corso dedicato alla "Progettazione geotecnica in campo sismico" si rivolge a liberi professionisti impegnati n...
nozioni introduttive
• sismologia • sistemi a un grado di libertà • rappresentazione del moto sismico
tettonica a zolle
1
struttura interna della terra D = 12700 - 12740 km W = 4.9·1024 kg
0 5
4000
1000
crosta
aumento temperatura e pressione
diminuzione viscosità
40
T (°C)
mantello 2850
nucleo
mantello superiore 650 mantello inferiore
6370 Prof. (km)
2850 km
• moti convettivi nel mantello • azioni di trascinamento • zone di distensione • zone di subduzione
• spostamenti graduali → condizioni asismiche • spostamenti repentini → eventi sismici
epicentri concentrati in prossimità delle discontinuità tra le zolle
2
discontinuità tra le zolle
epicentri concentrati in prossimità delle discontinuità tra le zolle
3
regione mediterranea
esempio di zona di distensione (dorsale)
• allontanamento margini • fuoriuscita e raffreddamento materiale magmatico • apporto di nuova crosta terrestre, spessore limitato
4
esempio di zona di subduzione
• avvicinamento margini • immersione crosta terrestre → aumento T e diminuzione viscosità → nuovo mantello • massima profondità focale = 700 km (zona di Benioff)
margini trascorrenti creati da due zone di distensione sfalsate
spostamenti relativi senza variazione di distanza
5
faglie: definizioni piano di faglia
direzione (strike) rispetto al nord
angolo di inclinazione
piano orizzontale retta di massima pendenza (dip)
azimuth: angolo fra la proiezione della retta di massima pendenza (dip) e il nord (in senso orario)
dip slip: scorrimento lungo la linea di massima pendenza
faglia diretta o normale (allontanamento)
faglia inversa (avvicinamento)
strike slip
faglia trasforme: spostamento laterale sinistro
6
origine di un evento sismico (elastic rebound) 1.
movimenti relativi di due blocchi crostali
2.
aumento degli sforzi di taglio τ lungo la potenziale superficie di rottura
3.
accumulo di energia elastica
4.
quando τ = τf in un punto (fuoco) → innesco scorrimento relativo
5.
propagazione del fenomeno e rilascio dell’energia accumulata
6.
diminuzione τ lungo la superficie di rottura e nuovo equilibrio
7.
avvio nuovo processo deformativo
zone di distensione (accrescimento) • crosta sottile → accumulo di energia scarso • temperatura ancora elevata → duttilità • allontanamento → tensioni normali basse → τf basse • terremoti di intensità modesta
τf = c' + σ' tan ϕ' zone di subduzione • crosta spessa → notevole accumulo di energia • temperatura bassa → comportamento fragile • avvicinamento → tensioni normali alte → τf elevate • terremoti di intensità elevata
7
momento sismico M0 = G · A · Δs
[F · L]
A = area superficie di rottura Δs = spostamento relativo medio (misura del lavoro compiuto dall’evento sismico)
onde in un mezzo continuo indefinito (onde di volume) - onde di compressione (p) - onde di taglio (s)
direzione di propagazione
8
individuazione epicentro
d vs ⎛ 1 1 ⎞⎟ Δt sp = t s − tp = d ⎜ − ⎜ v s vp ⎟ ⎝ ⎠ Δt sp d= ⎛ 1 1 ⎞⎟ ⎜ − ⎜ v s vp ⎟ ⎠ ⎝ tp =
d vp
ts =
misure d’intensità sismica intensità macrosismica: basata sugli effetti macroscopici di un sisma intensità terremoto ↔ danni provocati • in Italia: scala MCS (Mercalli, Cancani, Sieberg 1930) - 12 gradi di intensità a livelli crescenti di danno nei confronti di persone e strutture • elementi di classificazione: grado di danno alle costruzioni in relazione alla tipologia delle strutture • limite: misura indiretta e non quantitativa diversità non trascurabile per diversità strutturale
9
Grado
Danno
I
Grado impercettibile: rilevata soltanto da sismografi.
II
Grado molto leggero: recepito soltanto da rari soggetti nervosi oppure estremamente sensibili se in perfetta quiete e quasi sempre nei piani superiori dei caseggiati.
III
Grado leggero: anche in zone densamente abitate viene percepito come tremolio soltanto da una piccola parte degli abitanti nell'interno delle case, come nel caso del passaggio di un'automobile a velocita' elevata, da alcuni viene riconosciuto quale fenomeno sismico soltanto dopo averne ragionato.
IV
Grado moderato: delle persone che si trovano all'esterno degli abitati ben poche percepiscono il terremoto. All'interno viene identificato da molte, ma non da tutte le persone in seguito al tremare oppure a oscillazioni leggere di mobili. Cristalleria e vasellame, posti a breve distanza, urtano come al passaggio di un pesante autocarro su pavimentazione irregolare. Finestre tintinnano, porte, travi e assi scricchiolano, cricchiano i soffitti. In recipienti aperti liquidi vengono leggermente mossi. Si ha la sensazione che, in casa, un oggetto pesante (sacco, mobili) si rovesci, oppure di oscillare con tutta la sedia o il letto come su una nave con mare mosso. In generale questi movimenti non provocano paure a meno che le persone non si siano innervosite o spaventate a causa di terremoti precedenti. In rari casi i dormienti si svegliano.
V
Grado abbastanza forte: perfino nel pieno dell'attivita' giornaliere, il sisma viene percepito da numerose persone sulle strade e se sensibili anche in campo aperto. Nell'appartamento si avverte in seguito allo scuotere dell'intero edificio. Piante e rami deboli di cespugli ed alberi si muovono con evidenza, come se ci fosse un vento moderato. Oggetti pendenti entrano in oscillazione, per esempio: tendaggi, semafori e lampade pendenti, lampadari non troppo pesanti; campanelli suonano, orologi a pendolo si fermano od oscillano con maggior periodo dipendentemente dalla direzione della scossa se perpendicolare o normale al moto di oscillazione; a volte orologi a pendolo fermi possono rifunzionare; molle dell'orologio risuonano; la luce elettrica guizza o cade in seguito a movimenti della linea; quadri urtano battendo contro le pareti oppure si spostano; vengono versate piccole quantita' liquide da aperti recipienti colmi; ninnoli ed oggetti del genere possono rovesciare, eppure oggetti addossati alle pareti, arredi leggeri possono perfino essere spostati di poco; mobili ritronano; porte e imposte sbattono; i vetri delle finestre si infrangono. Quasi tutti i dormienti si svegliano. Sporadici gruppi di persone fuggono all'aperto.
VI
Grado forte: il terremoto viene notato da tutti con paura, molti rifuggono all'aperto, alcuni hanno la sensazione d'instabilita'. Liquidi si muovono fortemente; quadri, libri e cose simili cadono dalle pareti e dagli scaffali; porcellane si frantumano; suppellettili assai stabili, perfino isolati pezzi d'arredo vengono spostati se non rovesciati; campane minori in cappelle e chiese, orologi di campanili battono. Case isolate, solidamente costruite subiscono danni leggeri; spaccature nell'intonaco, caduta del rinzaffo di soffitti e di pareti. Danni piu' forti, ma non ancora perniciosi si hanno sugli edifici mal costruiti. Qualche tegola e pietra di camino cade.
VII
Grado molto forte: lesioni notevoli vengono provocate ad oggetti di arredamento anche di grande peso rovesciandoli e frantimandoli. Gradi campane rintoccano. Corsi d'acqua, stagni e laghi si agitano ed intorbidiscono a causa della melma mossa. Qua e la', consolidamenti delle sponde di sabbia e ghiaia scompaiono. Fontane variano il livello d'acqua. Danni moderati a numerosi edifici di forte struttura: piccole spaccature nei muri, cadono toppe piuttosto grandi dell'incalcinatura e dello stucco, a volte mattoni; le case vengono scoperchiate. Molti fumaioli vengono lesi da incrinature, da cadute di tegole, da fuoriuscita di pietre; camini gia' rovinati si rovesciano sopra il tetto danneggiandolo. Da torri e costruzioni alte cadono decorazioni mal fissate. Quando la case e' a pareti intelaiate, i danni all'incalcinatura e all'intelaiatura sono piu' gravi. case mal costruite oppure riattate a volte crollano.
VIII
Grado rovinoso: interi tronchi d'albero pendono inanimi, o perfino si staccano. Anche i mobili piu' pesanti vengono portati lontano dal proprio luogo d'origine e a volte rovesciati. Statue, pietre miliari, in chiese, cimiteri e parchi pubblici ruotano sul proprio piedistallo oppure si rovesciano. Solidi muri di cinta in pietra sono aperti ed atterrati. Un quarto circa delle case e' gravemente leso; alcune crollano; molte divengono inabitabili. Negli edifici ad intelaiatura. gran parte di queste cadono. Case in legno vengono schiacciate o rovesciate. Si sente spesso che campanili di chiese e di frabbriche con la loro caduta provocano purtroppo a edifici vicini spesso lesioni piu' gravi di quanto non avrebbe fatto da solo il terremoto. In pendii e terreni acquitrinosi si formano crepe. Dalle paludi si ha l'espulsione di sabbia e melma.
IX
Grado distruttivo: circa meta' di case di pietra sono distrutte; parecchie crollano; la maggior parte diviene inabitabile. Case ad intelaiatura sono divelte dalle proprie fondamenta e crollano; travi strappate dipendentemente dalle circostanze contribuiscono assai alla rovina.
X
Grado completamente distruttivo: gravissima distruzione di circa 3/4 degli edifici; la maggior parte crolla. Perfino cotruzioni solide di legno e ponti subiscono gravi lesioni, alcuni vengono distrutti. Argini e dighe, ecc,, chi piu', chi meno, sono danneggiati notevolmente, binari leggermente piegati e tubature (gas-acqua e scarichi) vengono troncate, rotte e schiacciate. Nelle strade lastricate ed asfaltate si formano crepe e per pressione sporgono larghe pieghe ondose. In terre meno dense e piu' umide si creano spaccature fino alla larghezza di piu' decimetri; si notano parallelamente ai corsi d'acqua crepature che raggiungono larghezze fino a un metro. Non soltanto scivolano pezzi di terra dai pendii, ma incerti macigni rotolano a valle. Grossi massi si staccano dagli argini dei fiumi e di coste scoscese, riviere basse subiscono spostamenti di masse sabbiose e fangose; per cui il livello del terreno non viene notevolmente variato. le fontane variano di frequente il livello dell'acqua. Dai fiumi, canali e laghi, ecc., le acque vengono gettate contro le sponde.
XI
Grado catastrofico: crollo di tutti gli edifici in muratura, soltanto costruzioni e capanne di legno ad incastro di grande elasticita' ancora reggono. Anche i piu' grandi e piu' sicuri ponti crollano a causa della caduta di pilastri di pietra o del cedimento di quelli in ferro. Binari si piegano fortementee e si spezzano. Tubature vengono spaccate e rese irreparabili. Nel terreno si manifestano vari mutamenti di notevole estensione, dipendentemente dalla natura del suolo: grandi crepe e spaccature si aprono; e soprattutto in terreni morbidi e acquitrinosi il dissesto e' considerevole sia orrizzontalmente che verticalmente. Ne segue il traboccamento di sabbia e melma con diverse manifestazioni. Sfaldamento e caduta massi sono frequenti.
XII
Grado grandemente catastrofico: non regge alcuna opera d'uomo. Lo scombussolamento del paesaggio assume aspetti grandiosi. Flussi d'acqua sotterranei in superficie subiscono i mutamenti piu' vari: si formano cascate, laghi scompaiono, fiumi deviano.
misure d’intensità sismica Magnitudo : misura strumentale (oggettiva) dell’intensità 1. magnitudo locale ML (Richter 1935): misurata dall’ampiezza A delle vibrazioni (in μm) prodotte dall’evento sismico registrata da un sismografo standard posto alla distanza di 100 km ML = log A
10
misure d’intensità sismica
2. magnitudo onde di superficie MS - (Gutemberg, Richter 1936) terremoti superficiali (prof. focale < 70 km), distanza epicentrale > 1000 km arrivano onde di superficie con periodi elevati (T≈ 20s) MS = log A + 1.66 log Δ + 2.0 • A = max spostamento del terreno in μm ⇒ indipendente dal sismografo • Δ = distanza epicentrale in gradi (a parità di A, MS aumenta con Δ)
energia rilasciata dal sisma (Gutemberg e Richter 1956) log E = 1.5 MS +11.8 (erg) Kanamori (1977)
τ
E = Δτ M0 / 2G E ≈ M0 / 2×104
Δs = M0/AG
s MW = log M0 /1.5 – 10.7
(M0 in erg)
MW = log M0 /1.5 – 6
(M0 in Joule)
magnitudo di momento sismico
11
"saturazione" delle misure di magnitudo per terremoti di forte intensità l'incremento di M non è più proporzionale all'intensità del terremoto
M
Mw
relazione energia - magnitudo log E
Mw
12
rappresentazione del moto sismico
moto armonico spostamento di un punto in funzione del tempo
u
u(t ) = A ⋅ sen(ωt + φ ) φ=0
A
t T
A = ampiezza
[L]
(m)
T = periodo
[t]
(s)
f = 1/T = frequenza
[t -1]
(Hz = 1/s)
ω = 2πf = 2π/T = pulsazione o frequenza angolare [t -1] (rad/s) φ = fase [-] (rad)
13
interpretazione geometrica: vettore di modulo A ruotante con velocità angolare ω u(t ) = A ⋅ sen(ωt )
u (t)
ωt
ciclo completo: ωT = 2π ω = 2π/T (rad/s)
u
A
velocità angolare ω
φ > 0 (anticipo)
u(t0 ) = A ⋅ sen(ωt0 + φ ) = 0 t0 = −
φ ω
t
-φ/ω -φ/ω φ < 0 (ritardo)
moto armonico u(t ) = A ⋅ sen(ωt + φ )
velocità
v (t ) = u& (t ) = ω ⋅ A ⋅ cos(ωt + φ )
accelerazione
a(t ) = u&&(t ) = −ω 2 A ⋅ sen (ωt + φ ) = −ω 2u (t )
u
spostamento
t
14
serie di Fourier una funzione periodica di periodo Tf può essere espressa come somma di armoniche di diversa ampiezza e fase ∞
u(t ) = c 0 + ∑ cn sen(ω nt + φn )
ωn =
n =1
moto armonico ampiezza c n = an + bn 2
a0 =
1 Tf
Tf
∫
0
u(t ) ⋅ dt
an =
2 Tf
Tf
∫
0
2
2π n Tf φn = arctan
fase
u(t )cosω nt ⋅ dt
bn =
2 Tf
Tf
∫
0
an bn
u(t )senω nt ⋅ dt
spettri di Fourier ∞
ampiezza c n = an + bn 2
u(t ) = c 0 + ∑ cn sen(ω nt + φn )
2
n =1
moto armonico
cn
fase
φn
spettro di Fourier delle ampiezze
ωn
ωn =
φn = arctan
an bn
spettro di Fourier delle fasi
ωn
2π n Tf
15
u
t
1
numero armoniche 0.8
ampiezza
0.6 0.4 0.2 0 0.4
0.8
1.2
1.6
2
u
f (Hz)
t
2
numero armoniche 0.8
ampiezza
0.6 0.4 0.2 0 0
1
2
3
4
f (Hz)
16
u
t
40
numero armoniche 0.8
ampiezza
0.6 0.4 0.2 0 0.4
20.4
40.4
60.4
f (Hz)
a (g)
0.4 0.2 0
-0.2 -0.4 0
4
8
12
16
20
Fourier ampl. (g)
t (s) 0.02
0.01
0.00 0
4
8
12
16
f (Hz)
17
oscillatore elementare sistema a 1 grado di libertà, soggetto a una forzante Q(t) equilibrio:
k Q(t)
m
Q(t) = Fi(t) + Fc(t) + Fk(t)
c Fk
Q(t)
Fi Fc
Fi (t ) = m ⋅ u&&(t ) Fc (t ) = c ⋅ u& (t ) Fk (t ) = k ⋅ u (t )
equazione del moto
m u&&(t ) + c u& (t ) + k u(t ) = Q(t )
moto alla base forze d’inerzia → accelerazione totale k
Fi (t ) = m ⋅ u&&t (t )
m c
smorzatore → velocità relativa
Fc (t ) = c ⋅ u&r (t )
ub(t)
molla → spostamento relativo
ut
Fk (t ) = k ⋅ ur (t )
ub ur k m c
ub ut = ub + ur
m (u&&b + u&&r ) + c u& r + k ur = 0
m u&&r + c u& r + k ur = −m u&&b forzante equivalente
18
vibrazione libera (Q(t) = 0) smorzamento assente (c = 0)
k
m u
u& 0
A
m u&& + k u = 0
1
u0 t
k u&& + u = 0 m
T0
u&& + ω 02 u = 0 u (t ) = A ⋅ sen(ω 0 t + φ )
A=
u 02
+
ω
pulsazione naturale
1 2π
k m
frequenza naturale
T0 = 2π
m k
periodo naturale
f0 =
u ω φ = arctan 0 0 u& 0
u& 02 2 0
k m
ω0 =
vibrazione libera (Q(t) = 0) smorzamento presente (c ≠ 0) m u&& + c u& + k u = 0
ξ=
u&& + 2ξω 0 u& + ω 02 u = 0 esp. neg.
c c = cc 2 k m
moto armonico
rapporto di smorzamento k
u (t ) = e −ξω t (C1 cos ω dt + C2 sen ω dt )
m
0
u
c
e −ξω T = e 0
d
−2πξ / 1−ξ
2
t
Td =
2π 2π = ωd ω0 1 − ξ 2
ωd = ω0 1 − ξ 2
19
vibrazione forzata - forzante armonica k
Q(t ) = Q0 ⋅ senω t A=
Q0 k
Q(t) m
1
c
(1 − β ) + ( 2ξβ )2 A 1 MF = = Q0 k (1 − β 2 )2 + ( 2ξβ )2 2 2
MF
6
ampiezza: amplificazione spostamenti per ξ=0 → risonanza
5 4 3
ξ 2 1
0.707
β=
0 0
1
2
fattore di amplificazione
β
ω ω0
valori massimi della risposta di un oscillatore elementare di pulsazione naturale ω0 Sd = max ur
spostamento spettrale
Sa = max u&&t
accelerazione spettrale
Sa ≈ ω02 Sd
forza nella molla → sollecitazione nella struttura Fk max = k ⋅ max ur = k ⋅ Sd
Fk max
ω2 = k ⋅ Sd 02 = m ⋅ ω02Sd ≈ m ⋅ Sa ω0
m c
20
6
a (m/s2 )
3 0 -3 -6
6
k1
k2
k3
k4
0 -3
T1
T2
T3
T4
0.6
-6
descrizione azione sismica spettro elastico di risposta
0.4
PSa (g)
a (m/s2 )
3
0.2
0 0
0.4
0.8
1.2
1.6
2
T (s)
determinazione dello smorzamento: larghezza di banda MF = 3
A = Q0 k
1 (1 − β 2 )2 + (2ξβ )2
MFmax
2
MFmax 2
1
0
β1 ω β1 = 1 ≈ 1 − ξ ω0 ω β2 = 2 ≈ 1+ ξ ω0
1
ξ=
β2
β
ω 2 − ω1 ω 2 + ω1
21
determinazione dello smorzamento: ciclo d’isteresi u (t ) = u 0 sen ω t
oscillatore soggetto a una forzante armonica F (t ) = cu& (t ) + ku (t ) = cω u 0 cosω t + ku 0 sen ω t
energia elastica ku 2 2W WE = 0 → k = 2 E 2 u0
k
F
1
k u0
energia dissipata
c ω u0 u0
WD = π cω u 02 → c =
u
WD
πω u 02
valutazione rapporto di smorzamento
ξ=
c c WD ω 0 = = .... = c c 2 km 4π WE ω
parametri sintetici del moto – dominio del tempo • valori massimi istantanei amax, vmax, umax • quantità integrali intensità di Arias
Ia =
∞
π
∫ [a(t )] dt 2
2g
0
• durata bracketed (oltre 0.05 g) significativa (5-95 % di Ia) 0.12
2
0.05 g
Ia (m/s)
a (m/s2 )
1 0
-0.05 g
-1
95%
0.08
0.04
-2 0
5
10
15
t (s) Td = 4.73 s
20
25
5% 0 0
5
Te = 4.73 s
10
15
t (s)
22
parametri sintetici del moto – dominio delle frequenze
• spettro di Fourier (ordinate Ci) periodo medio (fra 0.25 e 20 Hz)
∑i Ci2 fi Tm = ∑i Ci2
1
• spettro elastico di risposta (ξ = 5%) periodo predominante Tp
23
pericolosità sismica
analisi della pericolosità sismica stima delle caratteristiche del moto sismico sulla base di: • eventi sismici pregressi • sorgenti sismogenetiche − magnitudo M − distanza D dalla faglia
1
affioramento rigido (outcrop) superficie
bedrock
moto su affioramento
modifica (RSL)
azione di progetto
leggi di attenuazione relazione fra parametri del moto (Y) e • magnitudo • distanza Ambraseys et al. (1996) Sabetta e Pugliese (1996)
parametri del moto: - ordinate spettrali 20
PSa (m/s 2)
16 12
8 4
amax
Y
0 0
0.4
0.8
1.2
1.6
2
T (s)
2
legge di attenuazione di Sabetta e Pugliese (1987) ln amax,h = -1.562 + 0.306·M – ln √(r2 + 5.82) + 0.169·S1 ± 0.173 · P
(g)
• S = 0 in roccia • S = 1 in depositi alluvionali di spessore H < 20 m taratura: • 17 eventi → 190 registrazioni h, 95 registrazioni v • M = 4.6 – 6.8
legge di attenuazione di Ambraseys et al. (1996) ln Y = b1 + b2·Ms + b4·log d + bA·SA + bS·SS ± σ·P
(g)
• Y = accelerazione per ogni periodo proprio T dell'oscillatore elementare • d = √(r2 + h02) • r = distanza sorgente – sito (minima rispetto al piano di faglia) • SA, SS = 0 – 1 (in dipendenza dei valori di VS nei primi 30 m) • b1, b2, b4, h0, bA, bS, σ = f (T) taratura: • 157 eventi – Europa meridionale e Medio Oriente → 422 registrazioni • MS = 4 – 7.9 (valori predominanti ≈ 6) • profondità focali < 30 km
3
analisi deterministica 1. Identificazione e caratterizzazione delle sorgenti: geometria e magnitudo 2. Distanza sorgentesito
3. Calcolo del parametro del moto sismico (es. PGA) secondo una legge di attenuazione
Sa
4. Scelta del massimo valore del parametro tra i diversi scenari ipotizzati generabili dalle varie sorgenti
T
analisi probabilistica P [y > y]
in un intervallo di tempo t
probabilità che il parametro del moto y attinga un valore più svantaggioso di y0 ricerca del valore y del parametro del moto y per il quale la probabilità P [y > y] in t sia minore di un valore prefissato se P [y > y] è piccola, è poco probabile che y sia superato
y = f (M, D)
caratterizzazione probabilistica di magnitudo e distanza
4
analisi probabilistica
funzione di densità di probabilità (pdf) P [x1< x x1]
f
x1
x
5
analisi probabilistica
P [y > y ] =
per ciascuna sorgente
∫∫ P [y > y | m,d ]⋅ f (d ) ⋅ f D
P [y > y | m, d ]
M
(m ) dm dd
fD (d )
probabilità condizionata
pdf distanza
fM (m )
pdf magnitudo
leggi di attenuazione
analisi probabilistica ln Y = … b2·Ms + b4·log d … ± σ·P log Y
P [y > y | m, d ]
y y
μ, σ m d
log D
impiego di una legge di attenuazione per la valutazione di P
6
analisi probabilistica
P [y > y ] =
∫∫ P [y > y | m,d ]⋅ f (d ) ⋅ f D
P [y > y | m, d ]
M
(m ) dm dd
fD (d )
probabilità condizionata
pdf distanza
leggi di attenuazione
istogrammi di frequenza
fM (m )
pdf magnitudo
analisi probabilistica
distanza: probabilità uniforme in ogni cella D
ND/N
≈ fD
D
7
analisi probabilistica
P [y > y ] =
∫∫ P [y > y | m,d ]⋅ f (d ) ⋅ f D
P [y > y | m, d ]
M
(m ) dm dd
fD (d )
fM (m )
probabilità condizionata
pdf distanza
pdf magnitudo
leggi di attenuazione
istogrammi di frequenza
leggi di ricorrenza
analisi probabilistica magnitudo
λm : frequenza di superamento
num. eventi con M > m intervallo temporale
TR = 1/λm : periodo di ritorno ln λm
legge di ricorrenza di Gutemberg e Richter (1944):
α
ln λm = α - β·m β α e β → analisi di regressione di dati di sismicità regionale m
8
analisi probabilistica Probabilità =
frequenza eventi di interesse frequenza di tutti gli eventi
P [M > m, m0 < m < m1 ] =
ln λm
λ m − λ m1 1 − e −β(m −m0 ) = λ m0 − λ m1 1 − e −β(m1 −m0 )
λm0 β
λm1
fM = m0
m1 m
analisi probabilistica
P [y > y ] =
dP βe −β(m −m0 ) = dm 1 − e −β(m1 −m0 )
per ciascuna sorgente
∫∫ P[y > y | m,d ]⋅ f (d ) ⋅ f
P [y > y | m, d ]
D
M
(m ) dm dd
fD (d )
fM (m )
probabilità condizionata
pdf distanza
pdf magnitudo
leggi di attenuazione
istogrammi di frequenza
leggi di ricorrenza
9
analisi probabilistica
frequenza di superamento per tutte le sorgenti
λy =
n
Pi [y > y ] ⋅ λ i ,m ∑ i =1
0
probabilità in un intervallo di tempo t
P [N > 1] = 1 − e
(λ y t )
(modello di Poisson)
P↔y
prescrizioni normative
periodo di ritorno
P = 1− e TR =
(λ y t )
− VR ln 1 − PVR
(
intensità
prestazione
alta
anche modesta (SLU)
)
elevato (evento raro)
basso (evento frequente)
bassa
buona (SLE)
10
affioramento rigido (outcrop) superficie
la normativa fornisce la simicità di base bedrock
moto su affioramento
modifica (RSL)
azione di progetto
prescrizioni normative
vita di riferimento VR = VN × CU stati limite → probabilità di superamento PVR stati limite ultimi di esercizio
PVR (%) SLC
5
SLV
10
SLD
63
SLO
81
periodo di ritorno TR =
− VR ln 1 − PVR
(
PSa
ag F0
ag T*c T
)
moto su affioramento ag, F0, T*c
11
analisi probabilistica
Esempio: Udine SLV – VR = 50 anni – TR = 475 anni ag = 0.22 g F0 = 2.44 T*c = 0.33 s 0.6
Sa (g)
0.4
0.2
0 0
1
2
3
T (s)
riepilogo – pericolosità sismica
azioni sismiche Magnitudo Distanza sismicità di base
Risposta sismica locale studiata separatamente
analisi probabilistica probabilità evento
ammissibilità danni (prestazioni)
eventi poco intensi → probabili → danni trascurabili eventi intensi → poco probabili → danni anche rilevanti
12
opere di sostegno a gravità
opere di sostegno a gravità trasferiscono le spinte in fondazione componendole con il peso proprio azioni: spinta in condizioni di equilibrio limite attivo resistenze: carico limite fondazione
1
opere di sostegno a gravità vengono realizzate dopo l’esecuzione dello scavo possibilità di realizzare interventi di drenaggio pressioni interstiziali assenti possibilità di modificare il terrapieno terrapieno omogeneo terreni a grana grossa
blocco rigido soggetto a un’azione dinamica alla base a a0
base
ac ab
blocco ab t0
v
t
B
a0
C
v0
mab a0 ac
A
t0
ur
T tm
t
mac
ur Tlim
m·ac = Tlim
2
metodo pseudo-statico di Mononobe – Okabe spinta attiva khW ε
WE WE
θ
W θ
kvW -kvW
β δ SaE
ϕ
θ = arctan
R
α
kvg
khg
kh 1− kv
S SaE SaE We R α
αcr
metodo pseudo-statico di Mononobe – Okabe spinta attiva SaE =
1 γ ⋅ (1 − k v ) ⋅ H 2 ⋅ K aE 2
K aE = f (ϕ ′,θ , δ , β , ε )
αcr
Kae
Ka kh K aE =
kh
cos 2 (ϕ − β − θ ) ⎡ sen(ϕ + δ )sen(ϕ − ε − θ ) ⎤ cos θ cos 2 β cos(δ + β + θ )⎢1 + ⎥ cos(δ + β + θ ) cos(ε − β ) ⎦⎥ ⎣⎢
2
{tan a(tan a + cot b ) [1 + tan(δ + β + θ )cot b]}2 − tan a ⎤⎥ ⎥ ⎢ 1 + tan(δ + β + θ )(tan a + cot b ) ⎡
1
α cr = (ϕ − θ ) + arctan⎢ ⎣
⎦
a = ϕ − ε −θ b = ϕ − β −θ
3
blocco rigido soggetto a un’azione dinamica alla base e alla spinta sismica a a0
base
ac ab t0 v
Sa(ab)
blocco
t
B
ab
ab
a0
a0
C
v0
mab
Sa(ab)
mab
a0 ac A
t0
ur
T t
tm
mac
T Sa(ac)
mac
ur Tlim
m·ac = Tlim
Tlim
m·ac + S (ac)= Tlim
metodo degli spostamenti (Newmark) • valutazione dell’accelerazione critica ac= kc g (traslazione) • doppia integrazione dell’equazione del moto relativo a
a
ac
ac t
v
vr
u
sr
t
t
4
Aitken et al. (1982)
ac
5
esempio: muro di sostegno a mensola Condizioni statiche DM 88 Ka = 0.26 Sa = 53.3 kN/m W = Wm+Wt = 56.8+138.9 = 195.7 kN/m
FT = Rinterro: γ = 19 kN/m3 ϕ′ = 36° c′ = 0
W tan ϕ ′ 195.7 tan 27° = = 1.87 > 1.3 Sa 53.3
Condizioni statiche NTC: Kad = 0.331 Sa = 68 kN/m W = Wm+Wt = 56.8+138.9 = 195.7 kN/m Rd W tan ϕ d′ 195.7 tan 22.2° = = = 1.17 Ed Sad 68
Terreno in posto: Limo deb. argilloso normalmente consolidato
terreno tipo D amax = 0.34 g βm = 0.31 → kh = 0.105 kv = 0
γ = 18 kN/m3 ϕ′ = 27° c′ = 5 kPa
2 0.4 a (g)
1 kc = 0.148
0.5
0
0 0.05
0.1 kh
0.15
terremoto dell’Umbria (Castelnuovo-Assisi) su terreno deformabile amax = 0.105 g scalato a: amax = 0.34 g fattore di scala: 3.2
10
20
30
40
50
30
40
50
t (s)
0.12
0.2 v rel (m/s)
0
0
-0.4
0.08
0.04
0 0
10
0.05
20
t (s)
umax ≈ 40 mm
0.04 u rel (m)
FT
1.5
0.03 0.02 0.01 0 0
10
20
t (s)
30
40
50
6
a (g)
0.4
0
-0.4 0
5
10
0
5
10
0.1
t (s)
15
20
25
15
20
25
20
25
v rel (m/s)
0.08
terremoto dell’Umbria (registrazione di Assisi) amax = 0.15 g
0.06 0.04 0.02 0
scalato a: amax = 0.34 g fattore di scala: 2.3
0.01
umax ≈ 8 mm
0.008 u rel (m)
t (s)
0.006 0.004 0.002 0 0
5
10
15
t (s)
procedure semplificate basate sul metodo degli spostamenti Newmark (1965) 100 k = 0.5 g Franklin & Chang (1977)
v2 ur = max 2g ⋅ kc
⎛ k ⎜⎜1 − c ⎝ kmax
⎞ kmax ⎟⎟ ⎠ kc
Franklin & Chang (1977)
max
v = 0.76 m/s
10
integrazione di 169 accelerogrammi
Richards & Elms (1979) 2 v max amax
⎛a ⋅ ⎜⎜ max ⎝ ac
⎞ ⎟⎟ ⎠
4
ust (m)
u = 0.087
1
Whitman & Liao (1985) uE = 37 u95
v max
2 ⎛ 9.4 ac v max exp⎜⎜ − amax ⎝ amax
⎞ ⎟⎟ ⎠
⎛ ⎛ v2 a = max exp⎜⎜ 9.4⎜⎜ 0.66 − c amax a max ⎝ ⎝
0.1
Newmark (1965) Richards & Elms (1979)
⎞⎞ ⎟⎟ ⎟ ⎟ ⎠⎠
T C ⋅T * = C amax = C C ⋅ SS ⋅ ST ⋅ ag 2π 2π
0.01 0.01
Whitman & Liao (1985) media 95% 0.1
kc/kmax
1
7
integrazione database accelerometrico italiano 10 1
d (m)
0.1
stiff soils
0.01 0.001 0.0001
0.35g
0.25g
1E-005 0.2
0.4
K y/K max
0.6
0.8
0.2
0.4
K y/K max
10
0.6
0.8
regressione Psup < 90%
1
d (m)
0.1 0.01 0.001 0.0001
0.15g
0.05g
1E-005 0.2
0.4
K y/K max
0.6
0.8
0.2
0.4
K y/K max
0.6
0.8
u = B ⋅e
A
kc kmax
Rampello e Callisto (2008)
spostamenti calcolati utilizzando i valori caratteristici dei parametri di resistenza γϕ' = γc' = γCu = 1 metodo degli spostamenti - valutazione del livello di danno “…la scelta dei valori limite di spostamento deve essere effettuata e opportunamente motivata dal progettista” PIANC (2001)
livello di danno
u/H (%)
I
ammissibile
< 1.5
II
riparabile
1.5 - 5
III
prossimo al collasso
5 - 10
IV
collasso
> 10
Huang et al (2009): u/H < 2 – 5% esempio precedente: u/H = 0.040 / 4.65 = 0.86 %
8
log u
equivalenza tra metodo pseudo-statico e metodo degli spostamenti
u0
β
kc/kmax
progettando con kh = kc = β·kmax e con F = 1 si otterrà (al più) u = u0 u = B ⋅e
A
kc kmax
periodo di ritorno TR =
− VR ln 1 − PVR
(
β=
kc kmax
=
1 u ln A B
intensità
prestazione
alta
anche modesta (SLU)
)
elevato (evento raro)
basso (evento frequente)
bassa
buona (SLE)
9
NTC
kh = β m ⋅
amax g
valori di βm categoria di sottosuolo
ag/g
A
B, C, D
0.2 - 04
0.31
0.31
0.1 - 0.2
0.29
0.24
≤ 0.1
0.20
0.18
valori di βm basati su un’equivalenza con il metodo degli spostamenti per muri con spostamento impedito
βm = 1 ⇒ kh = amax/g
stato limite di danno (SLD) PVR = 63 %
azione sismica meno severa
è richiesta una prestazione migliore (spostamenti modesti) • metodo degli spostamenti • procedure semplificate • metodo pseudo-statico con β = 1 → u = 0
10
verifiche opere di sostegno a gravità
N M
T
verifiche globali (GEO) verifiche locali (STR)
approcci di progetto e coefficienti parziali
appr. 1 C1
1 C2
2
azioni azioni permanenti variabili
proprietà c', ϕ' (Cu)
resistenze
1.3
1.5
1.0
1.0
1.0
1.3
1.25 (1.4)
γR
1.3
1.5
1.0
γR
γR dipende dal tipo di opera
11
verifiche opere di sostegno a gravità APPROCCIO 1 combinazione 2: A2+M2+R2 γG1 = 1.0 γQ = 1.3 γG1 = 1.0 γQ = 1.0
GEO
γϕ' = γc' =1.25 γCu = 1.4 in condizioni sismiche
γR = 1.0 combinazione 1: A1+M1+R1 STR γϕ' = γc' = γCu = 1 γG1 = 1.3 γQ = 1.5 γG1 = 1.0 γQ = 1.0
in condizioni sismiche
verifiche opere di sostegno a gravità APPROCCIO 2 combinazione A1+M1+R3 γG1 = 1.3 γQ = 1.5
γϕ' = γc' = γCu = 1.0
γG1 = 1.0 γQ = 1.0
in condizioni sismiche
γR = 1.4 carico limite γR = 1.1 scorrimento
GEO
γR non compare nelle verifiche STR
12
muri di sostegno – verifica allo scorrimento condizioni statiche (solo azioni permanenti) combinazione
γG
γϕ
γR
FT
A1-C2
1.0
1.25
1.0
1.5-1.6
A2
1.3
1.0
1.1
1.43
condizioni sismiche combinazione
γG
γϕ
γR
FT
A1-C2
1.0
1.25
1.0
1.5-1.6
A2
1.0
1.0
1.1
1.1
Luigi Callisto
esempio dimensionamento
γ = 18 kN/m3 c' = 0 - ϕ' = 35° Vs = 380 m/s
γ = 18 kN/m3 c' = 0 - ϕ' = 28° Cu = 150 kPa Vs = 220 m/s
Luigi Callisto
13
esempio dimensionamento
A1-C2
A2
Luigi Callist
a
sollecitazioni negli elementi strutturali
a0
base
ac ab t0 v
Sa(ab)
blocco
t
B
ab
ab
a0
a0
C mab
v0
Sa(ab)
mab
a0 ac A
t0
ur
T tm
t
mac
T Sa(ac)
mac
ur Tlim
m·ac = Tlim
Tlim
m·ac + S (ac)= Tlim
14
esempio: muro di sostegno a mensola ac = amax
H = 3.5 m
amax = 0.25 g
c' = 0 - ϕ' = 24°
ac (g) ur (m)
0.2
γ = 20 kN/m3 c' = 0 - ϕ' = 32°
0.1
0.6 B B 0
al crescere di B: • aumenta ac
1.5
2.0
B (m)
2.5
esempio: muro di sostegno a mensola ac = amax
H = 3.5 m
amax = 0.25 g
c' = 0 - ϕ' = 24°
ac (g) ur (m)
0.2
γ = 20 kN/m3 c' = 0 - ϕ' = 32°
0.1
0.6 B B
al crescere di B: • aumenta ac • si riducono gli spostamenti
0 1.5
2.0
B (m)
2.5
15
esempio: muro di sostegno a mensola ac = amax
H = 3.5 m
amax = 0.25 g
c' = 0 - ϕ' = 24°
0.2
120
100 0.1
80
0.08
M (kNm/m)
γ = 20 kN/m3 c' = 0 - ϕ' = 32°
ac (g) ur (m)
140
M (amax)
60
0.6 B B 0
al crescere di B: • aumenta ac • si riducono gli spostamenti • aumentano le sollecitazioni
40 1.5
• sollecitazioni nella struttura da valutare con ac (≤ a0)
1.65
1.85
2.0
2.5
B (m)
mac
Sae(ac)
• valutazione realistica di ac a) resistenza interamente mobilitata b) presenza di eventuali vincoli al piede c) reazione del terreno a valle d) resistenza di picco
a)
b)
τ
c) δ
16
Aitken et al. (1982)
verifica al ribaltamento → combinazione EQU • meccanismo poco realistico • non si mobilita la resistenza del terreno di fondazione • meccanismo fragile EQU + M2 (γϕ = γc = 1.25) carichi permanenti permanenti non strutturali variabili
favorevoli sfavorevoli favorevoli sfavorevoli favorevoli sfavorevoli
γF (γE) γG1 γG2 γG3
EQU 0.9 1.1 0.0 1.5 0.0 1.5
17
paratie
a a0
base
ac ab
ab t0
v
Sa(ab)
blocco
t
B
a0
C
Sa(ab)
mab
v0 a0 ac A
t0
ur
Rp tm
t
Sa(ac)
mac
ur Sa(ac) Rp-lim (ac)
Rp-lim (ac)
m·ac + Sa (ac)= Rp-lim
18
metodo di Mononobe – Okabe – spinta passiva khW
ε W
SpE
θ We
β
R
δ ϕ
α
θ We
kvW -kvW
θ = arctan
khg kvg
SpE
kh 1− kv
S
R
SpE
We
α
αcr
metodo di Mononobe – Okabe – spinta passiva SpE =
1 γ ⋅ (1 − k v ) ⋅ H 2 ⋅ K pE 2
K pE = f (ϕ ′,θ , δ , β , ε )
αcr
Kpe Kp
kh
kh K pE =
cos 2 (ϕ + β − θ )
⎡ sen(ϕ + δ )sen(ϕ + ε − θ ) ⎤ cos θ cos 2 β cos(δ − β + θ )⎢1 − (δ − β + θ )cos(ε − β ) ⎥⎦⎥ cos ⎣⎢ ⎡
2
{tan c (tan c + cot d ) [1 + tan(δ − β + θ )cot d ]}2 − tan c ⎤⎥ ⎢ ⎥ 1 + tan(δ − β + θ )(tan c + cot d ) 1
α cr = (θ − ϕ ) + arctan⎢ c = ϕ + ε −θ
⎣
⎦
d = ϕ + β −θ
19
soluzioni di Chang (1981), Chen & Liu (1990) (metodo dell’estremo superiore) K pE = Npγ +
2q 2c Npq + Npc γH γH
khg
θ kvg
k·g
minimizzare variando ρ e ψ
Lancellotta (2007): metodo dell’estremo inferiore ε
θ
θ
WE
WE
⎡ ⎤ cos ε cos δ (1 − k v ) ⋅ e 2ψ tan ϕ KPE = ⎢ ⋅ ⎛⎜ cos δ + sin2 ϕ − sin2 δ ⎞⎟⎥ 2 2 ⎠⎥ cos θ ⎢⎣ cos(ε − θ) − sin ϕ − sin (ε − θ) ⎝ ⎦ ⎧
⎫ ⎡ sin(ε − θ )⎤ ⎛ sin δ ⎞ ⎟⎟ + arcsin⎢ sinϕ ⎥ + δ + (ε − θ ) + 2θ ⎬ sin ϕ ⎣ ⎦ ⎝ ⎠ ⎭
ψ = 0.5⎨arcsin⎜⎜ ⎩
θ = arctan
kh 1- k v
soluzione in forma chiusa
20
10
8
4
ϕ = 30°
Kph
6
confronto fra i metodi di Mononobe-Okabe,Chang e Lancellotta
- parete verticale
δ=0
2
ϕ' = 30° δ = ϕ'
0 6
Mononobe-Okabe Chang (1981) Lancellotta (2007)
- KP in direzione ortogonale alla parete
Kph
4
δ=0
2
ϕ' = 30° δ = 2/3 ϕ'
0 0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
kh
spinta passiva cinematismo rotazionale Richards & Elms (1992)
sabbia addensata
21
prove su tavola vibrante Neelakantan et al. (1992)
22
spostamenti orizzontali
0
static
0.30
EQ1 EQ2
0.15
a_inp [g]
EQ3 EQ4
0.00
EQ5
2
-0.15
-0.30 0
100
200
300
400
500
t [s]
z [m]
100
u [mm]
80
4
60
40
20
LVDT - z=0.72m 0 0
100
200
300
400
500
6
t [s] 100
u [mm]
80
60
40
8 100
20
50
0
-50
u [mm]
LVDT - z=1.60m 0 0
100
200
300
400
500
t [s]
• modello costitutivo non lineare isteretico (FLAC) • criterio di resistenza di Mohr-Coulomb • terreno a grana grossa – ϕ’ = 35° δ = 20°
S
16 m τ (kPa)
Vs
G0
20 1
H
L
d
30 m
0 -0.02
0
0.01 0.02 0.03 0.04
γ (%)
-10
-20
bedrock
0.3
Tolmezzo
a (g)
0
Fourier ampl. (g)
-0.04
1-D soil column
10
0.02
-0.3 0.3 Assisi
0
0.01
-0.3
0.00
0
0
4
8
12
16
f (Hz)
4
8
12
16
20
t (s)
23
risultati delle analisi • mobilitazione progressiva della resistenza • incremento delle sollecitazioni • sviluppo di spostamenti permanenti σh (kPa) 200
100
0
u (m) -100
-200
3
-0.01
0.01
0.03
0
t = 4.30 s t = 4.41 s t = 4.46 s
z (m)
2
4 Kp = 6.162
6
8
u (m)
0.1
orizzontale - paratia
0.05 0
w (m)
0 0
4
8
12
16
t (s)
20
accumulo di spostamenti
-0.05
verticale - piano campagna
-0.1
0.4
0.2
def. elastica
u r (m)
0.6
0 0.01
deformata finale
≈
moto rigido 0.1
1
atto di moto rigido
10
(EI) / (EIref)
24
equivalenza con il metodo degli spostamenti integrazione del database accelerometrico italiano β = kc/kh max incertezze → inviluppo dei massimi 10
1
1
β
(m) ud(m)
0.6
0.01
0.4
0.001 0.0001
per us → 0, β → 1
0.8
0.1
0.2
0.35g
0
1E-005 0.2
0.4
kyK/ky/Kh max max
0.6
0.8
0
0.1
us (m)
0.2
0.3
us < 0.005 H
spostamento, scelto dal progettista, tollerabile senza riduzioni di resistenza
presenza di terreni a grana fine condizioni di drenaggio due schemi limite: 1. evento sismico immediatamente successivo allo scavo: analisi in termini di tensioni totali
τlim= Cu 2. sisma dopo molto tempo dall’esecuzione dello scavo: analisi in termini di tensioni efficaci
τlim = c' + [σ – u] tan ϕ'
25
metodo di Mononobe – Okabe – condizioni non drenate Sa, p =
γ *H 2 2
K u = Nuγ m
N uγ =
Ku
γ * = γ kh2 + (1 − k v )2
2Cu
γ *H
N uc
sen(α ± θ ) senα
α cr = arcsen
Nuc = m
1 senα cos α
W*
- 2Cu + γ * H senθ - 4Cu + γ * H senθ
H
θ
Sa
Sa T
N
N α
W*
T
T =
CuH senα
freq. annuale superamento λm = 1/TR
esempio – riduzione azioni per diversi periodi di ritorno SLV → P = 10 % in VR
0.01
la condizione di drenaggio impedito è transitoria – es. VR = 10 anni 0.001
legge di ricorrenza INGV per Catania http://esse1-gis.mi.ingv.it 0.0001 0.1
P = 1− e
V − R TR
1
ag (g)
P (%)
VR (anni)
TR (anni)
λm (anni-1)
ag (g)
10
50
475
0.0021
0.21
10
10
95
0.0105
0.10
26
freq. annuale superamento λm = 1/TR
esempio – riduzione azioni per diversi periodi di ritorno SLV → P = 10 % in VR
0.01
la condizione di drenaggio impedito è transitoria – es. VR = 10 anni → 35 anni 0.001
legge di ricorrenza INGV per Catania http://esse1-gis.mi.ingv.it 0.0001 0.1
P = 1− e
V − R TR
1
ag (g)
P (%)
VR (anni)
TR (anni)
λm (anni-1)
ag (g)
10
50
475
0.0021
0.21
10
35
332
0.0301
0.17
condizioni drenate EC8 effetto pressioni interstiziali analisi in termini di tensioni efficaci (Matsuzawa et al. 1984) SpE =
1 γ ′ ⋅ (1 − k v ) ⋅ H 2 ⋅ K pE + E ws + E wd 2
terreni poco permeabili k < 5·10-4 m/s “acqua vincolata”
⎛ γ ⋅ kh ⎞ ⎟⎟ ⎝ γ ′(1 − k v ) ⎠
θ = arctan⎜⎜ E wd = 0
terreni molto permeabili k > 5·10-4 m/s “acqua libera”
problemi: • condizioni non idrostatiche • terreno stratificato
⎛ γ d ⋅ kh ⎞ ⎟⎟ ⎝ γ ′(1 − k v ) ⎠
θ = arctan⎜⎜ E wd =
7 khγ w H 2 12
q( z ) =
7 khγ w h ⋅ z 8
Westergaard (1931)
27
condizioni drenate EC8 effetto pressioni interstiziali analisi in termini di tensioni efficaci (Matsuzawa et al. 1984) SpE =
1 γ ′ ⋅ (1 − k v ) ⋅ H 2 ⋅ K pE + E ws + E wd 2
⎛ γ ⋅ kh ⎞ ⎟⎟ ⎝ γ ′(1 − k v ) ⎠
θ = arctan⎜⎜
terreni poco permeabili k < 5·10-4 m/s “acqua vincolata”
E wd = 0 terreni molto permeabili k > 5·10-4 m/s “acqua libera”
problemi: • condizioni non idrostatiche • terreno stratificato
⎛ γ d ⋅ kh ⎞ ⎟⎟ ⎝ γ ′(1 − k v ) ⎠
θ = arctan⎜⎜ E wd =
7 khγ w H 2 12
q( z ) =
7 khγ w h ⋅ z 8
Westergaard (1931)
effetto pressioni interstiziali θ
θ σ'x
γ τzx
θ
σ'x
γe
τzx
kh γ
γe
z
z
γe ζ cosθ ζ
τ
tan θ ′ = (c)
γ ⋅z γ ⋅z −u
⋅ tan θ =
σv ⋅ tan θ σ v′
u0
' / F σpE
' σaE
u0
ϕ' θ'
σa,p = (σv – u) · Ka,pE (cos δ) + u
θ
M'
M σ' u
f(θ')
σ σ, σ'
28
terreni stratificati in analogia con le condizioni statiche
σa,p = (σv – u) · Ka,pE + u considerando le componenti normali alla paratia
u0
' / F σpE
' σaE
u0
asincronia accelerazione costante nello spazio: vs → ∞, moto sincrono a (z,t)
a (z,t)
H ag S
S
λ
all’aumentare della deformabilità: λ =vs/f diminuisce → moto asincrono → S diminuisce
29
asincronia metodo di Steedman & Zeng (1990) 0.6
kh = 0.35
dQh H
Qh
kh = 0.25
δ
0.4
ϕ'
S ae
kh = 0.15
KaE
a (z,t)
W
VS
R'
α
0.2
SaE =
ϕ' = 33° δ = ϕ'/3 0 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1 γ ⋅ H 2 ⋅ K aE 2
1
H/(TVs) = H/λ
asincronia estensione del metodo di Steedman & Zeng (1990) definizione di un’accelerazione pseudostatica equivalente kh eq = α · kh max da utilizzare nel metodo di M.O.
α = kheq
/ khmax
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0 0
0.4
0.8
H/λ
1.2
1.6
α dipende solo da H/λ
30
asincronia applicazione a eventi sismici italiani e categorie di sottosuolo NTC 1.2 1.0
0.8
0.8
0.6
0.6
α
1
0.4
0.4
0.2
0.2
0
0
0.4
0.8
1.2
sottosuolo di tipo A B
C
D
0.0 0
H/λ
10
20
H (m)
30
40
50
per spinta passiva: α = 1
amax = S·ag = SS·ST·ag
ag accel. max affioramento rigido SS amplificazione stratigrafica ST amplificazione topografica
kh = α ⋅ β ⋅
amax g
α → variabilità spaziale del moto (asincronia) β → prestazioni (spostamenti)
31
paratie
verifiche
approcci di progetto e coefficienti parziali
appr. 1 C1
1 C2
2
azioni azioni permanenti variabili
proprietà c', ϕ' (Cu)
resistenze
1.3
1.5
1.0
1.0
1.0
1.3
1.25 (1.4)
γR
1.3
1.5
1.0
γR
32
verifiche opere di sostegno flessibili solo APPROCCIO 1
combinazione 2: A2+M2+R2 γG1 = 1.0 γQ = 1.3 γG1 = 1.0 γQ = 1.0
GEO
γϕ' = γc' =1.25 γCu = 1.4 in condizioni sismiche
γR = 1.0
verifiche nei confronti degli Stati Limite Ultimi (SLU) effetto delle azioni ⎡ ⎤ X Ed = E ⎢γ F ⋅ Fk ; k ; ad ⎥ γM ⎣ ⎦
E d ≤ Rd
resistenza del sistema Rd =
⎡ ⎤ X R ⎢γ F ⋅ Fk ; k ; ad ⎥ γR ⎣ γM ⎦ 1
⎡ X ⎤ Ed = γ E ⋅ E ⎢Fk ; k ; ad ⎥ ⎣ γM ⎦
33
verifiche opere di sostegno flessibili solo APPROCCIO 1 combinazione 1: A1+M1+R1 γG1 = 1.3 γQ = 1.5
STR
γϕ' = γc' = γCu = 1
γG1 e γQ
applicati direttamente alle sollecitazioni e alle reazioni degli ancoraggi γG1 = 1.0 γQ = 1.0 in condizioni sismiche
utilizzare la reazione degli ancoraggi determinata da questa combinazione per le verifiche
verifiche ancoraggi valutazione resistenze caratteristiche a) da prove di carico su ancoraggi di prova b) con metodi analitici o con relazioni empiriche con prove in sito ⎧R R ⎫ Rk = Min ⎨ media , min ⎬ ξ2 ⎭ ⎩ ξ1
ξ1, ξ1 = f(numero prove di carico/verticali d’indagine)
34
verifiche ancoraggi A1+M1+R3 γG1 = 1.3 γQ = 1.5 γG1 = 1.0 γQ = 1.0
in condizioni sismiche
resistenze caratteristiche coefficienti R3 temporanei permanenti
γR = 1.1 γR = 1.2
ancoraggi - criteri costruttivi LE
aumento di αcr → allontanamento del bulbo LE = LS (1+1.5·amax/g)
ancoraggi molto inclinati • asincronicità • concentrazione sollecitazioni
35
esempio: dimensionamento di una paratia ancorata Sabbia mediamente addensata γ = 19 kN/m3 c' = 0 - ϕ' = 34° Vs = 420 m/s
Limo deb. ariglloso γ = 18 kN/m3
c' = 8 kPa - ϕ' = 28° Vs = 75 √z (m/s)
30 4 + 420
Stato limite SLV SLD
30
PVR (%) 10 63
= 294 m/s
∫ 75 4
categoria C
dz z
VR (anni) 50 50
TR (anni) 475 50
ag (g) 0.16 0.07
F0
SS
2.58 2.70
1.45 1.59
amax (g) 0.236 0.110
umax (m) 0.025 0.005
β
kh
0.577 0.794 0.087
0.136 0.087
1 0.8 0.6
β
Vs30 =
0.4 0.2 0 0
0.1
us (m)
0.2
0.3
36
Paratia ANCORATA
φ'k
γ
Terreni sabbie
1
argille
(kN/m3) 19
2
γϕ
(°) 34 28.4
18
punto 1 1 1 1 2 2
φ'd
28
1.284
1.250
strato
strato
GEO
punto 2F 2D
z 4.5 8.5
δ (°)
0.40
δ 18.9
rad 0.33
15.4
0.27
sovraccarico γQ γ (kN/m3) 19 19 19 19 18 18
z (m) 0.0 3.0 3.0 4.0 4.0 8.5
A B B C C P
23
φ'd rad 0.49
σv u (kPa) (kPa) 0.0 6.5 63.5 0.0 63.5 0.0 82.5 10.0 82.5 10.0 163.5 47.1 σv 0.0 72.0
γ 18 18
VALUTAZIONE AZIONE SISMICA
SL SLU SLD
u 0.0 47.1
c'k
c'd
(kPa)
(kPa) 0
0
8
6.4
altezza di scavo: dimens paratia
4.5 m 8.5 m
d a prof. sup. piez.
4.0 m 1.5 3.0 m
Δh
1.5 m
5.0 kPa 1.3 σ'v
σv/σ'v
(kPa) 6.5 63.5 63.5 72.5 72.5 116.4 σ'v 0.0 24.9
θ'
σ'ha
Ka
1.0 1.0 1.0 1.1 1.1 1.4
0.000 0.000 0.000 0.000 0.000 0.000
σv/σ'v 1.0 2.9
θ' 0.000 0.000
teta-p L 0.506 0.506
0.300 0.300 0.300 0.300 0.375 0.375
(kPa) 1.9 19.0 19.0 21.7 19.4 35.9
Kp 3.051 3.051
σ'hp* 22.4 76.1
amax umax beta kh khmax teta kc 0.236 0.025 0.577 0.136 0.000 0.000 0.110 0.005 0.794 0.087 0.136
σha (kPa) 1.9 19.0 19.0 31.7 29.4 82.9
risultanti (kN/m)
braccio m
31.48
0.41
25.39
2.04
51.84
252.63
5.11
1290.35
σhp* risultanti 22.4 123.2 291.05
braccio 5.46
M rib 0.003 M stab
u 0.204
M (kNm/m) 12.82
M 1589.65
1355.00 1589.65
Mst/Mrib
1.17
dimensionamento statico: L = 8.5 m
Paratia ANCORATA
GEO
φ'k
Terreni
γ
sabbie
(kN/m ) 19
3
1
argille
2
γϕ
1.250
strato
punto 1 1 1 1 2 2
strato
A B B C C P
punto 2F 2D
φ'd (°) 34 28.4
18
28
1.284
δ (°)
0.40
δ 18.9
rad 0.33
15.4
0.27
sovraccarico γQ
z (m) 0.0 3.0 3.0 4.0 4.0 12.0
γ 3 (kN/m ) 19 19 19 19 18 18
z
γ 18 18
4.5 12.0
23
φ'd rad 0.49
VALUTAZIONE AZIONE SISMICA
σv u (kPa) (kPa) 5.0 0.0 62.0 0.0 62.0 0.0 81.0 10.0 81.0 10.0 225.0 82.3 σv 0.0 135.0
SL SLU SLD
u 0.0 82.3
altezza di scavo: dimens paratia
c'k
c'd
(kPa)
(kPa) 0
0
8
6.4
4.5 m 12.0 m
d a prof. sup. piez.
7.5 m 1.5 3.0 m
Δh
1.5 m
5.0 kPa 1.0 σ'v (kPa) 5.0 62.0 62.0 71.0 71.0 142.7
σv/σ'v
θ'
1.0 1.0 1.0 1.1 1.1 1.6
0.135 0.135 0.135 0.154 0.154 0.211
σv/σ'v 0.0 1.0 52.7 2.6
θ' 0.135 0.335
σ'v
Ka
teta-p L 0.398 0.174
σ'ha
σha
risultanti (kN/m)
0.396 0.396 0.396 0.412 0.506 0.576
(kPa) 2.0 24.5 24.5 29.3 26.8 72.5
(kPa) 2.0 24.5 24.5 39.3 36.8 154.7
Kp 2.717 1.913
σ'hp* 21.1 100.9
σhp* risultanti 21.1 183.1 765.86
amax umax beta kh khmax teta kc 0.236 0.025 0.577 0.136 0.136 0.135 0.110 0.005 0.794 0.087 0.136
u 0.204
braccio m
M (kNm/m)
39.79
0.43
16.92
31.91
2.04
65.05
7.32
5609.12
766.23
M rib 0.003 M stab Mst/Mrib
braccio 7.74
M 5929.09
5691.10 5929.09 1.04
dimensionamento sismico: L = 12.0 m kc = 0.204 u = 0.003 m u/H = 0.025 % dimensionamento statico: L = 8.5 m kc = 0.151 u = 0.016 m u/H = 0.18 %
37
metodo dell’equilibrio limite analisi in condizioni critiche (resistenza completamente mobilitata)
d
0.2
M (kNm/m)
ac (g), u (m)
L
0.3
260 220
amax=0.5 g
0.4
ϕ' = 35° δ = 20°
H=4m
300 0.75 g
0.5
180
0.1
140
0
100 7.0
8.0
9.0
L (m)
spostamenti decrescenti con L sollecitazioni crescenti con L
σ h (kPa) 200
100
0
M (kNm/m) -100
-200
300
200
100
0
0
t = 4.30 s t = 4.41 s t = 4.46 s
0.6
T - elastic A - elastic T - yielding A - yielding
0.4
4
ur (m)
z (m)
2
Kp = 6.162
0.2
6
(a) 0 400
8
220 180
0.1
140
0
100 7.0
8.0
L (m)
9.0
300
M (kNm/m)
0.2
M (kNm/m)
0.3
260
amax=0.5 g
a c (g), u (m)
0.4
300 0.75 g
0.5
My
≈M
) (a c
200 T - max - elastic T - final - elastic T - final - yielding
100
A - max - elastic A - final - elastic A - final - yielding
(b) 0
3.0
4.0
d (m)
5.0
38
procedura per il dimensionamento sismico
a. definizione prestazione sismica → spostamenti u b. stima accelerazione massima amax c. valutazione accelerazione critica necessaria ac =
amax ⎛u⎞ ⋅ ln⎜ ⎟ A ⎝B⎠
d. dimensionamento geotecnico: L ↔ ac e. calcolo sollecitazioni con a = ac f. dimensionamento strutturale
spinta sismica su pareti vincolate coppia di pareti rigide a sostegno di un mezzo elastico (Wood 1973)
a ΔSW = γH 2 h g
39
estensione soluzione di Wood (1973) 1
Younan & Veletsos (2000)
ΔσhE = γ H
a ⋅f g
0.8
f
0.6
0.4
E p Ip
Gt
H 0.2
0 0
10
20
30
40
50
dp
dp =
Gt H 3 E p Ip
metodo della reazione di sottofondo possibile estensione dei metodi pseudo-statici: • variazione dei coefficienti di spinta
• applicazione incrementi di spinta • riduzione di Kp
40
tensioni di contatto trasmesse dal terreno di monte
Mmax
cerniera fittizia
N1
tensioni di contatto trasmesse dal terreno di monte
tensioni di contatto calcolate in condizioni statiche
N2
stato limite passivo condizioni sismiche
Mmin
41
fondazioni
fondazioni
approccio disaccoppiato
→
interazione “completa”
risposta sismica locale
interazione cinematica
interazione inerziale
1
interazione inerziale k
k m
m
Q(t)
c c
ub(t)
forzante equivalente
moto alla base
Q(t ) = −mu&&b
moto relativo
u ( t ) = u r (t )
analisi strutturale
azione sismica
analisi modale (lineare) analisi statica di push-over (non lineare) analisi dinamica al passo (lineare o non lineare)
spettro elastico di risposta
accelerogrammi
2
definizione azione sismica (spettro)
Stato Limite
azione sismica di base
accelerogrammi
spettro
caratterizzazione: Vs, prof. Bedrock, decadimento …
caratterizzazione Vs30
RSL semplificata SS, ST
RSL 1D SHAKE, EERA,…
spettro modificato per RSL
accelerogrammi modificati per RSL
spettro di progetto (SLU: q>1, SLE: q=1)
spettro di inviluppo (SLU: q>1, SLE: q=1)
definizione azione sismica (accelerogrammi)
Stato Limite
azione sismica di base
spettro
accelerogrammi
caratterizzazione: Vs, prof. Bedrock, decadimento …
caratterizzazione Vs30
RSL semplificata SS, ST
spettro modificato per RSL
RSL 1D SHAKE, EERA,…
accelerogrammi modificati per RSL
spettro di progetto (SLU: q>1, SLE, q=1)
accelerogrammi compatibili
3
interazione inerziale - fondazioni superficiali analisi strutturale (STR) ks kt
ω
m
ω
Q(t)
cs ct kt
G, ξ
ct 1 1 1 = + k eq k t k s c eq ξ eq = 2mω eq
1 2 ω eq
=
1
ω t2
+
1
ω s2
ks cs
riduzione pulsazione naturale aumento smorzamento
interazione con il terreno → due cause di smorzamento • smorzamento isteretico, legato al comportamento meccanico del terreno (es. sviluppo di deformazioni plastiche) • smorzamento geometrico: fronte d’onda di dimensioni crescenti τ
G 1
G γa
Q(t) A
η ω γa γa
γa
γ
4
m
- sistema a un grado di libertà h - fondazione circolare rigida su semispazio elastico
ω0 =
k vs
k m
a
s=
ω0 ⋅ h
m=
vs m
ρ ⋅ a3
Wolf (1985) h/a = 1; ν = 0.33; ξ = 0.025; ξg = 0.05
fondazione caricata da una forzante armonica impedenza dinamica
K
=
F (t ) = Fa e iωt
F (t ) w (t ) K m
w(t)
F(t)
c
F(t) e w(t) non sono in fase → K
è una funzione complessa
K (ω ) = K (ω ) + icω
impedenza dinamica
K (ω ) = K ⋅ k (ω )
rigidezza dinamica
K = f (E,ν ,B,...)
rigidezza statica
k (ω )
amplificazione
c = c g + ci
c g = f (ρ,v s , geometria ) smorzamento geometrico
ci =
2K
ω
ξ
smorzamento isteretico
5
NTC: 7.2.6 - Vs < 100 m/s - Strutture alte e snelle
Gazetas (1990) Foundation Vibrations in: Foundation Engineering Handbook 2nd edition - Fang ed. Van Nostraind Reinhold, NY, cap 15
6
7
8
applicazione soluzioni di Gazetas (1990) soluzioni ottenute nelle seguenti ipotesi • terreno = mezzo (visco-) elastico lineare • forzante armonica
7.2.6 NTC “nel calcolo dell’impedenza dinamica è necessario tener conto della dipendenza delle caratteristiche di rigidezza e smorzamento dal livello deformativo”
• scelta di G e di ξ valore medio nel volume significativo (da analisi di risposta sismica) • frequenza prima frequenza fondamentale della struttura frequenza predominante azione sismica (oppure soluzione nel dominio delle frequenze) interazione terreno-struttura • diminuzione sollecitazioni • aumento spostamenti
effetto in genere vantaggioso, tranne che per • strutture alte e snelle (effetti del secondo ordine) • terreni di fondazione molto deformabili (Vs < 100 m/s)
modifica analisi sismica della struttura analisi modale - deformabilità alla base: modifica risposta in frequenza - viscosità: riduzione ordinate spettrali
analisi al passo (accelerogrammi) - vincoli visco-elastici
intervallo di variazione rigidezza alla base - rigidezza a piccole deformazioni - rigidezza statica
9
interazione inerziale - azioni in fondazione - NTC Combinazione fondamentale γG1×G1 + γG2×G2 + γP×P + γQ1×1×Qk1 + γQ2×ψ02×Qk2 + … Combinazione sismica E + G1 + G2 + P + ψ21×Qk1 + ψ22×Qk2 + … variano i coefficienti di combinazione i coefficienti γG, γQ sono unitari, indipendentemente dall’approccio di verifica scelto
gerarchia delle resistenze (capacity design) • individuazione meccanismi plastici e scelta elementi dissipativi • elementi da proteggere caricati con resistenze elementi dissipativi (sovraresistenza)
Classi di Duttilità (CD) CD “A” CD “B”
coefficiente di sovraresistenza γRd = 1.3 γRd = 1.1
10
duttilità della struttura - analisi modale (spettro elastico di progetto) duttilità: modifica dello spettro (coefficiente di struttura q)
- analisi al passo (accelerogrammi) duttilità: modifica del legame costitutivo (non linearità) - redistribuzione
interazione inerziale - azioni in fondazione - NTC Classi di Duttilità (CD) CD “A” CD “B”
coefficiente di sovraresistenza γRd = 1.3 γRd = 1.1
azioni in fondazione: valori minimi fra: resistenze elementi strutturali sovrastanti (MR, TR) azioni trasmesse in campo elastico q = 1 azioni trasmesse × γRd
11
interazione inerziale - azioni in fondazione - NTC Classi di Duttilità (CD) CD “A” CD “B”
coefficiente di sovraresistenza γRd = 1.2 γRd = 1.0
azioni in fondazione: valori minimi fra: resistenze elementi strutturali sovrastanti (MR, TR) x γRd azioni trasmesse in campo elastico q = 1 azioni trasmesse × γRd azioni da analisi non lineari
verifiche
12
interazione inerziale - fondazioni superficiali carico limite e scorrimento (GEO) B
Q
Q
γ Df
M
Df
a a Q
γ Df
T
γ, ϕ, c
δ
Nq, Nc , Nγ = f(ϕ)
ξq, ξc , ξγ = f(δ) B'
Qlim/B' = ξq Nq γ Df + ξc Nc c + ξγ Nγ γ B'/2
Tlim=c B' + Q tan ϕ
interazione inerziale - fondazioni profonde carico limite (GEO) effetto di T: meccanismo di collasso per carichi trasversali (Broms)
Q M
Tlim
T
My
reazione terreno
cerniere plastiche My
effetto di M: incremento - decremento carico assiale
13
interazione inerziale analisi strutturale (STR) determinazione sollecitazioni negli elementi di fondazione fondazioni profonde fondazioni superficiali
terreno: enfasi sulla deformabilità es. Winkler, continuo elastico
approcci di progetto e coefficienti parziali
appr. 1 C1
1 C2
2
azioni azioni permanenti variabili
proprietà c', ϕ' (Cu)
resistenze
1.3
1.5
1.0
1.0
1.0
1.3
1.25 (1.4)
γR
1.3
1.5
1.0
γR
14
fondazioni superficiali stati limite ultimi • carico limite • scorrimento • resistenza strutturale valori di γR verifica
R1
R2
R3
carico limite
1.0
1.8
2.3
scorrimento
1.0
1.1
1.1
Roma, 24 febbraio 2010
verifiche fondazioni profonde valutazione resistenze caratteristiche a) da prove di carico su pali pilota b) con metodi analitici o con relazioni empiriche con prove in sito (γϕ' = γc' = 1.0) c) da prove dinamiche ad alto livello di deformazione, su pali pilota ⎧R R ⎫ Rk = Min ⎨ media , min ⎬ ξ2 ⎭ ⎩ ξ1
ξ1, ξ2 = f(numero prove di carico/verticali d’indagine)
15
valori di γR tecnologia
A1C2
γG = 1.0 γQ = 1.3
resistenza
infissi
trivellati
elica cont.
base
1.45
1.70
1.60
laterale
1.45
1.45
1.45
totale
1.45
1.60
1.55
lat.traz.
1.60
1.60
1.60
orizzontale
A2
γG = 1.3 γQ = 1.5
1.60
base
1.15
1.35
1.30
laterale
1.15
1.15
1.15
totale
1.15
1.30
1.25
lat.traz.
1.25
1.25
1.20
orizzontale
1.30
approcci di progetto e coefficienti parziali
appr. 1 C1
1 C2
2
azioni azioni permanenti variabili
proprietà c', ϕ' (Cu)
resistenze
1.3
1.5
1.0
1.0
1.0
1.3
1.25 (1.4)
γR
1.3
1.5
1.0
γR
16
interazione cinematica
modifica del moto sismico fondazioni superficiali: riduzione del carico limite fondazioni profonde: incremento sollecitazioni
interazione cinematica - fondazioni superficiali riduzione del carico limite (GEO)
Qlim/B' = ξq eq Nq γ Df + ξc ec Nc c + ξγ eγ Nγ γ B'/2
17
interazione cinematica - fondazioni superficiali riduzione del carico limite (GEO)
ζq = ζγ = (1- kh/tan ϕ)0.35 ζc ≈ 1
1
inerzia terreno 0.8
ζγ
0.6
ξγ,
(Paolucci e Pecker 1997)
0.4
0.2
inclinazione
0 0
0.2
tan δ, kh
0.4
0.6
0.4
0.6
interazione cinematica - fondazioni superficiali riduzione del carico limite (GEO)
ξγ = (1-tan δ)3 ζγ = (1- kh/tan ϕ)0.35
1
inerzia terreno
ζγ
0.6
ξγ,
0.8
0.4
0.2
inclinazione
0 0
0.2
tan δ, kh
18
Sa = 0.3
kh = 0.22
ξγ ζγ = 0.29 1
inerzia terreno 0.6
ζγ = 0.85
ζγ
Sa (g)
0.4
0.6
ξγ,
0.8
0.4
ξγ = 0.34
0.2
0.2
0 0
1
T (s)
2
3
inclinazione
0 0
0.2
tan δ, kh
0.4
0.6
Sa = 0.08
kh = 0.5
ξγ ζγ = 0.39 1
inerzia terreno 0.6
ζγ
Sa (g)
0.4
0.6
ξγ,
0.8
0.4
ζγ = 0.49
ξγ = 0.78
0.2
0.2
0 0
1
T (s)
2
3
inclinazione
0 0
0.2
tan δ, kh
0.4
0.6
19
interazione cinematica - fondazioni profonde sollecitazioni flettenti aggiuntive (STR) pressioni sul palo deformata terreno
NTC: - ag ≥ 0.25 g - terreno tipo D - contrasti rigidezza
deformata palo
Dobry & O’Rourke (1983) metodo della costante di sottofondo (Winkler) k
M= F=
γ1 G1
2EI
λ
λ=4 ⎛ G2 ⎞ ⎟⎟ ⎝ G1 ⎠
γ 1 ⋅ F ⎜⎜
(1 − c )(1 + c ) −4
k=
(1 + c ) (c −1 + 1 + c + c 2 )
G1γ 1 = G2γ 2 = τ max
G2
3
4EI k1D 3G D
c=4
G2 G1
0.6
γ2
F
0.4
0.2
G e τ da analisi di risposta sismica o da valutazioni semplificate
0 1
10
G2/G1
100
20
D = 0.8m E = 30 GPa EI = 603 MNm2
M=
⎛G ⎞ F ⎜⎜ 2 ⎟⎟ = 0.296 ⎝ G1 ⎠
4EI = 1.55 m k1D
λ=4
2EI
λ
τ = 120 kPa G01 = 200 MPa G1 =0.7 G01 = 140 MPa γ1 = 0.086 %
amax = 0.3 g H = 20 m rd = 0.7
γ 1 ⋅ F = 198 kNm
G2 = 1000 MPa γ2 = 0.012 % 1
k
0.8
G/G0
γ1 G1
0.6
0.4
G2
0.2
0 0.0001
γ2
0.001
0.01
γ (%)
0.1
1
10
valutazione semplificata A
z
m·amax
amax
amax
τmax
τ max A = m ⋅ amax τ max =
m ⋅ amax a γ = ρ ⋅ A ⋅ z max = ⋅ z ⋅ amax A A g
τ max = σ v
amax · rd g
rd = 1-0.015 z
Idriss e Golesorkhi (1997)
21
fondazioni: criteri costruttivi • tipologia unica • elevata rigidezza orizzontale
0.3-0.6 N amax/g
• no plasticizzazioni
• armatura pali estesa a tutta la lunghezza Aa-min = 0.3 % • evitare pali inclinati • evitare cerniere plastiche nei pali
22
Corso di aggiornamento professionale avanzato GEOTECNICA SISMICA Udine, 3-5 ottobre 2012
Onde in un mezzo continuo
Prof. Ing. Sebastiano Foti Email:
[email protected] www.soilmech.polito.it/people/foti_sebastiano
Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Sommario Onde 1D (barra) Onde longitudinali Onde torsionali
Onde in un continuo elastico omogeneo Onde di volume Onde superficiali
Onde in un mezzo elastico eterogeneo Caso 1D Legge di Snell Rifrazione critica
Onde in mezzi dissipativi
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde Longitudinali in una barra equazione indefinita di equilibrio
∂σ ∂ 2u − σA + σ + dx A + qAdx = ρAdx 2 ∂x ∂t
∂σ ∂ 2u +q = ρ 2 ∂x ∂t legame costitutivo (elastico lineare):
∂ 2u ∂ 2u E 2 +q = ρ 2 ∂x ∂t UDINE 3-5 Ottobre 2012
σ = Eε
con:
ε=
∂u ∂x
∂ 2u 1 ∂ 2u = ∂x 2 VB 2 ∂t 2
VB =
Sebastiano Foti
POLITECNICO DI TORINO
E
ρ
Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Effetto Poisson per la barra non confinata
VB per la barra confinata lateralmente?
VB =
UDINE 3-5 Ottobre 2012
M
ρ
M =
1 −ν E (1 + ν )(1 − 2ν )
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Moto del punto materiale
∂u ∂t ∂u ε x ∂x u& = = ∂t ∂t
ε=
u& =
∂u ∂x
σ = Eε
∂u ε x ∂x σ x VB = = = VB ∂t ∂t E σ ∂u ε x ∂x σ x u& = = = VB = x 2 VB ρVB ∂t ∂t E u& =
u& =
E
E = ρVB
ρ
2
σ σ ∂u ε x ∂x σ x = = VB = x 2 VB = x E ρVB ρVB ∂t ∂t
ρV B impedenza specifica UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde Torsionali in una barra equazione indefinita di equilibrio
∂T ∂ 2θ − T + T + dx A = ρJdx 2 ∂x ∂t
∂T ∂ 2θ = ρJ 2 ∂x ∂t legame costitutivo (elastico lineare):
∂ 2θ 1 ∂ 2θ = ∂x 2 VS2 ∂t 2 UDINE 3-5 Ottobre 2012
∂T = JG VS =
∂θ ∂x G
ρ
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Soluzione di d’Alembert
∂ 2u 1 ∂ 2u = ∂x 2 VB 2 ∂t 2
∂ 2u (ξ ,η ) =0 ∂ξ∂η
ξ = x − VB t η = x + VB t
Integrando:
∂u (ξ ,η ) = F (ξ ) ∂ξ
u (ξ ,η ) = f (ξ ) + g (η )
ξ = x − VB t η = x + VB t
u ( x, t ) = f ( x − VBt ) + g ( x + VBt ) UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde Armoniche
u = U ( x)T (t )
Separazione delle variabili
∂ 2u ∂ 2U =T 2 ∂x 2 ∂x
∂ 2u 1 ∂ 2u = ∂x 2 VB 2 ∂t 2 U&& T&& = 2 = −k 2 U VB T
∂ 2u ∂ 2T = U ∂t 2 ∂t 2
U&& T&& = 2 U VB T
(=cost)
U ( x ) = Ae ± ikx
T (t ) = Be ± iωt
ω = k ⋅VB
u ( x, t ) = A ⋅ e i ( kx −ωt ) + B ⋅ e i ( kx +ωt ) u = B1 sin (kx + ωt ) + B2 sin (kx − ωt ) + B3 cos(kx + ωt ) + B4 cos(kx − ωt )
kx − ωt = Φ UDINE 3-5 Ottobre 2012
Fase della funzione armonica Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde Armoniche
Simbolo Grandezza
Dimensioni
Unità di misura SI
Ampiezza
varie
varie
ω
frequenza radiale
[1/tempo]
[rad/s]
f
Frequenza (ciclica)
[cicli/tempo]
[Hz=1/s]
λ
Lunghezza d’onda
[lunghezza]
[m]
A
k
Numero d’onda
[1/lunghezza]
[1/m]
V
Velocità di fase
[lunghezza /tempo]
[m/s]
T
Periodo
[tempo]
[s]
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kλ = 2π ωT = 2π
ω = kVB
λ=
VB f
VB =
2πf k
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde di Volume
equazioni indefinite di equilibrio:
σ ij , j + ρ ⋅ f i = ρ ⋅ u&&i
deformazioni
ε ij =
legame costitutivo (elastico lineare):
equazioni del moto di Navier:
o in notazione vettoriale
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(
1 u i , j + u j ,i 2
)
σ ij = λ ⋅ ε kk ⋅ δ ij + 2 µ ⋅ ε ij
(λ + µ ) ⋅ u j , ji + µ ⋅ u i, jj + ρ ⋅ f i = ρ ⋅ u&&i && (λ + µ )∇∇ ⋅ u + µ∇ 2 u + ρf = ρu
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde di Volume equazioni del moto di Navier:
&& (λ + µ )∇∇ ⋅ u + µ∇ 2 u + ρf = ρu
decomposizione di Helmoltz (componenti volumetriche + distorsionali)
u = ∇Φ + ∇ × H ,
∇⋅H = 0
f = ∇f + ∇ × B,
∇⋅B = 0
[
]
(
)
&& = 0 && + ∇ × µ∇ 2 H + ρ ⋅ B − ρ ⋅ H ∇ (λ + 2 µ )∇ 2 Φ + ρ ⋅ f − ρ ⋅ Φ
(λ + 2µ )∇ 2 Φ = ρ ⋅ Φ&&
Onda P di compressione
&& µ∇ 2 H = ρ ⋅ H
Onda S di taglio
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VP =
VS =
λ + 2µ ρ
µ ρ
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
(Bolt, 1988)
Onde di Volume
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde P
(λ + 2µ )∇ 2Φ − ρ ⋅ Φ&& = 0
VP =
λ + 2µ ρ
Onda longitudinale (successive dilatazioni e compressioni, senza distorsione angolare): Onda di compressione o di dilatazione o onda irrotazionale o onda Primaria
onde piane
Φ = f (n ⋅ x − V p t )
u = ∇Φ
I piani di equazione nx=cost sono superfici a fase costante: per un assegnato valore di t, il moto ondulatorio è identico su tutti i punti di tale piano. Pertanto l’onda viaggia nella direzione data dal versore n con velocità di propagazione Vp. Le onde piane rappresentano l’unica soluzione per la quale il moto è stazionario ossia la forma d’onda mantiene forma ed ampiezza costante durante la propagazione. UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde S
&& = 0 µ∇ H − ρ ⋅ H 2
VS =
µ ρ
Onde di taglio ( successive distorsioni angolari, senza variazioni di volume): Onde distorsionali o rotazionali o onde Secondarie
onde piane
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H = f (n ⋅ x − VS t )
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u = ∇×H
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Costanti Elastiche
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Relazioni tra le costanti
λ + 2µ =
1 −υ
(1 + υ )(1 − 2υ )
E=M
VP =
λ + 2µ M = ρ ρ
Modulo Edometrico UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
P/S
VS = VP
µ λ + 2µ
=
1 − 2υ 2(1 − υ )
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Fronte d’onda
Principio di Huygens: ogni punto di una superficie d’onda si comporta come una sorgente di onde sferiche e, dopo un certo tempo, l’inviluppo delle onde sferiche definisce una nuova superficie d’onda.
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Fronte d’onda e raggio sismico
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
(Faccioli e Paolucci, 2005)
Polarizzazione onde S
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde SV e SH Onde S polarizzate piano verticale (SV) la propagazione in mezzi eterogenei è accoppiata a quella delle onde P onde P ed SV in presenza di superfici libere danno origine a onde Rayleigh
Onde S polarizzate piano orizzontale (SH) la propagazione in mezzi eterogenei non è accoppiata a quella delle onde P in presenza di superfici libere e substrati rigidi danno origine a onde Love
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Mezzi eterogenei – 1D
ui ( x, t ) = Ai e i (ωt − k1 x )
k1 =
ω VB1
ur ( x, t ) = Ar ei (ωt +k1x)
ut ( x, t ) = At ei (ωt − k 2 x )
k2 =
ω VB 2
σ i ( x, t ) = −ik1 E1u i ( x, t ) σ = Eε = E
∂u ∂x
σ r ( x, t ) = +ik1 E1u r ( x, t ) σ t ( x, t ) = −ik 2 E 2 u t ( x, t )
All’interfaccia (x=0):
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ui + u r = ut σi +σr = σt Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Mezzi eterogenei – 1D All’interfaccia (x=0):
ui + u r = ut σi +σr = σt
Ai + Ar = At − ik1E1 Ai + ik1E1 Ar = −ik 2 E2 At ω con
kE =
VB
ρVB2 = ωρVB
− ρ1VB1 Ai + ρ1VB1 Ar = − ρ 2VB 2 ( Ai + Ar ) ρV 1 − 2 B2 ρ1VB1 − ρ 2VB 2 ρ1VB1 Ar = Ai = Ai ρV ρ1VB1 + ρ 2VB 2 1 + 2 B2 ρ1VB1 UDINE 3-5 Ottobre 2012
At =
2 ρ1VB1 2 Ai = Ai V ρ ρ1VB1 + ρ 2VB 2 1 + 2 B2 ρ1VB1
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Mezzi eterogenei – 1D
αz =
ρ 2VB 2 ρ1VB1
Rapporto di impedenza
Ar =
1−αz Ai 1+ α z
At =
2 Ai 1+ α z
σr =
α z −1 σi 1+α z
σt =
2α z σi 1+ α z
αz Ai
αz = 0
Ar = Ai
At = 2 Ai
(stesso risultato si ottiene imponendo tensione nulla all’interfaccia)
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Legge di Snell: Rifrazione
sin ϑ = cost v
Animation courtesy of Dr. Dan Russell, Kettering University
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Rifrazione-Riflessione P-SV
sin ϑ1 sin ϑ2 sin ϑ1′ sin ϑ2′ = = = VP VS VP′ VS′ UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Verticalizzazione dei raggi sismici
VS=100m/s
VS=300m/s
VS=800m/s
VS=2000m/s 35
°
VS=3200m/s
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Propagazione ipocentro-sito
Onda S Rifrazione V2VP
VP V P′
Principio di Fermat (tempo minimo) il raggio sismico rifratto criticamente viaggia lungo l’interfaccia con velocità V2
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Fronti d’onda
Animation courtesy of Dr Jeffrey S. Barker, Binghamton University
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde dirette
X x
offset
S
G1
G2
G3
G4
G5
G6
V1 V1
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde riflesse X x
offset
S
G1
G2
G3
G4
G5
G6
G7
V1
V2
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Rifrazione Critica: Head Wave X x
offset
S
G1
G2
G3
G4
G5
G6
G7
Gn-1
Gn
V1
V2
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Rifrazione Critica: Head Wave
Animation courtesy of Dr Jeffrey S. Barker, Binghamton University
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
(Bolt, 1988)
Onde di Superficie
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde di Rayleigh Equazioni del moto di Navier:
σ ⋅n = 0
&& (λ + µ )∇∇ ⋅ u + µ∇ 2 u + ρf = ρu
per z = 0
Equazione caratteristica:
K 6 − 8 K 4 + ( 24 − 16γ 2 ) ⋅ K 2 + 16 ⋅ (γ 2 − 1) = 0 K=
K=
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VR VS
0.87 + 1.12υ 1+υ
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γ=
VS VP
0.87 <
VR < 0.96 VS
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
(after Richart et al., 1970) UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde di Rayleigh in un mezzo omogeneo
λR =
λR = (after Richart et al., 1970)
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VR f
VR f
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
T ip o d i o n d a
P e rc e n tu ale d i e n erg ia to ta le
R a y le ig h
67
T a g lio
26
C o m p ressio n e
7
(Da Woods, 1968)
Onde generate da una sorgente armonica verticale agente sulla superficie
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Comportamento dinamico dei terreni Esempio di risultato sperimentale terreno (prova taglio torsionale ciclico)
8
8
6
6
4
4 2
0
kPa
2
-2
τ
τ
kPa
Comportamento sforzideformazioni per un mezzo elastico lineare
-2
0
-4
-4 -6
-6 -8 -0.03
-0.02
-0.01
0
γ
0.01
0.02
0.03
-8 -0.03
-0.02
%
-0.01
0
γ
0.01
0.02
0.03
%
τ=Gγ UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Dissipazione nei cicli di isteresi
Rapporto di Smorzamento
D(ω ) =
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1 ∆W (ω ) 4π W (ω )
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Geotecnica Sismica: Onde in un mezzo continuo
Onde in un mezzo visco-elastico lineare e.g. onda di taglio monodimensionale Legge costitutiva:
τ = G ⋅ γ + η ⋅ γ&
La soluzione può essere derivata da quella relativa al caso elastico lineare introducendo un modulo visco-elastico complesso
G * = G (1 + i 2 D )
Se D VS1
Conseguenza: sovrastima di VS1 Necessita’ di progettare adeguatamente la prova in considerazione della geologia locale (scelta D) Usualmente D=3-5m UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Down-Hole P
SH
Un solo foro; minore sensibilità verticalità foro di sondaggio
acquisitore limitazione a profondità di 50-60m
geofono tridimensionale
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Prova Down Hole d
Tempo di primo arrivo
V1
z
d +z
2
t corr = t mis
1
profondità
2
z
V2 1
2
d + z2
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Down Hole Due ricevitori (true interval) acquisitore
geofoni tridimensionali
V=
∆z ∆tcorr
Analoga interpretazione con successive posizioni singolo geofono (pseudo-interval): fortemente sconsigliata UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Esempio: Prova Down Hole
• Profilo di Vs – Metodo tempi intercetti – Metodo true interval
• Vs,30 • Classificazione sismica
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Esempio: Prova Down Hole
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Stringa 8 geofoni da foro con riaggancio
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Sismogramma
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Interpretazione “manuale”
11m / 0.065s = 170m/s
10m / 0.025s = 400m/s
20m / 0.087s = 230m/s
6m / 0.007s = 860m/s
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Interpretazione “manuale” VS ,30 =
VS [m/s] 0
200
400
600
800
30 hi
∑V
1000
i =1..
S ,i
0 5
VS , 30 =
10 P ro fo n d ità [m ]
15
30 = 230m / s 12 10.5 7.5 + + 170 400 230
20 25 30
Categoria C
35 40
Inversione di velocità !! Categoria S2
45 50 UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Valutazione diretta della VS,30 30m
VS ,30 =
30m = 199m / s 0.151s
0.151s
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Tempi di primo arrivo
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Tempi corretti Tempo associato al percorso verticale p.c. z
t corr = t mis d
d 2 + z2
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z d 2 + z2
z
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Interpretazione Dromocrone
VS , 30 =
30 8 5 9 8 + + + 135 170 400 230
Tempi corretti [s] Tempi 00
0.05 0.05
0.1 0.1
VS [m/s]
0.15 0.15
0.2 0.2
0.25 0.25
0
00
200
400
600
800
1000
0
y = 134.61x - 0.2471
55
5 y = 174.87x - 2.5614
10 10
10
15 15
15
y = 396.63x - 21.992
20 20 25 25 30 30 35 35 40
y = 211.8x - 1.8255
y = 279.87x - 11.874
40 45
y = 209.13x - 0.0959
P ro fo n d ità [m ]
P ro d ità P ro fo nfodnità [m[m ] ]
= 202m / s
20 25 30 35 40 45
45 50 y = 919.41x - 149.51
50 55
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50 Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Interpretazione True Interval Due ricevitori (true interval) acquisitore
geofoni tridimensionali
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Sebastiano Foti
POLITECNICO DI TORINO
Geotecnica Sismica: prove in sito
Cono sismico (SCPT) Dilatometro sismico (SDMT) - molto efficiente (no fori sondaggio) - ottimo accoppiamento geofono-terreno (niente rivestimento) - possibile eseguire prova SCPT in modalità CHT usando due coni - stesse limitazioni CPT/DMT
(www.fugro.com)
SDMT: trasmissione del segnale digitalizzato
(Marchetti et al., 2006) UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Cono sismico (SCPT)
(Mayne, 2007)
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Dilatometro sismico (SDMT)
(Marchetti et al., 2006) UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Metodi Geofisici
• Metodi Invasivi – Prove Cross-hole – Prove Down-hole • In foro • SCPT-SDMT
• Metodi Non-Invasivi – Prove sismica a rifrazione (onde SH) – Analisi delle onde superficiali • Metodi attivi (SASW, MASW) • Metodi passivi (fk, SPAC, ReMi, H/V)
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Geotecnica Sismica: prove in sito Onde P: risoluzione influenzata dalla falda (ok per localizzazione substrato roccioso)
Sismica a rifrazione
Limitazioni intrinseche: strati nascosti ed inversioni velocità
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Geotecnica Sismica: prove in sito
POLITECNICO DI TORINO
Rifrazione
Onde SH migliore definizione stratigrafica (no interferenza con falda) stima del modulo G0
Sismogramma SH Energizzazione piu’ complessa (necessità di adeguata zavorra per trasmettere energia sufficiente)
Interpretazione standard
Migliore risoluzione (lunghezze d’onda minori)
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Sismica a rifrazione
Vs (m/sec)
Rifrazione per onde SH
0
200
400
600
800
1000
0
6
9
Castelnuovo Garfagnana Progetto VEL (Regione Toscana)
(Foti et al., 2002)
profondità (m)
3
prova SASW down-hole rifrazione Sh
12
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Strati Nascosti
2
V2 VS1
VS3> VS2
Profilo di Rigidezza
Z
Z
Lunghezza d’onda piccola
Velocità di fase VR
VR
VR = λ ⋅ f
Frequenza f
Lunghezza d’onda grande
Sperimentale
PROBLEMA INVERSO
UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Prove basate sulla propagazione di onde superficiali (SWM) Seismografo o Analizzatore di Segnali Sorgente Armonica o Impulsiva
componenti armoniche Geofoni verticali a bassa frequenza
2
1
3
n
VS1 VS2 VS3
profondità di indagine ≈ 1/2 lunghezza stendimento risoluzione diminuisce con la profondità (difficile risolvere strati relativamente poco spessi) UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Prove SASW: diagramma di flusso
Acquisizione Dati Campo di spostamenti in superficie
Analisi dei Segnali
VR
Curva di dispersione delle onde di Rayleigh: velocità di fase vs frequenza ω
Processo di Inversione
VS
G0
Profilo di velocità delle onde di taglio
G0 = ρ ⋅ VS2 Modulo di rigidezza a taglio (G0 vs profondità) UDINE 3-5 Ottobre 2012
Z
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Tecniche passives
Tecniche Attive
Prove basate sulla propagazione di onde superficiali (SWM)
Multistation (f-k, τ-p, MASW, CSW,....)
2
1
D
3
X
n
X
Two-station (SASW)
Spatial Array SPAC, ESAC, f-k (FBDF, Capon, Music,J)
Linear array (ReMi)
2
1
X
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3
n
?
X
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Prove MASW: processing Impulsive or harmonic source
Low frequency vertical geophones
2
1
vR ( f ) =
X
2π ⋅ f k P=P
receiver offset (m)
X
2D FFT
each f
max
phase velocity, m/s
n
3
frequency, HzHz frequency,
D
time (s)
Seismograph or Signal Analyzer
experimental dispersion curve
experimental dispersion curve wavenumber, rad/m wavenumber, rad/m
frequency, Hz
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Il problema inverso Obiettivo: trovare i parametri di modello tali da minimizzare la differenza tra curve di dispersione sperimentale e numerica
H1 =? Vs1=? H2 =? Vs2=? H3 =? Vs3=? Vs∞=?
Strati piani e paralleli omogenei lineari elastici
phase velocity, m/s
700 sperimentale numerica
600 500 400 300 200 100
0
10
20
30
40
50
60
70
frequency, Hz
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Prove SASW
Processo di Inversione deterministico Shear Wave Velocity (m/s)
Damped Weighted Least Square Algorithm
100 200 300 400 500 600 700 800
5
Curva di dispersione 700
phase velocity, m/s
Depth (m)
10 15 20 25 30
experimental
600 500 400 300 200 100
0
10
35
20
30
40
50
60
70
frequency, Hz
UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Casi di Studio: Pisa VSS, m/s V 100
150
200
250
300
0
180
sperimentale sperimentale numerica
160
profondità, m profondità, m
velocità m/s velocità di di fase, m/s
5 10
SASW 15
CHT
20 25
140 30 120 0
5
10
15
20
25
30
(Foti, 2003)
frequenza, Hz frequenza, Hz UDINE 3-5 Ottobre 2012
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Risoluzione spaziale delle prove SWM Prove nelle Ghiaie di Messina (Ponte sullo Stretto di Messina – Blocco di ancoraggio lato Sicilia)
(Jamiolkowski et al., 2008) UDINE 3-5 Ottobre 2012
Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Non unicità della soluzione Inversione con metodo Monte Carlo Profili Equivalenti
(Foti et al., 2007) UDINE 3-5 Ottobre 2012
Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Accuratezza ed incertezza della stima di VS,30
(Comina et al., 2010) UDINE 3-5 Ottobre 2012
Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Integrazione Attive-Passive Attive
Passive
Curva di dispersione VR
Passive
Attive
VS
ω Inversione
Attive
Passive UDINE 3-5 Ottobre 2012
Z Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
PIANOLA – Sondaggio e prove DH - SDMT (maggio 2009) Velocità delle onde di taglio, Vs (m/s) 0
200
400
600
800
1000
1200
1400
0 MASW ( 1 )
Limo argilloso
MASW ( 2 )
5
DH SDMT
10
Sabbia, sabbia limosa 15
Profondità, z (m)
20
25
Limo argilloso, argilla limosa
30
35
40
45
50
55
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Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Tecniche passives
Tecniche Attive
Prove basate sulla propagazione di onde superficiali (SWM)
Multistation (f-k, τ-p, MASW, CSW,....)
2
1
D
3
X
n
X
Two-station (SASW)
Spatial Array SPAC, ESAC, f-k (FBDF, Capon, Music,J)
Linear array (ReMi)
2
1
X
UDINE 3-5 Ottobre 2012
3
n
?
X
Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
(Louie, 2001)
ReMi (Refraction Microtremors) = Prove Passive con ricevitori allineati Ipotesi di base: distribuzione spaziale uniforme delle sorgenti di vibrazione
Sismografo o analizzatore segnali Seismograph or Signal di Analyzer
Geofoni verticali avertical bassa frequenza Low frequency geophones 1 X
2
3
n
X
(Stephenson et al., 2005) UDINE 3-5 Ottobre 2012
Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Prove Passive Esempio: La Salle Disposizione dei geofoni (pianta) ReMi (pianta)
λapparent
λtrue v=fλ (Foti et al., 2007) UDINE 3-5 Ottobre 2012
λapparent>λtrue vapparent>vtrue Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
(Parolai et al., 2007)
Confronto Attive-Passive
ReMi
UDINE 3-5 Ottobre 2012
Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Attive vs Passive (array & ReMi) PAT-3 School (All Methods) HOSPITAL (All Methods) 500 400
fk/spac - ITSAK ReMi - U.Patras REMI - U.Patras fk/SPAC - ITSAK SASW - USGS SASW - USGS
Vr (m/s)
450 350
400 300
350 250
300 200
250 150 0
5
5
10
10
15
15 20
25 20
ƒ ƒ (Hz) (Hz)
UDINE 3-5 Ottobre 2012
Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
How to check the uniform distribution of the sources? Uniform distribution of the source implies a symmetric fk spectrum
Example of non symmetric fk spectrum
(Strobbia & Cassiani, 2011) UDINE 3-5 Ottobre 2012
Sebastiano Foti
POLITECNICO DI TORINO
Geotecnica Sismica: prove in sito
Considerazioni conclusive • Pianificazione delle indagini: Selezione dei metodi geofisici – – – – –
Risoluzione Accuratezza Volumi di indagine Limitazioni intrinseche Costi
• Importanza del controllo di qualità – – – –
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Strumentazione Dati sperimentali Procedure di interpretazione Consistenza dei risultati con il sito
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Confronto tra rifrazione SH e SASW
Svantaggi
Vantaggi
Prove SASW Possibilità di utilizzo indipendentemente dall’alternarsi di strati veloci e lenti Tempi di acquisizione dati in sito estremamente ridotti
Rifrazione onde SH Possibilità di ricostruzione 2D Migliore posizionamento di interfacce ad alto contrasto di rigidezza Tempi di elaborazione
Parametri medi globali (comportamento dinamico dell’intero deposito)
Necessità di soluzione di un problema inverso
Possibili errori (anche sostanziali) dovuti a strati lenti e strati nascosti
Modello 1D a strati piani e paralleli
Acquisizione dati onerosa
Perdita di risoluzione con la profondità
Limitazione a pochi strati (2 o 3)
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Profondità di indagine limitata
Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Confronto tra prove invasive e non-invasive
Svantaggi
Vantaggi
Prove Invasive
Prove Non-Invasive
Misure dirette: intepretazione semplice ed accurata
Costi ridotti e flessibilità in termini di tempi di esecuzione e localizzazione
Buona risoluzione anche per strati profondi
Non intrusivi (importante per caratterizzazione di discariche o siti contaminati)
Standard di prova (CHT-DHT)
Proprietà medie (comportamento Informazioni aggiuntive sulla dinamico globale del deposito di stratigrafia dal foro di sondaggio o terreno) dalla penetrazione della sonda CPTDMT Caratterizzazione di vaste aree Costi Necessità di pianificazione anticipata (esecuzione fori) Misura locale
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Interpretazione complessa (misure indirette basate su processi di inversione e/o elaborazione dati onerosa) Accuratezza e risoluzione in profondità Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
QC delle prove SWM • Assenza marcate irregolarità topografiche e/o stratigrafiche • Acquisizione – – – –
Preferire approcci multistation e array 2D per le passive Frequenza naturale dei geofoni (max 4,5Hz) Apertura totale-profondità (zmax≈½Lstend) Qualità registrazioni
• Processing – Verifica dato sperimentale (panel fk)
• Inversione – Metodo di inversione (automatico) – Congruenza curva dispersione numerica-sperimentale – Congruenza profondità raggiunta – intervallo frequenze (zmax≈½-1/3 λmax) – Modi superiori (se andamento irregolare)
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Criteri di verifica delle prove SWM • •
Corrispondenza curva dispersione numerica-sperimentale Congruenza profondità raggiunta – range frequenze (zmax≈½-1/3 λmax)
700
λmax
600
V = R f
f max
620sperimentale m s ≈ = 70m ⇒ z max ≈ 35m 8.5 Hz numerica
500 400 300 200
400
600
800
5
Profondità [m]
Velocità di fase onde R [m/s]
VS [m/s] 200
10 15 20 25
100 0
10
20
30
40
frequenza [Hz]
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50
60
70
30 35
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Rapporto spettrale H/V (HVSR) Misure di rumore (sensore 3 componenti)
Rapporto in frequenza tra componente verticale e componente orizzontale
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Geotecnica Sismica: prove in sito 8
kPa
Risposta sismica locale: Modello 1D elastico lineare
τ
0
τ=Gγ -8 -0.03
0.03
0
γ
%
G, ρ , H caso elastico lineare 6
G, ρ
αz Onda S
αz =
ρVS ρ VS
Funzione di Amplificazione
1 5
4
3
2
1
0
VS =
G
ρ
VS =
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G
ρ
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
frequenza [Hz]
f0 =
VS 4H Sebastiano Foti
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Inversione H/V Misura di rumore: 1 sensore 3D Soluzione problema inverso Poca informazione sperimentale
? V 220 f0 = S = = 11Hz 4H 4 ⋅ 5
?
Necessaria informazione a-priori
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Inversione H/V
(Albarello, 2011)
Ricostruzione del campo d’onda associato ad una data stratigrafia. Tuttavia queste interpretazioni presentano una marcata molteplicità di soluzioni. Per esempio, ad una stessa curva HVSR possono corrispondere diversi possibili profili di velocità
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Geotecnica Sismica: prove in sito
Commenti prove H/V • Utili per: – – – – –
Valutazione frequenza di risonanza Informazioni aggiuntive per vincolare inversione SWM Valutazione delle variazioni laterali Validazione del modello geotecnico-sismico Studi a scala territoriale
• Poco affidabili per: – Valutazione del profilo di VS – Valutazione della VS,30
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Geotecnica Sismica: prove in sito
(Mayne et al., 2002)
Correlazioni VS - NSPT
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Liquefazione dei terreni
S. Rampello
stabilità nei riguardi della liquefazione sisma: sollecitazioni di breve durata
→ condizioni non drenate anche in terreni molto permeabili (terreni granulari)
→ possibile incremento Δu con riduzione della resistenza τlim = c' + σ′n0 tan ϕ' = c' + [σn0 – u0] tan ϕ'
σn' τlim
u
τlim = c' + [σ′n0 – Δu)] tan ϕ'
liquefazione: riduzione di resistenza per incremento della pressione interstiziale durante il sisma
1
prove TX monotone Δu εa
εa
σ' e = cost
εv
NCL terreni a grana fine e dilata
contrae
sì
e
ψ no CSL log p'
log p'
condizioni drenate
condizioni non drenate
prove TX monotone q
CSL
FLS
q
sì
no
εa
p'
condizioni monotone
e
CSL
liquefazione • comportamento instabile • dipende dallo stato iniziale: - indice dei vuoti - stato tensionale p'
p'
2
condizioni cicliche stato iniziale (e, p', q) + entità sollecitazione (ampiezza, Ncicli) q
CSL
FLS
q
εa comportamento instabile → liquefazione (flow liquefaction) p'
q
CSL
FLS
q
εa
p'
condizioni cicliche
q
CSL
FLS
q
p'
εa
comportamento stabile → mobilità ciclica
• valore iniziale di q • ampiezza della sollecitazione ciclica
3
prova torsionale ciclica
liquefazione
vulcanelli di sabbia – Niigata, 1964 (Mw= 7.5)
4
perdita capacità portante – Niigata, 1964 (Mw= 7.5)
perdita capacità portante – Alaska, 1964 (Mw= 8.5)
5
perdita capacità portante – Kobe, 1995 (Mw= 8.5)
opere portuali – Kobe, 1995 (Mw= 8.5)
6
verifica liquefazione 1. stima delle caratteristiche dell’evento sismico atteso 2. caratterizzazione geotecnica del sito: - condizioni stratigrafiche - profondità superficie libera della falda - proprietà fisiche e meccaniche dei terreni 3. stima degli effetti verifiche eseguite:
• alla profondità in cui sono presenti materiali liquefacibili • lungo un numero adeguato di verticali • uso dei valori caratteristici dei parametri di resistenza
verifica liquefazione: motivi di esclusione •M 15m (p.c. orizzontale e fond. superficiali)
zw
• sabbie pulite (N1)60 > 30 qc1N > 180
resistenza normalizzata ad una tensione efficace σ'v = 100 kPa
• granulometria
Uc = d60/d10
7
liquefazione: metodi di analisi FL =
coefficiente di sicurezza
τlim τlim σ′v0 CRR = = τ σ′v0 τ CSR
CSR = Cyclic Stress Ratio - rapporto di sollecitazione ciclica (carico sismico) CRR = Cyclic Resistance Ratio - rapporto di resistenza ciclica • metodi empirici di analisi (da prove in sito) entità della sollecitazione → CSR (numero di cicli → normalizzazione rispetto a M)
stato iniziale: (N1)60, qc1, vs1 → CRR (contiene stato tensionale)
valutazione di CSR (azioni) τ
CSR =
τav 0.65 τmax = σ′v0 σ′v0
τmax
t
τmax → da analisi di risposta sismica τmax (kPa) 0
100
200
γmax (%) 300
0
0.08
0.16
amax (g) 0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0
10
z (m)
20
30
40
50
8
valutazione di CSR (azioni) A m·amax
CSR =
amax
τav 0.65 τmax = σ′v0 σ′v0
τmax → da valutazione semplificata
amax
z τmax
τmax A = m ⋅ amax τmax =
γ a m ⋅ amax = ρ ⋅ A ⋅ z max = ⋅ z ⋅ amax A g A
τmax = σ v
amax · rd g
amax = S·ag
rd = 1-0.015 z CSR =
τav a σ = 0.65 max ⋅ v0 ⋅ rd σ′v g σ′v0 Idriss e Golesorkhi (1997)
correzione di CSR per un sisma di riferimento con M = 7.5 2
(CSR )7.5
CSR = MSF
Magnitude scale factor, MSF
MSF
1.8 1.6 1.4 1.2 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 4
4.5
5
5.5
6
6.5
Moment magnitude, Mw
Magnitude Scaling Factor
MSF = 6.9 ⋅ e −M
4
7
7.5
8
8.5
Mw
− 0.058 ≤ 1.8
9
valutazione di CRR (resistenza) prove in sito correlazioni empiriche di CRR con i risultati di - prove SPT → N1 = NSPT CN - prove CPT → qc1 = qc CQ - misura di Vs → Vs1 = Vs Cv quantità normalizzate ad una tensione efficace σ'v = 100 kPa
prove SPT resistenza normalizzata a σ'v = 100 kPa
N1 = NSPT CN CN fattore correttivo per lo stato tensionale efficace
⎛p ⎞ CN = ⎜⎜ a ⎟⎟ ⎝ σ′v ⎠
0.784 − 0.0768 N1
Idriss & Boulanger 2004
≤ 1.7 altre correzioni: CE CB CR CS
• CE= ER x 100 /60 rendimento energetico ≈1 → (N1)60
• CB foro di sondaggio 1.0-1.15 • CR asta 0.75-1.0 • CS attrezzo campionatore 1.0-1.3
10
abachi – prove SPT ottenuti per M = 7.5
(CSR)7.5 liquef.
valutazione del coefficiente di sicurezza F=
AB AC
B
CRR (CSR)7.5
(N1)60 > 30
no liquef.
C
No liquefazione
A
(N1)60 Seed et al. 1985
abachi – prove CPT resistenza normalizzata a σ'v = 100 kPa
q c1N =
qc ⋅ CQ pa
(CSR )7.5 0.65
1.338 − 0.294 (q c1N )0.264
⎛p ⎞ CQ = ⎜⎜ a ⎟⎟ ⎝ σ′v ⎠
Idriss & Boulanger 2004
≤ 1.7 CRR
(CSR )7.5 0.65
qc1N > 180
liquef.
B
no liquef.
C
No liquefazione A
qc1 (MPa)
11
abachi – VS velocità normalizzata a σ'v = 100 kPa
Vs1 = Vs Cv ⎛p ⎞ C V = ⎜⎜ a ⎟⎟ ⎝ σ′v ⎠
0.25
≤ 1. 4 CRR
B
(CSR)7.5
C
Andrus & Stokoe 2000
VS1 > 200 m/s
A
No liquefazione VS1 (m/s)
abachi per la valutazione di CRR 0.6
prove CPT prove SPT 0.6 0.5
liquefazione
0.4
0.5 liquefazione 0.4 0.3 0.2 non liquefazione
0.1 0 0
0.3
Fc ≥ 35 %
0.2
Fc ≤ 5 % Fc = 15 %
0.1
non liquefazione
0 0
5
10 15 20 25 30 35 Numero di colpi normalizzato, (N1)60
40
50 100 150 200 Resistenza alla punta CPT normalizzata, q c1N
45
(N1)60
profili VS
250
(qc1)N
0.6
CRR Rapporto di resistenza ciclica, CRR
Rapporto di resistenza ciclica, CRR
CRR
Rapporto di resistenza ciclica, CRR
CRR
0.5 liquefazione 0.4
Fc ≥ 35 %
0.3
Fc = 15 %
0.2
Fc ≤ 5 % non liquefazione
0.1 0 0
50 100 150 200 Velocità delle onde S normalizzata, vs1 (m/s)
250
Vs1 (m/s)
12
risultati verifica e profilo FL cyclic stress ratio, CSR cyclic resistance ratio, CRR
cone penetration resistance, qc : MPa 0
5
10
15
0
20
0.2
0
liquefaction safety factor, FSL 0.6
0
1
5
liquefaction
3
1.25
CRS CRR
0.55
2
0
0.6
5
0.4 10
0.2
10
no liquefaction
depth, z : m
10
0.3
depth, z : m
Cyclic ratio, CSR depth, zstress :m
0.4
0
15
15
15
0.1
0 20 0
50
100
20
150
200
250
20
Normalised CPT tip resistance, qc1N
25
25
25
note se localmente FL < 1
non necessariamente collasso
riduzione di capacità portante o cedimenti rilevanti dipendono da:
• spessore e sviluppo areale dello strato liquefacibile • spessore di materiale non liquefacibile che ricopre lo strato liquefacibile
• prossimità del piano campagna
valutazione integrale
13
indice del potenziale di liquefazione 20 m
IL =
∫ G(z) ⋅ w ( z ) ⋅ dz
0-5
basso
5-15
elevato
> 15
molto elevato
0
G( z ) = 1 − FL G( z ) = 0
potenziale
IL
se FL ≤ 1 se FL> 1
w ( z ) = 10 − 0.5 ⋅ z
1
FL
10
CRR
FL < 1
G(z)
G(z)·w(z ) 20 m
IL =
20 m
∫ G ⋅w ⋅ dz 0
CSR z
potenziale di liquefazione – aree costiere campane cone penetration resistance, qc : MPa 0
10
20
liquefaction safety factor, FSL
30
0
0
2
4
6
0 5a 5b
5
5c 5d
5a 5b
5
5c 5d
10 depth, z : m
depth, z : m
10
15
20
25
label
IL
5a
1.5
basso
5b
6.9
elevato
5c
31.1 molto elev.
5d
18.3 molto elev.
15
20
Liquefaction potential
25
14
sommario • riduzione di resistenza per incrementi di pressione interstiziale durante il sisma
• liquefazione: la riduzione di resistenza produce un comportamento instabile: spostamenti grandi e improvvisi
• mobilità ciclica: riduzione di resistenza e comportamento stabile
• la liquefazione dipende da: stato iniziale: indice dei vuoti e stato tensionale entità della sollecitazione: ampiezza e numero di cicli
• metodi empirici di analisi (da prove in sito) stato iniziale: (N1)60, qc1, vs1 → CRR (contiene stato tensionale)
entità della sollecitazione → CSR (numero di cicli → normalizzazione rispetto a M)
esempio applicativo
15
stabilità nei confronti della liquefazione sito costiero sub-pianeggiante: deposito alluvionale: • depositi torrentizi e depositi marini di spiaggia • sabbie e ghiaie con rari livelli limosi – eterogeneo indagini:
• 23 sondaggi di lunghezza L = 10 – 80 m • 108 prove penetrometriche dinamiche a punta conica SCPT in foro • 10 prove penetrometriche dinamiche continue con penetrometro pesante DPSH
• 2 prove down hole • 1 prova cross hole • 4 celle di Casagrande
(Cascone e Biondi, 2009)
5
caratterizzazione geotecnica
0 -5
prove penetrometriche dinamiche:
-10
punta conica: NSPT = 0.5 NSCPT
-15
quota s.l.m. (m)
-20 -25 -30 -35 -40 -45 -50
(Meyerhof, 1956)
-55 -60 -65 -70 0
20 40 N SPT
60
16
5
caratterizzazione geotecnica
0 -5
prove SCPT: densità relativa
-10 -15
N SPT 0
10
20
30
40
50
60
70
80
-20
90 quota s.l.m. (m)
0
σ'v (kPa)
100
200
DR=90%
-25 -30 -35 -40 -45 -50
300
400
N1SPT 20
30 40
50%
60%
70%
80%
-55
N 1SPT 40
DR =
⎛p ⎞ = N SPT ⎜⎜ a ⎟⎟ ⎝ σ' v ⎠
-60 0.5
-65 -70 20
500
40
Kulhawy e Mayne (1990)
Gibbs e Holtz (1957)
60 DR (%)
80
100
caratterizzazione geotecnica prove SCPT: angolo di resistenza al taglio 100
50
°
90 =4 ϕ'
ϕ'=
80 70
5°
ϕ '=
N SPT
60
40
°
50 40
ϕ' = 38°
ϕ' = 41°
30
35 ϕ'=
°
ϕ' = 34° ° ϕ'=30 °
ϕ'=25
20 10 0 0
100
200
σ'v (kPa)
300
400
500
De Mello (1971)
17
caratterizzazione geotecnica
0
0
2
2
2
2
4
4
4
4
6
6
6
6
8 10 12
8 10 12
profondità (m)
0
profondità (m)
0
profondità (m)
profondità (m)
prove DPSH: profili N20 (4 su 10)
8 10 12
8 10 12
14
14
14
14
16
16
16
16
18
18
18
DPSH1
20
DPSH2
20 0
40
80 120 160 N20
18
DPSH3
20 0
40
80 120 160 N 20
DPSH4
20 0
40
80 120 160 N 20
0
40
80 120 160 N 20
caratterizzazione geotecnica
0
2
2
4
4
6
6
8 10 12
NSPT
2.25
0 2 4
1.5
6 profondità (m)
0
profondità (m)
profondità (m)
prove DPSH: conversione N20
8 10
1.0
12
8 10 12
14
14
14
16
16
16
18
18
20
20
18
DPSH1
20 0
40
80 120 160 N20
0
1
2 3 4 NSPT/N20
5
6
DPSH1 0
40
80 120 160 NSPT
18
caratterizzazione geotecnica sovrapposizione risultati e profili di progetto 5 0 -5
NSPT = 25
-10 -15
quota s.l.m. (m)
-20 -25
NSPT = 20
-30 -35 -40 -45 -50
NSPT = 21+10/9(z-11)
-55 -60 -65
NSPT DPSH
-70 0
20
40
60 80 100 120 N SPT
caratterizzazione geotecnica prove cross-hole e prove down-hole Vs,30 = 5
00
categoria C 0
d)
-5
5
-10
10
-15
15 profondità (m)
quota s.l.m. (m)
0
30 = 261 − 300 m/s hi ∑ Vs,i
-20 -25 -30
20 25 30
-35
35
-40
40
-45
45
-50 100
50 200
300 400 VS (m/s)
500
600
c)
CH 0
200 400 600 800 G0 (MPa)
19
caratterizzazione geotecnica curve granulometriche
100 90 80
z = 10-11 m
70
Limo
Sabbia
Ghiaia
S9/C2 : z (m)= 10.00 S10/C2 : z (m)= 10.00 S11/C2 : z (m)= 10.65 S7/C1 : z (m)= 11.00
P (%)
60 50 40
Limo
100
Sabbia
Ghiaia
30
S11/C1 : z (m)= 3.00
90
20
S9/C1 : z (m)= 4.00
80
10
S10/C1 : z (m)= 4.00
70
0 0.001
P (%)
60 50
100
40
90
30 20 10 0.01
0.1
d (m m )
1
10
P (%)
a)
0 0.001
100
b) 0.01
0.1
Limo
Sabbia
10
100
Ghiaia
S12/C1 : z (m)= 15.25 S10/C4 : z (m)= 20.65
80
S9/C3 : z (m)= 21.00
70
S10/C5 : z (m)= 26.65
60
S11/C4 : z (m)= 27.50
50
d (m m )
1
S11/C5 : z (m)= 29.50
40
z 15 m
10 0 0.001
c) 0.01
0.1
d (m m )
1
10
100
caratterizzazione geotecnica modello di sottosuolo sabbie e ghiaie limose
3.3 m Dr= 75 % φ‘p = 41° Go = 2.788⋅z + 27.15 (MPa)
T1:
10 m 17 m 13 m
z = 10 m
Dr= 65 % φ‘ p = 38° Go = 16.129⋅z + 65.08 (MPa)
T1 - addensato
T2 – med. addensato
T2:
z = 27 m
Dr= 55 % φ‘ p = 34° Go = 16.129⋅z + 65.08 (MPa)
T3:
T3 – med. addensato z = 40 m
20
azione sismica di riferimento
VN = vita nominale TIPI DI COSTRUZIONE 1 2 3
Opere provvisorie – opere provvisionali – Strutture in fase costruttiva Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o di importanza normale Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di importanza strategica
Vita Nominale VN (in anni) ≤ 10 ≥ 50 ≥ 100
CU = coefficiente d'uso Classe d’uso Coefficiente CU
I 0.7
II 1.0
periodo di riferimento
III 1.5
IV 2.0
VR = VN·CU = 150 anni
azione sismica di riferimento PVR = probabilità di superamento Stati limite Stati limite di esercizio Stati limite ultimi
PVR: Probabilità di superamento nel periodo di riferimento VR 81 % 63 % 10 % 5%
SLO SLD SLV SLC
TR = − VR ln(1 − PVR ) = periodo di ritorno Stati limite Stati limite di esercizio Stati limite ultimi
stato limite esercizio ultimo
SLD SLV SLU
SLO SLD SLV SLC
Valori in anni del periodo di ritorno TR al variare del periodo di riferimento VR 30 anni ≤ TR = 0.6·VR TR = VR TR = 9.5·VR TR = 19.5·VR ≤ 2475 anni
ag (g) 0.150 0.403
sito
F0 2.340 2.449
TR (anni) 150 1425
SS
ST
1.489 1.108
1.0 1.0
amax (g) 0.223 0.446
M 6.5 6.8
categoria C
21
motivi di esclusione dalla verifica 0
20
N SPT
40
60
0
profilo medio di NSPT
2 4 6
z (m)
8 10 12 14 16 18 20
motivi di esclusione dalla verifica Limo
Sabbia
Ghiaia
100
a)
U c3.5
80 passante, p (%)
composizione granulometrica
90
70 60 50
S10/C5 S11/C1 S11/C2 S11/C4
40 30 20
—— Possibilità di liquefazione —— Elevata possibilità di liquefazione
10 0 0.001
0.01
0.1
1
10
S7/C1 S9/C1 S9/C2 S9/C3 S10/C1 S10/C2 S10/C4
S11/C5 S12/C1
100
diametro, d (mm)
22
verifica alla liquefazione motivi di esclusione •M 15m
NO NO NO
deve essere eseguita
• sabbie pulite (N1)60 > 30 qc1N > 180
NO
• granulometria
NO
verifica alla liquefazione rapporto di sollecitazione ciclica CSR =
τav τ a σ = 0.65 max = 0.65 max ⋅ v0 ⋅ rd σ′v σ′v 0 g σ′v0
(Seed e Idriss, 1971)
ln rd = α( z ) + β( z ) ⎛ z ⎞ α( z ) = −1.012 − 1.126 ⋅ sin⎜ + 5.133 ⎟ ⎝ 11.73 ⎠ ⎡ ⎛ z ⎞⎤ β( z ) = ⎢0.106 + 0.118 ⋅ sin⎜ + 5.142 ⎟⎥ ⋅ M w ⎝ 11.28 ⎠⎦ ⎣
rd = 1 − 0.00765 ⋅ z
per
rd = 1.174 − 0.0267 ⋅ z
per
(CSR )7.5 = CSR MSF
z ≤ 9.15 m 9.15 m < z ≤ 23 m
(Idriss e Boulanger, 2004)
(Liao e Whitman, 1986)
MSF = 6.9 ⋅ e −M 4 − 0.058 ≤ 1.8
23
verifica alla liquefazione
CRR =
Rapporto di resistenza ciclica, CRR
rapporto di resistenza ciclica
τlim σ′v0
0.6 0.5
liquefazione
0.4 0.3
Fc ≥ 35 %
Fc ≤ 5 %
0.2
Fc = 15 %
0.1
non liquefazione
0 0
5
10 15 20 25 30 35 Numero di colpi normalizzato, (N1)60
40
45
2 3 4 ⎡( N ) ⎤ ⎛ (N ) ⎞ ⎛ (N ) ⎞ ⎛ (N ) ⎞ CRR = exp ⎢ 1 60cs + ⎜ 1 60cs ⎟ − ⎜ 1 60cs ⎟ + ⎜ 1 60cs ⎟ − 2.8⎥ ⎝ 126 ⎠ ⎝ 23.6 ⎠ ⎝ 25.4 ⎠ ⎣⎢ 14.1 ⎦⎥
(Idriss e Boulanger, 2004)
verifica alla liquefazione rapporto di resistenza ciclica ( N1 )60cs = (N1 )60
2 ⎡ 9.7 ⎛ 15.7 ⎞ ⎤ + exp ⎢1.63 + −⎜ ⎟ ⎥ FC ⎝ FC ⎠ ⎦⎥ ⎣⎢
FC = 18 % per FC = 10 % per FC = 19 % per
(Idriss e Boulanger, 2004) sabbie pulite (FC = 0)
z≤5m 5 m < z ≤ 11 m 11 m < z
sito
(Ishihara, 1996)
σ'v0 in kg/cm2
(Liao e Whitman, 1986)
σ'v0 in tonn/ft2
( N1 )60 = NSPT ⋅ CN CN = CN =
1,7 σ' v0 +0,7 1 σ' v0
24
verifica alla liquefazione coefficiente di sicurezza
FL =
τlim τlim σ′v0 CRR = = τav τav σ′v0 CSRM =7.5
indice del potenziale di liquefazione 20 m
IL = ∫ G(z) ⋅ w ( z ) ⋅ dz 0
potenziale
IL 0-5
G( z ) = 1 − FL se FL ≤ 1 se FL> 1 G( z ) = 0
basso
5-15 elevato > 15 molto elevato
w ( z ) = 10 − 0.5 ⋅ z
verifica alla liquefazione valutazione degli effetti – stato limite ultimo SLV rapporto di sollecitazione ciclica CSR = 0.65 0.0
0.2
0.4
rr d d
0.6
0.8
1.0
0.0
0.1
amax (g) (g) a max
0.2
0.3
0.4
0.5
0.00
0 2
4
Liao & Withman (1986)
4
6
6
8
8
10
Idriss & Boulanger (2004)
0.40
6 8
12
12
14
14
16
16
16
18
18
b)
Idriss & Boulanger (2004) Liao & Withman (1986)
10
14
20
0.30
4
10
a)
M=7.5
0.20
2
Liao & Withman (1986)
12
20
CSR CSR M=7.5
0.10
0
(m) z z(m)
2
Idriss & Boulanger (2004)
z z(m) (m)
z z(m) (m)
0
amax,s σ v0 ⋅ ⋅ rd σ′v0 g
18
c)
20
25
verifica alla liquefazione valutazione degli effetti – stato limite ultimo SLV CRR =
rapporto di resistenza ciclica cCN N
0.5
1.0
1.5
0
2.0
10
(N ) (N 1) 60 20
1 60
30
40
(N1(N)60,cs )
0
50
10
20
1 60,cs
30
CRR CRR 40
0.0
50
0
2
2
4
4
4
4
6
6
6
6
10
2
zz (m) (m)
10
8
8 10
12
12
12
14
14
14
16
16
16
18
18
18
Liao & Whitman (1986)
a)
20
b)
1.0
Liao & Whitman (1986)
18
c)
d)
20
20
0.8
8
14
Ishihara (1996)
0.6
10
12
16
0.4
Ishihara (1996)
Liao & Whitman (1986) Ishihara (1996)
2
zz (m) (m)
8
Liao & Whitman (1986) Ishihara (1996)
0.2
0
0
0
zz (m) (m)
zz (m) (m)
0.0
τlim σ′v0
20
verifica alla liquefazione valutazione degli effetti – stato limite ultimo SLV
analisi A 0.0
CRR, CRR ,CSR CSR M=7.5 0.2
0.4
M=7.5
0.6
0.8
0
1.0 0
a)
1
2
FF L L
3
4
CRR, CRRCSR , CSR M=7.5
FFL
M=7.5
5
0.0 0
b)
0.2
0.4
0.6
0.8
L
1.0
0 0
a)
2
2
4
4
4
6
6
6
6
8
8
8
10
10
10
z z(m) (m)
2
4
z z(m) (m)
2
z (m) z (m)
(m) z z(m)
0
analisi B 1
2
3
4
5
b)
8 10
12
12
12
12
14
14
14
14
16
16
16
16
18
18
18
18
20
20
20
20
26
verifica alla liquefazione valutazione degli effetti – stato limite ultimo SLV
analisi C CRR, CRR CSR , CSR M=7.5
analisi D
M=7.5
0.0
0.4
0.6
0.8
FFL
0 0
a)
1
2
3
4
FFL
CRR, CRRCSR , CSR M=7.5
L
1.0
M=7.5
5
0.0
0.2
0.6
0.8
L
0
1.0 0
0
b)
0.4
a)
2
2
4
4
4
6
6
6
6
8
8
10
10
z z(m) (m)
2
4
(m) z z(m)
2
(m) z z(m)
(m) z z(m)
0
0.2
8
10
1
2
3
4
5
b)
8 10
12
12
12
12
14
14
14
14
16
16
16
16
18
18
18
18
20
20
20
20
verifica alla liquefazione valutazione degli effetti – sintesi
stato limite
esercizio
SLD
ultimo
SLV SLU
analisi
IL
A B C D A B C D
0.00 0.00 0.09 0.08 12.32 11.38 13.72 12.77
potenziale di liquefazione basso basso basso basso elevato elevato elevato elevato
27
Stabilità dei pendii naturali
S. Rampello
stabilità stabilità dei pendii naturali
• caratteri del comportamento in condizioni sismiche • modello di sottosuolo e azione sismica • analisi di stabilità • metodi pseudostatici − valutazione resistenza al taglio
…. ((lez. 2) lez. 2)
• metodi degli spostamenti • esempi applicativi
… (lez. 3 lez. 3‐‐4)
1
caratteri del comportamento
pendii naturali condizioni geometriche, stratigrafiche, geotecniche e idrauliche assegnate → valutazione degli effetti del sisma sul pendio e su manufatti esistenti
azioni sismiche sollecitazioni di breve durata ma intensità, direzione e verso variabili nel tempo e nello spazio
effetti • caratteristiche del sisma (intensità, durata, contenuto in frequenza) • caratteristiche del pendio – geometria – condizioni stratigrafiche e idrauliche – proprietà meccaniche dei terreni
2
condizioni statiche τm σn W τm
σn
σn
τf = c′ + [σn – u]·tanϕ′
sisma • aggravio condizioni di carico • riduzione resistenza al taglio
KhW
τm σn
±KvW
W τm
σn
σn
τf = c′ + [(σn + Δσn) - (u + Δu)]·tanϕ′
3
sisma riduzione condizioni di stabilità
KhW
τm
±KvW
W τm
σn
σn
σn
• azioni inerziali (durante il sisma): → accumulo deformazioni e spostamenti • riduzione resistenza (dopo il sisma): → movimenti franosi
azioni, resistenze
comportamento in condizioni sismiche
comportamento stabile
azioni, resistenze
azioni resistenze
azioni inerziali • accumulo spostamenti
azioni, resistenze
(durante il sisma)
riduzione resistenza • movimenti franosi (dopo il sisma) tempo
4
movimenti indotti da effetti inerziali monte
Austrian dam N
Loma Prieta (17.10.1989) staz. Corallito
valle
76.2°
A dx (cm)
40
A
20
valle
0 -20 0
50
100
150
200
250
0
50
100
150
200
250
0
d y (cm)
20 40 60 80 100
stazione (m)
Harder et al. (1998)
frane indotte da riduzione di τf frana di Andretta (D’Elia et al., 1986)
5
analisi di stabilità (a) prima del sisma: condizioni statiche (b) durante il sisma: condizioni pseudostatiche o dinamiche (c) dopo il sisma: condizioni statiche, ma con eventuali incrementi di u e decrementi di c′ e ϕ′
metodi di analisi 1. metodi pseudostatici 2. metodi degli spostamenti 3. metodi di analisi dinamica
differenze metodi di analisi – definizione azione sismica – valutazione condizioni di stabilità – modello di comportamento per il terreno • mezzo rigido plastico perfetto (decadimento resistenza: c′, ϕ′, Δu) • schematizzazioni miste (visco-elastico + rigido-plastico) • modelli elasto-plastici incrudenti – condizione limite di riferimento • stato limite ultimo (condizioni di collasso incipiente) • stato limite di servizio (perdita di funzionalità)
6
modello di sottosuolo e azione sismica
fasi di studio
• definizione modello di sottosuolo e parametri di ingresso alle analisi
• valutazione azione sismica • analisi di stabilità
parametri di resistenza
7
modello di sottosuolo caratterizzazione pendio • caratteristiche morfologiche e strutturali (superficie topografica, stratigrafia, discontinuità …)
• proprietà fisiche e meccaniche (condizioni cicliche e dinamiche) • regime delle pressioni interstiziali • entità e posizione dei carichi esterni strumenti di indagine
• cartografia di riferimento • rilievi di superficie • indagini geotecniche in sito e di laboratorio • monitoraggio di pressioni interstiziali e spostamenti
azione sismica • azione statica equivalente • parametri sintetici del moto sismico: amax, intensità di Arias, durata …
• storia temporale delle accelerazioni * * modifiche, all’interno del pendio, del moto sismico applicato alla formazione rigida di base
analisi risposta sismica
8
stabilità stabilità dei pendii naturali
• caratteri del comportamento in condizioni sismiche • modello di sottosuolo e azione sismica • analisi di stabilità • metodi pseudostatici − valutazione resistenza al taglio
metodi pseudostatici
9
valutazione delle condizioni di stabilità pendii naturali • valori caratteristici dei parametri geotecnici • cinematismo critico – minore margine di sicurezza • adeguatezza margine di sicurezza ⇒ progettista metodi pseudostatici coefficiente di sicurezza: rapporto tra resistenza al taglio disponibile e sforzo di taglio mobilitato lungo la s.d.s
F = τf / τm
assunto costante lungo la s.d.s.
metodi degli spostamenti coefficiente di sicurezza: rapporto tra un valore limite di spostamento e il massimo spostamento indotto dal sisma
F = dlim / dmax
funzione della posizione del punto
metodi pseudostatici • terreno: mezzo rigido plastico perfetto • esistenza di una superficie di scorrimento • sole equazioni della statica e criterio di resistenza (1) • sisma: forza statica equivalente proporzionale al peso della massa potenzialmente instabile
Fh = Kh·W
(componente orizzontale)
Fv = Kv·W
(componente verticale)
(1)
• metodi globali
(equilibrio limite o analisi limite)
• τf = c' + σ'n·tanϕ' • τf = cu
(analisi in tensioni efficaci) (analisi in tensioni totali)
• metodi dei blocchi o delle strisce (equilibrio limite)
10
coefficiente sismico equivalente
a(t)/g = K(t) a/g
• descrive gli effetti del terremoto sul pendio amax/g
0.15 0.1 0.05 0 -0.05 -0.1 -0.15 0
5
10
15
20
t (s)
25
30
35
coefficiente sismico equivalente
a(t)/g = K(t) a/g
• descrive gli effetti del terremoto sul pendio 0.15 0.1 0.05 0 -0.05 -0.1 -0.15
amax g K v = ±0 .5 ⋅ K h Kh = η ⋅
η·amax/g
η 15° Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15° ≤ i ≤30° Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i > 30°
Ubicazione opera o intervento ---
ST 1,0
In corrispondenza della sommità del pendio In corrispondenza della cresta del rilievo In corrispondenza della cresta del rilievo
1,2 1,2 1,4
ST
i
i 1
pendio
rilievo
• per pendii di altezza H > 30 m e inclinazione α > 15° • configurazioni piane • in frane con s.d.s. profonde → ST = 1
note sui metodi pseudostatici risultati dipendenti da
• superficie di scorrimento • resistenza al taglio
superficie di scorrimento
• frane quiescenti: pre-esistente – effettiva • frane di primo scorrimento: neo-formazione – potenziale: • lungo discontinuità pre-esistenti; • all’interno del volume di terreno (ricercata per tentativi) non coincide con quella in condizioni statiche
resistenza al taglio
• in condizioni post-sismiche per amax > 0.15 g : → possibile riduzione di τf • frane quiescenti o riattivate:
→ parametri di resistenza a grandi deformazioni (duttilità)
14
W = γ ⋅b⋅ D
l
l = b cosα
KhW D
Dw
pendio indefinito
A α
b ±KvW
(ζa-ζb) B
α
ha = ζ a
;
hb = ζ b +
ub = γ w ⋅ (ζ a − ζ b )
W S P
ha = hb
Kv positivo
ub
γw
ub = γ w ⋅ Dw ⋅ cos 2 α
equilibrio alla traslazione in direzione perpendicolare e parallela alla s.d.s. P W (1 ± K v ) cos α − K hWsenα = P ⇒ σ n = = γD (1 ± K v ) cos 2 α − K h γDsenα cos α l S K hW cos α + W (1 ± K v )senα = S ⇒ τ m = = K h γD cos 2 α + γD (1 ± K v )senα cos α l
⎫ γ wDw 2 ⎧ α⎬ tanϕ' c′ 1 c' +γD cos α⎨(1(1±±KKvv))−− KγhDtan−αK−h rtan u +⎩ ⋅ tan ⎭ ϕ′ τ Fc'= +(σ n −⋅ u ) tan ϕ' F= f = γD cos 2 α[K h + (1F±=K v ) tan α] K + (1 ± K ) tan α τm τm γD cos2hα[Kh + (1 ±v Kv ) tan α]
riduzione della resistenza al taglio
15
riduzione resistenza al taglio amax > 0.15 g possibile riduzione per incremento delle pressioni interstiziali (Δu) o decadimento delle caratteristiche di resistenza (c′, ϕ′, Cu) indotti dal sisma
τf = c′ + [(σn + Δσn) - (u + Δu)]·tanϕ′ T.E. τf = cu
T.T.
analisi in tensioni efficaci più appropriate: • Δu costante lungo la s.d.s.
riduzione resistenza al taglio – effetto Δu condizioni post-sismiche → Δu indotte dal sisma
→ riduzione F
pendio indefinito
F=
c′ tan ϕ′ + (1 − ru ) ⋅ (1 − ψ max ) ⋅ γD ⋅ senα cos α tan α
stima di ψ max =
Δumax σ'n0
16
riduzione resistenza al taglio – effetto Δu pendio indefinito – condizioni statiche successive al sisma F=
(σ − u0 − Δu ) ⋅ tan ϕ′ c′ + n γD ⋅ senα cos α γD ⋅ senα cos α (σn − u0 ) ⋅ tan ϕ′ − γD ⋅ senα cos α
Δu ⋅ tan ϕ′ γD ⋅ senα cos α
σn = γD cos2 α
posto
u0 = γ w Dw cos 2 α ru =
u0 γ D = w w σ n0 γD
Δu Δu = 2 ′ σn0 γD cos α ⋅ (1 − ru ) Δu ⋅ tan ϕ′ Δu tan ϕ′ = ⋅ γD ⋅ senα cos α γD cos 2 α tan α
ψ=
e
(σn − u0 ) ⋅ tan ϕ′ = (1 − r ) tan ϕ′ u γD ⋅ senα cos α
tan α
Δu tan ϕ′ tan ϕ′ = ψ ⋅ (1 − ru ) ⋅ ⋅ tan α γD cos 2 α tan α
riduzione resistenza al taglio – effetto Δu analisi in tensioni efficaci: − γ < γv ⇒ Δu = 0 − γ > γv ⇒ Δu > 0 applicazione di Δu lungo la s.d.s. Δu > 0 in terreni contraenti: sabbie sciolte o argille n.c. previsione analitica di Δu con modelli costitutivi avanzati (ricerca)
relazioni empiriche nella forma
Δu = f (γmax , N ) p'0
con: γmax > γv massima ampiezza di deformazione N = numero di cicli
17
stima di γv IP
IP
γv
γ
γ
Vucetic (1994)
stima Δu in terreni coesivi Δu γ = β ⋅ log c p' 0 γv
β ≅ 0.45
Matsui et al. (1980)
γc,max = deformazione di taglio max indotta dal sisma → da analisi di risposta sismica τmax (kPa) 0
100
200
γmax (%) 300
0
0.08
0.16
amax (g) 0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0
10
20
z (m)
ψ=
30
40
50
18
stima Δu in terreni coesivi – γc in alternativa: γ c,max =
τmax G
A m·amax
con τmax → da valutazione semplificata
amax
amax
z τmax
rd = 1-0.015 z
τ max A = m ⋅ amax τ max =
m ⋅ amax a γ = ρ ⋅ A ⋅ z max = ⋅ z ⋅ amax A A g
τ max = σ v
amax · rd g Idriss e Golesorkhi (1997)
stima Δu in terreni coesivi – γc τmax =
amax ⋅ σ v ⋅ rd g
γ c,max =
τmax G
G di tentativo → γ G e γ compatibili ? → no → aggiorna G e ripeti
19
stima Δu in terreni granulari ψ=
⎛N ⎞ Δu 2 ⎟⎟ = sen−1⎜⎜ ' σ0 π ⎝ NL ⎠
a = 0.96 ⋅ Dr
1 2a
0,83
stima di NL
→
(Seed e Booker, 1977)
τ eq σ'0
τeq = 0.65 τmax sollecitazione ciclica equivalente di ampiezza costante NL: num. cicli richiesti per produrre liquefazione
σ'0 = pressione efficace media iniziale NL = num. cicli di carico uniformi necessari per inizio liquefazione N = num. cicli di carico uniformi equivalenti al sisma Dr = densità relativa
stima Δu in terreni granulari ⎛N ⎞ Δu 2 ⎟⎟ ψ = ' = sen−1⎜⎜ σ0 π ⎝ NL ⎠ a = 0.96 ⋅ Dr
1 2a
0,83
stima di NL
→
(Seed e Booker, 1977)
τ eq σ'0
τeq = 0.65 τmax sollecitazione ciclica equivalente di ampiezza costante NL: num. cicli richiesti per produrre liquefazione
log N = −2.3679 − 2.3460 ⋅ log amax + 0.9194 ⋅ log ν 0 + 1.1911⋅ log Ia log N = −1.9231 − 2.5467 ⋅ log amax + 0.8657 ⋅ log ν 0 − 0.2278 ⋅ logTD + 1.2613 ⋅ log Ia
stima di N (Biondi, Cascone, Maugeri, 2003)
20
riduzione resistenza al taglio scelta parametri frane attive o quiescenti (riattivabili dal sisma) terreni a comportamento fragile: cond. di post-picco c' ≈ 0 ϕ' = ϕ'pp cond. residue c' ≈ 0 ϕ' = ϕ'r
picco
post-picco
tensione di taglio, τ : kPa
picco
residuo
post-picco ≈ ricostituito n.c
residuo
tensione normale efficace, σ′n: kPa
riduzione resistenza al taglio condizioni statiche successive al sisma
• sovrappressioni interstiziali Δu indotte dal sisma • degradazione parametri di resistenza pendio indefinito
α
W S
D Dw P
F=
ψ=
tan ϕ′ c′ + (1 − ru ) ⋅ (1 − ψ ) ⋅ γD ⋅ senα cos α tan α
Δu γ = β ⋅ log c p'0 γv
terreni coesivi Matsui et al. (1980) 1 2a
⎛ N ⎞ 2 ⎟ ψ = ' = sen −1⎜⎜ ⎟ σ0 π ⎝ NL ⎠ Δu
a = 0.96 ⋅ Dr
0,83
terreni granulari (Seed e Booker, 1977)
21
riduzione resistenza al taglio tensioni totali terreni coesivi • possibili riduzioni di Cu: - degradazione ciclica del materiale - accumulo di Δu (proporzionale al numero di cicli del sisma)
• necessarie prove cicliche • coefficiente di riduzione di Cu
δcu= N-t
Cu rid = δcu·Cu t = s⋅(γc – γv)r
con
γc =
0.65 ⋅ τmax G
riduzione resistenza al taglio tensioni totali terreni coesivi
s r
Coefficienti per il calcolo dell’indice di degradazione ciclica (Matasovic, 1993) OCR = 1 OCR = 2 OCR = 4 IP = 15 IP = 30 IP = 50 IP = 50 IP = 50 0.195 0.095 0.075 0.054 0.042 0.600 0.600 0.495 0.480 0.423
Cu rid = δcu·Cu t = s⋅(γc – γv)r
con
δcu= N-t γc =
0.65 ⋅ τmax G
22
appendice richiami sui metodi di analisi
• metodi globali dell’equilibrio limite • metodi delle strisce
W = γ ⋅b⋅ D
l
l = b cosα
A
KhW D
Dw
pendio indefinito
α
b
±KvW
(ζa-ζb) B
α
ha = ζ a
;
hb = ζ b +
ub = γ w ⋅ (ζ a − ζ b )
W S P
ha = hb
Kv positivo
ub
γw
ub = γ w ⋅ Dw ⋅ cos 2 α
equilibrio alla traslazione in direzione perpendicolare e parallela alla s.d.s. W (1 ± K v ) cos α − K hWsenα = P ⇒ σ n = K hW cos α + W (1 ± K v )senα = S
P = γD (1 ± K v ) cos 2 α − K h γDsenα cos α l S ⇒ τ m = = K h γD cos 2 α + γD (1 ± K v )senα cos α l
⎫ γ wDw 2 ⎧ α⎬ tanϕ' c′ 1 c' +γD cos α⎨(1(1±±KKvv))−− KγhDtan−αK−h rtan u +⎩ ⋅ tan ⎭ ϕ′ τ Fc'= +(σ n −⋅ u ) tan ϕ' F= f = K2h + (1 ± K v ) tan α γD cos 2 α[K h + (1F±=K v ) tan α] τm τm γD cos α[Kh + (1 ± Kv ) tan α]
23
cuneo piano b KhW W H
θ
α
c
a c = H senϑ ; b d = Hsen(α − ϑ ) senα 1 sen(α − ϑ ) Area(abc ) = H 2 2 senα ⋅ senϑ 1 W = γ ⋅ A = γH 2 ⋅ (cot anϑ − cot anα ) 2
±KvW d S P Kv positivo
a equilibrio alla traslazione in direzione perpendicolare e parallela alla s.d.s. W (1 ± K v ) cos ϑ − K hWsenϑ = P
K hW cos ϑ + W (1 ± K v )senϑ = S
F=
→
F=
c' ⋅a c + {W [(1 ± K v ) cos ϑ − K h senϑ] − U }tan ϕ' W [K h cos ϑ + (1 ± K v )senϑ]
[(1 ± K v ) − K h tan ϑ − U W cos ϑ] ⋅ tan ϕ' c' 2 tan ϑ + ⋅ [K h + (1 ± K v )tan ϑ] γH sen (α − ϑ)[K h + (1 ± K v ) tan ϑ]
d O
θh
θ0
s.d.s. circolare – B.T. R Kv positivo
e
KhW H
W
τm
α
τm σn
±KvW σn
analisi in tensioni totali
τ = cu equilibrio alla rotazione
σn ϑh
ϑh
ϑ0
ϑ0
W (1 ± K v ) ⋅ d + K hW ⋅ e = ∫ τ ⋅ Rds = R ⋅ ∫ cum ⋅ Rdϑ =
F=
cu 2 R (ϑh − ϑ0 ) F
cuR 2 (ϑh − ϑ0 ) MR = MD W [(1 ± K v ) ⋅ d + K h ⋅ e ]
24
metodi delle strisce τm σn
F=
[c' + (σn − u )tan ϕ' ] τf = τm τm
H
τm
σn
σn
• lo sforzo di taglio mobilitato lungo la s.d.s. dipende da σn • una distribuzione approssimata di σn si può ottenere suddividendo il corpo di frana in n strisce verticali • larghezza b delle strisce non costante e sufficientemente piccola: - da potere assumere σn e τm ed u agenti alla base uniformi - da descrivere con accuratezza il p.c. e la s.d.s.
b
azioni su una striscia
Variabili Incognite P n S (F) n khW E n-1 EL ER=EL+ΔE W X n-1 h n-1 XR=XL+ΔX S a n a Totale 6n-3 P Equazioni 3n U α Incognite 3n-3 l XL
P ≅ σ n ⋅l U ≅ u ⋅l S ≅ τm ⋅l = S≅
h 1 {c'+(σ n − u ) tan ϕ '}⋅ l F
1 {c'⋅l + (P − U ) tan ϕ '} F
assunzioni iniziali: - F = cost. - risultanti P ed U al centro della base
ipotesi aggiuntive : sulle azioni di contatto tra le strisce
←
Variabili Incognite P n F 1 E n-1 X n-1 h n-1 Totale 4n-2 Equazioni 3n Incognite n-2
25
RL
b
metodo di Fellenius (1936)
khW
proposto originariamente per s.d.s. circolari risultanti azioni di contatto parallele alla base
W
X Li X Ri = = tan αi E Li E Ri
RR
S P U
n-1 condizioni imposte, n-2 incognite → problema sovracondizionato → metodo approssimato
α
l
viola il principio di azione e reazione:
tan αi ≠ tan αi+1
risultati ragionevoli per s.d.s. superficiali → modeste differenze in αi valori di F minori di quelli forniti da metodi esatti (favore di sicurezza) - differenze modeste 10-15% per scorrimenti superficiali - differenze considerevoli (fino al 60%) per scorrimenti profondi
f +O
x e
eq. globale: rotazione rispetto ad O R
∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i − ∑i Si Ri = 0 1 ' ' ∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri = ∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i = 0 F
[
khW W
S
metodo di Fellenius (1936)
]
P
F=
eq. locale: traslazione perpendicolare alla base →
F=
[
[
]
' ' ∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri ∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i
Pi = Wi cos α i − Qi senα i
]
' ' ∑i cì lì + (Wi cosα i − Qi senαi − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri ∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i (Wi cosα i − Qi senα i ) f i
s.d.s. circolare ↓ ' ' Ri = R = cost ; xi = R ⋅ senα i ; f i = 0 F = ∑i cì lì + (Wi cosα i − Qi senα i − U i ) tan ϕ i R R ⋅ ∑i Wi senα i + ∑i Qi ei
[
]
26
b
metodo di Bishop semplificato (1955) EL
khW
proposto originariamente per s.d.s. circolari risultanti azioni di contatto orizzontali
W ER
S
X Li = X Ri = 0
P U l
α
n-1 condizioni imposte, n-2 incognite → problema sovracondizionato → metodo approssimato
risultati accurati per s.d.s. superficiali valori di F minori di quelli forniti da metodi esatti (favore di sicurezza) - differenze modeste ≈7% spesso ≤ 4%
metodo di Bishop sempl. (1955) eq. globale: rotazione rispetto ad O
e
∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i − ∑i Si Ri = 0 1 ' ' ∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri = ∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i = 0 F
[
F=
]
[
f +O
x R khW W
S P
]
' ' ∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri ∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i
s.d.s. circolare ↓ Ri = R = cost ; xi = R ⋅ senαi ; f i = 0
⇒
F=
[
]
' ' ∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕi R R ⋅ ∑i Wi senαi + ∑i Qi ei
27
b
metodo di Bishop sempl. (1955) EL
eq. locale: traslazione verticale
khW
P i cosα i + Si senα i − Wi = 0
W ER
S
[
]
1 ' ci ⋅ li + (Pi − U i ) tan ϕi' ⋅ senα i − Wi = 0 F 1 1 ⎛ ⎞ P i cosα i ⎜1 + tan ϕi' tan α i ⎟ = Wi − ci' ⋅ li − U i tan ϕi' ⋅ senα i F ⎝ F ⎠ 1 ⎛ ⎞ mαi ( F ,α i ) = cosα i ⎜1 + tan ϕi' tan α i ⎟ ⎝ F ⎠ 1 ⎧ 1 ' ⎫ ' Pi = ⎨Wi − ci ⋅ li − U i tan ϕi ⋅ senα i ⎬ mαi ⎩ F ⎭ P i cosα i +
[
P U
α
l
[
]
]
eq. implicita in F → procedura iterativa 1. valore di primo tentativo di F(0) (es. Fellenius) 2. calcolo di mαi e Pi si → fine 3. nuovo valore di F(1) ( ) ( ) 1 0 4. controllo tolleranza F − F ≤ Tol no → F(1) = F(0) → (2)
b
metodo di Morgenstern & Price (1965) XL
proposto per s.d.s. di forma qualunque
khW
EL
W
ER=EL+ΔE
relazione tra le azioni di contatto Xi = λ ⋅ f ( xi ) Ei
XR=XL+ΔX
S P U l
f ( x) = 1
f ( x) f ( x)
con f (x) nota e λ incognita: (n-1) condizioni imposte, (n-1) incognite → metodo “esatto”
costante
⎛ πx ⎞ f ( x) = sen⎜ ⎟ ⎝L⎠ f ( x) = ke f ( x)
α
⎛⎜ −C nω n 2 ⎞⎟ ⎝ ⎠
seno funzione di errore seno troncato trapezoidale
in genere valori maggiori di f (x) nella porzione centrale del corpo di frana (maggiore inclinazione risultante) assunzione di base: soluzione non molto influenzata da f purchè soluzione accettabile
(x)
assegnata per punti
28
f +O
x e
metodo di Morgenstern & Price (1965) 2 incognite: F e λ 2 eq. di equilibrio globale:
R khW W
S
eq. globale: rotazione rispetto ad O ∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i − ∑i Si Ri = 0
P
eq. globale: traslazione orizzontale
∑i Pi senαi − ∑i Si cosα i + ∑i Qi = 0 Fm =
[
]
' ' ∑i cì lì + (Pì − U i ) tan ϕ i ⋅ Ri ∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi f i
Ff =
[
]
' ' ∑i ci li + (Pi − U i ) tan ϕ i ⋅ cosα i ∑i Pi senα i + ∑i Qi
incognite Pi: condizioni di equilibrio locale alla traslazione della singola striscia secondo 2 direzioni ortogonali
metodo di Morgenstern & Price (1965)
b
traslazione locale in direzione verticale
XL
P i cosαi + Si senαi + ΔX i − Wi = 0
khW
EL
W
ER=EL+ΔE XR=XL+ΔX
S P U l
α
[
]
1 ' ⎧ ⎫ ' ⎨Wi − ΔX i − ci ⋅ li − U i tan ϕ i ⋅ senα i ⎬ F ⎩ ⎭ 1 mαi ( F ,α i ) = cosα i ⎛⎜1 + tan ϕ i' tan α i ⎞⎟ ⎠ ⎝ F Pi =
1 mαi
traslazione locale in direzione orizzontale
Pi senα i − Si senα i + Qi − ΔEi = 0 ΔEi = Qi + Pi senα i −
[
1 ' ci li + (Pi − U i ) tan ϕ i' F
]
29
metodo di Morgenstern & Price (1965) ∑ (a) Fm = i
[c l + (P − U ) tan ϕ ]⋅ R ' ì ì
ì
' i
i
∑i Wi xi + ∑i Qi ei − ∑i Pi fi
∑ (b) F f = i
(c) P i =
i
[c l + (P − U ) tan ϕ ]⋅ cosα ' i i
i
' i
i
∑i Pi senα i + ∑i Qi
[
(d) ΔEi = Qi + Pi senα i −
i
]
1 ⎧ 1 ' ⎫ ' ⎨Wi − ΔX i − ci ⋅ li − U i tan ϕ i ⋅ senα i ⎬ mαi ⎩ F ⎭
[
1 ' cili + ( Pi − U i ) tan ϕ i' F
]
(e) X Li = EL i λ ⋅ f ( xLi ) ; X R i = ER i λ ⋅ f ( xR i ) Procedura iterativa: 1. 2. 3. 4. 5. 6.
valore assegnato di λ (λ=0-1) XL=XR=0 e calcolo di Fm(0) e Ff(0) mediante la (c) per Pi e (a) e (b) per F calcolo di ΔEi con la (d) e quindi delle Ei calcolo delle Xi con la (e) e quindi delle ΔXi calcolo dei nuovi valori delle Pi con la (c) e quindi di Fm(1) e Ff(1) controllo della convergenza (si = fine; no → 3)
al termine della procedura, si ripete l’analisi con un nuovo valore di λ
metodo di Morgenstern & Price (1965) Ff
F
Fm
F
Bishop
F e λ si ottengono dalla condizione:
Fm(λ) = Ff (λ)
Janbu
λ
λ
soluzione accettabile se: - lungo le superfici di contatto tra le strisce: Xi < Xfi(Ei) - forze normali Pi ed Ei di compressione s.d.s. circolari: soluzione di Bishop prossima a quella dei metodi “esatti”
→ il coefficiente Fm (al contrario di Ff) dipende poco dalle ipotesi adottate sulla direzione delle azioni di contatto tra le strisce
30
Stabilità dei pendii naturali
S. Rampello
stabilità stabilità dei pendii
• caratteri del comportamento in condizioni sismiche • modello di sottosuolo e azione sismica • analisi di stabilità • metodi pseudostatici − valutazione resistenza al taglio • metodi degli spostamenti − formulazione originaria − formulazione modificata − metodi semplificati
• scelta del coefficiente sismico
… lez. lez. 33-4
1
metodi degli spostamenti formulazione originaria
metodi degli spostamenti • azione sismica: • effetti azione sismica:
funzione temporale (≥ 7 acceler. naturali) spostamenti accumulati
soglia critica di spostamento – scelta dal progettista: progettista • condizione di collasso incipiente (stato limite ultimo) • perdita di funzionalità (stato limite di esercizio)
fasi di analisi • scelta accelerogrammi di progetto • determinazione del coefficiente sismico critico Kc= ac/g al quale corrispondono condizioni di equilibrio limite (Fs = 1) • calcolo spostamento (doppia integrazione eq. moto relativo) • confronto tra spostamento limite e spostamento calcolato
2
metodo degli spostamenti schema di blocco rigido
a
Newmark (1965)
a0 base
• terreno instabile → corpo rigido • a(t) costante nello spazio • τf costante nel tempo (ac = cost)
vr
ac ab
v
mab
blocco
t0
tm = t0
B
C
a0
T
ur =
ac
mac
A
ac = Tlim /m < a0
Tlim
t
v 02 2ac
⎛ a ⎞ ⎜1 − c ⎟ ⎜ a0 ⎟⎠ ⎝
v0
ab a0
a0 ac
velocità base a0·t velocità blocco ac·t
t0
t
tm
ur
t < t0 t < tm
t
calcolo spostamenti 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5
vvr (m/s) (m/s)
a (m/s2)
doppia integrazione moto relativo inizio movimento
aacc a
ar (t ) = a(t ) − ac istante di arresto
inizio moto ar(t) > 0
intervallo di integrazione
1
v r (t ) = ∫ ar (t )dt cond. di moto vr(t) > 0 fine moto vr(t) ≤ 0
0 nessuno spostamento
ds (m) (m)
0.2 0.1 0
0
1
2
t (s)
3
4
5
d (t ) = ∫ vr (t )dt
3
metodo degli spostamenti • il corpo di frana si sposta lungo la s.d.s. quando a(t) > ac • lo spostamento si annulla quando si annulla la velocità relativa
lo spostamento dipende da - ampiezza, durata e contenuto in frequenza dell'azione sismica a(t) - caratteristiche geotecniche e geometriche del pendio ac
metodo degli spostamenti assunzioni formulazione originaria • • • • •
corpo di frana ⇒ corpo rigido condizioni piane a(t) costante nel corpo di frana (nello spazio)* resistenza al taglio costante → ac costante nel tempo (cu, c′,ϕ′, u cost.)* spostamento verso monte nullo
* possono essere rimosse
nota ac deve essere valutata utilizzando i valori caratteristici dei parametri di resistenza
4
scelta accelerogrammi di progetto
pericolosità sismica di base
mappa di pericolosità sismica di base per il territorio nazionale
http://esse1.mi.ingv.it
5
pericolosità sismica di base 9 ag: accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido (A A) con piano campagna orizzontale
9 Se(T): ordinate dello spettro di risposta elastico in accelerazione ad essa corrispondente
entrambe riferite a prefissate probabilità di superamento PVR nel periodo di riferimento VR
9 a(t): accelerogrammi commisurati alla pericolosità del sito
definizioni PVR = probabilità che in un fissato intervallo di tempo si verifichi un evento sismico di entità maggiore o eguale ad un prefissato valore;
VR =
intervallo di tempo al quale è riferita la probabilità di superamento;
TR =
intervallo di tempo che mediamente intercorre tra due terremoti che producono un'accelerazione spettrale maggiore o eguale di quella considerata;
λ=
1/TR, frequenza annuale di superamento: numero di eventi di entità maggiore o eguale ad un prefissato valore / periodo di osservazione
6
definizioni VN = vita nominale TIPI DI COSTRUZIONE 1 2 3
Opere provvisorie – opere provvisionali – Strutture in fase costruttiva Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o di importanza normale Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di importanza strategica
Vita Nominale VN (in anni) ≤ 10 ≥ 50 ≥ 100
CU = coefficiente d'uso Classe d’uso Coefficiente CU
I 0.7
II 1.0
III 1.5
IV 2.0
VR = VN·CU = periodo di riferimento
PVR = probabilità di superamento Stati limite Stati limite di esercizio Stati limite ultimi
(
TR = − VR ln 1 − PVR
Stati limite
Stati limite di esercizio Stati limite ultimi
PVR: Probabilità di superamento nel periodo di riferimento VR 81 % 63 % 10 % 5%
SLO SLD SLV SLC
SLO SLD SLV SLC
)
= periodo di ritorno
Valori in anni del periodo di ritorno TR al variare del periodo di riferimento VR 30 anni ≤ TR = 0.6·VR TR = VR TR = 9.5·VR TR = 19.5·VR ≤ 2475 anni
processo Poissoniano • completamente casuale – nessuna memoria di eventi pregressi • probabilità che un evento con frequenza di superamento λ = 1/TR si produca in un intervallo di tempo VR:
PVR = 1 − e
−λ⋅VR
V − R = 1 − e TR
TR =
1 − VR = λ ln 1 − PVR
(
)
7
mappa di pericolosità sismica di riferimento
ag max = 0,278g
ag = accelerazione massima su affioramento rigido • probabilità di superamento PVR = 10% • periodo di riferimento VR = 50 anni • periodo di ritorno TR= 475 anni (50° percentile)
reticolo con valori di ag,475
8
amax al sito su affioramento rigido
TR= 475 anni λ = 1/475=0.0021
Fo = 2.60
Tc*=0.28
magnitudo e distanza che concorrono alla sismicità del sito
9
scelta accelerogrammi
scelta accelerogrammi
10
4
4
2
2
2
2
0
-2
-4
0
-2
0
20
40
60
-4
80
-2
0
20
t (s)
40
60
-4
80
2
2
0
-2
a (m/s2)
2
0
-2
0
20
40
t (s)
0
20
60
80
-4
40
60
80
t (s) 4
0
-2
t (s) 4
a (m/s2)
a (m/s2)
0
4
-4
a (m/s2)
4
a (m/s2)
4
a (m/s2)
a (m/s2)
accelerogrammi selezionati
-4
0
20
40
60
80
t (s)
0
-2
0
20
40
t (s)
60
80
-4
0
20
40
60
80
t (s)
valutazione coefficiente sismico critico
11
valutazione Kc – pendio indefinito (Kv = 0) F=
c'+(γD − γ w Dw ) cos 2 α tan ϕ'− K h γDsenα cos α tan ϕ' γDsenα cos α + K h γD cos 2 α
equilibrio limite F=1
mezzo dotato di coesione e attrito ⎛ γ w Dw ⎞ ⎜1 − ⎟ tan ϕ′ γD ⎠ tan α c′ ⎝ + − Kc = 2 ′ 1 tan tan 1 tan + α ϕ + α tan ϕ′ ′ γD cos α(1 + tan α tan ϕ )
terreno granulare (t.e.) - u = 0 (Dw = 0)
K c = tan(ϕ′ − α )
terreno granulare (t.e.) - u ≠ 0 (Dw = D)
Kc ≅
0.5 tan ϕ′ − tan α 1 + tan α tan ϕ′
terreno coesivo (t.t.)
Kc =
cu − tan α γD cos 2 α
valutazione Kc – metodo delle strisce • Kh di tentativo e ricerca di Fmin (con s.d.s. associata) • curva F – Kh
Kc = 0.173
2
FS
1.5
F = 1 ⇒ Kc
1
0.5 0
0.1
0.2
0.3
Kh
12
metodi pseudostatici inversi • valutazione coefficiente sismico critico Kc (F = 1) e accelerazione critica ac = Kc⋅g
• ac > amax → pendio stabile valori di ac corrispondenti a diversi livelli di esposizione all’azione sismica (osservazioni sul comportamento di pendii californiani in condizioni sismiche) ac (g)
stato del pendio instabile precario moderatamente stabile piuttosto stabile stabile molto stabile
< 0.01 0.01 – 0.1 0.1 – 0.3 0.3 – 0.5 0.5 – 0.7 > 0.7
dipendono da caratteristiche locali dei siti e degli eventi considerati ↓ cautela
calcolo spostamenti
13
equazione moto relativo – s.d.s. piana W = γ ⋅b ⋅ D l = b cosα
m ⋅ x&&(t ) = [D(K ) − D(K c )] − [R (K ) − R (K c )]
±K vW
K hW
[D(K ) − D(Kc )] = (Kh − K c ) ⋅ W cos α [R(K ) − R(Kc )] = −(Kh − Kc ) ⋅ Wsenα tan ϕ'
x&&(t ) = [Kh (t ) − K c ] ⋅ g ⋅
A
b
R = c ' l + (W cos α − K hWsen α − U ) ⋅ tan ϕ' D = W (sen α + K h cos α )
W && cos(α − ϕ') x(t ) = (Kh − K c ) ⋅ W ⋅ g cos ϕ'
l
Dw
D
α
W S P
scorrimento parallelo alla s.d.s.
cos(α − ϕ') cos ϕ'
x&&(t ) = [a(t ) − ac ] ⋅
cos(α − ϕ') cos ϕ'
x&&(t ) = [a (t ) − ac ] ⋅ cos α
x&&(t ) = [K h (t ) − K c ]⋅ g ⋅ cos α
T.E.
T.T. [R(K)-R(Kc)]=0
equazione moto relativo s.d.s. circolare - Bishop &&(t ) = [M (K ) − M (K )] − [M (K ) − M (K )] Jϑ D D c R R c ⎧⎪ MR = ∑i⎨cì'l ì + ⎪⎩
d O
θh
θ0 R
⎫ ⎫ ⎧ 1 ⎡ 1 ' ⎤ '⎪ ⎨ ⎢Wi − F ci li − Ui tan ϕi ⋅ senαi ⎥ − Ui ⎬tan ϕi ⎬ m ⎪⎭ ⎦ ⎭ ⎩ αi ⎣
(
)
e
MD = ∑ Wi [R ⋅ senαi + Kh ⋅ ei ]
[MD (K ) − MD (Kc )] = (Kh − K c ) ⋅ ∑ Wiei [MR (K ) − MR(Kc )] = 0
K hW H
W τm
α
τm
±K vW
σn
σn
σn
&&(t ) = [K (t ) − K ] ⋅ ∑ W e Jϑ h c i i
T.E.
&&(t ) = [K (t ) − K ] ⋅ ∑ W e Jϑ h c i i
T.T.
&&(t ) = [a(t ) − a ] ⋅ ∑ Wiei ϑ c J ⋅g
14
calcolo spostamenti s.d.s. piana x&&(t ) = [a(t ) − ac ] ⋅
cos(α − ϕ') cos ϕ'
analisi in tensioni efficaci
x&&(t ) = [a (t ) − ac ] ⋅ cos α
analisi in tensioni totali
s.d.s. circolare (metodo di Bishop) &&(t ) = [a(t ) − a ] ⋅ ∑ Wiei ϑ c J ⋅g
analisi in tensioni efficaci analisi in tensioni totali
esempio calcolo spostamenti
O
0.8
ag (g)
0.4 0 -0.4 -0.8 20
60
80 0.6
0.006 0.004 0.002 0
testa
0.4
dtot dx
0.2
dy
0 0
20
0.006
40
t (s)
60
80
0 0.6
0.004
d (m)
rotazione θ (rad)
40
t (s)
d (m)
velocità angolare (rad/s)
0 0.008
0.002
20
piede
40
t (s)
60
80 dtot ≅ dx
0.4
0.2 dy
0
0 0
20
40
t (s)
60
80
0
20
40
t (s)
60
80
15
spostamenti limite dlim
del pendio di manufatti presenti nel pendio
dlim dipende da
livello di danno V IV III II I
irrilevante modesto moderato elevato catastrofico
• tipo del pendio (artificiale, naturale) • esistenza di manufatti / tipo di manufatti • gravità di danni connessi a frana eventuale • livello di protezione prescelto spostamento (cm) H) → moto sincrono • combinazione di grandi corpi di frana di bassa rigidezza con segnali sismici di elevata frequenza (λ = Vs/f < H) → moto asincrono → riduzione delle forze inerziali
esempio pendio indefinito H = 15, 120 m
α = 20° 20°
L = 50, 150 m D = 5, 15 m
LL
H
D
18
comportamento terreno e rigidezza Vs (m/s)
• visco-elastico non lineare
0
• profilo di rigidezza iniziale
0
100 200 300 400
5
- deposito rigido
- deposito deformabile
curve G(γ) and D(γ) da Vucetic & Dobry (1991) con IP = 25%
z (m)
10 15 20 25
stiff soft
30
profili di accelerazione istantanea effetto rigidezza terreno 0
z (m)
1
0
0.2
0
0.2
ax (g)
0
0.2
0
0.2
0
0.2
dep. rigido • acc. stesso verso
2 3 4
dep. deformabile • acc. verso opposto fra monte e valle
5
Soft (aeq=0.07g; t=1.06s) Stiff (aeq=0.13g; t=1.63s)
19
profili di accelerazione istantanea effetto volume di terreno instabile 0
0
0.2
0
0.2
ax (g)
0
0.2
0
0.2
0
0.2
0.2
z/D
0.4
al crescere di L e D • asincronicità anche in direzione verticale
0.6 0.8 1
(b) L=50m (aeq=0.07g; t=1.06s)
D=5m
L=150m (aeq=0.02g; t=1.15s) D = 15 m
effetto dimensioni del corpo di frana dep. deformabile 5 00 0.1
H = 118 m
0.08
d (m)
dep. rigido Kc = cost = 0.015
50
D=5m
D=5m D = 10 m D = 15 m
0.06
L = 25 m
H = 118 m
a parità di resistenza D = 10 m
0.04
50 100
L = 25 m 50
75 150 100
0.02 50 100
0 0
1
2
t (s)
3
4 5 150 75 -100
D = 15 m 0
1
2
t (s)
3
4
5
• rigidezza terreno: d cresce con la rigidezza • dimensioni corpo di frana: d decresce al crescere di D e L • profondità bedrock: d cresce con H
20
metodi degli spostamenti relazioni empiriche
metodi degli spostamenti formulazione originaria a(t) costante nello spazio Kc costante nel tempo dmax → doppia integrazione equazione moto relativo formulazione modificata aeq(t) da analisi della risposta sismica Kc costante o decrescente nel tempo dmax → doppia integrazione equazione moto relativo metodi semplificati – relazioni empiriche sisma: grandezze rappresentative (amax, IA, PD …) dmax → relazioni empiriche
21
relazioni empiriche – spostamento medio
ac
2 −9.4 37 ⋅ vmax amax d= e amax
Whitman & Liao (1984) (14 ev., 28 acc., M = 6.3-6.7,amax > 0.15g)
Ambraseys & Menu (1988) – d (cm) (11 ev., 50 acc., M = 6.6-7.2) 2.53 −1.09 ⎤ ⎡⎛ ⎛ ac ⎞ ac ⎞ ⎥ ⎟ ⎜⎜ ⎟ log d = 0.90 + log⎢⎜⎜ 1 − amax ⎟⎠ ⎢⎝ amax ⎟⎠ ⎥ ⎝ ⎣ ⎦
(cm)
relazioni empiriche – spostamento medio Jibson (1993) – d (cm)
log d = 1.460 log Ia − 6.642
Spostam ento di Newm ark [cm ]
d (cm)
(7 ev., 11 acc., M = 5.8-7.5 amax > 0.13g, Ia = 0.2-9.96 m/s)
ac + 1.546 g
1000
intensità di Arias
100
0.02g
10
Ia =
0.05g 0.1g
π a2 (t ) dt [LT-1] 2g ∫TD
0.2g
d (cm) Ia (m/s)
0.3g
1 0.4g
0.1 0.1
1 Intensità di Arias [m /s]
Ia (m/s)
10
22
relazioni empiriche – spostamento medio Crespellani et al. (1998) – d (cm) (155 ev., 310 acc.) PD =
Ia
v 20
d = 0.011⋅ PD 0.977
ac −1.338 g
(10-4g⋅s3) potenziale sismico distruttivo Ia (g⋅s)
v0 = intensità degli incroci con l’asse dei tempi di a(t) (s-1)
confronto metodi semplificati
Makdisi e Seed (1978)
Ambraseys e Menu (1988) Franklin e Chang (1977)
eventi sismici americani
23
database accelerogrammi naturali italiani dati di partenza • 160 stazioni accelerometriche • 100 eventi di magnitudo M ≥ 3.5 • 500 registrazioni (3 componenti) in condizioni free field
dati selezionati • 100 stazioni accelerometriche • 86 eventi di magnitudo M = 4.0 – 6.9 ; distanze epicentrali ≤ 100 Km ; profondità focali di 2 – 24 Km • 240 registrazioni (3 componenti) in condizioni free field PGA = 0.033 – 0.405 g e Ia = 0.006 – 1.233 m/s • 3 categorie di sottosuolo: ammassi rocciosi o terreni molto rigidi (A A) Vs > 800 m/s terreni consistenti (B B) Vs = 360 – 800 m/s terreni mediamente consistenti (C C, D) Vs < 360 m/s
relazioni empiriche (Rampello et al. 2010) fasi della procedura
accelerogrammi di ingresso da database SISMA per ciascuna categoria di sottosuolo
• 4 gruppi di accelerogrammi con amax = 0.05, 0.15, 0.25, 0.35 g • calcolo spostamenti per doppia integrazione del moto relativo • regressione esponenziale degli spostamenti calcolati • curve di limite superiore (90° percentile, B1, e 94 percentile, B2)
ln d = ln B − A
Ky Kmax
d = B⋅e
−A
Ky K max
24
relazioni empiriche (Rampello et al. 2010) 10 accelerogrammi scalati a 0.35g 0.35 g
0.25 g
accelerogrammi scalati a 0.25g
(m) ddd (m) (m)
1
d94
d94
0.1
depositi consistenti (categoria B)
0.01
0.001 0.2 10
0.4
KyK/y/KKmax max
0.6
0.8
0.2
0.15 g scalati a 0.15g accelerogrammi
0.4
KyK/y/KKmax max
0.05 g
0.6
0.8
accelerogrammi scalati a 0.05g
dd (m) (m)
1
d94 d94 = B2 ⋅e
d94
0.1
− A⋅
Ky Kmax
0.01
0.001 0.2
0.4
KyK/y/KKmax max
0.6
0.8
0.2
0.4
KyK/y/KKmax max
0.6
0.8
relazioni empiriche (Rampello et al. 2010) 1
1
0.25g
0.35g 0.1
d (cm)
d (cm)
0.1
0.01
0.01 cat. A cat. B cat. C, D, E
cat. A cat. B cat. C, D, E
0.001
0.001 0.2
1
0.4
Ky/Kmax
0.6
0.8
0.2 1
0.4
Ky/Kmax
0.15g
0.6
0.8
0.05g 0.1
d (cm)
d (cm)
0.1 0.01
0.01 0.001
cat. A cat. B cat. C, D, E 0.001
cat. A cat. B cat. C, D, E
0.0001 0.2
0.4
Ky/Kmax
0.6
0.8
0.2
0.4
Ky/Kmax
0.6
0.8
d94 =B2 ⋅e
− A⋅
Ky K max
25
relazioni empiriche (Rampello et al. 2010)
cat. A
cat. B
cat. C, D, E
amax (g)
A
B2 (m)
A
B2 (m)
A
B2 (m)
0.35
7.50
1.69
7.90
1.59
7.40
0.75
0.25
7.42
1.79
7.79
1.66
7.54
0.78
0.15
7.48
0.91
7.86
1.09
8.05
1.16
0.05
7.87
0.39
7.86
0.45
8.07
0.59
d94 =B2 ⋅e
− A⋅
Ky K max
scelta del coefficiente sismico
26
metodo pseudostatico – Keq Fh = Kh ⋅ W
con
Fv = K v ⋅ W
a/g
amax g K v = ±0.5 ⋅ Kh Kh = η ⋅
η 1 si può prevedere d < dy
28
scelta di η 1
1
0.25g
0.35g 0.1
η=
d (cm)
d (cm)
0.1
0.01
Ky Kmax
=
ln(d94 B2 ) −A
0.01
0.001
0.001 0.2
0.4
Ky/Kmax
1
0.6
0.8
0.2 1
0.4
Ky/Kmax
0.15g
0.6
0.8
Kh = η ⋅
0.05g
amax g
0.1
d (cm)
d (cm)
0.1 0.01
0.01 0.001
0.001
cat. B
0.0001 0.2
0.4
Ky/Kmax
0.6
0.8
0.2
0.4
Ky/Kmax
0.6
0.8
valori di η
• funzione di dy e amax dy (cm)
5
15
20
30
5
η (subsoil class A)
amax (g)
15
20
30
5
η (subsoil class B)
15
20
30
η (subsoil class C, D, E)
0.3 - 0.4
0.47
0.32
0.28
0.23
0.44
0.30
0.26
0.21
0.37
0.22
0.18
0.12
0.2 - 0.3
0.48
0.33
0.30
0.24
0.45
0.31
0.27
0.22
0.36
0.22
0.18
0.13
0.1 - 0.2
0.39
0.24
0.20
0.15
0.39
0.25
0.22
0.16
0.39
0.25
0.22
0.17
≤ 0.1
0.26
0.12
0.09
0.04
0.28
0.14
0.10
0.05
0.31
0.17
0.14
0.09
βs
29
valori di βs amax g K v = ±0 .5 ⋅ K h
K h = βs ⋅
categoria di sottosuolo A B, C,D, E ag (g) 0.2 < ag ≤ 0.4 0.1 < ag ≤ 0.2 ag ≤ 0.1
βs 0.30 0.27 0.20
βs 0.28 0.24 0.20
valori di βs βs è riferito agli spostamenti indotti nel pendio dal sisma
capacità del pendio di subire qualche spostamento senza meccanismi di collasso di tipo fragile
comportamento duttile → parametri di resistenza a grandi deformazioni
30
esempi applicativi
pendio indefinito metodo pseudostatico KhW D
Dw
±KvW
P
Kh = βs ⋅ S ⋅
α
D = 15 m Dw = 12 m α = 10°
W S
ag
g K v = ±0.5K h
amax = 0.289 g
γ = 20 kN/m3 c′ = 10 kPa ϕ′ = 28°
Kv positivo ag/g
0.25
βs SS ST S = SS⋅ST Kh Kv
0.28 1.154 1.0 1.154 0.081 0.0405
ru =
u 0 γ w Dw = σ0 γD
ru = 0.4
deposito coesivo IP = 30% VS = 210 m/s G0 = ρ·VS2 = 89920 kPa
31
valutazione soglia volumetrica
γv
30
γv = 6·10-4
Vucetic (1994)
Δu in terreni coesivi ψ=
Δu γ = β ⋅ log c p '0 γv
Matsui et al. (1980)
β ≅ 0.45
valutazione max deformazione di taglio indotta dal sisma γc,max
γ c,max =
τmax G
valutazione semplificata di τmax
τ max A = m ⋅ amax τ max =
A amax
m·amax
amax
z
m ⋅ amax a γ = ρ ⋅ A ⋅ z max = ⋅ z ⋅ amax A A g
τ max = σ v
τmax = τmax
amax g
amax ⋅ σ v ⋅ rd = 67.08 kPa g
rd = 1-0.015·z = 0.775 σv = γ⋅z = 300 kPa amax = 0.289 g
32
valutazione γc,max γ c,max =
τmax G
τmax = 0.0746% G0 τ = max = 0.12% 0.6 ⋅ G0 τ = max = 0.15% 0.5 ⋅ G0
γ c,1 = γ c,2 γ c,3
γ c,4 =
τmax = 0.17% 0.45 ⋅ G0
Deformazione di taglio γ (%)
ψ=
Δu γ = β ⋅ log c = 0.20 p' 0 γv
γc = 0.0017 γv = 0.0006 β = 0.45
valutazione stabilità – Δu = 0 condizioni statiche 1 c′ tan ϕ′ ⋅ + (1 − ru ) ⋅ γD senα cos α tan α
F=
= 0.195 + 1.81 = 2.0
condizioni sismiche F=
(1 − ru ) − Kh tan α ± K v ⋅ tan ϕ′ c′ 1 ⋅ + K h + (1 ± K v ) tan α γD cos 2 α[K h + (1 ± K v ) tan α]
F = 0.130 + 1.256 = 1.39 (K v positivo) F = 0.138 + 1.159 = 1.30 (K v negativo)
coefficiente sismico critico Kc =
(1 − ru ) tan ϕ′ − tan α c′ + = 0.162 1 + tan α tan ϕ′ γD cos 2 α(1 + tan α tan ϕ′)
33
valutazione stabilità – Δu ≠ 0 condizioni sismiche F=
(1 − ru ) ⋅ (1 − ψ ) − Kh tan α ± K v ⋅ tan ϕ′ c′ 1 ⋅ + K h + (1 ± K v ) tan α γD cos 2 α[Kh + (1 ± K v ) tan α]
F = 0.130 + 1.016 = 1.15 (K v positivo) F = 0.138 + 0.904 = 1.04 (K v negativo)
coefficiente sismico critico Kc =
(1 − ru ) ⋅ (1 − ψ ) tan ϕ′ − tan α c′ + 1 + tan α tan ϕ′ γD cos α(1 + tan α tan ϕ′) 2
= 0.104
condizioni statiche dopo il sisma F=
c′ 1 tan ϕ′ ⋅ + (1 − ru ) ⋅ (1 − ψ ) ⋅ γD senα cos α tan α
= 0.195 + 1.448 = 1.64
valutazione spostamenti indotti dal sisma d = B⋅e
−A
kc kmax
Rampello et al. (2010)
DATI :
• categoria di sottosuolo B • 0.2 < amax/g < 0.3 Δu = 0 Kc = 0.162 Δu ≠ 0 Kc = 0.104
kc kmax
=
0.162 = 0.561 0.289
kc 0.104 = = 0.356 0.289 kmax
A = 7.79 B2 = 1.66
dmax = 2.1 cm
dmax = 10.4 cm
34
analisi sismica di un pendio 50
52
28
50
z
50
sabbia limosa poco addensata γ = 19 kN/m3 ϕ′ = 36° Vs = 190 m/s per 0 < z < 20 m Vs = 9.5 z per z > 20 m
ag/g
0.25
βs SS ST S Kh
0.28 1.154 1.2 1.385 0.097
β °
H m
DH m
28
28
78
analisi statica FS = 1.43 analisi pseudostatica FS = 1.16
equazione moto relativo s.d.s. circolare - Bishop
d O
θh
θ0 R e
K hW H
W τm
α
τm
±K vW
σn
σn
σn
&&(t ) = [K (t ) − K ] ⋅ ∑W e Jϑ h c i i
T.E.
&&(t ) = [K (t ) − K ] ⋅ ∑W e Jϑ h c i i
T.T.
&&(t ) = [a(t ) − a ] ⋅ ∑Wiei ϑ c J ⋅g
35
cinematismo critico (FS = 1) Kc = 0.168 xG = 77.37 m yG = 63.33 m
eG dG 50
52
50
raggio s.d.s. (m) area corpo di frana (m2) momento d’inerzia Ix (m4) momento d’inerzia Iy (m4) peso unità volume γ (kN/m3) peso corpo frana W (kN/m) massa m (Mg/m) braccio eG (m) CG dG (m)
28
xG z
50
yG y
152.49 125.02 506735.76 766256.02 19 2375.38 242.14 132.67 150.64
x
equazione del moto ⎛ Mg ⋅ m 2 ⎞ 2 2 ⎟ J = JG + m ⋅ dG = ρ ⋅ IG + m ⋅ d G = 7.97 ⋅ 10 6 ⎜ ⎜ m ⎟ ⎝ ⎠ IG = I x + I y = 2.47 ⋅ 10 6
(m4 )
( )
Wtot ⋅ eG = 0.04 s − 2 J
&&(t ) = [a(t ) − a ] ⋅ ∑Wiei ϑ c J ⋅g
52
50
28
50
&& (t ) = [a(t ) − a ] ⋅ Wtot ⋅ eG ϑ c J ⋅g
50
z
36
accelerogramma scalato di SSST (-) 0.4
a (g)
0.2 0 -0.2 -0.4 20
60
80 0.1
0.0012 0.0008 0.0004
testa
0.08
dx(-)
0.06
dy(-)
0.04 dx(+)
0.02
0
dy(+)
0 0
20
0.0008
40
t (s)
60
80
0 0.1
(-)
0.0004 (+)
0.0002
20
piede
40
t (s)
60
0.06 0.04
dy(-)
0.02
0 20
40
t (s)
60
80
dx(+) dy(+)
0 0
80 dx(-)
0.08
0.0006
d (m)
rotazione θ (rad)
40
t (s)
d (m)
velocità angolare (rad/s)
0 0.0016
0
20
40
t (s)
60
80
profilo rigidezza e curve G(γ) e D(γ) Vs (m/s) 0
200
400
600
800
0
200
400
600
800
0
10
20
z (m)
30
40
50
60
70
80
37
discretizzazione 1D
amax (baricentro (?)
no
aeq (t ) = 52
50
28
50
τ(H , t ) ⋅g σ v (H )
50
z
0.4
0.4
0.2
0.2
aCG (g)
aCG (g)
accelerogramma al baricentro da RSL 0 -0.2
-0.2
-0.4
-0.4 20
0.0016
40
t (s)
60
80
0 0.2
0.0012
d (m)
velocità angolare (rad/s)
0
0.0008 0.0004 0
20
testa
40
t (s)
60
80
0.16
dx(+)
0.12
dy(+)
0.08
dx(-)
0.04
dy(-)
0 0
20
0.0016
40
t (s)
60
80
0 0.2
(+)
0.0012 0.0008
(-)
0.0004
20
piede
40
t (s)
60
80 dx(+)
0.16
d (m)
rotazione θ (rad)
0
0.12
dx(-)
0.08
dy(+)
0.04
0
dy(-)
0 0
20
40
t (s)
60
80
0
20
40
t (s)
60
80
38
0.4
0.4
0.2
0.2
aeq (g)
aeq (g)
accelerogramma equivalente 0 -0.2
0
-0.4 0
20
0.0016
40
t (s)
60
80
0 0.1
20
40
t (s)
testa
60
80
0.08
d (m)
0.0012 0.0008 0.0004
0.06
dx(+)
0.04
dy(+)
0.02
0
dx(-)
0 0
20
0.0008
40
t (s)
60
80
0 0.1
20
40
t (s)
piede
60
dy(-) 80
0.08
0.0006
d (m)
velocità angolare (rad/s)
τ(H , t ) ⋅g σ v (H )
-0.2
-0.4
rotazione θ (rad)
aeq (t ) =
(+)
0.0004 0.0002
0.06
dx(+)
0.04 dy(+)
0.02
(-)
0
0 0
20
40
t (s)
60
80
0
20
40
t (s)
60
dx(-) dy(-) 80
confronto risultati acc. scalato NTC acc. ARS_CG acc. ARS_ave 0.2
0.2
testa
testa
0.16
dy (m)
d x (m)
0.16 0.12 0.08 0.04
0.12 0.08 0.04
0
0 0
0.2
20
piede
40
t (s)
60
80
0 0.2
20
piede
40
60
80
40
60
80
t (s)
0.16
d y (m)
0.16
d x (m)
NO
0.12 0.08 0.04
0.12 0.08 0.04
0
0 0
20
40
t (s)
60
80
0
20
t (s)
39
Fronti di scavo e costruzioni in terra
S. Rampello
fronti di scavo e rilevati metodi di analisi → pendii naturali • valori di progetto delle azioni e dei parametri geotecnici • cinematismo critico – minore margine di sicurezza • verifiche: Approccio 1 – Combinazione 2: (A2+M2+R2) Carichi Permanenti Permanenti non strutturali (1)
Variabili
Effetto Favorevole Sfavorevole Favorevole Sfavorevole Favorevole Sfavorevole
Coefficiente Parziale γF (o γE) γG1 γG2 γQi
EQU 0,9 1,1 0,0 1,5 0,0 1,5
(A1) STR 1,0 1,3 0,0 1,5 0,0 1,5
(A2) GEO 1,0 1,0 0,0 1,3 0,0 1,3
in condizioni sismiche, coefficienti sulle azioni unitari
1
stabilità di fronti di scavo e rilevati metodi di analisi → pendii naturali • valori di progetto delle azioni e dei parametri geotecnici • cinematismo critico – minore margine di sicurezza • verifiche: Approccio 1 – Combinazione 2: (A2+M2+R2) Parametro
Grandezza
Coefficiente Parziale γM
(M1)
(M2)
Tangente dell’angolo di resistenza al taglio Coesione efficace Resistenza non drenata Peso unità di volume
tan ϕ′k
γϕ′
1,0
1,25
c′k cuk γ
γc′ γcu γγ
1,0 1,0 1,0
1,25 1,4 1,0
Coefficiente
R2
γR
1.1
metodi pseudostatici τm
σn
metodi delle strisce F=
H τm σn
σn
[c '+(σn − u ) ⋅ tan ϕ'] τf = τm τm
Rd 1 τ fd ≥1 ⇒ ⋅ ≥1 Ed γ R τmd
c′ tan ϕ′k 1 1 τ fd = k + σ′n ⋅ = ⋅ (ck′ + σ′n ⋅ tan ϕ′k ) = ⋅ τf γc′ γ ϕ′ 1.25 1.25 ,k 1 τ fd 1 1 τ f,k ≥1 ⇒ ⋅ ⋅ ≥1 ⇒ γR τm 1.1 1.25 τm
τ f,k τm
≥ 1.375
2
metodi pseudostatici d O
θh
metodi globali
θ0
Rd ≥1 Ed
R e
KhW H
W
τm
α
τm
±KvW
σn Cud =
σn
σn
Cuk γ cu
Rd = MRd =
⎤ MR 1 ⎡ Cu 2 = ⋅ r ⋅ Δθ⎥ ⎢ γR γR ⎣ γ cu ⎦
Ed = MDd = W ⋅ [(1 ± K v ) ⋅ d + Kh ⋅ e]
cuR 2 (ϑh − ϑ0 ) MR F= = MD W [(1 ± K v ) ⋅ d + K h ⋅ e ]
metodi pseudostatici abachi di stabilità (Koppula, 1984) • terreno puramente coesivo (c = cu ; ϕ = ϕu= 0) • cu costante o variabile linearmente con la profondità • metodo globale dell’equilibrio limite • s.d.s. circolari
cu0
cu
cu
Cu = Cu0 + a0·z
W KhW
H, β, λ, n, D
3
abachi di stabilità (Koppula, 1984) F=
N1
a0 c N1 + u 0 N2 γ γH
N1 associato al gradiente di cu con z N2 associato al termine costante di cu
Kh = 0
(1) cu variabile con z: cu0 = 0 ; a0 ≠ 0 s.d.s. critica passante per il piede (n = 0 ; D = 0) indipendentemente dalla profondità del substrato
β
abachi di stabilità (Koppula, 1984) (2) cu costante con z : cu0 ≠ 0 ; a0 = 0 β ≤ 55° s.d.s. critica profonda (n > 0 ; D ≠ 0)
β ≥ 55° s.d.s. per il piede (n = 0 ; D = 0)
N2 β =10°
β =20°
D
N2
β =40°
β =30°
D
D
β =45°
D
N2 Kh
β =50°
D
D
Kh
β
4
applicazione NTC08 F=
a0 c N1 + u 0 N2 γ γH
(sol. di Koppula, 1984) Rd ≥1 Ed
valutazione di N1 e N2
• valori di Kh di normativa; • applicazione coefficienti parziali M2 ai parametri di resistenza: a0d =
Cu 0d
ΔCu a0 = Δz γ cu cu0 = γ cu
Rd 1 ⎡ a0 N1 Cu 0 N2 ⎤ = ⋅ + ⋅ ⎢ ⎥ ≥1 Ed γR ⎣ γ cu γ γ cu γ ⋅ H ⎦ ⎤ Rd C 1 1 ⎡ a0 = ⋅ ⋅ N1 + u 0 ⋅ N2 ⎥ ≥ 1 ⎢ Ed γR γ cu ⎣ γ γ ⋅H ⎦
revisione NTC08 (in corso) metodi pseudostatici
• coefficienti sulle azioni unitari • coefficienti sui parametri di resistenza unitari • coefficiente sulla resistenza di progetto γR = 1.2 coefficiente di riduzione di amax
βs = 0.38 verifiche allo stato limite ulrimo (SLV) [dy = 10 cm] βs = 0.47 verifiche allo stato limite di danno (SLD) [dy = 5cm] Rd 1 τ f,k ≥1 ⇒ ⋅ ≥1 Ed γ R τm,k
⇒
τ f,k τm,k
≥ γ R = 1 .2
5
metodi degli spostamenti • ac determinata con valori caratteristici parametri resistenza
in dipendenza spostamento limite dy: • condizioni limite riferite a condizioni di collasso (SLV) • condizioni limite riferite a perdita di funzionalità (SLD)
esempi applicativi: fronte di scavo
6
verifiche mediante abachi di stabilità condizioni statiche
ru = 0.36
γ kN/m3
c′ kPa
ϕ′ °
Cu kPa
β °
H m
DH m
D
20
15
27.5
150
18.4
30
50
1.67
abaco di Taylor (1948) verifiche a breve termine, in tensioni totali, Cu = cost N=
γH Cu
6.8
18.4
β
7
abaco di Taylor (1948) D.M. 11.3.1988 γH N
⇒
F=
Cu NCu = Cum γH
NCu γ
⇒
F=
Hc NC u = γH H
Cum = N=
γH Cu Hc =
F=
Cu 150 = = 1 .7 Cum 88.24
F=
Hc 51 = = 1 .7 H 30
D.M. 14.1.2008 F=
1 ⎡ Cu N ⎤ 1 1 ⎡ NCu ⎤ Rd ⋅ = ⋅ ⎢ ⎥= ⎢ ⎥ = 1 .1 Ed γR ⎣ γ cu γH ⎦ γR γ cu ⎣ γH ⎦
NC u Hc C = u = H Cum γH
abaco di Bishop e Morgenstern (1960) verifiche a lungo termine, in tensioni efficaci (c', ϕ') β °
H m
DH m
c′ kPa
cot (β) h:v
D
c′/γH
ϕ′ °
18.4
30
50
15
3:1
1.67
0.025
27.5
D.M. 11.3.1988 F = m − n ⋅ ru
D.M. 14.1.2008 Rd 1 = ⋅ (md − nd ⋅ ru ) Ed γ R
⎞ ⎛ c′ , ϕ′ ⎟⎟ m = m ⎜⎜ β, D, γH ⎠ ⎝ ⎛ ⎞ c′ n = n ⎜⎜ β, D, , ϕ′ ⎟⎟ γ H ⎝ ⎠ ⎞ ⎛ c′ md = md ⎜⎜ β, D, d , ϕ′d ⎟⎟ γH ⎠ ⎝ ⎞ ⎛ c′ nd = nd ⎜⎜ β, D, d , ϕ′d ⎟⎟ γH ⎠ ⎝
cd′ = 0.02 γH ϕ′d = 22.5°
8
abaco di Bishop e Morgenstern (1960) m
c′ = 0.025 γH D = 1 .0
n ϕ'
2.05 1.7
c′ = 0.025 γH D = 1 .0
ϕ'
1.88 1.5
cot β
cot β
abaco di Bishop e Morgenstern (1960) m
c′ = 0.025 γH D = 1.25
n ϕ'
2.2
2.1
1.8
1.7
cot β
c′ = 0.025 γH D = 1.25
ϕ'
cot β
9
abaco di Bishop e Morgenstern (1960) m
c′ =0 γH
n
c′ =0 γH
ϕ'
ϕ'
1.38
1.25
cot β
cot β
abaco di Bishop e Morgenstern (1960) D.M. 11.3.1988 ϕ'= 27.5°
c′/γH
D
m
n
0.025 0.025 0.025
1.0 1.25 1.67
2.05 2.20 2.45
1.88 2.10 2.47
F = m − n ⋅ ru F = 2.45 − 2.4 ⋅ 0.36 = 1.6
D.M. 14.1.2008 ϕd'= 22.5°
cd′/γH
D
md
nd
0.025 0.025 0.025
1.0 1.25 1.67
1.7 1.8 1.97
1.5 1.7 2.04
cd′/γH
D
md
nd
0 0.025 0.020
-1.67 1.67
1.25 1.97 1.83
1.38 2.04 1.91
1 Rd = ⋅ (md − nd ⋅ ru ) Ed γ R Rd 1 = ⋅ (1.83 − 1.91⋅ 0.36 ) = 1.04 E d 1 .1
10
condizioni sismiche metodo pseudostatico – abaco di Koppula (1984) a0 = 0 .1 γ cu0 = 0.3 γH β = 60°
H = 15 m, β = 60°
proprietà fronte
γ = 20 kN/m3 cu0 = 90 kPa a0 = 2 kN/m3
azione sismica
ag/g SS
0.25 1.154
ST amax/g
1.2 0.346
categoria B
NTC08
rev NTC08
βs
0.28
0.38
Kh
0.10
0.14
abaco di Koppula (1984) cu0
N1
cu
cu Kh = 0
N2 Kh Cu = Cu0 + a0·z
4.56
Kh= 0.1
2.8
β
β
Kh= 0.14
N1 = 2.80 N2 = 4.56 N1 = 2.65 N2 = 4.23
11
verifica pseudostatica – confronto D.M. 11.3.1988
NTC08
rev NTC08
a c F = 0 N1 + u 0 N2 ≥ 1.3 γ γH F = 0.1⋅ 2.8 + 0.3 ⋅ 4.56 = 1.65 1.65 Rd 1 ⎡ a0 N1 Cu 0 N2 ⎤ = ⋅ + ⋅ ⎥ ≥1 ⎢ Ed γR ⎣ γ cu γ γ cu γ ⋅ H ⎦ Rd 1 1 [0.1⋅ 2.8 + 0.3 ⋅ 4.56] = 1.07 = ⋅ 1.07 Ed 1.1 1.4
⎤ Rd C 1 ⎡ a0 = ⋅ N1 + u 0 ⋅ N2 ⎥ ≥ 1 Ed γR ⎢⎣ γ γ ⋅H ⎦
Rd 1 = ⋅ [0.1⋅ 2.65 + 0.3 ⋅ 4.23] = 1 .28 1.28 Ed 1.2
Kh= 0.1 Cu,k
Kh= 0.1 Cu,d
Kh= 0.14 Cu,k
esempi applicativi: rilevato stradale
12
rilevato stradale metodo pseudostatico
larghezza in testa (m) larghezza piattaforma stradale (m) inclinazione paramenti larghezza banche (m) altezza rilevato (m) spessore bonifica (m) profondità sup. libera da p.c. (m) carichi variabili su piattaforma (kPa)
rilevato fondazione
ID 18940
γk (kN/m3) 20 20
ag (g) 0.185
11.76 9.54 1:2 2 6 0.5 0.5 10
ϕ′k (°) 35 24
c′k (kPa) 0 0
Fo 2.42
geometria
T c* 0.28
ϕ′d (°) 29.3 19.6
c′d (kPa) 0 0
SS 1.2
parametri
amax (g) 0.223
βs 0.24
Kh 0.053
Kv 0.027
rev NTC08
0.38
0.085
0.042
ST 1
rilevato stradale τ f,d
c′d, ϕ′d
τm
= 1.25 ≥ γR = 1.1
analisi statica τ f,d
c′d, ϕ′d
τm
= 1.1 ≥ γ R = 1.1
NTC08
rev NTC08:
τ f,k τm
analisi pseudo-statica = 1.23 ≥ γR = 1.2
13
valutazione spostamenti Kc = 0.188
c′k, ϕ′k
a (g)
metodo di Newmark
0.3 0.2 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3
ac = 0.188 g
ac = -0.188 g
0.3 0.2 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3
ac = 0.188 g
a (g)
a (g)
0
ac = -0.188 g
2
4
6
8
10
12
0.3 0.2 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3
14
16
a (g) ac = -0.188 g
0
2
4
6
8
10
12
14
16
4
6
8
10
12
0.3 0.2 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3
14
16
ac = 0.188 g
ac = -0.188 g
0
ac = 0.188 g
2
4
6
8
10
12
0.3 0.2 0.1 0 -0.1 -0.2 -0.3
14
16
ac = 0.188 g
ac = -0.188 g
0
2
4
6
8 t (s)
10
12
14
16
valutazione spostamenti 0.5 0.4
d (mm) s (mm)
a (g)
0
2
0.3
metodo di Newmark
0.2 0.1 0 0
2
4
6
8 t (s)
10
12
14
16
t (s)
d = B ⋅e
−A
ky kmax
relazione empirica
DATI :
• categoria di sottosuolo B • 0.2 < amax/g < 0.3 ky
0.188
= = 0.843 • k max 0.223
A = 7.79 B2 = 1.66
dmax = 2.3 mm
14