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Tutti i benefici della paleodieta chetogenica La lettura dello studio di G. Cahill Jr & R. Veelch in cui gli autori affermano, con riferimento allo stato di chetosi: “Senza questo adattamento metabolico, l’Homo Sapiens non avrebbe potuto sviluppare un cervello così grande” ci porta a fare alcune conclusioni. Corpi chetonici, grassi e latte materno Una volta che inizia la fase di allattamento, i corpi chetonici diventano la fonte di energia primaria per lo sviluppo del cervello. L’utilizzo dei corpi chetonici da parte del cervello è normale nel periodo neonatale. L’infante appena nato tende ad essere ipoglicemico ma diventa chetogenico quando inizia a prendere il latte a causa del latte materno ricco di grassi. Ed a parte l’olio di cocco, cocco , la risorsa naturale più ricca di grassi acidi a catena media è il latte materno. La crescita del cervello dipende interamente dai grassi nella dieta. E allora vediamo in breve quali possono essere le informazioni da conoscere ed i benefici derivanti da una paleodieta chetogenica: ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
il grasso grasso in generale, generale, compone compone circa circa l’80% del cervello cervello umano umano e del sistema sistema nervoso nervoso circa il 50% di questo questo grasso grasso è saturo, saturo, l’11% l’11% acido acido arachidonic arachidonico. o. il 25% di acidi acidi grassi grassi che compongon compongono o il cervello cervello sono sono composti composti da DHA (acido (acido docosaesaenoico), un omega-3 che si trova in cibi di origine animale i corpi chetonici derivanti dai grassi in diete chetogeniche non solo possono trattare, ma anche prevenire il morbo di Alzheimer i chetoni chetoni sono un abbondant abbondante e e stabile stabile risorsa risorsa di energia, energia, anche in in assenza assenza di pasti regolari (presupponendo uno stato di adattamento chetogenico sano ed effettivo) uno stato stato di chetosi chetosi genera un un aumento sostanziale sostanziale (+39%) (+39%) del flusso flusso sanguigno sanguigno cerebral cerebrale ee sembra ridurre la disfunzione cognitiva associata all’ipoglicemia sistemica in persone normali i livelli di chetoni chetoni diminuiscono la produzione mitocondriale (ROS, “Reactive Oxygen Species“, Species“, in breve, radicali liberi) ed aumentano l’attività antiossidante le diete diete chetogeni chetogeniche che riducono riducono l’infiammaz l’infiammazione ione sistemi sistemica ca diete ricche di grassi e povere di carboidrati diminuiscono diminuiscono il livello di trigliceridi nel sangue
Esistono ormai inuumerevoli elementi per stabilire che una dieta chetogenica apporti benefici alle seguenti condizioni patologiche: ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
diabet diabete e di tipo tipo 1 e 2 insufficie insufficienza nza neurologica neurologica sindrom sindrome e metabol metabolica ica malatt malattie ie autoim autoimmuni muni malatt malattie ie cardiov cardiovasc ascola olari ri morbo morbo di Parkin Parkinson son cris crisii renale renale cancro cancro al cervel cervello lo epil epiles essi sia a arresto arresto cardiac cardiaco o
Gli autori di questo studio affermano: “L’evidenza suggerisce che una dieta chetogenica abbia proprietà neuroprotettive in diversi modelli di malattie neurodegenerative.”
Una dieta per la longevità Utilizzare i chetoni come “carburante” rifornisce con maggiori quantità di ATP. ATP. Il corpo non può immagazzinare molto più di 2.000 calorie di glucosio alla volta ed anche la persona più magra al mondo possiede 20 volte quella quantità di energia immagazzinata sotto forma di grasso che è assolutamente disponibile per chi si trova in uno stato di chetosi. Inoltre l’ossidazione degil acidi grassi ed il “consumo” del grasso viene soppresso per giorni, dopo un pasto ricco di carboidrati, e non solo immediatamente dopo, quando i livelli di insulina sono elevati. E’ per questo che una paleodieta-chetogenica è una dieta per la longevità, è anti-età e minimizza il bisogno di insulina. In uno stato di chetosi, il nostro bisogno di glucosio è di circa 120-130 grammi al giorno. Per chi mantiene un consumo di carboidrati inferiore a 50-60 grammi, è molto facile per il fegato compensare quel deficit con 60-70 grammi di glucosio senza uscire dallo stato di chetosi. L’altra cosa importante è quella di limitare il consumo diproteine a meno di 25 grammi per pasto. Una dieta anti-cancro? La fonte primaria di energia per le cellule cancerogene è il glucosio. I corpi chetonici non riforniscono le cellule cancerogene. Per cui, più siamo “chetogenici”, meno “amichevole” risulta il nostro organismo verso i processi tumorali. Ovviamente, il glucosio ha la sua importanza. Forse è per questo che abbiamo la gluconeogenesi e glicolisi? Una dieta chetogenica recentemente testata nella terapia tumorale era composta dal 60% di grassi a catena media, 10% di grassi a catena lunga, 10% carboidrati e 20% proteine. Al momento, risultati positivi sono stati riportati nella cura del tumore al cervello. cervello. O meglio, i risultati indicano una riduzione dell’attività tumorale con l’arresto dell’avanzamento della malattia. Diete chetogeniche e disturbi intestinali I problemi intestinali sono generalmente dovuti ad infezioni, e i batteri patogeni nell’intestino sono generalmente dipendenti dai carboidrati per l’energia. Per cui,diete cui,diete a basso contenuto di carboidrati possono aiutare ad “affamare” i patogeni. Infezioni del piccolo intestino che tipicamente provocano overgrowth batterico (SIBO), morbo di Chron e reflusso gastro-esofageo otterranno benefici dall’assenza difruttosio ed altri zuccheri semplici. Visto che il cibo passa abbastanza velocemente attraverso il piccolo intestino, gli zuccheri semplici sono quelli più disponibili ai patogeni che popolano il piccolo intestino. Il glucosio è lo zucchero meno pericoloso visto che è ben assorbito dalle cellule del piccolo intestino. Infezioni del grande intestino (crasso), responsabili della sindrome del colon irritabile, coliti ulcerose e molto altro sono tipicamente “nutrite” da amidacei, fibre e zuccheri indigeribili (FODMAP). (FODMAP). Ecco perché se le infezioni intestinali sono di natura batterica, una dieta chetogenica spesso risulta il miglior alleato nella risoluzione del problema. Bibliografia 1. “Primal “Primal Body, Body, Primal Mind” Mind” di Nora Gedgaudas 2. “Perfect “Perfect Health Diet” Diet” di Paul & Shou-Ching Jaminet 3. “The Art Art and Science Science of of Low Carbohydrat Carbohydrate e Living Living” di S. Phinney & J. Volek 4. “The Art and Science Science of Low Carbohydra Carbohydrate te Performance Performance”” di S. Phinney & J. Volek
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