Come Funziona Davvero Il Tuo Corpo

March 25, 2017 | Author: piemme76 | Category: N/A
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Come Funziona Davvero Il Tuo Corpo...

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Capitolo 3

Terzo passo: come funziona davvero il tuo corpo. Le basi della salute Se ti chiedessimo perché mangi, che cosa risponderesti? Da un punto di vista razionale è facile, gli esseri umani si nutrono per placare la fame e rifornire il corpo di energia. Qualcuno potrebbe addirittura rispondere che mangia per mantenersi in salute. Ciò che forse non ti è ancora chiaro è “Digerisco la vita e assimilo che le nostre scelte in fattutte le nuove esperienze to di alimentazione sono con pace e gioia.” più complesse di quanto - Louise non si pensi. Prendiamo più di duecento decisioni al giorno riguardo al cibo in base alle nostre emozioni e abitudini, all’ambiente che ci circonda, a chi è accanto a noi e alla chimica alimentare (ovvero gli additivi studiati per farci mangiare di più).1 Anche se ti sembra un argomento troppo complesso, in questo capitolo renderemo tutto più semplice. Perché esiste solo un’emozione, un’abitudine e una condizione da coltivare: l’amore per te stesso. Quando cominci ad amare te stesso costruisci le fondamenta per compiere scelte migliori in campo alimentare. In questa sezione ti spiegheremo come funziona il tuo corpo così potrai amare te stesso attraverso il cibo più adatto a te. 89

Dove ci perdiamo e come ritrovarci Esperti e gente comune concordano sul fatto che seguire una dieta sana è il metodo più efficace per star bene. E allora perché non lo fanno tutti? Diamo uno sguardo al passato. Prima che le popolazioni si trasferissero nelle città, prima della Rivoluzione industriale, quando si viveva della terra, i nostri antenati si nutrivano con i prodotti offerti dalla natura. I nostri predecessori, nell’era dell’agricoltura, vivevano in armonia con l’ambiente naturale e si nutrivano di ciò che coltivavano. Impararono a cucinare e a preparare i pasti con quello che avevano a disposizione. Nel libro Storia del cibo, Reay Tannahill spiega come la Rivoluzione industriale abbia stravolto “la faccia della terra”. Nell’Ottocento la popolazione europea crebbe straordinariamente (da centottanta milioni a trecentonovanta milioni di persone), si spostò nelle città e si scatenò una carestia.2 In quel periodo la società si dedicava alla costruzione di macchinari e le persone lavoravano in fabbrica invece di coltivare la terra. Con minor tempo a disposizione, un accesso limitato ai campi e la conseguente mancanza di cibo, le macchine furono impiegate per produrre alimenti. L’inscatolamento, la congelazione e il trasporto furono potenziati perché i prodotti dovevano essere scambiati fra le città, le nazioni e il mondo intero. Per aumentare le quantità e contenere i costi furono introdotte le prime pratiche pericolose: i negozianti aggiungevano polvere di mattoni al cacao; il pepe nero conteneva di tutto, dai semi di senape alla sporcizia spazzata dai pavimenti dei negozi e il tè era mescolato con le foglie di frassino. Nel 1969 un imprenditore italiano fu condannato perché produceva formaggio parmigiano grattugiando i manici di plastica degli ombrelli!3 La Tannahill lo definisce il periodo della “manipolazione” degli alimenti, e nonostante l’aumento delle proteste e le leggi promulgate dai governi, la crisi dell’approvvigionamento di cibo per la popolazione in crescita rimaneva la preoccupazione principale. Il governo britannico, per esempio, era convinto di svolgere un buon lavoro fornendo i pasti alle classi disagiate; capì di aver sbagliato tutto quando il 41 per cento degli uomini sottoposti alle visite mediche per l’arruolamento fra il 1917 e il 1918 fu

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considerato non idoneo per questioni di salute.4 A questo tema si dedicò la nuova scienza della nutrizione che svelò l’importanza delle vitamine e dei minerali per l’organismo. Tuttavia, nutrire una popolazione in costante crescita e mantenere tutti in salute si rivelò una sfida quasi impossibile, e lo è ancora oggi. Non è una sorpresa che regni la più totale confusione riguardo a che cosa mangiare e a come fornire sostanze nutritive al corpo. Una volta i prodotti della terra erano tutto ciò che avevamo a disposizione; oggi abbiamo ancora questa opzione, ma esistono anche quelli che lo scienziato sociale Claude Fischler definisce UFO (Unidentified Food Objects, cibi non identificati).5 Non sappiamo più che cosa c’è nel piatto in cui mangiamo. Le opinioni di Fischler sono riassunte perfettamente in un articolo di Ashley Braun: “In Occidente il cibo ha perso tutto il suo significato[...]. Quando prendiamo dallo scaffale una confezione senza riflettere, senza un rituale, c’è una perdita di significato[...]. Quando il cibo viene trattato e lavorato perde la sua identità. Siamo ciò che mangiamo e se non sappiamo che cosa stiamo mangiando...”.6 Noi siamo convinte che l’allontanamento da alimenti naturali e realmente nutrienti ci stia portando a nutrirci dando priorità al sapore e alla comodità, non più alla salute. Per chi decide di mangiare per mantenersi in salute sappiamo che, a causa dei molteplici stimoli a cui siamo sottoposti oggi, non è facile compiere delle scelte. Non preoccuparti, nei prossimi due capitoli ti spiegheremo due semplici ma importanti concetti che ti aiuteranno a prendere le decisioni più giuste per la tua salute. In questo capitolo ti illustreremo il funzionamento dell’apparato digerente per farti scoprire il miracolo del tuo corpo, creato per sostenere il tuo benessere. Infine, nel quarto capitolo, ti insegneremo ad ascoltare il corpo e a seguire la tua guida interiore quando sei confuso. Fermati un momento, proprio adesso, appoggia una mano al centro del petto e l’altra sull’addome. Fai tre respiri profondi e ripeti a te stesso quanto ti ami, poi chiediti se credi di meritare il meglio. A prescindere dalle percezioni che affiorano, di’ a te stesso: “Voglio abbandonare gli schemi che hanno causato queste condizioni. Merito di guarire. Vale la pena che io dedichi del 91

tempo all’apprendimento di come nutrire me stesso. Ti amo, mio caro corpo.” La maggior parte di noi non ha mai saputo come nutrirsi adeguatamente. Abbiamo scoperto il cibo attraverso le pubblicità, la famiglia e gli amici; mangiamo ciò che ci sembra adatto. Molto probabilmente nessuno ci ha mai spiegato come funziona il corpo e di che cosa ha veramente bisogno per essere in pace e in equilibrio. Una delle cose più importanti di cui devi essere consapevole quando si parla di ciò che pensi e del cibo che scegli è che con queste due azioni nutri te stesso. Se indugi su pensieri che ti fanno stare male o se scegli cibi non nutrienti neghi l’amore a te stesso e t’imbottisci di infelicità. Meriti di coltivare l’amore e di allontanarti dalla tristezza. La tristezza non è la strada per la salute e la felicità. Esistono numerosi studi che illustrano come gli atti d’amore, per esempio la riduzione dello stress, l’attività fisica e un sonno di qualità, possano influenzare positivamente la digestione. Anche una dieta corretta condiziona il processo digestivo, e un vantaggio poco noto è che ha conseguenze anche sul cervello, l’umore, la memoria e la forza di volontà! Ci soffermeremo sul legame mente-pancia più avanti. Ora vogliamo insegnarti come funziona l’apparato digerente. Cercheremo di rendere il discorso più semplice possibile e ti sveleremo alcune modalità sorprendenti attraverso le quali il cervello e l’apparato digerente comunicano fra loro.

Digestione: il tuo corpo ti nutre in modo eccezionale

L’apparato digerente è l’unico che può funzionare senza l’ausilio del cervello; l’intestino possiede un proprio sistema nervoso enterico, che spesso viene definito “secondo cervello”.7 È uno dei più importanti perché ti permette di assorbire le sostanze nutritive che il tuo organismo necessita per essere e sentirsi al meglio. L’apparato digerente, detto anche tratto gastrointestinale, in sostanza è composto da un tubo muscolare lungo dai sette ai dieci metri, dalla bocca all’ano.8 Il suo compito è trasforma92

re gli alimenti in sostanze che ti forniscono energia, consentono la guarigione e la crescita, sostengono il buonumore e ogni altra funzione dell’organismo. Eppure, da un terzo alla metà degli adulti soffre di disturbi digestivi e sembra che l’epidemia sia destinata a dilagare anche tra i bambini.9 Sintomi legati ai disturbi digestivi

Probabilmente conosci già il ventaglio di sintomi che indicano una cattiva digestione, ma ce ne sono alcuni che potrebbero stupirti. Ecco un elenco:10 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Affaticamento. Artrite. Coliti ulcerose. Diarrea. Difficoltà di memorizzazione o apprendimento. Disbiosi (alterazione della flora batterica che causa spesso problemi digestivi, spossatezza e sbalzi di umore). Disturbi del sonno. Disturbi dell’equilibrio e dell’andatura. Disturbi o sbalzi d’umore (depressione, irritabilità e fastidi simili). Dolori addominali. Dolori alla schiena. Flatulenza. Gonfiore. Indigestione. Infertilità. Infezioni batteriche o da funghi. Intolleranze o allergie alimentari. Mal di testa ed emicrania. Malattie autoimmuni. Morbo di Crohn. Problemi alla pelle. Reflusso gastroesofageo, bruciore di stomaco o reflusso acido. Sindrome del colon irritabile. 93

• Sindrome della permeabilità intestinale. • Sindrome premestruale. • Stipsi.

Correggere lo stile di vita può migliorare la digestione

Il concetto fondamentale da conoscere riguardo alla digestione è che più le tue scelte sono guidate dall’amore più il processo digestivo avviene in modo sano! Genetica a parte, i fattori che più di altri contribuiscono ai problemi digestivi sono associati allo stile di vita. Come abbiamo appreso dal lavoro di Bruce Lipton nelle pagine precedenti, i geni costituiscono la base da cui partire, ma cambiamenti positivi nelle convinzioni e nelle percezioni possono modificare la struttura dei geni. L’epigenetica inoltre, attraverso i suoi studi, lascia intendere che una buona alimentazione possa letteralmente “estinguere” le reazioni genetiche avverse.11 Ecco alcuni dei fattori che si ripercuotono negativamente sulla digestione:12 • • • • • • • • • • •

Abuso di alcol. Alimentazione povera. Disidratazione. Farmaci, da banco o prescritti dal medico. Fumo. Infezioni. Ipoacidità dello stomaco. Predisposizione genetica. Sedentarietà. Stress cronico. Tossine nell’ambiente e negli alimenti.

Noi crediamo che se inizierai a modificare con amore ciò che pensi e la vita che conduci, getterai le basi per una buona salute.

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Il cervello: inizia tutto da qui Quasi tutti sostengono che la digestione inizi nella bocca, in realtà inizia ancora prima di mangiare, nel cervello. Quando pensi al cibo, lo vedi o ne senti l’odore, il tuo cervello invia segnali all’apparato digerente provocando la sensazione di acquolina in bocca, la contrazione delle pareti dello stomaco e la secrezione di enzimi da parte del pancreas.13 Il corpo, a questo punto, è pronto per digerire. Il cervello è coinvolto anche nella scelta degli alimenti. Se opti per quelli che crescono in natura, gli offri qualcosa che conosce. Affronteremo meglio le scelte alimentari e la forza di volontà più avanti in questo capitolo; nel quinto invece ti forniremo una serie d’informazioni su come scegliere cibi naturali deliziosi che ti permettono di nutrire davvero il tuo corpo e di rafforzare la tua volontà. Nella seconda parte del libro troverai anche menù e ricette per semplificare ulteriormente le tue scelte! È utile conoscere il ruolo del cervello nel processo digestivo. Il corpo crede a ciò che pensa la mente, quindi se visualizzi cibi digeribili e nutrienti getti le basi di una buona salute. Alla fine di questo capitolo troverai affermazioni ed esercizi di meditazione che ti aiuteranno a farlo. Ora diamo un’occhiata più da vicino agli organi che compongono l’apparato digerente. Di seguito abbiamo inserito un’immagine utile a cui puoi fare riferimento mano a mano che procederemo con la spiegazione.

La bocca

Quando mangi, il cibo entra nella bocca. Ricorda di masticare bene e di ridurre gli alimenti in poltiglia se ami davvero il tuo stomaco, in questo modo può assolvere perfettamente al proprio compito. Se ingoi velocemente o non mastichi bene metti lo stomaco in difficoltà perché finirà col ricevere pezzi di cibo troppo grandi. Se ti capita di soffrire d’indigestione, gas intestinali, gonfiore, eruttazioni frequenti o bruciori dovresti osservare innanzitutto come mastichi. 95

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Di sicuro avrai sentito dire da decine di esperti che bisogna masticare fra le quindici e le quaranta volte prima di ingoiare il cibo; l’importante è masticare a sufficienza perché esso possa scorrere agilmente nell’esofago. Con il tempo, se farai attenzione, ti renderai conto di come devi masticare per favorire la digestione. Durante la masticazione la bocca secerne la saliva, che contiene l’amilasi, un enzima che inizia la scomposizione dei carboidrati. La saliva, inoltre, ripulisce il cavo orale e i denti, e invia un segnale alla ghiandola parotide (nella regione retromandibolare, dietro le orecchie) perché produca gli ormoni che informano il timo di allertare il sistema immunitario.14 Ricorda che anche la salute di denti e gengive è importante per una buona digestione; se i denti sono sani, infatti, l’area di masticazione è ampia. Allo stesso modo, se scegli cibi salutari, anche i tuoi denti saranno più sani.15 Allarme Salute: amalgama al mercurio e argento delle otturazioni dentali e l’odontoiatria olistica

Noi ti consigliamo di rivolgerti a un dentista olistico che condivida l’idea che le condizioni del cavo orale influiscano sulla salute di tutto il corpo. I dentisti olistici possono aiutarti nella valutazione di approcci che favoriscano il benessere delle gengive e dei denti, e se hai bisogno di otturazioni, capsule o altri interventi possono suggerirti materiali compatibili con il tuo corpo. Se hai otturazioni a base di amalgama al mercurio (e argento), come capita di frequente al giorno d’oggi, un dentista olistico può esporti i benefici della rimozione di quel materiale. In passato l’odontoiatria ufficiale non aveva idea che il mercurio avesse effetti sulla salute. Il dibattito dura da anni, ma sempre più studi dimostrano ciò che medici e dentisti olistici sanno da tempo: l’amalgama dentale al mercurio nei denti delle future madri può provocare disturbi nei neonati;16 può anche favorire malattie autoimmuni, affaticamento cronico e altri problemi.17 Il dilemma sembra essersi risolto nell’ottobre 2013 con la Convenzione internazionale sul mercurio, un accordo sottoscritto da diversi Pa-

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esi per bandire l’uso di amalgama dentale e prodotti contenenti mercurio in tutto il mondo entro il 2020.18 Ecco alcuni suggerimenti per trovare un dentista olistico:

- Chiedi consiglio ad amici, parenti o medici che condividono le tue idee.

- Usa internet. Cerca i nomi dei dentisti e leggi le pagine sui social media di gruppi e forum o siti internet che affrontano il tema della salute naturale per trovare informazioni riguardanti i medici che operano nella tua zona. Esistono anche annuari che forniscono elenchi completi [Ndt: Per esempio in Italia c’è il Dental Directory - Annuario dentale italiano]. - Incontra il dentista prescelto per verificare se è disposto a collaborare con te e ad ascoltare i tuoi obiettivi e le tue preoccupazioni. Risponde alle tue domande? Valuta il tuo stato di salute generale (non solo quello della bocca)? Ti tratta come alleato per la tua salute?

- Fai attenzione al suo metodo e alle sue raccomandazioni. I veri dentisti olistici non usano amalgama dentale al mercurio, non promuovono l’assunzione di fluoro, cercano alternative alle capsule e preferiscono gli impianti al posto della canalizzazione dei denti. Ricorrono ai raggi X digitali o ai colori di contrasto per ridurre al minimo l’esposizione a radiazioni. In genere, se si rende necessario un intervento, abbinano terapie naturali di sostegno, per esempio a base di vitamina C, massaggio linfatico e dieta purificante. Spesso prescrivono rimedi omeopatici o naturali per alleviare il dolore.

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- Ma soprattutto, segui la tua guida interiore. Devi sentirti a tuo agio con il dentista che hai scelto e con i consigli che ti dà. Heather ha avuto un’esperienza spiacevole con un dentista olistico che le consigliò un’operazione molto invasiva di correzione della masticazione per frantumare meglio il cibo e potenziare il processo digestivo. A lei non sembrò la soluzione giusta e si rivolse a un altro specialista, il quale sostenne che, poiché la sua digestione

era già migliorata grazie alle scelte in fatto di cibo e stile di vita, la questione della masticazione probabilmente non era la causa scatenante dei suoi disturbi digestivi. Le propose di non fare niente rispettando le capacità di adattamento del suo corpo. Dopo aver valutato i pro e i contro di un’operazione, Heather decise di seguire l’intuito accettando le teorie del dentista che preferiva collaborare con lei secondo un approccio naturale e non chirurgico. Magari tu hai compiuto scelte diverse da Heather. Il punto non è la scelta in sé, ma se hai ascoltato la tua guida interiore. Devi assolutamente fare ricerche e chiedere una seconda o terza opinione su tutto ciò che riguarda la tua salute, e soprattutto fidati di ciò che ti suggerisce la tua voce interiore.

Giù nell’esofago fino allo stomaco

Quando ingerisci del cibo, questo scorre lungo l’esofago, che assomiglia a un tubo. Se il boccone è troppo grande o asciutto potrebbe bloccarsi lungo il percorso. Al termine dell’esofago c’è un’aletta protettiva (lo sfintere esofageo, o cardias) che lo protegge dai succhi gastrici e che si apre grazie alla peristalsi, l’onda motoria che spinge le sostanze nello stomaco.19 Alcuni disturbi comuni di questa fase della digestione sono le difficoltà di deglutizione, il reflusso acido e il bruciore di stomaco. Questi sintomi hanno una serie di cause diverse, tra cui l’ernia iatale, che compare quando parte di un organo, in questo caso lo stomaco, fuoriesce dal diaframma.20 Nel sesto capitolo forniremo alcune soluzioni contro il reflusso acido; al termine di questo capitolo invece ti illustreremo alcuni esercizi per favorire il processo digestivo. Subito dopo l’esofago c’è lo stomaco, posizionato nella parte sinistra dell’addome superiore, sotto il cuore. Secerne l’acido cloridrico che attacca gli alimenti, li trasforma in una sostanza fluida (detta chimo) e uccide i batteri che contengono. Produce anche il fattore intrinseco (responsabile dell’assorbimento della vitamina B12) e due enzimi digestivi: la pepsina (che trasforma le proteine in aminoacidi) e la lipasi (per l’assorbimento dei lipidi). Lo stomaco è rivestito da una mucosa interna che protegge le pareti dall’acido. 99

Alcuni disturbi comuni dello stomaco si manifestano a causa di una carenza di acido. Può suonare strano, ma le ulcere sono il risultato di una mancanza di acido e non di una produzione eccessiva (nel sesto capitolo troverai un test per misurare l’acidità del tuo stomaco e alcuni consigli per facilitare la digestione). Per tutta una serie di motivi, fra cui una dieta povera e l’invecchiamento, il corpo produce minori quantità di acido o fattore intrinseco, perciò non riesce a digerire e assimilare la vitamina B12. I sintomi correlati sono: depressione, problemi di memoria, demenza, mancanza di energie, formicolii alle estremità, disturbi del sistema nervoso e altri ancora. Un modo per favorire con amore la digestione è ridurre lo stress, soprattutto durante i pasti. In pratica, lo stress blocca il processo e allunga i tempi di permanenza del cibo nello stomaco, causando fastidi addominali. Di solito il cibo rimane nello stomaco fra le due e le quattro ore, poi passa nell’intestino tenue attraverso il piloro. Vitamina B12: la panacea di tutti i mali

Tutte le sostanze nutritive sono importanti, ma alcune più di altre perché servono a un gran numero di apparati del corpo: una di queste è la vitamina B12 (detta anche cobalamina). Gli scienziati la considerano una panacea di tutti i mali perché gioca un ruolo cruciale in un lungo elenco di sistemi e può essere integrata per risolvere disturbi di ogni genere, anche se i suoi livelli nell’organismo sono già corretti.21 Alcuni medici definiscono la carenza di vitamina B12 un’epidemia silenziosa perché anche quantità medio-basse possono scatenare dei sintomi. Uno studio della Tufts University sulla presenza di questa vitamina in persone fra i ventisei e gli ottantatré anni ha mostrato che circa il 40 per cento dei partecipanti presentava livelli “medio-bassi”, il 16 per cento era prossimo alla mancanza assoluta e il 9 per cento era a un livello di insufficienza.22 Livelli sotto la norma o una netta carenza di vitamina B12 sono riscontrabili a tutte le età, ma sono più frequenti in soggetti anziani, vegani e vegetariani. Si stima che oltre l’80 per cento dei

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vegani e oltre il 50 per cento dei vegetariani che non assumono integratori soffrano di carenze di vitamina B12.23 Sono a rischio anche le persone affette da disturbi alimentari, anemia, malattie autoimmuni, infertilità o diabete, o che abbiano un passato di alcolismo, che abbiano disturbi intestinali come la sindrome del colon irritabile, il morbo di Crohn, un basso livello di acidità nello stomaco o che assumono spesso antiacidi.24 Alcuni sintomi della carenza di vitamina B12 sono:25 • Affaticamento cronico. • Attacchi cardiaci, disturbi coronarici e arteriosi, o scompenso cardiaco congestizio. • Cambiamenti della vista o danni al nervo ottico. • Canizie precoce. • Debolezza generale (agli arti, difficoltà di movimento). • Diarrea o stipsi. • Disturbi dell’umore (depressione, irritabilità, apatia, paranoia). • Disturbi della memoria o demenza. • Dolori durante la digestione (digestione difficoltosa, sensazioni di gonfiore o pienezza). • Embolia polmonare. • Fiato corto. • Ictus o attacchi ischemici transitori (TIA o mini-ictus). • Inappetenza, dimagrimento o anoressia. • Incontinenza. • Infertilità. • Osteoporosi. • Palpitazioni. • Paralisi. • Sensazioni strane (formicolio, tremori o spasmi muscolari). • Tinnito. • Trombosi venosa profonda. • Vitiligine.

Se pensi di soffrire di una carenza di vitamina B12 rivolgiti al tuo dottore. Ricorda che non tutti i medici danno sufficiente importanza a questa vitamina, quindi potresti consultare anche un

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naturopata. Se decidi di sottoporti a un controllo, l’esame migliore è la misurazione dell’acido metilamonico (MMA) nelle urine. Sappi però che chi presenta mutazioni genetiche specifiche che condizionano il ciclo della metilazione (meccanismo che gestisce una serie di altre funzioni corporee) può ottenere risultati falsati indicanti livelli normali o molto alti di vitamine a causa del cosiddetto “trapping metilico”. Insomma, se pensi di soffrire di una carenza di vitamina B12 rivolgiti a un medico che ti guidi nell’analisi, nell’interpretazione dei risultati e dei sintomi e che ti proponga soluzioni valide per integrarla. Per quanto riguarda gli integratori, sarebbe meglio valutare le forme attive di B12: la metilcobalamina e la adenosilcobalamina (anche detta dibencozide) sono le più naturali e si presentano sotto forma di compresse sublinguali o in soluzione orale. Poiché il dosaggio è diverso per ognuno (alcuni iniziano da dosi ridotte, altri più elevate) ti suggeriamo di consultare un esperto affidabile per individuare il tipo e il dosaggio più adatti a te.

L’intestino tenue: la fabbrica del corpo Quando il cibo parzialmente digerito passa nell’intestino tenue attraversa il duodeno, una prima parte che misura circa trenta centimetri sui sei metri totali del tenue. L’intestino tenue è una specie di fabbrica responsabile della digestione e dell’assorbimento delle sostanze. I villi, microscopiche strutture digitiformi, sono gli operai che producono gli enzimi che disgregano ulteriormente gli alimenti, permettendo così l’assimilazione dei nutrienti utili e bloccando quelli che non servono.26 Le pareti dell’intestino tenue sono i guardiani che lasciano passare l’acqua e i nutrienti e fermano le sostanze pericolose. Una dieta povera, i farmaci e una crescita abnorme di batteri o funghi possono compromettere il rivestimento dell’organo provocando una permeabilità dell’intestino. I sintomi di questo disturbo sono vari e possono comprendere sensibilità a certi cibi, allergie, mal di testa o emicrania, artrite, eczema, orticaria e affaticamento cronico.27

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Pancreas, fegato e cistifellea: tre organi essenziali per l’intestino tenue Il 90 per cento del processo digestivo avviene nell’intestino tenue grazie a tre organi che rivestono un ruolo predominante:

- il pancreas, posizionato nella parte posteriore dell’addome, in parte nascosto dallo stomaco e collegato al duodeno. Quando il cibo è pronto per uscire dallo stomaco, il pancreas secerne il bicarbonato di sodio per neutralizzare l’acido presente in esso prima dell’ingresso nell’intestino tenue. Poi, secerne gli enzimi pancreatici: la proteasi (che demolisce le proteine), l’amilasi (che demolisce i carboidrati) e la lipasi (per i lipidi). Se i livelli di questi enzimi rimangono troppo bassi potresti manifestare delle carenze nutrizionali, per esempio di vitamina B12. Il pancreas regola anche la glicemia producendo ormoni specifici, il glucagone e l’insulina. Se questo delicato equilibrio si rompe può insorgere il diabete. I sintomi associati a disturbi del pancreas sono: dolore che si irradia alla schiena, nausea, vomito, febbre, tachicardia, inappetenza, gonfiore, feci con un cattivo odore o grasse (dall’aspetto untuoso e che galleggiano).28, 29

- Il fegato pesa poco più di un chilo e si trova nella parte destra dell’addome superiore, sotto il diaframma. È l’organo ghiandolare più grande e, molto probabilmente, quello che lavora di più nel processo digestivo svolgendo oltre cinquecento funzioni conosciute per salvaguardare la salute. Il fegato, prediletto di Ahlea, ha i seguenti ruoli: filtra praticamente tutto il sangue del corpo, produce la bile che disgrega i lipidi, demolisce gli ormoni, processa tutte le sostanze nutritive, fra cui vitamine e minerali, e neutralizza le tossine. È un lavoratore instancabile che produce tredicimila sostanze chimiche e duemila enzimi; inoltre, può perdere il 70 per cento della sua funzionalità senza mostrare alcun segno di cedimento.30 Il fegato è in grado di neutralizzare le tossine; tutto ciò che non elimina è immagazzinato nel lobo inferiore o in altri tessuti del corpo. Ecco perché ti raccomandiamo una disintossicazione regolare del fegato (ti spiegheremo come fare nel sesto capitolo). 103

Segni di disturbi al fegato sono: dipendenza da sostanze come la nicotina, l’alcol o cibi a cui sei allergico, cambiamenti a livello cutaneo (colorito giallognolo o prurito e infiammazioni), urina scura o feci pallide, con sangue o molto scure, spossatezza, debolezza, dolori addominali (crampi, gas e pressione).31

- Sotto la parte inferiore del fegato c’è la cistifellea, un piccolo organo a forma di pera, che immagazzina e rilascia la bile utile per la digestione dei lipidi. I sintomi più comuni che dimostrano che la tua cistifellea richiede attenzioni sono: calcoli, dolore dopo i pasti (soprattutto con cibi grassi lavorati o fritti), sintomi leggeri di dolori addominali che potrebbero irradiarsi fino al lato destro della schiena e alla spalla, un sapore amaro persistente in bocca, gocciolamento costante del naso, dolori ai piedi, lingua asciutta, prurito nella zona anale e pelle screpolata sui palmi delle mani.32

L’intestino crasso (colon): il “ricevitore”

L’intestino crasso misura un metro o poco più e scorre dal lato destro dell’addome inferiore, dietro l’ombelico, fino al lato sinistro. Acqua, fibre e batteri passano dall’intestino tenue a quello crasso dove l’80 per cento dell’acqua viene estratta e reintrodotta nel flusso sanguigno e sono prodotte le feci. Il colon è ricco di batteri buoni (la flora intestinale) che controllano i batteri nocivi e favoriscono la peristalsi, cioè i movimenti che permettono lo scorrimento del chimo, il cibo parzialmente digerito, lungo il colon. Qui vengono estratte le sostanze nutritive dal chimo e gli scarti (feci) vengono immagazzinati nel retto. Quando è raccolta una quantità adeguata di feci, lo sfintere si rilassa e inizia il movimento intestinale. Nel riquadro che segue ti spieghiamo come devono apparire delle feci normali, quali sono i sintomi della stitichezza e il significato metaforico delle feci. Se il chimo scorre troppo velocemente lungo il colon, possono manifestarsi dei disturbi, per esempio la diarrea. Viceversa, se le feci permangono troppo a lungo nel colon provocano costipazione. In realtà, diarrea e stitichezza sono due facce della stessa medaglia perché quando una persona soffre di stipsi cronica le feci solide rimangono bloccate nel colon, quelle più liquide rie-

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scono a passare, sotto forma di diarrea. Altri disturbi del colon sono: una sovraccrescita di batteri, diverticolite, sindrome del colon irritabile (IBS), morbo di Crohn, colite ulcerosa, malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD), emorroidi e parassiti.33 Rivelazioni sulle feci

Circa l’80 per cento delle persone soffre di stipsi almeno una volta nella vita.34 Per quanto riguarda l’evacuazione, la frequenza considerata normale dalla gente comune e dai medici varia dalle tre volte al giorno alle tre alla settimana. Il punto è che ciò che entra deve uscire. Se ti è capitato di soffrire di stipsi, ricordi come ti sei sentito? In qualcuno la stitichezza non causa alcun sintomo, ma esistono disturbi piuttosto frequenti: gonfiore, dolori addominali o crampi, gas maleodoranti, irritabilità, affaticamento o letargia, incapacità di espellere i gas, sanguinamento rettale, cambiamenti nell’appetito o vomito.35 La verità è che tu vivi nel tuo corpo e sai quando non stai bene o qualcosa non va (fidati di te stesso e delle tue sensazioni, ti insegneremo di più nel quarto capitolo). Per fortuna ci sono anche alcuni indizi da ricercare per accertarsi di avere un’evacuazione corretta. Leggi la lista e lo schema riportati di seguito per farti un’idea.36, 37, 38 Feci sane: • colore marrone; • ben formate, come una banana appuntita alle estremità; • consistenza simile al dentifricio e ben idratate; • fuoriescono facilmente, senza sforzo o fastidio. Feci non sane: • sottili come una matita, fluide, oppure dure, grumose o a palline; • maleodoranti e troppo morbide, si incollano alle pareti del water; • contengono muco; • provocano sforzo o fastidio nell’evacuazione; • pallide, giallastre, verdi, nere o rosse;

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• • • •

necessitano di un massaggio all’addome per essere evacuate; sensazione di blocco nel colon; devi ricorrere all’uso delle dita per estrarle; presentano cibo non digerito.

Nota: nell’illustrazione della pagina seguente il tipo 4 corrisponde alle feci sane. La scala delle feci di Bristol è stata concepita come strumento per valutare le condizioni di salute del tratto gastrointestinale. Può rivelarsi utile per capire quanto velocemente le tue feci scorrono nel colon e quindi se hai tendenza alla diarrea o alla stitichezza. I primi due tipi indicano stipsi, il terzo e il quarto un transito normale, il quarto tipo in particolare permette un’evacuazione più agevole; dal quinto al settimo tipo la tendenza è più verso la diarrea. Questa scala non è la prova definitiva della salute dell’apparato digerente, ma può darti indicazioni utili per compiere le tue scelte riguardo all’alimentazione e allo stile di vita.39, 40 Le feci sono uno degli indicatori dello stato di salute del tuo apparato digerente. I consigli classici per migliorare le feci, e tutto il processo digestivo, si rifanno alle basi del benessere: mangiare più fibre, bere molti liquidi, dormire a sufficienza, praticare attività fisica e ridurre lo stress. Ovviamente, siamo tutti d’accordo che queste linee guida sono perfette, accompagnate da un’analisi dei propri pensieri e da un buon lavoro allo specchio! Come abbiamo visto finora, ci sono però anche altri fattori che hanno ripercussioni sul tuo apparato digerente. Gli esercizi proposti alla fine di questo capitolo, e quelli che trovi in tutto il libro, ti offriranno mille spunti per risanare la digestione e l’aspetto delle feci. Il significato metaforico delle feci Quando hanno chiesto a Louise il significato metaforico associato alle feci, lei ha risposto: “L’evacuazione riflette il modo in cui affrontiamo la vita. Vivere significa mandar giù, trattenere ciò che c’è di buono, lasciarsi andare e liberarsi di ciò di cui non si ha più bisogno. 106

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Quando l’assunzione, l’assimilazione e l’eliminazione degli alimenti avvengono in un ordine divino perfetto nel mio corpo, mi sento benissimo. Non c’è nulla di meglio che andare in bagno con soddisfazione. Poi tiro lo sciacquone e tutto se ne va, non tornerà mai più! È la natura. Non conosco nessuno che voglia infilarsi nelle fogne per recuperare ciò che ha eliminato. Se solo potessimo fare lo stesso con tutte le nostre vicissitudini. Mandare giù, trattenere il bene e via con lo sciacquone! Quante volte frughiamo nei rifiuti del passato, cerchiamo di rievocare una situazione per rielaborarla, riviverla (preoccupandoci di più) e trovare una soluzione diversa quando ormai non fa più parte della nostra vita? Quando mi rendo conto di comportarmi in questo modo dico a me stessa: ‘Tira lo sciacquone Louise!’ e torno nel presente. Il presente è dove si può agire.”

Collabora con l’esercito dell’amore del tuo corpo

Un dato significativo: il 70 per cento del sistema immunitario si trova nell’intestino. Ha un senso vista la quantità di tossine che attraversa l’apparato digerente. Il tuo corpo miracoloso è studiato per mantenerti forte e sano! Il tessuto linfoide dell’intestino (GALT) è un esercito premuroso che protegge l’organismo. Quando Ahlea lavora su clienti con un deficit immunitario, percepisce che il loro tessuto linfoide ha la sensazione di essere “un soldato disarmato abbandonato a se stesso”. Una dieta sana e uno stile di vita corretto sono l’unica via percorribile per facilitare il compito del tessuto linfoide e di tutto l’apparato digerente. Immagina quanta energia in più avresti a disposizione se questo esercito avesse degli alleati! Dagli organi deputati alla digestione ai centomila miliardi di batteri che vivono nell’intestino, tutto nel tuo corpo è ideato per lavorare in perfetta armonia. Negli anni, il nostro stile di vita si è complicato, lo stress è aumentato, siamo più esposti alle tossine, dormiamo meno e seguiamo una dieta ricca di lipidi assumendo “comodo” cibo industriale. Non è sbagliato vivere nei tempi moderni. È sbagliato lasciare che la frenesia, la pigrizia e le paure odierne ci disconnettano dal

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nostro corpo. Per esempio, se vuoi prenderti una pausa ma senti che devi tenere duro e affrontare una settimana difficile per paura di determinate conseguenze, devi disconnetterti dal bisogno di riposo del tuo organismo. La verità è che il corpo umano ha delle necessità, ma viviamo in una società che spesso ci chiede di rinunciare a queste esigenze e di andare avanti. Dopo un po’ emerge la paura che ascoltando il corpo potremmo dover gestire circostanze avverse dal punto di vista finanziario, sociale, sanitario, lavorativo o sentimentale. Troppo spesso viviamo basandoci su ciò che temiamo possa accadere. La maggior parte di noi non ha imparato ad ascoltare il corpo e la propria saggezza interiore, quindi non ha fiducia in essi. Affronteremo meglio questo tema più avanti, ora vogliamo sottolineare un concetto importante: quando smetti di ascoltare il tuo corpo o la voce interiore, passi da uno stato di armonia a uno di disarmonia. È più difficile compiere scelte amorevoli per te stesso se non hai idea di che cosa abbia bisogno il tuo corpo. Parlando di scelte alimentari è più facile seguire i segnali più evidenti, come le voglie e la necessità di fare in fretta (cibo veloce e industriale), ed è altrettanto semplice dimenticare l’esperienza sensoriale legata al cibo (mangiare mentre si fa altro). Questi comportamenti sono alla base di una dieta povera di sostanze nutritive che comprende pasti frettolosi e troppo abbondanti che ti faranno cadere in un circolo vizioso di voglie insoddisfatte. Ciò che accade nell’organismo è anche peggio: i tuoi organi non sanno che farsene delle sostanze chimiche contenute nei cibi confezionati e il corpo perde energia perché non riesce a immagazzinare sostanze utili. Altri sintomi, come la spossatezza, i dolori articolari, l’irritabilità, la depressione e i chili di troppo diventano l’unica via che trova il corpo per comunicare con te. Se andiamo più in profondità, nell’apparato digestivo c’è la flora intestinale (che una volta era un soldato al servizio del tuo benessere, impegnata a fornirti tutto ciò di cui hai bisogno) in lotta contro sostanze chimiche surrogate del cibo che non è in grado di assimilare. Il nostro eroe si arrende e lascia che il nemico invada l’apparato digerente creando così una condizione di disbiosi (disarmonia). I batteri nocivi amano gli zuccheri perché li aiutano a crescere più grandi e forti. Amano “la stanza disor109

dinata” in cui giocare, fanno festa nel tuo organismo e tu inizi a sentirti fuori controllo, come se non avessi nessun potere e non sai più che cosa mangiare e come tornare in salute. Ti è mai capitato di riordinare l’ufficio e di avere l’impressione di lavorare meglio dopo, oppure di aver pulito la casa e di esserti sentito più felice? Se sei incerto su come procedere o se pensi di non poter adottare abitudini sane, riportare ordine nel tuo modo di mangiare è un buon punto di partenza perché ristabilisce l’armonia nell’apparato digerente e favorisce la proliferazione di batteri buoni.

Salute digestiva: corpi affamati pieni di cibo

Per una buona salute ci sono tre passi importanti da compiere durante il processo digestivo: 1. il cibo deve essere scomposto in sostanze nutritive; 2. i nutrienti devono essere assorbiti e assimilati; 3. gli scarti devono essere eliminati.

Se la tua dieta consiste essenzialmente in cibi lavorati, il tuo corpo incontrerà difficoltà in tutte le fasi della digestione. Con il tempo evidenzierà una carenza di sostanze importanti per rimanere forte, resistente e felice. I muscoli perderanno tono, potresti aver bisogno di grandi quantità di caffeina o bevande energetiche per arrivare a fine giornata, e potresti sentire voglie particolari o sbalzi d’umore. Andando oltre, questa condizione potrebbe far insorgere dolori e fastidi, insonnia, stress costante o nervi “tesi” e un accumulo di peso. Sai che quando hai delle voglie particolari o mangi troppo significa che il tuo corpo in realtà sta morendo di fame? Ora puoi facilmente capire che il peso eccessivo in realtà dipende da carenze nutrizionali. Inoltre, ricorda che il peso, da solo, non è un indicatore di salute. Ora supponiamo che la tua dieta sia sana, ma continui ad avere problemi con il secondo e il terzo passo del processo digestivo. Seguire una dieta sana è un buon modo di amare se stessi e puoi continuare cercando di perfezionare l’assorbimento, l’as-

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similazione e l’eliminazione degli alimenti. Ti raccomandiamo di leggere attentamente le storie dei nostri clienti raccontate in questo capitolo per capire come altri hanno risanato l’intero processo. Potrebbero invogliarti a mantenere le abitudini sane che hai adottato! I sintomi che indicano problemi con il secondo e il terzo passo (e quindi disbiosi o malassorbimento) sono: • affaticamento; • cambiamento delle feci (rileggi il paragrafo Rivelazioni sulle feci e la scala delle feci di Bristol per capire come l’evacuazione può indicare lo stato di salute dell’apparato digerente); • cambio dell’umore (depressione, ansia, apatia o irritabilità); • diarrea; • disturbi alimentari; • dolori addominali e crampi; • dolori articolari; • fame costante; • gas, anche bloccati e dolorosi; • ipoglicemia, livelli bassi di zuccheri nel sangue; • presenza accertata di parassiti, funghi o batteri (candida, sindrome da sovraccrescita batterica nel tenue o SIBO, clostridium difficile e simili); • problemi cutanei (acne, eczema, psoriasi o rash cutanei); • sensazione contemporanea di fame e pienezza; • sindrome del colon irritabile; • stipsi; • ulcere; • voglie costanti (soprattutto di zuccheri e carboidrati).

A qualsiasi punto tu sia nel tuo viaggio della salute, abbiamo soluzioni da proporti nel quinto e nel sesto capitolo. Per ora osserva l’illustrazione Sii buono con te stesso, che spiega come le bibite gassate influiscono negativamente sull’organismo. Esse contengono infatti numerose sostanze chimiche che il tuo apparato digerente non conosce. Ti renderai conto di che cosa succede al tuo corpo quando ingerisci gli agenti chimici dannosi presenti nel cibo e nelle bevande industriali. 111

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Metilazione: un processo biochimico chiave per la tua salute A questo punto ti sarà chiaro che la digestione è un processo fondamentale per mantenere mente e corpo sani e forti. Un’altra funzione corporea poco nota, ma cruciale, è la metilazione. Il dottor Mark Hyman la definisce un processo biochimico che avviene miliardi di volte al secondo, influenza ogni apparato del corpo umano ed è essenziale per garantire salute e longevità.41 Abbiamo già parlato del lavoro di Bruce Lipton sull’epigenetica che dimostra che l’ambiente e le percezioni possono modificare i geni. Alcuni medici sono convinti che l’epigenetica offra “una seconda possibilità che permette al corpo di mutare il patrimonio genetico”; questa seconda opportunità è resa possibile dalla metilazione.42 Si tratta di un insieme di processi coordinati per fornire all’organismo ciò che serve per una salute ottimale a livello cerebrale e fisico. Puoi capirne i motivi conoscendo i processi in cui è coinvolta: l’espressione genetica, la produzione nel cervello di sostanze chimiche associate all’energia, all’umore e allo stress, la digestione, la disintossicazione, la funzionalità del sistema nervoso, la mobilizzazione dei lipidi e del colesterolo, il controllo e la produzione di ormoni, le reazioni allergiche, la funzionalità cellulare, la regolazione dell’omocisteina e la produzione e la riparazione delle proteine (tra cui collagene ed elastina).43 Secondo il dottor Hyman e altri esperti le disfunzioni della metilazione scatenano una lunga serie di disturbi apparentemente non legati fra loro, tra cui: difetti congeniti (spina bifida e sindrome di Down), aborto, diabete, osteoporosi, disbiosi intestinale, fibromialgia, cancro, depressione e altri disturbi dell’umore, e le dipendenze.44, 45 Una delle mutazioni della metilazione più discusse è la metilentetraidrofolato reduttasi (MTHFR). Si stima che colpisca più del 40 per cento della popolazione mondiale, ma esistono altre mutazioni importanti nell’ambito dei problemi relativi alla metilazione.46 Se tu, o un tuo congiunto, soffrite di una malattia cronica, una malattia autoimmune, una dipendenza o di autismo, oppure ti sembra di non notare miglioramenti di salute nonostante gli sforzi, ti suggeriamo di sottoporti a esami di controllo della 114

metilazione. Anche le donne che desiderano un figlio dovrebbero eseguire un test. Il modo più efficace per fare verifiche è consultare un medico che conosca la malattia e i disturbi associati. Potrebbe consigliarti un esame del sangue specifico o un esame della saliva che puoi fare anche a casa. Negli Stati Uniti è possibile acquistare su internet un kit per un test genetico da fare a casa che ti fornisce informazioni dettagliate sul patrimonio genetico, inclusi dati riguardanti la metilazione. I risultati ottenuti, però, sono difficili da interpretare se non sei un esperto, quindi vanno discussi con il medico che potrà aiutarti a stilare un protocollo per la salute, a scegliere l’alimentazione e lo stile di vita più adatti basandosi sul tuo patrimonio genetico e sui sintomi che manifesti (per trovare un elenco di medici esperti di MTHFR in tutto il mondo visita il sito del dottor Ben Lynch, www.MTHFR.net). Ricorda: i geni sono solo un indizio, non indicano il cammino obbligato da seguire per stare in salute! La dieta, i pensieri e lo stile di vita possono influenzare positivamente la metilazione

La metilazione è un argomento interessante e di recente introduzione nei circoli medici. Il dibattito è imperniato sui difetti genetici e su come risolvere l’espressione dei geni, o i sintomi. La cosa curiosa è che per la gran parte delle persone con problemi di metilazione la prescrizione è “curare l’intestino”. La dieta sana è una delle chiavi per sostenere il processo di metilazione. E molti con problemi di metilazione hanno anche disturbi di digestione. Probabilmente non ti stupiranno i consigli utili per correggere la metilazione: dormire un numero adeguato di ore, ridurre lo stress, fare attività fisica... Le “basi”, che sentiamo ripetere da anni a prescindere dalle mode del momento. Oggi si raccomandano anche integratori di vitamine e minerali, ma esistono pochi farmaci disponibili. Siamo felici di assistere a questa tendenza perché l’attenzione posta sulla metilazione potrebbe indurre la medicina ufficiale a sostituire i farmaci con consigli nutrizionali e con uno stile di vita sano, che hanno dato ottimi risultati. Non ci sorprenderemmo se le industrie 115

farmaceutiche ricorressero alla produzione di medicinali per la metilazione, ma siamo entusiaste di osservare che sempre più scienziati e professionisti in campo medico insegnano ai pazienti come il regime alimentare e lo stile di vita adottati possano risanare sensibilmente lo stato di salute. Anche se per ora è raro trovare un dottore che collabori attivamente con i pazienti per risolvere disturbi legati alla metilazione, in realtà qualcuno esiste. Questi medici sono entusiasti dei traguardi che i malati raggiungono con integratori naturali, una corretta alimentazione e cambiamenti nello stile di vita, inclusa la riduzione dello stress. Ci sono anche scienziati che prendono in considerazione il lavoro di Bruce Lipton e adottano un approccio mentale più positivo per migliorare la metilazione.47 Oltre ai geni, ecco che cosa si ripercuote sulla metilazione

È importante che tutti capiscano il processo della metilazione perché può essere influenzata negativamente anche da fattori estranei all’espressione genetica. Per esempio leggi la lista che segue:48 • dieta povera; • salute intestinale precaria (bassi livelli di acido nello stomaco, malassorbimento di cibo/nutrienti); • fumo; • abuso di alcol; • farmaci (pillola anticoncezionale, antiacidi, farmaci per l’ipertensione, contro il cancro, l’artrite o malattie autoimmuni); • condizioni quali cancro, tiroidite o problematiche connesse ai reni; • gravidanza; • tossine (nel cibo, nell’acqua e nell’ambiente); • stress (lo stress cronico può anche influenzare il patrimonio genetico delle generazioni future).49

La questione della metilazione è quindi un altro buon motivo per trasformare il tuo rapporto con la salute nella tua storia d’amore più bella! La scienza ci sta fornendo continuamente prove che il cibo sano e i pensieri positivi sono i segreti del benessere.

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Perché adesso? I cibi industriali hanno un effetto negativo sulla metilazione Ora che hai compreso che una dieta povera può avere ripercussioni negative sul processo di metilazione, vogliamo aggiungere un’altra tessera al puzzle. Il governo americano autorizza, fin dal 1998, l’aggiunta di acido folico (folato, o vitamina B9) alla farina e ad altri prodotti a base di cereali o chicchi lavorati. È intervenuto perché si è scoperto che la carenza di acido folico riscontrata nelle donne in gravidanza causa difetti del tubo neurale nel feto, come la spina bifida.50 Le statistiche su questa patologia hanno evidenziato una diminuzione dei casi, ma si sono manifestati altri disturbi di metilazione che però, all’epoca, non sembravano correlati perché non si sapeva ancora niente sulla MTHFR. Se un individuo fa parte di quel 40 per cento di persone affette da MTHFR, probabilmente non è in grado di assorbire l’acido folico. In alcuni studi recenti eseguiti su donne che assumono acido folico (folato) e mangiano cibi che ne contengono in grandi quantità (farina lavorata e cereali), l’acido non metabolizzato è stato trovato nel 78 per cento delle partecipanti allo studio.51 L’acido folico non metabolizzato scatena i seguenti sintomi:52 • bassa risposta immunitaria; • anemia, problemi di memoria e handicap cognitivo dovuto a una carenza di vitamina B12 nascosta da livelli troppo alti di acido folico; • incidenza maggiore o sviluppo di determinati tumori; • difetti del tubo neurale (sì, l’acido folico aggiunto ai prodotti a base di cereali lavorati può davvero favorire questa patologia nei neonati con MTHFR. È un problema per le donne che lo assumono in gravidanza senza sapere che il feto soffre di MTHFR).

La Food and Drug Administration americana ha stilato delle linee guida che indicano le quantità di acido folico sicure da assimilare attraverso i cibi confezionati, ma è improbabile che la gente comune sappia quali sono, o che sia consapevole di quanto ne assimila esattamente nell’arco della giornata. Oltre a ciò, 117

anche gli integratori di vitamine B, i multivitaminici o qualsiasi supplemento a base di “acido folico” aggravano i problemi di chi soffre di MTHFR. Noi ti consigliamo di evitarlo, sia nei cibi sia negli integratori; cerca invece di assimilarlo attraverso verdure in foglia (lattuga, prezzemolo, cavoli, spinaci), senape e rape, asparagi, lenticchie, cavolfiori e barbabietole.53 Le donne potrebbero aver bisogno di assumere integratori durante la gravidanza o se hanno problemi intestinali. In questo caso la forma attiva di folato, il metilfolato, è migliore dell’acido folico; anche le persone affette da MTHFR sono in grado di assimilarlo. Valuta derivati come: L-5-MTHF (utile per evitare forme racemiche R), Quatrefolic (metilfolato di glucosamina), Metafolin (metilfolato di calcio), L-Metilfolato e 6(S)-5-Metilfolato.54 Prima di seguire qualsiasi protocollo, ti raccomandiamo caldamente di fare ricerche approfondite e/o rivolgerti a un medico esperto. Quando il corpo riprende il processo della metilazione, potresti avvertire dei fastidi e dover apportare modifiche alle dosi, quindi è importante affidarsi a una guida capace di adeguare le tecniche prescelte.

La dieta, i pensieri e lo stile di vita possono influenzare positivamente la digestione

Louise, nel best seller Puoi guarire la tua vita (My Life), pone domande importanti riguardo ai problemi di stomaco e digestione: “Che cosa o chi non riesci proprio a digerire? Che cosa ti rimane sullo stomaco?”. Lei insiste da anni sulla connessione fra la digestione del cibo e della vita. Rifletti un istante. Ti piace la vita che conduci? Hai fiducia nella vita? Quando hai paura della vita, non la digerisci. Se sei preoccupato per il futuro, o turbato dal passato, continui a concentrarti su una lunghissima lista di cose da fare senza concederti un momento di relax. Se senti che nessuno pensa a te o non fai altro che dedicarti al lavoro, anche se lo ami, senza mai prenderti una pausa o del tempo per divertirti, probabilmente non stai digerendo la vita. Vogliamo raccontarti la prima volta che Heather è andata in un supermercato biologico con Louise. Si stavano avvicinando

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all’ascensore e Heather notò che nel carrello avevano pochi sacchetti, quindi chiese: “Vuoi che lasciamo qui il carrello e usiamo solo le borse?”. Louise la guardò con un sorriso e rispose: “Prendiamo anche il carrello. Non voglio soffrire.” In quel preciso momento Heather capì che il suo “farsi carico” delle cose era ormai un’abitudine che andava ben oltre i sacchetti del supermercato, riguardava il modo in cui affrontava la vita. Grazie a una semplice, ma profonda, frase pronunciata da Louise, Heather si rese conto che poteva scegliere il cammino più facile invece di quello che richiedeva tanta forza, energia e... sofferenza. In che modo potresti semplificare la tua vita? Quando scegli di portare fardelli pesanti invece di prendere il carrello e camminare leggero? Respira profondamente più volte e chiediti: “Mi sento al sicuro? La vita è sicura per me? Mi sto dando ciò di cui ho bisogno? Dico di sì per far piacere agli altri quando vorrei dire di no? In che cosa sto negando me stesso?”. Rifletti su questi pensieri qualche minuto e prendi nota di ciò che emerge. Ricordi l’esercizio sulla visione proposto nel secondo capitolo? Ecco un buon modo per soffermarsi sulla creazione di uno stile di vita equilibrato che include ciò che desideri veramente, eliminando invece ciò che non conta. Alla fine di questo capitolo troverai alcune affermazioni e vorremmo che tu continuassi con il lavoro allo specchio per imparare ad amarti profondamente e a credere davvero che la vita si prende cura di te. Questo passo, da solo, ti farà compiere un balzo in avanti lungo il cammino di guarigione della tua digestione.

La connessione mente-corpo: una buona digestione e il cervello

Hai mai avuto una sensazione di pancia? Hai mai sentito le farfalle nello stomaco? Ebbene, se ti è capitato sappi che hai sperimentato la connessione pancia-cervello. Una volta gli esperti credevano che le questioni legate al cervello dovessero essere affrontate senza tener conto della pancia, ma sempre più ricerche dimostrano che se vuoi migliorare l’umore, la memoria e le funzioni cerebrali non puoi trascurare la salute dell’intestino. 119

E c’è una buona ragione. Partiamo dall’inizio, dal concepimento, quando il bambino è solo un embrione. In questa fase un grumo di tessuto embrionale si divide e una parte diventa il cervello (il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso enterico).55 Il collegamento fra cervello e intestino è garantito dal nervo vago che, come una linea telefonica, trasporta i messaggi dal cervello all’intestino e viceversa. Si sa anche che i batteri presenti nell’intestino comunicano con il cervello. Michael Gershon, docente e responsabile del dipartimento di patologia e biologia cellulare della Columbia University, ha svolto un lavoro pionieristico sul funzionamento del cervello gastrointestinale, il sistema nervoso enterico (SNE). Ecco alcuni dati essenziali:56, 57

• il sistema nervoso enterico si snoda lungo tutto il tratto gastrointestinale, dalla bocca all’ano; • si appoggia su oltre trenta neurotrasmettitori identici a quelli del cervello (la serotonina per esempio), e in molti casi li crea; • circa il 70/80 per cento del sistema immunitario è nell’intestino. L’apparato digerente infatti compie un lavoro immenso. Riceve cibo, acqua e batteri dall’esterno e li trasforma in sostanze nutrienti utili per crescere, per riparare e mantenere in salute il corpo umano. Ha ragione il vecchio detto “siamo ciò che mangiamo”; • circa il 90 per cento della serotonina è contenuta nell’intestino. La serotonina è fondamentale per regolare l’umore, il sonno e l’apprendimento; inoltre, influenza la felicità e l’autostima. Gioca anche un ruolo chiave nella digestione favorendo la produzione di enzimi che aiutano ad assorbire il cibo; • l’intestino invia segnali al cervello che hanno un effetto diretto sulla percezione della tristezza o dello stress, ripercuotendosi anche sull’apprendimento, la memoria e la capacità decisionale. A loro volta le emozioni che nascono nel cervello influenzano la digestione. Rabbia, ansia, tristezza, gioia e altri sentimenti possono scatenare sintomi intestinali.

Oggi molti studi dimostrano che il cibo condiziona l’umore e che la salute del tratto intestinale ha un impatto profondo su di-

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verse malattie, tra cui l’osteoporosi, l’autismo, la depressione e le malattie autoimmuni. Ti illustriamo tre ricerche che sottolineano ulteriormente la connessione fra cervello e intestino.

1. Ciò che metti nello stomaco può modificare l’umore. Uno studio belga ha dimostrato che i grassi migliorano lo stato emotivo e fanno sentire più felici.58 Ecco perché le persone cercano consolazione in certi cibi.

2. Lo stress cronico può scatenare voglie particolari. Alcune ricerche sui topi hanno evidenziato che gli animali sottoposti a stress sociale cronico (un trauma per un abuso o atti di bullismo) cercano cibo dall’alto contenuto calorico e ingrassano più di altri soggetti meno stressati.59 Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che è l’intestino a ordinare al cervello che cosa mangiare, non il contrario. In condizioni di stress lo stomaco produce la grelina, un ormone che stimola l’appetito nel cervello e rende il cibo più attraente, soprattutto quando contiene molti lipidi e calorie.

3. Il regime alimentare influenza la flora batterica, e la flora batterica influenza il cervello. Secondo i neuroscienziati la flora batterica buona dell’intestino, definita “microbioma intestinale”, opera come un DNA ausiliario. In pratica, ciò che mangi influenza la flora batterica, e la flora batterica modifica le funzioni dei geni. In altre parole, seguendo una dieta che favorisce la salute della flora batterica, i batteri intestinali hanno, a loro volta, un impatto sullo stato di salute del corpo indipendentemente dalla tua predisposizione genetica.60

Un’altra importante conclusione tratta dagli studi di neuroscienza è che i batteri intestinali comunicano costantemente con il cervello. Il microbioma intestinale influenza il cervello, l’umore, la capacità di apprendimento, la memoria e il modo in cui affrontiamo lo stress. Quando è in salute invia segnali positivi; quando invece non è sano, invia segnali di ansia. Basandosi su questi segnali, i neuroscienziati stanno valutando come sfruttare i batteri intestinali per trattare disturbi associati allo 121

stress, per esempio la depressione, la sindrome del colon irritabile e la IBD.61 Insomma, ciò che mangi conta, ciò che digerisci o assorbi conta. Il tuo intestino è responsabile di come ti senti, come agisci, su cosa ti concentri, se dormi o meno, del tuo stato di salute generale e del tuo modo di goderti la vita. Quando ti prendi cura del tuo intestino, ti prendi cura della tua mente e del tuo corpo.

Raggiungere gli obiettivi: come l’intestino condiziona la forza di volontà

Sono anni che Louise predica che tutto è cibo e pensieri. Intuitivamente ha sempre saputo che esiste un collegamento fra intestino e cervello, perché l’ha sperimentato sulla sua pelle quando ha deciso di cambiare dieta. Se qualcuno le dice: “Ho delle difficoltà con le affermazioni positive. Sembra che non funzionino su di me, che cosa posso fare?”, la sua risposta è sempre: “Che cosa hai mangiato a colazione?” (Puoi ben immaginare lo stupore dipinto sul volto dell’interlocutore di turno!) In genere, ciò che avviene dopo è un’interessante discussione su come una variazione del regime alimentare possa aiutare a star bene, su come condizioni il modo di pensare, su come ci si sente, su quanto si è concentrati sui propri obiettivi e su quanto siamo felici. E sai su cos’altro abbia influenza? La forza di volontà. Se vuoi essere fedele a un principio o raggiungere un obiettivo, il tuo intestino gioca un ruolo più rilevante di quanto pensi. La forza di volontà è uno degli argomenti più trattati dalle scienze sociali perché si crede che, insieme all’intelligenza, sia uno degli attributi fondamentali per ottenere il successo. La forza di volontà è l’autocontrollo, la capacità di resistere alle tentazioni che potrebbero allontanarti dal raggiungimento dei tuoi scopi. Un’indagine americana sullo stress condotta nel 2011 ha mostrato che il 27 per cento dei partecipanti pensava che una volontà debole fosse l’ostacolo maggiore per la realizzazione di cambiamenti positivi.62 In un altro studio, che coinvolse oltre un milione di persone, fu chiesto ai partecipanti quali virtù umane pensavano di possedere, la forza di volontà si classificò per ultima.63 122

Nel libro Volere è potere, il ricercatore e psicologo Roy F. Baumeister spiega come rafforzare la propria volontà. Secondo lui, la volontà non è una qualità di pochi fortunati; in realtà tutti la possiedono, ma deve essere coltivata e, come un muscolo, va allenata. Innanzitutto la forza di volontà deve essere coltivata perché, curiosamente, dipende dalla glicemia. Se i livelli di zuccheri nel sangue sono bassi, la volontà sarà scarsa; se sono stabili invece sarà più forte. Puoi immaginare le implicazioni per chi è a dieta, per chi si priva di certi cibi anche se riceve il segnale della fame dal corpo. La glicemia cala quando hai fame, quindi se mangi quando sei affamato e riporti i livelli di zuccheri a un valore ottimale, è probabile che la tua volontà sia più forte.64 Baumeister sottolinea che anche ciò che mangi ha una certa importanza. Se mangi alimenti dolci, che fanno impennare la glicemia, non stai creando una volontà duratura; in realtà l’effetto è altalenante. Dopo un picco, gli zuccheri diminuiscono drasticamente, e così anche la volontà. Tieni a mente che se soffri di malassorbimento o disbiosi potresti avere un disequilibrio glicemico anche se segui una dieta sana o mangi a intervalli regolari durante il giorno. Risolvendo i tuoi problemi digestivi, molto probabilmente ti sentirai anche più determinato e forte. Ovviamente la glicemia non è il solo elemento da prendere in considerazione quando si parla di forza di volontà. Baumeister sottolinea che la volontà è come un muscolo e deve essere allenata perché acquisti forza; la sfida risiede nel fatto di sfruttare lo stesso “muscolo” per prendere decisioni. Quindi, se prendi molte decisioni riguardo alle tentazioni alle quali cedere o meno, affatichi il muscolo e indebolisci la tua volontà. Alcuni ricercatori tedeschi hanno scoperto che le persone passano molte ore del giorno a resistere alle tentazioni per raggiungere i propri obiettivi. La tentazione che più spesso dobbiamo affrontare riguarda il cibo. Subito dopo viene la tentazione di dormire, il bisogno di fare una pausa per divertirsi e il desiderio di navigare in internet.65 Quando i partecipanti allo studio cercavano di resistere alle tentazioni, ci riuscivano solo la metà delle volte. Per questo motivo Baumeister e i suoi colleghi hanno teorizzato che le persone che hanno maggior successo struttu123

rano la propria vita in modo da evitare di fronteggiare troppe tentazioni. Un esempio è avere in casa solo cibo sano: senza cibo spazzatura avrai meno tentazioni e potrai preservare il muscolo della volontà per quando ne avrai davvero bisogno.

Cibo e peso: come entrare in modalità dimagrimento

Nel secondo capitolo ti abbiamo detto che il peso non è il principale indicatore della salute, tuttavia sappiamo che in molti desiderano essere magri. Una cosa imparata in questo capitolo è che un corpo a cui viene negato il cibo vero e non trattato può soffrire di voglie e sovralimentazione che comportano un aumento di peso. Inoltre, negarti il cibo quando sei affamato, soprattutto a causa di diete severe, può azzerare la tua volontà e instaurare un circolo vizioso. Come si può essere naturalmente magri? Come avrai già intuito, il primo passo è amare e accettare te stesso e il tuo corpo, così come sei. Un altro passo fondamentale è mangiare gli alimenti di cui il tuo corpo ha davvero bisogno per funzionare alla perfezione. In altri termini, compiere le scelte nutrizionali giuste è una combinazione di ascolto del corpo e di cibi veri, non trattati, che soddisfino tutti i suoi bisogni. Quando conti le calorie e segui delle regole ascolti le persone esterne, non il tuo corpo. Non stai vagliando le circostanze speciali in cui potrebbe trovarsi il tuo organismo e che potrebbero richiedere più cibo un giorno e meno un altro. Contare le calorie e pesare gli alimenti sono pratiche che possono scatenare un circolo vizioso di condanna contro te stesso se mangi più di quanto “dovresti”. Durante il suo percorso di guarigione dalla bulimia, Heather fu costretta a imparare a fidarsi del suo corpo e del suo appetito. Prima di uscirne, contava meticolosamente le calorie ingerite e seguiva regole inflessibili per rimanere snella e in forma. Queste però la facevano sentire in prigione, obbligata com’era ad assicurarsi di fare sempre la cosa giusta. Una volta guarita, iniziò ad ascoltare il proprio corpo. Innanzitutto, a causa del malassorbimento e dei problemi digestivi, si rese conto che il suo corpo era decisamente affamato. Aveva anche disturbi della glicemia, e ini-

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ziò a mangiare più di quanto facesse in passato. A dirla tutta, il suo appetito era così vorace che ne era preoccupata. A tavola non sentiva i segnali che le indicassero di smettere. Tuttavia, sapeva anche che stava compiendo scelte sane e decise di fidarsi del suo corpo e pazientare. Era conscia del fatto che se non lo avesse ascoltato non avrebbe mai saputo di che cosa era capace. Il lavoro allo specchio e le affermazioni positive furono essenziali per lei perché imparò a fidarsi del processo messo in atto. Ci vollero due anni perché l’appetito di Heather tornasse normale. Dopo più di dieci anni di bulimia il suo intestino doveva guarire, la glicemia doveva stabilizzarsi e gli ormoni che scatenano le sensazioni di fame e sazietà dovevano riequilibrarsi. In quel periodo ingrassò; ma, poiché aveva svolto ricerche approfondite sul cammino intrapreso, sapeva che era una conseguenza normale durante la guarigione del metabolismo. Nel libro The Schwarzbein principle II [Il principio Schwarzbein II], la dottoressa Diana Schwarzbein spiega che quando il metabolismo è danneggiato, non è insolito ingrassare durante la guarigione. Assumendo cibi sani, il metabolismo migliora e ci sono maggiori probabilità di ottenere un corpo ideale.66 Non più imprigionata da calorie e regole, Heather si sentì libera di seguire la guida del proprio corpo e un appetito naturale. Quando le donne hanno figli, spesso si sentono obbligate a perdere peso subito dopo il parto. Questo pensiero in realtà può compromettere il metabolismo. Dal concepimento alla nascita, il corpo femminile subisce numerosi cambiamenti che si evidenziano in tutti i sistemi dell’organismo. Dopo il parto, le mamme tendono a dormire meno e a concentrarsi tutto il giorno nella cura di quel prezioso esserino. Nella medicina cinese, un concetto basilare associato anche alla digestione e al peso è il qi, l’energia. Ogni corpo ha necessità differenti di qi, e, per esempio, al termine di una gravidanza alcune donne dovrebbero perdere peso più lentamente di altre per conservare il qi e favorire una buona salute nel lungo periodo. Sapendo ciò, Ahlea, dopo la nascita del figlio, scelse di mangiare molto sano e ricaricare la propria energia. Invece di dare importanza alle pressioni sociali esterne sul dimagrimento, si concentrò sulle affermazioni positive e sul miracolo del suo corpo che produceva il latte per nutrire il piccolo e rimase in salute no125

nostante la fatica delle poppate notturne. Dimagrì naturalmente e apprezzò il proprio corpo per questo, invece di sentirsi a disagio. Il nostro corpo è misterioso e miracoloso. Quando lo ami e compi scelte amorevoli, lui risponde e, con i suoi tempi, crea una salute durevole e dimagrisce naturalmente. Prendiamo l’attività fisica: quando inizi ad allenarti, c’è un momento in cui il corpo costruisce i muscoli invece di eliminare il grasso in eccesso. In quel periodo potresti avere la sensazione che i vestiti ti stiano stretti e che stai ingrassando. Magari ti preoccupi, allora prendi misure drastiche o smetti di fare esercizio perdendo così l’occasione di arrivare al punto in cui il tuo corpo raggiunge l’equilibrio ed è più snello che mai. Ricorda: non usare mai il tuo corpo come capro espiatorio dell’odio che provi per te stesso. Invece, guardati con amore. Louise insegna che il peso eccessivo è espressione del bisogno di protezione; una persona sovrappeso cerca protezione dalle ferite, dalla mancanza di rispetto, dalle critiche, dall’abuso, dalla sessualità o dalle avance sessuali, e dalla vita in generale. Louise l’ha notato in prima persona: quando si sentiva insicura e a disagio ingrassava. L’eccesso di peso svaniva quando anche la minaccia non c’era più. Negli anni si è resa conto che la guerra al peso è una perdita di tempo ed energie e ha visto molte persone provare a seguire senza successo diverse diete alla moda. Gli esercizi proposti alla fine di questo capitolo ti offriranno ottime soluzioni a cui affidarti. Amare te stesso, sentirti al sicuro, avere fiducia nel tuo corpo e nella vita ti permette di compiere scelte amorevoli.

Storie dei clienti

La capacità di Ahlea di ascoltare il corpo e gli organi le consente di vedere, sentire e percepire cosa succede ai suoi clienti quando non prendono decisioni amorevoli riguardo il cibo, i pensieri e lo stile di vita. Alcuni degli schemi più diffusi che riscontra sono: • il fegato viene letteralmente risucchiato dal diaframma e si disidrata nel tentativo di assolvere ai propri compiti. In

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questo caso si disidrata anche il duodeno (i primi trenta centimetri dell’intestino tenue), quindi aumenta l’onere a carico dell’intero processo digestivo; • gli sfinteri (i muscoli di forma circolare che aprono e chiudono i passaggi nell’apparato digerente, per esempio nello stomaco o nell’ano) tendono a trattenere il materiale perdendo la capacità naturale di lasciar scorrere il cibo attraverso il corpo (per esempio, se lo sfintere esofageo superiore non funziona correttamente si manifesta il reflusso acido); • le feci diventano dure e secche con ripercussioni sul colon, per esempio stipsi o sovraccrescita di batteri.

Mano a mano che Ahlea interviene e insegna ai pazienti a compiere scelte più amorevoli, il loro corpo reagisce. Ha notato che dopo una decina di sedute gli organi iniziano a guarire e a potenziarsi. Il corpo è miracoloso e Ahlea sa come rispondono bene gli organi quando sono ascoltati e trattati con amore. Le storie che seguono ti dimostreranno la reazione dell’apparato digerente davanti a cibo sano, pensieri positivi e cambiamenti nel modo di vivere. Carter: depressione, sbalzi di umore e affaticamento cronico

Carter, un uomo di una settantina d’anni, cercò Ahlea per via di un problema di depressione, sbalzi di umore e affaticamento cronico. Nel complesso era in buona salute, ma voleva sentirsi meglio e invecchiare in modo sano. Il suo regime alimentare era relativamente salubre, quindi Ahlea ascoltò i suoi organi scoprendo di che cosa avevano bisogno e si concentrò sull’integrazione di erbe nella dieta e attività fisica che sostenesse il corpo dal punto di vista energetico e strutturale. Carter fu entusiasta all’idea di apportare quei cambiamenti e fece grandi progressi sentendosi più felice e dinamico; sviluppò anche una maggiore forza fisica e tono muscolare. Le persone intorno a lui notarono che appariva più sano che mai. Tuttavia, rimanevano ancora gli sbalzi di umore. 127

In molti casi Ahlea e Heather si consultano, e in quell’occasione pensarono fosse una buona idea esaminare anche il processo di metilazione di Carter. Erano convinte che fosse utile per normalizzare l’umore e che avrebbero potuto stabilire un protocollo per garantirgli un invecchiamento sano. Grazie ai test genetici emerse che Carter soffriva di MTHFR. Riuscì a equilibrare l’umore con variazioni della dieta e l’assunzione di vitamine, minerali ed erbe. La famiglia e gli amici notarono cambiamenti molto rapidi e furono entusiasti dei suoi traguardi. Carter è un buon esempio di come una malattia genetica che causa una serie di sintomi possa essere controllata grazie a una buona alimentazione, a uno stile di vita sano e agli integratori. Becky: disturbo bipolare

Becky, una donna appena cinquantenne, si presentò a Heather con una diagnosi da poco ottenuta di disturbo bipolare, un serio problema d’instabilità dell’umore con alternanza di depressione ed euforia che condiziona i livelli di energia e le attività quotidiane. Becky era in terapia con tre diversi farmaci e seguiva una dieta vegana. Essendo completamente dipendente dal lavoro, ammise di avere poco tempo a disposizione per cucinare, quindi la sua alimentazione era prevalentemente costituita da grandi quantità di pane e cibo spazzatura. Oltre ai sintomi emotivi soffriva di gonfiori, eccesso di gas, stipsi, sindrome premestruale grave, voglie improvvise, mancanza di energie e aveva attacchi di fame in cui si abbuffava. Aveva perso le speranze, pensava che ci fosse qualcosa che non funzionava nel suo cervello e che avrebbe dovuto convivere con il bipolarismo per sempre. Heather le espose le ricerche della dottoressa Natasha CampbellMcBride che dimostrano che le persone affette da bipolarismo, depressione, ADHA, schizofrenia e disturbi ossessivo-compulsivi manifestano anche disturbi della digestione. Le illustrò i risultati di studi recenti sul legame esistente fra il disturbo bipolare e la carenza di minerali e la metilazione. Becky rimase colpita e acconsentì ad apportare dei cambiamenti nella propria esistenza. Il primo passo suggerito da Heather fu modificare lo stile di vita a partire da un programma più sostenibile sul lavoro, un

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miglioramento della qualità del sonno, l’introduzione delle affermazioni positive e una maggiore cura di sé. Tutto ciò diede a Becky l’opportunità e l’energia per affrontare le sue abitudini alimentari. Heather l’aiutò ad adottare una dieta più sana e a introdurre degli integratori per favorire la metilazione e risanare la digestione, gli sbalzi d’umore e il sistema nervoso. Fu fondamentale assicurarsi che Becky mantenesse stabile la glicemia e che assumesse integratori di vitamina B12 e zinco, poiché non poteva ricavare queste sostanze dalla dieta vegana. Con il passare del tempo Becky manifestò la volontà di inserire le proteine animali e notò miglioramenti notevoli nello stato di salute generale e nella stabilità emotiva. Nel giro di tre mesi si sentì meglio. Dedicava più tempo a se stessa e lavorava meno. Poiché era ancora sotto farmaci coinvolse anche il proprio medico in ogni cambiamento che valutava. Lui era già a conoscenza dell’ipotesi che dietro la patologia di Becky potesse nascondersi una mutazione genetica, quindi si dimostrò molto collaborativo. Al termine dell’anno successivo Becky riuscì a cambiare radicalmente la dieta e non assumeva più farmaci. Si sentiva decisamente meglio da quando si era impegnata a trattare il proprio corpo con amore e a seguire un protocollo per la metilazione che l’aiutava a guarire. Poiché viaggia molto anche oggi, ha difficoltà nel seguire una dieta sana e a ricordarsi di assumere gli integratori, ma è clemente con se stessa, sa che sta ancora imparando e ha fiducia che con il tempo migliorerà. Cara: iperadrenalismo e disturbi alimentari

Cara, una donna di circa trent’anni, contattò Ahlea con una diagnosi di iperadrenalismo e bulimia. L’iperadrenalismo è una patologia per cui il corpo produce troppo cortisone, l’ormone dello stress. Questo eccesso di cortisolo causa panico e sintomi quali acne, obesità nella parte superiore del corpo, contusioni frequenti, debolezza muscolare e assottigliamento delle ossa.67 Cara provava dolori in tutto il corpo, anche alle articolazioni e all’apparato digerente. I soli alimenti che riusciva a ingerire erano lo yogurt e le bevande dietetiche. Ahlea ascoltò il suo corpo e 129

sentì la paura dei suoi organi. Osservò anche che il corpo covava risentimento nei confronti del marito. Capì che quella donna doveva iniziare a digerire la vita, quindi le preparò delle affermazioni da ripetere allo specchio. Insieme studiarono un primo programma alimentare per introdurre sostanze nutritive importanti nell’organismo. Lei acconsentì a eliminare le bibite dietetiche e a sostituirle con acqua e limone spremuto e un paio di integratori vegetali in polvere da bere quotidianamente. Con il tempo si sentì più forte ed energica, e il dolore diminuì. Quando si sentì sufficientemente forte affrontò il risentimento verso il marito. Ahlea sostenne Cara nei cambiamenti che apportò al proprio stile di vita e al modo di comunicare con il marito. Mentre scriviamo questo libro, Cara sta facendo progressi enormi e si sente come mai prima nel suo viaggio della salute con Ahlea. Una parte del suo lavoro comprende un protocollo sulla metilazione per prepararsi a una seconda fase di guarigione. Mindy: perdita di peso e guarigione metabolica

Mindy, amministratore delegato di cinquant’anni, si rivolse ad Ahlea per dimagrire e aumentare i livelli di energia. Era una donna molto determinata, che lavorava sodo e guidava un’azienda importante. Era abituata ad agire e a ottenere quello che voleva. Ahlea ascoltò il suo corpo e sentì che organi e tessuti chiedevano riposo; intuì che il metabolismo della donna era danneggiato dal troppo lavoro, dalle troppe responsabilità e da una mancanza di riposo e tempo per recuperare le energie. Il corpo di Mindy non aveva più intenzione di collaborare. A quel punto si presentò ad Ahlea una sfida difficile: il consiglio era il riposo, ma sapeva che Mindy preferiva agire, convinta com’era che il lavoro e l’attività fisica energica fossero la chiave per dimagrire. Ahlea le chiese se fosse disposta a credere che il suo corpo necessitava di riposo. Mindy non ne era del tutto certa, ma accettò di seguire il protocollo suggerito: sdraiarsi e riposare per tutta la durata della seduta. Si sdraiarono su un tappetino da yoga e Ahlea fece un lavoro energetico sugli organi di Mindy. Lei fu scettica, ma decise di tor130

nare per altre sedute e semplicemente riposare. Dopo un mese aveva perso quasi cinque chili e appariva più giovane e in forma. Era così entusiasta dei cambiamenti nel suo corpo e nella sua mente che decise di andare oltre. Iniziò a vivere e a trattare il suo corpo con maggiore gentilezza rendendosi conto che il riposo, il relax e il divertimento erano gli aspetti cruciali di una vita equilibrata e sana.

Esercizi per conoscere il tuo corpo e creare le basi per la salute 1. Trucchi per imparare a digerire la vita

Una buona digestione inizia da come accetti la vita. Quando sei spaventato e non hai fiducia in essa, tendi a concentrarti su idee che rafforzano questa convinzione. Ricorda, è solo un pensiero, e i pensieri possono essere cambiati! Abbiamo stilato un elenco di consigli per essere gentile con te stesso, amarti di più e imparare a sentirti al sicuro. Scegli quello che preferisci e praticalo ogni giorno. - Continua a ripetere le affermazioni positive allo specchio (vedi il paragrafo successivo). - Baciati una mano e ripeti: “Ti amo.” - Abbracciati.

- Ripeti al tuo corpo quanto lo ami quando ti guardi allo specchio, cammini per strada, ti alleni e ogni volta che pensi a lui. Ripeti quanto gli sei grato per il modo in cui ti sostiene, per la forza delle tue gambe che ti portano ovunque. Scegli una sua parte e dille quanto la ami. - Mangia con consapevolezza e smetti di fare più cose insieme. Quando ti siedi a tavola, spegni la televisione e tieni lontani telefono e computer. Siediti in un luogo tranquillo e concen131

trati solo sul pasto e sull’esperienza sensoriale che stai vivendo. Offri amore al cibo e al tuo corpo mentre mangi. Goditi il pasto! Se sei stressato, fermati qualche minuto per respirare profondamente e rilassarti prima di mangiare, in modo che il tuo corpo possa distendersi e digerire. - Riempi l’ambiente di oggetti che ti connettano con l’amore. Scrivi le affermazioni su bigliettini da attaccare al computer, al frigorifero, allo specchio del bagno o in automobile. Metti i tuoi biglietti d’amore in posti dove vuoi ricordare di essere gentile con te stesso.

- Scegli di non seguire mezzi di informazione violenti o che rinforzano i pensieri negativi. Non guardare il telegiornale, non leggere riviste che parlano solo di dimagrimento e perfezione, scegli film e programmi che ti facciano sentire bene. - Passa più tempo con gli amici che ti sostengono nei cambiamenti amorevoli che vuoi apportare nella tua vita e meno con quelli che invece non condividono le tue nuove abitudini. - Esercitati ad avere fiducia nel fatto che la vita si prenda cura di te. Se c’è qualcosa che ti preoccupa, ripeti: “Va tutto bene. Le cose si risolveranno per il mio bene supremo. Da questa situazione mi arriva solo il bene. Sono al sicuro.” Dillo tutte le volte che serve per sentirti più tranquillo e al sicuro.

- Ricorda che sei responsabile solo di te stesso. Alcuni si fanno carico dello stress, delle condizioni di salute e delle emozioni negative di mariti, mogli, figli, parenti, amici, clienti, colleghi e di chiunque abbiano a cuore. Se ti lasci opprimere dalle ansie e dalla tristezza altrui ci saranno ripercussioni negative sui livelli del tuo stress e sul tuo stato di salute. In pratica è come se assorbissi le loro ansie. Esercitati ad amare gli altri invece di sentirti responsabile delle loro angosce e dei loro pesi. Invia loro delle affermazioni positive, per esempio: “Lascio andare questa energia con amore. Loro sono liberi e io sono libero. Va tutto bene nel mio cuore adesso.” Liberati dallo stress energetico e abbi fede, l’energia dell’amore guarisce tutto. 132

- Chiedi aiuto alla vita. Se ti senti stressato o triste, nota se magari non stai spingendo troppo per ottenere qualcosa. Invece di forzarle, permetti alle cose di accadere da sole. Chiedi aiuto alla vita perché ciò avvenga e concentrati nel lasciare che tutto si svolga con facilità.

- Scrivi un diario della gratitudine. Dal momento che ciò su cui ti concentri si espande, prendi nota di tutti gli avvenimenti meravigliosi della tua giornata e delle cose per cui sei grato. Ricorda, puoi ringraziare anche per delle banalità, come le fusa di un gatto, il cane che scodinzola, il sorriso di un bambino, le lenzuola pulite, il pasto sano che hai consumato, un buon libro e così via. Se lo fai ogni giorno avrai le prove che la vita ti ama e ciò ti aiuterà a fugare eventuali dubbi. Inoltre, riuscirai a decidere su che cosa focalizzarti, e la gratitudine è un sentimento altamente guaritore e molto benefico per il tuo corpo.

- Nutri te stesso di amore e non di infelicità. Durante il giorno chiediti con che cosa ti stai nutrendo. Se ti rendi conto che ti nutri di tristezza, cerca di regalarti più amore attraverso cibi nutrienti e pensieri positivi e affettuosi.

- Passa dalla sofferenza alla semplicità. Invece di scegliere sempre un approccio complicato, chiediti come puoi semplificare le cose. Studia una strategia per alleggerire tutto. Ricorda, non c’è alcun bisogno di soffrire!

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2. Affermazioni positive Stai eseguendo il lavoro allo specchio con regolarità? Questo atto d’amore da solo può avvicinarti a molti dei tuoi obiettivi di salute. Ecco due trattamenti che comprendono affermazioni positive da ripetere durante i pasti o in qualsiasi momento della giornata. Puoi usarle anche per meditare. Affermazione: Accetto la mia perfezione fisica

Sono sano, felice, guarito e integro dalla testa ai piedi. Ogni parte del mio corpo è perfetta. Le mani e le braccia accolgono la vita con grande gioia. I nervi, i muscoli e le ossa esprimono benessere e tranquillità. La mente e il corpo sono flessibili e dinamici. Sono libero di muovermi in qualunque direzione. Dall’aspetto interiore all’aspetto esteriore, il mio corpo è un luogo meraviglioso in cui vivere. Il mio bambino interiore è nutrito, amato e felice. Perdono chiunque e qualsiasi cosa abbia dimenticato di perdonare. Nel mio corpo e nel mio mondo vedo solo perfezione. La vita mi ama e io amo la vita. E così è! Affermazione e meditazione: Corpo sano, mente sana e digestione sana Chiudi gli occhi, respira profondamente e placa il chiacchiericcio della mente. Fai un altro respiro profondo e sintonizzati con il tuo corpo. A ogni respiro, inspira l’amore nel tuo corpo e lascia che ti avvolga. Immagina di guardarti negli occhi con amore. Ora immagina di parlare con te stesso... Lascia andare tutto e ripeti: Sono disposto a lasciar andare. Lascio andare la tensione. Lascio andare tutte le paure. Lascio andare la rabbia. Lascio andare il senso di colpa. Lascio andare la tristezza e tutte le vecchie limitazioni. Lascio andare e sono in pace. Sono in pace con me stesso e con la vita, sono al sicuro.

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Ora immagina di dire al tuo corpo:

Il mio corpo è un luogo splendido in cui vivere. Sono felice di aver scelto questo particolare corpo perché è perfetto per me in questa vita. Ha le dimensioni, la forma e il colore perfetti. È perfetto per me. Mi stupisco davanti al miracolo del mio corpo. Scelgo pensieri di guarigione che creano e mantengono la salute del mio corpo e mi fanno sentire ancora meglio. Collaboro con il mio corpo per soddisfare i suoi bisogni nutrizionali e lo alimento con cibi deliziosi e sani. Bevo acqua pura e trasparente e le permetto di scorrere nel mio corpo ripulendolo da tutte le impurità. Merito di guarire, e le mie cellule sane crescono più forti ogni giorno. Sono al sicuro. Il mio corpo sa come guarire e ho fiducia che la vita favorisca la mia salute in ogni modo. Quando ne ho bisogno, attraggo le persone giuste che mi aiutino nel percorso di guarigione. Ogni mano che tocca il mio corpo è una mano che guarisce, anche la mia. Ogni giorno e in ogni modo divento sempre più sano. Amo e apprezzo il mio bellissimo corpo! La mia digestione inizia nella bocca. Amo la mia bocca. Mi nutro assumendo nuove idee. Preparo concetti nuovi e cibi sani da digerire e assimilare. Imparo a scegliere cibi deliziosi e utili al mio corpo. Ho un buon gusto per la vita e gli alimenti sani. Scelgo di mangiare lentamente, di assaporare il pasto e masticare bene per digerire al meglio. Ecco quanto amo il mio corpo. Amo e apprezzo la mia bellissima bocca! Amo il mio stomaco. Digerisco gli eventi della vita e il cibo delizioso e sano che mangio con gioia. La vita mi sostiene e scelgo alimenti sani per aiutare il mio stomaco. Assimilo con facilità il cibo a ogni pasto. Scelgo i pensieri e il cibo che esaltino il mio essere. Ho fiducia che la vita mi dia tutto ciò di cui ho bisogno. Vado bene così come sono e merito di prendermi il tempo di digerire il cibo. Faccio mio questo pensiero e lo trasformo nella mia realtà. Amo e apprezzo il mio bellissimo stomaco! Amo il mio fegato. Lascio andare tutto quello che non mi serve più e abbandono con gioia l’irritazione, la critica e la condanna. Il mio fegato sa come purificare e guarire il mio corpo. Tutto nella mia vita segue un ordine divino. Accade 135

tutto per il mio bene supremo e la mia gioia più grande. Trovo amore ovunque nella mia vita. Amo e apprezzo il mio bellissimo fegato! Amo il mio intestino. Sono un canale aperto e il bene scorre in me e attraverso di me, liberamente, in abbondanza e con serenità. Creo nuove abitudini e scelgo alimenti che possa assimilare bene e che mi diano energia, salute, nutrimento e forza. Lascio andare tutti i pensieri e le cose che creano disordine e mi bloccano. È tutto normale, armonioso e perfetto nella mia vita. Vivo solo nel presente. Scelgo pensieri che mi mantengano aperto e recettivo nei confronti del flusso della vita. Il mio processo di assimilazione, assorbimento ed eliminazione è perfetto. Amo e apprezzo il mio bellissimo intestino! Infine, immaginati seduto a tavola. Può trattarsi di qualsiasi pasto. Sono grato per questo pasto meraviglioso. Scelgo il cibo migliore per il mio corpo e lo benedico con il mio amore. Amo scegliere alimenti nutrienti e deliziosi. Pianificare pasti sani è una gioia, posso preparare senza difficoltà qualsiasi cosa abbia un buon sapore. Il mio corpo ama il modo in cui scelgo i cibi perfetti per me. Il momento del pasto è un momento felice e il mio corpo guarisce e si rinforza a ogni boccone. Sono un tutt’uno con la vita, la vita mi ama e mi sostiene. Quindi rivendico una salute perfetta e vibrante in ogni momento. Il mio corpo sa come essere in salute e io collaboro nutrendolo con cibi e bevande sani e praticando l’attività fisica che preferisco. Ascolto con amore i pensieri riguardo alla mia salute. Sono aperto alla saggezza che contengono, so che la vita mi offre tutto ciò che devo sapere per creare abitudini nuove e sane. Ho fiducia che il mio corpo mi farà da guida e so che qualsiasi cosa io abbia bisogno arriverà con tempismo perfetto. Il mondo in cui vivo è sicuro. È ricco di opzioni sane e deliziose fra cui scegliere per creare nuove abitudini a favore della mia salute. Scelgo di amare me stesso con ogni pensiero e alimento che assimilo.

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Questo è un nuovo giorno. Sono un nuovo me. Penso in modo diverso, parlo in modo diverso e agisco in modo diverso. Il mio nuovo mondo è lo specchio del mio nuovo modo di pensare. È una gioia e un piacere piantare nuovi semi per la mia salute totale. Possiedo dentro di me tutti gli elementi per stare in salute. Ora permetto al segreto del mio benessere di scorrere in me e manifestarsi nel mio mondo. Devo solo fare una cosa per volta. Ho fiducia che la vita mi guidi a compiere nuovi passi quando sarò pronto. Posso liberamente apportare cambiamenti seguendo i miei ritmi. Il mio percorso mi porta gradualmente ad avere una salute sempre maggiore, con più energia e gioia. Va tutto bene nel mio mondo. Non sono come i miei genitori, e scelgo di non ricreare le loro malattie. Sono un essere unico; e vivo la vita sano, felice e integro. Questa è la verità del mio essere e l’accetto. Va tutto bene nel mio corpo. Sono aperto e recettivo nei confronti delle energie guaritrici dell’universo. So che ogni cellula del mio corpo è intelligente e sa come guarire. Il mio corpo opera sempre per raggiungere una salute perfetta. Ora lascio andare qualsiasi cosa ostacoli una salute perfetta. M’informo sull’alimentazione e scelgo cibi nutrienti, integri e guaritori. Osservo il mio modo di pensare e mi concentro su pensieri di guarigione. Lascio andare, spazzo via ed elimino tutti i pensieri legati all’odio, alla gelosia, alla rabbia, alla paura, all’autocommiserazione e al senso di colpa. Amo il mio corpo. Invio amore a ogni organo, osso, muscolo e parte che lo compongono. Riempio le mie cellule d’amore. Accetto la guarigione e la buona salute qui e adesso. Questi trattamenti e meditazioni con le affermazioni positive sono utili per imparare ad amare e accettare te stesso ogni giorno di più. Durante la giornata presta attenzione ai tuoi pensieri, alle scelte che compi e alle sensazioni fisiche ed emotive che percepisci. Indicano il tuo benessere generale e quando ne diventi consapevole la cosa migliore da fare è apportare modifiche amorevoli invece di giudicare te stesso. 137

Esseri naturali, cibi naturali A questo punto sai che esistono due processi fondamentali legati ai cibi naturali: la digestione e la metilazione. Quindi vale la pena ripetere che se qualcosa non cresce naturalmente non mangiarlo! Siamo esseri naturali e funzioniamo grazie agli alimenti naturali. Avrai capito il motivo per cui la nostra storia alimentare è costellata di scopi che non hanno nulla a che fare con il nutrimento dei nostri corpi naturali, ma che si concentrano su come nutrire una popolazione in costante crescita. Probabilmente ormai sei anche consapevole che molti di noi si affidano a cibi veloci per cavarsela nel quotidiano. Ti invitiamo a respirare profondamente proprio adesso. Appoggia una mano al centro del petto e l’altra sull’addome. Fai tre respiri profondi. Ricorda che meriti una buona salute; meriti di dedicare del tempo a imparare da capo ciò che gli esseri umani hanno scordato negli ultimi secoli. Non devi fare tutto in un giorno. In questo momento ciò di cui hai bisogno è dire a te stesso che ti ami e che ami il tuo corpo. Devi fare un piccolo passo alla volta, sei al sicuro e va tutto bene nel tuo mondo. Nel prossimo capitolo imparerai ad ascoltare i messaggi del tuo corpo per cogliere appieno la tua intuizione e agire con amore favorendo una salute totale.

Note Tracey Neithercott, Food Cravings: Fighting the lure of sugar, salt, and fat, www.diabetesforecast.com, marzo 2012. 2. Reay Tannahill, Food in History, Three Rivers Press, New York, (NY, USA), 1988. 3. Ibid. 4. Ibid. 5. Claude Fischler, Food Selection and Risk Perception, Parigi (Francia). 6. Ashley Braun, Americans need to stop multitasking while eating alone, argues French sociologist Claude Fischler, www.grist.org, 16 novembre 2010. 1.

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