AltroConsumo - Marzo 2016
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301 marzo 2016
www.altroconsumo.it I M / O L , 1 a m m o c , 1 . t r a ) 6 4 ° n 4 0 0 2 / 2 0 / 7 2 . L o r n u i e . 1 v 1 n o c i s ( e 3 r 0 o t 0 2 n / e 3 m 5 a 3 g . a L . p o D i . v e p . r a p e n i t e n e n t o t i i z i M d l e a p e S . n o a . i p . z u s t i t e n s a e r i l a a l t I r e e t p s o o i P r - e s o o n R a l i o n M a l i 9 M 5 1 i d 0 2 p , 2 m 2 C a l n a i e s i r s u a i t l a t V s a e r i , v o : t i o p m a u c s r e n o o c t a o r c t l n A a - m I i d L X o o s n a n c n A I
VACANZE, ALLOGGIARE DI CASA IN CASA CELLULARE ALLA GUIDA: AUMENTANO GLI INCIDENTI TEST Spinaci e fagiolini Detersivi in polvere Ereader Cellulari facili da usare Frigoriferi H
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VESTITI TOSSICI? NO GRAZIE L’INDUSTRIA TESSILE USA MIGLIAIA DI SOSTANZE VELENOSE E INQUINANTI. ALCUNI MARCHI STANNO INIZIANDO A ELIMINARLE. ECCO QUALI.
Sommario CHE COSA C’È DI NUOV N UOVO O 06
TEST
La parola al direttore.
cittadini. Ma anche novità, consigli e gli aggiornamenti sulle nostre attività.
06
34
EDITORIALE
PRIMO PIANO
A PRIMA VISTA
Impressioni e giudizi sui prodotti appena usciti sul mercato: quelli promettenti e quelli da evitare.
Dibattito, denunce, segnalazioni. A 360°, da tutto il mondo, per i nostri diritti di consumatori e
INCHIESTE 12
22
LA MODA SPORCA
COME GUIDIAMO
L’industria dell’abbigliamento inquina l’ambiente e produce vestiti con residui chimici. Ma c’è chi ha cambiato cambiato strada.
La nostra inchiesta sui comportamenti alla guida. Troppo diffuse le distrazioni dovute alle tecnologie.
18
26
VIAGGIARE SHARING
ADDIO CONTANTI
Useremo sempre di più la carta di credito, anche per piccoli importi. Come sceglierla e come fare acquisti sicuri.
Affittare una casa per viaggi e vacanze? Alla prova 10 piattaforme online.
28
CRASH TEST
I modelli di auto più sicuri secondo i test Euroncap. Lancia Ypsilon, invece, riceve solo due stelle su cinque.
32
RIPARARE L’AUTO
Le autofficine più apprezzate sono quelle autorizzate, quando l’auto è in garanzia. Altrimenti via liber l ibera a a quelle di quartiere.
36
42 12 Nel tessile si usano molte sostanze tossiche: alcuni marchi, però, hanno detto basta
CHIEDILO A NOI 62
ADESSO LO SAI
Consigli per scegliere i detergenti detergenti e usarli bene. Canone Rai: sciogliamo i dubbi ma chiediamo anche di abolirlo. In macchina con tre figli.
64
Raffaella Salerno Raffaella soddisfatta soddisfatt a del suo nuovo materasso Miglior Acquisto
POLVERE CHE LAVA
Il test sui detersivi per bucato in polvere svela le loro potenzialità: puliscono meglio dei liquidi, non sono aggressivi con i capi colorati e si sciolgono bene anche a freddo.
46 64
TEST IN VERDE
A confronto fagiolini e spinaci freschi, in scatola, surgelati, puliti e già cotti. La qualità è buona e la facili tà d’uso aiuta ad arricchire la dieta di verdura.
LAVATRICI
Risparmio e pulizia. Queste due parole sintetizzano i risultati del test su 24 lavatrici a carica frontale e dall’alto. Scegliendo un modello Miglior Acquisto, si risparmia fino a 120 euro rispetto alla media degli altri prodotti.
65 LETTERE
Dall’esperienza dei soci che ce l’hanno fatta, lo stimolo a non cedere. Scriveteci. 2 Altroconsumo
301 marzo marz o 2016 201 6 •
Teresa Stefanelli e il marito ottengono un risarcimento per il viaggio andato male www.altroc www.altroconsumo.it onsumo.it
Sommario CHE COSA C’È DI NUOV N UOVO O 06
TEST
La parola al direttore.
cittadini. Ma anche novità, consigli e gli aggiornamenti sulle nostre attività.
06
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EDITORIALE
PRIMO PIANO
A PRIMA VISTA
Impressioni e giudizi sui prodotti appena usciti sul mercato: quelli promettenti e quelli da evitare.
Dibattito, denunce, segnalazioni. A 360°, da tutto il mondo, per i nostri diritti di consumatori e
INCHIESTE 12
22
LA MODA SPORCA
COME GUIDIAMO
L’industria dell’abbigliamento inquina l’ambiente e produce vestiti con residui chimici. Ma c’è chi ha cambiato cambiato strada.
La nostra inchiesta sui comportamenti alla guida. Troppo diffuse le distrazioni dovute alle tecnologie.
18
26
VIAGGIARE SHARING
ADDIO CONTANTI
Useremo sempre di più la carta di credito, anche per piccoli importi. Come sceglierla e come fare acquisti sicuri.
Affittare una casa per viaggi e vacanze? Alla prova 10 piattaforme online.
28
CRASH TEST
I modelli di auto più sicuri secondo i test Euroncap. Lancia Ypsilon, invece, riceve solo due stelle su cinque.
32
RIPARARE L’AUTO
Le autofficine più apprezzate sono quelle autorizzate, quando l’auto è in garanzia. Altrimenti via liber l ibera a a quelle di quartiere.
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42 12 Nel tessile si usano molte sostanze tossiche: alcuni marchi, però, hanno detto basta
CHIEDILO A NOI 62
ADESSO LO SAI
Consigli per scegliere i detergenti detergenti e usarli bene. Canone Rai: sciogliamo i dubbi ma chiediamo anche di abolirlo. In macchina con tre figli.
64
Raffaella Salerno Raffaella soddisfatta soddisfatt a del suo nuovo materasso Miglior Acquisto
POLVERE CHE LAVA
Il test sui detersivi per bucato in polvere svela le loro potenzialità: puliscono meglio dei liquidi, non sono aggressivi con i capi colorati e si sciolgono bene anche a freddo.
46 64
TEST IN VERDE
A confronto fagiolini e spinaci freschi, in scatola, surgelati, puliti e già cotti. La qualità è buona e la facili tà d’uso aiuta ad arricchire la dieta di verdura.
LAVATRICI
Risparmio e pulizia. Queste due parole sintetizzano i risultati del test su 24 lavatrici a carica frontale e dall’alto. Scegliendo un modello Miglior Acquisto, si risparmia fino a 120 euro rispetto alla media degli altri prodotti.
65 LETTERE
Dall’esperienza dei soci che ce l’hanno fatta, lo stimolo a non cedere. Scriveteci. 2 Altroconsumo
301 marzo marz o 2016 201 6 •
Teresa Stefanelli e il marito ottengono un risarcimento per il viaggio andato male www.altroc www.altroconsumo.it onsumo.it
marzo 2016 www.altroconsumo.it
54
36 Sapevate che molti prodotti surgelati tengono testa alla verdura fresca?
TELEFONI SEMPLICI
La nostra nostra classifica sui cellulari particolari, più semplici, pensati per chi ha particolari esigenze, come anziani o ipovedenti.
58
FRIGORIFERI
Combinati o doppia porta? A voi la scelta con il nostro test. Abbiamo messo a confronto le caratteristiche dei due modelli Migli ori del Test.
I NOSTRI VALORI INDIPENDENTI
42 L’impatto ambientale delle polveri è minore di quello dei detersivi liquidi.
49
LEGGERE DIGITALE
I nuovi ereader non offrono niente di particolarmente innovativo dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, ma la possibilità di risparmiare sui libri.
49 Nuove opportunità per leggere grazie agli ereader
Le nostre pubblicazioni pubbli cazioni non contengono pubblicità. Non accettiamo prodotti gratuiti e non realizziamo test su richiesta dei produttori. Scegliamo solo laboratori competenti e indipendenti da qualunque interesse. L’indipendenza è totale, a garanzia di obiettività di giudizi e consigli.
EFFICACI
Il nostro metodo di lavoro si basa su criteri di rigore scientifico, efficienza e competenza. competenza. A test e inchieste lavorano tecnici qualificati e specialisti di settore, che mettono la loro professionalità al servizio dell’informazione, della consulenza, della risoluzione concreta dei problemi.
DALLA TUA PARTE
La nostra missione è esclusivamente orientata a soddisfare le necessità dei consumatori e a tutelare i loro diritti. Per questo offriamo servizi servizi di consulenza individuale e portiamo la voce e le istanze dei consumatori presso gli interlocutori istituzionali e sociali. Per contattarci www.altroconsumo.it/contattaci tutti i numeri di telef telefono ono aP.67 p.64 HEURES ET JOURS VOIR
www.altroconsumo.it
marzo 2016 301 Altroconsumo •
3
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E T R E P O L A G E R N I
EDITORIALE
PRIMO PIANO Dire fare cambiare
Meno zuccheri e lotta al cibo giocattolo ROSANNA MASSARENTI DIRETTORE
Tutto si tiene Si chiama sharing, cioè “condivisa”, ma pur sempre di economia si tratta. Dunque, di soldi, tanti soldi: chi ce li mette per finanziare lautamente alcuni nuovi progetti (e magari non altri, seppur innovativi), a chi tornano, moltiplicati, alimentando nuove forme di concentrazione e di poteri economici. Questo ci dovremmo chiedere. E quali leggi – antiquate - regolano (anzi, non regolano) questa nuova economia e quali nuove regole a tutela dell’equità del mercato e dei cittadini è urgentissimo fare per un settore che solo pochissimi anni fa neppure si poteva immaginare. Dove, come e quanto pagano di tasse i nuovi colossi che sviluppano i business in rete, da Google a Apple, da Airbnb a Uber. O meglio quanti soldi non danno alla collettività, che servirebbero a innovare e ad aumentare servizi pubblici per tutti, in un’ottica che La lotta contro le dovrebbe guardare meno al profitto posizioni dominanti e più al welfare? Fino a oggi, i governi ora si gioca nella rete sono stati incapaci sia di stare al passo con i tempi sia di far pagare le tasse alle multinazionali della new economy, perdendo milioni e milioni di euro. Ogni tanto, come nelle scorse settimane, qualcuna paga, ma molto, molto meno di quanto dovuto. E intanto, in Italia, per esempio, lo Stato gravato da debito pubblico e sofferenze bancarie, cerca di far quadrare i conti con l’austerità o tagliando spese per la cultura, l’innovazione o la sanità, che invece sarebbero più che necessarie. Ai tonfi delle borse mondiali fanno da contraltare le cifre da capogiro dei colossi della rete, che operano a briglie sciolte: come Airbnb, che vale 26 miliardi di dollari, o Uber, valutata intorno ai 50 miliardi. I vantaggi certo ci sono anche per noi, e in queste pagine ve li illustriamo spesso: per viaggiare (Soldi & Diritti di questo mese), trovare casa per le vacanze (vedi a pag. 18), informarsi (Hitest di questo mese), creare condivisione di idee e battaglie, ci conviene cogliere le occasioni di risparmio e facilità di contatto che ci vengono offerte. Ma consapevoli che mancano ancora garanzie e che tutto ha un prezzo, come la messa in comune dei nostri preziosi dati personali. Non fermiamoci alla superficie, con faciloneria. Interroghiamoci criticamente sui rischi di nuovi monopoli e sui prezzi da pagare. E pretendiamo garanzie di sicurezza e rispetto delle regole da parte di tutti, senza slealtà, in un mercato che vogliamo sempre più diversificato.
6
Altroconsumo 301 • marzo 2016
Il Parlamento europeo ha posto un veto sul progetto di norme comunitarie che permetterebbe agli alimenti per i bambini di continuare a contenere fino a tre volte più zucchero di quanto raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). L’obiettivo è proteggere i lattanti dal rischio obesità. L’Oms raccomanda di limitare l’assunzione di calorie provenienti dagli zuccheri a meno del 10% del consumo totale di energia. Secondo la proposta della Commissione europea, invece, queste calorie potrebbero continuare a rappresentare fino al 30% dell’apporto calorico. La questione riguarda solo gli alimenti per la prima infanzia, per cui esistono norme dettagliate sulla composizione nutrizionale. Nella stessa logica va letto lo stop alla vendita di giocattoli abbinati a prodotti alimentari, in vigore a Taiwan dal 1° gennaio. Le nuove norme antiobesità riguardano alimenti con alti livelli di grassi, sodio e zucchero per cinque categorie: snack, caramelle, bibite, prodotti refrigerati. Previsto anche il divieto di pubblicità televisiva del junk food, il cibo spazzatura. www.europarl.europa.eu
10%
Secondo l’Oms le calorie dovute agli zuccheri dovrebbero essere un decimo del totale di energia
www.altroconsumo.it
Product name
Auto, salgono i limiti dell’Ue s e g a m I y t t e G / r u o t n o C / n j i b r o C n o t n A
SABRINA D’ALESSANDRO URPS - Ufficio Resurrezione Parole Smarrite Tirtaico deriva da Tirteo, nome di un poeta elegiaco vissuto a Sparta nel VII sec. a.C. Declamando i suoi versi Tirteo infervorava a tal punto l’animo dei soldati da condurli alla vittoria. Da qui l’aggettivo “tirtaico” per indicare ciò che infonde coraggio, in guerra come nelle battaglie della vita. Una parola per non dimenticare chi, con la sua poesia, ci ricorda l’importanza di combattere per i propri ideali e d i non rinunciare a essere eroi. Anche solo per un giorno.
Petrolio, un nuovo scenario LEONARDO MAUGERI Economia e geopolitica dell’energia, Università di Harvard già direttore Strategie e sviluppo di Eni Leonardo Maugeri è tra i massimi esperti mondiali di energia. Nel 2012, primo al mondo, aveva previsto l’attuale crollo del prezzo del petrolio. Oggi la sua previsione si è avverata. Cosa accadrà al prezzo del greggio in futuro?
�Il peggio deve ancora venire. La produzione continua ad aumentare a dispetto dei prezzi bassi, perché è alimentata da investimenti colossali fatti negli anni scorsi. Si è creata un’aspettativa di mercato che ha provocato i rimbalzi dei prezzi a cui abbiamo assistito». Esiste un prezzo ottimale del petrolio?
�In realtà è difficile stabilire un prezzo giusto, ci sono molte variabili. Oggi tutti parlano dei prezzi che calano, ma stanno calando drasticamente anche i costi. In un’industria come quella del petrolio, dove si licenzia a tutto spiano e si tagliano gli investimenti in tutti i settori, oggi sono diminuiti anche i costi di produzione. Poi incide soprattutto il fatto che è stata creata nuova capacità produttiva, e qualunque sia il prezzo stabilito, va immessa sul mercato o ogni investimento è vanificato». www.altroconsumo.it
L’Europa, per prima al mondo, vuole introdurre i test sull’inquinamento delle automobili in condizioni reali (il cosiddetto Rde). Questa è una buona notizia, ma non basta. La normativa, che entrerà in vigore nel 2017, consente alle aziende automobilistiche di costruire motori diesel con emissioni (reali) su strada 2,1 volte maggiori a quelle registrate nei test di laboratorio. Insomma un rilascio di inquinanti inferiore a quello emerso nel dieselgate , ma superiore alla soglia proposta dalla commissione Ambiente di Strasburgo (1,5 volte), che accusa Bruxelles di aver ceduto alla lobby delle case automobilistiche.
Il calo del prezzo dei prodotti energetici oggi non risana più le economie
Se la crisi è legata alla sovrapproduzione perché cercare altro petrolio in Adriatico?
�Infatti non ha senso. Abbiamo riserve significative di gas in alto Adriatico e di petrolio in Basilicata. Tutto il resto, le Tremiti o la Sicilia, rende poco e si rischia un accanimento terapeutico sul territorio. Mi preoccupa che le concessioni siano date in aree ambientali delicate e soprattutto affidate a società sconosciute e con capitali risicati». C’è il rischio di speculazioni finanziarie?
�In questo momento c’è paura e c’è poco da speculare. Quello che invece sta influenzando molto i mercati finanziari legati al petrolio è il fatto che i fondi sovrani dei grandi paesi produttori stanno vendendo a mani basse azioni per compensare i minori introiti petroliferi. Questo ha un effetto sul mercato del petrolio, ma più in generale sulle borse finanziarie. Stiamo parlando di cifre notevoli». Chi guadagna sul petrolio al ribasso?
�Chi si avvantaggia è soprattutto il fisco. A gennaio scorso ho fatto un calcolo quando
il prezzo del petrolio era a 30 dollari a barile. L’Arabia Saudita vendeva all’Italia il petrolio a 17 cent per litro, in quello stesso giorno la benzina viaggiava su 1,43 euro al litro di cui 1 euro copriva accise e iva. Significa che quel giorno il fisco italiano incassava sei volte quello che guadagnava il venditore saudita». Però il greggio in calo contiene l’inflazione...
�Storicamente è sempre stato così. In passato se il prezzo del greggio crollava le borse andavano bene. Così anche l’economia era spinta a ripartire, perché il petrolio aveva un grande peso sulla formazione del Pil. Oggi lo scenario è diverso: in questa crisi prolungata delle economie mondiali, con un bubbone ancora da risolvere, quello della finanza derivata esplosa con lo scandalo dei subprime , pesano ancora valanghe di titoli derivati nel portafoglio di banche e fondi». marzo 2016 • 301 Altroconsumo
7
PRIMO PIANO Notizie ECONOMIA
Il calo del greggio è anche un’occasione Le borse tremano, il Paese non riparte, ma la riduzione dei costi consente prezzi più favorevoli.
voli nazionali
-36% voli europei
-28%
gasolio
-14% benzina
-9% elettricità
-0,5%
Una catastrofe che terrorizza mezzo mondo: è questo il messaggio che abbiamo assorbito da quasi qualunque fonte di informazione a proposito del calo consistente del prezzo del petrolio. Ma, mentre le borse ballavano, abbiamo fatto due conti: la crisi petrolifera non è un guaio per tutti, anzi; dal punto di vista di chi acquista può rivelarsi anche un vantaggio e dà una boccata di ossigeno alla nostra economia da tempo in sofferenza.
Calano i prezzi In soli sei mesi il prezzo del barile è sceso del 50%. Nel gennaio 2013 un barile di Brendt (il prezzo del greggio utilizzato in Europa) costava 113 dollari, a gennaio 2016 meno di 30: oggi acquistare petrolio costa quasi un quarto rispetto a tre anni fa. In un’economia basata sul petrolio questo trend influenza i prezzi dei prodotti, cioè allo scendere del prezzo del greggio scende anche il resto, soprattutto le voci energetiche, fortemente legate all’oro nero. Lo riflette l’andamento dei prezzi, registrato dall’Istat: si sono abbassati i prezzi dei voli, nazionali e internazionali, ma anche dei carburanti e del gasolio da riscaldamento, che sono calati sensibilmente. Lo stesso è successo alle bollette di luce e gas (vedi qui a lato). I prodotti e i servizi energetici hanno quindi tenuto bassa l’inflazione (allo 0,1%), altrimenti spinta più verso l’alto dall’andamento dei prodotti alimentari e soprattutto da bevande alcoliche e tabacchi. I prezzi sono bassi perché i costi per produrre i beni di consumo
sono calati, grazie al fatto che il sistema economico italiano sta pagando molto meno il petrolio e quindi le imprese hanno maggiori risorse. C’è da notare, però, che non tutti hanno condiviso con consumatori e utenti questo vantaggio, anzi: le tariffe per il trasporto pubblico non sono diminuite e neppure quelle dei treni, benché come abbiamo visto i costi energetici siano calati. Almeno le aziende di trasporto e le compagnie ferroviarie dovrebbero cogliere quest’occasione per rimettere in sesto i propri bilanci e soprattutto migliorare il servizio.
Il caso dei carburanti Anche il prezzo dei carburanti è sceso, visto che negli ultimi mesi le società petrolifere hanno speso un quarto rispetto a tre anni fa per approvvigionarsi di petrolio. E infatti vendono la benzina a un prezzo industriale (al netto delle tasse) che è la metà di quello di tre anni fa. Però, se nel 2013, quando il prezzo del petrolio era salito del 50% rispetto al 2010, anche benzina e diesel erano cresciuti quasi in ugual proporzione (circa il 40% in più), oggi che il greggio costa oltre il 70% in meno rispetto a tre anni fa, i carburanti non scendono altrettanto. Asimmetrie delle economie globali? Più che altro la nota tassazione della benzina in Italia, che pesa molto sul prezzo alla pompa. �Negli Usa a incidere sul prezzo della benzina è il costo della materia prima - spiega l’esperto di energia Leonardo Maugeri - in Italia esistono le tasse sulle tasse: l’Iva è calcolata sia sul prezzo industriale della benzina, sia sulle accise».
L’andamento del prezzo del greggio e del diesel rispetto a tre anni prima
2013
+50% prezzo petrolio
2015
+40% carburanti
-70% prezzo petrolio
-20% carburanti Come si compone il prezzo alla pompa
31%
Prezzo netto industriale
51% accise
18% iva
gas
-3,8% 8 Altroconsumo 301 • marzo 2016
Aderisci alla nostra petizione per l’abolizione delle accise www.altroconsumo.it/bastaaccise #bastaaccise www.altroconsumo.it
Prendi nota, il Festival a Milano Il prossimo festival di Altroconsumo si terrà al Castello Sforzesco di Milano, il 24 e il 25 settembre 2016. #IOCONDIVIDO, il titolo dell’evento, che affronterà il tema della sharing economy.
EPIDEMIA
Zika: cautela, non allarmismo
Di Zika si continua a parlare, soprattutto dopo che è stata accertata la trasmissione del virus anche per via sessuale oltre che attraverso la puntura di zanzare. Ma non bisogna fare allarmismo: la malattia non è particolarmente grave, tranne per il fatto che si sospetta un suo ruolo nell’aumento dei casi di microencefalia di bambini nati da donne che hanno
LIBRI
contratto il virus durante la gravidanza. Rischi di complicanze gravi (sindrome di Guillain-Barrè) anche per le persone immunodepresse. Il ministero della Salute sconsiglia alle donne in gravidanza e alle persone con malattie del sistema immunitario o con gravi patologie croniche di viaggiare nei paesi a rischio (per aggiornamenti www.ecdc.europa.eu).
Una malattia non grave per la popolazione generale ma pericolosa per le donne in gravidanza
3-12
4.000
2-7
giorni di incubazione
numero di bambini nati con microencefalia in Brasile
giorni di durata della malattia
Jacopo Pasotti La scienza in vetta Codice edizioni 196 pagine - 16 € Ne consigliamo la lettura
CLASS ACTION
Dieselgate, il 15% di rimborso Volkswagen deve risarcire gli automobilisti. Nella class action contro la casa tedesca per la frode sulle false emissioni, Altroconsumo ha chiesto che vengano rimborsati con il 15% del costo dell’auto i proprietari di modelli diesel EA189 del gruppo Volkswagen, su cui è stato installato abusivamente il software che falsificava i dati. Volkswagen ha già da tempo ammesso di aver utilizzato questo software per truccare i dati delle emissioni di milioni di auto. Il risultato è che nella guida su strada gli scarichi possono superare fino a 40 volte i limiti previsti negli Usa. Intanto l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha comunicato di aver esteso anche all’ambito delle emissioni di CO il procedimento già aperto contro il colosso tedesco per pratiche commerciali scorrette in relazione alle emissioni di NOx (il dieselgate). Altroconsumo ha ricevuto comunicazione formale dall’Antitrust, essendo controparte nel procedimento. Verifica su www.altroconsumo.it se la tua auto è interessata e aderisci alla class action. www.altroconsumo.it
Perché conoscere la montagna, i fenomeni naturali che hanno portato alla nascita delle vette italiane, i miti da sfatare per affrontare con le giuste conoscenze le sue insidie, è utile e interessante. Ancor di più alla luce dei repentini cambiamenti climatici che stiamo vivendo. Difficile trovare chi racconta la scienza in maniera seria, ma anche piacevole e a tratti pratica. Jacopo Pasotti lo fa molto bene con questo libro sulla montagna. Geologo ma soprattutto grande appassionato di arrampicata, alpinismo, sci e «fughe in montagna con gli amici�, l’autore racconta curiosità scientifiche sulle rocce, sui ghiacciai e sulla neve, spiega come sono nate le nostre amate vette e a cosa si deve la loro forma (aiutato da ottime illustrazioni) e ci racconta cosa si deve e non si deve fare. «Leggerete questo libro con la stessa agilità con cui saltate da un sasso all’altro per raggiungere l’altra sponda del torrente�, promette l’autore nella sua introduzione. Non possiamo che confermare.
marzo 2016 • 301 Altroconsumo
9
Vietato per legge buttare le cicche a terra Da 30 a 300 euro: tanto può costare dallo scorso 2 febbraio gettare un mozzicone di sigaretta. Multe anche per chi butta scontrini, fazzoletti di carta o gomme da masticare.
STARTUP
Conoscere il crowdfunding Il crowdfunding , la raccolta di fondi online per finanziare progetti (un nuovo software, un prodotto innovativo…), è un fenomeno decisamente in ascesa: nel 2015, solo in Italia, attraverso questo fenomeno, nel complesso sono stati raccolti quasi 57 milioni di euro. Sono diverse le piattaforme che mettono in contatto inventori e creativi in cerca del sostegno economico con potenziali finanziatori. I motivi per investire in un progetto sono numerosi e variano da persona a persona. Tra i principali, c’è la possibilità di avere in anteprima oggetti non ancora prodotti a livello industriale, ma anche contribuire a far diventare realtà progetti interessanti che altrimenti non vedrebbero mai la luce.
Scoprilo sul nuovo Hi Test
OGM
Studio inaffidabile, un danno per tutti Un caso tutto italiano di ricerca anti ogm falsificata. Non vogliamo una scienza piegata all’ideologia.
Sul numero di marzo di Hi Test, la nostra rivista che si occupa di tecnologia, un’inchiesta spiega come andare a caccia di un progetto che potrebbe interessarci e finanziarlo, il tutto utilizzando la piattaforma Kickstarter, la più conosciuta. Proprio da questo mese, Hi Test è rinnovata: ora è più pratica, con nuovi contenuti, sempre più vicini ai bisogni dei lettori.
Sul nuovo Hi Test: il futuro di Wikipedia, l’app di Kindle, musica in streaming.
L’esperienza parla chiaro: quando la scienza perde i suoi pilastri di onestà a favore dell’ideologia o peggio di un interesse economico i danni sono difficilmente rimediabili. Lo ha dimostrato lo studio inglese sulla correlazione tra autismo e vaccini, un clamoroso falso che, pur smentito, continua a fare proseliti; o ancora, lo studio del francese Seralini che dimostrava in maniera rocambolesca la dannosità per la salute del mais geneticamente modificato. Sebbene questa ricerca sia stata ritirata per gravi vizi metodologici ancora oggi viene usata dagli
attivisti anti ogm. È successo ancora, questa volta in Italia, con una ricerca del professor Infascelli dell’Università Federico II di Napoli, tesa a dimostrare i pericoli del mangime ogm per gli animali. La senatrice Elena Cattaneo, dopo la presentazione dello studio al Senato, si è accorta di alcuni errori e manipolazioni sospette (per esempio alcune foto anomale) e ha avvisato l’Università, rendendo pubblica la vicenda. Poco convincenti gli argomenti della difesa “abbiamo toccato poteri forti”: il professore rischia pesanti sanzioni. E noi perdiamo fiducia nella ricerca pubblica.
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A N TI VIRUS SC A D U TO ? La protezione finisce subi to
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IC A A SCOL T A RE MUS IN S TRE A MING La nostra guida a Spotify & Co.
NEL MONDO
A DI WIKIPEDI
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La sicurezza alimentare è un tema che abbiamo molto a cuore: www.altroconsumo/alimentazione 10 Altroconsumo 301 • marzo 2016
a.p.- D.L.353/2003 s.p.a.-Spedizionein n toresi 159Milano- Pos teItaliane tente previopagame s.r.l., via Valassina22,20 per larestituzione al Mit Anno IX-Al troconsumoEdizioni to, restituire al Cmp di MilanoRoserio In caso di manca torecapi
www.altroconsumo.it
Velocità della rete Vuoi misurare la qualità della tua connessione? Condividi i tuoi dati con noi e scarica l’app Chebanda: scoprirai informazioni sulla tua rete e intanto contribuisci a creare una mappa della connessione mobile in Italia.
SALUTE
Terra dei fuochi: sospetti che meritano attenzione L’Istituto superiore di sanità ha messo di nuovo in evidenza i dati.
Bisogna ancora verificare se la maggiore incidenza di tumori sia legata esclusivamente all’inquinamento
Lo studio dell’Iss sull’incidenza di tumori nella “Terra dei fuochi” (55 comuni delle province di Napoli e Caserta) non è nuovo, ma è stato riproposto e ha riacceso i riflettori su un problema che non si è ancora risolto. Quello delle conseguenze sulla salute di chi vive in questa zona a causa dello smaltimento illegale dei rifiuti e a Taranto per l’attività dell’Ilva. Secondo gli esperti, le cause dell’incremento di tumori e disturbi respiratori che si è registrato nella Terra dei fuochi devono essere ancora chiarite, sebbene la combustione non controllata di rifiuti sia menzionata come possibile giustificazione del fenomeno. Secondo i ricercatori, la correlazione tra inquinamento e insorgenza dei tumori infantili (maggiore della media nazionale) non è sicura ma «può essere il risultato di una combinazione di cause genetiche e ambientali �. Avvertono, tuttavia, che è necessario aumentare la vigilanza sulla salute e migliorare l’accesso alle cure, soprattutto dei più piccoli che sono più a rischio anche a causa delle condizioni socioeconomiche sfavorevoli.
ALTROCONSUMO PARTECIPAALLA STRAMILANO
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PENDOLARI
Class action Trenord, ricorriamo in appello Era il 2012, 15 giorni da incubo con gravi disagi per circa 700mila pendolari lombardi: treni cancellati, sovraffollati, corse dirottate, ritardi, mancanza di informazioni. Una catena di avvenimenti che seppellì i diritti dell’utenza ferroviaria. Nel 2016: diritti dei pendolari calpestati ancora una volta; il Tribunale di Milano ha rigettato la class action di Altroconsumo contro Trenord, ignorando le istanze dei 6.136 aderenti all’azione risarcitoria per i danni subiti nel 2012. Ma non è finita: Altroconsumo è ricorsa in appello. www.altroconsumo.it
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ATTUALITÀ Moda verde
Cambiamo abito Nel tessile si usano molte sostanze tossiche, che inquinano e lasciano tracce sui capi d'abbigliamento che indossiamo. Vestire più green e sicuri però è possibile. Ecco come. Detox: i marchi da incoraggiare IN SINTESI L'industria tessile è la seconda più inquinante al mondo I produttori che hanno scelto di ripulirsi rappresentano appena il 15% della produzione di abbigliamento Le esperienze delle aziende impegnate nell'eliminazione di sostanze tossiche
Acquistando abbigliamento dei marchi impegnati nel processo di eliminazione delle sostanze tossiche si ottiene un duplice risultato: si premiano i b rand più attivi e si spingono gli altri a impegnarsi. Indic hiamo i gruppi e, tra parentesi, i principali marchi, secondo la valutazione di Greenpeace. Da questo giudizio sono escl usi tutti gli altri aspetti che riguardano la sostenibilità e la responsabilità sociale (condizioni di lavoro). La lista completa e aggiornata è sul sito www.greenpeace.org DETOX LEADER Aziende che hanno intrapreso azioni concrete, verificate con analisi periodiche, per aderire alle richieste della campagna Detox: Adidas (Reebok) Benetton (Sisley, Playlife), Burberry, C&A (Angelo Litorico, Yessica, Your Sixth Sense, Westbury, Canda, Clockhouse, Baby Club, Palomino, Here & There, Rodeo Sport), Esprit (EDC), G-Star Raw , H&M (COS, Monki, Weekday, Cheap Monday, Other Stories), Inditex (Zara, Pull & Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarious, Oysho), Levi Strauss & Co. (Dockers, Signature, Denizen), Limitedbrands (Victoria's Secret), Mango, Marks & Spencer (Per Una, North Coast, Portfolio, Indiglo, Autograph, Blue Harbour, Ceriso, Ultimate, Brazil’s, Occasions, Collezione, Insola), Primark (Penneys-Republic of Ireland, Early Days, Rebel, Little Rebel, YD, Young Dimension, Atmosphere, Ocean Club, Love to Lounge, Opia, No Secret, Denim Co., Secret Possessions, Cedar Wood State), Puma, Fast Retaling (Uniqlo, Compti des Cotonniers, GU, Helmut Lang, J Brand , PLST, Princess Tam Tam, Theory), Valentino (M Missoni).
...e quelli che non si impegnano GREENWASHER Hanno dichiarato il proprio impegno, ma non lo hanno ancora dimostrato con azioni concrete: Lining (Aigle, Lotto, Kason), Nike (Converse, Hurley International, Jordan, Nike Golf). DETOX LOSER Tra le aziende che non hanno aderito, ecco quelle sui cui prodotti Greenpeace ha condotto analisi indipendenti: Giorgio Armani, Bestseller (Jack & Jones, Only, Outfitters Nation, Pie ces), Diesel (Maison Martin Margiela, Viktor & Rolf, Marni), Dolce & Gabbana, Gap (Banana Republic, Old Navy, Piperlime, Athleta), Hermès, LVMH Group / Christian Dior Couture (Louis Vuitton, Céline, Loewe, Berluti, Kenzo, Givenchy, Marc Jacobs, Fendi, Emilio Pucci, Thomas Pink, Donna Karan, Edun, Nowness, LoroPiana, Nicholas Kirkwood), Metersbonwe, PVH (Calvin Klein , Tommy Hilfiger, Van Heusen, Arrow, Speedo, Olga, Warner's, GH Bass & Co), Vancl, Versace (Versus).
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ATTUALITÀ Moda verde
C
oco Chanel diceva «la moda passa,
nostra pelle. Influiscono sul nostro sistema
lo stile resta». Ora che la sostenibi-
ormonale. Aumentano il rischio di allergie e tumori. Quando vogliamo gratificarci con un
lità è diventata di moda, sarebbe bello e giusto che diventasse uno
bell’abito nuovo, siamo abituati a confron-
stile. Soprattutto nel mondo della moda, il tarci con l’estetica e non con l’etica. Con il settore che, per definizione e per vocazio- suo prezzo di vendita, quasi mai con il suo ne, detta gusti e preferenze. Occorre però vero costo sociale, umano e ambientale. E capirsi: la sostenibilità non è un modo per quando lo facciamo, immaginiamo fabbrifarsi notare (greenwashing), ma per farsi
produzione in Italia. Fatto positivo per l’occupazione, peccato che importino condizioni
di lavoro tipiche delle fabbriche bengalesi o moldave. Giornate di lavoro di quattordici ore. Salari da fame. Diritti negati. Lavoro
nero. Illegalità. È tutto raccontato negli ultimi due report di Abiti Puliti: Una dura storia di cuoio e Quanto è vivibile l’abbigliamento in che in Cina, Bangladesh o Cambogia. Una Italia? (www.abitipuliti.org)
ricordare come amici veri del pianeta. Non è più tempo di confondere il vero impegno con le apparenze. Slogan ecologisti. Spruz-
lontananza geografica capace di anestetizzare nella nostra coscienza anche tragedie
fiore. I panni sporchi sono talmente tanti
Stavano lavorando anche per griffe occidentali, cucendo vestiti destinati a trovare posto
Andare oltre la normativa
immani. Come quella del Rana Plaza, l’edi- Per fortuna, nella moda che luccica si trova zatine di verde nelle collezioni. Passerelle ficio crollato in Bangladesh nell’aprile del anche qualche pepita. Sulla spinta di richiecon immagini di boschi lussureggianti. Pub- 2013, e sotto le cui macerie hanno perso la ste avanzate da consumatori, anche noi di blicità ambientate in splendidi giardini in vita 1.130 persone, perlopiù giovani donne. Altroconsumo, e da movimenti d’opinione che è ormai impossibile nasconderli dietro grandi stampe a motivi nature.
— ecologisti, umanitari e animalisti —, sono
sempre di più i brand che hanno optato per
nei nostri guardaroba.
quali sono tossiche per l’ambiente e per la salute. Alterano gli ambienti acquatici. Entrano nella catena alimentare. Si accumula-
un approccio più rispettoso dell'ambiente, in I gironi infernali dell’abbigliamento sono particolare nella gestione del rischio chimico, però anche tra noi. Si annidano in catene di di cui parliamo in questo articolo. L'impegno subfornitura complesse e stratificate. Una fi- maggiore si concentra su tre capisaldi. Elimiliera composta da tanti attori a diversi livelli, nazione delle sostanze chimiche pericolose il cui controllo sfugge a marchi che, per d isat- dalla produzione, il che si traduce in vestiti tenzione o poca sensibilità, sono disposti a sa- "puliti". Filiera produttiva più tracciabile. Dicrificare i diritti sull’altare dei profitti. Come vieto di pratiche crudeli sugli animali, sopratdenuncia Abiti Puliti, la sezione italiana di tutto dopo l'eco internazionale che hanno Clean Clothes Campaign, molti grandi gruppi avuto le denunce (documentate) delle soffe-
no negli organismi biologici. Finiscono sulla
industriali della moda hanno rilocalizzato la
Un lungo strascico tossico L'industria tessile è la seconda più inquinante al mondo, dopo quella che impiega
fonti fossili per produrre energia. Fa uso di oltre duemila sostanze chimiche, molte delle
INTERVISTA
GIUSEPPE UNGHERESE GREENPEACE Responsabile campagna inquinamento
«L'impegno Detox non è un bollino né una certificazione. È un percorso che le aziende abbracciano verso l'eliminazione completa di tutte le sostanze tossiche dai prodotti e dalle filiere produttive del tessile, entro il 2020. Chi aderisce decide di seguire una road map con scadenze ben definite». Giuseppe Ungherese insiste su questa premessa. «Deve essere chiaro che si tratta di un impegno che le aziende prendono con i consumatori di tutto il mondo». Perché avete pensato a Detox? «La campagna nasce da un problema poco noto ma molto
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renze imposte ai conigli d'angora e alle oche
diffuso, perlopiù nel Sud-Est asiatico e in Cina, ma anche in Messico o in Turchia. I grandi brand hanno utilizzato - e alcuni ancora utilizzano - i fiumi come delle discariche. Le sostanze che non finiscono nei fiumi in fase di produzione, rimangono nei vestiti e poi sono rilasciate nei fiumi quando li laviamo».
esattamente come gli scarichi di alcune aziende o anche i prodotti finiti presentassero concentrazioni di sostanze tossiche elevate. Siamo poi passati a fare pressioni sulle aziende. Dal 2011 a oggi hanno sottoscritto l'impegno Detox 35 gruppi, cui fanno riferimento cento marchi».
Con quali risultati? «Per esempio un’indagine da noi condotta in Messico rivelò che in un fiume c’erano quasi 1.100 sostanze tossiche. Le comunità che vivono vicino a questi stabilimenti utilizzano quell’acqua per vivere, per cucinare: è la loro acqua potabile. In queste acque pescano. Siamo di fronte a un’emergenza ambientale di grande portata».
Perché alcuni marchi che hanno aderito all'impegno non figurano nella "sfilata Detox"? «La valutazione avviene ogni anno. Se qualche brand non c’è, è perché ha avuto poco tempo per essere valutato».
Come vi siete mossi? «Siamo partiti dalla pubblicazione di una serie di rapporti contenenti evidenze scientifiche che dimostravano
I dati come sono comunicati? «Uno dei pilastri di Detox è la trasparenza. Tutte le aziende e tutta la loro rete di fornitori devono pubblicare periodicamente sulla piattaforma online dell’IPE, Institute of Public and Environmental Affairs (www. ipe.org), tutti i dati relativi alle acque di scarico, così possono
essere consultati da chiunque lo voglia. I dati sulle loro revisioni devono apparire anche sul proprio sito internet». Diverse aziende lamentano l'impossibilità di eliminare alcune sostanze chimiche. «Delle oltre 400 sostanze che fanno parte del protocollo Detox, si contano sulle dita di una mano quelle per le quali c’è bisogno di un ulteriore sforzo tecnologico per trovare alternative più sicure. Le aziende non hanno più scuse per continuare volontariamente a inquinare e a non tutelare salute e sicurezza».
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ATTUALITÀ Moda verde
in alcuni allevamenti. Per quanto riguarda l'eliminazione di sostanze tossiche, ci sono marchi che stanno dimostrando un’atten-
zione che va oltre il rispetto della normativa vigente. Ne abbiamo parlato lo scorso 16 feb braio nel convegno #dirittiallamoda, organiz-
zato a Roma. Un cambiamento sollecitato in gran parte dalla campagna di Greenpeace, che rappresenta una vera rivoluzione per
tutto il settore. Per la prima volta chiediamo ai marchi dell'abbigliamento non di limitare l’uso di sostanze tossiche. Questo è già chia-
Grandi pulizie in 100 case (di moda) Nel mirino ci sono undici classi di sostanze pericolose per l’ambiente e per la salute, tra cui ftalati, alchilfenoli etossilati, PFC,
cocktail. Questo concetto è rafforzato dalla considerazione che i residui rintracciabili sul prodotto finito equivalgono solo a una
ammine associate a coloranti azoici, metalli
piccolissima parte della quantità usata nelle filiere di produzione. Giocoforza la maggior
pesanti. Sostanze da noi ricercate nei test sul tessile e in diversi casi rintracciate. Sui pigiamini per bambini abbiamo scoperto ftalati e coloranti; sulla biancheria intima c'erano coloranti, solventi, metalli pesanti,
parte è già finita nell’ambiente. Dal 2011 a oggi, hanno sottoscritto l’impegno Detox 35 gruppi internazionali, che rappresentano più di cento marchi (vedi la prima parte dell'elenco a pag. 12). Tutti insieme costituiscono
nonilfenolo e nonilfenoletossilato; sui jeans circa il 15% della produzione globale di abbitracce di metalli e formaldeide; sulla maglie gliamento. Tra le aziende che rispettano gli
ramente imposto per legge (in Europa dal regolamento REACH) e previsto in maniera
da calcio tracce di metalli (tutti gli articoli sono reperibili sul nostro sito, in archivio).
impegni, troviamo firme che soddisfano un del lusso (Valentino, Burberry). Marchi del fast fashion (Zara, H&M, Uniqlo). Multinazionali
po’ tutti i gusti e tutte le tasche. Grandi griffe
ancor più restrittiva da diverse certificazioni
Insieme a Greenpeace ne chiediamo l'elimi-
volontarie (in particolare Oeko-Tex) adottate dalle aziende tessili. Chiediamo addirittura
nazione e non la semplice riduzione, perché partiamo da un assunto molto semplice:
di eliminarle dalla produzione, in modo che
quando ci sono di mezzo sostanze tossiche, non esiste una soglia di concentrazione sot-
dell’outdoor (Páramo). Discount (Lidl, Penny). Di conseguenza, anche diverse aziende tessili
to la quale il problema diventa accettabile, anche perché siamo contemporaneamente esposti a più fonti tossiche e si rischia l'effetto
italiane, che forniscono i semilavorati ai mar-
non finiscano né nell'ambiente né sui capi d'abbigliamento. Un'eliminazione graduale
entro il 2020, inserita in un percorso a tappe programmate e con verifiche periodiche.
dell'abbigliamento sportivo (Adidas, Puma) e
chi dell’abbigliamento, si stanno impegnando
a eliminare le sostanze tossiche.
COTONE E POLIESTERE A CONFRONTO Cotone Vanta un’alta biodegradabilità, ma presenta diversi svantaggi: alto consumo di acqua e rilevante impiego di pesticidi in fase di coltivazione, alto consumo di carburante per il trasporto dai campi alle imprese produttrici. Non sempre le fibre naturali sono più sostenibili. Ogni tessuto fa storia a sé.
Cotone
coltivazione
Poliestere Come tutte le fibre sintetiche, ha due punti a sfavore: ha origine dal petrolio e non è biodegradabile. A fine vita, se non viene riciclato, permane nell’ambiente a lungo. Vanta però basso consumo di acqua, alto grado di automazione e minori trasporti, visto che i luoghi di produzione della fibra e del filato coincidono.
raccolta e trasporto
consumo di acqua pesticidi e fertilizzanti
estrazione di petrolio consumo di energia sostanze chimiche emissioni e scarichi
Poliestere
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estrazione
emissioni e scarichi
filatura e tessitura consumo di energia scarti di produzione o rifiuti
consumo di energia scarti di produzione o rifiuti emissioni e scarichi
filatura e tessitura
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ATTUALITÀ Moda verde
Dubbi poco sintetici In un primo momento l’iniziativa di
Greenpeace è stata accolta con scetticismo dal mondo produttivo. Ci si chiedeva come fosse possibile eliminare sostanze necessarie per migliorare le performance dei tessuti: colorare, impermeabilizzare, conferire qualità idrorepellenti e antimacchia, eliminare il
rischio di infiammabilità, prevenire l’odore causato dal sudore, ottenere effetti antipie ga. La paura era che, per venire incontro alla richiesta di una moda verde, i tessuti perdessero in fascino e prestazioni. Che si tornasse
ad abiti puliti sì, ma “poveri”, penitenziali, e dai costi maggiori, come era successo in passato. Abbigliamento che non si vende, se non a una nicchia di consumatori atti vamente impegnati. Bisognava anche non disperdere il patrimonio di saper fare che
naturali non avremmo più terre coltivabili. Serve un equilibrio. E poi la sostenibilità
produttori che considerano imprescindibile l'utilizzo di alcune sostanze che la chimica
non è riuscita a sostituire con altre ecologi- di un prodotto si valuta sull’intero ciclo di vita. Per que sto abbiamo intensificato la camente più accettabili. Filippo Servalli, responsabile dei program- produzione di poliestere da riciclo del PET mi di sostenibilità di Radic i Group, azienda
e stiamo lavorando per rendere sempre più
italiana tra i leader mondiali per la produ-
riciclabili i prodotti "man made"».
zione di nylon, che ha fatto del miglioramento delle sue performance ambientali un punto di forza, pone per esempio la questio-
Greenpeace però assicura che alla base delle sue campagne c'è la fattibilità: «Par-
ne dei metalli pesanti: «Abbiamo già elimi-
alternative percorribili e soprattutto verdi» puntualizza Giuseppe Ungherese di Greenpeace. «Per esempio gli alchilfenoli
nato tutto ciò che era possibile eliminare, resta il nodo dei metalli pesanti, come nickel e antimonio, senza i quali è impossibile produrre fibre “man made” (chimiche ndr ).
tiamo sempre da situazioni in cui esistono
vengono usati abitualmente per sgrassare,
Le stiamo riducendo, servono misurazioni precise, ma eliminarle dalla produzione significherebbe non poter più fare fibre
sintetiche. Ogni anno si producono 24 mi-
rende la moda un concentrato di creatività e funzionalità pratica.
lioni di tonnellate di cotone e 60 milioni di tonnellate di poliestere. Se dovessimo
Non tutti i dubbi sono stati fugati. Ci sono
sostituire tutte le fibre chimiche con quelle
la stessa cosa si può ottenere con metodi alternativi, come quelli su base alcolica, che non sono tossici. Sono solo due o tre i com-
posti per i quali non c’è ancora un’alternativa sicura ed ecologica. Servono tra l’altro per processi non in uso in tutte le aziende tessili. Siamo aperti al dialogo, costruiamo una road map insieme con le aziende».
Fonte: Blumine / Sustainability-lab e Radici Group
Qual è il più sostenibile?
Poliestere Cotone
A titolo di esempio, ecco il confronto tra una stessa T-shirt, nella versione in cotone e nella versione in poliestere. Se consideriamo i quattro più importanti indicatori di impatto ambientale, il poliestere risulta avere un minore impatto sull’ambiente.
consumo di energia scarti di produzione o rifiuti
Energia Emissioni e scarichi Consumo di acqua Alterazioni negli ambienti acquatici
consumo di acqua consumo di energia sostanze chimiche emissioni e scarichi
riciclo o rifiuto
consumo di acqua consumo di energia sostanze chimiche scarti di produzione o rifiuti emissioni e scarichi
tintura, stampa e finissaggio
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confezione
lavaggio e stiro
fine vita •
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ATTUALITÀ Moda verde
Una spinta verso l'innovazione
IMPRONTE NELLA NEVE
buon esempio vale più di un quintale di pa-
Il paradosso dell'abbigliamento outdoor: è pensato per i grandi amanti della natura, ma contiene sostanze inquinanti
role”, la risposta più convincente alle aziende dubbiose arriva da chi ha abbracciato con entusiasmo la causa Detox. In prima linea
Fedeli al detto secondo cui “un grammo di
c'è Italdenim, azienda lombarda che produÈ il più naturale dei paradossi. Amare la natura, acquistare un equipaggiamento ad hoc per godersela al meglio, e scoprire che questo contiene sostanze chimiche pericolose. Che una volta immesse in natura non si degradano, se non in tempi lunghissimi. Greenpeace ha testato 40 prodotti (giacche, scarpe, tende, zaini, sacchi a pelo e perfino corde), acquistati in 19 Paesi, trovando tracce di PFC nel 90% degli articoli. Si tratta di sostanze che si degradano con molta difficoltà, rimangono nell'ambiente per centinaia di anni e sono dannose per la salute.
Usati per impermeabilizzare «Marchi come The Nor th Face, Patagonia, Mammut, Salewa e Columbia continuano a usare PFC per impermeabilizzare i loro prodotti, nonostante si dichiarino a parole sostenibili e amanti della natura» dice Giuseppe Ungherese di Greenpeace. «Abbiamo trovato elevate concentrazioni di PFOA, un PFC a c atena lunga collegato a numerose patologie e malattie gravi come il cancro, in 11 prodotti tra cui alcuni dei
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marchi The North Face, Salewa e Mammut. Questa sostanza è già sottoposta a severe limitazioni in Norvegia». Solo in 4 prodotti (il 10 per cento) non sono stati rilevati PFC. Questo dimostra che c'è poca sensibilità da parte delle aziende outdoor su questi composti, ma anche c he è possibile produrre abbigliamento impermeabile senza usarli.
Una contaminazione globale Greenpeace ha anche condotto otto spedizioni in aree remote, dalla Cina alla Patagonia, dalle Alpi ai Monti Sibillini, analizzando acque e neve fresca. Sono stati rintracciati PFC ovunque, anche a cinquemila metri di quota. Si tratta di sostanze caratterizzate da un’elevata volatilità, sono trasportate dai venti, dalle masse d’acqua, dalle correnti marine e si diffondono su tutta la superfic ie terrestre. Una contaminazione globale che non dovrebbe vedere coinvolte anche le aziende dell'outdoor, che fanno dello stare in natura il loro business . Per approfondire vai su: detox-outdoor.org
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ce tessuti per i jeans di prestigiose case di moda. «Abbiamo già eliminato tutte le sostanze tossiche che il protocollo di Greenpeace
chiede di bandire. Inoltre, nei trattamenti di nobilitazione (tintura, lavaggio e finissaggio ndr ) usiamo tecnologie che ci consentono la massima resa con i minori consumi di acqua, energia e composti chimici — spiega Gigi Cac-
cia, amministratore delegato di Italdenim —. Per di più i tessuti della nostra collezione non hanno per niente perso in prestazioni, ap-
peal estetico e tattile. Per rendere resistente l’ordito alle sollecitazioni del telaio abbiamo abbandonato il metodo tradizionale e adottato l’uso del chitosano, una sostanza organica ottenuta dagli scarti dei crostacei usati nell’industria alimentare, quindi completamente
biodegradabile. Questo permette di ridurre enormemente i consumi sia di acqua (fino
all’80%) sia di energia (fino al 50%), e di ab battere l’uso di detergenti, sbiancanti e altri agenti chimici».
L'impatto sui costi Legittimo chiedersi da consumatori se questi cambiamenti si rifletteranno sui costi e quindi sul prezzo finale dell'abbigliamento. «Sono prodotti e tecnologie onerose, però se ven-
gono inserite in processi ben ingegnerizzati, i costi non sono diversi da quelli della produ-
zione tradizionale» precisa Caccia. Insomma, chi non vuole convertirsi alla li-
nea verde non ha alibi. Certo è che occorre Le spedizioni condotte da Greenpeace in aree remote, per analizzare acqua e neve
I composti pericolosi nei campioni analizzati. In quello dei Monti Sibillini le quantità maggiori
L'inglese Páramo è il primo marchio outdoor ad annunciare l'adesione a Detox
investire in ricerca e innovazione. E in questo senso Canepa, una delle maggiori tessiture italiane, la prima azienda tessile al mondo ad aver sottoscritto Detox, ha fatto scuola.
È proprio nel suo centro di ricerca, in colla borazione con i laboratori del Cnr-Ismac di Biella, che è stato messo a punto e brevettato (con il nome di Kitotex) l’uso del chitosano in ambito tessile. «Ora siamo impegnati a eliminare completamente dalla produzione il PVA (alcol polivinilico), un prodotto usato per rinforzare i filati, ma che genera microplastiche che attraverso gli scarichi si accumulano nell’ambiente; nei mari diventano isole galleggianti, i pesci scambiano le
microplastiche per plancton e se ne cibano, così arrivano sulle nostre tavole» afferma
Maurizio Ribotti, a capo della comunicazione di Canepa. Chi può invece già vantare di aver eliminato tutte e 11 le classi di sostanze tossiche previsto da Detox è Besani, produttore di tessuti a maglia in filo di Scozia. «Per noi il 16 Altrocon sumo 301 • marzo 2016
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ATTUALITÀ Moda verde
INTERVISTA
AURORA MAGNI BLUMINE / SUSTAINABILITY�LAB
Presidente Per il mondo della moda, l’ecologia è una questione più di marketing o di buone pratiche? «La svolta sostenibile dei brand è un fenomeno recente. Di certo è un fatto positivo ma è facile definirsi sostenibili, più difficile è individuare le criticità dei processi e dei materiali. E porvi rimedio, coinvolgendo la catena dei fornitori, per esempio per ridurre i consumi di acqua nei processi e le emissioni di CO� oppure per eliminare le sostanze chimiche pericolose. Su questi temi abbiamo visto scendere in campo brand famosi, specie dell’abbigliamento sportivo ma si tratta di una quota ancora troppo piccola del mondo della moda».
Sostenibilità e competitività: è un matrimonio possibile? «In questo momento la partita per la moda sostenibile è giocata soprattutto sull’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose, come richiesto dal protocollo Detox di Greenpeace. L’azienda che riesce a dare ai materiali ottime performance, anche estetiche, senza usare sostanze chimiche pericolose, diventa più competitiva ed emerge sui concorrenti. Il mercato premia inevitabilmente le imprese che in questi anni hanno investito in ricerca e innovazione, coinvolgendo la propria catena di fornitori». Che ruolo hanno le certificazioni? «Le aziende tessili hanno a disposizione numerosi sistemi di certificazione che prevedono, per quanto riguarda la presenza di sostanze chimiche critiche,
processo di liberazione dalle sostanze tossiche si è praticamente concluso. Per riuscirci abbiamo coinvolto tutti i nostri fornitori in questo sforzo. Li abbiamo scelti privilegiando
la condivisione di obiettivi, più che la logica
determinati gradi di tolleranza. L’obiettivo “zero” ha spostato la competizione su un livello più alto, valorizzando le imprese in grado di raggiungerlo al di là del fatto che siano o meno certificate. Va inoltre detto che le certificazioni sono raramente visibili e riconosciute dal consumatore. Hanno però contribuito a diffondere la cultura della valutazione oggettiva dei dati, pratica fondamentale in ogni processo di miglioramento». Il consumatore che strumenti ha per scegliere capi verdi? «Le etichette aiutano poco. Si riferiscono alla composizione fibrosa del capo, alle modalità di lavaggio e stiro e al Paese in cui il prodotto è stato realizzato. Prodotti indicati come made in Italy spesso sono fatti con tessuti lavorati e tinti in Paesi la cui legislazione sulla sicurezza
Le etichette devono raccontare Purtroppo i vestiti non parlano, non riescono a raccontarci la loro storia produttiva.
Arrivati nelle boutique e nei grandi magaz-
chimica è meno rigorosa di quella europea. La situazione può però migliorare. La moda potrebbe usare etichette smart e app per consentire ai consumatori di leggere con lo smartphone le performance ambientali e la storia produttiva del capo prima di comprarlo. In attesa che la tecnologia digitale ci aiuti, non ci resta che seguire le politiche dei brand e premiare quelli che si impegnano concretamente sui temi che ci stanno a cuore».
nostri test, gli indumenti che la riportano hanno in genere ottenuto valutazioni buone
sulla sicurezza chimica. • Non acquistare pellicce e capi con inserti
del vantaggio economico» dice Mario Riva responsabile sostenibilità di Besani. «La nostra filiera è pulita. Anche i tessuti sono migliorati,
zini, nessuno è in grado di valutare il loro contenuto green soltanto toccandoli. E le etichette — che indicano solo materiali, luo go di confezionamento, consigli di manuten-
vere e scartarli subito. • Evita l'acquisto di indumenti con stampe
i colori sono diventati più brillanti».
zione — non sono di alcuna utilità. Di aiuto
nocive più a rischio. Se si tratta di un capo
potrebbe essere l'etichetta sulla sostenibilità, Non solo tessuti così come un ruolo importante potrebbero La campagna Detox non è solo tessuti, coin- giocarlo le smart label, etichette intelligen volge anche il mondo degli accessori. Hanno ti in grado di dialogare con smartphone e infatti aderito due produttori di chiusure tablet (vedi intervista in questa pagina).
di biancheria, preferisci il cotone, meglio bianco o di colore chiaro. Non acquistare
in pelliccia: basta toccare per capire se sono
plastificate, che possono contenere sostanze
prodotti con inserti in metallo che saranno a diretto contatto con la pelle. • Lava i capi prima di indossarli per la prima
lampo, Zip GDF e Giovanni Lanfranchi. Per loro la sfida è ancora più difficile, perché oltre che la componente tessile devono
produrre quella metallica, la cerniera vera e propria, che prevede il ricorso a sostanze chimiche più aggressive. «Per mantenere fede ai nostri impegni abbiamo dovuto rifare molte ricette, come quelle dei coloranti, per eliminare il cadmio. Abbiamo adottato leghe di ottone esenti da piombo. Per liberarsi del problema del rame, presente nell’ottone,
Se vuoi indossare abiti più sicuri, scegli i marchi attivi nell'eliminazione delle sostanze tossiche Queste sarebbero utili anche nella lotta alla volta. In molti casi questo consente di scaricontraffazione, che affligge il mondo della care buona parte delle sostanze chimiche. moda più di qualsiasi altro settore. • Per il lavaggio utilizza il dosaggio minimo
I nostri consigli
di detersivo ed evita l'uso di ammorbidenti.
• Resisti alla tentazione di comprare vestiti
si potrebbe optare sempre per leghe di acciaio, ma questo comporta un aumento dei
Ecco alcuni consigli da seguire in fase d’acquisto, uso e dismissione di un indumento.
costi» spiega Alessandro Bordegari, direttore commerciale di Giovanni Lanfranchi, azienda nata come bottonificio nel 1887 e
• Consulta "La sfilata Detox" su Greenpeace. org e scegli i capi d'abbigliamento dei marchi
classificatisi come "Detox Leader".
tarli via, donali o scambiali, anche online. Esistono siti e app, per esempio Swat Party,
convertitasi alle lampo negli anni Sessanta.
• Tra le certificazioni prediligi Oeko-Tex: nei
nati per facilitare questo scambio.
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nuovi, anche quando sono in saldo, e fai
durare il più possibile quelli che hai. • Se non sono troppo logori, invece di but-
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INCHIESTA Turismo collaborativo
Viaggiare di casa in Com'è organizzare un soggiorno di vacanza con Airbnb, Homeaway, Wimdu...? Lo abbiamo sperimentato di persona. Partendo con quattro turisti misteriosi.
S
iamo stati in giro per l'Europa. Ab-
biamo dormito nell'appartamento di Luca e Felicia a Milano, siamo stati ospitati nella casa di Suzanne
a Bruges nelle Fiandre, abbiamo dormito da Pablo a Madrid e alloggiato da Jo a Lisbona. E provato le case di molte persone, "host"
come vengono chiamati in gergo. Lo abbiamo fatto prenotando attraverso le piattaforme digitali (Airbnb, Wimdu, Bedycasa...) che
IN SINTESI L'inchiesta sulle piattaforme di turismo collaborativo L'esperienza dei nostri turisti misteriosi I consigli dei soci che sono diventati host
pio - i termini per la cancellazione vengono rispettati, le caparre rimborsate, gli immo-
bili corrispondono alle immagini presentate online, i pagamenti sono sicuri. Come per le altre inchieste, anche per giudicare queste piattaforme, abbiamo utilizzato il metodo
rigoroso che da sempre contraddistingue le nostre analisi. Ecco come ci siamo mossi.
Come turisti qualunque
promuovono un nuovo modo di viaggiare, di vivere l'ospitalità, di godere il territorio. È il turismo collaborativo: una delle molte facce
Come turisti qualunque abbiamo deciso di
della sharing economy, la nuova economia - condivisa e personale - che da tempo se-
soluzioni proposte da 10 siti: 9Flats, Airbnb, Bedycasa, Homeaway, Housetrip, Iha, Rentitalia, Roomorama, Tripwell, Wimdu. Dalla registrazione sul sito alla ricerca e alla prenotazione, dall'incontro con l'host al pagamento, tutto è stato fatto da turisti
guiamo e sosteniamo. Ma sempre con occhio vigile. Lo testimonia anche questa inchiesta, che abbiamo fatto per capire se questo modo di viaggiare funziona, se ci sono criticità per i consumatori che lo utilizzano, se - per esem18 Altrocon sumo 301 • marzo 2016
soggiornare in quattro città (Milano, Madrid, Bruges, Lisbona), dormendo in alcune delle
comuni. Che lavoravano per noi in incognito www.altroconsumo.it
Ne parleremo il 24 e il 25 settembre 2016 al Festival di Altroconsumo, al Castello Sforzesco di Milano
#IOCONDIVIDO
L'ESPERIENZA DI CHI AFFITTA Renata si è lanciata in questa avventura. È stata una sfida preparare la casa per l'affitto breve. E quando l'impegno è troppo, si fa aiutare.
P
reparare una casa per l'affitto a breve termine è facile. Si può fare da sol i o è meglio farsi aiutare?
�Dipende dallo stato di partenza. Nel mio caso la casa era completamente da ristrutturare. Una volta terminati i lavori strutturali ho scelto come impostare la casa sulla base del tipo di affitto che volevo proporre. Quando mi sono convinta per quello a breve termine ho dovuto predisporre la casa in ogni particolare. Non basta l'arredamento di base: gli ospiti devono trovare tutto come se fossero in hotel, dalle stoviglie alla biancheria per il bagno, dalle lenzuola alla tovaglia. Per non sbagliare ho chiesto aiuto a una persona che si occupa proprio di affitto
casa
breve. Seguendo la sua esperienza e i suo i consigli ho messo, per esempio, in cucina il bollitore elettrico: in Italia non si usa tanto, ma gli stranieri si aspettano di trovarlo. Un altro suggerimento è stato quello di preparare sempre all'arrivo degli ospiti un piccolo kit di benvenuto (qualche bottiglia d'acqua fresca in frigorifero, una scatola di biscotti e qualche cioccolatino) oppure quello di appendere in casa il regolamento del condominio, così non si rischiano incomprensioni con gli altri condomini. Da quando ho iniziato sono arrivati molti stranieri, alcuni per mesi, altri solo per pochi giorni. È un'esperienza interessante. E quando diventa troppo impegnativo seguire i cambi, so che posso contare su questa persona fidata».
IL CONSIGLIO DELLA LETTRICE Elisa affitta la sua casa a chi arriva a Milano. Il segreto? Pubblicare belle fotografie, che valorizzino l'immobile, ma rispecchino la realtà.
e hanno valutato tutto. È facile prenotare? Le informazioni sono corrette? Le case pulite? L'accoglienza facile? I servizi reali? In generale si può dire che è andata bene (i dettagli nelle schede alle pag. 20 e 21), ma bisogna
tenere presente due cose. Non scegliete i siti esclusivamente per un ipotetico risparmio
(ne restereste delusi) e mettete in conto che serve un certo impegno per fare (bene) tutto. Serve tempo per trovare la casa giusta (a volte bisogna cercare su più siti), verificare l'identità dell'host (su Iha e Tripwell non ci sono le recensioni) o la politica di cancellazione (varia molto) e, in alcuni casi, per
prenotare (su Iha e Rentalia non si fa online ma con l'host) o per trovare il miglior prezzo (la stessa casa a Bruges costava 110 euro su 9Flats, 199 euro su Airbnb per le stesse date). Ma più impegno non significa che non ne
valga la pena. www.altroconsumo.it
Q
uali consigli daresti a chi vuole affittare a breve termine una casa di proprietà? �Anzitutto
presentare la casa nel miglior modo possibile. Questo non significa inventare nulla o aggiungere cose che in realtà non ci sono, ma piuttosto fare delle belle fotografie che la valorizzino. Su questo punto sono facilitata perché sono una fotografa professionista, è il mio lavoro. Credo però davvero che per una buona risposta in termini di ospiti sia necessario pubblicare belle fotografie dell'appartamento.
Un'immagine corretta non solo valorizza al massimo la casa, ma è anche funzionale: fa capire la disposizione degli spazi e lo stile e attrae l'interesse di chi è in cerca di una soluzione accogliente. Oltre a questo aspetto per evitare incomprensioni con i miei ospiti, mi piace accoglierli e conoscerli di persona: preferisco gestire personalmente la parte del check-in e anche il check-out, spiegando agli ospiti i servizi della casa, dando indicazioni sui collegamenti con i mezzi pubblici e rispondendo a ogni altra curiosità». marzo 2016 • 301 Altroconsumo
19
INCHIESTA Turismo collaborativo
I giudizi sulle piattaforme si basano sulla "netnografia", un procedimento che valuta i processi sociali che emergono dalle interazioni online. Per l'analisi sono state prese in considerazione queste voci. Funzionalità e usabilità Valuta gli strumenti forniti dalle piattaforme digitali per gestire la comunicazione tra gli utenti, l'accesso alle informazioni, l'usabilità (grafica, simboli...), la qualità del profilo degli host, il design del sito, i servizi connessi (chat, email,commenti...). Fiducia e reputazione virtuale Analizza il modo in cui le piattaforme promuovono lo sviluppo della reputazione virtuale, la fiducia tra gli utenti, l'affidabilità degli host, i sistemi di giudizio e di identificazione, l'uso di commenti. Sicurezza Considera gli sforzi fatti dai siti per fornire un ambiente sicuro per la comunicazione, le transazioni e gli scambi, oltre ai meccanismi per affrontare e gestire eventuali problemi. Benefici sociali e ambientali Giudica come il sito mira a produrre effetti positivi nella comunità e nell'ambiente attraverso la promozione del consumo locale, la cultura della condivisione, lo sviluppo di risorse collettive. I GIUDIZI: Leader. Ottengono questo giudizio le piattaforme che hanno le valutazioni più alte in funzionalità/ usabilità e fiducia/ reputazione, parametri che riguardano la condivisione di esperienze e comportanti personali orientati alla collaborazione.
Pragmatico. Ottengono questo giudizio i siti orientati alle pure transazioni: offrono servizi, senza la pretesa di avere impatti sociali positivi, con il solo scopo di fare incontrare la domanda con l'offerta.
20 Altroconsu mo 301 • marzo 2016
9FLATS
AIRBNB
BEDYCASA
PRO I turisti misteriosi hanno apprezzato lo sconto che si riceve per le prenotazioni future. Gradita anche l'assicurazione extra, inclusa nel prezzo. CONTRO A Milano la turista ha avuto poca scelta; a Madrid ci sono stati problemi con i mobili e la dotazione della casa.
PRO l turisti misteriosi hanno gradito il processo per la cancellazione e il rimborso: è semplice e diretto. CONTRO Non piace ai turisti il fatto che - in caso di cancellazione - si perde sempre il costo della prenotazione. Da migliorare.
PRO A Milano la nostra turista è stata accolta da un host molto cordiale: anche l'appartamento ha avuto un consenso positivo . CONTRO Le informazioni sull'host, sono accessibili solo dopo la prenotazione. Con lui ci si accorda anche sul metodo di pagamento, che, quindi, non viene indicato online.
NETNOGRAFIA Funzionalità e usabilità
NETNOGRAFIA Funzionalità e usabilità
NETNOGRAFIA Funzionalità e usabilità
C
Fiducia e reputazione virtuale C
Sicurezza C
Benefici sociali e ambientali D
B
Fiducia e reputazione virtuale B
Sicurezza B
Benefici sociali e ambientali D
C
Fiducia e reputazione virtuale C
Sicurezza C
Benefici sociali e ambientali D
LEADER
LEADER
IHA
RENTALIA
ROOMORAMA
PRO La turista a Milano ha apprezzato la prenotazione tramite il contatto diretto con l'host. CONTRO Niente fattura per la nostra turista di Bruges. A Milano mancano i dettagli della casa: la turista deve guardare nelle FAQ per sapere che lenzuola e asciugamani sono compresi nel prezzo.
PRO C'è un filtro per selezionare "le sistemazioni verificate", ma solo dopo aver scelto la casa si capisce che quello che viene verificato è il solo indirizzo. CONTRO A Madrid l'host ha chiesto alla turista 30 euro per le pulizie perché - secondo lui - il sito "ha scordato di addebitarle".
PRO I turisti misteriosi hanno gradito lo sconto che viene offerto per le prenotazioni future. CONTRO La piattaforma è gestita negli Stati Uniti: i prezzi sono in euro sul sito, ma vengono addebitati in dollari americani sulla carta di credito. Il tasso di cambio causa costi non previsti.
NETNOGRAFIA Funzionalità e usabilità
NETNOGRAFIA Funzionalità e usabilità
NETNOGRAFIA Funzionalità e usabilità
D
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Fiducia e reputazione virtuale
Fiducia e reputazione virtuale
Fiducia e reputazione virtuale
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Sicurezza
Sicurezza
Sicurezza
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Benefici sociali e ambientali
Benefici sociali e ambientali
Benefici sociali e ambientali
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PRAGMATICO
PRAGMATICO
LEADER
PRAGMATICO
www.altroconsumo.it
INCHIESTA Turismo collaborativo
HOMEAWAY
HOUSETRIP
Dalla mamma al manager: i turisti misteriosi Per testare le piattaforme e provare sulla pelle l'esperienza del turismo collaborativo (dalla registrazione al check out) abbiamo sguinzagliato i nostri turisti misteriosi. Ecco chi sono.
PRO Il turista di Madrid ha apprezzato il filtro "proprietario privato o agenzia" per la ricerca. CONTRO Sempre a Madrid c'è stato un problema con il processo di cancellazione, confuso e complesso: il turista si è lamentato. A Bruges, tra turista e host è nato un malinteso sul pagamento.
PRO La fattura viene mandata direttamente dalla piattaforma: la modalità piace al turista di Bruges. CONTRO A Lisbona e Madrid i costi per le pulizie sono obbligatori per alcuni host, ma non sempre sono chiaramente indicati online. A Madrid la turista ha pagato 40 euro per le pulizie senza preavviso.
NETNOGRAFIA Funzionalità e usabilità
NETNOGRAFIA Funzionalità e usabilità
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Fiducia e reputazione virtuale
Fiducia e reputazione virtuale
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Sicurezza
Sicurezza
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Benefici sociali e ambientali
Benefici sociali e ambientali
E
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PRAGMATICO
LEADER
MILANO Per noi ha lavorato una studentessa di Milano, con una grande esperienza di viaggi in giro per il mondo.
"All'arrivo ho avuto una sorpresa: la casa era ancora più bella di come appariva sulle foto"
MADRID Per noi ha lavorato un uomo abituato a spostarsi per lavoro all'estero: viaggiava in coppia.
"Ho dovuto pagare in contanti la metà del prezzo e 30 euro inaspettati per la pulizia"
TRIPWELL
WIMDU
LISBONA Per noi ha lavorato una signora che non aveva mai usato prima le piattaforme online per viaggiare.
PRO Il processo di pagamento e conferma è diverso da quello delle altre piattaforme: prima si manda una richiesta all'host, se questo accetta, entro 48 ore bisogna completare il pagamento. CONTRO Il turista a Bruges non si è trovato bene perché le informazioni in fiammingo non sono disponibili.
PRO Sulle piattaforme sono disponibili esempi di contratto. CONTRO A Bruges non viene data la fattura al turista; a Lisbona c'è stato un malinteso sui mobili e le dotazioni della casa. Ai turisti non piace che la conferma di pagamento non sia immediata e che l'invio di un reclamo non sia chiaro.
NETNOGRAFIA Funzionalità e usabilità
NETNOGRAFIA Funzionalità e usabilità
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Fiducia e reputazione virtuale
Fiducia e reputazione virtuale
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Sicurezza
Sicurezza
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Benefici sociali e ambientali
Benefici sociali e ambientali
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PRAGMATICO
LEADER
www.altroconsumo.it
"Mi sono resa conto di aver prenotato una camera e non un appartamento solo dopo aver contattato il proprietario"
BRUGES Per noi ha lavorato un'intera famiglia: nonna (59 anni), figlia (38 anni) e nipotino (9 anni). "Quando siamo arrivati la signora ci ha chiesto di pagare: ma noi pensavamo di avere già pagato sul sito online"
marzo 2016 • 301 Altroconsumo
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INCHIESTA Sicurezza stradale
AUTOMOBILISTA “BONUS”
I rischi
19% Circa un quinto degli automobilisti prudenti è comunque rimasto coinvolto almeno in un incidente negli ultimi tre anni
+129% IN SINTESI L’esperienza di oltre 1.400 automobilisti, tra i 18 e i 64 anni e distribuiti sul territorio nazionale, intervistati a giugno 2015. Come si comportano al volante Quanto essere bravi o cattivi guidatori incide sul rischio di avere un incidente
Chi guida in modo azzardato ha probabilità più che doppie di avere incidenti. La distrazione è una delle prime cause di rischio: un giovane su due ha una guida “multitasking”.
D
ove ho lasciato l’auto? È la domanda che spesso si pone chi la usa poco. Ma anche se girare a vuoto l’intero
isolato può fare innervosire, questo tipo di distrazione non fa correre particolari rischi. C’è invece una vasta categoria di guidatori che, seduta al volante, si permette distrazioni davvero pericolose, per sé e per
gli altri. Ad esempio, il 41% degli intervistati di questa inchiesta sui comportamenti alla guida confessa di inviare sms almeno qualche volta mentre guida, e il dato è ancora
raneamente, che innalza di molto il rischio di avere un incidente. Si va dal rispondere
alle telefonate senza bluetooth né auricolari, al comporre messaggi, fino a c ontrollare i social o a navigare in internet come se fossimo alla scrivania. Fare telefonate tenendo in mano il cellulare è piuttosto comune (44%), ma anche se in queste circostanze in molti tendono a ridurre la velocità e ad aumentare la distanza di sicurezza, resta il fatto che mandare sms e telefonare è molto
pericoloso: farlo allunga i tempi di reazione
più preoccupante (52%) se si considerano gli e quindi riduce la possibilità di evitare uno automobilisti più giovani (tra i 18 e i 24 anni). scontro (vedi l’illustrazione a pagina 24). È una sorta di sindrome da multitasking, una Quindi non sono più solo velocità ed ebspinta compulsiva a fare più cose contempo- brezza a preoccupare, ma anche i nuovi 22 Altrocon sumo 301 • marzo 2016
www.altroconsumo.it
INCHIESTA Sicurezza stradale
alla guida
AUTOMOBILISTA “MALUS”
43% La percentuale di chi ha avuto un incidente nell’ultimo triennio tra coloro che violano spesso le buone regole di guida
Ecco quanto aumenta la probabilità di fare incidenti per un automobilista che viola spesso le regole, rispetto a un guidatore corretto
comportamenti “digitali”. Nell’era di tablet e smartphone serve un corso di buone maniere anche al volante. «I casi di distrazione sono molto aumentati
per colpa della tecnologia», spiega Giuseppe Bisogno, direttore del servizio di Polizia stradale. «Nel corso del 2015 le infrazioni legate all’uso di cellulare, accertate da Polizia stradale e Carabinieri, sono cresciute del 20% e stiamo parlando solo degli automobilisti colti in fragrante. Nello stesso anno si è re-
Certo non può bastare il solo occhio digitale a garantire una maggiore sicurezza: «Ser vono pene certe e tempestive, solo così la sanzione diventa un deterrente efficace». Al direttore della Polizia stradale abbiamo chiesto se questo stesso criterio debba essere applicato anche al caso dell’omicidio stradale: «Per quanto riguarda l’omicidio stradale, la legge c’è già in realtà, infatti ci sono precedenti di condanne da parte del
facenti o alcol. Un nodo che non si è ancora risolto. Altra novità è la depenalizzazione della guida senza patente. Oggi chi c ompie questa infrazione paga solo una sanzione amministrativa da 5.000 a 3 0.000 euro. In effetti snellisce l’iter: non c’è più un processo, il procedimento è molto più rapido
e meno costoso per ottenere lo stesso effetto di prima, anzi con una sanzione (se pagata) più alta e riscossa prima.
tribunale, ma la Cassazione le ha annullate».
gistrato un aumento dei morti, per un totale di 1.752 decessi. Il comportamento alla guida
La questione ha fatto molto discutere. L’e-
Le infrazioni più amate
mendamento approvato il 21 gennaio scorso
fa la differenza soprattutto in città, dove si registra quasi il 50% dei decessi». La tecnologia, però, agisce anche in modo positivo sulla sicurezza stradale: «Ci sono apparecchiature che offrono anche molti
alla Camera ha ritardato l’entrata in vigore del reato di omicidio stradale. La modifica
Gli ultimi dati Aci-Istat si riferiscono al 2014 e rivelano che la distrazione al volante è tra
vantaggi. Oggi la Polizia stradale può rileva-
La legge in discussione contemplava invece viola almeno qualche volta i limiti di velocità l’arresto obbligatorio nel caso di omic idio e di 20 km/h in autostrada, sulle statali lo fa il facoltativo in caso di lesioni gravi per chi si 41%, ma è un malcostume diffuso soprattutto
re fino a 50 0mila infrazioni grazie al Tutor, soprattutto per l’accertamento del rispetto dei limiti di velocità».
www.altroconsumo.it
prevede che il guidatore che si ferma, presta assistenza e si mette a disposizione delle autorità, non venga arrestato in nessun caso.
era messo alla guida sotto l’effetto di stupe-
le prime cause di incidenti stradali con feriti, seguita dal mancato rispetto delle regole di precedenza e dalla velocità eccessiva. Nella nostra inchiesta il 34% dei guidatori
in città (76%). marzo 2016 • 301 Altroconsumo
23
INCHIESTA Sicurezza stradale
Non tutti sono consapevoli di poter rappresentare un pericolo per sé e per gli altri. In
gioco ci sono il temperamento del guidatore, l’eccessiva disinvoltura e la dimenticanza delle buone regole di prudenza. Un automobilista su dieci nell’inchiesta dichiara di passare agli incroci, almeno ogni tanto, con il semaforo rosso. Un buon 14% ancora oggi non sempre indossa le cinture di sicurezza mentre guida in città, forse
sentendosi più al sicuro sulle strade urbane. Credenza del tutto erronea: è proprio in città che si registra il maggior numero di vittime. Una buona notizia per la metà del cielo: le donne al volante in generale fanno meglio dei maschi.
Correre è tra i vizi più comuni, anche quando il traffico intenso non lo consente. La velocità eccessiva, però, è all’origine non solo di una maggiore frequenza di inciden-
ti, ma anche di quelli con esito più grave. Tra i nostri intervistati il 46% confessa di
viaggiare a volte a velocità eccessiva rispetto alle condizioni della strada e alla visibilità.
Buoni e cattivi guidatori La metà degli intervistati ha avuto almeno una volta nella vita un incidente. In un caso su dieci l’incidente ha provocato feriti e a volte anche morti. Il 62% degli incidenti è
DA COME GUIDI SCOPRI QUANTO RISCHI Avere una guida multitasking, ovvero mandare sms o telefonare mentre si è al volante, è il comportamento che innalza di più il rischio di essere coinvolti in un incidente (rispetto a chi guida con attenzione il rischio è maggiore dell’83%). Seguono la poca attenzione (+39%) e guidare dopo aver bevuto bevande alcoliche (+38%). Anche l’aggressività al volante è un altro importante fattore di rischio (+29% rispetto a chi guida serenamente), mentre chi viola i limiti di velocità ha un rischio più alto del 26% di incappare in un incidente rispetto a chi guida con prudenza.
Rischio di avere un incidente
% Trasgressore cronico
% Guidatore corretto
% aumento del rischio se la guida è azzardata
+26% 18%
VELOCITÀ ECCESSIVA
14%
-10 punti dalla patente
+29% 20%
GUIDA AGGRESSIVA
15%
-8 punti
Ecco quanto strada si percorre distraendosi dalla guida (viaggiando a 90 km/h)
24 Altroconsu mo 301 • marzo 2016
Sintonizzare la radio 1,6 secondi 40 metri
Rispondere a una telefonata 2,2 secondi 55 metri
Leggere un sms 4,4 secondi 110 metri
Comporre un numero sulla tastiera 7,4 secondi 185 metri
www.altroconsumo.it
INCHIESTA Sicurezza stradale
accaduto in città. C’è una differenza sostanziale tra un guidatore avventato e uno pru-
tivamente la probabilità di avere incidenti. Come si può vedere dalla grafica in basso, a
dente: è la soglia di rischio. Questa inchiesta rivela quanto avere comportamenti sbagliati
rischiare di più sono i guidatori che si distrag gono spesso mentre sono al volante, magari
e imprudenti alla guida aumenta, anche di
facendo telefonate o chattando, senza tenere gli occhi sulla strada. Ma incidono anche l’eccesso di velocità, guidare sotto l’effetto dell’alcol e avere una guida aggressiva, tipo mettere fretta all’automobilista che ci precede, imporsi per guadagnare posizioni più
molto, la probabilità di essere coinvolti in un incidente: fino al 129% in più per un automo bilista che viola spesso le regole, rispetto a
un guidatore corretto. Ci sono cinque tipi di comportamento che aumentano significa-
Il 10% degli incidenti si è verificato in condizioni di pioggia
STATO DI EBBREZZA
informazioni si trovano sull’app iPatente del Ministero dei Trasporti.
Nel 73% dei casi l’incidente è avvenuto in condizioni meteo favorevoli
+38% 22%
avanzate, scattare al semaforo per bruciare il vicino, non fare attenzione ai pedoni sulle strisce pedonali. Queste infrazioni, oltre a essere rischiose, comportano la perdita di punti della patente. Se hai dubbi sul tuo punteggio, ogni tanto rinfrescati la memoria: chiama l’848-782782, il numero verde per conoscere il saldo dei punti. Le stesse
+83%
16%
14%
26% GUIDA MULTITASKING
-10 punti
-5 punti
+39% 20%
GUIDA DISTRATTA
14%
Impostare il navigatore 18 secondi ovvero 450 metri
www.altroconsumo.it
marzo 2016 • 301 Altroconsumo
25
ATTUALITÀ Carte di credito
Pago con carta, grazie Tutti i negozi e i professionisti dovranno accettare pagamenti con carte di debito e di credito anche per piccoli importi. I consigli per scegliere bene e comprare sicuri.
A
nche un caffè. Da quest'anno ab biamo diritto di pagare persino le spese da un euro con la carta di credito o di debito (la prepagata o il Bancomat). O, almeno, questo è quello che dovrebbe succedere secondo la legge.
dovuta proprio alle — da sempre — mancanti sanzioni per chi non si adegua e ai costi troppo alti che gli esercenti devono sostenere per
mento in materia, con cui si prevedeva, per
emesse non viene neanche usata (vedi i dati di Banca d'Italia e Abi nella pagina a fianco).
Per commercianti e professionisti è scattato
commercianti e professionisti, l'obbligo da
Sicuramente, a pesare, è un attaccamento
infatti l'obbligo di accettare pagamenti tra-
luglio 2014 di accettare pagamenti con carte
ancora piuttosto diffuso al contante, legato a
mite Pos per qualsiasi importo. Finalmente:
di debito per spese superiori ai 30 euro.
i pagamenti elettronici permettono di com-
Molte volte, invece, è capitato e capita anco-
battere l'evasione, sono comodi e sicuri, per chi compra e per chi vende.
Peccato che — nel momento in cui scriviamo — il governo sia già in ritardo con il decreto
sulla riduzione delle commissioni per i pagamenti inferiori ai 5 euro e sulle sanzioni per chi non applica la legge: un déjà vu.
Servono costi più bassi e sanzioni "Costa troppo far pagare con la carta... se
non lo faccio, tanto, nessuno mi dice niente". È una logica che esiste tra i negozianti e che è 26 Altroconsu mo 301 • marzo 2016
ogni pagamento. Mancanze che hanno già reso praticamente nullo l'ultimo provvedi-
Pagamenti online, quante paure
Sta di fatto che gran parte dei pagamenti, in Italia, avviene ancora in contanti e che addirittura quasi la metà delle carte di credito
una fiducia a volte traballante nei confronti dei pagamenti elettronici, soprattutto onlira di entrare in ristoranti o negozi che alla ne. In realtà, si può stare abbastanza traningenua domanda "Posso pagare con carta?", quilli: le frodi sul web rappresentano solo altrettanto candidamente rispondono "No, lo 0,01% delle transazioni; tenere sempre non abbiamo il Pos". d'occhio l'estratto conto e attivare gli avvisi Una situazione in cui potremmo continuare di pagamento via sms, però, aiuta a protega ritrovarci se non arrivano i provvedimenti gersi. Al momento, inoltre, la legge tutela necessari neanche questa volta. In compen- abbastanza i titolari delle carte: è la banca so, ci sono già buone notizie per chi gira in infatti a dover assorbire rischi e inefficienze auto e non trova mai le monete per pagare del sistema per cui, ad esempio, se la merce il parchimetro: dal 1° luglio 2016 si dovrà acquistata viene persa oppure se la nostra avere la possibilità di pagare i parcheggi con carta viene usata da altri a nostra insaputa “strisce blu” anche con carta. è l'istituto di credito che dovrà restituire i www.altroconsumo.it
per maggiori informazioni www.altroconsumo.it/carte-di-credito
LE TUE DOMANDE
soldi spesi. Inoltre è un dovere degli opera-
tori stessi far sì che le transazioni avvengano su piattaforme il più possibile sicure. Ma ci
Clonazione e furto: alcuni dei problemi con l e carte di credito e di debito per cui ci chiamate.
sono comunque alcuni accorgimenti da non dimenticare.
• Le pagine sicure per i pagamenti si ricono-
1
scono dal lucchetto giallo in basso a destra e dall'indirizzo web che inizia con https. Questi sistemi garantiscono che le informa-
zioni che inseriamo sono protette e criptate e molto difficili da recuperare da possibili malintenzionati.
• Per non rischiare di fare acquisti da venditori inesistenti meglio fare una piccola ricerca su chi è l'esercente che vende il prodotto. • Meglio non usare la carta da computer che potrebbero essere usati da estranei, perché i dati potrebbero restare in memoria. • Per aumentare la sicurezza dei pagamenti si può chiedere alla banca di usare i sistemi
Secure Mastercard e Verified by Visa, codici usa e getta che vengono inviati sul cellulare dell'utente al momento del pagamento per
verificare che a farlo sia il titolare della carta. • Mai rispondere a mail che sembrano provenienti dalla banca e chiedono i dati della carta. Si chiama phishing ed è un vera e propria truffa che punta al furto delle credenziali.
Scegliere quella giusta Per avere una carta di credito non è necessario rivolgersi per forza alla banca in cui si ha il conto corrente, anzi meglio valutare più opzioni: sul nostro sito, nella sezione soldi-carte di credito, è possibile confrontare le caratteristiche di oltre 70 prodotti per capire qual è il più conveniente per le pro-
prie esigenze; c'è anche una carta di credito Altroconsumo, emessa da Banca Sella, per la quale abbiamo contrattato condizioni molto vantaggiose, tra cui la restituzione ogni anno dello 0,2% del denaro speso. In ogni caso, prima di scegliere, ci sono tre aspetti da valutare: il contratto e in particolare la clausola in caso di furto o smarrimento (la legge prevede che gli utilizzi fatti
prima del blocco della carta possono essere addebitati al titolare fino a un massimo di 150 euro, ma alcuni istituti non addebitano nulla); l'estensione del circuito in cui si può usare la carta (Visa e Mastercard sono i più diffusi); e infine il costo complessivo della
carta, che comprende oltre al canone annuo anche le spese legate all'uso, come estratti conto, bolli, prelievi e utilizzi all'estero.
www.altroconsumo.it
IN CIFRE
26
milioni
Le carte di credito emesse in Italia
12
milioni
Le carte di credito attive, che vengono effettivamente usate
60% La percentuale dei pagamenti che avviene ancora in contanti
La carta di credito di mia moglie è stata clonata. L'abbiamo subito bloccata e abbiamo fatto denuncia inviando tutta la documentazione alla banca. Quest'ultima ha stornato gli otto addebiti non autorizzati fatti, ma solo temporaneamente, e si è riservata di rifare l'addebito nel caso in cui dovessero trovare qualcosa a noi riconducibile nelle operazioni. Cosa fare?
Andrea Davide Faraon, Bolzano Il socio ha fatto tutti i passi giusti dopo aver scoperto la clonazione: blocco della carta, denuncia e invio di una comunicazione alla Banca; se l’istituto di credito dovesse addebitargli queste spese, è necessario scrivere una lettera di contestazione (per farlo vi aiutiamo noi con la consulenza giuridica allo 02 6961550). Dopo 30 giorni, se non arriva nessuna risposta, si può fare ricorso all'Abf (Arbitro Bancario e Finanziario) della propria zona di residenza, una strada che può aiutare molto a ottenere buoni risultati: costa 20 euro, che però vengono ridati se si vince il ricorso.
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Durante un pranzo in u n ristorante a mia moglie è stata rubata la b orsa contenente anche la sua carta di debito. Prima che potesse bloccarla, i ladri avevano già prelevato 500 euro e fatto un acquisto di 220 euro. La banca in u n primo momento ci ha restituito i soldi per poi riaddebitarli nuovamente dicendo che i prelievi erano stati fatti digitando il pin prima della denuncia. Come possiamo recuperare i nostri sold i?
Roberto Tesolin, Milano La legge stabilisce che la banca non può considerare corretti i prelievi solo perché è stato digitato il pin. Deve dimostrare in altro modo che l’uso della carta è avvenuto proprio da parte del titolare. Abbiamo consigliato a Roberto di scrivere una lettera di contestazione alla banca, che però non è stata accettata. A questo punto farà ricorso all'Abf.
marzo 2016 • 301 Altroconsumo
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INCHIESTA Sicurezza automobili
Auto a cinque stelle I produttori di automobili puntano molto sulla protezione di chi viaggia. Lo dimostrano le sempre più severe prove Euroncap. Ma Lancia Ypsilon non sta al passo.
N
ell'acquisto di un'automobile il fattore sicurezza ha sempre più peso tra i diversi criteri che orientano la scelta. E sempre più spesso, anche durante le campagne pubblicitarie, le stelle Euroncap fanno la loro comparsa, per dare maggiore fiducia ai consumatori.
È dal 1997 che Euroncap - European New Car Assessment Programme - , ente autonomo
sostenuto dai fondi dell'Unione europea, si occupa di verificare il livello di sicurezza
delle nuove auto immesse sul mercato attra verso i cosiddetti "crash test", simulazioni 28 Altrocon sumo 301 • marzo 2016
IN SINTESI Le novità introdotte nei test di sicurezza Euroncap per stare al passo con le nuove tecnologie elettroniche di sicurezza attiva I migliori modelli del 2015, premiati con cinque stelle La deludente prestazione di Lancia Ypsilon
di incidenti di vario tipo, assegnando una valutazione che viene poi sintetizzat a in stelle. Più è alto il loro numero, maggiore è il livello di sicurezza del veicolo.
Le prove Euroncap Per valutare le automobili, Euroncap organizza una lunga serie di prove che in sintesi si possono raggruppare in quattro grandi sezioni. La prima riguarda la sicurezza de gli occupanti adulti (per i dettagli su queste prove vedi il riquadro a lato); la seconda quella dei bambini: nei test di impatto si
www.altroconsumo.it
INCHIESTA Sicurezza automobili
COME SI REALIZZA UN CRASH TEST
TEST FRONTALE DISASSATO L'auto viene fatta impattare a una velocità di 64 km/h contro una barriera deformabile che simula la forma di un altro veicolo che sopraggiunge. Nell'abitacolo vengono posti due manichini "adulti" seduti sui sedili anteriori e due manichini "bambini" su quelli posteriori.
TEST FRONTALE SU TUTTA LA LARGHEZZA L'auto viene lanciata a 50 km/h contro una barriera rigida. Due manichini "donna" sono collocati al posto del conducente e sul sedile posteriore, per valutare la protezione dei passeggeri più vulnerabili in caso di impatto con una forte decelerazione.
IMPATTO LATERALE Una barriera mobile viene proiettata contro la fiancata dell'auto a 50 km/h. Nell'abitacolo vengono posti il manichino "conducente" e due manichini "bambini".
TEST DEL PALO Questo test riproduce l'impatto di un veicolo che viaggia a 32 km/h contro un palo rigido. Dal 2015 è stata modificata leggermente l'angolatura dell'impatto (di 15°). Presente solo il "conducente".
COLPO DI FRUSTA I sedili e i poggiatesta vengono posti su una rotaia che viene spinta per valutare il rischio di colpo di frusta. Tre le prove, a diverse velocità, per simulare diversi scenari di impatto.
AEB URBANO La vettura viene proiettata verso la parte posteriore di un'auto finta a una velocità tra 10 e 50 km/h per verificare il sistema di frenata autonoma di emergenza (Aeb) quando presente.
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marzo 2016 • 301 Altroconsumo
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INCHIESTA Sicurezza automobili
utilizzano manichini "bambini" posizionati sui seggiolini sul sedile posteriore e si valutano anche le predisposizioni per l'ancoraggio dei seggiolini e la loro stabilità. Non viene tralasciat a la sicurezza dei pedoni, cioè il grado di lesioni che l'auto provoca a un pedone adulto in caso di impatto. Per finire, la valutazione della sicurezza attiva, cioè dei dispositivi elettronici di sicurezza (se sono presenti, per esempio, il controllo elettronico della stabilità, i limitatori di velocità, i sistemi di mantenimento d ella
LE AUTO PIÙ SICURE DEL 2015 Cinque stelle: il top della valutazione secondo Euroncap. Sono le automobili più sicure del 2015, per ogni categoria. In ogni scheda i dettagli che hanno fatto la differenza e il prezzo.
Suv grande: VOLVO XC90 2015 ★ ★ ★ ★ ★ 97%
corsia, l'avviso per le cinture di sicurezza...). La severità di questi test è in continua evoluzione, per adeguarsi ai miglioramenti tecnici
87% 72%
delle automobili, in modo da funzionare da
stimolo per i produttori a migliorare sempre.
100%
Per esempio nel 2015 è stata introdotta una
IL NOSTRO PARERE Il grande Suv Volvo è eccellente dal punto di vista della sicurezza attiva, dove è l'unica vettura ad aver ottenuto il massimo punteggio. Ottimi risultati anche nei crash test e nella prova del colpo di frusta. Prezzo: da 53.000 euro.
nuova prova chiamata "crash test frontale su tutta la larghezza", sono stati messi a punto manichini più realistici ed è stata utilizzata una barriera più larga e pesante per il test di impatto laterale.
Utilitaria: HONDA JAZZ 2015 ★ ★ ★ ★ ★
Bilancio negativo per la piccola italiana
93%
Nelle schede qui a lato pubblichiamo i sei migliori modelli per categoria secondo le prove Euroncap 2015. Tutti si sono aggiudicati cinque stelle, il voto massimo, che vie-
85% 73%
ne riconosciuto soltanto alle automobili che non solo convincono nelle prove d'impatto,
71%
ma che hanno anche una buona dotazione di tecnologie anticollisione. Tra questi, il modello migliore in assoluto è il Suv Volvo
XC90, praticamente l'automobile più sicura attualmente presente sul mercato europeo. Bene anche Jaguar XE, che si è ritrovata promossa grazie soprattutto alla ricca dotazione di sistemi di sicurezza elettronici di serie. Non sono mancati, però, i colpi di scena negativi: a totalizzare il punteggio più de-
IL NOSTRO PARERE L'utilitaria Honda ha ottenuto buoni punteggi in tutte le prove, in particolare quelle di impatto laterale e del colpo di frusta. Prezzo: da 14.600 euro.
Suv compatto: MERCEDES GLC 2015 ★ ★ ★ ★ ★ 95%
ludente è stata Lancia Ypsilon, che ha avuto
89%
soltanto due stelle, risultando la peggiore
del 2015. La piccola italiana è risultata molto
82%
carente nella protezione degli adulti e nei sistemi di sicurezza attiva. Inoltre, durante una prova di collisione si è verificato un principio di incendio inaspettato. La casa automobilistica italiana, informata del fatto, ha comunicato di aver introdotto alcune contromisure nella produzione per
71%
IL NOSTRO PARERE Il nuovo Suv Mercedes ha ottenuto buoni risultati in tutte le categorie di test, ma i giudizi migliori sono andati alla protezione dei passeggeri adulti e a quella dei bambini. Prezzo: da 47.940 euro .
scongiurare questo rischio sui nuovi modelli ma nulla si sa di quelli già in circolazione. Abbiamo scritto a Lancia, sollecitando un controllo di tutti i veicoli già immatricolati. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
Ancora più severi nel prossimo anno L'asticella della severità si alzerà ulteriormente nel 2016 con ulteriori miglioramenti
nelle prove. Prossimamente, infatti, si valuterà anche il sistema Aeb per pedoni, cioè il dispositivo elettronico di sicurezza che è in 30 Altrocon sumo 301 • marzo 2016
grado di frenare automaticamente in caso di rischio di impatto e si introdurranno due
valutazioni per ogni modello di automobile, che verrà giudicato sia nella versione "base", sia in quella con accessori di sicurezza op-
zionali. Un investimento, anche economico,
PER MAGGIORI INFO www.euroncap.com/it
Il sito ufficiale dell'ente Euroncap. Sono presenti tutte le schede di tutti i veicoli testati nel 2015, in tutto 44.
non da poco: il costo di un crash test è da 6 a 10 volte maggiore di quello della stessa automobile, ma l'impegno viene ripagato ogni qualvolta i produttori migliorano gli standard per farci viaggiare sicuri.
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per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/auto-e-moto
adulti
bambini
pedoni
100%
100%
100%
safety assist
100%
LANCIA YPSILON DELUDENTE Due stelle: il peggior giudizio del 2015
Monovolume: FORD GALAXY IL NOSTRO PARERE La monovolume Ford ha ottenuto buoni risultati, in particolare nei test di impatto laterale. Male soltanto la protezione dal colpo di frusta per i passeggeri posteriori. Prezzo: da 32.500 euro.
2015 ★ ★ ★ ★ ★ 87% 87% 79% 71%
Familiare/berlina grande: JAGUAR XE IL NOSTRO PARERE La berlina Jaguar ottiene risultati complessivamente buoni, senza particolari punti deboli. Convincente la dotazione di sistemi anticollisione di serie. Prezzo: da 37.750 euro.
2015 ★ ★ ★ ★ ★ 92% 82% 81% 82%
SONORA BOCCIATURA La citycar italiana (nella nuova versione 2015) ottiene appena due stelle e il pesante titolo di peggiore auto dell'anno. Cosa è successo? La piccola Lancia ha ottenuto risultati molto bassi nella prova di impatto frontale su tutta la larghezza ed è risultata insufficiente nella dotazione di sistemi di sicurezza attiva. Ad aggravare un quadro già deludente ha contribuito un principio di incendio, scaturito nel motore dopo il crash test di impatto frontale (la batteria in cortocircuito ha incendiato il liquido dei freni che fuoriusciva dal suo serbatoio). Lancia sembra essere corsa ai ripari apportando le opportune modifiche nella nuova produzione, ma nel complesso resta un'auto poco sicura.
Familiare/berlina piccola: INFINITI Q30 2015 ★ ★ ★ ★ ★ 84% 86% 91% 81%
IL NOSTRO ESPERTO Roberto Paglia Automobili
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IL NOSTRO PARERE La 5 porte compatta di Infiniti si è comportata bene in tutte le prove, con qualche carenza nei colpi di frusta, in particolare per i passeggeri posteriori. Particolarmente buona la sicurezza pedoni . Prezzo: da 24.990 euro.
«Il numero di stelle riflette le prestazioni del veicolo nei crash test, ma è influenzato anche dall'equipaggiamento di sicurezza attiva che i costruttori offrono per ogni modello. Un numero elevato di stelle dimostra non solo un buon risultato nei test, ma anche la buona disponibilità dei dispositivi di sicurezza attiva sul mercato�. Sicurezza 5 stelle Buona protezione globale in caso di impatto. Veicolo equipaggiato con una robusta tecnologia anticollisione.
Sicurezza 4 stelle Buona protezione in caso di impatto; si incoraggiano miglioramenti della tecnologia anticollisione. Sicurezza 3 stelle Media protezione degli occupanti, ma manca una tecnologia anticollisione. Sicurezza 2 stelle Protezione minima in caso di impatto, ma mancanza di una tecnologia anticollisione. Sicurezza 1 stella Protezione da impatto scarsa.
marzo 2016 • 301 Altroconsumo
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INCHIESTA Soddisfazione officine
Dal meccanico L'auto è in panne: preferiamo il grande concessionario o il garage sotto casa? E quanto paghiamo? Settantamila soci ci raccontano se e quanto sono soddisfatti dell'autofficina. IN SINTESI
Le autofficine che hanno soddisfatto maggiormente gli intervistati La spesa media per la manutenzione dell'automobile a seconda della marca I consigli dell'esperto per pagare il giusto
89% quando è in garazia, porta l'auto dal rivenditore ufficiale
37% scaduta la garanzia, sceglie l'officina sotto casa
15% scaduta la garanzia, fa meno controlli di quanti ne raccomanda la casa automobilistica
32 Altrocon sumo 301 • marzo 2016
T
ra tagliandi, revisioni e guasti non sono pochi i motivi per cui si fa visita ogni anno al meccanico. E non sono pochi i soldi che gli lasciamo. A prescindere che si affidi la propria auto al grande concessionario monomarca o si preferisca andare nella piccola autofficina sotto casa, siamo soddisfatti del servizio che ci viene offerto? Si potrebbe dire di sì, se non fosse per quella persona su quattro che non si dichiara contenta. A rivelarlo è la nostra inchiesta che ha coinvolto oltre 70mila consumatori, provenienti da cinque paesi, Italia, Belgio, Francia, Portogallo e Spagna. «Un numero davvero corposo di utenti, ma soprattutto un insieme eterogeneo - ci spiega Lorenzo Zucchi, responsabile dell'inchiesta di Altroconsumo - fatto anche di donne e di
persone di età differente, che hanno giudicato le proprie vetture (ne abbiamo parlato su Ac 300, febbraio 2016 ) e l'autofficina a cui si sono rivolti».
Finché in garanzia? Dal concessionario Non ne facciamo una questione di costi. La prima cosa che si apprezza è la trasparenza nell'informazione che viene data sul servizio: è proprio questo l'aspetto più importante per le persone che si sono dichiarate soddisfatte (il 72%). L'aderenza ai costi, e dunque al preventivo iniziale, è risultata solo al secondo posto. Il tempo d'attesa che si aspetta nel consegnare e per ritirare l'auto invece è al terzo posto. In che mani mettiamo l'automobile? «Quando è in garanzia - racconta il nostro esperto
1 su 4 non tiene conto delle spese sostenute per l'automobile
61% è soddisfatto dell'autofficina indipendente che ha scelto
77% si è rivolto a un concessionario auto monomarca ed è stato soddisfatto
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INCHIESTA Soddisfazione officine
73%
310₣
sono i soldi spesi in media nell'ultimo anno per le riparazioni dovute a guasti di vario genere o all'usura
- si preferisce affidarla, senza dubbi, a un concessionario monomarca specializzato: lo fa il 90% delle persone. Terminato il periodo di garanzia (che per legge dura due anni dall'acquisto) ci si rivolge anche ad altri: il 37% per esempio sceglie il meccanico di quartiere; il 6% il concessionario plurimarca; il 3% sceglie garage in franchising come Midas o Norauto». E in tempi di crisi, c'è anche un 3% che decide di occuparsi personalmente delle riparazioni e della manutenzione della propria auto.
Vogliamo essere informati Il 76% delle persone che si sono rivolte a un garage monomarca per la propria auto si dichiara in generale soddisfatto del servizio. Con qualche eccezione: «I concessionari Fiat e Lancia - continua Zucchi - risultano essere i meno professionali quando si tratta di rispettare i preventivi iniziali». E chi va altrove? Il 70% di chi ha preferito un concessionario plurimarca è stato accontentato; idem per chi ha scelto di portarla da un piccolo meccanico di zona. Non è stato altrettanto contento chi, invece, ha affidato l'automobile a un garage in franchising (la percentuale dei soddisfatti si abbassa al 61%): tra Midas, Norauto e Bosch Car Service, quest'ultimo è quello che va meno bene.
Se la riparazione non va bene A proposito di auto in garanzia è bene ricordare che anche le riparazioni in officina sono tutelate da quella prevista dal Codice del consumo. Quando sull'auto viene montato un pezzo, il ricambio è in garanzia: il riparatore do vrà risponderne sia nell'eventua lità in cui il ricambio sia difettoso, sia nel caso in cui sia stato installato in modo inadeguato. In quest'ultimo caso si dovrà procedere a una nuova installazione. Lo stesso vale per le riparazioni effettuate con impiego di pezzi di ricambi rigenerati. Se invece il meccanico si limita all'intervento di sola manodopera oppure impiega ricambi forniti direttamente dal proprietario dell'auto, non deve fornire la garanzia: semplicemente è responsabile della qualità della prestazione d'opera (lo dice il Codice civile).
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IL NOSTRO ESPERTO
è molto soddisfatto delle informazioni che gli sono state fornite dall'officina sul servizio effettuato
Matteo Marano
Analisi di mercato
TUTTI AL TAGLIANDO
Portare l'auto a riparare dal meccanico più vicino a casa è di certo il sistema più comodo, ma è altrettanto conveniente? Vale la pena girare più officine per risparmiare oppure i prezzi di manodopera e ricambi sono simili dappertutto?
CHE PREZZI Ecco quanto costa in media la
manutenzione dell'automobile suddivisa per marchio: in media si spendono 250 euro. I soci che hanno risposto all'inchiesta fanno riferimento alle spese degli ultimi 12 mesi per interventi non dovuti a guasti.
Euro all'anno
SUZUKI
200
DACIA
204
HONDA
210
PEUGEOT
238
ALFA ROMEO
250
AUDI
250
BMW
250
CITROËN
250
FIAT
250
FORD
250
LANCIA
250
MERCEDES
250
NISSAN
250
SEAT
250
SKODA
250
TOYOTA
250
VW
250
KIA
275
VOLVO
290
HYUNDAI
300
OPEL
300
RENAULT
300
�Essere soddisfatti del lavoro svolto dall'autofficina significa spesso non aver ricevuto la classica fregatura, cioè un conto salato o distante dal preventivo iniziale. Ecco qualche consiglio per non restare a bocca aperta davanti al conto del meccanico». Girare qua e là. Anzitutto fatti un'idea dei prezzi: basta girare due o tre negozi di autoricambi e chiedere il prezzo del solo pezzo che serve. L'alternativa. Chiedi se sono disponibili anche prodotti non di marca, fatti dire il loro prezzo e verifica sempre se sono prodotti di qualità. Oltre al parere del meccanico puoi verificare online che cosa si dice nei forum. Sempre il preventivo. A prescindere dal tipo di officina (dalla piccola alla grande mono marca, plurimarca)o dal fatto che sia di una persona di tua conoscenza, fatti fare sempre il preventivo dei costi per i lavori. Ricordati che il costo della manodopera deve essere separato da quello del ricambio. Scegli bene. Confronta il prezzo con quello che hai trovato nei negozi: se è troppo alto non esitare a cambiare officina. Avere in mano un preventivo non significa essersi impegnati con l'officina per far fare il lavoro. Solo il pezzo. Se la manodopera è cara, puoi acquistare anche solo il pezzo nel negozio dove ti hanno fatto la proposta migliore e farlo montare da un altro meccanico.
marzo 2016 • 301 Altroconsumo
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A PRIMA VISTA
Su www.altroconsumo.it altre novità e più dettagli
In bicicletta, guardati le spalle GARMIN VARIA 199 € Pensato per aiutare i ciclisti urbani, il Garmin Varia è composto da un piccolo radar, che rileva i veicoli che arrivano alle spalle del ciclista e fa lampeggiare una luce per allertarli: al prezzo di 199 euro. Spendendo 299 euro si può ottenere anche uno schermo da installare sul manubrio, che mostra quanto rilevato dal radar (non serve a chi ha già il GPS da bici Garmin Edge 1000, compatibile con il radar). Garmin Varia funziona, però un lampeggiante sulla bici o sul caschetto si può portare comunque e costa meno. IL NOSTRO PARERE Non si tratta di un apparecchio
indispensabile, però funziona bene, distinguendo efficacemente i veicoli in arrivo.
RISO SCOTTI Integrale 3,37 € Contiene più fibra di un riso raffinato e cuoce molto più velocemente di un integrale. Qual è il trucco? Semplice: è un parboiled, cioè pretrattato a forte calore. Niente di male: ma perché non dirlo, nella pubblicità?
Sdraiato nel seggiolino KIDDY EVO�LUNA I�SIZE 459 € Il seggiolino per auto Kiddy Evo-Luna i- Size è la nuova versione omologata secondo la più recente norma i-Size (ECE R -129) del modello precedente Kiddy Evo Luna- Fix . Si tratta di un seggiolino auto innovativo, che consente di far viaggiare il piccolo in macchina completamente sdraiato (come in una navicella del gruppo 0). La posizione supina dei neonati e dei bambini di pochi mesi in macchina è consigliata per una questione di comfort, ma anche per aiutare la loro respirazione. 34 Altroconsu mo 301
•
marz o 201 6
A differenza degli altri seggiolini che si reclinano e diventano piatti quando sono posizionati sul passeggino e delle navicelle, Evo-Luna è installato su una base standard (comodo se si deve cambiare seggiolino) e occupa un solo sedile (non l’ intero sedile posteriore). È adatto per i bambini fino a 83 centimetri (circa 15 mesi) . IL NOSTRO PARERE Interessante, anche
perché adatto dalla nascita a 15 mesi. www.altroconsumo.t
1
Falsi amici su Facebook Uno studio mostra che molti degli amici che si hanno sui social n on sono persone davvero a noi vicine né hanno correlazione con gli amici reali
iPhone: raddoppiare la batteria?
I PROSSIMI TEST
APPLE iPhone 6S DA 715 € �64 GB� Lanciato lo scorso autunno, il nuovo telefono di Apple è uno dei migliori apparecchi in circolazione. Tra i suoi punti di forza una fotocamera di grande qualità, uno schermo ampio e chiaro, che risponde molto bene al tatto, una grande comodità
BURRO quando si tratta di navigare in rete e compiere tutte le operazioni tipiche degli smartphone odierni. Il suo principale problema è però la durata della batteria, come ben sa chi lo usa molto e spesso fa fatica ad arrivare a fine giornata.
APPLE Smart Battery Case 119 € La custodia Smart Battery Case di Apple si rivolge a chi ha bisogno di una maggior durata della batteria di iPhone 6S. In uno scenario che comprende telefonate, visualizzazione di video su Youtube, navigazione e stand by, l’iPhone da solo
ha resistito per 14 ore e 40 minuti, con l’aiuto della smartcase è arrivato a 27 ore e 10. Maggiore però anche il tempo di ricarica: 250 contro 140 minuti. Altro lato negativo è l’aumento di spessore e peso del telefono: 100 grammi in più e raddoppio del volume.
Alla prova 18 marche di burro in vendita nei nostri negozi e supermercati, inclusi due prodotti in versione “alleggerita” e due con ridotto contenuto di colesterolo.
PANNELLI SOLARI TERMICI Acqua calda e riscaldamento direttamente grazie al sole: indichiamo i prodotti migliori e le istruzioni per montarli e usarli. Nel quadro del nostro progetto casarinnovabile.it.
IL NOSTRO PARERE La custodia non rende certo onore all’accurato design di iPhone e per via del suo materiale tende ad attirare la polvere. Ma il notevole incremento della durata della batteria alletterà molti utenti, anche se il prezzo d’acquisto è piu ttosto alto.
Dalle cartucce alla stampante PRINK Prima 90 € Il noto produttore di cartucce compatibili si è lanciato anche nel mondo degli apparecchi. Se però l’intento è farci stampare a poco prezzo, questa volta non ha centrato il bersaglio: il costo a pagina è nella media.
Offre funzionalità non dissimili a quelle di molte multifunzioni a colori che si trovano in commercio: scansione e fotocopie a colori e in bianco e nero (senza fronte-retro automatico), possibilità di interfacciarsi via WiFi a reti domestiche e dispositivi mobili. Le stampe, a eccezione delle foto, sono di buona qualità. Però il costo per pagina non brilla: 6 centesimi per testo, 20 per un documento a colori con testo e grafica e 86 per una foto 8x10.
ACQUA POTABILE DEL RUBINETTO Spesso se ne parla male, ma l’acqua del rubinetto nella stragrande maggioranza dei casi non ha alcun problema. I risultati delle nostre analisi a casa dei soci lo confermano.
IL NOSTRO PARERE Prodotto medio, non così
economico come ci si aspetterebbe dalla marca. www.altroconsumo.it
marzo 2016 • 301 Altroconsumo
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SFIDA DELL’ORTO Le nostre prove su decine di campioni dimostrano che la qualità dei prodotti conservati è buona: possono aiutarci ad arricchire di verdura la dieta.
IN SINTESI A confronto fagiolini e spinaci di diversa gamma: freschi, in scatola, surgelati, già puliti e già cotti Le principali differenze emerse tra i prodotti Come conservare al meglio vitamine e minerali fino al consumo
COME TESTIAMO
Tutti i campioni utilizzati per i test vengono acquistati nei normali punti vendita, inviati ai laboratori e testati in forma anonima. I laboratori e gli esperti incaricati di svolgere le prove sono indipendenti da qualsiasi tipo di interesse commerciale.
Spinaci e fagiolini: i prezzi variano I prezzi sono quelli medi al chilo, rilevati a dicembre 2015. Quello del prodotto fresco è ricalcolato tenendo conto solo della parte edibile (cioè che si consuma effettivamente), quello del prodotto in scatola del peso sgocciolato. I prezzi di surgelati e conserve rappresentano una media di tutti i prezzi rilevati, quindi può verificarsi che alcuni prodotti del test costino anche meno.
COME VALUTIAMO
La qualità nelle prove è indicata attraverso un numero di stelle, da uno (pessimo) a ci nque (ottimo). La qualità globale è espressa da un voto in centesimi. Il colore az zurro nelle tabelle indi ca i prodotti di qualità globale buona o ottima. Il colore nero i prodotti sconsigliati.
2,80€ freschi (solo edibile)
2,90€
3,60€ surgelati
In scatola (sgocciolati)
MIGLIORE DEL TEST
Migliore qualità globale del test, a prescindere dal prezzo
MIGLIOR ACQUISTO
Qualità globale buona o ottima e il prezzo o costo d’uso più conveniente
MIGLIOR PREZZO
Qualità globale sufficiente e un prezzo o costo d’uso particolarmente conveniente
4€ freschi (solo edibile)
4,30€ surgelati
5,30€
in scatola (sgocciolati)
Migliaia di prodotti e aggiornamenti continui su www.altroconsumo.it www.altroconsumo.it
TEST Spinaci e fagiolini
C
inque porzioni di frutta e verdura al giorno: questo è il consumo raccomandato dai nutrizionisti per garantirsi vitamine, sali minerali, fibre e in generale tutti i benefici che derivano dal consumo di vegetali. Voi ci riuscite? A rendere un po’ più facile l’obiettivo potrebbe essere il ricorso a prodotti dell’industria alimentare, più facili da conservare e da cucinare. Comodo, non c’è dubbio, ma la qualità?
Dal fresco al cotto Per dare una risposta ai dubbi più comuni abbiamo deciso di mettere sotto esame due tipi di verdure tra le più consumate, fagiolini e spinaci, in cinque diverse gamme: prodotto fresco, in scatola (conserva), surgelato, venduto fresco già pulito, venduto già cotto pronto al consumo. Per i prodotti surgelati e in scatola abbiamo acquistato
i singoli campioni e dato una valutazione anche all’etichetta e alle informazioni che contiene, per tutti i prodotti abbiamo poi svolto analisi di laboratorio alla ricerca di potenziali problemi (pesticidi, microbi) e per confrontarne il tenore di vitamine e sali minerali. Per le verdure fresche, lavate e cotte non sono stati analizzati singoli campioni, ma insiemi di prodotti, costituiti in genere da tre campioni l’uno. Nel complesso possiamo dire che non abbiamo trovato prodotti da segnalare in negativo, ma le differenze non mancano. Anche nel prezzo (vedi qui sotto): la comodità si paga.
Etichette complete Oltre ai parametri obbligatori, che vengono sempre rispettati, abbiamo voluto verificare la presenza di alcune indicazioni facoltative, come i consigli per la preparazione e conservazione.
7,40€ già cotti
Indicazioni importanti sono poi quelle che riguardano la conservazione dei surgelati una volta che sono stati scongelati. Su un totale di 19 prodotti, l’indicazione più completa (riportata su 13 confezioni) consiglia, una volta scongelate le verdure, di conservarle in frigo e consumarle entro 24 ore. Utile la presenza delle informazioni nutrizionali, non solo per 100 g, ma anche a porzione, presenti in 14 campioni. Buona l’indicazione completa della data di produzione e dell’origine delle verdure.
Claim nutrizionali corretti Alcuni prodotti riportano sulla confezione dei claim nutrizionali, frasi che indicano particolari caratteristiche dell’alimento, il cui uso è regolamentato per legge. I claim nei prodotti di questo test riguardano il contenuto in fibre con indicazioni come “ricco di fibre” o “ad alto contenuto di
IL NOSTRO ESPERTO
4,60€ già lavati Alessandra Rivolta Analisi di mercato
10€ già cotti 7,50€ già lavati
www.altroconsumo.it
La verdura già preparata è più comoda, ma anche più costosa di quella fresca. È un’alternativa? «Secondo i dati Ismea sul consumo “apparente” (ovvero basati sulla produzione, tolte le esportazioni) il consumo medio di frutta e verdura in Italia è di 650 grammi al giorno. Le cinque porzioni prescritte dall’Oms corrisponderebbero invece a circa 850 grammi (400 di verdura e 450 di frutta): il consumo quindi dovrebbe aumentare (in media). I prodotti conservati possono aiutarci a raggiungere la quota di consumo consigliata. Quando la verdura non è di stagione, del resto, il loro prezzo può essere addirittura competitivo ». Il consiglio. Il surgelato e il prodotto in scatola possono affiancare il fresco, data la disponibilità costante lungo tutte le stagioni e i vantaggi di praticità.
marzo 2016 • 301 Altroconsumo 37
TEST Spinaci e fagiolini
fibre”, oppure il contenuto di vitamine, con indicazioni per gli spinaci quali “ricchi di vitamina A, K, folati” oppure “fonte naturale di vitamina E e calcio”. Tutti i claim sono in linea con il regolamento europeo 1924/2006.
SPINACI freschi, in scatola, già lavati, cotti Quelli in scatola sono i meno apprezzati all’assaggio. I freschi e i già lavati ottengono i risultati peggiori in igiene. I prodotti cotti hanno meno batteri, ma contengono tracce di pesticidi.
Nitrati nella norma, nitriti assenti
84QUALITÀ BUONA
70 QUALITÀ BUONA
Cotti e pronti per il consumo
Freschi
Nitrati e nitriti: B Pesticidi: D Igiene: C Difetti: A Corpi estranei : A Assaggio : A
Nitrati e nitriti: A Pesticidi: A Igiene: E Difetti: non valutati Corpi estranei : E Assaggio: A
63 QUALITÀ MEDIA
61 QUALITÀ MEDIA
Confezionati già lavati
In scatola
Nitrati e nitriti: B Pesticidi: A Igiene: E Difetti: C Corpi estranei : C Assaggio : A
Nitrati e nitriti: B Pesticidi: A Igiene: non valutata Difetti: A Corpi estranei : A Assaggio: C
Abbiamo verificato nelle verdure del test la presenza di residui di nitrati, sostanze chimiche largamente diffuse nel terreno e nelle acque, che derivano dalla degradazione della materia organica (humus). L’uso eccessivo di fertilizzanti azotati, sia chimici sia naturali, determina un accumulo di nitrati nel suolo e nelle piante, quindi anche nelle verdure, specialmente se a foglia larga come appunto gli spinaci. La presenza di 5 stelle in tabella (ottimo) significa che i nitrati erano inferiori a 500 mg per chilo di prodotto, mentre nei due prodotti con tre sole stelle ne abbiamo trovati tra i 1.000 e i 2.000 mg al kg. Siamo sempre al di sotto dei limiti di legge. Per i fagiolini, verdura a basso contenuto di nitrati, non esistono limiti legali. Abbiamo assegnato cinque stelle ai prodotti con meno di 250 mg di nitrati per kg e quattro stelle a quelli che ne contenevano tra i 250 e i 500 mg/kg. I batteri provenienti dal terreno possono trasformare i nitrati in nitriti che rappresentano un potenziale rischio per la salute. In nessuno dei campioni è stata rilevata la presenza di nitriti.
BUONA 96 QUALITÀ
BUONA 79 QUALITÀ
BUITONI LA VALLE DEGLI ORTI
GREEN GROCER’S (LIDL)
Gli spinaci fior di foglia
Spinaci in foglia
2,09-2,31 €
1,39 €
PRO Informazioni molto complete in etichetta; assenti i pesticidi; pulitissimo; foglie grandi e di ottimo aspetto; risultati ottimi anche per l’igiene. Molto apprezzato all’analisi sensoriale. CONTRO Contiene più nitrati di altri prodotti, ma sempre a livelli molto bassi. IL NOSTRO PARERE Superanobrillantemente tutte le prove, ma sono tra i più cari del test.
PRO
38 Altroconsumo 301 • marzo 2016
Assenti i pesticidi, senza
corpi estranei, ha foglie grandi e di ottimo aspetto; igieneeccellente. CONTRO Etichetta da migliorare; è il prodotto col maggior contenuto di nitrati del test; all’assaggio ottiene nel complesso un buon risultato ma, rispetto agli altri, ha un sapore poco definito. IL NOSTRO PARERE Esce a testa alta dalle prove ed è il prodotto meno caro.
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TEST Spinaci e fagiolini
Pesticidi, ecco i più puliti La presenza di eventuali residui di pesticidi, utilizzati in agricoltura per tenere microrganismi e insetti lontani dagli ortaggi, è stata verificata cercando più di 350 sostanze. Tra i surgelati, i pesticidi erano assenti negli spinaci e rilevati in tre campioni di fagiolini, anche se in quantitativi molte volte inferiori ai limiti di legge. Lo stesso vale per due diversi fagiolini in scatola. Nell’insieme dei freschi,
solo pulirle può rivelarsi piuttosto laborioso. Abbiamo ricercato la presenza di corpi estranei nei nostri prodotti, trovando terriccio soprattutto negli spinaci freschi. Mentre la conta microbica ha spesso visto penalizzati i prodotti freschi rispetto ai surgelati. Poiché si consumano in genere dopo la cottura, la carica microbica viene comunque abbattuta, eliminando i rischi. In nessun campione abbiamo trovato microrganismi pericolosi (abbiamo cercato
In partenza il prodotto fresco è più ricco di vitamine e minerali, ma con la cottura si allinea dei freschi puliti e dei cotti, compresi gli spinaci in scatola, gli unici a contenerne, sempre in quantità non preoccupanti e lontane dai limiti, erano gli spinaci cotti. Abbiamo assegnato cinque stelle a tutti i prodotti risultati del tutto privi di pesticidi (esempio che dovrebbero seguire tutti), e quattro a quelli dove abbiamo trovato tracce di un solo fitofarmaco. Tre stelle indicano che il prodotto o l’insieme di prodotti ne conteneva almeno due o tre. Come è noto, uno dei problemi aperti dei pesticidi è proprio l’effetto cocktail, l’uso di più sostanze, anche se ognuna nel limite di legge: qui indichiamo i prodotti più puliti.
Salmonella, Listeria monocytogenes, due dei più importanti microrganismi responsabili di infezioni alimentari, e Stafilococchi).
Igiene, surgelato batte fresco
Assaggio: bene anche scatole e surgelati
Uno dei motivi per i quali portare tante verdure a tavola è impegnativo è che già
I nostri esperti hanno effettuato l’analisi sensoriale completa dei prodotti. Sono
Spinaci già lavati: gambi di troppo Abbiamo ricercato anche la presenza di difetti: negli spinaci, per verificare che non ci fossero più gambi che foglie; nei fagiolini, che non vi fosse un’eccessiva presenza di punte o filamenti. Nel caso degli spinaci i prodotti più problematici sono risultati quelli già puliti e lavati e un campione surgelato. Qualche filamento di troppo nei fagiolini cotti pronti all’uso, in un prodotto surgelato e in due in scatola.
TIPO
Spinaci surgelati F
F
) g ( o t a m r o F
stati valutati odore, sia appena aperta la confezione sia prima e dopo la cottura, colore, freschezza (non per i surgelati) presenza di segni di ricongelamento (solo per i surgelati). Infine è stato dato un giudizio al sapore dopo la cottura (o riscaldamento se già cotti). Non abbiamo riscontrato problemi seri, anzi nel complesso possiamo dire che per ogni categoria di prodotto ci sono sia prodotti ottimi sia medi. In media, i fagiolini freschi hanno battuto nettamente quelli già cotti pronti all’uso, mentre gli spinaci freschi battono quelli in scatola.
Vitamine e minerali: che fine fanno? Abbiamo verificato il contenuto di alcune vitamine (la C e la PP), e alcuni minerali (ferro e fosforo) nelle diverse categorie di prodotti, prima della cottura e dopo. In partenza, diciamo subito che il contenuto di vitamine e minerali è nettamente maggiore nei prodotti freschi, seguiti dai surgelati, dai prodotti già lavati e dai cotti pronti all’uso. Però spinaci e fagiolini di solito si mangiano cotti: che cosa ci arriva nel piatto? Diciamo subito che la situazione dopo la cottura tende ad allinearsi, anche se ci sono differenze. La vitamina PP sostanzialmente dopo la cottura è a un livello abbastanza simile in tutti i prodotti, con i freschi sempre in testa e le conserve sempre all’ultimo posto. Per la vitamina C bisogna fare una distinzione. Nei fagiolini non si evidenziano praticamente
PREZZI ) x a 5 1 m - 0 n 2 i e r m b o r m u e c e i d n ( I
RISULTATI g k l a o i d e m o r u e n I
a t t e h c i t E
i t i r t i n e i t a r t i N
i d i c i t s e P
e n e i g I
i t t e f i D
i e n a r t s e i p r o C
o i g g a s s A
% E L A B O L G À T I L A U Q
BUITONI LA VALLE DEGLI ORTI Gli spinaci fior di foglia
450
2,09-2,31
4,81
A B
A A A A A
96
FINDUS Ciuffetti di spinaci
450
1,45-2,09
4,05
900
2,35-3,49
3,24
FINDUS Spinaci in foglia
850
2,79-3,55
3,78
COOP VIVIVERDE S pinaci in foglia biologici
450
1,25-1,9
3,75
GREEN GROCER’S �LIDL� Spinaci in foglia
1000
1,39
1,39
BONDUELLE Spinaci millefoglie
750
2,29-2,98
3,63
OROGEL Il benessere spinaci fogliabella
450
1,99-2,49
4,84
CARREFOUR Spinaci in foglia
600
1,75-1,99
3,02
BOFROST Sfoglielle di spinaci
1400
6,75
4,82
ESSELUNGA Spinaci in foglia
450
1,15
2,56
B A B A C B A B C B
A A A A A A A A A A
95
OROGEL Cubello spinaci foglia più
A B B B B B B B B B
A A A A A A A A A C
A A A A A A A A A C
A A A A A A A A A A
qualità buona
www.altroconsumo.it
A B B B B B C C C C
86 85 84 79 76 73 65 62 56
qualità media
marzo 2016 • 301 Altroconsumo 39
TEST Spinaci e fagiolini
differenze tra il quantitivo prima e dopo la cottura. Negli spinaci si è invece registrato un crollo in tutte le tipologie, tranne che nei surgelati. In ogni caso, il prodotto in scatola si rivela il più povero. Quanto all’apporto di ferro, resta abbastanza simile in tutti i prodotti. Tra gli spinaci vanno meglio quelli già lavati e quelli già cotti. Per il fosforo una volta cotti sono in testa i prodotti freschi, tra gli altri bene in particolare i surgelati. In conclusione, dopo la cottura tutti i prodotti diventano abbastanza simili. Per questo affiancare al prodotto fresco una soluzione più comoda, in particolare ricorrendo ai surgelati, non comporta il rischio di impoverire la propria dieta. A maggior ragione se l’alternativa è rinunciare.
FAGIOLINI freschi, già lavati e cotti Per quanto riguarda la gradevolezza, i freschi e i già lavati battono i cotti pronti per il consumo. I freschi hanno molti più batteri, destinati peraltro a essere abbattuti con la cottura. I cotti presentano alcuni corpi estranei.
70 QUALITÀ BUONA Confezionati già lavati Nitrati e nitriti: B Pesticidi: A Igiene: E Difetti: A Corpi estranei : A Assaggio : A
51
63 QUALITÀ MEDIA Freschi Nitrati e nitriti: B Pesticidi: A Igiene: E Difetti: non valutati Corpi estranei : C Assaggio: A
Qual è la cottura ideale? Lo abbiamo chiesto a Roberto Lo Scalzo, ricercatore del Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea), tra gli autori di un recente studio che ha indagato i cambiamenti che avvengono in melanzane, pomodori e peperoni quando sono cotti sulla griglia. Dalla ricerca è emerso che i composti fenolici contenuti nelle verdure, che hanno un potere antiossidante, invece di essere degradati venivano resi più disponibili dalla cottura. Insomma, alcune verdure per certi aspetti con la cottura migliorano. Spinaci e fagiolini come andrebbero cotti per preservare al meglio le loro proprietà?
QUALITÀ MEDIA
Cotti e pronti per il consumo Nitrati e nitriti: B Pesticidi: A Igiene: C Difetti: C Corpi estranei : C Assaggio : C
BUONA 89 QUALITÀ
BUONA 81 QUALITÀ
Esselunga
Ca’ dell’orto (In’s)
Fagiolini finissimi
Fagiolini finissimi
0,89 €
0,99 €
PRO Supera bene le analisi di laboratorio e la prova sensoriale; assenti i pesticidi; pulitissimo, senza filamenti. CONTRO L’etichetta non indica le modalità di preparazione né il numero di porzioni che si ricavano dalla confezione. Contiene nitrati ma a livelli molto bassi. IL NOSTRO PARERE Prodotto di ottima qualità a un prezzo non troppo alto.
PRO L’etichetta è completa; è il prodotto in scatola con il contenuto più basso di nitrati; eccelle nella valutazione sensoriale. CONTRO Tra i difetti è stata riscontrata la presenza di qualche filamento; è stato trovato un pesticida, pur in quantitativi lontanissimi dal limite di legge. IL NOSTRO PARERE È un prodotto di elevata qualità ed è anche il più economico.
40 Altroconsumo 301 • marzo 2016
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Per maggiori informazioni www.altroconsumo.it/alimentazione
«Molto del contenuto di vitamine delle verdure si perde ancora prima che arriviamo a comprarle», spiega Lo Scalzo. «Soprattutto le verdure a foglia hanno un’alta superficie di scambio, perdono molta più acqua e quindi sono più soggette a cambiamenti nel tenore di vitamine». Che, continua il ricercatore, si dividono in due grandi famiglie: «Quelle liposolubili come i carotenoidi, di cui sono ricchi gli spinaci, e la vitamina A si mantengono con trattamenti termici drastici. Mentre le vitamine idrosolubili, in primis la vitamina C, che è la meno stabile, si sciolgono nell’acqua di cottura, che le porta via. Le cotture migliori per le verdure, sono quindi quelle senza immersione nell’acqua: al vapore, al microonde o in forno».
BUONA 96 QUALITÀ
Coop
Fagiolini finissimi 1,03-1,47 €
PRO Etichetta impeccabile; assenti i pesticidi; prodotto molto pulito e senza filamenti; risultati ottimi anche per l’igiene e la prova di assaggio. CONTRO È uno dei prodotti che contiene più nitrati tra i fagiolini surgelati del nostro test, anche se a livelli molto bassi. IL NOSTRO PARERE Qualità eccellente a un prezzo molto vantaggioso.
TIPO
PREZZI x ) 5 a 1 m - 0 n 2 i e r m b o r m u e c e i d n ( I
) g ( o t a m r o F
Fagiolini surgelati F F COOP Fagiolini finissimi
450
CARREFOUR Fagiolini finissimi
450
BOFROST Fagiolini finissimi
1000
FINDUS Fagiolini primavera extrafini
450
BONDUELLE Natura in padella fagiolini extrafini
450
BUITONI LA VALLE DEGLI ORTI I fagiolini extrafini
600
OROGEL Primo fiore fagiolini finissimi
750
DELIZIE DAL SOLE �EUROSPIN� Fagiolini finissimi
600
a t t e h c i t E
o t n e m a n o i i z d e o f p n i o T c
2,59
400 Lattina
0,89
4,05 C
340 Vetro MACHANDEL Fagiolini spezzati bio Demeter LE CONSERVE DELLA NONNA 680 Vetro Fagiolini verdi extrafini BONDUELLE Fagiolini extra fini cotti al vapore 295 Lattina
1,08
CA’ DELL’ORTO �IN’S� Fagiolini finissimi
800 Lattina
CONAD Fagiolini fini
400 Lattina 0,81-0,85 3,77 B
VALFRUTTA Fagiolini fini di giornata
400 Lattina 0,99-1,15 4,98 B
ESSELUNGA Fagiolini finissimi
B B B B B B B B
i d i c i t s e P
e n e i g I
i t t e f i D
A A A C B C A A
A A A A A A B A
A A A A A C A A
i e n a r t s e i p r o C
o i g g a s s A
A A A A A A A A
A A A A B C C D
a t t e h c i t E
i d e l a % u t r n e e u c r d r e e P v
i t i r t i n e i t a r t i N
i d i c i t s e P
i t t e f i D
i e n a r t s e i p r o C
96 95 93 89 79 63 63 56
o i g g a s s A
% E L A B O L G À T I L A U Q
B B
A A A A A A A A
89
5,54 C
C C
2,29
6,64 B
D
B
A A A A
88
2,19
9,95 C 2,25 B
B B B B
B B A A
88
0,99
A D C C
A C C A
A A A A
qualità buona
www.altroconsumo.it
% E L A B O L G À T I L A U Q
RISULTATI
g o k t l l a a o i o r c u c e o n g I s
) g ( o t a m r o F
i t i r t i n e i t a r t i N
PREZZI ) x a 5 1 m 0 - 2 n e i r m b o r m u e c e i d n ( I
Fagiolini in scatola
F
g k l a o i d e m o r u e n I
A 1,59-1,95 3,85 B 5,95 5,95 B 2,02-3,01 5,79 B 1,99 4,42 B 2,59-3,79 5,45 B 2,9-3,79 4,34 A 0,99 1,65 B 1,03-1,47
TIPO
F
RISULTATI
A A C C
88
81 63 60
qualità media
marzo 2016 • 301 Altroconsumo 41
TEST Detersivi
POLVERE LAVATUTTO E il laboratorio diventa lavanderia
I detersivi in polvere hanno una marcia in più. Quelli di oggi sono perfetti anche nel lavaggio a freddo. E fanno risparmiare. IN SINTESI
Il laboratorio prepara il bucato creando un gruppo di macchie rappresentativo dello sporco più comune.
Si organizzano i diversi colori, scuri e tenui, per valutare anche l’azione del detersivo sui colori.
Risultati del test comparativo di 15 detersivi in polvere per lavatrice, portati in laboratorio Nuovi standard di valutazione permettono di valutare la qualità anche rispetto ai liquidi e alle caps
P Le diverse pezze su cui sono state fissate le macchie sono impilate sopra la lavatrice, pronte per essere lavate.
Il tecnico pesa al grammo la dose di detersivo necessaria, seguendo le indicazioni fornite in etichetta.
eccato che sugli scaffali siano sempre meno, a favore del dilagare dei detersivi liquidi. Perché il classico detersivo in polvere non solo è molto più efficace, ma a discapito della sua fama è adatto anche ai lavaggi a freddo e ai capi colorati. Lo dimostra il nostro ultimo test, che evidenzia come le formulazioni attuali si sciolgano perfettamente senza lasciare residui sui tessuti anche a basse temperature e senza sbiadire i colori. Inoltre, e non è cosa da poco, le polveri sono più ecologiche rispetto ai detersivi liquidi, perché non contengono né coloranti, né conservanti nocivi per l’ambiente acquatico e costano mediamente di meno. Riscopriamole, così da convincere chi le produce a non farle sparire dai negozi.
Abbiamo fatto diversi cicli
Una volta caricate, le lavatrici vengono avviate con il programma “cotone” a 30°C.
42 Altrocons umo 301 • marzo 2016
Prima e dopo il passaggio in “lavanderia” macchie e colori vengono analizzati con lo spettrofotometro.
Un laboratorio qualificato è pronto a sciogliere il dilemma: qual è il detersivo migliore in commercio? All’opera 30 lavatrici e pile di bucato, preparate per il test già dalle prime ore della mattina (le foto nel riquadro a lato). I passaggi per arrivare a delineare il profilo preciso di ogni prodotto sono molti, così come i detersivi da analizzare, che abbiamo comprato nei negozi e spedito
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TEST Detersivi
68QUALITÀ BUONA Dash Actilift
67 QUALITÀ BUONA Conad Classico
66 QUALITÀ BUONA Formil Active (Lidl)
12,99 - 13,19 €
2,79 €
5,79 - 6,99 €
PRO Buone prestazioni su tutti i tipi di macchie, in particolare su quelle ossidabili. L’efficacia non va a discapito della sostenibilità ambientale, molto buona. CONTRO Il prezzo: è uno dei detersivi più cari. IL NOSTRO PARERE Mantiene la fama di bucato impeccabile.
PRO Ottimi risultati sui capi bianchi. La sua formula concentrata permette di usarne poco a ogni lavaggio. CONTRO Non eccelle nella protezione dei colori. IL NOSTRO PARERE Un ottimo detersivo a un buon prezzo. Ci piace anche il suo formato compatto.
PRO L’arma vincente di questo prodotto è sicuramente il prezzo imbattibile a fronte di buone prestazioni complessive. CONTRO La confezione è pesante e molto grande. IL NOSTRO PARERE Questo detersivo ha un ottimo rapporto qualità/prezzo.
PREZZI
Detersivi in polvere per lavatrice F
DASH Actilift
F
CONAD classico
F
) x 5 a 1 m e 0 - 2 n n e i o r i m z b e m o f r n e u o v e c o n n a ( I
DOSI o u n n a o i d e m o o r t s u o e n C i
RISULTATI o s s a r g i d e i h c c a M
o r e m u N
o i g g a l l a b m I
i t n e i d e r g n I
B A B B A B C D C C
C E C C C C E C E C
B C C C C C C C C C
68
D
C
B
B
C
C
B
53
C D D D
C D D D
B B B B
B B B B
C C C D
D D C C
C B B C
53
2,79
23
25
FORMIL active (Lidl)
5,79 - 6,99
20
65
DASH Simply
7,34 - 7,99
64
25
CARREFOUR pulito profondo
3,99 - 4,19
32
27
2,49
26
20
DIXAN classico
6,99 - 7,49
61
25
ECO 10 classico (In’s)
2,19 - 2,69
28
18
BIO PRESTO 4 agenti scioglimacchia
3,98 - 4,99
49
20
AUCHAN Freschezza pura - ossigeno attivo
3,29 - 3,99
27
27
10,10
39
54
ESSELUNGA detersivo lavatrice
2,49
29
18
CHANTE CLAIR eucalipto
6,49
25
54
SOLE bianco solare
3,70 - 4,69
47
18
COOP fresco pulito
2,99
21
30
fresco - ossigeno attivo
o c n a i b i d o d a r G
% E L A B O L G À T I L A U Q
B C B B B B B B B C
44
SPUMA DI SC IAMPAGNA
i r o l o c i e d e n o i z e t o r P
A A A B A B B B B B
62
DEXAL classico (Eurospin)
i l a t e g e v e i h c c a M
B B B C B C C C C C
12,99 - 13,19
B B B B C C C C C C
e h c i e ) t e o r h c p i t e a i h i c m c z a n e M (
67 66 63 62 61 60 60 58 55
51 50 48
Risultati completi su www.altroconsumo.it/miglioracquisto
qualità buona
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marzo 2016 • 301 Altroconsumo
qualità media
43
TEST Detersivi
PER SCEGLIERE MEGLIO I vostri dubbi sono sempre al centro del nostro lavoro. Due lettere ci permettono di chiarire come valutiamo i prodotti.
1
Gianluca Farabegoli vuole un chiarimento sulle nostre prove, per poter scegliere il miglior detersivo in assoluto, a prescindere dal tipo. «Se volessi fare una classifica che comprenda sia i detersivi liquidi che quelli in polvere, per capire qual è il prodotto migliore in assoluto, sarebbe appropriato fondere le classifiche dei diversi test, elencando i prodotti in base al punteggio? Se questo è possibile, si può fare anche se le due prove sono avvenute ad anni di distanza?� Il quesito del nostro socio cade proprio a fagiolo. Da questo test in poi analizzeremo i detersivi “in continuo” cioè con frequenza regolare. Per farlo, però, abbiamo dovuto ripensare alla modalità con cui eseguire i test, mettendo a punto uno standard
operativo valido per tutti i prodotti, siano essi in polvere, liquidi o in caps. Quindi d’ora in poi oltre che sul sito, dove si troveranno i risultati sempre aggiornati, anche sulla rivista pubblicheremo i test dei detersivi per lavatrice mescolando le categorie. Per i test precedenti, invece, fondere le classifiche sarebbe stato scientificamente scorretto. Il mercato dei detersivi è molto “vivace”. I produttori cambiano le formulazioni molto spesso, anche solo per lanciare nuove profumazioni. Per questo abbiamo organizzato test in continuo: di volta in volta portiamo le novità in laboratorio. IL NOSTRO CONSIGLIO Vai sul nostro sito per gli aggiornamenti.
2
Laura Pessini è un’utilizzatrice dei prodotti Stanhome e vorrebbe che li analizzassimo. «Come mai fra le diverse marche di detergenti per la casa non prendete in considerazione anche i prodotti Stanhome? Mi farebbe molto piacere avere una vostra opinione su questi prodotti. A mio parere possono rientrare benissimo come Miglior Acquisto anche se il loro prezzo può sembrare alto , rispetto a tutti quelli che ci sono sul mercato�. I prodotti in questione, pur essendo famosi, non sono molto diffusi, anche perché vengono venduti attraverso un sistema di vendita diretta e non si trovano nella grande distribuzione. Quando scegliamo i detergenti per i test, dato che il budget a disposizione non è infinito, ci basiamo principalmente sulla presenza e sulla capillarità di diffusione sul mercato italiano, per poter soddisfare i dubbi del più ampio numero di consumatori possibile e dare un’indicazione
44 Altroconsu mo 301 • marzo 2016
d’acquisto, scevra dalle spinte della pubblicità. I prodotti Stanhome rientrano in una piccola nicchia di mercato che ancora non abbiamo preso in considerazione, sebbene sempre più spesso cerchiamo di inserire nei nostri test prodotti che ci sembrano interessanti a prescindere, come i detersivi ecologici alla spina, o quelli super concentrati, sempre però reperibili nei negozi convenzionali.
al laboratorio dai nostri uffici (insieme ad altri campioni provenienti da mezza Europa per le tante organizzazioni di consumatori con cui collaboriamo). Si procede con ordine: si preparano i campioni di macchie, si caricano le lavatrici e si fanno partire i primi cicli di lavaggio, non prima di aver introdotto nella vaschetta del detersivo la giusta quantità di polvere (al grammo). Alla fine di tutti i lavaggi lo spettrofotometro - un apparecchio elettronico in grado di rilevare ogni minima variazione di colore tra prima e dopo - emette la sua sentenza. La performance migliore è quella del leader di mercato Dash Actilift, tallonato dal Conad classico e da Formil Active (Lidl), che si aggiudicano entrambi il titolo di Miglior Acquisto; permettono di risparmiare 42 e 39 euro l’anno rispetto al Migliore del Test. Da notare che il detersivo più caro tra quelli analizzati è Dash Simply, lanciato dalla casa madre come l’alternativa low cost del famoso marchio: peccato scoprire, invece, che costa di più - 31 centesimi a dose contro 30 di Dash actilift, cioè 64 euro l’anno - e non dà gli stessi risultati.
Uno sguardo anche all’ambiente Oltre ai giudizi sulle prestazioni dei detersivi, abbiamo valutato anche il loro impatto ambientale. La valutazione è la sintesi di due parametri (presenti in tabella): il tipo di imballaggio, cioè se è compatto, se è di plastica o cartone, se c’è spreco di materiale e così via; e la formula, con un occhio particolare alla presenza di alcuni tensioattivi particolarmente critici e fragranze allergizzanti. Il prodotto Migliore del Test ha una formula più che soddisfacente anche dal punto di vista del rispetto dell’ambiente perché non usa tensioattivi aggressivi, sebbene l’imballaggio di cartone non sia tra i più compatti. Ci piacciono i detersivi efficaci, ma apprezziamo molto di più quelli che riescono a coniugare pulizia del bucato e rispetto dell’ambiente: una dimostrazione che si possono avere entrambi.
Non è solo uno slogan: ormai le polveri si sciolgono anche a basse temperature
IL NOSTRO CONSIGLIO Dato che il test d’ora in poi sarà in continuo, sarà più facile mandare in laboratorio anche prodotti più di nicchia come quelli Stanhome. Seguiteci.
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Taglia subito i costi dell’assicurazione utilizzando il nostro servizio di confronto delle tariffe. Inserisci i tuoi dati personali e quelli della tua moto e trova la polizza più economica, su misura per te.
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TEST Lavatrici
RISPARMI
69
QUALITÀ BUONA
120€
LG F14U1JBS6 LG FH4AU1JBS6
66
QUALITÀ BUONA
Bosch WAT24428IT 460 - 650 €
780 - 1.100 € PRO Ottimi risultati nel lavaggio. Ottimo impatto ambientale e prestazioni eccellenti della centrifuga. CONTRO La durata dei cicli di lavaggio è nella media e il rumore solo accettabile. IL NOSTRO PARERE Buona lavatrice di alta gamma.
PRO Rimuove bene le macchie sia con il ciclo cotone sia con quello sintetici. Davvero efficace la centrifuga. I consumi elettrici e di acqua sono soddisfacenti. CONTRO Il ciclo di risciacquo è sufficiente solo per il programma cotone. IL NOSTRO PARERE Buone prestazioni e prezzo medio.
RISPARMIO E PULIZIA Alla prova alcune tra le lavatrici più nuove, nelle classi A+++ e A++. Abbiamo trovato un modello valido sotto i 300 euro.
IN SINTESI I nostri voti a 24 lavatrici a carica frontale e dall’alto Cosa è importante considerare al momento dell’acquisto e cosa invece è più trascurabile in base alla nostra esperienza
46 Altroconsu mo 301 • marzo 2016
L
a lavatrice può essere un elettrodomestico piuttosto costoso. Anche se i modelli sul mercato sono sempre più tecnologici e sofisticati nel design, non è però affatto detto che si debbano spendere cifre a tre zeri per avere una compagna di faccende domestiche affidabile. Lo diciamo sempre e i test su questi ultimi modelli freschi di fabbrica, in classe energetica A+++ e A++, lo dimostrano ancora una volta. Chi bada all’essenziale, per esempio, potrà orientarsi senza timori sul modello Electrolux Rex RWF1075EOW, una lavatrice economica (a cercar bene si trova anche sotto i 300 euro) che lava e centrifuga in maniera
più che soddisfacente, anche se ha pochi fronzoli. Altro discorso se si cercano funzioni particolari, come il lavaggio a vapore o un’estetica più ricercata: in questo caso meglio puntare sui modelli top di gamma come LG F14U1JBS6 e FH4AU1JBS6 (due versioni con le stesse prestazioni e aspetto), Migliore del Test a un prezzo però non proprio popolare (fino a 1.100 euro). Il gruppo di lavatrici che presentiamo questo mese è composto da modelli indicati per famiglie medionumerose, con capacità di carico tra 7 e 13 kg e centrifuga da 1.000 a 1.400 giri al minuto. La maggior parte sono lavatrici a carica frontale, ma ci sono anche tre modelli a carica dall’alto, che però non
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TEST Lavatrici
62
56
QUALITÀ BUONA
QUALITÀ BUONA
Electrolux EWF1276HDW
Electrolux - Rex RWF1075EOW
417 - 700 €
260 - 400 €
PRO Lavatrice complessivamente di buona qualità, ottima la centrifuga. I consumi sono accettabili. CONTRO Solo sufficienti i consumi. IL NOSTRO PARERE Capacità di carico media (3-4 persone). Rispetto alla media dei prodotti, il risparmio è di 120 euro.
PRO Lavatrice piuttosto economica, ma valida nei suoi compiti principali, cioè nel lavaggio e nella centrifuga (anche se arriva solo a 1.000 giri). CONTRO Il punto debole anche per questo modello è il risciacquo, solo scarso. Un po’ complicata da usare. IL NOSTRO PARERE Buona opzione, senza fronzoli.
riescono a scalare la vetta della classifica. Tutte le lavatrici moderne hanno in comune una cosa: la durata notevole dei programmi. Per rientrare in una classe energetica efficiente, e risparmiare sul consumo di acqua ed energia senza rinunciare alla pulizia dei c api, vengono allungati i tempi di lavaggio. Così, un ciclo cotone a 40° può durare anche tre ore e passa; poco di meno se si imposta il programma sintetici. Chi va di fretta potrà sempre usare, se c’è, il tasto “fast”, che riduce la durata dei programmi, ma questa opzione fa aumentare i consumi. Altro handicap piuttosto comune è l’efficacia nel ri sciacquare: solo sette modelli hanno ottenuto una valutazione sufficiente nel risciacquo.
Per scegliere il modello giusto All’atto pratico non sono molte le cose importanti da tenere in considerazione se si vuole comprare una lavatrice. I consumi energetici sono uno degli elementi più importanti, a patto che questo parametro non vada a discapito della qualità del lavaggio. Tra i modelli che abbiamo testato, per esempio, Sangiorgio SEN812D
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ha mostrato consumi molto bassi sia di acqua sia di elettricità, ma l’ottimo impatto ambientale di questo apparecchio ha un riflesso troppo negativo sulla sua capacità di lavare. Al contrario, alcuni modelli dalle buone prestazioni, come Míele WDA111 e Aeg L76487FL hanno mostrato consumi elettrici un po’ troppo elevati. Insomma, la lavatrice ideale è quella che è in grado di offrire il giusto compromesso tra consumi ed efficacia di lavaggio. Le misure sono un altro aspetto da non trascurare: gli apparecchi s tandard sono larghi e profondi 60 cm e alti più o meno 85 cm. L’alternativa per i piccoli spazi sono i modelli a caric a dall’alto, larghi solo 40 cm e poco più profondi. In tabella indichiamo le misure precise al centimetro, rilevate dai nostri tecnici di laboratorio. Anche la capienza di carico non è trascurabile e deve essere correlata al numero di persone presenti in famiglia. Per una coppia o un single l’ideale è un modello da 5-6 kg; 7-8 kg per una famiglia media; 9-10 kg se si è numerosi e ancora di più (fino a 13 kg) se si è soliti lavare capi voluminosi come piumini e coperte. Una lavatrice troppo grande, oltre a costare di
IL NOSTRO ESPERTO Stefano Fanuzzi Analisi di mercato Come varia il prezzo di una lavatrice? «Una lavatrice costa in media 370 euro. Il prezzo però varia in base alla capacità di carico e soprattutto al numero di giri della centrifuga, più alto nei modelli di alta gamma. Osservando il costo delle lavatrici sulla base del numero di giri, per l’acquisto di un modello che non superi i 1.000 giri si spendono mediamente 300 euro. Se si passa ad un modello da 1.200 giri, bisogna mettere in preventivo 100 euro in più. E più si sale di giri, più la lavatrice è cara, fino ad arrivare a 860 euro di media per un modello a 1.600 giri�. Dove è meglio comprarla? «Sicuramente online, anche se ancora soltanto il 4% degli italiani acquista via internet. Eppure il risparmio c’è, almeno per i modelli di fascia alta �.
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47
TEST Lavatrici
più, potrebbe risultare troppo onerosa dal punto di vista dei consumi, soprattutto se alla fine non viene usata a pieno car ico. Infine, bisogna controllare la rumorosità, indicata in decibel nell’etichetta energetica, sia nella fase di lavaggio che durante la centrifuga. Anche se negli ultimi anni la situazione è molto migliorata da questo punto di vista, i modelli che abbiamo messo alla prova, sono ancora troppo rumorosi durante la centrifuga, sebbene alcuni siano invece silenziosi durante il lavaggio.
Cosa si può trascurare I giri di centrifuga sono sempre stati un parametro di scelta tenuto molto in considerazione dai consumatori. Spesso
è proprio su questo elemento che il marketing punta per proporre nuovi modelli e per aumentare il prezzo del prodotto (il nostro esperto ha fatto i calcoli di quanto costa una lavatrice ad alti giri rispetto a una lavatrice media nel riquadro a pagina 47). Si pensa, infatti, che più è alto il numero di giri, più i vestiti verranno strizzati e risulteranno asciutti. In questo test, alcuni prodotti sono concepiti per girare fino a 1.400 volte al minuto. Tutti i nostri test, però, dimostrano che aumentando i giri le prestazioni della centrifuga non sempre migliorano e che si possono ottenere risultati buoni anche con 1.000 giri al minuto. Inoltre, l’alta velocità di rotazione della centrifuga è una
PREZZI
Lavatrici classe A+++ e A++
CARATTERISTICHE o r u e n i o u n n a o t s o C
m c n i i n o i s ) n p e x h m i x l D (
à t i c a p ) a g c ( k a o m c i i s r s a c a i M d
) n i a m / m i i r s i s g a ( m a g à u t f i c i r t o n l e e V c
o t l a ’ l l a d a c i r a C
RISULTATI e n o t o c o ) l c i n i c m a ( t a r C ° u 0 D 4
o l c C i c ° 0 o 4 i g e g n a o v t a o L c
o C l c ° i c 0 4 o o i c g i g t e a t v n a i L s
o c i r t t e l e o m u s n o C
a u q c a o m u s n o C
60x84x62
8
1.200
AEG L 76487FL
565 - 830
152
60x85x63
8
1.400
ELECTROLUX EWF1276HDW
417 - 700
120
59x85x56
7
1.200
WHIRLPOOL FSCR90421 ELECTROLUX�REX
420 - 750
134
60x85x64
9
1.400
260 - 400
89
60x85x57
7
1.000
191
B
B
C
A D
B
56
657 - 850
149 40x90x64
7
1.300 G
177
C
B
C
B
D
B
56
257 - 430
92
60x85x57
7
1.200
187
B
B
C
A D
B
56
HOOVER DXT42 58AH30
537 - 610
120 60x84x50
8
1.300
180
356 - 550
105
60x85x61
7
1.000
146
HOOVER DWT413AH/1-S
543 - 800 156 60x84x69
13
1.400
193
ELECTROLUX EWT1276EDW
440 - 670
121
40x90x64
7
197
CANDY GS1392D3/1-S
300 - 500 109
60x84x57
9
1.200 G 1.300
195
LG FH296QDA3
400 - 650
60x85x61
7
1.200
123
HOOVER DXA4 37AH/1-30
440 - 550 102 60x84x45
7
1.300
149
60x84x62
9
1.200
137
INDESIT XWE81284X WWGG
290 - 450 104 60x84x63
8
1.200
117
HOTPOINT�ARISTON RSF723S
282 - 450
B C B C B C B C B C
B B B C B B A B B B
C B B B B B B C B B
55
LG FH0B8QDA
B A C B C A C C C C
174
59x85x67
10
1.400
1.100
188
59x85x67
10
1.400
MÍELE WDA111
720 - 1.000 164
60x85x60
7
1.400
AEG L79489FL
555 - 1.000 164
60x84x64
8
1.400
RWF1075EOW
ELECTROLUX EWT1377VDW ELECTROLUX�REX RWF1275EOW
HOTPOINT�ARISTON HOTPOINT�ARISTON RSG724JS IT
SANGIORGIO SEN812D
69 69 68 67 66 64 62 62
60x84x57
7
1.200
116
383 - 600 103
40x87x65
7
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153
C
B
B
A E
B
47
310 - 450
107
60x84x63
7
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122
C
C
C
B
C
47
250 - 370
72
59x84x58
8
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D
A A E
C
38
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qualità buona
D D D D D D E D D C
A A B B B B B B
93
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Risultati completi su www.altroconsumo.it/lavatrici 48 Altroconsu mo 301 • marzo 2016
C C C C C D C D
B C C C B D C D D D
HOTPOINT�ARISTON RPG926DX 370 - 630
WMTG723HC
178
A A B B B B B A
i n a o g i z f u a i t r s t e n r e P c
130
LG FH4AU1JBS6
780 - 1.100
B B D C C D C B
i n o o u i z q a c t a s i e c r s i P r
% E L A B O L G À T I L A U Q
460 - 650
F
F
altroconsumo.it/lavatrici Sul sito, oltre ai risultati completi e di molti altri modelli, un video che mostra come abbiamo testato le lavatrici
BOSCH WAT24428IT
LG F14U1JBS6
F
VIDEO
A B 178 A B 180 A B 203 A A 175 B B 206 A B 163 B B 208 B B
F
F
x a m - 6 1 n 0 i 2 m o i o r a u n e n n e I g
delle principali cause di stress meccanico di una lavatrice. Infine, oggi tutte le lavatrici hanno un numero elevato di programmi, ma la maggior parte non sono poi così utili. A nostro avviso fanno la differenza i programmi brevi, e le opzioni come la partenza ritardata o l’extra risciacquo, visto che spesso è proprio quest’ultima fase di lavaggio quella in cui le lavatrici sono meno efficaci.
D
qualità media
55 54 53 52 51 51 49 49 48
sconsigliato
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TEST Ereader
IN SINTESI
I migliori ebook secondo il nostro test I consigli del no stro esperto hi-tech Soluzioni alternative per chi non ha tempo (audiolibri) e soldi (abbonamenti)
EBOOK, CALMA PIATTA Non sono in crisi, ma sono maturi a livello tecnologico. Per chi ama leggere, offrono sistemi per risparmiare sull’acquisto dei libri.
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N
egli ultimi mesi più volte sono apparsi sulla stampa italiana articoli sul crollo degli ebook, scritti con malcelata soddisfazione, come se l’ebook fosse un nemico della cui sconfitta gioire. In realtà, stando ai dati pubblicati dall’Associazione Italiana Editori nel suo ultimo rapporto sullo stato dell’editoria in Italia, la situazione degli ebook non è così brutta come viene dipinta. Certo non è rosea, ma va anche considerata in un contesto, quello della lettura di libri in genere, che è da tempo in crisi: il 60% circa degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno.
A guardare i dati, insomma, si vede che gli ebook non stanno certo crollando, bensì crescono poco, troppo poco per arginare il progressivo allontanamento degli italiani dalla lettura di libri. Stando ai dati più recenti, sono circa cinque milioni gli italiani che hanno letto almeno un ebook nell’ultimo anno, in leggero aumento rispetto all’anno precedente (mentre il mercato di lettori nel suo complesso ha perso addirittura oltre due milioni e mezzo di lettori rispetto al 2010). In generale, il 69% dei lettori dichiara di leggere soltanto libri di carta, il 30% legge un mix di carta ed ebook e soltanto l’1% marzo 2016 • 301 Altroconsumo
49
TEST Ereader
IL NOSTRO ESPERTO
Leonardo Poggi Hi tech
legge esclusivamente libri elettronici. Dal lato dell’offerta, nel 2014 (ultimo anno per il quale abbiamo dati completi) a fronte di 62.000 titoli di libri, ne sono usciti circa 45.000 in formato ebook (il catalogo complessivo ammonta ora a oltre 120.000 titoli), segno del fatto che l’offerta può dirsi soddisfacente. Cosa che vale anche per il prezzo, dato che il 68 % ha un costo inferiore ai 7 euro. Inoltre tutti questi dati sono relativi all’editoria tradizionale e tengono poco o nulla conto del fenomeno del self publishing, che certo contribuisce ulteriormente ad aumentare l’offerta.
«Uno dei principali vantaggi nel
Il nostro test
leggere un ebook rispetto a un libro di carta lo si nota quando si leggono testi in lingua straniera: la comodità di toccare una parola e visualizzarne il significato su un dizionario è notevole. Questa funzione si trova in quasi tutti gli ereader, ma ora Kindle la spinge più in là, con la funzionalità Word Wise, disponibile solo per i libri in inglese, che mostra automaticamente dei suggerimenti relativi alle parole più difficili. Per usufruire di questa e di ogni altra funzionalità dei Kindle non c’è nemmeno bisogno di acquistarne uno: basta installare l’omonima app e vi ritroverete un Kindle sul vostro telefono o sul vostro tablet. Nel numero di questo mese di HiTest trovate un approfondimento proprio su questa app».
Ogni tanto capita che in un settore di mercato la spinta de ll’innovazione tecnologica sembri esaurirsi. Il campo degli ereader è un esempio lampante di questa situazione: tra i nove modelli di cui vi mostriamo i risultati, che coprono quasi per intero il panorama italiano, solo tre sono usciti nel cor so del 2015 (ce n’è ancora uno, il Tolino Shine 2 HD che è uscito troppo tardi per questo articolo, ma che testeremo e i cui risultati troverete sul nostro sito nella sezione ereader) e nessuno di essi ha apportato innovazioni particolari. In realtà, osservando i risultati in tabella si fa presto a intuire il perché di questa stasi: la tecnologia è pienamente maturata. Tutti i prodotti in tabella hanno schermi di buona qualità, ben leggibili nelle varie condizioni di luce (solo i due più vecchi non hanno lo schermo illuminabile), sono facili da usare, resistenti, con una batteria duratura e mostrano una buona qualità complessiva. Oltretutto
il lettore di ebook è storicamente un apparecchio mono-funzione: lo si usa per leggere libri e nient’altro. Questo fa sì che una volta raggiunta una buona qualità nelle sue funzioni principali, sia difficile immaginare come migliorarlo ulteriormente o anche solo cambiarlo, ed è a questo che stiamo assistendo adesso. In realtà una colonna in tabella che mostra una possibilità di miglioramento c’è, ma è un possibile passo avanti dal punto di vista commerciale, non tecnico. Si tratta dei formati leggibili dai vari ebook: il Kindle continua a essere l’unico ereader utilizzabile per leggere gli ebook comprati su Amazon e continua a non poter leggere gli ebook comprati altrove. Ahinoi, è una situazione negativa che non ha nemmeno il fascino della novità, dato che si protrae ormai da tempo immemore.
Acquisto o noleggio? La parte relativamente più innovativa riguarda le fonti a cui approvvigionarsi per leggere ebook. Ai negozi che ormai possiamo definire “classici”, dove acquistare i singoli ebook, si affiancano adesso un paio di interessanti offerte “tutto incluso”. La più nota è quella di Amazon, che propone Kindle Unlimited. Spendendo 9,99 € al mese si ha accesso a un ampio catalogo di libri che si possono leggere senza ulteriori spese, e senza nemmeno limiti di tempo come in biblioteca. Sulla carta l’offerta è interessante; all’atto pratico lo è meno perché, nonostante Amazon proclami un catalogo di 20.000 titoli in italiano, da questo elenco mancano le offerte di buona parte delle case editrici principali,
Gli audiolibri Non hai tempo? Ascoltalo Leggere è un’attività che richiede tempo, ed è forse questo uno dei motivi per cui si legge poco. Chi va al lavoro sui mezzi pubblici può usare questo momento della giornata per ritagliarsi un po’ di spazio e leggere, ma chi usa l’auto non può farlo. In questo caso possono tornare utili gli audiolibri: si tratta di romanzi letti da attori professionisti, che possono essere noti anche in altri campi o specializzati nel settore. Purtroppo il catalogo di audiolibri disponibili in italiano non è molto vasto, ma con un po’ di impegno è possibile trovare qualcosa. Lo strumento ideale
50 Altrocon sumo 301 • marzo 2016
per acquistarli e ascoltarli è lo smartphone. Se avete un iPhone, il metodo migliore è usare l’app iTunes Store. Se cercate un libro in particolare inseritene il nome nell’apposita casella, altrimenti cercate il termine Audiolibri per vedere l’offerta completa. Su Android dovrete cercare in maniera analoga, sul Play Store, nella sezione Libri. Se vi interessano i grandi classici, potete trovarne qualcuno all’indirizzo www. liberliber.it/online/opere/audiolibri/. Se invece puntate a qualcosa in inglese o in tedesco, la scelta giusta è Audible.com, la principale azienda di audiolibri al mondo, di proprietà di Amazon. Ce ne sono poi tanti per i bambini: un utile passatempo per i viaggi lunghi in macchina.
www.altroconsumo.it
TEST Ereader
BUONA 78 QUALITÀ
quindi se volete leggere il best seller più recente con questo sistema difficilmente lo troverete. Può comunque essere un modo per scoprire autori meno noti: per chi ha un Kindle il nostro consiglio è di attivare l’offerta per il mese di prova gratuita, dopo di che si può verificare con i propri occhi se interessa o no. Più invitante, a nostro avviso, quanto propone MLOL, ovvero Media Library On Line, una rete di biblioteche digitali pubbliche, a cui aderiscono circa 4mila biblioteche italiane. Per utilizzare la versione “base” occorre essere isc ritti a una di queste biblioteche, e qui sta un po’ il limite di questa offerta. In una regione come la Liguria, per esempio, ha aderito solo la biblioteca di Levanto, il che la rende poco utile a chi vive all’altro capo della regione. Se la biblioteca della tua città ha aderito e sei iscritto, potrai accedere alla sua collezione digitale (quindi non solo ebook ma anche musica, giornali e altro). Da notare però che non si crea un unico catalogo generale: potrai accedere alla collezione della tua biblioteca, ma non a quella di un altro comune. Peccato. Più interessante ancora, perché disponibile per tutti, è l’offerta Plus: registrandosi sul sito www.mlolplus.it si possono acquistare alcuni crediti (la tariffa più economica è di 9,99 euro al mese) che consentono di usare il sito come una specie di biblioteca virtuale. In pratica si potranno scaricare ebook da un ampio catalogo, che comprende anche libri recenti e best selle r, che vanno poi letti entro quattordici giorni dal momento in cui sono stati scaricati sull’ereader.
Amazon Kindle Voyage 189,99 € PRO Si distingue per uno schermo di ottima qualità, molto ben leggibile nelle varie situazioni di luce. Lo schermo è illuminato con un sistema diverso dalla retroilluminazione (comune a tutti gli ereader ma diverso dagli smartphone) e consente una gradevole lettura anche al buio. Anche il comfort di lettura è ottimo, nelle varie situazioni da noi analizzate. CONTRO Per comprare ebook è vincolato al negozio online di Amazon. IL NOSTRO PARERE Il miglior lettore di ebook in circolazione.
BUONA 70 QUALITÀ
Amazon Kindle 69,99 € PRO Pur essendo tra i più vecchi lettori ancora in commercio, lo schermo è di buona qualità, è comodo da utilizzare nelle varie situazioni da noi analizzate (in piedi su un tram, seduti in poltrona, sdraiati a letto) e in generale ha una qualità più che soddisfacente. CONTRO Per comprare ebook è vincolato al negozio online di Amazon. Non ha lo schermo illuminato. IL NOSTRO PARERE Lettore anzianotto, ma che si difende ancora bene. Molto interessante il rapporto qualità-prezzo.
PREZZO CARATTERISTICHE
Ebook F
F
x a ) 6 m 1 - 0 n 2 i o m i a o r r b u b e e f n ( I
o o t a m n r i e h m c l u l S i
o s e P
RISULTATI
i t a m r o F
o e l c l e u d l n i à t i l o i m b r i g e t e g h r e c o L s f
o e l c l e u d l n i à t i l o i m b r i g e e g h u e c n e L s t
o t n e k m o a o c b i r e a i C d
à t r a i d u o t t m e o l i C d
o s u ’ d à t i l i c a F
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a i r e t t a B
% E L A B O L G À T I L A U Q
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Sì
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C A A B A A A B
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KOBO Glo HD KOBO Aura H2O
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A A B
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AMAZON Kindle
69,99
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TOLINO Shine
99
Sì
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KOBO Touch 2.0
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No
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A B
AMAZON K indle Voyage
189,99
Sì
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TOLINO Vision 2
129
Sì
POCKETBOOK Touch Lux 3
127
AMAZON Kindle Paperwhite
Risultati completi su www.altroconsumo.it/hi-tech www.altroconsumo.it
B
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B
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qualità buona
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5 Ogni mese ti proponiamo una scelta aggiornata di prodotti, tra i migliaia che trovi online: con pochi clic sul nostro sito accedi a maggiori informazioni e dettagli.
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Da 4,94 € PRO Questo prosecco ha una bassissima acidità volatile, parametro che, se alto, segnala lo stato di conservazione e le eventuali alterazioni del prodotto. CONTRO Il contenuto di solforosa non è tra i più bassi, anche se in ogni caso è a livelli soddisfacenti (il tenore riscontrato di solfiti è inferiore alla metà del limite legale). IL NOSTRO PARERE Esce a testa alta da tutte le prove di laboratorio; con il suo profumo intenso, corposo e persistente, è tra i vi ni risultati più graditi all’assaggio. È un vino ottimo, sia da aperitivo sia da tutto pasto, con un prezzo contenuto.
“Spumante con una qualità buona e un prezzo basso” ALTRI PRODOTTI DI BUONA QUALITÀ
CHARLES DE COURANCE
marz o 201 6
Le scene in movimento sono poco fluide. IL NOSTRO PARERE Televisore di buona qualità complessiva.
“Questa grandezza è ancora molto apprezzata” TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA
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LAURENT�PERRIER
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LG 32LF561V
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VEUVE CLICQUOT Champagne brut
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62
CA’ DEL BOSCO Franciacorta Cuvée
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Prestige Brut
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memoria Usb, ma il procedimento è complicato.
SAMSUNG UE32J6300
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52 Altroconsu mo 301
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PRO I programmi principali e quello Eco sono i n
caffè ha un buon sapore, è cremoso e ha un buon aroma. Può fare la schiuma di latte. CONTRO Può fare un solo caffè alla volta. IL NOSTRO PARERE Si tratta di un apparecchio per capsule Nespresso che fa anche la schiuma di latte, grazie al cappuccinatore integrato.Il caffè è buono e cremoso. Molto facile da usare.
grado di rimuovere bene lo sporco, anche quello incrostato, su stoviglie e pentole. Bassi consumi elettrici e di acqua. CONTRO La durata dei programmi è molto lunga. IL NOSTRO PARERE Buon giudizio globale, e anche i risultati di lavaggio e asciugatura sono sopra la media. I consumi di elettricità e acqua di questo modello sono bassi.
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53
TEST Gsm per anziani
O IN SINTESI
Quali sono le categorie di cellulare più adatte alle persone anziane Le prove classiche e speciali del nostro test App e funzioni che adattano il cellulare agli stessi bisogni
rmai da tempo gli smartphone dominano il mondo della telefonia, eppure c’è ancora chi desidera telefoni più semplici. La richiesta proviene da più parti: chi ha qualche problema di udito o vista vorrebbe una soluzione specifica; persone avanti con l’età hanno bisogno di apparecchi che tengano conto delle loro necessità, per esempio prevedendo un pulsante per Sos. Ma anche solo chi non ha interesse alle mille funzionalità degli smartphone o li trova eccessivamente complicati potrebbe preferire apparecchi più essenziali. Per rispondere alle esigenze di queste persone si è creata una nicchia di mercato in cui - per il momento - i soliti grandi nomi della telefonia sono presenti marginalmente o sono del tutto assenti, mentre a primeggiare sono aziende che raramente vengono incluse nei nostro test sui cellulari, come Doro o Emporia.
A ogni problema la sua soluzione I telefoni “senior” si dividono in due categorie: da un lato abbiamo quelli molto semplici, quasi del tutto privi di funzioni aggiuntive o se presenti prive di valore (la fotocamera spesso è di qualità così bassa da es sere davvero inutile). Si tratta comunque di apparecchi che, grazie anche al loro costo interessante, possono avere un buon rapporto qualità - prezzo, come il nostro Miglior Acquisto Doro PhoneEasy 508. Dall’altro lato ci sono gli smartphone dedicati, che hanno un’interfaccia pensata apposta per questo tipo di utenti. I risultati sono variabili, ma anche in questo caso abbiamo trovato qualche buon prodotto, incluso il nostro Migliore del Test, Emporia Smart. C’è anche una terza via, però, che si può percorrere: adattare gli smartphone tradizionali alle esigenze degli utenti. Si può fare in due modi: installare
CELLULARI SPECIALI Non solo per le persone anziane, ma anche per chi ha problemi di udito o vista. I consigli per adattare quello che si ha già a casa.
54 Altroconsumo 301 • marzo 2016
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TEST Gsm per anziani
un’apposita app è il metodo più semplice (lo spieghiamo nel riquadro qui sotto), ma è anche poco soddisfacente. In realtà però solo alcuni comandi del telefono vengono davvero davvero semplificati, mentre la maggior parte delle app e dei restanti comandi continua ad avere lo stesso grado di utilizzabilità di uno smartphone normale. Su alcuni tele foni Samsung c’è una opzione dedicata (“Modalità facile”), che ingrandisce i caratteri e le icone sullo schermo, facendo un lavoro analogo a quello delle app, con gli stessi pro e contro. Un sistema più efficace è piuttosto studiare le impostazioni del telefono, nella sezione “accessibilità”, sfruttando i comandi che rispondano alle specifiche esigenze d’uso di ciascuno di noi; nel box a pagina 55 ne mostriamo alcuni esempi, ma le possibilità messe a disposizione dal sistema operativo sono molto più numerose: è possibile variare la sensibilità
In caso di emergenza il tasto Sos deve essere raggiunto raggiunt o in modo veloce e senza inutili passaggi dello schermo al tocco, impostare una voce che legge i comandi sullo schermo e molto altro ancora.
In caso di emergenza In ogni caso c’è da considerare che, per alcune esigenze specifiche, la soluzione migliore resta scegliere un telefono dedicato. Si pensi per esempio al pulsante di emergenza. Come potete vedere dalla figura 2 nel riquadro qui sotto è presente anche nella app Necta Launcher, che si può installare su un qualunque smartphone. Immaginiamo lo scenario concreto di una persona anziana che cade e ha bisogno di chiamare aiuto tramite il suo telefono. Nei modelli che
abbiamo testato c’è un pulsante apposito, che nei migliori dei casi è grosso e ben marcato, che va premuto per attivare le chiamate necessarie all’invio di richieste di aiuto. Con uno smartphone tradizionale e l’app Necta Launcher la persona anziana in pericolo dovrà sbloccare prima il salvaschermo, magari inserendo un Pin, poi localizzare il pulsante di emergenza virtuale, quindi toccarlo... non è esattamente la procedura ideale da seguire in caso di emergenza.
Le prove prove classiche class iche Per valutare i telefoni del nostro test abbiamo usato un mix: sia prove di laboratorio, pensate apposta per questo
LE APP PER SMARTP SMA RTPHONE HONE NORMA NORMALI LI Alcune app si propongono di adattare un normale smartphone alle esigenze degli utenti più anziani. Basta scaricarle e installarle. Ne abbiamo provate due per voi (per i risultati, voltate pagina). Dopo avere scaricato l’app (questa è Necta Launcher) bisogna impostarla come applicazione predefinita per la home page (dalle Impostazioni, figura 1). A questo punto la schermata principale del telefono avrà l’aspetto riprodotto nella figura 2: avrà poche icone, molto più grandi rispetto alle
1 www.altroconsumo.it
2
classiche. Anche alcune app vengono adattate a questa versione ingrandita e semplificata, per esempio quella degli sms, ma già qui si notano i problemi: l’icona dell’app e alcuni pulsanti sono più grandi, ma la tastiera resta piccola (3). Inoltre molte app e la navigazione su web (4) non si possono ingrandire.
3
4 marzo 2016 • 301 Altroconsumo 55
TEST Gsm per anziani
P R EZ Z I x a ) 6 m 1 - 0 n i 2 o m i o a r n u n e e g n ( I
Cellulari
RISULTATI
à t i l i b e i s n n o e i r z p e c i m o r n C i
B 99 B Ph honeEasy 508 39 - 44 C F DORO P EMPORIA F Fllip Basic 55 - 81 B DORO Liberto 820 Mini 169 B EMPORIA Eco 52 B AMPLICOMMS PowerTel M7500 100 B DORO Primo 413 79 - 89 B ALCATEL One Touch 2004C 39 - 59 B LG Wine Smart 189 - 199 B NGM Facile Subito 39 - 54 B AMPLICOMMS PowerTel M9000 144 - 173 C BRONDI Amico Gentile 49 - 69 C A titolo di confronto: App installate su Samsung Galaxy S6 WISER Simple Launcher gratis B NECTA Launcher gratis B F
EMPORIA S Sm mart
260
DORO P Ph honeEasy 612
s m S
A A B A C B B A C D B C C
o n o f e l e t e m o c o s U
B B B B B B C C C C C C C
A B A B
e n e o h m o p c t r o a s m U s
a e t s n i o v s r i d e i p m r e e l p b o o r t t p a n d o A c
i e r o n t o o s r m e i p m r e e l p b o o r t t p a n d o A c
A B n.d. B n.d. C n.d. C C D n.d. C n.d. B n.d. B n.d. B D D n.d. C D D n.d. E
B A B C C B C A D C C E E
B B B B C B C C C C C D D
A B B B C B A C C E C C C
C C
D D
C C
E E
D D
qualità buona
72 70 67 65 64 62 58 58 56 54 49 49 44
63 62
e l i b i n o p s i d n o n e n o i z n u f . d . n
qualità media
BUONA 72 QUALITÀ
BUONA 67 QUALITÀ
Emporia Smart 260€
Doro PhoneEasy 508 39-44€
PRO È uno smartphone basato su
PRO Cellulare dalle forme classiche, è
Android, ma pensato per anziani. Tra le funzionalità più utili: una cover
uno dei migliori telefoni tradizionali di questo test. Possiede un’elaborata funzionalità di emergenza. Adatto sia a chi ha problemi di vista sia di udito e soprattutto a chi ha qualche difficoltà nel muovere le mani. CONTRO Non ha né la fotocamera né la torcia. IL NOSTRO PARERE La scelta più indicata per chi vuole un telefono semplice ed economico, senza le funzionalità di uno smartphone.
rimuovibile con una tastiera integrata, un
pennino per le operazioni sullo schermo touch e un assistente che guida l’utente nei suoi primi passi. È anche il solo tra i prodotti analizzati ad avere una fotocamera di buona qualità. CONTRO Poco resistente resistente in caso di cadute. IL NOSTRO PARERE Il migliore compromesso tra la complessità degli smartphone e una buona facilità d’uso.
56 Altroconsumo 301 • marzo 2016
a z n e e g t r n e a m s l e u i P d
o s u ’ d à t i l i c a F
% E L A B O L G À T I L A U Q
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tipo di prodotti e quindi diverse d a quelle del classico test dei telefoni; sia prove pratiche, con un gruppo di utenti anziani, non abituati a usare smartphone. Tra le prime, abbiamo provato la qualità sonora degli apparecchi, valutando tanto la chiarezza dell’audio quanto il volume. Tutti gli apparecchi ottengono un giudizio almeno sufficiente per queste prove. Per gli sms, i tasti grossi ne facilitano la composizione; in fase di lettura le lettere molto grandi sono apprezzate da alcuni utenti, ma la conseguenza è che sullo schermo appaiono poche parole alla volta, il che può essere scomodo. Il giudizio totale come telefono tiene conto anche dei giudizi sulla modalità viva voce, e sulla sensibilità dell’antenna al segnale.
Abbiamo verificato che le istruzioni non sono mai molto semplici Per quanto riguarda la facilità d’uso, valutiamo ad esempio la presenza di pulsanti per il rapido accesso ai contatti più frequenti, la facilità con cui sono configurabili (anche se in generale è sempre meglio che le operazioni di configurazione siano svolte da persone con un po’ di dimestichezza), e la comodità d’uso. Non sempre questi pulsanti risultano chiarissimi, ma una volta capito come usarli il nos tro gruppo di utenti li ha trovati facili. Altro ostacolo per alcuni utenti è inserire lo spinotto della ricarica nel telefono: per questo è apprezzabile che molti telefoni forniscano una base per la ricarica, in cui inserire il telefono è più agevole. Un’innovazione generale che è stata valutata positivamente: gli schermi in bianco e nero sono spariti anche da questa categoria di apparecchi.
Nei panni degli altri Ci siamo messi nei panni di chi ha esigenze specifiche. E abbiamo osservato gli apparecchi con uno sguardo diverso. Per chi ha problemi di vista abbiamo valutato positivamente la presenza di pulsanti grandi, con iscrizioni molto chiare, ben distanziati. Per chi ha problemi di manipolazione, invece, abbiamo esaminato la semplicità con cui i telefoni si accendono e spengono, o con cui si impartiscono i comandi sullo schermo. Molto apprezzati i telefoni con molte parti gommose o con il supporto di un pennino, come il modello risultato Migliore del Test.
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Difficoltà? Ecco come fare Gli smartphone tradizionali sono adattabili a esigenze particolari, grazie alle funzioni di Accessibilità nel menu delle impostazioni. Impostazioni per Android Accessibilità Aprire
Impostazioni e selezionare la voce “Accessibilità” (1) (nei Samsung è nella categoria Dispositivo).
1
2
Chiudi chiamata Attivando
questa funzione (2) si può usare il pulsante di spegnimento per terminare le chiamate (utile per chi ha difficoltà con il touch screen).
Inversione colori
“Inversione dei colori” (3) dello schermo può essere utile alle persone con problemi di vista.
Impostazioni per iPhone Generali Selezionare
Impostazioni – Generali Accessibilità (4).
3
Testo più grande Se le
scritte sullo schermo sono troppo piccole, si può migliorate la situazione, impostando “Testo più grande” (5). Riduci movimento Questa
funzione (6) serve per minimizzare il numero di effetti speciali sullo schermo, che possono disturbare alcuni utenti.
4
marzo 2016 • 301 Altroconsumo 57
TEST Frigoriferi
IN SINTESI
Alla prova 13 modelli combinati (con il freezer in basso, a cassetti) e 11 frigoriferi doppia porta (con il freezer posizionato in alto) Le caratteristiche importanti per valutare un modello
FRIGORIFERI PER TUTTI I GUSTI Combinati e doppia porta: i modelli migliori quasi si equivalgono per volume interno e prestazioni.
V
erdure, formaggi, affettati, carne e pesce: a un frigorifero si chiede di conservare in modo perfetto questi e altri alimenti. Non è importante solo per la nostra salute, ma anche per preparare pietanze gustose. Una buona prestazione nella conservazione del cibo deve andare a braccetto con una altrettanto soddisfacente capienza interna del frigorifero, perché sia in grado di accogliere il cibo fresco comprato, ad esempio, ogni settimana. Soprattutto ora che gli italiani sembrano prediligere un’alimentazione più vegetariana che carnivora. Secondo alcuni dati Istat dell’anno scorso, le famiglie italiane spendono ogni mese di più in frutta e verdura rispetto alla carne. È la prima volta che si manifesta questa inversione di rotta. Per non rischiare che il modello scelto non si adatti alle nostre esigenze, in tabella abbiamo riportato il volume utile (in litri) per ogni frigorifero: è lo spazio interno realmente disponibile per ospitare gli alimenti e che abbiamo determinato misurando l’interno con mensole e cassetti montati. Non si possono sbagliare neppure le dimensioni esterne: se, ad esempio, si vuole riempire lo stesso spazio lasciato vuoto dal vecchio frigorifero. Inoltre, si deve sempre prevedere una manciata di centimetri in più, per far circolare l’aria attorno all’apparecchio e così ottenere un migliore funzionamento.
58 Altroconsumo
301 • marzo 2016
Si conserva fino a...
Un frigorifero conserva bene e a lungo gli alimenti se è efficace nel fare due cose: raffreddare e congelare velocemente (in questo modo il cibo non si deteriora e si limita la possibilità di proliferazione dei batteri) e tenere stabile la temperatura al suo interno, sia che fuori sia una freddissima notte di dicembre o una torrida giornata di agosto. Tra i combinati, Indesit merita un brutto voto in queste prove, mentre tra i doppia porta è Hisense quello che va peggio nel raffreddamento del frigo e nella stabilità del freezer.
155 euro in più per un combinato, in media Altre caratteristiche sono altrettanto importanti: un buon frigorifero deve assicurare, nel caso di black out, un’isolamento del freezer di almeno due giorni. Nessun problema con i combinati, mentre con quasi la metà dei doppia porta il cibo in freezer si “squaglia” prima del rintocco della dodicesima ora. Scegliere un combinato no frost può tornare utile perché questo sistema evita la formazione del ghiaccio sulle pareti del freezer, quindi non va sbrinato. Infine, il rumore: non può essere “sentito” in negozio, ma grazie alla nostra prova di ascolto, un gruppo di esperti ha scovato i più silenziosi. www.altroconsumo.it
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I MIGLIORI A CONFRONTO Incerto sulla scelta? Ecco le differenze principali tra i due modelli risultati Migliore del Test nelle categorie combinati e doppia porta.
86 BUONA
QUALITÀ
QUALITÀ
LG GBB539NSCFE
Indesit TIAAA12VX
combinato 650 - 1.100 €
doppia porta 600 €
PRO Rispetto al doppia porta Indesit, il freezer diviso in cassetti è molto comodo; in caso di black out, il congelatore resiste per 20 ore; i consumi, in particolare con questo modello, sono molto bassi. CONTRO In un confronto con il modello Indesit doppia porta, il volume utile del frigo si ferma a 167 litri (23 litri in meno). Le prestazioni di freezer e frigo sono equivalenti a quelle di Indesit. IL NOSTRO PARERE Prestazioni nel complesso molto buone. Va assolutamente acquistato nei negozi che praticano il prezzo minimo: sul nostro sito trovate l’elenco dei negozi, con i prezzi rilevati da noi.
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74 BUONA
PRO A dispetto di quanto si possa credere, il modello
a doppia porta ha un volume utile del freezer di poco inferiore a quello del combinato, 64 litri contro i 66 di LG, grazie al fatto che non c’è l’ingombro dei cassetti. Il frigo funziona bene come quello del modello LG. CONTRO Rispetto al modello combinato LG non eccelle nella congelazione dei cibi. Non è tra i migliori nel consumo di energia. IL NOSTRO PARERE Il frigorifero offre una qualità buona a un prezzo abbordabile. Rispetto a un combinato, il doppia porta Indesit è più scomodo nell’uso del freezer e consuma di più.
marzo 2016 • 301 Altroconsumo
59
TEST Frigoriferi
ABBIAMO SCELTO ANCHE QUALITÀ
82 BUONA
66 BUONA
Whirlpool BSNF8763OX
Hoover HVDS6172WH
combinato
doppia porta
650 -1.000 €
300 - 400 €
La velocità con cui congela è molto buona, è poco rumoroso e mantiene a lungo i cibi congelati in caso di black out. CONTRO Non brilla nella facilità d’uso. IL NOSTRO PARERE Se acquistato al prezzo minimo indicato in tabella è un modello molto competitivo.
PRO
QUALITÀ
Buona la velocità nel congelare i cibi. Poco rumoroso e consuma poco. CONTRO Il frigo fa fatica a raffreddare velocemente i cibi. IL NOSTRO CONSIGLIO Il prezzo è buono. Un frigorifero interessante tra i modelli a doppia porta.
PRO
PREZZO
Frigoriferi
x a ) 6 m 1 - 0 n i 2 o m i a o r n u n e e g n ( I
CARATTERISTICHE
o m u s r n o o i o u d e c ) i e + n n n i m o a z o o t u z 5 1 s n e o n r p u C a ( s
p x l x h i n o i s n e ) m m i c D (
e e l l i i b b ) a a i r z ) z t i l z i z ( i r i l i l t i i t ( l t r u u e z o e g e e i m r m e r u f u f l l l l o e o e V d V d
RISULTATI t s o r f o n r e z e e r F
o t n e i m d a à d t i d c e o r l e ff V a r
o t n i e d m à a t i l c e o g l n e o V c
o t n e m a l o s I
e r o m u R
o s u ' d à t i l i c a F
i m u s n o C
% E L A B O L G À T I L A U Q
COMBINATI FF F
LG GBB539NSCFE
650 - 1.100
109
WHIRLPOOL BSNF8763OX
650 - 1.000
120
SIEMENS KG49EBI40
690 - 1.200
127
BOSCH KGE49BI40
815 - 1.100
128
G C 189 x 60 x 67 141 60 G B 202 x 70 x 70 221 82 D 202 x 70 x 70 221 82 D
799
113
185 x 60 x 64 164
79
WHIRLPOOL BSNF8121OX
370 - 600
118
189 x 60 x 66 170
58
IGNIS BM0900NFOX
330 -530
121
189 x 60 x 66 170
58
IGNIS BM0900NFW
330 - 470
119
189 x 60 x 66 170
58
HOTPOINT�ARISTON EBIH18221F
445 - 700
129
188 x 60 x 68 172
72
HOTPOINT�ARISTON EBI18200F
370 - 600
124
188 x 60 x 65 172
72
1.500
145
189 x 60 x 69 161
59
590 - 750
162
195 x 71 x 74 223 120 G E
400 - 610
114
191 x 60 x 63
141
67
INDESIT TIAAA12VX
600
111
176 x 60 x 64 190
66
BOSCH KDV33VL32
430 - 600
104
176 x 60 x 65 175
62
BOSCH KDV33VW32
400 - 560
99
176 x 60 x 65 175
470 - 700
129
300 - 400
IKEA Kylslagen (art 20312760)
GORENJE RK60359OBK HOTPOINT�ARISTON ENB-
GH19223FW INDESIT LI80FF2OXB
191 x 60 x 69 167
64
G D G D G C G C G C G B C
G E
A A C C
B B A A
A A A A
C D C C
A A A A
86
D
A A C
A
68
C C C D D E
B B B C B C
B A A B B B
D D D C C C
D D D D D C
58
C
B
B
D
B
40
E
A B
C
C
28
74
82 77 77
56 56 55 55 51
DOPPIA PORTA F
A B B C B C
A C A C A C
B B B
72
62
C D D
179 x 70 x 66 257
67
B
C
C
A C
B
69
83
176 x 60 x 63 187
65
C
E
B
A C
B
66
400
132
180 x 70 x 66 257
67
C
B
B
B
C
D
59
CANDY CCDS 5162W
270 - 330
77
164 x 55 x 56 158
48
240 - 430
96
159 x 55 x 58 162
45
INDESIT RAA29
200 - 300
77
144 x 54 x 57 129
33
INDESIT RAA 29 S
220 - 350
79
144 x 54 x 57 129
33
HISENSE RT-280D4AW1
200 - 280
74
144 x 56 x 55 133
38
D D D D E
D D D D D
B A B B A
C C C C C
C D D D D
55
ELECTROLUX�REX RJ2800AOW2
B A B B B
HOTPOINT�ARISTON
ENTMH18320VW F
HOOVER HVDS6172WH HOTPOINT�ARISTON
ENTM18210VW
Risultati completi su www.altroconsumo.it/frigoriferi 60 Altroconsumo
301 • marzo 2016
qualità buona
qualità media
72
53 51 51 46
sconsigliato
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SE CERCHI CONVENIENZA, TRASPARENZA E SICUREZZA, SCEGLI LA CARTA DI CREDITO ALTROCONSUMO.
IO PAGO CON QUESTA Analizziamo costi e condizioni di tutte le carte del mercato, così puoi trovare la più adatta a te. Per i soci c’è la carta Altroconsumo. Attivala entro il 31 marzo su altroconsumo.it/vantaggi: non pagherai per il 2016 il canone annuo di 10 euro. Non occorre cambiare banca e ti viene restituito lo 0,2% di quanto speso. www.altroconsumo.it/carte-di-credito
ADESSO LO SAI HELPDESK
Con l’aiuto dei nostri esperti rispondiamo a dubbi e domande. Scrivici.
Come usare i detergenti e altri rimedi per ottenere il meglio dalle pulizie PULIZIA E MANUTENZIONE Livia Biardi Chimica e ambiente Molti genitori sottovalutano la pericolosità dei prodotti per la pulizia della casa: sono tra le maggiori cause di intossicazione domestica, mettono a rischio i bambini»
Lavare i vetri è uno dei lavori domestici più faticosi e ognuno sembra avere una ricetta personale e infallibile. Ma qual è davvero il metodo più efficace?
«
TERGIVETRO Toglie bene le impronte delle dita, l’unto e il grasso, ma funziona meglio con un po’ di detergente.
Per non vedere quei brutti aloni quando si guarda fuori dalla finestra è indispensabile fare una pulizia periodica dei vetri. Non serve spendere molti soldi, acquistando detergenti dalle capacità miracolose, infatti bastano un tergivetro e un detergente qualsiasi diluito in acqua. Quello che serve è soprattutto olio di gomito. Lavare i vetri è una delle faccende domestiche più faticose, per questo molte persone si affidano ai rimedi della nonna, considerati particolarmente efficaci. Qui in basso ne presentiamo alcuni con i relativi pro e contro. Usare i detergenti significa anche dover proteggere i bambini, spesso coinvolti in incidenti domestici. Nei flaconi per le pulizie dei vetri non ci sono ingredienti
innocui: oltre all’acqua, ci sono solventi, alcol, ammoniaca, profumo, coloranti e conservanti. Per evitare il rischio di avvelenamento da sostanze chimiche, i detergenti vanno conservati in luoghi sicuri, lontano dalla vista e dalla portata dei bambini, e nell’uso è bene osservare alcune precauzioni: - non travasare i detersivi in contenitori diversi, perché potrebbero essere confusi con altri liquidi e ingeriti accidentalmente; - ricordarsi di chiudere subito il coperchietto dello spruzzino a fine uso, in modo da evitare schizzi accidentali; - tenere a portata di mano il numero del Centro antiveleni dell’Ospedale Niguarda, che risponde su tutto il territorio nazionale: 0266101029.
PANNO IN MICROFIBRA
GIORNALE Lascia una particolare pelli-
Funziona, ma non alla perfezione: rilascia pelucchi e non rimuove tutto lo sporco in modo efficace.
cola che fa scivolare meglio la pioggia, ma non toglie bene il grasso e le impronte delle dita.
I sistemi della nonna funzionano veramente?
1
L’utilizzo dell’aceto
Ogni nonna ci ha insegnato che possiamo sostituire tranquillamente il detergente con l’aceto. Questo ingrediente naturale è molto efficace per tanti tipi di pulizie, ma non è sufficientemente valido per sgrassare i vetri, soprattutto perché scivola molto velocemente sulle pareti verticali.
62 Altroconsumo 301 marz o 201 6 •
2
L’ammoniaca diluita
Come l’aceto, un altro mito del passato è l’ammoniaca diluita. Si tratta di una sostanza valida per la pulizia dei vetri, che però non è esente da difetti. Infatti è efficace, ma in minor misura rispetto ai detergenti specifici presenti sul mercato. Inoltre presenta delle controindicazioni, poiché è una sostanza tossica per l’ambiente e irritante per l’uomo.
3
Il detersivo per i piatti diluito
Questo rimedio d’altri tempi ha un’efficacia analoga a quella dell’ammoniaca, in particolare se si combina con il tergivetro può sostituire tranquillamente qualsiasi detergente. Per contro, non ha alcun effetto antipioggia, che hanno invece i prodotti specifici per vetri.
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Canone Rai: dubbi e paure sulla tassa tv. La soluzione è abolirla. A giudicare dai tanti contatti al nostro servizio di consulenza, i dubbi sul nuovo canone Rai sono ancora tantissimi. Ecco quelli principali.
LA PETIZIONE Marco Pierani, responsabilerelazioni esterne L’inserimento del canone Rai in bolletta è anticostituzionale. Abbiamo raccolto più di 90mila firme per chiederne l’abolizione » «
Per chi non ha pagato in passato, gli arretrati saranno richiesti in bolletta? No. Le nuove modalità di pagamento dell’imposta, che dal 2016 avverrà tramite bolletta della luce, valgono solo per il 2016 e gli anni futuri, mentre non riguardano le situazioni passate. Quanto si paga? 100 euro. Il canone s i pagherà insieme alla bolletta della luce a partire da luglio. L’importo verrà spalmato in 10 mensilità da 10 euro l’una, quindi in ogni bolletta bimestrale troveremo una maggiorazione di 20 euro per il canone. Fa eccezione il 2016: la prima b olletta con il canone arriverà a luglio e conterrà le maggiorazioni dei mesi precedenti, pari a 70 euro. L’importo totale da pagare è stato scontato rispetto ai 113,25 euro degli anni passati.
Il contratto della luce è intestato a mia moglie, mentre il canone è intestato a mio nome. Arriveranno due richieste di pagamento? Il canone Rai è dovuto una sola volta per nucleo familiare, a meno che i coniugi non abbiano residenze diverse. Se è già presente sulla bolletta della luce intestata alla moglie, il marito non deve pagarlo. Ho un contratto della luce, ma non ho la tv: cosa devo fare per non pagare il canone? Bisogna inviare una dichiarazione allo sportello SAT dell’Agenzia delle Entrate con cui si attesta di non possedere alcun televisore. La dichiarazione ha validità annuale. La dichiarazione deve essere presentata con le modalità che saranno definite da un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Il consiglio è quindi di attendere, visto che il primo prelievo del canone in bolletta avverrà a luglio.
Ho due case con due contratti della luce: devo pagare due volte il canone Rai? Se le case sono intestate alla stessa persona, solo una delle due bollette conterrà il canone, ovvero solo la bolletta della fornitura di energia elettrica relativa all’abitazione di residenza.
se hai dubbi chiamaci allo 026961570 (h 14-18)
Trasportare tre figli in auto è un vero rompicapo
IN AUTO LA PRUDENZA È NECESSARIA Se il seggiolino è montato sul sedile anteriore in senso contrario a quello di marcia l’airbag deve essere sempre disattivato.
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Poco spazio Diversi soci ci hanno scritto in occasione dell’arrivo del terzo figlio, per sapere come fare a trasportare i bambini in auto in tutta sicurezza. I seggiolini di ultima generazione sono facilmente montabili, ma può essere difficile riuscire a incastrarne tre sul sedile posteriore. Chi ha tre figli, dunque, potrebbe avere problemi a viaggiare in sicurezza. Qualche consiglio. I seggiolini In primo luogo, scegli seggiolini il più possibile compatti. i sedili posteriori di molte auto non sono abbastanza larghi da garantire
l’incastro perfetto di tre modelli. Non lasciare un bambino sl egato per questo motivo: rischi una multa, dato che il bambino fino ai 150 cm di altezza deve essere trasportato nel seggiolino, e soprattutto lo espo ni a un rischio maggiore in caso di incidente. Le auto di nuova generazione possiedono degli attacchi per i seggiolini (isofix) sia sui due sedili posteriori laterali sia sul sedile anteriore: se usi il sedile anteriore, fino a che monti il seggiolino in senso contrario a quello di marcia (posizione più sicura, che si us a fino all’anno circa) ricorda di verificare che l’airbag sia disattivato. Se il seggiolino è rivolto in avanti, invece, e il bambino correttamente legato, l’airbag ha una funzione protettiva e va riattivato. Scegliere l’auto giusta Prima di comprare una nuova macchina verifica: la possibil ità di disattivare l’airbag dei passeggeri, la forma e dimensione del sedile posteriore centrale rispetto alla possibilità di installare il seggiolino, la lunghezza delle cinture di sicurezza obbligatorie su ogni sedile all’interno della vettura. marzo 2016 301 Altroconsumo 63 •
LETTERE
Condividi le tue esperienze Le tue domande, i nostri consigli
Lavastoviglie: un anno per ripararla?
Se il Bimby non convince fino in fondo Doveva risolvere i problemi dell’ora di cena, invece, il famoso elettrodomestico che fa un po’ di tutto in cucina - il Bimby - ha creato molti pensieri al socio e a sua moglie. Ecco la vicenda.
Non costa certo poco il Bimby e quando la casa produttrice
Pietro Romagno lo ha vinto contro i l centro assistenza
Un anno di attesa per riavere la propria lavastoviglie funzionante è troppo. Ma la cosa che lascia perplessi - il socio e noi - è il silenzio del centro assistenza, che non risponde a lettere e reclami.
Non era più in garanzia la lavastoviglie del socio Pietro Romagnolo. E, dunque, quando dopo l’intervento del tecnico mandato dall’assistenza, gli viene mostrato un conto piuttosto salato (180 euro), non si stupisce e lo paga di buon grado. Purtroppo però la sostituzione della scheda non risolve il malfunzionamento. «In particolare il guasto continuava a non far andare la funzione per scegliere i “programmi di lavaggio». Il signor Pietro inizia
- dopo l’acquisto avvenuto il 7 settembre 2015 - nega la fattura, il socio Andrea Ungaro decide di recedere dal contratto, così come previsto per legge. Entro i tempi giusti - e senza neanche aver ricevuto l’apparecchio - invia la richiesta di recesso. «Il call center mi chiama e mi riferisce che il rimborso sarebbe arrivato prima il 14, poi il 21 ottobre - ci spiega il
IN CONCLUSIONE Sollecitiamo il produttore Vorwerk: il diritto di recesso è stato esercitato nei termini di legge e il socio ha diritto a riavere il suo rimborso ”entro 14 giorni dal ricevimento della comunicazione di recesso”. Funziona (i soldi arrivano), ma non dovrebbe essere così duro ottenere il giusto.
a telefonare al centro assistenza FAD-Tecnoservice di Rovigo, ma solo dopo aver inviato un reclamo scritto a Siemens lo prendono in considerazione. Un tecnico riesamina la lavastoviglie e conclude che la causa del guasto è diversa da quella del primo intervento. In poche parole, se vuole aggiustarla, il socio deve pagare di tasca sua.
IN CONCLUSIONE Interveniamo, ma il centro assistenza è comunque restio a rispondere. Ribadiamo i diritti del socio, pronti a sostenerlo con l’aiuto dei nostri avvocati. Dopo una settimana la sua lavastoviglie è riparata e funzionante. Finalmente.
Andrea Ungaro è riuscito a fare valere il diritto di recesso
Il test della nostra socia
SUI CONSUMI ENERGETICI
«Ho comprato il materasso Miglior Acquisto e ora lo provo leggendo Altroconsumo!�
Il calcolo tiene conto anche del tempo di uso Precisiamo che nell’articolo sui consumi degli elettrodomestici (AC 300, febbraio 2016 a pagina 18) i consumi sono calcolati ipotizzando: - lavastoviglie: 4 lavaggi a settimana tutto l’anno; - lavatrice: 4 lavaggi a settimana tutto l’anno; - frigorifero: 365 giorni all’anno; - asciugatrice: 4 cicli a settimana per 8 mesi all’anno (esclusi mesi estivi) sui due programmi per cotone.
Raffaella Salerno di Opera, ha deciso di acquistare il materasso Ikea Hövag, risultato nostro Miglior Acquisto su Altroconsumo 299, gennaio 2016: ed è stata così gentile da dirci che ci ringrazia perché è stata soddisfattissima della sua scelta. E siamo molto contenti anche noi! 64 Altroconsu mo 301 • marz o 201 6
socio. Comunico via email i dati Iban, ma mi rispondono che non effettuano bonifici: invieranno una raccomandata con assegno». Che però non arriva mai. Il motivo? Per “dati non decifrabili”, dicono. E a distanza di un mese del rimborso (ben 1.189 euro) non c’è traccia.
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Viaggio a Londra: un disastro rimborsato Una vacanza rovinata dall’inaffidabilità dell’organizzazione, una serie di rimpalli tra l’agenzia di Milano e quella operante sul posto, l’intervento di Altroconsumo: e alla fine quasi metà del prezzo del viaggio è stato risarcito. Doveva essere una vacanza a Londra, ma più che altro si è trasformata in un incubo. L’albergo, tanto per iniziare, è risultato diverso da quello annunciato: era addirittura situato non a Londra, ma all’aeroporto di Heathrow, in una posizione infelice per la visita della città, vista la distanza. Inoltre i partecipanti erano veramente troppi: girare per Londra in 68, con un pullman troppo piccolo e inadeguato anche dal punto di vista della sicurezza (su cui in media si trascorrevano ben cinque ore al giorno), nella difficoltà di ascoltare quanto spi egava la guida per la qualità scadente delle cuffie audio, con un giorno intero, addirittura, trascorso quasi interamente sul pullman, saltando perfino il
pranzo, e molte meno visite di quelle indicate sul programma... diciamo che l’agenzia Job Viaggi di Milano non aveva davvero fatto un buon lavoro.
IN CONCLUSIONE Una vacanza rovinata non si può recuperare, ma almeno si può chiedere un risarcimento. E questo hanno fatto i nostri soci, allegando anche foto del pullman per provare i fatti. All’inizio l’agenzia italiana ha scaricato tutta la responsabilità sul loro corrispondente di Londra, dichiarando che prima di risarcire i clienti aspettavano di essere risarciti loro. Dopo il nostro intervento, però, la musica è cambiata: e i nostri soci si sono visti rimborsare 700 euro.
IL NOSTRO ESPERTO
Claudia Chiozzotto Acqua e ambiente Un socio ci scrive «Seguendo l’esito del vostro test ho acquistato le W5 tabs Lidl. Con il lavaggio “delicato” la tavoletta quasi non si scioglie. Inoltre le parti in plastica porose della lavastoviglie sono diventate di colore azzurrino: non è pericoloso se il colore si deposita sulle stoviglie?�. Le tabs sono un tipo di detersivo concepito per l’utilizzo con i programmi della lavastoviglie “standard” (che lavano a 50 -60°C e durano circa un’ora e mezza). Con quelli brevi o a basse temperature può accadere che non si sciolgano. I depositi di colore possono restare sulle parti porose, ma sulle stoviglie vengono sciacquati via a fine lavaggio: non dovrebbero esserci pericoli.
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marzo 2016 • 301 Altroconsumo
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO �Con riferimento all’articolo comparso il 1° gennaio u.s. sul sito Altroconsumo, pubblicato anche a pag.28 della rivista “Altroconsumo” n.299 del gennaio 2016 nonché dell’articolo intitolato “Skudo Wave per limitare le radiazioni del cellulare? Qualche precisazione” pubblicato sullo stesso sito lo scorso 25 gennaio, aventi ad oggetto il prodotto Skudo®Wave, si intende puntualizzare che, contrariamente a quanto affermato nei suddetti articoli, Skudo®Wave agisce come sistema di protezione in grado di ridurre il danno primario al DNA che può essere causato dai campi elettromagnetici emessi dai telefoni cellulari, attraverso la conversione d’onda del moto degli elettroni a livello sub-atomico e non come un sistema per la riduzione di detti campi, sui quali non interviene.Non è pertanto un prodotto qualificabile come “schermante” e non può essere assimilato a prodotti aventi tali caratteristiche. A fronte di tale equivoco di base, si ritiene che le conclusioni cui è giunto Altroconsumo nei citati articoli in ordine all’asserita inefficacia riduttiva
del campo elettromagnetico e/o alla dannosità di prodotti cd. “schermanti” non possano riguardareSkudo®Wave. Autorevoli studi scientifici hanno evidenziato, sia in vivo che in vitro, l’esistenza di danni biologici che possono essere causati dall’esposizioneai campi elettromagnetici emessi dai cellulari. Non solo: la Corte d’Appello di Brescia, con sentenza confermata in Cassazione (cfr. Cass. Civ. sez. Lavoro, n.17438/12) ha riconosciuto esistente il nesso causale tra l’uso intenso e prolungato di telefoni cellulari e l’incidenza di un neurinoma ipsilaterale del nervo trigemino (cd. dannosanitario),condannando l’INAIL a riconoscere al lavoratore la conseguente rendita per malattia professionale. Le conclusioni cui è giunto Altroconsumo sull’inesistenza
di evidenze scientifiche di danni biologici da esposizioni a cellulari non tengono conto di detti contributi�.
F ranco Lenzi è co ntrario alle buste di plastica per la f rutta
Sacchetti per la frutta: perché non biodegradabili?
Le buste di plastica sono state quasi del tutto eliminate: da tempo sono state sostituite da quelle compostabili. Ma - ci fa notare un socio - quelle che si usano per frutta e verdura sono ancora di plastica. La legge ha avuto il suo effetto: da tempo le buste di plastica non biodegradabile, molto dannose per l’ambiente, sono sparite nei servizi commerciali (negozi alimentari, supermercati, ipermercati) sostituite da quelle in materiale biodegradabile. �Quando ci troviamo però a servirci da soli - ci scrive il nostro socio Franco Lenzi - ai banchi di frutta e verdura, guanti e buste, seppur sottili, sono di plastica n on biodegradabile. Perché non si provvede a so stituire anche questi?� In effetti, è un interrogativo legittimo. �Oltretutto - prosegue il signor Lenzi - si tratta di buste destinate ad alimenti che vanno a diretto contatto con la plastica».
IN CONCLUSIONE Il socio ha ragione: sono pochi i supermercati che usano sacchetti e guanti biodegradabili per l’acquisto di verdura e frutta sfusa. Si tratta di catene che vendono prodotti biologici rivolti a una clientela più attenta all’ambiente. La grande distribuzione invece non li usa. Il motivo principale è il costo: i sacchetti compostabili e biodegradabili sono decisamente più cari rispetto a quelli di polietilene. Ma non è il solo motivo. I sacchetti di amido di mais o di patata sono molto meno resistenti e questo inconveniente potrebbe causare non pochi fastidi nell’acquisto di frutta e verdura sfusa magari con spine, angoli vivi o anche soltanto molto pesanti.
Arch. Nicola Limardo anche per conto di Edil Natura srl
Ci limitiamo a rilevare che, a oggi, non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino l’utilità del prodotto in questione, neanche a titolo puramente precauzionale. Restano validi i consigli dati nell’articolo.
66 Altroconsumo301 • mar zo 201 6
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abb. annuale
24,50 35,85 36,45 47,80
98 143,40 145,85 191,25
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H
Hard disc portatili I
Igiene hi-tech Inquinamento elettromagnetico Internet, privacy e pubblicità mirata
299 298
L
Lavastoviglie piccole Lavatrici Lettori digitali
300 301 301
2/2016 3/2016 3/2016
M
Macchine per il pane Materassi Merendine
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2/2016 1/2016 2/2016
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12/2015
300
2/2016 1/2016 2/2016
300 299
O
Otturazioni in amalgama P
Padelle in pietra Piatti pronti, igiene Pitture a dita
299 300
R
Rifiuti: raccolta differenziata Robot da cucina
300 298
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S
Serrature a cilindro Spazzolini elettrici Spumante & C
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