Capitolo 2 Tesi

December 7, 2022 | Author: Anonymous | Category: N/A
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CAPITOLO LO 2: Niebla Niebla e  e Sei personaggi in cerca d’autore: d’autore: CAPITO questione ontologica e il rapporto autore/personaggio 2.1 Niebla Niebla e  e il concetto di Nivola 

 Augusto, un giovane ricco ed intellettuale, esce di casa per la solita passeggiata senza meta ed incontra Eugenia, una pianista rimasta orfana e si innamora di lei. Fino a questo momento non sapeva che fare della sua vita ma ora, spinto dal desiderio di avere uno scopo, prende la decisione di corteggiare la ragazza con il consenso e la benedizione della zia Ermelinda, con la quale viva Eugenia e si augura, una volta sposati, di veder risolti i problemi finanziari della nipote. Eugenia però, donna forte ed indipendente, rifiuta il corteggiamento dato che è già impegnata in una relazione con Mauricio, di cui è innamorata e con cui intende sposarsi.  Augusto provvede in anticipo al pagamento dell’ipoteca sulla casa di Eugenia, la quale non vede di buon occhio questo gesto ‘cavalleresco un atto di genuina bontà ma un espediente per ‘comprarla’ e per questo si sente offesa. I due si allontanano per un periodo di tempo.  Augusto nota tra sé e sé che prima di incontrare Eugenia era del tutto estraneo all’universo femminile, scopre di sentirsi ora attratto da quasi tutte le donne che incontra. La situazione porterà Augusto al tormento; in particolare quando si ritrova invischiato in un gioco di seduzione con la giovane Rosario, la ragazza che gli fa il bucato ogni settimana. Comincia a dubitare di sé stesso e si chiede se e di chi sia veramente innamorato. Eugenia, nel frattempo, rompe il fidanzamento con Mauricio in quanto non manifesta nessuna intenzione di sposarla né di impegnarsi lavorativamente; cambia idea e decide così di riconquistarlo in preda alla gelosia nei comfronti di Rosario.  Augusto, sospeso tra le due, sperimenta sentimenti del tutto nuovi e lo conducono in uno stato di confusione tale che decide di voler approfondire la 1

 

sua conoscenza sulla psicologia femminile, diventando così oggetto dei suoi stud st udi;i; ch chie iede de co cons nsig iglilio o a Vi Vict ctor, or, su suo o in intitimo mo am amic ico o ch che e gl glii su sugg ggeri erisc sce e di sposarsi ma non importa con chi perché l’unico modo per sperimentare l’anima femminile è proprio nel matrimonio. Si fa co cora ragg ggio io e ch chie iede de in sp spos osa a Eu Euge geni nia a ch che e ac acce cett tta a la pr prop opos osta ta di matrimonio e in breve tempo viene fissata la data delle nozze. Tutto procede normalmente fino al giorno in cui Eugenia riferisce ad Augusto che il suo ex fidanzato Mauricio la sta importunando e non intende smettere a meno che non gli venga fatto trovare un impiego e Augusto gli trova in effetti un impiego ma in un posto molto lontano. La mattina seguente riceve la sgradita visita di quest’ultimo che dichiara di volerlo ringraziare del favore concesso poi rivela che porterà con sé anche Rosario con la quale ora ha una relazione. Augusto è furiosamente geloso. Quando mancano solo tre giorni alle nozze il giovane riceve una lettera da parte di Eugenia nella quale gli comunica di essere andata a vivere con Mauricio e Augusto, devastato e confuso dalla notizia si chiude nella sua stanza; passa a trovarlo Victor per dargli conforto e i due parlano di quanto successo ma anche del significato dell’esistenza e in particolare dei confini tra ciò che è reale e ciò che è finzione. Augusto rivela che prima si sentiva un’ombra, un fantasma mentre ora il gran dolore che prova per la burla di Eugenia e Mauricio gli ha tolto ogni dubbio sulla sue esistenza. Offuscato dalla sofferenza, viene sopraffatto dall’idea di suicidarsi, ma prima di mettere in atto il suo proposito decide di consultare l’autore di un saggio che aveva letto e nel quale si parlava, anche se di sfuggita del suicidio. Si mette in viaggio verso Salamanca per far visita a Unamuno, nonché autore di Niebla di cui Augusto è l’ignaro protagonista.  Arrivato nel suo studio, si svolge una drammatica conversazione e Unamuno ad Augusto di sapere già tutto della sua vita e anche il motivo della sua visita. Gli svela inoltre che non può uccidersi in quanto non è un essere reale ma un 2

 

prodotto della sua fantasia e lui in quanto creatore ha già deciso il suo finale: sarò destinato a morire, non a suicidarsi. Augusto, ora terrorizzato, si rivolge duramente a Unamuno affermando la sua esistenza e insinua che invece sia proprio lo scrittore a essere un’entità immaginaria. La situazione si trasforma così in un duello dialettico per stabilire chi sia reale e chi no.  Augusto si spinge oltre insinuando persino di voler uccidere Unamuno, il quale ribatte seccamente che ormai la sua decisione è stata presa, o meglio, scri sc ritt tta. a. Il pr prot otag agon onis ista ta co comp mpie ie l’l’ul ultitimo mo at atto to di co cora ragg ggio io e as assu sume mend ndo o un atteggiamento di sfida dicendo che non solo gli enti di finzione moriranno ma anche gli stessi enti reali sono destinati a scomparire perché non c’è nessuna differenza: muore il personaggio ma accade lo stesso con l’autore e i lettori. Sconfitto e ormai condannato a morte torna a casa e dopo aver consumato il suo ultimo pasto muore. Il libro termina con l’indecisione di don Miguel riguardo al riutilizzare il personaggio di Augusto ma apparendogli in sogno gli dice che ormai non è più possibile.

Struttura del romanzo, concetto di Nivola  e il titolo Niebla . 3

 

Niebla fu completata nel 1907 ma fu pubblicata solo nel 1914. L’opera ebbe

così successo che fu tradotta in tantissime lingue ed oggi è considerata la miglior opera narrativa di Unamuno. Il romanzo si compone di 33 capitoli ed è preceduto da un Prologo, redatto da Victor Goti, personaggio e intimo amico di Augusto. Svolge la funzione di anticipare ciò che succederà nella storia e pone già il dubbio nel lettore riguardo alla morte di Augusto: sostiene che si sia suicidato e non sia stato Unamuno ad ucciderlo. Subito dopo segue un Post-Prologo ma a scriverlo è proprio lo scrittore basco. Contraddice Victor e lo minaccia di ucciderlo (o lasc la scia iarl rlo o mo mori rire re)) a su suo o pi piac acim imen ento to pr prop opri rio o co come me ha fa fatt tto o co con n Au Augu gust sto. o.  Alla fine del romanzo troviamo un Epilogo composto dal cane Orfeo, caro confidente del protagonista ed è un’orazione funebre. Ci racconta in maniera molto commovente tutto ciò che passa per la mente dell’animale quando scopre che il padrone è morto e ne rivendica l’anima.  All’interno della vicenda appare il neologismo Nivola1  e indica il desiderio di Unamuno di accomodare il genere letterario del romanzo in uno creato ad hoc che rispettasse la propria visione del mondo in opposizione alla regole tradizionali del romanzo realista. In particolare nel capitolo XVIII 2  Unamuno 1

 Nivola non è altro che la sostituzione della vocale “o” che indica oggettività (objetivo), tipico del

Realismo con la vocale “i” che indica la soggettività, l’interiorità del personaggio (interior). 2

 –Pero ¿te has metido escribirnouna novela? –¿Y qué quieres que será hiciese? –¿Y cuál es el argumento si se puede saber? –Mianovela tiene argumento o mejor dicho, el que vaya saliendo. El argumento se hace él solo. –¿Y cómo es eso? –Pues mira, un día de éstos que no sabía bien qué hacer, pero sentía ansia de hacer algo, una comezón muy íntima, un escarabajeo de la fantasía, me dije: “voy a escribir una novela, pero voy a escribirla como se vive, sin saber lo que vendrá.” Me senté, cogí unas cuartillas y empecé lo primero que se me ocurrió sin saber lo que seguiría, sin plan alguno. Mis personajes se irán haciendo según obren y hablen, sobre todo según hablen; su carácter se irá formando poco a poco. Y a las veces su carácter será el de no tenerlo. –Sí, como el mío. –No sé. Ello irá saliendo. Yo me dejo llevar. –¿Y hay psicología?, ¿descripciones? Lo que hay es diálogo; sobre todo, diálogo. La cosa es que los personajes hablen, que hablen mucho, aunque no digan nada. […]–Tal vez, pero el caso es que en esa novela pienso meter todo lo que se me ocurra, sea como fuere. –Pues acabará no siendo novela. –No, será…, será… nivola. –¿Y qué es eso, qué es nivola? […]Pues así con mi novela, no va a ser novela, sino…, ¿cómo dije?, navilo…, nebulo, no, no, nivola, eso es, ¡nivola! Así nadie tendrá derecho a decir que deroga las leyes de su género… Invento el género, e inventar un género no es más que darle un nombre nuevo, y le doy las leyes que me place. ¡Y mucho diálogo! –¿Y cuando un personaje se queda solo? –Entonces… un monólogo. Y para que parezca algo así como un diálogo invento un perro a quien el personaje se dirige. 4

 

offre una sorta di definizione di questo termine e le relative caratteristiche attraverso il personaggio di Victor, il quale si presta come portavoce di Unamuno: 

Rinunc Rin uncia ia all all’ac ’accur curata ata pre prepar parazi azione one del dell’l’arg argome omento nto:: non pre prende nde nessun tipo di schemi o documenti preferendo piuttosto scrivere ciò gli viene in mente. Questo tipo di produzione spontanea che egli chiam chi ama a “sc “scrit rittur tura a ovi ovipara para”” è sog sogget getta ta a var variaz iazion ioni,i, par parado adossi ssi e contraddizioni perché l’atto di creazione artistica risulta cruciale, simile all’atto del parto per l’intensità che necessita. In questo modo anche il linguaggio è vivo ed espressivo, denso di intensità emotiva che si forma man mano che sta scrivendo il romanzo. È ricco di domande retoriche che coinvolgono anche i lettori e dimostrano una vivace lotta interna che cerca di coniugare le parole ai suoi pensieri. Per Umamuno quindi è più importante ciò che si dice piuttosto a come lo si dice e si esprime.



Eliimi El mina na le de desc scri rizi zion onii fot otog ogra rafifich che e de dellla re real altà tà tip ipiich che e de dell Naturalismo enunciate da Èmile Zola. Il tempo e lo spazio non sono delineati mentre le descrizioni dei personaggi avvengono attraverso azioni che poco a poco compongono una trama finale. È concentrato sulla vita interiore del personaggio che riflette come in uno specchio lo stesso autore (si può anche parlare di Augusto come alter ego di Unamuno).



Il dialogo è una parte fondamentale nella narrazione: è l’unico mezzo per avere informazioni sui personaggi. Abbondano dialoghi, monodialoghi3  e dia dialog loghi hi int interi eriori ori4. Si stima che circa il 70% dell’opera sia costituita da solo dialogo.

((Niebla, M. de Unamuno – Austral, edicciòn de G. Gullòn, capitolo XVII, pagg. 156-157) 3  Quando Augusto si ritrova da solo l’autore gli affianca un cane Orfeo, che diventa il suo interlocutore. 4  Si può affermare che Unamuno anticipi James Joyce e la sua ‘Ulysses’ per quanto riguarda il flusso di coscienza. 5

 



C’è un cambio di prospettiva realista del personaggio centrale che non è più  protagonista (quando gli eventi e gli altri personaggi si muov mu ovon ono o at atto torn rno o a lu lui) i) ma no non n è ne nemm mmen eno o un ant antago agonis nista ta (un antie ant ieroe) roe).. È un agonista, un essere che sta lottando con la sua propria esistenza.

L’immagine che ci suggerisce il titolo definisce le descrizioni e i personaggi che troviamo all’interno della narrazione, che risultano essere sfumati, non definiti. La nebbia è confusione, illusione, malessere, tristezza, solitudine ma anche umiliazione che avvolge il personaggio principale. Può anche indicare il dubbi dubbio o della della propri propria a esiste esistenza nza e/o e/o presa presa di cosci coscienz enza a della della medes medesima ima.. In effetti, già dalle prime pagine troviamo Augusto inadatto alla vita, non sa che farsene ed ogni sua decisione risulta cruciale per lui: è incapace di risolvere risol vere dile dilemmi mmi quoti quotidiani diani5  ma anche di prendere decisioni serie 6  e di 5

‘’Al aparecer Augusto a la puerta de su casa extendió el brazo derecho, con la palma abajo y abierta, y dirigiendo los ojos al cielo, quedóse un momento parado en esta actitud estatuaria y augusta. No era que tomaba posesión del mundo exterior, sino era que observaba si llovía. Y al recibir en el dorso de la mano el frescor del lento orvallo frunció el sobrecejo. Y no era tampoco que le molestase la llovizna, sino el tener que abrir el paraguas. ¡Estaba tan elegante, tan esbelto, plegado y dentro de su funda! Un paraguas cerrado es tan elegante como es feo un paraguas abierto. “Es una desgracia esto de tener que servirse uno de las cosas –pensó Augusto–; tener que usarlas. El uso estropea y hasta destruye toda belleza. La función más noble de los objetos es la de ser contemplados. ¡Qué bella es una naranja antes de comida! Esto cambiará en el cielo cuando todo nuestro oficio se reduzca, o más bien se ensanche, a contemplar a Dios y todas las cosas en El. Aquí, en esta pobre vida, no nos cuidamos sino de servirnos de Dios; pretendemos abrirlo, como a un paraguas,Abrió para que nos proteja Díjose así y ysepensando: agachó a recogerse pantalones. el paraguas por de fintoda y se suerte quedó de unmales”. momento suspenso “y ahora, los ¿hacia dónde voy?, ¿tiro a la derecha, o a la izquierda?”(ibidem, capitolo 1 pag. 1) 6 Cuando luego volvió Augusto a su casa tomó en brazos a Orfeo y le dijo: “Vamos a ver, Orfeo mío, ¿en qué se diferencia estar uno enamorado de creer que lo está? ¿Es que estoy yo o no estoy enamorado de Eugenia? ¿Es que cuando la veo no me late el corazón en el pecho y se me enciende la sangre? ¿Es que yo no soy como los demás hombres? ¡Tengo que demostrarles, Orfeo, que soy tanto como ellos!”. (nel capitolo X Augusto non sa se è veramente innamorato di Eugenia o no, ibidem pagg.114-115); El pobre Augusto estaba consternado. No era sólo que se encontrase, como el asno de Buridán, entre Eugenia y Rosario; era que aquello de enamorarse de casi todas las que veía […]“¡Esto es terrible, verdaderamente terrible! ¡Me parece que, sin darme cuenta de ello, me voy enamorando… hasta de Liduvina! […]“Ven acá, Orfeo –prosiguió cogiendo al perro–, ¿qué crees tú que debo yo hacer? ¿Cómo voy a defenderme de esto hasta que al fin me decida y me case? ¡Ah, ya! ¡Una idea, una idea luminosa, Orfeo! Convirtamos a la mujer, que así me persigue, en materia de estudio. ¿Qué te parece de que me dedique a la psicología femenina? Sí, sí, y haré dos monografías, pues ahora se llevan mucho las monografías; una se titulará Eugenia y la otra, Rosario, añadiendo: estudio de mujer. ¿Qué te parece de mi idea, Orfeo?”( nel capitolo XXIII 6

 

cons nseg egue uenz nza a no non n ri ries esce ce ne nem mme men no a ri riso solv lver ere e qu ques estition onii di na natu tura ra co esistenziale7. Il tema del sogno.

In Niebla, ricorre molto spesso la metafora dell'immagine onirica, che assume un ruolo centrale nell'interpretazione dell'opera. In questo caso però, il sogno va al di là del semplice ricorso letterario e si deve intendere come chiave di accesso per rivelare a noi lettori il segreto e il mistero della vita. Questa scel sc elta ta d'i d'imm mmag agin ine e è ad adat atta ta al pe pens nsie iero ro de dellll'a 'aut utor ore e in qu quan anto to il pu punt nto o di partenza è l'eterna opposizione tra ragione e fede, tra mente e cuore. Egli non confidò mai nella ragione, che legata alla logica, si rivela un aspetto limitativo della propria libertà di vivere ed è pertanto, incapace di interpretare la vita stessa. Al contrario, il sogno, libero da ogni schema logico, è legato all'intuito e all'immaginazione ed è concepito come via di accesso alla realtà. Di conseguenza, se la ragione annulla e distrugge la vita, l'immaginazione è generatrice di vita. Seguendo le orme calderoniane, la vita è associata al sogn so gno o e vi vive vere re si sign gnifific ica a so sogn gnar are e e vi vice ceve vers rsa a so sogn gnar are, e, ci cioè oè vi vive vere re si manifesta come volontà di querer ser , voler essere. Da ciò deriva che non si tratti, ovviamente, del sogno fisiologico in sè ma desi de sign gna a la pr pres esa a di co cosc scie ienz nza a de dell pr prop opri rio o so sogn gnar are. e. Sa Sape pend ndo o di st star are e sognando ci si sveglia dal sonno dell'incoscienza.  Al principio dell'opera, Augusto conduce una vita da esteta ed è circondato dalla nebbia dell'incoscienza, si lascia guidare dalla routine e dal caso 8 come se stesse effettivamente dormendo.

augusto non sa se sposarsi o meno né di chi e non è sicuro che le donne abbiano un’anima perciò decide di approfondire i suoi s uoi studi su questo argomento, ibidem pagg. 189-190) 7 8

  ‘’Acaso por dudar de mi propia existencia e imaginarme, viéndome viéndome como otro yo, que soy un sueño, un ente de ficción…’’ ( nel capitolo XXII dubita della sua esistenza, ibidem pag. 125) 7

 

 Sarà l'esperienza amorosa e il successivo dolore9 a svegliarlo e a tracciare il cammino verso una coscienza agonica, che culminerà nel capitolo XXXI.  Augusto si trova nella posizione intermedia di un'esistenza apparente e ''sonna ''so nnambu mbula' la''' (su suen eno o in inco cosc scie ient nte e de do dorm rmir  ir ) e un'altra che ha piena coscienza della stessa (sueno de no dormir ), ), concepito come desiderio di vivere in eterno. Questa presa di coscienza ha svegliato Augusto e in un certo senso ha anche superato la nebbia. 10 La questione ontologica

Nel momento in cui il personaggio ha scoperto la sua realtà ontologica la rivela anche al suo autore; egli interpreta sè stesso come il passaggio dalla nozione di ''essere'' a quella di ''esistere''.  Augusto, quindi, non è una vittima, non è un eroe, semplicemente semplicemente non è. Da qui, l'aspetto tragico e doloroso della sua condizione esistenziale di uomo, al quale non solo gli si impedisce la volontà di essere ma anche la noluntà, cioè la volontà di non-essere.  Augusto esiste solo nella condizione di personaggio fittizio ma compie un passo ulteriore: ci rivela che anche Unamuno non è altro che un sogno di Dio, e che scomparirà quando egli, coscienza universale, smetterà di sognarlo. Possiamo intuire che ci siano più livelli di esistenza suddivisi in un sistema gerarchico: due livelli di finzione e due liveli di realtà (o presunta realtà). Nel livello inferiore includiamo il cane Orfeo, intimo confidente di Augusto poi segue lo spazio in cui si muovono Augusto e gli altri personaggi del romanzo.  Abbiamo il piano reale di Unamuno e dei lettori mentre nel livello superiore è rappresentato Dio che sta sognando.11 9

  Sentire dolore diventa per lui necesario perchè perchè si vive vive solo quando si ama e si soffre. A partire da questo momento il sentimento e l'esistenza sembrano combinarsi nel personaggio che ''è'' perchè ''sente''. Si può dire, per questo motivo, che la sofferenza manifestata da Augusto abbia una doppia consistenza: quella di personaggio fittizio e una in carne ed ossa . 10  Quinziano F, ‘Niebla: Miguel de Unamuno y el sueno de la ‘nivola’ Centro Virtual Cervantes. 11  Per il fatto che Augusto esca dallo spazio fittizio per entrare al livello reale e allo stesso tempo anche Unamuno faccia una cosa simile (ma in direzione contraria), si può affermare che i livelli 2 e 8

 

Possiamo anche distinguere due differenti direzioni: 

in una linea discendente cioè quella che va dall'ultimo livello (Dio) al pr priimo (O (Orf rfeo eo)) po poss ssia iamo mo no nota tare re una gr grad ado o di re real alttà ch che e diminuisce mentre aumenta il grado onirico e lo schema è il seguen seg uente: te: Dio sogna Unamuno e sua volta Unamuno sogna Augusto, e visto da questa prospettiva Augusto è rappresentato

nel sogno di un sogno! 

Nella linea discendente i rappresentanti di ogni livello operano come un dio: Augusto per Orfeo 12,Unamuno per Augusto13  e il proprio Dio per Unamuno e per i lettori.

L'insieme è costituito umoristicamente e segnala la grave questione della condizione ontologico-metafisica dell'essere umano e che coinvolge anche 14

l'azione del lettore . In questo senso, tutti siamo coinvolti nella tragedia dell'uomo moderno e partecipiamo ai dubbi e alle incertezze dei personaggi. La gran gran Nivola unamuniana ci interroga e ci invita ad immaginare possibili, ma mai definitive risposte. Come ultima riflessione sulla questione ontologica, occorre aggiungere che la gradazione verticale ricorda ''El gran teatro del mundo'' di Calderòn de la Barca. In entrambi, troviamo il confronto della creatura con il suo creatore; però in Nieb Ni ebla la la creatura non vuole accettare le decisioni prese dal suo creatore,

3 si siano mescolati e rappresenta una rottura formale delle regole classiche del romanzo. 12  ‘’Porque su amo era para él como un dios’’ (pp. 297, ibidem) 13  ‘’Yo soy el Dios de estos pobres diablos nivolescos’’(pp, 252, ibidem) 14  Unamuno è convinto che l'autonomia del personaggio sia influenzato indirettamente anche dai lettori per ragioni ovvie: anche se un lettore può immedesimarsi con la storia che sta leggendo non potrà mai essere un personaggio, soprattutto se la storia si riferisce a un contesto storico e sociale anteriore o diverso da proprio. Tuttavia, potrà sempre cercare di avvicinarsi a quello che sta leggendo immaginando e attribuendo ai peronaggi nuove esistenze e caratteristiche vicine a quella personale. Quindi la tradizionale dicotomia autore-personaggio diventa un triangolo includendo anche la partecipazione del lettore, che è l'unico che che sembri rimanere nel piano della realtà. Attraverso l'atto di lettura e rilettura ricrea e rivive artisticamente l'esistenza tanto del creatoreautore come della creatura-personaggio attraverso la forza eterna della parola. 9

 

anzi le contesta e si ribella contro di lui, fino a mettere in dubbio la sua esistenza. La scala ontologica calderoniana che era fissa, ora vacilla. Nel capitolo XXXIII i ruoli si incrociano. Augusto appare in sogno a Unamuno e gli dice che non sarà più possibile riutilizzarlo come personaggio perchè non si può sognare due volte la stessa cosa 15  .Aggiunge che gli enti di finzione nascono come sogni dell'autore e possiedono già una propria logica interna; vivono e agiscono autonomamente imponendosi al proprio creatore

e riducendosi a un mero pretesto perchè la loro storia venga al mondo. Questa è una prova ulteriore che sancisce definitivamente l'autonomia del personaggio16.

La relazione Autore-Personaggio.

Il genere letterario creato da Unamuno rappresenta l'abolizione della barriera tra realtà e finzione e capovolge, confondendo, i vari livelli di rappresentazione. Ciò accade con la relazi relazione one autore-personagg autore-personaggio: io: Niebla non è altro che uno sdoppiamento di una sola e stessa persona, un romanzo autobiografico per 

15

 ––¿Ysesisueña te vuelvo a soñar?  ––No dos veces el mismo sueño. Ese Ese que usted vuelva a soñar y crea soy yo será otro. Y ahora, ahora que está usted dormido y soñando y que reconoce usted estarlo y que yo soy un sueño y reconozco serlo, ahora vuelvo a decirle a usted lo que tanto le excitó cuando la otra vez se lo dije: mire usted, mi querido don Miguel, no vaya a ser que sea usted el ente de ficción, el que no existe en realidad, ni vivo ni muerto... no vaya a ser que no pase usted de un pretexto para que mi historia, y otras historias como la mía, corran por el mundo. Y luego, cuando usted se muera del todo, llevemos su alma nosotros. No, no, no se altere usted, que aunque dormido y soñando aún vivo. ¡Y ahora, adiós!’’(p, 252, ibidem) 16  -Quinziano F, ‘Niebla: Miguel de Unamuno y el sueno de la ‘nivola’ Centro Virtual Cervantes.  -Endres, H. P. ‘Ficcion y realidad en  Niebla de Unamuno con resonancias cervantinas (y calderonianas’’, Centro Virtual Cervantes. 10

 

così dire. È come se Unamuno avesse preso un bisturi per dividere le diverse facciate della sua personalità e le abbia proiettate nei suoi personaggi. Ci sono molte figure che sono vicine alla funzione di autore che vengono in aiuto ad Augusto. Il primo, in ordine di apparizione è Victor Goti. Ha la funzione di portavoce dello stesso Unamuno e stabilisce le regole del genere della nivola. (È una figura fittizia che intende scrivere una finzione di secondo grado , una sorta di ''romanzo nel romanzo'' svolgendo così una meta-novela.) Lo incontriamo già nel Prologo, in una posizione extratestuale, e ci dà delle piste interpretative vicine alla realtà del romanzo. Allo stesso tempo diventa una guida per Augusto: gli suggerisce le azioni nei momenti di bisogno dimostrando di avere autorità e controllo del piano narrativo e dei personaggi. Ricord Rico rdia iamo mo ad es esem empi pio o Augu August sto o ri rivo volg lger ersi si a Vi Vict ctor or qu quan ando do ha du dubb bbii sull'innamoramento (cap. X), sull'esistenza (cap XVII), sulla riflessione del matrimonio (cap. XIII,XIV,XXII XIII,XIV,XXII,XXV) ,XXV) ed infine sull'opzione sull'opzione del suicidio suicidio come forma suprema di autodivorazione.17 Un'aiutante di Goti è Paparrigopulos18, il filosofo parodico nel quale Unamuno ha personificato alcune sue idee con deformazione grottesca. È colui che gli suggerisce di fare delle donne oggetto e materia di studio (cap. XXIII). La presenza di questi due alter ego dell'autore complementano la mancanza di personalità del protagonista.

17

 ––Y ¿qué voy a hacer?  ––Habrás oído que en este mundo mundo no hay sino devorar o ser devorado... devorado...  ––Sí, burlarse de otros o ser burlado.  ––No; cabe otro término tercero y es devorarse uno a sí mismo, burlarse burlarse de sí mismo uno. ¡Devórate! El que devora goza, pero no se harta de recordar el acabamiento de sus goces y se hace pesimista; el que es devorado sufre, y no se harta de esperar la liberación de sus penas y se hace optimista. Devórate a ti mismo, y como el placer de devorarte se confundirá y neutralizará con el dolor de ser devorado, llegarás a la perfecta ecuanimidad de espíritu, a la ataraxia; no serás sino un mero espectáculo para ti mismo. 18  Protagonista del romanzo del 1902, Amor y Pedagogìa 11

 

La terza trasfigurazione di Unamuno è Unamuno stesso, cioè crea un ''io'' fittizio della propria persona. Se a Victor Unamuno affida la funzione di autore per quello che riguarda la pianificazione della narrazione, quando Augusto prende la decisione di suicidarsi diventa necessaria la presenza di un'entità che abbia maggior potere che possa mettere in gioco il prestigio dello stesso autore e che quindi eserciti la funzione di autorìa19.  Allo stesso tempo la funzione di autore va affievolendosi fino a perdersi quan qu ando do accogl accoglie ie la su sua a su sua a ne nell su suo o st stud udio io e gl glii co conc nced ede e di ribel ribella lars rsii e minacciarlo di morte.20  La conclusione è la seguente: Unamuno, in questo caso, è un personaggio che interviene in quanto attributo di paternità ma non di autorità: è il padre della creatura ma non ne è il responsabile e si spoglia della funzione di autorità. Si scontrano due mondi completamente diversi: da una parte, c'è la realtà di  Augusto, vittima dell'autorità dell'autore; è incapace di decidere in maniera autonoma rispetto alla sua esistenza e destino. Assistiamo alla privazione di sostanza del personaggio quando Unamuno gli rivela che è soltanto un prodotto della sua fantasia. Dall'altra parte, la realtà dell'autore, che simile a un dio, esercita il suo potere per imporre dono di vita o condanna a morte alle creature. Quando permette a Augusto di ribellarsi avviene la privazione della sostanza del proprio Unamuno. Unamuno crea altre figure che svolgono la funzione di antagonisti e si muovono attorno ad Augusto. Ad un uomo senza carattere, gli affianca una 19

 Occorre fare una distinzione tra autorità (autoridad) e paternità (autorìa). Quest'ultima, è quella che si identifica della figura dello scrittore, il padre del testo e responsabile, nel bene o nel male di quello che ha scritto e attribuisce a una catena di altri testi 'fratelli' che hanno in comune alcuni temi e una progressione letteraria. Il personaggio di Unamuno in  Niebla introduce nel testo giustamente la dimensione di autorìa, del padre creatore che non può tollerare che la sua creatura si ribelli e decide di prendere parte nell'azione perche gli eventi sono precipitati in una maniera tale che non è più sufficiente l'intervento di una o più delle sue trasfigurazioni testuali. 20  La perdita di autorità è una forma di parodia del romanzo realista tradizionale. 12

 

donna indipendente e forte come Eugenia. È la moderna Eva, nata dalla costola di Adamo. Gli alti e i bassi della loro relazione si possono spiegare dal fatto che i due cara rattteri (u (un no fort rte e e l'altro debole) si scontra ran no continuamente. Solo quando Augusto acquisterà più maturità sarà capace di prendere le distanze da Eugenia. Nella storia, oltre a Eugenia, appaiono altre due donne fondamentali, Rosario e Liduvina. Unamuno fa un'a 'alltra opera razzione chirurgica e seziona metaforicamente i tre figure associandole all'organo vitale che manca ad  Augusto: la testa, il cuore, e lo stomaco. stomaco.21  Augusto, svuotato dal desiderio di poter vivere morirà per sintesi dei tre organi.22 
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