Atti Del Convegno

February 10, 2019 | Author: Enrico Carera | Category: Milan
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PIC URBAN II MILANO  PIC URBAN II MILAN CONVEGNO “Il Programma Urban II Milano” CONVENTION “The Urban Milan II Program”  25.06.2007 Urban Center

 ATTI DEL CONVEGNO  PROCEEDINGS OF THE CONVENTION

a cura cura di Luisa Garzonio Garzonio

LEGENDA AREA URBAN

URBAN AREA LEGEND 

1

Villa Scheibler Centro per la promozione dello sviluppo dell’area Centre for the promotion  of Urban area development 

2

Parco Villa Scheibler Villa Scheibler Park 

3

Centro servizi a supporto dell’economia sociale

Support services  Centre for the renewal  of the Social economy 

4

Centro per il telelavoro e l’impiego libero professionale Centre for telemarketing  work and professional  self-employment 

5

Centro per la mobilità sostenibile, sicurezza urbana e car sharing

3 1 2 5

Centre of sustainable  mobility, urban safety  and car sharing 

6

6

7

Intervento di videosorveglianza sottopasso Negrotto

7

Video surveillance  intervention in the  Via Negrotto underpass 

7

4

7

Adeguamento impianti semaforici Upgrading of traffic lights 

7

7

01

Parco Villa Scheibler: fontane Villa Scheibler park: fountains

  o    i   r   o    t    i   y   r   r   r   e   o    t   t    i    l    i   r   r   r   e   e   t   p  e   a   h    t   m  r   o   m    f   a   r   m   g  a   o   r   r   p  g   o   n  r    U  p   -   A     o   I   n   I   a    l    i   n   a    l    i    M    I    I   M   n  n   a  a    b   r   r   b    U    U

CARLO MASSEROLI  Assessore allo Sviluppo del Territorio Councillor for the Development of the Territory 

Milano è una città sensibile, feconda, che se dà retta alla sua storia più vera gli riesce ancora bene agire, operare. Fare con senso. I progetti di riqualificazione urbana dicono bene che è di nuovo maturo il tempo scandito da un pensiero vivo sulla metropoli. Il Programma Urban II finalizzato alla rigenerazione economica e sociale dei quartieri di Bovisa, Bovisasca, Certosa, Garegnano, Musocco, Quarto Oggiaro, Roserio, Vialba e Villapizzone, rappresenta una risposta convincente e dinamica a logore interpretazioni, stucchevoli diktat, sterili polemiche, tutte a insistere sullo stesso concetto di una Milano preda di un irreversibile declino. Di uno stato di crisi permanente. Di una fragilità conclamata. Invece è sufficiente alzare lo sguardo per rendersi conto che la città è viva e che vi sono indicatori di assoluta positività. Che insomma, è al lavoro. Ed è ottima cosa che il suo rilancio sia stato avviato anche grazie ad una politica della Commissione Europea, che ha saputo guardare con attenzione le grandi aree metropolitane europee come fattori chiave dello sviluppo, sostenendone le capacità di investimento mediante apporti finanziari. Questa raccolta di interventi, attraverso lo svolgersi e il riannodarsi delle pagine, intende raccontare la pluralità delle riqualificazioni avviate all’interno di un quadro unitario. Con resoconti tecnici, suggestioni, testimonianze. E con il contributo iconografico che ben rappresenta il patrimonio locale dell’estrema periferia Nord-Ovest di Milano. In ogni caso mai dimentico di quella tradizione generosa che fa di tutta Milano un luogo autentico e irripetibile. Carlo Masseroli

Milan is a sensitive, productive city that, if its   real history is to be believed, still manages to  react and operate. Operate sensibly. The urban   renewal projects show that the right time has once again arrived, urged on by active thoughts   regarding the metropolitan area. The Urban II  programme, aimed at the economic and social   revival of the districts of Bovisa, Bovisasca, Certosa, Garegnano, Musocco, Quarto Oggiaro, Roserio, Vialba and Villapizzone, is a convincing  and dynamic response to the out-of-date inter  pretations, sickening decrees and groundless controversies, all insisting on the same concept of a Milan that has fallen prey to an irreversible decline, is in a permanent state of crisis or its obvious fragility. On the contrary, it is enough to glance upwards in order to realise that the city is very much alive, and that there are some extremely positive signs that the city is back at work. It is thus a good thing that the re-launch of the city has begun, also thanks to the policy    adopted by the European Commission, which  has been able to view the large European metropolitan areas as key development factors and    is sustaining investment capacity by means of  financial contributions. This set of interventions, through the tortuous  path of the pages, attempts to tell the story of a  multitude of revival activities, all contained within   an overriding single framework. With technical    accountabilities, suggestions and testimonies.   And all with an iconographic contribution that  perfectly represents the local assets of the extreme north-eastern outskirts of Milan. Nevertheless, I never lose sight of that tradition of ge nerosity that makes all of Milan an authentic and  unique place. Carlo Masseroli 

LEGENDA AREA URBAN

URBAN AREA LEGEND 

1

Villa Scheibler Centro per la promozione dello sviluppo dell’area Centre for the promotion  of Urban area development 

2

Parco Villa Scheibler Villa Scheibler Park 

3

Centro servizi a supporto dell’economia sociale

Support services  Centre for the renewal  of the Social economy 

4

Centro per il telelavoro e l’impiego libero professionale Centre for telemarketing  work and professional  self-employment 

5

Centro per la mobilità sostenibile, sicurezza urbana e car sharing

3 1 2 5

Centre of sustainable  mobility, urban safety  and car sharing 

6

6

7

Intervento di videosorveglianza sottopasso Negrotto

7

Video surveillance  intervention in the  Via Negrotto underpass 

7

4

7

Adeguamento impianti semaforici Upgrading of traffic lights 

7

7

01

Parco Villa Scheibler: fontane Villa Scheibler park: fountains

  o    i   r   o    t    i   y   r   r   r   e   o    t   t    i    l    i   r   r   r   e   e   t   p  e   a   h    t   m  r   o   m    f   a   r   m   g  a   o   r   r   p  g   o   n  r    U  p   -   A     o   I   n   I   a    l    i   n   a    l    i    M    I    I   M   n  n   a  a    b   r   r   b    U    U

CARLO MASSEROLI  Assessore allo Sviluppo del Territorio Councillor for the Development of the Territory 

Milano è una città sensibile, feconda, che se dà retta alla sua storia più vera gli riesce ancora bene agire, operare. Fare con senso. I progetti di riqualificazione urbana dicono bene che è di nuovo maturo il tempo scandito da un pensiero vivo sulla metropoli. Il Programma Urban II finalizzato alla rigenerazione economica e sociale dei quartieri di Bovisa, Bovisasca, Certosa, Garegnano, Musocco, Quarto Oggiaro, Roserio, Vialba e Villapizzone, rappresenta una risposta convincente e dinamica a logore interpretazioni, stucchevoli diktat, sterili polemiche, tutte a insistere sullo stesso concetto di una Milano preda di un irreversibile declino. Di uno stato di crisi permanente. Di una fragilità conclamata. Invece è sufficiente alzare lo sguardo per rendersi conto che la città è viva e che vi sono indicatori di assoluta positività. Che insomma, è al lavoro. Ed è ottima cosa che il suo rilancio sia stato avviato anche grazie ad una politica della Commissione Europea, che ha saputo guardare con attenzione le grandi aree metropolitane europee come fattori chiave dello sviluppo, sostenendone le capacità di investimento mediante apporti finanziari. Questa raccolta di interventi, attraverso lo svolgersi e il riannodarsi delle pagine, intende raccontare la pluralità delle riqualificazioni avviate all’interno di un quadro unitario. Con resoconti tecnici, suggestioni, testimonianze. E con il contributo iconografico che ben rappresenta il patrimonio locale dell’estrema periferia Nord-Ovest di Milano. In ogni caso mai dimentico di quella tradizione generosa che fa di tutta Milano un luogo autentico e irripetibile. Carlo Masseroli

Milan is a sensitive, productive city that, if its   real history is to be believed, still manages to  react and operate. Operate sensibly. The urban   renewal projects show that the right time has once again arrived, urged on by active thoughts   regarding the metropolitan area. The Urban II  programme, aimed at the economic and social   revival of the districts of Bovisa, Bovisasca, Certosa, Garegnano, Musocco, Quarto Oggiaro, Roserio, Vialba and Villapizzone, is a convincing  and dynamic response to the out-of-date inter  pretations, sickening decrees and groundless controversies, all insisting on the same concept of a Milan that has fallen prey to an irreversible decline, is in a permanent state of crisis or its obvious fragility. On the contrary, it is enough to glance upwards in order to realise that the city is very much alive, and that there are some extremely positive signs that the city is back at work. It is thus a good thing that the re-launch of the city has begun, also thanks to the policy    adopted by the European Commission, which  has been able to view the large European metropolitan areas as key development factors and    is sustaining investment capacity by means of  financial contributions. This set of interventions, through the tortuous  path of the pages, attempts to tell the story of a  multitude of revival activities, all contained within   an overriding single framework. With technical    accountabilities, suggestions and testimonies.   And all with an iconographic contribution that  perfectly represents the local assets of the extreme north-eastern outskirts of Milan. Nevertheless, I never lose sight of that tradition of ge nerosity that makes all of Milan an authentic and  unique place. Carlo Masseroli 

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Parco Villa Scheibler: fontane Villa Scheibler park: fountains

  o    i   r   o    t    i   y   r   r   r   e   t   o    t    i    l    i   r   r   r   e    t   e   p  e   a   h    t   m  r   o   m    f   a   r   m   g  a   o   r   r   p  g   o   n  r    U  p   -   A     o   I   n   I   a    l    i   n   a    l    i    M    I    I   M   n  n   a  a    b   r   r   b    U    U

CARLO MASSEROLI  Assessore allo Sviluppo del Territorio Councillor for the Development of the Territory 

Milano è una città sensibile, feconda, che se dà retta alla sua storia più vera gli riesce ancora bene agire, operare. Fare con senso. I progetti di riqualificazione urbana dicono bene che è di nuovo maturo il tempo scandito da un pensiero vivo sulla metropoli. Il Programma Urban II finalizzato alla rigenerazione economica e sociale dei quartieri di Bovisa, Bovisasca, Certosa, Garegnano, Musocco, Quarto Oggiaro, Roserio, Vialba e Villapizzone, rappresenta una risposta convincente e dinamica a logore interpretazioni, stucchevoli diktat, sterili polemiche, tutte a insistere sullo stesso concetto di una Milano preda di un irreversibile declino. Di uno stato di crisi permanente. Di una fragilità conclamata. Invece è sufficiente alzare lo sguardo per rendersi conto che la città è viva e che vi sono indicatori di assoluta positività. Che insomma, è al lavoro. Ed è ottima cosa che il suo rilancio sia stato avviato anche grazie ad una politica della Commissione Europea, che ha saputo guardare con attenzione le grandi aree metropolitane europee come fattori chiave dello sviluppo, sostenendone le capacità di investimento mediante apporti finanziari. Questa raccolta di interventi, attraverso lo svolgersi e il riannodarsi delle pagine, intende raccontare la pluralità delle riqualificazioni avviate all’interno di un quadro unitario. Con resoconti tecnici, suggestioni, testimonianze. E con il contributo iconografico che ben rappresenta il patrimonio locale dell’estrema periferia Nord-Ovest di Milano. In ogni caso mai dimentico di quella tradizione generosa che fa di tutta Milano un luogo autentico e irripetibile. Carlo Masseroli

Milan is a sensitive, productive city that, if its   real history is to be believed, still manages to  react and operate. Operate sensibly. The urban   renewal projects show that the right time has once again arrived, urged on by active thoughts   regarding the metropolitan area. The Urban II  programme, aimed at the economic and social   revival of the districts of Bovisa, Bovisasca, Certosa, Garegnano, Musocco, Quarto Oggiaro, Roserio, Vialba and Villapizzone, is a convincing  and dynamic response to the out-of-date inter  pretations, sickening decrees and groundless controversies, all insisting on the same concept of a Milan that has fallen prey to an irreversible decline, is in a permanent state of crisis or its obvious fragility. On the contrary, it is enough to glance upwards in order to realise that the city is very much alive, and that there are some extremely positive signs that the city is back at work. It is thus a good thing that the re-launch of the city has begun, also thanks to the policy    adopted by the European Commission, which  has been able to view the large European metropolitan areas as key development factors and    is sustaining investment capacity by means of  financial contributions. This set of interventions, through the tortuous  path of the pages, attempts to tell the story of a  multitude of revival activities, all contained within   an overriding single framework. With technical    accountabilities, suggestions and testimonies.   And all with an iconographic contribution that  perfectly represents the local assets of the extreme north-eastern outskirts of Milan. Nevertheless, I never lose sight of that tradition of ge nerosity that makes all of Milan an authentic and  unique place. Carlo Masseroli 

2

033

Riqualificare il territorio. Rehabilitate  the territory terri tory..

  e    l   a   n   n    i   o   o    t    i   z   a   z   n    i   u   n    f   a   e    b   n   r   o   u      i   e   z   r   a    l   z   a    1   z    i    1  n   N  n   o    i   a   O    E   b    I   t    S  r   T  c   u   C  n    S   i   u    A    A    F    R

Foto archivio Fondazione Carlo Perini Murale presso l’Istituto Psichiatrico Paolo Pini   Alfredo Tamisari – 1988 (particolare) Carlo Perini Foundation photo archive Mural painting at Paolo Pini Psychiatric Institute  Alfredo Tamisari – 1988 (detail)

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033

Riqualificare il territorio. Rehabilitate  the territory terri tory..

  e    l   a   n   n    i   o   o    t    i   z   a   z   n    i   u   n    f   a   e    b   n   r   o   u      i   z   e   r   a    l   z   a    1   z    i    1  n   N  n   o    i   a   O    t    E   b    I    S  r   T  c   u   C  n    S   i   u    A    A    F    R

Foto archivio Fondazione Carlo Perini Murale presso l’Istituto Psichiatrico Paolo Pini   Alfredo Tamisari – 1988 (particolare) Carlo Perini Foundation photo archive Mural painting at Paolo Pini Psychiatric Institute  Alfredo Tamisari – 1988 (detail)

4

05 5

Occupazione ed economia sociale. Employment and  social economics.

  s    t   n   e   e   m   n   e   o   e   r    i   z   g   a   a   p    t   u   n   c   e   c   m   o   y    ’    l   o   r    l   e   p   p   m    i   e    t    t    d   a   n   p   a   e   p    i    à    t    i    h    l   s   a   r    i   u   r   o   e    t    2  n    i    2   d   N  e   r   n   p    O    E  e    I   e   r   r    S  p   T   t    S    C  n   m    A    I   A    E

Foto archivio Fondazione Carlo Perini - Uomini in fonderia -T  ullioGiusti Carlo Perini Foundation photo archive - Men in the foundry - Tullio Giusti 

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Occupazione ed economia sociale. Employment and  social economics.

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Foto archivio Fondazione Carlo Perini - Uomini in fonderia -T  ullioGiusti Carlo Perini Foundation photo archive - Men in the foundry - Tullio Giusti 

6

07 7

Verso una mobilità sostenibile. Towards  sustainable  mobility.

   i    t   n   s   e   g   m    i    l    t   e    l   e   s    t   n   y   s    i   o    t   r    t   o   r   o   p   p   s   s   n   a   a   r   r    t    t    i   3   t    d   n    3   i   N  e   g    i    O    E  m    l   e   I   l    S   t    T   e   s   C    t    S   i   n    A    S    A    I

Foto archivio Fondazione Carlo Perini - I margini della città - Renzo Piva (particolare) Carlo Perini Foundation photo archive - The outskirts of the city – Renzo Piva (detail)

6

07 7

Verso una mobilità sostenibile. Towards  sustainable  mobility.

   i    t   n   s   e   g   m    i    l   e    l    t   e   s    t   n   y   s    i   o    t   r    t   o   r   o   p   p   s   s   n   a   a   r   r    t    t    i   3   t    d   n    3   i   N  e   g    i    O    E  m   e   I   l    l    S   t    T   e   s   C    t    S   i   n    A    S    A    I

Foto archivio Fondazione Carlo Perini - I margini della città - Renzo Piva (particolare) Carlo Perini Foundation photo archive - The outskirts of the city – Renzo Piva (detail)

8

  m   a   r   g   o   r   p   e    h   a   t    f   m   o   m    t   a   r   n   g  e   m   o   r   e   p  g    l   a   e  n    d  a   a  m    t   a   r   d   e   g   t   e  a    t   r   n  g    i   e    t   e   n   n   i   o  e    i    t   h   s   t   e   o   g   t   a  e    l    l   c   a  n   a   a   t   c  s    i    i   n  s   c  s   e  a    t   a   l   z   a   c   n   i   e  n    t   s   h   c    i   s  e   s   T    4    A    4   N    O    E    I    S    T    S    C    A    A

09 9

Guardare il passato Looking at the past  Dall’ Archivio Storico Perini l’emozione From the Carlo Perini Foundation archive, di un’identità che cambia. the emotion of a changing identity 

Ospitare il futuro. Welcoming the future  CONVEGNO “Il Programma Urban II Milano ” PROCEEDINGS OF THE CONVENTION “The Urban Milan II Program” 

25.06.2007 Milano - Galleria Vittorio Emanuele II Urban Center -

8

  m   a   r   g   o   r   p   e    t   a   h    f   m   o   m    t   a  n   r   g  e   m   o   r   e   p  g    l   a   e  n    d  a   a  m    t   a   r   d   e   g   t   e  a    t   r   n  g    i   e   e   t   n   n   i   o  e    i    t   h   s   t   e   o   g   t   a  e    l    l   a  c   n   a   a   t   c    i   i   s   n  s   c  s   e  a    t   a   l   z   a   c   n   i   e  n    t    h   s  c    i   s  e   s   T    4    A    4   N    O    E    I    S    T    S    C    A    A

09 9

Guardare il passato Looking at the past  Dall’ Archivio Storico Perini l’emozione From the Carlo Perini Foundation archive, di un’identità che cambia. the emotion of a changing identity 

Ospitare il futuro. Welcoming the future  CONVEGNO “Il Programma Urban II Milano ” PROCEEDINGS OF THE CONVENTION “The Urban Milan II Program” 

25.06.2007 Milano - Galleria Vittorio Emanuele II Urban Center -

10

11

Pic Urban II Milano - “ Il Programma Urban II Milano ” ATTI DEL CONVEGNO Pic Urban Milan II - “The Urban Milan II Program”  PROCEEDINGS OF THE CONVENTION 

13

Giovanni Oggioni

Il Programma Urban nel contesto dell’evoluzione urbanistica della città di Milano The Urban Program in the context of the urban evolution of Milan

40

Franco Sarbia

Urban Future: pianificazione partecipata e Fondi di Sviluppo Urbano Urban Future: shared planning and Urban Development Fund

16

Franco Sarbia

Priorità e risultati aggregati di Urban Milano Priorities and aggregated results of Urban Milan

48

Massimo Giupponi

Centro per il lavoro e l’impiego libero professionale Work and free-lance employment center 

20

Enrico Boccardo

Stato di avanzamento dei lavori di restauro e recupero di Villa Scheibler State of progress of the work of restoration and  recovering of Villa Scheibler 

52

Massimo Gualzetti

24

Enrico Casaretti

Opere strutturali Structural works

Servizi in rete per la promozione dello svil uppo dell’area Urban e per la riqualificazione dell’economia sociale Network services for the promotion of the development of the Urban Area and the redevelopment of the social economy 

54

Daniele Pecorelli

28

Luigi Bellocchio

Restauro degli affreschi Restoration of the frescoes

L’esperienza del programma “Viviamo il Parco” The experience of the “Life to the Park” programme

60

Cinzia Zincone Gianluca Pastena

Urban: l’esperienza italiana nella prospettiva dei Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana Sostenibile Urban: the Italian experience in the  perspective of the integrated Programs of Sustainable Urban Rehabilitation

68

Gianpietro Borghini

Sintesi conclusiva Conclusive summary 

70

Giovanni Oggioni

Conclusioni Closing session

32

  Valentina Corsetti

Politiche urbane europee nel ciclo di programmazione FESR 2007-2013 European urban politics  in the cycle of FESR 2007-2013 programming

10

11

Pic Urban II Milano - “ Il Programma Urban II Milano ” ATTI DEL CONVEGNO Pic Urban Milan II - “The Urban Milan II Program”  PROCEEDINGS OF THE CONVENTION 

13

Giovanni Oggioni

Il Programma Urban nel contesto dell’evoluzione urbanistica della città di Milano The Urban Program in the context of the urban evolution of Milan

40

Franco Sarbia

Urban Future: pianificazione partecipata e Fondi di Sviluppo Urbano Urban Future: shared planning and Urban Development Fund

16

Franco Sarbia

Priorità e risultati aggregati di Urban Milano Priorities and aggregated results of Urban Milan

48

Massimo Giupponi

Centro per il lavoro e l’impiego libero professionale Work and free-lance employment center 

20

Enrico Boccardo

Stato di avanzamento dei lavori di restauro e recupero di Villa Scheibler State of progress of the work of restoration and  recovering of Villa Scheibler 

52

Massimo Gualzetti

24

Enrico Casaretti

Opere strutturali Structural works

Servizi in rete per la promozione dello svil uppo dell’area Urban e per la riqualificazione dell’economia sociale Network services for the promotion of the development of the Urban Area and the redevelopment of the social economy 

54

Daniele Pecorelli

28

Luigi Bellocchio

Restauro degli affreschi Restoration of the frescoes

L’esperienza del programma “Viviamo il Parco” The experience of the “Life to the Park” programme

60

Cinzia Zincone Gianluca Pastena

Urban: l’esperienza italiana nella prospettiva dei Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana Sostenibile Urban: the Italian experience in the  perspective of the integrated Programs of Sustainable Urban Rehabilitation

68

Gianpietro Borghini

Sintesi conclusiva Conclusive summary 

70

Giovanni Oggioni

Conclusioni Closing session

32

  Valentina Corsetti

Politiche urbane europee nel ciclo di programmazione FESR 2007-2013 European urban politics  in the cycle of FESR 2007-2013 programming

12

13

Il Programma Urban nel contesto dell’evoluzione urbanistica della città di Milano

The Urban Program in the context of the urban  evolution of Milan  GIOVANNI OGGIONI Direttore del Settore Pianificazione Urbanistica Generale Responsabile Programma Urban II Milano Director of the General Urban Planning Sector  Responsible of the Urban II Milano Program

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Galleria Vittorio Emanuele - L’Ottagono (particolare) Vittorio Emanuele Gallery - The Ottagono (detail)

Il Settore Pianificazione Urbanistica Generale, in accordo con l’Amministrazione, ha recentemente preso in carico il Programma Urban II, con l’intenzione di seguirlo e svilupparlo. Al riguardo, va precisato, che il programma aveva già preso avvio e che vi abbiamo partecipato a partire dalla fase progettuale. Il primo passo della collaborazione è stato di tipo metodologico e strutturale, nel senso che abbiamo ritenuto opportuno mettere fin da subito a sistema una serie di azioni che l’Amministrazione Comunale stava attuando, in modo da rendere sinergici i contenuti del Programma Urban con le nuove strategie urbane.   Tale intervento, si è reso necessario anche per adeguarsi

alle recenti evoluzioni del quadro normativo della Regione Lombardia. L’area interessata dal Programma Urban, si colloca in un punto strategicamente importante della città di Milano, sia a livello metropolitano che sovranazionale. Per dar conto della rilevanza dell’area, basti ricordare che il progetto dell’EXPO del 2015 interesserà proprio questa zona, che per altro è stata scelta dal governo regionale per la localizzazione di un polo pubblico d’eccellenza per la sanità. Tale polo, troverà posto vicino alla struttura ospedaliera del Sacco, sita nell’area Urban e già interessata da un importante snodo del sistema della mobilità. Questo tipo di considerazioni, insieme alle sollecitazioni derivanti dal Programma del Sindaco, portano a riconsiderare le scelte riguardo i cosiddetti ‘Assi’ del progetto Urban, per renderli più coerenti con il mutato contesto programmatorio e dunque più efficaci nell’ottica del perseguimento da parte dell’Amministrazione, dell’obiettivo di fare di Milano ‘una città bella da vivere’. Per perseguire praticamente quest’obiettivo di carattere generale, abbiamo cercato di analizzare i meccanismi e i percorsi che, all’interno della complessa macchina urbanistica ad amministrativa, potessero essere sfruttati per articolare una serie di azioni congiunte, tese al miglioramento della qualità di vita di Milano. L’esito di questa operazione di definizione di sottobiettivi e linee d’azione, ha rappresentato un meccanismo complesso, assolutamente trasversale, che ha integrato attività di vario genere, afferenti a diversi settori, senza tralasciare singole iniziative significative. Ci siamo subito resi conto, di come questo approccio

The General Urban Planning Section, with the agree  ment of the Administration, has recently taken the Urban II programme on board, with the intention of guiding and developing it. In this regard, it must be pointed  out that the programme was already underway and that we participated right from the planning stage. The first step in the collaboration involved methodolo gy and structure, in the sense that we felt it would be  appropriate to immediately include a series of actions  in the system, which the Municipal Administration was  busy implementing, so as to create a synergy between the content of the Urban Programme and the new Urban  strategies. This intervention also became necessary in order to get up to speed with regard to recent changes  in the Lombardy Region’s regulatory framework. The area affected by the Urban Programme is situated   in a strategically important part of the city of Milan, both  at the metropolitan level and at the greater national level. In order to explain the significance of the area, it is  sufficient to note that the 2015 EXPO will be held precisely in this area, which was also, by the by, chosen  by the regional government as the location for a public  health hub. This hub will be centred in the vicinity of the Sacco hospital, which is situated within t he Urban area  and is already an important traffic system hub. These factors, together with the requirements of the Mayor’s Plan, have led us to reconsider the so-called  “Focus Areas” of the Urban project, to make them more consistent with the redefined planning context and, the refore, more effective from the point of view of the Ad  ministration’s objectives, namely, to turn Milan into “the city that is good to live in”. In order to physically pursue this general objective, we have attempted to analyse the mechanisms and methods that could be exploited, within the complex urban planning and administrative  machine, in order to improve the quality of life in Milan. The outcome of this operation to define sub-objectives  and guidelines was a complex and totally across the   board mechanism, which included various activities,  being handled by various departments, without over looking any significant individual initiatives. We immediately became aware of how this integrated   strategic approach could be perfectly combined with fundamental basis of the Urban Programme, which is  born exactly from a synergistic model of organisation

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Il Programma Urban nel contesto dell’evoluzione urbanistica della città di Milano

The Urban Program in the context of the urban  evolution of Milan  GIOVANNI OGGIONI Direttore del Settore Pianificazione Urbanistica Generale Responsabile Programma Urban II Milano Director of the General Urban Planning Sector  Responsible of the Urban II Milano Program

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Galleria Vittorio Emanuele - L’Ottagono (particolare)

Il Settore Pianificazione Urbanistica Generale, in accordo con l’Amministrazione, ha recentemente preso in carico il Programma Urban II, con l’intenzione di seguirlo e svilupparlo. Al riguardo, va precisato, che il programma aveva già preso avvio e che vi abbiamo partecipato a partire dalla fase progettuale. Il primo passo della collaborazione è stato di tipo metodologico e strutturale, nel senso che abbiamo ritenuto opportuno mettere fin da subito a sistema una serie di azioni che l’Amministrazione Comunale stava attuando, in modo da rendere sinergici i contenuti del Programma Urban con le nuove strategie urbane.   Tale intervento, si è reso necessario anche per adeguarsi

alle recenti evoluzioni del quadro normativo della Regione Lombardia. L’area interessata dal Programma Urban, si colloca in un punto strategicamente importante della città di Milano, sia a livello metropolitano che sovranazionale. Per dar conto della rilevanza dell’area, basti ricordare che il progetto dell’EXPO del 2015 interesserà proprio questa zona, che per altro è stata scelta dal governo regionale per la localizzazione di un polo pubblico d’eccellenza per la sanità. Tale polo, troverà posto vicino alla struttura ospedaliera del Sacco, sita nell’area Urban e già interessata da un importante snodo del sistema della mobilità. Questo tipo di considerazioni, insieme alle sollecitazioni derivanti dal Programma del Sindaco, portano a riconsiderare le scelte riguardo i cosiddetti ‘Assi’ del progetto Urban, per renderli più coerenti con il mutato contesto programmatorio e dunque più efficaci nell’ottica del perseguimento da parte dell’Amministrazione, dell’obiettivo di fare di Milano ‘una città bella da vivere’. Per perseguire praticamente quest’obiettivo di carattere generale, abbiamo cercato di analizzare i meccanismi e i percorsi che, all’interno della complessa macchina urbanistica ad amministrativa, potessero essere sfruttati per articolare una serie di azioni congiunte, tese al miglioramento della qualità di vita di Milano. L’esito di questa operazione di definizione di sottobiettivi e linee d’azione, ha rappresentato un meccanismo complesso, assolutamente trasversale, che ha integrato attività di vario genere, afferenti a diversi settori, senza tralasciare singole iniziative significative. Ci siamo subito resi conto, di come questo approccio

The General Urban Planning Section, with the agree  ment of the Administration, has recently taken the Urban II programme on board, with the intention of guiding and developing it. In this regard, it must be pointed  out that the programme was already underway and that we participated right from the planning stage. The first step in the collaboration involved methodolo gy and structure, in the sense that we felt it would be  appropriate to immediately include a series of actions  in the system, which the Municipal Administration was  busy implementing, so as to create a synergy between the content of the Urban Programme and the new Urban  strategies. This intervention also became necessary in order to get up to speed with regard to recent changes  in the Lombardy Region’s regulatory framework. The area affected by the Urban Programme is situated   in a strategically important part of the city of Milan, both  at the metropolitan level and at the greater national level. In order to explain the significance of the area, it is  sufficient to note that the 2015 EXPO will be held precisely in this area, which was also, by the by, chosen  by the regional government as the location for a public  health hub. This hub will be centred in the vicinity of the Sacco hospital, which is situated within t he Urban area  and is already an important traffic system hub. These factors, together with the requirements of the Mayor’s Plan, have led us to reconsider the so-called  “Focus Areas” of the Urban project, to make them more consistent with the redefined planning context and, the refore, more effective from the point of view of the Ad  ministration’s objectives, namely, to turn Milan into “the city that is good to live in”. In order to physically pursue this general objective, we have attempted to analyse the mechanisms and methods that could be exploited, within the complex urban planning and administrative  machine, in order to improve the quality of life in Milan. The outcome of this operation to define sub-objectives  and guidelines was a complex and totally across the   board mechanism, which included various activities,  being handled by various departments, without over looking any significant individual initiatives. We immediately became aware of how this integrated   strategic approach could be perfectly combined with fundamental basis of the Urban Programme, which is  born exactly from a synergistic model of organisation

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15 strategico integrato, si potesse sposare alla perfezione, con la logica portante della programmazione di Urban, che nasce appunto da un modello sinergico di organizzazione fra diverse politiche. Semplificando, si potrebbe dire che si tratta di applicare strategie diverse e coordinate, calate sul territorio e finalizzate alla modificazione dello stesso, nel rispetto degli obiettivi di bilancio. L’approccio strategico integrato è dunque auspicabile, e nella nostra regione anche sancito per legge: con la LR 12/2005 (legge di istituzione del Piano del Governo del Territorio). Il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG), cede così il passo a uno strumento urbanistico decisamente più innovativo e flessibile, che affronta tutte le problematiche del governo del territorio, in una dimensione assolutamente integrata (non più per settori di competenza) e a scala ampia. Il nuovo strumento si compone di tre atti, tre livelli di programmazione: Il Documento di Piano (DdP) : un documento scritto e disegnato (cartografia) di matrice politica, che descrive le strategie del piano ed individua delle aree di trasformazione territoriale, cioè aree con una spiccata vocazione al cambiamento che risultano particolarmente indicate per l’attuazione delle politiche dell’Amministrazione, tra queste, anche quelle previste per l’area Urban II. Il Piano dei Servizi (PdS): lo strumento che determina il fabbisogno di servizi, a partire da una ricognizione puntuale e realistica dell’attuale dotazione degli stessi, intesi però in un’accezione più ampia rispetto alla definizione di ‘standard’ da decreto 1444/68 (decreto che riguarda la definizione quantitativa degli standard urbanistici). Quest’ultimo punto è forse l’aspetto più innovativo del PdS, che prevede appunto la redazione di un Catalogo dei servizi : l’elencazione di ciò che è servizio, definito direttamente dall’Amministrazione comunale, che ha facoltà di inserire in questo elenco qualsiasi attività comprovata di servizio alla cittadinanza, valutandone non solo le caratteristiche quantitative ma anche qualitative. In quest’ottica possono costituire servizio, ad esempio, il commercio di vicinato o altre attività, sia pubbliche che private, presenti su territorio.   Anche sul versante progettuale, nel Piano dei Servizi si trovano diverse innovazioni. Per riprendere l’esempio precedente, le politiche di risposta possono prevedere facilitazioni per l’insediamento degli esercizi di vicinato in aree poco servite. Inoltre, il catalogo dei servizi può definire funzioni di completamento ad altri grandi servizi. Nell’area Urban, ad esempio, sono presenti delle sedi universitarie dove faremo in modo di realizzare alloggi per i ricercatori e per gli studenti. Questo è un caso para-

digmatico della messa in pratica di politiche di servizio, che la città di Milano dovrà sviluppare in stretta collaborazione con i Comuni contigui.   Tali politiche, devono essere coerenti con lo sviluppo delle politiche Urban già in atto, come dimostrano i casi della ristrutturazione di Villa Scheibler, la realizzazione di connessioni ciclo-pedonali tra questa e il nuovo parco sito nell’area della ex Purfina, così come tutti gli interventi che verranno realizzati nella vicina area di Bovisa. In proposito, tengo a ricordare la recente apertura della nuova sede della Triennale, che rappresenta un segnale forte e che ha dato un colpo d’ala a quella parte del sistema territoriale, che ancora stentava a rinnovarsi e trasformarsi. Il Piano delle Regole (PdR) :ultimo stru-

mento di questo trittico, determina e distribuisce i diritti in modo equo su tutto il territorio cittadino, indipendentemente dalle previsioni degli altri due strumenti, che invece trovano attuazione e ridisegnano la città tramite l’attivazione di meccanismi di perequazione e compensazione urbanistica, come da legge regionale. Riferendoci alla porzione di città interessata dal Progamma Urban, emerge che molte delle maggiori aree di trasformazione, si concentrano in questa zona. Nei prossimi anni, esse saranno investite da una trasformazione radicale che coinvolgerà una lunga serie di progetti: l’area dedicata all’Expo 2015, la stazione dell’alta velocità, la nuova fiera Rho-Pero, con il proprio collegamento metropolitano, l’area del nuovo polo sanitario e quella di Bovisa. In definitiva, tutto l’asse che da Garibaldi arriva alla Bovisa è destinato a rinnovarsi ed a diventare una sorta di asse di rinnovamento metropolitano, che dal cuore della città si apre verso nord-ovest. L’Assessore allo Sviluppo del  Territorio, ha recentemente riaffermato che quest’asse costituisce una grande occasione per la trasformazione di una vasta area della città di Milano. Il Programma Urban, va ricordato, comprende anche molte aree ferroviarie soggette a riconversione funzionale. Esso terminerà nel 2008, ma proseguiranno i processi di riqualificazione del tessuto urbano, che con esso hanno preso avvio. Nella nostra visione, questa diventerà una delle aree più ricercate della città, alimentando quella rigenerazione urbana indispensabile al miglioramento e alla diffusione della qualità di vita della nostra città. Prova ne sia il citato caso Bovisa, che oggi è presa d’assalto dai creativi proprio perché al centro dell’attenzione, sia in relazione alla realizzazione della Città della moda, sia a quella dell’asse urbano che parte da Porta Nuova ed incontra l’Expo e il polo fieristico, intercettando in pieno l’area del Programma Urban.

La chiusura di tale programma, dunque, porta con sé l’esigenza di avviare altre politiche e programmi, che mettano in movimento il sistema urbano e coordinino tutte le iniziative che oggi sono in corso. In quest’ottica, ritengo che Urban sia in realtà un moltiplicatore d’energie e chiuderlo in maniera adeguata, è il compito che ci siamo prefissi, per non interrompere il processo virtuoso che esso stesso ha contribuito ad alimentare. Se oggi Villa Scheibler è il centro di un nuovo sistema urbano, mentre in passato rappresentava la periferia non qualificata della città, se sono in atto ipotesi per vincolare questa zona al fine di valorizzarne il patrimonio architettonico esistente (sono parecchie le opere di architetti famosi di Milano:  Terragni, Lingeri e altri), allora, occorre fare in modo, che vi sia non solo buona manutenzione urbanistica, ma anche che si operi affinché tutti i quartieri entrino a far parte di questo processo positivo di sviluppo. Parliamo ora della questione Brownfield e del tema della rigenerazione urbana. Milano, che ha ormai quasi sette milioni di metri quadrati d’aree industriali rigenerate, ha già dato una serie di risposte positive a questo tipo di problemi. Proprio nell’area Urban è stata realizzata una delle più grandi operazioni di recupero di un’area inquinata, quella dell’area ex Purfina della Fina-Lube. Dove c’era una raffineria, oggi c’è un parco (già in buona parte costruito) e un quartiere residenziale con un suolo bonificato ed a norma: grazie ad un intervento ad hoc la terra è stata rimossa, completamente pulita e riportata in loco senza lesinare sui costi. Per quanto riguarda il tema dello sviluppo urbano, oggi stiamo lavorando, non più alla deindustrializzazione, ma alla densificazione urbana, cioè alla possibilità di concentrare funzioni urbane di grande rilievo, in luoghi altamente accessibili per liberare spazi da dedicare alla rigenerazione ambientale. I ‘Raggi Verdi’, rappresentano una delle strategie che portano verso quest’obiettivo e che vorremmo integrare con Urban, perché questo significherebbe, da un lato dotare la città di una nuova armatura ecologica, e dall’altro, indurre un processo di densificazione non nei pressi, ma sopra, i nodi infrastrutturali. L’avanzata esperienza olandese, dimostra la validità dell’idea e a Milano sono molte le occasioni dove si potrebbe intervenire, soprattutto andando a collocare i pesi insediativi, dove l’infrastruttura non è da realizzare, ma già esistente (svincoli di autostrade, tangenziali, parchi ferroviari).

 between various policies. In other words, it could be said that we are dealing with the   application of different yet co-ordinated   strategies, brought down upon the t erritory   and aimed at changing it in accordance with  budget objectives. This integrated strategic  approach is, therefore, is something that is  hoped for and, in our region, also sanctioned    by law, namely Regional Law No. 12/2005 (the law that introduces the Regional Gover nment’s Plan). The old General Urban Plan ning Scheme (PRG), thus gives way to an urban planning tool that is decidedly more  innovative and flexible, which addresses all  of the Regional Government’s problems in a fully integrated (no longer on a departmental   basis) and large-scale manner. The new tool consists of three acts and  three planning levels: The Planning Docu ment (DdP)  , a policy-type document that  is both written and drawn (mapped), which describes the planned strategies and identifies the territory’s transformation areas, in other words, areas perfectly suited to being transformed and that appear to be particu larly suitable for the implementation of the  Administration’spolicies, amongstwhichare the activities envisaged for the Urban II area. The ServicesPlan (PdS): a tool used to determine the need for services, starting with a detailed and realistic assessment of the services currently available in the area, however, seen in the light of the broader definition of “standards” contained in Decree No. 1444/68(Decreeconcerningthe quantitative definition of urban planning standards). This  latter point is, perhaps, the most innovative   aspect of the Services Plan, which makes  provision for the compilation of a Services Catalogue , namely, a list of everything re sembling a service, defined directly by the Municipal Administration, which is able to   include any proven community service activity in this list, assessing not only its quantitative characteristics, but also the qualitative ones. From this perspective, services could, for example, also include neighbourhood   businesses or other businesses, both public  and private, operating in the area. Even on the planning front, the Services Plan contains a number of innovations. To follow on from the previous example, the   policies adopted could include incentives for the establishment of neighbourhood bu sinesses in poorly served areas. In addition, the services catalogue could   also define certain functions to increase the   level of the major services. For example, there are a number of universities within t he Urban area, where we would put up apart  ment buildings to house researchers and   students. This is a paradigmatic case of the   implementation of service policies, which the city of Milan will have to develop in close collaboration with the adjoining municipali-

ties.Such policies must be consistent with the development of Urban policies already   in place, as demonstrated by the renovation of Villa Scheibler, the creation of cycle paths  between this property and the new park situated in the former Purfina area, as well as  all the other interventions to be implemented   in the nearby area of Bovisa. In this regard, I would like to remind you of the recent inau  guration of the new headquarters for the Triennial Exhibition, which has sent a strong  signal and given a boost to that part of the territorial system that was slow to revive and  transform itself. The Regulatory Plan (PdR): the last in this triad of tools, establishes and distributes ri ghts in an equitable manner throughout the city area, irrespective of the aims of the other  two tools that, instead, find their application  in the re-designing of the city by implementing equalisation and urban compensation  mechanisms in terms of the regional laws. Focusing our attention on the part of the city affected by the Urban Programme, it   becomes clear that many of the areas of    major transformation are concentrated in this zone. During the next few years, the se areas will be overtaken by radical tran sformation, which will include a long list of   projects, namely, the area set aside for the  2015 Expo, the high-speed train station, the  new Rho-Pero Trade Fair with its own link t o the underground, the area for the new healthcare hub and the area of Bovisa. In total, the entire area between Garibaldi and Bovisa is earmarked for renewal and is set to  become a sort of metropolitan renewal hub  starting in the heart of the city and spreading out toward the northwest. The Councillor responsible for Territorial Development recently reaffirmed that this hub  is a great opportunity to transform a large  part of the city of Milan. The Urban Programme, I remind you, also  includes extensive stretches of railway line currently undergoing operational conver  sion. This work is due for completion in  2008, but the urban fabric renewal proces ses that have begun as a result of this task  will continue. In our view, this will become one of the most  sought-after areas of the city, thus powering the urban renewal that is essential for the  improvement and expansion of the quality  of life of our city. This has been proved in the case of Bovisa, which is currently being besieged by  creative people, precisely because it has  become the centre of attention, due to the creation of Fashion City and the urban hub that stretches from Porta Nuova to the Expo  grounds and the Trade Fair District, passing directly through the area involved in the Urban Programme. The closure of said Programme, therefore,

 brings along with it the need to set-up other   policies and programmes to set the urban  system in motion and to co-ordinate all the  initiatives that are currently underway. From this perspective, I personally believe that Urban is, in fact, an effort multiplier, and   shutting it down in an appropriate manner is  a task that we have set ourselves in order to  avoid interrupting the virtuous process that the Programme itself has helped to fuel. If Villa Scheibler is, today, the centre of a  new urban system, while in the past it simply   represented the useless outskirts of the city,  and if plans are afoot to rehabilitate this area  in order to exploit its existing architectural   assets (there are many structures in the are that were designed by famous Milan architects, such as Terragni, Lingeri and others), then we must not only ensure that good  urban maintenance occurs, but we must work towards including all the districts in this  positive process of development. Let’s now address the Brownfield issue and  the topic of urban renewal. Milan, which now has almost seven million   square metres of rehabilitated industrial   area, has already provided a series of positive responses to this type of problem. The Urban area, in particular, has witnessed  one of the biggest operations to reclaim a   polluted area, namely the area formerly occupied by Fina-Lube’s Purfina plant. Where there was once a refinery, there is  now a park (already mostly built) and a re sidential area, built on rehabilitated ground  that meets regulatory requirements. Thanks to an ad-hoc intervention, the soil was taken  away, completely cleaned and then put back   in situ, with little concern for the cost. On the subject of urban development, today  we are no longer working towards de-indu strialisation, but rather towards urban den sification, in other words, the opportunity to concentrate high-impact urban functions in easily accessible areas, thus making space  available to dedicate to environmental reha bilitation. ‘Green Rays’ is one of the strategies aimed   at achieving this objective, and one that we would like to integrate with Urban, because this would, on the one hand, provide the city  with some new ecological armour while, on the other hand, begin a process of densification, not only adjoining, but right on the  infrastructure hubs. The extensive Dutch experience demonstrates the effectiveness of this idea, and Milan offers many opportunities for interventions of this nature, above all by concentrating the human density in areas where we don’t  need to provide the infrastructure because it  already exists (motorway junctions, link roads, railway yards).

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15 strategico integrato, si potesse sposare alla perfezione, con la logica portante della programmazione di Urban, che nasce appunto da un modello sinergico di organizzazione fra diverse politiche. Semplificando, si potrebbe dire che si tratta di applicare strategie diverse e coordinate, calate sul territorio e finalizzate alla modificazione dello stesso, nel rispetto degli obiettivi di bilancio. L’approccio strategico integrato è dunque auspicabile, e nella nostra regione anche sancito per legge: con la LR 12/2005 (legge di istituzione del Piano del Governo del Territorio). Il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG), cede così il passo a uno strumento urbanistico decisamente più innovativo e flessibile, che affronta tutte le problematiche del governo del territorio, in una dimensione assolutamente integrata (non più per settori di competenza) e a scala ampia. Il nuovo strumento si compone di tre atti, tre livelli di programmazione: Il Documento di Piano (DdP) : un documento scritto e disegnato (cartografia) di matrice politica, che descrive le strategie del piano ed individua delle aree di trasformazione territoriale, cioè aree con una spiccata vocazione al cambiamento che risultano particolarmente indicate per l’attuazione delle politiche dell’Amministrazione, tra queste, anche quelle previste per l’area Urban II. Il Piano dei Servizi (PdS): lo strumento che determina il fabbisogno di servizi, a partire da una ricognizione puntuale e realistica dell’attuale dotazione degli stessi, intesi però in un’accezione più ampia rispetto alla definizione di ‘standard’ da decreto 1444/68 (decreto che riguarda la definizione quantitativa degli standard urbanistici). Quest’ultimo punto è forse l’aspetto più innovativo del PdS, che prevede appunto la redazione di un Catalogo dei servizi : l’elencazione di ciò che è servizio, definito direttamente dall’Amministrazione comunale, che ha facoltà di inserire in questo elenco qualsiasi attività comprovata di servizio alla cittadinanza, valutandone non solo le caratteristiche quantitative ma anche qualitative. In quest’ottica possono costituire servizio, ad esempio, il commercio di vicinato o altre attività, sia pubbliche che private, presenti su territorio.   Anche sul versante progettuale, nel Piano dei Servizi si trovano diverse innovazioni. Per riprendere l’esempio precedente, le politiche di risposta possono prevedere facilitazioni per l’insediamento degli esercizi di vicinato in aree poco servite. Inoltre, il catalogo dei servizi può definire funzioni di completamento ad altri grandi servizi. Nell’area Urban, ad esempio, sono presenti delle sedi universitarie dove faremo in modo di realizzare alloggi per i ricercatori e per gli studenti. Questo è un caso para-

digmatico della messa in pratica di politiche di servizio, che la città di Milano dovrà sviluppare in stretta collaborazione con i Comuni contigui.   Tali politiche, devono essere coerenti con lo sviluppo delle politiche Urban già in atto, come dimostrano i casi della ristrutturazione di Villa Scheibler, la realizzazione di connessioni ciclo-pedonali tra questa e il nuovo parco sito nell’area della ex Purfina, così come tutti gli interventi che verranno realizzati nella vicina area di Bovisa. In proposito, tengo a ricordare la recente apertura della nuova sede della Triennale, che rappresenta un segnale forte e che ha dato un colpo d’ala a quella parte del sistema territoriale, che ancora stentava a rinnovarsi e trasformarsi. Il Piano delle Regole (PdR) :ultimo stru-

mento di questo trittico, determina e distribuisce i diritti in modo equo su tutto il territorio cittadino, indipendentemente dalle previsioni degli altri due strumenti, che invece trovano attuazione e ridisegnano la città tramite l’attivazione di meccanismi di perequazione e compensazione urbanistica, come da legge regionale. Riferendoci alla porzione di città interessata dal Progamma Urban, emerge che molte delle maggiori aree di trasformazione, si concentrano in questa zona. Nei prossimi anni, esse saranno investite da una trasformazione radicale che coinvolgerà una lunga serie di progetti: l’area dedicata all’Expo 2015, la stazione dell’alta velocità, la nuova fiera Rho-Pero, con il proprio collegamento metropolitano, l’area del nuovo polo sanitario e quella di Bovisa. In definitiva, tutto l’asse che da Garibaldi arriva alla Bovisa è destinato a rinnovarsi ed a diventare una sorta di asse di rinnovamento metropolitano, che dal cuore della città si apre verso nord-ovest. L’Assessore allo Sviluppo del  Territorio, ha recentemente riaffermato che quest’asse costituisce una grande occasione per la trasformazione di una vasta area della città di Milano. Il Programma Urban, va ricordato, comprende anche molte aree ferroviarie soggette a riconversione funzionale. Esso terminerà nel 2008, ma proseguiranno i processi di riqualificazione del tessuto urbano, che con esso hanno preso avvio. Nella nostra visione, questa diventerà una delle aree più ricercate della città, alimentando quella rigenerazione urbana indispensabile al miglioramento e alla diffusione della qualità di vita della nostra città. Prova ne sia il citato caso Bovisa, che oggi è presa d’assalto dai creativi proprio perché al centro dell’attenzione, sia in relazione alla realizzazione della Città della moda, sia a quella dell’asse urbano che parte da Porta Nuova ed incontra l’Expo e il polo fieristico, intercettando in pieno l’area del Programma Urban.

La chiusura di tale programma, dunque, porta con sé l’esigenza di avviare altre politiche e programmi, che mettano in movimento il sistema urbano e coordinino tutte le iniziative che oggi sono in corso. In quest’ottica, ritengo che Urban sia in realtà un moltiplicatore d’energie e chiuderlo in maniera adeguata, è il compito che ci siamo prefissi, per non interrompere il processo virtuoso che esso stesso ha contribuito ad alimentare. Se oggi Villa Scheibler è il centro di un nuovo sistema urbano, mentre in passato rappresentava la periferia non qualificata della città, se sono in atto ipotesi per vincolare questa zona al fine di valorizzarne il patrimonio architettonico esistente (sono parecchie le opere di architetti famosi di Milano:  Terragni, Lingeri e altri), allora, occorre fare in modo, che vi sia non solo buona manutenzione urbanistica, ma anche che si operi affinché tutti i quartieri entrino a far parte di questo processo positivo di sviluppo. Parliamo ora della questione Brownfield e del tema della rigenerazione urbana. Milano, che ha ormai quasi sette milioni di metri quadrati d’aree industriali rigenerate, ha già dato una serie di risposte positive a questo tipo di problemi. Proprio nell’area Urban è stata realizzata una delle più grandi operazioni di recupero di un’area inquinata, quella dell’area ex Purfina della Fina-Lube. Dove c’era una raffineria, oggi c’è un parco (già in buona parte costruito) e un quartiere residenziale con un suolo bonificato ed a norma: grazie ad un intervento ad hoc la terra è stata rimossa, completamente pulita e riportata in loco senza lesinare sui costi. Per quanto riguarda il tema dello sviluppo urbano, oggi stiamo lavorando, non più alla deindustrializzazione, ma alla densificazione urbana, cioè alla possibilità di concentrare funzioni urbane di grande rilievo, in luoghi altamente accessibili per liberare spazi da dedicare alla rigenerazione ambientale. I ‘Raggi Verdi’, rappresentano una delle strategie che portano verso quest’obiettivo e che vorremmo integrare con Urban, perché questo significherebbe, da un lato dotare la città di una nuova armatura ecologica, e dall’altro, indurre un processo di densificazione non nei pressi, ma sopra, i nodi infrastrutturali. L’avanzata esperienza olandese, dimostra la validità dell’idea e a Milano sono molte le occasioni dove si potrebbe intervenire, soprattutto andando a collocare i pesi insediativi, dove l’infrastruttura non è da realizzare, ma già esistente (svincoli di autostrade, tangenziali, parchi ferroviari).

 between various policies. In other words, it could be said that we are dealing with the   application of different yet co-ordinated   strategies, brought down upon the t erritory   and aimed at changing it in accordance with  budget objectives. This integrated strategic  approach is, therefore, is something that is  hoped for and, in our region, also sanctioned    by law, namely Regional Law No. 12/2005 (the law that introduces the Regional Gover nment’s Plan). The old General Urban Plan ning Scheme (PRG), thus gives way to an urban planning tool that is decidedly more  innovative and flexible, which addresses all  of the Regional Government’s problems in a fully integrated (no longer on a departmental   basis) and large-scale manner. The new tool consists of three acts and  three planning levels: The Planning Docu ment (DdP)  , a policy-type document that  is both written and drawn (mapped), which describes the planned strategies and identifies the territory’s transformation areas, in other words, areas perfectly suited to being transformed and that appear to be particu larly suitable for the implementation of the  Administration’spolicies, amongstwhichare the activities envisaged for the Urban II area. The ServicesPlan (PdS): a tool used to determine the need for services, starting with a detailed and realistic assessment of the services currently available in the area, however, seen in the light of the broader definition of “standards” contained in Decree No. 1444/68(Decreeconcerningthe quantitative definition of urban planning standards). This  latter point is, perhaps, the most innovative   aspect of the Services Plan, which makes  provision for the compilation of a Services Catalogue , namely, a list of everything re sembling a service, defined directly by the Municipal Administration, which is able to   include any proven community service activity in this list, assessing not only its quantitative characteristics, but also the qualitative ones. From this perspective, services could, for example, also include neighbourhood   businesses or other businesses, both public  and private, operating in the area. Even on the planning front, the Services Plan contains a number of innovations. To follow on from the previous example, the   policies adopted could include incentives for the establishment of neighbourhood bu sinesses in poorly served areas. In addition, the services catalogue could   also define certain functions to increase the   level of the major services. For example, there are a number of universities within t he Urban area, where we would put up apart  ment buildings to house researchers and   students. This is a paradigmatic case of the   implementation of service policies, which the city of Milan will have to develop in close collaboration with the adjoining municipali-

ties.Such policies must be consistent with the development of Urban policies already   in place, as demonstrated by the renovation of Villa Scheibler, the creation of cycle paths  between this property and the new park situated in the former Purfina area, as well as  all the other interventions to be implemented   in the nearby area of Bovisa. In this regard, I would like to remind you of the recent inau  guration of the new headquarters for the Triennial Exhibition, which has sent a strong  signal and given a boost to that part of the territorial system that was slow to revive and  transform itself. The Regulatory Plan (PdR): the last in this triad of tools, establishes and distributes ri ghts in an equitable manner throughout the city area, irrespective of the aims of the other  two tools that, instead, find their application  in the re-designing of the city by implementing equalisation and urban compensation  mechanisms in terms of the regional laws. Focusing our attention on the part of the city affected by the Urban Programme, it   becomes clear that many of the areas of    major transformation are concentrated in this zone. During the next few years, the se areas will be overtaken by radical tran sformation, which will include a long list of   projects, namely, the area set aside for the  2015 Expo, the high-speed train station, the  new Rho-Pero Trade Fair with its own link t o the underground, the area for the new healthcare hub and the area of Bovisa. In total, the entire area between Garibaldi and Bovisa is earmarked for renewal and is set to  become a sort of metropolitan renewal hub  starting in the heart of the city and spreading out toward the northwest. The Councillor responsible for Territorial Development recently reaffirmed that this hub  is a great opportunity to transform a large  part of the city of Milan. The Urban Programme, I remind you, also  includes extensive stretches of railway line currently undergoing operational conver  sion. This work is due for completion in  2008, but the urban fabric renewal proces ses that have begun as a result of this task  will continue. In our view, this will become one of the most  sought-after areas of the city, thus powering the urban renewal that is essential for the  improvement and expansion of the quality  of life of our city. This has been proved in the case of Bovisa, which is currently being besieged by  creative people, precisely because it has  become the centre of attention, due to the creation of Fashion City and the urban hub that stretches from Porta Nuova to the Expo  grounds and the Trade Fair District, passing directly through the area involved in the Urban Programme. The closure of said Programme, therefore,

 brings along with it the need to set-up other   policies and programmes to set the urban  system in motion and to co-ordinate all the  initiatives that are currently underway. From this perspective, I personally believe that Urban is, in fact, an effort multiplier, and   shutting it down in an appropriate manner is  a task that we have set ourselves in order to  avoid interrupting the virtuous process that the Programme itself has helped to fuel. If Villa Scheibler is, today, the centre of a  new urban system, while in the past it simply   represented the useless outskirts of the city,  and if plans are afoot to rehabilitate this area  in order to exploit its existing architectural   assets (there are many structures in the are that were designed by famous Milan architects, such as Terragni, Lingeri and others), then we must not only ensure that good  urban maintenance occurs, but we must work towards including all the districts in this  positive process of development. Let’s now address the Brownfield issue and  the topic of urban renewal. Milan, which now has almost seven million   square metres of rehabilitated industrial   area, has already provided a series of positive responses to this type of problem. The Urban area, in particular, has witnessed  one of the biggest operations to reclaim a   polluted area, namely the area formerly occupied by Fina-Lube’s Purfina plant. Where there was once a refinery, there is  now a park (already mostly built) and a re sidential area, built on rehabilitated ground  that meets regulatory requirements. Thanks to an ad-hoc intervention, the soil was taken  away, completely cleaned and then put back   in situ, with little concern for the cost. On the subject of urban development, today  we are no longer working towards de-indu strialisation, but rather towards urban den sification, in other words, the opportunity to concentrate high-impact urban functions in easily accessible areas, thus making space  available to dedicate to environmental reha bilitation. ‘Green Rays’ is one of the strategies aimed   at achieving this objective, and one that we would like to integrate with Urban, because this would, on the one hand, provide the city  with some new ecological armour while, on the other hand, begin a process of densification, not only adjoining, but right on the  infrastructure hubs. The extensive Dutch experience demonstrates the effectiveness of this idea, and Milan offers many opportunities for interventions of this nature, above all by concentrating the human density in areas where we don’t  need to provide the infrastructure because it  already exists (motorway junctions, link roads, railway yards).

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Priorità e risultati aggregati di Urban Milano Priorities and aggregated results  of Urban Milan 

Il quartiere INA CASA Via Valtrompia e scorcio del parco di Villa Scheibler Valtrompia street INA CASA neighbourhood and Villa Scheibler park glimpse

FRANCO SARBIA, Responsabile servizio di Assistenza Tecnica all’elaborazione e sviluppo del Programma Urban II Milano Technical assistance services Manager responsible for the design and development of the Urban II Milano Programme

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Il Programma Urban Milano, sia per i risultati ad oggi che per le sue prospettive future, si colloca nel quadro dell’attività di pianificazione urbanistica generale del Comune di Milano coordinata dall’Architetto Giovanni Oggioni. Urban è una sfida, nell’immediato e in futuro, perché è uno strumento che consente di verificare la bontà degli indirizzi e la possibilità concreta della loro attuazione dimostrativa. I risultati sono stati conseguiti grazie ad un gruppo di lavoro agile di cui fanno parte: • Angelo Isella, coordinatore operativo del gruppo, è risorsa rara e preziosa in quanto ha profonda conoscenza delle regole di funzionamento dell’Amministrazione, sa attingere alle grandi risorse che questa può dare, ed è capace di assumersi direttamente le responsabilità necessarie per supportare e condurre a buon fine il lavoro del gruppo. • Proseguendo, in ordine rigorosamente alfabetico, Stefano Casagrande, urbanista, si occupa delle relazioni tra la gestione e gli sviluppi di Urban con i diversi settori comunali coinvolti nella pianificazione urbanistica. • L’architetto Luisa Garzonio è responsabile della comunicazione; a lei va il merito dell’organizzazione di questa conferenza, ma disimpegna con generosità anche gli adempimenti burocratici di rendicontazione e monitoraggio, che poco gratificano le sue competenze di progettista. • Marta Reverberi, architetto, ha l’importante compito di seguire alcuni degli aspetti tecnici più rilevanti d’attuazione del programma e lo fa con grande attenzione ai contenuti e sistematico richiamo ai risultati concreti da conseguire. Questo gruppo di persone ha la responsabilità e l’impegno di portare il programma a buon fine ma anche di impostarne il futuro a partire dalla capitalizzazione dei risultati conseguiti e dai grandi processi di trasformazione nell’area. Quest’area costituisce un importante margine di sviluppo per funzioni metropolitane d’eccellenza quali il nuovo polo fieristico e la candidatura dell’Expo 2015, all’incrocio tra i nodi dei corridoi numero cinque e ventiquattro, vale a dire delle due grandi reti transeuropee che collegano Milano all’Europa da est a ovest e da sud a nord. Vi sono anche l’area destinata

Both because of the results achieved to date and the future prospects, the Urban Milano programme falls within the Milan Municipality’s general urban plan ning framework, co-ordinated by Architect Giovanni  Oggioni. Urban is a challenge for the immediate future because it is a tool that allows us to confirm the  soundness of the approach and the concrete feasi bility of its demonstrative implementation. The results have been achieved thanks to a working  group consisting of: • Angelo Isella, the group’s operations co-ordinator,  is a rare and precious resource in that he has an indepth knowledge of the Administration’s operating  procedures and he knows how to access the great  resources that the Administration is able to provide  and he is able to personally assume the responsibility   required in order to support the group’s activities and   lead it to its logical conclusion. • Continuing in strict alphabetical order, the next  member of the group is Stefano Casagrande, urban   planner, who deals with the relationship between the management and implementation of the Urban Program and the various Municipal departments involved with urban planning. • Architect Luisa Garzonio is responsible for com  munications; to her goes the credit for organising this conference, but not only, she has also happily  taken on a number of the bureaucratic duties, such  as record keeping and monitoring, which are far re moved from her role as planner. • Marta Reverberi, architect, has the important task  of dealing with some of the most significant technical aspects of the implementation of the pr ogramme,  and she carries out this task with careful consideration of the content and systematic referral to the concrete results to be achieved. This group of people is responsible for, and com mitted to, not only the successful completion of the   programme, but also setting up its future, starting with the capitalisation of the results achieved and the  major transformation processes in the area. This is an important area in terms of developing excellent metropolitan operations, such as the new trade fair hub and the candidature for Expo 2015,   at the crossroads between the nodes of corridors

Snodo autostradale a Ovest del quartiere di Vialba Motorway junction west to Vialba neighbourhood 

 Villa Scheibler e parco annesso Villa Scheibler and its park 

al Politecnico, la nuova sede dell’Istituto Mario Negri, potenziali catalizzatori di una futura nuova città della scienza. In questo contesto si collocano gli interventi di Urban, prevalentemente localizzati nei quartieri di Quarto Oggiaro e Vialba, con alcune realizzazioni estese a tutta l’area, come la centralizzazione semaforica, i servizi di Car-sharing e le piste ciclabili. Ecco una sintesi dello stato d’avanzamento del programma: vi è una disponibilità totale di 27,4 milioni di euro. Grazie al meccanismo concepito dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, si può contare su finanziamenti aggiuntivi per 20 milioni di e uro. Con lo stato di avanzamento attuale si è raggiunto l’obiettivo di 16,3 milioni di euro di spesa erogata, già stata impegnata per oltre l’80%. Il risultato non riduce le previsioni, in quanto a giugno si prevedono ancora circa 2 milioni e mezzo di spesa e anche quest’anno supereremo l’obiettivo di spesa. Il programma è articolato in quattro Assi, con differenti livelli di realizzazione: • Il primo riguarda la riqualificazione polifunzionale, vale a dire gli spazi dei contenitori e dello sviluppo sostenibile dell’area. • Il secondo concerne i contenuti e la valorizzazione economico-sociale delle risorse dell’area Urban. • Il terzo riguarda l’accessibilità e la mobilità sostenibile, ed è anche quello più sviluppato. • Il quarto si occupa della gestione partecipata del Programma e della comunicazione. Il primo Asse ha attuato la riqualificazione del parco, il restauro ed il recupero della Villa Scheibler, ormai in fase molto avanzata di realizzazione.  Al centro dell’area di Quarto Oggiaro e Vialba inte numbers five and twenty-four, namely, the two ma  jor trans-European lines connecting Milan with the  rest of Europe, from east to west and from south to  north. Then there is also the area set aside for the Polytechnic and the new headquarters for the Mario Negri Institute, which are potential catalysts for a future new science city. This is the context within which the Urban Programme’s activities are taking place, concentrated mainly in the Quarto Oggiaro and Vi  alba districts, with a number of activities covering the entire area, such as the synchronisation o f traffic  lights, Car-sharing services and cycle paths. Here is a summary of the progress of the programme to date: a total sum of 27,4 million Euro is available. Thanks to the mechanisms conceived by the Ministry for Infrastructure and Transport, we can count on  additional finance amounting to 20 million Euro. Given the current progress, we have achieved our  objective of 16,3 million Euro of expenditure, more than 80% of which is already committed. These re sults do not, however, reduce the forecast because,  in June, further expenditure is envisaged to the tune of approximately 2 and a half million, and so, this  year we will again exceed our expenditure objective. The programme involves four separate Focus Areas, with different levels of implementation: • The first focus area regards multi-functional restructuring of the interior spaces of buildings and the sustainable development of the area. • The second regards the content and socio-eco-

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Priorità e risultati aggregati di Urban Milano Priorities and aggregated results  of Urban Milan 

Il quartiere INA CASA Via Valtrompia e scorcio del parco di Villa Scheibler Valtrompia street INA CASA neighbourhood and Villa Scheibler park glimpse

FRANCO SARBIA, Responsabile servizio di Assistenza Tecnica all’elaborazione e sviluppo del Programma Urban II Milano Technical assistance services Manager responsible for the design and development of the Urban II Milano Programme

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Il Programma Urban Milano, sia per i risultati ad oggi che per le sue prospettive future, si colloca nel quadro dell’attività di pianificazione urbanistica generale del Comune di Milano coordinata dall’Architetto Giovanni Oggioni. Urban è una sfida, nell’immediato e in futuro, perché è uno strumento che consente di verificare la bontà degli indirizzi e la possibilità concreta della loro attuazione dimostrativa. I risultati sono stati conseguiti grazie ad un gruppo di lavoro agile di cui fanno parte: • Angelo Isella, coordinatore operativo del gruppo, è risorsa rara e preziosa in quanto ha profonda conoscenza delle regole di funzionamento dell’Amministrazione, sa attingere alle grandi risorse che questa può dare, ed è capace di assumersi direttamente le responsabilità necessarie per supportare e condurre a buon fine il lavoro del gruppo. • Proseguendo, in ordine rigorosamente alfabetico, Stefano Casagrande, urbanista, si occupa delle relazioni tra la gestione e gli sviluppi di Urban con i diversi settori comunali coinvolti nella pianificazione urbanistica. • L’architetto Luisa Garzonio è responsabile della comunicazione; a lei va il merito dell’organizzazione di questa conferenza, ma disimpegna con generosità anche gli adempimenti burocratici di rendicontazione e monitoraggio, che poco gratificano le sue competenze di progettista. • Marta Reverberi, architetto, ha l’importante compito di seguire alcuni degli aspetti tecnici più rilevanti d’attuazione del programma e lo fa con grande attenzione ai contenuti e sistematico richiamo ai risultati concreti da conseguire. Questo gruppo di persone ha la responsabilità e l’impegno di portare il programma a buon fine ma anche di impostarne il futuro a partire dalla capitalizzazione dei risultati conseguiti e dai grandi processi di trasformazione nell’area. Quest’area costituisce un importante margine di sviluppo per funzioni metropolitane d’eccellenza quali il nuovo polo fieristico e la candidatura dell’Expo 2015, all’incrocio tra i nodi dei corridoi numero cinque e ventiquattro, vale a dire delle due grandi reti transeuropee che collegano Milano all’Europa da est a ovest e da sud a nord. Vi sono anche l’area destinata

Both because of the results achieved to date and the future prospects, the Urban Milano programme falls within the Milan Municipality’s general urban plan ning framework, co-ordinated by Architect Giovanni  Oggioni. Urban is a challenge for the immediate future because it is a tool that allows us to confirm the  soundness of the approach and the concrete feasi bility of its demonstrative implementation. The results have been achieved thanks to a working  group consisting of: • Angelo Isella, the group’s operations co-ordinator,  is a rare and precious resource in that he has an indepth knowledge of the Administration’s operating  procedures and he knows how to access the great  resources that the Administration is able to provide  and he is able to personally assume the responsibility   required in order to support the group’s activities and   lead it to its logical conclusion. • Continuing in strict alphabetical order, the next  member of the group is Stefano Casagrande, urban   planner, who deals with the relationship between the management and implementation of the Urban Program and the various Municipal departments involved with urban planning. • Architect Luisa Garzonio is responsible for com  munications; to her goes the credit for organising this conference, but not only, she has also happily  taken on a number of the bureaucratic duties, such  as record keeping and monitoring, which are far re moved from her role as planner. • Marta Reverberi, architect, has the important task  of dealing with some of the most significant technical aspects of the implementation of the pr ogramme,  and she carries out this task with careful consideration of the content and systematic referral to the concrete results to be achieved.

Snodo autostradale a Ovest del quartiere di Vialba Motorway junction west to Vialba neighbourhood 

 Villa Scheibler e parco annesso Villa Scheibler and its park 

This group of people is responsible for, and com mitted to, not only the successful completion of the   programme, but also setting up its future, starting with the capitalisation of the results achieved and the  major transformation processes in the area. This is an important area in terms of developing excellent metropolitan operations, such as the new trade fair hub and the candidature for Expo 2015,   at the crossroads between the nodes of corridors

al Politecnico, la nuova sede dell’Istituto Mario Negri, potenziali catalizzatori di una futura nuova città della scienza. In questo contesto si collocano gli interventi di Urban, prevalentemente localizzati nei quartieri di Quarto Oggiaro e Vialba, con alcune realizzazioni estese a tutta l’area, come la centralizzazione semaforica, i servizi di Car-sharing e le piste ciclabili. Ecco una sintesi dello stato d’avanzamento del programma: vi è una disponibilità totale di 27,4 milioni di euro. Grazie al meccanismo concepito dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, si può contare su finanziamenti aggiuntivi per 20 milioni di e uro. Con lo stato di avanzamento attuale si è raggiunto l’obiettivo di 16,3 milioni di euro di spesa erogata, già stata impegnata per oltre l’80%. Il risultato non riduce le previsioni, in quanto a giugno si prevedono ancora circa 2 milioni e mezzo di spesa e anche quest’anno supereremo l’obiettivo di spesa. Il programma è articolato in quattro Assi, con differenti livelli di realizzazione: • Il primo riguarda la riqualificazione polifunzionale, vale a dire gli spazi dei contenitori e dello sviluppo sostenibile dell’area. • Il secondo concerne i contenuti e la valorizzazione economico-sociale delle risorse dell’area Urban. • Il terzo riguarda l’accessibilità e la mobilità sostenibile, ed è anche quello più sviluppato. • Il quarto si occupa della gestione partecipata del Programma e della comunicazione. Il primo Asse ha attuato la riqualificazione del parco, il restauro ed il recupero della Villa Scheibler, ormai in fase molto avanzata di realizzazione.  Al centro dell’area di Quarto Oggiaro e Vialba inte numbers five and twenty-four, namely, the two ma  jor trans-European lines connecting Milan with the  rest of Europe, from east to west and from south to  north. Then there is also the area set aside for the Polytechnic and the new headquarters for the Mario Negri Institute, which are potential catalysts for a future new science city. This is the context within which the Urban Programme’s activities are taking place, concentrated mainly in the Quarto Oggiaro and Vi  alba districts, with a number of activities covering the entire area, such as the synchronisation o f traffic  lights, Car-sharing services and cycle paths. Here is a summary of the progress of the programme to date: a total sum of 27,4 million Euro is available. Thanks to the mechanisms conceived by the Ministry for Infrastructure and Transport, we can count on  additional finance amounting to 20 million Euro. Given the current progress, we have achieved our  objective of 16,3 million Euro of expenditure, more than 80% of which is already committed. These re sults do not, however, reduce the forecast because,  in June, further expenditure is envisaged to the tune of approximately 2 and a half million, and so, this  year we will again exceed our expenditure objective. The programme involves four separate Focus Areas, with different levels of implementation: • The first focus area regards multi-functional restructuring of the interior spaces of buildings and the sustainable development of the area. • The second regards the content and socio-eco-

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19 ressata dall’attività Urban, si situano la  Villa ed il parco, poco più a nord la sede provvisoria di “Quarto Laboratorio”, stabilmente destinata a centro risorse d’economia sociale. Al limite dell’area troviamo piazzetta Capuana, che è oggetto di uno degli interventi d’interesse strategico dell’attuale amministrazione; la via Traversi (posta al margine superiore dell’area) è stata interamente riqualificata ed è il punto di partenza dello sviluppo della rete di piste ciclabili realizzate con Urban. Nel parco Scheibler si nota il primo intervento di riqualificazione: è stato progettato dall’architetto Flora Vallone che ha oggi la responsabilità diretta per la gestione sviluppi del verde urbano. L’intervento ha reso accessibile il parco a coloro che sono diversamente abili, alle mamme con i passeggini, anche quando il tempo non è buono. Soprattutto, la riqualificazione del Parco lo ha fatto diventare punto d’incontro di tutti i quartieri che lo circondano ed in tale scenario si colloca il restauro ed il recupero della Villa Scheibler. Dal 2008, questa villa metterà a disposizione i suoi 3000 mq di spazi prestigiosi a supporto dell’attività di promozione dello sviluppo del contesto territoriale dell’asse di nord-ovest e del Sempione, e potrebbe diventare sede del Fondo di Sviluppo Urbano di quest’area. Del secondo Asse parlerà Massimo Gualzetti, responsabile di progetto dell’Associazione Temporanea d’Imprese che ha assunto la responsabilità di attuarlo. È già insediato il “Quarto Laboratorio”, diretto da Milano Metropoli con la partecipazione di Asset (Associazione di sviluppo del patrimonio di edilizia sociale di Aler), Intesa San Paolo, Bic La Fucina (dedicata alla creazione di nuove imprese), Bocconi, Euros (per l’assistenza tecnica agli sviluppi del programma) ed il Politecnico. Della seconda misura, qualificazione dell’economia sociale, va detto che la prima esperienza – piccola, ma molto significativa – ha proprio riguardato il presidio degli spazi riqualificati del parco che prima dell’intervento era spesso sede di episodi di microcriminalità e di spaccio. Noi abbiamo pensato che le Associazioni che da sempre aspiravano a presidiare questi spazi, fossero i soggetti destinati a far rivivere il parco, rendendolo sicuro ed

avviando un processo d’inclusione e di rinascita sociale. In un solo anno sono state effettuate iniziative d’inclusione sociale che hanno coinvolto circa 3300 residenti, comprendenti donne, giovani, persone svantaggiate e immigrati. Il Centro risorse economia sociale (Cres) sta promuovendo proprio in questi giorni un bando per i giovani, per coinvolgere e sviluppare il tessuto di associazioni per la promozione sociale, che è il patrimonio più prezioso di cui quest’area è dotata. Il centro servizi per l’impiego Marco Biagi, oggetto della terza Misura dell’Asse 2, organizzato in via Satta per Urban, nel pieno dell’attività, ha accolto 1500 disoccupati di lunga durata, settanta dei quali sono stati avviati al lavoro. Il terzo Asse, ha sviluppato soprattutto il tema dell’accessibilità: l’area di Quarto Oggiaro, e dei nove quartieri nell’area Urban, è paradossalmente quella di maggiore interesse strategico in quanto nodo d’accesso dall’Europa all’area metropolitana milanese, eppure interclusa dalle barriere infrastrutturali che dovrebbero renderla accessibile. I cittadini, a fronte di percorsi normali intorno ai 70 metri, corrispondenti alle dimensioni degli isolati, per superare le barriere infrastrutturali che li escludono dalla città, devono percorrere una media di 1000/1200 metri. Il primo intervento ha riguardato la riorganizzazione del traffico, essenzialmente attraverso la realizzazione di un sistema intelligente di centralizzazione semaforica, che ha permesso di aumentare la velocità commerciale del 15% e di ridurre del 9% la produzione stimata di CO 2. Per quanto riguarda i trasporti urbani, l’intervento ha previsto principalmente il miglioramento della sicurezza e la circolazione preferenziale dei mezzi pubblici. Ci troviamo di fronte ad un sistema di trasporto pubblico ancora carente il cui adeguamento non rientra, purtroppo, nelle capacità finanziarie e nei tempi d’attuazione di Urban. Nei termini di completamento del programma, entro il 2008, sarà ultimata la sede del servizio di car-sharing e ci proponiamo di migliorare i sistemi informativi finalizzati soprattutto all’integrazione tra le diverse modalità di trasporto nell’area. Sono stati realizzati, infine, 7 km e mezzo

di pista ciclabile. Date le limitate disponibilità economiche e di spazio, abbiamo dovuto utilizzare anche spazi originariamente dedicati ai marciapiedi, spesso occupati dalle auto in sosta. La situazione dovrà essere migliorata con il completamento di una debita segnaletica, che consenta effettivamente di circolare collegando le zone residenziali con quelle di servizi. Parliamo ora della sede del centro per la mobilità sostenibile e la sicurezza: sarà realizzato, in parte con risorse Urban, entro il 2008 ed è destinato a diventare un punto di riferimento anche a livello europeo per la sicurezza del traffico, per la sicurezza domestica e per le energie pulite. L’edificio della sede è realizzato con materiali e tecnologie d’alta affinità energetico-ambientale e costituirà un altro dei momenti di rivitalizzazione del quartiere con le sue funzioni di interesse metropolitano. Sotto il profilo della gestione procedurale, fisica ed economico-finanziaria, oggetto del quarto Asse, il Programma s’avvia alla sua conclusione senza evidenziare criticità significative. Gli indicatori economici e di realizzazione sono all’interno dei canoni prestabiliti ed il completamento è atteso nei termini previsti. Con alcuni interventi rilevanti innescati dai finanziamenti europei, supereremo gli obiettivi preventivati: il solo centro per la sicurezza, implica un incremento della spesa di 12 milioni di euro da aggiungere ai 20 milioni integrativi coperti dai contributi di Regione, Aler, Aem, Provincia, e del Comune stesso. Urban prevede anche un piano di comunicazione e pubblicità, la cui attuazione è stata finalmente affidata ad una società esperta del settore. Obiettivo principale del piano, sarà il consolidamento dei risultati della fase iniziale di sviluppo e promuovere il coinvolgimento e la partecipazione dei quartieri nella fase conclusiva del programma e in prospettiva futura. Urban è la prima esperienza tra il Comune di Milano e l’Unione Europea. Milano, per raggiungere l’Europa, deve scavalcare le alpi ed è necessario uno sforzo importante. Ma ci riusciremo.

  nomic exploitation of the Urban area’s  resources. • The third regards accessibility and sustainable mobility, this also being the most  advanced aspect. • The fourth revolves around the joint man agement of the Programme and the advertising. The first focus area has seen the com  mencement of the restructuring of the   gardens and the restoration and recovery of Villa Scheibler, which is already at a very advanced stage.  At the centre of the Quarto Oggiaro and  Vialba districts (being displayed at the  moment) affected by Urban Programme  activities, we find the Villa and the gardens while, slightly further north, we can see the temporary headquarters of “Quarto Laboratorio”, finally destined to act as a  socio-economic resource centre. On the outskirts of the area, we see Capuana  square, which is one of the interventions of strategic interest for the current Admin istration, while via Traversi (visible up near  the top) has been completely restructured   and now constitutes the starting point for   a network of cycle paths created with Ur ban. In the Scheibler gardens, we can see the first of the restructuring interventions. It was designed by architect Flora Vallone, who is now directly responsible for man  aging the development of urban green  areas. The interventions have resulted in the gardens becoming accessible to the disabled and mothers with children in  pushchairs, even in poor weather conditions. Above all, the restructuring of the Gardens has created a rendezvous point for all the adjoining districts and, as such, the scenario moves on to the restoration  and recovery of Villa Scheibler. With effect from 2008, this villa’s 3000 square metres of prestigious space will be made avail  able in support of advertising activities for the territorial context of the northwest  hub and Sempione area, and could even  become the regional headquarters of the Urban Development Fund in the area. The second Focus Area will be discussed    by Massimo Gualzetti, Manager of the “Associazione Temporanea d’Imprese”   project, who has taken on the respon  sibility for this Focus Area. The “Quarto Laboratorio”, which has already been established and is currently being man  aged by Milano Metropoli, with the participation of Asset (Aler’s public building   asset development association), Intesa San Paolo, Bic La Fucina (dedicated to the establishment of new businesses), Bocconi, Euros (providing technical as  sistance in developing the programme)  and the Polytechnic.

  As regards the second Focus Area,   namely the socio-economic restructur ing, it must be said that the initial expe  rience, although small, but nevertheless  highly significant, specifically involved the overseeing of the restructuring of the gardens that, prior to the restructuring, had  often been a preferred venue for minor  criminal activities and drug dealing. We felt that the Associations, which had always aspired to overseeing these spaces, were in the best position to bring the  gardens back to life and make them safe   by means of a process of involvement  and social re-birth. In the space of just a   single year, social involvement activities were implemented, involving 3300 residents including women, young people, disadvantaged people and immigrants. The socio-economic resource centre (Cres) is just now advertising a competition for the youth, to include and develop the fabric of associations involved in social development, which is the most valu able asset that this area has to offer. The Marco Biagi Employment Centre, which forms part of the third section of Focus   Area 2 and organised on behalf of Ur ban in via Satta, at full strength attracted  1500 long-term unemployed people, 70 of whom have subsequently been put to work. The third Focus Area concentrated  on the topic of access. The Quarto Og  giaro area, as well as the nine districts within the Urban area, is of major strategic interest since it is the gateway for   access from Europe to the Milan metro politan area, and yet, paradoxically, it was closed off by the very infrastructural bar riers that should have made it accessible. Compared to the normal routes of ap proximately 70 metres, which equates to the length of the individual blocks, in order  to overcome the infrastructural barriers excluding them from the city, residents  have had obliged to negotiate a route of  1000/1200 metres on average. The first intervention involved the re-or ganisation of vehicle traffic, essentially by    means of an intelligent traffic light synchronisation system, which managed to   increase traffic movement by 15% and   reduce the estimated CO 2 emissions by  9%. As regards urban public transport, the intervention was mainly aimed at im proving the safety and preferential move  ment of public transport vehicles. We  are, however, still obliged to deal with a   public transport system, the upgrading of which is unfortunately beyond Urban’s capabilities in terms of both finances and  time scale. By the programme completion deadline, namely by the end of 2008, the headquarters of the car-sharing serv-

 ice will have been completed and we are   proposing to improve the computerised   systems aimed at integrating the various  means of transport available in the area. Finally, we have created 7 and a half kilo metres of cycle paths. Due to the financial and space limitations, we have been obliged to also make use of certain spaces that were originally intended for use as   pavement space, but that are often occupied by parked vehicles. The situation will have to be improved by installing ap propriate signage, which will enable efficient movement by connecting residential   areas to the service areas. Let us now talk about the town centre   as regards sustainable accessibility and   safety. This will be achieved by 2008, in  part utilising Urban resources, and is also destined to become a point of reference for Europe as regards traffic safety, home  security and clean energy. The headquarters building has been constructed using   highly energy-efficient and environmentally-friendly materials and technologies  and is set to be another example of the district’s revitalisation due to its functions of metropolitan interest. From a procedural, physical and eco  nomic-financial management perspective, which is the objective of the fourth Focus Area, the Programme is heading towards completion without any significant criticalities having been encountered. The economic and completion indicators  are all within the pre-set parameters and  completion is expected within the estab lished deadlines. With a number of significant interventions  having been implemented thanks to Eu ropean Union financing, we will meet all  our pre-set objectives. The safety centre   alone involves an increased expenditure of 12 million Euro, in addition to the additional 20 million already provided by contributions from the Region, Aler, Aem, the Province and the Municipality itself. Urban also envisages an advertising and    publicity plan, the implementation of  which has been entrusted to a special ist company with knowledge of the sector. The main aim of the plan will be to consolidate the results of the initial development phase and promote the districts’  participation in the final phase of the pro gramme and on into the future. Urban is the first experience of collaboration between the Milan Municipality and  the European Union. In order to reach the rest of Europe, Milan has to overcome the Alps, and this  involves a major effort. But we will succeed.

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19 ressata dall’attività Urban, si situano la  Villa ed il parco, poco più a nord la sede provvisoria di “Quarto Laboratorio”, stabilmente destinata a centro risorse d’economia sociale. Al limite dell’area troviamo piazzetta Capuana, che è oggetto di uno degli interventi d’interesse strategico dell’attuale amministrazione; la via Traversi (posta al margine superiore dell’area) è stata interamente riqualificata ed è il punto di partenza dello sviluppo della rete di piste ciclabili realizzate con Urban. Nel parco Scheibler si nota il primo intervento di riqualificazione: è stato progettato dall’architetto Flora Vallone che ha oggi la responsabilità diretta per la gestione sviluppi del verde urbano. L’intervento ha reso accessibile il parco a coloro che sono diversamente abili, alle mamme con i passeggini, anche quando il tempo non è buono. Soprattutto, la riqualificazione del Parco lo ha fatto diventare punto d’incontro di tutti i quartieri che lo circondano ed in tale scenario si colloca il restauro ed il recupero della Villa Scheibler. Dal 2008, questa villa metterà a disposizione i suoi 3000 mq di spazi prestigiosi a supporto dell’attività di promozione dello sviluppo del contesto territoriale dell’asse di nord-ovest e del Sempione, e potrebbe diventare sede del Fondo di Sviluppo Urbano di quest’area. Del secondo Asse parlerà Massimo Gualzetti, responsabile di progetto dell’Associazione Temporanea d’Imprese che ha assunto la responsabilità di attuarlo. È già insediato il “Quarto Laboratorio”, diretto da Milano Metropoli con la partecipazione di Asset (Associazione di sviluppo del patrimonio di edilizia sociale di Aler), Intesa San Paolo, Bic La Fucina (dedicata alla creazione di nuove imprese), Bocconi, Euros (per l’assistenza tecnica agli sviluppi del programma) ed il Politecnico. Della seconda misura, qualificazione dell’economia sociale, va detto che la prima esperienza – piccola, ma molto significativa – ha proprio riguardato il presidio degli spazi riqualificati del parco che prima dell’intervento era spesso sede di episodi di microcriminalità e di spaccio. Noi abbiamo pensato che le Associazioni che da sempre aspiravano a presidiare questi spazi, fossero i soggetti destinati a far rivivere il parco, rendendolo sicuro ed

avviando un processo d’inclusione e di rinascita sociale. In un solo anno sono state effettuate iniziative d’inclusione sociale che hanno coinvolto circa 3300 residenti, comprendenti donne, giovani, persone svantaggiate e immigrati. Il Centro risorse economia sociale (Cres) sta promuovendo proprio in questi giorni un bando per i giovani, per coinvolgere e sviluppare il tessuto di associazioni per la promozione sociale, che è il patrimonio più prezioso di cui quest’area è dotata. Il centro servizi per l’impiego Marco Biagi, oggetto della terza Misura dell’Asse 2, organizzato in via Satta per Urban, nel pieno dell’attività, ha accolto 1500 disoccupati di lunga durata, settanta dei quali sono stati avviati al lavoro. Il terzo Asse, ha sviluppato soprattutto il tema dell’accessibilità: l’area di Quarto Oggiaro, e dei nove quartieri nell’area Urban, è paradossalmente quella di maggiore interesse strategico in quanto nodo d’accesso dall’Europa all’area metropolitana milanese, eppure interclusa dalle barriere infrastrutturali che dovrebbero renderla accessibile. I cittadini, a fronte di percorsi normali intorno ai 70 metri, corrispondenti alle dimensioni degli isolati, per superare le barriere infrastrutturali che li escludono dalla città, devono percorrere una media di 1000/1200 metri. Il primo intervento ha riguardato la riorganizzazione del traffico, essenzialmente attraverso la realizzazione di un sistema intelligente di centralizzazione semaforica, che ha permesso di aumentare la velocità commerciale del 15% e di ridurre del 9% la produzione stimata di CO 2. Per quanto riguarda i trasporti urbani, l’intervento ha previsto principalmente il miglioramento della sicurezza e la circolazione preferenziale dei mezzi pubblici. Ci troviamo di fronte ad un sistema di trasporto pubblico ancora carente il cui adeguamento non rientra, purtroppo, nelle capacità finanziarie e nei tempi d’attuazione di Urban. Nei termini di completamento del programma, entro il 2008, sarà ultimata la sede del servizio di car-sharing e ci proponiamo di migliorare i sistemi informativi finalizzati soprattutto all’integrazione tra le diverse modalità di trasporto nell’area. Sono stati realizzati, infine, 7 km e mezzo

di pista ciclabile. Date le limitate disponibilità economiche e di spazio, abbiamo dovuto utilizzare anche spazi originariamente dedicati ai marciapiedi, spesso occupati dalle auto in sosta. La situazione dovrà essere migliorata con il completamento di una debita segnaletica, che consenta effettivamente di circolare collegando le zone residenziali con quelle di servizi. Parliamo ora della sede del centro per la mobilità sostenibile e la sicurezza: sarà realizzato, in parte con risorse Urban, entro il 2008 ed è destinato a diventare un punto di riferimento anche a livello europeo per la sicurezza del traffico, per la sicurezza domestica e per le energie pulite. L’edificio della sede è realizzato con materiali e tecnologie d’alta affinità energetico-ambientale e costituirà un altro dei momenti di rivitalizzazione del quartiere con le sue funzioni di interesse metropolitano. Sotto il profilo della gestione procedurale, fisica ed economico-finanziaria, oggetto del quarto Asse, il Programma s’avvia alla sua conclusione senza evidenziare criticità significative. Gli indicatori economici e di realizzazione sono all’interno dei canoni prestabiliti ed il completamento è atteso nei termini previsti. Con alcuni interventi rilevanti innescati dai finanziamenti europei, supereremo gli obiettivi preventivati: il solo centro per la sicurezza, implica un incremento della spesa di 12 milioni di euro da aggiungere ai 20 milioni integrativi coperti dai contributi di Regione, Aler, Aem, Provincia, e del Comune stesso. Urban prevede anche un piano di comunicazione e pubblicità, la cui attuazione è stata finalmente affidata ad una società esperta del settore. Obiettivo principale del piano, sarà il consolidamento dei risultati della fase iniziale di sviluppo e promuovere il coinvolgimento e la partecipazione dei quartieri nella fase conclusiva del programma e in prospettiva futura. Urban è la prima esperienza tra il Comune di Milano e l’Unione Europea. Milano, per raggiungere l’Europa, deve scavalcare le alpi ed è necessario uno sforzo importante. Ma ci riusciremo.

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  nomic exploitation of the Urban area’s  resources. • The third regards accessibility and sustainable mobility, this also being the most  advanced aspect. • The fourth revolves around the joint man agement of the Programme and the advertising. The first focus area has seen the com  mencement of the restructuring of the   gardens and the restoration and recovery of Villa Scheibler, which is already at a very advanced stage.  At the centre of the Quarto Oggiaro and  Vialba districts (being displayed at the  moment) affected by Urban Programme  activities, we find the Villa and the gardens while, slightly further north, we can see the temporary headquarters of “Quarto Laboratorio”, finally destined to act as a  socio-economic resource centre. On the outskirts of the area, we see Capuana  square, which is one of the interventions of strategic interest for the current Admin istration, while via Traversi (visible up near  the top) has been completely restructured   and now constitutes the starting point for   a network of cycle paths created with Ur ban. In the Scheibler gardens, we can see the first of the restructuring interventions. It was designed by architect Flora Vallone, who is now directly responsible for man  aging the development of urban green  areas. The interventions have resulted in the gardens becoming accessible to the disabled and mothers with children in  pushchairs, even in poor weather conditions. Above all, the restructuring of the Gardens has created a rendezvous point for all the adjoining districts and, as such, the scenario moves on to the restoration  and recovery of Villa Scheibler. With effect from 2008, this villa’s 3000 square metres of prestigious space will be made avail  able in support of advertising activities for the territorial context of the northwest  hub and Sempione area, and could even  become the regional headquarters of the Urban Development Fund in the area. The second Focus Area will be discussed    by Massimo Gualzetti, Manager of the “Associazione Temporanea d’Imprese”   project, who has taken on the respon  sibility for this Focus Area. The “Quarto Laboratorio”, which has already been established and is currently being man  aged by Milano Metropoli, with the participation of Asset (Aler’s public building   asset development association), Intesa San Paolo, Bic La Fucina (dedicated to the establishment of new businesses), Bocconi, Euros (providing technical as  sistance in developing the programme)  and the Polytechnic.

  As regards the second Focus Area,   namely the socio-economic restructur ing, it must be said that the initial expe  rience, although small, but nevertheless  highly significant, specifically involved the overseeing of the restructuring of the gardens that, prior to the restructuring, had  often been a preferred venue for minor  criminal activities and drug dealing. We felt that the Associations, which had always aspired to overseeing these spaces, were in the best position to bring the  gardens back to life and make them safe   by means of a process of involvement  and social re-birth. In the space of just a   single year, social involvement activities were implemented, involving 3300 residents including women, young people, disadvantaged people and immigrants. The socio-economic resource centre (Cres) is just now advertising a competition for the youth, to include and develop the fabric of associations involved in social development, which is the most valu able asset that this area has to offer. The Marco Biagi Employment Centre, which forms part of the third section of Focus   Area 2 and organised on behalf of Ur ban in via Satta, at full strength attracted  1500 long-term unemployed people, 70 of whom have subsequently been put to work. The third Focus Area concentrated  on the topic of access. The Quarto Og  giaro area, as well as the nine districts within the Urban area, is of major strategic interest since it is the gateway for   access from Europe to the Milan metro politan area, and yet, paradoxically, it was closed off by the very infrastructural bar riers that should have made it accessible. Compared to the normal routes of ap proximately 70 metres, which equates to the length of the individual blocks, in order  to overcome the infrastructural barriers excluding them from the city, residents  have had obliged to negotiate a route of  1000/1200 metres on average. The first intervention involved the re-or ganisation of vehicle traffic, essentially by    means of an intelligent traffic light synchronisation system, which managed to   increase traffic movement by 15% and   reduce the estimated CO 2 emissions by  9%. As regards urban public transport, the intervention was mainly aimed at im proving the safety and preferential move  ment of public transport vehicles. We  are, however, still obliged to deal with a   public transport system, the upgrading of which is unfortunately beyond Urban’s capabilities in terms of both finances and  time scale. By the programme completion deadline, namely by the end of 2008, the headquarters of the car-sharing serv-

 Villa Scheibler - Particolare opere strutturali e di consolidamento della facciata principale Villa Scheibler - Main facade structural and reinforcement works detail 

Stato di avanzamento dei lavori di restauro e recupero di Villa Scheibler State of progress of the work of restoration and  recovering of Villa Scheibler 

ENRICO BOCCARDO Progetto di restauro e recupero di Villa Scheibler Project for the restoration and recovering of Villa Scheibler 

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

L’oggetto del contratto è quello del recupero e risanamento conservativo di Villa Scheibler. L’obiettivo principale è quello di restituire la villa e tutte le aree ad essa connesse come polo attrattivo di Quarto Oggiaro con fini socio-economici. Tutta la progettazione e realizzazione è dunque finalizzata a questi obiettivi. Negli ambienti che stiamo predisponendo, troveranno di fatto posto un’Agenzia per lo Sviluppo, un’Agenzia per l’Occupazione, spazi espositivi, spazi polivalenti per seminari e laboratori. Il mio intervento verte su ciò che è stato fatto, si sta facendo e s’intende fare per completare questo progetto. I lavori sono iniziati a ottobre del 2006 e stanno procedendo normalmente. Siccome la villa era in avanzato stato di degrado, sono stati fatti dei consolidamenti delle fondazioni, delle murature, dei solai e di tutto quanto è struttura portante orizzontale e verticale. Si è cercato di mantenere il tutto sempre nel rispetto dell’architettura precedente, fin ove fosse possibile. Dato il degrado, molte strutture non sono state mantenute: vi erano dei solai pericolanti che non potevano essere restaurati e sono stati cambiati. Comunque il 90% dei solai in legno sono stati recuperati; essi erano la struttura originaria che nel corso dei tempi si è ampliata (solai in latero-cemento, addirittura del ‘700 le grecate con il solaio sopra, tutta una serie di tipologie diverse di solai). Nella parte occidentale della villa questi solai in legno erano tutti decorati: vi erano degli affreschi molto interessanti. Si è lavorato su due fronti: il fronte della villa (con i consolidamenti) e – parallelamente – sul fronte della riqualificazione delle ex-scuderie, che diventeranno la sede di una stazione della vigilanza urbana che presidierà tutta la zona di Quarto Oggiaro. Questo lavoro è stato terminato, nonostante l’avanzato stato di degrado, a partire dalle fondazioni, i pavimenti, i rivestimenti e gli impianti: una ristrutturazione co mpleta di tutto l’ambiente. Si stanno elaborando ora tutte le certificazioni tecnico-amministrative per il collaudo al fine di consegnare al Comando della Polizia di zona la struttura. Attualmente il Comando è in un’ala della villa: trasferendolo si potrà disporre della villa al 100% vuota e potranno così essere ultimati tutti i la-

The purpose of the contract is the restoration and  conservative renovation of Villa Scheibler. The main objective is to return the villa and all the connected    areas to their former glory as a pole of attraction   in Quarto Oggiaro for socio-economic ends. All   planning and realization is therefore finalized to meet these aims. In fact, the area that we are predisposing will house a development agency, an employment  agency, exhibition spaces and multi-purpose spaces for seminars and workshops. My talk pertains to what has been done, what is  being done and what is going to be done in order to complete this project. Work commenced in October   2006 and is proceeding normally.  As the villa was in an advanced state of deterioration, the foundations, the walls, the flooring and all the   horizontal and vertical carrying structures were  reinforced. Wherever possible we sought to maintain the characteristic features of the previous architecture. Given the level of the deterioration many structures were not retained: floors that were dangerous and  could not be restored were changed. However, 90% of the wooden floors were restored; these constituted the original structure that was extended  over the course of time (latero-cement floors, even in the 17th century frets with floor above, a whole series of different typologies of floors). In the west part of  the villa these wooden floors were all decorated: there were some very interesting frescoes. The work was done on two fronts: on the facade of  the villa (with reinforcements) and, in a parallel fashion, on the conversion of the former stables, which will   become the quarters of a metropolitan police station that will preside over the Quarto Oggiaro area. This work was carried out, despite the advanced state of deterioration, starting from the foundations, the floors, the finishings and the fixtures: a complete  restructuring of the whole area. Work is now being done on the technical-administrative certifications with a view to designating the structure to the local  Police Force. At the moment, the latter is situated in  a wing of the villa: relocating it would make the villa completely empty and allow for the conclusion of all  the foreseen work on it.

 ice will have been completed and we are   proposing to improve the computerised   systems aimed at integrating the various  means of transport available in the area. Finally, we have created 7 and a half kilo metres of cycle paths. Due to the financial and space limitations, we have been obliged to also make use of certain spaces that were originally intended for use as   pavement space, but that are often occupied by parked vehicles. The situation will have to be improved by installing ap propriate signage, which will enable efficient movement by connecting residential   areas to the service areas. Let us now talk about the town centre   as regards sustainable accessibility and   safety. This will be achieved by 2008, in  part utilising Urban resources, and is also destined to become a point of reference for Europe as regards traffic safety, home  security and clean energy. The headquarters building has been constructed using   highly energy-efficient and environmentally-friendly materials and technologies  and is set to be another example of the district’s revitalisation due to its functions of metropolitan interest. From a procedural, physical and eco  nomic-financial management perspective, which is the objective of the fourth Focus Area, the Programme is heading towards completion without any significant criticalities having been encountered. The economic and completion indicators  are all within the pre-set parameters and  completion is expected within the estab lished deadlines. With a number of significant interventions  having been implemented thanks to Eu ropean Union financing, we will meet all  our pre-set objectives. The safety centre   alone involves an increased expenditure of 12 million Euro, in addition to the additional 20 million already provided by contributions from the Region, Aler, Aem, the Province and the Municipality itself. Urban also envisages an advertising and    publicity plan, the implementation of  which has been entrusted to a special ist company with knowledge of the sector. The main aim of the plan will be to consolidate the results of the initial development phase and promote the districts’  participation in the final phase of the pro gramme and on into the future. Urban is the first experience of collaboration between the Milan Municipality and  the European Union. In order to reach the rest of Europe, Milan has to overcome the Alps, and this  involves a major effort. But we will succeed.

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 Villa Scheibler - Particolare opere strutturali e di consolidamento della facciata principale

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Villa Scheibler - Main facade structural and reinforcement works detail 

Stato di avanzamento dei lavori di restauro e recupero di Villa Scheibler State of progress of the work of restoration and  recovering of Villa Scheibler 

ENRICO BOCCARDO Progetto di restauro e recupero di Villa Scheibler Project for the restoration and recovering of Villa Scheibler 

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

L’oggetto del contratto è quello del recupero e risanamento conservativo di Villa Scheibler. L’obiettivo principale è quello di restituire la villa e tutte le aree ad essa connesse come polo attrattivo di Quarto Oggiaro con fini socio-economici. Tutta la progettazione e realizzazione è dunque finalizzata a questi obiettivi. Negli ambienti che stiamo predisponendo, troveranno di fatto posto un’Agenzia per lo Sviluppo, un’Agenzia per l’Occupazione, spazi espositivi, spazi polivalenti per seminari e laboratori. Il mio intervento verte su ciò che è stato fatto, si sta facendo e s’intende fare per completare questo progetto. I lavori sono iniziati a ottobre del 2006 e stanno procedendo normalmente. Siccome la villa era in avanzato stato di degrado, sono stati fatti dei consolidamenti delle fondazioni, delle murature, dei solai e di tutto quanto è struttura portante orizzontale e verticale. Si è cercato di mantenere il tutto sempre nel rispetto dell’architettura precedente, fin ove fosse possibile. Dato il degrado, molte strutture non sono state mantenute: vi erano dei solai pericolanti che non potevano essere restaurati e sono stati cambiati. Comunque il 90% dei solai in legno sono stati recuperati; essi erano la struttura originaria che nel corso dei tempi si è ampliata (solai in latero-cemento, addirittura del ‘700 le grecate con il solaio sopra, tutta una serie di tipologie diverse di solai). Nella parte occidentale della villa questi solai in legno erano tutti decorati: vi erano degli affreschi molto interessanti. Si è lavorato su due fronti: il fronte della villa (con i consolidamenti) e – parallelamente – sul fronte della riqualificazione delle ex-scuderie, che diventeranno la sede di una stazione della vigilanza urbana che presidierà tutta la zona di Quarto Oggiaro. Questo lavoro è stato terminato, nonostante l’avanzato stato di degrado, a partire dalle fondazioni, i pavimenti, i rivestimenti e gli impianti: una ristrutturazione co mpleta di tutto l’ambiente. Si stanno elaborando ora tutte le certificazioni tecnico-amministrative per il collaudo al fine di consegnare al Comando della Polizia di zona la struttura. Attualmente il Comando è in un’ala della villa: trasferendolo si potrà disporre della villa al 100% vuota e potranno così essere ultimati tutti i la-

The purpose of the contract is the restoration and  conservative renovation of Villa Scheibler. The main objective is to return the villa and all the connected    areas to their former glory as a pole of attraction   in Quarto Oggiaro for socio-economic ends. All   planning and realization is therefore finalized to meet these aims. In fact, the area that we are predisposing will house a development agency, an employment  agency, exhibition spaces and multi-purpose spaces for seminars and workshops. My talk pertains to what has been done, what is  being done and what is going to be done in order to complete this project. Work commenced in October   2006 and is proceeding normally.  As the villa was in an advanced state of deterioration, the foundations, the walls, the flooring and all the   horizontal and vertical carrying structures were  reinforced. Wherever possible we sought to maintain the characteristic features of the previous architecture. Given the level of the deterioration many structures were not retained: floors that were dangerous and  could not be restored were changed. However, 90% of the wooden floors were restored; these constituted the original structure that was extended  over the course of time (latero-cement floors, even in the 17th century frets with floor above, a whole series of different typologies of floors). In the west part of  the villa these wooden floors were all decorated: there were some very interesting frescoes. The work was done on two fronts: on the facade of  the villa (with reinforcements) and, in a parallel fashion, on the conversion of the former stables, which will   become the quarters of a metropolitan police station that will preside over the Quarto Oggiaro area. This work was carried out, despite the advanced state of deterioration, starting from the foundations, the floors, the finishings and the fixtures: a complete  restructuring of the whole area. Work is now being done on the technical-administrative certifications with a view to designating the structure to the local  Police Force. At the moment, the latter is situated in  a wing of the villa: relocating it would make the villa completely empty and allow for the conclusion of all  the foreseen work on it.

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 Villa Scheibler prima dell’inizio della ristrutturazione Villa Scheibler before the beginning of the restoration

vori previsti per completare il corpo-villa. I lavori terminati sono i consolidamenti sia delle fondazioni che delle murature portanti e la realizzazione di una barriera anti-umidità (iniezioni a base di resine ipossidiche che eliminano il progredire dell’umidità dal basso verso l’alto). Per quanto riguarda gli intonaci, la Sovraintendenza ha richiesto una serie di prove di laboratorio per definire la stessa granulometria di quelli del ‘400/500. Sono stati definiti gli intonaci sia interni che esterni e attualmente, si stanno facendo delle prove-colore molto importanti, per creare l’opportuna armonia di tutta la struttura. In successivi interventi gli specialisti parleranno dettagliatamente delle strutture orizzontali e verticali e degli affreschi. Riguardo agli affreschi, da sottolineare che nel corso dei secoli sono stati fatti dei lavori scellerati. Ad esempio, alcuni affreschi murali sono stati intonacati e deturpati. L’arduo compito è stato quello di consolidare l’intonaco al di sotto del quale vi erano gli affreschi, quindi un lavoro certosino di pulitura ed infine il restauro vero

e proprio. Il tutto sotto la supervisione del Sovraintendente ai Beni Architettonici a cui la villa è vincolata.  A Giugno, dovrebbero essere terminati gli impianti meccanici ed elettrici. Si prevede perciò di terminare i lavori a fine febbraio, (cioè nei tempi previsti). Ad oggi, sono stati emessi 2 certificati di pagamento, pari a circa 2 milioni di euro. L’intervento, ammonta ad un importo finale di 10 milioni di euro, ed è stato fatturato circa il 20%. Tra un mese e mezzo, sarà emesso un altro certificato di circa 2 milioni di euro, arrivando a fatturare così il 40%. Le rilevabili difformità tra il tempo trascorso ed i lavori fatturati, rispetto alle previsioni, sono state causate dalla particolarità delle lavorazioni. Si tratta, infatti, di un intervento complesso che ha richiesto diverse prove specifiche, tra le quali, ad esempio, prove granulometriche per la definizione dell’intonaco. Si prevede, comunque, dopo la posa dei serramenti esterni ed interni, di raggiungere una fatturazione corposa ed un prosieguo dei lavori più lineare. Per quanto concerne i pavimenti e i serra-

 Villa Scheibler - Rendering progetto di ristrutturazione

 Villa Scheibler - Rendering progetto di ristrutturazione

Villa Scheibler - Restructuring project rendering

The work completed is the reinforcement of both the foundations and the carrying walls and the realization of a damp-proof    barrier (epoxidic resin-based injections that eliminate rising damp). As regards the plasterwork, the Curatorship has  insisted on a series of laboratory tests in order to obtain the same granulometry   as that of the 14th or 15th centuries. The  plastering has been defined, both inside   and outside, and very important colourtests are presently being carried out to ensure the suitable harmony of the whole  structure. In following talks the specialists will expound upon the horizontal and  vertical structures and the frescoes.  As regards the frescoes, it must be pointed  out that they have been subjected to very   bad workmanship over the centuries. For  example, some of the wall frescoes have   been plastered over and defaced. The  arduous task has been that of reinforcing the plastering beneath which lay frescoes  – then a painstaking cleaning job before the true and proper restoration. All of this was

menti, si è cercato per quanto possibile di utilizzare materiale dell’epoca. È stato comunque recuperato qualche metro quadro di piastrellame, rivestimenti e pavimentazione antica. Per il resto del materiale, si è scelto un cotto lombardo nuvolato che si avvicina moltissimo alla pavimentazione d’origine. In un complesso simile, non è da sottovalutare l’aspetto dell’impiantistica: vi saranno infatti molti uffici per tutti quei servizi che saranno dedicati alla popolazione del quartiere, oltre alla sala polivalente. Per quanto riguarda la cappella privata annessa alla villa, essa è in fase di ristrutturazione e fungerà da auditorium. I lavori, termineranno a febbraio. La consegna ufficiale e quindi la completa fruibilità dell’opera è invece prevista per fine anno, dopo il rilascio di tutte le certificazioni e i collaudi previsti dalla Legge Merloni per la messa a No rma (stabilità strutturale antisismica, la 46/90, prevenzione incendi e certificati igienico-sanitari).

Villa Scheibler - Restructuring project rendering

under the supervision of the Architectural  Heritage Curator who is responsible for  the villa. In June, the mechanical and  electrical installations should be finished. Therefore, the end of the work is foreseen for February as planned. 2 certificates have  already been issued for around 2 million Euros. The final total of the intervention   amounts to 10 million Euros and 20%   has been invoiced. Within around one   and a half months another certificate of   approximately 2 million Euros will be issued   and the percentage will arrive at 40%. The light imbalance between the invoicing   and the work schedule, is normal in this kind of work, given the many tests   needed to obtain the colours and the   granulometries. When the external and    internal fittings have been fitted, the   invoicing will reach the correct balance.  As regards the floors and fittings, period    materials have been used as far as  possible. A few square metres of the tiling, finishings and old flooring have, however,  been restored to their former state.

 As for the rest of the material, Lombardy  clouded terracotta floor tiles have been chosen which very much in keeping with the original flooring. In such a complex the layout aspect is  not to be overlooked: there will be a large   number of offices for all those services which will be dedicated to the inhabitants of the zone, as well as to the multi-purpose  hall. As for the private chapel annexed to the villa, it is now being converted and will   be used as an auditorium. The work, therefore, will come to an end in February. The official handingover and, consequently, the complete  availability of the villa is instead foreseen for the end of the year, that is to say, after  the issuing of all the certifications and  the inspections foreseen by the Merloni  Law for the conformity to the regulations (earthquake-proof structural stability, the   46/90 law, fire prevention and hygiene sanitary certificates).

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 Villa Scheibler prima dell’inizio della ristrutturazione

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Villa Scheibler before the beginning of the restoration

vori previsti per completare il corpo-villa. I lavori terminati sono i consolidamenti sia delle fondazioni che delle murature portanti e la realizzazione di una barriera anti-umidità (iniezioni a base di resine ipossidiche che eliminano il progredire dell’umidità dal basso verso l’alto). Per quanto riguarda gli intonaci, la Sovraintendenza ha richiesto una serie di prove di laboratorio per definire la stessa granulometria di quelli del ‘400/500. Sono stati definiti gli intonaci sia interni che esterni e attualmente, si stanno facendo delle prove-colore molto importanti, per creare l’opportuna armonia di tutta la struttura. In successivi interventi gli specialisti parleranno dettagliatamente delle strutture orizzontali e verticali e degli affreschi. Riguardo agli affreschi, da sottolineare che nel corso dei secoli sono stati fatti dei lavori scellerati. Ad esempio, alcuni affreschi murali sono stati intonacati e deturpati. L’arduo compito è stato quello di consolidare l’intonaco al di sotto del quale vi erano gli affreschi, quindi un lavoro certosino di pulitura ed infine il restauro vero

e proprio. Il tutto sotto la supervisione del Sovraintendente ai Beni Architettonici a cui la villa è vincolata.  A Giugno, dovrebbero essere terminati gli impianti meccanici ed elettrici. Si prevede perciò di terminare i lavori a fine febbraio, (cioè nei tempi previsti). Ad oggi, sono stati emessi 2 certificati di pagamento, pari a circa 2 milioni di euro. L’intervento, ammonta ad un importo finale di 10 milioni di euro, ed è stato fatturato circa il 20%. Tra un mese e mezzo, sarà emesso un altro certificato di circa 2 milioni di euro, arrivando a fatturare così il 40%. Le rilevabili difformità tra il tempo trascorso ed i lavori fatturati, rispetto alle previsioni, sono state causate dalla particolarità delle lavorazioni. Si tratta, infatti, di un intervento complesso che ha richiesto diverse prove specifiche, tra le quali, ad esempio, prove granulometriche per la definizione dell’intonaco. Si prevede, comunque, dopo la posa dei serramenti esterni ed interni, di raggiungere una fatturazione corposa ed un prosieguo dei lavori più lineare. Per quanto concerne i pavimenti e i serra-

 Villa Scheibler - Rendering progetto di ristrutturazione

 Villa Scheibler - Rendering progetto di ristrutturazione

Villa Scheibler - Restructuring project rendering

The work completed is the reinforcement of both the foundations and the carrying walls and the realization of a damp-proof    barrier (epoxidic resin-based injections that eliminate rising damp). As regards the plasterwork, the Curatorship has  insisted on a series of laboratory tests in order to obtain the same granulometry   as that of the 14th or 15th centuries. The  plastering has been defined, both inside   and outside, and very important colourtests are presently being carried out to ensure the suitable harmony of the whole  structure. In following talks the specialists will expound upon the horizontal and  vertical structures and the frescoes.  As regards the frescoes, it must be pointed  out that they have been subjected to very   bad workmanship over the centuries. For  example, some of the wall frescoes have   been plastered over and defaced. The  arduous task has been that of reinforcing the plastering beneath which lay frescoes  – then a painstaking cleaning job before the true and proper restoration. All of this was

menti, si è cercato per quanto possibile di utilizzare materiale dell’epoca. È stato comunque recuperato qualche metro quadro di piastrellame, rivestimenti e pavimentazione antica. Per il resto del materiale, si è scelto un cotto lombardo nuvolato che si avvicina moltissimo alla pavimentazione d’origine. In un complesso simile, non è da sottovalutare l’aspetto dell’impiantistica: vi saranno infatti molti uffici per tutti quei servizi che saranno dedicati alla popolazione del quartiere, oltre alla sala polivalente. Per quanto riguarda la cappella privata annessa alla villa, essa è in fase di ristrutturazione e fungerà da auditorium. I lavori, termineranno a febbraio. La consegna ufficiale e quindi la completa fruibilità dell’opera è invece prevista per fine anno, dopo il rilascio di tutte le certificazioni e i collaudi previsti dalla Legge Merloni per la messa a No rma (stabilità strutturale antisismica, la 46/90, prevenzione incendi e certificati igienico-sanitari).

Villa Scheibler - Restructuring project rendering

under the supervision of the Architectural  Heritage Curator who is responsible for  the villa. In June, the mechanical and  electrical installations should be finished. Therefore, the end of the work is foreseen for February as planned. 2 certificates have  already been issued for around 2 million Euros. The final total of the intervention   amounts to 10 million Euros and 20%   has been invoiced. Within around one   and a half months another certificate of   approximately 2 million Euros will be issued   and the percentage will arrive at 40%. The light imbalance between the invoicing   and the work schedule, is normal in this kind of work, given the many tests   needed to obtain the colours and the   granulometries. When the external and    internal fittings have been fitted, the   invoicing will reach the correct balance.  As regards the floors and fittings, period    materials have been used as far as  possible. A few square metres of the tiling, finishings and old flooring have, however,  been restored to their former state.

 As for the rest of the material, Lombardy  clouded terracotta floor tiles have been chosen which very much in keeping with the original flooring. In such a complex the layout aspect is  not to be overlooked: there will be a large   number of offices for all those services which will be dedicated to the inhabitants of the zone, as well as to the multi-purpose  hall. As for the private chapel annexed to the villa, it is now being converted and will   be used as an auditorium. The work, therefore, will come to an end in February. The official handingover and, consequently, the complete  availability of the villa is instead foreseen for the end of the year, that is to say, after  the issuing of all the certifications and  the inspections foreseen by the Merloni  Law for the conformity to the regulations (earthquake-proof structural stability, the   46/90 law, fire prevention and hygiene sanitary certificates).

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 Villa Scheibler - Scalone d’onore Villa Scheibler - Cerimonial staircase

Opere strutturali Structural works 

ENRICO CASARETTI, Impresa Navarra Costruzioni, vincitrice gara d’appalto di Villa Scheibler  Firm of Navarra Construzioni, Villa Scheibler tender winner 

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

La prima parte del progetto, è stata dedicata all’adeguamento anti-sismico della struttura della villa. Essa si presentava in uno stato alquanto precario a seguito di furti e degrado: erano stati infatti rubati tutti i camini, incluso le canne fumarie, gli architravi delle porte e molte delle opere in pietra (acquai, soglie e davanzali). Il primo intervento che si è dovuto effettuare è consistito nel liberare la struttura dai pesi c he vi erano stati sovrapposti nel corso del tempo. In particolare si è provveduto a sostituire il tetto, che era stato realizzato intorno agli anni ’60 in calcestruzzo armato e tavelloni. Esso gravava sull’edificio in modo assolutamente inidoneo e non garantiva alcuna stabilità. Il tetto è ora più snello, realizzato mediante l’utilizzo di capriate in legno a cui sono stati sovrapposti travetti e assito. Sono stati sostituiti inoltre tutti i solai che erano stati rifatti alcuni decenni orsono, sovrapponendo a quelli originali in legno una struttura in calcestruzzo e tavelloni con sovrastante getto integrativo aumentandone il peso in maniera considerevole. Tutti questi sono stati demoliti e sostituiti con altri realizzati in legno. In corso d’opera è stata accertata la presenza di ulteriori solai di un certo pregio ed è stato deciso di mantenerli in opera anche se era stato previsto, nel progetto esecutivo, di demolirli. L’intervento di conservazione dei solai è avvenuto utilizzando connettori in acciaio inox; tali connettori consistono in barre filettate, che vengono fissate tramite resine epossidiche sulle travi principali e sui travetti. Una volta posti in opera tutti i connettori, viene sovrapposta un’armatura in ferro e il solaio viene terminato con un getto integrativo. In questo modo si ottiene una collaborazione strutturale tra struttura portante e soletta in calcestruzzo, migliorando i parametri prestazionali. Nel corso dei lavori sono state rinvenute volte in mattoni che sono state mantenute e consolidate attraverso l’utilizzo di fibre di carbonio e con metodologia del tutto simile a quella seguita per conservare i solai antichi. La globalità degli interventi ha consentito, inoltre, l’adeguamento alla normativa antisismica vigente.

The first part of the project was given over to bringing the structure of the villa up to anti-seismic standards. It was found to be in a fairly precarious state following thefts and dilapidation: indeed all the fireplaces,  including the chimneys, architraves for the doors and   many of the stone works (water troughs, doors and  window sills) had indeed been stolen. The first intervention that needed to be carried out was freeing the structure from the weights that had   been laid on it over the course of time. In particular, the roof, which had been put up in the  sixties in concrete and holllow flat pots, was replaced;  it weighed upon the building in an absolutely improper  fashion and ensured no stability whatsoever. The  roof is now slimmer, built using wooden trusses with overlaid rafters and boarding. Moreover, all the floors, which had been redone a   number of decades ago by overlaying the original  ones in wood with a concrete structure in hollow flat pot with a complete casting overlay so as to  increase its weight considerably, were replaced. All  of them were demolished and replaced with others  made from wood. During the works other floors of a certain high quality were found to be present and it was decided to keep these in use, even though their  demolition had been planned for in the executive design. The preservation intervention on floors took place using ties in stainless steel; these ties are threaded   rods that are set by means of epoxy resins into the  main beams and into the joists. Once all the ties had been set, a metal support   structure is placed above and the floor is finished  with a full casting. In this way structural cohesion is obtained between the load bearing structure and the   slab in concrete, thus improving the performance  parameters. During the course of the works, vaulting in brickwork  was discovered and consolidated by means of  carbon fibre and in a manner exactly similar to that followed for preserving the antique floorings. The overall nature of intervention moreover, allowed  the updating to current anti-seismic regulations. In order to ensure greater atmospheric comfort, an  aerating honeycomb was constructed: within the villa

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 Villa Scheibler - Scalone d’onore Villa Scheibler - Cerimonial staircase

Opere strutturali Structural works 

ENRICO CASARETTI, Impresa Navarra Costruzioni, vincitrice gara d’appalto di Villa Scheibler  Firm of Navarra Construzioni, Villa Scheibler tender winner 

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

La prima parte del progetto, è stata dedicata all’adeguamento anti-sismico della struttura della villa. Essa si presentava in uno stato alquanto precario a seguito di furti e degrado: erano stati infatti rubati tutti i camini, incluso le canne fumarie, gli architravi delle porte e molte delle opere in pietra (acquai, soglie e davanzali). Il primo intervento che si è dovuto effettuare è consistito nel liberare la struttura dai pesi c he vi erano stati sovrapposti nel corso del tempo. In particolare si è provveduto a sostituire il tetto, che era stato realizzato intorno agli anni ’60 in calcestruzzo armato e tavelloni. Esso gravava sull’edificio in modo assolutamente inidoneo e non garantiva alcuna stabilità. Il tetto è ora più snello, realizzato mediante l’utilizzo di capriate in legno a cui sono stati sovrapposti travetti e assito. Sono stati sostituiti inoltre tutti i solai che erano stati rifatti alcuni decenni orsono, sovrapponendo a quelli originali in legno una struttura in calcestruzzo e tavelloni con sovrastante getto integrativo aumentandone il peso in maniera considerevole. Tutti questi sono stati demoliti e sostituiti con altri realizzati in legno. In corso d’opera è stata accertata la presenza di ulteriori solai di un certo pregio ed è stato deciso di mantenerli in opera anche se era stato previsto, nel progetto esecutivo, di demolirli. L’intervento di conservazione dei solai è avvenuto utilizzando connettori in acciaio inox; tali connettori consistono in barre filettate, che vengono fissate tramite resine epossidiche sulle travi principali e sui travetti. Una volta posti in opera tutti i connettori, viene sovrapposta un’armatura in ferro e il solaio viene terminato con un getto integrativo. In questo modo si ottiene una collaborazione strutturale tra struttura portante e soletta in calcestruzzo, migliorando i parametri prestazionali. Nel corso dei lavori sono state rinvenute volte in mattoni che sono state mantenute e consolidate attraverso l’utilizzo di fibre di carbonio e con metodologia del tutto simile a quella seguita per conservare i solai antichi. La globalità degli interventi ha consentito, inoltre, l’adeguamento alla normativa antisismica vigente.

The first part of the project was given over to bringing the structure of the villa up to anti-seismic standards. It was found to be in a fairly precarious state following thefts and dilapidation: indeed all the fireplaces,  including the chimneys, architraves for the doors and   many of the stone works (water troughs, doors and  window sills) had indeed been stolen. The first intervention that needed to be carried out was freeing the structure from the weights that had   been laid on it over the course of time. In particular, the roof, which had been put up in the  sixties in concrete and holllow flat pots, was replaced;  it weighed upon the building in an absolutely improper  fashion and ensured no stability whatsoever. The  roof is now slimmer, built using wooden trusses with overlaid rafters and boarding. Moreover, all the floors, which had been redone a   number of decades ago by overlaying the original  ones in wood with a concrete structure in hollow flat pot with a complete casting overlay so as to  increase its weight considerably, were replaced. All  of them were demolished and replaced with others  made from wood. During the works other floors of a certain high quality were found to be present and it was decided to keep these in use, even though their  demolition had been planned for in the executive design. The preservation intervention on floors took place using ties in stainless steel; these ties are threaded   rods that are set by means of epoxy resins into the  main beams and into the joists. Once all the ties had been set, a metal support   structure is placed above and the floor is finished  with a full casting. In this way structural cohesion is obtained between the load bearing structure and the   slab in concrete, thus improving the performance  parameters. During the course of the works, vaulting in brickwork  was discovered and consolidated by means of  carbon fibre and in a manner exactly similar to that followed for preserving the antique floorings. The overall nature of intervention moreover, allowed  the updating to current anti-seismic regulations. In order to ensure greater atmospheric comfort, an  aerating honeycomb was constructed: within the villa

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27 Per garantire un maggiore comfort ci” delle murature per sanare alcune climatico si è poi realizzato un ve- lesioni. La villa presentava anche spaio areato: all’interno della villa e un forte effetto di slegamento delle all’esterno per un raggio di un metro murature: esse sono una tipologia circa, tutti i locali posti a piano terra a “sacco”, composto da due parasono stati svuotati e con un sistema menti esterni che contengono maad igloo si è provveduto ad isolarli teriale incoerente che, col tempo, dal piano-campagna. tende a polverizzare. Per le fondazioni, si è sostituito il L’iniezione permette dunque di riprogetto originario, (che prevedeva compattare il paramento murario. la realizzazione di sottomurazioni Dopo aver praticato un foro del diaall’esterno di tutto il fabbricato) con metro necessario, tale diametro vieiniezioni di malta cementizia ad alta ne calcolato sulla base delle velocità pressione posta negli interstizi delle di assorbimento, viene iniettata una fondazioni mediante l’utilizzo di can- malta in calce idraulica, cioè non a ne valvolate in fibra di vetro. Questo base-cemento per un preciso vincointervento, ha consentito un più ce- lo della Sovrintendenza. lere avanzamento dei lavori in virtù   Al termine del lavoro, il foro viene del fatto che le fondazioni della villa stuccato e il muro ritorna ad essere si sono riscontrate a quota abba- nelle sue condizioni originarie. stanza significativa (tra 1,60 e 1,80 Una volta terminato l’opera di conmetri al piano-campagna). solidamento, si passerà alla vera Dal punto di vista statico, si è prov- e propria ricostruzione ex-novo veduto ad un intervento di “cuci/scu- secondo i canoni previsti.

  and outside for a radius of around  one metre, all the rooms located on the ground floor were emptied and  they were insulated from the terrain  by means of an igloo system. For the foundations, the original    project (which foresaw the building of underpinning outside the entire  building) was replaced with the use of injections of high pressure cement   mortar into the interstices of the foundations using glass fibre valve   hoses with valves. This intervention   allowed quicker progress in works due to the foundations of the villa   being found to be of a significant depth (between 1.60 and 1.80  metres below ground level). From the static point of view, an  intervention of a “stitch/unstitch” type was performed to the walls in order  to repair a number of breaches.

The villa also suffered from a heavy    loosening effect to the walls: these  are of a “sack” type, made up of two external facings containing loose   material which, over time, tends to become powdered. Injection therefore allows the wall facing to be   re-compacted. After having drilled    a bore of the necessary diameter, which diameter is calculated on the   basis of the speed of absorption,   a mortar in hydraulic lime, i.e. not cement based, for reasons of a   specific constraint imposed by the Superintendence, is injected. At the end of the work, the bore is plugged  with plaster and the wall returns to  its original condition. Once the consolidation works had   been completed, the real reconstruction ex-novo in accordance with the criteria  laid down was commenced.

Lavori a Villa Scheibler - Facciata principale

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27 Per garantire un maggiore comfort ci” delle murature per sanare alcune climatico si è poi realizzato un ve- lesioni. La villa presentava anche spaio areato: all’interno della villa e un forte effetto di slegamento delle all’esterno per un raggio di un metro murature: esse sono una tipologia circa, tutti i locali posti a piano terra a “sacco”, composto da due parasono stati svuotati e con un sistema menti esterni che contengono maad igloo si è provveduto ad isolarli teriale incoerente che, col tempo, dal piano-campagna. tende a polverizzare. Per le fondazioni, si è sostituito il L’iniezione permette dunque di riprogetto originario, (che prevedeva compattare il paramento murario. la realizzazione di sottomurazioni Dopo aver praticato un foro del diaall’esterno di tutto il fabbricato) con metro necessario, tale diametro vieiniezioni di malta cementizia ad alta ne calcolato sulla base delle velocità pressione posta negli interstizi delle di assorbimento, viene iniettata una fondazioni mediante l’utilizzo di can- malta in calce idraulica, cioè non a ne valvolate in fibra di vetro. Questo base-cemento per un preciso vincointervento, ha consentito un più ce- lo della Sovrintendenza. lere avanzamento dei lavori in virtù   Al termine del lavoro, il foro viene del fatto che le fondazioni della villa stuccato e il muro ritorna ad essere si sono riscontrate a quota abba- nelle sue condizioni originarie. stanza significativa (tra 1,60 e 1,80 Una volta terminato l’opera di conmetri al piano-campagna). solidamento, si passerà alla vera Dal punto di vista statico, si è prov- e propria ricostruzione ex-novo veduto ad un intervento di “cuci/scu- secondo i canoni previsti.

  and outside for a radius of around  one metre, all the rooms located on the ground floor were emptied and  they were insulated from the terrain  by means of an igloo system. For the foundations, the original    project (which foresaw the building of underpinning outside the entire  building) was replaced with the use of injections of high pressure cement   mortar into the interstices of the foundations using glass fibre valve   hoses with valves. This intervention   allowed quicker progress in works due to the foundations of the villa   being found to be of a significant depth (between 1.60 and 1.80  metres below ground level). From the static point of view, an  intervention of a “stitch/unstitch” type was performed to the walls in order  to repair a number of breaches.

The villa also suffered from a heavy    loosening effect to the walls: these  are of a “sack” type, made up of two external facings containing loose   material which, over time, tends to become powdered. Injection therefore allows the wall facing to be   re-compacted. After having drilled    a bore of the necessary diameter, which diameter is calculated on the   basis of the speed of absorption,   a mortar in hydraulic lime, i.e. not cement based, for reasons of a   specific constraint imposed by the Superintendence, is injected. At the end of the work, the bore is plugged  with plaster and the wall returns to  its original condition. Once the consolidation works had   been completed, the real reconstruction ex-novo in accordance with the criteria  laid down was commenced.

Lavori a Villa Scheibler - Facciata principale Villa Scheiblerrecovering -Main front

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Restauro degli affreschi Restoration of the frescoes  Fig.2

LUIGI BELLOCCHIO, Curatore opere di restauro Curator of restoration work 

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

 Villa Scheibler come si presenta oggi, è frutto di una serie di trasformazioni avvenute tra il secolo XIII e il  XX (fig.1). In un documento databile tra il 1465 e il 1494 si indica la presenza di un Casino di caccia di proprietà di Ludovico il Moro. Durante il secolo XVII, la famiglia Del Maino realizza un primo ampliamento della Villa, e testimonianza dello stato del complesso viene fornita nel 1605 da una visita pastorale del Card. Borromeo. Alla fine del Seicento, nel 1678, sono documentati ulteriori lavori di miglioramento nella piccola chiesa di famiglia. Nel secolo XVIII la famiglia Longo costruirà l’attuale portico, lo scalone d’onore sul fianco orientale e il salone centrale a doppia altezza. In una mappa catastale si rileva l’aggiunta del corpo di collegamento tra la chiesa e la villa padronale realizzata poco prima del 1751 (fig.2).  A riscontro di tali dati storici sono stati realizzati studi sulla tessitura muraria (fig.3) e sull’evoluzione dei corpi di fabbrica, confermando l’ampliamento dei volumi nel corso dei secoli; inoltre per l’analisi e la datazione degli elementi storico-artistico di pregio sono stati analizzati degli esempi tipologici similari che si trovano nelle ville o palazzi lombardi coevi, come il Castello di Pandino (Bg) per i dipinti con disegni geometrici (databili del Quattrocento), Villa La Cazzola ad Arcore (Mi) per i solai lignei dipinti con decorazioni “passasotto” (Cinquecento), Villa Mirabello a Monza per il salone d’onore a doppia altezza con ballatoio (Seicento). Dopo una attenta rilevazione, si è proceduto ad accurata campagna di discialbo, e contemporaneamente si sono eseguite prove di laboratorio. Nella Villa sono così riemersi decorazioni, affreschi (fig.4) e soffitti a cassettoni decorati (fig.5), così come nella chiesa, con i suoi dipinti ottocenteschi. Un esempio, ne è la sala più antica ubicata nell’angolo nord-est, e il portico d’ingresso ove sia internamente che esternamente a tutta altezza presenta un affresco di grandi dimensioni con merlature e quadrature geometriche (fig.6). Di ogni ambiente è stata predisposta un’accurata analisi e mappatura. Successivamente si è procedu-

The villa, as it appears today, is the result of a series of transformations carried out from the 13th century  to the 20th century (fig. 1). In a document, dating back to between 1465 and  1494, we find mention of a hunting lodge owned by  Ludovico il Moro. During the 17th century, the Del Maino family realized   a first extension of the villa, and Cardinal Borromeo’s   pastoral visit in 1605 bore testimony to the state of the complex. At the end of the 17 th century, in 1678, further work of improvement to the small  family church are documented. In the 18th century  the Longo family built the present portico, the great ceremonial staircase on the east side and the large central hall to twice the height. The addition of the connecting structure, built just before 1751 (fig. 2)  between the church and the country villa, is found  on a cadastral map. In order to verify such historical data studies have  been carried out on the composition of the walls (fig. 3) and on the evolution of the fabric of the building, confirming the extension of the spaces across the centuries; furthermore, for the analysis and the dating of the valuable historical-artistic elements,  similar typological examples found in contemporary  villas or palaces in Lombardy were analysed,  including Pandino Castle (Bergamo) for geometrically  composed paintings (datable to the 15th century), La Cazzola Villa at Arcore (Milan) for wooden floors  painted with “sottopasso” decorations (16 th century), Mirabello Villa at Monza for the great ceremonial hall,  at twice the height, with a gallery (17 th century).   As a result, decorations, frescoes (fig. 4) and  decorated lacunaria ceilings (fig. 5) resurfaced in the villa; as in the church with its 19 th century paintings. Examples are found in the old hall located in the   north-east corner and the entrance portico where,   both internally and externally for the whole height, there is a fresco of large dimensions with geometrical  crenellations and squares (fig. 6). Each room has undergone careful analysis and   mapping. Stripping, pre-reinforcement, cleaning and reinforcing of the deep separations have been carried out in every   room. In the case of frescoed rooms, the following   method was adopted: stripping off the layers of 

Fig.1

Fig.3

Fig.4

Fig.6

Fig.1

Pianta piano terra con evoluzione storica dell’edificio Ground floor plan with historical  evolution of the building

Fig. 2

Catasto teresiano, rettifica del 1751 Land register, rectified in 1751

Fig. 3

Prospetto est della corte verso la chiesa, con analisi della tessitura muraria East view of the courtyard facing the church, with analysis of the composition of the walls

Fig. 4

 Affresco al piano primo di stile quattro-cinquecentesco 5th century style fresco on the first floor 

Fig. 5

Soffitto a cassettoni decorati di stile cinque-seicentesco 6th century style decorated lacunaria ceilings

Fig. 6  Affreschi di origine Fig. 6a quattro-cinquecentesca

ubicati nel portico d’ingresso 5th to 6th century frescoes located at the entrance portico

Fig.5

Fig.6a

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Restauro degli affreschi Restoration of the frescoes  Fig.2

LUIGI BELLOCCHIO, Curatore opere di restauro Curator of restoration work 

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

 Villa Scheibler come si presenta oggi, è frutto di una serie di trasformazioni avvenute tra il secolo XIII e il  XX (fig.1). In un documento databile tra il 1465 e il 1494 si indica la presenza di un Casino di caccia di proprietà di Ludovico il Moro. Durante il secolo XVII, la famiglia Del Maino realizza un primo ampliamento della Villa, e testimonianza dello stato del complesso viene fornita nel 1605 da una visita pastorale del Card. Borromeo. Alla fine del Seicento, nel 1678, sono documentati ulteriori lavori di miglioramento nella piccola chiesa di famiglia. Nel secolo XVIII la famiglia Longo costruirà l’attuale portico, lo scalone d’onore sul fianco orientale e il salone centrale a doppia altezza. In una mappa catastale si rileva l’aggiunta del corpo di collegamento tra la chiesa e la villa padronale realizzata poco prima del 1751 (fig.2).  A riscontro di tali dati storici sono stati realizzati studi sulla tessitura muraria (fig.3) e sull’evoluzione dei corpi di fabbrica, confermando l’ampliamento dei volumi nel corso dei secoli; inoltre per l’analisi e la datazione degli elementi storico-artistico di pregio sono stati analizzati degli esempi tipologici similari che si trovano nelle ville o palazzi lombardi coevi, come il Castello di Pandino (Bg) per i dipinti con disegni geometrici (databili del Quattrocento), Villa La Cazzola ad Arcore (Mi) per i solai lignei dipinti con decorazioni “passasotto” (Cinquecento), Villa Mirabello a Monza per il salone d’onore a doppia altezza con ballatoio (Seicento). Dopo una attenta rilevazione, si è proceduto ad accurata campagna di discialbo, e contemporaneamente si sono eseguite prove di laboratorio. Nella Villa sono così riemersi decorazioni, affreschi (fig.4) e soffitti a cassettoni decorati (fig.5), così come nella chiesa, con i suoi dipinti ottocenteschi. Un esempio, ne è la sala più antica ubicata nell’angolo nord-est, e il portico d’ingresso ove sia internamente che esternamente a tutta altezza presenta un affresco di grandi dimensioni con merlature e quadrature geometriche (fig.6). Di ogni ambiente è stata predisposta un’accurata analisi e mappatura. Successivamente si è procedu-

The villa, as it appears today, is the result of a series of transformations carried out from the 13th century  to the 20th century (fig. 1). In a document, dating back to between 1465 and  1494, we find mention of a hunting lodge owned by  Ludovico il Moro. During the 17th century, the Del Maino family realized   a first extension of the villa, and Cardinal Borromeo’s   pastoral visit in 1605 bore testimony to the state of the complex. At the end of the 17 th century, in 1678, further work of improvement to the small  family church are documented. In the 18th century  the Longo family built the present portico, the great ceremonial staircase on the east side and the large central hall to twice the height. The addition of the connecting structure, built just before 1751 (fig. 2)  between the church and the country villa, is found  on a cadastral map. In order to verify such historical data studies have  been carried out on the composition of the walls (fig. 3) and on the evolution of the fabric of the building, confirming the extension of the spaces across the centuries; furthermore, for the analysis and the dating of the valuable historical-artistic elements,  similar typological examples found in contemporary  villas or palaces in Lombardy were analysed,  including Pandino Castle (Bergamo) for geometrically  composed paintings (datable to the 15th century), La Cazzola Villa at Arcore (Milan) for wooden floors  painted with “sottopasso” decorations (16 th century), Mirabello Villa at Monza for the great ceremonial hall,  at twice the height, with a gallery (17 th century).   As a result, decorations, frescoes (fig. 4) and  decorated lacunaria ceilings (fig. 5) resurfaced in the villa; as in the church with its 19 th century paintings. Examples are found in the old hall located in the   north-east corner and the entrance portico where,   both internally and externally for the whole height, there is a fresco of large dimensions with geometrical  crenellations and squares (fig. 6). Each room has undergone careful analysis and   mapping. Stripping, pre-reinforcement, cleaning and reinforcing of the deep separations have been carried out in every   room. In the case of frescoed rooms, the following   method was adopted: stripping off the layers of 

Fig.1

Fig.3

Fig.4

Fig.6

Fig.1

Ground floor plan with historical  evolution of the building Fig. 2

Fig.8

Fig. 7  Affresco al piano primo dopo l’intervento di pulitura Fresco on the first floor after the cleaning intervention Fig. 8 Campioni d’intonaco nella sala al piano terra

di antiche origini

Very old plastering samples on the ground floor  Fig. 9 Intervento di consolidamento strutturale

ai solai lignei

Structural reinforcement intervention on the wooden floors

Fig.9

to al discialbo, al preconsolidamento, alla pulitura, al consolidamento dei distacchi profondi (fig.7). Nel caso di locali affrescati, si è operato con il seguente metodo: discialbo con rimozione strato di scialbatura con bisturi e altri strumenti idonei; preconsolidamento con salvabordi, integrazioni delle lacune e stuccature; pulitura tramite rimozione depositi superficiali incoerenti a secco e ove occorreva con impacchi di breve durata di pasta cellulosa e carbonato di ammonio; consolidamento dei distacchi profondi, con iniezioni di malte minerali idonee e ristabilimento della pellicola pittorica con resine acriliche e ritocchi o integrazioni pittoriche sotto tono. Esempi di tali operazioni, sono visibili nei campionamenti delle sale al piano terra dell’ala sud-ovest (fig.8). Partendo da tracce di intonaco preesistente e solo parzialmente conservato, sia degli intonaci interni che esterni, sono state eseguite varie campionature diversificate per grana, colore e lavorazione, che hanno condotto alla scelta definitiva in accordo con il funzionario della Soprintendenza (in particolare sono visibili i saggi rilevati nel salone centrale, sullo scalone e nelle sale affrescate). Si è inoltre esteso il restauro anche a buona parte dei solai lignei (di cui nel progetto era previsto il rifacimento), potendone così conservare sia l’identità storica che buoni esempi della loro decorazione. I solai sono stati consolidati a mezzo di connettori e cappa soprastante (fig.9), mentre per le volte il consolidamento è stato eseguito a mezzo di fibre al carbonio e di soprastante cappa.

 plastering with the aid of scalpels and other suitable tools; pre-reinforcing with trims, reintegration of the   gaps and stucco work; dry cleaning by removing  incoherent surface deposits and, where necessary, with chemical pulp and ammonium carbonate compresses of short duration; reinforcement of deep  separations with suitable injections of mineral mortar   and the restoration of the pictorial surface with acrylic  resins and undertone retouching or integrations. Examples of this work can be seen in the samples of the rooms on the ground floor in the south-west wing. (fig. 8). Starting from traces of pre-existing and only partially    preserved plastering, both internal and external, various samples, diversified according to grain, colour and workmanship, were realized which led, with the approval of the Curator, to the final choice (in  particular, the examples of reliefs in the great central    hall, on the great staircase and in the frescoed   rooms). The restoration work was further extended to a considerable part of the wooden floors (for which the reconstruction had been foreseen in the project),  so enabling the preservation of both their historical    identity and good examples of their decoration. The floors were reinforced by means of connectors   and surface covering (fig. 9), while the vaults were   reinforced by means of carbon fibre and surface covering.

Prospetto est della corte verso la chiesa, con analisi della tessitura muraria East view of the courtyard facing the church, with analysis of the composition of the walls

Fig. 4

 Affresco al piano primo di stile quattro-cinquecentesco 5th century style fresco on the first floor 

Fig. 5

Soffitto a cassettoni decorati di stile cinque-seicentesco 6th century style decorated lacunaria ceilings

Fig. 6  Affreschi di origine Fig. 6a quattro-cinquecentesca

ubicati nel portico d’ingresso 5th to 6th century frescoes located at the entrance portico

Fig.5

Fig.6a

Villa Scheibler - Frescoes restoration Fig.7

Catasto teresiano, rettifica del 1751 Land register, rectified in 1751

Fig. 3

 Villa Scheibler - Restauro degli affreschi

30

Pianta piano terra con evoluzione storica dell’edificio

31

 Villa Scheibler - Restauro degli affreschi

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Villa Scheibler - Frescoes restoration Fig.7

Fig.8

Fig. 7  Affresco al piano primo dopo l’intervento di pulitura Fresco on the first floor after the cleaning intervention Fig. 8 Campioni d’intonaco nella sala al piano terra

di antiche origini

Very old plastering samples on the ground floor  Fig. 9 Intervento di consolidamento strutturale

ai solai lignei

Structural reinforcement intervention on the wooden floors

Fig.9

to al discialbo, al preconsolidamento, alla pulitura, al consolidamento dei distacchi profondi (fig.7). Nel caso di locali affrescati, si è operato con il seguente metodo: discialbo con rimozione strato di scialbatura con bisturi e altri strumenti idonei; preconsolidamento con salvabordi, integrazioni delle lacune e stuccature; pulitura tramite rimozione depositi superficiali incoerenti a secco e ove occorreva con impacchi di breve durata di pasta cellulosa e carbonato di ammonio; consolidamento dei distacchi profondi, con iniezioni di malte minerali idonee e ristabilimento della pellicola pittorica con resine acriliche e ritocchi o integrazioni pittoriche sotto tono. Esempi di tali operazioni, sono visibili nei campionamenti delle sale al piano terra dell’ala sud-ovest (fig.8). Partendo da tracce di intonaco preesistente e solo parzialmente conservato, sia degli intonaci interni che esterni, sono state eseguite varie campionature diversificate per grana, colore e lavorazione, che hanno condotto alla scelta definitiva in accordo con il funzionario della Soprintendenza (in particolare sono visibili i saggi rilevati nel salone centrale, sullo scalone e nelle sale affrescate). Si è inoltre esteso il restauro anche a buona parte dei solai lignei (di cui nel progetto era previsto il rifacimento), potendone così conservare sia l’identità storica che buoni esempi della loro decorazione. I solai sono stati consolidati a mezzo di connettori e cappa soprastante (fig.9), mentre per le volte il consolidamento è stato eseguito a mezzo di fibre al carbonio e di soprastante cappa.

 plastering with the aid of scalpels and other suitable tools; pre-reinforcing with trims, reintegration of the   gaps and stucco work; dry cleaning by removing  incoherent surface deposits and, where necessary, with chemical pulp and ammonium carbonate compresses of short duration; reinforcement of deep  separations with suitable injections of mineral mortar   and the restoration of the pictorial surface with acrylic  resins and undertone retouching or integrations. Examples of this work can be seen in the samples of the rooms on the ground floor in the south-west wing. (fig. 8). Starting from traces of pre-existing and only partially    preserved plastering, both internal and external, various samples, diversified according to grain, colour and workmanship, were realized which led, with the approval of the Curator, to the final choice (in  particular, the examples of reliefs in the great central    hall, on the great staircase and in the frescoed   rooms). The restoration work was further extended to a considerable part of the wooden floors (for which the reconstruction had been foreseen in the project),  so enabling the preservation of both their historical    identity and good examples of their decoration. The floors were reinforced by means of connectors   and surface covering (fig. 9), while the vaults were   reinforced by means of carbon fibre and surface covering.

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Politiche urbane europee nel ciclo di programmazione FESR 2007-2013 European Urban politics  in the cycle of FESR 2007-2013 programming 

VALENTINA CORSETTI, Commissione Europea European Commission

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Questo incontro, intende fare il punto sui risultati raggiunti dal Programma Urban II a Milano e sui lavori che termineranno nel 2008. Come sapete, nel periodo di programmazione 2007/2013, l’iniziativa comunitaria Urban non verrà rinnovata come tale, quindi le azioni urbane verranno portate avanti attraverso la programmazione principale.

This meeting intends to review the results achieved   by the Urban II programme in Milan and the works that will be concluded in 2008. As you know, in the period programmed 2007/2013 the Urban community initiative will not be renewed as such, and   so t Urban actions will be carried forward through the  main programming.

Il mio intervento si concentrerà sul periodo di programmazione 2007/2013, sull’importanza della dimensione urbana, sull’aquis di Urban, analizzando, in particolare, in che modo gli elementi vincenti di questo programma saranno trasferiti nei programmi operativi nazionali e regionali. Mi riferirò soprattutto ad un’analisi che è stata presentata recentemente, a maggio 2007, a Lipsia, sullo stato d’avanzamento della dimensione urbana nei 27 Quadri Strategici nazionali. Concluderò con gli strumenti attuali per la programmazione e la gestione delle azioni urbane: l’ingegneria finanziaria con lo strumento Jessica; l’Urban Audit che compara circa 300 città europee e quindi costituisce un elemento importante per la pianificazione delle azioni urbane; le reti (“Urbact” e “Regions for economic change”) ed infine la guida sulla dimensione urbana nelle politiche europee.

My talk will concentrate on the programming period   2007/2013, on the importance of the urban dimension   and on the acquis of Urban, while analysing in  particular in what way the winning elements of this   programme can be transferred to national and   regional operating programmes. I will make reference  above all to an analysis that was presented recently,  in May 2007 in Leipzig, on the state of progress in the urban dimension in the 27 national Strategic Frameworks. I will conclude with the current tools for programming and management of urban actions: financial engineering with the Jessica tool; the Urban  audit that will compare around 300 European cities  and is thus an important element for planning urban   actions; the networks (“Urbact” and “Regions for  economic change”) and lastly the guide to the urban dimension in European policy making.

Come sapete, l’Unione Europea considera estremamente importante la dimensione urbana e i vari Stati membri, hanno progressivamente consolidato l’importanza degli aspetti urbani. L’ultimo incontro, che si è svolto il 24 maggio, ha visto la firma da parte dei ministri responsabili delle questioni urbane di una carta, appunto la Carta di Lipsia, nella quale i ministri dei 27 Stati membri si sono impegnati per promuovere l’approccio integrato nelle politiche urbane, prestare particolare attenzione ai quartieri in crisi e riportare nei propri Stati membri, i principi della carta.

  As you know, the European Union considers the urban dimension extremely important and the various  member states have progressively consolidated the   importance of urban issues. The latest meeting, which was held on 24 May, witnessed the signature   by ministers responsible for urban matters to a charter, the Leipzig charter indeed, wherein ministers of 27 member States undertook to: promote an   integrated approach to urban policy making, give   special attention to districts in crisis and carry the  principles of the Leipzig Charter to their own member  States.

Due motivi spiegano l’interesse per le zone urbane. Primo fra tutti, il fatto che l’Europa è un continente fortemente urbanizzato: oggi circa 75% della popolazione europea vive in città di varie dimensioni e si prevede che per il 2020 l’80% dei cittadini europei saranno concentrati nelle zone urbane. Ciò soprat-

Two reasons explain the interest in urban areas. First among them is the fact that Europe is a heavily  urbanised continent: today around 75% of the European population lives in cities of various sizes   and it is foreseen that by 2020, 80% of European citizens will be concentrated in urban areas.

tutto nei nuovi Stati membri, dove il fenomeno dell’urbanizzazione verrà ulteriormente accelerato per le iniezioni di nuovi finanziamenti provenienti dai fondi strutturali. L’altro motivo che spiega l’importanza della dimensione urbana, è il fenomeno definito come “paradosso urbano”. Le città, come sapete, sono dei motori di sviluppo, ma concentrano al loro interno importanti problemi di carattere economico, sociale ed ambientale, che richiedono quindi un intervento specifico. Se esaminiamo il tasso di disoccupazione di quattro Stati membri, notiamo flussi significativamente altalenanti non solo tra le diverse città ma, in modo ancor più chiaro, all’interno degli stessi quartieri. L’elemento disoccupazione quindi è quello che illustra in modo più evidente l’esistenza di disparità sociali ed economiche all’interno della città.

This, above all, in the new member States, where the   phenomenon of urbanisation will undergo a further   acceleration due to the influx of new financing from   structural funds. The other reason that explains the importance of the urban dimension is the   phenomenon defined as the “urban paradox”. Cities, as you know are engines of development but concentrate within themselves important problems of an economic, social and environmental kind and  which therefore require specific action. If we look at the rate of unemployment of four member States, we find significantly alternating flows, not only between the various cities but, even more clearly, within the   same districts. The element of unemployment is therefore the one that best highlights the existence of   social and economic disparities within cities.

Politica Regionale Commissione Europea -  European Commission Regional Policy  Canarias(ES)

Regioni“Convergenza” Convergence Regions Regioni in “Phasing-out” Phasing-out Regions Regioni in “Phasing-in” Phasing-in Regions Regioni“Competitività regionale e occupazione” Competitiveness and Employment Regions

Gu adalo upe

M art inique

R éunion

(FR)

(FR) Guyane

(FR)

(FR)  Açores(PT)

Madeira (PT)

0

© EuroGeographicsAssociation fortheadministrative boundaries

500 km

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Politiche urbane europee nel ciclo di programmazione FESR 2007-2013 European Urban politics  in the cycle of FESR 2007-2013 programming 

VALENTINA CORSETTI, Commissione Europea European Commission

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Questo incontro, intende fare il punto sui risultati raggiunti dal Programma Urban II a Milano e sui lavori che termineranno nel 2008. Come sapete, nel periodo di programmazione 2007/2013, l’iniziativa comunitaria Urban non verrà rinnovata come tale, quindi le azioni urbane verranno portate avanti attraverso la programmazione principale.

This meeting intends to review the results achieved   by the Urban II programme in Milan and the works that will be concluded in 2008. As you know, in the period programmed 2007/2013 the Urban community initiative will not be renewed as such, and   so t Urban actions will be carried forward through the  main programming.

Il mio intervento si concentrerà sul periodo di programmazione 2007/2013, sull’importanza della dimensione urbana, sull’aquis di Urban, analizzando, in particolare, in che modo gli elementi vincenti di questo programma saranno trasferiti nei programmi operativi nazionali e regionali. Mi riferirò soprattutto ad un’analisi che è stata presentata recentemente, a maggio 2007, a Lipsia, sullo stato d’avanzamento della dimensione urbana nei 27 Quadri Strategici nazionali. Concluderò con gli strumenti attuali per la programmazione e la gestione delle azioni urbane: l’ingegneria finanziaria con lo strumento Jessica; l’Urban Audit che compara circa 300 città europee e quindi costituisce un elemento importante per la pianificazione delle azioni urbane; le reti (“Urbact” e “Regions for economic change”) ed infine la guida sulla dimensione urbana nelle politiche europee.

My talk will concentrate on the programming period   2007/2013, on the importance of the urban dimension   and on the acquis of Urban, while analysing in  particular in what way the winning elements of this   programme can be transferred to national and   regional operating programmes. I will make reference  above all to an analysis that was presented recently,  in May 2007 in Leipzig, on the state of progress in the urban dimension in the 27 national Strategic Frameworks. I will conclude with the current tools for programming and management of urban actions: financial engineering with the Jessica tool; the Urban  audit that will compare around 300 European cities  and is thus an important element for planning urban   actions; the networks (“Urbact” and “Regions for  economic change”) and lastly the guide to the urban dimension in European policy making.

Come sapete, l’Unione Europea considera estremamente importante la dimensione urbana e i vari Stati membri, hanno progressivamente consolidato l’importanza degli aspetti urbani. L’ultimo incontro, che si è svolto il 24 maggio, ha visto la firma da parte dei ministri responsabili delle questioni urbane di una carta, appunto la Carta di Lipsia, nella quale i ministri dei 27 Stati membri si sono impegnati per promuovere l’approccio integrato nelle politiche urbane, prestare particolare attenzione ai quartieri in crisi e riportare nei propri Stati membri, i principi della carta.

  As you know, the European Union considers the urban dimension extremely important and the various  member states have progressively consolidated the   importance of urban issues. The latest meeting, which was held on 24 May, witnessed the signature   by ministers responsible for urban matters to a charter, the Leipzig charter indeed, wherein ministers of 27 member States undertook to: promote an   integrated approach to urban policy making, give   special attention to districts in crisis and carry the  principles of the Leipzig Charter to their own member  States.

Due motivi spiegano l’interesse per le zone urbane. Primo fra tutti, il fatto che l’Europa è un continente fortemente urbanizzato: oggi circa 75% della popolazione europea vive in città di varie dimensioni e si prevede che per il 2020 l’80% dei cittadini europei saranno concentrati nelle zone urbane. Ciò soprat-

Two reasons explain the interest in urban areas. First among them is the fact that Europe is a heavily  urbanised continent: today around 75% of the European population lives in cities of various sizes   and it is foreseen that by 2020, 80% of European citizens will be concentrated in urban areas.

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tutto nei nuovi Stati membri, dove il fenomeno dell’urbanizzazione verrà ulteriormente accelerato per le iniezioni di nuovi finanziamenti provenienti dai fondi strutturali. L’altro motivo che spiega l’importanza della dimensione urbana, è il fenomeno definito come “paradosso urbano”. Le città, come sapete, sono dei motori di sviluppo, ma concentrano al loro interno importanti problemi di carattere economico, sociale ed ambientale, che richiedono quindi un intervento specifico. Se esaminiamo il tasso di disoccupazione di quattro Stati membri, notiamo flussi significativamente altalenanti non solo tra le diverse città ma, in modo ancor più chiaro, all’interno degli stessi quartieri. L’elemento disoccupazione quindi è quello che illustra in modo più evidente l’esistenza di disparità sociali ed economiche all’interno della città.

This, above all, in the new member States, where the   phenomenon of urbanisation will undergo a further   acceleration due to the influx of new financing from   structural funds. The other reason that explains the importance of the urban dimension is the   phenomenon defined as the “urban paradox”. Cities, as you know are engines of development but concentrate within themselves important problems of an economic, social and environmental kind and  which therefore require specific action. If we look at the rate of unemployment of four member States, we find significantly alternating flows, not only between the various cities but, even more clearly, within the   same districts. The element of unemployment is therefore the one that best highlights the existence of   social and economic disparities within cities.

Politica Regionale Commissione Europea -  European Commission Regional Policy  Canarias(ES)

Regioni“Convergenza” Convergence Regions Regioni in “Phasing-out” Phasing-out Regions Regioni in “Phasing-in” Phasing-in Regions Regioni“Competitività regionale e occupazione” Competitiveness and Employment Regions

Gu adalo upe

M art inique

R éunion

(FR)

(FR) Guyane

(FR)

(FR)  Açores(PT)

Madeira (PT)

0

500 km

© EuroGeographicsAssociation fortheadministrative boundaries

35 Come sapete l’iniziativa comunitaria Urban, che ha finanziato nella fase Urban II settanta programmi, si concentra sull’approccio integrato alla rigenerazione urbana. Il programma, è stato caratterizzato da un’importante concentrazione finanziaria: il contributo del fondo di sviluppo regionale pro capite, per il periodo 2000-2006, corrispondeva a Euro 320 per abitante. Oltre all’approccio integrato, il Programma Urban ha favorito la creazione di un partenariato effettivo, di un partenariato di prossimità efficace, ha migliorato la capacità locale, anche attraverso gli scambi di esperienze e le reti, ha rafforzato il finanziamento alla rigenerazione urbana attraverso partenariati pubblici e privati ed ha promosso lo sviluppo di un modello di governance che vede la partecipazione dei vari livelli di governo interessati alla gestione delle azioni urbane. Nel 2007-2013 questi elementi dovranno essere ripresi nella nuova programmazione dei fondi strutturali. La Programmazione 2007-2013 è strutturata in tre fasi: una fase iniziale di programmazione normativa, con i nuovi regolamenti che stabiliscono le spese ammissibili e determinano quali tipi di azioni urbane andranno finanziate nei nuovi programmi operativi. Una fase di programmazione, quella in corso attualmente, che richiede che ogni Stato membro presenti un quadro strategico nazionale seguito da programmi operativi nazionali e regionali e, infine, una fase di implementazione. L’analisi preliminare dei Quadri Strategici Nazionali, dimostra che tutti i 27 Stati membri hanno presentato una strategia di sviluppo urbano, basata su un’analisi di contesto. Questa strategia varia ovviamente da Stato membro a Stato membro. L’approccio integrato è indicato come metodologia di intervento soprattutto dai “vecchi” Stati membri, mentre i nuovi Stati membri hanno in generale espresso interesse per questo strumento. Nei quadri strategici nazionali sono state menzionate principalmente tre dimensioni: la prima considera le città come motori di sviluppo ed è evidente che una parte importante dei finanziamenti per la competitività e per l’innovazione si concentra nelle zone urbane. La seconda sottolinea l’importanza della questione sociale, concentrandosi sui quartieri in crisi e sulla diminuzione delle disparità all’interno delle zone urbane. La terza fa riferimento allo sviluppo urbano policentrico, per sostenere uno sviluppo equilibrato del territorio europeo. Ovviamente i tipi di zona target sono molto diversi: si parla di centri storici in alcuni casi, di periferie in altri, oppure di zone industriali abbandonate, come le zone portuali o le ex zone militari in Polonia. In generale si parla di quartieri a rischio di marginalizzazione. Se ne parla molto anche nei nuovi Stati membri perché effettivamente è una delle sfide più importanti da risolvere nelle zone urbane.

 As you know, the Urban community initiative, which financed seventy programmes in the Urban II phase, concentrates on an integrated approach to urban   regeneration. The programme has featured an   important concentration of finance: the per capita contribution from the regional development fund for  the period 2000-2006, amounted to Euro 320 per   inhabitant. In addition to the integrated approach, the Urban Programme has promoted the creating of a real    partnership, a partnership of effective proximity,   it has improved local skills, also via exchanges of  experiences and networks, it has reinforced finance for urban regeneration through public and private   partnerships and has promoted the development of a model of governance involving participation   at the various levels of government involved in the  management of urban actions. In the period 2007-2013 these elements will need  to be taken up into the new programming of the   structural funds. Programming for 2007-2013 has  been structured in three phases: an initial regulation  programming phase, with its new rules setting forth   permitted expenses and deciding on the types of  urban action to be financed in the new operational    programmes. A programming phase, the one currently running, and which requires each member  State to put forward a national strategic framework  followed by national and regional operational   programmes and, finally, an implementation phase. The preliminary analysis of the National Strategic Frameworks shows that all the 27 member States  have put forward a strategy for urban development  based upon an analysis of the context. This strategy  obviously varies from member State to member  State. The integrated approach has been indicated   as the method of intervention, above all by the “old”   member States, whereas the new member States  have in general expressed interest in this tool. In the national strategic frameworks three are the dimensions mainly mentioned; the first considers cities as engines for growth and it is evident that an  important part of financing for competitiveness and    innovation is to be concentrated in urban areas. The second highlights the importance of the social  question, concentrating on districts in crisis and   reducing of disparities within urban areas. The third   makes reference to polycentric urban development  in order to sustain balanced growth over the territory  of Europe. Obviously, the types of target zone are very different: in a number to cases mention is made of historic centres, of outskirts in others, or industrial   areas that have been abandoned, such as ports or  former military zones in Poland. In general, mention  is of districts at risk of being marginalised.

Foto archivio Fondazione Carlo Perini - Via Cialdini Oscar Giacomini - 1992 (particolare) - Via Cialdini Oscar Giacomini - 1992 (detail)

Carlo Perini Foundation photo archive

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35 Come sapete l’iniziativa comunitaria Urban, che ha finanziato nella fase Urban II settanta programmi, si concentra sull’approccio integrato alla rigenerazione urbana. Il programma, è stato caratterizzato da un’importante concentrazione finanziaria: il contributo del fondo di sviluppo regionale pro capite, per il periodo 2000-2006, corrispondeva a Euro 320 per abitante. Oltre all’approccio integrato, il Programma Urban ha favorito la creazione di un partenariato effettivo, di un partenariato di prossimità efficace, ha migliorato la capacità locale, anche attraverso gli scambi di esperienze e le reti, ha rafforzato il finanziamento alla rigenerazione urbana attraverso partenariati pubblici e privati ed ha promosso lo sviluppo di un modello di governance che vede la partecipazione dei vari livelli di governo interessati alla gestione delle azioni urbane. Nel 2007-2013 questi elementi dovranno essere ripresi nella nuova programmazione dei fondi strutturali. La Programmazione 2007-2013 è strutturata in tre fasi: una fase iniziale di programmazione normativa, con i nuovi regolamenti che stabiliscono le spese ammissibili e determinano quali tipi di azioni urbane andranno finanziate nei nuovi programmi operativi. Una fase di programmazione, quella in corso attualmente, che richiede che ogni Stato membro presenti un quadro strategico nazionale seguito da programmi operativi nazionali e regionali e, infine, una fase di implementazione. L’analisi preliminare dei Quadri Strategici Nazionali, dimostra che tutti i 27 Stati membri hanno presentato una strategia di sviluppo urbano, basata su un’analisi di contesto. Questa strategia varia ovviamente da Stato membro a Stato membro. L’approccio integrato è indicato come metodologia di intervento soprattutto dai “vecchi” Stati membri, mentre i nuovi Stati membri hanno in generale espresso interesse per questo strumento. Nei quadri strategici nazionali sono state menzionate principalmente tre dimensioni: la prima considera le città come motori di sviluppo ed è evidente che una parte importante dei finanziamenti per la competitività e per l’innovazione si concentra nelle zone urbane. La seconda sottolinea l’importanza della questione sociale, concentrandosi sui quartieri in crisi e sulla diminuzione delle disparità all’interno delle zone urbane. La terza fa riferimento allo sviluppo urbano policentrico, per sostenere uno sviluppo equilibrato del territorio europeo. Ovviamente i tipi di zona target sono molto diversi: si parla di centri storici in alcuni casi, di periferie in altri, oppure di zone industriali abbandonate, come le zone portuali o le ex zone militari in Polonia. In generale si parla di quartieri a rischio di marginalizzazione. Se ne parla molto anche nei nuovi Stati membri perché effettivamente è una delle sfide più importanti da risolvere nelle zone urbane.

 As you know, the Urban community initiative, which financed seventy programmes in the Urban II phase, concentrates on an integrated approach to urban   regeneration. The programme has featured an   important concentration of finance: the per capita contribution from the regional development fund for  the period 2000-2006, amounted to Euro 320 per   inhabitant. In addition to the integrated approach, the Urban Programme has promoted the creating of a real    partnership, a partnership of effective proximity,   it has improved local skills, also via exchanges of  experiences and networks, it has reinforced finance for urban regeneration through public and private   partnerships and has promoted the development of a model of governance involving participation   at the various levels of government involved in the  management of urban actions. In the period 2007-2013 these elements will need  to be taken up into the new programming of the   structural funds. Programming for 2007-2013 has  been structured in three phases: an initial regulation  programming phase, with its new rules setting forth   permitted expenses and deciding on the types of  urban action to be financed in the new operational    programmes. A programming phase, the one currently running, and which requires each member  State to put forward a national strategic framework  followed by national and regional operational   programmes and, finally, an implementation phase. The preliminary analysis of the National Strategic Frameworks shows that all the 27 member States  have put forward a strategy for urban development  based upon an analysis of the context. This strategy  obviously varies from member State to member  State. The integrated approach has been indicated   as the method of intervention, above all by the “old”   member States, whereas the new member States  have in general expressed interest in this tool. In the national strategic frameworks three are the dimensions mainly mentioned; the first considers cities as engines for growth and it is evident that an  important part of financing for competitiveness and    innovation is to be concentrated in urban areas. The second highlights the importance of the social  question, concentrating on districts in crisis and   reducing of disparities within urban areas. The third   makes reference to polycentric urban development  in order to sustain balanced growth over the territory  of Europe. Obviously, the types of target zone are very different: in a number to cases mention is made of historic centres, of outskirts in others, or industrial   areas that have been abandoned, such as ports or  former military zones in Poland. In general, mention  is of districts at risk of being marginalised.

Foto archivio Fondazione Carlo Perini - Via Cialdini Oscar Giacomini - 1992 (particolare) - Via Cialdini Oscar Giacomini - 1992 (detail)

Carlo Perini Foundation photo archive

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37   Tra le iniziative per il periodo 2007-2013, vorrei menzionare il caso della Spagna, che ha presentato un’iniziativa intitolata “Iniciativa Urbana”, che di fatto è una continuazione dell’iniziativa comunitaria Urban, in quanto prevede la messa a disposizione di una dotazione finanziaria per programmi integrati di sviluppo urbano sul modello di Urban con una dotazione finanziaria simile, ovvero 10 milioni di Euro per città, che dovrebbe finanziare almeno una città per regione. Per quanto riguarda i programmi operativi, i Regolamenti comunitari raccomandano il ricorso a un   Asse prioritario specifico per le azioni urbane, che può contenere diverse tipologie di attività. I 27 Stati Membri, hanno ovviamente presentato un’architettura piuttosto variabile per quanto riguarda i programmi operativi: per lo più Programmi nazionali per gli Stati membri di piccole dimensioni e Programmi regionali per quelli di medie e gr andi dimensioni. Le configurazioni assunte dalle azioni urbane variano da Assi prioritari per lo sviluppo urbano all’interno dei programmi operativi regionali, ad Assi tematici orizzontali all’interno dei vari programmi, come è il caso per esempio della Slovenia. La dotazione finanziaria per le azioni urbane nel 2007-2013, in base ai documenti analizzati fino ad ora (documenti ancora in bozza), corrisponde, per quanto riguarda il Fondo europeo di sviluppo regionale, a una media che oscilla tra il 10% e il 30% di investimento per Stato Membro. La situazione varia in funzione degli Stati Membri: le regioni dell’obiettivo convergenza hanno una dotazione finanziaria superiore, per cui il finanziamento per le azioni urbane supera la soglia del 30%. Tuttavia, anche per le altre regioni, gli investimenti per le zone urbane non sono mai inferiori al 5%. Le città sono riconosciute nei regolamenti comunitari come partner sia nella fase di programmazione che di gestione. È possibile ricorrere al meccanismo di delega per la gestione delle azioni urbane. In genere, nei quadri strategici nazionali, non ci sono riferimenti specifici in questo senso, in quanto si rimanda alla programmazione operativa regionale. Soltanto l’Olanda, indica chiaramente le città che riceveranno finanziamenti nelle zone urbane nel Quadro Strategico. Anche i criteri di selezione variano: alcuni Stati membri individuano le città che beneficeranno degli interventi urbani in base a dati statistici, altri, invece, faranno ricorso a dei bandi di selezione.  Vorrei ora sottolineare alcuni elementi utili per la gestione delle azioni urbane nel periodo 2007/2013. Primo fra tutti lo strumento Jessica, che è uno strumento d’ingegneria finanziaria rivolto allo sviluppo urbano. Si tratta di un’iniziativa congiunta della Banca Europea di Investimento, della Commissione Europea e della Banca del Consiglio d’Europa. Questo meccanismo è basato sulla creazione di fondi di sviluppo urbano, o di fondi di holding che investono in progetti di sviluppo urbano, inseriti all’interno di piani integrati.

Secondo elemento utile per la gestione e la programmazione delle azioni urbane è l’Urban Audit: uno strumento che compara circa 300 città nei 27 Stati membri ma anche in Turchia, Norvegia e Svizzera (ossia il 25% della popolazione europea), in base ad una serie di indicatori. Questo permette di comparare la performance della propria città con quella di altre città europee. Nel quadro dell’Urban Audit, sta per essere presentato un rapporto sullo stato delle città europee che analizzerà e interpreterà i dati raccolti finora. A novembre 2006 è stato inoltre approntato un sondaggio che esprime lo stato di soddisfazione dei cittadini europei rispetto alle loro zone di residenza. Dall’Urban Audit è possibile trarre dati interessanti per la programmazione e la gestione di azioni urbane. Da esso si desume, per esempio, che la crescita maggiore è avvenuta negli Stati europei periferici: Finlandia, Svezia, Grecia e Spagna, che sono gli Stati membri nel quale c’è stata maggiore crescita nel periodo di rilevazione 1996-2001. Inoltre si evince, che il benessere economico, si concentra nelle capitali e che continuano a esistere importanti disparità tra la capitale e le altre città, in quasi tutti gli Stati membri. Esistono, infine, altri due strumenti comunitari interessanti per lo sviluppo urbano. La prima è relativa allo scambio di informazioni e alle reti tra città. Il programma Urbact, che ha finanziato le reti delle città Urban nel periodo di programmazione precedente, sarà portato avanti nel periodo 2007-2013 con una dotazione finanziaria superiore a quella attuale. Inoltre è stata presentata, a novembre 2006, un’iniziativa chiamata “Le regioni per il cambiamento economico”, che cerca di creare un legame tra il lavoro delle reti e la programmazione operativa. In pratica si chiede alle città di lavorare in partenariato con le autorità di gestione, per presentare piani d’azione che vengano poi implementati nei programmi operativi. Quindi, una nuova modalità di lavoro e di scambio che dovrebbe permettere di capitalizzare sui risultati raggiunti dalle reti nella programmazione operativa. Ultimo strumento utile per la programmazione di azioni urbane è la guida della dimensione urbana all’interno delle politiche europee, che analizza le varie opportunità di finanziamento a disposizione delle città,

nei vari programmi comunitari (come le politiche per l’ambiente e la ricerca e lo sviluppo tecnologico).  Vorrei concludere il mio intervento, con una breve riflessione sulle sfide future delle zone urbane. Primo fra tutti il fenomeno della periurbanizzazione, che accomuna tutti gli Stati membri. È stato recentemente presentato un rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, che indica come la periurbanizzazione sia una sfida ignorata. Questa caratteristica delle città degli Stati Uniti, o ssia la tendenza dei cittadini ad andare a vivere nelle zo ne periferiche, sta adesso interessando molte delle città europee che per tradizione avevano uno sviluppo piuttosto compatto. Chiaramente l’impatto sui trasporti, sulla produzione d’energia, sull’inquinamento, è molto importante.

Much is also said of this in new member States as,  indeed, this is one of the greatest challenges to be faced in urban areas.   Among the initiatives for the 2007-2013 period, I would like to mention the example of Spain, which   put forward an initiative with the title “Iniciativa Urbana”, which is in fact a continuation of the Urban community initiative as it sets out the making available   a financial endowment for integrated programmes for urban development on the Urban model with a   similar financial endowment, being Euro 10 million  per city, and which ought to finance at least one city   per region.

Bank of the Council of Europe. This mechanism is  based on creating funds for urban development, or  for holding funds for investing in urban development  projects that are included in integrated plans.  A second element that is useful in management and    programming urban actions is the Urban Audit: a tool appearing in around 300 cities in the 27 member  States, but also in Turkey, Norway and Switzerland  (covering about 25% of the European population),   based on a series of indicators. This allows comparison to be made between one’s own city and  that of other European cities. Within the framework of  the Urban audit, a report is about to be presented on the status of European cities and which will analyse Concerning operational programmes, community   and interpret the data gathered to date. In November  Regulations recommend having recourse to a  2006 a survey was also made ready setting out the   specific priority axis for the actions, and that can degree of satisfaction of European citizens in respect contain different types of activities. The 27 member  of where they reside. States have obviously presented a somewhat variable From the Urban Audit interesting data for programming   architecture in so far as it concerns operational   and managing urban actions can be drawn. From it   programmes: mostly national Programmes for  for example, it can be seen that the greatest growth the smaller sized member Sates and regional  took place in outlying member States: Finland, Programmes for medium-sized and large ones. Sweden, Greece and Spain, who are the member  The configurations taken on by urban actions vary, States where there has been the greatest growth over    going from priority axes for urban development the period measured 1996-2001. It can be further  within regional operational programmes to horizontal  observed that economic wellbeing is concentrated in themed axes within various programmes, as is the capital cities and that significant disparities continue case, for example in Slovenia. to persist between the capital and the other cities in  almost all member States. The financial endowment for urban actions in the period   2007-2013, on the basis of the documents analysed  There are, finally, another two community tools of  to date (documents still in draft form) represent, in so   interest for urban development. The first relates to far as it concerns the European Regional Development exchanges of information and the networks between Fund, an average varying between 10% and 30% of  cities. The Urbact programme, which financed the   investment per Member State. The situation varies  networks of Urban cities in the previous programming   in connection with the actual member States: the   period, will be carried forward in the period 2007  regions of the convergence objective have greater   2013 with a financial endowment larger that currently. financial endowment and so financing for urban Furthermore, in November 2006 an initiative called   actions exceeds the 30% threshold. However, also “Regions for economic change” was put forward  for the other regions, investments for urban areas are which seeks to create a link between the work of the  in no case lower than 5%.  networks and operational programming. In practice the cities are to be asked to work in partnership with Cities are recognised as being partners in the the management authorities in putting forward action community regulations, both in the programming  plans that are then to be implemented in oper ational    and in the running phases. It is possible to have  programmes. A new way of working and exchange  recourse to the mechanism of delegation in running therefore, which ought to allow the results achieved  urban actions. In general, in the national strategic   by the networks in operational programming to be frameworks, there are no specific references to capitalised upon. this, as this is set out in the regional operational   programmes. Only the Netherlands clearly indicates The final tool useful for programming urban the cities that will receive financing in urban areas   actions is the guide to urban dimensions within   in the Strategic Framework. The selection criteria European policy making, which analyses the various vary too: a number of member States identify the opportunities for financing available to cities unbder  cities that will benefit from urban action on the basis the various community programmes (such as of statistics, others on the other hand use selection environmental policies and technological research competitions.  and development). I would now like to highlight a number of elements I would like to conclude my talk with a brief comment that will be useful for running urban actions in the on the challenges of the future in urban areas.   period 2007-2013. First of all the Jessica tool, First among these is the phenomenon or urban which is a financial engineering tool aimed at urban   sprawl, which is common to all member States. A development. This is a joint initiative of the European   report was put forward recently to the European Investment Bank, the European Commission and the Environmental Agency indicating how urban sprawl 

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37   Tra le iniziative per il periodo 2007-2013, vorrei menzionare il caso della Spagna, che ha presentato un’iniziativa intitolata “Iniciativa Urbana”, che di fatto è una continuazione dell’iniziativa comunitaria Urban, in quanto prevede la messa a disposizione di una dotazione finanziaria per programmi integrati di sviluppo urbano sul modello di Urban con una dotazione finanziaria simile, ovvero 10 milioni di Euro per città, che dovrebbe finanziare almeno una città per regione. Per quanto riguarda i programmi operativi, i Regolamenti comunitari raccomandano il ricorso a un   Asse prioritario specifico per le azioni urbane, che può contenere diverse tipologie di attività. I 27 Stati Membri, hanno ovviamente presentato un’architettura piuttosto variabile per quanto riguarda i programmi operativi: per lo più Programmi nazionali per gli Stati membri di piccole dimensioni e Programmi regionali per quelli di medie e gr andi dimensioni. Le configurazioni assunte dalle azioni urbane variano da Assi prioritari per lo sviluppo urbano all’interno dei programmi operativi regionali, ad Assi tematici orizzontali all’interno dei vari programmi, come è il caso per esempio della Slovenia. La dotazione finanziaria per le azioni urbane nel 2007-2013, in base ai documenti analizzati fino ad ora (documenti ancora in bozza), corrisponde, per quanto riguarda il Fondo europeo di sviluppo regionale, a una media che oscilla tra il 10% e il 30% di investimento per Stato Membro. La situazione varia in funzione degli Stati Membri: le regioni dell’obiettivo convergenza hanno una dotazione finanziaria superiore, per cui il finanziamento per le azioni urbane supera la soglia del 30%. Tuttavia, anche per le altre regioni, gli investimenti per le zone urbane non sono mai inferiori al 5%. Le città sono riconosciute nei regolamenti comunitari come partner sia nella fase di programmazione che di gestione. È possibile ricorrere al meccanismo di delega per la gestione delle azioni urbane. In genere, nei quadri strategici nazionali, non ci sono riferimenti specifici in questo senso, in quanto si rimanda alla programmazione operativa regionale. Soltanto l’Olanda, indica chiaramente le città che riceveranno finanziamenti nelle zone urbane nel Quadro Strategico. Anche i criteri di selezione variano: alcuni Stati membri individuano le città che beneficeranno degli interventi urbani in base a dati statistici, altri, invece, faranno ricorso a dei bandi di selezione.  Vorrei ora sottolineare alcuni elementi utili per la gestione delle azioni urbane nel periodo 2007/2013. Primo fra tutti lo strumento Jessica, che è uno strumento d’ingegneria finanziaria rivolto allo sviluppo urbano. Si tratta di un’iniziativa congiunta della Banca Europea di Investimento, della Commissione Europea e della Banca del Consiglio d’Europa. Questo meccanismo è basato sulla creazione di fondi di sviluppo urbano, o di fondi di holding che investono in progetti di sviluppo urbano, inseriti all’interno di piani integrati.

Secondo elemento utile per la gestione e la programmazione delle azioni urbane è l’Urban Audit: uno strumento che compara circa 300 città nei 27 Stati membri ma anche in Turchia, Norvegia e Svizzera (ossia il 25% della popolazione europea), in base ad una serie di indicatori. Questo permette di comparare la performance della propria città con quella di altre città europee. Nel quadro dell’Urban Audit, sta per essere presentato un rapporto sullo stato delle città europee che analizzerà e interpreterà i dati raccolti finora. A novembre 2006 è stato inoltre approntato un sondaggio che esprime lo stato di soddisfazione dei cittadini europei rispetto alle loro zone di residenza. Dall’Urban Audit è possibile trarre dati interessanti per la programmazione e la gestione di azioni urbane. Da esso si desume, per esempio, che la crescita maggiore è avvenuta negli Stati europei periferici: Finlandia, Svezia, Grecia e Spagna, che sono gli Stati membri nel quale c’è stata maggiore crescita nel periodo di rilevazione 1996-2001. Inoltre si evince, che il benessere economico, si concentra nelle capitali e che continuano a esistere importanti disparità tra la capitale e le altre città, in quasi tutti gli Stati membri.

Much is also said of this in new member States as,  indeed, this is one of the greatest challenges to be faced in urban areas.   Among the initiatives for the 2007-2013 period, I would like to mention the example of Spain, which   put forward an initiative with the title “Iniciativa Urbana”, which is in fact a continuation of the Urban community initiative as it sets out the making available   a financial endowment for integrated programmes for urban development on the Urban model with a   similar financial endowment, being Euro 10 million  per city, and which ought to finance at least one city   per region.

Bank of the Council of Europe. This mechanism is  based on creating funds for urban development, or  for holding funds for investing in urban development  projects that are included in integrated plans.  A second element that is useful in management and    programming urban actions is the Urban Audit: a tool appearing in around 300 cities in the 27 member  States, but also in Turkey, Norway and Switzerland  (covering about 25% of the European population),   based on a series of indicators. This allows comparison to be made between one’s own city and  that of other European cities. Within the framework of  the Urban audit, a report is about to be presented on the status of European cities and which will analyse Concerning operational programmes, community   and interpret the data gathered to date. In November  Regulations recommend having recourse to a  2006 a survey was also made ready setting out the   specific priority axis for the actions, and that can degree of satisfaction of European citizens in respect contain different types of activities. The 27 member  of where they reside. States have obviously presented a somewhat variable From the Urban Audit interesting data for programming   architecture in so far as it concerns operational   and managing urban actions can be drawn. From it   programmes: mostly national Programmes for  for example, it can be seen that the greatest growth the smaller sized member Sates and regional  took place in outlying member States: Finland, Programmes for medium-sized and large ones. Sweden, Greece and Spain, who are the member  The configurations taken on by urban actions vary, States where there has been the greatest growth over    going from priority axes for urban development the period measured 1996-2001. It can be further  within regional operational programmes to horizontal  observed that economic wellbeing is concentrated in themed axes within various programmes, as is the capital cities and that significant disparities continue case, for example in Slovenia. to persist between the capital and the other cities in  almost all member States. The financial endowment for urban actions in the period   2007-2013, on the basis of the documents analysed  There are, finally, another two community tools of  to date (documents still in draft form) represent, in so   interest for urban development. The first relates to far as it concerns the European Regional Development exchanges of information and the networks between Fund, an average varying between 10% and 30% of  cities. The Urbact programme, which financed the   investment per Member State. The situation varies  networks of Urban cities in the previous programming   in connection with the actual member States: the   period, will be carried forward in the period 2007  regions of the convergence objective have greater   2013 with a financial endowment larger that currently. financial endowment and so financing for urban Furthermore, in November 2006 an initiative called   actions exceeds the 30% threshold. However, also “Regions for economic change” was put forward  for the other regions, investments for urban areas are which seeks to create a link between the work of the  in no case lower than 5%.  networks and operational programming. In practice the cities are to be asked to work in partnership with Cities are recognised as being partners in the the management authorities in putting forward action community regulations, both in the programming  plans that are then to be implemented in oper ational    and in the running phases. It is possible to have  programmes. A new way of working and exchange  recourse to the mechanism of delegation in running therefore, which ought to allow the results achieved  urban actions. In general, in the national strategic   by the networks in operational programming to be frameworks, there are no specific references to capitalised upon. this, as this is set out in the regional operational   programmes. Only the Netherlands clearly indicates The final tool useful for programming urban the cities that will receive financing in urban areas   actions is the guide to urban dimensions within   in the Strategic Framework. The selection criteria European policy making, which analyses the various vary too: a number of member States identify the opportunities for financing available to cities unbder  cities that will benefit from urban action on the basis the various community programmes (such as of statistics, others on the other hand use selection environmental policies and technological research competitions.  and development).

Esistono, infine, altri due strumenti comunitari interessanti per lo sviluppo urbano. La prima è relativa allo scambio di informazioni e alle reti tra città. Il programma Urbact, che ha finanziato le reti delle città Urban nel periodo di programmazione precedente, sarà portato avanti nel periodo 2007-2013 con una dotazione finanziaria superiore a quella attuale. Inoltre è stata presentata, a novembre 2006, un’iniziativa chiamata “Le regioni per il cambiamento economico”, che cerca di creare un legame tra il lavoro delle reti e la programmazione operativa. In pratica si chiede alle città di lavorare in partenariato con le autorità di gestione, per presentare piani d’azione che vengano poi implementati nei programmi operativi. Quindi, una nuova modalità di lavoro e di scambio che dovrebbe permettere di capitalizzare sui risultati raggiunti dalle reti nella programmazione operativa. Ultimo strumento utile per la programmazione di azioni urbane è la guida della dimensione urbana all’interno delle politiche europee, che analizza le varie opportunità di finanziamento a disposizione delle città,

nei vari programmi comunitari (come le politiche per l’ambiente e la ricerca e lo sviluppo tecnologico).  Vorrei concludere il mio intervento, con una breve riflessione sulle sfide future delle zone urbane. Primo fra tutti il fenomeno della periurbanizzazione, che accomuna tutti gli Stati membri. È stato recentemente presentato un rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, che indica come la periurbanizzazione sia una sfida ignorata. Questa caratteristica delle città degli Stati Uniti, o ssia la tendenza dei cittadini ad andare a vivere nelle zo ne periferiche, sta adesso interessando molte delle città europee che per tradizione avevano uno sviluppo piuttosto compatto. Chiaramente l’impatto sui trasporti, sulla produzione d’energia, sull’inquinamento, è molto importante.

I would now like to highlight a number of elements I would like to conclude my talk with a brief comment that will be useful for running urban actions in the on the challenges of the future in urban areas.   period 2007-2013. First of all the Jessica tool, First among these is the phenomenon or urban which is a financial engineering tool aimed at urban   sprawl, which is common to all member States. A development. This is a joint initiative of the European   report was put forward recently to the European Investment Bank, the European Commission and the Environmental Agency indicating how urban sprawl 

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39 Per garantire una buona qualità di vita nelle nostre città è necessario, nei nuovi stati membri e non soltanto, controllare questo fenomeno, per promuovere uno sviluppo urbano sostenibile. La seconda sfida che le città si troveranno ad affrontare è relativa alla questione sociale: la crescita rapida nei quartieri accelera gli scarti di ricchezza tra i cittadini. Pertanto si verifica un fenomeno di abbandono dei quartieri -che oggi sono misti- da parte della popolazione più ricca. Di conseguenza, gli attori pubblici si troveranno a confrontarsi, da un lato, con una domanda di nuovi servizi e di nuove infrastrutture in alcuni quartieri; dall’altro vi saranno problemi d’abbandono di altri quartieri. Questo è un fenomeno che rischia di minacciare l’equilibrio sociale delle città e deve quindi essere affrontato ai massimi livelli.  Vi sono infine i cambiamenti demografici, che sono fenomeni collegati direttamente all’equilibrio del territorio e che dimostrano come lo sviluppo urbano, supera la sola competenza della città e richiede un approccio di gestione del territorio coordinato da parte di tutte le autorità responsabili. Infine, particolare attenzione deve essere rivolta allo sviluppo delle aree abbandonate (i “Brownfield”). Queste ex zone portuali, militari o industriali che a volte si trovano nel centro delle città e costituiscono un ostacolo, non soltanto dal punto di vista ambientale, possono diventare elementi capaci di innescare meccanismi di sviluppo, anche attraverso il ricorso ai partenariati pubblici e privati.

 is a challenge that is being ignored. This feature of  the cities of the United States, being the tendency  of city dwellers to go and live in the outskirts is now touching many European cities which by tradition   had a more compact type of development. The  impact on transport, power generation and pollution   is clearly significant. Ensuring a good quality of life  in our cities, in the new member states but not only  them, needs this phenomenon to be controlled so as to promote sustainable urban development. The second challenge cities are facing is that relating to the social question; rapid growth in districts   accelerates the divergences in wealth between   residents. A phenomenon of abandonment of  districts that are today mixed, therefore takes place on the part of richer people. Consequently, public   players find themselves having to face up, on the one hand, to a demand for new services and new  infrastructure in a number of districts; on the other, there will be problems of abandonment in other  districts. This is a phenomenon that risks threatening  social balances in cities and must therefore be faced    at the highest level. Finally, there are demographic changes which are phenomena linked directly to the equilibrium of the territory and that demonstrate  how urban development stretches beyond the mere  responsibility of the cities themselves and requires a coordinated approach to management of the territory  on the part of all the responsible authorities. Finally special attention must be given to the development of abandoned areas (“Brown-field    sites”). These former port, military or industrial    areas, sometimes to be found in city centres and  which represent an obstacle, not only from the environmental point of view, can become elements that are capable of setting in motion development  mechanisms, even by means of having recourse to  public and private partnerships.

Canarias(ES)

La grandezza del cerchio corrisponde alla dimensione della popolazione nelle grandi città* nel 2001 Size of circle is relative to population in core city* in 2001 5.000.000 1.000.000 500.000 100.000

Guyane

(FR)  Açores(PT)

GDP per capita in PPS Prodotto interno lordo per abitante misurato in  potere d’acquisto standard 2001 Indice EU25=100 Gross Domestic product per inhabitant  in purchasing power standards 2001 Index EU25 = 100. sup./   above 150

Madeira (PT)

125 - 150

*GreaterLondon andParis et petite couronne

100 - 125 75 - 100 50 - 75 inf./   below 50

Source: Urban Audit Data Base

Scafe variesin thisview. The distancebetweenParisand Praha is1000 km

© EuroGeographics2001 fort he the administrative boundaries

Canarias(ES)

Population change Modifica della popolazione nelle Zone Urbane Funzionali (LUZ), media annua 1996-2001, in %

La grandezza del cerchio corrisponde alla popolazione nelle aree LUZ nel 2001 Size of circle is relative to population in LUZ in 2001 10.000.000 2.500.000 1.000.000 100.000

Guyane

(FR)  Açores(PT) Madeira (PT)

Total population change in Lager Urban Zone (LUZ),annual average 1996-2001, in % sup./   above 1.0 0.2 - 1.0 -0.2 - 0.2 -0.2 - -1.0 inf./   below -1.0 Dato non disponibile Data not available Source: Urban Audit Data Base

Scafe variesin thisview. The distancebetweenParisand Praha is1000 km

© EuroGeographics2001 fort he the administrative boundaries

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39 Per garantire una buona qualità di vita nelle nostre città è necessario, nei nuovi stati membri e non soltanto, controllare questo fenomeno, per promuovere uno sviluppo urbano sostenibile. La seconda sfida che le città si troveranno ad affrontare è relativa alla questione sociale: la crescita rapida nei quartieri accelera gli scarti di ricchezza tra i cittadini. Pertanto si verifica un fenomeno di abbandono dei quartieri -che oggi sono misti- da parte della popolazione più ricca. Di conseguenza, gli attori pubblici si troveranno a confrontarsi, da un lato, con una domanda di nuovi servizi e di nuove infrastrutture in alcuni quartieri; dall’altro vi saranno problemi d’abbandono di altri quartieri. Questo è un fenomeno che rischia di minacciare l’equilibrio sociale delle città e deve quindi essere affrontato ai massimi livelli.  Vi sono infine i cambiamenti demografici, che sono fenomeni collegati direttamente all’equilibrio del territorio e che dimostrano come lo sviluppo urbano, supera la sola competenza della città e richiede un approccio di gestione del territorio coordinato da parte di tutte le autorità responsabili. Infine, particolare attenzione deve essere rivolta allo sviluppo delle aree abbandonate (i “Brownfield”). Queste ex zone portuali, militari o industriali che a volte si trovano nel centro delle città e costituiscono un ostacolo, non soltanto dal punto di vista ambientale, possono diventare elementi capaci di innescare meccanismi di sviluppo, anche attraverso il ricorso ai partenariati pubblici e privati.

 is a challenge that is being ignored. This feature of  the cities of the United States, being the tendency  of city dwellers to go and live in the outskirts is now touching many European cities which by tradition   had a more compact type of development. The  impact on transport, power generation and pollution   is clearly significant. Ensuring a good quality of life  in our cities, in the new member states but not only  them, needs this phenomenon to be controlled so as to promote sustainable urban development. The second challenge cities are facing is that relating to the social question; rapid growth in districts   accelerates the divergences in wealth between   residents. A phenomenon of abandonment of  districts that are today mixed, therefore takes place on the part of richer people. Consequently, public   players find themselves having to face up, on the one hand, to a demand for new services and new  infrastructure in a number of districts; on the other, there will be problems of abandonment in other  districts. This is a phenomenon that risks threatening  social balances in cities and must therefore be faced    at the highest level. Finally, there are demographic changes which are phenomena linked directly to the equilibrium of the territory and that demonstrate  how urban development stretches beyond the mere  responsibility of the cities themselves and requires a coordinated approach to management of the territory  on the part of all the responsible authorities. Finally special attention must be given to the development of abandoned areas (“Brown-field    sites”). These former port, military or industrial    areas, sometimes to be found in city centres and  which represent an obstacle, not only from the environmental point of view, can become elements that are capable of setting in motion development  mechanisms, even by means of having recourse to  public and private partnerships.

Canarias(ES)

La grandezza del cerchio corrisponde alla dimensione della popolazione nelle grandi città* nel 2001 Size of circle is relative to population in core city* in 2001 5.000.000 1.000.000 500.000 100.000

Guyane

(FR)

GDP per capita in PPS Prodotto interno lordo per abitante misurato in  potere d’acquisto standard 2001 Indice EU25=100 Gross Domestic product per inhabitant  in purchasing power standards 2001 Index EU25 = 100.

 Açores(PT)

sup./   above 150

Madeira (PT)

125 - 150

*GreaterLondon andParis et petite couronne

100 - 125 75 - 100 50 - 75 inf./   below 50

Source: Urban Audit Data Base

Scafe variesin thisview. The distancebetweenParisand Praha is1000 km

© EuroGeographics2001 fort he the administrative boundaries

Canarias(ES)

Population change Modifica della popolazione nelle Zone Urbane Funzionali (LUZ), media annua 1996-2001, in %

La grandezza del cerchio corrisponde alla popolazione nelle aree LUZ nel 2001 Size of circle is relative to population in LUZ in 2001 10.000.000 2.500.000 1.000.000 100.000

Guyane

Total population change in Lager Urban Zone (LUZ),annual average 1996-2001, in % sup./   above 1.0

(FR)

0.2 - 1.0

 Açores(PT) Madeira

-0.2 - 0.2

(PT)

-0.2 - -1.0 inf./   below -1.0 Dato non disponibile Data not available Source: Urban Audit Data Base

Scafe variesin thisview. The distancebetweenParisand Praha is1000 km

© EuroGeographics2001 fort he the administrative boundaries

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Urban Future: pianificazione partecipata e Fondi di Sviluppo Urbano Urban Future: shared planning and  Urban Development Fund 

FRANCO SARBIA, Responsabile servizio di Assistenza Tecnica all’elaborazione e sviluppo del Programma Urban II Milano Technical assistance services Manager responsible for the design and development of the Urban II Milano Programme

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Osserviamo l’asse del Sempione, partendo dall’omonimo corso: a destra vi è lo scalo Farini. L’area Urban è situata in quel settore della città, verso l’asse del Sempione, che collega idealmente Milano con Parigi. Questo è orientato come il Decumano Massimo dell’antica città romana, uno degli assi di collegamento con l’Europa che ha originato la città. In direzione opposta si va lungo la via Emilia, verso la direttrice appenninica e verso Roma. Potete osservare gli interventi di Urban precedentemente descritti: il Centro per l’Impiego, la Villa Scheibler, il Centro per Risorse ed Economia Sociale, il Centro per la Sicurezza e la Mobilità Sostenibile. Ai lati sono evidenziate le aree connotate da grandi processi di trasformazione: in quella goccia interclusa dalle ferrovie e dall’autostrada, ecco le aree d’insediamento delle facoltà scientifiche del Politecnico, la nuova sede dell’Istituto Mario Negri. Lì, probabilmente, sarà collocato il palazzo dell’Innovazione e forse l’Agenzia per l’Innovazione. Mario Negri, propone di installarvi anche l’Agenzia Nazionale della Ricerca biomedica e sta lavorando con il Ministero delle Università perché questo sogno si avveri.   Vediamo il polo ospedaliero, dove si localizzerà il Besta, che qualificherà questa parte della città non solo come margine di estensione delle sue attività di servizio ma - soprattutto - per le prospettive di sviluppo della ricerca. Vedete poi l’area proposta per il futuro Expo e quella del nuovo polo fieristico. Si tratta di grandi trasformazioni che, presumibilmente, porteranno ogni giorno in quest’area circa mezzo milione di nuovi “consumatori della città”. La nostra città, rappresenta bene le caratteristiche distintive dell’attuale crisi delle aree metropolitane, ovvero una tendenza alla delocalizzazione sia delle attività produttive, sia delle residenze (poiché in centro la pressione speculativa scoraggia l’insediamento di nuove attività e incoraggia un uso estensivo del territorio). Il paradosso è che proprio mentre ci avviamo a superare il punto in cui l’offerta di risorse energetiche fossili sarà inferiore alla domanda che raddoppia ogni 10 anni, alimentando indefinitamente la spirale di aumento dei prezzi energetici, la città è sempre più disegnata dal petrolio. Cioè si sviluppa secondo una

Let’s look at the Sempione Focus Area, beginning with the Route of the same name. To the right there  is the Farini stopover. The Urban area is situated in that part of the town nearest the Sempione Focus  Area, which is the perfect connection between Milan  and Paris. It is laid out much like the Decumanus Ma ximus of the ancient Roman town, one of the hubs connecting it with the rest of Europe, which gave rise to the town itself. Continuing in the opposite direction, we travel along the “Via Emilia” Road towards the Apennine motorway and onwards to Rome. You will see the Urban interventions mentioned ear lier, namely, the Employment Centre, Villa Scheibler, the Socio-economic Resource Centre and the Centre for Sustainable Mobility. On the side we can see the areas affected by the major transformation processes: in that spot between the railway lines and the  motorway is the location of the Polytechnic Science Faculties and the new headquarters of the Mario Negri Institute. It is here that the innovation building  and perhaps the Innovation Agency will be situated. Mario Negri is also proposing to locate the National  Bio-medical Research Centre here, and is working closely with the Ministry for Universities towards rea lising this dream. Now let’s look at the Hospital Focus Area, where the Besta will be situated, which will restructure this part of the city, not only in terms of extending its service activities but, above all, in terms of the planned  expansion of research activities. Then we see the location of the proposed Exhibition area and the Trade Fair hub. We are talking about major transformation, which will presumably bring around a half a million  new “city consumers” into this area ever y day. Our city accurately reflects the distinctive characte ristics of the current crisis facing many metropolitan   areas, namely the tendency to outward migration,  both industrial and residential (because speculative  pressure in the city centre discourages the establish ment of new businesses and rather encourages the extensive use of the territory). The paradox lies precisely in that, just as we are pas sing the point where the supply of fossil fuels will be exceeded by the demand, which is doubling every  10 years, and thus endlessly feeding spiralling energy 

prospettiva che richiede paradossalmente un maggior spreco di energia associata all’uso irrazionale del trasporto privato. Questo significa che, tutte le mattine, un milione di consumatori della città si presentano alle sue porte (e specialmente qui, in uno dei nodi principali d’incrocio delle reti trans-europee ma anche d’accesso interregionale dal Piemonte al Veneto), congestionandone gli spazi. La prospettiva che l’uso estensivo del territorio induce è quella di interventi molto impegnativi di adeguamento infrastrutturale. Siamo all’incrocio del collegamento tra Milano e la grande rete multimodale est-ovest, tra Lisbona e Kiev. Milano si trova all’incirca a

metà di questo percorso, all’incrocio con il corridoio 24 Genova-Rotterdam.

In questo ambito, il progetto di realizzazione della rete TAV prevede di localizzare la stazione milanese in prossimità della Fiera. Questo ingente programma d’investimenti, comprende inoltre, il potenziamento dei collegamenti Milano – Malpensa, la nuova tangenziale nord, il prolungamento della metropolitana Uno, le prospettive di de-localizzazione del parco-merci Certosa e quelle di recupero dello scalo Farini: 55 ettari nel mezzo della città, oggi utilizzati, come altre piattaforme infrastrutturali poco, o impropriamente, per funzioni d’interporto.

Come si fa a rispondere all’insieme di questi interventi, mirando affinché ciascuno degli attori-chiave condivida con gli altri i propri obiettivi, armonizzandoli con gli interessi strategici della città, senza ostacolarsi reciprocamente? È necessario identificare degli strumenti appropriati di governance e prevedere una dotazione di risorse aggiuntive. Abbiamo intervistato i direttori dell’alta velocità dell’area lombarda, ed essi ci hanno detto che è necessario prevedere delle gallerie affinché i rospi possano attraversare i binari senza essere schiacciati... immaginatevi la situazione. Siccome i soggetti che gestiscono i Fondi sono

Milano nord e le Prealpi Lombarde Milan North view and the pre-Alpes

Foto di Amedeo Mantovan, Comune di Milano - Settore Pianificazione Urbanistica Generale Photo by Amedeo Mantovan, Milan Municipality - General Urban Planning Sector 

costs, the city is increasingly marked   by the use of petroleum. Therefore,   a situation is being created which,   paradoxically, requires an increased  wastage of energy linked to the irrational utilisation of private transport. This means that, every morning, a  million “city consumers” arrive at the entry points to the city (and especially   here, at one of the main crossroads of the trans-European networks and   main inter-regional access ways from the Piedmont and Veneto Regions) causing serious congestion. One of  the prospects raised by the extensive utilisation of the territory is the need  for major infrastructural upgrading in-

terventions. We are at the crossroads on the connection between Milan  and the major east-west connection   network connecting Lisbon to Kiev. Milan is situated approximately midway along this route, at the inter  section with corridor 24 between Genoa and Rotterdam. Within this framework, the High-speed Railway    project envisages that the Milan  station will be located in the vicinity  of the Trade Fair Grounds. This extensive investment programme also  includes the upgrading of the Milan   – Malpensa connection, the new Northern Bypass, the extension of  Line One of the Underground, the

  possibility of relocating the Certosa  goods yard and the recovery of the Farini stopover: 55 hectares in the city centre that are currently underutilised or inappropriately utilised as  holding areas, as are many other infrastructure platforms. How do we handle this combination of interventions so as to ensure that each of the key stakeholders shares their objectives with the others, ali gning these objectives with the city’s   strategic interests without obstructing each other in the process? We need to identify appropriate  governance tools and to make provision for additional resources to

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Urban Future: pianificazione partecipata e Fondi di Sviluppo Urbano Urban Future: shared planning and  Urban Development Fund 

FRANCO SARBIA, Responsabile servizio di Assistenza Tecnica all’elaborazione e sviluppo del Programma Urban II Milano Technical assistance services Manager responsible for the design and development of the Urban II Milano Programme

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Osserviamo l’asse del Sempione, partendo dall’omonimo corso: a destra vi è lo scalo Farini. L’area Urban è situata in quel settore della città, verso l’asse del Sempione, che collega idealmente Milano con Parigi. Questo è orientato come il Decumano Massimo dell’antica città romana, uno degli assi di collegamento con l’Europa che ha originato la città. In direzione opposta si va lungo la via Emilia, verso la direttrice appenninica e verso Roma. Potete osservare gli interventi di Urban precedentemente descritti: il Centro per l’Impiego, la Villa Scheibler, il Centro per Risorse ed Economia Sociale, il Centro per la Sicurezza e la Mobilità Sostenibile. Ai lati sono evidenziate le aree connotate da grandi processi di trasformazione: in quella goccia interclusa dalle ferrovie e dall’autostrada, ecco le aree d’insediamento delle facoltà scientifiche del Politecnico, la nuova sede dell’Istituto Mario Negri. Lì, probabilmente, sarà collocato il palazzo dell’Innovazione e forse l’Agenzia per l’Innovazione. Mario Negri, propone di installarvi anche l’Agenzia Nazionale della Ricerca biomedica e sta lavorando con il Ministero delle Università perché questo sogno si avveri.   Vediamo il polo ospedaliero, dove si localizzerà il Besta, che qualificherà questa parte della città non solo come margine di estensione delle sue attività di servizio ma - soprattutto - per le prospettive di sviluppo della ricerca. Vedete poi l’area proposta per il futuro Expo e quella del nuovo polo fieristico. Si tratta di grandi trasformazioni che, presumibilmente, porteranno ogni giorno in quest’area circa mezzo milione di nuovi “consumatori della città”. La nostra città, rappresenta bene le caratteristiche distintive dell’attuale crisi delle aree metropolitane, ovvero una tendenza alla delocalizzazione sia delle attività produttive, sia delle residenze (poiché in centro la pressione speculativa scoraggia l’insediamento di nuove attività e incoraggia un uso estensivo del territorio). Il paradosso è che proprio mentre ci avviamo a superare il punto in cui l’offerta di risorse energetiche fossili sarà inferiore alla domanda che raddoppia ogni 10 anni, alimentando indefinitamente la spirale di aumento dei prezzi energetici, la città è sempre più disegnata dal petrolio. Cioè si sviluppa secondo una

Let’s look at the Sempione Focus Area, beginning with the Route of the same name. To the right there  is the Farini stopover. The Urban area is situated in that part of the town nearest the Sempione Focus  Area, which is the perfect connection between Milan  and Paris. It is laid out much like the Decumanus Ma ximus of the ancient Roman town, one of the hubs connecting it with the rest of Europe, which gave rise to the town itself. Continuing in the opposite direction, we travel along the “Via Emilia” Road towards the Apennine motorway and onwards to Rome. You will see the Urban interventions mentioned ear lier, namely, the Employment Centre, Villa Scheibler, the Socio-economic Resource Centre and the Centre for Sustainable Mobility. On the side we can see the areas affected by the major transformation processes: in that spot between the railway lines and the  motorway is the location of the Polytechnic Science Faculties and the new headquarters of the Mario Negri Institute. It is here that the innovation building  and perhaps the Innovation Agency will be situated. Mario Negri is also proposing to locate the National  Bio-medical Research Centre here, and is working closely with the Ministry for Universities towards rea lising this dream. Now let’s look at the Hospital Focus Area, where the Besta will be situated, which will restructure this part of the city, not only in terms of extending its service activities but, above all, in terms of the planned  expansion of research activities. Then we see the location of the proposed Exhibition area and the Trade Fair hub. We are talking about major transformation, which will presumably bring around a half a million  new “city consumers” into this area ever y day. Our city accurately reflects the distinctive characte ristics of the current crisis facing many metropolitan   areas, namely the tendency to outward migration,  both industrial and residential (because speculative  pressure in the city centre discourages the establish ment of new businesses and rather encourages the extensive use of the territory). The paradox lies precisely in that, just as we are pas sing the point where the supply of fossil fuels will be exceeded by the demand, which is doubling every  10 years, and thus endlessly feeding spiralling energy 

prospettiva che richiede paradossalmente un maggior spreco di energia associata all’uso irrazionale del trasporto privato. Questo significa che, tutte le mattine, un milione di consumatori della città si presentano alle sue porte (e specialmente qui, in uno dei nodi principali d’incrocio delle reti trans-europee ma anche d’accesso interregionale dal Piemonte al Veneto), congestionandone gli spazi. La prospettiva che l’uso estensivo del territorio induce è quella di interventi molto impegnativi di adeguamento infrastrutturale. Siamo all’incrocio del collegamento tra Milano e la grande rete multimodale est-ovest, tra Lisbona e Kiev. Milano si trova all’incirca a

metà di questo percorso, all’incrocio con il corridoio 24 Genova-Rotterdam.

In questo ambito, il progetto di realizzazione della rete TAV prevede di localizzare la stazione milanese in prossimità della Fiera. Questo ingente programma d’investimenti, comprende inoltre, il potenziamento dei collegamenti Milano – Malpensa, la nuova tangenziale nord, il prolungamento della metropolitana Uno, le prospettive di de-localizzazione del parco-merci Certosa e quelle di recupero dello scalo Farini: 55 ettari nel mezzo della città, oggi utilizzati, come altre piattaforme infrastrutturali poco, o impropriamente, per funzioni d’interporto.

Come si fa a rispondere all’insieme di questi interventi, mirando affinché ciascuno degli attori-chiave condivida con gli altri i propri obiettivi, armonizzandoli con gli interessi strategici della città, senza ostacolarsi reciprocamente? È necessario identificare degli strumenti appropriati di governance e prevedere una dotazione di risorse aggiuntive. Abbiamo intervistato i direttori dell’alta velocità dell’area lombarda, ed essi ci hanno detto che è necessario prevedere delle gallerie affinché i rospi possano attraversare i binari senza essere schiacciati... immaginatevi la situazione. Siccome i soggetti che gestiscono i Fondi sono

Milano nord e le Prealpi Lombarde Milan North view and the pre-Alpes

Foto di Amedeo Mantovan, Comune di Milano - Settore Pianificazione Urbanistica Generale Photo by Amedeo Mantovan, Milan Municipality - General Urban Planning Sector 

costs, the city is increasingly marked   by the use of petroleum. Therefore,   a situation is being created which,   paradoxically, requires an increased  wastage of energy linked to the irrational utilisation of private transport. This means that, every morning, a  million “city consumers” arrive at the entry points to the city (and especially   here, at one of the main crossroads of the trans-European networks and   main inter-regional access ways from the Piedmont and Veneto Regions) causing serious congestion. One of  the prospects raised by the extensive utilisation of the territory is the need  for major infrastructural upgrading in-

terventions. We are at the crossroads on the connection between Milan  and the major east-west connection   network connecting Lisbon to Kiev. Milan is situated approximately midway along this route, at the inter  section with corridor 24 between Genoa and Rotterdam. Within this framework, the High-speed Railway    project envisages that the Milan  station will be located in the vicinity  of the Trade Fair Grounds. This extensive investment programme also  includes the upgrading of the Milan   – Malpensa connection, the new Northern Bypass, the extension of  Line One of the Underground, the

  possibility of relocating the Certosa  goods yard and the recovery of the Farini stopover: 55 hectares in the city centre that are currently underutilised or inappropriately utilised as  holding areas, as are many other infrastructure platforms. How do we handle this combination of interventions so as to ensure that each of the key stakeholders shares their objectives with the others, ali gning these objectives with the city’s   strategic interests without obstructing each other in the process? We need to identify appropriate  governance tools and to make provision for additional resources to

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43 tra loro così diversi e con interessi specifici così differenti, non possiamo limitarci ad esortarli a condividere gli obiettivi; dobbiamo disporre degli strumenti che rendano questa condivisione attrattiva ed operante.   Abbiamo pensato ad un Programma di Rigenerazione Integrata Urbana Sostenibile, che deve connotare l’attuazione del prossimo ciclo di programmazione dei Fondi Strutturali. Questo programma sarà articolato in 5 sotto programmi o progetti integrati: • la città della scienza, • la città accessibile, • la città creativa, • la città vivibile • la città solidale. Questi progetti integrati sono elaborati da Urban Milano per conto dell’Assessorato per lo Sviluppo del Territorio con il coordinamento diretto del settore della Pianificazione Urbanistica Generale. L’immagine che vedete ora è il tramonto a Nord Ovest. Un filologo scomparso da poco - Giovanni Semerano - attribuisce l’etimologia del nome Europa all’equivalente di “tramonto”. “Erebu”, per le popolazioni nomadi che si spostavano dal medio-oriente verso la piattaforma

continentale, era un nome che evocava la meta del viaggio verso occidente. A nord Ovest si colloca l’orizzonte europeo di Milano contraddistinto dall’arco  Alpino ben visibile nelle giornate limpide. Lo sviluppo sostenibile di Milano deve fondarsi su una visione nitida dell’ambito territoriale su grande scala. Ma la sostenibilità, non può che essere concepita in termini di durevolezza ovvero, per definizione, in un orizzonte temporale di lungo periodo. Proprio quello prefigurato dagli strumenti d’ingegneria finanziaria in attuazione, Jessica, nel prossimo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali, citati nell’intervento di Valentina Corsetti. Jessica si avvarrà di Fondi di Sviluppo Urbano, finalizzati ad un piano integrato d’investimenti sulla base di criteri di “revolving”. Tale prospettiva, richiede un orizzonte temporale di 30 - 50 anni, in quanto è difficile sia capitalizzare i benefici che prevedere un ritorno degli investimenti infrastrutturali nel breve periodo. Il fattore critico di successo sarà poi costituito dalla capacità del contributo pubblico di attrarre capitali privati, poiché tipicamente gli interventi per i quali maggiore è l’interesse generale non garantiscono una redditività interna capace di assicurarne il

ritorno. Occorrerà, quindi, adottare una logica di perequazione tra la redditività degli investimenti privati e la redditività degli investimenti pubblici partecipanti al fondo. Dovrà essere quindi definito, un piano che espliciti le modalità di rientro degli investimenti pubblici e di associazione dei privati, sia diretta (come share-holders), sia come investitori capaci di attrarre investimenti esteri sul mercato internazionale, con strumenti di marketing territoriale, per l’accresciuta competitività dell’area urbana rigenerata dagli investimenti pubblici. Per far fronte alla complessità degli strumenti da predisporre, il Ministero delle I nfrastrutture, sta già coordinando un gruppo di lavoro del quale fanno parte BEI, Cassa Depositi e Prestiti, Regioni, alcuni Comuni tra i quali Milano. Occorrerà poi, mettere a confronto le proposte del gruppo di lavoro, con le prospettive concrete, avanzate dalle grandi aree metropolitane interessate. Milano è pronta ad avviare questo confronto. Immaginiamo come sede del Fondo di Sviluppo Urbano milanese la stessa Villa Scheibler. L’autoconsistenza economica e l’autonomia amministrativa del fondo, lo sottrae ai vincoli dell’indebitamento pubblico del

  become available. We have spoken to the Managers of the high-speed railway    system in Lombardy, who have told us that provision must be made for the con struction of underpasses so that the fro gs are able to get across the railway lines without being squashed.... just imagine that! Because the parties that are mana ging the Funds are so different and have very different interests, we cannot limit ourselves to encouraging them to share their objectives. Instead, we must provide the necessary tools with which to make this sharing both attractive and feasible. We have therefore come up with a Su stainable Integrated Urban Renewal Pro gramme, which must act as the starting  point for the next round of planning for the   allocation of Structural Funds. This pro gramme is subdivided into five separate   sub-programmes or integrated projects,  namely: • the science city, • the accessible city, • the creative ci ty, • the liveable city  • the supporting city. Urban Milano has developed these inte grated projects on behalf of the Council  for Territorial Development, with the aid of  the General Urban Planning sector. The picture you are seeing now depicts a

 sunset in the Northwest. A philologist who died recently, Giovanni Semerano, attributes the etymology of the name “Europe” to the term for “sunset” or “Erebu”, which, for the nomadic people that moved from the middle east towards the continental    shelf, was a name that reminded them of their destination on their westward vo yage. To the North lies the Milan’s Euro  pean horizon, outlined by the arc of the  Alps, which is clearly visible on a clear day. Milan’s sustainable development must be  based on a clear, broad scale vision of its territory, however, sustainability cannot  be defined in terms of longevity or, by definition, in terms of a long-term horizon,   such as that envisaged by the financial  engineering instruments being developed   by Jessica for the next round of planning of the Structural Funds, as mentioned in Valentina Corsetti’s segment.   Jessica will be utilising Urban Develop ment Funds aimed at an integrated inve stment plan based on “revolving” criteria. This approach requires a planning hori zon of 30 - 50 years, due to the difficulty    involved both in capitalising the benefits  and in providing returns on infrastructure  investments over the short-term. The critical success factor will therefore  be the capacity of the public contribution to attract private capital because, typical-

 ly, those investments attracting the greatest general interest do not generally gua rantee adequate internal profits to provide   attractive returns. We will therefore be obliged make provision for some sort of  equalisation between the profitability of    private investments and the profitability  of public investments participating in the fund.   A plan will therefore have to be drawn up, which specifies the manner in which the public investments will be repaid and, thereafter, a similar one for private inve stments, both directly (as shareholders),   and as investors capable of attracting foreign investments, by means of territo rial marketing tools, due to the increased  competitivity of the urban area generated   by the public investments. In order to deal with the complexity of the  instruments that need to be devised, the Ministry for Infrastructure is already in the   process of setting up a working group, which includes BEI, Cassa Depositi e Pre stiti, the Regions and a number of Municipalities, including that of Milan. We will  then have to compare the working gro up’s   proposals with the actual proposals su  bmitted by the large metropolitan areas  affected. Milan is ready to begin with this comparison. We envisage the very same Villa Scheibler as being the headquarters

patto di stabilità. Il meccanismo di perequazione ed i 30 - 50 anni del ciclo di vita del fondo dovrebbero assicurare una remuneratività media non elevata ma sicura. Questa condizione favorirebbe un uso appropriato dei Fondi Pensione che assicurerebbero un gettito annuo costante, capace di alimentare il programma d’investimenti con un regime fiscale vantaggioso ben combinato alla finalità sociale della rigenerazione urbana. Ma proporsi di governare la trasformazioni in un periodo di 30 - 50 anni, significa ragionare sulla città emancipata dall’energia fossile. I contenuti innovativi del programma dovranno essere orientati perciò alla capacità di preparare la città ad affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile in vista di cambiamenti epocali delle tecnologie energetiche che impongono di affrontare congiuntamente i problemi di sostenibilità e di competitività delle grandi aree metropolitane. È necessario concepirlo sin da ora. Gli effetti dirompenti che già si manifestano con il riscaldamento globale, ci avvertono che non siamo in anticipo. Per molti aspetti siamo in forte ritardo.  Torniamo a guardare l’orizzonte milanese, a nord ovest, verso il monte Leone, verso

l’Europa. Nelle giornate limpide dal Duomo si riconoscono a ovest, sullo stesso parallelo, il Gran Paradiso, a 300° il monte Rosa, a 45° il Pizzo Arera. Questa veduta, ci fa identificare nelle antiche popolazioni, che per la prima volta, hanno scelto questo crocevia padano delle terre di mezzo, come luogo elettivo della città emergente. Quella scelta ha deciso della sostenibilità del suo sviluppo e della sua capacità d’adattarsi alle trasformazioni come un organismo vivente, almeno negli oltre 2 millenni che la storia documenta. Sul punto di vista dell’unione strutturale tra Milano ed il suo territorio ai diver si livelli di scala, si fonda l’approccio integrato del programma di cui sto per illustrarvi le linee guida. La città della scienza: dicevamo della localizzazione del Politecnico, del Mario Negri, del palazzo dell’Innovazione. Occorre far diventare quest’area un polo di sviluppo di servizi condivisi di Knowledgeproviding, alla ricerca, all’innovazione e al trasferimento tecnologico. Se voi aveste una carta dello sviluppo spaziale delle attività economiche della città, vedreste che tutte le attività basate sulla conoscenza si stanno dislocando attorno al centro della città e verso i confini comunali.

Le attività manifatturiere mature, invece, continuano a rimanere nella conurbazione. Così, organicamente, la città sta offrendo le proprie basi di conoscenza, il proprio sapere, alle competenze specialistiche consolidate, che continuano a svilupparsi nella Regione. Dobbiamo esplicitare questo collegamento tra “sapere” e “saper fare”, valorizzando le grandi potenzialità di fertilizzazione del territorio, offerte dalla localizzazione delle fabbriche della conoscenza. Se la città della scienza saprà co mbinare i bisogni della ricerca e dell’industria, div errà il più efficace strumento per orientare i processi localizzativi nelle aree periferiche dismesse e degradate, verso attività pulite basate sulla conoscenza.  Anche in questo caso, non basta condividere i servizi che già utilizzano diverse funzioni d’eccellenza che s’incontrano su questo territorio, occorre progettare un sistema integrato di servizi condivisi. Ci stanno riuscendo i miei concittadini genovesi, a finanziare la città della scienza in un contesto assai meno dinamico. Milano deve essere all’altezza delle sue grandi potenzialità innovative. La città accessibile: abbiamo detto dei problemi di accessibilità dell’area Urban.

of the Milan Urban Development Fund. The Fund’s economic self-sufficiency and    administrative independence relieve it of any limitations imposed by the public debt of the stability pact. The equalisation   mechanism, and the Fund’s 30 to 50 year life span should be enough to ensure   a low but secure average return. These conditions would constitute an appropriate investment for the Pension Funds, in turn providing a constant annual income, which would be sufficient to fund an investment programme with advantageous tax concessions that is well in keeping with the social objective of urban revival. However, proposing to oversee a tran sformation spanning 30 - 50 years means counting on a city that has been freed  from the shackles of fossil fuels. The innovative content of the programme  must therefore be aimed at preparing the city to take on the challenges presented   by sustainable development in preparing for changes in energy technologies over  time, which presents the challenge of  dealing simultaneously with the problems of sustainability and competitivity of the  major metropolitan areas, and we need to  realise this from the start. The disruptive effects of global warming that are already   being seen are a warning that we are not  ahead of the game. In many ways we are

 lagging far behind. Let’s take another look at the Milan ho rizon, towards the northwest and Mount Leone, towards Europe. On a clear day, from the Duomo and directly in line, we can recognise the Gran Paradiso National Park, at 300° Mount Rosa and at  45°, Pizzo Arera. This view provides you with an affinity for the peoples of old who first chose this plains crossroads of the “middle lands” as the preferred site for the emerging city. This choice established the   sustainability of its development and its capacity to adapt to changes that have taken place, much like a living organism,   at least in the more than two thousand   years of the city’s recorded history.   As regards the structural links between Milan and its territory at various levels, this is basis of the integrated approach that I am about to describe and illustrate the guidelines. The science city : we have already talked    about the location of the Polytechnic, the Mario Negri Institute and the innovation building. We need to make this area   become a development hub for sharing  knowledge provision services, as well as  research, innovation and technology tran sfer. Were you to have a map showing the  spatial development of the city’s busines ses, you would see that all the knowled-

 ge-based businesses are relocating from the inner city out towards the municipal   boundaries. The established manufactu  ring businesses continue to stay in the urban areas. The city is therefore, in an organic way, offering its knowledge ba  ses, and its knowledge, to the consolidated specialised skills that continue to expand in the Region. We need to specify this link between “knowing” and “being able to do so  mething”, exploiting the great potential  for territorial fertilisation offered by the location of the “knowledge factories”. If the  science city is able to combine the needs of research with those of industry, it will   become a most effective tool to redirect the relocation process towards clean activities based on a knowledge of the localisation processes in the unused and  degraded outlying areas. Here too, it will   not be sufficient to share the services that  already make use of the excellence functions that come together in this area, but we must rather develop a system of inte grated services. My co-residents in Genoa  have already been successful in financing their science city in context that is far less dynamic. Milan must learn how to exploit  its great potential for innovation. The accessible city : we have already    mentioned the problems of accessibility 

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43 tra loro così diversi e con interessi specifici così differenti, non possiamo limitarci ad esortarli a condividere gli obiettivi; dobbiamo disporre degli strumenti che rendano questa condivisione attrattiva ed operante.   Abbiamo pensato ad un Programma di Rigenerazione Integrata Urbana Sostenibile, che deve connotare l’attuazione del prossimo ciclo di programmazione dei Fondi Strutturali. Questo programma sarà articolato in 5 sotto programmi o progetti integrati: • la città della scienza, • la città accessibile, • la città creativa, • la città vivibile • la città solidale. Questi progetti integrati sono elaborati da Urban Milano per conto dell’Assessorato per lo Sviluppo del Territorio con il coordinamento diretto del settore della Pianificazione Urbanistica Generale. L’immagine che vedete ora è il tramonto a Nord Ovest. Un filologo scomparso da poco - Giovanni Semerano - attribuisce l’etimologia del nome Europa all’equivalente di “tramonto”. “Erebu”, per le popolazioni nomadi che si spostavano dal medio-oriente verso la piattaforma

continentale, era un nome che evocava la meta del viaggio verso occidente. A nord Ovest si colloca l’orizzonte europeo di Milano contraddistinto dall’arco  Alpino ben visibile nelle giornate limpide. Lo sviluppo sostenibile di Milano deve fondarsi su una visione nitida dell’ambito territoriale su grande scala. Ma la sostenibilità, non può che essere concepita in termini di durevolezza ovvero, per definizione, in un orizzonte temporale di lungo periodo. Proprio quello prefigurato dagli strumenti d’ingegneria finanziaria in attuazione, Jessica, nel prossimo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali, citati nell’intervento di Valentina Corsetti. Jessica si avvarrà di Fondi di Sviluppo Urbano, finalizzati ad un piano integrato d’investimenti sulla base di criteri di “revolving”. Tale prospettiva, richiede un orizzonte temporale di 30 - 50 anni, in quanto è difficile sia capitalizzare i benefici che prevedere un ritorno degli investimenti infrastrutturali nel breve periodo. Il fattore critico di successo sarà poi costituito dalla capacità del contributo pubblico di attrarre capitali privati, poiché tipicamente gli interventi per i quali maggiore è l’interesse generale non garantiscono una redditività interna capace di assicurarne il

ritorno. Occorrerà, quindi, adottare una logica di perequazione tra la redditività degli investimenti privati e la redditività degli investimenti pubblici partecipanti al fondo. Dovrà essere quindi definito, un piano che espliciti le modalità di rientro degli investimenti pubblici e di associazione dei privati, sia diretta (come share-holders), sia come investitori capaci di attrarre investimenti esteri sul mercato internazionale, con strumenti di marketing territoriale, per l’accresciuta competitività dell’area urbana rigenerata dagli investimenti pubblici. Per far fronte alla complessità degli strumenti da predisporre, il Ministero delle I nfrastrutture, sta già coordinando un gruppo di lavoro del quale fanno parte BEI, Cassa Depositi e Prestiti, Regioni, alcuni Comuni tra i quali Milano. Occorrerà poi, mettere a confronto le proposte del gruppo di lavoro, con le prospettive concrete, avanzate dalle grandi aree metropolitane interessate. Milano è pronta ad avviare questo confronto. Immaginiamo come sede del Fondo di Sviluppo Urbano milanese la stessa Villa Scheibler. L’autoconsistenza economica e l’autonomia amministrativa del fondo, lo sottrae ai vincoli dell’indebitamento pubblico del

  become available. We have spoken to the Managers of the high-speed railway    system in Lombardy, who have told us that provision must be made for the con struction of underpasses so that the fro gs are able to get across the railway lines without being squashed.... just imagine that! Because the parties that are mana ging the Funds are so different and have very different interests, we cannot limit ourselves to encouraging them to share their objectives. Instead, we must provide the necessary tools with which to make this sharing both attractive and feasible. We have therefore come up with a Su stainable Integrated Urban Renewal Pro gramme, which must act as the starting  point for the next round of planning for the   allocation of Structural Funds. This pro gramme is subdivided into five separate   sub-programmes or integrated projects,  namely: • the science city, • the accessible city, • the creative ci ty, • the liveable city  • the supporting city. Urban Milano has developed these inte grated projects on behalf of the Council  for Territorial Development, with the aid of  the General Urban Planning sector. The picture you are seeing now depicts a

 sunset in the Northwest. A philologist who died recently, Giovanni Semerano, attributes the etymology of the name “Europe” to the term for “sunset” or “Erebu”, which, for the nomadic people that moved from the middle east towards the continental    shelf, was a name that reminded them of their destination on their westward vo yage. To the North lies the Milan’s Euro  pean horizon, outlined by the arc of the  Alps, which is clearly visible on a clear day. Milan’s sustainable development must be  based on a clear, broad scale vision of its territory, however, sustainability cannot  be defined in terms of longevity or, by definition, in terms of a long-term horizon,   such as that envisaged by the financial  engineering instruments being developed   by Jessica for the next round of planning of the Structural Funds, as mentioned in Valentina Corsetti’s segment.   Jessica will be utilising Urban Develop ment Funds aimed at an integrated inve stment plan based on “revolving” criteria. This approach requires a planning hori zon of 30 - 50 years, due to the difficulty    involved both in capitalising the benefits  and in providing returns on infrastructure  investments over the short-term. The critical success factor will therefore  be the capacity of the public contribution to attract private capital because, typical-

 ly, those investments attracting the greatest general interest do not generally gua rantee adequate internal profits to provide   attractive returns. We will therefore be obliged make provision for some sort of  equalisation between the profitability of    private investments and the profitability  of public investments participating in the fund.   A plan will therefore have to be drawn up, which specifies the manner in which the public investments will be repaid and, thereafter, a similar one for private inve stments, both directly (as shareholders),   and as investors capable of attracting foreign investments, by means of territo rial marketing tools, due to the increased  competitivity of the urban area generated   by the public investments. In order to deal with the complexity of the  instruments that need to be devised, the Ministry for Infrastructure is already in the   process of setting up a working group, which includes BEI, Cassa Depositi e Pre stiti, the Regions and a number of Municipalities, including that of Milan. We will  then have to compare the working gro up’s   proposals with the actual proposals su  bmitted by the large metropolitan areas  affected. Milan is ready to begin with this comparison. We envisage the very same Villa Scheibler as being the headquarters

patto di stabilità. Il meccanismo di perequazione ed i 30 - 50 anni del ciclo di vita del fondo dovrebbero assicurare una remuneratività media non elevata ma sicura. Questa condizione favorirebbe un uso appropriato dei Fondi Pensione che assicurerebbero un gettito annuo costante, capace di alimentare il programma d’investimenti con un regime fiscale vantaggioso ben combinato alla finalità sociale della rigenerazione urbana. Ma proporsi di governare la trasformazioni in un periodo di 30 - 50 anni, significa ragionare sulla città emancipata dall’energia fossile. I contenuti innovativi del programma dovranno essere orientati perciò alla capacità di preparare la città ad affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile in vista di cambiamenti epocali delle tecnologie energetiche che impongono di affrontare congiuntamente i problemi di sostenibilità e di competitività delle grandi aree metropolitane. È necessario concepirlo sin da ora. Gli effetti dirompenti che già si manifestano con il riscaldamento globale, ci avvertono che non siamo in anticipo. Per molti aspetti siamo in forte ritardo.  Torniamo a guardare l’orizzonte milanese, a nord ovest, verso il monte Leone, verso

l’Europa. Nelle giornate limpide dal Duomo si riconoscono a ovest, sullo stesso parallelo, il Gran Paradiso, a 300° il monte Rosa, a 45° il Pizzo Arera. Questa veduta, ci fa identificare nelle antiche popolazioni, che per la prima volta, hanno scelto questo crocevia padano delle terre di mezzo, come luogo elettivo della città emergente. Quella scelta ha deciso della sostenibilità del suo sviluppo e della sua capacità d’adattarsi alle trasformazioni come un organismo vivente, almeno negli oltre 2 millenni che la storia documenta. Sul punto di vista dell’unione strutturale tra Milano ed il suo territorio ai diver si livelli di scala, si fonda l’approccio integrato del programma di cui sto per illustrarvi le linee guida. La città della scienza: dicevamo della localizzazione del Politecnico, del Mario Negri, del palazzo dell’Innovazione. Occorre far diventare quest’area un polo di sviluppo di servizi condivisi di Knowledgeproviding, alla ricerca, all’innovazione e al trasferimento tecnologico. Se voi aveste una carta dello sviluppo spaziale delle attività economiche della città, vedreste che tutte le attività basate sulla conoscenza si stanno dislocando attorno al centro della città e verso i confini comunali.

Le attività manifatturiere mature, invece, continuano a rimanere nella conurbazione. Così, organicamente, la città sta offrendo le proprie basi di conoscenza, il proprio sapere, alle competenze specialistiche consolidate, che continuano a svilupparsi nella Regione. Dobbiamo esplicitare questo collegamento tra “sapere” e “saper fare”, valorizzando le grandi potenzialità di fertilizzazione del territorio, offerte dalla localizzazione delle fabbriche della conoscenza. Se la città della scienza saprà co mbinare i bisogni della ricerca e dell’industria, div errà il più efficace strumento per orientare i processi localizzativi nelle aree periferiche dismesse e degradate, verso attività pulite basate sulla conoscenza.  Anche in questo caso, non basta condividere i servizi che già utilizzano diverse funzioni d’eccellenza che s’incontrano su questo territorio, occorre progettare un sistema integrato di servizi condivisi. Ci stanno riuscendo i miei concittadini genovesi, a finanziare la città della scienza in un contesto assai meno dinamico. Milano deve essere all’altezza delle sue grandi potenzialità innovative. La città accessibile: abbiamo detto dei problemi di accessibilità dell’area Urban.

of the Milan Urban Development Fund. The Fund’s economic self-sufficiency and    administrative independence relieve it of any limitations imposed by the public debt of the stability pact. The equalisation   mechanism, and the Fund’s 30 to 50 year life span should be enough to ensure   a low but secure average return. These conditions would constitute an appropriate investment for the Pension Funds, in turn providing a constant annual income, which would be sufficient to fund an investment programme with advantageous tax concessions that is well in keeping with the social objective of urban revival. However, proposing to oversee a tran sformation spanning 30 - 50 years means counting on a city that has been freed  from the shackles of fossil fuels. The innovative content of the programme  must therefore be aimed at preparing the city to take on the challenges presented   by sustainable development in preparing for changes in energy technologies over  time, which presents the challenge of  dealing simultaneously with the problems of sustainability and competitivity of the  major metropolitan areas, and we need to  realise this from the start. The disruptive effects of global warming that are already   being seen are a warning that we are not  ahead of the game. In many ways we are

 lagging far behind. Let’s take another look at the Milan ho rizon, towards the northwest and Mount Leone, towards Europe. On a clear day, from the Duomo and directly in line, we can recognise the Gran Paradiso National Park, at 300° Mount Rosa and at  45°, Pizzo Arera. This view provides you with an affinity for the peoples of old who first chose this plains crossroads of the “middle lands” as the preferred site for the emerging city. This choice established the   sustainability of its development and its capacity to adapt to changes that have taken place, much like a living organism,   at least in the more than two thousand   years of the city’s recorded history.   As regards the structural links between Milan and its territory at various levels, this is basis of the integrated approach that I am about to describe and illustrate the guidelines. The science city : we have already talked    about the location of the Polytechnic, the Mario Negri Institute and the innovation building. We need to make this area   become a development hub for sharing  knowledge provision services, as well as  research, innovation and technology tran sfer. Were you to have a map showing the  spatial development of the city’s busines ses, you would see that all the knowled-

 ge-based businesses are relocating from the inner city out towards the municipal   boundaries. The established manufactu  ring businesses continue to stay in the urban areas. The city is therefore, in an organic way, offering its knowledge ba  ses, and its knowledge, to the consolidated specialised skills that continue to expand in the Region. We need to specify this link between “knowing” and “being able to do so  mething”, exploiting the great potential  for territorial fertilisation offered by the location of the “knowledge factories”. If the  science city is able to combine the needs of research with those of industry, it will   become a most effective tool to redirect the relocation process towards clean activities based on a knowledge of the localisation processes in the unused and  degraded outlying areas. Here too, it will   not be sufficient to share the services that  already make use of the excellence functions that come together in this area, but we must rather develop a system of inte grated services. My co-residents in Genoa  have already been successful in financing their science city in context that is far less dynamic. Milan must learn how to exploit  its great potential for innovation. The accessible city : we have already    mentioned the problems of accessibility 

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45 Il tema dell’accessibilità è stato articolato in cinque linee guida. La prima riguarda la progettazione e la pianificazione integrata delle infrastrutture di trasporti e delle infrastrutture ambientali, vale a dire la gestione delle acque superficiali e profonde, la protezione civile, ma anche le infrastrutture verdi intese come modalità di fruizione e di gestione dell’ambiente naturale. L’area Urban è collocata al centro della cintura verde, come margine di sviluppo e riqualificazione dell’ambiente naturale. Per ognuno degli interventi di potenziamento delle infrastrutture di trasporto, possiamo concepire un uso sistematico di cortine verdi per attenuare il rumore e assorbire le polveri, impiegando dove possibile piante a rapido accrescimento, capaci di produrre energia rinnovabile con le biomasse. Ma non possiamo limitarci a questo, dobbiamo anche prevedere, che ad ogni intervento, sia associata la possibilità di migliorare l’accessibilità locale, anziché renderla critica con il congestionamento del contesto e nuove barriere. Quindi, occorre prevedere sottopassi per le macchine, sovrappassi pedonali per le persone, piattaforme verdi di scavalcamento, pensare all’utilizzo di pensiline fotovoltaiche per le aree operative di peggiore impatto visuale o acustico. Tutto questo va concepito congiuntamente alla progettazione delle infrastrutture. Sono previsti 5 miliardi per la realizzazione della TAV, nella tratta Torino Milano ma non un euro per l’armonizzazione del contesto territoriale. Con il potenziamento, possiamo decongestionare le infrastrutture, ma il territorio è incomprimibile e dovrà assorbire maggiori volumi di traffico; perciò è necessario accompagnare le realizzazioni infrastrutturali con la riorganizzazione di tempi e spazi dei contesti dei nodi. Il programma europeo Trans-european Networks destina fondi specifici per l’integrazione tra le infrastrutture e il territorio. Il Comune deve accedervi per destinarli al miglioramento della qualità urbana. Questa non può essere delegata ai gestori delle infrastrutture e dei servizi di trasporto. Se incorporeremo nei fondi una parte delle disponibilità finanziarie per riqualificare i contesti dei Nodi, ne conseguirà un aumento dell’attivo patrimoniale degli Share Holders pubblici e privati proprietari delle aree, in una logica perequativa di remunerazione degli investimenti.  Vediamo, a titolo esemplificativo, cosa significa concretamente per il polo ospedaliero, pianificare senza risorse e pianificare avendo a disposizione lo strumento dei Fondi di Sviluppo Urbano. La Regione, che ha deliberato di localizzare in quest’area la nuova sede del Besta e l’ampliamento dell’ospedale Sacco, chiede al Comune di definire le modalità d’accesso. Nei tempi ristretti imposti dalla decisione, il Comune non può liberare le risorse necessarie ad adeguare i servizi di mobilità all’accresciuta dimensione di nuovi attrattori. Non può far altro che indicare il tramvai esistente, distante circa 800 metri dal nuovo insediamento come unico servizio di trasporto pubblico. L’accesso veicolare avverrà attraverso l’ampliamento di un ponte esistente in prossimità della nuova sede.

of the Urban area. The topic of accessibility has been  broken down into a set of five guidelines. The first regards the design and integrated planning of the transport and environmental infrastructure, which includes not only managing the surface and  underground waters and civil protection, but also the green infrastructure, meaning the utilisation and   management of the natural environment. The Urban  area is situated in the middle of a green belt, to serve  as a starting point for the development and rehabilitation of the natural environment.  As regards each of the interventions to upgrade the transport infrastructure, we can also come up with  a systematic use of green “curtains” to reduce the  noise levels and allay the dust in the air, making use, wherever possible, of fast growing trees capable of    producing renewable energy from their biomass. But we cannot afford to stop at this. Every intervention must also make provision for some sort of re lative improvement of local accessibility, rather than  making access more difficult and establishing further   barriers. We therefore need to provide underpasses for motor cars, pedestrian overpasses for people, green crossover platforms, we must consider installing  photovoltaic awnings in the areas worst affected by  visual or noise impact. All of these options must be considered at the time of planning the infrastructure  projects. 5 Billion have been allocated for the establishment of a High-speed train service between Turin and  Milan, but not a single Euro has been set aside for    harmonising the territorial context. The upgrade of  the rail links means that we can reduce congestion,  however, the territory is inflexible and will therefore be obliged to absorb greater volumes of traffic. For this  reason, the creation of new infrastructure will have to be accompanied by some sort of re-organisation of time and space within the context of the nodes. The European Trans-European Networks program me allocates specific funds for the integration of infrastructure with the territory. The Municipality must  gain access to these funds and use them to improve the quality of urban areas. This cannot be left to the  managers of the infrastructure and the transport services. If we allocate a part of the financial resources within the funds to the rehabilitation of the context of the Nodes, there will be an increase in the value of as  sets belonging to public Shareholders and private owners of the area, and thus an equalisation of the  returns on investment. Let us look at what it means for the hospital complex  to plan without access to resources, or to plan with  access to Urban Development funding. The Region, which has resolved to locate the new  headquarters of the Besta in this area, as well as to extend the Sacco Hospital, asks the Municipality to define the methods of access. Given the tight deadlines imposed by the decision, the Municipality is unable to release necessary funding to upgrade the transport services so as to enable them to handle the increased flow of users. The Municipality, therefore, can do little more than

Ma così facendo, chi si dovrà recare al polo ospedaliero non prenderà il tramvai, vi andrà in auto e passerà attraverso il quartiere, invadendone gli spazi pubblici già congestionati. Se noi inseriamo il tema dell’accessibilità ai nuovi servizi in un programma integrato di rigenerazione urbana sostenibile, si apriranno opportunità di segno totalmente diverso. Poiché è in prossimità dell’autostrada, e non disponendo di mezzi per intervenire sul contesto, il progetto del nuovo polo ospedaliero, prevede di affiancare la viabilità locale all’autostrada. Per allontanare i servizi dall’inquinamento e dai rumori del traffico, utilizza i parcheggi come ulteriore barriera. Ad una barriera se ne aggiungono così altre due, allontanando i servizi dal quartiere. Già ora, una mamma che volesse raggiungere con un passeggino l’ospedale Sacco dal centro del quartiere, dovrebbe percorrere circa un chilometro e mezzo a piedi. In futuro, anche il personale ed i visitatori, avranno bisogno di servizi ricettivi, di residenze temporanee per gli utenti del day-hospital. Dove dovrebbero cercarle, se non nel quartiere stesso? Il programma integrato, deve concepire una modalità di associazione reciprocamente vantaggiosa dei servizi d’eccellenza metropolitana, con i loro contesti residenziali. Possiamo prevedere, ad esempio, di realizzare un People Mover, che colleghi la stazione dell’alta velocità presso la nuova fiera con l’Expo, il nuovo polo ospedaliero, con stazioni ponte che scavalcando l’autostrada siano di servizio anche al quartiere. Le loro piattaforme potrebbero essere concepite come accesso ciclo-pedonale dal quartiere all’ospedale, e al suo parcheggio. L’impianto, completamente automatizzato potrebbe raggiungere la stazione di Quarto Oggi aro, sulla linea della Malpensa. Gli utenti, i lavoratori ed i residenti potrebbero contare sul raddoppio della frequenza dei treni avendo sempre l’alternativa tra la linea FS e quella FNM. Queste sono le logiche di un programma integrato di sviluppo urbano. Il People Mover è un investimento “freddo”, non remunerativo se concepito al di fuori di un programma integrato. Eppure determinerebbe una decisiva valorizzazione del territorio, favorendo la fertilizzazione indotta dal polo ospedaliero con funzioni ricettive o culturali complementari. Stazioni e parcheggi sarebbero popolati di visitatori anche al sabato, alla domenica e la sera e sarebbero a disposizione del quartiere, anche quando non utilizzati dagli utenti dei servizi. In una logica di perequazione dei fondi, l’incremento dei valori immobiliari delle aree di proprietà del demanio, del Comune, degli enti infrastrutturali, dei privati, compenserebbe ampiamente la bassa redditività del servizio di trasporto. L’accessibilità delle merci, costituisce una criticità a cui il programma deve rispondere. Il parco ferroviario di Certosa andrebbe de-localizzato. Il 50% delle merci manipolate nei parchi ferroviari urbani, non ha Milano per origine o destinazione e sono oggetto di attività d’interporto non compatibili con la localizzazione urbana. Delocalizzare queste funzioni, consentirà di collegare le nuove piattaforme logistico-produttive esterne, con la distribuzione ecologica delle merci, sia per le

 indicate the existing tramway, which is approximately  800 metres from the newly established premises, as the sole means of public transport. Vehicle access will occur via the expansion of an existing bridge in the vicinity of the new headquarters. However, anyo ne needing to go to the hospital complex will not take the inconvenient tram service, but will rather go by  car and travel through the district, thus bringing further congestion to an already congested area. Were we, instead, to include the topic of accessibility  to the new services within an integrated sustainable urban renewal programme, a number of totally diffe rent opportunities would become available. Since the area is close to the motorway and, there   being no funds available to address the problems, the hospital complex project ties local accessibility  to the motorway nearby. In order to distance the  services from the pollution and traffic noise coming from the motorway, the parking area is then used   as an additional barrier. And so this barrier is joined    by another two, thereby locating the services ever  further away from the district they serve. So now, a  mother with a baby in a pushchair who needs to get to the Sacco Hospital from the centre of the district, would have to cover a distance of about one and a  half kilometres on foot. Looking to the future, even the hospital staff and visitors will certainly need certain hospitality services and day-hospital patients will   require temporary accommodation. Where will these  people seek for whatever they need, if not in the di strict itself? The integrated programme must devise a mutually   advantageous way to link excellent underground services with the residential areas. We could, for exam  ple, make provision for a “people-mover” system, which would connect the high-speed train station   at the new Trade Fair grounds with the Exhibition Centre and the new hospital complex, with overpass  stations that cross the motorway and that would also  serve the district. The platforms could be designed   as cycle/pedestrian paths connecting the district to the hospital and its parking area. The installation, which could be fully automated, could reach the Quarto Oggiaro station on the Malpensa line. The users, workers and residents could therefore count on the doubling of the frequency of trains and the  always have the option of either the FS or the FNM  line. This is the logic behind an integrated urban development programme. The People Mover system is, in itself, an “isolated”   and non-profitable investment unless it forms part of an integrated programme. And yet it would con  stitute a significant enhancement for the area, encouraging cross-pollination between the hospital  complex and the complementary hospitality or cultural facilities. The parking areas and stations would    also attract visitors on Saturdays, Sundays and in the evenings and would be available to the district’s  residents when not being used by the people using the hospital services. Within the framework of equa  lisation of funds, the increase in property values in  areas belonging to the State, the Municipalities, infrastructure bodies and private investors would more than compensate for the limited profitability of the

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45 Il tema dell’accessibilità è stato articolato in cinque linee guida. La prima riguarda la progettazione e la pianificazione integrata delle infrastrutture di trasporti e delle infrastrutture ambientali, vale a dire la gestione delle acque superficiali e profonde, la protezione civile, ma anche le infrastrutture verdi intese come modalità di fruizione e di gestione dell’ambiente naturale. L’area Urban è collocata al centro della cintura verde, come margine di sviluppo e riqualificazione dell’ambiente naturale. Per ognuno degli interventi di potenziamento delle infrastrutture di trasporto, possiamo concepire un uso sistematico di cortine verdi per attenuare il rumore e assorbire le polveri, impiegando dove possibile piante a rapido accrescimento, capaci di produrre energia rinnovabile con le biomasse. Ma non possiamo limitarci a questo, dobbiamo anche prevedere, che ad ogni intervento, sia associata la possibilità di migliorare l’accessibilità locale, anziché renderla critica con il congestionamento del contesto e nuove barriere. Quindi, occorre prevedere sottopassi per le macchine, sovrappassi pedonali per le persone, piattaforme verdi di scavalcamento, pensare all’utilizzo di pensiline fotovoltaiche per le aree operative di peggiore impatto visuale o acustico. Tutto questo va concepito congiuntamente alla progettazione delle infrastrutture. Sono previsti 5 miliardi per la realizzazione della TAV, nella tratta Torino Milano ma non un euro per l’armonizzazione del contesto territoriale. Con il potenziamento, possiamo decongestionare le infrastrutture, ma il territorio è incomprimibile e dovrà assorbire maggiori volumi di traffico; perciò è necessario accompagnare le realizzazioni infrastrutturali con la riorganizzazione di tempi e spazi dei contesti dei nodi. Il programma europeo Trans-european Networks destina fondi specifici per l’integrazione tra le infrastrutture e il territorio. Il Comune deve accedervi per destinarli al miglioramento della qualità urbana. Questa non può essere delegata ai gestori delle infrastrutture e dei servizi di trasporto. Se incorporeremo nei fondi una parte delle disponibilità finanziarie per riqualificare i contesti dei Nodi, ne conseguirà un aumento dell’attivo patrimoniale degli Share Holders pubblici e privati proprietari delle aree, in una logica perequativa di remunerazione degli investimenti.  Vediamo, a titolo esemplificativo, cosa significa concretamente per il polo ospedaliero, pianificare senza risorse e pianificare avendo a disposizione lo strumento dei Fondi di Sviluppo Urbano. La Regione, che ha deliberato di localizzare in quest’area la nuova sede del Besta e l’ampliamento dell’ospedale Sacco, chiede al Comune di definire le modalità d’accesso. Nei tempi ristretti imposti dalla decisione, il Comune non può liberare le risorse necessarie ad adeguare i servizi di mobilità all’accresciuta dimensione di nuovi attrattori. Non può far altro che indicare il tramvai esistente, distante circa 800 metri dal nuovo insediamento come unico servizio di trasporto pubblico. L’accesso veicolare avverrà attraverso l’ampliamento di un ponte esistente in prossimità della nuova sede.

of the Urban area. The topic of accessibility has been  broken down into a set of five guidelines. The first regards the design and integrated planning of the transport and environmental infrastructure, which includes not only managing the surface and  underground waters and civil protection, but also the green infrastructure, meaning the utilisation and   management of the natural environment. The Urban  area is situated in the middle of a green belt, to serve  as a starting point for the development and rehabilitation of the natural environment.  As regards each of the interventions to upgrade the transport infrastructure, we can also come up with  a systematic use of green “curtains” to reduce the  noise levels and allay the dust in the air, making use, wherever possible, of fast growing trees capable of    producing renewable energy from their biomass. But we cannot afford to stop at this. Every intervention must also make provision for some sort of re lative improvement of local accessibility, rather than  making access more difficult and establishing further   barriers. We therefore need to provide underpasses for motor cars, pedestrian overpasses for people, green crossover platforms, we must consider installing  photovoltaic awnings in the areas worst affected by  visual or noise impact. All of these options must be considered at the time of planning the infrastructure  projects. 5 Billion have been allocated for the establishment of a High-speed train service between Turin and  Milan, but not a single Euro has been set aside for    harmonising the territorial context. The upgrade of  the rail links means that we can reduce congestion,  however, the territory is inflexible and will therefore be obliged to absorb greater volumes of traffic. For this  reason, the creation of new infrastructure will have to be accompanied by some sort of re-organisation of time and space within the context of the nodes. The European Trans-European Networks program me allocates specific funds for the integration of infrastructure with the territory. The Municipality must  gain access to these funds and use them to improve the quality of urban areas. This cannot be left to the  managers of the infrastructure and the transport services. If we allocate a part of the financial resources within the funds to the rehabilitation of the context of the Nodes, there will be an increase in the value of as  sets belonging to public Shareholders and private owners of the area, and thus an equalisation of the  returns on investment. Let us look at what it means for the hospital complex  to plan without access to resources, or to plan with  access to Urban Development funding. The Region, which has resolved to locate the new  headquarters of the Besta in this area, as well as to extend the Sacco Hospital, asks the Municipality to define the methods of access. Given the tight deadlines imposed by the decision, the Municipality is unable to release necessary funding to upgrade the transport services so as to enable them to handle the increased flow of users. The Municipality, therefore, can do little more than

Ma così facendo, chi si dovrà recare al polo ospedaliero non prenderà il tramvai, vi andrà in auto e passerà attraverso il quartiere, invadendone gli spazi pubblici già congestionati. Se noi inseriamo il tema dell’accessibilità ai nuovi servizi in un programma integrato di rigenerazione urbana sostenibile, si apriranno opportunità di segno totalmente diverso. Poiché è in prossimità dell’autostrada, e non disponendo di mezzi per intervenire sul contesto, il progetto del nuovo polo ospedaliero, prevede di affiancare la viabilità locale all’autostrada. Per allontanare i servizi dall’inquinamento e dai rumori del traffico, utilizza i parcheggi come ulteriore barriera. Ad una barriera se ne aggiungono così altre due, allontanando i servizi dal quartiere. Già ora, una mamma che volesse raggiungere con un passeggino l’ospedale Sacco dal centro del quartiere, dovrebbe percorrere circa un chilometro e mezzo a piedi. In futuro, anche il personale ed i visitatori, avranno bisogno di servizi ricettivi, di residenze temporanee per gli utenti del day-hospital. Dove dovrebbero cercarle, se non nel quartiere stesso? Il programma integrato, deve concepire una modalità di associazione reciprocamente vantaggiosa dei servizi d’eccellenza metropolitana, con i loro contesti residenziali. Possiamo prevedere, ad esempio, di realizzare un People Mover, che colleghi la stazione dell’alta velocità presso la nuova fiera con l’Expo, il nuovo polo ospedaliero, con stazioni ponte che scavalcando l’autostrada siano di servizio anche al quartiere. Le loro piattaforme potrebbero essere concepite come accesso ciclo-pedonale dal quartiere all’ospedale, e al suo parcheggio. L’impianto, completamente automatizzato potrebbe raggiungere la stazione di Quarto Oggi aro, sulla linea della Malpensa. Gli utenti, i lavoratori ed i residenti potrebbero contare sul raddoppio della frequenza dei treni avendo sempre l’alternativa tra la linea FS e quella FNM. Queste sono le logiche di un programma integrato di sviluppo urbano. Il People Mover è un investimento “freddo”, non remunerativo se concepito al di fuori di un programma integrato. Eppure determinerebbe una decisiva valorizzazione del territorio, favorendo la fertilizzazione indotta dal polo ospedaliero con funzioni ricettive o culturali complementari. Stazioni e parcheggi sarebbero popolati di visitatori anche al sabato, alla domenica e la sera e sarebbero a disposizione del quartiere, anche quando non utilizzati dagli utenti dei servizi. In una logica di perequazione dei fondi, l’incremento dei valori immobiliari delle aree di proprietà del demanio, del Comune, degli enti infrastrutturali, dei privati, compenserebbe ampiamente la bassa redditività del servizio di trasporto. L’accessibilità delle merci, costituisce una criticità a cui il programma deve rispondere. Il parco ferroviario di Certosa andrebbe de-localizzato. Il 50% delle merci manipolate nei parchi ferroviari urbani, non ha Milano per origine o destinazione e sono oggetto di attività d’interporto non compatibili con la localizzazione urbana. Delocalizzare queste funzioni, consentirà di collegare le nuove piattaforme logistico-produttive esterne, con la distribuzione ecologica delle merci, sia per le

 indicate the existing tramway, which is approximately  800 metres from the newly established premises, as the sole means of public transport. Vehicle access will occur via the expansion of an existing bridge in the vicinity of the new headquarters. However, anyo ne needing to go to the hospital complex will not take the inconvenient tram service, but will rather go by  car and travel through the district, thus bringing further congestion to an already congested area. Were we, instead, to include the topic of accessibility  to the new services within an integrated sustainable urban renewal programme, a number of totally diffe rent opportunities would become available. Since the area is close to the motorway and, there   being no funds available to address the problems, the hospital complex project ties local accessibility  to the motorway nearby. In order to distance the  services from the pollution and traffic noise coming from the motorway, the parking area is then used   as an additional barrier. And so this barrier is joined    by another two, thereby locating the services ever  further away from the district they serve. So now, a  mother with a baby in a pushchair who needs to get to the Sacco Hospital from the centre of the district, would have to cover a distance of about one and a  half kilometres on foot. Looking to the future, even the hospital staff and visitors will certainly need certain hospitality services and day-hospital patients will   require temporary accommodation. Where will these  people seek for whatever they need, if not in the di strict itself? The integrated programme must devise a mutually   advantageous way to link excellent underground services with the residential areas. We could, for exam  ple, make provision for a “people-mover” system, which would connect the high-speed train station   at the new Trade Fair grounds with the Exhibition Centre and the new hospital complex, with overpass  stations that cross the motorway and that would also  serve the district. The platforms could be designed   as cycle/pedestrian paths connecting the district to the hospital and its parking area. The installation, which could be fully automated, could reach the Quarto Oggiaro station on the Malpensa line. The users, workers and residents could therefore count on the doubling of the frequency of trains and the  always have the option of either the FS or the FNM  line. This is the logic behind an integrated urban development programme. The People Mover system is, in itself, an “isolated”   and non-profitable investment unless it forms part of an integrated programme. And yet it would con  stitute a significant enhancement for the area, encouraging cross-pollination between the hospital  complex and the complementary hospitality or cultural facilities. The parking areas and stations would    also attract visitors on Saturdays, Sundays and in the evenings and would be available to the district’s  residents when not being used by the people using the hospital services. Within the framework of equa  lisation of funds, the increase in property values in  areas belonging to the State, the Municipalities, infrastructure bodies and private investors would more than compensate for the limited profitability of the

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47 piccole e medie imprese della conurbazione, sia utilizzando la ferrovia per le aree commerciali centrali. Il collegamento ferroviario tra i poli esterni ed interni di distribuzione, consentirà di raggiungere il centro città, minimizzando gli ingombri, raggiungendo in espansione, le vie commerciali con mezzi ecologici. Attualmente, i mezzi su gomma si avvicinano carichi alla città, ma via v ia che convergono al centro si scaricano, mantenendo ovviamente lo stesso ingombro.   Arrivano ai bastioni con un carico del 50%, e raggiungono la cintura dei navigli con solo il 20%. La logistica urbana e la gestione delle merci deve essere oggetto di un programma specifico. Dei 55 ettari sottoutilizzati dello scalo Farini da recuperare ad usi socialmente utili, basterebbe un ettaro destinato alla distribuzione delle merci per le vie commerciali del centro città. Gli spazi operativi, della piattaforma distributiva, potrebbero essere coperti e destinati a servizi e a spazi verdi di collegamento tra i quartieri attualmente separati dalla barriera infrastrutturale del parco ferroviario. La limitazione del flusso delle merci nelle arterie di scorrimento, favorirà la separazione dall’accessibilità ciclo pedonale a

spazi pubblici non più invasi al 90% da veicoli privati. Il programma di rigenerazione urbana potrebbe amplificare i suoi benefici promuovendo la diffusione di tecnologie urbane ambientalmente sane attraverso politiche integrate di prodotto e di “Green Public Procurement”. Incentivi, di tipo fiscale e normativo, innescherebbero un circolo virtuoso di competizione per la sostenibilità. Gli interventi indicati a titolo esemplificativo, dovranno essere valutati e decisi dai diversi partners dell’Amministrazione coinvolti. Ipotizziamo, in particolare, la realizzazione di un “Personal Rapid Transit” che colleghi la vecchia sede del Politecnico con le nuove sedi del Politecnico, del Mario Negri, del Palazzo dell’Innovazione, la stazione di Bovisa (sulla linea Malpensa), la stazione di Villapizzone (Passante ferroviario). Dovrà essere previsto, infine, l’uso metropolitano delle tratte ferroviarie urbane declassate dalla realizzazione della Tav, intensificando sia il numero delle stazioni che la frequenza del servizio. Il programma integrato, prevede il recupero e la valorizzazione delle emergenze architettoniche, oltre alle molte attività di promozione culturale. Si vuole puntare sulla valorizzazione e sviluppo della scuo-

la di teatro e delle attività indotte dalla presenza della Triennale, in Bovisa. Villa Caimi, ad esempio, potrebbe diventare un centro di promozione culturale, gestito dal tessuto associativo del quartiere. L’inserimento degli interventi nel programma, consentirebbe di anticipare le risorse necessarie al recupero di emergenze architettoniche attualmente in totale stato di abbandono, quali cascina Merlata e cascina Torchiera, pianificando in anticipo, la loro destinazione ai contenuti della “città creativa”.   Aler, attraverso Asset, svolge un ruolo trainante nella definizione dei contenuti della “città vivibile”. Il progetto, identifica le possibilità d’utilizzo diversificato del patrimonio di edilizia residenziale pubblica per attività d’economia sociale, commercio di prossimità, residenza temporanea per studenti, studi per degenti o parenti del day hospital dei poli ospedalieri, come occasione di rigenerazione. Gli interventi di riqualificazione dei sottotetti dei Piani Piloty, ad esempio, saranno realizzati con l’impiego dimostrativo di tecnologie energetiche ambientalmente sane quali le coperture integrate con tegole fotovoltaiche, associato alla riqualificazione energetica degli edifici.   A tutti i partners pubblici sarà propo-

transport service itself.   Accessibility of goods is a critical area that the programme will be obliged to address. The railway goods yard at Certosa  needs to be relocated. 50% of the goods  handled in the urban railway yards are not coming from, or to Milan and are merely    handled by the goods yards, an activity that is not compatible with the yards’ urban location. Relocating these activities would enable us to link the new, external    logistics-production platforms with envi ronmentally friendly goods distribution to the small to medium size companies at the outskirts of the city and, using the rai lways, to the inner city business areas. The railway links between the outer and   inner distribution hubs will allow commuters to reach the city centre, minimising congestion and, with some expansion,   get to the business areas by means of  environmentally friendly transport. Cur rently, the wheeled transport vehicles are fully loaded as they approach the city but,  as they converge on the city centre, they    become empty progressively. Although their footprint remains unchanged, they   are 50% full upon reaching the city walls while, at the terminus, they are only 20% full. Urban logistics and goods handling must

 become the subject of a specific program me. Of the 55 under-utilised hectares at the Farini stopover, which could be reclai med for socially useful purposes, a single  hectare would be sufficient for the distri  bution of goods to the business streets of the city centre. The operational areas of the distribution platform could also be covered and utilised for the provision of    services and as green areas, re-linking the districts to the two currently separated due to the tear in the urban fabric. Limiting the flow of goods along the arterial roadways will favour a return to the   more easily accessible cycle-pedestrian  paths, which will no longer be 90% bloc ked by private vehicles. The urban renewal programme could increase the benefits it provides by promoting the spread of environmentally sound  urban technology, by adopting integrated   and “Green Public Procurement” policies. Tax and regulatory incentives would trig ger a vicious circle of competition for su stainability. The interventions put forward as exam ples will have to be assessed and decided upon by the Administrations involved. Let’s talk specifically about the creation of    a “Personal Rapid Transit” system con  necting the old Polytechnic site to the

 new sites for the Polytechnic, the Mario Negri Institute, the innovation building, the Bovisa station (on the Malpensa line)  and the Villa Pizzone station (rail link). The  stretches of railway line made redundant   by the advent of the High-speed train, could be put to good use as metropolitan   lines, by increasing both the number of    stations and the frequency of the service. The integrated programme envisages  linking the recovery and enhancement of  the architectural heritage to the cultural   advertising activities aimed at the enhancement and development of the Theatre School and the activities related to the   presence of the Triennial exhibition in Bovis. Villa Caimi, for example, could become a cultural promotions centre, ma naged by the associations of the district. The inclusion of such interventions in the  programme would permit the advance of  the necessary funds for the recovery of   architectural features that have currently   been totally abandoned, such as the Mer lata and Torchiera farmsteads, thus plan ning in advance their inclusion as part of  the “ creative city ”. Through “Asset”, “Aler” plays a leading  role in the definition of the content of the “   liveable city ”. The project identifies the

sta una convenzione finalizzata alla definizione partecipata del Programma di Rigenerazione Integrata Urbana Sostenibile. L’ultimo punto, riguarda la “città solidale”. Proprio in questi giorni Ati sta istituendo un bando di gara per “Aiuti minori” alle imprese di economia sociale rivolto alla valorizzazione del ricco tessuto di associazioni di promozione sociale e di cooperative sociali in questo territorio. Si tratta di una vera, unica, grande forza sociale ed economica.

  Attraverso Urban i programmi di auto aiuto dovranno essere proiettati verso un sviluppo futuro autoconsistente. L’economia sociale potrà essere associata alla gestione degli interventi di sviluppo della cintura verde, o a presidio degli spazi pubblici. Un primo esempio, ridotto in risorse ma significativo, sarà presentato da Daniele Pecorelli. È un aspetto che ben sintetizza tutti gli altri fin qui esposti: tutto il Programma ha infatti un senso, se può basarsi sulla par-

tecipazione e l’inclusione sociale. Sono i residenti a percepire e decretare, finalmente, il successo di qualunque azione finalizzata a migliorare stabilmente la qualità della loro vita.

City ”. At this very moment, ATI Urban Mi lano is calling for tender bids for the provision of “Minor Aid” for social economy  companies, aimed at enhancing the  area’s rich fabric of social promotion and   social co-operative associations. This is a  real, unique and powerful combined social and economic force. Through Urban, the self-sufficiency programmes must be   guided towards the development of a   self-funding future. The social economy  could be linked to the management of   green belt development interventions, or  the overseeing of public spaces. A prime example, although limited in terms of re  sources but nonetheless significant, will    be presented by Daniele Pecorelli. This  aspect is an excellent indicator of all the  interventions described up to this point. In

fact, the entire Programme makes sense  and is based on public participation and   involvement. The residents should be the ones who, in the final analysis, judge and   make decisions regarding the success of   any action aimed at improving their qua lity of life.

Il palazzo della Triennale alla Bovisa Triennale building at Bovisa neighbourhood 

  possibility of an alternative utilisation of   public residential building assets for pur poses such as company activities, hawker  trade, temporary residential accommodation for students, studios and patients or family attending the day-hospital at the hospital complex, as an opportunity  for renewal. The “Piani Piloty” shelter refurbishment interventions will be carried  out in such a way as to demonstrate the use of environmentally friendly energy technology associated with building refur bishment, such as roofing with integrated   photovoltaic tiles.   All the public partners will be invited to  attend a convention aimed at the joint definition of a Sustainable Integrated Urban Renewal Programme. The final area is that of the “ Supporting

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47 piccole e medie imprese della conurbazione, sia utilizzando la ferrovia per le aree commerciali centrali. Il collegamento ferroviario tra i poli esterni ed interni di distribuzione, consentirà di raggiungere il centro città, minimizzando gli ingombri, raggiungendo in espansione, le vie commerciali con mezzi ecologici. Attualmente, i mezzi su gomma si avvicinano carichi alla città, ma via v ia che convergono al centro si scaricano, mantenendo ovviamente lo stesso ingombro.   Arrivano ai bastioni con un carico del 50%, e raggiungono la cintura dei navigli con solo il 20%. La logistica urbana e la gestione delle merci deve essere oggetto di un programma specifico. Dei 55 ettari sottoutilizzati dello scalo Farini da recuperare ad usi socialmente utili, basterebbe un ettaro destinato alla distribuzione delle merci per le vie commerciali del centro città. Gli spazi operativi, della piattaforma distributiva, potrebbero essere coperti e destinati a servizi e a spazi verdi di collegamento tra i quartieri attualmente separati dalla barriera infrastrutturale del parco ferroviario. La limitazione del flusso delle merci nelle arterie di scorrimento, favorirà la separazione dall’accessibilità ciclo pedonale a

spazi pubblici non più invasi al 90% da veicoli privati. Il programma di rigenerazione urbana potrebbe amplificare i suoi benefici promuovendo la diffusione di tecnologie urbane ambientalmente sane attraverso politiche integrate di prodotto e di “Green Public Procurement”. Incentivi, di tipo fiscale e normativo, innescherebbero un circolo virtuoso di competizione per la sostenibilità. Gli interventi indicati a titolo esemplificativo, dovranno essere valutati e decisi dai diversi partners dell’Amministrazione coinvolti. Ipotizziamo, in particolare, la realizzazione di un “Personal Rapid Transit” che colleghi la vecchia sede del Politecnico con le nuove sedi del Politecnico, del Mario Negri, del Palazzo dell’Innovazione, la stazione di Bovisa (sulla linea Malpensa), la stazione di Villapizzone (Passante ferroviario). Dovrà essere previsto, infine, l’uso metropolitano delle tratte ferroviarie urbane declassate dalla realizzazione della Tav, intensificando sia il numero delle stazioni che la frequenza del servizio. Il programma integrato, prevede il recupero e la valorizzazione delle emergenze architettoniche, oltre alle molte attività di promozione culturale. Si vuole puntare sulla valorizzazione e sviluppo della scuo-

la di teatro e delle attività indotte dalla presenza della Triennale, in Bovisa. Villa Caimi, ad esempio, potrebbe diventare un centro di promozione culturale, gestito dal tessuto associativo del quartiere. L’inserimento degli interventi nel programma, consentirebbe di anticipare le risorse necessarie al recupero di emergenze architettoniche attualmente in totale stato di abbandono, quali cascina Merlata e cascina Torchiera, pianificando in anticipo, la loro destinazione ai contenuti della “città creativa”.   Aler, attraverso Asset, svolge un ruolo trainante nella definizione dei contenuti della “città vivibile”. Il progetto, identifica le possibilità d’utilizzo diversificato del patrimonio di edilizia residenziale pubblica per attività d’economia sociale, commercio di prossimità, residenza temporanea per studenti, studi per degenti o parenti del day hospital dei poli ospedalieri, come occasione di rigenerazione. Gli interventi di riqualificazione dei sottotetti dei Piani Piloty, ad esempio, saranno realizzati con l’impiego dimostrativo di tecnologie energetiche ambientalmente sane quali le coperture integrate con tegole fotovoltaiche, associato alla riqualificazione energetica degli edifici.   A tutti i partners pubblici sarà propo-

transport service itself.   Accessibility of goods is a critical area that the programme will be obliged to address. The railway goods yard at Certosa  needs to be relocated. 50% of the goods  handled in the urban railway yards are not coming from, or to Milan and are merely    handled by the goods yards, an activity that is not compatible with the yards’ urban location. Relocating these activities would enable us to link the new, external    logistics-production platforms with envi ronmentally friendly goods distribution to the small to medium size companies at the outskirts of the city and, using the rai lways, to the inner city business areas. The railway links between the outer and   inner distribution hubs will allow commuters to reach the city centre, minimising congestion and, with some expansion,   get to the business areas by means of  environmentally friendly transport. Cur rently, the wheeled transport vehicles are fully loaded as they approach the city but,  as they converge on the city centre, they    become empty progressively. Although their footprint remains unchanged, they   are 50% full upon reaching the city walls while, at the terminus, they are only 20% full. Urban logistics and goods handling must

 become the subject of a specific program me. Of the 55 under-utilised hectares at the Farini stopover, which could be reclai med for socially useful purposes, a single  hectare would be sufficient for the distri  bution of goods to the business streets of the city centre. The operational areas of the distribution platform could also be covered and utilised for the provision of    services and as green areas, re-linking the districts to the two currently separated due to the tear in the urban fabric. Limiting the flow of goods along the arterial roadways will favour a return to the   more easily accessible cycle-pedestrian  paths, which will no longer be 90% bloc ked by private vehicles. The urban renewal programme could increase the benefits it provides by promoting the spread of environmentally sound  urban technology, by adopting integrated   and “Green Public Procurement” policies. Tax and regulatory incentives would trig ger a vicious circle of competition for su stainability. The interventions put forward as exam ples will have to be assessed and decided upon by the Administrations involved. Let’s talk specifically about the creation of    a “Personal Rapid Transit” system con  necting the old Polytechnic site to the

 new sites for the Polytechnic, the Mario Negri Institute, the innovation building, the Bovisa station (on the Malpensa line)  and the Villa Pizzone station (rail link). The  stretches of railway line made redundant   by the advent of the High-speed train, could be put to good use as metropolitan   lines, by increasing both the number of    stations and the frequency of the service. The integrated programme envisages  linking the recovery and enhancement of  the architectural heritage to the cultural   advertising activities aimed at the enhancement and development of the Theatre School and the activities related to the   presence of the Triennial exhibition in Bovis. Villa Caimi, for example, could become a cultural promotions centre, ma naged by the associations of the district. The inclusion of such interventions in the  programme would permit the advance of  the necessary funds for the recovery of   architectural features that have currently   been totally abandoned, such as the Mer lata and Torchiera farmsteads, thus plan ning in advance their inclusion as part of  the “ creative city ”. Through “Asset”, “Aler” plays a leading  role in the definition of the content of the “   liveable city ”. The project identifies the

sta una convenzione finalizzata alla definizione partecipata del Programma di Rigenerazione Integrata Urbana Sostenibile. L’ultimo punto, riguarda la “città solidale”. Proprio in questi giorni Ati sta istituendo un bando di gara per “Aiuti minori” alle imprese di economia sociale rivolto alla valorizzazione del ricco tessuto di associazioni di promozione sociale e di cooperative sociali in questo territorio. Si tratta di una vera, unica, grande forza sociale ed economica.

  Attraverso Urban i programmi di auto aiuto dovranno essere proiettati verso un sviluppo futuro autoconsistente. L’economia sociale potrà essere associata alla gestione degli interventi di sviluppo della cintura verde, o a presidio degli spazi pubblici. Un primo esempio, ridotto in risorse ma significativo, sarà presentato da Daniele Pecorelli. È un aspetto che ben sintetizza tutti gli altri fin qui esposti: tutto il Programma ha infatti un senso, se può basarsi sulla par-

tecipazione e l’inclusione sociale. Sono i residenti a percepire e decretare, finalmente, il successo di qualunque azione finalizzata a migliorare stabilmente la qualità della loro vita.

City ”. At this very moment, ATI Urban Mi lano is calling for tender bids for the provision of “Minor Aid” for social economy  companies, aimed at enhancing the  area’s rich fabric of social promotion and   social co-operative associations. This is a  real, unique and powerful combined social and economic force. Through Urban, the self-sufficiency programmes must be   guided towards the development of a   self-funding future. The social economy  could be linked to the management of   green belt development interventions, or  the overseeing of public spaces. A prime example, although limited in terms of re  sources but nonetheless significant, will    be presented by Daniele Pecorelli. This  aspect is an excellent indicator of all the  interventions described up to this point. In

fact, the entire Programme makes sense  and is based on public participation and   involvement. The residents should be the ones who, in the final analysis, judge and   make decisions regarding the success of   any action aimed at improving their qua lity of life.

Il palazzo della Triennale alla Bovisa Triennale building at Bovisa neighbourhood 

  possibility of an alternative utilisation of   public residential building assets for pur poses such as company activities, hawker  trade, temporary residential accommodation for students, studios and patients or family attending the day-hospital at the hospital complex, as an opportunity  for renewal. The “Piani Piloty” shelter refurbishment interventions will be carried  out in such a way as to demonstrate the use of environmentally friendly energy technology associated with building refur bishment, such as roofing with integrated   photovoltaic tiles.   All the public partners will be invited to  attend a convention aimed at the joint definition of a Sustainable Integrated Urban Renewal Programme. The final area is that of the “ Supporting

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Centro per il lavoro e l’i mpiego libero professionale Work and free-lance employment center 

MASSIMO GIUPPONI, Direttore del Settore Politiche del Lavoro e dell’Occupazione del Comune di Milano Director of Milan Municipality’s Department of Labour Policy and Employment

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Urban, ci offre l’occasione per fare una riflessione sul tema della programmazione degli interventi in un modo non settoriale ma completo. È uno dei programmi in questi anni, che ha creato un punto di forza attraverso politiche di condivisione degli obiettivi, che diversi soggetti pubblici o privati hanno sviluppato insieme.   Tutti condividiamo il fatto che interventi pubblici, o comunque interventi che sono destinati ad attivare delle politiche, richiedano un lavoro d’insieme tra i diversi soggetti che interagiscono su un medesimo territorio. Se termini come pianificazione partecipata, integrazioni tra le diverse politiche, opportunità di partire dal territorio nel momento in cui si definiscono gli interventi, cominciano ad essere patrimonio comune di decisori politici e amministratori delle parti sociali, questo lo si deve anche a progetti come Urban. In questi anni, infatti, programmi simili hanno portato avanti modalità di lavoro opportune per sviluppare interventi sul territorio. Cosa significano queste modalità d’intervento, rispetto al tema delle politiche del lavoro di cui in genere mi occupo? Significano molto, in un settore come quello del lavoro, che storicamente è sempre stato un ambito in cui le politiche si decidevano al centro, in cui territori e soggetti venivano visti come meri esecutori di qualche decisione presa dall’alto. Da questo punto di vista, l’esigenza di partire dal territorio per definire gli interventi è oramai acquisita. Se dovessimo leggere le indicazioni date dalla Commissione Europea, rispetto alle azioni di programmazione di fondi comunitari per il 2007/2013, noteremmo che ivi, si raccomanda di partire dal territorio per cercare di costruire delle politiche condivise; è o rmai la scelta sulla quale anche la Commissione Europea si è indirizzata e sulla quale debbono muoversi tutte le altre amministrazioni coinvolte nella definizione dei piani d’attività. Se dovessimo pensare alle indicazioni che arrivano da Bruxelles, nel momento in cui sia i governi centrali che regionali attivano i propri strumenti di programmazione, capiremmo come l’esigenza di partire dal territorio sia uno dei capisaldi di questa nuova programmazione comunitaria. Non sempre questo è facile, e non sempre è pra-

Urban offers us an opportunity for reflection on the topic of planning of interventions in a complete rather than departmental manner. It is one of a number  of interventions that have been developed, in recent  years using policies financed using Public funds, which, due to the shared objectives and the joint work  carried out by public or private parties, has created   a real sense of strength. I believe that, at least to a certain extent, we all agree on the fact that any public works or, for that matter, any interventions aimed at developing policies, demand that there be a certain  joint effort put in from the outset by all the parties exi sting in an area. If terms such as “joint planning”, “integration of the various policies” and “an opportunity  to start in the area when defining interventions” have   become part of the vocabulary of decision makers  and local body administrators, it is also partly thanks to projects such as Urban, which has in recent years tended to bring this way of working to the forefront. It is an appropriate way of developing interventions for an area. What do these intervention methods mean when ap plied to the topic of the labour policies with which I  am mostly involved? They mean a tremendous amount in a sector such   as that of Labour, which has, historically, always  been an area where policies were developed central ly and, depending on where the “centre” was situated and where the different areas and parties were viewed merely as executors of some or other deci sion taken by someone else. From this perspective, we can say that the need to start from the area affected when defining interventions has already been  acknowledged. If we read the instructions issued by  the European Commission as regards the allocation of European Community funding for the 2007/2013  period, it is recommended that any attempt to esta blish generally accepted policies must begin in the  area affected. This is also now clearly the preferred  choice shared by the European Commission, and  the direction to be followed by all Administrations involved in the development of action plans. If we, as central or regional governments implementing certain planning activities, consider the instructions is sued by Brussels, we can see how this need to start

ticato dalle Amministrazioni, poiché non è semplice cedere un pezzo dei propri spazi, che sino ad oggi sono stati a proprio totale appannaggio, per condividerli a livelli amministrativi inferiori nell’attività di programmazione. Bruxelles ha recentemente bocciato documenti di programmazione di diversi Paesi e diverse Regioni, in questo settennio. Partire dal territorio è un’interessante occasione per scoprire che, a fronte di bisogni e di problemi che il territorio esprime, lo stesso territorio può offrire possibili soluzioni. Il tema delle politiche del lavoro, è tradizionalmente poco uso a confrontarsi con le amministrazioni locali e con le parti sociali; quando si esprimono degli indirizzi, si decide di puntare sulle politiche attive, si costruisce una rete di servizi al lavoro, si interviene sugli over 50 o sulle donne, quando si tratta di dover fare delle scelte come queste, occorre dunque confrontarsi seriamente su quale sia l’in-

dirizzo da prendere. Ci si sta muovendo in una prospettiva di questo tipo: quella di partire dalla costruzione di documenti di programmazione, a prescindere dalle competenze amministrative che i livelli hanno. Discutere di politica del lavoro, significa discutere un contenuto che ha visto, sino al 1997, il Ministero del Lavoro in Italia come unico soggetto titolato e detentore di competenze amministrative. Sino a quella data nessun altro a livello amministrativo (Comune, Regione, Provincia), aveva competenze in materia di politiche del lavoro. Purtroppo, stiamo operando in un settore che non ha decenni di storia, la situazione della pianificazione territoriale non vede storicamente le amministrazioni locali come attori protagonisti di queste attività. Stiamo parlando di un tema -le politiche del lavoro- che, oltre ad essere nuovo nel nostro paese, è nuovissimo per le realtà delle amministrazioni locali.

Nel momento in cui decidiamo quale sia il criterio a cui ci leghiamo nella definizione delle politiche, possiamo muoverci secondo le diverse competenze degli organi amministrativi, oppure partire dal territorio, partire dalle opportunità che esso esprime. Questo è interessante, perché la storia ci dice che non tutti i territori sono uguali: abbiamo tassi di disoccupazione diversi, abbiamo mercati del lavoro diversi, ed è quindi ragionevole partire da quello che ciascun territorio esprime e dalle potenzialità che è in condizione di offrire. Ed allora, se questo è l’indirizzo del Programma Urban, la sperimentazione è particolarmente interessante: l’Asse 2, “Imprenditorialità e patti per l’occupazione”, è uno dei punti di forza dei 4 Assi. Nell’ambito di quest’Asse, Urban ha previsto tutta una serie di strumenti che favoriscano la nascita di politiche del lavoro, il più adeguate possibile. Vi è un’iniziativa a sostegno dell’economia sociale, a cui

Centro per il lavoro e l’impiego libero professionale: uffici interni - Work and free-lance employment center: internal officies

from the area affected has become one of the cornerstones of this new European Community planning system. This is not  always a simple matter, nor do the Admi nistrations always work this way, since it is  not easy to give up some of one’s spaces that have, until now, been the prerogative of certain institutional levels, and to share them with lower institutional levels in the   planning activity. Brussels has recently   rejected the planning documentation su bmitted by a number of Countries and several Regions for the seven-year period. Starting from within the area provides an   interesting opportunity to discover that,   in response to the needs and problems that emerge from the area residents, the  residents themselves may come up with  possible solutions. Even a topic that is not normally open for  discussion between local administrations   and community representatives, such   as labour policies and the direction that  should be taken, when deciding whether 

to focus on active policies, whether to create a network of employment services or whether it is better to address the pro blem of the over 50’s rather than that of  women, even when having to make choices such as these, in recent years even in the specific area of labour policy, serious discussion has taken place regarding the  right way forward. We are moving towards  a dual perspective, namely, to start from the development of planning documentation, depending on the administrative skil ls of the various levels. Discussing labour   policies means discussing a subject that, until 1997, has been the sole prerogative of Italy’s Ministry of Labour, as the only    party possessing the necessary admini  strative skill for the task. Until 1997, no other administrative level, not the Municipality, the Region nor the Province held   any jurisdiction over labour policy. Therefore, we do not have decades of history,  nor do we have an area-planning situation where the local administrations have hi-

 storically been seen as major role players  in terms of these activities. We are talking  about a topic, namely “labour policy” that  is not only a novelty for our country, but  is also something totally new to the local   administration structures. When the time comes to decide on the criteria we must use in defining the policies, we can proceed in accordance with the various skills  possessed by the administrative bodies, or we can start with the area, beginning with the opportunities that an area has to offer. This is an interesting concept because history has taught us that not all   areas are the same. There are differences   in unemployment rates and the labour    markets are different, and it is therefore  reasonable to start with what each area  indicates and the potential that each area  is able to bring to the table. And so, if this   is to be the focus of the Urban project, the testing will be particularly interesting: Focus Area 2, entrepreneurship and em ployment agreements, is one of the major 

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Centro per il lavoro e l’i mpiego libero professionale Work and free-lance employment center 

MASSIMO GIUPPONI, Direttore del Settore Politiche del Lavoro e dell’Occupazione del Comune di Milano Director of Milan Municipality’s Department of Labour Policy and Employment

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Urban, ci offre l’occasione per fare una riflessione sul tema della programmazione degli interventi in un modo non settoriale ma completo. È uno dei programmi in questi anni, che ha creato un punto di forza attraverso politiche di condivisione degli obiettivi, che diversi soggetti pubblici o privati hanno sviluppato insieme.   Tutti condividiamo il fatto che interventi pubblici, o comunque interventi che sono destinati ad attivare delle politiche, richiedano un lavoro d’insieme tra i diversi soggetti che interagiscono su un medesimo territorio. Se termini come pianificazione partecipata, integrazioni tra le diverse politiche, opportunità di partire dal territorio nel momento in cui si definiscono gli interventi, cominciano ad essere patrimonio comune di decisori politici e amministratori delle parti sociali, questo lo si deve anche a progetti come Urban. In questi anni, infatti, programmi simili hanno portato avanti modalità di lavoro opportune per sviluppare interventi sul territorio. Cosa significano queste modalità d’intervento, rispetto al tema delle politiche del lavoro di cui in genere mi occupo? Significano molto, in un settore come quello del lavoro, che storicamente è sempre stato un ambito in cui le politiche si decidevano al centro, in cui territori e soggetti venivano visti come meri esecutori di qualche decisione presa dall’alto. Da questo punto di vista, l’esigenza di partire dal territorio per definire gli interventi è oramai acquisita. Se dovessimo leggere le indicazioni date dalla Commissione Europea, rispetto alle azioni di programmazione di fondi comunitari per il 2007/2013, noteremmo che ivi, si raccomanda di partire dal territorio per cercare di costruire delle politiche condivise; è o rmai la scelta sulla quale anche la Commissione Europea si è indirizzata e sulla quale debbono muoversi tutte le altre amministrazioni coinvolte nella definizione dei piani d’attività. Se dovessimo pensare alle indicazioni che arrivano da Bruxelles, nel momento in cui sia i governi centrali che regionali attivano i propri strumenti di programmazione, capiremmo come l’esigenza di partire dal territorio sia uno dei capisaldi di questa nuova programmazione comunitaria. Non sempre questo è facile, e non sempre è pra-

Urban offers us an opportunity for reflection on the topic of planning of interventions in a complete rather than departmental manner. It is one of a number  of interventions that have been developed, in recent  years using policies financed using Public funds, which, due to the shared objectives and the joint work  carried out by public or private parties, has created   a real sense of strength. I believe that, at least to a certain extent, we all agree on the fact that any public works or, for that matter, any interventions aimed at developing policies, demand that there be a certain  joint effort put in from the outset by all the parties exi sting in an area. If terms such as “joint planning”, “integration of the various policies” and “an opportunity  to start in the area when defining interventions” have   become part of the vocabulary of decision makers  and local body administrators, it is also partly thanks to projects such as Urban, which has in recent years tended to bring this way of working to the forefront. It is an appropriate way of developing interventions for an area. What do these intervention methods mean when ap plied to the topic of the labour policies with which I  am mostly involved? They mean a tremendous amount in a sector such   as that of Labour, which has, historically, always  been an area where policies were developed central ly and, depending on where the “centre” was situated and where the different areas and parties were viewed merely as executors of some or other deci sion taken by someone else. From this perspective, we can say that the need to start from the area affected when defining interventions has already been  acknowledged. If we read the instructions issued by  the European Commission as regards the allocation of European Community funding for the 2007/2013  period, it is recommended that any attempt to esta blish generally accepted policies must begin in the  area affected. This is also now clearly the preferred  choice shared by the European Commission, and  the direction to be followed by all Administrations involved in the development of action plans. If we, as central or regional governments implementing certain planning activities, consider the instructions is sued by Brussels, we can see how this need to start

ticato dalle Amministrazioni, poiché non è semplice cedere un pezzo dei propri spazi, che sino ad oggi sono stati a proprio totale appannaggio, per condividerli a livelli amministrativi inferiori nell’attività di programmazione. Bruxelles ha recentemente bocciato documenti di programmazione di diversi Paesi e diverse Regioni, in questo settennio. Partire dal territorio è un’interessante occasione per scoprire che, a fronte di bisogni e di problemi che il territorio esprime, lo stesso territorio può offrire possibili soluzioni. Il tema delle politiche del lavoro, è tradizionalmente poco uso a confrontarsi con le amministrazioni locali e con le parti sociali; quando si esprimono degli indirizzi, si decide di puntare sulle politiche attive, si costruisce una rete di servizi al lavoro, si interviene sugli over 50 o sulle donne, quando si tratta di dover fare delle scelte come queste, occorre dunque confrontarsi seriamente su quale sia l’in-

dirizzo da prendere. Ci si sta muovendo in una prospettiva di questo tipo: quella di partire dalla costruzione di documenti di programmazione, a prescindere dalle competenze amministrative che i livelli hanno. Discutere di politica del lavoro, significa discutere un contenuto che ha visto, sino al 1997, il Ministero del Lavoro in Italia come unico soggetto titolato e detentore di competenze amministrative. Sino a quella data nessun altro a livello amministrativo (Comune, Regione, Provincia), aveva competenze in materia di politiche del lavoro. Purtroppo, stiamo operando in un settore che non ha decenni di storia, la situazione della pianificazione territoriale non vede storicamente le amministrazioni locali come attori protagonisti di queste attività. Stiamo parlando di un tema -le politiche del lavoro- che, oltre ad essere nuovo nel nostro paese, è nuovissimo per le realtà delle amministrazioni locali.

Nel momento in cui decidiamo quale sia il criterio a cui ci leghiamo nella definizione delle politiche, possiamo muoverci secondo le diverse competenze degli organi amministrativi, oppure partire dal territorio, partire dalle opportunità che esso esprime. Questo è interessante, perché la storia ci dice che non tutti i territori sono uguali: abbiamo tassi di disoccupazione diversi, abbiamo mercati del lavoro diversi, ed è quindi ragionevole partire da quello che ciascun territorio esprime e dalle potenzialità che è in condizione di offrire. Ed allora, se questo è l’indirizzo del Programma Urban, la sperimentazione è particolarmente interessante: l’Asse 2, “Imprenditorialità e patti per l’occupazione”, è uno dei punti di forza dei 4 Assi. Nell’ambito di quest’Asse, Urban ha previsto tutta una serie di strumenti che favoriscano la nascita di politiche del lavoro, il più adeguate possibile. Vi è un’iniziativa a sostegno dell’economia sociale, a cui

Centro per il lavoro e l’impiego libero professionale: uffici interni - Work and free-lance employment center: internal officies

from the area affected has become one of the cornerstones of this new European Community planning system. This is not  always a simple matter, nor do the Admi nistrations always work this way, since it is  not easy to give up some of one’s spaces that have, until now, been the prerogative of certain institutional levels, and to share them with lower institutional levels in the   planning activity. Brussels has recently   rejected the planning documentation su bmitted by a number of Countries and several Regions for the seven-year period. Starting from within the area provides an   interesting opportunity to discover that,   in response to the needs and problems that emerge from the area residents, the  residents themselves may come up with  possible solutions. Even a topic that is not normally open for  discussion between local administrations   and community representatives, such   as labour policies and the direction that  should be taken, when deciding whether 

to focus on active policies, whether to create a network of employment services or whether it is better to address the pro blem of the over 50’s rather than that of  women, even when having to make choices such as these, in recent years even in the specific area of labour policy, serious discussion has taken place regarding the  right way forward. We are moving towards  a dual perspective, namely, to start from the development of planning documentation, depending on the administrative skil ls of the various levels. Discussing labour   policies means discussing a subject that, until 1997, has been the sole prerogative of Italy’s Ministry of Labour, as the only    party possessing the necessary admini  strative skill for the task. Until 1997, no other administrative level, not the Municipality, the Region nor the Province held   any jurisdiction over labour policy. Therefore, we do not have decades of history,  nor do we have an area-planning situation where the local administrations have hi-

 storically been seen as major role players  in terms of these activities. We are talking  about a topic, namely “labour policy” that  is not only a novelty for our country, but  is also something totally new to the local   administration structures. When the time comes to decide on the criteria we must use in defining the policies, we can proceed in accordance with the various skills  possessed by the administrative bodies, or we can start with the area, beginning with the opportunities that an area has to offer. This is an interesting concept because history has taught us that not all   areas are the same. There are differences   in unemployment rates and the labour    markets are different, and it is therefore  reasonable to start with what each area  indicates and the potential that each area  is able to bring to the table. And so, if this   is to be the focus of the Urban project, the testing will be particularly interesting: Focus Area 2, entrepreneurship and em ployment agreements, is one of the major 

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51 Sarbia precedentemente accennava, e che ha in questi giorni un proprio bando in fase di pubblicazione. Sono inoltre previsti tutta una serie di strumenti legati ai servizi per l’occupazione e all’autoimprenditorialità. Si tratta di azioni, da sviluppare direttamente sul territorio, secondo una modalità d’intervento propria dello strumento Urban. Si tratta di provare la sperimentazione e la costruzione di esperienze dimostrative, che possano, successivamente, essere messe a regime nell’ambito della attività che il Comune di Milano persegue anche a livello istituzionale. Che cosa è nato in questi anni? Ci sono i primi risultati. Ad esempio, il centro-lavoro di via Satta, realizzato in un territorio non facile, che sta operando da circa 2 anni con tutti i soggetti che in qualche modo possono offrire un contributo sul tema dell’occupazione.   Abbiamo recentemente incontrato una trentina di soggetti che si occupano da vicino delle politiche del lavoro: ci piacerebbe arrivare fino in fondo e costruire interventi integrati, attraverso le attività che questi soggetti sviluppano. Un altro risultato, è l’attivazione del centro risorse per l’economia sociale in via Val Trompia: è un altro esempio di come sia possibile attivare sul territorio un servizio che funga da polo di aggregazione, nonostante la situazione logistica sia ancora in divenire. La scelta di collocare un servizio di questo tipo, ci ha consentito di rendere possibile tutta quella serie di servizi a cui precedentemente si accennava. Il bando sull’economia sociale, promuoverà la nascita di alcune imprese sociali, che ci piacerebbe fossero in condizione di rispondere ai bisogni che il territorio esprime. Ci sono altre azioni, che hanno come obiettivo quello di coinvolgere i giovani nell’attivazione di progetti rispetto alla creazione d’impresa. Vi è la realizzazione di interventi per le politiche attive del lavoro, ma anche di attività recentemente iniziate, come la produzione di materiali informativi semplici, che aiutino le persone che stanno cercando un lavoro. Non tutti i cittadini hanno bisogno di interventi di accompagnamento specifico; molti hanno bisogno di accedere ad informazioni di base, per poter essere essi stessi protagonisti del proprio futuro. Occorre un livello d’informazioni che consenta a chiunque, di accedere ad un sistema di servizi e relazioni che, spesso e volentieri, non sono fruibili ai cittadini. Nell’ambito delle nuove attività che s’intendono sviluppare, ci sono una serie di riflessioni su Villa Scheibler, dove si insedierà l’attività legata al teatro sociale e ai

profili professionali che quest’esperienza è in condizione di attivare. È estremamente interessante e potrebbe avere in quella collocazione, una struttura adeguata. La sfida che il progetto Urban ci permette di affrontare a tutto tondo, è quella di rendere il tema del lavoro non più residuale nell’ambito delle politiche. Nel nostro Paese esiste una netta separazione tra le politiche attive per il lavoro (che sono quelle che aiutano le persone a inserirsi nel mercato del lavoro), e le politiche passive (che sono quelle che erogano indennità di disoccupazione, cassa integrazione e mobilità). Mantenendo distinti questi due filoni d’azione, che in altri paesi invece sono uniti, diventa difficile la definizione di un patto con la persona. Durante la fase in cui un soggetto sarà certo di poter accedere alle politiche passive, egli tratterà coloro che gli propongono di aderire alle politiche attive, in un modo diverso. Infatti, le problematiche sussisteranno sempre, se non ci sarà la possibilità di scambi tra il governo attivo e quello passivo. L’esperienza di Urban, ci dimostra come un tema complesso come quello del lavoro, possa diventare interessante: in esso si cerca di mettere a fuoco qual è la valorizzazione del tema lavoro, insieme alla valorizzazione del capitale umano. Occupandoci di servizi al lavoro, abbiamo l’opportunità di costruire un sistema di servizi ed opportunità che permetta al capitale umano piena espressione. In Direzione Centrale ci troviamo a fare una considerazione elementare: il Pubblico investe sulle persone per formarle (soldi, tempo, energie spese nel percorso formativo) e i servizi, restano insufficienti. Nel momento in cui una persona decide di introdursi nel mercato del lavoro, dovrebbe avere, invece a disposizione, un livello di servizi minimo, capace di valorizzare fino in fondo, l’esperienza formativa maturata prima. Un esempio: un soggetto studia per 20 anni, non ha mai conosciuto un’impresa, non ha nessuno che lo aiuti a compilare un curriculum vitae, non sa quanto vale, coglie la prima opportunità che gli capita perché non sa se ce ne sarà un’altra. Questo è un fatto negativo per la persona, evidentemente, ma è anche negativo per il sistema: una non valorizzazione del capitale umano. Quindi, verso cosa ci stiamo indirizzando come Direzione Centrale, aiutati anche dal vissuto che il progetto Urban ci ha consentito di maturare?  Andiamo verso la creazione di una rete di servizi al lavoro, di un sistema che favorisca un raccordo tra tutte le 700 realtà del territorio Urban; sono già 110 i soggetti

che oggi si occupano di servizio al lavoro, dalle strutture private, al centro per l’impiego della Provincia. Pensiamo quale opportunità potrebbe rappresentare, se questo sistema di servizi - che già vive, che già è stato pagato, che ha già sviluppato la sua attività potesse condividere alcune scelte di fondo. In questo modo, si renderebbero accessibili, alle persone in attesa di lavoro, una serie d’informazioni utili. Stiamo guardando anche al nostro interno, perché se la realtà mette in discussione tutti, innanzitutto deve mettere in discussione noi stessi. L’Amministrazione comunale ha fatto la scelta di attivare una “Direzione Centrale per le politiche del lavoro e dell’occupazione”. L’idea su cui si sta lavorando è quella di individuare, nella nascita dei centri per il lavoro e l’occupazione, il modello organizzativo dove far confluire i servizi rivolti a coloro che cercano lavoro e a coloro che ancora studiano. Il centro di via Satta, che due anni fa ha inaugurato questa nuova logica nell’ambito del Programma Urban, potrebbe diventare il primo esempio di centro per il lavoro e l’occupazione che vada a unificare le competenze dei due settori. Oltre alla rete dei servizi al lavoro e la nascita dei centri, occorre prevedere altri interventi che mettano in evidenza i singoli pezzi del mercato del lavoro in grado d’esprimere un grande valore aggiunto: un esempio è il teatro sociale e l’ambito a cui esso è legato. Altri potrebbero essere gli strumenti e le agenzie sociali per il lavoro, oppure centri-risorse in cui poter mettere in comune le competenze maturate sulle politiche del lavoro. Le modalità d’impostazione del Programma Urban, ci hanno effettivamente spinto ad impostare in modo simile anche il resto di tutta l’attività della Direzione Centrale.

  strengths of the 4 supporting pillars. Within the scope of the entrepreneurship Focus Area, Urban has set up a whole   range of tools that favour the establish ment of labour policies that are as appro priate as possible. Thus, within the scope of this Focus Area, is the social economy    initiative mentioned earlier by Professor  Sarbia, for which a selection tender has  been announced in recent days. This envisages a complete range of tools linked  to employment services, telephone-sales work and self-employment. These are activities that are developed within the area   itself, in accordance with the Urban’s own method of intervention. In other words, to attempt to build up demonstrative experiences that can later be fully utilised  within the scope of the activities that the Milan Municipality is working on officially. What has happened in recent years? We are seeing some initial results, such   as the employment centre in Via Satto, which was born in a difficult area and  that has now been operating for about 2  years, meeting with people that may be   able to make some sort of contribution   in the area of employment. We recently    met with around thirty people that are closely involved with labour policy: we would dearly love to go all the way and  develop some integrated interventions involving the activities that these people are developing. Another outcome has been the establishment of a social economy re source centre situated in Via Val Trompia, which is another example of how it is pos sible to establish a service that acts as a  meeting hub in an area, even though the   logistics situation is still to be finalised. The decision to set up a service of this type has enabled us to provide the area with the range of services mentioned ear lier. The social economy selection tender   mentioned earlier will enable the establish ment of a number of social undertakings, which, we would like to believe, will be  able to meet the needs that have emer ged from the area. Then there are certain   activities that are aimed at involving the  youth in the establishment of projects re garding not only the creation of new bu  sinesses and active labour policies, but  also newly established activities, such as the production of very simple materials to  assist job seekers. Not all residents need    special assistance interventions. Many   people require nothing more than access to basic information so as to become ma sters of their own fate. A level of information that will enable each of us to access   a system of services and relationships

that is often unavailable to us due to a  lack of appropriate information. Within the   scope of the new activities to be deve loped, there is a series of considerations  regarding Villa Scheibler, where there will   be a range of activities taking place, which are linked to the social scene and the  professional training that this experience  is able to establish. This is an extremely   interesting aspect that could find an ap propriate structure in that location. The challenge that the Urban project ena bles us to confront fully is to remove the topic of employment from the policy are na. We often suffer certain consequences when addressing the issue of labour po licies in a country where we have a clear  distinction between active employment  policies, namely those that assist people to find work, and passive policies, which  are those that provide unemployment, redundancy and retrenchment benefits. By    maintaining a separation between these two focus areas, which go hand in hand   in most other countries, it becomes difficult to define an agreement with the individual. As long as the individual is assured  of access to the benefits provided by the  passive policies, he/she will behave diffe rently towards any party asking him/her to embrace the active ones. Until such time   as those dictating active policy have no   say over the passive ones, the situation will continue to be difficult. However, the Urban experience has shown us how a complex issue such as that of employ ment can become very interesting. In this   aspect we attempt to shed some light on ways to enhance the topic of work, in other words, enhance the value of human capital. Being involved in employment services, we have the opportunity to set up a sy  stem of services and opportunities that will allow complete and due expression for the human capital.   At headquarters we find ourselves con  sidering a very basic truth, namely, how the Public invests in training its people (money, time, effort put into the training  process) and, on the other hand, how few  services are offered. At the time when a  person decides to enter the work market,  he/she should have access to a basic level of services that help add value to any   prior training the person has received. For  example, I study for 20 years but have  never seen the inside of a company, the re is nobody available to help me draft a curriculum vitae, I do not have any idea of what I am worth and I land up taking the first position offered because I don’t   know whether any other position will be

forthcoming. This is clearly a negative situation for the individual, but it is equally    negative for the system, resulting from overlooking human capital. Therefore, what are we aiming for as top  management, also aided by the experience that the Urban project has enabled us to gain? We are aiming to create a network of em ployment services, a system that encou  rages a convergence between all of the 700 companies in the Urban area. There  are already 110 parties currently involved   in employment services, ranging from private structures through to the Province’s employment centre. Just think what an opportunity it would be if this system of   services, which has already been set up,  has already been paid for and is already   busy with its activities, were to agree on  a number of basic choices, providing job  seekers with a whole range of simple, yet extremely useful information. We are also looking inward because, if  the reality is causing everyone to question everything, then we must be first in line for  questioning. The Municipal Administration  has chosen to adopt a centralised mana gement system that, with their labour po licy skills, used to be called professional  training skills and that is now focused on employment, is now called the “Centra  lised Management of labour policy and  employment”. The idea they are working on is, through the labour and employ  ment centres, to set up an organisatio nal model that combines the provision of   services aimed at job seekers and other   services aimed at people who are still at  school. I would say that the centre situated in Via Satti, which already started this trend two years ago as part of the Urban  project, could become the first labour and  employment centre to combine the skills of these two sectors. In addition to these, with the birth of the employment service  network and these centres, there could be other interventions, perhaps even more demonstrative, which would highlight how   individual parts of the labour market are  in a position to add significant value due to their specifics. One such example is in the social sphere and the environment to which it is bound. Other examples could   include the tools and social employment  agencies, or even resource centres whe  re any experience gained in the field of   labour policy could be shared. The methods used in setting up the Urban Programme have effectively forced us to use similar methods for setting up the activities of central management.

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51 Sarbia precedentemente accennava, e che ha in questi giorni un proprio bando in fase di pubblicazione. Sono inoltre previsti tutta una serie di strumenti legati ai servizi per l’occupazione e all’autoimprenditorialità. Si tratta di azioni, da sviluppare direttamente sul territorio, secondo una modalità d’intervento propria dello strumento Urban. Si tratta di provare la sperimentazione e la costruzione di esperienze dimostrative, che possano, successivamente, essere messe a regime nell’ambito della attività che il Comune di Milano persegue anche a livello istituzionale. Che cosa è nato in questi anni? Ci sono i primi risultati. Ad esempio, il centro-lavoro di via Satta, realizzato in un territorio non facile, che sta operando da circa 2 anni con tutti i soggetti che in qualche modo possono offrire un contributo sul tema dell’occupazione.   Abbiamo recentemente incontrato una trentina di soggetti che si occupano da vicino delle politiche del lavoro: ci piacerebbe arrivare fino in fondo e costruire interventi integrati, attraverso le attività che questi soggetti sviluppano. Un altro risultato, è l’attivazione del centro risorse per l’economia sociale in via Val Trompia: è un altro esempio di come sia possibile attivare sul territorio un servizio che funga da polo di aggregazione, nonostante la situazione logistica sia ancora in divenire. La scelta di collocare un servizio di questo tipo, ci ha consentito di rendere possibile tutta quella serie di servizi a cui precedentemente si accennava. Il bando sull’economia sociale, promuoverà la nascita di alcune imprese sociali, che ci piacerebbe fossero in condizione di rispondere ai bisogni che il territorio esprime. Ci sono altre azioni, che hanno come obiettivo quello di coinvolgere i giovani nell’attivazione di progetti rispetto alla creazione d’impresa. Vi è la realizzazione di interventi per le politiche attive del lavoro, ma anche di attività recentemente iniziate, come la produzione di materiali informativi semplici, che aiutino le persone che stanno cercando un lavoro. Non tutti i cittadini hanno bisogno di interventi di accompagnamento specifico; molti hanno bisogno di accedere ad informazioni di base, per poter essere essi stessi protagonisti del proprio futuro. Occorre un livello d’informazioni che consenta a chiunque, di accedere ad un sistema di servizi e relazioni che, spesso e volentieri, non sono fruibili ai cittadini. Nell’ambito delle nuove attività che s’intendono sviluppare, ci sono una serie di riflessioni su Villa Scheibler, dove si insedierà l’attività legata al teatro sociale e ai

profili professionali che quest’esperienza è in condizione di attivare. È estremamente interessante e potrebbe avere in quella collocazione, una struttura adeguata. La sfida che il progetto Urban ci permette di affrontare a tutto tondo, è quella di rendere il tema del lavoro non più residuale nell’ambito delle politiche. Nel nostro Paese esiste una netta separazione tra le politiche attive per il lavoro (che sono quelle che aiutano le persone a inserirsi nel mercato del lavoro), e le politiche passive (che sono quelle che erogano indennità di disoccupazione, cassa integrazione e mobilità). Mantenendo distinti questi due filoni d’azione, che in altri paesi invece sono uniti, diventa difficile la definizione di un patto con la persona. Durante la fase in cui un soggetto sarà certo di poter accedere alle politiche passive, egli tratterà coloro che gli propongono di aderire alle politiche attive, in un modo diverso. Infatti, le problematiche sussisteranno sempre, se non ci sarà la possibilità di scambi tra il governo attivo e quello passivo. L’esperienza di Urban, ci dimostra come un tema complesso come quello del lavoro, possa diventare interessante: in esso si cerca di mettere a fuoco qual è la valorizzazione del tema lavoro, insieme alla valorizzazione del capitale umano. Occupandoci di servizi al lavoro, abbiamo l’opportunità di costruire un sistema di servizi ed opportunità che permetta al capitale umano piena espressione. In Direzione Centrale ci troviamo a fare una considerazione elementare: il Pubblico investe sulle persone per formarle (soldi, tempo, energie spese nel percorso formativo) e i servizi, restano insufficienti. Nel momento in cui una persona decide di introdursi nel mercato del lavoro, dovrebbe avere, invece a disposizione, un livello di servizi minimo, capace di valorizzare fino in fondo, l’esperienza formativa maturata prima. Un esempio: un soggetto studia per 20 anni, non ha mai conosciuto un’impresa, non ha nessuno che lo aiuti a compilare un curriculum vitae, non sa quanto vale, coglie la prima opportunità che gli capita perché non sa se ce ne sarà un’altra. Questo è un fatto negativo per la persona, evidentemente, ma è anche negativo per il sistema: una non valorizzazione del capitale umano. Quindi, verso cosa ci stiamo indirizzando come Direzione Centrale, aiutati anche dal vissuto che il progetto Urban ci ha consentito di maturare?  Andiamo verso la creazione di una rete di servizi al lavoro, di un sistema che favorisca un raccordo tra tutte le 700 realtà del territorio Urban; sono già 110 i soggetti

che oggi si occupano di servizio al lavoro, dalle strutture private, al centro per l’impiego della Provincia. Pensiamo quale opportunità potrebbe rappresentare, se questo sistema di servizi - che già vive, che già è stato pagato, che ha già sviluppato la sua attività potesse condividere alcune scelte di fondo. In questo modo, si renderebbero accessibili, alle persone in attesa di lavoro, una serie d’informazioni utili. Stiamo guardando anche al nostro interno, perché se la realtà mette in discussione tutti, innanzitutto deve mettere in discussione noi stessi. L’Amministrazione comunale ha fatto la scelta di attivare una “Direzione Centrale per le politiche del lavoro e dell’occupazione”. L’idea su cui si sta lavorando è quella di individuare, nella nascita dei centri per il lavoro e l’occupazione, il modello organizzativo dove far confluire i servizi rivolti a coloro che cercano lavoro e a coloro che ancora studiano. Il centro di via Satta, che due anni fa ha inaugurato questa nuova logica nell’ambito del Programma Urban, potrebbe diventare il primo esempio di centro per il lavoro e l’occupazione che vada a unificare le competenze dei due settori. Oltre alla rete dei servizi al lavoro e la nascita dei centri, occorre prevedere altri interventi che mettano in evidenza i singoli pezzi del mercato del lavoro in grado d’esprimere un grande valore aggiunto: un esempio è il teatro sociale e l’ambito a cui esso è legato. Altri potrebbero essere gli strumenti e le agenzie sociali per il lavoro, oppure centri-risorse in cui poter mettere in comune le competenze maturate sulle politiche del lavoro. Le modalità d’impostazione del Programma Urban, ci hanno effettivamente spinto ad impostare in modo simile anche il resto di tutta l’attività della Direzione Centrale.

  strengths of the 4 supporting pillars. Within the scope of the entrepreneurship Focus Area, Urban has set up a whole   range of tools that favour the establish ment of labour policies that are as appro priate as possible. Thus, within the scope of this Focus Area, is the social economy    initiative mentioned earlier by Professor  Sarbia, for which a selection tender has  been announced in recent days. This envisages a complete range of tools linked  to employment services, telephone-sales work and self-employment. These are activities that are developed within the area   itself, in accordance with the Urban’s own method of intervention. In other words, to attempt to build up demonstrative experiences that can later be fully utilised  within the scope of the activities that the Milan Municipality is working on officially. What has happened in recent years? We are seeing some initial results, such   as the employment centre in Via Satto, which was born in a difficult area and  that has now been operating for about 2  years, meeting with people that may be   able to make some sort of contribution   in the area of employment. We recently    met with around thirty people that are closely involved with labour policy: we would dearly love to go all the way and  develop some integrated interventions involving the activities that these people are developing. Another outcome has been the establishment of a social economy re source centre situated in Via Val Trompia, which is another example of how it is pos sible to establish a service that acts as a  meeting hub in an area, even though the   logistics situation is still to be finalised. The decision to set up a service of this type has enabled us to provide the area with the range of services mentioned ear lier. The social economy selection tender   mentioned earlier will enable the establish ment of a number of social undertakings, which, we would like to believe, will be  able to meet the needs that have emer ged from the area. Then there are certain   activities that are aimed at involving the  youth in the establishment of projects re garding not only the creation of new bu  sinesses and active labour policies, but  also newly established activities, such as the production of very simple materials to  assist job seekers. Not all residents need    special assistance interventions. Many   people require nothing more than access to basic information so as to become ma sters of their own fate. A level of information that will enable each of us to access   a system of services and relationships

that is often unavailable to us due to a  lack of appropriate information. Within the   scope of the new activities to be deve loped, there is a series of considerations  regarding Villa Scheibler, where there will   be a range of activities taking place, which are linked to the social scene and the  professional training that this experience  is able to establish. This is an extremely   interesting aspect that could find an ap propriate structure in that location. The challenge that the Urban project ena bles us to confront fully is to remove the topic of employment from the policy are na. We often suffer certain consequences when addressing the issue of labour po licies in a country where we have a clear  distinction between active employment  policies, namely those that assist people to find work, and passive policies, which  are those that provide unemployment, redundancy and retrenchment benefits. By    maintaining a separation between these two focus areas, which go hand in hand   in most other countries, it becomes difficult to define an agreement with the individual. As long as the individual is assured  of access to the benefits provided by the  passive policies, he/she will behave diffe rently towards any party asking him/her to embrace the active ones. Until such time   as those dictating active policy have no   say over the passive ones, the situation will continue to be difficult. However, the Urban experience has shown us how a complex issue such as that of employ ment can become very interesting. In this   aspect we attempt to shed some light on ways to enhance the topic of work, in other words, enhance the value of human capital. Being involved in employment services, we have the opportunity to set up a sy  stem of services and opportunities that will allow complete and due expression for the human capital.   At headquarters we find ourselves con  sidering a very basic truth, namely, how the Public invests in training its people (money, time, effort put into the training  process) and, on the other hand, how few  services are offered. At the time when a  person decides to enter the work market,  he/she should have access to a basic level of services that help add value to any   prior training the person has received. For  example, I study for 20 years but have  never seen the inside of a company, the re is nobody available to help me draft a curriculum vitae, I do not have any idea of what I am worth and I land up taking the first position offered because I don’t   know whether any other position will be

forthcoming. This is clearly a negative situation for the individual, but it is equally    negative for the system, resulting from overlooking human capital. Therefore, what are we aiming for as top  management, also aided by the experience that the Urban project has enabled us to gain? We are aiming to create a network of em ployment services, a system that encou  rages a convergence between all of the 700 companies in the Urban area. There  are already 110 parties currently involved   in employment services, ranging from private structures through to the Province’s employment centre. Just think what an opportunity it would be if this system of   services, which has already been set up,  has already been paid for and is already   busy with its activities, were to agree on  a number of basic choices, providing job  seekers with a whole range of simple, yet extremely useful information. We are also looking inward because, if  the reality is causing everyone to question everything, then we must be first in line for  questioning. The Municipal Administration  has chosen to adopt a centralised mana gement system that, with their labour po licy skills, used to be called professional  training skills and that is now focused on employment, is now called the “Centra  lised Management of labour policy and  employment”. The idea they are working on is, through the labour and employ  ment centres, to set up an organisatio nal model that combines the provision of   services aimed at job seekers and other   services aimed at people who are still at  school. I would say that the centre situated in Via Satti, which already started this trend two years ago as part of the Urban  project, could become the first labour and  employment centre to combine the skills of these two sectors. In addition to these, with the birth of the employment service  network and these centres, there could be other interventions, perhaps even more demonstrative, which would highlight how   individual parts of the labour market are  in a position to add significant value due to their specifics. One such example is in the social sphere and the environment to which it is bound. Other examples could   include the tools and social employment  agencies, or even resource centres whe  re any experience gained in the field of   labour policy could be shared. The methods used in setting up the Urban Programme have effectively forced us to use similar methods for setting up the activities of central management.

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Servizi in rete per la promozione dello sviluppo dell’Area Urban e per la riqualificazione dell’economia sociale Network services for the promotion of the  development of the Urban Area and  the redevelopment of the social economy  MASSIMO GUALZETTI, Responsabile di Progetto Milanometropoli Agenzia di Sviluppo, Capofila di ATI costituita per la gestione dell’Asse II  Head of Progetto Milanometropoli Development Agency. Leader of the TAE set up to run Axis II

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Quarto Laboratorio: IL NUOVO CENTRO PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO URBAN

Quarto Laboratory: THE NEW CENTRE FOR THE DEVELOPING OF THE URBAN TERRITORY

Nell’ambito delle attività della Misura II è nato in Via  Val Trompia 45, QUARTO Laboratorio. QUARTO Laboratorio offre servizi mirati per la creazione d’impresa, il sostegno all’economia sociale e all’imprenditorialità giovanile, l’accesso al credito, la diffusione di una cultura ambientale responsabile attraverso:

Within the areas of the activities of Measure II the QUARTO Laboratory has come to life in Via Val  Trompia 45. QUARTO Laboratory offers targeted services for  creating enterprises, sustaining the social economy    and youth entrepreneurship, access to credit and  the spreading of a responsible environmental culture  by means of:

     I    T    N servizi per l’impresa    E •• IlIl Centro Risorse per l’Economia Sociale (CRES)    V • LoCentro Spazio Ambiente ed Energia    R    E Il centro si pone come punto di incontro e confronto    T tra cittadini, imprenditori, associazioni e mondo no   N    I profit. Oltre a queste attività QUARTO Laboratorio, è impe-

gnato nell’identificazione di nuove ipotesi progettuali sull’area Urban, attraverso seminari ed eventi volti a rilevare i bisogni che emergono nel territorio e a condividere gli obiettivi di sviluppo con la comunità locale. Sono allo studio del laboratorio anche altre attività con particolare attenzione ai servizi alla persona, che saranno definiti in sinergia con il Piano dei Servizi del Comune di Milano.

• The Centre for enterprise services • The Resource Centre for the Social Economy (CRES) • Energy and Environment Space The centre aims to be a venue for meeting and di  scussion between residents, entrepreneurs, associations and not-for-profit operators. In addition to these activities, QUARTO Laboratory is engaged in identifying new ideas for projects in the Urban area through seminars and events aimed at detecting the needs arsing in the territory and sha  ring the objectives for development with the local  community. In the laboratory, other activities are being studied  with special attention being given to the services for  the person, to be defined in synergy with the Plan of  Services of the Municipality of Milan.

QUARTO Laboratorio è gestito da Milano Metropoli  Agenzia di Sviluppo, capofila dell’Associazione Temporanea di Imprese - costituita da Politecnico di Milano, Università Bocconi, Asset-Aler, Intesa Sanpaolo, BIC La Fucina, Euros - che si è aggiudicata la gara d’appalto indetta dal Comune di Milano per l’attuazione operativa della misura Asse II - Imprenditorialità e patti per l’occupazione.  Accanto ai servizi alle imprese, associazioni e cittadini, la struttura del Centro Risorse per l’Economia Sociale (CRES) sta operando per definire alcuni progetti integrati, con l’obiettivo di fornire un valido contributo allo sviluppo dell’economia sociale nell’area Urban. Brevemente possiamo così sintetizzarli: 1) Sviluppo di attività di impresa sociale legate alle trasformazioni in atto sull’area della “goccia” della Bovisa. L’arrivo del Politecnico e l’apertura del Passante hanno posto le basi per una rinascita in Bovisa, che vedrà un numero sempre crescente di persone, studenti, ricercatori, con i loro fabbisogni vitali. Si genererà in tal modo un indotto economico significativo. L’obiettivo del progetto integrato è quello di facilitare lo sfruttamento dello stesso. 2) Sviluppo e potenziamento di servizi per l’infanzia e la pre-adolescenza nell’area Urban. Con questo servizio s’intende costruire e mantenere una situazione di benessere (scuola – casa – lavoro). Per quanto riguarda in particolare i servizi all’infanzia, gli obiettivi del progetto sono rivolti a diversificare l’offerta dei servizi presenti sul territorio, per rispondere maggiormente ai bisogni delle famiglie.

QUARTO Laboratory is run by Milano Metropoli  Development Agency, leader of the Temporary   Association of Enterprises set up by the Polytechnic   in Milan, the Bocconi University, Asset-Aler, Intesa San Paolo, BIC La Fucina, Euros – which was awarded the contract in the competition called by the Municipality of Milan for operational implementation of the Axis II measure – Entrepreneurship and pacts for employment.   Alongside the services to enterprises, associations   and residents the Resource Centre for the Social  Economy (CRES) structure is working to define a  number of integrated projects with the aim of providing worthwhile contributions to the development of the social economy in the Urban area. We can  summarise these briefly thus: 1) Development of social enterprise activities linked  to transformations taking place in the area of the “goccia” of La Bovisa. The arrival of the Polytechnic and the opening of the Passante rail link have laid the bases for a renaissance in La Bovisa, and that will witness an ever greater    number of people, students and researchers with their vital needs. In this way a significant side eco  nomy will be generated. The aim of the integrated   project is to facilitate the exploiting of this.   2) Development and strengthening of services for  children and preadolescents in the Urban area. Through this service it is intended to build and maintain a situation of wellbeing (school – home- work). In  respect of child care services in particular, the objectives of the project are aimed at diversifying the provision of services available locally so as to meet the  needs of families more fully.

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Servizi in rete per la promozione dello sviluppo dell’Area Urban e per la riqualificazione dell’economia sociale Network services for the promotion of the  development of the Urban Area and  the redevelopment of the social economy  MASSIMO GUALZETTI, Responsabile di Progetto Milanometropoli Agenzia di Sviluppo, Capofila di ATI costituita per la gestione dell’Asse II  Head of Progetto Milanometropoli Development Agency. Leader of the TAE set up to run Axis II

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Quarto Laboratorio: IL NUOVO CENTRO PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO URBAN

Quarto Laboratory: THE NEW CENTRE FOR THE DEVELOPING OF THE URBAN TERRITORY

Nell’ambito delle attività della Misura II è nato in Via  Val Trompia 45, QUARTO Laboratorio. QUARTO Laboratorio offre servizi mirati per la creazione d’impresa, il sostegno all’economia sociale e all’imprenditorialità giovanile, l’accesso al credito, la diffusione di una cultura ambientale responsabile attraverso:

Within the areas of the activities of Measure II the QUARTO Laboratory has come to life in Via Val  Trompia 45. QUARTO Laboratory offers targeted services for  creating enterprises, sustaining the social economy    and youth entrepreneurship, access to credit and  the spreading of a responsible environmental culture  by means of:

     I    T    N servizi per l’impresa    E •• IlIl Centro Risorse per l’Economia Sociale (CRES)    V • LoCentro Spazio Ambiente ed Energia    R    E Il centro si pone come punto di incontro e confronto    T tra cittadini, imprenditori, associazioni e mondo no   N profit.    I

Oltre a queste attività QUARTO Laboratorio, è impegnato nell’identificazione di nuove ipotesi progettuali sull’area Urban, attraverso seminari ed eventi volti a rilevare i bisogni che emergono nel territorio e a condividere gli obiettivi di sviluppo con la comunità locale. Sono allo studio del laboratorio anche altre attività con particolare attenzione ai servizi alla persona, che saranno definiti in sinergia con il Piano dei Servizi del Comune di Milano.

• The Centre for enterprise services • The Resource Centre for the Social Economy (CRES) • Energy and Environment Space The centre aims to be a venue for meeting and di  scussion between residents, entrepreneurs, associations and not-for-profit operators. In addition to these activities, QUARTO Laboratory is engaged in identifying new ideas for projects in the Urban area through seminars and events aimed at detecting the needs arsing in the territory and sha  ring the objectives for development with the local  community. In the laboratory, other activities are being studied  with special attention being given to the services for  the person, to be defined in synergy with the Plan of  Services of the Municipality of Milan.

QUARTO Laboratorio è gestito da Milano Metropoli  Agenzia di Sviluppo, capofila dell’Associazione Temporanea di Imprese - costituita da Politecnico di Milano, Università Bocconi, Asset-Aler, Intesa Sanpaolo, BIC La Fucina, Euros - che si è aggiudicata la gara d’appalto indetta dal Comune di Milano per l’attuazione operativa della misura Asse II - Imprenditorialità e patti per l’occupazione.  Accanto ai servizi alle imprese, associazioni e cittadini, la struttura del Centro Risorse per l’Economia Sociale (CRES) sta operando per definire alcuni progetti integrati, con l’obiettivo di fornire un valido contributo allo sviluppo dell’economia sociale nell’area Urban. Brevemente possiamo così sintetizzarli: 1) Sviluppo di attività di impresa sociale legate alle trasformazioni in atto sull’area della “goccia” della Bovisa. L’arrivo del Politecnico e l’apertura del Passante hanno posto le basi per una rinascita in Bovisa, che vedrà un numero sempre crescente di persone, studenti, ricercatori, con i loro fabbisogni vitali. Si genererà in tal modo un indotto economico significativo. L’obiettivo del progetto integrato è quello di facilitare lo sfruttamento dello stesso. 2) Sviluppo e potenziamento di servizi per l’infanzia e la pre-adolescenza nell’area Urban. Con questo servizio s’intende costruire e mantenere una situazione di benessere (scuola – casa – lavoro). Per quanto riguarda in particolare i servizi all’infanzia, gli obiettivi del progetto sono rivolti a diversificare l’offerta dei servizi presenti sul territorio, per rispondere maggiormente ai bisogni delle famiglie.

QUARTO Laboratory is run by Milano Metropoli  Development Agency, leader of the Temporary   Association of Enterprises set up by the Polytechnic   in Milan, the Bocconi University, Asset-Aler, Intesa San Paolo, BIC La Fucina, Euros – which was awarded the contract in the competition called by the Municipality of Milan for operational implementation of the Axis II measure – Entrepreneurship and pacts for employment.   Alongside the services to enterprises, associations   and residents the Resource Centre for the Social  Economy (CRES) structure is working to define a  number of integrated projects with the aim of providing worthwhile contributions to the development of the social economy in the Urban area. We can  summarise these briefly thus: 1) Development of social enterprise activities linked  to transformations taking place in the area of the “goccia” of La Bovisa. The arrival of the Polytechnic and the opening of the Passante rail link have laid the bases for a renaissance in La Bovisa, and that will witness an ever greater    number of people, students and researchers with their vital needs. In this way a significant side eco  nomy will be generated. The aim of the integrated   project is to facilitate the exploiting of this.   2) Development and strengthening of services for  children and preadolescents in the Urban area. Through this service it is intended to build and maintain a situation of wellbeing (school – home- work). In  respect of child care services in particular, the objectives of the project are aimed at diversifying the provision of services available locally so as to meet the  needs of families more fully.

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L’esperienza del programma “Viviamo il Parco” The experience of the “Life to the Park” programme 

DANIELE PECORELLI, Coordinatore delle Associazioni di Quarto Oggiaro Coordinator of the Quarto Oggiaro associations

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Il programma “Viviamo il Parco” è un’iniziativa in possa divenire per il quartiere un centro propulsore di convenzione con il Comune di Milano co-finaniniziative culturali e di aggregazione per tutti. Dunque ziata con il contributo dell’Unione Europea. Vede la necessità, fin da subito, di organizzare attività nel il coinvolgimento di dieci associazioni di Quarto parco, con l’idea di far sentire come “propria” una Oggiaro (Circolo ACLI Santa Lucia, ARCI ITACA, villa ricca di storia e tradizioni.   ASS. QUARTO OGGIARO VIVIBILE, ASS. VO.LA. Una villa intesa come luogo di stimolo alla cresci Volontari al Lavoro ONLUS, ASSO.GE.20, CARITAS ta culturale del quartiere, nella quale si organizzino decanale, Comitato CONTRO LA GRONDA NORD, iniziative di livello “cittadino”, ma con un contributo Parrocchia SS. MM. NAZARO E CELSO, Parrocchia progettuale e di partecipazione dei cittadini e delle PENTECOSTE) che insieme, tramite un comitato di associazioni del quartiere. La villa, dovrebbe essere scopo, ha elaborato quindici progetti da proporre ai valorizzata dal contesto del parco con la sistemaziocittadini del quartiere, in particolare a quelle fasce di ne della villa Caimi e delle cascine annesse. popolazione svantaggiate o in difficoltà. La struttura del programma “Viviamo il Parco” si Dopo una fase di progettazione iniziata nel 2005, nelsviluppa su cinque nodi portanti: l’anno successivo dopo la firma della convenzione - Integrazione tra Comune di Milano e il circolo ACLI S. Lucia, che - Comunicazione è il capofila del programma, si è dato avvio alla fase - Cultura operativa che si concluderà nel 2008. - Stare Insieme L’obiettivo principale del programma è di portare l’at- Ecologia tenzione dei residenti del quartiere sulla Villa Scheibler e il parco annesso. Crediamo fortemente che la ri- • Integrazione: in un quartiere che cambia insieme alla città intera, si vede la necessità di integrare un contestrutturazione del parco e l’attuale restauro della villa, The “Viviamo il Parco” programme is an initiative  agreed with the Municipality of Milan, jointly financed  with contribution from the European Union. It involves ten associations of Quarto Oggiaro (A.C.L.I. Santa Lucia club. ARCI ITACA, ASS. QUARTO OGGIARO VIVIBILE, ASS. VO.LA, Volunteers at Work ONLUS,   ASSO GE.20, the deaconate CARITAS, CONTRO LA GRONDA NORD Committee, the Holy martyrs Nazarus and Celsus Parish, PENTECOSTE Parish) who together, through a steering committee drew up fifteen projects to propose to residents in the district,  in particular for population bands disadvantaged or   in difficulties. Following a project phase commencing in 2005, after   signing the agreement with the Municipality of Milan   and the ACLI S. Lucia Club which acts as leading  association for the programme, in the following year  the operational phase, which will conclude in 2008, was set in motion. The main objective of the programme is to focus the attention of residents in the district upon Villa Scheibler and its surrounding parkland. We strongly 

  believe that restructuring the park and the current   restoration of the villa can become a driving force for the district in cultural and aggregating initiatives for all. Hence the need straightaway to organise   activities in the park with the idea of promoting a  sense of “ownership” of a villa that is rich in history   and tradition.  A villa taken as being a place for stimulating growth  in culture for the district, where initiatives at a “town”  level can be organised, but with a project and partici patory contribution from residents and district associations. The villa should be treasured in its parkland  context with repairs to villa Caimi and the adjoining  rural buildings. The structure of the “Viviamo il Parco” programme unfolds over five essential nodes: - Integration - Communication - Culture - Being together  - Ecology 

sto sociale e culturale eterogeneo. Da qui la creazione di appositi spazi adatti ai seguenti progetti: - Percorsi di accoglienza con l’attivazione di una scuola di Italiano per stranieri, uno sportello Immigrati e la festa dei popoli; - “Oltre la scuola” un percorso di integrazione linguistica e culturale extrascolastica per bambini e preadolescenti immigrati; - Campus estivo: Permettere ad un gruppo di bambini bisognosi, che dovessero restare in città durante il mese di luglio, di passare alcune settimane in compagnia. • Comunicazione: offrire percorsi formativi e di aggregazione attorno a progetti di comunicazione multimediale in ambito locale. - www.quartoweb.it: laboratorio sperimentale per la creazione di prodotti multimediali, con un sito internet che metta in rete tutte le realtà aggregative della zona in connessione stretta con i cittadini residenti; - Telestreet: attivazione di un’emittente televisiva di quartiere con l’obiettivo di produrre e valorizzare la cultura locale, creando una piccola redazione locale in grado di produrre contenuti modellati sulle necessità del quartiere. • Cultura: nel corso degli anni Quarto Oggiaro è cambiato sia sul piano urbanistico sia sul piano sociale. È importante non dimenticare come eravamo e cosa vogliamo diventare. - La memoria storica: un quartiere che si trasforma da borgo agricolo, a quartiere dormitorio, a quartiere “vivibile”; - Mostre sul progetto Urban II a Quarto Oggiaro: momenti informativi e di incontro dei cittadini per raccontare come, tramite Urban II, il quartiere può cambiare; - Laboratorio: rivolto ai bambini con giochi e colori per favorire la creatività. • Stare insieme: solo favorendo l’incontro tra le persone un quartiere cresce, si sviluppa e comunica con l’obiettivo di sentire “come proprio” uno spazio, una strada, un parco. - Carnevale: preparazione dei carri ci carnevale, una sfilata che di anno in anno vede un sempre maggior numero di allegri partecipanti, grandi e piccoli; - Musica in campo: rivolto in particolare a dare spazio alla creatività dei giovani del quartiere; - Spazio concerti: stimoli verso le diverse forme di espressione musicale. • Ecologia: il parco con i suoi alberi, piante e spazi verdi ci invita a conoscere da vicino la sua origine e le sue specie arboree. - La cultura del verde: conoscere e avere cura del nostro parco; - Imparare a... l’arte della manutenzione della bicicletta; - Cani in passerella: perché non riservare un momento per il miglior amico dell’uomo? Le persone intervenute nelle varie iniziative, sono nella maggior parte donne, bambini e preadolescenti; seguono poi gli stranieri immigrati, i diversamente abili e gli anziani.

• Integration: in a district that is changing along with the whole city, need is seen for integrating a hete  rogeneous social and cultural context. From here,  specific spaces are to be created suited to the pur pose: - Welcoming pathways by setting up a school of Ita lian for foreigners, a Immigrant window and a festival  of peoples - “Beyond the school” an extra-scholastic pathway  of linguistic and cultural integration for children and   pre-adolescent immigrants. - Summer campus: To allow a group of needy chi  ldren, who remain in town, to spend a number of  weeks in July in the country. • Communication: to offer training and aggregating  itineraries around projects for multimedia communication in the local area. - www.quartoweb.it: the creation of an experimental    laboratory for producing multimedia products and   hence the creation of a website to place on the web  all the aggregation events in the area in strict con nection with local residents - Telestreet: setting up a television station for the district with the aim of producing and valorising  local culture, thus creating a small editorial office able to produce content modelled on the needs of the district. • Culture: over the years Quarto Oggiaro has chan  ged both from city plan and social points of view. It is important that we do not forget what we were  like and what we wish to become - the memory archive. A district that transforms from   a farming village into a dormitory suburb and then  into a “liveable” district. - An exhibition on the Urban II project in Quarto Oggiaro; moments of information and encounter   among residents to retell how the district can change through Urban II. - Laboratory: aimed at children with toys a nd colours  so as to promote creativity. • Being together : only through promoting the meeting of persons does a district grow, it develops and  communicates with the aim of generating a feeling of  “ownership” for a space, a street or a park. - Carnival: preparation of the carnival floats, a parade which year by year involves an ever greater number  of happy older and younger participants. - Music in the open: aimed in particular at giving  space to creativity in young people in the district. - Concert space: a stimulus towards different forms of musical expression. • Ecology : The park with its trees, bushes and gree nery invites us to get to know its origins and its species of tree from close up. - the culture of green: know and take care of our   park  - Learn how to... the art of bicycle maintenance. - Dogs on parade: why not set aside some time for  “man’s best friend”? The persons taking part in the various initiatives are for the most part women, children and pre-adole  scents, followed then by immigrant foreigners and 

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L’esperienza del programma “Viviamo il Parco” The experience of the “Life to the Park” programme 

DANIELE PECORELLI, Coordinatore delle Associazioni di Quarto Oggiaro Coordinator of the Quarto Oggiaro associations

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Il programma “Viviamo il Parco” è un’iniziativa in possa divenire per il quartiere un centro propulsore di convenzione con il Comune di Milano co-finaniniziative culturali e di aggregazione per tutti. Dunque ziata con il contributo dell’Unione Europea. Vede la necessità, fin da subito, di organizzare attività nel il coinvolgimento di dieci associazioni di Quarto parco, con l’idea di far sentire come “propria” una Oggiaro (Circolo ACLI Santa Lucia, ARCI ITACA, villa ricca di storia e tradizioni.   ASS. QUARTO OGGIARO VIVIBILE, ASS. VO.LA. Una villa intesa come luogo di stimolo alla cresci Volontari al Lavoro ONLUS, ASSO.GE.20, CARITAS ta culturale del quartiere, nella quale si organizzino decanale, Comitato CONTRO LA GRONDA NORD, iniziative di livello “cittadino”, ma con un contributo Parrocchia SS. MM. NAZARO E CELSO, Parrocchia progettuale e di partecipazione dei cittadini e delle PENTECOSTE) che insieme, tramite un comitato di associazioni del quartiere. La villa, dovrebbe essere scopo, ha elaborato quindici progetti da proporre ai valorizzata dal contesto del parco con la sistemaziocittadini del quartiere, in particolare a quelle fasce di ne della villa Caimi e delle cascine annesse. popolazione svantaggiate o in difficoltà. La struttura del programma “Viviamo il Parco” si Dopo una fase di progettazione iniziata nel 2005, nelsviluppa su cinque nodi portanti: l’anno successivo dopo la firma della convenzione - Integrazione tra Comune di Milano e il circolo ACLI S. Lucia, che - Comunicazione è il capofila del programma, si è dato avvio alla fase - Cultura operativa che si concluderà nel 2008. - Stare Insieme L’obiettivo principale del programma è di portare l’at- Ecologia tenzione dei residenti del quartiere sulla Villa Scheibler e il parco annesso. Crediamo fortemente che la ri- • Integrazione: in un quartiere che cambia insieme alla città intera, si vede la necessità di integrare un contestrutturazione del parco e l’attuale restauro della villa, The “Viviamo il Parco” programme is an initiative  agreed with the Municipality of Milan, jointly financed  with contribution from the European Union. It involves ten associations of Quarto Oggiaro (A.C.L.I. Santa Lucia club. ARCI ITACA, ASS. QUARTO OGGIARO VIVIBILE, ASS. VO.LA, Volunteers at Work ONLUS,   ASSO GE.20, the deaconate CARITAS, CONTRO LA GRONDA NORD Committee, the Holy martyrs Nazarus and Celsus Parish, PENTECOSTE Parish) who together, through a steering committee drew up fifteen projects to propose to residents in the district,  in particular for population bands disadvantaged or   in difficulties. Following a project phase commencing in 2005, after   signing the agreement with the Municipality of Milan   and the ACLI S. Lucia Club which acts as leading  association for the programme, in the following year  the operational phase, which will conclude in 2008, was set in motion. The main objective of the programme is to focus the attention of residents in the district upon Villa Scheibler and its surrounding parkland. We strongly 

  believe that restructuring the park and the current   restoration of the villa can become a driving force for the district in cultural and aggregating initiatives for all. Hence the need straightaway to organise   activities in the park with the idea of promoting a  sense of “ownership” of a villa that is rich in history   and tradition.  A villa taken as being a place for stimulating growth  in culture for the district, where initiatives at a “town”  level can be organised, but with a project and partici patory contribution from residents and district associations. The villa should be treasured in its parkland  context with repairs to villa Caimi and the adjoining  rural buildings. The structure of the “Viviamo il Parco” programme unfolds over five essential nodes: - Integration - Communication - Culture - Being together  - Ecology 

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sto sociale e culturale eterogeneo. Da qui la creazione di appositi spazi adatti ai seguenti progetti: - Percorsi di accoglienza con l’attivazione di una scuola di Italiano per stranieri, uno sportello Immigrati e la festa dei popoli; - “Oltre la scuola” un percorso di integrazione linguistica e culturale extrascolastica per bambini e preadolescenti immigrati; - Campus estivo: Permettere ad un gruppo di bambini bisognosi, che dovessero restare in città durante il mese di luglio, di passare alcune settimane in compagnia. • Comunicazione: offrire percorsi formativi e di aggregazione attorno a progetti di comunicazione multimediale in ambito locale. - www.quartoweb.it: laboratorio sperimentale per la creazione di prodotti multimediali, con un sito internet che metta in rete tutte le realtà aggregative della zona in connessione stretta con i cittadini residenti; - Telestreet: attivazione di un’emittente televisiva di quartiere con l’obiettivo di produrre e valorizzare la cultura locale, creando una piccola redazione locale in grado di produrre contenuti modellati sulle necessità del quartiere. • Cultura: nel corso degli anni Quarto Oggiaro è cambiato sia sul piano urbanistico sia sul piano sociale. È importante non dimenticare come eravamo e cosa vogliamo diventare. - La memoria storica: un quartiere che si trasforma da borgo agricolo, a quartiere dormitorio, a quartiere “vivibile”; - Mostre sul progetto Urban II a Quarto Oggiaro: momenti informativi e di incontro dei cittadini per raccontare come, tramite Urban II, il quartiere può cambiare; - Laboratorio: rivolto ai bambini con giochi e colori per favorire la creatività. • Stare insieme: solo favorendo l’incontro tra le persone un quartiere cresce, si sviluppa e comunica con l’obiettivo di sentire “come proprio” uno spazio, una strada, un parco. - Carnevale: preparazione dei carri ci carnevale, una sfilata che di anno in anno vede un sempre maggior numero di allegri partecipanti, grandi e piccoli; - Musica in campo: rivolto in particolare a dare spazio alla creatività dei giovani del quartiere; - Spazio concerti: stimoli verso le diverse forme di espressione musicale. • Ecologia: il parco con i suoi alberi, piante e spazi verdi ci invita a conoscere da vicino la sua origine e le sue specie arboree. - La cultura del verde: conoscere e avere cura del nostro parco; - Imparare a... l’arte della manutenzione della bicicletta; - Cani in passerella: perché non riservare un momento per il miglior amico dell’uomo? Le persone intervenute nelle varie iniziative, sono nella maggior parte donne, bambini e preadolescenti; seguono poi gli stranieri immigrati, i diversamente abili e gli anziani.

• Integration: in a district that is changing along with the whole city, need is seen for integrating a hete  rogeneous social and cultural context. From here,  specific spaces are to be created suited to the pur pose: - Welcoming pathways by setting up a school of Ita lian for foreigners, a Immigrant window and a festival  of peoples - “Beyond the school” an extra-scholastic pathway  of linguistic and cultural integration for children and   pre-adolescent immigrants. - Summer campus: To allow a group of needy chi  ldren, who remain in town, to spend a number of  weeks in July in the country. • Communication: to offer training and aggregating  itineraries around projects for multimedia communication in the local area. - www.quartoweb.it: the creation of an experimental    laboratory for producing multimedia products and   hence the creation of a website to place on the web  all the aggregation events in the area in strict con nection with local residents - Telestreet: setting up a television station for the district with the aim of producing and valorising  local culture, thus creating a small editorial office able to produce content modelled on the needs of the district. • Culture: over the years Quarto Oggiaro has chan  ged both from city plan and social points of view. It is important that we do not forget what we were  like and what we wish to become - the memory archive. A district that transforms from   a farming village into a dormitory suburb and then  into a “liveable” district. - An exhibition on the Urban II project in Quarto Oggiaro; moments of information and encounter   among residents to retell how the district can change through Urban II. - Laboratory: aimed at children with toys a nd colours  so as to promote creativity. • Being together : only through promoting the meeting of persons does a district grow, it develops and  communicates with the aim of generating a feeling of  “ownership” for a space, a street or a park. - Carnival: preparation of the carnival floats, a parade which year by year involves an ever greater number  of happy older and younger participants. - Music in the open: aimed in particular at giving  space to creativity in young people in the district. - Concert space: a stimulus towards different forms of musical expression. • Ecology : The park with its trees, bushes and gree nery invites us to get to know its origins and its species of tree from close up. - the culture of green: know and take care of our   park  - Learn how to... the art of bicycle maintenance. - Dogs on parade: why not set aside some time for  “man’s best friend”? The persons taking part in the various initiatives are for the most part women, children and pre-adole  scents, followed then by immigrant foreigners and 

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Se dovessimo fare un primo bilancio del programma “Viviamo il Parco”, sarebbero diverse le note da evidenziare: - forte collaborazione tra le diverse associazioni che partecipano al programma - condivisione di strumenti di lavoro acquisiti attraverso il programma - acquisizione di una esperienza di gestione di progetti da parte delle associazioni meno strutturate - apertura e stimolo a creare rete anche con altre associazioni. URBAN II MILANO

Qualche valutazione delle associazioni sullo stato generale del progetto. Siamo partiti da una domanda: “È cambiato il r uolo delle associazioni nei confronti di Urban II?” Diverse sono le risposte così riassunte: rimane un ruolo di analisi critica e di stimolo, è aumentata la consapevolezza dei vincoli e delle criticità di gestione di progetti complessi, cresce la volontà di contribuire a superarli anche attraverso un impegno e una partecipazione più strutturata. Criticità e proposte Asse 1

È in ritardo il completamento della sistemazione del parco, laddove permangono alcune aree degradate e va ripristinata una illuminazione adatta al parco (sottochioma) e per una sua fruizione più sicura. In prospettiva è necessario pensare al recupero totale di villa Caimi. Entro la fine di Urban II, si potrebbe bonificare tutta l’area circostante e ripristinare almeno parzialmente le cascine annesse, restituendo al parco un’area utilizzabile per iniziative aggregative e sociali con il ruolo attivo delle associazioni. Criticità e proposte Asse 3

  A causa della mancata realizzazione della Metrotramvia, restano evidenti contraddizioni: riduzione traffico/altri progetti viabilistici dell’Amministrazione, scarsa valorizzazione delle piste ciclabili, l’effetto “semafori intelligenti” non è stato percepito. Si potrebbero attivare delle navette e strumenti di valorizzazione delle strutture di trasporto collettive esistenti, sarebbe necessario completare la rete e mettere a disposizione spazi per lo stazionamento delle biciclette e bici “pubbliche” da utilizzare al bisogno. Criticità e proposte Asse 4

 Tutt’ora c’è un fortissimo ritardo informativo sullo stato di Urban II, un recupero può avvenire attraverso un maggiore coinvolgimento di cittadini nella fase conclusiva del progetto, ad esempio facendoli partecipare ai processi decisionali sull’utilizzo della Villa Scheibler. Da evidenziare l’alto gradimento del cantiere aperto della villa da www.quartoweb.it.  Vi riporto un parere di una cittadina del quartiere: “È stato molto emozionante entrare in quel luogo che per molti anni abbiamo visto abbandonato e coperto di vegetazione. Si sono potuti visitare i vari piani della villa guidati dagli ingegneri del cantiere e scoprire poco a poco le varie ambientazioni”.

Parco Villa Scheibler - Villa Scheibler park 

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Se dovessimo fare un primo bilancio del programma “Viviamo il Parco”, sarebbero diverse le note da evidenziare: - forte collaborazione tra le diverse associazioni che partecipano al programma - condivisione di strumenti di lavoro acquisiti attraverso il programma - acquisizione di una esperienza di gestione di progetti da parte delle associazioni meno strutturate - apertura e stimolo a creare rete anche con altre associazioni. URBAN II MILANO

Qualche valutazione delle associazioni sullo stato generale del progetto. Siamo partiti da una domanda: “È cambiato il r uolo delle associazioni nei confronti di Urban II?” Diverse sono le risposte così riassunte: rimane un ruolo di analisi critica e di stimolo, è aumentata la consapevolezza dei vincoli e delle criticità di gestione di progetti complessi, cresce la volontà di contribuire a superarli anche attraverso un impegno e una partecipazione più strutturata.

Parco Villa Scheibler - Villa Scheibler park 

Criticità e proposte Asse 1

È in ritardo il completamento della sistemazione del parco, laddove permangono alcune aree degradate e va ripristinata una illuminazione adatta al parco (sottochioma) e per una sua fruizione più sicura. In prospettiva è necessario pensare al recupero totale di villa Caimi. Entro la fine di Urban II, si potrebbe bonificare tutta l’area circostante e ripristinare almeno parzialmente le cascine annesse, restituendo al parco un’area utilizzabile per iniziative aggregative e sociali con il ruolo attivo delle associazioni. Criticità e proposte Asse 3

  A causa della mancata realizzazione della Metrotramvia, restano evidenti contraddizioni: riduzione traffico/altri progetti viabilistici dell’Amministrazione, scarsa valorizzazione delle piste ciclabili, l’effetto “semafori intelligenti” non è stato percepito. Si potrebbero attivare delle navette e strumenti di valorizzazione delle strutture di trasporto collettive esistenti, sarebbe necessario completare la rete e mettere a disposizione spazi per lo stazionamento delle biciclette e bici “pubbliche” da utilizzare al bisogno. Criticità e proposte Asse 4

 Tutt’ora c’è un fortissimo ritardo informativo sullo stato di Urban II, un recupero può avvenire attraverso un maggiore coinvolgimento di cittadini nella fase conclusiva del progetto, ad esempio facendoli partecipare ai processi decisionali sull’utilizzo della Villa Scheibler. Da evidenziare l’alto gradimento del cantiere aperto della villa da www.quartoweb.it.  Vi riporto un parere di una cittadina del quartiere: “È stato molto emozionante entrare in quel luogo che per molti anni abbiamo visto abbandonato e coperto di vegetazione. Si sono potuti visitare i vari piani della villa guidati dagli ingegneri del cantiere e scoprire poco a poco le varie ambientazioni”.

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59 the differently able and elderly. If we must take stock for the fist time of the “Viviamo il  Parco” programme, there are a number of items worthy  of note: - the great collaboration between the various associa tions taking part in the programme - the sharing of work tools acquired through the  programme - the acquisition of project management experience on the part of the less well endowed associations - the opening and stimulus to create a network with other associations too. Urban II MILAN   A number of evaluations of the associations as to the  general status of the project. We set out by asking ourselves: has the role of the associations vis-à-vis Urban II changed? The replies differed from one another and can be sum marised thus: there remains a role in analysing critically   and stimulating, the awareness of constraints and the criticalities of complex project management has increa  sed, the willingness to contribute and overcome, also through commitment and a more structured participation is growing. Criticalities and proposals Axis 1 Completion of the clean up of the park, where a number  of degraded areas remain, is behind schedule and illu mination fitting for the park (low level) needs to be rein stated, to make its enjoyment safer. Looking ahead, we need to think about the complete  recovery of villa Caimi. By the end of Urban II however, the entire surrounding area could be clea ned up and the  annexed rural buildings at least partially reinstated so as to return an area useable for aggregative and social initiatives with the active role played by the associations, to the park. Criticalities and proposals Axis 3 Failure to build the Metrotramway, evident contradictions remain: reduction of traffic/other road projects of  the local Authority, low valorisation of cycle paths, the “intelligent traffic lights” effect has not been noticed. Shuttles and tools for valorising the collective transport   structures that exist could be activated, the network   needs to be completed and spaces for bicycle parking  and “public” bicycles for use when needed ought to be  made available. Criticalities and proposals Axis 4 There is still a heavy delay in informing as to the status of  Urban II, recovery could take place through greater involve of residents in the concluding phases of the project, for example, having them take part in the decision making  processes as to the use of Villa Scheibler. To be highlighted the high degree of appreciation of the open worksite of the villa from www.quartoweb.it Here I can show you the opinion of a lady residing in the district: “ It was very moving to go into the place that we  have seen abandoned and covered with vegetation for   so many years. It was possible to visit the various floors of the villa guided by the engineers onsite and discover   little by little the various ambiences”. Foto archivio Fondazione Carlo Perini - Nel ghetto di via Novate demolito nel 1998  Alfredo Tamisari - 1988 (particolare)

Carlo Perini Foundation photo archive

- In the ghetto of via Novate demolished in 1998  Alfredo Tamisari - 1988 (detail)

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59 the differently able and elderly. If we must take stock for the fist time of the “Viviamo il  Parco” programme, there are a number of items worthy  of note: - the great collaboration between the various associa tions taking part in the programme - the sharing of work tools acquired through the  programme - the acquisition of project management experience on the part of the less well endowed associations - the opening and stimulus to create a network with other associations too. Urban II MILAN   A number of evaluations of the associations as to the  general status of the project. We set out by asking ourselves: has the role of the associations vis-à-vis Urban II changed? The replies differed from one another and can be sum marised thus: there remains a role in analysing critically   and stimulating, the awareness of constraints and the criticalities of complex project management has increa  sed, the willingness to contribute and overcome, also through commitment and a more structured participation is growing. Criticalities and proposals Axis 1 Completion of the clean up of the park, where a number  of degraded areas remain, is behind schedule and illu mination fitting for the park (low level) needs to be rein stated, to make its enjoyment safer. Looking ahead, we need to think about the complete  recovery of villa Caimi. By the end of Urban II however, the entire surrounding area could be clea ned up and the  annexed rural buildings at least partially reinstated so as to return an area useable for aggregative and social initiatives with the active role played by the associations, to the park. Criticalities and proposals Axis 3 Failure to build the Metrotramway, evident contradictions remain: reduction of traffic/other road projects of  the local Authority, low valorisation of cycle paths, the “intelligent traffic lights” effect has not been noticed. Shuttles and tools for valorising the collective transport   structures that exist could be activated, the network   needs to be completed and spaces for bicycle parking  and “public” bicycles for use when needed ought to be  made available. Criticalities and proposals Axis 4 There is still a heavy delay in informing as to the status of  Urban II, recovery could take place through greater involve of residents in the concluding phases of the project, for example, having them take part in the decision making  processes as to the use of Villa Scheibler. To be highlighted the high degree of appreciation of the open worksite of the villa from www.quartoweb.it Here I can show you the opinion of a lady residing in the district: “ It was very moving to go into the place that we  have seen abandoned and covered with vegetation for   so many years. It was possible to visit the various floors of the villa guided by the engineers onsite and discover   little by little the various ambiences”. Foto archivio Fondazione Carlo Perini - Nel ghetto di via Novate demolito nel 1998  Alfredo Tamisari - 1988 (particolare)

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- In the ghetto of via Novate demolished in 1998  Alfredo Tamisari - 1988 (detail)

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Urban: l’esperienza italiana nella prospettiva dei Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana Sostenibile Urban: the Italian experience in the  perspective of the Integrated Programs  of Sustainable Urban Rehabilitation  CINZIA ZINCONE, Ministero delle Infrastrutture Minister of Infrastructures GIANLUCA PASTENA, (Ernest Young), assistenza tecnica di Urban II (Ernest Young), technical assistance of Urban II

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CINZIA ZINCONE

CINZIA ZINCONE 

Il concetto di intervento urbano, ha subito, nel The concept of urban intervention has undergone corso degli ultimi anni, un’evoluzione profonda, frutto   a profound evolution in recent years as a result of  dell’esperienza di programmi nazionali e comunitathe experience of national and European Communiri che lo hanno fortemente influenzato. Interventi di ty programs that have profoundly influenced it. Reriqualificazione di un’area, o relativi ad edifici di un development interventions in an area or relative to certo tipo o comunque individuali o mono-settoria-  buildings of a certain type or, however, individual or  li, non sono più concepibili. In realtà oggi parlare di   monosectorial are no longer conceivable. In reality, politiche urbane o anche semplicemente di sviluppo  speaking today about urban politics or even simply  urbano, è sicuramente qualche cosa di più comurban development is certainly something more plesso e non riconducibile ad un oggetto definito. complex and not ascribable to a defined subject. ToOggi, un qualsiasi intervento in ambito urbano, deve day, any intervention in the urban environment must avere una forte relazione con l’insieme, essere, quin-  have a strong relationship with the whole and, thedi, un tassello di un programma via via più integrato.  refore, serve to bind an increasingly integrated proIn questo percorso verso una maggiore complessità  gram. del concetto, Urban, rappresenta una tappa imporOn the way towards a more complex concept Urban tante: interventi di carattere fisico si sposano con   represents an important step: interventions of a interventi di carattere materiale, seguendo un sugge-  physical nature marry those of a material nature, folrimento dell’esperienza; questo tipo di integrazione  lowing on from a suggestion dictated by experience; aveva dato, infatti, nei programmi della precedente  in fact, this type of integration had produced the best edizione, i risultati migliori.  results in the programs of the preceding edition. L’evoluzione che segue la politica urbana prende The evolution of urban politics moves substantially in sostanzialmente 3 vie: 3 directions: • l’integrazione settoriale, rispetto ai contenuti dell’in- • sectorial integration, with respect to the contents of  tervento nelle città, quindi l’intersettorialità; the intervention in the cities and therefore intersecto• l’integrazione territoriale, con un riferimento diretto  rialization; al dimensionamento dell’intervento: da un intervento • territorial integration, with direct reference to the dispot, ad un intero quartiere, fino all’esperienza dei  mensioning of the intervention: from a spot intervenPRUSST (programmi di riqualificazione pluriennali tion, to an entire zone, as far as the experience of  che vanno oltre l’amministrazione di una città e posthe Prusst (pluriennial redevelopment programs that sono coinvolgere anche più Regioni);  go beyond the administration of a city and that can • l’integrazione delle risorse, verso forme di ingegneria  involve even more regions). finanziaria. • integration of resources, towards forms of financial  L’intersettorialità rappresenta un’espressione di sinengineering. Intersectorialization represents an extesi che indica il concentrarsi dell’attenzione su un  pression of synthesis that indicates the focusing of  obiettivo di miglioramento generale dell’area presa in  attention on the objective of generally improving an considerazione, piuttosto che sulla soluzione di un  area rather than on the solution of a specific problem suo problema specifico. Il presupposto di un inter in the same area. The basis of an intersectorial invento intersettoriale, sta nel fatto che solo curando tervention lies in the fact that only by dealing with all  tutti gli aspetti legati allo sviluppo si possa raggiunthe aspects linked to develo pment can an adequate gere un risultato adeguato. Ad esempio, il recupero  result be reached. For example, the restoration of a di un edificio senza un progetto di riutilizzazione o in  building, without a reutilization project or in the abassenza di adeguate azioni per renderlo accessible,   sence of adequate actions to make it accessible, risulterebbe parziale. would prove to be only partial.

 Anche la dimensione territoriale ha un significato sulla qualità del programma: una cosa è rigenerare un quartiere, un’altra è pensare ad uno sviluppo urbano che sia assolutamente funzionale al ruolo che quel quartiere, o quella città o quel territorio svolge in un contesto più ampio: in altri termini, risultati importanti per la città si possono raggiungere se ogni singolo intervento risponde contemporaneamente sia ad una logica locale, sia ad una logica regionale. Il più vasto sistema di riferimento è chiaramente quello europeo, idoneo a rappresentare il contesto nel quale una città come Milano deve collocarsi quando riflette sul proprio sviluppo.  Alcuni esempi che fanno riferimento all’evoluzione di carattere finanziario sono rappresentati già dai Pru – programmi di riqualificazione urbana – e dai PRUSST – programmi di sviluppo sostenibile del territorio –, per poi approdare anche alle successive generazioni, come Urban, SiStema: più o meno, in tutte le città oggetto di progetti avviati dal nostro Ministero e coordinati dallo stesso, l’apporto delle risorse private è stato fondamentale. Per esempio in un PRUSST a Pescara, che riguarda il pastificio De Cecco, il costo complessivo è di 52 milioni di euro, di cui 45 milioni sono finanziamenti privati. Analogamente, per il Comune di Genova, abbiamo avuto uno stanziamento pari a 367 milioni di euro, di cui 357 sono finanziamento privato. È stato un intervento di successo che ha permesso la rigenerazione di un’area strategica di 20 ettari, nella quale si è avviato un polo direzionale, e che ha visto il prevalere delle risorse private su quelle pubbliche. C’è però il rovescio della medaglia: un luogo che presenta una vivacità sociale di giorno e che di sera diventa quasi una zona off-limits. Forse, se l’intervento pubblico fosse stato più adeguato, e avesse curato anche altri aspetti della rigenerazione, avremmo avuto risultati ancora migliori a livello di vivibilità generale.  A Trapani, l’intervento è stato sostanzialmente pubblico, però un’indagine successiva ha mostrato che il costo degli affitti degli appar tamenti della zona-bersaglio è quadruplicato. Questa riflessione sull’ingegneria finanziaria è utile, perché a volte risulta difficile coniugare le risorse pubbliche con le private e lo sforzo che stiamo facendo ora con Jessica, si fonda sul fatto che l’intervento pubblico, possa produrre delle forti esternalità. Può esservi un interesse naturale e diretto da parte dell’investitore privato nei confronti di un’operazione in ambito urbano, ma c’è anche un interesse indiretto che deriva appunto da questa esternalità. In merito al coinvolgimento del capitale privato, la capacità di gestione del partenariato è un elemento determinante e le esperienze pregresse, ci mettono in una posizione privilegiata rispetto ad altri Paesi europei, per affrontare nuove modalità di partenariato pubblico-privato. Il percorso che s’intende tracciare è proprio quello di cominciare a pensare alla città in una lunga prospettiva temporale, a livello strategico, dove non si risolvano solo emergenze, ma si pensi proprio alla città del futuro. Urban è stato un po’ il punto d’inizio. Cosa significa andare avanti e ragionare in una prospettiva a lungo termine? Ci sono effettivamente aspetti ai quali non siamo abi-

Territorial size also will effect the quality of the pro  gram: It is one thing to rehabilitate a zone, quite   another to think up an urban development that is completely functional with regard to the role of that  zone, or of that city or territory, in a larger context: In other words, important results for the city can be  achieved if every single intervention responds, at the   same time, both to a local logic and a regional lo gic. The largest scale reference system is clearly the European one which is suitable for representing the context in which a city like Milan must place itself  when reflecting on its own development. Some examples that make reference to financial  evolution are already represented by Pru (urban redevelopment programs) and by PRUSST (sustaina ble territorial development programs), as well as the  later generations like Urban and SiStema: in more or   less all the cities subjected to projects initiated by our  Ministry and coordinated by the same, the support of private resources has been fundamental. For example, in a PRUSST in Pescara, that regards the De Cecco pasta factory, the overall cost is 52  million Euros, of which 45 million are private funds. Likewise, for the City Council of Genoa, we received   a budget of 367 million Euros, of which 357 million   are private funds; it was a successful intervention that enabled the rehabilitation of a strategic area of   20 hectares in which a pole of attraction was set up  , and which saw the prevalence of private over pu blic resources. There is, however, the other side of  the coin: a place that has a social liveliness during the daytime but becomes an off-limits zone in the evening. Perhaps if the public intervention had been  more adequate, and other aspects of the rehabilitation had been taken care of, we would have achieved  even better results with regard to general liveability. In Trapani the intervention was substantially public,  but a successive investigation showed that the rents of apartments in the target-area had quadrupled. This reflection on financial engineering is useful because it often proves difficult to unite public and private resources, and the effort we are now making with Jessica is founded on the fact that public intervention can produce strong external effects. There can be a naturally direct interest on the part of the  private investor when faced with an urban environ ment operation, but there is also an indirect interest that derives precisely from these external effects. As  regards the involvement of private capital, the ability  to manage the partnership is a determinant element  and previous experience puts us in a privileged position with respect to other European countries when  it comes to facing new modalities of public-private  partnership. The direction intended to be taken is that of begin ning to think about the city in terms of a long term   perspective, at a strategic level, where not only  emergencies are solved but the future of the city is considered. Urban has been, so to speak, the starting point. What does going ahead and reasoning in terms of a  long term perspective mean? Effectively there are aspects that we are not used to thinking about: from the demographic to the energy  challenges. We must envisage our going ahead while,

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Urban: l’esperienza italiana nella prospettiva dei Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana Sostenibile Urban: the Italian experience in the  perspective of the Integrated Programs  of Sustainable Urban Rehabilitation  CINZIA ZINCONE, Ministero delle Infrastrutture Minister of Infrastructures GIANLUCA PASTENA, (Ernest Young), assistenza tecnica di Urban II (Ernest Young), technical assistance of Urban II

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CINZIA ZINCONE

CINZIA ZINCONE 

Il concetto di intervento urbano, ha subito, nel The concept of urban intervention has undergone corso degli ultimi anni, un’evoluzione profonda, frutto   a profound evolution in recent years as a result of  dell’esperienza di programmi nazionali e comunitathe experience of national and European Communiri che lo hanno fortemente influenzato. Interventi di ty programs that have profoundly influenced it. Reriqualificazione di un’area, o relativi ad edifici di un development interventions in an area or relative to certo tipo o comunque individuali o mono-settoria-  buildings of a certain type or, however, individual or  li, non sono più concepibili. In realtà oggi parlare di   monosectorial are no longer conceivable. In reality, politiche urbane o anche semplicemente di sviluppo  speaking today about urban politics or even simply  urbano, è sicuramente qualche cosa di più comurban development is certainly something more plesso e non riconducibile ad un oggetto definito. complex and not ascribable to a defined subject. ToOggi, un qualsiasi intervento in ambito urbano, deve day, any intervention in the urban environment must avere una forte relazione con l’insieme, essere, quin-  have a strong relationship with the whole and, thedi, un tassello di un programma via via più integrato.  refore, serve to bind an increasingly integrated proIn questo percorso verso una maggiore complessità  gram. del concetto, Urban, rappresenta una tappa imporOn the way towards a more complex concept Urban tante: interventi di carattere fisico si sposano con   represents an important step: interventions of a interventi di carattere materiale, seguendo un sugge-  physical nature marry those of a material nature, folrimento dell’esperienza; questo tipo di integrazione  lowing on from a suggestion dictated by experience; aveva dato, infatti, nei programmi della precedente  in fact, this type of integration had produced the best edizione, i risultati migliori.  results in the programs of the preceding edition. L’evoluzione che segue la politica urbana prende The evolution of urban politics moves substantially in sostanzialmente 3 vie: 3 directions: • l’integrazione settoriale, rispetto ai contenuti dell’in- • sectorial integration, with respect to the contents of  tervento nelle città, quindi l’intersettorialità; the intervention in the cities and therefore intersecto• l’integrazione territoriale, con un riferimento diretto  rialization; al dimensionamento dell’intervento: da un intervento • territorial integration, with direct reference to the dispot, ad un intero quartiere, fino all’esperienza dei  mensioning of the intervention: from a spot intervenPRUSST (programmi di riqualificazione pluriennali tion, to an entire zone, as far as the experience of  che vanno oltre l’amministrazione di una città e posthe Prusst (pluriennial redevelopment programs that sono coinvolgere anche più Regioni);  go beyond the administration of a city and that can • l’integrazione delle risorse, verso forme di ingegneria  involve even more regions). finanziaria. • integration of resources, towards forms of financial  L’intersettorialità rappresenta un’espressione di sinengineering. Intersectorialization represents an extesi che indica il concentrarsi dell’attenzione su un  pression of synthesis that indicates the focusing of  obiettivo di miglioramento generale dell’area presa in  attention on the objective of generally improving an considerazione, piuttosto che sulla soluzione di un  area rather than on the solution of a specific problem suo problema specifico. Il presupposto di un inter in the same area. The basis of an intersectorial invento intersettoriale, sta nel fatto che solo curando tervention lies in the fact that only by dealing with all  tutti gli aspetti legati allo sviluppo si possa raggiunthe aspects linked to develo pment can an adequate gere un risultato adeguato. Ad esempio, il recupero  result be reached. For example, the restoration of a di un edificio senza un progetto di riutilizzazione o in  building, without a reutilization project or in the abassenza di adeguate azioni per renderlo accessible,   sence of adequate actions to make it accessible, risulterebbe parziale. would prove to be only partial.

 Anche la dimensione territoriale ha un significato sulla qualità del programma: una cosa è rigenerare un quartiere, un’altra è pensare ad uno sviluppo urbano che sia assolutamente funzionale al ruolo che quel quartiere, o quella città o quel territorio svolge in un contesto più ampio: in altri termini, risultati importanti per la città si possono raggiungere se ogni singolo intervento risponde contemporaneamente sia ad una logica locale, sia ad una logica regionale. Il più vasto sistema di riferimento è chiaramente quello europeo, idoneo a rappresentare il contesto nel quale una città come Milano deve collocarsi quando riflette sul proprio sviluppo.  Alcuni esempi che fanno riferimento all’evoluzione di carattere finanziario sono rappresentati già dai Pru – programmi di riqualificazione urbana – e dai PRUSST – programmi di sviluppo sostenibile del territorio –, per poi approdare anche alle successive generazioni, come Urban, SiStema: più o meno, in tutte le città oggetto di progetti avviati dal nostro Ministero e coordinati dallo stesso, l’apporto delle risorse private è stato fondamentale. Per esempio in un PRUSST a Pescara, che riguarda il pastificio De Cecco, il costo complessivo è di 52 milioni di euro, di cui 45 milioni sono finanziamenti privati. Analogamente, per il Comune di Genova, abbiamo avuto uno stanziamento pari a 367 milioni di euro, di cui 357 sono finanziamento privato. È stato un intervento di successo che ha permesso la rigenerazione di un’area strategica di 20 ettari, nella quale si è avviato un polo direzionale, e che ha visto il prevalere delle risorse private su quelle pubbliche. C’è però il rovescio della medaglia: un luogo che presenta una vivacità sociale di giorno e che di sera diventa quasi una zona off-limits. Forse, se l’intervento pubblico fosse stato più adeguato, e avesse curato anche altri aspetti della rigenerazione, avremmo avuto risultati ancora migliori a livello di vivibilità generale.  A Trapani, l’intervento è stato sostanzialmente pubblico, però un’indagine successiva ha mostrato che il costo degli affitti degli appar tamenti della zona-bersaglio è quadruplicato. Questa riflessione sull’ingegneria finanziaria è utile, perché a volte risulta difficile coniugare le risorse pubbliche con le private e lo sforzo che stiamo facendo ora con Jessica, si fonda sul fatto che l’intervento pubblico, possa produrre delle forti esternalità. Può esservi un interesse naturale e diretto da parte dell’investitore privato nei confronti di un’operazione in ambito urbano, ma c’è anche un interesse indiretto che deriva appunto da questa esternalità. In merito al coinvolgimento del capitale privato, la capacità di gestione del partenariato è un elemento determinante e le esperienze pregresse, ci mettono in una posizione privilegiata rispetto ad altri Paesi europei, per affrontare nuove modalità di partenariato pubblico-privato. Il percorso che s’intende tracciare è proprio quello di cominciare a pensare alla città in una lunga prospettiva temporale, a livello strategico, dove non si risolvano solo emergenze, ma si pensi proprio alla città del futuro. Urban è stato un po’ il punto d’inizio. Cosa significa andare avanti e ragionare in una prospettiva a lungo termine? Ci sono effettivamente aspetti ai quali non siamo abi-

Territorial size also will effect the quality of the pro  gram: It is one thing to rehabilitate a zone, quite   another to think up an urban development that is completely functional with regard to the role of that  zone, or of that city or territory, in a larger context: In other words, important results for the city can be  achieved if every single intervention responds, at the   same time, both to a local logic and a regional lo gic. The largest scale reference system is clearly the European one which is suitable for representing the context in which a city like Milan must place itself  when reflecting on its own development. Some examples that make reference to financial  evolution are already represented by Pru (urban redevelopment programs) and by PRUSST (sustaina ble territorial development programs), as well as the  later generations like Urban and SiStema: in more or   less all the cities subjected to projects initiated by our  Ministry and coordinated by the same, the support of private resources has been fundamental. For example, in a PRUSST in Pescara, that regards the De Cecco pasta factory, the overall cost is 52  million Euros, of which 45 million are private funds. Likewise, for the City Council of Genoa, we received   a budget of 367 million Euros, of which 357 million   are private funds; it was a successful intervention that enabled the rehabilitation of a strategic area of   20 hectares in which a pole of attraction was set up  , and which saw the prevalence of private over pu blic resources. There is, however, the other side of  the coin: a place that has a social liveliness during the daytime but becomes an off-limits zone in the evening. Perhaps if the public intervention had been  more adequate, and other aspects of the rehabilitation had been taken care of, we would have achieved  even better results with regard to general liveability. In Trapani the intervention was substantially public,  but a successive investigation showed that the rents of apartments in the target-area had quadrupled. This reflection on financial engineering is useful because it often proves difficult to unite public and private resources, and the effort we are now making with Jessica is founded on the fact that public intervention can produce strong external effects. There can be a naturally direct interest on the part of the  private investor when faced with an urban environ ment operation, but there is also an indirect interest that derives precisely from these external effects. As  regards the involvement of private capital, the ability  to manage the partnership is a determinant element  and previous experience puts us in a privileged position with respect to other European countries when  it comes to facing new modalities of public-private  partnership. The direction intended to be taken is that of begin ning to think about the city in terms of a long term   perspective, at a strategic level, where not only  emergencies are solved but the future of the city is considered. Urban has been, so to speak, the starting point. What does going ahead and reasoning in terms of a  long term perspective mean? Effectively there are aspects that we are not used to thinking about: from the demographic to the energy  challenges. We must envisage our going ahead while,

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63 tuati a pensare: dalla sfida demografica alla sfida energetica. Dobbiamo immaginare di andare avanti cercando di trovare un equilibrio tra le tendenze demografiche spontanee e la nostra capacità di governarle. Innovazione, ricerca e cambiamento sono le tematiche e le parole-chiave del 2007/2013. Se da una parte abbiamo tendenze spontanee, dall’altra dobbiamo avere la capacità di promuovere uno sviluppo che possa governare anche queste tendenze: progetti come “la città della scienza”, o “la città creativa” devono fare i conti con una diminuzione in termini demografici, ma anche con la capacità di attrarre risorse che possano fare scienza e creatività. Un programma, quindi, nel quale noi diamo risposte alle emergenze già in una prospettiva futura, cercando di andare oltre la visione attuale ed oltre i progetti che abbiamo già in cantiere. Forse Milano si può permettere di pensare anche a qualcosa di più ambizioso, di più innovativo. Spesso è più semplice catalizzare risorse private a fronte di progetti di grande respiro, piuttosto che raccogliere l’interesse di piccoli investitori su progetti modesti. Possiamo immaginare qualcosa che possa avere un impatto forte sulla città, come la mobilità, le strade, le ferrovie. Servono le grandi vie

di comunicazione, però il territorio che le ospita deve chiedere qualcosa in cambio: cosa chiede, come cambia e quali sono le risposte che durano? Con riferimento al progetto che ci è stato illustrato, ad esempio, è facile dare una risposta ad un problema di collegamento breve attraverso la realizzazione di un sottopasso o di un cavalcavia. Ma possiamo immaginare un sistema di mobilità differente, che sia terreno fertile per le idee innovative? Questo è l’elemento fondamentale di Jessica. Cercare di mettere insieme una risposta al presente, con idee su cui si possa scommettere unendo le Amministrazioni con le risorse private. Per quanto riguarda l’intersettorialità, nell’ambito di Jessica, si può ampliare lo spettro delle possibilità. Infatti tradizionalmente, in riferimento ad un programma pubblico e privato, possiamo immaginare interventi materiali di carattere pubblico e l’inserimento di attività che sono normalmente private. Oggi si tratta, invece, di avere una visione del futuro costruita insieme, costruire un programma che abbia al suo interno sia interventi pubblici che privati, che possa andare oltre un semplice obiettivo di redditività: penso che il capitale italiano sia pronto per questo salto di qualità. Ora volevamo proporre un ragionamento

più completo su come potrebbe funzionare Jessica in Italia: è un modello sviluppato qualche mese fa. Essendo un argomento che è in forte divenire, siamo ad un livello avanzato, nell’ipotesi di questo meccanismo. Stiamo fabbricando un protocollo di intesa con BEI e la Cassa Depositi e Prestiti, perché quando parliamo di risorse private, pensiamo anche alla possibilità di mutui, come si vedrà nel modello. È stato interpellato l’ufficio legislativo, per capire quale forma giuridica possa avere questo Fondo e -anche se non abbiamo ancora ricevuto risposte ufficiali- sappiamo che possiamo utilizzare il Fondo immobiliare ad apporto pubblico.

 at the same time, trying to find a balance  between spontaneous demographic tendencies and our ability to govern them. Innovation, research and change are the themes and the keywords of 2007-2013. If, on the one hand, we have sponta neous tendencies; on the other, we must   be able to promote a development that can also govern them: projects like “the city of science” or “the creative city” must come to terms with a demographic reduction, as well as with the ability to attract resources that pertain to science   and creativity. This means a program in which we give answers to eventualities that already have a future perspective,  seeking to go beyond the present vision  and beyond the projects we already have  in the pipeline. Perhaps Milan can afford to think about   something even more ambitious and   more innovative. Often it is easier to catalyze private resources when it comes to  large projects rather than get the interest of small investors for modest ones. We can envisage something that has a great  impact on the city, such as mobility, roads and railways. Great communication   routes are needed but the territory that  houses them must ask for something in

 return: what does it ask for, in what way  does it change and what are the answers that endure? As regards the project that  has been illustrated to us, for example, it  is easy to give a quick answer to a pro blem of connection by realizing an under  pass or a flyover. But can we envisage   something that goes beyond all of this?  A system of mobility that is unimaginable today, fertile terrain for innovative ideas? This is the fundamental sense of Jessica. To seek to come up with an answer to the present, something on which we are willing to gamble on together : In Admini strations, but also private resources that   are perhaps better-disposed to a product whose promotional image can be  stronger.   As regards intersectorialization, in terms of Jessica, the range of possibilities can  be enlarged. In fact, traditionally, with reference to a public and private program, we can envisage material interventions of   a public nature and the introduction of activities that are normally private. Today, instead, it is a question of con  structing a vision of the future together, constructing a program that contains   both public and private interventions, that can go beyond the simple objective

of profitability. I think that Italian capital is  ready for this qualitative leap. Now we would like to explain in a more complete way how Jessica could work in Italy: it is a model that was developed a few months ago. Being a subject which   is developing fast, we are at an advanced level regarding the hypothesis of this   mechanism. We are creating a protocol  of understanding with BEI and the Cassa Depositi e Prestiti (Deposits and Loans Bank) because when we speak about   private resources, we are also thinking   about the possibilities of mortgages, as will be seen in the model. The legislative office has been consulted in order to understand what juridical form this Fund   might have and, even if we have not yet  received an official answer, we know that we can utilize the building Fund with pu blic contributions.

GIANLUCA PASTENA

Jessica (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas - Sostegno europeo congiunto per investimenti sostenibili nelle aree urbane) è uno strumento finanziario, nato da un’iniziativa congiunta della Banca Europea d’Investimento, della Commissione Europea e della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, che ha l’obiettivo di sostenere iniziative di rigenerazione urbana e di sviluppo sostenibile, combinando le energie provenienti dal finanziamento pubblico (fondi strutturali) con quelle provenienti dal finanziamento privato (mutui, ecc).

GIANLUCA PASTENA  Jessica (Joint European Support for Su  stainable Investment in City Areas) is a financial instrument, fruit of a combined    initiative of the European Investment Bank, the European Commission and  the Development Bank of the European Council, which has the aim of sustaining

Da notare che i fondi strutturali, possono avere dimensioni variabili, non esistono vincoli particolari, purché si tratti di finanziamenti. La Commissione Europea, ha definito attraverso due articoli, il modello generale di funzionamento di Jessica: si prevede un accordo di finanziamento tra l’Autorità di Gestione di un Programma Operativo - può essere una Regione, un Ministero o una città - e l’entità giuridica che gestisce il Fondo (Fondo Holding o direttamente Fondo di Sviluppo Urbano). Questo accordo di finanziamento stabilirà le modalità di funzionamento e gli obiettivi dei fondi di sviluppo urbano; le modalità operative con cui l’eventuale Fondo Holding contribuisce ai singoli fondi di sviluppo urbano verranno definiti da ulteriori accordi di finanziamento. Potrà esserci, quindi, un accordo di finanziamento iniziale con un Fondo Holding, che finanzierà fondi di sviluppo urbano. Questo meccanismo d’implementazione del modello, consente ai fondi di sviluppo urbano di erogare finanziamenti attraverso strumenti di capitale, prestiti e/o garanzie. Questo è il macro-sistema; naturalmente ci saranno dei finanziatori e il meccanismo consentirà il rimborso dei finanziamenti. L’orientamento della BEI, riguardo allo strumento Jessica, è stato fino ad oggi di

forte sponsorship con il coinvolgimento di diversi attori chiave. La Cassa Prestiti, l’Agenzia del Demanio, tutti i Ministeri e le fondazioni bancarie. Il 6 giugno erano presenti al primo Kick-off  Italia dello strumento Jessica.  Allo stesso tempo la BEI vuole assumere, in una fase di implementazione, un ruolo di forte coordinamento e contestualmente cercare di costruire, come in Inghilterra, agenzie di rating, che sono fondamentalmente soggetti esterni che danno credibilità alla sostenibilità tecnico-finanziaria e socio-economica delle iniziative progettuali che verranno finanziate con questo strumento. Il Ministero - Di.Co.Ter -, ha sviluppato una prima ipotesi - ancora in divenire - della quale però i principi fondamentali sono stati accettati e condivisi da tutti i soggetti, come la BEI e la Cassa Depositi e Prestiti. Fondamentalmente, il Ministero, vuole creare un piano di attività condiviso tra la BEI, la Cassa Depositi e Prestiti e il Ministero delle Infrastrutture stesso, assumendo un ruolo di coordinamento sia con le Regioni che con le città, per condividerne i contenuti. Con la definizione del piano di attività, che ha come obiettivo quello di individuare quali sono i programmi di trasformazione urbana da finanziare, verrà effettuata una prima rico-

gnizione delle inziative di sviluppo urbano sul territorio (3 o 4 città hanno già individuato dei potenziali programmi di trasformazione urbana); contestualmente, verranno definiti i contenuti dell’Accordo di finanziamento, da sottoscrivere con il soggetto gestore del Fondo Holding e si verificherà la possibilità di utilizzare parte delle risorse assegnate al Ministero con il “PON-Reti Mobilità 2007/2013”. Il piano di attività, dovrà definire anche le modalità di funzionamento del Fondo Holding. Quest’idea, si sta sviluppando in rapporto diretto sia con la BEI che con la Commissione e la Cassa Depositi e Prestiti, ma anche con le stesse città e Regioni. Nella prima decade di giugno, sono state avviate le trattative tra le città del sistema Urban e le Regioni per andare a definire quali sono gli elementi determinanti da includere negli accordi di finanziamento. Questo è uno schema complessivo delle ipotesi che il Ministero sta portando avanti, dove le Regioni possono promuovere attivamente, le iniziative di sviluppo urbano anche attraverso il Fondo Holding dove tutte le città possono entrare, anche attraverso cessioni di asset importanti. Possiamo declinare quali sono gli ambiti principali che un accordo di finanziamento tra il Ministero e il Fondo Holding deve indicare: la strategia d’investimento,

urban rehabilitation and sustainable development initiatives, combining public financing (structural funds) and private financing (mortgages, etc.). Of note is the fact that the structural funds can be of variable sizes. There are no particular  obligations as it concerns financing. The European Commission has defined  the general model of Jessica through two  articles: a financing agreement is envisa ged between the Management Authority  of an Operative Program (a Region, a Mi nistry or a city) and the juridical entity that  manages the Fund (the Holding Fund or  directly the Urban Development Fund). This financing agreement will establish the working modalities and the aims of  the urban development funds; the ope rative modalities, with which the eventual  Holding Fund contributes to the single urban development funds, are defined by  further financing agreements. There can therefore be an initial financing  agreement with a Holding Fund which will  finance urban development funds: this  mechanism of implementation of the model allows the urban development funds to distribute financing through instruments of capital, loans and/or securities. This   is the macro-system; there will naturally   be financiers and the mechanism will al-

 low for the repayment of the financing. The orientation of the BEI, with regard to the Jessica mechanism, has been up to  now one of strong sponsorship with the   involvement of diverse key players. The Cassa Prestiti (Loans Bank), the Agen  zia del Demanio (State Property Office),  all the Ministries and the banking institutions were present at the Italian kick-up of the Jessica mechanism. At the same time, the BEI wishes to take upon itself,  in the phase of implementation, the role of a strong coordinator and seeks to construct, as in the UK, rating agencies that are fundamentally external entities that give credibility to the techno-financial   and socio-economic sustainability of the  project initiatives, which will be financed   by this mechanism. The Ministry, Di.Co.Ter, is in the process of completing a first hypothesis of which, however, the fundamental principles  have been accepted by those concerned,   including the BEI and the Cassa Depo siti e Prestiti. Fundamentally the Ministry  wishes to create a plan of activities sha red between the BEI, the Cassa Depositi  e Prestiti and the Ministry of Infrastructures itself which will take on the role of  coordinator both for the Regions and the cities, sharing out the contents. With the

definition of the plan of activities, which   has as its objective the identification of  the urban transformation programs to fi nance, an initial ascertainment of the ter  ritorial urban development initiatives will   be carried out (3 or 4 cities have already    identified potential urban transformation  programs); at the same time the contents of the financing Agreement to undersign with the Holding Fund will be defined and  the possibility of utilizing a part of the re sources assigned to the Ministry through the “PON – Reti Mobilità 2007/2013” will    be verified. The plan of activities should   also define the functional modalities of the Holding Fund. This idea is being develo ped through direct relations with the BEI, the Commission and the Cassa Depositi  e Prestiti, but also with the same cities  and Regions. In the first ten days of June,  negotiations started between the cities of  the Urban project and the Regions in order to define the determining elements to  include in the financing agreements. This is a complex plan of hypotheses that the Ministry is going ahead with and one  in which the Regions are able to actively    promote urban development initiatives,   also through the Holding Fund, and in which all the cities can enter even by way  of the concession of important assets.

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63 tuati a pensare: dalla sfida demografica alla sfida energetica. Dobbiamo immaginare di andare avanti cercando di trovare un equilibrio tra le tendenze demografiche spontanee e la nostra capacità di governarle. Innovazione, ricerca e cambiamento sono le tematiche e le parole-chiave del 2007/2013. Se da una parte abbiamo tendenze spontanee, dall’altra dobbiamo avere la capacità di promuovere uno sviluppo che possa governare anche queste tendenze: progetti come “la città della scienza”, o “la città creativa” devono fare i conti con una diminuzione in termini demografici, ma anche con la capacità di attrarre risorse che possano fare scienza e creatività. Un programma, quindi, nel quale noi diamo risposte alle emergenze già in una prospettiva futura, cercando di andare oltre la visione attuale ed oltre i progetti che abbiamo già in cantiere. Forse Milano si può permettere di pensare anche a qualcosa di più ambizioso, di più innovativo. Spesso è più semplice catalizzare risorse private a fronte di progetti di grande respiro, piuttosto che raccogliere l’interesse di piccoli investitori su progetti modesti. Possiamo immaginare qualcosa che possa avere un impatto forte sulla città, come la mobilità, le strade, le ferrovie. Servono le grandi vie

di comunicazione, però il territorio che le ospita deve chiedere qualcosa in cambio: cosa chiede, come cambia e quali sono le risposte che durano? Con riferimento al progetto che ci è stato illustrato, ad esempio, è facile dare una risposta ad un problema di collegamento breve attraverso la realizzazione di un sottopasso o di un cavalcavia. Ma possiamo immaginare un sistema di mobilità differente, che sia terreno fertile per le idee innovative? Questo è l’elemento fondamentale di Jessica. Cercare di mettere insieme una risposta al presente, con idee su cui si possa scommettere unendo le Amministrazioni con le risorse private. Per quanto riguarda l’intersettorialità, nell’ambito di Jessica, si può ampliare lo spettro delle possibilità. Infatti tradizionalmente, in riferimento ad un programma pubblico e privato, possiamo immaginare interventi materiali di carattere pubblico e l’inserimento di attività che sono normalmente private. Oggi si tratta, invece, di avere una visione del futuro costruita insieme, costruire un programma che abbia al suo interno sia interventi pubblici che privati, che possa andare oltre un semplice obiettivo di redditività: penso che il capitale italiano sia pronto per questo salto di qualità. Ora volevamo proporre un ragionamento

più completo su come potrebbe funzionare Jessica in Italia: è un modello sviluppato qualche mese fa. Essendo un argomento che è in forte divenire, siamo ad un livello avanzato, nell’ipotesi di questo meccanismo. Stiamo fabbricando un protocollo di intesa con BEI e la Cassa Depositi e Prestiti, perché quando parliamo di risorse private, pensiamo anche alla possibilità di mutui, come si vedrà nel modello. È stato interpellato l’ufficio legislativo, per capire quale forma giuridica possa avere questo Fondo e -anche se non abbiamo ancora ricevuto risposte ufficiali- sappiamo che possiamo utilizzare il Fondo immobiliare ad apporto pubblico.

 at the same time, trying to find a balance  between spontaneous demographic tendencies and our ability to govern them. Innovation, research and change are the themes and the keywords of 2007-2013. If, on the one hand, we have sponta neous tendencies; on the other, we must   be able to promote a development that can also govern them: projects like “the city of science” or “the creative city” must come to terms with a demographic reduction, as well as with the ability to attract resources that pertain to science   and creativity. This means a program in which we give answers to eventualities that already have a future perspective,  seeking to go beyond the present vision  and beyond the projects we already have  in the pipeline. Perhaps Milan can afford to think about   something even more ambitious and   more innovative. Often it is easier to catalyze private resources when it comes to  large projects rather than get the interest of small investors for modest ones. We can envisage something that has a great  impact on the city, such as mobility, roads and railways. Great communication   routes are needed but the territory that  houses them must ask for something in

 return: what does it ask for, in what way  does it change and what are the answers that endure? As regards the project that  has been illustrated to us, for example, it  is easy to give a quick answer to a pro blem of connection by realizing an under  pass or a flyover. But can we envisage   something that goes beyond all of this?  A system of mobility that is unimaginable today, fertile terrain for innovative ideas? This is the fundamental sense of Jessica. To seek to come up with an answer to the present, something on which we are willing to gamble on together : In Admini strations, but also private resources that   are perhaps better-disposed to a product whose promotional image can be  stronger.   As regards intersectorialization, in terms of Jessica, the range of possibilities can  be enlarged. In fact, traditionally, with reference to a public and private program, we can envisage material interventions of   a public nature and the introduction of activities that are normally private. Today, instead, it is a question of con  structing a vision of the future together, constructing a program that contains   both public and private interventions, that can go beyond the simple objective

of profitability. I think that Italian capital is  ready for this qualitative leap. Now we would like to explain in a more complete way how Jessica could work in Italy: it is a model that was developed a few months ago. Being a subject which   is developing fast, we are at an advanced level regarding the hypothesis of this   mechanism. We are creating a protocol  of understanding with BEI and the Cassa Depositi e Prestiti (Deposits and Loans Bank) because when we speak about   private resources, we are also thinking   about the possibilities of mortgages, as will be seen in the model. The legislative office has been consulted in order to understand what juridical form this Fund   might have and, even if we have not yet  received an official answer, we know that we can utilize the building Fund with pu blic contributions.

GIANLUCA PASTENA

Jessica (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas - Sostegno europeo congiunto per investimenti sostenibili nelle aree urbane) è uno strumento finanziario, nato da un’iniziativa congiunta della Banca Europea d’Investimento, della Commissione Europea e della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, che ha l’obiettivo di sostenere iniziative di rigenerazione urbana e di sviluppo sostenibile, combinando le energie provenienti dal finanziamento pubblico (fondi strutturali) con quelle provenienti dal finanziamento privato (mutui, ecc).

GIANLUCA PASTENA  Jessica (Joint European Support for Su  stainable Investment in City Areas) is a financial instrument, fruit of a combined    initiative of the European Investment Bank, the European Commission and  the Development Bank of the European Council, which has the aim of sustaining

Da notare che i fondi strutturali, possono avere dimensioni variabili, non esistono vincoli particolari, purché si tratti di finanziamenti. La Commissione Europea, ha definito attraverso due articoli, il modello generale di funzionamento di Jessica: si prevede un accordo di finanziamento tra l’Autorità di Gestione di un Programma Operativo - può essere una Regione, un Ministero o una città - e l’entità giuridica che gestisce il Fondo (Fondo Holding o direttamente Fondo di Sviluppo Urbano). Questo accordo di finanziamento stabilirà le modalità di funzionamento e gli obiettivi dei fondi di sviluppo urbano; le modalità operative con cui l’eventuale Fondo Holding contribuisce ai singoli fondi di sviluppo urbano verranno definiti da ulteriori accordi di finanziamento. Potrà esserci, quindi, un accordo di finanziamento iniziale con un Fondo Holding, che finanzierà fondi di sviluppo urbano. Questo meccanismo d’implementazione del modello, consente ai fondi di sviluppo urbano di erogare finanziamenti attraverso strumenti di capitale, prestiti e/o garanzie. Questo è il macro-sistema; naturalmente ci saranno dei finanziatori e il meccanismo consentirà il rimborso dei finanziamenti. L’orientamento della BEI, riguardo allo strumento Jessica, è stato fino ad oggi di

forte sponsorship con il coinvolgimento di diversi attori chiave. La Cassa Prestiti, l’Agenzia del Demanio, tutti i Ministeri e le fondazioni bancarie. Il 6 giugno erano presenti al primo Kick-off  Italia dello strumento Jessica.  Allo stesso tempo la BEI vuole assumere, in una fase di implementazione, un ruolo di forte coordinamento e contestualmente cercare di costruire, come in Inghilterra, agenzie di rating, che sono fondamentalmente soggetti esterni che danno credibilità alla sostenibilità tecnico-finanziaria e socio-economica delle iniziative progettuali che verranno finanziate con questo strumento. Il Ministero - Di.Co.Ter -, ha sviluppato una prima ipotesi - ancora in divenire - della quale però i principi fondamentali sono stati accettati e condivisi da tutti i soggetti, come la BEI e la Cassa Depositi e Prestiti. Fondamentalmente, il Ministero, vuole creare un piano di attività condiviso tra la BEI, la Cassa Depositi e Prestiti e il Ministero delle Infrastrutture stesso, assumendo un ruolo di coordinamento sia con le Regioni che con le città, per condividerne i contenuti. Con la definizione del piano di attività, che ha come obiettivo quello di individuare quali sono i programmi di trasformazione urbana da finanziare, verrà effettuata una prima rico-

gnizione delle inziative di sviluppo urbano sul territorio (3 o 4 città hanno già individuato dei potenziali programmi di trasformazione urbana); contestualmente, verranno definiti i contenuti dell’Accordo di finanziamento, da sottoscrivere con il soggetto gestore del Fondo Holding e si verificherà la possibilità di utilizzare parte delle risorse assegnate al Ministero con il “PON-Reti Mobilità 2007/2013”. Il piano di attività, dovrà definire anche le modalità di funzionamento del Fondo Holding. Quest’idea, si sta sviluppando in rapporto diretto sia con la BEI che con la Commissione e la Cassa Depositi e Prestiti, ma anche con le stesse città e Regioni. Nella prima decade di giugno, sono state avviate le trattative tra le città del sistema Urban e le Regioni per andare a definire quali sono gli elementi determinanti da includere negli accordi di finanziamento. Questo è uno schema complessivo delle ipotesi che il Ministero sta portando avanti, dove le Regioni possono promuovere attivamente, le iniziative di sviluppo urbano anche attraverso il Fondo Holding dove tutte le città possono entrare, anche attraverso cessioni di asset importanti. Possiamo declinare quali sono gli ambiti principali che un accordo di finanziamento tra il Ministero e il Fondo Holding deve indicare: la strategia d’investimento,

urban rehabilitation and sustainable development initiatives, combining public financing (structural funds) and private financing (mortgages, etc.). Of note is the fact that the structural funds can be of variable sizes. There are no particular  obligations as it concerns financing. The European Commission has defined  the general model of Jessica through two  articles: a financing agreement is envisa ged between the Management Authority  of an Operative Program (a Region, a Mi nistry or a city) and the juridical entity that  manages the Fund (the Holding Fund or  directly the Urban Development Fund). This financing agreement will establish the working modalities and the aims of  the urban development funds; the ope rative modalities, with which the eventual  Holding Fund contributes to the single urban development funds, are defined by  further financing agreements. There can therefore be an initial financing  agreement with a Holding Fund which will  finance urban development funds: this  mechanism of implementation of the model allows the urban development funds to distribute financing through instruments of capital, loans and/or securities. This   is the macro-system; there will naturally   be financiers and the mechanism will al-

 low for the repayment of the financing. The orientation of the BEI, with regard to the Jessica mechanism, has been up to  now one of strong sponsorship with the   involvement of diverse key players. The Cassa Prestiti (Loans Bank), the Agen  zia del Demanio (State Property Office),  all the Ministries and the banking institutions were present at the Italian kick-up of the Jessica mechanism. At the same time, the BEI wishes to take upon itself,  in the phase of implementation, the role of a strong coordinator and seeks to construct, as in the UK, rating agencies that are fundamentally external entities that give credibility to the techno-financial   and socio-economic sustainability of the  project initiatives, which will be financed   by this mechanism. The Ministry, Di.Co.Ter, is in the process of completing a first hypothesis of which, however, the fundamental principles  have been accepted by those concerned,   including the BEI and the Cassa Depo siti e Prestiti. Fundamentally the Ministry  wishes to create a plan of activities sha red between the BEI, the Cassa Depositi  e Prestiti and the Ministry of Infrastructures itself which will take on the role of  coordinator both for the Regions and the cities, sharing out the contents. With the

definition of the plan of activities, which   has as its objective the identification of  the urban transformation programs to fi nance, an initial ascertainment of the ter  ritorial urban development initiatives will   be carried out (3 or 4 cities have already    identified potential urban transformation  programs); at the same time the contents of the financing Agreement to undersign with the Holding Fund will be defined and  the possibility of utilizing a part of the re sources assigned to the Ministry through the “PON – Reti Mobilità 2007/2013” will    be verified. The plan of activities should   also define the functional modalities of the Holding Fund. This idea is being develo ped through direct relations with the BEI, the Commission and the Cassa Depositi  e Prestiti, but also with the same cities  and Regions. In the first ten days of June,  negotiations started between the cities of  the Urban project and the Regions in order to define the determining elements to  include in the financing agreements. This is a complex plan of hypotheses that the Ministry is going ahead with and one  in which the Regions are able to actively    promote urban development initiatives,   also through the Holding Fund, and in which all the cities can enter even by way  of the concession of important assets.

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65 la programmazione, la sorveglianza dell’attuazione, le condizioni di liquidità del Fondo Holding e -soprattutto- i criteri di selezione dei progetti/programmi di sviluppo urbano. CINZIA ZINCONE

 Vorrei richiamare l’attenzione, sul fatto che all’interno della nostra amministrazione opera il “gruppo di lavoro per l’accordo di finanziamento”. L’accordo di finanziamento, che regola i rapporti tra gli investitori e le modalità di funzionamento del fondo, rappresenta il nodo centrale, il momento di passaggio tra il meccanismo generale previsto dal regolamento e l’operazione specifica.  Abbiamo pensato di seguire due strade: la prima, più tecnica, vede la redazione di uno schema-tipo, un accordo di finanziamento, che poi, nei casi concreti, può fungere anche da chek-list per tutti gli argomenti da affrontare nel momento in cui darà vita ad un fondo di sviluppo urbano. L’altra è quella di trovare un’azione diversificata tra il nord e il sud Italia. Nel sud abbiano un’enorme quantità di contributo comunitario, per cui un fondo di sviluppo urbano avrà modalità d’azione differenti, situazioni diverse da quelle che potranno verificarsi invece tra le Regioni che sono fuori dell’obiettivo comunitario della convergenza. Rispetto alla presenza di fondi comunitari, abbiamo già raggiunto un’intesa con la BEI proponendo di porre in essere un meccanismo (Jessica) anche in assenza di fondi strutturali. Consideriamolo come un modo per convogliare le risorse su un programma che è condiviso sia da una parte pubblica che da una parte privata degli investitori: quindi, la condivisione di un programma che sia di lunga prospettiva che ci aiuti, non solo ad immaginare, ma anche a definire la città nei prossimi anni. GIANLUCA PASTENA

Per quanto riguarda le iniziative di trasformazione urbana, si tratta di programmi composti da diversi interventi di rigenerazione e sviluppo urbano sostenibile, caratterizzati dalla partecipazione sia di risorse pubbliche che private. La proposta operativa del Ministero, prevede che la valutazione e la selezione di questi programmi di trasformazione urbana, possa essere fatta, in prima istanza, direttamente dal Fondo Holding, a fronte delle indicazioni definite nel piano di attività concordato dallo stesso Ministero, dalla BEI e dalla Cassa Depositi e Prestiti.  Tra i principali criteri di selezione che il Ministero ha indicato vi sono: la promozione della competitività e dell’innovazione, il miglioramento della qualità della vita nella città e nelle periferie, la necessità di reti urbane, interventi di carattere pubblico che vadano a impattare positivamente sulle caratteristiche ambientali, sociali ed economiche, l’assenza di ostacoli giuridici o amministrativi. Un altro elemento determinante - data anche la partecipazione della BEI e dell a Cassa Depositi e Prestiti - è quello della sostenibilità finanziaria. Una caratteristica di questo strumento finanziario, è il meccanismo di revolving: si crea un fondo che avrà diverse modalità di ritorno del capitale. Ci saranno interventi prettamente di pubblica utilità, dove l’elemento del finanziamento pubblico sarà

We can set out the main spheres that a financing   agreement between the Ministry and the Holding Fund should indicate: the investment strategy, the  programming, the activation supervision, the liquidity  conditions of the Holding Fund and, above all, the criteria for the selection of the urban development  projects/programs.

CINZIA ZINCONE  I would like to draw your attention to the fact that the “work team for financing agreements” operates on the inside of our administration. The financing agree ment, that regulates relations between investors and  the functional modalities of the fund, represents the crux of the matter, the passage from the general   mechanism foreseen by the regulation and the specific operation. We have decided to follow two directions: the first,  more technical, foresees the drafting of a plan, a fi nancing agreement that, in concrete cases, can act  as a check-list for all the issues that have to be dealt with at the moment an urban development fund has  been set up. The other is that of finding diversified    action between northern and southern Italy. In the  south we have an enormous quantity of EEC contributions, for which an urban development fund will   have different modalities of action – very different to those of the Regions that are outside the EEC convergence objective.   As regards the presence of EEC funds, we have  already reached an agreement with the BEI, propo  sing to incorporate into it the Jessica mechanism even in the absence of structural funds. We therefo re consider it a way to channel the resources into a  program that is accepted by a part o f both the public   and private investors: therefore the acceptance on  both sides of a program with a long term per spective that helps us to not only envisage but to define the city in the future.

determinante per la realizzazione, con un ritorno del capitale a tasso zero. Poi ci saranno interventi pri vati, quindi d’interesse per il mercato, con un ritorno del capitale a tassi agevolati o comunque competitivi. Ciò dipenderà dal mercato e dalle tipologie d’iniziative che il programma di trasformazione urbana riuscirà a mettere in atto. Il vantaggio è che in un orizzonte di lungo periodo, i soci sottoscrittori, potranno contare sul ritorno del capitale inizialmente investito.  Tutto ciò è determinante perché, con la nuova programmazione dal 2014 in poi, non sappiamo quanti finanziamenti gli Enti Pubblici, le Regioni, o anche le stesse città, avranno a disposizione. In Inghilterra i Fondi di Sviluppo Urbano, hanno avuto un successo enorme e impatti notevoli sulla riqualificazione urbana. Nel dettaglio, i benefici concreti dell’iniziativa Jessica sono molteplici. La quota di fondi strutturali -nel momento in cui si decide di attivare Jessica- viene considerata come già spesa ai fini della rendicontazione alla Commissione, quindi, non soggetta alle potenziali restrizioni legate al calcolo dell’ N+2. Inoltre, vi è una disponibilità immediata di risorse finanziarie, il rientro delle risorse in un orizzonte di medio-lungo periodo, e, soprattutto, la sostenibilità degli interventi selezionati. Si possono costituire n-fondi di sviluppo urbano, che possono a loro volta dar vita alla realizzazione di n-programmi di rigenerazione urbana. Determinante il ruolo delle Regioni e quello delle città, le quali possono partecipare o direttamente al Fondo Holding o ai singoli fondi di sviluppo urbano. Il coinvolgimento delle città, può avvenire soprattutto nel fondo di sviluppo urbano, data la dimensione territoriale dello stesso, e dato che l’apporto delle città si può concretizzare anche nell’offerta di Asset.  Valga come esempio il coinvolgimento dell’Agenzia del Demanio, con Asset come le caserme che possono costituire un ottimo elemento di partenza per avviare alcuni programmi di trasformazione urbana. CINZIA ZINCONE

GIANLUCA PASTENA   As regards the urban transformation initiatives, we  are dealing with programs composed of diverse interventions of sustainable urban rehabilitation and  development, characterized by the participation of    both public and private resources. The operative  proposal from the Ministry foresees that the asses sment and selection of these urban transformation  programs can be initially carried out directly by the Holding Fund in accordance with the plan of activities agreed upon by the same Ministry, the BEI and  the Cassa Depositi e Prestiti.   Among the main criteria for selection indicated by  the Ministry are the following: the promotion of com petitiveness and innovation, the improvement of the quality of life in the cities and outskirts, the need for  urban networks, interventions of a public nature that   have a positive impact on the environment (social    and economic), the absence of juridical or admini strative obstacles. Another determinant element, given the participation of the BEI and the Cassa Depo siti e Prestiti, is that of financial sustainability. One characteristic of this financial instrument is its  revolving mechanism: a fund is created that will have

Si sta lavorando sia sul piano teorico, che su quello concreto: con alcune città, che hanno dichiarato il loro interesse a servirsi di questo strumento, si stanno già facendo le prime verifiche di fattibilità. La notizia è importante per il Comune di Milano, poiché vi sarà una forte competizione a livello pubblico. Lo strumento, infatti, non potrà attuarsi in forma generalizzata. Si sta pensando di avviare un massimo di 10 programmi Jessica in Italia, anche se questo non significa precludere altre possibilità. Ognuno sarà libero di avviarli, ma le risorse non potranno che concentrarsi, perché parliamo di programmi di ampia dimensione. Dove esiste un’esperienza, e Milano ha Urban, maggiori saranno le probabilità d’essere selezionati. GIANLUCA PASTENA

L’importo minimo per avviare Jessica, si aggirerà intorno ai 50 milioni di euro, quindi, bisogna pensare a programmi di trasformazione urbana di dimensioni rilevanti.

diverse modalities of return on capital. There will be  interventions of a purely public utility nature in which the element of public financing will be determinant for their realization, with an interest-free return on ca pital. Then there will be private interventions which will be of interest to the market, with a return on capital at a subsidized rate or, at least, a competitive one. This will depend on the market and the typolog ies of  the initiatives that the urban transformation program can put into action. The advantage is that in the long term the undersigned partners can count on the return on the initially invested capital. All of this is determinant because with the new programming from  2014 onwards we do not know how many financings the Public Bodies, Regions, or even the same cities, will have at their disposition. In the UK the Urban Development Funds have been enormously successful    and had a remarkable impact on urban develop ment.The concrete benefits of the Jessica initiative  are multiple. The amount of structural funds, at the  moment it is decided to activate Jessica, is conside red already spent on the financial return to the Com  mission and therefore not subject to the potential   restrictions imposed by the calculation of N+2. Furthermore, there is an immediate availability of fi  nancial resources, a return of the resources in the  medium-long term and, above all, the sustainability  of the selected interventions. There is the possibility of creating urban development  n-funds that can, in turn, give rise to the realization of urban rehabilitation n-programs.The roles of the Regions and the cities are determinant in that they  can participate either directly in the urban develop ment Holding Fund or individual funds. The involvement of the cities can come abo ut above  all in the urban development fund, given the territorial   size of the same and given that the contribution of  the cities can also materialize in the offer of Assets.   A good example is the involvement of the Agenzia del Demanio, with assets such as the barracks that can constitute an excellent starting point for some urban transformation programs.

CINZIA ZINCONE  Work is being done both theoretically and on a concrete basis: with some cities, that have declared their   interest in using this mechanism, the first feasibility    studies are already underway. This news is important for the Milan City Council as there will be strong competition at public level. The mechanism, in fact, cannot be activated in a generalized manner. The   starting up of a maximum of 10 Jessica programs  is being considered, even if this does not mean the   preclusion of other possibilities. Anyone is free to   start them up but the resources must be concentrated because we are speaking about programs of   large sizes. Where there is experience, and Milan has Urban, the greater the possibility of being selected.

GIANLUCA PASTENA The minimum cost of starting up Jessica is around  50 million Euros. Therefore, it is necessary to think   in terms of urban transformation programs of con siderable sizes.

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65 la programmazione, la sorveglianza dell’attuazione, le condizioni di liquidità del Fondo Holding e -soprattutto- i criteri di selezione dei progetti/programmi di sviluppo urbano. CINZIA ZINCONE

 Vorrei richiamare l’attenzione, sul fatto che all’interno della nostra amministrazione opera il “gruppo di lavoro per l’accordo di finanziamento”. L’accordo di finanziamento, che regola i rapporti tra gli investitori e le modalità di funzionamento del fondo, rappresenta il nodo centrale, il momento di passaggio tra il meccanismo generale previsto dal regolamento e l’operazione specifica.  Abbiamo pensato di seguire due strade: la prima, più tecnica, vede la redazione di uno schema-tipo, un accordo di finanziamento, che poi, nei casi concreti, può fungere anche da chek-list per tutti gli argomenti da affrontare nel momento in cui darà vita ad un fondo di sviluppo urbano. L’altra è quella di trovare un’azione diversificata tra il nord e il sud Italia. Nel sud abbiano un’enorme quantità di contributo comunitario, per cui un fondo di sviluppo urbano avrà modalità d’azione differenti, situazioni diverse da quelle che potranno verificarsi invece tra le Regioni che sono fuori dell’obiettivo comunitario della convergenza. Rispetto alla presenza di fondi comunitari, abbiamo già raggiunto un’intesa con la BEI proponendo di porre in essere un meccanismo (Jessica) anche in assenza di fondi strutturali. Consideriamolo come un modo per convogliare le risorse su un programma che è condiviso sia da una parte pubblica che da una parte privata degli investitori: quindi, la condivisione di un programma che sia di lunga prospettiva che ci aiuti, non solo ad immaginare, ma anche a definire la città nei prossimi anni. GIANLUCA PASTENA

Per quanto riguarda le iniziative di trasformazione urbana, si tratta di programmi composti da diversi interventi di rigenerazione e sviluppo urbano sostenibile, caratterizzati dalla partecipazione sia di risorse pubbliche che private. La proposta operativa del Ministero, prevede che la valutazione e la selezione di questi programmi di trasformazione urbana, possa essere fatta, in prima istanza, direttamente dal Fondo Holding, a fronte delle indicazioni definite nel piano di attività concordato dallo stesso Ministero, dalla BEI e dalla Cassa Depositi e Prestiti.  Tra i principali criteri di selezione che il Ministero ha indicato vi sono: la promozione della competitività e dell’innovazione, il miglioramento della qualità della vita nella città e nelle periferie, la necessità di reti urbane, interventi di carattere pubblico che vadano a impattare positivamente sulle caratteristiche ambientali, sociali ed economiche, l’assenza di ostacoli giuridici o amministrativi. Un altro elemento determinante - data anche la partecipazione della BEI e dell a Cassa Depositi e Prestiti - è quello della sostenibilità finanziaria. Una caratteristica di questo strumento finanziario, è il meccanismo di revolving: si crea un fondo che avrà diverse modalità di ritorno del capitale. Ci saranno interventi prettamente di pubblica utilità, dove l’elemento del finanziamento pubblico sarà

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We can set out the main spheres that a financing   agreement between the Ministry and the Holding Fund should indicate: the investment strategy, the  programming, the activation supervision, the liquidity  conditions of the Holding Fund and, above all, the criteria for the selection of the urban development  projects/programs.

CINZIA ZINCONE  I would like to draw your attention to the fact that the “work team for financing agreements” operates on the inside of our administration. The financing agree ment, that regulates relations between investors and  the functional modalities of the fund, represents the crux of the matter, the passage from the general   mechanism foreseen by the regulation and the specific operation. We have decided to follow two directions: the first,  more technical, foresees the drafting of a plan, a fi nancing agreement that, in concrete cases, can act  as a check-list for all the issues that have to be dealt with at the moment an urban development fund has  been set up. The other is that of finding diversified    action between northern and southern Italy. In the  south we have an enormous quantity of EEC contributions, for which an urban development fund will   have different modalities of action – very different to those of the Regions that are outside the EEC convergence objective.   As regards the presence of EEC funds, we have  already reached an agreement with the BEI, propo  sing to incorporate into it the Jessica mechanism even in the absence of structural funds. We therefo re consider it a way to channel the resources into a  program that is accepted by a part o f both the public   and private investors: therefore the acceptance on  both sides of a program with a long term per spective that helps us to not only envisage but to define the city in the future.

determinante per la realizzazione, con un ritorno del capitale a tasso zero. Poi ci saranno interventi pri vati, quindi d’interesse per il mercato, con un ritorno del capitale a tassi agevolati o comunque competitivi. Ciò dipenderà dal mercato e dalle tipologie d’iniziative che il programma di trasformazione urbana riuscirà a mettere in atto. Il vantaggio è che in un orizzonte di lungo periodo, i soci sottoscrittori, potranno contare sul ritorno del capitale inizialmente investito.  Tutto ciò è determinante perché, con la nuova programmazione dal 2014 in poi, non sappiamo quanti finanziamenti gli Enti Pubblici, le Regioni, o anche le stesse città, avranno a disposizione. In Inghilterra i Fondi di Sviluppo Urbano, hanno avuto un successo enorme e impatti notevoli sulla riqualificazione urbana. Nel dettaglio, i benefici concreti dell’iniziativa Jessica sono molteplici. La quota di fondi strutturali -nel momento in cui si decide di attivare Jessica- viene considerata come già spesa ai fini della rendicontazione alla Commissione, quindi, non soggetta alle potenziali restrizioni legate al calcolo dell’ N+2. Inoltre, vi è una disponibilità immediata di risorse finanziarie, il rientro delle risorse in un orizzonte di medio-lungo periodo, e, soprattutto, la sostenibilità degli interventi selezionati. Si possono costituire n-fondi di sviluppo urbano, che possono a loro volta dar vita alla realizzazione di n-programmi di rigenerazione urbana. Determinante il ruolo delle Regioni e quello delle città, le quali possono partecipare o direttamente al Fondo Holding o ai singoli fondi di sviluppo urbano. Il coinvolgimento delle città, può avvenire soprattutto nel fondo di sviluppo urbano, data la dimensione territoriale dello stesso, e dato che l’apporto delle città si può concretizzare anche nell’offerta di Asset.  Valga come esempio il coinvolgimento dell’Agenzia del Demanio, con Asset come le caserme che possono costituire un ottimo elemento di partenza per avviare alcuni programmi di trasformazione urbana. CINZIA ZINCONE

GIANLUCA PASTENA   As regards the urban transformation initiatives, we  are dealing with programs composed of diverse interventions of sustainable urban rehabilitation and  development, characterized by the participation of    both public and private resources. The operative  proposal from the Ministry foresees that the asses sment and selection of these urban transformation  programs can be initially carried out directly by the Holding Fund in accordance with the plan of activities agreed upon by the same Ministry, the BEI and  the Cassa Depositi e Prestiti.   Among the main criteria for selection indicated by  the Ministry are the following: the promotion of com petitiveness and innovation, the improvement of the quality of life in the cities and outskirts, the need for  urban networks, interventions of a public nature that   have a positive impact on the environment (social    and economic), the absence of juridical or admini strative obstacles. Another determinant element, given the participation of the BEI and the Cassa Depo siti e Prestiti, is that of financial sustainability. One characteristic of this financial instrument is its  revolving mechanism: a fund is created that will have

Si sta lavorando sia sul piano teorico, che su quello concreto: con alcune città, che hanno dichiarato il loro interesse a servirsi di questo strumento, si stanno già facendo le prime verifiche di fattibilità. La notizia è importante per il Comune di Milano, poiché vi sarà una forte competizione a livello pubblico. Lo strumento, infatti, non potrà attuarsi in forma generalizzata. Si sta pensando di avviare un massimo di 10 programmi Jessica in Italia, anche se questo non significa precludere altre possibilità. Ognuno sarà libero di avviarli, ma le risorse non potranno che concentrarsi, perché parliamo di programmi di ampia dimensione. Dove esiste un’esperienza, e Milano ha Urban, maggiori saranno le probabilità d’essere selezionati. GIANLUCA PASTENA

L’importo minimo per avviare Jessica, si aggirerà intorno ai 50 milioni di euro, quindi, bisogna pensare a programmi di trasformazione urbana di dimensioni rilevanti.

diverse modalities of return on capital. There will be  interventions of a purely public utility nature in which the element of public financing will be determinant for their realization, with an interest-free return on ca pital. Then there will be private interventions which will be of interest to the market, with a return on capital at a subsidized rate or, at least, a competitive one. This will depend on the market and the typolog ies of  the initiatives that the urban transformation program can put into action. The advantage is that in the long term the undersigned partners can count on the return on the initially invested capital. All of this is determinant because with the new programming from  2014 onwards we do not know how many financings the Public Bodies, Regions, or even the same cities, will have at their disposition. In the UK the Urban Development Funds have been enormously successful    and had a remarkable impact on urban develop ment.The concrete benefits of the Jessica initiative  are multiple. The amount of structural funds, at the  moment it is decided to activate Jessica, is conside red already spent on the financial return to the Com  mission and therefore not subject to the potential   restrictions imposed by the calculation of N+2. Furthermore, there is an immediate availability of fi  nancial resources, a return of the resources in the  medium-long term and, above all, the sustainability  of the selected interventions. There is the possibility of creating urban development  n-funds that can, in turn, give rise to the realization of urban rehabilitation n-programs.The roles of the Regions and the cities are determinant in that they  can participate either directly in the urban develop ment Holding Fund or individual funds. The involvement of the cities can come abo ut above  all in the urban development fund, given the territorial   size of the same and given that the contribution of  the cities can also materialize in the offer of Assets.   A good example is the involvement of the Agenzia del Demanio, with assets such as the barracks that can constitute an excellent starting point for some urban transformation programs.

CINZIA ZINCONE  Work is being done both theoretically and on a concrete basis: with some cities, that have declared their   interest in using this mechanism, the first feasibility    studies are already underway. This news is important for the Milan City Council as there will be strong competition at public level. The mechanism, in fact, cannot be activated in a generalized manner. The   starting up of a maximum of 10 Jessica programs  is being considered, even if this does not mean the   preclusion of other possibilities. Anyone is free to   start them up but the resources must be concentrated because we are speaking about programs of   large sizes. Where there is experience, and Milan has Urban, the greater the possibility of being selected.

GIANLUCA PASTENA The minimum cost of starting up Jessica is around  50 million Euros. Therefore, it is necessary to think   in terms of urban transformation programs of con siderable sizes.

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Milano - Milan Foto di Amedeo Mantovan, Comune di Milano - Settore Pianificazione Urbanistica Generale

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Milano - Milan Foto di Amedeo Mantovan, Comune di Milano - Settore Pianificazione Urbanistica Generale Photo by Amedeo Mantovan, Milan Municipality - General Urban Planning Sector 

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Sintesi conclusiva Conclusive summary 

GIANPIETRO BORGHINI, Direttore generale del Comune di Milano General Director of the Milan City Council

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Innanzi tutto desidero ringraziare, anche da parte del sindaco Letizia Moratti, coloro che hanno organizzato questa iniziativa e complimentarmi per il fatto che questa sede, l’Urban Center, è tornata alla sua funzione storica fondamentale, ovvero essere sede unica per discutere di urbanistica e sviluppo della città di Milano. Una breve considerazione sul tema di oggi: l’esperimento che si è fatto a Milano, in rapporto con l’Europa, è molto positivo specialmente in ottica futura. L’Economist ha pubblicato un inserto che s’intitola “Il mondo va in città”: si definisce una svolta epocale il fatto che gli abitanti delle città siano più di quelli della periferia. È un sorpasso storico che indica come le città stiano sempre più diventando i motori dello sviluppo e della storia dell’umanità e come stia cambiando radicalmente il modo di vita di buona parte della popolazione. Questo occuparci dello sviluppo delle città è ormai diventato un fatto politico, economico e sociale di primaria importanza. Il fatto che la Commissione Europea, si concentri su queste problematiche, è estremamente significativo e importante. È stata anche sollevata la questione del rapporto con le Regioni e questo è altrettanto significativo. È una delle cose che stiamo discutendo con il governo nazionale. Penso che le grandi città metropolitane, che sono pochissime, forse in Italia c’è solo Milano e allargandosi un po’, ce ne potrebbe essere un’altra, dovrebbero avere un filo diretto con la Commissione Europea ed essere trattate come Regioni, perché tali sono.

First of all I would like to thank personally and also on behalf of the Mayoress Letizia Moratti, all of those who have organized this initiative and, at the same time, offer my congratulations on the fact that this  place, the Urban Center, has returned to its funda  mental historical function, that is to say, to be the only place in which to discuss city planning and development of Milan.  A brief consideration on today’s theme: the experi  ment carried out in Milan, in relation to Europe, is very positive especially from a future perspective. The Economist published an article that was entitled  “The world goes to town”: the fact that city-dwellers outnumber those of outside is defined as a monu mental inversion of tendency. This is a giant leap in  history that demonstrates how cities are increasingly   becoming the driving forces of development and of  the human story and how the way of life of a considerable part of the population is changing radically. Our dealing with the development of cities has beco me a political, economic and social reality of primary   importance. The fact that the European Commission  is concentrating on these issues is extremely significant and important. The question of the relation ship with the Regions has also been raised and this  is equally significant. It is one of the points we are discussing with the government. I think that the lar  ge metropolitan cities – there are very few, in Italy  there is Milan and if we widen our parameters a bit  perhaps one more – should have a direct line with the European Commission and should be treated as Regions because that is what they are.

In che senso è molto significativo l’esperimento Urban? Perché Urban si occupa delle città come motori della crescita, intesa non come crescita economica pura e semplice, ma come sviluppo integrato e integrale. Oramai, la qualità di uno sviluppo della società è determinato dal fatto d’essere integrale, riguarda la qualità della vita delle persone e quindi non è solo un dato quantitativo ma qualitativo, economico, sociale e politico insieme. Da questo punto di vista, l’Urban come esperimento è carico di futuro. Non a caso noi lo abbiamo voluto inserire nei progetti di governo del territorio: ha una grande valenza strategica. Si discute molto oggi, nel mondo, se esista un modello europeo, se l’Europa possa proporre un modello proprio al pari dell’americano o dell’asiatico. Sono questi i modelli che l’umanità seguirà in futuro. Tuttavia, personalmente, non ritengo che esista un modello americano proponibile al mondo, ma neanche un modello asiatico. Sono delle fortissime società da un punto di vista economico, ma il modello è una cosa più complessa. Poiché l’economia ci dice che in questo modello le città stanno giocando un ruolo centrale, se c’è un posto al mondo in cui le città hanno un ruolo, un senso, una storia - e il nostro modello Urban lo dimostra - questo luogo è l’Europa e le sue città. Dentro il modello Urban, c’è anche la memoria storica di una grande tradizione architettonica: per noi far crescere una città, vuol dire recuperare una villa del ‘700, bonificare un’area, agire in una povertà di territorio che Asia e America non conoscono, mentre per noi è cruciale e diventerà sempre più importante anche per il mondo. I temi di Urban, hanno un grandissimo valore politico, culturale ed economico e sono parte integrante del processo di crescita della città. Un rapporto più diretto con l’Europa non è una volontà di bypassare le altre istanze politiche, ma è l’affermazione dell’importanza enorme che un’area metropolitana ha nella Regione Lombardia e nel contesto europeo.

In what way is the Urban experiment so significant? Because it deals with cities as driving forces of   growth, not understood as purely economic growth  but as integrated and integral development. The quality of the development of the society is by   now determined by the fact that of being integral. It regards the quality of life of people and, therefore, it  is not only quantitative but a combination of qualitative, economic, social and political considerations. From this point of view, Urban as an experiment real  ly looks to the future. It is not by chance that we wanted to insert it in the territorial projects of the government: It has a strong strategic value. Whether there exists a European model is ver y much discussed in the world today and whether Europe   is able to propose a model that is equal to those of the USA and Asia. These are the models that   humanity will follow in the future. However, perso nally speaking, I don’t think there exists an American   model that can be proposed to the world, nor an   Asiatic one. They constitute very strong societies from the economic point of view, but the model is much more complex. Since the economy  tells us that cities are playing a key role in this model  then, if indeed there is a place in the world in which cities have such a role, a meaning, a history – and  our Urban model demonstrates it – this place is Europe with its cities. Inside the Urban model there  is also the historical memory of a great architectural  tradition; for us, to make a city grow, means resto ring an 8th century villa, rehabilitating areas, working   in territorial limits unknown to USA and Asia, all of  which is crucial to us and will also become more and   more important to the world. The themes of Urban have great political, cultural   and economic value and are an integral part of the  growth process of the city. A more direct relationship with Europe is not an attempt to bypass the other    political decision-making bodies but the affirmation of the enormous importance that a metropolitan area   has in the Lombardy Region and in the European context.

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Sintesi conclusiva Conclusive summary 

GIANPIETRO BORGHINI, Direttore generale del Comune di Milano General Director of the Milan City Council

   S    E    H    C    E    E    P    S

     I    T    N    E    V    R    E    T    N    I

Innanzi tutto desidero ringraziare, anche da parte del sindaco Letizia Moratti, coloro che hanno organizzato questa iniziativa e complimentarmi per il fatto che questa sede, l’Urban Center, è tornata alla sua funzione storica fondamentale, ovvero essere sede unica per discutere di urbanistica e sviluppo della città di Milano. Una breve considerazione sul tema di oggi: l’esperimento che si è fatto a Milano, in rapporto con l’Europa, è molto positivo specialmente in ottica futura. L’Economist ha pubblicato un inserto che s’intitola “Il mondo va in città”: si definisce una svolta epocale il fatto che gli abitanti delle città siano più di quelli della periferia. È un sorpasso storico che indica come le città stiano sempre più diventando i motori dello sviluppo e della storia dell’umanità e come stia cambiando radicalmente il modo di vita di buona parte della popolazione. Questo occuparci dello sviluppo delle città è ormai diventato un fatto politico, economico e sociale di primaria importanza. Il fatto che la Commissione Europea, si concentri su queste problematiche, è estremamente significativo e importante. È stata anche sollevata la questione del rapporto con le Regioni e questo è altrettanto significativo. È una delle cose che stiamo discutendo con il governo nazionale. Penso che le grandi città metropolitane, che sono pochissime, forse in Italia c’è solo Milano e allargandosi un po’, ce ne potrebbe essere un’altra, dovrebbero avere un filo diretto con la Commissione Europea ed essere trattate come Regioni, perché tali sono.

First of all I would like to thank personally and also on behalf of the Mayoress Letizia Moratti, all of those who have organized this initiative and, at the same time, offer my congratulations on the fact that this  place, the Urban Center, has returned to its funda  mental historical function, that is to say, to be the only place in which to discuss city planning and development of Milan.  A brief consideration on today’s theme: the experi  ment carried out in Milan, in relation to Europe, is very positive especially from a future perspective. The Economist published an article that was entitled  “The world goes to town”: the fact that city-dwellers outnumber those of outside is defined as a monu mental inversion of tendency. This is a giant leap in  history that demonstrates how cities are increasingly   becoming the driving forces of development and of  the human story and how the way of life of a considerable part of the population is changing radically. Our dealing with the development of cities has beco me a political, economic and social reality of primary   importance. The fact that the European Commission  is concentrating on these issues is extremely significant and important. The question of the relation ship with the Regions has also been raised and this  is equally significant. It is one of the points we are discussing with the government. I think that the lar  ge metropolitan cities – there are very few, in Italy  there is Milan and if we widen our parameters a bit  perhaps one more – should have a direct line with the European Commission and should be treated as Regions because that is what they are.

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In che senso è molto significativo l’esperimento Urban? Perché Urban si occupa delle città come motori della crescita, intesa non come crescita economica pura e semplice, ma come sviluppo integrato e integrale. Oramai, la qualità di uno sviluppo della società è determinato dal fatto d’essere integrale, riguarda la qualità della vita delle persone e quindi non è solo un dato quantitativo ma qualitativo, economico, sociale e politico insieme. Da questo punto di vista, l’Urban come esperimento è carico di futuro. Non a caso noi lo abbiamo voluto inserire nei progetti di governo del territorio: ha una grande valenza strategica. Si discute molto oggi, nel mondo, se esista un modello europeo, se l’Europa possa proporre un modello proprio al pari dell’americano o dell’asiatico. Sono questi i modelli che l’umanità seguirà in futuro. Tuttavia, personalmente, non ritengo che esista un modello americano proponibile al mondo, ma neanche un modello asiatico. Sono delle fortissime società da un punto di vista economico, ma il modello è una cosa più complessa. Poiché l’economia ci dice che in questo modello le città stanno giocando un ruolo centrale, se c’è un posto al mondo in cui le città hanno un ruolo, un senso, una storia - e il nostro modello Urban lo dimostra - questo luogo è l’Europa e le sue città. Dentro il modello Urban, c’è anche la memoria storica di una grande tradizione architettonica: per noi far crescere una città, vuol dire recuperare una villa del ‘700, bonificare un’area, agire in una povertà di territorio che Asia e America non conoscono, mentre per noi è cruciale e diventerà sempre più importante anche per il mondo. I temi di Urban, hanno un grandissimo valore politico, culturale ed economico e sono parte integrante del processo di crescita della città. Un rapporto più diretto con l’Europa non è una volontà di bypassare le altre istanze politiche, ma è l’affermazione dell’importanza enorme che un’area metropolitana ha nella Regione Lombardia e nel contesto europeo.

In what way is the Urban experiment so significant? Because it deals with cities as driving forces of   growth, not understood as purely economic growth  but as integrated and integral development. The quality of the development of the society is by   now determined by the fact that of being integral. It regards the quality of life of people and, therefore, it  is not only quantitative but a combination of qualitative, economic, social and political considerations. From this point of view, Urban as an experiment real  ly looks to the future. It is not by chance that we wanted to insert it in the territorial projects of the government: It has a strong strategic value. Whether there exists a European model is ver y much discussed in the world today and whether Europe   is able to propose a model that is equal to those of the USA and Asia. These are the models that   humanity will follow in the future. However, perso nally speaking, I don’t think there exists an American   model that can be proposed to the world, nor an   Asiatic one. They constitute very strong societies from the economic point of view, but the model is much more complex. Since the economy  tells us that cities are playing a key role in this model  then, if indeed there is a place in the world in which cities have such a role, a meaning, a history – and  our Urban model demonstrates it – this place is Europe with its cities. Inside the Urban model there  is also the historical memory of a great architectural  tradition; for us, to make a city grow, means resto ring an 8th century villa, rehabilitating areas, working   in territorial limits unknown to USA and Asia, all of  which is crucial to us and will also become more and   more important to the world. The themes of Urban have great political, cultural   and economic value and are an integral part of the  growth process of the city. A more direct relationship with Europe is not an attempt to bypass the other    political decision-making bodies but the affirmation of the enormous importance that a metropolitan area   has in the Lombardy Region and in the European context.

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     I    N    O    I    S    U    L    C    N    O    C

Due note veloci, ma essenziali, a conclusione di quest’intensa giornata.

 Just two quick, but important points with which to conclude this busy day.

 Veniamo da una storia che ha visto cinque Programmi di Riqualificazione Urbana, due PRUSST (di cui uno è quello di Porta Vittoria, piuttosto consistente), collaborazioni su diversi fronti, problemi di edilizia residenziale pubblica, edilizia universitaria, e così di seguito. Ci troviamo tutt’ora di fronte ad un territorio con tre milioni e mezzo di metri quadrati di aree di proprietà dello Stato (Difesa, Finanza, etc.) non più utilizzabili e un milione e mezzo di metri quadrati di aree di parco ferroviario dismesse, co n anche alcune questioni aperte di progettazione infrastrutturale su vasta scala.

We start with the historical baggage of five previous Urban Renewal Programmes, two PRUSST Pro grammes (one of which was the rather substantial  Porta Vittoria project), collaboration on various fronts, public housing construction problems, university  construction, and so forth. We still find ourselves in  a region with three and a half million square metres of State-owned ground (Defence, Finance, etc.) no  longer utilised and a further million and a half squa re metres of unused railway yard, with a number of   matters pending as regards large-scale infrastructu re planning.

Noi consideriamo tutto questo come parco-opportunità, come risorse territoriali da valorizzare con il prossimo Piano di Governo del Territorio: il PGT cambierà radicalmente anche la disciplina d’utilizzo del suolo stesso, perché passeremo da un sistema prescrittivo ad un sistema di carattere perequato e compensativo.

We consider all of this to be a park-opportunity, as  a regional resource to be exploited via the next Re gional Government Plan. The Regional Government Plan will also radically change the way in which the  ground is utilised, because we will be moving from a  prescriptive system to one that is more balanced and  compensatory in nature.

Sotto certi aspetti, Milano è una città ‘viziata’, nel senso che non ha problemi a far partire le iniziative private, quanto piuttosto a regolamentarle. Ma ciò non sminuisce l’importanza di un approccio strategico integrato. Stiamo lavorando ormai da un anno sul piano strategico con la nuova Amministrazione e siamo ora pronti per il passaggio da questo livello a quello operativo.

In some ways, Milan as a city is “spoilt”, in the sense that it is no problem to set up private initiatives, the  problem begins with regulating these initiatives. This,  however, does not diminish the importance of adopting an integrated, strategic approach. For the past  year now, we have been busy working on a strategic  plan, together with the new Administration, and we  are now ready to move from the planning stage to the operational one.

Per farlo, però, è necessario curare due aspetti fondamentali: da una parte adottare un metodo semplice (abbiamo notato che se la procedura è complessa spesso le Amministrazioni preferiscono seguire un’altra strada), dall’altra migliorare la coesione tra livelli istituzionali diversi, che concorrono al processo decisionale. Questi sono tutti temi che sarebbe interessante poter riprendere in seminari futuri ed eventualmente approfondire anche in collaborazione con il Ministero. Giovanni Oggioni

In order to do his, however, we need to pay careful    attention to two essential aspects, namely, on the one hand we must adopt a simple method (in the  past we have seen that if a procedure is complex, the Administrations prefer to follow some other path) while, on the other hand we need to increase the  level of cohesion between the various departments  involved in the decision-making process. The following are a variety of topics that would be of   interest for future seminars, and even to discuss with the Ministry. Giovanni Oggioni 

Urban Center: sala convegni - Urban Center: convention hall 

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Due note veloci, ma essenziali, a conclusione di quest’intensa giornata.

 Just two quick, but important points with which to conclude this busy day.

 Veniamo da una storia che ha visto cinque Programmi di Riqualificazione Urbana, due PRUSST (di cui uno è quello di Porta Vittoria, piuttosto consistente), collaborazioni su diversi fronti, problemi di edilizia residenziale pubblica, edilizia universitaria, e così di seguito. Ci troviamo tutt’ora di fronte ad un territorio con tre milioni e mezzo di metri quadrati di aree di proprietà dello Stato (Difesa, Finanza, etc.) non più utilizzabili e un milione e mezzo di metri quadrati di aree di parco ferroviario dismesse, co n anche alcune questioni aperte di progettazione infrastrutturale su vasta scala.

We start with the historical baggage of five previous Urban Renewal Programmes, two PRUSST Pro grammes (one of which was the rather substantial  Porta Vittoria project), collaboration on various fronts, public housing construction problems, university  construction, and so forth. We still find ourselves in  a region with three and a half million square metres of State-owned ground (Defence, Finance, etc.) no  longer utilised and a further million and a half squa re metres of unused railway yard, with a number of   matters pending as regards large-scale infrastructu re planning.

Noi consideriamo tutto questo come parco-opportunità, come risorse territoriali da valorizzare con il prossimo Piano di Governo del Territorio: il PGT cambierà radicalmente anche la disciplina d’utilizzo del suolo stesso, perché passeremo da un sistema prescrittivo ad un sistema di carattere perequato e compensativo.

We consider all of this to be a park-opportunity, as  a regional resource to be exploited via the next Re gional Government Plan. The Regional Government Plan will also radically change the way in which the  ground is utilised, because we will be moving from a  prescriptive system to one that is more balanced and  compensatory in nature.

Sotto certi aspetti, Milano è una città ‘viziata’, nel senso che non ha problemi a far partire le iniziative private, quanto piuttosto a regolamentarle. Ma ciò non sminuisce l’importanza di un approccio strategico integrato. Stiamo lavorando ormai da un anno sul piano strategico con la nuova Amministrazione e siamo ora pronti per il passaggio da questo livello a quello operativo.

In some ways, Milan as a city is “spoilt”, in the sense that it is no problem to set up private initiatives, the  problem begins with regulating these initiatives. This,  however, does not diminish the importance of adopting an integrated, strategic approach. For the past  year now, we have been busy working on a strategic  plan, together with the new Administration, and we  are now ready to move from the planning stage to the operational one.

Per farlo, però, è necessario curare due aspetti fondamentali: da una parte adottare un metodo semplice (abbiamo notato che se la procedura è complessa spesso le Amministrazioni preferiscono seguire un’altra strada), dall’altra migliorare la coesione tra livelli istituzionali diversi, che concorrono al processo decisionale. Questi sono tutti temi che sarebbe interessante poter riprendere in seminari futuri ed eventualmente approfondire anche in collaborazione con il Ministero. Giovanni Oggioni

In order to do his, however, we need to pay careful    attention to two essential aspects, namely, on the one hand we must adopt a simple method (in the  past we have seen that if a procedure is complex, the Administrations prefer to follow some other path) while, on the other hand we need to increase the  level of cohesion between the various departments  involved in the decision-making process. The following are a variety of topics that would be of   interest for future seminars, and even to discuss with the Ministry. Giovanni Oggioni 

Urban Center: sala convegni - Urban Center: convention hall 

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Gasometro (dettaglio), in zona Villapizzone - Alfredo Tamisari, 1988

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Gasometro (dettaglio), in zona Villapizzone - Alfredo Tamisari, 1988 Gasometer in the Villapizzone area (detail) - Alfredo Tamisari, 1988

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URBAN II MILANO Paolo Simonetti Direttore Centrale Sviluppo del territorio del Comune di Milano Autorità di Gestione per il Programma Urban II Milano Central Director for the Development of the territory of Milan Municipality  Management Authority for the Urban Milan II Program  Giovanni Oggioni Direttore del Settore Pianificazione Urbanistica Generale del Comune di Milano - Responsabile Programma Urban II Milano Director of the General Urban Planning Sector of Milan Municipality  Responsible of the Urban Milan II Program  Angelo Isella Comune di Milano - Coordinatore operativo e Responsabile Assistenza Tecnica del Programma Urban II Milano Milan Municipality - Operative Coordinator and Responsible of Technical  Assistance for the Urban Milan II Program  Stefano Casagrande Comune di Milano - Gestione e programmazione tecnica Urban II Milano Milan Municipality - Technical management and programming for  the Urban Milan II Program  Luisa Garzonio Comune di Milano - Gestione e programmazione comunicazione Urban II Milano Milan Municipality - Communication management and programming for  the Urban Milan II Program  Marta Reverberi Comune di Milano - Gestione e programmazione tecnica Urban II Milano Milan Municipality - Technical management and programming for  the Urban Milan II Program  Franco Sarbia Consulente per l’Assistenza tecnica all’elaborazione e allo sviluppo del Programma Urban II Milano Consultant for the technical Assistance to the elaboration and development of the Urban Milan II Program 

Foto archivio Fondazione Carlo Perini - Archeologia industriale in Bruzzano, via Dora Baltea - Alfredo Tamisari - 1993

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URBAN II MILANO Paolo Simonetti Direttore Centrale Sviluppo del territorio del Comune di Milano Autorità di Gestione per il Programma Urban II Milano Central Director for the Development of the territory of Milan Municipality  Management Authority for the Urban Milan II Program  Giovanni Oggioni Direttore del Settore Pianificazione Urbanistica Generale del Comune di Milano - Responsabile Programma Urban II Milano Director of the General Urban Planning Sector of Milan Municipality  Responsible of the Urban Milan II Program  Angelo Isella Comune di Milano - Coordinatore operativo e Responsabile Assistenza Tecnica del Programma Urban II Milano Milan Municipality - Operative Coordinator and Responsible of Technical  Assistance for the Urban Milan II Program  Stefano Casagrande Comune di Milano - Gestione e programmazione tecnica Urban II Milano Milan Municipality - Technical management and programming for  the Urban Milan II Program  Luisa Garzonio Comune di Milano - Gestione e programmazione comunicazione Urban II Milano Milan Municipality - Communication management and programming for  the Urban Milan II Program  Marta Reverberi Comune di Milano - Gestione e programmazione tecnica Urban II Milano Milan Municipality - Technical management and programming for  the Urban Milan II Program  Franco Sarbia Consulente per l’Assistenza tecnica all’elaborazione e allo sviluppo del Programma Urban II Milano Consultant for the technical Assistance to the elaboration and development of the Urban Milan II Program 

Foto archivio Fondazione Carlo Perini - Archeologia industriale in Bruzzano, via Dora Baltea - Alfredo Tamisari - 1993 Carlo Perini Foundation photo archive - Industrial archaeology in Bruzzano, via Dora Baltea - Alfredo Tamisari - 1993

Gasometro (dettaglio), in zona Villapizzone - A lfredo Tamisari, 1988 Gasometer in the Villapizzone area (detail) - Alfredo Tamisari, 1988

Murale presso l’Istituto Psichiatrico Paolo Pini  Alfredo Tamisari – 1988 Mural painting at Paolo Pini Psychiatric Institute  Alfredo Tamisari – 1988

 Via Cialdini - Oscar Giacomini - 1992 Via Cialdini - Oscar Giacomini - 1992

 ARCHIVIO FONDAZIONE CARLO PERINI via Aldini, 72 - Milano Si ringraziano:  Antonio Josa, Presidente del Circolo Culturale Carlo Perini Romano Villavà, Responsabile sezione fotografie e mostre

Uomini in fonderia - Tullio Giusti Men in the foundry - Tullio Giusti 

Nel ghetto di via Novate demolito nel 1998 - Alfredo Tamisari -1988 In the ghetto of via Novate demolished in 1998 -   Alfredo Tamisari -1988

CARLO PERINI FOUNDATION PHOTO ARCHIVE  via Aldini, 72 - Milan We wish to thank:  Antonio Josa, President of the Carlo Perini Cultural Circle Romano Villavà, Head of the photographic and exhibition section

I margini della città - Renzo Piva  The outskirts of the city – Renzo Piva

I margini della città - Renzo Piva  The outskirts of the city – Renzo Piva

 Archeologia industriale in Bruzzano, via Dora Baltea  Alfredo Tamisari - 1993 Industrial archaeology in Bruzzano, via Dora Baltea  Alfredo Tamisari - 1993

Gasometro (dettaglio), in zona Villapizzone - A lfredo Tamisari, 1988 Gasometer in the Villapizzone area (detail) - Alfredo Tamisari, 1988

Murale presso l’Istituto Psichiatrico Paolo Pini  Alfredo Tamisari – 1988 Mural painting at Paolo Pini Psychiatric Institute  Alfredo Tamisari – 1988

 Via Cialdini - Oscar Giacomini - 1992 Via Cialdini - Oscar Giacomini - 1992

 ARCHIVIO FONDAZIONE CARLO PERINI via Aldini, 72 - Milano Si ringraziano:  Antonio Josa, Presidente del Circolo Culturale Carlo Perini Romano Villavà, Responsabile sezione fotografie e mostre

Uomini in fonderia - Tullio Giusti Men in the foundry - Tullio Giusti 

Nel ghetto di via Novate demolito nel 1998 - Alfredo Tamisari -1988 In the ghetto of via Novate demolished in 1998 -   Alfredo Tamisari -1988

CARLO PERINI FOUNDATION PHOTO ARCHIVE  via Aldini, 72 - Milan We wish to thank:  Antonio Josa, President of the Carlo Perini Cultural Circle Romano Villavà, Head of the photographic and exhibition section

I margini della città - Renzo Piva  The outskirts of the city – Renzo Piva

I margini della città - Renzo Piva  The outskirts of the city – Renzo Piva

 Archeologia industriale in Bruzzano, via Dora Baltea  Alfredo Tamisari - 1993 Industrial archaeology in Bruzzano, via Dora Baltea  Alfredo Tamisari - 1993

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