movimenti di ogni schema. Fai rimbalzare leggermente la mano quando arrivi al cerchietto per enfatizzare ogni movimento. Dovrai muoverti più velocemente in alcune parti dello schema rispetto ad altre per mantenere un ritmo costante.
Indicazione del tempo
34
Numero di movimenti per misura
Schema di movimento
3 3 1
44
2
4 4 1
2
24
3
2 2
1
68
6 6 3
18
2
1
4
5
Il movimento in battere Ogni schema di movimento inizia con un energico movimento del braccio verso il basso. Questo è il movimento in battere. Si trova in corrispondenza del primo movimento di ogni misura, qualunque sia il tempo.
Esercitati ad eseguire questo gesto dicendo “uno” mentre fai il piccolo rimbalzo in basso.
Per esercitarti ad eseguire il movimento in battere stai in piedi con le gambe leggermente divaricate, distendi il braccio destro portando la mano all’altezza della spalla e piega il gomito. Tieni la mano rilassata e gira il palmo leggermente verso il basso. Fai un energico movimento verso il basso terminando con un piccolo rimbalzo della mano più o meno all’altezza della vita.
movimento in battere
rimbalzo
1 Ascolta la parte 11 del CD (“Dolce è il lavoro del Signor” [Inni, No. 91]). Conta a voce alta insieme alla voce incisa sul CD. Esercitati a eseguire i movimenti in battere portando il braccio verso il basso ogni volta che dici “uno”.
19
Lo schema a tre movimenti Usa lo schema a tre movimenti per le canzoni che hanno tre movimenti per misura. Porta il braccio verso il basso per il primo movimento, spostalo verso destra per il secondo movimento e riportalo in alto al punto di partenza per il terzo movimento. Esegui con enfasi il piccolo rimbalzo sul primo movimento e gli avvallamenti sul secondo e terzo movimento. Ogni rimbalzo e avvallamento, segnati da un cerchietto sul diagramma, prende il nome di ictus. L’ictus mostra con chiarezza dove si trova il movimento e rende la tua direzione musicale facile da seguire. Esercitati ad eseguire lo schema a tre movimenti varie volte per rendere i tuoi gesti scorrevoli e regolari. Tieni fermi spalla e polso (il polso si piega lievemente solo per dare enfasi ai movimenti) e lascia che siano gomito e avambraccio a muoversi.
3 avvallamento rimbalzo
1
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2
avvallamento
Dolce è il lavoro del Signor (Inni, No. 91)
3
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Esercitati a eseguire lo schema a tre movimenti seguendo la sezione 12 (“Dolce è il lavoro del Signor” [Inni, No. 91]) sul CD. Segui le note di questa pagina mentre fai esercizio.
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2
Continua ad esercitarti con i seguenti inni sul CD. Concentrati sulla direzione musicale piuttosto che sulla lettura delle note. 13 “Seguitemi” (Inni, No. 68) 14 “Gesù, se sol io penso a Te” (Inni, No. 85) 15 “Umilmente, Salvatore” (Inni, No. 102) 16 “Gesù nacque in umiltà” (Inni, No. 117) 17 “Fai ciò che è ben” (Inni, No. 147) 18 “Mamma e papà, insegnatemi insiem” (Inni, No. 193)
21
IL MOVIMENTO PREPARATORIO
Con il tempo #, se il movimento numero uno è il primo movimento dell’inno, allora il movimento numero tre è il movimento preparatorio.
Il movimento preparatorio consiste in un piccolo gesto del braccio che precede immediatamente il primo movimento di un inno. Esso avverte i cantanti che la musica sta per iniziare. Permette ai cantanti di inspirare e attaccare insieme.
movimento preparatorio
3
L’accompagnatore di solito suona un’introduzione per ciascun inno o canzone. Durante l’ultima misura dell’introduzione stendi il braccio per assumere la posizione di direzione. Quando finisce l’introduzione esegui il movimento preparatorio e inizia con il regolare schema di movimento.
movimento in battere
1
22
Esercitati ad eseguire l’inizio dell’inno “Dolce è il lavoro del Signor” (Inni, No. 91) assumendo la posizione di attesa e dirigendo il movimento preparatorio e la prima riga di note. Canta le parole mentre dirigi.
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Per esercitarti a eseguire il movimento preparatorio assumi la posizione di attesa (come illustrato nella figura). Pensa “uno, due”, alza il braccio per il movimento preparatorio mentre dici “tre”, abbassalo mentre dici “uno”. Fai esercizio con questo schema contando a voce alta fino a quando non ti sentirai sicuro nell’eseguire il movimento preparatorio.
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Ripeti l’esercizio più volte. Puoi inoltre fare esercizio con gli esempi 14 e 15 del CD. “Gesù, se sol io penso a Te” (Inni, No. 85), e “Umilmente, Salvatore” (Inni, No. 102).
23
LA CHIUSURA FINALE La chiusura finale è un gesto che si esegue durante l’ultima misura di un inno, che segnala ai cantanti quando devono smettere di cantare.
posizione mantenuta
Per preparare la chiusura finale, interrompi l’esecuzione dello schema di movimento all’ultima sillaba del testo, sia che questa si trovi all’inizio o al centro della misura. Tieni il braccio teso lontano dal corpo e leggermente a destra. Mantieni questa posizione fino alla fine della misura, alza il braccio ed esegui la chiusura con i gesti illustrati nella figura.
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chiusura
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Per esercitarti nella chiusura finale assumi la posizione di attesa, alza leggermente il braccio ed esegui la chiusura abbassando il braccio e facendolo rimbalzare verso destra. Devi fare un gesto non molto ampio ma preciso (il rimbalzo deve essere eseguito dove termina la musica).
Supponiamo che tu stia dirigendo le ultime quattro misure di un inno. Conta “uno, due, tre” mentre dirigi tre misure e mentre tieni il braccio in posizione di attesa durante l’ultima misura. Per concludere l’inno esegui la chiusura mentre dici “tre” nell’ultima misura.
(2)
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Il movimento di chiusura deve essere effettuato con il gomito e la spalla, e non con il polso. Quando hai completato il movimento abbassa il braccio e tienilo aderente al corpo. Esercitati ad eseguire la chiusura finale fino a quando i tuoi gesti non saranno scorrevoli.
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Ripeti questo esercizio fino a quando non ti senti sicuro. Conta regolarmente fino all’ultima misura, dove puoi rallentare leggermente il movimento. Esegui questo esercizio con “Dolce è il lavoro del Signor”, come mostrato a pagina 21. Puoi inoltre esercitarti nella chiusura finale con “Seguitemi” (Inni, No. 68), con “Gesù nacque in umiltà” (Inni, No. 117) e con “Fai ciò che è ben” (Inni, No. 147).
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25
LA CHIUSURA TRA UNA STROFA E L’ALTRA La chiusura tra una strofa e l’altra è diversa dalla chiusura finale perché comprende un movimento che introduce una nuova strofa. Preparati a eseguire questa chiusura come per la chiusura finale, interrompendo lo schema di movimento e stendendo il braccio quando arrivi all’ultima sillaba del testo. Mantieni questa posizione fino al termine della misura; esegui poi la chiusura e il movimento preparatorio come illustrato. Per esercitarti ad eseguire la chiusura e il movimento preparatorio assumi la posizione di attesa come se tu dovessi trattenere l’ultima sillaba. Esegui la chiusura sollevando leggermente il braccio e poi abbassandolo verso sinistra con il gesto della chiusura. Devi poi alzare il braccio dopo il rimbalzo per iniziare il movimento preparatorio e poi abbassarlo immediatamente per il movimento in battere forte del nuovo verso. Esercitati ad eseguire questa chiusura, il movimento preparatorio e il movimento in battere svariate volte. Fai in modo di passare da un gesto all’altro con una certa fluidità.
26
movimento preparatorio chiusura
3 posizione mantenuta
1 (2) 3 1
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Ora esercitati a contare mentre esegui la chiusura, il movimento preparatorio e il movimento in battere. Conta “uno, due, tre” mentre dirigi una misura. Poi mantieni la posizione per l’ultima misura contando “uno, due”, alza il braccio e mentre dici “tre” esegui la chiusura e il movimento preparatorio. Prosegui con il movimento in battere e continua a contare per altre due misure.
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Rallenta il movimento alla fine di una strofa e fermati un attimo prima del movimento preparatorio della strofa successiva per dar tempo ai cantanti di portare gli occhi sull’inizio della pagina e di prender fiato tra una strofa e l’altra.
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Ripeti questo esercizio fino a quando avrai raggiunto una certa pratica in queste tecniche. Una volta che le hai imparate puoi dirigere un inno dall’inizio alla fine. Usando le tecniche che hai imparato dirigi tutti i versi della sezione 19 del CD, di “Dolce è il lavoro del Signor” (Inni, No. 91). Puoi dirigere la tua classe o il tuo insegnante, oppure puoi cantare tu stesso.
“Gesù, se sol io penso a Te” (Inni, No. 85) “Umilmente, Salvatore” (Inni, No. 102) “Gesù nacque in umiltà” (Inni, No. 117) “Fai ciò che è ben” (Inni, No. 147)
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Altri inni che potresti dirigere sono: “Seguitemi” (Inni, No. 68)
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27
ATTACCHI IN LEVARE Osserva “Oh, quanto dolce” (Inni, No. 73). La prima nota dell’inno (la nota su cui si inizia a cantare) è il terzo movimento della misura. I primi due movimenti si trovano nell’ultima misura dell’inno. Le note iniziali di misure incomplete vengono chiamate note in levare. Le note in levare sono comuni negli inni. Esse consentono al metro musicale di coincidere con il metro del testo di un inno. Quando, con un tempo in #, l’inno inizia in levare (sul terzo movimento), il movimento preparatorio è situato sul secondo movimento. Esercitati mantenendo il braccio in posizione d’attesa, poi spostandolo a destra per il secondo movimento (movimento preparatorio) e in seguito verso l’alto per il terzo movimento (il movimento in levare). Esegui questo schema svariate volte. Ripeti questo esercizio fino a quando non ti sentirai sicuro.
attacco in levare
3 2 movimento preparatorio
28
Esercitati a eseguire il movimento preparatorio per l’attacco in levare dirigendo la prima riga di “Oh, quanto dolce” (Inni, No. 73). Puoi inoltre fare esercizio nel movimento preparatorio e nel movimento in levare con i seguenti inni: “Bisogno ho di Te” (Inni, No. 59) “Signore resta qui con me” (Inni, No. 100) “Attonito resto” (Inni, No. 114) “Iddio ebbe carità” (Inni, No. 105) “Col capo sul fieno” (Inni, No. 124)
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29
LA CHIUSURA TRA UNA STROFA E L’ALTRA IN INNI CON ATTACCCO IN LEVARE
Continua a fare esercizio su questi gesti dirigendo e contando due misure come se tu stessi terminando una strofa, e due misure come se tu stessi per cominciarne un altro. Dirigi una misura, poi mantieni la posizione di attesa sull’ “uno”, alza il braccio e sul “due” esegui la chiusura e il movimento preparatorio. Attendi un attimo e sul “tre” alza il braccio verso sinistra e riabbassalo sull’ “uno”. Prosegui dirigendo due misure.
Negli inni con attacco in levare la chiusura tra una strofa e l’altra è simile alla chiusura finale, eccetto che per il movimento del braccio che continua verso destra per eseguire un movimento preparatorio. Per esercitarti a eseguire questi gesti assumi la posizione di attesa come per trattenere la sillaba finale di una strofa. Esegui il normale gesto di chiusura, ma fai rimbalzare il braccio verso destra. Continua il moto verso destra come movimento preparatorio, poi a sinistra e in alto per il movimento in levare e poi verso il basso per il movimento in battere. Esegui questa chiusura, il movimento preparatorio, il movimento in levare e il movimento in battere svariate volte.
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Come hai già imparato, devi rallentare leggermente il movimento alla fine di un verso e fermarti un attimo prima dell’attacco della successiva, per dar tempo ai cantanti di ritrovare l’inizio della pagina e di prender fiato. L’attesa non deve interrompere la regolarità del ritmo. Usando queste tecniche per passare da una strofa all’altra, esercitati a dirigere interamente inni che iniziano in levare. Fai esercizio dirigendo tutti i versi dell’inno “Oh, quanto dolce!” (Inni, No. 73) contenuto nella sezione 20 del CD. Scegli altri inni su cui ti potrai esercitare nella lista a pagina 29.
30
La corona ( U ) posta sopra una nota indica che si deve prolungare quella nota per uno o più movimenti. Nell’inno “Ti siam grati, o Signor, per il Profeta” (Inni, No. 11) c’è una corona sopra l’ultima sillaba della seconda riga: “Ti siam grati, o Signor, per il Vangelo”. La nota sopra la sillaba lo è una semiminima con la corona. La semiminima di solito ha il valore di un movimento, ma la corona ci indica che dobbiamo mantenere quella nota più a lungo del solito.
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Mentre dirigi devi considerare la corona come se si trattasse di una chiusura. Quando arrivi alla fermata tieni fermo il braccio nella posizione di attesa. Alla fine della fermata esegui una chiusura seguita da un movimento preparatorio, poi continua lo schema di movimento per le note dopo la corona. Non fermarti tra la chiusura e il movimento preparatorio; la “coda” della chiusura diviene infatti il movimento preparatorio. Esercitati a dirigere queste quattro misure fino a quando riuscirai a dirigere la corona con facilità.
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31
LE CROME Una semiminima ( q ) può essere suddivisa a metà per formare due note del valore di mezzo movimento ciascuna. Queste note del valore di mezzo movimento vengono chiamate crome. Le crome hanno un prolungamento ricurvo sul gambo ( e ) oppure sono unite da asticelle ( q q ). Di solito due o quattro crome possono essere unite da un’unica asticella. Le crome devono essere eseguite con una velocità doppia rispetto alle semiminime.
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La sillaba ritmica delle crome è ti-ti. Pronuncia “ti” sul movimento e “ti” sul punto a metà strada tra un movimento e l’altro.
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22 Batti con le mani un colpo per ogni movimento mentre ripeti ad alta voce i seguenti ritmi. Il segno * indica il movimento.
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23 Pronuncia le sillabe ritmiche delle note seguenti mentre batti con le mani un movimento costante.
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Or congedaci, Signore (Inni, No. 96)
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33
Lo schema a quattro movimenti Per la musica con il tempo in $ usa lo schema a quattro movimenti. Porta il braccio verso il basso sul movimento in battere (movimento uno), a sinistra sul movimento due, un movimento più lungo verso destra sul movimento tre, in alto sul movimento quattro. Ricorda di dare enfasi al piccolo rimbalzo sul movimento uno e agli avvallamenti sui movimenti due, tre, e quattro, affinché il tuo modo di dirigere sia più facile da seguire.
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34
COME ESERCITARSI SULLO SCHEMA A QUATTRO MOVIMENTI
Or congedaci, Signore (Inni, No. 96)
Fai esercizio sullo schema a quattro movimenti diverse volte, rendendo i tuoi movimenti scorrevoli e regolari.
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Esercitati nello schema a quattro movimenti mentre ascolti l’ascolto di 24 “Or congedaci, Signore” (Inni, No. 96) sul CD. Segui le note su questa pagina e canta le parole mentre dirigi. Potresti anche esercitarti nello schema a quattro movimenti sugli esempi 25, 26, e 27, “Il dì declina” (Inni, No. 101), “We will sing of Zion” (Hymns, No. 47), e “Quando studio le Scritture” (Inni, No. 175).
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35
LA CHIUSURA FINALE La chiusura finale per lo schema a quattro movimenti si fa come la chiusura finale che hai già imparato. Sull’ultima sillaba mantieni il braccio fermo. Mentre la chiusura si avvicina, alza leggermente il braccio, poi portalo in basso, rimbalzando verso destra per effettuare la chiusura. posizione mantenuta
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Esercitati nella chiusura finale dirigendo quattro misure come se concludessi un inno a quattro movimenti. Conta mentre dirigi tre misure, poi sull’ultima misura mantieni il braccio fermo mentre conti “uno, due, tre”; esegui la chiusura sul “quattro”. Ripeti alcune volte, ricordando di effettuare il movimento di chiusura dal gomito, non dal polso. Esercitati nella chiusura finale mentre dirigi gli inni a quattro movimenti elencati a pag. 35.
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Esercitati in questa chiusura e nel movimento preparatorio contando e dirigendo due misure come se finisse un verso e altre due misure come se ne cominciasse uno nuovo. Dirigi una misura; poi mantieni la posizione, contando “uno, due, tre”. Sul “quattro” esegui la chiusura e il movimento preparatorio, attendi un attimo e poi porta il braccio in basso per il movimento in battere e dirigi due misure intere.
LA CHIUSURA TRA UNA STROFA E L’ALTRA La chiusura tra un verso e l’altro negli inni a quattro movimenti è come la chiusura tra un verso e l’altro negli inni a tre movimenti. La chiusura alla fine di un verso è seguita da un movimento preparatorio per iniziare la strofa successiva.
Fai esercizio in questi movimenti alcune volte, ricordando di rallentare leggermente il conteggio nell’ultima misura prima di iniziare la nuova strofa. Quando ti senti pronto, esercitati negli inni elencati a pag. 35, collegando le varie strofe.
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ATTACCHI IN LEVARE Esercitati dirigendo questi inni in $ che iniziano in levare: 28 “Noi, che il Signore amiam” (Inni, No. 71)
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LA CHIUSURA TRA UNA STROFA E L’ALTRA NEGLI INNI CON ATTACCO IN LEVARE
Esercitati nella chiusura e nei movimenti in levare dirigendo e contando due misure come se tu stessi finendo una strofa, e due misure come se ne cominciasse una nuova. Dirigi una misura, mantieni ferma la posizione su “uno, due”, solleva il braccio e sul “tre” esegui la chiusura e il movimento preparatorio. Sul “quattro” porta il braccio in alto per il levare. Fai seguire al movimento di ripresa due misure di direzione dello schema a quattro movimenti come mostrato. Ripeti alcune volte. Ricorda di rallentare leggermente prima del levare. Quando ti senti sicuro nel farlo, esercitati dirigendo tutte le strofe degli inni a pag. 38.
Negli inni a quattro movimenti che iniziano in levare, la chiusura tra una strofa e l’altra è la stessa che hai imparato per gli inni a tre movimenti con attacco in levare.
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LE CORONE Esercitati dirigendo questi inni con corone: 32 “Sia lode a Dio” (Inni, No. 153)
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CHIUSURA: RIPASSO
Sia che un inno inizi in levare o in battere, la chiusura finale è sempre a destra.
Negli inni con attacco in levare, la chiusura è effettuata a destra.
Hai imparato che negli schemi a tre e a quattro movimenti tutte le chiusure cominciano alzando leggermente il braccio appena prima di eseguire il movimento di chiusura. posizione mantenuta
chiusura levare
posizione mantenuta
Negli inni con attacco in battere, la chiusura è effettuata a sinistra.
movimento preparatorio posizione chiusura mantenuta
Nella chiusura tra una strofa e l’altra, muovi il braccio verso destra o verso sinistra a seconda se la nuova strofa inizia o no in levare. Prima di dirigere l’inno non decidere soltanto quale schema di movimento devi usare, ma anche quale chiusura devi usare, considerando se l’attacco sia o no in levare. Può esserti utile dire a te stesso: “levare a destra, battere a sinistra.”
movimento preparatorio
chiusura
posizione mantenuta
41
FIGURE COL PUNTO DI VALORE Un punto accanto a una figura ne prolunga la durata di metà del suo valore. Una minima ( h ) vale due movimenti. Se aggiungi un punto ad essa ( h. ), il suo valore aumenta della metà del valore originale della figura, facendola valere tre movimenti. Lo stesso avviene con le semiminime. Confronta i ritmi a destra. Una semiminima ( q ) vale un movimento. Se aggiungi un punto ( q. ) il suo valore aumenta di metà del valore originale, facendola valere un movimento e mezzo. L’altra metà del movimento è di solito scritto con una croma ( e ).
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36 Batti le mani con un movimento costante e pronuncia le seguenti sillabe ritmiche:
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INNI CONTENENTI FIGURE COL PUNTO DI VALORE
O Dio, eterno Padre
Indipendentemente dal ritmo di un inno, il tuo lavoro consiste nell’indicare un movimento costante tramite il tuo schema di movimento. Sebbene molti inni contengano figure col punto di valore e altri ritmi complicati, non devi cambiare il tuo schema di movimento per indicare questi ritmi. I seguenti inni contengono le figure col punto. Esercitati a dirigere mentre ascolti il CD.
39 “Guidaci, o grande Geova” (Inni, No. 51)
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42 “Mio Padre vive in ciel” (Inni, No. 191)
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41 “O speranza d’Israele” (Inni, No. 164)
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40 “Lode all’Altissimo (Inni, No. 46)
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38 “Bisogno ho di Te” (Inni, No. 59)
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37 “O Dio, eterno Padre” (Inni, No. 104)
(Inni, No. 104)
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43
Lo schema a due movimenti Usa lo schema a due movimenti per gli inni con l’indicazione di tempo di @ o !. Porta il braccio in basso e verso destra per il movimento uno, poi in alto e all’interno per il movimento due. Ogni ictus indica dove avviene il movimento. Esercitati nello schema a due movimenti facendo movimenti scorrevoli e regolari.
2
1
44
Esercitati nello schema a due movimenti mentre ascolti gli esempi 43 e 44 nel CD. “Quando la tempesta s’avvicinerà” (Inni, No. 150) e “God Speed the Right” (Hymns, No. 106). Se lo desiderate potete esercitarvi con l’inno “Esultiamo” (Inni, No. 31). Segui le note nell’innario mentre dirigi.
43 “Quando la tempesta s’avvicinerà” (Inni, No. 150)
2
2
Nell’ultima riga di “Quando la tempesta s’avvicinerà” c’e scritto rit. sopra la chiave di violino e due misure più avanti c’è scritto a tempo. Rit. è l’abbreviazione di ritenuto o ritardando. Essa indica che devi rallentare il tempo. A tempo indica che devi ritornare al tempo precedente. Quando dirigi l’ultima riga di “Quando la tempesta s’avvicinerà” devi rallentare il movimento per due misure, poi devi riportare il movimento al tempo iniziale per le ultime tre misure.
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44 God Speed the Right (Hymns, No. 106)
Il tempo di “Esultiamo” e “God Speed the Right” è !; ciò significa che ci sono due movimenti per misura e che la minima è il movimento fondamentale.
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45
LA CHIUSURA FINALE La chiusura finale per lo schema a due movimenti viene fatta come la chiusura finale negli altri schemi di movimento che hai imparato. Mantieni il braccio fermo sull’ultima sillaba del testo e poi esegui la chiusura sull’ultimo movimento. posizione mantenuta
Esercitati in questa chiusura finale dirigendo quattro misure come se concludessi un inno a due movimenti. Dirigi tre misure; poi sull’ultima misura mantieni la posizione ferma su “uno” e esegui la chiusura sul “due”. Ripeti alcune volte, poi fai esercizio sulla chiusura finale, gli inni a pag. 45.
chiusura
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LA CHIUSURA FRA UNA STROFA E L’ALTRA
Esercitati nella chiusura tra una strofa e l’altra contando e dirigendo due misure come se finisse una strofa, e altre due misure come se ne cominciasse una nuova.
La chiusura fra una strofa e l’altra negli inni a due movimenti è come la chiusura tra una strofa e l’altra che hai già imparato. La chiusura di una strofa è seguita dal movimento preparatorio del verso successivo.
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movimento preparatorio chiusura
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posizione mantenuta
1 Ripeti questi movimenti alcune volte finché ti senti sicuro nell’eseguirli. Poi dirigi le strofe degli inni a pag. 45.
2
1
47
LA CHIUSURA TRA UNA STROFA E L’ALTRA NEGLI INNI CON ATTACCO IN LEVARE
Esercitati in questi movimenti dirigendo due misure come se finisse una strofa e due misure come se ne cominciasse una nuova. Conta mentre dirigi. Continua a esercitarti dirigendo “Il Padre diede il Suo Figliuol” (Inni, No. 111).
2 1
Negli inni in due tempi con attacco in levare la chiusura fra una strofa e l’altra è eseguita come negli inni a tre e a quattro movimenti.
levare
2 movimento preparatorio
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1
2
Nota: Negli inni che hanno ! come indicazione di tempo le semiminime valgono metà movimento. Quando il levare di questi inni è una semiminima, il movimento preparatorio e il levare sono eseguiti velocemente per indicare la metà di un movimento anziché un movimento intero.
1
chiusura posizione mantenuta 1
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45 “La dove sorge Sion” (Inni, No. 5) 46 “Poiché io molto ho avuto” (Inni, No. 133)
48
1
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1
1
Esercitati alcune volte, poi dirigi tutti i versi dei seguenti inni:
“Anziani d’Israele” (Inni, No. 201)
2
2
2
LE CORONE
47 “Vivi il Vangelo” (Inni, No. 192)
Ripassa la corona a pag. 40 di questo corso. Due esempi di corone nel tempo di due movimenti sono illustrati in questa pagina.
Segui le istruzioni per questi inni e fai esercizio su di essi con il CD.
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48 “Il Padre diede il Suo Figliuol” (Inni, No. 111)
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“Il Padre diede il Suo Figliuol” (Inni, No. 111) comincia con un movimento in levare; in questo modo il movimento preparatorio è sul movimento in battere. Tutte le corone in questo inno possono essere dirette come mostrato nell’illustrazione.
2
2
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La corona in “Vivi il Vangelo” (Inni, No. 192) richiede un movimento in più e una chiusura. Il movimento in alto è più veloce del solito; avviene sulla croma alla parola e.
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49
LE SEMICROME Due crome ( e ) possono essere divise a metà, formando quattro figure che valgono B di movimento ciascuna. Queste figure sono le semicrome che hanno due gambi ( x ) oppure sono collegate tra loro da due asticelle ( q q ). Quattro semicrome ( q q q q ) eguagliano il valore di una semiminima ( q ). Le sillabe ritmiche per le semicrome sono ti - ri - ti - ri.
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œ
œ
œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ 49 Batti le mani una volta per ogni movimento e pronuncia le sillabe ritmiche.
Il segno * sotto le parole indica il movimento. Mantieni regolari i battiti.
44 œ œ œ œ œ œ œ œ œ Ta - ra *
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50
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ESERCIZI SULLE SEMICROME Quando si riuniscono due o tre semicrome in un gruppo di quattro si ottengono alcuni ritmi interessanti, come si vede a destra. Il ritmo formato da una croma col punto e una semicroma ( q. q ) viene usato spesso negli inni. Esso ha un movimento irregolare, corto, sfuggente, diverso dal regolare ti, ti. Questo ritmo a volte è chiamato “ritmo puntato”. La sillaba ritmica è ta - ri.
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50 Batti con le mani un movimento costante e pronuncia il ta - ra sottoindicato quindi il ta -ri.
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51 Batti con le mani un movimento costante e pronuncia le sillabe ritmiche sottoindicate.
44 œ œ œ œ œ. œ œ Ta - ra
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ta
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51
ESERCIZI SULLE FIGURE PUNTATE Pronuncia le sillabe ritmiche dei seguenti inni. Poi canta le parole mentre dirigi gli inni. 52 “Lode all’uomo” (Inni, No. 19)
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53 “Ti siam grati, o Signor, per il profeta” (Inni, No. 11)
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54 “Attonito resto” (Inni, No. 114)
56 “Signore, resta qui con me” (Inni, No. 100)
55 “Avanziamo insiem nel lavoro del Signor” (Inni, No. 151)
57 “Genti, guardate” (Inni, No. 166)
Van - ge
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4
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INDICAZIONE DEL TEMPO DI ^ Sai già che il numero superiore dell’indicazione di tempo mostra il numero dei movimenti per misura. Il numero inferiore indica il tipo di nota che esprime il movimento fondamentale. Se il numero in basso è due, allora la minima è il movimento fondamentale. Se il numero in basso è quattro, allora la semiminima è il movimento fondamentale. Fino ad ora hai imparato a dirigere inni in cui le semiminime ( q ) o le minime ( h ) sono il movimento fondamentale. Gli inni scritti in * hanno quattro movimenti per misura e la croma è il movimento fondamentale. Nel tempo di ^ ci sono sei crome per misura. Nel tempo di $, #, e @, le crome sono collegate in gruppi di due ( q q ) o quattro ( q q q q ). Nel tempo di ^ le crome sono collegate in gruppi di tre ( q q q ). Le tre note possono essere riunite insieme o divise nei modi che hai già imparato, ma il risultato deve sempre essere pari a sei movimenti (sei crome) per misura.
Seguono alcune sillabe ritmiche per il tempo di ^: Nome della nota
Numero di movimenti
Croma
1
Semiminima
2
Semiminima col punto
3
Minima col punto
6
Semicroma
A
Croma col punto, semicroma
1A, A
Nota
e q q. h. x e. x
Sillaba ritmica
la la-a la-a-a la-a-a-a-a-a ti la-ti
Confrontare con la tabella a pagina 10
Studia i seguenti esempi:
6œ 8œ
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œj œ œ œj œ œ œ
œ œ œ.
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œ œ œ œ.
œ œ œj œ œ œj œ œ œ œ œ œ œ. œ œ œ. œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ
58 Batti con le mani i movimenti con andamento costante e pronuncia le sillabe ritmiche:
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œ œ œ œ œ œ ˙.
j j j j 68 œ œ œ œ œ œ œ œ œ . œœ œ . œœ ˙ .
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œ. œœ œ . œœ ˙ .
59 Batti il ritmo di “Su vette ardite mai forse andrò” (Inni, No. 170).
53
Lo schema a sei movimenti
60 “Venite a Cristo” (Inni, No. 69)
6
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Quando dirigi gli inni col tempo di ^ o %, puoi usare lo schema in sei movimenti. Porta il braccio verso il basso sul movimento uno, vai con mezzo movimento alla metà del corpo sul movimento due, e la restante metà sul movimento tre, torna indietro sul movimento quattro, verso destra sul movimento cinque e poi in alto sul movimento sei.
Esercitati a diregere questi inni in ^. Dirigi le corone e le chiusure come è mostrato in basso e nella pagina seguente.
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LA CHIUSURA FINALE La chiusura finale per lo schema in sei movimenti è la stessa che hai imparato per tutti gli altri schemi di movimento.
posizione mantenuta
Esercitati nella chiusura finale dirigendo quattro misure come se finisse un inno in sei movimenti. Sull’ultima misura mantieni la posizione sul movimento uno fino al cinque ed esegui la chiusura sul sesto movimento. Esercitati su questa chiusura e eseguila con gli inni a pag. 55.
chiusura
1 (2 3 4 5) 6 1 (2 3 4 5) 6
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6
LA CHIUSURA TRA UNA STROFA E L’ALTRA 6
La chiusura tra una strofa e l’altra negli inni in sei movimenti è la stessa che hai imparato per gli altri schemi di movimento. Fai esercizio contando e dirigendo due misure come se finisse una strofa e due misure come se ne cominciasse una nuova.
LA CHIUSURA TRA UNA STROFA E L’ALTRA NEGLI INNI CHE INIZIANO IN LEVARE La chiusura tra una strofa e l’altra degli inni in sei movimenti con attacco in levare si esegue allo stesso modo degli altri inni con lo stesso attacco.
1(2 3 4 5) 6 5
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5 6
Fai esercizio come mostrato nell’illustrazione.
57
Gli schemi a sei movimenti alterati Fai esercizio su questo schema con gli inni seguenti: 64 “Venite a Cristo” (Inni, No. 69)
IL DOPPIO SCHEMA A TRE MOVIMENTI Questo schema, come quello tradizionale a sei movimenti, è adatto agli inni più lenti. Il doppio schema a tre movimenti è formato da uno schema ampio a tre movimenti seguito da uno più piccolo.
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4
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Puoi anche usare i seguenti schemi a sei movimenti alterati per gli inni in ^ e %.
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Fai esercizio su questo schema con i seguenti inni:
LO SCHEMA ALTERATO A QUATTRO MOVIMENTI
66 “E’ dolce l’ora del pregar” (Inni, No. 86)
Questo schema può essere usato con inni a velocità moderata in 6 movimenti. Tralascia il secondo e quinto movimento dello schema tradizionale a sei movimenti e rallenta o fermati in corrispondenza a questi movimenti tralasciati. Lo schema è diretto in questo modo: 1
2
3
4
5
6
veloce lento veloce veloce lento veloce
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6 (2)
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68 j & œ œ
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59
LO SCHEMA A DUE MOVIMENTI
Pratica questo schema con i seguenti inni: 68 “Oh qual furente tempesta” (Inni, No. 63)
Lo schema a due movimenti è particolarmente adatto agli inni veloci in ^ . I primi tre movimenti avvengono sul movimento in battere, gli ultimi tre sul movimento e in levare.
(6)
(6)
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(6)
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INDICAZIONE DEL TEMPO DI % Un’altra indicazione di tempo che ha sei movimenti all’interno di ogni misura è %. Il movimento principale è la semiminima (come è indicato dal 4 nella parte inferiore dell’indicazione del tempo). Le figure di ogni misura devono eguagliare il valore di sei semiminime. Studia gli esempi sottoindicati.
6 œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ jœ œ œ jœ œ œ œ œ œ œ 4 . œ œ. œ œ œ. œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ ˙ ˙. ˙ œ ˙ Dirigi i seguenti inni in % usando qualsiasi schema di sei movimenti che hai imparato. 71 “Cantiamo insieme il grande amor” (Inni, No. 106)
70 “Nato è Gesù” (Inni, No. 123)
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di 5 6
61
Le terzine Hai imparato che una semiminima ( q ) può essere divisa a metà (formando due crome) e di nuovo a metà (formando quattro semicrome). Una terzina ( q q q ) è formata da un gruppo di tre note che insieme formano una semiminima. La terzina ha sempre un piccolo ( £ ) scritto sopra o sotto di essa e ha il valore di un movimento composto. La sillaba ritmica della terzina è “ti - ti - ti”.
Le note contenute in una terzina si possono combinare come seque:
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Le prime due misure dell’esempio sottoindicato vengono contate così: uno, due, tre, quattro, ti-ti-ti, ta ti-ti-ti, ta. Batti un movimento costante e pronuncia le sillabe ritmiche:
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Esercitati a dirigere questi inni con terzine: 72 “Padre mio” (Inni, No. 182) 73 “Più forza Tu dammi” (Inni, No. 77)
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ALCUNI SUGGERIMENTI SULLA DIREZIONE 4. Non fare movimenti del braccio troppo ampi o troppo piccoli. Essi devono essere abbastanza ampi da essere visti dal fondo della congregazione, ma mai esagerati o scomodi per te.
7. Fai in modo che i movimenti del braccio aiutino a esprimere il carattere dell’inno. Usa movimenti energici per un inno gioioso e movimenti calmi per un inno riverente.
1. Esercitati dirigendo davanti a uno specchio a figura intera. Cerca di eseguire i movimenti del braccio in modo scorrevole e regolare. Muovi solamente il braccio. Non ondeggiare o non muovere il corpo al ritmo della musica, ma non tenerlo neanche rigido. Stai saldo e rilassato.
5. Guarda la congregazione mentre dirigi, spostando lo sguardo da una parte all’altra del gruppo per incoraggiarlo a cantare. (Se impari a memoria gli inni potrai liberare gli occhi dal libro). Il contatto degli occhi con la congregazione è molto importante all’inizio e alla fine dell’inno e tra una strofa e l’altra.
8. Mentre dirigi, se perdi il segno nello schema di movimento muovi il braccio su e giù a tempo di musica finchè troverai di nuovo il segno. Un’altro schema di movimento che può essere usato in qualsiasi momento è la figura di un otto orizzontale.
2. Evita di fare movimenti con il polso molle.
6. Fai in modo che l’espressione del tuo viso rifletta il carattere dell’inno; assicurati che sia un’espressione piacevole.
Ora che hai imparato tutti gli schemi e sai tutto ciò che devi fare per dirigere un inno intero, puoi cominciare a sviluppare uno stile di direzione apprezzabile. Seguono alcune indicazioni su come puoi far ciò:
3. Mantieni semplici gli schemi di movimento. I movimenti fioriti, larghi o eccessivi non sono necessari e possono confondere l’accompagnatore e la congregazione. Un buon direttore si deve seguire facilmente.
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INTERPRETAZIONE DEGLI INNI Come direttore della musica devi interpretare l’andamento espressivo di ogni inno e trasmetterne lo spirito e il carattere attraverso i gesti. Nel cantare gli inni la congregazione sta adorando il Signore. Attraverso il tuo stile di direzione puoi rendere questo modo di adorare un’esperienza banale o significativa. Per far sì che il canto degli inni sia un’esperienza significativa per la congregazione, ti devi preparare. Studia gli inni prima delle riunioni e decidi in quale maniera li dirigerai. Alcuni suggerimenti riguardo a come puoi fare ciò sono elencati sotto. Primo, determina qual è il carattere generale o atmosfera dell’inno. Ogni inno possiede un’indicazione di andamento, per esempio con devozione o gioiosamente, collocata sopra le prime misure. Essa suggerisce il tempo o velocità dell’inno e quanto forte o piano bisogna cantare. Leggi le seguenti indicazioni di andamento e cerca di descrivere in base a ognuna di esse come può essere cantato un inno.
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con reverenza
con esultanza
con energia
selennemente
con gioia
maestoso
quieto
risolutamente
Dopo aver letto l’andamento dell’inno, leggi il suo testo e decidi qual è il messaggio. E’ l’inno una preghiera, un’espressione di lode o qualche altro messaggio di adorazione? Mentre leggi, cerca di sentire cosa provava l’autore mentre scriveva le parole. Leggi le referenze scritturali in fondo all’inno per aiutarti a capire meglio il suo messaggio. L’indicazione metronomica che segue l’andamento dell’inno ti dice anche con quale velocità deve essere cantato l’inno. (Il metronomo è uno strumento che scandisce un movimento costante a varie velocità.) L’indicazione metronomica è composta da una piccola figura, la quale mostra il movimento fondamentale dell’inno, e da uno o due numeri i quali suggeriscono quanti movimenti devono avvenire in un minuto. L’indicazione q=66-88 indica che la velocità consigliata ti permette di avere fra sessantasei
e ottantotto semiminime al minuto. Dato che un minuto è composto da sessanta secondi, l’indicazione 66 ti dice che le semiminime devono essere appena più veloci di una per secondo. L’inserimento di ottantotto semiminime in sessanta secondi rende il movimento ancora più veloce. Quando hai deciso l’andamento e la velocità, esercitati dirigendo l’inno alcune volte. Stabilisci la velocità e mostra l’andamento dell’inno con il movimento preparatorio e poi mantieni la stessa velocità e andamento per tutto l’inno. Fai esercizio con l’accompagnatore affinché egli sappia cosa aspettarsi. Mentre dirigi, mostra lo spirito della musica attraverso le espressioni del viso e i movimenti del braccio. Sii cauto e moderato nelle espressioni. Mantieni semplice il tuo stile di direzione, affinché niente nella tua maniera di dirigere possa distrarre. La cosa più importante è cercare lo Spirito mentre svolgi la tua chiamata. Fai si che lo Spirito ti riempia con la gioia della vera adorazione, cosicché tu possa comunicare questa gioia alla congregazione.
CANTO A PRIMA VISTA Cantare a prima vista significa seguire e cantare una linea di note. Questa breve introduzione al canto a prima vista ti aiuterà a imparare a leggere le note, e ciò ti aiuterà ad imparare le melodie non familiari di inni e canzoni. Queste tecniche ti saranno utili per insegnare agli altri semplici letture di note e per lavorare con i cori.
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œ œ œ œ & œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ Unisono
giù ➡
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Nomi degli intervalli:
su
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➡
ripetere
Le note scritte si muovono su e giù in altezza o ripetono la stessa altezza. Con la pratica puoi imparare a conoscere la distanza fra due note scritte e fino a che punto devi alzare o abbassare il tono della voce per intonare le note. La distanza fra una nota e quella successiva è chiamata intervallo. La musica a destra mostra intervalli comuni, cominciando con l’intervallo più piccolo– l’unisono, o nota ripetuta- e passando a un intervallo di seconda, terza e così via fino all’ottava.
Seconda
Terza
Quarta
Quinta
Sesta
Settima
Ottava
œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ ? œ œ 74 Ascolta sul CD gli esempi di questi intervalli. Canta gli intervalli (canta “la, la”) dopo aver
ascoltato ognuno di essi. Guarda la tabella degli intervalli mentre canti, seguendo le note con gli occhi.
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Per acquistare più sicurezza con questi intervalli, associali con le melodie di inni che già conosci. Gli intervalli comuni e gli inni che li contengono sono elencati qua sotto.
“Come vi ho amati” (Inni, No. 197)
Terza “È dolce l’ora del pregar” (Inni, No. 86)
Quarta “Noi che il Signore amiam” (Inni, No. 71)
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“Lode all’Altissimo” (Inni, No. 46)
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“La luce del Signor” (ultima riga) (Inni, No. 194)
Ottava “Chiamati a servirLo” (Inni, No. 156)
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“Il di declina” (Inni, No. 101)
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ISTRUZIONI PER GLI INSEGNANTI L’obiettivo del corso base di musica ha due aspetti. Primo, aiuta gli studenti ad imparare le tecniche fondamentali del musicista. Secondo, li prepara a insegnare queste tecniche agli altri. Gli studenti possono usare il manuale e i materiali necessari per imparare da soli, ma di solito essi progrediscono più velocemente quando un insegnante mostra le tecniche, risponde alle domande e dà incoraggiamento.
Ogni persona che ha frequentato il corso deve essere disposta a insegnare agli altri. Se tutti gli studenti diventeranno insegnanti del corso, presto ci saranno molti musicisti capaci, in grado di servire in casa, in chiesa e nella comunità. Queste istruzioni spiegano come si organizzano i programmi del corso base di musica. Essi offrono anche il materiale necessario per aiutare gli insegnanti a insegnare il corso a uno studente o una classe.
ORGANIZZAZIONE DELLA MUSICA NEI PALI E NEI RIONI
Presidente della musica di palo
Vescovato Consigliere della musica di rione (membro del vescovato)
Nei pali Il corso base di musica può essere insegnato nel rione o nel palo sotto la direzione dei dirigenti del sacerdozio di palo (vedi lo schema di organizzazione della musica per i pali e i rioni). I presidenti della musica di palo possono organizzare e insegnare il corso o chiedere ad altri di farlo. I membri della classe del palo possono essere i rappresentanti di rione, che possono a loro volta insegnare dopo aver frequentato il corso.
Nei rioni
Presidenza di palo Consigliere della musica di palo (membro del sommo consiglio)
COME ORGANIZZARE I PROGRAMMI DEL CORSO BASE DI MUSICA
Presidente della musica di rione
Il presidente della musica di rione deve far sì che i membri interessati del rione ricevano un’istruzione musicale. Sotto la direzione del vescovato, il presidente della musica di rione può organizzare e insegnare il corso base di musica o chiedere ad altri di svolgerlo.
Nelle aree in sviluppo Insegnante del corso base di musica
Studenti del corso base di musica
Direttori della musica di rione, organisti, pianisti
In alcune aree della Chiesa dove ci sono pochi membri e risorse limitate, ogni unità della Chiesa può tenere una propria classe per risparmiare tempo e spese. Sarebbe meglio provvedere all’istruzione individuale o usare il Corso base di musica in casa. Membri capaci possono essere chiamati come specialisti in musica per coordinare il programma del Corso base di musica.
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Nella casa Le famiglie possono usare il Corso base di musica nelle loro case di loro iniziativa. Anche i genitori che conoscono poco la musica possono usare il corso con successo nella casa.
ISTRUZIONI FONDAMENTALI Sia che tu viva in un palo, rione o area in sviluppo della Chiesa, segui queste istruzioni fondamentali quando organizzi il programma del Corso base di musica. 1. Mantieni semplice l’organizzazione. Lavora sotto la direzione dei dirigenti locali del Sacerdozio. Segui le linee di autorità del sacerdozio, le organizzazioni e le ausiliarie. 2. Se è utile, prima insegna il corso a livello di palo ai rappresentanti che provengono da ogni rione. Questi rappresentanti possono successivamente diventare insegnanti nei propri rioni. 3. Sii disposto ad adattare il programma. Progetta il tuo corso base di musica in modo da venire incontro alle particolari necissità di ogni palo e rione. Alcune unità della Chiesa potrebbero gradire un programma di musica completo con numerose classi, riunioni settimanali, ampie disponibilità di tempo e risorse da parte dei membri delle classi. In altre unità della chiesa si può scegliere un programma più limitato con meno studenti, meno riunioni per le lezioni e maggiori possibilità di ricevere lezioni individuali da un’insegnante o di studiare da soli.
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4. Come tutti i programmi della Chiesa il corso base di musica deve venire incontro ai bisogni delle persone, e non ai bisogni dell’organizzazione. I programmi di musica possono aiutare le persone ad accrescere i loro talenti e scoprire nuovi modi di servire.
ALL’INSEGNANTE: COME COMINCIARE Tenere il corso base di musica è un’emozionante possibilità. Se non hai mai insegnato le tecniche musicali in passato, presto ti accorgerai di come è gratificante aiutare gli altri a sviluppare i loro talenti. Prima di tenere questo corso devi raggiungere una certa dimestichezza con il materiale del corso. Insegnerai con gli stessi materiali del corso che saranno usati dai tuoi studenti. Leggi i manuali e ascolta in anticipole i CD, prestando attenzione ai concetti, all’ordine e al modo in cui sono presentati. Quando tieni il Corso base di musica, è meglio che tu cominci con il Corso per direttori di coro. Gli esercizi presentati nel Corso per direttori di coro pongono le fondamenta per gli esercizi presentati nel Corso di tastiera. Anche gli studenti che sanno già dirigere la musica devono ripassare il Corso di direzione e ascoltare il relativo CD prima di iniziare il Corso di tastiera. Una volta che hai acquisito una conoscenza generale dei materiali, sarai pronto per cominciare a preparare determinati schemi di lezione. Scrivendo uno schema come sussidio per la lezione diventerai più sicuro mentre insegni; esso ti sarà utile quando terrai di
nuovo il corso. Lo schema può essere molto sintetico: basta un elenco dei numeri delle pagine che vuoi insegnare in una lezione. Oppure può essere abbastanza dettagliato: un elenco di ogni concetto che deve essere insegnato con le attività e i compiti che intendi far svolgere. Potrai copiare lo schema della lezione a pag. 72, che ti aiuterà a prepararla. I tuoi studenti potrebbero aver bisogno di maggior o minor tempo di quello che hai previsto per imparare i concetti che insegni, perciò non preparare troppe lezioni in anticipo. La quantità del materiale che spieghi in ogni lezione dipenderà dalla abilità dei tuoi studenti. Il Corso base di musica insegna in modo semplice tutti i concetti e tecniche necessarie per dirigere e suonare la musica della Chiesa. Non dovresti aver bisogno di usare nessun materiale addizionale; questo potrebbe complicare i concetti o non essere disponibile. Prepara le tue lezioni in modo che siano semplici e chiare, seguendo l’ordine dei materiali del corso il più possibile.
DOVERI DURANTE LE LEZIONI I tuoi doveri in classe sono quelli di insegnare i principi della musica, aiutare gli studenti a fare gli esercizi e assegnare i compiti per casa.
Come insegnare i principi della musica Questo corso offre semplici spiegazioni dei principi musicali. Per insegnarli bene studia ogni principio attentamente, scoprendone i collegamenti con quelli già esposti e quelli successivi. Scopri i modi in cui puoi usare la
lavagna o altri aiuti visivi. Trova dei modi per chiarire un principio e mostra come esso si collega a ciò che gli studenti già sanno. Non impiegare molto tempo della lezione per parlare dei principi della musica. Insegna un principio nella maniera più chiara e veloce possibile, poi fai esercizio con gli studenti. Se gli studenti sono confusi, lo noterai quando proveranno a esercitarsi. Sarà più facile rispondere alle domande o spiegare le cose più chiaramente a questo punto.
Come esercitarsi nelle tecniche musicali Gli esercizi vengono assegnati per quasi ogni principio del Corso per direttori di coro e di quello di tastiera. Il tuo compito può essere semplicemente quello di istruire gli studenti a fare esercizio nelle tecniche musicali, facendo attenzione a aiutando dove c’è bisogno, e facendo loro ripetere gli esercizi assegnati se necessario. L’esempio di un tipico esercizio assegnato si trova a pag. 9. Il compito assegnato è quello di ascoltare la musica (1) scoprire il movimento della musica, (2) determinare l’andamento, (3) battere con le mani il movimento, (4) contare il movimento, e (5) determinare l’indicazione di tempo. Per aiutare gli studenti a svolgere questi compiti porta un po’di musica. Potrai procurare alcuni brani di musica che rappresentino una varietà di tempi. Se gli studenti hanno difficoltà con un compito assegnato, devi mostrare, spiegare e dare qualsiasi altro aiuto agli studenti che possono averne bisogno. Incoraggiali a continuare a esercitarsi finché tutte le tecniche sono state imparate.
Mentre esamini il materiale del corso e prepari lo schema della lezione, nota questi esercizi da assegnare. Essi devono occupare la maggior parte del tempo della lezione.
Come assegnare i compiti per casa Per sviluppare le tecniche musicali, gli studenti devono studiare e esercitarsi a casa. Alla fine di ogni lezione ripassa gli argomenti e assegna il compito per casa. Incoraggia gli studenti a esercitarsi almeno mezz’ora al giorno. Gli studenti di tastiera possono usare la tastiera di cartone per esercitarsi a casa. Gli studenti del Corso per direttori di coro devono usare il CD e esercitarsi davanti allo specchio. Sottolinea il fatto che quanto più gli studenti si esercitano, tanto più velocemente impareranno. I compiti per casa possono essere gli esercizi del manuale del corso. Puoi anche creare speciali esercizi da assegnare per aiutare gli studenti a superare una particolare difficoltà. Cerca di dare abbastanza lavoro affinché gli studenti continuino a progredire, ma non tanto da non poterlo finire. Cerca anche di dare varietà agli esercizi che assegni, per mantenere desto l’interesse degli studenti. Riguarda sempre i compiti assegnati per casa. All’inizio di ogni lezione ripassa i principi imparati nelle lezione precedente e chiedi agli studenti di eseguire gli esercizi che hanno fatto a casa.
Metodi di insegnamento efficaci 1. Fai partecipare attivamente gli studenti mentre imparano. Poichè gli esercizi musicali sono esercizi fisici, gli studenti li imparano meglio attraverso la pratica fisica. Guardare e ascoltare non basta.
Gli studenti hanno bisogno di toccare, fare, sentire, e muoversi. I seguenti cinque punti del metodo di insegnamento ti aiuteranno a coinvolgere fisicamente i tuoi studenti nel processo di apprendimento. Usa e adatta questi passi ad ogni nuovo esercizio o concetto che insegnerai. INSEGNANTE A. Spiega
STUDENTE Ascolta
B. Esegue
Osserva
C. Esegue, corregge, loda
Esegue, si corregge
D. Osserva
Esegue
E. Ascolta
Spiega
Passo A: l’insegnante spiega il nuovo principio e descrive l’esercizio mentre lo studente ascolta. Passo B: l’insegnante esegue l’esercizio, mostrando il nuovo principio agli studenti. Passo C: lo studente e l’insegnante eseguono il nuovo esercizio insieme. L’insegnante loda le cose fatte bene e corregge con gentilezza quelle fatte male, aiutando lo studente a correggere e a migliorare. Passo D: lo studente esegue l’esercizio da solo per l’insegnante. Passo E: lo studente mostra di aver capito i principi e gli esercizi spiegandoli o insegnandoli a sua volta all’insegnante o a un altro studente.
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Se uno studente sembra confuso mentre segui questi passi, ritorna al passo A e ricomincia da capo, rendendo la tua spiegazione più semplice e facendo più esempi. 2. Mentre insegni nuovi esercizi, associali con gli esercizi che gli studenti già conoscono. Questo rende più comprensibile il nuovo esercizio e permette di aumentare la coordinazione fisica degli studenti. Insegna in modo che ogni esercizio imparato conduca logicamente al nuovo esercizio successivo. Combina gli esercizi in svariati modi per aggiungere diversità e divertimento alle tue lezioni. Prendi in considerazione le seguenti attività: (a) batti le mani con un movimento costante mentre canti, (b) dirigi mentre pronunci le sillabe ritmiche sulle note, (c) canta mentre ti eserciti sulle chiusure, e (d) accelera o rallenta il tempo mentre suoni il piano o dirigi. 3. Sii disposto ad adattare le lezioni. Ogni classe o studente può avere necessità diverse. Sii sensibile a queste esigenze e adatta le lezioni mentre le tieni. Se il testo sembra procedere troppo velocemente per uno studente, concedi più tempo, fai fare più esercizio o aggiungi altri argomenti di ripasso o di rinforzo. Se il testo procede troppo lentamente per uno studente, presenta più principi per ogni lezione o assegna dei compiti in più per mantenerlo occupato e più attivo. Sei libero di introdurre concetti in un ordine diverso da quello in cui il materiale li presenta. Incoraggia sempre il
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progresso, ma lascia che sia la capacità dello studente a decidere con quale velocità dovrai insegnare i principi. 4. Ripassa regolarmente. All’inizio di ogni lezione dedica alcuni minuti a ripassare gli argomenti già insegnati. Puoi fare alcune domande di ripasso che metteranno a fuoco le menti degli studenti e li prepareranno a imparare qualcosa di nuovo. Lascia spiegare agli studenti quello che ricordano. E’ bene anche dedicare alcuni minuti alla fine della lezione per ripassare quello che è stato imparato quel giorno. Puoi anche fare un ripasso più lungo ogni quattro-sei lezioni, ripassando tutti gli argomenti e esercizi importanti in quelle lezioni. Progetta questi ripassi come intervalli fra i diversi argomenti. I ripassi sono più utili quando sono divertenti. Vedere la nota a pag. 74 che spiega attività divertenti che siano buone ed efficaci. 5. Adopera i trucchi mnemonici. Questi trucchi illustrano i concetti e aiutano gli studenti a ricordarli. Un trucco mnemonico può essere un’illustrazione, una storia o una parola chiave che rappresenta un principio. I trucchi mnemonici rendono più chiari gli insegnamenti. 6. Sii divertente. Adopera umorismo e fantasia per rendere piacevole la lezione. Molto incoraggiamento, lodi, e entusiasmo produrranno buoni risultati.
7. Aiuta a superare lo scoraggiamento. Aiuta gli studenti a rendersi conto che è naturale trovare delle difficoltà nell’imparare nuovi esercizi. Come la maggior parte delle tecniche, quelle musicali richiedono molto tempo e esercizio prima di poterle eseguire bene. Il tuo incoraggiamento e il tuo atteggiamento positivo sono molto importanti per aiutare gli studenti a superare lo scoraggiamento. 8. Sii coerente e puntuale. Tieni le lezioni regolarmente nello stesso giorno, ora e luogo ogni settimana. Tieni un registro delle presenze degli studenti. Sii coerente nel tuo modo di insegnare, fai sempre quello che prometti di fare e controlla i compiti che assegni. Assicurati che ogni nuovo principio che insegni sia coerente con quello che hai insegnato nelle lezioni precedenti. Incoraggia i tuoi studenti a sviluppare la loro disciplina. 9. Riconosci che il corso ottiene altri benefici oltre a quelli in campo musicale. Anche se il futuro servizio dei tuoi studenti sarà un grande aiuto per la Chiesa, forse un beneficio ancora più grande sarà rappresentato dai sentimenti di soddisfazione, progresso e stima di sè dei suoi studenti. Essi diventeranno ancora più sensibili alla bellezza e all’espressione artistica. Una delle più grandi insegnanti di musica del mondo, Shinichi Suzuki, disse: “Insegnare musica non è il mio scopo principale. Io voglio formare dei buoni cittadini. Se un bambino ascolta della buona musica fin dal giorno della
nascita e impara a suonarla, svilupperà sensibilità, disciplina e perseveranza. Egli avrà un animo bellissimo”. 10. Cerca la guida spirituale attraverso la preghiera, il digiuno e lo studio delle Scritture per trovare aiuto nel tuo compito di insegnante.
SUGGERIMENTI PER L’INSEGNAMENTO DEL CORSO PER I DIRETTORI DI CORO 1. Gran parte del Corso per direttori di coro insegna agli studenti a leggere ed eseguire il ritmo. Le sillabe ritmiche (Vedi pag. 10) sono diverse da quelle tradizionalmente usate, ma sono semplici e facili da pronunciare in qualsiasi lingua. Puoi decidere di usarle solo brevemente, prestando più attenzione ai nomi tradizionali delle note delle semiminime e minime. Oppure puoi usarle al posto dei nomi tradizionali delle note. Potresti semplicemente indicare una successione di semiminime dicendo “ta” per ogni nota. Allora ogni semiminima sarebbe chiamata come “ta”. Questo ti eviterà di spiegare cosa vuol dire semiminima. Le sillabe ritmiche possono aiutare a imparare a leggere e dirigere la musica in modo più veloce e divertente. Puoi aiutare gli studenti che vogliono approfondire la loro conoscenza musicale a imparare i principi della ritmica tradizionale al di fuori della lezione.
2. Siccome imparare a dirigere la musica è meno difficile che imparare a suonare uno strumento a tastiera, le lezioni per direttori di coro possono attirare più studenti delle lezioni di tastiera. Quando insegni a una classe numerosa, impiega degli assistenti di musica che ti aiutino a dare una attenzione personalizzata ogni studente. Un assistente dell’insegnante può essere qualsiasi persona qualificata, per esempio studenti che più avanti nel corso base di musica. Durante la lezione gli assistenti possono passare da uno studente all’altro individualmente, dando aiuto dov’è necessario. Puoi anche dividere la classe in gruppi più piccoli per le attività di apprendimento e di esercizio, con un insegnante assistente per ogni gruppo. 3. Devi disporre di una stanza abbastanza ampia da permettere agli studenti di avere lo spazio necessario per stare in piedi e muovere le braccia liberamente per dirigere. 4. Per evitare confusione quando insegni gli schemi di direzione, dirigi dando le spalle agli studenti. In questo modo le braccia degli studenti si muoveranno nella stessa direzione del tuo. 5. Incoraggia gli studenti a cantare le parole degli inni mentre dirigono. Cantare mentre si dirige è una buona abitudine da prendere. 6. Il più spesso possibile fai che ogni studente diriga di fronte alla classe come se essa fosse una congregazione che canta.
7. Quando è possibile lascia che gli studenti si esercitino con musica suonata dal pianista o da uno stereo. Quando impieghi un pianista, puoi fermare la musica e cominciare da capo senza perdere tempo a cercare di trovare il punto giusto sulla registrazione. Se il pianista è disponibile, assicurati che gli studenti si esercitino a dirigere gli inni cominciando con una introduzione. Nel corso per direttori di coro sul CD invece di una introduzione viene data una misura intera di battiti ritmici prima della misura d’inizio dell’inno. 8. Per fare miglior uso del tempo durante gli esercizi di pratica in classe, dividi gli studenti a due a due. Ogni studente di fronte a un compagno, eseguirà il nuovo esercizio. I compagni servono per superare le difficoltà e correggere le esecuzioni. Puoi usare questi brevi periodi di esercizio con un compagno ogni volta che insegni una nuova tecnica. 9. Aiuta gli studenti a sentire l’atmosfera degli inni. Metti in evidenza che per diventare veramente efficaci come direttori, essi non si devono limitare a imparare gli schemi di direzione; devono anche capire e sentire il messaggio di ogni inno che dirigono.
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CORSO BASE DI MUSICA SCHEMA DI LEZIONE
CORSO BASE DI MUSICA SCHEMA DI LEZIONE
Data in cui sarà tenuta: ____________________
Data in cui sarà tenuta: ____________________
❑ Direzione ❑ Tastiera Lezione: _____ Pagine da insegnare: _________
❑ Direzione ❑ Tastiera Lezione: _____ Pagine da insegnare: _________
A. __________________________________________________ __________________________________________________ B. __________________________________________________ __________________________________________________ C. __________________________________________________ __________________________________________________ D. __________________________________________________ __________________________________________________ E. __________________________________________________ __________________________________________________ F. __________________________________________________ __________________________________________________ G. __________________________________________________ __________________________________________________
A. __________________________________________________ __________________________________________________ B. __________________________________________________ __________________________________________________ C. __________________________________________________ __________________________________________________ D. __________________________________________________ __________________________________________________ E. __________________________________________________ __________________________________________________ F. __________________________________________________ __________________________________________________ G. __________________________________________________ __________________________________________________
Attività speciali:
Attività speciali:
Illustrazioni e altro materiale necessario:
Illustrazioni e altro materiale necessario:
Esercizi assegnati per casa:
Esercizi assegnati per casa:
ISTRUZIONI PER I DIRETTORI DI CORO Questa sezione presenta informazioni sulla direzione ed esercizi per i direttori di coro. Contiene informazioni su (1) tecniche avanzate di direzione, (2) scelta della musica adatta, (3) come fare arrangiamenti di inni semplici, (4) come insegnare la musica a un coro e tenere prove efficienti, (5) i principi del bel canto, e (6) come esibirsi con successo.
Tecniche per dirigere un coro Sia che tu diriga una congregazione o un coro, i tuoi compiti fondamentali sono sempre gli stessi: far cantare i cantanti assieme e aiutarli a interpretare la musica. Un coro deve cantare con maggiore abilità artistica di una congregazione, perciò devi usare delle tecniche di direzione più avanzate rispetto a quelle necessarie per dirigere una congregazione. Le tecniche di cui necessiti per dirigere con successo un coro sono: 1. Efficaci movimenti preparatori. 2. Significative espressioni del viso. 3. Dirigere con il braccio sinistro. 4. Saper quando devi usare la bacchetta.
Usando queste tecniche, puoi dirigere una varietà di tempi, dinamiche e stili musicali. Il coro può rispondere ai tuoi segnali cantando con maggior sentimento e rendendo la musica più significativa per gli ascoltatori.
IL MOVIMENTO PREPARATORIO Il movimento preparatorio e i movimenti che lo precedono immediatamente fanno iniziare la musica con un attacco ben riuscito. Mentre prendi posto davanti al coro e alzi il braccio per dirigere, assicurati che ogni componente del coro e l’accompagnatore siano pronti per iniziare. Durante questo breve momento, senti il ritmo e l’andamento della musica. Senti il movimento nel tempo adatto oppure conta una misura di movimenti in silenzio. Quando tutto è pronto, dirigi il movimento preparatorio. Fai in modo che questo movimento rispecchi le tue intenzioni riguardo alla musica, la dinamica e l’emozione. Se la musica è lenta e solenne, il movimento preparatorio deve essere lento e produrre un sentimento di solennità. Se la musica è gioiosa e vigorosa, il movimento preparatorio deve mostrare questo stato d’animo e andamento. Il coro può allora rispondere fin dalla prima nota, cantando con quell’espressione musicale che tu desideri.
ESPRESSIONE DEL VISO E CONTATTO DEGLI OCCHI L’espressione del viso e il contatto degli occhi sono due dei tuoi strumenti più importanti. Usali costantemente. Per fare questo devi conoscere la musica abbastanza bene da non guardarla per la maggior parte del tempo. Usa gli occhi e il viso per dire al coro quale espressione desideri che essi mettano nella musica. Prima che la musica inizi, dai con lo sguardo un segnale di attenzione e di incoraggiamento. Quando la musica finisce, mostra una espressione di apprezzamento e di approvazione.
COME USARE IL BRACCIO E LA MANO SINISTRA Il braccio e la mano sinistra sono degli strumenti molto importanti per la direzione di un coro. Seguono alcuni modi di usarli: 1. Usa tutte e due le braccia per eseguire il movimento preparatorio e il movimento in battere. Continua a dirigere con tutte e due le braccia per una misura intera e più, facendo in modo che il braccio sinistro rispecchi quello destro. Poi lascia cadere il braccio sinistro sul fianco.
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2. Usa tutte e due le braccia per le chiusure e per rispecchiare lo schema di movimento allo scopo di dare enfasi (specialmente quando rallenti o acceleri il movimento). 3. Usa il braccio e la mano sinistra per chiarire lo stile, l’andamento o il fraseggio. 4. A volte una o più voci cantano una parte diversa da quella che sta cantando il resto del coro. Usa la mano sinistra per inviare istruzioni al coro, mentre il braccio
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destro conduce il movimento. Questi segnali delle mani sono elencati sotto “Tecniche di direzione corale” a pag. 75. Usando il braccio e la mano sinistra puoi migliorare la comunicazione con il coro; ma non farne un uso eccessivo. Quando devi dirigere solo il movimento usa il braccio destro, lasciando riposare il braccio sinistro lungo il fianco.
COME USARE LA BACCHETTA Se stai dirigendo un coro numeroso, la bacchetta aiuta i cantanti a vedere cosa stai facendo e a cantare insieme. Ma la bacchetta non può esprimere quello che può la mano nell’interpretare la musica, e non è molto utile con i cori più piccoli.
Tecniche di direzione corale Caratteristica musicale
Tecnica di direzione
Caratteristica musicale
Tecnica di direzione
Forte (o f )
Usa un ampio schema di movimento, tenendo le braccia lontane dal corpo. Tieni il palmo sinistro in alto, oppure con il braccio sinistro rispecchia lo schema di movimento per dare enfasi.
Solenne, riverente, o legato
Usa uno schema di movimento scorrevole e arrotondato, con rimbalzi leggeri sul movimento.
Brillante, gioioso o staccato
Usa uno schema di movimento animato e angolare, con rimbalzi netti sul movimento.
Un’unica linea vocale è più importante delle altre
Usa la mano sinistra per dare il segnale con il palmo in alto al gruppo vocale più importante, palmo in basso per gli altri gruppi.
Una parte del coro canta mentre l’altra sta in silenzio
Mettiti di fronte al gruppo che deve cantare.
Parte del coro fa la chiusura mentre l’altra parte continua a cantare
Prima della chiusura guarda il gruppo che deve chiudere. Dai il segnale di chiusura con la mano sinistra (la mano destra continua lo schema dei movimenti) e poi mettiti di fronte al gruppo che deve continuare a cantare.
La parte del coro che sta in silenzio si unisce alla parte che canta
Prima guarda i cantanti che devono cominciare a cantare; poi fai il movimento preparatorio con la mano sinistra e introducili. Rispecchia lo schema di movimento con la mano sinistra per una misura o più.
Parte del coro mantiene una nota, mentre l’altra parte canta altre note
Tieni la mano sinistra, col palmo in alto, in direzione del gruppo che sta mantenendo la nota. Continua lo schema di movimento con la mano destra.
Piano (o p)
Usa uno schema di movimento piccolo, con le braccia vicine al corpo. Tieni il palmo sinistro in basso.
Allegro
Usa uno schema di movimento veloce, con movimenti chiari e distinti rimbalzi sui movimenti.
Andante
Usa uno schema di movimento lento, con movimenti aggraziati e leggeri rimbalzi sui movimenti.
Crescendo (o cresc.)
Usa uno schema di movimento che aumenti di dimensione. Tieni il palmo sinistro in alto e spingilo in su, muovendo le braccia distanti dal corpo.
Diminuendo (o dim.)
Usa uno schema di movimento che diminuisca di dimensione. Tieni il palmo sinistro in basso e spingilo in giù, muovendo le braccia più vicine al corpo.
Accelerando (o accel.)
Rendi lo schema di movimento più veloce, con movimenti che diventino più netti e il tempo più pronunciato.
Rallentando (ritardando o rit.)
Rendi lo schema di movimento più lento, con movimenti che diventino più aggraziati e il tempo meno pronunciato.
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Come scegliere la musica adatta Scegliere la musica adatta significa scegliere la musica che è adatta all’occasione e adatta al coro.
MUSICA ADATTA ALL’OCCASIONE La maggior parte delle esecuzioni corali verranno fatte durante le riunioni sacramentali, ma ci sono anche altre occasioni in cui a un coro può esser chiesto di esibirsi, quindi avrà bisogno di cantare musica adatta all’occasione.
Riunione sacramentale La musica della riunione sacramentale deve accentuare la sacra natura della riunione. Di regola la musica della riunione sacramentale è rappresentata dai nostri inni dei Santi degli Ultimi Giorni. Quando adoperi altra musica, scegli un testo con un idoneo messaggio del Vangelo e musica che abbia un significato religioso piuttosto che uno stile mondano e popolare. E’ meglio che i pezzi siano brevi e non complicati. Coordinandoti con il presidente della musica e il vescovato, puoi scegliere musica che si adatti al tema della riunione o al messaggio degli oratori.
Altre occasioni Può anche essere chiesta a un coro di cantare alla conferenza del palo, serate al caminetto, funerali, serate dei talenti o altre attività e feste della comunità. Considera la
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stagione dell’anno, il tema o lo scopo della riunione, o la festività e potrai scegliere la musica migliore. Le conferenze di palo e i funerali avranno la stessa natura sacra e spirituale che hanno le riunioni sacramentali. Le serate al caminetto possono ugualmente avere um argomento sacro, ma possono anche riguardare soggetti stagionali. Attività e feste della comunità possono dare al coro l’occasione di esibirsi in selezioni di musica popolare (assicurati che sia conforme agli standard della Chiesa).
MUSICA ADATTA AL CORO Considera i seguenti punti quando scegli la musica per il coro.
Dimensione del coro Per un coro piccolo (da otto o dodici esecutori) o per un coro di bambini la musica scritta all’unisono o a due voci può essere la migliore. Per i cori più grandi scegli musica all’unisono, a due, a tre o quattro voci. Se il coro è piccolo, evita la musica che necessita di un volume pieno, alto e consistente per essere efficace. Non usare il Coro del Tabernacolo Mormone come esempio per scegliere la musica. La musica destinata a cori grandi e ben addestrati difficilmente può essere eseguita bene dalla maggior parte dei cori di
rione. Puoi incrementare un piccolo coro di adulti facendo occasionalmente cantare con loro un gruppo di bambini o di giovani.
Capacità dei cantanti Tieni conto delle capacità dei cantanti del tuo coro. Evita musica con note troppo alte o basse perchè le possano cantare agevolmente. Stai attento a non scegliere musica con note dal movimento veloce, ritmi difficili o linee musicali con molti intervalli larghi fra le note. Dovrai anche evitare armonie insolite e contrappunto (musica formata da parti vocali che si svolgono indipendentemente l’una dall’altra).
Voci miste Tieni conto del numero di cantanti che hai per ogni parte vocale. Se hai un piccolo numero di uomini, indeboliresti il volume delle loro voci dividendoli in parti di basso e di tenore; sarà meglio scegliere o arrangiare musica che unisca le voci maschili in una sola parte, di solito la parte del basso.
La varietà Scegli musica che porti varietà nelle prove e nelle esecuzioni del coro. Inni solenni, temi religiosi gioiosi, musiche per occasioni speciali, musiche stagionali, temi patriottici e canzoni che ispirino hanno tutte posto nel repertorio di un coro. I componenti del coro saranno più fedeli ed entusiasti se piacerà loro quello che canteranno.
Frequenza delle prove e delle esibizioni del coro Scegli musica che il coro possa imparare nel tempo a disposizione per le prove. Se il coro si esibisce spesso, scegli musica facile da imparare. Se scegli musica più complicata, assicurati di provarla molte settimane prima di eseguirla. Se scegli musica che il coro può imparare nel tempo a disposizione per le prove, i cantanti saranno abbastanza sicuri da poter aggiungere spirito e sentimento alla loro esecuzione.
Abilità dell’accompagnatore Assicurati che il tuo accompagnatore sia in grado di suonare la musica che scegli. Concedi tempo in abbondanza all’accompagnatore per imparare la musica prima delle prove.
Come conferire varietà al canto degli inni La maggior parte della musica cantata da un coro è quella costituita da inni cantati come appaiono nell’innario. Tuttavia a volte, variando il modo in cui un inno è cantato, accresce l’interesse sia di chi ascolta che di chi canta e si può rendere l’inno più espressivo. Seguono alcuni modi di variare il canto degli inni: 1. Cantare all’unisono o in due parti. Molti inni hanno un suono elegante quando vengono cantati all’unisono da uomini, donne o da tutti insieme. Altri inni risultano cantati meglio con la combinazione a due parti usando le parti del soprano e del contralto. Donne e uomini possono cantare tutte e due le parti, oppure gli uomini possono cantare la melodia e le donne, la parte dei contralti. 2. Cambiare l’arrangiamento delle voci da SCTB (Soprano, contralto, tenore, basso) a quello con tutti uomini (TTBB) o a quello con tutte donne (SSC o SSCC). Quando cambi le voci da SCTB a TTBB, usa le stesse note e assegna ai bassi la parte del basso, ai baritoni la melodia (di un ottava più bassa), ai secondi tenori la parte del tenore e ai primi tenori la parte del contralto (all’attuale altezza piuttosto che a un’ottava più bassa): Cambia SCTB in SSC assegnando ai primi soprani la parte del soprano, ai secondi soprani la parte del contralto e ai contralti la parte del tenore. Per SSCC, alza la parte del basso di un’ottava per i secondi contralti. 3. Usa l’assolo o un gruppo di voci (a) nella melodia con l’accompagnamento del piano
o dell’organo , (b) con le parti delle voci a coro muto, o (c) senza accompagnamento. 4. Fai un coro di bambini o di giovani che canti con un coro di adulti, o che canti uno o più versi da solo. 5. Forma un quartetto (un cantante da ogni gruppo o tutti uomini o tutte donne) che canti un verso. 6. Fai che la congregazione si unisca al canto dell’ultimo verso dell’inno. 7. Fai suonare a un violino o flauto un verso a parte, con il canto del coro muto, oppure che suoni la parte del discanto mentre il coro canta. 8. Varia le dinamiche, cantando un verso più forte o più piano degli altri. 9. Varia il tempo, cantando un verso leggermente più veloce o più lento degli altri. 10. Usa un accompagnamento apposta preparato per il piano o l’organo, mentre i cantanti cantano la melodia all’unisono. 11. Canta un verso (generalmente l’ultimo) in una tonalità diversa spostandolo sopra di mezzo tono o di un tono intero. 12. Metti insieme questi suggerimenti: per esempio, fai cantare al coro il verso uno all’unisono e il verso due a SCTB; nel verso tre fai cantare ai soprani la prima frase, i contralti si uniscono alla seconda, i tenori alla terza e i bassi all’ultima; fai cantare al solista il verso quattro, e poi ai SCTB di nuovo il verso cinque.
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Prima delle prove Prima delle prove ti devi preparare, programmare le prove, e preparare il luogo delle prove.
PREPARA TE STESSO Per prepararti studia a fondo la musica. Decidi come interpretare la musica e fai dei segni con il lapis per aiutarti a insegnare e a dirigere. Devi imparare abbastanza bene la musica affinchè tu possa guardare i membri del coro mentre dirigi. I seguenti punti ti aiuteranno a prepararti: 1. Leggi il testo ad alta voce per capire il suo messaggio con il relativo andamento ed espressività. 2. Esamina la musica, notando l’indicazione del tempo, l’indicazione di andamento (quanto veloce o lento deve essere), l’indicazone della dinamica (quanto forte o piano deve essere suonato) e qualsiasi altra indicazione d’espressione. Potrai cerchiarle o sottolinearle. 3. Esamina la musica di nuovo, pronunciando le parole a ritmo mentre dirigi o batti un movimento costante. 4. Impara la linea melodica e cantala mentre dirigi, seguendo il tempo e le dinamiche indicate nella musica. Cerca di sentire lo stile e l’andamento della musica. Quando aggiungi sentimento alla musica, non enfatizzare troppo nessun aspetto. Mantieni semplice la tua interpretazione.
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5. Abbi una buona conoscenza di ogni parte vocale, cerchiando qualsiasi ritmo o nota che può essere difficile. I passaggi difficili avranno bisogno di una speciale attenzione durante le prove. 6. Trova i punti della musica dove una linea vocale inizia e termina indipendentemente dalle altre o dove una linea diventa più importante delle altre. Segna questi punti nella musica in modo da poterli segnalare ai cantanti al momento opportuno. 7. Esercitati a dirigere la musica dall’inizio alla fine, usando una buona tecnica e gesti espressivi. Immagina il coro davanti a te, visualizzando dove sarà posizionata ogni sezione dei cantanti. Esercitati stando di fronte o gestualizzando in direzione della sezione che avrà bisogno del tuo attacco. Dirigere di fronte allo specchio può aiutarti a migliorare la tua tecnica. 8. Ti puoi incontrare con l’accompagnatore prima delle prove per discutere la vostra interpretazione della musica e per esercitarti a dirigere con l’accompagnamento.
PROGRAMMA LE PROVE Per usare efficacemente il tempo delle prove devi fare un programma. Guarda il calendario delle esecuzioni del coro e decidi quali brani del coro hanno bisogno di essere provati. Scrivi i titoli e i numeri delle pagine dei pezzi e quanto
tempo sarà necessario per provarli uno per uno. Dì al tuo accompagnatore cosa hai programmato di fare. A volte i pezzi avranno bisogno di più tempo di quello che hai programmato. Sii abbastanza flessibile, per far sì che le prove vadano incontro ai bisogni del coro.
PREPARA IL LUOGO DELLE PROVE Accordati con i tuoi dirigenti del sacerdozio abbastanza in anticipo per stabilire il tempo e il luogo delle prove. Fai in modo che i membri del coro siano a conoscenza di ciò che riguarda le prove. Poi assicurati che sia accessibile il locale e disponibile nel tempo fissato per le prove. Assegna le posizioni in modo che ogni membro del coro possa vederti e sentire il piano o l’organo. Di solito i soprani sono posti alla tua sinistra quando stai di fronte al coro e sono vicini ai bassi; i contralti di solito sono vicini ai tenori; ma qualsiasi disposizione che sia efficace per il tuo coro è accettabile. Arriva in anticipo per predisporre ogni cosa, disponi la musica sul leggio e saluta i coristi mentre arrivano.
La prova Le prove non hanno soltanto la finalità di prepararvi per i concerti; esse aiutano anche i membri del coro a sviluppare il senso di unità e di amicizia così importante per un coro di successo. Quando la prova è positiva e piacevole, i coristi partecipano fedelmente. Dato che persone che fanno parte della Chiesa e fedeli meno attivi possono essere invitati a cantare, le prove del coro possono divenire un’occasione per fare amicizia e per imparare. Un coro adempie al suo scopo quando ogni corista compie un progresso personale cantando nel coro. Puoi far sì che questo accada grazie a prove efficaci e piacevoli.
L’ORDINE DEL GIORNO DELLE PROVE I seguenti punti compongono un tipico ordine del giorno della prova di un coro di rione: 1. Preghiera di apertura (assegnata dal presidente del coro) 2. Annunci dati dal presidente del coro 3. Presentazione di nuovi coristi da parte del presidente del coro 4. Altri affari riguardanti il coro. 5. Il tempo dedicato alla prova, che di solito comprende: a. Un piccolo periodo di tempo per scaldare le voci mediante esercizi vocali di riscaldamento, un inno conosciuto oppure un’altro brano
b. c. d. e.
di musica semplice (per esempio, “Bisogno ho di Te”) (Inni, No. 59) o “Sia lode a Dio” (Inni, No. 153). Arie musicali più difficili o altri brani impegnativi. Musica nuova. Altra musica in cui il coro ha bisogno di esercitarsi. Un brano che il coro sa eseguire bene.
COME PROVARE UN NUOVO BRANO MUSICALE Qui di seguito sono suggeriti alcuni punti per provare un nuovo brano musicale. Tutti questi punti non devono essere svolti in una sola prova; il procedimento può essere esteso e sviluppato in diverse settimane.
Da’ una scorsa generale alla musica Una lettura generale della musica dà ai membri del coro una idea e un senso generale di quella che sarà l’esecuzione musicale. Leggi, oppure lascia che qualcuno del coro legga il testo ad alta voce e ne esponga brevemente il messaggio. Successivamente fai che il coro canti o accenni a bocca chiusa il motivo dell’intero brano. Poi spiega brevemente gli aspetti caratteristici, gli elementi interessanti, l’andamento e lo stile della musica.
Insegna le note Il modo migliore per insegnare le note consiste nel dividere i cantanti in gruppi vocali (soprano, contralto, tenore, basso) e fare le prove a gruppi. Le prove divise per gruppi fanno risparmiare tempo e tengono i cantanti occupati a imparare le loro parti, invece di dover aspettare il loro turno per esercitarsi. Sebbene sia meglio mandare ogni gruppo in stanze separate, potrebbe essere più pratico dividere il coro in due gruppi, uomini e donne. Un assistente del direttore del coro può aiutare i gruppi separati. Se non è possibile suddividere il coro, lavora con ogni sezione di cantanti a turno, mentre gli altri sussurrano la melodia delle loro note. Le seguenti indicazioni hanno lo scopo di aiutarti ad insegnare la nuova musica al coro: 1. Dividi il brano in piccole parti e insegnale un poco per volta. Per dividere il brano cerca i punti dove avvengono interruzioni naturali, oppure dividi il pezzo in brani di una o due pagine. 2. Per ogni brano musicale prendi ogni gruppo vocale e fagli esaminare la sua parte mentre le note vengono suonate sul piano o sull’organo. I cantanti possono essere in grado di ascoltare meglio le loro note se l’accompagnatore le suona in ottave. I cantanti possono sussurrare la melodia o cantare “a” mentre imparano le note.
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3. Insegna i ritmi difficoltosi facendo battere le mani o facendo dire le parole col ritmo giusto. 4. Insegna le parti difficili cantandole o suonandole mentre il coro ascolta. Poi fai ripetere ai cantanti quello che ascoltano. Prova a far cantare un passaggio difficile cinque o sei volte di seguito, oppure molto lentamente. 5. Mentre un gruppo impara le proprie note, fai in modo che gli altri gruppi studino le loro o le sussurrino in coro muto per sentire se sono in armonia con il resto del coro. 6. Mentre i cantanti imparano le note, fai suonare all’accompagnatore le sole linee vocali piuttosto che l’intero accompagnamento. Per scoprire se i cantanti conoscono bene le proprie note, falli cantare senza il piano o l’organo. 7. Quando ogni gruppo vocale è in grado di cantare il brano musicale, unisci due gruppi insieme (i bassi e i tenori oppure i soprani e i contralti). Aggiungi il terzo gruppo e poi il quarto. Ascolta per scoprire le note sbagliate o altre difficoltà, correggi e vai avanti con il successivo brano musicale.
Riunisci i gruppi vocali Quando ogni gruppo vocale conosce la propria parte, metti tutti gli elementi insieme. Dirigi il coro per tutto il pezzo, ascoltando sempre attentamente per scoprire se ci sono difficoltà. Dai disposizioni ai cantanti riguardo al tempo, alle dinamiche e all’interpretazione.
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Dedica la maggior parte del tempo a provare quelle parti della musica che hanno bisogno di attenzione. Questo è il momento giusto per prestare attenzione ai dettagli della musica, assicurandosi che gli aspetti tecnici siano corretti ed eseguiti nel modo giusto.
Perfeziona l’esecuzione Quando gli aspetti tecnici sono corretti, perfeziona l’esecuzione concentrandoti sulla fusione armonica dei gruppi vocali e sull’interpretazione. Ciò aggiungerà raffinatezza artistica ed espressione musicale all’esibizione del coro.
Fai un ripasso Prima di concludere la prova durante la quale il coro ha imparato una nuova canzone, fai che il coro canti la canzone un’ultima volta. Poi ripassa il nuovo brano durante ogni prova del coro fino al momento in cui dovrà essere eseguito, perché ci sarà bisogno di reimparare qualcosa.
ISTRUZIONI PER LA BUONA RIUSCITA DELLE PROVE 1. Ripeti soltanto se è necessario un miglioramento; assicurati che i membri del coro comprendano lo scopo delle ripetizioni. Invece di fare esercizio sull’intero brano dedicati a migliorare i passaggi difficili. 2. Procedi velocemente con la prova. Parlate il meno possibile, cantate molto e non perdete tempo.
3. Quando provate una musica nuova, non fermare il coro troppo spesso. Le continue interruzioni esasperano i membri del coro e portano via tempo agli esercizi. Piuttosto che interrompere a ogni difficoltà, dai istruzioni ai membri del coro mentre cantano. Correggiamo uno o due difetti e lascia gli altri per il futuro. Per esempio, se decidi di perfezionare l’intonazione, ignora gli errori di pronuncia, di respirazione, o di dinamica. Tieni a mente che alcuni difetti si correggono da soli ripetendo il canto del brano. 4. Impartisci istruzioni brevi e spiega la difficoltà con esattezza. Quando interrompi il coro, spiega qual è la difficoltà, come risolverla, da dove si deve riprendere a cantare; poi fai che l’accompagnatore suoni la nota di inizio di ogni brano. 5. Impara a dare istruzioni riferendoti a pagina, linea, e numero della misura (“I contralti, per favore, cantino cominciando da pagina due, terzo rigo, seconda misura”). Adopera sempre termini musicali che il coro sia in grado di capire. 6. Incoraggia i membri del coro a chiederti aiuto quando ne hanno bisogno. 7. Sii entusiasta nel lodare il coro e positivo quando indichi gli errori. Complimentati spesso con i cantanti e fai in modo che sappiano che apprezzi il loro lavoro. Usa tatto quando parli dei difetti; fai una critica generale piuttosto che criticare
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una persona. Lavora a fondo con il coro, ma divertiti anche. Come dirigente sviluppa quelle qualità positive che faranno desiderare ai coristi di fare del loro meglio per te. Di solito non dovrai cantare con il gruppo. Accenna le parole senza fare rumore durante le prove e le esibizioni e ascolta il coro. Di tanto in tanto prepara i coristi per le esibizioni facendoli stare in piedi durante le prove. Evita fatica e sforzi vocali facendo una piccola pausa a metà prova. Gli annunci potranno essere fatti durante questa pausa. Stabilisci e segui un regolare programma di prove. Mantenere lo stesso programma per tutto l’anno è importante per la stabilità del coro. Anche se i coristi possono prendersi individualmente una vacanza, il coro non deve farlo. Stabilisci una linea di condotta per le presenze del coro. I coristi devono sempre chiedere il permesso e giustificarsi quando non possono partecipare, e soltanto i coristi che partecipano a un numero sufficiente di prove possono aspettarsi di cantare alle esibizioni. Spiega queste linee di condotta anticipatamente per evitare malintesi.
Principi del bel canto Per cantare bene è necessario che siano corrette: posizione del corpo, respirazione, intonazione, fusione equilibrio e dizione. Ogni direttore di coro deve insegnare questi principi e ricordarli continuamente ai loro coristi. Quando un corista migliora, tutto il coro migliora.
POSIZIONE DEL CORPO La posizione corretta per cantare è quella in piedi, con i piedi leggermente divaricati, la schiena comodamente dritta e la testa tenuta eretta in modo naturale. Le spalle sono tenute indietro e basse, il petto e la cassa toracica sono tenuti alti. I coristi devono tenere in alto la musica, con le braccia lontane dal corpo, così possono vedere il direttore appena sopra lo spartito. I coristi devono stare in piedi senza rigidità o tensione, con il corpo ben pronto in posizione corretta ma rilassato; se stanno seduti, devono sedersi in modo eretto e lontani dallo schienale della sedia. Quando dirigi, tieni il corpo nella giusta posizione come esempio da ricordare al coro.
RESPIRAZIONE Una corretta respirazione è indispensabile per cantare bene; essa aiuta i cantanti a sviluppare una bella qualità timbrica, a sostenere le frasi musicali e a cantare costantemente in modo intonato. Quando i cantanti prendono fiato devono aprire la gola e inspirare profondamente
riempiendo i polmoni completamente. Mentre cantano, devono far sì che i muscoli addominali sostengano e controllino la fuoruscita dell’aria. Non dovrebbe mai esserci rigidità nella gola; una gola aperta è essenziale per avere un’intonazione libera e rilassata. Come direttore del coro tu decidi quando il coro deve prendere fiato—di regola fra una frase e l’altra, in prossimità di una virgola o di un periodo musicale—e i coristi devono prendere fiato contemporaneamente. Nei passaggi più lunghi devono distribuire e suddividere la respirazione in modo da non interrompere la fuoruscita dell’aria spezzando le frasi musicali. I coristi dovranno segnare il loro spartito con una matita nei punti in cui devono prendere fiato.
QUALITÀ TIMBRICA Una delle caratteristiche della voce, è il timbro. Quando la voce ha una scarsa qualità timbrica, il suono risulta debole e affannato, con una qualità di suono nasale oppure instabile. Una buona qualità timbrica risulta risonante, ricca e precisa. Questi sono alcuni metodi per sviluppare una buona qualità di suono: 1. Canta con la gola aperta e rilassata. Pensa ad usare l’energia del corpo per cantare e considera la gola solamente come un tubo aperto.
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2. Sostieni il fiato tenendo fermo il diaframma. Questo elimina sprechi di aria che creano un suono affannato. 3. Mantieni il suono vigoroso e fermo, anche quando canti piano. 4. Non pensare al timbro vocale come se provenisse dal petto e dalla gola; pensa ad esso come se provenisse dalla sommità della testa. Cerca di concentrarlo in quel punto per ottenere un suono ricco e risonante. 5. Cerca di affinare e controllare il suono delle vocali. Tutti i cantanti devono intonare i suoni delle vocali allo stesso modo.
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INTONAZIONE, INSIEME ED EQUILIBRIO Quando un coro è ben fuso e intonato, nessuna voce individuale prevale, ma c’è un suono corale unificato. Quando un coro è ben equilibrato, nessun gruppo di voci prevale sugli altri. I seguenti sono alcuni modi per raggiungere un buon insieme ed equilibrio: 1. Chiedi a ogni corista di ascoltare attentamente coloro che gli sono accanto, cercando di eguagliare il suono che sente. 2. Insisti nel far pronunciare uniformemente le parole, le vocali e il legato (vedi pag. 90). 3. Assicurati che ogni gruppo vocale sia udito chiaramente e nel giusto rapporto con gli altri. Per esempio, i contralti non
devono cantare più forte degli altri cantanti a meno che la loro parte abbia più importanza nella musica. La melodia è molto più importante e deve essere udita sempre chiaramente. 4. Nota in che modo la grandezza di ogni gruppo vocale influisce sull’equilibrio del coro. Se ci sono solo alcune voci di basso, esse sicuramente avranno bisogno di cantare più forte per creare un volume di suono equilibrato.
DIZIONE Quando i coristi hanno una buona dizione, pronunciano chiaramente le parole che cantano. Una buona dizione è indispensabile perchè il pubblico possa sentire le parole e capire il messaggio.
L’esibizione Il coro spende la maggior parte delle energie e del tempo per le prove, ma la sua ragione d’essere è il concerto. I migliori cori si esercitano e si esibiscono regolarmente. Prove settimanali e almeno due esibizioni al mese sono suggerite per i cori di rione. Una esibizione a ogni riunione sacramentale sarebbe ancora meglio. Sforzati sempre di raggiungere l’eccellenza musicale e la spiritualità. Anche con un talento limitato il coro può essere ben equilibrato, ben fuso e in armonia. Se ogni cantante si concentra sul compito di adorare il Signore e di ispirare gli ascoltatori, il coro può accrescere la spiritualità delle riunioni sacramentali. Seguono alcune indicazioni per la buona riuscita delle esibizioni: 1. Tieni una breve sessione di riscaldamento delle voci prima dell’esibizione. Se ciò non è possibile, fai in modo che il coro canti una musica di preludio per la riunione. Questa servirà a riscaldare le voci e creerà una atmosfera favorevole al culto.
2. Insisti sull’aspetto: i coristi devono indossare vestiti adatti ed evitare di muoversi e distrarsi mentre cantano. 3. Prima della riunione distribuisci la musica e spiega l’ordine dei numeri musicali. 4. Quando è il momento di esibirsi, tu e l’accompagnatore prendete posto. Fai segno al coro di alzarsi e, dopo il canto, fai di nuovo un segno perchè si siedano contemporaneamente; dopo di che tu e l’accompagnatore ritornate al vostro posto. 5. Ignora gli errori durante le esibizioni. Se viene fatto un grosso errore e i cantanti non possono continuare, ferma la musica, dì al coro da dove deve iniziare e ricomincia di nuovo da quel punto.
Ingredienti per un coro di successo Riassumendo, questi sono i dieci ingredienti per un coro di successo: 1. Prove tenute regolarmente 2. Prove brevi, dove tutti lavorano con impegno 3. Musica piacevole e non troppo difficile da imparare 4. Direttore del coro e accompagnatore entusiasti e ben preparati 5. Serietà e applicazione 6. Sostegno da parte dei dirigenti del sacerdozio 7. Esibizioni tenute regolarmente 8. Miglioramento delle capacità vocali 9. Unità e amicizia fra i componenti del coro 10. Ricompense spirituali e gioia nel servizio
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ISTRUZIONI PER DIRIGERE LA MUSICA DEI BAMBINI
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Dirigere il livello di altezza del suono
Quando i bambini hanno imparato la canzone cantandola con sicurezza, puoi sostituire questo tipo di direzione con schemi di movimento regolari, se lo desideri.
Dirigere indicando se un suono è acuto o grave è il metodo più utile quando insegni una nuova canzone ai bambini. Esso mostra la direzione che prendono le note nella melodia e insegna anche il ritmo della canzone. La migliore posizione della mano per questo tipo di direzione è quella orizzontale, con il palmo rivolto verso il basso. Per dirigere, muovi la mano verso l’alto quando l’altezza del suono ascende, e verso il basso quando invece discende.
Come insegnare la musica Quando le note sono ripetute sulla stessa altezza, tieni la mano allo stesso livello, ma falla rimbalzare in avanti per accentuare il ritmo di ogni nota della melodia.
Di regola la musica per i bambini deve essere scelta dall’Innario dei bambini oppure, in occasioni opportune dall’innario. Quando insegni musica ai bambini, fai le seguenti cose: 1. Impara a memoria parole e musica prima di insegnare la canzone ai bambini. 2. Insegna ai bambini a cantare liberamente con un’intonazione chiara. Evita di farli cantare con voce forte e innaturale. 3. Insegna la nuova musica ai bambini facendo loro ascoltare la melodia per diverse volte prima di farli cantare. 4. Aiuta i bambini a imparare la canzone nel modo più veloce possibile. 5. Mantieni l’interesse dei bambini scegliendo diversi tipi di canzoni. Aiutali a imparare le canzoni facendo loro domande riguardo alle parole e alla musica; talvolta possono essere fatti dei gesti per illustrare i messaggi delle canzoni.
GLOSSARIO DEI TERMINI MUSICALI
Accelerando, accel. Per accelerare il tempo gradualmente. Accento Per accentuare una nota o un accordo suonandolo più forte o appena più lungo.
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>
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Accompagnamento La musica in secondo piano che accompagna la melodia. Il piano o l’organo procurano l’accompagnamento per un assolo del cantante, del gruppo, coro, o della congregazione. Accoppiatori Registri di organo che non producono un suono proprio ma che collegano svariati suoni dell’organo.
Accordo Un gruppo di tre o più note suonate o cantate contemporaneamente. Un accordo spezzato (vedi Arpeggio) è un accordo le cui note vengono suonate una alla volta. Vedi anche Triade.
# ˙˙˙
Allegro Vedi Indicazioni dell’andamento e del tempo. Alterazioni in chiave (Armatura di chiave) I diesis o i bemolli che si trovano fra la chiave e l’indicazione del tempo all’inizio del brano musicale. Le alterazioni in chiave determinano la tonalità del brano.
#3 ß& 4
Alterazione in chiave
Í
Alterazione in chiave
➞
A tempo Per ritornare al tempo originale (del brano) o riprendere la velocità. Questa indicazione generalmente segue la parola rit. (ritardando o gradualmente più lento) o accel. (accelerando, o gradualmente più veloce). Vedere l’ultima linea di “Quando la tempesta s’avvicinerà” (Inni, No. 150). A tempo può anche seguire una parte di musica che ha un’indicazione di tempo più lenta o più veloce rispetto a quella indicata all’inizio del brano. A volte essa è anche indicata come tempo 1.
Accordare Operazione che realizza la giusta intonazione delle corde o degli altri corpi negli strumenti musicali, regolandoli in base al “la” del diapason o corista.
Adagio Vedi Indicazioni dell’andamento e del tempo. Alla breve Per eseguire il tempo di $ più vivacemente e velocemente, considera la minima ( h ) invece della semiminima ( q ) come movimento fondamentale. Conosciuto anche come tempo tagliato o a cappella indicato dal segno C.
C
Allargando Per rallentare la velocità “allargando” il movimento. Allegretto Vedi Indicazioni dell’andamento e del tempo.
# 43 ➞
A cappella Esecuzione di brani corali senza accompagnamento musicale.
?
Alterazioni Segna queste alterazioni musicali delle note come di seguito:
b # n
bemolle: abbassa una nota di mezzo tono. (Semitono) diesis: alza una nota di mezzo tono. bequadro (o naturale): annulla il diesis o il bemolle.
L’effetto delle alterazioni transitorie (che vengono segnate prima della nota e non in chiave) rimane valido attraverso tutto l’arco della misura nella quale esse avvengono anche se sono scritte una volta sola. La stanghetta cancella le alterazioni della misura precedente.
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Altezza La frequenza al secondo delle vibrazioni di un suono in rapporto all’acuto o al grave. Una nota acuta possiede molte più vibrazioni al secondo di una grave. Quando intoni la tua voce a un suono del pianoforte, stai intonando la frequenza del suono, in questo modo noi diciamo che sei “intonato” (o in tono). Se la tua voce è sopra o sotto il tono, sei “stonato” (o fuori tono). Tono, e nota sono a volte usati intercambiabilmente parlando di suono musicale. Andante Vedi Indicazioni dell’andamento e del tempo. Aria musicale Una composizione musicale scritta per i cori. Armonia 1. La combinazione di due o più note musicali cantante o suonate in un accordo. 2. Un’indicazione per cambiare dal canto all’unisono al canto polifonico, come nel sistema quattro di “Io so che vive il Redentor” (Inni, No. 82). Arpeggio Le note musicali di un accordo suonate una alla volta, normalmente cominciando dalla nota più bassa e continuando verso la nota più alta dell’accordo. Chiamato anche accordo spezzato. Basso La linea vocale più bassa nella chiave di basso. Vedi anche Estensioni vocali. Bemolle Vedi Alterazioni.
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Cantare a più voci o parti Eseguire un inno o una canzone con ogni gruppo vocale (normalmente soprano, contralto, tenore, e basso) che canta la sua propria parte o linea musicale. Questo a volte è riferito al canto a quattro voci e produce una melodia piena di armonia risonante. È comune anche il canto a due voci e a tre voci. Vedi anche Parte e Estensioni vocali. Cantata Un lavoro per coro e solisti che consiste in una serie di brani corti. È simile a un oratorio ma è più corto ed è scritto per un numero minore di esecutori e concerti. La cantata è normalmente accompagnata da un organo o un pianoforte, e l’oratorio da una orchestra. Vedere anche Oratorio. Circolo delle quinte Un diagramma che mostra i rapporti fra le tonalità maggiori e le relative alterazioni in chiave. La tonalità di Do maggiore, la quale non ha nessun diesis o bemolle, si trova sulla cima del cerchio. Procedendo in senso orario, avanzando di un intervallo di quinta e aggiungendo un diesis per volta, troviamo le tonalità di Sol, Re, La, Mi, Si, Fa diesis, e Do diesis maggiore. La tonalità di Do diesis maggiore ha un massimo di sette diesis. Cominciando dalla parte in basso del cerchio con la tonalità di Do bemolle maggiore, che ha un massimo di sette bemolli, il cerchio va avanti procedendo in senso orario a intervalli di quinta, eliminando un diesis per volta finchè viene raggiunta di nuovo la tonalità di Do maggiore nella parte alta del cerchio.
Do
( b ) Fa
Sol ( # )
( b b ) Si b
Re( # # )
( b b b )Mib
b ( b b b b )La
La( # # # ) b ( b b b b b ) ( b b b b) ( b b b b b b ) b b
Re
# # ( # # # # # # ) Do
b
b Do b Sol Fa
#
Si ( # #
Mi ( # # ##
##
)
#)
# (# # # # #) In fondo al cerchio delle quinte troviamo un’area dove i diesis e i bemolli si sovrappongono, mostrando che è possibile scrivere alcune scale in due modi. In altre parole, le scale di Fa diesis maggiore e Sol bemolle maggiore hanno le stesse note alterate quando vengono suonate sulla tastiera (vedi anche Toni Enarmonici). Chiave di violino Sul pentagramma viene messo il simbolo chiave di violino. La chiave di violino viene usata per le note acute che vengono di solito suonate dalla mano destra sulla tastiera. Vedi anche Chiave.
&
Chiave di tenore Usata in arrangiamenti di inni per voci maschili. In questo caso le note in chiave di tenore sono suonate o cantate come se fossero note della chiave di violino, ma vengono suonate o cantate un’ottava più bassa.
B Chiave musicale Un simbolo all’inizio del pentagramma che indica le altezze dei suoni (secondo rigo).
&
La chiave di Sol o di violino, si arriccia intorno al Sol sopra il Do centrale.
?
La chiave di Fa oppure chiave di basso si trova centrata sul Fa sotto il Do centrale (quarto rigo).
B
Vedi Chiave di tenore.
Contralto La linea vocale più bassa nella chiave di violino. Vedi anche Estensioni vocali. Corale Canto liturgico della Chiesa Luterana, introdotto in Germania all’inizio del XVI sec. da M. Lutero, e che rappresentò un’importante ruolo storico nello sviluppo della forma del nostro inno moderno. “Qual forte rocca è il Signor” (Inni, No. 38) è un esempio di corale.
Coro Un gruppo di cantanti che usa diversi esecutori per ogni parte vocale e generalmente esegue musica per servizi riligiosi e riunioni della Chiesa (vedi anche Estensioni vocali). Comunemente ci sono cori di uomini, cori di donne e cori misti per uomini e donne. Sono comuni anche cori di giovani e bambini. Corona Una fermata. La nota o la pausa che si trova sotto il segno della corona ( U ) deve essere tenuta un po più a lungo della sua normale durata. L’esecutore o il direttore decidono quanto. Crescendo, cres. Cantare o suonare gradualmente più forte.
Diapason o corista Strumento acustico o elettronico che produce la vibrazione corrispondente al “la” e sulla quale si accordano gli strumenti musicali. Diesis Vedi Alterazioni. Diminuendo, dim. La stessa cosa di decrescendo. Dinamiche I segni di dinamica indicano la sonorità di come deve essere suonato o cantato un brano musicale. I seguenti segni di dinamica sono i più comuni: pp
(pianissimo)
p
(piano)
mp (mezzo piano) Da capo, D.C. Per ripetere il pezzo musicale dall’inizio. D.C. al fine sigifica ripetere il pezzo dall’inizio fino al punto segnato con la scritta fine. Dal segno, D.S. Per ripetere il pezzo musicale dal punto indicato con il segno %. D.S. al fine significa ripetere dal segno % fino al punto segnato con la scritta fine. Decrescendo Cantare o suonare gradualmente più piano.
mf
(mezzo forte)
f
(forte)
ff
(fortissimo)
Direttore Qualcuno che dirige un coro, congregazione, o un gruppo di strumentisti. Il direttore attraverso i movimenti del braccio e della mano, mostra i movimenti, scandisce il tempo, indica le dinamiche e interpreta l’andamento espressivo e il fraseggio. Dolce Cantare o suonare dolcemente e delicatamente.
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(le voci acute delle donne), contralto (le voci gravi delle donne), tenore (le voci acute degli uomini) e basso (le voci gravi degli uomini).
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➞
Doppia stanghetta Due stanghette appena distanziate l’una dall’altra che indicano la fine di una sezione musicale. Quando la stanghetta destra è più spessa e marcata di quella sinistra, essa indica la fine del brano musicale.
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#3 ˙ ? 4 ˙
Duetto Un lavoro musicale per due esecutori, con o senza accompagnamento. Ensemble Dal piccolo al medio gruppo di esecutori, normalmente con non più di uno o due musicisti per parte. Possono anche eseguire con o senza direttore. Espressione Le variazioni di tempo, dinamica, e fraseggio usate per aggiungere significato emotivo o spirituale alla musica. Una esecuzione senza espressione è blanda e può lasciare gli ascoltatori annoiati e non coinvolti. Un buon musicista va al di là del cantare o suonare semplicemente le note per trasmettere all’ascoltatore significati più profondi e espressioni di emozione e spiritualità. Estensioni vocali Le quattro estensioni vocali principali nell’inno e nel canto corale sono: soprano
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➞
Doppio pentagramma La chiave di violino e la chiave di basso collegate da una parentesi graffa. Vedi anche Sistema.
soprano
˙ ˙
œœ
œœ
contralto tenore
˙
œœ
œ œ
œ œ Soprano: Do–Fa
&
œ œ œ
Contralto: Sol–Re
? bœ Tenore: Si b–Fa
? œ Basso: Sol–Re
w h q e x
Semibreve o intero Minima Semiminima Croma Semicroma
Finali Alcuni inni hanno finali diversi per ogni verso.
basso
I pentagrammi che seguono illustrano le estensioni delle note che ogni voce dovrebbe essere in grado di cantare senza troppo sforzo.
&
Figure musicali Simboli di notazione sul rigo musicale che rappresentano suoni musicali e loro durata.
œ
Frase Una serie di note o misure che rappresentano un pensiero musicale. Alla fine della frase, c’è a volte un riposo, una pausa nella musica e una virgola nel testo. Gli inni sono composti da due o più frasi “Un verde colle v’è lontano” (Inni, No. 115) è composto di due frasi di quattro misure ognuna. “Il dì declina” (Inni, No. 101) ha quattro frasi di quattro misure ognuna. Fraseggio Articolazione di un brano musicale in piccole unità (frasi) per renderlo più gradevole. Normalmente una frase ha una crescita gentile e naturale e calo di volume o di intensità. Spesso l’ultima nota di una frase è addolcita, attenuata e leggermente accorciata per permettere un respiro prima che la frase successiva cominci.
Gambo Parte della figura musicale formata da una linea verticale attaccata alla figura. Una figura singola nella parte più alta del pentagramma avrà il gambo che va verso il basso e una singola figura nella parte bassa del pentagramma avrà il gambo che va verso l’alto. Quando una figura possiede due gambi, uno che punta verso l’alto e l’altro che punta verso il basso deve essere cantata da tutte e due le voci. Due o più note possono condividere un gambo quando i loro valori sono uguali.
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£ œ œ œ œœ œ œ £ J Pa - dre mi j £ œ œ œ J
Ibrido Un registro d’organo che ha caratteristiche di più di una famiglia di suoni d’organo. Ictus Il punto in uno schema di direzione dove avviene il movimento. Nello schema di direzione disegnato sull’innario, esso è mostrato da un piccolissimo cerchio in fondo a ogni curva. Un piccolo rimbalzo con il braccio e la mano nell’ictus, rende il movimento chiaro e facile da seguire. (Vedi Inni, pp. 262-263).
œ œ 2
-
4
3
Indicazione Numero di movimenti per battuta del Movimento fondamentale tempo
2 2 2 4 3 4 44 68 98
128
o,
œ
Glissando Nel suonare la tastiera, scivolando da una nota all’altra con il pollice o l’indice e il medio. Grand’organo Nell’organo, una delle due o tre tastiere. Nell’organo a due tastiere, il grand’organo è la tastiera in basso; nell’organo a tre tastiere, è quella centrale. Vedi anche Manuali.
1
1
2
2
1
2 movimenti per battuta minima o un mezzo (h) 2 movimenti per battuta semiminima o un quarto (q) 3 movimenti per battuta semiminima (q) 4 movimenti per battuta semiminima (q) 6 movimenti per battuta croma o un ottavo (e ) 9 movimenti per battuta croma (e ) 12 movimenti per battuta croma (e )
3
Indicazione del tempo Simbolo formato da due numeri, uno sopra l’altro, che si trova all’inizio di un brano musicale e indica la misura ritmica di un brano. Il numero inferiore mostra quale figura è il movimento fondamentale (la figura che ottiene un movimento); il numero superiore indica quanti di questi movimenti fondamentali avvengono all’interno di una misura.
Indicazioni dell’andamento e del tempo Parole che indicano la velocità di un brano musicale. Queste parole sono spesso in italiano e vengono usate nella maggior parte della musica. Seguono le comuni indicazioni di tempo, dalla più lenta alla più veloce. Largo
Allegretto
Lento
Allegro
Adagio
Vivace
Andante
Presto
Moderato
Prestissimo
Inno Testo originariamente scritto in lode a Dio. Questo termine include una vasta varietà di canti sacri.
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w & ww w w ww ww ww ww ww w Unisono 3ª 5ª 7ª 2ª 4ª 6ª Ottava
Quando due note sono scritte una sopra l’altra affinché tutte e due vengano suonate contemporaneamente, si ha un intervallo armonico (vedi l’esempio in alto). Quando una nota è seguita dall’altra, come sotto, esso è chiamato intervallo melodico.
w & w w w w w 3ª
5ª
Ottava
Introduzione Frasi corte o frasi suonate prima che l’inno cominci come preparazione per la congregazione o per il coro. L’introduzione dà la tonalità o l’altezza, il tempo, e l’andamento espressivo dell’inno. Essa ricorda ai cantanti la musica dell’inno. (Vedi “Come usare l’innario”, Inni, pp. 257-258). Legato Suonare o cantare scorrevolmente, collegando le note con uno stile fluente senza interruzioni o spazi.
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Legatura di portamento Una linea curva sopra o sotto due o più note. Collega le note della legatura, suonandole in modo legato. La legatura può anche indicare che una sillaba è cantata su due o più note.
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Legatura di valore Breve linea curva che collega due note della stessa altezza. La prima nota è suonata o cantata e viene tenuta per la durata di tutte e due le note congiunte. œ œ è tenuta per due movimenti; œ ˙ è tenuta per tre.
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Loco Vedi Ottava. Maggiore e minore Due tipi di tonalità, scale, o accordi. Le tonalità maggiori sono basate sulle scale maggiori e normalmente hanno un suono allegro e felice. Le tonalità minori sono basate su scale minori e generalmente hanno un suono più cupo e triste delle scale maggiori. Vedi anche Scala. Manuali Nell’organo, le tastiere suonate dalle mani. Ogni tastiera controlla un certo gruppo di canne. Vedi anche Grand’organo.
Marcato Una linea corta posta sopra o sotto una nota che indica che essa deve essere suonata con enfasi (ma con meno enfasi di quello che il segno d’accento indicherebbe).
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Intervallo La distanza in altezza o spazio fra due toni o note. L’intervallo fra due note della stessa altezza è detto unisono o intervallo di prima. Lo spazio fra una nota e la sua nota vicina è l’intervallo di seconda. Quello fra tre note è chiamato di terza, e così via come è mostrato nel pentagramma sottostante.
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Melodia La successione di note che da al brano musicale la propria melodia. La linea melodica è la linea più prominente della musica. È la linea che canticchi o che ricordi più vividamente. Un’inno ottiene la propria identità dalla sua melodia. Anche se gli accordi e il movimento armonico di un’inno possono essere simili agli altri inni, la sua melodia sarà unica. La melodia di un’inno si trova normalmente nella linea del soprano. Le altre voci (CTB) accompagnano e sono in armonia con la melodia. Metro 1. Il modo in cui i movimenti sono suddivisi entro le misure. Il metro di un pezzo musicale è indicato nell’indicazione di tempo. 2. Il testo di un’inno ha anch’esso un metro, il quale si riferisce al numero delle sillabe in ogni frase. Metronomo Un congegno che mantiene un movimento costante del tempo dai 40 ai 208 battiti al minuto. L’indicazione metronomica è situata all’inizio di ogni inno nell’innario. La figura musicale indica il movimento fondamentale, e i numeri indicano quanti di questi movimenti devono avvenire in un minuto.
Se non hai un metronomo, usa un orologio che indichi i secondi. Un tempo di 60 significherebbe un movimento al secondo. Un tempo di 120 significherebbe due movimenti al secondo. Vedi anche Tempo.
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Mezzo tono Il più piccolo intervallo musicale, che si forma suonando due note adiacenti sulla tatiera.
Minore Vedi Maggiore e minore. Misura o battuta Piccola divisione in un pezzo musicale. Le misure vengono indicate da stanghette e contengono il numero dei movimenti mostrati nella parte superiore dell’indicazione di tempo. Per esempio, ogni misura nel tempo di $ ha quattro movimenti. Misura
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4 œ &4 ˙ œ œ œ œ œ ˙ ˙ Modulazione Una serie di note o accordi che producono una scorrevole transizione armonica da una tonalità all’altra.
Movimento Segna il passare del tempo musicale. Un movimento regolare e costante, come il ticchettio di un orologio, è la base di tutto il ritmo della musica. Vedi anche Movimento fondamentale. Movimento fondamentale (Unità di movimento) La misurazione costante del tempo stabilita da movimenti regolari, i movimenti del braccio di un direttore, il battere del piede oppure il contare ad alta voce o senza essere uditi. Il numero inferiore dell’indicazione di tempo mostra quale tipo di figura rappresenta il movimento fondamentale. Se il numero inferiore è 4, la semiminima rappresenterà il movimento fondamentale. Se il numero è 8, il movimento principale sarà la croma (ottavo). Vedi anche Indicazione del tempo. Movimento in battere Il primo movimento di una misura. È sentito più forte degli altri movimenti, ed è indicato dal direttore con un chiaro movimento in battere del braccio. Movimento in levare L’ultimo movimento della misura, indicato nel dirigere con un movimento del braccio verso l’alto. Inoltre: una o più note alla fine di una misura che fungono da inizio di un inno o di una strofa. (Per ulteriori informazioni vedi pag. 28).
Movimento preparatorio Il movimento che il direttore effettua appena prima del primo movimento di una canzone o inno. Esso indica che l’inno sta cominciando, definisce il tempo e l’andamento espressivo dell’inno, e permette di prendere fiato velocemente prima di iniziare a cantare. Notine comuni Note ripetute in una parte vocale diversa. Per esempio, se i tenori cantano il Do centrale in un accordo e nell’accordo successivo i contralti cantano la stessa nota, essa sarà una nota comune.
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˙ ˙ ˙
Notine (note suggerite) Piccole note negli inni che sono facoltative. Per imparare ad usare queste note vedi “Note d’attacco”, Inni, pag. 264. Oratorio Un lungo lavoro musicale, che consiste nel realizzare una composizione musicale per insiemi vocali, solisti e orchestra. Il Messiah di Handel è un oratorio molto conosciuto.
Movimento parallelo Due linee vocali le cui altezze si muovono nella stessa direzione. Nel movimento contrario esse si muovono in direzioni opposte.
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Ottava Suonare la nota un’ottava più alta o più bassa di quello che è scritto. Il simbolo 8va sopra una nota significa suonare la nota di un’ottava più alta. Lo stesso simbolo sotto una nota significa suonarla un’ottava più bassa. Quando più di una nota è coinvolta, il simbolo di ottava è seguito da una linea di puntini sopra o sotto la nota interessata. Alla fine di un passaggio di ottava a volte compare la parola loco, che vuol dire tornare a suonare le note come sono scritte. 8va
& œ œœœ ?œ œœœ 8va
Ottava Intervallo composto dalla combinazione di un suono con quello successivo più alto o più basso dello stesso nome. Vedi anche Intervallo. Parentesi graffa La parentesi è usata per unire i due pentagrammi musicali in un doppio pentagramma. La graffa indica che queste due chiavi devono essere suonate contemporaneamente.
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Pausa Un simbolo che indica una determinata lunghezza di silenzio. Le pause vengono tenute lo stesso numero di movimenti come le loro rispettive note dello stesso nome.
Ó Œ ‰ ≈
pausa di un intero o di semibreve pausa di una minima o di un mezzo pausa di un quarto o di semiminima pausa di un ottavo o di croma pausa di un sedicesimo o di semicroma
Pedale della sordina Smorza il suono. Pedali Nel pianoforte, premendo il pedale destro si sostengono i suoni, e premendo il pedale sinistro si fa in modo che il piano suoni più dolcemente e delicatamente.
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Pentagramma Cinque linee e quattro spazi che formano un grafico per la notazione musicale.
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Parte Musica per una qualsiasi voce. Alcune volte linea viene usato per significare una linea melodica che una determinata voce canta. Quindi la linea melodica di tenore e la parte di tenore significano la stessa cosa. Vedi anche Cantare a più voci.
∑
Pedaliera Nell’organo, la tastiera suonata con i piedi.
Pentagramma del basso Il pentagramma del basso è indicato con il segno della chiave di basso.
? Il pentagramma del basso è riservato per le note musicali gravi ed è generalmente suonato dalla mano sinistra sulla tastiera. Vedi anche Chiavi. Piede Un termine organistico che designa la misura della lunghezza delle canne o un registro d’organo. È indicato da un numero, seguito da un apostrofo: Per esempio, 8' è lo stesso livello di altezza come nel pianoforte, 16' è un’ottava più bassa, e 4' è un’ottava più alta. Pistoni Bottoni rotondi, normalmente collocati immediatamente sotto i manuali nella tastiera dell’organo che sono usati per effettuare cambiamenti veloci di registro. I pistoni possono essere predisposti con qualsiasi combinazione di registri.
Principale Il registro d’organo che si adatta meglio ad accompagnare il canto della congregazione. È il suono più pieno dell’organo e serve come base per la registrazione dell’organo. Punto di valore Quando una figura ha un punto accanto ad essa, il punto ne aumenta la durata di una metà del valore. In questo modo, nel tempo di $ una semiminima con il punto ( q. ) ottiene il valore di un movimento e mezzo invece di un movimento; una minima con il punto ( h. ) ottiene il valore di 3 movimenti invece di due.
˙.
Quando una figura ha un punto sotto di essa o sopra di essa, la nota è suonata staccata. Vedi anche Staccato.
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Preludio Musica suonata prima dell’inizio di una riunione. Essa deve aiutare a creare dei sentimenti di adorazione e incoraggiare la riverenza e meditazione come preparazione per il servizio o la riunione. Molti brani chiamati “preludi” possono non essere appropriati per l’adorazione. Usare gli inni per la musica di preludio è appropriato ed è incoraggiato, ma se scegli un’altro pezzo di musica, usa buon giudizio nella selezione.
.
œ .
Pot-pourri Un lavoro musicale fatto collegando un gruppo di melodie o inni e suonandoli senza intervallo, come se fosse un unico brano.
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Postludio Musica suonata alla fine di un servizio religioso o di una riunione. La musica deve essere conforme e continuare a mantenere lo Sprito della riunione.
Quartetto Musica a quattro voci (tutti uomini, tutte donne, o misti). Rallentando, rall. Uguale al ritardando. Registrazione Il combinare i registri d’organo per produrre il suono desiderato, o mischiare differenti registri per creare un suono particolare nell’organo. Registri Placchette d’organo o manopole tiranti. Vedi Registro. Registri ad ancia Registri d’organo che imitano gli strumenti a fiato e gli strumenti a ottone di una orchestra. Registri di mutazione Sull’organo, qualsiasi registro (eccetto il ripieno) le cui canne producono suoni diversi dagli intervalli di ottave misurati dai registri principali (registri 8'). Tutti i registri di terze e di quinte e loro ottave sono mutazioni; le manopole tiranti di questi registri sono contrassegnate con frazioni come 2 2/3', 1 3/4', o 1 1/3'.
Registri di organo Leve collocate sia in cima che ai lati della tastiera dell’organo, sono anche chiamate placchette o manopole tiranti. I nomi delle qualità timbriche sono stampati sulle placchette. Azionando i registri, l’aria viene inviata a un certo numero di canne. Registro Un gruppo completo di canne d’organo che producono un tipo di suono particolare. (Gli organi elettronici non hanno canne, ma ricalcano invece i suoni dell’organo a canne). Registro principale Qualsiasi registro di 8' dell’organo. I registri principali devono essere usati quando accompagni il canto della congregazione perchè il livello d’altezza rassomiglia molto di più a quello del pianoforte. Ripieno Registro d’organo che produce una combinazione di due, tre o quattro suoni. I registri o manopole tiranti sono contrassegnati con numeri Romani II, III e IV in aggiunta ai lori nomi regolari. Ritardando, rit. Un rallentando graduale del tempo. Esso può essere usato appropriatamente alla fine dell’introduzione di un’inno o alla chiusura dell’inno.
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Ritmo L’organizzazione dei suoni. Il valore reale delle note raggruppate in combinazioni diverse, produce una varietà infinita di movimenti ritmici nella musica. Quando batti con le mani il valore reale delle note di un’inno, stai battendo il ritmo dell’inno. Ritornello Un segno che indica una ripetizione della musica fra le doppie stanghette, usando il primo e il secondo dei finali se essi esistono. (Se c’è soltanto un segno di ritornello, la musica si ripete dall’inizio del brano musicale.) Se non esistono finali separati, ripeti la sezione musicale una volta per ogni verso del testo all’interno di quella sezione. Se nessun testo è presente, ripeti solo una volta a meno che sia annotato diversamente nella musica. Vedi anche Finali.
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fondamentali di quella tonalità. La scala per la tonalità di Do maggiore è composta dalle note Do, Re, Mi, Fa, Sol, La Si e Do suonate in quest’ordine o all’inverso. È scritto così sul rigo musicale:
œœ & œ œœœœœ Il nome della scala è basato sul nome della prima e dell’ultima nota. Puoi suonare, una scala maggiore in qualsiasi tonalità cominciando da una nota e poi suonando due toni, un semitono, tre toni, e un semitono. Quando segui questo schema, automaticamente suonerai tutti i diesis o bemolli che appartengono alla scala della tonalità interessata.
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Rubato Uno stile musicale libero con variabilità ritmica. Salmo Un canto sacro di lode. I salmi dal libro dei salmi originariamente venivano cantati negli antichi servizi di adorazione invec che letti. Essi hanno esercitato un ruolo importante nello sviluppo storico della musica sacra. Scala Una serie di suoni musicali. Ci sono tre tipi principali di scale: maggiore, minore e cromatica. Ogni tonalità maggiore e minore ha una scala che include tutte e sette le note
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Simboli degli accordi Vedi la sezione cinque nel manuale del Corso di Tastiera. Sistema del rigo musicale Un gruppo di righi musicali che formano una linea musicale attraverso la pagina. “Gesù nacque in umiltà (Inni, No. 117) ha tre righi o linee musicali. “Signore resta qui con me” (Inni, No. 100) ne ha cinque. Solo Un lavoro musicale per un esecutore o per un solo esecutore con accompagnamento. Soprano La linea vocale più alta nella chiave di violino. Vedi anche Estensioni vocali. Staccato Un punto sopra o sotto una nota che indica che essa deve essere suonata corta e staccata. Rilascia il suono velocemente invece di dare alla nota il suo valore completo. L’ultima parte del movimento diventa una pausa, così il tempo non è accelerato.
œ.
œ.
Tono Tono mezzo Tono Tono Tono mezzo tono tono
Le scale minori più comuni sono formate da: un tono, un mezzo tono, due toni, un mezzo tono, un tono e mezzo, e un mezzo tono. Lo schema della scala cromatica è di dodici mezzi toni. Essa include tutte e dodici le note della tastiera e può iniziare da qualsiasi nota. Vedi anche Mezzo tono e Tono intero.
Stanghette Linee verticali che dividono le misure o battute.
stanghetta
misura
stanghetta
misura
misura
Strofa Un gruppo di linee che formano una sezione del testo o della poesia; “Gesù nacque in umiltà” (Inni, No. 117) ha quattro strofe. Strofico La disposizione musicale di un testo nel quale tutte le sue strofe o versi vengono disposti nella stessa musica. Gli inni sono strofici. Tagli addizionali Linee corte che rappresentano linee e spazi sopra o sotto i limiti del pentagramma o rigo musicale.
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I tagli addizionali vengono usati per estendere la chiave di violino sotto il Do centrale e la chiave di basso sopra il Do centrale. Per dare il nome alla nota, conta sopra o sotto la linea del Do centrale, contando ogni linea e spazio. Vedi gli esempi sopra. I tagli addizionali vengono anche usati per estendere in alto la chiave di violino e in basso la chiave di basso.
Tastiera del crescendo Nell’organo, una delle due o tre tastiere. La Tastiera del crescendo sarà quasi sempre la tastiera più in alto. Vedi anche Grand’organo e Manuali. Tempo L’indice di velocità di un brano musicale. Tempo si riferisce alla velocità del movimento fondamentale, non alla velocità di singole note.
Terzina Gruppo di tre note eseguite nel tempo di uno, due, o quattro movimenti. La terzina mostrata qui equivale al valore di una semiminima, cioè un quarto. Per contare questo esempio pronuncia: “uno, due, ti - ti ti, quattro”.
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Il tempo è indicato all’inizio di un brano musicale in due modi: con le parole (vedi Indicazione di tempo) e fissando il numero dei battiti per minuto con l’indicazione di metronomo come q=66–84 (vedi Metronomo).
Tonalità Il centro tonale di un brano musicale. Ogni nome della tonalità ha lo stesso nome della scala su cui è basata.
Le indicazioni metronomiche nell’innario vengono fornite come giuste disposizioni di tempo suggerite per gli inni. I direttori di musica possono scegliere una velocità appropriata basata su questi suggerimenti. Le parole che accompagnano le indicazioni metronomiche aiutano a interpretare le caratteristiche espressive degli inni.
Ogni pezzo di musica tradizionale ha una tonalità che è la base di tutta la sua progressione armonica. Per esempio, un’inno composto nella tonalità di Do maggiore normalmente comincerà e finirà con l’accordo di Do maggiore. Sebbene l’armonia possa allontanarsi dal Do durante l’inno, essa ritornerà sempre all’accordo di Do.
Tempo tagliato Vedi Alla breve.
La tonalità di un’inno può essere determinata in due modi. Il primo è quello di esaminare le alterazioni in chiave. Imparando quanti diesis o bemolli possiede ogni tonalità ti aiuterà a scoprire la tonalità dell’inno. Vedi anche Alterazioni in chiave e Circolo delle quinte.
Tempo 1° (primo) Vedi A tempo. Tenere La stessa cosa come Corona. Tenore La linea vocale più acuta nella chiave di basso. Vedi anche Estensioni vocali.
Il secondo modo di determinare la tonalità dell’inno è quello di guardare l’ultima nota dell’inno nella voce di basso. Se la nota finale è un Do, allora l’inno è probabilmente scritto nella tonalità di Do.
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#
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➞
Toni enermonici Suoni uguali ma che in rapporto alla tonalità, hanno nomi diversi. Re diesis maggiore e Mi bemolle maggiore sono esempi di toni enarmonici. Nella tonalità con i diesis il tono sarà chiamato Re diesis maggiore ma nella tonalità con i bemolli sarà chiamato Mi bemolle maggiore.
Re Mi
b
Tono Suono. Tono Intervallo di 2° maggiore (tono intero)
Trasporto Cambiare il brano musicale in una tonalità che non è quella con la quale è stato scritto, spostando tutte le note in alto o in basso dello stesso numero di mezzi toni. Alcuni musicisti riescono a trasporre a prima vista, mentre altri preferiscono fare una trasposizione scritta. Uno degli scopi della trasposizione musicale di un pezzo può essere quello di collocarlo in una tonalità più alta o più bassa per adattarlo meglio alle esigenze vocali degli esecutori. Tremolo Registro di organo che fa vibrare il suono. Questo registro è generalmente usato negli assolo o nella musica di preludio. Vedi anche Vibrato. Triade Accordo di tre note che comprende un’intervallo di terza e un’intervallo di quinta. Le tre note della triade sono chiamate fondamentale, terza e quinta.
3ª
www
5ª
Le tre note della triade possono essere usate in qualsiasi ordine; qualsiasi combinazione del Do, Mi e Sol sarà sempre un accordo di Do.
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Trio Brano scritto per tre esecutori. Unisono Si dice cantare all’unisono quando tutti quanti cantano la linea della melodia o motivo. Il canto all’unisono può essere fatto sulla stessa altezza di suono, come quando le donne cantano insieme, o su due diverse ottave, come quando cantano insieme uomini e donne. Il canto all’unisono è di solito accompagnato dalle altre parti, o da altro accompagnamento, suonato sulla tastiera. Valore Numero dei movimenti che una nota riceve in una misura. Verso Vedi Strofa. Vibrato Vedi Tremolo. Vivace Vedi Indicazioni dell’andamento e del tempo. Vivo Con vivacità, vivace.
C
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O
B
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D
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M
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CERTIFICATO DI DIPLOMA Si attesta che
ha completato il Corso per direttori di coro
Data
Insegnante
C
A
Nota per gli insegnanti del Corso base di musica: Quando lo studente completa con successo il corso per i direttori di coro ricopiare il certificato contenuto nell’altra facciata del presente foglio, compilarlo e consegnarlo all’interessato come riconoscimento del conseguimento del diploma.
INDICE A A cappella, 85 A tempo, 45, 85 Accelerando, 85 Accento, 85 Accompagnamento, 85 Accoppiatori, 85 Accordo, 85 Adagio, 85 Adorazione mediante la musica, 64 Alla breve, 85 Allargando, 85 Allegretto, 85 Allegro, 85 Alterazioni, 85 Alterazioni in chiave, 16, 85 Altezza, 65, 86 Andante, 85 Armonia, 86 Arpeggio, 85 Assistenti di musica, 71 Asticelle, 32, 50 Attacchi in levare, 28, 29, 30, 38, 39, 48
B Bacchetta, uso della, 84 Basso, 17, 86 Bemolle, 86
C Cantata, 86
Canto a più voci o parti, 86 Canto a prima vista, 65–66 Canto degli inni, varietà nel, 16, 28, 64 Carattere, 63, 64, 73 Indicazioni, 16, 64 Certificato di diploma, 97 Chiave di basso, 16, 86 Pentagramma, 16, 86 Simbolo, 16, 86 Chiave di tenore, 87 Segno, 87 Chiave di violino, 16, 86 Segno, 16, 86 Chiave musicale, 87 Chiusura Finale, 24, 25, 36, 41, 46, 56 Ripasso, 41 Tra una strofa e l’altra, 26, 27, 30, 37, 39,41, 47, 48, 57 Circolo delle quinte, 86 Combinazioni ritmiche, 12 Come assegnare i compiti per casa, 3, 69 Come organizzare i programmi del corso base di musica, 67
Come scegliere la musica adatta, 76 Abilità dello accompagnatore, 76 Capacità dei cantanti, 76 Dimensione del coro, 76 Musica adatta all’occasione, 76 Voci miste, 76 Come usare il braccio e la mano sinistra, 73–74 Compact disc, 3, 4 Compiti per casa, 69 Consigli agli studenti, 3 Contatto degli occhi, 63, 73 Contralto, 17, 85 Corale, 87 Coro, 87 Sessione di riscaldamento, 83 Corone, 31, 40, 49, 87 Corso base di musica Flessibilità, 68, 70 Materiali, 1, 16, 68, 71 Organizzazione, 67 Crescendo, 87 Crome, 32, 42, 50, 51, 53, 62 Croma col punto, 51, 53
D Da capo, 87 Dal segno, 87 Decrescendo, 87 Diapason, 87 Diesis, 87 Diminuendo, 87 Dinamiche, 87 Direttore, 87 Dirigere il livello di altezza del suono, 84 Dolce, 87 Doppia stanghetta, 12, 87 Doppio pentagramma, 88 Doppio schema a tre movimenti, 58 Duetto, 88
E Ensemble, 88 Espressione, 88 Espressione del viso, 63–64, 73 Estensioni vocali, 88
F Figura di otto orizzontale, 63 Figure musicali, 10, 88 Asticelle, 32, 50 Croma, 32, 42, 50, 53, 52 Croma puntata, 51—53 Gambo, 32, 89
Minima, 10 Minima puntata, 10, 42—53 Puntate, 42, 51, 52, 53, 93 Semibreve, 10 Semicroma, 50, 53, 62 Semiminima, 10, 42, 53, 61, 62 Semiminima puntata, 42, 53 Terzine, 62 Finali, 88 Fraseggio, 92
G Gambo, 32, 89 Glissando, 89 Glossario, 85 Grand’organo, 89 Grave, 88
I Ibrido, 89 Ictus, 20, 44, 89 Imparare a memoria, 63, 84 Indicazione del tempo, 7, 9, 10, 89 Indicazione del tempo di 6/4, 61 Indicazione del tempo di 6/8, 53 Ingredienti per un coro di successo, 83 Innario, uso dell’, 3, 16–17
Inno, 89 Insegnamento Assistenti, 71 Doveri in classe nell’, 68 Metodo dell’, in cinque punti, 69 Musica dei bambini, 84 Ripasso come parte dell’, 70 Suggerimenti, 71 Interpretazione, 64, 74 Intervallo, 65–66, 90 Introduzione, 22, 71, 90 Istruzioni per i direttori di coro, 73–83 Per dirigere la musica dei bambini, 84 Per gli insegnanti, 67–71 Per la buona riuscita delle prove, 80 Per le esibizioni, 83 Per organizzare il corso base di musica, 67
L Legato, 90 Legatura di portamento, 90 Legatura di valore, 90 Lettura della musica, 1, 10, 13, 65–66 Loco, 90
99
M Maggiore e minore, 90 Manuali, 90 Marcato, 90 Materiale per il corso, 1, 16, 68, 71 Melodia, 90 Metodo di insegnamento in cinque punti, 69 Metro, 90 Metronomo, 64, 90–91 Mezzo tono, 91 Minima col punto, 10, 42, 53 Minore, 91 Misura, 5, 12, 91 Modulazione, 91 Movimento, 4, 6, 32, 91 Fondamentale, 4, 7, 8, 53, 91 In battere, 9, 19, 91 In levare, 28, 30 Preparatorio, 22, 26–31, 64, 73, 92 Movimento fondamentale, 4, 7, 8, 53, 88 Movimento in battere, 9, 19, 91 Movimento in levare, 91 Movimento parallelo, 91 Movimento preparatorio, 22, 37, 64, 73, 91 Attacco in levare, 28, 37, 47
100
Movimento in battere, 26, 27, 37, 47 Musica dei bambini Come dirigere il livello di altezza del suono, 84 Come dirigere la, 84 Come insegnare la musica ai bambini, 84
N Nota col punto, 42, 53, 93 Notine, 91 Notine comuni, 91 Numero degli inni, 16
O Oratorio, 91 Organizzazione della musica nei pali e nei rioni, 67 Organizzazione del corso base di musica, 87 Flessibilità del programma, 68, 70 Istruzioni, 76 Ottava, 92
P Parentesi graffa, 92 Parentesi introduttive, 16 Parte, 92 Pausa, 92 Pedale della sordina, 87 Pedali, 92 Pedaliera, 92
Pentagramma, 94 Piede, 92 Pistoni, 92 Posizione per dirigere, 19, 22, 23 Postludio, 93 Pot-pourri, 93 Preludio, 93 Preparazione, 64 Principi del bel canto, 81–82 Dizione, 82, posizione del corpo, 81 Insieme ed equilibrio, 82 Qualità timbrica, 81 Respirazione, 81 Principi della musica, 68 Prolungamento ricurvo, 32, 50 Prove, 78–81 Continuità del programma, 81 Istruzioni, 80–81 Linea di condotta per la partecipazione, 81 Musica nuova, 79–80 Ordine del giorno, 79 Perfezionamento, 80 Preparazione, 78 Preparazione dell’ambiente, 78
Q Quartetto, 93
R Rallentando, 93 Registrazione, 93 Registri, 93
Registri ad ansa, 93 Registri di mutazione, 93 Registri di organo, 93 Registro, 93 Registro principale, 93 Ripasso, 70 Ripieno, 93 Ritardando, 45, 93 Ritmo, 1, 4, 10, 12, 51, 71, 94 Combinazioni ritmiche, 12 Ritmo puntato, 51, 52 Ritornello, 16, 94 Rubato, 94
S Salmi, 94 Scala, 94 Schema a due movimenti, 44–49 Schema a quattro movimenti, 34–43 Alterato, 59 Schema a sei movimenti, 54–57 Alterato, 58–60 Schema a tre movimenti, 20–33 Schema della lezione, 68, 72 Schemi di movimento A due movimenti, 18, 60. Ampiezza dei, 63 A quattro movimenti, 18, 34, 59
A sei movimenti, 18, 54, 58 A tre movimenti, 18, 20 Gesti dei, 19, 20, 24, 34, 44, 54, 58, 59, 60, 63 Semplicità dei, 63, 64 Scopo del corso per direttori di coro, 1, 3, 67 Semibreve, 10 Semicrome, 50, 53 Semiminima, 10, 42, 53, 61, 62 Semiminima puntata, 42, 53 Sessioni di riscaldamento, 83 Sillabe ritmiche, 10, 11, 32, 42, 50, 53, 62, 71 Simboli degli accordi, 94 Sistema del rigo musicale, 94 Solo, 94 Soprano, 17, 94 Staccato, 94 Stanghette, 5, 12, 85 Stile, 63, 64 Strofe, 16, 27, 28, 94 Strofico, 95 Suggerimenti per l’esibizione, 83
T Tagli addizionali, 95 Tastiera del crescendo, 95
Tecniche di direzione corale (diagramma), 75 Tecniche musicali, 69–70 Tecniche per dirigere un coro, 73 Come usare il braccio e la mano sinistra, 73 Come usare la bacchetta, 74 Tempo, 8, 64, 95 Indicazione del, 16, 64, 8 Tempo tagliato, 95 Tenere, 95 Tenore, 17, 95 Terzine, 62, 95 Testo degli inni, 16, 28, 64 Tonalità, 95 Toni enermonici, 96 Tono, 96 Trasporto, 96 Tremolo, 96 Triade, 96 Trio, 96 Trucchi mnemonici, 70
U Unisono, 96
V Valore, 96 Valore musicale, 10, 42 Varietà nel canto degli inni, 77 Vibrato, 96 Vivace, 96 Vivo, 96
ITALIAN
4
02336 19160 33619 160
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