Automobilismo D'Epoca - Alfetta
Short Description
Alfetta...
Description
Nel 1 g72l'Alfa Romee presenta una ber!ina dalEa tec* niea lspirata a!!e F."! . E' pctente, veicce e ha una tenuta di strada sensazionale. !n più è bella, eomoda
per cinque e ha un bagagliaio da giardinetta. N padri di famiglia appassionat! def la guida noil stanno più nelia pelie, ln varie versicni restera a listino per 12 anni e per molti rimarnà fi'ultirna vera AEfa Romeo DI DARIO N4ELLA_ FOTO FABIO RICCARDI D IO ZAC, LUC A ZAN FRON
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Un bel controsterzo di Mauro Spada,
proprietario della Alfetta LI scconda serie, apre questo servizio: è la versione più diffusa della berlina di Arese. Afianco: l'Alfetta sullo sfondo della F0rmula 1 'f59", detta "Alfetta", con cui Fangio vinse il mondiale nel 1$51. La sua tecnica ispirò il nuovo modello (i m m a gine : Aato m ob i lismo Storico Alfa Bomeo, Centro Dacumentazione di Arese).ln allo, a destra, la bella targhetla "Centro Stile Alfa Romeo" applicata sul lato destro, appena dietro il parafrngo anteriore solo sull'Alfetta prima serie.
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finire degli anni'60 fAlfa Romeo deve trovare un'auto
che sostituisca la 1750. Si tratta di una sfida tecnica im"ì".., portantissima perché la briÌlante e spaziosa berlina deria,'., . '. yala dalla Giulia era stata un successo e non sarebbe stato facile trovare la sua erede. Lingegner Orazio Satta Puliga, direttore tecnico della Casa milanese, lo sapeva bene: erano in gioco la leadership tecnica e di mercato e non si poteva sbagliare il colpo. La ricetta tecnica risolutiva impiegò come base una
berlinetta da
competizione che piaceva a Giuseppe Busso, uno dei grandi progettisti dell'Alfa Romeo in forza ad Arese fino al 1977. Si chiamava 2000 Sportiva e ne erano state costruite soltanto due nel 1954. Aveva rina sospensione posteriore a ponte De Dion, una soluzione già attuata sulla monoposto Alfa Romeo 159 (soprannominata "A1fetta"), con la quale l'asso argentino Juan Manuel f'angio aveva vinto il Campionato del Mondo di Formula Uno nel 1951. La tentazione era forte: riprendere su una berlina di serie il discorso affrontato in pista vent'anni prima. Riuscire in un'impresa simile voleva dire dar vita a ura macchina che awebbe dato tante soddisfazioni nella guida sportiva. Si partì dal motore anteriore diI.779 cceI22 CV (DIN) derivato dalla 1750;cambio alretro-
treno in blocco con frizione e differenziale per ripartire in modo uguale Ie masse tra i due assi. E ancora: freni posteriori 'îrzboard" (con i dischi montati all'uscita del differenziale,n.d.r.) per alleggerire le masse non sospese; sospensioni a quadnlaterr deforma-
bili all'avantreno (con barre di torsione come elemento elastico) e
ponte De Dion dretro.
tradurre una meccanica nata per i gran premi, in ura soluzione adatta all'uso quotidiano? Bisognava capire quale era, su strada, l'effettivo vantaggio di una tecnica così raffinata. Così furono effettuate delle prove comparative tra Ia 2000 SportiMa come si poteva
va e due Giulia GTA sperimentali: una con sospensione posteriore a ruote indipendenti della Giulia TZ e I'altra con sistema a qua-
drilateri trasversali. I prototipi furono affidati ai collaudatori Alfa Romeo guidati da Consalvo Sanesi, un pilota che vantava un notevole passato agonistico e che aveva capacità straordinarie di messa purto dell'assetto delle vetture, sia stradali che da competizione. II suo parere era tenuto in grande considerazione e quando si
pronunciò a favore del ponte De Dion, Ia na da seguire fu chiara a tutti. A quel punto fu questione di Lui attrmo decidere anche ii nome della nuova berlina. Si sarebbe chiamata "Alfetta" in onore della monoposto che aveva ispirato tutto.
CONTAGIRIA DESTRA ln queste pagine, alcune viste
dell'Alfetta 1 800 seconda serie costruita ta il 1975 e il 1979. Tra le piccole diflerenze rispetto alla prima serie, c'è il contaghi: sulla seconda è
elettronico e si trova a destra, mentre la prima (sia 1,6 sia 1.8), ha un contagiri meccanico a sinistra, Sopra, i comandi dell'aerazione: le levette in alto servono per regolare la temperatura (sinistra) e per aprire il rubinetto dell'acqua del riscaldatore (destra); quelle sotto per indirizzare l'aria o chiuderla per pilota e passeggero, lJautoradio è un after-maf ket dell'epoca. Afianco: una vista della plancia dove spicca la scrilla AlÍetta cromata e in corsivo, Si notano anche le racchetb dei tetgi di colofe nero, come quelle
dell'Afetta 1600 presentata a fine 1974. ll volante è regolabile in altezza su tutte le setie.
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LA PRODUZIONE il
w. \
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a./
Alfetta Alfetta Alfetta Alfetta
(scudetto stretto - solo con motore't800) 1.6 (frontale due fari) 1.6 (frontale quattro fari) 1.6 {porte anteriori senza deflettori)
Alfetta 1.8 {scudetto largo) Alfetta Alfefta Alfetta Alfetta Alfetta Alfetta Alfetta Alfetta Alfetta Alfetta
1.8 (portiere ant. senza deflettori)
116.08 116.00
ARO 1608 ARO 1600
1972-1975 1974-1976
116.00
ARO 1600 ARO 1600
1977-1980
116.00 116.42
ARO 16!8*X
't975-1979
116.424
ARO 1678 ARO 1623 ARO 1655 ARO 1615
1979-1981
't1682
ARO 1600 ARO 16J8
1981-1983 1981-1983 1981-1984 1982t1983
116.55
2000
116.55C 116.58 e 116.588
2000 L 2.0 Ll America
e'83) 1.8 {carrozzeria tipo 2000 - mod. '81 e'83) 2.0 (mod. '81 e'83)
't1681A 116.55F
ARO 165s
Quadrif oglio (1 982) Quadrifoglio Oro (1982) Quadrifoglio Oro (1983)
1't6.55M
ARO 1334 ARO 1674 ARO 1713
1.6 (carrozzeria tipo 2000 - mod. '81
116.58C 116.55N
1980-1981
1977-1978 1978-1980 1978-1979
1982 1983-1984
Nota: per comodità di identificazione, oltre alla "sigla modello" ufficiale della Casa, è stata riportata accanto al nome una nota caratteristica conosciuta dagli appassionati, che permette un più immediato riconoscimento della vettura.
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. biancospino o
Il-
F IJJ l!J
grigio indaco
. beige cava o
blu olandese
. faggio
.
azzurto Le Mans
. rosso prugna
É, SCUDÉTTO LARGO Sulla Alfetta seconda serie
sui paraurti sono in gommae,sul bagagliaio,
i rostri
c'è la brghetta cromata con
I'indicazione della cilindrata (prima c'era solo la scritta
"Afuth"), [o scudetto Gromato sulla calandra si allatga.
o
o= C)ll l^
o
rosso Alfa
. giallo piper . verde pino
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