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Come viaggiare con un salmone Umberto Eco
d i g i t a lP u b l i s h i n g
Indice
1
Com e sostituire una paten te rub ata ........................................... 5
2
Com e evitare evitare m alattie contagiose ............................................ 1 5
3
Com e viaggiar viaggiaree con un salmone .............................................. 1 9
4
Come man giare in aereo ..............................................?.......... 23
5
Come parla re degli degli animali ....................................................... 27
6
Com e impiegare il temp o .......................................................... 3 1
7
Come usare il ta ss is ta .................................................................. 34
8
Com e non usare il fax ................................................................ 37
9
Come reagir reagiree ai volti volti n o t i .......................................................... 40
10
Com e riconoscere un film film po rno ............................................. 43
11
Com e m angiare il gelato gelato ........................................................... 4 6
Indice
1
Com e sostituire una paten te rub ata ........................................... 5
2
Com e evitare evitare m alattie contagiose ............................................ 1 5
3
Com e viaggiar viaggiaree con un salmone .............................................. 1 9
4
Come man giare in aereo ..............................................?.......... 23
5
Come parla re degli degli animali ....................................................... 27
6
Com e impiegare il temp o .......................................................... 3 1
7
Come usare il ta ss is ta .................................................................. 34
8
Com e non usare il fax ................................................................ 37
9
Come reagir reagiree ai volti volti n o t i .......................................................... 40
10
Com e riconoscere un film film po rno ............................................. 43
11
Com e m angiare il gelato gelato ........................................................... 4 6
I
COM E SOSTITUIRE SOSTITUIRE UNA PATEN TE RUBATA RUBATA
Ne N e l m a g g io d e ll’81 ll ’81 di p a s s a g g io a d A m s t e r d a m p e r d o (o mi viene rubato in tram, perché si borseggia 1 persino in Olanda) un portafoglio 2 che conteneva pochi soldi ma varie tessere 3 e documenti. Me ne accorgo al momento della pa p a r t e n z a , a ll’ ll ’a e r o p o r to , e v ed o s u b ito it o che ch e m i m a n c a la c a rt a di credito. A mezz’ora dalla partenza mi butto alla ricerca 4 di un posto dove denunciare 5 lo smarrimento6, vengo ricevuto in cinque minuti da un sergente 7 della polizia aeroportuale, che parla un buon inglese, mi spiega che la cosa non è di loro competenza perché il portafoglio è stato smarrito in città, comunque acconsente acconsente 8 a stendere a macchina 9 una denuncia, mi assicura che alle nove, quando aprono gli uffici, telefonerà lui stesso all’American Express, e in dieci minuti risolve 10 la parte olandese del mio caso. Rientrato a Milano telefono all’American Express, il numero della mia carta viene segnalato in tutto il mondo, il giorno dopo ho la carta nuova. Che bello vivere nella civiltà, mi dico. Poi faccio il conto 11 delle altre tessere perdute e sporgo denuncia 12 alla questura13: dieci minuti. Che bello, mi dico, abbiamo una polizia come quella olandese. Tra le tessere ce
1 borseggiare: stehlen
il portafoglio: Portemon naie 2 il 3 le tessere: Ausweispapiere 4 buttarsi alla ricerca: sich auf die Suche machen 5 denunciare: melden 6 lo smarrimento: Verlust 7 il sergente: Unteroffizier 8 acconsentire: einwilligen 9 stendere a macchina: mit der Schreibmaschine schreiben 10 risolvere: auflösen 11 fare il conto: aufzählen 12 sporgere denuncia: melden 13 la questura: Polizeipräsidium
n’è una dell’ordine giornalisti1, e riesco a riaverne un duplicato in tre giorni. Che bello. Ahimè, avevo anche smarrito la pa p a t e n t e 2. M i p a r e il g u a io 3 minore. Questa è roba da industria automobilistica, c’è una Ford nel nostro futuro, siamo un paese di autostrade. Telefono all’Automobile Club e mi dicono che basta che io comunichi il numero della patente smarrita. Mi accorgo che non l’avevo segnato da nessuna pa p a r t e , se n o n sull su llaa p a te n te , a p p u n to , e c erco er co di sa p e r e se po p o s s o n o g u a r d a r e s o t to il m io n o m e e tr o v a r e il n u m e r o . M a pa p a r e che ch e n o n sia po ssib ss ibil ilee . Io devo guidare4, è cosa di vita o di morte, e decido di fare ciò che di solito non faccio: andare per vie traverse 5 e pri p riv v ile il e g iate ia te.. D i so lito li to n o n lo fac fa c c io, io , p e rc h é mi spia sp iacc e sec se c c a re 6 amici o conoscenti e odio quelli che fanno lo stesso con me, e po p o i a b ito it o a M ila il a n o , d ove ov e se si h a b iso is o g n o di u n d o c u m e n to in Comune non occorre telefonare al sindaco, si fa prima 7 a mettersi in fila 8 allo sportello9, dove sono piuttosto efficienti. M a t a n t’è t’è, l’autom l’autom ob ile ci ci rende tutti un p o ’ nervosi, e telefono a Roma a un’Alta Personalità dell’Automobile Club, la quale mi mette in contatto con un’Alta Personalità dell’Automobile Club di Milano, la quale dice alla sua segretaria di fare tutto quello che può. Può, ahimè, pochissimo, malgrado 10 la sua gentilezza. M i insegna a lcun i tru c ch i11 i11, mi spinge a cerc are una u na vecchia ricevuta di un noleggio 12 AVIS, su cui appare in carta
l’ordine giornalisti: giornalisti: Journ alistenverein 1 l’ordine 2 la patente: Führerschein 3 il guaio: Unglück 4 guidare: fahren 5 andare per vie traverse: Schleichwege nehmen 6 seccare: belästigen 7 si fa prima: es geht schneller 8 mettersi in fila: sich anstellen 9 lo sportello: Schalter 10 malgrado: trotz 11 il trucco: Trick 12 noleggio: Vermietung
carbone 1 il numero della mia patente, mi fa sbrigare 2 in un giorno le pratiche preliminari3, poi mi indirizza dove si deve andare, e cioè all’ufficio patenti della prefettura4, un immenso androne 5 pullulante 6 di una folla disperata 7 e pute olente 8, qualc osa come la stazio ne di N uova Delhi nei film sulla rivolta dei Cipays9, dove i postulanti10, che raccontano storie terribili («io sono qui dal tempo della guerra di Libia»), campeggiano con thermos e panini, e arrivano alla fine della fila, come accade a me, quando lo sportello ormai si chiude. In ogni caso, devo dire, è cosa di pochi giorni di coda, nel corso dei quali, ogni qual volta si arriva allo sportello ci si accorge 11 che bisognava riempire un altro modulo o com pe rare un altro tipo di marca da b oll o12, e si ricom incia la fila; ma questo si sa, è nell’ordine delle cose. Tutto bene, mi si dice, torni tra una quindicina di giorni. Per intanto, taxi. Quindici giorni più tardi, dopo aver scavalcato 13 alcuni postulanti che orm ai hanno ceduto 14 e sono in coma, apprendo allo sportello che il numero che avevo ricuperato sulla fattura AVIS, vuoi 15 per errore alla fonte, vuoi per
1 la carta carbone: Durchschlagpapier 2 sbrigare: erledigen 3 preliminare: vorhergehend 4 la prefettura: Amt 5 l’androne: Eingangshalle 6 pullulante: voli 7 disperato: verzweifelt 8 puteolente: stinkend 9 Cipays: indischer Volksstamm 10 il postulante: Antragsteller 11 accorgersi: bemerken
carenza 1 di carta carbone, vuoi per deperimento 2 dell’antico documento, non è quello buono. Non si può far nulla se non denuncio il numero giusto. «Bene,» dico, «voi non potete certo cercare un numero che non vi so dire, ma potete cercare sotto Eco e lì trovate il numero.» No: vuoi cattiva volontà3, vuoi sovraccarico 4 di lavoro, vuoi che le patenti siano archiviate sotto il numero, questo non è possibile. Provi, mi dicono, là dove ha fatto originariamente la patente, e cioè ad Alessandria, tanti anni fa. Là dovrebbero poterle rivelare il suo numero. N on ho te m po di andare ad Ale ssandria, anche perché non posso guidare, e ricorro 5 alla seconda scorciatoia; telefono a un compagno di liceo che è ora un’Alta Personalità della finanza locale e gli chiedo di telefonare all’Ispettorato 6 della motorizzazione. Costui prende una decisione altrettanto disonesta 7 e telefona direttamente a un’Alta Personalità dell’Ispettorato della motorizzazione, la quale gli dice che non si possono comunicare dati del genere se non ai carabinieri. Penso che il lettore si renda conto 8 di quale pericolo correrebbero infatti le istituzioni se il numero della mia patente venisse comunicato a cani e porci9, Gheddafi e il KGB non aspettano altro. Dunque, top secret. Rivado al mio passato e trovo un altro compagno di scuola che ora è un ’Alta Per son alità di un En te pubblic o10, ma gli suggerisco 11 di non rivolgersi ad alte personalità della motorizzazione, perché la cosa è pericolosa e si potrebbe
1 la carenza: Mangel 2 il deperimento: Verbleichen 3 vuoi cattiva volontà: aus bösem Willen 4 il sovraccarico: Überlastung 5 ricorrere: zurückgreifen 6 l’Ispettorato: A ufsichtsam t 7 disonesto: unehrlich
finire sotto commissione 1 parlamentare. Piuttosto, opino2, bisogna trovare una bassa personalità, m agari un guardiano notturno3, che possa essere corrotto e metta il naso nottetempo negli archivi. L’Alta Personalità dell’Ente pub blico ha la fortu na di tr ovare una media personalità della motorizzazione, la quale non deve neppure essere corrotta, perché è abit uale letto re dell’Espresso, e decide per am ore di cultura di rendere questo pericoloso servigio 4 al suo corsivista 5 prediletto 6 (che sarei io). Non so cosa faccia l’ardimentosa 7 persona, fatto sta che il giorno dopo ho il numero della patente, numero che i lettori mi permetteranno di non rivelare, perché ho famiglia. Col numero (che ormai annoto dappertutto e celo in cassetti segreti in vista del prossimo furto 8 o smarrimento) supero altre code alla motorizzazione milanese e lo sventolo 9 davanti agli occhi sospettosi dell’incaricato, il quale, con un sorriso che più nulla ha d’umano, mi comunica che devo anche p alesare 10 il numero della pratica 11 con cui, nei lontani anni cinquanta, le autorità alessandrine 12 hanno comunicato il num ero della patente alle au torità milanesi. Ricominciano le telefonate ai compagni di scuola, la sventurata 13 media personalità, che già tanto aveva risch iato, to rn a alla car ica 14, com m ette alcune do zzine di
1 finire sotto commissione: beim Untersuchungsausschuss landen 2 opinare: m einen 3 il guardiano notturno: N achtw ächter 4 il servigio: (arch.) Dienst 5 il corsivista: Redakteur 6 prediletto: Lieblings7 ardimentoso: tapfer 8 il furto: Diebstahl 9 sventolare: herumwedeln 10 palesare: kundgeben
re a ti 1, so ttra e un a inform azion e di cui pa re i carab inieri siano ghiottissimi2, e mi fa sapere il numero della pratica, numero che celo 3 anch’esso, perché come si sa anche i muri han no orecchie. Ritorno alla motorizzazione milanese, me la cavo 4 con pochi giorni di coda, ottengo la prom essa di un docum ento magico entro una qu indicina di giorni. Siamo orm ai a giugno avanzato, e finalmente mi trovo tra le mani un documento in cui si dice che io ho presentato domanda 5 per il rilascio 6 della patente. N on esiste evid ente m ente 7 un modulo per smarrimenti, e il foglio è di quelli che si rilasciano per esercitarsi alla guida, quando non si ha ancora la patente. Lo mostro a un vigile8, chiedendo se con quello potrei guidare e l’espressione del vigile mi deprime: il buon ufficiale mi fa capire che se lui mi sorprendesse al volante con quel foglio mi farebbe pe ntire di essere nato. In effetti me ne pento9, e torno all’ufficio patenti, dove dopo alcuni giorni apprendo che il foglio ricevuto era per così dire un aperitivo: debbo attendere l’altro foglio, quello in cui si dice che, avendo perso la patente, posso guidare sino a che non avrò ricevuto quella nuova, perché le autorità hanno appurato che avevo già quella vecchia. Il che è esattamente quello che tutti sanno, dalla polizia olandese alla questura italiana, e che l’ufficio patenti sa, salvo che non lo vuole dire a chiare lettere prima di averci pensato su. Si noti che tutto quello che l’ufficio potrebbe desiderare sapere è esattamente quello che sa già e che, per tanto che ci pensi su, non riuscirà mai a sapere altro. Ma pazienza. Verso la fine di
1 il reato: Straftat 2 ghiottissimo: sehr gierig 3 celare: verstecken 4 cavarsela: es schaffen 5 presentare domanda: beantragen 6 il rilascio: Herausgabe
giugno torno ripetutamente a informarmi delle vicende del foglio numero due, ma pare che la sua preparazione comporti molto lavoro, e per un momento sono portato a crederlo, perché mi hanno richiesto tanti documenti e foto, e questo foglio dovrebbe essere qualcosa come un passaporto con pagine filigranate 1 e cose del genere. Alla fine di giugno, avendo ormai speso somme vertiginose in taxi, cerco una nuova scorciatoia2. Scrivo sui giornali, perdiana3, forse qualcuno potrebbe aiutarmi con la scusa che devo viaggiare per ragioni di pubblica utilità. Attraverso due redazioni milanesi (Repubblica e L'E sp re sso), riesco a entrare in contatto con l’ufficio stampa della prefettura, dove tr ovo una gentile signora che si dic hiara disposta a occuparsi del mio caso. La gentile signora non pensa neppure di attaccarsi al telefono: coraggio sam ente si reca di persona all’ufficio patenti e penetra in penetrali 4 da cui i profani sono esclusi, tra labirintiche teorie di pratiche che giacciono da tempi immemorabili. Cosa faccia la signora non so (odo grida soffocate, rovinio di scartafacci5, nuvole di polvere passano sotto la soglia6). Fin alm ente la signora riappare, e ha in mano un modulo giallo, di carta esilissima7, come quelli che i parcheggiatori 8 infilano sotto il tergicristallo9, formato diciannove per tredici centimetri. N on vi appare alcuna foto, è scritta a inchiostro10, con sbavature di pennino 11 Perry intinto in calamai 12 tipo Cuore ,
1 filigranato: m it W asserzeichen versehen 2 la scorciatoia: A bkürzung 3 perdiana: unglaublich 4 il penetrale: versteckter Raum 5 il rovinio di scartafacci: Herabfallen von Papier 6 la soglia: Schwelle 7 esilissimo: sehr dünn 8 il parcheggiatore: Parkwächter
di quelli pieni di m o rd a 1 e mucillagine 2 che producono filamenti3 sulla pagina porosa. C’è il mio nome col numero della patente scomparsa, e a stampa vi si dice che il presente foglio sostituisce la patente «sopradescritta», ma scade il ventinove dicembre (la data è scelta ovviamente per sorprendere la vittima 4 mentre guida per i tornanti di una località alpina, possibilmente nella bufera, lontano da casa, così che possa venire arrestata e torturata dalla polizia stradale). Il foglio mi abilita a guidare in Italia ma sospetto che lascerebbe in serio imbarazzo un poliziotto straniero se lo mostrassi all’estero. Pazienza. Ora guido. Per farla breve, dirò che a dicembre la mia patente non c’è, trovo resistenza a rinnovare il foglio, ricorro ancora all’ufficio stampa della p refettura, mi ritr ovo lo stesso foglio do ve una m ano malferma 5 ha scritto quello che avrei potuto scrivere anch’io, e cioè che è rinnovato sino al giugno seguente (altra data scelta per sorprendermi in difetto mentre guido lungo 6 una costiera7) e vengo altresì informato che in quella data si provvederà a prolungarm i la validità del foglio, perché qu an to alla paten te le cose dure ran no più a lungo. D alla voce rotta di compagni di sventura 8 incontrati nel corso delle mie code, apprendo che c’è gente senza patente da uno, due, tre anni. L’altro ieri ho applicato sul foglio la marca annuale: il tabaccaio mi ha consigliato di non annullarla, perché se poi mi arrivasse la patente dovrei comperarne un’altra. Ma non annullandola mi trovo ad aver commesso, credo, un reato.
1 la morcia: Tintensatz 2 la m ucillagine: T intensatz 3 produrre filamenti: Streifen hinterlassen 4 la vittima: Opfer
A questo punto, tre osservazioni. La prima è che se ho avuto il foglio in due mesi è perché, grazie a una serie di privilegi di cui godo per ra ngo ed educazione, sono riu scito a scomodare 1 una serie di Alte Personalità di tre città, di sei enti pubblici e privati, più un quotidiano e un settimanale di circolazione nazionale. Se facevo il droghiere 2 o l’impiegato, a quest’ora avrei dovuto comperare una bicicletta. Per guid are con la paten te bisogna essere Licio Gelli. La seconda osservazione è che il foglio che tengo gelosamente nel portafoglio è un documento di nessun valore, falsificabilissimo3, e che quindi il paese è pieno di automobilisti che circolano in situazioni di difficile identificabilità. Illegalità di massa, ovvero finzione 4 di legalità. La terza osservazione richiede che i lettori facciano mente locale 5 e cerchino di visualizzare una patente. Visto che ormai non la si riceve più con la sua custodia6, che uno deve comperarsi da sé, la patente consiste di un libretto di due o tre pagine, con foto, in carta scadente7. Questi libretti non vengono prodotti a Fabriano come i libri di Franco Maria Ricci, non sono torchiati a mano 8 da artigiani abilissimi, potrebbero essere stampati da qualsiasi tipografia di infimo 9 rango, e da Gutenberg in avanti la civiltà occidentale è in grado di produrne migliaia e migliaia in poche ore (d’altra p arte già i cinesi avevano in ventato pro cedim enti abbastanza ra pidi con caratteri a m ano). Cosa ci vuole a disporre di migliaia di questi libretti, incollarci 10 sopra la foto della vittima, e distribuirli magari
1 scomodare: belästigen 2 fare il droghiere: als Lebensmittelverkäufer arbeiten 3 falsificabilissimo: sehr leicht zu fälschen 4 la finzione: Vortäuschung 5 fare mente locale: Gedanken ordnen 6 la custodia: Plastikhülle
con una m acch inetta a getto ne 1? Cosa accade nei me and ri 2 dell’ufficio patenti? N oi tutti sappiam o che un bri gatista ro sso è in grado di p rodurre in poche ore decine di patenti false, e si noti che pro durre una pate nte falsa è più laborioso 3 che produrne una vera. Ora, se non si vuole che il cittadino privo di patente si metta a 4 battere baretti malfamati 5 nella speranza di entrare in contatto con le Brigate rosse, la soluzione è una sola: impiegare i brigatisti pentiti agli uffici patenti. Essi hanno quel che si chiama il k n o w b o w , dispongono di molto tempo libero, il lavoro come è noto redime6, in un solo colpo si liberano molte celle nelle carceri, si rendono socialmente utili persone che l’ozio 7 coatto 8 potrebbe ripiombare 9 in pericolo se fantasie di onnipotenza10, si rende un servizio sia al cittadin o a qu at tro ru ote che al cane a sei zam pe11. Ma forse è troppo semplice: io dico che dietro a questa storia delle patenti c’è lo zampino di una potenza straniera. (1982)
1 la macchinetta a gettone: Münzautomat 2 il meandro: Windung 3 laborioso: arbeitsaufwändig 4 mettersi a: anfangen zu 5 battere baretti malfamati: durch Spelunken ziehen 6 redimere: befreien 7 l’ozio: Faulheit
2 COME EVITARE M AL AT TIE CONTAGIOSE Tanti anni fa un attore della televisione, che non faceva mistero 1 della propria omosessualità, disse a un giovane carino che palesemente 2 tentava di sedurre3: «Ma tu vai con le donne? Non sai che fanno venire il cancro?» La battuta 4 viene ancora citata nei corridoi di corso Sempione, ma ora è finito il tempo di scherzare. Leggo che il professor Matré ha rivelato che il contatto eterosessuale provoca 5 il cancro. Era ora. Dirò di più, il contatto eterosessuale provoca la morte tout court6: lo sanno anche i bambini che esso serve alla procreazione 7 e più gente nasce, più gente muo re. Con scarso senso di democrazia la psicosi dell’AIDS minacciava 8 di limitare le attività dei soli omosessuali. Ora limiteremo anche le attività eterosessuali e tutti saremo di nuovo uguali. Eravamo troppo spensierati, e il ritorno agli untori 9 serve a darci una più severa coscienza dei nostri dirittidoveri10. Vorrei tuttavia sottolineare che lo stesso problema dell’AIDS è più serio di quanto non crediamo e non riguarda solo gli omosessuali. Non vorrei diffondere 11 eccessivo allarmismo, ma mi permetto di segnalare altre categorie ad alto rischio.
1 fare mistero: ein Geheimnis aus etw. machen 2 palese: offen kun dig 3 sedurre: verführen 4 la battuta: Witz 5 provocare: verursachen 6 tout court: einfach 7 procreazione: Fortpflanzung 8 minacciare: drohen
Pro fessioni liberali
N on frequentare teatri di avanguardia a N ew Y ork: è noto che per ragioni fonetiche gli attori anglosassoni sputano 1 moltissimo, basta guardarli controluce di profilo, e i teatrini sperimentali pongono 2 lo spettatore a diretto contatto di spruzzo 3 con l’attore. Se deputati, non intrattenere rapporti con mafiosi, per non trovarsi a dover bacia re la m ano al padrino. Sconsigliata l’aff iliazio ne 4 alla camorra, per via 5 del rito col sangue. Chi tenti una carriera politica att raverso CL 6 dovrà tuttavia evitare la comunione, che trasmette germi 7 di bocca in bocca attraverso i polpastrelli 8 del celebrante9, per non parlare dei rischi della confessione au ric ola re10. C ittadin i semp lici e operai
Ad alta quota di rischio troviamo i mutuati 11 con denti cariati, perché è pericoloso il contatto col dentista che ci mette in bocca le mani che hanno toccato altre bocche. N uotare nel m are inqu in ato 12 da petroliere accresce il rischio di co nta gio 13, perché il m inerale oleoso tra sp o rta particelle di saliva di altra gente che lo ha inghiottito 14 e sputato in
1 sputare: spucken 2 porre: setzen 3 lo spruzzo: Spritzer 4 l’affiliazione: A ufnahm e 5 per via: wegen 6 CL: Comunione Liberazione (kirchlich-politische Bewegung) 7 il germe: Krankheitserreger 8 il polpastrello: Fingerkuppe 9 il celebrante: Pfarrer 10 l’auricolare: Kopfhörer 11 il mutuato: Kassenpatient
pre cedenza. Chi consu m i più di o ttan ta Gauloises al gio rno tocca con le dita, che han toccato altro, la parte superiore della sigaretta, e i germi entrano nelle vie respiratorie. Evitare di essere messi in cassa integrazione1, perché si passa la giornata a rodersi le unghie2. Porre cura nel non venire rapiti da pastori sardi o da terroristi: i rapitori usano di solito lo stesso cappuccio per più rapiti. Non viaggiare in treno nel tratto FirenzeBologna, dato che l’esplosione diffonde con estrema rapidità detriti 3 organici, e in questi momenti di confusione è difficile proteggersi. Evitare di trovarsi in zone colpite da testate nucleari: di fronte alla visione del fungo atomico si tende a portare le mani alla bocca (senza averle lavate!), m orm orando «mio Dio!» Sono inoltre in situazione di alto rischio i moribondi 4 che bacia no il crocifisso; i condannati a m orte (ove la la m a 5 della ghigliottina 6 non sia stata opportunamente disinfettata prim a dell’uso); i bam bini di orfanotrofi 7 e brefotrofi 8 che la suora 9 cattiva obbliga a leccare il pavimento dopo averli legati per un piede alla b ra n d in a10. Terzo mondo
Minacciatissimi 11 i pellerossa: il passaggio del calumet 12 di bocca in bocca ha provocato, come è noto, l’estinzione 13
1 la cassa integrazione: Kurzarbeitergeld 2 rodersi le unghie: an den Fingernägeln beißen 3 il detrito: Abfall 4 il moribondo: Sterbender 5 la lama: Klingel 6 la ghigliottina: Guillotine 7 l’orfanotrofio: Waisenhaus 8 il brefotrofio: Kinderheim 9 la suora: Nonne 10 la brandina: Feldbett
della nazione indiana. I mediorientali e gli afgani sono esposti alla leccata da cammello, e si veda l’alto tasso di mortalità in Iran e in Iraq. Un desaparecido 1 rischia moltissimo quando il torturatore infierisce 2 su di lui sputandogli in faccia. Cambogiani e abitanti di campi libanesi dovrebbero evitare il bagno di sangue, sconsigliato da nove medici su dieci (il decimo, più tollerante, è il dottor Mengele). I negri sudafricani sono esposti a infezioni quando il bianco li guarda con dispre zzo 3 e fa un verso con la bocca che diffonde saliva4. I prigionieri 5 politici di ogni colore debbono accuratamente evitare che il poliziotto dia loro un manrovescio 6 sui denti dopo aver toccato le gengive 7 di un altro inquisito. Le popolazioni affette da carestia endemica debbono astenersi8, per calmare i morsi della fame, dal deglutire 9 con frequenza, poiché la saliva, venuta a contatto coi m iasmi d ell’am bie nte, va a infe ttare le vie intestinali10. Di questa campagna di educazione sanitaria le autorità e la stampa dovrebbero occuparsi, invece di fare dello scandalismo su altri problemi la cui soluzione potrebbe essere ragionevolm ente rin viata 11 a data da destinarsi12. (1985)
1 il desaparecido: Verschleppter 2 infierire: wüten 3 il disprezzo: Verachtung 4 la saliva: Speichel 5 il prigioniero: Gefangener 6 il manrovescio: Ohrfeige mit dem Handrücken 7 la gengiva: Zahnfleisch 8 astenersi: sich enthalten
3 COM E VIAGGIARE CON UN SALMONE A leggere i giornali, due sono i pro ble m i che assillano1 il nostro tempo: l’invadenza dei Computers, e la preoccupante av an za ta2 del T erz o m on do . E vero, e io lo so. Il mio viaggio dei giorni scorsi era breve: un giorno a Stoccolma e tre a Londra. A Stoccolma mi è avanzato il tempo per comperare un salmone affumicato3, enorme, a prezzo stracciato 4. E ra accuratam ente avvolto in pla stica, ma mi hanno detto che se ero in viaggio avrei fatto bene a tenerlo al freddo. Facile a dirsi. Fortunatamente a Londra il mio editore 5 mi aveva pren o tato un alb ergo di lusso, fornito di frigobar6. A rrivato all’albergo, ho avuto l’impressione di essere in una legazione 7 di Pechino durante la rivolta dei Boxers. Famiglie accampate nell’atrio, viaggiatori avvolti in coperte 8 che dormono sui loro bagagli... Mi informo dagli impiegati, tutti indiani, più qualche malese9. Mi dicono che proprio il gio rno prim a quel gra nde albergo aveva in stalla to un sistem a c om pute rizza to il quale, per difetto di rod agg io10, era entrato in panne da due ore. Non si poteva sapere quale cam era fosse libera e quale occupata. O ccorreva a ttendere. Verso sera il computer è stato riparato e sono riuscito a entrare nella mia camera. Preoccupato per il mio salmone, l’ho estratto dalla valigia e ho cercato il frigobar.
1 assillare: plagen 2 l’avanzata: Vormarsch 3 il salm one affum icato: geräucherter Lachs 4 il prezzo stracciato: Schleuderpreis 5 l’editore: Verleger 6 il frigobar: Minibar
Di solito i frigobar degli alberghi normali contengono due birre, due minerali, alcune bottigliette mignon1, qualche succo di frutta e due pacchetti di noccioline. Quello del mio albergo, grandissimo, conteneva cinquanta bottigliette tra whisky, gin, Drambuie, Courvoisier, Grand Marnier e Calvados, otto bottigliette di Perrier, due di Vitelloise e due di Evian, tre bottiglie di media grandezza di champagne, varie lattine di Stout, Pale Ale, birre olandesi e tedesche, vino bianco it aliano e francese , noccioline, salatini, m andorle, cioccolatini e AlkaSeltzer. Non c’era posto per il salmone. Ho aperto due capaci cassetti 2 e vi ho messo tutto il contenuto del frigobar, poi ho sistemato il salmone al fresco, e me ne sono disinteressato. Quando sono rientrato il giorno dopo alle quattro, il salmone stava sul tavolo, e il frigobar era stato nuovamente riempito sino all’orlo con prodotti pregiati3. H o aperto i cassetti e ho visto che tu tto il m ate ria le nascostovi il giorno prima era ancora là. Ho telefonato in portineria 4 e ho detto di avvertire 5 il personale ai piani che se trovavano il frigo vuoto non era perché avessi consumato tutto, ma era per via del 6 salmone. Mi hanno risposto che occorreva fornire 7 l’informazione al computer centrale, anche perché la maggior parte del personale non parlava inglese e non poteva ricevere ordini a voce, ma solo istruzioni in Basic. Ho aperto altri due cassetti e vi ho trasferito il nuovo contenuto del frigobar, in cui ho poi allogato 8 il mio salmone. Il giorno dopo alle quattro il salmone era sul tavolo, e già emanava un odore 9 sospetto.
1 mignon: klein 2 il cassetto: Schublade 3 pregiato: hochwertig 4 la portineria: Rezeption 5 avvertire: auf etw. hinweisen
Il frigo era brulicante 1 di bottiglie e bottigliette, e i quattro cassetti ricordavano la cassaforte 2 di uno speak-easy durante il proibizionismo. Ho telefonato in portineria e mi hanno detto che c’era stato un nuovo incidente 3 al computer. Ho suonato il campanello e ho cercato di spiegare il mio caso a un tizio 4 che portava i capelli raccolti a crocchia 5 sulla nuca: ma parlava solo un dialetto che, come un collega antropologo mi ha spiegato dopo, veniva praticato solo nel Kefiristan ai tempi in cui Alessandro il Grande impalmava 6 Rossane. La mattina seguente sono andato per firmare il conto. Era astronomico. Risultava che avevo consumato in due giorni e mezzo alcuni ettolitri di Veuve Clicquot, dieci litri di whisky diversi, compresi alcuni malti rarissimi7, otto litri di gin, venticinque litri tra Perrier ed Evian, più alcune bottiglie di San Pellegrino, tanti succhi di frutta quanti ne sarebbero bastati a m antenere in vita 8 tutti i bambini assistiti dall’UNICEF, tante mandorle, noci e noccioline da far vomitare 9 un addetto 10 all’autopsia dei personaggi della Grande bouffe. Ho cercato di spiegare, ma l’impiegato, sorridendo coi denti anneriti 11 dal betel, mi ha assicurato che il computer diceva così. Ho chiesto un avvocato e mi hanno p o rtato un man go.
1 brulicante di qc: vo llgestop ft m it etw. 2 la cassaforte: Panzerschrank 3 l’incidente: Zwischenfall 4 il tizio: jemand 5 i capelli raccolti a crocchia: Haarknoten 6 impalmare: an den Traualtar führen 7 rarissimo: ganz besonders selten
Il mio editore ora è furioso e mi crede un p ar ass ita 1. Il salmone è immangiabile2. I miei figli mi hanno detto che dovrei bere un p o ’ meno. (1986)
4 COM E M AN GIARE IN AEREO Nel corso di un viaggio aereo di alcuni anni fa (Amsterdam andata e ritorno), ci ho rimesso 1 due cravatte Brooks Brothers, due camicie Burberry, due paia di pan talon i Bardelli, una giacca di tweed comperata in Bond Street e un gilè Krizia. Infatti sui voli internazionali vige 2 la buona abitudine di servire il pasto. Però si sa che il sedile è stretto, la tavoletta altrettanto e l’aereo talora balla. Inoltre i tovaglioli 3 degli aerei sono piccolissimi e lasciano scoperto il ventre se si infilano nel colletto, e il petto se si posano sul grembo4. Il buon senso vorrebbe che si off rissero cibi non sp orchevoli 5 e compatti. Non è necessario dare tavolette di Enervit6. Cibi compatti sono la cotoletta alla milanese, le carni alla griglia, il formaggio, le patate fritte e il pollo arrosto. Cibi sporchevoli sono gli spaghetti con la pummarola ’n coppa7, le melanzane alla parmigiana, le pizze appena uscite dal forno, il consommé in tazza bollente senza manici8. Ora il menu tipico di un aereo si compone di carne molto cotta affogata 9 in salsa marrone, generose porzioni di p om odoro, verdure trita te 10 fini e macerate 11 nel vino, riso e piselli al sugo. E noto che i piselli sono oggetti in afferrabili 12 ed è per q uesto che nep pu re i gran di cuochi sono capaci di
1 rimetterci: draufgehen 2 vigere: gelten 3 il tovagliolo: Serviette 4 il grembo: Schoß 5 non sporchevole: etwas, das keine Flecken hinterlässt 6 Enervit: Energieriegel 7 con la pummarola ’n coppa: (dial.) mit Tomatensoße 8 senza manico: ohne Griff 9 affogare: ertränken
fare i piselli ripieni 1 specie se ci si ostina2, com e im pone l’etichetta, a mangiarli con la forchetta e non con il cucchiaio. Non ditemi che sono peggio i cinesi perché assicuro che è più facile afferrare un pisello con le bacchette 3 che infilzarlo con la forchetta. E anche inutile obiettare che con le forchette i piselli non si infilzano ma si raccolgono, perc hé le fo rchett e so no sem pre disegnate al solo fine di far cadere i piselli che fingono di raccogliere. Si aggiunga che i piselli, in aereo, sono regolarmente serviti solo quando l’aeromobile entra in una turbolenza e il capitano raccomanda di allacciare 4 le cinture. In conseguenza di questo complesso calcolo ergonomico, pertanto, i piselli hanno solo due altern ative: o s’infilano nel collo 5 o nella braghetta6. Come insegnavano i favolisti antichi, per impedire 7 a una volpe di bere in un bicchiere occorre che il bicchiere sia alto e sottile8. I bicchieri degli aerei sono bassi, svasati, pratic am ente simili a un cati no9. Ovvio che qualsiasi liquid o ne debordi, per legge fisica, anche senza turbolenza. Il pane non è la baguette francese, che occorre tirare con i denti anche quando è fresca, bensì un particolare tipo di semolato 10 che appena afferrato esplode in un nugolo di polv ere 11 sottilissima. Per il principio di Lavoisier questa polv ere scom pare solo in apparenza: all’arr iv o si scoprir à che è andata ad accumularsi tutta sotto il sedere, riuscendo a
1 ripieno: gefüllt 2 ostinarsi: auf etw. beharren 3 la bacchetta: Stäbchen 4 allacciare: festmachen 5 infilarsi nel collo: im Hals stecken bleiben 6 la braghetta: Hose 7 impedire: hindern
im pa stare i pa nta lo ni anche da te rg o1. Il dolce, o tend e ad assomigliare a una meringa, e si impasta insieme al pane, o cola immediatamente sulle dita, quando il tovagliolo è ormai intriso 2 di sugo di pomodoro ed è inservibile. Resta, è vero, la salvietta rinfrescante3; ma essa è indistinguibile 4 dalle bustine del sale, del pepe e dello zucchero, per cui, dopo che avete messo lo zucchero nell’insalata, la salvietta rinfrescante è già finita nel caffè, il quale viene servito bollente e in una tazza di materiale termoconduttore colma sino all’orlo5, in modo che possa facilmente sfuggire dalle mani ustionate 6 e amalgamarsi con la salsa ora raggrumata 7 intorno alla cintura. In business class il caffè viene rovesciato 8 in grembo direttamente dalla hostess, che si scusa in esperanto. Il vivandiere 9 di una compagnia aerea viene certamente arruolato tra quegli esperti alberghieri che adottano il solo tipo di cuccuma 10 che, anziché versare il caffè nella tazza, ne spande 11 l’ottanta per cento sul lenzuolo. Ma perché? L’ipotesi più ovvia è che si voglia dare ai viaggiatori l’impressione del lusso, e si suppone che essi abbiano in mente i film di Hollywood, dove Nerone beve sempre in coppe larghissime che gli im b rat tan o 12 la barba e la clam ide 13, e i signori feudali ro sicchiano coscio tti che
1 tergo: hinten 2 intriso: beschmiert 3 la salvietta rinfrescante: Erfrischungstuch 4 indistinguibile: nicht zu unterscheiden 5 colmo sino all’orlo: bis zum Rand gefüllt 6 ustionato: verbrannt 7 raggrumato: g eronnen 8 rovesciato: verschüttet 9 il vivandiere: Caterer 10 la cuccuma: Kanne
spand ono sugo sulla camicia m erle ttata 1, m entre ab bra cciano una cortigiana. Ma allora perché in prima classe, dove il posto è spazioso, servono cibi compatti come pastosi caviali russi su toast imburrati, salmone affumicato e trance di aragosta all’olio e limone? Forse perché nei film di Luchino Visconti gli aristocra tici nazisti dicono «fucilatelo2» m entre si infilano in bocca un singolo acino d’uva3? (1987)
5 COME PARLA RE DEGLI ANIMALI Se non siete patiti dell’attualità, questa storia è accaduta a New York qualche tem po fa. Central Park, giardino zoologico. Alcuni ragazzini giocano vicino alla vasca degli orsi bianchi. Uno sfida 1 gli altri a fare un bagno nuotando attorno agli orsi, per obbligare gli amici a tuffarsi 2 gli nasconde gli abiti, i ragazzi entrano in acqua, sguazzano 3 attorno a un orsacchione placido e so nnacchioso4, lo sbertu cciano5, quello si secca6, allunga una zampa e si mangia, ovvero si sbocconcella7, due bam bini, la sciandone in giro dei pezzi. A ccorre la polizia, arriva persino il sindaco, si discute se uccidere l’orso, si riconosce che non era colpa sua, si scrive qualche articolo a effetto. Guarda caso, i bambini avevano dei nomi spagnoli: portoricani, fo rse di colo re, forse arriv ati di fresco, in ogni caso usi alla bravata 8 come accade a tutti i ragazzi che si radunano in bande nei quartieri poveri. Interpretazioni varie, tutte piuttosto severe. Alquanto diffusa la reazione cinica, almeno a voce: selezione naturale, se erano così stupidi da nuotare accanto a un orso, se lo sono meritato9, io neppure a cinque anni mi sarei buttato nella vasca. Inte rpreta zio ne sociale: sacche di pov er tà 10, scarsa educazione, ahimè si è sottoproletari anche nell’imprudenza,
1 sfidare qc. a fare q.c.: jmdn. dazu bringen, etw. zu tun 2 tuffarsi: hineinspring en 3 sguazzare: planschen 4 sonnacchioso: schläfrig 5 sbertucciare: ärgern 6 seccarsi: sich belästigt fühlen 7 sboconcellarsi: genüsslich Stück für Stück essen
nella sconsideratezza1. Ma quale scarsa educazione, mi chiedo, se anche il bambino più povero vede la televisione e legge i libri di scuola, dove gli orsi divorano 2 gli uomini e i cacciatori li ammazzano? A quel punto mi sono chiesto se i bambini non siano entrati nella vasca proprio perché guardano la televisione e vanno a scuola. Quei bambini sono stati probabilmente vittime della nostra cattiva coscienza interpretata dalla scuola e dai mass media. Gli esseri umani sono stati sempre spietati 3 con gli animali, e quando si sono accorti della propria cattiveria, hanno incominciato, se non ad amarli tutti (perché con molta tranquillità continuano a mangiarne), almeno a parlarne bene. Se poi si pensa che i media, la scuola, gli enti pubblici, hanno da farsi perdonare tante cose fatte contro gli uomini, diventa tutto sommato 4 remunerativo5, psicologicamente ed eticamente, insistere sulla bontà degli animali. Si lasciano morire i bambini del Terzo mondo ma si invitano i bambini del Primo a rispettare non solo libellule e coniglietti, ma anche balene, coccodrilli, serpenti. Si noti che in sé questa azione educativa è corretta. Quello che è eccessivo è la tecnica persuasiva 6 che viene scelta: per rendere gli animali degni 7 di sopravvivenza essi vengono umanizzati e bamboleggiati8. Non si dice che hanno diritto alla sopravvivenza anche se, secondo i loro costumi, sono selvaggi 9 e carnivori, ma li si rende rispettabili
1 la sconsideratezza: Leichtsinnigkeit 2 divorare: verschlingen 3 spietato: erbarmungslos 4 tutto sommato: alles in einem 5 remunerativo: lohnend 6 la tecnica persuasiva: Überredungskunst
rendendoli amabili, buffi, bonaccioni1, benevoli, saggi e prudenti2. N essuno è più sconsid erato di un lemming, più infingardo 3 di un gatto, più bavoso 4 di un cane d’agosto, più puzzole nte di un porcello , più isterico di un cavallo, più cretino di una falena5, più viscido 6 di una lumaca7, più velenoso di una vipera, meno fantasioso di una formica e meno musicalmente creativo di un usignolo8. Semplicemente occorre amare —e se proprio non possiamo, almeno rispettare questi e altri anim ali per quel che sono. Le leggende di un tempo esageravano con il lupo cattivo, le leggende di oggi esagerano con i lupi buoni. Non bisogna salvare le balene perc hé sono buone ma bisogna salv arle perché fanno parte dell’arredamento naturale e contribuiscono all’equilibrio ecologico. Invece i nostri bambini sono educati a base di balene parlanti, lupi che si iscrivono al terz’ordine francescano e, so pr attu tto, Ted dy Bear a non finire. La pubblicità, i cartoni animati, i libri illustrati sono pieni di orsi buoni come il pane9, ligi alle leggi10, coccoloni 11 e protettivi. E insultante per un orso sentirsi dire che ha diritto di vivere perché come ci si esprime dalle mie parti è grande e grosso, ciula 12 e balo sso13. Perta nto sospetto che i poveri bam bini di C entral Park siano m orti non per dif etto
1 bonaccione: gutmütig 2 prudente: umsichtig 3 infingardo: eige nw illig 4 bavoso: sabbrig 5 la falena: Nachtfalter 6 viscido: schleimig 7 la lumaca: Schnecke 8 l’usignolo: Nachtigall 9 buono come il pane: herzensgut
ma per eccesso di educazione. Sono vittime della nostra coscienza infelice. Per fargli dimenticare quanto gli uomini siano cattivi gli hanno spiegato troppo che gli orsi sono buoni. Invece di dirgli lealmente 1 e che cosa sono gli uomini e che cosa sono gli orsi. (1987)
6 COME IMPIEGARE IL TEMPO Quando telefono al dentista per prendere un appuntamento e lui mi dice che per tutta la settimana a venire non ha più u n ’ora libera, io ci cred o. E un professionista serio. M a qu an do qu alcun o mi invita a un con vegn o1, a una tavo la rotonda, a dirigere un’opera collettiva, a scrivere un saggio, a partecipare a una giu ria, e io gli dico che non ho te m po, non mi crede. «Suvvia 2 professore,» dice, «una persona come lei il tempo lo trova.» Evidentemente noi umanisti non siamo ritenuti professionisti seri, siamo dei perdigiorno3. Ho fatto un calcolo. Invito i colleghi che fanno mestieri analoghi a provare anche loro e a dirmi se è giusto. In un anno non bisestile ci sono 8760 ore. Otto ore di sonno, un’ora per sveglia e toeletta, mezz’ora per spogliarsi e mettere la minerale sul comodino e non più di due ore per i pasti siamo a 4170 ore. Due ore per gli spostam enti in città , fann o 730 ore. Facendo tre lezioni settimanali di due ore l’una e un pom erig gio di ricevim ento studenti, l’univ ersità mi prende, per la ventina di settim ane in cui si condensa l’in segnam ento , 220 ore di didattica, a cui aggiungo 24 ore di esami, 12 di discussione tesi, 78 tra riunioni e consigli vari. Considerando una media di cinque tesi annue di 350 pagine l’una, ogni pagin a letta alm eno due volte, prim a e dopo la re visione, alla media di tre minuti per pagina, arrivo a 175 ore. Per le esercitazioni, visto che molte le vedono i miei collaboratori, mi limito a calcolarne quattro per sessione di esame, trenta pagin e l’una, cinque m in uti a pagin a tra lettura e discussione prelim in are, e siam o a 60 ore. N on calc ola ndo la ricerca, siamo a 1465 ore complessive. Dirigo una rivista di semiotica, VS, che pubblica tre numeri per un totale di 300 pagine l’anno. Non calcolando i
m ano scritti letti e sc ar tat i1, ded icand o dieci min uti a pag ina (valutazione, revisione, bozze) siamo a 50 ore. Mi occupo di due collane 2 pertinenti 3 ai miei interessi scientifici, calcolando sei libri all’anno per complessive 1800 pagine, dieci minuti per pagina, sono 300 ore. Dei testi miei tradotti, saggi, libri, articoli, relazioni a congressi, considerando solo le lingue che posso controllare, faccio una media di 1500 pagin e annue a venti m in uti a pagin a (lettura, contr ollo sull’originale, discussione col traduttore, di persona, per telefono o per lettera) e siamo a 500 ore. Poi ci sono gli scritti originali. Anche considerando che non scriva un libro, tra saggi, interventi a convegni, relazioni, abbozzi 4 per le lezioni eccetera, si arriva facilmente a trecento pagine. Calcoliamo che tra pensarci, prendere appunti, battere, correggere, p a rta 5 almeno un’ora a pagina, e fanno 300 ore. La Bustina di Minerva, a essere ottimisti, tra il trovare l’argomento, prendere note , consultare qualc he altro libro , scriverla, ridurla al formato dovuto, spedirla o dettarla, mi prende tre ore: moltiplico per 52 settimane e ho 156 ore (non calcolo altri articoli eccezionali). Infine la posta, a cui dedico, senza riuscire a smaltirla6, tre mattine alla settimana dalle nove all ’una , occ upa 624 ore. Ho calcolato che nel 1987, accettando solo il dieci per cento delle proposte, e limitandomi a convegni strettamente disciplinari, presentazione di lavori condotti da me e dai miei collaboratori, presenze imprescindibili 7 (cerimonie accademiche, riunioni convocate dai competenti ministeri), ho totalizzato 372 ore di presenza effettiva (non calcolo i tempi morti). Visto che molti impegni erano all’estero, ho calcolato
1 scartato: abgelehnt 2 la collana: Reihe 3 pertinente: bezüglich 4 l’abbozzo: Entwurf
323 ore di spostamenti1. Il calcolo tiene conto che un Milano Roma prende quattro ore tra taxi all’aeroporto, attesa, viaggio, taxi a Roma, sistemazione albergo e spostamento al luogo di riunion e. Un viaggio a New Y ork vale 12 ore. Il totale che risulta è di 8094 ore. Sottratte 2 alle 8760 che ci sono in un anno, lasciano un residuo 3 di 666 ore, e cioè un’ora e quarantanove al giorno, che ho dedicato a: sesso, scambio con amici e familiari, funerali, cure mediche, shopping, sport e spettacolo. Come si vede non ho calcolato il tempo di lettura del materiale stampato (libri, articoli, fumetti). Ammettendo che lo abbia fatto durante gli spostamenti, in 323 ore, a cinque minuti per pagina (lettura pura e semplice e annotazioni), ho avuto la possibilità di leggere 3876 pagine, che corrispondono a soli 12,92 libri di 300 pagin e ciascuno. E il fumo? A sessa nta sig are tte al gio rno, mezzo minuto tra cercare il pacchetto, accendere e spegnere, sono 182 ore. Non ci sono. Dovrò smettere di fumare. (1988)
7 CO ME USARE IL TASSISTA Nel m om ento in cui si sale su un taxi nasce il problem a di una corretta interazione con il tassista. Il tassista è un individuo che guida tut to il giorno nel traffico cittadino attività che conduce o all’infarto o al neurodeliri 1 in conflitto con altri guidatori umani. Di conseguenza è nervoso e odia ogni creatura antropomorfa2. Questo induce i radicai chic a dire che i tassisti sono tutti fascisti. Non è vero, il tassista è disinteressato ai problemi ideologici: odia le manifestazioni sindacali, ma non per il loro colore, bensì perché intralciano3. Odierebbe anche una sfilata 4 di balilla5. Chiede solo un governo forte che metta al muro tutti gli automo bilisti privati e fissi un ragio nevole coprifuoco 6 tra le sei di mattina e la mezzanotte. E misogino7, ma con le donne che van fuori. Se stanno a casa a buttar giù la pasta, le tollera. Il tassista italiano si divide in tre categorie. Quello che esprime tali opinioni lungo tutto il tragitto8; quello che tace contratto e comunica la sua misantropia attraverso la guida; quello che risolve le sue tensioni in pura narratività 9 e racconta quello che gli è capitato con un cliente. Si tratta di trancbes de vie 10 sprovviste di 11 qualsiasi significato parabolico12, e che racc on tate al l’osteria im po rre bb ero all’oste di
1 il neurodeliri: Irrenanstalt 2 antropomorfa: m enschenähnlich 3 intralciare: blockieren 4 la sfilata: Vorbeimarsch 5 il balilla: Anhänger der Jugendorganisation der faschistischen
Partei Italiens 6 il coprifuoco: Ausgangssperre 7 misogeno: frauenfeindlich 8 il tragitto: Fahrt 9 la narratività: Erzählfluss
fare uscire il soggetto narrante, dicendo che è ora di andare a letto. Ma il tassista le giudica curiose e sorprendenti, e voi farete bene a commentarle con frequenti: «Ma guarda che gente, ma che cosa bisogna sentire, ma davvero è successo a lei?» Questa partecipazione non fa uscire il tassista dal suo autismo fa bu lator io, ma vi fa sentire più buoni. A New York un italiano corre dei rischi quando, leggendo sulla targhetta 1 un nome come De Cutugnatto, Esippo sitto, Perquocco, rivela la propria origine. Allora il tassista inizia a parlare una lingua mai udita e si offende moltissimo se voi non capite. Dovete subito dire in inglese che parlate solo il dialetto del vostro paese. Lui d’altra parte è già convinto che ormai da noi la lingua nazionale sia l’inglese. Ma in generale i tassisti newyorkesi o hanno un nome ebreo o un nome non ebreo. Quelli con il nome ebreo sono sionisti reazionari, quelli con il nome non ebreo sono reazionari antisemiti. Non fanno asserzioni2, chiedono un pronunciamento. Difficile il comportamento 3 con quelli di cui si legge un nome vagamente mediorientale, o russo, e non si capisce se sono ebrei o no. Per evitare incidenti bisogna allora dire che si è cambiato idea 4 e non si vuole andare sulla Settima angolo Quattordicesima, ma in Charlton Street. Allora il tassista si arrabbia, frena e vi impone di scendere, perc hé i tassisti di N ew Y ork conoscono solo le strade con i numeri e non quelle con i nomi. Invece il tassista parigino non conosce nessuna strada. Se gli chiedete di portarvi a place SaintSulpice vi sbarca 5 all’Odèon, dicendo che di lì non ci sa più arrivare. Ma prima si sarà lungamente lamentato della vostra pretesa 6 con degli «ah, 9a monsieur, alors...» All’invito che potreste rivolgergli di consultare la sua guida, o non risponde, o vi fa capire che
1 la targhetta: Schild 2 fare asserzioni: Aussagen treffen 3 il comportamento: Verhalten
se volevate una consulenza bibliografica dovevate rivolgervi a un archivista paleografo della Sorbona. Una categoria a p arte sono gli orienta li: con estrem a cordialità 1 vi dicono di non pensarci, che trovano subito il posto, percorrono tre volte la cerchia dei boulevards2, e poi vi chiedono che differenza fa se invece che alla Gare du Nord vi hanno portato alla Gare de l’Est, perché sempre treni sono. A New York non potete chiamare i taxi per telefono, a meno che non apparteniate a un club. A Parigi potete. Solo che poi non vengono. A Stoccolma potete chiamarli solo per telefono, perché non si fidano 3 di uno qualsiasi che passa per strada. Ma per conoscere il numero del telefono dovreste fermare un taxi che passa per strada, e loro, come ho detto, non si fidano. I tassisti tedeschi sono gentili e corretti, non parlano, prem o n o 4 solo l’acceleratore5. Quando scendete, bianchi come uno straccio, capite perché poi vengono a riposarsi in Italia, guidando a sessanta all’ora davanti a voi sulla corsia di sorpasso6. Mettendo in gara un tassista di Francoforte con Porsche e un tassista di Rio con Volkswagen ammaccata7, arriva prima il tassista di Rio, anche perché non si ferma ai semafori. Se lo facesse, sarebbe affiancato da una Volkswagen ammaccata, montata da ragazzini che allungano la mano e vi p o rtan o via l’orolo gio . Ovunque, per riconoscere un tassista c’è un mezzo infallibile8. E quella persona che non ha mai il resto9. (1988)
1 la cordialità: Herzlichkeit 2 la cerchia dei boulevards: Außenring um Paris 3 fidarsi: vertrauen 4 premere: auf etw. treten 5 l’acceleratore: Gaspedal
8 COME NON USARE IL FAX Il telefax è veramente una grande invenzione. Per chi non lo sapesse ancora, ci mettete dentro una lettera, fate il numero del vostro corrispondente, e in pochi secondi colui la riceve. E non solo una lettera, ma anche disegni, piante, fotografie, pagine di calcoli complicati che non si possono dettare per telefono. Se la lettera va in Australia, il prezzo della trasmissione è pari a quello di una intercontinentale telefonica di pari durata. Se la lettera va da Milano a Saronno, lo stesso, in termini di teleselezione. Calcolate che una telefonata da Milano a Parigi, in ore serali, vi viene a costare più o meno mille lire. In un paese come il nostro, dove le poste per definizione non funzionano, il telefax risolve tutti i problemi. L’altra cosa che la gente comune non sa è che vi potete comperare un telefax da tenere in camera da letto, o da portare con voi in viaggio, per una somma accessibile1. Diciamo da un milione e mezzo a due milioni. Molto per un capriccio2, poco se avete una attività che vi obbliga a corrisponde re con molte persone e in mo lte città. Ma c’è purtroppo una legge inesorabile 3 della tecnologia, ed è che quando le invenzioni più rivoluzionarie diventano accessibili a tutti, cessano di essere accessibili. La tecnologia è tendenzialmente democratica perché promette a tutti le stesse prestazioni, ma funziona solo se la usano solo i ricchi. Quando la usano anche i poveri, va in tilt4. Quando un treno ci metteva due ore per arrivare da A a B, ecco apparire l’automobile che ci arriva in un’ora. Per questo costava moltissimo. Ma non appena è diventata accessibile alle masse le strade si sono intasate5, e il treno è ridiventato più rapido. Pensate come è assurdo l’appello all’uso dei mezzi pubblici,
1 accessibile: annehm bar
nell’era dell’automobile: ma con i mezzi pubblici, accettando di non essere privilegiati, arrivate prim a dei privilegiati. Per l’automobile, perché si raggiungesse il punto di collasso, ci sono voluti decenni e decenni. Il telefax, più democratico (infatti costa meno di un’automobile) ha raggiunto il collasso in meno di un anno. Ormai si fa prima a spedire per posta. Infatti il telefax incoraggia le comunicazioni. Se prima stavate a Molfetta e avevate un figlio a Sydney, gli scrivevate una volta al mese e gli telefonavate una volta alla settimana. Ora col telefax potete mandargli istantaneamente la prima foto della cuginetta appena nata. Come resistere alla ten taz ion e1? Inoltre il mo nd o è ab itato da pe rsone, in num ero crescente, che vogliono dirvi qualc osa che a voi non interessa: come fare un migliore investimento, come acquistare un oggetto, come renderli felici mandando loro un assegno, come realizzarvi completamente parteci pando a un convegno che m ig liore rà la vostra professionalità. Tutti costoro, non appena apprendono che avete un telefax, e purtroppo esistono degli annuali2, faranno a gara 3 per inviarvi, a costi sostenibili, messaggi non richiesti. Come risultato voi vi avvicinate al mattino al vostro telefax e lo trovate sommerso 4 di messaggi che si sono accumulati durante la notte. Naturalmente li buttate via senza leggerli, ma se nel frattempo un vostro intimo voleva dirvi che avete ereditato 5 dieci miliardi dallo zio d’America, ma dovete presentarvi entro le otto presso un notaio, ha trovato la linea occupata e voi il messaggio non lo avete ricevuto. Se quella persona deve raggiungervi, deve farlo per via postale. Il telefax sta diventando il canale dei messaggi irrilevanti, così come l’automobile sta diventando il mezzo per gli sp osta m enti lenti, per chi ha te m po da perdere e vuole
1 la tentazione: Versuchung
sostare a lungo in lunghe code ascoltando Mozart o Sabrina Salerno. Infine, il fax introduce un elemento nuovo nella dinamica della s co cc iatu ra 1. Sino a oggi lo scoccia tore2, se voleva scocciarvi, pagava lui (la telefonata, il francobollo, il taxi per venire a suonare il vostro campanello3). Ora invece anche voi contribuite alle spese, perché la carta del fax la pagate voi. Come reagire? Ho già pensato di far stampare carta intestata 4 con il messaggio «fax non richiesto verrà automaticamente cestinato5» ma non credo che basti. Se posso darvi un consiglio, tenete il telefax sconnesso6. Se qualcuno deve mandarvi qualcosa vi deve telefonare e chiedervi di connetterlo7. Ma questo potrebbe intasare le linee telefoniche. Meglio sarebbe se chi deve mandarvi un fax vi scrivesse. Poi voi rispondete dicendo: «Invia il tuo messaggio per fax lunedì alle cinque, cinque minuti e ventisette secondi, fuso di Greenwich, quando io connetterò l’apparecchio per soli quattro minuti e trentasei secondi.» (1989)
1 la scocciatura: Belästigung 2 lo scocciatore: Nervensäge 3 il campanello: Klingel
9 COM E REAGIRE AI VO LTI NO TI Qualche mese fa mi trovavo a passeggiare per New York quando ho visto da lontano un tizio che conoscevo benissimo, e che stava venendo verso di me. Il guaio era che non mi ricordavo dove l’avevo conosciuto e come si chiamasse. E una di quelle sensazioni che si provano specie quando in una città straniera si incontra qualcuno conosciuto in patria, o viceversa1. Una faccia fuori posto 2 crea confusione. E tuttavia quel viso mi era così familiare che certamente avrei dovuto fermarmi, salutare, conversare, magari lui mi avrebbe detto subito: «Caro Umberto, come stai?» e persino: «Hai poi fatto quella cosa che dicevi?» e io non avrei saputo che pesci pigliare3. Fingere 4 di non vederlo? Troppo tardi, lui stava ancora guardando dall’altra parte della strada, ma stava giusto volgendo il suo sguardo nella mia direzione. Tanto valeva prendere l’iniziativa, salutare, e poi avrei cercato di ricostruire dalla voce, dalle prime battute5. Eravamo ormai a due passi, stavo per aprirmi a un vasto e radioso sorriso, tendere la mano, quando di colpo l’ho riconosciuto. Era Anthony Quinn. Naturalmente non lo avevo mai incontrato in vita mia, né lui me. In un millesimo di secondo ho fatto in tempo a frenare, e gli sono passato accanto con lo sguardo perduto nel vuoto. Poi ho riflettuto sull’incidente e ho pensato che era normalissimo. Già un’altra volta in un ristorante avevo scorto 6 Charlton Heston e avevo avuto l’impulso di salutarlo. Questi volti 7 popolano la nostra memoria, abbiamo trascorso con loro molte ore davanti a uno schermo, ci sono diventati
1 viceversa: umgekehrt 2 fuori posto: nicht einzuordnen 3 no n sapere che pesci pigliare: nicht wissen , w ie man handeln soll
familiari come quelli dei nostri parenti, e anche di più. Si può essere studiosi delle comunicazioni di massa, discettare 1 sugli effetti di realtà, sulla confusione tra reale e immaginario, e su coloro che in questa confusione cadono definitivamente, ma non si è immuni dalla sindrome. Solo che c’è di peggio. Ho ricevuto confidenze di persone che per un ragionevole periodo sono sta te esposte ai mass m edia, apparendo con una certa frequenza in televisione. Non dico Pippo Baudo o Maurizio Costanzo, ma anche persone che avevano dovuto partecip are pro fessionalm ente a qualche dibattito , ab b astanza per diventare riconoscibili. Lamentano tutte la stessa sgradevole 2 esperienza. Di solito, quando vediamo qualcuno che non conosciam o perso nalm ente, n on lo fissiamo in faccia a lungo, non lo indichiamo con il dito ai nostri interlocutori, non parliamo ad alta voce di lui mentre ci può ascoltare. Sarebbero comportamenti ineducati 3 e, oltre un certo limite, aggressivi. Le stesse persone che non indicherebbero con il dito l’avventore 4 di un bar, solo per osservare con un amico che ha una cravatta alla moda, invece si comportano in modo assai diverso con i volti noti5. Le mie cavie 6 affermano che davanti a una edicola7, dal tabaccaio, mentre salgono sul treno, entrando in un gabinetto al ristorante, si trovano a incrociare altre persone che tra loro dicono ad alta voce: «Vedi, è proprio il Tale8.» «Ma sei sicuro?» «E come no, è proprio lui.» E continuano la loro conversazione amabilmente, mentre il Tale li sente, incuranti 9 del fatto che li senta, come se lui non esistesse.
1 discettare: diskutieren 2 sgradevole: unangenehm 3 ineducato: unhöflich 4 l’avventore: Stam mgast 5 noto: bekannt 6 la cavia: Versuchskaninchen
Sono confusi dal fatto che un protagonista dell’immaginario massmediatico entri di colpo nella vita reale, ma al tempo stesso si comportano di fronte al personaggio reale come se appartenesse ancora all’immaginario, come se fosse su uno schermo, o in fotografia su un rotocalco1, e loro parlassero in sua assenza. E come se io avessi afferrato Anthony Quinn per il bavero2, l’avessi trascin ato a una cabin a telefo nica e avessi chiamato un amico per dirgli: «Ma guarda che caso, ho incontrato Anthony Quinn, sai che sembra vero?» (e poi lo avessi buttato via, andandomene per i fatti miei). I mass media prima ci hanno convinto che l’immaginario fosse reale, e ora ci stanno convincendo che il reale sia immaginario, e tanta più realtà gli schermi televisivi ci mostrano, tanto più cinematografico diventa il mondo di tutti i giorni. Sino a che, come volevano alcuni filosofi, pense rem o di essere soli al m ondo, e che tu tto il resto sia il film che Dio o un genio maligno 3 ci proietta davanti agli occhi. (1989)
IO
COME RICON OSCERE UN FILM PORNO
N on so se vi sia mai accaduto di ve de re un film porno grafico. Non intendo film che contengano elementi di erotismo, sia pure oltraggioso 1 per molti, come per esempio Ultimo tango a Parigi. Intendo film pornografici, il cui vero e unico fine 2 è di sollecitare 3 il desiderio dello spettatore, dal prin cip io alla fine, e in m odo che, p u r di so llecitare quest o desiderio con immagini di accoppiamenti vari e variabili, il resto conti meno che niente. Molte volte i magistrati 4 debbono decidere se un film sia pura m ente pornografic o o se abbia valore art istico. N on sono di coloro che ritengono 5 che il valore artistico assolva 6 tutto, e talora opere d’arte autentiche sono state più peric olo se , per la fede, i costum i, le opin io ni corr enti, che non opere di minor valore. Inoltre ritengo che adulti consenzienti7 abbiano il diritto di consumare materiale porn ografic o, alm eno in m ancanza di meg lio. M a am m etto che talora in tribunale si debba decidere se un film è stato pro d o tto allo sc opo di esprim ere certi concetti o ideali estetici (sia pure per mezzo di scene che offendono il comune senso del pudore8), o se è stato fatto al solo e unico scopo di sollecitare gli istinti dello spe ttatore . Ebbene, c’è un criterio per decidere se un film è porno grafico o no, ed è basato sul calcolo dei tempi morti9. Un grande capolavoro del cinema di tutti i tempi, Ombre rosse ,
1 oltraggioso: beleidigend 2 il fine: Ziel 3 sollecitare: anregen 4 il magistrato: Staatsanw alt 5 ritenere: meinen 6 assolvere: freisprechen 7 consenziente: bewusst 8 il pudore: Scham 9 il tempo morto: langweilige Filmszene
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si svolge sempre e unicamente (salvo l’inizio, brevi intervalli e il finale) su una diligenza1. Ma senza questo viaggio il film non avrebbe senso. L ’avventu ra di Antonioni è fatto unicamente di tempi morti: la gente va, viene, parla, si perde e si ritrova, senza che nulla accada. Ma il film vuole appunto dirci che nulla accade. Ci può piacere o no, ma vuole dirci esattamente questo. Un film pornografico invece, per giustificare il biglietto di ingresso o l’acquisto della videocassetta, ci dice che alcune pers one si accoppia no se ss ualm en te, uom in i co n donne, uomini con uomini, donne con donne, donne con cani o cavalli (faccio notare che non esistono film pornografici in cui uomini si accoppino con cavalle e cagne2: perché?). E questo andrebbe ancora bene: ma esso è pieno di tempi morti. Se Gilberto, per violentare 3 Gilberta, deve andare da piazz a C ord usi o a cors o Buenos Aire s, il film vi m ostra Gilberto, in macchina, semaforo per semaforo, che compie tutto il tragitto. I film pornografici sono pieni di gente che sale in macchina e guida per chilometri e chilometri, di coppie che perd ono un te m po incre dibile per re gis trars i negli alber ghi, di signori che passano minuti e minuti in ascensore 4 prima di salire in camera, di ragazze che sorbiscono 5 liquori diversi e si gingillano 6 con magliette e merletti prima di confessarsi 7 a vicenda 8 che preferiscono Saffo 9 a Don Giovanni. Detto alla buona e volg arm ente , nei film porn ografici, pri m a di vedersi
1 la diligenza: Postkutsche 2 la cagna: Hündin 3 violentare: vergewaltigen 4 l’ascensore: Aufzug 5 sorbire: (hier) einnehmen 6 gingillarsi: herumspielen 7 confessarsi: sich gestehen 8 a vicenda: gegenseitig 9 Saffo: S appho, griechische Dichterin
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una sana scopata 1 occorre sorbirsi 2 uno spot dell’assessorato ai trasporti. Le ragioni sono ovvie. Un film in cui Gilberto violentasse sempre Gilberta, davanti, di dietro e di fianco, non sarebbe sostenibile3. Né fisicamente per gli attori, né economicamente per il produttore. E non lo sarebbe psicologicamente per lo spettato re : perché la trasgre ssio ne 4 abbia successo occorre che si disegni su uno sfondo di normalità. Rappresentare la normalità è una delle cose più difficili per qualsiasi artista me ntre rap pre sen tare la deviazione5, il delitto, lo stupro6, la tortura, è facilissimo. Pertanto il film pornografico deve rappresentare la no rm alità essenziale perché possa acq uistare interesse la trasgressione nel m odo in cui ciascun sp ettatore la conce pisce7. Pertanto se G ilberto deve pre ndere l’auto bus e andare da A a B, si vedrà Gilberto che prende l’autobus e l’autobus che va da A a B. Questo irrita sovente gli spettatori, perché essi vorreb bero che ci fossero se mpre scene in nom in abili8. M a si tra tta di una illusione. Essi non sosterrebbero 9 un’ora e mezzo di scene inno m inabili. Q uind i i tempi m orti sono essenziali. Ripeto dunque. Entrate in una sala cinematografica. Se per andare da A a B i pro tagonisti ci m etto n o 10 più di quan to desiderereste, questo significa che il film è pornografico. (1989)
1 la scopata: Fick 2 sorbirsi: sich hineinziehen 3 sostenibile: tragbar 4 la trasgressione: G renzüberschreitung 5 la deviazione: Ab weichu ng 6 lo stupro: Vergewaltigung 7 concepire: begreifen 8 innominabile: unglaublich 9 sostenere: (hier) ertragen 10 metterci: (hier) brauchen
i i COME M ANG IARE IL GELATO Quando ero piccolo si comperavano ai bambini due tipi di gelati, venduti da quei carrettini 1 bianchi con coperchi 2 argentati3: o il cono 4 da due soldi o la cialda 5 da quattro soldi. Il cono da due soldi era piccolissimo, stava appunto bene in m ano a un bam bin o, e si confezio nava tr aen d o 6 il gelato dal contenitore 7 con l’apposita paletta 8 e accumulandolo sul cono. La nonna consigliava di mangiare il cono solo in parte, gettando via il fondo a punta9, perché era stato toccato dalla mano del gelataio (eppure quella parte era la più buona e cro ccante , e la si m angiava di nascosto , fingendo di averla buttata). La cialda da quattro soldi veniva confezionata con una macchinetta speciale, anch’essa argentata, che comprimeva due superfici circolari di pasta contro una sezione cilindrica di gelato. Si faceva scorrere la lingua nell’interstizio 10 sino a che essa non raggiungeva più il nucleo centrale di gelato, e a quel punto si mangiava tutto, le superfici essendo ormai molli e impregnate di nettare11. La nonna non aveva consigli da dare: in teoria le cialde erano state tocca te solo dalla m acchinetta, in pratica il gelataio le aveva prese in mano per consegnarle, ma era impossibile identificare la zona infetta.
1 il carrettino: kleiner Karren 2 il coperchio: Deckel 3 argentato: versilbert 4 il cono: Eistüte 5 la cialda: Waffel 6 trarre: abziehen 7 il contenitore: Behälter 8 la paletta: Schaufel 9 il fondo a punta: Spitze der Eiswaffel 10 l’interstizio: Zwischenraum 11 il nettare: Nektar
Io ero però affascinato da alcuni coetanei1 cui i genitori acquistavano non un gelato da quattro soldi, ma due coni da due soldi. Questi privilegiati marciavano fieri con un gelato nella destra e uno nella sinistra, e muovendo agilmente il capo leccavano ora dall’uno ora dall’altro. Tale liturgia mi appariva così sontuosamente 2 invidiabile che molte volte avevo chiesto di poterla celebrare. Invano. I miei erano inflessibili: un gelato da quattro soldi sì, ma due da due soldi assolutamente no. Come ognuno vede, né la matematica né l’economia né la dietetica giustificavano questo rifiuto. E neppure l’igiene, posto che poi si gettassero entrambe le estremità dei due coni. Una pietosa giustificazione argomentava, invero mendacemente3, che un fanciullo occupato a volgere4 lo sguardo da un gelato all’altro fosse più incline a inciampare5 in sassi, gradini o abrasioni del selciato6. Oscuramente intuivo che ci fosse un’altra motivazione, crudelmente pedagogica, della quale però non riuscivo a re ndermi conto. Ora, abitante e vittima di una civiltà dei consumi e dello sperpero7 (quale quella degli anni trenta non era), capisco che quei cari ormai scomparsi erano nel giusto. Due gelati da due soldi in luogo di uno da quattro non erano economicamente uno sperpero, ma lo erano certo simbolicamente. Proprio per questo li desideravo: perché due gelati suggerivano un eccesso. E proprio per questo mi erano negati: perché apparivano indecenti, insulto 8 alla miseria, ostentazione 9 di privilegio fittizio10, millantata 11 agiatezza. Mangiavano due gelati solo i
1 il coetaneo : Gleichaltriger 2 sontuosam ente: prächtig 3 mendacemente: trügerisch 4 volgere: richten 5 inciampare: stolpern 6 il selciato: Ko pfsteinpflaster 7 lo sperpero: V erschwendu ng 8 l’insulto: Beleidigung 9 l’ostentazione: Zurschaustellung 10 fittizio: falsch 11 millantare: angeben
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