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Senciner
FRANZ BARDON E LA PRATICA DELL’EVOCAZIONE MAGICA Rivelazioni su un libro “cifrato”
2 – QUADERNI DI ADOCENTYN - 2 1
Senciner: MAGIA TRASMIGRATORIA l’immortalità naturale in teoria e pratica - « Lasciamo stare se l’amico di Kremmerz o Cagliostro o anche il Saint-Germain fossero veramente in grado di operare questo tipo di magia o non fossero, invece, dei ciarlatani di grossa taglia unicamente al corrente della teoria. Sta di fatto che il parlare di magia avatarica poteva significare che, da qualche parte, questa magia si praticasse davvero. Si è espresso molto bene Julius Evola riferendosi all’attività di autentici adepti invisibili, scrivendo che “dietro le quinte della coscienza degli uomini e della loro storia, là dove lo sguardo fisico non giunge e il dubbio non osa portarsi, può esservi qualcuno”. Per raggiungere l’ambito di questi maestri invisibili, di questi Erranti, bisogna tornare indietro proprio ai tempi dei citati Cagliostro, Casanova e Saint-Germain e forse, oltre le figure di tali grandi avventurieri si potranno scorgere le terre stabili di qualche organizzazione arcana. Naturalmente il termine magia avatarica è inadeguato e d’ora in avanti utilizzeremo quello più pertinente di magia trasmigratoria, poiché di questo si tratta: trasferire la propria coscienza e memoria di corpo in corpo lungo il tempo». Senciner: ARBATEL, LA MAGIA DEGLI ANTICHI sommo amore di sapienza (Basilea 1575), con i sigilli originali. « Magia ovvero Pneumatica, già degli antichi maghi del popolo di Dio e dei maghi pagani, ora per la prima volta tratta dalle tenebre alla luce contro i maghi neri e gli spregiatori dei doni celesti per l’utilizzo e il piacere di tutti quelli che si compiacciono delle creature di Dio. Contiene nove tomi e sette settenari di Definizioni: Il primo tomo è detto ISAGOGE o Libro di Magia pratica o Πνευματικής, che contiene 49 Definizioni di precetti generali di tutta l’arte magica. Il secondo tomo è detto di MAGIA MICROCOSMICA, che tratta di come il microcosmo possa agire magicamente per virtù sua e dei geni che gli sono assegnati con la nascita. Il terzo è di MAGIA OLIMPICA su come l’uomo agisca e venga agito tramite lo Spirito dell’Olimpo. Il quarto tratta di MAGIA ESIODEA e OMERICA, che mostra le operazioni dei cosiddetti spiriti calodemoni non ostili al genere umano. Il quinto tratta di MAGIA ROMANA o SIBILLICA che agisce e opera attraverso gli spiriti tutelari e signori così come sono ripartiti su tutta la terra; e questa è certamente una magia straordinaria, cui è riferibile anche la Magia dei Druidi. Il sesto tomo tratta di MAGIA PITAGORICA che opera solo attraverso gli spiriti che presiedono alle arti umane. Il settimo tratta della MAGIA di APOLLONIO e simili in relazione a quella Romana e Microcosmica ed è peculiare contro gli spiriti ostili al genere umano. L’ottavo tratta di MAGIA ERMETICA o EGIZIANA non molto dissimile dalla Magia di Dio. Essa crea gli Dei che abitano in ogni genere di templi. Il nono tratta di MAGIA PROFETICA, sapienza che deriva dalla parola di Dio ». Remo Mangialupi: IL CATTIVO ZELO Virgilio e il segreto dell’Eneide - «E’ nostra intenzione dimostrare che anche nell’Eneide di Virgilio – tramite il segreto che M.V. Agrippa chiamò del cattivo zelo – è stato portato avanti il tentativo di difendere quell’altra romanità, cioè la concezione ellenica della vita. Da troppo tempo infatti la storia di Roma appresa pedissequamente sui libri di scuola grava come una cappa di falsità sulle coscienze di tutti coloro che vogliono andare al fondo delle cose. I libri scolastici ci hanno insegnato che Roma fu un tutt’uno, quanto a idealità e condotta ideologica. Ebbene le cose stanno molto diversamente e si comincia a scoprire e a capire che nel mondo romano vi furono DUE ANIME, in perenne lotta fra loro: potremmo chiamarle, con Orazio, l’anima di Remo e l’anima di Romolo. La prima incarnava il sostrato protomediterraneo, legato al culto della Natura, ad un ideale di vita se non pacifico almeno edonistico, alla ricerca del destini dell’uomo attraverso la comunione con la propria madre tellurica. La seconda, generata dall’irruzione di stirpi extra-mediterranee nelle sedi altrui, propugnava ideali di sopraffazione, di una spiritualità avulsa dalla realtà e autocastrante. Queste due anime le troviamo presenti fin dalle origini e lungo tutto il corso della romanità e oltre il suo epilogo, quando nella prima Roma dei Papi l’anima remia dava ancora segni di vita nella celebrazione degli ultimi orgiastici Saturnali. Il conflitto, se così si può dire, è ancora in corso, seppure attraverso percorsi che ormai non emergono direttamente alla luce del sole». Giuliano Kremmerz: LO SPUTO DELLA LUNA, dossier segreti di Ermetismo e Alchimia – nuova edizione (3ª) rifatta sotto forma di Dizionario. Una inedita raccolta di termini ermetici tratti dal corpus di scritti riservati di un alto ermetista. Strumento indispensabile per una comprensione più immediata delle dottrine arcane che, nello stile di questo iniziato, sono invece diffuse in modo prolisso. - “Presentazione: Lo Sputo della Luna Luna 10 anni dopo - Acque stagnanti, Analogia magica, Angeli e Demoni, Ascendente, Aspetto dei Corpi sottili, Castità, Chiaroveggenza, Colori alchemici, Concepimento, Controfattura, Corpi sottili, Corpo di Gloria, Cristo, Elementali, Esteriorizzazione della Coscienza, Evocazioni, Fasi luni-solari, Fluidi corporei, Fuoco alchemico, Guida, Immaginazione plastica, Ingestioni coobatorie, Immortalità cosciente, Iniziazione, Intelligenza di Luna, Interpretazione dei Sogni, Istinti, Lingua, Magia avatarica, Magia sessuale, Magnetismo, Moltiplicazione alchemica, Necessità dell’uso dei Poteri Magici, Numero Tre, Nutrizione, Oscurità e Luminosità, Ossa, Paura, Post-mortem, Potere delle passioni, Pratica alchemica, Preghiera, Regime del Fuoco, Respirazioni, Sangue e Sangue mestruale, Segni del Separando mercuriale, Segreto alchemico, Segreto dell’eremita, Separando, Sigillografia e scritture magiche, Silenzio, Specchio magico, Sperma, Spiriti, Stella polare, Talismani, Tempi magici, Trasmutazione, Uovo, Vampirismo” . © by Vittorio Fincati, casella postale 31 – 36055 Nove ITALIA http://remomangialupi.googlepages.com -
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Franz Bardon nel 1947
NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE 1958 - 2008
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INDICE DEL LIBRO « LA PRATICA DELL’EVOCAZIONE MAGICA » Prefazione Introduzione PARTE PRIMA: LA MAGIA Cap. I GLI STRUMENTI MAGICI Il Cerchio – il Triangolo – il Bruciaprofumi – lo Specchio – la Lampada La Bacchetta – la Spada, la Daga e il Tridente – la Corona, la Cuffia e la Benda – La Tunica – la Cintura – Altri strumenti magici: il Pentacolo, il Sigillo, il Pettorale, il Talismano e il Libro delle Formule Magiche Cap. II IL REAME DEGLI ESSERI SPIRITUALI La Sfera astrale della Terra – Considerazioni generali sulle Sfere planetarie Cap. III VANTAGGI E INCONVENIENTI DELLA MAGIA EVOCATORIA Cap. IV GLI « SPIRITI FAMILIARI » O SPIRITI-SERVENTI Cap. V: UNA EVOCAZIONE MAGICA Cap. VI: ESEMPIO DI UN RITUALE DI EVOCAZIONE PARTE SECONDA: LA GERARCHIA Cap. I: ENTITA’ DEI QUATTRO ELEMENTI Cap. II: LA SFERA ASTRALE DELLA TERRA Alcune Entità originali di questa Sfera - I 360 Governatori della Sfera astrale della Terra Cap. III: LE INTELLIGENZE DELLA SFERA LUNARE Cap. IV: I 72 GENI DELLA SFERA DI MERCURIO Cap. V: LE INTELLIGENZE DELLE SFERE AL DI LA’ DI MERCURIO Venere – Sole – Marte – Giove – Saturno Cap. VI LE SFERE AL DI LA’ DI SATURNO E LA MAGIA DELLE SFERE PER VIAGGIO MENTALE Le sfere di Urano e Plutone – Contatti con Esseri e Intelligenze di tutte le Sfere mediante viaggio mentale Cap. VII LA TALISMANIA IN MAGIA Epilogo PARTE TERZA: LE ILLUSTRAZIONI E I SIGILLI
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Franz Bardon nacque nella regione dei Sudeti – oggi Repubblica Ceca – vicino Troppau, nel 1909. Sua madre racconterà poi alla futura nuora che questi era nato morto e che solo dopo numerosi tentativi di rianimazione la levatrice sarebbe riuscita a restituirlo alla vita. Era figlio di un mistico, Viktor, a sua volta discepolo del teosofo Karl Weinfurter – fondatore nel 1891 con Gustav Meyrink della praghese Loggia della Stella Blu –. L’influsso teosofista non abbandonerà più Bardon, come si nota dal suo costante richiamo, nei suoi scritti, alla « Divina Provvidenza » e a molti termini indù. Tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso si fece conoscere in Germania come prestidigitatore e illusionista in spettacoli popolari, forse sulla scia dei successi ottenuti dal noto illusionista Erik Jan Hanussen. Viaggiò con frequenza tra Praga, l’Austria e la Germania, dove fece le sue conoscenze più importanti in campo esoterico, principalmente i gruppi di Friedrich Quintscher e Franz Sättler, il primo dei quali era stato influenzato dagli insegnamenti di Pascal Beverly Randolph e dall’Ordo Templi Orientis1. La signora praghese Otti Votavova2, già discepola di Weinfurter e poi fedele segretaria di Bardon, che ebbe il compito di trascrivere i libri che quest’ultimo dettava al magnetofono – per propria scelta non voleva scrivere nulla di suo pugno – è la responsabile della diffusione di alcune notizie inverosimili e leggendarie, tuttora propalate dal gruppo teosofista che detiene i diritti commerciali dei suoi libri, che riteniamo giusto citare en passant. Per motivi che ci sfuggono, la Votavova ha voluto creare la leggenda di oscuri legami tra Adolf Hitler e il gruppo esoterico di Quintscher e Bardon. Quest’ultimo naturalmente viene fatto passare come il più importante dei due dalla Votavova, a cui lo stesso Führer avrebbe voluto conferire importanti incarichi nel III° Reich in cambio della collaborazione magica del Bardon agli eventi bellici. Ma egli si rifiutò pur venendo atrocemente torturato; dopo una lunga detenzione in campo di concentramento sarebbe riuscito a fuggire grazie a un bombardamento alleato. Non è escluso che Bardon stesso abbia voluto “parlare male” con i suoi intimi nel dopoguerra del gruppo di amici tedeschi cui aveva appartenuto con lo scopo di nascondere la provenienza di molti documenti magici che poi avrebbe spacciato per propri. In effetti nei suoi tre libri non c’è alcun cenno biografico. Ma in realtà è molto più probabile che la Votavova si sia fatta prendere la mano galoppando di fantasia (scrisse anche che Quintscher paralizzò i nazisti che lo stavano torturando con un incantesimo…3). Non risponde a verità il fatto che il maestro e amico di Bardon, Quintscher, fosse morto in campo di concentramento. Questi morì e fu sepolto in Slesia l’8 Maggio 1945 a Seichau an der Jauer (oggi in Polonia) non certo come prigioniero di un campo di concentramento, poiché il di lui figlio, Wilhelm, lo dichiarò perentoriamente all’esoterista tedesco Ralf Tegtmeier (ieronimo: Frater U∴ D∴ ) nel corso di un colloquio, denunciando le contraffazioni operate da Otti Votavova. La maggiore contraffazione di quest’ultima fu però quella di avere voluto identificare il gruppo di Quintscher con la ormai famosa F.O.G.C. (Der Freimaurer Orden des Goldenen Centuriums - Ordine Muratorio delle Centurie d’Oro), una confraternita segreta di 99 Logge di 99 membri ciascuna, dedite a pratiche di Magia Nera, la cui esistenza per una di esse sarebbe storica tra il 1840 e il 1933, e di cui avrebbe fatto parte lo stesso Adolf Hitler. Pur non facendo riferimenti diretti a Quintscher, la Votavova scrisse – facendo naturalmente parlare Bardon in prima persona – che questa confraternita possedeva una straordinaria macchina elettronica, il Tepaphon, con la quale erano in grado di uccidere a distanza, elettro-magicamente, chiunque volesse. Il figlio di Quintscher Secondo una notizia riferita dallo studioso svizzero Peter König (Das OTO-Phänomen, 100 Jahre Maghische Geheimbünde und ihre Protagonisten vom 1895-1994), negli anni ‘30 il Bardon avrebbe scritto a Aleister Crowley per chiedere il permesso di tradurre in lingua ceca Magick in Theory and Practice. La corrispondenza inedita di Bardon è attualmente in possesso di uno studioso austriaco. 2 Fu lei l’autrice del racconto attribuito a Franz Bardon: « Frabato ». Questo libro, piuttosto travagliato come storia redazionale, nella sua prima edizione, conteneva alcune parti che sono state eliminate nell’edizione successiva, tra cui il capitolo « Alta magia », un plagio da uno scritto di Georg Lomer. L’unica concessione che si può fare ad una paternità bardoniana, è che Bardon dette l’idea, senza scrivere nulla. Cosa del resto ammessa dallo stesso Editore attuale di Frabato. 3 Le modalità operative si trovano in Bardon, senza nessun riferimento al fatto, parlando di un’entità della Sfera astrale della Terra: Kiliosa. 1
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dichiarò al Tegtmeier che questa macchina, il cui vero nome era semplicemente Tepa, era stata inventata proprio da suo padre ed era più semplicemente « un dispositivo elettrico per manipolazioni magiche a distanza avente come bersaglio la fotografia di una persona »!4 Inoltre il figlio di Quintscher dichiarò – sempre al Tegtmeier – di avere una testimonianza attendibile in base alla quale, allorchè Franz Bardon visionò il manoscritto di Frabato ne rimase talmente indisposto che ne vietò decisamente la pubblicazione! La presunta avversione tra Hitler e Bardon potrebbe essere smentita da un confronto fotografico, recentemente proposto da uno studioso francese (ieronimo: Evisul) ed in base al quale il Bardon avrebbe addirittura appartenuto al Partito Nazionalsocialista! Si considerino i simboli sui baveri sinistri delle giacche di Bardon e di Hitler (vedi foto alla pagina seguente).
Il simbolo della F.O.G.C. da un disegno dell’esoterista Guido Wolther (ieronimo: Frater Daniel) Tornato nel paese d’origine, Bardon si fece conoscere come guaritore e praticante di medicine alternative mentre ufficialmente svolgeva il ruolo di perito grafologo. Non mancava tuttavia di intrattenere rapporti con persone d’Oltrecortina – specie la signora Maria Pravica di Graz, la quale era stata anch’essa discepola di Weinfurter e fu colei che diffuse per prima in Occidente gli scritti di Bardon5 - e di recarsi spesso a Praga, dove incontrava gli appartenenti del gruppo mistico che si rifaceva a Weinfurter6, presso i quali era noto come Maestro Arion. Qui Bardon, nella cucina dell’appartamento in cui ci si riuniva, evocava le entità di cui poi avrebbe scritto ne La Pratica Su Internet: Letter from Germany n°. 1, by Frater U∴ D∴ In realtà, aggiungiamo noi, questa macchina o “batteria magica” era stata inventata in Germania ben un secolo prima. L’esoterista Walter Jantschik ha scritto addirittura un libro sul Tepa: Bapho-magische Forschungen. 5 Assieme a Rudolf Pravica pubblicò nel 1967 a Graz una versione inglese di Die Praxis der Magischen Evokation. 6 In una lettera del 2-7-1964 a un corrispondente americano (Jim Morrison, creatore di una The Franz Bardon Foundation), Otti Votavova scriveva: « non solo ci sono qui [a Praga] suoi seguaci, ma si sono anche diffusi all’estero e molti di loro non solo hanno messo in pratica i tre libri pubblicati di F.B. ma hanno anche realizzato una serie di Carte di Tarocchi sulla cui sapienza erano stati istruiti personalmente da F.B.». La Votavova si riferisce indubitabilmente alle illustrazioni che corredano i libri di Bardon. 4
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dell’Evocazione Magica. Era solito tracciare nell’aria con la mano i sigilli delle entità, le quali davano luogo a una serie di fenomeni di carattere più spiritistico che trascendente.
In occasione dell’evocazione Bardon strabuzzava gli occhi ed entrava in uno stato semicosciente. Del resto si disse che gli esercizi che praticava in solitario fossero di genere fakiristico più che 7
esoterico7. Questi vari contatti insospettirono alla fine la polizia del regime comunista al potere che nel 1958 lo imprigionò. Durante i brevi mesi passati in prigione le sue condizioni di salute si aggravarono (soffriva di pancreatite); morì nell’ospedale di Brno dov’era stato condotto. La sua morte ha dato origine ad un’altra leggenda, secondo la quale si sarebbe suicidato facendosi spedire in carcere dalla famiglia un bel pezzo di prosciutto cotto che gli avrebbe cagionato il coma pancreatico. Ciò allo scopo di evitare di venire condotto (o ricondotto) in Russia dove il KGB era molto interessato ai fenomeni paranormali. E’ certo però che alla famiglia non vennero restituiti importanti oggetti e documenti sequestrati all’atto dell’arresto, e gli oltre 960 libri che questi possedeva – a detta della moglie - tra cui un suo inedito8. Infine, il corpo sarebbe stato riesumato per una seconda autopsia e la polizia costrinse la famiglia a dare notizia della morte ad esequie avvenute. La sua tomba è visibile nel cimitero di Troppau, oggi Opava. Ecco l’elenco originale delle sue opere, compresa l’ultima, spuria: Der Weg zum Wahren Adepten. 1ª ed. 1956, Herman Bauer.9 Die Praxis der Magischen Evokation 1ª ed. 1956, Herman Bauer. Der Schluessel zur Wahren Qabalah 1ª ed. 1957, Herman Bauer. Frabato: Ein Okkulter Roman 1ª ed. 1979, Herman Bauer. Dell’opera di Franz Bardon non tutto è stato pubblicato. Mancano moltissime lettere, conservate in originale da un nostro conoscente austriaco, lettere che potrebbero fare luce su molti punti ancora oscuri, come la probabile appartenenza alla praghese H’abrat zerech or boh’er (Discendenti della Luce Primordiale) che non praticava l’ebraismo ma utilizzava l’ebreo come lingua sacra per le invocazioni e le cerimonie, per rimediare alle presunte mancanze iniziatiche delle lingue occidentali. Un fatto che spiegherebbe molto certe affermazioni di Bardon a riguardo della Kabbala fatte nel suo 3° volume. §§§ Poiché da importanti riscontri si può affermare che la parte grafica e le descrizioni delle Entità contenute nella sua seconda opera, « La Pratica dell’Evocazione Magica », sono state volutamente contraffatte, abbiamo deciso di rendere noti questi fatti a vantaggio di tutti coloro che apprezzano il lavoro teorico di Franz Bardon. Infatti i sigilli delle Entità e la descrizione di quest’ultime pare che provengano in parte dall’insegnamento del suo amico Friedrich Wilhelm Quintscher (1893-1945)10 Questa ed altre notizie sono ricavate da un’intervista all’esoterista viennese Emil Stejnar - il quale ebbe modo di parlare con diversi personaggi citati, specie Pravica, Votavova e la moglie di Bardon pubblicata sulla rivista tedesca Gnostica, Zeitschrift für Wissenschaft und Esoterik, III, 9, 1999. 8 Frammenti di questo libro sono poi stati pubblicati in « Fragen an Master Arion », Rüggeberg, Wüppertal, 1997. Questo libro contiene principalmente una serie di appunti presi dai discepoli praghesi di Bardon, prima che quest’ultimo componesse i suoi libri. 9 Questa è l’unica opera tradotta in italiano col titolo « Iniziazione all’Ermetica », AstrolabioUbaldini, Roma 1978, più volte ristampata. Il libro è manifestamente debitore degli insegnamenti di alcune scuole esoteriche germaniche, in particolar modo di certi scritti del massone J.B. Kerning (1774-1851), anche se Bardon è apparentemente critico con alcune sue pratiche; e di un testo scritto nel 1930 da Georg Lomer: « Lehrbriefe zur Geistigen Selbstschulung ». Nei confronti del Kerning si espresse criticamente, ma con più fondatezza, anche Gustav Meyrink: «la Via più pura che porta al Sé profondo è dolce; voi credete dunque che il Sé divino sia sordo, che si debba apostrofarlo per ore urlando, alla Kerning?» (lettera al Signor Müller del 20-6-1917). 10 Ieronimi: Rha Omir, Ram Ophias, Chakum Kabbali e Fredo von der Welt. Fondatore di numerosi gruppi occultistici come l’Arbeiter Freimaurerbund, l’Afrikanische Bauherren, il Johannisbrueder e altri ancora. Scrisse Denu val gumas, das ist die Magie des Willens oder das sagenhafte Geheimbuch der Bauherren (Denu val gumas, o della volontà magica o leggendario libro segreto dei Costruttori), Das Buch der magischen Praktik (Il Libro della Magia Pratica). 7
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da destra: la moglie di Bardon; Franz Bardon; la figlia di Bardon; Maria Pravica. Ultima a sinistra Otti Votavova
che li ottenne con l’aiuto del medium Joseph Schuster (ieronimo: Silias) non oltre il 1931. Il noto occultista tedesco Adolf Hemberger (ieronimo: Klingsor) aveva infatti trovato tra le carte di Quintscher un manoscritto con l’intestazione « František11 Bardon »; la prova che quest’ultimo riceveva in prestito appunti da Quintscher. Quest’ultimo era stato la personalità più influente del gruppo occultistico denominato « Ordine dei Costruttori Mentali », e che per alcuni anni aderì anche alla « Società Adonista »12 di Franz Sättler “Musallam” (1884- ?), della quale Quintscher fu entusiasto collaboratore, incentrata fondamentalmente su pratiche magico-medianico-evocatorie e sessuali. Per dotare il proprio Ordine di un sistema organizzato di studi, finalizzato alla pratica, Quintscher compose una serie di testi più o meno riservati, ora liberamente acquistabili nel mercato assieme alle opere del Sättler. La sigillografia utilizzata dai Costruttori Mentali è, in larga parte, frutto del lavoro medianico di Schuster (« Adonistische Kabbalistik »). Bardon, membro del gruppo di Quintscher, non fece altro che utilizzare il materiale che gli era stato passato, per redigere i suoi scritti.13
František è il corrispondente in lingua ceca del tedesco Franz. Fondata l’1 Maggio 1925 come branca europea di un’orientale Nizâm el-Khâf, aveva una rivista, Dido, che si ispirava al nome della regina di Cartagine. Franz Sättler, aveva viaggiato nella regione persiana del Nuristan, dove nella città e nel tempio di Bit-Nur (Ateschga) apprese importanti dottrine di origine gnostica. L’opera principale di Sättler fu la « Zauberbilel » (Bibbia Magica) che affermava di contenere i segreti delle iniziazioni misteriche antiche. Su Sättler si veda: Hans Thomas Hakl: Der Adept. Die zwölf Stufen des magischen Einweihungsweges von Dr. Franz Sättler-Musallam. AAGW, München 2004. Dello stesso autore l’intervento al convegno della Fondazione Giorgio Cini di Venezia (Forme e correnti dell’esoterismo occidentale; 30 ottobre 2007): Worshipping Adonis and Dido. The Intriguing Story of a Pagan Cult in Austria and Germany in the 20th Century. 13 Per molte di queste informazioni cfr.: Horst E. Miers: Lexikon des Geheimwissens (Lessico della Conoscenza Segreta). Goldman, München 1986. 11
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Franz Sättler (ieronimo: Musallam) Desideriamo informare il Lettore che le contraffazioni di cui ora daremo conto non sono di alcun pregiudizio per l’applicazione pratica delle istruzioni iniziatiche date da Franz Bardon, come si può intuire dalle sue precedenti dichiarazioni e da quelle di un altro importante ermetista: « 100 - Come comprendere il valore dei segni antichi? Il mezzo è semplicissimo: appena ti sarai separato, con la lettura delle volontà accumulate sui segni tradizionali. Alcuni hanno tentato coi sensibili in istato di magnetizzazione positiva di trovare la chiave di molti dei disegni che ultimamente si sono trovati nelle scoperte delle antichità egizie e babilonesi e vi sono riusciti in parte sinteticamente. 175 - Ora chiarifico al discepolo cosa intendesi per consacrazione di un sigillo o carattere o cifra. Questo lavorìo di tracciamento con materiali, colori, ore appropriate e tutto il resto altro potere non ha né avrebbe se non di animizzare entro il discepolo stesso - intendesi nell’astrale suo - esso carattere o sigillo o cifra. Se non che parimenti all’operazione fisica della costruzione si ritiene per certo il risveglio, per così dire, della forza astrale latente legata a quel preciso segno comechè uguale virtualizzazione non si otterrebbe se non ripetendo alla lettera quella somma di accorgimenti stabiliti una volta per tutte da chi ha costruito il sigillo - e questo per sua potestà o sotto istruzione di forze celesti o potenze divine. Ma il lavorìo manuale in sé non ha virtù di infondere questo risveglio al sigillo ché altrimenti un profano ne potrebbe abusare a proprio comando solo che lo tracciasse, né si pensi che minuziosamente rispettando ore e forme e colori tanto basti, ché un esatto doppione di questo sigillo lo sforzo del discepolo deve avere potestà di ricreare nell’astrale »14. Per quanto riguarda i nomi delle entità di molte « Sfere », essi sono tutti pre-bardoniani, nel senso che Franz Bardon comunicò privatamente ai suoi discepoli un cifrario col quale essi potevano interpretare correttamente i nomi delle entità. Questo cifrario potrebbe essere più ingegnoso di quello che sembra, poiché da un diverso confronto abbiamo scoperto che traduce egregiamente delle parole in lingua tedesca! Per esempio, applicato alle Invocazioni o Richieste da rivolgere alle 72 entità dell’ « Adonistische Kabbalistik » del Silias, traducono il linguaggio misterioso di quelle invocazioni appunto in tedesco. Ma ciò dimostra che tale cifrario non era di Bardon bensì era stato escogitato dai suoi Confratelli. Ecco il cifrario segreto denominato PAYOAB (a sinistra la lettera “falsa” e alla sua destra la traduzione): 14
Giuliano Kremmerz: “LO SPUTO DELLA LUNA” dossier segreti di Ermetismo e Alchimia. Nuova edizione (3ª) rifatta sotto forma di dizionario. Primordia, Milano 2007. 10
A⇒E F⇒V LH⇒SCH R⇒T V⇒D B⇒R G⇒W M⇒L S⇒N W⇒P CH⇒H I⇒O N⇒G T⇒B Y⇒J D⇒M K⇒Z O⇒U TZ⇒K ZH⇒CH E⇒A L⇒S P⇒F U⇒I Z⇒C Tra l’altro, un libro del Quintscher dal titolo strano, come « Denu val gumas », era intitolato proprio con quel linguaggio cifrato: la sua traduzione è Magi[e] des Wil[l]en, cioè in tedesco Magia della Volontà. E’ vero che l’autore l’aveva tradotto come sottotilo ma senza spiegare che quel titolo era la stessa frase in linguaggio cifrato!
Il libro del Quintscher sulla Magia della Volontà
Quest’ultimo, a sua volta tradotto (Payoab), significava linguaggio del fuoco (Feuer).15 La notizia del cifrario segreto venne divulgata nel 1988 dallo studioso austriaco Emil Stejnar sulla rivista esoterica Anubis (n°10. Vedi immagine seguente).
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Pare che la lettera y fosse muta e usata come riempitivo. 11
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Comunque, in base a quello che ci è dato conoscere, si è scoperto che i nomi “decrittati” delle Entità della Sfera del Sole sono quelli stessi che gli Arabi hanno dato alle 45 Stelle fisse del cielo (a sinistra i nomi dati da Bardon, a destra quelli decodificati. Si noti che la decrittazione non è perfettamente identica al nome conosciuto di tutte le Stelle Fisse, causa forse l’imperfezione del linguaggio cifrato): 1. EMNASUT⇒ ALGENIB 2. LUBECH⇒ SIRAH 3. TERAS⇒ RATEM KAITOS 4. DUBEZH⇒ MIRACH 5. AMSER⇒ EL NATH 6. EMEDETZ⇒ ALAMAK 7. KESBETZ⇒ ZAURAK 8. EMAYISA⇒ ALKYONE 9. EMVETAS⇒ ALDEBARAN 10. BUNAM⇒ RIGEL 11. SERYTZ⇒ NATH 12. WYBIOL⇒ PROPUS 13. LUBUYIL⇒ SIRIUS 14. GELER⇒ WASAT 15. WYBITZIS⇒ PROCYON 16. WYBALAP⇒ PRAESEPE 17. TZIZHET⇒ KOCHAB 18. DABETZ⇒ MERAK 19. BANAMOL⇒ REGULUS 20. EMUYIR⇒ ALIOTH 21. DUBEK MIZAR 22. EMTZEL⇒ ALKOR 23. TASAR⇒ BENET 24. FUSRADU⇒ VINDEMIATRIX 25. FIRUL⇒ BOOTIS 26. EBYTZYRIL⇒ ARCTURUS 27. LOHMTAB⇒ SCHALE 28. TZYBAYOL⇒ KREUZ 29. GENA ⇒ WAAGE 30. KASREYOBU⇒ ZENTAURI 31. ETZYBETH⇒ AKRAB 32. BALEM⇒ RAS ALGETHI 33. BELEMCHE⇒ RASAL HAGUE 34. ARESUT⇒ ETAMIN 35. TINAS⇒ BOGEN 36. GANE⇒ WEGA 37. EMTUB⇒ ALBIRIO 38. ERAB⇒ ATAIR 39. TYBOLYR⇒ BRUST 40. CHYBIS⇒ HORN 41. SELHUBE⇒ SAD NASCHIRA 13
42. LEVUM⇒ SADALMELEK 43. VASAT⇒ DENEB 44. EZHABSAB⇒ ACHERNAR 45. DEBYTZET⇒ MARJKAB Per quanto riguarda i Sigilli di queste 45 stelle fisse, ci permettiamo di dubitare che essi siano anche solo lontanamente correlabili ad esse. Sono probabilmente derivati dal medium Silias e la loro evocazione potrebbe mettere in contatto l’incauto operatore con entità di natura quantomeno erronea. Anche nel caso delle Intelligenze della Sfera lunare, si applica il cifrario segreto che Bardon ha dato per interpretare i veri nomi delle Intelligenze della Sfera del Sole. Si scopre così che i nomi delle entità in questione corrispondono ai nomi arabi delle Stazioni della Luna che si trovano nella « Filosofia Occulta » di Cornelio Agrippa (II, 33 e 46). Diamo quindi direttamente i nomi originali (stazione, grado zodiacale, nome in Bardon, nomi in Agrippa): 1. 0° Ariete EBVAB⇒ ALNATH 2. 12° 51' 22'' Ariete EMTIRCHEYUD⇒ ALBOTHAIM o ALBOCHAM 3. 25° 42' 51'' Ariete EZHESEKIS⇒ ACHOMAZONE o ATHORAYE 4. 8° 34' 17'' Toro EMVATIBE⇒ ALDEBTDORAM o ADELAMEN 5. 21° 25' 43'' Toro AMZHERE⇒ ALCHATA(YA) o ALBACHAYA 6. 4° 17' 9'' Gemelli ENCHEDE⇒ ALHAMA o ALHANNA ALCHAYA 7. 17° 8' 34'' Gemelli EMRUDUE⇒ ALDIMIACH o ALARZACH 8. 0° Cancro ENEYE⇒ ALKAYA o ALNAZA o ANATRACHYA 9. 12° 51' 22'' Cancro EMZHEBYP⇒ ALCHARF o ALCHARPH ARCHAAM 10. 25° 42' 51'' Cancro EMNYMAR⇒ ALGLETH o AGLEBH AGELIACHE 11. 8° 34' 17'' Leone EBVEB⇒ ARDARPH o ARDAF AZOBRA 12. 21° 25' 43'' Leone EMKEBPE⇒ ALZARPHA 13. 4° 17' 9'' Vergine EMCHEBA⇒ ALHAYRE 14. 17° 8' 34'' Vergine EZHOBAR⇒ ACHURET o ARIMETH 15. 0° Bilancia EMNEPE⇒ ALGARPHA o ALGRAPHA 16. 12° 51' 22'' Bilancia ECHOTASA⇒ AHUBENE o AZUBENE 17. 25° 42' 51'' Bilancia EMZHOM⇒ ALCHAS o ALCHIL 18. 8° 34' 17'' Scorpione EMZHIT⇒ ALCHOB o ALTOB ALCHAS 19. 21° 25' 43'' Scorpione EZHEME⇒ ALCHALA o ALLATHA 20. 4° 17' 9'' Sagittario ETSACHEYE⇒ ABNAHAYA 21. 17° 8' 34'' Sagittario ETAMREZH⇒ ALBELDACH(I) o ABEDA 22. 0° Capricorno RIVATIM⇒ ZODEBOLUCH o ZANDELDENA 23. 12° 51' 22'' Capricorno LITEVICHE⇒ SOBADOLA o SEBADOLA ZOBRACH 24. 25° 42' 51'' Capricorno ZHEVEKIYEV⇒ CHADEZOAD o SADABATH 25. 8° 34' 17'' Acquario LAVEMEZHU⇒ SADALACHIA o SADALABRA 26. 21° 25' 43'' Acquario EMPEBYN⇒ ALPHARG o PHTAGAL MOCADEN 27. 4° 17' 9'' Pesci EMZHABE⇒ ALCHARYA o ALHALGALMOAD 28. 17° 8' 34'' Pesci EMZHER⇒ ALCHAT o ALCHAL ALBOTHAM Le Intelligenze della Sfera di Giove sono in realtà tutte entità di Saturno, compresi i sigilli, come si evince dal documento « Adonistische Kabbalistik, erste teil, Saturn-Zone, 12+12 Genius u.
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Gegengenius » del 25 Giugno 1931 di Joseph Anton Schuster (Silias) 16. Schuster fornisce i sigilli anche delle intelligenze negative. Tuttavia nel testo del Schuster-Silias c’è un “imbroglio”, poiché queste entità positive di Saturno non sono altro, invece, che i 12 Arcangeli Governatori zodiacali dati da Agrippa (II, XIV) che nulla c’entrano con la Sfera di Saturno! I sigilli di queste entità, dati uguali sia da Bardon che da Silias, sono indubbiamente saturniani, ma solo nell’immaginazione grafica del medium Silias, poiché sono chiaramente “umani”. Infatti, analizzandoli attentamente, sembra di potervi leggere delle indicazioni di carattere astrale, cioè dei riferimenti astronomici per la pratica evocatoria. Eccone due esempi:
Ecco quindi la lista dei 12 data da Bardon (in chiaretto) e dei 12+12 data da Silias (in neretto) 17, da confrontare con i 12 Arcangeli Governatori zodiacali di Agrippa e cioè: Malchidiel – Asmodel – Ambriel – Muriel – Verchiel – Amaliel – Zuriel – Barbiel – Adnachiel – Hanael – Gabriel – Barchiel. E’ chiaro che il primo governa sull’Ariete e l’ultimo sui Pesci. 1 MALCHJDAEL(+) 1 MALCHJDAEL (+) AMIEL (-) 2 ASMODEL(+) 2 PHOBIFEL (+) ASMODEL (-) 16 17
Si noterà che in Bardon, Asmodel da entità negativa viene corretta e diventa positiva. Silias, rispetto ad Agrippa, mette Asmodel come entità negativa anziché positiva. 15
3 AMBRIEL (+) 3 AMARIEL (+) QUIOCENEL (-) 4 MURIEL (+) 4 MURJEL (+) DIVIRON (-) 5 VERCHIEL (+) 5 HAMALIEL (+) NAFEKEL (-) 6 HAMALIEL (+) 6 VERCHIEL (+) HAMMAIAH (-) 7 ZURIEL (+) 7 ZURIEL (+) LIGERION (-) 8 CARBIEL (+) 8 CARBIEL (+) DARVEGUDOM (-) 9 ADUACHIEL (+) 9 ADNACHIEL (+) HEILULON (-) 10 HANAEL (+) 10 HANAEL (+) KOQUIAEL (-) 11 CAMBRIEL (+) 11 CAMBRIEL (+) VOBADEL (-) 12 JOPHANIEL (+) 12 BARCHIEL (+) CASIMON (-) Per quanto riguarda i sigilli – Silias fornisce anche quelli delle entità negative –, in Bardon sono, al pari delle entità, attribuiti alla Sfera di Giove, allorchè, trattando della Sfera saturniana lo scrittore afferma perentoriamente di non volere fornire nomi e sigilli di entità di Saturno, data la loro grande pericolosità per l’evocatore. E’ difficile pernsare che Bardon abbia commesso degli errori, più probabile che abbia voluto confondere le acque per i lettori profani, lasciando ai discepoli le chiavi esatte di interpretazione, alcune delle quali sono saltate fuori con la pubblicazione del materiale del suo Confratello Quintscher e della riedizione a cura del Dehn del Libro di Abramelin.
Un sigillo di entità Adonista (Quintscher-Sättler) Copiato sfacciatamente da Bardon col nome di EMNEPE, 15ª entità della Luna
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In quest’ultimo18, gli otto spiriti dell’Aria dati da Bardon (1-Parahim, 2-Apilki, 3-Erkeia, 4-Dalep, 5-Capisi, 6-Drisophi, 7-Glisi, 8-Cargoste) si trovano, con leggere variazioni, come esclusivi « spiriti serventi » del Duca dell’Inferno o Sotto-Principe Amaymon (a sua volta dipendente del Principe Belial che, assieme a Lucifer, Leviatan e Satan, compone la più alta gerarchia demoniaca. Diamo i nomi di tutti e venti i serventi di Amaymon dall’edizione citata (numerati, quelli che Bardon ha utilizzato) e di seguito i sigilli degli otto: Ramiuson Akesely Akorok 2Apilki
Sirgilis 3Erkaya Maraos 4Dalep
Bariol Bemerot 7Glysy 6Drisoph
1Tarahim Kilikim Quision 8Cargosik
Burnahas 5Labisi Efrigis Nilima
Ecco adesso i nomi delle 360 entità della Sfera della Terra che Bardon ha tratto, cambiandone l’ordinamento, dal Capitolo XIX del Terzo Libro di Abramelin, edizione tedesca di Peter Hammer. In pratica Bardon ha “rimescolato” gli originari 12 gruppi di demoni, serventi gli otto Duchi infernali (Astaroth, Magoth, Asmodi, Beelzebub, Oriens, Paymon, Ariton e Amaymon) creando 30 gruppi, ognuno composto da 12 demoni (per un totale di 360). Per creare questi 30 gruppi, Bardon ha preso dall’elenco di Abramelin un demone ogni dodici, cominciando con Morech, e il seguente è il prospetto di questi suoi 30 gruppi: The Book of Abramelin, a new Translation, by John Dehn e Steven Guth. Ibis Press, Lake Worth (Florida) 2006. Questo testi riprende un originale tedesco: Peter Hammer: Die egyptischen großen Offenbarung ... Köln 1725. Ristampato da J. Scheibel, Stuttgart, ca. 1850. Tuttavia anche queste due edizioni, riportano numerosissimi errori circa i nomi delle entità, rispetto ad una sconosciuta edizione-madre (forse del 1608). Pertanto tutti i nomi contenuti nelle edizioni antiche e moderne di Abramelin (compresa quella del McGregor Mathers e dell’Ambelain) sono da considerarsi erronei. Il loro etimo corretto è stato ricostruito solo nel Marzo 2007 dallo studioso Aaron Leitch (Abramelin’s Magickal Word Squares Compiled and Corrected for the First Time). 18
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1 Morech, Serap, Proxones, Nablum, Kosem, Peresch, Thirana, Aluph, Neschamah, Milon, Frasis, Haja. 2 Malacha, Molabeda; Yparcha, Nutadoni, Methaera, Bruahi, Apollyon, Schaluah, Myrmo, Melamo, Pother, Schad. 3 Ecdulon, Manmes, Obedomah, Iachil, Ivar, Moschel, Peekah, Hasperim, Kathim, Porphora, Badet, Kohen. 4 Lurchi, Faluna, Padidi, Helali, Mahra, Rascheä, Nogah, Adae, Erimites, Trapi, Naga, Echami. 5 Aspadit, Nasi, Peralit, Emfalion, Paruch, Girmil, Tolet, Helmis, Asinel, Ionion, Asturel, Flabison. 6 Nascela, Conioli, Isnirki, Pliroki, Aslotama, Zagriona, Parmasa, Sarasi, Geriola, Afolono, Liriell, Alagill. 7 Opollogon, Carubot, Morilon, Losimon, Kagaros, Ygilon, Gesegos, Ugefor, Asoreg, Paruchu, Siges, Atherom. 8 Ramara, Jaiaregi, Golema, Kiliki, Romasara, Alpaso, Soteri, Amillee, Ramage, Pormatho, Metosee, Porascho. 9 Anamil, Orienell, Timiran, Oramos, Anemalon, Kirek, Batamabub, Ranar, Namalon, Ampholion, Abusis, Egention. 10 Tabori, Concario, Golemi, Tarato, Tabbata, Buriuh, Omana, Caraschi, Dimurga, Kogid, Panfodra, Siria. 11 Igigi, Dosom, Darachin, Horomor, Ahahbon, Yraganon, Lagiros, Eralier, Golog19, Cemiel, Hagus, Vollman. 12 Bialode, Galago, Bagoloni, Tmako, Akanejohano, Argaro, Afrei, Sagara, Ugali, Erimihala, Hatuny, Hagomi. 13 Opilon, Paguldez, Paschy, Nimalon, Horog, Algebol, Rigolon, Trasorim, Elason, Trisacha, Gagolchon, Klorecha. 14 Irachro, Pafessa, Amami, Camalo, Texai, Karasa, Riqita, Schulego, Giria, Afimo, Bafa, Baroa. 15 Golog, Iromoni, Pigios, Nimtrix, Herich, Akirgi, Tapum, Hipolopos, Hosun, Garses, Ugirpon, Gomognu. 16 Argilo, Tardoe, Cepacha, Kalote, Ychniag, Basanola, Nachero, Natolisa, Mesah, Masadu, Capipa, Fermetu. 17 Barnel, Ubarim, Urgivoh, Ysquiron, Odac, Rotor, Arator, Butharusch, Harkinon, Arabim, Koreh, Forsteton.
Nell’edizione originale e seguenti, le entità Golog e Camalo sono ripetute erroneamente due volte. Abbiamo sottolineato in neretto l’errore. Occorre pertanto riferirsi nuovamente all’edizione 1725 di Abramelin per ripristinare l’ordine corretto delle entità. 19
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18 Sernpolo, Magelucha, Amagestol, Sikesti, Mechebbera, Tigrapho, Malata, Tagora, Petuno, Amia, Somi, Lotogi. 19 Hyris, Chadail, Debam, Abagrion, Paschan, Cobel, Arioth, Panari, Caboneton, Kamual, Erytar, Nearah. 20 Hahadu, Charagi, Kolani, Kibigili, Corocona, Hipogo, Agikus, Nagar, Echagi, Parachmo, Kosirma, Dagio. 21 Oromonas, Hagos, Mimosah, Arakuson, Rimog, Iserag, Cheikaseph, Kofan, Batirunos, Cochaky, Ienuri, Nephasser. 22 Bekaro, Hyla, Eneki, Maggio, Abbetira, Breffeo, Ornion, Schaluach, Hillaro, Ybario, Altono, Armefia. 23 Belifares, Camalo, Corilon, Dirilisin, Eralicarison, Elipinon, Gariniranus, Sipillipis, Ergomion, Lotifar, Chimirgu, Kaerlesa. 24 Nadele, Baalto, Ygarimi, Akahimo, Golopa, Naniroa, Istaroth, Tedea, Ikon, Kama, Arisaka, Bileka. 25 Yromus, Camarion, Jamaih, Aragor, Igakis, Olaski, Haiamon, Semechle, Alosom, Segosel, Boreb, Ugolog. 26 Hadcu, Amalomi, Bilifo, Granona, Pagalusta, Hyrmiua, Canali, Radina, Gezero, Sarsiee, Soesma, Tmiti. 27 Balachman, Gagison, Mafalach, Zagol, Ichdison, Sumuram, Aglasis, Hachamel, Agasoly, Kiliosa, Ebaron, Zalones. 28 Jugula, Carahami, Kaflesi, Mennolika, Takarosa, Astolitu, Merki, Anadi, Ekore, Rosora, Negani, Cigila. 29 Secabmi, Calamos, Sibolas, Forfasan, Andrachor, Notiser, Fìlakon, Horasul, Saris, Ekorim, Nelion, Ylemis. 30 Calacha, Sapasani, Seneol, Charonthona, Carona, Regerio, Megalogi, Irmano, Elami, Ramgisa, Sirigilis, Boria. Con questi 30 gruppi Bardon ha poi creato 12 sottogruppi (segni zodiacali) di 30 entità, cioè le Intelligenze Reggenti la sua « Sfera Astrale della Terra », utilizzando lo stesso procedimento di prima ma senza più ripescare dall’originale di Abramelin, bensì dalle sue innovative trenta ripartizioni. Per esempio: per creare i 30 Reggenti del primo sottogruppo (segno dell’Ariete), Bardon ha preso il primo spirito del primo gruppo (Morech); poi il primo spirito del secondo gruppo (Malacha), poi il primo spirito del terzo gruppo (Ecdulon). Per la costellazione seguente, quella del Toro, ha fatto lo stesso (Serap, Molabeda, Manmes) e così di seguito. Questo curioso “ordito” forse serviva a far scordare di aver derivato il tutto da Abramelin. Riassumendo, le 360 entità Reggenti o Governatori della Sfera Astrale della Terra, date da Franz Bardon, non sono altro che demoni-serventi dei Duchi infernali contenuti nell’edizione tedesca del 1725 del Libro di Abramelin. Si può supporre che Bardon, dando al lettore la descrizione delle caratteristiche di queste entità originariamente negative, abbia voluto offrire l’aspetto positivo o angelico di quelle 19
che in fondo vanno considerate come le due facce di una stessa medaglia, in base alle intenzioni e alla purezza di spirito dell’operatore. Si può dunque azzardare l’ipotesi che Bardon abbia voluto “depurare” una certa letteratura magica troppo incline verso l’aspetto egoistico e infero, operando una trasvalutazione della Demonologia, in linea con le inclinazioni teosofiste del gruppo praghese in cui si era formato lui e suo padre Viktor. Un intento lodevole ma che allo stato attuale resta solo un’ipotesi. Sta di fatto che in questo tentativo di attribuire delle caratteristiche positive a nomi e sigilli di entità demoniche si è costruito un edificio grossolano e grottesco. Ne diamo alcuni esempi: ALPASO (8ª entità della Vergine) – Entità protettrice dei poveri e degli afflitti. Veglia sul destino degli schiavi, dei mendicanti, degli zingari dei senzatetto. Aiuta i drogati. Tutti questi sventurati sono protetti nell’attraversare le loro difficili prove esistenziali. ARATOR (17ª entità della Bilancia) – Entità che fin dai primordi dell’Umanità ha ispirato all’uomo l’utilizzo e l’invenzione di ogni sorta di bevanda alcoolica: vino, idromele, birra, superalcolici. Bevande che avevano il compito di apportare agli esseri umani una certa ebrezza per meglio fargli sopportare il destino.20 Tutti quelli che producono e commerciano in alcoolici sono sotto la protezione di Arator. NATOLISA (16ª entità dello Scorpione) – protegge le api e sovrintende alla produzione di miele e zuccheri. Ha ispirato la scoperta dello zucchero di canna e della barbabietola da zucchero. Fa scoprire i migliori trattamenti medici circa la carenza o l’eccesso di zuccheri nel sangue. HELMIS (5ª dello Scorpione) sovrintende al latte e ai…formaggi! BUTHARASCH (17ª dello Scorpione) sovrintende alle ricette di cucina e alla pasticceria! NAMALON (9ª entità del Sagittario) – protegge tutti i dementi e tra loro tutti quelli che non devono subire avvenimenti nefasti a causa del loro proprio Karma; durante le loro crisi non gli potrà accadere nulla di male. In questa categoria di protetti rientrano coloro che sono affetti dal Ballo di San Vito, dall’epilessia ecc. LOTOGI (18ª entità dei Pesci) - « Una volta fui accompagnato, in occasione di un mio viaggio mentale sul mondo di Venere, da questo Reggente ed ho potuto così contemplare la vita e le opere dei Venusiani [di evoluzione umana]. Questi hanno una pelle di color argento chiaro e sono molto più avanzati, quanto a sviluppo spirituale, degli esseri umani che vivono sulla Terra, sono molto più in là di noi anche sul piano tecnologico e, grazie alle loro conoscenze del settore, sono in grado di lasciare il loro pianeta senza fatica e visitare altre Sfere mentre l’uomo terrestre non è ancora in grado di superare la stratosfera21. In altezza, i Venusiani sono più piccoli di noi mentre su altre Sfere, come quella di Saturno, gli esseri umani [di evoluzione umana] hanno l’altezza di giganti; cosicchè, basandoci sui nostri ordini di misura, ci vorrebbe una scala di nove metri di altezza per raggiungere l’alluce di un saturniano. Se il mago vuole dunque visitare mentalmente Saturno, deve allungare il suo corpo mentale fino a raggiungere la testa di uno dei suoi abitanti ». Ma la più curiosa di tutte le entità è FLABISON (5ª dei Pesci). Essa si occupa di creare divertimenti e passatempi per l’iniziato affaticato dagli studi ermetici… A proposito di Arator, Bardon si lascia sfuggire un’importante affermazione: “non bisogna confondere questo reggente con l’Antigenio (Gegengenie) della Sfera astrale della Terra che ispira gli ubriaconi incalliti” ma, così dicendo, dimostra che Genio e Antigenio sono una sola cosa. Tra l’altro ciò testimonia dell’imprestito operato dal Silias, poiché è lui a menzionare il termine Antigenio. 21 All’epoca in cui Bardon scriveva, naturalmente. 20
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Per quanto riguarda i Sigilli, essi non corrispondono certo, di massima, a quelli delle entità descritte dal Bardon ma casomai proprio alle entità negative, poiché molti di essi, come appunto quello di Armefia, è formato da linee spezzate, è quindi un sigillo demonico. Scrisse infatti il Kremmerz: « 53 - Nelle cifre e nei simboli della magia operante, qualsiasi triangolo rappresenta la trinità iniziale pura, come il quadrato rappresenta la discesa della trinità pura nella Creazione, la stessa rappresenta il tetragrammaton nella sua realizzazione umana, cioè la umanizzazione di Geova. Tutte le linee spezzate di questo segno stellare sono segni demoniaci, cioè segni di disordine o di perturbazione animale come per esempio: FAON (Ban dei Caldei) demone lussurioso. La linea invece di raggiungere un vertice e salire si ferma all'organo della generazione e abortisce. ROTH (Gaaz dei Caldei) demone della paura. La linea raggiunge il vertice inferiore e non monta al superiore. Impotenza. GAMAOTH (Lemel dei Caldei) demone della dissoluzione. Le cinque linee sono ridotte a 4 e si allacciano in maniera differente, opponendo triangolo a triangolo. L'uomo non è degno di tal nome se non nel suo completo equilibrio, cioè nella completa manifestazione stellare anche nel campo della visione astrale o oscura come in seguito indicheremo. »22 Inoltre molti sigilli sono la stilizzazione di organi sessuali in atto di copulare, come nel caso di Aposto ed Ermot, spiriti dell’elemento Acqua o di Pomanp, intelligenza di Venere:
Quindi sono un evidente attributo di demoni; altri provengono da antiche ierografie mesopotamiche, come Laosa, Intelligenza femminile della Sfera astrale della Terra, iniziatrice ai viaggi astrali e mentali, il cui sigillo raffigura un insetto nell’atto di volare via attraverso una serie di “livelli”: « insegna come muoversi liberamente e senza alcun pericolo nelle varie ripartizioni di densità differenziata di questa sfera ». Il Sigillo parla da solo:
Altri sigilli chiaramente “umani” sono Isaphil, sempre un’entità dell’Acqua, che raffigura il volto e il copricapo di una divinità egiziana, e molti nella Sfera astrale della Luna, come Eneye, entità che ispira la Pace, raffigurata come una colomba che becchetta dei semi, o Emnymar, entità della fertilità, raffigurata da una spiga e da un frutto maturo, oppure Ebvep, uno scarabeo; Emnepe, un serpente (si veda prima il sigillo adonista che gli corrisponde e che Bardon ha copiato). 22
Giuliano Kremmerz, cit. sub voce: Sigilli e scritture magiche. 21
Emzhom, una brocca da cui cade un liquido sopra a un serpente che striscia; Ezheme, un vulcano che erutta; Etamrezh, una palma da datteri; Rivatim, pioggia che scende da una nuvola e si raccoglie in un vaso. Per non parlare di un plateale Zhevekiyev, il famoso serpente della Genesi che si involge attorno all’albero del Bene e del Male (simile al citato Emnepe) o, infine, Emzhabe, un pesce preso all’amo. I Sigilli delle entità di Mercurio sono gli stessi di quelli di Silias. Tra essi ve ne sono di davvero poco angelici, come Menadel e Manakel, un edificio o una torre su cui incombe una gigantesca falce. Nel primo pare che la falce minacci un fallo in erezione. L’esame comparato delle caratteristiche delle entità, dei loro Nomi, dei loro Sigilli, fa seriamente pensare che non si tratti di Sfere planetarie ma di una sola Sfera, quella Astrale della Terra, in cui si muovono tutta una sequela di Entità abbastanza simili tra loro, le quali si ripartiscono il Mondo terrestre in una specie di gioco ad incastro dall’Alto al Basso, con entità che presiedono alle Costellazioni, ai Decani fino in fondo ai singoli Gradi zodiacali ed ognuna di esse evocabile in un determinato periodo dell’anno. Cio, del resto, è evidente persino nella prosa stessa di Bardon, poiché nella Pratica dell’Evocazione Magica egli scrive, nel capitolo concernente la Bacchetta magica: « Il sambuco è particolarmente adatto per controllare i demoni o gli spiriti degli elementi, poiché quest’albero corrisponde, vibratoriamente, alla Sfera di Saturno». Quindi, se la Sfera di Saturno controlla gli Spiriti degli Elementi essa non è altro che la Sfera astrale della Terra! Nel grosso ammasso di entità negative in veste positiva, trapelano delle informazioni che Bardon non poteva dare per sbaglio ma – riteniamo – intenzionalmente a favore di un’eletta schiera di discepoli. Si tratta di indicazioni di carattere magico operativo. Innanzitutto segnaliamo che molte di queste entità sono in grado di mettere in contatto con determinati spiriti elementali, Gnomi, Ondine, Salamandre; il chè è già di per se sospetto. Inoltre tra le 24 entità « originali » della sfera astrale della Terra, alcune sembrano essere propri la deformazione ortografica di alcune importanti entità demoniache: Aschmunadai (Asmodeo), Lilitha (Lilith), Asamarc (Asamarac; quest’ultimo presente in un vecchio pentacolo evocatorio. Figura seguente).
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Il Tetramorfo demoniaco, da Schemahni: Magie et Magnetisme. Brenet, Paris 1923 ARMEFIA (22ª entità dei Pesci) – Dopo aver sempre scritto di non volere dare alcun indizio per il lettore circa le entità negative, Franz Bardon ci viene a dire che Armefia aiuta persone immature o spiritualmente non sviluppate, cioè fa quello che fanno tutte le entità negative: offre un patto.
ECDULON (3ª dell’Ariete) – con un opportuno caricamento dello specchio magico si può accedere al reame delle Salamandre. Se si contatta l’Antigenio di DOSOM – cioè DOSOM stesso!!! – si possono vedere soddisfatti i propri « scopi ignobili ». Bardon subito dopo scrive che allo scopo di prevenire ogni uso nefasto di questi contatti sottili egli ha omesso di dare la descrizione di quelle entità che « canalizzano le forze negative ». Come abbiamo visto, non è affatto come lui dice. SAPASANI insegna come contattare gli spiriti elementali dell’Acqua mediante « un semplice pizzico di sale ». A cosa corrisponda il Sale nel simbolismo, gli studiosi lo sanno… A riguardo di PERALIT, Bardon adombra la famosa dottrina della magia dell’incarnazione avatarica, come influire sul feto umano per condizionarne lo sviluppo: « …istruzioni realtive al destino e al karma dell’essere, che dimora ancora nell’astrale della Terra, e sta per incarnarsi ». Il concetto viene ribadito parlando dei poteri di JONION: « nel mondo invisibile, là dove vivono i 23
deceduti, indica a quest’ultimi il luogo e l’ambiente familiare della loro prossima nascita e li istruisce sul modo di creare un legame armonico tra essi e il frutto che cresce nel seno materno ». Qui è interessante riferire quanto la segretaria di Bardon amava propalare e cioè che il suo Maestro si sarebbe incarnato in un ragazzo di 14 anni, Franz Bardon appunto. Probabilmente è una distorsione di quanto invece riferì la madre di Bardon, che il figlio fosse nato “morto”. Notizia che, peraltro, si presta a interrogativi non banali sull’argomento della magia (nera) incarnativa sui feti delle donne incinte. Sull’argomento sembra che Bardon voglia insistere. Parlando di CERMIEL scrive: « egli sa quanto tempo un individuo deve risiedere nel mondo invisibile prima di poter rinascere ». La cosa sembra connessa con le entità che “sorvegliano” coloro che si sono suicidati. Di queste è detto che impediscono al suicida di riprendere coscienza nel mondo astrale per un periodo corrispondente alla vita che gli sarebbe restata da vivere sulla Terra. La cosa è di per sé illogica, poiché il tempo non esiste nell’astrale a detta dello stesso Bardon, ma può essere compresa da un punto di vista più inquietante, quello del “travaso di coscienza”. Se in molti passi Bardon ha sottolineato il fatto che i maghi neri cercano di mantenere in vita il più a lungo il corpo astrale e quello eterico dopo morti – cioè contro le naturali leggi dello sviluppo animico – ecco che parlando di KIREK, scrive che si può, contattandolo, fare proprio quello che lui biasima: « …rivela metodi che permettono di rinforzare il legame tra il corpo astrale e quello mentale e rendere invulnerabile il corpo astrale nei confronti dell’azione distruttrice degli Elementi ». A riguardo di HYRMIUA, Bardon associa la notizia che i suicidi non sono in grado di recuperare la propria coscienza nel post-mortem -, con la nozione che l’entità in questione può insegnare come operare un “travaso di coscienza” mediante la magia di Abisheka o Ankhour. Parlando del potere dell’entità SIRIGILIS rivela al lettore quali siano i due fondamentali ingredienti dei Grandi Misteri dell’Alchimia: « sperma e sangue umano ». Per quanto riguarda le 72 entità della Sfera di Mercurio — Vehuiah, Yeliel, Sitael, Elemiah, Mahasiah, Lelael, Achaiah, Cahetel, Haziel, Aladiah, Laviah, Hahaiah, Yezalel, Mebahel, Hariel, Hakamiah, Loviah, Caliel, Levviah, Pahaliah, Nelchael, Yeiaiel, Melahel, Haiuiah, Nithhaiah, Haaiah, Yerathel, Saeehiah, Reiaiel, Omael, Lecabel, Vasariah, Yehuiah, Lehahiah, Chauakiah, Manadel, Aniel, Haamiah, Rehael, Yeiasel, Hahahel, Michael, Vevaliah, Yelahiah, Sealiah, Ariel, Asaliah, Mihael, Vehvel, Daniel, Hahasiah, Imamiah, Nanael, Nithael, Mebahiah, Poiel, Nemamiah, Yeialel, Harahel, Mizrael, Umabel, Yahhael, Anauel, Mehiel, Damabiah, Manakel, Eiael, Habuiah, Roehel, Yabamiah, Haiaiel, Mumiah — Bardon le ha riprese esattamente dal testo di Joseph Schuster (Silias), dando una descrizione sommaria dei poteri. Il testo originale di Silias23 invece fornisce tutte le informazioni non solo sull’entità positiva ma anche sul “Gegengenie”, sull’Antigenio, l’entità o demone negativo, dando di entrambi l’invocazione di chiamata, il periodo di chiamata e altri dettagli importanti. Bardon poi afferma che « Numerosi autori di Kabbala considerano erroneamente le 72 Intelligenze di Mercurio come lo Schemhamphorasch, cioè l’impronunciabile Nome di Dio costituito di 72 Lettere. Tuttavia lo Schemhamphorasch è le quattro lettere sillabiche YOD-HÉ-VAU-HÉ, il cosiddetto Tetragrammaton o Adonai (…) Le 72 Intelligenze di Mercurio sono citate in numerose opere di Kabbala ma vi vengono descritte come Entità indipendenti, senza alcun rapporto con le altre Sfere. 23
Che si rifà comunque, per questo settore, all’« Edipus Aegyptiacus » di Athanasius Kircher… 24
Nessuno tra gli autori che se ne sono occupati conosce il ruolo vero di questi Esseri né è mai entrato in contatto con loro. Il Nome che è attribuito ad ognuna di queste Intelligenze, è quello giusto, ma i relativi Sigilli pubblicati sono così deformati che è assai dubbio perfino che siano stati copiati dagli autentici originali. Non essendo mai stato soddisfatto da pure ipotesi e volendo sempre evitare agli altri ogni perdita di tempo circa le successive esperienze, io ho contattato personalmente le 72 Intelligenze di Mercurio e rivelo qui il vero Sigillo di ognuna di esse così come una descrizione delle loro singole competenze ». E’ evidente qui che Bardon mescola le carte. Non si capisce infatti come possa dire che le entità di Mercurio non siano lo Shemhamphorasch, quando nello stesso tempo scrive che « Il Nome che è attribuito ad ognuna di queste Intelligenze [dagli scrittori di Kabbala], è quello giusto ». Ora i loro Nomi sono tratti proprio dallo Schemhamphorasch, come dimostrò nel 1517 un luminare degli studi kabbalistici, Johannes Reuchlin: « Se noi aggiungiamo al totale delle lettere le 50 porte [dell’Intelligenza] ecco che scopriamo la serie beata dei 72 angeli di cui si dice che formino lo Šem hameforaš, cioè lo sviluppo completo del grande Nome di Dio sommo. Infatti 22 sommato a 50 genera 72. Essi sono i potenti angeli di tutta la Terra (…) Vi sono dunque 72 nomi sacri che vanno a formarne uno solo, lo Šem hameforaš cioè il nome che sviluppa il santissimo Tetragramma ». Questi Nomi si ricavano secondo tradizione dai versetti 19, 20 e 21 dell'Esodo, ciascuno composto di 72 lettere. Si prende la prima lettera [ebraica] del v. 19, l'ultima del v. 20, la prima del v. 21. Si ottiene la prima radicale alla quale si aggiunge iah. Si ha il nome del primo Angelo della serie. Si continua così con tutti gli altri, aggiungendo i termini el o iah che esprimono Dio, al maschile o al femminile. Con sistema analogo (invertendo le tre lettere dei nomi angelici) si ottengono anche i Nomi dei 72 Geni Negativi che, secondo Silias, sono i seguenti: Rurralel Dithedljah Sadohel Nathophel Phamugiah Thathumel Jbrah Jbodel Cabue1 Ahloiah Wygel Sasyel Fajuviah Jburiah Robafel Rebuiah Ruhiah . Vuxapel Uguon Ygumiah Wugiah
Erhaliah Zuquel Ququel Vobipon Povevel Rizobiah Nivazol Zerozel Dehuvel Lebakel Hariasa Ahihuje Jahahel Ahikavek Ledamen Ahamiah Leaher Jesaia Lehaha Likami Janiel
Habivue Hihaleja Lahisea Lirea Hilaasa Lahemi Luheve Lineda Hasiahah Ahima mi Laenan Lahetin Jahabem Jelop Hamiman Lelajai Haleraha Ralezim Lebamu Elhiah Elnujna 25
Hihem Hawamad Elkanam
Jelaje Hajubah Elhor
Jha mabai Lejah Hamium
A meno di non volere mettere in dubbio l’autorità di un personaggio come Johannes Reuchlin, bisogna proprio dire che Bardon ha stravolto i significati di questo specifico argomento, attribuendo un’analogia con i Tarocchi (inventata da Eliphas Levi) e dando come Intelligenze di Mercurio gli Angeli della Sfera astrale della Terra.24 Le Intelligenze della Sfera di Marte sono in realtà anch’esse entità della Sfera della Terra, come dimostra il fatto che sono ripartite in base ai Decani zodiacali. Eccone i nomi: ARIETE Rarum – Gibsir – Rahol TORO Adica – Agricol – Fifal GEMELLI Imini – Kolluir – Ibnahim CANCRO Itiz – Urodu – Irkamon LEONE Oksos – Otobir – Kutruc VERGINE Idia – Abodir – Idida BILANCIA Cibor – Asor – Abodil SCORPIONE Skorpia – Vilusia – Koroum SAGITTARIO Sagitor – Agilah – Boram CAPRICORNO Absalom – Istriah – Abdomon ACQUARIO Anator – Ilutria – Obola PESCI Pisiar – Filista – Odorom Le Intelligenze della Sfera di Venere descritte da Bardon sono 90, raggruppate in 12 gruppi rispettivamente di 8,7,8,7,8,7,7,8,8,7,8,7 entità che non vengono descritte singolarmente, ma collettivamente per gruppo di appartenenza, in poche righe. Tutte queste entità sono ripartite in base alla lettera iniziale del loro nome, nel modo seguente: 1° lettera O, 2° lettera O, 3° lettera A, 4° lettera A, 5° lettera I, 6° lettera I, 7° lettera O, 8° lettera O, 9° lettera G, 10° lettera G, 11° lettera P, 12° lettera P. Prendendo i gruppi a due a due, si nota che hanno anch’essi le iniziali comuni e nei gruppi 7 e 8 addirittura si ripete la lettera O. Andando a vedere i sigilli venusiani, si nota che essi governano quattro gradi ciascuno di ogni Costellazione: i primi 7 sigilli all’Ariete, poi altri 8 al Toro, e di seguito 7 ai Gemelli, 8 al Cancro, 7 al Leone, 8 alla Vergine, 7 alla Bilancia, 8 allo Johannes Reuchlin: L’Arte Cabbalistica (de arte cabalistica) a cura di G. Busi e S. Campanini. Firenze, Opus Libri 1975. 24
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Scorpione, 8 al Sagittario25, 8 al Capricorno, 8 all’Acquario26 e 8 ai Pesci. E’ un insieme di singolarità che certamente racchiude la chiave per decifrare la vera natura di queste entità! Del resto lo stesso Bardon parla di sue « allusioni » che dovrebbero servire al mago esperto. Dal punto di vista grafico i sigilli sono apparentemente inintelligibili, tranne uno, POMAMP, che governa sui gradi 3-6 dei Pesci, il quale ha una forma inequivocabilmente fallica (vedi il suo Sigillo dato più sopra). Del gruppo cui Pomamp appartiene, Bardon scrive che « Iniziano anche alla magia kabbalistica dell’Amore propria di questa Sfera. E’ così che il mago impara a creare delle condizioni di piacere e di estasi amorosa usando Kabbala e magia venusiana ». E’ perlomeno una coincidenza. Bisogna aggiungere che i nomi di alcune delle entità venusiane ricordano curiosamente termini linguistici dell’Africa equatoriale: il gruppo di Quintscher e Silias si proclamava infatti continuatore delle « Logge dei Costruttori Africani »: Omah – Odujo – Obideh – Onami – Osphe – Orif – Obaneh – Odumi Orula – Osoa – Owina – Obata – Ogieh – Obche – Otra Alam – Agum – Albadi – Aogum – Acolom – Achadiel – Adimil – Aser Aahum – Acho – Arohim – Ardho – Asam – Astoph – Aosid Iseh – Isodeh – Idmuh – Irumiah – Idea – Idovi – Isill – Ismee Inea – Ihom – Iomi – Ibladi – Idioh – Ischoa – Igea Orro – Oposah – Odlo – Olo – Odedo – Omo – Osaso Ogego – Okaf – Ofmir – Otuo – Ohoah – Ocher – Otlur – Ogileh Gega – Gema – Gegega – Garieh – Gesa – Geswi – Godeah – Guru Gomah – Goldro – Gesdri – Gesoah – Gescheh – Gehela – Gercha Purol – Podme – Podumar – Pirr – Puer – Pliseh – Padcheh – Pehel Pomanp – Pitofil – Pirmen – Piomal – Piseh – Pidioeh – Pimel
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L’ultimo del Sagittario però è attribuito anche al Capricorno fino al secondo grado. L’ultimo dell’Acquario però è attribuito anche ai Pesci fino al secondo grado. 27
Il sigillo di Sata-Pessajah che Bardon ha copiato dal manoscritto di Quintscher Ove risulta che Sata-Pessajah è il Genio della stella fissa Sirio e non una entità « originale» della sfera astrale della Terra…
In conclusione, abbiamo riconosciuto le seguenti contraffazioni in Franz Bardon (a sinistra il valore di Bardon e a destra quello originale): 8 Spiriti Elementari dell’Aria ⇒ demoni serventi del Duca infernale Amaymon 360 Intelligenze della Sfera della Terra ⇒ I Demoni di Abramelin (+ 24 spiriti « originali » sospetti demoni storici) 72 Interlligenze della Sfera di Mercurio ⇒ Gli Angeli della Terra di Reuchlin 36 Intelligenze della Sfera di Marte ⇒ Intelligenze della Terra 90 Intelligenze della Sfera di Venere ⇒ (probabilmente tratti da un elenco “adonista” di Franz Sättler Musallam) 12 Intelligenze della Sfera di Giove ⇒ I 12 Arcangeli Governatori Zodiacali 49 Intelligenze della Sfera di Saturno ⇒ (non sono menzionati da Bardon) 28 Intelligenze della Sfera della Luna ⇒ Le 28 Stazioni della Luna 45 Intelligenze della Sfera del Sole ⇒ Le 45 Stelle Fisse del Cielo Poiché lo studioso avrà certamente notato come, per uno stesso riferimento, cambino nomi e funzioni delle Intelligenze lungo la storia umana a seconda delle società e degli autori che ne hanno trattato, dai Sumeri fino a Bardon… e non è finita; egli si sarà reso conto che questi nomi, compresi i loro sigilli, non hanno nulla di genuino, di autentico, di originario, ma sono creazioni dello spirito umano. Ciò significa che la Magia di tutti coloro che ne hanno trattato è falsa? No, ma lo studioso deve capire che oggi si è giunti ad un punto in cui deve cessare l’attitudine religiosa e cominciare quella scientifica nei confronti della Magia e dello studio delle fenomenologie dell’Intelligenza. Forse volgendo il capo verso il Cielo stellato qualcuno finalmente scorgerà nei Gradi o Monomeri 28
zodiacali (detti finora spirito di questo o di quel pianeta, Intelligenza di quell’altro, demone di questo, eccetera) dei punti di appoggio e delle convenzioni per un atto dello spirito umano affinchè non si perdesse nel Grande Chaos Magico dell’Universo27. Ci rendiamo conto dell’imperfezione di questo nostro breve saggio, dovuto alla mancata conoscenza della lingua tedesca. Ci auguriamo che i vuoti da questo lasciati possano essere colmati da chi questa lingua conosca, poiché tutti i testi riservati di Quintscher e di Sättler, sono in commercio. Desideriamo infine esprimere il nostro ringraziamento allo studioso francese DEVISUL per alcune immagini riportate dal suo Forum elettronico sull’Adonismo.
La nuova edizione del Libro di Abramelin, basata sul testo del 1725 che ha permesso a Georg Denn di scoprire il trucco di Franz Bardon
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Cornelio Agrippa nel suo De Occulta Philosophia (II, 53) riporta alcuni sigilli che altro non sono se non la stilizzazione di alcuni gruppi di stelle…
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Vittorio Fincati: I MOSTRI DI FIRENZE E L’ALCHIMIA – «Vittorio Fincati sostiene che Firenze ha una forte tradizione di magia nera. Ricorda il maestro di pratiche cruente Francesco Prelati, vissuto nel XV secolo, che fu chiamato a corte da Gilles de Rais (colui dal quale derivò il feroce personaggio di Barbablù). Ricorda l'atroce novella del Decamerone che racconta di una fanciulla trafitta e sventrata dal cavaliere fiorentino Guido degli Anastagi. Ricorda l'uso del sangue nell'alchimia di laboratorio, secondo le pratiche dei Rosa+Croce d'Oro. E si domanda: «Queste prescrizioni alchemiche riesumate dal profondo del tempo... sono lettera morta... oppure c'è chi le mette in pratica?» (“Repubblica” del 25/7/2001 col titolo All'ombra del mostro la "schola" dei misteri - Nuova ipotesi sul secondo livello all'origine dei duplici delitti”, a firma di Franca Selvatici) - “Firenze Città nera? - Alchimia di laboratorio e uso del sangue - Crimini rituali e Magia sessuale - I mandanti di Pacciani sono Alchimisti? Appendici: una dottrina inquietante - “Jack lo sventratore” - La distillazione del sangue - L’elixir di vita di F. Prelati - I tintori della Luna - La Palingenesìa. – Questo testo è stato letto all’epoca delle indagini dal Dott. Michele Giuttari, che indagava a capo della squadra antimostro. Jean Lignieres: MESSE NERE E SESSUALITA’ Cerimonie rituali di Belfagor – prima traduzione italiana di V. Fincati - “Premessa - Tradizione rossa e Tradizione nera - Le due Polarità e il mistero del Tre - Gnosi libertina - La Tradizione nera: Albigesi e Stregoni - La Tradizione nera: I Templari - La Tradizione nera: La Massoneria - La Messa nera sessuale - Il Potere della Nudità - I 7 Plessi nervosi - Il Potere degli Elementali - F.A. Mesmer e l’Inferno a convulsioni- Metodi orientali e adorazione del Fallo - Dai Templari alle 27 Proposizioni di Mesmer: Il Segreto del Grande Arcano - Le Tabelle analogiche di Auger Ferrier - La Spiegazione completa del Rito di Belfagor” - «La questione delle Messe nere ha sempre incuriosito molto i non iniziati. Alcuni hanno trovato la causa nell’erotismo, altri nell’impulso sacrilego. Noi pensiamo con questo semplice studio di avere ricondotto la questione nei suoi giusti termini. Ci siamo anche sforzati di dimostrare che si è trattato della deformazione di una vera cerimonia magica. Cerimonia che appartiene di diritto ai riti occulti delle antiche tradizioni giunte fino a noi, di età in età, per tramite delel varie società segrete che hanno formato gli anelli di una catena ininterrotta. I tempi moderni, tuttavia, si sono allontanati da questa Tradizione, per ritornarvi da altre direzioni: la scienza analitica, lo spiritismo, il magnetismo. Tramite queste vie noi riusciremo a risalire la corrente fino al segreto supremo delle civilizzazioni rosse e nere che ci hanno preceduto. Le Messe nere non furono pertanto una manifestazione di erotismo, ma un’operazione di magnetismo, destinata a procurare dei soddisfacimenti materiali, immediati e pienamente voluti». Schémahni: MAGIA E MAGNETISMO traduzione italiana del primo tomo (1923) dei Précis des Sciences Magiques di Schémahni, pseudomino dietro cui dovrebbe celarsi Jean Lignieres, autore di Les Messes Noires – la sexualité dans la Magie. 55 pagine con 7 illustrazioni e 16 tabelle. “Premessa del traduttore. 1 Generalità, Magia, Teurgia, Divinazione 2 prove dell’esistenza di una scienza antica 3 la Legge Principio, la Tri-Unità 4 i tre mondi 5 significato dell’analogia 6 tabelle analogiche, i Pianeti, i Metalli ecc. 7 polarità umana, pentacolo di Agrippa, i Segni 8 pentacolo di Salomone, polarità universale, i quattro elementi, tabella delle stagioni ecc. 9 pentacoli invocatorii, pentacoli planetari 10 tabella dei mesi, corrispondenze dell’alfabeto ebraico, tabella di H. de Charencey 11 riduzioni e addizioni teosofiche, i talismani 12 magnetismo animale, allenamento al fakirismo 13 il santuario e gli strumenti del mago 14 quadrati magici, pentacoli”. John Dee: IL PICCOLO LIBRO DI VENERE NERA (Londra 1580) detto Corno di Venere o anche Chiamata dei sei Spiriti posti sotto il dominio di Venere, dove si insegna il modo di costruire il Sigillo di Venere e il suo Corno, Cerchio, Disposizione, Nomi propri degli Spiriti, loro Invocazione e Sigilli e loro Preparazione. Consacrazione del Libro, Rito operativo, Congedo degli Spiriti, inoltre con molte altre cose da osservarsi nell’esecuzione. Traduzione dal latino a cura di Senciner, p. 18 con sigilli, figure e fotografie. « Se tutto quanto detto finora è stato preparato con regola ed è a disposizione e se l’operatore si ritiene sufficientemente preparato e pronto, nonché coraggioso (dal momento che tutto ciò richiede un uomo impavido e assolutamente equilibrato), che egli si rechi nei già detti tempi, giorni e ore di Venere in un qualsiasi luogo libero dalla presenza di persone o in case o meglio ancora nei boschi o presso incroci isolati e deserti. Qui allestisca il Cerchio e si metta al collo il sigillo di Venere, bruci gli aromi e cominci a chiamare uno degli Spiriti tra quelli presenti nell’elenco. Fatta poi l’invocazione, con il corno di Venere pronunci e chiami lo Spirito col suo nome ». Joseph von Hammer Purgstall: DUE SCRIGNI TEMPLARI studio sugli gnostici medievali prima traduzione italiana con aggiunta di varie illustrazioni, dell’edizione francese del 1832: Mémoire sur deux coffrets gnostiques du moyen age du cabinet de M. le duc de Blacas, par M. Joseph de Hammer. Paris 1832. Per agevolare il Lettore si sono tradotti in italiano anche quei brani che l’Autore ha mantenuto nel testo originale in latino. Si dimostra, attraverso l’analisi dettagliata di due piccoli scrigni dalle incisioni simboliche, come le sette gnostiche si sono perpetuate ben oltre la fine del mondo antico, per giungere fino al XIII secolo con l’Ordine dei Templari.
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