a.a. 2006-2007
CHIMICA ORGANICA 1
Prof. Giuliana Pitacco
[email protected] lab 337; tel. 040 558 3923
1
Testi consigliati • • • •
W. H. Brown & C. S. Foote, Chimica Organica, EdiSES J. McMurry, Chimica Organica, PICCIN S. N. Ege, Chimica Organica, Ed. Sorbona K. Peter, P. Vollhardt, N. E. Schore, Chimica Organica, Zanichelli. • P. Y. Bruice, Chimica Organica, EdiSES. • T. W. Graham Solomons, Organic Chemistry, J. Wiley&Sons.
3
CHIMICA ORGANICA
4
Definizioni • Vecchia: “derivata da organismi viventi” • Nuova: “la chimica dei composti del carbonio” • Da inorganico a organico, Wöhler, 1828
+
NH4 OCN ammonio cianato
-
calore
O H2N C NH2 urea
Friedrich Wöhler 1800 – 1882 5
La chimica organica oggi
H
C Li Be
B
C
N
O
F
Na Mg
Al
Si
P
S
Cl
K
la chimica dei composti del carbonio
Br I
…..combinato con pochi altri elementi 6
Unicità del carbonio • Il carbonio ha una chimica unica • Si lega ad ogni altro elemento • Si lega a sé stesso in lunghe catene – la chimica organica comporta una enorme varietà di composti, di strutture, di reazioni
7
Chimica organica La chimica organica è presente in ogni aspetto della nostra vita. • biomolecole: Biochimica – proteine – DNA
• • • •
cibo vestiti medicine ….
Chimica Industriale Chimica Farmaceutica
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Chimica organica • La disciplina “chimica organica” organizza i composti organici sulla base della loro struttura. • Ne studia poi la reattività. • E correla struttura con reattività.
STRUTTURA
REATTIVITÀ 9
Obiettivi del corso 1. Assegnare struttura e nome ai composti organici. 2. Predire di una molecola: • •
La struttura tridimensionale L’effetto della struttura sulla reattività (velocità della reazione e posizione dell’equilibrio)
3. Comunicare tali conoscenze con opportuno linguaggio. 4. Disegnare percorsi sintetici semplici.
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Obiettivi del corso • Sarà sufficiente: – Conoscere un numero limitato di reazioni permesse e regole semplici di analogia per poter estendere i concetti a un numero illimitato di trasformazioni chimiche. – Acquisire automatismi nel riconoscimento di strutture e nella loro trascrizione. – Risolvere esercizi per una autovalutazione.
11
Struttura Atomica • Nucleo carico positivamente molto denso e piccolo: protoni, neutroni (10-15 m) nucleo • Elettroni carichi negativamente in una nuvola intorno al nucleo (10-10 m) numero di massa A = 6 p + 6 n = 12 amu
12 6
C
14
6C
diametro: 2 × 10-10 m (200 pm)
isotopo
numero atomico Z Tutti gli atomi di un dato elemento hanno lo stesso numero atomico. Gli isotopi sono atomi dello stesso elemento che hanno numero di neutroni diverso e quindi differiscono nel numero di massa.
Orbitali • Quantomeccanica: descrive le energie degli elettroni e la loro posizione mediante una equazione d’onda – La funzione d’onda è la soluzione dell’equazione d’onda – Ogni funzione d’onda è un orbitale, ψ
• ψ 2 descrive la regione di spazio nel quale un elettrone ha maggiore probabilità di trovarsi • La nube elettronica non ha confini, ha solo aree più probabili. 13
Forme degli orbitali • Gli elettroni sono confinati in regioni di spazio = livelli energetici principali o gusci – ogni guscio può contenere 2n2 elettroni (n = 1, 2, 3, 4..)
• I gusci sono divisi in sottogusci chiamati orbitali, indicati con le lettere s, p, d,... – s (uno per guscio) – p (set di tre per il guscio 2 e superiori) – d (set of cinque per il guscio 3 e superiori) .....
14
Gusci e orbitali • Ogni orbitale può contenere 2 elettroni
Energia
3° guscio capacità: 18 elettroni
2p
2° guscio capacità: 8 elettroni 1° guscio capacità: 2 elettroni
1s
2s15
Riempimento Orbitali Atomici 1. Principio dello Aufbau: gli orbitali si riempiono dal basso in alto (energia crescente: 1s → 2s → 2p → 3s → 3p → 4s → 3d ). 2. Principio di esclusione di Pauli: solo due elettroni per orbitale: spin su ↑ e spin giù ↓. 3. Regola di Hund: per un set di orbitali degeneri, aggiungere un elettrone in ciascuno, appaiati, prima di aggiungerne un secondo.
16
Configurazioni elettroniche degli elementi del primo e secondo periodo Elemento
Configurazione
Elettroni di valenza
H
1s1
1
He
1s2
2
Li
1s22s1 = [He]2s1
1
Be
1s22s2 = [He]2s2
2
B
1s22s22px1 = [He]2s22px1
3
C
1s22s22px12py1 = [He]2s22px12py1
4
N
1s22s22px12py12pz1 = [He]2s22px12py12pz1
5
O
1s22s22px22py12pz1 = [He]2s22px22py12pz1
6
F
1s22s22px22py22pz1 = [He]2s22px22py22pz1
7
Ne
1s22s22px22py22pz2
8 17
Elettroni di Valenza Gli elettroni si dividono in elettroni di core e elettroni di valenza. • Na 1s2 2s2 2p6 3s1 core = [Ne] valenza = 3s1 • Br [Ar] 3d10 4s2 4p5 core = [Ar] 3d10 valenza = 4s2 4p5
18
Teoria del Legame • Gli atomi si legano perché il composto che ne deriva è più stabile degli atomi separati. • Il legame è il risultato di un bilanciamento tra forze attrattive (elettroni e nuclei) e repulsive (elettronielettroni e nuclei-nuclei).
19
La regola dell’Ottetto • Gli atomi tendono a guadagnare, perdere, condividere elettroni in modo da essere circondati da otto elettroni di valenza (tranne l’idrogeno che ne ha due).
20
Polarità del legame • Differenza elettronegatività (∆X) degli atomi • Generalmente: – Quando ∆X < 0.5 legame covalente – Quando ∆X = 0.5 – 1.9 legame covalente polare – Quando ∆X > 1.9 legame ionico
elettronegatività crescente
elettronegatività crescente
Scala di Pauling
21
Tipi di legami chimici • Legame ionico: trasferimento di elettroni da un atomo a un altro. • Legame covalente: la coppia di elettroni è condivisa da due atomi.
legame covalente non polare
legame covalente polare
legame ionico
22
Mappe di potenziale elettrostatico
LiH
HH
HF
rosso < arancio < giallo < verde < blu potenziale elettrostatico più negativo
potenziale elettrostatico più positivo 23
Strutture di Lewis • Elettroni di legame: i composti organici formano legami che derivano dalla compartecipazione di elettroni. • Elettroni di valenza non usati in legami sono chiamati elettroni di non legame o elettroni di lone-pair. densità elettronica bassa
Gilbert N. Lewis (1875 – 1946)
densità elettronica alta
H δ+ δ–
H–Cl
••
Cl •• ••
coppia di legame o condivisa
lone pair (LP) coppia di non legame o non condivisa 24
Strutture di Lewis Configurazione Elettronica C
[He]2s22p2
N
[He]2s22p3
O
[He]2s22p4
F
[He]2s22p5
Cl
[Ne]2s22p5
Simbolo di Lewis
Valenza
C
4 elettroni di valenza: 4 legami
N
5 elettroni di valenza: 3 legami, 1 lone pair
O
6 elettroni di valenza: 2 legami, 2 lone pair
F
7 elettroni di valenza: 1 legame, 3 lone pair
Cl
7 elettroni di valenza: 1 legame, 3 lone pair 25
Disegnare le strutture di Lewis Cl Cl
O
C Cl Cl
H C H
H C C H
CCl4
CH2O
C2H2
H H C
O H
H
CH3OH
H H H H C C C H
H
C
N
H
CH3CHCH2
HCN 26
Assegnare cariche formali 1. Dividere gli elettroni di ogni legame per due assegnando ciascun elettrone a un atomo. 2. Contare il numero di elettroni posseduto da ciascun atomo paragonandolo con la sua valenza. elettroni in eccesso carica formale negativa elettroni in difetto carica formale positiva
27
Esercizio • Disegnare le strutture di Lewis, determinare la carica formale su ogni atomo delle seguenti molecole o ioni. H3O+
CH3O–
CH3+
CO
N3–
28
Risposta H
H H
O
H
O: 6 – 5 = +1
H C O
O
C: 4 – 5 = – 1 O : 6 – 5 = +1
H C
H
H
C: 4 –4 = 0 O: 6 –7 = –1 1
C
H
2
3
N N N N1: 5 –5 = 0 N2: 5 –4 = +1 N3: 5 – 7 = –2
C: 4 –3 = +1 1
2
3
N N N N1: 5 –6 = –1 N2: 5 –4 = + 1 N3: 5 –6 = –1 29
2
Strutture di Lewis • Quando per una molecola o ione è possibile scrivere due o più strutture di Lewis non equivalenti, la migliore (= la più stabile) è quella che ha:
il maggior numero di ottetti il minor numero di cariche formali una carica – su un atomo più elettronegativo, una carica + su un atomo più elettropositivo minor separazione di carica possibile
In ordine decrescente di importanza
30
Teoria del legame di Valenza • I legami si formano per sovrapposizione di orbitali atomici occupati ciascuno da un elettrone. • Gli elettroni sono localizzati e condivisi e attratti da entrambi i nuclei. • Maggiore è la sovrapposizione tra gli orbitali, più forte è il legame.
x
x 1sB
1sA
x x
31
Energia del legame • La reazione 2 H· → H2 rilascia 436 kJ/mol. • Il prodotto ha un’energia minore dei due atomi di 436 kJ/mol: H–H ha una forza di legame di 436 kJ/mol. (1 kJ = 0.2390 kcal; 1 kcal = 4.184 kJ)
Energia
2H 436 kJ/mol
E rilasciata quando si forma il legame E assorbita quando i legami si rompono
H2 32
Lunghezza del legame
(troppo vicini)
Energia
• È la distanza tra i nuclei che porta al massimo della stabilità. • Se troppo vicini, si respingono perché entrambi carichi positivamente • Se troppo lontani, il legame è debole.
(troppo lontani)
distanza di legame
distanza internucleare 33
Teoria Orbitale Molecolare • Robert Mulliken (18961986) • Gli elettroni di valenza sono delocalizzati. • Gli elettroni di valenza sono in orbitali (chiamati orbitali molecolari) distribuiti sull’intera molecola.
34
Orbitali Molecolari • Descrivono regioni di spazio in una molecola – di forma, grandezza e energia specifici
• Sono formati combinando orbitali atomici – quelli che hanno energia minore degli orbitali atomici di partenza sono “di legame” – quelli che hanno energia maggiore sono di “antilegame”.
35
Energia
Orbitali Molecolari
OM antilegante H-H orbitale 1s H
orbitale 1s H OM legante H-H
36
Orbitali Molecolari • Terminologia – – – – – –
stato fondamentale = a più bassa energia stato eccitato = non a più bassa energia σ = OM sigma legante σ* = OM sigma antilegante π = OM pi legante π* = OM pi antilegante
37
Legami σ 2p
1s
simmetrico rispetto alla rotazione attorno all’asse internucleare
σ 1s-2p
2p
sovrapposizione coda-coda
2p
σ 2p-2p 38
Orbitali Molecolari σ1s
Energia
orbitale sigma antilegante (1 nodo)
orbitale sigma legante 1s
1s 39
Orbitali Molecolari σ2p
40
Legame π 2p
2p
sovrapposizione fianco a fianco
π 2p-2p non simmetrico rispetto alla rotazione attorno all’asse internucleare 41
Orbitali molecolari π
42
Forma delle molecole • Possiamo predire la forma delle molecole semplicemente combinando gli orbitali atomici disponibili su ciascun atomo? • No
43
Risultati Sperimentali H2O O H
= [He]2s22px22py12pz1 = 1s1
H 104.5o
O H
2 orbitali semivuoti a 90° l’effettivo angolo H-O-H (misurato con la diffrazione elettronica) è di 104.5o Non c’è accordo con il modello atomico! 44
Teoria VSEPR • Gli elettroni di valenza possono formare legami singoli, doppi, tripli o restare non condivisi. • In ogni caso le regioni di densità elettronica attorno al nucleo devono stare il più distanti possibili per minimizzare le repulsioni. • La necessità di minimizzare le repulsioni determina la geometria della molecola.
45
Geometria delle Molecole Geometria • 4 regioni di densità elettronica attorno all’atomo
TETRAEDRICA
• 3 regioni di densità elettronica attorno all’atomo
TRIGONALE PLANARE
• 2 regioni di densità elettronica attorno all’atomo
LINEARE
46
Geometria tetraedrica • 4 linee che si irradiano da un atomo centrale formando angoli uguali descrivono un tetraedro. • Gli angoli sono di 109°28' atomo centrale
109°28' 47
L’atomo centrale può essere C, N, O, etc.
C 109.5° C tetraedrico
N 107°
O 105°
• La repulsione tra coppia di legame e lone pair è maggiore della repulsione tra coppie di legame e quindi l’angolo aumenta. • La repulsione tra lone pairs è ancora maggiore. 48
Variazioni sul “tetraedrico” H
Tetraedrico
H
C
H H
.. Piramidale
H
N
H H
H
Angolare
O ..
H ..
In chimica generale si fanno delle distinzioni. Sebbene le molecole abbiano forme differenti, gli orbitali usano un arrangiamento tetraedrico (coppie incluse) 49
Repulsioni steriche
CH3 H C CH3 H
I gruppi CH3 sono più voluminosi degli H, si respingono allargando l’angolo
CH3
112o
H C CH3 106o H
50
Elementi del 3° periodo non hanno tendenza a diventare tetraedrici repulsioni maggiori
..
repulsioni minori: gli elettroni sono più diffusi e più lontani dal nucleo.
..
N .. P
.. H
2° PERIODO 3° PERIODO
H
N H
H 107o
P H
H 93o
La coppia non condivisa sul P occupa molto più spazio di quella dell’azoto
51
Geometria trigonale planare • 3 linee che si irradiano da un atomo centrale descrivono un triangolo equilatero, con angoli di 120°.
120° 52
Atomi trigonali planari
C
N
..
+
C
+
+
N
O
.. 53
Geometria lineare • 2 linee che si irradiano da un atomo formando angoli uguali, stanno su una retta, con angoli di 180°.
180°
C
N
..
C
54
In qual modo la molecola acquisisce la geometria osservata?
IBRIDAZIONE
55
Orbitali ibridi • Gli orbitali ibridi, che sono un’astrazione, consentono di prevedere correttamente la forma della molecola. • Tre sono i tipi di orbitali ibridi:
sp3 (1 orbitale s + 3 orbitali p) sp2 (1 orbitale s + 2 orbitali p) sp (1 orbitale s + 1 orbitale p)
56
Metano CH4 • Sperimentalmente: 4 legami σ C-H a 109° • Per formare 4 legami σ C-H a 109° bisogna usare 4 orbitali atomici del carbonio – s, px, py, e pz – e costruire 4 nuovi orbitali equivalenti che puntino nella corretta direzione. • I 4 orbitali ibridizzano a dare 4 orbitali atomici ibridi equivalenti sp3. 57
Ibridazione sp3 C
2p
2s
promozione elettrone
ibridazione
2p
2s
4 orbitali atomici
4 orbitali atomici ibridi sp3
H C
orbitali sp3
4H
C H
H C
sp3
tetraedrico
L’energia degli orbitali ibridi è intermedia fra le energie degli orbitali s e p di cui sono formati.
H
orbitali 1s
sovrapposizione orbitali sp3 e 1s
σ(sp3C + 1sH)
i legami C–H sono legami σ 58
Ibridazione sp3 2pz
4 sp3 2px
2py
4 orbitali atomici 2s, 2px,2py,2pz
4 orbitali ibridi sp3
tetraedro 59
3
Atomi diversi dal C
e– val 6C 2s
2p
promozione elettrone
2s
2p
ibridazione
4 orbitali atomici
7N 2s
8O 2s
2p
2p
4 orbitali atomici ibridi sp3 promozione elettrone
2s
promozione elettrone
2s
2p
ibridazione 4 orbitali atomici ibridi sp3
2p
ibridazione 4 orbitali atomici ibridi sp3 60
Confronto
C
N H
H H
C
H
C
H H
H
σ(sp3C+sp3C)
H
C
O
lone pairs 3 in OA s p H
N
H H
H
σ(sp3C+sp3N)
H
C
O
H
H
σ(sp3C+sp3O)
61
Struttura dell’etano CH3–CH3
C sp3
C sp3
legame σ sp3C+ sp3C
CH3–CH3
62
Disegnare un atomo tetraedrico linee continue nel piano
linea a cuneo tratteggiata dietro il piano del foglio
H C H H H linea a cuneo davanti il piano del foglio (verso l’osservatore)
63
Etilene CH2= CH2 • Sperimentalmente:
– tutti e 6 gli atomi in un piano – angoli di 120°
H
H C
H
C H
• Per formare 3 legami σ C-H a 120° bisogna usare 3 dei 4 OA del carbonio – s, px, py, e pz – e costruire 3 nuovi orbitali equivalenti • L’orbitale 2p non ibridizzato è perpendicolare al piano degli orbitali sp2
64
Ibridazione sp2 del carbonio
C
promozione elettrone
2p
2s
ibridazione
2p
2s
2p 3 orbitali atomici ibridi sp2 π
2p
H H
C
C
H H
sovrapposizione orbitali 2p
σ(sp2C + 1sH) σ(sp2C + sp2C)
H H
C
C
H
H H
tutti gli atomi coplanari sovrapposizione orbitali p
H C
= H
C H
doppio legame = 1σ + 1π 133 pm 65
Ibridazione sp2 del carbonio 90°
2pz
3 sp2 + 120°
1 2px
2py
4 orbitali atomici 2s, 2px,2py,2pz
3 orbitali ibridi sp2 1 orbitale atomico 2p
trigonale planare 66
Etilene legame π
orbitali 2p
legame σ
orbitali sp2 legame p
C sp2
C sp2
doppio legame C=C
67
Legame π
visto dall’alto
68
Ossigeno sp2 CH2O formaldeide O π
H H
C O
tutti gli atomi coplanari sovrapposizione orbitali p
H H
C
lone pairs in OA sp2
O
σ(sp2C + sp2O) + π
69
Acetilene C2H2 • Sperimentalmente: – La molecola è lineare – Gli angoli sono di 180°
H
C
C
H
• Per formare 2 legami σ C-H a 180° bisogna usare 2 dei 4 orbitali atomici del carbonio – s, px, py, e pz – e costruire 2 nuovi orbitali equivalenti. • Gli orbitali 2p non ibridizzati sono perpendicolari tra loro. 70
C sp C
2s
promozione elettrone
2p
2p
2s
2p 2 orbitali atomici ibridi sp
2p H
ibridazione
2 legami π
C
C
H σ (spC + 1sH)
σ (spC + spC)
H
C
C
H = H
C
C
H
triplo legame = 1 legame σ + 2 legami π 120 pm
71
Ibridazione sp 2pz
orbitali non ibridizzati 2py 2pz z
2
y
sp +
x
2pz 2py
orbitali ibridi sp
2px
2py
4 orbitali atomici 2s, 2px,2py,2pz
2 orbitali ibridi sp2 2 orbitali atomici 2p
lineare 72
Acetilene π py–py
π pz–pz
legame σsp-s
legame σsp-sp
73
Azoto sp H-C≡ ≡N N 2p H
2 legami π
C
N
H
C
C
= H
C
N
lone pair in OA sp
σ(spC + spN) + 2π 74
Gli orbitali ibridi: un ipotetico stadio intermedio nel processo di formazione dei legami orbitali atomici 2s, 2px,2py,2pz
orbitali atomici ibridi sp3, sp2, sp
orbitali molecolari σ, π, n
processo di formazione dei legami le sovrapposizioni tra gli orbitali ibridi degli atomi porta ai legami finali nella molecola che sono rappresentati dagli
orbitali molecolari 75
Perché si formano gli ibridi ? 1. Vengono minimizzate le repulsioni tra le coppie minore energia 2. Si formano legami più forti minore energia 3. Gli ibridi hanno migliore direzionalità per formare legami 4. Poiché di solito si verifica una promozione di almeno un elettrone, gli ibridi dispongono di un maggior numero di legami minore energia
76
UNITÀ DI LEGAME Gli atomi partecipano alla formazione delle molecole secondo pattern ben definiti
77
Unità di legame di Lewis per i più comuni elementi I
H
III
B Al
IV
V
VI
VII
C
N:
.. O ..
.. :F ..
C
.. N
C C monovalente trivalente tetravalente
N: P: trivalente
.. O .. .. S .. .. S ..
.. :Cl .. .. :Br .. .. :..I
bivalente monovalente78
Comuni unità di legame di Lewis con carica • Quando gli atomi hanno un numero di legami diverso dalla loro valenza avranno una carica C+
CATIONI
+ O:
+ N
+ O ..
N+ + N
B
C: -
ANIONI
.. O .. :
..N .. .. N ..
Il tipo di carica dipenderà dal confronto tra elettroni posseduti e elettroni di valenza dell’atomo. 79
Strutture con l’ottetto incompleto • Gli elementi del terzo gruppo possono formare strutture stabili con l’ottetto incompleto. • Il Boro ha 3 elettroni di valenza e quindi può formare solo 3 legami.
.. .B
BF3
F =
B F
F 120o
trigonale planare 80
Promozione Quando formano legami covalenti, tutti gli elementi dei gruppi 2A, 3A, 4A promuovono un elettrone al livello superiore in modo da poter formare un maggior numero di legami
GUSCI DI VALENZA 2A • • Be
• Be •
3A
4A
• • B•
• •C• •
•
•
• B•
• C• •
simboli di Lewis Be 4 B 5 C 6
1s22s2 1s22s22p1 1s22s22p2
[1s2]2s2 [1s2]2s22px1 [1s2]2s22px12py1
[He]2s12px1 [He]2s12px12py1 [He]2s12px12py12pz1
81
Strutture con l’ottetto incompleto H + H 120o C H carbocatione Non è una molecola stabile, è uno ione “intermedio” - reagisce velocemente 82
Strutture con l’ottetto espanso Sempre con lo scopo di formare il maggior numero possibile di legami elementi dei gruppi 5A e 6A possono espandere l’ottetto
• Il Fosforo può formare fino a 5 legami
Cl
P
PCl5
=
Cl
P Cl
Cl
GRUPPO 5A
Cl
• Lo Zolfo può formare fino a 6 legami
S S
15
SF6
[Ne]3s23px13py1
=
F F
F
S F
F F
[Ne]3s13px13py13pz13d13d1
GRUPPO 6A Sono disponibili gli orbitali 3d 83
Domanda. Quale è l’ibridazione degli atomi indicati?
CH3 OH C
HO
CH
17-etinilestradiolo (“La Pillola”) 84
Risposta sp3 sp3
CH3 OH C
CH sp
HO sp3 sp2
17-etinilestradiolo (“La Pillola”) 85
Appendice
86
Paragone degli orbitali ibridi spx maggiore coda
sp3
carattere “p”
sp2
carattere “s” Per evitare confusione il lobo posteriore è di solito omesso nelle rappresentazioni e il lobo anteriore viene elongato per mostrare la sua direzione
omesso
sp
maggiore densità elettronica nel lobo legante
87
Comuni Legami σ σ1s–1s σ2p–1s σ2p–2p
σsp 3–1s
σsp 3–sp3 88
Comuni Legami π
π 2p – 2p
sovrapposizione fianco-a-fianco
π 2p – 3d 89
Forza dei legami C-H legame C-H
tipo
Lunghezza Å
[CH2]
2p-1s
1.12
80
335
H–C–
sp3-1s
1.10
101
422
CH3CH3
H–C=
sp2-1s
1.08
106
444
CH2=CH2
H–C≡
sp-1s
1.06
121
506
HC≡CH
carattere s
più corto
Energia Kcal KJ
Molecola misurata
più “s” = più corto 90 = più forte
Forza dei legami singoli C–C legame C-C
tipo
Lunghezza Å
Energia Kcal KJ
Molecola misurata
–C–C–
sp3-sp3
1.54
83
347
CH3CH3
–C–C=
sp3-sp2
1.51
109
456
CH3CH=CH2
–C–C≡
sp3- sp
1.46
–
-
CH3C≡CH
carattere s
più corto
Legami σ tipici hanno energie di circa 8091 120 kcal/mole
Forza dei legami multipli C–C Energia Kcal KJ
Molecola misurata
legame
tipo
Lunghezza Å
C–C
sp3-sp3
1.54
83
347
CH3CH3
C=C
sp2-sp2
1.34
146
611
CH2=CH2
C≡C
sp - sp
1.20
200
837
HC≡CH
carattere s
più corto
Legami π tipici hanno energie di circa 50-60 kcal/mole 92
Energie medie di legame per legami singoli (Kcal/mole) H
C
N
O
F
Si
S
Cl
Br
I
104
99
93
111
135
76
83
103
87
71
H
83
73
86
116
72
65
81
68
52
C
39
53
65
-
-
46
-
-
N
47
45
108
-
52
48
56
O
37
135
-
-
-
-
F
53
-
91
74
56
Si
60
61
52
-
S
58
-
-
Cl
46
-
Br
36
I
93
RISONANZA
RISONANZA • Vi sono molecole le cui proprietà non sono ben spiegate da una singola struttura di Lewis che tenga conto cioé delle proprietà osservate (contenuto energetico, lunghezza dei legami, comportamento chimico, etc.) • Si è allora costretti a sostituire a una singola formula un insieme di formule di Lewis. • Questo processo mentale di mediazione tra più strutture si chiama RISONANZA.
RISONANZA • Le forme di risonanza o forme contributive si differenziano solo per la posizione degli elettroni. • Solo gli elettroni (lone pairs o π) possono muoversi. • I nuclei e gli angoli di legame restano gli stessi. • La risonanza genera una delocalizzazione di carica elettrica.
Dalla Chimica Generale • Ione nitrato, NO3– _
O
O
O
O
O
_
O
N
N O
_
N O
O
• La reale struttura è un ibrido di risonanza. • I legami hanno la stessa lunghezza. • Ogni ossigeno ha 1/3 di carica negativa.
Dalla Chimica Generale • Possiamo immaginare che gli elettroni si muovano in coppia per convertire una forma di risonanza in un’altra. _ O
O _
N+ _ O O
_
N+ O O
_ O N+ _ O O
– Il movimento di due elettroni viene indicato con frecce ricurve a doppia punta.
Molecole organiche Ione formiato HCO2
–
Simultaneamente due elettroni del legame π C=O si spostano sull’ossigeno in alto diventando un lone pair
H C
H C
O½ -
O
O O
O
= H C
O½-
ordine di legame 1/2 • nessuna struttura descrive accuratamente lo ione formiato • la specie reale è una media delle due La freccia ricurva rossa indica che un lone pair si muove dall’ossigeno in basso per diventare parte del doppio legame C=O
freccia unica a doppia punta
gli elettroni sono delocalizzati
Molecole organiche Nitrometano, CH3NO2 Questa struttura di risonanza ha lone pair qui…
La nuova struttura di risonanza ha un doppio legame qui…
ordine di legame 1/2
…e un doppio legame qui
…e un lone pair qui freccia unica a doppia punta
gli elettroni sono delocalizzati
Strutture contributive • Tutte le strutture contributive devono essere corrette strutture di Lewis. • Tutte le strutture contributive devono avere il medesimo numero di elettroni condivisi e non condivisi, solo diversamente distribuiti. • Gli atomi occupano lo stesso posto in entrambe le forme. • Le forme di risonanza individuali sono immaginarie.
Ibrido di risonanza • Una struttura con forme di risonanza non alterna tra le forme. • È un ibrido delle forme di risonanza, e la struttura reale è chiamata ibrido di risonanza. • L’ibrido di risonanza è più stabile di ogni singola forma di risonanza individuale. • Maggiore è il numero di forme di risonanza, più stabile è il composto.
Benzene • Ad esempio, il benzene (C6H6) ha due forme di risonanza – Nell’ibrido di risonanza, tutti i legami C-C sono equivalenti, a metà tra singoli e doppi.
Forme di risonanza più importanti • Quando per una molecola si possono scrivere più forme di risonanza disuguali, la forma che contribuisce maggiormente alla descrizione della molecola avrà: il maggior numero possibile di ottetti. il maggior numero possibile di legami. la carica negativa sull’atomo più elettronegativo. la minore separazione di carica possibile.
Esempi H CH2NH2
C H
+ H N H
maggiore
NCO–
.. – :N≡ ≡C–O: .. maggiore, la carica negativa sta sull’atomo più elettronegativo
H
+ C
H N
H
H
minore, il carbonio non ha l’ottetto
– :N=C=O: .. .. minore
Effetti della risonanza • Due sono gli effetti principali della delocalizzazione di elettroni, il primo interessa l’energia l’altro la geometria della molecola o ione: – L’energia della specie viene abbassata. – La parte di molecola interessata dalla risonanza è planare: i legami diventano di ordine intermedio.
Energia di risonanza ER • È la differenza tra l’energia della molecola reale (misurata) e quella della sua forma di risonanza più stabile (calcolata). E N E R G I A
..– :N=C=O: ..
..– :N≡ ≡C–O: .. ER REALE MOLECOLA
Energie stimate Le due strutture contributive hanno energia diversa La carica negativa su O meglio che su N la reale molecola ha energia più bassa di ciascuna delle forme contributive
Riconoscere la possibilità di esistenza di forme di risonanza
Perché? • È importante riconoscere la risonanza all’interno delle molecole e ioni perché: – Le strutture di risonanza ci informano sulla distribuzione degli elettroni o cariche all’interno della molecola. – Conoscere la distribuzione elettronica in una molecola consente di identificare i siti reattivi della molecola o dello ione.
Risonanza • La risonanza è possibile solo in sistemi nei quali c’è coniugazione: – tra legami π:
O
– tra legami π e lone pairs: O.. ..
– tra legami π e un orbitale vuoto:
N ..
+ C
Atomi che partecipano alla risonanza • Sono ibridizzati sp2, stanno sul medesimo piano, in modo che gli orbitali p siano paralleli e possano sovrapporsi. ..
H2C=CH-CH=CH-NH2 H
.
H
.
.
H
. H N H
sp3
H H
H H
..
H
.
H H
sp2
H
.
.
N H
.
Esempi 1. Atomi ricchi di elettroni, adiacenti a un legame π: a. Lone pair adiacente a un legame π b. Anione adiacente a un legame π
2. Atomi poveri di elettroni, adiacenti a un legame π: a. Radicale adiacente a un legame π b. Catione adiacente a un legame π
3. Legame π adiacente a un legame π
• Ogni gruppo di tre atomi con un legame multiplo ha due forme di risonanza: 0,1,2 elettroni
legame multiplo (doppio, triplo legame)
0,1,2 elettroni
legame multiplo
2 elettroni adiacenti a un legame π Atomo adiacente ricco di e.. 2 elettroni R N R
• Molecola neutra
H3C
(si crea una separazione di carica)
• Anione
C
+ R R N R
C
H3C
C
H C
R
H
O H3C
C
O
R
C
H3C
H
C
C H
–
Carbanione (allilico)
–
R
Esempio
Fenolo: OH
OH
OH
OH
. . O
Non tutte le 5 forme contributive sono uguali.
. .
.
.
H OH è elettron donatore: ogni Y elettron donatore aumenta la densità elettronica sull’anello: –OCH3, – NH2, –NHR, –NR2, –NHCOR, –OCOR, –R
OH
Y
2 elettroni adiacenti a un legame π legame π adiacente a un legame π H
H H
W
Y X
+
H
Z
H
H H H
molecola neutra forme di risonanza con separazione di carica
H H H
+
butadiene
H
1 elettrone adiacente a un legame π Atomo adiacente povero di e-
. 1 elettrone
• Radicale
.
. frecce ricurve a 1 punta indicano il movimento di un singolo e-
Radicale (allilico)
Esempio Radicale benzile: CH2
CH2
CH2
CH2
CH2
Orbitale vuoto adiacente a un legame π Atomo adiacente povero di eorbitale vuoto
• Catione
+
Carbocatione (allilico)
+
Esempio Catione benzile: CH2
CH2
CH2
CH2
Stabilizzato per risonanza ~ stessa stabilità del catione allile
.
. .
. .
.
vuoto
stabilizzato per sovrapposizione con il sistema π dell’anello
CH2
Risonanza in legami polari • Per evidenziare la polarità di taluni legami polari, è consentita la separazione delle cariche, anche se lascia uno dei due atomi senza ottetto. δ+
C
δ-
O .. :
+
C
..– O .. :
– La carica negativa deve stare sull’atomo più elettronegativo, la carica positiva sull’atomo meno elettronegativo.
Esempio Benzaldeide H
C
O
H
C
O
H
C
O
H
C
O
H
C
O
δ–
H
C
O
H
C
O
δ+ Z
Y
Il gruppo C=O è elettron attrattore. Ogni gruppo Y=Z elettron attrattore diminuisce la densità elettronica sull’anello: –NO2, –CN, –COOH, –COOR, –CHO, –COR, –SO3H, – N+R3
Inibizione sterica alla risonanza .. – + :O .. : .. N O
.
.
. .
. :O ..
O
CH 3
.. – + :O .. : .. N O H 3C CH 3 :O ..
.
.
O CH3
. O N ..
.
.
. O CH3
CH 3
.
CH3
.
.
.N CH3
O
.
.. O
Esempi
ANISOLO OCH3 sostituente elettron-donatore orto
.. CH 3 :O
.. CH :O 3
orto
meta
forme di Kekulé
meta para
la densità elettronica viene aumentata nelle posizioni o-, p-
.. CH 3 +O
.. CH 3 +O
.. CH 3 +O –..
.. – .. –
NITROBENZENE ..
NO2 sostituente elettron-attrattore
.. :O + O .. :
.. - .. :O .. + O .. : N
N
.. - .. :O .. + O: cariche singole N
la densità elettronica nelle posizioni o-, pviene diminuita .. - .. :O .. + O .. : N
.. - .. :O .. + O .. : N +
+ +
cariche doppie
Scrivere le molecole
Scrittura Formula strutturale
Formula molecolare
O =
H–O–S–O–H =
H2SO4
O
Acido solforico
– – – –
H H H–C–C–H H H Etano
C2H6
Tipi di scrittura • Scrivere tutte le molecole secondo Lewis è spesso lungo e noioso. • I chimici hanno sviluppato alcuni tipi di scritture rapide: – Condensata – Lineare – Poligonale
Scrittura condensata • Sono possibili vari gradi di condensazione – Esempi: Alcani lineari e alcani ramificati
CH3 H3C–C–CH3 –
CH3CH2CH2CH2CH2CH3
HH C H H H
–
H H H H H H C C C H H C C C H H H H H H
H HH C H H H C C C H
CH3
Alcuni legami vengono mantenuti
CH3(CH2)4CH3 C(CH3)4
o (CH3)4C
Scrittura condensata • Sono possibili vari gradi di condensazione – Esempi: Alcheni H H H C H C C H C H H H
H CH3–C=C–CH3
CH3–CH=CH–CH3
H
– Alcoli –
CH3 .. H3C–CH–OH ..
(CH3)2CHOH
I lone pair di elettroni non si scrivono.
CH3CH=CHCH3
Scrittura condensata • Anche strutture complesse possono essere scritte su una sola riga, usando le parentesi per racchiudere un gruppo. CH3 CH3-CH-CH-CH2-CH3 CH2-CH3
Alcano ramificato
CH3CH(CH3)CH(CH2CH3)CH2CH3
Scrittura a scheletro • Minima informazione ma non ambigua • I carboni non sono mostrati, si assume che siano all’intersezione di due o più linee e al termine di ogni linea • Gli idrogeni non sono mostrati • Tutti gli atomi diversi da C e H sono mostrati
Scrittura a scheletro CH3 CH3CH2CH2CH2CH3
CH3
C
CH3
CH3 H CH3
C
C
CH3
CH3CH2CH CH2
H
H C
C
CH3
CH3
C
C
CH2CH3
Notazione per i poligoni CH2 CH2
CH2 CH2
CH2 CH2
Esempi:
H N O O
Nomi Generici
Nomi • Nome Generico – Identifica un intera classe con caratteristiche simili: • • • •
Mondo animale: felini, canidi, ……. Mondo vegetale: solanacee, agrumi,…. Farmacologia: antibiotici, antibatterici,… Chimica organica: alcoli, acidi, ammine…
• Nome Specifico – Identifica un singolo composto all’interno di una classe: • Lupo, arancia, aspirina, etanolo,……
-OH
Esempio
ALCOLI
Nome generico: NOME SPECIFICO
FORMULA SPECIFICA H H C OH H
metanolo
H H H C C OH H H
etanolo colesterolo HO
R-OH C 8H17
Formula generica
INTERA STRUTTURA determina: le proprietà fisiologiche
STRUTTURA DELLO SCHELETRO determina: • parte delle proprietà fisiche
R OH LEGAME
GRUPPO FUNZIONALE determina: • le principali proprietà chimiche • parte delle proprietà fisiche • il nome generico
tra il residuo e il gruppo funzionale determina: • dettagli di proprietà chimiche • parte delle proprietà fisiche
Concetto di Gruppo • GRUPPO è una struttura parziale completa, tranne che per un legame detto valenza libera o legame aperto: • Gruppi contenenti solo C e H si dicono alchili e vengono indicati con R- (R = residuo): H
H H
H C
H C C
H
H H
H H H H C C C H H
H H C H C C
H
H
R-
H
• Gruppi contenenti anche altri elementi diversi dal carbonio hanno simbolo X- o Y- o Z-: H H O
H
C H
H
O O
H C
H
N H
X- YZ-
Chimica dei Gruppi Funzionali 1. Imparare una serie di fatti sperimentali (REAZIONI CHIMICHE) e correlarli con la STRUTTURA della molecola. 2. Capire e imparare la spiegazione teorica di tale correlazione (quando possibile). 3. Mettere insieme fatti sperimentali e teoria per creare delle regole che servono a predire il comportamento di composti analoghi (con il medesimo gruppo funzionale).
Gruppi Funzionali
Gruppo Funzionale (GF) 1. Definisce una classe di composti –
Composti appartenenti ad una stessa classe hanno proprietà simili e simile reattività.
2. È il sito di reazione –
Determina la chimica della molecola, ossia la sua reattività
3. Fornisce una base per la nomenclatura –
Ad esempio, tutti i chetoni hanno nei loro nomi il suffisso –one: » acetone » ciclopropanone » cortisone
Composti senza gruppo funzionale • Esiste una classe di composti che contengono soltanto atomi di C e H legati in vario modo. • Sono al 100% scheletro e quasi privi di reattività. Sono gli Idrocarburi Alcani • Tuttavia sono importanti perché su di essi si basa la nomenclatura dei composti organici.
Gruppi Funzionali • Gli alcani sono formati da soli C e H: CH3CH2CH2CH2CH2CH3
• Se uno o più idrogeni vengono sostituiti da un atomo diverso dall’idrogeno o da un nuovo legame, si crea un Gruppo Funzionale. C H
C Cl
C H
C O
H
C C H H
C C
Comuni Gruppi Funzionali GF .. : X .. .. OH .. .. SH .. .. O ..
Classe Alogenuri (X = F, Cl, Br, I)
Alcoli Tioli Eteri Ammine
N .. H :O: :O:
Aldeidi Chetoni
GF
Classe
.. OH .. :O: .. O .. :O: .. O .. :O: :O:
Acidi carbossilici
N .. :O: .. X .. : :O:
Ammidi
C N:
Esteri carbossilici Anidridi
Acil alogenuri (X = Cl, Br)
Nitrili
GF :O: N .. O .. : .. .. N O .. .. .. N N
Classe Nitro composti Nitroso composti Azo composti
:O: .. Acidi S OH .. solfonici :O: C C
Alcheni
C C
Alchini Aromatici
Notare ! • Alcuni gruppi funzionali sono strutture parziali con una valenza libera che può essere saturata con un residuo R: .. OH ..
H :O:
.. R OH ..
C N:
R
H
:O:
R C N:
• Altri hanno più valenze libere: .. O ..
.. O .. :O:
N ..
.. 1 R O .. R
R
.. R1 O .. R1 N R .. R2 :O:
• Ciò comporta la presenza di più residui (R, R1, R2, etc.) e quindi di più scheletri.
Notare ! • Il doppio legame C=C, il triplo legame C≡C e l’anello aromatico sono considerati gruppi funzionali pur avendo solo carboni e idrogeni perché sono siti di reattività. • Una molecola può possedere un solo gruppo funzionale (molecola monofunzionale) o più di uno (molecola polifunzionale).
Molecole polifunzionali ammina N CH3
N
HO ammina
alcool
nicotina O
ammide
O
colesterolo
ammina
ammide
CH3
alchene
N
etere
CH3 N
N N CH3
CH3O
NH2 ammina
CH3O ammina
alchene
caffeina
aromatico
etere
OCH3 etere
mescalina
Scheletro (solo C e H) saturo
CH3-CH-CH3 C–C
LINEARE (ACICLICO)
insaturo
CH2=CH-CH2 C=C CŁC
saturo C–C
CICLICO
insaturo
A L I F A T I C I
C=C CŁC
aromatico
AROMATICI
Classificazione di C & H 3 1. Carbonio saturo sp • C primario (1°): Un carbonio legato a un solo altro carbonio – H 1°: un idrogeno legato a un C 1°
• C secondario (2°): Un carbonio legato a due altri carboni – H 2°: un idrogeno legato a un C 2°
• C terziario (3°): Un carbonio legato a tre altri carboni – H 3°: un idrogeno legato a un C 3°
• C quaternario (4°): Un carbonio legato a quattro altri carboni
Classificazione di C & H 3 1. Carbonio saturo sp H C C Y H
C C C Y H
C C C Y C
C C C C C
carbonio primario C 1°
carbonio secondario C 2°
carbonio terziario C 3°
carbonio quaternario C 4°
Quando Y = H, alogeno, OH, NO2, COOR, anche tali gruppi si definiscono 1°, 2°, 3°
• PERCHÉ QUESTA DISTINZIONE? Perché velocità di reazione e posizione d’equilibrio variano, per lo stesso GF Y, in funzione della natura del carbonio cui Y è legato.
Classificazione di C & H • • • •
primari (1o) secondari (2o) terziari (3o) quaternari (4o)
CH3
CH3 CH3 C CH2 CH CH3 CH3
Classificazione di C & H 2. Carbonio sp3 adiacente ad un carbonio sp2 • Un carbonio saturo (sp3) adiacente a un carbonio insaturo (sp2) si definisce – allilico, se il doppio legame è di un alchene – benzilico, se il doppio legame è parte di un anello aromatico H vinilici C vinilici
H
H C
C allilico H allilico
H
C C
H
C C C
H
H aromatico C aromatici H benzilico C benzilico
Classificazione di C 3. Gruppi funzionali insaturi • Gruppi funzionali insaturi (C=C, C=C, C=O, NO2, COOH, etc.) possono avere, rispetto ad un’altra insaturazione presente nello scheletro, tre posizioni relative. Possono essere: – Isolati
C C C C O
– Coniugati
C C C O
– Cumulati
C C O
Almeno 2 legami singoli fra i legami doppi Alternanza di legami singoli e doppi
Nessun legame singolo tra i legami doppi
Classificazione di C 4. Doppi e tripli legami • I doppi legami C=C si classificano in base al grado di sostituzione dei carboni: H
R
CH2 C R monosostituito R
H
H
H
R
C C
C C R1 H disostituito geminale R
R
R3
R1 C C
H R1 disostituito vicinale trans
H
H disostituito vicinale cis
C C
C C
R C C H terminale
R1 R2 trisostituito
R2 R1 tetrasostituito
R C C R1 interno
Nomenclatura IUPAC
Nomenclatura IUPAC • È un sistema nel quale ogni composto ha un suo nome. • Seguendo le regole, chiunque assegna a un dato composto il medesimo nome. • Viceversa, dato il nome di un composto, ognuno è in grado di disegnare il composto.
STRUTTURA
IUPAC
NOME
Regole di nomenclatura 1. Identificare i GF. 2. Tra questi scegliere il gruppo principale sulla base della tabella di priorità dei gruppi. 3. Scegliere la nomenclatura degli alifatici o degli aromatici sulla base della posizione del gruppo principale. • il composto è aromatico se il gruppo principale è legato direttamente all’anello
Priorità
1
Gruppo
(C)
Nome del gruppo come sostituente (quando non è principale)
Classe
OH
R
acido alcanoico
O
2 3
O
R1
acido alcansolfonico alchil alcanoato
R–SO3H R
O
4
(C)
X
R
alcanoil alogenuro
alcossicarbonil
(C)
NH2
R
alcanammide
O
aloformil
C
NH2
carbamoil
O H
(C)
C
X
O
O
6
C
OR1
solfo
O
O
5
carbossi
O
–SO3H (C)
C
OH
R
alcanale
C
H
formil
O
il C tra parentesi deve portare nella numerazione della catena il numero 1
Priorità 7
Gruppo
(C) N
Nome del gruppo come sostituente (quando non è principale)
Classe alcanonitrile
R C N R
8
C
C
alcanone
ciano
R1
osso
O
O
9
–OH
alcanolo
R–OH
idrossi
10
–NH2
alchilammina
R–NH2
ammino
alchil alchil etere
R
11
O
12
(C) (C)
alchino
O
R1
R C C R1
C C
alchene
–X
15
–NO2
alogenoalcano nitroalcano
ene
C C R1
14
ino
R2
R
13
alcossi
R3
R–X R–NO2
alo nitro
Nomenclatura dei composti alifatici
Nomenclatura degli alifatici 1. Identificare la classe di appartenenza (gruppo principale) 2. Identificare la catena principale di atomi di carbonio contigui, seguendo le seguenti regole di priorità: –
la catena principale deve contenere: a. il gruppo principale b. il massimo numero possibile di legami C=C e C≡C c. il massimo numero possibile di atomi di C d. il massimo numero possibile di sostituenti
3. Assegnare il nome alla catena principale in base al numero di carboni da cui è formata.
4. Numerare la catena in modo tale che: – –
al gruppo principale spetti il numero più basso possibile ai gruppi secondari spetti il numero più basso possibile (C=C precede C≡C)
5. Nel nome indicare il numero che spetta al gruppo principale (tranne che per COOH, CHO, CN, etc. che hanno il n° 1). 6. Includere nel nome il gruppo C=C (ene) (o C≡C, ino). 7. Aggiungere il nome dei sostituenti davanti al nome in ordine alfabetico con la posizione relativa.
Procedura 1. Identificare la classe: alcanale, acido alcanoico, alchene… 2. Identificare la più lunga catena di atomi di carbonio 3. Assegnare il nome della catena in base al numero di atomi di C: CH4
C1 metano
CH3(CH2)5CH3
C7
eptano
n- C13H28
C13
tridecano
CH3CH3
C2 etano
CH3(CH2)6CH3
C8
ottano
n-C14H30
C14
tetradecano
CH3CH2CH3
C3 propano CH3(CH2)7CH3
C9
nonano
n-C20H42
C20
icosano
CH3(CH2)2CH3
C4 butano
CH3(CH2)8CH3
C10
decano
n-C30H62
C30
triacontano
CH3(CH2)3CH3
C5 pentano
CH3(CH2)9CH3
C11
undecano
n-C40H82
C40
tetracontano
CH3(CH2)4CH3
C6 esano
CH3(CH2)10CH3
C12
dodecano
etc.
–
Se le catene possibili sono due, scegliere quella con il maggior numero di sostituenti. H3C CH CH3 C
H3C CH2
CH 2
CH3
CH CH2
CH2
sostituenti alchilici (∈ solo C e H)
CH3
CH3
4. Numerare i carboni – –
Partire dal lato più vicino al primo sostituente. Se vi sono due sostituenti equidistanti cercare il sostituente successivo. 1
CH3
3
4
H3C CH CH CH2 2
CH2CH3
5
CH2
CH3 CH CH3 6
7
6. Includere nel nome il gruppo C=C e/o C≡C • Cambiare il suffisso da alcano in alchene o alchino • Assegnare al legame C=C e C≡C un numero di posizione (il più basso possibile) 1
2
3
4
5
CH3–CH=CH–CH–CH3 CH3 4-metil-2-pentene
1
2
3
4
5
6
CH3–C≡C–CH2CH2CH3 2-esino
Nella numerazione, il doppio legame ha la precedenza sui sostituenti
7. Nome dei sostituenti a. Sostituenti alchilici (alcano ĺ alchile) – C1: CH3–, metile – C2: CH3CH2–, etile – C3: CH3CH2CH2–, n-propile; –CH–CH3 , isopropile CH3 – C4: CH3CH2CH2CH2-, n-butile; –CH2–CH–CH3 , isobutile CH3 CH3 –CH–CH2–CH3 , sec-butile; –C–CH3 , tert-butile – CH3 – etc.
CH3
7. Nome dei sostituenti b. Sostituenti cicloalchilici ƒ
, ciclopropile;
, ciclobutile;
ƒ
, ciclopentile;
, cicloesile
c. Sostituenti Alchenilici CH2=CH–, etenile o vinile; CH2=CH-CH2–, 2-propenile o allile
, fenile;
CH2– , benzile
7. Nome dei sostituenti d. Sostituenti diversi da alchili: vedi Tabella dei Gruppi Funzionali.
–F, fluoro; –Cl, cloro; –Br, bromo; –I, iodo –NO2, nitro; –NH2, ammino; –CN, ciano; –SO3H, solfo; –CO–, oxo –OH, idrossi; –OR, alcossi; –COOH, carbossi etc.
Alfabetizzazione • I sostituenti vanno fatti precedere al nome in ordine alfabetico. • Il corsivo viene ignorato: sec-, tert• Se uno stesso sostituente è presente più volte, usare di-, tri-, tetra-, etc.. Tali prefissi vengono ignorati nella alfabetizzazione.
Sostituenti complessi 1. Assegnare il numero 1 al carbonio del sostituente legato alla catena principale. 2. Numerare la catena di atomi di carbonio verso l’esterno prendendo la catena più lunga. Dare il nome alla catena alchilica con suffisso –ile 3. (Se c’è un doppio legame alchile diventa alchenile) 4. Aggiungere i sostituenti con i loro numeri. CH3 2
1
CH3-CH-
(1-metiletil)
I gruppi complessi sono posti in parentesi.
2
1
Esempi
4
CH3-CH-CH2-CH2-CH3 (1-metilbutil)
CH3
CH3
CH3-CH-CH2-CH– 4
3
3
2
1
(1,3-dimetilbutil)
2
1
3
CH3-CH2-CH-CH2-CH3 (1-etilpropil)
CH3 2
3
4
CH3-C-CH-CH2-CH3 1
CH2-CH3
(2-etil-1,1-dimetilbutil)
1
2
3
4 5
–CH2-CH=CH-C-CH3 O (4-oxo-2-pentenil)
Composti ciclici sostituiti • Ci si può basare o sull’anello o sulla catena più lunga CH3 C CH3 CH3
CH
CH3
CH3
isopropilcicloesano
tert-butilciclopentano
2-cicloesilpropano
2-ciclopentil-2-metilpropano
Nomenclatura delle ammine R-NH2, ammina primaria
R1-NH-R2
R3 R1-N-R2
ammina secondaria
ammina terziaria
• Trovare la catena più lunga di atomi di C. • -o dell’alcano è sostituito con -ammina. • I sostituenti sull’azoto hanno N- come prefisso. Br NH2CH2CH2CHCH2CH3 3-bromo-1-pentanammina
N(CH3)2 CH3CH2CHCH2CH2CH3 N,N-dimetil-3-esanammina
Alternativa: considerare -NR1R2 come sostituente
Esempi CH3 CH3 CH3–CH–CH2–N–CH3 3
2
N,N-dimetil-2-(metilpropil)ammina
1
3-(N,N-dimetilammino)-4-metilesano N
Nomenclatura degli Eteri R1-O-R2 • IUPAC: Alcossi alcano CH3 CH3 –O– C– CH3
O
CH3
CH3 2-metil-2-metossipropano
Metossicicloesano
• Comune: R1 ≠ R2: alchil1 alchil2 etere R1 = R2: dialchil etere CH3
CH3CH2–O–CH2CH3
CH3 –O– C– CH3 CH3
dietil etere
t-butil metil etere
Esempi
OH
A. Gruppi funzionali: OH, CHO
O
B. Priorità: CHO 4
3
2
1
H
(Gruppo principale)
Classe: alcanale
C. Catena principale: C4 Nome parziale: butanale D. Numerazione catena principale: E. Assegnare il numero al gruppo principale (quando serve): non serve F. Includere nel nome il gruppo sussidiario: non c’è. G. Aggiungere i sostituenti col loro numero: 3-idrossi.
3-idrossibutanale
A. Gruppi funzionali: COOH, C=C, F
F 3C 5
4 3
2
COOH 1
B. Priorità: COOH (gruppo principale) Classe: acido alcanoico
C. Catena principale: C5 Nome parziale: acido pentanoico D. Numerazione catena principale E. Assegnare il numero al gruppo principale (quando serve): non serve F. Includere nel nome il gruppo sussidiario con il relativo numero: acido 2-pentenoico G. Aggiungere i sostituenti col loro numero: 5,5,5-trifluoro.
acido 5,5,5-trifluoro-2-pentenoico
A. Gruppi funzionali: OH, C-O-C, Cl
1
HO
O 2
1
2
Cl
B. Priorità: OH (gruppo principale) Classe: alcanolo
C. Catena principale: C2 Nome parziale: etanolo D. Numerazione catena principale E. Assegnare il numero al gruppo principale (quando serve): 1-etanolo F. Includere nel nome il gruppo sussidiario con il relativo numero: non c’è G. Aggiungere i sostituenti col loro numero: 2-(2-cloroetossi)
2-(2-cloroetossi)-1-etanolo
2 3
4
6 5
1
SO 3H
A. Gruppi funzionali: SO3H, C=C, CN
CN
B. Priorità: SO3H (gruppo principale) Classe: acido alcansolfonico
C. Catena principale: C6 Nome parziale: acido esansolfonico D. Numerazione catena principale E. Assegnare il numero al gruppo principale (quando serve): acido 3-esansolfonico F. Includere nel nome il gruppo sussidiario con il relativo numero: acido 1-esen-3-solfonico G. Aggiungere i sostituenti col loro numero: 6-ciano
acido 6-ciano-1-esen-3-solfonico
A. Gruppi funzionali: C=C, C≡ ≡C 2 10 11
9
8
4 7
6
3
5
B. Priorità: C≡C (gruppo principale) 1 Classe: alchino
C. Catena principale: C11 Nome parziale: undecino D. Numerazione catena principale E. Assegnare il numero al gruppo principale (quando serve): 3-undecino F. Includere nel nome il gruppo sussidiario con il relativo numero: 5-undecen-3-ino G. Aggiungere i sostituenti col loro numero: 2,6,10-trimetil
2,6,10-trimetil- 5-undecen-3-ino
O
3
Cl
1 2
4
A. Gruppi funzionali: C=C, Cl, COO
1
O
B. Priorità: COO 2 (gruppo principale) Classe: alchil alcanoato
C. Catena principale: C4. Catena secondaria: C2 Nome parziale: etil butanoato D. Numerazione catena principale (e secondaria): E. Assegnare il numero al gruppo principale (quando serve): non serve F. Includere nel nome il gruppo sussidiario con il relativo numero: etil 3-butenoato G. Aggiungere i sostituenti col loro numero in ordine alfabetico: 4-cloro- 2,2-dimetil
etil 4-cloro-2,2-dimetil-3-butenoato
Da ricordare… 1. Il nome base usa sempre la catena più lunga 2. Numerare dalla fine più vicina al primo sostituente 3. I gruppi si scrivono in ordine alfabetico: a,b,c….. 4. Nell’alfabetizzazione i multipli sono ignorati: dietil= e 5. Carboni disostituiti (due gruppi) sono più importanti dei monosostituiti (un gruppo) 6. I numeri sono separati dai numeri da virgole: 2,3 7. I numeri sono separati dalle parole da trattini: 3-etil 8. L’ultimo sostituente e la radice non sono separati … metilesano
Nomenclatura degli aromatici 1. Identificare il composto base (v. tabella) 2. Numerare l'anello a. Il carbonio cui il sostituente è legato porta il numero 1 b. Numerare gli altri carboni nella direzione che permetta il più basso set di numeri c. A parità di numeri, vince il sostituente con iniziale più bassa nell'ordine alfabetico
Priorità
Composto base
Nome base
Priorità
1
COOH
acido benzoico
2
COOR
alchil benzoato
3
S O3 H
acido benzen solfonico
11
4
COX
benzoil alogenuro
12
X = Cl, Br
9
Composto base CH3
10
5
NHCOCH3
acetanilide
13
6
CONH2
benzammide
14
7
CHO
benzaldeide
15
8
CN
benzonitrile
Nome base
OH
cresolo*
OH
fenolo
NH2
toluidina*
NH2
anilina
CH3
xilene*
CH3
toluene
CH3
CH3
benzene *o-, m-, p-
Esempio Cl 2
1 4 3 2
Cl
5 6 1
3
1. Gruppo principale: OH Fenolo 2. Numerazione anello: 3. Sostituente complesso:
OH gruppo principale
(2-cloro-1-etilpropil) 4. Assemblaggio:
2-cloro-4-(2-cloro-1-etilpropil)fenolo
Dal nome al composto da destra a sinistra 1. Identificare il gruppo principale - suffisso 2. Identificare la catena di atomi di carbonio 3. Identificare la posizione del gruppo principale 4. Identificare i sostituenti e la loro posizione sulla catena 5. Inserire gli idrogeni
Dal nome al composto 2-metilesano
5-etil-2-fenil-4-otten-3-one O
Isomeri costituzionali
Isomeria costituzionale o strutturale • Isomeri costituzionali sono molecole che hanno lo stesso tipo e numero di atomi (stessa formula) ma legati tra loro in modo diverso. Esempio C2H6O formula moleculare
.. .. CH3-O-CH H-O-CH 2-CH3 3 .. .. isomeri costituzionali - stessa formula molecolare - differente struttura
Isomeria costituzionale Formula Isomeri Molecolare Costituzionali CH 4 C 5H12 C 10H22 C 15H32 C 30H62
1 3 75 4 347 4 111 846 763
Numero di Insaturazione formula molecolare AxByCzDw A atomi tetravalenti; C, Si B atomi monovalenti: H, alogeni C atomi bivalenti: O, S D atomi trivalenti: N, P
N.I. = x – y/2 + 0z + w/2 + 1 INSATURAZIONI: doppi legami, cicli, tripli legami
Come trovare gli isomeri costituzionali
Isomeri di composti saturi che contengono solo carbonio e atomi monovalenti 1. Formare tutti gli scheletri possibili: i. Disegnare la catena lineare ii. Rimuovere 1 carbonio e legarlo in differentiposizioni della catena così accorciata iii. Rimuovere 2 carboni dalla catena originaria, e sistemarli sulla catena, sia individualmente sia insieme sullo stesso carbonio iv. Continuare così a rimuovere i carboni e legarli alla catena sia individualmente che in gruppi fino a che non è possibile creare nuovi isomeri.
2. Etichettare i carboni, se occorre 3. Aggiungere gli elementi monovalenti
Esempi C4H10
C4 + C0
C3 + C1 2 isomeri
C5H12
C5 + C0
C4+C1
C3+2(C1) 3 isomeri
C6H14
C6 + C0
C5+C1
C4+2(C1)
5 isomeri
Isomeri di composti saturi che contengono carbonio, atomi mono- e bi- o trivalenti 1. Dividere i C in 2 gruppi (se c’è O o S) in 3 gruppi (se c’è N o P) in tutti i modi possibili 2. Formare tutti gli scheletri possibili 3. Etichettare i carboni 4. Legare O (o S) a 2 catene di C Legare N (o P) a 3 catene di C 5. Aggiungere gli elementi monovalenti in tutti i modi possibili, eventualmente etichettando nuovamente lo scheletro
Esempi C3H8O
1 elemento bivalente
1. Tutti i possibili scheletri divisi in 2 gruppi
C3 + C0 a
C2 + C1
a b
2. Etichettare i carboni 3. Aggiungere l’ossigeno
O
4. Aggiungere gli idrogeni dove serve
OH
O
O
OH
3 isomeri
C3H7OF
1 elemento bivalente
1. Tutti i possibili scheletri divisi in 2 gruppi 2. Etichettare i carboni
C2 + C1
C3 + C0 a b
a
c
a a
O
b
a
b
b a
3. Aggiugere l’ossigeno
O c
O OH
4. Rietichettare i carboni
OH
F
O OH
5. Aggiungere il fluoro
F F
OH F
F HO F
8 isomeri
O
OH
6. Aggiungere gli idrogeni
OH
F
O
F
Isomeri di composti insaturi 1. Formare tutti gli scheletri possibili nel modo già visto. 2. Inserire l’insaturazione o come legame multiplo o come anello in tutti i modi possibili. 3. Procedere nel modo visto precedentemente.
Esempio NI = 3 – 3 + 1 = 1
C3H6O
1 elemento bivalente C3 + C0
1. Tutti i possibili scheletri divisi in 2 gruppi.
a
C2 + C1
a b
2. Etichettare.
O
3. Aggiungere l’ossigeno 4. Aggiungere l’insaturazione: doppio legame o anello 5. Aggiungere gli idrogeni
O
6. Eliminare i doppioni
OH
OH
OH
O
O
9
O
O
O
9
O
9
O
O
O
9 isomeri
O
O
9
9
Isomeri costituzionali • Sono molecole diverse. Hanno la stessa formula ma i loro atomi sono legati in modo diverso. • Non possono interconvertirsi se non rompendo e riformando legami • Tutte le proprietà fisiche degli isomeri costituzionali sono differenti: – punti di fusione, punti di ebollizione, densità, solubilità, etc.
Isomeri costituzionali negli aromatici
1. Benzene R
2. Benzene monosostituito R
R R1
3. Benzene disostituito
R1
orto o-
4. Benzene trisostituito in modo uguale
R
R1
meta mR
para pR
R
R
R R
R
R
R
5. Benzene polisostituito in modo diverso 1) Inserire il 1° sostituente 2) Etichettare 3) Inserire il 2° sostituente 4) Etichettare
a
R
b a
c b
b
a
R
b c
R1
d
a
R
c
R
b a
d
a
R1
b
R1
R2
3) Inserire il 3° sostituente
R R2
R
R
R
4) Etichettare
R1
2 R1 R
R1
R1 R2
…e così via
Teorie Acido-Base valutazione degli acidi
Teoria di Brønsted-Lowry • Acidi donano ioni H+ • Basi accettano ioni H+ CH3CO2H + H2O
CH3CO2– + H3O+
acido acetico
CH3NH2 + H2O
CH3NH3+ + OH–
metilammina
– La definizione di Brønsted significa che in acqua CH3CO2H è un acido – e l’acqua stessa è una base. – La definizione di Brønsted significa che in acqua CH3NH2 è una base– e l’acqua stessa è un acido.
Teoria di Brønsted-Lowry • CH3CO2H/CH3CO2– è una coppia acidobase coniugata • CH3NH2/CH3NH3+ è una coppia acido-base coniugata • Le coppie acido-base coniugati differiscono per un protone, H+. • Ogni acido ha la sua base coniugata e viceversa.
Teoria di Lewis • Base dona una coppia di elettroni (contiene un atomo che possiede un lone pair o un legame multiplo) • Acido accetta una coppia di elettroni (ha carenza elettronica) orbitale pieno
orbitale vuoto
+
Base di Lewis
Acido di Lewis
Basi organiche
metilammina
metanolo
acetone
Forza degli acidi pKa HA + H2O A– + H2O [H3O+][A–] Ka = [HA] Kb
es. CH3CO2H
(A–)
A– + H3O+ HA + OH– pKa = –log Ka
Kw [HA][OH–] = = Ka(HA) [A–]
Ka = 1.8 x 10–5 pKa = 4.7
HCN Ka = 7.9 x 10–10 pKa = 9.1
Kb = 5.6 x 10–10 CH3CO2– pKb = 9.3 Kb = 1.3 x 10–5 CN– pKb = 4.9
Acido più forte
Acido più debole
Acido
Formula
pKa
Base coniugata
Acido iodidrico
HI
–9
I–
Acido bromidrico
HBr
–8
Br–
Acido cloridrico
HCl
–7
Cl–
Acido solforico
H2SO4
– 5.2
HSO4–
Ione idrossonio
H3O+
– 1.74
H2O
Acido fosforico
H3PO4
2.1
H2PO4–
Acido benzoico
C6H5COOH
4.19
C6H5COO–
Acido acetico
CH3COOH
4.76
CH3COO–
Acido carbonico
H2CO3
6.36
HCO3–
Ione ammonio
NH4+
9.24
NH3
Fenolo
C6H5OH
9.95
C6H5O–
Ione bicarbonato
HCO3–
10.33
CO32–
Ione metilammonio
CH3NH3+
10.64
CH3NH2
Acqua
H2O
15.7
OH–
Etanolo
CH3CH2OH
15.9
CH3CH2O–
Ammoniaca
NH3
38
NH2–
Etano
CH3CH3
51
CH3CH2–
Base più debole
Base più forte
Valutazione qualitativa della forza degli acidi • In acqua, tutti gli acidi formano lo ione idrossonio, l’importante fattore di differenza è la base coniugata. HA + H2O
E
A– + H3O+
• La differenza tra un acido forte e un acido debole sta nelle diverse stabilità delle loro basi coniugate. ACIDO DEBOLE ha la base A AHA HA
ionizzazione più facile
coniugata forte (= maggiore energia, meno stabile) ACIDO FORTE ha la base coniugata debole (= minore energia, più stabile)
Fattori stabilizzanti la base • I fattori che stabilizzano la base coniugata aumentano l’acidità dell’acido. 1. Risonanza 2. Elettronegatività 3. Grandezza degli atomi 4. Ibridazione 5. Effetti induttivi 6. Solvatazione
1. Risonanza • Più numerose o più stabili sono le strutture di risonanza della base coniugata, più forte è l’acido. – Es: Confronto tra acidità di alcoli alifatici (pKa ~15), fenoli (pKa ~10), acidi carbossilici (pKa ~5) ROH + H2O
RO– + H3O+
C6H5OH + H2O
C6H5O– + H3O+
RCOOH + H2O
RCOO– + H3O+ Basi coniugate: RO–, C6H5–, RCOO–
Risonanza nelle 3 basi coniugate 1. R–O– non ha forme di risonanza 2. C6H5O– ha diverse forme di risonanza 3. R–COO– ha due forme di risonanza uguali ione fenato O
O
O
O
O
O
O– Strutture non equivalenti Carica sul carbonio e sull’ossigeno Più strutture, ma non migliori del carbossilato.
R–C
R–C O
O–
ione carbossilato Due strutture uguali.
2. Elettronegatività • Localizzare nella base coniugata la carica negativa sull’elemento più elettronegativo rende l’acido più forte. pKa
CH 4
NH 3
H 2O
HF
>45
34
16
3.5
–CH
EN
3
–NH
2.5
3.0
2
HO–
F–
3.5
4.0
3. Grandezza • Nella base coniugata, localizzare la carica negativa su un atomo più grande porta ad un acido più forte. pKa
H2O 16
H2S 7
R-COOH R-COSH 5 4
• S è più grande di O.
4. Ibridazione Alcani
Alcheni
Alchini
H
H H
H C H
H C C H
H C C H
ca. 50
35
25
H
H H
H
pKa
–
H C:
–
H C C:
–
H C C:
H
sp3
sp2
sp
Gli elettroni nell’orbitale sp hanno energia più bassa perché sono più vicini al nucleo.
5. Effetti induttivi • Gli effetti induttivi operano attraverso i legami σ. • Es: Alogenoacidi – L’alogeno stabilizza la base coniugata attirando densità di carica. L’effetto diminuisce con la distanza. δ– δ+ O Cl
C – O
CH3CH2CHClCOOH CH3CHClCH2COOH ClCH2CH2CH2COOH pKa
2.9
4.0
4.5
5. Effetti induttivi • Alogenoacidi – La stabilizzazione è proporzionale alla elettronegatività dell’alogeno. pKa
I-CH2COOH
Br-CH2COOH
3.13
2.87
Cl-CH2COOH 2.81
F-CH2COOH 2.66
– La stabilizzazione è proporzionale al numero di atomi di alogeno. pKa
CH3COOH
ClCH2COOH
Cl2CHCOOH
Cl3CCOOH
4.75
2.81
1.29
0.65
6. Solvatazione • La solvatazione abbassa l’energia dello ione • L’acqua, solvente polare, solvata cationi e anioni. CH3
CH3COOH
CH3CH2COOH
CH3CH2CH2COOH
CH3–C–COOH CH3
4.75
4.81
4.87
5.02
– Il t-butile impedisce una buona solvatazione della base coniugata a causa dell’ingombro sterico, per cui la stabilizzazione è minore delle basi coniugate degli acidi lineari.
Reazioni acido-base • Predire la direzione di una reazione acidobase. Acido 1 + Base 2
Acido 2 + Base 1
Forte
Debole
• Le reazioni vanno sempre dalla coppia A/B forte alla coppia A/B debole
Predire le reazioni acido-base Per capire da quale parte sta l’equilibrio: 1. Identificare le due coppie coniugate acidobase • Identificare l’acido a sinistra e l’acido a destra dell’equazione. • L’equilibrio sta dalla parte opposta dell’acido più forte (col minore pKa) ossia dalla parte della base più deole.
Predire le reazioni acido-base • Affinché la reazione avvenga i prodotti devono essere più stabili dei reagenti. • I prodotti acido e base devono essere più deboli e meno reattivi dell’acido e della base di partenza. CH3COOH + OHpKa 4.76
CH3COO- + H2O pKa 15.8
• Un acido con pKa minore reagirà con la base coniugata di un acido con pKa maggiore.
Quanto spostato sarà l’equilibrio? • Acido 1 + Base 2 Keq =
[Base 1] [Acido 2] [Acido 1] [Base 2]
Acido 2 + Base 1 K a1 [H3O+] = + [H3O ] K a2
=
Ka reagente Ka prodotto
pKeq = pKa (reagente) – pKa (prodotto) Keq >> 1, l’equilibrio è spostato a destra Keq CH2CH3
Cl
H C C H3 C
CH2 CH3
H C C
CH2 CH3
(E)-3-cloro-2-pentene
H3 C
Cl
(Z)-3-cloro-2-pentene
Notazione E-Z per gli alcheni Regole di Priorità: 1. guardare al primo atomo legato al carbonio del doppio legame 2. maggior numero atomico = maggior priorità 3. se gli atomi sono identici, esaminare l’atomo successivo fino alla prima differenza. 4. i legami multipli vanno trattati come 2 o 3 legami singoli CH3 CH3 <
(H,H,H)
H
C
= H
CH3 <
(C,H,H)
H C
CH2
CH
CH3 <
CH3 (C,C,H)
C
CH3 (C,C,C)
C
C
CH3
O
C
C H >
C
C
H H (C,C,H; C,H,H)
CH3
H (C,C,H; H,H,H)
CH3 <
CH3 =
CH2 Cl
(Cl,H,H) O
C
C
CH3
O
Esempio 1 H 3C
H 2
2
C
1 2 Cl H
5
C
C CH 2 2 1
2Z
Cl 1 CH CH 3 C H 2 5E
Cl
Cl
(2Z,5E)-3,7-dicloro-2,5-ottadiene
Stereoisomeria geometrica negli anelli Anelli disostituiti R
R
R
entrambi i sostituenti dalla stessa parte del piano medio dell’anello: cis sostituenti da parti opposte del piano medio dell’anello: trans
R
Esempi CH 3
CH 3
CH 3
CH 3
cis CH 3
H3C
CH 3
H3C
CH 3
CH 3
trans
CH 3
CH 3
Risoluzione di Enantiomeri Enantiomeri: identiche proprietà fisiche; non possono essere separati. Diastereomeri: differenti proprietà fisiche, p.f., p.e., solubilità, etc.; possono essere separati per distillazione, ricristallizzazione, cromatografia, etc.
Risoluzione di Enantiomeri A miscela racema R+S
+
B (R) enantiomero puro (agente risolvente)
A B (R,R)
+ A B (S,R)
diastereomeri separazione
A B A B (S,R) (R,R) si rimuove B A A (R) (S)
Risoluzione di Enantiomeri O + H2N
OH Cl
(S)
racemo
O
O +
OH
O– H3N
H Cl
Cl
(R,S)
+
O
1) separazione 2) HCl
(R) O
+
OH
O– H3N
Cl H
Cl
(S,S)
(S)
Risoluzione di Enantiomeri
Presenza di molti stereocentri Enantiomeri? Diastereomeri? Meso? • Assegnare (R) o (S) a ciascuno stereocentro. • Gli enantiomeri hanno configurazione opposta in tutti gli stereocentri corrispondenti. • I diastereomeri hanno qualche stereocentro della stessa configurazione, qualche altro di configurazione opposta. • I composti meso hanno un piano di simmetria interno che riduce il numero di stereoisomeri. • Il numero massimo di stereoisomeri è 2n, con n = numero di stereocentri.
1
H
2
OH
HO
H
H
3
OH
HO
H
H
4
OH
HO
H
H
5
OH
HO
H
CHO
CHO
6
CH2 OH
ro alt CHO HO
2
H
ENANTIOMERI tutti gli stereocentri sono stati invertiti
CH2 OH
g
io s o luc CHO H
3
lo gu CHO
OH
H
OH
H
H
OH
H
OH
HO
H
OH
H
OH
HO
H
OH
H
OH
H
CH2 OH
E
S
O
S
I
o all
o nn 2CHO a m HO H HO
3
H
CH2 OH
ido 2 CHO H
H
OH
HO
H
OH
H
CH2 OH
H
HO
4
4
H OH
DIASTEREOMERI solo alcuni stereocentri sono stati invertiti
CH2 OH
to CHO t a gal H
o tal 2CHO
OH
HO
H
OH H
HO
3
H
HO
3
H
HO
4
H
HO
4
H
OH
H
CH2 OH
OH CH2 OH
H
OH CH2 OH
Convenzione di Fischer-Rosanoff • Prima del 1951, solo le configurazioni relative potevano essere conosciute. • Gli zuccheri e gli ammino acidi con la stessa configurazione relativa della (+)-gliceraldeide furono chiamati D e quelli con la stessa configurazione relativa della (–)-gliceraldeide furono chiamati L (con assegnazione arbitraria). • Grazie alla cristallografia a raggi X, ora si conoscono le configurazioni assolute della (+)- e della (–)gliceraldeide: D è (R) e L è (S). • Non c’è relazione con il segno della rotazione.
Assegnazioni D e L CHO
CHO H *
OH
OH a destra
HO
CH2 OH
H
OH a sinistra
CH2 OH
D-(+)-gliceraldeide (R)-(+)-gliceraldeide
L-(–)-gliceraldeide (S)-(–)-gliceraldeide CHO H OH
COOH H2N
H CH 2 CH 2 COOH
acido L-(+)-glutammico
carbonio stereocentro più vicino al C meno ossidato
HO H H
C più ossidato in alto
H OH OH CH 2 OH
D-(+)-glucosio
C meno ossidato in basso
Relazione struttura-proprietà
Momenti di dipolo dei legami • Sono dovuti a differenza di elettronegatività degli atomi. • Dipendono dalla quantità di carica e dalla distanza di separazione. • In debyes, µ = 4.8 x δ (carica dell’elettrone) x d (Å) H3C–CH3
H3C–NH2
H3C–OH
H3C–Cl
H3C–NH3+Cl–
etano
metilammina
metanolo
clorometano
metilammonio cloruro
non polare
aumento di polarità
ionico
Momenti di dipolo molecolari • Dipendono sia dalla polarità dei legami che dagli angoli di legame. • Sono la somma vettoriale dei momenti di dipolo dei legami. • I lone pairs di elettroni contribuiscono al momento di dipolo.
clorometano
cloroformio
carbonio tetracloruro
acetonitrile
Forze intermolecolari • La forza di attrazione tra le molecole influenzano il p.f., il p.e. e la solubilità. • La classificazione dipende dalla struttura. – Interazioni dipolo-dipolo – Dispersioni di London – Legame idrogeno
Interazioni dipolo-dipolo • Ha luogo tra molecole polari. • La parte terminale positiva di una molecola si allinea con la parte terminale negativa di un’altra. • Il guadagno energetico è maggiore delle repulsioni per cui la forza netta è di attrazione. • Dipoli più grandi determinano punti di ebollizione più alti e maggiori calori di vaporizzazione.
Dipolo-Dipolo Attrazione
Repulsione (poco frequente)
Dispersioni di London • • • •
Hanno luogo tra molecole non polari Sono interazioni tra dipoli temporanei. Atomi grandi sono più polarizzabili. La ramificazione abbassa il p.e. perché provoca la diminuzione della superficie di contatto tra le molecole. CH3
CH3 CH3
CH2
CH2
CH2
n-pentano, b.p. = 36°C
CH3
CH3 CH CH2 CH3 isopentano, b.p. = 28°C
H3C
C
CH3
CH3 neopentano, b.p. = 10°C
Dispersioni di London
dipoli temporanei casuali quando separati
dipoli temporanei correlati quando in contatto
Legame idrogeno • Forte attrazione dipolo-dipolo • Le molecole organiche devono possedere legami N-H o O-H. • L’idrogeno di una molecola viene attratto fortemente da un lone pair di elettroni di un’altra molecola. • O-H è più polare di N-H, per cui dà legami idrogeno più forti.
Legame idrogeno metanolo
legami idrogeno
metilammina
legami idrogeno
Punti di ebollizione e forze intermolecolari CH3–CH2–OH
CH3–O–CH3
etanolo, p.e. = 78°C
dimetil etere, p.e. = –25°C
CH3
H
H propilammina, p.e. 49°C
H3C N CH3
CH3CH2 N CH3
CH3CH2CH2 N H
metiletilammina, p.e. 37°C
CH3–CH2–OH etanolo, p.e. = 78°C
trimetilammina, p.e. 3.5°C
CH3–CH2–NH2 etilammina, p.e. 17°C
Solubilità • Simile scioglie simile. • Vi sono tre misure della polarità di un solvente: – Momento di dipolo – Costante dielettrica ε – Miscibilità con acqua • Soluti polari si sciolgono in solventi polari. • Soluti non polari si sciolgono in solventi non polari. • Molecole con forze intermolecolari simili si mescolano liberamente.
Solventi • Molecole con momenti di dipolo grandi e alte costanti dielettriche sono considerate polari. • Molecole con momenti di dipolo bassi e piccole costanti dielettriche sono considerate non polari. • I solventi sono stati classificati in tre categorie, secondo la loro polarità. – polari protici: contengono OH (o NH) – (di)polari aprotici: non contengono OH ma hanno un legame con un forte dipolo – non-polari: bassa costante dielettrica e immiscibili con acqua
Solventi polari protici Nome
Struttura
p.e., oC
momento dipolo
costante dielettrica
acqua
H-OH
100
1.85
80
metanolo
CH3-OH
68
1.70
33
etanolo
CH3CH2-OH
78
1.69
24.3
1-propanolo
CH3CH2CH2-OH
97
1.68
20.1
1-butanolo
CH3CH2CH2CH2-OH
118
1.66
17.8
acido formico
100
1.41
58
acido acetico
118
1.74
6.15
formammide
210
3.73
109
Solventi (di)polari aprotici Nome
Struttura
acetone
(CH3)2C=O
tetraidrofurano (THF) dietil etere
CH3CH2OCH2CH3
etil acetato
p.e., momento oC dipolo
costante dielettrica
56
2.88
20.7
66
1.63
7.52
35
1.15
4.34
78
1.78
6.02
acetonitrile
CH3CN
81
3.92
36.6
N,N-dimetilformammide (DMF)
(CH3)2NCHO
153
3.82
38.3
metilene cloruro
CH2Cl2
40
1.60
9.08
dimetil solfossido (DMSO)
(CH3)2S=O
189
3.96
47.2
Solventi apolari aprotici Nome
Struttura
p.e., oC
momento dipolo
costante dielettrica
esano
CH3(CH2)4 CH3
69
----
2.02
80
0
2.28
76
0
2.24
benzene carbonio tetracloruro
CCl4
Soluto ionico con solventi polari
cristallo ionico
ioni idratati
• Solventi polari protici solvatano sia cationi che anioni • L’idratazione avviene con rilascio di energia. • Aumenta l’entropia.
Soluto ionico con solventi non-polari
solvente non polare
cristallo ionico
non si scioglie
Soluto non-polare con solventi non polari
solvente non polare
solido non polare (forze intermolecolari deboli)
si scioglie
Soluto non-polare con solventi polari
solido non polare (forze intermolecolari deboli) non si scioglie
IDROCARBURI CxHy
Idrocarburi • Alifatici – Alcani o Idrocarburi saturi: idrocarburi con
soli legami singoli. • Lineari o alcani normali, n-alcani • Ramificati
– Alcheni o Olefine: idrocarburi con legami
doppi. – Alchini: idrocarburi con legami tripli.
• Aromatici
Petrolio
Combustibili fossili • Sono il risultato della lenta decomposizione, in migliaia di anni, sotto alte pressioni e temperatura, di materiale organico, principalmente plankton e alghe da cui il nome di combustibile fossile. • Sono classificati in tre tipologie basate sulla composizione chimica e origine: – Carbone – Petrolio – Gas naturale
Petrolio • Il petrolio è una miscela di migliaia di composti chimici che si estrae dal sottosuolo. • Il petrolio greggio si trova in tutto il mondo e varia moltissimo da zona in zona in densità, contenuto di aromatici, zolfo e metalli.
Petrolio • La maggioranza dei suoi componenti sono: – Idrocarburi, quali alcani (chiamati paraffine), cicloalcani (chiamati nafteni), alcheni, aromatici (~10%), poliaromatici (PAH). – Composti contenenti eteroatomi come zolfo (tiofene e derivati), ossigeno (acidi e fenoli), azoto (carbazolo, chinolina). – Composti metallici, presenti in tracce – V, Ni, Fe, Al, Na, Ca, Cu, e U.
C
84-87%
H
11-14
S
0-6
N
0-1
O
0-2
Lavorazione del petrolio • Comporta tre aspetti: – Approvvigionamento di greggio. – Conversioni: processi che convertono il greggio in prodotti desiderati (separazione, conversione, rifinitura, etc.) in modo economico e ambientalmente accettabile. – Prodotti: sono benzina, diesel, solventi, oli da riscaldamento e oli combustibili, lubrificanti, asfalti, oli combustibili pesanti e coke.
Raffineria • Nella raffineria il greggio viene separato in gruppi di idrocarburi mediante la distillazione frazionata.
• Ogni prodotto (miscela di composti) distilla in un range di p.eb. e viene chiamato “frazione” o “taglio”. • I vapori distillati si raccolgono in torri di condensazione.
Distillazione del greggio Gas non liquefacibili GAS
Colonna distillazione atmosferica
Gas liquefacibili
Nafta Distillato Di mezzo
Nafta leggera Nafta pesante Kerosene Gasolio (diesel) Oli lubrificanti
Greggio
Frazioni Pesanti
Residuo o Oli pesanti Asfalto
Gasolio sotto vuoto Oli lubrificanti Colonna distillazione sotto vuoto
Gasolio pesante Residuo
Prodotto Gas (metano, etano,
Uso
Composizione (n. Carboni)
Range di p.eb. (°C)
riscaldamento, cucina
1–4
< 20
(leggera e pesante)
intermedio che sarà ulteriormente lavorato per fare benzina
5–9
60 – 100
Benzina
carburante per motori
5 – 12
40 – 205
Kerosene
carburante per aerei
10 – 18
175 – 325
Gasolio
combustibile per diesel e olio riscaldante
12 – 20
250 – 350
Olio Lubrificante
lubrificanti, grassi
20 – 50
300 – 370
Olio pesante
combustibile industriale
20 – 70
370 – 600
Residui
coke, asfalto, peci, bitumi, cere
70 o più
sopra 600
propano, butano)
Nafta
La raffinazione • Processi fisici (separazione) – – – –
desalatura distillazione frazionata estrazione miscelatura
• Processi chimici – – – – –
cracking (termico o catalitico) alterazione (reforming) unificazione (alchilazione) modificazione (isomerizzazione e polimerizzazione) trattamenti (hydrotreating)
Cracking • Termico – Ha lo scopo di produrre olefine per la petrolchimica.
• Catalitico – Ha lo scopo di aumentare il numero di ottani della benzina.
Reforming Catalitico • Aumenta il numero di ottani della benzina partendo dalla nafta pesante.
Reforming Catalitico • Isomerizzazione
Alchilazione & Polimerizzazione • Alchilazione – Ha lo scopo di produrre benzina ad alto numero di ottani da olefine leggere e isoparaffine leggere. – E l’opposto del cracking: piccole molecole si combinano per dare molecole più grandi nel range di p.eb. delle benzine.
Alchilazione & Polimerizzazione •
Polimerizzazione –
Propene e buteni possono polimerizzare per dare prodotti nel range di p.eb. delle benzine ad alto numero di ottani.
Hydroprocessing • Include: Idrogenazione, Hydrocracking e Hydrotreating. 1. Idrogenazione (H2 su catalizzatore di Pt, Pd, Ni, supportati su silica e allumina):
Hydroprocessing 2. Hydrocracking H2 naftalene
H2 tetralina
decalina
H2
H2
toluene
etilcicloesano H2
Hydroprocessing 3. Hydrotreating – Rimuove gli eteroatomi (S, N, metalli) e le impurità
Specifiche per la benzina La benzina deve soddisfare molti criteri che variano nel tempo e nelle aree geografiche. Alcuni di essi sono: • Tensione di vapore • Numero di ottani • Contenuto di Aromatici / Benzene • Contenuto di Zolfo Le benzine sono sempre miscele di composti.
Numero di ottani • La scala in ottani è una descrizione di quanto rapidamente brucia la benzina. • Si basa sul: 1. n-eptano, cui viene assegnato numero di ottani 0. 2. 2,2,4-trimetilpentano, o isottano, cui viene assegnato numero di ottani 100. eptano
2,2,4-trimetilpentano (isoottano)
Numero di ottani
Specifiche per oli Altri prodotti, come l’olio per diesel, devono avere altre specifiche come: • Numero di cetano (n-esadecano) • Densità • Punto di versamento (Pour Point) • Punto di Flash • Viscosità
Petrolchimica • I sette composti organici di base: – – – – – – –
Etilene Propilene Buteni – frazione C4 Benzene Toluene BTX Xilene Metano
Trattamenti del gas e integrazione raffineria-petrolchimica METANO ETANO GAS NATURALE O PRODOTTO
TRATTAMENTO GAS
PROPANE DEHYDRO.
GPL PROPANO n-BUTANO
ALCHILATI
ISOBUTANO ISOBUTENE
CONDENSATO
PETROLIO - Olio greggio - Condensato
ETILENE
NAFTA DISTILLAZIONE PETROLIO
MTBE
GASOLIO
STEAM CRACKER
PROPILENE POLYGAS
BUTILENI
BENZINA DA PIROLISI
BUTADIENE CRACKING CATALITICO
BENZINE
IDROGENO BTX
BT REFORMING CATALITICO
IDRODEALCHILAZIONE TOLUENE IDROCRACKING DESOLFORAZIONE CICLOESANO
I sette composti organici di base Etilene Etilene dicloruro Vinil cloruro Etilbenzene Stirene Acido acetico Vinil acetato Etilene ossido Etilene glicol
Frazione C4 Butadiene Acido acetico Vinil acetato Isobutene Metil t-butil etere
Benzene Etilbenzene Stirene Cumene Acetone Fenolo Bisfenolo A Cicloesano Acido adipico Nitrobenzene
Propilene Acrilonitrile Propilene ossido Cumene Acetone Fenolo Bisfenolo A n-Butirraldeide
Metano Metanolo Formaldeide Clorometani Dimetil tereftalato Metil t-butil etere Acido acetico Vinil acetato n-Butirraldeide Urea HCN
Toluene Benzene
Xileni p-xilene Acido tereftalico Dimetil tereftalato
Petrolio e carbone fonti di materiali per polimeri sintetici greggio etilene
polivinil acetato politetrafluoro etilene
propilene
butilene
polietilene
Policarbonati
gomma butile
polivinil cloruro
Nylon
gomma stirenebutadiene
polistirene gomma stirenebutadiene
Epossidi Poli metil metacrilato polipropilene
etc.
Dal carbone Carbone Peci
Coke Acetone
Benzene Polistirene
Fenolo
Naftalene Metanolo
Nylon
Poliesteri Formaldeide
Epossidi Policarbonati
Ureaformaldeide Fenolformaldeide Melaminaformaldeide
etc.
Dal carbone e dal petrolio Coke dal carbone
Metano dal petrolio Acetilene
Gomma nitrile Polivinil acetato
Polimetil metacrilato Polivinil cloruro
Energia vs Chemicals 21 CAMICIE BENZINA PER 650 MIGLIA
ETILENE
PROPILENE 19 GALLONI NAFTA
ETILENE GLICOL POLIETILENE
POLIPROPILENE ACRILONITRILE
6 CONTENITORI IMMONDIZIE O 276 M2 DI PELLICOLA PER SERRE 175 METRI DI TUBI PER ACQUA 4 CASSE DI BIRRA O 30 ROTOLI DI SPAGO 21 MAGLIONI O 5 COPERTE
O
BUTADIENE BUTENE
ELASTOMERI
1 PNEUMATICO DI AUTO O 13 DI BICI 3 CAMERE D’ARIA D’AUTO O 17 DA BICI
UN BARILE DI PETROLIO
AROMATICI
CAPROLATTAME
500 PAIA DI CALZE
Alcani • Formula generale : CnH2n+2 CH4 CH3CH3 CH3CH2CH3 CH3(CH2)2CH3 CH3(CH2)3CH3 CH3(CH2)4CH3 n-C7H16 n-C8H18 n-C9H20 n-C10H22
metano etano propano butano pentano esano eptano ottano nonano decano
n-C11H24 n-C12H26 n-C13H28 n-C14H30 ¦ n-C20H42 n-C30H62 n-C40H82 ¦ etc.
undecano dodecano tridecano tetradecano icosano triacontano tetracontano
Alcani • Tipi di carboni: metili CH3 CH3
CH CH2
CH3 metilene
metino
Relazione struttura-proprietà • Attrazioni intermolecolari: forze di London (o van der Waals) CH4 C2H6 C3H8 n-C4H10 n-C5H10 Le ramificazioni abbassano il p.e.
p.e. –160ºC –89 –42 –0.4 +36 – 0.4°C
36°C
vs
– 10.2°C
28°C
maggiore superficie per l’attrazione
9°C
Proprietà chimiche degli alcani Combustione CnH2n+2 + O2 → nCO2 + 2n+2 Calori (entalpie) di combustione: ∆Hcomb
~ 1307.5 kcal ~
~ 1306.3 kcal ~
~ 1304.6 kcal ~
~ 1303.0 kcal ~
CO2 + H2O
Isomeri più ramificati hanno ∆Hcomb minore, sono più stabili.
Ossidazione e riduzione H3C CH3 H
H2C CH2
OH
H C H
H C H
H
H
metano
metanolo
H
HC CH
O
O
C
C
H
formaldeide
H
O C OH
acido formico
ossidazione più legami C-O, meno legami C-H
riduzione meno legami C-O, più legami C-H
O anidride carbonica
Numeri di ossidazione 1. A ciascun atomo di un legame assegnare +1 all’atomo più elettropositivo e –1 all’atomo più elettronegativo (se gli atomi sono uguali assegnare 0) 2. Sommare -1
Cl +1
H
+1 +1 -1 C +1
-1
O -1
Numero di ossidazione del carbonio +1 +1 +1 –1 = +2
Esempi • Determinare il numero di ossidazione dei C H C N
C = +2
H O
2 1 H C C O H
C1 = +3; C2 = -1
Br
H H C Cl OH
C=0
Esempi • Catalogare le seguenti reazioni come ossidazione, riduzione o nessuna di esse. Br Br H2C
CH2
+
Br2
H2C
CH2
H H H2C
CH2
+ H 2O
H C
C H
H OH
Nessuno. Un carbonio cambia da -2 a -3 (si riduce), l’altro da -2 a -1 (si ossida). Non c’è una variazione netta.
Ossidazione: Ogni C cambia da -2 a -1.
12
Cicloalcani Alcani ciclici a n termini
Conformazioni dei Cicloalcani • I cicloalcani adottano conformazioni di minima energia. • La stabilità dei cicloalcani dipende da: – Strain d’anello = strain degli angoli di legame (strain di Baeyer) + strain torsionale (eclissamento) + strain sterico (van der Waals)
Strain d’anello Strain d’anello totale 31.5 kcal
piccoli
26.4
strain angolare e torsionale
7.0 0
normali
strain minimo
6.3
9.6
medi grandi
> C12
1.2
strain sterico transanulare
Conformazioni nel ciclopropano H H ciclopropano
H
H H
più,
H
legami curvi, a banana sovrapposizione debole = strain degli angoli di legame (109.5º sp3, 60º nel triangolo)
tutti gli H eclissati = strain torsionale
Conformazioni nel ciclobutano
H H
H
se fosse planare, 90º tutti gli H eclissati
H
H
H
H
H
H
H
H
H
H
H
H
H
ciclobutano
25° angolo di puckering
“puckered”, 88º strain angolare leggermente maggiore, ma minore strain d’eclissamento
Conformazioni nel ciclopentano H ciclopentano se fosse planare, 108º tutti gli H eclissati
25° angolo di puckering
H H
H
H H
H H H H “envelope” rileva l’eclissamento
envelope
half-chair
Conformazioni nel cicloesano 1. Conformazioni a “sedia” e a “barca” H H
H H
H H
H H
H H
H
H
H H
H H
interazione H “flagpole” H
H
H
H
H H
H
H H
H H H
H
H H
H
H
H
H
“skewed boat” ~ 1.5 kcal conformazione “chair” conformazione “boat” più stabile della “boat” - tutti gli atomi sfalsati - eclissamento (0.01% a t.a.) - nessun eclissamento - strain sterico - nessuno strain sterico ∴ strain d’anello 10.8 kcal ∴ nessuno strain d’anello (99.99% a t.a.)
Cicloesano 2. Posizioni equatoriali e assiali Asse dell’anello
Assiali Equatore dell’anello
Equatoriali
Cicloesano 3. Interconversione sedia-sedia nel cicloesano
Ea ~ 10 kcal
Inversione sedia-sedia sedia 1
half-chair 1 barca 2 barca 1
sedia 2
half-chair 2
La curva di interconversione E half-chair
half-chair
boat
twist-boat
chair
chair
Disegnare il cicloesano a sedia
Interazioni 1,3-diassiali CH3
repulsioni 1,3-diassiali metilcicloesano
H
CH3 H H
∆G ~ 1.8 kcal 0.9 kcal per ogni repulsione CH3-H
CH3 H equatoriale (95%) nessuno strain sterico (anti)
H CH3
CH2
H
CH2 H
assiale (5%) repulsioni steriche (gauche)
CH3 H2C
H
H 2C
H H
Cicloesani disostituiti Stereoisomeri configurazionali non si possono interconvertire se non rompendo un legame isomeri geometrici
conformazionali si possono interconvertire per rotazione attorno a un legame
cis-1,2-dimetilcicloesano CH3 CH3
CH3
H H
H 50:50
CH3
H CH3 CH3
trans-1,4-dimetilcicloesano CH3
CH3
H H
CH3 CH3
H CH3
diequatoriale nessuna repulsione
CH3
H
diassiale 4 repulsioni 1,3-diassiali = 4 x 0.9 = 3.6 kcal ∆G ~ 3.6 kcal
cis-1,4-dimetilcicloesano CH3
CH3
CH3
CH3
H
H H
H
50:50 CH3
CH3 ∆G = 0 kcal
equatoriale-assiale 2 x 0.9 = 1.8 kcal
assiale-equatoriale 2 x 0.9 = 1.8 kcal
trans-1,2-dimetilcicloesano CH3 CH3
CH3
H H CH3 CH3 1 interazione gauche = 0.9 kcal
H H
CH3
4 repulsioni 1,3-diassiali = 4 x 0.9 = 3.6 kcal ∆G ~ 2.7 kcal
cis-1,3-dimetilcicloesano CH3
CH3
H
CH3 CH3
H3C
CH3 nessuna repulsione
∆G ~ 5.4 kcal
2 interazioni 1,3-diassiali CH3-H = 1.8 kcal 1 interazione 1,3-diassiale CH3-CH3 = 3.6 kcal
1-t-butil-4-metilcicloesano Il gruppo tert-butile blocca la conformazione sedia-sedia CH3
tBu
CH3 ∆G ~ 3.7 kcal CH3 1.8 kcal
5.5 kcal
Reazioni degli idrocarburi C
C
H
• nessun lone pair • nessun legame π • non acidi • non basici • C-C, C-H legami forti
Sostituzione radicalica
reagiscono solo con specie altamente energetiche o ad alta temperatura
1. Ossidazione non selettiva: combustione O2 R-H CO2 + H2O 2. Alogenazione hν R-H + X2 R-X + HX 3. Nitrazione R-H + HNO3
R-NO2 +H2O
alogenuri alchilici nitrocomposti
Ossidazione • È una reazione importante economicamente. • Tutti gli idrocarburi bruciano formando carbonio diossido, acqua e calore. • Sono infatti usati come combustibili. CnH2n+2 + O2
2n+2 n CO2 + H2O + Calore 2
Ogni C dà una molecola di CO2
13
Alogenazione di alcani calore R–H + X2 —→ R–X + HX o luce
una reazione di sostituzione
Reattività: F2 > Cl2 > Br2 > I2 troppo reattivo
comuni
troppo poco reattivo (endotermica)
Cl2 Cl2 Cl2 Cl2 CH4 → CH3Cl → CH2Cl2 → CHCl3 → CCl4 hν hν hν hν + HCl
+ HCl
+ HCl
+ HCl
Problema: miscela di prodotti Soluzione: usare CH4 in largo eccesso (riciclandolo)
Meccanismo di una reazione radicalica a catena Radicale libero: specie con un numero dispari di elettroni Stadio 1: Cl2 → 2Cl•
(rottura omolitica) Iniziazione
Stadio 2: Cl• + CH4 → HCl + CH3• Stadio 3: CH3• + Cl2 → CH3Cl + Cl• migliaia di cicli = reazione a ”catena”
totale:
Propagazione determina la reazione totale
CH4 + Cl2 → CH3Cl + HCl
Talvolta: Cl• + Cl• → Cl2 CH3• + CH3• → CH3–CH3 CH3• + Cl• → CH3Cl
Terminazione (infrequente a causa della bassa [rad•])
Stabilità dei radicali liberi R–H → R• + H• CH3–H CH3CH2–H CH3CH2CH2–H (CH3)2CH–H (CH3)3C–H CH3CH2CH2•
∆H = BDE bond dissociation energy
BDE 104 kcal 98 kcal 98 kcal (ogni 1º) 95 kcal (ogni 2º) 91 kcal (ogni 3º) • CH3CHCH3
98 kcal CH3–CH2–CH3
95 kcal
legami più facili a rompersi ∴ radicali liberi più stabili
minor energia, maggior stabilità, più facile a formarsi ∴ Reattività dei C–H: 3º > 2º > 1º > CH3–H ∴ Stabilità dei C radicali: 3º > 2º > 1º > CH3–H
Regioselettività Alcuni alcani danno un solo prodotto monoalogenato: CH3–CH3
Cl2 hν Cl2 hν
hanno legami C–H tutti uguali
Cl2 hν
CH3–CH2–Cl
Cl
Utili sinteticamente
Cl
Cl
Ma:
Cl2 CH3CH2CH2Cl + CH3CHCH3 hν si trova: 43% 57% statisticamente: 75% 25% (6 H) (2 H)
CH3CH2CH3
non tanto utile
Regioselettività Reattività dei C–H: 3º > 2º > 1º – per Cl2, la reattività relativa è 5.2 : 3.9 : 1 Predire le quantità relative del prodotto monoclorurato: Cl Cl2 CH3CH2CH2Cl + CH3CHCH3 CH3CH2CH3 hν reattività dell’H 2º numero di H 2º prodotto 2º = x reattività dell’H 1º numero di H 1º prodotto 1º =
3.9 x 2 7.8 57% = = 1x6 6 43%
Regioselettività Il bromo è molto più selettivo: Cl2 hν Br2 hν
Cl
Cl + 43%
57% Br Br
3%
97%
Relative reattività per il Br2: 3º 1640 Br2 hν
Br 100%
Sinteticamente più utile
2º 82
1º 1
Regioselettività X
X2 hν
+ X
X Cl2: Br2:
+
28% ~0%
23% 90%
+ X 35% 9%
14% ~0%
Alogenazione del metano Memento: – Il Fluoro reagisce in modo esplosivo – Il Bromo reagisce ma non come il Cloro – Lo Iodio non reagisce Quale stadio è responsabile di tale differenza? ∆H°, Kcal/mole F
Cl
Br
I
Stadio 1: X2 l 2 X•
+38
+58
+46
+36
Stadio 2: CH4 + X• l CH3• + HX
– 32
+1
+16
+33
Stadio 3: CH3• + X2 l CH3X + X•
–70
– 26
– 24
– 20
Energetica della reazione ∆H°
Stadio 2: CH4 + X• l CH3• + HX reagenti
prodotti
Eatt +34 Kcal/mole
36 32 24
I
+33 Kcal/mole Eatt +18 Kcal/mole
16
Br 8
∆H°, Kcal/mole
4
F
Cl
Br
I
– 32
+1
+16
+33
Cl Eatt +4 Kcal/mole
+1 Kcal/mole
0
Eatt +1.2 Kcal/mole
F
–32
+16 Kcal/mole
-32 Kcal/mole
Alogenazione allilica • La bromurazione avviene con buona resa sul C allilico (C sp3 vicino a C=C). Il radicale allilico è stabilizzato per risonanza. • Evitare un largo eccesso di Br2 usando N-bromosuccinimide. O N Br
O N H +
+ HBr
O NBS
Br2
O
• Perché la reazione sia utile le posizioni alliliche devono essere equivalenti, altrimenti si ottiene una miscela di prodotti. Br
NBS H3CH2CCH
CH2
hν CCl4
Br H3CHCCH
CH2
NBS
Alogenuri alchilici
R X
1. Alogenuri alchilici • Sono composti organici che contengono almeno un legame carbonio-alogeno (C–X) – X (F, Cl, Br, I) • Il carbonio è sp3 • Possono contenere più legami C–X: composti polialogenati.
1. Alogenuri alchilici
I. Proprietà e usi
• Solventi resistenti al fuoco • Refrigeranti • Composti farmaceutici e precursori CH3CH2Cl
CH3CH2Br
CF3CCl2Br
CCl2F2
CF2CHCl
cloroetano (anestetico locale)
bromoetano (fumigante)
alotano (anestetico)
CFC-12 (Freon-12)
Freon 22
• Pesticidi C Cl 3
Cl Cl
Cl Cl Cl Cl
Cl Cl
Cl
Cl
DDT
Cl Cl Cl
Cl Cl
Cl
Cl
Cl
Cl
Mirex
Cl
Lindano
1. Alogenuri alchilici
II. Nomenclatura IUPAC “alogenoalcano”
Comune “alchil alogenuro”
CH2Cl2
diclorometano
metilene dicloruro
CHI3
triiodometano
iodoformio
CBr4
tetrabromometano
carbonio tetrabromuro
CH3Br
bromometano
metil bromuro
CCl2F2
diclorodifluorometano
Freon-12
2-cloropropano
isopropil cloruro
iodocicloesano
cicloesil ioduro
2-bromo-2,4-dimetilpentano
--------
Cl I Br
1. Alogenuri alchilici
II. Nomenclatura Classificazione CH3X
RCH2X
metilalogenuri
primario (1º)
R' H
R' R''
R X secondario (2º)
R X terziario (3º)
H H
H R
X
X
allilico 1°
allilico 2°
H H
H R
X
X
benzilico 1°
benzilico 2°
1. Alogenuri alchilici
III. Struttura • Il legame C–X si allunga scendendo nel gruppo e diventa più debole. Lunghezza di legame C-X e E di dissociazione Å
kcal/mole
CH3-H
1.09
104
CH3-F
1.42
105
CH3-Cl
1.78
80
CH3-Br
1.93
65
CH3-I
2.14
50
Teflon !
δ+ δ–
• Il legame C–X è polarizzato verso l’alogeno: R–X • Dipoli di legame: C–F > C–Cl > C–Br > C–I 1.56 D 1.51 1.48 1.29
1. Alogenuri alchilici
IV. Relazione struttura-reattività R–X • punti di ebollizione: CH3CH3 CH3Br CH3–CH2–CH3 CH3–CH2–F
–89ºC 4ºC –42ºC –32ºC
• la differenza è dovuta alla maggiore polarizzabilità delle 3 coppie di edell’alogeno • solubilità in H2O: R-X insolubile
• Gli isomeri ramificati hanno forma più compatta, diminuita area di contatto, diminuita forza di attrazione di van der Waals e più bassi p.eb. CH3CH2CH2CH2Br
(CH3)3Br
p.eb. 100°C
p.eb. 72°C
1. Alogenuri alchilici
V. Preparazioni • Alchil alogenuri: – da alcheni per addizione di acidi alogenidrici HCl, HBr, HI (v. Capitolo Alcheni) – da alcani e Cl2 o Br2, calore o luce (v. Capitolo Alcani) – da alcoli per reazione con acidi alogenidrici (v. fine Capitolo)
• Alchil dialogenuri: – da alcheni per addizione anti di bromo e cloro (v. Capitolo Alcheni).
2. Reattività di R-X Legame debole
.. R–X: .. Lone pair poco disponibili
X, alta affinità elettronica, buon gruppo uscente ∴ R+ o Rδ+ R elettrofilo attaccabile da un nucleofilo. Un nucleofilo è anche base.
1) Sostituzione Nucleofila R–X + Nu–
R–Nu + X–
R–X + Nu
R–Nu+ X–
2) Eliminazione H–C–C–X + B–
C=C + HB + X–
Nucleofilo: specie con disponibilità elettronica: neutro, Nu; carico parzialmente Nuδ– o totalmente Nu– (base) Elettrofilo: specie con carenza elettronica parziale Eδ+ o totale E+ (acido)
2. Reattività di alogenuri alchilici
I. Sostituzione Nucleofila Il nucleofilo Y sostituisce X nel legame con il carbonio: R X + Y substrato
R Y + X
nucleofilo Nu–
prodotto
nucleofilo uscente
reazione di sostituzione
gruppo uscente leaving group, L.G. Es.
H O
CH3 Br
CH3
OH + Br
2. Reattività di alogenuri alchilici
I. Sostituzione Nucleofila
A. Trasformazioni di gruppi funzionali R X + alogenuro alchilico solo C sp3
HO
R OH
alcoli
R'O
R O R'
eteri
O
O R' C OR
esteri
HS
R
SH
tioli
R'S
R
S
CN
R C N
nitrili
R C C R'
alchini
R N N N
azidi
R' C O
R' C C N3
R'
tioeteri
2. Reattività di alogenuri alchilici
I. Sostituzione Nucleofila B. Gruppi uscenti (LG, Leaving Group) miglior gruppo uscente è quello che è base più debole reattività: R–I > R–Br > R–Cl >> R–F migliore L.G. il più reattivo
Es.
peggior L.G. il meno reattivo
R X + Y base più forte
R Y + X base più debole
Br + NaF bf
Br
+ NaI bd
acetone
K>1
F + NaBr bd
I
+ NaBr (s) bf
la base più forte sposta la base più debole
il precipitato determina la reazione (Le Châtelier)
2. Reattività di alogenuri alchilici
I. Sostituzione Nucleofila B. Gruppi uscenti (LG, Leaving Group) Basi deboli che sono buoni gruppi uscenti
Solfonato
Solfato
Fosfato
H–OH
R–OH
R3N:
R3P:
Acqua
Alcoli
Ammine
Fosfine
–
Alogenuri
––
–O–P–OR
– –
– –
I–, Br–, Cl–
– –
Molecole neutre
O –O–S–OR O
––
Ioni
O–
O –O–S–R O
O
2. Reattività di alogenuri alchilici
I. Sostituzione Nucleofila SN
C. Meccanismo
R X + Y
R Y + X
• Si riconoscono due meccanismi limite che si differenziano per il momento nel quale avvengono la rottura del legame C–X e formazione del legame C–Y. – Rottura del legame C-X e formazione del legame C-Y hanno luogo nello stesso momento: SN2: Reazione bimolecolare: 2 specie coinvolte nello stadio lento, reazione concertata a 1 solo stadio.
– La rottura del legame C–X avviene prima che si inizi la formazione del legame C–Y: SN1: Reazione unimolecolare: 1 sola specie è coinvolta nello stadio lento, reazione a 2 stadi
2. Reattività di alogenuri alchilici
I. Sostituzione Nucleofila SN C. Due meccanismi limite generale: velocità = k1[RX] + k2[RX][Y–] aumenta k1 RX =
CH3X
1º
2º
v 3º
aumenta k2
S N2 S N1
k1 ~ 0
k2 ~ 0
velocità = k2[RX][Y–] (bimolecolare)
velocità = k1[RX] (unimolecolare)
S N2
S N1
[Y–]
[RX] cost
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
A. Cinetica
Meccanismo SN2
es. CH3I + OH– → CH3OH + I– si trova che: velocità = k[CH3I][OH–], ossia bimolecolare ∴ sia CH3I che OH– partecipano nel RLS ricordando la reattività: R–I > R–Br > R–Cl >> R–F ∴ La rottura del legame C–X avviene nel RLS meccanismo concertato, a uno stadio: [HO---CH3---I]–
ST CH3I + OH– CH3OH + I–
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN2 B. Stereochimica: inversione di configurazione Reazione stereospecifica: H Br
(R)-(–)-2-bromoottano
NaOH
HO H
(S)-(+)-2-ottanolo La reazione procede con inversione di configurazione (non sempre con inversione del descrittore)
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN2 C. Meccanismo inversione di configurazione
Attacco da dietro:
HO
HO
H δ+ δC I H H
C sp3
I
H HO C
H HO C
I
H
HH
HO
C
I
sp2 ST ad alta energia
HO
+ I
H
C sp3
I
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
SN2
HH δδBr----C----I H S.T.
E N E R G I A
Br– CH3I BrCH3
I–
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN2 D. Effetti sterici es. R–Br + I– → R–I + Br– 1. ramificazioni al carbonio α (X–C–C–C.... ) α β γ Composto
velocità relativa
metile
CH3Br
RX 1º
CH3CH2Br
1
RX 2º
(CH3)2CHBr
0.008
RX 3º
(CH3)3CBr
metilbromuro
etilbromuro
150 aumento di ingombro sterico
~0
isopropilbromuro
t-butilbromuro
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN2
D. Effetti sterici
1. ramificazioni al carbonio α carbonio metilico
H I
H
C
ingombro sterico minimo
H
H I
Br
H
carbonio 3° H C H C Br ingombro sterico massimo C H H C H H H
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN2
D. Effetti sterici
1. ramificazioni al carbonio α ∴ Reattività verso SN2: CH3X > 1º RX > 2º RX >> 3º RX reagiscono facilmente con meccanismo S N2 (k2 grande)
più difficile
non reagisce con meccanismo S N2 (k2 ~ 0)
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN2
D. Effetti sterici
2. ramificazioni al carbonio β vel. rel. CH3
β CH2
α CH2 Br
1
CH3 CH3
α CH CH2 Br
0.003
CH3 CH3
α C CH2 Br
ingombro sterico crescente
0.00001
CH3 ~ non c’è SN2 con i substrati neopentilici (v. seguito)
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN2 E. Nucleofili e nucleofilicità (nucleofilia) 1. anioni R X + OH
R OH + X
R X + CN
R CN + X
2. specie neutre R X + H2O
R O H + X H
solvolisi R X + R'OH solventi
R O R' + X H
ROH + HX idrolisi ROR' + HX alcoolisi
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN2
E. Nucleofili e nucleofilicità (nucleofilia) a.
b.
c.
specie cariche sono più nucleofile di specie neutre HO– > H2O RO– > ROH HS– > H2S quando gli atomi nucleofili sono dello stesso periodo, la nucleofilia segue la basicità H2N– > HO– > F– H 3N > H 2O RO– > RCO2– quando gli atomi nucleofili sono dello stesso gruppo, la nucleofilia segue la polarizzabilità (raggio ionico) I– > Br– > Cl– > F– HS– > HO– PH3 > NH3
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN2
E. Nucleofili e nucleofilicità (nucleofilia) Riassunto: Nu molto buoni : buoni: abbastanza: cattivi: molto cattivi:
I–, HS–, RS–, H2N– Br–, HO–, RO–, CN–, N3– NH3, Cl–, F–, RCO2– H2O, ROH RCO2H
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
A. Cinetica es.
Meccanismo SN1
CH3
CH3
H3C C Br + CH3OH CH3
∆
H3C C O CH3 + HBr CH3
3º, no SN2 Trovato: velocità = k[(CH3)3CBr] unimolecolare ∴ RLS dipende solo da (CH3)3CBr
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
A. Cinetica
Meccanismo SN1
CH3 RLS: H3C
CH3
C Br
H3C
CH3
C
+ Br
CH3
carbocatione
CH3 H3C
C
HOCH3
H3C
CH3
H3C
CH3 H C O CH3 CH3
-H+
CH3 H C O CH3 CH3
CH3 H3C
C O CH3 + HBr CH3
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
A. Cinetica
Meccanismo SN1
Meccanismo a due stadi: carbocatione
R+
RBr + CH3OH ROCH3 + HBr
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN1
B. Stereochimica CH3 R
Br
H
H2O
CH3 HO
CH3CH2
R
CH3 H
CH3CH2
+
H
s
OH
CH3CH2 OH R
OH2
CH3CH2 H
CH3
CH3CH2
H
+ CH 3 C H OH2
carbocatione sp2 trigonale planare
CH3CH2
S
CH3
HO
R
CH3
CH3CH2 H
Br
miscela racema
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN1
C. Stabilità dei carbocationi
Stabilità di R+ : 3º > 2º >> 1º > CH3+ Reattività di R–X verso la SN1: 3º > 2º >> 1º > CH3X CH3+ 1º R+ 2º R+ benzilico 1°, allilico 1° 3º R+ benzilico 2°, allilico 2°
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
Meccanismo SN1
C. Stabilità dei carbocationi Possibile riarrangiamento:
EtOH ∆
CH3CH2O
non OCH2CH3
Br –H+ EtOH
H Et
O
2. Reattività di alogenuri alchilici: SN
SN1 vs SN2
A. Effetto solvente
nonpolare: moderatamente polare: polare protico: polare aprotico:
esano, benzene etere, acetone, etil acetato H2O, ROH, RCO2H dimetilsolfossido, dimetilformammide, CH3CN solvatano cationi e anioni
Il meccanismo SN1 è favorito da solventi polari protici stabilizzano R+, X– relativamente a RX
R+X–
in solventi meno polari in solventi più polari
H
H O
H
H O
O
H
H C
H
H
RX
O
O H
H
O H
H
IV. SN1 vs SN2 A. Effetto solvente
solvatano cationi non anioni
Il meccanismo SN2 è favorito da solventi moderatamente polari & polari aprotici destabilizza Nu–, rendendolo più nucleofilo es.
OH– in H2O: forti legami H con l’acqua rende OH– meno reattivo OH– in DMSO: una scarsa solvatazione rende OH– più reattivo (nucleofilo)
in DMSO in H2O RX + OH– ROH + X–
B. Riassunto
IV. SN1 vs SN2 v = k1[RX] + k2[RX][Nu] velocità di SN1 crescente (stabilità carbocatione)
RX = CH3X
1º
2º
velocità di SN1 calante
3º (ingombro sterico)
reagisce può reagire con reagiscono entrambi i principalmente principalmente con meccanismo meccanismi con meccanismo SN1 SN2 (k2 ~ 0, k1 grande) (k1 ~ 0, k2 grande)
SN2 favorite da buon nucleofilo (velocità = k2[RX][Nu]) – di solito in solventi polari aprotici SN1 decorre in assenza di un buon nucleofilo (velocità = k1[RX]) – di solito in solventi polari protici (solvolisi)
SN2 o SN1? SN2 • Primari o metile • Nucleofilo forte • Solvente polar aprotico • v = k[RX][Nu] • Inversione al carbonio chirale • Nessun riarrangiamento
SN1 • Terziario • Nucleofilo debole (può essere anche il solvente) • solvente polare protico • v = k[RX] • Racemizzazione di composti otticamente attivi • Prodotti riarrangiati
SN2 o SN1? H C
C C C
C H
H C X
X
benzilico 2°
allilico 2°
X 3°
Meccanismo probabile
H H
H H
X
X
2°
benzilico 1°
allilico 1°
RCH2X*
CH3X
1°
metilalogenuri
C
X
*senza ramificazioni in β
SN1
SN1 o SN2
a seconda del solvente e altri parametri
SN2
V. Sostituzione vs Eliminazione
X C C H Nu :
L’attacco al carbonio provoca sostituzione L’attacco all’idrogeno provoca eliminazione
V. Sostituzione vs Eliminazione A. Unimolecolare o bimolecolare? (SN1, E1)
(SN2, E2)
Velocità = k1[RX] + k2[RX][Nu o B] • questo termine diventa più grande all’aumentare della [Nu o B] ∴ reazione bimolecolare (SN2, E2) favorita da alta concentrazione di un buon Nu o forte B • questo termine è zero quando [Nu o B] è zero ∴ reazione unimolecolare (SN1, E1) avviene in assenza di un buon Nu o forte B
V. Sostituzione vs Eliminazione B. Bimolecolare: SN2 or E2?
v = kSN2[RX][Nu] + kE2[RX][B]
1. struttura del substrato: ingombro sterico diminuisce la v di SN2, non ha effetti sulla v di E2, ∴ E2 predomina Br
ingombro sterico crescente
Br
NaOEt
"
O 91% O
+ 9% +
13% Br
Br
" tBuOK
nucleofilo stericamente ingombrato
87%
100% O 15%
+ 85%
V. Sostituzione vs Eliminazione B. Bimolecolare: SN2 or E2? 2. base vs nucleofilo • base più forte favorisce E2 • migliore nucleofilo favorisce SN2 NaI Br
100%
buon Nu debole B
OCH 3 +
buon Nu forte B
I NaOCH3 40%
60%
tBuOK OtBu 5%
+ 95%
cattivo Nu forte B e ingombrata
Eliminazione E2 • Stereochimica È favorita la geometria anti perché consente una situazione sfalsata. B
H
H X
antiperiplanare
X
S.T. anti
prodotto alchene
Regola di Saytzeff (A. N. Zaitsev) • Se sono possibili più prodotti di eliminazione, si forma in percentuale maggiore l’alchene più stabile (quello più sostituito). R2C=CR2 > R2C=CHR > RHC=CHR > H2C=CHR tetra > tri > di > mono
H
H
Br CH 3
C
C
C
H H H
CH 3
OH
–
H H
C
C
CH 3
H
C
C
H H minore
CH 3 + H
C
C
H H maggiore
CH 3 CH 3
V. Sostituzione vs Eliminazione C. Unimolecolare: SN1 o E1? OH2 Br
H2O ∆ base debole Nu debole
H OH2
per entrambe, v = k[RBr] ∴ non si controlla il rapporto di SN1 e E1
OH
V. Sostituzione vs Eliminazione D. Sommario 1. bimolecolare: SN2 & E2 Favorite da alta concentrazione di buon Nu o forte B buon Nu, debole B: I–, Br–, HS–, RS–, NH3, PH3 favorita SN2 buon Nu, forte B: HO–, RO–, H2N–
SN2 & E2
cattivo Nu, forte B: tBuO– (steric. ingombrato) favorita E2 Substrato: 1º RX 2º RX 3º RX
principalmente SN2 (tranne che con tBuO–) sia SN2 che E2 (ma principalmente E2) E2 soltanto
la ramificazione in β impedisce SN2
V. Sostituzione vs Eliminazione D. Sommario 2. unimolecolare: SN1 & E1 Ha luogo in assenza di buon Nu o forte B cattivo Nu, debole B: H2O, ROH, RCO2H Substrato: 1º RX 2º RX 3º RX
SN1 e E1 (solo con riarrangiamento) SN1 e E1 (può riarrangiare)
non si controlla il rapporto SN1 / E1
Sostituzione o Eliminazione? • La forza del nucleofilo determina l’ordine: Nucleofilo forte reagirà SN2 o E2. • Alogenuri primari di solito SN2. • Alogenuri terziari miscela di SN1, E1 o E2. • Alta temperatura favorisce l’eliminazione. • Basi ingombranti favoriscono l’eliminazione. • Buoni nucleofili, ma basi deboli favoriscono la sostituzione.
E1 o E2? E1 • Terziario > Secondario • Base debole • Solvente ionizzante • v = k[alogenuro] • Prodotto di Saytzeff • Nessuna geometria richiesta • Prodotti di riarrangiamento
• • • • • • •
E2 Terziario > Secondario Richiesta base forte Polarità solvente non importante v = k[alogenuro][base] Prodotto di Saytzeff Gruppi uscenti coplanari (anti) Nessun riarrangiamento
VI. Sostituzione di Alcoli Non si può sostituire direttamente: R–OH + Y– → R–Y + OH– quando Y– è una base più forte di OH–
base forte, cattivo gruppo uscente
R–O– + HY Bisogna trasformare il gruppo –OH in buon gruppo uscente: es. –OH2+ per protonazione; –O–SO2R esteri solfonici
VI. Sostituzione di Alcoli A. Reazione di ROH con acidi alogenidrici HX R–OH + HX → R–X + H2O 1°, 2°, 3°
ROH 3º: SN1CA H3C OH OH protonato diventa buon gruppo uscente
catalizzata da acidi HBr
racemo
H+ H3C OH2
H3C Br
Br -H2O
CH3
planare
VI. Sostituzione di Alcoli A. Reazione di ROH con acidi alogenidrici HX Il meccanismo SN1 catalizzato da acidi Ea più alta RLS R+ + X– + H2O
ROH + HX
ROH2+ + X–
RLS: ROH2+
carbocatione intermedio possibilità di riarrangiamenti
RX + H2O
R+ + H2O
v = k[ROH2+]
i.e., unimolecolare
VI. Sostituzione di Alcoli A. Reazione di ROH con acidi alogenidrici HX Il meccanismo SN2 catalizzato da acidi
ROH 1º : SN2CA R
CH2
OH
H+
R
CH2
OH2
R
CH2
X + H2O
X
v = k[ROH2+][X–] bimolecolare
S.T.
H H X C OH2 R ROH ROH + 2 + + HX X–
S.T. RX + H2O
VI. Sostituzione di Alcoli A. Reazione di ROH con acidi alogenidrici HX ROH 2º: miscela di SN1CA e SN2CA H OH
Br H HBr S
R
H Br +
R
87%
13%
∴ 26% racemizzazione (SN1CA) 74% inversione (SN2CA) Riarrangiamenti possibili (per la parte che procede con meccanismo SN1): HBr OH
Br
VI. Sostituzione di Alcoli B. Sostituzione via esteri solfonici O R
S
O H+ +
OH
R
O
ione alcansolfonato base molto debole
O
O
R OH + R' S Cl O
alcansolfonil cloruro
O Nu
R O
O-
O
acido alcansolfonico acido forte
Schema:
S
S O
piridina
R O
S
R' + HCl
O
alchil alcansolfonato (estere)
O R'
R Nu + R' S
O
O buon gruppo uscente
VI. Sostituzione di Alcoli B. Sostituzione via esteri solfonici O
X
O
CH3 S Cl + ROH
CH3 S
O
O alchil metansolfonato alchil mesilato, R-OMs
metansolfonil cloruro mesil cloruro MsCl
Y
CF3SO2Cl + ROH trifil cloruro, TfCl
Z
CH3
OR + HCl
CF3SO3R alchil triflato, R-OTf
SO2Cl + ROH
CH3
p-toluenesolfonil cloruro tosil cloruro TsCl
[
Br
SO2Cl + ROH
brosil cloruro, BsCl
SO3R
alchil tosilato, R-OTs
Br
SO3R
alchil brosilato, R-OBs
VI. Sostituzione di Alcoli B. Sostituzione via esteri solfonici Esempi OH
TsCl piridina
OTs NaI
I
NaCN
CN NaSCH3
SCH3
La formazione dell’estere solfonico avviene con ritenzione di configurazione H OMs
H OH MsCl piridina
ritenzione
NaSH
HS
H
inversione (SN2)
VI. Sostituzione di Alcoli C. Altri esteri inorganici 1º, 2º ROH
SOCl2 piridina
RCl
gruppo uscente molto buono
O RCH2OH
Cl
S
O Cl
R CH2 Cl
O S Cl + H+ (SN2: solo 1° e 2°)
RCH2Cl + SO2 + HCl piridina
VI. Sostituzione di Alcoli C. Altri esteri inorganici 1º, 2º ROH
PBr3
RCH2OH Br P Br Br
RBr
gruppo uscente molto buono R CH2 Br
O
P(OR)2 + H+
(SN2: solo 1° e 2°)
RCH2Br + H3PO3
Composti Organometallici Metallo legato a carbonio. es. CH3CH2MgBr (non CH3O–Na+) In generale:
δ- δ+ C M
legame covalente ma polare
significativo carattere carbanionico - base forte e buon nucleofilo
I. Nomenclatura R M X
R M alchilmetallo
Li
alchilmetallo alogenuro
n-butillitio
MgBr fenilmagnesio bromuro
(CH3CH2)4Pb
tetraetilpiombo
. •• ••
X
R
. . .
M M M M M
2e- trasferiti all’alogenuro dalla superficie metallica in 1 o 2 stadi
–
+ M X •• ••
•• ••
••
.
II. Struttura di R-M
R M+
δ- δ+ R–M
forma ionica
forma covalente
•• –
% ionico
C-K C-Na C-Li C-Mg C-Zn C-Cd C-Cu
51 47 43 35 18 15 9
R porta carica negativa nucleofilo e base forte
base più forte più reattivo Li e Mg sono i metalli più usati nucleofilo migliore meno reattivo
III. Preparazione di Composti Organometallici Metalli del Gruppo I: Li, Na, K
R X + 2M
R M + M+X-
Metalli del Gruppo II: Mg, Cu
R X+ M
R = 1°, 2°, alcuni 3°, vinile, fenile
R M+X-
velocità: X = I > Br > Cl solventi: eteri, pentano, benzene
A. Composti Organolitio Et2O
Br + 2Li
Li + LiBr
anidro Br
Li Et2O
Li
III. Preparazione di Composti Organometallici B. Reattivi di Grignard (organomagnesiaci) Br
Mg
MgBr
t-butilmagnesio bromuro
Et2O
anidro
MgCl
Cl Mg
isopropenilmagnesio bromuro
Et2O
anidro
CH3
CH3 Mg
p-tolilmagnesio bromuro
Et2O
anidro
Br
MgBr
III. Preparazione di Composti Organometallici C. I composti organometallici sono basi forti. δ- δ+ R M base molto forte (base coniugata di una acido molto debole)
pKa R–H H
pKa
60
HC≡C–H
25
45
ROH
16
45
H2O
16
36
RCO2H
H
NH3
5
III. C. Basi forti ∴ Bisogna evitare composti protici: RLi + R´OH → RH + R´OLi RMgBr + H2O → RH + HOMgBr PhMgBr + NH3 → PhH + NH2MgBr Ma può essere utile: – Rimuovere un alogeno:
H 2O
C–X ĺ CLi ĺ C–H – Introdurre il deuterio:
D 2O
C–X ĺ CMgX ĺ C–D
IV. Sintesi di Alcoli In generale:
δ O
O–M+
+ δ C
C
δ- δ+ R M
R
+
H3O
OH C R
Reazione di formazione di legame C-C
IV. Sintesi di Alcoli A. Reattivi di Grignard e aldeidi e chetoni O-MgX+
O C
C
R MgX O C
H H formaldeide O C
R' H aldeide O C
R'' R' chetone
1) RM gX 2) H 3 O +
+
H3O
OH C R
R
R CH2 OH
alcool 1°
OH 1) RM gX 2) H 3 O +
R CH R'
alcool 2°
OH 1) RM gX 2) H 3 O +
R C R'' R'
alcool 3°
IV. Sintesi di Alcoli B. Reattivi di Grignard e esteri O R'
C
OH 1) 2 RMgX
OR"
O C OR" R' R MgX
2) H3O+
R' C R R
O
alcoli 3° con due gruppi uguali
O
R' C OR" R
(+ R"OH)
R'
C
R
+ R"OMgX
R MgX
O-MgX+ R' C R R
+
H3O
OH R' C R R
IV. Sintesi di Alcoli B. Reattivi di Grignard e esteri Esempi O
OH OCH3
1) 2PhMgBr
C
2) H3O+
1) 2CH3MgBr 2) H3O+ CH3O2C
HO
bulnesolo (intermedio per la sintesi di farmaci e insetticidi)
IV. Sintesi di Alcoli C. Reagenti Organolitio O
OLi
C
C
H3O+
R
OH C R
R Li OH O
1) 2) H3O+
Li
IV. Sintesi di Alcoli D. Ioni acetiluro O
O-Na+
C
C
HC CNa
+
H3O
OH C
C
C
CH
CH OH
O
1) HC CNa +
2) H3O
HC C C CH2 CH3 CH3 OH
O
HO
1) HC CNa 2) H3O+ HC≡CH + NaNH2 → HC≡CNa + NH3
HO
C CH
V. Sintesi di acidi CO2 solido (ghiaccio secco) reagisce con RLi e RMgX per dare acidi carbossilici. R-Li + CO2 R-MgX + CO2
etere etere
R-COO- Li+ R-COO-
MgX+
R-COOH
H 3O +
R-COOH
COO-Li+
Li + CO2
COOH
H3O+ etere acido benzoico
benzoato di litio
fenillitio Br
Mg
Mg Br
etere bromuro di benzile
H3O+
1) CO2
COOH
2) H3O+ benzilmagnesio bromuro
acido fenilacetico
VI. Reagenti Organorame Sintesi di alcani 2RLi + CuX
etere
R2CuLi + LiX litio dialchilcuprato
R2CuLi + R'X
etere
R
R' + RCu + LiX
solo 1° O
Br
(n-Bu)2CuLi etere
Br
(Ph)2CuLi etere
O
Alcheni
Alcheni Idrocarburi con doppi legami Carbonio-Carbonio 1. Struttura e Preparazione
Alcheni • Sono anche chiamati olefine • Includono molti composti naturali e importanti prodotti industriali che costituiscono i composti base per processi industriali. • Si preparano industrialmente per cracking termico di alcani lineari CH3(CH2)nCH3 ĺ H2 + CH4 + CH2=CH2 + CH3CH=CH2 + CH3CH2CH=CH2
I. Nomenclatura
Idrocarburi insaturi H
H
CH3
C C H
propene (propilene)
H
etene (etilene)
CH CH2
H
Cl
CH3 C
CH2
CH3 2-metilpropene (isobutilene)
C C H H cloroetene (vinil cloruro)
α-pinene (trementina) H
H
O OH
acido oleico (un acido grasso monoinsaturo)
I. Nomenclatura
Alchene come sostituente H2C CH– H2C CH CH2 –
Esempi
etenil (vinil) 2-propenil (allil)
vinil cloruro
H2C C–
1-metiletenil (isopropenil)
H3C – CH2 – CH2 –
Cl
alcool allilico metilene
OH
isopropenil bromuro CH2 Br
1-vinilcicloesene
metileneciclopentano
II. Relazione struttura-reattività
Stabilità 1. più sostituito = più stabile R C C R
R
R
> RCH CHR , R2C CH2 > RCH CH2 > H2C CH2
C C
> R
H
R
R
2. trans più stabile del cis; E più stabile del Z H H H
H
H
C C
C C H
H
H H H
trans-2-butene (Z)-2-butene
H
H H HH H repulsione sterica cis-2-butene (E)-2-butene
III. Preparazione di Alcheni:
Reazioni di Eliminazione Il doppio legame si forma attraverso reazioni di eliminazione:
X Y C
C
C
C
+ X Y
A. Disidratazione di alcoli B. Deidroalogenazione di alogenuri alchilici C. Dealogenazione di dibromuri vicinali
Reazione di Eliminazione β-eliminazione o 1,2-eliminazione
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
A. Disidratazione di alcoli H OH C
H+
C
C
C
p.e. più basso
p.e. più alto
+ H2O
Keq < 1 (si distilla l’alchene per spostare la reazione a destra)
Esempi OH
H2SO4 ∆ OH
H3PO4 ∆
molecole simmetriche
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
A. Disidratazione di alcoli 1. Regola di Zaitsev: regioselettività e stereoselettività – il prodotto principale della β-eliminazione è l’alchene più stabile
OH
H2SO4 ∆
+ 90%
OH H3PO4 ∆
10% +
maggiore
H2SO4 ∆ OH
regioselettiva
minore
+ 56%
+ 32%
12%
stereoselettiva
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
A. Disidratazione di alcoli 2. Meccanismo E1 catalizzato da acido (E1CA)
- reversibile - facilità di disidratazione: 3° > 2º > 1º
+ H3O
Stadio 1 H Stadio 2 (RLS)
O
+ H2O H
O
H Formazione del carbocatione
+ H2O H
Stadio 3 (nessun Nu presente)
O
H +
o H2O
Protonazione alcool
H
H
OH2
Acqua funge da base
+ H3O
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
A. Disidratazione di alcoli 2. Meccanismo E1 catalizzato da acido (E1CA) Stadio 1
Stadio 2
Stadio 3
Ea più alta RLS R+ + H2O
ROH + ROH 2 + H3O+ H+O 2
alchene + H3O+
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
A. Disidratazione di alcoli 2. Meccanismo E1 catalizzato da acido (E1CA) Stadio 3
Entrambi i prodotti derivano dallo stesso carbocatione intermedio.
Il prodotto più stabile ha minore Ea, si forma più velocemente. R
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
A. Disidratazione di alcoli 3. Riarrangiamenti dei carbocationi Esempi H3PO4
X
+
∆ OH
64%
+ 33%
3%
HO
Y
+ maggiore
minore
Z +
OH 56%
+ 32%
12%
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
A. Disidratazione di alcoli 3. Riarrangiamenti dei carbocationi shift 1,2: Il gruppo migra con la propria coppia di legame
CH3
CH3 C
C
C
H C
C
shift di alchile (metile)
H C
C
C
shift di idruro
In generale: R+ riarrangia in un altro R+ di energia uguale o più bassa: 2°
3° veloce
2° 3°
2° 3° lenti
3°
2°
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
A. Disidratazione di alcoli 3. Riarrangiamenti dei carbocationi
H+
-H 2O
X OH
veloce
OH2
-H+
-H+ +
3%
64%
33%
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
A. Disidratazione di alcoli 3. Riarrangiamenti dei carbocationi H2O
HO
Y
H+
H
Z
veloce a causa della diminuzione dello strain d’anello
-H2O
-H+
+
Carbocationi primari non si formano; ma la migrazione può avvenire ugualmente con concomitante perdita di H2O: OH2 H
-H+
+
+
14III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
A. Disidratazione di alcoli 3. Riarrangiamenti dei carbocationi Sommario: I carbocationi possono: 1) addizionare un nucleofilo
R +X
R X
2) perdere un protone
H C
C
-H+
C
C
3) riarrangiare a catione più stabile, poi step 1) o 2)
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
B. Deidroalogenazione di alogenuri alchilici H X C C
+ B
C C
+ BH + X
Eliminazione
base forte: KOH/etanolo CH3CH2ONa/CH3CH2OH tBuOK/tBuOH • Meccanismo E2: Alogenuri alchilici secondari ingombrati e terziari danno buone rese. • Effetti stereoelettronici: eliminazione anti • Segue la regola di Zaitsev: si forma in prevalenza l’alchene più stabile. • Meccanismo E1: Alogenuri alchilici terziari con basi deboli • Se la sostituzione è competitiva, come è il caso degli alogenuri primari, usare una base ingombrata. • Le basi ingombrate estraggono l’idrogeno meno ingombrato formando l’alchene meno sostituito.
Basi ingombranti CH 3 H 3C C
O
C H (C H 3 )2 _
CH 3 tert -butossido
N
C H (C H 3 )2 H 3C
H diisopropilammina
(CH3CH2)3N: trietilammina
N
CH 3
2,6-dimetilpiridina
III. Preparazione di Alcheni: Reazioni di Eliminazione
C. Dibromuri vicinali • Si usa NaI in acetone o Zn in acido acetico. • Gli atomi di bromo devono essere antiperiplanari (E2). I–
Br
=
H H3C
Br
I–
Br
= Br
H H
Br Br
Br Br
CH3 H
trans
CH3 CH3
cis
Reazioni di Alcheni
Il legame π C
C
Il legame π è un sito elettron-donatore ∴ debolmente basico e moderatamente nucleofilo È relativamente debole, ca. 65 kcal/mole
1. coordina acidi di Lewis 2. viene attaccato da elettrofili: Addizioni elettrofile
3. dà reazioni radicaliche: Addizioni radicaliche
IV. Reazioni di addizione
Reazioni di Addizione Y C
C
+ Y
Z
C
Z C
Reazioni di Addizione
Le reazioni sono esotermiche: Esempio
Legami che si rompono: π C=C e H–Br 63 87.5 Legami che si formano: H–C e Br–C 99 68
Somma: 150.5 kcal/mole Somma: 167.0 kcal/mole
Calore di reazione –16.5 kcal/mole
IV. Reazioni di addizione
Reazioni di Addizione Tipo di Addizione C C idrogenazione [H2], riduzione addizione HX [HX] idratazione [H2O] alogenazione [X2], ossidazione formaz. aloidrine [HOX], ossidazione
H H C C H X C C H OH C C
[Elemento aggiunto]
Prodotto
rottura ossidativa [O2], ossidazione idrossilazione [HOOH], ossidazione epossidazione [O], ossidazione
X X ciclopropanazione X OH C C
OH OH C C O C C H
C C [CH2]
O C
C O
H C
C C
IV. Reazioni di addizione
Idrogenazione di Alcheni C
C
+ H2
Pt, Pd, o Ni
H H C
C
O acido oleico OH (insaturo) H2, Ni
O OH
acido stearico (saturo)
IV. Reazioni di addizione
Idrogenazione di Alcheni 1. Calori di idrogenazione:
[H2]/Pt
C C
H H C C
∆Hº ~ –30 kcal/mol 30.1 28.1
meno stabile 27.8
27.2 26.7
0
0
più stabile
V. Reazioni di addizione
Idrogenazione di Alcheni 2. Stereochimica di idrogenazione Y C
C
YZ
C
C
Y
YZ
C
Z C
Z addizione anti
addizione sin
L’idrogenazione catalitica procede per addizione sin: CH3 H
H2
H CH3
Pt cis
V. Reazioni di addizione
Idrogenazione di Alcheni 2. Stereochimica di idrogenazione: sin Meccanismo probabile:
superficie catalizzatore
IV. Reazioni di addizione
B. Addizione Elettrofila Gli elettroni π sono mobili e nucleofili (basi di Lewis), reagiscono con elettrofili (acidi di Lewis). elettrofilo
δ+ δY Z
Z
Y C C
RLS
C
C
Y
Z
C
C
nucleofilo L’elettrofilo Y–Z è formato da una parte elettrofila e da una nucleofila
Y–Z
acidi forti
alogeni acidi ipoalosi
IV. Addizione Elettrofila
1. Addizione di acidi alogenidrici Acidi deboli come acqua (pKa = 15.7) e acido acetico (pKa = 4.75) non reagiscono con i doppi legami. H X C C
+ H X
C C
(X = Cl, Br, I)
alchil alogenuri Reattività: HI > HBr > HCl >> HF (più forte l’acido = miglior elettrofilo) δ+ δH X H C C RLS
X
C C
H X veloce
C C
IV. Addizione Elettrofila
1. Addizione di acidi alogenidrici I. Regola di Markovnikov a) Doppio legame simmetricamente sostituito: HBr Br I
HI
attacco indifferente
b) Doppio legame non simmetricamente sostituito: Br CH3 CH CH2
HBr non
CH3 CH CH2 H CH3 CH CH2 Br
H Nell’addizione di HX a un alchene, l’H si lega al carbonio con più H.
IV. Addizione Elettrofila
1. Addizione di acidi alogenidrici II. Meccanismo: 2 stadi con formazione del C+ H Br CH3 CH CH2
CH3 CH CH3 carbocatione 2° più stabile
CH3 CH2 CH2 carbocatione 1° meno stabile
Br
Br prodotto Markovnikov
Br
Br
Interpretazione meccanicistica della regola di Markovnikov: La reazione procede attraverso l’intermedio carbocationico più stabile.
IV. Addizione Elettrofila
1. Addizione di acidi alogenidrici II. Meccanismo Ea più bassa ∴ maggior velocità di formazione
Br
Br Br + HBr
Br
Postulato di Hammond • Un intermedio più stabile si forma più velocemente di uno meno stabile, ossia l’Ea del suo S.T. è più bassa. Perché? • La struttura di uno S.T. assomiglia alla struttura della specie stabile più vicina. • Tutti i fattori che stabilizzano la specie stabile stabilizzano anche lo S.T. • Gli S.T. di stadi endotermici assomigliano strutturalmente ai prodotti, gli S.T. di stadi esotermici assomigliano strutturalmente ai reagenti. • La formazione di un carbocatione è un processo endotermico: il suo S.T. assomiglierà all’intermedio carbocationico.
IV. Addizione Elettrofila
1. Addizione di acidi alogenidrici III. riarrangiamenti carbocationici Br HBr
+ Br
HBr H Br
1,2-H shift Br
Br Br
meccanismo
IV. Addizione Elettrofila
1. Addizione di acidi alogenidrici IV. Addizione radicalica di HBr
+ HBr
senza perossidi
con perossidi
orientazione Markovnikov
Br
Br
orientazione antiMarkovnikov (effetto perossido)
IV. Addizione Elettrofila
1. Addizione di acidi alogenidrici IV. Addizione radicalica di HBr : meccanismo a catena radicalico R O O R
∆
2 RO
Iniziazione
ROH + Br
RO + HBr
Br C C
+ Br
Br
C C Propagazione
Br H
C C
+ HBr
C C Br H
totale: C C
+ HBr
C C
+ Br
IV. Addizione Elettrofila
1. Addizione di acidi alogenidrici IV. Addizione radicalica di HBr
Br Br
HBr
Br
3º
Br 1º
La reazione procede attraverso l’intermedio radicalico più stabile
IV. Addizione Elettrofila
1. Addizione di acidi alogenidrici IV. Addizione radicalica di HBr Paragone: addizione di HBr con e senza perossidi
Br HBr (H+)
Br
orientamento Markovnikov
Intermedio più stabile in entrambi i casi. HBr peross.
Br
HBr
Br
orientamento antiMarkovnikov
(Br•) controllo regiochimico
IV. Addizione Elettrofila
2. Addizione di acido solforico (industriale) H OSO3H C C
+ H2SO4
C C
OSO3H
H2O ∆
orientamento Markovnikov
C C
∆
alchil idrogeno solfato
H2SO4
H OH
H2O
totale: idratazione
OH
IV. Addizione Elettrofila
3. Idratazione acido-catalizzata C
Es.
+ H2O
C
H OH
H+
C
H+
H2O
-H+
-H2O
OH2
C
-H+ H+
Principio di reversibilità microscopica H2O H2SO4
OH Markovnikov
inverso della disidratazione
OH
IV. Addizione Elettrofila
4. Addizione di alogeni X C
C
+ X2
C
C X
dialogenuro vicinale Addizione stereoselettiva anti:
Br2 CCl4
Br solo trans Br
(X = Cl or Br)
IV. Addizione Elettrofila
4. Addizione di alogeni Meccanismo: ioni alonio
Br
Br Br
Br C
C
C
C
C
Br
Br Br
Br
C
ione bromonio ciclico
Br
Br Br addizione anti
Br prodotto trans
5. Addizione di acidi ipoalosi • Cloro acquoso è in equilibrio con acido ipocloroso e acido cloridrico, Keq § 10-4. La concentrazione di HOCl può essere aumentata aggiungendo AgOH. Cl2 + H2O HOCl + HCl • L’acido ipobromoso HOBr viene formato per idrolisi di Nbromoacetammide: CH3CONHBr + H2O
HOBr + CH3CONH2
IV. Addizione Elettrofila
5. Addizione di acidi ipoalosi Formazione di aloidrine
C
Br
X2
C
H2O
Br
C
C
+ HX
OH aloidrine vicinali Br
Br C C
X
–H+
C C
C C
OH2
H2O addizione anti Br2
Br
H2O OH
Br C C OH
IV. Addizione Elettrofila
5. Addizione di acidi ipoalosi Regioselettività:
Cl
Cl
Cl2 H2O
OH non
OH
Cl
Cl Cl
maggiore contribuente del catione 1°
Cl
forma contribuente maggiore
Cl
IV. Addizione Elettrofila
5. Addizione di acidi ipoalosi
Cl ibrido di risonanza:
δ+
Cl δ+
OH2
OH2 Il C più sostituito porta maggiore carica δ+, ha maggiore attrazione per il nucleofilo
IV. Addizione Elettrofila
5. Formazione di eteri Altri nucleofili: CH3
Br2
OCH3
CH3OH
Br
Br -H+
Br
CH3 Br
O Br
CH3OH
CH3 H
IV. Addizione Elettrofila
6. Idroborazione-ossidazione C C
H
R2BH
BR2
H2O2 OH-
C C
un boroidruro
un organoborano
6
+ B2H6
2
diborano
1) B2H6 2) H2O2, OH-
)3 B
H2O2 OH-
H OH C C
orientamento anti-Markovnikov addizione stereoselectiva sin nessun riarrangiamento 6
OH + 2 B(OH)3
CH3 H OH
anti-Markovnikov addizione sin
V. Altre reazioni di alcheni
A. Idroborazione-ossidazione Meccanismo:
δ- δ+ H BH2
2 BH3 B2H6 diborano borano δ- δ+ H BH2 CH3
CH CH2
B più elettropositivo di H δH
H
BH2
CH3
CH CH2 δ+ un C più sostituito porta maggior δ+
CH3
CH CH2
addizione sin H
trialchilborano
BH2
CH3
BR 2
CH CH2 OH
anti-Markovnikov
V. Altre reazioni di alcheni
A. Idroborazione-ossidazione Meccanismo: –O–OH
HO–OH + –OH
+ H2O
ione idroperossido – R2B–O–OH
R2B CH3 CH2 CH2
–O–OH
trialchilborano R = CH3CH2CH2– O–R CH3CH2CH2–OH
acido
H3
O+
O–B–O–R CH3 CH2 CH2 trialcossiborano
CH3 CH2 CH2 SN2 interna la configurazione si mantiene
O–BR2 CH3 CH2 CH2
V. Altre reazioni di alcheni
A. Idroborazione-ossidazione Controllo regiochimico: OH H2O
Markovnikov
H2SO4
1) B2H6 -
2) H2O2, OH
OH
anti-Markovnikov
5. Ossidazioni 1. Idrossilazione
Si formano glicoli sin: Con KMnO4 in ambiente basico o con OsO4: O + MnO4H2O, pH>8 R1 R3 C C R4 R2
O
+ OsO4
O 1
R
R2
O + MnO42-
R3
R1 R2 O
piridina
Mn
O
R4
Os
HO R1 R2
O O R3 R4
OH R3 R4
H2S + Os o NaHSO3
stereoselettività sin
III. Altre reazioni di alcheni
5. Ossidazioni
2. Epossidazione O C C
+ R C O OH perossiacido
O
O
C C
+ R C OH
epossido Meccanismo: O H
δ+ O O δ– R1 R3 C C R4 R2
O R
H
HO R
R
O O R1 R3 C C R4 R2
S.T.
O O R1 R2
R3 R4
5. Ossidazioni 2. Epossidazione Nomenclatura:
Perossidi O CH 3
C
O O OH
acido perossiacetico
epossietano (etilene ossido) O
O O OH
1,2-epossipropano (propilene ossido) O
Cl
acido m-cloroperbenzoico (mCPBA)
1,2-epossicicloesano (cicloesene ossido)
III. Altre reazioni di alcheni
B. Epossidazione Addizione stereospecifica sin:
CH3CO3H
CH3CO3H
O H H3C
H cis-2,3-epossibutano CH3 O
H H3C
CH3 H
trans-2,3-epossibutano
Sintesi glicoli anti 2. Apertura degli epossidi in ambiente acido acquoso H O H
2
R
+ H3
O+
H R1 H2O: :
H R1
O H
2
R
HO
H
H R1
OH2
R2
H2O HO
H
H R1
OH
R2
III. Altre reazioni di alcheni
3. Ozonolisi C
1) O 3
C
R C C
1) O 3 2) H 2 O, Zn
R
H
R
H 1) O 3
R
C
C O + O C
2) H 2 O, Zn
R
C
5. Ossidazioni
H
2) H 2 O, Zn
R
rottura ossidativa
R C O
+
R chetone
O C H aldeide
R
H C O +
R chetone
O C H formaldeide
C. Ozonolisi
Meccanismo:
O
O
R1 C R2
O
O
H R3
O
R1 R2
H R3
H R3
molozonuro R1 R2
R1 C O R2
O
O
O
R1 R2
C
workup riducente
O
O O O
ozonuro
Zn/H2O H
+ O C R3
O
H
O
O
R1
R3
H R2 R3
workup ossidante
H 2O 2 R1 C O R2
OH
+ O C R3
III. Altre reazioni di alcheni
C. Ozonolisi Sintesi: 1) O 3
O H
2) H 2 O, Zn O
III. Altre reazioni di alcheni
D. Polimerizzazione H2C CH
iniziatore radicalico
CH2
Y monomero
CH
Y polimero
n
n = 1000 – 10 000
iniziatori radicalici: O2 O O
O
di-t-butil perossido O
O
dibenzoil perossido
O O
O
III. Altre reazioni di alcheni
D. Polimerizzazione monomero
polimero
H2C CH2 etilene
CH2
CH2
H2C CHCH3 propilene
CH2
CH
H2C CHCl vinil cloruro
CH2
H2C CHPh stirene
CH2
CH3 CH Cl
n n
n
CH n
polietilene polipropilene
poli(vinil cloruro) (PVC)
polistirene
III. Altre reazioni di alcheni
D. Polimerizzazione monomero H2C CCl2 vinilidene cloruro
polimero Cl CH2
C Cl
H2C CHCN acrilonitrile
CH2
F2C CF2 tetrafluoroetilene
CF2
CH CN CF2
Poli(vinilidene cloruro) (“Saran A”)
n
n
Poliacrilonitrile (PAN, “Orlon”, Acrilan)
n
Politetrafluoroetilene (PTFE, “Teflon”)
III. Altre reazioni di alcheni
D. Polimerizzazione Polimerizzazione radicalica a catena: ROOR
∆
Iniziazione
2 RO
RO + CH2
CH
RO CH2
R Markovnikov
R RO CH2
RO CH2
CH
CH + CH2
CH
R
R
RO CH2
CH CH2 R
CH CH2
CH + CH2
CH
R
R
R
polimerizzazione “testa-coda”
etc.
CH Propagazione R
Alchini
1
I. Nomenclatura e proprietà H C
C H
acetilene
(H2/carbone, CaC2/H2O)
Non comune in natura: H CH3
C
C C C
C C
C
O C
ichtheothereol
H HO
Molti farmaci di sintesi:
OH
CH3 H C
C
C CH
C CH2CH3 OH
3-metil-1-pentin-3-olo (ipnotico, sedativo)
HO
17-etinilestradiolo 2
II. Relazione Struttura-Proprietà
A. Struttura H C
C H
lineare, sp
1 legame σ 2 legami π C–C (pm)
C–H (pm)
D(C–C) kcal/mol
D(C–H) kcal/mol
CH3–CH3
sp3 (25% s)
153
111
88
98
H2C=CH2
sp2 (33% s)
134
110
146
108
HC≡CH
sp (50% s)
120
106
196
128 3
II. Relazione Struttura-Proprietà
A. Struttura H–C≡C–H + 2H2 → CH3CH3
∆H = –74.5 kcal/mol
CH3CH2–C≡C–H
∆H = –69.9 kcal/mol
CH3–C≡C–CH3
∆H = –65.1 kcal/mol
∴ più sostituito = più stabile
4
II. Relazione Struttura-Proprietà
B. Acidità degli alchini terminali HC CH + OH pKa ~26
HC C + H2O ~16 HC C + NH3 ~36
HC CH + NH2 pKa ~26 ∴ R C CH + NaNH2
Keq ~ 10-10
Keq ~ 1010
R C CNa + NH3
sodio ammide • NaNH2 si ottiene da ammoniaca e sodio metallico. NH3 + Na
Fe
..
H–N: Na H sodio ammide
+ 1/2 H2 5
III. Preparazione di Alchini
A. Alchilazione di alchini terminali (SN2 ) H C C H
NaNH2
H C CNa
RX 1° solo H C C R
buon Nu forte B
NaNH2 R C CNa R'X
Reazione di formazione di un legame C–C
R C C R'
6
III. Preparazione di Alchini
B. Eliminazione di dialogenuri X X C C
H X o
C C
H H
H X
dialogenuri vicinali
dialogenuri geminali
X X
1 equiv. X B forte C C (E2)
C C H H
facile NaNH2 tBuOK KOH
2 equiv. B forte (E2)
H
1 equiv. B forte (E2)
C C
C C
difficile KOH, 200ºC NaNH2, 150ºC 7
IV. Reazioni di Alchini
A. Idrogenazione 1. H2/catalizzatore R C C R'
H2 Pt, Pd o Ni
R CH2
CH2
R'
difficile fermare la reazione ad alchene
2. H2/catalizzatore di Lindlar Pd/CaCO3, Pb(OAc)2, chinolina (
) N
“avvelena” il catalizzatore
R C C R'
H2 cat. di Lindlar
H
H C C
R
addizione stereoselettiva sin
R' 8
IV. Reazioni di Alchini
B. Riduzione su metallo-ammoniaca R C C R'
R
Na o K
H Na+
Na + NH3 (liq)
R
– •• •C= C
R
R' _
+ •(NH3)n
trasferimento elettronico
H N
H
Tutti gli intermedi preferiscono la geometria trans
H
R' H
•C= C
addizione stereoselettiva anti
C C
NH3(l)
R C C R'
H
R'
e-
R
H C= C •• R' –
:NH3 :NH2-
R
H C=C
H
R' 9
IV. Reazioni di Alchini
C. Addizione di acidi alogenidrici R C C H
R
HX
H
HX
C C X
H
Markovnikov R
HBr perossido
H C C
H Br antiMarkovnikov
X R C CH3 X dialogenuro geminale Br
HBr perossido
R CH2
CH Br
Es. CH3CH2C CH
2HCl Cl Cl 2 HBr perossido
Br Br
10
IV. Reazioni di Alchini
D. Idratazione O H2SO4 R C C H HgSO4
OH R C CH2
R C CH3
O R C CH3
tautomeria
Markovnikov
tautomeri: isomeri che differiscono per la posizione di un doppio legame e di un idrogeno
11
IV. Reazioni di Alchini
D. Idratazione tautomeria cheto-enolica :OH
O
R C CH2
R C CH3
forma enolica
forma chetonica
H+
-H+
:OH
OH
R C CH3
R C CH3 struttura di risonanza più stabile 12
IV. Reazioni di Alchini
E. Addizione di alogeni R C C R'
X2
R
X C C
X2
X X R C C R'
X R' addizione anti
X X
F. Ozonolisi 1) O3 R C C R' 2) Zn, H2O
O R
C
O + OH
HO
C
R'
13
Areni Composti aromatici Areni: composti contenenti l’anello benzenico Aromatico: aggettivo usato un tempo per indicare “fragrante”, ora indica la elevata stabilità di un sistema ciclico contenente elettroni π in coniugazione
Criteri per l’Aromaticità 1. Il sistema deve essere ciclico 2. Il sistema deve essere planare 3. Ogni atomo dell’anello deve far parte di un sistema π esteso 4. Il sistema π esteso deve contenere (4n+2) elettroni π che è chiamato numero di Hückel.
Esempi di sistemi di Hückel (4n+2)
n=0
n=1
ciclopropenil carbocatione
ciclopentadienil carbanione
H B
O
n=0
n=1
n=1
n=2
n=1 cicloeptatrienil carbocatione ione tropilio
N
O N
n=1
S
N
n=1
n=2
Antiaromatico e Nonaromatico • Composti antiaromatici sono ciclici, coniugati con 4n elettroni in orbitali p che si sovrappongono, ma con energia maggiore del sistema lineare corrispondente.
ciclopropenil carbanione
ciclopentadienil carbocatione
cicloeptatrienil carbanione
• Composti non aromatici non hanno un anello con orbitali p che si sovrappongono e non sono planari.
Orbitali molecolari L’OM a più bassa energia ha 2 elettroni. Ogni guscio pieno ha 4 elettroni. E n gusci pieni
aromatici: (4n+2) elettroni
guscio aperto
antiaromatici: (4n) elettroni
n gusci con 2 ein meno
Benzene
Scoperta del Benzene • Isolato nel 1825 da Michael Faraday che determinò in 1:1 il rapporto C:H. • Sintetizzato nel 1834 da Eilhard Mitscherlich che determinò la formula molecolare come C6H6. • Altri composti con rapporti inferiori di C:H avevano un odore piacevole per cui furono chiamati aromatici. • La struttura fu proposta da Friedrich Kekulé nel 1866.
Benzene C6 H6
H H
H
H
H H
• esagono planare, tutti angoli di 120º • tutti i legami C–C = 140 pm • tutti ibridizzati sp2
=
=
Ibrido di due strutture contributive equivalenti
OM 0
π6* π4*, π5* π2 , π3 π1
tutti gli elettroni in orbitali leganti
Stabilità del Benzene Più stabile dell’ipotetico “cicloesatriene” 1.34 Å (C=C) 1.54 Å (C–C)
Calori di idrogenazione
–80.4
~ 30 kcal più stabile del “cicloesatriene”
~ –25.0
–26.8
–49.8
= Energia di risonanza stabilizzazione aromatica
–28.6 kcal
∴ la coniugazione da sola non spiega questa inusuale stabilità
Stabilità del Benzene • La grande stabilità del benzene determina la sua reattività: ¾ Quando reagisce perde l’aromaticità ma ha la tendenza a tornare aromatico (con tutti i doppi legami coniugati): le reazioni saranno di addizione – eliminazione, ossia di sostituzione. ¾ Non reagisce come gli alcheni che possono perdere il doppio legame, dando reazioni di addizione.
Stabilità del Benzene Br
Br2
addizione Br
Br2
nessuna reazione
ma H
Br2 FeBr3
Br
sostituzione: bromo sostituisce idrogeno
Nomenclatura Alcuni nomi comuni: CH3
CH3
p-xilene
CH3
H3C
CH3
mesitilene
CH3
CO2H
OH CH3
cumene
OH N O
o-cresolo
acido salicilico
N,N-dietil-m-toluammide
Idrocarburi aromatici policiclici (PAH) 8
1
7
2
6
3 5
4
naftalene 10 elettroni π n=2 CH3
antracene 14 elettroni π n=3
fenantrene 14 elettroni π n=3
OH NH2
CH3
1,4-dimetilnaftalene
1-naftolo (α-naftolo)
2-naftilammina (β-naftilammina)
Allotropi del Carbonio • Amorfo: piccole particelle di grafite; carbone, fuliggine, nero di carbone. • Diamante: uno scheletro di carboni tetraedrici. • Grafite: strati di anelli aromatici fusi.
diamante
grafite
Allotropi del Carbonio • Fullereni: anelli a 5 e 6 termini arrangiati in forma di pallone da calcio. • Nanotubi: metà sfera C60 fusa a un cilindro di anelli aromatici fusi.
Composti aromatici eterociclici • Piridina
N
N contribuisce con 1 elettrone p alla corrente d’anello orbitale sp2 perpendicolare al sistema π; nessuna interazione N ibridizzato sp2 pKa 5.2
Composti aromatici eterociclici H N
pirrolo orbitale
O
sp2
furano orbitali 2p
S
tiofene
orbitale 3p
Reattività di composti aromatici Come alcheni e alchini, gli aromatici reagiscono con E+, ma con reazioni di sostituzione non di addizione L’anello può essere idrogenato ma in condizioni spinte La catena laterale può essere ossidata senza toccare l’anello I sostituenti W (attrattori) consentono a L (leaving group) di uscire come nucleofilo
1. SE aromatica (addizione-eliminazione) H
E
+ E-Nu G
G
2. Riduzione dell’anello H2/Pt
alta p G 3. Ossidazione della catena laterale G
R
COOH
KMnO4 ∆
G
G
4. SN aromatica (addizione-eliminazione) L
Due meccanismi di SN ar
+ H-Nu
W
Nu
Nu–
(W)
+ L– W
(W)
5. SN aromatica (eliminazione-addizione) L
G
B–
H
B
B– H–
G
G
6. Metallazione X G
MgX (Li)
Mg (Li) G
H
H
+ G
B
1. Sostituzione Elettrofila Aromatica
1. Sostituzione Elettrofila Aromatica A. Meccanismo B. Alogenazione C. Nitrazione D. Solfonazione E. Alchilazione di Friedel-Crafts F. Acilazione di Friedel-Crafts G. Acilazione-riduzione 1.1. Reattività e Orientamento nelle Sostituzioni Elettrofile Aromatiche Effetti dei Sostituenti sostituenti attivanti sostituenti disattivanti sostituenti alogeni Effetti di Sostituenti multipli
1. Sostituzione Elettrofila Aromatica
alchene:
aromatico:
C C
Br2
Br2 FeBr3
Br C C Br Br
addizione elettrofila
sostituzione elettrofila aromatica
1. Sostituzione Elettrofila Aromatica • Alogenazione
clorurazione bromurazione
• Nitrazione • Alchilazione di Friedel-Crafts
Cl2 FeCl3 HNO3 H2SO4 RCl AlCl3
Cl
NO2
R O C
• Acilazione di Friedel-Crafts
RCOCl AlCl3
• Solfonazione
H2SO4 SO3 fumante
R
SO3H
1. Sostituzione Elettrofila Aromatica H
+
E+
E
cat
+ H+ G
G
E+
E–Nu
Cat. Lewis
1. Alogenazione Cl+ Br+
Cl–Cl, Br–Br
FeCl3 FeBr3
Cl
2. Nitrazione
HO–NO2
H2SO4
NO2
R–X R–OH alchene
AlX3 HF,H2SO4 H2SO4
3. Alchilazione di Friedel-Crafts
4. Acilazione di Friedel-Crafts
5. Solfonazione
+NO
2
R+ + R–C=O SO3
R–COX AlX3 R–CO–O–CO–R H2SO4
Prodotto
R
O C
R
SO3H
1. Sostituzione Elettrofila Aromatica A. Meccanismo • Queste reazioni sono legate da un unico meccanismo. – Formazione di un elettrofilo E+: l’elettrofilo è legato a un nucleofilo (Nu o Y); può staccarsi da solo o con un catalizzatore. • La reazione procede con meccanismo a 2 stadi: 1. L’aromatico attacca E+, perdendo l’aromaticità. 2. L’intermedio perde H+, riacquistando l’aromaticità.
A. Meccanismo generale: addizione-eliminazione δ+ δ–
H
E–Y
agisce da base
Y
Csp3 E
H
E
H
E
E
Y lento
veloce
(+) o- a E
(+) p- a E
E
H Y
Y–
Y
non si addiziona, perderebbe aromaticità
δ+
(+) o- a E H
E δ+
δ+ ibrido di risonanza
complesso σ o di Wheland
E
l’anello riguadagna aromaticità perdendo un protone
E+ entra H+ esce Sostituzione
A. Profilo Energetico della Reazione • Il primo stadio, l’addizione dell’E+ che porta all’intermedio I, è rate determining perché distrugge l’aromaticità. ST1
ST2 Ea2 H
E
Ea1 I + E+
E + H+
addizione
eliminazione
B. Alogenazione • Nella alogenazione, il benzene reagisce con Cl2 o Br2 in presenza di un acido di Lewis come FeCl3 o FeBr3, per dare clorobenzene o bromobenzene. • Reazioni analoghe con I2 e F2 non sono utili perché I2 è troppo poco reattivo, F2 reagisce troppo violentemente. Br Br Br
Fe
Br
Br + – Br–Br–Fe–Br
Br
Br
Br + – Br–Br–Fe–Br
H
base – Br–FeBr3
Br
Br
Br H Br
+ F eBr 3 + H Br il catalizzatore viene rigenerato
C. Nitrazione
acido
ione nitronio (elettrofilo)
base O O N O
NO2
N O H
H
HSO4 NO2
base
+ H2SO4
La nitrazione è utile perché il nitro gruppo può essere ridotto a NH2.
••
••
• Nella nitrazione, il benzene reagisce con la miscela solfonitrica (acido nitrico e acido solforico) per dare nitrobenzene. – H2O •• •• NO2 O=N=O H2SO4 + HNO3 HSO4 + H2O –NO2
D. Solfonazione • Nella solfonazione, il benzene reagisce con triossido di zolfo in presenza di acido solforico, per dare acido benzensolfonico. O
O O
S
O
O O S
S+ O OH
H–O–SO3H
+ O–SO3H
elettrofilo O OH +
O
S OH H
H
HSO4
SO3H
+ H2SO4
SO3H
La reazione è reversibile: l’acido solfonico, riscaldato in H3O+, ridà l’aromatico.
E. Alchilazione di Friedel-Crafts • Un aromatico, trattato con un alogenuro alchilico e un acido di Lewis (AlCl3) (o con un alcool o con un alchene e un acido protico o di Lewis), dà un alchilbenzene. R Cl + AlCl3
R + AlCl 4
2° e 3°
δ+ δR–Cl–AlCl3
R Cl + AlCl3 1° R
coppia ionica
Cl– AlCl3
H R H R
– H+
R
+ AlCl3 + HCl
E. Alchilazione di Friedel-Crafts • Un altro modo per generare carbocationi: – Da alcheni, per protonazione + HF
+F
HF
– Da alcoli, per protonazione o con un acido di Lewis ROH + BF 3
R + HOBF3 OH
BF 3
E. Alchilazione di Friedel-Crafts • •
Alogenuri vinilici e arilici non reagiscono nelle alchilazioni di Friedel-Crafts. Si verificano riarrangiamenti anche se non si formano carbocationi liberi. Cl
ma non
AlCl3 H
H 1,2-shift + – CH3–C–CH2–Cl–AlCl3 CH3–C–CH3 + H
F. Acilazione di Friedel-Crafts • Nella acilazione di Friedel-Crafts, un anello aromatico è trattato con un cloruro acilico (RCOCl) o un’anidride (RCOOCOR) e AlCl3 per dare un chetone aromatico. • Dato che il nuovo gruppo legato al benzene (RCO) è chiamato un gruppo acile, il trasferimento di un gruppo acile da un atomo a un altro è chiamato acilazione. O
R
••
R
C •• Cl ••
Al Cl3
C
O
R
C
O
R
C
O
+ AlCl4
ione acilio (non riarrangia) AlCl4
O H O R
– H+
R
+ HCl + AlCl3
RCO– acile
F. Acilazione di Friedel-Crafts • Anidridi come agenti acilanti: O CH3
C
O
O O
C
Al Cl3
CH3
+ CH3CO2H
Limiti delle reazioni di Friedel-Crafts 1. Alchilazione: • Si formano prodotti di polialchilazione perché il prodotto (aromatico alchilato) è più reattivo del substrato. • Trasposizioni.
2. Alchilazione & Acilazione Le reazioni di F. C. danno resa bassa quando sull’anello aromatico vi siano gruppi • elettron attrattori: NO2, +NMe3, COOH, COR, CF3, SO3H • un gruppo amminico: NH2, NHR, NR2 (legano ad AlCl3 e diventano elettron + – attrattori –NR2–AlCl3)
G. Come ottenere catene lineari • Acilazione-riduzione → alchilbenzeni 1° R
O C
O R
Cl
AlCl3
riduzione
R
nessun riarrangiamento
agenti riducenti: Zn(Hg), HCl (riduzione di Clemmensen) NH2NH2, NaOH, calore (riduzione di WolffKishner) O
O Cl
AlCl3
Zn(Hg) HCl
SEA su Benzeni sostituiti • La SEA è una reazione generale di tutti i composti aromatici, compresi i PAH, gli eterociclici aromatici e i benzeni sostituiti. • Un sostituente influenza la SEA in due aspetti: – La velocità della reazione in rapporto al benzene — Un benzene sostituito reagisce più velocemente o più lentamente del benzene. – L’orientamento — Il nuovo gruppo entra in posizione orto, meta o para rispetto al primo. • È la natura del primo sostituente a determinare la velocità della reazione (attivazione o disattivazione) e la posizione del secondo sostituente (orientamento).
Reattività e orientamento delle SEA Velocità relativa
Orientamento OH
OH
OH NO2
HNO3
+
H2SO4
NO2 CH3
CH3
1,000,000 CH3 NO2
HNO3
+
H2SO4
25
NO2 HNO3 H2SO4
NO2
1
• I gruppi OH e CH3 rendono l’anello aromatico più reattivo rispetto al benzene e orientano in o-, p• sono gruppi attivanti, o-, p-orientanti
Reattività e orientamento delle SEA Velocità relativa
Orientamento NO2
HNO3
1
H2SO4
Cl
Cl HNO3
Cl +
H2SO4
NO2
0.03
Cl è un gruppo disattivante, o-, p-orientante
NO2 NO2
NO2 HNO3 H2SO4
NO2
0.000001
NO2 è un gruppo disattivante, m-orientante
Attivanti, o,p-orientanti
Disattivanti, m-orientanti
cedono densità elettronica all’anello –I, +R (+M) •• •• •• –NH2 –NHR –NR2 fortemente •• attivanti –OH
attirano densità elettronica dall’anello –I, – R (–M)
–CHO –COR
••
–COOR
••
–COOH
–OR –NHCOR •• –OCOR –R –Ar
moderatamente attivanti
–C≡ ≡N –SO3H
debolmente attivanti
Disattivanti, o,p-orientanti
Disattivazione
Attivazione
Effetti dei sostituenti
–NO2 –NR3
–I, +R (+M)
–F
– Cl
–Br
–I
I – Effetto induttivo R o (M) – Effetto di risonanza o mesomerico
Attivazione, Disattivazione, Orientamento • I gruppi o-, p- orientanti hanno lone pair di elettroni sull’atomo legato all’anello aromatico. • I gruppi m- orientanti hanno una carica positiva, parziale o totale sull’atomo legato all’anello aromatico. • Per capire come i sostituenti attivano o disattivano l’anello alle sostituzioni elettrofile, dobbiamo considerare il primo stadio della SEA (lo stadio lento) che porta alla formazione di un intermedio carbocationico stabilizzato per risonanza.
A. Profilo Energetico della Reazione • Il primo stadio, l’addizione dell’E+, ossia la formazione dell’intermedio I, è rate determining perché distrugge l’aromaticità. ST1
ST2 Ea2 G
Ea1 H
E
I
G
G + E+
+ H+ E
addizione
eliminazione
42
Attivazione, Disattivazione, Orientamento •
•
Secondo il postulato di Hammond è possibile predire la velocità relativa della reazione dalla stabilità dell’intermedio carbocationico. – Più stabile è il carbocatione, minore sarà l’energia dello S.T. da cui deriva, minore l’Ea, più veloce la reazione. Per valutare l’effetto di un sostituente: 1. Disegnare tutti gli intermedi che derivano da attacco in orto, meta, para e valutarne la stabilità. 2. L’elettrofilo attacca la posizione che genera un intermedio più stabile.
Attivazione, Disattivazione, Orientamento • Gruppi elettron donatori (D) stabilizzano il carbocatione, rendendo più veloce la reazione. – attivano un anello aromatico verso l’attacco elettrofilo. • Gruppi elettron attrattori (W) destabilizzano il carbocatione, rendendo più lenta la reazione. – disattivano un anello aromatico verso l’attacco elettrofilo. D
H E
carbocatione più stabile
W
H E
carbocatione meno stabile
Sostituenti attivanti +I, +R: orientazione Energia degli Intermedi OH
OH NO2
Attacco orto
OH
H
OH
H
NO2
OH
H
NO2
NO2
OH
H
stabilizzato OH
OH
OH
NO2
Attacco meta
H
H
H
NO2
NO2
NO2
OH
OH Attacco para
preferito
OH
OH
NO2
NO2
OH
OH
NO2
OH
OH
H NO2
NO2
NO2 H NO2
H NO2
stabilizzato
H NO2
preferito
Sostituenti disattivanti –I, –R: orientazione Energia degli Intermedi NO2
NO2 NO2
Attacco orto
NO2
H
NO2
H
NO2
NO2
H
NO2
NO2
NO2
destabilizzato NO2
NO2 NO2
Attacco meta
NO2 Attacco para
NO2
NO2
NO2
H
H
H
NO2
NO2
NO2
NO2
preferito
NO2
NO2
NO2
NO2
H NO2
H NO2
H NO2
NO2
NO2
destabilizzato
Effetto dei sostituenti sostituenti attivanti E
benzene
sostituenti disattivanti E orto, para
m eta
meta orto, para H δ+
benzene
E
H
δ+
δ+
δ+ OH
E δ+ δ+ NO2
NO2
HO
Alogeni –I, +R: disattivanti o-, p-orientanti • Per effetto induttivo l’alogeno disattiva l’anello: la velocità sarà < che nel benzene. • Per effetto mesomerico l’alogeno stabilizza l’intermedio quando l’elettrofilo è entrato in orto o para. Cl N O2
Attacco orto & para
Cl
Cl H NO2
Cl
Cl H NO2
H NO2
l’alogeno stabilizza Cl Attacco meta
Cl
Cl
H
H
H
NO2
NO2
NO2
nessun effetto
H NO2
Alogeni: orientazione meta orto, para benzene
E
H δ+
E δ+ δ+ Cl
Cl
Effetto dei sostituenti: riassunto R
Y attivanti, o-, p-orientanti
Y
Z
NR3
disattivanti, m-orientanti
X disattivanti, o-, p-orientanti
Limitazioni nelle SEA • Aromatici fortemente attivati (OH, NH2 e derivati, OR, NHR, NR2) vengono polialogenati se trattati con X2 e FeX3. – Per avere il prodotto monoalogenato, si alogena senza catalizzatore.
• Un aromatico fortemente disattivato non dà reazioni di Friedel-Crafts. • Reazioni di F.-C. non avvengono in presenza di NH2 perché questi si complessa con AlCl3 disattivando l’anello. • L’alchilazione di F.-C. condotta con alogenuri alchilici porta alla polialchilazione perché il monoalchilato è più attivato del substrato. • La polisostituzione non avviene con la acilazione di F.-C.
Effetto di sostituenti multipli 1. Il gruppo più attivante prevale nell’indirizzare la sostituzione. 2. La posizione tra due gruppi meta è troppo ingombrata per poter essere sostituita. CH3
troppo ingombrata
CH3
CH3 O2N
HNO3 H2SO4
CH3 CH 3
CH3
NO2
HNO3 H2 SO4 CH3
CH3 CH3
CH3
CH3 CH3
HNO3 H2 SO4
O2N
CH3 + O2N
CH3
Effetto di sostituenti multipli OH
OH Br
Br2 FeBr3 CH3
CH3
OH
OH
OH CH3
Br2
Br
CH3
CH3 +
FeBr3
Br OCH3
OCH3
SO3H
SO3 H2SO4 NO2
NO2
2. Riduzione dell’anello benzenico a. Idrogenazione catalitica H2/Pt, EtOH, 2000 psi o H2/Rh/C, EtOH, 1 atm
b. Riduzione di Birch Na, NH3 (l) CH3 OH
CH3
Na, NH3 (l) CH3 OH
1,4-cicloesadiene
ma non alchene più stabile
3. Ossidazione della catena laterale Reazioni benziliche 1. alogenazione radicalica legame C–H più debole
Br
NBS hν NBS: N-bromosuccinimmide
2. ossidazione di areni R CH3
Na2Cr2O7 H2 SO4 , ∆ Na2Cr2O7 H2 SO4 , ∆
nessuna reazione nessuna reazione
3. Ossidazione della catena laterale Reazioni benziliche ma: CH3
Na2Cr2O7
CO2 H
H2 SO4 , ∆
Na2Cr2O7
CO2 H
H2 SO4 , ∆
cumene CH3 CH3
o-xilene
Na2Cr2O7 H2 SO4 , ∆
CO2 H CO2 H
acido ftalico
qualsiasi gruppo alchilico si ossida tranne t-butile (o gruppi alchilici privi di H benzilici)
4. Sostituzione Nucleofila Aromatica Addizione-Eliminazione • Sono richiesti: – Presenza sull’anello di un gruppo uscente, di solito un alogeno. – Presenza di sostituenti disattivanti in o- e p- al gruppo uscente che stabilizzino l’intermedio. Cl
– OH
NO 2
Cl OH
– NO2 intermedio carbanionico stabilizzato per risonanza
OH
+ Cl– NO 2
4. Sostituzione Nucleofila Aromatica Eliminazione-Addizione • Quando viene riscaldato con NaOH acquoso sotto pressione, il clorobenzene si converte in sodio fenossido, poi acidificato in fenolo. Cl
OH 1. NaOH, H2O, calore, p 2. H3O+
Meccanismo: Cl H
H
H
H H
OH
–
OH
H2 O
Benzino
H
H
H
H H
Sintesi regioselettive: la sequenza di reazioni determina il prodotto NO2
NO2
HNO3
Cl2
H2SO4
FeCl3
Cl Cl
Cl
Cl Cl2
HNO3
FeCl3
H2SO4
NO2 + NO2
Sintesi regioselettive: la sequenza di reazioni determina il prodotto O
O
O HNO3 H2SO4
Cl AlCl3
NO2 NO2 HNO3 H2SO4
O Cl AlCl3
nessuna reazione
È l’attività del gruppo a determinare la scelta delle condizioni CH3
CH3
CH3 Br
Br2 FeBr3
+ Br
OH
OH
OH Br
Br2 H2O
+ Br
NH2
NH2 Br2 H2O
Br
Br
Br
non si ferma al primo stadio
Alcoli, Eteri Tioli, Solfuri
1
Alcoli di interesse
CH3OH
• Metanolo, alcool del legno. È estremamente tossico (15 ml causano la cecità, 100 ml causano la morte). È prodotto industrialmente dal gas di sintesi a 400°C: CO + 2H2 → CH3OH cat ZnO2/cromia È un comune solvente industriale. È usato come carburante: – – – –
alto numero di ottani basse emissioni, ma basso contenuto energetico fiamma invisibile il suo incendio si può estinguere con acqua
2
Alcoli di interesse
CH3CH2OH
• Etanolo. È prodotto industrialmente per idratazione dell’etilene. Si ottiene anche per fermentazione di zuccheri e amidi ad opera di lieviti. Quando l’alcool raggiunge la percentuale di 12–15%, le cellule del lievito muoiono. í Forma con l’acqua un azeotropo a 95% di etanolo. í Gasahol: 10% di etanolo nella benzina í Dose tossica: 200 mL.
3
Alcoli di interesse
(CH3)2CHOH
• 2-propanolo o isopropanolo ha deboli proprietà antibatteriche per cui viene usato per disinfettare strumenti medicali o per pulire la pelle prima di un piccolo intervento. Evapora rapidamente lasciando un senso di freschezza. • Sintesi industriale: CH2 CH CH2 + H2O
100-300 atm, 300°C catalizzatore
CH3 CH CH3 OH
• Etilen glicol è il componente principale degli anticongelanti. È tossico. HOCH2CH2OH 4
Alcoli di interesse OH
β-fenetil alcool (lillà)
OH
geraniolo (gerani, formiche)
OH
www.nounours.fr
retinolo (vit A)
5
Eteri di interesse CH3CH2OCH2CH3
dietil etere (solvente, anestetico)
HO O
α-tocoferolo (Vit E) O
disparlure (feromone sessuale femminile della falena) 6
Nomenclatura
Alcoli
IUPAC: alcanolo í OH sulla catena più lunga í il carbonio che porta l’OH con il numero più basso Comune: alchil alcool Classificazione: R– CH2 –OH
R–CH–R'
primari (1º)
secondari (2º)
OH R– C – R' R" terziari (3º) – –
–
OH
7
Nomenclatura
Polioli
• Composti con 2, 3, 4 gruppi OH si chiamano dioli, trioli, tetraoli, etc. • Gli 1,2 dioli (dioli vicinali) sono chiamati glicoli. • I nomi comuni dei glicoli usano il nome dell’alchene dai quali derivano. CH2CH2
CH2CH2CH3
OH OH
OH OH
1,2-etandiolo glicol etilenico
1,2-propandiolo glicol propilenico
8
Nomenclatura
Eteri
• Gli eteri hanno due residui legati ad un ossigeno. R
O
R
~112°
• R può essere alchilico (C sp3), vinilico, arilico (C sp2) Classificazione: CH3OCH3
simmetrici R uguali
CH3OCH2CH3
asimmetrici R diversi
Gli eteri possono essere lineari o ciclici. 9
Eteri ciclici O
O
O
O
Nomenclatura
ossaciclopropano etilene ossido 1,2-epossietano ossaciclobutano ossetano 1,3-epossipropano ossaciclopentano ossolano 1,4-epossibutano tetraidrofurano ossacicloesano ossano tetraidropirano
O
O O
1,2-epossicicloesano l’atomo di ossigeno viene considerato un sostituente, chiamato gruppo epossi
1,4-diossacicloesano 1,4-diossano
Gli epossidi sono chiamati anche ossidi dell’alchene da cui derivano. CH2=CH2 etilene
H H
O
H H
etilene ossido 10
Interessanti Eteri: gli eteri corona • Un complesso etere corona-catione è detto complesso hostguest. • La capacità di una molecola host di legare guests specifici è detta molecular recognition.
18-corona-6
complesso con K+
complesso con Li+ 12-corona-4 11
Tioli e solfuri
Nomenclatura
Tioli • IUPAC: alcantiolo (stesse regole degli alcoli) • comune: alchil mercaptano SH
1-Butantiolo Butil mercaptano
SH
2-Buten-1-tiolo 2-Butenil mercaptano
Solfuri (tioeteri) • alchil alchil´ solfuro o dialchil solfuro S
CH3
Metil 2-metilpropil mercaptano 12
Proprietà fisiche • Gli alcoli sono composti polari. • La differenza di elettronegatività tra ossigeno (3.5) e carbonio (2.5) è 1.0 e tra ossigeno e idrogeno (2.1) è 1.5. H H
δ+ C H
δO
δ+ H
• Nello stato liquido formano legami H forti, che influenzano fortemente le proprietà fisiche.
legami idrogeno solo deboli interazioni dipolo-dipolo
• Anche gli eteri sono polari ma a causa dell’ingombro sterico le forze attrattive sono deboli. 13
Proprietà fisiche Punti di ebollizione R
O
H
legami H CH3CH2OH CH3SCH3 CH3CH2SH CH3OCH3 CH3CH2CH3
R
O
R
R
S
H
R
S
R
polari, ma senza legami H p.eb. 78ºC 37ºC 35ºC –24ºC –42ºC
forze di attrazione intermolecolari crescenti
• I punti di ebollizione degli eteri sono più bassi di quelli degli alcoli a PM paragonabile e sono più vicini agli idrocarburi a PM simile. • La differenza in elettronegatività tra S (2.5) e H (2.1) è 0.4. A causa della bassa polarità del legame S-H i tioli si associano poco per cui hanno p.eb. più basso degli alcoli a PM paragonabile e sono meno solubili in acqua. 14
Proprietà fisiche Solubilità in acqua: CH3CH2OH CH3OCH3 CH3CH2CH2CH2CH2OH HOCH2CH2CH2CH2OH CH3CH2CH2CH2OCH3 CH3OCH2CH2OCH3 H H R
O
O H
H
H
O
O
H
sia accettore che donatore di legami H R-OH
infinita 7 g/100 g acqua 2.3 g/100g infinita scarsa infinita
R
O
H
R
solo accettore di legami H
C1 ↔ C4 ↔ C6 ↔ Cn miscibile poco insolubile solubile
15
Autoossidazione degli eteri • In presenza di ossigeno atmosferico, gli eteri lentamente si ossidano a idroperossidi e dialchil perossidi, entrambi esplosivi. • Precauzioni: – Non distillare a secco. – Conservare in bottiglie piene ben chiuse. H O
R
O O
O
O O
O
H
OOH O
O idroperossidi O
+ O
O
O
O dialchil perossidi 16
Sintesi da laboratorio di alcoli • Idratazione di alcheni (Markovnikov) • Idroborazione-ossidazione di alcheni (antiMarkovnikov) • Idrolisi di alogenuri alchilici (íOH, H2O) • Reattivi di Grignard o organolitio su aldeidi, chetoni, esteri • Riduzione con idruri di formaldeide, aldeidi, chetoni, acidi
17
Reazioni dei reattivi di Grignard o organolitio con aldeidi • Con formaldeide: sintesi di alcoli primari RMgX + H Br
H2O
O
R OH
H
H
Mg
MgBr +
O
H H2O
H
CH2OH
H
• Con aldeidi: sintesi di alcoli secondari RMgX +
Cl
Mg
O H
R OH
H2O
H
R' O
MgCl +
H
R' H2O
H HO
CH2CH3
CH2CH3 18
Reazioni dei reattivi di Grignard o organolitio con chetoni • Sintesi di alcoli terziari RMgX +
R'
MgBr +
H2O
O R''
O H3C
R OH R'
H2O
H3C HO
R''
CH2CH3
CH2CH3
19
Reazioni dei reattivi di Grignard o organolitio con esteri • Sintesi di alcoli terziari particolari – Due gruppi uguali O
RMgX + R'
H2O OR''
R OH R'
MgBr +
O H3C
H2O
+ RƍƍOH
R
H3C HO
OCH2CH3
20
Ricordare: Br
FG Il reattivo di Grignard è protonato da questi gruppi
FG = OH, NH, SH, COOH
O
FG =
O
O
CH , CR , CNR2 , C
N , NO 2 , S O2 R
Il reattivo di Grignard si addiziona a questi gruppi 21
Riduzione di composti carbonilici ¾ Aldeidi e Chetoni O C
Agente riducente
H
OH C
Più comuni: NaBH4 o LiAlH4 Meno comune: H2 e un cat come Pt, Pd/C, Ni O
NaBH4
OH H
22
Idruri metallici Fonti di ioni idruro H NaBH4 sodio boroidruro
LiAlH4 litio alluminio idruro (LAH)
H H B í Na+ H H
H + H Al í Li H H
reagente più blando – può essere usato in H2O o ROH reagente più forte – reagisce violentemente con H2O o ROH – si usa in etere anidro
23
Sodio boroidruro • Meno reattivo di LiAlH4 e quindi più selettivo O R
H R
R' O
R
R'
RCH2OH
OH O
R
OH
nessuna reazione OR'
NaBH4 riduce chetoni ma non esteri O
O
OH OCH3
O OCH3 24
Litio Alluminio Idruro • Molto reattivo O R
H R
R' O
R
R'
RCH2OH
OH O
R
OH
RCH2OH + RƍOH
OR'
LiAlH4 riduce sia chetoni che esteri O
OH
O OCH3
OH 25
Selettività • NaBH4 e LiAlH4 non riducono doppi legami O
OH CH3
CH3
H3CO
H3CO
• H2/cat riduce anche i doppi legami O CH3 H3CO
OH
H2/Pt
CH3 H3CO
26
Meccanismo di riduzione • Meccanismo simile: – Trasferimento di idruro HH H B H H
O
H H B O H
B
O
H
H2O
+ B(OH)3
4 idruri attivi H H Al H H
O
H H Al O H H
4 idruri attivi
O
H
4
H
H
Al H
O
H2O 4
H
O
H + Al(OH)3 27
Alcoli da epossidi O
1) RMgX R
H3O+
2)
OH
alcool 1° con 2 carboni in più
Meccanismo O
(SN2)
OMgX
R
H3O+ R
OH
RMgX Esempio Br
Mg Et2O
MgBr
1)
O
OH
2) H3O+
β-fenetil alcool28
Preparazione di 1,3-dioli
O
O
NaBH4 CH3OH
CO2CH3
OH
1,3-dioni
1,3-dichetone O
OH
1) LAH 2) H2O
OH OH
β-chetoestere
29
Preparazione di dioli vicinali Idrossilazione di alcheni OH OH
C C
OsO 4 (cat)
C C
tBuOOH O O
O Os
O
C C
basta una quantità catalitica di OsO4 (tossico e costoso)
addizione sin
30
Sintesi di eteri per disidratazione di alcoli →
CH2=CH2
H+
180°C
Meccanismo:
H+
CH3CH2OH 140°C CH3CH2OCH2CH3 solo eteri simmetrici solo alcoli primari
H2SO4 OH
H2O
HO OH2
SN2
O H
O
31
Sintesi di eteri: sintesi di Williamson • Gli eteri sono prodotti di sostituzione nucleofila SN2 a partire da alogenuri alchilici, alchil solfonati o alchil solfati primari fatti reagire con alcossidi. R1O–Na+ + RCH2L → RCH2OR1 + NaL L = –Br, –I, –OSO2R, –OSO3R RCH2L deve essere primario
• Sintesi di Williamson intramolecolare: – ClCH2CH2CH2CH2OH
Cl
NaOH
→ H2O
í
O
O Tutti gli ioni RO– che si formano reagiscono immediatamente 32
Sintesi epossidi • Una versione intramolecolare della sintesi di Williamson a partire dalle aloidrine porta agli epossidi. B:
H O C C X
–HB+
O– C C X
O C C
+ X–
SN2 intramolecolare
• Da alcheni per trattamento con peracidi. C C
+ RCOOOH
O C C
+ RCOOH
33
Reattività di alcoli basico
.. R–O–H .. debolmente acido
..
.. R–O ..
fortemente basico e nucleofilo
.. R–O–H ..
debolmente nucleofilo
.. –O–H è LG ..
solo se protonato o esterificato
1. Protonazione R–OH2+ + A– R–OH + HA 2. Formazione di legame H H R–OH + R–OH R–OH O–R 3. Deprotonazione R–OH + Na R–O– Na+ + 1/2H2 4. Eterificazione di Williamson R–O– Na+ + Rƍ–X R–O–Rƍ + NaX 5. Eterificazione 100–150°C R–OH + H2SO4 R–O–R + H2O 6. Esterificazione R–OH + Rƍ–COOH Rƍ–COOR + H2O R–OH + H2SO4 R–OSO3H + H2O 7. Conversione ad alogenuri R–X + H2O R–OH + HX R–OH + SOCl2 R–Cl + SO2 + HCl R–OH + PX3 R–X + H3PO3 8. Disidratazione RCH=CH2 + H2O RCH2–CH2–OH + H2SO4 9. Ossidazione R2C=O R2CH–OH + K2Cr2O7 (KMnO4)
34
Basicità degli alcoli (Protonazione)
••
ROH ••
+
HX pKa < –2
CH3CH2OH
+
HBr
—
H
+
ROH + Xí ••
pKa = –2 CH3CH2OH2+ + Brí
35
Acidità degli alcoli (Deprotonazione) • L’acidità dipende in primo luogo dal grado di stabilizzazione e di solvatazione dello ione alcossido (base coniugata): ROH + H2O RO– + H3O+ – La carica negativa degli ioni CH3O– e EtO– è accessibile alla solvatazione come lo ione HO–. E infatti sono acidi come l’acqua. – Aumentando l’ingombro sterico del gruppo alchilico, la capacità di solvatare lo ione alcossido diminuisce, la base è meno stabilizzata, l’acidità diminuisce.
Effetti induttivi
HCl CH3CO2H CH3OH H2O CH3CH2OH (CH3)2CHOH (CH3)3COH (CF3)3COH
pKa -7 4.8 15.5 15.7 15.9 17.1 18 5.4
Cl– CH3CO2– CH3O– metossido HO– idrossido EtO– etossido iPrO– isopropossido tBuO– t-butossido 36 (CF3)3CO–
Deprotonazione degli alcoli Formazione di ioni alcossido: RO– ~ stessa forza basica di HO–: ROH + NaOH pKa ~ 16
RONa + H2O 16
Keq ~ 1
non reagiscono con basi deboli
• Reagiscono con basi forti come NaNH2, RLi, RMgX • Si può usare un metallo alcalino (Na, K). -1
0
CH3CH2OH + Na
+1
0
CH3CH2ONa + ½H2 ossido-riduzione sodio etossido
Ordine di reattività: CH3OH > alcoli 1° > alcoli 2° > alcoli 3° K > Na Con metanolo e K la reazione è esplosiva, con t-butanolo e Na la reazione è troppo lenta.
37
Acidità dei tioli • Sono più acidi degli alcoli, pKa 6-8 SH
+ HOí
S- + H2O
• Sono più nucleofili Br
+ HSí
SH
+ Brí
38
Esterificazione a. Esterificazione di Fischer (acidi carbossilici) – La reazione tra un alcool e un acido carbossilico porta alla formazione di un estere. ROH si comporta da Nu, RCOOH da elettrofilo. È necessaria una catalisi acida. O R
C
+
OH
R'OH
R
C
OH
R
C
ORƍ
C
R R'
O
H
O
H+
H
R
K~1
Meccanismo: O
O
H+
O
H+
C
R
R R'
H O O
OR'
+ H2O
OH
OH
-H+
C
R'
C OH O
H
OH R
C O OR'
H -H2O H +H2O
Per spostare l’equilibrio a destra si usa un eccesso di un reagente o si rimuove un prodotto. 39
Esterificazione di Fischer • Esempi O H3C
C
OH
+
acido acetico
H2SO4 ∆
OH
CH3OH H2SO4
C
O
isoamil acetato banana OH
acido salicilico
H3C
alcool isoamilico
OH CO2H
O
O C
OCH3
metil salicilato 40
Esterificazione b. Esteri di acidi inorganici O H3CO S OCH3 O
OCH3 P H3CO OCH3
OCH3 H3CO P OCH3 O
dimetil solfato
trimetil fosfito
trimetil fosfato
La reazione di esterificazione di acidi inorganici si effettua a partire dal cloruro dell’acido.
Esterificazione c. Da cloruri di acidi e anidridi O R
R
C
O Cl
+ R'OH
O
O
C
C
O
R
C
N
OR'
+ HCl
NH+Cl-
O R
+ R'OH
R
C
OR'
+ RCO2H
Viste dalla parte dell’alcool sono acilazioni di un alcool. RƍOH + RCOCl → RƍOíCOR + HCl RíCOí = acile 42
Esterificazione Esempi di acetilazione di alcoli O OH CO2H
O
CH3COCl
CO2H
piridina acido salicilico
acido acetilsalicilico (aspirina) O
HO
Ac2O
O
NCH3
HO
O O
NCH3
O O
morfina Ac2O = CH3COOCOCH3 anidride acetica
eroina
Conversione di alcoli ad alogenuri alchilici La reazione degli alcoli con HX (X = Cl, Br, I) è un metodo generale per preparare alogenuri alchilici 1°, 2°, 3°. R–OH + H–X → R–X + H2O
SN
• Reattività di ROH: 3º > 2º > 1º > CH3OH • Reattività di HX: – HI > HBr > HCl (segue l’ordine di acidità) – solo gli alcoli 3º reagiscono con HCl a t ambiente – gli alcoli 1º e 2º richiedono HBr o HI ed alte t – Dato che Clí è un nucleofilo peggiore di Brí o Ií, la reazione degli alcoli 1° con HCl avviene solo quando si aggiunge un altro acido di Lewis, di solito ZnCl2. Esso complessa l’ossigeno rendendo OH buon gruppo uscente e facilitando la SN2. 44
Conversione di alcoli ad alogenuri alchilici Meccanismo
buon gruppo uscente
RíOH + HíX –→
SN1 RíOH2 + –→ o SN2 buon Nu +
Xí
RíX + H2O
¾Metanolo e alcoli 1° formano RX con meccanismo SN2. ¾Alcoli 2° e 3° formano RX con meccanismo SN1. í
H
í
RCH2íOH + ZnCl2 –→ RCH2íOíZnCl2 –→ RCH2íCl + ZnCl2(OH)í +
Clí
SN2 45
Conversione di alcoli ad alogenuri alchilici Cloruro di tionile SOCl2 Cl
Cl
S O R O Clí H
S O
ROH + Cl
Cl RCl + SO2
S O Clí
R O
N
+
buon LG NH Cl-
Tribromuro di fosforo PBr3 Br
Br ROH +
P Br Br
P Br Brí
R O
RBr + HOPBr2
H buon LG 46
Disidratazione con H2SO4 • Quando un alcool ha due o tre carboni β, la disidratazione segue la regola di Zaitsev. • Il prodotto principale è l’alchene più sostituito più stabile.
OH
H3O+ calore
OH2 H H OH2
>
>
>
Alcoli secondari e terziari reagiscono con meccanismo E1, alcoli primari con meccanismo E2.
47
Altri Agenti Disidratanti Ossicloruro di Fosforo POCl3 e piridina • Come H2SO4 o TsOH, POCl3 converte HOí, gruppo uscente cattivo, in uno buono. • La disidratazione procede poi con meccanismo E2 (senza riarrangiamenti) H3C OH
O P Cl Cl Cl
O H3C O PCl2 H íClí
buon LG
CH3
N
+ íOPOCl 2 + NH Cl48
Reazione di Eteri con acidi forti • Quando gli eteri dialchilici reagiscono con HBr o HI, entrambi i legami CíO vengono rotti e si formano due alogenuri alchilici. H3C CH3 CH3 O H3C
HI
H3C CH3 CH3 H3C O H Ií
CH3 SN1
H3C
CH3 Ií
HI
H3C CH3 H3C
+ CH3OH
I
CH3I
• Se gli eteri sono alchil aril eteri, l’OH che rimane sull’anello non viene sostituito. HI O
CH3
O H
CH3
Ií SN2
CH3I
+ OH 49
Reazioni di Apertura di Epossidi • Gli epossidi contengono un anello a tre termini con due legami polari. • L’attacco nucleofilo apre l’anello facilmente anche in presenza di un cattivo gruppo uscente. • Tutti i nucleofili forti (íOH, íOR, íCN, íSR e NH3) aprono l’anello con meccanismo SN2. LG O
O Nu Nuí
OH
H–OH Nu
Due gruppi funzionali su C adiacenti
Reazioni di Apertura di Epossidi Quando l’epossido è asimmetrico, la regioselettività della reazione SN2 è diversa a seconda delle condizioni: 1. Con un nucleofilo forte, Nu- attacca il carbonio meno sostituito O H H
1. íOCH3 2. H2O
HO
H H OCH3
2. Con un acido che protona l’ossigeno, il Nu- attacca il carbonio più sostituito. δ+ H OH OH + O O CH OH H2SO4 3 δ+ Ł H H H H H3CO H H H H CH3OH
Ossidazione • Gli alcoli primari sono ossidati prima ad aldeide poi ad acidi se è presente acqua. OH R
H
H
O
[Ox] R
O
[Ox] H
R
OH
• Gli alcoli secondari sono ossidati a chetoni. OH R
H
R
[Ox]
O R
• I terziari non si ossidano.
R
Agenti ossidanti • Gli ossidanti più comuni che possiedono legami metalloossigeno contengono o Cr6+ (sei legami CríO) o Mn7+ (sette legami MníO). • I reattivi del Cr6+ includono CrO3 e sodio o potassio dicromato (Na2Cr2O7 and K2Cr2O7). Piridinio clorocromato (PCC) è un ossidante del Cr6+ più blando e selettivo, che viene usato in CH2Cl2, senza acqua. • Il più comune reagente del Mn7+ KMnO4 (potassio permanganato). • Altri ossidanti comprendono OsO4 (osmio tetrossido) e Ag2O [argento(I) ossido]. 53
Agenti ossidanti • Reattivo di Jones: CrO3, H2SO4, H2O, acetone – Meglio per alcoli secondari
• Si può usare anche acido cromico H2CrO4 (Na2Cr2O7/ H2SO4/H2O)
54
Agenti ossidanti particolari • Piridinio clorocromato (PCC) N
+ HCl + CrO3
N+ H
O O Cr O Cl
• Piridinio Dicromato (PDC) C r 2O7
N+ H
2
• Sono in grado di ossidare alcoli primari ad aldeidi OH H H
PCC
O H 55
Meccanismo di ossidazione di un alcool 1° R H C OH H
O
O Cr
R
H H C O O Cr H O -O
O
alcool 1°
R
H2O
H C O O Cr H O HO estere cromato
R O + H3O+ + CrO32-
in assenza di acqua, l’ossidazione si ferma qui
H R O H
H2O
R H
R OH OH
aldeide idrata
HO C O O Cr H O HO H2O
aldeide
R O HO acido 56
Meccanismo di ossidazione di un alcool 2° l’ossidazione avviene in questo stadio: il n° di legami C-H diminuisce, quello dei legami C-O aumenta R
+ C OH R O H alcool 2°
O Cr
R
O
H R C O O Cr H O -O
R R C O O Cr H O HO H2O
estere cromato
R R
O + H3O+ + CrO32-
chetone
57
Ossidazione Esempi O OH
K2Cr2O7
OH
H2SO4 O PDC o PCC
H
CH2Cl2 O
OH [O]
Ossidazione dell’etanolo • Le ossidazioni con Cr6+ sono caratterizzate da cambiamento di colore da arancio-rosso a verde, Cr3+. • Si sfrutta questo cambiamento di colore per verificare il contenuto alcolico del sangue: l’ossidazione di etanolo con K2Cr2O7 arancio forma CH3COOH and Cr3+ verde. • Si soffia in un tubo contenente K2Cr2O7, H2SO4, e un solido inerte. • Maggiore è la concentrazione di etanolo nel respiro, maggiore è l’estensione della fascia verde nel tubo.
59
Ossidazione dell’etanolo • Nel corpo l’etanolo viene ossidato nel fegato, attraverso la catalisi dell’alcool deidrogenasi, ad acetaldeide CH3CHO e poi ad acetato CH3COOí. • Se l’etanolo è in eccesso si ha un aumento di acetaldeide che è tossica. • Se si ingerisce metanolo, esso viene metabolizzato a formaldeide e acido formico che sono estremamente tossici: il pH del sangue diminuisce, segue cecità e morte. CH3OH
[O] alcool deidrogenasi
[O]
O H
H
alcool deidrogenasi
O H
OH
60
Composti Carbonilici
1
Introduzione • Due grandi classi di composti contengono il gruppo carbonilico: 1. Composti che hanno solo atomi di carbonio e di idrogeno legati al carbonile: aldeidi e chetoni. O C
O C
H R aldeidi
R' R chetoni
2. Composti che contengono un atomo elettronegativo legato al carbonile: acidi e derivati.
R
O C
acidi
OH
R
O C
Cl
cloruri acidi
R
O C
O
O C
anidridi
R'
R
O C
OR'
esteri
R
O C
N
ammidi 2
Il gruppo carbonilico • Il gruppo carbonilico consiste di: – un legame σ formato da sovrapposizione di orbitali ibridi sp2 – un legame π formato da sovrapposizione di orbitali 2p. • Il legame C=O è polarizzato verso l’atomo più elettronegativo, rendendo il carbonio elettron deficiente. • Usando la descrizione della risonanza il carbonile ha due forme di risonanza. C O
C O
contributo maggiore
contributo minore
δ+ δC O ibrido carbonile polarizzato 3
Aldeidi e Chetoni
4
Molecole che contengono il gruppo carbonilico O O
O
H
H
H HO OCH3
vanillina
aldeide cinnamica
geraniale (E)-3,7-dimetil-2,6-ottadienale
trans-3-fenil-2-propenale 4-idrossi-3-metossibenzaldeide
O
OH
O O
O
testosterone
progesterone
canfora 5
Nomenclatura aldeidi A. IUPAC 1. generale: alcanale (carbonio aldeidico #1) 2. aldeidi cicliche: cicloalcancarbossaldeide 3. priorità: aldeide > chetone > alcool
B. Nomi comuni Usare il prefisso del nome comune dell’acido che si forma per ossidazione, facendolo seguire da aldeide. 1 C: acido formico, formaldeide 2 C: acido acetico, acetaldeide 3 C: acido propionico, propionaldeide 4 C: acido butirrico, butirraldeide. • In una molecola contenente un gruppo funzionale a priorità maggiore, C=O è osso- e –CHO è formile. • Aldeide priorità maggiore del chetone. 6
Nomenclatura chetoni A. IUPAC 1. generale: alcanone (carbonio carbonilico # più basso) 2. priorità: aldeide > chetone > alcool
B. Nomi comuni alchil alchilƍ chetone (dagli alchili legati a C=O) chetoni aromatici: fenoni O
O
O
O
R
fenone
acetofenone
propiofenone
benzofenone
7
Proprietà Fisiche Proprietà Composti con PM paragonabile: i p. eb. e p.f. seguono il solito trend.
Maggiori le forze intermolecolari, maggiore il p.eb o il p.f. p. eb. e p.f.
CH3CH2CH2CH2CH3
CH3CH2CH2CHO
CH3CH2CH2CH2OH
PM 72 p.eb. 36°C
PM 72 p.eb. 70°C
PM 74 p.eb. 118°C
VDW
VDW, DD CH3CH2COCH3
VDW, DD, HB
PM 72 p.eb. 80°C forze intermolecolari crescenti p. eb. crescente Solubilità
RCHO e RCOR solubili in solventi organici RCHO e RCOR con 5C sono insolubili in acqua VDW = van der Waals, DD = dipolo-dipolo, HB = legame idrogeno 8
Formaldeide • Gas a t.a. • Formalina è una soluzione acquosa al 40%. O
O O
triossano p.f. 62°C
H2O
O
calore H
H
formaldeide p.eb. –21°C
HO OH H
H
formalina
• Esiste anche un polimero lineare della formaldeide che si chiama paraformaldeide.
9
Preparazione di aldeidi e chetoni • Aldeidi – Ossidazione di alcoli 1° con PCC – Riduzione di esteri e nitrili con DIBAL-H e cloruri di acidi con LiAlH[OC(CH3)3]3 – Idratazione di alchini terminali per idroborazioneossidazione
• Chetoni – – – –
Ossidazione di alcoli 2° con reagenti di Cr6+ Reazione di cloruri di acidi con organocuprati Acilazione di F.C. Idratazione di alchini interni per idroborazione-ossidazione 10
Preparazione di aldeidi e chetoni • Riduzione di esteri e nitrili con DIBAL-H e cloruri di acidi con LiAlH[OC(CH3)3]3. OBut H Al OBut OBut
Li+
H Al
Litio tri-tert-butilossialluminio idruro
Diisobutilalluminio idruro
• Essi sono meno reattivi di LAH, in parte perché stericamente ingombrati. O R Cl O R OR' R-C싥N
1) LiAlH(OBut)3, etere, -78°C 2) H2O
O R H O
1) DIBAL-H, esano, -78°C 2) H2O
R
1) DIBAL-H, esano 2) H2O
R
H O H
11
Riduzione di esteri e nitrili e cloruri di acidi • Meccanismo: O R Cl
Al(OC(Me3)3 H
R
O Al[But]3 H Cl
O Al[But]3 R C H í Clí Cl
O Al[But]3 R C H
H2O O R H
O R
AlBui2 H
OR'
R-C싥N
AlBui2 H
R
O AlBui2 O AlBui2 H O 2 R C H R C H í íORƍ OR'
O AlBui2 H OR'
R C N
AlBui H
2
R C N H
AlBui2
H2O
O R H
O R H 12
Reattività di aldeidi e chetoni C O basico δ+ δC O
1. Formazione di legami H 2. Protonazione
Nucleofili dell’O
4. Addizione di alcoli
C elettrofilo
ADDIZIONE NUCLEOFILA
3. Addizione di H2O (idratazione)
Nucleofili dell’N
5. Addizione-eliminazione di NH3 e derivati G-NH2
Nucleofili del C
6. Addizione ioni CN– 7. Addizione di organometallici
Nucleofili dell’H
8. Addizione di idruro 9. Riduzione catalitica ad alcoli 10. Riduzione C=O a CH2 11. Ossidazione di CHO a COOH 13
Reattività di aldeidi e chetoni •
Le aldeidi sono più reattive dei chetoni verso i nucleofili per ragioni steriche e elettroniche.
aldeidi δ-
: O: R
chetoni : O:
H
ingombro sterico minore
R
δ-
: O:
δ+
H
un solo R stabilizza la carica +
R
: O: R
ingombro sterico maggiore
R
δ+
R
due R stabilizzano la carica +
C meno elettrofilo
14
Addizione Nucleofila • •
I carbonili reagiscono con i nucleofili carichi (:Nuí) o neutri (:Nu). Se neutri, hanno un H legato (:Nu–H). La presenza o assenza di un gruppo uscente sul carbonile determina il tipo di reazione. 1. Aldeidi e chetoni subiscono addizione nucleofila. O–
O R
:Nu–
R
H (R')
H (R')
H2O
Nu intermedio tetraedrico
O H H (R') R Nu
Nu– e H+ si addizionano
2. I composti carbonilici che contengono un gruppo uscente subiscono sostituzione nucleofila. Nu– sostituisce Z– O
R
:Nu– Z
–
O R
O Z
Nu
–Z–
intermedio tetraedrico
Z = Cl, OH, OR, OCOR, NH2, NHR, NR2
R
Nu
Questa reazione è chiamata sostituzione nucleofila acilica: RCO- era legato a Z ora è legato a Nu. 15
Addizione Nucleofila ad Aldeidi e Chetoni Quali Nu si addizionano al carbonile? • Cl–, Br– e I– sono buoni nucleofili nelle sostituzioni al C saturo ma sono inefficaci nelle reazioni al C insaturo. – Quando essi si addizionano a un carbonile, si forma un alcossido. Dato che X– è una base molto più debole dell’alcossido, l’equilibrio è spostato verso i reagenti. base forte
O C Cl– base debole
O C Cl alcossido
16
Addizione Nucleofila ad Aldeidi e Chetoni Meccanismo: O
O
C
C
C
Nu
Nu
Nu
H+
OH
intermedio tetraedrico
Con alcuni nucleofili neutri l’addizione ha luogo solo con catalisi acida. O
H+
OH C
C
OH C HNu
HNu
–H +
OH C Nu
intermedio tetraedrico 17
3. Addizione di H2O – Idratazione • Per trattamento di un aldeide o chetone con H2O in presenza di un acido o una base si ha addizione di H e OH sul legame ʌ C=O, generando un 1,1-diolo, gem-diolo o idrato. O R
C
OH
H–OH H(R')
H+
o
–OH
R C H(R') OH
• La resa in gem-dioli è buona solo con aldeidi non ingombrate o con aldeidi con gruppi elettron attrattori. Gruppi elettron attrattori destabilizzano il carbonile favorendo la forma idrata. O H
C
H2O H
OH H C H OH
O Cl3C
C
H2O H
OH Cl3C C H OH 18
3. Addizione di H2O – Idratazione • Sia l’acido che la base catalizzano l’addizione di H2O al carbonile. 1. In base, il nucleofilo è –OH, più forte di H2O. H OH O C
O
OH
C
C
OH
OH
+ OH
intermedio tetraedrico
HO
2. In ambiente acido la protonazione dell’ossigeno del carbonile rende più elettrofilo il carbonio. H3O
H
O
O
C
C H2O
H2O
H
OH
OH
C
C
O
OH
H
intermedio tetraedrico
+ H3O
19
3. Addizione di H2O – Idratazione • Aumentando il numero di alchili (elettron donatori) sul carbonio carbonilico, diminuisce la quantità di forma idrata. numero di R crescente stabilità crescente del carbonile
H
O C
H3C
H
formaldeide H2O OH H C H OH
O C
H
acetaldeide
CH3
acetone
H2O OH H3C C H OH
99.9%
H3C
O C
H2O OH H3C C CH3 OH
58%
quantità di forma idrata crescente
0.2% 20
4. Addizione di Alcoli: Formazione di Acetali • Aldeidi e chetoni reagiscono con 2 equivalenti di alcool per dare acetali. • La formazione di acetali è catalizzata da acidi come TsOH (acido ptoluensolfonico).
R
O C
+ 2 RƍƍOH R'
H+ H2O
gli acetali non sono eteri
R''O OR'' C R R' acetale
• Quando si usa un diolo si forma un acetale ciclico. O +
HOCH2CH2OH etilenglicol
TsOH
O O
+ H2O
• La sintesi di acetali è reversibile. Per favorirne la formazione si rimuove l’acqua. 21
4. Addizione di Alcoli: Formazione di Acetali Meccanismo: 1) Attacco nucleofilo al carbonile catalizzato da acido (1 eq di alcool) O C
R
O
H R'
R
C
H
OH R
R'
H
•• R"OH ••
2) SN1CA (1 eq di alcool): OH R
C
R' H
OR" emiacetale
OH 2 R
C
R'
OR"
•• R"OH •• R R' C O
R"
C O
R'
OH
-H
R
R
R'
OR"
R"
H
C
emiacetale gen. instabile
O C
R" R'
OR"
-H
OR" R
C
R'
OR" acetale 22
4. Addizione di Alcoli: Formazione di Acetali Esempi O
CH O 3
CH3OH, H+
OCH 3
- H2O O
OEt EtOH, H+
H
OEt
- H2O O
OH
HO
O
O
H+
OH OH
cicloesanone dimetil acetale
benzaldeide dietil acetale
2-pentanone etilene acetale
O O H+
O
23
Acetali come gruppi proteggenti O
O ?
Br
H O
Br
O Br
HO
H OH
1) HC CNa H
protezione del carbonile
HC C
2) H2O
Br
l’addizione al carbonile è più veloce della SN2
C CH
OH H+
O HC CNa H
non reattivo con nucleofili
O HC C
O H
O
H3O+ HC C
deprotezione
H
24
Acetali come gruppi proteggenti O
O ? Br
OH O
O
incompatibili
Mg
MgBr
Br OH
HO H+
O
O
O
O
1)
Mg
O
2) H3O+ Br
MgBr
O
OH 25
4a. Emiacetali ciclici • Emiacetali ciclici a 5 e 6 termini sono composti stabili isolabili. OH
C legato a: HO OR un OH un OR emiacetale
O O
O HO H 5-idrossipentanale
H 4-idrossibutanale
6% O =
O
C legati a: un OH un OR con R parte dell’anello
OH H OH
=
O HO
OH
H OH 11%
O 94% OH O 89%
Sono reazioni intramolecolari, molto più veloci di quelle intermolecolari: i gruppi reattivi OH e C=O sono spazialmente vicini. 26
5. Addizione Nucleofila di Rî • Il trattamento di un’aldeide o chetone con un organometallico (RLi, RNa, RMgX, RZnX), seguito da acqua produce un alcool 1°, 2°, 3°. • Il nucleofilo è R–.
R
O C
RƍƍMgX H (R')
H2O
o RƍƍLi
OH R C H (R') R''
• Il meccanismo è a due stadi. Li
O
O–Li+
H–OH
H
H attacco nucleofilo
OH H + LiOH
protonazione (ac. debole) intermedio tetraedrico 27
6. Addizione Nucleofila di îCN • Il trattamento di un’aldeide o un chetone con NaCN e un acido forte come HCl addiziona HCN sul carbonile generando una cianidrina. • Il meccanismo è il solito. O R
C
O– R C H(R')
H(R')
OH
H–CN
R C H(R') + –CN
CN NaCN + H2SO4 → –CN
attacco nucleofilo
intermedio tetraedrico
CN cianidrina
protonazione
• La reazione è reversibile in ambiente basico. O H R C H(R') CN
–OH
O– R C H(R') CN
Keq > 100 aldeidi e chetoni ciclici Keq < 0.02 chetoni lineari
O R
C
H(R')
+ íCN
28
Cianidrine come Intermedi di Sintesi • Il ciano gruppo di una cianidrina può venir idrolizzato a gruppo carbossilico per riscaldamento con un acido o una base acquosi o può essere ridotto ad ammino gruppo (con un atomo di C in più). OH R C R' CN
H2O H+
o
–OH
OH R C R' COOH α-idrossiacido
riduzione 1) LiAlH4 2) H3O+
OH R C R' CH2NH2 β-amminoalcool 29
La Reazione di Wittig • La reazione di Wittig usa un carbonio nucleofilo (il reagente di Wittig) per formare alcheni. • Il gruppo C=O viene trasformato in C=C. Ilide: una R C O (R') H
Ph3P C
R
ilide del fosforo
(R') H
C C
molecola che, scritta nella struttura di Lewis, ha una carica positiva e una negativa su atomi adiacenti.
+ Ph3P=O
alchene
• Formazione dell’ilide: – Nel primo stadio si forma il sale di fosfonio. – Nel secondo stadio una base forte rimuove un protone dando l’ilide. Ph3P:
+
CH3–Br
H Bu–Li Ph3P CH2 –BuH metiltrifenilfosfonio bromuro
SN2
Ph3P CH2
Ph3P CH2 ilide
carbonio nucleofilo 30
La Reazione di Wittig • La reazione di Wittig è una addizione-eliminazione. +
R C O R'
H2C PPh3
O PPh3 R C CH2 R' betaina
O PPh3 R C CH2 R' ossafosfetano
R R'
C CH2 + O=PPh3
trifenilfosfina ossido
• La formazione del doppio legame P=O, molto forte, è la driving force per la reazione di Wittig • Quando il carbonio dell’ilide è sostituito si ottiene una miscela di alcheni. 31
7. Addizione Nucleofila di Idruro Hî Riduzione di C=O a CHOH • Fonti di idruro sono sodio boridruro NaBH4 (in acqua o alcool) o litio alluminio idruro LiAlH4 (in etere anidro). NaH non va bene perché H– è un Nu debole. Segue la protonazione che produce un alcool 1° o 2°. • Il nucleofilo è H:¯ O R
C
H(R')
NaBH4 LiAlH4
H2O
OH R C H(R') H
• Meccanismo: – –BH3 Na+ – O–AlH3 Li+
O H
H
Li+ H3Al–H Na+ H3B–H
– –B Na+ – O––Al Li+ H–OH
H
H
4
intermedio tetraedrico attacco nucleofilo
OH H
+ LiOH protonazione
32
Riduzione di C=O a CH2 1. Riduzione di Clemmensen: condizioni acide: Zn(Hg), HCl conc., riscaldamento. O R
C
Zn(Hg), HCl R'
EtOH, 80°C
R–CH2–Rƍ
2. Riduzione di Wolff-Kishner: condizioni basiche. R C O (R') H
NH2NH2
R C N (R') H NH2
1) NaOH, H2O, ∆ 2) H3O+
R CH2 (R') H
idrazone
3. Desolforazione di tiochetali (idrogenolisi): condizioni neutre HS O
SH
BF3, etere
Ni Raney
S S
EtOH 33
Meccanismo della Wolff-Kishner R
R C N (R') H N H H
C N (R') H N H
HO–
R (R') H
R C N (R') H N H
H2O H2O
R H C (R') H
R H C N lento (R') H N –N2
R H C N (R') H N H
si protona il C-, più basico di N-
–OH
carbanione
34
8. Addizione Nucleofila di Ammine e Derivati
R G-NH2 G R
N C
O C
CH2R R2NH R
CH2R
immine
R
N C
R CHR
enammine
G = –H, –R, –OH, –NH2, –NHC6H3(NO2)2, –NHCONH2 35
Meccanismo Formazione di Immine • È simile all’addizione di alcoli:
R
O C
H+ CH2R
La formazione dell’immina è più veloce quando il mezzo è debolmente acido (pH 4-5).
+ OH C R CH2R Ο
G–NH2
+ HO NH2 G C R CH2R
HO NHG addizione C nucleofila R CH2R carbinolammina instabile H+
G R
N C
CH2R
G + + NH H2O NHG disidratazione C C R CH2R íH2O R CH2R
stereoisomeria geometrica!
G = –H, –R, –Ar, –OH, –NH2, –NHC6H3(NO2)2, –NHCONH2 36
Meccanismo Formazione di Enammine • La prima parte, addizione nucleofila, è uguale:
R
O C
H+ CH2R
La formazione dell’enammina è più veloce quando il mezzo è debolmente acido (pH 4-5).
+ OH C R CH2R Ο
R2 NH R R
N C
+ HO NHR2 íH+ HO NR 2 addizione C C nucleofila R CH2R R CH2R carbinolammina H+
R CHR
enammina
R + R N + H2O NR2 C disidratazione R CHR íH O C 2 R CH2R H ione immonio
37
Formazione di Immine G = –H, –R, –Ar Composto carbonilico
Ο
Immina
G–NH2
NH
O +
Ο
H–NH2
H+
cicloesilimmina
N
O +
CH3NH2
H+
CH3
N-metilimmina del 2-pentanone
O H
NH2 +
H+
N
N-fenilimmina della benzaldeide
38
Formazione di Immine G = –NH2, –NHC6H3(NO2)2, –NHCONH2 Composto carbonilico
Ο
Immina
G–NH2
O HO–NH2
+
N
H+
OH
acetone ossima
idrossilammina
acetone +
H2N–NH2
NNH2
H+
acetone idrazone
idrazina NHNH2
NHN H+
+ O2N
NO2
NO2
O2N
acetone 2,4dinitrofenilidrazone 2,4-DNP
2,4-dinitrofenilidrazina O
O H+
+ H2N
NHNH2
semicarbazide
H2N
NHN
acetone semicarbazone 39
Ossidazione delle aldeidi O R
C
O
[O] R
H [O] =
C
OH
CrVI MnVII CrO3 KMnO4 K2Cr2O7
Ag2O/NH3
OH
O R
C
C OH R H
H
CrO3 H3 O+
O2
O R
C
OH
Alcune aldeidi sono ossidate facilmente: O
O H
Ag 2 O NH4 OH, H2 O, EtOH
OH
O2 aria 40
Ossidazione dei chetoni • I chetoni sono inerti alla maggior parte degli agenti ossidanti. – Subiscono lenta rottura in soluzione bollente alcalina di KMnO4. O
1 . KMn O 4 , H2 O, Na OH
COOH
2 . H3 O +
COOH
• Reazione di Bayer-Villiger:
O
O R
C
+
RƍƍCOOOH
R'
protonazione chetone
O – R"COO
Rƍ
C
O
R +
O–H OH RCR'
RíCR' OíOCRƍƍ O
RƍƍCOOH
R migra con ritenzione di configurazione attitudine migratoria: 3° > 2° > 1° > CH3 41
Ossidazione dei chetoni di J. Baeyer-Villiger Esempi O
O
O
CH3CO3H O
non
O
CH3CO3H O
OCH3
O
42
Acidi Carbossilici e Derivati
1
Acidi Carbossilici
2
Nomenclatura IUPAC: acido alcanoico Il carbonio carbossilico prende sempre il numero 1 Nomi comuni: Molti acidi alifatici hanno nomi storici. La posizione dei sostituenti è indicata con lettere greche. comune: ε δ γ β α O C C C C C C OH IUPAC: 6 5 4 3 2 1 N. di C
Struttura
nome base
1
HCOOH
form-
acido formico
2
CH3COOH
acet-
acido acetico
3
CH3CH2COOH
propion-
acido propionico
4
CH3CH2CH2COOH
butirr-
acido butirrico
5
CH3CH2CH2CH2COOH
valeri-
acido valerico
6
CH3CH2CH2CH2CH2COOH
capro-
acido caproico
nome comune
3
Nomenclatura Esempi O
acido α-clorobutirrico
OH Cl O H2N
OH
acido γ-amminobutirrico GABA
O OH
acido γ-fenilvalerico
Br
O
acido δ-bromocaproico OH 4
Nomenclatura di acidi ciclici • Alifatici: Acidi cicloalcancarbossilici. • Aromatici: derivati dell’acido benzoico COOH
acido cicloesancarbossilico COOH
acido benzoico COOH OH
acido o-idrossibenzoico acido salicilico
5
Acidi grassi saturi
COOH
C12
acido laurico
COOH
C14
acido miristico
COOH
C16
acido palmitico
COOH
C18
acido stearico
COOH
C20
acido arachico
6
Acidi Grassi Insaturi C16 acido palmitoleico p.f. 0 ºC
COOH
COOH
C18 acido oleico p.f. 13 ºC
COOH
C18 acido linoleico COOH
p.f. –5 ºC
C18 acido linolenico p.f. –11 ºC
COOH
C20 acido arachidonico p.f. –49 ºC 7
Nomenclatura di Acidi Bicarbossilici • IUPAC: acido alcandioico • Comune: da ricordare N. di C
Struttura
1 HOOC–COOH 2 HOOCCH2COOH 3 HOOC(CH2)2COOH 4 HOOC(CH2)3COOH 5 HOOC(CH2)4COOH 6 HOOC(CH2)5COOH HOOC
nome IUPAC
nome comune
acido etandioico
acido ossalico
acido propandioico
acido malonico
acido butandioico
acido succinico
acido pentandioico
acido glutarico
acido esandioico
acido adipico
acido eptandioico
acido pimelico
COOH
acido fumarico
COOH
COOH
COOH HOOC
COOH
acido maleico
COOH HOOC
COOH
acido ftalico
acido isoftalico
acido tereftalico 8
Proprietà fisiche • Gli acidi carbossilici hanno p.eb. e p.f. maggiori di molecole con lo stesso PM. CH3CH2CH2CH3 PM 58 peb 0°C VDW
CH3CH2CHO PM 58 peb 48°C VDW, DD
CH3CH2CH2OH PM 60 peb 97°C VDW, DD, HB
CH3COOH PM 60 peb 118°C VDW, DD, 2HB
forza intermolecolare crescente
• Gli acidi carbossilici esistono in forma dimera: • Solubilità R–CO2H
O
H O
R C
R = C1–C3 miscibili con acqua
C R O H
O
C4–C10 via via meno solubili > C10 insolubili VDW = van der Waals; DD = dipolo-dipolo; HB = legame idrogeno
9
Sintesi di acidi carbossilici 1. Ossidazione di alcoli 1° con H2CrO4 o KMnO4 in H2SO4. 2. Ossidazione di aldeidi con CrO3 o KMnO4 in H2SO4 o Ag(I) ammoniacale Ag(NH3)2 (Reattivo di Tollens). 3. Ossidazione di alchilbenzeni con KMnO4/NaOH/∆ o CrO3 H2SO4/H2O/∆. 4. a) Ossidazione di alcheni con KMnO4 in NaOH a caldo b) Ossidazione di alcheni e alchini con O3. 5. Carbonatazione di reattivi di Grignard. 6. Idrolisi di derivati degli acidi e nitrili. 7. Ossidazione di metilchetoni (Reazione aloformica). 10
Acidi carbossilici via ossidazione 1. Da alcoli primari 2. Da aldeidi 3. Da aromatici sostituiti 1.
2.
3.
H R C OH H R
C H O CH3
K2CrO7 H2SO4, H2O KMnO 4 o K 2 Cr 2 O 7
o
R
O C
OH
entrambi i legami C-H sono sostituiti da legami C-O
RCOOH
CH2R
o
Ci deve essere almeno 1 legame C-H
CHR2
KMnO4
O C
OH
11
Reazioni di rottura ossidativa 1. Rottura di alcheni Potassio permanganato a caldo 2. Rottura di Alchini Potassio permanganato a caldo Ozonolisi 1. 2.
R–CH=CH–Rƍ
KMnO 4
R–CŁC–Rƍ
1) O3 2) H2O
R–CŁC–H
1) O3 2) H2O
RCOOH + R'COOH
R C O HO
R'
+
O C OH
R
C O + CO2 HO 12
Carbonatazione di Reattivi di Grignard
δ
R Mg X
O C δ+ O
O
Et 2O
R
C OMgX
H 3O
O
+
R
C OH
13
Idrolisi di derivati degli acidi e nitrili +
R
H C G H2O O
R
C OH + HG O
–
R
dove G =
OH C G H2O O
R
C O– + G– O
–X, –OR, –NH2, –NHR, –NR2, –O C R O
+
RC N
H o OH H2 O
-
R
C NH 2 O
R
-
C OH ( R
C O )
O
O
vedi infra 14
Derivati degli acidi carbossilici
15
Derivati degli acidi carbossilici O R
C
O OH
acido
R
C
O R
X
alogenuro acido X = Cl, Br
C
C
O
O
C
R
R
anidride
N
H
R
C
ammide 1°
N
R'
R'
O C
R
C
N
R'
R C N
R"
ammide 2°
R
O
O
H
H
C
estere
O
O R
O
G
ammide 3°
nitrile strutturalmente diverso, chimicamente affine 16
Nomenclatura A. Alogenuri acidi O
O
Cl
Cl
etanoil cloruro (acetil cloruro)
cicloesancarbonil cloruro O
O Br
butanoil bromuro (butirril bromuro)
Br
benzoil bromuro
17
Nomenclatura B. Anidridi O
O + R
HO
OH
O
800°C R'
O + H2O
R
O
R'
R = Rƍ: anidride alcanoica R Rƍ: anidride alcanoica alcanoicaƍ O
O O
O H
O O
anidride etanoica (anidride acetica) anidride metanoica propanoica (anidride formica propionica)
18
Nomenclatura B. Anidridi cicliche O O O
anidride butandioica (anidride succinica) O O O
anidride cis-butendioica (anidride maleica)
O O O
anidride 4-cicloesene-1,2-dicarbossilica O O O
anidride 1,2-benzenedicarbossilica (anidride ftalica) 19
Nomenclatura C. Esteri alchil alcanoato O
ottil etanoato (ottil acetato)
O O O O O OH
etil butanoato (etil butirrato)
arancia
ananas
3-metilbutil etanoato (isopentil acetato, isoamil acetato)
banana
metil 2-idrossibenzoato (metil salicilato)
menta
O OCH3
20
Nomenclatura C. Esteri ciclici o lattoni Dare il nome all’acido carbossilico, tagliare il suffisso -ico, e aggiungere –olattone.
β
O
O
α
O
α
α
O
β
O
γ γ-lattone 4-butanolattone γ-butirolattone
β-lattone 3-propionolattone β-propionolattone
β γ
δ-lattone 5-pentanolattone δ-valerolattone O
O 2 3
H3 C
1
O
3-butanolattone β-butirolattone
O δ
2 3
1 4
O 5
CH 3
5-esanolattone δ-caprolattone
21
Esempi di composti con un gruppo lattonico Vitamina C o acido ascorbico. È una vitamina idrosolubile sintetizzata dalle piante ma non dall’uomo per cui è necessario assumerla con la dieta.
Ginkgolide B è uno dei componenti attivi dell’estratto del ginkgo biloba.
22
Nomenclatura D. Ammidi IUPAC: N-alchilalcanammide comune: acido –ico + ammide O
O NH2
propanammide (propionammide)
NH2
ciclopentancarbossammide O
O
NEt2
NH CH3
N-metiletanammide (N-metilacetammide) O H
N(CH3)2
N,N-dimetilmetanammide (N,N-dimetilformammide, DMF)
CH3
N,N-dietil-m-metilbenzammide (N,N-dietil-m-toluammide, DEET) 23
Nomenclatura D. Ammidi cicliche o lattami Dare il nome all’acido carbossilico, tagliare il suffisso -ico, e aggiungere -olattame. α β
O
O
O
α
α
NH
β
O 2 3
β γ
γ γ-lattame γ-butirolattame
β-lattame β-propionolattame α
NH
1
β NH H3 C 3-butanolattame β-butirolattame
NH δ
β γ
δ-lattame δ-pentanolattame α O 3 4
2
5
1 6
NH
δ ε 6-esanolattame ε-caprolattame 24
Lattami
penicillina G
penicilline
cefalosporine
cefalexina H
S H2 N
C N CH3 O N
H H
N O
N
Cefetamet
S CH3 CO2 H 25
Nomenclatura E. Nitrili IUPAC: alcanonitrile comune: nome dell’acido –ico + onitrile CH3C N
C N CN
etanonitrile (acetonitrile) 2-metilpropanonitrile (isobutirronitrile) benzenecarbonitrile (benzonitrile)
26
Ordine di precedenza dei GF O O
O
R
R
>
OH
O > R
R
OR'
O
> R
O > R
X
O anidride
acido carbossilico
> RCN nitrile
> R
estere
O
H aldeide
>
R
O
R' chetone
alcanoil alogenuro
> ROH alcool
NH2
ammide
> RNH 2 ammina
27
Reattività
28
Interconversione dei gruppi funzionali Idrolisi Formazione di alogenuri Formazione di esteri Formazione di ammidi Formazione di anidridi
R
R
C
O
O
C
SOCl2 (PCl3)
O
∆
C
OH
H2O
H2O
R
R
HCl
O
RCOONa H2O NH3
NH3 ∆
H2O
RƍOH
NH3
R CŁ N
P2O5 1 H2O
R
C O
NH 2
NH3
O
RƍOH HA
RƍOH
R
C
Cl
C
OR'
O 29
Commento 1. 2. 3. 4.
Tutti i derivati si idrolizzano ad acido. Vi sono delle conversioni di sola andata. I nitrili sono connessi al resto attraverso l’ammide. RCOCl e RCOOCOR, che sono localizzati simmetricamente, svolgono il ruolo centrale nelle trasformazioni. 5. Le vie preferite per arrivare dall’acido all’estere o all’ammide non sono quelle dirette, ma quelle che passano per il cloruro o l’anidride perché non richiedono catalisi.
30
Reattività di acidi e derivati acido
=
RíCíOH O
.. ..
C elettrofilo δ+
.. ..
=
RíCíG O δí SN acile RíCíNu O .. ..
=
.. ..
í í
=
RíCíG O
Nu RíCíG O .. .. ..
..
Nu
R–C–G + A– +OH
3. Idrolisi R–COG + H2O R–COOH 4. Formazione di acil cloruri R–COOH + SOCl2 R–COCl 5. Formazione di Esteri - Esterificazione R–COG + R1OH R–COOR1 6. Formazione di ammidi - Ammonolisi R–COG + NH3 R–CONH2 7. Formazione di anidridi R–COCl + R1COO– R–CO–O–COR1 8. Riduzione LiAlH
H O+
4 3 R–COG R–CH2OH o R-CH2NR2 9. Reazione con organometallici
R1MgX
=
RíCíNH2 O
R–COO-NH4+ =
=
RíCíG O basico
1. Deprotonazione R–COOH + NH3 2. Protonazione R–COG + HA
H O+
3 RR1R1COH R–COG 10. Disidratazione di ammidi R–CONH2 + P2O5 R–C싥N 11. Trasposizione di Hofmann di ammidi R–CONH2 + Br2 + NaOH R–NH2
31
Deprotonazione - Acidità L’aspetto più importante è il legame O–H polare, che viene rotto da una base. Gli acidi carbossilici sono donatori di protoni (acidi di Bronsted-Lowry): pKa 3í5, acidi deboli. O R C
O :B
O H
+ HB+
R C O stabilizzato per risonanza
RCO2 H H 2O ROH NH3 RH
pKa 5 15.74 16 36 ~50
(Rivedere gli effetti induttivi e di risonanza sulla acidità)
32
Acidità Effetti induttivi FCH2CO2H > ClCH2CO2H > BrCH2CO2H > CH3CO2H pKa 2.87 4.76 2.90 2.59 Cl3CCO2H > Cl2CHCO2H > ClCH2CO2H > CH3CO2H 2.87 pKa 0.64 1.26 4.76 Cl CO2H > pKa
Cl 2.86
CO2H > Cl
4.05 CO2 H
CO2 H
4.52 CO2 H
OCH3
NO2 pKa 3.44
CO2H
4.20
4.48
33
Conversione a sali carbossilati 1. 2. 3.
Reazione con metalli attivi (Na, K) Reazione con basi forti Reazione con basi deboli 1.
RCOOH
2.
RCOOH
3.
RCOOH
Na 0 Na OH Na HCO 3
RCOOí Na + + ½H
2
RCOOí Na + + H 2 O RCOOí Na + + H 2O + CO 2
I sali sono cristallini, non-volatili, si decompongono per riscaldamento a 300 – 400°C.
34
basicità crescente
Basi per deprotonare gli acidi Base
acido coniugato
pKa
Na+ HCO3–
H2CO3
6.4
NH3
NH4+
9.4
Na2CO3
HCO3–
10.2
Na+ –OCH3
CH3OH
15.5
Na+ –OH
H2O
15.7
Na+ –OCH2CH3
CH3CH2OH
16
Na+ H–
H2
35
35
Basicità •
Il gruppo carbossilico (e derivati) può essere protonato da acidi forti (H-A) all’ossigeno carbonilico (3 forme di risonanza).
R
O C
OH
H–A
OH C OH R
OH C R OH
OH C OH R
+ :A–
pKa –5.2 L’equilibrio è spostato a sinistra tranne nel caso dell’H2SO4 in cui la forma protonata è abbondante (50%).
36
Sostituzione Nucleofila Acile (addizione-eliminazione)
1. Aldeidi e chetoni che non hanno legato al carbonio carbonilico un gruppo uscente subiscono addizione nucleofila (v. capitolo aldeidi e chetoni). O R
:Nu– H (R')
O– R
H (R') Nu
intermedio tetraedrico
H2O
O H H (R') R Nu
Nu– e H+ si addizionano
37
Sostituzione nucleofila acilica (addizione-eliminazione) 2. I derivati degli acidi, che hanno legato al carbonio carbonilico un gruppo uscente o un gruppo che può diventare buon LG, subiscono sostituzione nucleofila: 1° stadio: addizione O R
:Nu– G
lento
2° stadio: eliminazione –
O R
O G
Nu
–G–
R
intermedio tetraedrico
Nu
Nu– sostituisce G– Questa reazione è chiamata sostituzione nucleofila acilica.
G = Cl, OH, OR, OCOR, NH2, NHR, NR2
Nel caso dei cloruri acidi e delle anidridi Cl– e –OCOR sono buoni LG e non vi è necessità di catalisi. 38
Sostituzione nucleofila acilica Reattività osservata: RCOCl > RCOOCORƍ > RCOORƍ RCOOH > RCONR2 > RCOO– S.T.1 S.T.2 Ea
Hammett: S.T.1 simile a I, intermedio ~ stessa Energia per tutti i G energia di partenza diversa S.T.1
–
O R
G Nu
RCOG + Nu-
intermedio tetraedrico
RCONu + G-
RCOCl RCOOCORƍ RCOORƍ RCOOH RCONR2 RCOO-
39
Struttura e Reattività G = Cl, cloruri acidi
stabilità
R
G = O, anidridi, esteri, acidi
O
O
C
C
Cl
R
O R
C
O O
R'
R
C
C
R
O
G = N, ammidi
Cl
R
R'
O
O N
R'
C
R
R''
O
O
C
C
O
R'
N
R''
G = O, sali
Cloro appartiene al 3° periodo: sovrapposizione scarsa
R
O
N meno elettronegativo di O, porta meglio carica positiva strutture di risonanza uguali 40
La reatività è legata alla struttura Stabilizzazione
Velocità relative di idrolisi
molto piccola
1011
piccola
107
moderata
1.0
O R
R
C
Cl
O
O
C
C
O
Rƍ
O R
C
O
R'
Più stabilizzato è il carbonile, meno reattivo è.
O R
C
N R''
R'
grande
< 10-2 41
SN acile con catalizzatore acido • Nel caso degli acidi, esteri, ammidi, i rispettivi gruppi –OH, –OR, – NR2 diventano buoni LG solo protonandosi, quindi è necessaria catalisi acida. O R
:Nu– OH
lento
–
O R
OH Nu
–
O
HA
+ OH2
R Nu
intermedio tetraedrico
–H2O + OH R
Nu
O
–H+ R
Nu
42
SN acile con catalizzatore acido • Anche il 1° stadio può richiedere catalisi, quando il Nu è debole, come ad es. H2O nelle idrolisi: O R
+ OH
HA ORƍ
R
estere prototropia: spostamento di un protone da un sito basico ad un altro all’interno di una molecola
ORƍ
:OH2 lento
OH R
OH R
ORƍ + OH2
OH prototropia
O R
+ OHRƍ
–RƍOH + OH
–H+ Nu
R
OH
43
Formazione di Acidi - Idrolisi Tutti i derivati degli acidi reagiscono con acqua a dare l’acido carbossilico. 1. I cloruri e le anidridi reagiscono violentemente a t.a.: CH3COCl + H2O → CH3COOH + HCl CH3COOCOCH3 + H2O → 2 CH3COOH
2.
Gli esteri devono avere un catalizzatore acido o basico: CH3COOCH2CH3 + H2O
3.
CH3COOH + HOCH2CH3
Le ammidi devono avere un catalizzatore acido o basico & riscaldamento: CH3CONH2 + H2O
4.
H2SO4 ∆
H2SO4 ∆
CH3COOH + NH4+
I nitrili devono avere un catalizzatore acido o basico e riscaldamento progressivo: HCl
CH3CN + H2O → CH3CONH2 → 40°C
100°C
CH3COOH + NH4+ 44
Meccanismo delle Idrolisi a. Cloruri acidi
R
H OH 2
O
O
O
C
R C Cl
R C Cl
O
OH
Cl
H
H2O
H
O R
C
OH
+ H3O+ + Cl
b. Esteri (ambiente basico) O R
C
O
HO HO
= HO18
R'
R
O
O
C OR'
C
ÌOH
R
O
Ì
H + R'O
non buon LG, ma consente formazione legame C=O (179 Kcal/mole)
irreversibile
O C Ì R O
+ R'OH 45
Saponificazione O O R1
O
R2 O
O
R3 O
triacilgliceroli o grassi
3 NaOH ∆
R1COO- Na+
OH HO
OH
glicerina
+
R2 COO- Na+ R3 COO- Na+
sapone
• Ogni triacilglicerolo è un triestere che contiene tre lunghe catene idrocarburiche da C12 a C20, che possono essere sature (acidi grassi saturi) o contenere doppi legami Z (acidi grassi insaturi). • Nelle cellule, questa reazione è catalizzata da lipasi. 46
Meccanismo Idrolisi Acida degli Esteri c. Esteri (ambiente acido), reversibile O R
C
O
OH
OH
H+ R'
C
R
O
R C OR'
R'
O R H2O =
H2O18
O
H
OH
-H+ R
C
H+ -R'OH
O
H
R C OR' intermedio tetraedrico
intermedio tetraedrico protonato
senza cat la reazione è lenta
OH OH
OH2
H2O
C
íH+
OH
H
R C O OH
R'
intermedio tetraedrico protonato 47
Meccanismo Idrolisi equilibrio ammido-immidol
d. Nitrili & Ammidi (ambiente acido) RíC≡NíH
OH2
H2O
OH2
RíC=NíH OH
RíCíNH2 O OH RíCíNH3 OH – –
OH RíCíNH2 OH – –
O
OH2 R–C–NH2 OH – –
R–C–NH2 OH =
=
R–C–NH2
H+
RíC=NíH
=
R–C≡N:
H+
OH R–C–OH + NH3 =
=
O R–C–OH + NH4
e. Nitrili & Ammidi (ambiente basico)
=
=
OH–
H2O
R–C=N–H R–C–NH2 O OH OH OH O O H–OH R–C–NH2 R–C–O– R–C–OH + NH3 O– – –
=
R–C–NH2 O
R–C=N–
=
R–C≡N:
OH–
+ NH4 48
Formazione di acil alogenuri Si usano alogenuri di acidi inorganici SOCl2 (cloruro di tionile), PCl3, PCl5, PBr3, PBr5. RCOOH + SOCl2
RCOCl + SO2 + HCl
N
N Cl H
Meccanismo per SOCl2 e PCl3:
Cl
Cl
O H Cl R–C–O–S=O Cl
=
O R–C–Cl + SO2 + HCl
O H Cl R–C–O–S=O
– – – –
S O
O H Cl R–C–O–S–O Cl
– – =
Cl
– – – =
=
1.
O R–C–OH
Cl
O R–C–Cl + P(OH)Cl2 =
Cl
–
P Cl
O H R–C–O–P–Cl Cl Cl – =
=
O 2. R–C–OH
49
Formazione di esteri 1. Da acidi carbossilici con ROH e catalisi di un acido minerale (Fischer) attraverso l’uso di diazometano (esteri metilici) 2. Da cloruri acidi 3. Da anidridi acide 1.
R–C–OH O R–C–OH O
R'OH H
+
CH2N2
R–C–ORƍ + H2O O R–C–OCH3 + N 2 O
50
Formazione di Esteri - Esterificazione a. Esterificazione di Fischer (dagli acidi e alcoli): reversibile H+
RCOOH + RƍOH O R
C
O
H+ OH
R R'
O R
C
H ORƍ
O
C
H
OH R
OH
R'
H
-H+
O
H+
C
R
RCOORƍ + H2O
O
C OH O
H
OH R
C O OR'
H -H2O H +H2O
R'
51
Formazione di Esteri - Esterificazione b. Da acil cloruri e anidridi (metodo di elezione) RCOCl + RƍOH
RCOORƍ + HCl
RCOOCOR + RƍOH
O
R–C–ORƍ =
OH
R–C–ORƍ =
R–C–ORƍ =
– –
=
– –
OCOR OCOR -H+ RƍOH R–C–OHRƍ R–C–OCOR R–C–ORƍ O– OH O
Cl R–C–ORƍ OH – –
Cl R–C–ORƍ OH – –
=
– –
Cl -H+ RƍOH R–C–OHRƍ R–C–Cl O– O
RCOORƍ + RCOOH
O
c. Da un estere per transesterificazione. R–C–ORƍƍ =
OHRƍ R–C–ORƍƍ OH – –
OH
ORƍ R–C–OHRƍƍ OH – –
O
R–C–ORƍ RƍƍOH =
=
R–C–ORƍ
H+
O
52
Formazione di ammidi – Ammonolisi 1. 2. 3. 4.
Diretta conversione di acidi ad ammidi (industriale) Da cloruri acidi Da anidridi O O Da esteri NH3 1. C C R OH R NH2 ∆ O
2. R
3. 4.
R
C
O Cl
O
O
C
C
R
O O C
+ NH3
R
C
NH2
ammide 1°
O R
+ R"NH2
R
C
NHR"
ammide 2°
O OR'
+ R"2 NH
R
C
NR"2
ammide 3°
Vista dalla parte delle ammine è un’acilazione all’azoto 53
Meccanismo di Ammonolisi 1.
RCOOH
NH3
í
O
2.
R
C
Cl
NH3 O
3.
R
C
OCOR
C
NH3
RCONH2
O
OH
R C Cl
R C Cl
NH3
NH2
R C OCOR
í
O OR'
O
–Clí R
OH R C OCOR
C
NH2
O
–RCOOí R
NH2
NH3
O R
∆
Oí
NH3
4.
RCOOíNH4+
-H2O
C
+
NH2
RCOOíNH4+ OH
R C OR'
R C OR'
NH3
NH2
O
–R'OH R
C
NH2 54
Formazione di immidi •
Le immidi sono ammidi doppie in cui un guppo amminico è legato a due gruppi acilici. – La immide più comune è la succinimmide. O
pKa 8.5
NH O
–
Le immidi cicliche si preparano per riscaldamento del sale di diammonio dei diacidi. O O NH4+
-
O
OCCH2 CH2 CO-
NH4+
calore
NH O
55
Formazione di Anidridi 1.
Disidratazione di acidi (industriale) O
RCOOH 2.
800°C
R
C
O O
C
R
Dal cloruro dell’acido e dal sale dell’acido stesso o di un altro acido (anidridi miste) RCOCl + RƍCOO-Na+
RCOOCORƍ
56
Formazione di Anidridi Cicliche • Si formano da acidi bicarbossilici per forte riscaldamento: O COOH COOH
forte riscaldamento
O
+ H 2O
O
anidride succinica
acido succinico
O COOH COOH
acido glutarico
forte riscaldamento
O
+ H 2O
O
anidride glutarica
57
Riduzione • Gli acidi carbossilici sono difficili da ridurre: NaBH4 riduce solo aldeidi e chetoni H2/cat riduce legami C=C, aldeidi e chetoni LiAlH4 riduce aldeidi e chetoni ed è il solo reagente sufficientemente forte per ridurre gli acidi carbossilici ad alcoli 1°. O
O OH
NaBH4 CH3OH H2 Pt
OH
O OH
OH
O OH
OH 1) LAH 2) H3O+ B2H6 diglima
OH O OH 58
Riduzione 1. Anche gli esteri sono ridotti da LAH ad alcoli primari 2. Le ammidi si riducono ad ammine. 3. I nitrili si riducono ad ammine. 1. LiAlH4
RCOORƍ
2. H2O
RCONRƍRƍƍ RCN
RCH2OH
1. LiAlH4 2. H2O
1. LiAlH4 2. H2O
RNRƍRƍƍ
RNH2
59
Meccanismo della Riduzione í
O
1.
C
R
R C OR' H AlH3
OR'
HíAlH3 Li+ í
intermedio tetraedrico
HíAlH3
HíAlH3 RíC싥N:
H3O+
RCH2OH
H + AlH2ORƍ í
LiOAlH3
O AlH3 Li+
+
RCH=NRƍRƍƍ
R C NRƍRƍƍ H
RCH2íNRƍRƍƍ
Li+ í
RíCH=N: AlH3
í
HOíH í HO2 RíCH2íNíAlR3 íAlR 3
HíAlH3 Li+ í
RíCH=NíAlH3 AlH3
í
RíCH2íNíAlH3 íAlH 3 í
3.
H
Li+
R C H
H
í
R C NRƍRƍƍ
NRƍRƍƍ
C
í
O Li+
RƍOAlH2íH Li+
Li+ O AlH3
:
R
C
R
í
O
2.
O
O Li+
RíCH2íNH2 + R3AlOH Li+ 60
Riduzione con DIBAH 1. Acidi, esteri e nitrili vengono ridotti ad aldeidi usando 1 equivalente di idruro di isobutilalluminio a –70°C. 2. Se si usano 2 equivalenti si ottiene l’alcool. O R
C
OAl [CH2CH(CH3)2]2 OR'
esano, –70°C
HíAl[CH2CH(CH3)2]2
R C OR'
R
H H–OH
benzene, –70°C
C
H
+ RƍOH+ Al(OH)3 + isobutano
HíAl[CH2CH (CH3)2]2 RíC싥N:
O
RíCH=N–HíAl[CH2CH(CH3)2]2
O
O+
H3
R
C
H
61
Addizione dei reattivi di Grignard 1. 2.
Esteri RCOORƍ danno alcoli 3° (HCOOR danno alcoli 2°) Nitrili danno chetoni.
R
C N
1) R'MgBr 2) H3 O+
R'MgX
O R
C
R' H3O+
N- MgBr+ R
C
R'
NH
H3 O+ R
C
R'
62
Addizione degli organolitio e dialchilcuprati 1. 2. 3.
Gli organolitio sono più forti dei reattivi di Grignard Con tutti i derivati si ottengono chetoni Reagiscono anche con gli anioni carbossilato:
RCOOH
O
R'Li
C
R
OíLi+ OíLi+
R C Rƍ
H+
R C Rƍ OH
OíLi+
R'Li
4.
OH
O
-H2O
R
I chetoni si possono preprare anche dagli alchilcuprati e i cloruri degli acidi O R
C
–
1. 2 R'2Cu Li Cl
2 . H3O +
O
+
R
C
R' 63
C
R'
Disidratazione di Ammidi primarie a Nitrili • Un’ammide primaria viene disidratata in un nitrile per azione di un agente che lega fortemente l’acqua o la distrugge, H2SO4, P2O5, PCl3, SOCl2. H C
N
O
R C NH O O O H P P O O O
O
HO
RíC=NH H
HO
O
R
O
O
P O
O
P O
O
P P O HO OH
HO
P
O OO
P
HO HO
+ RíC싥NH
RíC싥N + H4P2O7
idratata
64
Trasposizione di Hofmann • Un’ammide primaria viene trasformata in un’ammina primaria con 1 atomo di C in meno. O
Br2 NaOH
C
R NH2 ammide 1° O R
C
70-75°C
N H
R–N=C=O isocianato
R
C
ammina 1°
N
H
R
C
OH OH OH RíN=CíOí
N H
Br Br
HO–H
O
O
O H
RíNH2
OH RíNHíC=O acido carbammico
OH
Br OH
R
C
N
Br
migrazione di R O–
RíNHíC=O
RíNH2 + CO2
HO–H 65
Acido Carbonico e Derivati HO
OH
H
O
Cl
O
OR
RO
OR
Cl
OH O
acido formico
acido carbonico HO
OH
OR
acido cloroformico Cl
Cl
O
O
O
O
alchil idrogenocarbonato
dialchil idrogenocarbonato
alchil cloroformiato
fosgene
HO
NH2
RO
NH2
H2N
NH2
O
O
O
acido carbammico
alchil carbammati o uretani
urea 66
Enoli e Enolati
1
Idrogeni in α a un carbonile • Solo gli idrogeni α sono acidi • Gli idrogeni β, γ e δ non sono acidi – non possono essere rimossi da una base
acido
non acidi
O H H H H C C C C C α β γ δ
2
Enoli • Tutti i composti cabonilici sono in equilibio con le loro forme enoliche. • La percentuale di enolo presente dipende dalla natura del composto e quindi dall’acidità dei suoi H α e dal solvente. O (R) H
C
O C
H
25°C H2O
aldeide (chetone)
C
H C
pKa = 16-20
enolo legame H
β-dichetoni O
tautomeria cheto-enolica
O
O 25°C H2O
H
O
δ-
O
H
O δ+
pKa = 9.0 3
Enolizzazione • Le reazioni di enolizzazione possono essere catalizzate da acidi e da basi Catalisi acida O C
+
C
H
H
O C
H C
O H
C
H C
H
-H+
C
Catalisi basica O C
C
H
OH-
O
O
C
C
C enolato
H2O C
H
O
O C
C
H + OHC
enolo 4
Ioni enolato Scelta della base
O C
C
H + OH-
Keq ~ 1
O C
O C
C
+ H2O
C
Ka ~ 10-16
Ka ~ 10-16
O C
C
H +
Ka ~ 10-16
N
Li
Keq ~ 1024
litio diisopropilammide (LDA)
H
O Li C
C
+
N Ka ~ 10-40 5
Reazioni di enoli e enolati • Gli enoli e gli enolati sono nucleofili al C α e reagiscono con elettrofili: – acidi – alogeni – alogenuri alchilici – gruppi carbonilici + H O
OH C O C
C
H
C
E
+
C
C
B E
O C
C
E
enolo O
O
C
C
C
enolato
E+
C
E
carbonile α-sostituito
6
Reazione di un enolo con un acido • Si vede solo utilizzando un acido marcato con un isotopo. CH3COCH3 + D2O
H2SO4 tracce
CH3COCH2D + HOD
O H3C
C
CH3 stadio lento
OH H3C
CH3COCD3
C
CH2
D
D D + O
+O H
H3C
C
H
O
O
H
CH2D
H3C
C
CH2D
enolo O H3C
C
CD3
H3C
O
OH
C
C
CD2H
H3C
enolo
CHD 7
α-Alogenazione di Aldeidi e Chetoni • Il trattamento di un’aldeide o un chetone con un alogeno, Cl2, Br2 o I2 porta alla sostituzione dello (o degli) idrogeno in α. CH3COCH3 + Br2
H2O, 65°C
CH3COCH2Br + HBr 50%
+ CH3COCHBr2 + BrCH2COCHBr2 poco O
O H3C
C
CH3
H3C
C
CH2Br
stadio lento OH H3C
C
CH2
+O Br–Br
H3C
C
H
Br–
CH2Br
enolo 8
α-Alogenazione di Aldeidi e Chetoni O
Cl2
O
O Cl O
Br2
Br
9
α-Alogenazione di Aldeidi e Chetoni • La reazione di α-alogenazione può essere acido catalizzata. H Br
O H3 C
C
CH 3
H
H
:B
O H3 C
C
C
H
H
O H3 C
C
C
H
H
H
:B
H O
O H3 C
C
Br–Br
CHBr
H3 C
C H
C
Br H 10
Reazione aloformica O C
R
O
X2 CH3
OH-
R
C
+ CHX3 O aloformio
metil chetone O R
C
CH3
X2 OH-
O R
C
CH2X
O
X2 OH-
R
C
O
R HOí
CX3
R C CX3 OH
CHX2
+ H2O + X-
+ H2O + XO
C
O R
C
OH
+ CX3
X2 OH-
O R
C
CX3
+ H2O + X-
RCO2í + HCX3
Test allo iodoformio per i metil chetoni: formazione di un voluminoso ppt giallo, CHI3. 11
α-Alchilazione • Gli anioni enolato reagiscono con alogenuri alchilici dando prodotti di α-alchilazione. 1. NaNH2 H O
H
2. Br O
NaNH2 Br H O Na+
H O-Na+ 12
Condensazione aldolica 1. aldeidi carbonile di una aldeide carbonio α dell’altra O 2
RíCH2íCíH
OHí
OH
O
RíCH2íCíCHíCíH
aldolo
H R nuovo legame
OHí, ∆ O RíCH2íCH=CíCíH R
aldeide α,β-insatura 13
Condensazione aldolica Esempi O
OH
OH-
O
O
∆ H
H
O
OH
-
H O
O
OH
∆ H
H
H O
H
Ph OH-
Ph H
Ph OH
O
H
Ph O
14
Condensazione aldolica Meccanismo O H3C
C
H OHí Oí
Oí
H3C
C O
C elettrofilo
H
H2C
C
H
O
CH3íCíCH2íCíH
H2O
OH
O
CH3íCíCH2íCíH aldolo OH-
C nucleofilo
O CH3íC=CH2íCíH
í OH-
OH
Oí
CH3íCíCH2=CíH
aldeide α,β-insatura 15
Condensazione aldolica 2. Chetoni carbonile di un chetone carbonio α dell’altro O 2 RíCH2íCíRƍ
OHí
OH
O
RíCH2íCíCHíCíRƍ
β-idrossichetone
Rƍ R nuovo legame
OHí, ∆ O RíCH2íC=CíCíRƍ Rƍ R
chetone α,β-insaturo 16
Condensazione aldolica 2. Chetoni
O
OH-
OH
O
O
∆
mesitil ossido O
OH-
HO Ph
O
O Ph
Ph
Ph
17
Condensazione aldolica intramolecolare 2. Chetoni O
O
O
OH-
∆ HO
O OHO
O
O OH-
H2O
O
O
O
HO
HO 18
Condensazione aldolica intramolecolare 2. Chetoni O
O OH∆ O OHO
O
O O 19
Condensazione aldolica mista Uno dei due componenti deve essere non enolizzabile, ossia non avere H-α. O RíCH2íCíH
O +
RƍíCH2íCíH
OH-
tutti i possibili prodotti (4)
Il composto carbonilico enolizzabile viene aggiunto alla soluzione del composto carbonilico non enolizzabile in base. non condensa con se stessa
O
O H
O H
O OH
OH-, ∆
20
Condensazione aldolica mista Esempi O O
O
OH
OH
O
O
H OH-, ∆ O H
O
O H
H
H
OH-, ∆ O H
O
O
O OH-, ∆
benzalacetone
dibenzalacetone 21
Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi O O
O
H
H
H propenale acroleina
2-butenale crotonaldeide
3-fenilpropenale cinnamaldeide aldeide cinnamica O
O
4-metil-3-penten-2-one mesitilossido
4-fenil-3-buten-2-one benzalacetone 22
Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi O
OH-, ∆
H O 2
2
H O
OH∆
H O
O
H2CO
OH-
H O
∆ O
O H
PhCH=O OH-, ∆
H O
O
PhCH=O OH-, ∆ 23
Reattività Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi O
O
C
C
ma
C C
C C
Nu
Nu Nu
Nu
Carbonili α,β-insaturi O
O
O
=
-
Oδ δ+
δ+
due siti elettrofili 24
Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi Reazioni di addizione O
O
H+
OH
Nu
Nu
Nu O
O Nu Nu
ione enolato
addizione 1,2 o diretta
H+
OH Nu
O Nu addizione 1,4 o coniugata
25
Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi Addizione diretta 1. Basi forti come RMgX, RLi, LAH: danno addizione diretta OH
O
1) PhMgBr H
O
2) H3O+
OH
1) HC CNa
C CH
2) H3O+ OH
O 1) LAH 2) H3O+
26
Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi Addizione coniugata 2. La maggior parte degli altri Nu (basi più deboli): danno addizione coniugata O
CN H
O
NaCN H2O
H O
CH3SH H2O
O
O
CH3S O
NaN3 H2O
N3 27
Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi Addizione di Michael È l’addizione coniugata di un enolato a un composto carbonilico α,β-insaturo
O
enolato
O
chetone α,β-insaturo
O
O
H2O
O
O
composto 1,5-dicarbonilico
28
Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi Addizione di Michael O
O
H
O
+
OH-
H
OH-
O H
O
H2O O
O
O
H
29
Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi Addizione di Michael β-Dichetoni O
O
O
+ OH–
Ka = 10–9
O
O
O
+ H2O Ka = 10-16
Keq = 07 O
O
O
O +
O
NaOH CH3OH O
30
Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi Reazione di anellazione di Robinson È un’addizione di Michael seguita da condensazione aldolica O
O OH+ O
O
O
addizione di Michael
condensazione aldolica
O
O
O
31
Aldeidi e Chetoni α,β β-insaturi Meccanismo della reazione di anellazione di Robinson O
O
O
OH-
H2O
O
O
O O
O
O
O O
H2O
OHO
O
O
O O
O
O
O
O
OHOH
O
OH
O
O 32
Addizione coniugata di reagenti organorame O
di solito metile o 1°
2 RLi + CuX
OH
1) RMgX 2) H3O+ Et2O
O
R
addizione 1,2
R2Cu– Li+ + LiX R
1) R2CuLi 2) H3O+
O addizione 1,4
alchilazione al carbonio β 2 CH3Li + CuBr
Et2O
O
(CH3)2CuLi
Litio dimetil cuprato
O 1) (CH3)2CuLi 2) H3O+
33
Alchilazione di ioni enolato OH-
O
O
la resa è di solito bassa perché compete la condensazione aldolica
O
R X
R alchilazione al C-α
metile o 1° SN2
I β-dichetoni invece non condensano con se stessi: O
O + R X
O
K2CO3
O
R O
O
O
K2CO3 CH3I O
O -
O
OH ∆
O
34
Enolizzazione Esteri Esteri: Gli idrogeni in α ad un carbonile estereo sono meno acidi, pKa ≅ 24, di quelli in α di aldeidi e chetoni, pKa ≅ 16–20 (Effetto del gruppo ORƍ). O R
CH2
C
O OR'
+ R'O
R
CH
C
OR'
Keq ~ 10–6
+ R'OH Ka ~ 10–16
Ka ~ 10–22
β-Chetoesteri O
C
C
CH2
OR'
+ R'O
R
O
O
C
C
CH
:
R
O
OR'
Keq ~ 105
Ka ~ 10–16
Ka ~ 10–11 Carbanione stabilizzato per risonanza con 2 carbonili
+ R'OH
O
O R
C
CH
C
OR'
R
O
O
C
C
CH
OR'
35
Reazioni di enolati di esteri • Gli enolati di acidi ed esteri sono nucleofili al C α e reagiscono con elettrofili: – alogeni – Reazione di Hell-Volhardt-Zelinski (per gli acidi) – alogenuri alchilici – Reazione di alchilazione di esteri – gruppi carbonilici – Reazione di condensazione di Claisen
36
Reazione di Hell-Volhardt-Zelinsky •
È una reazione di α-bromurazione di acidi condotta con Br2 in presenza di P elementare. 1. 2P + 3 Br2 J 2PBr3 2. RCH2COOH + PBr3 J RCHBrCOOH + HOPBr2 O
O
O
í
í
RíCH2íCíOíCíCHíR Br Br–
O O RíCH2íCíOíCíCHíR Br Br í í
O
O RíCH2íCíOíCíCHíR Br Br í í í
í
RíCH2íCíOH + RíCHíCíBr Br
O
O +
RíCHíCíOH Br í
RíCH2íCíBr
O
37
Reazione di α-Alchilazione • Gli anioni enolato reagiscono con alogenuri alchilici per dare prodotti di α-alchilazione.
O
O R
CH 2
C
LDA
OR'
THF, -78°C
R
CH
C
OR'
Rƍƍ–X LDA: litio diisopropilammide HMPA: esametilfosforammide
O
Li
N
R HMPA -78°C
Me2N
C
OR'
Rƍƍ O P
Li
CH
NMe2 NMe2
38
Condensazione di Claisen Un estere enolizzabile in ambiente basico (alcolato) reagisce con se stesso per dare un β-chetoestere. carbonio carbonilico di un estere carbonio α dell’altro estere O 2 R
CH2
C
1) R'Oí OR'
2) H3O+
R
CH2
nuovo legame
O
O
C
C
CH
OR'
R β-chetoestere
39
Meccanismo della Condensazione di Claisen O CH 2
C
R'Oí
R
OR'
CH
C
:
R
O
O R
OR'
Ka ~ 10–22 R
CH2
R
O
O
C
C
CH
CH CH2
C
C
OR'
+ RƍOH Ka ~ 10–16
H3O+ O
O
O
:
CH2
C
C
OR'
O
R
R
OR'
C
OR'
R'O–
R
R
CH2
O
O
C
C
CH
R OR'
RCH2
La costante di eq. è grande ~105
C
OR'
C OR' O
R
Ka ~ 10–11
CH
La costante di eq. è piccola ~10–11
40
Condensazione di Claisen Esempi O
1) NaOEt OEt
O
2) H3O+
O OEt
etil acetoacetato etil 3-ossobutanoato
1) NaOCH3 2) H3O+
O OCH3
O
O OCH3
41
Condensazione di Dieckmann Condensazione di Claisen intramolecolare O
O CH3O
1) NaOCH3 OCH3
OCH3
2) H3O+
O
O CH3OO
O CH3O
OCH3 O
O
OCH3 OCH3
42
Condensazione di Claisen mista O
O
RíCH2íCíORƍƍ +
RƍíCH2íCíORƍƍ
RƍƍOí
tutti i possibili prodotti (4)
Uno dei due esteri deve essere non enolizzabile: O
O H
O OR
OR
OR
formiati
benzoati
O RO
O OR
RO
OR O
carbonati
1,2-diesteri 43
Condensazione di Claisen mista Esempi O
O + H
OCH3
O 1) NaOCH3 + OCH3 2) H3O
H
OCH3
O
O +
O OCH3
OCH3
O
1) NaOCH3 2) H3O+
OCH3
O
O + OCH3
CH3O
OCH3
1) NaOCH3 2) H3O+
O H3CO
OCH3 O
O
O + OCH3
O
CH3O
OCH3 O
1) NaOCH3 2) H3O+
O O
H3CO
OCH3 O
O
44
Acilazione con esteri di chetoni Esteri che non formano enolati possono essere usati per acilare enolati di chetoni. O R
C
O CH2
R' +
C
R"
O
CH3O-
C
R
OCH3
O CH
C
R"
R'
non enolizzabile CH3OO R
C
CH R'
CH3O
O
O
C
C
R"
R
O CH C R'' R'
OCH3
45
Acilazione con esteri di chetoni Esempi O
O
1) NaOCH3
+ H
OCH3
+
O H
2) H3O+
O O
O
O OCH3
O
1) NaOCH3 2) H3O+
46
Acilazione con esteri di chetoni Esempi O O
O
1) NaOCH3 OCH3 2) H O+ 3
Ka~10-16
O
Ka~10-22 CH3O-
O
O
O
OCH3
OCH3 O
47
Sintesi di Chetoni da β-Chetoesteri Decarbossilazione O R
O
O H3O+ OR" o OH∆
OH
R
R' β-chetoestere
O
O ∆
R' β-chetoacido O
H
R'
+ CO2
chetone
O
O O í CO2
R
R'
R
H
R R' enolo
48
Sintesi di chetoni dall’estere acetoacetico O
O
O
O
H3O+
1)NaOEt OEt
OEt
2) RX
∆
R
R acetone monosostituito
1)NaOEt 2) R'X
Claisen EtOO
O
O
O
H3O+ OEt
OEt R R'
O R
∆ R'
acetone disostituito 49
Sintesi di chetoni da β-Chetoesteri Esempio O
O OEt
O
1) EtO2)
OEt
H3O+
1) OH-, H2O 2) H3O+ O
O ∆
O OH
50
Sintesi di acidi con 2 C in più da RX RX J RCH2COOH O
O
RO
O
+
H3O
OR
Rƍ diestere malonico monosostituito
O
O
HO
OH
∆
Rƍ derivato dell’acido malonico
Rƍ + CO 2
HO acido
1. EtO-
2. RƍCl O RO
O
O OR
diestere malonico
H
O
O O í CO2
HO
H
HO
R'
R' enolo 51
Sintesi malonica O EtO
O
1)NaOEt OEt 2) RX
O
O
OEt
EtO
∆
R
dietilmalonato
O
H3O+
R
HO acido acetico monosostituito
1)NaOEt 2) R'X O
O
EtO
OEt R R'
O
H3O+ ∆
HO
R
R' acido acetico disostituito 52
Ammine
Classificazione • Le ammine sono derivati dell’ammoniaca in cui uno o più idrogeni è stato sostituito da un alchile o un arile. • Sono le basi più forti presenti negli organismi viventi in ammino acidi, peptidi, proteine, basi eterocicliche degli acidi nucleici, alcaloidi, etc. e sono catalizzatori di importanti reazioni biologiche. R'
NH3 ammoniaca
RNH2 1o
R NH R' 2o
R
N R '' 3o
R'
R
N
R''
R''' ione tetraalchilammonio quaternario
Classificazione • Le ammine vengono suddivise in: • ammine alifatiche: ammine nelle quali l’azoto è legato solo H3C a gruppi alchilici benzildimetilammina ammina 3°
N CH3 CH2
• ammine aromatiche: ammine nelle quali l’azoto è legato ad uno o più gruppi arilici N-metilanilina ammina 2° aromatica
CH3 NH
• ammine eterocicliche: ammine nelle quali l’azoto è inserito in un anello aromatico o alifatico N
N H
piridina
pirrolo
N H
piperidina
N H
pirrolidina
Chiralità delle ammine L’azoto può avere 3 gruppi differenti e 1 lone pair, e l’ammina è chirale, ma gli enantiomeri non possono essere separati a causa dell’inversione dell’N. ‡
(R)-etilmetilammina
stato di transizione
(S)-etilmetilammina
Se l’azoto è impedito nella rotazione gli enantiomeri sono separabili.
(R)-1,2,2-trimetilaziridina
(S)-1,2,2-trimetilaziridina
Inversione dell’azoto La barriera dell’inversione è molto bassa: le ammine non sono separabili. orbitale sp2 R
N R
R
~6 kcal/mole orbitale sp3
R R
R
N R
R
R
N
I sali di ammonio quaternario sono separabili.
orbitale sp3
Alcaloidi NH2
NH2
HO OH
anfetamina
dopamina (trasmissione nervosa) CH3O
OH
NHCH3
NH2
CH3O OCH3
efedrina (adrenalina)
mescalina O
O
N
O O
NHCH3
metilenediossimetanfetamina (MDMA, “ecstasy”)
NH2
novocaina
Composti Azotati NH2
HO N H
O
HO
H3C O
N H
Coniina H3C
O
N
Muscarina OCH3 H
N H3C
OH
O Ph
Atropina HO
N
S Cl
N H3C OH
N
Chinino
N N CH3
O
NH2
N OH
H3C N
N CH3
Nicotina H
N
Caffeina
Serotonina
CH3 N Cl CH3 H3C
CH3 N
tiamina Vit B1
N O
HO
Morfina
CH3
Nomenclatura IUPAC: alcanammina come gruppo:
H2N– ammino RNH – (N-alchilammino) R2N – (N,N-dialchilammino) Comune: alchilammina, alchilalchil'ammina, dialchilammina, etc.
NH 2 1-amminobutano butanammina n-butilammina H N
CH 3
1-metilamminopropano N-metilpropanammina metilpropilammina
NH 2 2-amino-2-metilpropano 2-metil-2-propanammina tert-butilammina N dimetilamminoetano N,N-dimetiletanammina etildimetilammina
Nomenclatura Ammine eterocicliche
NH2
N N H
anilina
indolo
N
N H
N
piridina
piperidina
pirimidina
N N H
N H
N H
pirrolo
pirrolidina
imidazolo
Proprietà fisiche • Le amine sono composti moderatamente polari • legami idrogeno N–H----N sono più deboli di O–H----O (differenza in elettronegatività tra N e H (3.0 – 2.1 = 0.9) è < di quella tra O e H (3.5 – 2.1 = 1.4))
N H R H sp3 trigonale piramidale
PM p.eb., °C
CH3CH3
CH3NH2
CH3OH
30.1
31.1
32.0
–88.6
<
–6.3
NH2
p.eb., °C
48
Sono solubili in acqua.
<
65.0
NH
<
34
N
<
3
Solubilità e odore • Ammine corte ( Nsp2 > Nsp – 3) Ogni delocalizzazione del lone pair diminuisce la basicità.
Basicità NH3 11.0
10.7
10.7
9.3
5.3
4.61 CH3CŁN
1.0
0.0
-1.0
-10.0
29
Acidità • Ammine 1º e 2º sono anche debolmente acide (pKa NH3 = 34). (pKa è qui usato come una misura dell’acidità dell’ammina e non del suo acido coniugato). La reazione ipotetica è: NH3 + H2O → NH2(–) + H3O(+) • Gli stessi fattori che diminuiscono la basicità ne aumentano l’acidità. C6H5SO2NH2 33
27
19
15
10
9.6
• Per la deprotonazione si devono usare basi molto forti, derivati da acidi molto deboli, es. KOH, NaH, RLi o sodio. Per una deprotonazione completa la base deve essere circa 1 milione di volte più forte. 30
Importanti basi organiche Piridina
Trietilammina
Base di Hünig
DBU
(C2H5)3N 5.3
10.7
11.4
12
Base di Barton
Potassio t-Butossido
Sodio HMDS Sodio esametildisilazide
LDA Litio diisopropilamide
(CH3)3CO(–) K(+) [(CH3)3Si]2N(–) Na(+) 14
19
26
[(CH3)2CH]2N(–) Li(+) 35.7
Reazioni di sali di ammonio quaternario • Il gruppo –NR3+ è un buon gruppo uscente. • La reazione dipende dalla base: – se è un buon nucleofilo, si ha SN2 – se è una base forte di ha E2
SN2 Nuí + R–NRƍ3 —→ R–Nu + NRƍ3 Nuí: Fí, Clí, Brí, Ií, SNCí, CNí, ArOí, RCOOí, NO3í, ArSí
32
Reazioni di sali di ammonio quaternario • Eliminazione di Hofmann – Se la base è íOH, íOR e vi sono H β, si ha eliminazione. CH3X ecc. NH2
Ag2O / H2O NMe3 X
Metilazione esaustiva
–AgX
NMe3 OH
OH H
H
+ 150°C
NMe3
95%
5%
33
Reazioni di sali di ammonio quaternario • Eliminazione di Hofmann • Si forma l’alchene meno stabile per astrazione dell’H meno inglombrato (Regola di Hofmann). • Si pensa che lo S.T. abbia carattere carbanionico, non assomigli ai prodotti e quindi non risenta dei fattori che stabilizzano gli alcheni. δOH
δOH
H
H
δ-
δNMe3
34
Reazioni di sali di ammonio quaternario • Eliminazione di Cope • Quando un N-ossido di un’ammina terziaria viene riscaldato tra 150 e 200°C si ha una reazione di eliminazione con meccanismo sin concertato. Me
N Me
H2O2 H2O
Me N H O Me
+ Me2N-OH N,N-dimetil idrossilammina
base forte
Quando si possono avere 2 eliminazioni, si forma l’alchene meno sostituito, salvo quando vi sia in β un fenile: H3C CH2 N O H3C H H3C H
H
CH3
calore 93%
H2C
CH3
+
H CH3
7%
+ Me2N-OH
35
Stati di ossidazione dell’azoto • Mentre l’ossigeno ha 2 soli stati di ossidazione, í2 e í1, l’azoto ne ha molti, da í3 a +5. Stato OX
Formule (nomi)
_3
R3N (ammine) R4N(+) (ammonio) C=N–R (immine) CŁN (nitrili)
_2
R2N–NR2 (idrazine) C=N–NR2 (idrazoni)
_1
RN=NR (azo composti) R2NOH (idrossil ammina) R3NO (ammina ossido)
0
N2 (azoto) R–N2(+) (diazonio)
+1
R–N=O (nitroso)
+3
R-NO2 (nitro) RO–N=O (nitrito)
36
Ossidazioni di Ammine • Le ammine sono ossidate facilmente, anche all’aria. • Comuni agenti ossidanti: H2O2 , MCPBA. • Le ammine 2° si ossidano a idrossilammina (íNOH) R2N-H J R2N-OH • Le ammine 3° si ossidano ad ammine ossido (íN+íO-) R3N J R3N-O
Reagente Acido Nitroso • L’acido nitroso si produce in situ mescolando sodio nitrito e HCl o H2SO4, in acqua. • L’acido nitroso viene protonato, perde acqua e forma lo ione nitrosonio che è l’agente nitrosante. +
HíOíN=O acido nitroso pKa 3.3
H
+
HíOíN=O H
+
:N=O
+
:NŁO
+ H2O
ione nitrosonio elettrofilo
• Essendo elettrofilo reagisce con le ammine che sono nucleofili. – Ciò che accade dipende dalla natura dell’ammina, ossia se 1°, 2°, 3°, alifatica o aromatica.
Reazioni con Acido Nitroso • Le ammine 1° formano sali di diazonio, RíN+≡N. – I sali di alchildiazonio sono instabili e perdono azoto. – I sali di arildiazonio sono stabili (a bassa t) e sono molto usati in sintesi.
• Le ammine 2° formano N-nitrosoammine, R2NíN=O, che sono cancerogene su animali da laboratorio. • Le ammine 3° alifatiche reagiscono a caldo ma si frammentano, quelle aromatiche subiscono nitrosazione al C-para dell’anello, quando libero. Se porta un sostituente reagiscono all’azoto.
Reazioni con Acido Nitroso: Diazosali Ammine 1° RíNH2
HNO2 0°C :N=O
H R N N=O H X
alcoli, cloruri, SN1 H2O alcheni, E1, E2 R = alchile trasposizioni
R
íH
R RíN=NíOH N N=O tautomeria H N-nitrosoammina
íN2
RíNŁN X
H íH2O
RíN=NíOH2
catione diazonio
Se R = arile il sale di diazonio è relativamente stabile (-5°C - 0°C) è può essere usato in reazioni successive.
40
Reazioni con Acido Nitroso Ammine 2° R N H R
HNO2 0°C :N=O
H R N N=O R X
íHX
R N N=O R N-nitrosoammina
Ammine 3° aromatiche N
CH3 CH3
O2N
N
CH3 CH3
NaNO2, HCl, H2O
O=N
CH3
0°C NaNO2, HCl, H2O 0°C
N
CH3
O2N
CH3
N N=O 41
Sali di Arendiazonio • Stabili in soluzione a 0°–10°C. • I sali di diazonio reagiscono con nucleofili che sostituiscono il gruppo diazonio –+N≡N, liberando azoto. • Dato che l’azoto è una molecola stabile le reazioni sono termodinamicamente favorite. • Le reazioni che usano come catalizzatore sali rameosi si dicono reazioni di Sandmeyer. • La reazione che, con tetrafluoborato BF4–, porta al fluoro derivato si dice reazione di Schiemann. I sali di diazonio e tetrafluoborato sono stabili e possono essere isolati. • La reazione con acido ipofosforoso, H3PO2, rimuove un nitro gruppo o un ammino gruppo e procede probabilmente con meccanismo radicalico.
Reazioni dei Sali di Arendiazonio
43
Reazione di diazocopulazione N N
N N
X
Nuí N N Nu
azocomposto E>Z • A meno che l’azocomposto non sia stabilizzato, la reazione retroscinde. • La più importante applicazione è la SE aromatica di aromatici attivati da parte del sale di diazonio. Gli azocomposti che si formano sono colorati dal giallo al blu, dipendentemente dalla sostituzione e sono usati come coloranti.
Z
N N
Z
X
N N
+
Y
Il gruppo Z elettronattrattore aumenta la elettrofilicità dell’N Z
N N
Il gruppo Y elettrondonatore aumenta la nucleofilicità dell’anello: O-, NR2, NHR, OR Y 44