Come Scrivere i Mantra in Tibetano 2 Parte Seconda
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scrittura dei mantra...
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COME SCRIVERE I MANTRA IN TIBETANO Parte seconda
a cura di www.liber‐rebil.it 2012
PREMESSA Questa è la seconda parte del piccolo manuale per imparare a scrivere alcuni mantra in tibetano.
É indispensabile aver letto, studiato, memorizzato
ed eseguito gli esercizi della prima parte per essere in grado di procedere e imparare i contenuti di questa seconda.
Che questo piccolo lavoro possa essere di aiuto agli esseri e li sostenga nel percorrere la Via del Dharma
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INDICE della parte seconda
COME SI SCRIVE IL MANTRA DI TĀRA VERDE
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COME SI SCRIVE TARE
4
COME SI SCRIVONO TUTTĀRE e TURE
6
COME SI SCRIVE SVĀHĀ
7
COME SI SCRIVE LA SILLABA TĀM
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ESERCIZI 1
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I NUMERI
11
ESERCIZI 2
13
LE SILLABE CHE RAPPRESENTANO GLI ELEMENTI
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SPAZIO
15
VENTO
16
ACQUA
17
FUOCO
18
TERRA
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ESERCIZI 3
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TASHI DELEK
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COME SI SCRIVE IL MANTRA DI TĀRA VERDE Continuiamo a imparare a scrivere alcuni dei più usati mantra: quello più noto di Tāra Verde (questa raffigurazione delle caratteristiche illuminate della mente ha molti aspetti e molti mantra ad essi relativi). Tāra è un nome sanscrito che significa “stella”. Il mantra in tibetano è scritto:
. La prima sillaba è OM che già abbiamo imparato nella parte prima.
La seconda parola è TĀ.RE, il vocativo di Tāra, formata da due sillabe (quattro segni): la sillaba TA più la A piccola sottoscritta alla TA, per indicare la vocale lunga, cioè l’allungamento del suono: TĀ la sillaba RA più la vocale “E”, il segno dreng.bu, per trasformare RA in RE www.liber-rebil.it
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La sillaba TA è formata da tre tratti: 1. il tratto orizzontale sul rigo, la base 2. un tratto verticale lungo circa due righe, 3. da metà circa del secondo tratto parte un segno con una curva accentuata che scende molto verso il basso e sinistra, raggiungendo circa la quinta riga. Non confonderla con la sillaba DA, che abbiamo studiato scrivendo Pad.me!
Aggiungiamo la A piccola sottoscritta alla TA (accorciando un po’ il terzo tratto), che già conosciamo: ecco TĀ .
La sillaba RA è formata da tre tratti: 1. si traccia una linea orizzontale che va verso destra 2. una breve linea verticale o leggermente curva che inizia nella terza parte sinistra della base. 3. un’ampia linea curva che scende verso destra
Infine si soprascrive alla RA il segno che indica la vocale “E” per ottenere : RE
Ecco TĀ.RE :
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La terza parola è TUTTĀRE , un rafforzativo di “Tāre” che, riferendosi all’etimologia ipotetica da un verbo sanscrito che significa salvare, diventa un’invocazione alla ‘completa liberatrice’. È formata da tre sillabe:
TA più il segno jab.chiù, sempre sottoscritto, a indicare la vocale “U”, forma la sillaba:TU.
TTĀ è formato da una TA, più un’altra TA sottoscritta più la A piccola, per indicare l’allungamento della vocale.
La sillaba RA più il segno per la vocale “E” per ottenere: RE Sono lettere che già sappiamo scrivere, facendo attenzione alle proporzioni tra le varie parti. Ecco TUTTĀRE :
La quarta parola è TU.RE che significa: rapida, svelta, pronta (a salvare gli esseri) ed è formata dalle sillabe: TA più il segno per la “U” per ottenere : TU RA più il segno per la “E”, per formare: RE, che ormai cono‐ sciamo. Quindi possiamo scrivere TU.RE :
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SVĀHĀ è l’ultima parola sanscrita, quella che solitamente chiude i mantra, con molteplici significati. Etimologicamente indica che quanto precede è stato “ben detto”; in senso più profondo, ha valore di voto e impegno: “così avvenga, così sia!”. È formata da due sillabe: SVĀ e HĀ. La sillaba SVĀ (SWĀ), che in tibetano talora ha una pronuncia, letteralmente poco corretta, simile a “so”, è formata da tre parti: la sillaba SA la sillaba sottoscritta UA la A piccola, perchè la vocale è lunga. La sillaba SA è formata da quattro tratti: 1. la base, cioè la linea orizzontale sul rigo 2. dalla base si traccia una linea diretta verso il basso e a sinistra, che poi piega ad angolo verso la destra e il basso (attenzione alle proporzioni tra le due parti) 3. sempre dalla base parte un terzo movimento che è più lungo rispetto al secondo e inclinato verso destra 4. il quarto movimento è una linea verticale che parte dal rigo e si collega al terzo. www.liber-rebil.it
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La sillaba sottoscritta UA (WA) si scrive così: Però, quando è sottoscritta, si riduce a un piccolo triangolo chiamato uasur che assume questa forma: La UA si colloca alla congiunzione del terzo con il quarto tratto, cioè all’estremità inferiore della SA, ottenendo: La A piccola viene tracciata al di sotto della UA, ottenendo la SVĀ:
La sillaba HĀ , formata dalla sillaba HA + la A piccola, che già sappiamo scrivere perchè l’abbiamo studiata nella HŪM. Ecco HĀ.
Quindi SVĀ.HĀ è scritto:
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LA SILLABA TĀM Anche questo mantra può essere visualizzato nella “ghirlanda” mettendo al centro la sillaba TĀM, specifica di TARA. TĀM è formata da la sillaba TA la A piccola il na‐da per indicare la vibrazione, con o senza il “cuscino di luna”.
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ESERCIZI 1
Per imparare a scrivere bene in tibetano e poi poter
visualizzare correttamente le sillabe durante le pratiche, occorre saper riconoscere la forma e saperla riprodurre correttamente. Il modo per ottenere questi risultati è quello di fare molti e regolari esercizi di scrittura. Provate a rispondere e/o a scrivere molte volte sino a che il tratto non diventi scorrevole e sicuro:
come si scrive OM? come si scrive TĀRE? da quali sillabe è formata la parola TUTTĀRE? Come si scrive TUTTĀRE? Come si scrive TURE? Da quante e quali parti è formata la parola SVĀHĀ ? Come si scrive SVĀHĀ ? Come si scrive TĀM? Riconoscere le sillabe:
Scrivere più volte, osservandone bene le differenze, le sillabe: DA, PA, HA www.liber-rebil.it
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I NUMERI In tibetano i numeri (da 0 a 9) vengono scritti con forme particolari, derivate dal sanscrito. Si possono vedere su thangka o sulle pagine di antichi testi o sadhana: per questo può essere utile imparare a riconoscerli. Il saperli scrivere è meno importante dal punto di vista meditativo. Possono essere tracciati come quelli che utilizziamo abitualmente: i numeri arabi (in realtà gli Arabi portarono in Europa le forme dei numeri da 1 a 9 e, importantissimo in matematica, lo 0, che erano state elaborate da studiosi indiani, e le somiglianze con quelli tibetani sono ben evidenti). Le forme dei numeri sono le seguenti, sotto si esse c’è il nome in tibetano e la traslitterazione.
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I successivi numeri – dal 4 al 9 – possono avere modelli calligrafici leggermente differenti.
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ESERCIZI 2 Imparare le forme (ove ve ne siano state proposte due, sceglierne una e utilizzare sempre quella). Provare a scrivere varie volte i seguenti numeri:
Riconoscere i seguenti numeri e scrivere accanto il corrispondente arabo.
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LE SILLABE CHE RAPPRESENTANO GLI ELEMENTI: Nella tradizione tibetana gli elementi che costituiscono l’intero universo sono cinque. Vi sono i “quattro grandi” cioè: vento,
fuoco, ,
terra più lo spazio che li contiene. Ad ognuno è associata una particolare sillaba‐seme (cui abbiamo accennato nella parte prima), un colore e una specifica forma geometrica che ha la funzione di un mandala. Impariamo a conoscerle una alla volta. www.liber-rebil.it
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L’ELEMENTO SPAZIO : LA SILLABA E La prima sillaba‐seme è quella dell’elemento spazio: “E” (traslitterato solo E). Questa sillaba è formata da tre parti: la A grande il segno per la vocale “E”, cioè il dreng.bu. un altro dreng.bu, un po’ più grande del primo, che potenzia il suono. Sono segni che già conosciamo, quindi la sillaba si disegna così:
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L’ELEMENTO VENTO : LA SILLABA YAM Le sillabe dei quattro grandi elementi hanno tutte il segno che indica la vibrazione”mmm” La sillaba che rappresenta l’elemento vento o aria è formata da due parti: la sillaba YA il piccolo cerchio (della nasalizzazione o prolungamento del suono con “mmmm...”) che già conosciamo, tracciato in posizione centrale rispetto alla lettera, La sillaba YA si scrive con 3 movimenti. 1. un semicerchio concavo che poggia sul rigo di base 2. una linea obliqua che parte a circa ¾ del semicerchio e si dirige in basso e verso destra 3. una linea verticale tracciata dall’alto verso il basso che si congiunge con il secondo tratto.
Alla YA si aggiunge il piccolo cerchio ed ecco la YAM.
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L’ELEMENTO ACQUA : LA SILLABA BAM Questa sillaba è formata da due parti: la sillaba BA (non confonderla con la PA), il piccolo cerchio (che rappresenta il suono “mmmm...”).
La sillaba BA si scrive con 4 tratti: 1. la base, il tratto orizzontale verso destra 2. dalla sua sinistra inizia un breve tratto dall’alto in basso, leggermente arcuato 3. dal termine del secondo tratto, si traccia un’ampia curva diretta verso il basso 4. si unisce il termine del primo tratto con il terzo.
Alla BA si aggiunge il piccolo cerchio, in posizione centrale rispetto alla lettera, e si ottiene la sillaba dell’elemento acqua: BAM.
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L’ELEMENTO FUOCO : LA SILLABA RAM La sillaba RAM è formata da due parti:
la sillaba RA, che abbiamo imparato nel mantra di Tāra, il cerchio della vibrazione, che già ben conosciamo. Possiamo quindi scriverla. Ecco la RAM:
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L’ELEMENTO TERRA : LA SILLABA LAM La sillaba LAM è formata da due parti: la sillaba LA il cerchio che indica la vibrazione.
La sillaba LA, in forma calligrafica, è composta da 5 tratti, 1. un breve tratto orizzontale 2. dall’inizio del primo tratto, parte il secondo curvo diretto verso il basso 3. dalla fine del primo tratto scende il terzo, curvo verso il basso, circa delle dimensioni del precedente 4. dal terzo inizia un altro tratto leggermente curvo diretto verso il basso e destra. 5. dal rigo si traccia in verticale l’ultimo tratto che si congiunge alla fine del quarto.
Alla LA si aggiunge il cerchio. Ecco la LAM:
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ESERCIZI 3
Ripassare la forma dei numeri.
Provare a rispondere e/o a scrivere: Scrivere molte volte le sillabe tibetane E, YAM, RAM, BAM, LAM Come è scritta la sillaba seme dell’elemento spazio? Come si scrive la YAM ? Come si scrive la RAM? Quali sono le sillabe dell’elemento fuoco, spazio e vento? Come si scrive la sillaba dell’elemento acqua? Come si scrive LAM? In quale parola abbiamo già trovato una particolare RA (la RATA)? Qual è la sillaba dell’elemento terra e come viene scritta? www.liber-rebil.it
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Riconoscere le seguenti sillabe:
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_________
_________
Scrivere dentro la forma geometrica sottostante la sua sillaba tibetana. Scrivere sotto il nome italiano dell’elemento.
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TASHI DELEK ! È una formula di saluto e ringraziamento difficilmente traducibile. Le due parole hanno significati simili. La prima vuol dire buona fortuna, auguri, buon auspicio; la seconda può avere vari significati quali felicità, pace, gioia. Si pronuncia in italiano “tasci delek”, ma in tibetano la traslitterazione col sistema Wilye è: bkra shis bde legs! Quindi si scrivono molte più sillabe di quante se ne pronuncino. In caratteri tibetani è:
bkra shis bde legs! La prima parte, traslitterata come bkra , è formata da: la sillaba BA che già conosciamo, la sillaba KRA, composta dalla KA più la RATA sottoscritta, che già abbiamo studiato. La sillaba KA, che ancora non abbiamo incontrato, è composta da quattro tratti: 1. la base orizzontale un po’ lunga 2. un breve tratto curvo che scende verso il basso 3. un tratto verticale più lungo 4. alla fine della base un tratto verticale che scende circa due righe sotto il precedente www.liber-rebil.it
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Al termine del quarto tratto della KA scriviamo la RATA: otteniamo “kra” Se scriviamo la BA + la KRA abbiamo la prima parte della frase: bkra. [Si pronuncia “ta” perché la sillaba BA iniziale è sempre muta; le sillabe KRA, TRA, PRA si leggono come TR‐ o come una T retroflessa, cioè in cui si sente poco la R, quindi, semplificando, si traslittera: ta.]
La seconda parte “shi (sci)”, traslitterata come shis, è formata da: 1.
la sillaba SHA più il segno per la “I” la sillaba SA (che conosciamo, pag.7).
La sillaba SHA è formata da 4 tratti: un tratto curvo che parte dalla seconda riga e scende in basso a destra 2. dal centro del primo, sale un tratto curvo verso il rigo di base e prosegue su di esso con una breve retta verso destra www.liber-rebil.it
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3. alla fine del secondo tratto, si traccia un semicerchio che chiude l’occhiello [Talora i tratti 2 e 3 vengono tracciati senza stacchi; in altri modelli calligrafici si tracciano il secondo come una linea verticale verso il basso, poi il tratto di base verso destra e infine si chiude l’occhiello in senso antiorario. Proponiamo questo modello perchè ci pare più facile per i principianti. Se il lettore deciderà di seguire corsi di calligrafia, allora userà fogli con rigature particolari e curerà specifici rapporti dimensionali tra le parti di lettere, come gli verrà insegnato dal maestro; ma in questa sede vogliamo dare solo un’indicazione di base.]
4. infine, dall’estremità della base, si traccia una lunga verticale dal rigo sino alla quinta riga circa
Aggiungiamo il segno per la vocale “I” sopra la SHA, ottenendo: SHI Se scriviamo SHI + SA otteniamo : shis,
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La terza parte “de” viene traslitterata come bde , ed è formata da: la sillaba BA (che abbiamo studiato a p. 17), la sillaba DA (che abbiamo studiato nella prima parte, nel mantra “om mani pad.me hum”) più il segno per la vocale “E”.
Sono segni che conosciamo quindi possiamo scrivere bde :
La quarta parte “lek” traslitterata come legs è formata da: la sillaba LA (che abbiamo studiato a p. 19), più il segno per la vocale “E” la sillaba GA la sillaba SA, che abbiamo già visto nel mantra di Tāra. Dobbiamo imparare come si scrive la sillaba GA, che è tracciata in cinque tempi: 1. tratto orizzontale verso destra, sul rigo 2. dall’inizio del primo tratto, scendere con una breve curva 3. dalla fine del secondo, scendere con un’altra curva più accentuata 4. da circa metà del primo tratto, tracciare una retta verticale che si unisca al termine del terzo tratto
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5. dalla fine del primo tratto, scendere verticalmente sino a circa la quinta riga.
Scriviamo LE + GA + SA e otteniamo legs :
Unendo tutte le sillabe otteniamo:
bkra shis bde legs!
Ta shi de lek ! www.liber-rebil.it
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E PER FARE GLI AUGURI A CAPODANNO? Il nuovo anno si dice Lo.gSar: Lo vuol dire anno e gSar significa nuovo. Lo si scrive con la sillaba LA + il segno per la vocale “O”. gSAR è formato tra tre sillabe: la sillaba GA la sillaba SA la sillaba RA
Sappiamo scrivere tutte le sillabe, quindi LOSAR:
Per gli auguri si possono usare frasi diverse.
Losar Tashi Delek significa “Felice Anno Nuovo e si scrive:
Un altro modo è: Tashi Losar
Fine della seconda parte www.liber-rebil.it
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