Cinzia Faraci Pierpaolo De Luca Daria Biagi Federica Colombo
Unità
Temi
Prima di ... cominciare
-- Ripassiamo
pagina 9
1 1
2
I cinque sensi pagina 15
Un cuore per gli altri pagina 23
Nonni, figli e nipoti
2
3 3
pagina 31
Cos’è la felicità?
4
pagina 39
L’Italia ieri e oggi
4
5
pagina 47
Facciamo il punto? 1
Bellezza all’italiana
6
4
quattro
-- Solidarietà -- Istituzioni di beneficienza -- Attività di volontariato -- Impegno nella terza età -- Il significato della famiglia -- Generazioni -- Lo sviluppo dell’Italia dopo gli anni ’50
-- Felicità e soddisfazione -- Successo -- Culto della popolarità -- Invenzioni
-- Eventi storici e politicosociali dell’Italia -- Quiz sull’Italia -- Femminismo in Italia
-- Ripassiamo giocando
pagina 55
5
6
-- I cinque sensi -- Benessere -- Comunicazione non verbale
pagina 61
-- Diversi aspetti della bellezza -- Ideali di bellezza -- Benessere -- Roma come set cinematografico -- Natura e paesaggi
Attività comunicative
Grammatica
Cultura e civiltà
Attività di reimpiego di elementi comunicativi, lessicali e grammaticali incontrati nel secondo livello
-- Parlare dei cinque sensi -- Esprimere i propri sentimenti -- Parlare dei propri gusti -- Comprendere la comunicazione non verbale
-- I verbi sapere e conoscere (al passato prossimo e all’imperfetto) -- fare/lasciare + infinito
-- QuintEssenza -- BrandPortal – un network di comunicazione
-- Parlare delle diverse forme di solidarietà -- Parlare di esperienze passate -- Descrivere progetti
-- meglio e migliore -- Il trapassato prossimo -- Il verbo farcela -- visto che e dato che
-- Impresa del cuore -- Servizio Civile Nazionale -- Esempi di volontariato
-- Paragonare le generazioni -- Elaborare un resoconto di qualcosa -- Parlare di rapporti interpersonali -- Parlare di cambiamenti
-- I pronomi combinati (diretti + indiretti) -- I pronomi combinati (indiretti + ne) -- Il verbo andarsene
-- Passaggio tratto da Padre padrone di Gavino Ledda -- La famiglia italiana -- L’Italia raccontata dai nonni -- L’Italia dopo gli anni ’50 (avvenimenti significativi)
-- Parlare di felicità e di qualità della vita -- Esprimere la propria opinione -- Esprimere insicurezza/incertezza -- Esprimere i propri sentimenti (speranza, gioia, paura) -- Esprimere desideri
-- Il congiuntivo presente -- Il congiuntivo passato -- Verbi che reggono il congiuntivo
-- Passaggio tratto da Come siamo felici di Enrico Finzi -- Il Grande Fratello -- Vecchie invenzioni … nuovi problemi?
-- Parlare di avvenimenti e fatti storici -- Parlare di politica -- Spiegare i rapporti esistenti tra fatti o argomenti -- Discutere
-- Il passivo con essere e venire -- Le congiunzioni perché, poiché, siccome -- dopo + infinito passato
-- Un quiz: conoscete bene l’Italia? -- Vita e società -- L’Italia e le donne
Ripetizione delle strutture grammaticali delle unità 1–5
-- Parlare di bellezza e di ideali di bellezza -- Parlare di stile e di design -- Descrivere paesaggi
-- Ripasso del condizionale presente -- L’uso di se/quando -- Il condizionale passato
-- I canoni della bellezza -- Cinecittà -- Mare e montagna
cinque
5
Unità
7
Temi
Che italiano parliamo?
7
pagina 69
Come comunichiamo oggi?
8
pagina 77
8 9
9
Paese che vai, usanze che trovi pagina 85
Siamo tutti europei
10 10
pagina 93
Facciamo il punto? 2
-- La lingua italiana -- Dialetti -- Registri linguistici -- Una breve storia della lingua -- Anglicismi -- Analfabetismo -- Mezzi di comunicazione -- Stili di comunicazione -- Social Network -- Il settore dell’intrattenimento -- Televisione -- Barzellette -- Aspetti interculturali -- Cliché -- Malintesi
-- Europa (idea e realtà) -- Istituzioni europee -- Vantaggi e svantaggi dell’essere in Europa
-- Ripassiamo giocando
pagina 101
Materiale per i Role-play
pagina 107
Cartina dell’Italia fisica
pagina 111
Cartina dell’Europa
pagina 112
Quaderno degli esercizi
pagina 113
Test Finale
pagina 181
Appendice grammaticale
pagina 187
Chiavi delle Schede di Autovalutazione
pagina 207
Fonti
pagina 209
Indice del CD audio
6
sei
pagina 210
Attività comunicative
Grammatica
Cultura e civiltà
-- Parlare dell’evoluzione della lingua italiana -- Anglicismi, letteratura e analfabetismo -- Parlare di regionalismi -- Riconoscere eventi conclusi nel passato
-- Il passato remoto -- I nomi alterati
-- Passaggio tratto da Il tremaio (Luigi Meneghello) -- Breve storia della lingua italiana -- Angloitaliano -- Analfabetismo
-- Riportare qualcosa detto da altri -- Elaborare un resoconto di qualcosa -- Esprimere critiche -- Raccontare barzellette
-- Il discorso indiretto -- quello / ciò + pronome relativo
-- Libertà d’espressione -- I social network -- Informazione e divertimento -- La sai quella su …?
-- Parlare di cliché -- Elencare tradizioni e simboli -- Esprimere ipotesi -- Reagire in modo adeguato in situazioni critiche -- Scusarsi per dei malintesi
-- Il congiuntivo imperfetto -- Altri verbi ed espressioni che reggono il congiuntivo -- Il periodo ipotetico della possibilità
-- Ci vedono così … -- Tipicamente italiano e tipicamente ... -- Situazioni critiche e malintesi
-- Parlare dell’Europa (idea e realtà) -- Elencare i vantaggi e gli svantaggi di qualcosa -- Formulare aspettative e delusione -- Formulare condizioni -- Fare paragoni
-- Il periodo ipotetico della possibilità (ripasso) -- Il periodo ipotetico dell’irrealtà -- Il congiuntivo trapassato
-- Le istituzioni europee -- Quanto siamo europei?
Ripetizione delle strutture grammaticali delle unità 6–10
sette
7
Buon divertimento con Arrivederci!
Arrivederci!
-- parlare dei cinque sensi -- esprimere i propri sentimenti -- parlare dei propri gusti -- comprendere la comunicazione non verbale -- i verbi sapere e conoscere -- i verbi fare e lasciare + infinito
U N I TÀ
1
I cinque sensi 1
2
3
5
4
1
Guardate le foto e dite quali aspetti dell’Italia vi vengono in mente. Secondo me, nella prima foto c’è … Io vedo …
2
Quali sensi attivano queste foto? Pensate ad altre immagini dell’Italia legate ai cinque sensi.
UDITO • OLFATTO • TATTO • GUSTO • VISTA
edizioni Edilingua
3
02
4
Ascoltate e collegate suoni e immagini. a
b
c
d
e
Quali sono i sensi che utilizzate di più ogni giorno? Qual è il senso che vi rappresenta di più? Discutete.
Io uso di più il n aso: sen to tutti g l i odori, quel l i buon i e quel l i cattivi, purtroppo.
La vista : a m o dipin g ere e o sse r vo tutto co n m o lt a attenz io ne .
quindici
15
tacoli Degustazioni
Musica e Spet
Aromi e Sapori Isole
Piazza delle Erbe ssere Laboratori didattici
el Bene d e i m u f o r dei P
Dove le erbe e le spezie si svelano ai cinque sensi
Colori dalla Natura 1
Guardate e leggete la locandina. Che prodotti, iniziative potreste trovare a una manifestazione come QuintEssenza? Secondo me, ci potrebbero essere tante bancarelle dove si vende di tutto e forse si potrebbero vedere anche artisti di strada …
2
Ascoltate. Chi parla? Dove si trovano, secondo voi?
23
Riascolatate e rispondete: vero o falso? vero falso 1 è la prima volta che Pamela va alla manifestazione QuintEssenza. 2 Carla ha raccontato a Pamela di questa manifestazione. 3 Carla va regolarmente già da qualche anno a QuintEssenza. 4 Carla consiglia a Pamela di partecipare all’Isola del Gusto. 5 A Pamela non piace la cucina tradizionale. 6 Carla chatta con alcune persone conosciute a QuintEssenza.
l’imperfetto i verbi sapere
Abbinate le espressioni che avete ascoltato a quelle equivalenti, che sono di più.
cati diversi.
03
03
4
1 2 3 4
5
Forza, signore belleee!!! Da non credere! Cosa ci fai qui? … fa proprio per te …
a b c d e f g
Perché non mi hai detto della manifestazione? Non è vero! Ti piacerà. Perché sei venuta? Signore, prego, venite! Non me lo aspettavo. Per favore, signore, uscite!
Scegliete la forma giusta di sapere e conoscere.
Al passato prossimo o al-
e conoscere hanno signifiho saputo = sapere qualcosa da un’altra persona
sapevo = sapere già qualcosa
ho conosciuto = incontrare una persona per la prima volta, fare la conoscenza
conoscevo = conoscere già qualcosa o una persona p. 20 / 1, 2, 3
1 Pamela ha saputo sapeva per caso dell’esistenza di QuintEssenza. 2 Carla non ha saputo sapeva che anche Pamela sarebbe andata alla manifestazione. 3 Pamela non conosceva ha conosciuto questa manifestazione. 4 A QuintEssenza, l’anno scorso, Carla conosceva ha conosciuto nuovi amici. 16
sedici
es. 1-4
Arrivederci!
U N I TÀ
6
1
Leggete il dialogo. Poi, nella tabella in basso, abbinate le tante iniziative di QuintEssenza ai 5 sensi, come nell’esempio. Anna:
Allora Pamela, sei andata poi a QuintEssenza? Di che si tratta esattamente? Pamela: Be’, di tante cose… C’è la Mostra-Mercato, una grande esposizione di erbe e spezie, i laboratori Colori della natura dove ti insegnano a colorare i tessuti con i fiori essiccati, il Giardino dei Sensi dove devi riconoscere piante ed essenze aromatiche dal loro profumo … Anna: Interessante! A te cosa è piaciuto di più? Pamela: A parte le aree di degustazione? L’Isola del Gusto perché amo la buona cucina e finalmente ho visto come si prepara il vero pesto genovese! Anna: Ho letto che il programma prevede anche degli spettacoli, di che genere? Pamela: Sì, è così! Spettacoli di danza e musica dal vivo. Anna: Che bello! Magari il prossimo anno ci potrei andare, anche se, temo, mio marito e Piero si annoierebbero… Pamela: Non credo proprio! Ci sono laboratori didattici e officine creative anche per bambini. Lì tuo figlio potrà divertirsi a creare oggetti con piante e fiori. E per tuo marito che ama l’arte, ci sono i Dipinti della Natura fatti con fiori o sabbia. A tutti poi, ne sono sicura, piacerà il percorso goloso in tre tappe Aromi e sapori! Anna: Hai ragione! La nostra è proprio una famiglia di golosoni!
udito
olfatto
tatto
gusto
vista …
aree di degustazione
7
E voi, perché andreste a Quintessenza? Cos’altro vorreste vedere, fare, gustare, sentire a una manifestazione sui 5 sensi?
Qualche consiglio Prendetevi 10 minuti di tempo
I o v orrei vedere … perché … D a una m a nifest a z ione d el gener e m i asp et t er ei d i …
per percepire in modo consapevole tutto ciò che succede intorno a voi. Ad esempio, tornando a casa elencate ciò che colpisce la
Io amo osservare, quin di …
vostra vista, l’udito, il tatto, l’ol-
fatto ecc. Che cosa senti? Sento il profumo dei fiori. / Sento il rumore delle auto.
es. 5-12
edizioni Edilingua
diciassette
17
Per il naso Brucia candele profumate o oli essenziali per soddisfare l’olfatto. Proponi menù a base di spezie, erbe aromatiche e fiori oppure scegli una cucina afrodisiaca, dagli aromi intensi.
Ricevere con i cinque sensi L’ospite si conquista con i sensi Un invito a cena, un brunch, un drink: niente si può lasciare al caso, se vuoi che si trasformi in un appuntamento indimenticabile. Fai utilizzare ai tuoi ospiti i cinque sensi. Ecco qualche idea, per cominciare.
8
04
Per le mani Dai importanza anche ai materiali da far toccare: tovaglie e tovaglioli di lino, fiori, bei sassi lisci come centrotavola ecc. Fai riscoprire la morbidezza delle linee e delle forme senza angoli, lascia rilassare i tuoi ospiti su sedie comode con cuscini morbidi e colorati. Per la bocca Gioca con le antitesi: proponi e fai assaggiare cibi caldi e freddi, salati e amari, agri e dolci. Il menù così diventa più preziospo.
Per gli occhi Fai attenzione agli accostamenti di colore e all’intensità della luce, ma non dimenticare di stuzzicare i sensi dei tuoi ospiti, invitandoli a “mangiare con gli occhi”. Lascia parlare il piatto, decoralo non solo con verdure e frutta di stagione, ma anche con fiori freschi e gocce di aceto balsamico. Per le orecchie Non solo musica adatta all’occasione, ma anche il saper ascoltare, il silenzio, l’armonia delle parole e la melodia del vino versato in un bicchiere possono creare la serata ideale. Fai riscoprire suoni che talvolta la quotidianità fa perdere.
Leggete e ascoltate il testo. Fate una lista di quello di cui avete bisogno per un invito “ai cinque sensi”. Per l’olfatto ho bisogno di candele, oli essenziali, erbe aromatiche, … Per il tatto …
9
permettere
Quali sono i consigli dati per un invito perfetto? Rispondete alle domande. 1 Che cosa devi far utilizzare? 2 Che cosa devi far toccare ai tuoi ospiti? 3 Che cosa devi far riscoprire?
lasciare + infinito = permettere p. 20 / 4
4 Come devi lasciar rilassare i tuoi ospiti? 5 Che cosa devi far assaggiare? 6 “Chi” devi lasciar parlare?
10
A gruppi create un menù per un invito “ai cinque sensi”. Presentate i lavori e convincete gli altri gruppi ad accettare il vostro di invito.
11
Nei testi abbiamo visto “mangiare con gli occhi”, completate le espressioni che seguono con le parti del corpo che attivano i cinque sensi e poi abbinatele alla spiegazione corrispondente. 1 costare un 2 ficcare il
12
diciotto
della testa
a sentirsi superiore agli altri b essere molto sicuro di qualcosa
c essere molto caro
3 essere sulla
di tutti
4 mettere la
sul fuoco
d interessarsi delle cose altrui
5 essere tutt’
e prestare molta attenzione
6 avere la puzza sotto il
18
fare + infinito = fare in modo che,
f tutti ne parlano
Rileggete la parte del testo Per le orecchie. Secondo voi, si può comunicare in silenzio? Come? Quali potrebbero essere le possibilità di una comunicazione senza parole?
Si può comun icare c o n g l i occhi …
Ovviamen te con i g esti!
es. 13-21
Arrivederci!
U N I TÀ
1
BrandPortal è un network di comunicazione che per pubblicizzare la propria agenzia ha creato un cartellone pubblicitario visivo.
C’è poco da fare, gli italiani comunicano meglio. 13
Guardate il cartellone pubblicitario, poi leggete il testo a destra: quale paragrafo (A o B) corrisponde al cartellone? Perché?
14
“Gli italiani comunicano meglio”: secondo voi, questa frase corrisponde alla realtà? Spiegate il perché e discutete in classe.
15
Guardate i gesti in basso e abbinateli al significato corrispondente. a facciamo le corna / cornuto! / facciamo gli scongiuri b (siamo) d’accordo! / l’unione fa la forza c c’è accordo / intesa tra due persone d va bene! / perfetto! e sette
1
2
3
4
Alcuni professionisti italiani si sono uniti e hanno formato sette società. Per quattro anni hanno lavorato molto. A Le società hanno avuto dei momenti negativi, ma tanti altri positivi. B Le società hanno preso due direzioni diverse. Tuttavia, tante cose hanno funzionato. Oggi BrandPortal è un importante network di comunicazione.
5
16
Anche nel vostro Paese si gesticola quando si parla? Esistono da voi gesti simili a quelli visti sopra?
17
Gioco a catena: comunicate a un vostro compagno qualcosa senza parlare, lui interpreta il vostro gesto e poi a sua volta comunica qualcos’altro a un altro studente e così via. es. 22-23
edizioni Edilingua
diciannove
19
La grammatica da vicino 1
Quali frasi sono corrette? Correggete quelle sbagliate. 1 Ho saputo già tutto. 2 Ho conosciuto Luca, però non ne ero innamorata. 3 Non sapevo che hai due figli! 4 Ho conosciuto già le regole del gioco, ci giocavo da piccola.
2
Sapere e conoscere: scegliete la forma giusta. La settimana scorsa sono andata a cena da un’amica. Non ho saputo sapevo che sarebbero venuti anche Roberto e Gabriele, due suoi vecchi amici, che io però non ho conosciuto conoscevo. Dopo l’aperitivo ci siamo accomodati in soggiorno e abbiamo passato una serata indimenticabile. Marietta, la padrona di casa, ha conosciuto conosceva proprio bene i nostri gusti e le sorprese non sono mancate. Solo ieri ho saputo sapevo del libro L’arte dell’invito con i cinque sensi di cui Marietta si è servita per poter curare ogni dettaglio. Oggi o domani faccio un giro in centro e magari lo compro anch’io!
3
Completate con la forma corretta di sapere e conoscere al passato prossimo o all’imperfetto. 1 Tu
che le spezie fanno bene alla salute?
2 Suo marito
4 Noi
sono all’infinito, spesso perdono la -e- finale.
Guardate i disegni e completate le frasi con la forma giusta di fare o lasciare.
1 Dai, 2 3 Senti,
2
3
4
giocare anche Matteo! Fate i bravi! assaggiare questi spaghetti anche a me? guidare me, tu sei troppo stanco!
4 La mamma di Luca gli
venti
tutti i suoi amici.
da Mauro della discussione che c’è stata tra te ed Enrico.
1
20
Quando anche fare e lasciare
già tutto.
3 Ieri sono stato alla festa di Marco e
4
fare o lasciare + infinito
mettere un maglione perché fa freddo.
Arrivederci!
Grammatica
Comunicazione
Ripassiamo
U N I TÀ
1
Parlare dei cinque sensi Il senso che mi rappresenta di più è la vista: amo dipingere e osservo tutto con molta attenzione. Il senso che utilizzo di più è l’olfatto: sento tutti gli odori. Il senso che mi rappresenta di più è l’udito / l’olfatto / il tatto / il gusto / la vista. Guardando questa foto penso a ..., quindi il senso che si attiva in me è ... . Secondo me, l’immagine di ... è legata al senso dell’udito / dell’olfatto / del tatto / del gusto / della vista.
Sapere al passato prossimo e all’imperfetto al passato prossimo
l
Ieri ho saputo che Maria si sposa. l L’ho saputo da suo cugino. Chi ti ha detto che Maria si sposa?
Maria si sposa? Non lo sapevo ... Sapevo della festa, ma ero via per lavoro, così non ci sono potuto andare.
all’imperfetto
Conoscere al passato prossimo e all’imperfetto al passato prossimo
Ho conosciuto sua sorella un paio di anni fa. Io e mia moglie ci siamo conosciuti al matrimonio di un nostro amico. Non conoscevo Verona, è una città bellissima. Sono andata a una festa dove non conoscevo quasi nessuno!
all’imperfetto
Fare + infinito
Lasciare + infinito
Fai utilizzare ai tuoi ospiti i cinque sensi.
Lascia parlare il piatto.
Dai importanza ai materiali da far toccare.
Bisogna lasciar perdere.
Fai parlare anche me! = Lascia parlare anche me!
edizioni Edilingua
ventuno
21
Cosa so fare? S ch eda d i A ut ov alut az io ne dell ’uni tà 1 Indicate con ✔ “lo so fare bene” e con
“non lo so fare molto bene” e completate gli spazi.
1 So quali sono i 5 sensi. 2 So quali sono gli organi e i verbi dei 5 sensi.
2
5
4
1 3 So parlare dei 5 sensi.
1
3
2 4 So usare sapere al passato prossimo e all’imperfetto. 5 So usare conoscere al passato prossimo e all’imperfetto.
a un pittore che 1 Quest’immagine mi fa , quindi il senso che si attiva in me è la . 2 Guardando queste erbe penso al loro e al senso dell’ . 1 Io
2 Alberto si sposa!? Noi non lo 1 Paolo
m_r___o
si_ _ n _ _ _
d_g_________
_ _ la _ o _ _ _ za
preparare una torta a sua moglie perché 1 Cosimo lui non sa fare nessun dolce. 2 Bartolomeo, dai,
andare tuo figlio al cinema!
3 Questa storia mi
ridere davvero.
4 Luigino, 9 So dei modi di dire con le parti del corpo.
già questa città?
b_l_o
7 So associare sostantivi e sensi.
!
Luisa a un corso di tedesco.
2 Enrica,
6 So associare aggettivi e sensi.
8 So usare i verbi fare e lasciare + infinito.
che Mia compra una nuova casa, è vero?
sentire la radio anche a tuo fratello!
1 Questo orologio mi è costato ma è bellissimo, non trovi?
,
2 Chiara non parla quasi con nessuno. Secondo te, ha la o è solo un po’ timida? 10 So il significato di alcuni gesti italiani.
l
ä
Che dici, supereremo l’esame? ! ! Hai fatto un ottimo lavoro!
Verificate le vostre risposte a pagina 207.
22
ventidue
Arrivederci!
I cinque sensi 1
U N I TÀ
1
Mettete i verbi sapere e conoscere all’imperfetto o al passato prossimo. 1 So che Fabiana si era sposata. 2 So che anche Laura si è sposata. 3 Lo conosciamo da quando eravamo piccoli. 4 Non sapete che è già tutto esaurito?
2
Scegliete la forma corretta. 1 2 3 4 5 6
3
Ha conosciuto Conosceva sua moglie nel 1988. Conoscevi Hai conosciuto Stefania da molto tempo? Hanno conosciuto Conoscevano il posto, c’erano già stati. Sapevamo Abbiamo saputo che si era ormai trasferito. Sapevo Ho saputo che non vuole venire. Hai saputo Sapevi del nuovo capo? Hanno detto che è in gamba.
Sapere e conoscere: passato prossimo o imperfetto? 1 Non (io)
questo punto della città.
2 Carlo
proprio ieri che gli aumentano lo stipendio.
3 Luisa
Marco due anni fa in vacanza.
4 (voi)
tutto!? Perché non mi avete informato?
5 (noi)
dalla vicina di casa che Luciano era partito.
6 Tu, queste persone le
4
l’altra sera?
Collegate e ricostruite i minidialoghi. 1 2 3 4
5
già o le
Forza, andiamo! Cosa ci fa qui Giorgio? Ma hai visto quanto è stato scortese Luigi? Secondo me, questo lavoro non fa per lui!
a b c d
Sì, da non credere. Purtroppo hai ragione. Ma che fretta c’è? Non è più partito?
Completate lo schema e trovate la parola nascosta nelle caselle più scure. 1 Lo è l’acqua di mare. 2 Il senso proprio del naso. 3 Lo si sente con il naso. 4 Organo del tatto. 5 Alcune sono aromatiche. 6 Olfatto, vista, tatto, udito, gusto.
edizioni Edilingua
Lo si riconosce in bocca: il __ __ __ __ __ __
centoquindici
115
I cinque sensi
6
Trovate l’intruso. 1 vista – orecchio – gusto 2 sale – salato – sole
7
3 vista – profumo – naso 4 spezie – essenze – udito
5 aroma – sapore – mercato 6 olfatto – bocca – udito
Rispondete pensando ai cinque sensi. Quale senso vi è più utile quando …
8
… siete al lavoro?
… vi rilassate perché avete un giorno libero?
… siete occupati con il vostro hobby?
… vi trovate in difficoltà?
Che sensazioni provate quando guardate queste foto? A quali sensi le colleghereste? Perché?
1
2
3
4
1 2 3 4
9
116
Guardate le due foto. Che cosa potreste sentire (con le orecchie e con il naso)? Quale delle due foto rispecchia di più la vostra natura? Rispondete sul vostro quaderno.
centosedici
Arrivederci!
U N I TÀ
10
1
Guardate le diverse home page e fate l’abbinamento.
1
2
4
3 a alloggio
b ristorazione
c giro turistico
d centro estetico
11
Quale home page ha attirato maggiormente la vostra attenzione? Che cosa vi ha colpito? Che cosa vi aspettereste di trovare, vedere e gustare direttamente?
12
Siete andati a vedere di persona QuintEssenza. Scrivete sul vostro quaderno un’e-mail ad un amico e raccontate la vostra esperienza.
13
Trovate nel crucipuzzle 16 parole legate ai cinque sensi e scrivetele a fianco. Con le lettere rimaste troverete un’altra parola da aggiungere alla lista. O D S
A P O R
E M
A
E
S
P
R O F U M O S S
P
Z
I
E
R G F
C Z O R
M A R
L
E L
E O
O U O O A R B N D U C
Z
I
E D A R U M O R
E
A R M O N
V O C edizioni Edilingua
E
I
E
A A A
S U O N O centodiciassette
117
I cinque sensi
14
A quali sensi collegate le parole dell’esercizio 13? Ogni parola può essere collegata anche a più sensi. udito
15
olfatto
tatto
gusto
vista
Leggete la filastrocca e completate con le parole mancanti. orecchio • calore • naso • luci • mano • sapore • occhio forma • dolce • colori • rumori • profumi
che vedi ei
le puzze e i
dimmi se anch’io
dimmi se anch’io
son fatto di fiori
faccio odore di fiumi
che senti i
16
Lingua che senti
ed i suoni
il
e il salato
e il
il mio
Io hai mai sentito
ho la voce dei tuoni?
lo hai mai assaggiato?
il tamburo del cuore?
Completate con il verbo fare al tempo giusto. 1 (voi)
andare vostra figlia in vacanza da sola con gli amici?
2 Luca
giocare suo figlio, stanno costruendo insieme delle torri. uscire dieci minuti prima della fine della lezione.
4 La tua macchina è ancora rotta?! Perché non l’
118
la
quando io grido,
3 L ’insegnante ieri li
17
che tocchi
da La Melevisione, RaiTre
le
che senti
riparare?
5 Valeria, Lucio! Perché non ci
sentire come suonate bene?
6 Il locale è pieno e non (loro)
entrare più nessuno.
Trasformate dove è possibile le frasi dell’esercizio 16 con lasciare + infinito.
centodiciotto
Arrivederci!
U N I TÀ
18
1
Completate con la forma giusta di fare o lasciare e uno degli infiniti. andare • fare • organizzare • ristrutturare • uscire • dormire 1
la loro casa in montagna, adesso è pronta ed è bellissima.
2
tua figlia in vacanza con le amiche la prossima estate?
3
i compiti a tuo fratello! Dopo giocherete insieme.
4 Monica
il bambino, adesso arriva.
5 Questa volta
tutto a loro. Noi non facciamo proprio niente.
6 I genitori di Claudia la
19
già tutti i sabati sera.
Scrivete sul vostro quaderno 6 frasi con fare o lasciare e gli elementi dati. 1 Giuliano 2 Noi
3 I signori Santini 4 Margherita
fare (non)
5 Io
6 Tua sorella
20
21
lasciare
lavare
suo nonno.
parlare
suo figlio.
riparare
l’auto.
riposare giocare
piangere
la lavatrice. tutti.
la piccola Silvia.
Che cosa direste? Completate le frasi scegliendo l’opzione giusta. 1 Secondo me questo profumo è … a salato. b agro. c dolce.
2 “Mangiare con gli occhi” vuol dire … a aprire molto gli occhi. b gustare con la vista. c gustare con la bocca.
3 Niente zucchero, grazie. A me il caffè piace ... a amaro. b lungo. c aromatico.
4 “Goloso” vuol dire … a avere la gola grande. b amare il cibo. c avere buon gusto.
5 È davvero una pettegola, le piace il naso dappertutto. a inserire b ficcare c toccare
6 Dopo quello che ha fatto, è sulla di tutti. a testa b mano c bocca
Volete realizzare cinque angoli in casa vostra per risvegliare tutti i sensi. Cosa fareste voi e cosa fareste o lascereste fare agli altri? Scrivete sul vostro quaderno. Nell’angolo della vista farei installare un acquario con tanti pesci colorati e metterei diverse lampade per dei giochi di luce …
edizioni Edilingua
centodiciannove
119
I cinque sensi
22
Leggete i dialoghi e guardate le foto. Collegate le espressioni in blu ai rispettivi gesti. 1 – Aspetta! Vengo anch’io! – Ah, okay, ti aspetto. 2 – Era pieno di gente! – Ma è stato bello? Ti sei divertito? 3 – Che cosa farai adesso? – Non lo so, non ho proprio nessuna idea … 4 – E parla, parla, parla … – Sì, però meglio lei di Sandro che non apre bocca. 5 – Che freddo! – Te lo avevo detto di mettere un maglione. 6 – Perché ti arrabbi? – Lo sai, non la sopporto, mi sta sullo stomaco!
a 23
b
c
Un tuo amico è al ristorante con te ed è triste. a Uff, che noioso … Ti avvicini e lo abbracci. b c Lo inviti a parlare. d Sai già cosa è successo. e Addio pranzo! I tuoi amici ti amano soprattutto per … a … la tua coerenza. b … il tuo affetto. c … la tua capacità di ascoltare. d … le scelte che fai. e … la simpatia. Se hai più risposte …
120
e
d
Quale senso prevale nella vostra vita? Fate il test e scopritelo. Avete più risposte a, b, c, d oppure e? A quale senso potrebbero corrispondere? Provate ad indovinare!
In un team di lavoro tu potresti essere … a … uno che organizza. b … uno che aiuta. c … uno che ascolta l’opinione degli altri. d … uno che vede le tendenze del futuro. e … uno che fa animazione.
a, b, c, d, e,
f
credi solo se vedi le cose. ami toccare e abbracciare ciò che è intorno a te. le sensazioni ti arrivano dai suoni. senti le cose nel cuore. ti piace gustare, assaporare la vita fino in fondo.
centoventi
Sul telefonino di lui/lei leggi un messaggio strano. a Analizzi ogni parola. b Sei arrabbiato/a e lo dici. c Continui a pensarci tutto il giorno. d Te lo aspettavi. e Chiedi a un amico / un’amica di scriverti qualcosa di strano e poi lo fai leggere al tuo lui / alla tua lei. Cammini nel bosco: a cosa pensi? All’ombra e al verde degli alberi. a b Al fresco. c Ai rumori della natura. d All’aria pulita. e Alle fragole di bosco.
Il senso che prevale è … ➙ ➙ ➙ ➙ ➙
il tatto il gusto la vista l’olfatto l’udito
Arrivederci!
-- parlare dell’evoluzione della lingua italiana -- parlare di anglicismi, letteratura e analfabetismo -- parlare di regionalismi -- riconoscere eventi conclusi nel passato -- il passato remoto -- i nomi alterati
U N I TÀ
7
Che italiano parliamo? 1
3
2
Na pu l e è m i l l e cu l u r e Na pu l e è m i l l e p au r e Na pu l e è a v o c e d e ’ c r i a t u r e c h e sa g l i e ch i an u ch i an u
6
5
4
7
1
Guardate le foto. Quali parole presenti nei testi non sono italiane?
2
A che cosa vi fanno pensare queste immagini? Collegate. anglicismi • lingue straniere • dialetti analfabetismo • neologismi • errori abbreviazioni • bilinguismo • …
3
edizioni Edilingua
Leggete l’sms. Che cosa significa, secondo voi? Discutetene in classe.
sessantanove
69
Un paese, molte lingue
Luigi Meneghello nacque nel 1922 a Malo, un piccolo paese del Veneto. Studiò letteratura italiana a Vicenza. Nel dopoguerra si trasferì in Inghilterra, dove lavorò come insegnante di letteratura, traduttore e scrittore. Nei suoi romanzi Meneghello racconta la vita degli abitanti di Malo e gioca con una mescolanza di parole dialettali, italiane e inglesi.
1
18
2
3
Leggete e ascoltate il testo di Luigi Meneghello. Quali frasi sono vere? 1 2 3 4
Da bambino lo scrittore parlava soltanto in dialetto. Ha sentito l’italiano per la prima volta a scuola. L ’italiano regionale è una forma di italiano con molti tratti locali. L ’italiano che parlavano era diverso da quello parlato in altre parti d’Italia.
Rileggete il testo ed elencate le caratteristiche del dialetto, dell’italiano scritto e di quello parlato da Meneghello. Nella biografia di Meneghello sono presenti alcune forme al passato remoto. Trovatele e collegatele agli infiniti corrispondenti. lavorare: studiare:
4
La mia infanzia è trascorsa in un ambiente interamente dialettofono: a casa mia e intorno a me si parlava esclusivamente dialetto, il dialetto del mio paese che è una variante del dialetto vicentino. […] l’italiano si imparava quando si andava a scuola, a cinque, sei anni. Non c’erano traumi. Avevamo già una certa esperienza dell’italiano. Erano in italiano, per esempio, i titoli dei giornali che sentivamo leggere a casa, o imparavamo a compitare prescolasticamente in italiano innumerevoli altre parole e frasi che ci arrivavano attraverso i canali della vita e della cultura urbane. E delle due lingue che diventavamo capaci di usare e alternare con disinvoltura, una sola si scriveva. […] Per ciò che riguarda il parlato, l’italiano che parlavamo, questo era certa-
nascere: trasferirsi:
La lingua italiana varia molto in relazione al contesto in cui viene utilizzata. Basandovi anche sul testo di Meneghello, dove pensate di poter trovare dei passati remoti? E dove invece delle espressioni dialettali?
mente una forma di italiano che oggi chiameremmo regionale, per dirla alla buona era l’italiano dei veneti […]. Così direi oggi. Ma allora non c’era coscienza critica di questo stato di cose, almeno non c’era in me, o nel mio paese. Noi non sapevamo che l’italiano che parlavamo era diverso da quello (letterario) che cercavamo di scrivere, e diverso da quello parlato in altre parti d’Italia, una nostra variante della lingua nazionale; si sentiva in certi contesti che c’erano delle diversità, nell’accento, nella pronuncia, nella scelta delle parole e delle frasi, ma non esisteva una teoria per spiegare questa faccenda, tranne l’idea che fuori dal Veneto la gente è stramba. Luigi Meneghello, Opere scelte, Mondadori, 2006, pagg. 1065–1066
In Italia ci sono 12 minoranze linguistiche riconosciute e tutelate
dalla
Costituzione:
friulano, ladino, sardo, tede-
sco, sloveno, occitano, france-
se, francoprovenzale, albanese, greco, catalano e croato.
Il passato remoto descrive azioni concluse che non han-
no nessuna relazione con il
presente. è utilizzato quasi
esclusivamente nella lingua scritta.
p. 74 / 1
un libro di storia • un’e-mail di un amico una conversazione per strada una cerimonia religiosa • un romanzo una discussione in famiglia
Io penso che il passato remoto si possa trovare/incontrare/usare in ... oppure durante ... es. 1-6
70
settanta
Arrivederci!
U N I TÀ
Breve storia della lingua italiana
Durante il Rinascimento si fece più forte la necessità di una lingua nazionale. Le discussioni fra scrittori e uomini di lettere erano intense: quale parlata locale doveva diventare la lingua ufficiale? La scelta cadde sul fiorentino aristocratico.
2
… e oggi?
1 In Italia, per tutto il Medioevo, regnò una situazione di bilinguismo: si parlavano contemporaneamente il latino, lingua della Chiesa e della scienza, e il “volgare”, lingua del popolo, diversa da regione a regione.
3 Nell’Ottocento lo scrittore milanese Alessandro Manzoni propose una nuova soluzione: una lingua letteraria più vicina alla lingua parlata, facile da capire. Per scrivere I promessi sposi Manzoni andò a “sciacquare i panni in Arno”, mescolò cioè alla lingua letteraria alcuni elementi del toscano parlato.
4 A metà degli anni ’50 nacque la RAI: le televisioni, che trasmettevano programmi in italiano standard, si diffusero in tutto il Paese. Finalmente tutti gli italiani iniziarono a parlare la stessa lingua!
5
Leggete la storia della lingua italiana a fumetti, poi le frasi qui accanto. Sono corrette? Se non lo sono, correggetele.
6
Leggete adesso il testo … e oggi? Che parlate esistono?
1 2 3 4
Oggi, secondo l’ISTAT, il 73 % della popolazione parla l’italiano standard esclusivamente con gli estranei, il 44 % lo parla anche in casa. Comunemente si utilizza l’italiano regionale, che unisce alla lingua standard alcune caratteristiche o espressioni dialettali. Accanto ad un uso più diffuso dell’italiano, oggi molti riscoprono il piacere della parlata dialettale per esprimere sentimenti, per mostrare confidenza o per fare dell’ironia. Per molti anni invece parlare in dialetto è stato considerato sinonimo di ignoranza e basso livello sociale.
L ’italiano è nato dal latino. La lingua italiana di oggi si è sviluppata da quella dell’Italia del Centro-Nord. Un secolo fa tutti capivano e parlavano l’italiano. La radio e la TV hanno avvicinato gli italiani del Nord e del Sud.
Che lingua parla? Dove ha imparato l’italiano?
Intervistato 1 Intervistato 2 Intervistato 3
7
Ascoltate e completate la tabella.
8
E nel vostro Paese? Sentite i diversi accenti? Sapete identificare la provenienza di una persona dall’accento e dal modo di parlare? Esistono i dialetti? Dove si parla la lingua standard?
9
Nei testi della storia della lingua sono presenti altri verbi al passato remoto. A quali infiniti corrispondono? Riscrivete i testi al presente storico.
19
In Italia, per tutto il Medioevo, regnò ➙ regna una situazione di bilinguismo. 10
7
Per raccontare eventi stori-
ci si può usare anche il presente storico. p. 74 / 2, 3
L ’uso sempre meno frequente dei dialetti è considerato da alcuni, in Italia, una perdita della propria identità. Cosa ne pensate? Secondo voi, è giusto continuare ad usare il dialetto? Discutete. es. 7-15
edizioni Edilingua
settantuno
71
Angloitaliano? 2
1
Se negli anni Cinquanta la televisione ha insegnato l’italiano agli italiani, oggi sembra voler insegnare loro l’inglese. Quali effetti provoca nella lingua comune l’atteggiamento anglofilo dei grandi mezzi di comunicazione? Il problema è che la televisione non insegna di trasmissioni e di davvero l’inglese. Insegna, in titoli cca e inutile di sue articolazioni, l’esibizione scio l per educativo. qualche anglismo, come educationa protestato in ParDel resto, anche come ministro, ho il question time, i, lamento contro queste ridicolaggin Welfare […] Ha da per le interrogazioni urgenti, o il passà ’a nuttata!* (Intervista a Tullio De Mauro) ento (dialetto napoletano)
* deve passare questo brutto mom
Qui c’è il browser con il server, ed il setter con il pointer, c’è il bestseller, c’è l’hamburger con le chips e le blue chips; c’è il reporter col revolver, c’è il designer col decanter, qualche wafer, molti woofer, ma di welfare quasi più; c’è il fund-raiser dentro il bunker, molti mixer, troppi mister, più decoder che pullover, e gameover, stop, reboot … (Mario Barenghi)
3 «Italiani uniti contro il week-end»: secondo un sondaggio proposto dalla società Dante Alighieri ai suoi visitatori, “week-end” è la parola straniera più inopportuna tra tutte quelle ormai entrate a far parte dell’italiano. Subito dopo vengono “ok”, “welfare”, “briefing”, “mission”, “location”, “privacy”, “shopping” e addirittura “computer”. Gli italiani usano invece volentieri parole come “sexy” oppure “water”, che certamente è molto meno imbarazzante del termine italiano “gabinetto a sciacquone”. adattato da Il Sole 24 ore (Elysa Fazzino)
11
Leggete ad alta voce la poesia di Mario Barenghi (testo 1). Ascoltate poi come vengono pronunciate in italiano le parole inglesi. Le avete pronunciate così anche voi?
12
Rileggete la poesia e gli altri due testi. Cercate le parole che non sono italiane. A quali settori appartengono?
13
Quali delle paroli in verde, se non siete anglofoni, vengono usate solitamente anche nella vostra lingua? Collegate ogni parola a quella italiana corrispondente.
20
week-end • business • trend gossip • welfare • meeting premier • briefing 14
sport - musica - …
primo ministro • riunione informativa pettegolezzo • affari • tendenza di moda fine settimana • incontro • stato sociale
Per quale motivo, secondo voi, si usano spesso parole straniere nella comunicazione quotidiana? Completate le reti di parole con i termini stranieri presentati in questa pagina. educational rendono più “moderni” concetti comuni
esprimono concetti tecnici o difficili da tradurre
evitano di usare parole sgradevoli o offensive
escort
webmaster
15
Usate volentieri parole straniere? Perché? Quali? Fate una lista e confrontatela con quelle degli altri. es. 16-20
72
settantadue
Arrivederci!
U N I TÀ
Analfabeti, un popolo in crescita
7
Chi non si esercita va indietro di 5 anni
L’8 settembre l’Unesco celebra la giornata mondiale per la lotta all’analfabetismo. In Italia la battaglia contro l’analfabetismo non è per niente vinta, anzi, sta passando un momentaccio. Accanto al plotone di «vecchi» analfabeti, infatti, sta nascendo un nuovo esercito di giovani e adulti. Un giudice di Firenze racconta che a volte, durante i processi, i testimoni non sono in grado di leggere la formuletta di rito. Un responsabile sindacale spiega che spesso
chi cerca lavoro ha bisogno di aiuto nel compilare i moduli. Alcune persone, insomma, leggono e scrivono in modo così limitato da non riuscire a compiere le funzioni di base per essere cittadini a tutti gli effetti. Sono gli “analfabeti di ritorno”, persone che hanno imparato a scuola a leggere e a scrivere, ma che, non facendolo quasi mai, ne hanno perso la capacità. adattato dal Corriere della Sera (Alessandra Muglia)
16
Osservate i cartelli e l’email. Ci sono degli errori: riuscite a trovarli? Da chi possono essere stati fatti?
17
Leggete l’articolo. Qual è il problema di base? Conoscevate già il fenomeno chiamato “analfabetismo di ritorno”? Di che cosa si tratta? Quali sono le differenze con l’analfabetismo comune?
18
Rileggete il testo. Qual è, secondo voi, il significato delle parole a destra?
19
Guardate gli esempi e collegateli al significato che hanno. 1 2 3 4
aiuto + ino/a = aiutino problema + one = problemone giornata + accio/a = giornataccia lavoro + etto/a = lavoretto
1 momentaccio un momento a brutto/difficile a buono 2 formuletta una formula a lunga b breve
a b c d
piccolo/a ... piccolo/a e carino/a ... grande ... brutto/a ...
Nome + suffisso = nome alterato p. 74 / 4
Non tutte le parole in -one, -ino sono nomi alterati: ad esempio, citta-
dino, è un sostantivo con un suo significato autonomo.
20
Il problema dell’analfabetismo esiste anche nel vostro Paese? Cosa si può fare per limitare e combattere questo fenomeno? Fate delle proposte.
21
Senza paura di fare errori: in piccoli gruppi scrivete una poesia simile a quella di Barenghi (testo 1, pag. 72). Vince chi utilizza più parole anglo-italiane riuscendo a scrivere un testo che abbia un senso. es. 21-24
edizioni Edilingua
settantatré
73
La grammatica da vicino 1
Leggete il testo e completate la tabella con il passato remoto dei verbi avere e essere.
Chi ha insegnato l’italiano agli italiani?
ta uno spettatore di allora, «Pensate che, grazie al maestro Manzi, un milione e quattrocentomila italiani ebbero la possibilità di conseguire la licenza elementare». Il programma ebbe un tale successo che la io RAI ha deciso di trasmettere un tu nuovo “Non è m@i troppo tardi”, lui/lei/Lei adattato ai giorni nostri e dedi- noi cato soprattutto ai bambini e voi agli stranieri. loro
Tra gli anni Sessanta e Settanta furono in molti ad imparare l’italiano grazie alla televisione. “Non è mai troppo tardi”, il programma televisivo condotto dal maestro Alberto Manzi, fu il principale strumento di questo particolare processo di alfabetizzazione. «Anch’io fui tra i protagonisti di questo evento», raccon-
2
Verbi in -are arrivai arrivasti arrivammo arrivaste
tu facesti desti
dovetti potei / potetti potesti volli seppi dicesti venisti 4
avemmo aveste
fummo foste
Verbi in -ere assistei/assistetti assistesti assisté/assistette assisteste assisterono/assistettero
lui/lei/Lei fece dette / diede
volle disse venne
noi facemmo dovemmo volemmo
venimmo
settantaquattro
piccolo piccolo piccolo piccolo
Nella lingua parlata si
preferisce usare il passato prossimo invece del passato remoto.
Verbi in -ire contribuii contribuisti contribuì contribuimmo contribuiste I verbi irregolari al passa-
voi deste doveste voleste sapeste diceste
loro fecero dovettero poterono seppero dissero
to remoto presentano co-
munque una struttura
regolare: io, lui/lei, loro sono irregolari ma hanno
lo stesso tema; tu, noi e
voi sono regolari e si formano dal tema dell’infi-
nito o dell’imperfetto in-
dicativo (bevesti, dicesti,
facesti, ponesti, traducesti, traesti).
Che cosa significano le parole in verde? libretto = libro affarone = affare gattino = gatto ragazzaccio = ragazzo
74
fosti
Completate la tabella. Le desinenze sono le stesse dei verbi regolari. io
fare dare dovere potere volere sapere dire venire
avesti
Nel dopoguerra arrivarono in Italia i primi televisori. Con gli anni ’50 iniziò un periodo di rinascita economica. Nel luglio del 1969 assistemmo allo sbarco dell’uomo sulla Luna. Le lotte studentesche degli anni Settanta contribuirono a trasformare la società.
io tu lui/lei/Lei noi voi loro
Essere
ebbi
Riformulate le frasi usando il passato prossimo. Poi completate la tabella. 1 2 3 4
3
Avere
Alcuni suffissi possono
grande grande grande grande
brutto/cattivo brutto/cattivo brutto/cattivo brutto/cattivo
carino carino carino carino
combinarsi fra loro:
casa – casetta – casettina =
una casa piccola piccola e carina.
Arrivederci!
Ripassiamo
U N I TÀ
7
Comunicazione
Parlare dell’evoluzione della lingua italiana
Nel Medioevo in Italia regnò una situazione di bilinguismo. La necessità di una lingua nazionale si fece più forte nel Rinascimento. Il fiorentino aristocratico, una parlata locale, divenne la lingua ufficiale. Nell’Ottocento Alessandro Manzoni utilizzò anche elementi del toscano parlato. Con la RAI, tutti gli italiani iniziarono a parlare la stessa lingua, l’italiano standard.
Parlare di anglicismi e analfabetismo
Gli italiani usano volentieri parole come “sexy”. “Week-end” è la parola straniera più inopportuna. La battaglia contro l’analfabetismo non è vinta. Accanto ai “vecchi” analfabeti , stanno nascendo gli “analfabeti di ritorno”. Spesso chi cerca lavoro ha bisogno di aiuto nel compilare i moduli. Ci sono persone che hanno imparato a leggere e scrivere ma ne hanno perso la capacità.
Parlare di regionalismi
Intorno a me si parlava il dialetto del mio paese, una nostra variante della lingua nazionale. Sono cresciuto in un ambiente dialettofono. L’italiano parlato era una forma che chiameremmo regionale.
Grammatica
L’italiano che parlavamo era diverso da quello parlato in altre parti d’Italia.
Il passato remoto dei verbi regolari
I nomi alterati
Verbi in -are
Verbi in -ere
Verbi in -ire
ragazzino/a
diminuitivo
parlai
vendetti/ei
partii
ragazzone/a
accrescitivo
parlasti
vendesti
partisti
ragazzetto/a
vezzeggiativo
parlò
vendette/é
partì
ragazzaccio/a
peggiorativo
parlammo
vendemmo
partimmo
parlaste
vendeste
partiste
parlarono
vendettero/erono
partirono
Il passato remoto dei verbi irregolari
Essere
Avere
Bere
Dire
Fare
Porre
Tradurre
Trarre
fui
ebbi
bevvi
dissi
feci
posi
tradussi
trassi
fosti
avesti
bevesti
dicesti
facesti
ponesti
traducesti
traesti
fu
ebbe
bevve
disse
fece
pose
tradusse
trasse
fummo
avemmo
bevemmo
dicemmo
facemmo
ponemmo
traducemmo
traemmo
foste
aveste
beveste
diceste
faceste
poneste
traduceste
traeste
furono
ebbero
bevvero
dissero
fecero
pose
tradussero
trassero
Per il passato remoto irregolare degli altri verbi consultare le pagine 203-206 della Grammatica.
edizioni Edilingua
settantacinque
75
Cosa so fare? S ch eda d i A ut ov alut az io ne dell ’uni tà 7 Indicate con ✔ “lo so fare bene” e con 1 So descrivere la situazione dell’italiano di oggi.
“non lo so fare molto bene” e completate gli spazi. In alcune zone esiste il
, si parlano cioè due
lingue. Gli italiani fanno largo uso di
, termi-
ni di origine inglese. Ogni anno il vocabolario della lingua italiana si arricchisce di
. Per fare prima, ne-
gli sms e nelle e-mail si usano molte 2 So riconoscere i diversi tipi di testo dal registro
Testo B:
Testo A:
In vista delle elez ioni regionali si fa più intenso il dibattito politico. I candidat i dei principali part iti si affrontano ne lle piazze e sugli sche rmi televisivi … B
anQuando Stefano Roi compì i dodici linguistico usato. ni, chiese in regalo a suo padre, capitaero, no di mare e padrone di un bel veli A di portarlo con sé a bordo.
3 So formare il passato remoto dei verbi regolari.
4 So formare il passato remoto dei verbi irregolari.
.
parlare: io
noi
loro
credere: io
noi
loro
finire:
noi
loro
io
essere:
; avere
; fare:
sapere:
; stare:
; volere:
(io)
5 So quando si usa il passato
Possiamo incontrare il passato remoto in un
6 So parlare della storia della
Nel Medioevo il latino
remoto.
lingua usando il presente storico.
oppure usarlo quando parliamo di
popolo
(lui) .
la lingua colta mentre il
il volgare. Nel Rinascimento i letterati
il fiorentino aristocratico come lingua nazio-
nale. Nell’Ottecento Manzoni
alla lingua lette-
raria alcuni elementi del toscano parlato. Negli anni ’50, grazie alla televisione si 7 So usare termini italiani al posto di quelli inglesi.
8 So parlare del problema
dell’analfabetismo in Italia.
9 So formare i nomi alterati.
?
Ti sei già organizzato per questo week-end Andiamo a fare shopping
?
Oggi il vero problema è l’analfabetismo di
ti stanno
la capacità di leggere e
gatto brutto é
cittadino
maglietta
. Mol.
; mano piccola é
grosso libro é 10 So riconoscere i nomi alterati.
l’italiano standard.
; scarpa carina é padrone melone
scatolone
ombrellino
casetta
parolaccia
Verificate le vostre risposte a pagina 207.
76
settantasei
Arrivederci!
Bellezza all’italiana 1
U N I TÀ
6 7
Leggete le definizioni e fate il cruciverba utilizzando i termini dati. Completate infine la frase in basso con la parola nascosta nelle caselle più scure. neologismo • anglicismo • bilinguismo • madrelingua • dialetto abbreviazione • analfabetismo • latinismo 1 Riduzione di una parola.
2 Parola o espressione latina entrata in un’altra lingua. 3 Condizione di chi non sa leggere e scrivere. 4 Lingua che si è imparata sin dall’infanzia.
5 Parola o espressione inglese entrata in un’altra lingua.
6 Sistema linguistico di una determinata zona geografica. 7 Condizione di chi usa o parla correntemente due lingue. 8 Parola o espressione di recente creazione.
È la lingua che state imparando voi: l’__ __ __ __ __ __ __ __ .
2
3
Dove si parlano questi dialetti o dove si hanno questi accenti? Osservate le desinenze e scrivete le città o le regioni corrispondenti. 1 milanese
4 toscano
2 romanesco
5 veneto
3 napoletano
6 friulano
Leggete queste frasi. Quali sono interamente in italiano? E quali, secondo voi, contengono forme regionali o dialettali? A chi ci si potrebbe rivolgere con ogni frase? 1 Per il fine settimana sono previste temperature superiori ai 40°. 2 Questo week-end ci saranno più di 40°. 3 ‘Sto fine settimana avremo 40 e rotti gradi! 4 Sabato e domenica: 40°-45°. 5 A ga sarà 40 grat sabet e dumenica!
edizioni Edilingua
centosessantatré
163
Bellezza all’italiana
4
Valeria ha un problema con il computer. Leggete cosa scrive al suo amico Paolo. Poi completate , con le parole date, l’e-mail che manda al negoziante. Confrontate e commentate sul vostro quaderno i due stili.
Ciao Paolo, che giornataaaa!!! Ti scrivo per dirti solo questo: il computer che ho comprato più o meno un mese fa è già rotto. Non ho idea del perché, ci sto sempre attentissima! Di sicuro c’era qualche problema, speriamo che me lo cambino con un altro. La garanzia ce l’ho. Il problema è che mi serve subito, spero proprio che facciano in fretta. Ci sentiamo, ciao! Vale
cordiali saluti • un controllo urgente • difetto • gentile funziona • con la massima cura acquistato • comunicarLe sono riuscita a
[email protected] problema computer
1.
signor Vanni,
Le scrivo per 2.
che il computer che ho 3.
suo negozio circa quattro settimane fa non 4.
capire il motivo, dato che l’ho sempre trattato 6.
Penso quindi che si tratti di un 7.
presso il
più. Non 5. .
di fabbricazione e che sia necessario 8.
da parte vostra. Il computer, ovviamente, è ancora in garanzia. Si tratta di un problema per me estremamente 9.
10.
, mi auguro per questo che si trovi al più presto una soluzione. ,
Valeria Soncin
5
Leggete quello che Marco ha scritto su un blog rispondendo alla domanda “che lingue parli? Parli anche in dialetto?”. Rispondete poi alle domande. Io solitamente parlo in italiano, sia in famiglia che fuori. Il dialetto lo capisco bene, i miei parlano ancora molto in patois, il nostro dialetto. Diciamo che appartengono ancora alla generazione che usa quotidianamente il dialetto. È più un’abitudine, non penso che lo parlino appositamente per mantenere le proprie origini. Lo parlano con tutti in paese dove ci sono alcune persone anziane che forse l’italiano non lo capiscono nemmeno! In Valle d’Aosta, dove vivo, si impara poi il francese a scuola, perché è lingua ufficiale insieme all’italiano. E allora io so anche il francese e lo uso, lo parlo ogni estate, quando i nostri parenti francesi vengono nel nostro villaggio a passare le vacanze. Il mio inglese invece è scolastico. Infine, visto che cin69 chiede che lingua si parla sui blog: sul blog si parla italiano! Ci sono blog in dialetto ma raggiungono meno persone.
164
centosessantaquattro
Arrivederci!
U N I TÀ
6 7
1 Che lingue parla Marco? 2 Che lingue capisce Marco? 3 Chi parla in dialetto? Perché? 4 Con chi parla Marco in italiano? 5 Con chi parla Marco in francese? 6 Che lingua usa Marco sui blog? Perché?
6
Quale lingua o quale dialetto parlate quando, dove e con chi? Anche se non parlate un dialetto, usate stili differenti in situazioni e con persone diverse?
7
Leggete un passaggio tratto dal romanzo Cristo si è fermato a Eboli e sottolineate i verbi al passato remoto. Scrivete poi i relativi infiniti.
donna i la vedova, il becchino banditore, Infine mi congedai da tutti. Saluta dottor la Parroccola, il dottor Milillo, il Caterina, la Giulia, don Luigino, capre, i contadini, le donne, i ragazzi, le Gibilisco, l’Arciprete, i signori, i liaquadro in ricordo al comune di Gag monachicchi e gli spiriti, lasciai un di casa, usi con la grossa chiave la porta no, feci caricare le mie casse, chi o e alle di Calabria, al cimitero, al Pantan diedi un ultimo sguardo ai monti i loro ntre i contadini si avviavano con argille; e una mattina all’alba, me ano, gabbia, nella macchina dell’americ asini ai campi, salii, con Barone in e, e po sportivo, Gagliano scomparv e partii. Dopo la svolta, sotto il cam non l’ho più riveduto. ciò il viaggiare con i treni accelerati: per Avevo un foglio di via, e dovevo sai ver e i suoi sassi, e il suo museo. Tra viaggio fu lungo. Rividi Matera, Bari, tre bianche, come un cimitero, e la pianura di Puglia, sparsa di pie d. risalii, a piccole tappe, verso il nor e Foggia misteriosa nella notte, e Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli
edizioni Edilingua
centosessantacinque
165
Bellezza all’italiana
8
Trovate i 14 verbi al passato remoto nascosti nella griglia e indicate la persona e l’infinito corrispondenti.
E
S D F U M M O A M
S
T
I
L
S D
O E
E
E
I
S
T E
P
A V F
E
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S
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C
P O B
S V O L
L
B I
E
T
B
T
R
S
S
E
R V
E
E A V E N N E
9
I M R
I
E
E V
R O E
Scegliete le risposte giuste 1 La lingua italiana … a prese rapidamente il posto del latino. b si sviluppò a partire dal latino volgare. c nacque dai dialetti del nord.
2 Durante il Rinascimento … a il latino fu abbandonato completamente. b nacque l’italiano come lo conosciamo oggi. c gli scrittori identificarono una lingua nazionale.
3 Parlare in dialetto … 4 Con l’arrivo della televisione … a fu considerato a lungo un segno di scarsa cultura. a i dialetti si diffusero ancora di più. b è considerato oggi un segno di scarsa cultura. b si ricominciò a parlare in latino. c contribuì a migliorare il livello culturale degli c la lingua italiana si diffuse in tutta la penisola. italiani. 10
Imperfetto o passato remoto? 1 2 3 4 5 6
11
Il capo mi telefonava telefonò sempre anche mentre ero in vacanza. Silvia accendeva accese il computer e iniziava iniziò a chattare. A sei anni i miei genitori mi portavano portarono a New York. Ma era fu davvero un caso? Io credo di no. Quando andavo al liceo il latino era fu la mia materia preferita. Marco e Fabio si conobbero conoscevano durante una gita in barca.
Riscrivete il testo al presente storico. Il latino dopo l’Impero Quando l’Impero Romano crollò, anche il latino perse il suo predominio culturale. La lingua dell’Impero si mescolò alle parlate locali e iniziò a differenziarsi da regione a regione. Le lingue romanze, come l’italiano, il francese e lo spagnolo, nacquero dunque da una radice comune: il latino. Il latino, tuttavia, per secoli rimase la lingua della cultura e delle istituzioni: molti scienziati scrissero trattati in latino fino al 1600, e il Vaticano usa ancora oggi il latino per i suoi documenti ufficiali.
166
centosessantasei
Arrivederci!
U N I TÀ
12
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Leggete questo testo sulla lingua italiana e rispondete alle domande.
L’italiano è una lingua romanza, derivante dal latino, basata sul fiorentino letterario usato nel Trecento. L’italiano appartiene al gruppo italico della famiglia delle lingue indoeuropee. L’italiano convive sul territorio della penisola con un gran numero di idiomi neo-romanzi e ha diverse varianti regionali. L’italiano è lingua ufficiale in Italia, a San Marino, in Svizzera (insieme al tedesco, al francese e al romancio) e nella Città del Vaticano (insieme al latino). È, inoltre, seconda lingua ufficiale nella Regione Istriana (Croazia) e in tre comuni della Slovenia. L’italiano è una delle 23 lingue ufficiali dell’Unione europea. Il lessico della lingua italiana include circa 160.000 parole di uso consolidato. Secondo gli studi di Tullio De Mauro, però, la lingua di comunicazione quotidiana è fondata su una base di circa 7000 parole. In italiano si trovano prestiti da lingue prelatine, cioè parole derivanti da lingue parlate in Italia prima dell’avvento del latino (per esempio parole di origine etrusca), latinismi, che sono parole modellate su parole del latino letterario e reintrodotte nell’italiano, parole derivanti dal greco, dall’ebraico, dall’arabo, dal persiano, dal francese, dal tedesco, dallo spagnolo e, più di recente, indicativamente dalla fine del Settecento, dagli anglicismi, i prestiti dall’inglese. Secondo Tullio De Mauro questi anglicismi, molti dei quali non hanno ancora una traduzione in italiano, si attestano attorno all’8% del lessico complessivo. adattato da www.wikipedia.it
1 Da quale lingua deriva l’italiano? 2 Dove si parla italiano? 3 L’italiano è l’unico idioma sul territorio della penisola? 4 Quante parole costituiscono circa il lessico dell’italiano?
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centosessantasette
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Bellezza all’italiana
5 Tutte le parole della lingua italiana derivano dal latino? 6 Qual è la lingua che ultimamente ha “prestato” più parole all’italiano?
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Leggete questi due passaggi tratti da un articolo di giornale. Quali frasi date sotto corrispondono al testo?
Il 60% della popolazione conosce un dialetto, il 95% parla abitualmente l’italiano L’Unesco elenca anche alcuni idiomi minori, i cui parlanti si trovano in Italia, come a rischio: sono il Griko (del Salento e della Calabria), il Gardiol, il croato del Molise, il Töitschu (tedesco) della Valle d’Aosta: come sono arrivate a noi queste lingue? Davvero sono in pericolo? «L’Italia, fin dall’antichità preromana, tra le Alpi e i mari ha accolto e poi ospitato stabilmente popolazioni della più diversa provenienza. Molte lingue sono scomparse perché le popolazioni si sono volte all’uso del latino e delle parlate romanze nate dal latino. Altre, dal serbo-croato al greco o all’albanese, hanno resistito all’assimilazione. Ma anche qui ci vuole cautela. Venti anni fa il Griko della Grecia salentina era stato dato per spacciato, e invece ha conosciuto una straordinaria rivitalizzazione. Del resto, anche i dialetti italiani sono stati dati per morti a partire dagli anni Cinquanta e invece sono vivi e in uso per il 60% della popolazione (dati Istat) accanto all’italiano». […] Il nostro italiano oggi non è considerato a rischio: potrebbe esserlo nel futuro? Insomma, i nostri pronipoti parleranno un’altra lingua? «L’italiano, a metà del Novecento, era parlato abitualmente da meno del 20% della popolazione, oggi lo è dal 95%. Mai, in tre millenni di storia ricostruibile, le popolazioni d’Italia hanno conosciuto un pari grado di convergenza verso una stessa lingua. Perché sessanta milioni di persone cambino idea ci vuole tempo». dal Corriere della Sera (P. Sa.)
1 L’Unesco ha fatto un elenco degli idiomi a rischio di estinzione, tra questi alcuni sono parlati in Italia. 2 Il Griko, il Gardiol, il croato del Molise e il Töitschu sono davvero in pericolo. 3 In Italia, in passato, sono già scomparse delle lingue a favore del latino e delle lingue romanze. 4 Il greco o l’albanese hanno sempre resistito all’assimilazione. 5 Già venti anni fa si diceva che il Griko della Grecia salentina non si sarebbe più parlato. 6 Tutti i dialetti italiani sono morti a partire dagli anni Cinquanta. 7 Oggigiorno il 60% della popolazione parla anche in dialetto, oltre a parlare italiano. 8 L’italiano è considerata una lingua a rischio per il prossimo futuro. 9 In Italia la popolazione che parla l’italiano è aumentata notevolmente nel corso del Novecento. 10 In futuro 60 milioni di persone cambieranno sicuramente idea e parleranno un’altra lingua.
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Arrivederci!
U N I TÀ
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Completate il dialogo. Utilizzate anche le informazioni tra parentesi. l
Qual è la tua opinione sul dialetto? (cultura di un paese)
ä l
Quindi, secondo te, bisogna fare qualcosa per non lasciarli morire? (tanti parlano/capiscono il dialetto)
ä l
C’è anche chi vorrebbe che lo si insegni a scuola. (solo saperne qualcosa)
ä l
E chi parla l’italiano lo parla perfettamente, secondo te? (italiano standard, provenienza)
ä l
E questi accenti o varietà regionali ti disturbano? (lingua viva e interessante)
ä
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Con quali di queste affermazioni siete d’accordo? Con quali no? Scrivete sul vostro quaderno un breve testo e motivate il vostro punto di vista. –– Accenti e varietà regionali rendono più viva e interessante una lingua. –– Dover capire accenti regionali o testi in dialetto è piuttosto difficile, basta capire l’italiano. –– I dialetti fanno parte della cultura di un Paese, quindi è giusto saperne qualcosa. –– Ascoltare accenti e dialetti allena l’orecchio alla realtà linguistica di un Paese. –– Con uno straniero tutti parlano la lingua standard, non è necessario perdere tempo con accenti e dialetti.
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Leggete queste parole straniere usate in italiano e inseritele nella categoria giusta. jazz • record • goal • scanner • compact disc • tunnel • chef • collant • commando dessert • embargo • foulard • garage • stage • golpe • karaoke • murales • online putsch • training • charter • strudel • iceberg • bestseller • airbag Tecnologia
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Cultura
Gastronomia
Politica
Altro
Qual è la parola estranea? 1 dialetto • lingua • conversazione • parlata 3 incontro – meeting – riunione – analfabeta 2 neologismo • femminismo • anglicismo • latinismo 4 genovese – veneziano – siciliano – fiorentino
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Bellezza all’italiana
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A quali parole italiane corrispondono i seguenti termini inglesi? 1 2 3 4 5 6
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home page file link hard disk web browser
scrivania • pagina iniziale • schermo documento • cartella • sito sinistra • destra • collegamento sistema • navigatore • disco rigido sito • collegamento • rete motore di ricerca • navigatore • documento
Dividete queste parole nelle rispettive categorie. Vi vengono in mente altre parole? Aggiungetele. bis • bipolarismo check-in • sms single • ad hoc chattare • colf ultimatum • foto know how • loggarsi
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abbreviazioni: latinismi: anglicismi: neologismi:
Itanglese è “la lingua italiana usata in certi contesti e ambienti, caratterizzata da un ricorso frequente e arbitrario a termini e locuzioni inglesi”*. Leggete queste frasi in itanglese, sottolineate gli anglicismi e riscrivete le frasi sostituendo gli anglicismi quando sono disponibili corrispondenti italiani. * dizionario Hoepli
1 Cosa ne dici di un bel week-end wellness in una beauty farm? 2 Stamattina c’era il meeting, ma non ho news da darti. E la tua conference call com’è andata? 3 Ti va un happy hour domenica? Così parliamo un po’ degli ultimi gossip! 4 Quest’estate io e Michela vogliamo fare un tour in mountain bike. 5 Hai visto il nuovo look di Valeria? Lipstick rosso fuoco … e poi che shorts! 6 Non mettere foto e dettagli su Facebook, altrimenti addio privacy!
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centosettanta
Arrivederci!
U N I TÀ
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Completate la tabella con i nomi alterati mancanti. nome
1 casa
2 scarpa
più grande più piccolo peggiore più carino 22
3 libro
4 scatola
5 tavolo
6 ombrello
libricino – –
–
Ditelo diversamente usando un suffisso. 1 un piccolo uomo 2 un grosso problema 3 un animale carino
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un omino
4 un brutto posto 5 una barca carina 6 una brutta giornata
Qual è il significato dei suffissi di queste parole? Come potreste dire la stessa cosa? 1 un profumino
=
2 una statuetta
=
3 un saporaccio
=
4 un esamone
=
5 un soldino
=
6 un affarone
=
7 un muretto
=
8 una bandierina =
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9 un erroraccio
=
10 una piantina
=
Segnate il significato delle parole date. Qual è il nome alterato? 1 un cartone
a foglio di carta molto grande b carta spessa e resistente
2 un padrone
a una persona proprietaria di qualcosa b un padre alto e grosso
3 una bottiglietta
a una bottiglia piccola che non superi il mezzo litro di contenuto b una bottiglia particolare e bella
4 un provino
a una breve prova, solitamente di recitazione b piccolo esperimento
5 un misurino
a una misura piccola piccola b piccolo recipiente che serve per misurare
6 un bambino
a un piccolo “Bambi” b essere umano dalla nascita ai 12-13 anni circa
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centosettantuno
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A rive Ar riive v de d rc rci! i!! è un cors rso o mu mult ltim lt im med edia iale ia le di li ling ngua ua,, mo ode dern rno o e co comu muni nica ni ca ati tivo vo,, ch c e si rivvol o ge a stu tude ent ntii se enzza al alccuna con onos osce ce enz n a de d lla lingua italiana. a. Gra r zi z e a un una a pr p og ogre ress s ione e dol o ce e gra radu du ual a e, Arri rive veederci! è ad adat atto to anche a studenti ch che non n ha hann nno o ma maii st stud udia ud ia iato ato una lin ngu gua a st stra r niier era. a. Si co omp mpon one di tre vol olum umi che co um opr p ono ri risp sp pet etti tiva v me ment nte e i li live vell lli A1 A1,, A A22 e B1 de el Qu Q adro Com omun u e un E ro Eu rope peo pe o dii Rifer e im imen en nto per le Li Ling ng gue u . O ni Og n volum ume um e comp mpre re end nde e il Li Libr bro br o de dello o sttud u ente te,, il Qu Quad a errno deg egli li ese serc rciizi rc izi e in alleg egat ato o il CD aud udio io.. Arrivederc rci! i! 3 for orni nisc sce e circa 60 ore di leziione e o≠re:: • • • • • • • • • • • •
10 unità did datttiche; atti at tivi vità tà ed eser errci c ta tazi zion onii va vari rie e st stim imol olan anti ti che int nteg egra rano no le qu quat attr tro abil ilit ità à li l ng ngui uist stic iche he; uno svil ilup uppo po gra radu duale della co comp mpet eten enza za com omun unic icat ativ iva; una struttura e materiale didattico che tengono conto dei diversi stili di apprendimento; un’immagine viva dell’Italia, grazie alla presentazione di testi autentici, documenti e foto che stimolano la discussione e il confronto interculturale; particolare attenzione all’aspetto testuale della lingua; la sezione La grammatica da vicino con attività volte alla sistematizzazione delle strutture incontrate in ogni singola unità; la pagina Ripassiamo con le tabelle riassuntive sui contenuti comunicativi e grammaticali di ogni unità; le schede di autovalutazione Cosa so fare? che permettono allo studente di valutare i progressi fatti; la sezione Facciamo il punto? (posta dopo le unità 5 e 10) che propone motivanti attività ludiche; un’Appendice grammaticale per approfondire gli argomenti trattati nelle singole unità; un Test di verifica finale.
Arrivederci! è completato da: • • •
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