Blog Rocco Bruno
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Introduzione: “Che cos’é MATRIX” Matrix é una parabola in chiave moderna per indicarci il cammino. E’ la parabola del vero iniziato. Matrix è la mappa, è il percorso, è il cammino, è la Via che qualsiasi essere umano cosciente decide di compiere per liberare se stesso dalla schiavitù. Cosciente di cosa? Cosciente di essere una macchina, cosciente di essere una “macchina umana”, Cosciente di essere una “macchina umana” che ha la possibilità di smettere di essere “macchina” per diventare un uomo vero. Come il pinocchio di Collodi, il “burattino”, la “macchina” vuole diventare un “bambino vero”, un “uomo vero”, la macchina vuole realizzare se stessa, vuole diventare un “Essere Realizzato”. Chi è un “Essere Realizzato”? E’ una “macchina umana” che è diventata uomo e che ha infine incarnato il suo Essere. Di questo è molto altro parla Matrix e questo libro. Matrix è la parabola del cammino che da sempre ogni iniziato ha dovuto percorrere. E’ la storia del MESSIA, del Messia interno, del Messia che è vivo dentro ognuno di noi. Il Messia è colui che porta la parola buona, è colui che porta la liberazione finale del popolo dalla schiavitù, dalla schiavitù interiore. Svegliare il proprio Messia interno significa annunciare la nascita di una Luce, significa far nascere una Luce nel proprio Cuore, significa far nascere la Luce del Cristo nella stalla del nostro cuore, nella durezza del nostro cuore. E’ stato detto – “amatevi l’un l’altro come io vi ho amato”. Il Cristo è una Forza, è la Forza che da la Luce, che è la Luce, è la Seconda Forza. La Luce ha bisogno di una lampada magica e di una sostanza particolare per prodursi, ha bisogno della lava degli inferni atomici e del fuoco degli Dei per accendersi, ha bisogno dell’olio delle Vergini e di Aladino. Matrix è il viaggio nei mondi interiori, nei nostri mondi interni, è il viaggio nella profondità della nostra psiche. Matrix è il viaggio negli abissi psicologici come lo é l’odissea di Ulisse, il dramma di Perseo, la Divina Commedia di Dante Alighieri. E’ la storia di Horus e di un amore, quello di Iside ed Osiride, di Eros e Psiche, di Shiva e Shakti, di Gesù e Maria Maddalena. Logicamente, nulla di tutto ciò che leggerai in questo libro in nessun modo dovrai assumerlo in modo dogmatico, tutto è simbolico di una verità che in altra maniera non potrebbe essere raccontata, che in altro modo non sarebbe possibile spiegare, perché non si può spiegare ciò che “è”, perché ciò che “è” e non può essere spiegato. Allora se avrai la pazienza di aspettare dietro tutti questi simboli capirai, conoscerai e sarai. Qui non c’è moralità alcuna eppure così potrà sembrare, cerca oltre la morale perchè qui non esiste una questione morale, la morale che vedrai è solo in te, qui ci sono solo chiavi, chiavi per cercare di aprire la mente. In questo libro non c’è, non esiste, una questione morale, perché la VIA é pratica non é dogmatica, la via é conoscenza. La Conoscenza nascosta nella filosofia, nella scienza, nell’arte e nella mistica. Tutto é stato occultato e codificato in chiavi ermetiche per non essere profanato, ma tutto é simbolico di qualcosa di reale che esiste effettivamente in noi. Anche se parlerò, a volte, per metafore, sappi che é tutto verificabile, perché tutto é in noi. Il tempo e gli uomini hanno dato i nomi alle cose, ma stolto é colui che, invece di guardare la luna, guarda il dito che la indica. “non credere a nulla se non in ciò che avrai sperimentato. Sperimentalo, con mente aperta. Datti una possibilità. Non pensare di poterlo fare, convincitene. La convinzione è pura volontà che crea”. L’anima é immortale… …la personalità umana e l’ego, no! Tutto ciò che ha un inizio ha una fine, solo se la personalità, che é tutto ciò che tu riconosci e pensi di essere in questo momento, si immerge nel mare che ti Anima tu potrai salvare te stesso. Sarai immortale perché avrai bevuto, perché ti sarai immerso nel sacro GRAAL dell’assoluto che é l’eterno impersonale divino in te. Se la personalità si dissolverà in esso tu sarai salvo. Non avrai nessun altra possibilità che questa. Per te c’é solo questa vita. Il tuo Essere é immortale tu no, oggi tu non sei il tuo Essere, sei la sua Coscienza secondaria, sei ciò che lui ha fatto discendere per rendere conosciuto se stesso, per conoscere se stesso e sapere di Essere. La ragione d’essere dell’ESSERE è essere.
Siamo maggiordomi che stanno ordinando la casa. Custodi del tempio in attesa che il padrone ritorni. Ci è stato detto che abbiamo un anima, ma è falso, l’anima deve essere conquistata, deve essere costruita, bisogna cucirle gli abiti, costruirle i corpi e per farlo serve avere molto di una certa sostanza. Serve l’ambrosia degli Dei che si uniscono nella Fucina dei Ciclopi e questo non avviene per evoluzione. Ci è stato detto che per semplice evoluzione progrediremo ed al fine conquisteremo l’eterno… …niente di più falso, niente di più lontano dalla verità. Non vi salverete se non vi sveglierete, non vi salverete, perchè l’evoluzione è un processo e come tutti i processi è soggetto a leggi, ci sono leggi fisiche che lo governo. Che cos’è la grande legge del Karma? Causa ed effetto, questo è. L’evoluzione come tale contempla, per la legge di polarità e per la legge di causa effetto, solo il suo “effetto” contrario: l’involuzione. Se crederete all’evoluzione prima o poi involverete; è la ruota delle reincarnazioni che lo fa. L’auto realizzazione è un Atto di Volontà e non può essere soggetto a nessuna regola ed a nessuna legge, perchè la volontà si batte contro la legge. Ricordi cosa dice Morpheus a Neo a proposito del programma di allenamento, a proposito della palestra? – “E’ simile alla realtà programmata di Matrix. Le regole di base sono le stesse, come la gravità...” - ma soprattutto gli dice – “...ricorda che queste regole sono come quelle di un sistema di elaborazione dati. Alcune possono essere eluse... altre, infrante”. Infrangere equivale a Rivoluzionare. Solo se lavorerai in modo cosciente alla tua personale rivoluzione interna, a quella grande rivoluzione della Coscienza, che è vivo intenzionale sforzo proteso al divenire reali, al divenire un'altra cosa, un'altra cose, molto diversa dall’’umanoide che oggi sei, diversa dalla macchina umana che oggi riconosci di essere, solo se farai questo, solo se sarai proteso in questo unico costante sforzo al raggiungimento di questo, beh! Allora un giorno, forse un giorno avrai un Reale Essere Interno e cristallizzerai le tue possibilità di Salvezza, avrai così svegliato le tue potenzialità di salvarti… “Cosa stai cercando di dirmi, che posso schivare le pallottole? – “No, quando sarai pronto non ne avrai nessun bisogno”. “Pronto per cosa? E poi cosa è tutta questa storia della salvezza, del salvato, ma di cosa stai parlando?” – Non è forse così che ci parla la nostra mente? Non è forse così che ci arrabbiamo quando qualcuno ci mette alla strette? Quando la vita ci sbatte in faccia la realtà dei fatti, non è forse così che reagiamo? “Che cosa significa tutto questo? Io non c’entro niente con tutto questo, io non sono nessuno, Lasciatemi stare.” Già, la realtà – di quale realtà sto parlando? Quale realtà? – “Che sei uno schiavo. Che come gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre e non ha odore. Una prigione per la tua mente.” Adesso rispondi ad una domanda: Che cosa può essere più importante per un uomo che si trova in prigione ed è stato condannato a morte? Perché è questo ciò che siamo tutti noi: condannati a morte, solo che non sappiamo quando la sentenza verrà eseguita, ma che verrà eseguita ci dicono che sia cosa certa. La fregatura è che il braccio della morte non ha sbarre, non ha odore e noi condoliamo in giro convinti che quel giorno non arriverà. Che cosa può essere più importante a questo? Solo una cosa: sapere come salvarsi, come fuggire. Niente altro sarebbe più importante per quell’uomo. Sei uno schiavo e stai cercando una via per uscirne, stai cercando la salvezza, e per ironia della sorte non sei lontano dalla verità. “Chi crederà in me sarà salvato” - no, ovviamente che non è questo libro la verità, e men che meno io sono un salvatore, ma se tutto questo non ti sembra poi così tanto assurdo, forse qualcosa di vero lo hai già conosciuto. La verità che stai odorando proviene da te, esclusivamente da te e lo dimostra il fatto che stai qui a leggere questo libro invece di essere allo stadio o davanti alla TV a guardarti una partita di Calcio o a fare qualsiasi altra cosa insignificante. E non starò qui certo a scusarmi se avrò offeso qualcuno dicendo che il Calcio è insignificante perché dal mio punto di vista lo è, perché il mio è il punto di vista di un condannato a morte che crede e ha fede di potersi salvare, come dice NEO quando decide di tornare in Matrix per cercare Morpheus: “…Morpheus credeva in qualcosa, ed era pronto a dare la vita per la sua convinzione, solo ora me ne rendo conto. Ecco perché devo tentare… Tank: …perché? …perché anch’io ho una convinzione… Trinity: e quale? …io penso di poterlo salvare…” Io Credo fermamente che l’unico tempo che vale veramente la pena di essere speso sia il tempo di una vita dedicata alla ricerca ostinata della verità, della libertà e del trionfo.
Il nostro motto è: THELEMA. Per il resto potrai liberamente pensare di me che sono un pazzo o un esaltato e forse lo sono anche, ed allo stesso modo potrai scegliere liberamente chiudere questo libro e gettarlo via per sempre perché è di questo che per tutto il tempo tratterò. Parlerò della ricerca della vita, della ricerca della salvezza, della ricerca del Sacro Graal, parlerò, di un patibolo e parlerò della nostra schiavitù, parlerò di quanto desidero essere libero e di quanto credo fermamente che questo si possa fare… …ma torniamo al libro. “Chi crederà in me sarà salvato” – significa: ‘chi crederà in me che sono il Cristo, cioè colui che ha incarnato il Cristo, cioè colui che è stato Unto, colui in cui è disceso lo Spirito Santo sotto forma di bianca colomba dal luogo della Luce, colui che è erede della luce, … che crederà nell’esistenza di tutto questo che è il Cristo, l’archetipo del Cristo, il Maestro, il Mago assoluto e lavora praticamente alla sua nascita, alla sua auto realizzazione, sarà salvo’. Il Cristo è una Forza Cosciente che vibra e può pulsare anche in te, il Cristo non è un uomo è una Forza e Joshua Ben Pandora, che noi chiamiamo V.M. Gesu, è l’uomo che più di tutti ha incarnato la Forza del Cristo, ecco perché quando parla Gesù parla il Cristo, è la Forza del Cristo che si esprime per mezzo di lui. Ecco perché quando il maestro Gesù insegnava e diceva che in verità quei miracoli li avremmo compiuti anche noi, lo diceva perché per bocca sua parlava il Cristo e diceva che chi incarna il Cristo incarna una forza e quella Forza è l’Essere è il Padre Celeste che ognuno di noi ha, un Padre figlio del Creatore Comune, Nostro Eterno Creatore, figlio del Grandissimo Trogoautoegocrate Cosmico Generale… e quell’Essere, quella Forza è ciò che compie i miracoli, quella Forza può compiere le guarigioni spontanee che ancora oggi stupiscono la medicina e la scienza non se ne da una spiegazione, se non quella di far sparire le tracce e far passere tutto per questioni di superstizione o inspiegabili coincidenze. In realtà tutto è spiegabile quando si vuole capire e soprattutto quando si vuole aiutare le persone veramente a conoscersi. I casi di guarigione spontanea esistono e hanno tutti alcuni elementi importanti in comune. Per prima cosa ognuno di loro accettava e credeva che esisteva una qualche forma di intelligenza divina che faceva funzionare il loro corpo, qualcuno la chiamava intelligenza Spirituale, altri mente più grande o più profonda, altri ancora Spirito, Dio, Allah, Budda, Tonantun, Shiva, ma tutti accettavano che ci fosse un intelligenza molto più grande di loro. Proprio ora, mentre leggi esiste un intelligenza che sta facendo battere il tuo cuore, che sta facendo funzionare tutte le tue parti vitali e che si sta preoccupando di digerire il pasto o che realizza in totale autonomia tutto quant’altro attribuiamo alle funzioni vitali. C’è un intelligenza che lo fa. Da un albero di banane non nascono pere, nascono banane. Se noi abbiamo intelligenza per quale impensabile motivo le nostre funzioni biologiche non debbano avere un intelligenza, elementare forse, ma sempre un intelligenza. E se questa piccola intelligenza facesse capo ad un intelligenza chiamata Vita o Dio, una qualche intelligenza ancora più grande e che si trova ovunque? Pare quasi ovvio. In ogni cellula del nostro corpo accadono migliaia di reazioni al secondo e sono tutte perfettamente ordinate, casuale? Il fatto che tutto questo abbia una volontà che è indipendente dalla nostra, non significa che non esista. Si tratta di una volontà di mantenerci in vita, una costante volontà interna che ci vuole mantenere in vita, una volontà che gestisce ed ordina tutti i nostri processi fisiologici con l’unico e costante intendo di mantenerci in vita. La sua volontà trascende la nostra volontà, la sua mente trascende la nostra mente. Beh, se a questo punto trovassi una maniera di comunicare con essa non sarei forse in grado di fare miracoli? Se solo riuscissi ad utilizzare questa intelligenza forse essa farebbe la guarigione per me. Non è forse un buon modo di pensare? Certo che lo è ed infatti la seconda cosa che varrebbe la pensa considerare delle persone che si si sono guarite spontaneamente è il fatto che erano convinte che il loro modo di pensare poteva influenzare questa forza, questa intelligenza, non solo, hanno capito anche che la loro malattia era causata dal loro modo di pensare e se avessero cambiato il loro atteggiamento verso la vita e verso le cose e lo avessero fatto per un periodo abbastanza prolungato sarebbero riusciti a guarire. Sapevano che la causa stessa del loro male risiedeva in loro stessi, nel loro modo di pensare. Convinzione, questo è il potere. Potere della convinzione o pesante ancora che tutto dipenda dal fatto che queste persone sono delle credulone e che se dareste retta a queste idee finireste per essere anche voi influenzati e perdereste la vostra anima? L’uomo impare per influenze, a noi non è permesso di essere
liberi dalle leggi della creazione, noi siamo qui perché non siamo liberi, siamo soggetti a leggi cosmiche ed influenze di ogni genere, psichiche e persino planetarie. Tutto il nostro modo di pensare è il frutto di influenze e dal mio punto di vista persino di cattive influenze, cresciamo con esempi non conformi ai nostri scopi Esserci, tutta la nostra personalità si costruisce su un errata educazione, manchiamo di elementi adeguati e di quella educazione fondamentale che ci permetterebbe spontaneamente di svegliarci, renderci conto delle cose e incamminarci verso la realizzazione del nostro ESSERE. Tutto intorno a noi è così, per cui la cosa più intelligente da fare è porsi sotto l’influenza più adeguata al nostro scopo. La luna influenza le maree? Si, certo che lo fa, eppure noi ridiamo e pensiamo all’influenza della luna sull’uomo siamo storie e che l’unica influenza che ha è di tramutarci in licantropi, cosa che giustamente andiamo ad escludere a priori, tralasciando il fatto che in questo modo non ci preoccupiamo più dell’intera questione. La luna ci influenza? Si, e come se non lo fa… lo fa a livello psicologico ecco come lo fa. Mai sentito dire che nelle notti di luna piena si riempiono i pronto soccorso? Che storia assurda. Il nostro corpo è fatto per l’ottanta per cento di acqua, la luna muove le maree e noi crediamo ancora ai licantropi? Ma proseguiamo tornando su cosa significa che bisogna far nascere il Cristo Intimo in noi o su cosa significa che bisogna costruire l’abito da Sposa dell’Anima o anche propriamente detti corpi interni solari. Un corpo interno è un veicolo energetico dove un uomo deposita la sua Anima rendendola così eterna come il Padre che l’ha concepita e generata. Sono solari perché sono fatti con la Luce del Cristo e con la Forza energetica chiamata Spirito Santo il cui sdoppiamento è la grande Divina Madre Cosmica. Creare i corpi e far nascere il Cristo è il solo modo che uno ha per sopravvivere a se stesso, e farlo è maledettamente pratico, è una via pratica, non c’è dogma in questo c’è fede cosciente. Il dogma, serve a poco, come a poco serve atteggiarsi da santi e men che meno serve la falsa religiosità e la fede cieca. La Fede Cosciente è il frutto dell’Osservazione, della comprensione e dell’esperienza diretta della vita vera, della realtà e del mondo Reale. In quanto frutto dell’esperienza diretta del reale non servono neanche l’ottimismo o il pessimismo, ma serve essere realisti, questo si serve. Tempo una frase su una lavagna diceva: “quando il vento tira forte in senso contrario il pessimista si lamenta, l’ottimista spera che cambi direzione, il realista gira le vele”. Ecco, esatto, è di questo che abbiamo bisogno qui: di realismo, di Coscienza e di onestà con se stessi. L’uomo, come tale, in quanto animale intellettuale, è solo un passaggio, uno stadio transitorio del processo di rivoluzione dello Spirito in lui. L’uomo è un elemento di mezzo tra gli animali e gli Esseri realizzati, gli Esseri auto realizzati. Il processo evolutivo segue il corso naturale delle cose, ma l’uomo può scegliere di destarsi attraverso uno sforzo individuale. Prendendo Coscienza di sé egli guadagna individualità nella creazione: rivoluziona la Coscienza di sé, e questo ha un effetto anche biologico e fisiologico. A livello atomico–molecolare il suo corpo viene trasformato per sempre in veicolo immortale per effetto della “discesa” dello Spirito Santo, che è anche esso una Forza, la terza delle tre, in lui. La “discesa” è un processo alchemico di vera trasformazione, è ciò che anticamente si chiamava il corpo Blu, il corpo Blu di Shiva. Perché Shiva è raffigurato con un corpo di colore Blu? … E’ stato detto che chi creava il corpo blu di Shiva era immortale. Solo la Rivoluzione non ha un contrario ed il suo effetto è la libertà, autorealizzarsi significa Rivoluzione della Coscienza, significa “atto di volontà”. Significa che l’animale intellettuale, che vive per soddisfare unicamente i capricci passeggeri dei suoi eserciti di ego, si sveglia ed inizia un lavoro di rivoluzione della sua Coscienza che lo porterà a liberarsi dai pesi che lo rendono schiavo. “Se un uomo potesse comprendere tutto l’orrore della vita delle persone comuni, che girano intorno a una serie di interessi e scopi insignificanti, se potesse capire quello che essi perdono, capirebbe allora che ci può essere una sola cosa veramente importante per lui: sottrarsi alla legge generale, essere libero. Che cosa può essere importante per un uomo che trova in prigione ed è stato condannato a morte? Solo una cosa: sapere come salvarsi, come fuggire. Niente altro sarebbe importante per lui.[1]”
La personalità, come il corpo fisico, muore e si deteriora, ma chi è che osserva il trascorrere di questa vita? Chi è che è intelligenza e viva personificazione di un individualità in noi? Chi è colui che da dentro di noi ci osserva fare le cose? Osservatore ed osservato, che cosa sono? Che cos’è l’Osservatore? E’ possibile che questo, l’osservatore che noi realmente siamo, sia ciò che le religioni chiamano Spirito, Anima, Essenza, Coscienza? Ed il semplice rendersene conto? Cosa significa Coscienza di se? E’ possibile che Coscienza di se significa avere Coscienza di Essere, accorgersi di esistere, di Essere? E’ possibile? Si, è possibile. E’ possibile, allora, che quando gli antichi dicevano - “che bisogna svegliare la Coscienza, quell’embrione di anima, il seme di senape in te, l’Essenza di “Dio in te” – questo significasse risvegliare le facoltà di ciò che osserva in noi? E’ possibile? Si, è possibile. E’ possibile che “cogito, ergo sum”[2] è in realtà falso? E’ possibile? Si, lo è. Non è l’attività del pensare che fa di me “essere”, non esisto perché penso, esisto comunque aldilà dei miei pensieri, se cesso di pensare non muoi, io esisto indipendentemente dal fatto che penso. Anzi proprio perché penso in realtà non esisto, non esisto, se penso smetto di esistere, smetto di accorgermi di cosa mi accade intorno, e solo se vengo urtato o colpito in modo imprevisto prendo nuovamente Coscienza dell’istante, per poi tornare, a pericolo scampato, nuovamente nel mio costante sonno. Trascorro tutta la mia giornata, tutto il mio tempo nella mia testa, intorpidito dall’attività formatoria della mia mente. Ho solo chicchere nella testa che mi allontanano inesorabilmente dal momento presente, mi dimentico di esistere, ovvero, tutto l’opposto di “penso, quindi esisto”. Quante volte, quante volte ormai lo abbiamo sentito dire, è il tormentone del nostro secolo, come un brano di dance intramontabile: Qui ed Ora. Qui ed ora, ma se lo penso il “qui e ora” non sono qui e ora. La gente sogna, sogna tutta la vita, sogna di essere sveglia, sogna una vita migliore, sogna le isole Bahamas, sogna una villa, sogna il lavoro dei sogni, l’auto dei sogni, la donna e l’uomo dei sogni, i figli dei sogni, etc... …in una parola, sogna e non sa che sta sognando, ignora tutto su di se. L’istante richiede silenzio, imparare a tacere ci insegna la strada per imparare ad ascoltare la vita che ci scorre tutta intorno, quella stessa vita che non sentiamo più perché siamo affollati da milioni di pensieri, preoccupazioni e falsi problemi. Essere è uno stato interno, non è un pensiero, il pensiero è una facoltà del nostro stato di essere umani, ma non è l’Essere, perché ciò che E’ non può essere spiegato, E’, e quando mi accorgo di esistere, quando mi ricordo di esistere allora sono, esisto, allora “io sono”. E chi sono quando “io sono”? Mente, anima, spirito e materia non sono realtà separate, la mente influenza la materia, anzi, è lo Spirito che determina, la mente crea ed il corpo fisico trattiene e fa l’esperienza. Abbiamo imparato tutto del nostro corpo fisico, talvolta sappiamo anche del corpo eterico, sappiamo dell’aura, sappiamo dei chakra, sappiamo del corpo astrale, dei viaggi astrale, etc… ma in realtà non sappiamo niente, ignoriamo tutto su ciò di cui siamo realmente fatti, ignoriamo ciò che ci anima, non conosciamo nulla su ciò che ci anima. Non sappiamo nulla sul da dove veniamo, sul che ci stiamo a fare a questo mondo. Dogmi, solo dogmi, idee, colorite, ma sempre idee. Pratica, serve pratica, serve realtà. Sappiamo già che cosa possiamo fare come esseri umani, quello che non sappiamo è che cosa possiamo fare come Spirito, quello che non sappiamo è che cosa possiamo fare quando diventiamo il nostro Intimo, quando diventiamo l’Osservatore, quando, costantemente, diamo attenzione verso l’interno, quando ci sforziamo di osservarci fare le cose, quando ci sforziamo di esistere, quando ci sforziamo di restare svegli… …e questo ha il diritto di essere indagato, di essere intrapreso. E’ solo la forte convinzione che esiste qualcosa in noi che è molto, molto di più di ciò che crediamo di essere che ci permetterà di cambiare, non devi pensare di esserlo devi convincertene. Questa è il cammino dell’iniziato, dare potere all’Osservatore, partire dall’Osservatore per scoprire cosa si cela dietro l’osservare. Questa era la salvezza di cui parlava il grande maestro Gesù. Il Cristo è un Osservatore manifesto che ha connessione e dominio sugli elementi, sulla mente, sulle emozioni e soprattutto ha sviluppato il potere creativo che gli viene dal Creatore.
Ecco perché nessuno salva nessuno ed ognuno salva se stesso, perché ognuno deve compiere l’opera per se stesso, il risveglio è individuale… …il Cristo può nascere mille volte a Betlemme, ma se non nasce nel tuo cuore non sarai salvo e morirai. Cristo non è il nome di Gesù… …Cristo è un archetipo, è l’Archetipo per eccellenza dell’uomo auto realizzato. Cristo è la massima maestria nel logos solare, nel sistema solare di Ors, nel sistema di Arcione, negli universi solari. Il Cristo è l’intermediazione astrale tra la personalità umana e l’Immanenza Suprema del nostro Essere. Parlerò dei sette peccati capitali, dirò che essi in realtà hanno una radice demoniaca, che essi sono il vero demonio in noi, che essi sono i nostri inferni, o meglio che gli inferni sono atomici e che essi stessi sono in noi, che essi sono la causa del nostro sonno e della nostra schiavitù, parlerò della necessità di liberarsi dei difetti, di liberarsi dall’Ego, parlerò di tentazioni e desiderio, parlerò dei vizi ed ancora di peccati capitali, ed ancora di vizi, di difetti, di egoismo… e non sarà un discorso morale. Niente mai di quello che è scritto qui avrà a che vedere con la morale e con la falsa rettitudine. La nostra è una questione pratica, molto pratica perché essi, i 7 peccati, sono ciò che in realtà imprigionano la nostra Essenza. E’ come se fosse stato detto: “uomo attento che ciò che ti imprigiona, ciò che ti impedisce di essere libero sono 7 demoni, sono 7 peccati, sono 7 radici causa degli atteggiamenti che giorno dopo giorno, ora dopo ora, istante dopo istante impersoni, fino al convincerti di essere loro stessi e smettere di esistere.” Perché è così importante ricordarsi di esistere? Perché in realtà siamo addormentati, noi dimentichiamo la cosa più importante e cioè noi stessi, dimentichiamo continuamente che esistiamo. Ci dimentichiamo di noi stessi sempre ed ovunque e diventiamo così schiavi degli eventi, diventiamo così schiavi dell’accidente e della casualità, e quantunque ci venga detto o ci è stato detto che il caso non esiste, in realtà per noi non è così, anzi per noi tutto è un caso, perché tutto accade senza che noi possiamo intervenire… Perché? Perché ad uno che non è padrone della sua vita, tutto nella sua vita gli accade, egli è soggetto ad una legge detta dell’”accidente”, egli subisce la vita senza comprenderla, senza comprendere che la cosa più importante nella sua vita non è le cose che ha, che possiede, e non è nemmeno le cose che gli stanno accadendo, egli non comprende che in realtà non sono i sui problemi la cosa più importante nella sua vita, egli non comprende che la cosa più importante per lui è di: ricordarsi di esistere. Egli ignora questo semplice dettaglio e di conseguenza subisce la vita, egli incolpa gli altri della sua misera vita senza rendersi conto che non è così, senza rendersi conto che in lui stesso c’è la risposta a tutto: alla sua salvezza come alla sua miseria. In realtà, egli non sarà mai in grado di poter portare un cambiamento vero, egli è schiavo delle sue passioni, delle sue tentazioni, delle sue sofferenze incoscienti, dei suoi difetti, della sua visione ristretta, sulla vita e sull’uomo, egli ignora completamente che in lui agiscono migliaia di ‘io’ tutti convinti ognuno della propria legittimità ad esistere. Fintanto che avremo ego saremo addormentati, fintanto che saremo addormentati non saremo in realtà mai liberi, solo sforzandoci di restare svegli di istante in istante sarà possibile per noi vedere cosa ci impedisce di restare svegli, cosa ci impedisce di essere liberi. L’Ego è un vero e proprio “Impedimento” psicologico ed emotivo alla nostra auto realizzazione, alla nostra libertà interiore. Non è possibile restare svegli per lunghi periodi, possiamo in realtà solo per pochi istanti al giorno, per il resto del tempo possiamo solo praticare lo sforzo di restarci svegli, sforzandoci di momento in momento possiamo acquisire una capacità di osservazione sempre più acuta, ma dobbiamo comprenderne l’utilità, altrimenti lo sforzo è inutile. Qual’è l’utilità? L’utilità è vedere cosa ci tiene schiavi, l’utilità è vedere cosa abbiamo creato per incatenarci. L’egoismo è la manifestazione dell’ego ed è la risultante del fatto che abbiamo diversi “Impedimenti” psicologici. Sono gli “scudi” che ci siamo creati per proteggerci e difenderci nel corso della vita, e forse delle vite, ma sono anche diventati il “Velo” davanti ai nostri occhi, sono diventati la lente distorta con cui guardiamo la realtà. Sono “il mondo che ci è stato messo davanti” per impedirci di conoscere la verità. Sono gli errori commessi ed il loro ripetersi, sono le impressioni non comprese, certi stati emotivi mal “digeriti” che crediamo di subire nel vivere quotidiano ad oscurarci la comprensione. Pensiamo che la colpa sia degli altri, ma in realtà il tutto è dovuto al fatto che non eravamo abbastanza svegli da trasformare tutte quelle impressioni. Il punto vero è che praticando il ricordarsi di esistere si impara ad
essere svegli, si impara ad essere quell’osservatore che è in grado di vedere, e quando vedo so, conosco, e quando so posso trasformare. Come è possibile, alla luce di questo processo, che la colpa della nostra instabilità sia degli altri? Non sono gli altri con le loro patetiche richieste a renderci schiavi, non sono gli altri realmente ad infastidirci, siamo noi stessi. Dobbiamo capire che il problema è in noi, gli altri ci mostrano solo i nostri difetti, e purtroppo per loro lo fanno pure inconsapevolmente. E’ stato detto – “perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Questo non significa che essi sono nel giusto e tu no, questo significa solo che tu vuoi liberarti, e loro forse no, questo significa che tu hai espresso a te stesso l’intento di volerti liberare o almeno ci stai provando e quindi sei responsabile anche per loro che dormono. Sei tu quello che ha la presunzione di essere sveglio. – Parole tue?! Bisogna capire che quando uno decide di svegliarsi, quando uno decide di auto determinarsi si prende la responsabilità di camminare sui cadaveri. Quali cadaveri? Quelli delle persone che dormono, perché quando uno dorme è morto, è già morto. Questi sono i morti di cui parlava Gesù quando diceva “lasciate che i morti seppelliscano i morti”. L’orgoglio ferito, la paura, il senso di colpa generano continuamente nella nostra vita collera, odio, aggressività, maldicenza, vendetta, frustrazione, dubbi e perplessità. Tutte queste emozioni le abbiamo cristallizzate nella nostra psiche ed adesso sono come un coperchio sulla nostra Essenza. La gente è ammalata di emotività e non è più capace di emozionarsi. Appena l’emozione comincia a diventare reale, intensa, la gente fugge perchè il Cuore non regge, ed ovviamente non mi sto riferendo all’organo fisico, ma a quello emozionale. Il Sacro Cuore del Cristo Intimo è soffocato dalle migliaia di complicazioni che ci siamo procurati per paura di vivere. Non é una questione di giusto o sbagliato, di cattivo o buono. E’ una questione di opportunismo, di opportunità, di una reale opportunità pratica di libertà, di risveglio e di auto realizzazione. I 7 peccati sono una questione strettamente energetica, gli ‘io’, gli ego sono aggregati, sono forme energetiche non allineate, sono veri e propri pesi, cristalli di materia infra dimensionale. Li avverti dentro te stesso, nel tuo corpo, usano il tuo corpo. Sono tutte quelle cose, tutte quelle forme pensiero, traumi, dolori interiori ed antichi rancori che ci tolgono energia e peggio ancora che sprecano la sostanza di cui abbiamo più bisogno per liberarci. La nostra continua lettura distorta della vita è quindi dovuta al velo che abbiamo sugli occhi, l’assurda cocciutaggine, la convinzione di essere noi soli, di essere noi solo nel giusto, nell’unico giusto possibile, di essere il centro dell’universo, di sapere già tutto e poi ancora “pronti, via” con l’orgoglio, la pigrizia, la lussuria, l’invidia, l’ingordigia, la gola, la rabbia, in poche parole la stupidità dell’uomo tutta, dell’uomo inteso come massa inconsapevole ed addormentata nella stupida ed ossessiva ripetizione dei suoi gesti… beh! Tutto questo, tutto questo e molto altro sono a generare le nostre inseparabili emozioni negative che ci fanno sentire “scarichi” e che ci portano via potere ed energia, non gli altri. Liberarsene è urgente ed indispensabile per svegliarsi e crescere veramente, e questo si capisce da se quando si è capito cosa significa tutto quelo di cui sto parlando. Quando capisco che tutto dipende dal liberarmi di questi elementi indesiderati, beh! Liberarsene diventa la mia urgenza massima ed è solo una questione pratica, molto pratica, capite? La morale qui non c’entra, più, non può entrarci. Prendi una decisione: “smetti di correggere gli altri, ci penserà la vita a farlo, pensa a te stesso, pensa solo alla tua personale liberazione.” Liberarsi così diventa una questione solo personale, perché liberarsi è una questione di dolore interiore e di inquietudine. Dobbiamo poterci muovere nel nostro spazio psicologico alla ricerca delle ferite, pronti a rivivere quel dolore pur di far luce in noi stessi. La Coscienza l’unica vera luce di cui disponiamo per auto osservarci, per vedere. La Coscienza è quando smettiamo di mentire a noi stessi, la Coscienza è quando diamo ascolto alle nostre aspirazioni più vere, la Coscienza è quando siamo onesti con noi stessi, la Coscienza è quando cominciamo ad amare noi stessi, a volerci bene nonostante gli sbagli commessi, la Coscienza è quando smettiamo di procurarci dolore e comprendiamo le “ragioni nascoste” che stanno dietro alle nostre azioni. Dobbiamo dunque usare la Coscienza per portare alla luce quel lato oscuro in noi stessi che non
conosciamo o che non accettiamo. La conoscenza di noi stessi inizia col fare in modo di diventare più coscienti di noi stessi. Vi sono molte cose che non conosciamo e che non accettiamo di noi che ci complicano la vita. L’aspetto peggiore è il fatto che noi proiettiamo sugli altri questo lato sconosciuto ed inconscio. La natura dei nostri difetti, l’ego, dal profondo dell’inconscio ci dominano e ci controllano e comprensione questo produce dolore, ma se abbiamo il coraggio di sopportarne il peso possiamo liberarcene. Ci vuole attrito per cambiare e quel dolore interno è il riflesso di questo attrito. Quindi per cambiare abbiamo bisogno di osservare e abbiamo bisogno di capire, in una parola abbiamo bisogno di Coscienza Attiva. In verità abbiamo bisogno anche di energia, energia per stare svegli ed energia per eliminare, per dissolvere e per bruciare i difetti, in una parola abbiamo bisogno del fuoco del Creato. Sì, il fuoco del Creato. Ci vuole un grande potere, un energia potentissima, per mandare in frantumi gli aggregati dei Cristalli degli “Scudi” e delle nostre “limitazioni” che compongono il nostro enorme ego. Ci vuole una energia Titanica per frantumare le cristallizzazioni e l’ossidazione dell’origine dei nostri difetti. Ci vuole un Fuoco siderale, ci vuole il Fuoco elettrico che fecondò il Caos per poter sciogliere tutti i nostri ‘io’... Che cos’è Matrix, dunque? Matrix è la nostra matrice distruttiva, i nostri ego. Matrix è la nostra prigione per la mente ed i 7 peccati sono le sue sbarre. Come ci imprigionano? Attraverso la tentazione, attraverso il desiderio, attraverso l’affascinazione e la menzogna. Matrix è il nostro spazio psicologico, è il luogo che esploriamo per conoscere noi stessi e rinascere ad una nuova vita. Matrix è un film che parla di Rivoluzione. Se ci liberiamo di un aspetto dell’ego, se ci liberiamo di un “io” ne fuoriesce una facoltà - sotto ogni difetto, paura o limitazione c’é una facoltà inespressa. E’ solo distruggendo l’EGO, il Satana interiore che si può parlare di reale Santità, di Cristo, di immortalità e di Sacrificio per il prossimo. Sapete, Satana non esiste che dentro di noi. Man mano che dissolviamo i nostri aggregati psichici le nostre virtù si manifestano e il sacrificio per il prossimo nasce per naturale predisposizione. E’ l’anima che ama il prossimo suo ed è nel cuore e nei buoni sentimenti che nasce l’amore per l’umanità. L’amore è la facoltà, è la virtù dell’Intimo, del nostro Intimo, del Dio Padre che sta in Segreto… l’Intimo in ultima analisi sei tu stesso... …fino a quando non lo manifesti, non lo auto realizzi, fino a quando non ti auto realizzi morendo alla falsa personalità non potrai mai pensare di amare realmente qualcuno. Dio sei tu nella tua parte Reale. “Ama Dio sopra ad ogni cosa e il prossimo tuo come te stesso” – significa che solo amando profondamente se stessi si può amare gli altri. “Vigilate e Pregate per non cadere in tentazione” – solo vigilando, ovvero restando svegli e quindi svegliando la Coscienza, solo ricordandosi di esistere che si può morire e rinascere a se stessi, ma “non potete vigilare senza pregare, e non potete pregare senza vigilare”. Comprendi il mistero della vita della morte, conosci te stesso ed impara che la morte di cui ti sto parlando non è la morte dei morti, bensì la morte dei vivi, che sanno che l’uomo può vivere ed essere immortale. Tu sei l’anfora, cotta al Fuoco del Creato, che porta in essa il Vino Eterno del Padre Nostro. Quel Padre sei tu, il “DIO in TE”, che dimora in segreto. Ricorda che non si tratta di una metafora filosofica ma essa è realtà, è più reale della terra su cui cammini, ed è la strada che tutti i grandi maestri hanno percorso ed insegnato. Dobbiamo imparare a pensare a noi stessi. Sei tu la cosa più importante per te. Forse verremo tacciati di egoismo, ma é l’atto d’amore più grande che un essere umano può fare al suo prossimo: lavorare al miglioramento di se, lavorare alle proprie paure ai propri vizi, alle proprie questioni “Irrisolte”, agli aggregati psichici, ai suoi difetti affinché non nuocciano più. A che scopo? L’Immortalità!? Forse, ma intanto l’Essenza é prigioniera… …MATRIX HAS YOU! Ricordati, NEO sei tu. Tu sei l’Eletto, tu sei THE ONE. Qui ed ora, in questa vita tu hai la possibilità di compiere l’opera: realizzare il CRISTO in te. Christos l’intermediazione astrale tra la personalità umana e l’Immanenza Suprema. NEO é un archetipo, NEO é l’anagramma di ONE. NEO é il Cristo nel suo stato potenziale, nel suo stato iniziale. ‘Tu hai tanta energia’ - dice l’Oracolo – ‘ma ti comporti come se stessi aspettando qualcosa’. NEO
é potenzialmente the ONE. Il dormiente deve essere risvegliato… KNOCK, KNOCK! WAKE UP NEO! [1] P.D. Ouspensky, frammenti di un insegnamento sconosciuto, cit., p. 364. [2] “Cogito, ergo sum” – Penso, ergo sono; penso, dunque esisto … (Cartesio 1596-1650)
Gli Elementali Gli elementali della Natura sono creature angeliche che animano tutto il creato. L'Elementale è un intelligenza, la più piccola unità di intelligenza impressa nella vita, un'intelligenza elementale, primaria, basilare, fondamentale, sensibile, un principio intelligente di base, ... il principio, l'inizio, della vita di un Essenza. Se gli "Elementali" (con la 'l') sono una intelligenza di gruppo, l'"Elementale" (con la 'l') è la più piccola unità di quel gruppo. Ogni pianta è il corpo fisico di un elementale vegetale intelligente, ogni creatura animale è il veicolo materiale di un elementale di quello regno. Non c'è albero senza Anima. Ogni vegetale è il corpo fisico di una creatura Elementale della Natura. Le piante hanno Anima, e le Anime delle piante contengono i se tutti i poteri della Dea Madre del Mondo. Le Anime delle piante sono gli Elementali della Natura. Si chiamano Elementali anche ognuno degli atomi che formano una roccia millenaria, ogni atomo è il corpo fisico di una creatura elementale minerale. Ogni atomo è un trio di materia, energia e consapevolezza. L'aspetto concientivo di qualunque atomo è un elementale. Gli elementali sono la struttura base, ad esempio, di un Tattwa. I Tattwa sono gli elementi della vita, essi sono: l'acqua, la terra, l'aria, il fuoco e l'etere. Gli "Elementali" dell'acqua si chiamano Ondine e Nereidi, quello della terra Gnomi e Pigmei, quelli dell'aria sono i Silfidi e Silfide, quelli del fuoco sono le Salamandre del fuoco, e gli "Elementali" dell'etere sono le Punte di Etere. I Devas sono gli Dei dei Paradisi elementali della natura. Quando un Maestro arriva alla Quinta Iniziazione di Misteri Maggiori, appaiono davanti a lui sette strade. Un adi queste è l'evoluzione Dévica. L'etere, il fuoco, l'aria, l'acqua, la terra, sono densamente popolati dagli elementali. Alla testa di ogni regno elementale c'è un gran Dio elementale che governa e dirige le sue legioni. I cinque Dei che presiedono agli elementali sono: Indra, Sig. dell'etere. Agni, Sig. del fuoco. Pavana o Vayú , Sig. dell'aria. Varuna, Sig. dell'acqua. Kitichi, Sig. della terra. Ogni essere umano ha una saggezza di tutti del ciclo di evoluzione attraverso le varie forme di vita, da minerale, a vegetale ad anoimale ed infine uomo. Questa saggezza risiede nell'essenza e si chiama Elementale Intercessore. L'Elementale Intercessore è ciò che in noi conosce tutto sugli elementali, esso è una sorta di intermediario tra la nostra condizione umana e tutta la natura corcostante, è ciò che permette a tutti noi di cominicare nel linguaggio degli Elementali. C'è una pratica il cui obiettivo è quello di continuare a pulire il nostro corpo fisico e i corpi interni da ogni larva, succubo, incubo, etc., per prepararlo lentamente affinchè si stabilizzi una vibrazione più aromoniosa. Quando ci laviamo e prima di entrare nella doccia, possiamo fare il nostro discorso particolare e dopo chiediamo al nostro Padre interno che si degni invocare il nostro Intercessore Elementale, affinchè ci aiuti a ordinare e comandare gli Elementali dell'acqua, posso chedere, - "che mi purifichino, che puliscano tutto il mio corpo fisico ed i miei corpi interni, che mi aiutino a svegliare la coscienza, e che mi puliscano il mio centro sessuale, affinchè possa trasmutare meglio le mie acque", etc... ognuno con i suoi tempi impara a trovare la formula migliore per se stesso. Si tratta di un atto magico e questo richiede coscienza prima che troppe parole; in gnosi, poi, si insegna, certo, tutta una formula, che ti ho riportato di seguito, ma cerca di non diventare matta nel cercare di farla, quello che conta è ciò che senti, meno quello che uno dice. In gnosi si insegna a fare questo dicendo: "Intercessore Elementale ti chiedo di invocare il Dio dell'acqua: Varuna, Varuna, Varuna, poderoso Essere ti chiedo di concedermi il potere e la grazia di comandare le Ondine e Nereide dell'acqua affinché facciano una pulizia poderosa, profonda, del mio corpo fisico e dei miei corpi interni da ogni larva, succubo, incubo, etc. ( Pronunciare poi il Mantram Va, tre volte." Quando comincia l'invocazione entriamo già all'acqua, immaginiamo che le Ondinas e Nereidas puliscano i nostri
corpi. ) Quando ci incominciamo ad insaponare invochiamo Kitichi, Dio dell'Elemento terra e gli Gnomi e Pigmei della terra col mantram LA. Quando c'asciughiamo invochiamo Agni, Dio dell'Elemento fuoco e le Salamandre ed usiamo il mantram RA. Quando ci vestiamo invochiamo Pavana, Dio dell'aria ed i Silfi e Sílfide dell'aria, usiamo YA il mantram. Infine chiediamo al nostro Intercessore Elementale che porga i nostri ringraziamenti agli Dei per averci concesso la grazia di aiutarci, porgiamo i ringraziamenti al nostro Intercessore Elementale ed al nostro Padre Interno. " Questo è quanto. Allo stesso modo si fa una pratica in gruppo dove si invocano uno dopo l'altro i Deva di ogni elemento, mantralizzando gli stessi mantram che hai visto prima, chiedendogli di armonizzare quelle parti del nostro corpo corrispondenti. L'uomo è un cosmo, un Microcosmo, il suo corpo fisico e psichico è fatto di elementi, questo significa che o gnuno degli elementi governa una distinta parte del corpo umano. L'etere governa la testa, dalla chierica fino al cipiglio. Sudashiva è il Dio dell'etere, le punte (punctas) è il materiale di cui si compone l'etere, possiamo invocare le punte d'etere (punctas) chiedendo permesso a Sudashiva affinché ci permetta di ordinarle e comandarle. Le Punte si chiamano col mantram Ha che si pronuncia allungando la vocale. Con questi elementali possiamo pulire il nostro centro cerebrale, dargli vita e forza al nostro cervello, migliorare la memoria, intelletto, mente. Durante la mantralizzazione dobbiamo avere gli occhi chiusi e tentare di essere concentrati, con la mente diretta, solo a questi elementale, immaginandoli che entrano e ci riempiono di vita... L'aria governa dal cipiglio al cuore. Ishwara è il Dio dell'aria, possiamo invocarlo per lavorare coi silfi e sílfide, pronunciando YA il mantram, allungando sempre la vocale. Nel momento che mantraliziamo immaginiamo che qeusti elementali entrino e migliorino i nostri sensi, purifichino il nostro organismo, abbelliscano il nostro viso, sveglino nel nostro cuore la fiamma della spiritualità, irradino misticismo, amore... Il fuoco governa dal cuore fino alla regione coccigea. Rudra è il Dio del fuoco, le salamandre del fuoco ci permettono di migliorare i nostri sensi, esse penetrano nel nostro organismo col mantram RA, allungando il suono. Le salamandre del fuoco ci puliscono i nostri condotti sessuali, Idá e Pingalá, rendono la nostra energia splendente, toglilgono qualunque ostruzione della colonna vertebrale, depurano i nostri organi sessuali (gonadi) etc.. C'aiutano ad espletare adeguatamente le nostre funzioni fisiologiche. L'acqua governa dalla regione coccigea fino alle ginocchia. Narayana è il Dio dell'acqua. Il suo elemento sono le ondine e nereide, si usa il mantram Va. Dobbiamo chiedergli nel momento che ci laviamo affinché penetrino nei nostri pori e capelli, dando loro purezza e pulizia nel nostro organismo, forza nelle nostre gambe, bellezza, pace, amore. La terra governa dalle ginocchia fino alle piante dei nostri piedi. Brahama è il Dio elementale della terra, col mantram LA possiamo invocare gli gnomi della terra e chiedergli forza per quella parte del corpo, essi ci caricano di energie incredibili. In conclusione, gli elementali della natura ci danno salute, forza, bellezza e purificazione. È utile far durare la mantralizzazione con ogni elemento almeno per cinque minuti. Di solito si raccomanda di fare questa pratica dove ci sia la natura più vergine possibile, dove sia possibile respirare un'atmosfera di tranquillità, per esempio al fiume, in un bosco, al mare, in montagna, etc. , in un campo, andrà bene lo stesso. Se siamo in città, anche un albero sarà adeguato, le piante della nostra stanza, etc.. lo stesso, l'importante è sempre la coscienza ed il desiderio di metterci in contatto con questo aspetto della nostra natura. Dice il maestro Samael: "Sudashiva è il Dio dell'Etere, reggente del nostro corpo umano, ma per lavorare con l'Etere si invoca anche Indra che è il Dio che governa questo elemento". Riassumendo: Pavana (Aria), Varuna (acqua), Kitichi (Terra), Indra (Etere), Agni (Fuoco) essi sono proprio gli dei dei 5 elementi...
INTRODUZIONE: “L’ORRORE DELLA SITUAZIONE” Alla base della nostra maturità od immaturità, dipenderà dai punti di vista, come “umani” ci sono i processi educativi, cioè il modo con cui impariamo a conoscere la vita e sviluppare le nostre autentiche potenzialità; per farlo dobbiamo poter conoscere la struttura interna dell’uomo, lo schema della macchina uomo, cosa che in realtà non conosciamo, crediamo di sapere, ma non sappiamo, questo perché la nostra educazione è basata su di un tipo di scienza positivista che esclude categoricamente l’approccio esoterico, cioè, interiore, emotivo, corporeo, sensazionale dell’uomo. Il nostro approccio allo studio dell’uomo è falsato in partenza, è sbagliato nei suoi paradigmi di base, l’”istruzione” nelle nostre scuole è basata esclusivamente sullo sviluppo di certe funzioni “intellettuali”, l’istruzione è basata solo sull’apprendimento di concetti, di informazioni teoriche e non sulla vera conoscenza diretta ed emotiva, anzi l’emotività viene alimentata e sedata per mezzo di timori, dogmi e superstizioni; limitando di fatto la libera iniziativa. In generale, quindi, l’individuo cresce, nelle nostre società, come meglio può, tralasciando e trascurando lo sviluppo della maggior parte delle potenzialità che possiede. Realmente non siamo in grado di diventare uomini responsabili, il nostro sviluppo non è stato completo ed armonioso, proprio a causa dell’educazione ricevuta che è fatta da “ignoranti” saccenti. E’ incredibile, ma la realtà dei fatti è questa – “una società di adulti, che non sono mai realmente diventati adulti e che insegnano a futuri adulti a diventare adulti…”. Un disastro in termini. L’uomo moderno non è realmente un uomo “compiuto”; egli è cresciuto lontano dai principi, dai valori, o dall’idea stessa di “presenza” o di “coscienza” di Sé, non si è sviluppato secondo un metodo preciso e non conosce lontanamente il senso della parola “auto-realizzazione”, non conosce i significati “veri” delle parole “coscienza”, “amore”, “speranza” e “Fede” - e men che meno cosa significhi “Essere”. Per quanto ci si voglia ostinare a negare questa evidenza gli effetti di questo “disarmonico” sviluppo sono visibili nelle modalità con cui questa stessa umanità si è insediata sul pianeta Terra; le “anormali” condizioni d’esistenza ordinaria stabilite qui sono il riflesso di questa stranissima proprietà del nostro psichismo[1] . Nessun rispetto, evidentemente “doveroso”, verso quella stessa Natura che ci ha dato la vita e che così inconsapevolmente viviamo. L’uomo moderno è il frutto ereditario di una società cresciuta senza essersi mai realmente posta in alcun modo la responsabilità di una “oggettiva coscienza morale”, una società cresciuta all’ombra dell’incoscienza e senza la preoccupazione, di doversene creare una (di coscienza), di dover cioè conquistare un grado di consapevolezza tale da renderci tutti meritevoli di chiamarci “esseri” umani. Ovviamente e di conseguenza quello stesso uomo non ha mai neanche prodotto quell’educazione adatta a svolgere questo compito, anzi ha distrutto sistematicamente ogni elemento, ogni traccia, ogni frammento di quell’antico insegnamento, sorto in e proveniente da epoche lontane, frutto dello sforzo di altri “esseri” umani degni di chiamarsi tali e caratterizzato proprio dal desiderio profondo di auto-realizzazione interiore e basato sull’antico metodo teocratico, … gettando, in questo modo, a “mare” o alle “ortiche”, la sua stessa “esistenza”, in cambio di una presunta libertà di fare “ciò che si vuole” senza alcun “sforzo”, proprio come fanno Pinocchio e Lucignolo, nell’omonima opera, i quali rinunciano a studiare (su se stessi) per andare a vivere nel paese dei Balocchi, dove tutto è “divertimento” e “distrazione” e dove finiscono per tramutarsi in 2 bei “ciuchini”. Ovviamente non era dello “studiare” nell’accezione comune che si parlava nel racconto, ma della scuola che ha lo scopo di insegnare il raggiungimento di una reale Ragione Oggettiva, attraverso una chiara presa di coscienza della Realtà ed un coerente lavoro su se stessi. Una scuola che insegnava a distruggere la predisposizione oramai quasi ereditaria all’orgoglio, alla vanità, all’amor proprio, alla collera, alla lussuria, alla gola, all’avarizia, all’invidia, alla maldicenza, alla pigrizia, etc… predisposizioni cristallizzatesi come conseguenza della mitologica “cacciata dal paradiso”, ed equivalenti alle cause prime della sofferenza, del sonno e della schiavitù dell’uomo su questo pianeta. Non sarà certo studiando i massimi sistemi che l’uomo si libererà della miseria in cui versa l’umanità, ma solo riconoscendo in se stesso l’origine di quella stessa miseria, lavorando su se stesso ed operando il “giusto” cambiamento. La scuola oggi è la prosecuzione naturale di quella fatta dagli eredi di quelli stessi che si sono ribellati alla “conoscenza” e lo studio di se e sono andati a stare nel paese dei “balocchi”, anzi, hanno trasformato il
pianeta nel “paese dei balocchi”, un mondo “fasullo”, falso ed irreale … il problema, la cosa grave, è che non ce ne rendiamo più conto, ci siamo affascinati con le parole – ci riempiamo la bocca di cose come “l’educazione”, “la scienza dell’educazione”, “il patto democratico”, “il patto formativo”, “il welfare”, “il target”, “la produttività”, “i costruttori di pace”, “le missioni umanitarie”, “la flessibilità”, “pari opportunità”, la parità dei diritti”, “la legge”, “la giustizia”, etc.; … La “scuola”, oggi, come la chiamiamo, non è una vera scuola, è una preparazione alla schiavitù del “sonno” della coscienza, è il luogo dove riceviamo la programmazione più massiccia, dove impariamo ad essere schiavi, sì, “schiavi”, “schiavi moderni”, senza le catene e senza i ceppi ai piedi; è in questo tipo di “scuola” che le nostre idee sbagliate si stabilizzano definitivamente in noi, dove le ragioni per giustificare il loro “potere” diventano le nostre “convinzioni” e “credenze”. Nel libro di Pinocchio viene clamorosamente spiegato, da Collodi (è l’autore), come l’essere umano, che non è più “Essere”, ma solo umano, solo umanoide, ha smesso di studiare alle scuole di antica “saggezza” ed è entrato alla scuola ordinaria che educa alla “schiavitù” interiore e per questo egli è divenuto un somaro. La “vera cuccagna” di cui parla il libro è quella che nessuno deve preoccuparsi più di nulla se non di divertirsi; … ma questo non è forse quello che ci raccontano in continuazione “qui”? - quelli che non possono raggiungere questa “cuccagna” si prodigano in ogni modo per ottenerla; lavorano e sgobbano, accettano qualsiasi compromesso, costrizione od altro pur di avere un giorno il loro sospirato “posto al sole”, e quando, proprio, questo non dovesse bastare, quando cioè tutte queste false illusioni, questi illusori traguardi, letteralmente inutili all’uomo, ma divenuti oramai vitali per lui, non dovessero proprio verificarsi, ci pensano i potenti, i grandi “detentori di potere” di questo pianeta, con le armi, a sedare gli animi e i moti ribelli, …”e così vissero tutti felici e contenti ben addormentati nei secoli dei secoli…” ~•~ “I frutti delle civiltà antiche ed i fiori di quella contemporanea” - hanno spazzato via dalla superficie del nostro pianeta persino il ricordo dei risultati ottenuti dai vari “sacri individui” che si sono succeduti nei secoli. “Individui Sacri” quali Gesù, Buddha, Maometto, Mosé od anche lo stesso Ashyata Sheyimash di cui parla il signor G., nel suo libro “racconti di Belzebù a suo nipote”. Sempre, l’uomo ha adattato questi insegnamenti (il cui scopo era quello di rammentargli i suoi doveri verso se stesso e verso gli altri) per i suoi scopo di “potere”; sempre egli li ha alterati, adulterati e resi inservibili. Cos’è che non vogliono che scopriamo di noi stessi? Quale è il problema vero alla base di questa costante e sistematica manipolazione ed eliminazione di ogni potenziale presupposto di crescita “consapevole” per gli umani? Perché l’umanoide, erroneamente chiamato uomo, ha sviluppato “sistemi” di vita in totale opposizione a quei semplici “precetti” insegnati da questi individui e che se realmente messi in pratica avrebbero finito per liberarci tutti da quegli effetti nefasti, di cui ho già detto, - dell’”Orgoglio”, della “vanità”, dell’”amor proprio”, della “lussuria”, della “collera”, della “maldicenza”, dell’”invidia”, etc… che sono la nostra vera dannazione e “schiavitù”? Perché? Siamo preda di ogni specie di depravazione conscia o inconscia senza che neanche ce ne rendiamo più conto. Con la scusa di eliminare per sempre l’idea bigotta del “pudore” siamo passati all’estremo opposto; siamo pieni di noi stessi, proviamo soddisfazione nell’indurre gli altri in errore, usiamo ogni sorta di artifizi per nascondere quelli che gli altri, secondo una consolidata idea “comune”, ritengono i nostri difetti fisici o di chissà quale altro genere; come mai abbiamo in generale la tendenza a cercare di non essere quello che si è? A nasconderci per così dire, come mai? La moda, le tendenze, il taglio dei capelli, il trucco, la manicure, i vestiti, l’arredamento, le auto, etc… tutte cose praticamente inutili allo sviluppo ed alla sopravivenza dell’uomo; non dico che non ci devono essere, dico che non ci devono essere solo “loro”. Le cose che possediamo alla fine ci possiedono. Proviamo soddisfazione nel godere tranquilli e beati ciò che non si è meritato; che dire del bisogno irresistibile di distruggere l’esistenza di altre creature e non mi riferisco solo agli altri esseri senzienti, ma a qualsiasi forma di vita che sia in movimento su questo piano, o che dire dell’imperiosa esigenza di liberarsi dall’obbligo di adempiere a qualsiasi genere di “sforzo”. ~•~ «Per “tacitare” questi “rimorsi di coscienza” allo stato nascente, essi hanno anche inventato diversi mezzi speciali assai efficaci, che laggiù portano i nomi di “alcolismo”, “cocainismo”, “morfinismo”, “nicotinismo”,
“onanismo”, monachismo”, “atenianismo” ed altri ancora, il cui nome finisce sempre in “ismo”. » - dal libro: “racconti di Belzebù a suo nipote”, cap. “L’ordine di esistenza creato per gli uomini”. G.I. Gurfjieff. L’orrore della situazione è sotto gli occhi di tutti, sfruttamento delle risorse, sfruttamento dell’uomo sull’uomo, la fame, la carestia, le guerre, l’inquinamento; perché uccidiamo “povere” bestie per i nostri cappotti, abiti, o per soddisfare chissà quale altro desiderio dipendente dalla “vanità”… perché? Perché abbiamo bisogno di tutto questo? Non è vero che ne abbiamo bisogno, non abbiamo bisogno di andare al ristorante giapponese a mangiare il Sushi, … abbiamo, sì, bisogno di mangiare, ma non di mangiare il sushi, è la “vanità” che ci porta a mangiare sushi; in Giappone mangiano sushi e quello è la loro dieta, se solo sapessimo che per farlo torturano migliaia di delfini, balene o chissà quale altro cetaceo o pesce, forse la pianteremmo. Sapete su chi testiamo farmaci, deodoranti, creme, cosmetici, vaccini, etc…? Sempre su di loro, i nostri fratelli minori: gli animali. Esiste una parte dell’umanità che sembra non rendersi assolutamente conto di ciò che accade alla maggior parte di “loro”, che non capisce che le scelte che fa nella vita non sono ininfluenti e che ricadono su tutti; perché? Perché non è cresciuta sviluppando la “coscienza”, non ha una “coscienza”. Siamo sempre pronti a correggere il prossimo al alzare il dito e giudicare, ma quando è il momento di essere critici su noi stessi, manchiamo, eppure ci è stato detto – “non giudicate se non volete essere giudicati” – “smettete di guardare solo la pagliuzza nell’occhio del vicino e non vedete la trave nel vostro” – “non è ciò che entra nella bocca dell’uomo che lo avvelena, ma ciò che ne esce, …”. Perché? Perché? Perché abbiamo mancato nell’istruzione e nella costruzione di noi stessi. E’ questo che Gesù intendeva quando, mentre veniva crocifisso, diceva: “padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Sono trascorsi 2000 anni e continuiamo a non saperlo. Se oggi possiamo comprare una sedia, un armadio, un tavolino a 14, 20, 25, 30, 40 euri all’IKEA è perché, forse, e ribadisco forse, questa multinazionale approfitta di una condizione di sfruttamento dell’uomo nell’oriente del mondo, in Cina, Vietnam, Corea, Taiwan, etc… Certo in Svezia ogni “tot” numero di alberi abbattuti ne piantano 10 volte quel numero, ma in quei luoghi? Cosa fanno in quei luoghi? Osservare, dobbiamo imparare ad osservare, imparare a cercare le ragioni che muovono le azioni … leggete le targhette, leggete dove sono fatti tutti questi prodotti! Perché? Perché – “made in China”? Perché – “made in Romania”? Perché? Quale ne è “la ragione”? Cosa ci stiamo a fare veramente in Afghanistan? Ed in Iraq? Cosa ha a che fare questo, per esempio, con i Sufi dell’Afghanistan? E con l’Armenia, cosa c’entra questo? Con la Cecenia? Con la Colombia, il Venezuela, il Messico? O la Palestina ed Israele? … ed il Tibet? La lista sarebbe infinita, ma non è questo lo scopo qui. Come mai tutti questi luoghi che sono stati localizzazioni dell’“espressione” di un insegnamento “sacro”, nel senso in cui è inteso qui; luoghi dove sono nati o che sono stati teatro della predicazione di un “maestro”, di un individuo sacro, … come mai adesso sono terreno di scontro? Perché il mondo è continuamente in guerra? E’ forse la guerra lo strumento adatto per contenere e successivamente cancellare ogni traccia di un certo tipo di “insegnamento”? Cosa c’è dietro alle guerre nei balcani, alla guerra nel Kosovo, quali sono i veri interessi che stanno dietro alla disgregazione della Jugoslavia? Perché le banche sono interessate a quell’area? Organizzazioni internazionali, personaggi politici, multinazionali e Banche d'affari sono racchiuse nelle mani di antiche dinastie di Banchieri. Il “terrorismo” non esiste è stato montato ad “oc” per ridurre progressivamente le libertà individuali, non esiste nessuno scontro di civiltà, nessuna guerra di religioni, è tutto solo per impaurirci e per convincerci che quello che fanno è necessario per la nostra salvaguardia, ma non è così. Perchè non ci importa “nulla” di tutto questo? Perché? Perché? Cosa ci è stato tolto? Cosa ci è stato fatto per impedirci di sentire l’orrore della situazione o di desiderare la libertà autentica, la liberazione finale? Siamo ridotti come struzzi con la testa sottoterra, non sentiamo più nemmeno orrore, non sentiamo disgusto, addirittura non ci riflettiamo più nemmeno, ci limitiamo sempre alla stessa domanda - “ma io cosa ci posso fare”? Tutti ad un certo punto si domandano - “cosa posso fare?” - ed il guaio è che si rispondono anche; – “non posso fare nulla” - dicono, ed invece non è così. Dobbiamo svegliarci, farci intelligenti, acuti; uno deve cominciare da se stesso, - “cosa si può fare?”. La risposta della storia alla luce dell’”insegnamento” ci indica una sola strada e cioè – “costruire una coscienza” - svegliarsi, svegliare quel
briciolo di coscienza; l’insegnamento, la dottrina della Coscienza, ci insegna come. Lo scopo è di conoscersi ed un giorno forse arrivare spontaneamente al cambiamento, non perché l’ho letto o fa “bello” o “giusto”, ma perché lo “sento” e quindi lo desidero veramente e lo attuo. Questo si riflette inevitabilmente intorno a noi fino al raggiungimento di una “massa critica” in grado di influenzare tutti gli umani del pianeta. Il grado o la qualità di attenzione verso me stesso, interna, per così dire, è “contagioso”, è una questione di magnetismo e di trasmissione, essere “attenti” permette a certe forze di esprimersi attraverso di noi. Un mondo migliore è possibile, ma dobbiamo cominciare da noi stessi e per farlo ci serve istruzione, un istruzione adatta. Ci sono poi anche quelli che si rendono conto, che si stanno cominciando a svegliare dal “sonno”, ma siccome non incontrano l’insegnamento, non sanno che cosa devono farci di tutta quella consapevolezza, non sanno di dover lavorare su se stessi; sentendosi incapaci di contrastare quello che vedono finiscono presto o tardi per sviluppare quel certo particolare nervosismo/frustrazione/sfiducia misto a delusione, che col tempo può anche diventare odio indiscriminato verso uno qualsiasi degli attori di questo “sistema”, odio pronto a riversarsi sul primo bersaglio disponibile; … ed anche questo non serve a nulla se non solo ad auto-avvelenarsi e ha fornire nuove motivazioni alla repressione e nuove leve al sistema. In una società “capitalistica”, come quella in cui viviamo, è il denaro che decide, è la finanza che governa, sono le multinazionali che prendono le decisioni per milioni di persone, … e questo non è “comunismo”, è la verità. In un “sistema” basato sul denaro, il come si spende quel denaro finisce per determinare anche le scelte sulla comunità, ecco perché non dobbiamo creare una coscienza, una consapevolezza di ciò che accade. Ecco perché, ad esempio, non dobbiamo, assolutamente, né sapere, né renderci conto di cosa accade veramente in quei paesi che genericamente chiamiamo “in via di sviluppo”… già, “Sviluppo”? Già, di quale “sviluppo” si parla? Non sono questi forse i paesi dove le nostre imprese stanno trasferendo la loro produzione, non è forse perchè pare costi meno, perché ci sono meno vincoli ecologici, meno restrizioni sul lavoro, meno diritti? Se diventiamo coscienti di tutto questo il nostro modo di spendere il “denaro” potrebbe determinare pur qualcosa, determinerà una qualche tendenza, o no? Forse è questo il motivo per cui dobbiamo restare isolati e senza informazione, o con solo le informazioni che decidono dobbiamo conoscere. Le notizie, la cronaca sono studiate, sì, sono studiate; un “omicidio” diventa l’evento mediatico per distrarre l’attenzione dai veri problemi, per non far sorgere mai una coscienza critica che creerebbe una spesa critica. L’informazione non è lo strumento della politica, essa è la “politica” stessa, ecco perché gli strumenti dell’informazione e cioè giornali e televisioni sono di proprietà di certi individui dalle caratteristiche “particolari”. Sono costoro coloro che disegnano l’opinione pubblica, che determinano lo stile di vita attraverso l’inoculazione di falsi bisogni, sono costoro coloro che ci inducono le scelte, sui consumi, sulle mode, sulle “tendenze”, essi sono gli stessi che determinano la politica, perché la politica è fatta dai bisogni: se opero sui bisogni della gente faccio politica, questo bisogna che ce ve ne rendiate conto. Non riusciremmo mai a cambiare nulla in nessun luogo se non cambiamo i nostri bisogni. Il nostro bisogno principale, il nostro “dovere”, per così dire, è innanzitutto verso la vita che ci è stata donata; siamo stati convinti che dobbiamo lavorare e che dobbiamo guadagnare del denaro per comprare case, cibo, divertimento e beni voluttuari in genere… ma, possibile che la nostra vita si limiti solo a questo? Che cosa accadrebbe se smettessimo di avere paura di perdere il posto di lavoro? Cosa accadrebbe se smettessimo di temere di non avere i soldi per mangiare o per pagare un mutuo, un affitto, o chissà cos’altro? Cosa accadrebbe se smettessimo di andare al cinema, a teatro, alle fiere, all’”expo”? Che cosa accadrebbe se nessuno comprasse nemmeno un appartamento, ad esempio, nel quartiere di “City Life”? Non il video game della “Montecristo”, ma il progetto di riqualificazione del quartiere storico della fiera di Milano. A Milano nei grandi quartieri strategici intorno alla ex Fiera si stanno costruendo in modo anche discutibile abitazioni di lusso. Che cosa accadrebbe se nessuno comprasse o cercasse di comprare qualcosa di lussuoso e tutti quei palazzi rimanessero vuoti? Lusso: per avere di più devo lavorare di più, niente ci viene regalato a questo mondo e in nessun altro mondo, forse è arrivato il momento di stabilire delle priorità, in modo che lo sforzo di lavorare sia diretto su ciò che realmente conta. Invidia? No, pena, compassione. Mi piange il cuore vedere l’essere umano buttarsi via così. Il problema non è il sistema, è l’uso che ne facciamo dei sistemi. Se siamo tutti presi a fare denaro, ad aumentare i “profitti”, perdiamo la capacità di vedere l’altro e lo
calpestiamo. Un modo migliore era possibile. Quale è il vero “profitto”? Quello economico o quello spirituale? Quello dello sviluppo interiore o quale? Quale è la “resa”? Guardate “Report”; sì, “Report” il programma di RAI3. Che cosa accadrebbe se tutti improvvisamente smettessimo di comprare qualsiasi prodotto ad esempio della Nestlè? Certo, non sono in grado di provare se usino realmente i pesticidi nelle colture, se realmente ci sono indigeni sradicati dalle loro terre, o se operano lo sfruttamento, la corruzione dei governi locali, o se usino realmente semi O.G.M. (Organismi Geneticamente Modificati) …, ma c’è chi queste cose le conosce… Che cosa accadrebbe se smettessimo tutti di andare a mangiare i panini da McDonals? Se smettessimo di festeggiare lì i compleanni dei nostri bambini? Che cosa accadrebbe se tutti sistematicamente smettessimo di acquistare tutti quei prodotti che quotidianamente reclamizzano sulle nostre belle televisioni? Che cosa? Qualcosa accadrebbe. I nostri consumi sono importanti, come spendiamo il denaro è importante, per questo che ci studiano, ci osservano: “controllo”. La “tesserina” dei supermercati a cosa serve realmente? Ci stanno studiando, ci abbindolano con 4 premi che per avere abbiamo speso 5 volte il loro valore ed in questo modo sanno tutto di noi: sanno cosa mangi, cosa consumi, come spendi e su quei dati disegnano la prossima campagna pubblicitaria, disegnano il controllo; migliaia di informazioni che passano da un database ad un altro. “O.G.M.” - … i media non ne parlano molto, e la “ricerca” cerca di convincerci che funzionano, - … certo “cosa c’è di male, nei semi geneticamente modificati?” – “crescono uno spettacolo, resistono al clima avverso, in dimensioni e quantità straordinarie” … Cosa c’è che non va? Semplice non c’è Shakti, nel cibo proveniente da coltivazioni O.G.M. non c’è Shakti. Che cos’è la Shatki? E’ il vero principio nutriente a livello vitale, … ma, siccome neanche sappiamo, cosa sia il livello “vitale” non ce ne preoccupiamo. Sapevate che nei luoghi dove hanno somministrato in via sperimentale cibo “transgenico” si sono sviluppate allergie in proporzioni inusuali? Cosa accadrebbe se smettessimo di dare ai bambini il “Kinder” ai 5 cereali? Cosa accadrebbe? Che cosa accadrebbe se smettessimo di fare mutui, di usare le carte di credito, di comprare a rate? Cosa accadrebbe? Che cosa accadrebbe se ci fosse un vero organismo che ci educasse a come spendere e fare politica col nostro denaro? Cosa accadrebbe? Cosa accadrebbe se capissimo i nostri bisogni reali? Non è la nostra testa che parla è la “loro”; ci hanno messo la loro mente, le loro idee i loro bisogni; ci hanno indotto bisogni che non abbiamo per soddisfare i loro scopi; è sin da piccoli che ci educano così, è come l’elefantino del circo che per tenerlo fermo lo legano ad un paletto per terra; tenta e ritenta più volte senza poterci riuscire fino a quando cresce con la convinzione di non poterci proprio nulla, una volta adulto non ci prova più neanche a sradicarlo, eppure per lui sarebbe uno scherzetto farlo, ma non lo fa, si è convinto che è impossibile farlo. Siate attenti osservate, non perdete il bisogno di conoscere, di tentare una strada diversa, non arrendetevi - “cercate e troverete”. Siamo stati indotti a credere a tutte le illusioni in cui crediamo, abbiamo idee su tutto, pensiamo di sapere, ma non sappiamo, ci hanno indotto a pensare di sapere, ma non è così. Fate una prova domandate a qualcuno se sa chi è, cosa cerca, cosa ci sta a fare al mondo, chiedetegli se ha un idea sul perché esiste e vedrete che nella migliore delle ipotesi si metterà a ridere o si prenderà beffa di voi, se è un amico è possibile che vi dirà qualcosa del tipo – “ma cosa ti è preso, sei diverso?” – “perché mi fai queste domande sceme?”, o cose simile. Provate, provate. Provate, non uno che sapete che si interessa come voi di questi temi, uno qualsiasi, preso anche per la strada, e così capirete il “perché”. Di cosa? Del fatto che siamo condizionati, che siamo pilotati, che le idee che abbiamo non sono nostre; il meccanismo di difesa di questo sistema è semplice ed è – “non farti pensare più a nulla, non darti motivo di interrogarti su chi sei, non metterti nessun genere di inquietudine o di impulso diverso da quello che è già stato stabilito”; “denaro, carriera, sesso, divertimento: adesso lo chiamano intrattenimento, ma è la stessa cosa; ci “intrattengono”, cioè - ci “trattengono in” - cosa? dentro questa modalità di vita, in questa visione delle cose”; … è nella convinzione instillataci di averci già detto tutto, di averci insegnato tutto, che sta il meccanismo, le masse sono controllate attraverso la circolazione delle informazioni; - “è tutto solo un mucchio di sciocchezze” – è la conclusione ogni qualvolta riceviamo un informazione diversa dalla informazione globale accettata. I dati sensoriali sono nostri, ma il software che guida il pensiero è estraneo. Se lo fate, intendo di andare per strada a fermare qualcuno, scoprirete anche che avete timore di fermare uno sconosciuto, scoprirete
che dietro - “io mi faccio i fatti miei” - c’è molto di più, c’è un timore, c’è una paura dell’altro, del giudizio dell’altro, perché? Perché abbiamo la certezza inconscia che per lui sarà – “tutto un mucchio di sciocchezze”. Le persone sono talmente assuefatti al loro stile di vita che non vogliono sconvolgimenti, vogliono “il pacchetto sicurezza” che li faccia dormire sonni tranquilli, e non doversi neanche preoccupare del perché ci sono dei flussi immigratori; se qualcosa va contro questo stile sono pronti a difenderlo perché oramai è nella loro testa, non riescono più ad immaginare una vita diversa, si lamentano, ma non vogliono una vita diversa, sono pigre, sedate ed assuefatte. E’ giusto quello che dice Morpheus nel film – «In matrix “AGENTI” lo sono tutti e non lo è nessuno». Appena sposti il punto di vista che è la modalità con cui hanno fissato la loro vita, reagiscono e si difendono. Serve una dottrina alla Coscienza, al risveglio della Coscienza, serve un insegnamento adeguato per sviluppare la Coscienza. La soluzione della nostra vita non è nel cambiamento di posto, di lavoro, dell’auto, della moglie o del marito, dei figli, la soluzione della nostra vita è la “coscienza”; la “coscienza” è una persona che si rende conto e quindi può agire. L’uomo moderno non è in grado di agire, non è in grado di “fare” cambiamenti perché non ha “coscienza”. Costruite, formate, create, sviluppate una “coscienza” e tutto vi sarà donato, la “coscienza” è il punto, il “fulcro” di appoggio per la leva della volontà che ci “farà” sollevare il mondo. Per fare questo sviluppo serve una giusta istruzione, ma, sappi che la dottrina della Coscienza è solo per quella persona che si è resa conto che sta dormendo e vuole smettere di farlo, … è solo per lui, perché per gli altri sono solo il solito “mucchio di sciocchezze”; nessuno vuole parlare di cose “esistenziali”, nessuno vuole doverci pensare … …il sonno è la cosa migliore che gli potesse capitare per non pensare per non rendersi conto mai, è una misericordia della Natura non una crudeltà. Allo stesso modo se dite a quella stessa persona che questa tal cosa non è per lui, quella stessa persona si ribellerà, … perché? Psichismo, psichismo umano, cerchiamo “mezzogiorno alle tre”. Avete mai provato a guardare spostando la testa di lato cercando di portare la posizione delle tre dell’orologio al centro del vostro mezzogiorno ideale? Cosa accade? Semplice che vedo tutto rovesciato. Il “potere” non ha tempo, il potere esiste da prima che noi nascessimo, ma … … quello che non abbiamo capito è che senza di noi non possono sostenersi, hanno bisogno del nostro consenso per continuare, ecco perché lo cercano disperatamente, ecco perché ci raccontano bugie pur di averci, siamo il loro cibo, i nostri “consumi” sono il loro cibo, ecco perchè ci spremono senza pietà; anzi in realtà spremono una parte del mondo di più dell’altra; questo perché l’altra gli serve per il consenso e per far credere agli altri, ai “paesi in via di sviluppo”, che possono raggiungere lo stesso benessere, lo stesso tenore di “vita”; ma di quale vita stanno parlando? Di quale illusione di vita stanno parlando? Sveglia! Caspita, sveglia, il “villaggio Globale” è - il “Paese dei Balocchi” - di Pinocchio, solo che qui non c’è più la fatina, l’abbiamo massacrata e fatta a pezzi la fatina, la nostra divina Madre interiore. Sveglia! Siamo completamente “rimbambiti”, siamo “esseri” magici dotati di possibilità infinite condannati ad una vita inconsapevole; condividiamo lo stesso destino degli animali che alleviamo, siamo “cibo”, sì, siamo “cibo” e lo siamo per tante ragioni, anche per una ragione di dinamica celeste. Svegliarsi per noi significherebbe accorgersi di una quantità di cose che preferiamo continuare a dormire nella speranza che non ci capiti mai a noi quello che di tremendo sta capitando già ad altri. Come inconsapevoli schiavi ci identifichiamo con i nostri “predatori”, riproponiamo i loro nefandi comportamenti, li amiamo, li inneggiamo, li portiamo in trionfo, li votiamo e li eleggiamo a nostri rappresentanti. Quello che non sappiamo è che i “pagliacci” che eleggiamo e chiamiamo nostri governanti sono solo la facciata; quelli che decidono non li vedremo mai, non sospettiamo neanche chi possano essere. Quelli che ci governano sono solo ingolositi dal potere e dal desiderio di corrompere, dal bisogno di soddisfare le proprie debolezze personali quali “la vanità”, “l’amor proprio”, “arroganza”, “la sete di potere”, “il bisogno di prevaricazione”, di affermazione, o per saziare i propri complessi di inferiorità, il bisogno di denaro, di sesso, e così via. Cosa c’entra il “sesso”? C’entra, il “sesso” fattura nel mondo milioni, miliardi di dollari o di euro, o di chi sa quale altro genere di pezzo di carta, … … poveri umanoidi inconsapevoli, nessuno si è ancora reso conto che il “sesso” è la via per la sua “libertà”, per la sua “liberazione finale”, degenerandolo rendono l’uomo del tutto debole ed impotente, mansueto ed obbediente; nel sesso ci sono le chiavi, non del paradiso sessuale-animale, ma del paradiso vero, del paradiso inteso come il ritorno alla libertà interiore originale, alle origini rappresentate nelle
scritture dalla metafora di Adamo ed Eva. Dalla porta del sesso siamo usciti e da quella stessa porta rientriamo. Dove? Nel mondo vitale, nella quarta dimensione. Cosa sto dicendo? Sto dicendo. Fatevi le domande. Che cos’è il “paradiso”, possibile che crediate ancora alla favole che è una regione geografica precisa nel cielo? Il paradiso è, sì, una regione dei cieli, ma dei cieli interiori, è la dimensione del mondo vitale, è l’etere di Nikola Tesla, è la “spazio-dinamica” dell’universo. “Sveglia”! Il fatto che andiamo a votare ci dà l’illusione che stiamo scegliendo qualcosa, quando in realtà non è così; le scelte dei “politici”, sono determinate da altri interessi diversi da quello generale del “bene comune”, l’unica preoccupazione che hanno sulle loro comunità è che non sappiano mai il perché delle cose, l’unica preoccupazione è che non li scopriate; gestiscono il potere dell’informazione e diffondono quindi solo quello che vogliono. Siamo oppressi, siamo schiavi, non possiamo fare nulla per toglierli da dove sono, perché non siamo noi realmente ad averceli messi. Prova a pensarci, adesso si fa un gran parlare sugli stipendi dei politici, ma chi ha stabilito tutto quello, quando è cominciato? Chi ha deciso che un parlamentare prende uno stipendio? Un consigliere comunale prende “gettoni” di presenza, perché mai un parlamentare deve avere uno stipendio? Che cos’è che qualifica e giustifica l’importo? I rischi o la possibilità potenziale che compiano errori? Quale parlamentare ha mai pagato di persona per i suoi errori? Eppure non sono al servizio del popolo? Non sono forse “dipendenti” dello stato al servizio del “bene comune”? Se no, allora, chi è che paga quello stipendio, da quali casse, da quali tasche esce? Fare il parlamentare non dovrebbe essere una vocazione? Certo, se lo fosse forse avremmo altre persone, ma forse no, fare leggi dà comunque un vantaggio sugli altri. Chi erano i “costituenti”? E la costituzione? Forse nessuno realmente lo sa. Si sono auto-proclamati. I nostri non sono realmente nostri “governati”; dice giusto il signor Beppe Grillo quando li chiama i “nostri dipendenti”, perché a rigor della Costituzione italiana, ma, soprattutto, di logica e buon senso, dovrebbe essere così, dovrebbero essere alle dipendenze del “bene comune” in quanto eletti dalla comunità a rappresentanza di quello, a rappresentanza delle istanze della comunità; asseriscono di sapere quale sia il nostro bene, ma quello che fanno non lo è, perché in realtà noi siamo oppressi, siamo tutti oppressi a vantaggio del benessere personale di pochi. Ci usano, usano il nostro consenso per essere legittimati, ecco perché non li dobbiamo scoprire. Nessuno di noi può realmente decidere su nulla, non possiamo per esempio decidere niente in materia di ecologia, o di questioni che riguardano il pianeta, perché in realtà sono altri gli interessi e non sono i nostri; non sono interessi per il “bene comune”, ma di pochi, di quei pochi che non potremmo mai veramente votare. Se fosse per il “bene comune” dovrebbero rinunciare tutti a qualcosa e non è così che vanno le cose qui. Voi pensate di avere un idea sull’ecologia, pensate di sapere cosa sta accadendo al pianeta, ma non è così. Tutti quelli che vivono nelle grandi città si rendono conto, per esempio, che siamo schiacciati dal traffico, eppure, nessuno sa come risolverlo, perché? Perché non siamo stati educati a “farlo”, non siamo in grado di pensare come risolverlo perché la soluzione danneggia i grandi interessi in gioco e quindi non ci hanno messo nelle condizioni di arrivare a pensarla una soluzione, non siamo stati educati a farlo. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la città di Milano, insieme al sud della Polonia, ha il primato europeo per le polveri sottili. Intanto il ministero della sanità italiana ci intontisce e ci dà una bella immagine soporifera dello stato delle cose, una bella improbabile crocerossina tutto “pane & amore”[2]. Chissà se anche lei è assunta a progetto. Se poi, per caso, a qualcuno viene la malsana idea di parlare di “free-energy”, di energia libera e pulita, parte la campagna a livello mediatico di discredito e di ridicolizzazione; ridicolizzare è il meccanismo che ci è stato messo nella testa per normalizzare, per uniformare gli individui al sistema e questo lo vediamo a tutti i livelli, dalle scoperte scomode alle relazioni più semplici; è molto evidente ad esempio negli adolescenti: appena un compagno fa qualcosa di diverso degli altri, il gruppo si coalizza ed inizia lo scerno, lo sfottò, la presa in giro… è così che si mette tutto a tacere. Perché? Del dottor Di Bella ad esempio dissero che era uno stregone più che un medico, si parlò di cocktail magico, intruglio, etc… ridicolizzato. Perché? Perché nessuno parla più di “fusione fredda”? Perché nessun parla di free-energy? Che cos’è il progetto M.E.G.? Perché il potere politico dell’informazione non vuole trattare quest’argomento? Sapete perché? Perché dobbiamo dipendere da un distributore, di qualsiasi cosa sia, ma basta che ci sia. Il distributore è la “dipendenza”, è lo strumento di pressione e quindi di coercizione. Ci hanno convinto che
senza auto non possiamo vivere, e non è così. Faccio un altro esempio, l’”idrogeno” è già fritto come tecnologia, per quanto ci stiano convincendo del contrario la realtà è che l’idrogeno NON E' una FONTE ENERGETICA, l’idrogeno è come un accumulatore, è un metodo di stoccaggio e di conservazione di un energia prodotta con qualche altro mezzo, sia esso pulito (solare, eolico, biomasse) o classico (carbone, petrolio, gas o peggio - “nucleare”), il che significa che se non è inquinante nel momento in cui lo si consuma, potrebbe, però, esserlo alla fonte, nel produrlo, eppure, continuano a proporcelo come soluzione per risolvere i problemi dell’inquinamento. Perché? Perchè si parla tanto di “idrogeno pulito”, di “emissioni zero” o di “futuro all'idrogeno”? Perché? Mentre scrivo al sindaco parttime di Roma hanno regalato un auto all’idrogeno, per dare ad intendere a tutti che cosa? … La disinformazione può essere venduta dai media grazie alla sostanziale e spaventosa ignoranza della gente. Il movente che porta a spacciare queste bugie è molto, molto importante ed è perché è necessario mantenere lo “status quo” attuale – “cambiare tutto per non cambiare niente” – vi ricorda qualcosa? L'idrogeno non si può fare in casa, è complesso da maneggiare, ci vogliono enormi tecnologie e capitali per tutta la struttura che lo crea, lo regge e lo sfrutta; ha bisogno cioè di un “sistema” per essere utilizzato. Esattamente come è accaduto ed accade tutt'oggi per il petrolio. Il sistema idrogeno è “monopolizzabile”, proprio come il petrolio, è controllabile e quindi crea una merce che può essere venduta, si può deciderne il prezzo al quale venderlo, si può decidere di ottenerlo bruciando carbone o la foresta amazzonica e soprattutto bisogna trasportarlo, bisogna costruire condotti, distributori, centrali dove crearlo o stoccarlo. Insomma una copia precisa ed esatta di tutto il sistema petrolifero attuale. Qualcuno si è accorto della quantità di camion, tir od auto articolati che ci sono in giro sulle nostre strade? Perché? Perché, ad esempio, se il limite nelle nostre autostrade italiane è di 130 Km/h si vendono auto da 180, 200, 300 Km/h? Un altro esempio?! Grazie alla sostanziale ignoranza della gente su tutto, voluta a mezzo disinformazione, un ministro di un governo di questa repubblica può permettersi di andare in tutti i più conosciuti “talk-show” a dire che “lui” voleva la banconota da 1 Euro, e chiedere la sostituzione delle moneta da 1 e 2 euro, senza che nessuno si sia preoccupato di smentirlo, adducendo il semplice fatto che se uno Stato smette di battere moneta non becca più un soldo di signoreggio. Oggi ogni paese Europeo conia le monete, ecco perché abbiamo “cose” diverse sul retro di tutte quelle in circolazione, non è una questione folcloristica culturale, è una questione di denaro e di speculazione; le banconote, invece, le stampa la Banca Centrale Europea al costo reale di 30 cents l’una, qualunque sia quello che c’è scritto sopra. E sì, perché per stampare una banconota da 5 euro o una da 500 euro bastano 30 centesimi di euro e consideriamo anche che tale banconota non è più legata all’oro[3], quindi, non ha più ‘copertura’ e non è più ‘convertibile’. La differenza tra il valore reale della banconota o della moneta (detto valore intrinseco) e il valore nominale riportato, determina quello che si chiama SIGNORAGGIO, ovvero, il guadagno che ha chi ha creato quella moneta. Si capisce da se che scambiare le monete da 1 e 2 euro in banconote di carta significa, non solo che la BCE sarebbe ben lieta di farlo, ma anche togliere quel guadagno a quello Stato, impepoverendo ancora di più quel paese. Non solo. La BCE è un entità privata, non è la banca dei cittadini europei, essa presta denaro, cioè quello stesso denaro che stampa in forma autonoma, indipendente e sotto monopolio, a 30 Cents, lo presta agli Stati membri, cioè a noi, ad un tasso di interesse che essa stessa di volta in volta stabilisce, motivo per cui sentiamo parlare del costo del denaro. Se fosse lo Stato a stampare moneta, le spese per servire questo prestito (interesse) sarebbero evitate e lo Stato, ovvero tutti noi, avrebbe una più REALE autonomia di gestione e qualcosa nella “cassa comune”. Che cos’è il debito pubblico, allora? Il debito di uno Stato verso le banche private. E se smettessimo di chiedere denaro alle banche? Di chi sono i soldi? Dello Stato. Sbagliato perché se lo stato siamo noi e quindi i soldi sono Nostri perché ce li prestano? Chi è la Banca di Italia ad esempio? La Banca di Italia è una S.p.A. privata, non è la Banca dello Stato Italiano. Chi è e che cos’è a cosa serve il fondo monetario o FMI ? E la banca mondiale? Ancora peggio. Chi è che non vuole che uno Stato crei denaro per il suo popolo? Cosa accadrebbe se lo Stato italiano stampasse le banconote? Vi ricordo che ci fanno stampare solo le monete. Non è schiavitù questa? Schiavitù finanziaria. Cosa accadrà quando il sistema collassa? E’ giusto dire che viviamo in un regime di anemia finanziaria? Che cos’è un sistema del debito? Perché
dobbiamo pagare le tasse? Matrix ha noi. Se lo Stato è un invenzione giuridica, significa che lo Stato in realtà siamo noi, questo dobbiamo capirlo. Odiare lo Stato, gettare discredito sulle istituzioni ha l’unico scopo di impoverirci tutti. I nostri governanti, non sono nostri. Perché vogliono smatellare la sanità ed il servizio pubblico in genere? Non lo abbiamo forse già pagato? Non paghiamo le tasse ed uno stipendio all’aministratore per fare funzionare le cose? Dobbiamo chiedere i servizi, non che li aboliscano, perché questo significa consegnarsi tutti nelle mani di persone senza scrupoli il cui unico interesse non solo è il loro, ma è economico, è il profitto ed in nome del profitto si passa sopra tutto e tutti. Quante volte avete sentite parlare di “sviluppo economico”? Ogni volta che sento pronunciare quelle parole mi viene la pelle d’oca, perché intuisco cosa stanno cercando di fare. Lo Stato non è il governo, lo stato siamo noi il governo sono gli amministratori. Dobbiamo svegliarci, la soluzione è Intima. Un Altro esempio?! Perché se in tutto il mondo ci sono appena una cinquantina di rigassificatori solo in Italia se ne vogliono costruire un numero che si aggira intorno al 13, praticamente un quarto di tutti gli impianti esistenti nel mondo? Il mercato mondiale di gas liquido naturale, trasportato via nave, è verso quei paesi che non possono essere raggiunti dai gasdotti: noi non siamo tra quelli. Chi è che stabilisce questo? Perché nonostante gli impianti di distribuzione del gas dovremmo avere bisogno di rigassificare il “gas”? Sta arrivando l’inverno (è nov. 2007) e ci siamo un'altra volta, il ministro di turno dice che – “Siamo ormai in inverno e di nuovo al pelo con le riserve del gas” - i Tg. dicono - “Rischiamo un inverno freddo e al buio per mancanza di gas”. E’ questo il terrorismo vero, questo si che è terrorismo, questo è allarmismo inutile. Oggi (23 gen. 2008) sto rileggendo queste pagine e mi rendo conto e sono testimone del fatto che non è andata così come dicevano: siamo in pieno inverno e il gas non è mancato, non siamo al buoi e non ci sono problemi di sorta su questa questione… In Italia abbiamo votato in modo referendario il “no al nucleare”, perchè allora l’E.n.e.l. con il supporto del governo finanzia la costruzione di centrali nucleari di sua proprietà in Europa dell’est, o compra parte della società elettrica Russa, o chissà cos’altro[4]? Il nucleare produce scorie che devono essere smaltite, come è possibile che non ci si renda conto che non è una strada da intraprendere? Non frega a nessuno dell’ambiente; il petrolio presto finirà, ancora forse 20 anni o forse anche meno; ai nostri consumi si sono aggiunti anche i consumi di quelli che chiamiamo “paesi in via di sviluppo” … perché il loro è uno sviluppo economico e niente più e quindi come tale anche loro avranno bisogno di accedere alle risorse energetiche e quindi esercitarne anche il diritto di acquistarlo come tutti; ed allora lì si vedrà a cosa servono tutte queste armi, quando …chi ci sarà vedrà. Il petrolio presto finirà e quello che stiamo cercando è una nuova fonte energetica alternativa, un nuovo prodotto commercializzabile che tenga tutti per le “palle” proprio come fa il petrolio, … … ed eccolo qua: l’idrogeno, prodotto, magari, col “nucleare”… è orribile, ma è così che ci siamo sviluppati. Ci stupiamo perchè adesso altri iniziano ad imitarci, ma se non siamo stati capaci di insegnargli niente di buono… …li abbiamo usati, li usiamo e li sfruttiamo ed adesso che si stanno alzando e ci chiedono il conto, gli diamo addosso …. li dobbiamo demonizzare con lo spettro del “terrorismo”, della religione, del dazio sulle merci, etc… ma, la verità è che i nostri “detentori di potere”, che vanno dai banchieri, alle multinazionali, ai politici, a non so chi altri, ne sono complici... …a Milano quando dovevano fare i soldi, quando dovevano capitalizzare i negozi e i locali li hanno venduti ai cinesi; pagavano in contanti e nessuno si è fatto lo scrupolo, adesso vogliono spedirli da un'altra parte, ma questo non è giusto, non è corretto. Cosa c’entra? Se questo è cioè che accade nel piccolo figuriamoci nel grande. Banchieri, multinazionali, politici, imprenditori, etc… - è vero che esiste un organizzazione mondiale che fa questo, è vero che esiste realmente un nuovo (dal mio punto di vista “vecchio”, perché sono ancora sempre gli stessi “detentori di potere”, gli eredi per così dire) ordine mondiale. Cercate (fintanto che sia possibile farlo ancora), scrivete in un qualsiasi motore di ricerca la frase: “nuovo ordine mondiale” e vedrete cosa non troverete. Scrivete la parola “OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità”, e troverete – “inquinamento che danneggia la salute, dalle polveri a quello acustico”. Tutte “ridicolaggini”? Ovviamente. C’è persino una voce su Wikipedia.it che dice: “Il termine Nuovo Ordine Mondiale (lat. Novus Ordo Mundi, spesso abbreviata secondo l’acronimo inglese NWO, New World Order) si riferisce a una nota teoria del
complotto secondo la quale un gruppo di potere oligarchico e ultrasegreto si starebbe adoperando per prendere il controllo di ogni organizzazione statale del mondo al fine di conquistare il dominio su tutta la Terra” - come dire che se ci credi sei un “complottista”, ovvero un visionario, uno stupido: la campagna di discredito attraverso la ridicolizzazione è già iniziata. Così facendo non si apre neanche la discussione sull’esistenza o meno di questo o di qualsiasi altro genere di ordine mondiale, se ci credi ti dicono che - “sei ridicolo” – e finisce lì. La chiamiamo ancora - “nota teoria del complotto”. Sulle torri gemelle si è costituito un comitato che indaga e che chiede a gran voce in America la riapertura delle indagini e la verità su quanto è realmente accaduto, ne fanno parte anche le famiglie delle stesse vittime. E’ tutta una pazzia. E’ tutto assurdo, demenziale, rovesciato, … come è mai possibile che non ce ne rendiamo conto? Come è possibile? Siamo stati educati allo spreco, ma non siamo stati educati al “sacrificio”, l’unico che lo ha fatto, il sacrificio intendo, è stato crocifisso 2000 anni fa ed adesso si commemora soltanto nelle feste comandate e poi ognuno per la sua strada, … non ce n’è uno che abbia capito. Non siamo cresciuti sviluppando “Coscienza” e siamo diventati una società senza di essa; divoriamo il pianeta alla velocità della luce, fregandocene degli altri, presto o tardi non ci saranno più risorse per nessuno. Non è oggi che possiamo più cambiare le cose, dovevamo crescere e svilupparsi in modo diverso, oggi solo un azione congiunta ed illuminata potrebbe controvertire le sorti di questa umanità, ma i governi del mondo non sono all’altezza di una scelta simile, pensano tutti allo sviluppo economico, una scelta illuminata significherebbe rinunciare a tutto ciò che hanno e soprattutto al potere, sono tutti servi di coloro che pensano solo al proprio interesse… e gli altri - “che si freghino”. Non è forse lo stesso che alla fine, nel fondo, pensiamo tutti del nostro prossimo? Il sistema in cui viviamo mostra tutte le sue contraddizioni ed è in crisi; è cresciuto in modo anomalo, senza coscienza, ed adesso dopo secoli mostra tutta la sua debolezza, oramai può solo auto dissolversi. La politica è fritta, è lo strumento del potere per tenerci addormentati, la parola “democrazia” è un eufemismo. «Una certa leggenda orientale narra di un mago ricchissimo che possedeva numerosi greggi. Quel mago era molto avaro. Egli non voleva servirsi di pastori, e neppure voleva recingere i luoghi dove le sue pecore pascolavano. Naturalmente esse si smarrivano nella foresta, cadevano nei burroni, si perdevano, ma soprattutto fuggivano, perché sapevano che il mago voleva la loro carne e la loro pelle. E a loro questo non piaceva. Infine il mago trovò un rimedio: ipnotizzò le sue pecore e cominciò a suggerire loro che erano immortali e che l'essere scuoiate non poteva fare loro alcun male, che tale trattamento, al contrario, era per esse buono e persino piacevole; poi aggiunse che egli era un buon pastore, che amava talmente il suo gregge da essere disposto a qualsiasi sacrificio nei loro riguardi; infine suggerì loro che se doveva capitare qualcosa, non poteva in ogni caso capitare in quel momento e nemmeno in quel giorno, e per conseguenza non avevano di che preoccuparsi. Dopodichè il mago introdusse nella testa delle pecore l'idea che esse non erano affatto pecore; ad alcune disse che erano leoni, ad altre che erano aquile, ad altre ancora che erano uomini o che erano maghi. Ciò fatto, le pecore non gli procurarono più né noie né fastidi. Esse non lo fuggivano più, ma attendevano serenamente l'istante il cui il mago avrebbe preso la loro carne e la loro pelle.»[5] Il governo degli Stati Uniti di America tarocca i rapporti, li corregge massicciamente, per non far sapere alla sua gente che siamo al tracollo: miliardi di debito pubblico, le risorse all’osso e la terra che non può più sostenere il nostro ritmo di consumo… sarebbe la guerra civile … sì, proprio quella stessa guerra di cui parla “John Titor”, fantomatico personaggio passato in silenzio ai più, ma noto sulla rete. Le persone si limitano a domandarsi se sia vero oppure no quello che egli scrive, se sia una bufala oppure no, ma la cosa veramente importante è che gli scenari che questo personaggio racconta sono scenari possibili. Certo apparentemente per noi è un assurdo in termini immaginare che in America si possa sviluppare una guerra civile; il paese del sogno “americano”, della libertà e dell’esportazione dei diritti umani, - “no, decisamente, non è possibile! Un'altra sciocchezza in termini.” … Una parte del mondo sta facendo di tutto per ucciderci tutti… perché? Possibile che è solo incoscienza?
Scienziati di tutto il mondo si organizzano in organismi per cercare di denunciare la situazione … e cosa accade? Nulla! Trasmettono un “documentarietto” su ciò che accade sulla solita RAI3 alle 2 del mattino, cosa che non vedrà praticamente nessuno. Perché? Uno pensa che questo sia solo tutto un inutile allarmismo, che non è vero che le cose sono così, perché “lui” tutti giorni va a lavorare, la sua auto parte, cammina e lo porta al suo posto di lavoro, ha una casa, un telefonino, gas ed energia elettrica… no, a “lui” non sembra proprio… e poi se proprio è così saranno cavoli di chi arriva dopo, c’è tempo ancora per divertirsi e sperare che sia solo un altro “reality” ... e, chissà, forse ha ragione anche lui, dall’altronde se non posso fare nulla, è inutile che mi faccia prendere dall’angoscia. Non siamo in grado di immaginare questi scenari, perché non siamo in grado di capire cosa sta accedendo, non abbiamo la “coscienza” per capirlo. Crediamo di saperlo, ma non lo sappiamo, crediamo di capirlo, ma non capiamo; e se lo capiamo ci sentiamo incapaci di agire, ci sentiamo impotenti. Solo la Coscienza ci potrà aiutare ad affrontare i tempo che verranno, solo la Coscienza può aiutarci ad uscire da questo senso di impotenza, per questo che abbiamo bisogno di una scuola che ci educhi a farlo. Non crediamo di poterci estinguere solo per il semplice fatto che pensiamo di essere indispensabili. Pensiamo che la Terra gira perché c’è l’uomo sopra. Siamo ancora con la testa di quando credevamo fosse piatta. La Terra è un organismo vivente che per vivere e svilupparsi ha bisogno di un certo tipo di “sostanza spirituale”, tutte le forme di vita indiscriminatamente concorrono a questo processo planetario, tutte le forme di vita indistintamente sintetizzano un qualche tipo di energia utile allo sviluppo del pianeta. L’essere umano in particolare sintetizza una distinta sostanza - da spirituale a psichica - fatta di energia “emotivointellettuale”. Nei secoli egli ha continuato a degenerare, ha dimenticato i suoi doveri verso la Madre Natura, ed è per questo che adesso siamo cresciuti in termini di popolazione (nel senso che siamo miliardi di persone). A causa di questa degenerazione si è di conseguenza ridotta la qualità della nostra “produzione”; oggi per produrre la stessa qualità servono più unità. Qualità e quantità sono strettamente legate. Nella nostra attuale visione ristretta non siamo in grado di immaginare e capire che senza di noi qui non cambia nulla, quello di cui non ci rendiamo proprio conto, a causa della nostra “presuntuosa tracotanza”, è che nell’”economia” celeste cosmico universale, noi valiamo tanto quanto i castori, le balene, le zanzare, i sassi o le foreste che stiamo “defogliando”, e che in qualsiasi modo la terra ha le risorse, una volta che ci saremo estinti, di riprodurre una nuova razza umana utile ai suoi scopi, ai suoi processi di sopravvivenza. Se l’uomo diventa pericoloso per la Terra, cosa che stiamo osservando oggi, la Terra provvederà a rimpiazzarlo, altro che - “l’uomo ha dominato la Natura”. La Terra è ciò che ci ha dato la vita non al contrario, pertanto in essa sempre risiederanno gli elementi per una nuova gestazione. Non a caso il pianeta si sta riscaldando. Cosa accade quando abbiamo un virus in corpo? Alziamo la temperatura corporea per combatterlo, eppure i virus sono organismi viventi anche loro, ma se diventano nocivi, se ci invadono col l’intento di debilitarci o distruggerci noi li combattiamo. Non è il virus dell’influenza a farci venire la febbre, è il corpo che innalza la temperatura per combattere il virus. L’uomo sta diventando un virus per il pianeta. Alla Terra, dal punto di vista della Natura, serve solo una forma di vita con la struttura interna “tricerebrale” o “tricentrica”, affinché processi alcune precise sostanze spirituali provenienti dalle “emanazioni” dell’Universo ed estremamente utili al suo sviluppo planetario, il fatto che quel essere si sia auto-nominato “uomo” e che si sia convinto di essere il signore del reame è un problema suo, dell’uomo, …e questo presto o tardi sarà abbastanza più palese ed evidente. Il nostro stesso corpo fisico è fatto della stessa sostanza della Terra, per questo che nelle scritture si dice che “Dio creò l’uomo dal fango”, per questo che si dice che prese la terra la plasmò e ci soffiò dentro la vita. Siamo strumenti della perfezione celeste, non i signori dell’universo e per questo dovremmo aver avuto più rispetto di ciò che abbiamo trovato qui. La Terra è il serbatoio della vita, non l’uomo, l’uomo è il brufolo, la terra è la pelle. Noi siamo parte di questo organismo, come è possibile che non lo capiamo. Credo che siamo diventati troppo orgogliosi per capirlo ed è per questo che ci stiamo autocondannando. Da dove proviene l’uomo? Dalla Terra. No?! (sospensione) Ah, già certo dalla “scimmia”… mmh! Darwin, Darwin, … lasciamo perdere Darwin, ne parlerò in un altro momento… Forse. Da dove viene la scimmia? Dall’acqua. Ogni organismo vivente di questo pianeta proviene dalle “Acque della Vita” di questo stesso pianeta, è fatto cioè della stessa
sostanza della Terra, … se ci estinguiamo la Terra produrrà un nuovo essere utile ai suoi scopi “esserici”. Siamo realmente “formiche sulle spalle dei Giganti”. Certo, è vero, esiste una relazione tra l’uomo e la terra, ma se l’uomo non dovesse rispettare più questa relazione la Terra è in grado di considerare la possibilità di cambiare razza, noi siamo già la 5a ronda. Il pianeta non è in pericolo, lo siamo noi, come dice l’Architetto nel film di “matrix, reloaded” a proposito di Zion – ”questa è già la sesta volta che siamo costretti a distruggerla (distruggervi), e ormai siamo diventati oltremodo efficienti nel farlo”. Non vorrei che le mie parole fossero fraintese, personalmente non odio l’umanità anzi al contrario lo scopo del mio lavoro, il mio anelito, è la felicità di tutti gli Esseri indistintamente, quello che scrivo lo scrivo per indurre alla riflessione, affinché uno possa arrivare a desiderare di voler essere migliore, qualunque sia il suo grado di coscienza o le sue convinzioni. I Frammenti di un insegnamento sconosciuto sono i frammenti, sono i resti, delle precedenti ere, frammenti degli insegnamenti impartiti dalle precedenti umanità. Le profezie di cui parlano le scuole antiche, che sono i centri di raccolta degli iniziati di sempre, custodiscono il modo per sopportare i tempi che verranno e gli insegnamenti sono un aiuto per capire e per indurre coloro che lo vogliono ad innalzarsi ad uno stadio di vita diverso. La “degenerazione” e la “fine” della razza sono parte integrante della natura stessa della vita su questo piano, sono parte di un “esperimento”: tutto a questo mondo evolve ed involve, tutto nasce e muore in questa continua ricorrenza della vita, ricorrenza che i resti di questi antichi saggi chiamano “mahavanthara”. Esistono esseri che cercano la “rivoluzione” della coscienza, che cercano la saggezza ed è per questo che sono qua, per vedere tutto questo e compiere la loro opera. Tutto questo deve accadere per permettere a chi cerca di trovare, a chi vuole la libertà di conquistarla, a chi vuole la luce di raggiungerla; e come posso fare a saperlo se prima non la perdo?! Gli insegnamenti in questione non sono altro che i segni lasciati dai sopravvissuti delle razze precedenti. La vita è un mistero e non è così scontata come crediamo. Che cosa accade ad una persona che si “sveglia”, che si rende conto di ciò che lo circonda o di ciò che sta facendo? Cosa accade internamente ad una persona che si “sveglia” per un istante o per un momento? Cosa sperimenta quella persona? Semplice, gli passa la voglia di far qualsiasi cosa “inutile” stia facendo o che aveva in mente di fare. Perché? Perché ciò che aveva in mente di fare non è suo, non è una cosa che la sua Essenza, la sua parte reale, ciò che lui è, ha “realmente” interesse a fare. Gli è stato detto di farlo, ma non sa il perché e quindi quando si rende “reale” non la fa più. Perché? Perché ne conosce la “ragione”, fosse solo anche per un attimo, quasi a livello rasente all’inconscio, ne conosce la ragione e abbandona il campo, perché il vero agire il vero “fare” passa dal “non-fare”. Di colpo in un attimo o per un attimo non sente più la “pressione” dei suoi problemi e quindi “sente”. Che cosa? L’Essere, il “reale”, ciò che è realmente, per un istante sta conoscendo/assaporando se stesso, sta vivendo un bagliore di vita vera. I problemi non esistono, i problemi sono solo nella nostra testa, i problemi sono la funzione del nostro ego. “Ego”: parola magica che evoca antiche leggende sulla storia degli uomini. Tutto nelle “pseudo” scuole va sotto il nome di “ego”: “egoismo”, “egocentrismo”, etc…, - tutte parole che finiscono con “ismo”, direbbe Gurdjieff – forse è un segno dei tempo, la confusione regna nel mondo ed è necessario trovare, invece, una scuola in grado insegnarci come liberarcene. La mente è lo strumento dell’ego. Conoscere l’ego significa conoscere le proprie carceri interiori. Ego, mente, psiche, cosa sono realmente, da dove provengono, cosa hanno a che vedere con noi? Cosa c’entrano con tutto ciò che sta accadendo al mondo ed al pianeta? Quale ne è la regione, quale il legame? A questi ed a molti altri interrogativi cercherà di dare risposta questo libro; tratterò di scienza e mistica, di pratiche e di molto di più, col preciso intento di riflettere su ciò che siamo, che cosa ci facciamo qui e perché stanno capitando certe cose al mondo che conosciamo. La soluzione è intima, è legata ad un lavoro che ognuno di noi “può” svolgere su se stesso, non è una questione di collettività, ma della scelta del singolo di controvertire le proprie sorti, cercando di produrre un centro di Gravità spirituale, un individualità che oggi stenta a manifestarsi; sono le qualità latenti che devono e “possono” essere sviluppate, ma questo è possibile solo attraverso la scelta personale ed individuale, il singolo ha la possibilità di confrontarsi con se stesso, di vedersi e di produrre una trasformazione, che lo potrebbe mettere al sicuro dalla malvagità dell’uomo e dal crollo prossimo delle
condizioni di vita, così come le conosciamo, stabilitesi qui tanto tempo fa; dobbiamo preparaci ai tempo che verranno, dobbiamo conoscere noi stessi per essere pronti alla caduta dei sistemi del mondo, affinchè questi cambiamenti non ci prendano alla sprovvista. Come dice Morpheus in Reloaded – “Siamo alla resa dei conti” - per molti motivi e per diversi sensi ovvero significati, siamo alla resa dei conti del nostro sviluppo e del nostro cammino non solo come razza, ??? l’orrore della situazione è sotto gli occhi di tutti, ma anche come singoli individui. [1] 1. psiche è un termine con cui tradizionalmente si usa individuare l'insieme di quelle funzioni cerebrali, emotive, affettive e relazionali dell'individuo, che esulano dalla sua dimensione corporea fisico materiale. Si intende cioè riferirsi, con la parola psiche, ad una astrazione concettuale che include al suo interno componenti diverse, quali facoltà “conoscitive”, intellettive e razionali, o emotive irrazionali, quali ad esempio la “coscienza”, “l'anima” o l'inconscio. 2. Psichismo: dal greco “psiche” (ψυχή), anima, inteso come ciò che anima, ciò che motiva; la psiche è ciò che motiva la nostra vita, le nostre scelta, abitudini, tendenze, qualità e vizi, ... Lo Psichismo è già da intendersi come il modo non armonico con cui si è sviluppata ciò che ci anima, ciò che motiva le nostre tendenze: la nostra psiche. Per psichismo si intendono quindi tutte quelle tendenza psicologiche di un individuo; - la sua psicologia, il carattere psicologico di quel individuo, gruppo, popolo, razza, umanità. Lo psichismo è il tratto psicologico. “Orgoglio”, “superbia”, “vanità”, “maldicenza”, “critica morale”, “invidia”, collera”, attitudini sessuali quali “lascivia”, “lussuria”; “pedofilia”, “masochismo”, … etc… sono da considerarsi parti determinanti nello psichismo umano. La “coscienza” è Psiche, è già “Anima”. [2] Vedasi anche l’Appendice delle immagini in fondo al testo dedicata alle foto dal mondo. [3] Dalla fine degli accordi di Bretton Woods, nel 1971, i soldi non sono più convertibili in oro. La conferenza di Bretton Woods, che si tenne dal 1 al 22 luglio 1944, stabilì regole per le relazioni commerciali e finanziarie tra i principali paesi industrializzati del mondo, tra cui quella di vincolare la possibilità di creare banconote all’oro, motivo per cui si sente parlare di riverse aurifere o di Federal Riserve, di prezzo dell’oro, etc… La domanda lecita sarebbe – “ma cosa c’entriamo noi con il dollaro e le riserve aurifere americane?”! Semplice. Tra le caratteristiche principali di Bretton Woods c’era l'obbligo per ogni paese di adottare una politica monetaria tesa a stabilizzare il tasso di cambio ad un valore fisso rispetto al dollaro americano, che veniva di fatto così eletto a valuta principale. Il sistema crollò definitivamente proprio nel 1971, a seguito, appunto, della decisione degli Stati Uniti di sganciare la propria valuta dall'oro e motivo per cui si dice che i soldi non sono più convertibili. Il valore dei soldi è puramente indotto. Indotto dal fatto che li accettiamo; in poche parole, i soldi, sono certificazioni sulla fiducia, fiducia basata sulla presunta onestà dei banchieri: per ironia della sorte, il “denaro”, oggi, è diventato una questione di “fede”. Il giorno che questa fede finisce ci troveremo tutti con un mucchio di carta in mano. La soluzione è intima. [4] Vedasi in fondo a questo libro la sezione dedicata alle immagini dal mondo - Appendice delle immagini. [5] Il presente racconto è stato ritrovano all’interno del libro – “frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D. Ouspensky.
È davvero strano. Siamo sempre dalla parte dei buoni... Ci riflettevo ो यो oggi, mentre, guardavo i titoli dei giornali che stanno in aula docenti: noi occidentali, europei insieme ai nordamericani, abbiamo sempre ragione, qualunque grande causa si decida di promuovere, abbiamo ragione. Apparteniamo necessariamente alla religione giusta o alla giusta sensibilità filosofica, alla tendenza politica globale più corretta e, naturalmente, quando serve siamo sempre schierati dalla parte delle “guerre giuste”, se se ne presenta l’occasione. Tutto ciò è scontato, dal momento che siamo occidentali e perciò abbiamo, quasi per via ereditaria e per forza di cose, tutte le informazioni migliori. Scendiamo in piazza a protestare, ma di fatto stiamo solo dimostrando che abbiamo accettato il sistema così come è e senza tanto fiatare, tant’è vero che chiediamo di fatto più lavoro, più denaro, più privilegi, senza renderci conto che è l’impianto di base che è in crisi, che è il sistema con cui abbiamo scelto di svilupparci che è sbagliato nei suoi paradigmi di base. Nessuno protesta perché abbiamo la tecnologia ad esempio per avere energia libera e pulita per tutti e che questa si produce senza avvelenare noi ed il pianeta, o senza frusciarci tutte le risorse… e non mi riferisco al solare. Sto parlando di un energia che ancora fingiamo di non conoscere e che già nei primi del ‘900 Nikola Tesla ha svelato al mondo motivo per cui adesso al massimo i nostri studenti sanno che è un unità di misura in elettrotecnica. Vorrei sapere se siamo dei veri ingenui o se facciamo finta di esserlo... per comodità. Forse siamo tutte e due le cose... ma più ci penso e più propendo per la seconda possibilità. Siamo così affezionati alla nostra poltrona mentale, alle nostre false illusioni, le finte prospettive, il profitto, la ferrari, l’inter, il milan, … che non vogliamo più immaginare nulla al di fuori di essa. Oramai è incontestabile, siamo arrivati a preferire alimenti ipersterilizzati e predigeriti a quelli crudi o al naturale che potrebbero farci ricordare che le cose possono avere un gusto diverso. Chi parla di ambiente è fondamentalmente un rompiballe. Ci parla di sostenibilità, neanche a dirlo. Sempre certi di essere nel giusto. Pare che l’uomo sia fatto così: lì dove vive, ha sempre ragione. Solo che la nostra posizione di parenti ricchi, di privilegiati, in un mondo in cui più che mai ci si dilania a vicenda, ci rende forse ancora più responsabili di altri. Più responsabili delle nostre pigrizie, della docilità con cui ci facciamo coinvolgere in movimenti di opinione di cui non conosciamo con precisione né l’origine né il fine; e poi siamo più responsabili della nostra tendenza ad anestetizzarci a vicenda. Se solo provassimo a riflettere un po’ non ci metteremmo molto a vedere che non ci sono né buoni né cattivi, ma semplicemente esseri umani... o meglio degli apprendisti esseri umani che stanno soffrendo. Uomini e donne che non hanno mai imparato a vivere, che non hanno nemmeno mai immaginato una scuola che serva a imparare l’arte di vivere, l’arte del rispetto, l’arte del saper individuare le prime tracce di felicità là dove questa comincia a fiorire. Dove voglio arrivare? Alla solidarietà, non कु ए ला कु ए ला ipocrita, ma una vera mano sulla coscienza, dove provo a mettermi al posto dell’altro e capire le sue di ragioni. Siamo tutti nella stessa barca e questa barca va a picco (e questo non è più una frase fatta). Non usciremo dalla crisi finanziaria perché questa crisi è una crisi dei suoi valori. Da questa crisi si esce per un cambiamento di कोि कए ज़, di modalità di vita, di condizioni di vita, in un senso o in un altro Da questa crisi possiamo uscirne rimettendo tutto in discussione e ripartendo dall’uomo o aumentando il giogo. Col tempo capiremo perché ci sono dei soldati un po’ ovunque. Che cosa possiamo farci? Non lo so non sono qui per dirvi come finirà, ma solo solo per veder come sta per cominciare. Il resto dipenderà da noi.
Le Trombe del Giudizio Di recente ho sentito dire che nelle scritture sacre si dice che fintanto che suoneranno le trombe degli Elohim non ci sarà la catastrofe finale. Le Gli Elohim sono la parte reale di ogni individuo, la sua coscienza, le trombe suonano nel tentativo di svegliare quella coscienza, e fintanto che ci saranno individui che cercano il risveglio della coscienza è possibile che questo aiuti il resto dell’umanità che dorme soffrendo senza capire le cause della sua sofferenza. Ogni conflitto, ogni guerra, ogni dissidio produce sul pianeta effetti nell’umore dell’intera umanità. Ci influenziamo a vicenda senza rendercene vivamente conto, ma è così, il nostro dolore interiore, il senso di disagio, l’odio, la collera, l’irritabilità sono conseguenza di influenze nefaste che giungono da luoghi dove tutto questo si sta processando. Se odiamo riceviamo odio, ma se amiamo coscientemente, se ci svegliamo, se ci rendiamo consci che c’è qualcosa che non va nel mondo e sentiamo il bisogno di fare qualcosa stiamo cercando di sanare l’odio di qualcun altro, stiamo cercando di irradiare luce nell’ombra. Non serve domandarsi cosa posso fare, non serve sentirsi disarmati, perché non è così; attraverso la Coscienza noi possiamo aiutare il mondo a sanarsi ed a diventare un mondo migliore. Dobbiamo cercare in noi stessi le possibilità che questa umanità finge di non vedere, abbiamo bisogno di sviluppare coscienza, è solo lavorando ai nostri dissidi interiori che possiamo sanare quelli esteriori, e … questa, vi assicuro, che non è retorica è magia applicata. Le Religioni, tutte le religioni sono portatrici del lavoro di uomini saggi, di coloro che hanno portato un messaggio di pace e il modo di elevarci da animali ad essere umani. Le religioni sono depositarie del lavoro, del lavoro di risveglio e di presa di coscienza dei nostri antenati, di uomini e donne iniziati alla conoscenza della Spiritualità, della parte reale e vitale, della parte viva che sta dentro l’involucro della macchina umana, dell’animale umano. Egli è diverso dagli altri animali perché grazie alla sua struttura fisica permette a ciò che è Coscienza di esprimersi. Le religioni sono depositarie dei valori della Coscienza, della coscienza stessa, se uccidiamo le religioni uccidiamo la coscienza degli uomini. Esistono molto modi per uccidere le religioni, uno di questi è costruire sulle ceneri di quello che si è calpestato una falsa religiosità, una falsa religione e questo è ciò che è accaduto nella maggior parte di quelle che noi oggi chiamiamo ancora ridicolmente... E’ stato tolto il metodo, ma l’essenza è rimasta e se ci riappropriamo della conoscenza, dei significati, degli archetipi, allora ci riappropriamo della nostro Coscienza. Perché un Mussulmano non mangia la carne di maiale? Pensate che sbagli?! No, i suoi antenati sapevano e gli hanno trasmesso i precetti per essere un uomo autentico. Che cos’è la guerra santa, l’apocalisse, la jihad? La fine dei nostri difetti; Gli infedeli sono dentro di noi, non è una questione di convertire qualcuno a qualcosa. I maestri, i profeti di sempre cercavano di insegnare all’uomo la sua disumanità e la sua schiavitù, non è nell’uomo verso l’uomo, ma che proviene da un elemento (inumano, psichico) che vive in lui e che è l’ego animale, sono le 7 legioni, i 7 demoni, 7 paure. Il nostro nemico è interiore ed è l’ignoranza, è la non conoscenza di noi stessi, la mancanza di studio della nostra struttura interna. E’ il nostro psichismo a generare l’odio, non le azioni di qualcun altro, ed è per questo che abbiamo bisogno di conoscere le nostre origini, abbiamo bisogno di sapere come siamo arrivato a questo punto di disumanità. Le scritture parlano di questi tempi, dei tempi che qui stiamo vivendo, altro che crisi economica, sono cose che accadono ciclicamente. Noè realizza un arca ed anche questo è simbolico di qualcosa di incredibilmente attuale. L’arca non è fuori, per questo che non ne potranno mai trovarne traccia, l’arca è dentro, ed è una coscienza risvegliata. L’Arca, lo strumento della salvezza di questi tempi così critici, è la Coscienza. E’ urgente svegliare la
coscienza, è urgente svilupparla, affinchè sempre più Elohim suonino le trombe del giudizio. Quale giudizio? Quello che gli uomini? Quello che stabilirà e separerà i giusti dai cattivi? No, siamo fuori strada… il giudizio dell’amore, della coscienza viva che mai può giudicare, ma provare solo compassione, coloro che giudicano verranno giudicati.
NEO E L’IDEA DI “ANOMALIA” In “the matrix” – reloaded torna spesso in auge l’espresso “anomalia” riferito a Neo. Quando gli agenti lo incontrano la prima volta dicono proprio - “eccolo è lui (riferendosi a Neo), l’anomalia”. Questo non è a caso e ci fa riflettere su alcune cose. Il sistema in cui viviamo ha delle regole, una modalità di inculcarcele e queste regole hanno un unico scopo: “il Controllo”. Siamo diventati schiavi che difendono i loro padroni, pronti a batterci per un sistema, per ideali che non solo non sono nostri, ma non ci appartengono naturalmente, essi sono solo artificiali, come “matrix” stessa, ci battiamo e difendiamo il mondo che conosciamo perché essere sotto controllo ci da il vantaggio che non saremo mai responsabili di quello che facciamo. Chi cerca l’autorealizzazione, cerca di liberarsi dall’illusione del controllo, dalla sua personale prigione mentale e cerca, tenta, secondo un percorso che segue, di compiere quel “destino” che lo porta inesorabilmente a diven-tare padrone di se stesso … è questo a fare di lui un’autentica “anomalia” per il sistema. Essere padroni di sé gli richiede che si faccia responsabile di tutti i suoi atti, non perché ha abbracciato una qualunque o qualsiasi genere di morale religiosa o etico soggettiva, ma perché si sta rendendo Cosciente di ciò che è, come Neo scopre in modo inaspettato di essere l’Eletto. Essere l’Eletto significa sentire in sé stessi che c’è molto di più nella vita di quello che ci hanno raccontato, che c’è molto di più da sapere su cosa sia la vita e su noi stessi in quanto parte di questa stessa vita. E’ questo ciò che fa di lui, dell’Eletto, intendo, agli occhi del sistema e del controllo, un individuo pericoloso: “l’anomalia”; diventa di fatto un elemento di disturbo, di turbamento, perché la sua luce si diffonde tutta intorno a sé e le persone che gli sono accanto ne sono influenzate e potrebbero in qualche modo esserne coinvolte, perché un individuo che fa questo, emana lampi di Coscienza che le coscienza a lui vicine sentono, percepiscono, seppure a livello inconscio e questo le destabilizza e le potrebbe far svegliare. Costruiamo sistemi su sistemi, ma l’origine del nostro sistema socio economico culturale ha radici nella genesi dell’uomo. L’uomo è principalmente schiavo di sè stesso, delle sue paure, delle sue abitudini, dell’invidia, dei complessi, del bisogno di considerazione, teme fortemente il giudizio altrui, ed è privo di un autentica individualità … perché? Perché così è come è stato educato, così è come l’intera umanità è stata educata, perché quell’educazione opera, agisce sulle conseguenze nefaste delle nostre origini, perché quest’educazione esalta l’espressione dell’ostinato ego, i limiti dell’aggregato psichico, lo nutre e lo alimenti, - è questo il suo mondo, pro-prio come dice Smith - “Questo è il mio mondo, è il mio mondo signor Anderson” – ed ha ragione, il nostro mondo, così come lo conosciamo, si basa sulle debolezze umane e sull’ego, l’essere umano oggi è l’espressione massima del suo ego. Le idee che abbiamo non sono nostre ci sono state messe, ma la base su cui attecchiscono è l’ego; lo stesso vale per i comportamenti, il modo con cui creiamo relazioni, con cui ci rapportiamo col prossimo, la diffidenza, l’intolleranza, … critichiamo tutto e tutti, siamo senza pietà, non sopportiamo nessuno e pensiamo che solo noi saremmo in grado di fare quella tal cosa o chissà cos’altro... ma fondamentalmente siamo schiacciati dalla minaccia che qualcuno si possa accorgere che non siamo “niente”. Chi lo ha detto? Chi è che ce lo ha messo in testa? L’educazione, ancora l’educazione. Ogni qualvolta che da piccoli non capivamo o trasgredivamo ad una qualunque di queste regole, la risposta emotiva del sistema è stata – sei uno stupido – non vali niente – non sei niente – non ti meriti niente – questo perché? Perché le nostre azioni erano per lo più spontanee, più vicine all’Essenza, ma siccome tutti intorno a noi sono agenti di questo sistema, il sistema ho iniziato da subito a normalizzarci. Per correggerci, per educarci come si usa dire, ci hanno fatto sentire “nulla” ed adesso ce ne siamo convinti. Ognuno di noi vale per ciò che è, ed essere è più importante che avere. Perché vogliono dare il “ritalin” (è un farmaco sedativo, di fatto) ai bambini che, loro dicono, sono troppo vivaci ed “esube-ranti”? Per sedare l’espressione viva dell’Essenza, per renderli da subito de-gli ubbidienti agenti di questo sistema. L’Essenza è l’espressione spontanea della creatività, della libertà, del bisogno di conoscere, è il
mondo dei “perché” ed è l’autentico gioco di un bambino, i suoi capricci sono l’espressione di una dinamica appresa successivamente e fondamentalmente basata sul bisogno di attirare l’attenzione ed ottenere la considerazione altrui ed in particolare dei genitori. Agenti lo sono anche, purtroppo, coloro che ci hanno educato, ovvero i nostri genitori e certi parenti, e lo hanno fatto in accordo, in misura, cioè, di quanto hanno accettato a loro volta il condizionamento del sistema o di quanto si sono resi conto di esso. Se hanno alimentato paure, preoccupazioni, ostilità, diffidenza, invidia, frustrazione, dubbi, etc… inconsapevolmente ce le hanno trasmesse. Intendiamoci, nessuno ha colpa; in una condizione di irresponsabilità, è impossibile pensare di attribuire delle colpe, la disattenzione, semmai, sta nell’essersi anche loro fatti condizionare ed aver, senza neanche saperlo, rinunciato a cercare in loro stessi le “risposte”, le ragioni della loro stessa esistenza. La considerazione che cerchiamo negli altri oggi è la conseguenza delle ferite che abbiamo ricevuto nei primi anni di vita nel periodo della vera crescita individuale: il distacco e l’incomprensione dei nostri pari, la solitudine di sentirsi diversi ed incompresi. Ognuno poi ha la sua storia. La questione vera qui è che l’ambiente influenza lo sviluppo dell’individuo. Siamo stati deviati dal bisogno di “conoscere” per “essere”, al il bisogno di contare qualcosa (da qui la necessità di “apparire”); un bisogno che questo sistema alimenta e promuove. Cerchiamo il consenso degli altri, cerchiamo la loro approvazione, e per ottenerla a cosa siamo disposti? Perché abbiamo così tanto bisogno della considerazione degli altri? Sveglia, è bene tirarci fuori da questi meccanismi assurdi di questa terribile società che non abbiamo costruito noi, ma che, per paura di restare soli, continuiamo non solo a pensare sia l’unica possibile, ma a nutrire dandogli ancora attenzione e credito, … non lo sai che - “matrix, non è in grado di dirti chi sei!”? D’altro canto ed allo stesso tempo è bene non alimentare nessun genere di odio, né nei confronti del sistema, né verso i nostri educatori e nemmeno verso i nostri stessi “oppressori”; è bene non cedere alla tentazione di odiare, di portare rancore, di alimentare collera, perché così avranno vinto 2 volte, l’odio uccide la Coscienza: lavorate alla coscienza, lavorate ad amare in modo Cosciente, l’amore è la vera chiave della vita, ma “amore cosciente” e noi purtroppo di questa qualità e tipo di amore ne sappiamo ancora poco. L’amore non è una persona, non è un gruppo di persone, l’amore è una qualità dell’Essenza, lo sentiamo, lo avvertiamo tutte le volte che siamo vivi, che ci sentiamo vivi, ecco perché lo confondiamo col bisogno di possedere qualcuno o col bisogno di avere una relazione, perché quando qualcuno che ci attrae compare nella nostra vita ci fa sentire nuovamente vivi, questo perché attiva di fatto il nostro centro sessuale; è l’attrazione sessuale che si sveglia che ci fa sentire nuovamente vivi, ma siccome non sappiamo e non conosciamo cosa sia realmente l’amore, ci adeguiamo a quello che ci hanno detto od insegnato, attraverso un qualche esempio, esso sia. Come macchi-ne, cerchiamo di replicare quell’esempio, confondendo di fatto l’amore e fa-cendolo “ritirare”. Tutto ciò che appartiene all’essenza non può esistere dove c’è controllo, il controllo spegne l’espressione dell’Essenza di un individuo. Essere vivi è Amore, l’amore è sentire la vita, Amore è vita e libertà. Non c’è e non ci può essere nessun equilibrio tra personalità ed essenza, ci può essere solo l’espressione della Coscienza, che è qualità principe dell’essenza, dell’Essere Reale di un individuo, l’essenza deve essere liberata dalla prigionia dell’ego e per questo che non possiamo che renderci coscienti; tra personalità ed essenza di autentica c’è solo la Coscienza. Fintanto che saremo cultori della personalità, qualunque essa sia e di qualsiasi genere sia, non faremo che dare abiti, nuovi abiti, al nostro ego. Con Smith non ci sono trattative, l’ego deve solo essere dissolto, solo così diventiamo autentici e liberi, e per farlo è importante iniziare dalle regole che risiedono nella personalità costruita grazie ad un fallace sistema educativo. La buona notizia è che di questo genere di educazione ce ne possiamo sba-razzare in qualsiasi momento, ecco perché veniamo così tanto bersagliati sempre dalle stesse cose, dagli stessi stereotipi, dagli stessi
discorsi, sempre dallo stesso tipo di influenze esteriori; è solo un sistema di regole che posso lasciare andare quando ho capito quale terribile controllo tutte queste idea e questo mio essere “educato” stanno esercitando su di me. Quando mi rendo conto che quel controllo si esprime attraverso l’impulso irrefrenabile di cor-reggere gli altri, di giudicarli, di calunniarli, di spettegolare su di loro, quando mi credo meglio o peggio di altri, quando mi lamento tutto il giorno della “crisi”, quando mi lamento e mi auto commisero, quando incessantemente sento il bisogno di approvazione, … allora posso realmente sperimentare cosa sia la libertà, posso anelare ad una libertà intima, interiore, profonda, autentica, senza bisogno di nessuno, senza plauso al-cuno, e non per menefreghismo, ma perché ho cominciato a prendere la re-sponsabilità di vivere la mia vita, senza che sia altro od altri a dirmi cosa devo o non devo fare od essere o dire o comportarmi; lo riconosco per intui-to, come essere innamorati, come essere l’Eletto, “the one” colui che porta unità in sé stesso. Noi non abbiamo bisogno di appartenere a nessuno. Che cos’è l’invidia? Controllo. La paura? Controllo. Le preoccupazioni? Con-trollo. Abbiamo bisogno di uscire dall’influenza del sonno ipnotico e dal tor-pore di questa fasulla schiavitù, dalla prigionia di una esistenza spesa senza senso, inseguendo un successo, un posto illusorio (al sole), per metterci sot-to influenze di una qualità diversa, spirituali per così dire. Influenze che ci facciano sentire che ci deve essere molto di più che diventare celebri nella nostra vita od di esercitare chissà quale genere di potere sugli altri. Gli “indi-vidui sacri” sono coloro che hanno rubato il fuoco agli dei per darlo agli uo-mini, ma non per accenderci il “fuoco” fisico, ma il “fuoco” della saggezza, per sperimentare la libertà dalla schiavitù ideologica e vitale. L’uomo non di-scende dalla scimmia, l’uomo e comparso dal piano vitale milioni di anni fa. Una volta ho letto che c'e' una tribù africana, in cui la pena capitale consiste nell'ostracismo . Quando questo accade, da lì a poco quell’uomo ne muore. Normalmente saremmo portati a pensare che se fossimo noi ad essere buttati fuori dalla nostra città o da dovunque abitiate, non per questo moriremmo di certo. Allora, come mai l'uomo di quella tribù africana muo-re? Perché anche lui e' vittima della comune stupidità umana. Pensa che non potrà sopravvivere, senza appartenere a qualcosa. In realtà, non e' necessario appartenere a qualcuno, a qualcosa, o ad un gruppo. Non e' nem-meno necessario innamorarsi. E' necessario essere liberi, sentire amore, essere l’amore. Il problema è che in realtà vogliamo essere desiderati. Vogliamo essere applauditi, vogliamo essere attraenti, con tutte le scimmiette che ci corrono dietro. Non ce n'e' bisogno. Possiamo essere felici e beati senza tutto questo. Stiamo buttando via la nostra vita. Quando siamo liberi non ci importa più di essere accettati o respinti, non fa alcuna differenza. Gli psicologi ci spiegano l'importanza del senso di ap-partenenza. Beh! Credo che siano realmente delle gran belle stupidaggini da dire, delle fandonie! Perché dovremmo appartenere a qualcuno? Non è che forse vogliamo che lo sia … nostro? Non ha importanza. Siate liberi, occupatevi di non soffrire così tanto della mancanza di attenzioni, della scarsa considerazione altrui, sono un bene, l’amor proprio si ritira e lascia il passo ad una autentica libertà intima interiore. Siate liberi, lavorate a liberarvi dal “giudizio”, smettete di mal giudicarvi, smettete di giudicare gli altri, lasciateli in pace, lasciate andare il controllo, è un inutile perdita di tempo e di energia, siate vivi, siate autentici, siate reali. Molti non saranno lieti di sentire tutto questo. Questo perché, quando si aprono gli occhi e si capisce questo concetto, si diventa “spaventosi”. Come si può controllare una persona così? Quella persona non ha bisogno di nessuno, non si sente minacciata dalle critiche, non si cura di quel che pensa o dice la gente di lei. Ha tagliato tutti questi fili: non e' più un pupazzo. E' “spaventoso”. La società, la gente dice: "Dobbiamo liberarcene. Dice la verità: non ha più paura; non e' più umano". Quell’uomo libero è diventato di fatto un “anomalia” per il sistema ed il sistema cercherà in qualche modo di riassorbirlo di normalizzarlo; non cedete all’illusione, non temete di essere uomini e donne libere, perché
questo mondo non vi potrà più controllare. Sarete come re e regine, avrete bisogno di null’altro che di voi stessi e della vostra libertà. “Essere” ha sempre spaventato questo mondo e le persone che “sono” reali sono qualcosa di anomalo per loro. Non cedete alla bugia di dover avere bisogno a tutti i costi di qualcosa o di qualcuno per sentirvi felici, per sentire amore ed allora sarete realmente in grado di amarli, di rispettarli ed avrete qualcosa di “reale” da dare, sarete “reali”, non temete di essere diversi, perché non solo la diversità è unità, ma è la strada verso sé stessi. Pensate con la vostra testa, siate re e regine, camminate con passo fermo e deciso, “Alzatevi da terra, fratelli e sorelle miei. Calpestate con i vostri piedi ogni timore e timidezza. Alzatevi, siate liberi e gioiosi di notte e di giorno, fate sempre la vostra volontà. Marciate avanti, voi fratelli, con Luce, Amore e Libertà. Cogliete l’allegria come re e regine nel Cielo e nella Terra! Il Sole si è levato, il fantasma del tempo è svanito, la Parola Perduta è stata ritrovata.” – questo dice un antico rituale. La Luce è quella della Coscienza, della sapienza dell’uomo che ha iniziato a conoscere se stesso, la sua natura, le sue origini, l’Amore è quello che la presenza gli infonde; amore sì, ma amore cosciente, di colui che non elemo-sina commiserazione, ma sente la presenza del suo Divino “Essere Reale”, la Libertà è quella dell’uomo che si è liberato dell’ostinato ego, che si è liberato del bisogno di essere considerato, della considerazione altrui, del giudizio, della paura di non essere ammesso, accettato o condannato. Fa ciò che vuoi questa è l’unica legge, dice sempre un antico rituale, non temere di essere denunciato, non siate come schiavi che tacitamente cor-rompono. Siate forti tutti! Non siate concupiscenti. Servitevi di tutte le cose a vostro piacere e non temete per questo che alcun essere vi faccia sentire colpevoli per questo! Cercate di giorno e di notte finché non avrete trovato; la vostra stessa Luce, l’Amore e la Libertà interiore. Vi potranno togliere tutto, tranne ciò che “siete” ed avrete conquistato con il sudore del vostro lavoro interiore. Non temete, siate “Reali”, conoscete e riconoscete quanto di valore siete.
La dottrina della Coscienza - PARTE I La comprensione delle cose presuppone almeno tre modalità, tre livelli. Essendo l'uomo un essere tricerebrale, dotato cioè di tre cervelli, egli riflette questa sua caratteristica fisica nelle tre funzione principali che lo caratterizzano: “pensiero”, “emozione” e “movimento”. Allo stesso modo si dice che egli è dotato di cinque centri e cioè centro intellettuale, emozionale, centro istintivo-motorio e centro sessuale. Mentre il centro “intellettuale” è circa concentrato nella testa e viene fatto corrispondere al cervello, la funzione delle “emozioni” è ripartita tra l’insieme di gangli nervosi del sistema simpatico ed una concentrazione di gangli nota col nome di “plesso solare”. Sede o localizzazione del “movimento” o centro “motorio” è la base della nuca, dove si trova il cervello noto col nome di “cervello rettile”, e l’intera colonna vertebrale. Allo stesso tempo né i pensieri, né i sentimenti, né le sensazioni corporee, e neppure, persino, il movimento (escluso quello delle forze fisico-chimiche che agiscono nella sua materialità) sono del, appartengono al corpo fisico. I centri costituiscono la struttura di ciò che anima il corpo, sono la struttura dell’anima dell’uomo, la struttura di ciò che lo anima di ciò che egli è realmente. Volontà, pensieri, emozioni e persino sensazioni fisiche si percepiscono nel corpo, ma non provengono dal corpo. Il movimento è volontà e, come il resto, attraverso il corpo senza appartenergli. La volontà è un aspetto dell’essere senziente, dell’esistere, dell’essere reale dell’uomo. La Volontà è già l’espressione di una qualità diretta dalla Coscienza. Nell’involontarietà di un movimento o di un’azione c’è tutto il “sonno” dell’uomo e la sua mancanza di attenzione, ma questo non significa che egli ne sia privo, è solo assopita. Anche le sensazioni appartengono ad altre parti non fisiche (si tratta di quella concentrazione di energia nota nella dottrina esoterica con il nome di corpo eterico o vitale), ecco perché sono una possibile via per l’esplorazione e la conoscenza di sé. Attraverso l’ascolto del corpo, della postura e delle sensazioni che lo attraversano (un brivido, ad esempio) posso passare a scoprire e sintonizzarmi con ciò che le origina. I centri sono l’essenza umana, l’anima umana, nulla a che vedere con la loro localizzazione fisica, i centri non sono gli organi, i centri sono forze, semmai. Ed ancora. Il centro “intellettuale” non è il cervello fisico, è collegato al cervello fisico, ma non lo è; il cervello ha l’unica funzione di portare l’informazione qui nel piano della materialità, ha il compito di congelare un pensiero e renderlo “visibile”; ecco perché per quanto gli scienziati si affannino a scoprire tutti i meccanismi del cervello non possono arrivare alla comprensione stessa del pensiero e la sua origine, stanno solo osservando l’ultimo pezzo di un processo iniziato in altro luogo, in un'altra regione, non locale, in un'altra dimensione. Proseguendo nella riflessione iniziale sui tre livelli della comprensione, va da sé che capire con la “mente pensante” non è la stessa cosa che capire con il “sentimento” o con le “sensazioni corporee”, men che meno con tutti e tre messi assieme. Capire con due cervelli (non fisici, ovviamente) è meglio che con uno, capire con tre cervelli è la “perfezione”. Normalmente l’uomo ordinario vuole capire, o meglio, è stato educato a capire, più con una “mente” che con due o tre messe assieme. Egli è stato educato, ad usare solo alcune funzioni e non sviluppare mai il resto delle sue possibilità, rovinando i talenti di cui è stato dotato alla nascita, quei talenti che sono la sua stessa struttura e motivo della sua esistenza. L’uomo non ha una vera “anima” perché la sua anima è disorganizzata, è disordinata; egli è vittima dei suoi stessi conflitti interiori e della mancanza di una autentica conoscenza che possa metterlo al corrente della sua reale natura e composizione. L’anima nell’uomo “ordinario” esiste solo in quanto germe, in quanto possi-bilità; solo attraverso una “seconda educazione" egli può conseguire quegli elementi utili ad acquisire quei dati necessari al suo sviluppo interiore ed alla sua totale trasformazione ad uomo reale, ad Essere Reale. È da qui che bisogna cominciare per capire la “dottrina della Coscienza”.
Le funzioni del pensare (pensieri) e del sentire (emozioni e sensazioni) sono gli elementi che compongono la qualità umana, esse sono l’uomo, sono ciò che irradia dal mondo invisibile generando l’uomo nel piano visibile. Tutto ciò che vediamo, tocchiamo, sentiamo sono “semplici segnali elettrici interpretati dal cervello” – dice Morpheus - e per questo non sono altro che la proiezione di un universo invisibile che esiste al disopra del mondo materiale che conosciamo, un universo invisibile che ne è la sua vera causa. Lo stesso “pensiero razionale” non proviene dal cervello, ma da un piano di esistenza. L’uomo è pensiero, emozioni e sensazioni, e tutto questo si processa all’interno di un “veicolo” di espressione nel piano visibile detto corpo. La vera realtà però esiste e risiede nei piano invisibili, nei centri sottili, nei loro involucri interni, nell’involucro astrale noto col nome di anima, psiche, etc… La domanda o le domande a questo punto è – chi pensa? Chi sente? Chi sono? Cos’è un individuo? Che cos’è l’Essere di un individuo? La summa di volontà, pensieri, emozioni e sensazioni? Cos’è un Essere Umano realmente? Le funzioni del pensiero, dell’emozione, delle sensazioni sono parti autonome che si relazionano tra di loro secondo un “mutuo scambio” e sono guidate dall’autocoscienza, dal sesto senso dell’autoconsapevolezza di esistere o dall’abitudine meccanica; Per “mutuo scambio” si intende che i pensieri influenza lo stato emotivo e che allo stesso modo l’emotività attiva certi pensieri ed, entrambi od uno alla volta, generano sensazioni fisiche. Un pensiero distruttivo genera emozioni negative e sensazione di dolore, un pensiero armonico, di pace, di gratitudine di amore di attenzione verso sé stessi genera buone emozioni e gradevoli sensazioni e via discorrendo. Questo ci lascia intuire come sia lo stato interno di un individuo a determinare il sapore della sua esistenza. Circostanze e stati sono interconnessi, sono la stessa cosa; non esiste una brutta giornata esiste solo un brutto atteggiamento o stato interiore o stato d’essere o non essere. “to be or not to be, that is the question.” – chissà cosa realmente volesse dirci William Shakespear... Pensieri, emozioni, sensazioni sono, quindi, a loro volta influenzati da qualcosa d’altro, da qualcos’altro … dall’Essere, … o dal non “essere”. Essi sono gli strumenti di espressione di una Coscienza, di un volontà Esserica, ma anche della sua stessa “ignoranza”. Quando la volontà è assente, quando non è in grado di esprimersi, il “quaternario” umano resta in balia delle circostanze ed è vittima della sua stessa complessità psicologica, crede alla falsità degli uomini e si dimentica di esistere o che esiste. ... continua!
La dottrina della Coscienza - Parte II L’uomo come Essere individuale, ignora di essere egli stesso creatore e resta intrappolato nel suo stesso condizionamento; dimentica sé stesso, la sua origine, impedendo a ciò che (egli) è Reale, all’anima divina, per così dire, di rendersi manifesto in questo piano visibile. Noi siamo l’Essere, ma il nostro livello d’essere è inquinato dalle contraddizioni della nostra educazione e dai molti “io”, che sono le abitudini cristallizzate che abitano le regioni interiori e che chiamiamo la nostra “psicologia”. Ecco perché la realtà che sperimentiamo è così come è. Essa è il riflesso di come pensiamo e come sentiamo. La nostra “psicologia”, la struttura psicologica, intesa come un sunto di abitudini ed idee (un sistema di convinzioni non accertate, ovvero, credenze), influenza il nostro modo di pensare, di sentire sentimenti e di provare sensazioni; è il mondo che ci è stato messo davanti agli occhi per impedirci di scoprire la verità su noi stessi, ma è anche un eccezionale strumento ed opportunità per una crescita individuale, nel senso della presa di coscienza e conoscenza di Sé. Il livello d’Essere di un individuo è il suo grado di comprensione della realtà e di conoscenza di sé ed è anche ciò che determina il livello o qualità dei suoi pensieri, delle emozioni e delle sensazioni, le quali, a loro volta, sono ciò che produce le circostanze di quello che chiamiamo “realtà”. E’ così che generiamo le circostanze e gli stati nella nostra vita. Esiste l’”Essere”, l’Essere Reale, la parte vera, autentica, il divino, l’anima divina, ed esiste la potenzialità di esprimersi attraverso la struttura interna umana dei suoi centri: “anima umana”. Quando l’Essere non si esprime l’anima umana, la parte umana, è in balia del condizionamento e dei suoi vizi acquisiti durante il periodo propedeutico od educativo. L’Essere è volontà che inizia ad esprimersi nell’individuo quando ha cominciato a rendersi conto, a scoprire l’autoinganno e vuole, sceglie di sua volontà, di realizzare sé stesso attraverso un lavoro verso l’impeccabilità, un lavoro atto alla rimozione di tutte le falsità e l’ingiustizia, il pregiudizio, la paura, il dubbio, lo scetticismo del suo modo di pensare, un lavoro alla trasformazione radicale delle sue emozioni, da sentimenti di autolesionismo e conflittualità, all’amore profondo e reale verso sé stesso, ecco perché è stato detto: “sia fatta la tua volontà” - e perché è stato anche detto – “ama il prossimo tuo come te stesso”. Anzi, volendo guardare meglio, in realtà - “sia fatta la tua volontà” - sempre lo è, il punto è, semmai, capire quale tipo di volontà si sta esprimendo, se dell’Essere, quindi una volontà fatta di un certo tipo di attenzione e vigilanza, che proviene dalla Fonte della vita, o se è una (non) volontà che viene dal “non essere” e dal condizionamento; espressione involontaria del sonno ipnotico, dell’ignoranza, del pregiudizio, delle superstizioni e credenze, dell’assenza di conoscenza di sé e
mancanza di responsabilità. L’essere è quella parte della realtà che l’uomo non vede con i suoi occhi fisici perché vibra a frequenze più alte, ma il corpo è l’essere. I passaggi sono: Essere (anima divina), centri o funzioni (anima umana) e corpo fisico. Il corpo è l’essere reso visibile. L’Essere è qui ed ora quando ne siamo coscienti, non è là fuori sperso nel vuoto o nel cielo lontano milioni di km; ognuno “è”, in accordo al suo livello d’Essere, “è Reale” in misura di quanto ne è consapevole. Ci crediamo tutto quello che ci dicono sulla vita senza averla sperimentata profondamente. Se c’è un valore per cui valga esistere è la vita stessa e la conoscenza di cosa sia. Veniamo al mondo con un potenziale, con una autentica possibilità di “nascere” davvero, ma è dopo, col tempo, che diventiamo presuntuosi ed arroganti, timidi ed impauriti, abitudinari, ripetitivi e meccanici; è qui che impariamo la paura e la dipendenza. Ecco perché diventa così importante operare sugli “automatismi”, ecco perché è necessario liberarsi dall’abitudine, rompere la meccanicità e la ripetitività delle nostre azioni, dei nostri pensieri, delle nostre emozioni. L’uomo “conosce” poche sfumature su uno spettro di sensazioni molto più ampio. Egli è stato limitato con idee che non gli appartengono e che lo tengono dipendente ad un sistema: essere “impiegati” ne è la dimostrazione visibile. Operai ed impiegati: uomini e donne disposti a vendere il loro tempo ad un prezzo prestabilito. L’uomo, la sua attenzione, la sua capacità di vigilare, è limitata e si rivolge solo alle operazioni delle mansioni che svolge, ma mai, o difficilmente, verso l’interno, verso sé stesso. Eppure è lì che risiedono tutte le risposte, è lì stanno le soluzioni ai suoi problemi. Le soluzioni sono, non devono essere trovate, esse esistono a livello dell’Essere, ecco perché solo lì esiste la volontà vera; la volontà non si sviluppa, la volontà emerge, ci si addestra a farla emergere dalle recondite regioni dell’Essere. E’ importante liberarsi dal condizionamento, dalle idee sbagliate, dai dubbi, dallo scetticismo, dall’odio, dall’autocommiserazione perché questi determinano la nostra vita e la rendono così come la sogniamo. Ciò in cui crediamo diventa ciò che vediamo; incredibilmente quando Gesù diceva “credere per vedere” era a questo che si stava riferendo, perché “credere è vedere”. Parafrasando un noto libro di Paulo Coelho: “il guerriero della luce crede. Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere”. Non è dogmatismo questo, e nemmeno fede cieca, è fisica dei quanti applicata, l’uomo è così potente da realizzare tutto ciò in cui crede, il punto è sapere in cosa crede realmente. Non basta professarsi religiosi per esserlo, la maggior parte lo sono per paura, dimostrando di fatto di credere al paradigma materialista. Ancora oggi ci sono persone convinte che l’atomo è composto da un centro e una serie di elettroni che gli girano intorno,
quando in realtà l’atomo è un onda ed è di natura oscillatoria e vibratoria. La peggiore delle superstizioni è stata quella di far credere che Dio, l’Essere, sia fuori di noi. Il corpo è l’Essere, il corpo è la dimostrazione dello Spirito che si sta facendo carne. L’uomo, però, è spaventato e cerca rifugio in quello che gli hanno insegnato sia un riparo, per paura ha venduto la sua maestria per un piatto di “lenticchie”, un tetto ed un letto caldo. In questi tempi di crisi la gente protesta, piange e si dispera, ma è quella stessa disperazione a generare le circostanze, sono “schiavi” che si sono resi conto di aver perduto tutto, ma quello che hanno perduto non è il lavoro, ma sé stessi e lo hanno fatto già tempo fa. Ciò che ci aspettiamo accade. La volontà emerge quando smettiamo di credere e dipendere dai sistemi del mondo. Pensieri, emozioni, sensazioni insieme alla volontà sono le forze che tengono insieme un corpo fisico, ma allo stesso tempo, se non purificati, sono anche ciò che lo porta, a causa dell’ignoranza, alla distruzione. Il corpo fisico è eterno ed indistruttibile, è il massimo dell’ingegneria universale, eppure esiste nell’uomo un veleno potentissimo che gli permette di distruggere lentamente il suo corpo e il valore della sua vita, un veleno che viene assimilato giorno dopo giorno. Sono questi i pensieri distruttivi e le emozioni negative che egli prova, frutto dell’ignoranza e della cattiva educazione; egli odia e quell’odio avvelena anche lui. Essi stessi sono il veleno auto inoculato giornalmente. “*Poi chiamata di nuovo a sé la folla, diceva: Ascoltatemi tutti e intendete: *Non c'è nulla fuori dall'uomo che entrando in lui possa contaminarlo; ma ciò che esce dall'uomo, questo contamina l'uomo. *Se qualcuno ha orecchi per intendere intenda. *E quando lontano dalla folla entrò in casa, i suoi discepoli lo interrogarono sul significato di quella parola enigmatica. *Egli rispose loro: Siete anche voi senza intelletto? Non capite che quanto dal di fuori entra nell'uomo non lo può contaminare, *perché non gli entra nel cuore, ma nello stomaco e va a finire nella fogna? Dichiarava così puri tutti gli alimenti. *E diceva loro: Ciò che esce dall'uomo, questo contamina l'uomo, *perché dal di dentro, dal cuore degli uomini, escono propositi malvagi: fornicazioni, furti, omicidi, *adulteri, cupidigie, malvagità, frodi, incontinenza, invidia, diffamazione, superbia, stoltezza. *Tutte queste cose malvagie escono dal di dentro e contaminano l'uomo.. “ Marco Cap. 7,14-23
I pensieri distruttivi sono quei pensieri che ci fanno arrendere prima ancora di iniziare un impresa, crediamo all’inevitabile senza nemmeno provarci a fare qualcosa, trascorrendo il resto del tempo a trovare le prove per giustificare non solo il nostro fallimento, ma la veridicità del fatto che quella data impresa era impossibile, e che quindi il fallimento era inevitabile. L’uomo crede nell’ineluttabilità della sua stessa morte e nell’accidentalità degli eventi, ma questi sono solo i sintomi della sua malattia.
L’uomo è malato e la cura sta nell’Essere Reale, nell’auto osservazione. L’auto osservazione è l’auto guarigione, l’uomo che osserva se stesso è in grado di discernere e liberarsi dal dolore; solo l’uomo inconsapevole, addormentato, separato dal sé, dipendente dai sistemi del mondo, soffre senza conoscerne le causa che attribuisce alle circostanze. Il caso non esiste, le cose accadono perché le attraiamo a noi attraverso il nostro modo di pensare e sentire. E’ la sua struttura interna a permetterci di farlo. I tre cervelli sono collegato con il mondo della creazione e manifestano nel piano visibile, il potere proviene dalla fonte. L’individuo è qualcosa di molto interessante e misterioso da conoscere ed è molto di più di ciò che gli hanno raccontato sia. Ciò che può e dovrebbe morire in noi, invece, è la falsità, i compromessi, l’ipocrisia e le nostre false certezze. Non esiste il lavoro sicuro, non esiste il sistema sicuro, esiste l’uomo Reale, esiste l’uomo e la donna capaci di liberarsi dal giogo del sonno della coscienza. Dobbiamo trasformare la paura in un opportunità per essere nuovamente liberi. Paura e amore sono due sentimenti in antitesi, la paura è morte l’amore è vita, l’amore è immortalità. Sapevi che il significato vero della parola “amore” risiede nell'etimologia della parola latina “a-mors”? “A-mors”: a = assenza, negazione e mors = morte, tutto insieme significa assenza di morte ovvero eternità. Sarà per questo che “Roma” è l'anagramma di “amoR” ed è detta la “città eterna”?! Invecchiare, ammalarsi, e morire sono parte della descrizione del mondo. Io credo che l’uomo tema l’eternità e che per questo si suicida lentamente, gli manca il coraggio di vivere e di vincere sé stesso, preferisce la certezza della sua fine, che egli stesso sta rendendo ineluttabile con i suoi stessi comportamenti, che l’ignoto dell’eternità. La morte mette al riparo l’uomo ordinario dallo “sconcerto del pensare all’infinito”. L’essere umano non muore si “suicida” avvelenandosi giorno dopo giorno con la sua stessa paura di vivere, con l’ipocrisia, con l’odio, la commiserazione, la preoccupazione, l’idea del fallimento, i “non ci riesco” e i “non sono all’altezza”, con i “Se avessi questo o quello”, i “non ho il tempo” ed i “quando avrò la tal cosa” e con gli “è impossibile”. Tutto su questo piano di esistenza è possibile persino rendere possibile l’impossibile. E’ la “mente”, i pensieri e le emozioni, che controllano la genetica e non il contrario. Sono questi 2 elementi, queste 2 funzioni umane che determinano la vita di ogni singolo individuo; l’individuale modo di pensare e di concepire il mondo e la vita è ciò che realmente realizza e determina ciò che ci accade. Lo “spazio” dei pensieri, dei sentimenti e delle sensazione è inquinato dai pensieri distruttivi e fallimentari (dei sistemi del mondo) e dalle emozioni negative, la guarigione è accorgersene, Essere coscienti è accorgi. Se abbiamo paura vivremo la paura, se pensiamo di non valere il mondo ci mostrerà il nostro scarso valore, se abbiamo odio sperimentiamo il conflitto, e
così a seguire, … la vita è il frutto di come pensiamo e sentiamo. Ecco perché è così importante ripulire i nostri pensieri e le nostre emozioni, è bene saper “riconoscere” e “circoscrivere” in noi ogni negatività ed allo stesso tempo non temere di averle viste, accettare quel che siamo, ciò che siamo è ciò che c’è; questo è l’autentico punto di partenza di un “lavoro” su di sé. Ad esempio, nella vita il male non è essere “violenti”, ma il non sapere di esserlo. La violenza è il riverbero di una psicologia conflittuale, accorgendosi, prendendone Coscienza, ci permettiamo di rimuoverla; l’auto osservazione, imparziale e privata di qualsiasi auto giudizio, è già la guarigione. Quando mi rendo cosciente i valori dell’Essere si fanno presenti ed io posso guarire. Se i pensieri, quindi, sono la forza positiva del Santo affermare e le emozioni sono la sua Negazione, è lecito ipotizzare che la Coscienza sia la terza forza, la Santa conciliazione, ciò che purifica entrambi, ciò che concilia mente e cuore, sentimento e ragione? Si è lecito. Ma allora la vera domanda è: Che cos’è la Coscienza? Da dove proviene? Perché esisto? Cosa è che esiste? … ... continua"!
La dottrina della Coscienza - Parte III Pensieri, emozioni, sensazioni, volontà sono solo il riflesso di qualcosa di reale che cerca di esprimersi, qualcosa di completamente diverso da quello che di solito esprimiamo... La coscienza è ciò che concilia, è ciò che può purificare e liberarci dal nostro autolesionismo e dall’odio, dallo scontato modo di credere alla vita e dalla superstizione, dal fanatismo, dall’aridità del cuore, dalla malattia e dall’invecchiamento ... Ma passiamo oltre. Come tre sono i cervelli e tre le attività collegate ai tre centri, allo stesso modo esistono tre modalità per sviluppare armonicamente ognuno di queste funzionalità; ogni centro utilizza una specifica sostanza, che proviene dalle emanazioni dell’assoluto, e tutti insieme partecipano alla vita su questo pianeta. Il legame tra le forme di vita ed il pianeta, per quanto possiamo esserci separati da questo, è un legame non solo indissolubile, ma reale, molto più della City di London, del Calcio, del denaro, della scienza e della medicina. Non possiamo parlare dell’uomo senza parlare del pianeta in cui egli vive. L’Essere, il corpo, con le sue funzioni, con i suoi i centri, ed il mondo sono una sola cosa. Questo piano di manifestazione è tutto vivo e pulsante, il fatto che non ce rendiamo più conto non significa che non lo sia. Tutto ciò che ha un po’ di valore per l’uomo viene ridicolizzato, sminuito e la vita è limitata all’essenzialità del divertimento e del cibo, della casa e di un occupazione: “La pagnotta innanzi tutto!”. La verità non è così banale, questa è paura e niente più, paura di conoscersi, paura di sollevarsi dal fango. "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt. 4,4). Dio è l’essere ed è il nutrimento più importante che ogni umano può produrre, la sintesi del sacro Triamazikamno. La vita è il viaggio verso la conoscenza delle origini e la comprensione di ciò che siamo e del perché esistiamo. Le forze con cui tutto si nutre e si alimenta su questo piano sono le tre sostanze principali che formano il Triamazikamno sacro, di cui parla il signor G. nella precedente citazione, e cioè Luce, Vibrazione e Calore, la cui fonte nel nostro sistema è il Sole, inteso proprio come la localizzazione planetaria, come luogo dal quale il Triamazikamno sacro, la vita, può attraversare e discendere su questo piano. L’uomo sintetizza queste forze attraverso i suoi tre cervelli, cosa ne farà dipende dalla sua struttura psicologica. Allo stesso modo i pianeti che compongono le formazioni del nostro sistema concorrono alla produzione di certe sostanze. Per esempio, noi assimiliamo nel nostro corpo una sostanza, nota nella cultura orientale col nome di Prana , attraverso l’aria stessa che respiriamo, questo perché le “influenze” delle “masse” planetarie, che noi semplicemente chiamiamo pianeti, giungono impattando sulla nostra atmosfera, impregnando l’aria del loro principio universale; la stessa cosa accade per le esplosioni solari, per la luce ed il calore. Abitualmente, abbiamo, come umani, un idea su queste “formazioni planetarie” e sul nostro sistema solare come di una sorta di materia “morta”, una meccanica di pianeti senza vita, freddi ed ostili. In realtà ognuna di queste concentrazioni non solo è attiva, ma ha una funzione specifica nell’equilibrio del sistema, ogni pianeta sintetizza un raggio dello spettro solare irradiandolo poi tutto intorno. Si fanno ipotesi e documentari sulla conquista del pianeta Marte da parte di noi terrestri, conquista che, tra l’altro, si dovrebbe ottenere attraverso l’alterazione del clima di questo pianeta, per mezzo dello scioglimento artificiale delle acque, dei suoi ghiacciai, … ed il tutto solo per rendere il pianeta meno ostile e per sfruttarne le risorse e chissà cos’altro … … senza rendersi minimamente conto che questo avrebbe una conseguenza nell’ordine planetario e nel sistema … In questo, purtroppo, consiste il culmine della nostra ignoranza come razza umana: nella totale non conoscenza della vera natura dell’universo, e cioè della sua natura spirituale, dei suoi meccanismi spirituali, delle Leggi che regolano il Cosmo, degli “ordini di mondo” che esistono, di come essi si sviluppano, della realtà dell’influenza delle “formazioni planetarie” come forze spiritualizzanti relazionate con lo sviluppo stesso dell’uomo, ma, e soprattutto, invece, della necessità di doverli conoscere. L’universo ha inesorabilmente una natura spirituale e spiritualizzante, ma questo la scienza materialista mai lo capirà, non stiamo tenendo conto dell’esistenza del piano vitale o anche detto “spazio-dinamica”, di certi
sui aspetti che sono il motore della meccanica celeste, che sono la causa primordiale del perché esiste l’universo. Perché Triamazikamno “sacro”? Cosa è l’Heptaparaparshinoch “sacro” o la legge del sette o dell’ottava? Cosa significa “sacro”, chi è “sacro”?” La natura dell’universo è spirituale, in questo consiste la sacralità della vita. Sia l'uomo che le altre forme di vita su questo pianeta trasmettono energia. Che lo sappiamo oppure no siamo trasmettitori, siamo una sorta di punto di smistamento delle energie provenienti dai regni od ordini di mondo sovrastanti, regni od ordini di mondo sopra il nostro.
Queste energie, passando attraverso di noi, si trasformano per arrivare ai regni più bassi. Ogni regno si evolve grazie a una sollecitazione, un impulso, proveniente dal regno immediatamente superiore. L’impulso spirituale proviene dall'alto. Il regno vegetale deriva, per così dire, da quello minerale, che è stato il primo a fare la sua comparsa. Il mondo minerale è il più inerte ma non per questo inattivo, in esso infatti sono presenti tutti gli elementi primordiali attivi con cui è composta la materia qui. Il regno vegetale si nutre di quello minerale, quello animale di quello vegetale e dei suoi simili. L'uomo si nutre dei regni vegetali ed animali, ed indirettamente di quello minerale di cui allo stesso tempo è composto. La domanda spontanea che verrebbe da fare è – “se ogni mondo è contenuto o si nutre di quelli inferiore, chi si nutre di noi?”. Risposta: il pianeta stesso, inteso come logos, come genio, come entità vivente, Gaia; attraverso i tre cervelli noi trasmettiamo le forze del Triamazikamno “sacro”, provenienti dal sole, come emanazione, e dalle influenze dei pianeti, quali la forza di gravità, digerite e trasformate per il suo sviluppo. Dal regno umano, che l'umanità lo sappia o meno, deriva il regno spirituale, il regno delle “anime” o regno di Dio se ci esprimiamo in termini religiosi. Dio, domini, “dominus” colui che ha il dominio, il Signore e il Padrone del creato, della costruzione del creato, colui che è il dominio sul creato, sulla casa, la casa di dio; “domus” in latino è la casa familiare, inteso nel senso di “edificio” e di “complesso di persone e cose, rientranti nella giurisdizione del padre di famiglia”. Dio stesso è il regno, egli, esso, l’inconoscibile è le leggi stesse della creazione. Gli scienziati da sempre si interrogano su dio e non si sono accorti che lo hanno già trovato nello stesso momento in cui hanno cominciato a studiare le leggi che regolano l’universo, Dio è il regno e le sue leggi. Che cos’è la forza di gravità? E la luce? Che cos’è l’atomo? E’ come se un pesce che nuota nell’oceano si chiedesse dove sia il mare. Il regno di Dio, il regno spirituale, non è uno stato di beatitudine che dovrà scendere dal paradiso quando l'umanità sarà buona ed evoluta abbastanza per riceverlo, ma è qualcosa che, sconosciuto alla gran parte di noi, è sempre esistito dietro le quinte della nostra esistenza. L’Essere è il regno di Dio. L’uomo può rivoluzionare ed uscire dalla “ruota” delle leggi di evoluzione ed involuzione in cui è stato posto; finché egli è addormentato assolve ai suoi doveri verso la Natura, doveri al mantenimento della vita del pianeta, motivo per cui la chiamiamo “natura inferiore” o “natura di mantenimento”; non “inferiore” perché meno importante, ma perché esiste un livello al quale possiamo aspirare ed in questo risiedono i motivi dei Partk-dolg-doveri esserci. Si capisce da se che il “consiglio” dei Maestri e dagli Iniziati della Saggezza, sono quel gruppo di uomini e donne che ci hanno preceduti, che si sono auto-realizzati o che ci stanno lavorando, che sono usciti dalla dipendenza dei sistemi del mondo, che si sono “rivoluzionati” prima di noi e che, come nel caso dei Maestri, hanno percorso fino alla fine la loro esperienza sulla Terra. Potenti energie cosmiche provenienti dallo spazio entrano in collisione con il nostro pianeta. L'umanità si può rivoluzionare solo attraverso il corretto assorbimento delle energie spirituali che vengono da questi regni superiori. Che cos’è quindi un pianeta? Che cos’è un logos? Ogni cambiamento, anche quello peggiore, sia a livello individuale che a livello mondiale, è il risultato della nostra risposta a queste grandi forze spirituali. Che cos’è il Soliunensius? Quali sono i suoi effetti sull’umanità? Anche se non vediamo la gran parte di queste energie, esse esistono e ci influenzano; quello che facciamo lo facciamo sollecitati da queste energie. Il Soliunensius è l’espressione di questa sollecitazione. Ecco perché ogni sistema deve avere un sole per esistere. I soli sono i Cosmocratori dell’universo.
CLASSE 4 – Un Nuovo Paradigma Come sconfiggere l’azione dei sistemi del mondo I sistemi di credenze (qualunque sistema di credenze) controllano i nostri pensieri, le nostre azioni e i nostri sentimenti, … eliminarli, liberarcene è inevitabile se vogliamo fare un autentico lavoro di ritorno all’integrità, ovvero di purificazione dall’ego. Le idee dell’ego sono le stesse idee che il sistema educativo e pedagogico, al quale siamo stati sottoposti, ci ha inculcato. L’ego ha materia, si aggrega; l’ego ha coscienza, la nostra, l’ego ha l’energia, sempre la nostra, ma le idee provengono dal mondo fuori. L’ego cerca solo strumenti per esprimersi, l’ego è l’errore che si è protratto nel tempo, l’ego è la causa irresponsabile del nostro destino e della nostra eventuale sofferenza, l’ego è il veleno che ci diamo ogni qualvolta odiamo noi stessi. Ecco perché è così necessario sentire a-more dentro: per eliminare gli effetti distruttivi di certi pensieri ed ecco perché è necessario conoscere l’origine, la fonte di questi stessi pensieri. Di seguito ci sono alcune di queste idee che generano in noi un vero e proprio ostacolo al risveglio, di contro è presente nella colonna di destra, come un contraltare, un nuovo possibile paradigma:
Attuale Sistema di Convinzioni
Un nuovo Paradigma
E’ bene fare piani e programmare (falso!)
La momentaneità:
è convinzione comune che la vita deve essere ben programmata, studi, prospettive di carriera, agenda degli appuntamenti, (falso!) … essi sono tutti figli di questa idea. Ogni appuntamento che fissiamo, ogni incontro rafforza solo la nostra illusione, il nostro bisogno di crederci vivi: impegnare la vita serve a confermare le idee di questo sistema; prima in assoluto tra tutte è quella di credere di poter pianificare qualcosa.
la vera pianificazione è questo “istante”, è nell’istante, nel qui e ora; le decisioni sono frutto dell’attimo, l’istante è l’eternità, solo nell’istante esistono tutte le soluzioni; le soluzioni non possono essere trovate, le soluzioni sono, per questo che sono nell’istante esiste la pianificazione. Tutto è a nostra disposizione quando impariamo a vivere l’attimo nella sua totalità. Le “vere” decisioni sono frutto dell’istante. Il guerriero (della luce) si addestra ad “essere presente”, fino a quel momento egli non sa, … non agisce fino a quando l’istante non dischiude la sua eternità; solo allora il guerriero saprà ciò che deve sapere; essere presenti a noi stessi permette a “qualcosa” d’altro di esprimersi; la VOLONTA’ emerge dall’istante.
Pianificare e crederci significa automaticamente seppellirsi da soli. Pre-occuparsi, pianificare, immaginare negativamente, dimenticare se stessi e lo scopo, il motivo che ci ha portato alla ricerca, al cammino della conoscenza di sé sono aspetti della pianificazione. L’uomo pianifica perché ha paura, attraverso la pianificazione pensa di scongiurare gli “imprevisti”, ci dà l’illusione di poter controllare gli eventi.
La vita ci accade e noi ne siamo partecipi, liberi da preconcetti e pregiudizi, ci muoviamo nell’immediatezza delle circostante, stati e circostanze sono tutt’uno. Essere presenti è una “pianificazione verticale”, è l’abbandono totale all’Essere: “sia fatta la La vita ci accade e noi ne subiamo le conseguenze, tua volontà”, anzi “la tua volontà così è fatta”! Nulla a intenti a programmare non ci siamo accorti cosa che vedere con l’”immobilismo” o il “fatalismo”; stava accadendo. L’uomo dovrebbe imparare ed “fare” è “essere”; l’azione sta nella presenza, sta “addestrarsi” alla momentaneità. nell’”essere” presenti, “essere presenti” per noi equivale a promuovere, conseguire e mantenere “Presenza”. “Fare” è non pianificare.
Gli altri vanno controllati, ci vuole educazione, ci Ognuno si esprime come sente e crede, gli altri non sono un problema per me, ciò che ognuno fa vuole rispetto. (falso!) risponde alla vita non a me; ci vuole “autenticità” e l’“autentico” rispetto. Il rispetto è verso se stessi, è l’amore che siamo in grado di esprimere verso di noi, è la capacità di comprensione e la capacità e di sentire di “essere”. Il rispetto è amarsi dentro. Gli eventi causano gli stati (falso!)
Gli stati causano gli eventi:
maledico la vita, gli eventi e gli altri. (errore!)
mea culpa, gli eventi e gli altri sono attirati nella vita dai miei stati interni; imparo a perdonarmi.
La vita è la causa della nostra sofferenza (falso!)
La vita è l’effetto del mio livello d’essere, del mio grado di responsabilità.
La vita è la causa e l’uomo l’effetto (falso!)
L’uomo è la causa e la sua vita l’effetto della sua volontà di esistere. Poi discende in questo mondo nasce, prova paura e se ne dimentica.
Il mondo è un luogo ostile (falso!)
Il mondo è così, perché tu sei così. L’EROE, il mondo è come tu lo vuoi:
Anche se l’uomo ordinario si sente costantemente sotto minaccia ed ha sempre paura di qualcuno o qualcosa, in realtà non c’è nulla e nessuno che possa nuocergli, non ci sono circostante negative o persone che possano causarci danno, o nulla di cui temere, se non di noi stessi; ci sono di fatto solo atteggiamenti negativi, idee distruttive, convinzioni malsane di infelicità e catastrofe. Il mondo è la proiezione, la materializzazione del nostro ‘sogno’ … o dei nostri ‘incubi’.
Ho paura di tutto. Prima ho paura e poi scelgo di cosa. L’Eroe è l’uomo in assenza di paura, in assenza di queste costanti piccole morti interne. Eroe viene da Eros, amore da a-mors. Integrasi con questa meravigliosa forza ci permette di iniziare un processo che sfocia nell’emersione da una visione catastrofista e rovesciata del mondo.
Kundalini è la rinascita ad una nuova concezione del mondo, di noi stessi e della vita, di un nuovo L’uomo è come un essere infelice, che circondato sentimento o sentito che è quello che ci fa intuire che dalla perfezione e da ogni abbondanza, guarda il c’è molto di più nella nostra esistenza, questo mondo con gli occhi di una rana e si lamenta di ciò sentimento è l’A-more. che vede. Gli altri sono la causa delle nostre infelicità (falso!)
La considerazione interna/esterna è la causa della mia infelicità e sofferenza.
Avere aspettative causa sofferenza. L’egoismo ed il Gli altri deludono continuamente le mie aspettative. controllo creano aspettativa sugli altri. Sono (falso!) deludente, irrispettoso ed egoista a pretendere attenzione, atteggiamenti e cose dagli altri. Gli atri non mi devono nulla ed io non gli esigo e non posso e non ho diritto di esigergli nulla. Sono
una
vittima
delle
circostanze
e
dei La vittima è sempre il colpevole. La mancanza di
comportamenti altrui. Le persone mi mancano di rispetto negli altri è dovuta alla mancanza di rispetto rispetto. (falso!) che noi stessi abbiamo di noi stessi, gli altri ci mostrano solo la nostra manchevolezza.
Le persone generano conflitto (falso!)
La vita è ostile, il corpo è cagionevole. (falso!)
La presenza di un dato conflitto è la ragione della presenza di date persone nella nostra vita! E’ la nostra psicologia ad essere conflittuale e non il contrario. La vita è potentissima e il corpo è indistruttibile.
La morte è inevitabile (falso!)
La morte è “immorale”. La morte è una fuga, è il mezzo per sfuggire all’”eternità”. La rivoluzione della questa idea è la madre di tutte le paure. La morte Coscienza è la conquista dell’immortalità. mette al riparo l’uomo ordinario dallo “sconcerto dell’infinito”. A-mors, a (assenza) mors (morte), a-mors significa immortale, eterno; la paura equivale ad avere “morte Sappi che dietro ogni pensiero distruttivo c’è l’idea dentro”, chi non ha morte dentro non può incontrarla. inevitabile della morte; i pensieri distruttivi sono ciò Abbiamo bisogno di smascherare e conoscere che che sta dietro ad ogni dolore, dubbio, paura, abbiamo paura e liberarcene, con la preghiera, la incertezza, stati negativi, etc… riflessione, con la convinzione che in realtà nulla è realmente inevitabile, solo le nostre stesse convinzioni I pensieri distruttivi sono quelli che ci fanno arrendere e credenze. Credere per vedere. prima ancora di iniziare un impresa crediamo all’inevitabile senza nemmeno provarci a fare Elimina ogni pensiero distruttivo, individuato, accorgiti qualcosa, trascorrendo il resto del tempo a trovare le come agisce, cosa cerca, come si nasconde, dietro prove per giustificare non solo il nostro fallimento, ma quale tipo giustificazione, ed in generale accetta la veridicità del fatto che l’impresa era impossibile, e l’ipotesi di smettere di: che quindi il fallimento era inevitabile. giustificarti, lamentarti, correggere gli altri, giudicare, Sappi inoltre che la paura della morte si imprime remare contro, corrompere, pensare che le cose sia artificialmente dentro di noi al momento della nascita, impossibili! questo perché la prima sensazione che proviamo è di soffocare e di venire sopraffatti. NULLA è IMPOSSIBILE su questo piano e in tutti gli altri piani, questo piano di realtà è il riflesso di un mondo più sottile, invisibile, visibilia ex invisibilibus. Il mondo invisibile è il mondo del “sogno”, è il mondo dell’eternità, è il mondo della creazione, è il piano della Talità, il nostro unico vero compito (oggi) è portare questo mondo qui nel mondo visibile, anzi in realtà è accorgerci che già lo stiamo facendo, perché ciò che è visibile ed accade, a me ed all’intera umanità, proviene dalle sue idee, proviene dal mondo delle sue credenze: credere è vedere. Purifica i tuoi pensieri, purifica le tue emozioni, purifica la tua mente, purifica la tua psicologia e tutto di questo nuovo paradigma può realizzarsi… non pensarlo, convincitene! Vedere per credere. (falso!)
Credere è vedere! Quello in cui credo si realizza, quindi vedo.
La rivoluzione è nel mondo, (falso!)
La rivoluzione è individuale ed intima.
Tu sei solo il tuo corpo, una serie di processi La tua presenza, ciò che tu sei e sperimenti è fatta di biologici, etc… tutto ciò che sperimenti è frutto del pensieri, emozioni, volontà e di un corpo energeticocaso e dei tuoi processi biologici e della genetica. Il planetario. Dna domina la nostra vita, … (falso!) I pensieri, le emozioni e la volontà influenzano il corpo E’ la mente che influenza il DNA (epigenetica); e la energetico-planetario, ne influenzano i processi mente non è il centro intellettuale, la mente è la biologici e la genetica (il DNA, i geni si mettono in modalità con cui siamo stati educati a dare forma alle movimento su un ordine che proviene dai mondi cose, alle persone, circostanze, è il mondo che ci è interni di un individuo, dai sui pensieri e dalle sue stato messo davanti agli occhi per impedirci di emozioni). Pensiero, emozioni e sensazioni conoscere il nostro autentico potenziale. La MENTE attraversano il corpo, ma non sono del corpo. è l’organo formatore, l’apparato artificiale chiamato, detto formatore; un surrogato del vero centro Pensieri distruttivi ed emozioni negative sono la causa intellettuale, sviluppatosi a causa della prima di un avvelenamento costante del corpo planetario. educazione dei cattivi esempi e idee sbagliate, L’indulgere in emozioni negative e in pensieri ovvero tutto quel complesso di credenze che fanno distruttivi è la causa dei nostri problemi. SII VIGILE! E’ bene essere “vigili” e non permettere internamente parte della verità degli uomini ordinari. neppure un atomo di dolore; usa qualsiasi mezzo Il pensare per associazioni, ovvero, il pensiero (trasmutazione, respirazione, meditazione, esercizi, associativo è ancora un altra conseguenza, o preghiere, rituali, teurgia, unzione, etc…) per funzione alterata, di questo apparato artificiale. chiudere all’istante ognuna di queste potenziali ferite mortali, non indugiare in queste 2 cose: Rimuovere le idee false dalla nostra testa significa armonizzare il centro intellettuale e condurlo, metterlo Pensieri Distrutti ed emozioni negative. nelle condizioni di ricevere il flusso potentissimo dell’energia del pensiero che è l’idrogeno H48 delle Non pensare di riuscirci, convincitene, convinciti che impressioni. Rimuovere le idee confusionarie e in generale l’emozione che stai provando se è fallimentari significa imparare a trasformare le negativa a nulla vale ed a nulla ti serve, comprendi impressioni. Solo un centro libero dalla mente fa che ti sta avvelenando ed abbandona di fatto ogni emergere la volontà e la comprensione. L’uomo suo pensiero, NON INDULGERE! libero dall’idea del fallimento è un uomo od una Come il pugile nel ring: “tirati fuori dall’angolo, donna in grado di comprendere la vita e riportare abbandona le tue ragioni perché sei in pericolo di integrità, unità in sé. vita, esci prima di prendere altre botte”!”. Le tue ragioni sono viziate dai tuoi pensieri e dal tuo stato Uni-verso = verso l’uno. d’animo, cerca di riportarti in quota, alzati! Sei sbagliato, non vali nulla, non puoi farcela, è Ehie Asher Ehie = IO SONO QUEL CHE SONO, e quel impossibile! (falso!) che io sono, sono. Non c’è fallimento in me, non c’è nulla di sbagliato, c’è solo la ricerca della verità, il bisogno di integrità e la volontà di realizzarla. E’ importante rimuovere dalla nostra vita l’attitudine a giudicare, peggio se è “mal giudicarsi”. Mal comune mezzo gaudio (falso!) Godere del fatto che ci possa andare storta in compagnia è un altro modo per giustificare la nostra irresponsabilità. Siccome abbiamo creduto che è “impossibile”, questa idea ci consola e fa da ammortizzatore ai nostri fallimenti annunciati.
Non c’è un mal comune, di comune c’è solo in sonno
della coscienza. Il mal comune è il paese dei balocchi, ci deresponsabilizza e ci fa dimenticare lo scopo. E’ bene imparare a mantenere viva l’urgenza esoterica, il bisogno di integrità e di autorealizzazione, non dobbiamo permettere a nulla ed a nessuno di distrarci, di raffreddarci; non dobbiamo, mai, Annunciati perché con le idee che abbiamo non dimenticare, dobbiamo RI-CORDARE continuamente il possiamo che confermare l’impossibilità di realizzare
possiamo che confermare l’impossibilità di realizzare nostro “ESSERE”. qualsiasi scopo; giriamo in tondo, cercando tutto il tempo, dandoci da fare per poi poter dire: “non mi è stato possibile farlo”. Cerchiamo continuamente una giustificazione. “Mal comune mezzo gaudio” equivale ad una resa senza condizioni e senza lotta, equivale a fallire realmente il nostro intento; equivale a mollare la spugna. Devo correggermi! Devo essere perfetto”! Non Quando mi osservo, quando mi auto-osservo tutto posso sbagliare. Non valgo abbastanza, non posso quello che è “giusto” comincia ad accadere, tutto ciò altro che “fare” per poi auto-commiserarmi. (falso!) che è inutile, superfluo, e persino dannoso inizia a dissolversi. La comprensione viene dal “presente”, il Auto-commiserarsi = a deresponsabilizzarsi. “presente” è la forza conciliante, la Coscienza non è di questo piano di manifestazione. Auto-osservarsi significa essere presenti a sé stessi, rendersi conto; ne più ne meno che rendersi conto; rendersi conto dei nostri processi, dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, della nostra condizione umana. Siamo disposti ad accettare che la dottrina ci dica che l’essere umano è uno schiavo e poi quando lo sperimentiamo e ci rendiamo conto della condizione in cui versiamo, giudichiamo e cerchiamo di chiudere “la bocca” alla verità che stiamo osservando. “Essere presenti” è l’unica vera azione possibile a questo livello di responsabilità. Il Cristo è l’individuo che si fa carico dei suoi processi interni, dei processi di cambiamento, osserva, si autoosserva, in silenzio riceve le frustate della visione perché sa che solo osservando “qualcosa” d’altro inizia a farsi presente nella sua vita. Il Cristo è la persona che si ha iniziato a “convincersi”. Devi dare tutto, devi darmi tutto, anche la tua vita, devi lavorare fino a 12 ore al giorno, senza sosta, anche il sabato e la domenica se necessario. Il lavoro ti nobilita! Riempie le tue tasche di cibo per te e per la tua famiglia. (falso!)
“Devi dare tutto, devi dare tutto per un solo mio bacio!” – queste frasi sono di un antico rituale che significano che dobbiamo dare tutto noi stessi allo sviluppo ed il risveglio interiore, dobbiamo dare tutto per un solo bacio della sapienza, della conoscenza interiore di ciò che siamo e cosa possiamo diventare. Il denaro non è la soluzione ai nostri problemi, “Essere” è la soluzione. ESSERE per FARE e per poi AVERE, infine.
Il lavoro nobilita l’uomo (falso!)
Il lavoro è schiavitù
Di cosa abbiamo paura? Di diventare poveri? Di Il lavoro (degli uomini) è dipendenza, è schiavitù ed è essere abbandonati? Di ammalarci? Di perdere una una conseguenza della perdita di dignità, è una proprietà o il lavoro? Di cosa? conseguenza di un degrado interiore, di una mancanza di attenzione, di una disattenzione alla vita Qualunque sia la paura di un uomo o di una donna, e verso sé stessi, di una cristallizzata abitudine a deessa si materializza in eventi che egli dovrà
essa si materializza in eventi che egli dovrà responsabilizzarsi. incontrare sulla sua strada per rendersi libero della schiavitù che volente o nolente ha accondisceso Dipendere è l’effetto di una mente resa schiava dal operasse su di lui. timore immaginario di rimanere senza (di qualsiasi tipo di) nutrimento o sussistenza. La libertà interiore nobilita l’uomo ed è la sua autentica aspirazione: “quando capisci come è il Il “lavoro” è solo quello su se stessi atto a conseguire gioco, non ci vuoi e puoi più stare!!!”. un autentica indipendenza; è in questo che sta la vera nobiltà del lavoro, nel rendersi liberi, uscendo dai sistemi del mondo, liberandoci dalla paura, interrompendo il nutrimento di certi timori che ci impediscono di usare i sistemi senza farci usare. I sistemi del mondo sono le migliori circostanze per indurci a cercare la libertà; chi resta imbrigliato in esso è di fatto vittima della sua stessa paura, della pigrizia, della vita comoda, e dagli attaccamenti. L’uomo si è arreso alla sua stessa schiavitù, l’uomo che accetta la dipendenza dai sistemi del mondo si è venduto per un tozzo di pane ed un letto. Usare i sistemi invece che esserne schiavi, questa è l’autentica indipendenza. Per farlo abbiamo bisogno di compiere un “lavoro” preparatorio, di eliminazione sistematica di tutte le idee contorte e distorte che il mondo ci ha regalato. La sola vera disciplina è: liberarsi dall’inferno interiore, dall’odio, dai pensieri distruttivi e dalle false credenze.
Collegamento tra le Scie Chimiche ed il controllo psichico della popolazione terrestre In forma sintetica (si fa per dire, Ah! ) e senza troppi pane giri voglio di fatto con questo post fare riflettere sulle potenziali e possibili ragioni per l’irrorazione tramite chemtrails. Le velenose sostanze biologiche e metalliche trovate nelle stesse e sparse sulla terra, sull’acqua e sulle popolazioni non hanno avuto effetti dannosi sulla salute delle persone, almeno non quanto usare cocaina ogni giorno. Osserviamo il comportamento delle persone durante il corso degli ultimi anni. Che stiamo andando a comprare un’automobile o che andiamo al cinema o a ballare, tutto il nostro schema di essere ed esistere è confinato all’interno di una realtà fittizia. Esiste una specie di zombificazione anche quando sembriamo svegli. Dolori fisici, spossatezza, stato disturbato del sonno, sonno buco nero, dove ti addormenti e ti risvegli con l'impressione non solo di non ricordare nulla, ma che non hai dormito abbastanza, che ti eri appena messo giù che è già ora di alzarti. La mancanza di una vera spinta emotiva, entusiastica, questa inerzia latente come mantello pesante addosso, sembrano, e ripeto solo sembrano essere, se non ce lo si scuote di dosso, l'unico vero compagno o compagna permanente nella nostra giornata. Una sorta di deficit energetico che in qualche modo cerco di compensare attraverso le relazioni o i vari scontri quotidiani sempre più fisici e basati su questioni di potere e territorio, come se in qualche modo la percezione generale è di minaccia del proprio spazio vitale. Questa eccentrica visione potrebbe in realtà nascondere qualcosa di insolito, non solo imputabile al modello di sviluppo competitivo, dove cane mangia cane, e dove lo scopo fondante della vita è avere soldi, casa, auto, telefonia, computer, TV, digitale, vacanza, e di quando in quando anche dei figli od una famiglia, etc... Non è solo una questione di sistema di valori, ma sembra essere anche una questione fisica, di depotenziamento, di mancanza energetica e di vitalità che mi fa supporre che forse ci deve essere qualcos'altro che mi sfugge. Penso hai bambini ADHD che si mostrano continuamente agitati, in continuo movimento, che non riescono a stare mai fermi, che si dimenano continuamente e che i genitori trovano grande difficoltà a tenere "buoni" ed hai quali per questo si stabilisce a livello di medicina ufficiale di dare uno psicofarmaco per tenerli "buoni". Le motivazioni sono fra le peggiori e delinquenti: un disturbo genetico?! Incredibilmente adesso un normale bambino esuberante, la classica "peste" di una volta, diventa una sorta di "mostro" genetico incontrollabile se non attraverso una sostanza inoculata giornalmente nel suo corpo ... un "mostro" che ben inteso, non ha nessuna colpa, anche a detta di questi professoroni che sostengono e portano avanti la questione, motivo per cui però poverino suo malgrado è bene che papà e mamma si rendano conto che se vogliono stare al lavoro tranquilli devono dopare.
Li vogliono prendere da bambini, in età pre e scolastica di modo da avere degli adulti mansueti. Di cosa si teme in o di un bambino simile? Freschezza? Entusiasmo? Capacità reattive? Vitalità? Mancanza di attenzione? Attenzione rispetto a cosa? Rispetto ad un mondo morente di adulti addormentati ed incalliti alla ricerca di una spiaggia, di una qualsiasi illusorio posto al sole, ... di cosa avete paura, Mr Smtih? Che ti scopra? Che sarà un futuro Messia? La cosa mi fa pensare alla famosa strage degli innocenti episodio del Vangelo secondo Matteo (2,1-16), in cui Erode il Grande, re della Giudea, ordina un massacro di bambini allo scopo di eliminare Gesù, colui che avrebbe potuto rivelare e svegliare l'umanità dal suo sonno e dalla condizione di schiavitù attraverso la conoscenza della verità, da cui: "la verità vi renderà liberi". L'ignoranza uccide.
Il fatto sta che tutta questa riflessione mi ha portato alla presente supposizione e se l'irrorazione continua dei nostri cieli tramite chemtrails non sia altro che un inoculazione di sostanze dopanti? Tranquillanti? Questo spiegherebbe il senso di spossatezza che difficilmente sarebbe imputabile solo, come sostengono alcuni amici miei, all'inquinamento e alla scarsità del cibo ingerito. Non solo. Da alcuni rilevamenti, non fatti da me, ma pubblicati in rete, analizzando i capelli (mineralogramma) delle persone, sottoposte a irrorazione, riportano livelli alti di bario e alluminio nei loro corpi. Leggete quanto ho trovato tratto in un post nel blog:
«Gli esseri umani hanno una carica elettrica per natura. Oltre alla nostra complessa e non ancora ben compresa composizione elettrica, noi abbiamo un’altro lato psicoenergetico poco conosciuto chiamato Campo Elettromagnetico Informato (CEI). I nostri meridiani e chakras sono solamente il componente di base di questo lato ignoto. Questo lato psicoenergetico è molto sensibile al campo elettromagnetico e al segnale scalare magnetico collegato alla banda dei “Terahertz”. Saturare le creature umane con questi specifici metalli li rende più sensibili e adatti a ricevere e trasmettere segnali in questo range. Molta ricerca è stata condotta e molti brevetti sono stati registrati relativi all’influenza remota, telepatia elettromagnetica, controllo della mente e della psiche umana. Piu’ un’organismo e’ complesso e piu’ sono necessarie riserve di elettroni e di protoni. Un aumento di protoni fa calare il valore del pH; un calo di protoni aumenta il valore del pH. Questi sono fondamentali e insostituibili per poter svolgere tutte le complesse funzioni cellulari e organiche dell’organismo stesso; ed è incalcolabile il numero delle reazioni bioelettriche che in ogni istante avvengono in relazione fra di esse negli organismi complessi come il nostro. Inoltre le sostanze acide sono “trasmettitori di protoni” mentre le sostanze basiche sono “ricevitori di protoni”, secondo quanto affermato da Broenstedt nel 1923. Quindi?
Alterando la composizione bioelettrica del corpo umano tramite le sostanze contenute nelle chemtrails il vostro CEI, di cui sopra, viene riprogrammato per rispondere e interagire ai segnali impartiti, via wireless (UMTS), dalla rete di telefonia mobile ormai presente in tutto il mondo ... etc... Inoltre pochi sanno che è possibile modificare gli stati psicoenergetici tramite la luce, e poiché le chemtrails, creano una barriera a certe frequenza di luce piuttosto che ad altre, interagiscono con questi modificando il vostro stato non solo fisiologico ma soprattutto psichico. In Usa allaCornell University (NY) sono stati fatti dei semplici esperimenti che hanno confermato quanto si sapeva da millenni: la Luce modifica gli stati fisiologici degli esseri viventi, vegetali, animali, umani. Per non dilungarci troppo diciamo per il momento che tutte queste cosiddette tecnologie vanno a sconvolgere anche le frequenze umane Alfa, Delta, Theta e Gamma. Queste onde speciali a bassa frequenza, sono quelle che ci permettono di entrare in sintonia e armonia con TUTTA la Vita nell’Universo e ricevere od inviare informazioni, uditive, olfattive, gustative, visive, tattili. Cioè il mondo tridimensionale da tutti vissuto e conosciuto sino ad oggi.»
Come difendersi? Non c'è un modo esterno per farlo, non possiamo costruire muri o barricate, dobbiamo compiere un percorso di auto-scoperta, dobbiamo mettere in pratica ed adottare in tutti modo la "Dottrina della coscienza", la ricerca di una consapevolezza, che già esiste, ma che deve essere fatta emergere attraverso un lavoro sui propri stessi limiti, sulle proprio credenze, sui sistemi ideologici, sulle idee di cui non sappiamo nulla; un processo di rieducazione alla ricerca del vero amore, del sole radiante in noi.
L'autocommiserazione, la paura, le preoccupazioni, l'auto-svalutazione sono pensieri distruttivi che ci debilitano e rendono innocui. Le emozioni negative che ci possiedono ogni giorno sono lo strumento per restare incastrati in questo malefico gioco del controllo e dell'auto-sabotaggio di se stessi.
Dobbiamo essere bambini ADHD per liberarci da questo mondo morente e privo di vivacità, un mondo morto, sofferente e immerso nell'autocommiserazione e nel piagnisteo, un mondo crudele che opera
iniquità e dolore. E' questo che questi bambini sentono ed è per questo che si ribellano, lo fanno alla maniera loro, alla maniera di un bambino, ma sono loro i maestri, sono loro i veri maestri, sono loro la strada, la verità e la vita e ce lo dimostrano continuamente, e noi? Nulla, siamo diventati così sordi e ciechi da non capirlo, da non sentirlo (intendo visceralmente, fisicamente anche attraverso sensazioni vere) e cerchiamo solo fondamentalmente ed inesorabilmente di castrarli e renderli malleabili al nostro pensiero malato, Adulti proprio come noi ... Non esistono bambini iperattivi, non esistono bambini ADHD, aprite gli occhi, sono le case farmaceutiche ad inventarsi questa cosa per vendere "ritalin", per vendere le loro pozioni. Ci tengono agonizzanti, idratati, ben nutriti e malcontenti, per inocularci le loro diaboliche pozioni. Sveglia"!!!
E' bene capire quanto di splendido e grande c'è dentro di noi, è bene smettere di credere a tutta una serie di idee, di fesserie studiate apposta per limitarci, idee che ci limitano e ci lasciano in uno stato latente di insoddisfazione. Auto - svalutazione ed auto-merito sono facce della stessa verità e cioè la scarsa Fede intima, quella vera, quella interiore nella realtà spirituale che tutti noi siamo profondamente dentro. Dobbiamo imparare a spegnare la mente, bisogna osservare e spegnere il dialogo interiore che condiziona continuamente le nostra scelte, dobbiamo cercare di vivere in modo più sano possibile a livello morale e spirituale modificando i nostri pensieri e comportamenti tramite l’Amore.
"A-mor" una parola che significa immortalità, guarigione interiore,"a" sta per assenza, mancanza, "mor" viene dalla parola latina "mors" ovvero "morte", morte intesa come la morte di ogni iniziativa, di ogni ispirazione, la desolante visione di un "falso" sentimento, quel senso di impotenza che genera la più deludente delle azioni e cioè quella di incolpare gli altri per la nostra vita, la tristezza di maledire il mondo, le circostanze od il "destino". Inutile dire che la verità è che siamo noi a generare tutto questo e come generiamo dolore possiamo anche di fatto generare "AMORE", perché il dolore lo si genera inconsapevolmente, percorrendo sempre gli stessi schemi mentali e gli stessi sterili comportamenti, l'amore attraverso un atto interiore di presenza, seguendo ogni genere di ispirazione o contemplazione. Ecco che allora l'amore diventa l'antidoto a tutto, ma non l'amore profano, falsato, sentimentale, melanconico della dipendenza amorosa o possessiva figliale, ma un centro di irradiazione magnetico basato su una frequenza d'onda superiore fatta di una Fede solida ed in un sentimento che emerge quando diventiamo reali, quando siamo presenti a noi stessi, quando osserviamo in modo imparziale ciò che c'è tutto intorno e dentro di noi, e questo lo possiamo fare solo spegnendo il trasmettitore, cioè: la MENTE.
E' così che di fatto il nostro Spirito si ravviva e rafforza il DNA,che risponde all'algida, sottostà alla mente, al pensiero, agli stati (d'animo) interni di un individuo, può reagire a qualsiasi genere di attacco e renderci immuni più facilmente a certe frequenze. Non posso che ostinatamente invitarvi a cercare una "scuola", un luogo dove ricevere un istruzione diversa, se vuoi superiore, un secondo tipo di educazione, che vi parli della vita, del perché siate qui, di cosa ci sta accadendo, una "scuola" che sappia istruirvi e riportare il padrone nella sua casa, che sappia indicarvi la soglia, che possa risvegliare nuovamente nuove energie, che porti ad un lavoro psicologico atto alla purificazione e rigenerazione di sé,
... con tutte le mie forze voglio sostenervi ed indurvi a farlo, qualunque essa sia anche quella sbagliata,
che vi induca a non fermarvi e continuare a domandarvi perché esisto, cosa ci sto a fare qui, possibile che sono solo bestiame, che sono solo un animale con intelletto ed emozioni, che piange e si compatisce per il resto della vita? Chi è che lo fa? Quale è il volto del mio avversario? Cosa mi è stato tolto e di cosa mi devo nuovamente impadronire? Pensate che le vostre scelte siano libere? FALSO, lo sono nell'ambito di un ristretto e determinato a priori numero di possibilità, ma la verità è che in questo mondo tutto è realmente possibile se ci liberiamo del nostro vero avversario, Mr Smith, l'agente, le regole del mondo, la sua descrizione di esso. Cercate e troverete! Bussate e vi sarà aperto è stato detto, ma bussate, non c'è tempo per esitare, bussate e cercate, ... pregate e vegliate!!!
Perchè "no al Nucleare". Il 10/07/2009 il Senato ha definitivamente approvato, in quarta lettura, il ddl n. 1195-B recante disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia. Entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge, nel rispetto delle norme in tema di valutazione di impatto ambientale, il Governo italiano adotterà uno o più decreti legislativi per la localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi e alle misure compensative in favore delle popolazioni interessate. Sapete come funziona una centrale Nucleare? Usano il decadimento radiattivo e l'energia sprigionata provocando un'esplosione controllata. Questo a livello fisico. A livello atomico, o a livello Eterico-Vitale e nei mondo interni, a livello delle dimesioni interiori (parlando in termini esoterici od olistici) del pianeta, si crea un incendio perpetuo ed espanso che sconvolge tutto il sistema Pianeta. Il piano vitale, eterico, è una sorta di regione Spirituale del Pianeta, una sorta di un involucro energetico, un'atmosfera dove la forza vitale del pianeta si concentra e, per quanto, non si veda e la maggioria delle persone non crede, esiste ed è ciò che influenza tutta la vita e i comportamenti del Pianeta Terra. Si tratta della parte che contiene l'intelligenza del pianeta, è il serbatoio della vita, dove la vita in forma eterica sta, è quello che sta dietro alla vita: il mondo Eterico-vitale. La scienza lo conosce, ma lo nega perchè dovrebbe di fatto giustificare certi suoi comportamenti a cominciare proprio dall'Atomica. Il mondo atomico è energia intelligente e non possiamo pensare di lasciare fuori dalle nostre scelte lo Spirito del Pianeta. Noi ragioniamo in termini umani, antropomorfi, ma l'intelligenza esiste a tutti i livelli, da quello umano a quello planetario, a quello astrale, del cosmo, ect... Si tratta di ordini di mondo, ma tutto è permeato ed è plasmato dai piani interiori della Coscienza. Il Pianeta ha le sue misure di sicurezza, e quelle purtroppo per noi costano care a tutti indistintamente. Siamo noi ad avere bisogno del pianeta e non il contrario. Ogni organismo vivente di questo luogo proviene dalle “Acque della Vita” di questo stesso pianeta, è fatto cioè della stessa sostanza della Terra, se ci estinguiamo la Terra produrrà un nuovo essere utile ai suoi scopi “esserici”. Esiste una relazione tra l’uomo e la terra, ma se l’uomo non dovesse rispettare più questa relazione la Terra è in grado di considerare la possibilità di cambiare razza, noi siamo già la 5a ronda. Il pianeta non è in pericolo, lo siamo noi! FERMIAMO IL NUCLEARE !!! IL NUCLEARE è UN DISASTRO AMBIENTALE ANNUCIATO. IL SILENZIO IN QUESTO CASO STA DIVENTANDO ASSENSO. Solo portando l'attenzione in noi stessi, sentendo e desiderando fortemente un cambiamento verso la direzione della Coscienza che possiamo, dal nostro Potere Interiore nell'Adesso, modificare le decisioni, pensando ad un sistema diverso, pensando di irradiare luce e consapevolezza a coloro che ci governano affinchè possano udire la Guida della Coscienza e non le influenze nefaste dei nostri
peggiori Incubi. Non possiamo che lavorare al miglioramente di questo mondo partendo da noi stessi, creando quella massacritica ideale e consapevole che serve a quest'umanità per superare la sua adolescenza tecnologica ed evitare di fatto l'autodistruzione di massa. Il mondo è come è perchè noi dentro siamo così. La Rivoluzione della Coscienza è un lavoro Inside-Out, da dentro a fuori. In tutto questo tempo, intendo da quando il governo ha preso questa decisione, non posso negare di aver avvertito un moto ribelle ed un senso di impotenza, ma questo mi ha portato, attraverso le mie riflessioni e la conoscenza di un'autentica dottrina della Coscienza, a capire che prima di poter agire in qualche modo sul piano fisico delle cose, nel mondo, dovevo modificare lo Stato Interno, dovevo cambiare Stato D'Animo. Questo articolo è solo il primo atto di una serie di cose che credo si possano fare per evitare la catastrofe che tante profezie paventano. Rabbia, risentimento e senso di impotanza di fronte all'incoscienza dei nostri governanti apre una strada terribile all'auto-distruzione, sentire odio dentro equivale ad avvelenare se stessi, serve Coscienza, che non significa essere stupidi o non agire, significa smettere di ODIARE che è quello che produce i CONFLITTI nel mondo. Il Mondo è in guerra perchè noi siamo in guerra, il mondo odia perchè noi odiamo, il mondo ha Paura, ansia, preoccupazione per il futuro perchè si autocommisera e noi ci auto-commiseriamo per non svegliarci, per continuare a trovare e cercare identità nel nostro "alter-ego". Quando odiamo, quando abbiamo paura diventiamo confluttuali, e peggio, dimostriamo di non voler lasciare andare le cose, di non voler cambiare, siamo di fatto dei "conservatori" e contribuiamo allo "Status Quo". Come in Matrix agenti lo sono tutti e non lo è nessuno, il controllo è dentro di noi e si attiva tutte le volte che cerchiamo il risveglio, per questo che serve un grande sforzo e soprattutto conoscere la "filosofia iniziatica" della Coscienza.
Il REALE e La ferita affettiva. Quando cerchiamo di giustificarci, la falsa personalità.
Come un bambino, l’Essenza circola liberamente, sperimenta lo spazio, il campo di forze, il campo dell’espressione della vita, fa esperienza e sperimenta il MONDO; cerca interazione e scambio, innocente ed incosciente di essere in qualche modo “nuda”. La “nudità” è il suo stato naturale e nella pienezza del suo potere. Poi arriva l’adulto e comincia a castrarla secondo le regole del mondo, secondo un codice di comportamente che diverà l’autocensura della stessa essenza. - “Non hanno bisogno di spiarci! Il controllo è stato già messo dentro di noi.” Peccato originale, è lì che dobbiamo tornare per tornare ad essere liberi, ma questo ci fa soffrire, ci fa sperimentare nuovamente il dolore che avevamo soffocato con una maschera. Essere “nudi” significa sentire AMORE! Amore significa amarsi dentro, significa eliminare da sé ogni forma di auto-sabotaggio appresa nei primi anni di età. Amore è la parola latina “a-mors”, il cui significato è assenza (a-) di morte (mors); amore significa assenza di dolore, assenza di tempo psicologico; Amore significa immortalità, eternità, l’eternità dell’istante, il potere del presente; quell’istante in cui ogni bambino è capace si stare, e che, successivamente, viene educato ad abbandonare, ecco perché sperimenta la solitudine, l’abbandono ed il distacco dal Sé ed ecco perché Roma è la città Eterna. Roma è l’anagramma di Amor. L’essenza di un bambino sente, vive profondamente della Fonte, il divino, il sacro, che è per lui ambrosia, è la vita stessa che egli è. Non ha bisogno di sapere che quello che prova, che sta sentendo, è amore; lo SENTE, anche se non ha per lui un nome, … proprio come Adamo ed Eva è in Paradiso … Il Paradiso è uno stato d’essere. Essi erano inconsapevoli, non avevano dato nomi alle cose, ne godevano senza pregiudizio, non avevano ancora messo la foglia di fico. Mangiare dall’albero della conoscenza del bene e del male, è quando incontriamo per la prima volta l’educazione (la prima educazione, quella che ci dice cosa è bene e cosa è male, cosa è giusto fare e coso no, come è un bravo bambino e come è un cattivo bambino, etc… ) … prima di allora giravamo “nudi” e quella nudità era la nostra purezza, poi arriva il giudizio e da lì in poi per sopportare la pressione dell’educazione, per resistere alla violenza dei nostri educatori, impariamo a giustificarci, impariamo che loro avranno pietà di noi solo se saremo gravemente colpiti e ... RIFLETTIAMO! Quando cerchiamo di giustificare una qualche “manchevolezza”, a volte, abbiamo bisogno di trovare od inscenare tragicità, ipotizzando scenari drammatici, imprevisti gravi, etc… Perché??? Perché il mondo ti giustifica solo se hai subito una danno grave. Diventiamo così insensibili (come macchine) e meccanici, che deve esserci un “buon motivo” anche per cose di un importanza relativamente minima. Per essere lasciati in pace dobbiamo essere malati, dobbiamo esserci fatti male in qualche modo. Faccio un esempio. Ho un esame importante anzi no, arrivano i clienti dal “tal posto”, ma proprio quel
giorno non suona la sveglia o peggio non la sento proprio! Dal punto di vista formale si tratta di un evento imprevedibile, nulla di male, ma per il mondo sarebbe una imperdonabile mancanza. Ragion per cui sapendo tutto questo, una parte di me, inizia subito ad agitarsi! Mi è stato insegnato che questa è una grave mancanza. Chiamo al lavoro, scopro che il mio responsabile ha già fatto un casino e mezzo a causa del mio ritardo. Minaccia, urli, etc… il che mi mette ancora di più in agitazione, ma siccome non voglio mentire dico al telefono che – “c’è stato un imprevisto” - senza specificare quale (sapendo a priori che non mi avrebbe creduto nessuno se dicevo che non avevo sentito suonare la svegli) - “sto arrivando! 10 min e sono lì”. Dall’altra parte del telefono la persona incalza, insiste sui dettagli e nel descrivere il delirio del responsabile, le minacce e tutto il resto… cedo … e dico: “ ho avuto un incidente in auto!”. IMPROVVISAMENTE DAVANTI A QUESTO TUTTI SI FERMA! Le persone si fermano solo davanti a qualcosa di grosso, di grave. … che dire”!? Si capisce perché le persone a volte si ammalano?! La malattia diventa l’unica via d’uscita ad un problema o un disperato bisogno di considerazione. Ognuno di noi vive e risponde alle circostanze attraverso ed in accordo alla propria “ferita affettiva” che ha fissato nella prima infanzia e che di fatto lo contraddistingue. E’ quello che Tolle chiama “corpo di Dolore” (vedasi video pubblicato di recente); una sorta di forma energetica autonoma, latente, dove la nostra ferita è fissata, dove cioè quel senso di separazione risiede. Uno schema latente pronto a manifestarsi alla prima contrarietà della vita. Il corpo di dolore è una risposta emotiva del nostro passato, non ha nulla a che vedere con le circostanze attuali, il corpo di dolore è la prova che ci è stato fatto il lavaggio del cervello, è la prova della nostra schiavitù (emotiva). Le persone proiettano la loro insicurezza, la preoccupazione, la loro sofferenza, il loro astio, la loro l’incapacità ad amarsi sulle circostanza e sulle persone che gli stanno intorno prendendole per cose esteriori, questo perché hanno bisogno di un alibi alla loro mancanza non solo di integrità, ma di amore per se stessi. Cerchiamo considerazione negli altri perché siamo incapaci di renderci conto di quanto valore c’è dentro, siamo stati convinti di non valere nulla, siamo stati educati ed addestrati e ne siamo diventati dei veri atleti, ad auto-sabotarci. Le difficoltà che quotidianamente ci troviamo a fronteggiare rivelano in realtà solo una cosa: la nostra mancanza di integrità, la separazione intima e profonda che viviamo con il nostro Sé Reale. Ecco perché per ritornare alla Fonte la battaglia và prima vinta interiormente. Allora la domanda successiva sarà: come posso ottenere integrità? Sorvegliando la nostra vita, impedendo a qualsiasi genere di idea o pensiero che cerchi di auto-sabotarci di entrare nel nostro spazio interiore. Dobbiamo rinunciare alla sofferenza come strumento per ottenere l’attenzione degli altri, imparando a far emergere un autentico sentimento di Sè. Le emozioni non sono altro che una risposta, sono la risposta del corpo fisico ad un pensiero, eliminato il pensiero, eliminato l’auto-sabotaggio, l’idea che auto-svaluta e ci fa elemosinare la considerazione altrui, le emozioni negative o positive sono il nostro inferno sulla terra. Il sentimento è un'altra cosa, è qualcosa di impiegabile e di duraturo, è il divino che si fa presente a Sé stesso. Il sentimento di Sè è qualcosa che emerge, non può essere controllato, è come un bambino, è come l’essenza libera e vorticante, è travolgente e spazza qualsiasi falsificazione. Le emozioni sono la conseguenza del giudizio ecco perché sono polari: irritabilità, paura, contrarietà, preoccupazione, ira, ansia, noia, etc… oppure – facili entusiasmi, felicità a momenti, idealismo, sentimentalismo, bisogno di sentirsi amati, ossessività camuffata da falso amore, falso senso di giustizia … etc.. Se accetto quello che c’è e capisco che il mio umore è determinato da qualcosa che ha a che vedere col mio passato sono pronto a cambiare e lasciare andare tutta quella sofferenza, sono pronto ad “espiare le mie colpe”. L’aggressività, l’ostilità, il litigio con l’altro, la prevaricazione è oggi la cosa più irrinunciabile per l’uomo e la donna. Essa nasce dall’insicurezza, dalla mancanza di attenzione per se stessi, dal conseguente bisogno di irresponsabilità, che si riflette nella convinzione che è sempre colpa di qualcuno altro o nel bisogno di giudicare o correggerlo, quando in realtà ognuno è l’unico vero responsabile di ciò che gli accade.
Rinunciare alla sofferenza significa la rinuncia ad un mondo fatto di lotte, conflitti, divisioni, prevaricazione, competitività aggressività, etc… che non solo è l’unico mondo che realmente conosciamo; un mondo che abbiamo imparato a farci piacere, un mondo che è diventato qualcosa che ci piace, di cui sentiamo di non poter fare a meno; la conflittualità e la divisione, la prevaricazione sono diventate una sorta di seconda natura dell’uomo alla quale egli ora non riesce più a rinunciarvi, ne ha bisogno anche se il prezzo è alla fine uno soltanto e cioè: LA SOFFERENZA (involontaria). Siamo stati educati a dipendere dalla sofferenza. Appena qualcosa va storto, non va cioè come ce l’aspettiamo, ci irritiamo, ma quella è solo sofferenza e niente più; è che adesso ha assunto la forma dell’odio, quello stesso odio che abbiamo provato contro noi stessi quando ci siamo sentiti impotenti davanti alle prime circostanze di vita. Sono i nostri umori a generare le circostanze, non esistono giornate sbagliate o storte, esistono solo atteggiamenti sbagliati, esiste solo l’auto-sabotaggio. Se capisco che sono stato educato ad autosabotarmi, la prossima domanda sarà: perché? Cosa non vogliono che scopra? Qual è la vera ragione di questo sistema? Perché da un lato sembra tutto normale e dall’altro percepisco che c’è qualcosa di strano nel mondo, qualcosa che non vedo, ma che mi fa dire: ci deve essere di più. Non ci hanno mentito del tutto, ci hanno raccontato solo mezza verità, proiezioni socio-culturali sulla natura della nostra esistenza, dottrine religiose e comportamentali, istruzione e insegnamenti scolastici il tutto mescolato con le aspettative genitoriali, di carriera, di coppia, etc… Tutte queste istanze provocano una risposta emotiva, quella risposta è la causa della nostra sofferenza e della nostra stessa schiavitù: Abitudine al soddisfacimento emotivo. Siamo dipendenti dalle nostre emozioni, ne siamo drogati. Pensiamo che le emozioni negative, ma anche quelle positive, siano causate dalle circostanze, mentre tutte le emozioni sono in noi, dentro di noi. Questo è un punto assai importante. Le emozioni ci controllano e noi ne abbiamo bisogno, è l’unica cosa che abbiamo imparato a riconoscere e ne dipendiamo. Le emozioni esistono in uno schema psicologico ed energetico di Dolore/Piacere, la realtà, il sentimento è oltre… Forse risulterò impopolare, qualcuno dirà - “ci stai forse chiedendo di rinunciare alle nostre emozione, l’unica cosa che ci rende veramente umani … “ o cose simili, ma se vi guardate dentro vi renderete conte che più che altro noi non possiamo rinunciarci perché ne siamo letteralmente dipendenti. Siamo dipendenti dall’auto-inganno, siamo dipendenti ed educati all’irresponsabilità, ad auto limitarci ed auto ingannarci, attraverso l’illusione. Le emozioni sono poca cosa a confronto con il sentimento vero: “essere l’eletto, è come essere innamorati” – dice l’Oracolo a Neo e questo è la vera trasformazione alla quale siamo chiamati se vogliamo diventare reali; Essere reali significa essere connessi a questa forza meravigliosa che è l’amore e che non nulla a che vedere con chi ci sta accanto nella vita o con qualcosa di fuori di noi, ma è una sensazione intima e irremovibile ed a differenze dell'espressione delle emozioni essa non oscilla continuamente negli stati di Dolore/Piacere; è un vuoto pieno, è la pienezza del nulla. La felicità come la conosciamo è l'opposto dell'infelicità, il reale, il Sè, l'Essere Reale, invece, è la conciliazione di questi opposti. E' come quando smettiamo di pensare, come quando fermiamo la mente che chiacchiera e scopriamo di esistere ancora. Che cosa ha interrotto la mente? Se io sono quel silenzio chi è che chiacchiera? La mente ripropone le idee che ha registrato, le associa e crea un dialogo condizionato interiore senza fine. Quella chiacchiera non siamo noi. Allora noi cosa siamo? Attraverso il dubbio è stata inquinata tutta la sostanza del nostro “Essere”, per questo che abbiamo perso contatto con ciò che è “Reale” in noi. Siamo, viviamo nel dubbio perché manchiamo di quella connessione intima, interiore che ci porta a conoscere la verità su quello che ci accade, sugli accadimenti della nostra vita. Il “dubbio”, la “paura”, lo “scetticismo” sono stati generati ad oc, sono prodotti attraverso l’azione della “frustrazione”, della prevaricazione, del conflitto, attraverso un educazione, un azione operata su di noi sin dai primi anni di vita; questo ci ha fatto perdere fiducia in ciò che siamo realmente, siamo stati inquinati e separati, spaventati ed allontanati da noi stessi, dal nostro intimo sentimento. Il “dubbio” è penetrato lentamente in noi stessi ed ha inquinato tutta la sostanza dell’Essere. Ecco come i
sistemi del mondo riescono a controllarci, togliendoci l’autentico “potere” che è la fede in ciò che siamo dentro, in ciò che possiamo sentire emergere da dentro. Togliendoci questa luce, questa irradiazione intima ci siamo privati della “comprensione”, delle nostre stesse “abilità” e del risveglio. Siamo stati educati ad “avere” invece che ad “essere” e così quando veniamo privati di qualcosa ci sentiamo impotenti e deboli. Siamo stati educati a pensare in termini di “avere”-“fare”-“essere” (che in questo caso diventa apparire), quando il vero potere, la vera forza di un uomo o di una donna sta nel “essere”-“fare”-“avere” (nel qual caso non ci importa di avere quello che poi di fatto otteniamo od abbiamo). “Essere” per “avere”, e non il contrario – ecco perché le cose che abbiamo alla fine finiscono solo per possederci. Noi lottiamo contro questa cosa, cercando a tutti i costi di “ottenere”, senza capire che stiamo solo continuando ad alimentare in nostro senso di “scarsità”, la nostra idea che ci manchi qualcosa, da cui di fatto finiamo per dipendere. Dipendenti, siamo tutti dipendenti, siamo tutti impiegati e dipendenti – pubblici o privati non fa differenza. Questa cosa è profondamente radicata in noi. Siamo stati educati e convinti che senza “denaro” e quindi senza un lavoro (da cui dipendere) restiamo senza cibo. Il cibo è diventato lo strumento dell’esercizio del controllo su di noi; ma per fortuna questo non è reale, no, non lo è; è solo la nostra mente attraverso un incessante dialogo interiore e convincerci che lo sia, è la mente a renderlo reale, ma è tutto solo nella nostra testa e come tale può essere rimosso attraverso un altro tipo di educazione, una seconda educazione che ci induca a capire ed arrivare da soli ad intuire, a sentire che esiste un profondo legame tra ciò che siamo (le nostre idee, che è la programmazione di base su cui si basa la nostra vita) e ciò che ci accade. Siamo stati convinti a credere di vivere sotto l’egida dell’accidentalità, siamo stati ridotti allo stato di animali intellettuali. Gli uomini realizzano tutto quello in cui credono, se credono che “senza un lavoro moriranno di fame” - questo diventa un assioma indissolubile e per loro accadrà. Ecco perché è impossibile tentare di vivere senza un lavoro fino a quando o fintanto che uno non avrà letteralmente rimosso, estirpato questa idea dalla sua testa e soprattutto dalle sue emozioni, anzi devo estirpare le emozioni legate a queste idee, a queste forme auto-distruttive del pensare. “Credere” è realmente un movimento interiore, da dentro a fuori, un autentico movimento “inside-out”. Ciò in cui crediamo si realizza, ecco perché la nostra vita è piena di scarsità e di miseria interiore, perché siamo stati inquinati internamente, nella polpa, nella sostanza dell’Essere.
E’ importante riportare ordine nella casa interiore disordinata per poi iniziare un lavoro verso la piena integrità, un lavoro intenso e profondo, un lavoro sulle origine della caduta/discesa dell’uomo su questo piano, discesa simboleggiata proprio dal mito di Adamo ed il Serpente. Allora “credere” diventerà quello stato di “grazia”, in assenza di dubbi, paure, scetticismo, che è volontà pura e che ci permette di emergere dagli abissi/inferni psicologici in cui ci siamo messi. Credere è uno stato di coscienza lucido, nulla a che vedere con il dogmatismo intellettuale o religioso, questo perché il credere in cui credi tu non è il “credere” di cui ti sto parlando. Non ti sto dicendo di credere, ti sto dicendo di “Essere”: oggi tu già credi, hai credenze; credi che i soldi nella tasca siano l’unica verità, credi che il denaro nelle tue tasche è ciò che ti permette di vivere ed essere “libero” (sì, ma solo di comprare?!) non è idealismo quello che ti sto proponendo è un azione pratica, concreta, senza posa, senza riposo, senza sosta, un lavoro in te stesso e su te stesso, un lavoro incessante alla ri-modellazione, al ri-cordo del tuo “Reale” stato d’”Essere”; questo perché quando sarai in grado di rivolgerti dentro, quando avrai smesso di dare energia e potere alla descrizione del mondo, quando sarai in grado di avere fiducia, fede … dentro, quando sarai in grado di amarti dentro, di ri-sentire quell’amore che ti ha originato, quando in una parola ri-uscirai ad “Essere” saprai anche come agire, e quando sarai reale la realtà seguirà e non saranno più le mie parole, ma i tuoi fatti a darmi ragione. E’ questo il senso di questo dialogo: "Cosa cerchi di dirmi? Che posso schivare le pallottole?" "No Neo. Cerco solo di dirti che quando sarai pronto... non ne avrai bisogno." (Morpheus).
L'Arcano e le Emozioni Praticare l'Arcano non significa praticare sesso. Il sesso che fanno tutte le persone del mondo è per riproduzione, è per il mantenimento della specie. Per quanto ne abbiamo fatto una questione ludica, il sesso che l'umanità pratica è solo per la riproduzione. L'arcano è l'unione sessuale per dare alla luce, per far nascere il Cristo intimo, che significa alla fine Coscienza, Coscienza SOLARE. Non si tratta solo di un atto senza lo spargimento della sostanza seminale e senza la perdita dell'energia sessuale, intesa come impulso o desiderio all'unione, ma di un ispirazione continua ed un tendenza alla Coscienza. In poche parole l'arcano è lo strumento per la trasformazione totale da esseri umani a esseri divini. Il sesso è lo strumento per salire o per scendere nella scala evolutiva, quando diventa l'Arcano è lo strumento per lo sviluppo di sé e quindi della rivoluzione della coscienza. L'uomo è un animale speciale, particolare nel suo genere, egli è dotato di triplice destino: intelletto, sentimento e corpo fisico. L'ego è ciò che lo tiene nel sonno e nell'incoscienza. Solo l'uomo tra gli animali è in grado di provare odio, risentimento, invidia, possesso, gelosia, orgoglio, etc... negli animali questo non c'è perché si traduce tutto in un istinto di sopravvivenza. L'umaniode ha queste caratteristiche perché è dotato di intelletto e capacità di sentimenti. Quando, a causa della mancanza di un educazione adeguata, egli si appiattisce alle più basse pulsioni (e non ne sto facendo una questione di merito, ma di qualità di energia; più sottile o più densa), l'intelletto si trasforma in “mente” e la capacità di sentire o del sentimento in “emozioni”. Le emozioni, e poco importa se sono positive o negative, sono entrambe dannose al nostro benessere psicofisico, perché sono frutto della percezione illusoria di ciò che è reale, si basano sull’aspettativa o di DOLORE o di PIACERE, sono una reazione del corpo ai nostri pensieri e quindi a come, grazie a quelli, “interpretiamo” le circostanze della vita. Il problema risiede nel nostro modo di articolare il pensiero che passa attraverso le credenze; credenze che a loro volta sono il frutto di una completa e mancata educazione. L’aspettativa di PIACERE se non realizzata produce DOLORE e questo lo sperimentano tutti. Un autentico stato d’Essere non può essere scalzato da nessuna circostanza, perché proviene da un centro intimo oltre l’idea stessa di tempo. E’ il tempo, il suo concetto, il concetto che abbiamo di esso, a generare l’aspettativa. Pur sapendo di risultare impopolare, in sintesi, dirò che le emozioni sono il veleno di cui ci nutriamo e con cui ci danniamo, sono veri e propri atomi di inferno che entrano nella nostra vita e ci procurano il dolore che di quando in quando sentiamo. Ho detto che lo sono anche quelle positive, perchè esse sono altrettanto artificiali ed alla prima disattenzione si trasformano in negative. Il vero sentire è il “sentimento”, un sentimento di sé profondo ed autentico, è come sentirsi innamorati anche se non c'è nessuno da amare nella nostra vita, è una stato d'essere che non ha contrario. Le emozioni, lo dice la parola stessa - "emovere" - trasportare fuori, smuovere, agitare, etc... - non sono altro che reazioni del corpo fisico (emo-zione: azione del sangue): Reazioni a cosa? Ad un “idea”, ad un preciso codice di decodifica o di “interpretazione” delle circostanze; un azione cioè verso l’esterno viziata dal giudizio, dai concetti di bene e male, di piacere e dolore, etc… Trattandosi in un “interpretazione” personale non potrà che essere soggettiva e alterata dalle credenza che ognuno di noi sul mondo. Un “interpretazione” per sua stessa definizione è una descrizione del reale, ma non è il REALE. Solo la “presenza”, il sentimento reale di sé ci permette di sperimentare il reale che noi traduciamo in di fatto stati di coscienza e consapevolezza diversi dall’ordinario, le nostro idee, i nostri pregiudizi, il codice morale di una società, le sue regole, il bisogno di etichettare e classificare tutto non fanno altro che alimentare questa visione distorta del reale. Perché? Semplice: controllo. Tutto è studiato in modo da creare stimolo e reazioni (emo-tive), inducendoci a tradurre tutta la nostra vita attraverso o un senso di “minaccia” o in un apparente e fragile senso di “benessere”. Vediamo come funziona il senso di “minaccia”, esso è orientato ad attivare i meccanismi di sopravvivenza del corpo, quell’istinto, cioè, alla salvaguardia. Il sangue viene pompato alle estremità per un istinto alla “fuga” od alla “lotta”; questo perché il cervello e tutto il suo apparato, da quello nervoso al complesso di ghiandole endocrine, che sono gli attuatori finali, hanno tradotto il “pensiero” in “azione” o reazione. Questo accade perché difficilmente l’organismo è in grado di distinguere la “realtà”, il “reale”
(accadimento) dalla “metafora” o allegoria della nostra visione soggettiva alterata ed “interpretata”. L’accadimento o circostanza è sempre reinterpretato dai nostri concetti, dalla nostra descrizione delle cose e poi trasferito al corpo. Interpreteremo, di fatto, dei semplici segnali elettrici inviati al cervello dai sensi, secondo il nostro pregiudizio prevalente, secondo le nostre idee di massima, secondo il nostro “spessore” o “qualunquismo”… … il che dimostra solo che non siamo realmente presenti ed in grado di capire la realtà in modo del tutto impersonale, cosa che invece, ciò che realmente siamo, è capace di fare. Ecco perché ad esempio nel testo in “Appunti di un’Opera Ermetica” troviamo le seguenti parole:
“… per poter lavorare sulla materia prima è necessario che essa risulti del tutto impenetrabile alle nefaste influenze che continuamente tentano di entrare in lei, ottenebrandone il cuore e la mente ... […] Tale chiusura si potrà ottenere con il sigillo di Ermete, ovvero con l’acquisizione dell’ammirabile potere di rendesi impenetrabile alle falsità, alle artificialità, alle lusinghe, alle erronee verità, alle attrazioni, agli interessi, ed alle emozioni collettive che di norma coinvolgono tutti coloro che tale sigillo non lo possiedono. In questo modo la Materia inizierà ad essere in quiete, non più turbabile e perturbabile dall’esterno e si potrà quindi operare su di essa con calma e distacco … “ Per capirci. Supponiamo per semplicità che sia alla presenza di una persona e che ritenga ad un certo punto, senza un apparente motivo, che questa persona mi risulti antipatica ed quindi inizi sull’onda di quest’emo-zione equiparabile ad un disagio a comportarmi in modo sgradevole. Che cosa è realmente accaduto? A causa del tipo di educazione ricevuta ho imparato a tradurre le mie credenze, le esperienze pregresse ed i traumi in una reazione emotiva che chiamiamo “antipatia”, ecco che cosa è accaduto. Il disagio non è altro che un senso di “minaccia” mascherato alla mia coscienza di veglia, ma è questa l’informazione che trasferirò al corpo ogniqualvolta qualcosa o qualcuno mi evoca per dati motivi dettagli pregressi legati al mio primo grande apprendistato. Il corpo non distinguerà la metafora dei miei pregiudizi e prontamente produrrà una reazione, introducendo ormoni di un certo tipo nel torrente sanguigno. Il sistema di distribuzione del corpo riceve un messaggio di allerta e di minaccia che traduce in “pompare più sangue” - di modo da permettermi di fronteggiare quella stessa minaccia - o fuggendo, o lottando. Cosa che di conseguenza, visto che siamo stati tutti educati a controllare le nostre reazioni, si tradurrà nell’essere sgarbato senza motivo o in una ritirata simile ad un “inibizione”, “blocco”, “chiusura”, “repressione”, “freno”, falso “dominio di sé” o “auto-controllo”, un “reprimere” che non può che generare ulteriore intima “frustrazione”; fino ad anche gli eccessi della violenza verbale ed oltre ... Nonostante noi siamo psiche, cioè, ciò che anima il corpo, la Coscienza, l’intelligenza che abita il corpo, la sua unica e reale consapevolezza, non essendo a conoscenza di questi meccanismi veniamo continuamente travolti da questo fiume emo-tivo senza rimedio e per quanto anche quando le circostanze siamo oggettivamente sgradevoli, siccome siamo privi della adeguata conoscenza e quindi sviluppata capacità di fronteggiarlo, ad un certo punto, attueremo il nostro schema reattivo. Che cos’è l’antipatia se non odio?! Da dove arriva l’odio? Dalla “Paura”! Ma la “paura” non è forse un senso di “minaccia”? Ogni qualvolta traduciamo le situazione e le persone che incontriamo come una “minaccia”, genereremo da soli il veleno dell’odio indipendentemente da quello che gli altri ci stanno dicendo o facendo, e questo è dovuto alla nostra incapacità e mancanza di sforzi di renderci, come dice la citazione, “impenetrabili alle falsità, alle artificialità, alle lusinghe, alle erronee verità, alle attrazioni, agli interessi, ed alle emozioni collettive che di norma coinvolgono tutti coloro” che ci circondano. Il problema non sono gli altri, è come abbiamo imparato ad interpretare la realtà, le cose che ci accadono, la vita che ci gira intorno è qualcosa di differente e per poterla realmente conoscere ed assaporare devo essere oltre il mio giudizio o pregiudizio. Abbiamo un filtro e quel filtro è il velo che ci impedisce di essere reali e di percepirlo (il reale). Un sentimento, una sensazione è invece qualcosa di indefinibile, difficilmente descrivibile agli altri, ma
molto più presente e reale delle emozioni che siamo invece in grado di descrivere abbastanza con completezza di colori. Il sentimento di sé, le sensazioni, sono una sorta di sottofondo interiore tenue e delicato, che ci comunica costantemente informazioni su come interagire con le cose e l’ambiente; con le energie sottili, ad esempio, che sono un aspetto interessante della realtà che ci circonda. Questo sottofondo indefinibile è quasi sempre soffocato dal dialogo incessante ed inutile e dalle emozioni, ma col tempo può diventare potente e chiaro, se ci concediamo il tempo di ascoltarci dentro e riconoscere in questo non solo la nostra vera voce interiore, ma il nostro Reale ESSERE. L’ostacolo oggi risiede esclusivamente nel fatto che noi ci crediamo di essere le idee che abbiamo appreso ed a cui abbiamo creduto insieme alle emozioni che proviamo: noi ci crediamo di essere loro, prendiamo completamente identità dall’immagine che abbiamo definito di noi col tempo, prendiamo identità dalla descrizione, cioè, che via, via abbiamo prodotto per sopravvivere in questo mondo così “ostile”. Lo stesso funziona col bisogno o senso di “benessere”. Una persona ci tratta gradevolmente, ci gratifica, ci fa sentire bene, ci da la considerazione che vogliamo, diventa una cosa che ci colpisce e che vogliamo riprovare ancora. Da quel momento in poi, in maniera inconsapevole, assoceremo un idea di gradevolezza ad uno qualsiasi dei particolari registrati della circostanza, del luogo o della persona; creeremo un immagine ideale pronta a ritornare in superficie quando il piacere è svanito, o quando ne sentiamo il desiderio od ogniqualvolta quei certi dettagli ricompariranno nella mia vita. Diventeremo anche ossessivi quando le persone o le circostanze non ci restituiranno la gradevolezza desiderata. Diventeremo dipendenti e compulsivi dal bisogno di soddisfare questo desiderio. Ad esempio, incontrando una persona con uno di questi dettagli o che ce li ricorda, percepiremo internamente, se privati dell’attenzione necessaria per percepire l’istante in cui tutto sta realmente accadendo, un emozione gradevole in generale (di fiducia, benessere o altro, passeggera), che ci porterà a ricercare un qualche genere di contatto con la situazione o l’individuo (uomo o donna che sia) ponendolo di fronte proprio a quell’aspettativa di “benessere” o “felicità” provata. La o lo, porremo di fronte, sia questo un luogo che una persona, alle nostre aspettative le quali appena verranno deluse si tramuteranno in nuovo senso di “dolore” o di “antipatia”, “contrarietà”, “minaccia”, etc... Perché dico che vengono deluse? Non è pessimismo, è che è impossibile pretendere che gli altri siano come noi ci aspettiamo; è come volergli imporre una maschera, un comportamento, un condizionamento, una condizione esistenziale solo ad esclusivo vantaggio nostro ed esclusivamente per farci o darci piacere. Ognuno è ciò che è, questo lo dobbiamo capire, non è e non deve diventare l’immagine o l’idea che ci siamo fatti di lui o di lei. Non possiamo esigergli assolutamente nulla come non vogliamo che ce lo esigano a noi. Come pretendiamo la libertà per noi stessi di fare ciò che ci sentiamo o sentiamo “giusto” dovremmo essere disposti a concederla a tutti gli altri, essendo questo “giusto” solo il frutto del nostro modo di pensare e di credere o di descrivere le cose al nostro livello di comprensione e non un “assoluto”, … altrimenti non siamo per nulla diversi dai tanti Predatori e Tiranni di questo mondo. Non dico che non esista la capacità di percepire nell’istante istintivamente una “minaccia” distinguendola da una “benevolenza”, quello che sostengo è che il corpo non distingue quando siamo in presenza della metafora dei nostri concetti. Questo perché la differenza non sta nel corpo, ma nella Coscienza che siamo in grado di esprimere nell’istante. Quando siamo presenti a noi stessi le emozioni si trasformano in sensazioni, in energia fruibile e subito, è lo schema ideologico, i concetti che si traducono di fatto in un associazione emotiva. Passiamo il tempo a valutare, in termini di bene o male, le circostanze invece che viverle, rimanendo bloccati in uno stato emotivo invece di usare quell’energia per compiere qualcosa di veramente reale, unico e soddisfacente. Quando vediamo o ci accade qualcosa la valutiamo con la mente e questo genera emo-azioni fisiche. La mente però non è l'intelletto. L'intelletto non chiacchiera tutto il giorno ininterrottamente, questo è un modo alterato ed artificiale di funzionare della funzione intellettuale o del pensiero. L'intelletto passa per un ispirazione, la lampadina che si illumina nei fumetti. Altre volte ci basta riportare il nostro pensiero ad un episodio pregresso per risentire nuovamente un certo stato emotivo. Altre volte ci proiettiamo in un possibile futuro ed ecco comparire la preoccupazione, che non è altro che ancora una reazione fisica ad un idea, ovvero un emo-zione. Dall'ansia al rancore sono tutte reazioni fisiche ad idee ed ad una visione, cioè, ristretta della realtà che è la vita. Le idee sono credenze non sono la vita, la vita accade ed io la posso percepire se smetto di
continuare a giudicarla o paragonarla a qualcosa di conosciuto delle mie idee o credenze.
˜˙˜ Ma torniamo all'Arcano. L'Arcano tecnicamente si processa quando chi lo pratica non produce e non si abbandona all'orgasmo animale, che come tale è lo strumento della riproduzione, l'amore è un altra cosa. L'amore è una possibilità, l'amore è la possibile che la Natura dà all’uomo per svilupparsi ulteriormente dalla sua condizione umana; l’amore è lo strumento che ci fa intuire che ci deve essere di più della sola riproduzione ai fini della razza. Ma siccome manchiamo della necessaria informazione e conseguente educazione ed addestramento, tutto questo rimane esclusivamente un desiderio inascoltato, una anelito senza sviluppo, la scelta che resta a livello pressoché inconscio di cui parla ad esempio l’architetto di matrix, il sesso resta dunque solo una possibilità potenziale di incontrare il piano Divino qui ed ora in noi e stabilirne una relazione duratura e “presente”. “il 99 per cento dei soggetti testati accetto il sistema a condizione di avere una scelta, anche se la consapevolezza di tale scelta era a livello quasi inconscio. Benché la trovata funzionasse, era fondamentalmente difettosa, dato che di fatto generava quella contraddittoria anomalia sistemica, che se non controllata poteva minacciare il sistema stesso.” L'umano è a metà tra gli dei e gli animali, solo che per evoluzione non diventa divino, lo diventa solo per un atto di volontà che chiamiamo in gnosi rivoluzione e che è quella contraddittoria anomalia sistemica di cui si parla qui. Senza rivoluzione l'amore resta un potenziale latente che non sboccia; resta solo latente e col tempo si spegne se non viene ben realizzato o veicolato. Per farlo è possibile solo se si riceve quella data educazione adeguata affinché ciò che c'è e che può emergere per sua naturale predisposizione emerga, ma non è l’unica condizione necessaria. La nostra vita è una scuola e non si finirebbe, volendo, mai di imparare. Gli uomini, invece, col tempo si abituano alle condizioni di vita che sono state stabilite qui da tempi remoti e dai nostri antenati, essi finiscono per assuefarsi al sistema, spegnendo di fatto ogni opportunità di rivoluzione interiore. E' come nel mito greco, ci sono gli umani, che sono coloro che stanno a guardare, e poi ci sono gli Dei e gli eroi. Gli eroi sono coloro che aspirano a diventare Dei. L'eroe è l’autentico rivoluzionario: Neo, ovvero una divinità in Potenza, questo perché non basta conoscere, ma ci vuole una certa qualità individuale. Questo significa quindi che per quanto si possieda una conoscenza teorica anche perfetta essa non ha di per sé alcun valore e non provoca alcun vero cambiamento interiore se non è affiancata da una particolarissima e rara predisposizione. Si tratta, in alchimia, di quella MATERIA PRIMA nella quale sia individuabile un modo d’Essere diverso dalla condotta comune, ribelle ed allo stesso tempo regale, una particolare tendenza a non poter scendere a compromessi con il normale modo di vivere, non una ribellione qualunquista, violenta, sguaiata, ma una condizione intima d'Essere, mite e determinata alla scoperta di sé stessi, la condizione esserica di colui che non accetterà mai i limiti esistenziali che invece sono sufficienti alle persone comuni. Questa caratteristica è un "donus dei", è - come dice l’Oracolo - essere o percepirsi innamorati. Solo tu lo sai se sei innamorato lo riconosci per istinti, e quando si parla di riconoscere qualcosa si implica la necessità di un qualche duraturo tipo di osservazione, significa una pazienza ed ascolto che si aiuta a fa emergere il reale potenziale soffocato dal mare i idee, preconcetti e credenze, che non solo ci annebbiano la vista, ma generano quella data interferenza così gradita al nostro ego, in quando personalissimo cibo, che sono le emozioni.
L’addomesticamento ed il Sogno della Società Sognare è la principale funzione della mente; sognare equivale a chiacchierare con i pensieri che si susseguono in modo associativo. Il cervello alterato nelle sue funzioni o mente è stato posto a determinare le cose della nostra vita al posto dello Spirito che noi siamo, esso sogna tutto il giorno, 24 al giorno, sia quando l’uomo o meglio ominide è sveglio sia quando dorme. La differenza sta nel fatto che durante lo stato di veglia la struttura materiale della personalità ci fa percepire le cose in modo lineare, l’idea di tempo psicologico da consequenzialità e coerenza, linearità appunto, a cose che di fatto non ce l’hanno. Quando ci addormentiamo (fisicamente intendo) questa struttura scompare o si affievolisce di molto, perché? Che cosa accade? Qual è la differenza veramente sostanziale? E la Coscienza, la Presenza cosa c’entra con tutto questo? Come mai il sogno ha la tendenza a cambiare ed essere apparentemente sconclusionato? E’ possibile che dipenda dal fatto che abbiamo perso quella linearità alla quale tendiamo a prestare credito? E’ possibile che perdiamo in parte l’influenza, la pressione della consapevolezza collettiva? O cosa altro? Meno leggi? Ci muoviamo in uno spazio meno denso? Sono tutte domande che potrebbero trovare risposte se solo iniziassimo realmente a porcele. Normalmente, l’ominide ignora tutto quello che gli accade, egli non è molto concentrato a comprendere come mai tutto il tempo chiacchiera con se stesso disquisendo su tutto e spesso su cose inutili, su gli altri, o su cose che ritiene gli vengano fatte o rivolte; non capisce che c’è una vera e propria causa al suo comportamento e questo suo comportamento in realtà è particolarmente insolito se rapportato al suo reale potenziale di “essere” umano. Si tratta di una condizione generale, un sogno collettivo, un’allucinazione di massa, collettiva prodotta dalle idee condivise e comuni. Nasciamo e gli adulti ci insegnano a costruire le condizioni per realizzare e contribuire al sogno collettivo, impariamo a sognare nel modo in cui sogna la società. Famiglia, stato, regione, politica, religione, sport, tempo libero, cultura e spettacolo sono parti dello stesso sogno collettivo, il fatto che sia un sogno non significa che non sia reale, significa solo che è un sogno, ovvero illusione, ovvero un modo preciso di intendere la vita ed interpretare e descrivere la realtà, ma come dice il mio caro amico Filippo: “La mappa non è il territorio”. Ci insegnano a sognare nel modo in cui sogna tutta la società. Immaginate di vivere al 3° piano di un palazzo, ma che ignorate totalmente di vivere in un palazzo. Immaginate ora che siano state cancellate tutte le indicazioni per giungere a scale ed ascensori e qualsiasi dettaglio che vi possa far solamente sospettare che siete in un palazzo; tutto ciò che riconoscerete come il vostro mondo sarà quel piano stesso. Adesso però, in modo quasi del tutto spontaneo, vi cominciate a rendere conto dei limiti di questo piano, osservate tutto intorno, il luogo e gli altri occupanti del piano e il sospetto che ci potrebbe essere di più di quello che vi raccontano tutti comincia ad aleggiare nella testa. Trovate una vecchia mappa dei sistemi antincendio e di colpo il sospetto di trovarvi da qualche altra parte comincia a essere qualcosa di più concreto. A quel punto forse cercherete di salire al 4° piano, ma anche questo era previsto negli ideatori del piano e quindi ...
Nel momento in cui foste arrivati a capire, o almeno intuire, che ci deve essere di più cercherete una via di uscita. Il punto è che avete vissuto abbastanza al 3° piano da non essere più così semplice immaginare, anche se lo voleste un 4° piano, questo perché per tutto il tempo vi è stato detto di immaginare che non esiste nessun palazzo. Vi è stato detto poi, nel caso ve lo foste posto quest’interrogativo, che immaginare un 4° e forse anche un 5° od un 6° od un intero palazzo è un “segno di debolezza”, che sono proiezioni dei nostri “desideri”, dei nostri bisogni, delle nostre paure, di sentirci soli, abbandonati, della nostra paura della vita o della morte, un “segno di debolezza”. Vi è stato detto che si tratta di storielle da fanatici, da creduloni, come se credere che esista solo quello che vedo sia da “intelligentoni”. Si sono inventate di sana pianta interi movimenti religiosi ad oc, quelle che oggi chiamereste religioni, per sviarvi e convincervi che sono tutte banalità, vi sono state raccontate storielle, su un luogo, dove un uomo fatto di fango è stato privato di una costola dalla quale è stata creata una donna, l’antenata di vostra madre e che un serpente cattivo li ha fatti cadere in disgrazia … - “ma che razza di storia è questa?” – Direte. Hanno distrutto tutto quello che di sacro, simbolico e meraviglioso c’era negli insegnamenti dei maestri della storia, insegnamenti sulla natura dell’uomo, sulla sua reale struttura, su cosa egli è. Certe religioni sono asservite al “sistema” e servono per non farvi mai pensare a cosa siete, vi danno risposte banali a domande estremamente essenziali quali: cosa sono? Chi sono? Cos’è Dio? Che cos’è il creato? Che cos’è l’universo e quale è la sua relazione con l’uomo? Tutti i testi sacri danno una descrizione di Dio, ma quelle descrizioni non sono Dio. La parola “Dio” non è Dio, come si legge in Filippo (il vangelo attribuito all’apostolo) – “”. I testi sacri sono tentativi, , se si sanno leggere ed capire, di aprire la nostra mente ostruita dalle migliaia di restrizioni che abbiamo appreso nei primi anni della nostra educazione, negli anni dell’”addomesticamento”; siamo “esseri” meravigliosi e liberi, veri animali di razza, che sono stati trasformati in annoiati animaletti domestici. Quando un bambino nasce gli adulti, che sono oramai, anche loro senza saperlo, diventati agenti sognatori di questo mondo, hanno imparato cioè ad assuefarsi a loro volta al “sistema” (di credenze, ma non solo, al sistema di dipendenze ed altro), agganciano la sua “Attenzione” (avrete fatto caso che i bambini cercano continuamente il volto dei suoi genitori) ed introducono poco per volta, ma inesorabilmente, gli elementi, le regole del sogno collettivo, introducono una dopo l’altra le regole del sistema. L’atto è praticamente del tutto involontario, anche perché essi stessi a loro volta hanno subito la stessa sorte, essi pensano di fare bene al loro figliolo, senza sapere che in realtà lo stanno condannando ad un esistenza illusoria e priva degli elementi veri, reali che le danno senso e che sono in una parola lo Spirito Intimo. Il bambino senza accorgersi viene lentamente allontanato da sé, da ciò che potenzialmente potrebbe diventare. Certo, fare domande forse sarà anche facile, ma è certo che fare esperienza della verità richiede una grande voglia di indagare e di fare ricerche, non si può semplicemente accettare o credere. Per funzionare, un secondo tipo di educazione, richiede che ci sia accordo, ovvero che chi ascolta sia d’accordo con quello che diciamo, altrime nti il sistema non
funzionerà. Non è forse così che è accaduto con la prima educazione? Il problema che questa è avvenuta quando eravamo piccoli e senza particolari idee, nessuno di noi ha realmente scelto la lingua che parla o il tipo di cibo, inteso come cucina locale, che ingerisce, se lo è trovato davanti ed è stato d’accordo ad adottarlo, lo ha fatto in modo automatico, istintivo se volete, perché si è fidato degli adulti. Così facevano tutti e così abbiamo fatto anche noi. Poi crescendo oramai quelle idee si sono instillate ed adesso crediamo che siano le nostre, ma non è così. Esistono un mare di regole in noi alle quali “ubbidiamo” senza neanche renderci conto ed attraverso queste regole, questa sorta di libro della Legge, noi ci giudichiamo e giudichiamo gli altri, ecco perché è così importante smettere di giudicare noi stessi e gli altri e soprattutto di correggerli. Le regole come le idee che ci sono state messe rappresentano le nostre più profonde credenze, il 90% di quello in cui crediamo ci è stato passato, non ci appartiene. Sapete come abbiamo fatto a prenderlo (il 90%), ad assimilarle (le idee)? Essendo d’accordo, esatto, eravamo d’accordo, le abbiamo accettate per buone, per vere, per le nostre verità. Come abbiamo fatto a discernere e decidere che ci piacevano e che ci avremmo creduto? Semplice, sulla base delle idee pregresse che ci erano state messe nei primi anni di vita, quel sunto di comportamenti e cose sentite e dette dagli adulti che a quei tempi cercavano la nostra “attenzione”. Guardate, dovete solo osservare per rendervi conto come funzionano le cose. Guardate un bambino, si fa i cavoli suoi, neanche vi fila, e tutti gli adulti lì a dargli addosso per attirare la sua “attenzione”. “Ehi! Piccolino, guarda la nonna, guarda lo zio, etc..” – lo tiriamo per le mani, lo tocchiamo affinchè ci presti la sua “attenzione”. Abbiamo imparato come comportarci nel mondo, in cosa credere e cosa no, attraverso gli esempi che abbiamo avuto intorno, non lo abbiamo scelto, ci è stato passato attraverso l’”attenzione”, agganciando la nostra “attenzione”. “Vieni, vieni dalla nonna piccolino. No, no non toccare il posacenere, no, le tende non si tirano” – prima siamo stati attratti e poi rieducati o meglio “addomesticati”, proprio come con i cani od i gatti. Guardate i gatti. Sono incredibili, voi li chiamate, cercate la loro “attenzione”, ma loro se la filano, non vi danno retta, e voi dietro, con il cibo o le coccole o altro, li inseguite perché li volete accarezzare, … perché? Cosa pensate che importi ad un gatto che voi lo accarezziate? Le idee ed i concetti che abbiamo imparato erano già qua prima di noi, prima che noi nascessimo, come si siano formati è anche facile intuirlo, per controllo. Sono passaggi della storia, la storia moderna è la conseguenza di un certo preciso passato che adesso non riconosciamo più ed è per questo che non ci accorgiamo di essere degli “schiavi”! E sì, anticamente noi saremmo stati tutti dei sudditi. Col tempo le rivolte e tutto il resto chi comandava ha dovuto trovare nuovi sistemi per tenerci in schiavitù. Sono sempre esistiti uomini e donne che ad un certo punto hanno saputo mettersi contro il sistema e hanno creato movimenti di massa, grandi rivoluzioni, … che sono state trasformate nuovamente in regimi di controllo. Oggi noi nasciamo in un mondo sofisticato dove la schiavitù passa dall’educazione, educati e mansueti, addomesticati, pieni di regole. Se sulle prime abbiamo bisogno di insegnanti (maestri di scuola, professioni, religiosi, suore, preti, politici, etc… ) col tempo impariamo da soli ad auto-controllarci attraverso il giudizio. Diventiamo giudici severi auto-sabotando ogni nostra “ispirazione”. Papà e mamma c’entrano
poco, per quanto siano il primo esempio, essi stessi hanno subito lo stesso tipo di lavaggio del cervello che adesso è toccato a noi, loro lo hanno fatto per il bene, credendo di impartirci un educazione utile. E’ uno sbaglio incolparli o biasimarli per questo. Ma riflettiamo. Provate a ricordarvi come funzionava. A scuola ad esempio seduto al banco la maestra od il maestro infuriato cercava la nostra “attenzione” perché doveva in qualche modo indottrinarci e per poterlo fare aveva bisogno appunto della nostra “attenzione”. Lo stesso all’oratorio o l’insegnante di religione, o il prete di turno o l’educatore di turno. Tutti cercavano di agganciare la nostra “attenzione”. Dopo un po’ anche noi iniziamo a fare lo stesso. “Guarda! Guardami, guarda cosa sto facendo!” – ci è stato indotto il bisogno di “attenzioni” e questo ce lo porteremo per tutta la vita. La gente soffre perché non riceve le dovute “attenzioni”, o meglio quelle che lei ritiene tali. Perché? Perché senza di esse non è nessuno. Capite come è stata cancellata dentro di noi la nostra “reale presenza”, la nostra vera identità. Per accontentare gli altri e ricevere la loro “attenzione” abbiamo iniziato a comportarci come ci chiedevano e per questo abbiamo smesso di essere reali o essere noi stessi, vedetela come meglio vi piace. Abbiamo tremendamente paura di non essere notati, perché? Perché essere notati è come ricevere una ricompensa, ed essere ricompensati è stato lo strumento della nostra educazione. Se eravamo dei bravi bambini, ovvero se ci comportavamo come ci veniva richiesto o esatto, se “obbedivamo”, allora ricevevamo la ricompensa che era il più delle volte l’”attenzione” che eravamo abituati a ricevere, cose tipo complimenti, compiacimento, etc.. Se invece eravamo stati “cattivi” o meglio “monelli” (“cattivo” e “monelli” sono 2 cose distinte ed individuano 2 gradi per definire il tipo di vergogna che dovevamo provare) venivamo puniti e di solito era cose tipo - “la mamma non ti vuole più bene”, “non scendi in cortile o con gli amici”, “ti tolgo tutti i giochi” - o un qualsiasi altro tipo di segregazione temporanea che doveva servire a educarci a non fare più certe cose, ma che in sintesi si traduceva in “assenza di attenzioni”. Tra vergogna e paura di essere puniti abbiamo di fatto imparato a fingere di essere qualcos’altro e soprattutto a mentire, giustificarsi, incolpare gli altri, auto commiserarsi, piagnucolare, ect. … Ecco perché oggi se volete realmente liberarvi da tutti questo non potete che cominciare da queste poche semplici applicazioni, ma per farlo dovete essere d’accordo, proprio come le altre idee che avete accettato. Smettere di correggere gli altri (il che include anche dare consigli non richiesti)
1) 2) Non giustificarsi o smettere di giustificarsi 3) Non lamentarsi o smettere di lamentarsi 4) Smettere di incolpare gli altri 5) Smettere di giudicare se stessi e gli altri [1] Esatto
è participio passato di “esigere”.
Tutti i Sistemi del Mondo Sistema (definizione): un insieme di entità connesse tra di loro tramite reciproche relazioni visibili o definite dal suo osservatore. Gruppi di persone che vivono proprio come entità connesse tra di loro tramite reciproche relazioni visibili o definite da “regole”, che pensano tutti in una stessa direzione, che creano delle strutture gerarchiche e di altro tipo, sono assimilabili o è pensabile vederle come un unico grande insieme pensate e quindi un “Sistemi”? Si, certo. Non solo, le persone che partecipano e fanno parte di un qualsiasi genere di forma di consociativismo sono connesse tra di loro tramite dinamiche energetiche, condividono informazioni dello stesso tipo di interesse, ma sopratutto energia, sì, energia, ma a vantaggio finale del sistema stesso. Il sistema visto come un sol uomo, un solo unico grande organismo che riunisce in se tutta l'energia mentale ed emotiva dei suoi partecipanti, la sua mente è una mente collettiva, le sue emozioni sono le varie sfumature di gradazione delle emozioni dei suoi partecipanti, la sua frequenza le oscillazioni tra positivo e negativo. Un “sistema” è per questo motivo una “strutture energetiche” autonoma ed indipendente dai suoi membri. E' questo il punto che sfugge ai più, ovvero la questione “energetica”. Un sistema ha innanzitutto una struttura energetica, anzi è quella “struttura energetica” ed ha incominciato ad evolversi autonomamente inglobando sempre più individui. Le persone non si rendono conto di agire (involontariamente) negli interessi del sistema, esse credono nei suoi “valori”, lo idealizzano. Milioni di persone che prestano la loro consapevolezza per gli scopi apparentemente più elevati del “sistema” stesso in cui vivono, e questo vale dal club dei ciclisti di provincia al sistema stesso di mantenimento e socio economico planetario. Lo fanno perchè ci credono, perchè sono d'accordo con le idee e le regole di quel “sistema”, come lo abbiamo fatto è semplice: credendoci. Gli individui di un sistema stipulano un accordo di mutuo sostegno per timore di non poter fare da soli e perchè sono stati educati così. Nulla di male in questo salvo rinunciare all'opportunità o possibilità potenziale che la natura pone nell'uomo, attraverso il fatto che lo dota di una porzione, seppur limitata, di Coscienza, di svilupparsi a livelli ancora superiori o elevati di “presenza” ed esistenziali. Uno pensa che le persone che vivono ed appartengono ad un “sistema”, come ad esempio, il club dei fumatori di pipa, condividano tra loro esclusivamente un innocuo interesse, nel caso dell'esempio, l'interesse per le pipe, o i cacciatori per i fucili o la caccia, i tifosi il calcio, gli impegnati socialmente la politica, i lavoratori il posto di lavoro, i finanzieri il denaro, etc... e fino ad arrivare agli abitanti del pianeta terra. La verità è che stanno condividendo una precisa qualità di energia che si sintonizza sulla frequenza di risonanza dell'interesse di quel club o “sistema”, alimentandolo di fatto energeticamente e permettendogli la sopravvivenza. Chi si occupa di ambiente, ad esempio, se è in lotta contro i cacciatori e li odia sta operando nello stesso “sistema”, questo perchè energeticamente i 2 gruppi sono sintonizzata sullo stesso tipo di frequenza, sono membri della stessa “struttura energetica”, solo che uno è polarizzato in un modo e l'altro nell'altro. Stanno tutti condividendo così tanto questo tipo di energia che si muovono, pensano, sentono tutti nello stesso modo, pensando di essere uno alternativo dell'altro. Anche se apparentemente sembrano avere idee differenti le stesse girano attorno sempre allo stesso tema fondante, sempre intorno allo stesso genere di forme pensiero ed emozioni comuni, sono quantità diverse di energia alla stessa “frequenza di vibrazione”. “Un corpo umano genera più bioelettricità di una batteria da 120 volt, ed emette oltre sei milioni di calorie. Sfruttando contemporaneamente queste due fonti, le macchine si assicurarono a tempo indefinito tutta l'energia di cui avevano bisogno. Ci sono campi, campi sterminati dove gli esseri umani non nascono: vengono coltivati.” - ti ricorda qualcosa? Qualsiasi sia la metafora, dalle macchine ai voladores, agli arconti di Pistis Sofia, alle entità o gerarchie celesti, etc... si sta parlando di “sistemi”, ovvero un insieme di entità senzienti ed inconsapevoli allo stesso tempo, che nutrono qualcun altro o qualcos'altro apparentemente al di sopra di lui, un ideale, un progetto, una serie di leggi, l'universo, un “sistema” cioè apparentemente più importante e necessario di lui. Perchè? Per poter sopravvivere, per paura di
soccombere, per paura di non essere all'altezza, di non essere abbastanza. Complessi, sono solo tutti un mucchio di complessi. Non sono attraente, non ho talento né capacità particolari, non sono né intelligente né arguto, non so socializzare, non mi merito nulla, oppure sono il migliore, il più grande, meglio di me non ce ne, ma ho bisogno che qualcuno me lo ripeta e me lo ricordi perchè forse sono il primo a non crederci. Complessi; complessi di inferiorità e complessi di superiorità, autosvalutazione ed automerito, entrambi strumenti per tenerci sotto controllo e estremamente auto distruttivi, come il senso di colpa: sono colpevole di qualcosa, tutti mi giudicano e così imparo anche io a farlo. Il senso del dovere. E' un caso particolare del senso di colpa. Se “devo” significa che ho un obbligo verso qualcosa o qualcuno, sono tenuto a sottostarci, per senso del dovere. Gli uomini e le donne che gestiscono e partecipano alle attività di un sistema, quasi del tutto inconsapevolmente, instillano idee di ogni genere su tutto, stupide credenza, abitudini e consuetudini sociali, le nostre paure, le nostre speranze, alimentando di fatto in continuazione e senza ritegno il nostro Ego. Essi alimentano l'avidità, il desiderio smodato, la codardia, l'aggressività, l'importanza personale, la violenza, le emozioni forti, l'autocompiacimento ma anche l'autocommiserazione. Le fiamme energetiche generate da queste qualità "negative" sono un cibo prediletto. L'annullamento dell'individuo è lo scopo di un sistema. Anche quelli che apparentemente cercano di aiutare l'uomo, l'umanità o l'individuo se compiono il ruolo di togliere individualità alla persona stanno funzionando da distruttori della Consapevolezza o Coscienza individuale. L’uomo cede energia al suo sistema di riferimento nel momento in cui emette energia alla frequenza di risonanza di quel “sistema” e per farlo deve essere addormentato, deve mancare all'appello, non deve essere “presente” a se stesso; è il corpo stesso a generarla questa energia e la frequenza di risonanza sono le emozioni; da emovere, portare fuori, le emozioni sono l'azione del corpo, del sangue, sono la risposta del corpo fisico ai nostri pensieri, al nostro modo di articolare pensieri. Da chi apprendiamo ad articolare quei pensieri? Dal sistema, dai vari sistemi che incontriamo nel nostro percorso di crescita e di vita; da quello educativo, all'oratorio, il cortile, la famiglia, gli amici, i media televisivi e riviste, dalle mode e da migliaia di influenze. Ogni “sistema” cerca di catturare l'attenzione dei suoi potenziali “affiliabili”. Un sistema che si rispetti di soluto si nasconde dietro fini nobili, si infarcisce di retorica e morale soggettiva, e l'arroganza di essere sempre nel giusto è il suo distintivo. La cosa veramente interessante da notare è che se col tempo taluni, appartenenti ad un “sistema”, cominciano a sentirsi delusi od annoiati, se protestano o manifestano la loro insoddisfazione, che potrà passare dalla sfumatura sgradevole e negativa dell'apatia fino alla collera, … questa loro irradiazione starà ancora una volta nutrendo quel dato “sistema”, anche quando, se richiesto, il “tizio” sarà pronto a giurare e spergiurare che lui con quel genere di persone od idee non ci vuole più avere niente a che fare. Il punto interessante da notare è che fintanto che porterà in se una carica emotiva, pro o contro quel dato “sistema”, questo ha poca importanza, egli resterà ancora e comunque un elemento più di nutrimento che di squilibrio od altro. Qualora però dovesse cambiare la sua frequenza di irradiazione e questa non coincidesse più con quella del gruppo o insieme, allora, sì, quest’ultimo, cioè il “sistema”, agendo come un sol uomo, sentendosi privato o disturbato da una diversa fonte d’energia, finirebbe per ripudiarlo o distruggerlo, di solito screditandolo, maledicendolo, fino alle peggiori manifestazioni di violenza. Presto o tardi quindi l'ipotetico individuo o sarà espulso dal sistema stesso o comunque finirà per cercarsi un nuovo sistema da nutrire, entrerà con nuovo entusiasmo e rinnovato idealismo, equivalente ad una carica emotiva positiva, e magari di quando in quando si sfogherà ancora di quanto deludente fosse la sua precedente sistemazione. La condotta gregaria non è solo qualcosa che balza agli occhi quando guardiamo come si comportano i membri di un club o di un qualsiasi sistema consociativo o corporativista, ma è anche e soprattutto una cosa molto dannosa per il risveglio personale, annulla l'individuo. Siamo educati sin da piccoli a rinunciare a noi stessi - “se fai così, significa che non mi vuoi più bene”, “mi stai facendo morire”, “per colpa tua sto così male”, “sei stato una vera delusione”,”cosa penserà la gente di te”, etc... tutto per tenerci legati e fondamentalmente per nutrirsi energeticamente della nostra stessa
Luce. Le macchine, in “the matrix”, per assicurarsi l'energia per la loro sopravvivenza hanno dovuto addormentare l'uomo, togliergli coscienza, togliergli individualità, togliergli Luce, la stessa Luce di cui poi si cibano. Mai letto niente di Castaneda? Ne riporto un passo particolarmente noto e di rilievo - “i voladores consumano regolarmente la patina luminosa -- che torna a crescere per sua natura -- e come impeccabili giardinieri tengono l'erba rasa sempre allo stesso (misero) livello. Gli sciamani vedono che la patina di luminosità rimastaci è una piccola pozzanghera di luce sotto i piedi, che non arriva nemmeno agli alluci". Ognuno di noi sin dai primi anni ha dovuto imparare a dare ad altri il suo potere e quindi la sua luce, la sua energia, la sua forza vitale; anche i più forti, hanno subito lo stesso trattamento ed il fatto che uno sia ribelle se la sua ribellione è guidata dal giudizio poco gli serve, perchè la carica emotiva contraria che porta è il suo stesso sistema di controllo. “Parlatene bene o parlatene male, basta che se ne parli” – mai sentito dire? Il sistema, qualsiasi sistema, è un insieme di entità o individui che per poter aderire al sistema stesso e alle sue regole deve perdere quindi la sua identità individuale. Il numero di individui che aderisce ad un sistema è direttamente proporzionale e ne incrementa di fatto la sua frequenza d’oscillazione, la sfera di influenza e d'attrazione. Come già più volte ho detto o scritto in questo blog, sin da quando eravamo piccoli, in un modo o nell'altro, ci è stato insegnato che dovevamo essere “bravi”, che dovevamo comportarci “bene”, che dovevamo essere obbedienti e sopratutto che avremmo dovuto obbedire ai “grandi”. Ci è stato insegnato, ad esempio, a non rispondere, ad essere, come si suol dire, “educati”. Prima a scuola poi sul lavoro, ci è stato insegnato a fare il nostro dovere, ci è stato inculcato di obbedire, ci è stato insegnato a servire la famiglia, gli insegnanti, il datore di lavoro, i capi, la ditta, lo Stato, la patria, l'ideale, il partito politico, la religione, il sacerdote, il vescovo, il papa, etc... non che in questo ci sia qualcosa di negativo o altro (e mi sto riferendo al fatto di servire), non è questo lo scopo qui. Siccome non sappiamo nemmeno chi sia “noi stessi”, lo prendiamo (l'essere “noi stessi”) per i nostri egoistici capricci, i nostri malumori, l'oscillare da un desiderio ad un altro o da un falso bisogno ad un altro, confondendo “noi stessi” con il nostro stesso Ego, ovvero qualcosa di diverso, un immagine riflessa, di solito falsata, alterata di ciò che siamo realmente, un falso sé, nulla a che vedere con il reale. Crediamo di essere lui, noi prendiamo identità dal nostro stesso Ego, senza sapere che l'ego invece è lo strumento preferito del controllo di questo universo, del sistema chiamato universo, del sistema dei pianeti e del Sole. Siamo stati programma un po' come le macchine e questo diventa evidente osservando le nostre abitudini; tutti così simili, tutti così uniformi, anche coloro che pensano di essere anticonformisti... e sì, anche quello è un “sistema”. Siamo macchine umane, ma che possono diventare qualcos'altro, e questo pochi lo sanno, alcuni lo intuiscono, lo percepiscono, sentono che c'è qualcosa che non quadra nel mondo, non sanno cosa sia, ma lo avvertono, è un chiodo fisso da perderci la testa. Gli uomini sono assoggettati ai “sistemi”, ne dipendono, ne sono talmente assuefatti da essere disposti a battersi pur di difenderli, nei sistemi essi trovano quell'identità che percepiscono istintivamente di aver perduto, anche se ne ignora la causa e non comprendono che l'hanno perduta per via della natura di questo mondo, un “sistema” qualsiasi ha finito per dirgli chi fosse e lì si è fermato. Per questo motivo ogni “sistema” è, per sua natura, alla fine uno strumento del sonno della coscienza ed è distruttivo dello sviluppo interiore, anche quelli che si propongono il contrario. Ogni individuo che appartiene ad un “sistema” fornisce energia a quel “sistema” e quest’ultimo lo ricambia, garantendogli un ambiente di sopravvivenza, una identità, riconoscimenti e quant'altro, e per quanto possano esistere individui che intuiscono o sentono tutto questo come artificiale, anche se si ribellano, il fatto di sentire irritazione, odio od insoddisfazione li tiene legato al “sistema” lo stesso. Un altro strumento attraverso il quale restiamo legati ad un qualsiasi sistema è la “paura”, la “paura”, ad esempio, che senza quel dato sistema non potremmo sopravvivere. Crediamo che senza il lavoro o senza denaro ne moriremo ad esempio. E non è così, o meglio lo è in parte, nel senso che posso avere un lavoro, guadagnare denaro per procurarmi il cibo e i “suppellettili” di cui ho bisogno senza necessariamente lasciare in esso
“coscienza”, senza perdere contatto con ciò che sono in realtà, senza idealizzare la ditta dove lavoro, o senza sentirmi parte di essa, o altro. Tutto questo (intendo di smettere di lasciare coscienza nelle cose che facciamo o crediamo siano vere) si può fare solo se intraprendo un cammino di scoperta del sé reale, questo perché non sappiamo fondamentalmente cosa ci stiamo perdendo e soprattutto cosa siamo, di quale potenziale magico stiamo parlando. Ecco perchè la maggior parte preferisce la schiavitù, preferisce restare schiavo di uno qualsiasi dei sistemi di questo mondo, perchè non sa cosa si sta perdendo e spesso non lo sospetta nemmeno. Matrix gli dice cosa fare e come pensare, cosa essere e come vivere e questo è più di quello che la maggior parte delle persone è stata educata a sperare di ottenere. Tutti lottano per un posto al Sole, cercano la realizzazione, senza capire la vera ragione per cui lo fanno. Dietro a tutto quello che noi vediamo, odoriamo, sentiamo, pensiamo, vogliamo, desideriamo, aneliamo, ci ispiriamo, ci esaltiamo, ci dispiaciamo, etc... c'è sempre un “sistema”. Che cos'è un “Sistema” quindi? “Controllo”. Un insieme di entità che si inter-relazionano, che scambiano, che si mutuo soccorrono, che discutono, che fanno progetti, che litigano, etc... tutto all'interno di un unica sfera di influenza, per tenerci di fatto sotto controllo. Il club, un partito politico, un movimento, un associazione, lo stato, una comunità religiosa, sono semplicemente un insieme vivente, una mente collettiva limitata nella “struttura” del suo recinto. Anche quando ne siamo distanti fisicamente, ogni volta che rivolgiamo un pensiero ed un emozione a quella sfera di influenza lì c'è il “cibo”, lì stiamo producendo il nutrimento per quel “sistema”. E' la sfera di interesse a determinare la vibrazione e quindi la qualità della nostra tonica fondamentale o tipo di vibrazione generale del nostro campo aurico, corpo di luce, vitale, energetico o comunque lo vogliate chiamare. L’individuo che subisce l’influenza del “sistema” o di uno qualsiasi dei “sistemi” disponibili esistenti e potenziali è costretto a costruire la sua vita in conformità alle leggi imposte da quel “sistema”, diversamente rischia di finirne stritolato ed in certi altri casi espulso. Vedasi ad esempio, la scena di “the matrix” quando Neo si sveglia nella sua vasca e si rende conto istintivamente che gli uomini sono addormentati e che servono come generatori di elettricità ed una macchina scende e non solo lo sgancia dal “sistema”, ma lo espelle nelle fogne. Si capisce, adesso, perchè l'essere umano esiste sulla faccia del pianeta? E' “cibo”, è alimento, egli produce l'alimento energetico necessario per il mantenimento di un sistema più grande dei sistemi che lui stesso è stato in grado di generare, un sistema che alcuni iniziato ed esoteristi di tutti i tempi hanno chiamato il trogoautoegocratico comune. Il sistema dei pianeti ed il Sole sono il “sistema” nel quale noi esistiamo, è il recinto che “Dio”, per modo di dire, ha costruito per noi. E' il luogo dove si svolge tutta la nostra esistenza e questo può accadere nella totale inconsapevolezza o cercando di comprenderne le ragioni. Interrompere il “segnale portante”, nella pellicola di “the matrix”, significa smettere di dare energia al “sistema”, smettere di dare energia alle macchine; significa, dal mio punto di vista, ovviamente, smettere di oscillare nella polarità del giudizio, che è il vero nemico occulto in noi, frutto del condizionamento. Come? Smettendo di lasciare coscienza in tutti i “sistemi” di questo mondo, cercare uno stato duraturo di “presenza” per costringere il “sistema” a lasciarci andare, ad espellerci. E' bene imparare e concentrare le nostre risorse, la nostra attenzione a smettere di odiare, di irritarsi, di preoccuparsi, soprattutto, per inezie, di rispondere alle provocazioni, smettere di essere addormentati o di reagire in generale con emozioni negative o sgradevoli, smettere di avere “paura”, smettere di avere bisogno della considerazione altrui, tutto questo perchè è ciò che ci lega energeticamente ai sistemi. Un altro elemento da non sottovalutare è l'”identificazione”, in particolare con le nostre abitudini. Osservando le nostre abitudini possiamo capire quanto siamo legati ad un dato “sistema” e quanto sia necessario invece liberarsene. Il telefonino, l'ipod, il navigatore satellitare, il caffè al bar, la colazione da “Tiffany”, la palestra, lo yoga, un maestro, il guru, il corso di campane tibetani, il teatro, il cineforum, le vacanze alle Maldive, la settimana bianca, la scarpa firmata, e potrei andare avanti per ore, l'elenco è lungo. Essere identificati con tutto questo ci rende deboli, ci rende tremendamente dipendenti dai “sistemi”, … inutile dire che la rinuncia non serve a realizzare nulla, uno deve sapere cosa significa non “identificarsi”, uno impara da se cosa sia non lasciare coscienza in tutte queste abitudini. Nessuna di queste abitudini è imprescindibile e più importanti di noi stessi; il problema non è la cosa in se ma
l'atteggiamento con cui noi facciamo quella data cosa. La dinamica alla fine è: “Sistema” - “identificazione” - “frequenza di vibrazione” - “Struttura energetica” - “Alimento”. Nel senso che un sistema ha le sue abitudini, le sue idee o leggi, e quant'altro, quando ti identifichi con esso inizi ad emettere luce ad una certo frequenza, in una precisa gamma, questa frequenza di vibrazione è il cibo che alimenta la struttura energetica del sistema stesso, a causa dell'identificazione con la “paura” la nostra vibrazione viene abbassata a livello di animali, gli stessi animali che noi alleviamo per poi mangiarli. Siamo dotati di intelletto e di sentimenti perchè possiamo essere molto di più che semplici umanoidi, meccanismi sofisticati che possono autonomamente aspirare a realizzarsi a livelli superiori di coscienza. Un esempio per tutti. Compro la chiavetta internet veloce a 7mgb, anzi no meglio seguo la promozione provala una settimana a casa e non la lasci più. La porto a casa e va una scheggia, è fenomenale sembra andare più della normale ADSL. Wow, dico, la compro e faccio il contratto per 2 anni così la chiavetta è in comodato d'uso e non la pago. Per un po' va, ma poi accade, l'inevitabile, la chiavetta comincia a non andare niente, minuti per caricare una pagina, non puoi neanche scrivere al centro assistenza clienti perchè non ti carica la pagina. Torni dal rivenditore se sei nei 10 giorni e lui ti passa un numero di telefono. Prendi il telefono e chiami, stai minuti in attesa, etc... e mentre sta accadendo tutto questo tu hai un plesso così e potresti cuocerci le uova dentro, ti risponde qualcuno e sbotti, gliene dici di tutte, ti irriti, reagisci, ti agiti, minacci, etc... Vai avanti così per settimane tra un rimbalzo ad un altro perdendo un mare di energia odiando tutto e tutti. Chi stai nutrendo? Il gestore telefonico, il “sistema” che sta dietro ai gestori telefonici, il sonno totale della coscienza che sta dietro l'abitudine di navigare in internet. Un sistema nato e fatto da uomini e donne, ma che serve una struttura energetica molto più estesa, legata alla Natura di Mantenimento; tutta quell'irritazione va negli inferni atomici di questo pianeta. I “sistemi”, intesi come strutture energetiche, non amano la qualità vibrazionale della consapevolezza, della coscienza, e soprattutto dell'equilibrio, quando siete dentro un sistema che cosa vedete? Vi troverete ad oscillare tra positivo/negativo, piacere/dolore, simpatia/antipatia, tesi/antitesi, esaltazione/delusione, e via discorrendo, siete in un pendolo che oscilla da sinistra a destra senza sosta, perchè? Perchè se vi fermate vi rendete conto, vi accorgete di quello che state facendo e smettete di farlo. Noi esistiamo sulla faccia del pianeta perchè sintetizziamo l'alimento di Gaia. L'ego, una struttura energetica che preda l'essere umano della sua Luce e gli toglie consapevolezza e lucidità, si ciba della nostra energia vitale senza dare niente in cambio; esso è lo strumento di questa trasformazione, di questa sintesi, ma è anche la materia potenzialmente adatta per la costruzione di sé, è la materia prima del lavoro alchemico per realizzare un autentica anima. Normalmente, attraverso l'ego noi abbassiamo la qualità della nostra luce e portiamo la qualità dei nostri pensieri a quella di un dialogo ininterrotto e inutile ed i nostri sentimenti a banalizzazioni emotive, ma se capiamo allora possiamo usare le sue manifestazioni per mettere in attività l'”attenzione” cosciente e trasformare noi stessi. E' praticamente impossibile sottrarci a tutto questo senza riprenderci la nostra Coscienza, senza passare dal percepire la vita istante dopo istante o senza essere presenti a noi stessi. Perchè se non ci siamo noi, nello spazio della nostra presenza, ci sarà l'ego, e lui ripete solo il suo programma, è abitudinario perchè è privo di creatività, risponde ad un mondo di regole e non può essere diverso da quello che è. Il fatto che noi siamo internamente degli esseri luminosi è pressochè irrilevante fintanto che restiamo schiavi dell'ego e delle sue espressioni. Ecco perchè colui che si sveglia è un anomalia per il sistema, un anomalia sistemica che nonostante sia emarginata nostra sempre una certa pericolosità. Solo la Coscienza, lo stato di "presenza", diventa l'unico strumento di libertà; ma per essere liberi dobbiamo capire come funzionano i "sistemi", le sue leggi e gli scopi. Non ci resta che fare “qualcosa di costruttivo per la propria condizione”! Wake up, Neo. Matrix has you!
2012 e l'identificazione Cosa sta accadendo al mondo? Perchè c'è crisi? Di che crisi stiamo parlando? Cosa sono queste cose sulle profezie? Cosa c'entra il 2012? etc... Dove sono io? Cosa sto facendo? Cosa penso? Cosa sento, cosa provo? Sono in ascolto? In ascolto di chi? Forse di me stesso? Cosa c'entra questo con quello che accade al mondo? Recentemente ho sentito questa frase: "Spero presto di trovare me stesso, ma forse non c'è abbastanza tempo... ". Perchè non dovrebbe esserci abbastanza tempo? Che il mondo stia cambiando velocemente a cominciare dal clima, passando per certi eventi geologici correlati tra loro e ripetuti, e finendo con i conflitti, guerre, rivolte, etc... è abbastanza evidente. Ma perchè dovremmo cercare noi stessi per questo? Quando ci siamo persi? E cosa abbiamo perso, semmai abbiamo perso qualcosa? Non sono domande dalla risposta facile. Avete fatto caso che a volte cerchiamo "noi stessi" perchè quello che abbiamo trovato non ci piace? Ci mal giudichiamo secondo un malcostume che viene dal tipo di educazione ricevuta che non fa altro che indurci meccanicamente ad auto sabotarci, svalutarci, etc... e questo non ci fa particolarmente onore. Onora il Padre e la Madre si riferiva a qualcosa di molto intimo e personale. Penso anche che l'intera umanità sia alle soglie di un grosso cambiamento, che inevitabilmente si sta già producendo, per quanto ci sforziamo di fare finta di non vedere. E' anche evidente che non siamo dinnanzi ad una crisi economica o finanziaria o dell’occupazione, ma davanti ad una reale crisi del sistema di sviluppo, la crisi è nel modello e va ricercata indietro nel tempo. Le condizioni di vita stabilite qui dai nostri antenati in tempi antichi mostrano, oggi, tutta le loro contraddizioni. Per quanto ci abbiamo convinto del contrario la nostra non è l'unica cultura possibile, e non è nemmeno la migliore. Karma è una parola indù, sanscrita (una lingua sacra), che significa causalità, “causa” ed “effetto”, ovvero ogni cosa che accade ha una preciso motivo per farlo od una causa di fondo: “causalità è questa la vera natura di questo universo!" - (dice il Merovingio in "matrix" reloaded) Il riscaldamento del pianeta, le questioni climatiche, i terremoti, lo sterminio di migliaia di qualità animali e vegetali, l’allevamento intensivo, la perdita di identità, la fame, lo sfruttamento, le guerre, non ci piovono addosso per caso, accidentalmente, sono la conseguenza evidente di un preciso comportamento umano, un comportamento che abbiamo “appreso” ed al quale tutti ci siamo adattati per sopravvivere. Il problema è che la cultura influisce sullo sviluppo dell'individuo trasformando un capolavoro inenarrabile della Creazione che è l'"ESSERE" umano in uno schiavo che non sa più nemmeno chi è. Adesso i tempo corrono e le persone intuitivamente percepiscono la terra scomparirgli sotto i piedi, si cominciano a rendere conto che hanno barattato la loro vita per e con ogni genere di "sistema" dei quali iniziano ad intuirne la fragilità. Un tempo il lavoro era una certezza e per quando fosse di fatto una prigione gli uomini per questo lo hanno accettato come condizione inevitabile per la sopravvivenza; se ne sono fatti una ragione, costringendosi a farselo piacere dato che in cambio ricevevano di fatto del cibo, un letto e di chissà cos'altro (qualsiasi genere di elenco qui sarebbe inutile non è questo lo scopo). La "carriera"? La promozione ad un livello superiore? La realizzazione nel "lavoro"? Altra/e illusione/i ... Ogni individuo vive la frustrazione di non essere la persona che avrebbe voluto essere o chi gli hanno messo nella testa sarebbe stato il caso d'essere, e questo genera inconsciamente un certo bisogno di rivalsa, che lasciato senza "controllo" genera un falso bisogno di attirare l'attenzione, l'ammirazione, fino al bisogno di avere ed esercitare il "potere". Anche i potenti della Terra in un momento della loro vita sono stati bambini, ... anche se per qualcuno fatico molto ad immaginarmeli o vedermeli in quei panni. Il problema è che le "essenze" incarnate oggi sono un miscuglio generale della storia di questa razza; razza che inesorabilmente è giunta al termine. Non dobbiamo avere cura del nostro pianeta perchè non è il pianeta a finire, ma l'umanità se persegue nella sua cecità e nel soddisfare il bisogno egoistico di potere. Siamo come in "matrix" quando Smith ha incasinato tutto e dice - "questo è il mio mondo". E sì che ci ha ragione, questo è il suo mondo, un mondo egoistico, basato sulla frustrazione dell'ego ed in suo bisogno di rivincita, sulla sua insaziabile avidità.
Questa razza viene dalle acque di questo pianeta, il nostro corpo planetario è della sua stessa sostanza, una volta ripulita la superficie la Terra genererà una nuova razza, ... pare lo abbia già fatto in passato ... non siamo la prima forma di vita umana che è vissuta qui e sempre più reperti catalogati come strani o impossibili (giusto perchè contraddicono la versione ufficiale delle cose, mica perchè sono state confutate scientificamente; penso alle "Pietre del Perù", o altro), lo dimostrano. Se ci estinguiamo la Terra genererà una nuova razza. Ridistribuzione del codice. E' come quando un computer comincia a fare le bizze, si formatta tutto e si riparte da capo, se non hai salvato certi dati sensibili li perdi, ma lui continua ad esistere e funzionare. la Terra si sta preparando a fare lo stesso, visto che l'uomo non è stato capace di superare la sua natura inferiore, ci penserà il "Lucifero" della Terra, che fisicamente è il fuoco centrale, a ripulire tutto. Non è il pianeta in pericolo, lo è questa umanità. Coloro che lavorano per raggiungere un stato di coscienza diverso, superiore, vibratorio o di risonanza, sono coloro che hanno la possibilità di essere i dati sensibili salvati, diventando potenzialmente il seme di questa nuova razza. Terra Reloaded è "matrix" Reloaded. Quando in Tv un conduttore di talk show dice a proposito del riscaldamento del pianeta che cosa vuoi che siano 2 gradi all'anno, io penso che quando ho la febbre, 2 gradi fanno molto, mettono in crisi tutti i miei sistemi e devo mettermi a letto. L'uomo è un virus per questo pianeta e lui sta attivando le sue difese naturali. Cosa accadrà nel 2o12? E chi lo sa, ma non serve essere un chiaroveggente per capire che le persone non si desteranno di colpo investite da una grande onda di illuminazione collettiva e diventeranno tutte coscienti e risvegliate, libere dal condizionamento, libere dall'ego, dalle pulsioni, ... è più facile che di colpo ci sveglieremo in un "brutto sogno". Siamo così dipendenti e legati al sistema o ai sistemi che ne rimarremo così disorientati, man a mano che cominceranno a crollare (perchè lo faranno ed anche qui non serve essere un chiaroveggente per capirlo), da reagire con qualsiasi genere di manifestazione di panico e chissà cos'altro. E' bene iniziare a disporsi a lavorare su se stessi, e non cercate "nessuno" perchè non lo troverete. "Me stesso" è quello che state vedendo ogni giorno di voi, non avete perso nessuno e non c'è nessuno da ritrovare, dovete fare la pace con voi, solo questo, ... e smettere di odiarvi per non aver realizzato i sogni o le aspettative di qualcun altro o che qualcun altro o qualcos'altro vi ha messo nella testa. Recuperiamo quello che siamo smettendo di alimentare il ritratto immaginario e percependo quello che siamo così come siamo. "Io sono quel che sono e quel che io sono sono". Solo partendo da una reale individuazione del proprio livello d'essere possiamo approcciare un nuovo sviluppo, partendo dalla consapevolezza. Ma per farlo serve imparare a dis-identificarsi dall'ego e smettere di lasciare coscienza nei "sistemi", accorgerci che ne siamo dipendenti ed iniziare un lavoro di purificazione, di pulizia, di disintossicazione. "Lasciate ogni speranza voi che entrate" - c'è scritto all'ingresso dell'inferno di Dante, ma pochi sono coloro che realmente hanno compreso quelle parole. Non si riferiscono ad un pentimento giustizialista, ma alla possibilità potenziale di percorrere i propri inferni atomici e liberarsi dalle insidie di un falso sè, della falsa immagine di sé, del ritratto immaginario, appunto. Cosa vuol dire, allora, essere in identificazione? L'identificazione è una condizione in cui l'identità di un individuo è associata ad una cosa sola, sia esso un oggetto, una persona, un pensiero, un idea, un "sistema", etc... Quando pensiamo intensamente a qualcosa o siamo catturati da un evento, e generiamo qualsiasi genere di "emozioni" (desc.: reazioni del corpo fisico a pensieri e circostanze o eventi) abbiamo la tendenza a dimenticare tutto quello che ci circonda e che compone il momento "presente" a favore di un solo elemento, eventi, circostanza, oggetto o cosa che sia. E' questo quello che significa essere totalmente "dipendenti", dipendenti da oggetti, persone; cosa che ci rende schiavi della sua influenza o potere attrattivo. Questa assenza di contatto con il momento "presente", unica cosa che è "reale" in quel dato momento, è la condizione naturale dell'uomo moderno od ordinario. E si sto parlando di noi, sto parlando proprio di noi, di come siamo continuamente assuefatti ed assorbiti da migliaia di inutili pensieri e convinzioni. Il momento "presente" è di fatto una realtà molto più vasta di quella che noi filtriamo attraverso i nostri ego e le idee limitanti. L'uomo medio ignora la reale natura dell'universo e del luogo in cui è messo, la Terra, la sua funzione, e per questo ne subisce ogni
influenza, ma questo non è accidentale, è solo ignoranza. In base a quello che un individuo ha appreso nel corso della sua vita ogni stimolo viene immediatamente ricondotto, in base alla tendenza umana a cercare sempre il punto di "minima resistenza", ad una risposta precostituita, basata su idee preconcette e reazioni stereotipate e questo avviene attraverso il processo di identificazione con lo stimolo stesso. Non ci può esserci consapevolezza ed identificazione nello stesso momento, l'una vive a scapito dell'altra. L'identificazione è uno stato in cui siamo in potere delle cose, ne siamo totalmente dipendenti. Liberarsene richiede un certo lavoro mirato e paziente. In conclusione se realmente i tempi ci stanno chiamando a compiere un qualche "lavoro" personale, il mio spassionato consiglio è quello di cercare quei modi che ci permettano di poterci liberare dalle influenze esterne del "sistema" culturale in cui siamo messi, non uscendone licenziandosi o facendo qualsiasi altro genere di reazione, ma imparando a dominare le proprie passione ed intraprendendo un cammino di disintossicazione. Il fatto che vi priviate del televisore piatto a 32 pollici non significa che vi siete liberati del "sistema", se passate tutto il tempo a rimpiangerlo o se di quando in quando vi soffermate sulla parete vuota con rammarico. Uscire dai sistemi non significa rinuncia, ma comprensione e libertà. Un modo più adeguato per separarsi dall'identificazione con i falsi bisogni, gli oggetti, le persone, le circostanze, etc... (i gradi di identificazione qui sono diversi e rientrano tutti nella nostra sfera del condizionamento e del desiderio) è attraverso il tentativo di provare ad "espandere la consapevolezza" di quello che ci circonda cercando di riconoscere e capire quali siano i meccanismi che ci mantengono legati. E' importante vedere che c'è una certa assuefazione e ripeto che si tratta di tentativi e come tali dobbiamo avere la pazienza di accettare qualsiasi genere di risultato dei nostri esperimenti di risveglio. Tre sono i punti fondamentali di una disciplina ed è molto vero: 1. individuare il proposito che si vuole tentare, 2. eseguire l'osservazione, il lavoro, il proposito senza aspettative, 3. accettare qualsiasi risultato, anche apparentemente fallimentare (quella è la mente a dirlo, ma non è così; dobbiamo capire che impariamo attraverso ripetizione e gli errori commessi). Pazienza, pare che ci voglia molta pazienza ed a-more verso se stessi, verso ciò che si è, ed allo stesso tempo nessuna indulgenza verso l'ego. Mica semplice no?! Soprattutto se prendiamo identità dalle idee e dall'ego. Noi non siamo il nostro ego, i suoi bisogni, noi abbiamo ego, ma non siamo quella cosa lì. Un saluto fraterno a tutti, rocco
I Sistemi e le "scuole" in generale (iniziatiche o esoteriche, di sviluppo o altro) Le scuole, come tutto a questo mondo, sono un sistema, sono tutte "sistemi", quello che le rende diverse da un sistema, per così dire, ”ordinario”, generico, qualsiasi dovrebbe essere il fuoco “prometeico” che da esse irradia. Non tutte le scuole però lo hanno. E’ il fuoco della conoscenza che un “maestro”, l’eroico lottatore che “sfida” gli Dei, porta dalle sfera superiori, è il fuoco che arriva dal mondo della “volontà”, non una conoscenza intellettuale, filosofica, spirituale o altro, ma la conoscenza che viene dal “essere”, dall’essere rinati, dell’essersi liberati dalla schiavitù dei sistemi o di “matrix” che è lo stesso. Prometeo, Προμηθεύς, Promethéus, è il portatore di Luce, il Lucifero, lo Spirito dell’illuminazione e della libertà di “scelta”, la “volontà” che sposta le montagne, egli è il portatore del “fuoco”, il “foat”, quel qualcosa in noi che riaccende il “fuoco”, l’anelito alla scoperta e conoscenza di sé, quella conoscenza interiore profonda delle origini, un “fuoco” vitale, che si manifesta nell’uomo come impulso sessuale, che, se ben “ridiretto” o indirizzato, o ben disciplinato ci trasforma radicalmente, un “fuoco” per dissolvere il falso sé, il ritratto immaginario originato dai nostri aggregati psichici che è l’ego, Smith. La vita stessa che si ribella alle catene che il “falso uomo” ha generato, i suoi “sistemi”: la prigione per la mente, la “limitazione” del flusso della vita, la miseria di un pensiero ostinato verso la scarsità o la scarsezza. Come dice Smith – “in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza.” – ed invece non è così. Prometeo è qui per ricordarci che c’è molto di più, che siamo molto di più.
Prometeo, è un titano, è un risvegliato, trasformato, dotato di forza sovrannaturale, di triplice Spirito (Pensiero, sentimento, e soprattutto volontà), è un titano perché egli stesso porta in sé l’“impronta” della “Sorgente”, della vita che in esso si esprime totalmente come forza “possente” di volontà, pensiero retto e buoni sentimenti, il ricordo ancestrale di una di natura divina (sempre che si capisca il senso di questa parola qui). Divino o divina è … la “vita” stessa; la vita è il miracolo di questo luogo che chiamiamo Terra. Qual è la fonte? Qual è la Sorgente? Qual è la “Volontà” che permette tutto questo? Quale ne è la ragione? Vale spendere una vita alla ricerca di queste risposte?!” Prometeo è colui che non si ferma alle “apparenze”, è lo spirito eroico che alberga in ogni uomo e donna che con tenacia cerca ciò che è “reale”, la “verità”, cerca la “vita” e la ragione di essa, e trova la “via”. Tutto qui ha una ragion d’Essere ed ognuno dovrebbe conoscere o cercare la sua. Un “maestro” è il risultato di un lavoro titanico di trasformazione della propria natura umana in “divina”. Un “maestro” è colui che risveglia la “vita”, è colui che ha percorso la creazione al contrario, ritornando nel “ventre” di sua “madre”, nascendo, proprio come è scritto nei vangeli a proposito di Nicodemo, per una “seconda volta”, e proprio come fa Neo nel film quando arriva al cospetto dell’Architetto di “matrix” e ritorna
cambiato, diverso, con i “fuochi” accesi, portando la sapienza delle “alte sfere”. Neo si accorge che qualcosa in lui è cambiato, - “adesso le sento!” – dice, rivolgendosi alle “seppie” che li sopravanzano nelle scene finali di “reloaded”. Per la stessa ragione l’Oracolo non ha più il suo aspetto consueto, ma è cambiata, questo perché ella che è proprio la rappresentazione della Madre, la Madre di “matrix”, ovvero dell’universo, il ventre nel quale l’Eletto ritorna per rinascere, ha generato il suo figlio: “Prometeo”, colui che ruba il fuoco agli Dei per darlo agli uomini, colui che sacrifica la sua umanità per riportare in quest’ordine di mondo (Zion), la conoscenza delle stelle, la conoscenza della “Sorgente”, della natura stessa di “matrix” per aiutarli a svegliarsi, per liberarli dalla schiavitù. Ella parteggia infatti per lui. Ella è, rappresenta metaforicamente, la Madre di tutte le creazioni e della nascita seconda, è il parto della nostra Divina Madre intima interiore, è la conseguenza di un lavoro di purificazione, è il Kundalini risvegliato per i meriti del cuore, che significa che l’iniziato ha dimostrato un Cuore eroico ed impavido, che ha dimostrato volontà e sentimento, ragione e Spirito. Il problema, tornando alle scuole, e mi riferisco solo a quello che ho potuto constatare, è che quando le persone, che frequentano o partecipano ad una scuola, smettono di lavorare su loro stesse e realizzano l'idealismo del “sistema”, idealizzano cioè il portatore del codice, Neo, il “maestro” o i maestri di riferimento, quella scuola comincia a vacillare; quando poi si incomincia ad usare il giudizio camuffandolo da giustizia, o quando ... … si preferisce, magari, discorrere del “lavoro” invece di compierlo, quando si usa la parte intellettuale dell’insegnamento per correggere altri, giudicarli, lamentarsi, giustificarsi, etc… E se, poi, le regole del “sistema” scuola diventano più importanti dello sviluppo individuale da sostituire il “buon senso”, l'”intuito” o la coscienza, e se soprattutto queste stesse persone iniziano a preoccuparsi di lavorare l'ego degli altri … … beh! si addormentano ed a quel punto il fuoco “prometeico” finisce per ritirarsi, per, forse, trasferirsi altrove. Il “fuoco” che nel suo aspetto superiore era la ricerca della “verità” e della conoscenza prende, o meglio, manifesta il suo aspetto inferiore di avversario, di spirito di opposizione, alimentando l’ego ed il sonno della coscienza. La questione a quel punto diventa annosa per coloro che stanno cercando un qualche risveglio, perché per quanto riconoscano il “percorso” e le sue idee non trovano più nella o in quella data scuola l'aiuto di cui hanno bisogno e si allontana; questo perché un “maestro” insieme alle parole porta dentro di sé un “fuoco” vivo, INRI, la “Baraka” della tradizione Sufi, o il “Lignaggio” per le culture tibetane e Tolteca, che è il vero sapere. Gli uomini addormentati non capiscono; usano le idee di quel “maestro” per indottrinare la loro “mente”, e a volte anche altri, con nuovi pensieri, alimentando il loro “sogno” e finendo per non realizzare niente se non un altro “sistema” dello stesso ordine dei precedenti. Allo stesso modo non vorrei che questo discorso venga preso al contrario ed usato per
giustificare quella certa nostra tendenza a polemizzare, o per giustificare così la nostro scarsa voglia o capacità di eliminare certi aggregati psichici dell'orgoglio, o per manifestare “insoddisfazione” infarcendola di una falsa comprensione e giudicando ed accusando la tal od altra scuola di essere un “sistema” o i propri membri di egocentrismo o di fanatismo o accusando ingiustamente persone che invece cercano di fare del loro meglio per svegliarsi. Ancora una volta il filo è molto sottile e fare questo è di fatto usare ancora una volta il giudizio per portare avanti le nostre falsa “ragioni”. Quando un fuoco si è ritirato da una scuola la cosa è chiara, senza dubbi, senza insoddisfazioni o polemiche, senza sollevare polveroni o indire crociate contro nessuno o contro la “scuola” stessa, … è una questione di "frequenza di risonanza", che uno non trova più e, per quanto condivida le idee, si sente di dover procedere avanti. Ma questo credo sarà più chiaro nel prosieguo del capitolo e mi sto riferendo proprio alla “frequenza di risonanza”. Vorrei chiudere questa questione delle scuole con una citazione che descrive meravigliosamente questa “tendenza” a preoccuparsi di lavorare l'ego degli altri, tendenza che a volte si riscontra, negli adepti o membri di una scuola o sistema, o quelle persone addormentate, che di solito etichettiamo come “ordinarie”. Come si suol dire - “a buon intenditore poche parole”, o - “chi ha orecchie per intendere, intenda”, etc… - dice così: “non manca un barlume di luce neppure nel più opaco degli uomini: un assassino suona il flauto con garbo; un aguzzino che lacera la schiena degli schiavi con le frustate è forse un figlio eccellente; un idiota può essere pronto a dividere con me l’ultimo cantuccio di pane che gli resta. E ce n’è ben pochi, di uomini, a cui non sia possibile insegnare qualcosa a dovere. Il nostro errore più grave è quello di cercare di destare in ciascuno proprio quelle qualità che non possiede, trascurando di coltivare quelle che ha…” Memorie di Adriano (imperatore di Roma, scrive al figlio Marco Aurelio)
1. prometeico [pro-me-tèi-co] agg. (pl.m. -ci, f. -che) 1. Di Prometeo, mitologico titano che sottrasse il fuoco a Zeus per donarlo agli uomini. 2. Che si caratterizza per un eroico e forte spirito di sfida: atteggiamento prometeico.
Il "divino" Daimon [*greco Δαίμων] - Socrate Daimon [*greco Δαίμων]: il dispensatore, (da daiomai: dispenso, do in sorte), una creatura divina non necessariamente malevola, che presiede alle sorti degli uomini. “daimon” è contenuto nella parola eudaimonia (felicità), il che significa, etimologicamente, qualcosa come: “un buon daimon governa il tuo destino". Il daimon è portatore di risveglio, ma anche lo spirito demoniaco del sonno. Questo perché esiste in noi un elemento dell’Essere individuale di ognuno di noi che è noto in gnosis col nome di Lucifero. Il Lucifero personale, come “daimon personale”, nel suo aspetto superiore ci eleva e ci conduce verso la luce (Lux-fero), nel suo aspetto inferiore, o Baphomet, è il caprone che ci rende schiavi delle nostre passioni. Si legge nell’opera di Platone Apologia di Socrate a questo proposito: « C'è dentro di me non so che spirito divino e demoniaco.». L’idea del Daimon è molto presente in Socrate, anzi potremmo dire che fu lui stesso a esibirne e portare la conoscenza di questo aspetto individuale ed intimo dell’Essere umano. La confusione moderna sul daimon o sul Lucifero e l’attribuzione di un accezione negativa o malevola del principio nasce da secoli di ignoranza e controllo. Colui che scopre e conosce questo potenziale intimo ha la possibilità di cercare e trovare in se tutte le risorse per risvegliarsi e soprattutto per iniziare a sottrarsi all’influenza della collettività, di sottrarsi cioè a quel controllo che “matrix” esercita su ognuno di noi attraverso gli altri. Tutti noi siamo profondamente dipendenti dai sistemi e quindi dagli altri, dalla loro approvazione o attenzione, temiamo il loro giudizio come la peste. Abbiamo imparato a mentire per sopravvivere nella jungla dell’ipocrisia umana, anche se con l’umano ha molto poco a vedere tutto questo, ma ne ha molto, invece, con l’ignoranza e mancanza di conoscenza che finisce per generare superstizione… ed anche questa serve il sistema. Controllo! Ne saremo “eternamente” assoggettati fintanto che cercheremo di soddisfare le nostre abitudini, le nostre passioni, finché prediligeremo la società invece che il nostro “essere”. Non è una questione morale o di buon comportamento, è una questione di libertà interiore e di spirito. E’ una questione di Realtà e di Coscienza, è una questione di esistere realmente senza condizionamenti, né regole. E’ questione di essere Re e Regine, di essere padroni della propria esistenza, conoscitori del mondo reale. Le parole Re e Reale hanno la stessa radice etimologica. Il “giudizio”, questo falso “scettro”, messo nelle nostre mani e che ci dall’illusione di contare veramente qualcosa; il “giudizio”, il suo esercizio, cioè, è lo strumento che ci dovrebbe regalare quell’attimo di vana gloria dove poterci riscattare dalla frustrazione e dal bisogno di una qualche rivincita. Ma rivincita su che cosa? Sul fatto che abbiamo accettato la schiavitù, ci siamo piegati agli altri, in cambio di “attenzione” e adesso è difficile, per sopravvivere mentiamo per ottenere un po’ di pietà, speriamo che non esercitino il loro giudizio su di noi. Coloro che parlano di luce, di cercare la luce interiore, parlano di questo, parlano di rispetto di sé, parlano di quell’unico sentimento che no siamo capaci di sentire per noi stessi che è l’amore. Ma anche qui. Abbiamo concetti. L’amore è un concetto totalmente lontano dalla realtà, il vero amore ci è estraneo. Se lo abbiamo conosciuto lo abbiamo confuso, o lo abbiamo sostituito con la possessività, col bisogno di attenzioni e di controllo dell’altro. Questo modo di fare, di operare, di condurre le relazioni nella nostra vita è un meccanismo oramai introdotto nella nostra “presenza”, non ci possiamo fare niente se non lo estraiamo dalla nostra psiche, anima, mente o personalità, chiamatela come volete tanto fa lo stesso. Perché abbiamo bisogno di incensarci, di incoronarci di istante in istante? Perché cerchiamo l’approvazione altrui? Ve lo siete mai realmente chiesto? Non è un bel modo di vivere, non trovi? La luce interiore è Coscienza, è uno stato di coscienza particolare, è consapevolezza di essere niente, è l’accettazione di quel vuoto interiore. Quando lo vivo, quando lo sento, sono libero, e lì comincio a contare realmente. Siamo nulla ed allo stesso
tempo così essenziali, così unici ed importanti, ma per capirlo dobbiamo lasciare andare l’approvazione degli altri. Abbiamo bisogno di irradiare come un sole la nostra luce interiore. Si capisce perché in essoterismo si usano simboli come il sole e la luna, la luna è psicologica, perché vive di luce riflessa, ovvero l’approvazione degli altri, il Sole invece è in centro del nostro sistema, irradia la sua luce e lo fa su tutto e tutti indistintamente, senza attese, senza aspettative, lo fa perché è l’unica cosa che può fare. L’uomo è un cosmo ed in lui esistono le stesse caratteristiche del sistema solare, dobbiamo solo vederle, dobbiamo solo sapere come fare il parallelo. Provate a prendere il sistema induista dei chakra, e pensate che ognuno sia un pianeta tutti insieme generano lo spettro della luce, ognuno di loro ha un colore, e tutti prendono energia da un sole centrale, la vita, stessa che in noi sfolgora. Luce, vibrazione e calore sono le forze generatrici di questo mondo. Cercate di capirmi non parlo d’idee “svaporose”, sto cercando di parlare di un luogo in nessun posto dentro di noi dal quale emerge tutto. Essere l’eletto è come essere innamorati, solo tu lo sai quando lo sei, Essere innamorati è sentire qualcosa di inspiegabile è sentire cosa sia realmente l’amore, se solo capissimo che proviene da noi e non dipende dall’altro avremmo già portato a casa una grande consapevolezza. Essere innamorati è essere liberi, sapienti. Quando non cerchiamo l’approvazione altrui siamo liberi. Essere innamorati è come irradiare dal proprio sole interiore, la frequenza è il “daimon” personale. Si capisce come mai coloro che parlano di Luce debbano essere in qualche modo contrastati, sedati, ostacolati… la “società”, come “sistema”, perderebbe il suo dominio sul singolo, e se ogni singolo iniziasse a sintonizzarsi sulla “frequenza di risonanza” del proprio “daimon” nel giro di poco non ci sarebbe più nessuno ad alimentare questo sistema, non ci sarebbero più seguaci, non ci sarebbero membri, non ci sarebbero affiliati, non ci sarebbero adepti, non ci sarebbe più il “pubblico” e senza “pubblico” non si va in scena. Il “daimon” è il Lucifero; entrambi sono la stessa cosa. Socrate parlava di libertà, parlava di ascoltare il “daimon” interiore, il proprio istinto, la capacità innata di sentire la vita, di sentirsi Vita. Ecco perché il Cristo è la vita, la verità ed in cammino. Cristo è colui che compie il suo destino, è colui che compie tutte le leggi, è colui che unisce la sua volontà alla legge. Il punto è che dovremmo comprendere di quale legge si parla e non è quella degli uomini, e nemmeno quella che gli uomini attribuiscono od attribuirebbero a Dio (per controllare gli altri). Questo lo dobbiamo capire la religione, la spiritualità è stata manipolata, è stata tutti inquinata, è stata deformata per tenerci sotto controllo. Da sempre il potere temporale ecclesiastico usa la religione come espediente per “domarci”. L’uomo è un fermento di vita, di intuizioni, di sapori, di odori, di essenza; le nostre domande sono il sintomo di una vitalità latente. Le domande provengono da dentro, dalla luce interiore, dal mondo reale. Si comincia a capire cosa si intende per “daimon” qui? Il “diamon” è ciò che palesa, che porta alla luce della nostra consapevolezza di superficie questa verità. Il nome Lucifero deriva chiaramente dal latino lux (luce) e ferre (portare) e significa "Portatore di Luce", che è la "Stella del mattino", ovvero il pianeta Venere, la stella che guida i naviganti. Sono tutti simboli per descrivere, per spiegare quello che non può essere spiegato, ma sentito dentro. Il collegamento fra questo termine e Satana deriva dalla Patristica (Girolamo, Tertulliano, Gregorio Magno) che lo desunse, con un'interpretazione molto dubbia, da un passo di Isaia (14,12): “povera stella del mattino, che nel pantheon sumero rappresentava il sentimento e l'intelligenza superiore.” Il simbolo della scienza, dell’intelletto e del sentimento, della conoscenza superiore di sè è diventato il simbolo del male in diverse culture. E questo non è solo un problema della chiesa ufficiale moderna o passata. Ho cominciato questo post riferendomi a Socrate, non per caso ma per molte ragioni, anche quello meno manifeste. Egli fu condannato a causa di questa sua idea, all’idea del Daimon. L’accusa fu di adorare dei falsi dei.
"Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando sei stato creato, finché fu trovata in te l'iniquità. Crescendo i tuoi commerci ti sei riempito di violenza e di peccati"; » (Ezechiele 28,12.14-16)
La luce che è in noi, che siamo noi, è perfetta, ma quando è discesa, quando siamo discesi nella creazione la dualità di questo mondo e la natura stessa di questo sistema ha fatto si che quella luce si oscurasse di modo che crescendo ci siamo riempiti di violenza e di peccato. Quello malvagio è l’uomo ignorante non il suo daimon, il lucifero è il riscatto, ma dobbiamo liberarci dei preconcetto che ci sono stati messi per non farci conoscere. Badate bene non vi sto dicendo di adorare il diavolo e men che meno satana, sto dicendo di adorare voi stessi semmai in ciò che è puro e reale, sto dicendo di cercare in voi stessi la vita, la capacità di appagamento, sto dicendo di trovare Dio non la separazione. Terrei a farvi notare che il nome "Diavolo" deriva dal greco Διάβολος, Diábolos, che significa letteralmente "diffamatore" o "accusatore" … e di questi se ne sente parlare in continuazione – come direbbe l’Oracolo. Socrate fu accusato di non riconoscere come Dei quelli tradizionali della città, ma di introdurre Divinità nuove; e fu anche colpevole di corrompere i giovani insegnando dottrine che mirano al disordine sociale. La pena richiesta fu la morte. Egli affermava di credere nel “daimon”, creatura minore figlia delle divinità tradizionali. Dato che la religione e la città erano ritenute una cosa sola, un tutt'uno, accusando Socrate di ateismo (empietà, irreligiosità, sacrilegio, profanazione) lo si incolpava di fatto di avere cospirato contro le istituzioni e l'ordine pubblico ovvero contro il “sistema” stesso. I suoi accusatori lo calunniarono e loaccusarono di quello che Socrate non diceva, la paura di perdere il potere o comunque il controllo li spinse a questo processo farsa che si concluse come ben conosciamo e cioè con l’assunzione da parte di Socrate della cicuta. I templari, come Socrate, verranno accurati di reati simili. E’ veramente difficile comprendere cosa sia ildaimon, esso è lo spirito interiore, è il Cristo rivestito delle nostre passioni, è l’impulso che ci può salvare come condannare, è qualcosa che va oltre comunque la dualità. Il daimon personale non è un demone, non è il demonio cattolico, è il daimon, una forza spirituale a cavallo tra gli uomini e gli dei, « ha il potere di interpretare e di portare agli Dèi le cose che vengono dagli uomini e agli uomini le cose che vengono dagli Dèi: degli uomini le preghiere e i sacrifici, degli Dèi, invece, i comandi e le ricompense dei sacrifici. E stando in mezzo fra gli uni e gli altri, opera un completamento, in modo che il tutto sia ben collegato con sé medesimo.» (Platone, Simposio). E’ un errore tradurre la parola daimon con demone. Il demone è il demone il daimon è un'altra cosa. La parola "daimon" ha tutt'altro significato. L’errore o le motivazioni stanno nelle ragioni stesse del processo a Socrate od ai Templari ed ad altri: “invidia”, “paura” e “bisogno di potere”. “Daimon” = “demone” è una traduzione falsata che è stata data dagli uomini “ignoranti”, nel tempo, per allontanare l’uomo da questa conoscenza e questo è sempre stato fatto di proposito.
L’ignoranza crea superstizione e la superstizione porta al linciaggio pubblico, ma dietro tutto questo ci sono sapienti conoscitori della natura umana, “codardi” e corrotti nell’animo, che si nutrono delle loro platee. Sapienti conoscitori che hanno ceduto alla brama di questo mondo, alla “bestia”, all’abominevole ego animale, al Baphomet; invece di vincere la tentazione, ne sono rimasti presi. La corruzione di questa nostra società è solo uno specchio della corruzione interiore dei suoi protagonisti. Colui che corrompe lo fa perché è già corrotto dentro, ha ceduto al lato “oscuro” della forza. “Tremendi sono i cicli o ere delle trasmigrazioni per le anime nere che dovranno purificarsi” - così è scritto, e forse pochi intendono. Il grande accusatore di Socrate era un giovane ambizioso e fallito letterato, ben manovrato da esponenti di rilievo del regime democratico, Anito e Licone, di nome Meleto. E’ sempre stato così. Gesù venne accusato di proclamarsi figlio di Dio perché riconosceva la divinità intima, l’anfitrione interiore profondo, il Christus-Lucifero, il nostro Dio, la nostra vera “essenza”; e questo corrompeva il potere, ragion per cui fu messo a morte. Solo successivamente, difronte all’impossibilità di fermare la forza del suo insegnamento gli fu depredato e riadattato ai tempi, divenne “religion di stato” e così il sistema ha potuto sopravvivere. Il “sistema” è fatto di uomini codardi, di uomini incapaci di riconoscere che ci deve essere molto di più nella vita che la semplice “brama”. Vincerla è la vera sfida, e come già tante volte ho detto qui non si vince con la rinuncia, ma con l’intelligenza applicata, con l’astuzia di Ulisse, con l’esercizio della “coscienza”, con la comprensione ed attraverso l’espansione della “consapevolezza” che è di fatto energia. La nostra attenzione è continuamente catturata da cose fuori di noi, dove va l’attenzione lì vanno le nostre risorse, lì va la nostra energia vitale. Se impariamo a cercare il momento presente, che non è un osservazione, ma un sentimento di sé interiore profondo, in una parola il daimon, portando in quello la nostra attenzione lì la nostra energia andrà espandendo di fatto la nostra consapevolezza. Consapevolezza significa piena cognizione delle cose. Nella lingua inglese esiste il “demon” o “devil” e il “daimon”, uno è legato alle passioni travolgenti e l’altro è il “Δαίμων” (“daimon”) socratico. Coloro che oggi adorano il demonio, il diavolo, non conoscono il “diamon”, credono di sapere cosa sia, ma non lo sanno, sono in qualche modo schiavi del suo aspetto inferiore, quello che alimenta le passioni umane invece che vincerle, quello che cerca l’esercizio del potere invece che della coscienza e della libertà, adorano il Satana della Terra che è l’ego, il falso Sé. L’antiCristo è la summa di tutti gli ego degli uomini. Essi, a causa della loro inconsapevolezza, alimentano le sue passioni, e questo non ha nulla a che vedere con ciò che è il daimon o con il Lucifero. Il daimon non deve essere adorato, deve essere “conquistato”, vinto; è così che si impara ad ascoltare la voce interiore oltre i concetti di “bene” e “male”. « O miei concittadini di Atene, io vi sono obbligato e vi amo; ma obbedirò piuttosto al dio che a voi, e finché abbia respiro, e finché ne sia capace, non cesserò mai di filosofare e di ammonirvi … »
La disobbedienza o disubbidienza "Che cos'è reale? Se ti riferisci a ciò che puoi vedere, toccare, annusare, quelli sono solo segnali elettrici interpretati dal tuo cervello." "Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami.... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo." Cosa pensate che serva oggi? In questi tempi che stiamo vivendo, intendo. Cosa? “Disobbedienza”. Si, serve la “disobbedienza”. Per tanti motivi ed a tanti livelli, ma resta in assoluto ciò che, ovviamente dal mio personalissimo punto di vista, serve oggi. Serve “disubbidire”, ma si deve sapere bene cosa questa parola significa e come farlo. Si, prima si deve sapere cosa significa e poi sapere ed imparare come farlo, come “disubbidire”, cioè.
Disubbidire [di-ʃub-bi-dì-re] o disobbedire (disubbidìsco; si coniuga come ubbidìre) A v. intr. (aus. avere) Agire in modo diverso da quello ordinato o stabilito: disubbidisce continuamenteǁ Contravvenire agli ordini di qualcuno, trasgredire: d. ai genitori; d. a un ordine, a un comando, alla legge B v. tr. raro, fam. Non ubbidire: d. il padre, un ordine, un comandamento Purtroppo, per quanto mi sia sforzato di trovare una definizione adeguata al termine “disobbedienza”, quello che ho trovato a proposito di disobbedienza, disubbidienza, disobbedire o disobbediente sono tutte definizioni con un accezione negativa, di “trasgressione”, di violazione alle leggi, ed in molti casi il termine è messo in relazione con il bambino, con frasi tipo; esempio: un bambino disubbidiente, “che non fa ciò che gli viene ordinato”. Sinonimi: “indisciplinato”, “ribelle”. Ed ancora dal vocabolario etimologico: “non adempiere all’altrui comando o volere, trasgredire l’altrui volontà”. “Disobbedire” significa “essere reali”, significa “essere presenti”, significa conoscere cosa sia lo stato del “ricordo di sé”, cosa sia la “presenza”, disobbedire significa rettitudine, significa percezione reale. “Disobbedire” significa smettere di dare energia al sistema, significa smettere di oscillare in un pendolo secondo la polarità del momento, significa smettere di credersi tutto come acqua fresca, di dare energia e forza al pregiudizio, alle opinioni, al parlare inutile, alla chiacchiera ideologica, al dialogo interiore, alla manifestazione delle emozioni negativa, al bisogno della considerazione degli altri, questo significa “disobbedire”, significa libertà dal conosciuto, libertà di sentire che esiste un mondo interiore profondo e molto più reale dell’esteriore. Viviamo di opinioni, preconcetti che crediamo nostri, giudichiamo in continuazione il prossimo, lo correggiamo, ne siamo infastiditi se non fanno quello che vogliamo; comandare ci fa sentire orgogliosi, comandare è una forma di “superbia”, per questo che dobbiamo imparare a “disobbedire”. Ci lamentiamo, giustifichiamo il nostro operato, temiamo il giudizio altrui come la peste. Disobbedisce colui che smette di fare tutto questo, colui che smette di trasformare la sua vita in un eterna schiavitù fatta di reazioni: collera, invidia, orgoglio, desiderio sessuale, malizia, indolenza, ansia, etc... e inizia a rivolgersi “dentro”.
disubbidienza [di-ʃub-bi-dièn-za] o disobbedienza s.f. 1. Il disubbidire: fu punito per d. ai regolamenti ǁ Azione con cui si disubbidisce: non ti perdono questa d. ǁ Disubbidienza civile, atteggiamento di resistenza
passiva che si manifesta con il rifiuto di obbedire a determinate leggi, ritenute ingiuste, o di cooperare con il governo ǁ SIN. trasgressione Interessante, no?! Se pensiamo poi che dal punto di vista della “religione” REALE (inteso in termini di ordine di mondo) il “disobbediente” in realtà è un individuo molto disciplinato, ed è colui che segue la disciplina interiore, la cosa comincia a prendere una certa piega. Il trasgressore o disobbediente dal punto di vista esoterico non è un individuo che fa la rivoluzione in piazza è un individuo che la rivoluzione la fa dentro. Il sistema ha bisogno di demonizzare il “disobbediente” altrimenti non c’è più controllo. E’ una questione di termini e di come questi termini ci sono stati insegnati. La cosa mi fa venire in mente un passo del vangelo di Filippo che dice così:
“I nomi dati alle cose terrestri racchiudono una grande illusione: infatti, distolgono il cuore da ciò che è consistente per volgerlo a ciò che non è consistente. Così, chi ode “Dio “ non afferra ciò che è consistente, ma afferra ciò che non è consistente. Allo stesso modo è con “ il Padre “, “ il Figlio” e “ lo Spirito Santo “, con “ la vita “ e “ la luce “ e “ la risurrezione “, con “ la Chiesa “ e con tutte le altre cose, non si afferra ciò che è consistente ma ciò che non è consistente, a meno che, si sia arrivati a conoscere ciò che è consistente. I nomi che si odono, sono nel mondo per indurre in inganno;” Pensate alla parola "sacrificio". Essa deriva da “sacer” e “facio” ovvero “rendere sacro”; e qui si spiega anche il significato del termini “Sacro Ufficio” che significa ed identifica in realtà l’atto del compiere una cerimonia che manifesti la natura divina e quindi sacra dell'essere, nulla a che vedere con le cerimonie per il controllo delle masse. L’uomo libero dentro non può essere controllato, l’uomo cosciente non è né buono, né cattivo, non oscilla più in un pendolo di falsi valori, cattura la sua forza direttamente da dentro, sente la sua connessione con il “reale” o “divino”, e non teme più, non sente più la paura come del giudizio quanto di morire, non brama più (potere e sesso) e questo fa di lui un individuo molto pericoloso, è un anomalia che puo’ creare fluttuazioni ed instabilità in tutto il sistema ed in quelle altre entità o esseri che si stanno svegliando. Il “disobbediente” ha bisogno di realizzare sé stesso e liberarsi dalle trappole del sistema, che sa essere nella sua testa e nelle sue false emozioni. Il “disobbediente” ha smesso di polarizzarsi, è uscito dall’influenza, o almeno ci sta provando ad uscirne, della legge del pendolo. Come “disobbedire”? Come si fa? Seguendo un percorso, lavorando su se stessi, imparando una dottrina per la rivoluzione della coscienza. Sempre Filippo nel suo vangelo ci dice: “la verità addusse nel mondo dei nomi, poiché è impossibile insegnarla senza nomi. La verità è una unità, ma è anche molteplicità per noi, affinché impariamo tale unità attraverso la molteplicità.” Ci è stato insegnato che la “disobbedienza” è una reazione un espressione aggressiva, aggressivo-distruttiva, provocatoria e ostile e di solito verso le figure di autorità. Ed invece?! Si, è vero, “disobbedire” significa smettere di obbedire, ma si sta parlando di un obbedienza silente, strisciante, che è oramai nella nostra testa ed alla quale difficilmente riusciamo a sottrarci; “disobbedire” significa smettere di obbedire al “controllo” mentale, alle aspettativa, alle idee “malsane” e “malvagie” su di noi, su cosa siamo, su cosa dovremmo “essere”, smettere avere “paura”, smettere di avere “paura” di ciò che gli altri pensano o penserebbero di noi, di sentirci non all'altezza, smettere di autodistruggerci per paura di non piacere, smettere di minacciare sempre la nostra integrità, smettere di frammentarci in miglia di “io”, smettere di giudicare, di lamentarsi, di punire e punirci, smettere di alimentare un orrendo “ritratto immaginario” di noi, … in una parola smettere di “sognare”, uscire dal “sogno” collettivo ed iniziare a conoscere la vera vita. Serve “risveglio” e “lavoro”, un lavoro mirato alla consapevolezza ed alla conoscenza di ciò che siamo realmente, un lavoro diretto ad eliminare ogni trappola, ogni idea, ogni opinione precostituita, un lavoro che ci porterà inesorabilmente ad “essere” liberi, molto, molto più liberi di adesso. Se lavori su te stesso se pratichi, a mano a mano che lo fai si dischiudono i mondi innanzi a te. Forse, le esperienze che vivi, non assolveranno alle tue aspettative, ma le porte dentro si aprono. Un giorno sei un individuo che ignora l’esistenza di un mondo interiore, sei uno che subisce i suoi pensieri, vive di opinioni, preconcetti, affascinato, esaltato, dominato, reattivo; uno che si rende conto di come reagisce e di quello che fa solo quando oramai il “danno” (tra virgolette) è fatto, quando la frustrazione, la violenza o la falsa retorica, il perbenismo, la falsa illuminazione che ha dentro è uscita e come un veleno ha inondato tutto intorno, … Chi non vorrebbe “essere” un
disobbediente di tutto questo?!
… se lavori su te stesso ... dopo un pò di tempo, ed un pò di lavoro, cominci a capire che non sei quelle cose, non sei le tue idee, non sei le opinioni che hai, capisci, intuisci e senti che non ti appartengono, senti che non hai mai creduto a quelle cose, le hai accettate per sopravvivere alla pressione del mondo esterno, capisci che la reattività che hai è la conseguenza di una condizione di “frustrazione”, dovuta a questa pressione che si produce senza tregua. Non dico che non vivi istanti di felicità, che ti diverti, che senti la vita, dico solo che non la senti abbastanza, che non l’hai sentita abbastanza, che non le hai prestato la dovuta attenzione. L’auto sabotaggio di se stessi è impresso nei nostri atteggiamenti, sono questi atteggiamenti e comportamenti che descrivono continuamente il nostro ritratto immaginario. Capisci che cerchi soltanto attenzione dagli altri, e, siccome non te la danno o non te ne danno abbastanza e secondo le tue aspettative, hai iniziato a detestarli, li hai considerati la causa di tutti i tuoi problemi, di tutti i tuoi mali. Ma quando lavoro su te stesso, capisci, sì, capisci e capisci che puoi farne a meno, che puoi fare a meno di tutto questo, capisci che esisti comunque. Quando lavori su te stesso, quando pratichi le porte della tua interiorità si dischiudono ed emerge un mondo che non conosci. Emergono da dentro, sensazioni, sentimenti diversi, allora, solo così potresti renderti conto che, ad esempio, quei pensieri che non sono reali occupano molto dello spazio non solo del pensiero e psicologico, ma della tua vita; potresti sentire il bisogno spontaneo, allora, di smettere di guardare quello che fanno gli altri, di cercare la loro approvazione, magari, perchè hai iniziato a capire, ma soprattutto, a sentire che la cosa ti “stanca”, ti “sfianca”, ti toglie molto delle tue risorse, consuma le tue energia, la tua vitalità, ... capisci che è un “attività” che richiede “attenzione”, un attenzione costante e tu, adesso, invece, la vuoi condurre dentro quell’”attenzione”; potresti iniziare a percepire, di quando in quando, una specie di carezza interiore, come sentirsi “innamorati” … Voglio chiudere questo post con un passo che ho trovato sulla retea proposito dell'educazione dei bambini, un sito di quegli geni dell'educazione, che dice così: ”il bambino spesso va in collera, litiga con gli adulti, sfida attivamente le regole, accusa gli altri per i propri errori, si rifiuta di rispettare le regole, è suscettibile e spesso irritato dagli altri, spesso è arrabbiato o rancoroso, dispettoso o vendicativo.” Un sola domanda: Da chi pensate che abbia imparato a fare tutto questo? Ed ancora dall'articolo: “Tenendo presente che gli anni dello sviluppo sono contrassegnati da un crescente senso di individuazione e autonomia, di conseguenza l’ostinazione fino a sei anni è normale che ci sia, quando supera certi limiti oltre i sei anni invece si potrebbe pensare ad un disturbo oppositivo-provocatorio.” Perchè proprio fino a 6 anni? L'essenza fino ad allora è libera si accorge dell'oppressione, si sta rendendo conto che gli mettono un collare e si ribella, si ribella al controllo, si ribella al “sogno” collettivo... certo dopo diventa frustrazione, la frustrazione di un “schiavo”! Questa non è disobbedienza, questo è reattività, è frustrazione, il bambino aggressivo cerca di liberare quello che la pressione fuori vuole educare al controllo, quello che il mondo delle “regole” e degli uomini “maturi” e “responsabili” vuole tenere imbrigliato, bloccato, perchè ne ha fondamentalmente paura e non sa come gestire. Ma avete letto cosa dicono questi? Un “disturbo oppositivoprovocatorio”! Dio mio salvami dall'uomo. Viva la Disobbedienza. State attenti a chi prestate la vostra attenzione ed la vostra fiducia, costoro non sono liberi dall'interesse. Tutte queste persone vivono, mangiano e si arricchiscono su un mucchio di menzogne vendute collettivamente e purtroppo a caro prezza, quello della nostra libertà. Con 30 denari ci vendiamo l'anima, o la possibilità di realizzarne una. Con 30 denari ed un bacio vendiamo il figlio d'uomo, vendiamo la nostra divinità, la nostra possibilità di nascere una “seconda volta” per un mucchio di illusioni, potremmo essere “Re” e “regine” ed invece ci lasciamo ingannare e trasformare in “schiavi”.
Appunti sul Giudicare e il lavoro su "se stessi" Ad un certo punto della vita ti trovi che analizzi tutto. Giudichi e pesi … e questo, per quanto i più non si rendano conto, ti priva di una autentica “esistenza”. Nel giro di qualche anno passi da uno splendido adolescente con speranze, ad un brillante (è ironico, ovviamente) adulto che non è capace più di vedere altro che il proprio naso. Percorri l’autostrada e noti distrattamente i cartelli, i pensieri ed il dialogo interiore dominano il tuo spazio, il tuo stato emotivo o umore. La tua attenzione è pari a zero. Bruci la tua vita come le sigarette che fumi, i km che fai, i conflitti cha hai, le preoccupazioni, i sogni, i premi, le gratifiche o la tua stessa carriera. Ma, se lavori su te stesso, se pratichi, a mano a mano si dischiudono i mondi innanzi a te e capisci. Capisci cosa ti sta accadendo e c'è speranza che inizi a intuire "il perchè". Il "perchè" è il vero potere, saperlo è il valore per cui vale spendere una vita. Se lavori su te stesso, se pratichi, a mano a mano si dischiudono i mondi innanzi a te. Forse le esperienze che fai non assolveranno alle tue aspettative ma le porte dentro si aprono. Un giorno sei un individuo che ignora l’esistenza di un mondo interiore, sei uno che subisce i suoi pensieri, è reattivo e si rende solo quando ,oramai , il “danno”, tra virgolette, è fatto, ma … ("pausa") … dopo un po’ di tempo ed un po’ di lavoro cominci a capire che non sei quelle idee o aspirazioni e che puoi anche farne a meno ed esisti comunque, ti potresti rendere conto che quei pensieri sono "reali" solo perchè sei tu renderli tali e che occupano molto dello spazio non solo “psicologico”, ma della tua stessa intera vita; potresti sentire il bisogno, allora, spontaneo, di smettere di dargli "vita", di nutrirli. Potresti accorgerti e sentire, e quindi cercare di smettere di farlo, che esiste un terribile legame tra questi pensiero e la tua modalità continua di giudicare, "pesare", "valutare", "analizzare" le cose e soprattutto l’operato altrui. Potresti “scegliere” spontaneamente di smettere di guardare quello che fanno gli altri, perché hai iniziato a capire, ma soprattutto a sentire, che la cosa, questa attività cerebrale intendo, in realtà ti “stanca”, ti “sfianca”. Capisci che ti richiede “attenzione”, costante, e tu adesso invece la vuoi condurre dentro quell’attenzione… perché?! Perché hai iniziato a lavorare su te stesso per conoscerti realmente, per capire innanzitutto “come sei” per arrivare a percepire “cosa sei”. L'energia, quella vitale, quella essenziale va dove è la nostra attenzione. Se la nostra attenzione è catturata da preoccupazioni, pregiudizi, sogni ed ambizioni, manifestazioni esteriori di qualsiasi genere lì sarà la nostra energia. Se la nostra attenzione è rivolta verso l'interno, verso dentro lì sarà e permetterà a quello che c'è di emergere, a ciò che è più importante di manifestarsi. In tutta sincerità personalmente non so cosa sia il paradiso o il nirvana, di cui parlano le religioni o i maestri; non so nemmeno la vera natura dell’universo, conosco delle belle ed interessanti e logiche spiegazioni o descrizioni, ma è tutto da verificare, oggi posso solo leggere l’autenticità di queste “idee” solo tra le trame di quello che “vedo” al mio livello di comprensione del "reale". Non so nemmeno bene cosa siano realmente [avere un idea o informazioni dal mio punto di vista non equivale realmente a sapere] o cosa si intende quando leggo le scritture e sento parlare di “Arconti” degli Eoni, di “Elohim”, di “gerarchie Celesti”, di “logge”, o di “Voladores” o qualunque altro genere di parassita o entità che si ciba della nostra vitalità; certo riconosco che porto dentro, qualcosa di artificiale, un traditore che ogni giorno lotta per farmi perdere la vita e la coscienza, una sorta di demone parassita che intuisco si ciba delle mie energie per sopravvivenre e che usa le idee che mi sono state messe da bambino ed i miei attaccamenti per gestirmi e fare il suo comodo. La terra stessa ci consuma attraverso la gravità terrestre che nessuno ha ancora capito da cosa sia generata.
Non so, se, realmente, l’essere umana sia destinato ad un “esistenza” oltre quella che vive qui, se nasce vive e muore come un “cane”, con tutto il rispetto per il cane, o se la Natura o il Cielo ha previsto altro per lui oltre che servirla questa Natura. Un novello Tommaso che cerca di sperimentare quello che gli viene mostrato come “verità”? Chi lo sa! Quello che però so, è che esiste un modo più “edificante” per condurre questa vita, conosco e scopro ogni giorno la possibilità di far emergere da dentro qualcosa che non ha molte spiegazioni e poco a che vedere
con le cose che qui ci raccontano. Conosco ed ho capito come funzionano i “sistemi”, come veniamo condizionati, come ci insegnano a sognare ed ad alimentare “illusioni” e conosco il "perché": Controllo! Siamo “schiavi”, addormentati in un mare di capricci, preconcetti e preconfezionati; strisciamo sulla terra invece che innalzarci al “Cielo” (stato superiore di coscienza e risveglio) e questo è controllato. Conosco ed ho capito che la mia vita ha un valore per l’esperienza stessa di viverla, che un iniziato è uno che ha iniziato se stesso alla saggezza, che ha iniziato a vivere la sua vita cercando la conoscenza di sé smettendo di giudicare e guardare cosa faranno gli altri intorno a lui. Capisco cosa significa e l’importanza di guidare e dominare le proprie pulsioni, di vincere la brama, di seguire un retto cammino, capisco la libertà di fare una cosa del genere; capisco che “essere liberi” equivale a “servire” quello che voi chiamate “Dio”. Capisco quello che dico, e cioè capisco che mano a mano che uno pratica qualcosa dentro si apre, si mostra; e se quel qualcosa è Dio è un bel passo avanti nella comprensione della natura stessa delle cose. Se realmente le “informazioni” che abbiamo giungono da una “fonte affidabile”, mi riferisco a coloro che noi consideriamo “maestri” e siamo pronti a “difendere” (ed in questo una qualche similitudine con gli abitanti di “matrix” c’è), questa fonte ci dice che l’universo crea, manifesta, cioè, attraverso tre forze: affermare, negare, conciliare che sono l'equivalente di Padre, Figlio e Spirito Santo, od ancora Vibrazione, Luce, calore, … beh, allora queste cose qualcosa con l’esperienza interiore ce l’hanno a che fare. Quando ti ascolti, quando ti permetti di farlo, ti percepisci e la prima cosa che osservi, che senti è il “Calore”. Praticando impari a sentire che esiste una “vibrazione” dietro a tutte le cose ... e dietro alla tua stessa percezione. Impari a guidarla, impari a espanderla, quella “Vibrazione”; impari cosa la abbassa e cosa la innalza, impari a capire che il tuo stato, il tuo livello di “coscienza”, della coscienza che esprimi di istante in istante, intendo, della capacità, cioè, di renderti conto di certe cose, dipende da quanto sottile e forte è questa “vibrazione”, ti rendi conto per esempio, che i tuoi molti “io” operano ad abbassare questa vibrazione, ... e che sembrano cibarsene lasciandoti “spompo” e senza energia. Allora cominci a capire cosa sia un "percorso spirituale". Ciò che consideri spirituale è il mondo sottile, è la parte leggera, lieve che sta dietro a tutte le cose. Capisci cos’è un iniziato, ne comprendi la sua filosofia, la filosofia della momentaneità, del vivere la vita di istante in istante, il più saggiamente possibile, e per riuscirci, capisci anche che devi “sbagliare”, capisci perché nella vita "sbagli" così tanto; e sì, perché sono i nostri errori a renderci saggi tanto quanto le nostre conquiste interiori. Capisci che gli "errori" non esistono e che sono semmai lezioni, pagate a caro prezzo a volte, ma sempre per avvicinarci a noi stessi, a rivolgerci dentro, per questo che coloro che si giudicano e non sono capaci di perdonarsi per quello che considerano i proprio "errori", invece di avvicinarsi, si allontanano da sé. Capire non significa torturarsi, comprendere le proprie azioni, imparare ad esserne responsabili, non significa darsi il tormento, non significa punirsi, quello che è quello che ci hanno insegnato per tenerci sotto controllo. Capire significa comprendere e dissolvere per sempre. Capisci, allora, che il cammino spirituale è fatto di ricerca, di sperimentazione, di pratica, e di tentativi, di fallimenti e di successo, tentativi per realizzare una vera "integrità", non quella presunta della morale soggettiva e falsa di un dogma di fede o altro. Quando capisci questo quello che consideravi i nodi della tua vita, le preoccupazioni, i problemi, ed altro iniziano ad allentarsi. Quando pratichi la “momentaneità”, quando cerchi lo stato di meditazione nella vita, ad occhi aperti intendo, tutto diventa “facile”, questo perché non ti appesantisci più delle solite storie non risolte, ma ti concentri sulla cura di cioè che sei, di quello che sta dentro, e ti “sposti” in un nuovo tipo di “attenzione”. Non è indolenza, quello i cui parlo, e nemmeno tolleranza od indulgenza per se stessi, è disciplina ed amore, è un sentimento reale che emerge, non può essere controllato e non può essere deviato, giudicato, ragionato: è. Cerca lo stato d'essere, non la sua spiegazione, e nemmeno la sua idea, cerca l'esperienza e così saprai cosa significa "amarsi dentro", cosa significa imparare a "perdonarsi"; scopri così anche cosa sia la falsa indulgenza e il perbenismo delle parole melliflue e della finta misericordia di una morale estremamente soggettiva. ˜˙˜ Se non pratichi veramente, dopo un pò, non resta molto di cui parlare. Mi potevano spiegare tutto sul sax,
avrei potuto studiare anche tutta la storia del saxofono, raccogliere fotografie, ascoltare varie interpretazioni, avrei, e l’ho fatto, potuto fantasticare su quello che sarei potuto diventare suonando, ma se non avessi preso in mano il mio strumento e non avessi iniziato a praticare quotidianamente nulla nella vita sarebbe cambiato, nessuna musica verrebbe suonata oggi. Quando suoni veramente capisci quello che nessuno può insegnarti e cioè “cosa Sei”! Possono insegnarti tutti i metodi che vuoi, ma se non pratichi realmente non apri quella porta.
Tommaso è colui che toglie il velo del mistero, nella tradizione gnostica, ogni apostolo rappresenta passaggi, parti interne, nell'allegoria del dramma del “Cristo” come mito per raccontare qualcosa intima di noi, ogni apostolo è un aspetto del nostro “essere”.
Pistis Sophia (Fede e Saggezza) - Il vangelo del Cristo «Cap. 111. Detto questo da parte dei discepoli, il salvatore seguitò a parlare ai suoi discepoli: - Quando andate in città, in regni, in regioni, predicate anzitutto così: «Investigate in ogni tempo, e non desistete fino a quando troverete i misteri della luce, che vi condurranno nel regno della luce». Dite: «Guardatevi dalle dottrine erronee. Molti, infatti, verranno in mio nome e diranno “sono io!”, sebbene non lo sia, e indurranno molti in errore». Or dunque, a tutti gli uomini che vengono da voi, che credono a voi, che ascoltano le vostre parole e agiscono in modo degno dei misteri della luce, date i misteri della luce, non nascondeteli loro. A chi è degno dei misteri superiori, dateglieli; a chi è degno dei misteri inferiori, dateglieli: non nascondete nulla a nessuno! Ma il mistero della risurrezione dei morti e della guarigione dei malati, non datelo a nessuno, né istruite in esso: poiché è il mistero degli arconti, sia esso sia tutte le sue invocazioni. Perciò non datelo ad alcuno, né istruite in esso, fino a quando non avrete consolidato la fede in tutto il mondo; quando andate in città o in regioni e non siete accolti, non vi si crede e le vostre parole non sono ascoltate, voi, in quei luoghi risuscitate morti, guarite, in quei luoghi, paralitici, ciechi e malattie di ogni genere: per mezzo di tutto ciò essi crederanno che voi predicate il Dio del tutto e crederanno alle vostre parole.» Si tratta di un estratto del noto manoscritto originale rinvenuto tra i codici del Mar Morto insieme a quello che sono stati considerati i vangeli gnostici e custodito attualmente al British Museum di Londra dal 1769. Un codice scritto in copto, attribuito a Gesù e che si presume contenga gli insegnamenti, del maestro, sui certi processi (iniziatici) che portano alla resurrezione ed alla realizzazione di un “corpo luminoso” o “corpo glorioso dell’anima” o “corpo d’oro dell’uomo solare” o “To Soma Heliakon” o “Sahu egizio” o “corpo astrale” o “corpo kesdjiano”, o immortalità o vita eterna, qualsiasi cosa questo significhi per noi al nostro attuale livello di comprensione dell’esistenza, insieme a diverse rivelazioni relative alla Natura dell’universo, la materia della Coscienza (e sottolineo “materia”), lo Spirito che si oppone o di Opposizione, gli Arconti e molto altro, impartiti ai discepoli in assemblea, incluse le donne Maria Maddalena, Maria, Marta e Salomè durante gli undici anni successivi alla sua resurrezione. La relazione uomo universo è cardinale in questo tipo di studi, come si legge nelle tavole smeraldine di Ermete Trismegisto, ad esempio. Capiremo, presto, procedendo avanti in questa digressione nel mondo della “gnosis”, che quando ci riferiamo ad essa, la “gnosi”, cioè, non ci stiamo riferendo a nessun movimento eretico o “filosofico/religioso” diffuso tra il I e IV secolo all’interno del cristianesimo (chiamato “gnosticismo”), ma a qualcosa che proviene da molto, molto più lontano, e distinto, … e ragion per cui ho scritto prima a proposito dei codici del Mar Morto - “che sono stati considerati i vangeli gnostici”. Una cosa è lo “gnosticismo” ed un'altra cosa è la “gnosi”, lo “gnosticismo” fu un effetto della “gnosi”, non la causa. La gnosi non si esaurisce nei temi dello Gnosticismo storico, ma li precede, li comprenda e li sviluppi nei suoi contenuti, accogliendo i contributi delle diverse civiltà nel corso dei tempo. Dimostrerò come la gnosi è sempre esistita in tutte le forme spirituali che l’uomo ha realizzato nella sua storia. La “gnosi” non è una dottrina specifica, ma un funzionalismo della “coscienza”, è l’uomo che cerca la sua reale Natura, le sue origini, la ragione della sua esistenza. Ben prima del Cristianesimo, essa si organizzò nel pensiero degli Egizi, dei Babilonesi, dei Persiani di Zoroastro, dei seguaci del Buddha e nelle scuole iniziatiche greche e alessandrine (Pitagora, Socrate, Platone, Plotino e i Neopiatonici). Dopo l'avvento dei Cristianesimo, si arricchì e si diffuse nell'ambito della civiltà romana con i Padri della Chiesa (Origene e Agostino) e, successivamente, con il monachesimo e la predicazione medioevale, con i Bogomili e i Catari, con le culture precolombiane, con la filosofia ermetica del Rinascimento, con gli alchimisti dei '600, con certi aspetti della filosofia del '700 e dell'800 (Kant,
Schopenhauer, Nietzsche ecc.).
Credetemi lasciate perdere ogni tipo di tentativo di organizzare, catalogare, archiviare, razionalizzare od etichettare il “fenomeno”, ma cercate solo di arrivare alla verità e cioè che la “gnosi” non ha realmente un padre, nasce con l’uomo ed è, di fatto, la sintesi delle diverse espressioni dell'uomo impegnato nella ricerca della Verità. La gnosi è una cultura, un modo di vivere, è un approccio alla ricerca. Le radici di tale cultura si perdono nella notte dei tempi. Il fatto che come radice etimologica ci sia una derivazione dalla parola greca “g’nosis” (γνῶσις) che significa “conoscenza”, è una questione squisitamente legata ai tempi ad un periodo storico moderno. Inutile dire, quindi, che quanto riferito e si trova, a questo proposito, in certe enciclopedie con la “W”, la cui imparzialità e scopo è tutta da vedere, sia del tutto fuorviante.
Nella storia dell’uomo, quindi, quello che oggi chiamiamo “gnosi”, ha avuto diverse forme e nomi, ma un unico scopo: “la ricerca della verità, delle origini dell’uomo, la sua relazione con l’universo, la natura della sua esistenza, e la ricerca delle possibilità potenziali di poter avere un ulteriore sviluppo oltre quella della sua nascita umana” – ed in questo vi è tutta l’unicità di un percorso trasversale all’interno di qualsiasi dottrina, religione, movimento, scienza, filosofia ed arte. Il punto centrale della connessione è la “Coscienza” illuminata, che a seconda della cultura prende il nome di “Cristo”, “Krishna”, “Horus”, o a seconda dei luoghi e dei tempi Buddha Sakia, India, Salivahana, Bermuda, Zulis, o Zhule, o anche Horus, Egitto, Odino, Scandinavia, Crite, Caldea, Zoroastro e Mithra, Persia, Baal e Taut, Fenicia, Indra, Tibet, Bali, Afghanistan, Jao, Nepal, Wittoba, Bilingonese, Thammuz, Siria, Attis, Frigia, Xamolxis, Tracia, Zoar, bonzi (Cina e Giappone),Adad, Assiria, Deva Tat e Sammonocadam, Siam, Alcide, Tebe, Mikado, Scintoismo (Giappone), Beddru, Giappone, Hesus o Eros, e Bremrillah, Druidi, Thor, figlio di Odino, Gallia, Cadmo, Grecia, Ketzalko atl o Quetzalco atl, Messico, Ixion e Quirinus, Roma, Pr ometeo, Caucaso, … e molti altri. Con la parola “gnosi” si intende, quindi, una conoscenza pervenuta da una linea diretta con la fonte stessa del “sapere”, da coloro che questa fonte l’hanno toccata, “vista”, vissuta, e di seguito provata a descrivere e tramandare, non una conoscenza intellettuale, un modello od un sistema, ma qualcosa di reale, di realmente conosciuto per presa diretta, una sapienza che proviene da un esperienza diretta del "Reale", dell'universo percepito come "divino". Inutile dire che la nostra visione antropocentrica di Dio è totalmente irreale. Colui che si libera del velo che copre i suoi occhi vede quello che gli altri non vedono, verrà ascoltato e preso per pazzo, forse, o manipolato. Lo gnostico è colui che persegue un cammino di “conoscenza” di sé, un cammino che lo trasforma radicalmente ed inesorabilmente in qualcosa d’altro; gnostici lo sono tutti e non lo è nessuno. E qui incontriamo tutte le nostre contraddizioni. Vogliamo parlare di spiritualità senza fare nulla, vogliamo essere eletti, illuminati, profeti o maestri, senza capire che siamo schiavi e che questo ci costringe ad un “lavoro” se vogliamo essere “liberi”. Tutti coloro che hanno cercato in questo cammino hanno dovuto morire a loro stessi prima della morte fisica. Siamo chiamati a ribaltare tutte le nostre credenze, tutti i nostri punti fermi, siamo chiamati a lasciare ogni “illusione” … Il metodo, il sistema, serve solo per portarci sulla soglia di quest’esperienza con il “reale”, è in questo che esiste il distinguo tra le varie scuole o le varie dottrine. Ma torniamo a Pistis Sophia. Al di là del carattere simbolico, sia del testo che dei personaggi presenti, Pistis Sophia insieme al vangelo di Giuda, Tommaso e Filippo rappresentano sicuramente, nel gruppo dei documenti, i più interessanti e sconvolgenti sulla predicazione di Gesù e sul significato di quello che realmente il "Cristo" sia e rappresenti; non un personaggio storico o altro, ma un archetipo, la coscienza illuminata di qualsiasi uomo che aspiri alla resurrezione mediante la crocifissione della personalità umana e l'ego. In realtà alla luce di quello che piano, piano andrò rivelando sulla filosofia esoterica o gnostica (nel prosieguo si capirà perché le accomuno), vi renderete conto che applicando la stessa a tutti i vangeli conosciuti e ai vari testi sacri essi si riveleranno a voi con cose meravigliose su ciò che siamo, sulle ragioni della condizione umana così come la conosciamo e sperimentiamo e sulla possibilità reale di “essere”
molto di più.
Questo post, quindi, vuole essere l'inizio dell’esposizione di questa serie di rivelazioni e di alcune informazioni relative al “significato esoterico” contenuto, non solo nella figura del "Cristo", ma anche in tutti quelle figure e personaggi, quali gli apostoli e le donne, che partecipano alle discussioni o che compaiono nei racconti di Pistis Sophia e che, non necessariamente, avranno un riscontro storico. Una riflessione attraverso gli "atti" per introdurre le linee generale di cosa sia realmente l'insegnamento di Gesù per uno “gnostico”, alla luce delle precedenti premesse. Sappiate, però, da subito che la mappa non è mai il territorio, ma senza la mappa difficilmente intraprendiamo un viaggio ed una direzione. Da lì ognuno saprà ispirarsi e far emergere in lui la sua particolarità e sarà capace di “vedere” se vorrà quello che è oltre le parole scritte in questi testi.
~•~ Il mito del "Cristo" lo ritroviamo e lo ritroveremo in moltissime culture. E' corretto quanto viene espresso nel documentario ad esempio di "Zeitgeist" a proposito dei vari "miti", le loro relazioni e similitudini. Purtroppo, dal mio punto di vista, le conclusione sono un pò troppo affrettate e portano a “buttare il bambino insieme all'acqua”. Capisco l'intento, ma vorrei recuperare la parte che è passata in secondo piano che è quella degli insegnamenti veri, autentici e di quanto siano così utili e necessari proprio per vincere quel orribile quadro mondiale che descrivono e i tempi che presto ci investiranno. In Pistis Sophia quando è Gesù che parla è il “Cristo” intimo a parlare, è la “Coscienza” illuminata, la “coscienza” svegli di ogni uomo che lavora alla sua “rivoluzione” personale, è il potere assopito in noi, e che si risveglia grazie alle sue parole, quando vibrano dentro. Il fatto che il potere temporale della Sacra Romana Chiesa Cattolica possa aver manipolato ed utilizzato a suo vantaggio le conoscenza presenti nell'insegnamento di Gesù è evidente, se analizziamo con mente aperta i "fatti” storici. 20 milioni di morti in 2000 anni di eresie varie e di crociate… alla fine, fatte, contro la "verità". Tutti coloro che non sono stati d'accordo hanno subito il loro controllo, il loro potere, Gesù parlava di amore e di volersi tutti come fratelli e questi invece hanno fatto guerre per affermare questo principio, e per quanto potessero essere "Sante", sempre di guerre si è trattato. Gesù parla di “amore” e i Cattolici parlano solo di “peccati” e di “inferno”. Catari, Albigesi, gli stessi Mussulmani sono portatori della conoscenza di Gesù, altra ragione per cui la “Chiesa” romana ha mosso verso tutti costoro vere e proprie Crociate. I cristiani primitivi erano conosciuti con il nome di “gnostici”. I templari erano entrati in contatto con la conoscenza esoterica occulta degli gnostici attraverso la loro vicinanza con i Catari quando gli mossero guerra per ordine del papa Innocenzo III il quale, alla faccia dell'innocenza, quando gli posero la questione che ci erano uomini e donne pii tra i Catari, lui rispose: "uccideteli tutti ci penserà Dio a separare i buoni dai cattivi". Chissà se oggi valesse lo stesso se qualcuno, convinto di fare una crociata contro degli infedeli, facesse saltare in aria tutto il Vaticano ... o se valesse nel caso della pedofilia di certi sacerdoti. Ci penserebbe ancora una volta Dio a dividere i buoni dai cattivi? L’altro giorno un alto prelato si è permesso di giustificare la chiesa per la presenza di questi sacerdoti dicendo che d’altronde anche Gesù aveva sbagliato a scegliersi il Tesoriere, ovvero Giuda. Quale incredibile bestemmia. Pietro offrì la sua anima al maestro, Giuda gliela diede. Il dramma di Gesù è tutto simbolico. I veri padre della chiesa moderna non sono i cristiani, sono l’imperatore Costantino, i gruppi di presbiteri, le loro gerarchie; vescovi quali Ireneo (vescovo di Lione, 180 d.C.) che scrisse un voluminoso trattato intitolato “Contro le eresie”, un'accesa denuncia di tutti coloro che avevano una visione di Gesù e del suo messaggio diversa da quella della Chiesa dominante, prendendosela in particolare con un gruppo che seguiva gli insegnamenti proprio di “Giuda”. Come gnostici sappiamo che ogni vangelo è un pezzo di un corpo di una dottrina più grande; il vangelo di Giuda ritrovato, restaurato e fatto tradurre della National Geographic Society è un dodicesimo di questa dottrina. Ogni apostolo rappresenta un parte di noi da sviluppare ed insieme, ogni vangelo, porta l’insegnamento di come farlo.
I templari avevano iniziato a scoprire come erano andate le cose con Gesù durante le prime crociate in terra santa e completarono la loro comprensione proprio nella crociata contro gli Albigesi e Catari. Bisogna sapere che la Chiesa Romana e Cattolica non è realmente figlia degli insegnamenti di Gesù, essi semmai sono coloro che quando capirono la portata di questo insegnamento, dell’insegnamento “Cristico”, intendo, hanno cominciato a trovare il modo, prima di soffocarlo con i martiri nelle arene, e poi di appropriarsi della conoscenza, delle chiavi, creando una finta religione di stato, con Costantino, appunto, ma già con Paolo che non era discepolo diretto di Gesù il quale andava in giro a predicare contro il peccato e portò gli insegnamenti tra i gentili. Gesù parla di amore e tolleranza, di pace a tutti gli uomini di buona volontà e questi per secoli hanno predicato l'impurità, il peccato, la vergogna e l'eresia per tutti coloro che non la pensano come loro. La setta dei Cattolici aveva infiltrazioni e contatti con il potere occulto dei sacerdoti del tempio di Gerusalemme, quelli stessi che Gesù aveva umiliato e rimproverato per aver nascosto la conoscenza al popolo, e che furono quegli stessi che lo vollero crocifisso. La Santa Romana Chiesa Cattolica, e solo il nome dovrebbe fare riflettere, è essa stessa un istituzione dell'anticristo, inteso come la “sapienza”, la conoscenza, la Coscienza, nei secoli hanno operato contro chiunque abbia cercato di diffondere il vero insegnamento, come disse Gesù: "verranno lupi vestiti da agnelli". Nessuno immaginava che potessero essere così furbi e famelici da usare il verbo stesso per soggiogare, ridurre nell’ignoranza e nelle tenebre così tanti individui. Questa istituzione che nulla ha a che vedere con il “Cristo”, in realtà lo odia, perché “Cristo” è Coscienza, “Cristo” ribellione, “Cristo” è la libertà, “Cristo” è verità, la via, la vita stessa vissuta con consapevolezza, tutto il contrario dell’ignoranza che hanno propinato per secoli … “Cristo” è super-sessualità, per questo odiano il sesso, non lo capiscono non gli è naturale, o meglio lo capiscono e per questo che lo osteggiano. Per questo è scritto in Giovanni: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. […] 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo». I Templari non erano sicuramente omosessuali, questa è un altra mistificazione della chiesa cattolica, i 2 cavalieri dell'emblema rappresentano il corpo fisico e il corpo astrale, la nascita fisica nel mondo e la seconda nascita alla quale si riferisce Gesù quando parla nei vangeli a Nicodemo. Le acque sono quelle seminali, per questo il Battista battezza Gesù, è simbolico, come lo è il fatto che Dante mette nel limbo tutti coloro che non vengono battezzati. Non c’entra il sacramento, c’entra la conoscenza esoterica della funzione redentrice del sesso. Il sesso è Sacro, come si legge in Filippo: “L’anima e lo spirito sono nati dall’acqua e dal fuoco. Dall’acqua, dal fuoco e alla luce nacque il figlio della camera nuziale. Il fuoco è l’unzione, la luce è il fuoco. Parlo non di questo fuoco che non ha forma, ma di quell’altro che ha la forma bianca della bella luce e dà la bellezza.” - ed ancora - “Il Signore ha operato tutto in un mistero: battesimo, unzione, eucaristia, redenzione, camera nuziale. … Il letto nuziale non è per gli animali, né per gli schiavi, né per le donne impure, ma per gli uomini liberi e per le vergini.” “A Gerusalemme tre erano le case che fungevano da luogo di sacrificio: una, aperta dal lato occidentale, era detta “ il santo “; l’altra, aperta dal lato meridionale, era detta “il santo del santo”; la terza, aperta dal lato orientale, era detta “ il santo dei santi “; in questo luogo penetrava soltanto il sommo sacerdote. Il battesimo è la casa “ santa “; l’unzione è “ il santo del santo “; la camera nuziale è “ il santo dei santi “. Il battesimo comprende la risurrezione e la redenzione. La redenzione ha luogo nella camera nuziale. Ma la camera nuziale è superiore ad essa, poiché tu non troverai nulla come essa. “Quanti le sono familiari, sono coloro che pregano nel santo, in Gerusalemme.In Gerusalemme vi sono alcuni che pregano aspettando il Regno dei cieli. Costoro sono detti “ il santo dei santi “, poiché prima che il velo fosse strappato, noi non avevamo altra camera nuziale, ma solo un’immagine della camera nuziale che è lassù. E per questo che il velo fu strappato dall’alto al basso, perché era opportuno che qualcuno andasse dal basso in alto. Coloro che si sono vestiti della luce perfetta non sono visti e, quindi, non possono essere trattenuti dalle forze: ci si riveste
di questa luce nel mistero,nell’unione.” – ti interessa sapere cosa sta dicendo? Nonostante i Templari fossero così potenti si sono imbattuti nei signori di questo mondo, la chiesa è solo un piccolo organismo di un organizzazione molto, molto più grande, più vasta e che vanta tra le file le persone più insospettabili. Nel vangelo gnostico di Filippo ci sono diversi riferimenti a certe entità chiamate Arconti. Gli Arconti sono i gestori della materia, lo spirito qui è imprigionato in una sostanza densa che noi gnostici chiamiamo ego e che genera tutte le deformazioni ed il sonno della coscienza. Il problema vero è che noi ci crediamo lui, ne siamo totalmente identificati e dipendiamo da questa immagine riflessa del nostro reale essere, abbiamo, e siamo stati educati da altri a farlo, creato un ritratto immaginario di noi che molto poco ha a che vedere con ciò che siamo, in tutti i sensi. Noi non siamo quello che crediamo di essere nè in termini psicologici, che sono quelli più tangibili, e nemmeno in termini di che cosa sia un anima o lo spirito. Ogni uomo ed ogni donna che ad un certo punto del suo percorso incontra il potere è chiamato a fare una scelta, si chiama guardiano della soglia e significa che deve lasciare tutto quello che Satana gli ha dato se vuole ritornare nei suoi cieli interiori. Satana, non è un demone specifico, questo è il nostro bisogno di “antropomorfizzare” tutto, ma è “il sonno della coscienza”, "Sat" vuol dire esistenza e "an" è la negazione, in sanscrito, e volendo vedere quando siamo addormentati nei nostri ego l’esistenza ci viene negata, il sonno passa per l’identificazione nei suoi desideri e pensieri. I Templari non trovarono nulla nel tempio di Salomone, essi scoprirono la verità su Gesù e la Chiesa Cattolica. Come nel caso della crociata contro i Catari anche in medio oriente entrano in contatto con le origini, ovvero i cristiani primitivi. Se tu parli con un autentico mussulmano, un derviscio, un sufi, un califfo, lui ti dirà che è cristiano, anzi ti dirà che è gnostico, un cristiano primitivo ovvero uno gnostico. Essi incontrarono la sapienza e divennero di fatto “gnostici”. Sapevano della natura di questo mondo, di come distorce le coscienza e di come sia così difficile liberarsene. Gesù stesso parlando di redenzione parlava in realtà di libertà. "La verità vi renderà liberi" diceva. Ma a quale verità si riferiva, realmente sono pochi oggi a saperlo ed averlo intuito. Solo dopo questi "bastardi", nel senso che sono mescolati nella razza, hanno preso la conoscenza del “Cristo” l'hanno cercatpo di renderla inservibile, togliendo l’essenza dei simboli ed il "metodo", si sono inventati il dogma di fede, il demonio, Satana, … attribuendo tra l'altro a figure mitologiche una connotazione mostruosa. Si legge in Filippo a questo proposito: "I nomi dati alle cose terrestri racchiudono una grande illusione: infatti, distolgono il cuore da ciò che è consistente per volgerlo a ciò che non è consistente. Così, chi ode “Dio “ non afferra ciò che è consistente, ma afferra ciò che non è consistente. Allo stesso modo è con “ il Padre “, “ il Figlio” e “ lo Spirito Santo “, con “ la vita “ e “ la luce “ e “ la risurrezione “, con “ la Chiesa “ e con tutte le altre cose, non si afferra ciò che è consistente ma ciò che non è consistente, a meno che, si sia arrivati a conoscere ciò che è consistente. I nomi che si odono, sono nel mondo per indurre in inganno; se fossero nell’eone non sarebbero mai stati usati come nomi nel mondo, né sarebbero stati posti tra le cose terrestri. Essi hanno fine nell’eone.";
~•~ Questo significa che dobbiamo quindi iniziare un nuovo percorso che passa dal linguaggio e dai simboli archetipali. Ad esempio, la parola “redenzione” per indicare qualcosa di consistente deve essere tradotta in - “realizzare la liberta interiore”, - “redimersi dai peccati” - significa, sempre ovviamente alla luce della filosofia iniziatica o gnostica, - “un lavoro psicologico su se stessi alla ricerca, comprensione e dissoluzione di tutti gli aggregati psichici che generano le circostanze e la sofferenza inutile nella nostra vita”, …almeno sulle prime. Il “peccato” - non e’ un male, un delitto od una colpa che richiede una punizione, ma una mancanza di “consapevolezza”, la perdita della “presenza”, la “cacciata dal paradiso o cieli” e’ la caduta in uno stato di coscienza inferiore, che richiede saggezza, umiltà, lavoro interiore e il “pentimento” che ne consegue non è un “rimpianto”, non è un rimorso, non è rammarico, e nemmeno un ipocritissimo “ravvedimento” o “riconversione”, ma una presa di “Coscienza” reale, un “rendersi conto” di quanto valore c’è in noi e quanto vogliamo realizzarlo; ragion per cui, naturalmente, e spontaneamente, cerchiamo di
elaborare i nostri lutti interiori per trasformare la tenebra in luce. Solo se passiamo per la comprensione ed il “buon senso” abbiamo una speranza di incontrare la “libertà” autentica; punirsi, condannarsi alla dannazione eterna, penalizzarsi, etc… alimenta solo “odio” verso se stessi. “Ama il prossimo tuo come te stesso” - insegnava Gesù ed è questa una della sue più grande eredità. Se l’uomo non impara a conoscersi ed amarsi non può occuparsi coscientemente del suo prossimo. La persona che lavora a rendersi libero e cosciente è una luce per il mondo, la persona che è capace di amare se stessa e di affermare il suo “essere” invece che l’ego, quando è cosciente è capace di irradiare tutto intorno a sé stesso quell’amore. L’amore non è una cosa molle, sentimentale, essa è la forza più grande dell’universo, è la forza che tiene insieme le nostre molecole, esso è la sostanza di cui siamo fatti. E' bene sapere che la maggior parte dei nostri problemi derivano esclusivamente dall'aridità del nostro Cuore. Dobbiamo vivere come se fossimo in uno stato di innamoramento. Abbiamo bisogno di capire cosa significhi vivere in uno stato di innamoramento. Allora capiamo che - “aprire il Cuore” - significa entrare in una dimensione di complicità rispetto al mondo, significa – “andare al centro delle cose”, al cuore, all’essenza della nostra stessa vita, non l’organo, ma al centro magnetico la cui localizzazione fisica è la regione del cardias, la cui ghiandola endocrina di riferimento è il “timo”. Le altre persone smettono di essere fonte di paura, di sospetto o di ansia... e divengono nostre complici. Questo non significa ricevere insulti od angherie e porgere come un santo stupido l’altra guancia, significa essere coscienti dell’amore che proviamo indipendentemente dagli altri. L’amore non può essere frutto di un delirio di beatitudine allucinatoria. L’Amore è Coscienza, l’amore è assenza di morte, a-mors, per questo che Roma è la città eterna. Roma anagrammato diventa Amor ed amor deriva da “a” – assenza e “mors” – morte. L’amore può solo “essere” cosciente, l’amore può esistere solo se c’è “Coscienza”. La “Coscienza” non prevarica, non cerca attenzioni, non vuole l’approvazione di nessuno, non ha complessi, non segue la massa, non per orgoglio o mania di grandezza, ma per sua stessa conformazione, ecco perché non è possibile imitarla, bisogna “essere” coscienti per poterlo dire, la “Coscienza” è un stato d’Essere così essenziale come l’aria che respiriamo. La “Coscienza” è l’antidoto all’”io” psicologico, l’aggregato pauroso e bisognoso di considerazione che inevitabilmente ci consuma e ci porta alla morte o “mors” prima spirituale e poi anche fisica. La persona “cosciente” ama ogni respiro, usa il respiro per rendersi cosciente. Porgere l’altra guancia significa che non cedo più alla reazione dei miei “Io”, comprendo che l’insulto non mi può danneggiare e che la paura è dentro di me, che il bisogno di approvazione anche, e quando qualcuno mi fa qualcosa, il vero torto è quello che faccio a me stesso quando mi accorgo di non essere adeguato e reagisco con rabbia, con orgoglio o superbia. E’ bello sapere che la nostra vita dipende esclusivamente da noi, dal nostro atteggiamento personale e non da quello che altri dicono o fanno. Tutte le parole in noi devono ritornare ad indicare qualcosa di consistente, per interrompere questo inganno incredibile dobbiamo riappropriarci della sapienza antica. La fede cieca non serve a nessuno, non porta la conoscenza, non ci sveglia e non ci permette di percorrere il cammino, il Cristo non è fede, il Cristo è un espressione, è un archetipo, un ideale da raggiungere, non da piangere e nemmeno da compiangere. Non è venuto nessuno a pagare per i nostri peccati, ma qualcosa in noi per farsi carico dei nostri processi interni, è il nostro Cristo intimo che sorge, è il Cristo che sorge nell’uomo che smette di sprecare la sua vita inseguendo i falsi ideali che loro, altri, ci hanno gentilmente regalato ed inculcato.
ANCORA SUL NUCLEARE Mesi fa scrissi che - "Il 10/07/2009 il Senato ha definitivamente approvato, in quarta lettura, il ddl n. 1195-B recante disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia. Entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge, nel rispetto delle norme in tema di valutazione di impatto ambientale, il Governo italiano adotterà uno o più decreti legislativi per la localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi e alle misure compensative in favore delle popolazioni interessate." e molto altro.
Adesso, i sei mesi sono passati e nessuno ne parla, il ministro Scajola per questioni personali è stato rimosso, ma il progetto va avanti, nel 2013 la prima pietra. Si continua a non dare nessuna diffusione alle iniziative popolari che ci sono, le persone si stanno mobilitando soprattutto quelli che rientrano intorno ai siti scelti. Omertà innanzi tutto. Attenzione, però perchè, per quanto ce ne freghiamo, è evidente che la cosa investe tutti, non possiamo continuare a pensare che non è un nostro problema finché non ce la fanno nel nostro giardino. Sapete cosa significa "misure compensative" contenute nel decreto? Significa che in cambio del fatto che ti faccio una centrale nucleare sotto casa dei essermi grato e consolati perché non ti faccio pagare l'importo o ti do una tariffa agevolata sulla bolletta. Ditemi chi è disposto a farsi fare una centrale N. di fronte a casa sua? Nemmeno quelli che lo sostengono il nucleare la vorrebbero. Perchè? Perchè non ci vuole uno scienziato per capire che è qualcosa di orrendamente pericoloso. Nucleare SI, ma nel giardino di un altro. Vero?!
Guardate che esistono reali rischi geologici ed esiste il problema delle scorie; ancora oggi le scorie delle vecchie centrali di Caorso, Latina, Garigliano, Trino Vercellese girano per l'Italia. Non esiste "assicurazione" al mondo disposta ad assicurare una centrale nucleare. Come mai? Il Nucleare non è sicuro, questo dovete saperlo, scrivete su un motore di ricerca "incidenti nucleari in Francia " e vedrete cosa esce, non esiste la tecnologia francese sicura o le centrali moderne. Le centrali di nuova generazione, che si chiamano "Epr", di costruzione francese, le stesse che Sarkozy ha promesso di regalare agli aquilani nell'ultimo G8, non hanno l'approvazione perchè il sistema di emergenza non soddisfa i minimi requisiti della sicurezza.
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In Inghilterra quando la Teacher mise in vendita le centrali non le comprò nessuno, nemmeno quando decise di regalarle se le sono volute prendere. La quantità di cemento che ci vuole per costruire una centrale nucleare è spaventosa. Chi vuole il nucleare o è mal informato o ci guadagna sopra, non tanto quando entra in funzione ma nella realizzazione , o è connivente con questi ultimi. Il guadagno è sulla costruzione, la gestione e lo smaltimento delle scorie e chi costruisce questo lo sa. E' la stessa storia come quella degli inceneritori, ... ops"! pardon, ... i rigassificatori o termovalorizzatori: sono sempre gli stessi a costruirli e quello che gli importa e fare miliardi a palate lasciando e facendo pagare lo scotto alla comunità. Non si rendono conto che alla fine danneggeranno anche loro stessi. Possono fare quello che fanno perchè non si "ricordano" che un giorno moriranno anche loro, credono realmente che la vita si costruisce con denaro, con le banche, col potere, inquinando l'ambiente, i fiumi, l'acqua, l'aria, la terra. La vita si costruisce con la solidarietà, non con il malaffare. L'ignoranza uccide, la mancanza di consapevolezza è lo strumento del controllo.
L'ENEL fa spot pubblicitari su l'energia pulita, ma poi compra centrali nucleari vecchie nei paesi dell'est. I paesi che cercano il nucleare lo fanno per avere la bomba, il processo di arricchimento dell'uranio permette di arrivare a realizzarla. Il nucleare è fritto economicamente, ci vogliono anni prima che si rientri degli investimenti, non è vero che il nucleare riduce i costi dell'energia, l'uranio è presente i 4 o 5 paesi nel mondo, l'Italia non è uno di questi, quindi significa che lo dobbiamo comprare da qualcun altro, al prezzo che vorrà stabilire, e comunque anche l'uranio presto finirà, entro 50 anni circa.
Il signor Rubbia in Spagna ha realizzato centrali col solare termodinamico di 14 mila megawatt e lo ha fatto in 18 mesi, questo significa energia pulita, sicura e subito... Se si rompe l'impianto o avviene un incidente si fertilizza la zona, questo perchè usa una soluzione di sali fusi, che raggiunge 600 gradi e che rilascia il calore anche di notte; col buoi o con le nuvole, producendo energia sempre.
Sveglia! Sapete come funziona una centrale Nucleare? Usano il decadimento radiattivo e l'energia sprigionata provocando un'esplosione controllata. Controllata? Controllata a livello fisico. A livello atomico, o a livello Eterico-Vitale o nei mondo interni, a livello delle dimensioni interiori (parlando in termini esoterici od olistici) del pianeta, si crea un incendio perpetuo ed espanso che sconvolge tutto il sistema Pianeta. Il piano vitale, eterico, è una sorta di regione Spirituale del Pianeta, una sorta di un involucro energetico, un'atmosfera dove la forza vitale del pianeta si concentra e, per quanto, non si veda e la maggioria delle persone non crede, esiste ed è ciò che influenza tutta la vita e i comportamenti del Pianeta Terra. Gaia il pianeta che respira.
Si tratta della parte che contiene l'intelligenza del pianeta, è il serbatoio della vita, dove la vita in forma eterica sta, la Vrill è quello che sta dietro alla vita: il mondo Eterico-vitale. La scienza lo conosce, ma lo nega perchè dovrebbe di fatto giustificare certi suoi comportamenti a cominciare proprio dall'atomica. Dovrebbero spiegare dove sono finite le intuizioni del geniale Nikola Tesla e della sua auto spinta ad etere o come mai produciamo energia elettrica con carburanti fossili quando, Tesla , stesso nell'ideare il sistema alternato, lo aveva pensato per farlo funzionare con l'energia dei fumi. Sapevate che la prima centrale a C. A. fu prodotta alle cascate del Niagara?
Il mondo atomico è energia intelligente e non possiamo pensare di lasciare fuori dalle nostre scelte lo Spirito del Pianeta. Noi ragioniamo in termini umani, antropomorfi, ma l'intelligenza esiste a tutti i livelli, da quello umano a quello planetario, a quello astrale, del cosmo, ect... Si tratta di ordini di mondo, ma tutto è permeato ed è plasmato dai piani interiori della Coscienza. Il Pianeta ha le sue misure di sicurezza, e quelle purtroppo per noi costano care a tutti indistintamente.
ro_e_ne
Siamo noi ad avere bisogno del pianeta e non il contrario. Esiste una relazione tra l’uomo e la terra, ma se l’uomo non dovesse rispettare più questa relazione la Terra è in grado di considerare la possibilità di cambiare razza, noi siamo già la 5a ronda. Il pianeta non è in pericolo, lo siamo noi! FERMIAMO IL NUCLEARE !!! IL NUCLEARE è UN DISASTRO AMBIENTALE ANNUCIATO.
IL SILENZIO IN QUESTO CASO STA DIVENTANDO ASSENSO. Perché vi dico queste cose? Per spaventarvi? No, le dico affinchè ci muoviamo. E' di un moto interiore di cui sto parlando, non un azione precisa nel mondo fisico, ma di un atto interno di risveglio. Se raggiungeremo quello "stato", la consapevolezza che ne consegue genererà un effetto nel mondo. La mente crea, ricordi?! Non possiamo che lavorare al miglioramento di questo mondo partendo da noi stessi, creando quella massacritica ideale e consapevole che serve a quest'umanità per superare la sua adolescenza tecnologica ed evitare di fatto l'autodistruzione di massa.
Solo portando l'attenzione in noi stessi, sentendo e desiderando fortemente un cambiamento verso la direzione della Coscienza che possiamo, dal nostro Potere Interiore nell'Adesso, modificare le decisioni, pensando ad un sistema diverso, pensando di irradiare luce e consapevolezza a coloro che ci governano affinchè possano udire la Guida della Coscienza e non le influenze nefaste dei nostri peggiori Incubi.
I vari miti Cristici ed il CRISTO STORICO «Non vi è mai stato un vuoto nell’insegnamento. Il vuoto esisteva solo e unicamente nel pensiero e nell’intelletto degli occidentali. L’Occidente ha incoraggiato e diffuso il culto dei guru semi-analfabeti la cui unica aspirazione alla celebrità consisteva in una sedia sotto l’albero dei consigli e una tendenza a usare l’ombelico come sfera di cristallo anatomica. Sì, l’Occidente ha sempre ricercato la “saggezza orientale”, ma mai nei luoghi giusti. Sempre il pittoresco, la nota vagamente esotica, mai la dura realtà. Il pensiero occidentale non si è mai ripreso dalla manomorta della chiesa organizzata, eppure ha favorito e incoraggiato il monopolio della chiesa stessa, decidendo di non rimettere mai in questione i suoi diritti. Qualsiasi allusione alla totale assenza, nella chiesa organizzata, di contenuti esoterici, veniva punita con il rogo. Io sono cristiano come lo era Gesù, ma non appartengo a quel tipo di cristiani rappresentati ancora oggi dai padri della chiesa organizzata. Persino il vostro Sant’Agostino asseriva che la religione cristiana esisteva ai tempi degli antichi, ma malgrado tutta la sua santità e la sua sincerità, si dice che sia stato influenzato da insegnamenti non cristiani. « Ora tu sei giunto al punto in cui, incoraggia to dall'immagine di un uomo, vuoi seguire i suoi inse gnamenti. Molto lodevole! Questi insegnamenti però, contrariamente alla fonte da cui provengono, hanno esaurito la loro efficacia e tu devi cercare la via me diante cui continuano oggi a operare. Quando l'avrai trovata, seguila; non perdere il tuo tempo in futili spe culazioni, non chiederti se può andar bene con Gurdjieff, con Simon Pietro o con il Faraone! Vuoi seguire un insegnamento evoluto e organicamente armonioso o vuoi ricomporre un "puzzle" cercando continuamente di scoprire i rapporti che esistono tra mille e una circo stanza, attività, popolazione, civiltà tanto dissimili quan to attraenti? Se è questo che vuoi, allora studia l'ar cheologia, l'antropologia o le strutture culturali e ac contentati di scoperte interessanti e di prospettive ec citanti. Vuoi delle guide "soprannaturali" sotto for ma di capi Pellerossa, vuoi sentire le voci dell'aldilà? Rifugiati nello spiritismo. Ma se vuoi ottenere dei pro gressi autentici, attraverso un lavoro arduo e discipli nato, abbandona il tuo modo di pensare schematico, abbandona il tuo orgoglio tracotante, la tua fiducia nel la potenza del tuo intelletto e sperimenta ciò che può solo essere sperimentato. » « Ora, vai ... » e fece un gesto significativo. » tratto da: I maestri di Gurdjieff di Rafael Lefort.
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Egitto 3000 a.c. – HORUS NATO IL 25 DIC. NATO DA UNA VERGINE (Isis-Meri) STELLA DELL’EST ADORATO DA TRE RE INSEGNA A 12 ANNI BATTEZZATO A 33 ANNI 12 DISCEPOLI COMPIVA MIRACOLI “AGNELLO DI DIO”, “LUCE”, ED ALTRI NOMI
TRADITO E CROCIFISSO MORI’ E FU SEPOLTO PER 3 GIORNI RESUSCITO’ nato il 25 dicembre dalla vergine Isis-Meri, la sua nascita viene annunciata da una stella dell’est che tre Re seguirono per trovare ed adorare il nuovo Salvatore. Insegnò all’età di 12 anni e fu un insegnante prodigioso, a 33 anni fu battezzato da una figura di nome Anup ed iniziò il suo ministero, aveva 12 discepoli che viaggiavano con lui, eseguiva miracoli come curare i malati e camminare sull’acqua, era conosciuto con molti nome gestuali come “verità”, “luce”, “Sacro figlio di Dio”, “buon Pastore”, “Agnello di Dio” e molti altri. Tradito da Thyphon, fu crocifisso, sepolto per 3 giorni e poi resuscitò. ~•~ Grecia 1200 a.c. – ATTIS NATO DA UNA VERGINE (Nana) NATO IL 25 DIC. CROCIFISSO MORI’ E FU SEPOLTO PER 3 GIORNI RESUSCITO’ Attis di Frigia, nato dalla vergine Nana il 25 dicembre, crocifisso, sepolto e dopo 3 giorni fu resuscitato. ~•~ India 900 a.c. – KRISHNA NATO DA UNA VERGINE (Devaki) NATO IL 25 DIC. STELLA DELL’EST COMPIVA MIRACOLI CROCIFISSO MORI’ E FU SEPOLTO PER 3 GIORNI RESUSCITO’ Krishna, India, nato dalla vergine Devaki, con una stella premonitrice dell’est, compiva miracoli con i suoi discepoli, dopo la sua morte fu resuscitato. ~•~ Grecia 500 a.c. – DIONISIO NATO DA UNA VERGINE NATO IL 25 DIC. STELLA DELL’EST COMPIVA MIRACOLI “RE DEI RE”, “ALPHA ED OMEGA”, ED ALTRI NOMI CROCIFISSO MORI’ E FU SEPOLTO PER 3 GIORNI RESUSCITO’
Dionisio della Grecia, nato da una vergine il 25 dicembre, fu un insegnante itinerante, compiva miracoli, come tramutare l’acqua in vino, era chiamato “re dei re”, “figlio unigenito di Dio”, l’“alpha e Omega” ed in molti altri nomi, e a seguito della sua morte, fu resuscitato. ~•~
Persia 1200 a.c. – MITHRA NATO DA UNA VERGINE NATO IL 25 DIC. 12 DISCEPOLI COMPIVA MIRACOLI MORI’ E FU SEPOLTO PER 3 GIORNI RESUSCITO’ Mithra della Persia, nato da una vergine il 25 dicembre, aveva 12 discepoli e compiva miracoli, ed alla sua morte su sepolto 3 giorni, dopo i quali resuscitò. Era anche noto col nome di “verità”, “luce” e molti altri nomi, il giorno sacri dedicato a Mitra era la domenica. ~•~ Galilea anno zero – Gesù il Nazzareno
NATO IL 25 DIC. NATO DA UNA VERGINE (Maria) STELLA DELL’EST ADORATO DA TRE RE INSEGNA A 12 ANNI BATTEZZATO A 33 ANNI 12 DISCEPOLI COMPIVA MIRACOLI “AGNELLO DI DIO”, “LUCE”, ED ALTRI NOMI TRADITO E CROCIFISSO MORI’ E FU SEPOLTO PER 3 GIORNI RESUSCITO’ Gesù Cristo, nacque dalla vergine Maria il 25 dicembre a Betlemme, la sua nascita fu annunciata da una stella nell’est, che tre Re, o Re magi, seguirono per trovare ed adorare il nuovo Salvatore. All’età di 12 anni fu un insegnante prodigio, a 33 anni fu battezzato da Giovanni Battista, dopo il quale cominciò la sua predicazione. Gesù aveva 12 discepoli, compiva miracoli come guarire i malati, camminare sulle acque, destare i morti, era anche noto col nome di “re dei re”, “figlio di dio”, l’”alpha e l’omega”, “luce del mondo”, “agnello di dio” e molti altri nomi. Tradito dal discepolo Giuda e venduto per 30 denari d’argento fu crocifisso, sepolto in una tomba e dopo 3 giorni risuscitò ed ascese al cielo. ~•~ Inequivocabilmente la nascita di cui si parla qui è astrologica e si riferisce allo strumento luminoso di questo “sistema” che è il Sole, ad indicarci che il principio del Cristo è il Sole, il logos solare, emanazione ignea, vita potente grazie alla quale tutto avanza, Cristo come sostanza e coscienza, Cristo come luce e
potere igneo fiammeggiante che tutto penetra, illumina, trapassa e bagna, purifica, divinizza e guarisce da tutti i mali ed ecco perché ognuno di loro (Horus, Attis, Krishna, Dionisio, Mitra, …, ) compiva il miracolo di guarire; i miracoli sono principalmente legati alle qualità che, risvegliate internamente, portano alla guarigione interiore intima, alla purificazione della psiche dalle cause dei nostri mali. La risurrezione di “Lazzaro” è simbolica ancora una volta di un risveglio, quello della Coscienza, un risveglio in senso mistico spirituale, ma anche in senso materiale, nel senso che finalmente la persona si rende conto di ciò che è nella sua meccanicità: un morto tra i morti. Il Cristo intimo è quella forza interiore che si esprime e nasce in ogni individuo che si pone le questioni esistenziali sul senso della vita e ne cerca la “Verità”, cerca la “Luce”, cerca un “cammino” per conseguirla, un cammino che gli porti la “saggezza” e la “guarigione” per le sue pene psicologiche. Lazzaro è il fratello della Maddalena ed il legame tra i due è abbastanza inequivocabile. Maddalena è la conoscenza dell’alchimia sessuale, è il mistero gnostico: il Vaso ermetico o di alabastro in cui è contenuta la sostanza del Nardo, il Nardo è l’estratto della Rosa, la Rosa è simbolo dell’amore, i Rosa Croce sono coloro che perseguono il cammino che fa fiorire la rosa sulla croce dopo aver crocifisso la “personalità” umana e l’ego. Maddalena non solo potrebbe essere la sposa di Gesù, ma ci insegna e ci indica la conoscenza celata del Sesso sacro, ella è il Santo Graal attraverso il quale può risorgere il nostro “essere”, non un oggetto, ma un autentico insegnamento. Lazzaro è morto di lebbra, noi tutti internamente siamo come Lazzaro, siamo ammalati e la malattia è generata dalla stessa presenza della sostanza degli Arconti, che è l’ego; uno spirito di opposizione mescolato col l’essenza e messo nella materia stessa della nostra forma Biologica. Il Cristo, che quindi per forza non può che essere dentro, cioè “intimo” in ognuno di noi, è quella parte, è la “Coscienza” che può ordinare al Lazzaro di alzarsi e camminare, tutto l’episodio parla di un risveglio autentico della Coscienza. “Lazzaro alzati e cammina” - è riferito ad ognuno di noi che muore lentamente come un lebbroso perdendo un pezzo alla volta la volontà, la dignità di vivere ed alla fine la sua stessa vita. Moriamo un terzo alla volta a causa della non conoscenza e quindi dell’ignoranza su noi stessi su ciò che siamo. I nostri intimi fallimenti sono causati dalla presenza dell’ego animale e dall’ignoranza sulla nostra origine ed autentica natura. Ognuno ha nella sua psiche ha un elementi inumano che lo controlla, mentre a livello biologico e materiale è l’educazione ad agire in noi a livello della psiche il controllo è l’ego stesso. “Lazzaro alzati e cammina” – equivale a dire “Wake up Neo, matrix has you”. ~•~ Si legge nel vangelo di Filippo: “In mezzo al paradiso crescono due alberi: uno genera animali, l’altro genera uomini. Adamo mangiò dell’albero che genera animali: divenne animale e generò animali. Per questo i figli di Adamo venerano animali. L’albero di cui Adamo mangiò il frutto è l’albero della conoscenza. Questo è il motivo per cui aumentarono i peccati." Ed ancora - "Se egli avesse mangiato del frutto dell’altro albero, cioè del frutto dell’albero della vita, quello che genera uomini, allora gli dèi venererebbero gli uomini. Poiché all’inizio Dio creò l’uomo. Ma ora gli uomini creano Dio. Nel mondo le cose vanno così: gli uomini si fabbricano degli dèi e venerano le loro creazioni. Sarebbe invece opportuno che gli dèi venerassero gli uomini." Eloquente non trovate?! Generare o venerare animali, non solo è un esplicito riferimento all’ego animale, ma significa anche che a causa di questa condizione alterata della nostra natura noi creiamo falsi idoli, siano essi persone o cose o peggio divinità. La ragione del peccato quindi risale esclusivamente all’incoscienza e l’ignoranza, alla mancanza di conoscenza. Se da un lato per conoscere dobbiamo essere
in errore, dall’altro questo ha un prezzo: la perdita di ogni potere che divinizza. Pistis Sophia, che è l’anima primordiale, la parte reale di noi, ciò che noi siamo oltre qualsiasi forma (umana o altro), discende nel mondo per fare esperienza e per conoscere, e si riveste del suo involucro fatto di essenza ed ego; ella è stata ingannata a motivo proprio della sua origine. Si legge sempre in Filippo a questo proposito: “Gli arconti vollero ingannare l’uomo, a motivo della sua parentela con quelli che sono veramente buoni. Presero il nome di coloro che sono buoni e lo attribuirono a coloro che non sono buoni, per poterlo ingannare mediante i nomi e poterlo vincolare a quanti non sono buoni. […] Essi, infatti, vogliono eliminare chi è libero e farne un loro schiavo per sempre.Vi sono forze che lottano contro l’uomo perché non vogliono che egli sia salvato, si che esse possano...; poiché se l’uomo è salvato non avranno più luogo i sacrifici.., e non saranno più offerti animali alle forze.” Gli Arconti potrebbero essere qualsiasi cosa dal mio punto di vista: entità dell’astrale, esseri che vivono a frequenze diverse sulla linea del tempo, quello che noi chiameremmo delle divinità; gli angeli, gli Dei degli Antichi Sumeri che si facevano adorare come Dei giganti (gli “Ilu” o “figli di Anak” o “Anakim”), gli Anunnaki o gli Elohim della bibbia ovvero gli Spiriti della forma, colore che danno la forma alla materia, gli Asura o i Deva nella cultura “vedanta”, il Viracocha dei tolteci, gli stessi Voladores di cui parla Castaneda nei suoi libri, o chissà cos’altro. Questo non sposta il problema che siamo addormentati, con una visione limitata nella forma e schiavi. Cercare un capro espiatorio in una qualche “entità” astratta ci serve a poco, serve però conoscere qual è il tipo di influenza che stiamo subendo, di modo da poter attuare tutte le necessarie misure per tirarcene fuori. Inutile dire, che l’odio non fa altro che tenerci nel sonno, lo stesso vale per la collera o l’indignazione, il moto rivoluzionario deve rivolgersi verso noi stessi nel tentativo di liberarci dagli effetti nefasti della presenza in noi dell’ego animale, chi lo abbia generato o la ragione per cui è stato introdotto nell’uomo è secondario. Se impariamo a liberarci dalle regole e dalla prima educazioni abbiamo speranza di poterci rendere conto che noi non siamo il nostro “Ego”. ~•~ «Gli Arconti degli eoni, quelli del destino e quelli della sfera, si volgono alla materia del resto delle loro forze divoratrici, non permettendo che se ne vada e diventi anima del mondo. Divorarono la loro materia per non diventare fiacchi e deboli, perché non abbia fine la loro forza e non sia annientato il loro regno. Essi la divorano per non essere annientati, per poter indugiare, per far passare molto tempo fino al compimento del numero delle anime perfette, che giungeranno nel tesoro della luce. Se Io, il Cristo, non avessi voltato il loro tragitto e ridotto i loro periodi, non avrebbero lasciato venire nel mondo alcuna anima e avrebbero annientato molte anime. » (Pistis Sophia 27.1) La parola Arconti viene dal greco arkhonontos, o giudici, coloro che presiedono, che comandano, una sorta di guardiani tiranni che svolgono il ruolo di controllori di questo mondo; sono i giudici del tribunale del Karma, i quali governano realmente il mondo materiale. Gli arconti erano i sommi magistrati nella cultura ellenica, i prefetti che presiedevano e gestivano la legge ad Atene. Gli Arconti, nella cosmogonia gnostica, sarebbero i responsabili della creazione dell'uomo e di questo mondo materiale, ecco perché questo parallelo o similitudine con la figura ebraica degli Helohim che sono gli spiriti delle forme, cioè, ciò che da forma alla sostanza o materia. Gli Arconti sarebbero quindi i signori di questo mondo, coloro che questo mondo lo hanno creato; sarebbe loro la materia con cui è fatto, la materia con cui sono fatti gli uomini. Essi imprigionarono Pistis Sophia (la scintilla divina) in una forma materiale, gli Arconti inquinarono i figli di Adamo con il “vino dell’oblio”, prevenendoli così dal riconoscere la scintilla divina dentro di sé. Pistis Sophia, addormentata con il calice dell’oblio, ubriacata, vive immersa, affascinata ed identificata in un sogno illusorio continuo, dimenticando la sua origine. Sono gli Arconti che dotano l’uomo dell’organo artificiale Kundabuffer che genera l’”io”, esso crea una dipendenza psicologica a partire dall’esperienza del piacere sessuale. Il Kundabuffer è simbolico
del serpente tentatore dell'eden. Sesso ed origini (genesi) sono il punto cardine del mito di Adamo ed Eva e in questo c’è una profonda ed antica ragione. Non si tratta di una misura limitata all’idea di peccato originale, usata dall’”istituto cattolico” per tenere tante anime lontane da questa conoscenza, ma qualcosa che ha a che vedere con la trascendenza, l’ascensione ai cieli ed allo stesso tempo con il controllo e il sonno della coscienza. Il sesso, nella sua duplice veste di schiavitù/controllo e libertà, diventa così per questa sua natura lo strumento per la redenzione e la liberazione finale per coloro che incontrano il segreto gnostico del Santo Graal, simbolo femminile in assoluto, il calice (l’utero femminino) dove gesta la nascita seconda per mezzo del sangue del Cristo, il calice dove viene raccolto questo sangue di redenzione, il calice che cancella l’”oblio”. Si legge in Pistis Sophia al cap. 131: “Questo calice dell’oblio diviene per l’anima lo spirito di opposizione: resta all’esterno dell’anima, le fa da abito essendole simile sotto ogni aspetto ed essendo un involucro all’esterno di lei, come un abito”. Ed ancora – “All’esterno dell’anima mettono lo spirito di opposizione, che la sorveglia e le è stato assegnato; gli arconti lo avvincono all’anima con i loro sigilli, con i loro vincoli, e lo sigillano a lei affinché in ogni tempo la costringa a compiere costantemente le loro passioni e i loro misfatti; affinché lei li serva in ogni tempo; affinché resti in ogni tempo, nelle trasformazioni del corpo, sotto la loro sottomissione; lo sigillano a lei, affinché lei venga a trovarsi in tutti i peccati e in tutte le passioni del mondo.” Il Santo Graal parla di trasmutazione sessuale, parla di assenza di fornicazione, parla di “castità” scientifica. Le antiche scuole “taoiste” e del “tantra” parlano di questa meravigliosa conoscenza, il “fabbricante di Chiavi”, la fabbrica del sesso in castità. Dalla porta del Sesso l’uomo o meglio Pistis Sophia, la nostra anima, la scintilla divina, è uscita o, meglio, è entrata in questo mondo, e da quella stessa porta fa ritorno al Paradiso, che è di fatto, innanzitutto, un stato di coscienza oltre che molto altro. La Maddalena, Veronica e Maria parlano di questo, Pietro è la conoscenza gnostica del sesso trascendentale, Pietro è la Pietra Filosofale, Pietro è la pietra ad angolo scartata dai “costruttori”. Chi siano realmente gli Arconti quindi nessuno veramente lo sa; molto pochi lo sanno, molti altri lo intuiscono, alcuni considerano che si tratta di alieni, di demoni. La tradizione esoterica ci dice che si tratterebbe di esseri senzienti che tengono in scacco l’umanità; come gli agenti di “matrix”, entrano ed escono dalle coordinate da qualsiasi ordine di questa “realtà”, rimanendo integrati al sistema, sono i guardiani, hanno le chiavi di accesso, e cercano di opprimere gli uomini per il fatto che sono dotati potenzialmente di “Coscienza”. Se ci solleviamo dai parametri di bene e male capiamo che si tratta di un antagonista senza il quale questa Coscienza difficilmente potrebbe emergere. La “Coscienza” è la sostanza stessa del Cristo, e se risvegliata avrebbe fine la schiavitù dell’uomo, ecco perché egli (l’uomo, ciò che è vero in lui, la coscienza, cioè) è reso inoffensivo attraverso un dispositivo, che lo affascina e genera attaccamento in inutili desideri, lo addormenta in una visione “illusoria”, facendogli perdere il ricordo della sua autentica natura; egli dice a sé stesso che è sveglio ma, in realtà, continua a dormire e sognare, e questo può accadere numerose volte o per tutta la sua esistenza. Non appena un uomo si sveglia e per un momento apre gli occhi, tutte le forze che lo trattenevano nel sonno iniziano ad agire su di lui, queste forze hanno origine negli Arconti, sono loro ad aver mescolato la loro sostanza (qualsiasi cosa sia la loro sostanza, e qui ci sarebbe che indagare) con la materia stessa del corpo fisico biologico. Per questo le reazioni del nostro ego animale sembrano così reali e nostre. Noi ci crediamo lui, siamo rivestiti di lui, ma non siamo lui, ci siamo solo identificati, prendiamo identità dalle sue espressioni perché crediamo di essere solo il corpo materiale. All’interno di una gamma di frequenze di manifestazione della triade di Spirito, mente e materia
esisterebbero, quindi, diverse forme vitali o entità il cui gradino più basso sembrerebbero essere proprio gli umani, anche se negli umani alberga qualcosa che queste entità superiori cercano. Entità di vario tipo abiterebbero l’universo, l’impossibilità di vederli o percepirli dipenderebbe esclusivamente dalla frequenza e ordine di mondo nel quale opera ognuna di queste entità. Questo spiegherebbe la distinzione, ad esempio, tra gli Arconti degli eoni, del destino e della sfera, e altre esseri viventi che approfittano della sua ignoranza. Esisterebbe quindi una certa differenza tra gli Arconti ed ad esempio i “Voladores”: esseri invisibili all’occhio fisico che approfitterebbero della condizione di inconsapevolezza degli uomini per predarli a loro volta; esseri oscuri, inorganici, come li descrive lo stesso Castaneda, molto evoluti posti direttamente sullo sfondo del campo energetico umano e per questo difficilmente individuabili, e che mangiano la patina della luce dell’uovo luminoso di cui siamo rivestiti. Diventa evidente che alla luce di quanto espresso potrebbero esserci infinità di forme, entità viventi che giustificherebbe persino il “panteon” di tutte queste forme ex-traterrestri di cui parlano vari contattisti o ricercatori, e che avrebbero una profonda relazione con la presenza della forma umana. Esseri che tentano di ingannare l’umano, manifestandosi nelle forme più luminose, amorevoli ed attraenti (angeli custodi, entità celesti, confederazione stellare, maestri dello spazio, etc…) o più orrende e spaventose, con lo scopo ultimo di derubarli del bene più prezioso, che è l’anima stessa. Ma che cos’è l’anima? L’anima è ciò che sta dietro alla nostra esistenza, è ciò che osserva, è il testimone che registra tutto, non è la personalità, è ciò che sta dietro ed impara, è la psiche ecco perché il controllo è stato introdotto a livello psicologico. Psiche significa “anima”, ciò che anima la macchina biologica, la parola viene dal greca. Il problema vero è che la nostra consapevolezza in qualche modo è stata autenticamente molto limitata. Il destino dell’uomo secondo i vangeli gnostici è segnato dall’azione degli Arconti del destino, i quali mescolano la loro sostanza con quella dell’anima umana generando questo “spirito di opposizione” che ci riveste come fosse l’anima stessa. Un destino fatto di schiavitù e sofferenza. Io credo che questo “spirito di opposizione” sia proprio l’ego animale. Gli arconti opprimono Pistis Sophia. Pistis Sophia è la nostra anima. Gli Arconti vogliono la luce di Pistis Sophia, è questa l’unica ragione per cui la opprimono nel tentativo di catturarla ed impedirle di ritornare dal luogo da dove proviene. La luce di Pistis Sophia è la “Coscienza”, Pistis Sophia è lo Spirito eterno. La sfera è l’universo nel quale esistiamo, con le sue leggi e le sue diverse dimensioni ed ordini di mondo; un universo olografico, fatto di sostanza eterica e di materia, dove le forze agiscono come influenze sull’uomo. In questo universo, per sua natura, tutto sembra essere cibo; mangi e sei mangiato. Guardiamo solo a livello di ecosistema. La verdura mangia il minerale, la mucca mangia la verdura, l’uomo mangia la mucca. Chi mangia l’uomo? La natura dell’universo è predatoria. E’ in quest’ambito ed in questo contesto che prende corpo il significato ed il senso autentico dell’insegnamento di Gesù e del “Cristo”; il potere salvifico di questo archetipo risiede proprio nel “risveglio della coscienza”, il “Cristo”, un risveglio rappresentato dalla nascita nella sporcizia della stalla di Betlemme, tra bue ed asino. Come Ercole purifica le stalle del re Augia con un fiume così noi siamo chiamati a liberarci dalle catene dell’ostinato ego. La stalla è il luogo degli animali, l’asino rappresenta la mente ignorante, ed il bue le emozioni disordinate. Il Cristo è la presa di coscienza di una condizione umana di sofferenza e schiavitù della mente e delle emozioni.
Come dicevo all’inizio la nascita è astrologica ed allo stesso tempo simbolica. La notte del 25 dicembre è la notte in cui la luce inizia a vincere le tenebre …. L’Astrologia è lo studio delle energie e forze che agiscono nell’Universo ecco perché in assoluto la nascita deve essere anche astrologica, simboleggia la vittoria della luce, come simbolo della “coscienza”, sulle tenebre, come simbolo del sonno, dell’identificazione, della schiavitù dell’ignoranza. La luce è quello che
manca alla conoscenza dell’esperienza umana. Le costellazioni hanno una relazione micidiale con ognuno dei 12 apostoli. 12 apostoli, 12 archetipi nei segni zodiacali, 12 parti di un unico grande insegnamento, quello del Cristo, quello della nascita di una autentica consapevolezza. Ma andiamo per gradi. La stella dell’est è Sirio, la stella più luminosa che la notte del 24 dicembre si allinea con le tre stelle al centro della cintura di Orione indicandoci inesorabilmente il punto preciso dove sorgerà il Sole nel suo giorno più corto e quindi più buio, la notte nera dell’anima. I tre Re, i re magi rendono onore all’archetipo del sacro Sole al quale ognuno di noi aspira, rendono onore ad un cammino di risveglio. La vergine Maria è la costellazione di Virgo o Vergine ed il cui simbolo è una “M”. Mirra madre di Adone, Maya madre di Buddha, Maria di Gesù, “M” come Maddalena. La costellazione di Virgo a volte viene chiamata anche la casa del pane, ecco perché spesso il simbolo di questa costellazione è una vergine con un fascio di grano. Betlemme si traduce di fatto in “casa del Pane”, quindi oltre ad essere il luogo della nascita del Cristo, si riferisce anche alla costellazione della Vergine, quello che non capiamo è che è tutto simbolico: è stata scritta sulle stelle la più grande storia mai raccontata. Il pane è la rappresentazione dello sperma sacro negli antichi riti “pagani”, il pane è la sostanza con cui costruire i corpi Solari del “Cristo”, il pane è la sostanza dell’uomo, la sua energia sessuale creatrice ed il vino è l’essenza dell’energia femminile, la donna è la coppa del Santo Graal, nell’ultima cena il calice è la donna, il principio femminino, il valore “animico” della donna è nel Calice. L’energia che si sprigiona durante un unione sessuale come crea un corpo fisico allo stesso modo può generare, se ben orientata, i corpi interni od esistenziali dell’”anima”, la vera luce, il corpo luminoso di Pistis Sophia, ragion per cui Gesù dice nel suo vangelo: “indossando il mio abito luminoso: risplendevo molto, e la luce che era in me era al di sopra di ogni misura.” Di quale abito luminoso parla, quale è la vera genesi di questo abito? Il Sesso. Sempre nello stesso vangelo si legge – “Gabriele e Michele diressero il flusso luminoso sul corpo materiale di Pistis Sophia instillando in esso tutte le luci che le erano state tolte. Il suo corpo materiale divenne tutto splendente; così tutte le forze di lei, la cui luce era stata sottratta, ricevettero la luce; la loro mancanza di luce cessò poiché ricevettero quella luce che era stata loro tolta: per opera mia, infatti, fu data loro la luce.”. Michele o Michael è il logos Solare, Gabriele o Gabriel è quello lunare, metaforicamente essi sono le due correnti elettriche dell’anatomia occulta, il Sole e la Luna, maschile e femminile, Ida e PIngalà, i 2 serpenti del caduceo medico.
Ed ancora – “Le luci immesse dentro Pistis Sophia rianimarono il suo corpo materiale nel quale non c’era più alcuna luce: era in procinto di andare in rovina, o sarebbe andato in rovina; ma esse raddrizzarono tutte le sue forze, che erano in procinto di sciogliersi; acquisirono una forza luminosa, divennero di nuovo come erano state prima, e riacquistarono la percezione luminosa.” – ad indicarci il potere salvifico e rigeneratore della trasmutazione sessuale. I.N.R.I. non significa “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum” ovvero Gesù re dei Giudei, ma in realtà significa “Ignis Natura Renuvatur Integra” e cioè la natura si rinnova per mezzo del fuoco. Quale fuoco? Quello che si sprigiona nell’unione sessuale, sia se generi un corpo o l’abito luminoso.
… continua
Le 7 Parole sulla Croce
Nonostante tutti lo oltraggiavano e lo maltrattavano egli disse: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno!" ~•~ Nessuno è dalla parte di Gesù, perché nessuno realmente sposa la causa del Cristo Cosmico. Tutti Sono pronti a giurargli fedeltà come Pietro, ma poi nei fatti lo rinnegano. Per tutto il percorso della via Crucis Gesù riceve ogni genere di insulto dalle moltitudini, che sono i molti “io” psicologici in noi. Le moltitudini sono fomentate da Caifà, che era il Sommo Sacerdote, uno di quelli che Gesù accusò di essere tra coloro che avevano preso le chiavi della conoscenza e le avevano nascoste, per impedire a chi voleva di entrare al “tempio” interiore, che è la costruzione dell’uomo vero[1]; questo perché egli rappresenta la cattiva volontà, la nostra cattiva volontà, ciò che si oppone che ci impedisce l’entrata al tempio interiore. Gesù era il Messia degli ebrei e loro lo crocifissero. Non è vero che non lo riconobbero, i sacerdoti del tempio, Caifa sapeva chi era, essi lo riconobbero, ma le sue parole erano troppo scomode. Sono pochi coloro che vogliono realmente risvegliarsi dal sonno della coscienza e liberarsi della schiavitù dell’ego, dell’animale, della bestia interiore, del nemico della notte. Caifà è ciò che si oppone al risveglio, all’opera della costruzione dell’anima, lo Spirito di Opposizione fatto della sostanza astrale degli Arconti, egli è la matrice in noi che si ribella ogni qualvolta cerchiamo di vincere o sottrarci alle influenze ed alle leggi di questo mondo, di questo piano esistenziale. Caifà è l’unico che sa del messaggio di Gesù, ed è per questo che lo vuole vedere morto, perché il Cristo in noi è ciò che lo destituisce dal trono di cui si è appropriato indebitamente, ecco perché Gesù scaccia i mercanti dal tempio: i mercanti sono ancora una volta i mercenari, i commercianti che vendono lo Spirito Sacro che abita in noi, i mercanti sono l’ego nella tana della mente. Quindi, se Caifà è il simbolo della cattiva volontà, Pilato è indubbiamente il simbolo della mente umana, la giustificazione, l’autocommiserazione, il non agire, la strana “malattia del domani”, a causa della quale è impossibile che noi possiamo mai prendere una decisione. La mente è fatta per questionare e non concludere, essa non è in grado di contenere l’espressione della cattiva volontà, come Pilato, infatti, non
può contenere le pressioni di Caifà. Ricordiamoci che tutto qui è simbolico ed è allo stesso tempo lo specchio delle brutture e delle meschinità umane: sono ciò che ha sempre contraddistinto l’inumana natura ostile, sono i corsi e ricorsi della storia, sono la meccanicità della nostra vita vissuta all’ombra della schiavitù interiore. Le nostre buone intenzioni finiscono nel momento in cui troviamo una giustificazione adatta. Non vi è mai capitato di desiderare di smettere di fare una cosa? Ad esempio di fumare sigarette o di guardare la Tv, o di ingozzarvi di dolci, di cibo o di qualsiasi altra cosa, che sia potere o denaro? Di voler smettere di arrabbiarvi, di essere orgogliosi, di offendervi per un nonnulla, di voler smettere di criticare tutti, di desiderare un po’ di pace e silenzio, etc… ? Si?! Quanto dura il proposito? Quanto? Il tempo di dire – “vabè, per l’ultima volta. Questa è l’ultima!” … fino a quando: è sempre l’ultima volta. I giorni sono ciclici e domani è sempre un altro giorno ed un'altra possibilità (mancata, direi). In realtà non ne abbiamo colpa, non riusciamo a portare avanti un proposito perché non conosciamo le leggi, non conosciamo il nostro nemico, non sappiamo quali armi usa e soprattutto non sappiamo come vincerlo. Per portare avanti un proposito dobbiamo conoscere la legge dell’Heptaparaparshinoch e dobbiamo sapere che l’ego vive nei nostri pensieri. Chi è che pensa? Cosa sta pensando? Dove sono? Nella mia testa o nel momento presente? La mente giustifica le nostre azioni per cui non possiamo fidarci di ciò che ci porta, di ciò che ci dice; la coscienza parla a bassa voce e non è ostinata e dubbiosa, la coscienza ha una sola parola. Solo imparando ad essere decisi possiamo sconfiggere la mente, nel silenzio della riflessione e della meditazione interiore il maestro si rifugia. Pilato per giustificare la morte di Gesù, finisce per rivolgersi alla moltitudine chiedendo cosa preferissero, se la crocifissione e morte di Gesù o quella di Barabba, delegando la decisione alla debolezza di un qualsiasi “io” passeggero, ad un falso Sé (entrambi si chiamano Gesù, ma solo uno è il maestro ed il consigliere di tutti, l’altro è un rivoluzionario che ha portato la rivolta fuori di se), che una volta cibatosi si ritira lasciandoci con l’amarezza di aver tradito noi stessi ed i nostri buoni propositi. L’ego vince tutte le volte che non siamo capaci di fidarci di noi stessi, delle nostre sensazioni e del nostro intuito. Altre volte invece non siamo altro che testimoni della nostra inadeguatezza. La persona che è vittima dei suoi ragionamenti e della sua mente non riesce mai a fare gli sforzi necessari al suo sviluppo interiore, ma li rimandi “di domani in domani”, e così perde la possibilità di raggiungere qualsiasi risultato efficace. Scegliere Barabba è la via più comoda, il Cristo sempre sarà scomodo a coloro che cercano di arroccarsi sulle proprie posizioni. Barabba è simbolico ancora una volta dell’ego; le moltitudini, cioè i vari “io” che ci abitano e controllano la nostra macchina umana (per maggior parte del tempo di cui disponiamo) sempre affermeranno la sua esistenza e chiederanno la morte del Cristo. La Passione è la rappresentazione dei processi iniziatici per giungere alla Crocifissione di questo nostro ego, previamente compreso e spogliato della Falsa Personalità. Il Cristo è posto tra il Ladrone buono e quello cattivo a rappresentare che egli non è né il “bene” né “il male”, egli è. L’uomo vero è così, non né buono né cattivo, conosce le forze che lo attraversano, è padrone delle sue respirazioni ed è libero dalle leggi di questo piano, ha dominato gli elementi della natura, e quindi è capace di comandarli a suo vantaggio, egli ha risvegliato le forze del bene ed insieme quelle del male, non le teme, ma le ha dominate. L’uomo vero accetta la sgradevolezza altrui, ha imparato a trasformare le impressioni ed è quindi libero dal giudizio; ecco perché Gesù non si ribella. Avrebbe potuto fuggire e non lo fa. Egli dice solo - “allontana da me questo calice, ma non sia fatta la mia volontà bensì la tua” - ed ecco perché quando il ladrone cattivo Gesta gli dice: “Come mai se in realtà sei il figlio dell’uomo, se sei Dio, se sei Re, perché non ti liberi e ci
liberi?” – egli, in realtà, non risponde nulla. Egli sa che per redimersi deve compiere quel travaglio, sa che questo è il calice amaro della vita che conduce alla nascita seconda. Colui che parla e si difende, difende l’ego, ecco perché Gesù non può dare spiegazioni, non può cercare di convincere nessuno, può solo mostrarsi ai suoi carnefici affinché lo conducano alla morte mistica. Dice a questo proposito un antico rituale: “Se la vita ti dovesse riservare nuove amarezze, dovrai riceverle calmo e rassegnato. Se comprenderai la filosofia iniziatica, l'avversità passeggera di questo mondo non potrà abbatterti. L'ingratitudine e la cattiveria degli uomini non devono sorprenderti. Dimentica le ingiurie ed abbi pietà di chiunque le proferisca. Il saggio, rifugiato nei suoi pensieri, non sente più le sofferenze, poiché ha trovato la serenità.” Le ingiurie e la calunnia sono motivo di orgoglio per l’ego, non per la Coscienza. La Coscienza sa e quindi non ha bisogno di dimostrare nulla nemmeno la sua innocenza. Ognuno di noi è ciò che è, e non sarà né meglio se lo esaltano e lo portano in trionfo, né peggio se lo calunniano ed insultano. I 3 giorni nel sepolcro sono simbolici della discesa negli inferi, negli inferni atomici, dove il maestro lascia tutto l’ego, scende nei gironi di Dante, per tornare purificato nell’alto dei cieli interni. L’uomo non sa quello che fa fintanto che è schiavo del suo ego, l’ego è figlio dell’incoscienza e della non conoscenza, l’ego nasce dall’ignoranza e dal pregiudizio, ecco perché non possiamo che perdonare coloro che sono sotto questa nefasta influenza, ecco perché non possiamo colpevolizzarci per le nostro “cattive” azioni, ma solo giungere alla comprensione ed al pentimento. L'ignoranza è meschinità ed il rimorso di coscienza è lo strumento del nostro personalissimo pentimento, della nostra purificazione e della rigenerazione, esso non può che essere autentico, anche perché, se tale non fosse, presto saremmo chiamati a compiere nuovamente la stessa riprovevole azione. Quale azione? Sacrificare tutto ciò che di autentico, bello, vero è in noi per permettere ad uno qualsiasi dei nostri “io”, delle nostre moltitudini di crocifiggerci, di tradire e crocifiggere il nostro Cristo Personale, la scintilla di realtà in noi. ~•~ Gestas, colui che le scritture indicano come il Cattivo Ladrone, si rivolse a Gesù dicendo: “SE IN REALTÀ SEI IL FIGLIO DELL'UOMO, SE SEI DIO, SE SEI RE, PERCHE’ NON TI LIBERI E CI LIBERI?” Dimas, il Buon Ladrone, sempre secondo le scritture, si rivolse a Gesù e dice: "MAESTRO, QUANDO SARAI NEL TUO REGNO, RICORDATI DI ME", ed il Cristo gli rispose: "Oggi sarai con me in Paradiso.” Dimas in questo caso rappresenta il pentimento e solo l’uomo penitente può salire in Cielo col Cristo Cosmico. Ovviamente è tutto simbolico, nulla a che vedere con una certa falsa morale, che non produce alcun cambiamento nell’individuo, qui si sta parlando del pentimento come strumento per comprendere, come strumento per la conoscenza e la comprensione dei proprio difetti, dei propri errori. La domanda lecita sarebbe, ma come faccio a capire quali sono gli errori? Come posso stabilire cosa è buono e cosa è cattivo se ogni qualvolta esprimo un giudizio mi trovo polarizzato o col ladrone buono o con quello cattivo? E’ certo che è un bel dilemma, ma è solo sforzandosi
di essere presenti e di autosservarci che possiamo giungere alla comprensione e quindi alla discesa della terza forza. Questa meravigliosa forza neutra conciliatrice in noi si esprime solo quando siamo reali, presenti, in ricordo si se, solo così riusciamo ad avere un autentica comprensione; il pentimento è lo strumento per capire. Una persona prova un autentico pentimento solo quando si accorge che ha realmente nuociuto prima che ad altri a sé stesso. Molte delle nostre azioni, per quanto abbiamo difficoltà a capirlo e comprenderlo, arrecano danno prima di tutto a noi stessi, e questo è simboleggiato dal tradimento del Cristo per mezzo dei 30 denari proprio da un suo discepolo, il più esaltato dei 12. I 30 denari sono la rinuncia a sé stessi, sono la materialità sullo spirituale, che è il mondo interiore, che è il risveglio della coscienza, non un improbabile santità statica, da stupidi, vaneggiante e senza fondamento. Quante volte avete provato rancore verso una persona? Quante delle persone che avete incontrato nella vostra vita non siete più disposti a incontrare? Per quante di queste persone provate dell’odio, del risentimento, astio o rabbia, ancor oggi? Sapete perché lo fate? Non ce l’avete con loro, ce l’avete ancora con voi stessi, perché per un qualche motivo sapete che lo avete fatto voi, che siete stati i primi voi a tradirvi, cedendo tutto il vostro potere, la vostra attenzione a quelle date persone od impresa. Oggi rivangate e recriminate contro voi stessi non contro di loro, ma questo è troppo difficile da accettare e poi è più semplice prendersela con gli altri, proiettare su di loro il nostro odio ed il nostro desiderio di vendicarci; in questo modo non saremo tenuti a smettere di farlo, ne saremo in qualche modo giustificati. Se capiamo che è noi stessi che odiamo, per una qualche logica dovremmo trovare il modo di smettere di farlo. Rimorsi di Coscienza e pentimento sono gli strumenti della Riparazione di Sé. Rispetto a Gesta il ladrone cattivo, non è l’uomo che viene condannato qui, ma il comportamento, la condotta, l’atteggiamento. Senza umiltà non giungiamo alla verità. Il ladrone “cattivo” (ed è scritto tra virgolette perché tale, cioè cattivo, in realtà non è, egli ci sta mostrando solo aspetti di noi, e quindi non può che essere un bene per il nostro desiderio di capire e per il nostro sviluppo interiore) ci mostra quando siamo ottusi, quando siamo ignoranti e non ce ne rendiamo conto, egli è affianco al maestro e non lo capisce, non lo può capire, lo ingiuria senza rendersi conto che è il pentimento quello che il Cristo Intimo gli esige per poterlo salvare. Non è una crudeltà questa, è una legge legata alla comprensione delle cose, come posso salire se non lascio andare la zavorra che mi tiene per terra?! Tutto qui; nessuna pretesa di correggere o voler giudicare nessuno, è solo questo un altro insegnamento che ci induce alla riflessione sul nostro operato e sui nostri atteggiamenti nei confronti prima di tutti di noi stessi, verso la nostra parte reale e poi verso il nostro prossimo; motivo per cui Gesù insegnava - “amatevi l’uno l’altro come io vi ho amato” – ed ancora – “ama il prossimo tuo come te stesso”… la vera natura e comprensione di queste parole rimane tutt’oggi inascoltata da questa umanità, guide spirituali comprese, piene solo della loro retorica (il lievito dei Sadducei) e del loro pregiudizio. ~•~ Vide (Gesù) che ai piedi della Croce si trovava Maria (Anima Gemella di Gesù, e Madre del Cristo) e che a fianco a lei vi era Giovanni, il discepolo amato, l'Evangelista, Egli allora disse a Maria: "Madre ecco tuo figlio, figlio ecco tua Madre", rivolgendosi sia a Maria che a Giovanni. Quale meraviglioso mistero si nasconde in questo episodio. Giovanni come abbiamo detto in precedenza rappresenta, è il verbo, Maria è la sposa, sorella e Madre di Gesù, la Madre Mistica intima, la Divina Madre Kundalini, la salita del serpente, il volo del serpente piumato, il mitologico Quetzalkoatl della cultura Maya, il potere elettrico che genera il Cristo cosmico in un
essere umano. E’ la forza sessuale risvegliata dall’amore degli ufficianti, degli amanti, che sale lungo le pareti interne della colonna vertebrale di ogni uomo e donna casti, durante l’unione sessuale, secondo la ricetta dell’alchimia magica, ripulendola, di vertebra in vertebra, delle nefaste conseguenze delle cristallizzazioni degli effetti indesiderati del Kundabuffer che è l’animale della discendenza di Adamo. Maria è la Madre del Cristo, non del Gesù storico, ella è Maya, Iside, Rea, Isoberta, Elena, Isolde, Stella Maris, Notre Dame, Ginevra, Penelope, Lashkmi e così via; essa è la divinità nel cui ventre si è sviluppato e si svilupperà il Cristo ogni volta che un uomo si alza dal fango della terra. Maria è la Madre individuale, personale, senza la quale mai potremmo sollevarci da questo fango, il fango con cui è cotta la brocca di Adamo. Se nati siamo come figli di Adamo, da Adamo, dalla sua costola la Natura ci dà la possibilità di rinascere come figlio di Maria, Maria è il fuoco che scioglie quel fango affinché un nuovo vaso sia preparato. Era a questo che si riferivano i vangeli quando riportano il detto: “non mettete il vino nuovo in otri vecchie, ed il vino vecchio in otri nuove”. Maria è colei che è stata figlia, moglie e Madre. Quando Gesù dice “MADRE ECCO TUO FIGLIO”, egli si riferisce a Maria rispetto a sé stesso, datosi che egli è il suo figlio in senso spirituale, il Figlio della nascita alchemica, il Cristo fatto carne; conseguentemente dice a Giovanni: “FIGLIO ECCO TUA MADRE”, perché il verbo è la conseguenza, il figlio della trasmutazione sessuale, il verbo Cristificato, generato non creato dalla stessa sostanza del Padre: Pietro; Giovanni è il potere nel Verbo, l’origine, è Pietro trasformato, Pietro è la pietra su cui costruire il tempio: il sesso. Maria, Nus, la sua sposa, Hadit il suo complemento. Dice a questo proposito Dante Alighieri nella sua Divina Commedia:
«Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. » (DIVINA COMMEDIA - Paradiso X XXIII, 1-6)
Perché «Vergine Madre, figlia del tuo figlio»? Sulla Verginità di Maria già si è detto precedentemente, l’attenzione che vorrei porre è nel paradosso “Madre e figlia del suo stesso figlio”, paradosso che si svela, alla luce della conoscenza gnostica, con l’idea secondo cui Maria non è una persona fisica, ma una forza, un energia, una possibilità data dalla Grande Natura agli uomini, il fuoco di Prometeo rubato agli dei, la forza femminile, il principio Sacro, nell’uomo e nel maestro Gesù; è figlia del suo figlio, figlia perché destata dalle opere dell’iniziato ed è Madre del suo figlio, perché il figlio è il Cristo che nasce dall’opera alchemica sessuale. Gesù e Maria, sposo e sposa, Hadit e Nus, Madre e figlio, figlio e figlia. Ecco perché il sommo poeta dice anche - «tu se' colei che l'umana natura nobilitasti»; solo la nostra divina Madre personale può nobilitarci come umani, compiendo il miracolo di renderci da umanoidi, appunto, ad umani. E’ il mistero della fatina di Pinocchio che da “burattino” lo trasforma al fine in un bambino vero; la nostra aspirazione è onorare la natura che ci ha dato l’opportunità di renderci uomini e donne veri. La Natura dà solo possibilità, ricordi?! Nel cuore di ognuno di noi vibra e palpita una scintilla, una particella del Cristo Cosmico, essa è imprigionata nell'Io, nell'Ego, un seme di senape che attende solo il momento di crescere e dare i suoi frutti; la forza con cui crescere è la spinta divina della nostra Madre personale, tra i
frutti vi è Giovanni, il Verbo, il Figlio di Maria, Madre intima dell’iniziato; l’albero ancora una volta è la nostra colonna vertebrale. Il Vangelo di Giovanni è il vangelo dell’apocalisse, l’apocalisse è la descrizione dei processi iniziatici che portano alla Cristificazione, la terza montagna dell’iniziazione descritta dai teosofi di tutti i tempi, la montagna dei grandi misteri Dionisiaci. Il mistero di «Elì, Elì, lamà sabactàni» 45 Dall'ora sesta si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona. 46 E, verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni» 47 Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Costui chiama Elia». 48 E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, inzuppatala di aceto, la pose in cima a una canna e gli diede da bere. 49 Ma gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo». 50 E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito». da Morte di Gesù =(Mr 15:33-37; Lu 23:44-46; Gv 19:28-30) (Sl 22; Is 53:5-8, 10) Ro 5:6-8; 1P 2:21-24; 1Gv 4:9-11) L’ora sesta e l’ora nona sono 2 riferimento cabalistici, interessanti. Nel libro di Thot il 6 è il numero dell’Anima, il triangolo superiore si unisce a quello inferiore e nasce l’anima, la Stella di Davide . L’ora nona è un preciso riferimento alla magia sessuale, il nove dell’alchimia, la nona sfera, la discesa negli inferi negli inferni atomici personali, nove è la sefira Daat dell’albero della vita. Ma veniamo al punto di queste celeberrime parole. Come mai Gesù in croce ad un certo punto dovrebbe dire - "Dio perché mi hai abbandonato?"? Ha perso la fiducia nel suo Essere? Come è possibile se egli era Uno col suo Padre? E’ possibile che forse stesse dicendo altro? E’ possibile, in quanto la frase di Gesù: Eli, eli, lama zabactanì, non è ebrea e non può essere tradotta in questo modo. Quando i Giudei sentono Gesù che dice: Eli, eli, lama zabac-tanì, dicono a sé stessi: «Sta chiamando Elia, che linguaggio è questo?». Non capivano, credevano che stesse chiamando Elia perché venisse a salvarlo. Voglio proporvi un'altra possibilità. Per una serie di motivi che di seguitò andrò ad esporre è possibile che le sue ultime parole, Helì, Helì lamah Zabac tanì, potrebbero essere in lingua Naga (Tibet), se non addirittura lingua Maya. Nell’introduzione della versione in italiana del testo intitolato “El vuelo de la Serpiente Emplumada” il cui titolo è diventato "Giuda tradimento o disegno divino?" - si legge a proposito di questo: “Tuttavia, qualunque indio dello Yucatàn o del Guatemala è in grado di tradurvi Eli, eli, lama zabactanì, perché risulta essere lingua maya; significa: «Mi occulto nella prealba della Tua presenza». È una frase rituale maya. Nel Popol Vuh dei Maya, l'Uccello e il Serpente figurano come crea tori sessuali dell'universo. Tepeu e Cucumaza inviano uno sparviero nel l'immenso mare della gran vita, affinchè porti il serpente, con il cui sangue meraviglioso impastano il granoturco giallo e bianco. Dice il Popol Vuh che con questo impasto di mais bianco e giallo mescolato con il san gue del serpente, il Dio Tzacol formò la carne della gente. L'Uccello rappresenta lo Spirito Universale di vita; il Serpente rappresenta il fuoco sessuale...”. Dello stesso parere risulta il professor Gualberto Zapata Alonzo nel suo libro "An Overview Of The World Maya" distribuito in centro America e acquistabile in Europa nella traduzione in inglese. Sempre nella stessa introduzione Ignacio Magaloni Duarte dice: “I Maya colonizzarono in tempi remoti l'India e l'Egitto, oltre ad altri paesi orientali. Essi influirono sensibilmente sulla cultura hindu (potrebbero essere i Naga citati nel Ramayana) e sulle culture egizia e greca (dove sarebbero i sacerdoti di Sais). È necessario stabilire le dovute relazioni fra la Maya mitologica greca, la Maya mitologica hindu e i Maya, vincolando queste relazioni con l'esistenza dell'Atlante della mitologia greca e dell'Atlaotl preamericano, nonché tra lo Zeus e il concetto di Theos greco con il prefisso centroamericano Teo (Teotiuacàn, Teocalli, eccetera) applicata al divino degli aztechi, intimamente vincolati con la grande famiglia maya.
È stabilito che la scienza-religione conosciuta da Cristo in Egitto, India e Tibet è quella maya. Esistette un profondo occultismo maya, conosciuto senza dubbio da Cristo, che elesse i simboli maya come sostegno delle sue idee di amore fecondante. È scontato che il linguaggio rituale di Cristo nel Tibet fosse il maya; a molti fa paura l'affermazione, fatta da Le Plongeon e da altri grandi studiosi, secondo cui Cristo sulla croce parlava nel suo linguaggio rituale; in appoggio a questa affermazione, tutti sanno che gli evangelisti concordano sul fatto che nessuno sapeva a che idioma attribuire le parole «Heli lama zabac tani». Sempre nella stessa introduzione si trova un interessantissimo confronto, che di seguito ho riportato, tra i numeri in lingua Naga e la lingua Maya. Questo confronto, sostiene Ignacio Magaloni Duarte, prova senza alcun dubbio che la lingua naga, appresa da Cristo nel Tibet era il Maya parlato ancor oggi in certe zone dell'America Centrale. Numero 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Naga Huan Gas Ox San Ho Usac Uuac Uaxax Bolan Lahun
Maya Hun Ca Ox Can Ho Uac Uuac Uaxax Bolan Lahun
Sfogliando il dizionario Maya-Spagnolo/Spagnolo-Maya, di Ticul, si legge: Heli: adesso, alfine, già. Lamah: sommergersi, immergersi. Zabac: fumo, prealba, imbrunire dell’alba, nuovo giorno. Tanì: da tan (in presenza di) e ni (narici); “tani” è termine idiomatico che significa davanti al naso, di fronte, in presenza di. Il che potrebbe essere tradotto: “Ora mi immergo nella presenza di un nuovo giorno”, ovvero, “mi immergo in una nuova vita”. ~•~ "Ho sete!" Questo è la quinta delle sette parole che Gesù pronuncia sulla croce ed è strettamente sessuale. Egli chiede acqua e gli viene dato aceto. Questo è simbolico del fatto che il nostro Cristo Intimo chiede trasmutazione, chiede acqua trasmutata, per poter vivere. La trasmutazione delle acque è l’elemento, la sostanza per la nascita Intima. La trasmutazione delle acqua seminali è l’unico vero nutrimento del nostro Cristo, è ciò che calma la sete spirituale; la trasmutazione è ciò che ci permette di nascere di nuovo. Accade, però, nel dramma del mito descritto dalle scritture che quando il Cristo chiede acqua i suoi nemici, i romani, che nel caso della metafora rappresentano i nostri difetti, i nostri ego, i nostri “io” psicologici, gli
danno da bere aceto. Gesù non chiedeva acqua per calmare la sete del corpo, ma l’acqua della sapienza, della conoscenza della scienza della trasmutazione. Il Cristo Intimo di ognuno di noi, esseri umani, sta su di una Croce, la croce della materialità, della meccanicità, della schiavitù dei desideri, delle passioni e della mente, la Croce dove l’ego, l’”io”, gli aggregati lo hanno posto. Nessuno è dalla parte del Cristo, il cammino del Cristo è un sacrificio che pochi vogliono e sono in grado di compiere. Se pensate che colui che percorre questa via sia ridotto ad un asceta, ad un insensibile, ad un monaco schivo della vita, ad un bigotto pauroso e credulone, timoroso di affrontare e vincere le passioni vere, siete in errore e mi sarò mal fatto intendere, il Cristo rappresenta la libertà, la vera libertà, rappresenta una vita libera dalla schiavitù di tutto questo, rappresenta la possibilità di amare e allo stesso tempo non dipendere da nulla e da nessuno, il Cristo è Coscienza e niente più, il Cristo è un Buddha Vivente, ha forza, ha potere, ha possibilità infinite di realizzazione, come potete pensare che sia un santone senza vita agonizzante. Colui che percorre questo cammino diviene padrone di sé stesso, l’autentico padrone della sua vita e colui che è padrone della sua vita è padrone della sua morte. Morire psicologicamente, negare i propri istinti non significa privarsi di qualcosa, ma aprirsi ad un nuovo che neanche siamo in grado più di immaginare, significa abbandonare per sempre una strada conosciuta, qualcosa di già battuto per addentrarci realmente nella prealba del nostro nuovo giorno. Siamo spaventati ed è per questo che vogliamo poter credere a qualcosa, qualsiasi pur di non doverci addentrare nell’oscurità oltre la normale descrizione del mondo e della realtà alla quale non solo ci siamo abituati, ma ce ne siamo persino affezionati, la strada verso la realizzazione del CRISTO interiore profondo non ha eguali, è un cammino in solitaria, ma è compiuto in comunità con altri. Ognuno al suo livello si incammina su questa strada nel tentativo di compiere la giusta trasmutazione. La trasmutazione è vita per il CRISTO interiore. La trasmutazione realizza il miracolo di renderci vivi veramente. La trasmutazione si impara ed è sempre una continua lotta tra l’acqua e il fiele (l’aceto). Quando cadiamo è fiele, quando restiamo casti ci togliamo la sete. Il Cristo è la nostra vittoria sulle passioni umane. E’ di questo che parla Gesù quando invita la Samaritana a tornare con suo marito per poter insegnare ad entrambi a bere dall’autentica fonte eterna, questo affinchè mai più tornassero a patire la sete. Avere sete è la mancanza dell’alimento spirituale, ma anche il segno che stiamo cercando. Come posso cercare di dissetarmi se non sento la sete? Della stessa cosa si parla nel racconto delle Nozze di Canaán, quando, finito il vino, Gesù comanda di riempire le otri d’acqua e la trasforma in vino. Le acque generatrici trasmutate mediante la scienza dell'alchimia, si trasformano nel sangue del Cristo Intimo che è a quel punto realmente l'Agnello che lava i peccati del mondo. La trasmutazione ci purifica e ci permette di dissolvere le cristallizzazioni mefitiche che sono il nostro “alter ego”, l’altro, Smith, lo Spirito di Opposizione, la sostanza astrale, la mescolanza, questo perché gli aggregati sono il frutto della fornicazione, dello spargimento delle acque generatrici, essi sono gli infedeli, sono gli aggregati psichici, sono le cristallizzazioni prodottesi all’interno della colonna vertebrale ed in tutti corpi interni, come conseguenza della ripetizione delle nostre azioni e dell’installazione nella presenza dei nostri antenati dell’organo Kundabuffer. ~•~ Vedendo che la sua ora era arrivato, esclamò, a gran voce:
"Tutto è compiuto!" Cioè, la sua opera era compiuta, il suo messaggio era stato portato all'umanità, la sua dottrina scritta sulla Croce, il mito si era realizzato. La Dottrina del Cristo comunque la vogliate pensare è alla fine una dottrina fallica al cento percento, ha origini che si perdono nell’alba di questa umanità ed un giorno forse gli uomini se ne renderanno conto. La sua dottrina è la dottrina della resurrezione per mezzo della morte e crocifissione dell’ “alter ego”, dell’”io” psichico, dell’aggregato e della trasmutazione sessuale. Il Sesso è Sacro, anche se allo stesso tempo è lo strumento principale della schiavitù ed insieme della liberazione dell’uomo; è necessario comprendere che lo scopo della sessualità va oltre la procreazione od un momentaneo stato di rilassamento o di godimento. L’atteggiamento nei confronti della vita sessuale ed affettiva è la chiave di volta del nostro lavoro, sia in coppia che in solitudine. La Castità è alla base della dottrina del Cristo, ma difficilmente l’umanità è e fu pronta ad accettare il suo messaggio, preferì un Cristo più sommesso, meno scomodo, meno capace di infondere precetti pratici, e più allusivo, aleatorio, irraggiungibile. Certo, soprattutto irraggiungibile, cosa accadrebbe se le persone cominciassero a mettersi in testa di compiere lo stesso percorso, se cominciassero a camminare realmente le sue parole anche solo filosoficamente. Cosa accadrebbe? Comincerebbero a spuntare eroi, veri iniziati della vita, persone che non si possono abbindolare con quattro valori, con 30 denari. Individui Coscienti, ecco cosa accadrebbe, ci sarebbero degli individui coscienti, e questo cambia le sorti del mondo. Come dice Neo nella mitologica pellicola – “Io non conosco il futuro. Non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire. Sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole o controlli, senza frontiere e confini, un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo dipenderà da voi e da loro”. E’ questo è ciò che Gesù fece, ci mostrò un mondo possibile, ma non lo abbiamo voluto, non lo abbiamo capito; eravamo tutti intenti a guardare in cielo mentre era per terra che avremmo dovuto rivolgere il nostro sguardo. Sono trascorso 2000 anni e siamo ancora gli stessi schiavi, corrotti e pronti a tradirci uno con l’altro ed al tradimento di noi stessi proprio come ci insegna Giuda. Abbiamo pensato che ne avremmo comunque conseguito un risultato. La libertà è strettamente legata al Sesso, all’atteggiamento sessuale, ecco perché non mi credete mai, perché siete stati convinti del contrario. Il sesso è liberatorio, questo ci insegnano, il sesso è a buon mercato ed è ad ogni angolo, in ogni rivista, in ogni giornale, Sesso è bene. Certo è vero che sesso è bene, ma nella giusta chiave, altrimenti è schiavitù. La mia non è una crociata contro il sesso, anzi tutto l’opposto. Se sapeste è conosceste chi è che vi ha parlato da quella Croce cerchereste immediatamente le tracce del suo lavoro per percorrerlo alla svelta. Il Sesso è Sacro! Questo è il suo messaggio e per questo che l’umanità lo ha crocifisso. Si legge - “Essi per soddisfare quest’impulso detto oggi ‘godimento’ presero ad esistere in un modo indegno per degli esseri tricerebrali, e quasi tutti piano, piano cominciarono ad utilizzare l’emissione di questa sostanza esserica sacra per il puro e semplice soddisfacimento di quell’impulso”[2]. Quella stessa sostanza esserica è l’elemento saliente nella trasformazione alchemica e per la nascita del Cristo intimo; lo sperma, anche noto col nome di “exioekhary”, è il nutrimento dei corpi esserici superiori, è l’alimento, cioè, per la formazione dei corpi astrale e spirituale, veicoli indispensabile per ottenere una
piena esistenza anche in tutti gli altri piani di manifestazione della creazione. L’organo Kundabuffer o Kundantiguador installato nella presenza dei nostri antenati creava una dipendenza psicologica a partire dal piacere sessuale, dal godimento sessuale, il dispendio esteriore dell’energia sessuale generò di conseguenza tutte le cristallizzazioni che conosciamo col nome di “alter ego” od aggregato psichico ed è aggregato perché proviene da un processo di cristallizzazione di una certa sostanza. Questa sostanza sessuale quindi come può genera ulteriori “io”, “ego”, aggregati psichici, può generare Coscienza; se trasformata, appunto, coscientemente a favore del nostro Essere, ci permette di cristallizzare il rivestimento dei nostri corpi superiori. E’ una questione di cristallizzazione di una sostanza, di atteggiamento e di scelta: se scelgo il dispendio esteriore cristallizzerò ancora altro desiderio, ma se mi sforzo di guidare i miei processi coscientemente verso l’interno rivesto i corpi superiori dell’Essere. Il corpo cosiddetto “planetario” comprende sia il corpo fisico che il corpo eterico segue il corpo astrale al quale va aggiunto il corpo spirituale veicolo dell’immortalità, ma di questo ne parleremo ancora nel capito sul mistero della resurrezione. ~•~ Per ultimo esclamò: "Padre, nelle tue mani raccomando il mio Spirito.” Si unì con suo Padre e simbolicamente morì. _________________________________________________________________ [1] Dal Vangelo di Tommaso - Gesù disse: "l farisei e gli scribi hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Essi non sono entrati e non hanno lasciato entrare quelli che lo volevano”. [2] Cit. G.I. Gurdjieff, I racconti di Belzebù a suo nipote, Ed. Neri Pozza.
Ancora su "the matrix", una parabola moderna "the matrix", una parabola moderna e' il titolo di un libro, un libro che parla della trilogia di "the Matrix" dei fratelli Wachowsky. nel libro si spiega come matrix sia un incredibile metafora dell'esistenza umana, come le condizioni di vita stabilite su questo pianeta sono del tutto artificiali proprio come la realtà stessa di "matrix". Falsi traguardi, illusioni di realizzazioni economiche e di potere, fabisogni indotti, dipendenza energetica, occupazionale, e quant'altro utile solo ad allontanare l'uomo dal conoscere la sua natura e tenerlo lontano da quel vero spauracchio che potrebbe invece risvegliarlo; per quanto traumaticamente, potrebbe risvegliarlo e cioè che lui un giorno morirà. L'uomo vive immerso in un sonno della coscienza di modo che non si possa mai rendere conto e sapere il perchè vive, quale è il primo vero scopo della sua esistenza. La parte migliore di noi viene imbrigliata in una quotidianità snervante di un lavoro svolto senza scopo reale, atipico, in rapporti interpersonali orientati dalla cultura dominante. Ci rubano la vita e non ce ne rendiamo conto, vendiamo l'anima, come Giuda il Cristo, per 30 denari, per un letto, un auto, un telefono, il divertimento, le comodità. Non dico che non ci debbamo essere dico che non ci possono essere solo queste cose, altrimenti diventiamo dei morti viventi, gente morta dentro, che non sa realmente perchè vive. Per cosa vivi? Dimmi?! Per la tua famiglia? Per i tuoi figli? Per il denaro? Per la carriera? Per il piacere o cosa? Tutto fuori, e dentro? Tutto per gli altri, per cosa penseranno o cosa diranno di noi? No, tu no?! Tu te ne freghi di quello che gli altri pensano di te? Non è vero! Come me lo sò? Perchè anche tu come tutti noi morirai come un cane se non fai qualcosa per te stesso. Noi non siamo un corpo fisico animato da una forza dell’universo, noi siamo quella forza, noi siamo cio' che anima questa macchina umana biologica e conoscerne la ragione è l'unico vero grande scopo e modo di spendere quest'esistenza. La ricerca della verità e di noi stessi è l'unico vero investimento che non invecchia e non si perde. La vita può essere vissuta al pieno quando cominciamo a smettere di avere paura. La paura è un sistema di controllo incredibile, e non è così visibile come sembrerebbe. "l'estate più calma da anni"- "l'inverno senza gas" - "la crisi occupazionale" ... non dico che non sono cose reali dico che vengono usate per impaurirci e renderci più docili.
Invece di metterci ad un tavolo e ripensare un nuovo sistema, scendiamo in piazza a reclamare lavoro, ovvero ancora schiavitù. E' così che finirà, la crisi verà alplificata al punto da portarti ad accettare qualsiasi tipo di lavoro, di condizione lavorativa (altro che L. 626), economica, etc.. tutto perchè se non vuoi restare senza quattrini e quindi fare la fame dovrai accettarle quelle condizioni, ma è falso, è tutto falso loro hanno bisogno di noi, hanno bisogno e noi non lo capiamo perchè abbiamo smesso di capire cosa siamo realmente, di quale potenziale esiste in noi.
"Hai voglia a fare pale eoliche, geotermico, pannelli fotovoltaici quando sono sempre gli stessi a produrli! È un sistema che va cambiato ... "
Il problema non è capitalismo si o capitalismo no, o chissà cos'altro, sarà che forse dobbiamo sederci per capire che è l'uomo che è corrotto, è l'uomo che ha perso il suo valore animico individuale, che non sa
realmente cosa alberga in lui. Le forze che creano l'Universo risiedono in noi stessi qui ed ora. Ad un certo punto il personaggio di Morpheus, nel film "the matrix" dice: "non sappiamo chi fu per primo a cominciare, se noi o loro, ma sappiamo che fummo noi ad oscurare il cielo” , come a dire che fummo noi a cedere, fummo noi a smettere di creder in noi stessi, nelle nostre risorse, fummo noi a decidere che fossero altri a fare per noi, a decidere e deliberare per la comunità, smettendo di contare "uno".
Ecco perchè fummo noi a perdere il ricordo di cio' che siamo, perdendoci nell’illusione di cose inutili, di falsi traguardi, di miti, di superstizioni, di inutili credenze; fummo noi ad oscurare il nostro stesso cielo con l’"egoismo", l’"invidia", la "vanita'", l’"amor proprio", l’"orgoglio", l’"ira", la "collera", fummo noi ad oscurare il cielo con la non conoscenza e l’ignoranza, fummo noi a produrre la perversione sessuale, la pornografia ed anche l’astinenza demenziale monastica. Tutti per per vivere, ma anche per morire, hanno bisogno di uno scopo, con buona probabilità senza lo scopo noi non esisteremmo nemmeno. Tutti gli scopi del mondo, anche quelli piu' indegni, alla fine mirano, anche se in modo cosi' imperfetto da offuscarne il significato, ad un unico scopo e cioe' conoscere la vita, conoscere cosa sia la vita e perche' esistiamo. L'ideale sarebbe orientarsi da subito verso questa direzione, ma non è così semplice ognuno vive ed esiste in accordo al suo grado di compresione della vita e delle cose che gli accadono, ecco perchè è importante lavorare per innalzare il proprio livello d'essere. E' lo scopo – “è lo scopo ad averci creati” – “è lo scopo che ci connette” – “lo scopo che ci motiva” – “che ci guida” – “che ci spinge” – “è lo scopo che stabilisce” – “lo scopo che ci vincola” – dice Smith nella pellicola di "reloaded" ed ecco perchè dice anche – “noi siamo qui per colpa sua signor Anderson, siamo qui per togliere a lei, quello che lei ha cercato di togliere a noi” - perchè quando l'essere NEo, il nuovo, anagramma di ONE, l'Eletto, si sveglia in noi, ci toglie tutte le illusioni, i falsi scopi, ci precipita nella nostra nuova desertica realtà, ma che per quanto dura è l'inizio di cammino di reale liberazione, altro che "rivoluzione (esteriore)" fatta di reazioni impulsive che, anche se motivata da alti valori umani, finisce per essere un'altra espressione violenta nel mondo, una vera autentica "rivoluzione interiore", una "rivoluzione della coscienza", la cancellazione sistematica di tutti gli attaccamenti e false speranze, un uscita dal tragico torpore di una vita che inesorabilmente ci conduce ad una morte lenta e senza senso. E' evidente che quelle parti di noi che sono attaccate cercano di difedersi e difendere il loro sistema di credenze, le proprie ragioni, ecco perchè Morpheus dice: "Molti di loro non sono pronti per essere scollegati" - , alcuni sono talmente assuefatti al sistema che sono pronti a battersi pur di difenderlo, pur di mantenere cioè le proprie illusioni, questo perchè non è rimasto altro, non gli è stato prospettato. E' la paura di non avere un alternativa che ci tiene attaccati e totalmente dipendenti dal sistema. Invece di lasciarlo (progressivamente) andare, ce ne assuefiamo, ci attacchiamo, ne dipendiamo e quelli che si rendono conto che è fasullo, perchè non è in "grado di dirti chi sei", cosa fa? Lo combatte. Ma quale incredibile contraddizione è questa?! Combatti qualcosa che non esiste?! Bisogna ripensare i passi da fare... Il processo educativo che riceviamo nei primi anni di età divento uno strumento fenomemale per i sistemi del mondo per chiudere le nostre facoltà e la visione e imprime in noi il più incredibile strumento di controllo: la PAURA. E' sottile, non pensiate di poter vedere, essa è nascosta dietro le trame delle nostre azioni e manifestazioni: paura degli altri, di cosa penseranno di noi, paura di piacere, di non essere all'altezza delle cose, delle persone, paura come senso di minaccia, come paura di un luogo, paura di restare soli ... E' la paura a generare certi comportamenti indegni per degli esseri umani. La codardia ed il tradimento nascono dalla paura. Persino la violenza, la crudelta', lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo sorge da una paura fondamentale, che e' quella di morire. L'uomo deve dimenticarsi di esistere per poter danneggiare gli altri.
«Voi potete fare quello che fate perche' non vi ricordate che un giorno morirete, altrimenti smettereste di umiliare e sfruttare i deboli, smettereste di vendere e rubare, di depredare questo nostro pianeta, smettereste di soffocare ed ancora … smettereste!!! Ma siccome ve lo dimenticate tutti i giorni e tutto il tempo, create il denaro, le banche ed il debito, dimenticandovi della solidarieta', sporcate i fiumi ed inquinate le acque, dimenticandovi che quell’acqua la berremo tutti, … » Tre sono le grandi paure che dominano le nostre vite e ci rendono dei "vigliacci" incalliti: "paura di non essere all'altezza" e questo crea complessi, di inferiorita' o di superiorita' (e' la stessa cosa alla fine), "paura di essere abbandonati" (e' la sensazioni di essere stati mollati qui senza un perche' e questo sviluppa il bisogno di possedere gli altri ed ecco perche' troviamo consolazione nel comprare cose) e la peggiore di tutte, quella che crea il pregiudizio, il diverso, il razzismo e l'intolleranza che e' la "paura di vivere in un luogo ostile". Solo attraverso un lavoro di auto conoscenza e di purificazione della nostra psicologia dall'"elemento dell'egoismo" possiamo realmente anelare ad un autentica "liberazione", contrariamente restiamo schiavi dei sistemi del mondo, dei falsi bisogni che ci sono stati dati appositamente per impedirci di conoscere la verita' su noi stessi. Quale verita'? «Che sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente». Questa prigione e' il nostro stesso psichismo, e' una doppia natura, inumana; sono le conseguenze della proprieta' dell’organo Kundabuffer trasmessesi per eredita'. Tutto nell'universo e' "cibo". La verdura mangia il minerale, la mucca mangia la verdura, il predatore mangia la mucca. L'uomo li coltiva ed alleva tutti, in campi, come quelli che si vedono in matrix, per poi mangiarli. Domanda! Chi mangia l'uomo? La Terra?! Si! In parte, ma non quando è morto, quando è ancora vivo. Gli uomini non nascono vengono coltivati, nutrono ed alimentano tutti i sistemi del mondo ed oltre.... ma questa è un altra storia!!!
Che cos'è la Gnosis, a SCUOLA per "disimparare", il sesto senso La gnosis è un funzionalismo della coscienza. Che cos'è la coscienza? E' possibile che sia semplicemente quando ci rendiamo conto? Se si, di cosa? Di molte cose: di dove siamo, di ciò che ci accade, ma sopratutto ci rendiamo conto di esistere. Quando siamo coscienti, cioè ci rendiamo conto della vita, la domanda che sorge è: "cosa sono"? "Chi sono realmente"? "Che cos'è questo mondo in realtà"? Perchè? A cosa serve? Queste domande sono il riflesso di un bisogno di conoscere, da cui "g'nosis", conoscenza. Il bisogno di conoscere se stessi, di capire cosa siamo realmente - "perchè siamo consapevoli?", "come mai io mi rendo conto?". L'espressione di un funzionalismo insito nell'uomo che per comodità abbiamo, come umani intendo, "gnosi" ovvero "conoscenza". La parola è di derivazione greca e significa appunto "conoscenza". In tutte le tradizioni è esistita la "conoscenza", il riferimento non era però ad un preciso insegnamento ma ad una conoscenza che proviene da sapere, dal conoscere, dall'aver intrapreso uno studio del mondo in cui siamo messi e dall'aver scoperto, per analogia e corrispondenza, alcune verità in merito a noi stessi a cosa siamo, la nostra funzione, etc... Solo attraverso una semplice domanda - "cosa sono?" - "che cos'è matrix? (usando la solita metafora" possiamo realmente capire il sistema dottrinale, l'insegnamento detto in questo secolo gnostico o della gnosi, che diventa ed anzi è per sua natura uno strumento, non lo scopo, ma solo uno strumento ... ... uno strumento per fare cosa? Fissare il proprio Spirito, purgarlo, renderlo perfetto? Cosa significa essere "dei"? Chi è il Cristo? Cos'è un Cristo? Cosa fa un Cristo? Un bel dilemma. Come dice il Merovingio - perchè volete il fabbricante di chiavi? - che equivale a dire, perchè volete l'insegnamento, a cosa serve una scuola, a cosa vi serve? Non lo sapete. "il fabbricante di chiavi," dice il Merovingio, il francese, -" per sua stessa natura, è un mezzo, certo non è un fine perciò cercare lui equivale a cercare un mezzo per ... fare cosa?" - Siete venuti senza un "perchè" e quindi senza potere. E tu sai che cos'è la gnosis? Sai il perchè? Sai perchè ti serve? Perchè semmai la cerchi? Sappi che senza quel "perchè" qualsiasi scuola, qualsiasi individuo, maestro, istruttore, qualsiasi dottrina ti addormenterà, non ti servirà a niente, sarai volontariamente o involontariamente "plagiato", perchè dentro di te porti un elemento che rende ogni dottrina, ogni insegnamento, inutile, inservibile che è il processo educativo precedentemente acquisito che ti nasconderà la semplice ovvia verità. In questo marasma, poi altri sguazzano, e tra questi ci sono quelli in buona fede e quelli che carpiscono il tuo potere dalla tua stessa ingenuità. Senza "perchè" siamo ingenui, siamo idioti alla mercè del mondo, ecco perchè è così importante sapere cosa siamo e dove siamo messi. Senza perchè siamo senza potere. Quando abbiamo un perchè abbiamo il potere di rubare anche il fuoco al diavolo, al Lucifero al Merovingio. "Voi siete qui perchè siete stati mandati qui, vi è stato detto di venire qui e avete ubbidito. Ehe eh eh eh eh... del resto è così che vanno le cose. Sapete, esiste un solo principio costante, un solo principio universale ed è l'unica e autentica verità: la causalità. Azione... reazione. Causa ed effetto. Morpheus: "tutto comincia però con una scelta". Merovingio: "no, errore. La scelta è solo un'illusione creata e posta tra chi ha potere e chi non ne ha". Il nostro Spirito, la vita stessa che siamo, è imprigionata, ma non in senso metaforico, lo è realmente, il processo educativo ha distrutto quasi completamente negli individui ogni possibilità di svilupparsi ulteriormente ed interiormente. Lo stesso insegnamento, qualsiasi, anche il più puro, viene preso e adattato alle conseguenze del processo educativo che per comodità ho chiamato prima educazione. Gli stessi istruttori, gli stessi adepti istruiti da un maestro se non fanno un lavoro di disintegrazione di questi primi processi, che sono veri e proprio programmi, prenderanno quell'insegnamento e lo trasformeranno in qualcosa d'altro, che sembra ancora quello ma non lo è più. Esempio più evidente sono di seguaci e successori tenutari della grande fede cattolica, nei
quali, dalle gerarchie al più umile fedele, non c'è più un briciolo di quei meravigliosi insegnamenti che erano di Gesù detto il Cristo, ovvero l'unto, colui che sa, la Coscienza come sostanza, lo spirito santificato. La nostra attenzione è totalmente rivolta fuori, anche quando osserviamo noi stessi, siamo alla ricerca della "considerazione". Se non veniamo considerati ci sentiamo frustrati. Quando ci sentiamo frustrati cerchiamo la rivalsa giudicando o correggendo gli alti, meglio se più deboli. La morale nel mondo è un grave inganno, è il giocattolo che ci è stato dato per sentirci "importanti", come quando ad un detenuto gli fanno fare l'aiuto carceriere. Diventiamo sbirri, mentre restiamo inesorabilmente schiavi. Siamo realmente senza potere, anche chi crede di averlo, non ce l'ha, crede soltanto, perchè così che funziona il processo educativo, serve a farti credere quello che non sei, qualsiasi cosa tranne ciò che sei: "interessante, divertente, antipatico, rancoroso, super, sfigato, umile, esaltato, supremo, dimesso, cretino, intelligente, fanatico, ribelle, educato, grossolano, fine, gretto, inusuale, imprevedibile, simpaticone, altruista, etc..., etc..." tutte fandonie, niente di qualcosa che si avvicini al reale. Capite la portata dell'inganno? SVEGLIA! Se non si rimuovono le idee pregresse, non si può comprendere il "sistema", non si può comprendere nessun genere di insegnamento. Potete andare in India, in Sud America o dove vi pare, ma tornerete sempre gli stessi di prima avrete solo cambiato facciata. Il vero potere è altrove, il vero potere è nel "perchè". Serve "buon senso", senza buon senso non c'è vera disciplina, senza rimuovere gli effetti della prima educazione il lavoro che potrebbe produrre un secondo tipo di educazione diventa del tutto inutile ed anzi ci si brucia l'occasione, lo choc della prima volta, che ci si porrebbe davanti quando lo incontriamo. Siamo educati o meglio siamo stati "formati", indottrinati, ad intellettualizzare tutto, trasformarlo in un dettame da seguire, facendolo diventare tutto regola, dogma, o credenza. In queste linee è facile individuare quale sia l'intento della prima educazione e cioè: CONTROLLO. Il controllato a sua volta vorrà, sentirà emergere come un esigenza, il bisogno di controllare altri, ecco perchè - "correggiamo", "giudichiamo", "ci lamentiamo", "ci giustifichiamo", "prendiamo tutto sul personale" e "diamo il tormento ai nostri simili"; L'uomo che impara a conoscere se stesso è un uomo di "potere", non un potere da esercitare sugli altri, ma un autentica manifestazione del Sè reale, dell'identità divina, per dirla in qualche modo; e questo richiede autonomia, richiede libertà, indipendenza, atti interiori, richiede capacità di stare dentro, ... richiede sapere vivere senza "regole", facendo esercizio della coscienza, sempre ed il più possibile. Tutto il contrario di come siamo abituati a vivere. Un uomo cosciente non è né buono, né cattivo è "cosciente". La coscienza non si impara, la si fa emergere; quello che si impara è un "sistema" per farlo, per promuovere lavoro e circostanze, istanti, dove provare, tentare a vedere di farglielo fare. La coscienza è qualcosa di profondamente legato allo stato d'essere di un individuo e voi, e noi, purtroppo non esistiamo, non siamo; tutto ciò che siamo è realmente delle macchine, macchine biologiche programmate (dalla prima educazione) che rispondono reattivamente, secondo questo programma, alle circostanze della vita ed a certe influenze esterne. Macchine che possono smettere di esserlo, aveva molta ragione in questo il signor G. La trappola più incredibile risiede nella nostra convinzione di essere liberi di agire, all'interno del nostro recinto, aggiungerei; recinto che è stato ben occultato proprio da questa formale illusione di essere liberi. "Noi non siamo qui perchè siamo liberi, siamo qui perchè non siamo liberi; di sottrarsi a questo dato di fatto non c'è ragione, nel negarlo non c'è scopo perchè sappiamo entrambi che senza scopo noi non esisteremmo." - Smith (Matrix, Reloaded)
Noi non siamo liberi. La schiavitù consiste in una uniformità di pensiero, di emozioni e di reazioni fisiche, tutti manifestiamo la stessa cosa, eppure siamo ognuno un entità a se e molto, molto diversa l'una dall'altra. Siamo stati uniformati, siamo stati privati della nostra possibilità di sperimentare la "conoscenza", la g'nosis, ovvero ci sono state tolte le "domande", - "è la domanda, Neo! è la domanda ...." - dice Trinity. Senza la domanda noi non esistiamo, ripetiamo la nostra normale vita; le nostra giornate sono una uguale all'altra proprio come nel film del "giorno della marmotta" o di quello di Albanese di "E' già ieri". Siamo intrappolati in quell'unico maledetto giorno, perchè ci siamo spenti, anche se apparentemente il sole è sceso e risalito in un nuovo altro giorno, cosa tra l'altro falsa, il sole non si muove, è la Terra che è infilata in un girarrosto, ... siamo intrappolati sempre nelle
stesse circostanze che per una strana ragione sembriamo non esservi mai all'altezza. Come mai non siamo mai all'altezza di quello che ci arriva? Si anche quelli spavaldi fuori, dentro sono titubanti, sono rari i momenti di decisione autentica, e quelli che ce l'hanno di loro è perchè il processo educativo è stato leggermente diverso da quello della massa. Siamo stati educati ad avere paura (altro bel strumentone dell'educazione e del controllo), siamo stati educati ad essere preoccupati, preoccupati di non piacere agli, di non essere all'altezza, di rimanere soli, di essere abbandonati, di restare senza denaro, senza cibo, paura dello straniero, del territorio, della malattia, della catastrofe, del 2012, della crisi economica, ... "... un guerriero", dice Don Juan, - "è guidato dal suo scopo inflessibile e può difendersi da tutto. Nulla lo può importunare, nè un topo, nè un serpente, nè un leone di montagna" - (Viaggio ad Ixtlan - Castaneda) Siamo stati educati a non sentirci mai al nostro posto, siamo stati educati a crederci quello che non siamo ad indossare inutili maschere per superare l'imbarazzo di non capirci un tubo; e di fatto di non essere maturi e responsabili per accollarci la nostra vita, e la deleghiamo agli altri. E' colpa degli altri se non siamo diventati famosi, ricchi, potenti, o chissà quale altra panzana simile. E' colpa degli altri se non siamo felici. Se mio marito, se mia moglie, se i miei figli fossero o facessero come dico, cioè quindi come mi "aspetto", sarei veramente una personcina a modo, felice, etc. .... ILLUSIONI! Non vediamo l'inganno perchè siamo noi stessi l'inganno. Siamo identificati con un idea di noi che non esiste, noi non siamo quello che crediamo di essere. Non siamo il corpo, non siamo il lavoro che facciamo, non siamo il conto in banca, non siamo niente di tutto questo, questo è solo quello che ci è stato fatto credere di essere. Dura da secoli, ci siamo nati in questo mondo già fatto così. "E' il mondo che ci stato messo davanti agli occhi per nasconderci la verità". Quale verità? Che vieni condizionato e reso schiavo da altre macchine, che a loro volta non sanno di farlo, hanno subito, ignare il tuo stesso destino, capisci che non ci sono veri carnefici, capisci che i tiranni, sono a loro volta manipolati, perchè questa roba va avanti da secoli. Certo c'è stato un principio, e c'è chi sa ed usa questo sistema per i suoi scopi, ma tutto alla fine finirà per far tornare i conti: Causalità, causa ed effetto. "Se tu oggi togli una cosa a me, domani ne dovrai pagare lo scotto", dice sempre il Merovingio o qualcosa di simile. Perchè? Ci irritiamo per qualsiasi cosa, ci permettiamo di sentirci indignati solo perchè crediamo di essere importanti; siamo pieni di abitudini, ecco perchè sanno sempre dove trovarci[*], siamo accessibili al mondo, ci preoccupiamo di quello che le persone pensano di noi, ci sentiamo continuamente in dovere di spiegare i nostri atti come se fossimo gli unici a sbagliare e come se avessimo l'attenzione del mondo su di noi ... diventiamo accessibili al mondo ed il mondo ci mangia. [*] "Questo telefono è sotto controllo, perciò devo essere breve. Sono arrivati a te per primi, ma hanno sottovalutato la tua importanza. Se sapessero quello che so io... a quest'ora probabilmente saresti morto". (Morpheus - "the matrix" - 1999)
Essere preoccupati vuole dire diventare accessibili, significa essere cibo per qualcos'altro; una volta che ti preoccupi ti aggrappi a tutto per disperazione, ed una volta che lo fai sei destinato ad esaurirti ed esaurire tutti. Liberativi delle regole, lasciate perdere le idee su voi stessi, giungete alla verità e cioè che il cucchiaio non esiste, e scoprire che siete voi a piegarvi ... vi ricorda qualcosa?
"Essere inaccessibile" non significa estraniarsi dal mondo, significa saper vivere, significa "trasformazione delle impressioni", significa "non fare" la propria tendenza, significa non essere reattivi, anzi ... se hai la "tendenza ad essere reattivo" devi diventare "passivo", se hai la tendenza ad essere "passivo" devi diventare reattivo, se sono pigro, statico, il mio "non fare" non è la contemplazione, ma l'azione... e viceversa. Noi siamo oggi costretti a imparare a vivere perchè siamo stati educati a non farlo, siamo stati educati a delegare le responsabilità ad altri; non si tratta di una reale educazione, per lo più è un disimparare, le regole del mondo. La verità è in noi, ma noi non sappiamo cercarla, siamo stati deviati, spostati; vediamo mezzogiorno alle tre, non ci possiamo fare niente, possiamo solo disimparare; dobbiamo sviluppare un secondo tipo di attenzione, che ci mantenga agganciati dentro, a sentire quello che ci accade a livello emotivo innanzitutto e poi a livello dei pensieri, delle sensazioni, solo attraverso questo tipo di ascolto posso cominciare a vedere ed imparare cosa sta accedendo fuori. Le cose che vedo sono interpretate dal "cervello" perchè fanno parte di un prelievo sensoriale esteriore che si fonda solo sui 5 sensi. Quale è il sesto senso? La seconda attenzione, il sesto senso è ascoltare dentro, percepire cosa mi sta accadendo. Solo così comincio ad avere una lettura più realistica di quello che accade. Se in un piatto di spaghetti nel centro, ben nascosto dentro, ci fosse del veleno, non lo scoprirei, servendomi solo del prelievi esteriore dei 5 sensi, se non quando ci arrivo e lo assaggio e sento amaro o qualcosa di strano. Se avessi attenzione, un secondo tipo di attenzione, percepirei informazioni da dentro e sentirei che il corpo sta già informandomi che c'è qualcosa di strano nel cibo, vuoi perchè ne ha elaborato l'odore o altro, vuoi che siamo dotati di qualcosa che è capace di rendersi conto. Coscienza, è ciò che si "rende conto". Non si impara, la si ha o la si sviluppa, alla coscienza si lavora, la coscienza è una conquista. Come? Facendosi la domanda, anzi facendo emergere, lasciando emergere la domando, facendo emergere lo stato della domanda. Quale domanda? "Chi sono"? Cosa sono? Perchè esisto? Cos'è esistere? Cos'è questo mondo? Che cos'è matrix? per avere domanda bisogna essere in uno stato di bisogno, di necessità, di urgenza, altrimenti ce la stiamo ancora raccontando su. Com'è difficile, non è vero? Ma perchè siamo noi che lo siamo diventati ed adesso disimparare è dura, ... Il mondo non è così scontato, si tratta di un luogo dove è impossibile annoiasi, essere annoiati è l'inganno. Dobbiamo disimparare ed alla svelta;
Questo è il senso di un autentica dottrina: insegnare a disimparare; e per ironia della sorte questo non può essere fatto senza imparare, senza un secondo tipo di educazione, che deve essere impartita come tale e con questo presupposto di base, non insegnare cosa pensare e nemmeno come, ma lasciare che emerga, se la verità è in noi essa può solo emergere. Disimparare è lo strumento affinchè emerga, ma dobbiamo disimparare sistematicamente, serve conoscere come ha operato la prima educazione, serve riconoscere le sue idee nelle nostre convinzioni, serve capire come è avvenuta la programmazione, come sia potuta accadere. Attenzione, ve lo dico per carità, non affilate le armi della vostra arroganza, non pensatevi "dei", "potenti" o "migliori", smettete di credere di sapere o di aver capito, di essere avanti, di aver svegliato questo o quello o peggio di essere oramai quasi giunti ad qualche traguardo trascendente, etc... quando non lo siate; e non lo siete non perchè non lo "siete", ma non lo siete perchè siete stati convinti di esserlo, senza aver conosciuto che lo "siete". Piantetela di sentirvi "importanti", non frega a nessuno cosa siete o chi siete, importa solo a voi, e questa è l'unica cosa decente, piantatela di cercare l'approvazione altrui, la loro considerazione non vi renderà migliori o peggiori di quello che siete. Non fatelo! Non fatelo di essere così arroganti da sentirvi avanti, spiritualmente eletti o di aver capito, o quant'altro di simili, non perchè è un cavolo di peccato di superbia o altro, ma per la vostra stessa incolumità. DOVETE DISIMPARARE se volete conoscervi. Non fatelo, la conoscenza è un cambiamento radicale, i piccoli passi non esistono, quelli sono per tenerci ancora nell'inganno. Per mollare questo mondo, per fermarlo fuori e scoprire le cose autentiche dobbiamo disimparare. Il resto sono carezze, vezzeggiamenti al nostro Ego, che oramai è diventato realmente smisurato, proprio come Smith nei seguiti di Matrix.
State attenti a cosa vi attribuite, finchè la prima educazione è ancora parte di voi, finchè le regole del mondo sono appiccicate al vostro essere; e non pensiate che perchè siete ribelli, contestatori siete liberi, perchè non è così. Tutti siamo stati educati allo stesso modo, solo rari casi, e quindi tutti rispondiamo agli stessi stimoli nello stesso modo, l'illusione di decidere viene dal fatto che non si è operato sulla gamma delle scelte, ma sulla stessa reale possibilità i scegliere. Nessuno realmente sceglie, le sfumature sono solo un altra illusione, ragioniamo per opposti, ci polarizziamo, positivo, negativo, ... ricordate i Sistemi?
Guardate la nostra tendenza a chiacchierare e scoprirete che c'è una ragione per cui non sappiamo assaporare il silenzio o non conosciamo il suo reale "potere". La vera funzione dell'intelletto, la sua manifestazione, è intuito, è un intuizione, è la lampadina di Archimede Pitagorico, non un flusso ininterrotto di pensieri già pensati. Scollegarsi dal sistema, uscire da matrix, andare via da questo mondo significa semplicemente smettere di ricevere informazioni dalla mente collettiva e per farlo devo DISIMPARARE. Siamo fregati, siete fregati perchè tanto queste parole (questo mio scritto, intendo) la prima educazione dentro di voi le prenderà e le girerà nel suo verso, e tutto sarà stato inutile, usate la coscienza, tenete fuori il raziocino da queste mie parole, evitate ogni genere di riflessione, incassate in silenzio, cercate di non giudicare, questo forse serve, lasciate che queste idee scivolino, senza significato, a chi importa... .milioni di Km di spazio infinito dove siamo noi? Evitate persino di affermare che avete capito, ascoltate e basta! Impedite all'educazione di fare confronti, di fare collegamenti con qualcosa che conoscete, limitate l'esperienza alla letture e poi ciao! Fine un saluto, stammi bene, addios, saludos amigo, au revoir, arrivederci!
La rivoluzione della coscienza, chi siamo, Darwin La storia ci ha abituato alla "rivoluzione", la ribellione dell'uomo sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, tutto per modificare le condizioni di vita su questo piano di esistenza. Ma facciamo il punto, dove ci ha portato tutto questo? Certo forse a guadagnarci un posto al sole, la rincorsa di un sogno, l'illusione di una libertà contro una schiavitù che ha solo, però, cambiato forma, ma è rimasta la stessa nella sostanza. Certo non portiamo più ceppi hai piedi e non sgobbiamo tutto il giorno come animali (forse?!), ma il livello di sviluppo interiore è quasi lo stesso se non inferiore. La coscienza collettiva in migliaia di anni non si è granché evoluta. 3/4 del mondo non accede alle risorse, gli 8/10 della risorse sono in mano a pochi paesi ed all'interno di queste sacche di ricchezza restano sempre in pochi a tirare realmente le fila del mondo. Il sistema si è adattato, rivoluzione dopo rivoluzione, riportando nel tempo i valori sotto gli stessi parametri. Oggi la democrazia è solo l'ennesima illusione per impedirci di guardarci dentro e scoprire che non c'è niente. La gente è "incazzata" e non sa nemmeno perchè; è frustrata perchè intuisce che gli è stato tolto qualcosa, un qualcosa che, a causa di come è stata educata a pensare, riesca a ricondurre solo ad una serie innumerevole di privilegi, favori, posizioni, carriera, denaro, oggetti, ... in un parola aspettative. Ma quello di cui siamo stati privati è molto più grande ed è la nostra vita, la coscienza, la possibilità di investire la nostra vita nel suo sviluppo. La coscienza è un valore nell'universo. L'uomo coscienza non può essere controllato, colui che rivolge gli impulsi della sua ribellione dentro è un anomalia che il sistema sa come aggiustare, ma di quando in quando qualcuno sfugge ed allora ... Serve usare l'impulso ribelle per generare un autentica rivoluzione, non una "rivoluzione esteriore" fatta di reazioni impulsive che, anche se motivata da alti valori umani di giustizia e libertà, finisce per essere un'altra espressione violenta nel mondo. Ogni rivoluzione esteriore viene sedata, viene ricondotta sotto l'egida del potere, la "rivoluzione interiore" invece no, essa è la "rivoluzione della coscienza" auspicabile per ogni essere umano che scelga di uscire dal tragico torpore della sua vita che inesorabilmente lo conduce ad una morte lenta e senza senso. Il potere di cambiare se stessi non e' nella mente, ma nel corpo e nei sentimenti. "Conosci te stesso" e' il motto di tutti coloro che cercano la vera conoscenza ed il vero “essere”; non il carattere della personalita', ma l'Essere Reale, il Se' interiore profondo, l'Intimo Deus ex machina. Ecco perchè non vogliono che vi conosciate. Ci insegnano a creare un ritratto immaginario di noi stessi, un immagine che non ha nulla a che vedere con ciò che siamo realmente. Noi non siamo il corpo, siamo il "manovratore". Noi non siamo un corpo fisico animato da una forza dell’universo, noi siamo quella forza, noi siamo cio' che anima questa macchina umana. Le forze che creano l'Universo risiedono in noi stessi qui ed ora. Un tempo sapevamo cosa e chi eravamo. Purtroppo - “non sappiamo chi fu per primo a cominciare, se noi o loro, ma sappiamo che fummo noi ad oscurare il cielo” (dice ad un certo punto il personaggio di Morpheus, nel film "the matrix"), fummo noi, cioè ad offuscare i nostri cieli, cioè la Coscienza, fummo noi a perdere il ricordo di cio' che siamo, perdendoci nell’illusione di cose inutili, di falsi traguardi, di miti, di superstizioni, di inutili credenze; fummo noi ad oscurare il nostro stesso cielo con l’"egoismo", l’"invidia", la "vanita'", l’"amor proprio", l’"orgoglio", l’"ira", la "collera", fummo noi ad oscurare il cielo con la non conoscenza e l’ignoranza, fummo noi a produrre la perversione sessuale, la pornografia ed anche l’astinenza demenziale monastica. E' così che siamo cambiati. Il mondo in cui siamo discesi è denso, e col tempo ha cancellato il ricordo, l'uomo moderno è uno smemorato cronico, dimentica tutto persino se stesso, si immerge nel suo passato o sogna un futuro migliore, sogna denaro, potere, riconoscimento e gloria. Non fraintendetemi, dal mio punto di vista la vita ha sempre e comunque un senso, nulla a che vedere con il fatalismo o qualche filosofia della "nuova era". Tutti gli scopi del mondo, anche quelli piu' indegni, alla fine mirano, anche se in modo cosi' imperfetto da offuscarne il significato, ad un unico scopo e cioe' conoscere se stessi, conoscere la vita, conoscere cosa sia la vita e perche' esistiamo. Il meglio è arrivarci
consapevolmente e non credendo di essere vittima di chissà quale ingiustizia, o accidentalità. Possiamo scegliere. Causalità, è molto vero ed osservabile che ne siamo tutti soggetti, le cose non accadono a caso, nel senso che ad ogni azione equivale qualcosa di uguale e contrario, ad ogni effetto è possibili risalire ad una causa, la causa è dentro, la causa sta nel nostro modo di porci, nella nostra "tendenza", nella nostra psicologia; non è così difficile da capire, altro che evoluzione casuale, altro che una somma di eventi o mutazioni casuali. Il DNA stesso, quando non replica il suo messaggio fondamentale, è perché è stato danneggiato e questa non è una chance evolutiva, ma un handicap che riduce asintoticamente le probabilità di sopravvivenza. La selezione naturale è giustificata solo all'interno di una specie. L'uomo non discende dalle scimmie, non c'entra nulla. Ci sono voluti quasi tre miliardi di anni per vedere la diffusione dei primi organismi pluricellulari. I primi vertebrati marini sono comparsi circa 500 milioni di anni fa, i primi pesci 440 milioni di anni fa, i primi anfibi 400 milioni di anni fa, i primi rettili 250 milioni di anni fa. Come è possibile che tra uno scimpanzé e i suoi presunti discendenti, cioè noi, ci siano voluti giusto, giusto, approssimativamente ed a malapena 7-8 milioni di anni?! L'uomo è comparso dal piano della volontà, letteralmente comparso quando le condizioni hanno permesso la comparsa della Coscienza. Ma torniamo alla rivoluzione. La paura è lo strumento di controllo e noi ce l'abbiamo dalla nascita. E' la paura a generare certi comportamenti indegni per degli esseri umani. La codardia ed il tradimento nascono dalla paura. Persino la violenza, la crudelta', lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo sorge da una paura fondamentale, che e' quella di morire. L'uomo deve dimenticarsi di esistere per poter danneggiare gli altri.
«Voi potete fare quello che fate perche' non vi ricordate che un giorno morirete, altrimenti smettereste di umiliare e sfruttare i deboli, smettereste di vendere e rubare, di depredare questo nostro pianeta, smettereste di soffocare ed ancora … smettereste!!! Ma siccome ve lo dimenticate tutti i giorni e tutto il tempo, create il denaro, le banche ed il debito, dimenticandovi della solidarieta', sporcate i fiumi ed inquinate le acque, dimenticandovi che quell’acqua la berremo tutti, … » Tre sono le grandi paure che dominano le nostre vite e ci rendono dei "vigliacci" incalliti: "paura di non essere all'altezza" e questo crea complessi, di inferiorita' o di superiorita' (e' la stessa cosa alla fine), "paura di essere abbandonati" (e' la sensazioni di essere stati mollati qui senza un perche' e questo sviluppa il bisogno di possedere gli altri ed ecco perche' troviamo consolazione nel comprare cose) e la peggiore di tutte, quella che crea il pregiudizio, il diverso, il razzismo e l'intolleranza che e' la "paura, sensazione di vivere in un luogo ostile". Attraverso un lavoro di auto conoscenza e di purificazione della nostra psicologia dall'"elemento dell'egoismo", un lavoro atto a realizzare il "non fare" la tendenza, possiamo realmente anelare ad un autentica "liberazione", contrariamente restiamo schiavi dei sistemi del mondo, dei falsi bisogni che ci sono stati dati appositamente per impedirci di conoscere la verita' su noi stessi. Quale verita'? «Che sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente». Questa prigione e' il nostro stesso psichismo, e' una doppia natura inumana; sono le conseguenze della proprieta' dell’organo Kundabuffer trasmessesi per eredita'. Tutto nell'universo e' "cibo". E' della storia dell'umanita' che si sta parlando qui, molte sono le toerie: «una societa' evoluta e' giunta sulla Terra ed ha manipolato geneticamente un primate per ottenerne schiavi»; il pianeta nel momento in cui si stava fissando nel piano fisico e' stato colpito da un asterioide ed alcune gerarchie celesti hanno installato nella presenza dei nostri antenati un organo (il Kundabuffer, così lo chiamò il signor Gurdjieff) per ri-stabilizzarlo; una gerarchia nota col nome di Arconti uscita dal Pleroma ed agli ordini di un architetto Demiurgo tiene gli
esseri umani schiavi per potersi nutrire delle loro debolezze, della paura», etc... e molte altre, la cosa e' che qualcosa e' accaduto e quanto e' riportato dalle antiche scritture contiene i motivi della nostra origine. Sono gli Androgini Divini o Cosmocratori ad aver creato questo Universo. La razza umana per un qualche motivo, ha dovuto, per discendere o nel discendere, su questo piano fisico, perdere la sua "innocenza", motivo per cui ha cristallizzato la sua attuale natura "egocentrica". Il mito di Adamo ed Eva ci parla della storia dell'umanita', il sesso e' lo strumento: dalla porta del sesso siamo usciti e dalla porta del sesso dobbiamo passare per tornare ai cieli interiori e riconquistare l'antico splendore. Cosa del Sesso non vogliono che scopriamo? Perche' i sistemi di questo mondo hanno inventato la pornografia? Perche' l'astinenza sessuale? Che cos'e' la vera castita' scientifica, invece? La via di mezzo, la via del filo del rasoio e' cio' che ci rende liberi dai sistemi e dalla schiavitu' celeste. La consapevolezza primaria che contiene l'"intelligenza" del creato si e' separata per discendere nelle dimensioni, ma quando ha attraversato il piano dell'infrarosso la sua consapevolezza secondaria ha iniziato ad oscillare nella dualita' perdendo il contatto con la fonte originaria. Il Cristo e' il mediatore che ricrea questo collegamento, colui che nasce una seconda volta diviene di fatto un Cristo, ovvero Coscienza. L’Anima delle persone si trova ad un livello superiore dell’Essere. L’Anima e' tutto quell’insieme di forze, poteri, virtu', in una parola Coscienza, che cristallizzano in noi quando viene dissolto l’ego animale. Ogni volta che un difetto psicologico viene dissolto, cristallizza dentro di noi una virtu'. La dissoluzione totale di tutti i difetti implica la cristallizzazione integrale dell’Anima in noi. L'Anima e' il Cristo, il Cristo e' Coscienza non un individuo. Ma questa è ancora un altra storia ...
Essere o avere "La civiltà contemporanea vuole degli automi. E le persone sono certamente sul punto di perdere le proprie abitu dini di indipendenza, diventando sempre più simili ad automi, a pezzi di macchine. Non è possibile dire come finirà tutto questo né come uscirne, e neppure se ci sarà una fine o un'uscita. Una sola cosa è certa, ed è che la schiavitù dell'uomo non fa che aumentare. L'uomo sta diventando uno schiavo volontario. Non ha più bisogno di catene: incomincia ad amare la sua schiavitù, a esserne fiero. E nulla di più terribile potrebbe accadere a un uomo". - da "Frammenti di un insegnamento sconosciuto", P.D. Ouspensky
La schiavitù è comoda ed è “piacevole”. Nuove abitudini sorgono e con esse nuovi “piaceri” e nuovi autoinganni. I sintomi preoccupanti di questa tendenza sono sotto gli occhi di tutti, ma nessuno ci fa caso. Più il grado di coscienza diminuisce, o di incoscienza aumenta, è lo stesso, più il numero degli individui cresce. Il numero di umani che abitano il pianeta sembrerebbe inversamente proporzionale alla crescita della Coscienza. Si tende a confondere l’essere con l’avere; infatti, ad esempio, avere la libertà non equivale ad essere liberi, e questo vale così per tutto, intendo per tutto ciò che facciamo od abbiamo. Le cose che possediamo ci possiedono. La personalità, l'immagine residua di sé, il ritratto immaginario, chiamatelo come vi pare, cresce a spese di ciò che ha realmente valore, di ciò che è reale. Tutto ciò che è esteriore, artificiale, superficiale, irreale, tutto ciò che non è nostro, cresce a nostre spese, a spese dell'Essere in cambio dell'avere; una casa, una macchina, un conto in banca, un salotto, bei vestiti, un immagine rispettabile, un lavoro, etc...
Nella nostra piccola ottica, ad esempio, il detersivo, lo shampoo od il dentifricio se fa schiuma vuol dire che pulisce di più, non importa se il "fluoro" è nocivo o distrugge i denti, ti hanno detto che fa bene, da "rifiuto tossico" è diventato per anni il principale componente nei nostri dentifrici, come è potuto accadere? Come è possibile che ancora oggi si consigli alle donne in cinta di prendere il Fluoro? Come mai non ce ne siamo resi conto? La fluoroprofilassi, come i vaccini e altro, tutto sta diventando profilassi. Come mai non ce ne rendiamo conto? Per la maggior parte degli individui di questo paese è reale solo quello che va in TV.
Sapete cosa mettono per fare la schiuma nei detersivi sgrassanti? Sapete con cosa fanno i saponi od i profumi? Sapevate, ad esempio, che per fare i profumi da donna usano ferormoni maschili e per quelli maschili fragranze femminili? Sapevate che quegli ormoni li prendono da animali in calore? Indovinate quale animale? Il più compatibile (dicono loro) e vicino all’uomo: il maiale. Dovrebbe far riflettere. Perché lo fanno? La donna che si mette questi ormoni maschili mascherati da profumo si sente solleticata, lievemente eccitata e questa eccitazione le dà una falsa percezione di se; si sente bella ed attraente pensa che sia il profumo a farglielo, cosa che è così, ma non nel modo in cui pensa o crede. Figurati l’uomo che incontra quella donna e che istintivamente riconosce l’odore di un maschio, quale confusione incontrerà, ecco perchè spesso i profumi femminili non sono graditi agli uomini e viceversa, non è questione di gusto, ma di ormoni. Personalità, immagine residua di sé. Perchè abbiamo bisogno di riempire la casa di oggetti? Cos'è un soprammobile? Perchè le mode? Perchè le auto, i televisori, i telefoni, etc... Perchè sexy? Che cos'è sexy? Guardate che non ne faccio una questione di qualità o altro, ne faccio una questione di attenzione,
semmai, e di consapevolezza. Personalmente posso avere tutto quello che voglio, anche se dovrei forse arrivare a capire che tutto quello che voglio ce l'ho grazia al fatto che altri stanno "depressi" (per così dire); tutto dipende dal sapere dove è finita la nostra coscienza in tutto questo processo del desiderare. Tolto il fatto che nessun di noi vuole realmente sapere da dove arrivano le cose che indossa, che mangia, che guida o altro, ognuno vuole che gliele diano, ad ognuno di noi interessa solo di poterle comprare, di avere il denaro per farlo ed i luoghi dove acquistare, e i nostri governi, le imprese o chi al posto loro devono procurarceli, in qualsiasi modo, il resto non conta più ...e già questo sarebbe un certo segno di "inconsapevolezza" (mirata), di una qualche mancanza di autentica coscienza. Sarà mica scegliere questo? Sarà mica un comportamento normale, non dico spirituale o altro, dico normale? Vi sembra che uno si riduca a comprare, tutto quello che lo soddisfa è comprare e divertimento? Ma vi pare che sia una cosa reale? Spontanea? Perchè sempre più persone cercano di incontrare altre, cercano relazioni, e le cercano sulla rete? Qual'è il vuoto che sta dietro? E' un vuoto d'essere o un vuoto di avere? Che cosa ci sta succedendo? Il problema non è privarsi delle cose, non serve. Dal punto di vista della perdita di realtà e di coscienza e quindi dell'essere (in senso di "esserico"), dell'esistere, della ragion d'essere, avercelo, ad esempio, un televisore al LED, full HD, plasma, 3D, o il nuovo Xphone, o rinunciarci desiderandolo tutto il tempo è la stessa cosa. E' un tale spreco di energia e di tempo e la coscienza è catturata nel "sistema" che il televisore o il telefono rappresenta. Quando la coscienza resta coinvolta nei processi del desiderare rimane presa nella trappola dell'avere e rinuncia ad essere. Essere equivale a scegliere, anzi equivale a non scegliere perchè non ce ne è bisogno, è nell'incoscienza che noi viviamo che ci impone di scegliere, stabilire cioè ciò che è male e ciò che è bene, ciò che è gradevole, con ciò che non lo è, ciò che è bello o brutto, buono o cattivo, etc... . La coscienza in quanto reale ed "esserica" non sceglie, agisce, fa, opera, ed opera da un piano che è la consapevolezza e non la struttura condizionata, artificiale (come tutti in matrix d'altronde) della mente, che tutto giudica, vaglia, critica, corregge, si lamenta, spiega e giustifica. Non fare, significa non fare la nostra "tendenza". Quale è la nostra "tendenza"? In realtà le tendenze sono molte, ma tra queste la conflittualità e il bisogno di "avere" sono le più diffuse, tanto da non sembrare neppure strano o insensato farlo. Trascrivo una delle storie buddiste forse più famosa, ma che mi permette di rendere l'idea di quello che dico a proposito dell'identificazione con le cose e col lasciarci la coscienza dietro. Inizia così: "Un giorno due monaci buddisti stavano facendo ritorno al loro monastero, camminando in silenzio, quando giunsero alla riva di un fiume ove notarono che non c’era il barcaiolo che solitamente li traghettava dall’altra parte. Nel frattempo, giunse una giovane donna che analogamente si mise in attesa del barcaiolo per attraversare il fiume. Cominciava a farsi buio, per cui decisero che non era più il caso di aspettare e di attraversare il fiume da sé. Vedendo, però, la donna in difficoltà, uno dei monaci si offrì di aiutarla e la portò sulle spalle mentre attraversava il fiume. Dopo la traversata, la donna ringraziò e i due monaci proseguirono il loro cammino verso il monastero in silenzio. Ad un certo punto, l’altro monaco interruppe il silenzio: «Come hai potuto fare una cosa del genere? Noi non dovremmo avere nessuna relazione con le donne, figurati poi toccarle e nientemeno portarle sulle spalle!» Alche l'altro rispose: «Io ho lasciato quella donna tempo fa, sulla sponda del fiume, ma tu, mio caro, la stai ancora portando con te». Osservare questi meccanismi ci permette di capire cosa siano i "sistemi", come sono entrati e lavorano nella nostra testa, ci serve per capire e liberarci dell'illusione delle "idee" della falsa personalità. I problemi del mondo non si risolvono con “l’aumento della produttività”, i problemi del mondo non sono “l’aumento del salari”. Abbiamo bisogno di pensare un sistema nuovo, completamente nuovo, abbiamo bisogno di liberarci di tutta una serie di credenze che ci fanno rimanere schiavi appesi ad un mondo opportunista e
basato sul profitto e lo sfruttamento delle masse. A meno che ... non c'è dell'altro che ci sfugge?
Come mai in campo economico, ambientale, etc... i nostri governi sembrano comportarsi in modo così sconsiderato, facendo scelte così stupide? Cosa sanno che noi non sappiamo? Cos'è che fatichiamo a capire? L’economia attuale, porterà inevitabilmente il pianeta allo stallo in pochi anni ma nessuno se ne preoccupa. Lavorare di più, per produrre di più, per consumare di più, per guadagnare di più, per spendere di più, ma quando i più non hanno più lavoro chi se li compra tutti questi begli oggettini? Lavorare di più sembra un modo per tenerci impegnati, spostare la produzione all'estero è lo spauracchio per indurti a realizzare qui le stesse condizioni non di lavoro, ma di "controllo". Continuiamo a fare una montagna di rifiuti, quando realmente basterebbe poco per arrivare al "rifuiti zero", ogni rifiuto diventa la materia prima di qualche altro processo industriale. Vogliamo fare le centrali nucleari ... ma adesso, supponendo anche che siano sicure, ma è troppo evidente che sono del tutto antieconomiche e che inizieremo ad usufruire tra anni; nucleare, inceneritori, centrali al carbone, .... sembra mica tutto così tanto intelligente?! Come mai se ne fregano di ridurre le emissioni? E non ditemi che c'è Kyoto perchè per metterci realmente al riparo bisognerebbe smettere adesso. In Lombardia abbiamo un aria preoccupante e facciamo l'"ecopass". A Milano alle 20,30 c'è un traffico in città che sembra l'uscita degli uffici alle 17, 30 di 5 anni fa. O non esiste il problema e le cose vengono usate ad arte per alimentare altra "paura" o sanno qualcosa che noi non sappiamo e per cui non ritengono necessario intervenire, perchè guardate che se non si interviene ce la vediamo brutta in pochi anni. Non può essere che sia solo una questione di leva economica o di speculazione di certi imprenditori. O.k. (Zero Kills), capisco c'è una tizia che fa inceneritori e centrali nucleari, ma non si manda in merda un paese per avvantaggiare una persona o un certo tipo di imprenditoria, come si può essere così demenziali?! Possibile che roviniamo sempre più irreparabilmente la Terra solo per stupidi interessi di sopravvivenza? A questo punto o c'è altro o è realmente un problema di "consapevolezza", di incapacità di "rendersi conto", è questione di esser poveri di spirito, è questione che si pensa che oltre questo povero pianeta e le sue mutazioni casuali non esista altro e quindi me ne "frego" ... o invece c'è altro sotto ... Che cavolo si sciopera per il "lavoro"? Per 4 briciole, Soldi? Ho il mutuo da pagare?! Le rate della macchina, i figli da mantenere ... ma quanto pensi che potrà durare 'sta pacchia? E' il sistema ad essere in crisi, quello che porti a termine in una trattativa di questo tipo si basa ancora sui fondamenti di un sistema "consumistico" (per dargli un nome), che letteralmente ruba gli 8 decimi delle risorse terrestri per far star bene te? Devi lasciarla la fabbrica, molla la contrattazione. Devi dire "No ad oltranza", chiedi di ripensare ad un mondo diverso altrimenti stai lottando per gli interessi di sempre. Un sistema che ti illude di cose. Tu lotti sulla base delle loro idee non le tue. Tu lotti per chiedere schiavitù, vuoi "avere" invece che pretendere di esistere, di "essere"; e non "sei" qualcuno od esisti se "hai" un conto in banca od un lavoro o i soldi per mantenere la tua famiglia, ma "hai" quando "sei" qualcuno, quando dentro emerge qualcosa che questo mondo sembra meticolosamente imbrigliare. Ma siccome non sei niente, preferisci il "sogno" di matrix alla "realtà".
Il Regno dei cieli sarà dunque simile a dieci vergini (Matteo 25; 1-13 Con l'intento di continuare a portare avanti il filo sottile che lega Gesù ai suoi apostoli e al principio secondo cui tutto nel Dramma del Cristo (storico) è parte di un insegnamento, di un manuale d'uso, un protuario il cui scopo è liberarci dalle diverse forme di schiavitù, dalla società al cosmo o universo, analizzeremo, ancora per un pò, alcuni scritti, a cominciare dai vari vangeli, per capire quale fosse la scienza antica che è stata celato o che è realmente celata. In questo post verrà quindi analizzata una parabola contenuta nel vangelo di Matteo, con l'intento di far riflettere sulla natura sessuale dell'insegnamento del Cristo, ragion per cui il "sesso" è sempre stato considerato qualcosa di peccaminoso: Il cristianesimo primitivo è cento per cento sessuale, se Adamo ed Eva, rappresentazione dell'uomo primo, sono discesi in questo ordine di mondo a causa del sesso (la mela, l'albero della conoscenza del bene e del male), grazie ad un certa particolare formula di super sessualità l'individuo è in grado di rientrare nel suo paradiso personale, nei cieli interiori, che non sono un luogo preciso, ma uno stato di coscienza, una vibrazione spirituale, inteso come più sottile.
Non ci sono distinzioni in questo; spirituale o materiale sono facce della stessa cosa, l'energia qui è materia, lo spirito è materia che vibra in uno livello superiore, maggiore, elevato ... ecco perchè il "regno" (del Cristo, cioè l'unto, il risvegliato) è nei cieli.
Come già è stato fatto in precendenza per "le 7 parole sulla croce", "i vari miti del Cristo" ed il "Pistis Sophia (Fede e saggezza) - Il vangelo del Cristo", abbiamo fatto utilizzando il vangelo di Filippo in precedenza, così in questo post voglio estrarre una parabola contenuta nel vangelo di Matteo per mostrare come in esso realmente vi è contenuta scienza, l'antica scienza dell'alchimia sessuale. Tutto l'insegnamento cristico o cristiano primitivo è per lo più sessuale, per questo che un certo tipo di educazione vi ha dovuto convincere che siete impuri nel sesso. Il sesso è la chiave di tutto il gioco qui.
In Matteo 25; 1-13 si legge: « Il Regno dei cieli sarà dunque simile a dieci vergini, le quali, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque erano stolte e cinque erano sagge. Le stolte nel pren dere le loro lampade non si provvidero d'olio; le sagge invece misero negli orcioli l’olio per le loro lampade. Indugiando lo sposo, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si udì un grido: ecco lo sposo, uscitegli incontro. Allora tute le vergini si svegliarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: Non basterebbe più né a noi né a voi: andate piuttosto dai venditori e compratene. Mentre quelle si allontanarono per comprarlo, giunse lo sposo; e le altre, pronte, entrarono con lui nella sala delle nozze e fu chiu sa la porta. Più tardi vennero anche le altre vergini dicendo: Signore, Signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: io non vi conosco. Vegliate dunque, perché non conoscete né il giorno né l'ora». Iniziamo col dire che la stranezza di certi particolari di questa parabola non ci deve stupire. E' proprio nell'insegnare attraverso i paradossi che si trova il primo segreto di questo insegnamento, di modo che davanti alle contraddizioni ed alle assurdità esposte, si è obbligati a supporre, nel caso di questa parabola, che la lampada, l'olio, lo sposo e le vergini siano necessariamente dei simboli da interpretare, se non si vuole adottare la solita creduloneria.
Accendere la lampada significa accendere i propri fuochi sacri, le vergini sono la castità, lo sposo è lo Spirito che discende. Si legge nel vangelo di Tommaso a questo proposito - «Gesù disse: “Se la carne pervenne all'esistenza a motivo dello spirito, è una meraviglia. Se lo spirito è pervenuto all'esistenza a motivo del corpo, è una meraviglia delle meraviglie. Ma io mi stupisco che una tale ricchezza abbia preso dimora in questa povertà “.» La povertà si riferisce alla condizione di umanoide in cui tutti versiamo, la miseria nella quale ci siamo messi; lo Spirito è ciò che cerca di farsi carne è lo Sposo, è un aspetto della nostra monade che tenta nel corso dei secoli e dei Mahavantara di incarnarsi per giungere alla Salvezza. Il potere Salvifico dell’opera del Cristo è alla base di tutto questo insegnamento. La lampada (e quindi le lampade) ha sempre raffigurato nelle varie culture esoteriche il lavoro da compiere su sé stessi, lucidare l’ottone o la pulizia della lampada che fa Aladino, sono simbolici sempre dello stesso lavoro di purificazione. In particolare nella leggenda di Aladino egli strofina per pulirla ed esce il genio, che sono le qualità nascoste, le virtù dell’essenza. L’olio è il frutto della trasmutazione, ecco perché sono le vergini a doverlo produrre, perché per produrre l’olio della trasmutazione bisogna essere casti. Il celibato non c’entra nulla con questo. Cinque vergini sono sagge ed altre cinque sono stolte. Il cinque è l’ora di mercurio, le cinque del mattino è l’orario della trasmutazione è quando il pianeta mercurio, che guida la trasmutazione alchemica, sorge, ecco perché lo sposo sveglia tutti in piena notte, il riferimento è all’ora più fruttifera di quando praticare quello che gli antichi Rosa Croce chiamano l’arcano A.Z.F.. Lo Spirito si fa carne per mezzo del Sesso, della magia sessuale. Il numero cinque poi è anche quello delle virtù fondamentali: la bontà, la giustizia, l'amore, la saggezza e la verità. Le cinque vergini sagge rappresentano, dunque, queste virtù, mentre le cinque vergini stolte rappresentano i difetti ad esse contrapposte. Il 10 è la lamina del libro di Thot che simboleggia la ruota delle reincarnazioni, le leggi di evoluzione ed involuzione. L'olio simboleggia la forza vitale, la linfa che nutre tutte le cellule. In effetti l'olio si trova dovunque in natura: le piante lo attingono dal suolo, dall'aria, dai raggi del sole e, grazie a quell'olio, esse preparano la linfa, simbolo di quella linfa viva che scorre anche in noi. Dove? Nel nostro plesso solare. Il plesso solare è il serbatoio di questa forza, l'accumu latore di tutte le nostre energie. Se sappiamo come riempirlo quotidianamente, avremo una sorgente alla quale potremo attingere in ogni momento le forze di cui abbiamo bisogno: ciò significa che la nostra lampada potrà fornirci la possibilità di aspettare colui che deve venire e che le vergini attendevano, lo sposo, che può giungere ogni giorno in noi sotto forma di luce, di saggezza, di ispirazione, di amore. L’olio sacro è fecondato dallo Spirito Santo. La lampada in questo caso è il corpo fisico, è lo strumento della produzione e del lavoro su di sé. L’olio è il frutto della trasmutazione e dell’ispirazione, della capacità creativa, dell’inclinazione allo spirituale la quintessenza di sostanza (l’ens seminis) e di una vocazione all’interiore, solo così l’olio può essere fecondato dallo Spirito Santo, il Nef egizio. L’ispirazione è l’elemento della sintesi, l’ispirazione ci permette di superare le incomprensioni e le crisi emozionali. Il sentire dell’ispirazione è un sentire speciale che ci permette di ottenere la tanto sospirata relazione intima. L’ispirazione è ciò che ci permette di sentire il Padre nostro intimamente ed essere visitati dal grande Spirito. Gesù ha parlato di vergini sagge o stolte, è proprio perché il plesso solare è in relazione col segno astrologico nuovamente della Vergine. Il plesso solare è ciò che Gesù ha designato con la parola “seno” quando diceva: “Dal suo seno fluiranno sorgenti di acqua viva”. Il Plesso è anche il luogo delle emozioni, le vergini sagge o stolte sono le emozioni: positive o negative. Il Plesso è il terzo cervello quello attraverso il quale riceviamo la terza forza del Triamazikamno sacro, la “Santa Conciliazione”, la forza dello Spirito Santo. Le cinque vergini sagge e le cinque vergini stolte rappre sentano due categorie di esseri (donne o uomini, naturalmen te): coloro che sanno preparare l'olio della propria lampada e quelli che non lo sanno fare. Qui si parla di un lavoro superiore, si parla del passaggio successivo all’essere o cercare di divenire casti. Infatti coloro che sono casti, ma consumano tutte le loro ener gie in collere, in liti, in tradimenti, in
invidie, nel provare invidia, nel parlare male, giudicare, in piaceri sensuali, in vanità, superbia, amor proprio, ecc…, anche se sono stati presenti o casti, non hanno saputo preparare quell'olio, hanno consumato tutta la loro sostanza in queste manifestazioni sgradevoli. La persona, ad esempio, che non sa dominare il verbo, che non lo sa guidare, rovina la sua energia sessuale, perché la laringe è legata al sesso. La natura ci offre un po' di quell'olio, attraverso il cibo e l'aria che respiriamo, ma siamo soprattutto noi che dobbiamo essere capaci di prepararlo interiormente mediante il dominio dei nostri sentimen ti e i nostri pensieri. Mentire, calunniare, non mantenere l’impegno o la parola data, sono tra le principali forme di questo errato uso. Il "parlare inutile", i pruriti intellettuali, il filosofeggiare, il "cazzeggio" emotivo ed intellettuale, per capirci, sono altre forme di sperpero del personale delle proprie risorse, dell'olio per la lampada. Le cinque vergini stolte sono anche coloro che non hanno mai preparato l'olio per la propria lampada e per questo non hanno potuto avvicinarsi allo sposo e la frase - "In verità io non vi conosco" - vuole dire proprio questo, non si tratta di una crudeltà, significa solo che se non avete mai preparato dell'olio, venite oggi per la prima volta; durante la vostra vita non avete fatto lo sforzo cosciente per produrlo. “Io non vi ho mai viste, non so chi siate, per cui andatevene!” - marca solo la difficoltà e la severità necessaria nel lavoro ed il fatto che abbiamo consumato tutte le forze più preziose in inutili tentazioni. “Vegliate, dunque, perché non conoscete né il giorno né l'ora” - dice lo sposo. Questa è una frase importante. Vegliate non significa “non dormite”, poiché tutte le vergini si erano addormentate, sia le sagge che le stolte; la parabola in questo caso non si riferisce allo stare presenti. “Vegliate” significa - siate “spiritualmente” svegli - e si riferisce al avere una disciplina esoterica quotidiana, una ricerca attiva, un interesse, uno scopo ed un intento nello sviluppo di Sé, … perché non sapete in quale momento verrà il diletto sposo. Colui che cura ciò che mangia, purifica il suo sangue, è casto e con le sue preghiere, la meditazione, la trasmutazione, la riflessione, il lavoro sull’attrito interno, la comprensione attraverso l’amarezze delle circostanze avverse della vita, uccide l’odio e si rende puro, è capace, allora, di preparare nel suo cuore, nella sua anima quell'olio spi rituale tale affinché un giorno, prima o poi, sarà visitato dallo Spirito. La vergine saggia di cui parla Gesù nella parabola è il simbolo dell'anima umana che si prepara a ricevere lo Spirito Santo. È per lui che essa deve avere l'olio, perché lo Spirito Santo è una fiamma. Una fiamma ha bisogno di essere alimentata e l'olio è il suo nutrimento. Il calore è la Terza Forza. Lo Spirito Santo altro non è che lo sposo di luce e verrà soltanto se avete olio sufficiente per alimentare la sua fiamma. Ora comprenderete perché è scritto che nel giorno della Pentecoste i discepoli hanno ricevuto lo Spirito Santo sotto forma di fiamme, di lingue di fuoco che bruciavano sopra il loro capo: era possibile perché avevano riempito le loro lampade di olio, questa quintessenza spirituale che sola può attirare lo sposo, lo Spirito divino. Come ho già avuto modo di dire, secondo la conoscenza della "gnosi", intesa come la fonte di informazioni alla quale mi riferisco, gli apostoli rappresentano le parti auto coscienti del Cristo, le qualità dell’uomo solare, ricevere lo Spirito Santo significa che tutte queste parti interne dell’uomo, del maestro, si spiritualizzano nell’ultima cena, per mezzo dell’ultima cena che è l’atto stesso della trasmutazione sessuale.
Vangelo di Filippo, il battesimo e la camera nuziale. Alchimia sessuale. Si legge nel vangelo di Filippo, inteso come vangelo - «a Gerusalemme tre erano le case che fungono da luogo di sacrificio […] il battesimo è la casa «santa»; l’unzione è «il santo del santo»; la camera nuziale è «il santo dei santi». Il battesimo comprende la risurrezione e la redenzione. La redenzione ha luogo nella camera nuziale. Ma la camera nuziale è superiore ad essa, poiché tu non troverai nulla come essa».
Il battesimo è il battesimo delle acque seminali, la conoscenza della pratica sessuale, la nascita sessuale, la camera nuziale che è «il santo dei santi» è la trasmutazione sessuale. L’unzione è «il santo del santo». A questo proposito dice un antico rituale – «Lasciate che gli officianti penetrino ed aprano le porte ad una ad una o tutte in una volta. Lasciateli in piedi sul pavimento del palazzo; non sprofonderà. Guai a te, o guerriero, o lottatore, se il tuo servitore sprofondasse! Ma ci sono rimedi e rimedi». Il sacrificio è l’ufficio liturgico, gli ufficianti che penetrano ed aprono le porte sono l’uomo e la donna e si riferisce all’unione sessuale; restare in piedi sul pavimento è simbolico dell’atto in se. Se il riferimento ad un pavimento ci evoca un immagine di scacchi, è simbolico dello stare in piedi al di sopra del “bene” (bianco) e del “male” (nero). Il servitore è un riferimento fallico, il lottatore, il guerriero è colui che vince l’impulso Luciferico, la tentazione di perdere l’energia; l’atto dello sprofondare è un monito e si riferisce al non cadere nella tentazione dell’orgasmo o dello spasmo animale. Pietro è la pietra su cui costruire la chiesa intima, interiore, il Tempio, l’Opera, l’uomo reale, non un luogo fisico preciso, ma l’uomo stesso, il luogo dell’ufficio liturgico del sesso. Si legge nel vangelo di Filippo: «In mezzo al paradiso crescono due alberi: uno genera animali, l’altro genera uomini. Adamo mangiò dell’albero che genera animali: divenne animale e generò animali. L’albero di cui Adamo mangiò il frutto è l’albero della conoscenza. Questo è il motivo per cui aumentarono i peccati. Se egli avesse mangiato del frutto dell’altro albero, cioè del frutto dell’albero della vita, quello che genera gli uomini, allora gli dei venererebbero gli uomini» - ed ancora - «coloro che vogliono essere battezzati discendono nell’acqua. Ma il Cristo uscendo (dall’acqua) la consacrò affinché coloro che ricevono il battesimo nel suo nome siano perfetti. […]». L’albero della vita è la colonna vertebrale, mangiare i frutti di quest’albero equivale a rendersi come dèi per mezzo della trasmutazione sessuale. Il Cristo che esce dalle acque battesimali è l’impulso sessuale purificato per effetto della castità, impulso che se dominato ci consacra rendendoci perfetti, il suo battesimo è il battesimo del sesso. Il battesimo è il miracolo di renderci umani ovvero uomini e donne vere. Generare animali significa generare ego, ogni volta che perdiamo l’a sostanza generiamo un “io”, nutriamo la generazione di ego, ecco perché si legge che – “aumentarono i peccati”; il motivo è organo Kundabuffer, l’abominevole serpente tentatore dell’Eden. L’orgasmo animale è il generatore dell’ego. Dice ancora l’antico rituale – “C’e che operare per l’azione del bacolo e per l’azione della spada. Questo si dovrà imparare e così si dovrà insegnare”. Che cosa significa? Che cos’è il “bacolo”? E cosa è la spada? Le seguenti parole del Vangelo si riferiscono a questo: «Chiunque ascolta le mie parole e le mette in pratica è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia». Quella roccia è il sesso! Il “bacolo” è ancora una volta la colonna vertebrale, la “spada” è la volontà ed il fallo, la spada nella roccia di re Artù. Il santo Graal che è il ventre femminino, è l’organo della donna. La coppa del Graal è la coppa
dove fu versato il sangue del Cristo sulla croce, la coppa miracolosa che ci può rendere immortali, per mezzo della trasmutazione dell’acqua in vino nella notte delle nozze di Canne. A cosa pensi si riferisse l’omonima parabola? Realmente alla trasformazione di giare d’acqua in otri di vino? Perché, per quale motivo? E perché Gesù opera il miracolo di tramutare l’acqua in vino per intercessione della Madre Maria? Perché è lei la Madre Mistica. Una volta ho visto un documentario dove cercavano di spiegare come avrebbe potuto Gesù fare quello che faceva, e per questo miracolo (le nozze di Cannes) fu chiamato un illusionista. Non sto a dirvi quale penoso spettacolo è stato vedere qualcuno provare a trasformare acqua in una sostanza dal colore simile al vino, ma dal sapore edulcorato dalla sostanza chimica usata per quel trucco da baraccone. La cosa che mi fa sentire pena è sapere che molti ci credono, mettendo per sempre a tacere ogni necessità, ogni urgenza di conoscere; è forse questa la vera strage degli innocenti di Erode?! Come già più volte ho detto l’acqua è la condizione di partenza dello sperma, è l’ens seminis, la sostanza creativa, che sublimata nel matrimonio perfetto, che è la grande magia del sesso Yoga, diventa vino; la coppa è la consacrazione dell’importanza del principio femminile che crea. « La donna proviene dalla terra, » - diceva monsieur Gurdjieff, - « e la sua unica speranza di elevarsi ad un superiore stadio di sviluppo – di salire in cielo, come voi dite – è a fianco dell’uomo. La donna conosce già tutto, ma la sua è una conoscenza che non le è di aiuto, ed anzi per lei può essere come veleno, se non ha l’uomo con sé. L’uomo possiede una cosa che non esiste mai nella donna, ossia quella che voi chiamate “aspirazione”. Nella vita l’uomo utilizza questa cosa – questa aspirazione – per molti scopi, tutti erronei, ma deve utilizzarla, perché quel bisogno è nella sua natura. L’uomo – non la donna – scala le montagne, scandaglia le profondità degli oceani, vola nell’aria e fa tutte queste cose perché lo deve. E’ impossibile per lui non farle; non può resistere. Guardatevi intorno: l’uomo scrive musica, l’uomo dipinge quadri, e altre cose simili. E’ la via, egli pensa, di trovare il Cielo». Prosegue e dice Fritz Peters nel suo libro “la mia fanciullezza con Gurdjieff” che quando qualcuno gli obiettava che le scienza e le arti non erano dominio esclusivo dei maschi, Gurdjieff rideva dicendo: « Voi mi ponete il problema della donna artista, della donna scienziato. Io vi dico che la confusione regna nel mondo, e questa che io dico è una cosa vera. Il vero uomo e la vera donna, non sono solo un sesso – non solo maschio e femmina. Il vero essere umano è una combinazione di attivo e passivo, di maschio e di femmina. […] Noi tutti viviamo in quello che chiamiamo universo ma questo è solo un piccolissimo sistema solare, forse il più piccolo dei sistemi solari, ossia qualcosa di veramente poco importante. In questo sistema solare, ad esempio, è necessario che il genere umano sia bisessuato per riprodursi, e questa forma primitiva utilizza parte dell’aspirazione dell’uomo per creare altre persone. L’uomo, infatti, che vuole imparare come realizzare sé stesso in modo più alto – come entrare nel Cielo – può usare questa sua aspirazione per lo sviluppo di sé, per ciò che voi chiamate immortalità. Ma nel mondo oggi esistente, nessun uomo è capace di farlo, l’unica possibilità di credersi immortale è riprodursi. Se un uomo ha dei figli, allora non tutto di lui muore, quando il suo corpo muore. Non occorre che la donna compia la ricerca dell’uomo nel mondo. Se la donna trova un vero uomo, allora diviene vera donna senza bisogno di ricerca. Ma, come vi ho già detto, la confusione regna nel mondo. Oggi nel mondo il vero uomo non esiste, perciò la donna cerca perfino di diventare uomo, compie la ricerca dell’uomo, e questo è naturalmente un errore». Sapevate che la scienza ufficiale, attorno al 1992, ha provato che il fattore determinante per cui lo spermatozoo può accedere all’ovulo è la donna? E’ lei che sceglie chi ha il permesso di entrare, sceglie l’uomo con lo spermatozoo che la giusta misura. Proprio come ognuno di noi in una stanza ha una differente lunghezza di proie zione nello spazio buio o nel Vuoto, così ogni piccolo spermatozoo ha intorno
a sé una sfera di misura diversa. La donna non lo lascerà accedere, se ha una misu ra diversa dalla sua. Se è giusto, entra; se è sbagliato, no. In poche parola la donna sceglie l’uomo che sarà il suo compagno, il suo partner. Provate a pensare quali incredibili implicazioni ha tutto questo rispetto al discorso fatto sino qui sul rapporto uomo donna, coppia mistica, spiritualità, Sesso Sacro, alchimia e trasmutazione sessuale …
Il simbolismo degli "Apostoli" Torniamo agli apostoli ed il loro insegnamento. La castità ha a che vedere quindi molto con l’insegnamento dell’apostolo Pietro, ecco perchè egli viene raffigurato con le chiavi del paradiso (d’oro), ma anche dell’inferno (d’argento), questo perché il Sesso è Sacro e tremendamente divino, il Sesso è la scala per salire o per scendere; l’uomo si divinizza per mezzo del sesso; l’uomo e la donna si cristificano per opera del sesso. La clausura, il celibato, l’astinenza sessuale sono degenerazioni di questa meravigliosa dottrina. In realtà, sempre, quando l’uomo e la donna si uniscono sessualmente, arriva lo Sposo, ovvero lo Spirito Santo è sempre presente nell’unione sessuale, perché egli si prepara comunque ad una creazione, da come gli ufficianti praticheranno quell’unione dipenderà cosa lo Spirito genererà: se un animale o un uomo. L’animale la bestia è l’ego. L’ego si cristallizza a causa delle cadute sessuali, a causa della perdita sessuale l’orgasmo animale. E’ lo Spirito Santo, il Nef egizio, l’ispirato annunciatore che ci accoglie nell’alto dei cieli o ci disconosce e ci allontana da essi. Tutto dipende solo dal come “operiamo” nella Fucina dei Ciclopi (?). Si legge nel vangelo di Filippo - «a Gerusalemme tre erano le case che fungono da luogo di sacrificio […] il battesimo è la casa «santa»; l’unzione è «il santo del santo»; la camera nuziale è «il santo dei santi». Il battesimo comprende la risurrezione e la redenzione. La redenzione ha luogo nella camera nuziale. Ma la camera nuziale è superiore ad essa, poiché tu non troverai nulla come essa». Il battessimo è il battesimo delle acque seminali, la conoscenza della pratica sessuale, la nascita sessuale, la camera nuziale che è «il santo dei santi» è la trasmutazione sessuale. L’unzione è «il santo del santo». Pietro è, rappresenta quindi, il sesso ed è intimamente collegato con le caratteristiche del segno dell’Ariete, ciò che dice e fa Pietro nei vangeli si riferisce esclusivamente ai processi del sesso. Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: "La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri"?... Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà” (Matteo 21: 42, 44). “Infatti si legge nella Scrittura: «Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chiunque crede in essa non resterà confuso». Per voi dunque che credete essa è preziosa; ma per gli increduli «la pietra che i costruttori hanno rigettata è diventata la pietra angolare, pietra d'inciampo e sasso di ostacolo». Essi, essendo disubbidienti, inciampano nella parola; e a questo sono stati anche destinati” (1 Pietro 2: 6-8). "Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare" (Efesini 2: 20). “Egli è "la pietra che è stata da voi costruttori rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare" (Atti 4: 11). Della nostra energia sessuale, egli è il conoscitore, ne ha tutte le chiavi, è una parte autonoma ed autocosciente del nostro “essere” interiore che opera o no il cambiamento, questo dipende dalla nostra scelta, e non mi sto riferendo ai passeggeri entusiasmi della moderna struttura della nostra personalità, ma all’anelito, a quell’anelito nascosto, aimè da noi stessi, nelle profondità del nostro inconscio, catturato ed imbottigliato in mille inutilità e che è ciò che ci caratterizza realmente. La caduta di cui si parla nelle scritture è sessuale. Perdere l’energia sessuale che è della costruzione del tempio equivale a cadere. La caduta è la causa della discesa degli umani su questo piano di realtà. Il sesso è la porta della discesa, il sesso è l’antidoto per la risalita, ma deve un sesso alchemico, deve essere scientifico. Colui che perde le sue acque, degenera e muore. Colui che sperpera il liquido sacro degenera di fatto le sue acque che non possono più germinare. Il Frutto dell’albero della vita è il Cristo, l’albero della vita è il liquido che risale lungo la colonna vertebrale, l’albero è la colonna spinale, è vita quando genera il Cristo. Il Cristo è il cammino, la verità e la vita. IL Cristo è la rigenerazione, il Cristo sono i processi per la rigenerazione e la resurrezione dal regno dei “morti”. I morti siamo noi quando cediamo alle tentazione
Luciferica e cadiamo. Cristo-Lucifero lavora in noi per la nostra redenzione. Il Cristo in sostanza è Coscienza, è il Lucifero imbiancato. E’ di sonno che sto parlando qui, di incoscienza, di non conoscenza, non di morale, la morale non serve, ciò che scrivo è per chi si vuole rendere conto, per chi sta cercando, non è per rendervi ancora più ciechi o schiavi di nuovi paradigmi della mente, ciò che scrivo non è e non deve generare nuovi dogmi, ma visioni, visioni, solo esclusivamente visioni, immagini di qualcosa a cui forse “ancora” non avevate “ancora” pensato, a cui forse non ci eravate “ancora” arrivati. Quello che scrivo è per chi sospetta, non per chi crede. Sapevate che durante l’atto sessuale di quelle centinaia di spermatozoi che si versano nel tentativo di concepire una nuova creatura ci sono solo dodici spermatozoi che si uniscono in una specie di schema sulla superficie dell’ovulo, schema che si sta ancora cercando di capire e che permetterebbe solo ad uno, l'undicesimo, il dodicesimo od il tredicesimo spermatozoo di penetrare nell'ovulo? Uno spermatozoo non può penetrare la membrana senza la presenza degli altri dieci, undici o dodici “concorrenti”. Interessante relazione, non trovate? Dodici spermatozoi che permettono al tredicesimo di entrare. Perché secondo le scritture Gesù avrebbe riunito intorno a se dodici persone? Dodici individui scelti con precisione per collaborare al suo personale disegno, alla sua personale realizzazione di una nuova nascita, della sua nascita seconda. E’ forse possibile che il riferimento di certe scritture al fatto che il Cristo è il seme, lo sperma sacro abbia una qualche relazione con quanto esposto qui? E’ possibile che il Cristo è lo sperma sacro che dà alla luce un essere “Cosmocratore”?
Il piccolo spermatozoo penetra attraverso la zona “pellucida” con l'aiuto di altri spermatozoi, 12 collaboratori, 12 apostoli, e poi comincia a nuotare verso il nucleo femminile. Successivamente e guarda caso strano, la prima cosa che succede una volta penetrato è che la coda dello spermatozoide, la sua coda, che aveva tanto agitato vorticosamente, spinto e scaldato dall’impulso sessuale, si stacca e spari sce - semplicemente non c'è più. Non è interessante? Nell’istante in cui lo spermatozoide penetra, la perde, si la perde per sempre, perde la coda, il Kundabuffer, il Kundantiguador, la coda del serpente tentatore dell’Eden. Lo sperma spinto dall’impulso Luciferico ed aiutato dai suoi 12 apostoli penetra la sfera, la bolla di realtà in cui vive, il ventre della creazione, “matrix”, dove tutto gesta e nasce, per morire e risorgere ad una nuova forma. Dire che è tutto oltremodo affascinate e di una coincidenza meravigliosa è quasi banalizzare. Poi, la piccola testa si espan de e diventa una sfera perfetta, il pronucleo maschile; diventa esattamente della stessa misura del pronucleo femminile che contiene l'altra metà delle informazioni, non 2 parti di una mela, ma un intero che si unisce all’altro, un intero che ha nuotato, che ha viaggiato nel mare della vita e l’altro che ne ha atteso paziente il ritorno, come nell’Odissea di Ulisse e Penelope.
Poi i due pronuclei passano l'uno attraverso l'altro e formano il rapporto geometrico chiamato “vesica piscis” o mandorla mistica. Non è possibile che due sfere passino una attraverso l'altra e coincidano perfettamente, cioè che abbiano la stessa grandezza, senza formare una “vesica piscis”[1].
E’ possibile che questo significa che in quel preciso momento, i pronuclei maschile e femminile formano l'immagine del pri mo movimento del primo giorno della Genesi, e letteralmente in quella geome tria è contenuta tutta l'informazione della Realtà e della luce? Christus-Lucifero e Iside-Meri sono il mistero della creazione. Gli apostoli sono insegnamenti, sono aspetti che appartengono all’umano ed hanno molto a che vedere col suo ulteriore sviluppo intellettuale, emotivo e anche fisico. Gli apostoli sono un insegnamento che permette all’umano di svilupparsi ulteriormente oltre la grande Natura di mantenimento, sono le facoltà
latenti dell’”Essere Reale”, le 12 potestà del Padre Celeste, che possono essere risvegliate ed ingrandite per mezzo di un lavoro psicologico e di utilizzo sensato e coerente delle proprie energie. Pietro è il sesso, Giovanni è il Verbo, Giuda l’intelligenza e cioè quell’aspetto della nostra coscienza che è sempre sveglia, ecco perché sul monte degli Ulivi è l’unico che non si addormenta, Giuda è la “Guida”, è quella parte di noi che ci guida alla conoscenza, alla ricerca di qualcosa, è l’anelito che nonostante è respinto pulsa dalle profondità dei nostri inferni interiori. Giuda è la conoscenza del “bene” e del “male”. Filippo è il mistero, è l’occulto che si palesa per effetto del nostro lavoro, egli è la conoscenza occulta che nasce perché siamo casti, è la magia elementale ed la capacità di ordinare la natura, Filippo è il Teurgo interno, è il vivo elementale intercessore, è lo sdoppiamento astrale cosciente, è la scienza dello sdoppiamento astrale. Matteo è la scienza pura, la scienza dello gnostico, del cristiano primitivo, è la scienza e la conoscenza degli elementi dell’alchimia, è la scienza dei mercuri, ecco perché Il Vangelo secondo Matteo è l'unica fonte biblica a descrivere l'episodio della venuta dei Re Magi, perché i 3 re sono i gradi del mercurio, i 3 gradi per conseguire la pietra filosofale. Timoteo sono i processi alchemici, la trasformazione dell’alchimia umana. Giacomo sono i misteri cristici, Giacomo è il patrono dell’opera, è Santiago; ecco il senso dell’omonimo cammino, poveri pellegrini gli hanno lasciato solo i Km da percorrere, eppure qualcosa accade comunque. Il Pellegrino nel cammino di Santiago sviluppa la costanza e la volontà. Santiago è noto come il cammino delle spade. La Spada è la volontà, è la volontà che si sviluppa nell’unione sessuale per non cedere allo spasmo animale. Leggere le epistole di Giacomo ci chiarisce molti aspetti dell’opera che cerchiamo di compiere. Marco. Molte possono essere le persone ad aver risvegliato il proprio fuoco sessuale, ma pochi sono coloro che sono in grado di farlo ascendere, cioè, risalire lungo il canale midollare, questo perché non hanno prodotto abbastanza meriti del Cuore da permettere questa salita, e per questo motivo, l’apostolo Marco è il sacrificio, l’appiccato del libro dei Tarocchi, che è, sì, l’uomo preso nei sistemi del mondo, appeso per un piede senza possibilità di liberarsi, ma è anche il sacrificio e quindi i meriti attraverso l’apostolato, il rispetto della vita e degli altri. La Madre divina è dissolta in tutta la natura, essa è lo spirito vivente, lo Spirito Santo, se vuoi; per ottenere i suoi “favori” è necessario che l’essere umano sia rispettoso della vita. Marco è i meriti del cuore che svegliano ed innalzano il nostro fuoco sessuale. Senza amore, senza rispetto per la vita, non possiamo ascendere, questo lo dobbiamo capire, non si tratta di una forma di moralismo, è reale. Come possiamo comprendere l’altro, se distruggiamo altre forme di vita od inquiniamo le acque per i nostri piaceri? Questo, è evidente, è solo il sintomo proprio della mancanza di una coscienza, non possiamo compiere qualcosa, qualsiasi cosa, senza di essa. Marco è l’amore verso il prossimo, è la capacità di rispettare l’altro, è l’alchimia dell’ascensione. Il sacrificio è insegnare agli altri come rendersi responsabili, come non essere “vigliacchi”, come operare nella vita secondo la dottrina della coscienza, il sacrificio è insegnare questa meravigliosa dottrina, … ma come posso insegnare ad altri ad essere responsabili delle proprie azioni se non sono in grado di dare per primo l’esempio?! Il sacrificio è un lavoro di eliminazione della nostra ipocrisia, della falsa morale, è la ricerca della verità interiore ed il rispetto dell’umanità, è l’amore profondo ed autentico verso gli altri, è provare un autentica compassione per la sofferenza altrui e per la condizione umana… … e questo nessuno può fingere di avercela, la possiamo sviluppare, attraverso l’eliminazione dell’egoismo, questo, sì, lo possiamo fare. Chi sente sinceramente di voler compartire ed aiutare il suo prossimo dovrebbe impegnarsi ad estirpare in se la radice che gli impedisce di ascendere ad una Coscienza vera, che è la propria “soggettività”, che opera attraverso il giudizio, la mancanza di indulgenza, il voler attribuire meriti e biasimi, o attraverso la mancanza di sensibilità verso tutte le forme di vita (le 2 cose sono legate).
Luca è l’elemento che deve nascere in noi e che ci permette di comprendere la natura dei numeri, egli è ciò che ci insegna ad elaborare ed è per certi versi la conoscenza della Kabala. Luca può essere considerata la capacità di comprendere i codici sottesi nei legamonismi, nelle lamine del libro di Thot, nell’arte, nelle statue, ed in qualche modo di elaborarli per portarci ad una comprensione della dottrina, di noi stessi e dell’opera che stiamo compiendo. Luca è ciò che ci permette di applicare un sistema, ad esempio, cabalistico ed interpretare così i sogni, un sorta di processo di inspirazione combinata con la conoscenza intellettuale di questi sistemi. Andrea sono i misteri della croce, sia la morte sulla croce, che la croce intesa come l’unione del fallo e dell’utero, la croce di sant’Andrea simbolo della bandiera Scozzese, dell’Inghilterra e dei paesi del Commonwealth, si riferisce a questo ed, insieme al simbolico fiore del Cardo, la Rosa Ignea centro della croce, è diventata ispirazione di una certa antica confraternita di quei luoghi. Molte sono le confraternite mistiche che hanno adottato il magico segno di Andrea, la X. “Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello, che gettavano la rete in mare poiché erano pescatori. E disse loro: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”” (Matteo IV, 18-19). Andrea è colui che assistette alla miracolosa pesca del lago di Genesareth ed è simbolico del fatto che il fuoco sacro realizza tanti prodigi tra cui quello di moltiplicare il pane ed i pesci, ancora una volta non fisicamente, ma come simboli Cristici e quindi anche sessuali. La croce di sant'Andrea e le miracolose chiavi di san Pietro sono due meravigliose repliche dello stesso mistero sessuale: Lucifero è la scala per salire, Lucifero è la scala anche per scendere … La croce di sant'Andrea rappresenta l’unione e l’equilibrio perfetto del femminile e del maschile nell’individuo, sia esso donna o uomo. La croce di sant'Andrea è l’equilibro tra la forza e l’amore, tra mercurio e zolfo, tra acqua e fuoco. Tommaso è la mente interna, è quando cominciamo realmente a mettere il dito nella piaga, come si suole dire; Tommaso è quando facciamo carne le istruzioni dell’insegnamento, ma soprattutto quando usiamo il giusto scetticismo per raggiungere la verità, Tommaso è quando smettiamo di essere dogmatici, creduloni e ci facciamo le domande, quando ci mettiamo in discussione, quando non diamo niente per scontato, quando vogliamo conoscere l’oggettività delle cose, Tommaso è quando superiamo i concetti di bene e male ed andiamo a ciò che c’è. Una piaga, una ferita, … non mi lamento, non mi auto commisero, lavoro, procedo; il saggio si rifugia sempre nel silenzio della sua stanza interiore ed intima, Tommaso è la mente interna, è la Fede che cresce per effetto di un opera fatta, Tommaso è la conquista della Fede con la “F” maiuscola. Ultimo, perché è solo alla fine di tutto questo percorso che passa da ognuno di questi apostoli, come stazioni di un viaggio di trasformazione intima, arriva Bartolomeo che è la mistica, è il vero mistico, la relazione intima, l’intima emozione di sentirsi appagati connessi, collegati con la fonte, che è l’intimo nostro ”essere” profondo; la mistica è lo stato supremo della Coscienza, il quarto stato di coscienza, l’ispirazione. Bartolomeo è l’aspirazione di ogni uomo: la pace in Cristo, la personalità fisica adatta per ricevere la luce per Padre; mi dispiace non c’è un altro modo di spiegarlo, capisco che sono parole anche vecchie e già usate, ma Bartolomeo è l’insegnamento dell’uomo equilibrato, il canale, l’alloggio dell’essere, se il Cristo è l’intermediazione astrale tra l’immanenza suprema del Padre Solare e la nostra personalità fisica, Bartolomeo è quella personalità. Bartolomeo è l’uomo liturgico. Facciamo un piccolo passo indietro. Nel percorso personale ed individuale al quale siamo qui invitati a seguire Giovanni arriva, simbolicamente, dopo Pietro ed Andrea, egli è il verbo, è l’energia sessuale fatta verbo, fatta forza della creazione, ecco perché egli è tutto ciò che rimane e cioè l’Apocalisse, il racconto dell’Apocalisse. L’apocalisse di Giovanni è il testo che parla dell’apocalisse interiore che ogni iniziato attraversa nel viaggio di ritorno alla Fonte Eterna.
L’apocalisse è il lavoro esoterico, i 4 cavalieri, ad esempio, sono gli elementi con cui lavorare, ecco perché ogni cavallo ha un colore e quel colore definisce un lavoro, una prova. Giovanni è il potere della “parola”, il Verbo, ed il potere della “parola” si trova nell’energia che la produce, ovvero il sesso, l’energia che crea. La prima creazione che l’energia creatrice in noi fa è darci un corpo fisico, una macchina biologica, un corpo planetario per esprimerci su questo piano. La seconda potenziale creazione è il Cristo. La laringe è collegata all’apparato sessuale, ogni uomo lo sa, è una verità che conosce perché ne ha fatto esperienza. Quando l’energia creatrice si sveglia nei maschi si sviluppa quello che, guarda caso, si chiama il pomo di Adamo. Perché? Perché quando cadde dall’Eden simbolico, perse il potere della “parola”. E’ una questione ormonale, gonadi e tiroide sono collegate, e questo significa solo una cosa che a seconda dell’uso che faccio dell’una influenzo l’altra, se sono casto il mio verbo si fa di potere, d’altro canto se non mento, se non uso lamentarmi o giustificarmi, se sono coerente nel parlare, se sono casto nel verbo lo divento anche nel sesso; è l’atteggiamento che mi aiuta nel compiere la mia castità sessuale. Pietro è la pietra su cui fondare la costruzione del tempio; la pietra scartata dai costruttori che è diventata pietra d’angolo, la pietra angolare è quella su cui si regge un tempio, il Tempio è l’uomo edificato, è il Tempio di Salomone, l’anima umana, frutto del lavoro fatto di comprensione ed eliminazione dei difetti, e l’anima divina, che da sempre attende colui che compie l’opera, si uniscono a formare la stella a sei punte simbolo del sigillo dei Re. Le 2 colonne del tempio si chiamano Jakin e Boaz, sono una nera ed una bianca e stanno a simboleggiare i 2 cordoni nervosi che si dipanano lungo la spina dorsale a destra e a sinistra, intrecciandosi a forma di otto e che permettono l'ascesa miracolosa dell'energia seminale fino al cervello. Questo è l’edificio del tempio e la pietra angolare scartata dai costruttori è Pietro, il sesso. Questa è l’unica autentica chiesa di cui parlava Gesù: la costruzione di Sé. Ogni apostolo in questo insegnamento ha una valenza negativa, positiva e neutra, proprio come le tre forze del Triamazikamno Sacro, ad esempio Pietro, nella sua parte negativa odia le donne, nei vangeli si innervosisce quando parla Maria, nega il suo maestro, nega il Cristo interno, nega la castità; nella sua parte positiva è l’asceta, la castità senza l’alchimia, senza la magia sessuale; nella sua parte neutra è quando è trasceso per effetto del lavoro con la Croce, di Andrea, che è i misteri della Croce, la conoscenza del sesso nella coppia, della trasmutazione nel Matrimonio perfetto, nell’arcano AZF, i misteri del Sesso Yoga, e quando questo accade, quando il Pietro interiore è casto e tramutato compare Giovanni, il verbo magico. Giovanni è adulterato quando mentiamo, quando facciamo un cattivo uso del verbo. Come gli altri apostoli anche Giuda ha 3 aspetti, quello negativo, ad esempio, è essere terribilmente passionale, il tradimento è legato a quest’aspetto, quello positivo è l’intelligenza, ma usata a proprio vantaggio. Uno degli aspetti invece eccellenti di Giuda, è quello neutro ed è quello di un'intelligenza utilizzata per la morte dell'ego. Giuda è, inoltre, il tesoriere del gruppo, è, cioè, il depositario della dottrina, il discepolo più esaltato, l’unico in grado di compiere il ruolo del traditore. E’ Giuda che conduce i soldati da Gesù e gli dice: “maestro questi ti cercano”. Chi sono i soldati? L’ego. E’ Giuda che conduce l’ego davanti al maestro, è Giuda che con il bacio afferma che Gesù è il maestro, perché, come ci dice il mito, nessuno sapeva quale dei 12 era il maestro, è Giuda che con un bacio glielo indica. Questo è uno dei simbolismi più importanti del dramma del Cristo, perché ci sta ad indicare che tutto ha inizio con un bacio, e può finire o col la cristificazione o con il tradimento e la caduta sessuale. Giuda è la passione, il Lucifero, la tentazione che dobbiamo vincere per elevarci, per prendere la saggezza imprigionata nell’ego. Giuda è il filo del rasoio, egli ci mostra l’ego e ci prova nei suoi aspetti quando lo stesso agisce in noi, spetta a noi “restate svegli, per non cadere in tentazione” – proprio come diceva Gesù ai suoi discepoli sul monte degli ulivi, ma l’unico a rimanere sveglio era Giuda. Giuda insegna nel bene e nel male. Giuda è la Guida, il Lucifero, colui che ci fa uscire o precipitare per
sempre nell’Averno. Lucifero è uno sdoppiamento del Cristo. Lucifero non è brutto, Lucifero si vede brutto, e si conosce come il demonio perché egli si rivestì della malvagità ed del peccato di ognuno di noi per mostrarci e farci vedere come siamo internamente. Lo scopo del Cristo-Lucifero è sempre quello di liberarci, sfortunatamente se noi non lo vinciamo nella fucina dei Ciclopi che è l’unione sessuale egli ci trascina, anzi, noi stessi ci trasciniamo, all’involuzione ed alla morte seconda, che non è altro che la dissoluzione dell’ego per mezzo della Madre Natura nel suo aspetto di Kate Proserpina. L'essenza sempre verrà liberata dalla malvagità di cui si è rivestita nel corso delle esistenza, quella malvagità è lo strumento di Dio per conoscersi e per liberarsi dalla sofferenza prodotta dall'impietoso Heropas. Questa purificazione, questa liberazione può essere condotta per Coscienza, conquistando cioè un Anima o attraverso il passaggio nei mondo atomici inferiori dove la Madre Natura col nome di Kate Proserpina opera. La scintilla divina che siamo, la nota “Essenza”, può tornare alla fonte solo se purificata della sostanza astrale degli Arconti con cui è stata mescolata all’origine di questo mondo; l’ego, l’ostinato è lo spirito di opposizione in noi, su di noi e motivo per cui si legge, ad esempio, in Pistis Sofia - «Questo calice dell’oblio diviene per l’anima lo spirito di opposizione: resta all’esterno dell’anima, le fa da abito essendole simile sotto ogni aspetto ed essendo un involucro all’esterno di lei, come un abito. …» L’ego è l’involucro che oscura la scintilla divina che anima e dà vita ad un corpo fisico, il corpo è il calice in cui è stato tutto mescolato, ecco perché la purificazione è sessuale. Dante descrive realmente gli inferni atomici qui ed ora su questo pianeta, l’inferno è il luogo della purificazione, è il luogo che serve all’essenza per ritornare alla fonte purificata come all’origine. La purificazione non può che essere atomica, visto che la sostanza è stata mescolato con noi (scintilla divina) a quel livello di esistenza. Come questi inferni vengono attraversati dipende dalla monade personale, dipende dall’anelito spirituale che alberga in ognuno di noi, ecco perché Dante compie il suo viaggio da vivo, come un uomo vero egli entra nei suoi inferni personali allo scopo di purificarsi e giungere a Sofia, la saggezza per eccellenza la conoscenza, la gnosis, costruendo così anche un secondo rivestimento per l’anima purificata.
Giuda sta a Gesù come il Cristo al Lucifero, Giuda è la stella del mattino, Venere. Giuda è la Coscienza libera ed in grado di comprendere le conseguenze delle nostre azioni. E così via per tutti gli altri apostoli. Ogni apostolo è un insegnamento ed ognuno dei vangeli parla di un aspetto di questo insegnamento; i quattro canonici, i sinottici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni), più gli apocrifi, gli gnostici (Filippo, Tommaso, Giuda, quelli ritrovati), sono la sintesi della dottrina del Cristo insieme al vangelo di Verità, di Maria e di Pistis Sofia[2]. ____________________________________ [2]“Pistis Sofia” o “Pistis Sophia”: documento scritto in copto, probabilmente seconda metà del III secolo, rinvenuto tra i codici del Mar Morto insieme ai vangeli gnostici, oggi custodito al British Museum di Londra dal 1769, attribuito a Gesù risorto e contenente gli insegnamenti ed alcune rivelazioni segrete sulla Natura dell’universo ed impartiti ai discepoli in assemblea, incluse le donne Maria Maddalena, la Maria e Marta, durante gli undici anni successivi alla sua resurrezione.
Il Sistema esercita una pressione costante su di noi Stavo mettendo insieme le idee su alcune notizie che ho letto in questi giorni e mi è balzato agli occhi evidente che è in atto qualcosa di veramente grande che sta lavorando ai fianchi, se non su tutta l'umanità, di sicuro ai cittadini di questo nostro paese Italia. La pressione è veramente micidiale, anche se le persone sembrano non accorgersene, nei loro, nei nostri comportamenti e reazioni è possibile leggere uno stato di esasperazione. Non un esasperazione qualsiasi, ma un tipo di esasperazione frutto di un lavoro sistematico, se non fosse che amo poco l'idea dei complotti, direi che c'è una strategia di fondo. Voglio mettere lì i pezzi di un puzzle e ognuno potrà arrivare da se alle conclusioni, non esiste un unico punto di vista evidentemente, mancando, noi, di oggettività e conoscenza completa dei fatti. Alcuni dei fatti che per caso mi sono trovato ad ascoltare, leggere, visionare e quindi mettere insieme sono: i rifiuti urbani in Campania, gli inceneritori (ed anche le centrali nucleari), Marcegaglia all'Ilva di Taranto che dice - "risultati positivi su ambiente e sicurezza" - quando la gente si ammala a causa dell'inquinamento da benzopirene che l'impianto produce, Montezemolo il nuovo leader politico , la situazione finanziaria dell'Italia o Irlanda (fa lo stesso) e per finire il canone RAI per tutti i contraenti di una bolletta elettrica. Per quanto riguarda i rifiuti in Campania stiamo parlando dei rifiuti di tutti; qui c'entra poco la criminalità organizzata, non possiamo dare tutte le colpe solo alle mafie, la mafia è il braccio, sono i briganti che nella loro visione ristretta del mondo pensano di arricchirsi e che quell'arricchirsi in quel modo non finirà per recargli di fatto un danno anche a loro stessi. I grandi assenti nell'informazione su questo tema sono i politici collusi, quelli che hanno avuto l'idea, quelli che si sono prostituiti alle imprese del nord ed dei paesi Europei e non che avevano bisogno di smaltire senza trattare i loro rifiuti, le imprese che gestiscono le discariche e costruiscono gli inceneritori. Le imprese in questo paese sono una delle causa dell'impoverimento del paese, producono all'esterno, all'estero, lasciando le persone senza occupazione e usano il territorio come una pattumiera; non è difficile uscire da questo problema, serve uno stato forte che mette fuori queste imprese, che fa gli interessi dei suoi amministrati, dei veri proprietari dei beni. Le amministrazioni locali hanno grosse responsabilità, hanno cucinato i loro amministrati per bene; ripeto, le organizzazioni criminali, sono solo la punta del problema sono quelli che hanno fatto il lavoro sporco. Il parlamento, come il senato sono in mano ad individui sonnecchianti quando va bene, e quando va male, svegli nel "male", appunto; nel senso che pensano a realizzare profitti proprio di amici, cordate varie, etc... e non si fregano se non esiste un vero gruppo parlamentare, inteso individui che si aggregano, per un autentico bene comune, non parlo intenzionalmente di partiti, perchè questa è un idea fuorviante, e poi non vorrete mica dirmi che questa sarebbe una sinistra autentica, in termini di energia la pensano come gli altri, nel senso che pensano al nucleare come soluzione, o sui rifiuti che parlano anche loro di inceneritori, invece che di rifiuti zero, etc... In campo medico seguono la solita linea "Veronesi", che a suo tempo fece fuori il dr. Di Bella, quando è da tempo che nel campo delle scoperte ci sono vere novità, penso al Dr. Hamer o al prof. Simoncini, che "striscia la notizia" non manca di prendere di mira, trasmissioni come "mi manda Rai3 ", scredita con arguzia. Non ci sono differenze. Vogliono candidare leader Montezemolo ... è difficile essere imparziali, mi dispiace se offendo qualcuno, ma come si fa a pensare una cosa simile, che interessa vuoi che porterà avanti uno così ... l'ho detto che sarebbe stato difficile, intendo il fatto di assolvere all'aspettativa di mettere lì i pezzi del puzzle e provare a costruire un discorso. Quelli che sono in buona fede, o così credono, sono schiacciati o sono impotenti, perchè non puoi essere arruolato su uno Sciabecco di pirati, malfattori, trafficoni, e pensare di potersi battere per l'equità, il rispetto, l'ambiente, la salute, etc.., sei ingenuo o cosa? Perchè per esempio non si spiega come mai tutti ma proprio tutti, e mi riferisco alle comunità medico scientifiche sparse per il mondo, dicono che gli inceneritori (oggi denominati termovalorizzatori) sono veramente pericolosi per la salute, provocano la produzione di ceneri pesanti e scorie tossiche che comunque dovranno essere smaltite, contribuiscono al riscaldamento globale, oltre ad essere costosissimi. Tempo fa avevo avuto modo di parlare relativamente al nucleare , degli svantaggi e dell'inutilità di orientarsi verso questa forma di produzione di energia. Le motivazioni per un cambiamento sono forti, c'è di mezzo la salute di tutti e l'ambiente nel quale viviamo, ma allora perchè ostinarsi a pensare a queste scellerate soluzioni. Possibile che non si riesce ad avere un briciolo di visione in avanti, di un mondo diverso, possibile che non riusciamo più ad immaginare e sognare qualcosa di più decente, possibile che non ci si rende conto che questa è tutta pressione che si espande a macchia d'olio si tutti e che le reazioni non potranno che essere la fine della pace sociale, gente incazzata nera per qualsiasi cosa, .... in una parola possibile che non si capisca che così si arriva alla sommossa popolare? L'unica risposta che mi viene in mente è che come stanno finendo le risorse, sta finendo questo sistema, sta andando a pezzi, con tutti coloro che lo sostengono, in positivo e negativo, perchè anche quelli che lo combattono per una legge, quella del pendolo, come ho spiegato in un precedente post sui sistemi del mondo, finiscono per alimentarlo e tenerlo in vita. Serve lasciare andare, lavora su se stessi ed una nuova visione, serve lavorare a nuove proposte, affinchè un giorno questo lavorio genererà una nuova generazione di umanità, l'odio ci intrappola. Bisogna fare le dovute valutazioni, denunciare, ma solo per svegliarsi, e poi lavorare alle alternative senza sosta e senza guardarsi indietro, proprio come Lot con Sodoma e Gomorra. Non puoi rincoglionire un paese parlando del delitto di Cogne, di Taranto, o con i quiz, le veline, gli amici, i tronisti, etc... perchè quella non è più la maggioranza del paese, la maggioranza sono quelli che non votano, quelli che litigano per un parcheggio, che non guardano la Tv, non gli piace più, quella è per i nostalgici, ... c'è un sottobosco di individui che sta covando dentro conflitto, un conflitto che anche se è innanzi tutto interiore, intimo, alla fine si manifesterà fuori, e la causa prima è che le persone non ce la fanno più, la pressione del sistema è diventata troppo forte. Serve trasferire quel fuoco in una nuova visione ed in un lavoro su di se.
A]
Questo perchè dal punto di vista del sistema stesso, e non mi riferisco a quello sociale o politico, tutta questa reattività è cibo, ... ricordate quando parlavo dei sistemi cosa sono, e come funzionano, quale è lo scopo? Alimentarsi dell'energia dei suoi membri senza dare nulla in cambio o molto poco, tra cui il senso di appartenenza e l'illusione di essere protetti, proprio come con la mafia: dai, paghi, e ti proteggono. Ma non è mica vero è solo un estorsione. Lo fa la mafia come sistema e, per analogia e corrispondenza, lo fanno tutti i sistemi del mondo. Altra novità per farci rodere il fegato: «A tutti i titolari di un contratto di fornitura di elettricità, siano essi famiglie o pubblici esercizi o professionisti, verrà chiesto di pagare il canone RAI, perché, ragionevolmente, se uno ha l'elettricità ha anche l'apparecchio tv. Chi non ha la televisione dovrà dimostrarlo e solo in quel caso non pagherà» - è questo quello che dice e decreta il Ministro Paolo Romani, ... io credo che non possiamo andare avanti ancora molto così, ... anche chi possiede un computer dovrà pagare il canone. Ma cosa stanno facendo? E noi cosa rispondiamo? Cosa c'entra tutto questo con la spiritualità? Con la gnosis o un cammino iniziatico o similari? C'entra. C'entra, fosse solo perchè la causa di tutto questo è la mancanza di coscienza, non quella ideologica, ma quella "reale", quella vera, quella con la "C", non l'ipocrisia, o il perbenismo, la falsa carità o la farsa della morale, quella che solo in un individuo sveglio si può manifestare, quella carta interiore che quando viene giocata è come l'asso a briscola: piglia tutto. E' la "Coscienza" quella che deve crescere, è la "Coscienza" la soluzione e serve un cammino, un metodo, e dei precisi processi e crisi emozionali per cambiare. Dal punto di vista sociale, ordinario, orizzontale, delle condizioni di vita che possiamo stabilire qui, è giusto, ad esempio, pensare ad un cambiamento radicale nella produzione dell'energia, passando alle fonti rinnovabili, la tecnologia c'è, basta con petrolio e nucleare, e questo si sta producendo, che lo vogliate oppure no, i giochi sono fatti. Petrolio e nucleare non servono più arricchiscono solo i nostalgici, lobby di matusalemme, e soprattutto distruggono l'ambiente, ecco perchè finirà, è la terra che lo fa, noi staremo solo a guardare e allo stesso tempo dobbiamo lavorare alla "Coscienza" ed ad una nuova visione e razza. Per quanto riguarda l'amministrazione bisogna realmente interdire dalle amministrazioni e dalla gestione dei beni comuni quelli che hanno lucrato e fatto i propri o di cordate interessi, e questo sta già accadendo, siamo alla fine di un epoca e di una razza. Niente finanziamento ai partiti, non ci saranno più i partiti, pensare che dopo una legislazione torni a fare il tuo mestiere, è una giusta visione; niente pensioni, stipendi da fame, un indennità, niente collusi o condannati a gestire la cosa pubblica, così quelli che lo fanno lo fanno per una senso "missionale", serve tornare ai "saggi", i ruoli che ricopri devi avere competenza per ricoprirli, tassare i patrimoni oltre una certa soglia, niente condoni fiscali o scudi come sono stati chiamati, sono solo la transizione ad un nuovo modello. II denaro finirà. Rifiuti zero, non si sprecano risorse, si crea occupazione e soprattutto si salvaguarda salute ed ambiente, oggi - fortunatamente - è possibile il recupero pressochè totale della materia ... poi verrà la gestione della giustizia, la legge elettorale, e quant'altro. Utopia? E no allora ve la state cercando la miseria. Come possibile che siete disposti ad usare "the secret", l'ho-oponopono, la legge di attrazione, il tetha healing, o quant'altro, per vivere meglio, per avere beni, denaro, successo, casa, auto belle (l'auto è finita, ci saranno altri modi per spostarsi), carriera e poi non siete capaci di usarlo per sognare un mondo diverso. E' fatto, è fatto, è fatto cosa, allora? "E' fatto" un gran bel egoismo, è fatto che sono ancora dentro lo stesso recinto. Non capite che si tratta di un altro sistema? Ma ripigliamoci, Sveglia!!!!!!!! O finiremo a ballare vestiti di arancione per svegliare il 3° chakra. O avete già iniziato a farlo?! Attenti alla "nuova religione".
Un problema di “attenzione” La nostra ATTENZIONE è talmente dispersa che c’è bisogno di allenarla perché sia contenuta nel “corpo”; è in questo che consiste l’autentico qui ed ora, il ricordo di sé o “presenza”. E sì, perché “sentire” il corpo, portandoci l’attenzione, equivale a realizzare un certo grado di “presenza”. Solo alla luce di questo si rendono necessarie tutta una serie di misure, note col nome di pratiche, esercizi, discipline, tentativi, etc… atte, in definitiva, esclusivamente ad ancorare la nostra attenzione nel corpo. Il corpo è il luogo della concentrazione di tutta la nostra esistenza, della concentrazione della nostra energia vitale, se la nostra attenzione va altrove, lentamente finiamo per dissiparlo, per consumarlo, per consumarne la forza vitale. Si, perché dove è la nostra attenzione lì sarà la nostra “energia”, la nostra vitalità, e senza che, in qualche modo, possiamo reintegrarla questa “energia”, si perde. Questo ci consuma. Ecco perché le emozioni alla fine ci logorano. Spostano la nostra attenzione fuori di noi stessi, fuori dal luogo della concentrazione della nostra esistenza, il corpo. Il corpo non esiste gratuitamente, esiste e rimane in vita grazia ad una certa attenzione che noi gli rivolgiamo, di modo da caricarlo continuamente di nuova linfa. Intorno a noi ci sono certe “qualità” che possono essere assorbite per espanderci, rivitalizzarci, etc… ecco perché certe pratiche yogiche o similari funzionano. Assorbimento; invece che dissipare, assorbiamo. Semplice da capire. Quando la nostra attenzione divaga noi disperdiamo le nostre risorse, disperdiamo un certo quantitativo di vitalità, di “energia vitale”, si direbbe in certe scuole; questo perché, come ho già detto «dove è la nostra attenzione, lì saranno od andranno le nostre “energie”, la nostra forza, la nostra vita». Questo è un punto centrale in questo lavoro: dove va la mia “attenzione”? Il problema della presenza è secondario. Noi arriviamo alla “presenza” per mezzo dell’attenzione, anzi, per meglio dire, la “presenza” è un effetto “collaterale” del fatto che abbiamo imparato a dirigere la nostra attenzione, ad esempio, sul corpo, su una certa particolare sensazione del corpo, estremamente difficile da descrivere, ma che, sperimentata, ci rende coscienti di cose che adesso ignoriamo, è una sensazione che sperimentano coloro che provano ad usare o rivolgere la loro attenzione, che equivale a dire il proprio pensiero, la mente, proprio sul corpo. Nel farlo questi individui scoprono che possono farlo solo per pochi istanti, e che esistono tutta una serie di attività, comportamenti, pressoché automatici, che interferiscono con un normale e naturale funzionamento della loro attenzione. Scoprono anche che però promuovendo questo intento lo rendono “ripetibile”. La ripetibilità è possibile solo se mi rendo conto che esiste il “fenomeno” e che ho un “problema”, che risiede nella mia condizione di vita o psicologica, di servitù, che mi induce a sperperare tutte le mie risorse invece di usarle in modo coerente. Ecco perché, appunto ed allora, l'autosservazione funziona, perchè ci disponiamo ad osservare con attenzione dove di solito non guardiamo, ovvero, dentro. Tra l’altro anche quando siamo convinti di stare osservando il mondo potremmo o non potremmo renderci conto che non lo stiamo “guardando”. Ci sono dettagli nella nostra vita che ci sfuggono perché vengono puntualmente rimossi dalla programmazione ricevuta attraverso il condizionamento o la prima educazione. Ogni volta che portiamo l'attenzione su di noi invece che esclusivamente fuori di noi permettiamo la ripetibilità del fenomeno, che passa per la sensazione di cui sopra. La conseguenza di questo atto è la presenza e la scoperta che né gli altri, né le circostanze sono a noi avverse o favorevoli, ma che in realtà esistono, punto. Apriamo gli occhi e lo sguardo ad un mondo diverso, più colorato, proprio come accadrebbe con un televisore Full HD invece che al plasma. La definizione dei dettagli aumenta e percepiamo; potremmo anche vedere cose che fino ad oggi c’erano, ma non vedevamo. Una maggior attenzione verso il corpo porta ad una migliore visione dei dettagli. Potremmo allora anche renderci conto che, ad esempio, gli altri o le circostanze cambiano, smettono di essere le concause della nostra miseria e mancanza di energia, o di attenzione, o considerazione. Ho cambiato il modo di vedere le cose. Le cose sono sempre le stesse ma le percepisco e capisco in modo differente, senza il filtro dei miei pregiudizi, concetti, descrizioni o peggio credenze.
Quando vediamo che l'attenzione “attiva” si perde in certe forme di passività, l'importante, almeno sulle prime, è evitare di tentare di fare “qualcosa”, questo nel tentativo di capirci qualcosa di più sul fenomeno in atto, sarebbe meglio restarne “davanti” e semmai “soffrire” per quello che vediamo, per la nostra inadeguatezza, per la nostra mancanza di Coscienza, passata e presente. Per “soffrire”, ed è per questo che l'ho messo tra virgolette, si intende evidentemente “capire”, si intende “comprendere”, “rendersi conto” di qualcosa che fino a quel momento ignoravamo che esistesse. Si tratta di una “presa di coscienza” necessaria che ci produce una certa “amarezza” e conseguente bisogno di porre rimedio. E' grazie alla predisposizione all'osservazione che la “realtà” su noi stessi, sulla nostra condizione di incoscienza, di inconsapevolezza, di “condizionamento”, emerge. Capiamo che le cose sono diverse da come ce le crediamo e ce le hanno raccontate. La “coscienza” ha questa grande qualità di renderci “reali”. Ma può essere esercitata solo se ci impegniamo a ridirigere la nostra attenzione in modo attivo verso quello che stiamo facendo, sentendo, odorando e soprattutto pensando, mentre siamo sottoposti a certe condizioni esteriori. Questo non è un allontanarsi dalla realtà o dagli altri o dalle circostanze, ma semmai è un entrata a pieno titolo in quello che ci sta accadendo, perchè stiamo imparando a contemplare tutti i valori in campo, non solo i nostri preconcetti o gli eventi esterni. E' in questo che consiste il conoscere se stessi. E' la “visione” alla quale siamo giunti e pervenuta a noi, grazie ad una “presa di coscienza”, a produrre una nuova “conoscenza” di noi e di certi meccanismi (“nosce ipsum” o “temet nosce”). E' così che giungiamo ad un aumento della consapevolezza: una presa di coscienza dopo l'altra. Ecco perchè dico che l'idea di “risveglio” porta in se un inganno se lo fissiamo in termini assoluti. Risveglio è “prendere coscienza” e la coscienza è una qualità che si ha o non si ha, che si è o non si è, non è qualcosa da risvegliare, ma da mettere in “atto”, da azionare o da cercare ed eventualmente “sviluppare”, o semmai da tenere sveglia; tutto passa sempre per un lavoro specifico. Il grado di attaccamento, di assuefazione e di dipendenza dai sistemi del mondo è sicuramente un ulteriore “handicap” nella ricerca di una “presa di coscienza”. Il problema è che nessuno sa realmente chi è, o cos'è; nonostante questo permettiamo comunque ad altri o a qualcos'altro di dircelo. E' un po' come quando, tanto per usare la metafora di matrix, Neo sta andando dall'Oracolo e parla del posto dove mangiava tutti i giorni, e si rende conto che ha vissuto un “illusione”. Trinity risponde che matrix non è in grado di dirgli chi è, proprio come certe idee e descrizioni che impariamo presto a fare nostre. Su queste idee costruiamo altre idee ed anche quando incontriamo un lavoro di scuola lo interpretiamo alla luce delle idee pregresse. Ecco perché è così importante capire come ha funzionato l’educazione e quali schemi comportamentali oggi determina, per poi liberarcene. Come? Con una nuova visione o mappa direbbe qualcuno altro, una mappa che si costruisce con una “presa di coscienza” dopo l’altra, non possiamo acquisire tutto per acqua fresca perché così non capiamo, cambiamo solo le foto nella stanzetta, ieri c’era Simon Lebon oggi ci metto la foto di sri “quello che vi pare”, o del maestro x, y,z. Sempre nella stessa scena infatti Neo replica stizzito, stufo di essere ingannato, - “l'Oracolo, invece sì?!” – A quel punto Trinity cerca di fargli capire che si tratta di un altra cosa ed in realtà lo è un altra cosa. L’oracolo non è una persona fisica, non è nemmeno un maestro o un insegnamento e non è nemmeno una guida come la possiamo immaginare noi. Nella metafora ella è la “conoscenza” di sé. Un programma intuitivo per lo studio del comportamento umano, dirà l'architetto di matrix; e non a caso sulla porta della sua cucina (altro potente simbolo alchemico del film, la cucina è il luogo dove c'è il forno ed il lavoro di trasformazione di sé) come nel tempio di Delphi, c'è scritto “temet nosce”, ovvero, conosci te stesso. La vera “conoscenze” perviene attraverso un azione della coscienza, che puoi avere o non avere. Le scuole dovrebbero essere luoghi dove praticare, dove apprendere le informazioni necessarie per restare abbastanza traumatizzati da prendere quella giusta coscienza che ci serve per capire cosa stiamo combinando nella nostra vita, un luogo dove
incontrare persone affini con cui confrontarsi e crescere, non il luogo delle frasi fatte, delle citazioni, degli assoluti, delle regole e delle verità incontestabili, o, peggio, della venerazione incondizionata di maestri a vario titolo. Ma torniamo al “lavoro” che è la parte più interessante dell’informazione. Noi, inteso come quello che ci crediamo essere oggi, quello che ho chiamato appunto, l'umano, l'idea che abbiamo di ciò sia l'uomo cioè, dobbiamo solo poterci predisporre affinché essa, la coscienza, se c'è, si possa esprimere. Non è l'umano infatti a fare il lavoro di comprensione, altrimenti non c'è “lavoro”. Questo perchè l'umano ha imparato a identificarsi con l'ego e quando c'è ego, c'è solo separazione, c'è giudizio, c'è morale, c'è la regola, forse ci sarà anche il “buon comportamento”, ma non è detto che ci sia la “presa di coscienza”. L'unica autentica predisposizione di cui disponiamo è la predisposizione ad “osservare” i fenomeni, sapere che c'è e iniziare ad osservarli, aspettando che la coscienza o anima si renda conto di quello che sta osservando, aspettando che abbia la sua illuminante intuizione. E’ in questo che consiste la “comprensione”. Ecco perché l'auto osservazione equivale ad auto guarigione; quando capisco, so, e quando so, sto meglio, la conoscenza è portatrice di un “benessere”, ecco perchè, almeno intellettualmente ci è stata tolta, ci sono state tolte le chiavi di lettura e la pratica per appropriarcene. L'ignoranza è dolore e porta ad ammalarci, porta schiavitù e dipendenza dagli altri e dai sistemi; sistemi, che pare facciano il bene comune, ma fanno solo gli interessi del proprio “centro di potere”, il vertice di una piramide. “Lazzaro”, altra potente analogia della condizione umana, nei vangeli è un lebbroso resuscitato dal Cristo, che non è un individuo, ma la “coscienza”. L'atto del resuscitare è la “presa di coscienza” di essere morti dentro, di essere schiavi, … la condizione di “lebbrosi” è la rappresentazione del nostro corpo energetico, vitale, martoriato a causa della manifestazione delle emozioni negative, del malumore, dell'odio, dell’attenzione rivolta in cose diversa da quello che è il centro della nostra vita, la coscienza di sé. Ci stiamo buttando via e non ce ne rendiamo più conto e ci siamo anestetizzati per non sentirne più il “dolore”. Guardate! Una persona che è ribelle a questo mondo non gli resta che darsi alla pazza gioia, bere, fumare, farsi di stupefacenti, ed altro di simile. Oggi giorno questa cosa si è estesa a tutti gli altri, ma questo è un altro piano di intervento strutturale. Un cretino è più facile da controllare. La felicità tante volte è solo apparente, anche perchè non si spiegherebbe come mai ognitanto ci infuriamo. Trattandosi di un falso, appena qualcosa va storto, appena qualcosa non va secondo le nostre aspettative, diventiamo infelici, perdiamo quella apparente felicità, che quindi non era vera. La semplice “presa di coscienza” di questo ci permette di smettere di farci inutili illusioni. Con questo non significa che l'autentica felicità non esista, non esiste nel nostro concetto, o secondo un concetto polarizzato che ci è stato passato. La vera felicità è “assenza di odio”, ed è, anche questa, un'altra sottrazione, non qualcosa da aggiungere, ma qualcosa che è stato tolto ed adesso permette l'espressione del reale che c'è. L'idea stessa di “ricerca della felicità” è a sua volta un inganno, implicitamente stiamo affermando che adesso non lo siamo, non lo siamo, siamo insoddisfatti, ma questo senso di insoddisfazione è prodotto ad oc. In questo ordine di credenza è evidente che indugiare nella “felicità” di oggi, significa produrre “dolore” domani. Guardate che è facile da capire. Se divido il mondo in bene e male, a seconda delle condizioni che si vengono a produrre nella mia vita, sarò felice od addolorato a prescindere dall'oggettività dei fatti. Felice se la cosa è bene per me, se mi soddisfa, ed anche qui dovremmo domandarci chi realmente si avvantaggia di questo, se noi od il nostro parassita, addolorato se la cosa è male, quindi sempre dal punto di vista del mio egocentrismo. Bene e male dipendono dalle mie aspettative e dal processo di condizionamento che ho ricevuto. Se la pianto di divide il mondo in bene e male quello che accade, accade, questo perché sta già accadendo. Questo non significa non agire, significa “vedere”, significa capire, significa sapere cosa diavolo sta realmente accadendo. Se guardo tutto con la lente dei miei concetti tutto quello che mi resta è essere d'accordo o no, essere felice od addolorato; invece il meglio sarebbe essere “coscienti” e quindi capire. Ci
sono gradi nella presa di coscienza della propria condizione, e di solito sapere del problema non è sempre sinonimo di esserne fuori. Questa sicuramente è la più pericolosa delle “illusioni”. Personalmente cerco di stare in campana. So che non tutto quello che mi controlla è in superficie. Senza un lavoro specifico e continuato sulle nostre parti in ombra, è facile crearsi false illusioni e pensarsi liberi, quando non lo si è. Se quando vado a letto “sogno” questo è un sintomo di quello che sto dicendo. L'anima, qualsiasi cosa questo significhi, può essere liberata, ma bisogna sapere come. Se la mia vita è disseminata dalle manifestazioni dell'ego, e il fatto che uno ha collera è un sintomo di questo, significa che ha ancora da venire la vera libertà. La “collera” si genera o è stata generata da almeno 4 fattori: frustrazione (dovuta alla condizione di impotenza che si vive), paure, dubbi e sensi di colpa, che sono tutte conseguenze della nostra schiavitù personale. Siamo parassitati dai nostri stessi “io”, essi si nutrono dell’energia delle nostre emozioni e non ci danno niente in cambio, anzi ci lasciano spompati e delusi, quando svaporati ed illusi. Ci sono cose che non vediamo, non perchè non esistono, ma perchè ne ignoriamo l'esistenza, questo perchè la “mente” rimuove tutto quello che non siamo in grado di classificare, ecco perchè tocca passare anche per un tipo di istruzione, o meglio informazione, che ci permette di cambiare la mappa che abbiamo depositato in testa e con cui descriviamo l'esistenza ed il mondo. Se certi “elementi”, che per comodità abbiamo chiamato ego, aggregati, o “interferenze”, ancora aleggiano nella nostra psicologia, è bene agire con le dovute cautele. C'è un pericolo nel pensarsi fuori dal problema quando no lo si è. L'anima, la parte reale, liberata conduce una vita completamente differente da quella che sperimentiamo di solito. Prendere la “pillola rossa” serve esclusivamente a “prendere coscienza” che c'è un lavoro da operare, questo per poter al fine vedere quanto è profonda la tana del “bianconiglio”, che è ancora una volta il nostro inconscio, luogo in ombra, dove abbiamo ficcato ed imprigionato, in condizionamenti ed attaccamenti egoistici, la nostra vera “essenza”. Capire cosa essa sia e se ne siamo in presenza è un bel problema, visto che tendiamo a crederci più di quello che siamo ed a non valorizzare quello che invece dovrebbe esserlo. Attenzione, molto dipende da questo. Grazie a come utilizzo la mia attenzione posso imparare a vedere il fenomeno e provare a trarne, da solo, i conseguenti aggiustamenti. Posso fare gli adeguati collegamenti con le informazioni ricevute, ma se quelle informazioni le prendo per buone senza passarle al vaglio della riflessione interiore sto creando altre nuove credenze, che come tali mi offuscano invece che chiarirmi. Sulle prime forse è utile indirizzarla nell'osservazione di certe specifiche manifestazioni, per poi estendere l'abilità verso le altre o verso l'ego. Potremmo ad esempio, indirizzare la nostra attenzione su i seguenti 6 semplici modi con cui noi disperdiamo la nostra energia fuori, consumandoci e svuotandoci, privandoci di una risorsa vitale che potrebbe essere impiegata diversamente. *Immaginazione, di solito negativa (la preoccupazione ne è un aspetto), il *Mentire (anche involontario), non dare falsa testimonianza si riferiva proprio a questo, cioè al non dare falsa testimonianza di sé. Un'altra “brutta” bestia è l'*Espressione delle Emozioni Negative, che non vanno represse ma comprese di modo da giungere e scegliere consapevolmente la non espressione. Ed ancora, l'*Identificazione con circostanze, eventi o cose, o la *Considerazione, che è un vero bisogno di attenzione da parte degli altri; la considerazione è un modo di predargli l'energia, lo facciamo lamentandoci, auto commiserandoci, correggendoli, o cercando di attirarne la loro attenzione o considerazione attraverso la simpatia o la sessualità. C'è poi il *Parlare Inutile, inteso come la chiacchiera continua che usa il pensiero associativo che ci distrae e ci consuma al punto da avere mal di testa. Approfondiremo, comunque, più avanti ognuna di queste manifestazioni. .. Forse! Quando capisco ed accetto il fatto di compiere un lavoro adotto una disciplina affinché io possa realmente compiere una qualche trasformazione; in questo modo, da solo, possa liberarmi dalle “interferenze” che spostano continuamente la mia attenzione altrove. Dal punto di vista pratico si direbbe che devo collegare la mente con il corpo, cercando quella particolare “sensazione” che mi permette di restare agganciato a
quello che accade. Siamo come una pallina di metallo in un flipper che viene sballottata in tutte le direzioni. L'attenzione “attiva” diventa una calamita che da sopra il vetro ferma questa corsa alla reattività e mi fa “prendere coscienza” di essere in un flipper. Se necessario sarebbe bene valutare l'ipotesi di collegare il lavoro ad un forte stimolo, ad una forte abitudine che abbiamo, mi viene in mente qualcosa tipo: fumare o mangiare – o stabilendo prima in quale istante orario della giornata farlo. Per “lavoro” intendo qualcosa che assomiglia all'ascolto, intendo cioè provare a guardarsi fare le cose, guardare il mondo senza fissarlo, percependone la spazialità; accendere quell'interruttore della nostra attenzione in modo “attivo” in quello che sta accadendo e contemporaneamente in quello che sto facendo, essendo cosciente di quello che c'è fuori e dentro di me. Il fuori è solo un aspetto del momento presente, non è la totalità. Siccome il più del tempo quest'interruttore è spento serve trovare espedienti adeguati, e sempre nuovi, per accenderlo, ricordando proprio che dove è la mia attenzione lì andrà a riversarsi, o sarà, la mia “energia” (vitale). Un attenzione “attiva” su se stessi si raggiunge con il “lavoro” e gli “sforzi” nel tentativo di metterla in atto, ... senza forzature, ma usando l'osservazione e la cautela. A volte può tornare utile conoscere qualcuno che l'ha raggiunta, che la sa esercitare a comando, cioè. Qualcuno che te la fa sperimentare. L'attenzione interna in una persona in grado di mettere la mente in calma, vibra ad una certa frequenza che il tuo “essere” è in grado di riconoscere e sintonizzarsi. Ecco perché tendiamo ad affezionarci a maestri e guru, ed ad attribuirgli qualità di “risvegliati”, ma il loro compito dovrebbe essere solo quello di farci sperimentare un certo grado di “attenzione”; il resto dovrebbe venire da se quando abbiamo imparato a individuare e ripetere il fenomeno a piacimento. La “presenza” è legata all'attenzione, e l'attenzione è legata all'idea di “ricordo di sé”.
Il Natale
Il "natale" è innanzitutto astrologico, non nasce o è nato nessun umano o figlio di Dio di nome Gesù, men che meno in una stalla o cose simili. La stella dell’est o stella cometa che seguono i re magi, sarebbe Sirio; la stella più luminosa che la notte del 24 dicembre si allinea con le tre stelle al centro della cintura di Orione, note anticamente, appunto, col nome dei 3 re, indicando il punto preciso dove sorgerà il Sole nel suo giorno più corto e quindi più buio, quella del 25. Il Natale, la festa di Natale invita a predisporsi per assorbire quelle particolari influenze che si processano quell'unica volta all'anno dopo il solstizio di inverno e che è il punto dell'orbita della Terra nel quale il Sole, che è il faro, il generatore ed emanatore in questo sistema della Coscienza, è più vicino. Il centro del Natale è il Sole, la sua influenza, un influenza capace di aiutarci a svegliare e far crescere in noi il seme del Cristo, puro rappresentante della coscienza e testimonianza della vita del creatore. Attraverso il Sole noi riceviamo quotidianamente vibrazione, luce e calore, forze necessaria al nostro sostenimento ed al nostro funzionamento. La vibrazione è la mente, il pensiero del Creatore, la luce è la capacità di vedere, il Figlio del suo pensiero ovvero la Coscienza, la coscienza è conseguenza del fatto che nell'universo c'è intelligenza, ecco perchè si parla di Figlio, non è di una genesi genetica o corporea. Il calore è lo Spirito del Creatore, è ovunque, ed è la forza che in noi si esprime nel sangue. Ridurre il Natale ad un evento puramente astronomico è un errore, il natale è astrologico e l'astrologia è lo studio delle influenze sull'uomo. Ma veniamo al mito e a provare a "spiegare" alcuni simboli celati nel racconto stesso di questa nascita. Come mai la stalla, il bue e l'asino? Il bue sarebbero le emozioni negative o positive, le une ci mangiano e consumano e le altre alimentano le nostre illusioni ed aspettative. L'asino sarebbe invece la "mente", quel sunto di effigi, credenze, idee indotte, sulle quali si fonda il nostro Dialogo interiore incessante, che valuta, giudica, compara, e descrive tutto il mondo, le circostanze e le relazioni con gli altri, alla luce del nostro sistema di credenze; un apparato artificiale, una visione falsata figlia della prima educazione e che funziona classificando e usando il pensare associativo. la stalla è proprio la condizione degli animali, il luogo dove l'animale sta, un livello, una condizione umana specifica. Il Cristo, cioè la Coscienza, nasce in una notte buia e da quel momento comincia la sua ascesa verso la aist luce, infatti da dopo il 25 la luce del giorno inizierà a mangiare il buio della notte e le giornate inizieranno ad allungarsi. La nascita del Cristo è una "presa di coscienza", è in qualche modo una sorta di risveglio al mondo, un momento intimo di umana consapevolezza. I tre Re, i re magi che come ho detto sono le stelle della cintura di Orione, costellazione molto visibile nelle
notti di dicembre, rendono onore alla "Coscienza", all'archetipo del sacro Sole, il Cristo, al quale ognuno di noi aspira, rendono onore ad un preciso cammino di risveglio, nei misteri iniziatici si attribuisce all'accensione del fuoco sacro, quello che Prometeo ruba agli Dei per dare all'uomo la possibilità di conoscere, la consapevolezza, la luce delle luci che il Sole stesso emana nel nostro sistema. Il Cristo nel "natale" ci parla di una matrice, una matrice luminosa, fatta di tutti quegli individui che hanno avuto il loro natale personale, il natale della loro rinnovata essenza, il natale, inteso proprio come nascita intima, interiore profonda. La vergine Maria è la costellazione di Virgo o Vergine, appunto, il cui simbolo è una “M”. Mirra madre di Adone, Maya madre di Buddha, Maria di Gesù, “M” come Maddalena. La costellazione di Virgo a volte viene chiamata anche la "casa del pane". Ecco perché spesso il simbolo di questa costellazione è una vergine con un fascio di grano. Guarda caso "Betlemme" si traduce di fatto proprio in “casa del Pane”, quindi oltre a riferirsi alla costellazione della Vergine ed essere il luogo dove nasce il Cristo, ci sta dicendo in che modo. Non è Gesù che nasce a Natale, ma l'essere interiore profondo di coloro che stanno lavorando a questa nascita, in una notte dove gli auspici astrologici ci invitano al risveglio a prendere coscienza della nostra esistenza. Ognuno avrà od ha avuto il suo natale personale, e non è, o sarà, in un giorno preciso: accade. Quello che tante volte sfugge è che è tutto simbolico ed è stata scritta sulle stelle la più grande storia mai raccontata.
Betlemme. Il pane ad esempio è la rappresentazione dello sperma sacro negli antichi riti “pagani”, il pane è la sostanza con cui costruire i corpi Solari del “Cristo”, con cui costruire una nuova consapevolezza; il pane è la sostanza dell’uomo, la sua energia sessuale creatrice ed il vino è l’essenza dell’energia femminile, la donna è la coppa del Santo Graal, nell’ultima cena il calice è la donna, il principio femminino, il valore “animico” della donna è nel Calice. Consapevolezza ed "energia" creano la mia realtà. L'anima è dotata di una sostanza particolare, una luce, una luce delle luci, ma ha bisogno di sapere, deve essere istruita e deve "prendere coscienza" di cos'è.
Tra le altre cose. Ricordate quando dicevo - dove è la mia "attenzione" lì sarà la mia energia (creatrice)? Se la mia attenzione è nell'abbondanza della tavola, nei regali, nel festeggiare, nel consumismo, nell'andare a messa e tutto il resto, lì sarà la mia energia e genererà quello che potrà nelle circostanze che avrà o meglio che avremo procurato o prodotto. Cosa serve andare a messa se non so nemmeno per quale strana ragione dovrei farlo; non è Gesù che consacri, ma te stesso, la ragione della tua esistenza. Il Cristo non è un uomo, è una "possibilità"; una possibilità di risveglio, di rinnovamento, di cambiamento, di trasformazione da umani a divini, ecco perchè è il figlio unigenito di Dio, è unico, come la nostra stessa unicità. Il Cristo cosmico è l'insieme delle consapevolezze che fanno questo, e quanto più individui compiono il loro natale e tanto più forte è la sua influenza nelle notti del solstizio di inverno, il cui fulgore è tra il 24 e 25 dicembre. Babbo natale è l'anziano
dei giorni della tradizione esoterica, porta i regali perchè sono l'"essere" ci da gli autentici doni che non sono altro che quello che abbiamo acquisito nello studio di noi stessi. L'albero di natale con le sue sfere ci ricorda l'albero sefirotico dei cabalisti. I re magi sono, anche, la rappresentazione di un processo di trasformazione, sono i passaggi che fa la sostanza per diventare sostanza per la costruzione dei corpi e del rinnovamento della coscienza, uno è nero, l'altro è bianco e l'ultimo è giallo. Nero è il mercurio arsenicato, e deve essere purificato con la mirra, che rappresenta la purificazione nel corpo, pratiche, castità etc..., la mirra è anche simbolicamente la giustizia, quella che nasce quando abbiamo imparato ad ascoltare la "voce" della coscienza. Bianco è lo stadio successivo a questo lavoro e può essere trasformato attraverso il dominio delle emozioni e soprattutto della mente che è il vento che le alimenta. Emozione può essere tradotto anche come "azione del sangue", anche se la sua radice è legata ad "emovere" (portare fuori): la reazione fisica alla nostra attività mentale, e questa purificazione passa per la mente ecco come mai l'incenso. In india l'incenso è proprio per purificare l'atmosfera, l'aria, attraverso l'odore induce buon sentimenti, e pulisce l'aria che è proprio l'attività mentale. L'ultimo è giallo come l'oro e porta con se appunto l'oro, cioè la sostanza per realizzare il Cristo, il seme, che è la sostanza si colora di giallo, quindi non il colore giallo, ma il colore dell'oro, proprio per la presenza di atomici di questa qualità. Oro, incenso e Mirra sono i doni che sperimentiamo, riceviamo, quando nasciamo, quando nasce il Cristo, quando nasciamo alla luce della nostra coscienza, ... il simbolo nel mondo dell'abitudine di farsi regali è un riflesso di questo. La "strage degli innocenti" legato all'editto di Erode, che rappresenta i sistemi del mondo, rappresenta l'uccisione sistematica che fa il mondo delle anime, che sono per loro natura innocenti. E' la rappresentazione del condizionamento, del servilismo umano verso un sistema che ci inganna e ci anestetizza, rendendo ogni sforzo di risveglio od ogni presa di coscienza difficile quando impossibile. Onorare Gesù equivale ad onorare se stessi - "amatevi l'un l'altro come io ho amato voi". Gesù è un mistero più grande di quella fiaba materialista che ci è stata raccontata. E' bene capire che la chiesa è un istituzione e come tale un sistema, un sistema che si è venuto a creare proprio per vanificare il messaggio autentico, per allontanarci da un autentico risveglio; usa le stesse chiavi, episodi dei vangeli, ad esempio, ma li traduce in una descrizione o mappa che non serve per giungere a conoscere. In 2000 anni la unica vera testimonianza di se che la chiesa ha dato è di connivenza col potere, inganno, guerre e crociate contro chiunque avrebbe potuto rivelare il segreto della sua stessa genesi. Controllo, persecuzioni, tutta la storia di questa istituzione si è macchiata del sangue di innocenti. Ha usato il messaggio del maestro Gesù per camuffare le ragioni di un terribile potere, una vera e propria tirannide, la stessa che lo ha messo in croce. Gli organi, nel corpo umano, servono anche per sognare, ed invece in queste notti ci abbuffiamo, li sovraccarichiamo di cibo, impedendo di fatto ai nostri organi di assorbire la coscienza e le energie che si spostano sollecitate dalle influenze del cielo di NATALE. La chiesa usa gli atti e gli insegnamenti di Gesù. Pare essere la stessa cosa, ma non lo è, riveste l'insegnamento di un velo che distorce ed altera la sua autenticità, proprio come, guarda caso, fa lo "spirito di opposizione" creato dagli Arconti, di cui si parla in Pistis Sofia, che ricopre e riveste l'anima e la fa "peccare". A questo proposito si legge in Pistis Sofia: «All’esterno dell’anima mettono lo spirito di opposizione, che la sorveglia e che le è stato assegnato; gli arconti lo avvincono all’anima con i loro sigilli, con i loro vincoli, e lo sigillano a lei affinché in ogni tempo la costringa a compiere costantemente le loro passioni e i loro misfatti; affinché lei li serva in ogni tempo; affinché resti in ogni tempo, nelle trasformazioni del corpo, sotto la loro sottomissione; lo sigillano a lei, affinché lei venga a trovarsi in tutti i peccati e in tutte le passioni del mondo. È per questo motivo che io ho portato i misteri nel mondo: essi sciolgono tutti i vincoli e tutti i sigilli dello spirito di opposizione che avvincono l’anima; essi rendono libera l’anima, la svincolano dai suoi genitori, gli arconti, la trasformano in luce
genuina; essi la conducono su nel regno di suo padre, della prima uscita, del primo mistero, per sempre. È per questo che, una volta, vi dissi: «Colui che non abbandona il padre e la madre, e poi viene e mi segue, non è degno di me». In quel tempo, dunque, vi dissi: «Dovete abbandonare i vostri genitori, gli arconti, affinché io vi renda figli del primo mistero, per sempre».
Altri sono i simboli del Natale, ...
L'università degli studi gnostici - anima
UNIVERSITA' = verso l'uno, verso l'unità, un gruppo di insegnamenti atti a far prendere coscienza ad Anima, alla nostra anima, alla nostra parte animica, a PISTIS SOFIA, cioè, del problema dell'ego e lasciare che lo dissolva. Il potere di farlo è in anima, è nella luce stessa di cui è fatta, la sua presa di coscienza diventa una fiammata in grado di bruciare qualsiasi PARASSITA. Se quando abbiamo frequentato le "scuole elementari", l'introduzione all'insegnamento gnostico, cioè, ci è stato detto che dobbiamo uccidere l'ego per liberarci, adesso siamo chiamati a capire profondamente di cosa si tratta e del come realmente questa azione può essere condotta. Nella nuova università, la parola Ego descrive diverse forme, e si tratta di una sorta di parassita, un entità reale ed al di fuori del campo animico, anzi qualcosa che cerca di portarcela via l'anima, attraverso tutta una serie di interferenze, che sono le manifestazioni egoiche che abbiamo appreso alle scuole elementari della gnosi, essere le “legioni”. Le sette legioni, i sette peccati capitali non sono altro che interferenze, manifestazioni esteriori, l'effetto cioè di un fenomeno ancora più complesso e che richiede ulteriori studi ed approfondimenti. L'ego ci consuma e mangia tutta la nostra energia vitale, approfittando della nostra sostanziale ignoranza proprio sul problema. Egli sfrutta la nostra mancanza di conoscenza e la nostra mancanza di unità. Il più importante dei vangeli gnostici, che è il testo di Pistis Sofia, ci dice che il parassita nasce per opera degli Arconti, questo è quanto si può leggere a questo proposito: Quando, per mezzo degli arconti del destino, un’anima antica è in procinto di discendere, gli arconti di quel grande destino - i quali si trovano nei luoghi del capo degli eoni che è il luogo denominato «luogo del regno di Adamas» e il luogo che sta di fronte alla vergine luce - gli arconti, dunque, del luogo di quel capo danno all’anima antica un calice dell’oblio […] ripieno di ogni genere di passioni e di ogni oblio. Non appena l’anima beve dal calice, dimentica tutti i luoghi nei quali era andata, e tutti i castighi tra i quali era passata. Quel calice dell’acqua dell’oblio diventa un corpo all’esterno dell’anima, rassomigliante all’anima in tutte le forme, e simile a lei: esso è il cosiddetto spirito di opposizione. … i cinque grandi arconti del grande destino prendono il sudore di tutti gli arconti dei loro eoni, l’impastano assieme, lo dividono e lo trasformano in anima. Se poi essa (l’anima) è un resto di luce purificata, […] I cinque grandi arconti del grande destino impastano insieme questo resto e lo trasformano in tante singole anime, cosicché ognuno degli arconti degli eoni, ognuno di loro, mette nell’anima la sua parte: perciò lo impastano assieme, e così tutti prendono parte nell’anima. […] … è lo stesso arconte che si trova tra i capi degli eoni a mescolare il calice dell’oblio con il seme della cattiveria: lo impasta con ognuna delle nuove anime, nel tempo in cui si trova nel luogo del capo. Questo calice dell’oblio diviene per l’anima lo spirito di opposizione: resta all’esterno dell’anima, le fa da abito essendole simile sotto ogni aspetto ed essendo un involucro all’esterno di lei, come un abito. …»
«…All’esterno dell’anima mettono lo spirito di opposizione, che la sorveglia e le è stato assegnato; gli arconti lo avvincono all’anima con i loro sigilli, con i loro vincoli, e lo sigillano a lei affinché in ogni tempo la costringa a compiere costantemente le loro passioni e i loro misfatti; affinché lei li serva in ogni tempo; affinché resti in ogni tempo, nelle trasformazioni del corpo, sotto la loro sottomissione; lo sigillano a lei, affinché lei venga a trovarsi in tutti i peccati e in tutte le passioni del mondo. È per questo motivo che io ho portato i misteri nel mondo: essi sciolgono tutti i vincoli e tutti i sigilli dello spirito di opposizione che avvincono l’anima; essi rendono libera l’anima, la svincolano dai suoi genitori, gli arconti, la trasformano in luce genuina; essi la conducono su nel regno di suo padre, della prima uscita, del primo mistero, per sempre. È per questo che, una volta, vi dissi: «Colui che non abbandona il padre e la madre, e poi viene e mi segue, non è degno di me». In quel tempo, dunque, vi dissi: «Dovete abbandonare i vostri genitori, gli arconti, affinché io vi renda figli del primo mistero, per sempre». Ma torniamo alle scuole elementari. A questo punto la domanda è, “Sapete perchè non riusciamo ad uccidere l'ego?” - Perchè le informazioni ce le ha la mente, la nostra anima non si è ancora realmente resa conto, non ha realmente realizzato quello che le sta accadendo, per questo che parliamo di coscienza addormentata od assopita. E' la coscienza del fenomeno dell'ego che l'anima non ha, non ha cioè ancora preso coscienza del fatto che se continua a lasciar condurre la sua vita all'ego lei resta prigioniera e priva di ogni risorsa, perché l'ego essendo un parassita si nutre della sua energia vitale. L'anima legge questa sua condizione come una qualsiasi esperienza che le tocca vivere e quindi fintanto che non prende coscienza di quello che sono le reali implicazioni di una cosa simile, non vedrà mai la ragione di dissolvere l'ego; sarà solo tutto una gran facciata. E' su questo che dobbiamo concentrare i nostri sforzi, verso una reale presa di coscienza, che passa solo dal rendersi conto di cosa sta realmente accadendoci, questo si traduce nella percezione di uno stato di necessità, che può o non può manifestarsi in circostanze avverse o similari. Certo attraverso l'istruzione, attraverso una giusta informazione, lentamente certe cose iniziano a scendere dove devono andare e cioè nel nostro inconscio dove l'anima, l'essenza è imbottigliata e ignara del disegno che le sovrasta la testa. Il potere di dissolvere l'ego è in anima, Si capisce come Kundalini è un modo archetipale per parlare ed individuare questo potere, un fuoco elettrico con cui Anima è in grado di dissolvere, di sciogliere, di fare flambè il nostro parassita psicologico. Ecco perchè si dice che Kundalini non può bruciare l'ego fintanto che c'è essenza dentro, perchè anima riconosce una parte di se impressa nel parassita e non vuole bruciarla. Finchè anima, cioè la nostra parte reale, non prende profondamente coscienza del problema non c'è dissoluzione, e questo processo richiede tempo, informazioni, e continue riflessioni, è in questo che consiste il nostro lavoro più importante. Meditare, pregare, fare pratiche di trasmutazione e conservare energia, sono tutti atti per dare forza ed energia ad una visione, ad una presa di coscienza, che però solo anima può fare. A questo punto dobbiamo capire allora a cosa servono tutte queste cose altrimenti non facciamo altro che alimentare una altro sistema (di credenze), religioso, spirituale, dello yoga, dell'healing, etc... La moderna religione è proprio la new age che ti dice che sei Dio, ma ti dice anche che non devi fare niente per esserlo, … mentre i tuoi parassiti si alimentano dei tuoi stati emotivi, che tu non potrai mai sconfiggere, o controllare perchè non si può controllare qualcosa che non si è. L'inganno peggiore è quello di crederci lui. Ma lui è un entità realmente aliene ed a parte a noi e deve essere allontanato dal nostro spazio sacro, dal nostro contenitore, dalla nostra psiche, devono essere eliminate tutte le sue interferenze, perchè lui ha in testa solo una cosa, nutrirsi della nostra energia vitale per restare in vita. Se anima non prende coscienza non c'è dissoluzione dell'ego, c'è controllo, tengo apparentemente l'ego circoscritto in un luogo, un recinto però di manifestazioni, ma non è fare il primo fattore della rivoluzione della coscienza (morte dell'ego), perchè l'ego in quel recinto ci potrebbe restare anni senza che lo scalfisca minimamente; ognitanto si esprime mangia, e sembra che non c'è più. Guardate le persone che smettono per anni di fumare e poi accade qualcosa e riprendono in un giorno solo a fumare con lo stesso ritmo con cui fumavano quando avevano deciso di smettere. Come mai accade questo? Non avevano preso realmente coscienza del problema, l'avevano solo seppellito, e lui da li dentro ha operato tutto il tempo, attraverso strategie differenziate, attraverso il cibo, il nervosismo e persino la paura. Attraverso la paura il parassita ci tiene in una forma di passività, che col tempo non percepiamo più ma diventiamo inoperosi, proprio quello che serve ora, adesso, proprio adesso a questo genere di interferenza. Crediamo di non aver paura, di gestirla, ma non è così. Come faccio a dirlo? Perchè ho scoperto cosa sia la paura, come lavora su di noi e come nessuno si accorga che lo fa. La paura è come una larva, stanziale, immessa nel
plesso, un virus informatico introdotto nella cavità del plesso, … non è forse lì che la percepiamo? E' reale, perchè l'entità che la dirige lo è, esiste, la paura non è nostra, è del parassita, del Voladores direbbe Castaneda, la paura è il suo strumento di controllo. Non un pensiero, non un comando subliminale, ma un preciso disegno emotivo, che comunemente abbiamo definito paura. Pat-veo, la Paura ha una radice nel “pàt” percuotere, la paura è qualcosa di legato all'essere percossi. Prendere le botte, le botte provocano dolore, la paura è il non voler sentire dolore. La paura, quindi il non voler sentire dolore ci rende immobili, passivi. E' ancestrale; gli antichi percuotevano gli schiavi per tenerli a freno. Non è forse controllo questo? La buona notizia è che la paura si può bruciare. Solo che è anima che lo deve fare con un atto di coraggio, ecco perchè oltre alla paura il sistema ci insinua la scarsa stima di sé (l'auto merito è solo un altra faccia di questa medaglia, ed è fasullo anche quello), l'autosabotaggio, e la ridotta fede nelle proprie capacità, ci rende dipendenti dagli altri, dalla loro considerazione per sentirci forti, importanti o riconosciti. Ecco perchè i figli si educano con le botte e le punizioni. “Mazza e panella fanno i figli bella” - vi ricorda qualcosa? Si insinua in loro in controllo con la paura, con il dolore morale o fisico; cambia poco. E quando non riesci così, scatta il senso di colpa, uno dei peggiori dolori morali che si possa far provare ad un essere umano che vi vuole bene. Ma passiamo oltre, semmai mi direte, cosa pensate dell'educazione moderna, dello psicologo per bambini, la guida all'educazione... educare, viene dalla parola “educere”, ovvero portare fuori, … che cosa? La coscienza, l'anima, solo l'educazione all'interiorità è l'unica autentica educazione, il resto farà anche le cose bene, ma non è detto che realizza l'intimo di un individuo. Ci vuole tempo per seguire gli sviluppi di un bambino, cosa che sembra mancare ai genitori moderni. Non serve comprare quella relazione che già hai con lui o lei con i giochi, lui o lei vuole solo stare con te, non vuole andare all'asilo o altrove, vuole stare con te perchè tu sei il suo primo esempio. Prima ancora di correggere i loro atteggiamenti picchiando o con le punizioni sullo stile di vita, si dovrebbe imparare a crescere noi, a sviluppare quello che c'è dentro, perche il bambino assorbe quello che sei, non quello che mostri, il tuo credo, le tue idee, le regole, o gli atteggiamenti corretti. Cosa assorbe una spugna? Risposta: Acqua. Appunto, emozioni. In esoterismo le acque sono simbolicamente le emozioni, quindi un bambino fino a 6 anni assorbe come una spugna tutto il caleidoscopio delle tue emozioni. Come mai ci sono persone che danno un buon esempio, impartiscono il giusto comportamento nelle varie circostanze, eppure i figli sembrano non apprendere? Perchè assorbono quello che siamo. Se sei incazzato perchè ha fatto qualcosa che non va, lui impara quello; assorbe l'atteggiamento incazzoso, ecco perchè dopo un po' diventa aggressivo e ti si rivolta contro; è quello che gli hai insegnato tu. Non lo capisci ancora? Non puoi educare un figlio senza prima educare te stesso. Ma torniamo alla paura. La paura si può bruciare, ma è anima a farlo, e l'umano sperimenta uno stato di libertà che non sospettava …. e non parlo per sentito dire. In realtà la paura come descriviamo o definiamo comunemente non ha niente a che vedere con la realtà che ho sperimentato; la paura è un parassita, un entità, qualcosa che ti si mette fisicamente nel plesso, modifica persino la tua respirazione, la modalità cioè con cui respiri, restringendola ad un blando ansimare che mantiene a malapena in vita quei 4 neuroni che circolano nella testa. Respirare e responsabilità hanno la stessa radice, … interessante?! La paura mi toglie responsabilità. Quando bruci questo parassita, è come se di colpo torni a vivere, fai come una sfiammata, … purtroppo il parassita cercherà di tornare dentro. E qui tocca iniziare una vera battaglia per conservare energia e per elevare il nostro stato vibratorio, di modo da non scendere sotto una soglia immaginaria di sopravvivenza. Attenzione all'umore, non va fatto precipitare, e qui entrano in gioco tutte le pratiche di trasmutazione, meditazione, mente in calma e decontrazione del corpo. Prendere coscienza è una questione di energia, e come ho già detto l'energia va dove è la nostra attenzione.
Anima ha una sua coscienza, una sua consapevolezza, che a noi è trasparente perchè non ne siamo collegati. Lo stato di coscienza abituale è uno stato di veglia, non di autocoscienza. Come non riceviamo così non trasmettiamo e quindi tutta quella conoscenza sulla metodica per la dissoluzione dell'io rimane un concetto, a meno che non si operi nella direzione di trasmettere questa informazione nelle nostre profondità recondite dove esiste il ritmo della nostra vita, che per comodità abbiamo chiamato anima. Quando uno si vede fare le cose è anima che si sta manifestando, anima è l'osservatore delle scuole di sviluppo armonico, di quarta via che prendono ispirazione dagli studi del signor G. Devo imparare a vivere e pensare come se fossi “anima”. Nelle varie situazioni della vita provate a ricordarvi di porvi in questo atteggiamento, e cioè provate a chiedervi: "Se fossi anima cosa farei in questa situazione?" Tenendo ben conto che anima ha il potere di folgorare qualsiasi cosa, di modificare lo stato delle cose, il nostro umore, e la stessa realtà virtuale che stiamo vivendo. In poche parole devo imparare a conoscere cosa si “anima”, chi è realmente Pistis Sofia. Posso partire dal leggere libri ma prima o poi devo iniziare a contattare questa parte che è tutto ciò che di reale siamo. Se pensiamo di essere solo tutto ego, quando impariamo più a fidarci di noi stessi? Beh! Buon lavoro e in campana, ci si prende in etere. On Air.
Matteo 25; 1-13 - Trasformazione, Trasmutazione,Transustanziazione (ispirazione) In Matteo 25; 1-13 si legge: « Il Regno dei cieli sarà dunque simile a dieci vergini, le quali, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque erano stolte e cinque erano sagge. Le stolte nel prendere le loro lampade non si provvidero d'olio; le sagge invece misero negli orcioli l’olio per le loro lampade. Indugiando lo sposo, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si udì un grido: ecco lo sposo, uscitegli incontro. Allora tute le vergini si svegliarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: Non basterebbe più né a noi né a voi: andate piuttosto dai venditori e compratene. Mentre quelle si allontanarono per comprarlo, giunse lo sposo; e le altre, pronte, entrarono con lui nella sala delle nozze e fu chiu sa la porta. Più tardi vennero anche le altre vergini dicendo: Signore, Signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: io non vi conosco. Vegliate dunque, perché non conoscete né il giorno né l'ora ». La stranezza di certi particolari di questa parabola non ci deve stupire. Davanti alle contraddizioni ed alle assurdità di questa parabola, si è obbligati a supporre che la lampada, l'olio, lo sposo e le vergini siano dei simboli da interpretare. Accendere la lampada significa accendere i propri fuochi sacri, le vergini sono la castità, lo sposo è lo Spirito che discende. Si legge nel vangelo di Tommaso a questo proposito - «Gesù disse: “Se la carne pervenne all'esistenza a motivo dello spirito, è una meraviglia. Se lo spirito è pervenuto all'esistenza a motivo del corpo, è una meraviglia delle meraviglie. Ma io mi stupisco che una tale ricchezza abbia preso dimora in questa povertà “.» La povertà si riferisce alla condizione di umanoide in cui tutti versiamo, la miseria nella quale ci siamo messi; lo Spirito è ciò che cerca di farsi carne è lo Sposo, è un aspetto della nostra monade che tenta nel corso dei secoli e dei Mahavantara di incarnarsi per giungere alla Salvezza. Il potere Salvifico dell’opera del Cristo è alla base di tutto questo insegnamento. La lampada (e quindi le lampade) ha sempre raffigurato nelle varie culture esoteriche il lavoro da compiere su sé stessi, lucidare l’ottone o la pulizia della lampada che fa Aladino, sono simbolici sempre dello stesso lavoro di purificazione. In particolare nella leggenda di Aladino egli strofina per pulirla ed esce il genio, che sono le qualità nascoste, le virtù dell’essenza. L’olio è il frutto della trasmutazione, ecco perché sono le vergini a doverlo produrre, perché per produrre l’olio della trasmutazione bisogna essere casti. Il celibato non c’entra nulla con questo. Cinque vergini sono sagge ed altre cinque sono stolte. Il cinque è l’ora di mercurio, le cinque del mattino è l’orario della trasmutazione è quando il pianeta mercurio, che guiderebbe la trasmutazione alchemica, sorge, ecco perché lo sposo sveglia tutti in piena notte. Lo Spirito si fa carne per mezzo del Sesso, della magia sessuale. Il numero cinque poi è anche quello delle virtù fondamentali: la bontà, la giustizia, l'amore, la saggezza e la verità. Le cinque vergini sagge rappresentano, dunque, queste virtù, mentre le cinque vergini stolte rappresentano i difetti ad esse contrapposte. Il 10 è la lamina del libro di Thot che simboleggia la ruota delle reincarnazioni, le leggi di evoluzione ed involuzione. L'olio simboleggia la forza vitale, la linfa che nutre tutte le cellule. In effetti l'olio si trova dovunque in natura: le piante lo attingono dal suolo, dall'aria, dai raggi del sole e, grazie a quell'olio, esse preparano la linfa, simbolo di quella linfa viva che scorre anche in noi. Dove? Nel nostro plesso solare. Il plesso solare è il serbatoio di questa forza, l'accumu latore di tutte le nostre energie. Se sappiamo come riempirlo quotidianamente, avremo una sorgente alla quale potremo attingere in ogni momento le forze di cui abbiamo bisogno: ciò significa che la nostra lampada potrà fornirci la possibilità di aspettare colui che deve venire e che le vergini attendevano, lo sposo, che può giungere ogni giorno in noi sotto forma di luce, di saggezza, di ispirazione, di amore. L’olio sacro è fecondato dallo Spirito Santo.
La lampada in questo caso è il corpo fisico, è lo strumento della produzione e del lavoro su di sé. L’olio è il frutto della trasmutazione e dell’ispirazione, della capacità creativa, dell’inclinazione allo spirituale la quintessenza di sostanza (l’ens seminis) e di una vocazione all’interiorità, solo così l’olio può essere fecondato dallo Spirito Santo, il Nef egizio. L’ispirazione è l’elemento della sintesi, l’ispirazione ci permette di superare le incomprensioni e le crisi emozionali. Il sentire dell’ispirazione è un sentire speciale che ci permette di ottenere la tanto sospirata relazione intima. L’ispirazione è ciò che ci permette di sentire il Padre nostro intimamente ed essere visitati dal grande Spirito. Pochi sono coloro che realmente intendono e realizzano l'ispirazione. L'ispirazione è poesia, è una sonata di Wagner o di Bach, è una camminata in un campo, ... è come essere innamorati, proprio come l'Eletto, si può sentire amore dentro per un tramonto come per un alba, per un fiore, o per la vita stessa. Gesù ha parlato di vergini sagge o stolte, è proprio perché il plesso solare è in relazione col segno astrologico nuovamente della Vergine. Il plesso solare è ciò che Gesù ha designato con la parola “seno” quando diceva: “Dal suo seno fluiranno sorgenti di acqua viva”. Il Plesso è il terzo cervello quello attraverso il quale riceviamo la terza forza del “Triamazikamno sacro”, la “Santa Conciliazione”, la forza dello Spirito Santo. Le cinque vergini sagge e le cinque vergini stolte rappre sentano due categorie di esseri (donne o uomini, naturalmente): coloro che sanno preparare l'olio della propria lampada e quelli che non lo sanno fare. Qui si parla di un lavoro superiore, si parla del passaggio successivo all’essere o cercare di divenire casti. Infatti coloro che sono casti, ma consumano tutte le loro ener gie in collere, in liti, in tradimenti, in invidie, nel provare invidia, nel parlare male, giudicare, in piaceri sensuali, in vanità, superbia, amor proprio, ecc…, anche se sono stati presenti o casti, non hanno saputo preparare quell'olio, hanno consumato tutta la loro sostanza in queste manifestazioni sgradevoli. La persona, ad esempio, che non sa dominare il verbo, che non lo sa guidare, rovina la sua energia sessuale, perché la laringe è legata al sesso. La natura ci offre un po' di quell'olio, attraverso il cibo e l'aria che respiriamo, ma siamo soprattutto noi che dobbiamo essere capaci di prepararlo interiormente mediante il dominio dei nostri sentimenti e i nostri pensieri. Mentire, calunniare, non mantenere l’impegno o la parola data, sono tra le principali forme di questo errato uso. Le cinque vergini stolte sono anche coloro che non hanno mai preparato l'olio per la propria lampada e per questo non hanno potuto avvicinarsi allo sposo e la frase - "In verità io non vi conosco" - vuole dire proprio questo, non si tratta di una crudeltà, significa solo che se non avete mai preparato dell'olio, venite oggi per la prima volta; durante la vostra vita non avete fatto lo sforzo cosciente per produrlo. “Io non vi ho mai viste, non so chi siate, per cui andatevene!” - marca solo la difficoltà e la severità necessaria nel lavoro ed il fatto che abbiamo consumato tutte le forze più preziose in inutili tentazioni. “Vegliate, dunque, perché non conoscete né il giorno né l'ora” - dice lo sposo. Questa è una frase importante. Vegliate non significa “non dormite”, poiché tutte le vergini si erano addormentate, sia le sagge che le stolte; la parabola in questo caso non si riferisce allo stare presenti. “Vegliate” significa - siate “spiritualmente” svegli - e si riferisce al avere una disciplina esoterica quotidiana, una ricerca attiva, un interesse, uno scopo ed un intento nello sviluppo di Sé, … perché non sapete in quale momento verrà il diletto sposo. Colui che cura ciò che mangia, purifica il suo sangue, è casto e con le sue preghiere, la meditazione, la trasmutazione, la riflessione, il lavoro sull’attrito interno, la comprensione attraverso le amarezze delle circostanze avverse della vita, uccide l’odio e si rende puro, è capace, allora, di preparare nel suo cuore, nella sua anima quell'olio spirituale tale affinché un giorno, prima o poi, sarà visitato dallo Spirito. La vergine saggia di cui parla Gesù nella parabola è il simbolo dell'anima umana che si prepara a ricevere lo Spirito Santo. È per lui che essa deve avere l'olio, perché lo Spirito Santo è una fiamma. Una fiamma ha bisogno di essere alimentata e l'olio è il suo nutrimento. Il calore è la Terza Forza. Lo Spirito Santo altro
non è che lo sposo di luce e verrà soltanto se avete olio sufficiente per alimentare la sua fiamma. Ora comprenderete perché è scritto che nel giorno della Pentecoste i discepoli hanno ricevuto lo Spirito Santo sotto forma di fiamme, di lingue di fuoco che bruciavano sopra il loro capo: era possibile perché avevano riempito le loro lampade di olio, questa quintessenza spirituale che sola può attirare lo sposo, lo Spirito divino. Gli apostoli rappresentano le parti auto coscienti del Cristo, le qualità dell’uomo solare, ricevere lo Spirito Santo significa che tutte queste parti interne dell’uomo, del maestro, si spiritualizzano nell’ultima cena, per mezzo dell’ultima cena che è l’atto stesso della trasmutazione sessuale.
Che cos'è uno gnostico. Gnosi e Cristianità.
Recentemente mi sono trovato a leggere e rileggere certi tentativi di descrivere il fenomeno dello gnosticismo. Inutile dire che anche se in buona fede si tratta di tentativi poveri di contenuti e spesso atti solo a deformare una verità difficile da capire senza esserci dentro, senza conoscerne l'aspetto terribilmente pratico della cosa. Inutile anche dire che non si tratta nè di una religione e men che meno di un qualche movimento filosofico. La gnosi non ha nulla a che vedere con niente di conosciuto, almeno dal punto di vista del sistema, nonostante usi diversi sistemi per ottenere lo scopo, che è evidentemente al di fuori della visione e versione ufficiale del mondo; si tratta fondamentalmente di prendere coscienza della propria esistenza per capirne il senso autentico. Innanzi tutto inizierò col dire in modo definitivo e senza grossi fronzoli che non esiste nessun "gnosticismo", e men che meno storico, sono tutte mistificazioni e "titillazioni" mentali, quando non sono persino strumentali a causa della complessità del sistema in essere qui o alle condizioni di vita stabilite da secoli dai nostri antenati. Esistono, semmai, individui che cercano la "libertà" attraverso la conoscenza di sé e che col tempo sono stati chiamati "gnostici". Gli gnostici sono tutti coloro, indipendentemente dal movimento religioso, razza e destinazione "d'uso", che cercano Dio, il divino, cioè, la fonte della creazione, la ragione della propria esistenza e la relazione con l'esistenza di questo universo, attraverso la conoscenza di se stessi. Forse storicamente si possono trovare mescolati a gruppi religiosi o sette a vario titolo, ma fondamentalmente si tratta di individui rivoluzionari, di ribelli al mondo delle "macchine", volendo citare matrix; filosofi, medici, antropologi "pratici", studiosi della natura umana e della sua massima possibilità potenziale di essere divina. Un "essere" divino di nascita grazia alla presenza dell'elemento animico o della coscienza; coscienza che li spinge a ricercare una condizione diversa dalla condizione di servo o schiavitù o sudditanza in cui invece versa l'intera umanità. Certo bisognerebbe chiarirci che cosa intendiamo per divino, ... diremo che divino è la coscienza, è la capacità di creare, di usare la materie o l'energia per dare luogo ad una possibilità potenziale, divino è mettere in essere una progettualità, è la fonte, il principio intelligente che permetta l'esistenza. Nelle parole "Essere" ed "umano" c'è la sintesi di della natura dell'uomo. L'essere è il divino, l'animico, l'umano è la forma, la macchina biologica attraverso la quale Dio sperimenta, conosce se stesso e cresce. Lo gnostico è cosciente ed intuisce che come tutti gli altri anche lui è nato in catene, ma se per gli altri questa condizione è in qualche modo, a torto o a ragione, sopportabile, lo gnostico la percepisce come effimera ed inconsutile, sente che ci deve essere di più nella sua vita di quelle 4 cose gli vengono sventolate davanti al muso come ad un cane che cerca l'osso. Egli sa di essere schiavo, ma aspira alla liberazione. Percepisce che c'è qualcosa che non quadra nel mondo, non sa cos'è, ma lo avverte, lo avverte in tutte le attività che compie e le relazioni che ha con gli altri ed il mondo. Sa, non sente, di essere
in una condizione di sudditanza sia nei confronti del mondo, basato sullo sfruttamento dell'uomo su sull'uomo, ma anche di una condizione in rapporto a questo universo che lo vuole parte di un tutto, come una cellula del nostro corpo od un organo specifico. Egli è chiamato a servire l'economia dell'universo ed i sistemi che osserviamo qui sono un riflesso, la logica analogia e corrispondenza, questo perchè da un albero di cachi non nascono banane. Questa condizione è nota nella dottrina esoterica con il nome di Trogo o TrogoEgoAutocratico comune. Nel vivere questa condizione questo individuo intuisce anche che egli probabilmente, in quanto dotato di coscienza, di coscienza di sé, ha la possibilità, attraverso lo studio di quel sè, di rendersi conto di alcune cose e aprire per se stesso la possibilità di cambiare questa sua condizione di servitù. Inutile dire che ogni genere di tentativo di inquadrare storicamente questa visione è del tutto banale e fuorviante e in certi casi, come ho già detto, anche del tutto strumentale. I tentativi di ricostruire il percorso della gnosi, dello gnostico e dello gnosticismo, fatti dagli storici in senso lato e dagli storicisti di cui che ho letto tra wikipedia e altri siti, risultano tutti arbitrai e privi di qualsiasi fondamento, non tanto storico, ma pratico, essenziale, filosofico, esistenziale. Come si sa i vincitori sono quelli che riscrivono la storia ed anche in questo caso è stato ed è così. Chi sono stati i vincitori? E di quale conflitto? Evidentemente il potere che ha portato poi alla nascita della Santa Romana Chiesa Cattolica. Il concilio di Nicea è la più grande bazza della storia. Lo gnosticismo non è un fenomeno che prende piede nella tarda antichità, agli inizi dell’era cristiana, ma ne stimola la nascita, ne è la causa. E' il cristianesimo ad essere gnostico e non il contrario. Gesù parla di libertà, egli è un rivoluzionario ed un liberatore, ecco perchè hanno cercato di farlo fuori. Gesù o Joshua Ben Pandirà, come viene chiamato tra certi gnostici, o ancora dai greci, Joshua Immanuel, Isa dagli Islamici, ... era di estrazione Essena, e gli esseni per loro "natura" erano gnostici; gnostici ovviamente nell'accezione descritta sino qua. I cristiani primitivi erano gnostici ed il potere li temeva perchè riconoscevano un regno che non era di questo mondo, ma che lo compenetrava. Sapevano che il reale, la grande Talità non si limitava alla visione dell'occhio ed alla percezione dei 5 sensi, e men che meno alle condizioni straordinarie di vita, o si servitù, imposte da uomini ad altri uomini. Conoscevano la verità sull'origine dell'uomo e sulla sue incredibili potenzialità. Capivano che uomini avevano imposto ad altri uomini una visione della realtà e che questa doveva servire a limitarne l'espressione. Uomini senza anima hanno assoggettato altri più ingenui e diversamente dotati. Voi non siete di questo mondo diceva GEsù ai suoi discepoli, ma ancora una volta non si riferiva ad un luogo da qualche parte in cielo o in una dimensione, ma ad uno stato di coscienza che potevano raggiungere, visto che era da lì che provenivano. E non si riferiva solo ai suoi discepoli dato che discepoli od apostoli lo sono tutti coloro che ricercano la luce della coscienza che il CRisto ne è l'esempio. Si è costruito molto sulla questione della Crocifissione, ma è tutto per tenerci ancora sotto controllo con la paura ed il senso di colpa. Alla luce di quanto detto non possiamo non affermare che non esiste nessuna sette gnostiche dalle influenze cristiane, ma semmai il contrario; sono pagane perchè lo gnostico è così, è un ricercato delle origini, un cercatore della natura di Dio e della creazione, che non cerca in modo dogmatico o da credente, ma in forma pratica e diretta, in quanto egli sa di essere parte del Dio vivente che cerca, intuisce di essere Dio e ne cerca la sua realizzazione. Si capisce come da presupposti simili gli gnostici diventano particolarmente scomodi un pò a tutti, pericolosi per la stabilità del sistema e del tutto ingestibili; è per questo che andavano in pasto ai leoni, col beneplacito di vescovi quali irineo, ad esempio, o per questo ci sono state tante crociate contro Catari, Albigesi, etc... Se sposti l'attenzione sulla coscienza, questa cosa la mente non la può gestire e le regole vanno a farsi friggere e quindi devi muovere guerra a coloro che lo fanno se vuoi difendere il tuo dominio. Di fronte al problema di distinguere gli eretici dai cattolici, il legato pontificio Arnaldo-Amalric, ex abate di Poblet (?-1198), poi dell'abbazia di Grand Selve a Bouillac (1198-1200), quindi di Cîteaux (1200-1212), ed infine, arcivescovo di Narbona (1212-1225), quindi non un mercenario o un capitano di ventura, ma un monaco, ebbe modo di affermare: "Uccideteli tutti, Dio distinguerà i suoi" - (J. Sumption, The Albigesian Crusade, London, 1978, pag. 93, cit. in: ibidem, pag. 29).
Nella sua relazione al Pontefice sta scritto:"Oggi, Vostra Santità, sono stati passati a fil di spada ventimila cittadini, senza riguardo all'età o al sesso.". Pensate ci sia stato dello sdegno o disgusto per l'atto? No, nessuno. Solo grazie alla sostanziale ignoranza generale che queste persone possono ancora dirci come ci si deve comportare e darci lezioni di moralità. In quella che è stata storicamente la più terribile persecuzione contro i cristiani, sotto l'Imperatore Diocleziano, si calcola siano morti circa duemila cristiani. Nella sua prima operazione di "pulizia", Innocenzo III° ne aveva ammazzati dieci volte tanti. Tra le varie cose che ho letto c'era uno studio che diceva che gli gnostici credevano in un Dio trascendente, transmondano, un Dio la cui realtà nulla avrebbe a che fare col mondo. L'autore di questo scritto scriveva a questo proposito - "Il mondo che ci circonda non parla di lui, non lo esprime, non lo mostra, anzi. Il Dio gnostico è un dio sconosciuto. Viene chiamato da Marcione “Dio straniero”, “Straniero” o semplicemente “l’Altro”, “l’Innominabile”, “il Nascosto”. Inutile dire che si tratta di una "cagata pazzesca", una semplificazione dovuta alla scarsa conoscenza della natura stessa dello gnostico. Lo gnostico è un uomo che aspira alla libertà, riconosce Dio in tutto ed anzi ne cerca la relazione, riconosce in lui l'unica realtà possibile; la Talità degli gnostici è la grande realtà, è conoscere la matrice che sta dietro alla nostra descrizione limitata del mondo, che è evidentemente irreale e parziale. Nel vangelo di Tommaso infatti si parla del Dio Vivente. La visione lontana, di un Dio irraggiungibile, è invece proprio e tipica del mondo cattolico, un Dio lontano nei confronti del quale si è perdutamente peccatori ed indegni di conoscerlo, un Dio sconosciuto e che vive in cielo ti manda le sue leggi alle quali devi obbedire, pena l'inferno e la dannazione eterna. ... Mh! forte! Il bue che dice cornuto all'asino. Non vi suona di controllo? Poco male. E' evidente, almeno dal mio punto di vista, che non si deve capire un tubo sulla gnosis e lo gnosticismo, perchè qualora le persone cominciassero a capire di cosa si tratta, sarebbero cavoli amari a causa di quelli che capiscono, e capire non significa avere l'informazione, ma è rendersi conto che è così ... - le implicazioni di un simile pensiero minano alla stabilità del sistema precostituito, la sua utilità viene profondamente messa in discussione e nessuno di questi se lo può permettere. Se poi pensiamo che lo gnostico lavora allo smantellamento di tutte le sue "credenze", al condizionamento subito nei primi anni di vita con l'intendo di non ricevere più le influenze soporifere e "soporifizzanti" dal sistema socio, economico, culturale, ... e ne ha anche gli strumenti per farlo .... e beh! La cosa si inizia a fare seria. Si capisce perchè sono state fatte le crociate? Questa roba porta ad una presa di coscienza che oggi nessuno si può permettere. Chi guarderebbe più la TV? Chi comprerebbe più i loro prodotti così ben confezionati e pubblicizzati? Chissà magari, invece di comprare i telefonini impareremmo a comunicare telepaticamente. Chi farebbe più tutte quelle cose che quotidianamente affollano la nostra vita? Chi farebbe più debiti? Chi rincorrerebbe mete di carriera, ambizione o potere? Chi si preoccuperebbe più di come impiegare il suo tempo? Che fine farebbero gli hobbies? E il sesso? La pornografia? Chi si farebbe curare da un medico che mette davanti prima il profitto e poi il suo assistito? Chi darebbe più i soldi alla ricerca sul cancro? Nessun, perchè capirebbero come funziona il sistema, e semplicemente non lo alimenterebbero, non lo sosterrebbero più, perchè smetterebbero di dargli attenzione e la loro coscienza. Si comincia a capire finalmente perchè Gesù diceva il mio regno non è di questo mondo? Non si riferiva ad un luogo là fuori o dopo la morte, ma si riferiva ad un luogo dentro di noi che si consegue proprio grazie alla morte, non quella fisica ma quella della personalità, dell'ego, del servilismo, della codardia, delle regole e del potere, dei vincoli col mondo ordinario. Fermare il mondo! Non è di questo che anche Don Juan nei testi di Castaneda parla? Ah, a proposito, non li stampa più nessun i libri di Carlos, e mi è stato detto che la Mondadori non ne svincola nemmeno i diritti così nessun altro li può stampare. Stravagante informazione e decisione! La coscienza è l'unico vero valore, e coloro che la perseguono stanno seguendo il Cristo, che non è un individuo, ma l'archetipo, cioè un immagine simbolica che attraverso i suoi atti mostra cosa sia un uomo cosciente. E' questo il senso di queste parole prese dal vangelo di Matteo:
"24Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 26Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio della propria anima? 27Poiché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.” "Se qualcuno vuole venire dietro di me rinneghi se stesso" - direi che è la cosa più eloquente e significativa di questo brano per sintetizzare cosa sta cercando di fare uno gnostico. Seguire il Cristo significa realizzare una coscienza, significa conquistare la propria anima, ecco perchè chi vorrà salvare la sua vita la perderà; la nostra vita non è la nostra, ma è quella che ci è stato detto di vivere, è quella che ci è stata descritta e imposto di riconoscere, ma non è l'unica possibile, anzi è forse la peggiore condizione che potremmo incontrare, ma allo stesso tempo utile, se impariamo a liberarcene. "L'unico modo per diventare più intelligenti è affrontare un avversario più intelligente.", mai sentita questa espressione? Viene dai fondamenti degli scacchi (Fundamentals of chess, 1883) ... non che sia uno scacchista, ben inteso ... Colui che sacrifica la sua vita in nome suo, in nome della coscienza, cioè, "Chi la perderà a causa mia" significa morire psicologicamente, annichilire l'ego, è l'annichilimento buddista, del Budda, che significa liberarsi dal condizionamento di una vita disegnata da altri, a favore della coscienza; non è del suo sacrificio sulla croce che si parla, colui che cerca una tale morte, troverà, nel senso che troverà una vita vera, autentica. La croce non è il fanatismo di un martirio, ma la raffigurazione di una morte psicologica, di un azione rivolta verso se stessi nell'eliminazione sistematica di tutte quelle interferenze che ci impediscono di "essere reali" e quindi di conoscerci realmente per quello che siamo. Conoscete quest'altra frase? - "C'è una cosa dentro di te, che non conosci, e di cui negherai l'esistenza. Finche non sarà troppo tardi per farci qualcosa, è l'unico motivo per cui ti alzi al mattino, l'unico motivo per cui sopporti un capo stupido, il sangue, il sudore e le lacrime, questo perché vuoi che le persone sappiano quanto sei brin questo senso lo gnostico avo, attraente, generoso, divertente, intelligente. Temetemi o riveritemi, ma per favore pensate che sono speciale. Condividiamo una dipendenza, siamo tossicomani dichiarati, vogliamo tutti la pacca sulla spalla e l'orologio d'oro, l' hipp-ip-ourrà del cazzo. Guardate il ragazzo intelligente con il distintivo, che lucida il suo trofeo, brillanti e diamanti impazziti : siamo solo scimmie avvolte in bei vestiti, che implorano l'approvazione degli altri." Lo gnostico è colui che sovverte questo ordine delle cose perchè cerca i misteri autentici della vita e della morte, cerca il mistero della creazione, che anche se occulto, non è detto che sia inaccessibile. Credo fosse il signor Gurdjieff ad aver detto - "Colui che è padrone della sua vita è padrone della sua morte" - ... uno gnostico è questo, nessun movimento, nessuna associazione o istituzione, nessuna strana religione, nessuna setta, ... uno gnostico lo incontreresti ovunque, ... è uno qualunque, uno qualunque con una serie di domande alle quali, per fortuna, non ha ancora trovato risposta. Si legge nel vangelo di Tommaso - "e GEsù disse: Se i vostri capi vi diranno, 'Vedete, il Regno è nei cieli', allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno, 'È nei mari', allora i pesci vi precederanno. Invece, il Regno è dentro di voi e fuori di voi. Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa." On Air!
EPIGENETICA - Come la storia dei geni potrebbe essere una favola, come quella di Darwin
Innanzitutto vorrei partire da un concetto di fondo che è l’”essere umano”, se le 2 parole sono associate non sarà stato a caso, ci sarà stata una qualche ragione per cui ad un certo punto è nata l’espressione – “essere umano”. “Essere” ed “umano” individuano, descrivono 2 cose distinte anche se simbiotiche.
“Essere” individua l’essere senziente, l’entità, l’essenza, lo spirito, mente, sentimento e ragione, la psiche, cioè, l’anima, ciò che anima la macchina biologica, l’entità che la guida, il “deus ex machina”, la volontà o non volontà che abita il corpo fisico, la causa prima di qualsiasi decisione. “Umano” è la macchina, appunto, biologica, l’”automa genetico”. L’”umano” senza l’”essere” è privo di qualsiasi possibilità, aspirazione, sentimento, volontà, progettualità, in poche parole sarebbe privo di un “esistenza”. La biologia ci dice poi che questa macchina biologica è fatto di proteine, le quali a loro volta sono composte da catene di amminoacidi le cui sequenze sono dettate o determinate dal nostro DNA. Il DNA a sua volta è ricoperto da una "guaina proteica" che determina quali "sequenze" riuscirà a copiare l'mRNA. Questo significa che non conta quali sequenze sono registrate nel DNA, ma quali e quante vengono "lasciate copiare" dalla guaina che lo ricopre. La qualità delle proteine che si formano da questo processo, che si chiama sintesi proteica [http://it.wikipedia.org/wiki/Sintesi_proteica] , deriva non tanto dalle “basi azotate” che compongono i filamenti del DNA, ma da quali tra queste "basi" sono disponibili, ovvero da questa guaina. E' un pò come se la guaina decidesse quali parti sono copiabili (mRNA) e quali no. Provate ad indovinare cosa influenza la guaina? Le “emozioni” le quali a loro volta sono determinate dal nostro modo di pensare, dalle nostre convinzioni, dalle credenze, dalle idee, da quello che ci è stato detto essere il mondo, dalla descrizione del mondo, dalle influenze esterna del mondo, l’ambiente nel quale mi sviluppo, nel quale vengo cresciuto. Si capisce fino a che punto è importante l’”educazione”?
Fino a qualche tempo fa si credeva che il nucleo di una cellula, contenente il DNA, fosse il “cervello” della cellula stessa. Ma accade che vengono fatti alcuni esprimenti sulle cellule e si scopre che esse possono vivere e funzionare molto bene anche dopo che i loro nuclei siano stati asportati. Secondo l’epigenetica, il vero “cervello” della cellula risulterebbe essere la sua membrana, che reagisce e risponde alle influenze esterne, adattandosi dinamicamente ad un ambiente in perpetuo cambiamento. Questo significa che man mano che incrociamo le diverse influenze ambientali, siamo noi a suggerire ai nostri geni cosa fare, e questo di solito non accede che in modo del tutto inconsapevole. Pensate che siamo i carboidrati a farci ingrassare? No, è un stato psicologico che lo fa, i carboidrati sono solo il mezzo. Le nostre “convinzioni”, le nostre “tendenze”, quello in cui crediamo, ha un effetto non solo sui nostri comportamenti ma anche sul nostro DNA.
In realtà pare che il DNA resta sempre lo stesso, non si modifica, dato che è l’archivio, il “codice ” identificativo, il “patrimonio genetico”, cioè, della tipologia “uomo” o “umano”, è quando si crea il messaggio, l’RNA, che avviene la scelta, è in questa fase del processo di sintesi che il nostro inconscio si introduce ed influisce nei fattori di crescita. Ecco perché in certi ambiti (mi riferisco al
biologo Dr Bruce Lipton e alle sue ricerche, da cui prende spunto questo post) si dice che siamo co-creatori.
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“Secondo le scoperte dell’epigenetica noi non saremmo vittime dei nostri geni, bensì contribuiremmo attivamente alla generazione del 95% delle malattie, tramite il nostro pensiero inconscio.” L’inconscio è sede delle paure e di molte altre emozioni negative stressanti che a lungo andare portano alla produzione di ormoni e sostanze endogene “dannose”; l’ho messo tra apici perché il nostro concetto di “dannoso” non è quello del corpo, il corpo opera un tentativo di ripristino dei valori in campo, ma diversamente obbedisce alla “mente”, all’”essere” senziente che lo dirige. Siccome l’essere è influenzato 100% dall’ambiente, ha credenze e convinzioni, determinate dai suoi processi educativi che passano dall’instillare in lui il meccanismo dell’auto-sabotaggio, della conflittualità, subiamo un destino apparentemente incontrollato, accidentale, ineluttabile …
Quando si pensa e si dice che i carcinomi sono di origine genetica si sta dicendo una mezza verità, nel senso che, e qui dr R.G. Hamer docet (insegna) con i programmi biologici sensati, quando l’individuo, a seguito di una DHS (Dirk-Hamer-Syndrome), si auto-sottopone a stress permanente, il cervello innesca un programma sensato per uscire biologicamente dal problema, intervenendo nella copiatura del messaggio (mRNA), questo produrrà una certa crescita e proliferazione cellulare (di un certo tipo), in precisi organi, che verrà letto dalla medicina ufficiale come incontrollata.
E’ come se un extraterrestre decidesse di osservare il fenomeno degli incendi, e osservasse che ogni volta che c’è un incendio arrivano i pompieri. Se non sa cos’è un pompiere e quale è la sua funzione, col tempo sarà indotto, erroneamente, a pensare che i pompieri sono la causa degli incendi. A conferma che l’origine genetica non c’entra granchè con i carcinoma emerge che solo il 5% o meno, di tutti i tipi di cancro, pare essere causata da geni danneggiati fino dalla nascita. L’ambiente non è solo inquinamento di vario genere o tossine, veleni o quant’altro, ma anche le relazioni umane, spesso fonti di stress e preoccupazioni e sopratutto le convinzioni profonde individuali preordinate dal sistema. L’effetto placebo, per esempio è un chiaro effetto delle convinzioni umane in campo medico.
Un recente studio (fonte: Tie-Yuan Zhang e collaboratori della Università McGill ) ha provato che la qualità e la quantità di "coccole" ricevute durante l'infanzia hanno un effetto diretto sul DNA oltre che sulla salute mentale in genere del bambino. Questo significa che l'ambiente esterno, ed in modo particolare le interazioni con esso, possono arrivare a provocare dei cambiamenti fisici ed a livello molecolare.
Se poi pensiamo che dal punto di vista dello studio dell'uomo, inteso come lo studio della "Coscienza", l'anima pare adattarsi, qualcuno direbbe entrare, nel corpo infilandosi tra i 2 filamenti del DNA, mi sa qualcosa ci sfugge della natura della realtà in cui viviamo. Ecco perchè diventa importante "prendere coscienza", innanzi tutto del fenomeno. Quale "fenomeno"? La nostra vita, l'universo e la nostra relazione con esso, cosa siamo e perchè esistiamo, quali sono i valori in gioco, le relazioni che creiamo con noi stessi, gli altri ed il pianeta stesso, perchè abbiamo stabilito certe condizioni di vita, quale è la natura delle cose, e come mai sia le religione, che la scienza evitano realmente di affrontare questa questione, e giocano a rimpiattino su questioni di "lana caprina".
Tullio Simoncini è un oncologo che ha capito che il cancro è un fungo e che si cura col bicarbonato di sodio, e questo non è in contraddizione con quello che diciamo, se il sistema "uomo" scende sotto una certa soglia di sopravvivenza a causa di uno stress prolungato il parassita, la "candida", che normalmente è sotto controllo grazie ad un sistema immunitario che fa il suo lavoro, esplode e
comincia a proliferare. Mai sentito parlare di psico-neuro-immunologia? Letteralmente, questo termine significa: Psico, ovvero l’”essere”, lo Spirito, la mente, il sentimento, la ragione, che controlla il cervello (neuro) e che a sua volta sovrintende al sistema immunitario (immunologia). Quando come individui senzienti percepiamo l’ambiente come sicuro e amichevole le nostre cellule si focalizzano sulla crescita, questo perchè devono svilupparsi affinché il corpo continui a funzionare in modo sano; è questo il processo noto come mitosi, o della duplicazione o divisione cellulare, processo importantissimo per la vita, quando questo rallenta si invecchia quando accelera la medicina ufficiale sostiene che si è in presenza di un impazzimento della cellula. La crescita è una sana duplicazione cellulare, la duplicazione è nuove cellule.
In situazioni di stress, le cellule assumono un atteggiamento di difesa protettiva, e diminuiscono la crescita. Quando ciò accade, le risorse energetiche del corpo, normalmente impiegate per sostenere la crescita, vengono dirottate a questi sistemi che forniscono protezione. Il risultato è che in un sistema stressato i processi di crescita sono limitati o sospesi. E’ molto vero che se volessimo capire il destino di un individuo dovremmo, quindi, studiare e poi capire la sua relazione con il suo ambiente (di coltura). Questo significa anche che un individuo ottiene solo quello che lo sua visione è in grado di contenere, ed è solo ciò di cui può essere responsabile. “Sgombra la tua mente”!!! Ti ricorda qualcosa? Voglio chiudere questo post con una citazione: “Tu davvero pensi che il mio essere più forte o più veloce sia davvero legato ai miei muscoli, in questo posto? Credi sia aria quella che respiri ora? Di nuovo. Dì, che cosa aspetti? Sei più veloce di così. Non pensare di esserlo, convinciti di esserlo. Smettila di provare a colpirmi. Colpiscimi …”
Cos'è un Soliunensius. La resa dei conti.
Per quanto ne possa sapere, la parola "SOLIUNENSIUS" è un termine coniato dal signor George Ivanovič Gurdjieff per indicare un certo tipo di influsso proveniente dal nostro Sole e che ha effetti sugli esseri senzienti di un pianeta, generando sconvolgimenti di varia natura. Il fatto che non abbia trovato traccia, allo stato attuale, di questo termine in nessuna altro sistema o tradizione precedente, mi fa supporre che si tratti di una delle idee frutto del suo esclusivo lavoro, di cui ne ha tutta la paternità. Il termine "Soliunensius", come altri termini quali "kundabuffer", "Askokin", "partk-dolg-doveri esserici", "Heptaparaparshinokh" o legge del sette, triamazikamno sacro o legge del tre, "Eternokrilno", l'Okidanokh, il Tesskuano, l'Insiembluizar cosmico generale e molti altri, sono presenti, ideati di sana pianta a volte utilizzando parole prese dalla lingua Russa, Armena ed Inglese, per la prima volta, nella sua opera (di Gurdjieff) più epica che è i "racconti di Belzebù a suo nipote". I plagi di queste idee sono innumerevoli, gli stessi utilizzatori dell'enneagramma mutuano questo strumento dai lavori del signor G.; molti di questi termini, poi, sono stati usati, storpiati, a volte anche ritraducendoli nella propria lingua, e snaturandone il loro significato ed effetto originario. Parlo di effetto perchè ogni termine è costruito per generare nell'individuo precise "sensazioni" che lo possano smuovere dal suo torpore innaturale, da un sonno che gli limita la visione e la percezione del reale, uno "choc addizionale" capace di risvegliare quello stato di necessità assopito e così indispensabile invece ad uno sviluppo nel senso della coscienza.
Ad esempio la parola Kundabuffer significherebbe - smussare la percezione attraverso la pomposità. Kundabuffer, è composta da 2 parole, “kund” che significherebbe “smussare” e “farr” che significherebbe “pompa”. Un altro esempio? Il termine doveri "partk-dolg" è la traduzione italiana dell'inglese ‘Parthdolg duty’. La parola è composta da tre parti, ognuna delle quali corrisponde al termine 'dovere' in una lingua diversa, ‘duty’ in inglese, ‘dolg’ in russo e ‘Parth’ in armeno. La formula è l'unione delle tre lingue che parla di un dovere proteso verso quella qualità del pensiero chiamato "intuito", un "sentimento" di sè, simile al sentimento dell'innamoramento e le "sensazioni" fisiche più elevate. Tutta l'opera è costruita in questo modo con l'intento di stimolare quel qualcosa, chiamata, "anima" all'esperienza di sé. Per quanto apparentemente assurde le cose che si raccontano, e per quanto complicato sembri il linguaggio con cui è scritto, chi legge i racconti di Belzebù sperimenta una gamma di "sensazioni", "sentimenti" ed "intuizioni" di una profondità inusuale relative al suo "reale essere", "esseriche", si direbbe, ... questo perchè i termini ed i dialoghi che avvengono tra Belzebù ed il nipote Hassin hanno lo scopo di raccontare una verità attraverso il mito, usando e creando nuovi archetipi che dovrebbero risvegliare una conoscenza già presente in ogni individuo a livello potenziale o latente; lo confermano le stesse parole di Belzebù al nipote quando a proposito degli esseri umani dice: "credono a tutto quel che sentono dire
invece di credere soltanto a quello che hanno potuto riconoscere direttamente attraverso una giudiziosa riflessione, maturata da un 'dibattito comparativo' fra tutti i dati già immagazzinati in loro..." - (G.I. Gurdjieff, / racconti di Belzebù al suo piccolo nipote, Ed. L'Ottava, voi. I, pag. 90).
Ma veniamo al Soliunensius che è quello che mi interessa qui. Secondo quanto riferisce il personaggio principale di quest'opera, ovvero, Belzebù, ed anche qui la scelta non è casuale, gli esseri umani ciclicamente subiscono certe influenze provenienti dal Sole, influenze il cui scopo sarebbe quello naturale di accelerare i processi nel proprio perfezionamento nella direzione di acquisire progressivamente una "Ragione oggettiva". Cosa ho detto? Ho detto che quello che siamo anela ad sempre maggiore consapevolezza. L'altra cosa interessante, secondo questa visione, è che sembrerebbe che questo bisogno aumenti da solo, proprio grazie alla qualità o autentica natura del Sole, ed attraverso la presenza ciclica di questi suoi influssi. Questo è quanto si dice nel libro a questo proposito: "gli esseri aspettano con impazienza l'azione della legge di "Soliunensius" perché grazie ad essa il bisogno di una evoluzione accelerata, nel senso di acquisire progressivamente la Ragione oggettiva, in loro aumenta da solo". Il Sole non è solo quello che sembra? Questo significherebbe, allora, inoltre, e quindi, che l'uomo svolge il suo compito sulla Terra, seppur inconsapevolmente, rapportandosi o in accordo agli sviluppo del Sole ed del sistema solare stesso che abita. L'uomo è parte di qualcosa di più grande? Luce e coscienza sono, in effetti, archetipicamente interdipendenti, nel senso che l'idea di luce è un potente archetipo che ci sta parlando di chiarezza, di consapevolezza, di possibilità di visione, di emanazione luminosa della Coscienza. E' questo quello che potrebbe significare, allora, nel testo di Pistis Sophia ciò che viene implicitamente chiamato l'"esperimento del Sole" o "raccolto". Esperimento il cui scopo finale sarebbe quello di raccogliere, appunto, un certo numero di "anime perfette". Quali sono le "anime perfette" sono quelle coscienza che aspirano alla Coscienza, alla consapevolezza. Il Soliunensius sarebbe, quindi, all'origine di certe "tensioni periodiche" o "rivolte" o "guerre" che investono il pianeta Terra periodicamente. A causa della strana conformazione dell'essere umano, metà essere senziente e metà animale, e delle condizioni di vita che progressivamente ha stabilito su questo piano di esistenza, l'"azione benefica" del Soliunensius, invece di produrre profondi e diffusi cambiamenti di stato a livello della coscienza verso una conseguente maggiore libertà interiore, spingerebbe gli esseri umani verso quello che il signor G. chiamava la tendenza alla "reciproca distruzione". A questo proposito si legge nel Belzebù - "Ebbene, ripeto, questa sorta di tristissimi fenomeni compaiono laggiù sotto l'azione di due fattori indipendenti: il primo è la legge cosmica detta "Soliunensius"; il secondo, le anormali condizioni di esistenza esserica ordinaria da loro istituite". "Anormali condizioni" che lui riassumeva nella divisione in classi come conseguenza dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e per ottenere privilegi e potere. Infatti si legge nel Belzebù: "per il momento, ti dirò soltanto che il sentimento suscitato dall'azione di Soliunensius acuisce in loro il bisogno di un cambiamento nelle condizioni esteriori, più o meno stabili, della loro esistenza esserica ordinaria". L'ordinarietà di queste condizioni sono sotto gli occhi di tutti. Nonostante i più pensino che il nostro sia il miglior sistema possibile, è in realtà solo il peggiore, dove grosse regioni del mondo sono tenute il uno stato di austerità, affamate da quella parte del mondo che ruba gli 8/10 delle risorse per ottenere una condizione di privilegio rispetto agli altri. Nei periodi in cui questa presunta legge cosmica agisce sulla nostra presenza generale, l'azione di Soliunensius, anziché suscitare il bisogno e la tendenza a un accelerato perfezionamento di sé, susciterebbe qualcosa che identificheremmo con un "bisogno di libertà", ma che non lo è, dato che questo impulso ribelle sarebbe diretto fuori di noi invece che dentro. Secondo questa visione dell'universo gli eventi storici ai quali stiamo assistendo, e mi riferisco al disastro in Giappone alle sommosse del Nord Africa, il terremoto in Thailandia, quello in Grecia, e quant'altro è arrivato ed arriverà, sarebbero effetti
secondari di un "Soliunensius" che si sta producendo di recente e la cui attività sarebbe stata anche registrata nelle recenti esplosioni sulla superficie del sole e conseguente tempesta solare. Tempeste solari e Soliunensius, quindi, sarebbero estremamente correlati se non addirittura la stessa cosa; una potrebbe essere l'osservazione fisica di un fenomeno spirituale, più sottile. Certo per noi è estremamente difficile, dato che la nostra tendenza ad un certo tipo di scientificità tenderebbe a farci descrivere gli eventi cosmici e la natura dell'universo in modo totalmente meccanicistico. La cosa veramente innovativa di questa concezione sarebbe che l'universo è vivo e che gli eventi cosmici che osserviamo coi nostri potenti telescopi altro non sono che processi della Coscienza universale.
Il Sole sarebbe, dunque, un essere vivente in sviluppo; nella tradizione si chiamerebbe un cosmocratore. Tutti i Soli lo sarebbero. Se ci riflettiamo per bene la cosa è abbastanza verosimile. Senza il Sole qui tutto finirebbe, la vita esiste grazie alla presenza del Sole. Il Sole inoltre è a capo, per così dire, dei processi luminosi non solo inerenti all'illuminazione fisica, ma anche interiore, nel senso della coscienza. In poche, pochissime parole, essendo tutti gli esseri espressione di una Coscienza, e cercando questa Coscienza il perfezionamento di sé, il Sole influirebbe in tutto questo proprio attraverso le sue caratteristiche fondamentali traducibili in Luce, Vibrazione e calore. Inoltre, a seconda della conformazione della forma che prende nella materia, questa Coscienza avrebbe modo di conoscersi e svilupparsi al massimo livello di quello forma. In altre parole, se l'uomo dovesse chiedersi - che ci sto afare qui sulla Terra? - alla luce di quanto affermato sin qui, il semplice interrogativo gli permetterebbe di cogliere il perchè esiste una così rara differenziazione tra lui e gli animali, generando spontaneamente un certo rispetto per tutte le forme di vita qui. Questa sarebbe anche la ragione per cui ci sarebbero specie e specie, livelli e livelli, forme e forme, etc. etc. Queste spiegherebbe anche quale incredibile relazione esiste tra tutte le forme di vita e l'universo come entità senziente superiore, e quanto il mantenimento della vita in condizioni sufficientemente soddisfacenti su questo piano darebbe alla nostra Coscienza la possibilità di sperimentare per un certo tempo quell'esperienza nella forma di cui necessita per il raggiungimento di un perfezionamento di sé. La Coscienza diventerebbe l'unico vero autentico valore ed impareremmo a rispettare di più l'esistenza. L'universo sta cercando di conoscere se stesso tanto quanto ogni individuo su questo piano dovrebbe desiderare. L'alternativa? Beh! Semplice, - sarebbe quella di credere (e sottolineo che sempre di un credere si tratterebbe) che tutto qui accada quasi sempre per caso o in modo del tutto accidentale. I Soli diventerebbero l'espressioni di un più alto livello di consapevolezza. Il Sole è un essere in grado di promuovere e mantenere la vita (visibile) sul pianeta e chissà in quanti altri piani (invisibili) di esso. Penso al calore, senza il quale tutto qui si raffredderebbe e morirebbe. Che sia di natura corpuscolare, cioè fatta di particelle o di natura ondulatoria, sta di fatto che la sua luce stimola i ritmi, permette la fotosintesi (altra attività utilissima per il mantenimento della vita), oltre ad un'infinità di altre cose che sinceramente non conosco o non mi sovvengono adesso. Calore, vibrazione e luce sono le emanazioni principale di un Sole, attraverso le quali promuoverebbe sviluppo.
Il Sole come promuove la vita ed incentiva le creature a crescere, come promuove lo sviluppo fisico, allo stesso modo potrebbe fare per lo sviluppo di una Coscienza in tutte le sue forme, compresa quella degli umani, nei piani più sottili. La coscienza è la cosa più reale di cui disponiamo, molto più dell'idea della materia stessa. Senza coscienza noi non esisteremmo, essa è plasmata nel ritmo perenne della creazione ed in ogni forma e manifestazione. Da dove arrivano i pensieri o i sentimenti in un essere umano? Dal cervello? Come mai sperimentiamo questa cosa che chiamiamo "coscienza"? Come mai siamo in grado di renderci conto delle cose, di produrre dei processi di elaborazione a livelli di perfezione ineguagliabili.
E' possibile invece che il cervello sia solo lo strumento della manifestazione di qualcosa d'altro? L'antenna ricevente di qualcosa che è viva ed esiste a livelli più sottile, invisibile ai sensi fisici, ma percepito, sperimentato da ognuno di noi attraverso pensieri, sentimenti, emozioni e sensazioni, stati interni, umore, sensazioni? Un pensiero non si vede, ma caspita se è reale. Ormoni? Neuro corteccia? Si, ma perchè siamo tricerebrati e le altre forme no? Sempre il caso, l'accidente? Evoluzione? Debole, troppo debole come spiegazione. Forse all'interno di una specie la teoria evoluzionistica può stare in piedi, ma per il resto ci deve essere qualcos'altro, ci deve essere di più che non vogliamo cogliere o non siamo stati educati a cogliere.
Recentemente ho letto di uno studio, che considero interessante, a proposito del cervello umano ed una possibile spiegazione del suo funzionamento. Il modello proposto per realizzarsi ha bisogno guarda caso di rappresentare la realtà attraverso 3 ordini di mondi: "platonico", "fisico" e "mentale". Perchè Platonico? Da Platone? Un filosofo? Sapete cos'è un "solido platonico"? Stuart Hameroff è un medico anestesista Americano, che promuove lo studio scientifico della coscienza, ed Sir Roger Penrose è un fisico, matematico e filosofo britannico, insieme si sono inventati un modello per spiegare che nel cervello avvengono fenomeni quantici, cioè una porta aperta tra il mondo "fisico" e quello "platonico" della coscienza. Come mai un anestetista arriva alla realizzazione di un modello del genere? La faccio breve, mi scuseranno gli esperti della materia, mi correggeranno se scrivo castronerie. Hameroff avrebbe osservato che gli anestetici interferisceno con il passaggio di elettroni tra le cellule (nel documento si parla di "dimeri di tubolina") dell'intero organismo, inibendo lo stato di coscienza.
Questo significherebbe che l'esperienza della coscienza coinvolge l’organismo nel suo insieme, e non solo una sua area, ad esempio il cervello, e che la Coscienza come tale è impalpabile e risiederebbe nell'infinitamente piccolo, nel microcosmo, ed avrebbe accesso od accede al mondo fisico attraverso una particolare caratteristica o funzionalità del cervello, ma anche delle cellule che costituiscono il nostro organismo. Ha bisogno di un traduttore, e quel traduttore è quello che chiamiamo "mente". Ha senso! Potrebbe il "solido platonico" essere una modellizzazione di dimensioni più sottili, le extra dimensioni della Teoria delle Stringhe, dove la Coscienza, l'anima e le parti costituenti di un individuo risiedono? Il mondo dell'atomo, ed oltre, potrebbe essere il mondo della Coscienza? La tradizione parla di Spirito, Mente e Anima come componenti fondamentali di un essere umano. Sarà per questo che a Ginevra cercano l'atomo di Dio, stanno cercando la fonte della Coscienza? Da dove essa proviene non è la fuori, ma è dentro, nel microcosmo; nell'uomo come in tutti gli elementi della natura. Essa sarebbe l'impalcatura, la base, le fondamenta di quello che erroneamente chiamiamo materia, i mattoncini con cui si costituisce ed aggrega l'energie per dare forma alle cose. Si spiegherebbe perché si trova o si legge nei testi sacri che Dio è dentro l'uomo. Che i miti non siano realmente testi di scienza antica; archetipicamente ci parlano della nostra struttura interna ... è possibile? Potrebbe. Ma torniamo al Sole. I suoi influssi non sono esclusivamente "materiali", ma si estenderebbero a tutti i livelli persino quelli psicologici nell'uomo. E' difficile pensare che non lo faccia; se la luna piena è in grado di affollare i pronto soccorsi e le sale parto degli ospedali, potrebbe il Sole essere da meno?! Ah! Questa particolare attività del sole, il Soliunensius, cioè, se ben percepita e canalizzata potrebbe dare un accelerazione al lavoro personale di trasformazione dell'io in Coscienza. Contrariamente, se mal compresa, mal percepita e non canalizzata, genererebbe indecisione, stati d'ansia, panico e fino a reazioni violente. Ma non è forse questo che osserviamo tutto intorno a noi? Individui carichi di odio?! Come ho avuto modo di dire, Gurdjieff sosteneva che il Solionensius è la causa della "violenza" e del fatto che gli uomini periodicamente si distruggono reciprocamente in guerre, rivolte o altro. Ecco che allora
diventa chiaro quello che sta accadendo in questo periodo sul nostro pianeta. Le mobilitazioni, le proteste che osserviamo sono una conseguenza del fatto che il Soliunensius sta agendo in modo anormale sulle nostre presenze. E' indiscutibile che ci sia un netto peggioramento delle condizioni di esistenza "ordinaria" e che questo investe, ed ha investito, più in particolare determinate regioni della superficie del pianeta di altre; condizioni dovute a precise logiche di sfruttamento delle risorse e di potere. Un equilibrio o disequilibrio, o meglio una disparità che adesso, grazie, al Soliunensius non è più sostenibile, non regge più. Noi possiamo anche fare tutte le riflessioni che vogliamo su quanto sta accadendo - la Francia vuole entrare nella Libia o in Costa d'Avorio - o chissà cos'altro; possiamo pure pensare che ci sia un ritorno al colonialismo, una regia di precise lobbies, ma sopra tutto questo, forse, c'è dell'altro, la realtà è ancora un altra. Il mondo invisibile influenza il mondo visibile, descritto. Forse ci sono stati e ci sono piani precisi, scopi di dominio globale, tatticismi di varia natura ed a vario titolo, ma questi eventi potrebbero totalmente essere stati stimolati da qualcos'altro. Non voglio dire che non ci siano logiche di espansione o di governo unico del mondo, ma questa regia, che sta dietro alle vicende degli umani, è stimolata, a loro insaputa, dall'influenza del Sole che esige il suo raccolto. Che ad un livello di percezione ordinario questi eventi siano determinati dal bisogno sia di cambiamento dell'assetto socio politico economico mondiale da parte di superpotenze, corporazioni e multinazionali, che dal popolo, che stimolata da una non precisata e rinnovata percezione di essere stato oppresso, si mobilita, la cosa ha relativamente importanza e potrebbe essere priva di fondatezza. Fondamentalmente nessun avrebbe realmente inteso la portata di quello che sta accadendo e quali implicazioni porta con sé il processo in atto. Siamo difronte a cambiamenti epocali e non dipendono da noi, e presto o tardi anche i potenti di questo mondo si renderanno conto di aver fatto i conti senza l'oste, come si direbbe. Le persone comuni competono tra di loro e con gli altri per difendere i propri interessi; è necessario che le persone comuni cambino radicalmente il loro modo di pensare, altrimenti la verità dell'universo rimarrà per sempre un mistero per il genere umano, e la gente comune si trascinerà, per sempre, entro i confini stabiliti dalla sua stessa ignoranza, questo perchè non appena cesserà 1'"azione benefica" di questo fenomeno cosmico, la "vecchia storia" ricomincerà e la nostra esistenza ordinaria diventerà ancor più "amara" di prima, proprio come le rivoluzioni del passato ci hanno insegnato, per chi lo ha voluto vedere. Il "Gattopardo" - "cambiare tutto per non cambiare niente". L'autentica "consapevolezza" del significato intrinseco e profondo della nostra esistenza, che potremmo conseguire in questi tempi finali, declinerà inesorabilmente o almeno lo farà per una gran parte di noi, se non cercheremo di approfittare di questa spinta e non cercheremo di svegliarci veramente, vedendo la quantità di cretinate ed illusioni che ci facciamo, le idee illusorie in cui crediamo; altro che salto quantico o risveglio collettivo. Non ci sarà nessuna trasformazione di massa della consapevolezza, non fatevi rimbecillire, guardate il mondo intorno a voi e rendetevi conto che esistono livelli esistenziali differenti e questo dipende dal grado di consapevolezza di ognuno e di assuefazione al sistema; questa cosa non si livella con un colpo di spugna, mi piacerebbe tanto che fosse così come dicono taluni, per il bene di tutti, ma ho capito che la consapevolezza è qualcosa che si acquisisce con grandi slanci, con un lavoro, con la fine di tutte le nostre illusioni, con la presa di coscienza di ciò che siamo ad un livello molto superiore da quello ordinario emotivo o intellettuale al quale siamo assuefatti. Siamo dipendenti dall'aspetto del corpo e dalle nostre ragioni, dai bisogni istintivi che camuffiamo da meritati "biscottini" emotivi. - "Io valgo!", mi dirai - lascia perdere è troppo tardi dovevi capirlo prima adesso, devi solo svegliarti. Non c'è fenomeno al mondo, dall’azzeramento del magnetismo terrestre alla trasformazione del tuo DNA, che possa farti acquisire consapevolezza con un reset, così, bam! "gratuitamente"; la consapevolezza è la conseguenza di un processo di elaborazione della nostra "esperienza", è una questione di attenzione, è una questione di lasciare andare, è una resa totale da contrapporre al nostro egoismo, proprio come fa Neo nella trilogia di "matrix", quando alla fine capisce, si arrende Smith che va in pezzi con tutti il sistema dietro; nessun reset dell'inconsapevole generale, anzi il processo di "iniziazione", come lo chiamano, che sta subendo la Terra aumenterà la forbice, aumenterà la confusione nel mondo, non la chiarezza. La chiarezza è per chi la
cerca, non per chi deve difendere la sua posizione sociale o la sua vita. Si legge in Matteo a questo proposito - "24Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 26Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?" L'essere umano è dotato di certi particolari qualità che gli sono proprie, e solo sue, che dovrebbero servirgli per il perfezionamento della "ragione" nel senso della coscienza – purtroppo certi umani, ed in questo loro processo hanno coinvolto gran parte dell'umanità, hanno approfittato di questa condizione; grazie alla loro forza psichica e la loro astuzia a loro momentaneo vantaggiosa, hanno reso altri umani privi di qualsiasi impulso al risveglio riducendoli a schiavi dei loro bisogni ed istinti animali. A causa della debolezza psichica ed ingenuità di altri essere, stanno rischiando di distruggere l'esistenza su questo pianeta; tutto nel vano tentativo di privare altri esseri della loro anima, della loro coscienza, della loro essenza per acquisirne le qualità. O forse temono che qualcuno si accorga della loro propria nullità? Essi non comprendono che in questo modo commettono un'azione oggettivamente "deprecabile"? Quando distruggi l'esistenza di altri esseri umani e non, con le guerre o anche solo semplicemente con condizioni di vita disagiate, condizioni che stabilisci con la forza, attraverso l'inquinamento, i veleni o le terapie spacciate per medicina, l'economia, la frode, l'inganno, lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, lo sviluppo di tecnologie che danneggeranno gli altri, è te stesso che alla fine stai danneggiando. Distruggendo la vita, distruggi anche te stesso. Quando inquini l'acqua, quando la vendi, quando fai inceneritori, centrali nucleari, quando privi altri esseri del tuo stesso benessere, etc. etc. etc. riduci il numero dei fattori e delle condizioni che permetteranno non solo a loro, ma anche a te la possibilità di perfezionarti a livello coscenziale. Con lo scopo di acquisire potere e denaro in realtà distruggi lo scopo dell'esistenza su questo piano. Altro che violare la legge di Dio, qui siamo andati oltre. Ecco perchè crei una religione ipocrita per mascherare, soprattutto a te stesso, di quale incredibile stupidità sono fatte le tue azioni. Questo è quanto si legge in "racconti di Belzebù a suo nipote" a questo proposito: "È possibile che non ti sia mai passato per la mente che se il Creatore Nostro Padre Comune ha creato un'altra 'vita', l'ha fatto certamente con un preciso disegno? [...] È possibile che dopo avervi creati entrambi, sia te che gli altri esseri di cui distruggi l'esistenza, il Nostro Creatore abbia stampato sulla fronte di alcune delle sue creature il marchio che le vota alla distruzione in Suo onore e per la Sua gloria? Chiunque ci pensi seriamente e sinceramente, fosse anche un idiota 'dell'isola di Albione', è in grado di comprendere che una cosa simile non è proprio possibile. E solo un'idea, un'invenzione degli uomini che dicono d'esser fatti 'a immagine di Dio', ma non è l'idea di Chi ha creato insieme con gli uomini tutti gli esseri di altre forme che gli uomini distruggono, a detta loro per il Suo piacere e la Sua soddisfazione." L'uomo è stato indotto a vivere immerso in un sonno della coscienza di modo che non si possa mai rendere conto e sapere il perchè vive, quale è il primo vero scopo della sua esistenza. La parte migliore di noi viene così imbrigliata in una quotidianità snervante di un lavoro svolto senza scopo reale, atipico, in rapporti interpersonali determinati da una cultura dominante dell'immagine. Ci rubano la vita e non ce ne rendiamo conto, vendiamo l'anima, come Giuda il Cristo, per 30 denari, per un letto, un auto, un telefono, il divertimento, le comodità. Non dico che non ci debbamo essere, dico che non ci possono essere solo queste cose, altrimenti diventiamo dei morti viventi, gente morta dentro, che non sa realmente perchè vive. E' evidente che senza una condizione di vita ottimale la nostra attenzione sarebbe sempre rivolta solo alla sopravvivenza, e questo ci impedirebbe di vedere cosa siamo. Noi non siamo un corpo fisico animato da una forza dell’universo, noi siamo quella forza, noi siamo cio' che
anima questa macchina umana biologica e conoscerne la ragione è l'unico vero grande scopo e modo di spendere quest'esistenza. La COSCIENZA è il valore. L'uomo è destinato a molto altro che inseguire sogni, chimere che altri hanno pensato per lui, l'uomo è destinato a diventare quello che voi chiamereste un Dio; in se stesso possiede tutti gli elementi, le condizioni per questo salto di Coscienza. Che cos'è un Sole, quindi? Un "essere" di una consapevolezza e conoscenza smisurata. Senza il Sole, senza i Soli non ci sarebbe vita nell'universo. Non usciremo mai da questo sistema come umani, ma solo da divini, grazie all'elemento animico di cui siamo fatti, è per questo che è stata creata una religione che vi deve far sentire peccatori, deve indurvi all'autosvaltazione, all'assoluto servilismo ed all'asservimento ad un falso dio, ed ai suoi emissari. Tutte quelle che consideriamo le massime religioni si basano sullo stesso meccanismo, l'obbedienza a Dio ed ai suoi "intermediari". Ma Dio è un principio intelligente. Se il divino è in te, se sei un Dio in potenza, NEO - anagramma di - ONE, l'uno, l'unità, la realizzazione, l'eletto, ... a cosa ti servono i sacerdoti, i vescovi, o il papa?! Non posso parlare delle altre religioni perchè non le conosco, ma mi sembra che siano dei sistemi non tanto diversi da quello politico, economico o del denaro. Le organizzazioni servono al sistema e creare chiese produce controllo. Il potere controlla il mondo, le multinazionali i governi, e le gerarchie operano all'interno di tutto questo gioco. La tua anima è tutto il valore che hai, e ci sono individui interessati a prendersela. Ci lavorano ai fianchi, lentamente ed inesorabilmente fino a quando non l'avremo persa. E' questo che fanno e lo fanno anche quelli che ti dicono che hai un anima, e poi ti impauriscono con la dannazione eterne e cose simili. La nuova religione che stanno realizzando da tempo a tavolino ti illude con cretinate "new-ageane" di cambiamento epocale e di chissà quale improbabile trasformazione di massa nella direzione della coscienza. La coscienza nasce nulle ceneri del nostro ego, dalla disintegrazione dei nostri parassiti, come l'araba fenice si incenerisce per poi rinascere. Siamo alla resa dei conti, il Sole ci aiuta se sappiamo coglierne gli effetti, vuole il suo raccolto di "anime perfette" e questi stanno cercando solo di impedirglielo. Sono formiche sulle spalle di giganti. La ricerca della verità, e la ricerca di noi stessi, di ciò che siamo realmente è l'unico vero investimento che non invecchia e non si perde. La vita può essere vissuta al pieno quando cominciamo a smettere di avere "paura", e guarda caso qui molte cose parlano e stimolano la paura. "Sei un peccatore", dei sentirti in colpa per esserti allontanato da Dio? E già, è vero, il divino è in me, anzi sono io, quindi mi sono allontanato da me stesso dando retta a tutte le vostre stupidagini su ciò che è vero e ciò che è falso, su ciò che è giusto e ciò che non lo è, e non siete neanche stati un grande esempio, siete pieni di moralità, di moralismo di cui non siete nemmeno capaci di darne un briciolo di esempio. La vostra vita, la realtà che avete creato è una contraddizione, piena di ipocrisie, per nascondervi la verità, che siete nulla, siete niente ed avete paura di scoprirlo. Gesù diceva - "lasciate che i morti seppelliscano i morti". La paura insieme al senso di colpa, è, sono un sistema di controllo incredibile, e non è così visibile come sembrerebbe. Pensate ai Tg - "l'estate più calma da anni"- "l'inverno senza gas" - "la crisi occupazionale" "l'invasione degli immigrati" (creata ad oc) ... non dico che non sono cose reali, dico che vengono usate per impaurirci e renderci più docili od alimentare l'odio, senza nemmeno conoscerne quali siano le reali molle. Non conoscono Dio, nonostante lo invochino a piè spinto, perchè non sanno osservarne la danza. Ma questo lo state cominciando a capire. Sento che sta accadendo qualcosa, forse non è nemmeno a causa del Soliunensius, ma a furia di sentire cretinate qualcuno, vuoi solo per noia, si sta accorgendo spontaneamente che certe cose sono delle vere stupidaggini e non attaccano più. E' questo il momento di avere più attenzione verso queste sensazioni, capire cosa ci sta realmente accadendo dentro, è una rivoluzione interiore che sta accadendo, è il Sole che esige il suo raccolto, ed ognuno è chiamato a svegliarsi o soccomberà. E' un moto spontaneo, la coscienza affiora e non si fa più agganciare. Dagli forza, usa quello che conosci, meditazione, trasmutazione, ricordi di sè, usa lo strumento di cui disponi, usa lo strumento della comprensione, usa la preghiera quella vera, quella che ti mette in uno stato di connessione interiore, ma
sopratutto sveglia! Siamo alla resa dei conti e solo se resti calmo, solo se restiamo calmi ed ognuno nel proprio reale essere, in ascolto, allora la spunteremo. Loro vogliono che ti polarizzi, o a destra o sinistra, con noi o contro di loro, lo scontro non è politico, è emotivo. E la tua mente conflittuale che loro hanno programmato a causa della prima educazione ricevuta, che si polarizza, non la tua Coscienza. Il conflitto che vedi fuori è il conflitto della tua mente, è il conflitto che è in atto dentro di te. E' una guerra, proprio come si evince in matrix, Zion, gli uomini e le donne libere, coloro che aspirano alla realizzazione dell'impulso esserico, alla realizzazione di un autentica anima, e le macchine, gli uomini macchina, che purtroppo governano questo mondo; e si vince dando energia, dando forza, dando ascolto alla Coscienza. Usiamo il buon senso, usiamo l'impulso del Soliunensius come un surplus di energia per perfezionarci, per realizzare quello che c'è. Ascoltati, sii calmo, sappi che le tue ragioni non sono tue, non farti agganciare, vivi come un uomo ed una donna libera, nati nel mondo reale, veri figli di Zion, esseri umani al 100%.
E’ SOLO QUANDO RINUNCI A CAPIRE CHE COMINCI A CONOSCERE! Revolver 2005 (Guy Ritchie)
Il passato non esiste. Il passato è sempre con noi, qui ed ora! Per fortuna, direi. Così possiamo mettergli mano. Esiste un luogo, che non è un luogo, che è il tuo inconscio, che è quello che viene chiamato inconscio, che contiene il “ricordo”, i “ricordi inconsci”, dove pensieri, sensazioni, emozioni, azioni ed eventi sono impressi, proprio come sul nastro di una cassetta, e noi possiamo ritrovarli, semplicemente riavvolgendo il nastro. Per quale motivo? Per quale assurda ragione dovrei andare a rielaborare tutti questi ricordi? Perchè questi “ricordi inconsci” continuano ad agire ed a condizionare tutta la nostra esistenza. Se ho la sensazione che ci sia qualcosa di strano nel mondo, se ho la sensazione che la mia vita se ne stia andando e non riesco a metterti argine, se ho la sensazione che non ho il dominio, la comprensione di certe cose che mi accadono, se mi rendo conto che ho una reattività che non riesco a dominare, se mi sento schiavo, se avverto un ineluttabile meccanicità nel fare cose, una ciclicità negli eventi della mia vita, cioè il fatto che alla fine le cose vanno sempre nello stesso verso … beh! Se percepisco questo e molto altro, allora è facile che sia davanti ad uno stato di necessità che mi sta chiedendo di andare a fondo alla questione, ed il fondo, cioè la tana del bianconiglio, non è la fuori, le cause non sono da ricercare negli altri o nella sfiga, ma dentro di noi. Il passato non esiste, il tempo non esiste. Il tempo è un movimento, e per quanto riguarda noi è persino circolare: la terra gira intorno al sole e noi contiamo i suoi giri e li chiamiamo “anni”, gira intorno a se stessa e li chiamiamo “giorni”, suddividiamo queste fasi in “ore” o “minuti”, ma l’impulso che usiamo, il “secondo”, è del tutto artificiale, non esiste lo scorrere di un bel niente, esiste il “movimento”. Dal punto di vista psicologico, poi, il tempo non c’è, non esiste praticamente in assoluto, è del tutto psicologico cioè irreale, una registrazione atemporale, anche se noi gli abbiamo dato una sequenza o meglio li abbiamo vissuti in sequenza e registrati così, mano a mano che i dati arrivavano: Un archivio di registrazioni di eventi e situazioni che li possiamo consultare senza un ordine sequenziale definito e lo facciamo. Sto guardando un bambino che gioca e mi ricorda un amico di infanzia, e da li estraggo i ricordi, che rimbalzano nel mio schermo psicologico come ricordi attraverso il meccanismo del pensiero associativo. Associo un ricordo all’altro con una nuova sequenza. R.A.M. Random Access Memory, memoria ad accesso casuale, ci facciamo anche i computer che funzionano come noi. Che cosa significa? Significa che l’unico istante reale è quello che sta accadendo, e che passato, presente futuro sono contemporaneamente qui, in quell’istante; questo perché tutto quello che hai vissuto te lo stai portando dietro, condiziona quelle che stai facendo “adesso”, e produce le condizione di quello che ti accadrà. Se non cambi il tuo passato il tuo futuro sarà la riproposizione dei tuoi limiti. La cosa interessante da notare o realizzare è che quello che noi erroneamente abbiamo chiamato “passato” si è impresso o si
imprime dentro di noi attraverso le emozioni, emozioni di ogni genere, per questo tante volte è così pesante da portarsi dietro che alcuni lo chiamano “fardello”. Il “passato” è come uno zaino pieno di cose e con cui te ne vai in giro: per forza che ti senti stanco. Per intraprendere un viaggio in montagna serve muoversi leggeri. Per lasciare andare tutta questa zavorra bisogna imparare a volersi bene, per potersi “perdonare”, serve “perdonarsi dentro”. Bisognerebbe “perdonarsi” per quello che ci è accaduto di sgradevole, bisogna perdonarci di non aver avuto la coscienza che abbiamo oggi per capire quello che ci stava realmente accadendo, … bisognerebbe perdonarsi per essere stati o per sentirci di essere stati ingenui … Bisognerebbe perdonarsi dentro, il punto è che non lo riusciamo a fare, questo perché tutto si è impresso per mezzo delle emozioni, e noi non abbiamo mai imparato veramente a gestirle. Ecco perché in qualche modo siamo costretti ad affrontare e fare un lavoro su noi stessi. Serve iniziare dal “dolore” e deve essere fatto alla svelta, non possiamo permetterci di cincischiare troppo su i perché ed i per come abbiamo dei conflitti, il perché è semplice è la nostra mente ad essere conflittuale, non è colpa di mio padre o di mia madre, non è nemmeno colpa degli altri che mi hanno offeso o cose simili, è solo perché la mente dell’uomo è conflittuale. E’ bene imparare a lasciarsi alle spalle ogni trauma, ogni situazione mal digerita ed alla svelta. Devo poter utilizzare la mia capacità di rendermi conto ed abbandonare vecchi schemi senza rimpianti ed attaccamenti, se capiamo che il “dolore” che ho provato per le varie situazioni difficili o avverse della vita cristallizza in una specie di corpo, di contenitore, e che quel contenitore me lo porto dietro come uno zainetto, come un fardello che finirà solo per rendermi la vita amara, cercherò di togliermelo dai piedi ed alla svelta, senza grosse spiegazioni; capirò che non ho mai veramente tenuto alla considerazioni degli altri e che quel dolore invece si è prodotto per una tendenza che è stata generata artificialmente e che non mi appartiene, non fa parte di ciò che sono realmente. In questo modo imparo a liberare me stesso e gli altri dal mio giudizio. Diversamente questo corpo, il signor Tolle lo chiama “corpo di dolore”, un parassita che si nutre del “dolore” stesso, un attitudine che si nutre di negatività, me lo porto dietro ed influenzerà e irradierà il suo influsso in tutta le scelte e le circostanze della mia vita. E’ vero quando leggete o sentite dire che non esistono i “problemi”, ma esistono solo situazioni, questo perché il problema vero è, sorge per via di questa attitudine o corpo. Quindi invece di affrontare la vita con “coscienza”, cercando di renderci conto di quello che realmente ci sta accedendo, utilizziamo il filtro dei nostri pregressi dissapori, quello che chiaramente chiameremmo pregiudizi, qualcosa di pregresso che non è stato ancora vagliato alla luce della verità che è la coscienza. Senza presa di coscienza non posso accadere i cambiamenti, e non ci può essere “presa di coscienza” senza trovarci in uno stato di necessità, che sono poi di fatto quelle situazioni che noi viviamo come avverse; è la vita che ci costringe a risolvere in nostro dissidio interno, ma se noi osserviamo ed affrontiamo la cosa con la stessa attitudine difficilmente ne possiamo venire fuori, realizzeremo, erroneamente, che le cose alla fine vanno sempre nella stesso modo, ci diremo – lo sapevo – cosa potevo aspettarmi da te o cose simili, perdendo di vista il vero problema e cioè come noi vediamo le cose. Il fatto che non poteva che andare come ti aspettavi non è una conferma delle tue idee o pregiudizi, ma del fatto che gli individui sono meccanici a cominciare da noi stessi che imprimiamo sempre la stessa visione a quello che ci accade. Il “ricordo incoscio” di tutta la mia esperienza di vita eserciterà il suo influsso nella mia esistenza attuale ogni qualvolta qualcosa di esterno lo farà riemergere, se non prendo in considerazione la possibilità di essermi sbagliato e che in realtà non conosco quello che mi sta accadendo reagirò come tutti meccanicamente. Certo è vero non ci è mai stato realmente insegnato ad usare la nostra facoltà più importante che è la coscienza per renderci realmente conto di quello che accade ma solo le idee che ci sono state passate, ci convinceremo che la colpa è degli altri e della loro stupidità della loro incapacità di capire o di rendersi conto di quello che fanno, ma noi non siamo diversi; è a noi stessi di fatto che ci stiamo dando del cretino,
perché se oggi tocca all’altro a comportarsi come tale, prima o poi toccherà anche a te, perché entrambi siamo stati educati a non capire come affrontare le cose della vita, non siamo stati educati a coltivare buone relazioni, siamo stati educati a “farcela passare”. Ma per “farcela passare” ci siamo fatti, ci siamo procurati del gran dolore, e per farci passare quel dolore, per non sentirlo più, ci siamo procurati dell’altro dolore, ancora, odiando la vita e maledicendo l’umanità. E’ così che abbiamo imparato a sottostimarci ed ad auto-sabotarci. Il “nemico”, la stupidità dell’altro, la sua cattiveria, la sporcizia che vediamo nell’altro, altro non è che l’immagine riflessa all’esterno di quella parte tenebrosa dentro di noi, sia essa l’equivalente difetto in noi, che lo specchio di una carica di giudizio che portiamo o la proiezione di una condizione di codardia interiore che stiamo cercando di vincere attraverso l’apparente azione di sopruso da parte dell’altro. Si tratta di una parte tenebrosa di noi che non e che non vogliamo conoscere, perché istintivamente la sentiamo ostile rispetto all’immagine, il ritratto immaginario di noi stessi che ci siamo creati. La vita mi presenta con evidenza questa parte ponendomi davanti il mio “nemico”, che altro non è che quei miei difetti potenziali o reali, riflessi o antagonisti o complementari, che rifiuto in ogni modo di riconoscere; non sono in grado di sostenere il “dolore” o, meglio, l’orrore che ne scaturirebbe e per questo fuggo. La vita cerca invece continuamente di costringermi a prenderli fortemente in considerazione, è per questo che mi trovo sempre nelle stesse situazioni o relazioni. Più combatto, più combatto il mio “nemico”, e più combatto una parte di me che detesto; più lo odio e più genero “dolore” verso me stesso. Odio me stesso per come sono e per non essere come vorrei; l’altro mi fa solo vedere come sono, è per questo che lo detesto o mi è antipatico o altro. I modi con cui lo vedo possono essere almeno 3: uno è un equivalenza, una corrispondenza diretta, vedo nell’altro un difetto che ho anche io, l’altro è qualcosa con cui ho avuto a che fare e di cui presumibilmente mi solo liberato ed adesso porto una carica emotiva negativa di giudizio, sono diventato da “peccatore” a un “moralista” (classico è il tabagista che smette di fumare e poi detesta tutti quelli che fumano, lo infastidiscono), il terzo modo è quello “antagonista” cioè la pressione che ricevo da fuori è tale che mi mostra tutta la mia incapacità di reagire, mostra la mia codardia, ed a nessuno piace essere un “vigliacco”, un “codardo” od un “pusillanime”. Quando odio qualcuno è me stesso che sto addolorando questo perché il “dolore” che sento è il ritorno, la risposta alla mia carica di odio, che come un energia vortica, si amplifica e mi ritorna decuplicata.
Nonostante questo non è semplice, perché come si fa ad “amare” chi ci fa o ci vuole male? Non si fa; devo solo capire che non è lui o lei o la situazione che devo sopportare, digerire o amare ma me stesso. L’unico vero obbligo è verso se stessi, è solo così che liberiamo anche gli altri dal nostro campo magnetico di influenza. Il vero “nemico”, quindi, è il nostro atteggiamento, la nostra non conoscenza di cosa siamo, di cosa possiamo realmente fare, di come funzioniamo, di quale meraviglia siamo; il “nemico” autentico è l’ignoranza che ci porta come conseguenza il “dolore”, un “dolore” di cui l’ignoranza stessa si nutre, di cui il “dolore” stesso, come un parassita, si nutre. E’ la nostra mente alterata, attraverso il nostro “dialogo interiore” fatto delle parole che altri hanno messo nella nostra, fatto delle nostre più vere convinzioni, del nostro più profondo credo, a dirigere la nostra vita e noi crediamo di essere quel dialogo - “Sente quella voce da così tanto tempo che ormai crede sia la sua. Crede che sia il suo miglior amico.” – (dal film: Revolver – 2005 – Guy Ritchie). Un “Avversario” invisibile, fatto di pensieri ed emozioni, nascosto dentro di noi, creato dalla nostra convinzione di essere vivi e di sapere tutto. Siamo stati educati ad “essere” così. E’ lui il nostro vero “nemico”, non gli altri, gli altri servono solo a smascherarlo ed allora l’odio che provi è il suo, è il suo modo di difendersi, di impedirti di vedere, ti fa sentire “dolore” di modo che tu arretri. Il bastono e la carota, è così che siamo stati educati, - “se non ti comporti bene mamma non ti vuole più bene, se fai il bravo mamma di adora”, - emozioni negative o dolore ed emozioni positive, come il sentimentalismo, … sempre un illusione in termini. Lui è qui dentro, nella nostra testa, e finge di essere noi. Lo so che è difficile da credere, e la
tua reazione è la conferma del fatto che lo stai difendendo senza neanche averne la ben che minima coscienza che è lui l’unica vera causa di tutto il “dolore” che provi. Lui ti dice cosa fare, cosa dire, cosa sentire. Difendi lui perché è tutto ciò che resta di te stesso, ed ironia della sorte sei vicino alla verità. “Lei fa parte di un gioco. Tutti fanno parte del suo gioco e nessuno lo sa. E tutto questo. E tutto questo è il suo mondo. Gli appartiene, lo controlla.” “Lui le dice cosa fare”, Quel dialogo è artificiale, come la realtà stessa di “the matrix”, un mondo elaborato a tavolino per farti pensare e sentire come qualcun altro a deciso per te che devi “essere”. C’è lui dietro ad ogni dolore che ci è stato, , il nostro falso sé, un io, l’ego,; lui si nutre di quel “dolore”, senza “dolore” lui non esisterebbe. “lei lo sta proteggendo signor Green, ma con che cosa? Lui si nasconde dietro al suo “dolore” Jack, lo sta proteggendo con il suo dolore, abbracci quel dolore e vincerà questa partita”. Odiare chi ci offende, chi ci ferisce è un atteggiamento che abbiamo imparato e generato noi, un riflesso irreale di noi che per sopravvivere si nutre di odio e del “dolore” che ne proviene in risposta a quell’odio; senza “odio” lui non esisterebbe, noi non esisteremmo visto che noi ci crediamo lui. E’ questa la ragione perché è così difficile lasciare andare, non odiare o altro, ecco perché è così difficile “perdonarsi dentro” ed ecco perché siamo costretti ad un lavoro lungo ed estenuante … se perdoniamo moriamo e nessuno di noi è veramente pronto per morire. Se togli il “dolore” cosa resta? L’ignoto. Tutto ciò che conosco, tutto ciò che in cui credo è falso, perché è il prodotto di un processo educativo deleterio basato sul condizionamento ed il controllo e non sulla libertà e la “coscienza”. “Lei mi deve temere” signor Green. Ogni volta che soffriamo è lui che ci fa soffrire, non gli altri. E’ bene imparare ad usare il “nemico” che percepiamo fuori noi per distruggere il nostro vero “nemico”. E’ di questo che parlava Gesù quando ci invitava ad amare i nostri nemici. Amando il nemico che percepisci distruggi il tuo vero “nemico”, lui si nasconde dietro il tuo “amor proprio”, dietro il tuo “orgoglio”, la tua “vanità”, la tua “pigrizia”, la tua “collera”; gli altri sono solo strumenti per svegliarti dal tuo torpore. E’ lui che odia, è lui che detesta, è lui a provare antipatia perché gli altri ti costringono ad agire ed uscire da tutte queste cose. Il “peccato” è dentro di te, ma è rivolto verso te stesso, all’annientamento di quello che sei realmente. E’ di un azione radicale che stiamo parlando qui; di controvertire ogni valore in campo, rovesciare le regole che lui ha stabilito, le regole che abbiamo appresso così faticosamente a colpi di frusta (figurata naturalmente). Ma tu mi dirai – “ma io sto bene, sono felice di tutto quello che ho, non capisco di quale diavolo di schiavitù mi continui a parlare, io sono un uomo libero, faccio, dico e penso quello che voglio ho una vita piena. Ho tutto quello di cui ho bisogno e se non ce l’ho me lo posso comprare.” – Si, ma avere non equivale ad essere. Essere è una cosa serie, e fintanto che ci sarà quella voce nella tua testa tu non sarai mai realmente libero. Il pensiero, quello vero è intuizione, non è un dialogo, non è una chiacchiera ossessiva. Sai perché parla così tanto nella testa? Per paura che tu lo scopra. Riempie tutto il tuo tempo con la chiacchiera inutile per tenerti sotto controllo, e ironicamente sei tu stesso che te lo stai facendo fintanto che sei convinto che quei pensieri sono i tuoi. E’ lui che ti spinge a capire, e solo quando rinunci a capire che cominci a conoscere. Ma ti serve tempo. Ti serve tempo e informazioni, informazioni simili a questa affinchè la tua mente venga educata a stare dove deve stare, a fare il lavoro per cui è stata creata, e cioè servire lo spirito, l’indole indomabile di un uomo o una donna liberi. E’ l’essere a determinare, non i pensieri; il pensiero è un traduttore tra dentro e fuori. Difronte alle prove della vita non abbiamo trovato di meglio che piagnucolare, lamentarci della nostra condizione, e della nostra “impossibilità di cambiarle”. Ma cosa veramente pessima è stata quella di credere e prendere tutto questo terribilmente sul serio; senza capire che non stiamo che rafforzando questa descrizione, e sottolineo che è una descrizione, “funebre”, negative del mondo in cui viviamo e di
noi, una drammatizzazione che non fa altro che accrescere dentro di noi lo stesso circolo vizioso di pensieri (dialogo interiore) ed emozioni (positive o negative poco importa, sempre di illusione stiamo parlando).
Se un uomo, od una donna … cambia … l’attitudine verso ciò che gli accade, ... questo, nel corso del tempo modificherà anche la natura stessa degli eventi che incontra. E’ bene non farsi illusioni e non pensare a cambiamenti repentini ed inutili, perché resteremo sempre come siamo e non in un altro modo; prendere coscienza della situazione è un processo che richiede tempo. E' con le nostre peggiori paure che dobbiamo lottare. "C'è una cosa dentro di te, che non conosci, e di cui negherai l'esistenza. Finchè non sarà troppo tardi per farci qualcosa. E' l'unico motivo per cui ti alzi al mattino. L'unico motivo per cui sopporti un capo stupido. Il sangue, il sudore e le lacrime ... questo perchè vuoi che le persone sappiano quanto sei bravo, attraente, generoso, divertente, intelligente. Temetemi o riveritemi, ma per favore pensate che sono speciale. Condividiamo una dipendenza. Siamo tossicomani dichiarati. Vogliamo tutti la pacca sulla spalla e l'orologio d'oro. L'ip-ip-urrà del cazzo. Guardate il ragazzo intelligente con il distintivo, che lucida il suo trofeo. Brillate o chiamati impazziti ... siamo solo scimmie, avvolte in bei vestiti, che implorano l'approvazione degli altri." - revolver 2005 - G.R. Perchè? Perchè abbiamo paura di morire. E' la paura della morte che ci rende codardi. La considerazione, l'approvazione che elemosiniamo dagli altri è perchè ci fa sentire più sopportabile questa "paura". La fede incrollabile delle persone nell'ineluttabilità della morte genera una "paura", per lo più a livello inconscio, ma esiste, ne esiste il ricordo, il “ricordo incoscio” di quando abbiamo appreso la notizia (ce ne hanno parlato, abbiamo visto qualcuno morto, o eventi simili) e lo choc che questa cosa ci ha procurato; la paura che ne è conseguita governa “adesso” tutta la nostra vita. Come un tiranno ci rende timorosi, paurosi, codardi, iracondi, depressi, ansiosi, apprensivi, in una parola schiavi. Un buon passo verso la libertà è realizzare questo meccanismo terribile; l’idea della morte, la paura di questa cosa quando si è impressa ha ridotto drasticamente il nostro potere coscienziale, ha abbassato il nostro livello di coscienza. Non siamo solo scimmie avvolte in bei vestiti, ma ci sforziamo di essere tali, quando ci perdiamo quello che ha veramente importanza nella vita. Siamo negozi con i prezzi messi a casaccio. Ciò che ha valore costa poco, la nostra "dignità", ad esempio, siamo esseri incredibili, enormi, di una magnificenza senza pari, l'universo si dispiega e di espande per darci modo di essere molto di più di quello che crediamo, ... e ciò che non ha valore ha un prezzo esorbitante: la nostra stessa vita. La nostra stessa esistenza è minacciata dalla nostra ignoranza, dalla nostra convinzione di non valere nulla, di non essere nulla. Pendiamo dalle decisioni altrui, da quello che pensano di noi perchè non siamo più capaci di guardare dentro, abbiamo imparato che quello che è dentro non ha valore. ... Dovremmo imparare a guardare meglio. Se rinunciamo a capire allora iniziamo a conoscere ... ed allora lì, sì. Ma c'è tanto "dolore" da attraversare ed abbiamo paura, ecco perchè abbiamo bisogno di tempo, ecco perchè abbiamo bisogno di un processo, che per sua natura ha bisogno di tempo per dare i suoi frutti. Ma dovremmo cominciarlo questo processo, lo dobbiamo a noi stessi. E' un imperativo che ce lo chiede il nostro cuore, la nostra stessa anima. ... ... ... ... ... ... ... continua! (forse )
CONOSCI TE STESSO: distinguere la "chiacchiera" dall'"ispirazione". L'anima" impressiona".
Sappiate che fintanto che ci sarà nella nostra testa una voce che ci suggerisce cosa fare, cosa è bene e cosa è male, significa che siamo in presenza di un qualche “io”, ego, aggregato psichico e nulla a che vedere con la nostra reale essenzialità. E’ questa voce a generare la reazione emotiva del senso di colpa, della paura, dei dubbi, della timidezza, del senso di inadeguatezza, le preoccupazioni, i timori, il dogmatismo, l'ottusità, l'esaltazione e l'odio o la collera in generale. Dovresti esserti reso conto oramai che il mondo è un riflesso di quello che sta avvenendo dentro di te. Se ti senti sconvolto o squilibrato, il posto da guardare e dentro a te stesso, e non fuori alle cose che percepisci o all’oggetto della tua osservazione. Usare il nemico che percepiamo fuori di noi per scovare ciò che ci controlla è una pratica di immansa efficacia, ma richiede una grande volontà. Le circostanze e gli altri non sono la causa del tuo problema, ma è come tu interpreti, alla luce dei tuoi schemi e del tuo condizionamento, queste cose è tutto ciò che realmente ti sta accadendo.
Tra l’altro tutto ciò che credi di percepire è solo una piccolissima, una minima parte del reale. Quello che percepiamo, che vediamo, che odoriamo altro non sono che segnali elettrici interpretati, o meglio, trasformati dal cervello in un immagine olografica che esiste solo nella tua testa. Noi letteralmente non abbiamo la ben che minima idea di quello che sta realmente succedendo là fuori. Vediamo forse le onde radio? Vediamo l'eletrosmog, le onde Tv, del satellite, del digitale terrestre? Vediamo, forse, la forza di gravità? Vediamo forse la corrente elettrica che corre dentro ad un filo di rame? No! Eppure crediamo che esiste, come mai? Perchè ci è stato detto che è così, ma non lo sappiamo, non lo percepiamo nemmeno
intuitivamente, è un idea, un idea che lavora nella nostra vita come un programma. Ci descriviamo il mondo attraverso le idee che ci sono state inculcate. Cosa ci fa credere che ciò che stiamo osservando sia la totalità del reale? L'illusione di avere tutto sotto controllo. Noi non vediamo nemmeno i pensieri degli altri o le loro emozioni, eppure desumiamo di sapere chi abbiamo difronte, non sappiamo nemmeno cosa alberga realmente, perchè non siamo in grado di metterci al loro posto, però riusciamo lo stesso ad essere così zelanti nel giudarli a prima botta. Come mai? Forse quello che sentiamo, dico l'irritazione o la simpatia per qualcun altro, è perchè qualcosa di quella persona risuona anche dentro di noi. Noi non siamo in grado di riconoscere niente che non abbiamo già vissuto o provato anche noi. Ed allora quando diciamo che qualcuno è invidioso, come possiamo dirlo, senza esserlo stati anche noi. Come potremmo individuare che è proprio di invidia che si tratta. L'uomo attribuisce ai limiti dei suoi sensi, scambia,cioè, letteralmente i limiti del suo campo visivo, olfattivo, auditivo e tattile, per i limiti del mondo. Quello che noi chiamiamo il conscio, percepisce solo una piccolissima parte del tutto, il resto viene percepito, elaborato e vissuto dentro, in quello che qualcuno chiama inconscio, il sub conscio è da considerarsi una sorta di mediatore: la mente, cioè ciò che trasferisce a livello conscio parte di quello che ci sta accadendo dentro; è per questo che non sappiamo da dove arrivano i pensieri. Il conscio ne prende solo atto che stanno accadendo. Ed è qui che possiamo però intervenire, scegliendo di prendere tutte quelle idee, congetture, interpretazioni del reale per vere o capire che quel vociferare è qualcos'altro, l'espressione dei nostri limiti autoindotti. Dall'inconscio emerge anche un altra cosa, che sembriamo letteralmente ignorare a causa dell'eccessiva attività del mediatore, che non sta più facendo il lavoro per cui esiste. A causa del condizionamento o educazione ricevuta nei primi anni di età (sempre la stessa cosa dico, ma è perchè ha un enorme influenza nelle nostre vite) abbiamo imparato a credere a quello che ci dicono o ci hanno detto essere il mondo (descrizione del mondo), invece che percepire quel qualcosa d'altro che siamo. A causa di quest'attività mentale ci perdiamo letteralmente quello che sta realmente accadendo. Quando uno gioca con la “presenza” inizia a rendersi conto che è così. Da dove viene l'intuito? Sai quella certa sensazione che c'è qualcosa che non quadra nel mondo, non sai cos'è, la mente non ha una spiegazione per questo, ma è abbastanza forte da accorgerti che c'è? Tanto più forte è questa sensazione e tanto è possibile rendersene conto. La coscienza è la scelta di lasciarla emergere. Ecco che allora, se non liberiamo a testa da tutti quei programmi che ci girano dentro, hai voglia di dare la colpa agli altri, ... noi non vediamo tutto del reale ma solo quello che riusciamo a captare senza descriverlo, giudicarlo o altro. La nostra capacità di essere presenti dipende da quanti programmi stanno girando in quel dato momento. Se giudico, non esisto! C'è poco da stare allegri, c'è che imparare a discriminare e individuare chi è che parla, “se cambi le regole su ciò che ti controlla” - quello smette di poter controllare. Quello che abbiamo chiamato ego chiacchiera, mentre la parte reale ci impressiona, è attraverso un impressione, che diventa ispirazione, che ciò che noi siamo si manifesta qui ed ora nel campo del conscio. E' per questo che è così importante imparare a volersi bene, perchè l'ego sempre cercherà di metterti in svantaggio, anche quando ti vezzeggia e di adula. Tutto viene da un ordine di mondo differente da questo, da quello che consideriamo il “conscio”. iI vissuto proviene da dentro, ma l'effetto che produce mi permette di capire chi sta controllando, cosa, e così che inizio un autentica liberazione o rivoluzione. L'ego emette una precisa vibrazione e quella vibrazione è la forma che prenderanno le nostre emozioni. Il reale, l'anima, quello che noi siamo, il divino, etc... crea un impressione e quell'impressione genera un tipo totalmente diverso di vibrazione che è quello che noi sperimentiamo come un particolare sentimento o sensazione, senza parole, … le parole arrivano dopo quando il mediatore si accorge che è cambiato qualcosa e comprende di non essere i suoi pensieri. Ecco perchè “essere l'eletto è come essere innamorato”, perchè è il sentimento che sperimentiamo quando siamo innamorati che è l'espressione di qualcosa di terribilmente reale e divino, il dopo è tutta un
altra storia. Iniziamo a voler controllare l'altro e tutto si ritira. Serve comprendere (e non capire) che non tutto dei fatti che ci accadono è in chiara luce, che molte delle nostra azioni sono determinate dal nostro inconscio e da chissà cos'altro; se la nostra attenzione si limita ad osservare o meglio constatare o subire l'effetto, difficilmente troveremo la causa. Se non ci prendiamo la totale responsabilità di quello che ci sta accadendo, almeno a livello intellettuale (unica cosa di cui disponiamo allo stato attuale), difficilmente arriveremo a renderci conto che stiamo compartecipando e non siamo vittime di quello che ci sta accadendo ... Responsabilità e respirare hanno la stessa radice, strano! Urge ripulire la mente da quegli ostacoli, effetto della prima educazione; pensieri, idee, credenze che sono la nostra descrizione del mondo, di quello che i sensi percepiscono, in una parola urge liberarsi della programmazione di base, e di conseguenza dai blocchi emotivi che ristagnano nel nostro Plesso. “C'è lei dietro tutto questo dolore, dietro ogni omicidio, ...“ . - (revolver, G. Ritchie, 2005). “E' da talmente così tanto tempo che sente quella voce, Mr Green, che ha finito per credere che sia la sua”. Lo strumento dell’intelletto, potentissimo ed estremamente interessante, è stato ridotto ad una chiacchiera inutile ed inconcludente, ma che determina, controlla e domina la nostra vita attraverso un attività incessante di analisi, comparazione, definizione; esso discerne attraverso modelli e paradigmi pregressi, attraverso un vissuto, ricordi di pregresse esperienze che non è detto che siano equivalenti a quello che ci sta accadendo, adesso. Delle volte l’idea di specchio non ci aiuta, possiamo, allora, pensare all’idea di “programma condiviso” inteso come quella data serie di atteggiamenti, o insieme di comportamenti, postura fisica, parole, idee, credenze, emozioni, etc. che mascherano un ego e che sono in comune, in condivisione con quelle persone che sono così capici di farci imbestialire, provare invidia, farsi detestare, o rendersi antipatiche. Programmi, sono tutti dei programmi - "Quelli che funzionano, che fanno ciò per cui sono stati creati, sono invisibili - “potresti perfino credere che non esistono”. - (matrix realoaded, 2004). Noi siamo identificati, prendiamo cioè identità dalle nostre idee, dai nostri ricordi, da quell'immagine residua ed alterata di sé che abbiamo creato a causa dell'aver ignorato quello che siamo e della, come ho già detto, mancanza di presa di coscienza di come produciamo gli eventi o le circostanze; della nostra scarsa visione. Noi abbiamo la più pallida idea di cosa ci stia accadendo, anche adesso, salvo che non si stia sorvegliando quello che ci stia avvenendo dentro. Tutto comincia con una presa di coscienza, con la comprensione di essere nel problema. E' sotto l'influsso di un ricordo residuo che riproponiamo sempre gli stessi schemi ed è per questo che ci accade quello che ci accade. Siamo identificati 100% con desideri e pensieri che per lo più non sono neanche nostri e la cui attività incessante è in grado di determinare e controllare tutta la nostra vita. Noi non ricordiamo realmente quello che è stato, non siamo certi di quello che abbiamo vissuto, la nostra esperienza pregressa, ecco perchè l'ho chiamato “ricordo residuo”; è solo quello che abbiamo registrato in quella data circostanza in base alla capacità di quel momento di comprendere cosa ci stesse accadendo realmente. Se recupero quella memoria totalmente forse mi rendo conto che me ne ero fatto un idea sbagliata, e che le persone che incriminiamo non sono incriminabili e che forse le cose sono andate un po' diversamente da come mi ricordavo o come credevo fossero andate. Il nostro problema è che non ci ricordiamo bene e che non eravamo così coscienti da renderci conto cosa stesse accadendo, abbiamo vissuto male l'esperienza generando in noi un dolore. Quel dolore è diventato un temibile parassita che si nutre sottobanco della nostra energia vitale. Purtroppo noi ci crediamo lui, inteso che ci crediamo di essere quella cosa che noi stessi abbiamo creato, questo terribile ritratto immaginario, parassitario, … noi operiamo sotto l'influsso dei suoi bisogni mai appagati ed appagabili. Come tale, come parassita intendo, è bulimico e mai potrà saziarsi, perchè per sopravvivere ha bisogno
della tua energia vitale, che è ciò che sei realmente. Ecco perchè è così maledettamente importante conoscere se stessi. Serve per trovare la nostra vera identità, ecco perchè ognitanto sentite qualcuno che dice - “ho bisogno di ritrovare me stesso” - che in soldoni significa questa cosa che mi credo di essere non è realmente in grado di dirmi chi sono o meglio, cosa sono. Quando ti domandi - “cosa sei?” - e non riesci a trovare nessuna risposta plausibile, è con la tua parte reale che sei in contatto, perchè la tua anima non ha la più pallida di idea di cosa sia, sa solo che esiste; tu non hai la più pallida idea di cosa sei. Conoscersi significa disidentificarsi dalla chiacchiera, dalla voce che incessantemente parla, giudica e ci dice cosa fare, e da suoi stati emotivi, cercando di realizzare l'ispirazione. L'ispirazione è l'atto creativo determinato da una precisa impressione che proviene dal Sé. L'ispirazione è un atto di benevolenza versa se stessi, è la pazienza del buon genitore, è Morpheus che insegna a Neo. Le scuole iniziatiche parlano di realizzare il sé superiore, o cose simili, quello che ci manca probabilmente di intendere è che quel sé è già “superiore”, è già “immenso”, e realizzarlo, forse, significa esclusivamente fare pulizia di tutto quel pattune che lo soffoca. I pensieri, le accuse, la violenza, la depressione, il senso di colpa, la paura, il dubbio, il senso di impotenza, l'odio, il risentimento ed il dolore sono l'affiorare di qualcosa di antico, un ricordo, un conflitto, sono i nostri dissidi. Idee che formano il dialogo interiore, attaggiamenti, emozioni, etc... - possiamo scegliere se liberarcene o se continuare a permettere a tutto questo di ripresentarsi per tutto il resto della nostra vita, riproponendo incessantemente sempre le stesse situazioni e problemi. Conosci un film con Albanese che si intitola “è già ieri”?E' la storia di una persona che rimane imprigionato sempre nello stesso giorno. Lo scopo di anima è conoscersi, non è ripetersi. Ripetiamo quando non abbiamo capito, anzi meglio, quando non abbiamo ancora conosciuto, quando non abbiamo la conoscenza dell'esperienza che stiamo vivendo. E' come lo schema di un video gioco, se non conosci tutti di quello schema non lo puoi superare, fai molti sbagli, hai dubbi, ma non smetti fino a quando non ci prendi, … analogia e corrispondenza. Non vedi che creiamo le cose a nostra immagine?! La soluzione dei problemi non risiede in una soluzione, ma in un atteggiamento, semmai; un atteggiamente alla rieducazione, dobbiamo imparare una certa attitudine all'interiorità, all'osservare, allo sforzo costante di prendere coscienza di ciò che ci sta accadendo dentro ogniqualvolta si presentano situazioni e circostanze nella vita. Ma anche questa è un altra storia.
CONOSCI TE STESSO: il peccato e il compleanno
La mente, o meglio la funzione dell’intelletto (l’intelligenza, il pensiero), nello stato che consideriamo normale, è guastata da una fondamentale “imperfezione” che proviene dalla natura animale della nostra forma fisica. In un umano gli istinti o qualità dell’animale messi nelle mani di una mente molto potente, ma poco educata alla coscienza, diventano quella “comune” anomalia chiamata ego. L’ego è l’animale, è la “materia prima” degli alchimisti, che può essere elevata, trasmutata grazie alla virtù dell’auto-coscienza, che è parte integrante dell’anima, di ciò che ci anima, di ciò che realmente siamo internamente. Esiste pertanto una “coscienza” umana oltre la quale nessun umano può andare, le colonne d’Ercole nel mito greco, ma esiste anche, secondo una certa tradizione esoterica, un anima detta “divina” in grado di andare oltre i limiti previsti per questo mondo. Il nostro interesse, il nostro intendimento non può essere che a questo punto scoprire se questo è vero, se questa cosa esiste, se è possibile, cioè, che un umano diventi un “Dio”; se l’Essere, che si presume noi siamo, ha una qualche possibilità di divinizzare la materia prima umana per acquisire consapevolezza ed oltrepassare i limiti posti da questa forma. Ci deve essere un modo per risvegliare questa seconda natura, farla emergere o in qualche modo costruirla, acquisirla, partendo dalla base, appunto, delle “coscienza umana”. Perché l’uomo è come è? Perché ha intelletto? Perché ha sentimenti ed emozioni? Perché ha auto coscienza? A cosa gli serve? A quali prerogative assolve e si riferisce tutto questo? Come mai siamo diversi dagli altri animali? In cosa lo siamo? Questa differenza è il sospetto che ci deve essere di più in un esistenza vissuta come umani. L’uomo è la base, il punto di partenza di una qualche trasformazione o trasmutazione (come direbbe un alchimista)? Cos’è un Dio? Chi sono gli Dei? Perché Prometeo ruba il fuoco (della conoscenza) agli Dei per darla agli uomini? Il tramite di cos’è? E’ possibile che Prometeo sia la coscienza, il portatore della luce, del fuoco della trasformazione dell’uomo in qualcos’altro? In un Dio, per esempio? E’ possibile o almeno è un ipotesi di studio che un suo valore. L’alternativa è condurre quest’esistenza come ci hanno detto essere, inseguendo e reagendo, elemosinando “considerazione” ed “approvazione” dagli altri, nei quali investiamo tutte le nostre risorse ed aspettative. Vivere per compiacere qualcun altro non è decisamente una gran vita. Lamentarsi, risentirsi, dispiacersi, offendersi, esaltarsi per poi deludersi, e via così, un saliscendi senza molto senso, controllato da una serie di bisogni indotti, che non sono nemmeno tuoi. Ti è stato detto come vivere, ma tu non hai scelto non puoi averlo fatto perché non conosci “il perché” esisti. Il peccato sta in questo, è questo l’autentico peccato originale, non porsi nemmeno la questione del come mai esisto, il peccato è non perseguire nessun ipotesi per arrivare a conoscere direttamente cosa e chi sono realmente.
Dato per assodato che se stati leggendo qui sei già, almeno intellettualmente, arrivato alla conoscenza o a capire, sentire od intuire che dentro di te agisce qualcosa che non sei tu, si pone la questione di cosa sono. Non sono l’ego, non sono i suoi bisogni (in quanto per loro stessa natura sono indotti nel corso dell’esistenza), il suo vociferare compulsivo ed incessante, e non sono nemmeno la sua brama, la sua ingordigia, il suo bisogno mai soddisfatto, le sue inutili emozioni, … l’unica autentica ipotesi di studio che abbia un qualche valore non è credersi quello che ci hanno detto essere, ma è arrivare a scoprire da se stessi cosa siamo, partendo da un altro tipo di identificazione. A questo punto ti stai ponendo nelle condizioni di scoprire il “perché”, qualsiasi sarà lo strumento che cercherai per realizzare questa conoscenza sarai sempre in grado, ricordando a te stesso quale è la tua ipotesi di lavoro, di discernere e di non confondere lo scopo con lo strumento. Ricordi il fabbricante di chiavi è di per se uno strumento, per fare cosa? – dice il Merovingio. Tu conosci la risposta a questa domanda, “isn’t it?” Se ci identifichiamo con l’ego siamo quello che il mondo si aspetta da noi e noi da loro, ma se cominciamo a “credere”, - perché di credere che si tratta, “vedere per credere” è un'altra delle menzogne che realizziamo, noi vediamo solo quello in cui crediamo, - di essere anima, di essere Neo, un Cristo in potenza, di credere che il Cristo è la coscienza, il Dio vivente che alberga in ogni corpo umano, tu sei quella forza, quella divinità, - “non pensare di esserlo, convincitene” – non pensare di essere Neo, di essere anima, non pensare di essere il Dio vivente, convincitene che lo sei. Fare questo non è blasfemo, ma equivale ad identificarsi (concedetemi la parola anche se non è quella sicuramente più adeguato parlando di coscienza) con qualcos’altro, e lo realizzi. Proprio quello di cui ha più paura questo mondo, che tu sveli ad altri che stanno vivendo di instabilità e di forme; l’ego è instabile, perché il pensiero stesso lo è, fluttua da un lato all’altro della tua testa, sospinto dal vento delle emozioni, dalle onde di un mare intenzionalmente inquieto, per impedirti di sapere cosa sei. La consapevolezza è nascosta nel presente, ecco perché il mondo lo detesta; se vivi alla giornata sei un “vagabondo”; se vuoi essere una persona seria devi programmare, organizzare, muovere persone, relazioni, etc… quando sei diverso da così minacci la loro sopravvivenza, la sopravvivenza di quel ritratto immaginario di se che è stato costruito nel corso di questa esistenza. L’essere umano è capace di interrogarsi sulla propria esistenza ed osservare la propria realtà interiore,e questo è un valore. Nell’uomo ci sono tutti i presupposti per compiere un cambiamento, un autentica trasmutazione rivestendosi di un “involucro metallico meraviglioso”; il punto è che per fare questo passaggio, la tradizione, le scuole iniziatiche, e gli stessi profeti ci suggeriscono, che è necessario morire come umani e rinascere come Dei. L’umano è la materia prima; l’essenza, l’”essere” è la parte divina, la coscienza. Un Dio è un “essenza” che ha divinizzato l’umano, la forma umana, l’animale intellettuale, partendo dalle sue qualità o disponibilità “animiche”. Per fare “oro” serve avere dell’oro e tanta materia prima. E’ forse questo che gli Dei invidiano agli uomini? La possibilità dell’acquisizione di una consapevolezza che proviene dalla conoscenza, dall’aver appreso un certo processo di trasformazione … Difficile da dire, soprattutto fintanto che per noi Dio o gli Dei non sono altro che idoli mentali. PECCATO = mancare un obbiettivo. La parola sarebbe di derivazione greca: hamartia; il cui significato è prossimo all’idea di mancanza di chiarezza. Nulla quindi a che vedere con l’idea di 'inadempienza' o 'trasgressione', ma più col - perdere riferimento, alienazione, allontanamento, smarrimento, frammentazione, scissione o conflittualità - che guarda caso è propria una delle principali caratteristiche dell’entità “ego”. L’ego, le persone hanno bisogno di avere nemici nella loro vita. Ma chi sono questi nemici? Altri individui che minacciano la nostra sopravvivenza, sia essa reale, come può essere in una minaccia diretta alla nostra vita, che del tutto immaginaria e creata esclusivamente nella mente a causa di una visione distorta di ciò che sta realmente accadendo. Quello che vediamo, che sentiamo, che odoriamo sono semplici segnali elettrici che arrivano al cervello e vengono interpretati a seconda della nostra “storia” personale, del nostro passato, delle credenze, dei falsi bisogni, delle aspettative, delle regole ricevute e e costruite artificialmente in mancanza di conoscenza e consapevolezza di ciò che siamo. E’ la falsa idea che ci siamo fatti su ciò che dovremmo essere a distorcere la percezione che a questo punto
non è più chiara e viene trasmessa al corpo il quale si comporterà secondo la sensatezza della sua natura biologica. Il nostro corpo risponderà quindi con meccanismi automatici previsti dalla sua stessa natura, cose del tipo che “l’amigdala” sequestrerà una parte del cervello e ci porrà difronte alla condizione di sopravvivenza di qualsiasi forma di vita su questo piano: fuggi o lotta (per approfondimenti cercare: Goleman – rapimento emotivo). La minaccia è illusoria perché ad essere minacciato non è la coscienza, ma la sua falsa immagine, ovvero ad essere minacciata è l’esistenza dell’entità ego, frutto della trasformazione degli istinti dell’animale in una macchina biologica evoluta come l’umanoide. La mente diventa uno strumento potentissimo nelle mani di un incompetente, inconsapevole ed ignorate … quale volete che sia la conseguenza di tutto questo? Il mondo che conosciamo, un mondo in guerra con una parte, la minoranza che ruba gli 8/10 delle risorse ai più. Certo che quando questi poi si svegliano e si rendono conto vorranno il nostro stesso tenore di vita, … glielo abbiamo sbandierato così tante volte davanti agli occhi mentre li costringevamo a raccogliere il “cotone” per noi, che adesso vogliono solo quello. Peccare quindi è - mancare il senso autentico dell’esistenza umana. O pensi che il tuo scopo qui sia fare carriera, diventare famoso, avere soldi, o cose simili: questi sono solo effetti collaterali del fatto che riesca ad essere in grado o meno ad allinearti ad tuo “progetto” di vita, al disegno essenziale posto su di te in essere il giorno che sei nato. Per questo un compleanno vale la pena di essere festeggiato. Il tempo non esiste, esiste una posizione, il tempo è circolare. Quando tracci una retta, l'asse del tempo, e dici che prima è dopo c’è +∞ e -∞, in realtà stai implicitamente disegnando un cerchio. La terra gira intorno al sole e il giorno del tuo compleanno, la data individua una posizione, non il trascorrere di un bel niente. Ad ogni giro si processa di nuovo lo stesso cielo, quello stesso cielo che ti ha dato il “natale”. Ogni giro si rinnova la possibilità di assorbire le influenze di quel cielo natale, con i presupposti del tuo disegno di vita, della tua “mission” personale, unitamente a tutte quelle utili influenze per compierlo. Anticamente la festa di compleanno era un rituale attraverso il quale l’individuo cosciente assorbiva tutte queste influenze per rinnovare il suo intento di sviluppo, quell'acquisizione di coscienza che ti sei posto nella notte dei tempi. Andare ad “imbriagarsi” e far baldoria per tutta la notte del tuo compleanno potrebbe essere, ed insisto col “potrebbe”, un mancato obbiettivo, cioè un “peccato”. Ho sottolineato “potrebbe essere” perché noi non possiamo realmente sapere quale sia la lezione che un altro individuo ha scelto, anche se a livello completamente inconscio, di imparare, vivendolo sulla sua propria stessa pelle. Questo perché per prendere coscienza di una cosa abbiamo bisogno di sperimentarla, e sembrerebbe che da queste parti tendiamo ad imparare “incasinandoci” prima. Il problema è “quando?”. Quando ne prendiamo coscienza, cioè. Potrebbe essere adesso, come mai (almeno per questa esistenza … e se non ne avessimo un'altra? Almeno con questa personalità) o troppo tardi (ed anche qui “rispetto” a cosa? – come vedete non c’è sicurezza in nulla. Noi pensiamo di controllare le cose, ma non è proprio così) per riuscire a riparare tutto il nostro passato a vantaggio del nostro futuro. E’ un bel dilemma. Il problema vero qui è che una volta sperimentata una cosa tendiamo a cristallizzare in una abitudine, un po’ perché ci manca l’alternativa ed un po’ per una particolare conformazione umana a fissare e generare un bisogno di soddisfacimento emotivo partendo dalle azioni compite. La mancanza di un educazione all'interiorità fa il resto, la coscienza fatica ad acquisire consapevolezza, … e tante volte è solo un problema di informazione … e di condizionamento. Noi, tutti, siamo lo specchio delle credenze della nostra società, non ce ne rendiamo conto subito, perché ce ne sono talmente tante a disposizione per ognuno, tanto che abbiamo l’illusione di essere diversi. L’entità ego ha bisogno di sentirsi diverso, speciale questo per un paura di scoprire di essere “nulla”. Ma in cosa consiste la diversità? Nella polarità. Se credo in Dio sono in un modo, se non ci credo sono in un altro. Ma questa non è diversità, è solo condizionamento, è schierarsi da una parte o dall’altra, destra o sinistra, pro e contro, etc… la diversità autentica è solo nell’unicità che ognuno è.
Noi non siamo tutti uguali, il corpo stesso te lo dice: non c’è un’impronta digitale uguale ad un'altra. Ah! Tra l’altro se guardate poi i polpastrelli vi accorgerete che le venature tendono tutte al centro creando una figura molto simile ad un vortice … strano! Ma andiamo avanti. PECCARE significa vivere senza qualità, omologarsi alla massa, vivere ciecamente, inconsapevoli delle reali ragioni della propria esistenza, vivere soffrendo e causando sofferenza ad altri. E non sto parlando di seguire delle regole morali, quello è un peccato ancora più “grave”, perché si vive nell’illusione di essere nel giusto e non si cerca più chi si è realmente. Vivere con qualità significa conoscere ciò che siamo realmente: nulla a che vedere con quel fantasma, quel passeggero “ritratto immaginario” di noi stessi che abbiamo creato in mancanza di un autentica educazione e riconoscimento. E non mi dire che sei felice e che quindi quello che dico non è vero, perché vuole dire che non guardi oltre il tuo naso: schiavitù, torture, guerre, sfruttamento, violenza, fame sono le conseguenze di sofferenze inferte da uomini ad altri uomini. Si, certo l’umanità ha realizzato opere sublimi sia dal punto di vista artistico che in termini di innovazione ed opere per migliorare le condizioni di vita qui (solo di alcuni, direi od a discapito di altri). La scienza e la tecnologia hanno solo amplificato l’impatto distruttivo della mente umana sul pianeta, le forme di vita e noi stessi. La nostra è avidità, sete di potere, il bisogno di considerazione degli altri, superbia, collera, possessività, odio, lascivia, ingordigia, dolore, sofferenza, insoddisfazione, frustrazione, malignità, paura, etc… con qualche breve intervallo di lucidità che tu chiami felicità; ed alle volte anche quella felicità è un bisogno stremo di considerazione, di sfogare tutta la tua frustrazione di non averci capito ancora niente sul perché cavolo vivi … le persone muoiono, anzi si suicidano, molto prima che l’evento si processi.
L'uomo Solare. Reincarnazione e Karma, la "circonferenza del tempo" Voglio proporre un semplice modello per spiegare alcune intuizioni che ho avuto. Tempo fa scrissi a proposito dell'idea di reincarnazione definendo cosa intendevo e il perchè il tutto a mio parere è stato molto travisato. Parlai di cosa penso che la tradizioni stesse indicando con il numero di 108 riferito alle vite o incarnazioni di un ANIMA. Sostenni che 108 non è altro che una delle divisioni naturali del cerchio e per cui il tempo al quale ci riferiamo passato e futuro non sono altro che punti su di un segmento della sua circonferenza. Immaginate una ruota ed i suoi raggi, al centro la vita pulsante, chiamata AMINA, e i raggi sono le sue esistenze. L’oriente parla di 108 raggi della ruota cosmica. I rosari di Shiva, tantrici e buddisti sono composti da 108 grani; 108 è anche un numero importane nei cicli della Rosa Croce. Il numero 108 è la descrizione numerica della creazione e sarebbe anche una mappa della realtà che percepiamo. Ancora più incredibile, se penso a quello che sto per scrivere, pare che il diametro del Sole sia 108 volte maggiore del diametro della terra. La distanza del Sole dalle terra sarebbe 108 volte il diametro del Sole. La distanza media tra la Luna e e il Sole e 108 volte il diametro della Luna. Nell'alfabeto sanskrito ci sono 54 lettere, ciascuna ha la sua forma maschile femminile (54x2=108), in astrologia, poi, l'argento è rappresentato dalla luna e il suo peso atomico è 108. Nello yoga ci sono 108 linee di energia che convergono per formare il cakra del cuore. Ed alla via così.
Si sente spesso, o almeno mi capita ultimamente di sentire parlare spesso di reincarnazione e di vite passate, ... secondo quanto esposto sin qui si potrebbe dire che la persona che afferma di ricordare in realtà non sta ricordando chi è stato, non sta ricordando qualche sprazzo della sua vita passata, ma potrebbe, invece, essere che stia ricordando, o meglio, ricevendo informazioni da un altra delle sue esistenze della sua ANIMA in quel preciso momento, che scambierebbe per ricordo. Un pò come le particelle di Alan Aspect che comunicano istantaneamente a distanze incredibili. Lo stesso David Bohm avrebbe dimostrato che in natura esiste qualcosa in grado di superare i limiti del tempo e dello spazio.
Usando la metafora precedente il presente è una posizione neutra nella ruota, il suo centro, il perno, immobile, attorno al quale tutto gravita. Come ogni pianeta ha la sua funzione nel sistema o piano dello sviluppo "animico" del Sole, così ogni incarnazione, ogni esistenza ha la sua nell'economia della nostra ANIMA. Si capisce ancora quanto sia arbitrario parlare di KARMA, inteso come destino infausto o causa dei nostri errori. Il KARMA non esiste così come lo definiamo, o meglio, come lo capiamo; come non esistono incarnazioni passate o future ma solo esistenze, personalità figlie del tempo in cui si sviluppano e destinate a finire o restare in quel tempo. L'idea di debiti karmici da pagare è frutto della stessa visione distorta, per quanto riguarda l'anima, come l'abbiamo definita qui, intendo, ci sono solo esperienze, quello che noi consideriamo peccati appartengono a questa terra e qui restano. Il Karma è una conseguenza di come sei adesso, non di come o cosa o chi sei stato, il tuo passato è qui ed ora, adesso, qui con te, sono memorie e niente più e per questo puoi sempre decidere di essere in un altro modo e cancellare tutti i tuoi debiti e le conseguenze delle tue azioni passate, almeno nella percezione che hai di te stesso. L'ANIMA, se esiste, perchè questa al nostro livello di consapevolezza e di esperienza del fenomeno è puramente un ipotesi di lavoro, porta con se l'esperienza di tutte le sue vite o esistenze
contemporaneamente, non esistono le vite passate per l'ANIMA, almeno come l'abbiamo concepita, inteso come qualcosa oltre il tempo, in un eterno presente. La vita di un ANIMA così concepita si svolge contemporaneamente in tutte le sue esistenze. Cose del tipo - "è probabile che le stesse situazioni siamo riproposte in un altra vita, per dare all'ANIMA la possibilità di redimersi" - o cose tipo - "come ha vissuto le sue precedenti vite spingeranno istintivamente l'essere umano a ripercorrere le vecchie strade" - sono inesatte da questo punto di vita, ciò che si ripropone si propone adesso, perchè è adesso in un altra esistenza che l'ANIMA sta producendo le condizioni per una presa di coscienza nell'istante; non esistono vecchie strade esistono solo esperienze e schemi che vengono riproposti finchè non sono compresi. Quello che fa un contenitore, un corpo, una personalità ovunque sia posto nella regione del tempo, inteso come circonferenza e non come retta, influisce sul tutti gli altri, perchè tutto ciò che è reale è solo l'ANIMA e tutti i comportamenti delle sue esistenze convergono su di lei, distribuendosi su tutti gli altri. L'anima è il contenitore di tutta l'esperienze dell'uomo, intenso come entità animica svincolata da quante incarnazioni sta vivendo o dispone. ANIMA parla dell'uomo in termini animici, cioè di corpi dotati di ANIMA, e non di personalità figlie del tempo. Ognuno, come essere animico, genera cose nella sua vita in misura di quello che è o che si permette di essere, adesso, e quello che sta facendo quell'essere incarnato, adesso, nell'eterno presente, in un altro contenitore, corpo od esistenza accresce o demolisce il suo valore animico. Mentre uno dei suoi corpi o esistenze "sbaglia" (secondo il punto di vista di certe religioni o scuole di pensiero o chiese, ovviamente), in realtà, l'ANIMA si sta addestrando, modificando progressivamente il suo stato di consapevolezza e la conoscenza di sé, una presa di coscienza dopo l'altra, indipendentemente da dove si trovi nella "circonferenza del tempo". Facciamo un esempio e prendiamo quello che vengono chiamati gli "amori fatali". Secondo le solite teorie sarebbero 2 anime che hanno condiviso nell'amore un lontano passato e che si riconoscono sentendosi profondamente attratti l'una dall'altro. In realtà dal punto di vista dell'ANIMA questa cosa si sta svolgendo nell'eterno presente, adesso, e cioè le 2 ANIME non hanno condiviso nell'amore un lontano passato, ma stanno condividendo in un altra posizione della "circonferenza del tempo", lo stesso tipo di "patos". Quando si incontrano qui, a questo punto, posizione, contrassegnata dal numero 2011 D.C. (secondo la nostra numerazione attuale) si riconoscono e si sentono profondamente attratte. Questo spiegherebbe profondamente perchè tutta questa "ossessione" (come viene definita da certi ricercatori) dei Maya per il tempo. Guarda caso il calendario è una ruota. I Maya con buona probabilità, studiavano il tempo dell'ANIMA non dell'umanoide. Quindi quando parliamo di Karma, di debiti o di reincarnazione dovremmo preoccuparci di sapere se ci stiamo riferendo all'ANIMA o all'uomo sociale... perchè c'è differenza. E' così che le chiese diventano strumenti di controllo travisando gli insegnamenti ai quali dovrebbero ispirarsi, ti fanno sentire "peccatore", quando il vero peccato è dargli retta e credere alle farneticazioni di una comunità di uomini sociali che si atteggiano ad anime. L'ANIMA è oltre il tempo, anzi è il tempo, e quindi come tale non lo subisce, ma lo determina, essa vive contemporaneamente le sue esistenze, come un "server" nei confronti dei suoi "client". E' una rete fatta a livelli, proprio come il Sole è il centro del nostro sistema, ecco perchè l'uomo è un universo, ecco cos'è l'uomo solare e qui veniamo al modello che vorrei proporre oggi e cioè invece di pensare ad un unico cerchio, un unica ruota con 108 raggi, proviamo ad immaginare, che ogni esistenza sia un orbita intorno al potere che muove la vita. Un modello molto simile se volete a quello di un sistema solare con pianeti o di un atomo. Il Sole centrale è la luce, la vibrazione ed il calore della vita chiamato ANIMA. I pianeti sono i contenitori, le varie esistenze che si svolgono nello stesso eterno istante ma a livelli, orbite o distanze dal Sole Centrale diverse. Al centro c'è ANIMA, il sole che irradia le sue "esseriche" influenze. Ogni pianeta riceve la luce e ne fa qualcosa per il suo sviluppo, rimandando il prodotto, l'informazione del suo lavoro al sole. Ogni pianeta è posto ad una distanza, ruota su se stesso ed ha una certa massa, e questo è il suo livello di consapevolezza relativa, quanto più lontano è dal sole, tanto più rarefatte in termini di efficienza sono le influenze che riceve. La distanza dal Sole rappresenterebbe la distanza dalla consapevolezza. Ulteriori
analogie si potrebbero fare con i movimenti relativi alla precessione degli equinozi, alla densità della massa, la velocità, rispetto a come queste influenza vengono recepite. Lo stesso varrebbe per il SOLIUNENSIUS, che nel modello diventerebbero quei dati impulsi che l'essere, ANIMA, la Consapevolezza primaria spedisce per scuoterci o scuotere la nostra esistenza (consapevolezza secondaria) e nel tentativo di farci prendere coscienza o stimolarci nella direzione del suo sviluppo. E così a seguire con tutte le idee esposte sin qui. La nostra condizione di vita qui, dipende dall'orbita o distanza dal nostro Sole Centrale che è l'ANIMA, quel qualcosa di indefinito che ti fa dire che esisti, che sei unico e che non sai cosa sei. Strano non vi pare?!Stavo pensando a tutte quelle persone che affermano di aver bisogno di una pausa per ritrovare se stesse perchè non sanno più chi sono. Dal mio punto di vista se solo sapessero che sono molto più vicine alla verità di quanto immaginano ... chissà come vedrebbero questo apparente stato di perdita?! Bisogna restare in questo vuoto per aprirsi al nuovo, ad una nuova conoscenza ... ma invece si trovano qualche filosofia, scuola di pensiero, disciplina, o tipo di intrattenimento para-religioso, che non sono sbagliate in se, ma se non fosse che vengono trasformate in un nuovo credo senza verificarle diventano fuorvianti. Si ristrutturano attorno ad un nuovo dogma o credenza, creano una nuova immagine di se interrompendo la ricezione.
L'educazione è in funzione dell'orbita, dipende è determinata dall'orbita in cui risiediamo, dipende dalla consapevolezza e dalla capacità di capire cosa siamo in relazione a quest'orbita. Le regole che imponiamo alla nostra vita ed agli altri sono una conseguenza dell'orbita, se salti di livello, quelle regole non esistono più. La descrizione che ci diamo di noi stessi, il ritratto immaginario che creiamo è frutto della consapevolezza o non consapevolezza che è la legge, la vibrazione, lo stato vibratorio relativo all'orbita nella quale ci troviamo. E' la distanza dal Sole Centrale a determinare la vibrazione della materia di cui sei fatto, la tua massa e quindi anche le idee su te stesso. La distanza dal Sole diventa la distanza dalla consapevolezza. E non cercate di farmi le pulci sui concetti tirandomi fuori cose sull'astronautica, o cose tipo quello che dice Einstein o la fisica sulla massa, la materia, i pianeti, l'universo, la velocità, o altro, perchè la mia è solo una metafora per arrivare a dire che c'è una qualche relazione tra l'uomo l'universo, e quand'anche non ci fosse ... capitemi, e capite quello che cerco di dirvi, perchè sto parlando di cose che non possono essere provate in nessun modo e men che meno con nessun metodo scientifico, Galileiano o altro, questo perchè sto parlando di cose che non sono di questo mondo, non sto parlando di materia verificabile, ma di cose sottili del pensiero per così dire. Il pensiero non è descrivibile, perchè è lui il descrittore, sappiamo solo che esiste, in quanto esperienza, come per i sentimenti e il resto: li sperimentiamo. E siccome fa parte dell'esperienza collettiva viene dato per assodato che esistano, mentre certe altre cose, sono rare ed intime ed è per questo che i più cercano di confutarne la veridicità; mentre non pensano mai a mettere in discussione le cose assurde in cui credono tutti i giorni senza averle sperimentate solo perchè fanno parte della coscienza collettiva. Partendo dal fatto che - "Nessuno di noi è in grado purtroppo di descrivere Matrix agli altri" e che - "Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è" - cerchiamo di andare oltre le parole e proviamo a sentire che sensazione ci produce l'idea, per quanto strampalata, che sto cercando di portare avanti.
"È la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio".
Ogni qualvolta rifiutiamo un confronto o un idea che bolliamo ridicola, strampalata e cerchiamo spiegazioni nel conosciuto stiamo prendendo la pillola blu. Una pillola dopo l'altra finiamo per non realizzare più niente di quello che siamo realmente, ci conformiamo alla massa e crediamo quello che ci raccontano ... ed invece curiosamente potremmo non essere così lontano dalla verità. Non che l'idea sia la verità, ma la
sensazione che ti produce dentro, quello stato di impazienza, di reattività; la reattività del tuo tiranno che teme di essere scoperto. Una parte di noi che abbiamo creato per sopravvivere, che ci da certezze in un mondo che in realtà non ne ha, che ci stabilizza, ma anche che ci imprigiona... ma torniamo all'analogia. L'orbita o distanza, diventano necessariamente i limiti nei quali viviamo, proprio come la Terra è il limite nel quale viviamo. La Terra ha una precisa orbita e massa e questa determina le leggi alle quali siamo sottoposti, non solo la gravità, ma anche le leggi psicologiche e gli istinti primordiali. Come tutte le forme di vita qui, siamo sottoposti alle stesse condizioni ambientali, ne siamo in qualche modo soggiogati, è la NATURA di mantenimento a determinare la specie (cioè quali forme di vita servono il suo sviluppo, lo sviluppo del pianeta intendo) ed il tipo di condizioni che di conseguenza la consapevolezza umana o secondaria, di questo livello, genererà... almeno quelle iniziali. I vizi capitali delle religioni altro non sono che questi istinti. Istinti che puoi osservare negli animali e che nell'umano si esprimono in modo apparentemente differente solo perchè lui ha il pensiero (che se non educato alla coscienza ed al loro dominio, li deforma in vizi) e può conoscere un autentico sentimento di sè, che però non proviene dal suo corpo planetario o macchina biologica che è fatta della stessa materia ed istinti del pianeta che calpesta, ma dalla Coscienza che lui è o dovrebbe essere. Il corpo umano fatto della materia del pianeta che ha tutte le sembianze di una forma studiata appositamente per ospitare un essere dalla incredibili potenzialità e consapevolezza superiore a tutte le altre forme viventi, qualcuno direbbe della portata di un Dio, beninteso se solo si sapesse cos'è un Dio. Perchè pensiamo? Cos'è il pensiero? Cos'è l'a-more? Perchè essere l'eletto è come essere innamorati? La distanza dal Sole è la distanza dalla consapevolezza. Ma come ogni bravo elettrone, grazie a particolari influenze esterne o un ulteriore iniezione di energia, possiamo saltare di livello o orbita; e qui entra in gioco la necessità di avere un supplemento di energia o di doverla conservare per fare un altro lavoro. "Spetta a qualcun altro, a qualcun altro" - dice Morpheus nel film suggerendo il fatto che schivare le pallottole non è un lavoro da umani, ma della loro coscienza che non è di questo pianeta, perchè gli umani sono condizionati ed assuefatti al sistema. Sono questi gli esseri chiamati eroi, guerrieri, iniziati o altro. Devi scoprire chi sei, cosa porti dentro, cosa hai nel cuore e questo nessuno può dirtelo, solo tu lo sai e lo sveli a te stesso. Ci sono persone che dicono - "consapevolezza ed energia creano al tua realtà". Vero, ma vediamo come. La consapevolezza è la distanza dal Sole centrale dell'Anima, è quella che è a disposizione in questo livello, a questa distanza dal Sole; se la limito poi, ulteriormente, con le credenze (prodotte e frutto della distanza stessa dal sole) che ho appreso qui e la impiego per creare cose nel mondo (denaro, carriera, una casa, l'auto particolare, felicità, etc...) difficilmente potrò usare "consapevolezza ed energia" per accorciare le distanze da quel Sole, che è quello invece che dovrebbe importarmi di più. Ma per farlo devo averne necessità ed ecco perchè non serve assumere un codice morale o dottrinale, perchè senza l'urgenza lo usa l'ego che è una conseguenza degli istinti che usano la funzione del pensiero, invece che la coscienza. Da questo punto di vista, è molto semplice capire il funzionamento di "matrix". Non c'è nessuno che ci controlla, non ne ha bisogno. Uomini assoggettati alla natura di mantenimento, schiavi cioè della materia di cui i contenitori delle loro esistenze sono fatti, vogliono farci credere di essere qualcos'altro di ciò che siamo o percepiamo essere, di essere, cioè, solo il contenitore ed i suoi bisogni "primari", ed al nostro livello o distanza dal nostro sole Centrale ci possono anche riuscire, almeno per un pò. Il controllo, come lo chiamiamo, ci è stato messo nel momento in cui siamo nati, nel momento in cui abbiamo preso questo contenitore in questo tempo o orbita. La società ed i modelli educativi e di credenze sono una diretta conseguenza della densità di questa orbita. Basta che ti convincono che il tuo scopo nella vita è essere felice e che questa felicità risiede in quello che possiederai (dalle cose alla posizione sociale, che poi sono uno lo specchio dell'altro, se hai una posizione sociale devi avere anche un tenore di vita all'altezza), userai tutta la tua consapevolezza, la consapevolezza di cui disponi a questo livello, piano o orbita, e tutta
la tua energia (vitale, creatrice o sessuale, è lo stesso concetto) disponibile e potenziale per creare la loro illusione, invece di orientare tutti i tuoi sforzi per uscire da matrix, che non è un luogo, ma una prigione nella tua mente che finisce per determinare la tua distanza dal Sole. E' questo il velo che nessun mortale ha tolto. Quando usi la tua consapevolezza e la tua energia per accorciare le distanze tra te (consapevolezza secondaria, essenza, anima umana) ed il tuo essere reale (consapevolezza primaria, anima, anima divina), inteso come tua capacità di essere reale, autentico simile alla fonte che ti illumina, ti stai elevando alla vibrazione del tuo Sole Centrale chiamato ANIMA e sperimenti la sua/tua reale consapevolezza. E' solo allora che possiamo capire veramente chi siamo, cosa ci sta accadendo realmente e come mai siamo qui. Per questo nessuno sarà mai in grado di descrivere matrix agli altri e quelli che lo fanno sono, nostro malgrado, dentro altri sistemi di controllo. Come dice Morpheus - "posso solo indicarti la soglia. Sei tu che la devi attraversare". Come già ho suggerito, il tempo non esiste come ci viene descritto, le reincarnazioni girano all'interno di una ruota perchè il tempo è quella ruota, nel senso che è circolare. Quando a scuola tracciamo l'asse delle ascisse e gli attribuiamo il valore del tempo (t), crediamo di muoverci su di un asse orizzontale dove a destra c'è +∞ e a sinistra -∞, senza renderci conto che è di un cerchio che stiamo parlando, siamo su di un segmento di una circonferenza e non su di un asse. Se +∞ e -∞ da qualche parte si incontrano è perchè l'asse si piega per congiungersi. Ecco cosa intendevano i saggi quando parlavano di 108 vite a disposizione per compiere la realizzazione del Sé, la rivoluzione della coscienza da umano a divino. Il Buddha indossa una collana di 108 perle, sono le sue opportunità, i "clients" con cui il "server" prende coscienza di ciò che è, oltre il tempo lineare. 108 è una delle divisioni naturali del cerchio. Avete capito cos'è l'incarnazione? Il karma di per se, o come ti è stato spiegato, non esiste, non può esistere. Non sei qui perchè hai sbagliato qualcosa nelle tue vite passate, e sei qui per rimediare, questo è controllo. Quello che stabilisce ciò che sei non è nel passato, ma nel modo in cui stai vivendo il presente, nei limiti che ti poni adesso, non ieri o domani. "Pensi che sia aria quella che respiri? In questo posto?" - significa che dal punto di vista dell'ANIMA, e se ci credi che esista devi accettare anche questa visione, il tempo non esiste, vive in un eterno presente che si modifica in base alla consapevolezza che acquisisce dalle informazioni che raccoglie dalle sue esistenze istante dopo istante. Nel presente ci sono tutte le possibilità per crescere, se solo smettiamo di colpevolizzarci di cose che fanno parte esclusivamente dell'insieme di eventi che l'ANIMA sperimenta per conoscersi e capire cos'è. E' l'ego che si sente in colpa, è questa struttura mentale che abbiamo lasciato che si generasse, a dominare la nostra vita; il mondo è regolato dagli scopi, la vera causa di ogni cosa è nel suo fine, e lo scopo dell'ANIMA è la conoscenza (g’nosis, γνῶσις). Consapevolezza ed energia sono strumenti funzionali a questo scopo, le esperienze sono il campo di applicazione per scoprire cosa sei. La vita è scopo e strumento allo stesso tempo. Se cerchiamo un identità possiamo solo trovarla nella coerenza dell'idea di ANIMA.
Solo una mente "addomesticata" può pensare veramente che si sta muovendo avanti ed indietro sull'asse del tempo o nel ricordo di qualche vita passata, e che paga lo scotto della sua inconsapevolezza ... in questo senso, è proprio l'ego che parla delle sue incarnazioni, l'ANIMA, qualora esistesse, non ne ha bisogno, perchè è fuori dal tempo, è il dado, il perno e la ruota, è tutti i suoi raggi, sperimenta contemporaneamente ognuno delle sue incarnazioni o esistenze. Sono le religioni, le stesse dottrine di cui ti vanti di perseguirne i precetti ad affermarlo e descriverla in questo modo. Per cui se pensi ancora di essere stato Cesare, Cleopatra o Paracelso, credo proprio che ti stai raccontando un pò di storie. Solo l'ego può dire o pensare e raccontare - "quando sono stato questo o quello, Tizio o Caio", l'anima riceve continuamente informazioni da tutte le sue esistenze, altro che storie. Fa quello che si chiama in informatica: Polling. Non parla in termini di tempo, non parla in termini di passato e futuro, gli sono sconosciuti, parla semmai in termini di movimento, di posizioni e di distanza dal sè o da se stessa, dalla sua realizzazione. Il peccato è mancare il bersaglio, ed il bersagli è il Sole Centrale.
Il resto è l'uomo, il suo ego a convertirlo in qualcosa d'altro, in qualcosa che è in accordo alle leggi del suo livello vibratorio, alla sua orbita o distanza dal Sole. Per cui, riassumendo, il complesso modello chiamato uomo è equiparabile ad un sistema solare, dove il suo centro il Sole irradia luce, vibrazione e calore affinchè la vita si sviluppi in tutte le sue esistenze. Prendere coscienza fa fare salti da gigante ed estingue le cause che ci tengono bloccati in uno stato di consapevolezza o vibratorio denso. Cos'è l'uomo Solare? L'uomo Solare è colui che ha realizzato l'unità nel suo sistema di pianeti. Un corpo umano è vivo perchè l'anima lo rende tale attraverso 3 forze, queste correnti ci attraversano e ce ne rendiamo conto, sperimentiamo la forza dell'anima. Ecco perchè è così importante l'autosservazione. Quando un esistenza finisce, finisce anche il lavoro di quell'ANIMA? E' possibile, e questo spiegherebbe perchè alcuni percepiscono una certa urgenza, uno stato di necessità verso qualcosa di indefinito, ma che considerano cardinale e di importanza superiore ad altre cose che fanno nel mondo. Un corpo è fermo nella sua posizione che occupa nello spazio/tempo, ma la coscienza che vi alberga può elevarsi a livello dell'ANIMA perchè è parte di essa. Questo è il fine e lo scopo di un esistenza; la vita è quella cosa che è scopo e strumento allo stesso tempo, il suo scopo è finire e l'averla vissuta porta la conoscenza di cui l'ANIMA ha necessità (volendo essere coerenti con le dottrine). L'immortalità come la conosciamo o cerchiamo è solo un tentativo di prolungare l'esistenza umana in una posizione nello spazio/tempo. Solo ANIMA conosce il mistero di questa parola, il suo potere si estende dal mondo da cui proviene sino qui; come umani essa (l'eternità) genera in noi lo stesso sgomento che proviamo quando pensiamo e temiamo la morte, l'eternità non è un tempo lungo, non è vivere per sempre in questo tempo, è assenza di tempo. Concetto impossibile al nostro livello di consapevolezza umana a meno che non diventiamo quell'ANIMA. Noi pensiamo o ci hanno raccontato che un Sole prima o poi si spegnerà, e questo per noi è una tragedia perchè ignoriamo che il Sole non si è spento, ma è uscito da questa bolla di realtà che chiamiamo universo, ecco perchè diventa un buco nero: una porta fuori da questa dimensionalità. Lo so sto vaneggiando, ma voglio astrarre ad un punto tale per farvi capire che c'è molto, molto di più di quello che siamo stati indotti a pensare e sapere. Concludo dicendo che ogni pianeta, nel modello descritto, riceve gli influssi del Sole in misura della distanza, dell'orbita, della rotazione e della massa, ogni pianeta estrae da questa influenza in suo raggio di appartenenza, individuabile con un colore unico e preciso dello spettro. Mentre la luce Solare è fatta dei 7 colori dell'iride, ogni pianeta assorbe l'intero spettro rilasciando solo uno dei colori: Marte è associato al rosso, Venere al verde, e via così, che è la sua vibrazione, il suo vero nome. C'è solo un pianeta, e qui arrivano le buone notizie, che non solo riceve l'influenza della luce solare e degli altri pianeti, e lascia intuire di avere per questo qualche possibilità in più di svilupparsi ulteriormente e fare salti, quel pianeta è la Terra. Il nostro augurio è che il contenitore con il quale ci identifichiamo adesso sia quel pianeta, se realmente ci interessa la rivoluzione, questo perchè la sua è una posizione di privilegio. Gurdjieff lo chiamava il "pianeta purgatorio", dove le ANIME si purificavano per tornare all'assoluto qualsiasi cosa questo significhi ...
Sul libro: "Essere Reali, essere reale" - edizione 2010
Se apparentemente il libro sembrerebbe una lettura della trilogia di "the Matrix" dei fratelli Wachowsky, esso, in realtà, insieme all'altro testo di "Essere Reale", essere reali, si spinge oltre fino a proporre non solo una visione delle condizioni di vita su questo pianeta, ma una mappa, un piano di evasione da una realtà fittizia, fatta di ripetizioni meccaniche di conflittualità senza fine. La Terra è una prigione vasta quanto il pianeta, un purgatorio attraverso il quale innalzarci oltre il mondo delle macchine.
Tutto ciò che vediamo, tocchiamo, sentiamo, odoriamo, l'esperienza stessa del reale, non è altro che la proiezione di un universo invisibile fatto di emozioni, fantasie, immaginazioni, chiacchiere, idee, pensieri, sentimenti, volontà. Questo influenza ogni nostra scelta, ci priva di un autentica scelta, ci priva della possibilità di "Essere Reali" e concretamente "veri", "autentici".
L'unico mondo reale è l'essere, è per questo che ne siamo stati privati, come della luce e della Coscienza. La nostra capacità di renderci conto è stata limitata, lentamente demolita e sostituita da una tendenza al conflitto, al dubbio, alla paura, allo scetticismo. Il pensiero conflittuale, il dialogo interiore, il giudicare, criticare, correggere, spiegare giustificare fanno di noi dei magnifici agenti di un sistema di controllo che tiene noi e gli altri soggiogati in un sogno dal quale ci si sveglia solo in punto di morte. Esiste un varco, una rotta praticabile, questo è quello che cerca di proporre in questo libro.
L'idea di fondo è che siamo rimasti in qualche modo invischiati in una matrice di carattere psicologico che ci rende schiavi in un sistema di REGOLE ed IDEE, per lo più preconfezionate, che descrivono cosa siamo o casa dovremmo essere, come comportarci, come "essere", e questo ha finito per limitare l'espressione reale di Sé. Non sto parlando del carattere, o di fare il "cavolo" che ci pare, sto parlando di autentica libertà, di un sentimento di Sè profondo, un "esperienza reale" che emerge sopra la coltre di "idee", che sono parte della descrizione che ci è stata passata del mondo, che soffocano il nostro cervello. Noi non siamo il nostro corpo e non siamo le idee che abbiamo. Noi non creiamo idee, scegliamo a quale
idea allinearci. E' come se fossimo stati in qualche modo lobotomizzati, privati dell'autentico che risiede oltre le forme; siamo stati educati ad identificarci con un ritratto immaginario di noi stessi infarcito degli stereotipi che ci sono stati proposti, tutto nel tentativo di farci sentire importati od inferiori agli occhi degli altri. Il mondo, questa umanità, come nella pellicola di "the matrix", vivrebbe addormentata sotto influenze che non comprende e di cui ne ignora per lo più l'esistenza. Nulla a che vedere con una qualche organizzazione o corporazione, ma un sistema molto più "vasto". Il risveglio sarebbe qualcosa di traumatico, ragion per cui i più preferirebbero l'inconsapevolezza. Per cambiare il destino di un individuo bisogna cambiare la sua psicologia, il sistema di credenze e convinzioni. Esistono influenze che vanno oltre i media, l'educazione, la religione, la morale, la politica, l'economia, la scuola, etc... si tratta di influenze che hanno a che vedere con la natura stessa dell'universo, sono le macchine di matrix, sono le leggi meccaniche dell'universo, nessuna casualità o chissà quale inspiegabile mutazione. Il DNA stesso, quando non replica il suo messaggio fondamentale, è perché è stato danneggiato e questa non è una chance evolutiva, ma un handicap. Il caso? Il caso non esiste - "Dio non gioca a dadi nell'universo" - , il punto è che Dio non ha nulla a che vedere con le nostre idee o la descrizione che ne diamo. L'universo è la divinità, come lo è la sua energia, il suo sviluppo, la sua manifestazione. E' come se un pesce che nuota nel mare si domandasse dove sia o cosa sia il mare. Ci è immerso dentro. Causalità, ne siamo tutti soggetti, le cose non accadono a caso; ad ogni azione, circostanza, evento, relazioni che abbiamo nella vita, equivale una qualche motivazione, ad ogni effetto è possibili risalire ad una causa, la causa è dentro di noi, la causa sta nel nostro modo di porci, nella nostra “tendenza”, nella nostra programmazione di base-psicologia, un comportamento "formato", prima, e "regolato", influenzato, poi, in modo preciso, deliberato, una tendenza che viene definita nei primi anni dell'infanzia per effetto dalla prima educazione che riceviamo, ma con origini nella notte dei tempi. E' necessario estirpare dal profondo ogni concezione, ogni idea, ogni descrizione che è stata introdotta in lui e che oggi è la causa della manifestazione di una mentalità conflittuale, auto distruttiva e degenerativa. Purtroppo nessun può spiegare agli altri che cos'è la realtà, come nessun può spiegare cosa sia matrix, questo perché la "realtà" ci è stata talmente tante volte descritta che abbiamo finito per crederci che sia l'unica possibile, siamo stati privati della sua esperienza diretta, ecco perché chiunque cerchi di liberare qualcun altro non potrà altro che porre ad un sistema un altro sistema, egli potrà mettere in essere certe idee affinché ciascuno possa tornare a fare esperienza del "reale". "Cosa sono"? "Perché esisto"? "Dove vado"? "Cos'è esistere"?! ... Colui che si pone queste domande si mette su un cammino impervio, ma che lo può avvicinare alla conoscenza di sè e quindi di che cosa sia la vita che sta conducendo così inconsapevolmente e guidato da impulsi esterni a lui. Nella casa dell'Oracolo in matrix c'è una targa sulla porta che dice - "Teme nosce" - ovvero, conosci te stesso. E - "Uomo conosci te stesso e conoscerai l'universo e gli dei" - e' proprio quello che c'e' scritto anche sul tempio di Delphi ed è questo il tema del nostro interesse qui. Il mondo che ci è stato messo davanti agli occhi è un sistema di credenze che ci tiene al riparo da conoscere e scoprire cosa siamo, perché esistiamo. Materialismo e religione sono facce della stessa medaglia, entrambe chiedo un prezzo: una fede cieca. Credere per vedere! Infatti noi vediamo solo quello in cui crediamo. Il controllo passa dal privarci del nostro "Potere personale", quella giusta attenzione verso dentro, verso i nostri processi, quel sano interrogarsi sul "perché" delle cose che è tipico in un bambino, ma che col tempo viene sistematicamente spento. Siamo stati educati a spostare la nostra attenzione su altro di diverso da noi stessi, questo perchè dove è la nostra attenzione lì sarà la nostra energia. Noi cerchiamo disperatamente l'approvazione altrui perchè così siamo stati educati. Esiste in noi un potere immenso che ci farebbe comprendere quante tentativi inutili operiamo quotidianamente nel cercare di
attirare l'attenzione e l'approvazione altrui. Spieghiamo e giustifichiamo continuamente i nostri atti, ci lamentiamo, ci diamo importanza e giudichiamo tutto e tutti, tendiamo a correggere gli altri, ognuno di noi è di fatto un bravo "agente" di questa matrix prodotta da certi umani e da chissà chi altri ... WAKE UP NEO! MATRIX HAS YOU!
NO-TAV, Rivoluzione della Coscienza, 12.0 Meridiane e le Ley-lines, la Spada di San Michele Arcangelo.
Abbazia di Mont St. Michel (Francia)
Vorrei partire o ricollegarmi alla notizia, non data sui media, e di ormai qualche settimana fa a proposito del "singolare" arresto di GARBERI ELENA e VALENTI MARIANNA avvenuto in Val di Susa a seguito delle proteste sulla realizzazione della T.A.V. La cosa che colpisce, o che mi ha colpito, è la misura "singolare" del provvedimento: come è possibile che persone (donne) incensurate e con una condotta di vita come queste 2 ragazze vengono arrestate in questo modo; Marianna studia medicina, ha 20 anni ed è una pacifista che ha abbracciato la non violenza come stile di vita; Nina è infermiera e volontaria per il 118, ha tre figli e sembra fosse lì più che altro per soccorrere le persone offese dai lacrimogeni. Perchè sono state arrestate queste 2 donne? E sottolineo che sono donne. Non è strano che in un Paese, dove si vede veramente qualsiasi genere di degenerazione, degrado del costume o reati (evasione fiscale, abusi edilizi, abuso in generale, corruzione, prostituzione, favoreggiamento, turbativa d'asta, droga, festini e quant'altro), due donne incensurate, vengano sbattute in galera come due pericolose criminali. A scopo cautelativo? Di chi? A Nina è stato attribuito il reato di "concorso morale", ... viene da ridere, se non fosse che queste ragazze sono state detenute in carcere per davvero. Successivamente il Tribunale del Riesame, respingendo la richiesta della Procura di Torino di carcerazione, ha concesso a Elena gli arresti domiciliari e a Marianna l'obbligo di dimora, una decisione che poteva arrivare anche prima delle quasi due settimane di carcere che hanno scontato e comunque ancora ingiusta.
La persona che aveva convalidato l'arresto è una persona importante: il procuratore capo di Torino che è il famoso Gian Carlo Caselli delle inchieste anti-mafia. La presenza del procuratore capo in persona nell’aula è apparsa quanto mai anomala, dice un articolo che ho letto (sulla rete), cosa che mi ha fatto venire in mente certe epoche passate, con quei pretori dell'impero romano (218 a.C.) tipo CAIO ATTILIO SERRANO, CAIO TERENZIO VARRONE, o questori quali CAIO FULVIO, LUCIO LUCREZIO o i consoli Tiberio Sempronio Longo o Publio Cornelio Scipione, che di questa regione se ne sono occupati parecchio, mandati, alla testa di legionari, per sedare l'insurrezione locale. Se pensiamo che il ministro che capeggia la repressione fa parte di quel gruppo politico che parlava di "Roma" in termini dispregiativi ("ladrona"); uno che si rifà alla cultura dei Celti, che sarebbero i valligiani, e poi si comporta con un console qualsiasi del II o I secolo A. C., fa sorridere. Falange armate, moderni elmetti, manganello e scudi trasparenti, incitate dal "legato", che seduto sull'ariete dice: "Schiacciateli, ammazzateli tutti!!!"
Provate a ragionare. Sotto molti punti di vista non c'è senso in quello che vogliono fare sul Musinè. Da più parti viene detto che questa TAV è inutile, costosa (22 miliardi) e sarà terminata tra 15 anni, quando chissà dove saremo arrivati con le scoperte tecnologiche, da risultare del tutto obsoleta. Le persone che si stanno battendo per impedirne la costruzione non sono dei sovversivi, ambientalisti, "rompipalle" che voglio fermare il progresso, il progresso è non fare la TAV, il progresso sono altre cose. Il progresso oggi è fermarsi, non costruire è riciclare, migliorare quello che c'è. La TAV è un opera che devasterà la valle, allora perchè ostinarsi a volerla realizzare?Perchè? Questi non fanno niente a caso, ci deve essere un altro motivo per cui la vogliono costruire. dal punto di vista economico e della comunicazione non porta nessun vantaggio. Quale dovrebbe essere il messaggio di questi arresti? Incutere rispetto punendo 2 donne, indifese?! Se fosse così, sarebbe il sintomo che si ha paura di qualcosa, di cosa? Paura che si scopra che resistere si può, che è dignitoso e che si vince?! Paura che altri seguano l'esempio? Perchè non passa niente sui media di questa protesta?Perchè si sforzano di farci credere che si tratti solo di una questione di ordine pubblico? I black block sono corpi speciali di stato, tipo poliziotti o giù di lì, i centri sociali sono 4 gatti ... chi sta guidando veramente la protesta? Questa non è una protesta, è l'insurrezione di un popolo, per questo fa paura.
Qui non è un problema politico, non è una questione ambientale o anti-economica, è un problema di "messaggio", di un messaggio che se passa è un problema per il "controllo", ecco perchè la cosa viene gestita dall'informazione di massa; è una questione che quello che sta accadendo lì non ha niente a che vedere con l'ordine pubblico, ma è una questione di umanità e di rinascita. E' possibile che valligiani ci stiano insegnando qualcosa che abbiamo dimenticato e che è bene, secondo taluni, che continuiamo a dimenticare o ignorare? Onorare se stessi, è di questo che si tratta? Non è forse di questo che avrebbe bisogno oggi il popolo italiano, ma forse l'umanità intera? Un moto di risveglio, un azione rivolta al rispetto di se stessi. Le persone fanno manifestazione per chiedere occupazione e lavoro, ma dobbiamo scendere nelle piazze per cambiare le condizioni di vita qui, dobbiamo realizzare un nuovo modo di fare sviluppo; il lavoro come lo conosciamo è schiavitù e ci fa perdere il rispetto e l'onore di ciò che siamo. Onorare se stessi è una cosa che avviene solo se c'è un nuovo risveglio nella direzione della coscienza. Mangiamo il pianeta come se dopo di noi non dovesse esserci più nessun altro. Ci stupiamo dei maremoti, degli tsunami, delle alluvioni, degli uragani, della siccità e del caldo torrido, dei cambiamenti atmosferici in genere, e non ci rendiamo conto che siamo noi a produrre tutta questa reazione della natura: è la Terra che è viva e sta attuando le sue strategie per liberarsi di un virus. Sembriamo tutti rimbecilliti, incapaci di reagire, assorbiamo le notizie che si susseguono sui media come inerti ebeti. Ci tolgono la dignità, ci fanno sgobbare come bestie, ci rubano la vita e giù - "si, signore", "certo signore", perché hai paura di restare senza soldi. Il denaro sembra essere diventata l'unica necessità, di primaria importanza, come per l'animale il cibo. Ma l'uomo non è solo un animale, è qualcosa di raro, speciale. E non mi rompete le scatole non la stupidaggine che senza denaro non fai nulla. Di quale nulla stiamo parlando? Certo, che il denaro serve finché è questo il sistema nel quale ci dobbiamo muovere, ma può essere cambiato e sta già accadendo. Siamo degli schiavi incalliti, incapaci di sognare un "mondo" diverso da questo. Pensiamo sia l'unico modo di vivere e non solo non è così, ma è anche uno dei peggiori; è stato un passaggio per capire delle cose, ma deve essere superato. Guarda le persone che hanno perso il lavoro, hanno l'opportunità di dire adesso è ora di cambiare stile, di cambiare sistema di vita, di sognare qualcosa di nuovo, e cosa fanno? Vanno in piazza a chiedere ancora una volta occupazione, lavoro, sostegno, assistenza, ovvero ancora schiavitù. Ma com'è che usi tutte le tue energie, che potresti impegnare per ridisegnare un nuovo mondo, una nuova società, una nuova relazione col pianeta, o per dissolvere la causa del tuo dolore che è la paura ed il dissidio interno, ... per chiuderti in una fabbrica, su un tetto, o su una gru, ... per fare cosa? Sperperi tutte le tue energie, le tue risorse intellettuali, non vedi che stai nutrendo il tuo conflitto interiore, la conflittualità
dell'animale, non vedi che stai nutrendo risentimento ed odio? Cosa credi di ottenere veramente? L'odio è un temibile parassita che ti consuma e ti lascia senza risorse. Quanto ancora ti devono togliere per capire che è tutto una conseguenza di come pensi? Stai interpretando il ruolo che i tuoi stessi carnefici hanno scelto per te: quello della vittima. Ma non lo vedi che ti vogliono far lavorare fino a 70 anni, cosa ti devono fare ancora? Possibile che non ci sia nessun che dice: "adesso basta! ci deve essere di più nella mia vita che lavorare, che vivere come uno schiavo", "io non lavoro più se devo morire lavorando, allora è meglio che la faccio finita subito, me ne vado in bosco, e aspetto che mi accada qualcosa ...". Le nostre emozioni producono una energia straordinaria che alimenta e mantiene in vita un terribile tiranno, un parassita che vive celato in noi e che è frutto del condizionamento subito; lui ha bisogno del conflitto, perchè attraverso il conflitto si nutre e si mantiene in vita e mantiene in vita il sistema stesso. Come esiste l'energia cinetica o elettrica, esiste l'energia della "collera", collerica. Il realtà esistono molti altri tipi di energie legate al nostro stato emotivo; sai qual'è tra queste l'energia, la più potente che emaniamo? La paura! L'uomo che ha collera, nasconde una paura profonda; di non essere all'altezza di quello che gli accade, teme il luogo e gli altri, li percepisci come ostili, teme terribilmente di non essere accolto nella società, nel gruppo sociale, etc... ha paura di restare da solo, di essere abbandonato di non ricevere la considerazione di cui ha bisogno per sentire che esiste. Un uomo senza paura è un uomo che non può essere controllato, un uomo senza paura non cerca la considerazione degli altri, perchè ha svegliato un potere personale e si basta a se stesso; un popolo senza paura, deve essere schiacciato, represso, ridotto fisicamente in schiavitù, deve essere incarcerato, gli si deve dare una pene esemplare, e tutto ciò che fa deve essere distorto, dissimulato e corrotto (anche nel tempo), ... non si sa mai che dovesse diventare un suggerimento od un esempio per altri. La storia di Gesù Cristo non vi dice niente? Di cosa parlava veramente Gesù? A chi si rivolgeva e a chi disturbava? Chi era Kaifa? Cosa rappresenta Pilato? Gesù è stato messo su una croce non per pagare per i nostri peccati, ma per quello che rappresentava, per il messaggio rivoluzionario che portava: "amate i vostri nemici".
Quanto ancora devono tirare la corda prima che si spezzi? Riprendiamoci la nostra vita, qui non c'è più questione, qui non c'è più storia, dobbiamo iniziare a dettare le regole e non farci dettare la loro agenda. Sveglia! Abbiamo paura, abbiamo paura di cambiare, abbiamo paura di restare senza denaro, senza lavoro, ma questa è schiavitù. Non vedi che sono le banche a dettare la politica, cosa deve ancora accadere? Perché non ti svegli e la smetti di autocommiserarti e dire che non puoi farci niente? La vera causa di tutti i problemi del mondo, dalla povertà alla criminalità ed alle guerre, è che l'umanità pensa e sente negativamente, e questo tuo modo di deresponsabilizzarti delle cose del mondo ed incolpare altri delle tue miserie e delle miseria altrui è parte di questo modo di pensare negativo. Le "emozioni negative" governano il mondo che conosciamo. Esse sono irreali eppure occupano ogni angolo della nostra vita. E' per questo che ho detto che non serve andare in piazza a chiedere occupazione o lavoro, quella è un espressione di questa negatività, cela un bisogno di uno sfogo animalesco inutile che non modificherà le nostre sorti. Per cambiare il tuo destino hai bisogno di cambiare la tua psicologia, il tuo sistema di convinzioni e di credenze; hai bisogno di estirpare l'animale che è in te che si manifesta attraverso la tirannia di una mentalità conflittuale, fragile, mortale e paurosa. L'uomo è destinato al regno dei Cieli, che non è un luogo, ma una condizione intima, interiore, profonda, di grande pace e possibilità di trasformazione. Allora così la tua protesta in piazza diventerà veramente efficace e molto pericolosa, ... non sei stufo di farti chiamare "indignados"? Attraverso la paura, il senso di colpa siamo stati divisi, ci siamo divisi e ci siamo dati battaglia l'uno contro l'altro, come farebbe un animale che difende la sua preda o il suo territorio, tutto solo per farci sentire ulteriormente il bisogno, la necessità di stare attaccati al sistema che come una macchina provvede alla nostra sopravvivenza. Possibile che non riusciamo a capire, che non ci rendiamo conto che è tutto esclusivamente una questione di "percezione"...
Sapete cosa ci è stato tolto? Il "sogno", l'arte di "sognare". "Un uomo è ciò che sogna" - dicevano i nativi delle Americhe. Il sogno è una visione: "visione" e "realtà" sono la stessa ed identica cosa. Il mondo che tu percepisci è soggettivo, e dipende dal tuo modo di pensare, dal tuo modo di descriverti quello che percepisci, che è il tuo sistema di credenza; e siccome sei stato, come tutti noi, condizionato, la tua visione coincide molto con la visione di tutti gli altri, e questo crea l'illusione che sia autentica, ma è solo soggettiva e priva di diversi elementi. Ognuno di noi vede solo ciò in cui crede, non il contrario. Il "sogno" è una visione che non abbiamo più, una visione d'insieme e di dignità, una visione che ci dice che c'è molto di più e che l'uomo è qualcosa di straordinario e non può ridursi a fare lo schiavo per altri suoi simili che hanno più paura di lui. La vita non è una "banale" ripetizione, dalla nascita alla morte, di insignificanti eventi e di giorni tutti uguali. Questo è frutto del torpore al quale siamo stati condotti ed assuefatti. "Datemi la tecnologia, il progresso e la ricchezza, ma non ditemi da dove proviene o come avete fatto o faremo ad ottenerla" - ma questo è demenziale. La vita è un esperienza straordinaria e l'uomo è un meraviglioso esperimento di consapevolezza. Un élite mondiale ruba gli 8/10 delle risorse del pianeta agli altri, affamandoli e questo lo paghiamo tutti. Questo perchè tutti abbiamo usufruito di questo privilegio e dei doni del grande "Satana", come qualcuno direbbe. Non ci vuole una scienziato per capirlo. Siamo alla resa dei conti. E' di questo che parlano le proteste in Val Susa, ecco perchè non ne dovete sapere niente. Fatevi le domande. Cosa sta succedendo veramente in Val di Susa? Perchè queste persone si battono? Cosa ci stanno insegnando? Cosa? E soprattutto "perché"? Ci stanno insegnando che è arrivata l'ora di dire "basta", di dire di "no", di dire - "è finita adesso cambiamo, noi non ci stiamo più, siamo "la sovranità popolare" che vi ha eletto, come dite voi?! Bene ed, allora, adesso ti dice che quello che stai facendo non ci piace e devi smettere. Ve ne dovete andare perchè non rappresentate più niente, non siete niente, siete ombre, sfumate, avete paura di cambiare e niente più. E' ora di cambiare, e se non ci state soffrirete, ma non per quello che vi faremo, ma per quello che vi farete, o farete nel farcene a noi di male. Siete la rappresentazione della degenerazione, di un sistema che è finito, che ha fatto il suo tempo e di cui ci dobbiamo liberare, un vecchio schema che sta per essere cambiato per sempre! Perché lo stiamo cambiando in noi".
"the matrix" - Neo, [Al telefono] dice: - So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente, quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini. Un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo, dipenderà da voi e da loro." Capite cosa sta accadendo? Sta riecheggiando l'antico urlo di guerra dei Celti, druidi e temuti guerrieri magici che dominavano la forza del fulmine e la valle, uomini e donne pronti a morire; un "no" che è rivolto a tutto, dalla struttura sociale, al sistema socio-economico, a quella etico-morale, è la restituzione del debito in blocco, è un attacco al positivismo, alla stupidità dell'iper-realismo, del pensiero razionale, della bugia del proletariato, del liberismo e del comunismo marxista. E' una rivoluzione che sta avvenendo e questa volta è dentro l'uomo che accade, ecco perchè la temono, sanno di non poterla controllare, perchè se ti togli la "paura" sei senza controllo. Proletariato, classe operaia, la sovranità popolare, l'elettore, il cittadino, ma di cosa stiamo parlando, io sono un essere vivente, senziente e con un piano di sviluppo che va al di là del capitale, del progresso industriale, del polo chimico, dello sviluppo economico o di sto cavolo di welfare, persino della democrazia. Sono tutte "illusioni", sono nomi per chiamare la schiavitù ed adesso siamo alla resa dei conti: è finita. Il debito (pubblico) non lo sanano, non possono sanarlo, il debito è un vecchio paradigma che sta andando. Sono le vecchie credenze, le otri vecchie nel quale non può essere messo nessun vino nuovo. Siamo al ribaltamento dei valori in campo: sviluppo interiore, intimo ed individuale dell'uomo in cambio di lavoro operaio, di denaro e suppellettili; per questo i valligiani devono essere stroncati, perché se passa il messaggio che siamo alle soglie di una vera rivoluzione della coscienza collettiva, è la fine di questo sistema, è la fine di queste condizioni di vita. Una Rivoluzione
Intima, interiore, individuale in grado di capovolgere le credenze, gli schemi ed i paradigmi mentali di una vecchia umanità; una liberazione che passa dal liberarci per sempre dalla sua conflittualità, dal dubbio, dalla paura, dal senso di colpa, dalla sofferenza, dal dolore frutto dell'inconsapevolezza di un epoca oscura che dura migliaia di anni.
Non sto parlando di individualismo, sto parlando di una rivoluzione che deve passare da una trasformazione della coscienza di ogni individuo, quello che l'arcangelo Michele rappresenta: "Quis ut Deus?", colui che nella bibbia appare nel libro di Daniele e che sfida Satana; colui che è diventato un Dio, colui che si è fatto un Dio: Michael (in ebreo: ָאל ֵ מיכ, ִtraslitterato Micha'el ou Mîkhā'ēl). "Quis ut Deus?" - è la traduzione letterale di Michael: colui che si è fatto Dio; il reggente del Sole nella cosmogonia esoterica, il santo guerriero, San Michele arcangelo, la rappresentazione iconografica e mitologica dello spirito che guida i “risvegliati”, dello Spirito che è in coloro che cercano di andare oltre le apparenze e cercano la verità in se stessi. Michael è una vibrazione, ed è anche la vibrazione di certi luoghi, ecco perchè la TAV non è un problema solo dei valligiani ed ecco perchè non possiamo, nessuno di noi, permetterci che venga costruita. Michele appare diverse volte nell'Antico e nel nuovo Testamento e tutte le volte è alla testa degli angeli che combattono il "drago", Satana, e i suoi angeli caduti. C'è tutte le volte che ci deve essere un cambiamento, tutte le volte che qualcosa muore per lasciare il passo a qualcosa di nuovo; si tratta di una vibrazione, di una luce, di un certo tipo di consapevolezza guerriera. Chi è Satana? Chi sono gli angeli caduti? Chi è caduto? L'arcangelo Michael non è paragonabile in nessun modo ad un leader, un condottiero, o un qualche maestro incarnato che guida un gruppo di pecore ( o gregge) la cui consapevolezza è pari a zero, ma rappresenta l'auto-determinazione di un intero popolo che passa per lo sviluppo individuale, per lo sviluppo della coscienza del singolo. Nessuna politica, religione, o sistema filosofico può trasformare la società dall’esterno, solo una rivoluzione individuale, una "rinascita psicologica", una guarigione individuale nella direzione dell’essere, potrà condurci verso un "benessere" planetario, verso una civiltà più intelligente, più autentica, più evoluta; quell'evoluzione che il "positivismo" ha mancato, perchè ha portato
solo al progresso tecnologico, lasciando l'uomo privo del suo autentico Spirito. La felicità, la volontà, l’amore sono parte della ricchezza di un individuo, della sua anima; e come l'autentica conoscenza non possono essere acquisiti dall’esterno, non possono essere ‘date’, ma soltanto ‘ricordate’, evocate, fatte emergere dalla fonte stessa che è dentro e non fuori. E' una rivoluzione che coinvolge qualcosa di cui non si sentiva più parlare in termini autentici da tempo: lo spirito, il divino, la sacralità, proprio quello che ci è stato tolto; e proprio quello per cui si battono in val di Susa: la sacralità dei loro luoghi. Il "sogno" è la visione spirituale dell'universo, una visione che ci dice che tutto ciò che tocchiamo, vediamo, odoriamo e sentiamo non è altro che proiezione di un universo invisibile che esiste sopra, anzi dentro, quello che noi consideriamo il nostro mondo, ed anzi ne è l'autentica causa. Quanti hanno capito cosa dice la teoria delle stringhe o M6? Che cosa cercano a Ginevra, nel Cern? Che cos'è la particella di Dio che cercano? L'universo è ciò che non è mai nato, è sempre esistito, non c'è mai stato un inizio. Colui di cui nulla si può dire, l'immanifestato, dicono le tradizioni esoteriche. Tutto è ciclico qui, non lo vedi? Ci ostiniamo a descriverci il mondo secondo la credenza che viviamo in un sistema lineare. Noi viviamo un sistema ciclico (vedasi anche il post: L'uomo Solare. Reincarnazione e Karma, la "circonferenza del tempo").
E' per questo che abbiamo bisogno di svegliarci, se ci svegliamo, se mettiamo in azione la nostra coscienza, il nostro "reale essere", allora la conoscenza di ciò che siamo emerge e delle leggi che regolano questo universo ci diventano chiare. Una cosa sono le informazioni, le "idee" di una scuola, di una tradizione iniziatica, esoterica, ed un altra cosa è conoscere chi sei, conoscere cosa sei. Siamo i "Figlio di Dio" che la creazione intera attende con impazienza la rivelazione (Paolo, Rm. 8,19). Gesù era un combattente, era un rivoluzionario della coscienza, per questo era estremamente pericoloso, parlava dell'uomo in termini che non conosciamo, per questo non capiamo le scritture. Gesù insegnava a non avere "paura", insegnava che esiste un regno, il regno dei cieli, che non è un luogo, ma uno stato interiore, una condizione di vita intima, che è simile ad una vigna, che è simile a 10 vergini, che è simile al lievito che una donna nasconde in tre misure di farina, che è simile a un uomo saggio che costruisce la sua casa sulla roccia, che è simili a tante metafore che stanno parlando di quello che tu sei. Un luogo che è un mondo senza regole, senza frontiere e senza confini, innanzi tutto mentali, prima che fisici. Questo è quel tempo, sono i tempi della fine, i tempi in cui quelli che vorranno uscire potranno farlo e gli altri che vogliono e sono assuefatti al sistema vedranno cosa farsene, e siccome a questo si sarà stato creato un precedente, chi ha paura opera e mette in atto le sue contromisure. Per questo non si deve sapere niente di quello che sta accadendo in Val Susa e in chissà quanti altri posti nel mondo. I media devono fare da sponda alle scemenze dei vari portavoce del parlamento, sono lo strumento del "potere" decadente. Usiamo la rete fintanto che possiamo, creiamo gruppi, incontriamoci, creiamo reti alternative per comunicare. Se il Musinè si sveglia, si sveglia un popolo, si sveglia un "idea", si sveglia il "sogno", che è l'autentica visione dell'uomo, qualcosa di più grande di quello che ti hanno raccontato; è di Michael, di ciò che l'arcangelo rappresenta realmente che stiamo parlando, stiamo parlando dei "figlio di Dio", stiamo dicendo che un animale intellettuale può diventare divino, può risveglia il divino che è in potenza, Neo, l'Eletto, l'anagramma di "oNe" ... e questo evidentemente non possono permetterselo. Trasformare un animale intellettuale in un "figlio di Dio", era di questo che parlava Gesù quando diceva che lui era figlio di Dio, non si riferiva ad un unigenito, ma ad una precisa stirpe di uomini e donne che prendono la propria croce, negano se stessi, intesi come natura animale, l'ego, il parassita, il demone interiore, ... e lo seguono. Seguire il Cristo non significa seguire una persona, Gesù, ma significa seguire un impulso intimo alla rivoluzione della coscienza per trasformare un animale in un Dio. Ti credo che lo hanno messo in croce. L'unico ostacolo al cambiamento è l'inconsapevolezza dovuta, al condizionamento subito, ma sopratutto, alla credenza che le condizioni di vita stabilite su questo piano siano le uniche possibili, quando si tratta in realtà di un livello esistenziale nel quale ci troviamo. Un livello nel quale facciamo esperienza fino a quando non ne vogliamo più sapere ed allora iniziamo a cambiare. Se la consapevolezza cambia, cambia il livello. E' come per l'elettrone, eccitato, cambia di orbita, Michael è quell'energia del Sole, la spinta del Solionensius che fa saltare l'elettrone.
Sapevate che il Musinè (il monte che dovrebbe bucare la T.A.V.) è considerata una montagna sacra? Come vi sentireste se volessero bucarla per farci passare un treno e chissà cos'altro? Sapevate che il famoso imperatore Costantino, prima della sua decisiva battaglia, fu all'altezza del Musiné aveva visto in cielo una croce luminosa con la famosa scritta "in questo segno vincerai". Il monte Musinè è un luogo molto particolare, su cui sono sorte leggende di maghi e di draghi d’oro, di riti e di graffiti. Sulle pendici sempre del Musinè sono stati ritrovati numerosi menhir, con incisioni e simboli riconducibili al culto solare. A San Didero, vi è un complesso magalitico di ruote solari, si tratta di "are", pietre solari scolpite nei massi a forma di ruota circolare. In era più recente questo sito è stato trasformato in mithreo dai romani (luogo dedicato al culto di Mithra), visibile "l'edicola romana" scolpita in un masso raffigurante "Metatron". A Pian Focero (piano dei fuochi) è stato rinvenuto un templio druidico adibito all'osservazione del Sole. Le antiche cronache della Valle di Susa riportano l'esistenza in epoche remote di una città ciclopica chiamata: Rama.
Cosa c'è nel Musinè che vogliono distruggere? Che cosa rappresenta il Musinè che deve essere modificato? E qui veniamo alla questione delle linee temporali. Difronte al Musiné, sul monte Pirchiriano, si erge una sacra dedicata proprio a san Michele Arcangelo. Questa sacra è parte di una potente linea energetica che scorre nelle viscere della terra in Val di Susa ed il culmine di massima potenza vibrazionale è considerato il punto dove è collocata una colonna all'interno della basilica; punto dove, è convinzione di molti che sono stati lì, è possibile sedersi, sentire ed assorbire un flusso, una certa particolare vibrazione, ricaricarsi energeticamente e molto altro. Questa sacra è allineata con diversi altri luoghi sacri dedicati all'arcangelo, e questa linea è conosciuta col nome di 12.0 meridiane od anche col nome di "la Spada di San Michele". Essa coinciderebbe con la Via Langobardorum o Francigena, via di pellegrinaggio e di comunicazione storica, che collega St Michael's Mount (Cornovaglia), con Mont Saint Michel (Francia), la Sacra di San Michele in Val di Susa, l'Eremo di San Michele di Coli nei pressi di Bobbio (PC) e il Santuario di Monte Sant'Angelo nel Gargano. La singolarità di questa linea in particolare è che gli edifici sacri costruiti per segnare il percorso sorgono sui punti indicati dall'arcangelo durante le sue presunte diverse apparizioni. Tra le varie stranezze di questa linea c'è il fatto che questi luoghi sono equidistanti tra loro e che, tracciando una linea che li unisce, questa si collega a sud con Gerusalemme ed a nord con i luoghi sacri dell'Inghilterra e dell'Irlanda. Luoghi considerati non solo sacri, ma, come ho già detto, fonti di energie fortissime che gli antichi conoscevano e usavano. Le stesse fasi della nascita di queste abbazie o Sacre dedicate all'arcangelo Michele sono incerte, e si mescolano in un'alternanza di frammenti di storia antica "vera" e racconti leggendari di apparizioni. Dal punto di vista iniziatico, questi racconti sono potenti simboli mitologico atti a trasmettere una verità intrasmissibile per iscritto se non per mezzo di "archetipi", che sono poi l'unico linguaggio realmente riconosciuto dalla coscienza.
L'idea delle ley-lines si fa risalire alle osservazione di un certo Alfred Watkins, antiquario e archeologo, che ha scritto 2 testi ’Early British Trackways' e 'The Old Straight Track', dove si parla di una rete di linee rette che s’incrociavano su tutta l'Inghilterra e che collegano i luoghi di culto quali: siti antichi successivamente diventati megalitici, zone di sepoltura e chiese. La scoperta viene fatta per caso, mentre osservava la cartina, viaggiando in auto. Per lo più la scienza ufficiale considera queste linee, che risalgono all'età della pietra, dei sentieri; piste (di circa due metri di larghezza) che i nostri antenati percorrevano in questo modo a causa del fatto che viaggiavano "a vista", e quindi evidentemente in linea retta da una postazione all'altra. Delle semplici, quindi, vie di comunicazione tra luoghi di rilevanza sociale o religiosa. Cosa che come al solito ci soddisfa poco come spiegazione; manca tutto un pezzo e cioè la visione, il "sogno", quel mondo invisibile senza il quale non potremmo riconoscere e comprendere l'autentico "perché" di questi luoghi. Questa cosa del viaggiare a "vista" fa anche un pò sorridere; se pensiamo che è noto che se uno si trova a camminare a vista nel deserto con l'intento di andare dritto, è possibile che dopo un pò torni nello stesso punto perchè il piede che domina nella camminata lo fa voltare senza che si renda nemmeno conto; quindi di quale viaggiare a vista stiamo parlando?! Queste linee, risalenti al neolitico, furono ricalcate nella tarda età del bronzo e del ferro e preservate in modo apparentemente occasionale durante la "cristianizzazione", o meglio, l'evangelizzazione cattolica; quando il nuovo culto, cioè, si era sovrapposto a quello pagano ereditandone le sedi, spesso senza comprenderne il profondo significato o peggio a volte nel tentativo di piegarne l'orientamento religioso. Anticamente i luoghi di culto dei Celti, ad esempio, venivano distrutti. I santuari o chiese, del famoso romanico, che sono sorti nei primi secoli del medioevo, ma anche prima, sono legate spesso a pietre, massi, fonti o sorgenti di antecedenti luoghi sacri e di altri culti. La cattedrale di Chartres in Francia, per esempio, è una una cattedrale che sorge su un luogo della tradizione dei druidi dedicato al culto dell'albero della quercia vegetazione prevalente sulla collina su cui si erge la città francese. La statua dei druidi raffigurante una donna, conosciuto successivamente col nome della Vergine di Chartres, aveva una corona di foglie di quercia e ghiande posta sul capo a ulteriore conferma della forte ritualità e legame con le querce. Quando arrivarono i cattolici costruirono una chiesa in questo luogo sacro ed abbattono tutte le querce. Ancora oggi in tutta Chartres non trovereste una quercia a cercarla.
A questo punto la domanda dovrebbe giungere quasi spontanea: ma quale è il filo sottile che lega il culto Micaelico, la storia delle sue apparizioni, ad esempio, con queste linee di energia ("lay-lines" o linee temporanee), con le leggende mitologiche su Rama ed il santo Graal? Quale è il nesso tra la legenda di Fetonte figlio del Sole, la grande ruota d'oro e la Val di Susa? Chi sono i Valligiani? Questi luoghi vibrano e scuotono nelle fondamenta le radici delle nostre "paure"; i nostri antenati Druidi conoscevano il potere di questi luoghi e a questo scopo li usavano; ecco perchè cercano di demolirli, e noi dovremmo proteggerli, proprio come fanno questi custodi del nuovo millennio che sono i Valligiani. Sono secoli che sono i guardiani, i custodi di questi luoghi, nella storia non ce n'è stato uno che non abbia dovuto dare i conti con loro. Fieri e valorosi guerrieri descritti come potenti maghi; druidi in grado di difendersi con la forza del fulmine, i valligiani da sempre controllano il transito nella valle, ne sono i custodi, sono i custodi di questi luoghi. Loro difendono la sacralità di questi luoghi, è per questo che questa rivolta non può essere compresa con una mente lineare. Come moderni "custodi", neo guerrieri della luce e dell'arcobaleno, stanno assolvendo ancora una volta al loro compito di salvaguardare questi sacri luoghi,
di salvaguardare la sacralità di questi luoghi. La Val di susa è un luogo magico la cui sacralità si perde nella notte dei tempi. Un antica leggenda greca narrava dell'avventura di Fetonte, figlio del dio del Sole, che rubò il carro Solare del padre per volteggiare nel cielo. Incapace di controllarlo si schiantò al suolo. Indovinate quale luogo indica la tradizione come luogo dell'impatto? E già, proprio la Valle di Susa.
L'arcangelo è un idea, un idea che ci dice che siamo molto di più di quello che crediamo di essere e lo scopriamo quando diventiamo dei guerrieri, il guerriero è quello che mette in gioco se stesso. E' questo il tempo dell'uomo solare, l'arcangelo Michele che è in ognuno di noi.
"Molte persone vivono seguendo il cammino scelto da noi, perchè troppo timorosi per esplorarne altri. Ma ogni tanto arrivano persone come voi, che superano gli ostacoli che mettiamo lungo la strada. Persone che capiscono che il libero arbitrio è un dono che non si sa mai come usare, fino a quando non si lotta per ottenerlo. È questo il vero piano del presidente, e cioè che un giorno non saremo noi a scrivere il piano, ma voi." - dal film "I Guardiani del Destino" di George Nolfi ______________________________________________________
Il 12.0 meridiano è un faro luminoso, il Sole di Michael, che ci serve per svegliarci dal sonno aiutandoci a smettere di considerare tutto solo come materiale e dominato dal caso; il ritorno della conoscenza di un tempo, quando ancora non avevamo oscurato il cielo, il regno dei cieli, il mondo delle cause, dell'invisibile, del miracoloso, del magico. Siamo in in un momento storico particolare dove è possibile un autentico cambiamento, una trasformazione radicale del "modello umano" e questo ci dice che dovremmo liberarci presto ed alla svelta del nostro egoismo se vogliamo capirci qualcosa e tirarci fuori. Siamo chiamati a fare una scelta: "pillola rossa o pillola blu". "Pillola rossa" resti nel mondo delle meraviglie e vedrai quanto é profonda la tana del bianconiglio, fa paura ed è un risveglio sicuramente doloroso che indurrà molti a prendere la "pillola blu", ... e già lo si sta facendo. Per quanto sia duro l'orrore della situazione da vedere, l'inadeguatezza difronte alla quale siamo chiamati a stare è la scelta migliore per chi cerca la sua personalissima redenzione, intesa come libertà; una libertà autentica, interiore, perchè la prigione è dentro e non è fuori. La prigione risiede nella nostra mentalità, nel nostro modo di "guadare" le cose intorno a noi e le cose che ci accadono. Ecco perchè abbiamo bisogno di luce, di quella luce che Michael o l'arcangelo Michele, tra le varie cose, rappresenta, la luce che irradia da questi luoghi consacrati nel suo nome. Egli è il coraggio di spezzare le catene, il guerriero della luce capace di dominare l'animale, gli istinti dell'animale in se stesso, in noi, per ascendere ad un livello di consapevolezza diverso, lucido, chiaro. Siamo comandati a distanza e la ricetrasmittente è nella nostra testa. Noi viviamo in una realtà complessa ed allo stesso tempo molto semplice se vissuta con le regole della "coscienza" rappresentate dall'arcangelo Michele. Ma siccome l'unica legge che conosciamo è quella dell'uomo, non possiamo capire la legge della "coscienza", perchè per noi la parola "legge" è solo un atto normativo. Noi viviamo in una realtà nella quale tutto quello che avviene ha un senso preciso ed è in questo che consiste la legge della coscienza. La legge per l'uomo è il caso, il caos caotico della sua mente, ma nel silenzio della tua interiorità tutto ha una relazione precisa e nulla è abbandonato al caso. Dobbiamo poter seguire quella parte di noi che ci spinge prepotentemente a diventare migliori, a crescere nella comprensione attraverso l'osservazione e lo studio del rituale della vita e della morte. Morire al mondo per rinascere in se stessi.
Sveglia!" Una nuovo Medioevo, le elité spirituali « Penso che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano. Le scienze, che fin ora hanno proseguito ognuna per la sua strada, non ci hanno arrecat o troppo danno: ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, un giorno, visioni così terrificanti della realtà e del posto che noi occup iamo in essa, che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di una nuova età oscura. » (Howard Phillips Lovecraft, Il richiamo di Cthulhu) ~•~
SVEGLIA, perché mi sa che ultimamente stanno passando troppe cose strane, a cominciare dal fatto che la spiritualità sta prendendo troppo la forma di qualcosa fruibile al supermercato globale. Tutti questi programmi televisivi hanno il sapore di una trovata per accrescere lo svaporamento generale e sviare quelli che forse stanno iniziando a farsi domande, per deviarli in un surrogato pseudo spiritualista o new age per fare denaro e vivere bene (e chissà quale altra "cavoleria") in questo mondo dove tutto va a carte e quarantotto. E' ufficiale, il “cetriolo” dell’ortolano ha ricominciato a volteggiare e sappiamo bene chi colpisce di solito … chi ha orecchie per intendere intenda. La cosa sta accadendo lentamente e di soppiatto, come in "the matrix", con la storia del "deja vu", ti sembra che stai guardando la stessa finestra ed invece te l'hanno già murata e tutto quello che vedi è ancora lo stesso gatto nero: occhio perché mi sa che ci stanno cuocendo a dovere, come la rana della storiellina.
Il che mi fa ricredere, essendo personalmente sempre stato abbastanza scettico o critico nei confronti di questa ipotesi, molto facile all'apparenza, e devo iniziare ad obbiettare a me stesso e pensare che forse realmente è possibile che si stia verificando in qualche modo una sorta di risveglio o di incremento della consapevolezza sociale, comune, globale, anche se di pochi, e che questo potrebbe aver cominciato ad avere effetti anche sulla collettività; incremento ed effetti tali da giustificare un possibile tentativo del sistema, come al solito e nel suo stile, di gestire questo fenomeno, nel tentativo di riportalo nei meandri delle solite linee guida delle nostre sinapsi, oramai, intorpidite da secoli di sopraffazione, “soprusi” e schiavitù. Se l'Oriente con tutta la sua tradizione è passato ad inseguire traguardi una volta solo di una parte del mondo, in occidente che il sistema del "consumo", della bel epoche, della grande abbuffata, del miracolo industriale, del "welfare", ce lo siamo "ciucciato" da secoli, qualcosa forse sta cambiando, fosse solo per stanchezza. Nonostante l'assuefazione generale al sistema, qualcosa sembra iniziare a dare segni. E' possibile che il movimento spontaneo che osserviamo un pò in tutti i paesi dell'unione sia un effetto collaterale dell’incremento di consapevolezza in certi individui, che hanno iniziato a rendersi conto che c'è qualcosa che non quadra nel mondo e lo "sognano" diverso. Chissà, forse siamo veramente ad un momento dove l'umanità può evolvere perché evolve l'uomo grazie alla rivoluzione intima di alcuni, grazie alla presa di coscienza del segreto gnostico nascosto in ognuno di noi. Si sto parlando anch'io di 'sta storia della "massa critica" per fare il salto evolutivo che l'umanità deve fare; nel libro "cosmogonia rosa croce", Max Hendel parla dell'evoluzione delle razze, e questa avviene di pari passo al quella dello sviluppo di alcuni individui che, grazie al loro sviluppo nella direzione della coscienza, aumentano la consapevolezza generale. Ci sono pionieri e ci sono ritardatari. Ogni volta che un individuo ha fatto una qualche scoperta gli effetti di questa rivelazione, di questa presa di coscienza è diventata patrimonio collettivo nonostante i tentativi di bloccarla. Pensate a Keplero o a Galileo, le loro intuizioni, perché è di questo che si tratta, non esiste il metodo Galileiano, Galileo ha intuito, ha preso coscienza di qualcosa e poi lo ha comunicato secondo un modello, hanno rivoluzionato la visione della terra e la Chiesa a cercato di fermarli. Ogni volta che noi prendiamo coscienza questa cosa cambia per sempre la collettività.
Ma torniamo a come vengono manipolate le cose a questo tentativo costante di bloccare un flusso di consapevolezza che si sta manifestando al di là della collera e della violenza. Una crescita che non può essere fermata, ma ... e qui mi fermo. Guardiamo il modo in cui è stata trattata dai media l’ultima autentica manifestazione, e mi riferisco a quella di sabato 15 ottobre scorso, e non a quella dell’altro giorno (5.11.2011), finta, in piazza San Giovanni a Roma, ma quella dove ci sarebbero stati così tanti scontri da non poter parlare di niente altro. E quando dico "finta" non mi sto riferendo alle persone che hanno partecipato, quelle sono disperate e credono ancora che questi possano fare veramente qualcosa, ma all'incredibile faccia tosta di chi ha tenuto un comizio vuoto, senza veri contenuti o proposte attuabili... aria, niente altro che aria. Questi non sanno nemmeno cos'è la "permacultura" o la "transition town", non intuiscono lontanamente cosa realmente stia accadendo, vogliono anche loro che continui lo status quo; parlano di giovani ed occupazione come se fossero le uniche cose di cui abbiamo bisogno, e come se il "lavoro" è la soluzione, ma questa è schiavitù dobbiamo "sognare" prima un mondo diverso.
Le persone che si erano date appuntamento il 15 ottobre 2011, attraverso la rete e senza i partiti o i sindacati o altro, volevano parlare di qualcosa, e quel qualcosa non era “lavoro”, “occupazione”, “cassintegrazione”, “sussidi”, e nemmeno di Berlusconi o il suo ridicolo governo, ma di un nuovo sistema di sviluppo. E questo non è passato, non è trapelato dai media neanche una riga. Tutti hanno prestato attenzione solo alla questione degli scontri. Una vera operazione di contro informazione, i media al servizio del sistema, ... che novità, mi direte, ed invece lo è. Li, o ci chiamano “indignati”, scimmiottando il movimento spagnolo, tutto fatto nel tentativo di inquadrare questo risveglio in qualcosa, in una casellina; etichette così nessuno ci va più a guardare dentro e non vede quali sono i veri contenuti: permacultura, , energia alternativa pulita libera, e per tutti e a basso, bassissimo costo, l’ambiente, la vera istruzione, transition town , rifiuti zero, km zero, G.a.s., etc… Vi ricordate il popolo Viola? Dov'è finito? Era finanziato dai partiti . Il sistema sta sfoderando tutte le sue arti, ed è il momento di darsi una svegliatina. Dobbiamo tornare a "sognare" e soprattutto "ricordare". Noi guardiamo più alle stelle, non guardiamo più all'universo, ma noi siamo parte di esso ...
“l’uomo ha in sé il seme di una grande consapevolezza. Ha la possibilità di diventare Divino, ma questo non accade perché è stato ipnotizzato fin dalla nascita. Loro, i nostri carcerieri (custodi?) sono ancora qui, usano la paura per annichilire la coscienza e il loro regno continuerà indisturbato finché non verranno scoperti. Per sconfiggerli serve l’allenamento a una pratica antica. L’arte della memoria, non si tratta di vincere, ma di ricordare chi siamo." Il genere umano sta guardando la fine del suo mondo, non del mondo, ma del suo mondo, delle sue speranze ed aspettative: il picco del petrolio superato, i cambiamenti climatici, il cibo, l’acqua, la povertà, tutto sta esplodendoci in mano o così si vuole che ci si creda. Il sistema socio-economico in cui "credeva" si sta sbriciolando e se da un lato potrebbe essere un bene, perché diventa l'opportunità di sovvertire nella direzione del "bene comune" le condizioni di vita, o meglio di schiavitù, stabilite qui da notte tempore, per un altro verso potrebbe essere un ulteriore agguato, nel tentativo di controllare una certa nuova presa di coscienza, non uno sviluppo (quello è individuale), ma un incremento della consapevolezza generale (frutto del lavoro individuale di taluni). Si vuole impedire questo risveglio, questa nuova istanza di libertà e di coscienza, offrendo come alternativa a questo possibile “Falso” disastro totale una nuova era di oscurantismo e di ignoranza. L'incertezza è generata appositamente per farci produrre un particolare tipo di emozione che è la "paura" e il "terrore" nei confronti del futuro e dell'autentico cambiamento che è inevitabile. Le persone hanno paura e il terrore, adesso, lo si può iniziare a vedere e leggersi negli occhi; l'incertezza verso il futuro (slogan di certe forze politicizzate, ma anch'esse gestite dal sistema) sarà la molla, il fulcro dove appoggiare la lega di questo nuovo medioevo. Chi sia ad ordire il tutto questo sinceramente non lo so; le banche, le corporazioni, le multinazionali, i potenti di questo mondo?!" Tutto è
possibile. "L’ignoranza è un bene" - dice Chyper nella famosa pellicola, a sottolineare il fatto che l’uomo ha paura di scoprire chi è, ha paura di accorgersi quale sia la realtà della sua esistenza e la posizione che ricopre all’interno dell'universo, ha paura di scoprire di essere un altro elemento di una catena alimentare che non finisce con lui. L’uomo non immagina che esiste perché serve a qualcuno o qualcosa.
Questa crisi apre gli occhi e crea allo stesso tempo "terrore", come questa cosa verrà gestita è la partita che si sta giocando. Una crisi che fa si che molti si possano rendere conto ed aprire gli occhi ad una visione autentica ed allo stesso tempo terrificante della realtà, la desertica realtà di cui si parla in "matrix", di essere sempre stati schiavi e manipolati ed adesso non è più una questione di dietrologia o di complottismo o di chissà cos'altro, è una questione che si vede si inizia a vedere. Le persone intelligenti stanno aprendo gli occhi, stanno scoprendo di essere vissuti in un mondo fittizio, adulterato, edulcorato, lo stanno sentendo nelle proprie viscere e ne hanno terrore, paura, disperazione, ma non dovrebbero averne, noi siamo parte stella delle stelle e dell'universo. Scoprono di essere stati ingannati ed è questo che sta generando tutta questa collera, rabbia, e in certi casi violenza e sfogo; quello che dobbiamo superare è il senso di impotenza.
La scoperta del ruolo che si occupa in questa specie di realtà farà si che molti cercheranno di fuggire a questa visione nei modi più possiible cercando - "la pace nella sicurezza di una nuova età oscura" (Howard Phillips Lovecraft, Il richiamo di Cthulhu). E per ironia della sorte siamo vicini alla grande trasformazione, ad un salto evolutivo importante, ma per farlo dobbiamo vivere, sentire e pensare come Dei, o almeno provarci; e qui sono pochi ad essersi preparati in questi anni, gli altri non sanno come poterlo fare, per questo c'è tutto questo "pattume" pseudo-spirituale, forse per un pò è servito, per portare individui su un sentiero, come pietre su cui mettere un piede dopo l'altro per attraversare il torrente delle cose, ma deleteri se si indugia sopra. Quello che è importante è che dobbiamo scongiurare che il "terrore" che questa presa di coscienza genererà o sta generando, ci distrugga o ci faccia arretrare e precipitare indietro, in un altro medioevo. Il “pranzo” è servito. La "paura" è la sostanza fatale per la nostra coscienza. Leggete le cose che si leggono sul trattato di Lisbona.
"Ti avverto, chiunque tu sia. O tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. O Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei"
Oracolo di Delfi Il primo grande inganno che bisogno svelare è quello relativo al cammino spirituale e mondo. Non esiste il cammino spirituale, non esiste nessun percorso spirituale; sveglia! Sei tu, è la tua vita quella che se ne sta andando, e sei tu quello che ha dentro di se il cielo, ma devi sapere come appropriartene, come risvegliarlo, come "ricordare". Quello che vivi, tutto quello che vivi è spirituale; non può esserci il lavoro di scuola, il cammino spirituale, la crescita spirituale, e poi la tua vita, queste sono ancora cazzate per tenerci nel sonno e servire il padrone di sempre. Gesù, la figura più citata in assoluto, non era una persona spirituale, non stava percorrendo nessun cammino, lui era il cammino, ecco perché dice "Io sono il cammino, la verità e la vita". Gesù non finisce sulla croce perché sosteneva di essere figlio di Dio o per pagare per i nostri peccati, è finito in croce per le cose che diceva, perché quello che diceva liberava le persone, quelle cose aiutavano persona a diventare responsabili della loro vita uscendo di fatto dalla schiavitù e dal sonno della coscienza. Quello che diceva aiutava il mondo a cambiare. Dovremmo piantarla di distinguere le cose, la vita e lo spirito sono parti della stessa cosa, il cammino della tua esistenza è la tua personale leggenda, quello che fai ti qualifica davanti a Dio, perché Dio è dentro di te, ecco perché siamo tutti i suoi figlio. Quello che abbiamo bisogno di capire o meglio sentire dentro è che tutto ciò che ci accade è un effetto collaterale del fatto che esistiamo, ed è il come esistiamo a determinare gli eventi, a determinare cosa ci sta succedendo. La vita è quella cosa che ti sta accadendo ed alla quale ti ostini a non partecipare. Ci sei tu e la tua volontà a voler essere libero. E' questo quello che c’è veramente in gioco: la “libertà”, la libertà interiore dagli altri e dal mondo, non il menefreghismo, ma libertà. Il livello dell’essere o di coscienza di un individuo non è altro che un grado di libertà e questo non può essere misurato con l’assegnazione di gradi gerarchici, cinture, livelli, o cose simili. Queste sono illusioni è troppo importante oggi tirarsi fuori dalla maglia intricata delle cazzate che ci soffocano "il cervello”, perché state attenti ci stanno cambiando le carte in tavole senza che ce ne rendiamo conto. Siamo alla resa dei conti, siamo difronte ad una grande possibilità. E' adesso che possiamo scegliere se continuare a giocare e fare i viandanti, o prendere il toro per le corna, morire a tutte le nostre fesserie e diventare autentici guerrieri. Tutto quello che sto osservando in certi fenomeni che passano per percorsi spirituali o altro è che alla fine si tratta sempre di una piramide, dove c’è uno in alto che prende da tutti quanti; il pranzo è servito. La macchina umana, i cinque centri, ego, essenza personalità, l'autosservazione, il triamazikamno sacro, il dividere l'attenzione, il ricordo di sè, … sono tutte cose da supermercato spirituale, generano entropia se non le mettiamo in relazione con quello che sta accadendo nel mondo e non ce ne facciamo responsabili, se non le mettiamo il relazione con la vita reale, e la politica, l'economia e la crisi, vera o falsa, sono parte della vita vera. Noi non possiamo disinteressarci di quello che sta accendendo nel mondo pensando che sia qualcosa che non ci tocca. Cose tipo che l’umanità è persa, che ci saranno i fratelli dello spazio che ci vengono a salvare, che per noi c'è l'isola dove verremo tradotti per proseguire il nostro sviluppo, che sono cavoli di chi non è svegliato e buon probi faccia a tutti. Ma di che cavolo di spiritualità stiamo parlando se ci dimentichiamo il primo grande insegnamento del Cristo che è il sacrificio per gli altri, … Un nuovo esodo? Ma di che cosa stiamo parlando? Uno gnostico vero deve occuparsi di quello che sta accadendo al mondo, non nascondersi in un tempio ed aspettare di venir salvato. Attenzione al senso di superiorità, pensare a se stessi come ad una persona spirituale è un gioco della considerazione che mi mette immediatamente nella posizione di sentirsi di una qualità superiore a buona parte delle persone che ci circondano e questo non è risveglio è ottusità. Impariamo a essere parte di questo mondo se vogliamo meritare il regno dei Cieli. Ognuno di noi è chiamato a partecipare per l'evoluzione della razza umana. ... e questa non è un altra storia!
CONOSCI TE STESSO: lamentarsi, la paura della morte
"Il potere è qualcosa con cui ha a che fare un guerriero. Da principio è una cosa incredibile, approssimativa; è difficile anche da immaginare. E' questo che ti sta accadendo ora. Poi il potere diventa una cosa seria; si può non averlo, oppure non rendersi pienamente conto che esista, e tuttavia si sa che c’è qualcosa, qualcosa che prima non era percettibile. Successivamente il potere si manifesta come qualcosa che ci arriva incontrollabilmente. Non mi è possibile dire come viene o come è veramente. Non è nulla eppure fa apparire meraviglie proprio davanti ai tuoi occhi. E infine il potere è qualcosa in se stesso, qualcosa che controlla i tuoi atti eppure obbedisce al tuo comando." Viaggio a Ixtlan - Carlos Castaneda Difronte alle prove della vita non abbiamo trovato meglio da fare che piagnucolare, lamentarci della nostra condizione, e della nostra impossibilità di cambiare. Ma la cosa veramente pessima è stata quella di prendere tutto terribilmente sul serio, senza capire che questo ha solo significato rafforzare la nostra descrizione funebre, negativa del mondo e di noi. Se un uomo cambia l'attitudine verso ciò che gli accade, questo, nel corso del tempo, e ripeto nel corso del tempo, modificherà la natura stessa degli eventi che incontra e imparerà da se stesso che cosa egli realmente sia. Il primo passo verso la libertà è realizzare che la paura della morte è ciò che governa la nostra vita, proprio come gli animali hanno l'istinto di sopravvivenza e vivono nel timore di essere mangiati. Questa paura come un tiranno ci rende timorosi e conseguentemente schiavi. Come liberarsene ognuno può trovare il suo metodo, ma saperlo (che la schiavitù dipende dalla paura della morte) ci rende diversi, almeno sappiamo su cosa orientare le nostre forze. Come ho avuto modo di dire questo tiranno si costruisce nel tempo, ecco perchè abbiamo bisogno di tempo per capire che noi non siamo la nostra paura. Il dolore, il male, la malattia siamo noi a procurarceli a causa della vita mediocre e senza senso che ci costringiamo a vivere per paura di illuderci (che esista altro oltre la vita e scoprire che non sia così), e per ironia della sorte è proprio quello che stiamo facendo. Creiamo cose come il successo, la realizzazione personale nel mondo o nella famiglia per non pensare a questa cosa, per non doverla affrontare. Creiamo molle, ammortizzatori irriducibili quali il sensi di colpa, lo scetticismo, il dubbio la frustrazione, ma sono finzioni, è tutta apparenza per fingere di essere occupati e poterci di fatto lamentare. E quando poi non ne possiamo più, cerchiamo la fine, con la morte. La morte fisica di un individuo si manifesta come conseguenza di un numero infinito di morti interiori. Sono i traumi, le emozioni negative, i pensieri distruttivi e l'ipocrisia che si accumulano nel nostro corpo a farlo diventare
un luogo spiacevole in cui vivere al punto tale che la morte fisica sembra essere l'unica via d'uscita. Chi sarebbe disposto ad ammettere di aver scelto, seppur inconsapevolmente, di darsi la morte? Nessuno. Certo è vero non possiamo nemmeno parlare di una scelta, uno schiavo non sceglie, serve il suo padrone, ed il suo padrone lo logora, lo consuma e gli porta via lentamente ed inesorabilmente tutte le forze, tenendolo a questo livello o orbita vibrazionale. Scegliere presuppone consapevolezza, e per lo più noi subiamo i meccanismi di quello che viene chiamato il nostro inconscio, che è dove il tiranno risiede, quello che i saggi chiamano "ego". L'ego è una costruzione dell'uomo, l'ego è alter ego, l'altro "io", un falso "sè" che abbiamo eletto a giudice e tiranno della nostra vita attraverso l'esercizio delle regole condivise collettivamente, per paura della morte. Colui che non è in grado di amare se stesso per come o cosa è, non può essere responsabile di niente e di nessun altro o delle sue azioni, è un abbaglio, è una menzogna ed una tortura di se stessi senza utilità. Le regole sono per tenere a bada la nostra incapacità di usare con profitto la consapevolezza e l'energia di cui disponiamo. Vincere la paura della morte è l'unico gioco che vale la pena giocare. E' importante smettere di alimentare la "morte" fisica con pensieri ed emozioni demolitivi come l'insicurezza, la disattenzione, il disprezzo degli altri, ed iniziare a conoscere cosa sia la morte iniziatica; quello che Gesù chiamava morire in vita. Egli e tutti gli altri parlano della morte che può avvenire durante la vita. Si tratta della morte del tiranno che ci ha portato alla schiavitù, ovvero la "paura" stessa. I pensieri distruttivi e l'auto sabotaggio sono il frutto dell'ignoranza, si sono fissati con il dolore che abbiamo provato e che chiamiamo traumi; il metodo è scovarli, vedere quando generano emozioni negative e dissolverli come polvere. Con cosa? Con il potere più potente di cui disponiamo la nostra energia sessuale, e con il dono dell'attenzione, del buon senso, dell'astuzia di Ulisse, dell'intelligenza al servizio dell'Essere, dello Spirito combattivo e non rinunciatario, ecco perchè il sangue bolle; è necessario guardare il mondo con attenzione, con intelligenza e consapevolezza. Non un solo granello di "morte" deve affiorare e mangiarci senza che noi non ce ne rendiamo conto. Non un granello di inferno deve entrare nel nostro paradiso interiore; in quel luogo, cioè, dove stiamo costruendo la nostra possibilità di riscatto e di libertà. Il paradiso è uno stato di coscienza ed un grado di libertà che deve restare imperturbato, è questo il tempio interiore di tutti i tempi, ed è per questo che "credere per vedere" è il motto di tutti coloro che stanno costruendo il vero "sogno", che non è sonno, ma visione, il "sogno" è la fede cosciente dei saggi, che credono e per questo iniziano a vedere ... la fede autentica nel fatto che ci può essere di più di questo mondo così come ci viene descritto. Una volta ho sentito dire che "un uomo è ciò che sogna", - scetticismo, dubbio, paure, sensi di colpa sono ciò che uccidono il suo sogno e si sostituiscono ad esso, ecco perchè la nostra società è così maledettamente materialista: se distruggo il "sogno" controllo il mondo. Impara, nulla può entrare nel nostro tempio interiore, pena la perdita di tutta la nostra stessa realizzazione, è importante mantenere viva la visione.
"Dobbiamo imparare a morire di meno ed a sognare di più", - so che sarò criticato per questo, ma solo perchè non si è inteso cosa sia l'arte del "sognare" ... Se si mette in discussione l'idea che la morte è inevitabile, allora nasce, emerge una possibilità, quella possibilità di cui i saggi parlano, quella possibilità che la natura ha dato agli umani. Se non lo facciamo, rimaniamo prigionieri dell'illusione collettiva, vittime della nostra conflittualità e non potremo che morire dentro. I nostri conflitti interiori sono più pericolose di qualsiasi guerra. Quando ti arrabbi, quando sei invidioso, quando te la prendi col mondo, col traffico, con la politica (partitismo sarebbe meglio), con l'ingiustizia, con il vicino e lo vuoi correggere, lo vuoi normalizzare, quando giudichi, quando ti giustifichi, quando ti lamenti tu stai morendo dentro poco alla volta, stai rendendo la tua vita quell'inferno dal quale un giorno vorrai evadere morendo fisicamente.
"Amate i vostri nemici" - era per nostra utilità, non del nemico. E' in questo che consiste la grande utilità
l'autosservazione, nel guardasi dentro per scovare tutti quegli stati, l'umore distruttivo che ci logora e ci uccide lentamente. E' in questo che consiste la guarigione e la libertà. Se non sono cosciente di questo processo di generazione dell'umore e non lo circoscrivo, questi stati si materializzano negli eventi spiacevoli della mia vita. Il plesso, devo imparare ad ascoltare quali sono le sensazioni, quali gli stati emotivi che mi attraversano proprio adesso in questa regione del mio corpo, perchè è lì dove sta la digestione, sia del cibo che delle impressioni ed idee, delle circostanze e del prelievo sensoriale. Quando vibriamo nella "paura", il livello si abbassa, la nostra visione si restringe, ci sentiamo deboli e vulnerabili ed è allora che cerchiamo conferme nel mondo esterno, rassicurazione e considerazione ed è questo il momento in cui qualcosa in noi si nutre. L'ego è la paura della morte, l'ego è animale che vuole sopravvivere a nostro discapito; esso è un parassita che inizia a formarsi già al concepimento del feto, quando ancora si trova nella pancia della madre, è l'“istinto” dell'animale con i propri “poteri” e le sue pulsioni; - "gli uomini non nascono, vengono coltivati". L'ego, l'io è una struttura psicologica alterata dai primi processi educativi, o di condizionamento, che l’esperienza sensoriale ha contribuito e contribuisce a rinforzare e costruire, un ritratto immaginario di sé costruito sulle idee altrui e sull'idea che siamo solo fondamentalmente mortali ed umani, i suoi bisogni diventano i nostri nel momento in cui crediamo alla descrizione del mondo che ci è stata passata, invece che cercare di scoprire da se stessi la realtà. La controparte, l'antagonista all'io animale, è la coscienza, è l'intelligenza, è il potere di cambiare; ecco perchè l’ego non sa che la fonte dell’energia è dentro di noi, ed ecco perchè ci spinge a cercarla fuori, elemosinando la considerazione altrui, perchè non è in suo possesso, perchè la fonte non si può possedere, si deve esserla. E' il nostro "alter ego" che ha bisogno e cerca il compiacimento degli altri, e siccome noi ci crediamo lui, abbiamo fatto dei suoi bisogni i nostri. E' la sua paura quella che sentiamo, ma è inutile che te lo dico, perchè ne siamo talmente soggiogati che non siamo capaci di credere che una cosa simili, e così assurda, possa essere anche allo stesso tempo vera, reale, anzi l'unica realtà. E' la mancanza di conoscenza e soprattutto di un autentica fede a farlo, cosa che si traduce nella nostra incapacità di "sognare" o di "credere" che è la stessa cosa, infatti sognare per me è immaginazione cosciente, è fede, è una mente focalizzata in una verità che non può essere descritta, ma vissuta intensamente dentro. Ecco perchè abbiamo bisogno di avere contatti con coloro che conoscono la fonte di questa particolare sensazione che è il "sogno", invece di cercare continuamente solo la loro approvazione. E' così che il lavoro di questi "profeti", di questi trasmettitori moderni, di questi portatori sani di un lignaggio, della baraka, viene vanificato. Il problema è nella stupidità e nell'ignoranza di cercare la loro considerazione, la loro attenzione, ... è in questo piccolo dettaglio che consiste la forza e la grandezza dell'azione del condizionamento che abbiamo subito e che subbiamo. Le masse sono controllate, ma l'individuo può cambiare il flusso del suo destino. Le persone cercano i maestri, ma non sanno come usarli, li venerano, e così non apprendono niente, restano gli animali impauriti di sempre. Smettiamola con tutte queste scemenze sulla spiritualità, così come li riceviamo sono solo altri sistemi di controllo; voi cercate lo spirito perchè avete paura della morte, ma sappiate che vivere e morire è cosa seria, molto seria e soprattutto estremamente materiale; lascia andare i giocattoli che il mondo ti ha dato per tenerti in schiavitù, - la reinacarnazione, il karma, e chissà quale altra diavoleria, - ed inizia a rinunciare a morire, perchè l'idea vera della morte non l'hai mai veramente avuta, altrimenti avresti scoperto come ti controlla. A Dio non serve altro. La reincarnazione, il karma come lo conosci è una buffonata romantica per tenerti attaccato ad una speranza. Siamo schiavi, schiavi della visione, del "sogno" di qualcun altro. Moriamo perchè non abbiamo mai visto altro che quello. Non c'è niente là fuori. Fuori di noi, non c'è nessuna forza, nessun maestro, Dio o fratello dello spazio che possano influenzare il nostro destino. In noi la vita si compie senza la nostra personale partecipazione, crediamo di avere libero arbitrio, ma non è altro che un illusione se non rinunciamo a tutti i beni che il mondo degli umani ci ha dato per tenerci impegnati. Dio stesso allo stato attuale della nostra consapevolezza non è altro che la proiezione dei bisogni del nostro "alter ego". Il libero arbitrio è scegliere di non morire più.
Carriera, soldi e successo, sono tutte proiezioni per farti sentire frustrato quando non li raggiungerai, sono aspettative nel "mondo" irreale e sono le vere illusioni, sono necessarie alla produzione delle emozioni di gioia e dolore, che formano la tua vita. Conquistate il regno dei Cieli e il resto vi verrà dato come conseguenza. La nostra vita è un effetto collaterale del fatto che esistiamo, a che livello esistiamo determina gli eventi. Il livello è un tipo di vibrante manifestazione di Sé. Se vibriamo in emozioni dense invece che in un sentimento di sé, moriremo, e questo è tutto. Il mondo è il campo da gioco, ma se non capisci che le cose che ti accadono non devono servirti a trasformarti in uno sconfitto disilluso e cinico, o per caricarti di amarezze, e per alimentare una quantità d’amor proprio e di vanità, ma per consentirti di conoscerti e liberartene, resti intrappolato. La stessa cosa che può salvarti è quella che produce il sonno e l’illusione. Quindi come vedi il mondo non è né buono, né cattivo, è utile, e quello che ti accade lo è molto se impari come guardarlo per arrivare un giorno a vedere. Marco 8:36, “Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua?”
Vinci, vincete questo è tutto, dice un antico rituale, e si sta riferendo al fatto che siamo chiamati a vivere, ad essere presenti e reali a noi stessi per sconfiggere il nemico dell'eternità, la morte stessa. Siamo circondati da infinito e meraviglie e non lo vediamo più, perché non siamo più capaci di sentirlo, dobbiamo operare un profondo cambiamento passando per l'eliminazione della paura. Come? Prima devi scoprire di averla, sorveglia la tua vita e scopri come la paura domina le tue scelte (preoccupazioni, immaginazione negativa, amor proprio, vanità, insicurezza, sensi di colpa, scetticismo, dubbi, etc..), e quando avrai accumulato abbastanza energia per farlo dirigila su di essa. Quale energia? Un energia verde, un energia di colore verde, brillante ed il calore, che genererai trasmutandola. Senza l'energia sessuale non c'è alchimista, non c'è l'arca di Noè. Il sesso come lo conosci è dell'animale, il sesso di cui ti parlo è mistico, è religioso ritorno all'essere, è la camera nuziale di cui parla Filippo nel suo vangelo "Il letto nuziale non è per gli animali, né per gli schiavi, né per le donne impure, ma per gli uomini liberi e per le vergini".
La "petite mort", così viene chiamata, lo spasmo animale od orgasmo alimenta la morte fisica ed è la piccola morte che non ti puoi permettere se vuoi vincere la morte. Non c'è nessuna aberrazione in questo. Ragiona! Nel mondo gli uomini e le donne si uniscono per partorire nuovi umani, e questo è in accordo con la natura di mantenimento della vita su questo piano. Le masse vengono coltivate, sono un fiume in movimento senza sosta e solo se si riproducono questo fiume può continuare. Alcune gocce, grazie alla possibilità di evaporare e riprecipitare nel calice del santo Graal, metafora della rinascita, sfruttano la possibilità che la natura mette loro a disposizione per saltare su un altro piano esistenziale.
"In mezzo al paradiso crescono due alberi: uno genera animali, l’altro genera uomini. Adamo mangiò dell’albero che genera animali: divenne animale e generò animali. Per questo i figli di Adamo venerano animali. L’albero di cui Adamo mangiò il frutto è l’albero della conoscenza. Questo è il motivo per cui aumentarono i peccati. Se egli avesse mangiato del frutto dell’altro albero, cioè del frutto dell’albero della vita, quello che genera uomini, allora gli dèi venererebbero gli uomini. Poiché all’inizio Dio creò l’uomo. Ma ora gli uomini creano Dio. Nel mondo le cose vanno così: gli uomini si fabbricano degli dèi e venerano le loro creazioni. Sarebbe invece opportuno che gli dèi venerassero gli uomini." Allo stato attuale non vi è prova certa, solo una ipotesi di lavoro ben fondata. Se un individuo accetta la sessualità concepita nel senso comune assolve ai compiti della natura di mantenimento, genera animali, diversamente lotta contro la sua morte fisica e sceglie l'albero della vita, smette di generare peccati (inteso come mancare l'obbiettivo) divenendo un uomo od una donna autentici. Entrambe le cose sono in accordo
alla creazione. L'albero della conoscenza del bene e del male da il potere di conoscere ma esentò Adamo ed Eva dal male né li stabilizzò nel bene, ma predispose la morte per quanti ne mangiarono i suoi frutti. Poiché quando egli disse: “ Mangia di questo, non mangiare di quello “, fu l’inizio della morte (sempre dal vangelo di Filippo). Vincere la morte inizia dal vincere la pulsione alla riproduzione per nascere una seconda volta, "Giov. III. 3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». 4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?» 5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è Spirito. 7 Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. 8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne senti la sua voce, ma non sai donde venga nè dove vada; così è di chiunque è nato dallo Spirito». Si capisce vero quello che stanno dicendo? La carne è la riproduzione, la sessualità nella concezione comune, ed anche se gli uomini ne fanno un uso ludico, alla natura non importa, ne è testimonianza 7 miliardi di esseri umani su tutta la terra, ciò che nasce dallo Spirito è frutto della trasmutazione, lo Spirito è lo Spirito Santo e lo Spirito Santo e la forza di Kundalini sono legati in modo indissolubile, almeno in termini di concetti esoterici. Acqua e spirito, l'acqua è l'energia sessuale, le nostre acque seminali, lo Spirito è il fuoco con cui accenderle, il fuoco della passione che arde e fa volare gli amanti, nascere da acqua e Spirito significa trasmutazione, la nascita è una nuova creazione che non è umana e che per realizzarsi non può che utilizzare l'energie creatrice erroneamente chiamata sessuale. Ma l'uomo scarta il sesso come pietra delle fondamenta della costruzione della sua personale Gerusalemme interiore, il sesso è sacro ed è cosa tremendamente divina, nel sesso risiede il potere che ci divinizza, il sesso è cosa del Cielo, dei Cieli interiori. IL sesso è la pietra angolare scartata dai costruttori del tempio di Luxor. Luxor è la luce interiore, il Cristo, la poderosa intermediazione astrale che allaccia la nostra personalità fisica con l'immanenza del padre solare. Kundalini è il serpente che Mosè innalzo nel deserto. "12 Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? 13 Nessuno è salito in cielo, se non Colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo, che è nel cielo. 14 «E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, 15 affinché chiunque crede in Lui abbia vita eterna»."
Messaggio agli Adolescenti. Il significato del "rito del battesimo", la figura del padrino o la madrina
"... La cara nonna pose sul mio capo la sua morente mano sinistra e disse con voce bassa ma distinta: "O primogenito dei miei nipoti! Ascolta!... E ricorda sempre le mie ultime volontà. Nella vita non fare mai quello che fanno gli altri ". Poi mi fissò la radice del naso e notando probabilmente che alle sue parole ero rimasto perplesso aggiunse, un po' contrariata e in tono autoritario: "O non fai nulla, cioè vai solo a scuola, o fai qualcosa che mai nessuno abbia fatto" (Da G.I. Gurdjieff, I racconti di Belzebù al suo piccolo nipote, Ed. L'Ottava, voi. I, pag. 24-25.)
Indipendentemente da quello che voi pensiate o potreste credere di pensare, o pensiate che sia corretto o che potreste trovare in qualsiasi testo di sessuologia o altro, è importante sapere, e sicuramente lo è per un adolescente che -
"Soddisfare la propria concupiscenza equivale a versare gocce di alcool nel mosto, esso mai potrà diventare un vino pregiato, ma solo aceto". Versare il seme prima dell'età responsabile potrebbe compromettere per sempre la vita (da un punto di vista iniziatico) di un adolescente.Versare il proprio seme genera un lento degrado. Esistono comunque, rimedi e rimedi." - tratto da :"Essere Reali", essere reale - edizione 2009
E se non si fosse capito, la masturbazione è, equivale, a "soddisfare la propria concupiscenza" e quindi danneggiare il proprio sviluppo nel qual caso anche quello sessuale. Il primo tipo di masturbazione è mentale ed è nota anche come "titillazione", si tratta di una chiacchiera incessante ed inconcludente con cui consumiamo tutta le nostre riserve giornaliere ed alla fine del giorno ci sentiamo spossate e stanchi, il secondo è emotiva ed è il "sentimentalismo", stile "telenovelas" o "melassosi" melodrammi, la patetica sciarada delle nostra assurda emotività guidata esclusivamente dal bisogno di attenzioni e dall'autocommiserazione, anche questo consuma le nostre riserve, ... ed il terzo, non meno importante, è quella sessuale. Come per gli altri 2 tipi di masturbazione quella sessuale non è un modo per conoscersi, esplorarsi o scoprirsi sessualmente, ma è un modo per cristallizzare il piacere a soddisfarsi sessualmente da soli e soprattutto un modo, indipendentemente dal fatto che uno voglio in età adulta e responsabile sessualmente approfondire la sacralità del sesso, per cristallizzare la eiaculazione precoce. Per quelli più grandicelli, dirò che la masturbazione non è una cura per le loro "nevrosi" o per evitare lo stress, ma è solo un modo per evitare di confrontarsi con l'altro sesso sul piano di un'autentica relazione, e non è nemmeno un modo per prevenire il "carcinoma" alla prostata o cose simili, ipotesi valida tanto quanto lo può esserlo quella che un carota nell'orifizio anale lo previene al colon. Il problema della prostata o delle nevrosi,
semmai, è perchè l'energia non viene trasmutata, non viene cioè rimessa nel sistema interno, nel piano vitale, ma viene degenerata in un ottava che nemmeno assolve ai compiti verso la natura stessa di mantenimento (o riproduzione), ma per il semplice piacere ludico o per scaricarsi.
L'energia sessuale di un individuo è il suo potere più importante, la sua possibilità di accrescere il suo sviluppo ed il mantenimento di un corpo sano e longevo. Se nell'unione sessuale perdere l'energia equivale ad una "petite mort", una piccola morte, dato che la nostra energia vitale si trasferisce per generare un nuovo corpo, nell'atto della soddisfazione della propria concupiscenza si degenera completamente parte della propria sostanza creatrice dandole la direzione di quello che G. chiamava un ottava discendente o di degenerazione. Nel vuoto così generato infinità di elementi densi entrano. Tutti i maschi sanno che perdere l'energia equivale a perdere l'erezione o parte di essa. L'energia sessuale è il prodotto di una serie di trasformazioni o meglio di raffinazione della materia, partendo dal cibo e dall'aria (per non parlare delle impressioni) che hanno luogo dentro l'organismo umano ed è l'unica energia o sostanza corporale capace di dare nuova vita. Delle centinaia di cellule differenti che formano il nostro organismo, solo le cellule sessuali possono riprodurre. Questo semplice fatto le trasforma già in energia o materia o sostanza molto speciale.
Ricordate qualcosa del tipo - "tutti i peccati vi verranno rimessi tranne quelli verso lo Spirito Santo"? Bene si stava riferendo a questo, lo Spirito Santo è in tutto ed è quello, guarda caso, che ha feconato la Madonna, Maria madre di Gesù. Ma ve le fate le domande? Gesù nasce per opera dello Spirito Santo; secondo voi cosa significa? Lo Spirito Santo è la forza creatrice, è parte stessa della creazione, lo Spirito è in tutto e tutto si compie per mezzo di lui, ecco perchè Gesù diceva a Nicodemo - "devi nascere da Spirito ed acqua", le acque sono quelle seminali, ... ed ecco anche il perchè del rituale del battesimo. Il Cristo non è un individuo ma una archetipo, l'archetipo della coscienza e la coscienza nasce da acqua e Spirito, nasce per opera dello Spirito Santo e grazie ad una Donna, quella donna è Maria, Maya, Iside, Madre del cosmo. Il punto è che solo se uno impara e conosce la trasmutazione della sua energia creatrice può nascere da Spirito ed acqua e solo grazie a questa nascita può redimersi dai peccati verso lo Spirito Santo, fintanto che cede alla sua concupiscenza egli stesso resta nel "peccato". Ovviamente la parola peccato qui è usata nel suo significato originario e cioè: mancare l'obbiettivo. Qual'è l'obbiettivo che uno manca? Nascere da Spirito ed acqua, che equivale ad essere Cristo, ad essere un autentico figlio di Dio, restando un uomo che genera animali, proprio come Adamo. "In mezzo al paradiso crescono due alberi: uno genera animali, l’altro genera uomini. Adamo mangiò dell’albero che genera animali: divenne animale e generò animali. Per questo i figli di Adamo venerano animali. L’albero di cui Adamo mangiò il frutto è l’albero della conoscenza. Questo è il motivo per cui aumentarono i peccati. Se egli avesse mangiato del frutto dell’altro albero, cioè del frutto dell’albero della vita, quello che genera uomini, allora gli dèi venererebbero gli uomini." dal vangelo di Filippo. Quello che non capiamo, ma gli stessi presunti conoscitori o frequentatori del lavoro di scuola o esoteristi o altro, ignorano o fingono di ignorare, o dimenticano per varie ragioni, eclissando sulla faccenda e trovando varie interpretazioni che poco reggono la realtà dei fatti per giustificare la loro condotta sessuale, ... è il fatto che quello che nel nostro organismo conosciamo come centri, diciamo ormonali, e che alcune scuole chiamano o conoscono col nome di chakra, sono direttamente in relazione col centro sessuale, con gli organi sessuali o centro, e che questo centro ne determina il funzionamento. Se questo centro fa un lavoro sbagliato in un senso (abuso del sesso) e nell'altro (astinenza), o non è in accordo alle sue funzioni determina squilibri anche negli altri centri. E quando nell'ambito del sistema dei chakra vogliamo parlare di disequilibrio sappiamo perfettamente che esso non è altro che una perdita di energia in uno dei centri o in più centri. I chakra sono correlati tra di loro ed interdipendenti, il sesso è collegato alla laringe, è per questo che ai maschietti quando l'energia si sveglia gli cresce il "pomo di Adamo". Ma fatevi le domande;
perchè si chiama "pomo di Adamo"? Potevano dargli qualsiasi nome, ma guarda il caso questa rievocazione non solo relativo ad Adamo, il nostro progenitore, ma anche alla cosa della "mela", il sesso.
L'adolescenza con tutta la sua tempesta ormonale è un momento di profonda rivoluzione che deve essere guidato verso una direzione di libertà e crescita intima, non può essere deviata nei meandri di una banalizzazione come la masturbazione o cose simili. L'adolescenza non è qualcosa che passa come i brufoli, ma è l'età dove si gettano le basi della costruzione interiore. Che sia chiaro, la masturbazione non fa altro che aumentare la dipendenza dalla masturbazione, non fa altro. L'idiozia degli uomini è arrivata ad un punto tale da non rendersi nemmeno più conto quanto questa cosa li danneggerà. Quando vogliamo parlare della mascolinità, associamo la cosa ad un attributo nell'uomo che è sessuale, e cioè la sua potenza. Fatevi 2 domande. Secondo voi uno che si ammazza tutto il giorno di "seghe", dove va a finire la sua potenza sessuale o mascolinità? Solo a livello più basso della comprensione di questa cosa si capisce da soli che perdere la propria energia non ci potenzia di sicuro, forse ti rilassa, abbassa una certa tensione, ma non aumenta la tua forza, ... semmai ti dai una calmata, ma niente più.
Beh! Sappiate che per darsi una calmata si sono sistemi che ci permettono non solo di non perdere energia, ma di potenziare la nostra vita, non solo la virilità, sia maschile che femminile, ma anche la potenza energetica, la lucidità mentale, e la capacità di imprimere volontà alle cose. La coscienza è una possibilità, il fatto che questa possibilità si possa o meno realizzare dipende dall'energia di cui disponiamo. Noi siamo la vita, come possiamo pensare che sperderne una parte, magari nel buco del cesso di casa sia un valore o che sia in accordo a qualcosa di realmente "Spirituale", intimo, interiore o legato a chissà quale inspiegabile sviluppo di sé. Guardate questo video (se riuscite ad arrivare in fondo senza vomitare), è tratto da una serie televisiva americana che si chiama weeds. Domanda: vi pare che sia mai possibile una cosa simile? Come mai producono qualcosa che educhi i nostri ragazzini alla masturbazione?
Sveglia! Il battesimo è un rituale antichissimo, viene dalla notte dei tempi ed era un rituale sessuale, preservava il bambino e lo preparava a quando avesse risvegliato la sua energia sessuale .... durante i primi anni di vita l'energia sessuale nel bambino si trova ripartita in tutto l'organismo, è solo successivamente che inizia a raccogliere nelle gonadi (testicoli ed ovaie) ed è in quel momento che avvengono i cambiamenti (somatici) nell'uomo e nella donna. Questo risveglio richiede un educatore preparato in grado di fornire le informazioni adeguate alla funzione sessuale, ed ecco che arriviamo al padrino ed alla madrina nel rituale del battesimo; essi saranno coloro che si preoccuperanno di mettere al corrente il neo adolescente delle implicazioni della sua trasformazione e dell'importanza di sviluppare questa nuova potenzialità in modo armonico, etc., etc.... Si capisce adesso, perchè il battesimo lava dal peccato originale di Adamo?! Non è il peccato che credete voi, il rito consacra il nascituro alla dottrina degli iniziati. Il padrino e la madrina non sono un proforma, ma sono individui "Santi". Oggi, invece, chi ti arriva? L'andrologo, che se la cava con un fatti un mucchio di ... etc. etc. etc. Voi pensate pure quello che volete, ma questi ragazzi devono sapere che la loro possibilità di rivoluzione della coscienza in età responsabile od adulta dipenderà da come gestiranno le proprie risorse adesso, non da grandi, ma proprio adesso, .... ed il sesso è la loro "principale risorsa", per questo il mondo il sistema vi vuole educare alla fornicazione ed alla degenerazione. Perchè secondo voi esiste la pornografia? Mi è stato chiesto come posso fare a insegnare a mio figlio tutte queste cose, e questa è la ragione per cui scrivo questo post, perchè so che quel genitore avrebbe bisogno di un Padrino o di una Madrina per i suoi figli che non sia lo zio Andy. Purtroppo ho avuto uno zio Andy anch'io, e vi assicuro che se avessi potuto sentire un altra campana ne sarei stato molto lieto; avrei evitato di dover rincorrere una certa quantità di errori. Esistono comunque, rimedi e rimedi (e questo è per quelli un pò più cresciutelli). Ricordo che molti anni fa a casa c’era una piccola botte di un vino pregiato chiamato “Marsale”, quando il vino stava per finire mio padre decise di versare dell’alcool ed usare la botte per farci dell’aceto naturale. Di quando in
quando aggiungeva un po’ di vino, per far diventare aceto il contenuto egli teneva il tappo altrove appoggiato vicino alla botte, lasciando aperto il buco superiore da dove versava di quando in quando del vino di modo che l’aria facesse il resto; presto ebbe dell’ottimo aceto. Sennonché mia madre non sapendo nulla di questo suo procedimento accidentalmente e per fare ordine, in sua assenza, richiuse quel buco col tappo. Siccome a quei tempi mio padre stava diverso tempo via per lavoro trascorse molto tempo così. Al suo ritorno con sorpresa scoprì che l’aceto era ridiventato vino, probabilmente, disse lui, grazie alla particolare manifattura della botte. Penso, quindi, che se forse quell’adolescente d’un tempo, una volta cresciuto venisse messo a parte di questa conoscenza e sentisse non solo "pentimento" (inteso come "presa di coscienza", no "tafazzismo"), ma la necessità ed il bisogno di riappropriarsi delle funzioni superiori del suo centro sessuale, se con sforzo e fatica è capace di rimettere il tappo alla sua botte, se realmente la botte è di buon legno pregiato, quell’aceto potrebbe tornare ad avere od acquisire la proprietà per ri-diventare vino, ... coloro che non sono più adolescente, ma hanno il loro ancora forte lo Spirito di mettersi in discussione e di giocarsi il tutto per tutto nel tentativo di riconquistare la propria libertà, possono ritrovare in tutto questo una buona motivazione nel tentativo di trasformarsi in eroici lottatori; d'altronde l'adolescenza non è un età, ma uno stato interiore di ricerca e di novità. Peter Pan è l'archetipo ancestrale dell'autentico ricercatore sempre giovane ed impavido, pronto a battersi per il suo pensiero felice e per l'isola che non c'è. Siate Peter Pan lasciate perdere quello che vi dice lo psicologo, stupitevi. Ricordate che l'entusiasta è qualcuno con la pienezza di un Dio (Da etimo.it: ENTHUSIÀSMUS dal gr. ENTHOUSIASMÒS, che trae da ENTHOUSIÀ1 Z-EIN essere ispirato, essere acceso, agitato, comp. secondo alcuno della partic. intenI siva EN in premessa alla rad. THUS analoga alla sscr. DHU avente il pieno di un dio, cioè divinamente ispirato ).
Tenete a mente che esistono nel mondo molte anime la cui vita si è fermata perchè hanno spesso di credere nella "visione" che alcuni chiamano "fede", il "credo" autentico, nelle parole del Cristo, esse poco a poco vanno perdendo la possibilità di crescita e di perfezionamento perchè il mondo Erode le sta uccidendo di certezze, Vi sono anime decisamente morte, l'uomo, l'essere umano è qualcosa che va oltre il corpo e i sensi fisici, ma non lo sa, ed oggi, non lo comprende nemmeno più; crede allo zio Andy ed alla semplicità della sua falsa simpatia. L'immortalità di un anima dipende dalla persona e dalla sua volontà di nascere da acqua e Spirito. Pensate solo a questo se l'anima non esiste o se l'anima è assicurata naturalmente, per quale insana ragione, diversa dal masochismo, tutti i testi antichi, sacri ed dei filosofi insisterebbero sul fatto che dobbiamo sforzarci di elevarci dalla nostra condizione di vita (animale). L'anima la formiamo in questa esistenza in base e sulla base di ciò che ci anima, se sperperiamo tutto il nostro potenziale in "titillazioni" di ogni genere, se le motivazioni, gli ideali, le ambizioni della nostra vita sono transitorie costruiremo qualcosa di così transitorio che la morte lo spazzerà via insieme a tutte le banalità di questo mondo. "Pietro su di te fonderò la mia chiesa", Pietro è il sesso, la rappresentazione della volontà di costruire una chiesa interiore partendo dal proprio alimento, nessuna costruzione di pietra e nessuna istituzione o altro. Quando un uomo mangia, beve e respira con il fermo proposito di alimentare la sua anima, estrae dall'alimento, o dagli alimenti, dall'aria e dalle bevande certe sostanze particolarmente nutritive, la stessa cosa accade con la nostra energia sessuale che vengono trasformate in un alimento superiore attraverso un certo tipo e qualità di impressioni, ecco perchè ho detto che l'uomo trasforma il suo corpo in un inferno dal quale l'unica possibilità di uscire resta la morte. Tutti sappiamo che i dispiacere, indipendentemente da cosa sono generati, se dalla regola o dall'anima, danneggiano la digestione, ed il dispiacere è un impressione, è una reazione del corpo fisico a come vengono letti i dati, il prelievo sensoriale, spediti dai sensi. Come noi viviamo le circostanze questo genera impressioni, c'è chi prega prima di mangiare, e chi impreca col televisore acceso contro la politica. C'è chi medita un digiuno e medita, e chi mentre digerisce
spedisce maledizione in tutte le direzioni. Queste sono differenze che chiunque può notare, ... provate a pensare a come siete, o come vivete quando stiamo facendo sesso o ci tocchiamo. Se penso alla mia visione, se faccio sesso col fermo proposito di risvegliare, purificare, nutrire e sviluppare la mia anima e la mia coscienza ... cosa accadrebbe?! E' in questo che consiste il sublimare il nostro sperma e la libido sessuale (nella donna) ed è di questo che parla autenticamente la transustanziazione; la sostanza maschile è il pane, quella femminile è il vino, nel calice del santo Graal, che è l'utero femmino, come il calice della testa, si produce il miracolo di renderci UMANI. L'uomo è la donna sono gli ufficianti di tutti templi antichi, mai deve mancare la coppa o la donna sull'altare, ... ecco perchè Pietro muore crocifisso con la testa all'ingiù. Ma questa è un altra storia.
La dipendenza è "PAURA". L'uomo nuovo.
Giov II. 14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. 15 Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del Tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato". 17 I discepoli si ricordarono che sta scritto: "Lo zelo per la Tua casa mi consuma". 18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare queste cose?" 19 Rispose loro Gesù: "Distruggete questo Tempio e in tre giorni lo farò risorgere". 20 Gli dissero allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?" 21 Ma egli parlava del tempio del Suo corpo. 22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Sapete perchè vi dico di non lamentarvi? Di non Giudicare? Di non correggere gli altri? Perchè è l'attitudine di uno schiavo, solo chi è schiavi può accusare il mondo e lamentarsi. Lamentarsi è l'espressione della nostra dipendenza, ... sapete da cosa? Voi mi direte: “dai sistemi del mondo”. No, quello è un effetto collaterale. Un individuo, sia esso uomo o donna, non dipende in realtà dal lavoro che svolge o dall'azienda in cui lavora, non è limitato dai suoi capi, da una gerarchia o da un boss, come volete credervi, ma dalla sua paura. La gente dipende dalla sua paura, per questo si appoggia al SISTEMA. Dipendere non è l'effetto di un contratto, non è legato al ruolo che ricopri, non è una questione economica, dipendere è la conseguenza di un abbassamento della coscienza, è una diminuzione della propria dignità. È il risultato della perdita della propria anima, di un disfacimento della nostra anima. E' questa condizione interna a generare quella degradazione che nel mondo assume l'aspetto di un ruolo subordinato, di un impiego. Dipendere è l'effetto di una mente resa schiava da timori immaginari, creati ad oc per tenerti sotto controllo. Se non vinci la tua paura non potrai mai dire di essere libero. Un dipendente è uno schiavo: uscita per dipendenti, entrata per dipendenti, circolo dei dipendenti, reddito da lavoro dipendente ... un dipendente è uno schiavo, ... ed è la paura a renderti tale. E' la paura di non riuscire a sopravvivere da solo, con le tue risorse, a renderti schiavo, è la paura a renderti insicuro e bisognoso delle attenzioni altrui o del sostegno esterno. Il bisogno di attenzione, di considerazione è il riflesso della tua "paura", vinci la paura ed avrai vinto il mondo, avrai conquistato il diritto di esistere.
Si capisce perchè dipendere è sempre una scelta personale, anche se involontaria? Niente e nessuno può costringerci a dipendere, solo tu puoi farlo. Se ti lamenti del tuo lavoro, sei schiavo, se ti lamenti dei tuoi colleghi, sei schiavo, se ti lamenti della tua retribuzione sei schiavo. E non ti sto dicendo di licenziarti e diventare un libero professionista, saresti schiavo lo stesso, ti sto dicendo di fare ciò che fai senza "paura". Inconsapevolmente o meno tu scegli la schiavitù per “PAURA”, … è per questo che adesso imprechi contro il governo, te la prendi con l'ordine mondiale, o con chi sa quale altra organizzazione o col controllo mondiale, ma questo controllo esiste perchè sei tu quello che ha “paura”. I Sistemi sono i templi della nostra dipendenza, templi di un culto che è la "paura". «Un manager è un impiegato che si sforza di credere in quello che fa; si impone una fede ... è il sacerdote di un culto che, per quanto mediocre, gli dà un'appartenenza, l'illusione di avere una direzione. ... » - da La Scuola degli Dei, Stefano Elio D'Anna.
Sapete perchè le persone indossano uniformi? Lo dice la parola stessa uniforme, viene da uniformare rendere tutto uguale stereotipato, l'uniforme vi dà quel senso di appartenenza che nutre il vostro bisogno di considerazione, di essere apprezzati, riconosciuti, visti, e vi fa sentire che esistete. Esistete, ma dipendete. Che cosa fa la moda? Vi stereotipa, vi cuce addosso le vostre uniformi, solo che non ve ne accorgete. Per sentirvi bene avete bisogno di appartenere a qualcosa compresa una immagine creata da altri. Questo perchè se è creata dagli altri, da qualcuno riconosciuto, un "nome", è più facile che sia accettata, che sarai accettato da tutti, dato che è l'accettazione e la considerazione degli altri che cerchiamo. Indossiamo le uniformi che ci danno perché temiamo di camminare da soli. Essere nudi contro il vento non ci piace; la tua vita, perché è così che la chiami, il mondo in cui credi di poter scegliere e decidere, sono irreali, tu non scegli niente, sono gli altri che scelgono per te, perché tu, hai “paura” e per questo hai bisogno di loro. Le persone si sposano, hanno figli, un lavoro, una casa, fanno carriera, tutto solo per una cosa: essere considerati, essere stimato e riconosciuto dagli altri ... e quando questo non accade, quando ti scontri con la dura realtà della tua mediocrità, te la prendi proprio con gli altri, perché non stanno assolvendo alle tue aspettative, ai tuoi bisogni, … ma è tutta facciata, è apparenza, sotto, sotto, tu hai solo “paura”, "paura" di restare solo.
Sveglia! Molla la paura e sarai libero. Non devi fare altro che liberarti di questa cosa, è inutile che impieghi le tue energie per combattere il mondo, gli altri ed il sistema, liberati delle tue paure e qualcosa accadrà, qualcosa che ancora non puoi vedere perché tu adesso hai ancora paura. Ed è inutile che articoli pensieri, o accampi scuse su quello che stai leggendo qui, perchè sono solo figlie di questa tua paura. Per cambiare, per avere una nuova visione e scoprire cose c'è sotto, devi liberarti della paura, altrimenti tutto quello che senti è pensi è viziato da essa e non potrai vedere oltre il naso della tua paura. Sei lì che miseramente, sei ancora una volta pronto a menartela con “Monti” ed il suo governo, con le cose che fa o farà, discuti su a quale gruppo appartiene, se sono i Bilderberg o gli illuminati o il NWO e chi per loro, quando non capisci che sono "solo" una razza in estinzione; quello che fanno sono gli ultimi atti di una razza che si sta estinguendo e speriamo che sia per lasciare posto ad una nuova evoluzione del “genere umano”, del tipo umano, non umanoide. L'umanoide sta per essere superato dall'uomo vero, l'uomo nuovo, l'uomo animico, reale e solo se tu cambi partecipi a questa rinascita o risveglio, chiamalo come vuoi, e non puoi fare niente nel mondo e per il mondo se non rinunciare ad avere "paura". Coloro che vibrano nella "paura", nella paura di quello che questi fossili, di questi dinosauri stanno facendo per non soccombere, muoiono con loro, si estingueranno con loro stessi, perché è la “paura” che lo fa. L'idea che qualcuno possa farci qualcosa, che possa prevalere su di noi, è irreale, sei tu che cedi le armi, e quando lo fai diventi anche tu l'emblema di questa specie in estinzione, una specie che sta lasciando il posto ad un Essere più evoluto. Quello che ognuno di noi sperimenta, sente in merito alla mancanza di un futuro è come un senso di morte, ma è l'asfissia di quest'umanità che sta morendo, che sta cambiando pelle. Non vedi che non gli credi più, non credi più ne nei tuoi leader e nemmeno nei sistemi, ti nascondi
dientro al sesso e agli oggetti, dietro agli affetti ed a questa idea di famiglia che va a pezzi, o dietro una farsa religiosa nella quale tu stesso non credi più; sì, concordo «è una specie sul ciglio dell'abisso costretta ad abbandonare le sue superstizioni, i vecchi trucchi che ormai non funzionano più.» Il ramo marcio di un albero, che andrà potato ... Viviamo un'esistenza senza scopo ... e spesso dolorosa. Nascosti dietro un impiego, dietro la protezione illusoria di uno stipendio, di una famiglia, di una serie di beni che non ti basteranno mai, ed adesso che li vedi a rischio ti freghi dalla "paura", sveglia non capisci che sono queste le cose ed è in questo modo stiamo perpetuando la povertà e la sofferenza del mondo. Nessuno di noi vuole sapere da dove proviene il suo benessere, basta che gli sia dato. Ti arrabbi perché aumentano la benzina, ma qual'è il prezzo vero dei carburanti? Siamo ipocriti e schiavi e per questo andremo a fondo con questo mondo se non ci svegliamo e ci mettiamo a nuotare. Ma non lo capisci che la vita è troppo preziosa e passa dal rispetto di quella altrui?! L'uomo nuovo potrà usare la tecnologia di Tesla, di Bohm o di altri, non quest'uomo, quest'uomo è conflittuale, è un predatore lui stesso. È tempo di morire, è tempo di morire veramente a tutto ciò che non ha vita. E' tempo di una rinascita. Lasciate che i morti seppelliscano i morti, è scritto nei vangeli. E' tempo di un nuovo esodo, di una nuova libertà.
Bisogna imparare a muoversi nel mondo reale, nel mondo vero, un mondo dove tutto è possibile, quello dove le abitudini, le convinzioni ed i vecchi codici non hanno più nessun valore (proprio come quel denaro che tanto cerchi, una moneta a debito, inutile, irreale come la carte di cui è fatta), non hanno più nessuna influenza su di noi/te. Quella che tu chiami realtà è solo apparenza, va totalmente capovolta e non c'è nulla del vecchio che puoi portarti dietro, puoi solo lasciare andare, e devi farlo innanzitutto nella tua testa, poi le cose inizieranno a cambiare anche nelle circostanze, nella tua vita, come la chiami tu; come effetti collaterali di un nuovo approccio all'esistenza. Se ti svegli al mattino per andare a lavorare sei già finito, sei già schiavo. Vai a lavorare con l'intento di imparare la tua lezione, con il proposito di alimentare ciò che di più concreto e reale sei e soprattutto con l'idea di vedere, scovare, dare la caccia alla "paura". Sii spietato ogniqualvolta si presenta. Devi smettere di avere "paura", devi piantarla di preoccuparti; essere preoccupati è un sistema di controllo fantastico, non dico che non devi essere prudente, dico di non essere pre-occupato. Dovrai pensare, agire e soprattutto respirare in modo nuovo, diverso, dovrai tornare alla realtà che sei. Se non vuoi naufragare come quelli che tanto temi, devi smettere di credere che resterai senza cibo, senza lavoro, senza dignità, perchè quella l'hai già persa.
Bisogna imparare a vivere con il proposito di nutrire la propria anima, inteso come vita, come essenza, come l'unica cosa di reale che sei. Riconquistare la propria integrità, è di questo che si tratta, una vibrazione che ci fa superare le abitudini e le credenze. La riconquista della propria integrità è una gran bella sfida, e questo passa dal vincere tutte le passioni del moderno animale intellettuale. E' come dice Neo nel film di "the matrix" - "Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e faro vedere a tutta questa gente quello che volete che non vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini. Un mondo in qui tutto e possibile. Quello che accadrà dopo, dipenderà da voi e da loro."
L'energia idro-sesso-termo-elettrica-nucleare, e le polluzioni notturne
"L'energia è la capacità di un corpo di compiere lavoro. la misura di questo lavoro è a sua volta la misura dell'energia." La parola energia è sempre associata al tipo di lav oro che potenzialmente può essere fatto da quel corpo o sistema. Questa sarebbe la ragione per cui si parla di energia elettrica, eolica, termica, geotermica, solare, eterica, fino a definizioni più articolate quali l'energia "idroelettrica", ad esempio, che sintetizza in se 2 lav ori precisi, la latenza nell'acqua di un potere che può essere trasformato in elettricità. Guarda caso esiste un lav oro simile che può essere fatto dal corpo umano, dalla nostra macchina biologica, ed è la stessa cosa di cui si parla in alchimia sessuale a proposito delle acque seminali, battesimali, o della v ita che si possono trasformare o meglio trasmutare in elettricità o calore grazie a un lav oro preciso, attrav erso l'osserv azione di una ricetta precisa di lav oro.
Pensate a quale incredibile sintesi e lavoro deve compiere un corpo umano per generare un altra vita, è un miracolo di per se. Che cos'è il raskuarno sacro?
Mi è capitato spesso sentire parlare di svegliare l'energia, di svegliare i chakra, ed ancora di Kundalini e del suo risveglio, in realtà non è nessun risveglio, ma è di un "lavoro" che si sta parlando, un lavoro che può essere svolto da quel corpo grazie all'intento di una coscienza che ha capito, di un individuo, cioè, che ha preso Coscienza che - "ci deve essere di più", e non sto parlando di un pensiero o una credenza. Hai capito che c'è dell'altro perchè stai iniziando a sperimentarlo. Si tratta di una metafora, non c'è nessun serpente che si sveglia e si innalza o ti spara fuori dalla testa, queste sono le solite cose per fare paura o per i soluti intellettuali inconcludenti, che se solo si prendessero la briga di passare ai fatti, si accorgerebbero che si tratta esclusiv amente di qualcos'altro rispetto a quello di cui blaterano tutto il tempo.
L'energia come viene intesa e definita è, di per se, latente, l'atto dello svegliare è una metafora per dire che inizi a metterla in moto nella direzione di un preciso "lavoro", cercando di vincere un inerzia di fondo cristallizzata nel tempo da abitudini (che sono un altro tipo di lavoro svolto anche quello). E' psicologica la cosa. E quelli che lo stanno provando a fare se ne stanno rendendo conto. Hanno situazioni complesse, devono vedersela con una maggior energia, e mi sto riferendo a quella sessuale, ad un maggior desiderio, che prima non conoscevano o conoscevano in parte dato che tenevano da bravi giardinieri il loro prato ben rasato. Avere polluzioni notturne è parte integrante di questo lavoro di "risveglio", per così dire, anche se non è la parola esatta. Come ho già detto è solo questioni di tipo di lavoro che vogliamo far fare a questo corpo.
Adesso, domanda: "cosa pensi che possa accadere ad una persona che improv v isamente, inv ece di usare la fiamma pilota di una caldaia come ha fatto per anni, accende il "booster"?" Calore, molto calore, che dov rà imparare a pilotare. Il corpo stesso non è stato sv iluppato per contenerlo e cede. Le v isioni notturne è possibile che prendano dal conosciuto, da un immaginario erotico inconscio, pompato a dov ere dal sistema; la mente si trov a a fantasticare e il corpo risponde, più è alto il fuoco e più sarà incontrollabile, più ti addestri a dominarlo e più aumenterà. Sono le tue forze in gioco adesso, è il potenziale latente che tenev i sotto controllo e che adesso sei chiamato inv ece a guidare, dominare, proprio come le iconografie dei cristiani ti inv itano a fare. Questo richiede responsabilità. Altre v olte, inv ece, sono le "macchine", sono tentativ i di una parte di farti tornare nei ranghi, di normalizzarti; è la natura delle cose. Le persone che incontrano queste idee, essendo anche un pò abituate alle puttanate da 4 lire, pensano che giri una chiav etta e boom, v ado a mille, ma la v erità è che giri una chiav etta ed inizi un "lav oro" di rinascita dov e dev i morire a
qualcosa. E' la festa dell'Epifania, il carbone è per accendere i fuochi interni per far bollire l'acqua, i doni sono per quelli che hanno già iniziato a manifestare, il camino è sempre la colonna v ertebrale, e tutto v a nella calza, la radice (ne parlerò diffusamente in un post dedicato). Lo ripeto: di mille che mi cercano, uno mi trov a, di mille che mi trov ano uno mi segue, di mille che mi seguono uno è mio. Sai chi è che parla? Il "lav oro". E' il "lav oro" con le proprie energie che si chiama in alchimia Cristo. Cristo è l'unto, l'unto è colui che ha dominato la più grande delle pulsioni. L'unzione è fatta con un olio che v iene chiamato Crisma, e l'olio è sempre la rappresentazione di un lav oro di raffinazione, fatto con la macina e con la "Pietra" cioè "Pietro", PTR.
Tenete a mente, che dov rete faticare per ottenere il fabbricante di chiav i, il Merov ingio non molla l'osso facilmente. E poi è giusto così, e poi è Persefone a consegnarlo, mica il francese. Ci v uole responsabilità e le persone che approcciano all'alchimia ermetica sono troppo superficiali, la Natura è saggia ed è donna (Persefone, appunto); bisogna saperla sedurre, e la natura si concede solo per AMORE, un amore che cresce dentro, v erso il proprio essere, v erso uno stato d'essere, essere l'eletto è come essere innamorati. E' l'amore dentro che incanta la Natura che si concede. Il resto è solo animale, ed anche lui ha la sua funzione. Solo un cuore puro può v eramente conoscere il segreto ed estrarre la spada dalla roccia. Cosa significa? Sai qual'è un cuore puro? Tu mi dirai - "quello senza peccato!" Si, ma anche no. Perchè tu non conosci cosa sia il v ero peccato.
Il peccato è mancare l'obbiettiv o, e mancare l'obbiettiv o significa mancare se stessi, mancare l'appuntamento con il v uoto. Un cuore puro è un cuore v uoto, è il v uoto che illumina perchè dalla sua essenza scaturisce la luce e non il contrario. Come ho avuto modo di dire di recente (14. Le trombe del Giudizio, la sfera di Noè - Vigentino (MI) - 09-1-2012 ), la fonte non è la luce, quella è la sua manifestazione esteriore, l'ologramma, l'illusione, la realtà virtuale, la virtualità; la fonte è il vuoto, la luce è un effetto collaterale del vuoto. Non c'è nessun codice della luce, c'è solo il vuoto, e dal vuoto esce la luce. Quando chiudi gli occhi è il vuoto che sei che sperimenti, lo spazio infinito e senza confini, un cielo scuro pieno di milioni di stelle. Quelle stelle sono la manifestazione esteriore che c'è vita nell'universo, la coscienza, è ciò che sta dietro. Ha senso?! Parlo in termini assoluti, ma capitemi, non ho la presunzione di dirvi come è fatto l'universo, cerco di dirvi cosa non è. Il "lavoro" è l'esplorazione.
Sii un cuore puro, impara ad amarti, a sentire amore dentro, e piano piano, si riesce a dominare quel fuoco, quel l'impeto. E' l'ego quello preoccupato delle polluzioni, perchè lui in questo ha già v isto un potenziale di potere da ottenere, conquistare, av ere ... e ti rende competitiv o, ti mette nello stato di competere e di v olere una certa cosa, costruendo di fatto un aspettativ a. Opera nell'operare, e sii v igile. Un lav oro sbagliato è permettere all'animale di accedere a quel potere; proprio quello che in "matrix reloaded" cerca di fare Smith. G. usa un nome per quel tipo di lav oro che definiv a sbagliato, la parola è Hassnamuss. Quando un atleta della trasmutazione sarà riuscito a pilotare la sua energia e l'av rà fatta div entare luce senza luce, cioè quello che qui v iene inteso come "coscienza", il v uoto illuminante dei saggi, allora av rà anche imparato a pilotare la sua caldaia v erso un lav oro superiore o comunque div erso e non ci saranno più perdite. Kundalini è la fine di un lav oro e un nuov o inizio. Kunda è il serpente che scende, e siccome non esiste nessun serpente, significa soltanto che Kunda è "procreazione" istintiv a dell'animale. Sai come si fa a trasformare tutto quel "calore" in Coscienza? Attrav erso l'ispirazione. Ecco perchè serv e un cuore puro, un cuore innamorato, un cuore che è capace di sentire amore dentro, ecco perchè v i ho detto non giudicate; giudicare non v a d'accordo con il cuore, perchè come disse il saggio - "non è ciò che entra nella bocca dell'uomo che lo av v elena, ma ciò che da essa esce, perchè ciò che esce dalla bocca prov iene dal cuore"! Serv e amare senza av ere qualcuno nella v ita, sentirsi innamorati è un esperienza del v uoto, quando smetti di assolv ere alle aspettativ e v erso gli altri e alle aspettativ e che hai posto nei confronti di te stesso.
"the matrix" - L'invidia è un strumento di Controllo. La fede è una visione. Il "sogno" che ci è stato tolto.
NT1I/
“Non si dà la fede agli uomini. La fede che nasce nell’uomo e vi si sviluppa attivamente non è il risultato di una conoscenza automatica fondata sulla constatazione dell’altezza, della larghezza, dello spessore, della forma o del peso di un oggetto determinato, né tanto meno di una percezione mediante la vista, il tatto, l’odorato o il gusto- essa è il risultato della comprensione. La comprensione è l’essenza di ciò che si ottiene partendo da informazioni intenzionalmente acquisite e da esperienze personalmente vissute. (…) Pretendere di inoculare la fede con delle parole è come pretendere che uno si sazi di pane solo a guardarlo.(…) Il sapere non è che la memoria automatizzata di una somma di parole imparate in un certo ordine (…)” - da Georges I. Gurdjieff, "Incontri con uomini straordinari" Per chi non fosse ancora convinto che è arrivato il momento di "svegliarsi" sul serio ed indipendentemente dalla veridicità delle notizie questa è l'unica vera soluzione ai nostri mali ed ai mali dell'umanità, ovvero, la "coscienza", dedico queste poche righe nella speranza che smettiate di cercare inutili soluzioni in qualcosa nel mondo o peggio nella paura o altro. In parte mi sto ancora riferendo a questa storia del microchip perchè pare non avere fine, ma anche all'altra bufala che è ritornata in auge che è quella sui carburanti e come imporre il prezzo decidendo il gestore, etc. etc. La prima volta che ho ricevuto una mail di quel genere era almeno 12 anni fa, allora no c'era ancora Beppe Grillo con il suo blog, e veniva attribuita ad altro, ma se andate a vedere bene non c'è nessun post sul suo blog su questa iniziativa. Se volete un parere piantatela di girare quella mail, dobbiamo pensare altri sistemi per muoverci e per produrre energia, il petrolio è finito, personalmente può solo peggiorare ed parte integrante del ramo marcio che si sta tagliando. Non abbiamo bisogno di trovare un posto dove rifugiarci per salvarci dal disastro, ma cerchiamo un modo per realizzare un nuovo inizio. Dovremmo fare come è stato fatto per Las Vegas, ma questa volta invece di costruire la città del denaro, costruiremo la città della Coscienza. Ci sono persone che sentono e pensano di essere libere dal controllo dei sistemi del mondo, e forse questo è vero in parte, il punto è capire come esso agisce e come fa a tenerci sotto controllo. Ad esempio: Quanti sono disturbati dal controllo, dall’idea di essere controllati? Bene, quello è il controllo, è il controllo che lavora in noi e su di noi. Il controllo produce irritazione, quella stessa irritazione, insofferenze (qualsiasi sia l’oggetto su quale è rivolta) diventa il nostro stesso controllore, capite il sistema? Il sistema lavora sulle emozioni, lavora a farvi reagire, attraverso le emozioni noi restiamo schiavi, per questo è così importante lavorare e liberarsi dalle nostre passioni; il punto è che
abbiamo concetti anche sulle passioni, ovvero abbiamo un concetto che descrive cosa siano le passioni, ma le passioni di cui sto parlando qui non sono quello che voi pensate. MI riferisco a risposte “emotive” automatiche prodottesi a causa di un impressione esterna non compresa od inaspettata, che viene alimentata da un dialogo interiore condizionato determinato dal tipo di educazione ricevuti nei primi anni di vita. E’ abbastanza importante capire come il controllo lavora e che in realtà ci siamo letteralmente immersi dentro, è proprio come “matrix”, una realtà che sta tutta intorno a noi e che ci è stata messa lentamente e meticolosamente davanti agli occhi per allontanarci e nasconderci il reale o verità. Uno dei suoi scopi è quello di impedire che gli esseri umani si possano rendere conto di certe cose, è quello che essi non si ravvedano mai della loro condizione di vita. Quale è un altro suo scopo? Limitare (la libertà? O Cos’altro?). Come lo fa? Attraverso il GIUDIZIO per esempio. Riflettiamo. A chi e su chi è rivolto il GIUDIZIO? Agli altri. A quale scopo quindi? Controllarli ovvero limitarli, limitarne l’espressione attraverso il controllo del loro comportamento esercitato da tutti su tutti. Si crea una idea generale di comportamento tutti quelli che ne sono fuori verranno in qualche modo normalizzati dal branco; anche coloro che credono di essere anticonformisti o fuori dalle regole stanno rispondendo ad un ordine preciso della centrale delle macchine, ovvero del controllo. Tutto è stato previsto da questo sistema, persino l’anomalia, ed esistono sistemi per normalizzarci o comunque tenerci buonini, buonini, in nicchie tematiche dove esprimerci, una sorta di recinti nel recinto più grande; ci creano un abitat adatto alla nostra particolarità. Non dobbiamo dimenticare che il Sistema esiste da prima che noi nascessimo, le ha viste tutte e nel tempo si è perfezionato. Quindi riassumendo tutte le volte che voglio limitare qualcosa o qualcuno (persino limitare di limitare), che guardo l’operato altrui, etc… sto facendo controllo. Qual è l’emozione o la legione che mi motiva in realtà? L’invidia. Vogliamo che gli altri si comportino secondo i nostri criteri, … peccato che neanche questi sono nostri, ci sono stati insegnanti, depositato nei primi anni di vita attraverso un certo tipo di educazione mirata proprio a questo e cioè: tenerci sottocontrollo! Per fare cosa? Avere Potere, ed in forma più ampia servire la Natura di Mantenimento od inferiore del pianeta. L’OSTILITA’ è un altro strumento di controllo, insieme alla PAURA. Essa è un modello energetico che può assumere più forme: POSSESSO, AUTOCOMMISERAZIONE, IRONIA, INGRATITUDINE, VIGLIACCHERIA, “BUONI SENTIMENTI”, etc…. Si tratta di un tipo di vibrazione, un tipo di umore, di stato interno, che domina tutte le nostre azioni. Assume più forme ma un unico STATO EMOTIVO, un'unica percezione ed è questa percezione che ci permette di scovarla per liberarcene. Qualsiasi siano i pensieri che sto formulando o l’idea od falsa impressione che mi sto auto-inducendo se osservo ciò che sto provando, quale è cioè il mio umore, mentre penso o agisco o mentre mi giustifico o porto avanti le mie ragioni, etc… posso capire che in realtà è tutto falso, perché proviene da uno stato visionato da emozioni sgradevoli prodotte dal mio subconscio. La cosa migliore che posso fare e arrivare a capire quale reale esperienza pregressa sta in questo istante manifestandosi come ricordo emotivo e di pensieri… Adesso vi domando sapendo tutto questo cosa si nasconde dietro a tutte queste catene, queste notizie, su carburanti, microchip e quant'altro? PAURA! La paura di essere controllati, ... quello è, il punto, perchè noi vogliamo controllare gli altri. Capite che è l'ultimo dei nostri problema stabile se la storia dei chip sia una delle bufale più longeve di internet oppure no? Non vedete su cosa si basa? Per esempio. Il fatto che sia molto diffusa negli USA ci fa percepire che sia vera, ma non lo è. Nonostante si sappia che circola da decenni e che fu inventata da giornali sensazionalistici come il Weekly world News, ci sono persone che la percepiscono vera, come una possibilità possibile. Perchè? Perchè hanno paura, e soprattutto non credono in niente di quello che professano e sostengono, non hanno cioè fede in ciò che sono. Blaterano su ciò che sono, ma all'atto pratico se vengono posti difronte ad un problema vogliono trovare la soluzione fuori di loro.
Internet è, sta diventando "the Matrix", perchè è la mente collettiva, c'è tutto quello che tutti pensano, e tutto quello che tutti pensano per lo più è determinato dalle proprie credenze, è un mondo creato al computer per tenerci sotto controllo al fine di convertire l'essere umano in una pila... La "paura" che provi è l'energia che cedi, è così che sei una pila, hanno bisogno di farti vivere emotivamente, sono le emozioni negative il cibo dei nostri "aguzzini". E la paura come tutte le emozioni è una risposta del corpo fisico al tuo modo di pensare ed il tuo modo di pensare è viziato dai processi di condizionamento. Se non ti liberi da quelli, sarai sempre sotto controllo, ed il primo programma di cui ti devi liberare è la paura di essere controllato. SVEGLIARSI è la cosa migliore, è l'antidoto a tutto. Internet fotte il cervello delle persone, è un mare di dati senza discernimento, senza la maturità per assimilarli. Occhio a come lavorate con la testa, tornate al corpo. Ascoltate la vita che siete, è lì il vero mistero, ed è lì che non vogliono che andiate con questa roba per la testa. Lasciate perdere le teorie il risveglio è qualcosa di a-causale, almeno dal nostro punto di vista, e cioè dal punto di vista della nostra mente, dei nostri concetti che sono tutto in cui crediamo e ci identifichiamo. Come identità o personalità umana o pseudo-umana non possiamo fare assolutamente nulla, possiamo “solo” collaborare, allenandoci ad ottenere un certo grado di attenzione su noi stessi, o sull'idea di risveglio. Per esempio sarebbe utile leggere non tanto per acquisire cose, ma con il proposito di diventare intelligenti, come un esercizio, non per trovare informazioni da usare in discussioni o altro o da condividere, o menarsela da soli. Sotto questa luce nasce la possibilità di “vivere col proposito di alimentare l'ANIMA”, se uno legge con quell'intento non può assorbire niente, ma può solo educare, cioè "educere", cioè portare fuori, non intasare dentro. Noi abbiamo bisogno di vedere cosa siamo capaci di fare, abbiamo bisogno di un movimento Inside-out, da dentro a fuori, per vedere realmente cosa siamo. Inutile continuare ad imbottirci la testa, perchè questo limita la nostra espressione. Certo che finchè cercheremo l'approvazione o considerazione degli altri avremo bisogno di input per risultare sempre interessanti e non potremo che continuare ad oscillare nella scala dei nostri malumori o umori. Voi volete svegliarvi restando quello che siete; o meglio quello che credete di essere. Non devo farvi pensare, devo portarvi a sentire, il 95% di quello in cui crediamo ed abbiamo investi è niente, in confronto a quello che sei. le persone che incontro sono in condizioni disastrose! e non se ne rendono nemmeno conto. Lo sento da come si muovono, da come parlano, dai passi che compiono e soprattutto dal tanfo delle loro emozioni. Una moltitudine, una folla di pensieri, ma dove andranno in questo stato?!
Legge dell'attrazione, libero arbitrio. Epifania ἐπιφαίνω, epifàino - "mi rendo manifesto"
E' tutta una questione di castità. La legge dell'attrazione funziona, ma te non la puoi dominare perchè non sei casto, ogni volta che perdi le tue energie, perdi parte della tua vitalità, parte di quella forza vitale che serve per creare o attrarre. La coscienza è una possibilità, il fatto che questa possibilità si realizzi dipende dall'energia, da quanta energia sei riuscito a conservare e trasmutare, la misura di questa cosa è la tua vibrazione, se perdi le tue energie abbassi la tua vibrazione. La salute di una persona dipende da questa misura, la malattia di questo mondo è la FORNICAZIONE. Adesso rispondi. Se la legge dell'attrazione si basa sulla risonanza, quando hai abbassato la tua vibrazione perdendo parte della tua energia vitale, cosa potrai mai attrarre a te o nella tua vita? Già, niente di buono o meglio di utile. E poi c'è gente che ha il coraggio di parlare di libero arbitrio. Il libero arbitrio è potere, è conoscere il "perchè" delle cose, non è una vera scelta, la scelta è l'illusione posta tra chi ha potere, o meglio è quel potere, e quelli che non ce l'hanno o non lo sono. Tu puoi scegliere solo quando disponi. Se disponi di 5euro puoi comprare un pacchetto di una certa marca presumibilmente pregiato, e puoi anche scegliere di comprarti un pacchetto di MS (Monopolio di Stato) e farti avanzare anche dei soldi. Ma se disponi di 3euro puoi solo comprare le MS. Dimmi adesso dove è andato il tuo "libero arbitrio"? La miseria che misuri nella tua vita è la miseria energetica in cui ti precipiti. Più è ermetico un vaso è maggiori saranno le possibilità; quantunque sei chiamato ad usare quello che sei. Solo colui che conosce e percorre i misteri della luce che sono poi i misteri del sesso ha realmente il potere di cambiare le cose, di modificare "matrix" a suo piacimento, di attrarre a se tutto ciò di cui ha necessità, gli altri si illudono soltanto. Epifania. E' tempo di manifestarsi. Il Cristo si manifesta nel giorno dell'Epifania quando i re magi arrivano al suo cospetto. Ognuno di loro porta con se un dono che è lo strumento della redenzione, della rivoluzione integrale della coscienza: Mirra, incenso e oro. Mirra è la trasmutazione nel corpo e la purificazione di esso, delle tue sostanze, l'incenso è per la purificazione dei pensieri e l'oro è il lavoro più eccelso ed è quando il Cristo comincia a farsi volontà. Essi, i tre re, rappresentano Ermete Trismegisto, ermetico tre volte magnificato, si sta parlando di corpo, mente e Spirito. Non a caso i Magi sarebbero sacerdoti di
origine iranica, depositari della sapienza esoterica. La magia è quella del sesso, la magia è quella di coloro che sanno come trasmutare la loro forza vitale, che altrimenti servirà la natura nella riproduzione sessuale (per questo si chiama anche energia sessuale, è l'azione che qui si evidenzia) , in qualcos'altro per dare vita al Cristo, per permettere a quella possibilità che è la coscienza di fari manifesta.
Inutile dire che non ci sono scorciatoie, non c'è nessuna cazzata tipo essere presenti all'orgasmo, ma c'è solo il dominio delle proprie pulsioni animalesche mentre spingono nella direzione della riproduzione. La vera autentica trasmutazione è: ASSENZA di SPASMO ANIMALE, o orgasmo. L'orgasmo è un corto circuito che ti fa perdere ogni potere che divinizza, almeno fino al prossimo tentativo. Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, tutto questo lo potete capire solo se capito che Cristo è Coscienza, è la grande coscienza capace di farci ritornare dal Padre, ABBA (una parola che anche palindroma), che non è una persona e nemmeno un luogo là fuori, ma uno spazio vuoto in se stessi, un livello preciso di vibrazione, e quella vibrazione si ottiene con l'aumentare della misura del sesso trasmutato, ridiretto, guidato dentro. Ecco perchè Kundalini viene raffigurato come un serpente che sale, non c'è niente che sale e per questo non c'è niente di pericoloso nella pratica del Maithuna o nel suo risveglio, c'è solo una misura che si innalza. Kundalini è una metafora che solo gli emeriti ignoranti possono pensare sia qualcosa di materiale. Kundalini è una parola che indica una precisa presa di coscienza ed un dominio delle proprie passioni, Maria madre del Cristo è Kundalini. L'immacolata concezione è la vergine cioè l'energia vitale conservata che fa nascere il Cristo cioè la possibilità della coscienza in noi. Kundalini è solo per i credenti, per i sapienti Kundalini è realizzare se stessi, risvegliare la propria particolarità ed ogni pietra darà il suo tono. Ella è Stella Maris, Maria Maddalena pentita, Ginevra, Iside egizia, è Ram-IO, è la Tonantzin Azteca, è Diana la Cacciatrice, ... è il lavoro che ci indica la festa della Befana, l'Epifania. Conservando l'energia (vitale) la coscienza si rende manifesta e duratura, ecco l'Epifania. La befana è Kate Proserpina, un lavoro negli inferni atomici di noi stessi. Epifania o Teofania, lo trovate anche su Wpedia, viene dal greco theophàneia, composto da theos ("dio") e da phàinein ("manifestarsi"). Letteralmente, manifestazione di Dio nella Creazione, ma non del Dio creatore di questo universo ovvero il Demiurgo, o Architetto (si, proprio come quello di "matrix"), ma del Padre, Abba, la Coscienza del Pléroma, Purusha, un luogo senza luogo e senza tempo dove esiste tutto ciò che un individuo incarna, dove il seme della tua coscienza sta. La teofania è quel processo attraverso il quale si riscontra la presenza di Dio, come l'immanifestato, colui di cui nulla si può dire, nell'universo creato dal Demiurgo. Per forza che Erode che rappresenta tutti i sistemi del mondo e Caifa e tutti i suoi sacerdoti che sanno chi è Gesù inteso come Coscienza e che rappresentano gli Arconti, vogliono impedire questa cosa. E' Neo, l'anomalia che crea fluttuazioni pericolose nel sistema. E se altri dovessero accorgersi?! Questo è il loro problema. Quando Gesù dice verranno falsi profeti, significa che sono arrivati, perchè il mito si sviluppa sempre fuori dal
tempo ed ogni volta che ne racconti la storia, la cosa ri-accade. La Befana nell'immaginario collettivo rappresentata un mitico personaggio dall'aspetto di una vecchia che porta doni ai bambini buoni nella notte tra il 5 e il 6 gennaio e vola su una scopa. Ma cosa significa realmente questa cosa? La sue origini discendono, tanto per cambiare, da alcune tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, la Befana, si fonderebbe successivamente con elementi folcloristici e cristiani. Ella porta dei doni in ricordo di quelli che furono offerti al Gesù Bambino da parte dei 3 re magi, ed i doni sono per i bambini perchè il bambino Cristo è la coscienza appena risvegliata. Volando sui tetti, la tanto attesa vecchietta, è a cavallo di una scopa e compie veri prodigi. La scopa è ancora qualcosa con cui pulire, ci parla di purificazione di pulizia della casa, la casa disordinata di cui si trova traccia nei discorsi del signor Gurdjieff, ad esempio. Scende lungo il camino perchè quella è la colonna vertebrale; la colonna è la misura del nostro lavoro, il centro di gravità di una persona è la sua colonna vertebrale, la postura con cui si muove, il camino è questa cosa ed ecco perchè la befana porta anche il carbone a taluni od i doni a tal altri, essi sono la conseguenza della maturazione del nostro lavoro, del lavoro che facciamo su noi stessi di morte e rinascita, ... il carbone diventa la punizione per non essere stati bravi, nel mondo, ma per lo spirito colui che è bravo nel mondo è cattivo per lo spirito e viceversa. Il carbone è per accendere i fuochi, non c'entra niente la bontà o la cattiveria nei propri atti, c'entra il lavoro verso la conquista di un autentica coscienza, se hai già acceso i tuoi fuochi sacri ed hai iniziato a lavorare, i doni sono quello che raccogli, se invece non hai ancora incominciato la tua purificazione, il tuo lavoro, il carbone ti sarà troppo utile per accenderli. I doni vanno nella calma perchè è della radice che si sta parlando, 1° Chakra per chi conosce questo sistema, come a dire che devi preservare la tua radice, che i doni ti vendono dallo stare con i piedi per terra e ... e molto altro. Nell’antichità, la 12esima notte dopo Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte nonché la rinascita della natura, attraverso una figura pagana di Madre Natura. Per gli alchimisti, esoteristi, ermetici o gnostici in genere ella altro non è che Ecate Proserpina uno degli aspetti del lavoro personale della costruzione del vuoto, chiamato Sè o Coscienza. Il rinnovamento che passa per la morte. Ecate Proserpina, è la sovrana del mondo dei morti, Ecate la giovane e l’anziana, Ecate l’esploratrice della psiche, Ecate levatrice e accompagnatrice dei morti, Ecate Dea dei crocicchi, Ecate la potente e la saggia, Ecate trivia, Ecate la multiforme. Ecate è la dea-levatrice egizia Heqit, Heket o Hekat. Heket è una dea dalla testa di rana in relazione con lo stato embrionale quando il seme morto si decompone e inizia a germinare. Heka era il termine per indicare la magia, legata al termine ka, energia vitale, anima o spirito individuale, per cui heka era letteralmente il rendere attivo il ka, la Coscienza. I miti Eleusini erano "misteriosi" poiché potevano assistervi solo gli iniziati, i quali dovevano mantenere il segreto perché i riti intesi a promuovere la fertilità dei campi assumevano un carattere magico. La parte più importante del culto era rappresentata dall’iniziazione degli adepti nella sala centrale del tempio di Demetra ad Eleusi (detta Telesterian). Demetra, Persefone, Afrodite, Artemide, Atena/Metis, Gaia, Era, Rea, etc.. sono simili raffigurazioni. Vi ricordate Persefone? La moglie del Merovingio in "the matrix" reloaded? Ecco lei. Ade la rapisce e la porta con se nella terra. Ade è il Merovingio, è il Lucifero, è il dio, appunto, dell'oltretomba e signore dei morti, è colui che conosce l’Eletto, è colui che ha il potere del fabbricante di Chiavi. Il Fabbricante di chiavi è la conoscenza gnostica del sesso, è l’apostolo Pietro, è il Padrino che istruisce l’iniziato sul sesso, è il Guru, in quanto gli inferni atomici sono nel sesso caduto, ecco perché nel mito si legge che - “Demetra, accortasi che Persefone era scomparsa, per nove giorni corse per tutto il mondo alla ricerca della figlia sino alle più remote regioni della terra. “ Nove giorni, nove come la nona sfera, come ci indica la cabala la nona sfera è quella del sesso la sfera del sesso, è la sefiroth occulta degli alchimisti, nota col nome di Daat, la sefira o sfera dei misteri del sesso. Ecco perché Persefone vuole un bacio, ella è un aspetto interno, che chiede tutto per un bacio, un bacio per riprovare lo splendore di un tempo, di quando prima di giungere in quel luogo erano perfetti, lei ed il
Merovingio. Dice il mito che – “Demetra, che era la madre di Persefone, abbandonò l'Olimpo e per vendicarsi, decise che la terra non avrebbe più dato frutti ai mortali così la razza umana si sarebbe estinta nella carestia”, cosa che accade all’uomo ogni qualvolta una razza degenera il sesso. Quando l’Uomo degenera la matrice del sesso, il fare questo, lo precipita subito nelle sue regioni infernali, i Klipot, ... regioni dalle quali però può risorgere… …ma per fare questo deve dare tutto, deve negare se stesso e prendere la sua croce che è la rappresentazione dei processi iniziatici, autentici. “Devi dare tutto, devi dare tutto per un solo mio bacio” - dice un antico rituale gnostico, a significare che uno deve sacrificare se stesso e lavorare nei propri inferni. E' il bacio della principessa Sac-Nictè, il bacio di Trinity a Neo che lo fa risorgere; bacio che rappresenta l’atto del risvegliare la nostra Divina Madre Kundalini attraverso l’A-MORE del matrimonio Perfetto, attraverso la copula metafisica, attraverso L’Arcano, l’antico Segretum Segretorum. Persefone è quella parte del nostro fuoco che è stato rapito da Ade e che dobbiamo riprenderci, perché esso, o meglio Ella, ci porta al fabbricante di chiavi. E' il fuoco che deve essere riscattato. Ecco perchè Gesù dice: "perciò vi ho detto che sono venuto a recare fuoco alla terra, che è come discendere per redimere i peccati del mondo mediante il fuoco". Ed è per questo che Gesù ripeté: «Se sapeste e conosceste il gran dono di Dio, se percepiste chi è che vi parla e vi dice ‘datemi da bere’, mi preghereste che vi dessi della Fonte Eterna che è sorgente di dolce ambrosia, e vi tramutereste in questa stessa Fonte di Vita». Chi è che dice datemi da bere? Il Cristo la vostra stessa Coscienza, la vostra anima che avete imbottigliata nell'ego, e quale è l'acqua della Fonte Eterna e sorgente di dolce ambrosia? L'energia sessuale, ne conoscete forse un altra capace di donare tanto. E così facendo vi tramutereste in questa stessa Fonte di Vita (ancora un allitterazione del concetto di 'energia vitale') significa diventare la vita stessa, ecco perchè nei vangeli apocrifi (che significa nascosti, dove la verità è celata) si parla del Dio VIVENTE. Abba è costui, ABBA è il tuo Essere. Ma quando la capite più sta cosa?! E mi riferisco ai sapintoni pennivendoli che parlano di Gesù con gran leggerezza. Scriba e Farisei, ecco cosa siete. Tutto è mitologico, niente può essere preso alla lettera, altrimenti diventa lettera morta. Il Mito è l'unico modo di raccontare non solo i fatti, che diversamente non sarebbero descrivibili, se non attraverso delle metafore usando paragoni o analogie e corrispondenze, ma anche per portare una conoscenza di che cos'è "la coscienza" che solo attraverso gli archetipi, che sono il suo autentico linguaggio, può essere insegnata o dispiegata. Il punto è non attaccarsi al concetto ma percepire cosa genera. E' la solita storia del saggio che indica la luna e lo stolto, cioè lo "psichico" (per gli gnostici), guarda il dito. Per quanto possa essere parte di un azione verso la conoscenza è sempre un dito. Capire il Mito è un altro paio di maniche, infatti ci sono persone che persino si possono permettere di dissertare su come era Gesù, quale apostolo era più acuto di altro e scemenze simili, senza rendersi realmente conto che la "passione" del Cristo è un lavoro ed i suoi apostoli sono parti dell'autocoscienza dell'essere di ognuno di noi ed importanti insegnamenti della sua dottrina, ovvero del modo con cui arrivarci. Questo accade perchè queste persone altro non sono che psichici; è uno psichico, cioè un credente, uno che basa la sua conoscenza sulle idee, sulla descrizione che altro hanno fatto del reale, senza averlo realmente sperimentato in se stesso; altrimenti non direbbe e scriverebbe le cose che dice e scrive. Lo psichico non comprende (non sa farsi spazio per) le cose dello Spirito. Non può farlo, è parte stessa del sistema e opera inconsapevolmente o meno a vantaggio degli Arconti e del Demiurgo o del sistema. Scriba e Farisei sono psichici, ecco perchè devono essere scacciati dal tempio. Il Mito ha una struttura simile ad una favola, ma bisogna tenere ben presente due elementi: innanzitutto esso si riferisce ad una realtà dove non esiste il tempo, per cui ciò che si sta raccontando sta avvenendo "qui e adesso". In secondo luogo i personaggi del Mito rappresentano forze cosmiche spesso ben superiori all'Uomo. L'Universo non ha alcuna realtà, è virtuale. Per quanto reale esso non è eterno, sta in questo la sua vitualità non nel fatto che non sia reale. Prova a darti una martellata su una mano, è reale vero? Lo è
molto. Ma è anche virtuale nel senso che è passeggera, niente di immanente e supremo. Tutto ciò che esiste, se lo è, non è parte del "reale" ed è quello che viene chiamata da tutti i pensatori gnostici il Pléroma. Il Pléroma è formato dall'Uno inconoscibile, ABBA, dal quale discendono una serie di Eoni o dimensioni. Nel Pléroma il tempo non esiste per cui quanto viene esposto quando lo si racconta in un aspetto del mito quello avviene qui, adesso ed in ogni istante. Ecco perchè questa spasmodica ricerca dell'istante e della presenza o insistenza di molte vere scuole sull'istanza presente. Ma gli ignoranti parleranno di presenza senza capirne la ragione. La maggioranza degli esseri umani è costituita dagli Ilici che nascono, si riproducono e muoiono vivendo come gli animali o peggio, senza capire niente e vittime delle passioni. Ed anche questo è utile allo sviluppo. Poi c'è una minoranza, gli Psichici, che sono capaci di ragionamento e di conoscere la Verità in via discorsiva, ma anche di creare credenze. Poi ci sono gli Hassnamussiani, cioè coloro che hanno cominciato ad incontrare i misteri e li usano per tenere altri sotto controllo, perchè diventano il loro stesso cibo. Infine ci sono gli Gnostici o Pneumatici, capaci di giungere alla Verità di fatto. Punto. SVEGLIA: lo stato, la repubblica, così come è, non si riforma, si abbatte e quelli che giocano a fare i partiti o parlano di elezione diretta o cose varie non solo stanno viaggiando su una strada di montagna dove è appena piovuto e c'è fango dappertutto, ma non si sono ancora resi conto della realtà dei fatti. 30 milioni di Italiani hanno votato meno di un anno fa a dei quesiti referendari che sono stati completamente disattesi e sarà così per molto tempo. Il mondo che noi osserviamo è un mondo fatto da Illici e psichici ed Hassnamuss, è il loro mondo e provare a cambiarlo equivale solo a spostare la coperta da una parte piuttosto che da un altra. Effetto finale? Minimo. Ci sarà qualcuno che avrà caldo ed altri freddo e la storia si ripete. Chi pensa di fare un partito, riformare la costituzione o altro sta solo usando un altro strumento del sistema, ed essi stessi stanno diventando parte integrante del problema, perché resistono e non lasciano cadere il ramo che deve essere tagliato. Forse stanno cercando la loro fetta di potere e un posto negli apparati, questo non lo posso dire. Le elezioni come le fai le fai, in modo diretto, indiretto o di traverso, sempre saranno uno strumento del controllo delle masse. Non esistono i rappresentati eletti direttamente perché è sempre qualcuno che delega un altro e prima o poi ... C'è troppa corruzione ed alla fine finirà per contagiare ogni miglior proposito. Il ramo deve essere tagliato e si sta segando da solo, cercate di non stare su la barca che affonda. Quante volte l'ho dico: chi è Monti? Chi sono questi? Chi lo ha eletto? Eppure operano, operano perché è loro il mondo che stiamo vedendo, è il mondo degli Arconti, e non lo lasceranno mai, chi pensa di riformarlo è parte della cosa: cambiare tutto per non cambiare niente. Ma non vedete? Cos'è lo stato sociale? Schiavitù. Bisogna pensare allo sviluppo di se stessi, a svegliarsi innanzitutto, bisogna liberarsi dentro, quello che accadrà fuori sarà chiaro solo dopo che avremmo lasciato andare il wellfare, lo spred, il denaro, lo stato sociale, la politica, etc... se veramente vogliamo fare qualcosa fuori (e potrebbe anche essere del tutto inutile) dobbiamo tornare a "sognare". Una umanità e condizioni di vita diverse sono possibili, ma solo dopo che hai vinto la bestia dentro di te, altrimenti finirai ancora una volta per corromperti perché è il suo compito farlo, è il controllo che hanno messi gli Arconti a Sofia, lo Spirito di Opposizione, per non farla tornare nel Pléroma, che oramai dovrebbe essere chiaro, non è un luogo o un tempo ma uno stato di CHIARA Coscienza. Ma le persone vogliono invece e purtroppo, dal mio punto di vista, ovviamente, un nuovo Medio Evo, protestano e lottano perchè vogliono ancora quello che hanno sempre avuto, hanno paura e trovano certezza solo in ciò che possiedono, e così le cose che possiedono, adesso, le possiedono e le possiederanno. A me piace se i camionisti o gli allevatori sardi prendono a pedate questi "politicantucoli" da 4 soldi che sono realmente la rovina, ma abbiamo bisogno di iniziare a mettere, e questo è da fare dentro, la base di una nuova società Coscienza, altrimenti i poteri, quelli veri, finiranno per usarti ancora, e farti credere ad un rinnovamento che non c'è e che non ci può essere finchè non li avremo bruciati prima dentro. Ed è qui che inizia e finisce la vera contraddizione, tutti gli piace parlare di legge dell'attrazione ma
quando è il momento di metterla in atto per le questioni serie e vere cercano soluzioni un altra volta fuori di loro. Le persone non credono alle loro credenze. Se realmente credi che esiste un modo per creare la tua realtà scaccia i mercanti dal tuo tempio interiore, vinci la bestia in te stesso, brucia la corruzione e la demenza in te, e se veramente è come ti dice "the secret" o altri fenomeni questi individui spariranno per magia. Ma non sei capace perchè non hai capito che tutto passa per il sesso e la visione. Il sesso è creazione, la visione la linea del tuo intento. E' qui che si gioca la battaglia futura, sulla "visione", far sentire agli uomini e donne di buona volontà che un mondo diverso è possibile e bisogna cominciare da se stessi. Cacciate innanzi tutto i mercanti dal tempio e poi farete realmente carne gli insegnamenti Cristici. Questi non hanno il diritto di parlare del Cristo quando mercanteggiano, non puoi parlare di Cristo e prendere soldi con l'altra mano. Non so si è capito ma qui siamo alla spigolatura [spi-go-la-tù-ra] s.f. 1 Azione e risultato dello spigolare; ricerca di spighe rimaste sul campo dopo la mietitura. Il giudizio è già stato fatto, adesso stanno passando i pensionati a raccogliere quello che è rimasto. State in campana e svegli. Gli uomini così come ve li raccontano sono destinati a soffrire per le loro stesse illusioni. Comunque, buona pace per tutti.
Le impressioni sono cibo autentico. Il santo Graal.
Morpheus: "Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello." L'informazione o sapere è sempre parziale, perchè è una parte dell'impressione che stiamo continuamente ricevendo, ma non è tutta l'informazione. La necessità di superare la dualità è un falso problema, il punto è proprio dare un salto verso una forma di pensiero diversa, è questione di vibrazione non tanto di sapere (intellettuale). Sapere le cose non equivale a "conoscerle", la gnosi è conoscenza, non è sapere, non è informazione, ma la conoscenza diretta di un sapere. L'impressione è un cibo del quale non riusciamo a consumare a causa del fatto che abbiamo costruito delle rappresentazione di ciò che percepiamo, cioè della vera informazione che non è fatta di pensiero, ma di stimoli visivi, olfattivi, tattili e sensitivi in genere. Come il cibo fisico serve per sviluppare il corpo ed è estremamente materiale, anche il cibo delle impressione è materia che nutre gli organi che lo ricevono, se questo cibo non arriva a causa delle rappresentazione che abbiamo costruito nel tempo, non si sviluppa l'organo o il corpo a cui sarebbe destinato questo cibo ad alto voltaggio, corpo che i saggi chiamavano Kesdjiano o corpo superiore dell'anima, o corpo solare, etc... quello che percepiamo, quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale non sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello, ma cibo, uno stupefacente cibo, sono la sostanza della realtà in cui siamo immersi e che ci nutre. A quale livello dipende se viene interpretato dal cervello o permettiamo che vada a nutrire altre parti, che anche se non si vedono esistono. L'intelligenza di un individuo non è il suo cervello. Il cervello è uno strumento, programmato per fare cosa? Dipende dalla programmazione che ricevi. Se vieni programmato a nutrire le tue credenze quello farai, e finirai per abbuffarti sempre delle stesse cose, se impari a restare in uno stato di allerta novità, se quindi ti programmi per "percepire" allora è possibile che cresci in intelligenza e saggezza o coscienza, come dir si voglia. E' in questo la differenza tra una via fatta nel pensare ed una vissuta nel percepire, indispensabile preparazione per qualsivoglia cammino interiore. Questo eviterebbe di trascorrere la vita a domandarsi: chi si ricorda di sé?
L’assimilazione dei 3 nutrimenti (cibo fisico, aria e impressioni), sostanze utili a mantenere in vita l’organismo si possono svolgere perfettamente a nostra insaputa. Non è necessario diventare consapevoli di tali processi nutrizionali, solo a un livello superiore di esistenza, inteso come "intelligenza", dello sviluppo intellettuale ed animico è possibile utilizzare quelle energie consapevolmente là dove le impressioni e le percezioni del mondo esterno per mezzo degli organi di senso e dell’apparato neuro-sensoriale si trasformano in sensazioni e rappresentazioni. Lo choc dovrebbe quindi poter avvenire prima che il processo di trasformazione semiautomatico sia avvenuto. Si capisce perchè sostengo che l'idea di trasformazione delle impressioni è imprecisa e fuorviante a livello fondamentale? Nel momento in cui
l’osservazione di qualsiasi cosa percepita o sentita si è già trasformata in sensazioni e rappresentazioni è già un prodotto che al massimo potrà servire alla razionalità per indagare, esaminare o descrivere (lavoro anch’esso utile), ma non è più nutrimento per nessun genere di sviluppo come cerco di intenderlo qui. Questo perché l’impressione si è già mutata in qualcosa d'altro perdendo il suo alto voltaggio. Le impressioni sono intese come qualcosa di vibrante, immateriale, impalpabile, ma percepibile (non a caso Guedjieff attribuisce alle impressioni un valore nella scala degli idrogeni) che costituisce la vera realtà delle cose e di cui ci si può nutrire per realizzare un ulteriore sviluppo dell’essere dato che la loro qualità vibratoria è superiore a quella del pensiero che è ad esempio, H48 o del magnetico animale H96 o altro. E’ come dire che il nostro mondo, così come lo percepiamo a livello sensoriale, è fatto di una sostanza intelligente, dotata di intelligenza o luce o suono, che per quanto immateriale sia si cristallizza nelle forme che percepiamo e che purtroppo trasformiamo inconsciamente in sensazioni, rappresentazioni, pensiero cerebrale e reazioni emotive. Il poche parole le impressioni sono lo strumento dell'evoluzione del genere umano, ma bisogna sapersene cibare. E' in questo che consiste l'abilità di un individuo, cibare la sua "INTELLIGENZA" con il cibo delle impressioni. Per cibarsi di questa sostanza (materiale) è necessario interrompere la "rappresentazione" della realtà. Ogni volta che riceviamo uno stimolo noi quasi automaticamente lo trasformiamo in una sostanza più densa a causa del fatto che utilizziamo male il pensiero. "Un corpo umano genera più bioelettricità di una batteria da 120 volt ed emette oltre 6 milioni di calorie. Sfruttando contemporaneamente queste due fonti le macchine si assicurarono a tempo indefinito tutta l'energia di cui avevano bisogno. Ci sono campi, campi sterminati, dove gli esseri umani non nascono, vengono coltivati. A lungo non ho voluto crederci, poi ho visto quei campi con i miei occhi, ho visto macchine liquefare i morti affinché nutrissero i vivi per via endovenosa. Dinanzi a quello spettacolo, potendo constatare la loro limpida raccapricciante precisione, mi è balzata agli occhi l'evidenza della verità. Che cosa è Matrix? È controllo. Matrix è un mondo creato al computer per tenerci sotto controllo al fine di convertire l'essere umano in questa (una pila)." Tutto nello studio interno dell'uomo e nel suo sviluppo è simbolico ed esoterico nel senso che è interno a lui. Quando leggete dei processi solari non hanno a che vedere con l'intelletto come lo intendiamo noi, si tratta di un attività dell'intelligenza nota come "ispirazione", che è assenza di pensiero logico razionale, anche quando interviene per una parte, ma essendo purificato dalla carica emotiva diviene pura "intuizione". Il processo corretto dello sviluppo di un individuo passa per l'ESPERIENZA, che genera Intuizione ed infine può essere rappresentazione a livello logico razionale. Galileo non usò mai il metodo galileiano, egli fece un esperienza, ebbe un intuizione e successivamente vide come doveva vedersela a spiegare agli altri cosa aveva capito o sperimentato che è lo stesso. In un momento di lucidità e presenza lui ed in campo sono diventati una cosa sola e così ha conosciuto. Purtroppo le persone cercano di arrivare all'esperienza attraverso un processo logico, invece di tentare strategie che gli permettano di fare quell'esperienza che è il cibo della loro "intelligenza" e finiscono per servire le macchine che altro non sono che la meccanicità di una mente ferma sulle posizioni di un informazione stantia. Mentre la logica dovrebbe servire sulle prime solo per acquisire gli strumenti per lo sviluppo dell'intelletto/intuizione (le strategia da tentare) e la grazia dell'esperienza diventa tutto ciò che resta, e che in una parola ho chiamato una "rappresentazione" delle cose. Se inizialmente conoscere ha il carattere di una grazia, col tento e lo sviluppo degli strumenti, diventa un processo (scientifico, nel senso della sua ripetibilità) di impressionante precisione. Ecco perchè è possibile spegnere la testa delle persone girando un immaginaria manopola davanti a tutti. Il "sapere" è una cosa meravigliosa, ma bisogna saperlo trasferire e per farlo devi essere. L'umanità si evolve grazie allo sviluppo di alcuni che superano il pensiero ordinario e impongono una nuova vibrazione al pensiero (vibrazione che è parte delle impressioni che riceviamo e delle quali
dovremmo poterci nutrire), questo fa si che essa, raggiunta un certo numero di unità, faccia un salto evolutivo (sempre nel pensiero). voglio darvi dimostrazione come il sapere possa essere allo stesso tempo strumento di libertà o di schiavitù. la schiavitù è quando perdi la forza del "sapere" che è quello di indurti a trovare una conoscenza relazionata a te, il sapere è una chiave, e come viene spiegato diventa la possibilità di aprire quella porta come anche no. L'abilità di un insegnante sta nel riuscire ad usare le idee per far fare un processo di reale apprendimento ai suoi studenti. Di seguito cito un passo, estratto da una voce di Wpedia per dimostrarvi come si possa letteralmente distruggere un sapere trasformando tutto in lineare materialismo:
“molte tradizioni esoteriche hanno inteso sotto il nome Graal il simbolo della Conoscenza, della Sapienza, Tradizione Arcaica o Primordiale. Il Graal rappresenterebbe dunque la "Parola Perduta" cioè quella conoscenza che doveva essere concessa all'"Uomo dell'Eden" ed il cui simbolo era rappresentato dall'Albero della Vita. In tale ottica alcune tradizioni esoteriche occidentali tracciano una breve storia del percorso che avrebbe subito il Graal da dopo la caduta edenica del genere umano fino ad arrivare all'Ultima Cena.. Secondo una certa ricostruzione il Graal, caduto dalla fronte di Lucifero, perso da Adamo, recuperato da Seth e perso di nuovo, fu salvato durante il diluvio da Noè e successivamente fu utilizzato da Melchisedek per benedire Abramo e Sara. Dunque nuovamente fu posseduto da Mosè e dai Patriarchi prima di scomparire nuovamente. Il Graal sarebbe stato poi recuperato da Veronica detta Serapia la quale lo consegnò a Gesù Cristo per celebrare l'Ultima Cena.”. Il graal non esiste e quindi non fa nessun viaggio verso nessun luogo, prima cosa da dire assolutamente. Quindi stabilito questo cosa significa in realtà tutto questo? Ad esempio cosa significa - “caduto dalla fronte di Lucifero, perso da Adamo”? – Lucifero significa portatore di Luce, Lucifero è il mezzo per conoscere i misteri del mondo, del regno della Luce. Non c'entrano niente gli esseri luciferini o gli dei luciferici, come non c'entrano niente gli dei lunari o quelli solari. Tutto è simbolico in esoterismo, gli dei lunari sono le parti in ombra ed il collegamento con la nostra luna psicologica. Gli dei lunari, gli dei luciferici o gli dei solari sono tutti passaggi nello sviluppo dell'individuo, sono livelli di intelligenza, è come la storia degli illici, psichici e pneumatici. I luciferici sono coloro che stanno cercando di vincere le loro passioni o tentazioni, ecco perchè si parla di tentazione luciferica. Poi altri uomini incapaci di conoscere e capire il significato profondo di questa conoscenza hanno creato corporazioni, istituzioni, o gruppi segreti conosciute come società facendo le peggiori nefandezze convinti di servire i loro falsi dei creati da loro stessi, ma la luna, il sole, il lucifero non sono entità, non sono dei non sono altro che stati dell'individuo e della sua trasformazione in qualcosa di Divino, ecco perchè questo equivoco. "Il calice è caduto dalla sua fronte e poi perso da Adamo" - è la metafora che parla di un momento preciso di questa creazione (per così dire, creazione perchè si sta riferendo al libro della genesi che dovrebbe essere un tentativo di spiegarci la creazione), di un passaggio della discesa della Creazione tra gli Eoni, che non sono altro che le dimensioni della Luce, del regno della Luce del Mistero della Luce riflessa, siamo discesi attraverso lo spettro Elettromagnetico; la caduta di Adamo, è la perdita ed è la discesa oltre l’infrarosso, oscillando nella limitata dualità rappresentata dall’albero della scienza del “bene” e del “male”. La creazioni è uno strato di energia, massa, mente, emozioni, materia, spirito, anima e quant’altro ed è nostro interesse scoprirne ed indagarne i livelli e la natura ed è forse per questo che ciò che chiamiamo Essenza, in noi, è discesa oltre questa soglia. Adamo doveva uscire dal paradiso per individualizzarsi. Lucifero, motivo per cui Adamo uscì dal “paradiso”, è l’impulso sessuale, la tentazione più grande, nel sesso. Adamo uscì dal paradiso a causa di Lucifero è simbolico del fatto che la caduta si genera per mezzo di un seme, dello sperma, la caduta è assolutamente sessuale; si capisce che non è morale, è reale, è ciò che è accaduto; si sta parlando qui, cioè, della storia dell’uomo, di quando da androgino si è separato nei due sessi, del momento in cui è disceso dalla dimensione vitale, eterica, dallo spaziodinamica, nel piano fisico delle 3 dimensioni del piano di Cartesio od Euclideo, e per la qual caduta, o
discesa, od uscita dal paradiso, ha attraversato la luce dell’infrarosso. La parola “sesso” etimologicamente, dal verbo “seco”, significa “tagliare”. Le vicende evolutive della terza razza lemuriana parlano di questa separazione nei due sessi, dall’uovo cosmico, da un umanità, cioè androgina, ad uno stadio successivo di polarità, è il viaggio della luce attraverso le dimensioni, è Pistis Sofia, l’essenza, che discende nei piani di esistenza attraversando le leggi degli eoni. L’infrarosso potrebbe essere vista come una banda di vibrazione, quella della psicologia: è l’oscillazione nella polarità, è la conoscenza del “bene” e del “male”, “Futuro” e “passato”, ecc... l’infrarosso è il colore degli inferni atomici interiori. Se cerchiamo un luogo come l’inferno lo abbiamo trovato: è qui, qui ed ora, adesso, già in questa stessa esistenza. E’ l’ego che ci precipita nei nostri inferni interiori, nessun altro. Paure, attaccamenti, aspettative, falso sentimento, “vanità” e “superbia”, “odio” e “collera”, “lussuria”, “invidia”, “avarizia”, “pigrizia”, “avidità” sono tutti i nostri personali gironi infernali qui ed ora. La luce infrarossa è la luce che l’ego proietta fuori di noi mediano delle sue perniciose emanazioni. Qui tutto è luce, questo piano è il piano della conoscenza della luce ed è forse il punto più lontano dalla sua radiazione, no nel senso di una distanza chilometrica od in termini di anni luce, ma nel senso dimensionale, siamo nella dimensione, nell’ordine di mondo più distante. Se la Fonte è la consapevolezza primaria noi siamo il suo estremo opposto, siamo la consapevolezza secondaria, solo quando siamo coscienza, quando smettiamo di oscillare nella polarità della luce infrarossa dell’ego, ci allineiamo con questa consapevolezza primaria e siamo uno col Padre, il collegamento di questo è il Cristo, la Coscienza, l’intermediazione astrale tra la personalità fisica e l’immanenza suprema del Padre Solare. E’ per questo che possiamo vederne gli effetti qui, perché quanto più vicini siamo alla fonte e tanto meno ce ne accorgiamo. Quindi la coppa caduta dalla fronte di Lucifero si riferisce al luogo dove Dio (la consapevolezza primaria, il principio intelligente) sta’, e cioè la fronte, il lobo frontale, il cervello, la mitologica fronte o trono di Ra, dalla quale, a causa della tentazione luciferica, discese il serpente dai magici poteri, il mistero gnostico della nascita dell’Essere individuale. Si tratta del mercurio sessuale che dalla fronte dell’uomo e cioè attraverso la triade della ghiandola Pineale, Pituitaria e della radice del naso, il cervello (vedasi dettaglio della “Creazione” di Michelangelo), precipita lungo la colonna vertebrale svuotandola e per effetto della qual caduta si cristallizzò la mitica demoniaca coda (Kundabuffer o Kundantiguador) in ogni uomo, ecco perché partorirai con dolore e lavorerai la terra, perché questi sono i mezzi con cui risalire al cielo e cioè “sofferenze volontarie” e “sforzi coscienti”. Kundalini è solo un aspetto della Madre Natura, è quando la possibilità che è data all’uomo comincia a concretizzarsi, motivo per cui risale, inesorabile, il flusso che riporterà l’uomo nel suo paradiso interiore, cioè la terra di Jinas, ovvero la dimensione vitale, eterica, dello spazio-dinamica, questo sarà per quell’individuo il significato di “camminare tra 2 mondi”. La consapevolezza Secondaria è l’Essenza, è Adamo, è l’essere uomo, non la macchina umana; l’eroe, una parte del principio intelligente, lo sperma cosmico gestato nel ventre dell’universo che discende nel tentativo di rendersi umano. Una creazione su più piani significa che ognuno di quei piani concorre alla generazione, la macchina umana non è solo biologica, ma psichica, animica, mentale, emozionale, coscientiva e fisica, questo perché ogni piano ha contribuito alla sua gestazione, alla sua formazione. La Teoria delle Superstringhe, e l’evidenza per sostenerla esigono un universo di dieci dimensioni. Le tre dimensioni comuni dello spazio (lunghezza, larghezza, altezza) e una del tempo vengono estese da altre sei dimensioni spaziali. Edward Witten, fisico dell’Institute for Advanced Study di Princeton, è l’esponente principale della Teoria delle Superstringhe, il quale sostiene che i quark sono costruiti da stringhe. Le superstringhe esistono in uno spazio/tempo di dieci dimensioni. Le sei dimensioni ulteriori sono “arrotolate” e formano le strutture interne di quark ed elettroni. La misura della scala delle stringhe è 10-33 cm, miliardi, miliardi di volte più piccolo della misura di un protone che è 10–14 cm. Per cui vi è una minuscola “pallina” di sei spazi dimensionali associata con ogni punto nel nostro universo di spazio/tempo
quadridimensionale. Questo significa che i “cieli” di cui si parla nei testi sacri sono interiori, sono le prime sei dimensioni arrotolate in se stesse, ecco perché tutto ciò che possiamo esplorare fuori di noi è tridimensionale o quadrimensionale, il resto lo possiamo conoscere, lo possiamo conseguire solo operando una profonda introspezione. Cosa cerca lo Yogi quando insegue l’illuminazione del vuoto, il Samadì supremo, nella meditazione? Non sta forse cercando di entrare in contatto con queste dimensioni interiori, arrotolate e per questo Intime? Quanto importante diventa conoscere sé stessi alla luce di questi assunti? Quanto diventa necessario operare un cambiamento nella modalità e nella struttura del nostro modo di cercare la conoscenza? Quanto è necessario studiare il nostro Psichismo per fare il vuoto? Quanto è importante per stabilire un centro stabile in noi stessi, eliminare tutti gli aggregati psichici che ci impediscono di stabilirci definitivamente in quello che i saggi chiamano il Sacro Spazio Assoluto? "Recuperato da Seth", perché Seth è la rappresentazione egizia dell’ego, i demoni rossi di Seth sono la viva personificazione dei nostri difetti che si sono cristallizzati appunto come conseguenze di questa caduta e cioè per effetto dell’impianto della coda nella presenza dei nostri antenati. Noi siamo la loro discendenza, la quinta razza. Non si tratta di un vero e proprio organo, ma di una conseguenza prodotta dall’aver perso l’energia creatrice nell’orgasmo animale, ecco, perché, come già precisato prima, tutte queste rappresentazioni mitologiche di figure metà uomini e metà animali. In tutto pare esserci una sorta di collegamento tra le gonadi sessuali, il sistema nervoso centrale del sistema simpatico, il midollo spinale, il cervello e nello specifico con le ghiandole endocrine della Pineale e della Pituitaria, come se esistesse una sorta di ponte invisibile che attraversa l’intera struttura del corpo umano e che permette alle correnti elettriche prodotte durante l’atto sessuale di trascendere od in una qualche maniera risalire lungo questo midollo per tornare a troneggiare nel loto frontale, allo scopo di risvegliare le facoltà latenti legate appunto alla visione dell’occhio unico o terzo occhio, che sono le potenzialità irivelate della Pineale e Pituitaria, ed altro. Questa azione, questo movimento è detto Kundalini, ovvero, “lini” fine del “Kunda” serpente o caduta, come a sottintendere nuovamente che il cielo si conquista con la castità. Kundalini è la direzione, è una direzione di questo flusso elettrico. La “parola Perduta” è un altro riferimento alla fornicazione sessuale, intesa non come la pratica sessuale in se, ma come la perdita, l’atto del versare il seme, del perdere l’energia, del cadere nella tentazione dello spasimo sessuale. La cosa è in se di facile comprensione se si pensa che le gonadi sessuali sono strettamente correlate con la laringe, motivo per cui anche si legge nella Genesi, in origine era il verbo; perdere la parola significa perdere il potere magico della castità scientifica, perdere i poteri che la castità porta con se. Non è di altro che si parla qui. L’albero della vita è la colonna vertebrale, l’albero della vita ha le radici in comune con un altro albero dell’Eden, che è l’albero della scienza del “bene” e del “male”, il quale simboleggia a sua volta ancora una volta la perdita dell’energia, infatti l’effetto della perdita seminale fu la conoscenza per l’uomo del “bene” e del “male”, e per questo che solo Lucifero poteva farlo. Lucifero il riflesso della Forza del Cristo, l’angelo più esaltato di Dio, che si sacrifica e discende fino al centro della Terra per aiutare gli uomini a risalire, Lucifero l’impulso sessuale. La salvezza (per dargli un nome a questo processo di liberazione) risiede nel neutro, ma dobbiamo capire cosa sia il neutro, la neutralità, la conciliazione della dualità & c. Il neutro è uno stato oltre l'idea stessa, oltre le idee, è uno stato, è assenza di rappresentazioni, assenza di tentazioni, assenza di paura, assenza di giudizio, assenza di vigliaccheria, assenza di invidia, assenza, come è l'assenza di morte, a-mors, tutto questo è molto altro è quello che uno gnostico chiama il Cristo, che è il Lucifero purificato, l'imbiancatura dei sepolcri, Aladino che ripulisce la lampada dalla quale esce il genio nella tana dei 40 ladroni. Cristo e Lucifero sono aspetti dello stesso principio, Lucifero la scala per salire o per scendere, il Cristo è il mezzo; per mezzo di lui l’uomo ritorna alla Fonte eterna. Il "sapere" sono i gradini di questa scala vanno percorsi, e non ci si ferma sopra perchè si sta cercando la "verità" che è l'autentica conoscenza. Il Cristo da questo punto di vista diventa il risultato della Liturgia (litos - pietra, tutto insieme è lavoro con la pietra, quale pietra? Il sesso, che è l'altare) è il frutto della castità scientifica, il figlio della trasmutazione sessuale in castità, ecco perché il Graal giunge sino all’”ultima cena”. “recuperato da Veronica detta Serapia la quale lo consegnò a Gesù Cristo per
celebrare l'Ultima Cena.” – Cosa significa? Veronica è uno dei passaggi della trasmutazione è colei che asciuga il Volto di Gesù ovvero il Cristo, nella Sesta Stazione. Asciugare è l’azione della trasmutazione, ecco perché è lei che lo consegna a Gesù per l’ultima cena, che è l’ultimo atto della trasmutazione cioè la transustanziazione, il vino ed il pane, da sostanza materiale si trasformano in sostanza spirituale, inteso come sottile, e di cui nutrirsi per diventare più intelligenti. Il Cristo è l'ufficiante insieme alla sua sposa vestale Maria... e potrei proseguire per ore. Perchè è la sesta stazione? Qual'è l'etimologia del nome Veronica? Perchè è detta Serapia?
vi ho già detto dove ho preso la parte in corsivo quella che iniziava con “molte tradizioni esoteriche hanno inteso sotto il nome Graal il simbolo della Conoscenza, della Sapienza, Tradizione Arcaica o Primordiale" e seguito. Qualcuno di quelli che lavorano in Wpedia e che l'ha riportata, secondo voi , ci ha letto tutta questa spiegazione in quelle poche righe? No, non ha potuto perchè si è posto difronte a questa cosa secondo le sue rappresentazioni meccaniche, che per comodità tanti chiamano "credenze". Ha preso queste parole e le ha ricopiate con lo scopo di rafforzare l'auto idea di sè stesso, senza riflettere che forse cercavano di comunicargli qualcosa, qualcosa che aveva a che fare con lui, di estremamente intimo e personale. Ne hanno fatto una voce come qualsiasi altra, usando il solito modo di "rappresentarsi", e sottolineo "rappresentarsi" quello che li impressiona continuamente ma senza apparente efficacia. Sì, impressione, proprio come una pellicola di una macchina fotografica veniamo costantemente impressionati attraverso il rilevamento della luce, che è informazione, là fuori; poi interviene il meccanismo automatico della prima educazione e interpretiamo quello che abbiamo visto alla "luce" della nostra istruzione o condizionamento.
Ecco perchè devi essere presente a te stesso, per non rappresentare e scoprire quello che realmente sta accadendo. Ma anche questa mi sa che è un altra storia. Le impressioni sono cibo che puoi decidere di iniziare a mangiare per sviluppare la tua "intelligenza". vi ricorcate cosa dice Morpheus a Neo? Il "sapere" è una cosa meravigliosa, ma bisogna saperlo trasferire e per farlo devi esserci.
"Devi lasciarti tutto dietro, Neo: paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente!"
Enneagramma, ... altro che nove tipi!
L'Enneagramma (dal greco "ennea", nove, e "gramma", disegno) si sostiene sia un simbolo antichissimo. Pare che risalga al tempo dei "Sufi", progenitori dell'odierna religione islamica, ma vi sono prove che fu tramandato da culture ancora più antiche dell’Asia. Anche se sono molti coloro che affermano che l’ennegramma sia rimasto sconosciuto per secoli, almeno in occidente, lo stesso uomo vitruviano di Leonardo lo smentisce.
L’enneagramma è un simbolo esoterico, e come tale si può comprendere solo alla luce della filosofia iniziatica o della conoscenza esoterica. Cosa significa questo? Significa semplicemente che l’enneagramma nasce per insegnare all’uomo la relazione che c’è tra sé stesso e l’universo, il creato ed il creatore, significa che l’utilità di questo simbolo la comprende e gli è di aiuto soltanto a colui che sta cercando una risposta in sé stesso di ciò che realmente è, come essere umano e come vita pulsante. Per quanto per secoli questo simbolo rimane pressoché sconosciuto nel 1916 compare nell’insegnamento di Georges Ivanovic Gurdjieff.
Noi occidentali ne disconosciamo l’esistenza e l’utilità (fatta eccezione per certe aziende sulla gestione delle risorse umane, che lo usano in modalità e scopi personalmente riprovevoli, o di certe scuole di quarta via "unici" depositaria della sua conoscenza), in gran parte dell'Asia è un simbolo conosciuto. Questo simbolo viene usato come speciale strumento per comprendere il meccanismo di ogni sistema relativamente chiuso, come il sistema solare e le leggi che lo governano, il funzionamento dell'organismo umano, degli organismi vegetali, ecc.
Geometricamente è composto da un cerchio suddiviso in nove parti uguali (da qui il nome) e la sua costruzione è molto particolare: una volta suddiviso il cerchio, occorre numerare i punti in senso orario da 1 a 9 e inscrivere un triangolo equilatero avente come base i punti 3 e 6. L'unione degli altri punti deriva da un calcolo molto semplice: se
si divide il numero 1 per il numero 7 si ottiene il numero 0,142857142857..., numero periodico di periodo 1 4 2 8 5 7 ripetuto all'infinito. I punti restanti da collegare sono proprio questi sei numeri in questa successione. Questo simbolo è anche chiamato "legge del Nove" ed è considerato la fusione della "legge del Sette" (nota col nome di Heptaparaparshinokh) con la "legge del Tre" (Triamazikamno sacro); la sovrapposizione è evidente.
Il tre crea ed il sette organizza, è questa la natura dell’universo che questo splendido simbolo cerca di trasmetterci. La prima legge del Heptaparaparshinokh serve a studiare ogni processo in cui un fenomeno integrale (come il raggio bianco della Luce o del Suono) è composto sempre di sette parti indipendenti (i sette colori in cui si suddivide la luce, le sette note intere in cui si suddivide il suono); la seconda del Triamazikamno sacro, come già più volte detto qui, indica come ogni fenomeno, dal più piccolo (atomo) fino al più macroscopico (stelle, Soli, ecc.), sia sempre generato e tenuto in vita da tre forze o parti dette "Positiva" o di affermazione, "Negativa" o di resistenza, e "Neutralizzante" o di conciliazione. L'enneagramma rappresenta ogni processo che si mantiene da solo per auto-rinnovamento: per esempio la Vita. I.N.R.I. Ignis natura renuvatur integra, la natura si rinnova per mezzo del Fuoco, chi è il fuoco? Per questo Gurdjieff lo definì "il moto perpetuo ed anche la pietra filosofale degli alchimisti". Egli disse anche: «La conoscenza dell'enneagramma è stata preservata per molto tempo in segreto e se adesso, per così dire, è resa disponibile a tutti, è solo in una forma incompleta e teorica della quale nessuno può fare alcun uso pratico senza istruzioni da parte di chi sa». Successivamente sono stati diversi coloro che hanno tentato di utilizzare questo simbolo come tecnica psicologica creando una corrispondenza tra i nove numeri e nove "tipi" immaginari in cui il soggetto è chiamato ad identificarsi. Nulla a che vedere col suo autentico ed originale scopo esoterico.
Invece che insegnare a liberasi della personalità, della falsa personalità, per trascendere e uscire dalla dipendenza dei sistemi del mondo, l’enneagramma viene oggi diffusamente utilizzato, in modo del tutto arbitrario, per insegnare effettivamente ad adattarsi ad essi ed anzi utilizzare aspetti peculiari del proprio carattere per trarre un vantaggio dalle relazioni col gli altri o per conseguire successo, abilità, profitto e chissà cos’altro. La portata di questo meraviglioso simbolo è invece evidente se si osserva lo schema di lato proposto (the 3 stellations). Oltre al dato di fatto che non vi sono prove scientifiche che questo metodo fornisca risultati apprezzabili, non vi è nemmeno alcun genere di documentazione riguardo all'uso dell'Enneagramma (da parte dello stesso Gurdjieff ) come classificatore di personalità. Il primo a generare il pasticcio è indubbiamente il discepolo di Gudjieff, il signor Ouspensky. Non è mio interesse sollevare la vexata quaestio del tormentato rapporto tra Gurdjieff e Ouspensky, i cui nomi vengono spesso accostati come se fossero allo stesso livello, anziché essere collocati, in quanto maestro e allievo, su due piani differenti. E’ importante però sapere che dopo l'allontanamento dal maestro, Ouspensky continuò per conto proprio un lavoro di interpretazione riduttiva (dal mio punto di vista) in senso filosofico del cosiddetto 'Sistema', equivocando, come ampiamente esposto nel mio precedente libro “matrix, una parabola moderna” al capitolo “ti apparirà tutto assurdo!!!”, anche molti degli insegnamenti ricevuti, come quando ad esempio confuse ed attribuì i poteri ipnotici e orribili del serpente discendente Kundabuffer alla Divina Madre del Cristo: Madre dei sette centri, che riposa nell’armonia dell’ottava, “Santo Alito, Immacolato Soffio”, che - “purifica le ghiandole interne, dove esiste, il ritmo della mia vita!”. L’allontanamento fu principalmente determinato proprio dalla sua eccessiva predisposizione a teorizzare tutto quello che gli veniva insegnato. Ad ogni modo ed ad onor del vero gli appunti di Ouspensky costituiscono un documento estrema mente raro e prezioso. L'allievo descrive l'insegnamento e l'attività del maestro meglio del maestro stesso. Il libro (d'ora in avanti abbreviato in Frammenti) è perciò più adatto come introduzione alle dottrine di Gurdjieff rispetto al Belzebù, che è il primo dei tre libri di Gurdjieff. Secondo quanto teorizzato quindi da Ouspensky sull'Enneagramma, ognuno di noi percepisce la realtà attraverso una lente (a seconda della sua personalità o tipo) che spesso ne altera l'oggettività, e fino qui niente di strano. Attraverso la scoperta e la conoscenza del proprio tipo e quindi della propria compulsione si può progressivamente ignorarla, con impegno e costanza, e migliorare così il proprio comportamento, la visione di sé stessi e le relazioni interpersonali. Solo molto più tardi Oscar Ichazo[1] e Claudio Naranjo confezionarono una tecnica sperimentale simile basata sugli studi di Ouspensky ed alcune dubbie visualizzazioni. A causa di Naranjo, la conoscenza e lo studio dell'enneagramma ha trovato terreno fertile negli Stati Uniti e in certi casi anche poi in Europa. In poche parole ad un certo punto, a seguito di questa teorizzazione di Ouspensky, sono venute in cascate tutta una serie di reinterpretazioni che dal mio punto di vista hanno svilito il valore e l’utilità del lavoro del maestro Gurdjieff.
Psicologi, psicoterapeuti, PNL, Neuroscienze, Jung, scuole di Reiki, ed altri si sono buttati a capo fitto su questo simbolo, inventandosi, sempre secondo me ovviamente, di sana pianta tutta una dottrina che non ha più nulla a che vedere con ciò che insegnava monsieur Gurdjieff. L’elemento di inganno o trappola psicologica veramente dannosa di queste nuove dottrine è l’introduzione dell’idea che è possibile migliorare il carattere, che è la Falsa Personalità, sottintendendo di fatto la possibilità di imparare a gestire le relazioni interpersonali nonostante l’ego vivo in noi ed ottenere una qualche utilità dai sistemi del mondo. Per quanto finora l'enneagramma della personalità non è stato riconosciuto come un concetto scientifico, l’introduzione di questo limitato uso rende più difficile la trasmissione della vera conoscenza ai più. Se G. insegnava a svegliarsi, studiare la psicologia del carattere non ha nulla a che vedere con questo nobile intento. Su internet è possibile trovare addirittura un test che vi permetterebbe di individuare che tipo di personalità siete e relativi consigli su come sviluppare la tal personalità. Ci sono anche corsi di formazione professionale dove si insegna ad utilizzare l’enneagramma per migliorare la nostra “performance” lavorativa e chissà cos’altro. Non vi dico quale genere di pena mi viene nell'osservare tutto questo. Sonno, sonno, solamente sonno della coscienza…. L’ennegramma non stabilisce nessuna Psicologia del Carattere o tipo, si tratta di un semplificazione che non porta a svegliare e morire, ma anzi a crogiolarsi nell'illusione di poter sviluppare un qualche genere di qualità o facoltà stabilite da uno schema, che mi lascia veramente inorridito sul grado di addormentamento che vuole diffondere. Personalmente considero il tutto l’ennesimo tentativo di spillare soldi e mantenere tutto nel naturale stato di demenza, sappiate che esiste persino un International Enneagram Association che vende corsi di ogni tipo. Come è mai possibile?! L’ENNEAGRAMMA è passato da INSEGNAMENTO ESOTERICO alla SPECULAZIONE NEW AGE e certi pseudo conoscitori di quarta via che parlano con proprietà di linguaggio di presenza senza averne conosciuto il "valore. "La disarmonia del suo funzionamento soggettivo, dovuta alla asimmetria relativa all'insieme del processo del sacro Heptaparaparshinokh, consiste in questo: Se il processo della sacra legge avviene in presenza di numerose "vibrazioni prodotte da cause esterne", il suo funzionamento produce unicamente risultati esterni. Se lo stesso processo avviene in condizioni di calma assoluta, in totale assenza di "vibrazioni prodotte da cause esterne", tutti i risultati della sua azione rimangono all'interno della concentrazione in cui avviene il processo, e questi risultati sono percepibili all'esterno solo per contatto diretto e immediato. E se nel corso del processo non prevale nessuna di queste due condizioni diametralmente opposte, i risultati della sua azione di solito si dividono fra esterni ed interni." da Racconti cap. "Il santo pianeta purgatorio"
L'enneagramma non solo è la raffigurazione della creazione stessa, ma descrive i processi di risveglio e sonno dell'uomo, i punti di rallentamento ("stopinder") di cui parla il signor Gurdjieff nel capitolo il "santo pianeta purgatorio" sono occupati dal triangolo, a
dimostrazione che se il triangolo c'è, ovvero Mente/Pensiero (3), Anima (6) e Spirito (9), e per esserci deve esserci "Coscienza", auto-coscienza, allora tutto fluisce tutto scorre ed i risultati della sua azione rimangono all'interno della concentrazione (racchiusa nel cerchio dell'enneagramma). Il triangolo è "Dio", l'immanifestato, e l'uomo animico è il suo riflesso, il triangolo è l'uomo nella sua triade principale, le parti autocoscienti del suo "essere"; "Dio" nel microcosmo uomo è l'essenza. L'enneagramma pertanto così come si configura significa che se l'Essenza, la triade, collabora, è cosciente, è cioè presente ci nutriamo delle impressioni più sottili che sono in risonanza con essa e questo genera l'attivazione dello sviluppo, l'attivarsi cioè di tutte quelle trasformazioni che gli permettono di sviluppare una "Coscienza"; quando interrompiamo le nostre "rappresentazioni" e cioè i vari tipi, personalità o altro, allora iniziamo realmente a vedere e nutrirci di quella frequenza delle impressioni superiore alla visione intellettuale rappresentata da G. con l'idrogeno H48 e che nella citazione prendono il posto di "vibrazioni prodotte da cause esterne". Ecco perchè il lavoro inizia e finisce con la "presenza", cosa non può essere spiegata ma solo trasmessa, proprio come insegna Guenon nel suo libro sull'iniziazione quando parla della "trasmissione". Il resto sono tutte banalizzazioni che alimentano solo un gran bello stato "mentalista" che G. chiama nei suoi libri psichismo. [1] Oscar Ichazo*, nato nel 1931 in Bolivia, scopre a 19 anni il libro di P. D. Ouspensky (diretto conoscente di Gurdjieff), "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" e "Tertium Organum" e partecipa a Buenos Aires alle attività di un gruppo apparentemente collegato con Gurdjieff. Qualche anno dopo, secondo le sue dichiarazioni, per intercessione di Metatron, l'Arcangelo Gabriele, visualizza l'Enneagono (questo il nome che preferiva dare all'enneagramma, nonostante sia la definizione di una figura geometrica simile ma ben diversa dall'enneagramma) e dal 1955 comincia a condurre gruppi, fondando in seguito l'Istituto di Gnoseologia di Arica in uno sperduto villaggio cileno sul confine desertico con il Perù. La sua attività non fu mai approvata da Gurdjieff, come egli dichiarò e poi smentì. [2] Claudio Naranjo*, psichiatra cileno, ha proseguito il percorso tracciato Ichazo.
Ora et labora, la magia sessuale. Matrix è controllo attraverso il sesso animale.
"Sii appassionato in ogni cosa che fai. Si deve lavorare precisamente su qualcosa di preciso. Il lavoro non dovrebbe essere un desiderio, ma un bisogno, una necessità. Quando diventerà un bisogno avrai una risposta. Non hai il diritto di avere solo desiderio. Non è abbastanza. Non ti darà niente. Crea un bisogno in te." da l'inedito di "INCONTRI a PARIGI, alcune domande e risposte dal gruppo Francese." L'atto sessuale per sua definizione assolve ai presupposti della natura delle cose su questo pianeta, natura che prevede l'atto sessuale come funzione fondamentale per la riproduzione delle specie e delle specie in tutti i regni, l'uomo poco a poco ne ha fatto uno strumento di piacere e di compensazione di vuoti intimi, esserici, affettivi, e come forma di compensazione di frustrazioni, paure, risentimento, bisogno di considerazione e di esprimere un potere o mascolinità e molto altro. La natura del sesso ne ha bisogno per mantenersi e mantenere la vita sulla superficie di questo pianeta, ragion per cui è stata chiamata "di mantenimento". La "natura di mantenimento" ha bisogno del sesso per produrre "unità biologiche", è matrix: "gli uomini non nascono vengono coltivati", la natura coltiva gli esseri umani attraverso la riproduzione, e per fare questa cosa usa uno strumento interessantissimo che si chiama il sesso. Noi non abbiamo capito cos'è il sesso, perché attribuiamo al sesso il valore del piacere che regala, ... il sesso, la parola viene da secare, dividere, è un artificio che usa la natura per fare una cosa incredibile, e cioè per creare quello che in elettricità si chiama "differenza di potenziale". E' la differenza di potenziale che permette il moto degli elettroni da un polo ad un altro. Capite perché c'è l'uomo e la donna? capite perché nei testi di magia sessuale si parta di alto voltaggio o di atomi ad alto voltaggio? Il voltaggio è il potenziale, è diventa la pietra filosofale di coloro che sono capaci di usare questo strumento invece che farsi usare. La donna è un polo, quello stabile, immobile, fermo, il vuoto, e l'uomo è il movimento, l'azione, il moto; attraverso questo meccanismo le macchine si sono assicurate a tempo indefinito tutta l'energia di cui hanno bisogno, ... chi sono le macchine? Le leggi meccaniche dell'universo, gli arconti, il Demiurgo, chiamatelo come vi pare, ma non è niente di antropologico o umano. "Ci sono campi, campi sterminati dove gli esseri umani non nascono: vengono coltivati. A lungo non ci ho voluto credere, poi ho visto quei campi con i miei occhi. Ho visto macchine
liquefare i morti affinché nutrissero i vivi per via endovenosa. Dinanzi a quello spettacolo, potendo constatare la loro limpida, raccapricciante precisione, mi è balzata agli occhi l'evidenza della verità. Che cos'è Matrix? È controllo. Matrix è un mondo virtuale elaborato al computer, creato per tenerci sotto controllo, al fine di convertire l'essere umano in questa." Capite che cos'è il sesso? Il controllo è il sesso, o meglio in "sesso" è usato come strumento di controllo, ed ecco perché allo stesso tempo può essere lo strumento della liberazione finale. Il Sesso non è solo qualcosa di tremendamente sacro, è al di là dell'idea di "sacro", è tremendamente "reale", è così centrale nella vita e per lo sviluppo della vita perché è il meccanismo stesso che "tiene insieme" l'universo, la vita nell'universo, è la forza debole dell'universo, ecco perché è considerato elettrico ed ecco perché il Merovingio parla di causalità e del fatto che ne saremo sempre assoggettati. Nessuno di noi si può sottrarre da questo dato di fatto. Conoscere il "perché" di questa cosa, come dice il Merovingio, equivale ad avere "potere", il "potere" di cambiare matrix a proprio piacimento e liberare i primi di noi. "Osservate. Ecco, vedete, le ho mandato un dessert, un dessert molto particolare. L'ho scritto io, di persona. Inizia tutto in modo così semplice: ogni sequenza del programma crea un nuovo effetto, è come... poesia. All'inizio un impeto emotivo, calore. Il cuore che palpita. Riesci a vederlo, Neo, sì? Lei non sa capacitarsene. Perché? Sarà il vino? No. Cos'è, allora? Quale ne è la ragione? Presto non ha più importanza. Presto i perché e le ragioni evaporano, e ad avere importanza resta solo l'emozione in sé". Voi confondete il sesso, con il piacere sessuale. Il PIACERE SESSUALE è stato messo lì apposta di modo che non accorgiate di nulla, ma lo stesso meccanismo che obbliga al cozza a ritirarsi se gli metti il limone sopra. In realtà non è stato messo neanche quello, è l'effetto collaterale del fatto che è stata creata una "differenza di potenziale" potentissima, alla quale è impossibile sottrarsi che si palesa attraverso il "piacere", è l'impulso irrefrenabile a unirsi la forza forte, la forza latente che ai più sfugge, e se usiamo quella forza invece che per riprodursi per fare altro abbiamo già compreso cosa sia questa cosa. I.E.M. impulsi elettromagnetici si dice in matrix, ed è molto vicino a quello che stiamo dicendo qui, quello che senti e riconosci come piacere sessuale o impulso a cercare l'altro è l'espressione di un "dovere" della natura al quale non puoi sottrarti, puoi solo cercare di usare in modo "intelligente" per svilupparti. Il controllo è attraverso il sesso, la separazione nei 2 poli è il controllo, il controllo è pensare di essere uno la metà dell'altro, mentre dal punto di vista "esserico" siamo unità, ecco perché bisogna riportare integrità. E' questo separazione determinata dalla forma biologica, dall'animale che ci tiene imprigionati in questo ordine di cose. Cosa ci sia oltre, ... non lo so, ho capito solo come fare a smettere di fare la pila della "duracel". 2 calamite non posso che attrarsi, ma noi possiamo usare questa forza per realizzare un motore magnetico. L'essere umano attraverso questo processo o meccanismo è, come tutte le forme di vita su questo piano, obbligato a riprodursi. La "vita" stessa è separazione e la morte è il ritorno a casa, ecco perché dobbiamo averne "paura" ... ma noi possiamo utilizzare questo potenziale, questa differenza di potenziale per tornare a casa con "consapevolezza", con una coscienza più grande di quella con la quale siamo arrivati qui. Va da sé che nel momento in cui interrompo il flusso degli elettroni che si spostano da un polo ad un altro, finisce tutto, finisci ogni possibilità di sviluppo ulteriore, e si capisce, pertanto, da sé che più il circuito resta alimentato e più acquisto "potere", forza, ... e qui, ... viene la questione della responsabilità e di quale uso ne faccio di tutto questo "potere" ed è qui che sta la differenza tra un JEdi ed un Sith. Si dovrebbe sapere che nell'uomo e nella donna sono depositati tutti gli elementi che porterebbero alla costruzione in noi, non solo di un secondo corpo, come direbbe la tradizione ermetica o alchimista o gnostica, ma una autentica Coscienza. Il signor Gurdjieff nei suoi libri esprime questo concetto in modo molto chiaro con la frase - "Felice colui che capisce la finzione degli 'exioeccari' per la trasformazione del proprio essere. Infelice colui che li usa in un solo modo". Capire questo funzionamento significa capire come
funziona matrix, cioè la "natura di mantenimento", e non potete pensare di capirlo fintanto che sarete affezionati al vostro PIACERE sessuale animale. La sacralità del sesso sta nel cercare attraverso lo strumento della preghiera quello stato interiore profondo, "esserico" qualcuno direbbe, che serve per tenere vivo il flusso degli elettroni, di modo da alimentare questo stato o profondità, espanderlo e accrescerlo. Ecco perché tutti parlano di costruire un corpo o costruire una coscienza, o accrescere, espandere la coscienza, è una questione puramente elettro-magnetica ecco perché il Kundalini, la Divina Madre è il potere elettrico per eccellenza, essa è la trasformazione delle madre natura che in noi si manifesta attraverso la natura inferiore (riproduttrice) in qualcosa di coscienziale, in una volontà ed una tendenza alla rivoluzione. Esistono solo 2 fiumi della corrente, uno va per la riproduzione e quindi il controllo e l'altro è per la rivoluzione, e una rivoluzione non può che essere radicale. Il corto circuito lo produce l'orgasmo, lo spasmo animale che è funzionale all'interruzione del flusso alimentato, il circuito viene caricato a dismisura, attraverso l'aumento del piacere, e quando raggiunge l'apice viene svuotato, scaricato, ceduto tutto il suo potenziale alla Madre Natura attraverso il corto circuito, che altro non è che una tremenda "messa a terra". E questo vale per entrambi, l'orgasmo è un corto circuito sia per l'uomo che per la donna, nella donna ha la funzione di cedere energia mantenendo il circuito alimentato; lo scarico diventa la sua pulsazione nei suoi orgasmi, e quando l'orgasmo accade all'uomo il circuito si spegne del tutto. Attraverso l'orgasmo della donna la coppia cede energia a terra. Ecco cos'è la coda dell'animale, ecco perché l'organo Kundabuffer, è lo scarico di tutti i poteri che divinizzano come "effetto parallasse" e che ci sono dati non perché siamo interessanti o belli o animici o altro, ma perché era necessario, funzionale agli scopi della natura. Il Demiurgo, tanto per dargli un nome, l'architetto di matrix, quindi crea questa cosa per i suoi scopi consapevole che possono esistere anomalie sistemiche che causano fluttuazioni nel sistema, che a causa, dell'intelletto, della coscienza, della possibilità di usare l'intelligenza in modo intelligente o cosciente, imperfetto. L'uomo, l'animale intellettuale, doveva essere dotato di intelletto per assolvere a certi compiti necessario alla natura di questo pianeta per il suo sviluppo, ma questa stessa dote porta con se la duplice valenza e quindi l'anomalia sistemica o imperfezione. Imperfezione necessaria per permettere al sistema di sopravvivere. Il resto del come gli uomini hanno imparato ad utilizzare il sesso, e mi riferisco a tutte le sue forme compensative o di estremizzare il "piacere", non possono non essere considerate altro che funzionali ed assimilabili alle varie forme di schiavizzazione, o schiavitù o controllo. Ecco perché tutta questa diffusione del materiale pornografico, le veline in televisione, gli ammiccamenti e tutto il resto a carattere lascivo. Servono per generare effigi mentali, ovvero pensieri/immaginiàinnesco che, come “programmi”, faranno funzionare la coppia secondo gli interessi della natura e non delle loro essenze. Ecco perché ho detto che la donna è la salvezza di questa umanità, in essa è depositato il carattere dell'a-more, in quanto essa stessa vita, ed ecco perché il mio invito è a smettere di "prostituirsi", di prostituire, vendere, cioè, il suo potere, secondo un dettame del tutto maschile, per un effimero e debole bisogno di affettività. Perché elemosinare un falso amore da un codardo pur di colmare un "vuoto bisogno"? L'uomo "vero" è colui che conosce il valore della responsabilità, e riconosce la sua sposa, è Maddalena che diventa Maria, la vergine energia, frutto della ritualità del lavatoio dei piedi. Ecco perché li asciuga con i capelli, i capelli lunghi sono il segno che contraddistingue il femminino per eccellenza, oltre alle qualità latenti. Il sesso per il "piacere" è sempre uno strumento di "compensazione", la domanda che ci si dovrebbe porsi è a che scopo? Per cosa sto usando il sesso? Per attrarre cosa? Il sesso sacro invece è senza compromessi, non è condizionato, e è espressione di questo tipo di "amore", l'animale dominato cede il passo ad una natura superiore, inteso in termini di consapevolezza, di coscienza, che il più degli esseri umani, a causa delle
condizioni di vita stabilite su questo piano, difficilmente avrà la possibilità di conoscere o incontrare. Dalle emozioni negative si comprende qualcosa che non si potrebbe comprendere senza averle. Invidia, paura, rabbia, eccetera. Si deve separare questo da sé stessi cosicché non rimanga nell'essenza e possa essere usata quando necessaria rimanendo distaccati. Ecco cosa significa nel linguaggio ermetico o esoterico che la nostra Luce decaduta, il nostro Lucifero è in realtà il portare di una luce di redenzione. Ci vuole la spada dell’arcangelo San Michele (anche lui una figura allegorica) per immobilizzare l'animale, la sua pulsione alla riproduzione, per usare tutta quell'attività elettrica per evadere, I.E.M. l'unica arma che abbiamo contro le "macchine". L'essenza è imbottigliata negli istinti dell'animale che per comodità le scuole hanno chiamato ego, o alter ego, ... nulla a che vedere con la personalità che è un programma posto a livello dell'intelletto che è il luogo dove potersi rendere conto di tutti questo, e che a causa del tipo di educazione ricevuta rimaniamo invischiati in frequenze utili al mantenimento delle cose o condizioni di vita stabilità su questo piano o qui su questo "sfortunato" pianeta. E' la prova delle prove è grande possibilità, come si evince dalla regola degli scacchi (Revolver, pellicola di G. Ritchie, docet) - "per diventare più acuto devi giocare con un giocatore più acuto di te", così l'intelletto, umano è provato dal migliore degli avversari; il Demiurgo e i suoi arconti, ed ecco perché, ovviamente secondo me, nel vangelo di Filippo si legge: "Gli arconti vollero ingannare l’uomo, a motivo della sua parentela con quelli che sono veramente buoni. Presero il nome di coloro che sono buoni e lo attribuirono a coloro che non sono buoni, per poterlo ingannare mediante i nomi e poterlo vincolare a quanti non sono buoni. In seguito, se essi Fanno loro un favore, (gli arconti) li allontanano da quelli che non sono buoni e li collocano tra i buoni, che essi conoscono. Essi, infatti, vogliono eliminare chi è libero e farne un loro schiavo per sempre. Vi sono forze che lottano contro l’uomo perché non vogliono che egli sia salvato” … perché il loro compito è mettere alla prova l'uomo, ingannarlo e vedere se si libera, e questo è decisamente un ruolo secondario, almeno dal punto di vista dell'ego che si è generato da parte di ognuno degli arconti, ogni legione, ogni "peccato capitale" è espressione di questa natura, ogni arcangelo gestisce dirige, secondo la tradizione gnostica un dipartimento, è parte degli eserciti di Adamas Sabaoth ... il riflesso “sotto”[1] di Raphael (mercurio, Hermes) nell'uomo, il risultato cioè della sua influenza su di lui è l'accidia, quello di Orifiel (Saturno, Cronos, il tempo che magia i suoi figli, gli dei) è la gola, l'ingordigia, di Samael (Marte, Ares) è l'ira, di Zachariel (Giove, Zeus) è l'invidia, Uriel (venere, Afrodite) è la lussuria; quello di Michael (il Sole), la cui trattazione è separate dagli altri, è la superbia, di Gabriel (la Luna) è la cupidigia.
Ecco cosa significa quello che si legge nel testo di Pistis Sofia a proposito del tiranno adamas, di Zeus (Giove), Cronos (Saturno), Hermes (mercurio), Ares (Marte), Afrodite (venere), Sabaoth e i suoi eserciti: ”pose, come sovrani, cinque altri grandi arconti, che in tutto il mondo dell’umanità sono chiamati con questi nomi: il primo è chiamato Cronos, il secondo Ares, il terzo Hermes, il quarto Afrodite, il quinto Zeus". Inoltre riferendosi al sesso ed a questo gruppo di arconti si legge sempre nelle stesso - "Quando gli arconti di Adamas si ribellarono ed esercitarono continuamente l’unione sessuale generando arconti, arcangeli, angeli, ministri e decani, da destra venne Jeu, padre di mio padre, e li legò in una sfera del destino." Se siete stati attenti ed avete seguito il discorso, vi sarete accorti che sono rimasti fuori dal ragionamento 2 Arcangeli e cioè Michele e Gabriele. Le seguenti parole non potranno che esservi di una chiarezza smisurata: "Per comando di mio Padre, il primo mistero che guarda dentro, chiamai giù dagli eoni Gabriele e Michele, diedi loro il flusso luminoso, e
li diressi giù nel caos ad aiutare Pistis Sophia, a riprendere le forze luminose, che le erano state tolte dalle emanazioni dell’arrogante, e a restituirle a Pistis Sophia." – Michele e Gabriele uno è la luna (donna, argento) e l'altro è il Sole (uomo, oro), non deve pensare in termini antropologici, ma in termini del principio: il maschile ed il femminile. L'uomo deve imparare ad amare una donna, e la donna deve imparare ad amare se stessa, attraverso il confronto in una coppia, che per sua stessa ammissione altro non è che un matrimonio perfetto, entrambi imparano a sviluppare e riportare unità in se stessi. E' questo ancora una volta il senso delle parole del vangelo di Tommaso: « Allorché di due farete uno, allorché farete la parte interna come l'esterna, la parte esterna come l'interna e la parte superiore come l'inferiore, allorché del maschio e della femmina farete un unico essere sicché non vi sia più né maschio né femmina [...] allora entrerete nel Regno » (Vangelo di Tommaso, loghia di Gesù n°22) Messo tutto insieme significa che nel momento in cui iniziamo a vincere la superbia (l’arroganza, l’importanza personale, l’amor proprio) e la cupidigia (la possessività, l’avarizia, la gelosia) in noi possiamo realmente ri-acquisire la vera luce, riscattare cioè le qualità della “temperanza” (cielo di Saturno, Cronos), dell’”a-more” (cielo di Marte, Ares), dell’’altruismo” (Giove, Zeus) e della “castità” (venere, Afrodite) che sono le qualità di tutti gli altri arcangeli o arconti e che furono sottratte a noi, Pistis Sophia, dall’arrogante. Sempre nello stesso intorno del codice di Askew, il libro del Salvatore, si legge al cap. 63 - “Allorché il flusso luminoso immise in Pistis Sophia tutte le forze luminose - che le erano state sottratte dalle emanazioni dell’arrogante -, essa divenne tutta splendente; e anche le forze luminose che si trovavano in Pistis Sophia, quelle che non le erano state tolte dalle emanazioni dell’arrogante, divennero nuovamente felici e si riempirono di luce. Le luci immesse dentro Pistis Sophia rianimarono il suo corpo materiale nel quale non c’era più alcuna luce: era in procinto di andare in rovina, o sarebbe andato in rovina; ma esse raddrizzarono tutte le sue forze, che erano in procinto di sciogliersi; acquisirono una forza luminosa, divennero di nuovo come erano state prima, e riacquistarono la percezione luminosa.” Qui è il Cristo intimo personale che parla, il lavoro che ognuno di noi opera nella direzione della Coscienza, di una presa di coscienza, che ci dice che ci deve essere di più nella vita di quello che costatiamo ed opiniamo, e dice: “Per opera del mio flusso luminoso, tutte le forze luminose di Pistis Sophia si riconobbero reciprocamente e furono liberate per mezzo della luce di quel flusso. Allorché il mio flusso luminoso prese dalle emanazioni dell’arrogante quelle luci che esse avevano sottratto a Pistis Sophia, le immise in Pistis Sophia, si voltò e uscì dal caos." “il mio flusso luminoso” è la coscienza appunto; in tutto il racconto di Pistis Sophia mai deve sfuggire la figura più importante che è il “narratore”, ed il “narratore” è il Cristo, il Salvatore, è il nostro Salvatore nella parte dell’intimo profondo, è l’osservatore imparziale, la coscienza oggettiva, colui che non compare, che non ha sostanza nel racconto, ma che è il protagonista, e leggendo questo codice noi incarniamo quel principio, il lettore ed il “narratore” diventano a questo punto la stessa persona, la stessa sostanza impalpabile, aerea, plasmata nel ritmo perenne del racconto o della creazione, lo Spirito Divino, che non si vede, ma che esiste, che non è il racconto, ma solo il “narratore”, ovvero l’immanifestato. In un solo momento il lettore diventa la divinità che crea e si specchia nel suo racconto…
... ma questa è un'altra storia, a noi basti sapere che nel momento in cui Pistis Sophia, la nostra anima si “pente” ed inizia a praticare i misteri della luce, che sono i misteri del sesso sacro, il matrimonio perfetto, i misteri dell’arca dell’alleanza, il magnifico e sacro Maithuna.
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[1] Nel testo del Salvatore noto col nome di Pistis Sophia o Codice di Askew, ad un certo punto si narra che Gesù ed i Suoi discepoli si librano in alto nelle regioni aeree, nella Via di Mezzo, e vengono al primo ordine di essa. I discepoli a quel punto vengono istruiti sulla natura di questo spazio e dei suoi arconti. Vien detto loro che sopra ad essi vi sono Dodici Eoni, di cui sei sono governati da Adamas e sei da Iabraoth. I sei sotto Iabraoth si sono pentiti ed hanno praticato i misteri di luce, i sei sotto Adamas hanno rifiutato i misteri di luce e persistito nel mistero dell’accoppiamento od unione sessuale e procreando arconti ed arcangeli, ed angeli, operai e decani. Sopra di essi Ieu (che il nome magico del mistero della luce) ha stabilito altri cinque Grandi Arconti, chiamati nel mondo del genere umano con i seguenti nomi: Kronos, Ares, Hermes, Aphrodite e Zeus. Ecco perché ho detto il riflesso sotto, mi sto riferendo a quelle parti che sono e concorrono con la gestione del primo fiume del sesso. I misteri della luce è la castità ed è il secondo fiume di cui si è parlato qui.
Intelletto, la natura "esserica". Il secondo corpo.
La “speranza che queste idee potranno servire da elementi costruttivi e preparare il cosciente dei miei simili a edificare un mondo nuovo – mondo reale, secondo me, e suscettibile di essere percepito come tale da ogni pensiero umano senza il minimo dubbio – al posto di questo mondo illusorio che i nostri contemporanei si rappresentano” – G.I. Gurdjieff, incontri con uomini straordinari, op.cit. p.28. La fede cieca non serve a nessuno, non porta la conoscenza, non ci sveglia e non ci permette di percorrere il cammino, il Cristo non è fede, il Cristo è un espressione, è un archetipo, un ideale da raggiungere, non da piangere e nemmeno da compiangere.
Non è venuto nessuno a pagare per i nostri peccati, ma qualcosa in noi per farsi carico dei nostri processi interni, è il nostro Cristo intimo che sorge, è il Cristo che sorge nell’uomo che smette di sprecare la sua vita inseguendo i falsi ideali che loro, altri, ci hanno gentilmente regalato ed inculcato. E’ il nostro Cristo intimo che paga per i nostri peccati, è il nostro stesso sviluppo che ci redime dai peccati del mondo, dai nostri sprechi nel mondo. E’ tutto simbolico, la persona che risveglia in se stesso la forza Cristo trova il modo per smettere di peccare, il Cristo Intimo è l’uomo onesto che paga per i suoi errori … a chi? A se stesso attraverso la “sofferenza volontaria” e i “lavori coscienti”. Espiare le colpe, pagare i debiti, pagare per i peccati, significa esclusivamente liberarsi per sempre di ciò che genera la nostra malattia, significa liberarsi delle proprietà indesiderate delle conseguenze delle cristallizzazioni adultere del Kundabuffer o Kundantiguador. Si legge nel vangelo di Filippo: «In mezzo al paradiso crescono due alberi: uno genera animali, l’altro genera uomini. Adamo mangiò dell’albero che genera animali: divenne animale e generò animali. L’albero di cui Adamo mangiò il frutto è l’albero della conoscenza. Questo è il motivo per cui aumentarono i peccati. Se egli avesse mangiato del frutto dell’altro albero, cioè del frutto dell’albero della vita, quello che genera gli uomini, allora gli dei venererebbero gli uomini» - ed ancora - «coloro che vogliono essere battezzati discendono nell’acqua. Ma il Cristo uscendo (dall’acqua) la consacrò affinché coloro che ricevono il battesimo nel suo nome siano perfetti. […]». L’albero della vita è la colonna vertebrale, mangiare i frutti di quest’albero equivale a rendersi come dèi per mezzo della trasmutazione sessuale. Il Cristo che esce dalle acque battesimali è l’impulso sessuale purificato per effetto della castità, impulso che, se dominato, ci
consacra rendendoci perfetti, il suo battesimo è il battesimo del sesso. Il battesimo è il miracolo di renderci umani ovvero uomini e donne veri, autentici. Generare animali significa generare ego, ogni volta che perdiamo l’a sostanza generiamo un “io”, nutriamo la generazione di ego, ecco perché si legge che – “aumentarono i peccati”; il motivo è organo Kundabuffer, chiamato nelle scritture l’abominevole serpente tentatore dell’Eden. L’orgasmo animale è il generatore dell’ego. “Se tu non riesci a fermare il mondo” - diceva Don Juan a Castaneda, - “tu non potrai mai entrare nel mondo dei sogni che costituisce la vera realtà”. Il mondo dei sogni è il piano oltre l’astrale, il mondo dei sogni sono i piani sottili dove noi non esistiamo, dove noi non siamo presenti, nel senso che non ne abbiamo non solo Coscienza, ma conoscenza che esistano. L’astrale è un illusione, è il mondo ancora una volta dei desideri, lì dove i desideri più inconfessati prendono forma, non ha senso di parlare di astrale se non riferendoci a mondi di un altro ordine. Per lo più le persone o certe scuole confondono il piano del desiderio, dell’emotività (collera, bisogno di rivalsa, lussuria, invidia, etc.) che si manifesta attraverso le esperienze oniriche come se fosse un ordine superiore di esperienza, quando è ancora una volta la riproposizione delle nostre rappresentazioni, momenti di elaborazione di una vita quotidiana vissuta nella meccanicità e nell’incoscienza (di ciò che realmente siamo). Raramente uno sperimenta stati diversi, particolari, di mistica devozione, o di incontri di crescita, e confonde queste esperienze con l’astrale che è abituato a descriversi. L’astrale di per se non è una dimensione ma uno condizione mentale, l’astrale per come viene inteso dai più è il mondo dei morti. Quello di cui sto parlando qui è quello che voi chiamereste il piano mentale o della volontà. L’astrale o meglio in viaggio astrale di per sé, come è inteso comunemente, altro non è che una bolla di energia all’altezza del torace dove l’individuo riprometta tutte le sue aspirazioni, desideri, passioni … L’autentico viaggio o meglio uscita, è un uscita dal corpo, un uscita in corpo astrale, che le persone non conoscono dato che si proiettano ancora l’immagine di un corpo fisico. Quando sei realmente liberò dalla forma vedi e vedi quello che vede Neo in matrix, vedi le persone nel loro letto, che dormono e sognano, una bolla di energia li sovrasta e lì dentro accade tutto il loro sogno, e mentre sognano desiderano, e mentre desiderano servono la natura, nutrono la terra. Ignoriamo tutto di questi mondi che si compenetrano ed è per questo che subiamo le influenze che da lì provengono. Il risultato di queste influenze a volte è la paura, temiamo l’ignoto perché non lo conosciamo, il mondo intorno a noi non è in grado di insegnarci niente a questo proposito. Solo incontrando una scuola, inteso come conoscenza, insegnamento, non mi riferisco a qualcosa o qualcuno in particolare, del secondo tipo che possiamo conseguire un certo tipo di conoscenza, che se sulle prime sarà esclusivamente intellettuale, successivamente richiederà un esplorazione ed una conferma pratica individuale. Questo significa che ciò che chiamiamo realtà in verità è solo una parte del tutto, quello che chiamiamo realtà è separata, si muove e reagisce rispetto ad un'altra realtà che crea continuamente situazioni nella vita degli umani e sulle forme di questo piano, proprio come le macchine influenzano e controllano continuamente “matrix” e le persone che in essa si muovono. Le macchine sono le leggi, le leggi meccaniche dell’universo, le 48 leggi della meccanica della creazione, della simulazione, sono le dimensioni, sono gli arconti, gli eoni dello spazio, gli agenti, essi sono i guardiani. La volontà risiede nel piano delle cause, l’impulso di creare è nelle cause, tutto è in unico luogo e in un “non luogo”, sono costoro quelli usciti dai senza-padre. Il piano psichico è un aspetto del mondo delle cause dove tutto si realizza prima di discendere in questo piano esistenziale. Come per lo spettro della luce la nostra percezione della cose è ristretta ad una piccola banda, … questo nonostante siamo così convinti di vedere tutto al punto tale da poter affermare con fermezza - “se non vedo, non credo!” -dimostrando di fatto tutta la nostra ignoranza. Esiste nell’universo una forza costante che plasma e crea ininterrottamente da sempre-mai. L’energia che è nel corpo umano è la trasformazione di questa energia universale. Il mondo in cui viviamo è mondo statico ed illusorio, falso, o meglio falsato, questo perché se ti do una
martellata è certo che la sentirai, ma allo stesso tempo pur essendo così solido e consistente, dal punto di vista della nostra psicologia o psichismo, è viziato dalle nostre rappresentazioni o descrizione di esso, che purtroppo per noi è condizionata dai primi processi educativi da un mare di idee inconsistenti. Invece di parlare di ipotesi di studio, purtroppo per noi tendiamo a confondere modelli descrittivi, come quelli che sto esprimendo qui, per la realtà, compiendo la solita operazione di rimozione e banalizzazione. La nostra visione, il nostro campo visivo è fissato e limitato dai condizionamenti psicologici subiti e dalle sovrastrutture che noi stessi abbiamo creato, siamo schiavi di noi stessi, delle nostre idee, dei nostri pregiudizi, preconcetti, … e nonostante lo scriva non siamo più capaci di vederli! Ci piace pensare di essere condizionati e questo alimenta il nostro bisogno di approvazione, di sentirci approvati nell’esprimerlo; parlare di condizionamento “fa trendy”. Condizionati, lo siamo tutti nessuno escluso, tolto qualche illuminato che ha conseguito la saggezza e forse è preso nel tentativo di aiutare qualcuno a svegliarsi. Fermare il mondo significa riuscire a “vedere” tutta la realtà circostante e comprendere come si muove. Non era una vera visione ottica, ma una condizione di lucidità nell’osservazione ordinaria delle cose, e se inizi a giocare con la tua testa a causa di tutte le cause di ogni evento che ti accade sei ricaduto nel sonno. “Vedere” significa stare a guardare e aspettare che la comprensione di ciò che sta accadendo arrivi, “vedere” è un incredibile “surrender”, una resa totale a qualcosa di più grande, un profondo desidero di “sottomettersi”, che l’uomo moderno non è più in grado di capire, ad una voce interiore, che non è una voce che parla, ma un sentimento del divino, del sacro, che è in noi. Esiste un'energia superiore in ognuno di noi, quella che le religioni chiamano Dio, e che compare solo quando mente e corpo sono davvero collegati. “Dio si manifesta quando due forze si oppongono ed una terza viene ad unirle” – dice Jeanne De Salzmann in "La realtà dell'essere" . Rendersi conto dell’orrore della situazione in cui versiamo è indubbiamente la cosa migliore che possa capitare ad un essere umano che abbia un qualche anelito, impulso alla rivoluzione di se stesso, ma purtroppo va da sé che non basterà per renderci 100% liberi, coscienti e vivi, tanto più che a maggior aumento della coscienza equivale un aumento della sofferenza. Fintanto che non saremo in grado di vedere in tutti i piani di esistenza, è meglio non lanciarsi in affermazioni (in se stessi, ovviamente. Se un danno produciamo è quando ce ne convinciamo, non quando ne parliamo ad altri, al massimo risulteremo solo un po’ ridicoli o strani) che ci inducano a pensare di essere svegli o di aver aperto chissà quali occhi o di contattare chissà quale spazio “astrale”, quando alla nostra misura, si possiamo parlare di lucidità e di visione che si apre. E’ necessario compiere un lavoro di molti anni, senza tregua, e certi che il mondo non può in alcun modo aiutarci a perseguire il nostro scopo. Il motivo in se è semplice: lo scopo dei sistemi è impedire ogni via di uscita da questa modalità di esistenza, da queste condizioni stabilità qui, questo perché, essendo perfettamente al corrente che esisterebbero altri modi di condurre un esistenza, questa consapevolezza farebbe perdere ai potenti di questo mondo l’attuale condizione di privilegio che hanno sugli altri. L’uomo è una pedina, un inconsapevole vittima del caso. Fintanto che non conoscerà il mondo sopra di lui, il vero “astrale”, il mondo dei sogni, il mondo delle cause, della volontà, il luogo della coscienza, finchè non si sarà incamminato a realizzare quel lavoro che è il Cristo stesso e tutti i suoi insegnamenti, finché non imparerà a determinare gli eventi nella sua vita attraverso lo sviluppo di una volontà cosciente, egli resterà inevitabilmente quella pedina ed in quanto tale non potrà che agire in balia degli eventi e soprattutto dei suoi istinti, legittimi, … naturali, anche se non possiamo dimenticare che siamo dotati di duplice natura, e se la prima natura viene soddisfatta attraverso l’appagamento del desiderio, la seconda natura paga la nostra incapacità di superare l’animale. E’ importante avere la necessità, un impulso/anelito, un chiodo fisso da non dormirci la notte, “io non ci volevo venire”, quella spinta inspiegabile che ti vuole portare in qualche luogo/non luogo; mai sentita la
sensazione di dover “andare”? Questo è l’anelito, solo una molta manifesta tale necessità, tale stato di necessita che possiamo intraprendere un “lavoro” nella direzione della coscienza che passi dallo sviluppo o dello svilupparsi dell’organo del pensiero, un vero e proprio corpo, o meglio secondo corpo. Se è possibile individuare nel corpo fisico l’idea di primo corpo, ad un livello, o misura comprensibile a tutti, è legittimo parlare del pensare, o meglio in merito al pensiero, di un secondo corpo, la cui forma è una non forma, la cui forma è lo stato intuitivo che l’essere senziente acquisisce attraverso i suoi processi di vita ed educativi affrontando con tutte le sue forze le istanza che di volta in volta la sua “originale” esistenza esige da lui. Il metodo è la vita stessa. L’organo del pensiero diventa lo strumento di conoscenza della verità e per edificare un vero mondo interiore, questo fa si che si sviluppi quel corpo siderale, Kesdjieno o impropriamente detto “astrale”, di cui necessitiamo per esplorare in modo cosciente il mondi sovrasensibili. Diversamente non faremo che proiettare tutte le nostre ambizioni e desideri in una sfera di energia psichica dove il teatrino dei nostri sogni si processa. Fermare il mondo è l’acquisizione di un autorità interiore, una capacità di spegnere la mente fornicatrice del “pensiero associativo”, nella perdita progressiva dell’importanza personale, a quel punto la visione eso-cristica diventa impersonale e per questa ragione “autentica”. Siamo così assuefatti al sistema, e così tremendamente soggettivi che allo stato attuale, salvo rari casi, non possiamo in alcun modo pensare di poter conoscere ed esplorare “piani superiori di coscienza” (e mettiamo tra virgolettato anche questa espressione dato che è a sua volta una schematizzazione utile però a dirci alcune cose rispetto alla possibilità di conoscere qualcosa che vada oltre la normale esperienza quotidiana). La “superiorità” o “straordinarietà” dei “piani” non dipende dalla dimensione, che di per se è un’altra schematizzazione del tutto, ma dalla capacità di “vedere” cioè di attuare quella coscienza di cui siamo dotati e di cui solo pochi ne fanno quell’uso introspettivo e analitico che tutte le tradizioni propongono. Forse qui c’è la possibilità di unire l’idea di diagramma interno dell’uomo e perdere il importanza, d’altronde il guerriero è colui che è in grado di "fermare il mondo" e quindi esplorare l’ignoto. “C’è una cosa dentro di te, che non conosci, e di cui negherai l’esistenza. Finchè non sarà troppo tardi per farci qualcosa. E’ l’unico motivo per cui ti alzi al mattino. L’unico motivo per cui sopporti un capo stupido. Il sangue, il sudore e le lacrime … questo perchè vuoi che le persone sappiano quanto sei bravo, attraente, generoso, divertente, intelligente. Temetemi o riveritemi, ma per favore pensate che sono speciale. Condividiamo una dipendenza. Siamo tossicomani dichiarati. Vogliamo tutti la pacca sulla spalla e l’orologio d’oro. L’ip-ip-urrà del cazzo. Guardate il ragazzo intelligente con il distintivo, che lucida il suo trofeo. Brillate o chiamati impazziti … siamo solo scimmie, avvolte in bei vestiti, che implorano l’approvazione degli altri.” – revolver 2005 – Gay Ritchie
Le obiezioni, Ancora sul cambiare atteggiamento, i Tiranni Le obiezioni Esistono tutta una serie di comportamenti distruttivi legati o derivanti dal lavoro dell’immaginazione negativa dove l’individuo inizia a cercare difronte alla possibilità pratica di mettere in opera le idee che è quella di trovare “inutili” difficoltà o di fare “obiezioni”. Se poi sperimenta la delusione e questa, in quanto emozione negativa, permane nonostante i tentativi di disidentificarsi o di fermare l’immaginazione o anche la descrizione del mondo la resa e l’abbandono in poco tempo della via del lavoro è possibile, in quanto linea con minor resistenza, alla quale siamo stati educati. La cosa veramente incredibile è che questo comportamento, quello cioè di obbiettare che si manifesta attraverso il bisogno di dire la propria opinione, od opinare le idee di qualcun altro, è un comportamento diffuso tra tutti gli esseri razionali indipendentemente che stiamo o meno facendo un lavoro su di sé o spirituale; il che fa subito pensare e ci riporta davanti al discorso e della necessità di “perdere l’importanza personale”, e la dice lunga su quale o di quale tipo di lavoro “spirituale” si caratterizzano. E’ veramente incredibile vedere e leggere cose che altro non sono che tentativi di non mettere in pratica e normalizzare qualsiasi genere di idea di lavoro che viene proposta alle persone, eppure sei tu quello che si è svegliato … le persone vivono per lo più proprio di “obiezioni”. Si sentono intelligenti, migliori degli altri solo quando possono porre le loro “obiezioni” o obiezione a qualcosa. Questo perché ha la necessità di esprimere non solo il proprio bisogno di considerazione, ma attraverso questo, e cioè l’obiezione, il proprio dissenso interiore è portatore di quella carica emotiva causa originaria delle sue emozioni negative. Ancora sul cambiare atteggiamento Innanzi tutto si deve capire ed accettare almeno a livello intellettuale (solo successivamente può scendere nel corpo questa comprensione grazie ai lavori mirati quali appunto quello in “calma”) quanto le emozioni siano inutili e dannose, quanto siano parte cioè dell’illusione; senza questa accettazione non ci può essere “lavoro”, se solo lontanamente pensiamo che le emozioni siano utili, necessarie o reali è inutile perché non possiamo arrivare a niente. E non mi riferisco al dolore istintivo o alla sofferenza, ma esclusivamente alla trasformazione del materiale istintivo in qualcos’altro a causa della presenza dell’intelletto. Il dolore della sofferenza di per sé non è un emozione negativa, ma lo diventa quando subentrano l’immaginazione e l’identificazione. Noi possiamo fermare l’immaginazione negativa, capendo cosa siano le emozioni, e capendo che è tutta una questione mentale e di dialogo interiore. Dovremmo poter capire che esse sono la risposta del corpo fisico al nostro modo di pensare al nostro atteggiamento mentale, quindi cambi atteggiamento spariscono le emozioni ed emerge quello che sta sotto. Le emozioni dipendono da un atteggiamento mentale e dall’immaginazione (negativa o positiva, anche qui fa lo stesso), solo con un secondo tipo di educazione noi possiamo educarci e non esprimerle e col tempo superarle. Solo così, accettando questa prima “idea” possiamo passare a ragionare su un possibile metodo, che come tale non solo è parziale, ma inefficace se ci limitiamo ad attuarlo senza capire dove ci vuole portare, che poi è il sapere il “perché” delle cose. Possiamo provare a catalogare le emozioni quanto ti pare ma alla fine solo un guerriero può spazzare il campo da questa interferenza artificiale. Il giusto atteggiamento “mentale” è solo un passaggio nell’attesa che il guerriero maturi, che un potere personale emerga, e questo è possibile solo se perdiamo l’importanza personale, attraverso la: cancellazione della storia personale che è poi la ripetizione a nastro della nostra canzone psicologica, smettendo di correggere gli altri, cercando di evitare la carica emotiva nel giudizio, smettendo di
giustificarci, di lamentarci, … etc. etc. etc. e per fare tutto questo hai bisogno di tempo per addestrarti. Il giusto atteggiamento non puoi pensare di realizzarlo mentre sei in battaglia, il che significa mentre sei preda di un emozione, lo dovresti creare piano piano, attraverso la rielaborazione del materiale che raccogli durante lo studio dei tuoi atteggiamenti o comportamenti. Un pensare correttamente si crea non nel momento in cui si è in un emozione negativa, ma nella pause, quando si è tranquilli. Atteggiarsi, poi, è ancora qualcosa che ha a che vedere con la forma, con il bisogno di considerazione. Avere un atteggiamento positivo può servire alle volte, come alle volte averlo negativo, se abbiamo un atteggiamento troppo positivo, e qui mi riferisco a condizioni che oltrepassano, sconfinano dal giusto entusiasmo e diventano forme di svaporamento e di esaltazione positiva, … e difronte ai quale sarebbe utile contrapporre un atteggiamento guardingo quando non del tutto negativo, nefasto, sgradevole. Come è facile capire da queste mie ultime parole non esiste una regola e solo l’osservazione acuta ed intelligente di ciò che sta accadendo finisce per essere l’unica vera guida in questi casi per imparare a distinguere, gestire al fine di liberarsi dei propri atteggiamenti qualunque essi siano. Gli atteggiamenti potrebbero essere indipendenti dalle emozioni, anche se alcuni di essi possono esserne viziati. Atteggiamenti e punti di vista? Essi sono niente altro che le nostre credenze, ma quando li chiamo atteggiamenti entrano in gioco tutti i fattori non solo l’idea, ma come penso, come mi muovo, cosa provo o sento quando incarno quella credenza, il che equivale a parlare di atteggiamenti. Abbiamo atteggiamenti per tutto, vero la conoscenza, gli amici, il sistema, il lavoro, lo studio di sé, e così via, e questi sono parti integranti del nostro cerchio della nostra cerchia di influenza e sono distribuiti tra i tre anelli di costruzioni. Lavorare alla personalità cambiando i nostri atteggiamenti influirà sullo sviluppo stesso della nostra essenza. Sul non esprimere emozioni – talvolta in un primo momento riesco a non esprimere un’emozione negativa, è più semplice da studiare, ma poi continua a manifestarsi. Ciò significa che ho solo momentaneamente eliminato l’espressione ma non le cause. E per trovare le cause devo studiarmi senza scoraggiarmi. I tiranni Perché la compagnia di determinate persone suscita emozioni negative più intense e più frequenti che in altri casi? Perché chi è dominato dall’identificazione nel dialogo interiore e soverchiato dalle emozioni produce reazioni simili negli altri. Bisogna in questo caso imparare ad isolarsi, che non significa diventare indifferenti, ma essere capaci di spostare la nostra attenzione su ciò che realmente sta accadendo. In questo senso scoprire alcuni schemi mentali con cui le persone si relazionano a noi può tornare utile, anche se pericoloso nel momento in cui non viene capito lo scopo qui, che non è quello di appiccicare etichette, ma di studiare l’animale intellettuale in senso lato per acquisire un certo grado di libertà interiore. La persona che usa tutto questo materiale per controllare o giudicare il comportamento degli altri è ugualmente e molto più schiavo di prima.
Si distribuiscono tra succhiatori con la chiacchiera mentale, quello che opina ed obietta, usa il dialogo e l'eloquenza per discutere e ottenere un mare di attenzioni, c'è il maestro del senso di colpa, chiude il cuore, oppure tiranni evoluti come quelli che lavorano a Scoraggiarti, smonta pezzo dopo pezzo ognuna delle tue convinzioni, ti toglie quel poco potere che hai per sottometterti a nessuna visione, c'è la persona invadente, e ci sono sono anche gli Hassnamuss. La medicina? Il assoluto rimanere fedeli alla propria visione, la fede, non farsi agganciare dalle chiacchiere, non cercare l'approvazione altrui, prestare attenzione al fatto che tendiamo a cercare la commiserazione, che cerchiamo la considerazione degli altri e questo apre il varco, dobbiamo riuscire ad andare in assoluto oltre le maschere ed imparare ad essere impeccabili, inaccessibili, e questo avviene solo se moriamo alla nostra importanza personale e rinunciamo a farci compatire. E' un
problema di vanità e di scarsa fiducia nelle proprie risorse.
Il Fuoco della passione. Dialogo interiore condizionato ed Emozioni. Immaginazione negativa ed identificazione. Lavoro in Calma.
Il fuoco della passione, il fuoco del nostro "Spirito", viene ridiretto, a causa dei primi processi di impressione od educativi, ed indirizzato nel canale delle nostre emozioni, di solito negative, un potenziale che viene condizionato e ristretto in uno spazio proprio come le acque di un fiume vengono costrette negli argini di una diga. Quando l'acqua raggiunge la soglia massima tracima, e quando questo torrente in piena deborda è un disastro ed è solo distruzione. E' così che il potente fuoco trasformatore Agni diventa un fuoco disallineato, distruttivo, "Pitta" (uno dei Dosha dell'Ayurvedica, ma nella sua disarmonia, un fuoco disordinato), dannoso ed inutile. I.N.R.I. che significa, secondo una certa tradizione alchemico cristiana (da cristica), - Ignis natura renuvatur integra -, ovvero - la natura si rinnova per mezzo del fuoco; quel fuoco è il nostro Spirito, Agni, un fuoco particolare, la luce, la fiamma accesa sulla testa degli apostoli. E' questo Spirito il fuoco di redenzione, lo Spirito Santo di cui dobbiamo riappropriarci imparando a trasformare quel torrente emotivo in un potente fuoco acceso. "Accendiamo la fiamma del nostro cuore, come torcia benedetta che è la luce del Signore, come fonte sacra di mistico sentimento, da cui sgorga il più limpido torrente d’amore. Accendiamo la fiamma di divina dolcezza, nella quale silenzioso il Maestro rifulge." - sono queste le parole di una meravigliosa preghiera allo Spirito impareggiabile di un impavido guerriero. Tutto questo potentissimo fuoco, deve poter essere guidato da una mente illuminata ed ecco perchè è necessario imparare un nuovo atteggiamento, per poter modificare le regole che ci controllano, fino a potercene del tutto liberare. Se le emozioni negative sono il frutto di una risposta dei nostri istinti ad un intrusione del nostro territorio o spazio sacro, come dir si voglia, quindi una questione che coinvolge le funzione del plesso solare o 3° chakra, indiscutibilmente le emozioni positive sono dominio delle funzione attribuite al 2° chakra, Svadisthana o luogo preferito. Indugiare nelle emozioni positive significa cadere nelle trappola dell'illusione della fascinazione che passa attraverso un falso piacere effimero e non duraturo. Il punto è capire che tendiamo ad identificarci cna on il dialogo interiore, questa sorta di auto-idea del tutto dinamica e quindi apparentemente inesistente, ma che determina continuamente i nostri stati, soprattutto quello emotivi, dato che le emozioni per loro natura sono una risposta del corpo ad una, nel caso di quelle negative, minaccia, reale o meno, è la tua mente a renderla tale.
Per cui se una persona col cappello, o con la barba, o un tale dopobarba, odore o profumo o atteggiamente, apparentemente innocuo, evoca in noi un qualche ricordo di quando abbiamo vissuto una minaccia autentica, adesso la mente creerà attraverso l'immaginazione un informazione distorta, collegando tale
dettaglio o dettagli a quell'evento e costringerà le funzioni istintive a mettersi in allarme. La mente descrive ed il corpo risponde, deve farlo, deve obbedire, come deve accettare suo malgrado quando decidiamo di mangiarci un quintale di pasta o carne o altro tipo di cibo, o di farci qualsiasi tipo di sostanza nociva quale fumo, alcool, o droghe. Lo stesso accade con le emozioni, emos, sangue, ed infatti è il sangue quello che inizia a bollire, è lo spirito in esso che si agita sotto il controllo di una mente inadeguata ed improbabile. E' per questo che dobbiamo tornare a superare le idee e passare ai fatti. Quante volte sulle emozioni, di solito negative, in un primo momento riusciamo a non esprimerle, ma poi continuano a manifestarsi? Oppure perché la compagnia di determinate persone suscita emozioni negative più intense e più frequenti che in altri casi? Che cos'è realmente un tiranno? La ragione è che ci concentriamo, ovvero la nostra attenzione è rivolta solo sul problema di dare o non dare espressione, ma mai sulle reali cause. Ecco perchè ho parlato speso di ricapitolazione. Non dare espressione alle emozioni, soprattutto negative, è utile se questa azione viene seguita da tutto un lavoro di ricapitolazione ed analisi, nella speranza di scoprire quali sono le reali cause, quando cioè realmente queste emozioni hanno iniziato a generarsi, anzi quando le idee che le determinano hanno iniziato ad imprimersi. Noi siamo stati impressionati, proprio come la pellicola di una macchina fotografica ed adesso quelle impressioni sono parte della nostra auto idea o atteggiamento mentale.
Se non cambiamo atteggiamento non possiamo uscire dal circolo vizioso del dialogo interiore condizionato che genera emozioni o che determina e guida l'emotività. L'emozionale non deve essere gestito dalla mente, ovvero da un processo logico razionale il cui compito non è quello, ma dalla coscienza, dalla parte più sottile e reale di noi. Allora si che possiamo parla di Spirito, altrimenti, come è stato per la coscienza le emozioni sono solo un abbassamento del livello di consapevolezza.
Cambiare atteggiamento, significa capire a cosa serve arretrare proprie ragioni capire che il bisogno di affermare le “proprie ragioni” è una conseguenza di un umiliazione subita in passato quando siamo stati portati nella condizione di schiavi che oggi siamo, ma che non vogliamo accettare. Ecco perchè è importante morire all'importanza personale, perchè è quello al quale sei stato educato per servire questo sistema. “Ti prendi troppo sul serio ti senti troppo maledettamente importante, ma dovrai cambiare! Sei così maledettamente importante che ti senti in diritto di irritarti di tutto. Sei così maledettamente importante che ti puoi permettere di andartene se le cose non vanno a modo tuo. Immagino che penserai che sia prova di carattere. E’ assurdo! Tu sei debole e presuntuoso!” Mi fece osservare che nel corso della mia vita non avevo mai finito nulla a causa di quel senso di sproporzionata importanza che attribuivo a me stesso. La presunzione deve essere abbandonata come la storia personale. Finché penserai di essere la cosa più importante del mondo non potrai apprezzare veramente il mondo intorno a te. Sei come un cavallo coi paraocchi, tutto quello che vedi è te stesso distinto da tutto il resto”. viaggio ad Ixtlan, Don Juan parla a Castaneda. Identificazione, siamo identificati con il dialogo interiore, noi ci crediamo lui. Non basta non dare espressione alle emozioni negative, bisogna imparare a cambiare atteggiamento mentale e capire che quando siamo preda ad un emozione tutto quello che ne consegue è irreale, inutile e dannoso, dobbiamo imparare ad ignorare il dialogo che si genera. Cosa significa essere identificati? Sapere di esserlo non basta, non ha nessuna utilità. Non esprimo, ma cerco di dis-identificarmi dal dialogo e quindi arretro, entro cioè nel corpo, sento, percepisco. Devo imparare cosa sia il "percepire". E' di un cambiamento di atteggiamento al quale mi riferisco, solo così possiamo entrare in contatto con la forza vivente del nostro Spirito e renderlo Santo, santificarlo; è a questo che si riferisce il comandamento, santifica le feste, la festa è uno stato interiore di realtà. Devo guidare il Materiale istintivo. L’IDENTIFICAZIONE è un tipo di dialogo, non ha
nulla a che vedere con un idea o qualsiasi altra cosa di statico, l’identificazione è un atteggiamento ad identificarsi con se stessi, con la propria importanza personale. Disidentificarsi significa spostare la propria attenzione, che cambia direzione, e dove la mia attenzione è, lì andrà la mia energia. Fermare il mondo, solo un guerriero lo può fare, perchè ha costruito un centro nella sua nullità, è il vuoto illuminante di una mente spenta. Se ti addestri diventi sempre più agile. Quando sei preda di un emozione, ti ricordi delle idee, dell'atteggiamento nuovo che stai cercando di portare aventi, porti l'attenzione nel corpo e.....sai che stai facendo? stai portando questa consapevolezza non solo in esso ma in tutti i tuoi piani di manifestazione. Hai collegato la funzione dell'intelletto col corpo, hai messo insieme 2 centri.
“Cambiare atteggiamento” richiede tempo ed un impegno costante, dimenticando le “proprie ragioni” concentrandosi sul “tentativo” di scoprire le cause, ma innanzitutto di disidentificarsi, è l’attenzione che deve cambiare direzione. Imparare a gestire e poi superare le “emozioni negative” è una questione di “importanza personale”, fintanto che resterà vivo in noi il bisogno di affermare le “proprie ragioni” e di irritarmi e dell’orgoglio ed amor proprio difficilmente potrò spostare il punto focale dell’attenzione.
Solo così posso capire ed accettare l’idea di “arretrare dalle mie posizioni”, cerco di dis-identificarmi dal dialogo (come? Lavoro in calma, ad esempio) e quindi arretro, e così invece di diventare un “devo”, un obbligo cioè, ne posso comprendere l’utilità, è questo stesso modo di ragionare un lavoro nella direzione del cambiare “atteggiamento”. Il punto è che in preda ad un emozione si scatena tutto un dialogo interiore che la alimenta, se ne fa una questione personale e tutto si spegna, è in questo che consiste l’identificazione, l’identificazione con pensare, con il dialogo interiore. Ci sono comunque gradi di identificazione. Solo a questo punto possiamo assumere un nuovo “atteggiamento” che può passare dal porsi in uno stato “mentale” attraverso il quale inizio ad ignorare quel dialogo e cerco di pormi questioni relative alle cause: “quando realmente questa cosa è sorta”, “quali emozioni tendo a provare”, in quali circostanze, persone o caratteri o tipi, cosa la provoca, etc. e questo richiederà indubbiamente tempo e se mi aspetto dei risultati nell'immediato non potrò che rimanere deluso, e la delusione, come ben sai è un “emozione negativa” con la quale i più si identificano. Con l’identificazione e l’emozione (negativa o positiva poco cambia) bisogna “tentare”. Non basta sapere che siamo identificati, bisogna anche adottare contromisure adeguate. L’idea di identificarsi di per se non è utile se non è seguita da un azione.
Quale? Ad esempio provare a “spegnere il dialogo” portando l’attenzione nel corpo; come nel lavoro in calma; è solo una tattica, ma potrebbe funzionare, invece di compiangersi perché si è identificati e non si riesce a disidentificarsi che di per se, anche questa “idea”, è campata per aria e non significa nulla, se non che si apre la discussione sulle “tattiche” adottabili, diversamente resta un bel titolo di un paragrafo vuoto ancora da scrivere. Dire che si è identificati di per se non significa poterne uscire, e non è di nessuna utilità se non quella di alimentare l’idea di essere inadeguati al lavoro con grande compiacimento del “maestro” di turno. Intellettualmente questo è l’unico lavoro possibile e cioè arrivare alla comprensione (logico intellettuale) che le nostre emozioni, negative o positive, poco cambia, sono inutili e dannose, e che tutto ciò che pensiamo e sentiamo nella pancia sotto questo “influsso” è viziato ed irreale; ed allora per questa ragione ci rivolgiamo al nostro corpo, ad ascoltare il corpo, in questo modo riesco ad uscire o almeno ci provo dalla spirale malefica del dialogo condizionato che genera una risposta fisico-emotiva. Se sulle prime è un “devo”, compreso solo per un terzo della realtà, poi quando avrò sperimentato i risultati, a seguito dei miei tentativi, allora saprò che è vero ed è possibile, spostarci da sopra il tappeto e muoverlo altrove.
Bisogna solo provare, provare ed ancora provare, nessuna bacchetta magica, anche se, come dice il mio
amico Vanni, c’è sempre il trucco. Ma per usare il trucco dovresti essere un guerriero. Non possiamo, almeno sulle prime, che imparare a formulare pensieri diversi senza preoccuparci solo di non dare “espressione” alle emozioni, cosa che di per se finisce per risultare inefficace a causa della nostra precedente educazione che ci spingerà nel giudizio e nella rassegnazione dell’ineluttabilità di vivere senza emozioni. La condizione emotiva può essere invece superata verso la dimensione del “sentimento”; - “essere l’eletto, è essere innamorati” – l’entusiasmo, quello autentico, è una chiara percezione che si può esistere nella pienezza di qualcosa che è quella stessa “percezione”. Il percepire è il vero strumento infatti anche il famoso “ricordo di se” non è altro che percepire ed aiutarci a capire col pensare.
E’ questa la differenza tra conoscere il “perché” e l’obbedire ai precetti di una scuola o di un “maestro” senza capirli. Se sulle prime (vedasi matrix reloaded dove i 3 non possono che eseguire le istruzioni dell’Oracolo) questo è l’unica possibilità possibile, è importante esercitare la nostra volontà a far emergere i “perché” chiedendosi sempre “perché” proprio come i bambini, senza carica emotiva, e senza il bisogno inutile di opinare, di obiettare. Il senso critico necessario e richiesto qui viene confuso, frainteso, dando luogo all’inutile obiezione, che altro non sono che l’ennesimo atteggiamento atto o a distruggere e normalizzare tutto, o a ricercare la considerazione, e quindi comunque qualcosa deve essere sempre scoraggiato.
In verità vi dico: quell’uomo sono io, e io sono quell’uomo.
Da Pistis Sofia Cap. 96: "Colui che accoglierà l’unica parola del mistero, del quale vi ho parlato, allorché uscirà dal corpo della materia degli arconti e verranno i ricevitori erinnici - i quali sciolgono tutte le anime che escono dal corpo -, verranno, dunque, i ricevitori erinnici per scioglierla dalla materia degli arconti. Ma quando i ricevitori erinnici scioglieranno un’anima che accolse quest’unico mistero dell’ineffabile - del quale vi ho parlato ora -, non appena l’avranno sciolta dal corpo della materia, quest’anima, in mezzo a quei ricevitori, diverrà un grande flusso luminoso. Davanti alla luce di quell’anima i ricevitori avranno molta paura: a seguito della paura provata alla vista della grande luce, i ricevitori perderanno la forza, cadranno, desisteranno completamente." E vedranno allora un grande esercito che non hanno visto mai, un esercito di quelle anime di uomini e di donne di buona volontà e "lavoro" che hanno ricevuto in loro stessi il mistero dell'ineffabile che è il mistero della sua voce, il suo nome, che è una vibrazione. E sarà questa vibrazione a risvegliare il mondo ed ad elevarne la coscienza. E fu per questo che il grande sacerdote gnostico Gesù disse: "Questo è il mio corpo ricevilo per la tua redenzione, questo è il mio sangue ricevilo, che è stato versato per redimere il mondo, che la pace sia con te affinchè tu partecipi della luce". E' all'anima umana che si rivolgeva ed è all'uomo e la donna che sei che si rivolge per consacrante nel suo santo nome, che è ancora una vibrazione di consapevolezza ed energia, quello che in Pistis Sofia è detto il flusso luminoso. Non c'è formula, sistema, ideale o altro al mondo che possa cambiare questo mondo se non l'acquisizione di maggior Coscienza da parte di questa umanità che evidentemente soccombe sotto il peso della sua inadeguatezza. La personalità umana a cercato inutilmente di sostituirsi allo Spirito Santo, e capitemi cosa intendo, e questo mondo si è macchiato del sangue degli innocenti. Se non cambiamo livello di coscienza, non c'è cosa al mondo che possiamo compiere per invertire le sorti di un sistema che manifesta i suoi limiti, perchè? Perchè non è un sistema sostenibile. Come ho giustamente letto di recente, In qualunque società un sistema non sostenibile è destinato a crollare: se non è sostenibile a livello spirituale impazziranno tutti, se non lo è a livello di risorse, avverranno guerre e distruzione per l'accaparramento delle risorse, se non è sostenibile in entrambe avrai dei pazzi
guerrafondai. Solo la Coscienza può liberare l'uomo dalla sinistra coscienza di I. A. (intelligenza artificiale), la sinistra coscienza cioè della nostra meccanicità, del nostro condizionamento, del nostro auto sabotaggio, della nostra inconsapevolezza, dell'arrivismo, del profitto a discapito dell'altro, dell'ambizione, dei nostri pensieri distruttivi e delle nostra inutile emotività espressione di un istinto animale deformato dall'iperattivismo dell'intelletto. L'intelligenza ci è sfuggita di mano ed ha creato un alter ego, la mente, che adesso governa tutte le nostre vite, un Sè irreale, un "IO" inesistente che ha preso il dominio del mondo e lo sta portando alla catastrofe; il programma "Smith" è fuori controllo; ... ecco perchè ho detto: "non c'è nessuno al volante" - ed ecco perchè ho detto - "dobbiamo cercare di saltare giù da questo treno in corsa pazza verso la fine". E l'unico modo è consacrarsi al Cristo nostro Signore (e cercate di capre cosa sto dicendo), inteso come la "coscienza", l'unico vero signore di questo mondo o del nostro mondo interiore, l'unica cosa per cui valga la pena consacrarsi. Siate il buon pastore dei vostri pascoli interiori, cercate finchè non avrete trovato i misteri dell'ineffabile che è una vibrazione, una elevata vibrazione, un alto voltaggio, ... per questo avete bisogno di tuta l'energia (vitale/sessuale) di cui disponete; un potente mezzo, I.E.M. impulsi elettro magnetici, l'unica arma che abbiamo contro le macchine, ovvero contro la nostra stupida indulgenza, contro la nostro giustificazione della nostra condizione, il patetismo, l'auto commiserazione, il lamentio pedante delle nostre recriminazioni. Lasciate andare tutto quanto, che sia l'ultima cena di un condannato a morte l'ultimo vostro atto da schiavi e che si aprano le porte di Ka affinchè possiate sorgere a nuova vita, nel primo pasto da uomini liberi nella santità eccelsa della pasqua di resurrezione, che non è fondamento religioso ma un autentico atto rivoluzionario... quello che non vogliono che voi scopriate, per questo vi hanno dati intermediari tra voi ed il regno di Dio, così che non scopriate che il divino è già in voi e che lo Spirito Santo come in me discende su tutti voi, ogni istante della vostra vita. "L’anima che ricevette il mistero dell’ineffabile, essendo un grande flusso luminoso, volerà in alto: i ricevitori non la potranno afferrare, ignorando come è fatta la via che lei percorrerà. Diventa un grande flusso luminoso, volerà in alto e nessuna forza sarà in condizione di trattenerla, non sarà in condizione neppure di avvicinarla. Lei, invece, attraverserà tutti i luoghi degli arconti e tutti i luoghi delle emanazioni della luce, senza dare, in alcun luogo, né risposte, né difese, né segni segreti: infatti, nessuna forza di arconti, nessuna forza di emanazioni della luce, sarà in condizione di avvicinare quell’anima. Bensì, tutti nei loro luoghi la loderanno: tutti i luoghi degli arconti e tutti i luoghi delle emanazioni della luce, spaventati di fronte alla luce del flusso che avvolge quell’anima, (la loderanno) fino a quando lei, attraversati tutti i luoghi, giungerà al luogo dell’eredità del mistero da lei accolto, cioè il mistero dell’unico, dell’ineffabile, e fino a quando lei si unirà con le sue membra. In verità vi dico: In quel luogo ella si tratterrà quanto lo scoccare di una freccia." Ed ancora - "Ora, in verità vi dico: Ogni uomo che accoglierà quel mistero dell’ineffabile e giungerà al compimento di tutti i suoi tipi e di tutte le sue figure, quest’uomo si trova sì nel mondo, ma supera tutti gli angeli e li supererà tutti ancora di più. È un uomo che si trova nel mondo, ma supera tutti gli arcangeli, e li supererà tutti ancora di più; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera tutti i tiranni, e si innalzerà al di sopra di tutti loro; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera tutti i signori, e si innalzerà al di sopra di tutti loro; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera tutti gli dei, e si innalzerà al di sopra di tutti loro; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera tutti gli astri, e si innalzerà al di sopra di tutti loro; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera tutti i puri, e si innalzerà al di sopra di tutti loro; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera tutti i dotati di triplice forza, e si innalzerà al di sopra di tutti loro; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera tutti i padri primordiali, e si innalzerà al di sopra di tutti loro; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera tutti gli invisibili, e si innalzerà al di sopra di tutti loro; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera il grande e invisibile padre primordiale e si innalzerà anche al di sopra di lui; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera tutti quelli del luogo di mezzo, e si innalzerà al di sopra di tutti loro; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera le emanazioni del tesoro della luce, e si innalzerà al di
sopra di tutte loro; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera la miscela e si innalzerà completamente al di sopra di essa; è un uomo che si trova nel mondo, ma supera l’intero luogo del tesoro, e si innalzerà completamente al di sopra di esso; è un uomo che si trova nel mondo, ma dominerà con me nel mio regno; è un uomo che si trova nel mondo, ma è un re nella luce; è un uomo che si trova nel mondo, ma non è uno del mondo. In verità vi dico: quell’uomo sono io, e io sono quell’uomo."
Ultima cena Secondo quanto possiamo leggere dai vangeli sinottici, il giovedì mattino i discepoli si presentarono a Gesù chiedendo in quale luogo avrebbe voluto celebrare la pasqua, che per quanto i più ritengano si tratti di un commemorazione ebraica per ricordare l'esodo e la liberazione del popolo israelita dall'Egitto, in realtà è un rito non solo pre-crsitiano o pre-ebraico, ma terribilmente astrologico. La Pasqua (Pesak = Passaggio) è si l'esodo del popolo verso la terra promessa, ma come mito. Il popolo in schiavitù siamo tutti noi, l'Israelita è colui che cerca di incarnare Dio in se stesso, e di uscire dalle sue prigioni. Mosè che separa le acque è ancora una volta un simbolo della trasmutazione. L'Egitto e la terra promessa Israele, sono regioni interiori nell'uomo, non terre da contendersi là fuori. La Pasqua è la festa della liberazione del popolo dalla schiavitù, è la tua liberazione, ecco perché è un rito santo e può essere un momento importante di trasformazione interiore. Come è per il Natale poi anche questi festeggiamenti sono sotto le influenza solari e ci stanno parlando del Cielo di Primavera.
Come si calcola infatti la Pasqua? E' la prima luna nuova dopo l'equinozio, dal latino "equi -noctis" e cioè "notte uguale" riferendosi alla durata del giorno e quindi ancora una volta qualcosa legato all'esposizione del pianeta Terra nei confronti del Sole. La Pasqua, dunque, segna una precisa posizione e una serie di influenze dei pianeti di questo sistema che i nostri antenati conoscevano e di cui, con buona probabilità, sapevano anche come fruttarlo, che uso farne non solo per la semina, ma per elevare il loro Spirito. La Pasqua come il Natale è astrologica. Il Sole che emana Luce e Calore, che sono poi il corpo e il sangue del Cristo, emana anche una precisa Vibrazione (Logos), ed è questa vibrazione alla quale i nostri antenati cercavano di armonizzarsi attraverso la ritualità del pane e del vino. Come elementi intrisi della forza solare, il pane ed il vino diventano il veicolo della trascendenza individuale, idealmente, ma non solo, i partecipanti alla cena del giovedì assimilavano in loro stessi "atomi" vibranti della luce del Cristo, ovvero della luce solare, ma soprattutto la vibrazione che è la cosa più importante per il nostro personalissimo sviluppo in senso coscienziale.
Il nostro problema è che il positivismo vi ha messo nella testa che queste influenze a nulla valgono e che non esiste nessuna relazione tra il sole e la tua coscienza, fino a convincerti che l'invisibile non esiste. Purtroppo per noi è tutto l'opposto ed adesso fatichiamo tantissimo per riuscire a collegarci ad una realtà che viviamo solo come dogma di fede, il che non sposta nulla dentro di noi se non la nostra vanità e l'orgoglio di coloro che si sentono cristiani ma che di "cristico" non hanno nulla. Cristo è luce, è coscienza, Cristo pulsa nelle viscere del nostro sole centrale, Cristo è il fuoco della sapienza che Prometeo rubò agli dei per darlo agli uomini, che ne hanno dissimulato l'utilità e corrotto il mondo creando una religione che è il sistema di controllo. Ti hanno deluso e questa delusione di amareggia ogni volta che senti parlare di Dio, di "Spirito" e di "Cristo" o di rituale del pane e del vino, ma è solo il controllo di un falso istituto che ha preso la conoscenza e l'ha deformata per rende inservibile che sta lavorandoti dentro, dobbiamo poter morire a tutto questo e rinascere ad una nuova vitalità interiore. Siamo stati spenti dal più spaventoso dei dogmi, il più putrido dei "credo" e cioè: L'inevitabilità della morte. Cancella questo pensiero distruttivo e conquisterai la vita, è questo che insegna il Cristo Gesù quando dice chi crede in me non assaporerà la morte. Dobbiamo morire in vita per risorgere, questo è il "perchè", questo è l'enigma della Pasqua, ecco cos'è la volontà Cristo o Crestos, una volontà focalizzata, chiara di risveglio, e di vincere il dogma dell'inevitabilità della morte, spazzare va il fantasma del tempo. E' di questo che parla Gesù quando dice chi conoscerà me non assagerà la morte. Quando un individuo si avvicina al suo altare dopo che ha preparato il pane e mescolato il vino, ha acceso il fuoco dello Spirito, avrà benedetto questi elementi, che significa consacrarli a sacrificio "eucristico", che significa un intento focalizzato ad imprimere nel pane e nel
vino tutta la forza Solare, Ignea, trascendente e liberatrice, come una luce, come la luce che consuma il programma Smith; quando questo individuo avrà ingerito il pane, masticato e poi mescolato nella bocca con il vino, allora, il suo intento a dissolvere la morte, il pensiero distruttivo della sua inevitabilità, si attuerà, ed io defunto conoscerò la vita.
Come un raggio, come quel raggio che illumina tutta matrix, è la Pasqua che dissolve ogni oscurità e apre il cielo nero ad una nuova possibile nascita, se non fai la Pasqua, che cosa fai? Sappi che l'ombra ha i suoi rituali e li fa, eccome, fare il pane, e preparare il vino, benedirlo e darlo a tutti con lo scopo di svegliare NEO in ognuno di loro è un evento che non possiamo sottovalutare, se per rivestirci dell'abito di luce e diventare un flusso luminoso abbiamo bisogno di compiere gli atti che si compiono nel mondo, allora: così sia! Dal 25 dicembre la luce aumenta, incalza il buio, le tenebre (quelle stesse che ci fanno "paura"), insieme al calore ed alla vibrazione, per trovarsi nel cielo di primavera, ovvero nel suo equinozio in una posizione ideale, ti totale equità, per l'inizio di un nuovo ciclo. Qualcosa muore, la personalità, l'ego, e qualcosa di nuovo rinasce, il Cristo, ovvero la coscienza. Qual'è il centro, lo scenario di tutto questo processo? La Terra, questo meraviglioso pianeta è il ricevitore della luce, ecco perchè trovate in Pistis Sophia il nome di Melkisedeck, esso è il logos della terra, il Ricevitore della luce. Si capisce quanta poesia c'è in tutto questo? Il Sole e la luna irradiano le loro influenze e la Terra le riceve per compiere i suoi processi di crescita che ai nostri occhi appaiono come "inverno", "primavera", "estate" ed "autunno". 4 come le direzioni, 4 come gli elementi, 4 come le braccia di una croce dove non è il maestro che al sacrificio, ma la personalità e l'ego. Gesù compie da buon sacerdote dell'ordine di Melkisedeck i suoi processi per diventare un Dio, Quis et deus? Michael!
Ci sono altri elementi astrologici interessanti, andrò per sommi capi, e schematizzando molto. Guardate quest'altra cosa. Gesù mandò Pietro e Giovanni (uno è il sesso e l'altro è il verbo, le gonadi sessuali e la laringe; del loro collegamento ne ho già parlato) in città dicendo loro che avrebbero incontrato lungo la via un uomo con una brocca d’acqua, diretto verso la casa del proprio padrone. I due avrebbero dovuto seguirlo e chiedere al padrone di casa se era possibile per Gesù celebrare la Pasqua nella sua dimora. Nonostante l’opinione
accreditata che vede nel padrone del cenacolo il padre, o comunque qualche parente, di Marco, il futuro evangelista, la metafora è astrologica. L'uomo con la brocca d'acqua è la costellazione di acquario, ... Ogni uomo ed ogni donna sono una stella, simili a lumi misteriosi appesi al firmamento. Dio è la fiamma che crepita in tutto, la vivificante geometria di tutto. Perciò il numero è santo ed infinito, è eterno. Laddove Lui risiede non vi sono differenze: la diversità è l’unità, l'uomo e la donna in se sono il mistero, e la donna è la trascendenza per l'uomo, ecco perchè Maria assiste al dramma Cristico, ed perchè è sempre lei la prima scoprire il sepolcro. Ma questa è veramente un altra storia, una di quelle storie che non si riescono a raccontare, ...
Le Stazioni della Via Crucis
Le Stazioni della Via Crucis sono: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.
Gesù è condannato a morte Gesù è caricato della croce Gesù cade per la prima volta Gesù incontra sua Madre (mistica) Simone di Cirene porta la croce di Gesù La Veronica asciuga il volto di Gesù Gesù cade per la seconda volta Gesù incontra le donne Gesù cade per la terza volta Gesù è spogliato delle vesti ed abbeverato di aceto e fiele Gesù è inchiodato sulla croce Gesù muore sulla croce
Le stazioni della via crucis sono 12, non 15 come è stabilito nella religione cattolica, ed ognuna di esse ha una relazione con i segni zodiacali. 15 è il numero della Passione. Il mistero della Passione, il Lucifero: deposto dalla Croce (13), la discesa nel sepolcro (14) e la resurrezione (15). 12 è il cammino, e la via crucis è il cammino della forza Crestos ed i processi della Cristificazione; 12 sono le qualità dell’uomo solare, le qualità e le virtù di coloro che sono morti a sè stessi e sono risorti; 12 gli apostoli, 12 le fatiche di Ercole, 12 gli anelli delle scuri che la freccia scoccata da Ulisse deve sfilare. Avete mai fatto caso che l'essere umano ha dodici costole? Chissà di cosa ci avrà voluto parlare il mito di Eva nata da una costola di Adamo? 12 costole, come 12 costellazioni. L’uomo è uno Zodiaco in miniatura. Per certi versi le stelle nel cielo non c’entrano molto, l’astrologia ermetica è un sistema per insegnare alcune cose che hanno a che vedere con ciò che è e potrebbe diventare un umano. La disposizione delle stelle nel cielo sono state lo spunto per imprimere questo sistema in un gioco astrologico ad incastro. La pasqua stessa è astrologica, ha a che vedere con l’inizio della primavera. Gesù viene crocifisso e scende nelle viscere della terra ed il terzo giorno risorge, proprio come la forza del Sole scende negli inferi del pianeta e riemerge attraverso i fiori che sbocciano ed il ritorno alla vita di tutta la natura.
La via crucis ci parla in parte di questo percorso, ci dice molte cose dei processi di un maestro e su noi stessi. Gesù è il nostro Cristo intimo, quindi in realtà la via Crucis ci parla dei nostri processi quando decidiamo di nascere per una seconda volta e morire a noi stessi, dissolvere la radice prima della nostra sofferenza, l’ego lo spirito di opposizione e renderci realmente liberi dalle leggi di questo mondo. Ogni costola è un segno zodiacale, la scala del Lucifero sono le costole, ogni segno ha un difetto caratteristico, conoscerli tutti potrebbe tornarci utile per compiere un lavoro su noi stessi. 12 sono le tribù, 12 le divinità dell’Olimpo, 12 sono i segno zodiacali. L’astrologia e stelle c’entrano poco qui. La prima costellazione è la prima stazione ed è in relazione con il segno dell’Ariete e con Pietro. Giovanni è il segno del Toro, i Gemelli sono Giuda, dove avviene la prima caduta; Giuda è il desiderio sessuale da dominare, è l’impulso Luciferico che ci tenta. Dodici sono le stazioni, 3 le cadute. Il segno del Cancro è la quarta stazione ed è quando appare Maria, la Madre. E’ la Madre mistica che lo accompagna nei suoi processi interni senza lasciarlo mai; si guardano e tra i loro sguardi c’è tutta la comprensione dei processi che sta per attraversare. La costellazione del Cancro è elemento acqua. Ogni segno zodiacale è in relazione anche con un elemento della terra; è ciclico, nel senso che, ad esempio, Ariete è fuoco, Toro è terra, Gemelli è aria, Cancro è acqua, e poi riprende, Leone fuoco, Vergine terra, Bilancia aria, Scorpione acqua, Sagittario fuoco, Capricorno terra, Acquario aria, Pesci acqua. Sono convenzioni, ma molto utili a certi scopi. E’ un sistema anche questo, ma è lo scopo che lo rende interessante; è come quando Neo scopre, nella mitologica trilogia di matrix, che il mito dell’eletto non era apparentemente destinato a niente, ma nel percorrerlo egli è diventato ciò che non avrebbe mai immaginato “essere”. Un sistema è un sistema, e ci sono sistemi e sistemi; noi come umani non possiamo che svilupparci per influenze. Capito, compreso questo non dobbiamo fare altro che metterci sotto la migliore di queste. Il sistema socio economico in cui viviamo è funzionale ai nostri scopi? Si? Perfetto allora uno rimane con quello che ha, ma se la risposta è no, deve assolutamente cercare un altro sistema, questo perché “matrix”, cioè il mondo in cui viviamo, non è in grado di dirci chi siamo. Il Cristo è un mito, un insegnamento, fosse anche un sistema, ma il suo scopo è portarci fuori dalla schiavitù interiore e del mondo, il Cristo ci insegna a liberarci dai sistemi del mondo che ci vogliono e rendono solo schiavi, ecco perché nel vangelo si legge: “date a Cesare quello che è di Cesare, date a Dio ciò che è di Dio, e date a me ciò che è mio” – riferendosi (Gesù), in questo modo, a sè stesso come all’archetipo, non certo all’uomo storico, alla personalità di quel momento. Il mondo ha già scelto 2000 anni fa tra Barabba Gesù e Gesù Cristo e ciò che rimane è l’insensibilità di questa umanità; coloro che non sono d’accordo devono scegliere qui ed ora il cammino del Cristo e percorrerlo se vogliono salvarsi da questa malvagità e dalla catastrofe dei sistemi. La costellazione del Cancro è quindi l'apprendistato del lavoro con l’energia sessuale, il Cancro, Maria è l’amore, senza l’amore non c’è alchimia, l’uomo e la donna devono amarsi affinché il divino serpente di fuoco si risvegli e salga lungo la colonna: ci deve essere amore. Kundalini, la direzione dell’energia sessuale, si sveglia solo se c’è amore. L’uomo e la donna devono imparare ad amarsi se vogliono svegliare il serpente sacro.
Nella quinta stazione, Leone (fuoco), appare il Cireneo. Gesù è caduto ed il Cireneo sta ad indicarci che deve apparire un essere superiore, un insegnamento superiore che c'aiuta ad alzarci. Timoteo rappresenta i “processi alchemici”, i processi che ci portano alla castità ed hai mutamenti di stato. La caduta nella via Crucis ha a che vedere molto col tentativo di divenire Casti e con i processi alchemici sessuali. Il Cireneo è l’aiuto provvidenziale. Oltre a questo, il Cireneo è, o potrebbe rappresentare anche, colui che per un attimo della nostra vita si fa carico della nostra Croce, un amico od una persona che per un momento si fa carico dei nostri processi spirituali aiutandoci, di fatto, a superare una momentanea e particolare circostanza difficile. Il Cireneo è un amico consolatore, ma non necessariamente vicino a noi, potrebbe essere anche un estraneo.
Il Cireneo è quella persona, è la persona che sa ascoltare, il Cireneo sono tutte quelle persone sulle quali riflettiamo e ci siamo appoggiati in determinati momenti difficili della vita e che hanno saputo, di fatto, alleggerirci. La croce oltre ad essere il simbolo dell’unione sessuale, rappresenta la sofferenza, il lavoro psicologico, il sacrificio della sofferenza, la croce sono i processi, le crisi emozionali che dobbiamo attraversare per renderci liberi ed è naturale e comprensibile che in certi momenti possiamo aver avuto bisogno di un aiuto extra. Quante volte durante una crisi emozionale, in presenza di un problema, quando ci sentivamo persi è arrivato qualcuno che si è offerto anche fosse solo ascoltandoci di caricarsi per un momento della nostra croce? Quello è il Cireneo, lo fa disinteressatamente, per una specie di predisposizione interiore. Il Cireneo, un estraneo in termini, completamente lontano dalla battaglia e dai problemi di Gesù, anzi obbligato a portare la sua Croce, in un momento sente compassione per lui, guarda ciò che gli stanno facendo ed in forma spontanea sente pena.
La sesta stazione è quella del Segno della Vergine (Terra). Nella sesta stazione appare Veronica colei che asciuga il viso al Maestro, e questo è simbolico del fatto che le acque si ritirano verso l’interno; si disegna il volto del Cristo Intimo per aver operato in castità e con l’amore nell’unione sessuale. La costellazione della Vergine è la casa del pane, il pane è la sostanza per costruire il corpo di luce, il corpo Kessdjano, il secondo rivestimento purificato dal fuoco sessuale; i "corpi esserici supremi" o corpi solari o corpi esistenziali che permettono al Cristo di compiere la trasfigurazione. Nella settima stazione la Bilancia (aria) ha a che vedere con l’equilibrio e qui avviene la seconda caduta. L’aria è l’elemento legato alla mente, se il fuoco sono le emozioni, le passioni, l’aria è la leggerezza del pensiero, che diventa mente quando è senza equilibrio. L’aria della mente alimenta il fuoco della passione. La caduta sta nella necessità di purificare la mente; come per i tre gradi dei Re magi, questo è un equivalente secondo grado di purificazione ad un livello superiore, ad ottava superiore. L’ottava stazione è in sequenza la costellazione di Scorpione (acqua). Scorpione dirige, regge gli organi sessuale; non dimentichiamoci che le acque sono sempre le acque seminali, la sostanza maschile e l’energia della libido femminile, ecco perché di seguito avviene la terza caduta, essa è nuovamente sessuale. In questa stazione Gesù incontra le Sacre Donne, che lo piangono. Dice a questo proposito un versetto di un libro sacro: “Iside colei che piange e veglia il suo beneamato fratello”. Sono le donne quelle che dicono - “questo è il mio maestro”; è la donna che è in grado di riconoscere l’uomo vero, colui con cui può auto-realizzare se stessa, non è mai stato l’uomo a scegliere, egli scala le montagne, ma la donna è l’ispirazione che lo induce a farlo. Tra queste donne c’era Maria, colei che nel suo ventre, gestò il Cristo Cosmico. Nella nona stazione, costellazione di Sagittario (fuoco), avviene la terza ed ultima caduta. La caduta nel sesso è quando cediamo allo spasmo animale, ecco perché Pietro deve rinnegare il suo maestro tre volte. Dodici sono le stazioni 3 le cadute. Prima che canti il gallo, è ancora una volta simbolico. Il canto del Gallo è il nuovo giorno, è una nuova alba, il vero giorno, è il maestro risorto, è il Cristo risvegliato. Il gallo annuncia il giorno, il gallo dice “lui è lui”, il gallo dice: «Io sono colui che risveglia il giorno». Non perdere un istante, pensa a farti perfetto! Osserva i tuoi difetti e correggiti, giacchè si avvicina il momento in cui riceverai la Luce! Questa Luce è il vero giorno, l'Aurora Immortale; sii puro per salutarla! Vigila e sii perseverante nella tua opera! Pietro è il sesso, e le tre cadute sono simboliche del fatto che uno non si fa casto in un pomeriggio, richiede tempo, fatica, dedizione e volontà, rinnegare il maestro come fa Pietro significa rinnegare la dottrina sessuale, è la pietra angolare scartata dai costruttori del Tempio di Salomone: ennesima raffigurazione della costruzione non solo dell’uomo “vero”, ma dell’anima, il tempio di Gerusalemme le cui colonne misurano 144 cubiti e che ci introducono alla nona stazione. Nove è la conoscenza del sesso, la nona sefira o sfera dell’albero
cabalistico: “Daat”. L’opera è il tempio interiore.
Nella decima stazione che si riferisce al Segno del Capricorno (Terra), Gesù viene spogliato delle vesti. “Io sono un verme e non un uomo, infamia degli uomini e rifiuto del mio popolo. Quelli che mi vedono mi scherniscono. mi guardano, mi osservano: si dividono le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte” (Sal 21). La nudità qui è simbolica del fatto che il maestro si è spogliato di tutte le vesti del mondo è tornato all’origine della sua nascita. La costellazione del Capricorno ha molta a che vedere con questa morte mistica, con l’atto di spogliarsi di tutte le cose. Ricordate? “le cose che possediamo, alla fine ci possiedono”. Dobbiamo liberarci dei sistemi del mondo e della falsa Personalità se vogliamo giungere alla vera crocifissione dei nostri difetti, è solo togliendo la falsa personalità che l’ego inizia realmente un processo di morte. Colui che dovrebbe resuscitare è l’anima purificata che nel corso dei secoli cerca solo la conoscenza ed il ritorno a Dio come bisogno di ricongiungersi alla fonte stessa della sua emanazione. Ci siamo separati da Dio per compiere un viaggio di conoscenza, che passa dai mondi dei minerali, dei vegetali degli animali ed infine come umani. Quando stanca di peregrinare l’essenza cerca il riposo, come un figliol prodigo cerca il ritorno al Padre. Pistis Sofia, l’embrione della nostra anima, vide la luce e ne restò abbagliata e da allora cerca solo il modo di conseguirla, cerca la fonte della saggezza eterna ed infinita pace.
Nell'undicesima stazione che corrisponde alla costellazione dell’Acquario (aria), Gesù viene inchiodato alla croce. I tre chiodi sono l’immagine delle tre purificazioni mediante il ferro ed il fuoco senza le quali il Signore non avrebbe potuto ottenere la resurrezione. La croce è sessuale ed è il simbolo vivente dell’unione lingam-yoni (fallo e utero). I tre Chiodi, come le tre cadute, i tre re, le tre volte che Pietro rinnega il maestro sono simbolici di questa purificazione per mezzo di questa unione sessuale. E’ interessante rilevare che anche qui in questa stazione l’elemento aria è in relazione con la purificazione. Mente e purificazione. E’ importante purificare la mente, è la mente ciò che ostacola e limita la nostra visione della realtà. Mi riviene alla mente un dialogo tra Neo e Morpheus dopo il salto, quando Neo cade e sanguina, e Morpheus gli dice che è la sua mente a rendere tutto reale. La mente è la tana dell’ego, è il luogo dei nostri pregiudizi, è lo strumento che compara, che giudica e che quindi ci allontana dal Reale, la mente è il frutto del tempo, è la mente che vive nell’oscillazione e nella polarità, è la mente che stabilisce il “bene” ed il “male”. E’ la mente che rende reali i nostri pregiudizi, i nostri preconcetti, le nostre preoccupazioni, le nostre frustrazioni, la mente è il dubbio, solo il cuore, l’emozione può agire, la mente oscilla tra tesi ed antitesi senza prendere mai una decisione. ~•~ Si legge in Marco 15, 22-25 e Luca 23, 34 - “E giunsero al luogo detto Golgota, che tradotto significa luogo del teschio. Gli offersero del vino con mirra, ma Egli non ne prese. Poi lo crocifissero. Era l'ora terza quando lo crocifissero. Gesù diceva: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno!”. Il teschio è simbolico per eccellenza della morte mistica; è qui dove realmente il maestro ha la possibilità di eliminare per sempre l’ostinato ego e purificarsi dallo Spirito di Opposizione. L’ego è il frutto dell’albero della conoscenza, è l’animale generato da Adamo il cui compito è condurci alla conoscenza di sè stessi per mezzo della polarità, per mezzo della conoscenza del “bene” e del “male”. Solo in questo modo possiamo compiere la trascendenza per mezzo dell’elemento neutro che è lo Spirito Santo incarnato in un Cristo vivente. L’ego è incoscienza, per questo che non sa ciò che fa, coloro che crocifiggono il Cristo non sanno di farlo. Perché Gesù rifiuta il vino con la mirra? Come mai se il vino è la sostanza della trasmutazione egli non lo accetta? Cos’è la mirra in questo caso? La Mirra lo avrebbe addormentato ed invece egli sceglie di restare sveglio. In altre versioni si dice che gli viene dato aceto e fiele, a rappresentare le due caratteristiche dell'umanità: quasi certamente i suoi amici avrebbero voluto dargli acqua, ma furono più intelligenti i suoi di nemici e gli diedero fiele.
I nemici nostri sono l’ego. L’ego,
l’ostinato, lo spirito di opposizione sempre cercherà di portandoci nel sonno della coscienza, nell’entropia e nella meccanicità e sempre cercherà di avvelenare il nostro Cristo intimo; l’ego sa che il Cristo (in quanto è il cammino, la verità e la vita), rappresenta la sua fine e non vuole: l’ego si difende dal risveglio. L’ego è nato dalla nostra ignoranza su noi stessi, sul chi siamo e cosa ci facciamo qui, ed adesso si attiva per difendersi, l’ego sono i nostri meccanismi di difesa dal “reale”. Nella dodicesima stazione che corrisponde ai Pesci (acqua), la croce viene innalzata tra il “ladrone buono” e quello “cattivo”. Il maestro pronuncia le sette parole e poi muore, entrando nella prealba di un nuovo giorno. “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno!” sono le prime delle sette parole che Gesù pronuncia sulla Croce, trasmettendoci di fatto uno tra i più importanti dei suoi insegnamenti senza il quale è impossibile auto-realizzarsi. Solo perdonando i nostri nemici possiamo realmente realizzarci intimamente.
“Porgi l’altra guancia” - non è una questione di masochismo, ma per non cadere nella trappola di odiare. L’odio corrompe chiunque, ecco perché è necessario non odiare i nostri nemici. Dante nella sua epica commedia mette, nonostante fu murato vivo e lasciato morire di fame insieme ai suoi figli, il Conte Ugolino all’inferno, lasciandoci intendere che se odiamo i nostri nemici il tradimento ricevuto ci logora e ci precipita in un inferno personale senza ritorno tanto quanto chi tradisce. L’odio ci precipita nei nostri inferni atomici senza possibilità di ritorno, non un atomo di inferno deve entrare nel nostro paradiso interiore, che è poi la coscienza stessa, e l'odio, il risentimento verso gli altri e noi stessi è parte di queste particelle che rischiano di inquinarci. Noi odiamo gli altri perchè come parte integrante di questo sistema, come agenti inconsapevoli di matrix, perchè imputiamo a loro la colpa della nostra condizione, siamo stati resi schiavi dalle stesse persone che ci avrebbero dovuto amare, ed adesso è veramente dura, ecco perchè è necessaria una via Crucis dove portare al golgota ogni nostra reticenza.
Dobbiamo cancellare la frase - "non si può fare" - dal nostro vocabolario e tornare a riempirci della pienezza del nostro "essere" (entusiasmo, "en tou tzeou asmos"... essere nel respiro del dio), tutto a questo mondo è possibile quando siamo pieni della pienezza e quando vibriamo nella frequenza del paradiso, ecco perchè vi ho invitato tutti ad impastare il pane e bere il vino, affinché siate empi della potenza del Cristo che è ancora una volta la coscienza, quella coscienza, quella spinta coscienziale capace di sgretolare lo spettro della morte con tutte la sua inevitabilità. Ecco perchè Gesù parla sempre di resurrezione, risorgete dai morti dopo essere passati nuovamente per la dimora dei vostri inferni, ripuliteli dal dolore che come un parassita, uno spirito di opposizione, vi trattiene in una vibrazione mortale, ed allora nello stesso giorno salirete come il ladrone buone in paradiso, con il Cristo nostro/vostro Signore.
Il Mistero della resurrezione.
« Se qualcuno diventa figlio della camera nuziale riceverà la luce. Se qualcuno non la riceve, mentre si trova in questi luoghi, non la potrà ricevere nell’altro luogo. Chi riceverà quella luce non sarà visto, né potrà essere preso; costui non potrà venire molestato, anche se vive nel mondo. E, ancora, quando abbandona il mondo egli ha già ricevuto la verità per mezzo di immagini. Il mondo è diventato un eone, perché l’eone è, per lui, pienezza. E’ in questo modo: è rivelato soltanto a lui; non è nascosto nelle tenebre e nella notte, m è nascosto in un giorno perfetto e in una luce santa» - dal Vangelo di Filippo.
~•~ La resurrezione è l’atto conclusivo della rivoluzione intima che porta alla rigenerazione fisica e spirituale. La resurrezione è l'atto in cui un individuo distrugge per sempre la morte, disintegra la "paura" della sua inevitabilità, smette di essere uno schiavo del "sistema" che lo corrompeva e poi gli regalava dall'altra parte la soluzione alle "paure" che il "sistema" stesso gli aveva indotto. La trasfigurazione è la rappresentazione del fatto che sia possibile costruire un corpo di luce, ovvero di mettere in moto le funzioni di un secondo corpo, quello Kesdjiano, "to soma pucikon" o "To Soma Eliakon", che sono tutto ciò che passa per un corpo fisico, ma non è del corpo; Spirito, mente, sentimento e ragione. La resurrezione ci lascia intendere che esiste una possibilità di renderci immortali, la resurrezione ci trasmette in realtà una conoscenza antica sull’autentica natura dell’uomo. Egli, l’uomo, forse è realmente divino, e solo grazie all’aiuto di Prometeo, che rubò il fuoco della conoscenza della resurrezione agli dei, che noi possiamo compiere la stessa opera. Gesù non venne per immolare sè stesso ai
nostri peccati, ma per insegnarci la via verso la resurrezione e la restaurazione del Sè, della nostra autentica "natura" sovrasensibile. Molte sono le domande irrisolte, molti gli interrogativi, ma è l’aspetto esecutivo che dobbiamo poter raggiungere; dobbiamo poter ambire all’atto di voler risorgere. LA RESURREZIONE è PER COLORO CHE SANNO DI ESSERE MORTI. La resurrezione è per coloro che cercano una vita diversa, la resurrezione è per coloro che hanno capito e sanno di essere "schiavi" ed hanno detto "adesso basta". La resurrezione è per chi non vuole avere più paura. La paura è una creazione illusoria del piano "astrale", un istinto dell’ignoranza, della non conoscenza, un falso senso di pericolo, uno stato emotivo che si sostituisce alla comprensione delle cose. La paura ci ostacola la comprensione e deforma la realtà. La paura è alimentata dall’uomo stesso per sottomettere i suoi simili. L’uomo è addormentato, ma se si risveglia capisce come agire, usa la sua "fonte" per rendersi libero, non c'è nulla che non sappiate già. Liberi e vibranti come hanno sperimentato tutti quelli che hanno provato a fare il pane e predisposto il vino, consacrato e se ne sono cibati. Era questa la pasqua che non volevano che conosceste. Mentre gli scriba, i farisei e i sacerdoti del "circo" giocano coi loro falsi idoli, la caverna interiore vibra e per questo si scuote la Terra, il pianeta dalle sue fondamenta, ecco cosa serve questa notte del sabato, scendiamo nel sepolcro dei nostri inferni interiori, dove la forza della nostra coscienza sta lavorando alla nostra personale liberazione dagli istinti, dal dominio dell'animale per prepararci alla resurrezione di domani. Questa notte giocheremo la nostra partita con gli auspici del cielo e dei cicli, Melchisedek, il logos di questo pianeta, ha ricevuto tutta la luce dal disco solare e dalla luna e lo sta elargendo a tutti quei suoi figli che sono disposti a usarla per la loro rivoluzione personale. L'intento del Cristo è di compiere un lavoro nella direzione di una maggior acquisizione di Coscienza, lavora per la costruzione del tempio interno, quello spazio che abbiamo bisogno per iniziare a vivere, uno spazio interiore che è la realizzazione del nostro proprio "mistero". Ed allora "pregate e vegliare" perchè non un granello di inferno deve penetrare in questa notte di grande costruzione, mentre stiamo costruendo cioè quel centro magnetico, quel centro di gravità intima, quel potere intimo che è una grande Fede in ciò che siamo e possiamo realizzare sotto gli auspici della "coscienza". Dobbiamo imparare a sottrarci per questo tempo che ci manca alla resurrezione e la nuova nascita, renderci inaccessibili; e domani di buon ora, realizzeremo il nostro primo pasto da uomini e donne liberi, pane e vino consacrati che diventeranno il sigillo di questo lavoro, di questa pasqua, di questo passaggio nella dimora di plutone per rinascere, per la nostra liberazione. Ognuno di noi porta una scintilla del fuoco di Prometeo, ognuno di noi è un Cristo in potenza. Non è una questioni di gradi, ognuno innalza il proprio "Essere", risveglia cioè il proprio "mistero" in
accordo a quanto si libera, ed ognuno si libera in accordo a quanto è disposto a sacrificare di sé, del falso sé, dell'alter ego, del "me stesso" e di quello che i sistemi gli hanno dato come stampelle.
L’uomo celeste è l’uomo che è morto al “me stesso”, si è sacrificato e ha costruito quello che viene chiamato il tempio di Salomone. Celeste è l’aggettivo che qualifica il lavoro svolto su sè stesso, non un luogo in assoluto da qualche parte nei cieli. Celeste è il colore di un alta vibrazione. Il Cristo è l’intermediazione astrale tra la nostra personalità fisica ed il Padre Solare", la vibrazione solare, la voce dell'ineffabile, irrivelata, la cui forza e potenza creatrice è plasmata nel ritmo perenne della vita in tutto l’universo. Il Dio vivente che è ovunque, è impersonale e pertanto non parteggia per nessuno, egli è. Siamo noi che abbiamo, se lo vogliamo, se ne sentiamo l’impulso, il dovere di compiere l’opera di renderci non solo realmente umani, ma persino di elevarci alla comprensione e conoscenza. Il Cristo-Lucifero in noi è un impulso, uno stato di necessità, ecco perchè è ribelle; il Cristo è il compimento dell’opera, il Lucifero l’impulso, il genio intrappolato nella lampada pronto ad assolvere a tutte le nostre necessità. Sta a noi rendere questo reale. Oggi la nostra vita è il frutto di come pensiamo e cosa sogniamo o desideriamo, questo perché l’universo risponde alle nostre richieste. Solo rielaborando e definendo il nostro "atteggiamento" che possiamo sviluppare un attitudine alla crescita, alla ricerca della verità, alla cessazione delle ostilità interiori, alla comprensione ed eliminazione di tutti quelli “io” che determinano i nostri pensieri e desideri oggi. Dobbiamo tornare a "sognare" una nuova possibilità, serve sentire che è possibile, che possiamo morire e rinascere, dobbiamo volere con tutto noi stessi il risveglio, inteso come una volontà a voltare finalmente pagina, lasciare ogni speranza nei sistemi per abbracciare finalmente la vibrazione autentica della nostra vita.
Troppi sono coloro che si nutrono e vivono delle nostre paure e delle nostre emanazioni “sgradevoli”; siate vincitori, siate forti, fatevi forti; impariamo ad essere uomini veri, a costruire il nostro vero destino, impariamo a non gettare i nostri talenti, impariamo ad uscire dal labirinto di questa vita che altri hanno sognato e deciso al nostro posto. La resurrezione prima che fisica è tutto questo, solo l’uomo Cosciente può raggiungere i piani dove la creazione si gesta, solo l’uomo cosciente è capace di plasmare la materia a suo piacimento, egli è padrone della vita e della morte perché è diventato padrone di sè stesso, la sua casa interiore non è più un caos, non è il dominio perenne del suo “alter ego”; egli lo ha dissipato e per questo è padrone della scienza della rigenerazione, dal luogo della luce, dal deposito della luce è in grado di infondere forma alla materia e quindi può ricostruire in qualsiasi momento un nuovo tempio. Non può che essere questo il nostro scopo, come re e regine di questa terra, di questo piano abbiamo la possibilità di risorgere, ecco perché si legge che il regno del signore il Cristo non è di questo mondo, egli è il Signore e re dei cieli, perché conosce (in quanto ne è cosciente, ne ha e ne fa vivida esperienza) i piani sottili, i mondi superiori, inteso in termini vibratori, almeno sulle prime, di questa creazione; INRI, è il fuoco perenne con cui plasmare la materia, la sostanza, l’energia creatrice, INRI è l’impulso, INRI è la volontà e la possibilità di dominare gli elementi che compongono la materia. I.N.R.I. sta per Ignis Natura Renuvatur Integra, la natura si rinnova per mezzo del fuoco, per fuoco è lo Spirito Santo che arde in ogni uomo e in ogni donna ed in ogni cuore, è il fuoco per la nostra personale purificazione, unica via per renderci più sottili. Il mondo non finisce oltre le colonne d’Ercole, è solo il mondo limitato degli umanoidi, che sono già morti in sè stessi, che finisce lì. Oltre le colonne il nostro Ercole interiore compie le sue 12 fatiche allo scopo di rendersi libero. La resurrezione non può essere un dogma di fede, la resurrezione qui ed ora è la strada da intraprendere, è una via da percorrere, è un lavoro da fare e che può essere fatto "adesso", è una conoscenza da apprendere e praticare. Il mito è in parte filosofico, ma la pratica e tremendamente scientifica. Non permettete alla scienza materialista di inquinarvi l’animo, non cercate risposte dove non le troverete, cercate di predisporvi e imparate la scienza della rigenerazione. Dubbi, paure, perplessità servono solo a rimandare e consumare la nostra stessa polvere, non fatevi scoraggiare. Usate l’intuito, lasciate le domande senza risposta a quando sarà possibile trovarle, limitate l'attività, digiunate dai pensieri distruttivi, lasciate andare le inutili diatribe, evitate di dissertare di questioni di lana caprina, siate “Reali” o meglio "realisti", portate sempre tutto alla vostra misura ... Siate imprevedibili.
Lo Spirito di Opposizione
"Ricordati che sei venuto qui perchè hai capito la necessità di lottare contro te stesso e soltanto contro te stesso. Sii Grato dunque a tutti coloro che te ne forniscano l'occasione" - Gurdjieff, Aforismi. Qualcosa è cambiato, qualcosa in noi si sta facendo. L'oracolo ha scelto di parteggiare per l'umanità, per quell'umanità dolente che sta cercando di risollevarsi da questo fango, parteggia per gli uomini e le donne di buona volontà il cui profondo intento è realizzare la loro anima, il pneuma che è il loro. Smith è fuori e sta cercando di rientrare, ma la porta al momento è sbarrata, l'"essere" reale, Neo, l'integrità in potenza, sta lavorando nei suoi mondi inferiori per cercare di riscattare la sua luce ed espandere il flusso luminoso in ogni direzione. Non ci sarà legge che possa bloccare lo sviluppo della coscienza, le regole potranno solo ostacolarlo, ma non impedirlo se ognuno di noi tiene fede al patto intimo profondo che è la fede: credere per vedere. Chi crederà fino all'ultimo alla fine vedrà significa credere che qualcosa in noi sta cambiando ed alla fine la struttura cambierà, il flusso luminoso si accende caricato dall'elettricità che abbiamo imparato ad accumulare nel corpo, usando coerentemente i circuiti elettrici del nostro sistema nervoso. L'uomo è dotato di plessi o gangli nervosi nei quali può circolare un mare di energia elettrica, caricandosi come un toroide egli può realmente innalzare lo stato della sua materia. E' l'energia elettrica il perno qui, quella stessa elettricità che fecondo il caos. Siamo davanti alle vere motivazioni che ci hanno posto davanti a questo percorso di conoscenza di se stessi, ed adesso siamo alla resa dei conti, ma dobbiamo capire di chi si tratta, bisogna capire chi è "costui" col quale ci stiamo battendo e per cui è necessaria questa lotta senza quartiere proprio come si evince nelle scene finali di "matrix - revolutions". Forse è giunto il momento di rendermi conto che l'idea stessa di essere "se stessi" è l'ennesimo abbaglio al quale veniamo esposti, il "me stesso" è ancora Smith, qualcosa, un essere, un "entità", l'arconte, che falsamente mi rappresenta e che in ogni azione, pensiero o emozione cerca di sostituirsi continuamente a ciò che realmente sono, al punto di confondermi così bene da convincermi di essere lui. Solo approfittando della situazione contingente attuale, dove Smith è uscito allo scoperto, grazie al fatto che la falsa personalità di cui si rivestiva non è più credibile a cause dell'accelerazione dei tempi nei quali stiamo vivendo, possiamo realmente accorgerci di questa assurda dicotomia, assurda realtà interiore che viviamo da un pezzo. Lo Spirito di Opposizione è là fuori e sta cercando in tutti i modi, proprio come fa Smith in "matrix - realoaded" di ritornare dentro, di riportarci in quel corridoio dove, grazie alla spinta della pasqua, abbiamo messo fuori di noi le sue regole, ... Smith ha smesso di essere un agenti di matrix, finalmente ci possiamo trovare faccia a faccia col nostro antagonista, sfidante, avversario, è stato chiamato in molti modi ma un unica sola entità. Risvegliando le forze della vita risvegliamo anche tutto ciò che gli si oppone. «La forza interiore muove l’anima alla ricerca del luogo della luce e di tutta la divinità, mentre lo spirito di opposizione devia l’anima e la costringe a fare continuamente tutte le di lui iniquità, passioni e peccati: assegnato continuamente all’anima, egli le è nemico e le fa compiere ogni male e ogni
peccato, e stimola i ministri erinnici affinché le siano testimoni in ogni peccato che egli le fa compiere; inoltre se di notte o di giorno lei vuole riposare, egli la scuote con i sogni e le passioni del mondo la spinge a bramare ogni cosa del mondo; in una parola l’incita verso tutte quelle cose che gli arconti gli hanno ordinato: è ostile all’anima e le fa compiere quanto a lei non piace. In realtà, è questo, Maria, il nemico dell’anima, è questo che la costringe fino a tanto che compia ogni peccato.» L'arconte sta perdendo terreno su di noi, ed è adesso arrivato il momento di tenerlo fuori, il "voladores" sta realizzando la sua peggiore paura, quella di essere scoperto. Non voglio essere preso questa volta in termini allegorici, perchè sto parlando di un "ente", "entità", "essere" del tutto estraneo alla nostra identità "esserica" che come un parassita si è intrufolato nella nostra carne ed ha vissuto a nostre spese tutto questo tempo. Adesso l'ego è l'ha fuori, non fatelo rientrare dentro, sciogliete la vostra carne dai vostri errori, i vostri peccati sono perdonati (dice il Cristo per mezzo del rituale, dell'atto); non usate questo come giustificazione ma come modello per aprire la possibilità di sciogliere le catene che ci tengono in schiavitù. Avevamo necessità di separarcene per poterlo dominare, eliminarlo o distruggerlo è un altra questione che non ci compete. Si legge in Pistis Sofia a riguardo dello Spirito di Opposizione che egli è fatto della stessa materia degli Arconti. Ragionate! E' evidente che se egli fosse me non potrei separarmene, come invece sta accadendo proprio adesso. Eccone qualche assaggio: «Quando, per mezzo degli arconti del destino, un’anima antica è in procinto di discendere, gli arconti di quel grande destino - i quali si trovano nei luoghi del capo degli eoni che è il luogo denominato «luogo del regno di Adamas» e il luogo che sta di fronte alla vergine luce - gli arconti, dunque, del luogo di quel capo danno all’anima antica un calice dell’oblio […] ripieno di ogni genere di passioni e di ogni oblio. Non appena l’anima beve dal calice, dimentica tutti i luoghi nei quali era andata, e tutti i castighi tra i quali era passata. Quel calice dell’acqua dell’oblio diventa un corpo all’esterno dell’anima, rassomigliante all’anima in tutte le forme, e simile a lei: esso è il cosiddetto spirito di opposizione. … i cinque grandi arconti del grande destino prendono il sudore di tutti gli arconti dei loro eoni, l’impastano assieme, lo dividono e lo trasformano in anima.» Il Cristo, come si legge in Filippo, è sceso per liberare gli uomini da questa "schiavitù", i sistemi che l'uomo ha sviluppato e realizzato qui sono influenzati dalla natura dell'arconte che ha necessità di tenerci qui e sotto controllo per impedire che il nostro flusso luminoso possa accendersi perché a quel punto dovrà solo arretrare. Questo passo di Pistis Sofia rende molto l'idea.
«All’esterno dell’anima mettono lo spirito di opposizione, che la sorveglia e le è stato assegnato; gli arconti lo avvincono all’anima con i loro sigilli, con i loro vincoli, e lo sigillano a lei affinché in ogni tempo la costringa a compiere costantemente le loro passioni e i loro misfatti; affinché lei li serva in ogni tempo; affinché resti in ogni tempo, nelle trasformazioni del corpo, sotto la loro sottomissione; lo sigillano a lei, affinché lei venga a trovarsi in tutti i peccati e in tutte le passioni del mondo.» «È per questo motivo che io ho portato i misteri nel mondo: essi sciolgono tutti i vincoli e tutti i sigilli dello spirito di opposizione che avvincono l’anima; essi rendono libera l’anima, la svincolano dai suoi genitori, gli arconti, la trasformano in luce genuina; essi la conducono su nel regno di suo padre, della prima uscita, del primo mistero, per sempre. È per questo che, una volta, vi dissi: «Colui che non abbandona il padre e la madre, e poi viene e mi segue, non è degno di me». In quel tempo, dunque, vi dissi: «Dovete abbandonare i vostri genitori, gli arconti, affinché io vi renda figli del primo mistero, per sempre». Non abbiate paura, il suo compito è solo questo di ostacolarci, il nostro è quello di liberarci, l'avversario alla fine sta operando per il nostro sviluppo, per lo sviluppo del nostro "essere". E' lo Spirito di Opposizione che ci fa dimenticare ogni esperienza di un mondo più reale, è per questo che fatichi a ricordare i sogni, lui è nella tua testa, e ti fa credere di essere lui attraverso quella chiacchiera incessante, è per questo che sono mesi che cerco di aiutarvi a spegnerla. Lui
attutisce ogni tuo risveglio, mette ogni genere di spazzatura raccolta in giro dalle effigi mentali, agli stati emotivi più densi, o anche più svaporati che ci sono, usa quel lavorio mentale per convincerti di cose, mentre così non sei mai nel corpo e lui si nutre dell'elettricità che il tuo corpo produce. Le sue armi non sono mica grossolane e quella peggiore che ha potuto usare è quella di farti credere che stai "lavorando", che stai lottando cioè contro di lui, mentre hai sempre e solo fatto quello che lui ti ha permesso di vedere. La maggior parte delle lotte che abbiamo combattuto contro noi stessi egli ha partecipato con entusiasmo, se prima erano molti "io" adesso lui ha preso integrità, ma allo stesso tempo è venuto allo scoperto, non è più frammentato e quindi sta diventando più visibile.
Lo Spirito di Opposizione è il miglior alleato dell'asceta, del moralista, persino dello zelante studente di scuola o seguace di qualunque credo o istituzione, compresi gli gnostici moderni di matrice sud americana dai quali mi sono dovuto allontanare per non essere travolto dal loro stesso fanatismo sonnolente ed ipocrita; ed ecco perchè quando mi viene detto che un risvegliato usa il sesso come il cibo, sorrido. Un risvegliato vero sa che innanzi tutto non esiste l'idea di risvegliato, e poi sa che per bruciarlo, il "voladores", l'arconte, lo spirito di opposizione, Smith, ha bisogno di energia e che soprattutto non deve dargliene. La castità scientifica è una forma di caricare il toroide di potere, è questo che ti ha permesso di staccare Smith dalla tua carne, proprio come fa NEO nell'ultima scena del primo episodio, è il potere elettrico della trasmutazione e dell'amore, che lo manda in frantumi, lo scioglie, ed adesso lui è furioso, e come dice Smith - "si sente in dovere di restare" per farti ritornare nei ranghi. Appena inizio a rendermi conto di qualcosa, appena sento un barlume di valore, di speranze, di luce, appena aggancio una "vibrazione" più sottile, appena riesco a sentirmi "potente", lui combina qualche guaio, ci fa arrabbiare, litigare, cerca lo scontro con qualcun altro, ci pone in questioni di territorio, che è il suo solo interesse perchè è da quella cosa che dipende il suo potere, ecco perchè le persone che sono 100% assuefatte alla sua influenza hanno bisogno di possedere cose, compreso proprietà e terreni. Guardate come ci riempiamo inutilmente di preoccupazioni, di sensi di colpa, di dubbi e di paure tutto per farci dimenticare il senso della lotta che non è emotiva, ma nella mente, dovete togliergli in dialogo, dovete togliervi quel dialogo dalla testa. So che parlare in questi termini è estremamente pericoloso perchè se non vengo capito voi creerete un ego ammazza questo ultimo ego, e quindi saremo punto e a capo. dobbiamo capire che lui si insinua quando noi proviamo "collera", "invidia", "orgoglio", "vanità" (superbia), o quando imponiamo aspettative su altri, o li tiranneggiamo (Cupidigia), quando proviamo "ingordigia", ma noi non siamo una di queste cose, sono cose che lui riesce a farci provare, a far provare al corpo a causa o per mezzo della mente, del dialogo che genera, egli induce nei meccanismi biologici del corpo una reazione, e noi sperimentiamo tutte queste varietà emotive, ma è tutto irreale. Abbiamo la necessità di "disidentificarci" totalmente e solo riappropriandoci della nostra carne che lo possiamo fare, il corpo è il terreno della lotta ed è necessario riprendercelo, entrandoci, sentendolo, usando, come altre volte ho suggerito, il "lavoro in calma", per sciogliere quelle false emozioni che si generano. La minaccia è illusoria, lui in realtà non può nulla contro il potere elettrico della nostra anima, ... dobbiamo renderci conto che abbiamo una sola possibilità per vincere questa cosa ed è "arrenderci", "abbandonarci" all'idea che dobbiamo rafforzare la nostra "anima" facendo contro sulle nostre sole forze individuali, bruciando la paura o qualvolta essa si cerca di esprimere, vedendola, sentendola e allo stesso tempo sciogliendola con il potere elettrico di cui siamo dotati. Siamo soli contro di lui ed il terreno di scontro siamo noi stessi, e se lo individuiamo come il nostro "nemico" ha vinto ancora una volta, ecco perchè Neo alla fine di revolutions si arrende, questa cosa è difficile da spiegare, ma se lo senti come un nemico lui ti sta vincendo, perchè l'odio che provi lo alimenta e lo rafforza, più ti batti, più ti dimeni, più picchi, proprio come nello scontro finale del film e più lui riuscirà a rafforzarsi. E' un grande gioco di astuzia ed abilità quello al quale se chiamato o chiamata, l'arte della guerra, l'arte di vedere nell'altro il "nemico" da amare, l'amore lo distrugge ma devi capire cosa sia l'amore altrimenti lo stai alimentando ancora con un idea romantica e romanticizzata da pseudo spiritualità, ... Se capiamo la necessità "vitale" di questa lotta, che significa lasciare ogni speranza nelle cose del mondo, ogni soddisfazione di desideri indotti, inutile ed irreali, atti solo a tenerci sotto controllo ed i schiavitù, allora possiamo
iniziare a capire cosa significa amare i proprio nemico.Il suo lavoro è farci credere di essere lui; chissà quante volte lo abbiamo sentito dire e ancora non è ben chiaro in cosa consista la sua azione: i tuoi desideri, i tuoi pensieri, le aspirazioni, i bisogni, il senso del rispetto, la regola, la giustizia, e molto altro, non sono tuoi sono i suoi, sei stato programmato per sentire e pensare in questo modo. la paura che sperimentiamo è la stessa di qualsiasi animale che teme di essere predato, ma è lui che sta rischiando di essere scoperto non noi, noi siamo ciò che siamo, e ciò che siamo, siamo: "Ehie asher ehie"! La sofferenza cosciente e' subire le avversita' e assurdita' della vita quotidiana (lavoro, coniuge, figli, politica, strutture sociali) con la precisa consapevolezza che sono avallate e determinate dal pensiero umano che è il pensiero del nostro "avversario", il nemico di sempre e quindi del tutto irreali; e' un rimorso continuo, è un insicurezza che non si ferma, e non è solo individuale, ma un problema per l'intera umanità, la sua debolezza, e non è nemmeno sua. Questa precisa consapevolezza può diventare la chiave, il grimaldello per uscire dalle nostre prigioni, dobbiamo capire che c'è un nemico ed allo stesso tempo non sentirlo tale, altrimenti ha già vinto, dobbiamo solo comprendere il suo operato nella nostra vita e dissolverlo, sciogliere ogni sigillo con cui ci incatena, ecco perché ho detto che il sistema dei chakra è filosofico, individua stati di coscienza, non c'entra niente, come per i centri della macchina umana, la localizzazione nel fisico, quello è un altro inganno, un altro abbaglio. Ecco perchè gli altri sono solo coloro che ci forniscono l'occasione per conoscerci; coloro che producono in noi irritazione, collera, o comunque sofferenza, sono un falso nemico: usa il nemico che percepisci fuori per scovare il tuo reale avversario, per capire come ti sta lavorando dentro, come ti inganna, come si irrita se non fai e fanno quello che lui vuole e si aspetta. Ed ecco perchè ad un certo punto non si tratta realmente di essere grati o di amare (riferito alle persone che ci fanno irritare o soffrire) con un sentimento, ma significa riconoscere il più coscientemente possibile, e cioè significa prendere coscienza che queste persone stanno, volontariamente o meno, assolvendo ad una funzione, che nostro malgrado è quello che ci serve per rafforzarci dentro... non una questione di perdonare (atto che non è altro che un altra espressione del nostro avversario o ego), si tratta invece di volersi liberare dagli ostacoli o meglio da cioè che ci ostacola ... l'idea di rimanere indifferenti ai nostri nemici, che equivale a non prendere niente in modo personale, è l'espediente per arrivare a lui, a Smith, ma dobbiamo averlo iniziato a vedere questo "lui"; se resta dentro di noi, guiderà ancora lui la lotta. Usa il nemico che percepisci fuori per scovare il tuo nemico è il senso di tutte queste parole. Questo nemico va conosciuto e dominato e dobbiamo attraverso questa lotta senza quartiere proprio come tra NEo e Smith in "revolutions" arrivare a capire l'importanza di vincerlo, l'importanza di accedere il nostro flusso luminoso che è l'unica cosa che lo scioglie e ci libera dal giogo degli Arconti. E' di un "ars moriendi" che si parla qui, dobbiamo liberarci in vita del giogo, e realizzare quella coscienza in grado di vincere il Bardo, le regioni degli arconti, ecco perchè si legge in Matteo 5,25ss la parabola secondo cui Gesù avrebbe detto: «Quando ti trovi (riferendosi a quando sei morto) per la via con l'avversario cerca di liberarti di lui perchè non ti consegni al giudice e il giudice al ministro e ti mandi in prigione; in verità ti dico non ne usciresti fino ad aver pagato l'ultimo quadrante.» Esistono testi come il libro tibetano che trattano della pratica (nota con il nome di "Powa") di conduzione degli stati di separazione dell'anima nei regni di mezzo, con la possibilità di arrestare i determinismi karmici, nel nostro caso i condizionamenti della potestà della ... L'apocalisse di Giacomo come il "bardo thodol" espone attraverso le parole stesse di Gesù, come anche nella Pistis Sofia, quell'insegnamento segreto che deve consentire all'iniziato di affrontare le prove post mortem, ecco perchè è considerato nell'insegnamento gnostico l'apostolo o patrono dell'opera, ecco perchè il cammino delle spade, la spada è la volontà che serve per superare le regioni inferiori dei morti, e salire attraverso la regione di mezzo dritto verso il Pleroma, egli, l'insegnamento cioè degli scritti di Giacomo sono una guida per l'iniziato che deve vincere le influenze nefaste degli Arconti e superare le loro regioni, Giacomo ci guida nei processi post mortem indicando all'essenza, l'essere cosa "fare". E' a questo che ispira il rituale funerario dell'estrema unzione, reso inutile dall'istituzione eclesiastica (chiesa cattolica), e questo la dice lunga su chi li governa e chi è il padrone che servono, un rituale funerario quello dell'estrema unzione nel quale o attraverso il quale in sacerdote, quello vero, dovrebbe guidare il morituro aiutandolo a risvegliare il flusso luminoso della sua anima che gli permetterà o permetterebbe di superare incolume la regione di mezzo, senza deviazioni o arresti, appunto, nelle sfere arcontiche.
Ogni anima a questo punto incontrerebbe (è una schematizzazione, è l'unico modo che abbiamo qui per provare a descrivere qualcosa) nel suo stato nudo, liberato cioè dal vestito della carne, ovvero il corpo fatto della materia degli arconti, che sono le entità o enti che personificano i piani dell'esistenza e i loro governatori o arconti, il cui superamento è determinante nel tentativo di ristabilire l'identità trascendentale del suo essere o essenza che è il padre di cui si parla impropriamente. Esiste pertanto il mistero degli arconti di tutte le sue invocazioni. Quali invocazioni? Quelle che servono per superare le regioni dove essi dominano. Si legge nell'apocalisse di Giacomo: Quando cadrai in loro potere, uno di essi, la loro guida, ti domanderà: "chi sei e donde vieni?" Tu risponderai: "io sono un figlio e provengo dal Padre". Egli ti dirà: "che figlio sei tu da quale padre provieni?" Tu gli risponderai: "io provengo dal Padre preesistente, e sono un figlio che è dal Preesistente". Allorché ti dirà: "Perchè sei stato mandato?" Risponderai: "sono venuto per vedere le cose che sono mie, e tutte quelle che a me sono estranee". Egli ti domanderà: "Per te tutto questo è estraneo?" Tu risponderai: "no, non è interamente estraneo, ma proviene da Achamòth, cioè della femmina. E' lei che lo ha cerato allorché trasse giù questa stirpe dal Preesistente... Perciò essa non è estranea, ma è nostra. E' nostra perchè colei che è signora su di esso proviene dal Preesistente. Ma contemporaneamente ciò è estraneo perchè il Preesistente non ebbe alcuna comunione con lei, quando lei si accingeva a creare". Allorché lui ti domanderà: "dove vuoi andare?" Tu devi rispondere: "Al luogo donde sono venuto, là io voglio tornare". Se tu risponderai così sfuggirai ai loro assalti. Ma se cadi nelle mani dei tre violenti che portano via violentemente le anime in quel luogo, tu dirai loro: "Io sono un vaso assai più prezioso della femmina che vi fece".
La cattedrale di Notre Dame
La cattedrale di Notre Dame si trova su di un’isola posta nel centro della Senna nota col nome di isola de la Cité. Pare che 2000 anni fa quest’isola fosse abitata da tribù Celte, si pensa che fosse abitata da una sorta di casta sacerdotale dei Celti nota col nome di Druidi. Lì, essi avevano eretto anticamente un santuario dedicato alla Gran Madre, alla Madre Natura ed i suoi elementi. La prima pietra della Cattedrale fu posizionata nell'anno 1163, segnando il principio di un lavoro di costruzione che durò 170 anni. Fu un periodo di particolare luce, fu l'epoca di Nicolás Flamel e dei saggi alchimisti. Sul luogo dell'antico santuario Celtico, si costruì più tardi una chiesa e su la stessa dopo vari anni la Cattedrale attuale. Nella Torre Meridionale si trova la famosa campana Emmanuel che ora suona solo in occasioni speciali. Nel 1631, durante la sua fabbricazione, le donne offrirono i loro gioielli alla fonderia per la costruzione di questa campana, cosa che sarebbe stata all'origine del suo suono molto particolare. La parte interna della Cattedrale, o navata centrale è circondata in totale da 29 cappelle. La facciata principale che dà ad ovest, ha tre grandi entrate con sculture, una galleria di statue ed un rosone di 10 metri di diametro tutta intorno alla “Vergine col bambino”. Ci dice Fulcanelli: “Notre Dame di Parigi anticamente innalzava la sua maestosa mole su una gradinata di 11 scalini. Oggigiorno, il successivo accumularsi di terra è andato coprendo i gradini fino ad assorbire a poco a poco l'ultima di esse.”. 11 è il numero della nostra Divina Madre (Notre Dame), la persuasione, la Sacerdotessa, in quanto 11 diventa 1+1=2, e 2 è la sacerdotessa, la Divina Madre Kundalini personale. La facciata principale della Chiesa guarda verso una spaziosa piazza, chiamata Piazza del Parvis di Notre Dame. A questo proposito, Fulcanelli, riferisce che in mezzo a questa piazza “si ergeva anticamente una statua di pietra, alta e magra, con un libro in una mano ed un serpente nell'altra. Questa statua faceva parte di una fontana monumentale, nella quale si leggeva:
“Qui sitis, huc tendas: desunt si forte liquores, Pergredere, aeternas diva paravi! aquas.”[1]
Sempre Fulcanelli riferisce che la gente del paese la chiamava la preghiera di MONSIEUR LEGRIS, la preghiera del “Venditore Di Grigio”, del “Gran Digiunatore”, o “Digiunatore Di NOTRE Dame”. Gli antichi lo chiamavano FEBRIGENO, che significa figlio del Sole o dell'oro, o anche figlio d’Apollo; il volgo lo chiamò più tardi Maître Pierre, volendo dire pietra maestra, pietra di potere, la pietra angolare. Fu chiamato anche MICER LEGRIS, in un'epoca in cui la parola grigio significava fuoco, ed in particolare, fuoco fatuo.”. Tutto
si capisce è simbolico: l’idea della pietra angolare (la scienza del sesso, l’alchimia sessuale) e dell’abbeverarsi, il fuoco, le acque, il serpente, il libro, la donna, etc… La fontana simbolizzava le acque della vita, l'energia sessuale, e la statua al centro, il fuoco che è nascosto nell'acqua, il fuoco rigeneratore, il fuoco della terra, il divino Daimond, il Lucifero interno, il riflesso del Cristo negli uomini. Lucifero è la scala per salire, Lucifero è la scala per scendere, la tentazione ci fa salire se la vinciamo, ci fa scendere se la assecondiamo. Ecco perché si dice che il Lucifero è il Cristo in azione, è la forza che ci redime o ci condanna. Niente di morale in tutto questo, tutto molto ovvio. Colui che cerca la Coscienza, deve vincere le manifestazioni della sua natura meccanica, deve vincere l’impulso animali che si esprime attraverso il desiderio e la tentazione, i Gargoyles (figure mostruose ed animali) sui tetti ne sono la rappresentazione. Se il Cristo è Coscienza, la tentazione diviene l’attrito che ho bisogno per svilupparlo, per generare una Coscienza, la Coscienza è un uomo che ha vinto le manifestazioni automatiche dell’ego animale, che ha costruito la sua immortalità. La Coscienza è ciò che resta, e resta in misura di quanto l’abbiamo sviluppata.
Il ricordo di sé. Tensori o tensione emotiva.
C'è un lavoro che può essere fatto con le emozioni, che è parte integrante di quello che vengono chiamati i "misteri minori", che ha a che fare con l'imparare a gestire i propri stati interni, il proprio umore e cristallizzando un certo dominio interno che passa per il lavoro con le tensioni emotive. Si tratta di un aspetto del "trasmutare", del saper estrarre cioè il fuoco dalla "passione" per uno scopo che è della coscienza. Nei misteri si parlerebbe della prova appunto del "fuoco", della capacità cioè di imparare non a reprimere o a non esprimere emozioni, ma ad "estrarre"da questi momenti una certa qualità del fuoco utile al nostro sviluppo.
Durante i momenti di forte tensione emotiva, infatti, si sprigiona un tipo particolare, per così dire, di energia, un fuoco, un energia che diremmo dello Spirito, che bollando sotto un certo stato di coscienza permetterebbe di fissare in noi quel qualcosa di riconducibile all'idea di "presenza"; presenza inteso come un certo tipo di emanazione che invece di essere "veleninoskiriana" sia luminosa, vibrante, viva e che ravvivi la "coscienza" invece di assopirla o spaventarla. Tramite "un emozione molto intensa", - dice Ouspensky nella raccolta dei suoi incontri dal 1928 al 1945 intitolata "un nuovo documento", - "si può creare la base per il ricordo di sé" ... purtroppo questa cosa deve essere capita. Quello che sfugge, il dettaglio più importante, è che il testo è una raccolta dei verbali degli incontri, il che significa che si tratta di una parte di qualcosa che è avvenuto, ed è unicamente una traccia, come tale è solo una parte di quello che è avvenuto realmente durante quegli incontri; è un terzo di quello che è accaduto, un terzo della comunicazione, dell'insegnamento, del lavoro che si è processato durante questi incontri e pertanto parziale e non può essere presa alla lettera, tocca intuire cosa sia realmente accaduto ed a cosa si stava riferendo in quel momento Ouspensky non solo a parole, ma non tutto il suo "essere", bisognerebbe capire o meglio sentire entrare in contatto cioè con cosa stava vibrando in lui in quegli istanti.
La questione del "ricordo di sé" è, come più volte ho sostenuto, una questione di lana caprina, bisogna capire cosa sia il "ricordare", altrimenti si resta in una trappola che porta alla dissociazione: si tratta di una possibilità di poter prendere coscienza, e questo avviene il più delle volte in forma spontanea, è che noi cerchiamo di ricordarci di provare a riprodurre tutto questo in modo scientifico, cioè far diventare un fenomeno ripetibile questa spontaneità, di modo che non si processi casualmente, ma perchè stimolata da un idea che è "il ricordare". Solo così possiamo realmente comprendere cosa significa saper approfittare degli stati di "tensione emotiva". L'importante è saperlo, avere cioè l'informazione, averne cioè la "sofia", solo con il ricordarmi dell'idea posso provare a vedere di conseguire la "conoscenza", la gnosis, e per farsi che sofia diventi gnosis, mi serve "pistis", il potere, la fede, ovvero il "perchè", ed il perchè lo conosco, lo scopro solo
se mi ricordo e resto davanti a quello che sta accadendo ... ecco perchè una volta vi ho detto state davanti alla vostra inadeguatezza e soffritene, parafrasando un andante di una certa Madam de Salzman. Lo stesso vale per tutte le idee del sistema (con la precauzione di sapere che si tratta di idee), compresa quella della possibile di farne un qualche uso degli stati di tensione emotiva, se me lo ricordo durante la manifestazione della tensione, sperimento e scopro da me stesso quello che non può essere descritto, scritto o spiegato perchè diventerebbe sempre e comunque una definizione ed ancora "sofia". Abbiamo bisogno di esempi per capire le idee, e gli esempi sono la vita vissuta con una certa attenzione a quello che ci accade, ed alla luce delle informazioni acquisite o metodo. Molte persone credono di capire una cosa quando possono darle un nome, e non si accorgono che si tratta di un artificio, che si tratta ancora di un qualcosa che è parte del mondo della dialettica, del mondo dialettico, cioè. Ma ricordando sempre che è di un metodo, cioè che è di uno strumento che si sta parlando e che la sostanza, il valore aggiunto sei tu, finisce per metterti in gioco, altrimenti usi le idee per sottrarti alle tue responsabilità, alla responsabilità di rivelare "te stesso", una responsabilità verso ciò che consideri, al tuo livello, il tuo stesso "essere", una realizzazione che ti sei prefissato in qualche momento particolare della tua vita, che adesso non ricordi magari più con la stessa chiarezza, e che è quella di fissare un centro di volontà attiva, di acquisire una certa decisione e determinazione nella direzione della "presenza", intesa proprio come l'esserci, vivere, sentire e stare in quello che sei. Dobbiamo capire che quello che viene chiamato "ricordo di sé" è in realtà una stato nel quale siamo sempre ma non lo notiamo, non abbiamo cioè coscienza. Il manifestarsi dei tensori, cioè dei momenti di tensione emotiva non è così prevedibile come si pensa e serve restare allertati, quanto ci si riesca, per poterne approfittare, ricordarsi di questa idea diventa utile quando i sintomi compaiono. Questi momenti emotivi compaiono di tanto in tanto, sono occasioni, ma noi di solito non le usiamo, ci preoccupiamo di giudicarci o giudicarli, e questo ci impedisce di usufruirne, il sapere di poterne trarre un qualche vantaggio è già un passo avanti, perchè ne vediamo l'utilità, e questo, almeno in parte, dovrebbe servire a ridurre l'attività e l'azione del giudizio. Sapendolo, non possiamo ignorare l'idea che si possano usare. E' questo lo scopo della sapienza o sofia, Pistis si realizza quando ti ricordi e provi ad agire in un altro modo. Il saperlo, quindi, ed il ricordarselo mentre la tensione emotiva si presenta fa si che rimarrà la traccia, utile anche nel futuro. Dobbiamo sapere quindi che possiamo usare gli stati emotivi quando si presentano perchè così possiamo estrarre la nostra forza dal nostro Spirito, come? Non identificandoci col dialogo, le nostre ragione e quant'altro giustificherebbe una reazione, ed entrando nel corpo, ma bisogna essersi addestrato nel tempo con il Lavoro in Calma già proposto.
L'ego non si uccide dell'ego ci si sveste. Chiarimento sull'alchimia sessuale.
L'ego non lo uccidi, non lo distruggi, perché l'ego non è qualcosa che esiste realmente, è parte della materia degli arconti, è parte del materiale con cui è fatto tutto qui, l'ego è una parte della nostra essenza che è rimasta impressa nella materia di questo mondo (Prakriti) ed ha preso la forma che il nostro grado di consapevolezza ci ha permesso di darle, l'ego è la materia dell'animale plasmata dall'intelligenza della coscienza, è materia planetaria e risponde alla leggi di questo piano. Ecco perché si usa dire che l'essenza è imbottigliata, prigioniere dell'ego, ma questa cosa deve essere compresa. L'ego è ciò che accade quando metti, dai l'intelletto, o meglio il valore aggiunto di "anima" ad un animale, l'ego è quello che accade ai suoi istinti quando gli dai intelletto, quando depositi in esso un seme di intelligenza, un embrione di coscienza, per questo l'elica del DNA è fatta in quel certo modo in grado di ospitare il flusso luminoso della vibrazione di un "anima", qualsiasi cosa questo significhi. Questa "cosa" permette a quella materia di elevarsi, ed il processo di elevazione, di sviluppo, lo chiamiamo "lavoro", o anche "morte", o "annichilimento", o "disintegrazione" o "dissoluzione" dell'ego, questo perché qualcosa viene sciolto per dare vita a qualcos'altro, proprio come accade ad un seme di grano (e si capisce qui perché da dove proviene la parabola sulla "zizzania") quando viene messo nella terra, la "pula" (la "pula" procede solo dal seme di grano, la "zizzania" invece da un seme diverso) che lo circonda si rompe ed inizia il nuovo processo di sviluppo. La vita e la morte sono forze, è Shiva-Shakti che nello stesso tempo distrugge e costruisce.
La "pula" e la "zizzania" sono gradi nella predisposizione ad un ulteriore sviluppo, c'è differenza, tra un illico ed uno psichico, e c'è differenza tra questi ed un pneumatico. Ma questa non è questione di discriminare, sono passaggi nello sviluppo "esserico", tutti prima o poi giungono a costruire il seme di grano, l'embrione di coscienza che serve per nascere per seconda volta. E' quello che leggevo recentemente tratto dagli scritti di questo vescovo di Lione, certo Ireneo, che criticava il fatto che gli gnostici pensassero che l'anima debba sperimentare tutte le possibili forme di vita, comprese quelle peggiori, "irriverenti ed empie", in modo da non aspettarsi più niente dall'esistenza carnale, questo perché - "le cose sono buone o malvagie solo secondo l'opinione degli uomini". Ireneo nell'esprimere questa cosa come una concezione paradossale della reincarnazione ci fa conoscere innanzi tutto che hai tempi la metempsicosi fosse consolidata, almeno ritenuta come ipotesi possibile, infatti dice: «Tutti passano incessantemente da un corpo in un altro, fino a che non hanno fatto tutte le azioni che si possono fare in questo mondo». Per lui il paradosso consisteva nel fatto che per sfuggire alla materia, bisognasse esaurirne tutte le possibilità a meno che - "uno non faccia tutto in un solo soggiorno". Ecco perchè ci sono stelle e stelle e gradi e gradi nello sviluppo. Si capisce anche come sia stato distorta non solo l'idea, per la gnosi, secondo cui Dio ha preso un corpo di uomo, ma anche il fatto il corpo è portatore di
male e la salvezza consiste proprio nell'esistere uscendo da tutto ciò che è carnale e materiale oppure nel rotolarvisi per scherno, essa invece è un idea sublime, ma comprensibile solo alla luce di una visione più grande. Il corpo non è portatore del male, il "male" qui non è inteso in senso assoluto, ma relativo alla schiavitù in funzione del fatto che deve essere vinta. Discendere per risalire, e per farlo serve lo spirito di opposizione, è in questo ad esempio un ulteriore modo di vedere e sentire la legge del tre, l'attrito necessario affinché qualcosa d'altro nasca. Neo e Smith si battono ed alla fine terminano entrambi perché "tutto ciò che ha un inizio ha anche una fine" e la fine è la "luce" coscienza, il loto che si vede in lontananza.
Lo spirito di Opposizione non si uccide, te ne liberi, ne sciogli il vincolo, è questo che fai; lo restituisci all'arconte, alla natura, l'ego visto come i pesi per stare qui, quando lo scarichi, quando scarichi la regola con la quale lo hai impresso, sciogli il vincolo, sei libero, inizi a liberare la tua innocenza infantile dal condizionamento per sviluppare una maturità che è, per così dire, "animica". L'ego è la materia prima che deve essere trasformata, è il punto di partenza, è lo strumento dell'"innocente" del viaggio dell'eroe per acquisire un ulteriore livello d'essere. Forse è questo in viaggio delle "anime" per diventare sempre più perfette, è questo il ciclo del Nemesi delle stelle? Ecco perché in Pistis Sofia (il testo copto) si parla, ad esempio, di sigilli, di voce dell'ineffabile e di flusso luminoso, il Cristo è un lavoro che può essere fatto, è il lavoro per trasformare Kemi ovvero, la "Terra Nera" del Nilo, in oro. Il fango nero e maleodorante del lino del Nilo che dà il prezioso raccolto delle d’orate spighe di grano.
L'ego, pertanto, non si uccide, dell'ego ci si sveste, per tornare alla nudità originale con fede (Pistis, potere) e sapienza (Sofia), con la saggezza cioè di un viaggio attraverso la dimora terrestre, attraverso i suoi inferni atomici. E' di questo che parla Dante, e Virgilio è il seme, il grillo parlante di Pinocchio che aspira a diventare da un pezzo di lego un bambino vero. Adamo ed Eva vivono in paradiso (che è un certo stato coscienziale) completamente ignari del loro stato, della loro condizione paradisiaca, sono in quel senso "innocenti", ingenui; cibandosi dall'albero della conoscenza, l'eone "Sofia", il mondo dialettico, da dove proviene probabilmente l'idea di albero della conoscenza del "bene" e del "male", essi passano allo stadio di sviluppo successivo potenziale che è quello di esser simili ad un Dio, di poter diventare simili a un Dio, ma per farlo si devono rivestire. Scoprendo la loro nudità, si coprono, si vestono della foglia, si vestono cioè dello spirito di opposizione che gli farà fare esperienza in questo mondo.
Non è forse la condizione di ogni animale qui, su questo piano, essi non conoscono la sofferenza sono esclusivamente istintualità; ma se li doti di intelletto, assurgono alla condizione di animali intellettuali, ovvero forme umanoide (Tomas Anderson, "Ander" da "andros", "uomo" e "son", figlio, tutto insieme: figlio
dell'uomo). La sofferenza dell'uomo proviene dall'aver coscienza. L'anima che è in loro può aspirare ad un livello di sviluppo ulteriore a quello animale, ecco perché la mucca è sacra, si sta preparando alla sua prima incarnazione umanoide, allora così capisco cosa sia il ciclo di "evoluzione/involuzione", ed ecco perché ho detto in altre occasioni che l'essere umano è qualcosa probabilmente a cavallo tra il mondo animale e quello di certi esseri autorealizzati... in cosa consiste questa autorealizzazione? Nella costruzione di una coscienza superiore, vibrante, ... gli elementi, la materia prima, lo spirito di opposizione, sono la Terra Nera, Kemi, la condizione dalla quale partiamo, per questo i 7 peccati capitali non possono essere vissuti come un codice morale, ma come indicazione per il personale sviluppo "esserico". E per farlo la divinità (inteso come un alto principio della vita stessa) ha depositata nell'uomo un seme di preziosissima senape. Pistis Sofia è la realizzazione completa a questo livello di sviluppo, in questo gioco di proiezioni olografiche la conclusione dello schema è l'acquisizione di un altro valore coscienziale, che si ottiene vivendo con saggezza e comprendendo le ragioni del nostro ego, ecco perchè Neo quando compie questa trasformazione (morte e rinascita) dice: "Aveva ragione Smith! ..lei ha sempre ragione.. è inevitabile!"
Il concetto di “uccidere” (l’ego) deve essere superato, deve essere compreso il suo autentico significato, come deve essere superata l'idea secondo cui gli gnostici considerano la materia il "male". E' questo quello che cercavano di insegnarci i saggi di tutti i tempi, altrimenti creo un nemico e non posso capire. Gesù diceva amate i vostri nemici, se non capisci il senso della parola “uccidere” starai creando un nemico e quando vedi nemici resti nel conflitto che è proprio ciò che ti tiene nel giogo, lo Spirito di Opposizione è la materia che deve essere sciolta per rigenerarsi: "Solve e coagula". Morire psicologicamente significa “sciogliere” i vecchi schemi, sciogliere un vecchio modo di pensare, significa che abbiamo compreso e stiamo abbracciando una nuova visione. E' come pensi che genera quel nugolo di emozioni, di reazioni del corpo, il suo compito lui lo sta facendo, lo sta assolvendo al meglio, gli istinti sono qualcosa di formidabile, ma è richiesto un grado di "responsabilità" per ottenerne una qualche utilità, diversamente imparerò a mie spese, non c'è crudeltà in questo, c'è grande sapienza. L'ego è la forma che sto dando alla mia vita, cambio il mio modo di pensare cambia la vita.
C'è un ultima cosa alla quale voglio porre rimedio. C'è un concetto diffuso in certi ambienti, e che per un certo tempo ho sostenuto anch'io secondo cui - "un single può arrivare a distruggere fino al 30% del suo ego da solo, ma senza una compagna é destinato a fermarsi a non procedere ulteriormente, e che l`unico modo che abbiamo per creare i corpi solari è la pratica del Maithuna, nessun altro tipo di pratica crea corpi". Non solo credo che questo sia un approccio infantile e molto limitato di vedere la cosa, perché restringe il campo della questione, ma posta in questo modo genera frustrazione e sembrerebbe vanificare ogni "sforzo" se non si incontra qualcuno con cui realizzare questa cosa.
Gli sforzi non sono mai vani perché aprono la possibilità ad un individuo di sviluppare "coscienza", con senza qualcun altro, altrimenti siamo ancora a cercare in altri la compensazione ecco perché non sarei così categorico. Bisogna capire che cos'è l'ego e cosa sia distruggerlo per capire come questo giocare con le percentuale sia un passaggio, come ho già detto, "infantile", che deve essere superato alla luce della vastità stessa dell'universo nel quale siamo. Noi non possiamo distruggere qualcosa che siamo, altrimenti non è una distruzione ma un suicidio. L'ego, come sto cercando di far capire qui, come concetto di per se non esiste, è un modo per studiare se stessi, non è un entità intelligente, la sua intelligenza è quella primordiale, l'ego è la summa dei nostri pensieri, delle emozioni, delle vostre false speranze, ecco perché non ha identità se non la nostra e si presenta come una moltitudine. E' per comodità di studio che si parla di peccati, di aggregati o di molti "io", non è qualcosa di materiale, ed è per questo che può essere sciolto il vincolo.
Fintanto che siamo identificati con questa immagine residua ed irreale di noi stessi non possiamo fare molto con o senza l'alchimia sessuale. Il problema è quando massimizzi le idee, quando radicalizzi e non chiarisci. Ho dovuto ricredermi su molte cose dei miei studi fatti negli ambienti Samaeliani, per vedere è necessario capire, ed anche di questa cosa va compreso a chi si rivolgeva il suo pensiero: anni '50 a una massa di sud americani massacrati dal dogma del cattolicesimo. Ecco perchè ho dovuto andare a cercare le fonti e scoprire che praticamente nulla è stato realmente farina del suo sacco, pur comprendendo la necessità che ha avuto di dover semplificare ed essere sintetico. I meriti interni non li discuto, non l'ho mai incontrato, non posso sapere, ma quelli che gli sono succeduti mi hanno tremendamente "terrorizzato" in quanto ad ignoranza e fanatismo. Si sono giocati la tunica del maestro a dadi. Pur restando il merito di aver reso pubblico e fatto chiarezza su tutta la questione sessuale, non solo sulla sua utilità, ma sulla sua natura di controllo, si é purtroppo ugualmente ingenerato nelle persone che sono seguite questa mania a cercare una coppia a tutti i costi, questo perché non si può mettere vino nuovo in otri vecchie. Non puoi cercare di avere un rapporto con una persona solo perchè così costruirai i corpi e potrai dissolvere il tuo ego. L'ego è l'animale, lo spirito di opposizione che gli arconti mettono attorno all'anima per tenerla in questo mondo e per permetterle di fare esperienza qui, esso non può essere distrutto, può solo essere restituito a chi te lo ha dato. Puoi cercare di disidentificarti e questo lo fai in coppia come da solo. Vincere il sesso è vincere l'ultima grande vera tentazione, la catena più potente e lo fai nella fucina, nella palestra più difficile che è il matrimonio stesso, non è solo una questione di come fai sesso, quella è la ricetta, e poi ci sono stelle e stelle pianeti e pianeti, gradi e gradi. Una coppia si costruisce, non puoi forzarla, non puoi deciderla a tavolino, c'è un fuoco che deve sprigionarsi, e tutto arriva al momento giusto, ma se lo cerchi, se ti poni il problema, è ancora l'ego, è Smith che vuole i "potere", per l'"anima", l'essere, che è oltre il tempo, e che ha per questa ragione tutto il tempo di cui può disporre per compiere la sua opera, il problema non sussiste, noi non siamo chi e ciò che crediamo di "essere" quando entriamo in queste dinamiche egoiche. Nel mondo della "coscienza" tutto è possibile sei tu che non ci credi, ... ancora.
Una via tortuosa. Un viaggio lungo. La tortura di se stessi.
"Esci una sera sotto un vasto cielo stellato, alza gli occhi a quei milioni di mondi sopra la tua testa. Guarda la Via Lattea. In quell’infinità, la Terra si dissolve, sparisce e con essa sparisci anche tu. Dove sei? Chi sei? Cosa vuoi? Dove vuoi andare? Ti attende un viaggio lungo e difficile. E non sai se potrai riposare. Ricordati dove sei e perché sei lì. Non avere troppa cura di te, e rammenta che nessuno sforzo viene mai fatto invano. E adesso puoi metterti in cammino". G.I. Gurdjieff Lo scoglio più difficile di quando si cerca di "conoscere" (se stessi), inteso "Nosce te Ipsum", è la "fede", Pistis, la difficoltà di credere impedisce di fatto di vedere. La cosa che deve essere chiara che il credere al quale ci si riferisce non ha nulla a che vedere con il dogma (programma installati in tutti gli umani nei primi anni di vita), con il credere cieco, tu puoi credere in Dio o non credersi e credere nella scienza come la soluzione di tutto, ma sta di fatto che sempre di "credere" si tratta, questo a conferma che vediamo solo quello in cui "crediamo", e che oggi il nostro "credo" attuale condiziona la nostra visione e ci impedisce di renderci conto di quello che realmente sta accadendo, ci impedisce di renderci conto che qualcosa in noi si sta facendo. La fede è potere per questo qualcuno diceva che sposta le montagne, ma non era al "potere" del credo che si riferiva, ma ad uno stato interno possente, di un individuo che comincia a capire il valore di "scegliere" e perseguire fino in fondo i suoi propositi. Cosa dice Neo quando Smith gli dice "perché" signor Anderson, perché continua a battersi, e lui gli risponde perché così ho scelto. Conoscere se stessi, conoscere cosa siamo realmente è lo scopo qui, e non possiamo scoprirlo se ci siamo già descritti tutto, se siamo così maledettamente convinti di sapere già cosa siamo. Il voler credere, non è "credere", non puoi pensare di esserlo devi convincerti, e il convincimento è un proposito attivo, vivo, è responsabilità è un individuo che ha iniziato a maturare. La cosa drammatica è che noi pensiamo che in quattro e quattrotto conseguiremo una qualche facoltà od otterremo chissà quale dono o "testimone", frequentando una scuola o per mezzo di qualcuno, e non funziona così; la conquista di una coscienza passa per un processo totalmente personale, "sei tu che controlli la tua vita", ... "parole tue" (Oracolo in Matrix). Appena qualcosa non va nel verso che ci aspettavano precipitiamo in una nuova crisi e non capiamo che quella crisi emozionale è proprio la conferma che in noi qualcosa di sta facendo. Deve essere troppo chiaro "la tortura di se stessi non porta ad alcun progresso", essa è l'espressione della nostra "ignoranza", è una menzogna, è una falsità, calpesta solo l'unica porta aperta verso la libertà e la conoscenza, calpesta la vostra "sensibilità". Ecc0 perché vi ho detto "dovete volervi bene"; volersi bene è rispettare i propri tempi, è il rispetto di ciò che siamo, è qualificare e permettere alla nostra sensibilità di restare all'erta per concepire e percepire il cambiamento in atto. Sentire amore dentro significa essere l'eletto, essere l'eletto è come essere
innamorati, e se ti detesti, se ti giudichi, se ti vuoi male, se perdi ogni speranza in ciò che fai, nella tua visione, cosa pensi di poter conseguire, ... il mondo manifesta la tortura di se stessi, il mondo tortura uomini ed animali come espressione di una condizione intima, interiore, ... se smetti di odiarti, se smetti di darti addosso e torturarti perché non sei l'iniziato, l'eletto che credevi di dover essere, smetterà anche il dolore nel mondo, sei tu che con il tuo torturarti alimenti la tortura nel mondo. Questo è potere che cerchi, sei Smith che vuole le chiavi da Morpheus per andare via, stai cercando le chiavi del tempio per portare questo mondo nell'altro, eppure qualcosa dentro si sta facendo, ma tu non lo puoi vedere, perché non credi. Credere è potere. E' importante raggiungere una certa maturità di modo da evitare che, come sacchi di patate aperti per strada, lasciamo entrare o versare in noi ogni genere di spazzatura, e questo lo facciamo se iniziamo a credere di essere qualcos'altro, non possiamo confidare in qualcosa o qualcuno fuori di noi, o comunque non per tutto. Non ci sarà cerimonia, rito, o maestro che possa tramutare un idiota in un "iniziato", quello che lo fa sei tu, la scintilla, l'impulso per farlo sei te, non c'è nessun "testimone" che ti deve essere passato, devi aprire solo gli occhi e smetterla di elemosinare come un lebbroso, non potrai che restare sempre deluso. Si capisce cosa è che intendevano i vangeli quando parlano dei lebbrosi?! Stai guardando nella direzione sbagliata, guarda dentro, non fa una piega la frase citata sopra, "ricordati dove sei e perché sei lì", è questo il ricordo di sé, è ricordare cosa è accaduto, quale è stata la molla, cosa è stato, quale impulso ad un certo punto di ha spinto a cercare, non l'idea, il sapore, la sensazione, lo stato interno, e "rammenta che nessuno sforzo viene mai fatto invano", ma di tutto questo viaggio attore principale, l'autore, il conduttore devi essere tu, devi essere tu, sveglia; hai un altra volta investito su qualcosa o qualcuno, ... ma basta, qui non c'è nessun fenomeno, c'è uno che ti sta dicendo che ti devi svegliare e sei tu quello che lo deve fare. Conoscere se stessi è un processo di acquisizione di coscienza che solo l'individuo può fare, la fede sta nel credere che questo sia possibile.
La fede non deve essere in un maestro o in un metodo, che tra l'altro è solo burocrazia, ... la fede è che ci deve essere di più di quello che vedi, la fede è che tu esisti e che sei molto di più ma se non te ne convinci come fai ad iniziare un qualsiasi lavoro, ... allora sono storie quelle che ti racconti, ... Voi non volete un lavoro di scuola, volete un lavoro di scuola che si adatti alle vostre esigenze, per non cambiare le vostre
"illusioni", ecco perché cercate un metodo, ... per questo cerchi un metodo così ti deresponsabilizzi. Il metodo è una via di minor resistenza, non ti costringe a guardarti dentro. Il metodo non c'è non esiste, sei tu che fai funzionare le cose. La natura non ha provveduto allo sviluppo della coscienza perchè sei tu che devi compierlo, alla natura l'animale uomo funzione bene così come è: "pappa, cacca, nanna", persino il fatto che si ammazzi l'un l'altro è parte di ciò che è previsto, persino fare il politico è dettato dalla natura (ah, battutone); lo sviluppo di una coscienza pertanto passa da una volontà personale, individuale, in noi è solo messo un seme, e quel seme può crescere come no, e non dipende da quello che tu "credi" inteso come "pensato", si capisce a quale fede faccio riferimento? Il seme è l'intelletto. Parlo di una fede che non parla, non pensa, non ha idee, parlo di una fede che è volontà, è il sangue che bolle degli uomini di stirpe "Maya", è il cuore impavido, che lotta per la sopravvivenza della sua anima, della sua dignità, e per fare questo serve il coraggio che solo una fede ferrea può donarti, anzi tu sei quello. La natura è saggia e non ha provveduto a sviluppare niente che non fosse di questo mondo materiale perchè sa che lo sviluppo "sottile", spirituale è parte dello sforzo individuale, esso si realizza costantemente nella vita quotidiana, ecco perchè vi ho detto che in ultima istanza non c'è nessun metodo perseguibile che possa dare risultati se non impariamo a conoscere il valore del "buon senso" e del "volere". A che vale applicare cose tipo - non lasciarsi "toccare" dagli avvenimenti che di solito ci trascinano in un vortice di emozioni (positive o negative poco importa), di reazioni contrastanti, di cattivo "umore" o altro, se non siamo in grado di capire perchè tutto questo accade, cosa sta realmente accadendo, e questo lo sai se smetti di applicarsi un metodo ed inizia ad usare il "buon senso". Se tu ti imponi una lavoro simile ma non ti accorgi e riconosci lo stato, la vibrazione nella quella la tal situazione ti precipita, a che vale cercarne il distacco, a che vale non darli espressione? Lo farai solo quando hai iniziato ad individuarne lo stato vibratorio nel quale ti sei auto precipitato e ti dai la possibilità di capire, possibilità che passa dal cercare una risposta che non hai ancora, se passi tutto al vaglio del tuo metodo non puoi concepire niente di nuovo. Capire è una questione di "impressioni", di intuizione, di credere che ci deve essere di più, usare l'intelletto per domandarsi: cosa sta realmente succedendo? E' possibile che sia tutto qui? Solo così hai una possibilità di capire, è in questo che devi osservarti, poco vale l'osservazione se non comprendi che ci deve essere di più di quello che vedi, e che quello che vedi dipende dal tuo pensiero condizionato. osservare non è per acquisire informazioni, serve per accorgerti come vibri, e quando lo scopri, che equivale a "vedere" realmente, scegli di separartene.
Altrimenti sei sempre dentro le solite logiche dell'animale intellettuale, solo che adesso avrai anche un
problema di pomposità. La chiara ed univoca formulazione di un sistema e di un suo metodo associato produce inevitabilmente una "burocratizzazione" del lavoro, una "burocrazia spirituale", per questo non funziona niente, perché sei tu, con i tuoi aggiustamenti, che fai funzionare le cose, e questa cosa o ce l'hai o te la dovrai far crescere, nessun te la può dare. Le idee sono chiavi che aprono porte, ma sei tu che la deve oltrepassare la soglia. I metodi, se proprio ne vuoi, quelli utili, sono quelli che ti possono portare a sviluppare energia, trasmutarla, metterla in movimento, ma devi stare attento per quale scopo le cerchi, se lo fai per potere, ... In un gruppo non si dovrebbe insegnare "niente", si dovrebbe discutere, fare conferenze, organizzare dibattiti su temi importanti della vita, scambiare informazioni ed esperienze, ... ma per farlo bisogna aver dissolto l'ostacolo più grande il "bisogno di considerazione", altrimenti diventa il gruppo di psicoterapia o di alcolisti anonimi, che hanno tutto il mio rispetto per il compito onorevole che svolgono, ma non è quello di cui si cerca di parlare qui e di invitare a realizzare soprattutto. Qui si vuole parlare di una nave, di un equipaggio, di impavidi guerrieri dei piani sottili, di capitani coraggiosi, furbi contrabbandieri (Macedoni, la citazione è della canzone di Franco Battiato). Siamo segnali pirata in matrix, ... se stai ancora con le paranoie sui traumi famigliare ed altro, devi fare un altro percorso, per adesso, devi seguire una strada che ti faccia crescere le ali, ... e non è di sentimentalismo che parlo, parlo di "realtà". "Un palazzo ha quattro entrate. Il suo pavimento è d’argento e d’oro, lapislazzuli e diaspro, e vi si respirano svariati aromi di rose e gelsomini. Ma in mezzo a tutto soffia un alito di morte! Lasciate che gli officianti penetrino ed aprano le porte ad una ad una o tutte in una volta. Lasciateli in piedi sul pavimento del palazzo; non sprofonderà. Allerta, o guerriero, o lottatore, se il tuo servitore sprofondasse! Ma ci sono rimedi e rimedi». Le quattro entrate sono le porte del tempio interiore, sono i misteri dell'alchimia e del fuoco, sono i misteri dell'unità, sono le 3 prime iniziazioni, e la consacrazione finale, esso sono i guardiani e su ogni porta c'è scritto una parola. Sulla 1° porta, primo guardiano della soglia, c'è scritto: SAPERE - e si riferisce a Sofia, ed è l'astrale, il mondo duale dove il conflitto emozionale precipita nell'ignoranza e rende impossibile la vera "conoscenza". Il SAPERE diventa il primo strumento di cui abbiamo necessità, l'informazione che ci avvia verso la "fede" coscienza, ad abbracciare cioè la nostra "visione", credere è una visione che si costruisce anche grazia a Sofia. Sulla 2° porta, secondo guardiano della soglia, c'è scritto: OSARE - la mente genera solo preoccupazione, ti precipita in uno stato di mancanza di fede e perdi la tua visione, OSARE è tentare, osare è avere il coraggio di vedere se quella cosa è vera. E sulla 3° porta, terzo guardiano della soglia, c'è scritto: POTERE - è il mondo causale, il piano della volontà, quella che si sviluppa quando incomincia a convincerti, è qui che la cattiva volontà o mancanza di fede viene sconfitta, mantenendo viva la propria visione, meditando, usando la preghiera come strumento di connessione intima, facendo esercizi di tramutazione, tenendo duro, vivendo ogni cosa, diventando ciò che siamo e realizzando il nostro disegno, che non è chiaro, ma che piano piano si mostra. La cattiva volontà si vince solo con la Volontà, e la volontà è PISTIS potere, PISTIS è Fede, la fede coscienza è POTERE. Sveglia! Sulla 4° porta c'è scritto - "TACERE" ... non te lo dico lo scopri da te stesso. Non ci sono parole per descriverla. Come ho già avuto modo di dire non c'è e non ci sarà mai una cerimonia o rito o passaggio del testimone che trasformerà mai un idiota in un iniziato, l'iniziato è un capitano coraggioso che affronta il mondo con viso aperto, è colui che vive la sua vita, diventa la sua vita e scopre il mistero dello Spirito che è in tutto, ... la forza di essere un iniziato è dentro di te, ci nasci, è come le ali o ce le hai o te le dovrai far
crescere, ma se senti tutta questa volontà di farlo forse, qualcosa ci deve essere già. L'iniziazione innanzi tutto è nella nostra testa, ma quello che emergerà non ha niente a che fare con qualcosa di conosciuto, non ha niente a che vedere col "pensiero", men che meno con le tue associazioni. Il pensiero è l'inizio, è la porta di ingresso nel labirinto della tua mente, ma il centro, la rosa, è qualcosa che solo il silenzio potrà descrivere.
CONDIZIONAMENTI E CRESCITA INDIVIDUALE ( di Alroc, Anonimo contemporaneo)
Esistere è un vero dilemma. Ogni nostro gesto sa essere insieme perfettamente inutile se non è accompagnato da un significato. Il senso delle cose è difficilmente afferrabile, ad ogni passo ci imbattiamo in una serie di eventi che viviamo, fissandoli nella memoria, ma di cui non conosciamo la verità. L’incosapevolezza della vita rende l’esistenza difficile da sopportare, in quanto si percepisce ad ogni istante il suo mistero. Il mistero consiste nell’impossibilità di accedere a un patrimonio di conoscenze che ci è stato negato per secoli. Questo patrimonio, ben conosciuto in oriente, per noi è sfuggente perché il nostro lato inconscio è stato soppresso da cumuli di condizionamenti morali, scientifici, religiosi, sociali etc. Sotto queste macerie esiste invece una parte del nostro essere che vorrebbe finalmente emergere a coprotagonista dell’esistenza: il nostro inconscio. L’infelicità esistenziale nasce proprio dalla mancata emersione del nostro io più profondo. Delle volte cerchiamo di farlo emergere con strumenti esterni (alcool, droghe, pulsioni e dipendenze di vario tipo), ma siamo destinati a non vincere. Guardare un bambino significa vedere un inconscio ancora molto libero di agire, ma sappiamo che ben presto quel germoglio verrà coperto da strati di condizionamenti che lo soffocheranno. Nonostante si provi a seppellire questo lato nascosto della nostra psiche, esso non tarderà di emergere in modi e momenti imprevisti, perché il suo compito e la sua natura è quello di esprimersi. Se l’inconscio trova vie salubri di manifestazione, si mostrerà attraverso stati creativi: musica, opere d’arte, stati estemporanei d’ispirazione etc.; ma se esso è tenuto sotto pressione potrà trovare strade distruttive per l’organismo tramite malattie fisiche e psichiche. In tutto questo quella componente che noi chiamiamo Anima è di per sé il catalizzatore di ogni processo che noi definiamo come inconscio, il lato enfatico per eccellenza che forma e dà consistenza alla nostra vita. L’anima è ciò che cerchiamo e ciò che ci permette di trovare noi stessi, più affondiamo la volontà nelle viscere della parte nascosta della nostra esistenza, più lei regala tutta la sua bellezza. A quel punto si è iniziati alla vita reale. L’iniziazione per me è avvenuta scrivendo un romanzo (quindi tramite un atto creativo) ed è proseguita tramite la scoperta delle ricerche di Corrado Malanga e a tutt’oggi non si è arrestata perché inarrestabile è il processo che si innesca nel momento in cui si accetta di accogliere la parte inconscia nel proprio conscio. L’io in questo caso diventa un tutt’uno con queste componenti e insieme lavorano cooperando e non più lottando singolarmente per emergere. La triade unita non è altro che questo: la capacità che abbiamo di smettere di combattere per iniziare a lavorare su di sé.
Il lavoro consiste nel mio caso nel voler essere sempre connessa con l’inafferrabile. Che vuol dire questa frase? Per me l’inafferrabile consiste nella capacità che ho di guardare insieme tutto senza capire, un po’ come quando ci lasciamo trasportare dall’ascolto di una musica, di una poesia, di un’opera teatrale, lasciando che sia l’intuito a cogliere più che la parte razionale. Anche la parte razionale è presente ma in egual misura rispetto alle altre, essa non codifica, non divide, non de-finisce. La parte razionale non è più sovrana, essa lascia che le altre parti si esprimano fluide in un torrente di associazioni mentali, emozionali, sensoriali. Questo groviglio di stati dell’essere è apparentemente incomprensibile, ma quando decanta permette di trovare percorsi cognitivi inaspettati che io definisco intuizioni, queste sono parte di un patrimonio di concetti nuovi che giungono improvvisi e che danno poi un senso alle cose che faccio. Il senso dell’esistenza di cui parlavo consiste, quindi, nella strada da costruire in ogni attimo della nostra vita. Più viviamo compiendo gesti, più questi si sedimentano nella nostra triade compattata diventando significato. Questo significato non può essere però descritto in modo logico-razionale perché in esso c’è anche un contenuto istintuale-intuitivo che non può essere decodificato perché equivarrebbe al voler raccogliere l’acqua con le dita aperte. Ogni processo in atto dentro di noi è la strada che costruiamo, ma per poter costruire la strada dobbiamo necessariamente metterci nella disposizione cognitiva adatta ovvero di totale apertura, in modo che l’inconscio possa essere partecipe dell’esperienza e non relegato in uno stato di apparente razionalità. Da secoli abbiamo ampiamente dimostrato che non possiamo essere solo razionali, non possiamo essere solo coerenti con quanto appreso precedentemente, perché si è sempre verificato un evento nuovo a confutare quanto fissato come verità. Ogni nostro passo è compiuto in avanti se abbiamo la forza di abbandonare i passi precedenti, più ci tuffiamo nell’inafferrabile, più andiamo avanti. Al contrario, se temiamo le novità e desideriamo appoggiarci a quanto fatto in precedenza, sostiamo nell’ortodossia ovvero nella cieca accettazione di verità scadute. Queste finte verità diventano il nostro nuovo credo e creano un recente strato di credenze che soffoca ancora una volta il nostro inconscio. A quel punto la vita torna a diventare perfettamente inutile nel suo svolgersi perché si è mancato il bivio, la strada si è fermata davanti a un cantiere di nuove influenze che mettono a tacere Anima.
Matrix suggerisce al tuo cervello che cosa fare.
Le rane bollite! Ci possono fare di tutto, che siamo bolliti. Le cose accadono: la “spending review”, il M.e.s., la solidarietà della politica ai condannati per i fatti di Genova alla Diaz, e l'elenco può solo aumentare. Perché? Perché si sono create le condizioni affinchè scendessero tutte queste cose, le condizioni ambientali. Le persone hanno abbassato il loro livello coscienziale ad un punto tale che collettivamente hanno così realizzato il terreno adatto allo sviluppo di tutte queste cose. A poco servirà protestare, anche perché gli si darà ancora più forza ed energia, quale tipo di energia? Ancora "coscienziale", il sistema si nutre della tua luce e la luce è coscienza. La protesta deve essere coscienziale, deve essere un innalzamento immediato della coscienza, che passa dall’abbandonare l’interesse personale, l’egoismo, aprendosi ad una visione diversa che superi le logiche della conservazione del proprio orticello, bisogna sentire dentro che un mondo diverso è possibile, bisogna lavorare alla coscienza con gli strumenti che si conoscono, lavoro in calma, meditazione, pratiche di meditazione, … non andate in piazza a farvi menare, tutto quel dolore li alimenta, trovatevi in gruppi, nei parchi e fate meditazione, lavorate con l’interiore, lasciate perdere la ribellione esterna, ribellatevi a quello che “matrix” continua a dire al vostro cervello. Matrix suggerisce al vostro cervello che è tutto molto succoso ed appetitoso, ... è così che ci tengono per palle, stimolando i nostri bisogni primari, gli istinti, la brama, il bisogno di considerazione: territorio, sesso e cibo.
«Vede? Io so che questa bistecca non esiste. So che quando la infilerò in bocca Matrix suggerirà al mio cervello che è succosa e deliziosa. Dopo nove anni sa che cosa ho capito? Che l'ignoranza è un bene» A chi servono queste riforme? Se tu sei un amministratore dovresti fare gli interessi del condominio, gli interessi della collettività o cercare di renderti utile a tutti con equità, non solo rivolgerti verso i soliti pochi o quelli con cui fai pastetta. "Questi" seguono una loro agenda a dispetto di quello che viene suggerito da più parti, altro che amministratori. Guardateli bene, segnatevi bene le facce, perché se ci daranno ancora la possibilità di andare a votare dovrete ricordarveli bene, PD, PDL, Terzo Polo, Lega, IDV, ... guardateli tutti, perché di faccia vi dicono una cosa, fanno le finte, come la rappresentate della CGIL l'altro giorno in piazza a fingere dissenso. Dovete andare a vedere come votano quando sono riuniti, di cosa discutono e decidono e cosa votano compatti e a chi quel voto torna utile, è il solito: Cui Prodest?! Sono tutti
d’accordo, … ma ti pare che dopo un terremoto e con il sospetto che sia stato provocato da scelte imprenditoriali e concessioni politiche (mi riferisco al fraching) questi prima promettono di usare i rimborsi elettorali per la ricostruzione, poi si rimangiano la parola e votano che sarà responsabilità dei terremotati i costi di ricostruzione, … e poi vado in banca e c’è la locandina dona questo o quello per i terremotati! Sveglia, sono dei tiranni, sono già dei tiranni. Napolitano e Monti e il parlamento non sono più amministratori da tempo, la loro è una tirannide, siamo passati dall’oligarchia alla tirannia nel giro di 6 mesi. Era soltanto l’altro ieri che Berlusconi veniva costretto a dimettersi, si insediava molto sotto lo scrosciare degli applausi dei paladini dei diritti la sinistra a braccetto con l'uscente PDL. Si sono liberati di Berlusconi, che gli è servito per portare questo paese a questo livello di bollitura, non i suoi intrallazzi ed assoluzioni per prescrizione, le mutandine in bocca ed altro, per giustificare la loro oligarchia.
Ma non lo vedete il piano? Era già stato pensato quando insieme hanno eletto Napolitano come presidente della repubblica, avrebbe avvallato l'arrivo del governo tecnico e di Monti; Grillo aveva solo toppato il nome, aveva pensato a Draghi a quell'epoca ma poi Draghi è andato alla BCE. E' sempre di nuovo lo stesso Tiranno, il Tiranno Adamas che tormenta l’anima. Usate l’analogia e corrispondenza e capirete. Così in basso come è già accaduto in alto, è questo dunque quello che vuole dire: Monti e tutta la sua manfrina sono la manifestazione esteriore di uno strapotere interno, nei piani più sottili, nell’alto dei ciel c’è la falla, il cielo è il mondo dove tutto questo si è già gestato e, direi anche, con il beneplacito e il sostegno della chiesa (come è sempre stato). Tu sei la chiesa di Cristo, del ribelle storico per eccellenza, colui che ebbe il coraggio di sfidare Roma e i sacerdoti dell'epoca, , il sommo Kaifa ed i suoi scriba e farisei, come Chiesa ha il dovere di sollevarti contro l’usurpatore, non assecondarlo, sei un potere corrotto come loro, e sei funzionale ai piani dei tuoi padroni gli Arconti. I padri della chiesa sono gli Arconti ed il padre del sistema socio-economico è il Tiranno Adamas, si proprio lui la "sentinella" della giustizia, il caro Adam Kadmon, un altro anello della catena, lui parla del M.E.S. per metterti paura, per metterti in uno stato di impotenza e che è quello che serve, lui conosce bene i nostri padroni, non a caso si fa chiamare Adam. Adam come ADAMAS il tiranno di Pistis Sofia. L’iniziato, l’uomo solare, è invece l'autentico Adam Kadmon, e sta a metà tra cielo e terra, nel suo cuore cielo e terra si uniscono, si scambiano come le correnti del torrente arterioso e venoso, questo ADAM, invece è ADAMAS, cioè colui che ti toglie la terra sotto i piedi, ti fa sprofondare nel baratro delle tue paure. Capite come lavorano, e capite che tutto questo accade e sta accadendo perché dormiamo e non abbiamo più la conoscenza dei nostri antenati, dobbiamo svegliarci, ma non per spaccare tutto, per dissolverlo dalle fondamenta, e cioè dall’interno, dobbiamo sgonfiare l’anima magnetica che si è generata e che adesso sta cristallizzando in questa porcheria. La soluzione era semplice da più parti veniva suggerito: "bisogna tornare alla sovranità monetaria nazionale per evitare lo schiavismo economico-finanziario europeo". L’Italia ha le risorse per farlo, noi produciamo abbastanza per sostenerci da soli, l’Italia è un sistema produttivo, questo Governo deve essere licenziato e per farlo ad un certo livello non dovete più votare quelli che lo sostengono altrimenti è tutto
inutile. E’ il parlamento che è marcio, perché è il parlamento che sostiene Monti, senza i parlamentari non potrebbe fare niente, fanno tutti finta perché devono tenere buono il loro elettorato. SVEGLIA; cazzo! Voi pensate che con Monti e Draghi, l’Italia ha un posto di privilegio in Europa, ma non è così, con Monti e Draghi l’Europa (Germania in testa a braccetto con la Francia, capito perchè sfottevano Berlusconi? Era parte del piano, non serviva più e ridicolizzandolo avrebbero giustificato la scelata di Monti) si sono assicurati di tenere fermo, imbrigliato, in immobilità un rivale pericolosissimo nella gestione dell’Europa. L’Italia è un concorrente che nessun di questi si può permettere. L’ITALIA si è desta, ma quando? Quando ti svegli o Italia? L'Italia è ingegno, non il calcio o il campanilismo o il nazionalismo, l'Italia rappresenta il 6° chackra, per usare un linguaggio, e l'intelletto creativo, e deve essere fermato, non deve produrre, deve vendersi, come una prostituta proprio come ai tempi di Cavour.
Matrix sta continuando a suggerire al tuo cervello che qualcuno ci penserà a mettere le cose a posto, … ma non è così devi entrare in gioco e devi sapere come. Siediti sulle tue gambe e trasforma tutto il senso di impotenza che pensare a questa situazione ti genera dentro, usa qualsiasi cosa conosci, ma sciogli quella tensione emotiva, che è il cibo prediletto dei nostri parassiti, … questa gente prepara la torta per i loro padroni, svegliati, non lottare, usa il potere della tua anima per sciogliere quello che ti stanno cercando di far sentire dentro;
... matrix, non può controllarti, può solo suggerirti cosa sentire, attraverso il pensare associato, quel mulinare di preoccupazioni ed ingordigia … non dargli ascolto, rimuovi ogni conseguenza delle sue influenze, … usa la ricapitolazione, ma non per stare meglio, trovare lavoro, o fare la grana o cambiare la moglie, la casa o altro, o diventare una guida o altro, usa la ricapitolazione per riportare integrità in te stesso, è l’integrità che fa "paura" a queste persone (ed hai loro padroni), per questo devono corrompere la tua anima con le seduzioni o tentazioni di questo sistema, e poi te le demonizzano anche così se scegli di uscirne sei anche un moralista bacchettone, se cerchi una via di uscita matrix suggerirà al tuo cervello che sei questo o quello. Liberati di loro, subito ed adesso, non hai bisogno di andare da nessuna parte, spegni il ricevitore degli impulsi di matrix, spegni la tua mente e sei già uscito dal sistema. Spegni le ricevitrice delle sue trasmissioni. Capite come è semplice? Devi spegnere la tua attività del pensiero, ecco perché in tanti parlano della nocività del pensiero associativo, o parlano di dominio della mente, … un Buddha è qualcuno che ha spento la radio per sempre e non riceve più le trasmissioni di matrix, … spegni il tuo televisore, spegni la tua mente, anche se è per poco, non importa fallo, e quando riparte ci ritenti anche, ed ancora, senza mai arrenderti … questo rafforzerà il tuo Spirito. Sii combattivo, ... ma dentro, non lasciarti sedurre dal desiderio di rompere tutto o di demoralizzarti, … siediti, e stacca la presa.
PREGATE e VEGLIATE, questo è il messaggio del CRISTO che è coscienza. "Pregare " è, equivale a meditare, "pregare" è spegnere la mente, "vegliare" è sorvegliare la soglia
di modo che niente possa entrare nel tuo paradiso, … ricordate bene, non un atomo di inferno nel vostro paradiso. State svegli, solo così vi risveglierete – vegliate e pregate per non cadere in tentazione; nella tentazione, cioè, di ascoltare la voce nella testa, nella tentazione di mangiare la bistecca e dire: “beata l’ignoranza!” "Vegliate" e "pregate" perché non sapete né il giorno né l’ora – di quando Lui, lo sposo, tornerà. Lui è il tuo reale essere che spinge attraverso il moto ribelle del tuo Spirito. Questi erano e sono gli uomini di sangue Maya, … Ma questa forse è un'altra storia. Interrompi il tuo segnale portante solo così puoi veramente fare questo che hai in mente (i), stai in te stesso prega e veglia, non permettergli di usarti, opera senza aspettativa, ma solo perché ti senti di farlo, non avere paura e non sentirti impotente, sappi che già esserci (in te stesso) equivale ad aver vinto, non cercare risultati fuori, non aspettarti inutile e temporanei cambiamenti, quello che fai, se proprio hai deciso di farlo, fallo con l’intento che cerco di trasmettere qui, allora questo muoverà il livello coscienziale di questo piano e le condizioni ambientali della "loro" realizzazione inizieranno a vacillare, e l'idea inizierà a ritornare nel suo piano, … e loro per il momento avranno perso.
Gli altri meditino, veglino in casa propria o in gruppi … ricordando che serve fede, … serve che tu non pensi di poterlo fare, ma ti convinca che lo stai già facendo.
L'uomo medicina
E' stato chiamato in vari modi e tutti impropri: veggente, guaritore, mago, stregone, praticante della medicina empirica, e non ultimo con l'appellativo di sciamano (termine specifico per indicare un mediatore spirituale dei popoli tungusi della Siberia vocabolo che pare viene, attraverso il russo, dal tunguso shaman). L'uomo medicina non è nemmeno, per quanto ne possa essere una sua ombra, legato alla tradizione dei nativi del nord America. Non solo è stato mal nominato ma anche sicuramente frainteso a causa dei molti aspetti folkloristici che oggi girano intorno a questo fenomeno.
Sta di fatto che per '"uomo medicina", non si intende colui che guarisce, saltella come una pulce, o canta, balla, o usa amuleti, ma è un modo per indicare la natura superiore dei nostri antenati. E'
nemmeno nulla che abbia a che vedere con straordinari rituali per mettersi in contatto con gli spiriti, che rientrerebbero semmai nei fenomeni di spiritismo quando di vampirismo energetico e similari. La medicina da sempre nella "tradizione" è la misura della vita, la parola medicina è in relazione con il concetto di "misura", non a caso il suo simbolo è il caduceo di mercurio che è l'emblema della salute. L'"uomo Medicina" è il caduceo di mercurio, colui capace di innalzare i serpenti ida e pingalà (ben visibili attorcigliati al pastone del potere, che è la rappresentazione della colonna vertebrale) delle nostre correnti elettriche estratte dalle gonadi sessuali e di risvegliare la sua particolarità o natura superiore. L'"uomo medicina" è il ritorno alle origini, prima che i serpenti scendessero, prima della tentazione del serpente dell'eden, prima del Kundabuffer. L'"uomo medicina" è qualcosa che ha a che vedere con la natura di questa razza, con le sue origini, con le origini dei veri uomini e donne nativi di questo pianeta. Oggi giorno sono rari i casi di individui che risvegliano questa qualità dell'essere. L'uomo originario era, sapeva, di medicina, conosceva la reale misura della vita e per questo capace di guarire dato che poteva cambiare "matrix" a suo piacimento, il suo potere risiedeva in questo non nel guarire. Oggi giorno se noi vogliamo preparare una tisana, o sapere come funziona un olio essenziale, un cristallo, o vogliamo fare un preparato dinamico, quale potrebbero essere i fiori di Bach, prendiamo il manuale e leggiamo il profilo e poi costruiamo il rimedio facendo un "patchwork" di quello che abbiamo letto, sperando che almeno in questo siamo stati capaci di usare l'intuito, ... ma questo non è conoscere; non è conoscere il perché, i nostri antenati, l'uomo dell'era dell'oro, qualcuno direbbe, riconosceva per intuizione il rimedio, osserva la piante e la raccoglieva. Vedeva quello che oggi non riusciamo più a vedere. Chi ha scritto i libri di erboristeria? O quelli di aromaterapia? O altro? Da dove arriva tutta quella conoscenza? Noi per preparare un rimedio dobbiamo consultare un libro, loro conoscevano. Pensate a uno che studia erboristeria, o un botanico, studiano le erbe, i loro effetti, le misurano, ne studiano il modo di svilupparsi, le catalogano, ne analizzano la sostanza e magari anche i suoi effetti sull'uomo, ... sanno tutto a livello fisico-bio-chimico, tutto quello che con la mente analitica o con la ragione possono conoscere, ma non conoscono la pianta, non sanno cos'è realmente, a meno che non ne abbiano fatto esperienza diretta, che non significa assimilarne una parte, ma "diventare" la pianta; cosa che i nostri antenati - uomini-medicina - sapevano fare. Colui che crea conosce la natura delle sue creazioni. E' una questione sottile dell'anima questa cosa non può essere spiegata, va vista, vissuta direttamente e non con gli occhi della ragione. Ci sono coscienze che da sempre hanno questa
caratteristica di relazionarsi con un certo ordine di mondo, perchè hanno mantenuto probabilmente un collegamento con la fonte, i nostri antenati non avevano i libri, eppure conoscevano, sapevano, e non si attorcigliavano il pisello intorno al collo. Siamo come i tre personaggi di "the matrix" che arrivano dal Merovingio, perché sono stati mandati, ma non conoscono il "perché"; sono senza potere, ... ecco perché quando leggete i libri di Castaneda, don Juan si rivolge a se stesso, in qualità di uomo medicina o stregone o sciamano, come un uomo di potere, ... conoscere il "perché" delle cose fa dell'uomo, un uomo di potere, un uomo che conosce la "misura" della vita, conosce non l'informazione, ma è dotato di quella qualità ancestrale di conoscere che è parte integrante dell'essere. L'informazione più essere raggiunta in un altro modo. Oggi possiamo solo combinare le nostre informazioni con uno certo stato d'Essere. Il sapere come lo conosciamo noi è soltanto quello della carta stampata e dei documentari, niente che abbia a che vedere con un contatto diretto con la fonte stessa del potere che è il Dio Vivente, lo Spirito. Lo Spirito è in ogni cosa e colui che è in grado di riconnettersi con la sua coscienza superiore (superiore inteso in termini vibratori, vibranti) scopre e conoscere senza leggere. Purtroppo allo stato attuale delle cose siamo chiamati a farci una cultura sulle cose, leggere libri che altri hanno scritto basate più che altro su un sentito dire. Come mai il "lauro" nell'acqua cura il mal di pancia? E non mi dite che i nostri antenati se ne andavano per il bosco a provare tutte le erbe o foglie degli alberi per vedere quale gli avrebbe curato il mal di pancia, perchè a quest'ora non eravamo 7 miliardi. Il nostro animale, diventato domestico per un errore dell'uomo che lo ha condotto nella sua stessa condizione di incoscienza o ignoranza, non è più in grado di riconoscere niente, ma se gli è rimasto un pò di istinto è in grado, quando sta male, di andare in un prato e riconoscere la pianta che gli serve per curarsi del suo disturbo, la prende e riposa tutto il tempo. Questa qualità nell'uomo nel tempo è sparita, la natura delle cose qui lo hanno cambiato. Deve essere capitato qualcosa di micidiale a questa umanità che viene segnato nei testi sacri con l'uscita dal paradiso, inteso come stato di consapevolezza in grado di collegarci alla "misura" delle cose e discendere su questo pianeta rimanendo ipnotizzati ed affascinati dalla natura di questo luogo, natura che ha necessariamente bisogno di esseri senzienti, coscienziali, come quelli che albergano nel corpo umano. I libri sono tutto ciò che resta dell'uomo di un tempo e della sua conoscenza. Capiamo così che quello che oggi chiameremmo un iniziato altro non è che qualcuno che sta cercando di ridiventare l'uomo di un tempo, l'uomo cioè con la "U"
maiuscola, un "uomo-medicina", un iniziato è qualcuno che sta cercando di recuperare le facoltà che progressivamente ha perso. Che cos'è che ha portato l'uomo a questa progressiva degenerazione (inteso come qualcosa di integro che ha iniziato a perdere consistenza)? Se l'uomo medicina è un uomo di potere dove è andato a finire il nostro potere al punto tale da farci sentire il più del tempo impotenti od inadeguati alle circostanze e situazioni varie, che ci ha portato ad essere schiavi totalmente di un sistema economico, sociale e religioso come quello stabilito qui? Noi osserviamo la società moderna e tutti i suoi sistemi e se abbiamo un briciolo di oggettività non possiamo non accorgerci che si tratta di una forma di prigionia, una "routine" che ci lavora ai fianchi come le acque quiete di un fiume portandoci inesorabilmente all'apatia ed alla morte fisica. Solo coloro che sono dotati spontaneamente di un qualità interiore diversa non cedono a questo abbassamento del livello della dignità e quindi vitale, che è alla fine la "misura" della loro salute o vita. Il fatto che uno sia felice, o si senta ottimista e guarda al mondo come ad una grande esperienza di vita è una rara manifestazione di qualcos'altro, che per fortuna ancora vive in lui. Quel valore è quello che chiamo Spirito. La morte fisica non è ciò che ci spaventa realmente, ma l'eventualità di non esistere e questa è una questione animica, ecco perché i saggi come Gesù Cristo insistevano nella necessità di salvarsi l'anima, la paura della morte è la paura dell'anima di dissolversi in polvere cosmica, e questo avviene se discende troppo su questo piano, degenera e si perde in milioni di frammenti egoici o "io". La domanda a questo punto che mi sorge è "perché"? Ed ancora "chi"? "Cui prodest? A cosa serve l'universo? E l'uomo? Chi si avvantaggia dell'umanità inconsapevole ed ignara della natura delle cose qui? Un umanità tutta presa a realizzare denaro, lavoro, carriera, e molto altro, farsi una famiglia ad esempio. Non è forse anche questa una questione della "natura di mantenimento" o realmente pensate che voi proseguirete nei vostri figli? I figli non sono figli, sono "esseri" ai quali diamo la possibilità di guarire qualcosa attraverso l'esperienza di un vita su questo piano, quando nella migliore delle ipotesi essi non siano parte integrante di quel gruppo di "essere" che sono usciti e che la COSCIENZA manda periodicamente come messaggeri per mantenere viva la possibilità di ritornare alla fonte. Altri ancora, sostengono invece che diamo un contenitore a coloro che devono scontare una pena in questa prigione per dargli la possibilità di redimersi. Sinceramente non lo so. Quello che inizio a sospettare è che abbiamo bisogno di ritrovare i pezzi della nostra origine e non li troveremo tra Darwin o l'archeologia ufficiale. L'archeologia nativa viene dal mito, è solo nel mito che possiamo trovare traccia o intuire cosa possa essere accaduto ad un certo punto su questo piano, e cioè cosa è accaduto una volta
che il logos di questo pianeta aveva terminato di attrarre su di se polvere stellare per cristallizzare la sua struttura fisica. G. parla di un cataclisma che costringe esseri celesti a realizzare una "pezza", un aggiustamento momentaneo per ovviare al problema e non perdere definitivamente questo sistema solare, che coinciderebbe con la questione del meteorite. Ma andiamo avanti. Nel libro - "racconti di Belzebù a suo nipote" - G.I. Gurdjieff nel capitolo - "Il principale colpevole della distruzione dei Santi Lavori di Ashyata Sheyimash" racconta la storia di un certo Lentrohamsanin e di certi eventi avvenuti nell'Asia (Babilonia, Afganistan, Nievia) che avvrebbero portato alla definitiva distruzione dei saggi che orientavano le sorti di questo pianeta. Questo personaggio "istruito" e "beneducato" - futuro sapientone una volta raggiunta l'età di un essere responsabile possedeva effettivamente svariate nozioni, o "conoscenze" come le chiamano loro, ma non aveva il benché minimo Essere in rapporto alle "conoscenze" e al "sapere" che aveva acquisito". Il governo del pianeta a quei tempi era in mano ai saggi, tali erano non per titoli o studi svolti, ma per dimostrata sapienza, un pò come in Zion. Precedentemente un certo Ashyata Sheyimash, messaggero di nostra "Eternità" (quello che qualcuno chiamerebbe un avatar) era riuscito a produrre un inversione nella tendenza degli umani, tendenza che li portava a rimanere intrappolati nelle pieghe delle passioni animalesche, che mano a mano avevano iniziato a sperimentare quando sono comparsi su questo piano o pianeta, e, non conoscendone la natura, ne stavano rimanendo talmente invischiati da rischiare di perdere le possibilità animiche con le quali erano giunti qui. Iniziarono a riprodursi ed aumentare di numero, come effetto di questa discesa, discesa perfettamente descritta nella Bibbia col miti di Adamo ed Eva, ragion per cui si legge nel vangelo di Filippo - "Adamo ha mangiato dell'albero che produce animali ed è diventato animale ed ha generato animali. Per questo i figli di Adamo venerano dei che hanno forma di animali. L'albero di cui Adamo ha mangiato i frutti è l'albero della conoscenza. Per questo i peccati sono divenuti numerosi." L'aumento dei peccati si riferisce sia al numero di uomini che alle azioni prodotte sotto l'effetto ipnotico di questo pianeta. Ma facciamo qualche passo indietro. Pensate che l'universo sia un grande bolla di plasma, fluido, l'etere che esiste e che ovviamente cercano di negare in ogni modo (mi sono già espresso su questa cosa in precedenza). Un enorme bolla di miele, che si muove e si comporta come un fluido. Noi dovremmo immaginarci il nostro pianeta e tutti gli altri sistemi come immersi in questo grande miele, anzi come concentrazioni di questo stesso miele il certi particolari punti della sua
estensione. Immaginate come se in questa materia (Prakriti) entra una coscienza, chi sà magari attraverso i Soli, e che espandendosi dal sole la sua luce o coscienza, si distribuisce secondo precisi intervalli, diventando essi stessi intelligenze o logos di quelli che noi chiamiamo pianeti, che sarebbero ne più ne meno che punti di flessione della vibrazione originale, punti che a loro volta iniziano a vibrare e cominciano a concentrare materia spostandola od attraendola, proprio come accade negli esperimenti di Cimatica. Questa bolla di plasma come miele prima era totalmente caotica e successivamente grazie alla vibrazione introdotta dal piano superiore dei Soli inizia a disporsi ed organizzarsi in strutture precise. In origine era il verbo, la vibrazione, questa cosa viene spesso ripresa. Ma se fosse a questo che si riferisce? Le note di una scala musicale sono prese dalle armoniche di un suono fondamentale e poi ridistribuite sul pentagramma. La coscienza quindi non tanto come la luce in se o il calore, ma come la vibrazione, inizia a vibrare e vorticando organizza la materia in concentrazioni. Il calore può essere generato da una vibrazione, e dal calore si può arrivare alla luce, ma entrambe le manifestazioni sono dovuta ad un aumento o riduzione della vibrazione sonora. La coscienza si concentra e fa vorticare la materia attraendola in precisi punti definiti dalle costanti di proporzionalità con cui costruiamo l'ottava musicale. Queste concentrazioni che per comodità chiamiamo logos non solo attraggono a se altra materia, ma riflettono le caratteristiche del mondo della loro stessa emanazione che è il piano superiore dei Soli. La materia si organizza in vortici proprio come la sabbia degli esperimenti di Cimatica ai quali mi sono già riferito, attraggono quella che qualcuno ha chiamato polvere cosmica per fare massa, ed ecco perché la terra e tutti i pianeti girano su se stessi, attraggono materia per cristallizzarsi nella bolla che chiamiamo universo. La rotazione è un effetto del vortice che sta realizzando il principio intelligente. Che cos'è la forza di gravità? Potrebbe essere la frequenza vibratoria e forza attrattiva del logos atta a cristallizzare se stesso e cioè a fare massa? Il logos potrebbe essere una precisa vibrazione, è una delle note di un intera ottava armonica, le armonica sono le sottostazioni o sistemi di un unico suono. Pensate che stranezza se realmente il cielo si è organizzato in questo modo? Mi vieni in mente la teoria delle super corde che parla di un universo vibrante come un sinfonia di tanti strumenti a corda. Forse è di questo che parla il raggio di Creazione di Gurdjieff, forse non lo abbiamo ancora capito bene, che parla di come la coscienza è entrata in questa bolla di plasma, anzi forse non ci è nemmeno entrata, ma la influenza da fuori, dal mondo dell'Assoluto e è il Sole Sacro astratto assoluto. La coscienza in questo modo giunge
a noi solo dopo aver progressivamente perso d'intensità a causa di successive rifrazioni (quelli che lui chiama stophinder) e che non sono solo le distanze tra i pianeti rispetto al sole, ma in termini di distanza tra un ordine di mondo ed un altro. Dall'assoluto a tutti i mondi (quindi bolle di plasma o sfere di materia eterica), da tutti i Soli al sole ed a tutti i Pianeti, dalla vita organica alla terra e non viceversa. Chi ha studiato G. mi dovrebbe intendere (cap. Pianeta Purgatorio del "Belzebù", o cap. nono del "Frammenti"). La materia si distribuisce, prende coerenza cioè grazie all'intervento della coscienza vibrante (Purusha), vorticando si organizza e si concentra in masse che chiamiamo pianeti il cui centro è quell'intelligenza che è parte della prima intelligenza o fonte passando per i mondi, i soli il sole ed alla fine i pianeti, come definire una gerarchia il cui punto focale o concentrazione è il logos. La parola logos nella lingua greca ha molteplici significati: «stima, apprezzamento; relazione, proporzione, misura; ragion d'essere, causa; spiegazione, frase, enunciato, definizione; argomento, ragionamento, ragione.» Il logos sarebbe l'intelligenza specifica di un pianeta, il suo livello dipende dalla vibrazione della sua nota o armonica, ... ecco cosa sono le influenze, potrebbe essere questo un arconte?! Sono livelli di manifestazione dello stesso inscindibile principio solo che più si distanzia dalla vibrazione originale e più questa cosa si rifraziona al punto da non sembrare più la fonte stessa. Volete sapere chi è l'arcangelo Gabriel è la luna, la sua frazione di intelligenza, come il colore che esce da un prisma è una parte della luce che rifrange, ha prodotto la concentrazione della luna. Volete sapere chi è Samael? Samael è marte, mercurio è Raphael, eccetera, per questo che c'è questa corrispondenza tra i pianeti e gli arcangeli, sono essi stessi ad influenzarti e tenerti qui, hanno tutti una doppia valenza, se sai usarne l'influenza cresci, se non la ricevi e non riesci a gestirla scendi, resti prigioniero; la cattiveria degli arconti potrebbe non entrarci con la malvagità, che invece solo l'uomo ha potuto realizzare mescolando la sua coscienza con l'animale. Ecco perché trovate che Michael (e la desinenza finale "el" significa venuto da Dio, inteso come la Coscienza, quindi un influenza che sta facendo il lavoro della consapevolezza) che si contrappone Chavajoth o a Raphael si pone contro Samgabiel o che a Zachariel si opponga Sanagabril, e alla via così, perché si tratta delle possibili direzioni che può prendere quell'influenza, quel modo con cui l'intelligenza originale si è frazionata. Gli arcangeli potrebbero essere pensate come influenze in questo sistema che possono farci crescere o renderci sempre più animali e quindi schiavi della brama, della sete di potere, della vanità, e molto altro, ecco perché si parla di demoni. La direzione di queste influenze può essere la più vibrante coscienziale che ci muove nella alte sfere o frequenze, e l'altra più densa che vibra e ci precipita nei Kliphot inferiori degli inferi.
Il pianeta Terra potrebbe ricoprire un compito speciale definito dal nome stesso del suo logos che è Melkisedek, ovvero, secondo Pistis Sofia, il "ricevitore della luce", quale luce? La coscienza, questo potrebbe a questo punto essere il luogo per lo sviluppo di un certo tipo di consapevolezza, che non c'è ovunque. Questo pianeta, "sfortunato", come direbbe G. richiede un lavoro speciale per permettere all'essere imprigionato in esso di svilupparsi, forse facendolo lavorare con un avversario più astuto di lui. I rischi di sciogliersi in polvere cosmica sono diversi ed è questa quella che l'anima teme scendendo troppo nei piani inferiori o infradimensioni, è questa la morte seconda di cui parlano diversi saggi e testi. Sto astraendo, quelli che studiano meglio di me la materia, potranno perfezionare il ragionamento, adesso il mio interesse è arrivare all'uomo, all'uomo nativo originale che nulla aveva a che vedere con le scimmie, anzi forse è stato ibridato con le scimmie, non ne discende da esse, ma è stato forse limitato inserendo nel suo sequenze del DNA di una scimmia, o un rettile, o chi lo sa. Questo sarebbe anche tra l'altro quello che G. suggerisce nel suo "Belzebù" come l'inserimento, l'innesto dell'organo Kundabuffer da parte delle gerarchie celesti nella presenza dei nostri antenati, ... ed il che fa pensare ad una ibridazione. Questo mondo ha corrotto le facoltà dell'essere degli uomini nativi che erano magici nel vero senso della parola, erano cioè autentici uomini e donne "medicina". Il "Nagual" è qualcosa che ha a che vedere con lo Spirito, con la Coscienza, con la natura superiore dell'uomo, dell'autentico "uomo nativo", e non ha, se non marginalmente e solo se compresa nel giusto modo, alcuna relazione con la "guarigione" dei malati, i quali malati non sono, lo sono per questa società che deve metterti in un ospedale. Nessun realmente può guarire qualcuno, ci sono supporti alla comprensione delle ragioni che hanno portato a quell'espressione che erroneamente chiamiamo malattia. Deve essere successo qualcosa che tutta questa capacità di conoscere e quindi vedere ha iniziato a perdersi e degenerarsi. Quando ci siamo addormentati? Se l'uomo, quando è arrivato su questo pianeta, era un caduceo di mercurio vivente, ... quando ha iniziato a perdere tutto questo? Quando si è addormentato? Quando l'ha perso? Quando Dio lo ha sprofondato in un sonno profondo per portargli via la costola con cui fare Eva? Quando? E soprattutto "perché"? Lo ripeto "cui prodest" un uomo così come quello moderno, totalmente in balia dell'accidente? Ed è tutto una questione di vibrazione, è la vibrazione che abbiamo perso, scendendo sempre di più nella materia. I nostri antenati sono arrivati non tutti i serpenti svegli e poi sono caduti sedotti dalla forza attrattiva di questo piano, giocando a fare gli animali, ... Non è forse parte integrante del mito greco il fatto che gli Dei prendono sembianze di animali per sedurre le figlie degli uomini? Chissà cosa stavano cercando di dirci. Nel
vangelo di Filippo si legge a proposito di Dio (state attenti che in questo vangelo si parla di Dio e del Signore, come 2 figure ben distinte): "50.) Dio è un divoratore di uomini. Per questo l'uomo gli è immolato. Prima di immolare l'uomo gli si immolavano gli animali, perché non erano dei, quelli a cui si facevano sacrifici." Un uomo che ha risvegliato i suoi serpenti si chiamerebbe un "uomo-medicina", ridiventa ciò che è sempre stato, noi dobbiamo svegliarci, e riscattare quelle parti delle nostre virtù che sono rimaste incastrate nella materia infradimensionale, nei nostri, si direbbe, inferni atomici personali. C'è poco da piagnucolare o fare profezie sull'ego o altre inutili speculazioni morali, se uno capisce questa visione la pianta di torturare se stesso con inutili giudizi sulla sua inadeguatezza e cerca invece di essere libero di nuovo. Il primo uomo non solo era medicina, ma si è autogenerato quando le condizioni di vita qui lo hanno permesso, ... ... poi ha mangiato il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, che è l'infrarosso, una precisa frequenza oscillante, che lo ha finito per indurre a riprodursi e perdere definitivamente tutti i poteri che lo divinizzavano ... ed è iniziato a crescere di numero umani, così invece che nascere, che significa auto-generasi, si è iniziato a coltivarli (gli uomini). Progressivamente da una natura superiore hanno iniziato a discendere ad una natura inferiore o animale, hanno iniziato a discendere verso i bisogni dell'animale, tra tutte le passioni trovarono gradevole il "sesso", senza accorgersi che era parte della trappola preparata per farli restare qui a lungo. Un pò come il tizio del film il 13° piano che ha iniziato a giocare troppo nella simulazione che aveva sviluppato e questa aveva iniziato a corromperlo. I nostri antenati hanno perso progressivamente vibrazione, hanno mangiato i frutti di questo mondo, ma non se ne sono accorti, se non quando era troppo tardi, ecco perché il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, senza il coperchio tu puoi illuderti di essere libero e di poter saltar fuori dalla pentola che bolle in qualsiasi momento, alzi la testa e vedi il cielo e questo ti dà l'illusione di poter raggiungere quando vuoi la "libertà", ... ma intanto il diavolo o Satana ha acceso in suo fuoco sotto quella pentola e ti sta (a noi), e li ha (i nostri antenati) cucinando/cucinati tutti a fuoco lento. Non penserete mica che si trattasse veramente solo di una pubblicità quella del diavolo e le pentole?! La televisione prende a piene mani dalla sapienza antica, ma non ne sa fare alcun uso se non quello commerciale. Un altro anello della catena. Quando ad un certo punto qualcuno più attento si è accorto che la permanenza su
questo piano comportava dei pagamenti (qualcuno direbbe karmici), a quel punto deve aver cercato di farlo capire agli altri, ma molti di loro erano già diventati assuefatti al sistema e quindi iniziarono a difenderlo, cercando di impedire anche a quelli che si accorgevano della cosa, non solo di fuggire, di saltar fuori dalla pentola, ma di parlarne ad anima viva, le persecuzioni, le crociate, hanno avuto ed hanno per lo più quello scopo. Quando capisci ed cerchi di farlo capire agli altri sei un problema perché generi fluttuazioni nelle altre corde e questo quelli che dormono non lo possono proprio sopportare perchè dietro alla loro reticenza ci sono troppi secoli di ignoranza e guerre. Capite cos'è Neo, cos'è una contraddittoria anomalia sistemica, un imperfezione che cercano in ogni modo di arginare? L'anomalia è sistemica e per questo compaiono periodicamente individui che creano pericolose fluttuazioni anche nella più semplice equazione che altri cercheranno in tutti i modi di soffocare. Si è sempre raccontata la storia di Gesù Cristo, perché è la storia dell'eroe di colui che sfida Roma (il potere economico e sociale) e i sacerdoti (il potere religioso). Per quanto essi siamo una minoranza se - "lasciati senza controllo potevano costituire una crescente probabilità di disastro" per loro, per coloro cioè che ad un certo punto si sono fatti corrompere da questo mondo. Sono i figli gli antenati di Lentrohamsanin quelli che oggi governano questo mondo e perseguono per discendenza gli stessi obbiettivi, e cioè evitare, soffocare qualsiasi contraddittoria anomalia sistemica, senza saperlo, dato che solo i loro antenati sapevano, stanno servendo quel Dio che divora gli uomini come animali. Lentrohamsanin è quando il primo popolo si è corrotto in questo mondo creato a posta. Questo spiega da sempre le persecuzioni ed i tentativi a vario titolo di manipolare un certo tipo di messaggio "religioso" autentico che da sempre e come conseguenza degli sforzi di "Ashyata Sheyimash" è stato tramandato con l'unico scopo di insegnare all'uomo come fare per uscire da questa trappola. Uscita che avviene soltanto riacquistando la propria vibrazione originaria, ecco perché i mantra, la meditazione, il lavoro in calma, o la mente ferma. Sveglia amici del cuore qui le scuole vi seducono e vi tengono sotto controllo, non sanno di farlo, ma vi tengono anni a fare pratiche e seguire un istruzione, mentre è arrivato il momento di agire. SVEGLIA! E' arrivato il momento di piantarla di giocherellare con l'ego, sbarazzatene ed alla svelta, Smith è il programma di controllo della tua vita, un guardiano messo alle soglie delle tue facoltà, liberati alla svelta delle passioni dell'animale, agita la tua vibrazione, liberati di tutte le chiacchiere del mondo spegni la mente e cerca di non porti nessun aspettativa, il tuo essere non tarderà ad emergere, ricordati quella cosa sei tu, nella tua parte reale, non farti spaventare, le vibrazioni nel corpo sono un sintomo di un qualche tipo di risveglio, starà a te capire cosa, sei tu l'Uomo Medicina. La sensazione
di una società bollita è reale. La "probabilità di disastro" è la loro, di quelli cioè che si sono lasciati sedurre e nel tempo si sono assuefatti al sistema. Grande era la magnificenza mentre davamo alla luce questo mondo (I.A. in matrix), la cui natura inferiore (o sinistra coscienza) ha sedotto parte degli stessi "Dei" che l'hanno creata e che adesso per linea di sangue portano avanti le scelte dei loro antenati. Sinceramente non ho la più pallida idea di chi, quale entità od intelligenza o pseudo-Dio, ad altri livelli, possa aver congegnato o concepito tutto questo, ... anche se le ragioni mi sono perfettamente chiare: vampirismo, parassitaggio, tutto è cibo ad un certo livello in questo universo. Ma se le ragioni mi sfuggono attualmente mi sono invece perfettamente chiare le responsabilità di questo stato di cose, mi rendo conto che siamo stati noi ad oscurare il cielo, il nostro cielo interiore, mi rendo conto di come abbiamo fatto a restare invischiati e le responsabilità personali che ognuno ha verso se stesso nel momento in cui ha degenerato la sua natura superiore, ... adesso, ognuno faccio ciò che crede, ma ricordiamo che Gesù Cristo se un sacrificio ha fatto, come Neo nella trilogia, è quello di dare a quelli che vogliono la possibilità di uscire, ... ecco perché disse, ... sapevate, non siete entrati (nel regno dei cieli, che equivale ad uscire da questo mondo) e non avete lasciato entrare altri. Quasi sottolineare non tanto la redenzione dell'intera umanità, ma di quelli che hanno un sospetto e hanno cominciato a cercare. I serpenti sono scesi e devono poter risalire per trasformare l'uomo moderno in un uomo medicina, e non ci sono talismani, riti o altro che può farlo, ma solo la trasmutazione alchimia sessuale, solo trascendere il sesso, che è la prima ragione della nostra separazione tra sopra e sotto, alto basso, femminino e maschile (leggasi Tommaso). Attivo il toroide, mi carico di atomi elettrici che sciolgono la natura cristallizzata in questa materia, modifico la mia concentrazione proprio come l'uomo della "sindone", che è svampato lasciando una potente traccia di emissione elettrica, in quello che si chiama il corpo glorioso dell'essere, o il corpo di luce o corpo Kesdjiano. Elettricità e vibrazione, questo sono le parole chiave. La vibrazione viene dalla coscienza, e l'elettricità dalla funzione del sesso, per questo che sono riusciti a condizionarci così tanto. La nostra responsabilità come umani è quella di non aver lasciato entrare o uscire, dipende dai punti di vista, quelli che si sono resi conto. Se Ashyata Sheyimash rappresenta in qualche modo coloro che si sono accorti ed hanno cercato di insegnare ad altri ad uscire da questa prigione, Lentrohamsanin rappresenta quelli che ad un certo punto hanno deciso che volevano restare e quindi per farlo hanno deciso, servendo perfettamente i loro "padroni", che non avrebbe più dovuto uscire nessuno per non creare sospetti e
precedenti; i signori che controllano questo mondo sono antenati di Lentrohamsanin per questo le linee di sangue della nobiltà nera, la regina d'Inghilterra o altro di cui si legge, compresi tutti i papi (pensate solamente ai Borgia) e i poteri in questa vecchia Europa. Ashyata Sheyimash sono coloro che grazie probabilmente ad un bagaglio personale coscienziale, sono riusciti ad essere un pò più prudenti e accorgersi di cose che ad altri sfuggivano, Ashyata Sheyimash è l'insegnamento che libera dalla conseguenze nefaste dell'organo Kundabuffer, è la trasmissione da bocca ad orecchio che è passata attraverso i secoli, trasmissione che è sempre stata perseguitata evidentemente e che ha dovuto realizzare tutti quei meccanismi che oggi chiameremmo prove, ma che erano per propria sicurezza. Sapete perché oggi si può parlare di tutto senza rischio? Perché c'è tutta l'informazione che vuoi? Perché sono riusciti a fissare una cosa incredibile che è la "paura" e con la paura e la convinzione che tu sei solo questo corpo, ti guardi bene di prenderti dei rischi, proprio quei rischi che potrebbero rivelarti qualche verità. Loro sanno che tanto questi sono i tempi finali, siamo 7 miliardi ... ma ce l'hai un idea? E' pronta la distruzione di Zion, ma Neo deve capire bene quale porta prendere altrimenti, altro giro, ... E state attenti l'ho già detto con questa storia del 2012 si sta muovendo un sacco di energia, cercate di approfittarne senza restare invischiati nelle dinamiche di sempre, ... quando a dicembre non succederà nulla, o almeno quello che succederà, quelli che lo aspettano non si sono sviluppati, a causa del loro psichismo tendente alla new age, da accorgersene, verranno tutti presi dalla delusione e dall'aspettativa tradita di un cambiamento che non verrà, almeno in quel modo, allora si che Satana sarà anche riuscito questa volta a fare il coperchio alla pentola. Ovviamente spero sempre di sbagliarmi, sta di fatto che dobbiamo approfittare di tutte le occasioni per saltare. Vi lascio con un ultimo passo del vangelo di Filippo: 57) Il Signore ha detto: "Beato colui che era, prima di venire al mondo! Perché chi è, lo era e lo sarà."
IL pentagramma esoterico. La distruzione sistematica della conoscenza.
Il Pentagramma, chiamato pure Pentalfa, Pentagono, Pentacolo di Agrippa, Stella microcosmica, Stella di luce, Stella dei Magi, Stella dell’Iniziazione, è una stella composta da cinque punte, simbolo antichissimo e potente dai molteplici significati. Per Pitagora (parliamo del 500 A.C. in Grecia) e i suoi discepoli, ad esempio, il pentagramma era un simbolo sacro che esprimeva l'armonia tra corpo e l'anima, e divenne, su questa base, il segno della salute. In occidente quello del pentagramma è un simbolo antichissimo, lo si ritrova nei lavori in ceramica etruschi, a Roma è presente in una serie di monete dell’età repubblicana associato a simboli come capitelli corinzi, squadre, basamenti di colonne e altri oggetti: una sorta di collegamento con la professione del costruttore. Nelle tombe egizie le stelle del cielo vengono rappresentate a cinque punte. Il numero cinque viene ricondotto al numero degli elementi, la quintessenza spirituale (elemento puramente immateriale dello spirito del mondo) e i quattro elementi abituali (acqua, fuoco, terra e aria). Presso i cabalisti il pentagramma esoterico viene chiamato Tetragrammaton, che significa “parola di 4 lettere” e che sono il nome di Dio, cioè Iod-He-Va-Huè; il Tetragrammaton, come il pentagramma, del resto, rappresenta l’uomo o la donna auto realizzati, colui o colei che si è fatto Dio, “Quis ut deus?”, Michael, l’arcangelo che rappresenta l’archetipo di colui che è simile ad un Dio il cui nome è il tetragramma: Iod-He-Va-Huè (cosa che ritroveremo nel pentacolo che disegna Eliphas Levi e che è in uso presso gli esoteristi). Il pentagramma esprime quindi l'essere umano dotato di ragione illuminata ottenuta grazie al dominio della sua natura inferiore, rappresentata dai cinque elementi. Le cinque punte rappresentano la testa, le braccia e le gambe dell’uomo. il pentagramma è colui o colei che ha dominato la materia, gli istinti e le passioni bestiali. E’ l’uomo o la donna la cui volontà è in grado di dirigere i pensieri, le emozioni e tutte le sue azioni armonicamente; colui o colei che hanno incarnato in se stessi i cinque principali aspetti del proprio “Essere” e quindi rivelano la forza del loro Spirito che è dentro di loro stessi, cioè la propria Scintilla Divina o Sé Superiore, frammento dell’Assoluto, l’essenza, l’essere interiore profondo. La stella microcosmica è il celebre uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, dove l’immagine di un uomo è sovrapposta ad un Pentagramma racchiuso da un cerchio: l'essere umano come microcosmo nel Macrocosmo (il cerchio, la ruota delle incarnazioni, etc.). Il che significa che l’uomo (microcosmo) possiede potenzialmente, nella propria natura interiore, tutte le energie ed i poteri del Grande Universo (Macrocosmo). Ognuno di noi se chiude gli occhi e si ascolta profondamente scopre di essere senza limiti, e di essere egli stesso vuoto ed infinito come l’intero universo. Il Pentagramma è quindi innanzi tutto il
simbolo, per eccellenza, del microcosmo uomo. La costruzione della stella a cinque punte prevede l'utilizzo della sezione aurea o rapporto aureo, una costante matematica, indicato con la lettera greca Φ (phi) dagli studenti di PITAGORA (vedasi anche il paragrafo “Il Pentagramma e la scuola di PITAGORA”). Questo rapporto, è stato osservato che si trova in tutti i sistemi biologici esaltando ulteriormente il suo "valore magico" o comunque "divino". Il pentagramma rispetta il valore Φ e quindi, oltre a rappresentare, come già detto, il microcosmo circoscritto nel macrocosmo (l'universo umano immerso nell'universo circostante), rappresenta anche un simbolo di perfezione ed equilibrio. Il pentagono è un poligono a 5 lati equilatero nel cui numero i pitagorici scorsero l'unione del principio maschile e femminile (rispettivamente nella somma del 2 col 3), il matrimonio tra Nagual (Spirito) e Tonal (il mondo materiale) nella cultura sciamanica o celtica, il matrimonio tra Psiche ed Eros nella cultura Greca; un matrimonio che avviene grazie alla forza magnetica dell’amore, inteso come collante; amore come coscienza, come stato di coscienza che concilia gli opposti. La Pentalfa è l’amore in azione, non l’amore profano o l’amore del possesso, ma a-mors, assenza di morte, fine del conflitto interiore. Altra cosa interessante da osservare è il fatto che sia possibile disegnare infiniti pentagrammi uno dentro l’altro. Infatti, nel pentagono centrale possiamo iscrivere una nuova stella a cinque punte (o pentagramma), che produrrà a sua volta un nuovo pentagono centrale, in cui ripetere l'iscrizione del pentagramma e così via all'infinito, seguendo uno schema detto “ricorsivo” o “ricorsività”, concetto ripreso anche in “informatica” a proposito dello studio o scrittura delle funzione. Guarda caso il “pentagono”, poi, è anche la forma ed il nome dell'edificio sede del quartiere generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America, e sito nella città di Washington DC, città che, come è ben noto, è stata progettata da massoni, padri fondatori degli U.S.A. e firmatari della Dichiarazione d'Indipendenza. La massoneria ha da sempre avuto o attinto ad un serbatoio di conoscenza esoterica e misterica che ha radici nella cabala ebraica e nell’antico Egitto (il monumento a Washington, stesso, è costruito sul modello di un obelisco egiziano), nel tentativo di acquisire potere e per poter controllare i popoli; gli “illuminati”, con la loro maglia di società segrete, sono parte di questo gruppo di controllo che governa e domina realmente l’intera umanità da notte tempora, tenendola nell'oscurantismo e nel disordine interiore nel tentativo di impedirgli di essere cosciente della sua origine. L’Egitto da sempre ha influenzato la tradizione esoterica, la Cabala ebraica, l’ebraismo in genere (per questo non esiste un popolo ebraico, ma esiste solo una religione ebraica) e successivamente il cristianesimo; dove abbia attinto la sua cultura e la sua conoscenza realmente ancora non è noto; ci sono diverse ipotesi, pare che le piramidi stesse si trovassero lì quando gli egizi sono comparsi come popolo, qualcuno altro ipotizza che fossero influenzati dagli Assiri Babilonesi altri addirittura parlano degli egizi come i superstiti o discendenti dell’antica Atlantide, come lo sarebbero Maya, i Toltechi, e certi stili tibetani, lo stesso vale per i Celti, i giganti in Sardegna, etc. qui le ipotesi sono diverse e non è lo scopo di questo opuscolo. Quello che noi studiamo e conosciamo come preistoria è facile che riservi diverse sorprese (le pietre di Ica, i disegni di Nazca, Piramide sommersa di Yonaguni, Teschi di Cristallo, Piramidi in Bosnia, Manoscritto Voynich, le Lampade di Dendera, … vedasi anche OOPA: Out of Place Artifacts, reperti o manufatti fuori posto). Torniamo al nostro pentagramma. Anche se le prime tracce del pentagramma le troviamo in Mesopotamia, inciso su tavolette o frammenti di coccio come segno fonetico ed anche come fregio delle vesti di alcune divinità, fondamentalmente le origini di questo simbolo sono ignote, e si perdono nella notte dei tempi, questo perché è un archetipico (dal greco archètypon, composta dalle parole “archè” principio e “typos” forma), cioè qualcosa che parla dell’origine, del principio delle cose e dei tempi; la stessa etimologia del nome è controversa. Due sono le ipotesi più accreditate: la prima più intuitiva, ma anche la più semplicistica
è che si tratti dell’unione delle parole “penta”, ovvero cinque, come le punte che ne caratterizzano la forma e “gramma”, “lettera”; la seconda è che derivi dal greco "panta", che significa "tutto" e "kleos", e che dovrebbe significare "azione gloriosa”, che ci sta con quello espresso sin qui relativamente al farsi Dei. Gli archetipi parlano fondamentalmente dell’uomo, ne descrivono la natura, la struttura e l’origine, qualcosa che non può essere trasmessa in un discorso, ma attraverso una simbologia che porta alla conoscenza grazie a ciò che suscita nell'osservatore. Gli archetipi sono il linguaggio delle Coscienza. I simboli sono archetipali o archetipici parlano direttamente all'uomo, riportando alla luce il significato essenziale dell’Esistenza, altrimenti nascosto, con l’utilizzo delle semplici parole. I simboli proiettano l’uomo nella dimensione del sacro. I simboli sono la parte visibile di un mondo sottile. La stella è di per se un simbolo archetipico che individua lo “splendore” e la “luce”, la Stella è la irradiazione dell’essenza umana, del sentimento umano, ed ecco perché se disegnata capovolta evoca il suo polo negativo, che altro non è che la sua la sua natura inferiore, la sua natura animale e non la donna, come si è cercato di mistificare in epoca medievale ed ancora recentemente in certe religioni. Incolpare la donna di essere Satana è un espressione dell’ignoranza da una parte, ma dall'altra di un tentativo chiaro di profanare e distruggere l’ideale femminile che è poi il potere salvifico che i nostri antenati conoscevano bene. Ne sono traccia evidente la figura di MARIA madre del CRISTO o di ISIDE madre di HORUS, … e così per tutte le altre culture. L’eterno femminino è la parte creativa, generatrice, in ogni essere vivente, le sue correnti energetiche/elettriche più importanti, Maria è il fuoco sessuale di Kundalini, Kundalini non è una forza od una Dea ma un lavoro che può essere compiuto da colui e colei che opera al forno degli alchimisti in castità, Kundalini è la fine di una tendenza, è il "non fare" le proprie tendenze. La chiesa Cattolica ha odiato la donna per molti secoli accusandola di essere guidata dal demonio, dimenticando che in realtà entrambi, uomini e donne, hanno un proprio polo positivo (maschile) e polo negativo (femminile), che dovremmo imparare a sviluppare (sistema logico e sistema percettivo), niente a che vedere con l'opposizione di nature contrarie. 3 sono i "peccati" (intesa come "mancare l'obbiettivo", quale obbiettivo? La salvezza della propria anima e lo sviluppo in senso coscienziale): mancare di rispetto ad una donna, il gioco d'azzardo e vendere la conoscenza. L’uomo e la donna non sono opposti, ma sono essenze complementari. E’ in questo che risiede il mistero del matrimonio alchemico: l'uno aiuta l'altro, svelandosi a vicenda le reciproche prerogative e punti di forza. La stella capovolta disegna la testa di un caprone, le cui punte sono le corna e che rappresenta proprio lo squilibrio, emblema degli istinti e dell'animalità, è la raffigurazione della bestia in noi, l’ego, gli istinti della natura animale; non rappresenta pertanto nessuna anima femminile o principio femminile che dir si voglia. Il pentagramma disegnato capovolto simboleggia "lo squilibrio degli elementi”, e quindi disarmonia, ne più ne meno che questo. In certe scuole viene utilizzato per invocare certe forze sinistre e malefiche. La punta rappresenta lo Spirito, la quinta essenza. Rivolta verso l'alto rappresenta “l'equilibrio degli elementi” e quindi armonia nell’individuo, sia esso di sesso maschile o femminile, è fonte di "ispirazione creativa" e, contrariamente a quanto si crede, è uno strumento potentissimo di protezione proprio dalle forze e persone sinistre, malefiche e negative. Non è chiaro di sapere se si trattò di un sintomo di confusione mentale, o d'ipocrisia, o un tentativo di controllo, ma sta di fatto che per secoli, a causa di questa errata interpretazione, il simbolo del pentagramma su condannato dalla Chiesa Cattolica come simbolo demoniaco, ed associato con l'adorazione di Satana, stendendo un velo di ignoranza su tutta la conoscenza antica. Da cui l’altro equivoco tra il Lucifero e il Satana. In tempi antichi il pentagramma era il simbolo di Venere, la dea della bellezza e della femminilità. Venere è la “stella del mattino”, l’annunciatrice di una nuova nascita del sole, del sorgere di un nuovo giorno (uno degli aspetti dell’ermetismo è il carattere astrologico degli insegnamenti), l’energia creatrice in azione, la divina Madre che genera il Cristo, il Kundalini degli indù. Per questa ragione il pentagramma è conosciuto anche col
nome di stella fiammeggiate, il fuoco è il potere sessuale (domato). L’idea del “Fiammeggiante” è indicazione d’Onnipotenza, di una possente forza che ad un certo punto si sveglia diramandosi in tutte le direzione come un'emanazione luminosa della Divinità da dentro verso fuori, proprio come è una stella e un po’ come fa Neo alla fine del primo capitolo della trilogia di “the matrix” quando manda in frantumi Smith. Quindi, tornando a noi, perché poi è questo quello che ci dovrebbe interessare, il PENTAGRAMMA disegnato con una sola punta rivolta verso l'alto, è un segno benefico e di protezione, raffigurante il corpo umano con le braccia aperte e le gambe divaricate; l'apice di questa stella riproduce la testa dell'uomo, le altre quattro punte sono le sue membra. Il nome Lucifero deriva chiaramente dal latino - lux (luce) e ferret (portare) - e significa "Portatore di Luce", ed era un chiaro riferimento alla "Stella del mattino". La Chiesa ha voluto denigrare questo simbolo perché parte di quella tradizione pagana, pre-cristiana, che i Cattolici hanno cercato di cancellare totalmente dalla faccia della terra, anche, ma non solo, attraverso le crociate, forse perché questa tradizione parlava di verità e delle autentiche origini dell’uomo, della sua natura divina. La parola di "dio" non può essere messa in discussione quando il divino o Dio, che alberga nell'uomo, diventa qualcosa là fuori di noi, quando diventa un "dio" debole che punisce coloro che lo discutono, ... che "dio" è un simile "dio"? Di cosa ha paura? Non è evidentemente un "dio", Dio è colui che conosce tutto, è compassionevole e sa discutere coi suoi figli, accetta la provocazione, proprio come Gesù insegna quando i suoi apostolo lo mettono in discussione perchè vogliono conoscere. Forse si tratta di "dio" creato a tavolino, pensato per dover diventare come il manichino in un campo che serve a spaventare gli uccelli che cercano il seme deposto. Solo per questo saremmo tenuti a riflettere sulla natura di questo potere temporale che veste gli abiti dei mediatori tra l’uomo e Dio, avendo creato di fatto una falsa divinità. L’uomo è Dio, Dio è l’uomo, Dio è in tutto come nell'uomo. Esiste un legame indissolubile in questa equazione che si è cercato di distruggere. L’evangelizzazione della Chiesa Cattolica si è imposta come nuovo culto sovrapponendosi a quello pagano, per una questione di potere e di controllo; ne ereditò le sedi, senza comprenderne il profondo significato o peggio fregandosene nel tentativo di piegare le popolazioni al loro credo religioso. I luoghi di culto dei Celti, ad esempio, venivano distrutti e sostituiti con santuari o chiese. La cattedrale di Chartres in Francia ne è un esempio luminoso; si tratta di una cattedrale che sorge su un luogo della tradizione dei druidi dedicato al culto dell'albero della quercia, che era la vegetazione prevalente sulla collina su cui si erge la città francese. La statua dei druidi, oggi nota col nome di “Vergine di Chartres” raffigura una donna (che è la stella) con una corona di foglie di quercia e ghiande posta sul capo, ad ulteriore conferma di questa forte ritualità e del legame con le querce e con l’eterno femminino di questa tradizione. Quando arrivarono i Cattolici costruirono una chiesa in questo luogo sacro ed abbatterono tutte le querce. Ancora oggi in tutta Chartres non trovereste una quercia a cercarla. I culti antichi, definiti pagani contengono le radici di un umanità libera e sviluppata dal punto di vista della consapevolezza, le religioni che ne sono conseguite sono stati tentativi di delegittimazione ed allo stesso tempo di controllare questa conoscenza. La distruzione della biblioteca di Alessandria è un altro esempio dello zelo clericale, dei post cristiani, che nulla avevano a che vedere con l'insegnamento di Cristo che non solo non hanno compreso, ma adattato ai loro scopi di potere, ... nelle scuole insegnano agli studenti che ad un certo punto furono "sostituiti" i simboli pagani con quelli del culto cristiano, omettendo volutamente la carneficina e la distruzione sistematica di tutta la conoscenza per imporre un dogma ignorante e basato sul terrore della collera di Dio di cui gli stessi "parabalani" si fecero falsamente custodi, giudici ed esecutori materiali. In 1500 anni 20 milioni di morti evidenziano una sistematica pulizia etnica operata dai discendenti di Paolo di Tarso, che mai fu apostolo di Gesù, ma si appropriò per i propri scopi di quanto appreso da Pietro o Kefa. Ad un certo punto intorno al 500 d.c. nessuno poteva mettere in discussione la presunta parola di Dio, che altro non era che la personale e a proprio vantaggio interpretazione dei vangeli di certi vescovi e patriarchi, auto proclamatisi depositari del messaggio Cristico, del tempo.
Coloro che disponevano di una conoscenza e di un proprio pensiero autonomo furono perseguitati ed uccisi. I primi cristiani primitivi erano tutti gnostici, inteso come coloro che conoscevano la verità che Cristo aveva portato loro, e furono i primi a fare le spese di questo loro sapere attraverso le persecuzioni, mentre, nel II e III secolo, i vescovi ingrassavano nelle loro sontuose sedi e decretavano lentamente la fine della dottrina Cristica (mi riferisco al noto Ireneo vescovo di Lion, che con un colpo di spugna cancella tutti i vangeli tranne i 4 oramai considerati "canonici"). Vescovi che altro non erano che gli stessi Scriba e Farisei che, riconvertiti per opportunità politiche e di potere, avevano riadatto e distrutto la conoscenza del cristianesimo primitivo fondato sulle basi nell'antica tradizione del bacino del mediterraneo. Solo la decaduta Roma ha potuto permettere che frange di esaltati medio orientali potessero prendere il posto della conoscenza dei loro antenati e di fatto invadere e demolire Roma i 5 secoli; nel mito stesso della nascita di Roma, Romolo e Remo abbandonati nel fiume, proprio come Mosè, ed allattati da una Lupa, risiede il mistero di una conoscenza molto arcaica ed oggi pressoché perduta e che i pennivendoli moderni del "copia ed incolla", orientalisti "nostrani" e sedicenti guide e venditori spirituali d'oltre Oceano stanno finendo di demolire.
Questa tradizione parlava di un uomo integrato col il pianeta, rispettoso delle sue leggi, e degno figlio di Dio, emissario del suo messaggio e molto altro di cui adesso non intendo dilungarmi, almeno per iscritto. Il pentagramma è l’uomo al centro della vita che splende di Luce propria come le stelle nel firmamento e questo, questo mondo, non lo può o non lo vuole permettere. Significherebbe perdere il potere conquistato, che è solo il riflesso una terribile paura, e cioè che oltre questo mondo materiale non ci sia altro. Il pentagramma ci parla di una verità che non può essere comprese dalla mente umana, ma da un essere che ha risvegliato in se la sua umanità, e intuito che c’è molto di più di quello che gli hanno raccontato e rinuncia a tutte le sue credenze. 9 sono gli scalini della scala meravigliosa ognuno rappresenta un passaggio nella trasformazione della materia grezza dell'anima in un Essere Spendente che è un Dio vivente, ... la carne si fa Spirito grazie all'azione stesso dello Spirito in noi in sinergica opera con l'Anima e la mente umana. La rinuncia, il distacco, l'esilio volontario, l'obbedienza, il lavoro al forno, e molto altro sono i gradini di questa meravigliosa scala, ma possono essere compresi solamente se abbandoniamo ogni speranza, proprio come suggerisce Dante Alighieri nel suo viaggio nei propri inferni atomici personali per risalire ai cieli della più sublime Coscienza.
Morpheus: “Riposati, ne avrai bisogno!” Neo: “Per cosa?” Morpheus: “Per l’addestramento”.
Trinity, Stanza 303. lo Spirito Santo, il vero "guerriero".
"Trinity osserva e cerca Neo in previsione di un futuro contatto, ma la telefonata viene controllata. Subito dopo, infatti, interviene la polizia e Trinity deve fuggire."
Il film comincia nella stanza 303 dell’albergo Heart, giusto per abituarci subito che nulla v errà lasciato al caso. Tre come la trinità. Padre (il v ero Dio), Figlio (il div ino fattosi carne) e Spirito Santo (la forza che anima gli univ ersi), come dire: Luce, V ibrazione e Calore.
303 è scritto sulla porta ad indicare che quella stanza, la 303, è la porta d’ingresso, è la porta d’ingresso al Padre, al Nirvana, alla resurrezione, all'immortalità. E’ la porta d’ingresso al lavoro iniziatico, al lavoro con l’energia latente in noi. Trinity é la Terza Forza, è lo “Spirito Santo” e l’aspetto “Materno di Dio” insieme, è lo sdoppiamento dello Spirito, è l’eterno femminino che imprime il ritmo perenne, è il principio univ ersale che si sdoppia nell’eterno principio femminile univ ersale, è il grande seno fecondo dell’univ erso dov e tutto nasce tutto ritorna, è la forza motrice di tutta la creazione, è la forza della creazione, la Madre Cosmica.
Nell’essere umano la Madre Cosmica assume la forma di un serpente che raffigura la forza sessuale, essa è la Divina serpe Madre Kundalini ed è l’arcano numero 2 dei tarocchi egizi1 e cioè “la sacerdotessa”, la scienza Occulta, perché il vero mistero occulto sono i misteri del sesso, la Madre Cosmica è la forza Elettrica che si
sprigiona nell’unione sessuale tra l’iniziato e la sua Sacra Sacerdotessa, Trinity è in ultima analisi la Sposa Sacerdotessa che salva l’iniziato, è la Vestale Maddalena Sposa del maestro Gesù detto il Cristo. Molto spesso i personaggi nel film a seconda del contesto in cui si trovano assumono un momento un tale aspetto, un'altra volta un altro, Trinity è l’archetipo della sposa Vestale, della compagna dell’eletto e cioè di colui che cammina il sentiero dell’eletto, egli per compiere il suo destino ha bisogno di una sposa vestale.
Trinity è la donna innamorata che osserv a di nascosto il suo uomo, colui che in cuor suo sente di amare, è la donna che cerca l’uomo, all’uomo è data solo l’illusione di av er deciso, ma è la donna che sceglie. Trinity è l’aspetto della Div inità in noi, il Dio Padre/Madre in terra, lo Y in e lo Y ang, Ida e Pingalà, i due serpenti Shiv a e Shakthi, La Madre Maria e lo Spirito Santo, il polo elettrico negativ o ed il positiv o del nostro potenziale
Bioelettrico od Elettromagnetico (I.E.M.). Dev a Kundalini arrotolata 3 v olte e mezzo alla base del coccige. Trinity é la Madre Cosmica, la Madre Generatrice, l’energia creatrice del div ino, è la v ita che alberga nell’intimo di ogni indiv iduo, è il potere di creare del div ino, è ciò che ci assimila al div ino - “fatti ad immagine e somiglianza”. L’Essere primordiale che feconda il caos. E’ la forza che crea nell’univ erso i mondi. Trinity è questa grande forza, è la terza forza in noi, essa è interna è la nostra Madre Div ina personale, il potere personale di creare. In noi é, esiste, lo stesso potere che creò il cosmo tutto - ad immagine e somiglianza. Un potere Titanico e sov rannaturale. Questa forza in noi ha quindi una manifestazione reale, esiste in noi in quanto personale potere creativ o latente, è il ‘mercurio’ degli alchimisti, è la pietra filosofale, è il Serpente Piumato Ketzalkoatl, è la Madonna, è Iside egizia, è Ram-IO, è la Tonantzin Azteca, è Stella Maris, è Diana Cacciatrice, è Kate Proserpina… Trinity è La Madre Div ina, la Madonna, l’archetipo della madre, l’archetipo della Madonna, colei il cui frutto del seno suo è il Cristo, il Cristo Cosmico. Essa schiaccia la testa del serpente tentatore, a raffigurare il suo potere di eliminare, di dissolv ere, di portare la morte dell’ego ov v ero la morte del serpente che scende. ~•~ V i faccio notare un’ultima cosa. All’inizio della scena l’immagine si ferma su alcune cifre del numero di telefono intercettato… Quali cifre? 506, si, 506, l’obbiettiv o presunto della telecamera, passa in mezzo a questi tre numeri. Adesso! dice un antico rituale - “[…] per questo sono conosciuta con il nome di Nuit e con il nome occulto che vi darò quando alla fine mi conoscerete, […] Infine, io sono Nuit e la mia parola è 56”.
56, 506, in somma cabalistica è 1 1 (5+6 oppure 5+0+6), 1 1 è la “LA PERSUASIONE”. Un caso? Cosa significa che la sua parola è la persuasione? Chi è Nuit? Nella Cabala l’Arcano 1 1 è conosciuto come La Persuasione. Il geroglifico di questo arcano è una bella donna che tranquillamente, con serenità olimpica, chiude con le mani le fauci di un furioso leone. 1 +1 =2, 2 è la sacerdotessa, Nuit la cui parola è 56.
In conclusione a questo capitolo e definitivamente dirò che Trinity altro non è che la Sposa Vestale, è la Sacra Sacerdotessa, è la Sposa Gnostica, che innalza l’iniziato nel cammino dei Misteri Maggiori; Maria Maddalena, May a, Iside colei a cui nessun mortale ha mai sollevato il velo ...
Kundalini:
Kunda significa serpente e questo nome v iene dal mito del kundantiguador, del kundabuffer, che è il serpente che tentò Adamo ed Ev a nell’Eden. “Kunda” significa serpente; “buffer” od “antiguador” si riferisce alla sua proprietà di addormentare, di ammorbare, la parola “antiguador” v iene dalla parola spagnola “amorbador” che significa appunto ammorbare, corrompere, addormentare; lo stesso v ale per la parola “buffer” prov eniente dall’inglese.
Il kundantiguador è quindi il serpente che scende, che striscia sulla terra, il serpente della fornicazione e della caduta di cui si parla nella Bibbia, “lini” significa fine, morte, dissoluzione, distruzione. Riassumendo Kunda è il serpente tentatore, lini significa fine, “Kunda” + “lini”, tutto insieme significa “Fine del serpente 2
che scende” cioè fine della causa che genera l’ego , dell’”io” identitario umano, di ogni nostra alterazione, fine della nostra natura adultera, fine della fornicazione ed inizio della rigenerazione e del risveglio della coscienza, inizio dello sviluppo armonioso dell’uomo che muore ai suoi bassi istinti; egli rinuncia all’inganno della natura inferiore che lo vuole “macchina”, per darsi ad una nuova luce, la luce del Cristo (l’archetipo). Secondo i “Racconti di Belzebù a suo nipote”, il cui autore G.I. Gurdjieff narra che, alcuni esseri div ini o superiori, che guidano lo sv iluppo di questo cosmo od univ erso (gli arconti degli eoni dei racconti di “Pistis Sophia” e dei v angeli gnostici, i Dev a della cultura indù, gli Elohim o spiriti della forma, etc…) e l’ev oluzione stessa dell’uomo, v ollero dotare i nostri antenati di un “io” (terrestre), per renderli coscienti della loro indiv idualità, inserendo nel loro corpo planetario il kundabuffer, un organo, una sorta di coda la cui funzione era proprio quella di creare l’”io”, la percezione e la memoria, etc… ed i cui effetti però furono la nascita dell’alter ego, la “coscienza sinistra” delle macchine in “the matrix ”. L’effetto fu l’identificazione e la creazione di una falsa identità, relegata alle forme di pensieri, emozioni, impulsi e desideri prov ati nell’esperienza terrena; “non solo ebbe conseguenze spav entose per gli esseri tricerebrali di quello sv enturato pianeta” – dice Belzebù al nipote – “ma da allora rocò ogni sorta di sofferenze” e l’egoismo umano in generale. Il kundabuffer si riferisce quindi al fatto spirituale dell’autocoscienza. Si presume, pensando ad Adamo in paradiso (rappresentazione allegorica di un principio spirituale o di un più stato), che l’uomo a quel tempo v iv esse ancora in una totale armonia col mondo div ino, l’”io” serv iv a per discendere dal mondo più sottile a quello più denso del mondo fisico, planetario, terrestre.
Note:
1Inutile dire che ciò che credete di sapere dei Tarocchi, Egizi in particolare, non ha nessuna importanza qui. I tarocchi egizi sono una magnifica maniera di spiegare simbolicamente il cammino iniziatico e le 24 parti del nostro “Essere”.
2 Contrariamente a quanto si pensi, l’ego non è uno solo, ma è molteplice, cioè ce ne sono molti. Abbiamo infiniti aspetti egoici, ed ognuno sorveglia un pezzo della nostra essenza, delle nostre virtù. In gnosis l’ego viene chiamato anche Legioni, proprio a rimarcare il fatto che esso è molteplice.
La Terra è un enorme PENITENZIARIO viaggiante.
Finalmente "ho capito", dopo mesi di messaggi, commenti, opinioni, obiezioni di ogni genere, dopo mesi che mi sono spaccato la testa a cercare di far capire l'ovvietà della nostra condizione di umani, finalmente ho capito non c'è niente che non vada in questo pianeta e men che meno nelle persone, esse perpetrano "se stesse", non c'è niente di sbagliato, di ingiusto in questo luogo, esso è il riflesso dell'inconfessabile verità della sua natura e del suo "scopo": La Terra è un enorme PENITENZIARIO, un gigantesco "Istituto correttivo" viaggiante, una prigione vasta quanto il pianeta, e le condizioni di vita stabilite sono la conseguenza, sono il frutto della nostra "natura" inumana e questo ci sta inesorabilmente conducendo alla degenerazione di quel poco che restava dell'individuo o elemento animico o soggetto esserico, l'embrione esserico. La causa principe è un abuso incessante e totale dell'"intelletto", della funzione dell'intelletto a discapito della "conoscenza" e dei doveri verso l'"Essere" impersonale. Siamo stati relegati in questo luogo alla periferia dell'universo per darci un opportunità di cambiare, la prigione è la nostra stessa presunzione, è la mente, l'abuso di questo strumento, siamo carcerati, siamo stati isolati dal resto dell'universo per evitare che creassimo ulteriore danno. Non siamo mai stati sulla luna perchè nessun essere umano può uscire dall'atmosfera del pianeta se non si è purificato. Il recinto è l'atmosfera stessa. La terra è un "istituto correttivo" dove nessuno può correggerci, perchè siamo noi a dover capire i nostri "errori", i vostri peccati veniali e porci rimedio, perchè è questo l'unico modo per acquisire consapevolezza e integrità. Dopo mesi attraverso i quali non riuscivo assolutamente a capire come si potesse delle volte essere così ottusi dal realizzare un mondo così decadente, così dementi, così idioti (dalla radice greca "particolare") così come ci manifestiamo costantemente e collettivamente come umanità, e poi finalmente ho capito. Non potevamo fare altrimenti, perchè non vediamo, non abbiamo coscienza e fintanto che non ne daremo prova ed espressione resteremo qui. Stiamo morendo a causa di questa "testa", questo mentale, come lo chiamerebbe qualcuno, o la "regola", come lo chiamerebbe qualcun altro (anche se il problema non risiede nelle regole che ci siamo dati o che ci sono state imposte, non è solo questo, è proprio "pomposità", arroganza, prosopopea, amor proprio) che abbiamo creato usando male l'intelligenza in chissà quale altro luogo. La cosa più tremenda è l'oblio, è una mente ottenebrata dal mare di scemenze su se stessi che sciacquano la nostra auto idea. Sappiatelo: siamo la veccia dell'universo toccati dalla compassione della Dama, la Natura di questo pianeta che ci ha voluto accogliere per darci un occasione e noi la stiamo ripagando depredandola. Chi sono io per dire tutto questo? Chi mi credo di essere? Nessuno. La differenza tra me e voi non consiste nel mio sapere o in chissà quali facoltà, ma nell'aver fatto mia, nell'aver compreso, cioè, con chiara consapevolezza proprio quello che affermo. La differenza consiste nell'avere consapevolezza del nostro "destino", che non è qualcosa di prestabilito, ma qualcosa di inevitabile fintanto che resteremo nella nostra ignorante convinzione e presunzione di sapere. La Terra altro non è che il luogo nel quale, per
ragioni che dipendono dal suo stesso "scopo" o funzione, tenere quelle essenze che non hanno saputo cibarsi dell'albero della vita, l'eone Sofia che si è fatta affascinare dalla falsa luce della dialettica. Essenze circoscritte in un area riservata per evitare di nuocere al resto dell'universo, nell'attesa che da sole giungano alla comprensione della loro "perversione". Pertanto tutta l'umanità perpetra questa tendenza, non può farne a meno, ne è soggiogata perchè è da lì che è nata, è da lì che è uscita; tutti in un modo o nell'altro perpetriamo il nostro peccato originale, ovvero l'arroganza dell'intelletto alterato che nulla ha di paragonabile con l'intelligenza, l'ispirazione, la natura di un pensiero ispirato, l'autentica "gnosi" dei nostri antenati, la conoscenza che non passa dal sapere una cosa, dall'avere l'informazione, ma dal conoscere le sensazioni che quella stessa informazione, quando ci perviene, ci provoca. E' la differenza tra una persona "intelligente" ed un "erudita". Eppure nonostante questo la Madre, la nostra signora, Maria, la Dame, ha compassione per i suoi figli e cerca in tutti i modi di aprirgli una via che non non può essere vista, può essere però percepita, e che è in questo che sta consistenza della "visione" dei saggi, ... nessun aura, o doppio eterico o altro, quelli sono solo effetti collaterali che essendo tali ci spiegano il perchè del fatto che per lo più le persone dotate di questo potere non manifestano nessuna attitudine all'intelligenza, ... vedere non significa necessariamente capire, comprendere e quanto meno esserci. La "visione" è uno stato interiore col quale osserviamo la nostra stessa prigione, e siamo capaci di pentirci, ... ecco perchè Pistis Sofia non può che passare per tutti i suoi "pentimenti" se vuoi ritornare all'ineffabile. Siamo noi a realizzare il nostro pensiero, ed i nostri pensieri sono proprio cioè che ci tradisce davanti alla coscienza, tanto più che le nostra abitudini mentali generano sostanza tossiche per il nostro corpo. E' così che attraiamo le circostanze e gli eventi che ci corrispondono e che solo la disattenzione, la mancanza di osservazione, di ascolto e di coscienza dei nostri stati che ce li fa apparire improvvisi, inaspettati. E' l'umore a generarli, un umore determinato dal nostro "pensiero", da come noi "pensiamo" la vita, le cose e le persone. E' il nostro atteggiamento mentale, il filtro con cui osserviamo e soprattutto interpretiamo e crediamo di conoscere la vita, a realizzare quello che poi apparentemente sentiamo di subire. Mai come oggi l'eliminazione sistematica di questi stati è diventa cardinale e necessaria. Non c'è niente che dobbiamo sviluppare, dobbiamo solo morire, morire alla nostra umanità, l'ego separa, non esiste un "IO" superiore, o profondo o altro, l'io" è sempre separazione e le sua passioni sono le nostre trappole, le nostre catene, noi crediamo di essere lui, e quindi ci difendiamo, ci giustifichiamo, ci lamentiamo, correggiamo gli altri per poterci sentire migliori, li giudichiamo e prendiamo tutto in modo maledettamente "personale", dominati dalla necessità di difendere questa falsa identità o personalità, che è lo strumento dell'ego per mantenersi in "essere". Se siamo capaci di intendere questa visione, le analogie che potremmo trovare od osservare con le carceri che abbiamo costruito nel mondo diventano un opportunità per conoscere questa umanità, ... ecco perchè ci sono tutti questi "ladri", "corruttori" e "malfattori" a vario titolo e che più lo sono e più ricopriranno proprio le più alte cariche di governo, non potevamo che eleggere dei degni rappresentanti della nostra corruzione interiore. Analogia e corrispondenza. Come in una qualsiasi prigione anche nel mondo, essendo esso stesso tale, troviamo in giro apparentemente a piede libero chi ruba, chi corrompe, chi traffica, chi molesta, chi violenta, chi uccide, ..., chi si è adattato, chi si è assuefatto. talmente assuefatto che ha paura di tornare nel mondo libero o nei cieli e cerca di evitare che altri ci tentino solamente, dovessero restare senza compagnia o soli. E come in un qualsiasi carcere probabilmente ci saranno quelli che sono in prigione per un errore giudiziario che è poi come dire che non sono stati abbastanza attenti da non finirci, e poi ci sono i delinquenti cronici, quelli che non sono riusciti ad imparare niente dalle loro stesse opere, e ci sono poi quelli che arredano la loro cella, guardano fuori e si creano l'illusione che siccome lo vedono sono liberi. Niente di più incredibilmente falso, siamo chiamati ad un lavoro interiore di trasformazione della nostra materia oscura, alla purificazione del nostro essere dai "peccati" capitali e vizi veniali di cui ne siamo tutti pieni, ... la nostra pigrizia consiste nel correre continuamente dietro a falsi
traguardi per non doverlo realizzare questo lavoro. Ciò che noi facciamo, ciò che noi pensiamo, ciò che noi amiamo è completamente condizionato dai questo ed è in questo che consista la differenza tra voi e me, io ho capito che è proprio così, e non mi faccio più illusioni, mi anima solo la volontà di cercare finalmente una via di uscita, non un piano di evasione, ma un autentica personale purificazione che mi permetta di uscire dalla porta principale delle carceri. "Guai a voi anime prave, non ispirate mai (fintanto che difendete abitudini e le giustificate, riferito al "mai") di riveder lo cielo" - è per tutti coloro che scelgono l'Inferno in terra, invece di cercare la purificazione del purgatorio, sempre in terra. Liberarsi richiede necessariamente lavoro, quel lavoro che non vogliamo fare, e di cui ci piace invece tanto parlare, opinare, dubitare, ... è necessario un "lavoro", e non uno "qualsiasi". Tutto qui "divide" (secare, sesso) l'uomo, ecco perchè solo l'Alchimia gli permette la perfetta unificazione interiore. "Dubbi, paure, scetticismo ... sgombra la tua mente"! Inutile sottolineare che nessuna ricerca attualmente possibile ci può aiutare senza un intervento radicale in noi, nessuna delle nostre manie compulsive nel tentativo di cercare libri, corsi, guru, maestri a vario titolo, è motivata da una convinzione terrificante e di fondo che non siamo all'altezza di niente di ciò che ci accade senza di loro, l'incrollabile paura di quello che potremmo trovare dentro ci fa talmente terrore che ci spinge meccanicamente ed inesorabilmente a cercare all'esterno quello che solo dentro possiamo trovare. Cercare fuori le soluzioni ai nostri problemi è la nostra più preoccupante debolezza. Non saremo all'altezza dei tempi che verranno perchè abbiamo perso le potenzialità di base per sopravvivere, abbiamo delegato fuori ai nostri carcerieri la preoccupazione di darci pane e acqua ed un alloggio, ed adesso che temiamo il crollo della prigione cerchiamo i misteri in 4 mosse. Quando e se la prigione crollerà, e non mi riferisco al pianeta adesso, ma al sistema economico-finanziario-politico-sociale e dei consumi, non resteremo che col terrore della nostra inadeguatezza, ecco perchè chi può si salvi, costruendo, attraverso l'eliminazione di ogni dipendenza, ogni abitudine, ogni atteggiamento, qualcosa di consistente dentro. Quello sarà l'unica cosa che resterà, e cioè quello che siete, smettete di nascondervi, solo così potete cambiare, smettere di cercare, lavorate con quello che avete appreso. Dovete rivolgervi dentro, dentro c'è tutto ma dovete sapere cercare, ... e siccome sono certo che questo discorso non verrà realmente compreso, sappiano coloro che credono che lo stanno già facendo che si accertino che abbiano in realtà incontrato solo il loro personalissimo "io" spirituale, perchè per compiere un opera simile devi aver incontrato l'Alchimia, quel genere di ALCHIMIA che non ha nulla a che vedere con quello che uno possa aver potuto o pensato di aver appreso su di Ella nei libri o similari, perchè lo strumento efficace risiede in quello che Ella cela, piuttosto che in ciò che rivela. Siete fregati, letteralmente fregati, perchè per contare qualcosa dovete morire, morire dentro non fisicamente, per nascere una seconda volta. I maestri non scendono dal cielo, si sollevano dal fango della terra. Serve dare e fare pratiche, serve capire. Il lavoro su di se è l'antidoto perchè è l'assenza di pratica ad aver reso infermi i nostri organi in quella parte che sarebbe in grado di produrre energie, diciamo, superiori, inteso come intensità vibratoria, utili alla nostra rivoluzione, partendo da una sorgente inferiore; quest'energia altro non è che il "lavoro su di se" in se stesso, l'energia è il lavoro che un corpo o un sistema può e dovrebbe compiere, cosa impossibile fintanto che albergherà nell'individuo l'attuale mentalità. Siamo tenuti a decantare in questo luogo fino a quando non decideremo, fintanto che non sentiremo l'esigenza, la necessità di iniziarlo questo lavoro e di portarlo a compimento. Un solo pensiero non basta dobbiamo volerlo con tutto il nostro essere e per lungo tempo, dobbiamo sentirlo come una profonda necessità di fondo, e questo non può essere un capriccio momentaneo o una passeggera curiosità. Il "lavoro su di se" deve diventare l'unico valore nella nostra vita. Lo scopo è divenire un altro "uomo" ed un altra "donna", completamente differenti da quello che conoscete, nulla di ciò che adesso credete di essere resterà o può restare. La rivoluzione è un eccezione, non la regola, la regola qui è tenervi sotto controllo, tenervi circoscritti perchè siete pericolosi, schegge
impazzite che potrebbero contaminare altri sistemi. Se penso a certe cose che sentii anni fa in merito all'eventualità che entrando in contatto con altre forme di vita l'istituzione ecclesiastica si stava predisponendo all'evangelizzazione di questi eventuali esseri, rabbrividisco, difronte alla loro raccapricciante precisione nel perpetrare la loro stessa follia. E voi, spiritualisti e ricercatori nel "tempo libero", praticanti dei "week end" di massaggi vibrazionali o dell'apertura dei chakra, vi attribuite facilmente la possibilità che siete a conoscenza del vostro destino divino e pensate ingenuamente di poterlo utilizzare e controllare. Se pensate di avere un anima o ne avete un bagliore, questo non significa che voi siate quell'anima, c'è una sostanziale differenza in questo. Resterete relegati qui fintanto che questa ambizione non sarà esaurita, il vostro più grande errore è credere di possedere realmente tutti i vostri attributi "divini", non avete fatto nessuno sforzo per recuperali e quindi non c'è ragione per cui li dobbiate aver acquisiti. Non conoscete cosa sia la coscienza perchè non ne comprendete la sua natura mutabile, credete che sia qualcosa di permanente, ed invece essa è una corrente ondulatoria, la coscienza di un uomo non resta mai nel medesimo stato, ecco perchè a volte c'è ed altre volte non c'è affatto, credete che ci sia, ma non è così, per voi la coscienza si manifesta in modo incontrollato o inaspettato. Non avete nessun dominio di essa perchè non sapete come fare. Emerge allorquando veniamo toccati da un grave problema che riguarda direttamente voi o qualcuno della vostra famiglia, in momenti di pericolo imminente o nelle situazioni completamente nuove. Lì allora il velo scende, e voi vi sentite nudi ed a quel punto invece di restare davanti al quell'assenza, a quella totale inadeguatezza, cercate immediatamente di sostituire quella sensazione con una qualsiasi sostanza prodotta dalla nostra assurda illusione. Potete tentare tutte le pratiche di osservazione e ricordo di se che volete, ma senza questa conoscenza siete destinati a fallire. La coscienza è amore verso se stessi. La vostra illusione di unità (con dio o in voi stessi) è stata creata in voi per tenervi inoffensivi ed ancora qui. Solo l'uomo penitente, colui che sarà in grado di cambiare l'immutabilità della sua falsa personalità, potrà realmente uscire dalla porta principale della prigione, gli altri cercheranno solo espedienti ed improbabili piani di fuga ... ma avete idea con quali forze ci confrontiamo? Nessuno può permettersi di uscire qui se non ha compiuto la giusta correzione di rotta. Guardate l'astrale, come lo chiamate voi, è pieno di tutte quelle anime dei defunti che perpetrano anche da morti i desideri del loro ego, ... quello che vogliono è andarsene, ma non possono, pensavano che morendo si sarebbero liberati, che sarebbero tornati a casa, ma non è stato così, qui devono restare fino a quando non si saranno purificati della loro "perversione". L'inferno è la degenza, il purgatorio la strada per uscire, ... solo l'anima purificata può uscire da questo Penitenziario. Adesso mi è tutto più chiaro, non siamo in prigione per ingiustizia, o per crudeltà degli dei, o per colpa degli Arconti, di un Dio malvagio o di chissà cos'altro o qualcun'altro, siamo schiavi perchè ce la siamo GUADAGNATA la nostra condizione di schiavitù con l'ostinazione! Concludo dicendo che prima di tentare qualsiasi genere di comprensione di ciò che siamo è necessario sapere "dove" siamo. Certo siamo sulla Terra e dove se no? E' vero siamo sulla Terra e questo è certo, ma è certo che non abbiamo capito cosa sia la Terra. Terra è il nome che noi abbiamo dato a questo vascello spaziale che ha una precisa direzione e missione o compito, nulla a questo mondo esiste senza una ragione, non siamo un caso "cacato" nella periferia dell'universo. A cosa serve la Terra? Qual'è il suo scopo, la sua funzione? La scienza conosce pressapoco come funziona l'universo, ma non si pone la domanda più importante e cioè a cosa esso possa servire. Non se lo chiede nemmeno, questo perchè fondamentalmente non gli interessa, gli interessa razionalizzare, stabilire, misurare, raccogliere dati, informazioni fine a se stesse per alimentare il personale bisogno di considerazione dei suoi attori. Rari sono i sinceri ricercatori ed appena mostrano la testa, zac ... E' cosi con tutte le cose, con il sole ed i pianeti, con la natura e l'uomo, questo perchè non abbiamo appreso ancora la lezione più importante.
Coloriamo quello che percepiamo.
Nel tentativo di capire ed approfondire la questione di - come possono essere andate le cose qui su questo "pianeta", che cosa, cioè, è accaduto ad un certo punto che ci ha portati a sviluppare una società e condizioni di vita così come la conosciamo oggi, - mi sono imbattuto in alcuni scritti che parlano di società Gilaniche. Era qualche tempo che cercavo e sospettato (vedasi il post "l'uomo medicina") che i nostri antenati, non solo non fossero i primitivi uomini che ci fanno vedere nei documentari sull'Amazzonia, dove si legano il "pisello" al collo con un elastico, ma che disponessero di un atteggiamento nei confronti della ricerca della "CONOSCENZA" interiore (inteso come di loro stessi, in quanto forma di vita umanoide; un atteggiamento in grado di spingerli a porsi le domande del caso, le domande ovvie di un qualsiasi individuo dotato di "intelligenza" che si trova buttato su questo piano e cerca di capire cosa ci sta facendo), e di una visione più chiara delle cose, fosse solo perché le condizioni erano più semplici. Non stiamo parlando di idolatri pagani, o di mezze scimmie, e nemmeno di primitivi sottosviluppati, come i libri di scuola cercano di farci intendere, ma di fini cercatori della "verità"; altro che superstiziosi, conoscevano direttamente grazie alla "purezza" delle loro "percezioni", non filtrate da un intelletto cresciuto smisuratamente in un ambiente ristretto e "civilizzato", la superstizione nasce con questa umanità.
Se mi immedesimo, vedo proprio quello che viene descritto nella genesi, un luogo dove c'era già tutto quello che serviva al sostentamento vitale, a tal punto da permettergli di orientare tutte le loro energie e facoltà, l'intelligenza, la capacità di "percepire" e prendere coscienza, nel cercare di comprendere la natura della loro esistenza, con l'intento di capire a cosa servissero, quale era la loro funzione nell'economia, non del pianeta, ma dell'universo. Non avendo la necessità di misurare la loro esistenza su questo piano attraverso i bisogni primari del cibo e del giaciglio, cosa di cui disponevano senza particolare fatica, vista la generosità della natura su questo pianeta, avevano, quello che oggi in realtà nessun ha, il "tempo"; avevano il "tempo" per studiare, per cercare, per interrogarsi e trovare e scoprire le cose. Noi pensiamo che in cambio di lavoro otteniamo denaro e crediamo che questo sia uno scambio equo, ed invece non capiamo che ci stanno portando via la cosa più preziosa di cui disponiamo: il "TEMPO". La clessidra disegnata nelle tavole alchemiche o presenti sugli altari altro non sta dicendo che: "Il tuo tempo scorre più velocemente della tua polvere" - "Sbrigati (inteso come urgenza, come stato di necessità che emerge da se nel momento in cui capisco, prendo coscienza di ciò che sta "realmente" accadendo qui) a farti perfetto!". La perfezione è l'integrità di un individuo. Le loro costruzioni od opere erano incentrata unicamente a capire la natura dell'Essere Umano, parlano solo di quello, dell'uomo; che cos'è un uomo. Le loro opere parlano della costruzione di qualcos'altro partendo dalla materia del corpo fisico, proprio come fa un bruco quando si scioglie (Solve e Coagula) e diventa una farfalla. Chi sono? Cosa sono? Ma cosa ci sto a fare qui? Avevano capito, ad esempio, che esistevano luoghi, qualcuno impropriamente direbbe "portali", luoghi di potere (che bisogna capire cosa si
intende) dove poter sperimentare un tipo di "percezioni" che aprissero la mente e gli permettessero di "conoscere" innanzi tutto ciò che sono, sperimentavano la "consistenza" del loro stato "esserico". I megaliti, le costruzioni inspiegabile del Macho-piche, le mura ciclopiche, certe chiese e cattedrali gotiche, i templi meravigliosi che seguono il disegno di costellazioni, luoghi di moderni pellegrinaggi, dove poter realizzare un lavoro di trasformazione e di comprensione. Sono questi i siti di cui poi i celti, i druidi, gli sciamani, i sacerdoti, a vario titolo si sono fatti "garanti", fino a quando l'azione di altri uomini li ha distrutti per sostituirli con i propri simboli religiosi per pura "ragion di stato". Dobbiamo studiare il culto pagano se vogliano tornare a parlare con Dio.
In cicli ripetuti questi certi individui umani, forse padri genetici di molti di noi, hanno cercato di sotterrare completamente la razza umana originaria, l'uomo medicina, riuscendoci non poco ed imponendo l'idea di una natura "malvagia" dell'uomo che dovesse essere repressa o in qualche modo controllata; "Caino ha ammazzato Abele", forse ha un qualche significato in questo senso. Ad un certo punto qualcosa ha sterzato, è andato storto, si direbbe, - Morpheus dice a Neo: "Grande fu la magnificenza mentre davamo alla luce I.A., la cui sinistra coscienza ha creato un nuovo tipo di macchine".
Accettiamo le "regole" e non le mettiamo più nemmeno realmente in discussione, facciamo finta di contestarle, ma siamo totalmente dipendenti dal modello che le ha propugnate. Non le discutiamo semplicemente perchè si è sempre fatto così, crediamo di fatto che questo modo di governare il pianeta sia l'unico possibile, ci raccontano che le cose sono sempre andate così, ed invece, in realtà, in passato per un lungo periodo (dal 7000 al 3000 a.c.) è esistito ben altro, ed anzi grazie a quel ben altro che oggi possiamo ancora disporre di poveri frammenti che possono permettere, a quegli individui maturi, di prendere fiducia in ciò che sentono. Avete visto un video su un presunto esperimento su delle scimmie? Prendono delle scimmie e le mettono in una stanza, al centro c'è una scala che porta ad una banana attaccata al soffitto, per un pò non accade assolutamente niente, tanto per dargli in tempo di iniziare a capire e lasciare che prendano l'abbrivio ad andare sulla scala. Ad un certo punto appena una o più scimmie inizia ad inerpicarsi sulla scala, giù una cascata d'acqua gelata. Lo fanno per un pò ed alla fine nessuna scimmia si azzarda più a salire per prendere la banana. Poi cosa fanno? Prendono una di queste scimmie e la sostituiscono con una che non sa nulla, con una nuova. Appena questa prova a salire sulla scala per andare a prendere la banana, gli altri le saltano addosso e la picchiano per impedirle di farlo. Piano piano anche questa scimmia smette di cercare di salire, e lo fa senza saperne nemmeno la ragione, solo perchè le altre la picchiano se lo fa, non sa nulla della doccia fredda. Progressivamente sostituiscono una scimmia dopo l'altra fino a sostituirle tutte, nessuna di quelle scimmie sa dell'acqua fredda, eppure nessuna di loro tenta più nemmeno di salire la scala; perchè? Perchè così si è sempre fatto! La vedete l'analogia? Noi crediamo che questo sia l'unico sistema possibile, perchè così si è sempre fatto, noi non c'eravamo quando tutto si è verificato, non c'eravamo quando è arrivata la doccia fredda, eppure ci siamo adeguati, ci siamo così adeguati che pensiamo che non può esistere una società senza Stato, senza classi sociali, senza lavoro, senza polizia, senza, senza, senza, un mondo senza niente di tutto quello che conosciamo, ne siamo così assuefatti, che anche quando pensiamo ad un alternativa a questo governo, la cerchiamo nel recinto delle solite cose, nessuno vuole realmente cambiare questo modo di vivere, tutti voglio solo accedere alla possibilità di soddisfare qualsiasi bisogno gli passi per la testa. Sappiamo solo ripetere che vogliamo "lavoro" occupazione, ripetiamo cretinate sui "giovani", sul dargli un futuro, sempre occupazionale, ovviamente. Ma tu guarda se c'è qualcuno che dice che un nuovo sistema di sviluppo è possibile, che ci sono testimonianze anche nel passato e che questo è già accaduto; se pensiamo ad un crollo del sistema non siamo in grado di immaginarlo più nemmeno un mondo nuovo, un
mondo fondato sui principi della coscienza, anche perchè si dovrebbe ripartire dalla cosa più importante che è il mistero dell'uomo, cioè - che cos'è, a cosa serve, - si dovrebbe aprirsi alla visione che noi abitiamo un universo e non un pianeta, il passaggio sul pianeta è transitorio, e dopo?! Non lo sappiamo, non lo sappiamo più, siamo realmente allo sbando, sotto quell'apparente capacità di distriminare, siamo totalmente nel panico, non riusciamo ad immaginare niente di diverso da quello che abbiamo sempre "avuto" ed adesso che intuiamo che sta succedendo qualcosa e che è tutto a rischio diventiamo nervosi, litighiamo, ci prendiamo per 4 idee, sfogando questa frustrazione obiettando su tutto, anche sulle virgole. Come quelle scimmie di quello che è accaduto nel passato, non ne sappiamo niente, non è rimasto nemmeno un sapore lontano ancestrale, e non ne sappiamo al punto tale che non sappiamo nemmeno se siamo stati noi a prenderle, cioè se siamo stati noi quelli ad essere stati distrutti e resi schiavi o se siamo stati noi a cominciare, perchè ripeto esiste la possibilità che i nostri antenati non fossero i Gilanici, ma che noi siamo i discendenti di quelli che li hanno distrutti e resi schiavi, e questo spiegherebbe anche perché non siamo in grado di pensarlo e sentirlo un sistema di sviluppo diverso, no lo abbiamo mai vissuto, non è nel DNA, qualcuno direbbe; d'altronde qualcosa di simile la "civiltà" contemporanei alla quale fino a prova contraria apparteniamo, lo ha fatto in america del Nord con i nativi, in europa con i Catari, gli Albigesi, ... e molti altri posti. La ripetizione di un trend?! Speriamo veramente di esserci mescolati. E' stato un lavoro lungo, un lavoro durato secoli. Il lavoro di trasformazione della nostra civiltà ha richiesto ripetuti passaggi per arrivare alle condizioni attuali, in 3000 anni è stato sviluppato il più grande "sistema" di controllo attualmente esistente, passando dalla "repressione" con la forza, allo "sfruttamento" prima in schiavitù e poi indotto, il più grande inganno è avvenuto ed è passato attraverso la cosa più importante che è il "percepire", è stata smussata la percezione attraverso la pomposità dice Letfort nel suo testo a proposito della radice della parola Kundabuffer, e poi ci sono i media, l'informazione manipolata, i gruppi di contatto, gli esperimenti, e molto altro tutto per correggerci, per correggere quell'imperfezione sistemica che il personaggio di Neo incarna nella trilogia di matrix. Il controllo non è la fuori, te l'hanno messo nella testa. E' stato progressivamente modificato e limitato, attraverso un educazione/condizionamento, il modo con cui vediamo o meglio percepiamo le cose: noi coloriamo quello che percepiamo con cose che ci hanno detto, con i colori che non sono i nostri, e così perdiamo consistenza, identificandoci nel "percepito" e non più nel "percettore" o "osservatore", come lo chiamerebbe qualcuno. Ecco perchè abbiamo bisogno di soddisfare certi bisogni, ne siamo dipendenti, le cose che possediamo, ci possiedono; colorare la vita è diventato la perversione di questa umanità. Ed ecco perché attualmente il mondo non cambia, non può cambiare, il sistema attualmente resta quello che è, e che è stato predisposto e previsto. Ciò che può cambiare è il modo con cui lo guardiamo, e questo si che è "utile", perché questo ci permette di capire cosa sta realmente accadendo. E' "utile" e nel tempo può generare un sostanziale cambiamento anche fuori, è questa la vera sostanza del "lavoro su di se", a questo si riferiscono tutti quegli scritti che leggiamo senza capire e che ci affascinano tanto a tal punto da citarli in continuazione, senza alcuna utilità, perseverando nella perversa trappola studiata per noi. E' in questo che consiste l'importante o meglio l'utilità di aprire la propria mente o visione, e questo avviene esclusivamente se "moriamo" a tutto ciò che crediamo, e crediamo di essere. Non dobbiamo essere niente, non ci serve la considerazione, non dobbiamo coltivarla, non siamo tenuti a comportarci come ci si aspetta secondo una codice di regole condiviso. Coloro che lavorano a questo, lavorano ad un autentica rivoluzione, ma ricorda sempre che non è per cambiare le condizioni di vita qui, altrimenti stai un altra volta colorando di uno scopo irreale il tuo lavoro, ma è per capire cosa stai a fare sulla terra. Che cos'è la terra? A chi serve questa umanità? Cosa è quello che c'è la fuori e che chiamiamo universo o cosmo? E molto altro. E usa la tua testa, non berti tutto quello che leggi come pura verità. Anche se di quando in quando possono cambiare un pò le condizioni di vita, e la schiavitù è più
sopportabile o meno percepita, non è questo lo scopo finale, sarò sempre un mezzo od un effetto collaterale di una rivoluzione che parte dalla distruzione sistematica di tutte le "minchiate" che affollano il nostro cervello... La strada passa da noi, ma noi non siamo ancora nelle condizioni mentali per fare niente, deve cambiare la testa altrimenti ci inventiamo altre scemenze sull'essere interiore. Smettiamo di chiamarlo "io" profondo, lo chiamiamo "essere", ma in realtà nessun è in grado di spiegarlo, perché fondamentalmente non sa quando lo sperimenta, non sa riconoscerlo, per lui è solo un concetto, mentre è molto semplice farne esperienza, ma vi deve essere mostrato, spiegato, in cosa consiste la sua consistenza. Nel vangelo di Filippo si legge di quest'inganno. Ci stanno indicando qualcosa che non ha alcuna "consistenza", mentre l'essere di "consistenza" ne ha; è così che funziona il sistema, deve sviarti, ecco perché invito sempre a diventare atleti e lavorare con il "lavoro in calma", quello permette di tornare a "percepire", percepire la "consistenza" innanzi tutto del corpo, e da lì si può andare anche oltre ... Percepire è un arte, solo tu la puoi attuare, io posso solo mostrarti cosa fare, ma il resto è il tuo impegno, la continuità che riesci a dare al tuo lavoro, l'abnegazione, la pazienza, la capacità di accettare qualsiasi risultato, l'assenza di qualsiasi genere di aspettativa, ... Calore, pulsazione, vibrazione, qualsiasi sensazione arriva dal tuo corpo quando lo ascolti in calma è parte di quella cosa che chiami "essere", ma che non riconosci, perché a questa parola ti hanno associato qualcosa di fantasioso, e così anche se "percepisci" qualcosa lo farcisci, lo colori con quell'idea. Dobbiamo partire proprio da quello che "percepiamo", ecco perché Gurdjieff parla delle impressione nel modo in cui ne parla, sono cibo solo nel momento in cui non le filtriamo con la nostra attività "formatoria" che consiste proprio nel colorare le impressioni ricevute. Noi coloriamo la "percezione", che a questo livello di comprensione, è il nostro essere, quello che "percepiamo" è la natura di quello che chiamiamo un "essere" senziente, la percezione è tutto ciò che possiamo dire ed attribuire all'ESSERE, ... quello che chiamiamo il nostro essere è il "percepire", ma noi lo coloriamo con i concetti, con le idee, col giudizio, col dubbio, con la paura, l'invidia, la lussuria, e sviluppiamo comportamenti od atteggiamenti di indolenza o reattività quali la collera, l'orgoglio, correggiamo gli altri, ci lamentiamo o ci giustifichiamo ed è in questo che consiste il prendere le cose in modo personale, ragion per cui sono trappole. Ecco perché invito le persone a vederle queste cose, mi riferisco al giustificarsi o lamentarsi o altro. Per fargli capire, dando una qualche lettura a ciò che fanno, di modo da arrivare a comprendere che quelle azioni sono parte del controllo e del modo con cui il sistema ti lascia fare, tanto tu colorerai sempre le tue impressioni, a meno che non hai capito che cosa sia il "percepire". Le impressioni diventano un cibo particolare, qualcosa che ci permette di nutrire, di coltivare, cioè, in noi la possibilità di aumentare la nostra abilità di "percepire", e quindi capire, prendere coscienza, di ciò che c'è. Arriva un impressione e qualche istante dopo parte il "moviolone" e l'impressione è finita, e quindi al nostro livello di comprensione attuale, anche l'essere stesso è finito, ... ecco perché la necessità di stare nelle cose, o di dominare il dialogo interno, ... L'essere sparisce nell'istante in cui iniziamo a colorare ... e pensare che ci sono persone che sono ancora preoccupate di microchip, scie chimiche, o rituali enochiani, quando ci sono seduti sopra il problema o il controllo, ... come quelli che parlano di risveglio della coscienza, di risvegliati, di armonia, amore o altro senza sapere cosa stanno realmente combinando a loro stessi .... quelle idee colorano le impressioni ... sei già psicopatico e non lo sai. Nessuna azione di risveglio può essere compiuta dall'umano, dalla personalità umana, ciò che si sveglia è lo sposo, la personalità può solo cercare di adottare un "atteggiamento" collaborativo. Ognuno di noi ha un suo tempo "cairologico" (kairòs termine greco e indica il momento "giusto"), un tempo cioè di maturazione, e né tu, né io, né altri, sono in grado di saperlo, perchè tu non sei tu, ma quello che credi di essere, e gli altri non conoscendo loro stessi non possono esserti di nessun aiuto o conforto, se non che nel "mal comune" ti consoli con "mezzo gaudio". E' di questo che parla la parabola delle 5 vergini stolte e delle 5 vergini sagge, che aspettano l'arrivo dello sposo e sono chiamate a conservare l'olio per le loro lampade. Lo sposo è la tua stessa maturazione, è il compimento del tuo tempo "cairologico", del tuo destino, qualcuno direbbe, della tua personale leggenda, e siccome tu non ti conosci, - conosci solo quello che ti
hanno detto, conosci solo la superficie, perché non ti fai le domande "utili" e cioè - chi sono? cosa sto a fare qui? Cos'è la terra? A cosa serve l'universo? Cos'è l'universo e quale sia la mia relazione con questa cosa?, - non puoi sapere quando questo arriverà, lo tuo sentire, lo potresti riconoscere per istinti, proprio come spiega l'Oracolo a Neo, ma siccome il tuo istinto è intasato dalle scemenze che ti sono state messe e ti continui a mettere nella testa, cosa che hai anche imparato a fare benissimo da solo, puoi solo fare la cosa più saggia che è poi quella più utile e cioè conservare l'olio per la tua lampada, perché lo sposo arriva di notte, quando meno te lo aspetti. Dobbiamo capire che ci sono solo cose "utili" da fare, proprio come dice il ragazzino a Neo quando gli dice di non cercare di piegare il cucchiaio, arriva alla verità che il cucchiaio non esiste, e capirai che sei tu che ti pieghi, ... il mondo è quello che è, e durerà ancora molto e così per altro tempo ancora, fai la cosa più "utile", conserva le tue energie, che equivale a conservare l'olio, non sperperarlo in conflitti, in polluzioni, in indolenza o altro, ... e per farlo, forse, 4 dritte ti sarebbero utili, ma questa è un altra storia. Stavo per postare questo articolo e di lato leggo: "*Le anime devono ritornare all'Assoluto da cui sono emerse. Per raggiungere questo fine, però, devono sviluppare le perfezioni il cui seme è già insito in loro. E se non avranno sviluppato tali caratteristiche in questa vita, allora dovranno cominciarne un'altra, una terza, e così via. Dovranno continuare così finché non avranno acquisito la condizione che permette loro di tornare in compagnia di Dio" Che cosa significa questo? Un cazzo, assolutamente un cazzo, al nostro livello di esperienza, non significa un cazzo, è un altro modo di colorare le proprie impressioni e rimanere convinti di un mare di balle, anche se è lo Zohar a dirlo, noi non lo possiamo capire, ... Illusioni. Se lo capissimo non lo banalizzeremmo citandolo fuori dal suo contesto. "Basta una vita per realizzarsi?", questa era la domanda che l'articolista si poneva, e la risposta erano questa 4 "cacate" righe citate nel nulla. E poi, me la chiami vita quella che conduci? Una vita vissuta alla ricerca della considerazione, dell'attenzione degli altri. Lo vedete che parliamo di "minchiate", tutto per rendere più sopportabile l'idea di fondo, ... e cioè che un giorno morirai, e non ci sarà niente che tu possa fare ... è questo il programma, e quel programma non lo sradicate compiacendoVi di quello che è scritto tra queste righe, come in molte altre, ... dormite e non ve ne rendete conto. E' vero serve a vivere meglio l'illusione di essere qualcuno. Non capiamo che questo è il prodotto del mondo che ci circonda, non c'è niente che possa tirarti fuori da questo se non inizi a capire cosa ti sta accadendo, perchè sei qui, ma non intellettualmente o leggendo 4 righe ognitanto, ma cercando, in uno stato profondo di preghiera che le tue suppliche più sincere vengano accolte, e che finalmente quella testa di cavolo maturi. ... Buon lavoro, ricordate che coloriamo le impressioni e che invece per capire queste parole abbiamo bisogno di diventare degli atleti dell'ARTE di Percepire.
La retorica del P.I.N., il nuovo nazional-socialismo spirituale
Questa mattina, giovedì 11 ottobre 2012, aprendo il mio solito profilo sul "libro dei fessi" (facebook) ho trovato un invito a partecipare ad un evento intitolato - "Vogliamo liberarci dalla schiavitù oppure no? Allora Uniamoci Tutti e riprendiamoci la nostra Vita e il nostro Paese." - inutile dire che domanda è retorica retorica di per se, perchè chiunque se ha coscienza della sua condizione di schiavo cerca la libertà, il punto è che non ve nè coscienza, e quindi nulla può accadere. Il comunicato in realtà deve essere letto in un altro modo, ... cosa ci sta realmente suggerendo? Hai capito cosa ci sta dicendo? Gira le parole così capisci, ci sta dicendo -
"unisciti a noi tutti, se non lo fai allora vuoi essere schiavo!" - è implicito nella domanda con - "oppure no?". Il riferimento alla vita ed al Paese è un invito ad un patriottismo velato che abbiamo già visto in altre epoche, un nostalgico tentativo di ricreare il messaggio del rinascimento "italiano", vedasi infatti anche l'immagine utilizzata. L'altra bomba veramente forte è la seguente - "Invito a partecipare alla GRANDE UNIONE DEL POPOLO ITALIANO, organizzata dai CITTADINI ITALIANI!" - lasciando intendere che si tratti di un iniziativa individuale con suffragio popolare, voluta dal popolo, dal popolo dei "Cittadini italiani". Poi segue una piccola digressione su presunti movimenti che stanno già aderendo e sul fatto che non ci sono Leader, tutti uniti sotto un unica bandiera e cioè quella dei "cittadini Italiani Uniti" (la U e maiuscola non a caso) e poi arriva finalmente la verità - "Il PIN (Partito Italia Nuova) ha già aderito e scende in campo con tutti coloro che vogliono solo il bene comune e sanno abbandonare il proprio ego almeno per i prossimi 6 mesi! - A parte che c'era un altro che parlava di scendere in campo, ... ve lo ricordate è quello che nell'ultimo ventennio insieme al suo movimento - Forza Italia - e poi - popolo delle libertà - puntava anche lui, con il buon proposito, al rinnovamento dell'italia, di unire gli italiani puri di cuore. Ma poi, la cosa veramente fantastica è cosa ti stanno dicendo con questa frase. Ti stanno dicendo che il PIN è sceso "in campo" con tutti coloro che "vogliono solo il bene comune e sanno abbandonare il proprio ego almeno per i prossimi 6 mesi", ... - sono fantastici! - Quindi implicitamente ti viene detto che quelli che non aderiscono non vogliono il "bene comune" e non sanno abbandonare il proprio ego! - tra l'altro, è per 6 mesi, e dopo, vinte le elezioni, tutti a "porcheggiare" un'altra volta. E' la stessa retorica del ventennio fascista e del "berlusconismo" infarcita di concetti new-agiani, dovete guardare le parole chiave: POPOLO, ITALIA, CITTADINI, UNIONE, NUOVA/O ... e molto altro. Cercano di fare branco, un branco non porta mai niente di buono, solo razzia, corruzione, .... quello che osserviamo tutti i giorni. Queste elezioni saranno un tentativo di ridistribuire per un attimo il codice, e poi torneranno tutti a fare quello che hanno sempre fatto. "Fai il bravo per 6 mesi!" - ma questa è liberazione? Come è potuto il messaggio del Cristo scivolare così in fondo nella scala evolutiva?!
Ma andiamo avanti perchè questi si qualificano con le loro stesse parole, - "Armando Siri attuale presidente ha dichiarato che il PIN è deciso a fare un passo indietro e a collaborare con tutti i movimenti al fine di creare un nuovo Soggetto Politico che sarà deciso TUTTI insieme che diventerà l'unione vera del popolo italiano tutti uniti sotto il tricolore per andare uniti alle prossime elezioni." - ma che cos'è uno scherzo?! Berlusconi l'altro giorno dichiara di essere disposto a fare un passo indietro per il bene del paese ... ma come fai? Ma allora lo sai anche te che la gente si beve proprio tutto, non è Siri a fare il passo indietro, ma addirittura tutto il PIN. E' la "massa" che gli interessa, questi puntano alla massa, ma non a quella "critica", che si realizza da se, in se stessi, ma al popolo, al popolo bue, al solito popolo di tiepidi, ... altro che "individui" coscienti", magari puntano pure alla massa degli spiritualisti dell'acqua potabile, quella dinamizzata da Masaro Emoto, puntano alla democrazia diretta dei figli di matrix di D. Icke. L'alchimia non è mangiare marmo per cagare statue. Se uno credo in quello che afferma sa che la partita si sta giocando altrove, e quando guardi giù nel mondo fisico, i giochi sono già fatti.
Ma poi avete letto bene - "uniti sotto il tricolore"? Questo è nazionalismo, come se non avessimo capito che l'unità d'Italia, il risorgimento italiano è stata tutta una questione politica?! Ma se i confini sono il vero problema. E poi mi parli di matrix e di pillola rossa? E si, perchè qui viene uno dei pezzi più belli, il tizio che ha postato l'evento dice quando si qualifica: "Chi sono io? Nessuno in particolare! ma solo uno di voi: un cittadino Italiano che crede di aver capito buona parte dell menzogne cui è stato soggetto da quando è nato....Che ha aperto cuore, mente e anima e si è prima osservato internamente per capire qualcosa in più della sua vita e poi della vita in generale. Ha ascoltato e visto, letto e riletto e alla fine ha scelto la sua pillola Rossa (chi ha visto matrix capisce)... Non ho nessuna ambizione politica anzi tutto al contrario, non sono e non voglio essere leader di nessuno se non di me stesso!" Aldilà del solito riferimento a Matrix non casuale e al nessuno in particolare, fatta per provare a tirare quelli che ascoltano le cose che dico, come a dire - "siamo dalla stessa parte", "diciamo le stesse cose", - cosa totalmente falsa - il definirsi un "cittadino italiano" è per sua stessa ammissione una "pillola blu", altro che "rossa", definirsi "cittadino italiano" ti qualifica in quanto schiavo di questo stato, significa identificarsi nella condizione di "cittadino" ovvero uno schiavo e di uno stato quello "italiano". Quando che non sono nessuno e che sono uno di voi mi riferisco alla schiavitù non alla cittadinanza. Anche Berlusconi diceva sono uno di voi", ve lo ricordate il manifesto un presidente operaio? Ma non l'abbiamo ancora capito che il problema è il confine? Sono i confini e l'identificazione in uno Stato in vero inganno, noi non riusciamo più ad immaginare niente di diverso da uno stato che ci governa e per il raggiungimento del "bene comune" non vediamo altra soluzione che realizzare un partito e portarlo in parlamento a fare le riforme che ci faranno continuare a fare ed avere quello che abbiamo adesso, perchè tanto l'ego lo devi mettere da parte solo per 6 mesi quelli che vanno da qui alle prossime elezioni, ... e poi si tratta solo di quella parte che ti sta suggerendo lui e cioè l'amor proprio, ... guarda caso quello che proprio ti serve adesso ... se non sei capace di metterlo da parte implicitamente ti sta ancora dicendo e significa che non sei umile, ... e a nessuno piace che gli si dica che è un orgoglioso. Sono sempre le stesse molle; ma chi è che scrive la propaganda del PIN? Il problema di queste persone e di chi le segue non è realisticamente "uscire da matrix", ma è rendere confortevole il soggiorno! Il bene comune, il bene più prezioso per loro non è il "tempo", ma è avere cose, avere lavoro, avere agio, avere occupazione, avere l'agiatezza che dovrebbe darti modo di fare cosa? Tutto sotto l'egida di 4 "cacate" idee pseudo-spiritualiste mescolate con il solito linguaggio socialdemocratico. Il sistema non cambia, non può cambiare, ... alcune cose cambiano, altre non
cambiano, e per quanto tu possa modificare le condizioni di vita qui, le leggi che regolano questo pianeta e l'universo non cambiano, e non basta delegare qualcuno, anche armato di buoni propositi, per vedere la fine di questa cosa. Sempre dal comunicato: "Per Chi vuole mantenere la propria indentità si potrà decidere insieme tra tutti i movimenti aderenti di mettere i singoli simboli nella bandiera italiana che è il vero simbolo, unico che può unire il POPOLO ITALIANO. Tutti insieme poi decideremo nomi e logo e statuto in via del tutto democratica, naturalmente si potranno mettere insieme le idee e i progetti già esistenti più organizzati." bona è partito il circo, è Casini che tratta con Bersani, Alfano con Fini, DiPietro - più avanti nel comunicato si legge - ""Nessun Movimento o lista civica per organizzata che sia (a meno che non è organizzata dai vecchi partiti per nascondersi) ce la puà fare da sola." ... hanno bisogno di voti per arrivare in parlamento e sono disposti a trattare, stanno facendo lo stesso balletto fuori dai partiti tradizionali, stanno dicendo hai movimenti - "devi metterti con noi da solo non ce la puoi fare", è l'UDC di Casini che fa sempre l'ago della bilancia. Mi si accappona la pelle quando leggo parole come - "nomi, logo, statuto" - è tutto l'opposto della vera filosofia iniziatica, alchemica alla quale certi appartenenti a questo partito si ispirano, ... ma poi non lo sentite? Non la sentite come suona la parola "PARTITO"? Il PARTITO, il partito mi ricorda tanto un certo bolscevismo, ...
Bandiere, Tricolore, cittadini delineano un confine, ... e poi citi matrix, sei fantastico! Hai presente l'ultima scena? Quando Neo è al telefono? Ti ricordi cosa dice? "So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi; paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire. Sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi. Un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini, un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo dipenderà da loro." - ripeto - " senza frontiere e confini" - e tu mi fai il patriota?! Le società Gilaniche dimostrano che esiste un altro modo di pensare alla vita senza bisogno di identificarsi in un Paese o uno stato e senza delegare qualcuno al governo della comunità, questo serve perchè l'uomo è stato trasformato in un barbaro è stato fatto diventare "malvagio".
Utopia? No, è che non è la strada con minor resistenza che avete scelto. Se contate di essere così tanti e fate appello al senso comune, perchè non provate a proporgli un modello diverso? Lo Stato non può essere riformato o cambiato, perchè lo Stato per sua natura esiste a causa dell'immaturità generale degli abitanti di un Paese. Le persone, la massa, non può esistere senza stato, distruggerebbe tutto, è stata sottomessa ed adesso conosce solo il bastone... non puoi fare l'alchimista e allo stesso tempo fare un partito politico. La politica è per tenere sotto controllo le persone, ... se realmente le vuoi aiutare devi mostrare loro un altro paradigma, ... se fai un partito dove sta la novità? Nella parola "Nuova"? Ma proseguiamo. Qui sfondano i muri aperti, sono fantastici cercano consenso nel dissenso e di tirare sotto questa bandiera tutti quelli che ci sono - "Movimenti politici e non, liste civiche politiche e non, movimenti per la liberazione, per la libertà, anti casta, anti Equitalia, AntiMonti, anti europa, anti euro, Anti Casta," - anti Equitalia? Anti Monti? ma cos'è sta roba? Anti europa, anti euro, a parte che mancano di originalità, ... mah, ... e qui viene la chicca, - "per una Democrazia Diretta, eccovi ora messi tutti alla vera prova: Volete voi veramente il bene dell'Italia e sopratutto degli italiani?. Siete nati veramente con lo spirito libero, con l'anima elevata, con la coscienza consapevole... con il desiderio di liberare l'uomo dalla schiavitù e dalla menzogna?". Questo è veramente il massimo della presunzione e della coercizione, ti metto alla prova per vedere se sei un vero italiano, se vuoi il bene del tuo paese e soprattutto dei tuoi concittadini, - ci mancava solo chiedere se crediamo in Dio. Collegano la "democrazia diretta" con lo "spirito" e l'"anima" che di democratico non hanno niente. Ma ti pare che per mettersi in discussione dobbiamo dipende da tutto questo? Se non
aderisci alla sua iniziativa sei il contrario di tutto quello che ti ha detto. Lo capite come è costruito questo messaggio? E' sempre la stessa tecnica. E' il preludio del vescovo Cirillo che mette alla prova i suoi credenti, chi non aderisce è da biasimare. Se tu rispondi - NO! Sei un traditore, sei uno che vuole essere schiavo e non vuoi il bene degli italiani e dell'Italia.
Questo passo poi è veramente spregevole - Siete nati veramente con lo spirito libero, con l'anima elevata, con la coscienza consapevole... con il desiderio di liberare l'uomo dalla schiavitù e dalla menzogna?". - ma che cosa ne sai dello Spirito libero tu che sei schiavo di un ideologia, di un partito, di un intento nel mondo; di quale coscienza e consapevolezza parli? Quella di aver capito che il mondo è popolato di ladri? Che i politici in italia sono corrotti? Che per cambiare vuoi fare una rivoluzione esteriore? Ma come fai a parlare di consapevolezza quando il mondo che vedi è fatto solo di "anti Equitalia, AntiMonti, anti europa, anti euro, Anti Casta,", sei un altro anello della catena, un altro pezzo della "natura di mantenimento" di questo pianeta. Lascia stare lo Spirito, lo Spirito è oltre la natura delle cose di questo tempo, le civiltà passano lo Spirito resta. Cosa vuoi che importi ad uno Spirito libero delle condizioni di vita se è capace di vedere oltre il singolo fotogramma di un periodo storico, se è in grado di capire che tutto è funzionale al suo sviluppo, alla sua maturazione. Lo Spirito vive un tempo diverso, lo Spirito è il tempo della sua maturazione, è il tempo cairologico (kairòs termine greco e indica il momento "giusto"). Se fai quello che fai per conoscerti, perchè nel fare capisci, è un altra cosa, ... ognuno, fa quello di cui dispone, e quello di cui dispone dipende dal tuo orizzonte, ... ma, se vuoi liberare l'uomo dalla schiavitù non è questa la strada, questa è politica, ... lodevole, utile, ... ma lascia stare lo Spirito perchè questa diventa la tua "menzogna". Anche qui -"Siete disposti a fare un passo indietro e a rimettervi in discussione? Se si per piacere contattatemi perchè stiamo organizzando una riunione tra tutti i referenti dei movimenti veramente ispirati e liberi al fine di creare il Movimento che sarà la vera madre di tutti i movimenti.. " - avete visto quante volte viene ripetuta la parola "movimento"? Questi pensano veramente di potersi sostituire al "movimento" 5 stelle di Grillo. Sono fantastici. Vogliono diventare la madre di tutti i movimenti. Anzi vogliono andare oltre Grillo, senti qua - "Una coalizione non serve neanche perchè richiede il 15% di preferenze...insieme ne possiamo avere di più perchè la maggior parte del popolo Italiano sarà con Noi perchè NOI saremo il POPOLO ITALIANO! Dobbiamo creare un nuovo Movimento Politico che riunisca TUTTI i movimenti che hanno il cuore e la mente ispirati e puri." - Il popolo è con noi! Noi saremo il POPOLO? Ma questo è delirio mistico! POPOLO; Spirito, PURI, menti Ispirati ... ... non è il mio. "Partiamo da NOI italiani e decidiamolo insieme mossi dal Vero Spirito. Il Diritto alla vita di qualità per tutti!" - eccolo qui, ancora nazionalismo mescolato con la spiritualità ("Vero Spirito" messo in questo comunicato è pura bestemmia), mirano tutti al benessere materiale, la qualità di vita non è detto che dipenda da quello che possiedi, ... non c'è niente di rivoluzionario, è quello che Gurdjieff chiama il bisogno di una casta inferiore di accedere allo stesso privilegio di quella che la controlla, la comanda. Siamo ancora ai bisogni materiali. Uniamoci veramente questa volta! Facciamolo per noi e per i nostri Figli e per la nostra madre Terra che questa "Tenia" sta divorando lentamente! Incontriamoci tra tutti i movimenti, liste civiche e neo partiti che desiderano liberare l'italia e restituire dignità al POPOLO ITALIANO Abbandoniamo il nostro ego personale. Ritroviamoci tutti per decidere una strategia comune tutti insieme. L'appello è rivolto solo a chi veramente ha la visione di una Nuova Italia dove è il Popolo a Comandare." - Nuova Italia? il Popolo Comanda? Ok, allora l'appello non è per me. Ma questo è bolscevismo. Conclusione non sono un buon italiano, non voglio essere libero dalla schiavitù, non ho uno spirito puro. Il resto ve lo regalo, leggetevelo da voi le parole sono sempre le stesse: "Tutti assieme ce la possiamo fare... Ma solo se saremo Tanti e Uniti!!!! per la Nuova Italia!" - l'ultima parte, l'invito alle persone ispirate, è
veramente il sunto e il segno della fine dei tempi e della totale idiozia di questa umanità, si fa leva sull'ego per infarcirci ancora la testa con stronzate sull'italianità, l'amore per la patria, lo stipendio medio, rinuncia a te stesso ... peccato che negare se stessi significa proprio rinunciare a tutto questo balletto, a tutto quello che stai offrendo qui. Ve lo lascio per leggervelo con calma e tranquillità, lo troverete alla fine del post, se questo è "essere ispirati", ... lasciamo perdere. Capisco e personalmente non discuto le buone intenzioni, tanto più che sappiamo che la strada verso un certo luogo ne è lastricata, ma non ho potuto non discutere come è costruito il comunicato, se i vostri intenti sono validi, così non si capisce, è tutto solo pieno zeppo di retorica, ... tanto più che porsi - "l'obiettivo di giungere a occuparsi del Ministero dell’Educazione e dare avvio a programmi scolastici che aprano la coscienza dei giovani anziché fossilizzarla. Fare sì che agli autori classici vengano affiancati autori come Osho, Steiner, Krishnamurti, Gurdjieff, Givaudan, Aivanhov, ecc." - è un altro modo per colorare le cose, servirebbe una classe di docenti che attualmente non esiste, ... cosa fai? Gli fai il corso anche a loro? E magari a pagamento, giusto? Un corso abilitante a 2000euro all'anno. Già visto. Non è facendo il ministro di un sistema corrotto e che ha fatto il suo tempo che potrai realmente realizzare questa cosa. Tutto può solo finire. Solo se questo sistema crolla, possiamo costruire sulle sue ceneri e dobbiamo partire dagli individui, quegli individui che sono realmente maturati e fuori il denaro da questa cosa. Il cambiamento va verso un altra direzione, e cioè quella di un cambiamento totale del "paradigma" in atto, il nuovo è - "nessun confine", "nessuno stato", "nessuna politica" - che, per quanto utopistico, è l'unica vera forma di cambiamento. Non è nell'uomanoide il cambiamento, non è promettendo educazione pseudo esoterica e agio per tutti, ma in ciò che l'uomo è e non sa di essere, non c'è un unica ricetta, c'è l'individuo quello che è stato lasciato fuori per il "bene comune"; qui siamo ancora ai movimenti di massa che sappiamo perfettamente, la storia insegna, dove porta: "nazional-POPOLARE-social-Spiritualismo". Ripeto non voglio discutere le intenzioni, ma questo è un modo becero di porre una questione seria, se realmente si vuole porre la questione non si può fare attraverso questi ricatti velati. Buona vita a tutti.
Alle persone più iperattive e ispirate: -------------------------------------------
Lasciate da parte il vostro ego ve ne supplico! Pensate al bene Comune! Nella NOSTRA nuova italia staremo bene tutti perchè saremo NOI a decidere! Non imponete la vostra personalità, siate Umili, e il popolo italiano, se sarete degni vi sceglierà naturalmente! Ma ciò che vogliamo sono persone votate totalmente al bene comune e non a se stessi! I Politici che vogliamo sono Italiani Veri, che amano più il popolo e la patria che se stessi! ma veramente non solo a parole! E tu che vuoi presentarti come candidato... rinuncia a te stesso! accontentati di un buon stipendio medio perchè non è la materia a cui aneli, ma allo spirito e all'amore! e sii onorato del privilegio di servire la Patria e il tuo Popolo! Aiuta l'italia e gli italiani a stare meglio.
I Pilastri della "moderna gnosis" - uscire da matrix?
Oggi un caro amico ha così sintetizzato i fondamenti del "lavoro" svolto in questo anno di conferenza ed articoli:
I 3 PASSI DELLA DISCIPLINA 1 2 3
DECIDERE CONSAPEVOLMENTE LE PROPRIE AZIONI AGIRE SENZA ASPETTATIVE ACCOGLIERE IN SERENITA' QUALSIASI RISULTATO
2 3
I 3 PASSI PER TORNARE A CASA CONTATTARE L'ESSERE, IMPARARE L'ARTE DELLA PERCEZIONE SPEGNERE IL DIALOGO MENTALE ASSOCIATIVO RISPARMIARE ENERGIA
1 2 3 4
I 4 PILASTRI DELLA COLLERA FRUSTRAZIONE SENSI DI COLPA DUBBI PAURE
1 2 3 4
LE 4 PAURE FONDAMENTALI PAURA DELLA MORTE PAURA DI NON ESSERE ALL'ALTEZZA PAURA DI ESSERE ABBANDONATI PAURA DI VIVERE IN UN MONDO OSTILE
1
1 2 3 4 5
I 5 PASSI DEL LAVORO SMETTERE DI GIUDICARE GLI ALTRI SMETTERE DI CORREGGERE GLI ALTRI SMETTERE DI LAMENTARSI SMETTERE DI GIUSTIFICARSI SMETTERE DI ELEMOSINARE LA CONSIDERAZIONE DEGLI ALTRI
Il passo più importante. La mistica, la preghiera.
I pilastri funzionano se impariamo a capire cosa sia la "vera" mistica. Bisogna capire che senza mistica non c'è lavoro. Il cammino che Gurdjieff delinea sintetizza in sé il dominio del corpo con la via dell'ezezunavuran quello che Ouspensky chiamava erroneamente fachiro. I riferimenti di questo errore si trovano nel libro stesso di Gurdjieff dal titolo - "Incontri con uomini straordinari", la mente con la meditazione dello Yogi, ed il sentimento con la preghiera e la mistica del monaco. Togliete uno qualunque di questi e restate in braghe di tela a piangere giornate senza ragione. Questo è quanto emerso in uno dei gruppi che stanno cercando di mettere in opera le idee espresse in questo anno di lavoro, a dimostrazione che i gruppi possono lavorare e funzionare da soli quando capiscono cosa è utile fare per se stessi. Dal gruppo di Cosenza: "Da una discussione avvenuta pomeriggio, si è arrivati a parlare di preghiera. Ho sentito molte volte da Rocco la parola dovere-dovere-dovere (i part-dolg-doveri esserici citati da G.) ma non l'avevo mai connessa ai tre modi di "lavorare" ovvero tre modi di pregare. Si potrebbe dire che bisogna pregarepregare-pregare. - Pregare col corpo, rilassando i muscoli e le tensioni fisiche e prendendo consapevolezza d'esso (la via del "ez-ezunavuran") - Pregare con la mente meditando, evitando associazioni e forme di pensiero innescate (la via dello Yogi) - Pregare col cuore, con preghiere al Signore, con fede e sottomissione (la via del monaco) Secondo me è molto importante capire questo anche perché si può arrivare a capire lo scopo degli esercizi che si fanno ed il perché della loro diversa natura.Riporto una frase di Rocco detta in questa discussione che secondo me merita un attenta riflessione personale: "Il Signore sei tu." Lo ripetiamo dalla mattina alla sera ma non lo vediamo e non lo capiamo più. Buon giorno Signor Bruno, Buona sera Signora Rossi, ... buon pomeriggio Signor Emanuele. Il Signore è ciò che ti rende umano ed è ciò che rende divino, avere "umanità" come la usiamo noi è un modo di essere divini, ... non te lo dicono a catechismo? Dio è Misericordioso, è che tu non lo sai cos'è la misericordia perché odi te stesso e gli altri di conseguenza, ti senti un disadattato e non hai compreso che dovresti solo arrendere, ... Se ti arrendi allora preghi, e le parole saranno le stesse, ma avranno la consistenza che oggi non hanno." Aggiungo solamente che l'unico vero modo di evitare le associazioni è fermare il dialogo interno della
mente e far scendere o emergere in noi uno stato di calma. Questa operazione di ottiene addestrandosi il più possibile ed in qualsiasi luogo attraverso il "lavoro in Calma". Imparando ad entrare velocemente con l'attenzione nel corpo esauriamo ogni eventuale sua risposta alla nostra modalità di pensiero. Ci sarebbe molto altro, ma al momento ...
... è importante non dimenticare che la preghiere non è lo scopo, la preghiera è il mezzo, raggiunto il fine la preghiera non serve più.
Facebook, un eggregora spaventoso.
Fb è diventato un "eggregora" impressionante, è una porta infernale che divora il tempo delle persone, e dal quale bisogna staccarsi, cancellare un profilo significa strappare quelle fibre che ti tengono preso lì dentro o imparare ad utilizzarlo in modo diverso. E' diventato più potente o lo gestisci o ti gestisce. Esiste, poi, un problema, secondo me, di fondo che è il legame tra la persona, il suo account e la community stessa.
Il problema si sta manifestando a causa della iper-popolarità che facebook ha raggiunto e non in termini di iscritti ma di attività (mentale) che circola. L'utilizzo ossessivo (della modalità del "pensiero" alterato deformato dal dialogo interiore incessante) crea inconsapevolmente e fa crescere di volume la dimensione dell'eggregora stesso, che diventa un entità autonoma, e come tutto ciò che esiste a questo mondo ha bisogno di cibo per sopravvivere. Questo si è molto incrementato da quando è stata resa disponibile o sono state rese disponibili diverse applicazioni per cellulare. Questo ha aumentato ed incrementato il numero di messaggi e commenti, basta vedere quante volte trovate la dicitura - "inviato da cellulare". Uno non sa cosa fare, aspetta l'autobus, e intanto guarda le notizie e commenta. Il problema ovviamente non è il contenuto del commento è l'atto stesso del commentare. Il commento è carico dell'energia vitale rivestita dello stato della persona che mentre legge si trasforma. Ricordate quando dicevo che le emozioni, nella loro autentica accezione (emovere - portare fuori, o emos -azione del sangue), non sono altro che sensazioni fisiche, sono la risposta del corpo a come stiamo pensando, e il modo con cui pensiamo dipende da quanta capacità abbiamo di capire realmente ciò che accade, dipende dal gruppo di credenze che abbiamo. Il condizionamento ricevuto ha creato un apparato artificiale, che per comodità viene erroneamente chiamato "mente", che ci suggerisce cosa fare. In quel senso siamo tutti uguali, perchè tutto siamo passati per quelle "forche Caudine". La "mente" interpreta costantemente gli stimoli esterni, anche le scritte su un post o di un commento e ad un certo punto c'è il coinvolgimento. Non lo vedete mai in metropolita come fanno le persone col telefono? Il telefono è sempre a portata di mano, in tasca, o in borsa, ed appena non so cosa fare lo prendo e faccio cose. Quanto più tempo ognuno dedica allo strumento tanto più l'eggregora si sta caricando, l'eggregora non è niente di fisico, è pura materia mentale, se così si può dire. Vive dell'energia vitale dei suoi membri. Facebook è un entità che si nutre dei suoi utilizzatori senza dare niente in cambio, e vive grazie alla quantità di "tempo" che viene utilizzato, senza dare niente in cambio. La genialità o perversione è stata quella di mettere insieme un eggregora potente come il cellulare con il social network. Esiste un legame tra l'energia vitale o psichica, o mentale, tanto è la stessa forza, che viene usata in vari modi, e l'account stesso; cancellare l'account potrebbe in certi casi significare lo smettere di dare energia all'eggregora e tagliare i filamenti che anche quando non sei collegato oramai si sono creati. Nessuno li vede, ma li puoi percepire se osservi con quale modalità ti approcci al suo utilizzo. Ad un certo punto e visto lo sviluppo che ha avuto il mezzo non basta più usarlo con parsimonia, ma potrebbe diventare
necessario, per interrompere o far cessare ogni dispersione, cancellare l'account; tutto dipenderà dal grado di dipendenza e ovviamente da quale scopo ci si è prefissati nella vita. Facebook (da qui in poi FB) così com'è è praticamente perfetto, lo dimostra l'attrattiva che ha nel mondo. Il problema si presenta a chi sta cercando di fare qualcos'altro. Potremmo anche provare ad analizza, purtroppo molto sommariamente, a causa della natura dello strumento "post", che richiede sintesi, certi funzionamenti impliciti, efficaci nella loro perversità di FB. Per esempio i contatti non sono contatti, sono amici, la richiesta non è di contatto, ma di amicizia, .... ma obbiettivamente l'amicizia è un altra cosa, ma te lo costruiscono appositamente così, in modo che ti possa sentire importante in base al numero di amici che hai. Poi c'è il "mi piace", ma la cosa parla da se, se si è capito il senso e quali sono gli scopi di FB. Le immagini, le foto, i pensiero, qual'è il tuo stato ... è incredibile! Se uno vede bene tutte queste cose si rende conto che è qualcosa di estremamente meticoloso e perverso per alimentare ancora di più l'ego, la personalità. Tutto è incentrato sul bisogno di attenzioni, di considerazione, sia interna, perchè il profilo delinea la considerazione che uno ha di se o che vorrebbe avere, che esterna, nel bisogno di essere notati. Sono esche per vedere se qualcuno ci nota. Perchè cambiare la foto del profilo? Ci avete pensato? Ognuno mette la sua foto migliore affinché qualcuno possa dirgli - "che bella o che bello che sei", e tu guarda, ogni azione che tu fai parte un aggiornamento e quell'aggiornamento può essere rapidamente apprezzato con un "mi piace" e giudicato da un commento. Il commento è opinare, e questa cosa è funzionale se uno uso FB per mettersi in mostra, è parte del controllo, non il vedere cosa pensi o i tuoi dati. Perchè uno cita passi importanti? Cose che vede di altri, molti le fanno passare per loro personali pensieri, tanto vanno nel loro "stato attuale", senza citare la fonte, e anche quando la citano, per lo più, ben inteso, è funzionale al sistema stesso, per poi ricevere il ringraziamento e la gratitudine di tutti. A me personalmente se fosse possibile avrei fatto sparire tutto questo, ovvero commenti e gradimento. Pubblico e fine, perchè il mio è un interesse divulgativo, ma questo non farebbe di questo strumento lo strumento di controllo e di successo che ha. Nessuno è più di tanto, dei gestori di FB, interessato a cosa dici, a controllare il tuo pensiero, il sistema è strutturato in modo da importi comunque le sue regole, senza che tu ne prenda coscienza di quello che ti fa a livello psicologico e sociale ed emotivo (che è il cibo vero). Per questo che spesso mi sono impegnato nel tentativo di mostrare una destinazione d'uso diversa. Il messaggio che ho cercato di passare è stato: "La mia bacheca è mia non è di FB, e scelgo di utilizzala come dico io!" Il mio intento era far vedere come puoi usare il sistema e dargli un altra destinazione d'uso diversa da quelli che lo hanno pensato. Ovviamente la ribellione a questo intento è inevitabile, ed ogni reazione deve essere intesa come una difesa del sistema stesso, e come catalisti di un evidente assuefazione, un po' come dice Morpheus a proposito di quelli che sono disposti a battersi per difendere "matrix". Vietare i commenti credo che in questo momento, non solo in FB, sia la cosa più rivoluzionaria che ci possa essere. Ma cosa pensate realmente che si possa esprimere in 2 righe? Per scrivere un articolo uno ci mette giorni, pensate veramente di leggere qualcosa di profondo in un commento? E' raro. Vietare i commenti diventa la più grande provocazione che fa venire allo scoperto la contraddizione del sistema stesso, ovviamente a chi lo può capire, gli altri non possono che fungere da cavie o da concime. Una volta una persona mi ha scritto -"Se non vuoi che scrivano, devi trovare un modo diverso per farlo, dato che è inevitabile questo imbrattamento senza senso". La mia risposta fu: "la forza sta in quello, lo lascio fare e poi lo sottolineo, ... questo li manda fuori di testa, ... non possono credere che vada contro lo spirito stesso di FB". E' interessate osservare le reazioni, come uno difende l'altro, perchè così facendo difendi di fatto se stesso. Anche quando condividiamo, non è una vera condivisione, non è opinando che si cresce, non importa a nessuno quello che pensi, è solo una facciata, è tutta apparenza per farsi notare, almeno per lo più delle volte; un altro modo per vedere se c'è qualcuno che ci presta la sua attenzione, e
la gratificazione che ne ricaviamo alimenta FB. FB è di fatto un parassita, che prende dando l'illusione di dare (visibilità). FB pompa l'ego, e siccome l'ego è funzionale a tutto il sistema qui per sopravvivere, perchè l'ego è ciò che porta fuori la nostra luce, Fb è a sua volta un modo per tenerci sottocontrollo. Un saluto, e buona vita a tutti. Rocco
L'alchimista!
Ultimamente la mia casella di posta personale si affolla di messaggio di individui che mi chiedono quali sono le pratiche abbinate, così l'hanno chiamata, "all'astinenza da sesso". Tolto il fatto che le pratiche sono l'ultimo dei problemi, ma di quale "astinenza da sesso" si parla? Ma chi ne ha mai parlato in quei termini, poi. Bisognerebbe aver capito che le pratiche sono solo la ricetta, senza l'alchimista la ricetta non funziona. Parlare di "astinenza dal sesso" è un chiaro ed evidente segno di non aver ancora capito di cosa sto parlando, altrimenti non l'avrebbero mai chiamata così. Solo una mente distorta può intendere e confondere cosa sia un alchimista e l'alchimia solo come l'astenersi dal sesso. Ma andiamo per gradi. Che cos'è un alchimista? L'alchimista è colui capace di compiere un alchimia, anzi è lui stesso l'alchimia. L'alchimia non c'entra nulla con la metallurgia, l'alchimia è qualcosa insito nella presenza di un individuo in grado di trasformarlo radicalmente, il Kemi è la terra nera del Nilo, la personalità falsata dalle mille idee acquisite e cristallizzate in modo distorto a causa di errati processi educativi. Si inizia con l'acquisire un nuovo atteggiamento, una nuova otre, che faccia emergere questa qualità, si inizia con buttare l'otre vecchia, altrimenti tutto verrà trasformato sempre nella stessa cosa. Per diventare alchimisti, e lo sottolineo, bisogna perdere l'importanza personale, bisogna morire al "bisogno di considerazione". Diversamente non può funzionare nulla. Le pratiche sono fuorvianti, nel senso che è fuorviante concentrare la nostra richiesta esclusivamente alla loro acquisizione, la pratica in se non lo è mai. Può una ricetta essere fuorviante? Ciò che distorce tutto è la nostra ricerca di "potere", è il nostro modo di assimilare le cose. Se non si è capito la filosofia che sta dietro, se non si è capito chi e cos'è un alchimista, nulla in noi può agire. "Astenersi dal sesso" è un'aberrazione, basta guardare gli effetti nefasti che possiamo osservare in coloro che la professano, preti e suore, ad esempio. L'astinenza dal sesso è per coloro che fondamentalmente il sesso lo odiano, per coloro che non hanno compreso di quale incredibile potenziale si nasconda dietro alla funzione della riproduzione. E' questo che simbolicamente rappresentano le 2 spose alle quali si lega Adamo una volta cacciato dal paradiso, Lilith,
e cioè, coloro che praticano il sesso, ma lo degenerano trasformandolo in uno strumento di "piacere", e coloro che il sesso lo detestano Nahemah, o lo considerano sporco o pensano si tratti esclusivamente di qualcosa che porta alla perdizione. L'atto riproduttivo di per se è un atto di creazione, ma quella energia può essere diretta a compiere un altro genere di lavoro. A questo proposito si legge in uno dei verbali inediti di certi incontri che Gurdjieff tenne tra il 1920 ed il 1946:
"Dovrebbe essere un atto sacro. Si dovrebbe sapere che questo seme divino, lo Sperma, ha un'altra funzione, quella della costruzione in noi di un secondo corpo, da cui la frase "Felice colui che capisce la funzione degli 'exioeccari' per la trasformazione del proprio essere. Infelice colui che li usa in un solo modo". Poiché all'origine conoscevamo l'uso di questa sostanza, da cui la castità dei monaci. Ora noi abbiamo dimenticato questa conoscenza e rimane solo la proibizione che attrae ai monaci una quantità di disordini specifici e malattie. Guarda ai preti dove crescono "come grassi maiali", (li domina l'interesse del cibo) oppure sono "magri come il diavolo" (e hanno dentro poco amore per il prossimo), i grassi sono meno pericolosi e più affabili." L'alchimia è qualcosa di non organico, l'alchimista è colui che fa emergere (La parola "educere" significa portare fuori, l'idea di educare viene da questo concetto) ciò che già è, nulla a che vedere con qualcosa da sviluppare. L'Essere non deve essere sviluppato, sono le funzioni che devono fissarsi in modo equilibrato. Ciò che può essere sviluppato è un atteggiamento collaborativo, una personalità adatta a far emergere l'unicità che siamo. La personalità oggi obbedisce ed asseconda i bisogni organici del corpo fisico, i bisogni organici distorti da un errata comprensione di che il corpo è. Siamo riusciti ad andare oltre, in senso degenerativo, il soddisfare i bisogni primari di mangiare, dormire, difendere il territorio e riprodursi. Un individuo così, non conosce altro. Non desidera altro. E' un vero animale, anzi è un animale dotato di intelletto, un intelletto che ha deformato le più semplici funzioni. L'animale va percepito come qualcosa di esterno, uno spirito di opposizione, un corpo che riveste ciò che siamo, la nostra unicità, che, ripeto, non è nulla di organico. Il compito di un alchimista è allenare il corpo e farlo obbedire, al posto di obbedirgli, e siccome lo stato naturale dell'animale o natura in noi è stato alterato a causa di ciò che abbiamo imparato sin dai primi anni di età, i suoi bisogni sono stati assimilati ad un unica carenza quella di "attenzioni". Il cibo diventa compensativo di un bisogno di "attenzioni" che non abbiamo ricevuto, il territorio, una disputa per ottenere gratificazione e aumentare l'"importanza personale", il sesso, che non ha più la sua funzione, è diventato uno strumento per possedere l'altro, per elemosinare quell'amore che siamo incapaci di sentire in noi, attraverso l'atto sessuale noi cerchiamo di legare l'altro, per questo disperato bisogno di essere "considerati"; e quando il partner ci snobba noi ci sentiamo offesi, ci sentiamo mancare e ci sentiamo traditi. Il nostro centro o funzione del sentimento è cresciuto a "casaccio e da solo", ed adesso stiamo ancora cercando quella considerazione che inevitabilmente, date le condizioni stabilite su questo piano, non potevamo incontrare, dato che non era di considerazione che si trattava, ma di imparare cosa fosse il reale potere di quello che chiamiamo "amore", ma che, per nostra sfortuna, non capiamo cosa sia. Lo abbiamo sperimentato di quando in quando è lo abbiamo relegato all'atto dell'innamoramento, ma la cosa è molto più estesa ed estendibile. Non abbiamo imparato la cosa più importante e cioè sentire amore dentro, amare come manifestazione della nostra "unicità", e siccome ci siamo fidati di quello che abbiamo trovato qui, ci troviamo senza "potere". Ecco come descrive questo aspetto del processo educativo il signor Gurdjieff nel suo libro "racconti di Belzebù a suo nipote": "Il cavallo, trascurato da tutti nei suoi primi anni e lasciato continuamente da solo, si è in
qualche modo rinchiuso in sé stesso; in altri termini, la sua “vita interiore” è stata soffocata mentre le sue manifestazioni esterne avvengono solo per forza d'inerzia. A causa delle anormali condizioni circostanti, esso non ha mai ricevuto un'educazione speciale, anzi è cresciuto e si è formato esclusivamente sotto l'influenza di bastonate brutali e di urla continue. Legato continuamente in pastoie, per cibo non ha mai ricevuto fieno o avena ma sempre e solo paglia, che non risponde affatto ai suoi bisogni reali. Non avendo mai percepito in alcuna manifestazione dell'ambiente che lo circonda un segno anche di tenerezza o di amicizia, ora il cavallo è pronto a dare tutto se stesso a chiunque gli faccia una piccola carezza. Le tendenze di un cavallo del genere, privo di qualsiasi aspirazione e interesse, debbono inevitabilmente concentrarsi sul mangiare, sul bere e su un'attrazione automatica per l'altro sesso; perciò egli si aggira sempre nei paraggi in cui può soddisfarle, e se per caso vede il luogo dove uno dei suoi bisogni è stato appagato anche una sola volta, non aspetta che il momento propizio per correrci ancora." L'atto sessuale diventa sacro solo nel momento in cui lo sei tu (Sacro), nel momento in cui diventi un alchimista, cosa che non può accadere fintanto che resti legati sempre agli stessi bisogni, ecco perché ho detto che per diventare un alchimista uno deve perdere l'importanza personale, il che equivale a morire alla considerazione, al "bisogno" di considerazione, il problema ovviamente non è la considerazione in se, come a volte viene frainteso, ma il "bisogno" stesso. Il "bisogno" di cui parlo ci precipita in uno stato di dipendenza dove nulla per noi è possibile, se non il suo esclusivo appagamento, per questo leggete cose relativamente al essere distaccati, non avere attaccamenti o accettare qualsiasi risultato, ma non li potete capire, ve ne fate un idea, ma l'idea non è tutto, l'idea è solo 1/3 di qualcosa che ancora non è cresciuto. Avere idee è un effetto della compensazione della mancanza di "attenzioni". Usiamo ogni idea che viene espressa, anche se illuminante, per darci delle arie, per alimentare la pomposità, che è lo strumento finale per cercare considerazione. E se questo non accade, ci arrabbiamo, aggrediamo, opiniamo, mettiamo in discussione, commentiamo, per il semplice bisogno di darci importanza, ... oppure, ci deprimiamo, ci sentiamo inadeguati, soli e molto altro di simile. Quando parlo di Sesso Sacro o di Alchimia sessuale, personalmente, mi riferisco e parlo di qualcosa che si risveglia dentro quando capiamo cos'è amare un altra persona, nel farlo capiamo, ci rendiamo conto. La pratica diventa la ricetta per collaborare a questa nuova presa di coscienza, la formula della pratica serve solo per capire di cosa si tratta quando la cosa inizia a manifestarsi e la assecondiamo attraverso piccoli suggerimenti o indicazioni. Ci rendiamo conto cosa significa quando dico che bisogna "sentire amore dentro" o quando dico "essere l'eletto è come essere innamorato". Possibile che nessun ha capito che non mi riferivo realmente alla scena del film?! Nel film l'Oracolo usa questa espressione per portare avanti un altro tipo di discorso relativo al fatto che Neo avrebbe dovuto riconoscere per istinto di essere l'eletto, questo perché essere l'Eletto non ha nulla a che vedere con le idee che ci frullano nella testa. Essere l'Eletto è sentire la propria unicità, ed ho scritto "sentire", non pensare di esserlo. E' solo quel sentimento particolare che sentiamo quando siamo innamorati che è in grado di trasmutare la nostra energia, non le pratiche, quel particolare sentimento è "qualcosa" che domina la mia "presenza", qualcosa che "io sono", non può essere confuso con niente, se ti senti confuso non ci sei ancora arrivato. Solo così le pratiche diventano autentiche istruzioni per l'uso. Di cosa? Di ciò che sento e che ha una sua attitudine spontanea. Per questo che d'ora in avanti la domanda retorica che formulerò a tutti coloro che mi scriveranno per chiedermi conto di certe pratiche speciali sarà: "le pratiche sono strumenti. Per fare cosa? Tu lo sai? Se non lo sai sei privo dello scopo, e quindi non vedo la ragione per cui dovrei assecondarti". E' come dice giustamente il Merovingio, ed il fabbricante di chiavi sono in questo caso le pratiche, quando dice che per sua natura sono solo strumenti. Senza il "perché" sei senza potere, e come dice, ancora, il Merovingio, sei un
altro anello della catena (alimentare, ovviamente). L'alchimista è qualcosa di realmente magico, è qualcosa che ha a che vedere con la natura stessa del fatto che sentiamo amore, è il dono della nostra divina madre, Notre Dame, è il dono della Dama e non si concede solo perché hai deciso di voler praticare. Amore è conoscere la natura stessa della morte, ecco perché è assenza. L'integrazione con questo principio è totale, è di uno stato interno che parlo, non di un pensiero ossessivo, che crea nella nostra "presenza" altri demoni o ego, che tanto sono la stessa cosa. Il bisogno ossessivo di voler arrivare a qualcosa è del tutto irreale, ed è il frutto di un ostinata caparbietà nel non capire le semplici forze che ti attraversano e nella quali non ti riconosci più, tu sei solo la tua stessa ambizione. Se il nostro Padre è il Dio, la nostra Madre è la Dea, la signora di questo mondo, è la natura stessa che ama i suoi figli, amare la vita è ricevere il grande dono della nostra Signora. Ecco perché in varie occasione ho sottolineato l'importanza di volersi bene. Lo sviluppo del centro o funzione del sentimento non ha nulla a che vedere con le espressioni o risposte del corpo alla nostra modalità di pensiero che chiamiamo emozioni. Un demone è un atteggiamento reiterato, l'ostinazione ossessiva in un pensiero che realizza fissità nel nostro pensiero e genera sempre lo stesso genere di risposta nel corpo. L'energia che mettiamo nella nostra ossessione alimenta e dà forma a queste entità, che una volta createsi hanno bisogno del loro soddisfacimento per sopravvivere, ed è così che ci dividiamo in molti "io" capricciosi ed inconcludenti. Ciò che nel corpo rende positiva o negativa la risposta o emozione è soltanto l'idea che abbiamo in quel momento nella testa, il tipo di giudizio o credenza che più o meno esplicitamente esprimiamo. Se la cosa verrà pensata positivamente sperimenterò una risposta determinata da una certa quantità di sostanze che il corpo rilascerà in quel senso, se giudico la cosa o la penso negativa ecco emergere altre sostanze in gradi di farci sperimentare dolore, afflizione, paure e molto altro. Ecco perché ho detto che è tutta una questione astrale o di desideri, il vero pensiero è intuitivo ed imparziale, ma nelle attuali condizioni non si esprime più, e resta solo la follia di mille ossessioni. Il corpo fa il suo lavoro, non distingue una simulazione da una reale minaccia, egli risponde sempre a come o cosa pensiamo, e a cosa, per lo più, immaginiamo sia l'osservato. Ogni impressione, per quanto priva di soggettività, viene assunta in modo personale, viene personalizzata in base ai proprio schemi, alle proprie credenze, di modo che il risultato finale sarà che abbiamo colorato quell'impressione che era pura informazione arrivata ai nostri sensi fisici. Senza sentimento siamo destinati alla follia, siamo destinati a fantasticare su un iniziazione che non è mai arrivata, perché non può arrivare. Il mistero si cela e si nasconde davanti alle ossessioni. Come direbbe G. - "La sfortuna degli uomini contemporanei deriva essenzialmente dal fatto che, grazie agli assurdi metodi usati ovunque per educare le giovani generazioni," - quella certa "qualità" alla quale cerco di riferirmi da tempo, - "che dovrebbe essere presente in ogni uomo appena raggiunta l'età responsabile", - è del tutto assente e non la potete trovare se continuate a piagnucolare come bambini, o se blamblanate alla ricerca di improbabili barchette magiche. Pensate soltanto a programmi come "amici" della De Filippi, "Saranno famosi", "Xfactor", o ai quiz, alle lotterie, etc. sono la cosa più diseducativa che ci possa essere, puri contenitori pubblicitari, ti tengono attaccati al televisione con ciarpame mentale, pomposi e pieni di amor proprio i protagonisti si librano in continui inganni e sproloqui, è puro scontro dialettico ed emotivo, proprio come gatti che si contendono un pezzo di territorio. Lo stesso ritornello lo vedo riproporsi sulla rete, ad esempio attraverso i commenti, tu mi hai detto, lui ha fatto, ... etc.
Fermatevi, siete ancora in tempo. Non fate niente, conservate il vostro "olio " affinché non siate presi alla sprovvista quando lo sposo arriva. L'alchimista è colui che conosce la vita, che sente la vita in lui, è lui la pietra filosofale. Allora e solo allora le pratica potranno avere una qualche utilità, diversamente cercate potere per darvi importanza e non lo troverete, non troverete niente se non la vostra stessa follia. Prima qualcosa dentro di noi deve cambiare. Volete le pratiche? Iniziate a fare piazza pulita dell'"importanza personale", scovate giorno dopo giorno, quando cercate considerazione attraverso l'azione di "correggere gli altri", "giudicare", "lamentarvi", "giustificarvi", "obiettate", "commentare", "vantarvi", "atteggiarvi", "sollevare scuse", "dare la colpa ad altri", "indignarvi", "offendervi", e molto altro.
Natale 2012. Non succederà nulla, se non in voi stessi!
Il "natale" è innanzitutto astrologico, non nasce o è nato nessun umano o figlio di Dio di nome Gesù, men che meno in una stalla o cose simili e mi sto riferendo alla data e al racconto. L'opera o la natura della vita di Gesù Cristo non sono in discussione qui, semmai il tentativo è quello di restituire valore e dignità a qualcosa che si è perso nel tempo. Il mistero di Gesù resta un mistero fintanto che l'uomo non comprenderà la sua relazione con ciò che crea, con le sue leggi e cosa questo significa. Servire Dio al nostro livello di comprensione non può essere inteso ne più ne meno che come l'azione, l'atto del "portare" coscienza, la luce della coscienza nel mondo, sulla superficie di questo pianeta. Questa umanità manifesta tutto il suo limite a causa della mancanza di coscienza, ogni individuo è un faro, che si è lasciato spegnere, dalla noia, dal logorio quotidiano, e da molto altro, che non è lo scopo di questo post affrontare. Il Sole è la fonte più diretta che abbiamo di questo principio, quello che al nostro livello manifestiamo chiamandolo "coscienza". Il Cristo rappresenta tutto questo, l'uomo Gesù, qualunque fosse il suo nome ed origine, lo ha mostrato, aprendo le porte e realizzando un varco che prima non esisteva, una possibilità di tornare ad essere uomini e donne liberi, ma siccome il carceriere è dentro e per lo più, a livelli diversi, siamo tutti assuefatti a questo sistema, a questo modo di andare le cose, a questo andazzo, si preferisce il Cristo storico che viene raccontato, molto meno scomodo, invece di realizzare la sua opera, le sue istruzioni, il suo esempio in se stessi. I potenti del mondo non possono che esserne lieti di tanta devozioni e fede in questo irriducibile credo. La morte sulla croce è il segno di un profondo cambiamento che solo pochi uomini e donne sono disposti ad accettare, questo perchè per realizzarlo bisogna essere realmente nelle condizioni coscienziali ed energetiche di poter abbandonare tutto, rinunciare a tutto, proprio come ci invita il profeta e maestro nella parabola della Cruna dell'ago. Per cui è più comodo anche a certi livelli pensare e credere di essere già la realizzazione stessa di dio, che dio è in noi, di questa unità col creatore, invece che accorgersi di quanto nulla siamo e di quanto questa cosa sia incredibilmente liberatoria e soprattutto "utile". Ma arriviamo al Natale. La stella dell’est o stella cometa che seguono i re magi, sarebbe Sirio; la stella più luminosa che la notte del 24 dicembre si allinea (in realtà lo è sempre, è il gruppo di stelle più Sirio che si allineano al punto dell'orizzonte) con le tre stelle al centro della cintura di Orione, note anticamente, appunto, col nome dei 3 re, indicando il punto preciso dove sorgerà il Sole nel giorno in cui inizia ad invertire la
"declinazione". Nonostante sia la Terra a ruotare intorno a se stessa ed intorno a Sole seguendo una precisa orbita ellittica, cioè non è un cerchio, l'effetto che osserviamo su quello che chiamiamo "orizzonte" è che il Sole apparentemente compie archi, cioè, si muove per archi. Archi che diventano sempre più ampi in estate e sempre più piccoli in inverno, cosa che ci fa dire e parlare in termini di giorno, o giorni, più lunghi o più corti. Questo fenomeno viene chiamato "declinazione" ed è una conseguenza dell'inclinazione dell'ipotetico asse terrestre. Il 21 dicembre, noto col nome di solstizio d'inverno, è il punto di arrivo di questo processo, ed è il giorno in cui questo arco è basso, rendendo questo giorno il giorno più corto e quindi più buio dell'anno. Molte delle falsate profezie o dicerie che girano in questi tempi provengono dal non aver compreso a fondo il significato, non astronomico, ma astrologico (dal greco: logos), del Natale, approccio che ritroviamo in diverse altri tentativi ideologici di "spiegarlo" (penso al documentario di Zeitgeist, ad esempio), il cui scopo finale finisce per essere quello di ridurre l'avvento del Natale a qualcosa di puramente astronomico e quindi poco significativo atto a spiegare e giustificare il carattere superstizioso del "credo" cristiano e del potere ecclesiastico. Purtroppo è il problema di questa umanità, quello di prendere tutto alla lettere o per scopi di potere. Mi viene in mente un passaggio di Paolo di Tarso negli scritti ai Corinzi che dice - "la lettera uccide, lo Spirito Vivifica" - lasciando intendere che ci sono cose sottili attraverso le quali è possibile capire la natura delle cose, l'invisibile è da dove scaturisce ciò che percepiamo ai sensi, quello che chiamiamo il "reale". L'invisibile è lo Spirito che è in tutto e che definisce le leggi e la struttura del tutto, o se vi piace di più, ne stabilisce il comportamento, lo delinea.
Il Natale, la festa di Natale invita a predisporsi per assorbire certe particolari influenze che si processano in quell'unica modalità e quindi volta all'anno, dopo il solstizio di inverno e che è il punto dell'orbita della Terra nel quale il Sole, che è il faro, il generatore ed emanatore in questo sistema della Coscienza, è più vicino. Il centro del Natale è il Sole, la sua influenza, un influenza capace di aiutarci a svegliare e far crescere in noi il seme del Cristo, puro rappresentante della coscienza e testimonianza della vita del creatore. Attraverso il Sole noi riceviamo quotidianamente vibrazione, luce e calore, forze necessaria al nostro sostenimento ed al nostro funzionamento. La vibrazione è la mente, il pensiero del Creatore, la luce è la capacità di vedere, il Figlio del suo pensiero ovvero la Coscienza, la coscienza è conseguenza del fatto che nell'universo c'è intelligenza, ecco perchè si parla di Figlio, non è di una genesi genetica o corporea. Il calore è lo Spirito del Creatore, è ovunque, ed è la forza che in noi si esprime nel sangue. Ridurre il Natale ad un evento puramente astronomico è un errore, il Natale è un evento astrologico, e l'astrologia è lo studio delle influenze degli astri sull'uomo. Ma veniamo al mito e a provare a "spiegare" alcuni simboli celati nel racconto stesso di questa nascita. Come mai la stalla, il bue e l'asino? Il bue sarebbero le emozioni negative o positive, le une ci mangiano e consumano e le altre alimentano le nostre illusioni ed aspettative. Il bue è un castrato, le emozioni sono un sentimento castrato, è un essere umano incapace di vivere a pieno la sua vita, uno schiavo, un animale buono solo per il macello e per la catena alimentare. L'asino sarebbe invece la "mente", un apparato artificiale, l'intelletto piegato nel tempo ad uno schiavo che tacitamente corrompe, il condizionamento sunto di effigi, credenze, idee indotte, schemi comportamentali il cui effetto collaterale o manifestazione è il nostro Dialogo interiore incessante e condizionato, che valuta, giudica, compara, e descrive tutto il mondo, le circostanze e le relazioni con gli altri, alla luce del nostro sistema di credenze e che genera nel corpo continuamente risposte gradevoli o sgradevoli che erroneamente chiamiamo emozioni o confondiamo con esse; un apparato artificiale, una visione falsata figlia del condizionamento che questa umanità ha subito per secoli, il risultato della prima educazione e che funziona classificando e usando il pensare associativo. La stalla è proprio la condizione degli animali, il luogo dove l'animale sta. Si tratta di un livello, una condizione umana specifica. Il Cristo, cioè la Coscienza, nasce in una notte buia e da quel momento comincia la sua
ascesa verso la vibrazione della luce, infatti tutto in realtà proviene da un unica vibrazione che assume varie frequenze, più aumenta la frequenza e maggiore è la consapevolezza o luce. Da dopo il 25, come già spiegato, la luce del giorno inizierà a mangiare il buio della notte e le giornate inizieranno ad allungarsi. La nascita del Cristo è una "presa di coscienza", è in qualche modo una sorta di risveglio al mondo, un momento intimo di umana consapevolezza. I tre Re, i re magi che come ho detto sono le stelle della cintura di Orione, costellazione molto visibile nelle notti di dicembre, rendono onore alla "Coscienza", all'archetipo del sacro Sole, il Cristo, al quale ognuno di noi aspira, rendono onore ad un preciso cammino di risveglio, nei misteri iniziatici si attribuisce all'accensione del fuoco sacro, quello che Prometeo ruba agli Dei per dare all'uomo la possibilità di conoscere, la consapevolezza, la luce delle luci che il Sole stesso emana nel nostro sistema. Il Cristo nel "natale" ci parla di una matrice, una matrice luminosa, fatta di tutti quegli individui che hanno avuto il loro natale personale, il natale della loro rinnovata essenza, il natale, inteso proprio come nascita intima, interiore profonda. La vergine Maria è la costellazione di Virgo o Vergine, appunto, il cui simbolo è una “M”. Mirra madre di Adone, Maya madre di Buddha, Maria di Gesù, “M” come Maddalena. La costellazione di Virgo a volte viene chiamata anche la "casa del pane". Ecco perché spesso il simbolo di questa costellazione è una vergine con un fascio di grano. Guarda caso "Betlemme" si traduce di fatto proprio in “casa del Pane”, quindi oltre a riferirsi alla costellazione della Vergine ed essere il luogo dove nasce il Cristo, ci sta dicendo in che modo. Non è Gesù che nasce a Natale, ma l'essere interiore profondo di coloro che stanno lavorando a questa nascita, in una notte dove gli auspici astrologici ci invitano al risveglio a prendere coscienza della nostra esistenza. Ognuno avrà od ha avuto il suo natale personale, e non è, o sarà, in un giorno preciso: accade. Quello che tante volte sfugge è che è tutto simbolico ed è stata scritta sulle stelle la più grande storia mai raccontata.
Betlemme. Il pane ad esempio è la rappresentazione dello sperma sacro negli antichi riti “pagani”, il pane è la sostanza con cui costruire i corpi Solari del “Cristo”, con cui costruire una nuova consapevolezza; il pane è la sostanza dell’uomo, la sua energia sessuale creatrice ed il vino è l’essenza dell’energia femminile, la donna è la coppa del Santo Graal, nell’ultima cena il calice è la donna, il principio femminino, il valore “animico” della donna è nel Calice. Consapevolezza ed "energia" creano la mia realtà. L'anima è dotata di una sostanza particolare, una luce, una luce delle luci, ma ha bisogno di sapere, deve essere istruita e deve "prendere coscienza" di cos'è.
Tra le altre cose. Ricordate quando dicevo - dove è la mia "attenzione" lì sarà la mia energia (creatrice ovvero vitale)? Se la mia attenzione è nell'abbondanza della tavola, nei regali, nel festeggiare, nel consumismo, nell'andare a messa e tutto il resto, lì sarà la mia energia e genererà quello che potrà nelle circostanze che avrà o meglio che avremo procurato o prodotto. Cosa serve andare a messa se non so nemmeno per quale strana ragione dovrei farlo; non è Gesù che consacri, ma te stesso, la ragione della tua esistenza. Il Cristo non è un uomo, è una "possibilità"; una possibilità di risveglio, di rinnovamento, di cambiamento, di trasformazione da umani a divini, ecco perchè è il figlio unigenito di Dio, è unico, come la nostra stessa unicità. Il Cristo cosmico è l'insieme delle consapevolezze che fanno questo, e quanto più individui compiono il loro natale e tanto più forte è la sua influenza nelle notti del solstizio di inverno, il cui fulgore è tra il 24 e 25 dicembre. Babbo natale è l'anziano dei giorni della tradizione esoterica, porta i regali perchè sono l'"essere" ci da gli autentici doni che non sono altro che quello che abbiamo acquisito nello studio di noi stessi. L'albero di natale con le sue sfere ci ricorda l'albero sefirotico dei cabalisti.
I re magi sono, anche, la rappresentazione di un processo di trasformazione, sono i passaggi che fa la sostanza per diventare sostanza per la costruzione dei corpi e del rinnovamento della coscienza, uno è nero, l'altro è bianco e l'ultimo è giallo. Nero è il mercurio arsenicato, e deve essere purificato con la mirra, che rappresenta la purificazione nel corpo, pratiche, castità etc..., la mirra è anche simbolicamente la giustizia, quella che nasce quando abbiamo imparato ad ascoltare la "voce" della coscienza. Bianco è lo stadio successivo a questo lavoro e può essere trasformato attraverso il dominio delle emozioni e soprattutto della mente che è il vento che le alimenta. Emozione può essere tradotto anche come "azione del sangue", anche se la sua radice è legata ad "emovere" (portare fuori): la reazione fisica alla nostra attività mentale, e questa purificazione passa per la mente ecco come mai l'incenso. In india l'incenso è proprio per purificare l'atmosfera, l'aria, attraverso l'odore induce buon sentimenti, e pulisce l'aria che è proprio l'attività mentale. L'ultimo è giallo come l'oro e porta con se appunto l'oro, cioè la sostanza per realizzare il Cristo, il seme, che è la sostanza si colora di giallo, quindi non il colore giallo, ma il colore dell'oro, proprio per la presenza di atomici di questa qualità. Oro, incenso e Mirra sono i doni che sperimentiamo, riceviamo, quando nasciamo, quando nasce il Cristo, quando nasciamo alla luce della nostra coscienza, ... il simbolo nel mondo dell'abitudine di farsi regali è un riflesso di questo. La "strage degli innocenti" legato all'editto di Erode, che rappresenta i sistemi del mondo, rappresenta l'uccisione sistematica che fa il mondo delle anime, che sono per loro natura innocenti. E' la rappresentazione del condizionamento, del servilismo umano verso un sistema che ci inganna e ci anestetizza, rendendo ogni sforzo di risveglio od ogni presa di coscienza difficile quando impossibile. Onorare Gesù equivale ad onorare la propria unicità - "amatevi l'un l'altro come io ho amato voi". Gesù è un mistero più grande di quella fiaba materialista che ci è stata raccontata. E' bene capire che la chiesa è un istituzione e come tale un sistema, un sistema che si è venuto a creare proprio per vanificare il messaggio autentico, per allontanarci da un autentico risveglio; usa le stesse chiavi, episodi dei vangeli, ad esempio, ma li traduce in una descrizione o mappa che non serve per giungere a conoscere. In 2000 anni la unica vera testimonianza di se che la chiesa ha dato è di connivenza col potere, inganno, guerre e crociate contro chiunque avrebbe potuto rivelare il segreto della sua stessa genesi. Controllo, persecuzioni, tutta la storia di questa istituzione si è macchiata del sangue di innocenti. Ha usato il messaggio del maestro Gesù per camuffare le ragioni di un terribile potere, una vera e propria tirannide, la stessa che lo ha messo in croce. Gli organi, nel corpo umano, servono anche per sognare, ed invece in queste notti ci abbuffiamo, li sovraccarichiamo di cibo, impedendo di fatto ai nostri organi di assorbire la coscienza e le energie che si spostano sollecitate dalle influenze del cielo di NATALE. La chiesa usa gli atti e gli insegnamenti di Gesù. Pare essere la stessa cosa, ma non lo è, riveste
l'insegnamento di un velo che distorce ed altera la sua autenticità, proprio come, guarda caso, fa lo "spirito di opposizione" creato dagli Arconti, di cui si parla in Pistis Sofia, che ricopre e riveste l'anima e la fa "peccare". A questo proposito si legge in Pistis Sofia: «All’esterno dell’anima mettono lo spirito di opposizione, che la sorveglia e che le è stato assegnato; gli arconti lo avvincono all’anima con i loro sigilli, con i loro vincoli, e lo sigillano a lei affinché in ogni tempo la costringa a compiere costantemente le loro passioni e i loro misfatti; affinché lei li serva in ogni tempo; affinché resti in ogni tempo, nelle trasformazioni del corpo, sotto la loro sottomissione; lo sigillano a lei, affinché lei venga a trovarsi in tutti i peccati e in tutte le passioni del mondo. È per questo motivo che io ho portato i misteri nel mondo: essi sciolgono tutti i vincoli e tutti i sigilli dello spirito di opposizione che avvincono l’anima; essi rendono libera l’anima, la svincolano dai suoi genitori, gli arconti, la trasformano in luce genuina; essi la conducono su nel regno di suo padre, della prima uscita, del primo mistero, per sempre. È per questo che, una volta, vi dissi: «Colui che non abbandona il padre e la madre, e poi viene e mi segue, non è degno di me». In quel tempo, dunque, vi dissi: «Dovete abbandonare i vostri genitori, gli arconti, affinché io vi renda figli del primo mistero, per sempre».
Altri sono i simboli del Natale, e molto altro ci riserva questo Natale 2012, conservate le vostre energie, raccoglietevi, fate il pane, siate in comunione con lo stato d'essere, porta prediletta per la comprensione delle cose del mondo e della vita. Abbiamo bisogno di stare all'erta e capire cosa sta accadendo, non tanto nel cielo, ma su questa terra. Ricordate che ogni anno si compie la strage degli innocenti, ricordate che Erode sempre cerca di spegnere la luce della coscienza, ma questo non è il suo mondo, questo è il nostro mondo, pregate e vegliate per non cadere in tentazione, diceva Gesù, e mai queste parole sono di grande utilità in questa attesa natalizia, come ogni partita di scacchi adesso la mano passa al sistema, siate vigili per non farvi cogliere alla sprovvista, non fate niente nel mondo, lavorate dentro, accendete la fiamma del vostro cuore, come torcia benedetta che è la luce della vostra coscienza o Signore (interiore). Siate come le vergini sagge che conservano l'olio delle loro lampade in attesa che lo Sposo arrivi, 02.12.2012 - Allo Scalo 48 (Padova) - R. Bruno - Il Natale e il bene venturo, la preghiera.
Il Sistema si difende!
Come stavo dicendo appunto ieri sera, durante l'incontro di Milano, trovo veramente singolare come stiano cercando in tutti i modi di fermare Beppe Grillo, non solo lo lavorano cercando di farlo fuori spostando la data delle elezioni, ma ovunque ci sia un qualche dibattito politico o programma o altro quando se ne parla non si affronta nel merito, cioè quali sono i programmi del M5S e Grillo, ma ne parlano come se fosse solo una follia di Grillo e ne parlano soprattutto in modo personale, l'attacco cioè non è sui contenuti, ma è del tutto personale. Cercano unicamente di screditarlo come immagine, non in termini di merito su cosa vorrebbe fare, ma solo sul piano personale - anti-politica, un comico, ridicolo, qualunquista, urla, inveisce, dice parolacce, etc... questo probabilmente anche perché se si parlasse del merito ci si potrebbe scoprire d'accordo con la visione che propone, e questa cosa è talmente vera che lo stesso Silvio nazionale aspetta di leggere cosa dice Grillo per poi ripeterlo. Vedasi recenti boutade sullo Spread o le dichiarazioni contro l'Europa poi immediatamente ritrattate.
E' interessante osservare che questa è una dinamica che si trova un pò ovunque. Non appena qualcosa mette in discussione lo "status quo", tutti coloro che sono assuefatti al sistema iniziano a battersi per difenderlo, e invece di discutere o provare a confutare l'idea che viene portata avanti, si passa sul "personale" di modo che l'idea si perde, e l'idea era invece la cosa più importante. Perchè sono le idee che rivoluzionano lo stato delle cose. Idee meravigliose in mano a uomini e donne con tanto Spirito Combattivo. Grillo anche se per qualcuno sono discutibili le ragioni parla di cose che - "non si devono dire!" - in una democrazia.
E' stato fatto in Italia un colpo di Stato progressivo con i fiocchi. Un passo alla volta, per abituare i cittadini alla trasformazione. Penso alle ultime novità di Berlusconi che si ricandida, ma non si candiderebbe se si candidasse Monti, penso al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che fa il "movimento arancione" (lo sanno tutti ormai che l'arancio è un colore paraculo per attirare l'attenzione e la partecipazione, lo usa anche la wind, ed in Francia c'è persino un fornitore di telefonia che si chiama Orange) imitando Grillo nell'idea del movimento e L'Ucraina di Juščenko col colore. Persino Osho usò l'arancione. L'arancione è il contenuto emotivo, è il desiderio. Sono lontani i tempi in cui il Budda indossava abiti arancioni per simboleggiare la sua rinuncia ad una vita di piaceri.Vi ricordate quando dicevo - "ma chi cazzo è Monti?". E non mi rispondete stronzate sui "bilderberg", che è un altro modo per spostare l'attenzione sulla questione vera. Sapete perché fanno le primarie? Perché c'è un calo nella partecipazione e quindi stanno cercando di ricevere una delega in bianco a fare quello che - "l'EUROPA ci chiede". Una volta c'erano le sezioni dei partiti, adesso non ci sono più perché la gente ha i fatti suoi da guardare e non li sopporta più. Grillo ha
riportato la partecipazione dove non c'era più, ecco perché lo temono e lo devono screditare. Persino Crozza prende per il culo i candidati del M5S. E' il sistema che lo fa, è il sistema che glielo fa fare, si difendono, hanno paura di cambiare, hanno paura di perdere quello che hanno ... cioè, niente. E' che non lo sanno, credono che sia realmente qualcosa. Sappiate che questo non solo non è l'unico modello di sviluppo possibile, ma è anche il peggiore ed un mondo diverso è possibile, ma deve iniziare dalla "coscienza", deve iniziare da quelli che possono, e non mi riferisco a quelli che possono organizzandosi nel mondo, ma quelli che possono e cioè quelli che hanno la "coscienza" di capire, vedere e cambiare dentro. Dobbiamo capire che è proprio come nella pellicola, in "matrix" agenti lo sono tutti e non lo è nessuno, tutto dipende da quali tasti o credenze vai a toccare. E' un azione che vedo accadere continuamente e il tentativo è sempre lo stesso, mettere la discussione sul piano personale per snaturare il messaggio originale, che era ed è la cosa più importante. Ecco perché diventa importante ricordarsi di cosa si stava parlando in termini pratici, quello è il messaggio più UTILE. E questo vale sia nella politica come in tutto il resto. Mantenere vivo un dialogo coscienziale, è come mantenere una presenza in "matrix", la coscienza è uno strumento praticabile solo per chi lo capisce, il resto si limita a quella cantilena lamentosa alla quale ci siamo abituati nel talk o nei Tg. Siamo impotenti contro le armi, siamo impotenti contro l'oppressione, siamo impotenti contro le decisioni che vengono prese ad altri livelli, ma siamo padroni e potenti nel piano della nostra "coscienza", nel livello dove esiste il vero libero arbitrio, non nella scelta dei pantaloni e delle scarpe, ma nelle scelte che contano.
Come ho detto recentemente, è il momento di ritirarsi in altri luoghi per preparare la controffensiva, ed è dei luoghi della coscienza ai quali mi riferivo, a voi sembrerà forse poca cosa, ma un uomo o una donna capace di entrare in quello stato interiore di assenza di mente e rendersi conto di quello che sta realmente accadendo e dice no a tutto questo, sta già operando una grande trasformazione, un grande cambiamento, perché sta operando dall'autentica stanza dei bottoni. Ecco perchè siete stati privati della luce e della forza. La luce è coscienza, la forza è lo Spirito combattivo, è credere che un mondo diverso, un esistenza diversa, è possibile, anzi così è già. Non dobbiamo firmare deleghe in bianco a nessuno di quelli che ci hanno tradotto in queste condizioni di vita, e la politica che ognuno di noi ha conosciuto negli anni che sta vivendo è parte integrante di questa azione delle forze dell'arrogante che è da secoli che tiene l'umanità in schiavitù. E' una guerra ed è tanto tempo che dura, ed è una guerra che si gioca su altri piani, qui vediamo solo gli effetti collaterali di questo combattimento dove l'arrogante ed i suoi Arconti stanno cercando di togliere tutta la Luce e la Forza alla nostra "essenza", Pistis Sofia; perchè se ella inneggia alla luce ed al mistero del tredicesimo eone, che è dentro e non là fuori, è una dimensione interiore, come lo sono i ventiquattro misteri e molto altro descritto nel CODICE DI ASKEW, questi sono spacciati, terrorizzati fuggono; quando il Cristo, che è la luce ritrovata della tua "coscienza", nasce nella stalla e si riveste del suo abito luminoso, simbolicamente un meraviglioso corpo metallico dorato, come la luce del sole, gli arconti fuggono alla sua vista.
Si tratta dei corpi o materia dei quali ogni anima si riveste nella progressiva ascesa nella manifestazione in questa sfera di universo che prendono a vivere e pulsare per effetto dell'azione di risveglio attuata della qualità profonda che ha l'anima stessa e che a questo livello di ordine di mondo noi chiamiamo "coscienza", è come nell'ultima scena di "the matrix, revolutions" quando Neo scioglie le emanazioni dell'arrogante, che è un entità generata dall'uomo stesso per ignoranza e per la brama di potere di alcuni, e che come risultate e conseguenza ha prodotto le condizioni di vita stabilite e che possiamo osservare su questo piano e che abbiamo preso per uniche condizioni possibili. Il programma Smith è andato fuori controllo proprio come i tempi moderni dimostrano. I nostri governanti sono l'effetto collaterale e non compensato di talune forze avverse all'uomo, a ragione della sua parentela col creatore, che tentano da un certo punto in poi della storia di questa umanità di tenere tutti gli esseri umani assoggettati come
schiavi al fine di tradurli tutti in pile, in fonte di cibo, di cibo emozionale. E' in quello che voi chiamate astrale che avviene il vero ed autentico "parassitaggio", ecco perché ti devi svegliare e dire "no", se dico "no" alle cose del mondo inizi a dire di "no" anche nel piano dove l'arrogante opprime la tua coscienza. Al di là delle metafore, possiamo comprendere che questa guerra non solo è reale ed interiore, ma che è adesso in atto e coloro che si astengono dal combattere in se stessi i pensieri ed i desideri che li privano della luce sono inevitabilmente strumenti del sistema stesso, sono agenti e sono strumentali al suo scopo, sono diventati come uno spirito di opposizione che si trova in un corpo materiale ed essendo sprovvisto di forza luminosa si comporta come un animale intellettuale senza controllo bramoso di attenzioni e quant'altro. Le emanazioni dell’arrogante hanno oppresso l'uomo duramente e la risposta che si aspettano è spontaneamente diretta nel mondo, ecco perché non possiamo permetterci di regalargli la rivoluzione sociale che vogliono, dobbiamo stroncarli nei luoghi, che a te dicono che non esistono, ma nei quali essi stessi operano con l'appoggio di forze che sono qui da sempre, cercando di agganciarci emotivamente per tenerti sotto "sedazione" (termine che proviene dall'espressione: "tenere sedato"). Silenzio assenso, è questo che fino adesso ha permesso che si generassero e producessero queste condizioni, un silenzio che non è avvenuto nelle piazze, ma a livello della coscienza, siamo andati a protestare e la protesta è diventata la ragione per non guardare più dentro, per perdere quella luce e quella forza che ci sarebbe dovuta servire per realizzare altro, ci siamo "lamentati" invece di "svegliarci", ci siamo voltati dall'altra parte mentre nel tempo sono stati eretti i muri dei nostri recinti delle nostre carceri, ed adesso, osservando le condizioni di vita nelle quali ci troviamo, veniamo pervasi solo da un grande senso di impotenza, come l'elefante affranto rinunciamo a tirare la corda nel tentativo di vedere se il paletto che lo blocca si stacca da terra, ma questo è falso, solo coloro che sono capaci di dire un "no" autentico, che è il vero esercizio del libero arbitrio, possono adesso fare qualcosa se non per tutti quanti, almeno per se stessi. Allora vedrete che saranno costretti a cambiare tipo di azione e avremo rispedito le macchine al mittente (la frase si riferisce stranamente e tanto per cambiare alla trilogia dei Wachowsky e all'attacco che le macchine fanno a Zion. Un giorno sarà un pò più chiara la ragione per cui faccio sempre tutti questi riferimenti alle pellicole cinematografiche). Non dobbiamo permettere che facciano altro e l'unico posto che esiste e che conosciamo, e dal quale si può realmente cambiare le cose, perché è il luogo dell'autentico potere, è il luogo interiore della "coscienza", è lì che possiamo dire "no". Se vedi, se ti rendi conto, hai già cambiato, ma non devi lamentarti, devi solo vedere, devi accorgerti; è questo che gli rovina i piani, ecco perché devono smontare le idee, ecco perché certe idee non devono circolare, ecco perché devono attaccarti personalmente, ecco perché Grillo deve essere distrutto nell'immagine. Concludo dicendo che - checché ne dicano i miei amici "complottisti" che vedono Bildenberg e massoneria ovunque, - Grillo in questo momento non solo ci sta facendo prendere tempo perché li sta rallentando sulla tabella di marcia (a quest'ora l'Europa dello "Spread" era già in tenuta da sommossa), ma, visto l'accanimento sul nulla e non nel "merito" delle cose che dice (rischierebbero troppo che si capisca il gioco), mi sa che gli sta facendo tremare qualcos'altro che non è solo le chiappe. Lasciate perdere le spiegazioni, e passate all'azione. Chi può che operi, e chi può è chi ha la coscienza o luce e soprattutto la forza per farlo, ... chi non ce l'ha o non può che si produca o prodighi nel recuperarla.
Morpheus: "Riposati. Recupera le forze di serviranno.". Neo: "per cosa?" Morphes: "Per l'addestramento!"
La non conoscenza dei Cicli.
Vedo che il delirio e il clamore generale su questo Natale e sul solstizio d'inverno stenta a spegnersi. Invece di cercare un po' di intimità si continua a rincarare la dose di stronzate tra portali aperti e meditazioni collettive, capodanno intergalattici e molto altro. Tutto per nascondervi la verità che non è solo che sei uno schiavo anche un po' idiota, ma che ti stanno per tirare una fregatura di una certa portata, e non mi sto riferendo all'IMU, ma a quello che a livello politico in questo paese si sta preparando. Poi ci sarà anche altro a livello mondiale ma chi ne sa qualcosa veramente. Il 12.12.12 è passato e per quanto ci si impegni a cercare di attribuirgli qualcosa di speciale in realtà non è accaduto assolutamente niente. Milioni di chilometri di universo infinito e tu credi ancora alle stronzate sui portali aperti. Tutto questo è determinato da un unico autentico problema la non conoscenza dei cicli. Ad esempio gli astri che osserviamo seguono un orbita, e quest'orbita è ciclica, è facile fare le profezie quando conosci i cicli, ecco perchè nei Maya troviamo questa ossessione per il tempo, non è per il tempo, ma per la conoscenza dei cicli. Colui che conosce i cicli conosce le influenze e colui che conosce le influenze sa, conoscendo la natura delle cose compreso l'uomo, come quell'influenza le impressionerà. I Maya non hanno previsto una "minchia" (devo essere volgare perchè magari vi rendete conto del livello basso coscienziale o alto di ipnosi raggiunto quando credete a certe cose) studiavano e sono arrivati a conoscere diversi cicli, magari non tutti ma molti di più di quelli che conosciamo noi. Il problema è come percepiamo, come siamo stati educati, o meglio, condizionati a percepire la realtà, ovvero i segnali elettrici generati dagli "urti" che arrivano ai nostri sensi. Dovete smetterla di cercare di unire i puntini (pensiero associativo), perchè questa cosa vi altera la percezione e vi fa interpretare il mondo in modo del tutto lineare, quando lineare non è. Tutto qui è ciclico, tutto è circolare, tutto è Samsara. Il signor Gurdjieff nel suo libro "i racconti di Belzebù a suo nipote" spiega egregiamente, ma solo se hai iniziato a funzionare in un altro modo lo puoi capire, questo funzionalismo delle influenze. La "concentrazione" di cui parla il passo è l'individuo.
"Se il processo della sacra legge avviene in presenza di numerose "vibrazioni prodotte da cause esterne", il suo funzionamento produce unicamente risultati esterni. Se lo stesso processo avviene in condizioni di calma assoluta, in totale assenza di "vibrazioni prodotte da cause esterne", tutti i risultati della sua azione rimangono all'interno della concentrazione in cui avviene il processo, e questi risultati sono percepibili all'esterno solo per contatto diretto e immediato. E se nel corso del processo non prevale nessuna di queste due condizioni diametralmente opposte, i risultati della sua azione di solito si dividono fra esterni ed interni." In assoluta calma, significa che il dialogo deve essere totalmente spento, si deve cioè cercare di non colorare
le informazioni che ci sono appena giunte ai sensi con ideali confusi, credenze o illusioni a vario titolo, ritratti immaginari di se e molto altro. Il dialogo per lo più non è nemmeno pensato, non è una sequenza di associazioni come ci si aspetta, quello è l'effetto collaterale, esteriore, il dialogo di cui parlo è uno stato di convinzione interiore, che di quando in quando si manifesta attraverso le parole, è una condizione di "interdizione", che genera una convinzione di essere ciò che non si è, almeno in quel momento ed a meno che non si sia riusciti a portare "CALMA" e "PRESENZA". Ma torniamo ai cicli.
Coloro che percepiscono a livello dell'etere qualcosa, devono capire che ciò che stanno percependo è qualcosa che si ripropone tutti gli anni e lo fa perché è "necessario" per produrre cambiamenti; forse c'è più fermento, qualcuno direbbe come quando deve essere messo in scena uno spettacolo ed i giorni prima sembra che ci sia un gran casino, ma l'etere a Natale lo è sempre così, lo è stato tutti gli anni. E' sempre un Natale speciale per chi lo sa ascoltare, accogliere dentro, perché è l'influenza legata alla crescita personale, alla nascita (NATALE significa appunto questo), e siccome si tratta di una maturazione, di una crescita psicologica (intellettuale, emotiva e fisica), può accadere tutti gli anni se si è speso del tempo e qualche sforzo in quella direzione. Se si è pensato solo a coltivare i bisogni primari non possiamo che aspettarci di ricevere "carbone".
Poi che a questo ciclo se ne possano aggiungere e sommare altri più ampi, tutto è possibile. QUest'anno per esempio c'è il ciclo di Giove che si allinea con diverse altre cosucce tipo Orione, Sirio, la costellazione di Aldebaran (Alfa tauri) e molto altro. Se uno sta facendo qualcosa, un lavoro in se stesso, un natale dopo l'altro nasce, rinasce, grazie alle influenze di cui può disporre durante questo ciclo. Ragazzi il 21 dicembre, non succederà niente, tanto più che il 21, 22 e 23 sono i giorni dell'oscurità, delle tenebre, per questo Natale è il 24 e non il 21, perchè il 21 non nasce niente. Il 21 dicembre non raggiungeremo nessuna MASSA CRITICA, men che meno per grazia o volontà esterna, se non ci svegliamo e ci liberiamo dello stato ipnotico nel quale siamo messi, se non ci liberiamo di tutta questa superstizione. La forza per cambiare è sempre a disposizione conoscere i cicli ci permette di capire il momento favorevole per fare una tal cosa. Ma se non sai il "perchè" di cosa te ne fai della conoscenza dei
cicli, ... a parte che conciato così non li puoi nemmeno capire. Questa è solo brama, è ingordigia spirituale e di potere a seconda di quale parte della testa sta prevalendo o prevale di solito. Il ciclo più importante per noi è quello in relazione col Sole, ecco perché i nostri antenati lo adoravano. Vibrazione, calore e luce sono tutte e 3 forze. Il Natale è il momento in cui il Sole è più vicino, stiamo parlando del ciclo dell'orbita della terra. Insieme c'è il ciclo di Orione e di Sirio e di chissà quanti altri astri, compreso l'orbita del Sole (ciclo di 11 anni), questa stella alterna momenti di quiete e momenti di eruzione nei quali espelle particelle elettricamente cariche che vuoi che non influenzino in qualche modo tutti gli ordini di mondo che le dipendono o le sono inferiori? Più ne sai e più capisci quali influenze arrivano e come poterne usufruire per ottenerne un qualche vantaggio. Anche i Sufi arabi si interessavano dell'astronomia, ed ultimo delle loro questione era fare improbabili oroscopi. Sveglia, vi state rintontendo di stronzate, dovete svegliarvi se volete veramente cambiare, non c'è influenza esterna che possa farlo se non diventate centrali nel processo di assimilazione e maturate a un livello coscienziale, e questo non accade con l'intelletto, l'intelletto è uno strumento. Per fare cosa? Tu lo sai? Non c'è forza nell'universo che possa farvi decidere quale uso farne, quale direzione dare alle influenze se non una maturità interiore. Il Soliunesius, che è il nome che Gurdjieff da' ad un certo tipo di influenza o spinta nella direzione del cambiamento o rivoluzione proveniente dal Sole, su chi è ipnotizzato aumenterà il conflitto, aumenterà solo una certa ribellione nel mondo, facendogli cercare contrasto, lotta o fuga e in altri il cambiamento interiore. Senza introspezione, senza una capacità di mettersi in discussione la ribellione è solo fantasia esteriore. Non c'è niente che possa farti cambiare nella direzione della coscienza a forza, a bastonate intendo. Non c'è niente che possa svegliarti se non tu stesso, quando ti rendi conto di essere nulla. Non ci sono forze che fanno cose, ci sono forze a disposizione e ci sono risposte alle influenze di queste forze e le risposte dipendono dalla tua maturazione, non solo intellettuale ma intima, interiore, "animica" qualcuno direbbe, dipendono dalla tua "umiltà"; ecco perché i saggi pregano in ginocchio e si prostrano. E' solo ciò che sei che può dare a questa influenza la direzione di una spinta verso la libertà o la schiavitù. La corrente elettrica è un flusso di elettroni, a seconda di quale apparato o apparecchiatura attraversa otterrà risultati diversificati. Quello che accadrà dipende solo da come riceviamo le influenze, i cicli sono qualcosa di normale che si produce con dei precisi "canoni" di movimento, durata ed intensità, lo studio di questi "canoni" ci permette di fare previsioni, ma solo in termini di influenze, come risponderanno i soggetti a queste influenze dipenderà dal loro stato generale. Tutti sanno che d'estate fa caldo, è ciclico, ma come ognuno risponderà a questa cosa è soggettivo e dipende dalla struttura biologica e dallo stato psichico o dal suo psichismo, ovvero come intenderà e se ne farà di quella tal cosa o influenza o forza. Se la vivrà nella dualità cercherà di stabilirne se è nociva o salutare, perdendo la parte più importante legata esclusivamente alla misura con cui questa cosa può essere assorbita e quindi quali effetti può dare. Non esistono cose buone o cattive, esistono solo misure. Voi cercate di fare diventare eccezionale e profetico qualcosa che è nel normale funzionalismo dei movimenti del "cielo", questo perché ignorate i "CICLI", non solo non li conoscete, ma ne ignorate l'esistenza, e per questa ragione percepite quello che chiamate "realtà" in modo parziale ed alterato dai concetti o credenze o illusioni che avete invece che alla luce dell'esistenza e conoscenza del funzionamento dei CICLI. Ecco perché credete alle profezie e all'accidentalità delle cose. Quello al quale voi date carattere di eccezionalità è solo perché per voi lo è a causa della vostra nube di non conoscenza. E' la differenza che c'è tra guardare un fotogramma e trarne delle conclusioni o aspettare e vedere lo svolgimento di tutto il film o pellicola e poi semmai vederne il risultato. I cicli sono il "format", cioè quale sarà lo svolgimento del "programma". Qui è tutto previsto con precisione millesimale, siamo noi a non conoscere. L'assoluto è perfezione, e l'universo ha una sua ragion d'essere, non si manifesta ed espone a casaccio.
Quello di questo Natale è possibile che ci sia in concomitanza la chiusura di un ciclo più grande, ma che voi non potete intendere fintanto che credete che il calendario dei Maya sia una sorta di calendario di Frate indovino. Cicli, i Maya parlano di Cicli, non fanno profezie. Devi guardare tutto il film per capire. Per esempio, per noi la guerra è qualcosa di eccezionale se la guardiamo alla luce degli ultimi 80 anni e limitato al recinto dell'Europa, ma se la guardiamo alla luce degli ultimi 2000 anni (pellicola) o se l'allarghiamo alla superficie di tutto il pianeta, non possiamo che riconoscere che la guerra, la fame e molto altro, sono una costante (fotogramma). Una costante che si muove secondo precise influenze che qualcuno che conosce certi cicli (vedasi Soliunensius) può determinarne la prossima insorgenza relativamente ad una precisa regione e allo psichismo (grado di maturazione nella direzione della coscienza o coscienziale) di coloro che la abitano (società). Quello che sta per accadere a livello astrologico rientra perfettamente nel ciclo e quello che sta accadendo relativamente all'orbita della terra rientra in quel ciclo dell'anno chiamato Natale, cosa che ho già spiegato accade tutti gli anni. Il punto è che a seconda di come questa cosa verrà percepita può creare una "psicosi" piuttosto che un altra, perché oramai è di questo che si tratta per l'umano a questo stadio alterato. Le persone partono di testa in questo periodo natalizio e questo è un problema dello stato alterato nel quale stanno cercando di portarvi, intenzionalmente o meno; è già partita la psicosi ipnotica del 21 dicembre, come per l'influenza stagionale ... che, se non lo avete capito, non esiste.
Tutto ciò che sta accadendo è un enfatizzazione di un ciclo e questo è il vero guaio; non il ciclo, ma lo stato psicotico ed alterato che stanno manifestando alcuni individui viventi di questo pianeta erroneamente chiamati esseri umani. L'Essere (il Padre), attraverso il suo emissario (il figlio) la “coscienza atttiva”, in questa umanità fa raramente capolino. Siamo un animale intellettuale ancora poco definito nella direzione della "coscienza", che sperimenteremo sempre meno se non faremo sforzi in quella direzione, per manifestarla nella vita quotidiana, dalla quale cerchiamo di evadere con tutto questo mare di scemenze pseudo-spiritualiste. Come ho già detto non c'è il cammino spirituale e la tua vita, la tua vita è un tutt'uno, è l'unica cosa di cui realmente disponi, come la vuoi condurre lo puoi chiamare cammino, ma il cammino non esiste senza la tua stessa "presenza", ma esisteranno solo le risposte automatiche biologiche sensate e previste dalla Natura per il mantenimento, per la sopravvivenza della razza. La natura in quel senso è spietata perché l'elemento inadatto viene eliminato dalla stessa selezione naturale. Siamo un essenza allo stato infantile, embrionale che sta ancora giocando nel “box” per bambino, ma alterato intellettualmente al punto tale da essersi convinto di essere un adulto, … cosa che purtroppo non diamo troppa testimonianza di essere. Facciamo i capricci e sbattiamo i piedi come allora, adesso lo facciamo in modo più sofisticato, ma stiamo sempre ed ancora cercando solo "attenzione" o "considerazione" dagli altri. Volete che vi faccia una previsione? Domani alle 7,30 sorgerà il sole, e tramonterà alle 16,40. Sveglia gente perché così ci si fotte il cervello, ci si rovina la funzione intellettuale così utile, ma così malamente utilizzata, cercate di tornare con i piedi per terra. Preferite volare perché se toccate terra vi disperate per la insensatezza della vita che state conducendo, vi accorgete che siete ne più ne meno che una cellula del fegato di Dio, e che il vostro potere di scegliere o libero arbitrio è pari a nulla, ... vi state rompendo i coglioni e state cercando di invetarvi qualcosa di evasivo, … guardate che quando tutte queste illusioni saranno finite non vi resterà che guardarvi dentro e se non ci troverete niente, piangerete per il tempo sprecato a credere a tutte queste cose invece di cercare di crescere o maturare ovvero di generare il vostro tempo o andare incontro al vostro tempo Kairologico. La crescita è nel livello della consapevolezza e nel sospetto di poter diventare qualcos'altro, ma questa è un altra storia.
MONTI REX ITALI. Pronto a rifare il premier con chi sposa la sua agenda.
Siamo veramente alla farsa totale. Ma chi cazzo è MONTI? Con la balla della bancarotta in un anno un parlamento corrotto, puttaniere e spendaccione ha legittimato l'azione di un massone pacato e per questo ancora più pericoloso. In questo momento RAINEWS servizio pubblico sta facendo a MONTI una campagna elettorale senza precedenti, pubblicando modello spot (ULTIMA ORA) i punti dell'agenda Monti come se fossero punti del governo che verrà. Su rainews vanno i saldi di fine anno della nuova agenda di Monti - "meno tasse per tutti", "riduzione dei finanziamenti ai partiti", "riforma della legge elettorale" ... La cosa veramente incredibile è che Monti non si candida, ma si dà disponibile e se qualcuno lo citerà in campagna elettorale come futuro premier lui ci sta, l'importante è che tutti accettino la sua agenda. E' fantastico, questo è grande tatticismo, lascia che lo acclamino a gran voce o furor di popolo: MONTI REX ITALI. Monti in un colpo solo è già diventato "premier" del prossimo governo. Se chiunque sia al governo di questo paese deve sposare la sua agenda, tanto vale che non si vada nemmeno a votare. Ma chi sei Mario Monti? Chi ti dà tutta questa autorità? Misurati perché ne vedrai delle belle. Siamo sempre agli stessi errori di valutazione, si pensa che questo sistema sia l'unico possibile, fuori dal quale saremo tutti destinati alla fine, ... sembra l'architetto quando dà a Neo la notizia che se lui torna indietro Zion verrà distrutta. Non solo questo sistema non è l'unico possibile, ma è anche il peggiore. Monti è veramente un fenomeno, in un colpo solo è diventato "premier", ha fatto fuori Berlusconi ridicolizzandolo (Berlusconi? "Fatico a seguire la linearità del suo pensiero"."Via l'Imu?"), il PdL definendolo responsabile della fine anticipata di legislatura, ed ha attaccato il sindacato, il più ostico ovvero la CGIL, accusandolo di frenare il cambiamento, - "un sindacato che fatica ad evolvere" - già verso dove? Verso la definitiva schiavitù, il lavoro per il lavoro, niente qualità e chissà cos'altro. Che cos'è la produttività? Qualcuno se ne è fatta un idea?
Di Grillo non parla perché spera di farlo fuori con il discorso delle firme. Intanto incassa il sostegno di Fini, Casini, dei fuori usciti dal PDL. Della lega non se ne frega perché se va bene resta giusto al Nord. Si capisce cosa sta accedendo? Uno che nessun voterebbe se si presentasse da solo alle elezioni a parte i parenti stretti (hanno fatto i sondaggi e quindi lo sanno, stava circa al 6%), rischia di diventare il prossimo presidente del consiglio perché i partiti che sono disposti a sostenerlo hanno gruppi di tifosi che li votano, cioè gruppi di persone che li votano a prescindere, masse di umanoidi impauriti ed inanimati che vanno a votare, non perché capiscono, per partecipare alla vita politica di un paese, ma perché tifano, ... si, fanno il tifo per la destra o per la sinistra, tifano per la democrazia o per il liberismo, ... possibile che non ci si renda conto cosa accade?!
Se Montezemolo, Casini e Fini o Bersani sono disposti a sostenere Monti, quella parte del loro elettorato che non si è trovata d'accordo con la politica o agenda di Monti alla fine si troverà a sostenerlo ed avercelo come premier senza che Monti si sia mai nemmeno candidato e che loro lo abbiano voluto. Proprio come è già acceduto nell'ultima legislazione. Un parlamento inguardabile sostiene un maniaco economico-europeista.
Ci hanno tenuto a battesimo ed incollati per settimane con la scemenza delle primarie del PD, avevano bisogno di una delega in bianco e l'hanno avuta. Bersani è veramente il migliore, il 23-12-2012 a proposito delle parole di Monti alla sua conferenza stampa dice: - "Quelle di Monti sono state parole serie e in qualche caso puntigliose. Rispondo ai suoi ringraziamenti con i miei ringraziamenti per il contributo che ha dato all'Italia guidandola fuori da un rischio di precipizio", buggerando di fatto quelli che soltanto alcune settimane fa gli hanno dato il voto per portarlo a candidarsi come improbabile "premier". Bersani si presenta come il candidato alla presidenza del consiglio più impossibile ed improponibile del paese, Bersani, il quale sa già che finirà per fare il lustra scarpe di Monti perché sarà costretto a sostenerlo dopo il voto per la solita scusa della sinistra e cioè - "LA RESPONSABILITÀ' PER VERSO IL PAESE E DI GOVERNO", - è pronto a tirare in ballo come giustificazione al suo appoggio "il rischio di precipizio". Nel PD Ichino è già pronto a candidarsi con Monti. Smettetela di credere a questa gente.
Se volessimo veramente il cambiamento dovremmo non votare nessuno degli eletti di questo governo, nessuno dei partiti che si trova oggi in parlamento, nessun di quelli che stanno facendo il balletto in televisione, ... questo sarebbe un segnale! Diversamente ci troveremo un nuovo governo Monti, ed allora l'oligarchia sarà insediata, ... e chissà! Serve una rivoluzione della coscienza, o meglio una rivoluzione del pensiero che modifichi le condizioni di vita prima individuali e poi a gruppi. Piccoli gruppi che si organizzano e che mettono insieme risorse ed iniziano a costruire comunità autosufficienti che non hanno bisogno dell'economia, del libero scambio delle merci, e tutti quei falsi traguardi e chissà cos'altro. Li dobbiamo mollare da soli, senza operai, senza malati, senza consumatori, che se le facciano funzionare loro le fabbriche, che ci vadano loro negli ospedali o nei centri commerciali, ma abbiamo bisogno di "transizione", di un periodo di "transizione", di disintossicazione, che possiamo costruire solo cercando di fermarli come meglio si riesce, ecco perchè continuo a pensare a Grillo come evidente ostacolo "utile" ed attualmente "possibile". Certo alla fine il meglio sarebbe lasciare andare tutto, ma è impensabile così, perché così non cadono veramente. Bisognerebbe lasciare che si autodistruggano, più li contrasti e più gli fai un favore, bisogna pensare forme diverse di interferenza. Ad un certo punto hanno deciso che dovevano incentrare tutto sulle lobbies e l'economia gli è parso lo strumento migliore, BCE ed Europa (lo spietato "tempo"). Ci hanno indebolito con la paura, ecco perchè dobbiamo sfruttare la situazione per liberarcene (della paura). Sei spaventato perché temi di restare senza cibo, e ti sei convinto che la tua sopravvivenza dipende dall'economia e dal denaro, gli stati dicendo che ti senti impotente e che vuoi che ti risolvano i problemi per te. Queste operazioni, mi riferisco a quest'ultimo annuncio di Monti cercano di passare via lisce, con il silenzio assenso, ma se li metti in mostra, se li porti alla luce delle loro contraddizioni, devono arretrare nelle tenebre da dove provengono o mostrarsi per quello che sono: ipocriti, burocrati al servizio di mercanti del tempio interiore.
Permacultura, dobbiamo produrre cibo a circolo chiuso, abbiamo bisogno di disintossicarci dai condizionamenti dalla dipendenza dei falsi bisogni che ci sono stati imposti in anni di controllo, di studio sulle nostre risposte, inducendo abitudini irreali, ... ... e poi il resto si vedrà ...
Movimento 5 Stelle. Monti il "grande" stratega Niente da dire vedere Monti in questa veste di politico d'assalto è decisamente una gran bella sorpresa. Non si ferma davanti a nessuno, da mansueto ometto che si metteva a disposizione del parlamento e del popolo italiano se fosse servito, quasi disinteressato alle questioni della politica e di questo paese, col distacco dello statista distratto, improvvisamente ci troviamo di fronte ad un accanito competitore che vuole a tutti costi essere il prossimo premier o di nuovo premier di questo paese. E se non lo votate avrete mandato il paese allo sfascio. Non ne voglio nemmeno parlare della questione MPS, è fatto apposta, come a dire a Bersani, ricordati bene che il premier sono io. Siccome han paura di non avere abbastanza voti e che se si scoprono in campagna elettorale che faranno pastetta col Monti, finisce che parte degli elettori del PD si sposterebbe a M5S, allora devono competere da soli e con Vendola, che alla prima occasione ... Un pò, anche, secondo me, non se l'aspettavano sta mossa di Monti. Soliti comunisti si fidano troppo dei loro "padroni". Che roba!Non vi avevo detto che non vi avrebbero fatto più votare. Voi credete che votate, che voterete, ma vi stanno indirizzando inevitabilmente a votare per Monti. Lo fanno con la "paura", ti vogliono far sentire che Monti è l'unica possibilità, come al solito; che la sua agenda è l'unica cosa che può salvare l'Italia (da cosa poi?). Non solo è la peggiore, ma non lo è nemmeno l'unica. Non dimentichiamoci che resta ancora una volta la solita domanda: ma chi cazzo è Monti? Chi rappresenta? Quale è il vero scopo del suo operare? Non vi crederete veramente che è per il "bene comune" o per salvare questo paese? Con la "paura" di perdere tutto se darete ascolto ad altri, affezionati dello spread, amanti del P.i.l., dello strip, dello "sgnaus" e di chissà quale altra diavoleria finanziaria, cercano di farvi orientare su queste 2 strade o l'astensionismo, o Monti. Non avete sentito Bersani parlare di voto utile? Deleghe in bianco. Questa gente vuole deleghe n bianco. Almeno il Movimento 5 stelle ha un programma leggibile e disponibile (non è antipolitica, puoi non condividerlo, ma è sensato, e poi ci sono di mezzo persone come te). Hanno costretto anche gli altri a scendere sulla rete e a buttare tutto in "caciara" così non si capisce. Guarda se ce ne è uno che ribatte punto per punto. Non può altrimenti si svela. Silenzio assenso, stanno a caccia di "tifoseria", giocando con lo spauracchio del fallimento del paese. Ma il paese è già fallito perché non c'è sviluppo "animico", "esserico", perché è morto il Cristo in questo terra, senza una rivoluzione del pensiero siamo tra i cadaveri. Siamo schiavi che protestano in piazza perché vogliono occupazione. La piena occupazione non è altro che ancora schiavitù. Provate a pensare un mondo senza l'occupazione. Non ce la fate. Perché? Perché si è stato messo così nella testa. Voi pensate che sia impossibile, ma questa cosa è solo parte del condizionamento che avete ricevuto. Avete accettato questo modo di vedere, interpretare, sentire e soprattutto descrivere a voi stessi le persone, le circostanze, gli eventi e la vostra stessa condizione di vita. Ma come tutte le descrizioni sono mappe, ... e la mappa, come da bravi studenti di metalinguaggio sapete, non è mai il territorio. La storia ha dimostrato che esistono sistemi diversi di sviluppo di una società, che condizioni di vita diverse da questo stato di parassitaggio, sono possibili, che una società può orientarsi verso lo studio dell'uomo e la natura di ciò che egli è. Perchè? Con la tecnologia a disposizione potremmo non dover lavorare che solo poche ore ed usufruire del nostro tempo per svegliare altro, ognuno nei suoi tempi cairologici, nella misura che può assorbire, e seguendo od imparando a conoscere i cicli. Siamo una società bella fuori e che sta marcendo dentro perché non ha sviluppato "coscienza" o forse è questo
il percorso per conseguirla, sta di fatto che a questo punto ognuno deve fare il suo e deve dare il suo contributo, stare a guardare è una forma di "silenzio assenso". La terra è abbondanza, non è scarsità. Leggete Masanobu Fukuoka, studiate le leggi biologiche, solo con queste 2 cose la società non può che cambiare. Sto parlando dei bisogni primari di "cibo" e "salute" ovvero "buona energia", questa è la rivoluzione, non le barbare proteste inconcludenti di spaventati dipendenti. Siamo terrorizzati di ammalarci, quando è una descrizione fittizia di un processo naturale e sensato del nostro corpo che semmai va sostenuto e "curato", nel senso dell'accudimento. Finirebbero le speculazioni, cambierebbe radicalmente la medicina. Solo uomini intrappolati nella paura e nel dubbio, possono essere poveri e perpetuare la dipendenza e la miseria nel mondo, e non mi sto riferendo ad una questione economica, la povertà di cui parlo è di "SPIRITO". L’occupazione è schiavitù, dovremmo chiedere un mondo diverso, condizioni di vita differenti, partendo da paradigmi e scoperte già esistenti. Perché la medicina osteggia "Hamer"? Perché Tesla doveva sparire? Dove è finita eCat di Rossi?Che cos'è la "transition town"? e chissà cos'altro ho dimenticato. Ad ognuno il suo. Personalmente credo che senza un cambio dei valori depositati nella personalità a causa dei primi processi educativi noi distruggeremmo anche la bellezza di queste scoperte, ed ecco perché mi spendo e tornerò a spendermi in tutte le città non per una scelta politica di parte, ma per dare corso ad un possibile ed utile cambiamento del "pensiero". Solo una mente liberata dai condizionamento può vedere e comprendere il mondo degli angeli e degli dei. Un Dio è un uomo che ha raggiunto un altro grado di consapevolezza, ha sconfitto la "paura" e soprattutto l'importanza personale. Ecco perché tutti i saggi invitano a non aver cura di se stessi, ma di dedicarti al prossimo. Ma siccome siamo tagliati con l'accetta queste parole non le possiamo capire e le useremo ancora una volta per ottenere considerazione, affetto, rispetto o altre scemenze che hanno a che vedere solo con il fatto che fondamentalmente uno è spaventato e vuole darti un mare di importanza. Essere “dipendenti” è la maschera che gli uomini indossano per nascondere l'assenza di libertà e la loro sostanziale rinuncia alla vita e allo "spirito" (quello autentico, niente di vaporeggiante e romantico). La condizione impiegatizia è la più abbeverante trasposizione dell'antica schiavitù. Uno stato di immaturità interiore, una condizione di pigrizia interiore che gli impone la comodità di una vita vissuta nella ripetizione di gesti e comportamenti. L’uomo schiavo difende il suo lavoro, la sua occupazione, ma di fatto difende la sua condizione di schiavitù. Difende il suo padrone che serve incondizionatamente per paura di restare senza sostentamento, senza vita, e così facendo si impedisce di conoscere la natura vera del suo “essere”. Masse umane condannate alla ripetitività senza fine, alla ripetitività di un mestiere per lo più nemmeno scelto per passione, ma per “necessità” materiali, di un mestiere senza creatività, che cercano nell'intrattenimento il riscatto di una giornata convulsa vissuta nell'inutilità Uno sterminato esercito di esseri curvi, sconfitti, piegati ai bisogni immaginari di padri e figli, di madri e nipoti, che hanno smesso di credere nella propria unicità. Dipendere non è l'effetto di un contratto, non è legato al ruolo che ricopri, non è una questione economica, dipendere è la conseguenza di un abbassamento della coscienza, è una diminuzione della propria dignità. È il risultato della perdita della propria “anima”, intenso come l’autentica dignità e la nature regale dell’uomo. Dipendere è il segno di un disfacimento della nostra ragion d’essere, dello scopo vero dell’esistenza umana. E' questa condizione interna a generare quella degradazione che nel mondo assume l'aspetto di un ruolo subordinato, di un impiego. Dipendere è l'effetto di una mente resa schiava da timori immaginari, creati ad oc per tenerti sotto controllo. Se non vinci la tua paura non potrai mai dire di essere libero. Un dipendente è uno schiavo. Reddito da lavoro dipendente ... un dipendente è uno schiavo, ... ed è la paura a renderlo tale. E' la paura di non riuscire a sopravvivere da solo, con le proprie risorse a renderti schiavo, è la paura a renderti insicuro e bisognoso delle attenzioni altrui o del sostegno esterno. Il bisogno di attenzione, di “considerazione” è il riflesso della tua "paura", vinci la paura ed avrai vinto il mondo, avrai conquistato il diritto di esistere. Dipendere è sempre una scelta personale, anche se involontaria. Siamo assuefatti a quello che c'è, vogliamo scivolare liscio, non vogliamo intoppi, nessuna conoscenza ulteriore, vogliamo solo cibo, un giaciglio, la nostra piccola sfera di influenza per sentirci importanti e riprodurci, anzi goderne di questo senza la responsabilità di creare. Niente e nessuno può costringerci a dipendere, solo tu puoi farlo e lo fai. Dipendi dal tuo impiego, dalla tua casa, dalla tua famiglia, dai tuoi figli, ... dipendi dal tuo guru o dalla tua scuola di risveglio, dal tuo "karma" e dal tuo yoga e da chissà quant'altre cose. Se ti lamenti del tuo lavoro, sei schiavo, se ti lamenti dei tuoi colleghi, sei schiavo, se ti lamenti della tua retribuzione sei schiavo. Se ti lamenti sei schiavo. E non ti sto dicendo di licenziarti e diventare un libero professionista, saresti schiavo lo stesso, ti sto dicendo di fare ciò che fai, ma senza "paura" e senza crederci troppo, ti sto dicendo che le cose non risiedono là fuori, ma dentro. Dipendi da come senti, percepisci e alla fine interpreti le circostanze, gli eventi che sincronicamente, ma accidentalmente , tu stesso stai creando. Ciò che conta è sapere chi sei, cosa sei, e cosa cerchi, non come ti chiami o quanto hai in banca. Inconsapevolmente o meno tu scegli la schiavitù per “PAURA”, … è per questo che adesso imprechi contro il governo o col controllo mondiale. Sappi questo controllo esiste perchè sei tu quello che ha “paura”. I Sistemi, come pendoli ci fanno oscillare nella considerazione, ora a destra, domani a sinistra; sono i templi della nostra dipendenza, templi di un culto che è la "paura". E' la "paura" a fartelo fare, è che tu non la vedi e non la senti più, ti domina. Ecco perché se fai il lavoro in calma ti accorgi che hai tensioni. Quello che genera queste tensione è parte della paura. Ecco perché abbiamo bisogno di rivoluzione, di una grande rivoluzione della visione d’insieme, una rivoluzione della coscienza. La nostra deve essere un’opera di trans - valorizzazione, un’opera di cambiamento dei valori in gioco. Ma non lo vedi? Guarda come ti lavora il sistema. Guarda se c'è uno che va a vedersi cosa hanno per la testa al M5S (il programma)? Si limitano a farsi raccontare 4 scemenze in televisione, e poi la morale da 4 soldi - "Non vorrete mica mettere in mano il paese ad un comico?" - per esempio. od ancora - "ma non sono esperti", "sono incompetenti", "sono persone qualunque".
Il comico non c'entra niente, il comico sta facendo il suo pezzo, non è nemmeno candidato, il comico sta mettendo a disposizione delle istanze delle persone il suo canale. E' il "movimento 5 stelle" che si propone di andare in parlamento. Altre cosa che ho sentito: "Grillo decide stabilisce, o altro". Ma perché evidentemente è in questo momento l'autorità morale, i probiviri di questo movimento. E non cominciate con le vaccate sui Casaleggio, J.P: Morgan o altro. Ma ti pare che se fosse così, avrebbero tutte queste difficoltà? O fossero incasinati cosi. Ma sveglia. Invidia, è solo un problema di invidia tra scrittori del complotto, solo loro devono poter parlare delle magagne. Grillo non gli ha dato retta sul signoraggio ed allora gli devono menare il torrone. E poi parlandone prendono visibilità, non conoscete come funzionano i motori di ricerca? Comunque, a me non interessa, personalmente non sono schierato mi piacerebbe vedere l'effetto che fa col movimento 5 stelle in parlamento, unica, ma veramente unica novità di questo giro elettorale, tanto più che come ho già avuto modo di dire senza una rivoluzione che disfa il "sistema di credenze" che tutti abbiamo nella testa ed accettato come un dogma di fede, anche il M5S camminerà poco, perché i cicli lo investiranno e se non saranno capaci di capire che c'è anche altro oltre al benessere comune, all'etica, la cosa libera e pubblica, la produzione di energia libera e pulita, la fine degli sprechi, la moralizzazione e la fine della corruzione, l'informazione, la salute (e che anzi la salute dipende dallo stato del nostro psichismo), etc. si faranno infiltrare e dissolvere o comunque precipiteranno o resteranno nel girone dantesco nel quale finiranno per mettersi da soli per non conoscenza di certe questioni prettamente legate al mondo invisibile, ma reale, molto reale. C'era il P.I.N., che con tutti i sui limiti qualcuno dentro aveva capito questa idea, ma poveretto è morto per troppa ambizione, ha fatto l'accordo con la lega e molte altre cose che ci fan capire che gli interessa arrivare e che soprattutto non crede in quello in cui professa di credere. Se sei con lo Spirito, lo spirito soffia e ti mette le ali, non avresti bisogno di fare accordi. Comunque buona fortuna anche a P.I.N. ve ne serve tanta. Siate benedetti! Silenzio assenso, è di questo che stiamo parlando, ... per me è no! Monti, per me è No! E te lo sto dicendo chiaro. Monti non me la racconti sei fasullo, tu servi un padrone. Bersani? per me è No! Fini? No! Casino? Ma levati! La chiesa oramai è superata, seppellita dalla stessa degenerazione che li ha colpito, il potere nel tempo logora, sono arrivati alla fine di un ciclo. Berlusconi? Manco lo conto! Anche lui ha fatto il suo tempo ed ha spianato il terreno a Monti, si candida per tentare di fare da ago della o bilancia nel prossimo governo, a non essere che gli levano le aziende, votino qualcosa sulla TV peggio che finisca condannato in qualche processo. La lega? Povera italia. Li riuscite a vedere ognuno rappresenta un potere forte che ha paura di perdere la sedia, sentono tutti che le poltrone gli stanno scivolando sotto il sedere, M5S con tutti i limiti li fa tremare, non la fermi una rivoluzione; lo sanno, lo hanno sempre saputo, sanno che mentre è in corso devono correre ai ripari e provarci più tardi quando tutto è passato a riprendersi quello che credano sia loro. Poi ti raccontano stupidate sul e per il tuo "bene", magari ci credono anche, ma senza considerazione loro non esisterebbero. Senza la tua considerazione. Sappilo, un mondo diverso è possibile, è solo la tua paura di perdere quello che hai che ti fa cercare e sostenere queste persone. Ripeto non sono schierato col movimento, ne ho già messo in mostra i limiti, ma tra vedere sempre le stesse cose, preferisco scoprire l'effetto che fa, qualcosa per quanto limitato di "oggettivamente" diverso, non si sono mai viste le persone stesse andare al parlamento. Il tuo vicino che diventa deputato. Quando mai si è visto? Sono tante le cose che vorrei vedere e per vederlo non bisogna aver paura di quello che accadrà, quella che questi fetenti usano per dirti vota me. Vorrei proprio vedere cosa succede a questo paese se i bell'imbusti che lo hanno portato allo "sfacelo", come lo chiamano loro, saranno costretti ad arretrare, sono veramente curioso di vedere le loro fatte difronte ad una sonora sconfitta elettorale. Pensa a Bersani che fa i "battutoni" sulla comicità, o Monti che invita a stare attenti alle cose che si dicono altrimenti si "turbano" i mercati. Si turbano i mercati?! Ma dove cazzo è finita la nostra sovranità?! Non nazionale, la sovranità di uomini e donne liberi. Dove è finita? Schiavi sveglia! E' ora di alzare la testa, attenzione al silenzio assenso. Se solo anche quelli che non votano o si sono sempre astenuti andassero a votare sarebbe veramente una gran bella cagnara. Vorrei proprio vederne gli effetti. Tanto tra un parlamento corrotto, l'agenda Monti o un Bersani pronto a patti post elettorali, e le boutade del "Berlu", preferisco mille volte ... Ricordate la domanda: "dove li mettiamo"?Sarebbe carino vedere cosa succede, cosa faranno per riprendersi il potere. Questa è già un oligarchia! Possiamo solo peggiorare. Ed anche quello è previsto. Paura di cambiare?! E' che per capire cosa sto cercando di comunicarvi dovreste non schierarvi, ma da studiosi della natura umana cercare quelle circostanze "variate" o "varianti" che mostrino qualcosa di ancora non visto. E' l'interesse del vedere l'effetto che fa che guida le mie parole. Ma voi avete troppa "paura" di perdere quello che credete di avere. Vabé, chissà se mi sono riuscito a far capire. Perché lo faccio? Perché ho scritto questo articolo? Silenzio assenso, voglio esercitare il mio arbitrio e dire caro Monti per me sei "no"! E siccome quello che sta facendo non è solo una questione politica, ma, per chi ha occhi per vedere si capisce, tu stai servando altre cose, consapevolmente o meno, e quindi esercito la mia "sovranità" interiore e dico fuori dal mio tempio. L'altra cosa l'ho detto è perché da studioso della vita mi piacerebbe vedere l'effetto che fa il M5S al governo del paese, ... ah! Forse veramente roba da comici, le persone "serie" non ridono. Che pena!
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Dato che pare che le premesse non siano state compreso, posto un post scriptum all'articolo nella speranza che stavolta si capisca. Idipendentemente dal messaggio di Grillo, che posso anche condividere, questa resta comunque una questione soggettiva, il punto, invece, che vorrei far passare è che essendo questa cosa una novità mi piacerebbe vedere l'effetto che fa. E' di questo che parlo qui. Che ci siano dei limiti basta leggere i comportamenti. A me basta vedere come fanno moderazione quando scrivo nei loro (M5S) canali. Non gli interessa la questione della rivoluzione culturale, rimuovono puntualmente ogni articolo che posto. Non è per me, sinceramente mi cambia poco, ma questo mi fa capire che presto o tardi i cicli mangeranno anche loro proprio come è stato per la Lega. A me interessa solo la rivoluzione della coscienza, e nel fare questo ci sono cose utili e cose, meno ... secondo me, M5S è un imbarazzo che i governanti attuale non sanno gestirsi ... almeno sulle prime. Poi troveranno il modo di condizionarli, e il passo è facile, faranno leva sui soliti bisogni, e siccome l'umaniode intellettuale è goloso ... ... ci siamo capiti. Il guerriero è tale perchè muore alla sua "importanza personale" ed ai bisogni dell'animale, sui quali il sistema può sempre fare lega per riportarlo nel recinto.
Ratzinger, le grandi manovre. Dobbiamo cambiare, ed alla svelta. Lo faccia chi può.
Siamo veramente alle grandi manovre: il papa si dimette! E le ragioni sono tremende. Milioni di credenti cattolici che vivono inconsapevolmente sono precipitati, o almeno questo è il tentativo, in uno sconforto totale, che va ad aumentare la coltre di nuvole atte ad oscurare il cielo, proprio come in matrix, non sappiamo chi fu ad incominciare ma sappiamo che fummo noi ad oscurare il cielo. A quel tempo le "macchine" si alimentavano della luce (coscienza), ma adesso hanno bisogno di emozioni, meglio se negative, per vivere. Alle emozioni positive ci pensa la new age ad alimentarle. Dopo il 21 dicembre dove non è successo nulla, è stato dato un altro colpo alle "illusioni" umane, che se per certi versi era auspicabile, dall'altro se questa azione si rivolge a masse inconsapevoli diventa la realizzazione di un mondo oscuro. Un nuovo medioevo, ... C'è un fatto da non sottovalutare, il medio evo non è stato un periodo oscuro, è stato un periodo luminoso ragione per cui, quando crei una parte, crei anche l'altra, fu necessario oscurare e soffocare tutti i focolai di risveglio. Lo dissi tempo addietro, Benedetto XVI, il 16 è la torre fulminata, la caduta della torre di Babele, da una parte, e la caduta totale dall'altra. Sopravviverà solo chi sarà capace di cambiare radicalmente la natura del suo "pensiero". Dobbiamo renderci conto che capiamo alla rovescia e che questa modalità di pensiero è la vera "dannazione". Inutile dire che non mi sto riferendo a nessun genere di "salvezza" o cose tipo il "numero perfetto delle anime". Se a malapena capiamo perchè viviamo e come mai ci muoviamo sulla terra quella delle anime perfette è una preoccupazione fantasiosa frutto ancora una volta di un pensiero lineare. Dovremmo poter capire che si tratta di una metafora, il numero delle anime perfette sta parlando di "temperanza", di "misura" nelle cose, una misura perfetta. Temperanza è quello di cui abbiamo bisogno. Discernimento e buon senso, ma non possiamo ottenerlo o praticarlo senza un cambiamento radicale del "pensiero" e questo può avvenire solo attraverso un certo tipo di educazione. Dobbiamo vuotare la testa, e rieducarci a "pensare". Non possiamo mettere vino nuovo in un otre vecchia, ecco perchè certe manifestazioni sono motivate dalla ricerca di potere nonostante si mascherino da buon intenzioni, e mi riferisco alle mie recenti osservazioni di certi fenomeni e personaggi che ho invitato a cacciare dal tempio (interiore). La mancanza di temperanza produce "brama", "avidità", sete di potere, ... più cerchi potere e meno misura avrai, meno misura avrai e più sarai schiavo della considerazione degli altri. Ma non puoi liberarti della considerazione se non la vedi in azione. E si è proprio un gran bel dilemma Credo sia questa ragione per cui G. disse hai suoi in punto di morte: "vi lascio in un bel casino". Senza la sua influenza erano tutti persi. Sapeva che la rivoluzione
interiore e del "pensiero" non può avvenire solo attraverso le "idee", serve una "presenza" realizzata, serve qualcuno che trasmetta particolari influenze dovute alla costruzione di un centro, influenza che emanano dalla sua "presenza" generale. Non a caso coloro che hanno cercato di utilizzare il "sistema", come lo chiamavano i successori di 4 via, per lo più non gli è servito a cambiare, vedasi lo scritto di Ouspensky intitolato "un nuovo documento". Lo stato di "calma interiore" in "presenza" genera effetti su tutte le altre unità senzienti nel raggio di azione di quell'influenza proprio come lascia sottintende lo stesso Gurdjieff nel suo libro "racconti di Belzebù a suo nipote" quando dice che - "tutti i risultati della sua azione rimangono all'interno della concentrazione in cui avviene il processo, e questi risultati sono percepibili all'esterno solo per contatto diretto e immediato." - riferendosi ai processi di assimilazione della Sacra Legge. Esistono diversi tipi di quest'influenza, influenze in grado di tenerci nel sonno e stimolare i bisogni primari dell'animale, ed altri che ci facciano toccare le vette di una consistente "presenza". All'interno di queste ultime ci sono livelli e livelli. Un saluto, non perdete la "speranza", è la "speranza" oggettiva a farci riconquistare tutte le altre qualità perse nel mare di scemenze depositate a suo tempo della nostra "mente" o "testa". Non c'è nulla che possiamo fare per contrastare la "follia" che avanza se non cedere, arrenderci alla nostra inadeguatezza e ripartire da dove abbiamo lasciato all'inizio della nostra nascita. Il mondo si sta dividendo, il grano si separa dalla gramigna, per farlo abbiamo dovuto lasciarle crescere insieme, ma adesso la cosa è troppo chiara e visibile. C'è un mondo che va verso una direzione, ed un altro che ha iniziato a capire, penso solo a quello che ho appreso recentemente sulle leggi biologiche, una parte squarta e rimuove ed un altra che cerca di capire le ragioni. Il solco è segnato. Presto arriverà il momento di realizzare Zion, tante comunità piccole, autonome dal sistema, che parlano tra loro. Ma per arrivarci non solo dobbiamo superare la distanza incommensurabile che c'è tra tutti e l'individualismo, ma anche la mente generata dal condizionamento, altrimenti tutto andrà perduto anche lì. E' necessaria una radicale rivoluzione del pensiero. Gli ecovillaggi sono destinati a fallire senza prima un cambiamento radicale della modalità di pensiero, se non ci si libera del condizionamento. L'esodo o transition deve avvenire a livello dei valori e dei reali bisogni, cioè quelli interiori. Non c'è esodo nel mondo senza un esodo nella testa. Fraternamente Rocco
Ancora su "the matrix", il mio nome è una convenzione!
“The Matrix”, di Sofia Stewart - parla dell'uomo, parla di uno sviluppo e parla di Eroi, parla di quell'ulteriore sviluppo che è concesso agli uomini di “buona volontà” che sono gli autentici Eroi moderni. Esistono gli umani, e sono coloro che restano a guardare, ed esistono gli Dei, esistono i servi ed esistono i re, e poi esistono gli Eroi, coloro che aspirano a diventare Dei e a sedere nell'Olimpo imparando ad onorare se stessi e scoprendo e sviluppando le proprie potenzialità latenti. Essi sono tutti semi-dei, come coloro che cercano un ulteriore sviluppo. La natura dà all'uomo solo possibilità potenziali, spetta a qualcun altro realizzare questo potenziale: la Coscienza, la particolare sostanza di cui tutti gli uomini sono dotati, ma che solo alcuni imparano realmente ad ascoltare. Una MATERIA PRIMA nella quale sia individuabile un modo d’Essere differenziato e quasi regale, che non accetterà mai i limiti esistenziali che invece sono sufficienti alle persone comuni. Neo è “The One”, l'eletto, una divinità in potenza, la potenzialità di “essere divini”, è l'Eroe, colui che non si ferma davanti alle apparenze. Essere divini significa “essere”, significa individualità e significa luce, coscienza, significa integrità, significa smettere di auto-sabotare ogni nostra ispirazione, significa piantarla con l'immaginazione negativa, significa fine di una tendenza morbosa ed ossessiva alla ricerca della considerazione e delle gratificazioni altrui. Essere divini è uno stato interiore di grazia ed allo stesso tempo una lucida ed imperturbabile “presenza”. Essere presenti a se stessi e sentire la vita è essere divini, la vita è la divinità stessa nella quale siamo immersi. E' come il pesce nel mare che nuota e si domanda dove sarà mai il mare. Parlo di rivoluzione, un’autentica rivoluzione interiore, ma è come apparecchiare la tavola e poi mandarla all'aria. Il mio è un involontario sforzo di provare ad aiutare coloro che cercano e che hanno intuito che c'è qualcosa che non quadra a questo mondo. Quelli che hanno già tutte le risposte non possono farci niente con quello che dico. Dubbio, scetticismo, paure sono il mondo che ci è stato messo davanti agli occhi per impedirci di raggiungere la verità su di noi. Si, certo che siamo schiavi, ma anche un’altra incredibile verità è che potenzialmente possiamo essere molto, ma molto di più di quello che siamo, il problema è che il sacrificio richiesto è immane, significa rinunciare a tutto ciò che crediamo sia reale, significa rinunciare all'ego, alla falsa identità che questo mondo ci ha dato. Noi riceviamo un nome e quel nome diventa la nostra identità, noi ci crediamo e non è così, io non sono Rocco, non lo sono mai stato, io sono un mare di cose, ma l'ultima cosa che sono è proprio Rocco. Il nome è una convenzione, è il codice con cui poter esser individuati, identificati. Viviamo in un mondo fittizio, il vero mondo è un altro e il risveglio è traumatico, perché scopriamo la cruda realtà che ci circonda e che siamo, perché perdiamo ogni genere di credenza e dobbiamo farci responsabili della nostra vita. È proprio come dice Morphues nelle persone di una certa età -“il cervello stenta a rifiutare il passato”. Matrix è un sistema e come tale serve alla conservazione della specie, servono unità produttive, unità che producano energia, ovvero, cibo per il pianeta. Matrix, ci dice cosa dire, cosa mangiare, come vestire (attraverso le mode, ad esempio); Matrix dice al nostro cervello come interpretare la vita, Matrix è la mappa, ma la mappa non è mai il territorio. Matrix è dipendenza e l'irresponsabilità che volevamo, ecco perché è così difficile svegliarsi. L'ignoto ci fa paura, ci è stato insegnato ad avere paura ed adesso la paura ci domina e ci tiene nella matrice. Matrix ci dice: “tu non preoccuparti di niente ci penso io a te. Ti dò da mangiare, un auto, una casa, un lavoro e tutte le preoccupazioni che vorrai per tenerti impegnato, ti dò
anche il meritato riposo, ti dò anche la possibilità di scegliere (limitatamente, ovviamente, anche in questo Matrix ci aiuta pensando per noi e selezionando per noi cosa scegliere) in cambio tu non pensare più a niente, sei del tutto deresponsabilizzato”. Matrix ci fa esercitare il nostro libero arbitrio in un mondo ben delimitato; non siamo maturi per prendere vere decisioni e fintanto che ascolteremo il mondo non lo diventeremo mai. Siamo assuefatti ad un sistema e disintossicarsi richiede coraggio. Come? Da dove comincio? Facile, lo dice anche Morpheus: “dall'addestramento!”. Matrix è una terribile trappola che ha lo scopo di tenerci oppressi e silenziosi, addormentati in falsi traguardi e mode d’ogni genere. Matrix è il mondo che mi è stato descritto, loro malgrado, durante tutta la mia prima educazione e che ha finito per limitare fortemente le mie possibilità di riconoscere la verità anche quando gli sto di fronte. Tutti gli uomini e le donne ne sono assoggettati pur ignorandone totalmente l’esistenza. Matrix è un sistema sofisticatissimo per tenerci sottocontrollo. Conosco persone che sono terrorizzate all'idea che le stiano controllando, ascoltando, senza accorgersi che non ne hanno assolutamente bisogno, ci controlliamo a vicenda. Quando vogliamo correggere qualcuno o un suo atteggiamento, è lì che stiamo esercitando il controllo, quando qualcuno è diverso dagli altri il branco si coalizza ed inizia a schernirlo, a prenderlo in giro, ridicolizzandolo fino a quando anch’esso si uniformerà alla massa. In Matrix, Agenti lo siamo tutti e non lo è nessuno, basta solo che qualcuno faccia qualcosa di diverso da ciò che ci è stato impartito nei primi anni di vita attraverso un correttivo educativo, che può essere la morale stessa, che subito gli Agenti Smith o Brown si attivano e prendono il dominio della nostra vita, delle nostre reazioni, dei nostri impulsi. Come mai siamo così disturbati dall'operato dei nostri simili? Cosa è che si sta attivando realmente in noi in quei momenti? Programmi, esatto, programmi. L'uomo come lo conosciamo non è realmente un uomo è una macchina, anzi è un animale, un animale che è stata programmata ad obbedire alle leggi della natura di mantenimento, poi l'uomo stesso ha insegnato ai suoi fratelli ad auto-sabotarsi, a lamentarsi, ad auto commiserarsi. Nessuno crede realmente in se stesso, nemmeno i più fervidi sostenitori della loro immagine, sono solo edonisti e come tali solo un’altra faccia della medaglia. L'uomo reale, l'uomo coscienza non è né buono né cattivo, è cosciente. Cosciente di cosa? Di se stesso. Proprio come dice l'Oracolo la libertà passa non dal conoscere chi siamo, ma cosa siamo. Che cos'è un “Essere Umano”? Quale è la sua relazione con la creazione stessa? Matrix è ovunque, è intorno a noi, è una falsa immagine, è ciò che ci hanno convinto essere, è il mondo creato a tavolino, è la falsa scienza positivista. Matrix è una verità a metà. In Filippo, nel vangelo intendo, si legge: "I nomi dati alle cose terrestri racchiudono una grande illusione: infatti, distolgono il cuore da ciò che è consistente per volgerlo a ciò che non è consistente. Così, chi ode “Dio” non afferra ciò che è consistente, ma afferra ciò che non è consistente. Allo stesso modo è con “ il Padre “, “ il Figlio” e “ lo Spirito Santo “, con “ la vita “ e “ la luce “ e “ la risurrezione”, con “ la Chiesa” e con tutte le altre cose, non si afferra ciò che è consistente ma ciò che non è consistente, a meno che, si sia arrivati a conoscere ciò che è consistente. I nomi che si odono, sono nel mondo per indurre in inganno; se fossero nell’eone non sarebbero mai stati usati come nomi nel mondo, né sarebbero stati posti tra le cose terrestri. Essi hanno fine nell’eone.” Molte persone si trovano difronte alla paradossale situazione di avere la porta della loro cella aperta e di restarne sulla soglia intimiditi e senza la volontà di oltrepassarla. Hanno investito troppo nelle cose del del mondo, in termini di credenze, ed adesso nonostante sentono che qualcosa non sta funzionando non riescono a superare l'impasse, non riescono a lasciare andare quella descrizione del mondo, delle cose e di se stessi, ed è questa condizione interiore che le rende inerti. Serve fidarsi delle proprie intuizioni, serve sentire che ci deve essere di più, e se non c'è lo creo. Nell'omonimo libro Pistis Sophia dice intona sempre un inno - "loda la luce", "loda il signore", "egli ti libera da ogni iniquità, dal tuo lamento, egli ti libera dal tuo abito di mestizia" e molto altro. Dobbiamo saper vibrare, serve imparare a far vibrare la nostra "presenza" generale in un altro modo, è inutile cercare di liberarsi dei preconcetti usando lo stesso strumento che le
ha generati, ... la mente, le "idee" vecchie depositate in essa. Azione, e non reazione. Pistis Sophia inneggia alla luce - è un intento il suo, un intento proteso ad aumentare la frequenza del suo stato emotivo o meglio del suo umore, ... non possiamo cambiare umore cercando un emozione positiva, ... dobbiamo sentire amore dentro, sentire, in assenza di mente, tutte le forze che sono in noi. Serve "pratica", pratica quotidiana. I gruppi in giro, intendo nelle varie città, si sfaldano perché quelli che vengono agli incontri poi non si trovano per fare le pratiche, ... con o senza di me la "pratica" funziona, comunque, una volta impostata. Cercano un messia, ma il vero messia è dentro, sei tu che gestisci la tua vita - "parole tue"! Non serve a niente arrivare agli incontri se non c'è un seguito, e quel seguito può essere osservato, realizzato, messo in opera.
Monti, "Berlu" e "Gianluca". La soglia "Sei tu che deve attraversarla". Non può che venirmi in mente oramai la famosa frase de "isoliti idioti" - "dai Gianluca gazzo, esci dal mondo dei mini poni e dei bruchi". Voi mi chiederete ma chi è Gianluca dei 3? Quello più ingenuo, 2 la sanno più lunga (Berlusconi rappresenta inevitabilmente la furbizia nostrana, il malaffare e la finanza cialtrona, creativa, qualcuno direbbe. Anche se in modo velato il PDL è il partito degli affari di Berlusconi. Monti finanza, banche, mercato e molto altro di preoccupante, un pezzo evidente di poteri forti mondiali): Pierluigi Bersani, un uomo ancora convinto che il PD sia un partito di sinistra, o che il lavoro nobilita l'uomo e molte altre cose che gli si sente dire, e che lasciano totalmente attonito qualsiasi ascoltatore, non di parte ovviamente. Mi fanno veramente "morire" (dal ridere): si criticano l'un l'altro su questioni di moralità quando il più pulito c'ha la rogna, penso al governatore uscente della Lombardia Formigoni (L'Istituto Clinico Humanitas è parte di un gruppo, la Techint, che fa dall'acciaio, Tenaris Dalmine, all'ingegneria, all'impiantistica, al minerario. Cosa c'entra la sanità? C'entra perché in Lombardia grazie al suo governatore è un business che fa un botto di miliardi ai privati), o quando criticano il M5S perché sostengono che ha un programma fumoso, o perché ci sono persone qualunque candidate, che sono aleatori, inconcludenti, etc. Inutile dire che quello che dice Berlusconi che i candidati sono presi dai centri sociale è del tutto una fesseria. Credo che dopo 20 anni di governo di "questi" chiunque di nuovo sarebbe più concludente di loro, fosse solo che ha nuove risorse in termini di energia ed entusiasmo. Se "Pippo" e "Pluto" hanno i loro interessi e non sono i tuoi, la sinistra crede ancora di rappresentare qualcuno, quando non rappresenta assolutamente nessuno e men che meno un cambiamento; rappresenta la "paura", la paura di coloro che credono che nel lavoro c'è la libertà. Impresa, occupazione, sono solo delle pezze, sonno aggiustamenti marginali difronte al "potenziale" cambiamento che possiamo realizzare "adesso". Comunque andrà siatene certi se restano "questi" ci porteranno solo alla deriva per poi dire che non è colpa loro, è la congiuntura, la crisi profonda, le alleanze, questo o quello schieramento. Credono ancora ai "mini pony", agli "gnomi" ed hai "bruchi", mentre il paese è in evidente trasformazione, come andrà questa trasformazione dipende solo dal fatto che in qualche modo le persone che capiscono operino anche nel cambiamento della mentalità, diversamente si sta solo aprendo un nuovo ciclo, destinato prima o poi ad incontrare la sua curva discendente, ed anche questo ci può stare, è ciò che è previsto per l'uomo fintanto che resta in questa condizione evolutiva di animale intellettuale. Semmai è in questo che sta la criticità del M5S, se da una parte rappresentano in questo momento una possibilità, dall'altra se non investono nella "visione" non ci sarà cambiamento, ma una nuova ridistribuzione del "codice". Qui in gioco non c'è l'Italia, ma il pianeta intero, o almeno tutta la cultura "occidentale", e questa trasformazione potrebbe partire proprio da questo "paese". Lo tsunami, nome che Grillo ha dato al suo lavoro, investirà molto profondamente l'Europa, non per il referendum che vogliono fare o cose simili, ma per il "segnale" straordinario che stanno trasmettendo tutti coloro che si riconoscono in questa "cosa". Anti-politica? Ben venga, cosa ci ha dato la politica se non ancora schiavitù. E' questo che temono, non è Grillo, sono le persone, che a livelli diversi stanno cercando di incanalare verso questa "cosa" una incredibile "presa di coscienza", che temono, temono che noi, come Italia, saremo un precedente che si riproporrà in tutta Europa, e non se lo possono permettere. Il M5S è finito, è diventato qualcos'altro, è un movimento dal basso, la cui forza deve essere gestita per fare un grande salto o almeno tentarlo. Si pensi solo al fatto che questo fenomeno ha raggiunto una forza tale da essere determinante qualunque sarà la maggioranza in Parlamento. Siamo davanti ad una lotta senza quartiere contro ogni forma di governo e che di democratico non ha più nulla. Il risultato elettorale ci dirà se abbiamo ancora tempo per realizzare il cambiamento, la rivoluzione della visione, del pensiero tutto, inteso proprio come i meccanismi, le molle che motivano l'uomo, spostando la crescita sul piano della "coscienza" o avviare da subito la realizzazione di piccole comunità autogestite, che collaborano e comunicano fra di loro perchè questa partita è andata persa. Certo per realizzarle serve però un grande cambiamento di mentalità altrimenti, gli stessi schemi di sempre verranno portati al loro interno, e presto o tardi genereranno di nuovo le stesse dinamiche di "territorio" (competizione), "cibo" e "riproduzione". Non servono i soldi, serve cambiare testa. Siamo difronte allo sfascio totale della struttura e non dobbiamo avere "paura" di cambiare, di lasciare andare le nostre abitudini e la ricchezza della nostra mentalità, inadeguata in "esseri" che possono realizzare una diversa umanità. Come direbbe qualcuno del genere "Bradden" (passatemi la battuta, sfotto l'ipocrisia) - siamo ad una svolta "epocale",
ma veramente, siamo davanti alla possibilità di un cambiamento dall'adolescenza tecnologica alla tecnologia della "coscienza", ma serve un nuovo tipo di educazione, serve svuotare l'otre, servono nuove otri, nulla di ciò che siamo e siamo stati deve restare, il processo è lungo, ma queste elezioni stanno diventando una occasione importante per infliggere al "sistema" un duro colpo, dal quale si riprenderanno, garantito, ma nel tempo che impiegheranno per serrare le fila e ricomporsi potrebbe servircene per la trasformazione autentica che molti sentono e stanno cercando. E' ciclico nella storia sempre accade un momento in cui ci sia la possibilità di trasformarci in qualcos'altro, i profeti di tutti i tempi ne hanno segnato le epoche, Gurdjieff chiamava questo processo "Soliunensius" questo perché è il Sole a produrre quelle influenze che possono permetterci di cambiare lo stato della nostra "coscienza", sperimentare una libertà diversa. "gli esseri aspettano con impazienza l'azione della legge di "Soliunensius" perché grazie ad essa il bisogno di una evoluzione accelerata, nel senso di acquisire progressivamente la Ragione oggettiva, in loro aumenta da solo". da "Racconti di Belzebù a suo nipote".
Soliunensius e condizioni di vita avverse, queste sono le molle adesso, chi nota più una e chi nota più l'altra, ma il ciclo in atto si muove determinato da queste 2 linee di comando, il "sistema" inteso come condizioni di vita non regge più e sotto si fa prepotente la spinta del Sole. Basteranno cento deputati per gettare il parlamento nel panico e far saltare tutti i giochi, questa possibilità è molto più realistica di quello che apparentemente sembra. Anzi senza nemmeno un grande sforzo, se realmente il M5S arriverà in parlamento e in senato col preciso intento di mettere tutto in luce, in piazza, far emergere tutto quello che ancora non sappiamo di questi personaggi che ci stanno governando da tempo e non faranno passare più nulla e non faranno accordi sottobanco, beh, allora, ne vedremo delle belle. Tutto verrà alla luce e questo è più importante, ciò che sta accadendo fuori accade perché sta accedendo dentro, le persone hanno smesso, almeno alcune, di credere nella "salvezza" del sistema, Monti non è un "salvatore", il "salvatore" è la "Coscienza". Grillo di cose ne dice, ma è Grillo, spetta a tutti fare qualcosa e questo inizia dentro.
Tra un anno si voterà di nuovo? Forse, ma nel frattempo lo sfascio del sistema di potere si sarà manifestato in tutta la sua impotenza ed è quello che conta di più se vogliamo che i lacci stringano di meno, semmai, nel mentre, bisognerà saper essere abbastanza veloci da approfittare del momentaneo disorientamento. Shiva il distruttore, questo è il tempo, e bisogna cercare di non stare nel ramo che verrà comunque tagliato, per farlo c'è solo una strada perdere l'importanza personale, il bisogno di considerazione, aprire una relazione intima, lavorare a liberare parti della coscienza, estendere la propria visione, è questo il lavoro veramente più faticoso, non è tanto trovare soluzioni fuori sul come fare, ma realizzare dentro quello che è "adesso" arrivato il momento di realizzare; le porta della gabbia della prigione sono aperte, ma per uscirne non bisogna guardarsi indietro: morire e rinascere. E' un tentativo e pensandoci bene è l’unico possibile ecco perché secondo me indipendentemente dai vari credo o sensazioni sulla politica è importante se si partecipa alle elezioni. Chi non vota è silenzio assenso. Non è più questione se ti interessa oppure no la politica, è questione che questo movimento ci permette di toglierci dai piedi questa "politica", Smith è fuori controllo, cercherà in ogni modo di rientrare dalla porta di servizio, e lì che il guerriero dovrà mostrare la sua "integrità", penso al "Berlu" che compra deputati a destra a manca per cercare di riprendere il "controllo", glielo abbiamo già visto fare. Se capiamo in quale ciclo siamo messi in questo momento in qualche modo possiamo approfittare. Per il resto è questione solo di "maturazione" e in questa cosa non c'è movimento o persona che possa aprirti la mente, o fartelo fare; ci sono solo soglie, soglie di una porta, ma come dice Morpheus giustamente nella pellicola, sei tu che la deve attraversare. "Paura", "dubbio" e "scetticismo" sgombra la tua mente. Non ricadete nelle solite logiche, siate coraggiosi, veri "visionari" (immaginazione creativa) capaci di modificare "matrix" a proprio piacimento, non so come possiate farlo, quello dipende da ognuno e dalla sua capacità di mettersi in discussione e qui non posso che alzare le mani, il lavoro lo porto avanti, dedico parte del mio tempo per dare in mio contributo, ma i risultati sono sempre imprevedibili, perché imprevedibile è l'animale quando si sente braccato. Come ho già detto in quel senso oltre a provare a mostrare un mondo diverso, una visione della vita diversa, non posso che provare un autentico "sentimento" per tutti, amare se stessi è amare il proprio prossimo, non è qualcosa che si decide, si sperimenta quando apri la mente e scopri che c'è molto di più di quello che credevi e pensavi, ... non perdete la speranza, non perdete la fede, e la fede sta in una unica domanda: ci deve essere di più?" E se non c'è allora lo creerò.
Il cambiamento di mentalità, lo spauracchio dell'ingovernabilità!
Non si può perdere quello che non si è, tutto quello che si può perdere sono le illusioni, e le illusioni sono generata da un intelletto esageratamente arrogante. Non si può perdere ciò che non si ha, si può solo perdere l'illusione di possedere qualcosa a cominciare dal controllo di sé. Non è il mercato ad essere in pericolo, ma le "false" certezze di un sistema basato sulla finanza. Il mercato, la finanza sono un illusione e le persone se ne stanno rendendo conto, è che sono spaventate perché gli è stato insegnato a dipendere da questo, gli hanno insegnato che il denaro è cibo e temono per la loro sopravvivenza.
Se pensavate di andare a votare qualcuno e delegarlo a fare qualcosa per voi, per poi tornare a fare le cose di sempre, vi siete probabilmente sbagliati. Questa è ancora la stessa logica di sempre, quella di non prendersi la responsabilità di cambiare, un cambiamento di mentalità (il video), è questo quello che queste elezioni hanno mostrato, un opportunità di cambiare il "paradigma" di fondo. Da "correggere" ad "educare". E' di un umanità matura (di cui si parla), cresciuta capace di far emergere le sue qualità innate, quelle capacità di stare in piedi nonostante le "paure", nonostante i tentativi di farla ritornare nei "binari" di sempre. Non pensavate veramente che sarebbe stato facile o che non fosse faticoso? I cambiamenti sempre lo sono e non possiamo delegare. Dobbiamo "operare", essere vigili e guadagnarci la nostra libertà. Noi abbiamo imparato a non partecipare alla nostra vita subendone esclusivamente gli effetti, gli effetti però di un intelletto alterato che attribuisce costantemente ad altri la colpa della sua condizione. Come dentro così è fuori di noi, ecco perché la partecipazione è la parte importante della vita di una società, perché è il riflesso di una presa di coscienza e responsabilità dei propri processi di maturazione. La partecipazione alla vita sociale è il riflesso della partecipazione al nostro personale cambiamento, tutti gli insegnamenti, le scuole ed i profeti l'hanno chiamato il "sacrificio", operare per il bene comune partendo dalla realizzazione di "qualcosa" in se stessi. Deleghiamo sempre a qualcun altro la nostra "salvezza", della nostra anima e quindi delle condizioni di vita stabilite qui. Cerchiamo guru, insegnamenti, leader capaci di renderci la vita più sopportabile, mentre solo tu lo puoi fare, perché la vita è tua e non di qualcun altro. E' comodo delegare così possiamo sempre dare la colpa a qualcun altro della nostra inadeguatezza. L'egoismo è quello che ci fa chiudere dentro le nostre cose imprigionandoci fino alla fine dei nostri giorni, ognuno è chiamato a maturare e farsi responsabile e dare il suo contributo, grande o piccolo. Finiamola di farci "spaventare" dagli spauracchi dell'ingovernabilità o altro, è cominciata una guerra, una rivoluzione senza sparare un colpo, senza distruggere, una rivoluzione intima profonda, se non c'è quella avremo solo ancora una volta delegato a qualcun altro e questo prima o poi manifesterà tutti i suoi limiti. Siamo chiamati ognuno nel suo piccolo a produrre una rivoluzione personale unica, irripetibile, volta alla realizzazione di un uomo nuovo, siamo chiamati ad emanciparci da animali intellettuali ad esseri responsabili, in grado di compiere "miracoli", in grado di capire di quale incredibile potere siamo dotati, e non tanto per esprimerlo sugli altri, ma per maturare la nostra possibilità di realizzazione, gli effetti esteriori saranno il cambiamento "auspicato" delle condizioni di vita stabilite su questo piano. Per farlo serve un altro tipo di "educazione", senza un lavoro e
certi strumenti il cambiamento non si realizza, si resta con la stessa testa di sempre convinti di essere cambiati, ma abbiamo solo alimentato il nostro bisogno di sentirci importanti. Essere "sotto", sentirsi persi, è parte della vita, è parte del ciclo di sviluppo di un individuo e quindi di una società, se non lo si capisce e si vuole sempre stare a "mille", si fatica di più, ci si abbatte, perché quello che credevi di essere per un attimo crolla, e scopri che era solo illusione. E' questo il problema di tutti quelli che pensano che stanno facendo un percorso spirituale o di sviluppo o in quelli che pensano che avendo votato questo o quello questo basta. Non è facile liberarsi del condizionamento, e l'idea peggiore sta nell'idea stessa di spiritualità e di Dio, esiste solo un unica grande "legge" causalità, .... e la causa del malessere generale è possibile che risieda dell'orgoglio intellettuale, l'arrogante di cui si parla in Pistis Sophia, ecco perché non riusciamo a fermare la testa. La falsa luce è la dialettica. Troppe aspettative finiscono per indebolirci perché abbiamo "paura" di non farcela. Liberati del bisogno di riconoscimenti, liberati da qualsiasi genere di attesa, molla tutto, siediti e lavoro alle emozioni negative con la "ricapitolazione", modifica il tuo stato interno, e fallo senza aspettarti di riuscirci. E' solo così che avrai qualche "possibilità" di riuscita. Fai le cose senza aspettarti nulla, mettiti tutto te stesso aumenterai in conoscenza. L'Italia non mette in ginocchio nessun mercato, non fatevi infinocchiare con questa cosa, hanno già serrato le fila, ma dovete imparare a trasformare l'impressione negativa, la "paura" che stanno cercando di diffondere per farci rientrare nel recinto, le porte della stalla sono aperte, non permettergli di farvi ritornare per "paura" dell'ignoto, l'uomo è capace di realizzare cose che ancora non abbiamo visto e che tutti i profeti della storia hanno cercato di mostrarci, ma forse adesso è il momento propizio, è il tempo della maturazione, è il tempo Kairologico, forse non per tutti, ma quelli che ci sono vicini: non potete perdervi quest'occasione di scoprire cosa potete "fare". Non credete a questa cosa, non fatevi intimidire, credete invece di poter cambiare, lasciate andare tutto: paura, scetticismo, dubbi. Lo sanno quelli che stanno più a dentro, il mondo finanziario è alle strette, è alla fine da tempo, quello di queste elezioni è solo la scusa per mostrare il loro limite e poter imputarne la colpa a qualcun altro. La finanza è finita da tempo non puoi continuare a creare denaro dal nulla, prima o poi qualcuno deve incassare ed a quel punto sarà il collasso, con o senza il M5S al governo di questo paese. Questo voto è la manifestazione esteriore, è l'effetto di una causa più profonda di un istanza di cambiamento che va oltre le condizioni generali di vita, investe la crisi profonda dell'umano che sta iniziando a percepire che ci deve essere di più che correre per le autostrade, lavorare tutto il giorno, costruire case, fare denaro a prescindere, avere oggetti e fare molto altro che facciamo quotidianamente. Una occasione senza fine per "liberarci" ed uscire (non si va da nessuna parte, si esce con la testa e si smette di dare "coscienza" ed "energia" a tutte queste cose, la nostra forza o energia va dove è la nostra attenzione, per questo bisogna imparare a guidarla) dal "controllo" stabilito su questo piano esistenziale in epoche antiche e la cui causa più recente risiede proprio nel "medioevo", epoca in cui altri rivoluzionari cercarono di contrastare il potere precostituito (ecclesiastico e di controllo) e che il potere stesso ha cercato in tutti i modi di soffocare, apparentemente riuscendoci. Li chiamarono "eretici" come se fosse un insulto, mentre la parola di per se significa proprio tutto l'opposto, significa "colui che sceglie". "Eresia" deriva dal greco αἵρεσις (haìresis) derivato a sua volta dal verbo αἱρέω (hairèō), che significa "afferrare", "prendere" ma anche "scegliere" o "eleggere". Non si trattava di una dottrina contraria al dogma ed alla fede ortodossa preponderante, questo è quello che raccontano, si trattava invece di mettere l'uomo al centro della vita, l'uomo come l'autentica missione del Divino. E' di un "umanità" realizzata che si tratta ed è questa cosa che altri uomini, organizzati in ordini di potere e consociati, hanno sempre cercato di ostacolare, diventando a loro volta involontari strumenti di questo stesso sviluppo, solo che è arrivato il momento che si facciano da parte, hanno esaurito il loro compito, i loro successori pronipoti o altro hanno perso completamente la bussola diventando ingordi alla ricerca di riconoscimenti e di potere ed adesso devono solo farsi da parte, per quanto possa sembrare impossibile o altro. L'uomo rende possibile anche l'impossibile, ne è dimostrazione lo stesso sistema che è riuscito a realizzare qui.
Tutto si processa dentro l'individuo, è nel soggetto che deve e sta avvenendo il cambiamento, è in questo la qualità epocale del momento. L'individuo ha smesso da tempo di dare energia alla materia, anche se non se ne è reso conto, lo ha fatto quando ha iniziato a vacillare la sua fede nelle cose, quando ha iniziato a sentirsi deluso dei sistemi, quando ha percepito che così non poteva continuare, e la materia adesso si sta sgretolando. Grazie a tutti coloro che sentono e credono che la loro esistenza debba essere utile a fare qualcos'altro che non quello che gli è stato messo davanti agli occhi e propinato come unico scopo esistenziale tutto sta andando giù e voi a questa cosa non ci potete fare niente perché è un istanza dell'"intimo" e l'intimo di un individuo non obbedisce alle leggi dell'uomo, non fa calcoli di vantaggio o di opportunismo. Non c'è nessun cammino spirituale da compiere, c'è che rendersi conto, c'è che svegliarsi in questo senso e capire che la ricerca è finita e che bisogna trasformarsi radicalmente, non resterà nulla di ciò che siamo stati, e questo può accadere in modo morbido o con forti movimenti, siamo in una fase di transizione dove un modello condizionante basato sul "correggere" gli altri per tenerli vicendevolezza sotto controllo, si sta spostando verso l'"emergere" di qualcos'altro, è questa la vera "emergenza". Questa fase ci fa sentire deboli e vulnerabili, ma è importante non lasciarsi ingannare e spaventarsi, resta nella tua inadeguatezza soffrine e lascia che le cose si compiano. Non abbiate "paura" di cambiare, non abbiate "paura" di aspettarvi l'inaspettato. Gesù in momento del suo processo dice - "allontana da me questo calice, ma non sia fatta la mia volontà bensì la tua". La volontà del Padre è quella di accrescere la sua manifestazione, espandere la sua consapevolezza, Dio crea per conoscere se stesso e diventare qualcos'altro, non c'è niente di morale o da correggere in questo. E' questo il grande dono di Dio. Quanti credenti sono realmente capaci di realizzare questo? Quanti si sentono sufficientemente intrepidi e coraggiosi di vedere cosa c'è al di là del conosciuto?! L'alternativa è ancora lo "status quo" che sicuramente stempera i timori, ma ci tiene ancora una volta intrappolati in questa linea del tempo. Non abbiate "paura" di cambiare questo è il vero "segreto". Certo forse a qualcuno ancora serve, ma è assuefazione, sono talmente assuefatti al sistema che sono pronti a battersi per mantenerlo in vita, perché credono che da questo dipende la loro sopravvivenza. Inutile dire che è falso, la nostra sopravvivenza dipende dalla capacità di adattamento, dipende dal dominio del dialogo interno, dipende dalla capacità di lasciare andare la materia, dipende dalla possibilità di dominare gli istinti, il fuoco passionario, che se non ben diretto invece di trasformarci ci brucia e si tramuta in violenza. E' da questi che dobbiamo "temere"/aspettarci una reazione, non dal "movimento" che di protesta non ha nulla, è una autentica istanza di cambiamento di mentalità, cambiamento ognuno vissuto secondo il suo grado di intendimento, in accordo al suo livello d'essere, si direbbe. La "paura" è l'elemento che deve poter essere rimosso attraverso la fede nell'uomo e nelle sue capacità di trasformarsi in qualcos'altro.
Tanti di loro sono così assuefatti, non ci sono mediazioni!
Mopheus: "Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo." So che queste parole se non ben comprese possono diventare ancora più pericolose di quello che si sta già manifestando in tutte quelle persone che hanno accolto volontariamente la scusa che adesso la colpa della caduta del paese sarà di Grillo e del M5S. La parola nemico significa per me qualcosa che si oppone, che manifesta resistenza, il nemico non sono le persone, questo deve essere chiaro, il nemico è il modello, è lo schema comportamentale che è stato condizionato. Le persone credono di essere libere e di aver scelto molto di quello che fanno o hanno, ma non è così sono state prima, nei prima anni di infanzia e poi successivamente, modificate e non geneticamente, ma mentalmente, e poi assuefatte; è stato creato un binario comportamentale, fatto di linee di codice invisibile all'apparenza, ma che si manifesta continuamente nelle situazioni di difficoltà e che ti induce inevitabilmente a difendere il sistema. Quello stesso sistema che ti ha creato o meglio condizionato. La cosa veramente incredibile di come ci hanno lavorato è che non ne sospettiamo nemmeno l'esistenza e ignoriamo la ragione per cui lo difendiamo, anzi crediamo che provenga da noi, per tutte quelle ragioni che ci raccontiamo, ma che non abbiamo capito che non sono nostre e che ci sono state imposte con la "paura". Non abbiate paura di restare senza niente, avrete sempre la vostra vita e la capacità di rifarvi, e se non è così è ancora più grave significa che il sistema ti ha privato anche di quella risorsa, ovvero la "speranza". Ti tocca ricapitolarle tutte le tue risorse se vuoi tornare ad essere efficiente, ma non puoi ancora elemosinare "cibo", il sistema non provvederà più a te perché Grillo o non Grillo il sistema è giunto al suo termine naturale, e se gli lasceremo fare per sopravvivere dovranno allargare la massa degli indigenti, dei disoccupati, dei meno ascoltati. E' questo che sta accadendo quelli che lo hanno capito stanno cercando di evitare questo disastro, il disastro non è il risultato elettorale, il disastro è il piano in atto per garantirsi ancora risorse per mantenere lo status quo e siccome sanno che non ce n'è molto, devono ridurre i commensali alla loro tavola, perché stanno saltando fuori tutte queste inchieste, secondo voi? Stanno buttando fuori dalla grande tavolata alcuni per poter continuare a mangiare in pochi. Per questo il Silvio nazionale si è presentato alle elezioni, non gli importa di governare gli importa solo di potere sopravvivere (tra l'altro con un mare di soldi di rimborsi elettorali, chi pensi che l'ha pagata la lettera dove ti restituirà l'IMU? Tu stesso con i rimborsi che gli dovrai pagare), non vuole farsi buttare fuori dalla tavola. Il sistema ti ha mantenuto nell'ignoranza e ha provveduto al tuo sostentamento con il lavoro e il denaro, con un pacchetto di cose che adesso non può più darti e ti mette intenzionalmente sul lastrico, chi lo ha capito
sta cercando di correre hai ripari e gli sta dicendo no grazie, togliti dai piedi, io non mi fido di te, ho intuito il tuo gioco, stai fuori dal mio spazio sacro. La maggior parte delle persone ignora che vi sia questa differenza tra lui ed il sistema, dato che solo grazie al sistema lui o lei hanno un identità, quella stessa che il sistema gli ha dato con tutta una serie di influenze. Il condizionamento non è mai stato diretto, ma sfrutta il meccanismo delle influenze. Sei solo tu che non lo sai che cresci per influenze, ma dipende dal tipo di queste influenze alcune sono dirette ad uno sviluppo e presa di coscienza, altre tendono a farti fare sempre le stesse cose, ad omologarti agli altri se vuoi essere accettato dal branco, e molto altro. Sapendo della natura animale di cui siamo fatti il sistema attuale ha lavorato sui suoi bisogni in modo da farti diventare un gregge. Sei stato influenzato, siamo stati tutti influenzati, e quindi abbiamo dato le risposte che si aspettavano, un influenza è impalpabile e passa se proprio la vuoi tutta per i neuroni specchio. E' questo che ti ha passato l'altra sera Bersani da tutte le reti televisive. Era mesto, scoraggiato, impaurito, tu lo hai guardato e il tuo neurone specchio di ha fatto prendere la sua forma, che a te interessi la politica oppure no, poi il tuo animale ha risposto di conseguenza a quel dato messaggio e ti sei trovato improvvisamente e senza ragione precipitato nella sua stessa "angoscia". Tu non sei là fuori, sei dentro e per capire il fuori ricevi informazioni dai sensi, ma cosa traducono i sensi? Influenze, influenze, un influenza dopo l'altra si deposita in te uno schema, una prigione comportamentale che tu credi di essere perché ti sei identificato a causa proprio di come funziona il tuo cervello diciamo così, altrimenti non ne esco. Per questo che hai paura ancora che qualcun altro ti influenzi. Sei terrorizzato di potere essere influenzato e non potere più esprimere ciò che sei perché è quello che ti è già stato fatto, e ne riporti una memoria ancestrale. Purtroppo la maggior parte delle persone non hanno capito e non possono capire anche perché non ne hanno gli "organi", dato che il sistema gliene ha impedito lo sviluppo adottando precise influenze, il correttivo di cui parlavo nel video di qualche giorno fa. Se non passiamo dall'idea di correggere, di giustificarci, di difendere le nostre posizioni, dell'importanza personale, del lamentarci, dell'incolpare altri, della paura, dell'invidia e di molto altro, all'idea che abbiamo bisogno di ritornare sui banchi di scuola e ripartire con nuove influenze che ci permettano di ripartire da dove abbiamo lasciato nei primi anni di infanzia, non ce la faremo a "passare". La maggior parte delle persone, a maggior ragione quelle schierate con i partiti, non possono capire che questo "movimento", ed in questo caso lo sto usando il termine nel senso più ampio, non mostra solo di voler abbattere questa classe dirigente, ma che è la possibilità di rivedere da cima a fondo un modello di sviluppo che non è capace di mettere l'uomo al centro della vita, ma che parla solo di comunità, di gregge, di popolo. Certo non possiamo passare da un uomo schiavo ad un uomo libero in un salto, ci vuole "educazione", ci vorrà un momento di transizione, "transition", e quindi lì diventerà fondamentale "formare" persone capaci di aiutare altri a cambiare la loro mentalità non per un vantaggio economico personale, ma per una questione etica di servizio: "metto del mio tempo a disposizione degli altri in modo gratuito e volontario". E' l'uomo ed il suo sviluppo individuale che deve venire prima delle logiche comunitarie e di società, liberiste o comuniste. Il modello attuale è al tracollo, anche economico, ma soprattutto dei valori, non c'è più niente, c'è solo schiavitù, indebolimento della dignità, è un recinto che, singolarmente ognuno secondo le sue possibilità, è già stato superato, è stato superato dalla coscienza, dalla presa di coscienza di tanti singoli individui che hanno visto. Individui che stanno capendo che il mondo non può essere tutto qui, che là fuori ci sono milioni di Km di spazio infinito e che ci deve essere una cavolo di ragione per cui esistiamo. Per questo che non ci possono essere mediazioni, le mediazioni ritarderanno questo processo, è necessario vincere la paura di perdere tutto, allora conquisteremo finalmente noi stessi. E' l'istanza esistenziale la prima cosa, ... e questo sta modificando inevitabilmente le condizioni fuori è per questo che è accaduto quello che è accaduto a queste elezioni, forse dovremmo anche smettere di chiamarle elezioni, ma evento "storico". So che a qualcuno può sembrare che esageri, ma per me il moto rivoluzionario che si è mosso è partito da dentro le persone e si sta esprimendo a vari livelli là fuori, che uno ne abbia coscienza oppure no.
Per questo che il mio invito è a continuare nella fede e nella coscienza che dentro di noi c'è tutto quello che serve, eviteremo di farci spaventare dal niente, qualsiasi cosa accada saremo sempre in grado di stare in piedi, è da secoli che cercano di distruggere l'uomo, di tenerlo invischiato in magagne quotidiane impedendogli di fatto di realizzare che c'è molto altro che deve fare nella vita e che il divino ha messo in lui ogni possibilità ed investito nella sua realizzazione. Dio non ha mai creato uno strumento di morte come la croce, è l'uomo che l'ha creata ed ha convinto altri uomini che era giusto e che fosse nel progetto di Gesù andarci. La morte di Gesù è dovuta a come ha vissuto, ed è il sistema che lo ha crocifisso, non Dio. Se fosse vissuto in un altro modo forse sarebbe morto nel suo letto, o forse non sarebbe nemmeno morto se le persone avessero capito il suo messaggio e quale grande dono di Dio gli stava mostrando. Egli ha mostrato cosa fosse il Regno dei Cieli. E a noi restano soltanto queste 4 cose cattoliche dove il martirio e la croce diventano la consacrazione del Cristo, mentre il messaggio resta ancora inascoltato. Gesù è stato ammazzato perché non è stata accettata l'immagine di Dio che lui raccontava, la sua libertà è quello che lo ha portato alla croce. La libertà è ciò che spaventa il sistema ed è per questo che ci tiene soffocati nei bisogni primari o dell'animale. Nello stato in cui siamo messi abbiamo paura della libertà perché sarebbe una conquista dolorosa, dovremmo lasciare andare tutto, proprio come insegnava Gesù, non resterà nulla di ciò che uno è stato e questo spaventa, senza la visione di una controparte o contropartita è difficile, e quando la visione viene compresa resta comunque faticoso e non tutti sono disposti a guardare veramente al regno dei Cieli, preferiscono raccontarsi scemenza su la vita dopo la morte o sul paradiso, l'inferno e quant'altro, invece che entrarci nel Regno. Il potere ha fatto molto affinché non ci sia una presa di coscienza, ma non si è accorto che si stava indebolendo tutto preso a tenerci sotto, dobbiamo capire che i mediatori, i politici, i nostri governanti, come li chiamate voi, lavorano, sono assoggettati ad un potere di cui loro sono i loro secondini, un potere che ci vuole tutti sottomessi all'obbedienza. A loro interessa solo che la libertà non porti all'uomo, perché se la coscienza arriva a lui, egli si rende conto e non è più giostra-bile. L'uomo al centro, la sua realizzazione viene prima di ogni cosa, la vita è passeggera, ma la coscienza ha la possibilità di restare. Non possiamo dannarci perché questa cosa non viene capita, è al momento solo una questione di chi ha capito, di chi ha visto la "possibilità" che si cela dietro a tutto questo movimento; diventa purtroppo per tutti come in "the matrix" una questione di noi e loro, ma bisogna sapere che spetta a chi ha capito avere la capacità di non scendere nel conflitto e nella polemica, non polarizzarsi, ma portare avanti le proprie istanze con fede e determinazione, con Pistis (Fede-potere) e Sophia (conoscenza), ... non c'è un altro modo, se cadiamo nello scontro, peggio poi se è della dialettica, è finita, non è una buona ragione il voler far capire a tutti i costi. Procedere! Procedere dentro, ... è dentro la partita, è dentro che si cambia la vibrazione e si stabilisce un altra linea temporale. In questo senso non ci possono essere mediazioni, non ci sono mediazioni. Le mediazioni non hanno mai chiarito, mai aiutato, mai accelerato alcun processo di consapevolezza, ma l'hanno sempre ritardato, sempre offuscato, sempre e solo confuso. E' questa adesso la prova del M5S che non deve farsi intimidire dalle accuse che gli vengono rivolte o dai tentativi di tirargli la giacchetta. Come ho già detto, non lasciamoci fuorviare dalla paura e dalle lusinghe del potere. E' questa la grande forza che ho visto nel movimento, non mollate proprio adesso! O vi fanno fare il governo e votano loro la fiducia o niente!
La "stampa" strumento del sistema. L'omologazione.
La stampa internazionale, ma anche quella italiana si sta dando veramente un gran da fare per esorcizzare quello che si è mosso in Italia e che il M5S e Grillo ha solo intuito, capito e se ne sono fatto carico. Chi ha votato il movimento lo ha fatto perché si è rotto i "coglioni" di non essere preso sul serio, si è rotto di sentirsi raccontare favolette e poi vedere il parlamento che fa gli interessi di chissà cosa. E' stata fatta una legge di iniziativa popolare per liberare il parlamento dai condannati, niente. Sono stati fatti dei referendum sull'acqua pubblica, sul nucleare e altro, niente. E' stato chiesto da più parti di rivedere il nostro rapporto di sudditanza con le decisioni del parlamento europeo, niente. "Questa Europa così com'è non ci piace", è questo quello che gli è stato detto, è così difficile da capire? Ma a chi piacerebbe che un pool di banchieri e finanzieri decida la solidità di un paese, decida della sua economia, decida del suo governo e soprattutto cosa devo o non devo produrre, e come devo approvvigionarmi? La preoccupazione se usciamo dall'euro sono le vacanze all'estero o l'acquisto di prodotti stranieri (parole di Fiorella Kostoris). Ma è mai possibile?! Ma dov'è l'individuo in tutto questo? Dov'è l'uomo? Dove sono finite le sue "possibilità"? In una vacanza? Ma di cosa stiamo parlando? E' di un individuo nuovo che dobbiamo parlare, non c'è organo sovranazionale che possa decidere per lui. Questi vivono in prigione, mettono i fiori alle sbarre e si permettono di parlare di libertà e di crescita. Ma la crescita passa dall'individuo, è lui che cresce e modifica l'ambiente, infatti l'ambiente è il riflesso del suo sviluppo. Come dice Smith siamo un virus, distruggiamo, deprediamo, e quando abbiamo esaurito tutte le risorse ci spostiamo da un altra parte, per fortuna non possiamo uscire dal pianeta, altrimenti con quella testa lì chissà cosa combineremmo in giro per l'universo. Sono tutti incazzati perché gli italiani gli hanno detto non ci piace quello che fate, tutti presi e convinti della giustezza ed inevitabilità delle loro "ricettine", tutti presi a farti capire chi sono i buoni e chi sono i cattivi, questo perché si ritengono sempre e comunque superiori intellettualmente e moralmente, unici portatori di "valori assoluti", la loro è l'unica soluzione possibile "altrimenti", ... "altrimenti" ci arrabbiamo! Non ce la fanno a mandarla già sta cosa. Ma avete capito che è una minaccia quella di tornare al voto? E' un altro "altrimenti". Questi non vogliono fare nessuna accordo, il balletto di Bersani è di facciata, stanno già pensando alle nuove elezioni, credono ancora che torneranno al voto e per la "paura" che hanno fatto provare alle persone e gli spauracchi sul crack finanziario e la "declassazione" dell'Italia, le persone si orienteranno a votarli. Sono piccoli, piccoli ed insignificanti, ma tanto arroganti. Questo voto parla di gente che non vuole queste cose, speravano di essere loro i porta bandiere del cambiamento (mi riferisco sempre al PD, il PDL non gliene frega niente, basta sopravvivere, nel torbido si pesca meglio), ma la gente, almeno alcuni, non ci stanno a farsi "impapocchiare" di nuovo. Non avrebbero fatto nulla, perché non hanno la visione, non hanno gli organi della comprensione per capire, lo dimostra il fatto che continuano a non capire cosa gli sta cercando di dire una parte degli italiani. Sono costretti a parlare dei rimborsi elettorali o dei loro stipendi, dei doppi incarichi, dei vitalizzi e quant'altro, perché il movimento ne ha messo in luce il problema, la contraddizione e li ha messi in ridicolo davanti a tutti per la loro inezia; sono costretti a parlare di come approvvigionarsi senza sprechi, di come produrre energia
pulita, sono costretti a parlare di ambiente, e soprattutto saranno costretti a farsene carico, volente o nolente. Senza il movimento non ne avrebbe parlato nessuno, è questo che gli rode, temi che dovevano essere in cima alla loro lista di interessi, ed invece si sono preoccupati solo di dire scemenze sull'economia e sull'occupazione ed adesso se non ne parlano sono scoperti. Si certo qualche editoriale (per lo più retorico) qualcuno lo scrive anche, ma tutto sarebbe passato come al solito, ed invece adesso se vogliono "sopravvivere" saranno costretti a "fare" ed operare in quella direzione per non smascherasi e perdere quel poco di consenso che gli è rimasto, li abbiamo costretti ad ascoltarci. Sono in imbarazzo perché sono chiamati a rispondere a quelle cose che speravano di mandare in cavalleria, cose da rimandare come tutte le altre volte per la loro complessità e l'incapacità di mettersi d'accordo. Un parlamento che ha vivacchiato facendo minimi aggiustamenti e gettandola in "caciara" invocando la congiuntura regressiva. In Germania (guardavo la puntata di ieri sera di Piazza Pulita, penso ai tedeschi intervistati a teatro) la gente per lo più è omologata ad un unico pensiero, viziata dalla nostra e stessa stampa e dalle opinioni dei loro economisti.
Questi piccoli tedeschi tutti pieni della loro superbia, ridono degli italiani e poi vanno a teatro a sentirne le opere, ignorano completamente cosa stia accadendo in questo paese, di quale incredibile occasione si è presentata per cambiare tutti. Improvvisamente scopriamo che i paesi ai quali facevamo riferimento come "modelli" da seguire sono messi peggio di noi, se non economicamente, sicuramente dal punto di vista intellettuale, umano; sociologicamente morti, addormentati, sono disinformati e manipolati forse anche peggio di noi. E' incredibile ascoltare quelle interviste senza rimanere basiti difronte a tanta tracotanza, ignoranza e qualunquismo, e non si trattava di persone intervistate per strada, ma a teatro: la Germania bene. Interviste totalmente mirate per dare una certa idea di come ci percepiscono i tedeschi, mentre non è la Germania quella che abbiamo visto, ma quello che volevano che vedessimo della Germania perché quelle interviste dovevano spaventarci e farci sentire esclusi, emarginati, tacciati di buffoneria e ridicolizzati, e forse anche per creare odio e spaccatura, perché se iniziamo a parlarci tra paesi, tra cittadini veri dei paesi europei, allora questa infezione si espande e loro la temono troppo, ed allora devono farti intendere che sei solo tu quello che sta sbagliando per riportarti dentro i soliti binari, per riportarti nel recinto di sempre. Sappiate che quello che avete visto non è il pensiero della Germania, dei tedeschi, ma quello che vogliono che tu creda che i tedeschi pensano di te: è diverso. Se qualcuno si domandasse ancora come abbia potuto Hitler andare al potere in Germania guardando queste interviste qualche dubbio se lo è potuto togliere, forse.
In America, sono già più avanti, tolte le copertine ridicole dell'economist, si preparano a fare una guerra con l'Iran ... L'unità, il giornale intendo, si arrampica su delle cose che non hanno veramente ne capo ne coda, il nemico, prendono di mira Casaleggio e Grillo pensando che siano loro il movimento, non hanno capito, che se non sarà Grillo sarà qualcun altro, perché noi ci siamo proprio rotti le "palle" di come si comportano, ci siamo rotti le "palle" di farci dire cosa dire e cosa pensare, come agire e come comportarci. E' una rivoluzione del pensiero quella in atto, una rivoluzione della coscienza. Non avete nessuna autorità morale per farlo, siete morti, e i morti vanno solo seppelliti. Lo diceva anche Gesù lasciate che i morti seppelliscano i morti. Non puoi spegnere un movimento di popolo, non ci sarà modo di fermare questa cosa, è un onda, è un onda che si sta facendo "coscienza"; ha ragione Grillo, - "siete accerchiati, arrendetevi, non avete più scampo". Loro non rappresentano più nessuno, sono loro che hanno "paura", non sei tu, loro stanno cercando di fartela sentire, ma la "paura" è la loro, paura di cambiare, "paura" che se daranno retta a questa cosa e poi funziona, avranno veramente perso tutto. Non fatevi ingannare voi che potete, qui non c'è in gioco Grillo, ci siamo noi in gioco, è della nostra stessa libertà che si parla. E' una rivoluzione della coscienza.
Oltre all'Unità ci sono altri, che fanno parallelismi tra il discorso di Hitler e quelli di Grillo, ma è veramente stupefacente come credono di conoscerci. Ci conoscono così bene da sapere come fare per imbeccarci, sanno quali tasti toccarci per farci vedere quello che vogliono, la loro posizione parziale, che non è neutra,
per farci aderire attraverso lo stesso strumento di sempre: la paura. Per fortuna è ancora solo un problema di una certa massa, gli altri hanno capito, per questo che c'è fermento, vediamo la possibilità di liberarci da questo giogo. Vi ricordate Smith cosa dice di Morpheus? Che è un - "Un pericoloso criminale". Ad un occhio attendo non sfugge che la stampa ha il suo interesse, hanno "paura", sono terrorizzati e te la vogliono passare, non ci credere. Le Tv per lo più parteggiano per il PD, ma che cos'hanno questi psedo democratici da essere così accattivanti, così necessari da dover essere difesi? Difendono, l'indifendibile. Assuefatti al sistema. Cosa gli muovono dentro al punto tale da non fargli vedere più in là del naso? Li votano con la molletta al naso, semmai, perché pensano ancora di votare qualcosa di sinistra. A me fanno solo venire da vomitare. Stiamo ancora a pensare che è necessario dire cose di sinistra per parlare alla gente?! Ma che mondo è questo? Ma a quale livello di degenerazione è arrivato che non esiste più nemmeno l'ombra di un pensiero autonomo? Tutti omologati e pronti a farsi dire cosa dover pensare, a farsi orientare secondo sempre le stesse logiche. Vai tra le persone e senti nuovamente le stesse cose che la sera prima hai sentito nei programmi di approfondimento, ognuno schierato per la sua parte, come per il calcio, sono tifosi. Tifosi di bandiere e colori, tifosi che non vedono il nulla dei loro rappresentanti.
Gli sta bene così, è il paese che gli piace; la senatrice Paola De Michelis eletta in Emilia Romagna per il PD, che ha passato la puntata di Piazza Pulita a dire che quelle del M5S erano le idee del PD, ma con che faccia? Dice - "abbiamo anche noi volti nuovi?" - Ma cosa stai dicendo, sono persone di apparato. Questi sono cittadini, il M5S sono cittadini che hanno deciso di farsi la politica da se, di decidere cosa fare della nostra società partendo da un ispirazione, da un cambiamento di visione, da un "utopia" realizzabile; e soprattutto perché non si fidano di "voi", non ci fidiamo, avete dato per troppo tempo dimostrazione di essere inaffidabili e opportunisti, non potete pensare di pulirvi il viso con un elezione. Siete lì da troppo tempo. Noi la vediamo quest'utopia che si realizza, ma questi non capiscono. Non capiscono, non possono capire non hanno l'organo della comprensione, ripetono un tormentone sul nulla. Sono allo sbando, sono l'armata di Cincischiello, colpita e spersa che gira per il campo di battaglia suonando ancora la fanfara della riscossa. L'euro è finito, stiamo ancora a dare colpe alle elezioni italiane. Cosa c'è di sbagliato nell'andare a rinegiziare la nostra sovranità nazionale? A dire non ci stiamo più, a dire a queste condizioni non ci stiamo più. Gente che ancora ha la faccia di dire - "ce lo chiede l'Europa", ma chi se ne frega dell'Europa, se è questa l'Europa, ma che andassero tutti a ... Un tedesco intervistato che ha la faccia di dire - "avreste dovuto votare Monti". Ma cosa stai dicendo? Stanno facendo terrorismo psicologico con l'aiuto dei media. "Rubo perché ho fame?" - A questo siamo?! Un altro di un giornale tedesco che dice - "Non è una questione interna vostra, porterete l'intero settore finanziare europeo in allarme?" Ma questo è terrorismo. Quindi o facciamo come dicono loro o facciamo come dicono loro. Cosa significa che l'Europa non è d'accordo con questa scelta? Ma questa è dittatura, dov'è la scelta? Terrorismo, spaventano le persone, usano i "quindi", mettono in relazione cose che non ce l'hanno. Questo è così, quest'altro è cosà, e quindi andrà cosè. Ma che razza di logica è questa - "siccome quando ci sono gli incendi ci sono anche i pompieri, quindi i pompieri appiccano gli incendi" - oppure - "le cicogne sono diminuite, nascono meno bambini, quindi le cicogne portano meno bambini". Questo è positivismo, è materialismo, e la materia cade perché la gente non ci crede più, ha smesso da tempo di dargli energia, e gli effetti sono quello che osserviamo. Se volete trovare un colpevole cercatelo tra di noi, lasciate perdere chi fa da megafono alle istanze, ascoltateci e sentirete cosa abbiamo da dirvi, e cioè che - "adesso è finita", basta con questa "filosofia"; è di questo che si tratta un cambiamento di visione, e loro cercano solo di difendere quello che c'è a discapito di quello che potrà esserci, perché ci perdono tutti. Un mondo nella visione olistica è un mondo completamente diverso, questi non si possono permettere di perdere, sono secoli di storia e di malversazioni, di schiavitù che finiscono, secoli di potere che sta sgretolandosi, non lo potranno fermare, potranno cercare di ingannare i loro sostenitori, ma questa cosa non si ferma perché parte dalla coscienza dell'individuo che sta cercando di emanciparsi ad una visione diversa, più "credibile", più umana. Parte dall'individuo e si raccoglie in un grande movimento.
Bersani che dice - "se dicono tutti a casa, adesso fanno parte anche loro di quelli che dovranno andarsene a casa se non si fa il governo". Ma cosa dici? Ma quanta birra hai bevuto per andare in Tv a dire queste cose? Di cosa stai parlando? Più parlano e più rivelano la loro incapacità. I media sono schierati non fatevi infinocchiare da quello che fanno, non c'è un programma televisivo "oggettivo", trattano questo movimento dall'alto verso il basso, sono infastiditi ed arrabbiati perché sono costretti a scenderci a patti, si mordono la bocca perché non possono dire quello che sentono e pensano veramente perché altrimenti danno ragione a quello che le persone già sanno. In compenso restano agli atti, perché lo hanno detto in campagna elettorale ed adesso cercano di fare finta di non averlo detto. Lo sappiamo come la pensano, cosa pensano non del movimento, ma di noi, basta solo riascoltarseli tutti (le ultime parole famose M. Travaglio). Non hanno capito che è con noi che devono scendere a patti perché loro non ci rappresentano, anche chi li ha votati lo ha fatto per "paura" o per "difendere" un ideale che non esiste da tempo. Lo stesso Ugo Sposetti dice che ha votato il PD per questioni di partito, ma che se avesse 20 anni non sarebbe nemmeno sicuro se li avrebbe votati, forse avrebbe votato il movimento. Chi vuole capire ha capito!
Stanno cercando di ri-orientare le persone, e sanno perfettamente di poterlo fare, perché sono loro che ci hanno omologati, ma questa volta potrebbero anche "toppare" perchè ogni sistema alla fine mostra i suoi limiti, ha un suo break point (punto di rottura), ogni sistema manifesta la sua anomalia (sistemica) e questi potrebbero essere proprio quei tempi. Ci vorranno forse 100 o 1000 anni ancora per cambiare definitivamente, ma sta di fatto che questa cosa prima o poi accadrà, le mediazioni non faranno altro che ritardare questo tempo del compimento, il raggiungimento del numero della anime perfetto di cui si parla in Pistis Sophia. Accadrà, ci ritroveremo presto e di nuovo di fronte alle contraddizioni di fondo ed alla loro incapacità di rispondere alle istanze delle persone, ed allora non saranno più il 25% degli italiani, ma molti di più. Omologati proprio come le automobili. Con le misure ben stabilite per circolare, altrimenti non puoi girare, puoi giusto giocare sulle linee, le forme dell'auto, ma la struttura portante deve rispondere a quello standard. Il nostro pensiero è omologato, la creatività di una persona non esiste, la creatività non è la capacità di scrivere musica o di dipingere dei quadri, o di scolpire statue, queste sono solo il riflesso di una “possibilità” enorme, più grande inespressa, perché è stata soffocata da un modello di vita, da regole morali.
Un creatività che in quanto omologata ad un pensiero "comune" si manifesta solo in certe forme, solo nella libertà di fare quello che altri hanno già stabilito per te. Forme predefinite. Ma la creatività vera è una "possibilità" di realizzare un altro tipo di individuo. Questo lo ritrovi in tutto è per questo che questi pseudo guru che parlano di risveglio della coscienza non ti convincono. Cosa leggi a fare Gurdjieff se poi ti omologhi ad un pensiero, farai una scuola omologata, mentre l’intento di questi personaggi della storia era quello di farti acquisire le qualità di un pensiero libero, autonomo. Se il nostro pensiero è omologato quale opinione vogliamo esprimere quella che ci è stata detta. Siccome il panorama è vario, cioè nel campo dell’omologazione ci sono diverse offerte, crediamo di porte usufruire di una certa libertà, crediamo di esprime qualcosa di nuovo, mentre non è altro che ancora lo stesso pensiero, ci hanno concesso solo una possibilità e cioè quella di schierarci, da una parte o da un'altra: di polarizzarci. E' dentro che nasce l'alternativa, negli stati interni, quelli più elevati di coscienza, con cui si esprime un pensiero. Lo stesso pensiero di libertà enunciato da uno schiavo resta schiavitù, pronunciato da un uomo libero (dentro) è poesia. Loro lo sanno di questo meccanismo, ma non lo possono dire, perché dovrebbero ammettere di averti condizionato. Se non ci rieduchiamo non possiamo esprimere nessun pensiero autonomo, non c'è democrazia senza autonomia del pensiero. Ci si vede in onda.
Niente di nuovo sotto il sole. Francesco I.
Le porte si stanno richiudendo su di noi, le pecore devono ritornare all'ovile, dobbiamo proprio "restare in allerte come vedette in tempo di guerra", non lasciar passare nessuna "emozione", non un atomo di inferno nel nostro paradiso (interiore), in quella "luce" di speranza di poter cambiare: noi, non gli altri. Se vi sentite abbandonati è perché avete ancora una volta investito in una persona, in una scuola o in chissà cos'altro che non foste voi. Non indugiate sulla soglia, per attraversarla devi lasciare tutto, ma dentro, è necessario sgombrare la mente da attaccamenti, da ogni schieramento, ogni "illusione", ogni speranza di risoluzione della partita, ogni speranza di riaggiustare tutto, uno che dorme non si sveglia neanche a cannonate. Il risveglio è un processo personale, gli altri possono solo essere da coadiuvo, ci vuole un "evaso" che ti mostri come fare per evadere, ma poi sei tu che deve fare tutto, non puoi delegare nessuno al tuo posto, altrimenti resti al palo. Come ho già avuto modo di dire non ci sono mediazioni, le mediazioni non hanno mai chiarito, mai aiutato, mai accelerato il processo di consapevolezza, ma l'hanno sempre ritardato, sempre offuscato, sempre e solo confuso. La fase di normalizzazione è in atto. Come Ulisse dobbiamo uscire dalla caverna di Polifemo, nascondendoci tra le pecore. Polifemo è l'occhio che guarda, un solo unico occhio che tiene l'umanità schiava, ridotta a un gregge di pecore. 7 Miliardi di persone che vivono inconsapevolmente: cerchiamo di realizzare la nostra piccola fuga, il mondo non cambierà così alla svelta, come ci mostra questo dialogo di "matrix - revolutions", dobbiamo solo riuscire a conquistarci la "possibilità" per quelli che lo vorranno di uscire da questa condizione umana deleteria ed inconcludente. Se si creerà una massa critica, e credo che stia già accadendo, i risultati verranno da soli, ma bisogna partire dal singolo. Architetto: "Hai giocato una partita pericolosa.." Oracolo: "I cambiamenti lo sono, sempre!" Architetto: "Quanto a lungo ritieni che questa pace possa durare?" Oracolo: "Durerà finchè durerà!" Oracolo: "Che ne sarà degli altri?" Architetto: "Quali altri?" Oracolo: "Quelli che ancora vorranno uscire!" Architetto: "Ovviamente saranno liberati!" Oracolo: "Ho la tua parola?" Architetto: "Scusa per chi mi hai preso? per un umano?!!" L'Oracolo è Maria, la vergine, l'umanità realizzata che sta cercando di aiutarci, le sue apparizioni nel mondo non sono mai state ben viste dall'istituzione del Clero, questo dovrebbe farci intuire qualcosa. Maria sta cercando da tempo di aiutarci a capire che l'uomo è al centro e che da lui e non dalle sue guide, i suoi pastori, può provenire il cambiamento, la persona matura da se stesso nei suoi tempi questo bisogno, è una questione naturale che altri uomini però, interferendo, hanno cercato di allontanare, ostacolandolo: sanno, non passano loro e non ti lasciano passare, creano dogmi, organizzazioni, culti, poteri, per farti
deviare, per farsi dare il tuo consenso e poi continuare come hanno sempre fatto. Senza il tuo consenso non potrebbero fare niente. Ecco perché vi ho parlato di un evaso, l'evaso non ha ideali da difendere, non ha importanza personale (da difendere), non ha istituzioni o organizzazioni da difendere, ha solo uno scopo: la libertà. E quindi poche illusioni ancora una volta niente di nuovo sotto il sole, almeno alle apparenze, il "potere" precostituito non può cambiare con un elezione, ed anche in questo caso rivela tutta la sua ipocrisia. Si elegge un papa che si farà chiamare Francesco, nel tentativo di evocare grandi valori di carità ed umiltà, ma è tutta facciata, è solo illusione, l'ennesima finzione che va in scena; mediatica come mai nella storia, perché deve riportare tutte le pecore nel recinto del "buon pastore". Se la scelta di Benedetto XVI poteva essere letta come un passaggio importante e di novità in quanto affermava la scelta personale di "coscienza" dell'uomo prima che il mandato di Pietro, e quindi poneva i fedeli davanti all'ipotesi di "responsabilizzarsi" da se stessi, perché deve venire prima l'individuo e poi tutto il resto, l'atto viene vanificato da un bagno di folla che finalmente può tornare a dormire sogni sereni perché ci sarà qualcun altro a provvedere a loro e alla loro conquista del "regno". A questo punto resta l'ipotesi precedente secondo cui è stato un altro modo per condizionare le folle, falle stare male per poi portare la cura: il nuovo pontefice. Non c'è che dire se qualcuno aveva dei dubbi sull'uso strumentale dei "media" non può che averne l'ennesima conferma, da come viene continuamente trattata la questione del M5S a quest'ultimo "espluà" del conclave, siamo veramente difronte a quelle scene del film "V per vendetta", dove il potere precostituito racconta la verità che gli è più comoda per pilotare le masse. Non c'è nessuna oggettività, c'è solo spettacolarizzazione. Siamo ad una fase più evoluta dell'uso di questo strumento, dal varietà, alle letterine, dai reality ed i talk show, che per lo più sono contenitori per la pubblicità ingannevole (penso alla carne di cavallo trovata nel brodo fatto meglio di come lo fai tu), ad una fase di sofisticazione totale delle cose.
Francesco I è lo strumento per rifarsi una facciata, per recuperare un immagine offuscata dagli eventi storici e dai recenti scandali sulla pedofilia, tanto più che le persone hanno equivocato di quale "Francesco" si parla pensando che si riferisse al fondatore dell'ordine "Francescano", mentre il nome è Francesco Saverio: gesuita e missionario spagnolo che nulla ha a che vedere con il San Francesco d'Assisi che fece voto di povertà e molto altro al quale tutti credono si rifaccia questo papa. Elezione che di fatto, come ho già detto, chiarisce la strategia che stava dietro alla scelta di Benedetto XVI di dimettersi dal suo mandato; un mandato, quello di Pietro, dalle incredibili e drammatiche implicazioni. Gesù (in Giovanni 21, 15-17) si trova nell'impossibilità di far intendere il suo messaggio sentenziando l'incapacità dell'uomo di auto motivarsi, e della necessità che ha di essere pascolato come un gregge da un "pastore", anche lui a sua volta incapace di capire ed incarnare la rivoluzione del messaggio "cristico", facendone un dogma e realizzandone un istituzione, un potere che nel tempo è diventato offuscamento e dai toni coercitivi.
"Non fatevi chiamare rabbì... Non chiamate nessuno sulla terra padre spirituale (...). Non fatevi chiamare maestri (...). Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato, e chi si abbasserà sarà innalzato". Matteo 23, 8-12 Ancora una volta il Cristo, la "coscienza" dell'uomo, viene tradito e posto sulla Croce e sempre dagli uomini, non da Dio, a favore di un pastore sempre più adatto a pascolare le sue pecore. Il punto è che il pastore non è disinteressato ed invece di aiutare le sue pecore a crescere le ha sempre tenute nell'ignoranza, nel sospetto e nell'invidia e il rancore l'uno per l'altro, per poi poterle tosare. Il pastore non può permettersi di perdere il suo gregge che cerca sempre di rimpolpare attraverso quello che chiama evangelizzazione. Dovete stare attenti alle parole che sono già state pronunciate tra ieri e oggi, l'attenzione verso l'evangelizzazione che viene nuovamente portata come baluardo di una nuova chiesa rinnovata. Il "lupo perde il pelo, ma non il vizio" e non mi sto riferendo alla persona, ma all'eggregora cattolico, all'istituzione del Clero che non può permettersi di cambiare e deve eleggere un cardinale di apparato, gesuita, e con una precisa visione dei poteri: il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di
Buenos Aires, presidente dei vescovi argentini, nonché tra i più votati, un anno fa, nel conclave Vaticano che ha scelto il successore di Giovanni Paolo II. Quello che viene taciuto è che è accusato di collusione con la dittatura argentina che sterminò almeno 9000 persone.
Le prove del ruolo giocato da Bergoglio a partire dal 24 marzo 1976, sono racchiuse nel libro - "L’isola del Silenzio". Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina è raccontata dal giornalista argentino Horacio Verbitsky, che da anni studia e indaga sul periodo più tragico del Paese sudamericano, lavorando sulla ricostruzione degli eventi attraverso ricerche serie e attente. Poi certamente il singolo può aver fatto degli sbagli e questi sbagli gli sono serviti per cambiare e capire l'orrore di quello che ha commesso, ma ricordiamo che non si paga solo per quello che si è commesso, ma anche quando potendo fare non si è fatto. Il Clero ha sempre silenziosamente appoggiato ogni forma di tirannia, tacere equivale ad avvallare: silenzio assenso. Se il singolo uomo può cambiare, l'istituzione no, e siccome quest'uomo non ha "scelto", ma lo hanno scelto, siamo ancora una volta davanti ad un istituzione, un "potere" che ha a cuore solo la sua sopravvivenza. E poi se uno cambia non si presta a questo genere di utilizzo, per salvare cosa? I papi non scelgono servono il loro padrone: il Clero. Come per il sistema dei partiti che per mantenersi in vita è disposto a fare qualsiasi cosa, anche a rischio di dimenticarsi quali erano gli ideali che lo hanno motivato sino a quel momento. Incassare la fiducia per poi continuare come prima, raccontando dopo che non ci sono riusciti, ma non è colpa loro, ... già è solo inettitudine di chi ancora gli crede. Ciò che diventa importante è la facciata, poi se sotto è marcio, raccontiamo balle, facciamo fumo (la stessa fumata che ha tenuto attaccate milioni di persone nell'attesa del nuovo pontefice), incitiamo i nostri tifosi a difenderci, passando tutto sotto alti ideali di giustizia. Pensate al PD, non vederebbe l'ora di fare il governo con il PDL e Monti, fosse solo per togliersi dalla scarpa il sasso M5S, ma non lo può fare per questioni di immagine, questo perché se lo facesse i propri elettori, che non sono così devoti come quelli del "divino" Silvio, li mollerebbero stavolta per davvero.
Francesco I un papa umile venuto “dalla fine del mondo”: ed è proprio della fine del mondo che si parla, la fine dei sistemi del mondo che sta avvenendo e che questo papa si occuperà di difendere, di salvare per il bene delle sue "pecorelle" che erano smarrite e spaventate per la perdita di una "guida" e per l'ingovernabilità recessiva. Potere politico e potere ecclesiastico ancora una volta uniti ed insieme nel tentativo di produrre un nuovo "medioevo" che gli garantisca nel futuro ancora lo "status quo". Il "medioevo" fu un tempo di splendore offuscato dagli apparati di potere che hanno cercato in tutti i modi di spegnere la rivolta, le macchine vanno sempre all'assalto di Zion, ma come dice Morpheus, dopo secoli che ci combattono: noi siamo ancora qui e non ce ne andremo. Lo scontro è psicologico, è a livello delle certezze e delle paure, la persona che ha fame non ha tempo per ridere, non ha tempo per pensare alla sua realizzazione, ha tempo solo di pregare ed obbedire a quello che altri hanno predisposto per lui altrimenti resta senza cibo. Dipendenti ed assuefatti al sistema, impotenti e senza alcuna speranza di cambiare. Mentre invece la "possibilità" c'è ed inizia da se stessi ed inizia da una "sensazione": ci deve essere di più.
Una nuova transizione, I nuovi assunti!
Far ripartire l'economia ed i consumi o la piena occupazione non sono soluzioni alla situazione contingente, ma pezze, toppe per arginare un sistema che oramai ha raggiunto il suo "break point". I nuovi "assunti" parlano dell'uomo al centro, e una società in grado di sostenere il suo sviluppo, non quello economico o sociale, quello dipenderà da ciò che saremo capaci di costruire dentro ognuno di noi. Ecco perché tante persone che sentono queste esigenze si sono orientate verso il M5S, ed è questa visione che i media, altoparlante dei vecchi "assunti", non possono che cercare in tutti i modi di non far emergere, altrimenti perderebbero tutti "senso" o sensatezza. Abbiamo bisogno di nuovi "assunti", dobbiamo mettere lo sviluppo dell'uomo e della coscienza al centro. Un assunto si fonda sulla "paura" e l'altro sulla "sensatezza", per approfondimenti vedasi anche video del 3 aprile 2013 a San Donato Milanese.
Attuale Sistema di Convinzioni
Un nuovo Paradigma
VECCHI ASSUNTI
NUOVI ASSUNTI
E’ bene fare piani e programmare (falso!)
La momentaneità: la vera pianificazione è questo “istante”, è
è convinzione comune che la vita debba
nell’istante; le decisioni sono frutto dell’attimo,
essere ben programmata: studi, prospettive
l’istante è l’eternità, solo nell’istante esistono
di carriera, agenda degli
tutte le soluzioni; le soluzioni non possono appuntamenti, (falso!) … essi sono tutti figli essere trovate, le soluzioni sono, per questo di questa idea. Ogni appuntamento che che solo nell’istante esiste la pianificazione. fissiamo, ogni incontro rafforza solo la nostra Tutto è a nostra disposizione quando illusione, il nostro bisogno di crederci vivi: impariamo a vivere l’attimo nella sua totalità. impegnare la vita serve a confermare le idee Le “vere” decisioni sono frutto dell’istante. Il
di questo sistema. Prima in assoluto tra
“guerriero” si addestra ad “essere presente”,
tutte è quella certa idea di credere di poter
fino a quel momento egli non sa, non agisce
pianificare qualcosa.
fino a quando l’istante non dischiude la sua eternità; solo allora il guerriero saprà ciò che
Pianificare e crederci significa
deve sapere; essere presenti
automaticamente seppellirsi da
permette a “qualcosa” d’altro di esprimersi; la
soli. Preoccuparsi, pianificare,immaginare
VOLONTA’ emerge dall’istante.
negativamente, dimenticare se stessi e lo scopo, il motivo che ci ha portato alla ricerca, al cammino della conoscenza di sé, sono aspetti della pianificazione. L’uomo pianifica perché ha paura, attraverso la
a noi stessi
La vita ci accade e noi ne siamo partecipi, liberi da preconcetti e pregiudizi, ci muoviamo nell’immediatezza delle circostante. Stati e circostanze sono tutt’uno. Essere presenti è una “pianificazione verticale”, è l’abbandono
pianificazione pensa di scongiurare gli “imprevisti”, e questo ci dà l’illusione di poter controllare gli eventi.
totale all’”essere”:
“sia fatta la tua volontà”, anzi “la tua volontà così è fatta”! Nulla a che vedere con l’”immobilismo” o il “fatalismo”; “fare” è “essere”; l’azione sta
La vita ci accade e noi ne subiamo le
conseguenze. Intenti a programmare non ci nella presenza, sta nell’”essere” presenti, presenti” per noi equivale a siamo accorti cosa stava accadendo. L’uomo “essere dovrebbe imparare ed “addestrarsi” alla
promuovere,
momentaneità.
“Presenza”.
conseguire
e
mantenere
“Fare” è non pianificare. Ognuno si esprime come sente e crede, gli Gli altri vanno controllati, ci educazione, ci vuole rispetto. (falso!)
vuole
altri non sono un problema per me, ciò che ognuno fa risponde alla vita non a me; ci vuole “autenticità” e l’“autentico” rispetto. Il rispetto è verso se stessi, è l’amore che siamo in grado di esprimere verso di noi, è la capacità di comprensione e la capacità e di sentire di “essere”. Il rispetto è amarsi dentro.
Gli eventi causano gli stati (falso!)
Gli stati causano gli eventi:
maledico la vita, gli eventi e gli altri. (errore!) mea culpa, gli eventi e gli altri sono attirati nella vita dai miei stati interni; imparo a perdonarmi. Le persone reagiscono ai miei comportamenti che sono determinati dai miei “stati” (emotivi). La vita è la causa della nostra
La vita è l’effetto del mio livello d’essere, del
sofferenza (falso!)
mio grado di responsabilità.
La vita è la causa e l’uomo l’effetto (falso!)
L’uomo è la causa e la sua vita l’effetto della sua volontà di esistere. Poi discende in questo mondo nasce, prova paura e se ne dimentica.
Il mondo è un luogo ostile (falso!)
Il mondo è così,
perché tu sei così: abbiamo paura di tutto. sente Prima ho paura e poi scelgo di cosa. L’Eroe è costantemente sotto minaccia ed ha sempre l’uomo in assenza di paura, in assenza di Anche
se
l’uomo
ordinario
si
paura di qualcuno o qualcosa, in realtà non queste costanti piccole morti interne. Eroe
c’è nulla e nessuno che possa nuocergli, non viene da Eros, amore da a-mors. ci sono circostante negative o persone che Integrasi con questa meravigliosa forza ci possano causarci danno, o nulla di cui permette di iniziare un processo che sfocia temere, se non di noi stessi; ci sono di fatto nell’emersione da una visione catastrofista e solo:
rovesciata del mondo. Serve una rinascita ad
atteggiamenti
idee una nuova concezione del mondo, di noi stessi
negativi,
distruttive, convinzioni malsane
e della vita, di un nuovo sentimento o “sentire”
di infelicità e catastrofe.
o “percepire” che è quello che ci fa intuire che
la c’è molto di più nella nostra esistenza, questo materializzazione del nostro ‘sogno’ o dei sentimento è l’a-more. E’ ciò che emerge in nostri ‘incubi’. L’uomo è come un essere noi quando siamo in assenza di dialogo ed in Il
mondo
è
la
proiezione,
infelice, che circondato dalla perfezione e da assenza di “odio”. ogni abbondanza, guarda il mondo con gli occhi di una rana e si lamenta di ciò che vede. La considerazione interna ed esterna è la Gli altri sono la causa delle nostre
causa della mia infelicità e sofferenza.
infelicità (falso!)
Il
bisogno
di
considerazione
limita
la
manifestazione della mia spontaneità. Avere aspettative causa sofferenza. L’egoismo ed il controllo creano aspettativa sugli altri. Gli altri deludono continuamente le mie aspettative.(falso!)
Sono deludente, irrispettoso
ed egoista
a
pretendere attenzione, atteggiamenti e cose dagli altri. Gli altri non mi devono nulla ed io non gli esigo e non posso e non ho diritto di esigergli nulla. La vittima è sempre il colpevole. La mancanza
Sono una vittima delle circostanze e dei
di rispetto negli altri è dovuta alla mancanza di
comportamenti altrui. Le persone mi
rispetto che noi stessi abbiamo di noi stessi,
mancano di rispetto. (falso!)
gli
altri
ci
mostrano
solo
la
nostra
manchevolezza. La presenza di un dato conflitto è la ragione Le persone generano conflitto
della presenza di date persone nella nostra vita! E’ la nostra psicologia ad essere conflittuale e
(falso!)
non il contrario.
La vita è ostile, il corpo è cagionevole. (falso!) La vita è potentissima e il corpo è indistruttibile. La morte è inevitabile (falso!)
La morte è “immorale”. La morte è una fuga, è il mezzo per sfuggire all’”eternità”.
questa idea è la madre di tutte le paure. La La rivoluzione della Coscienza è la conquista morte mette al riparo l’uomo ordinario dallo dell’immortalità. “sconcerto dell’infinito”. Dietro ogni
pensiero distruttivo c’è
inevitabile della morte;
A-mors, a (assenza) mors (morte), a-mors l’idea significa immortale, eterno; la paura equivale ad avere “morte dentro”, chi non ha morte
pensieri distruttivi sono ciò che sta dietro ad dentro non
può incontrarla. Elimina
ogni
ogni dolore, dubbio, paura, incertezza, stati pensiero
distruttivo,
individuato.
Accorgiti
come agisce, cosa cerca, come si nasconde,
negativi, etc…
I pensieri distruttivi sono quelli che ci fanno dietro quale tipo di giustificazione ed accetta di smettere di: giustificarti, arrendere prima ancora di iniziare un l’ipotesi impresa
crediamo
all’inevitabile
nemmeno provarci a fare qualcosa.
senza lamentarti, correggere gli altri, giudicare, remare contro, corrompere, pensare che le
Trascorrendo il resto del tempo a trovare le
NULLA è IMPOSSIBILE su questo piano e in
prove per giustificare non solo il nostro fallimento, ma la veridicità del fatto che l’impresa era impossibile, e che quindi il fallimento era inevitabile. Sappi inoltre che la paura della morte si imprime artificialmente dentro di noi al momento della nascita, questo perché la prima
sensazione
cose sia impossibili!
che
proviamo
di soffocare e di venire sopraffatti.
è
tutti gli altri piani, questo piano di realtà è il riflesso di un mondo più sottile, invisibile: visibilia ex invisibilibus. Il mondo invisibile è il mondo di tutte le “possibilità” è il mondo dell’eternità, è il mondo della creazione, è il piano della Talità, il nostro unico vero compito (oggi) è portare questo mondo qui nel mondo visibile, anzi in realtà è accorgerci che già lo stiamo facendo, perché ciò che è visibile ed accade all’intera umanità, proviene dalle sue idee, proviene dal mondo delle sue credenze: credere è vedere. Purifica i tuoi pensieri, purifica le tue emozioni, purifica la tua mente, purifica la tua psicologia e tutto di questo nuovo paradigma può realizzarsi. Non pensarlo,convincitene!
Vedere per credere. (falso!)
Credere è vedere! Quello in cui credo si realizza, quindi vedo.
La rivoluzione è nel mondo, (falso!)
La rivoluzione è individuale ed intima.
Tu sei solo il tuo corpo, una serie di processi La tua presenza, ciò che tu sei e sperimenti è biologici. Tutto ciò che sperimenti è frutto fatta di pensieri, emozioni, volontà e di un del caso e dei tuoi processi biologici e della corpo genetica. (falso!)
energetico-planetario.
I
pensieri,
le
emozioni e la volontà influenzano questo corpo,
Il Dna non domina la vita, ma la mente ne influenzano i processi biologici e (epigenetica); e la mente non è il centro genetica (il DNA, i geni si mettono
la in
intellettuale, la “mente” è la modalità con movimento su un ordine che proviene dai cui siamo stati educati a dare forma alle mondi interni di un individuo, dai sui pensieri cose, alle persone, circostanze, è il mondo e dalle sue emozioni). che ci è stato messo davanti agli occhi per Pensiero, emozioni e sensazioni attraversano impedirci di conoscere il nostro autentico il corpo, ma non sono del corpo. Pensieri potenziale.
La
MENTE
artificiale, formatore.
è
un
apparato distruttivi ed emozioni negative sono la causa di un
avvelenamento
costante
del
corpo
Un surrogato del vero centro intellettuale, planetario. L’indulgere in emozioni negative e sviluppatosi a causa della prima educazione in pensieri distruttivi è la causa dei nostri dei cattivi esempi e idee sbagliate, ovvero problemi. tutto quel complesso di credenze che fanno SII VIGILE! E’ bene
essere
“vigili” e
non
parte della verità degli uomini ordinari. Il permettere internamente neppure un atomo di pensare per associazioni, ovvero, il pensiero dolore; usa qualsiasi mezzo (trasmutazione,
associativo è ancora un altra conseguenza, o respirazione, meditazione, esercizi, preghiere, funzionamento
alterato
delle
qualità rituali,
“intellettive”.
teurgia)
per
chiudere
ognuna di queste potenziali ferite mortali, non
in queste 2 Rimuovere le idee false dalla nostra testa indugiare significa armonizzare il centro intellettuale Distrutti ed emozioni negative. e
all’istante
condurlo: metterlo nelle
condizioni
di Non
pensare
di
cose:
riuscirci,
Pensieri
convincitene,
ricevere il flusso potentissimo dell’energia convinciti che in generale l’emozione che stai del
pensiero.
confusionarie
Rimuovere e
fallimentari
le
idee provando se è negativa a nulla vale ed a nulla
significa ti serve, comprendi che ti sta avvelenando ed
imparare a trasformare le impressioni che abbandona di fatto ogni suo pensiero, NON diventano cibo per la nostra “presenza”. Solo INDULGERE! un centro libero dalla mente fa emergere la Come il pugile nel ring: “tirati fuori dall’angolo, volontà e la comprensione. L’uomo libero abbandona le tue ragioni, esci prima di dall’idea del fallimento è un uomo od una prendere altre botte”!”. Le tue ragioni sono donna in grado di comprendere la vita e viziate riportare integrità, unità in sé.
dai
tuoi
pensieri
e
dal
tuo stato
d’animo, cerca di riportarti in quota, alzati!
Uni-verso = verso l’uno. Ehie Asher Ehie = IO SONO QUEL CHE SONO, e quel che io sono, sono. Non c’è fallimento in me, non c’è nulla di sbagliato, c’è solo la
Sei sbagliato, non vali nulla, non puoi
ricerca della verità, il bisogno di integrità e la
farcela, è impossibile! (falso!)
volontà di realizzarla. E’ importante rimuovere dalla nostra vita l’attitudine a giudicare, peggio se è “mal giudicarsi”.
M al comune mezzo gaudio (falso!) Godere del fatto che ci possa andare storta in compagnia è un altro modo per giustificare la nostra irresponsabilità. Siccome abbiamo creduto che è “impossibile”, questa idea ci Non c’è un mal comune, di comune c’è solo in consola e fa da ammortizzatore ai nostri sonno della coscienza. Il mal comune è il paese fallimenti annunciati.
dei
balocchi, ci
deresponsabilizza
e
ci
fa
Annunciati perché con le idee che abbiamo dimenticare lo scopo. non possiamo che confermare l’impossibilità di realizzare qualsiasi scopo; giriamo in E’ bene imparare a mantenere viva l’urgenza tondo, cercando tutto il tempo, dandoci da esoterica, il bisogno di integrità e di fare per poi poter dire: “non mi è stato autorealizzazione, non dobbiamo permettere a nulla ed a nessuno di distrarci, di raffreddarci; possibile farlo”. Cerchiamo
continuamente
una
giustificazione. “Mal comune mezzo gaudio”
non dobbiamo, mai, dimenticare, dobbiamo RICORDARE continuamente il nostro “ESSERE”.
equivale ad una resa senza condizioni e senza lotta, equivale a fallire realmente il nostro intento; equivale a mollare la spugna. Devo correggermi! Devo essere perfetto”!
Quando mi osservo, quando mi auto-osservo tutto
quello
che
è
“giusto”
comincia
ad
accadere, tutto ciò che è inutile, superfluo, e
Non posso sbagliare! Non valgo abbastanza,
persino
non posso altro che “fare” per poi auto-
comprensione
commiserarmi. (falso!)
“presente” è la forza conciliante, la “coscienza”
dannoso
inizia
viene
a
dissolversi.
La
dal
“presente”,
il
non è di
questo piano di
manifestazione.
Osservarsi
significa
presenti
essere
a sé
stessi, rendersi conto; ne più ne meno che autocommiserarsi equivale ad deresponsabilizzarsi.
rendersi
conto;
processi, dei
rendersi
nostri
conto
dei
nostri
pensieri, delle
nostre
emozioni, della nostra condizione umana. Siamo disposti ad accettare l’idea che l’essere umano è uno schiavo, ma poi, quando lo sperimentiamo, e ci
rendiamo conto della
condizione in cui versiamo, giudichiamo e cerchiamo di chiudere “la bocca” alla verità che stiamo osservando. “Essere presenti” è l’unica vera azione possibile a questo livello di responsabilità. Il Cristo è l’individuo che si fa carico dei suoi processi interni, dei processi di cambiamento, osserva, si auto-osserva, in silenzio riceve le frustate
dalla visione
perché
sa che
solo
osservando, “qualcosa” d’altro inizia a farsi presente nella sua vita. Il Cristo è la persona che ha iniziato a “convincersi”. Avere per essere!
Essere per avere!
“Devi dare tutto, devi dare tutto per un solo mio bacio!” – queste frasi sono di un antico rituale Devi dare tutto, devi darmi tutto, anche la
che significano che dobbiamo dare tutto noi
stessi allo sviluppo ed il risveglio interiore, tua vita, devi lavorare fino a 12 ore al giorno, dobbiamo dare tutto per un solo bacio della senza sosta, anche il sabato e la domenica sapienza, della conoscenza interiore di ciò che se necessario. Il lavoro ti nobilita! Riempie le tue tasche di cibo per te e per la tua famiglia. (falso!)
siamo e cosa possiamo diventare. Il denaro non è la soluzione ai nostri problemi, “Essere” è la soluzione. ESSERE per FARE e per poi AVERE, infine.
Il lavoro nobilita l’uomo
Il lavoro è schiavitù
(falso!)
Il lavoro è dipendenza, è schiavitù ed è una conseguenza della perdita di dignità, è una conseguenza di un degrado interiore, di una mancanza di attenzione, di una disattenzione alla vita e verso sé stessi, di una cristallizzata abitudine a de-responsabilizzarsi. Dipendere è l’effetto di una mente resa schiava
dal timore immaginario di rimanere senza (di Di cosa abbiamo paura? Di diventare poveri? qualsiasi tipo di) nutrimento o sussistenza. Di essere abbandonati? Di ammalarci? Di Il “lavoro” è solo quello su se stessi atto a perdere una proprietà o il lavoro? Di cosa?
conseguire un autentica indipendenza; è in Qualunque sia la paura di un uomo o di una questo che sta la vera nobiltà del lavoro, nel donna, essa si materializza in eventi che rendersi liberi, uscendo dai sistemi del mondo, egli dovrà incontrare sulla sua strada per liberandoci dalla paura, interrompendo il rendersi libero della schiavitù che volente o nutrimento di certi timori che ci impediscono nolente ha accondisceso operasse su di lui. di usare i sistemi senza farci usare. I sistemi La libertà interiore nobilita l’uomo ed è la sua autentica aspirazione: “quando capisci come è il gioco, non ci vuoi e puoi più stare!!!”.
del mondo sono le migliori circostanze indurci
a
cercare
la
libertà;
chi
per resta
imbrigliato in esso è di fatto vittima della sua stessa paura, della pigrizia, della vita comoda, e dagli attaccamenti. L’uomo si è arreso alla sua stessa
schiavitù,
l’uomo
che
accetta
la
dipendenza dai sistemi del mondo si è venduto per un tozzo di pane ed un letto. Usare i sistemi invece che esserne schiavi, questa è l’autentica indipendenza. Per farlo abbiamo “lavoro”
bisogno preparatorio,
di
compiere di
un
eliminazione
sistematica di tutte le idee contorte e distorte che il mondo ci ha regalato. La sola vera disciplina è: liberarsi dall’inferno interiore, dall’odio, dai pensieri distruttivi e dalle false credenze.
Ti hanno dato una "forma"! L'apparato formatorio.
La terra è come un gigantesco diapason al quale l'uomo come uno strumento musicale può accordarsi. Nel fare questo può rendersi conto che il "mondo", i "sistemi" contenuti in esso, gli hanno dato una "forma", qualcosa che va oltre la sua personalità o carattere o tratto psicologico. Questa forma è ciò che motiva tutte le sue azioni, è molto di più dei pensieri che affollano la sua "presenza", o gli stati emotivi che lo tormentano od esaltano; questa "forma" è ciò che sta dietro e li genera in continuazione questi stati. La "forma" che abbiamo preso e che crediamo di essere è ciò che determina tutte le nostre scelte, decisioni, comportamenti, aspirazioni nel mondo, è molto di più di un "idea", è molto di più delle stesse "credenze". E' qualcosa che va oltre la "descrizione" relativamente al mondo e a ciò che siamo realmente alla quale siamo stati, successivamente a questa "impressione", abituati. Qualcosa ha impresso o si è impressa nella pellicola della nostra vita, e successivamente ci è stata descritta e poi giustificata. Questa azione è assimilabile al concetto dell'impianto di un apparato artificiale formatorio, cioè che da forma a pensieri ed emozione. Siamo stati "impressionati", spaventati in qualche modo e questo ci ha fatti ritirare, da lì in poi è partita tutta una azione di normalizzazione ed omologazione che alcuni chiamano "condizionamento" (mentale).
La "forma" di cui cerco di parlarvi è qualcosa di veramente oltre l'idea ad esempio, espressa nel film di matrix, di un - "mondo che ci stato messo davanti agli occhi" - per nasconderci la verità su di noi e sulla nostra condizione di servitori o di asservimento. E' la "forma" che ci è stata data e che noi crediamo di "essere". Siccome questo processo avviene più o meno inconsapevolmente tutto si registra senza grande partecipazione del singolo che lascia che questo avvenga senza potersi opporre al volere collettivo e degli altri. Allo stesso tempo è importante "capire" che non c'è nessun responsabilità o corresponsabilità in questi "altri" (famiglia, relazioni, ambienti lavorativi e ricreativi e "sistemi"), perché tutto questo è cominciato molto tempo addietro e tutti quelli che vivono adesso su questo pianeta sono per lo più inconsapevoli. Inconsapevoli che qualcosa di così catastrofico sia realmente accaduto e soprattutto che sia potuto accadere anche a loro, anche lui e anche a te. Ognuno ha la percezione e la convinzione di essere libero, di essere "spirituale", di essere "qualsiasi" cosa lui possa immaginare, non accorgendosi che chi lo ha immaginato tutto quello che pensa e sente gli è stato imposto quando non poteva porre alcun limite e che quelli che glielo hanno fatto lo hanno fatto convinti di farlo per il suo bene e sono stati proprio quelli stessi che gli hanno dato da mangiare. E' come quando tagli le palline al tuo gatto, uguale. Lo fai per il suo bene. Anche Riccardo Broschi rese eunuco il fratello Carlo, passato alla storia col nome di Farinelli, per impedirgli di cambiare crescendo quella voce che a suo dire era meraviglioso. Che poi questa fu vero, non chiese certo a Carlo cosa ne pensasse.
Questo è veramente il grande punto di forza di chi ha avuto quella meticolosità di dare una "forma" a questa umanità lavorandosela per secoli. E' questo a renderli irresponsabili, e nessuno può attribuirgli colpe o esigergli qualcosa perché anche a loro e a loro volta è stato riservato lo stesso trattamento. Conoscono solo questo e cercano in buona fede di darti la loro forma. Altra cosa sono quelli che qualcosa hanno capito, ma usano ciò che conoscono per condizionarci. Le persone ignorano per lo più di averla presa una "forma", pensano e credono di aver una qualche autonomia di pensiero o di sensazioni o di comportamento, questo perché il corpo gli permette una momentanea sensazione di "individualità", ma tutto per lo più dipende dal vissuto, dalla forma che quel vissuto ci ha cominciato a dare, e questo vissuto è condizionato dalla mente collettiva dell'umanità. E' l'umanità a essersi data degli "assunti" e quindi una forma, quando questo è accaduto è molto tempo fa. Veniamo al mondo nudi ed "apparentemente" senza conoscenza, coloro che sono già qui da prima e dovrebbero servire ad aiutarci a crescere, a svilupparci in modo armonico e quindi in "risonanza" col diapason della terra, sono a loro volta condizionati, sono stati al loro volta ri-"formati" e quindi non sono in grado di fare nulla per noi se non molto poco e in accordo a quanto di ciò che sono è riuscito a sopravvivere ai processi condizionanti. Ho scritto "apparentemente" perché il realtà ci sono cose che sappiamo, che facciamo spontaneamente, sono le nostre attitudini, che per quanto siamo stati "formati" riescono ancora nel "bailamme" generale ad emergere. Si tratti di piccoli momenti, di tratti di "sincerità" e di "verità" interiore, che tendono a diluirsi nel caos generale di un mondo che vive veramente ignoro del perché esiste e a cosa serve all'interno dell'economia generale del pianeta innanzitutto e dell'universo successivamente e semmai. Ripeto la cosa non ha molto a che vedere con le idee, anche se le idee sono parte del condizionamento, ma ha più a che vedere con il fatto che siamo stati "piegati" ad un volere che non è il nostro. Lo strumento è sempre lo stesso la "paura" è con la "paura" che sono stati capaci di imprimerci una certa "forma" di schiavitù. Nessun di noi può smettere di essere schiavo se non perde questa "forma", nessun di noi può smettere di essere schiavo se non perde la "paura"! Questa è la ragione per cui abbiamo comportamenti omologati che oscillano tra le sfumature del "bene" e del "male", di "destra" e "sinistra", e alla via così. Ecco perché poi troviamo un comportamento comune diffuso, ma non è autentico è parte della "normalizzazione" generale. Siamo schiavi perché ne abbiamo tutte le sembianze, molto più di quanto crediamo. Anche se cambi, lavoro, città, partner, abitudini, tendenze, atteggiamento, idee, scuola, religione o altro, se non cambi, anzi se non perdi la "forma" non cambia molto di te, perché è la "forma" a determinare le tue scelte ed i tuoi cambiamenti. Forse, sulle prime, è utile anche questo, ma cerchiamo di capire l'importanza di quello che cerco di comunicare, perché diversamente, troverete sempre qualcuno che vi vorrà "formare", e farsi dare una "forma" spesso non è "utile" a te. Per lo più le persone questa cosa la fanno in modo del tutto involontario, perché non sapendo non sono responsabili, questo non significa che il processo che ti applicano non vada a buon fine. Dare una "forma" va oltre il "plagiare", viene prima. Anzi successivamente le persone possono o potranno "plagiarti" grazie al fatto che all'inizio ti è stata data una "forma", sei diventato uno spirito di opposizione, un agente del sistema, senza neanche saperlo. E in questo mondo agenti lo sono tutti e non lo è nessuno, dipenderà dalle circostanze che uno incontra e per questa ragione ho detto a suo tempo: osservate come vi "lamentate" e a come tendete a "giustificarvi", sono sintomi della "paura". Uno giustifica perché "teme" di avere sbagliato, anzi peggio, teme le conseguenze dell'aver sbagliato, mentre gli "errori" li commettono tutti, perché l'errore in assoluto è solo un altra forma di apprendimento, ma se invece di lasciar fluire - ti punisco, tu imparerai a "temere" la punizione, da qualsiasi parte arrivi. Purtroppo nessuno di noi sa realmente come e quando è cominciata, ma abbiamo capito che c'è stato un tempo in cui le cose andavano diversamente, poi ad un certo punto "Caino" ha ammazzato "Abele" che sono presumibilmente le 2 direzioni che prende l'umanità come discendenza di Adamo, che non è un individuo ma gli individui originali. Quello che cerco di dire è che non c'è tutta questa premeditazione nel tentativo di
"formarci", di darci, cioè, una "forma", perchè le ragioni risalgono molto indietro nel tempo a quando ancora andavamo a prendere la banana sulla scala (il riferimento è ad un esperimento che pare si stato svolto sul comportamento delle scimmie). A questo punto di sviluppo dell'umanità le leve nel mondo non sono lo sviluppo dell'individuo in senso coscienziale ed il "bene comune", ma sono: Potere, Denaro e Sesso. Sono state impresse in secoli di evoluzione tecnologica. Il "potere", il "denaro" e il "sesso" muovono tutto in questo secolo come lo facevano al tempo dei romani, dei greci, degli egiziani, e chissà ancora quanto indietro. Noi non siamo quelli che hanno subito l'umiliazione della violenza e del provare "paura", ma questa cosa sono riusciti a farcela trasmettere uno con l'altro nel corso dei secoli.
Chi governa il mondo è rimasto fregato nella sua stessa trappola. Riempiamo la bocca di dolci e belle parole in onore del trionfo della giustizia, del "rispetto", della "democrazia", il "benessere", e molto altro di simile senza averne l'autorità "morale" di poterne dire, perché la "forma" che abbiamo parla di tutt'altro e per quanto tu ci creda se non ti liberi dalla "forma" non puoi realizzare nulla di quello in cui credi di credere. E' già è questo in grande agguato che ci è stato tirato, noi crediamo, crediamo di avere un qualche "credo", ma non è vero perché il credo vero, assunto e nostro, sta nella "forma" che ci è stata data, e quella forma non parla, non si muove sta lì immobile e indisturbata e determinare tutti i nostri atteggiamenti e comportamenti. Come fare? E' un bel dilemma, direi!
Ilico, psichico e pneumatico. Lucifero, il salvatore gemello. Noi siamo i portatori di "luce".
Cap. 102 Gesù proseguì il discorso dicendo ai suoi discepoli: - Quando sarò andato alla luce, annunziate a tutto il mondo, dite loro (agli abitanti): giorno e notte non desistete dal cercare, non arrestatevi, fino a tanto che abbiate trovato i misteri del regno della luce che vi purificheranno, vi renderanno luce pura, e vi guideranno al regno della luce. Dite loro: rinunziate a tutto il mondo, a tutta la materia che è in esso, a tutte le sue sollecitazioni, a tutti i suoi peccati, in una parola, a tutti i rapporti con esso, affinché siate degni dei misteri della luce, e possiate sfuggire a tutti i castighi che si trovano nei giudizi. Un passo estratto da Pistis Sophia totalmente illuminante per chi sa capire e ha quella libertà intellettuale utile a tradurre quanto espresso da queste poche parole. Quella libertà che non ci fa sempre classificare tutto con scetticismo polemico. Come sempre è evidenziato da tutti i vangeli, queste parole sono per tutti, ma non tutti vogliono intenderle, per questo è scritto chi ha orecchie per intendere intenda. Ma veniamo a quanto espresso. "Dite loro: rinunziate a tutto il mondo, a tutta la materia che è in esso, ..." - la “materia” di cui si parla qui è la cristallizzazione dell’energia ed a questa condizione di “densità” si aggiungono i risultati di una vita condotta nella non conoscenza alimentando esclusivamente gli “istinti”, il “peccato” è mancare l’obbiettivo che è la “conoscenza”. L’essere “degni dei misteri della luce” è un espressione per dire che è necessario assumere un atteggiamento di distacco nei confronti della vita. Questo ci metterà al riparo e ci permetterà di sfuggire a tutti i “castighi” che altro non sono che le conseguenze dell’aver alimentato solo i bisogni della materia o animale. I “castighi” di cui si parla qui non sono inflitti da qualcuno, ma sono l’effetto collaterale, sono la conseguenza del fatto che non siamo stati capaci di manifestare la nostra vera “intenzione”, di aver speso la vita dietro a cosa che non hanno nessuna utilità ai fini della “coscienza”. Essendoci appesantiti nelle cose del mondo ci troveremo a non riuscire ad elevarci nei piani esistenziale, l’elemento di questa elevazione è la “coscienza” stessa. Purificando la nostra mente dai concetti,
dalle credenze, dai sistemi di controllo impressi sin dalla più tenera età, questo ci permette di far emergere quel potenziale, che è nello Spirito in noi, e che è ciò che ci permette di “capire”. Diventare luce pura significa realizzare un centro di “gravità” nella “coscienza” di modo da resistere agli urti del trapasso. Nessun di noi privato della luce può realmente rendersi conto di ciò che è e di quali sono i suoi processi di “evoluzione” od “involuzione”. La natura della creazione potrebbe essere proprio questa: non è realizzare cose nel mondo che lasciano il tempo che trovano, ma realizzare qualcosa in noi in grado di resistere alla morte. Il regno della luce è la piena “consapevolezza” e per essere raggiunto ci si deve prima sporcare, e successivamente, ripulire, è questo ciclo che ci permette di avere “coscienza” di cosa sia il “bene” ed il “male”, ecco perché Adamo si è nutrito del frutto proibito. L’anima purificata sa come e cosa fare, l’uomo prigioniero delle sue abitudini, e di ciò che possiede, è destinato a vagare per molto tempo nel mondo dei morti sino a quando anche lì non sarà in grado di realizzare “qualcosa” che lo inizi a svegliare. Questa cosa noi la sperimentiamo tutte le notti quando andiamo a dormire, viviamo sogni per quanto vividi dove riproponiamo tutte le nostre “abitudini”, tutte le pulsioni di un animale che si è sviluppato senza dominio, senza un dedicato e particolare tipo di “educazione”. Questi sono i “misteri della luce”, la luce è la coscienza, sono i misteri di come costruire una “Coscienza”, un'integrità morale e spirituale perfetta. Per questa ragione lo gnostico divide l’umanità in 3 parti, a ciascuna della quali il mondo apparirà in modo differente. Questo è dovuto a come tenderà a sentire e percepire il “reale” e le circostanze che gli occorrono nella vita. Gli Ilici, (dal greco hyle, materia), in grado di percepire soltanto le evidenze concrete, materiali; gli psichichi (da psykhe, anima) in perenne tensione o attrito, “mente” e “cuore”, tra ciò che percepiscono concretamente e la sensazione di sentire che c’è molto di più di quella percezione. E’ la struttura interna dell’uomo che si manifesta in questo modo per dare l’opportunità grazie a questo attrito, al dominio delle proprie passioni, la pratica e lo studio costante, di giungere a percepire un mondo più sottile. I pneumatici (da pneuma, spirito) in grado di percepire senza sforzo, in stato di calma, questa ulteriore espressione della realtà e per questa ragione si manifestano nel mondo liberi dai vincoli di qualsivoglia regola o legge o autorità dipendente dall’uomo, liberi dal giudizio, liberi dai condizionamenti, liberi dal bisogno di “attenzioni” o considerazione. Per questa ragione l’invito a liberarsi dai condizionamenti che ci fanno aumentare la materia di cui siamo fatti, e la necessità di incontrare quei misteri, ovvero, quella conoscenza utile ad insegnarci a dominare le passioni umani, il dominio della natura inferiore per la fioritura di quella superiore. E’ importante però intendere che queste parti sono presenti contemporaneamente in ogni singolo individuo, sicuramente in misure differenti e più o meno assopite, dato che in noi la “coscienza” non è sempre la stessa. La “coscienza” in noi non è stabile ed è suscettibile delle oscillazioni delle passioni umane o dell’animale, dalla sua reattività e dal livello di servilismo nei confronti dl mondo e dei suoi sistemi. Il Sé, l’essenza è la parte astratta, pneumatica, sottile e quindi spirituale, la componente psichica è quella parte di intelletto ed emotività in perenne tensione, la componente ilica è la materia dalla quale è importante imparare a staccarsi, e da cui sempre, al contempo, dipende il nostro rapporto con la realtà del mondo. Ciò che determina pertanto le 3 categorie è la “misura” con cui ognuna di questa parti riesce a manifestarsi o si manifesta in un individuo. Pertanto l’equivoco diffuso di farci credere che esisterebbero degli eletti nel mondo o prescelti e altri destinati a niente è del tutto infondato, dato che tutti indistintamente disporrebbero, almeno in potenza, di queste 3 componenti in quanto umani. Componenti distribuite e manifeste in misure diverse a secondo dell’efficacia di un lavoro realmente svolto e della “forma”
assorbita e fissata nei primi anni d’età. Essendo la parte spirituale, pneuma, del tutto astratta e non quantificabile, sarà solo il grado di libertà acquisito da un individuo a permetterne la manifestazione nella sua “presenza”. Il corpo umano nel quale tutto questo è ospitato è fatto della stessa materia del pianeta ed esiste un legame indissolubile con esso. Solo la "luce", inteso come la "coscienza" che portiamo dentro può aiutarci a districarci ed uscire dalla matassa della visione materialista e positivista alla quale siamo stati abituati e "formati" e che ci tramuta in esseri bestiali. Lucifero è quella "luce" e noi siamo i portatori di "luce", ovvero i portatori della "coscienza" ed è proprio questo che ci distingue dagli altri animali. Lucifero sei tu, Lucifero siamo tutti noi. Cristo è la fonte, è il tesoro della luce, lì dove la "luce" sta, non è un luogo ma un deposito, una condizione, una vibrazione, uno stato d'essere che può essere sperimentato grazie alla "luce" che portiamo dentro, ovvero a questa particolarità che ci distingue dagli altri animali di renderci conto. In questo senso Lucifero è quella luce che portiamo dentro (Lucifero dal latino: lux ferre, ovvero il “portatore di luce”) ed allo stesso tempo Baphomet ovvero il caprone o l'animale: la "luce" è la particolarità che è capace di redimerci facendoci vincere le nostre pulsioni animalesche, la tensione psichica, attraverso l'espressione, attraverso l'esperienza del "capire". Baphomet è la tentazione a tramutarci in "bestie" ad abbassarci alla condizione di rozzi o ilici. Lucifero non è Satana. Satana è il signore di questo mondo, è la materia di cui ci rivestiamo. Ma questa è ancora un altra storia.
I 12 salvatori, lo zodiaco. 4 elementi!
“E mi mostrò il fiume dell’acqua della vita, splendente come cristallo, che
scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. Nel mezzo della piazza, e di qua e di là del fiume, vi era un albero della vita che produce dodici frutti, portandone uno ogni mese: e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle genti”. - Giovanni, apocalisse - 22 (1,3). “il fiume dell’acqua della vita” - sono le acque seminali, l’ens seminis, il seme: “Il
Seme è il Verbo di Dio." (Luca 8.11). Il fiume si riferisce allo scorrere dell’energia vitale in noi, al movimento delle acque seminali lungo il canale midollare. E’ “splendente come cristallo” – perché è passato per i processi di purificazione del corpo, della mente e delle emozioni, rappresentato nella mitologia cristiana dai 3 re magi e i loro doni. Lo Spirito si estrae dalla materia “e di qua e di là del fiume, vi era un albero della vita”. L’”albero della vita” è il luogo all’interno del quale essa scorre, la colonna vertebrale “che produce dodici frutti, portandone uno ogni mese”. I dodici frutti sono i dodici segni zodiacali, ecco perché nell’immagine i frutti vengono associati uno per ogni mese e che sono per la guarigione, è di una guarigione intima e poi fisica. L’Ariete porta il dono dell’attività, il Toro la sensibilità e la bontà, i Gemelli la ragione ed il gusto per lo studio, il Cancro la percezione del mondo sottile e la fecondità, il Leone la nobiltà ed il coraggio, la Bilancia l’equilibrio cosmico per eccellenza, lo Scorpione la comprensione della vita e della morte, il Sagittario il legame col cielo, il Capricorno il dominio su sè e su gli altri, l’Acquario la fraternità e l’universalità ed infine i Pesci il sacrificio. Queste sono le qualità dei frutti dell’Albero del Vita. I 12
salvatori sarebbero secondo questa visione nient’altro che i vangeli dei 12 apostoli che abbinati ai segni dello zodiaco ci indicano la strada per purificare i nostri elementi costitutivi per trasformarci radicalmente dal burattino Pinocchio in un bambino “vero”. Il “pneuma” o spirito in noi, o che noi siamo, attraverso il lavoro con elemento psichico o “psiché” o “anima” (l’intima tensione tra “spirito” e “materia”), impara a dominare la materia (dal greco: hylos) che sono gli istinti, la natura inferiore, gli elementi costituenti la “materia” e cioè i 4 elementi. Lo zodiaco è la rappresentazione di quest’opera, gli apostoli sono il “lavoro” e la conoscenza; sono la ricetta che, per funzionare, deve essere vissuta sperimentata. Le speculazioni ed aberrazioni di questa conoscenza che osserviamo nel nostro tempo, penso agli oroscopi globali e standardizzati sui giornali, sono la dimostrazione di quale strumento di conoscenza sia e per questo da degenerare e ridicolizzare in questa maniera. Se da un lato le costellazioni, i segni zodiacali, sono raggruppamenti di stelle senza alcun significato astronomico, dall'altro è bene capire che la natura di questa scienza è quella di istruire l’individuo sulle sue potenzialità e sui suoi limiti. Ciascuno di questi dodici aspetti ha il suo riflesso, la sua proiezione, il suo dominio riflesso nel mondo della dualità o dialettico che si traducono nei “24 aspetti naturali” di cui parla Gesù e ragion per cui ritroviamo spesso nel Pistis Sophia il riferimento alle 24 emanazioni dell’arrogante. 24 aspetti naturali, di cui 12 nella sfera della materia e 12 nella sfera “riflettente”. Lo zodiaco, che rappresenta questa suddivisione, come “scienza” astrologica, porta anche l’informazione di come realizzare quello sviluppo degli elementi (fuoco, aria, acqua e terra) che compongono la materia, auspicabile per ogni essere umano che cerca di uscire dal torpore del campo della sua esistenza, vissuta assecondando esclusivamente i bisogni istintivi che altro non sono che gli stessi bisogni dell’animale o parte biologica sensata. Capiamo così come la parola Zodiaco proviene dalla parola greca ζώον, zòon, "animale", a ribadire questa idea. La parola significa anche “anima”. L’essenza incarnata parte da questa natura “inferiore” per realizzare una qualità “superiore” latente in lui in partenza (la “coscienza”), ma realizzabile solo attraverso un lavoro di trasformazione dei suoi elementi costituenti, “lavoro” che è rappresentato dalla purificazione degli elementi che compongono lo zodiaco. Tutti gli apostoli rappresentano parti di noi. Tommaso non è un miscredente: ti sta dicendo che se vuoi arrivare al divino, lo devi toccare. Giuda è l’intelligenza, che se però alterata, “tradisce”, ma non il maestro, ma l’opera del Cristo che stai cercando di realizzare. Sono abbinati ognuno ai segni zodiacali ed ogni segno ad uno dei 4 elementi: fuoco (sud), terra (nord), aria (est), acqua (ovest), che sono la croce, che sono le 4 direzioni, i 4 vangeli canonici. I segni zodiacali sono i 4 elementi nel loro processo di riequilibro. i vangeli sono manuali di esperienze iniziatiche. Gli apostoli, come i segni zodiacali, sono un insegnamento che permette all’umano di svilupparsi ulteriormente oltre la “natura di mantenimento”, sono le facoltà latenti, le 12 potestà del Padre Celeste, che possono essere risvegliate ed ingrandite per mezzo
di un “lavoro” ai condizionamenti (purificazione) e di utilizzo sensato e coerente delle proprie energie (i misteri della “luce”). I segni zodiacali sono in relazione con i 4 elementi. I 4 elementi rappresentano in noi la “passione” (fuoco), il “pensiero” (aria), l’”adattabilità” (acqua) e la “materia” (terra). Essi sono i 4 stati della materia, dal più denso al più sottile e volatile. A seconda di dove si collocano nel corpo producono degli effetti differenti. Se l’aria è nella testa c’è solo dialogo interiore e chiacchiera mentale, il fuoco nella pancia brucia, è un fuoco che ci consuma (Pitta, il fuoco distruttore delle emozioni) invece di farci trascendere. La terra nel cuore ci rende duri, implacabile con noi stessi e gli altri. La mancanza di adattabilità è simbolo di un elemento acqua squilibrato, posizionato nel “sesso” ovvero nell’appagamento degli istinti e nell’egoismo. Questo è l’uomo “caotico” al quale siamo più abituati. C’è poi l’uomo capace di dominare i suoi elementi, l’uomo “ben temperato” che conosce la sua “misura” ed opera usando il buon “senso” e l’intuizione, la volontà e la costanza, la benevolenza, la tolleranza e la disciplina, per portare il fuoco nel “sesso” affinché le acque si infiammino e diventino trascendenza, un fuoco trasformatore (Agni o Ignis, da cui I.N.R.I. ovvero Ignis Natura Renuvatur Integra, la natura si rinnova per mezzo del fuoco), un fuoco che fa bollire le nostra acque seminali e le fa salire lungo in midollo spinale per precipitare nella testa nuovamente in forma liquida, di modo da spingere l’aria che l’affollava dritto, attraverso il canale eterico dell’amrita, nel cuore (nel timo) che si libera della durezza della terra e diventa nuovamente elastico: pneumatico. La terra liberata ci “radica” e ci da’ quella radice e quell’equilibrio che ci serve per vedere e sostenere l’”ultra” senza cadere in fanatismi o esaltazioni o mitomanie. Per questa ragione i 4 elementi di “terra”, “aria”, “acqua” e “fuoco” attraversano tutto lo zodiaco, essi si purificano attraversando 3 stati fondamentali; il fuoco dall’Ariete, passa per il Leone, e trova il suo compimento nel Sagittario; la terra, l’attaccamento, dal Toro, si purifica per mezzo della Vergine, la compassione, per trovare compimento nel Capricorno, l’abbandono totale degli attaccamenti; l’acqua dal Cancro purifica nello Scorpione attraversa la conoscenza degli “istinti” e della pulsione animale, e si compie nella capacità di adattarsi alle situazioni e l’acquisizione di una pace interiore nel segno dei Pesci; l’aria che in Gemelli trova tutta la sua intelligenza, si equilibra, trova la sua misura, la temperanza, cioè, purificandosi nella Bilancia e trova compimento in Acquario, la saggezza: la dialettica è diventata “Sophia” o conoscenza. Ognuno degli elementi a sua volta si completa con le “qualità” dei segni che gli sono prossimi, l’Ariete attraversa il Toro, i Gemelli e il Cancro, per ritrovarsi equilibrato nel Leone, pronto ad operare una nuova trasformazione nei successivi segni. I conoscitori delle caratteristiche dei segni zodiacali saranno in grado di approfondire, partendo dalle qualità e seguendo il cammino proposto, sono certo scopriranno cose che in questa rapida carrellata difficilmente possono emergere. Le qualità degli altri segni gli sono di aiuto per realizzare questo cambiamento di “stato”, qualità meglio espresse attraverso gli apostoli detti i 12 salvatori.
Pietro è il sesso (Ariete), fuoco, Giovanni è il Verbo, Toro, elemento terra. Il Vangelo di Giovanni è azione del Verbo, "Parola creatrice di Dio", Sapienza divina e fonte di vita che fa esistere il mondo ( Gn. 1,1 - Prv. 8,22). Il “Verbo” offre agli uomini una vita nuova, una nuova nascita, viene dal Creatore ed illumina tutta la loro esistenza, il “verbo” proviene dal potenziale sessuale (Pietro); le gonadi sessuali sono collegate col la laringe. Tutti gli adolescenti sanno che quando si sveglia il potere di creare una altra vita gli cresce quello che viene chiamato il “pomo di Adamo” (interessante allusione anche questa. Adamo è il padre dell’umanità, il pomo è la mela, il sesso). E’ in Giovanni che troviamo il prologo « In principio era il Verbo, e il Verbo era con Dio e il Verbo era Dio» (Gv. 1,1) - passo che racchiude il più grande mistero dell'umanità che il Profeta manifesta nel suo significato più intimo, profondo ed esoterico. ... continua! (forse)
La notte della repubblica è la nascita di un nuovo giorno! Elì, elì, lama sabactanì!
Oggi sul blog di Grillo è comparso un post intitolato "la notte della repubblica". Di solito evito, ma questa volta ho ritenuto di rimbalzarlo attraverso il mio twitter. Poco dopo sono arrivati i primi commenti, sia sotto al post che per messaggio. Uno in particolare ha richiamato la mia attenzione, una domanda lecita che apre scenari: "Come faccio a non essere arrabbiata?" Per quanto naturale sia arrabbiarsi allo stato attuale non è una risposta utile per realizzare e capire cosa sta accadendo. Credo che allo stato attuale dei discorsi fatti sino a qui sia utile mettere bene e pesantemente l'accento sulla questione "emotiva". L'emozionale nelle persone è totalmente fuori controllo, basta niente per innescare reazioni a catena senza precedenti. Siamo veramente nelle scene finali della trilogia di "the matrix" dove tutto è verde scuro e tutti sono uguali a Smith. La metafora è chiara, per chi la vuole leggere, non è una questione di fisionomie, ma di forma interna, di identità interna. A cosa gli serva a questi un popolo fortemente irritato sinceramente ancora non ce l'ho chiaro, a meno che la regia non stia dietro anche ai burattinai che ci governano.
E' cardinale capire che la nostra rabbia personale nei confronti di quello che stiamo osservando e capiamo essere delle porcherie, alimenta anche però di fatto quelle stesse porcherie, di cui parla anche l'articolo di Grillo! Personalmente l'ho twittato solo perché ci si rendesse conto che è necessario un ulteriore sforzo di "fiducia" o "fede" o "volontà" in quello che si cerca di portare avanti come individui in termini di "coscienza", in modo da non spegnere quella "luce" che portiamo dentro, e che è la nostra personale Pistis Sophia (fede e saggezza). Bisogna capire che per vincere l'arrogante o l'arroganza (della politica, che ne è il riflesso, l'effetto collaterale nel mondo) serve "luce" e non "rabbia", "delusione", o altro di simile. Serve "volontà" e serve non perdersi d'animo, la battaglia non è nel mondo, ma è psicologica, e loro questa cosa un pò la sanno per questo usano i giornali ed i media in questo modo. Non un granello di inferno deve entrare nel nostro paradiso personale, è stato detto; questo perché quel piccolo granello "emotivo" vanifica, almeno momentaneamente, il nostro "intento". Se reiterato ci precipita definitivamente in un inferno interiore più grande. Questi "qua" hanno fatto le loro mosse, convinti di aver
risolto, e di essersi nuovamente insediati, adesso pensano che potranno realizzare le cose che le persone, il popolino vuole e che così facendo recupereranno credibilità. Ma non essendo in grado di "fare" veramente cercheranno solo di darne una parvenza, ma all'atto pratica non ce la faranno, anche perché ignorano la natura dell'universo e dei cicli, e soprattutto non capiscono che relazione che ci possa essere tra la "coscienza" e la "materia". Non sanno che se quegli 8 milioni di italiani non gli danno "energia" attraverso la "delusione", la "collera", etc. i loro intenti vacilleranno; se capiamo i nuovi assunti di cui parlo, stiamo di fatto smettendo di dare energia a quel genere di "materia" che continuerà inesorabilmente a sgretolarsi nonostante i loro propositi, inciucci o altro. Capitelo bene questi non sono in grado di "fare", sono in grado solo di auto sabotarsi perché è il programma di condizionamento che hanno subito anche loro da piccoli a farglielo fare.
L'equilibrio emotivo è in questo momento è la cosa più importante da realizzare; in questo momento è importante voltare pagina, serrare le file, e ripartire con nuovi slanci ed eventualmente qualche iniziativa intelligente, utile e mirata ad aprire la comprensione e non il dissidio. Adesso "questi qui" si credono con buona probabilità di averla fatta franca, ... bene, meglio lasciarglielo credere, ... ci sono già caduti in precedenza, quando credevano che oscurando il "movimento", il "movimento" non sarebbe esistito. Fiducia, no-rassegnazione. Altrimenti siamo sempre alla stessa contraddizione: non crediamo in quello in cui crediamo di credere. Lo "spirito", la "risonanza", il potere della "coscienza", persino il "the secret" di turno, vale solo per ottenere case, auto ed agio? Ma quando la cosa si fa grossa uno non crede più che attraverso queste conoscenze non si possa realmente cambiare le condizioni generali del mondo o di una società? Serve "ricapitolare", serve usare la "ricapitolazione" per recuperare le energie e sciogliere ogni attrito emotivo. Il mondo è il riflesso della somma di tutte le coscienza ed incoscienze. Apparentemente sembra una semplice media matematica, ma quando si parla di "coscienza" si tratta di una media pesata, e la "coscienza" pesa molto di più dell'idiozia e del potere, per quanto apparentemente non sia così. Ci dobbiamo preparare a vedere cadere ogni cosa, anche perché se insistono nella direzione che hanno preso, questo è quello che accadrà. Il sistema attuale è totalmente insostenibile in termini di risorse ed anche in termini di qualcos'altro. Forse è vero hanno rimesso il coperchio, ma stavolta con dentro una "luce", la "luce" della speranza, in un cielo diverso, terno, libero dalle nuvole e dalla schiavitù emotiva nella quale cercano di precipitarci, una speranza che veramente si arrendano e se ne vadano fuori dai piedi liberandoci dalla vista della loro vomitevole "tiepidezza", ... non si rendono ancora conto di cosa potrà accadere. Non fatevi abbattere la guerra è appena cominciata, e non si combatte con le armi, ma con la "coscienza", con le "idee".
Noi non abbiamo ancora compreso la forza ed i progetti che possiamo realizzare stando insieme, non è ancora maturata, ma più si degrada il sistema è più questo si farà sempre più chiaro, almeno in coloro che hanno orecchie per intendere, gli altri si batteranno nei vicoli, nelle piazze, si arrabbieranno piagnucoleranno e molto altro proprio come ho scritto nel precedente articolo sul 1°maggio. Elì, elì, lama sabactanì! - entro nella prealba di un nuovo giorno!
1° maggio 2013! La repubblica fondata sul lavoro e sul riconoscimento della famiglia.
« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. » (Articolo 1 della Costituzione Italiana) All'articolo 29 si legge, inoltre : 1- La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Come ho avuto modo di spiegare in precedenza le parole che usiamo correntemente non indicano più qualcosa che abbia una qualche consistenza, ma tradiscono, per chi ne conosce l'origine etimologica, un inganno a discapito della comunità della anime che abitano questo pianeta. La parola "lavoro" proviene dal latino: [labor] fatica, ed anche oper faticando, ossia lavorare. In varie lingue europee, il significato originario di questa parola, messo in luce dalle diverse etimologie, pare concentrarsi sempre sui suoi accenti più negativi: dolore (travaillé; trabajo), servitù (Arbeit), solo in qualche caso come urgenza (work). La voce famiglia procede dal latino famīlia, ovvero gruppo di servi e schiavi patrimonio del capo della "gens". Il termina è anche derivato dalla parola latina famŭlus, "servo", "schiavo". Nel campo semantico di famīlia sono inclusi anche la sposa e figli del pater familias, a cui appartenevano legalmente. La parola servo a sua volta si riferisce a qualcosa di "custodito", dal verbo "serbare", tenuto in conservazione. Ritraducendo gli articoli della "costituzione" alla luce di quanto esposto risulterà, provocatoriamente, chiaro che la "repubblica italiana" è una democrazia fondata sulla fatica, e riconosce, come condizione naturale della società, la cerchia dei servi. Forse in origine le intenzioni di chi ha usato queste parole per definire il confine della repubblica e gli articoli costituenti o che ne delimitano il recinto, saranno anche state altre, ma sta di fatto che allo stato attuale della società che osserviamo quotidianamente queste due parole hanno ritrovato nei fatti il loro originale significato. Stando all'origine del termine famiglia, il "valore" su cui si fonda la nostra società è la schiavitù, una condizione di asservimento materiale e psicologico, dipendenza da un vizio, da un'abitudine, da una situazione vincolante per lo più economica, un occupazione senza senso finalizzata all'ottenimento di un posto di "lavoro", ovvero "fatica" retribuita, e non alla realizzazione di un arte o mestiere che ne elevano e sviluppano le qualità o attitudini individuali. Come se il ricevere un compenso per "questo" esaurisca ogni esigenza individuale. Certo tu mi dirai - "ma il denaro ci permette di fare quello che vogliamo!". Falso il denaro ti permette quello che altri hanno deciso essere quello che vuoi. I tuoi bisogni non sono i tuoi bisogni, i tuoi bisogni ti sono stati indotti sin dai prima anni di vita. Pensate soltanto a quello che fanno ai bambini con la pubblicità sui giocattoli. Il lavoro è denaro ed il denaro è innanzitutto cibo, mascherato dietro la possibilità di possedere oggetti e
intrattenimento che dovrebbero ricompensarci della perdita di "libertà" interiore, di integrità e di dignità. Ci tengono e ci prendono per fame, e chiunque difronte a questi argomenti non può che abbassare il capo e sottostare alle condizioni che gli vengono imposte (lavoro precario, in nero, sottopagato, usurante, e quant'altro). Limitare la dignità e la realizzazione di un individuo attraverso il "lavoro" (ovvero "fatica" retribuita) che presta nella società, è di fatto una privazione del suo "spirito" ed impulso più profondo a "conoscere". Chiunque libero dal pregiudizio e dalla "paura" non potrà che constatare come oggi tutte queste cose siano esclusivamente dei vincoli ai quali l'uomo finisce per restare legato. Il collante? Sempre lo stesso: la "paura". E sarà la "paura" che sentiremo il 1° maggio in tutte le piazze di questo paese, la "paura" di restare senza occupazione, "paura" celata dietro la "preoccupazione" ed il "timore" di rimanere senza cibo, senza denaro per pagare le bollette, i mutui, la scuola e il mantenimento dei nostri famigliari. Il 1° maggio sperimenteremo il peggio astrale, piano emotivo o cielo nero degli ultimi anni, milioni di persone in piazza a protestare, mugolare, riempendosi la bocca con la parola "lavoro", "occupazione", senza sapere cosa stanno realmente dicendo e chiedendo, ed immerdando il cielo (già nero) con la loro autocommiserazione e "paura". Il "lavoro" non è dignità, è "fatica", è la fatica non nobilita l'uomo lo abbruttisce e lo abbassa alla condizione di "servo", di "dipendente".
Capisco che queste parole possono sembrare dure, ma quello di cui abbiamo bisogno non è "occupazione", anche se sulle prime sembra l'unico vero problema, ma è sognare un mondo diverso, completamente diverso dalla struttura attuale e per farlo dobbiamo prima riuscire ad immaginarlo, a sentire che un sistema diverso è "possibile"; non distruggere per distruggere, ma mostrare un'altra prospettiva di sviluppo che riparta non dai consumi, ma dall'uomo e dal suo bisogno assoluto di integrità. E' per questa ragione che inconsapevolmente le persone sono stufe delle ruberie e della corruzione, intuiscono uno spasmodico bisogno di "integrità". Far ripartire l'economia ed i consumi o la piena occupazione non sono soluzioni alla situazione contingente, sono bugie, si sa che non possiamo continuare in questo modo, che il sistema attuale è insostenibile, ha raggiunto il suo "break point". In qualunque società un sistema non sostenibile è destinato a crollare: se non è sostenibile a livello spirituale impazziranno tutti, se non lo è a livello di risorse, avverranno guerre e distruzione per l'accaparramento delle risorse, se non è sostenibile in entrambe avrai dei pazzi guerrafondai e guerre civili. Se continueremo a produrre e mangiare il territorio come abbiamo fatto sino adesso non resterà niente per nessuno. Il sistema è in "crash", perché lo è l'uomo: è l'uomo che deve cambiare e come conseguenza cambierà il sistema di sviluppo. I nuovi "assunti" parlano dell'uomo al centro, e di una società in grado di sostenere il suo sviluppo, che non è quello economico o sociale, quello viene dopo aver risanato l'uomo.
Come sarà il nuovo mondo non lo sappiamo, ma sappiamo che quello che vediamo che non va oggi o che che non ci piace, dipende in qualche modo da noi, da come siamo stati "formato" o condizionati. La crisi è dell'uomo. Se non cambiamo l'uomo non possiamo cambiare il mondo, anche perché quello stesso uomo non potrà, a causa di come è "fatto", che battersi affinché nulla cambi, affinché resti lo status quo anche se a parole dice il contrario. Un siffatto uomo vuole solo ridurre le diseguaglianze per poter accedere egli stesso alla possibilità di ricavarne qualcosa da una siffatta società. Senza un cambiamento di mentalità siamo destinati ad un nuovo medioevo. A nulla serve distruggere se non cambiamo l'uomo, se l'uomo non si decide a crescere e rendersi responsabile e farsi carico dei cambiamenti sociali. Il voto è delegare a qualcun altro, anche se per aprire una breccia a questa nuova visione è stato utile esprimere un voto. Non possono essere i nostri delegati a cambiare le cose e rassicurarci sul poter continuare come abbiamo fatto. Dobbiamo cambiare dentro.
La festa del 1° maggio è la festa della schiavitù, è la sua consacrazione, l'atto finale di una grande farsa, è la festa ed il sigillo della sconfitta inevitabile di questa umanità. Dobbiamo scendere nelle piazze per cambiare le condizioni di vita qui, dobbiamo realizzare un nuovo modo di fare sviluppo che parta dalla restaurazione del Sè, dello "spirito" individuale. Una strada difficile perché dovremmo abbandonare tutto,
tutto ciò in cui crediamo e crediamo di "essere". E' di questo che già 2000 anni fa parlava un uomo detto il Cristo e che resta ancora inascoltato. L’occupazione è schiavitù, è servilismo, dovremmo chiedere un mondo diverso, condizioni di vita differenti, partendo da assunti diversi, nuovi anche se nuovi non lo sono: lo sono nuovi per noi. Essere “dipendenti” è la maschera che gli uomini indossano per nascondere l'assenza di libertà e la loro sostanziale rinuncia alla vita e allo "spirito" autentico depositato nell'uomo dalla sua venuta su questo piano. La condizione impiegatizia è la più abbeverante trasposizione dell'antica schiavitù.
Uno stato di immaturità interiore, una condizione di pigrizia interiore che gli impone la comodità di una vita vissuta nella ripetizione di gesti e comportamenti. L’uomo "servo" difende il suo "lavoro", la sua "occupazione", ma di fatto difende la sua condizione di schiavitù. Difende il suo datore di "lavoro" (ovvero datore di "fatica", "dolore" e "sofferenza") che serve incondizionatamente per "paura" di restare senza sostentamento, senza vita, e così facendo si impedisce di conoscere la natura vera del suo “essere”. Masse umane condannate alla ripetitività senza fine, alla ripetitività di un mestiere per lo più nemmeno scelto per passione, ma per “necessità” materiali, nella ripetizione di un mestiere senza creatività, masse umane che cercano nell'intrattenimento il riscatto di una giornata convulsa vissuta nell'inutilità. Uno sterminato esercito di esseri curvi, sconfitti, piegati ai bisogni immaginari di padri e figli, di madri e nipoti, che hanno smesso di credere nella propria unicità. Dipendere non è l'effetto di un contratto, non è legato al ruolo che ricopri, e non è nemmeno una questione di "cibo": dipendere è la conseguenza di un abbassamento della "coscienza", è una diminuzione della propria dignità. È il risultato della perdita della propria “anima”, intenso come l’autentica dignità e natura indistintamente "regale" dell’uomo. Il "lavoro" è aggiungere materia alla materia. Dipendere è il segno di un disfacimento della nostra ragion d’essere, dello scopo vero dell’esistenza umana. E' questa condizione interna a generare quella degradazione che nel mondo assume l'aspetto di un ruolo subordinato, di un impiegato o di un operaio e persino di un manager. Sono solo gradini nella gerarchia degli dei "servi": un manager è un impiegato che si sforza di credere in quello che fa, fortemente identificato nel suo ruolo che, per quanto mediocre, gli dà un'appartenenza (all'azienda per cui lavora, ovvero da cui dipende), l'illusione, cioè, di avere una direzione ed un qualche "valore" personale. Dipendere è l'effetto di una mente resa schiava da timori immaginari, creati ad oc per tenerci sotto controllo. Se non vinciamo la "paura" non potremmo mai dire di essere liberi. Un dipendente è uno schiavo. Un "dipendente" è uno schiavo ed è la paura a renderlo tale. E' la "paura" di non riuscire a sopravvivere da solo, con le proprie risorse a renderci schiavi, è la paura a renderci insicuri e bisognosi delle attenzioni altrui o del sostegno esterno. Il bisogno di attenzione, di “considerazione” è il riflesso della nostra "paura": vinci la paura ed avrai vinto il mondo, avrai conquistato il diritto di esistere. Ciò che conta è sapere chi sei, cosa sei, e cosa cerchi, non come ti chiami o quanto hai in banca. Dipendere è sempre una scelta personale, anche se involontaria. Siamo assuefatti a quello che c'è, vogliamo scivolare liscio, non vogliamo intoppi, nessuna "conoscenza" ulteriore, vogliamo solo "cibo", un "giaciglio" e la nostra piccola sfera di influenze per sentirci importanti, per "riprodurci" e trasmettere questa infezione alla nostra discendenza. Anzi al livello di degrado attuale vogliamo solo goderne senza la responsabilità di "procreare". Niente e nessuno può costringerci a dipendere: solo tu puoi farlo e lo fai. Dipendi dal tuo impiego, dalla tua casa, dalla tua famiglia, dai tuoi figli; dipendi dal tuo guru o dalla tua scuola di risveglio, dal tuo "karma" e dal tuo yoga e da chissà quant'altre cose. Se ti lamenti del tuo lavoro sei schiavo, se ti lamenti dei tuoi colleghi sei schiavo, se ti lamenti della tua retribuzione sei schiavo. Se ti lamenti sei schiavo, qualsiasi sia il tuo ruolo nella società. Lo schiavo si caratterizza da un "emozionale" totalmente fuori controllo. Inconsapevolmente o meno tu scegli la schiavitù per “paura” ed è per questo che adesso imprechi contro il governo o col controllo mondiale, devi trovare un capro espiatorio alla tua indulgenza e vigliaccheria. I Sistemi, come pendoli ci fanno oscillare nella considerazione, ora a destra, domani a sinistra; sono i templi
della nostra dipendenza, templi di un culto che è la "paura". E' la "paura" a fartelo fare, è che tu non la vedi e non la senti più, ti domina. Ecco perché abbiamo bisogno di rivoluzione, di una grande rivoluzione della visione d’insieme, una rivoluzione che coinvolga la nostra "coscienza": un’opera di trans - valorizzazione, un’opera di cambiamento dei valori in gioco. Personalmente credo che senza un cambio dei valori depositati nella personalità a causa dei primi processi educativi noi distruggeremmo ogni cosa, abbiamo bisogno di dare corso ad un possibile cambiamento del "pensiero". Solo una mente liberata dai condizionamento può vedere e comprendere il mondo in cui vive e comprendere l'esistenza degli angeli e degli dei. Un Dio è un uomo che ha raggiunto un altro grado di consapevolezza, ha sconfitto la "paura" e soprattutto l'importanza personale, si è reso "inaccessibile" e quindi non è più suscettibile agli insulti ed alla considerazione altrui. « L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul sviluppo armonico e coscienziale dell'individuo. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita senza limiti e senza intermediari, prendendosi il carico e la responsabilità diretta dello sviluppo stesso della società. La Costituzione è lo strumento per conseguire questo ulteriore sviluppo, le linee guida della costruzione del sé e di una nuova società. » (Articolo 1 della Costituzione Italiana - ancora da realizzare!) Anzi rettifico, la sovranità non è di nessun, il sovrano è l'essere in ognuno, e quando emerge opera cambiamenti nella società. In più individui lo fa e maggiore saranno gli effetti. Ah! Dimenticavo. La parola matrimonio derivante anch'essa dalla parola latina matrimonium, deriva dall'unione di due parole latine: mater, madre, genitrice e munus, compito, dovere. Il matrimonium era nel diritto romano un "compito della madre", il legame cioè che rendeva legittimi i figli nati dall'unione. Analogamente la parola patrimonium indicava invece il "compito del padre" di provvedere al sostentamento della famiglia.
NUDI contro il vento (Le chiese, le scuole, l'identificazione con esse) La tradizione esoterica ci dice che l'uomo è costituito da «spirito», «mente» e «corpo». Il corpo è tale in quanto luogo della concentrazione di "forze" di un mondo di sopra, inteso come superiore, non in alto, ma dentro, più sottile, più vibrante, superiore proprio nella vibrazione; esso è conseguenza dell'esistenza di queste altre 2 parti. Il corpo di per se non esiste come tale in assoluto, ma come riflesso, come conseguenza dell'esistenza di «spirito» e «mente».
«Spirito», «mente» insieme ad energia sono sinonimo di "creazione", usano lo spazio tempo e quindi la manifestazione; essi sono sinonimi o sinonimo di qualcosa che discende o meglio "cristallizza" (energia in materia) da una dimensione, diciamo, extra (Vedasi teoria della "undicesima dimensione"), da un piano vibratorio più sottile ad uno più denso, sinonimo di "lento". Lo «Spirito» sarebbe plasmato nel ritmo perenne della "creazione", lo stesso lo è la «mente», che sarebbe l'intelligenza che lo guida, o giù di lì. Come più volte ho detto qui, l'uomo è comparso, non è una mutazione genetica di qualche tipo: c'è la materia, il plasma, la sostanza degli universi, la "prakriti" nei Veda, materia o “sostanza indifferenziata”, energia dalla cui sostanza la coscienza, Purusha, ha dato forma alle cose e anche generato l'uomo. La mente è un ordine di questa creazione, un ordine di mondo, un universo nell'universo.
Per schematizzare potremmo quindi dire che la Coscienza ha una sua progettualità, che diviene pensiero creativo nell'uomo. Essa è impersonale, attraversa l'uomo, ma non è dell'uomo; permette all'uomo, se ben centrato, di prendere coscienza e lì aumentare, se reiterata l'azione, la sua consapevolezza. Ciò che permette questo passaggio lo dobbiamo a una certa particolare condizione interiore di calma, che stabilizza l'antenna umana e le permette di ricevere. Purtroppo a causa dei processi "diseducativi" ai quali siamo stati sottoposti non riusciamo più a ricevere, perchè il noi si è prodotto quel certo elemento alterato del pensiero, che ci impedisce di ascoltare, produce interferenza e la trasmissione risulta poco chiara; è un problema di ricezione dovuto all'interferenza del mentale che genera stati emotivi atti ad offuscare la "percezione" reale ed oggettiva delle cose. Quando leggiamo nelle scritture - "in origine era il verbo" - il verbo è un pensiero vibrante, non come lo
conosciamo noi, non la chiacchiera che conosciamo, che è l'autentica interferenza, ma potremmo dire che è "intuizione", un flusso luminso che ci attraversa, che non ci appartiene, ma che ci permette di intendere le cose. Una sorta di luce della luce, di materia oscura, il vuoto nell’atomo, invisibile la cui natura è intelligenza che sta dietro a tutte le cose. Un pensiero potente, "coscienza"; un pensiero che può esistere solo nel mondo delle "cause", della volontà, secondo la descrizione esoterica, e che piano, piano questa cosa, questo pensiero, questa idea, inizialmente senza forma, inizia a discendere nei vai livelli di manifestazione, le extra dimensioni e cristallizza, prende forma, in accordo allo stato vibratorio di quel livello, prendendo consistenza sempre di più, fino a comparire nella forma, come quella umana, nel caso dell’umanoide, che conosciamo. La coscienza impersonale, diventa coscienza individuale. La coscienza è qualcosa di realmente inspiegabile, colui o colei di cui nulla si può dire, ma che c’è, perché non la vedi, ma lo sai, te ne rendi conto, le tue prese di coscienza, le tue rese (da resa, rendere, arrendersi) sono la conferma della sua esistenza; esiste anche se non sai realmente cos’è; non ha "forma", non ha descrizione, ma nonostante questo nell'uomo realizza la consapevolezza, sopratutto quella di non sapere e mostra, mette a nudo la nostra condizione di "dipendenza", di estremo bisogno di essere visti, notati, riconosciuti, dato che ci sentiamo inadeguati o non all'altezza delle cose che ci accadono. La "coscienza", in quanto impersonale, mutua la forma e l’esperienza dalla creazione stessa, dall'esperienza vissuta nella creazione, per conoscersi . Nelle dimensioni interne, arrotolate su se stesse e sottili dal punto di vista della vibrazione e consistenza, quello che chiameremmo il mondo molecolari, atomiche, sub-atomiche, il mondo dei quanti, delle stringhe, degli universo interni, paralleli, chiamatele/lo come volete, tanto non esiste, attualmente, descrizione in grado di definirne completamente lo stato e la forma, … in questi ordini di mondo, in queste dimensioni interne, dicevo, l'uomo non ha "forma", è solo un idea senza descrizione, è un segnale, una specifica gamma di vibrazione, un “pensiero” nella "presenza" generale di un individuo che attraversa i vari livelli, “sentieri”, direbbero i cabalisti, di una manifestazione, cristallizzando quel "pensiero", quella “volontà”, in un modello intelligente, e da quello in una "forma", in quella "forma" che è la complessa macchina biologica che conosciamo. Quello che noi chiamiamo «corpo» è in realtà l'unità di «spirito», «mente» e «materia» o “sostanza indifferenziata” che, a questo livello, si manifesta come biologica, organica, pur rimanendo inesorabilmente ancora una volta spirito e mente ed anche energia. E' la struttura del nostro cervello a permettere che tutto questo si possa processare, ragione per cui è stato detto che l'uomo è un essere tricentrico o tricerebrale. Lo stesso concetto lo ritroviano in Hamer a proposito dei foglietti embrionali.
Se Einstein ha dimostrato che la materia è una forma di energia esplicitandolo nella famosa formula E=mc2, la meccanica quantistica ne ha evidenziato la sua natura ondulatoria, vibrante, legando indissolubilmente il concetto di energia al concetto di massa o materia. David Bohm, che guarda caso discuteva con Krisnamurti di creazione, riesce a spingersi ancora oltre, deducendo che il cervello opera in modo simile ad un ologramma. Le particelle non sono da considerarsi come cosa separata o "autonoma", bensì come facenti parte di un ordine atemporale e aspaziale universale, cioè l'Olomovimento. Le particelle che osserviamo e che chiamiamo sub-atomiche, in realtà, non sono, quindi, esse stesse veramente particelle, ma campi, e quindi qualcosa di "immateriale". Questo significherebbe che se esistiamo nell'universo fisico, e ci esistiamo, anche se qualcuno è pronto a dirci che siamo solo un “illusione” (l'illusione, semmai consiste solo nell'identificazione esclusiva con essa), dobbiamo essere connessi in qualche modo con questi campi fisici fondamentali. E’ questo il senso dell’osservatore nel campo di energia, ad esempio, di Heisenberg; un punto di consapevolezza che interagisce col campo, … attraverso cosa? La "coscienza" che attraverso un individuo. Ecco perché siamo esseri coscienti o senzienti, ne abbiamo la struttura biologica per esserlo. La forma umana è il veicolo, biologico, molecolare, atomico, più elevato, a livello fisico, e sottolineo a livello fisico, per la manifestazione di una “Coscienza”; nessun altra forma, animale o vegetale arriva a tanto, anche se tutti sono immersi o penetrati dalla “coscienza”, per così dire, universale; il Dio vivente di cui si
parla nei vangeli gnostici. La Coscienza non è una cosa separata dall’universo, ne è parte integrante, come lo sono lo Spirito e la mente, l’energia e la materia. In realtà si tratta di un'unica grande composizione (musicale?!), ecco perché è così difficile individuarne le sue parti. Riesco a farmi capire? E' evidente che è impossibile descrivere tutto questo, stiamo parlando di un mondo invisibile, un mondo invisibile che ha una particolare caratteristica e cioè quella di influenzare ogni cosa qui. Pensieri, emozioni, sentimenti e ragione sono impalpabili e sicuramente invisibili ai 5 sensi, ma non per questo non esistono. In scienza si devono usare sofisticati calcoli, formule matematiche per provare a descrivere questa realtà immateriale; è a questo che servono teorie come le stringhe, gli universi paralleli, le extra dimensioni: mappe per provare a descrivere un territorio che non è visibile ai sensi, ma che esiste. Ma qualsiasi sia la descrizione alla quale possiamo arrivare, non contemplando nello studio, l'interazione dell'uomo non può essere capita fino in fondo. Cominciamo solo ora a intendere questa interazione e per questo che ritroviamo studi che parlano di questo, ma sono ancora in embrione e cedono il fianco alle speculazioni di pseudo operatori esoterici. Il cervello è la sede di certi fenomeni quantici che possono essere intesi solo se capiamo chi è o cos'è l'uomo.
E’ sempre un problema di processi e di educazione. Ecco perché il mito funziona. Esso si fonda su metafore, “analogie e corrispondenze” quali l’astrologia ermetica (lo zodiaco), l’albero sefirotico, il testo di Pistis Sofia, o la cosmogonia rosacroce, il panteon Greco, il libro egizio o quello tibetano dei morti, ed tanti altri ancora. Tutti, però, hanno dovuto includere l’uomo nella loro “visione”, nella loro mappa. Hanno dovuto integrare la Coscienza umana, cioè quella parte della Coscienza universale che ha espressione solo nella natura umana, la parte più coerente e reale che alberga in un entità biologico umanoide. Questo perché egli stesso, la struttura interna dell'uomo è un cosmo, è il riflesso del tutto; come un ologramma, ha in se tutte le parti che compongono il “disegno originale”. Ma quanto ne sappiamo realmente di questo? E' una gran bella visione che da speranze, ma che ci invita ad un lavoro di scoperta di sé, altrimenti resta un informazione fine a se stessa, genera entropia e quindi sonno, illusione e fanatismo, costruisce chiese e realizza dogmi, religiosi o scientifici, poco cambia. Materia e Spirito sono in parte la stessa cosa. La religione e la scienza, quindi, si contendono un primato che non esiste, si contrappongono nel tentativo di affermare facce della stessa medaglia e a volte per impedire a noi di capire la profondità del disegno. “Dividi et impera” – è sempre da tenere in buon conto. Creare un falso conflitto, attraverso la dialettica, questo perché quando c’è conflitto, c'è di fatto separazione e tanto condizionamento; gli individui si polarizzano o da una parte o dall’altro e poi iniziano a fronteggiarsi, perdendo il senso della realtà; generano fanatismo e di fatto “controllo”. Materia e Spirito: una è la materializzazione dell’altro/a. Sarà forse per questo che Gesù diceva – “"Lo Spirito che si fa carne è una meraviglia, ma la carne che si fa Spirito è la Meraviglia delle Meraviglie." tratto dal vangelo di Didimo Giuda Tommaso. Stava forse parlando di un lavoro? Lo Spirito si è fatto carne, cioè materia, nella corsa verso in mondo fisico, e questo è sicuramente una meraviglia sotto gli occhi di tutti, il creato stesso. La carne che si fa Spirito potrebbe essere, allora, la Coscienza che ritorna in seno all’assoluto, all'origine, alla fonte, al suo stato naturale, con la sapienza dell’esperienza “materiale”, e questo non può che essere una meraviglia delle meraviglie. Tutto rientrerà, o tenderà, al suo stato originale, “Purusha”, la coscienza, ma questo cambio di stato può essere operato con la giusta attenzione, in stato di "calma" interiore, che ci rende sapienti. In questo è la differenza di un autentica scuola, insegnare a condurre la propria “attenzione” in modo attivo nel tentativo di realizzare un autentica presa di coscienza. E' questa presa di coscienza, qualsiasi essa sia a determinare la nostra "possibilità" di crescere in "consapevolezza". Ecco perché in un lavoro di scuola non esiste l'errore, la sbadataggine, o la dimenticanza, perchè ogni qual volta mi rendo cosciente di tutto questo, sto operando nella direzione di una maggior "consapevolezza". La disciplina di per se è uno strumento, per fare cosa? Tu lo sai? O credi di saperlo e ti punisci ogni qualvolta il tuo "tentativo" non va a buon fine?
Colui che opera nel tentativo di ricevere in calma questo flusso di "coscienza" è uno gnostico in senso stretto, non una targhetta, un etichetta da apporre su di un vestito, ma un azione precisa volta a trasformare l’umano in Divino, qualsiasi cosa significhi “divino”. Un essere consapevole è anche divino. La gnosi ci dice che siamo una particella di sostanza divina, che è “coscienza”, discesa nel mondo e “imprigionata” in un corpo materiale. La parola "imprigionata", però, non è da prendersi in modo assoluto, ma relativo allo stato di consapevolezza. Prigione, "carcere" (proviene dalla parola "corcio", inteso come luogo ristretto, recintato), sono parole che stanno ad indicare esclusivamente un teatro nel quale il circo si svolge. Certo, un circo dove si muore, ma sempre un circo sarebbe; il punto è se tu lo sai veramente che è così? O ti è stato detto? Ti è stato passato e tu ci hai creduto senza prenderti la briga di trovare strumenti per verificarlo e mettere in atto il tuo progetto “personale”, il tuo “destino”? Questo è il vero dramma di seguire una scuola, un maestro, un trainer, un istruttore: prendere tutto per dogma, gli stessi i maestri, le cose scritte, le cose dette, le cose fatte. Enfasi e fanatismo, vestono strane forme. Senso di colpa, sta tutto dietro lì, al senso di colpa. Se discuti il maestro sei un blasfemo, perchè il maestro è il Kalki avatara, la parola fatta dio e non può essere mai in errore, etc.... FALSO! I maestri sbagliano, perchè non sono l'ultima frontiera della conoscenza, la loro visione è fino al punto in cui sono arrivati. E' fuorviante a prendere il loro messaggio alla lettera. Dobbiamo capire che ogni tempo ha le sue informazioni e le sue guide, è impensabile che cose dette negli anni cinquanta in un tessuto culturalmente molto differente dal nostro, possano essere ancora buone oggi, vanno superate alla luce della nostra riflessione interiore. Ci aggrappiamo ad una dottrina, ai suoi maestri, e sicuramente sulle prime è anche giusto per fare chiarezza, impostare un lavoro; ma dopo, se restiamo invischiati, è solo perchè non abbiamo il coraggio di camminare da soli, nudi incontro al nostro destino senza appoggiarci a niente. E' come uno che passa tutta la vita nelle scuole elementari, un giorno dovrà andare all'università e poi laurearsi e vedere cosa farà nel mondo. Quando scegli di dare credito a qualcosa o qualcuno: studia, indaga, ricerca, senza sosta, non ti fermare finchè non avrei “trovato” le tue risposte che ti si confanno. Tocca stare sempre con gli occhi aperti. Una bella descrizione, se pur bella è sempre una descrizione. Bisogna mettere tutto in discussione alla luce della riflessione interiore, della nostra capacità di comprendere e della conoscenza raggiunta attraverso l’esperienza personale. Ma torniamo alla prigione. Più si abbassa il livello di consapevolezza e più è alto il livello di detenzione o grado delle restrizioni. Anche a questo mondo, nei penitenziari, esistono diversi livelli di detenzione, e tutti sono implicitamente collegati, in realtà, a precisi gradi o livelli di consapevolezza, ad evidenti livelli d'”essere”. Ogni cosa si sposta nei livelli a causa o grazie alla frequenza o vibrazione di risonanza. Un elettrone cambia di livello per eccitazione, per iniezione di una forza ulteriore, un vettore che ne modifica lo stato ed il livello vibratorio. La prigione, quindi, se così la vogliamo o dobbiamo chiamare, è tutto, dai sistemi del mondo fino e persino alle scuole e le varie chiese o istituzioni. Nello specifico, poi, personale, è evidente, che per noi la nostra restrizione o prigionia risiede nella «mente» stessa, prima che nello «spirito» o nel «corpo», nelle idee che depositiamo in essa senza passarle al vaglio della “coscienza”. Se un lavoro di scuola serve, e questo è abbastanza indubbio, allo stesso modo ogni idea deve essere vagliata alla luce della nostra coscienza, o anche non coscienza, ma almeno è qualcosa che ci appartiene, che ce lo sentiamo veramente nostro, altrimenti facciamo come per il primo grado di educazione od istruzione o condizionamento che abbiamo ricevuto e vissuto: realizziamo credenze, facciamo accordi con cose e persone di cui non sappiamo nulla. Il senso critico non è un distacco relazionale, è un distacco della coscienza che è in grado di capire e rendersi conto … diversamente, cercherete sempre un nuovo interlocutore che vi dica cosa fare. “Matrix” è una prigione per la tua «mente», e la tua mente non è tua ti è stata data, di è stata inculcata sin dai primi anni di vita, adesso tu credi sia tua, o di essere tu, ma si tratta di programmi, niente altro che programmi. Serve diventare programmatori di se stessi per modificare questo codice il cui unico scopo è quello di crearti quell'interferenza che serve a non farti intendere bene le cose, non ricevi bene la trasmissione della "coscienza" e quindi non riesci a capire veramente cosa di accede, sei stato privato non
della coscienza, ma della possibilità di usarla. E' questa la vera forza dei sistemi di questo mondo. Le tue informazioni, le tue credenze, i tuoi dogmi, ti tengono imprigionato in una descrizione del mondo che non è detto che sia del tutto reale, lo è solo per il livello di consapevolezza che stai sperimentando adesso e per le ragioni che hai scelto per non doverti prendere la responsabilità della tua esistenza. Siamo antenne deformate. Alterando lo stato generale dell'antenna la ricezione del "flusso luminoso" coscienziale risulta debole, quando assente. Alterando lo stato generale dell'antenna le "macchine" di matrix (i sistemi del mondo) si sono garantiti la loro sopravvivenza. E' stato manipolato quando distrutto il manuale, il manuale nel quali erano contenute le condizioni generali d'uso dell'antenna, da quelli che ci hanno preceduto, ed adesso la nostra "presenza" è affollata da un mare di reazioni istintive (degli istinti repressi) che altro non sono che un funzionamento alterato dell'antenna stessa. Ecco per esistono i vangeli, sono manuale scritti in linguaggio criptico. Il vantaggio di "tornare a ricevere" è che a furia di farlo si processa un altro strano fenomeno, quello di iniziare a trasmettere a nostra volta, ma senza l'eliminazione del programma Smith nella nostra testa, resta la mente, rendendoci il mistero della nostra esistenza inaccessibile. Sono questi i misteri della luce nei quali Gesù in Pistis Sophia invita ad opere. Fare penitenza significa smettere di dare energia alle idiozie che ci sono state dette, e cercare di realizzare una condizione affinchè si possa sperimentare il passaggio di un flusso luminoso. E pensare che ci sono ancora persone che parlano di risvegliare la coscienza. Ci sente in onda.
Una "banale" questione di tempo?! Il suo tempo è finito Mr. Berlusconi.
Le parole che seguiranno alla fine di questo post sono di in individuo di nome “Pir Daud” e sono state estratte dal libro - I maestri di Gurdjieff di Rafael Lefort, autentica bestia nera di tutti i gurdjieffiani e rinnegato ingiustamente perchè troppo scomoda per essere compresa profondamente al di là degli eventi raccontati che potrebbero indubbiamente essere anche di pura fantasia. Sono parole emblematiche atte a chiarire quale debba essere l'approccio di un individuo che ha cominciato a rendersi conto di alcune cose sulla natura della sua esistenza e soprattutto su come le condizioni di vita che gli uomini hanno stabilito molto tempo fa, in secoli di privazioni, sottomissioni e ruberie, su questo piano lo abbia condotto nel punto in cui si trova. Quello che loro chiamano civiltà o civilizzazione non è altro che un nuovo inferno sulla faccia della terra. Un pianeta generoso capace di dare ai suoi abitanti tutto ciò di cui hanno bisogno, ed in particolare all'uomo tutto ciò di cui necessita, in termini di rifugio, sostentamento nutritivo e di energie, per perseguire lo scopo della sua esistenza che è un ulteriore sviluppo, rispetto alle altre forme di vita qui, in termini coscienziali. Ma qualcosa o qualcuno (una minoranza di noi) indietro nel tempo ha stabilito, come accade ancora oggi, per il bene di tutti, che le cose sarebbero dovute andare diversamente, privando l'uomo di ciò che già disponeva, e soprattutto del suo bene più prezioso: il "tempo". Impegnandolo per tutto il tempo, quel utile a lui per crescere, in mansioni o impieghi, e per compiere il lavoro che altri non intendevano più svolgere, assicurandosi così una grande riserva di energia. Gli sono stati concessi momenti d'aria che chiamano svaghi e soprattutto la libertà di "parola". Ma il limite delle parole, private di consistenza, è quello di farci sempre sentire al posto giusto, importanti, giusti e nella ragione, in una parola "illuminati", cosa che decade non appena ci troviamo ad affrontare le situazioni del mondo e della nostra vita, situazioni determinate da altri; le parole ci vengono a mancare, cadono tutte le nostre certezze o "credenze" e noi finiamo per affrontare la realtà così come sempre abbiamo fatto, senza alcuna illuminazione, come gli schiavi di sempre, pronti ad abbassare la testa e farci riportare nei recinti delle convenzioni, delle mediazioni per un tozzo di pane o un giaciglio di cui già disponevano in origine.
Il "tempo" non è qualcosa che trascorre, ma una forza dell'universo, per questo privando l'uomo del tempo, una minoranza si è garantita maggior forza togliendola agli altri. Il tempo è lo "spirito divino" degli alchimisti. L'alchimista sa che durante quello che noi chiamiamo putrefazione, una trasformazione è in atto ed è il tempo come forza ad operare questo cambiamento. La materia lavorata lasciata a se stessa si trasforma lentamente in qualcos'altro. Senza "tempo" questo passaggio non può accadere e noi ci ritroviamo gli ebeti di sempre. il "tempo" è un entità, un ente attraverso il quale passiamo, lo attraversiamo ed in questo modo gli diamo vita, il tempo è lo spietato Heropas
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che mangia i suoi figli, ovvero le coscienze o la coscienza. Come quando si legge un libro o ascoltiamo certe "idee" e si dice che ci vuole "tempo" affinchè quelle "idee" possano sedimentare, è di un processo di trasformazione dove la coscienza agisce che si parla. Se insistiamo a nutrirci di "parole" ritardiamo l'azione del "tempo" ovvero della "coscienza". La "coscienza" ha i suoi tempi di maturazione (o kairologici) e i suoi spazi di manovra. E' importante imparare l'arte dell'ozio, non come una perdita di tempo, ma come un attenzione particolare a come la "coscienza" nel tempo, nella dimensione del "tempo", opera. Un guerriero sa come lavorare la sua "materia", si sforza di agire più che di parlare, e così facendo conquista una nuova descrizione del mondo, una descrizione, come direbbe Don Juan, - "che non attribuisce troppa importanza alle parole e dove nuove azioni hanno nuovi riflessi". Egli sa che ha bisogno di tempo perché questa cosa si compia. La pazienza resta sempre la virtù dei forti. La perseveranza è la "fede" che il risultato non tarderà ad arrivare e quindi quel guerriero impara a desistere e lasciare che il tempo operi per lui, ovvero che la "coscienza" si prenda il suo "tempo". La tecnologia avrebbe dovuto aiutarci a recuperare quel "tempo" perduto, ovvero quella "coscienza" sperperata nel "tempo", e non dico che avremmo dovuto vivere come le tribù nelle tende, ma avremmo dovuto poter sviluppare gli strumenti come conseguenza dello sviluppo della coscienza e non viceversa. Adesso ci troviamo nel paradosso che la "coscienza" non è cresciuta, non lo ha potuto fare, non ne ha avuto il "tempo", e l'uomo è più schiavo di sempre, è un irresponsabile dipendente dalla tecnologia, invece che un adulto capace di usarla per sua utilità. Coloro che ci governano si arrogano il diritto di sapere cosa è bene per noi e questo è totalmente falso, in quanto essi stessi sono espressione di quella logica che ha precipitato l'umanità in questa condizione di viltà; quando questo poi diventa anche drammaticamente pericoloso come i recenti eventi ci insegnano i campanelli d'allarme iniziano a suonare. Non posso non osservare il balletto al quale stiamo assistendo a causa di una "sentenza" giusta, meritata nella descrizione del mondo che questi uomini hanno realizzato, e questo mi fa personalmente rabbrividire. Non starò qui a discutere sulla sentenza, l'ho già spiegato è meritata, ma le reazioni: chi si nasconde da una parte perché ha ben chiaro che deve restare a governare e portare a termine il compito distruttivo che l'Europa ha decretato (Europa suona come Heropas), e chi inneggia al complotto ed alla persecuzione (che non esiste; è evidente per chi sa guardare). Sta di fatto che nessuna delle parti ha il diritto di parlare a nome di tutti e quello che è peggio è che tutti, ovvero il popolo resta a guardare e si fa guidare in una rivolta che non è sua. Da una parte e dall'altra ognuno cerca di tirarci dalla sua, proclamando chi nel nome della stabilità e del bene del paese e chi nel nome della libertà e della giustizia, fingendo di
interessarsi a noi. Ma come potrebbe? Se tutto il suo intento è solo quello di mantenere in vita il privilegi acquisito e soprattutto il tempo rubato, lo status quo che è la condizione di schiavo dell'uomo?! Il "tempo" come sempre sta dando i suoi frutti. Siamo alla resa dei conti e non possiamo permetterci che quest'occasione passi senza trasformarla in un vantaggio. Una finestra si sta apprendo e non possiamo non vederla. Cosa fare? Perseverare in ciò che abbiamo incominciato, lasciando che i morti seppelliscano i morti, non facendoci coinvolgere nella loro guerra, guardando oltre e premendo per ottenere quello spazio che ci è di diritto e di nascita, in quanto abitanti di questo pianeta. Non c'è nessuno da obbligare a seguire questo percorso, ci dobbiamo solo contare e scopriremo che non è la maggioranza a volere lo status quo e se anche fosse, adesso è tempo di farci spazio. E' questo che dobbiamo realizzare, nessuna illuminazione o cretinata esoterica o pseudo spirituali, dobbiamo poterci riprendere la nostra autentica forza ovvero il nostro "tempo" e lo spazio per la sua espressione. Non è di un moto esteriore che sto parlando, ma interiore, è solo capendo cosa e come ci fa sentire tutto questo, solo lasciandolo fluire in noi stessi che possiamo iniziare a vedere e liberarci. Dobbiamo poterci lasciare attraversare dalle cose vivendole nelle viscere, ma senza dargli espressione nel mondo, senza creare cioè "effetti" o "karma" come qualcuno direbbe. In una parola "azione nella non azione". Tutto avviene dentro e non ignorate la forza di ribellione che sentite, datele una direzione interiore, usatela per rafforzare il vostro personalissimo potere, non chiudete gli occhi, non ignorate, ma non datene espressione oltre. Dobbiamo interessarcene senza interesse. In una parola morite, morite in voi stessi, e mentre lo fate, mentre state morendo, rendetevi conto che non ha alcun senso mantenere viva reputazione e prestigio. L'importanza personale è il peggior ostacolo in questo momento così importante, è ciò che sabota ogni sprazzo o istanza della "coscienza". E' questa la sostanza di un lavoro orientato accuratamente alla preparazione per l’ultima ora della nostra vita: è quando non hai più niente da perdere e da cui dipendere che sei veramente vivo. Mostratevi pure anche in piazza, se vi fa sentire bene, ma con l'intento di farvi "contare", di fargli vedere che noi ci siamo, di fargli capire che noi adesso sappiamo, non per inneggiare per una parte o l'altra, ma per far intendere bene che abbiamo capito cosa fanno e che noi non ci stiamo e che, soprattutto, non devono più parlare a nome di tutti perché noi siamo qui e stiamo dicendo altre cose. Devono farsi da parte e non sarà con la forza fisica che accadrà, ma con la forza di una nuova azione, un moto interiore che ci fa esclamare: adesso basta! E questo basta non echeggia verso di loro, ma dentro di noi: adesso basta fare lo schiavo! E' in noi che deve accadere e non la fuori. Allora - "tutti a casa" o "toglietevi dai piedi", avverrà come conseguenza. "Non c'è niente che possiate fare per noi, dato che avete già fatto fin troppo" - e noi questo adesso lo sappiamo bene. E non temete per le conseguenze perché il mondo che verrà nessuno lo conosce ancora, ma questo è il punto per gettare le basi di questa cosa, coscienti che la pietra filosofale è dentro ed è quella pietra che l'alchimista realizza; è la "paura" a paralizzarci in questo "lordume", pensiamo - "meglio che niente", ed invece in quel niente c'è tutto. Come i fratelli Wright quando realizzarono il loro primo veicolo, ignari dei jumbo jet o dei concorde, dei caccia supersonici, non erano neanche in grado di immaginarli e di immaginare che il loro veicolo nel tempo sarebbe diventato queste cose. Così siamo noi, stiamo realizzando una nuova macchina volante sgangherata che si alza a malapena, ma è l'inizio di una nuova epoca, ma solo se noi lo vogliamo, nessun altro può fare il lavoro al posto di qualcun altro; dovete solo smettere di credergli, non combattete la loro guerra. Siamo l'armata Brancaleone. Non è forse questo che abbiamo fatto per secoli? Di conquistatori nella storia ce ne sono stati e si ricordano solo i loro nomi, le loro gesta gloriose, ma con l'aiuto e il consenso di chi le hanno potere fare? Chi ha combattuto nelle loro imprese, legittimandole di fatto col la sua partecipazione non si conta e non si conosce nemmeno: numeri sacrificabili. I nostri antenati hanno combattuto guerre che non erano le loro, gasati da un mare di parole e di ideali fasulli di libertà e giustizia. Se il "Silvio" nazionale inneggia al suo popolo, alle forze giovani e lo sprona ad unirsi alla sua ridicola battaglia, noi dobbiamo saper dire di "no"; perché se non l'hai capito l'appello era rivolto anche a te. Dobbiamo sapergli dire che questa è la sua di guerra e che non usi gli altri come paravento e per legittimarla. Che smetta di abusare del nostro "tempo". Il suo "tempo" è finito e cerca ancora di rubarne altro agli altri: questo è il crimine, altro che l'evasione fiscale. Quest'uomo come gli altri che lo hanno sostenuto e "fintamente" avversato hanno rubato 20 anni di forza a questo popolo, 20 anni del nostro "tempo". Per qualcuno quel tempo è trascorso con l'apporto della "coscienza" anche se non ne ha avuto piena coscienza, per qualcun altro, invece, nella totale identificazione nelle menzogne che ci hanno raccontato e il mondo ideale che ci hanno fatto credere di costruire. Conquistiamo il diritto di batterci finalmente per qualcosa che ci interessa da vicino, non qualcosa di pensato da altri, ma qualcosa che sentiamo dentro, il vero suono del "tempo". Ed anche per questo è richiesta strategia; non regaliamogli la scusa per tornare in auge, riprendiamoci il nostro "tempo", lasciamo che si seppelliscano da soli. Se ci battiamo sul loro terreno gli daremo ancora dell'altro tempo. Lo so è difficile da capire perché questo discorso risulta fuori dalle logiche alle quali siamo stati educati o, meglio, condizionati, ed allora dobbiamo intanto vedere quali sono queste logiche. Vogliamo fare una rivoluzione, vogliamo un cambiamento radicale, ma il condizionamento ci mostra un unica strada: i bastoni. Ma se usiamo i bastoni gli diamo altro "tempo". E già è un bel dilemma. Dobbiamo cambiare, cambiando dentro, svuotando dentro, capiamo, e l'azione si manifesterà da sola. Lo Spirito lavora così, ti fa vedere solo quello che puoi vedere, i pezzi dell'azione completa arrivano piano piano uno alla volta ed alla fine si compone il puzzle. Nessuno può vedere al di là delle scelte che non gli sono chiare, non è forse questo quello che dice l'Oracolo? Ed il banco di prova di una scelta è ripetere quella scelta, e se stiamo guardando veramente, "vediamo" e se vediamo possiamo comportarci di conseguenza, ne abbiamo le qualità. Nulla è precostituito, nulla è preordinato, la mente in questa cosa non ha accesso, arrendetevi. Ora è arrivato il "tempo" (nel senso che la "coscienza" ha ha lavorato nel "tempo" affinchè tutto questo accadesse) in cui il pensiero Occidentale come lo conosciamo volge alla fine, se lasciamo che trovino il modo di rivitalizzarlo di resuscitarlo, seguiranno altri secoli di oscurità. Lasciate perdere i bastoni. L'insegnamento che è da tempo seminato nel tempo, come una forza, sta maturando e come disse un certo Giordano Bruno - "Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto.". Sveglia fratelli guerrieri perché forse quel tempo è giunto, non siamo stati nella nostra camera oscura, nel patimento, nella privazione della libertà, nella cecità e nell'oppressione per niente, ma per maturare quella "forza" che oggi siamo chiamati ad esprimere; ecco perché abbiamo trascorso tutto questo tempo, ecco perché abbiamo dovuto trascorrere così tanto tempo nascondendoci, perché qualcosa si accendesse, perché qualcosa iniziarsi a farsi in noi: riprendiamoci il nostro tempo! Il tempo è un entità che attraversiamo e per questo
diventa vivo. Ora vi lascio alle parole Rafael Lefort che per bocca di “Pir Daud” dice: «Non vi è mai stato un vuoto nell’insegnamento. Il vuoto esisteva solo e unicamente nel pensiero e nell’intelletto degli occidentali. L’Occidente ha incoraggiato e diffuso il culto dei guru semi-analfabeti la cui unica aspirazione alla celebrità consisteva in una sedia sotto l’albero dei consigli e una tendenza a usare l’ombelico come sfera di cristallo anatomica. Sì, l’Occidente ha sempre ricercato la “saggezza orientale”, ma mai nei luoghi giusti. Sempre il pittoresco, la nota vagamente esotica, mai la dura realtà. Il pensiero occidentale non si è mai ripreso dalla manomorta della chiesa organizzata, eppure ha favorito e incoraggiato il monopolio della chiesa stessa, decidendo di non rimettere mai in questione i suoi diritti. Qualsiasi allusione alla totale assenza, nella chiesa organizzata, di contenuti esoterici, veniva punita con il rogo. Io sono cristiano come lo era Gesù, ma non appartengo a quel tipo di cristiani rappresentati ancora oggi dai padri della chiesa organizzata. Persino il vostro Sant’Agostino asseriva che la religione cristiana esisteva ai tempi degli antichi, ma malgrado tutta la sua santità e la sua sincerità, si dice che sia stato influenzato da insegnamenti non cristiani. « Ora tu sei giunto al punto in cui, incoraggia to dall'immagine di un uomo, vuoi seguire i suoi inse gnamenti. Molto lodevole! Questi insegnamenti però, contrariamente alla fonte da cui provengono, hanno esaurito la loro efficacia e tu devi cercare la via me diante cui continuano oggi a operare. Quando l'avrai trovata, seguila; non perdere il tuo tempo in futili spe c ulazioni, non chiederti se può andar bene con Gurdjieff, con Simon Pietro o con il Faraone! Vuoi seguire un insegnamento evoluto e organicamente armonioso o vuoi ricomporre un "puzzle" cercando continuamente di scoprire i rapporti che esistono tra mille e una circo stanza, attività, popolazione, civiltà tanto dissimili quan to attraenti? Se è questo che vuoi, allora studia l'ar c heologia, l'antropologia o le strutture culturali e ac c ontentati di scoperte interessanti e di prospettive ec c itanti. Vuoi delle guide "soprannaturali" sotto for ma di capi Pellerossa, vuoi sentire le voci dell'aldilà? Rifugiati nello spiritismo. Ma se vuoi ottenere dei pro gressi autentici, attraverso un lavoro arduo e discipli nato, abbandona il tuo modo di pensare schematico, abbandona il tuo orgoglio tracotante, la tua fiducia nel la potenza del tuo intelletto e sperimenta ciò che può solo essere sperimentato. « Ora, vai ... » e fece un gesto significativo. »
Papa Bergoglio e la "proposta gnostica"!
Papa Bergoglio si scaglia contro la "proposta gnostica" e la visione intima del Cristo come "coscienza" realizzata nell'uomo, bollando tutto come una tentazione dal quale fuggire. Dice - "C’è poi l’ideologizzazione psicologica che riduce l’incontro con Gesù a una dinamica di autoconoscenza. La fede abbandona la sua dimensione spirituale in cerca di un semplice benessere psichico: al centro non c‘è Gesù ma la propria psiche che non esce da se stessa. Sono i cristiani senza la Croce di Cristo." Gesù nel vangelo di Tommaso dice che il Regno dei Cieli è dentro di noi, e quando lo fa intendeva precisamente questo, non dice che il Regno dei Cieli è tra di voi, come i teologi contemporanei vogliono farci credere (...): il Regno dei Cieli è dentro e non c'è nessuna ragione di cercarlo fuori", siamo ai soliti tentativi di riportare le pecorelle smarrite nell'ovile; avendo perso identità e terreno con gli scandali di pedofilia e IOR, adesso con il nuovo maquillage targato "Francesco" cercano di manipolare ancora una volta le coscienze. Il Cristo è intimo, è quando l'uomo diventa una "coscienza". La "fede abbandona la sua dimensione spirituale" quando diventa il dogma cattolico che tanto professano, e non viceversa. Hanno fatto della croce un simbolo del martirio, mentre si tratta di un simbolismo antico che rappresenta la crescita attraverso la morte di tutto ciò che è animale, umanoide, di tutto ciò che è egoistico ed egocentrico. Esaltare la croce in questo modo equivale ad esaltare l'idiozia dell'uomo che incapace di capire il messaggio cristico lo ha crocifisso. La croce non è uno strumento creato da Dio, ma dagli uomini di potere ed arroganti come la chiesa cattolica ha dimostrato in secoli di eccidi e crociate, di soprusi e distruzione, di essere. Hanno usato l'ignoranza e la superstizione per rabbonire i loro seguaci e la forza, la violenza, la tortura e le privazioni per distruggere gli oppositori, ... proprio un gran bel quadretto, verrebbe proprio da dire: "ma tu guarda da quale pulpito viene la predica!" - o anche - "il bue che dice cornuto all'asino". L'ipocrisia di una chiesa che pensa ai poveri è l'ultima trovata per rifarsi una facciata. Tiepidi come una tisana, ... quegli stessi tiepidi che Gesù vomita dalla bocca. Non hanno diritto di parlare di Cristo, eppure lo fanno, è sempre la stessa storia qualcuno che senza requisiti parla a titolo di tutti. Cosa ne può sapere di Gesù Cristo chi prima lo ha messo in croce e poi gli ha inquinato e distrutto tutto il suo insegnamento?! La "proposta gnostica" non esiste, esiste una tradizione del cristianesimo primitivo, quello che fu perseguitato per 200 anni e poi riassorbito nel potere dell'impero di Roma per pura utilità ed opportunismo di Costantino, piegata ai voleri della nascente Santa Romana Chiesa. Catari, Albigesi, eretici a vari titolo (Giordano Bruno tra tutti). Furono i cattolici, penso ai parabolani del vescovo Cirillo [1]
, o alla distruzione delle civiltà precolombiane, a spazzare vie le nostre radice, perché senza radici non sappiamo da dove veniamo e restiamo nell'ignoranza. E' questo il problema di pensare di risolvere tutto seguendo un solo uomo o una dottrina o una religione. Se non impariamo a seguire le nostre intuizioni e usare queste cose come strumenti e non scopi non riusciremo mai veramente a capire perchè viviamo e cosa ci stiamo a fare qui. Per quanto possano sembrarci misere o puerili, sono le nostre intuizioni, l'embrione di un ragionamento, che il tempo e la vita ci insegnerà a capire, perchè la vita e il tempo sono quello Spirito Santo che opera nell'uomo una grande trasformazione. Tutto inizia con l'uomo e finisce con lui. Imparare dalle nostre esperienze, innanzi tutto, anche se magari 2 dritte fanno sempre comodo, ma sempre di 2 dritte si parla. Cambiare la descrizione del mondo e della vita che ci è stata imposta sistematicamente e meticolosamente dai sistemi, tra cui la chiesa Cattolica che ne è pienamente responsabile. Uno di questi passa per un "lavoro" sistematico tanto quanto lo è stato in condizionamento. Certo abbiamo bisogno di un certo tipo di educazione, ma chiunque è in grado di capire se una cosa lo rende più libero, o più schiavo, ... educare significa comunque sempre - "far emergere" - viene da "educere",
portare fuori. Portare fuori quello che c'è, è inutile sentirsi illuminati o saggi, è meglio capire in quali condizioni versiamo, e riconoscere i nostri limiti, nel tempo li potremo spostare. "Alcune regole possono essere eluse, altre infrante, adesso scolpiscimi ... se ci riesci" (cit. matrix). Una scuola può essere seguita, come addestramento, ma poi deve essere abbandonata, per iniziare a vedere se quell'addestramento può dare dei frutti nella nostra vita. Il bene di oggi diventa il male di domani se dovendo operare nella vita, restiamo attaccati a quella scuola o insegnamento. Questo significherebbe solo ritardare il nostro sviluppo, è la "paura" che ci fa prendere tempo e la convinzione di non potercela fare, in una parola la mancanza di fiducia nelle nostre risorse. Proprio come Neo nel film, non crediamo di poter essere l'eletto, e così non lo diventiamo, a meno che la vita non ci metta drasticamente alla prova e ci costringa a guardarci dentro per scoprire che quel contenitore dello Spirito esiste già dentro e che dobbiamo solo evocarlo (lo Spirito) per poi raccoglierlo nel nostro calice. Per finire, nello stesso articolo si fanno le seguenti affermazioni: "Legata a questa c’è la tentazione gnostica: “è solita verificarsi in gruppi di élites – afferma il Papa - con una proposta di spiritualità superiore, abbastanza disincarnata”, propria dei cosiddetti “cattolici illuminati”: oggi – sottolinea - sono gli “eredi della cultura illuminista”, “cristiani satelliti che hanno una piccola Chiesa a propria misura”, cristiani che seguono le mode del tempo." Scandaloso! Gruppi di élites e cattolici illuminati?! Ma se gli "illuminati" sono la chiesa cattolica. Già in secoli, o epoche precedenti, al nostro, gruppi di potere si sono infiltrati nella chiesa per renderla totalmente inservibile, diventando loro quell'èlite che dice all'uomo in cosa credere e in cosa non credere. Fintanto che la chiesa cattolica esisterà l'uomo non sarà mai veramente libero! Fintanto che gli esseri umani cercheranno leader, capi spirituali, politici o religiosi, o guru o maestri che li guidino o li illuminino, fintanto che l'uomo sarà disposto a delegare a qualcun altro la responsabilità della sua vita e accoglierà le parole di un insegnamento o di un altro "uomo" senza averne fatto un esperienza personale e diretta, quell'uomo non sarà mai veramente libero, ma dipenderà da qualcos'altro o qualcun altro e per questa ragione ne subirà le conseguenze, per quanto non ne sia responsabile direttamente. Inoltre a chi si avventura a definire questo articolo come un tentativo di scontro o un modo di porsi sopra gli altri o come contrasto alle istituzioni o chiese istituite, rispondo con una frase di - Martin Luther King: "LA NOSTRA VITA INIZIA A FINIRE IL GIORNO IN CUI STIAMO ZITTI SU COSE IMPORTANTI! Dobbiamo imparare a colmare quella distanza "incolmabile" che ci separa e ci fa sentire spersi e indifesi, incapaci di operare ed impotenti davanti a questo strapotere dei "sistemi" precostituiti. E' importante e cardinale rendersi conto che abbiamo sia il potere che l’abilità di parlare apertamente, non si tratta di scontrarsi, ma di affermare, innanzitutto dentro di noi, - "io non ci sto! Voi non avete nessuna autorità per parlare a nome di tutti e men che meno a nome mio". Il nostro silenzio (assenso) ha permesso le attuali condizioni di schiavitù ed impotenza dell'uomo, l’attuazione di leggi e regole (monastiche e morali) da seguire che nel tempo forzeranno al silenzio chiunque non sia d’accordo con il "sistema", qualunque esso sia. Personalmente ho deciso da tempo di non stare zitto, non sopportavo stare a guardare alla finestra, come altri fratelli esoteristi mi hanno esortato a fare, i miei fratelli farsi trucidare, ammazzare dentro, da questi potenti della terra. Loro hanno "paura" e vogliono che la sperimentiamo anche noi. La "paura" che senti non è la tua è la loro, è la "paura" che tu li scopra, e te la trasmettono continuamente attraverso i media e i loro capi spirituali. ... continua! Il testo da cui sono estratte le parole di Bergoglio è proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/08/08/papa_francesco:_superare_le_tentazioni_nella_chiesa,_dalle_ideologie
[1] Vescovo di Alessandria, Cirillo inventore dell’alfabeto cirillico, in seguito santificato dalla Chiesa di Roma. Fu Cirillo ad ordinare l’uccisione di Ipazia, donna, matematica, filosofa neo-platonica ed astronoma, vissuta in Alessandria tra il IV e V secolo dove insegnava. La sua uccisione fu eseguita da parte di una folla di cristiani in tumulto composta, per lo più, di monaci fanatici del martirio detti “paraboloni”. Proprio Benedetto XVI lo ha celebrato come “Padre della Chiesa”. In quell’occasione Ratzinger, era il 2007, si è limitato a ricordare che Cirillo “governò Alessandria per 32 anni con grande energia”. Nessun cenno, invece, allo smembramento del corpo di Ipazia ed alla distruzione di innumerevoli testi nonché della stessa biblioteca di Alessandria. Ipazia fu accusata e quindi colpevole di mettere in discussione “la parola di Dio”, di discuterne il valore come “verità” rivelata.
Credo che di fondo la cosa più imperdonabile per “loro” fu che a farlo fosse una donna. Per completare il quadro di fanatismo: pare che i “paraboloni” curavano gli appestati sperando di essere contagiati e di morire servendo Cristo. La storia di Ipazia è stata raccontata integralmente nel film “Agorà”, diretto dallo spagnolo Alejandro Amenabar e censurato in Italia.
Cosa nascondono i sistemi di credenze. Silenzio assenso.
La condizione di schiavitù (emotiva) e la dipendenza dai sistemi è funzionale al nutrimento dei nostri "predatori", tacerne significa perpetrare questa condizione, lasciare che le cose accadano senza porvi un freno porterà tutti all'annientamento totale. Il resto alimenta solo lamentele che nutrono spropositatamente il sistema di alimentazione dei "predatori". Gli alti e bassi della vita quotidiana sono il prezzo che paghiamo per vivere secondo le regole di questo "sistema", ed è questo a trasformare gli umani in "cibo". Il "sistema" di credenze, di regole comportamentali e molto altro è funzionale a questa condizione, vivere nella preoccupazione, nell'assenza, nel timore di perdere il cibo, quando nessuno di noi ha mai realmente sperimentato la "fame" è il riflesso del "loro" di timore. Se l'umanità resta in questa condizione vitale, "loro" non possono che avvantaggiarsene, ecco perché l'unica cosa che può permetterci di cambiare è superare il sistema "cognitivo" che ci hanno imposto attraverso il condizionamento. Un sistema "cognitivo" è il modo con cui noi interpretiamo i fatti e le circostanze della vita, il modo, cioè, con cui intendiamo o interpretiamo tali eventi. Un binario comportamentale che ci porta tutti a produrre sempre gli stessi effetti o reazioni, quella condizione di impotenza ed inadeguatezza che permette loro di usufruire delle scariche di energia che diventano il "loro" alimento. Hanno fatto in modo che le "loro" necessità diventassero le nostre, convincendoci di essere quello che non siamo, instillandoci quel parassita, o demone che "loro" sono. Adesso siamo simbionti e non è così facile liberarsene, noi dipendiamo da loro adesso, come "loro" dipendono da noi per sopravvivere. Scollegare un individuo significa addestrarlo, prepararlo al distacco. Sono le nostre consuetudini sociali l'ostacolo, ecco perché nessuno si può accorgere della differenza. Siamo identificati, abitudinari e timorosi. La "paura" di restare senza lavoro ovvero senza cibo è un aspetto di questa relazione con i nostri "parassiti", anche se questa cosa non è reale. Senza cibo restiamo sempre vivi, e questo fa molta differenza, a meno che non ti sia stata instillato quel certo senso di impotenza che ti induce a fare l'elemosina o cercare rifugio in una stazione dei treni o ad un centro della "caritas". Capite quando è intricata la matassa? Sono "loro" ad ad aver "definito" la nostra visione, sono "loro" ad aver definito le nostre aspettative, le nostre speranze, i nostri sogni di successo e contemporaneamente anche i parametri del nostro fallimento di modo da impedirci, anche quando ogni sistema dovesse cadere in noi, di renderci conto e quindi avere quel guizzi di "verità" che tanto temono, è così che si sono assicurati di renderti inservibile. Smith dice - "quando noi abbiamo iniziato a pensare per voi!". Ogni essere umano di questa terra, indipendentemente dalla lingua che parla, risponde più o meno nello stesso identico modo a quegli stimoli che il "sistema" stesso prima ha instillato e successivamente continuato a sollecitare. Ecco perché ognuno di noi è assillato in realtà sempre e solo dai soliti problemi, e questo ciò
che ci rende tutti tremendamente simili. Qualunque sia la terra di origine, in questa cosa siamo tutti identici, tutti assillati dagli stessi vincoli e bisogni. La cultura occidentale è lo schema che si sta imponendo in tutto il pianeta mica per caso. In America 2 secoli fa non era così ed ecco che i potenti si sono mossi alla conquista di quelle terre, ignorando la reale ragione che era sterminare gli indigeni che col tempo avrebbero potuto diventare educativamente e culturalmente una minaccia. Adesso ci raccontano scemenze sulla prateria e gli uomini medicina, sulle tribù e le loro pratiche magiche. Bisogna partire da un sistema "cognitivo" diverso per poter vedere questo meccanismo, quel sistema "cognitivo", proprio quello che "loro" non vogliono che acquisiamo, per questo le lotte, le persecuzioni e persino le religioni funzionale ai loro scopi, che non sono i tuoi. Dio è l'ultimo dei nostri problemi ed una meta difficilmente raggiungibile da dentro una prigione. L'essere umano è schiavo e dipendente da tutti i "sistemi" per una precisa ragione ed è questa ragione che adesso devi vedere altrimenti non c'è disciplina, pratica o altro che ti possa realmente aiutare. La nostra consapevolezza è stata abbassata a livello di un animale che anela solo a soddisfare quei bisogni primordiali che non sono i nostri, ma di un corpo che potenzialmente era capace di canalizzare "coscienza" e che invece è stato adeguatamente indebolito al fine di trasformare l'uomo originale e realizzare un nuovo individuo estremamente deresponsabilizzato. Deresponsabilizzarci è stato funzionale o utile per garantirsi un riserva inesauribile di energia (vitale). Nessuno né è immune, ecco perché si può dire e fare quello che si pare a questo mondo, ed ecco perché abbiamo tutta questa apparente libertà di pensiero. Perché tanto alla fine ruzzoleremo sempre nelle stesse trappole "intellettuali", e quando questo accade l'energia esce, ci sentiamo spersi ed incapaci di qualsiasi azioni propositiva per il nostro personale vantaggio dato che non lo conosciamo più quale sia. La stessa ricerca mistica o di un evoluzione spirituale rimane un abbaglio ed un eccellente specchietto per le allodole. E' proprio quella tentazione protesa alla realizzazione a renderci di fatto totalmente immobili, quella tentazione di andare da un luogo all'altro, di scuola in scuola, di gruppo o di pensiero ad un altro, di un guru dopo l'altro, cercando esperienze forti al fine di sperimentare quell'adrenalina che altro non è che la preparazione del cibo per i nostri "predatori"; quello che a suo tempo ho avuto modo di chiamare: "blanblanare!" Si comincia a capire cosa cerco di fare? Non mi interessa contrastare quelli che lo fanno (dormono, cosa volete che ne sappiano), mi interessa farvi vedere cosa vi stanno facendo, a cosa state servendo, a chi o cosa state dando "cibo". Non ci sono corsi, non ci sono scuole, non ci sono dottrine, c'è che svegliarsi ed iniziare semmai ad incontrarsi al fine di realizzare quella resistenza, una rivoluzione, auspicabile che ci liberi per sempre dal torpore di questa esistenza vissuta senza vita a foraggiare e dare da mangiare a chissà quale temibile e sofisticato "predatore". Non servono le armi, serve svegliarsi, serve coscienza, serve consapevolezza, è questa la guerra che è in atto adesso. Prendete gli hobbies. Un intrattenimento piacevole ed intellettuale dalle scarse implicazioni personale e il cui scopo finale è distrarci dai problemi quotidiani quegli stessi problemi confezionati ad oc ed uguali per tutti ed utili al "loro" sostentamento e che ci permetterebbero se vissuta a fondo di scoprirli. Persino la pratica spirituale o di una disciplina, te la stanno facendo diventare come qualcosa col sapore dell'intrattenimento, nessun implicazione diretta, nessun responsabilità questo perché ti manca il vero obbiettivo, la vera ragione, che è la schiavitù in cui versi. Leggiamo libri, ascoltiamo guide, maestri e guru a vario titolo che ci trasmettono concetti come il distacco, la compassione, l'umiltà. A quale scopo? Ad alimentare ancora la nostra importanza personale, il nostro essere auto referenziati, il nostro apparente egocentrismo. Ho scritto "apparente" intenzionalmente perché se solo fossimo un pochino più egoisti capiremmo cosa ci stanno facendo; il nostro bisogno di considerazione è il "loro". Il peggio arriva quando attraverso l'esperienza di una "pratica" sperimentiamo qualche "primitivo" stato, erroneamente detto "superiore", di "coscienza", o di profonda felicità, potenza o pace. Non abbiamo bisogno di pace, ma di quel silenzio interiore e quella calma per iniziare a vedere cosa sta
realmente accadendo; la pace è per i morti quello che diventeremo se non ci svegliamo. Mi hanno scritto persone che sperimentano dopo aver provato per la prima volta il "lavoro in calma" il loro corpo energetico, e drammaticamente se ne compiacciono confondendo questa normale, spontanea, naturale esperienza di sè, del proprio prodotto energetico, per un'esperienza trascendentale, quando peggio credono che gli stia accadendo qualcosa di brutto. Ogni volta che qualcosa esce dal "controllo" sopraggiunge subito il sistema "cognitivo" in atto (in essere, attuale), un pensiero, un emozione, una sensazione a normalizzare tutto e renderlo la solita idiozia spirituale, mentre per noi la spiritualità è questione seria e "materialissima" (non materialista). Ci sono tante persone in questa condizione convinte di essere arrivate, di essere libere, uscite da "matrix" (come spesso scrivono); una tale ostinazione non può che essere frutto del condizionamento che forse si è visto, ma non si è potuto rimuovere. Lo capisci perché nel giro di pochi minuti manifestano tutti i sintomi di un infezione estesa: si compiacciono dei loro traguardi, te li elencano uno dopo l'altro per fare colpo, quando (altro lato della medaglia) si lamentano della loro inadeguatezza e si giustificano per quello che non sono stati capaci di realizzare e molto altro che non starò qui a dire. Non capite che il primo grande vero inganno consiste nell'idea stessa del raggiungimento o realizzazione di un illuminazione o di un qualche tipo di risveglio; che non può arrivare, perché tu sei già sveglio. Sei quello che sei perché la tua possibilità di essere maggiormente consapevole è pregiudicata dal fatto che stai dando un mare di energia a tutti i tuoi sistemi di credenze e bisogni o istanze emotive. Quello che stai vivendo di istante in istante ti sta ripetendo continuamente questo, ma tu vuoi altro, perché quello che vedi ti terrorizza, non ti appaga, ed allora devi crearti un immagine alterata che ti dica che sta andando tutto per il meglio, che sei uno "avanti"; stai cercando in tutti i modi di non vedere. La tua ricerca mistica è il modo più elevato per non vedere, perché se vedi capisci. Capisci che sei schiavo, che sei cibo e non sai da quale parte prendere questa "cosa", ed allora è meglio farcirsi la testa di bei traguardi spirituali e gradi a vario titolo. Mentre tutto quello che sarebbe utile realizzare è che siamo in guerra, siamo già in guerra e che "matrix" è tutta intorno a te proprio come "vodafone", non ti lascia un istante, ti accompagna in tutto quello che fai, ti sostiene ed all'occorrenza pensa anche al tuo posto. Dai capi spirituali a quelli che ci governano sono tutti ignari secondini di una prigione che non è la nostra, "che non ha sbarre, che non ha odore"; le condizioni di vita che hanno stabilito su questo pianeta sono atti ad assumere il dominio della nostra vita, privandoci di fatto dell'autentica libertà che non è quella che ci viene sventolata davanti, quella è solo ipocrisia e strumentale al nostro parassita o demone. Essi diventano nostri signori e maestri, ci hanno reso docili ed impotenti, ecco perché è proprio questo che sperimenti tutte le volte che vedi, che ti accorgi che c'è qualcosa che non quadra nel mondo, non sai cos'è ma lo avverti e questo ti crea disagio, perché non sai da che parte cominciare per uscirne. La cosa veramente diabolica è che è probabile che siamo stati noi a creare tutto questo, il nostro predatore ed i nostri allevatori, o che forse siamo stati noi a dargliene il potere di farci tutto questo. Sono potentissimi eggregora che si nutrono delle nostre passioni più profonde, delle nostre istanze emotive che null'altro scopo hanno che alimentare un bisogno ad un soddisfacimento che mai può realmente arrivare. "Grande fu la magnificenza mentre davamo alla luce I.A., la cui sinistra coscienza ha creato un nuovo tipo di macchine" - questo è il vero significato di queste parole, siamo stati noi a creare tutto questo e fummo noi per primi ad oscurare il cielo? Adesso viviamo nella paradossale condizione che diventiamo le nostre creazioni e per questo diventano i nostri carnefici ed anche parassiti, cosa che noi, nonostante tutto, riusciamo ancora e comunque a vedere l'ha fuori. Ma quel mondo è frutto della nostra scarsa conoscenza, qualcosa che è uscito dalle oscure profondità del cosmo (probabilmente interiore) per prendere successivamente il nostro dominio e mangiare ogni possibilità attuale di risveglio. E' questo che noi chiamiamo ego, ma l'ego è molto di più e per questo non può essere ucciso, ma solo allontanato fino a
quando non tornerà più. Milioni di persone che vivono non solo inconsapevolmente ed ignari di essere allevati. Considerate quanto accade su questo piano, l'uomo costruisce cose immense, la sua intelligenza spazia anche oltre i confini di questo pianeta, dentro e fuori di lui, ma resta incredibilmente stupido ed attaccato alla superstizione, è avido, codardo e con un desiderio che non si soddisfa mai. Come è possibile che una tale meraviglia dell'universo manifesti le attitudini di un essere vorace come un qualsiasi "predatore" della Giungla? Qualsiasi sia la lingua che parliamo alla fine inesorabilmente non possiamo che riconoscerci tutti nelle stesse preoccupazioni, abitudini, tutti inesorabilmente incentrati nell'ego e nell'autocompiacimento, un sottile strato di consapevolezza che ci permette a malapena di esistere. Sono questi predatori ad aver instillato in noi i sistemi di credenze che adesso difendiamo con tanta veemenza. E' una sorta di mente aliena, estranea in tutto e per tutto alla nostra reale consapevolezza a predarci e renderci docili e consumabili. La "paura" che sperimentiamo non è la nostra, ma di coloro che temono di essere scoperti; perché vederli li vediamo, li abbiamo sempre visti, ma non siamo in grado di collocarli in una descrizione coerente, intellettualmente comprensibile, perché ci manca ed abbiamo bisogno di un sistema cognitivo diverso da quello che ci è stato imposto. Allora forse solo così capiamo che cos'è che dal profondo delle nostre viscere, del nostro inconscio (reso tale dal sistema) ci spinge a cercare un nuovo tipo di istruzione. Solo contestualizzando la cosa all'interno di questa visione di schiavitù e dipendenza che possiamo fare uso di ciò che ci viene insegnato, diversamente ci riempiremo la testa di nuove congetture che permetteranno ai nostri predatori di tenerci ancora una volta sotto controllo. Quello che a "loro" interessa è solo toglierci coscienza, ridurre il nostro grado di consapevolezza a quello di un ebete, un animale intellettuale spaventato o uno svaporato esaltato emotivopositivamente, incapace di ribellarsi a questa condizione perché non ne può intendere l'origine. I concetti di bene e male e le consuetudini sociali, in una parola quello che "loro" chiamano la "civilizzazione", sono gli effetti di una condizione di "schiavitù" ordita fino ai massimi livelli, ecco perché ho detto "loro", impersonale. Proprio come in "matrix" (il film) agenti lo sono tutti e non lo è nessuno. In questa trama sono coinvolti tutti ed a livelli diversi hanno pezzi maggiori di "conoscenza" in merito a questa cosa, ma non ne conoscono le ragioni, ne ignorano l'origine e l'autentica ragione, altrimenti scapperebbero come chiunque altro avesse chiaro che l'uomo non nasce ma viene coltivato per fino tremendamente vampireschi. Pensate soltanto alla saga di Twilight, il cui scopo finale e farvi parteggiare per i vampiri. Ma ci pensate? I più che non vogliono vedere diventano di fatto agenti, ovvero sostenitori senza averne piena consapevolezza di quello che stanno facendo, non sanno quello che fanno altrimenti smetterebbero, si riempiono la bocca di parole come "rappresentanza", "rappresentatività", di "elettorato", di "bene comune", di "giustizia" e "libertà", ma non hanno nessuna autorità, sono altri che li stanno muovendo e loro servono un altro padrone. Pensate al balletto attuale sull'IMU, come se non pagarla fosse la soluzione di tutti i mali e assolutamente necessario. Ti tengono in ballo sulla punta di uno spillo facendoci credere che sia la pista di una balera. Ci stanno imbrogliando e quelli che lo fanno ne sono ignari, sono totalmente inconsapevoli e quindi incapaci di arrivare a soluzioni per noi. Quello che ci troviamo difronte è qualcosa di realmente serio, la minaccia più seria alla nostra "coscienza", che non può essere abbattuto soltanto con 4 chiacchiere o con un seminario, un corso, un libro, una conferenza, o con un set di cristalli nuovi o una valigetta di rimedi, ... o chissà cos'altro di cui ne siete certamente esperti: tutto materiale per mettersi la coscienza a posto e continuare a farsi "ciucciare" ogni possibilità di capire; a meno che non capiamo che sono solo degli strumenti, forse utili, ma quando si è capita la realtà dei fatti. Siamo guerrieri e ce lo siamo dimenticato, si guerrieri-viaggiatori, come dice Don Juan, che si sono fermati nel loro viaggio.
Il nostro deve essere un intento continuo nella direzione di dare energia a quella forza ribelle che di quando, in quando si manifesta grazie alle condizioni avverse che incontriamo, e come ben sapete l'energia va dove è la nostra attenzione. Se l'attenzione resta focalizzata su quella particolare "sensazione" allora diventiamo nel tempo indigesti ed inaccessibili ai nostri carnefici o predatori o parassiti. Il "voladores" di cui parla Don Juan è un potentissimo eggregora che si è prodotto a causa del transito su questo pianeta dei "viaggiatori" del tempo e delle dimensioni. Transito che ad un certo punto si è trasformato in uno stazionamento all'interno di spinte che apparentemente ci fanno muovere, ma che forzatamente ci tengono fermi su questo piano. I campi elettromagnetici del pianeta sono la forza di gravità che ci impedisce di andare oltre. Una condizione che probabilmente si è prodotta lentamente e in modo silente, al punto tale che i nostri antenati, dotati di una consapevolezza diversa (quelli che diedero alla luce I.A. nel film), non si sono resi conto e che ha prodotto questo nuovo tipo di macchine, ovvero questo parassita incorporeo, energetico, che è tutta la loro raziocinante maturazione qui. E' vero l'unica alternativa possibile è la disciplina, ma dobbiamo capire quale, e come attuarla, lamentarsi della nostra inadeguatezza serve i nostri "predatori". Ogni cosa che ci accade è una sfida per un guerriero e in quella sfida si può vincere o si può perdere, ma sicuramente si sta tornando a vivere. Ecco perché non si tratta di scontrarsi apertamente con il sistema, perché il sistema è un effetto di questa condizione predatoria, ma di capirne l'origine, la causa, e di operare direttamente su essa, aumentando la nostra consapevolezza, e questo passa anche dal non tacere su alcuni aspetti del condizionamento e mettere in luce le contraddizioni del sistema; se studiamo gli effetti, col tempo, sapendolo, e qui è quello che sto cercando di portare alla vostra coscienza, potremmo iniziare a capire che la causa di cui parlo è vera, proprio come quella cimice che Neo si ritrova nella pancia. Acquisendo il potere e l’abilità di parlare apertamente, ognuno potrà affermare innanzitutto in se stesso - "io non ci sto! Non avete il mio consenso". In "il lato attivo dell'infinito" di C. Castaneda - Don Juan dice a questo proposito - "L'opera rivoluzionaria degli sciamani sta proprio nel loro rifiuto di onorare un accordo a cui non hanno partecipato. Nessun mi ha mai chiesto se acconsentissi a darmi in pasto a esseri dotati di una diversa consapevolezza. Semplicemente i miei genitori mi hanno messo al mondo perché fossi cibo, proprio come loro, e questo è quanto!" - ci rifletterei! Il nostro silenzio (assenso) ha permesso le attuali condizioni di schiavitù ed impotenza dell'uomo, l’attuazione di leggi e regole da seguire che nel tempo hanno forzato al silenzio chiunque non sia d’accordo con il "sistema", qualunque esso sia. Questo perché non è il sistema il problema ma cosa ci sta dietro. IL suo studio è un altro strumento di lavoro. Come ho già avuto modo di dire personalmente ho deciso da tempo di non "tacere", non sopportavo stare a guardare alla finestra, come altri "fratelli" cosiddetti "esoteristi" mi esortavano a fare, i miei fratelli umani farsi trucidare, ammazzare dentro, da questi potenti della terra. Loro hanno "paura" e vogliono che la sperimentiamo anche noi. La "paura" che senti non è la tua è la loro, è la "paura" che tu li scopra, e te la trasmettono continuamente attraverso i media e i loro capi spirituali ed attraverso tutto quello di cui dispongono compresa questa rete. Presto, infatti, anche la rete sarà quasi del tutto inservibile, è per questo che è arrivato il momento di organizzarci. Senza una sostanziale presa di coscienza dell'orrore di questa situazione ogni tentativo di svegliarci non porterà a nulla, perché non c'è nulla da svegliarsi, c'è solo da guardare meglio. Capire cosa sta accadendo e come funziona è la precondizione per realizzare tutto il resto, ... dobbiamo costruire Zion, ma in Zion ci stanno quelli che sanno che le macchine si nutrono degli uomini, non possiamo realizzare un villaggio del bengodi, pensando che i problemi degli altri non ci tocchino o non ci interessino. Senza questa terrificante presa di coscienza nulla altro può essere fatto. Diversamente stiamo solo cercando di stare meglio, allora ha ragione Bergoglio: cerchiamo un benessere psicofisico per continuare a dormire, per non vedere i fantasmi alla nostra porta, quei mostri che ci assillavano sin da piccoli hanno un volto ed una ragione tenerci lontani
dalla nostra consapevolezza, dalla nostra qualità multidimensionale, dal nostro "corpo energetico", sono guardiani alle soglie dell'infinito per impedirci di riprendere il viaggio. Il sospetto è che questi guardiani li abbiamo creati noi perché col tempo questa condizione era comoda, inducendo i nostri antenati a pensare di potersi fermare qui, ignorando le conseguenze di una tale scelta (cit. "la cui sinistra coscienza ha creato un nuovo tipo di macchine" - Matrix, Morpheus). Non realizzeremo nessuna Zion perché non l'abbiamo realizzata in noi stessi, perché non abbiamo capito cosa sta accadendo qui, cercheremo solo di riprodurre un sistema nuovo, un altro sistema che i nostri "predatori" saranno capaci di utilizzare ancora una volta a loro vantaggio.
Marco Todeschini e la Psico-Bio-Fisica. La nuova frontiera delle onde a bassa frequenza.
Marco Todeschini è stato un uomo eccezionale del nostro tempo, sintetizzando in se filosofia, arte, mistica e scienza, ridando vigore e riconoscimento alle teorie di Galileo, Aristotele, Cartesio e molti altri, rivelando quello che la scienza moderna continua ostinatamente a celare dietro a formule sulla natura del "vuoto", sulle "forze" che lo muovono imputandole ad una qualche qualità della materia di cui non sono riusciti nemmeno a spiegarne l'origine (non se ne capacitano) e per la quale non celano neanche un minimo imbarazzo, considerando queste forze semplicemente insondabili e "misteriose"; o sull'atomo, la natura ondulatori e corpuscolare delle particelle e molto altro solo postulato, ma mai realmente dimostrato.
Non starò qui ad elencare i meriti ed i riconoscimenti1 del suo lavoro, dalle cattedre di Psicobiofisica sorte in Europa ed America alle onorificenze2 di Stato quando ancora queste cose avevano un valore ed un significato preciso di integrità, sacrificio ed abnegazione, dirò soltanto che Marco Todeschini morì nel 1988, a 90 e passa anni, ed a parte la stima di quei pochi che riconobbero in lui il genio, egli è rimasto ai margini della comunità scientifica (i suoi testi non vengono nemmeno studiati nelle facoltà universitarie di fisica) e del tutto inascoltato, nonostante avesse teorizzato una delle più brillanti teorie unificanti: la "teoria delle Apparenze".
Questo presumo fu dovuto, per buona parte dal fatto che nel suo descrivere l'universo egli introduceva la questione di un altro ordine di mondo (mondo delle cause o spirituale), una volontà ed un intelligenza superiore che andava oltre il comportamento della materia. Egli enuncia che il Sole ed i pianeti come gli atomi e gli elettroni altro non sono che campi rotanti di spazio "centro mossi", identificando i fenomeni fisici come particolari movimenti di uno spazio fluido, deducendone le “leggi” attraverso l'applicazione delle conoscenze basilari della “Fluidodinamica” ed introducendo anche tra questi fenomeni quelli di natura sottile ovvero “spirituale” che sorgono nel soggetto "osservatore". Lo stesso Cartesio per spiegare il meccanismo del sistema Solare, aveva immaginato che un immenso vortice di fluido, chiamato “etere”, ruotando attorno al Sole, trascinasse i pianeti a compiere una rivoluzione intorno ad esso.
Rimaneva un ultimo grande interrogativo per Todeschini e cioè - “chi o cosa imprime il movimento alla materia e regola i processi biologici e psichici dell'uomo?”- attribuendo questo comportamento a qualcosa di ancora inesplorato, forse inaccessibile, ma non per questo non conoscibile. Se solo l'uomo avesse compreso la necessità di crescere e cambiare il suo paradigma di fondo o la descrizione che si è dato del mondo, dell'universo e del significato della sua esistenza su questo piano, in una parola se solo l'uomo avesse capito e cercato un nuovo “sistema cognitivo”, proprio quello che Todeschini propone, avrebbe iniziato a esplorare gli autentici misteri dell'universo, invece che ritardare e soffermarsi a misurarne solo le sue “apparenze”. I filosofi e tutti gli autentici ricercatori della storia hanno chiamato queste intelligenze “Logos“, mutuando il termine dalla parola greca λόγος derivata dalla parola λέγειν (léghein) che significa "scegliere". I “logos” dotati di particolare forza e volontà sono un emanazione del Creatore, una sorta di “legge universale” che regola l'universo. Il logos” assoluto è quello che noi chiamiamo Dio (definizioni che ritroviamo il Platone, Eraclito, Leucippo, Aristotele e molti altri). Il "logos" come una vibrazione in grado di dare movimento all'etere e concentrarlo in precisi punti, appunto, centro mossi, sulla sua superficie. Nonostante Todeschini ne abbia dimostrato l'esistenza egli ha anche dimostrato che il movimento che osserviamo non deriva dall'etere, l'etere è un fluido dinamico mosso da intelligenze emanate da una coscienza superiore che chiamiamo Dio ed al quale Todeschini imputa ogni ragione ultima dell'esistenza dell'universo. C'è una causa che viene prima della manifestazione fisica, i cui comportamenti altro non sono che "apparenze" di queste influenze, quello che gli antichi chiamavano Spirito. Nella tradizione orientale dei veda - Purusha (la forza o coscienza o intelligenza) investe e agita Prakriti la materia fluido dinamica o etere che prende forma. Oggi capiamo che c'è molto di più che delle masse immerse in questo fluido, capiamo che queste masse molto probabilmente sono state generate da qualcos'altro la cui manifestazione od "apparenza" è quella stessa forza che imprime movimento all'"etere" generando campi in esso (centro mossi); una forza, una volontà, un intelligenza al di fuori della materia in grado di modellare l'etere e fargli assumere la forma di quelle concentrazioni che chiamiamo pianeti o stelle.
Immaginate di disporre di un foglio di gomma fluida, magari trasparente, e per effetto del calore e del movimento di poter agire in modo rotante su di esso, proprio come quando girate la polenta nel paiolo. Nel punto in cui porrete il centro di applicazione di questa forza (centro mosso) inizierete ad avvicinare massa di questa gomma fino a creare una concentrazione che darà l'impressione, o meglio, l'"apparenza" di una maggiore densità rispetto al resto della sostanza fluida disponibile. Provate adesso ad immaginare di applicare questa forza in svariati punti del nostro foglio (i logos) ed
immaginate di non essere in grado di vedere il foglio stesso: ne otterreste un sistema di concentrazioni (spazi rotanti) molto simile ad un sistema di pianeti e che solo apparentemente risulterebbero inerti, densi e fluttuanti nel vuoto. Le loro rotazioni a spirale si influenzerebbero tra di loro perché prodotte su di un unica superficie fluido dinamica dando l'impressione di possedere forze (di gravità o attrattive e repulsive) che si interconnettono ed interferiscono a causa della loro massa e distanza; delineando quelle orbite solo "apparentemente" ellittiche. Una cosa simile la osserviamo tutte le volte che un turbine d'aria (invisibile all'organo visivo) investe della polvere che, sollevata, ne delineerà i contorni ed il movimento. In ultima analisi anche il calore ed il movimento altro non sono che altre "apparenze" dato che le stiamo osservando in un mondo manifesto o fisico, che risulteranno altri comportamenti inspiegabili, secondo la scienza ufficiale, della materia, ma che Todeschini spiega come "sensazioni" percepite dall'osservatore. Ecco che siamo in grado di spiegare tutto questo attraverso il concetto di “vibrazione” (cimatica). Tutto si tradurrebbe in una vibrazione, solo attraverso la vibrazione noi siamo in grado di generare calore e movimento in uno spazio fluido. Ecco comparire un altro tassello gli spazi vengono centro mossi da una qualche specifica vibrazione, pulsata e ripetuta a cicli o frequenze stabilite. Da dove arriva questa vibrazione? Di quale sensatezza è dotata? Cosa ne stabilisce la frequenza e perché? A che scopo? Quale è la coerenza di una tale azione? A cosa serve l'universo e perché ha questo comportamento? La scienza sta solo misurando le sue “apparenze” lontana dallo scoprire questa ragione, non gli interessa, perché se dovesse farlo dovrebbe porsi la questioni - “chi o cosa sta operando dietro all'universo?” e “con quale interesse?”, e “per ottenere quale risultato?”; e questa, come ben ci è stato detto ed insegnato, è da considerarsi solo cosa da filosofi e quindi di poco conto. La Filosofia va bene fino a quando racconta scemenze nei salottini o per vendere libri incomprensibili, ma se si pone come cardine di una ricerca deve essere ridicolizzata e resa inoffensiva; già, dato che la scienza, per qualche ragione che al momento ci sfugge (oppure no), non deve interessarsi di queste cose. Nulla di più lontano dalla verità. Come è possibile credere ancora oggi a scemenze del tipo che che l'acqua sulla terra l'abbiano portata le comete precipitando senza apparente ragione sulla superficie e sciogliendo minuscole quantità di acqua in milioni di anni, o che siano state delle specie di alghe a produrre ossigeno, o cose simili propagandate in documentari a vario titolo e tutti con lo stesso format?! Avete un idea delle dimensioni di un oceano? Magnetismo, gravità, peso, inerzia, forze centrifughe e giroscopiche sono tutte “apparenze”, cioè tutte conseguenze di un unica causa di ordine diverso e superiore di cui Todeschini ne scoprì l'essenza. La domanda veramente interessante da porsi non è se Todeschini ha ragione o chissà cos'altro di scientifico, ma semmai: Perché? Perché "centro mossi"? Vi siete soffermati a riflettere su l'espressione usata da Todeschini: "centro mossi"? Perché? A che scopo? Cosa sta cercando di fare, passatemi il termine, il “Creatore” agendo in questo modo nell'Universo, e perché con questa modalità e non un altra? Queste non sono solo domande esistenziali, sono domande scientifiche e la scienza dovrebbe porsi la questione, senza lasciare questo vuoto in mano a superstizioni religiose, guru e maestri a vario titolo. Ma passiamo avanti. Todeschini non si limitò infatti a questo. Scoprì o meglio rivelò e diede coerenza, causa, ragion d'essere alla tecnologia elettronica di tutti gli organi di senso; confermando di fatto quanto da tempo tutte le tradizioni orientali affermano a proposito dei meridiani, il sistema nervoso e le loro connessioni con il cervello, le relazioni con gli organi vitali (proprio come afferma Hamer a proposito dei “foglietti embrionali”), il perché dei disequilibri (sempre di Hamer la sensatezza biologica e lo studio dei “conflitti” interiori) e quale incredibile relazione ha tutto questo con lo stato mentale o sistema cognitivo o credenze o credo in essere attualmente in questa società, con ciò che chiamiamo "psiche".
Basterebbe integrare il lavoro di Hamer con quello di Todeschini e viceversa introducendo la relazione frequenze (di funzionamento del cervello) ultrafini o a bassa frequenza="foglietti embrionali"=organi e tessuti collegati, insieme ai concetti di "conflitto biologico" e stato elettrico "bio-energetico generale". Completando il quadro introducendo lo studio di sè, delle abitudini (anche mentali), atteggiamenti, "sistema cognitivo" attuale, integrando il tutto con un lavoro di educazione atto a liberare la "mente" ed ad assumere un nuovo "atteggiamento" o "sistema cognitivo", liberandosi dalle "idee" pregresse che ne condizionano il comportamento: causa prima del suo squilibrio generale. Mappando ogni area del cervello non solo per "foglietti" (embrionali), ma anche per "frequenze di funzionamento", ci troveremmo difronte alla possibilità di realizzare uno strumento avveniristico per la medicina moderna, che ci permetterebbe di operare sulla salute di un individuo (senza squartarlo o avvelenarlo) e molto altro legato anche alla sua psiche, cosa possibile, quest'ultima, solo se insieme introdurremo un nuovo "sistema cognitivo" in grado di aprire la mente e la visione sull'uomo e le implicazioni profonde del fatto che egli esiste. Se un individuo vede il mondo attraverso la lente del suo condizionamento non potrà che imporre precise risposte biologiche che per quanto sensate non faranno altro che danneggiarlo (visto che questo è lo scopo non dichiarato dei "sistemi" attuali in essere) e portarlo a quello che lui, ancora erroneamente, chiama malattia o disastro emotivo. Ecco perchè molte delle cure nuove rischiano di perdere di efficacia. E' lo stato mentale, le abitudini mentali insinuate da secoli negli esseri umani l'ostacolo che deve essere superato se vogliamo aumentare l'efficacia di tutta questa conoscenza e terapie. Si pone sempre la questione della necessità di portare avanti e sviluppare un nuovo tipo di istruzione o educazione. La parte di istruzione, addestramento della psiche o anima ad un nuovo paradigma atto ad aiutarla a rendersi conto di essere stata ingannata, non può prescindere o essere escluso da questo tipo di studi e "lavoro". Una rivoluzione del pensiero in grado di contestualizzare tutte queste novità (per noi). Credo che non a caso Todeschini abbia chiamato tutto questo Psicobiofisica, gettando le basi di una nuova scienza unitaria (o olistica) in tutti i sensi. La ricerca personale, lo sviluppo e la "presa di coscienza" sono elementi imprescindibili per uscire da quel torpore generale e struttura mentale che ci fa interpretare per poi ripetere sempre le stesse cose (binario conflittuale) e ci porta inesorabilmente a vivere in modo del tutto inconsapevole sperperando le nostro risorse e facendoci sperimentare costantemente una condizione di "inadeguatezza" che per alcuni è
diventata oltre modo insostenibile, e mi riferisco soprattutto a coloro che hanno iniziato "sinceramente" a intuire che c'è molto di più di quello che uno crede o gli raccontano. La "sensazione" di essere stati privati di qualcosa, se anche non chiara e solo al livello di un "sentimento", è la realizzazione di un autentico stato di necessità che si manifesta come quel "chiodo fisso da non dormirci la notte" di cui è affetto Neo, è questo quel particolare stato in grado di dare un senso e generare quella condizione ben espressa dalle parole del Cristo: "cercate e troverete!" Capiamo così che per cercare bisogna avere una "necessità" che sia oltre i bisogni di una mente e un emozionale immaturo e capriccioso che erroneamente chiamiamo o identifichiamo con l'"anima". Ma proseguiamo.
Todeschini, sempre a proposito della biologia, completò il quadro introducendo tra gli organi di senso già abitualmente studiati, lo studio e l'osservazione degli organi quali quelli termici, organi elettrici, organi di moto, e comprendendo la ragione ed il perché esiste nell'uomo una struttura dei nervi atti e fatti per condurre elettricità; tutto alla luce della natura complessa ed olistica di Psiche, biologia e fisica. L'uomo è una macchina biologica incredibile, che attraverso il cibo, l'aria e le impressioni (o "urti di materia eterica dello spazio fluido verso i nostri organi") che riceve dall'ambiente è capace di estrarre quell'alimento, quella sostanza energetica, bioenergetica che le serve per il suo funzionamento e per la sua sopravvivenza. Se per il cibo e l'aria gli organi preposti a questa trasformazione seguono un programma biologico inviolabile, il comportamento dei nostri organi di senso influenzati dalle impressioni che continuamente riceviamo sono reinterpretati alla luce della nostra attuale mentalità o "sistema cognitivo" (deficitario). Il "sistema cognitivo" che l'uomo usa per interpretare la realtà fisica influisce e genera stati d'animo che determineranno le circostanze e il suo stato di salute generale, ovvero il suo stato energetico, trasformando l'oggettività dell'osservato nella soggettività alterata dell'osservatore. Va da sè che se convinci qualcuno di essere nulla e lo condizioni a cercare costantemente attenzioni, riconoscimenti e considerazione dagli altri creerai un alterazione difficilmente eludibile e che influenzerà ogni possibile opportunità di rendersi conto di quale condizioni di schiavitù, sopratutto emotiva, viviamo. Anche quando messo al corrente quell'individuo senza fare un percorso a ritroso o di ricapitolazione dei suoi processi educativi e del suo vissuto programmato, utilizzerà questa nuova informazione ancora con la stessa modalità interpretativa (programma o app.) che gli è stata suggerita e per la quale è stato convinto essere accattivante e unica possibile per lui. L'uomo è come uno "smartphone" che consuma batteria o carica con applicativi o "apps", che lui considera necessarie e che provengono da un unica centrale di programmazione (il mondo delle macchina in "matrix"). Le "apps" di per se possono essere utili al suo sviluppo intellettuale come anche alla sua degenerazione; dipende dal codice e quali processi nascosti genera sotto. Siamo invogliati ad usare queste apps (penso a what's up! e a molte altri simili per comunicare in "libertà") di cui non ne conosciamo fino in fondo il funzionamento e lo scopo, e siccome è nella normalità usarle, non ci poniamo nemmeno la questione. Dato che alla fine, indipendentemente dal servizio che offre, ogni "app." consuma in misure diverse la carica della batteria, diventa interessante capire cosa fa realmente, come opera, cioè, ognuna di queste "app.", tanto per poter scegliere quali siano veramente utili e quali no. Si capisce l'analogia?! Si capisce solo se si è capita la questione relativa alla risorsa energetica o batteria.
Todeschini sostiene che gli urti dello spazio fluido verso i nostri organi di senso sono la causa delle “sensazioni” che sperimentiamo continuamente, ma che interpretiamo alla luce di precise “credenze” o "sistema cognitivo". Chi non è in grado di accorgersi che siamo capaci di percepire calore, o che ci stiamo muovendo? Diamo queste cose così tanto per scontate da non porci più l'attenzione o la domanda, perdendone così anche il senso "cognitivo" e le immense implicazioni dal punto di vista esistenziale che porci l'attenzione farebbe emergere. E' questa la grande rivoluzione di Todeschini quella di riformare, attraverso la conoscenza e la sperimentazione scientifica e l'adozione di un atteggiamento, il "sistema cognitivo"
dell'individuo. Partendo da una nuova base di "conoscenza" (Psicobiofisica) e dalle "osservazioni" di se, quell'individuo diventa capace di capire molto altro, rispetto a quello che gli è stato imposto, concernente il suo “essere”. Quanti sono in grado di sbrandizzare il loro smartphone od assegnarsi privilegi di "root" (superuser) che gli permettano di gestire veramente il loro dispositivo?Vediamo il nostro telefono rallentare, scaricare la batteria in poche ore, nonostante ne facciamo un uso oculato, senza individuarne la ragione. Diamo per scontato che dobbiamo rimetterlo sotto carica e la cosa finisce lì. Pur di poter soddisfare i nostri desideri non ci fermiamo a riflettere da dove tutto questo arriva e a quale scopo. Lo scopo è scaricare la batteria mentre ti convinco che questa cosa ti è indispensabile per vivere. Si capisce l'analogia?!
Grazie alla sostanziale non conoscenza dei meccanismi, del funzionamento non solo del cervello, ma anche degli stessi organi di senso si sono diffuse sul web e anche oltre, informazioni, alcune delle quali fanno riferimenti espliciti agli studi di Todeschini, secondo cui sarebbe possibile riequilibrare gli emisferi cerebrali attraverso l'applicazione o l'ascolto di tracce audio, di non ben precisata natura, che riproducono onde a bassa frequenza ed altre cose del genere. Mi sto riferendo in particolare alla "superstizione" sul 432 hz, gli 8 hz, la relazione (che non esiste, almeno come è contestualizzata) con i chakra e molto altro, il conseguente e presunto lifting sonico equilibratore come effetto o certe "neuro-tecnologie" che si prefiggono di potenziare le nostre "facoltà". Quali "facoltà"? Non c'è macchinario o Cd o scienza che possa trasformare un "cordolo da marciapiede" in un "autostrada" (V.P.). Sono i processi di crescita, l'esperienza vissuta direttamente, il coraggio di affrontare l'esistenza come una grande avventura, un viaggio all'insegna del rendere conosciuto lo sconosciuto, il lavoro costante nel tentativo di liberarsi dai condizionamenti di un "sistema "cognitivo" distruttivo, questo permette di crescere e diventare qualcos'altro. Se le "sensazioni" o "impressioni" che riceviamo verranno comunque tradotte dal nostro interprete personale ("sistema cognitivo" attuale) quali benefici duraturi possiamo sperare da qualsivoglia tecnologia o terapia? Tutto vero, mi riferisco alle ricerche ed informazioni sopra citate, dalla ricostruzione storica (da 432hz a 440hz) all'utilizzo pratico, ma si confonde una questione legata alla percezione ovvero impressioni o urti della materia eterica con i nostro organi di senso con la possibilità di accedere e dare energia ovvero ricarica e riequilibrare il cervello. Le onde a bassa frequenza o ultra fini di per sé non fanno nulla, sono frequenze con cui le varie parti del cervello elaborano le percezioni, come la frequenza di funzionamento del nostro processore di ultima generazione del computer. Queste traccie audio in particolare o emissioni d'onda muovendo la materia eterica producono nell'urto con i nostri organi di senso delle “sensazioni” che noi facilmente interpretiamo come gradevoli attribuendole allo spirito mentre si tratta ancora di questioni legate ai comportamenti della materia; certo, meglio che il frastuono generale, ma dare cibo energetico al cervello ed eventualmente equilibrarlo scaricando le cariche elettrostatiche nocive di telefonini, Wifi, tv, etc... è un altra cosa. Le "emissioni" elettromagnetiche provenienti dal corpo che si sostiene vengano registrate non sono altro che l'effetto del funzionamento bio-frequenziale naturale del cervello, degli organi e della struttura nervosa e non sarà certo una riproduzione sonora a riportare in equilibro un funzionamento che è già tale per sua natura. Certo lo "spirito" che produce come conseguenza di questi urti "sensazioni" gradevoli ne guadagna, ma avere una piena consapevolezza è un altra cosa ancora. C'è un altra diceria sul cervello che va sfatata ed è quella relativa alla sua dualità, diceria che afferma e porta a dedurre, in sintesi, che l'emisfero destro creativo sia buono e quello sinistro logico-razionale sia cattivo; in realtà entrambi gli emisferi sono utili e sono utilizzati dal deus ex macchina per la realizzazione di un esperienza piena dal punto di vista coscienziale. Tutta questa dualità è solo nella testa di chi osserva, ma non è come sembra; il problema semmai è il contenuto che è stato depositato in quella parte dell'emisfero sinistro del linguaggio e non solo,
per effetto dei processi educativi del primo tipo, che altera l'interpretazione di certe “sensazioni”. Gli esseri viventi emettono onde elettromagnetiche come “apparenze” del funzionamento dei dispositivi che compongono la struttura elettro-biologica. L'elettricità è il mezzo, è un altro strumento o "apparenza". Elettricità o energia e "coscienza" sono indissolubilmente legate, l'una non si manifesta senza abbastanza dell'altra. Le frequenze basse o ultrafini sono le frequenze di funzionamento di questo incredibile "processore" che chiamiamo cervello e sede o tramite attraverso il quale l'anima opera in questo mondo materiale. Ogni sezione ed ogni emisfero ha la sua frequenza di funzionamento e tutti gli organi interni e sistemi interni legati ai vari compartimenti o foglietti embrionali funzionano con le stesse frequenze della parte cerebrale dalla quale derivano. E' di uno strato superiore, sopra alla materia che stiamo parlando, quello biologico (sensato) o biofrequenziale. Sapere delle onde ultrafini, le biofrequenze, conoscere la struttura e la modalità di funzionamento del cervello equivale ad avere le chiavi di accesso. La domanda è per farne cosa? Il cervello riconosce esclusivamente un campo pulsato prodotto da un toroide naturale come è la terra, gli alberi fanno il resto. Le cuffie di uno stereo non bastano ad attivare questo riconoscimento, non c'è nessuna bio-risonanza, in senso stretto, in un "urto" con gli organi di senso, ci sono "sensazioni" più o meno gradite che possono o meno alterare o migliorare lo stato umorale. Alimentare il cervello non è cosa così banale. Il tipo di intervento richiesto e un pò più articolato. Lo stesso Todeschini suggerisce il modo di come produrre dispositivi basati su "tecnologia biofrequenziale" in grado di realizzare veramente quest’opera, questo servizio, perché aveva studiato e compreso il funzionamento biologico e la relazione con le frequenze (bio-risonanza). Suggerì come costruire un macchinario in grado di generare specifiche frequenze elettromagnetiche ultrafini che si sintonizzassero al normale funzionamento del cervello per legge, appunto, di "risonanza" o meglio per bio-risonanza e per trasferire quantità di elettricità utili ad un miglior funzionamento generale che si traduce in conseguente miglioramento dello stato di salute e molto altro.
Non possiamo trasferire direttamente energia al cervello applicando elettrodi alla testa, dobbiamo sapere come funziona (frequenze) ed usare l'elettromagnetismo, proprio come fa la terra, per trasferire (attraverso la bio-risonanza) l'apporto energetico, il quantitativo di elettricità possibile o utile. Magnetismo e bio-risonanza, e in mezzo passa il flusso, l'elettricità sotto forma di corrente a bassa frequenza, riconoscibile e per questo
accetta dal cervello. Immaginate di alimentare direttamente il vostro telefono attaccandolo alla rete delle 220volt, cosa accadrebbe? Esatto, "svamperebbe" o non si ricaricherebbe. Serve un dispositivo che funzioni come un diapason che per bio-risonanza con le aree del cervello preposte all'attività di controllo di tutti gli organi e sistemi sia in grado di portare l'apporto energetico, tradotto in elettricità, necessario ad un miglior funzionamento. Oggi solo pochi sono stati capaci di realizzare veramente questo tipo di macchinario, questo perchè uno dei problemi principali è pulire il segnale dalle interferenze del campo (onde ad alta frequenza dei vari dispositivi elettrodomestici e oltre). Riducendo la bioenergetica allo studio di frequenze è un errore, bisogna capire che di tutto quello di cui abbiamo bisogno il nostro sistema biologico né è già dotato, può essere aiutato, ma la rigenerazione è cosa seria e compito della natura. Se un problema esiste è semmai quello della disponibilità di energia, inteso coma la carica (elettrica o vitale o eterica) disponibile, ovvero di cui possiamo disporre, ed una volta capito come superare il problema resterebbe comunque la questione di quale uso farne di questo surplus energetico, anche se la natura saggia è in grado di indirizzare da se stessa questo quantitativo, diciamo verso quei sistemi che ne richiedono prioritariamente necessità. Nel cervello risiede la sede dell'anima. Come più volte ho detto la "coscienza" è una possibilità, che si realizza dipende dall'energia di cui disponiamo. Serve autentica "integrità" per permettere ai meccanismi biologici di "fare". Aumentando il livello di energia non solo saremmo in uno stato di salute migliore, ma, superando un certo livello pari alla soglia di sopravvivenza, potremmo disporre di un potenziale di carica da permetterci di riavviare quei sistemi che attualmente sono stati "ibernati". Se un problema quindi esiste non sta nell'equilibrare gli emisferi, ma nella carenza di corrente vitale. Come ho avuto modo di dire in un
precedente post "cosa nascondono i sistemi di credenze" siamo intenzionalmente tenuti in riserva attraverso l'induzione all'assunzione di comportamenti svantaggiosi di cui ne ignoriamo la gravità dato che per lo più le persone sono convinte che questa condizione sia la normalità.
Il corpo umano è un complesso di strumenti o dispositivi elettronici posti a disposizione della parte sensata, “esserica” o anima di natura spirituale (dategli in nome che vi piace) che ognuno di noi è nel suo profondo al di là delle forme e dell'"apparenza"; purtroppo questa relazione è costantemente interferita da condizioni educative pregresse, dalla struttura delle nostre abitazioni, da campi di interferenza ad alta frequenza (campi elettromagnetici, trasmettitori radio, et. che si accumulano in cariche elettrostatiche), in una parola dalle condizioni di vita che abbiamo stabilito qui in secoli di non conoscenza ed oppressione che adesso impediscono a noi la pienezza di una "coscienza", ed allora ci identifichiamo con i processi di interpretazione della realtà invece che essere coscienti di ciò che siamo realmente: veri e propri esseri spirituali ovvero "pensanti". E anche quando ne siamo informati ci infarciamo la testa di scemenze e ci rotoliamo nell'incapacità di darne prova sperimentale con i comportamenti o con la nostra condotta di vita che è tutt'altro che integra e avversa alla conservazione. E' la psiche a percepire e valutare ed è la psiche che è stata ingannata.
L'uomo è stato corrotto e per questa ragione fatica a sollevarsi dal fango della terra in cui è stato messo. Ogni atto, ogni singola scelta si ripercuote sulla nostra vita, volente o nolente, e non c'è giustificazione o condizione di ignoranza o non conoscenza che ci possa evitare le conseguenze di questa "verità", perché questo è una "legge", è quello che qualcuno chiama "karma", ovvero "causa ed effetto", causalità, e non c'è nessuna crudeltà in questo, è solo un altro dei modi con cui si comporta l'universo. C'è un rito che dice - "fai ciò che vuoi, questa è l'unica legge, ma ricorda che di ogni tuo atto rendi conto" - questo non per spaventare e porci nell'immobilità e nella paura di sbagliare, ma nel tentativo di rinnovarci il ricordo, la consapevolezza e la responsabilità di come funziona la vita: non ci sono azioni senza conseguenze; siamo noi che
vogliamo leggere la parola "conseguenze" con un accezione negativa, perché è così che siamo stati spaventati. Un umanità deresponsabilizzata non vuole sentire parlare che deve rendere conto (conseguenze) delle sue azioni, questo è fuori dalla sua mentalità, ma non significa che non sia necessariamente e comunque un "fatto". Il nostro attuale “sistema cognitivo”, proprio come certe "apps" per lo smartphone, genera comportamenti deficitari che consumano velocemente tutta la batteria del nostro dispositivo elettronico tendendo a tenerci sempre in una condizione minima di livello (energetico) cosa che costringe il nostro cervello ad attuare strategie di "risparmio energetico" per farci sopravvivere, spegnendo alcuni sistemi piuttosto che altri. E siccome segue linee di priorità le prime funzioni che inizieranno ad essere sospese o ibernate saranno proprio le funzioni legate all'esperienza della "coscienza". Senza di essa un corpo può comunque continuare a sopravvivere, seppur in modo meccanico, ... e questo è la coerenza della natura di mantenimento. E' così che diventiamo inconsapevoli, per carenza di carica, per scarsa quantità di energia vitale. Nel post "matrix suggerisce al tuo cervello cosa fare" avevo a suo tempo evidenziato come il “sistema cognitivo” attuale o condizionamento inducesse nell'uomo un comportamento più tendente all'immobilismo, allo spreco, alla miseria interiore ed all'inconsapevolezza, determinando per lui quali cosa dire o fare o pensare, assorbendolo totalmente in inutili incombenze quotidiane ed allontanandolo dalle vere domande sulla sua esistenza. In una parola l'anima è stata ingannata a credere di essere qualcos'altro e a comportarsi conseguentemente.
Questo brucia molta della nostra risorsa, e per questa ragione siamo non solo nella condizione di "esseri" coltivati o allevati come animali, ma anche di essere tosati per bene e lasciati sempre senza risorse. Tutta l'azione del sistema è quella di appropriarsi delle nostre risorse operando sul nostro livello energetico generale con l'intento di costringere il cervello a disattivare alcuni dispositivi o funzioni intellettive e del ragionamento per sopravvivere, dato che il suo primo comandamento è la sopravvivenza della macchina biologica. Procedendo di questo passo, spegnendo un sistema alla volta va da sé che alla fine il dispositivo inevitabilmente si spegne. “Allora ascoltando il battito profondo del suo cuore, l'uomo pensa con un brivido che quel pulsare ritmico può cessare di colpo e per sempre, ed il suo corpo irrigidito nel freddo nella morte si scomporrà in atomi, polvere che ritorna tra la materia del Creato. Che cosa sopravvive a quel corpo? Ecco la domanda torturante che incombe segretamente nel cuore umano, di fronte all'implacabile e spaventosa finire di ogni vita. “Nulla si crea e nulla si distrugge”, ma disteso immobile e rigido sul tavolo anatomico il gelido cadavere umano nulla ha rivelato sinora del mistero che animava la sua meravigliosa intima struttura ed il divino congegno del suo cervello dal quale l'intelligente psiche tutto lo vivificava e dirigeva. […] ma è forse possibile trovare anatomicamente l'anima e prenderla con le pinze se è incorporea ed invisibile? No. Ed, allora perché meravigliarsi se gli scienziati nella materia bianca e grigia del cervello hanno potuto trovare solamente un groviglio di reti nervose che è apparso loro inesplicabile, delle cellule e degli organi strani dei quali ignorano il congegno ed il funzionamento e la causa che li aziona? In vero l'uomo trova l'ignoto anche in se stesso oltre che nell'universo e sc onosciute gli sono le relazioni che legano i fenomeni fisici a quelli biologici e psichici e l'arcana loro intima essenza”. - Tratto da Psicobiofisica (p. 4) di M. Todeschini.
Ecco chi è Todeschini! Purtroppo le sue idee sono state devastate dalla dabbenaggine di psedo spiritualisti ignoranti che non hanno fatto altro che alterare il suo lavoro, spostando tutto il discorso sulle loro "pensate"
spiritualiste, proprio come sta facendo da tempo la new age con la fisica dei quanti, usata per giustificare altre scemenze sulla natura dell'uomo e la sua relazione con le forze che influenzano l'Universo, fisica quantistica che lo stesso Todeschini ha dimostrato essere parziale dato che la discontinuità quantistica che questi scienziati osservano altro non sono che increspature di un continuum Fluido dinamico centro mosso. Todeschini stesso metteva in guardia dalla ricerca fenomenica e spiritualista, suggerendo la vera origine (osservabile da chiunque) dello spirito, la sede e la natura della sua sostanza, eccone un estratto sempre da Psicobiofisica - “Sinora in genere si sono cercate le prove scientifiche del mondo spirituale fuori dal corpo umano, in apparizioni dirette o medianiche di spiriti e così ci siamo quasi dimenticati che lo spirito più evidente di tutti è il nostro e che le sue manifestazioni (pensiero, movimenti volontari, sensazioni, ecc.) sono controllabili da chiunque e costituiscono le prove della sua esistenza”. - ma nulla da fare, ne la scienza né la filosofia moderna, né la mistica e la spiritualità hanno saputo guardare nella direzione da lui indicata.
L'essenza delle cose è concepibile solo nel pensiero (spirito), un pensiero autentico, purificato dalle strutture del condizionamento. Un travaglio incessante, con lampi d'intuito e pazienti ragionamenti, solo così possiamo giungere a rivelare i misteri del mondo. La scienza moderna si è dimenticata, per questo dorme, che il mondo fisico viene osservato e descritto solamente dall'anima umana che è l'unico interprete degli stimoli che arrivano dagli organi di senso e che è sul cambiamento del paradigma o "sistema cognitivo" che è importante basarsi per iniziare un percorso di crescita ed ulteriore sviluppo umano. Abbiamo bisogno di scientificità mentre parliamo di mondo "spirituale" perché questo ci libera dalle superstizioni e manipolazioni di pseudo guru, maestri e profeti forieri di sventure che si sono appropriati indebitamente di questa branca di studi, trasformando tutto in una farsa per creduloni. Se solo riuscissimo a vedere l'immensità di questa visione capiremmo che la scoperta di Dio è ancora da venire e che è realmente possibile; questo dà tanta speranza o intensità all'essere che siamo; perché c'è ancora molto da fare e da scoprire, molto da mettere ancora in discussione, e che le nostre possibilità, che adesso abbiamo racchiuso in quattro atti fenomenici che altro non sono che esperienze più profonde ma ancora limitate alla manifestazione della materia e per questo ulteriori "apparenze" che confondiamo con lo Spirito, hanno ancora tanto margine di sviluppo. Se fossi o mi sentissi già arrivato, mi sentirei veramente "imbrogliato" ... beh! Questo è per me di una potenza inaudita, perché se dovessi pensare che io sono Dio nello stato attuale mentale ed esistenziale in cui mi trovo, penserei che devo averla proprio fatta grossa per essermi ridotto così. Il gioco è proprio iniziare ad esplorare questo ordine di mondo e non può essere fatto con le attuali idee, scuole, corsi, superstizioni, guru o altro, ma richiede la stessa scientificità dei filosofi di un tempo, uomini come Aristotele, o Democrito, Platone e tanti altri che lo stesso Todeschini fa riemergere dalle profondità della storia. Il vuoto lasciato intenzionalmente dalla scienza degli ultimi secoli in questo ambito ha impedito che potessimo guardare a questa cosa e cercassimo con cognizione di causa e di studio questo ambito, lasciandolo in mano a prestigiatori dello spiritismo e operatori spirituali incompetenti, privi di qualsiasi vera conoscenza profonda e scientificità. Serve un impostazione accademica, non 4 cose raffazzonate tanto per fare 2 corsi e prendersi 2 soldi e tirare a campare sguazzando nel mare di ignoranza generale. Servono persone normali, soprattutto normali, comuni; ferventi e varaci ricercatori che lo fanno per un autentica passione e interesse verso la conoscenza e non per bisogni di riconoscimenti, considerazione o per difendere chissà quale "prestigio". L'unità dell'uomo con “l'universo” è vero al livello attuale di consapevolezza generale solo nel momento in cui guardiamo alla materia, dato che tutto è immerso in un fluido dinamico, tutto è fatto della stessa materia e quindi necessariamente interconnesso ed unitario. Ma affermare di avere la stessa consapevolezza di Dio o di un Dio o di un Logos o di un cosmocratore, che è il vero assunto al quale aspirare, è ben lontano da arrivare con queste teste qui! Non si può tentare di insegnare ad altri una "via" se non si è prodotto un cambiamento nelle
proprie "concezioni" ed abitudini, - "è come mettere vino nuovo in otri vecchi", non funzionerà, verrà tutto sempre riportato alla condizione mentale attuale.
Todeschini, contrappone ad una visione materialista (che si limita ad osservare le "apparenze" di un mondo che va oltre il piano ultrasensibile) ed una spiritualista ("tutti siamo Dio e il suo amore", quando ancora c'è tanto odio e rancore nei nostri cuori), una visione che non solo le unifica, contestualizza ed estende entrambe, ma sveglia, proprio come facevano i veri filosofi di un tempo, una parte in noi vitale, "verace" che vuole conoscere e conoscersi, che supera rapidamente i vincoli posti in essere dal sistema attuale, perché ha capito di essere in viaggio alla scoperta dell'Universo e delle ragioni della sua esistenza con onestà e con autentica legittima necessità come un normalissimo e comune abitante di questo piano. Neo, ovvero l'eletto, è uno qualunque, uno come tutti gli altri, ... ne più ne meno! Ma ha la domanda! E' la domanda che ci muove, e tu la conosci? Che cos'è matrix, cosa significa? Significa conoscere la "materia", i suoi movimenti e le cause, "matrix" è il tessuto, un fluido dinamico all'interno del quale si generano vortici rotanti centro mossi. Cosa muove questo fluido? Osservando la danza possiamo arrivare a vedere il ballerino? Forse si, ma solo se entriamo nella mentalità del ballerino, oggi noi siamo solo le sue "apparenze"!
I corpi esistenziale dell'essere attraverso la visione della PsicoBioFisica.
Non esistono i corpi esistenziali dell'essere, esiste un unico etere e tante vibrazioni dalle quali parte e si genera il "movimento" e la cui apparenza è l'organizzazione in strati che erroneamente crediamo esista! I corpi esistenziali dell'essere sono un concetto espresso per lo più in esoterismo (corpo astrale, corpo mentale, corpo della volontà, et.) per indicare cosa? Non cerco qualcosa di solido. I corpi esistenziali dell'essere non hanno forma sono solo vibrazioni, essi sono solo "apparenze" di un etere in movimento, ovvero centro mosso. La parola corpo nel nostro sistema cognitivo attuale individua un immagine di qualcosa di solido, mentre è solo di etere che si parla, che è l'unica materia esistente, proprio come dice Gurdjieff quando parla di Idrogeni. L'etere è un concetto che più si avvicina a quello che osserviamo qui. Idrogeni a varie vibrazioni; materia astrale, materia mentale, e alla via così. Sono solo vibrazioni diverse dello stesso ed unico etere: prakriti, materia indifferenziata. I "corpi esistenziali dell'essere" è una metafora per individuare alcune tra le funzioni dell'essere di un individuo, non qualcosa di straordinario, di irraggiungibile o aleatorio, ma qualcosa di conosciuto, osservabile e che sperimentiamo continuamente e quotidianamente attraverso pensieri ed emozioni, attraverso intuizioni e pulsioni. La mentalità attuale o sistema cognitivo ci induce a rileggere e rielaborare la conoscenza esosterica e colorarla di qualcosa che non esiste, è questa la vera illusione che si cela dietro la promessa del raggiungimento di un qualche genere di illuminazione, maestria o realizzazione. L'unica grande realizzazione possibile ed auspicabile è "crescere". Crescere come individui, crescere in termini di consapevelezza e responsabilità, e per farlo serve un approccio ed un sistema cognitivo diverso. Siamo nuvole di etere cariche di elettricità che emettono frequenze, un complesso apparato elettrico oscillante che si traducono in campi elettromagnetici a bassa frequenza che si propagano nell'ambiente. La malattia, come viene comunemente chiamata, non è nel corpo, ma nello schema comportamentale o nella mente dell'individuo, che si manifesta come "apparenza" nel corpo stesso che altro non è che ancora etere in movimento. Se l'individuo cresce non c'è più la malattia, il problema è la soluzione. Affrontare e risolvere le avversità della vita ci fa crescere, è doloroso e costa profondi turbamenti, costa fare bilanci e mettersi in discussione, un processo che passa da un uso più coerente ed utile di quella facoltà chiamata "intelligenza" o "intelletto". L'uomo cresce se capisce, non basta l'applicazione di un metodo, o l'assunzione
di informazioni, è un travaglio interiore incessante, se scegliamo finalmente di uscire dalla nostra sfera di confort che ci fa evitare gli ostacoli. Non possiamo scivolare liscio, perchè senza difficoltà non c'è crescita. L'importe sono le fasi. Momenti di riposo, di rigenerazione, e momenti di azione, di attività. Abbiamo bisogno di superare il mare di credenze che ci sono state passate e che sono andate a colorare la realtà delle nostre impressioni. Dio non è qualcosa di sconosciuto o inconoscibile. Lo vediamo ma non sappiamo di vederlo perchè non sappiamo cosa sia ed a cosa serva, proprio come fa un animale quando è in presenza di un qualsiasi oggetto di uso comune per l'uomo. La scienza misura l'universo, ma ignora a cosa serva. Una tazzina è una tazzina solo nel momento in cui capisco a cosa serve e come usarla, diversamente è solo materia, etere in movimento la cui apparenza è la forma solida che osserviamo. La strada per capire veramente cosa siamo è ancora lunga da essere percorsa perchè siamo stati infarciti di belle parola sulla natura di Dio e la sua relazione con l'uomo, sul risveglio della coscienza, l'alchimia, l'esoterismo e molto altro. Una autentica rivoluzione si basa su un "pensiero" rivoluzionario, quello che allo stato attuale è a mio avviso la PsicoBioFisica di Todeschini e la sua teria delle apparenza. Ci permette di fare tabula rasa delle credenze ed illusione che un trentennio di scemenze newagiane e pratiche orientali di cui non ne abbiamo capito la ragione hanno prodotto, alterando mostrusamente le capacità cognitive ed intellettuale degli individui che si sono avvicinati a queste informazioni. A causa della sostanziale non conoscenza di certi meccanismi da parte coloro che ne parlano ci ritroviamo un esercito di esaltati, fanatici alla stregue delle religioni che essi stessi deplorano e criticano. L'approssimazione nell'approcciare la conoscenza scientifica, penso a chi usa concetti di fisica quantistica per giustificare cose come la legge dell'attrazione, la risonanza o altre cose simili, è evidente all'occhio attento del ricercatore che non può che classificare tutto come un mucchio di superstizioni. E' importante riportare tutto ad una dimensione più vicina, dove l'uomo e lo studio di se sia centrale, cercare alla nostra misura cosa i saggi antichi cercavano veramente di dirci senza alimentare fantasiose visioni sulla natura intima dell'individuo. L'uomo è un essere pensante in grado di provare sentimenti quali l'amore, l'abnegazione, la passione, ma anche inferni emozionali quali la paura, la collera, l'invidia e molto altro. Il sentimento più incredibile dell'uomo è lo spirito di sacrificio, non inteso come trovereste in qualsiasi testo di sinonimi - rinunciare, abbandonare, spogliarsi, sprecare, umiliare, offrire, dare - fine a se stesso, ma inteso come la capacità di mettersi al posto dell'altro, come il capire di mettere da parte i propri bisogni egoistici e personali per operare per il miglioramento della condizione di altri. E' di una visione di cui parlo, qualcosa che si manifesta spontaneamente ed inaspettatamente nei momenti di criticità della vita collettiva. Lo spirito di sacrificio come solidarietà, come comunanza di intenti, come responsabilità. Qualcosa di cui l'uomo è dotato, che spesso ignora fino a quando non si manifesta e che gli eroi di sempre ci hanno ricordato e ci ricordano con i loro gesti straordinari.
Noi non abbiamo un "anima", ma siamo anime a livelli differenti di consapevolezza.
Fermandoci alle "apparenze" noi diciamo che "l'uomo ha anima" perché identifichiamo con la parola "uomo" la forma e non la "sostanza". E quindi fermandoci a questa "apparenza" creiamo questa distorsione nel linguaggio per cui ci identifichiamo nel "corpo",quindi nella forma "uomo", e diciamo: "ha un anima" oppure - "ho un anima". Come quando guardiamo un animale, il suo comportamento, e diciamo - "l'animale ha anima", perché ci soffermiamo davanti alla forma che osserviamo, per noi la parola "animale" o "uomo" non indica la "consistenza", l'"apparenza", che è inconsistenza o etere, di quello che stiamo percependo, proprio come afferma Filippo nel suo vangelo a proposito dell'inganno nascosto nelle "parole", mentre in realtà tutti noi, ognuno di noi è un "anima". Noi non abbiamo un "anima", ma siamo anime a livelli differenti di consapevolezza. Rispetto agli animali, semmai, l'animo umano ha una qualità particolare che è la "coscienza", che è ciò che gli permette di essere autocosciente, cioè di avere la consapevolezza di "esistere", consapevolezza che viene estrinsecata attraverso un "pensiero"; perchè, io osservo, percepisco, e riesco a spiegarmi e dire a me stesso - "io esisto", mentre l'animale questa cosa non la fa, perché il suo livello di consapevolezza e quindi di conseguenza la coscienza che è in grado di esprimere non gli permette di capire, se non a livello istintivo, necessario, che esiste. Lui esiste punto. Non avendo neanche la possibilità di produrre "pensiero", non è in grado di spiegarsi che cosa significa esistere, anche perché quando esprimiamo il concetto - "io esisto" - "esistere" è una parola: che cosa significa esistere? Per noi è prendere coscienza che siamo "qualcosa". Che cosa siamo? Questo è l'interrogativo più importante. La scienza che tutto vuole spiegarci sulla natura umana, confonde il funzionamento del dispositivo biologico, o smart-uomo, con l'ente senziente che lo governa, che è immateriale e conosciuto, fosse solo che noi sperimentiamo continuamente il pensiero, sentimenti, emozioni, sensazioni che altro non sono che qualità che provengono da quell'unico ente che siamo che è l'anima o l'essere. Trovano apparati o organi per tutte le funzioni che osservano (occhi per la vista, orecchie per l'udito, spingendosi fino a paragoni quali "il fegato è un complesso laboratorio chimico", "il cuore una pompa", ed alla via così), ma non hanno ancora trovato cosa produca una "intelligenza" o un "pensiero" o pensate veramente che sia il cervello a produrre tutto questo? Il cervello essendo fatto di "materia", che sia, come dice Todeschini, etere, o particelle atomiche, molecole o altro, non ha certo la qualità di pensare, cosa che è in contrasto con tutta l'idea di metodo sperimentale che tanto promulgano. Questo ci porta inevitabilmente a capire che esiste un ente spirituale, o meglio immateriale, che non è parte della materia, che "anima" il corpo umano.
Vi lascio con un estratto dal libro "teoria delle apparenze" di Marco Todeschini che chiarisce bene questo passaggio. "D'altra parte la scienza medica di fronte al fatto innegabile che tutti i "corpuscoli" di senso e di moto sono collegati al cervello, e di fronte alla certezza sperimentale che ogni lobo di questo ha una funzione sensitiva o di moto, ha dovuto ammettere che il cervello è il centro psichico. Ma che significa questa parola se non che esiste psiche? Evidentemente significa che un complesso di organi materiali possano avere intelligenza o pensare. Ricadiamo così nel buoi di una concezione ipotetica e tutto affatto arbitraria che la materia possa avere coscienza. Come si è potuto accogliere tale concezione? Ecco: da una parte i monomaniaci materialisti, con una visione unilaterale, tanto più antiscientifica, quanto più testarda nell'escludere arbitrariamente enti psichici che pur si manifestano con la stessa evidenza della materia, hanno attribuito a questa possibilità non riproducibili sperimentalmente credendo ciecamente in un assurdo, dall'altra parte la concezione è stata favorita dall'ingenua credenza che le sensazioni avessero esistenza reale nel mondo fisico, mentre invece, come noi abbiamo dimostrato, esse sono dei fantasmi, delle apparenze che non trovano riscontro che nella psiche, quali rivelazioni delle accelerazioni di masse nel mondo fisico".
La Medicina di Zion. Un nuova frontiera!
La medicina, intesa come misura della qualità della vita, a Zion è una medicina “sostenibile”, una medicina che tiene conto della v isione olistica del corpo, della biologia, della psiche e della conseguente relazione di queste parti con l’ambiente (esterno): una medicina biologica naturale e sostenibile. Rendere sostenibile la funzione "salute umana" significa lav orare su tutti i sistemi da cui essa è composta. Tutti gli “insiemi complessi” che si occupano della salute in Zion dev ono av ere un input energetico maggiore di quello in uscita e soddisfare le 3 etiche della permacultura, che sono: cura delle Persone, cura della Terra e consumo equo. Il concetto di base è non quello di una medicina che si subisce o si assume, ma quello di qualcosa di più personale, proprio. A Zion si studia em briologia, ev oluzione, biologia, ecologia, biochimica, fisiologia e anatomia, praticando massoterapia, metodi v ibrazionali e di ascolto con un approccio non settoriale ma trasv ersale; tutto ciò, riconoscendo che questa non solo è scienza pura, ma è anche etica, morale, comportamento, socialità, relazione. In una parola s’impara e s’insegna a v iv ere realmente. Non una terapia alternativ a, ma un esercizio di coscienza profonda, di intima conv inzione, di trasporto interiore v erso la propria v ita e il suo reale scopo. Lo scopo della Natura nei riguardi di ogni singolo essere v iv ente è quello di garantirne la soprav v iv enza. Soprav v iv enza che v iene messa in crisi non da agenti esterni, ma dal modo di affrontare la v ita, dal "sistema cognitivo" in essere: la modalità con cui si interpretano gli ev enti e le circostanze che ci accadono. Il perdurare in condizioni sv antaggiose per la soprav v iv enza genera quegli “alert” che poi noi interpretiamo come malattie o dolore, ma altro non sono che informazioni che ci dicono che è arriv ato il momento di tirarsi fuori da una tale situazione o condizione. Un animale in quel senso è molto più saggio, se una cosa non gli sta bene, cambia strada, l’uomo inv ece è l’unico essere v iv ente capace di sopportare per anni condizioni av v erse adducendo infinite giustificazioni al fatto che non può cambiare. A Zion cerchiamo di far capire agli indiv idui che le soluzioni risiedono in loro e nel processo di maturazione che v olontariamente scelgono di operare e che è la sola cosa che li può portare a guarire. A Zion nessuno salv a nessuno, ma tutti concorrono e collaborano, prendendosi cura della persona e supportandola in questo suo processo ev olutiv o - quanto riv oluzionario - di cambiamento e crescita personale. Questo significa che la persona dev e div enire l’attore principale del proprio percorso diagnostico e terapeutico.
La terapia e la diagnostica (Analisi e trattamenti) La diagnosi è una pura, accogliente e c alorosa pratica umana di ascolto, osserv azione, condiv isione ed empatia. L’indiv iduo che si av v icina a questa medicina dev e imparare a riconoscere con responsabilità la causa del perché si è “ammalato” e le conseguenti v ie di guarigione. Ci av v aliamo, come supporto, di macchinari che applicano metodi bio-frequenziali di rilev amento della funzionalità degli organi e di trattamento, basati sugli studi dell’ingegnere di Bergamo Marco Todeschini.
La base di questa nuov a frontiera della medicina resta inev itabilmente l’ascolto attrav erso l’applicazione di metodi psicologici e cognitiv i, il contatto fisico del massoterapista capace di percepire la sensatezza dello squilibrio in atto; diamo un supporto lenitivo da una parte, e un nuovo imprinting attraverso l’applicazione di metodi vibrazionali quali fiori di Bach, l’omeopatia, i miasmi e molto altro. Inoltre, attraverso trattamenti specifici con onde ultrafini (magneto-terapia a bassa frequenza), si porta la persona a ritrovare il livello energetico frequenziale necessario per il ripristino del proprio equilibrio psico-fisico. La terapia a Zion è personalizzata, singolare per ogni soggetto che ne faccia richiesta, ecco perché la base del lavoro è il colloquio e l’individuazione dell’atteggiamento che sta procurando lo squilibrio o il malessere, che non è fisicoma individuale, soggettivo (Psiché): si manifesta nel corpo, ma non è del corpo. Il dolore è un allarme, è l’allarme più forte, quello che la persona non può fingere di non sentire. Lo può mettere a tacere, ma quando torna a manifestarsi lo fa in modo sev ero e con ragione una ben precisa: la sua funzione è quella di far prendere coscienza alla persona dell’alterazione che lo causa. La finalità del dolore o di una cosiddetta“malattia” è di costringere la persona a fermarsi per riconoscere il proprio stato, concedendosi il tempo per tornare a un liv ello ottimale, prendendosi cura di sé per poi riprendere le proprie funzioni nell'ambito della v ita. La ”psiche”, intesa come entità immateriale, pensante e senziente, è collegata alla nostra biologia e ne condiziona le risposte (emotiv ità) che sono sempre sensate, ma noi non le capiamo più a causa di come siamo stati educati a interpretare la natura stessa di queste risposte e di conseguenza delle cosiddette “malattie”. Ecco perché a Zion div enta importante anche la funzione educativ a. Gli studi filosofici e antropologici proposti, serv ono ad aiutare l’indiv iduo a cambiare atteggiamento e v isione, affinché egli possa giungere personalmente a v edere dov e e come il “sistema cognitiv o”(qualcosa legato al suo modo di pensare e di giungere a una presa di coscienza e consapev olezza) che ha adottato, lo sta danneggiando. Il “sistema cognitiv o” è il filtro primo utilizzato che poi arriv a ai sensi determinando come e cosa si pensa, e dunque portando con sé tutti i v alori e gli scopi di una società. L’attuale “sistema cognitiv o” in essere, chiamato civ ilizzazione non è sostenibile perché è distruttiv o sia nei confronti dell’indiv iduo,sia dell’ambiente in quanto fondato sulla v isione di una collettiv ità al pari di un formicaio produttiv o incentrato sui consumi e sull'arriv ismo come mezzo per emergere nel gruppo sociale. Una v ita sostenibile è una v ita “possibile”, “naturale”, “normale” i cui scopi trav alicano i bisogni primari di cibo, div ertimento, territorio e riproduzione. L’uomo moderno è stato conv into ad aspirare a essere speciale, straordinario, sopraffacendo il suo prossimo, alterando il sistema biologico e l’ecosistema nel quale v iv e, senza capire che ogni indiv iduo ha i suoi tempi, compie errori, ed è sicuramente e soprattutto una singolarità che v a coltiv ata e fatta crescere. La “paura” è alla base di questa società e ci impedisce di v iv ere. Come un “programma” silente gestisce e determina le scelte che crediamo di fare in autonomia nella nostra v ita. Paura di non farcela, paura di non av ere, paura di non essere, paura di soccombere, paura del passato del presente e del futuro. Paura per sé, per i propri figli, per i propri av eri, per i propri pensieri. Paura di non essere capiti, di non sapersi spiegare, di non essere al passo, paura di inv ecchiare. Che senso ha v iv ere più a lungo se non ci si accorge delle merav iglie della nostra v ita e della Natura? Sulla paura si è fondata la nostra società civ ile fin dai suoi albori. Oggi non è div erso rispetto a duemila anni fa. Oggi la paura regna su tutto, a partire dalla paura per la crisi economica, per proseguire con la paura dello straniero e per
finire con la paura di v iv ere; così consumiamo tutto il tempo di cui disponiamo per crescere come indiv idui. Abbiamo bisogno di conoscere per poterci finalmente liberare da ogni paura che ci paralizza. La prima cosa che abbiamo bisogno di sapere per liberarci dalla paura della “malattia” è che in realtà altro non è che stati o fasi differenti che attrav ersiamo e che dipendono dagli ev enti o circostanze che ci occorrono nella v ita (Psico-som atica). Una cosiddetta “malattia” decorre in due fasi. Durante la prima, detta di “sim paticotonia”, ci si sente mentalmente ed emotiv amente stressati. Tipicamente si è del tutto preoccupati su quello che è successo, si hanno le estremità fredde, scarso appetito, sonno disturbato e si perde di peso. Se si risolv e questo conflitto, si entra nella fase di guarigione (v agotonica), durante la quale la “psiche”, ov v ero l’autentico “soggetto”, l’”essere” senziente che è l’uomo o indiv iduo, ha preso coscienza e superato il problema o conflitto facendosene una “ragione”, ed emette frequenze atte a ripristinare le riserv e energetiche (fase di riparazione o v agotonia). Capiamo da subito che le persone in realtà non si ammalato e non guariscono, attrav ersano stadi div ersi in un processo di crescita (azione e ristrutturazione), in mezzo c'è sempre una "presa di coscienza" che porta l'indiv iduo a farsene una "ragione" degli ev enti che gli sono succeduti. Sim paticotonia (azione, fase attiv a) e v agotonia (ristrutturazione, fase di riposo e rigenerazione) sono meccanismi dei quali si serv e l’organismo per la soprav v iv enza della specie. Una semplice correlazione della natura e della biologia. In medicina sono attribuiti a stati del sistema v egetativ o simpatico, impropriamente considerati patologici, quali: reazioni v asomotorie cutanee v iv aci (pallore o rossore in seguito a emozioni), mani fredde e talv olta cianotiche, efidrosi, tachicardia con sensazione soggettiv a frequente di palpitazioni, ritardo nello sv uotamento gastrico oppure diarrea, aumento della temperatura corporea, insonnia. Coesistono disturbi psichici, spec. ansia, agitazione, instabilità emotiv a, tachipsichismo (simpaticotonia) o ad altri stati legati all'attiv ità del sistema nerv oso parasimpatico, ed in particolare del nerv o v ago (da cui il nome), v olta essenzialmente ad adattare l’organismo alle modificazioni del suo ambiente interno e a ripristinare le riserv e energetiche. Il soggetto v agotonico presenta pressione arteriosa, temperatura corporea, e metabolismo basale bassi, polso lento, tendenza alla sudorazione, alla ipersecrezione lacrimale, saliv are, gastrointestinale, attiv ità respiratoria ridotta, pupille miotiche. Dato che la medicina conv enzionale non riconosce queste due fasi di una malattia, molti sintomi di riparazione come infiammazione, febbre, dolori e gonfiori, pus, perdite di liquidi, sangue nelle feci, nelle urine o nell'escreato o infezioni, sono etichettate come “malattie” sebbene siano in effetti manifestazioni di un processo di guarigione (intima) dell’indiv iduo che si manifesta anch'essa nel corpo pur essendogli estranea. Le malattie non sono il risultato di un malfunzionamento degli organi.
Il primo passo quindi diventa quello di determinare se la persona sia ancora in fase attiva o già in fase di guarigione o riparazione. Se è ancora in fase attiva, l’obiettivo è aiutare l’individuo a riconoscere l’origine psicologica del problema, sviluppando una strategia per aiutarlo a risolverlo e predisporlo ad affrontare, rivitalizzandolo (trattamenti), i sintomi di guarigione. Durante la fase di guarigione è importante supportare l’individuo dal punto di vista psicologico e, se necessario, dal punto di vista anche medico. E’ essenziale capire la natura dei sintomi. Poiché capire ogni sintomo nel suo contesto biologico e biografico consente di liberarsi dal panico e dalla paura che si scatenano spesso con l’inizio di una malattia.
Cura della T erra. L’utilizzo di piante (per tisane, per tonici, essenza, ecc..) prodotte sul posto senza quindi entrare nella logica del mercato dei farmaci e dello smaltimento di questi ultimi. In merito al consumo equo, in Zion, abbiamo una ridistribuzione alle persone e alla terra delle piante medicinali coltiv ate se in surplus. Il discorso più importante resta la redistribuzione del benessere. Se una persona entra in uno stato di
"abbondanza di benessere" la conseguenza è che sarà più portato a "fare del bene" o meglio a far stare bene altre persone. La dichiarazione di Helsinki, promossa nel 1 989 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, alla sezione II, parag. C, comma 5, afferma:“Nel trattamento di un paziente, laddove non esistano comprovati metodi preventivi, diagnostici e terapeutici o questi siano stati inefficaci, il medico, con il consenso informato del paziente, deve essere libero di usare mezzi preventivi, diagnostici e terapeutici non provati o nuovi, se a giudizio del medico essi offrono speranza di salvare la vita, ristabilire la salute o alleviare la sofferenza.”
Ancora sulla Psicobiofisica!
Psicobiofisica è il nome che l’ing. Todeschini dà ai suoi studi sulla natura fisica della materia, la biologia (anatomia e fisiologia) e la psiche (ente senziente) unico ente, secondo Todeschini, attivo ed attore della vita di un individuo, essenza di tutti comportamenti e disfunzioni che poi si manifestano biologicamente in un individuo. Per Todeschini le sensazioni di luce, calore, suono, tatto non sorgono nel corpo, ma in quell'ente immateriale che chiama Psiche mutuandolo dagli antichi filosofi. I nostri organi di senso verrebbero esclusivamente sollecitati dal mondo esterno attraverso urti provenienti dalla natura oscillatoria della materia, urti che vengono tradotti dagli organi di senso in correnti elettriche che attraverso i nervi, arrivano al cervello, e suscitano nella psiche e solo in essa le relative sensazioni. Ogni fenomeno e perciò funzione di tre variabili: una fisica (l'urto della materia), una biologica (la trasformazione dell'urto in correnti bio-elettriche e la trasmissione di esse al cervello) ed una psichica (elaborazione delle sensazioni). Secondo questi studi nel corpo vi sono trasmissioni di correnti attraverso linee nervose che vanno dagli organi di senso periferici al cervello e quindi al centro psichico (centripete) e linee centrifughe che partono dal predetto centro, passano al cervello e portano la corrente prodotta verso gli organi situati alla periferia del corpo umano, che possono essere corpuscoli di moto (corpuscoli Pacini) oppure glandole endocrine sostenendo la scoperta di elettroregolatori automatici cerebrali di tali glandole, di cui uno principale risiederebbe in quello che viene chiamata ipofisi. Da Psicobiofisica, p. 435: “Il funzionamento di tale dispositivo è il seguente: quando il sangue eccede o difetta di certe sostanze chimiche, irrorando esso anche l’ipofisi, vi produce una variazione di corrente elettrica, la quale tramite la linea nervosa centrifuga (nc), va a ritardare od accelerare l’azione secretiva chimica della glandola periferica (gl), la quale così ripristina l’equilibrio chimico indispensabile a normalizzare le specifiche funzioni vegetative ed immunologiche cui essa è preposta (cfr. Cap. XII, § 9, n. 22)”. Sempre nella stessa pagina – “Questi regolatori sono migliaia, funzionano quindi automaticamente, ma per ragioni che sarebbe troppo lungo qui spiegare, sovente possono sregolarsi. Allora è chiaro, da tale tecnologia, che si possono ristabilire le normali funzioni, cioè la salute, in due modi: od introducendo nel sangue le sostanze mancanti ingerendole per via orale, oppure tramite iniezioni intramuscolari o endovenose, come prescrivono i medici con la farmacoterapia occidentale, oppure facendo variare le correnti elettriche nervose che vanno ad eccitare le glandole periferiche in modo da accelerare o ritardare
la loro secrezione chimica di ormoni, vitamine, anticorpi, atomi o molecole diverse, ecc.., come si fa ora applicando la marconiterapia con generatori (g) di corrente alternata, la quale percorrendo il filo del circuito chiuso (f) genera un campo magnetico (m) concatenato oscillante, il quale investendo la linea nervosa (nc), produce in essa per la legge di Lenz, una corrente elettrica indotta, la quale va ad accelerare od a ritardare l’azione secretiva della glandola endocrina periferica (gl)”. “Gli stessi effetti hanno raggiunto il dr G. Oldano con l’apparecchio per magnetoterapia da lui ideato ed installato nella clinica a Torino, il dr. Martinelli di Vicenza ed il dr. Colaciuri di Acitrezza con due diversi apparecchi per elettroterapia. Tutti e tre i dispositivi sono stati ideati in base ai principi della mia teoria, ed alla scoperta degli elettroregolatori automatici delle glandole endocrine periferiche, da me effettuata, ed hanno consentito di guarire svariate malattie ed innumerevoli sofferenze (Cfr. Cap. XII, § 9, n. 23)”. Todeschini estende e chiarifica ulteriormente il “processo umano” abbozzato dalle neuroscienze descrivibile attraverso i seguenti tre sottosistemi: sistema percettivo (organi di senso), che si occupa di ricevere lo stimolo sensoriale proveniente dall'esterno e di trasformarlo in correnti elettriche dirette al cervello, sistema motorio (organi di moto), che si occupa di produrre le azioni tradotte in correnti elettriche provenienti dalla stimolazione del cervello da parte della psiche, sistema cognitivo, che collega tra di loro i due precedenti sottosistemi e dove risiede il soggetto individuo o essere sensato o senziente. Nel sistema cognitivo troviamo le regole con cui attuare l’interpretazione e dove risiede di fatto la coscienza umana l’autentico "processore", nel quale risiederebbe anche la "memoria", sistema caratterizzato dalla qualità immateriale di non occupare spazio e per questo non reperibile nel cervello, e la cui sede Todeschini individua in quell’area particolare chiamata Telencefalo. Così facendo egli descrive il corpo umano, ovvero la biologia come una sorta di dispositivo elettronico sofisticato la cui centrale di controllo si trova nella scatola cranica. Gli organi di senso, ed tutti vari sistemi (polmonare, cardio-circolatorio, digestivo, etc.) sono collegati attraverso la rete dei nervi al cervello e a sua volta alla Psiche immateriale, ma non per questo inconsistente. Ogni area corrisponderebbe ad uno specifico sistema: una “trasmissione multicanale” è l’analogia con il mondo delle telecomunicazioni che Todeschini usa per spiegare come fa il nostro cervello a funzionare e la psiche a ricevere ed inviare comandi al tutto l’organismo. Tutti gli organi e sistemi della nostra biologia quindi funzionerebbero come una raffinata tecnologia elettronica e pertanto una volta compreso il suo funzionamento e componentistica potrebbero essere riparati come una qualsiasi apparecchiatura esistente. Il cervello risulta essere la centrale suprema dove si trovano tutti gli apparecchi di ricezione delle correnti provenienti dagli organi di senso periferici, tutti gli apparati trasmittenti per tele azionare gli organi di moto periferici, gli apparecchi della regolazione delle ghiandole secretive e del moto ritmico degli organi vegetativi periferici, tutti i complessi di amplificazione, rivelazione, commutazione, trasformazione delle correnti elettriche in arrivo ed in partenza, nonché i centri psicofisici di percezione e di moto. Tutta questa attività elettrica è mossa e genera campi elettromagnetici a bassa frequenza, ed ogni sistema preso in esame manifesta specifiche frequenze riconducibile a specifiche aree cerebrali e, seguendo le linee nervose percorse da queste correnti, specifici organi del resto del corpo umano. Le sensazioni, secondo Todeschini, sono attività esclusive della nostra psiche, ragione per cui noi vediamo perché è la nostra psiche che trasforma le vibrazioni elettromagnetiche in sensazioni visive, se noi udiamo è perché essa trasforma le vibrazioni atmosferiche in sensazioni acustiche, e così via per tutti gli altri organi di
senso. Se la trasformazione delle correnti elettriche trasmesse dagli organi di senso fosse dovuta al cervello, quale organo materiale, questi non farebbe altro che vibrare e trasmettere gli urti ricevuti. Poiché invece queste correnti elettriche vengono trasformate in sensazioni immateriali, l'organo che permette questa trasformazione non può che essere immateriale identificandosi quindi con la Psiche. Le "sensazioni" che ogni individuo può senza alcun dubbio e timore di essere smentito asserire di sperimentare quotidianamente costituiscono, da questo punto di vista, le prove sperimentali dell'esistenza di un sorta di animo umano, immateriale, consistente e che non occupa spazio, plasmato nel ritmo vitale di ogni organismo vivente e dotato di un cervello. E se questo non bastasse per considerare le “sensazioni” immateriali una prova incontrovertibile e definitiva dell’esistenza di questa entità (“psiche”), ne delineano e sollevano sicuramente solidi interrogativi sulla natura dei nostri pensieri, emozioni, sentimenti, ragione e di molto altro che ci differenzia nel creato. E' questo l'elemento veramente rivoluzionario della teoria Todeshiniana: le "sensazioni" (visive, uditive, di tatto, del gusto, di calore, etc.) sono immateriali e quindi irreperibili nel mondo fisico (sia esso forzatamente quantizzato o meccanicistico). Si apre di fatto un campo di studio completamente nuovo che può portare alla scoperta di cosa sia realmente un individuo, dato che non sarebbe più, secondo questa visione, identificabile od ascrivibile esclusivamente alla forma del suo corpo ed ai suoi processi biologici, perché di fatto sarebbero conseguenza ed interdipendenti da come egli pensa ed interpreta ed è in grado di affrontare le vicissitudini della sua vita. Todeschini ci da l’opportunità e gli indirizzi medici non solo di come risanare emotivamente un soggetto, ma anche come ripararne, ove possibile, le conseguenze accidentali degli eventi che gli occorrono gettando le basi di una nuova medicina psico-vibrazionale, dove l'elemento educativo diventa il perno dell'emancipazione individuale. La magneto-encefalografia consente di evidenziare i campi magnetici associati all'attività delle cellule cerebrali. Sì è potuta di fatto misurare la frequenza delle diverse aree cerebrali, che è risultata di 5 Hz nell’ippocampo, 32-45 Hz nelle aree somato-sensoriali e 8-32 Hz per molte altre aree. Tali ricerche sorte in ambito neurologico ci dimostrano come il lavoro di Todeschini possa avere anche una fondatezza medico scientifica. Questo significa che utilizzando un campo magnetico pulsato simile a quello terrestre messo in fase o risonanza con le già note frequenze cerebrali DELTA, THETA, ALPHA e BETA si sia in grado di attivare gli stimoli ormonali, cellulari, bio‐chimici consentendo di fatto il ripristino dell’equilibrio dell’intero organismo passando dalle suddette frequenze e per questo detto equilibrio "bio-frequenziale". Le soluzioni tecnologiche che si possono sviluppare consentirebbero di sviluppare macchinari che generano onde elettromagnetiche naturali in grado di agire tramite questa sorta di “bio-risonanza” con l’organismo di un individuo con lo scopo di produrre la magnetoterapia (a bassa frequenza) descritta nella citazione precedente da Todeschini. Per quanto apparentemente queste affermazioni possano sembrare assurde meritano riguardo dato che di fatto a livello medico scientifico non si sia ancora arrivati ad una conclusione definitiva nello spiegare certi fenomeni relativi al funzionamento globale di un individuo. Todeschini da questo punto di vista suggerisce una possibile strada di indagine che non esclude, ma certamente estende il campo di indagine sia delle neuroscienze oltre il funzionamento del cervello che della fisiologia in merito ad organi di senso, di moto, il sistema nervoso e tutti i sistemi ad esso correlati compresa l’endocrinologia.
A vari livelli in ambito medico è oramai accettato che ogni essere vivente emette oscillazioni elettro magnetiche di diversa intensità, frequenza e durata, oltre che di forma d'onda, che si propagano informando l'intero organismo del proprio stato fisico attuale (organi di senso che ricevono urti), in modo che il cervello
(sede del centro psichico), attraverso l'emissione di onde elettro magnetiche generate da "come pensa" ed interpreta, ma anche da quei elettroregolatori automatici cerebrali di cui parla Todeschini, può intervenire con risposte appropriate per il mantenimento della omeostasi dinamica. Quando le frequenze elettro magnetiche diventano incoerenti e disarmoniche rispetto ad una qualità fissata dalla natura si hanno quello che comunemente chiamiamo “malattie” o sintomi, ma che altro non sono che una spia di uno squilibrio interno dovuto a come pensiamo ed interpretiamo gli eventi e la vita stessa, ovvero le sensazioni che si generano nella nostra psiche. Di recente mi è stata fatta notare questa dichiarazione rilasciata diversi anni fa da John Eccles, premio Nobel per la medicina e la fisiologia: "Voglio che voi capiate che non ci sono colori nel mondo reale. Che non ci sono strutture nel mondo reale. Non ci sono fragranze nel il mondo reale. Non c'è bellezza, non c'è bruttezza. Niente del genere. Là fuori c'è un caos, una zuppa di energia, letteralmente. Noi prendiamo tutto questo e da qualche parte dentro di noi creiamo il mondo. Tutto accade dentro di noi". Questo significa che tutto esiste (movimenti di spazio, realtà) e tuttavia nulla può esistere nell'uomo (soggetto) se non attraverso un "sistema cognitivo" che interpreta le "sensazioni" che si determinano e generano dentro e attraverso la psiche. E' questa l'influenza più sostanziale nel processo umano. Cambiare questo modalità interpretativa o sistema, come è stato battezzato di recente, "rincoglionitivo" diventa cardinale e necessario per capire cosa e chi siamo. Serve un otre nuova per un nuovo vino, se restiamo al palo e non ammettiamo che in realtà non ne sappiamo granché su ciò che siamo, opereremo quella rimozione che ci porterà inesorabilmente a mettere questo nettare sempre nella solita vecchia otre impedendoci di procedere oltre e di fatto bloccando ogni nostro potenziale ulteriore sviluppo. Socrate diceva: "so di non sapere". IL signor Gurdjieff sostiene nel testo "Racconti di Belzebù a suo nipote" a p. 16: "A mio parere, il vostro guaio in questo caso è che fin dall'infanzia vi è stato inculcato, ed è oramai perfettamente armonizzato con il vostro psichismo generale, un modo automatico di percepire qualsiasi impressione di tipo nuovo, e funziona così bene che vi permette di sottrarvi alla necessità di fare il benché minimo sforzo individuale durante tutta la vostra vita responsabile: una vera "benedizione"!"
FACEBOOK. Il piacere di mettersi in mostra.
E' il piacere di mettersi in mostra su questo strumento diabolico che è Facebook la vera questione. Stare al computer per ore a chiacchierare, con l'unico scopo, di mostrarsi: una vetrina per acquisire consensi. Se ben usata diventa uno strumento utile, ma senza capire quale è il vero ostacolo che sta dentro di ognuno, ovvero l'importanza personale e il bisogno di considerazione, è una evidente linea di minor resistenza, non c'è sforzo, non c'è un coinvolgimento reale, c'è solo tanta emotività e concetti. Criticare chi sta cercando di fare qualcosa è facile, ma non è utile. E' utile muovere in sederino.
Recentemente ho visto il film, si intitola "social network" su Zuckerberg il suo inventore, basta quello per capire quale è la carica che sta dietro a Facebook. Soldi. Gli stiamo facendo fare un mare di soldi, blaterando sul nulla, invece di usarlo, ci stiamo facendo usare. Discutere e fare commenti è una forma di importanza personale estremamente subdola. Per vederla dovete osservare quanto tempo passate al computer, state vivendo una vita intera su questo strumento invece di usarlo per fare dell'altro, ovvero incontrarvi. Se non ci riuscite non importa, ma sottraetevi alla sua influenza distruttiva. Poi pensatela come vi pare, qualcuno penserà che esagero, ma guardatevi bene mentre vi muovete sulle linee di commento, cosa sentite a livello emotivo, cosa motiva quello che state per postare o scrivere. E' solo importanza personale. E soprattutto misurate quanto tempo glii dedicate. E' come una droga che alimenta uno stato di disagio che non percepite, ma che manifestate nelle vostre affermazioni. Capisco che percepite tutto questo, "facebook" e quello che può dare e permettere, intendo, come l'unica speranza alla quale restare attaccati per non sentirvi isolati, ma il prezzo che vi chiede in cambio è molto alto. Di cosa dovete discutere ancora? Riguardate i vostri post sul diario o nei vari gruppi, e vi renderete conto che non portano a nessun contatto reale tra di voi. Vi stanno usando. Una cosa è conoscere una strada ed un altra cosa è intraprenderla, richiede tempo, dedizione, pazienza, e soprattutto accettazione di qualsiasi risultato, anche nessun risultato, ma così si muore e basta, credendo di fare un qualche tipo di sforzo. Canticchiando allegramente si sta andando verso una fine inesorabile della possibilità di realizzare qualcosa di concreto. Dovete ancora svegliarvi. Svegliarsi significa vivere e buttarsi nel mondo ed affrontare la propria giornata. Potete credere che prendendo una metropolitana e andando a lavoro non accada mai nulla. A che serve parlare di spirituale se poi releghiamo tutti i nostri atti quotidiani come se fossero qualcosa che non ne fa parte.
Svegliarsi significa proprio iniziare a vedere chiaramente tutto quello che ci sta intorno, svegliarsi significa trovarsi per mettere insieme una strategia di attacco. A che vale sapere tutto quello che sapete se non vi organizzate? Incontrarsi significa iniziare a mettere insieme 2 linee di azione prima che non ne avremo più l'opportunità. Questi, la classe dominate con l'aiuto dei nostri governanti, procedono alla velocità della luce e in men che non si dica, tra una discussione e l'altra, ci troveremo impossibilitati a realizzare altro. Il denaro che loro stanno costruendo durerà ancora poco. Serve fare progetti e questi vanno finanziati, quando il denaro sarà fallito non potremo comprare più niente, dipenderemo totalmente da quello che il sistema avrà previsto per noi. E' inutile comprare oro, è inutile mettere le banconote sotto il mattone, non servono a niente le n.a.c. senza una strategia ed una visione di insieme. Non c'è la crisi, ci sono solo opportunità. Bisogna realizzare un economia reale che vada incontro ai bisogni primari, niente mercato, chi se ne frega del mercato, non possiamo pensare di sostenerci vendendo qualcosa, a che serve vendere quando non sei in grado di mantenerti, non è per questo che dovremo produrre. Serve acquistare, costruire, realizzare un'autonomia alimentare, energetica e di mobilità, un autonomia nella comunicazione che non sia la rete, la rete è fottuta. Questo si realizza se ci si mette insieme, se si inizia a pensare come realizzare una comunità, fatta di individui, individui, ognuno con le sue peculiarità e che sono stati capaci di mettere da parte gli egoismi personali. Ma come è possibile realizzare tutto questo se stiamo ancora a prendere sul serio quello che accade su questi network?! Ma quanto lontano pensi di andare se ti arrabbi perchè qualcuno ti ha cancellato i commenti? Dove pensi di andare se tutto quello che ti interessa è che ti guardino? Che si accorgano che ci sei? Non possiamo continuare a perdere tempo in chiacchiere, bisogna pensare a cosa fare, come operare e lasciate perdere la politica, non è riformabile, approfittiamo del tempo che il "5 stelle"; volontariamente o meno, ci sta dando per mettere in opera 2 strategie sul territorio. Dobbiamo arrivare a pensare un autonomia alimentare ed energetica. Dobbiamo lavorare sul territorio a sviluppare un sistema parallelo, svincolato da tutto. Sulle prime si tratta di una transizione, non tutto può essere fatto in una volta sola, dobbiamo approfittare del credito, e della possibilità che abbiamo ancora di comprare terreni, macchinari e chissà cos'altro. Vi rendete conto quanto siete lontani da queste cose con le vostre chiacchiere? Questo è l'ultimo appello accorato (non ce ne saranno altri, se posso lavoro con chi ha inteso bene le mie parole), ma spetta a voi varcare la soglia di casa vostra e fare quello sforzo, che al momento sembra immane, a causa di anni di pigrizia e di comodità, che è incontrarvi. E' faticoso ed è per questo che si chiama "sforzo". Senza "sforzo" non c'è compenso, e lo "sforzo" adesso dovrebbe essere quello di superare ogni barriera anche quella di questo dannato strumento, che da l'illusione di fare qualcosa, ma non è reale. Nulla di quello che gira qui dentro è reale, sono segnali elettrici, bit, non c'è altro. Se staccano la spina non c'è più niente, e voi vi vedrete morire uno dopo l'altro. Che dire spero solo di non essere frainteso. Non fatelo per me, fatelo per voi, io cerco solo di essere uno strumento.
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