Arketipo architecture magazine preview n. 78...
SOMMARIO —CONTENTS 062
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N.
78 — 2013
novembre /november
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LOW COST
RUBRICHE — INDEX
016 BOOKSHOP 018 FOCUS PRODOTTO ENERGIA TECNOLOGIA INNOVAZIONE 026 SOLUZIONI 031 TECNICHE E DURABILITÀ
CANTIERE — UNDER CONSTRUCTION 037 FIGINO SOCIAL HOUSING MILANO, ITALIA
PROGETTI — PROJECTS
046 ANTE PROGETTARE PER “LOW COST” — DESIGNING FOR "LOW COST" 049 BIM DALLA COSTRUZIONE ALLA PROGETTAZIONE — FROM CONSTRUCTION TO DESIGN 050 MARQUEE FOR RESTAURANT LES COLS OLOT, GIRONA, SPAIN 062 STUDENT AND SOCIAL HOUSING ZWOLLE, THE NETHERLANDS 072 PLATOON KUNSTHALLE BERLIN, GERMANY 080 RUBNER HEADQUARTERS CHIENES, ITALY 088 SCHOOL OF ARCHITECTURE NANTES, FRANCE 100 POST PERCHÉ IL LOW COST HA UN FUTURO — WHY LOW COST HAS A FUTURE
MATERIALI E SISTEMI — MATERIALS AND SYSTEMS 105 INTONACI RISANANTI 108 RASSEGNA
IMPIANTI — INSTALLATIONS 117 GRUPPI FRIGORIFERI 120 RASSEGNA
124 DESIGNERS, CONTRACTORS AND SUPPLIERS 126 INSERZIONISTI
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ARKETIPO
MARQUEE FOR RESTAURANT LES COLS IN OLOT, GIRONA, SPAIN — RCR ARQUITECTES WWW.RCRARQUITECTES.ES
Ambienti compressi, in parte ipogei, dai colori caldi della terra di Girona si dischiudono in una sala eterea: catenarie di VHPSOLFLSUR´OLGLDFFLDLRGDQQRODIRUPDD una copertura trasparente di ETFE e lastre di pvc trasparente scorrevoli disegnano ambienti liberi, dalle dimensioni variabili.
Compressed environments, in party hypogeous, with warm colours from the land of Girona open up in an ethereal room: WUXVVHVPDGHZLWKVLPSOHVWHHOSUR´OHV give shape to a transparent ETFE roof and transparent PVC sliding panels design free spaces with variable dimensions.
TEXT FEDERICA GASPARETTO PHOTOS HISAO SUZUKI
MARQUEE FOR RESTAURANT LES COLS IN OLOT
RCR ARQUITECTES
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RCR Architectes
PROGETTI
architectural design:
RCR Arquitectes - Rafael Aranda, Carme Pigem, Ramón Vilalta client:
Crta. de la Canya construction period:
2009 - 2011 area:
1430 m² cost:
2.14 million euros
Hisao Suzuki
La fusione fra le fronde degli alberi e la sinuosa trasparenza della copertura The fusion between the tree branches and the transparency of the roof
ARKETIPO
no secondo le esigenze e le condizioni meteorologiche. A enfatizzare i percorsi zigzaganti, patii sottili, definiti sempre da lastre di pvc e costruiti in senso longitudinale all’andamento della catenaria, ospitano alberi in un letto di ghiaia che fuoriescono dalla copertura e suggeriscono una possibile divisione della sala. All’interno, quasi invisibili, gli arredi: tavoli e sedie minimali di metacrilato trasparente scompaiono o riflettono la luce in modo sempre diverso e imprevedibile. Le riflessioni dei pannelli plastici che definiscono gli spazi sono amplificate di notte: tubolari led incassati nei profili di acciaio della copertura rendono il padiglione una scatola luminosa e trasparente. Tutto ciò che riguarda il padiglione pare ambiguo, cominciando dalla sua definizione come oggetto architettonico, che si dissolve nelle trasparenze e galleggia nell’aria, non configurandosi in nessuna forma finita. Sono le persone che lo abitano a restituirgli una forma, solo il vivere e l’appropriarsi di quello spazio lo rendono “temporaneamente finito”. Vuoto, appartiene alla natura circostante: etereo nella sua definizione, trasparenti e aperti i suoi confini, proiettata verso il cielo la sua copertura.
inside and the outside depending on the weather requirements. To emphasise the zig-zag shaped paths, thin patios, also defined by pvc sheets and built lengthwise along the catenary, house trees within a bed of gravel which emerge from the roof and suggest a possible division of the room. Inside and almost invisible, minimalistic tables and chairs made of transparent methacrylate either disappear or reflect the light in an always different and unpredictable way. The reflections of the plastic panels which define the spaces are amplified during the night: LED tubes sunk in the roof’s steel profile turn the pavilion into a bright and transparent box. All that affects the pavilion appears ambiguous, starting from its definition as an architectural object which is dissolved in the transparencies and floats in the air, without taking any definite shape. The people who occupy it define its shape, only living and taking ownership of this space make it “defined in time”. When it is empty it belongs to the surrounding nature: ethereal in its definition, its borders transparent and open, its roof projected towards the sky. Il muro di contenimento del terreno, rivestito in pietra basaltica del luogo, “contiene” i luoghi sussidiari alla sala banchetti The retaining wall, finished in local basalt stone, “encloses” the additional room to the banquet hall
Hisao Suzuki
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IMPIANTI MATERIALI E SISTEMI
INTONACI RISANANTI
TESTO ROBERTO MANICARDI
I produttori di pitture e intonaci sono al centro di uno scenario complesso nel quale interagiscono svariate esigenze: quelle tecniche ed estetiche dei progettisti, i vincoli architettonici e ambientali, le normative riguardanti le formule e l’uso dei prodotti, la necessità di svolgere i lavori in modi e tempi ottimali, ma rapidi e quindi economici. L’impresa, in tale scenario, è sempre meno un mero produttore, ma tende a essere l’interprete centrale di tali ambiti. Non è un caso che all’interno
delle imprese evolute, accanto ai tecnici IRUPXODWRULVLDQRVWDWHDI´DQFDWHQXRYH professionalità che si interfacciano con progettisti, enti ed esecutori. Viene a essere così meglio interpretata una missione sempre più orientata alla storia, all’ambiente, al lavoro ben fatto, al buon gusto, al bello in architettura, recuperando una cultura del lavoro che ci apparteneva e che ben ci rappresentava anche a livello internazionale, ma aggiornandola con le nuove conquiste formulative ed esecutive.
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ZOOM:
ARKETIPO
PITTURE E INTONACI PER L’ARCHITETTURA
Negli ultimi tempi si è diffusa la tendenza a concepire i lavori in modo unitario, non più scindendoli nelle due fasi di intonacatura e di pitturazione, comportando vantaggi non solo a livello temporale, ma anche sul piano della qualità e della durata.
Il tema è di una vastità quasi infinita, come ben sa chiunque operi nel “ramo”: innumerevoli sono le situazioni reali che si presentano di volta, in volta, così come affollate si presentano le gamme dei prodotti e le tecniche esecutive offerte dal mercato. Per non parlare poi del mondo del colore… Qui preme identificare, in sintesi, quali sono le direzioni principali prese, insieme, da progettisti e produttori. L’ambito delle facciate esterne delle costruzioni, sia nuove che da ristrutturare, appare essere quello maggiormente ricco di situazioni e di problemi: qui sono sempre richieste realizzazioni di eccellenza sia estetica che tecnica. La tendenza è quella di concepire i lavori in modo unitario, non più scindendoli nelle due fasi: intonacatura e pitturazione. È noto come, nei secoli, le tecniche di intonacatura hanno subito un progressivo declino tecnico, estetico, prestazionale. Fretta, rapidità di esecuzione, economia hanno prevalso sulla qualità, soprattutto con l’imporsi delle malte cementizie, spesso causa di brutture e rapido degrado delle facciate (crepe, cavillature, distacchi) dovuti alla eccessiva rigidità del legante e alla sua compattezza e impermeabilità che trattiene l’umidità all’interno delle strutture (l’acqua e l’umidità sono il maggior problema di durata degli intonaci). La tendenza è quella di recuperare le ottime prestazioni chimicofisiche degli intonaci del passato, ma rivisitati in chiave moderna, salvaguardando anche economia e rapidità dei lavori. Il passare del tempo e l’approfondimento delle proprietà delle materie prime stanno favorendo un cambio di prospettiva: le malte cementizie vengono riformulate e
Un’operazione di staggiatura (Tradimalt Spa)
affiancate a un sempre più frequente utilizzo di prodotti a base calce. L’intonaco esterno ideale dovrebbe avere due caratteristiche tra loro antitetiche: essere idrorepellente, ma allo stesso tempo permettere alla umidità presente all’interno di fuoriuscire. Ciò è meglio ottenibile con l’uso di materiali tra loro complementari: sarà la pitturazione finale che completerà il lavoro, in particolare con le pitture a base silossanica. Nei cataloghi dei produttori è agevole ritrovare prodotti con tali prerogative, oltre a prodotti dotati di spiccate peculiarità, grazie all’uso di particolari additivi, per utilizzi più specifici, per risolvere particolari problemi. Oltre ai classici intonaci alla calce, oggi, si trovano anche intonaci cementizi che, additivati con elementi aeranti, ricreano le condizioni menzionate. La pitturazione finale assume quindi un carattere di complementarità dell’intero lavoro. LE FAMIGLIE DI PRODOTTI Oggi si prendono in considerazione essenzialmente quattro grandi famiglie di prodotti per le pitturazioni in esterni: pitture a base di calce, di silicato di potassio, di resine organiche, di resine silossaniche. Le pitture a base calce aderiscono al supporto per reazioni chimiche e fisiche con la calce presente nell’intonaco. Ciò significa che esse possono essere usate solo su intonaci “recenti” a base calce. L’elevato assorbimento di acqua piovana è compensato da una altrettanto capacità di restituirla. Le finiture a calce permettono, in mani esperte, risultati di rilievo estetico.
MATERIALI E SISTEMI
INTONACI RISANANTI
Anche i silicati aderiscono per reazione chimica, non filmano, ma penetrano capillarmente nel supporto migliorandone coesione e resistenza. I supporti ideali sono quelli di natura minerale. Hanno una varietà cromatica limitata, in quanto incompatibili coi pigmenti organici. Resistenti agli agenti atmosferici e idrorepellenti con l’aggiunta di additivi specifici. Le pitture a base di resine organiche garantiscono una eccellente adesione, poiché penetrano capillarmente nel supporto. Se il supporto è umido, la penetrazione risulterà limitata e causerà problemi. Il successo di questi prodotti è dovuto alla facilità di impiego e agli eccellenti risultati anche con operatori non molto qualificati. Sono idrorepellenti, ma non traspiranti, quindi necessitano di accurata analisi dello stato del supporto. Le pitture a base di resine silossaniche sembrano essere una scelta quasi ideale, in quanto uniscono un’alta idrorepellenza a una elevata traspirabilità. Sono molto versatili: si possono tranquillamente usare sui supporti minerali come su tutte le altre tipologie, vecchie o nuove che siano. Rappresentano l’eccellenza sugli intonaci macroporosi. Possiedono una elevata compatibilità con praticamente tutti i tipi di supporto sia vecchi che nuovi, alla calce, al cemento, misti e anche su edifici storici e di pregio. I RIFERIMENTI NORMATIVI Per la selezione del prodotto di finitura si fa riferimento alla norma UNI EN 1062-1, che classifica le pitture per esterni in base alle caratteristiche prestazionali. In particolare, per quanto detto, sono da valutare le prestazioni relative alla permeabilità all’acqua e al vapore (UNI EN 1062-3 e UNI EN ISO 7783). Meno problematiche sono le applicazioni intonaco-pittura negli interni, dove l’aspetto estetico di supporto a successive pitturazioni prevale su meno cogenti aspetti
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tecnici e ambientali. Tuttavia, alcune caratteristiche sono da tenere in considerazione. A un intonaco per interni possono essere assegnati compiti paragonabili a quelli di un “polmone igrometrico”, oltre a funzioni termoisolanti e fonoassorbenti che possono contribuire quindi alla salubrità complessiva dell’ambiente. Oltre ai classici intonaci “civili”, rapidi, economici, compatibili con i vari supporti e trattamenti successivi, anche negli interni cresce l’uso di quelli a base calce per via delle caratteristiche già ricordate in esterno, sottolineandone qui l’elevata alcalinità che ne assicura anche effetti battericidi. Per le malte da intonaco valgono le normative UNI-EN 998.1/2, che ne definiscono i requisiti tecnici di destinazione, resistenza, permeabilità, conducibilità termica, adesione, compressione ecc. In particolare, soffermandosi su quanto sopra menzionato, alla sigla in etichetta CE di prodotto “T1” corrisponde una elevata prestazione (rispetto a T2) in termini di bassa conducibilità termica. La sigla NHL seguita dai numeri 2/3,5/5 indica, con 5, la maggiore durezza del prodotto, che lo rende più idoneo in esterni, mentre, con 2, se ne indica una maggiore porosità e quindi traspirabilità, ideale per interni. Anche i classici intonaci a base gesso, legante diffusissimo, assicurano eccellenti prestazioni estetiche, ottima traspirabilità e ridotta trasmittanza termica, oltre a essere perfettamente compatibili con tutte le moderne pitture. È chiaro infine come non esistono cicli o prodotti ideali. Per edifici storici e di pregio vanno quasi sempre bene cicli alla calce. Per le moderne costruzioni, con largo impiego di cemento anche negli intonaci, si possono privilegiare finiture con resine organiche. Laddove si operi in ambienti aggressivi, con elevata umidità, un ciclo che prevede finiture silossaniche assicurerà il successo del lavoro.
REFERENCES: - Roberto Manicardi, “Conservare, proteggere, decorare con pitture all’esterno”, Assovernici, 2013
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— Residenza I Gelsi a Varese Il complesso residenziale, situato a Origgio (Varese), si compone di 14 edifici, ognuno di due piani fuori terra, per un totale di 28 unità immobiliari, tutte con ingresso indipendente. Completamente immersa nel verde, la struttura architettonica del complesso richiama figure geometriche elementari che suggeriscono l’agilità del moderno e la freschezza della semplicità. In questa ottica, anche gli ambienti interni sono stati progettati in funzione di una ricca illuminazione naturale che permette anche di “vivere” l’ampia corte, con portici e giardini, interna al complesso. Le scelte progettuali e la successiva fase costruttiva hanno privilegiato materiali all’avanguardia a elevate prestazioni, sia dal punto di vista di risparmio energetico che di comfort abitativo. Nello specifico, per quanto riguarda i prospetti esterni, l’isolamento termico e acustico dei “Gelsi” è stato oggetto di uno studio preventivo che ha portato
alla redazione di un apposito progetto, nel pieno rispetto delle attuali normative europee sulla riqualificazione energetica. L’obiettivo è stato la limitazione del fabbisogno di energia utile per soddisfare le necessità delle strutture per la climatizzazione estiva ed invernale. La coibentazione è stata eseguita con pannelli di lana minerale con successiva applicazione di apposito rasante in doppia passata con annegata una rete in fibra di vetro. La finitura è stata realizzata mediante l’applicazione di Biquarz Acrilsilossanico, finitura a spessore con granulometria 1.5, applicato a frattazzo con lisciatura finale con rasa di plastica, per ottenere un piacevole aspetto estetico. Anche la scelta delle tonalità della finitura è stata oggetto di uno studio che ha identificato una serie di cromie che potessero mantenere l’identità di ogni singolo edificio, ma viste nel loro complesso, integrarsi all’ambiente circostante.
— Biquarz Acrilsilossanico 1.5 La presenza di polimeri silossanici conferisce al prodotto ottima traspirabilità (permeabilità al vapore acqueo (μ.s Sd) di 0,22 m – UNI EN ISO 16121 Genova 7783-2) e idrorepellenza (assorbimento di acqua (W) di 0,06 kg/m2h0,5 – Tel. 010 55001 - Fax 010 5500495 UNI EN 1062-3); il prodotto è inoltre additivato con specifici principi attivi
[email protected] a largo spettro di azione, in grado di proteggere il rivestimento dalla proliwww.boero.it ferazione e crescita di microrganismi, quali alghe, muffe e funghi. Dotato di ottima adesione al substrato, può essere utilizzato sui più svariati tipi Rivestimento antialga acrilsilossanico a spessore, appositamente stu- di supporto (intonaco civile, calcestruzzo, prefabbricati, agglomerati di diato per la protezione e la decorazione dei supporti per esterni, disponibile fibrocemento ecc.), sia nuovi che già trattati con vecchie pitture minerali in due granulometrie da 1,5 e da 1 mm, conforme alla norma DIN 4108-3 e o in dispersione, purché ben aderenti e non sfarinanti. È idoneo e partirispondente alla Teoria di Kuenzel sulla protezione delle facciate. colarmente indicato come prodotto di finitura per i sistemi di isolamento Caratteristiche tecniche > In virtù dell’elevato spessore applicato (fino termico a cappotto. a 1,5 mm), il prodotto permette di eliminare le eventuali imperfezioni del supporto, quali ripristini parziali, microcavillature statiche, disuniformità del fondo, ottenendo una finitura tipo “arenino” e conferendo al supporto un piacevole aspetto estetico. I pigmenti e le cariche particolari impiegati nella formulazione conferiscono al prodotto eccezionali caratteristiche di tenuta di tinta, di resistenza agli agenti atmosferici, all’abrasione, oltre a un’elevata applicabilità e lavorabilità sia in fase di stesura che di finitura. BOERO BARTOLOMEO SPA
Via Macaggi, 19
INTONACI RISANANTI
RASSEGNA
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— Risanamento di un edificio residenziale a Chiavari Ristrutturazione di un vecchio edificio situato in località Bacezza (Chiavari), di quattro piani fuori terra di 93 m2 l’uno. La facciata esterna è stata isolata mediante intervento a cappotto e ciclo termodeumidificante nella parte bassa. Tale intervento ha cambiato la destinazione d’uso delle cantine e ha optato per il recupero a scopo abitativo del sottotetto, mantenendo le caratteristiche tipiche dell’immobile - tetto in tripla, abbaini alla genovese, camini alla genovese, fasciamento a piano terra con lastre di ardesia, persiane alla genovese in tinta verde vagone. Le unità esterne di climatizzazione degli alloggi sono state posizionate nella stessa intercapedine dei muri perimetrali. La pavimentazione, al pari dei muri, presenta rivestimento di pietra ardesia. Sono stati riutilizzati alcuni lastroni già presenti nell’edificio con mo-
dalità “opus incertum”. Il piano terra ospita oggi un trilocale frutto dell’unione dei due monolocali previsti in origine dal progetto, mentre quello superiore vanta due alloggi monostanza di oltre 28 m2 l’uno, dotati di servizi igienici e antibagno. Poste in modo da garantire un’altezza minima interna pari a 2 e 70 m, le nuove solette hanno permesso di rendere abitabili i locali del sottotetto. Rinforzati con una maglia strutturale di c.a. o metallica, i muri perimetrali sono stati isolati grazie a un doppio paramento interno di mattoni forati, cui si interpone un’intercapedine riempita con opportuno materiale isolante. È stato utilizzato l’intonaco premiscelato deumidificante a elevato potere termoisolante Isolsan su una superficie pari a 120 m2 (sp. 17 cm). L’edificio è certificato in Classe energetica A.
— Isolsan EDILTECO SPA Via dell’Industria, 710 41038 San Felice s/Panaro - MO Tel. 0535 82161 - Fax 0535 82970
[email protected] www.edilteco.it
Intonaco premiscelato a elevato potere termodeumidificante a base di leganti idraulici e perle vergini di polistirene espanso e speciali additivi. È ideale per la deumidificazione, il risanamento e l’isolamento termico a cappotto di pareti esterne, perimetrali e divisorie e di soffitti, per l’eliminazione dei ponti termici di costruzione e, in genere, e per la protezione di qualsiasi facciata esterna contro gli agenti atmosferici. Caratteristiche tecniche > Densità a secco di 230 kg/m³, resistenza alla diffusione del vapore acqueo (μ) di 9,00, resistenza alla compressione (28 gg) di 1,28 N/mm², resistenza alla flessione (28 gg) di 0,38 N/mm², coefficiente di conduttività termica (λdry,10) di 0,068 W/mK (UNI EN 1745), calore specifico di 0,24 kcal/kgK.
Dati per la voce di capitolato > Si applica sia manualmente che meccanicamente con macchina intonacatrice allestita per intonaci leggeri. Lo spessore deve essere eseguito in almeno due mani a spessori idonei per la corretta deumidificazione ed eventuale isolamento termico. Successivamente alla posa dell’Isolsan, dovrà essere eseguito lo strato di rasatura nello spessore di 4/5 mm, poi finito con finiture traspiranti.
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— Porto Rodi a Foggia La marina di Rodi Garganico, in provincia di Foggia, è un porto turistico situato nel litorale settentrionale del Promontorio del Gargano che si estende per circa 700 m2 e ha una capienza attuale di 310 posti barca, che possono avere dimensioni variabili dagli 8 ai 45 m. Tecnicamente, il porto è costituito da un braccio di sottoflutto sito a est e uno di sopraflusso, ubicato a ovest, che costituisce la diga frangiflutto; il bacino interno è di circa 60.000 m2 e si estende fino a raggiungere una distanza di circa 300 m dalla costa. La torre di controllo è il simbolo della grandezza del porto ed è ubicata nella parte estrema in posizione d’avvistamento. Tali fabbricati sono stati tutti rifiniti con prodotti Fassa Bartolo – Sistema Bio-Architettura – Linea Restauro Ex Novo. Nello
specifico, si è usato il Rinzaffo 720, l’Intonaco di Fondo 700 e la Finitura Idrofugata 756. La muratura perimetrale, di laterizio antisismico da 30 cm, è stata trattata con Rinzaffo 720, per favorire l’adesione tra la muratura e l’intonaco di Fondo 700. Successivamente, le pareti dei vari manufatti sono state ultimate applicando la Finitura Idrofugata 750 a faccia vista, materiale molto traspirante. Tutti i prodotti applicati sono a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 conforme alla norma UNI EN 459-1, adatti quindi sia per interventi di restauro che per nuove costruzioni nell’ambito della bioedilizia. I prodotti della Linea Restauro Ex Novo hanno ottenuto, inoltre, il certificato di conformità ANAB-ICEA, in base allo standard ANAB dei materiali per la bioedilizia.
— Intonaco 700 FASSA SPA Via Lazzaris, 3 31027 Spresiano - TV Tel. 0422 7222 - Fax 0422 887509
[email protected] www.fassabortolo.com
Bio-intonaco di fondo a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 (UNI EN 459-1), polvere di marmo e sabbie calcaree classificate, per interni ed esterni. Caratteristiche tecniche > Granulometria dell’inerte < 1,5 mm, acqua di impasto pulita 21% ca., resa 13 kg/m2 ca. con spessore 10 mm, ritiro trascurabile, densità intonaco indurito di 1450 kg/m³ ca., resistenza a flessione a 28 gg di 1 N/mm² ca., resistenza a compressione a 28 gg di 2,5 N/mm² ca. Modulo di elasticità a 28 gg di 2500 N/mm² ca., fattore di resistenza alla diffusione del vapore (EN 1015-19) μ ≤ 8 (valore misurato), coefficiente di assorbimento d’acqua per capillarità (EN 1015-18) W0, coefficiente di conducibilità termica (EN 1745) λ di 0,49 W/mK (valore tabulato), indice di radioattività (UNI 10797/1999) (I) di 0,06 ± 0,02. Conforme alla Norma UNI EN 998-1 GP-CSII-W0.
Dati per la voce di capitolato > L’intonaco 700 si lavora a mano o con macchine intonacatrici tipo Fassa, Pft, Putzknecht, Putzmeister, Turbosol o simili. Si applica in unico strato sino a spessori di 20 mm spruzzando dal basso verso l’alto e, successivamente, si raddrizza con staggi a “H” o coltello con passaggi in senso orizzontale e verticale, sino a ottenere, se richiesto, una superficie piana oppure l’omogeneità di spessore dell’intonaco applicato. Per spessori superiori a 20 mm, l’intonaco deve essere applicato in più strati successivi, a distanza di circa 1 giorno, avendo sempre l’accortezza di irruvidire lo strato di supporto. Nella lavorazione a mano, aggiungere circa 6 l di acqua per ogni sacco da 30 kg e mescolare per un tempo non superiore a 3 minuti. La malta, dopo la miscelazione con acqua, deve essere applicata, in condizioni normali, entro 2 ore. La lavorazione superficiale dell’intonaco si effettua da 1,5 a 4 ore dopo l’applicazione, a seconda delle condizioni ambientali e del tipo di superficie. La finitura delle pareti si completa applicando, quando l’intonaco è completamente indurito, materiali traspiranti tipo Finitura 750, Finitura Idrofugata 756 ecc. Una finitura più rustica (in locali tipo garage, cantine ecc.) può essere ottenuta rifinendo direttamente il materiale con frattazzo di plastica, spugna o legno.
INTONACI RISANANTI
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— Palazzo del Monte di Pietà a Forlì Per merito di un attento progetto di riqualificazione e conservazione delle strutture architettoniche e di ridestinazione degli spazi, il rinnovato Palazzo del Monte di Pietà vive oggi una nuova fase della propria storia secolare. Le strutture portanti verticali, tutte in muratura di mattoni – piene per quelle esterne, a sacco per quelle interne – scandiscono in nove moduli regolari lo spazio costruito, al cui centro è situato l’androne dell’ingresso principale. La facciata principale su corso Garibaldi è caratterizzata da un assetto monumentale: nell’ordine inferiore, nove arcate cieche a tutto sesto sono intervallate a lesene e decorate con elementi lapidei di pietra d’Istria e arenaria; l’ordine superiore è costituito da più modeste finestre rettangolari incorniciate. Il coronamento
— Ciclo DRY HOUSE (TD13 DRY RIN+TD13 DRY SOFT) HD SYSTEM SRL Via Nazionale, 157 38010 Tassullo - TN Tel. 0463 662135 - Fax 0463 662113
[email protected] www.hdsystem.it
Sistema composito di risanamento delle patologie derivanti dall’effetto combinato dell’umidità di risalita e dalla forte presenza salina. Si compone di un pacchetto di prodotti di calce idraulica naturale NHL5: rinzaffo antisale TD 13 DRY ‘RIN’ e intonaco macroporoso TD 13 DRY ‘SOFT’, con caratteristiche peculiari che, stratificati secondo le indicazioni della scheda tecnica, creano una difesa molto efficace dall’aggressione degli agenti degradanti. Caratteristiche tecniche > TD13 DRY ‘RIN’ è un prodotto antisale rivolto al risanamento di murature ammalorate per effetto combinato dell’umidità di risalita e di forte presenza salina. Applicato sulla muratura, protegge il successivo intonaco macroporoso da risanamento dalla migrazione di sali
superiore si distingue dall’austera facciata per la ricchezza delle decorazioni. La riqualificazione condotta dall’architetto Roberto Gherardi ha visto, oltre al recupero dei due piani originari, anche l’aumento della superficie disponibile, passata a ben quattro livelli (per circa 3000 m2 complessivi): scavando al di sotto dell’edificio, sono stati creati ambienti destinati agli archivi, al caveau, alle aree tecnologiche e una vera e propria area museale nella quale sono conservati i reperti rinvenuti durante i lavori. Gli interventi hanno interessato diversi ambiti progettuali, dal consolidamento statico al risanamento conservativo, dalla deumidificazione con il ciclo macroporoso Dry House al contenimento dei consumi energetici.
dal supporto. Sacco da 30 kg, resa di 1,5 kg/m2xcm, assorbimento d’acqua per capillarità in 24 h (UNI EN 1015-18) in Classe W2: C ≤ 0,05 kg/m2 min½, porosità totale del 35%. TD13 DRY ‘SOFT’ è un intonaco deumidificante macroporoso naturale rivolto al risanamento di murature ammalorate. È caratterizzato da un’elevata capacità di smaltimento di acqua per evaporazione attraverso la struttura interconnessa dei pori, dalla presenza controllata di macropori e da un prestabilito indice di assorbimento d’acqua per capillarità. Sacco da 20 kg, resa di 8,5 kg/m2xcm, assorbimento d’acqua per capillarità in 24 h (UNI EN 1015-18) C ≥ 0,3 kg/m2, porosità totale del 70%. Il funzionamento del sistema assicura lo smaltimento rapido dell’umidità in eccesso, senza produrre fenomeni di veicolazione superficiale di cristalli che alterano l’aspetto estetico e compromettono la durabilità dell’intonaco. La composizione particolare dello strato di intonaco denominato “soft”, costituita da un complesso di inerti accuratamente selezionati, ha una funzione di volano termoigrometrico, grazie al quale vengono praticamente annullati i fenomeni di condensa superficiale. La sequenza delle fasi di applicazione deve essere rispettata rigorosamente onde evitare rischi di inefficacia dell’intervento.
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— Restauro di una facciata a Treviso L’intervento ha visto il restauro di una facciata di un vecchio edificio situato nel centro di Treviso, realizzata in cocciopesto. All’antica struttura esistente è stato eseguito un radicale intervento, necessario per l’avanzato stato di degrado del precedente restauro avvenuto nel dopoguerra: sono stati realizzati il rifacimento della copertura, il consolidamento strutturale interno ed esterno della facciata, nonché la costruzione di una zona sopraelevata. Lo stabile non è sottoposto a vincoli paesaggistici, la valutazione del lavoro è stata approvata dalla Commissione Tecnica del Comune di Treviso e l’intervento è stato eseguito nel 2011 dall’Impresa Sartori Mario di Zero Branco (TV). Dopo il rifacimento della copertura del tetto è iniziato l’intervento murario. L’iniziale progetto prevedeva di liberare il muro dai vecchi intonaci, lasciandolo a vista come le facciate delle costruzioni adiacenti. Tuttavia, già ripulendo la pare-
te interna dallo strato di sabbia e cemento, le maestranze hanno riscontrato una notevole impregnazione di umidità trattenuta nel corso dei decenni. Anche la facciata esterna, liberata da un intonaco civile di malta bastarda con sovrapposta pittura rossastra, si presentava pericolante e irrecuperabile. La Commissione Tecnica ha deciso di rivestire la facciata richiamandone l’aspetto precedente. Sono stati sostituiti i mattoni ammalorati con altri mattoni vecchi, ma integri, utilizzando per il lavoro la malta Cuci-Scuci Heres. È stato quindi applicato il ciclo di risanamento RC04 Heres con strato di rinzaffo e, a distanza di una settimana, con l’intonaco colorato in massa finito a frattazzo di legno. Nonostante le difficili condizioni in cui versava la facciata, in un territorio ricco di canali d’acqua, l’attuale intonaco ha garantito elevate prestazioni, eliminando ogni possibile degrado futuro delle murature.
— Intonaco risanante RC-04 HERES SRL Vic. E. Mattei, 10 (Zona Industriale ovest) 31055 Quinto di Treviso - TV
gg di ca. 12 N/mm2, spessore minimo di applicazione di 1 cm a più mani e massimo di 2 cm a più mani, resistenza a flessione a 28 gg di 2,2 N/mm2, conformità alla norma UNI EN 998-1.
Tel. 0422 880099 - Fax 0422 724038
[email protected] www.heres-srl.com
Miscela formulata ad ottenere una malta da intonaco da utilizzare per il risanamento di murature storiche. Prodotto ideale per supporti soggetti a intenso degrado per umidità capillare, da risalita ed efflorescenze saline. Caratteristiche tecniche > Miscela per intonaco deumidificante a base di cocciopesto altamente selezionato, calce idrata, calce naturale NHL 3,5, inerti marmorei in appropriata curva e particolari inerti naturali. L’intonaco è un ottimo regolatore igrometrico e assicura una veloce evacuazione dell’umidità in eccesso nelle murature, conservando un’ottima resistenza all’azione disgregante dei sali cristallizzati. Acqua di impasto del 24%, massa in polvere di 1150 kg/m3, resistenza al vapore < 10, volume malta umida di 0,80 dm3/kg, consumo di ca. 12 kg/m2 per un cm, conducibilità termica di 0,28 W/mk, granulometria di max 4 mm, resistenza a compressione a 28
Dati per la voce di capitolato > Miscelare in betoniera per circa 5 minuti con 5/6 l di acqua potabile senza altre aggiunte. Lasciare riposare l’impasto per 15 minuti prima dell’applicazione. Il prodotto è stato testato anche per l’applicazione a macchina. La quantità d’acqua necessaria all’impasto è puramente indicativa, in quanto variabile in funzione delle temperature ambientali. Il prodotto non deve essere applicato con temperature inferiori a 5 °C e superiori a 30 °C. L’intonaco va protetto dal gelo e dalla rapida essiccazione. Non mescolare con aggiunta di cemento, additivi o altre sostanze in genere.
INTONACI RISANANTI
RASSEGNA
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— Palazzo del Quirinale a Roma L’intervento riguarda l’opera di deumidificazione effettuata presso i locali interrati del Palazzo del Quirinale a Roma adibiti a garage. Tali locali presentavano evidenti segni di umidità di risalita capillare, con efflorescenze saline e formazione di chiazze bagnate e muffa. L’intervento progettato ha affrontato la problematica su due piani distinti: blocco definitivo della risalita dell’umidità dal terreno, tramite opportuno barrage chimico effettuato con iniezione di resina Kimicover IN all’interno della muratura e sostituzione dell’intonaco ammalorato con intonaco deumidificante Kimia (rinzaffo Limepor RZ e intonaco Tectoria DF) che permettesse la traspirazione e l’espulsione dell’umidità residua e impedisse, allo stesso tempo, ai sali di affiorare dal muro, così da preservare
lo strato di pittura successivo. Quindi, dopo aver bloccato alla radice la causa dell’umidità tramite barriera chimica iniettando Kimicover IN nel muro a un’altezza compresa tra i 15 e i 30 cm dal pavimento, si è provveduto a rimuovere il vecchio intonaco. Dopo lavaggio e pulizia del supporto, sono stati applicati i due strati di intonaco deumidificante. Un primo rinzaffo con Limepor RZ applicato su supporto bagnato e, dopo qualche giorno di stagionatura, il completamento dell’intonaco con Tectoria DF, applicato fresco su fresco, sopra un nuovo sottile strato di Limepor RZ (che operava da ponte di aggrappo). Il lavoro è stato rifinito e ha assunto l’aspetto attuale con il rasante a base calce Limepor FN successivamente pitturato.
— Limepor RZ e Tectoria DF KIMIA SPA Via del Rame, 73 06134 z.i. Ponte Felcino - PG Tel. 075 5918071 - Fax 075 5913378
[email protected] www.kimia.it
Limepor RZ è una malta da risanamento pronta all’uso costituita da calce idraulica naturale NHL, pozzolane naturali e inerti con granulometria massima 3 mm. Tectoria DF è una malta pronta all’uso di colore bianco con sfumature nocciola a base di calce idraulica naturale e inerti che conferiscono al prodotto la sua struttura porosa. Entrambi i leganti sono marcati CE sulla base della UNI EN 459. Caratteristiche tecniche > Limepor RZ: malta desalinizzante con pH in dispersione acquosa di 11,5-12, 5, temperatura di applicazione di +2 +35 °C, distribuzione granulometrica (UNI EN 1015-1) passante a 3 mm del 100%, massa volumica apparente malta fresca (UNI EN 1015-6) di 1800 ± 50 kg/m³, assorbimento d’acqua per capillarità (UNI EN 10859) di 0,66 mg/cm²s¹/², resistenza a compressione a 7 gg (UNI EN 1015-11) > 1,2 MPa,
a 28 gg > 5 N/mm², a flessione a 7 gg > 0,6 MPa, a 28 gg > 2 MPa. Tectoria DF: malta con pH in dispersione acquosa > 11, temperatura di applicazione di +2 - +35 °C, distribuzione granulometrica (UNI EN 1015-1) passante a 3 mm del 100%, massa volumica apparente malta fresca (UNI EN 1015-6) di 1550 ± 50 kg/m³, assorbimento per capillarità dopo 24 ore (UNI EN 101518) > 0,3 Kg/m², classe di assorbimento W1, coefficiente di permeabilità al vapor acqueo (UNI EN 1015-19) < 15, reazione al fuoco in Classe A1. Dati per la voce di capitolato > Rimuovere l’intonaco pulendo perfettamente la superficie, eliminando parti inconsistenti e sporco. Spazzolare e idrolavare a saturazione la muratura. Impastare il Limepor RZ con circa il 23% di acqua potabile (5,5-6 l ogni confezione da 25 kg), miscelando accuratamente in betoniera per circa 3-4 minuti. Applicare l’impasto a cazzuola. Consumo: 6-7 kg/m² per 5 mm di spessore. Attendere 1-2 giorni (a 20 °C), bagnare a saturazione il supporto murario, aspettare che la superficie sia asciutta, realizzare con Limepor RZ uno sprizzo d’aggrappo preliminare, sul quale applicare la malta deumidificante Tectoria DF con spessore di 2 cm.
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ARKETIPO
— Complesso monumentale di San Placido Calonerò a Messina Il complesso monumentale di San Placido Calonerò a Messina, oggi sede dell’Istituto Tecnico Agrario Cuppari, è stato sede dell’Abbazia Benedettina omonima fondata nel XIV secolo e ospitata nei locali del Castello della famiglia Vinciguerra. Alla fine del XVI secolo viene rivisto completamente l’impianto, attraverso una riprogettazione complessiva secondo i canoni rinascimentali. In particolare, si realizzano nuovi corpi di fabbrica che integrano la struttura originaria; lo sviluppo complessivo si raddoppia e l’immagine rinascimentale delle parti, fortemente segnata dalle aperture, dai portali e dai colonnati, si sovrappone al disegno medievale originario. A seguito dei danni del terremoto del 1908, vengono apportate altre rilevanti modifiche che, in particolare, fanno modificare l’altezza della fabbrica decurtata di almeno un livello e spogliata di alcuni grandi portali. Restano integri i chiostri. L’edificio è continuamente sot-
toposto a controlli e manutenzioni da parte dei tecnici della Provincia di Messina. Per il coordinamento e il controllo degli interventi di restauro è stato incaricato il professor Massimo Lo Curzio, con la Soprintendenza BBCCAA. Una cura particolare è stata riservata alle malte utilizzate nelle facciate dei chiostri e nelle facciate esterne. Queste dovevano possedere delle caratteristiche di notevole resistenza fisica e di assoluta compatibilità con i materiali storici ritrovati nelle murature. Di fatto, è stata messa a punto e prodotta da Tradimalt Spa, tra le altre, una variante specifica dell’intonaco deumidificante Magistra, realizzata con gli aggregati storici (calce NHL 5, pietra calcarea, pietra lavica e cocciopesto) che hanno permesso la messa a punto di un materiale che è stato posto in produzione solo dopo la verifica reale delle caratteristiche fisiche e formali da parte di tecnici consulenti e dei responsabili della Soprintendenza.
— Intonaco deumidificante Magistra TRADIMALT SPA Via Nazionale, 1
del 26%, peso specifico apparente di 1350 kg/m3, consumo indicativo di 14 kg per cm di spessore.
98049 Villafranca Tirrena - ME Tel. / Fax 090 3378549 - 090 3352063
[email protected] www.tradimalt.com www.laboratoriomagistra.com
Intonaco deumidificante impiegato in ambienti interni ed esterni come intonaco macroporoso per murature portanti e di tamponamento di laterizio, mattone, tufo, pietra e miste. Possiede caratteristiche fisiche ed estetiche molto simili a quelle delle malte storiche. Risulta pertanto consigliato nel recupero di murature storiche, in bioedilizia e, in generale, nell’edilizia di qualità. Caratteristiche tecniche > Intonaco deumidificante, premiscelato da applicare a mano, a base di calce idraulica naturale (NHL 3,5 secondo la EN 459-1:2010), dal tipico colore nocciola chiaro, e aggregati di natura calcarea in curva granulometrica 0-2 mm. Resistenza a compressione in categoria CS1, reazione al fuoco in Classe A1, assorbimento d’acqua W2, conducibilità termica (λ10,dry) di 0,47 W/mK, granulometria di 0-2 mm, acqua d’impasto
Dati per la voce di capitolato > Nella preparazione del fondo, il supporto deve essere pulito, compatto e ruvido: asportare le parti non aderenti; rimuovere polvere, efflorescenze saline, tracce di olii e disarmanti, lavando a pressione ed eventualmente spazzolando la superficie. Tutte le fughe della muratura devono essere riempite con malta da allettamento prima dell’applicazione dell’intonaco. Utilizzare Rinzaffo per preparare tutti le superfici lisce (pietra, cls, tracce degli impianti), lasciandolo maturare almeno 7 gg. Bagnare il fondo prima dell’applicazione (con climi particolarmente caldi, è bene procedere alla bagnatura anche la sera prima dell’applicazione). Impastare il prodotto con il 26% d’acqua. Applicare intonaco deumidificante a mano in max 2 cm di spessore per singola mano. Livellare l’intonaco applicato con staggia senza lisciare troppo la superficie; attendere il primo indurimento (24-48 h), poi applicare un secondo strato di circa 0,5 cm, che sarà spianato con spatola americana e rifinito a frattazzo in modo da formare un sistema omogeneo e permeabile al vapore.
INTONACI RISANANTI
RASSEGNA
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— Restauro del Palazzo Incisa di Camerana a Cuneo Nel corso dell’anno 2012, si sono eseguiti i lavori di recupero e restauro delle facciate del Palazzo Incisa di Camerana (storica abitazione del pittore Sebastiano Taricco) attraverso l’impiego di cicli e sistemi a base di calce idraulica naturale di Wasselonne. Il palazzo era viziato nella parte basamentale da fenomeni di umidità ascendente per capillarità, mentre le porzioni dei corpi di intonaci superiori presentavano distacchi, sfarinamenti, degradi generali dovuti perlopiù alle azioni degli agenti atmosferici nel corso degli anni. Durante il restauro delle facciate, dopo accurata preparazione dei supporti, è stato applicato nella parte basamentale dell’edificio, per un’altezza di circa tre metri dal piano stradale, l’intonaco deumidificante macroporoso traspirante Risancalce. L’intonaco, applicato anche a spessori importanti, è stato preceduto dalla posa del rinzaffo Antisalcalce, la cui funzione principa-
le, oltre a quella di “ponte di adesione” tra muratura esistente e intonaco di risanamento, è quella di “filtro” antisale per supporti soggetti al fenomeno di umidità di risalita capillare e con alta concentrazione salina. Le porzioni superiori, invece, sono state intonacate utilizzando il Calcinto, intonaco minerale con elevata permeabilità alla diffusione del vapore acqueo. Successivamente, il sistema di intonaci naturali è stato rifinito mediante applicazione di Calcina Civile, tonachino minerale, sempre a base di calce idraulica di Wasselonne, con aspetto finale frattazzato a civile fine. Infine, si sono recuperati e restaurati gli elementi ornamentali e decorativi delle facciate mediante applicazione di Calcina Liscia. Hanno così ritrovato un rinnovato valore anche le fasce dei marcapiani, gli scuretti delle finestre e, in prossimità degli spigoli, le colonne con un effetto bugnato.
— Risancalce VIMARK SRL Strada Spartafino, 2 12016 Peveragno - CN Tel. 0171 383800 - Fax 0171 339395
[email protected] www.vimark.com
Intonaco naturale macroporoso, fibrorinforzato, a base di calce idraulica naturale, studiato per la protezione, il recupero e il restauro conservativo traspirante di murature, anche eterogenee, di laterizio, roccia di tufo, pietre naturali ecc. soggette al fenomeno di umidità per risalita capillare. Caratteristiche tecniche > Intonaco naturale a base di calce idraulica naturale NHL 2 di Wasselonne, certificato CE in conformità alla norma UNI EN 998-2:2010 “Malta per risanamento (R) prodotta in fabbrica per intonaci interni/esterni”. Formulato specifico, pronto all’uso, dotato di elevata permeabilità alla diffusione del vapore acqueo, idoneo per la realizzazione di cicli di risanamento su murature viziate da umidità ascendente. Per le sue proprietà e colorazioni naturali, che variano dal beige chiaro al nocciola, è un prodotto particolarmente indicato per interventi
su edifici di interesse storico-artistico o per interventi ecocompatibili di bioedilizia. Consumo indicativo di 13 kg/m2 per cm di spessore, acqua di impasto del 24%, resistenza media a compressione di 4 N/mm2 (categoria CSII), resistenza media a flessione > 1 N/mm2, massa volumica della povere di 1200 kg/m3, contenuto di aria nell’impasto: 12,5%, consistenza della malta di 165 mm, reazione al fuoco in Classe A1, adesione dello 0,15 N/mm2, assorbimento di acqua dopo 24 h ≤ 0,3 kg/m2, permeabilità al vapore acqueo ≤ 15, conducibilità termica di (λ10,dry) 0,67 W/mK (Valore medio tabellare P = 50%). Sacchi da 25 kg. Dati per la voce di capitolato > Realizzazione di sistema di risanamento con intonaci macroporosi a base di calce idraulica naturale NHL 2. L’intonaco Risancalce dovrà essere applicato con spessore minimo di 20 mm sul supporto preventivamente stonacato e adeguatamente preparato mediante applicazione di uno strato, a totale copertura della superficie, di Antisalcalce.
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