9 Consigli Essenziali Per i Percussionisti

July 27, 2019 | Author: Cristiano Pirola | Category: Drum Kit, Orchestras, Derivative Work, Creative Commons, Entertainment (General)
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di PAOLO PAROLINI

9 CONSIGLI ESSENZIALI PER I PERCUSSIONISTI

Data di pubblicazione: Settembre 2014 Pubblicato da Paolo Parolini http://paoloparolini.com/ http:// paoloparolini.com/ «9 Consigli essenziali per i percussionisti» di  Paolo Parolini è Parolini  è distribuito con Licenza con  Licenza Creative Commons Attribuzione – Non Commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale

INFORMATIVA SUL COPYRIGHT Tu sei libero di: — riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresen rappr esentare, tare, eseguire eseguire e reci recitare tare ques questo to mater materiale iale con quals qualsiasi iasi mezzo e formato. Il licenziante non può revocare questi diritti fintanto che tu rispetti i termini della licenza. Alle seguenti condizioni: —  Devi riconoscere una menzione di paternità adeguata, fornire un link alla l icenza e indicare se sono state effettuate delle modifiche. Puoi fare ciò in qualsiasi maniera ragionevole possibile, possibile, ma non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli te o il tuo utilizzo del materiale. — Non puoi usare il materiale per scopi commerciali. — Se remixi, trasformi il materiale o ti basi su di esso, non puoi distribuire il materiale così modificato. —  Non puoi applicare termini legali o misure tecnologiche che impongano ad altri soggetti dei vincoli giuridici su quanto la licenza consente loro di fare.

Ciao! Sono Paolo Parolini, fondatore di paoloparolini.com , un blog dedicato a percussionisti, batteristi ed insegnanti. Lavoro come musicista freelance e insegno strumenti a percussione alle scuole superiori. Se sei interessato, leggi la mia storia.

Grazie per aver scaricato questa piccola raccolta di consigli e per esserti iscritto al mio blog.   All’interno   di queste poche pagine potrai trovare dei suggerimenti che ti saranno utili se hai deciso di intraprendere la carriera del percussionista professionista o semplicemente sei curioso di conoscere il mondo di questi molteplici strumenti. Questo documento è nato dalla passione per il mio lavoro e per la musica. Tutti i consigli che leggerai sono frutto della mia storia e delle mie esperienze come studente, musicista ed insegnante. È esattamente per questo motivo che in alcuni passaggi potrai non trovarti d’accordo  con le mie parole: non pensare che le mie considerazioni siano le uniche esatte. Quindi non esitare a scrivermi se hai dubbi o altre idee rispetto a quello che leggerai, oppure semplicemente se vuoi entrare in contatto con me! Oltre che sul mio blog puoi trovarmi sulla mia Pagina Facebook o Twitter. Se vuoi scrivermi in privato puoi farlo  all’indirizzo e-mail [email protected]. Buona lettura!

INDICE Crediti e Copyright____________________________________________________________2 Introduzione__________________________________________________________________3 Studia più percussioni possibili_________________________________________________5 Impara a focalizzare___________________________________________________________7 Studia con un bravo Maestro ________________________________________________10 Prima o poi dovrai insegnare _________________________________________________12 Pareto dice : «Studia batteria!»________________________________________________14 Acquista nel tempo i tuoi strumenti __________________________________________16 Suona nelle bande ___________________________________________________________19 Suona negli e semble di percussioni ___________________________________________21 Vivi la musica come una passione ____________________________________________25 Ringraziamenti_______________________________________________________________26 Contatti_____________________________________________________________________27

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1. STUDIA PIU’ PERCUSSIONI POSSIBILI

Le percussioni e le tecniche esecutive sono veramente tante. Studiarle bene tutte è semplicemente impossibile. Arriverà un momento in cui tu stesso proverai la sensazione di perdere tempo su troppi strumenti e troppi stili. Però sarebbe bene che come percussionista imparassi almeno le basi di tutte le tecniche applicabili a più strumenti possibili. Questo principalmente motivi:

per due

1.   Studiare più strumenti e stili ti consentirà

di

diventare

un , a prescindere   dall’ambito  musicale a cui senti di appartenere.

Inoltre conoscere e comprendere diversi stili di musica ti farà apprezzare altrettante tradizioni e culture musicali. Di questo ne beneficerai non solo come percussionista ma anche come

persona. Ricordati sempre infatti che la musica è una cosa bella di cui godere prima ancora che un mestiere. E si gode tanto più di un genere musicale quanto più lo si conosce e lo si capisce.

2.   Detto questo, e sono parole in

cui credo fermamente, pensa anche in maniera pratica: essere in grado di suonare più strumenti nei diversi stili dove non sempre è richiesta una iperspecializzazione da virtuoso in un unico stile e strumento.

Essere considerato un percussionista versatile ti permetterà di venire chiamato ogni volta che ci sarà bisogno di qualcuno che possa adattarsi alle diverse situazioni musicali. E questo, credimi, accade molto spesso. Un consiglio: non esagerare. Non è possibile studiare tutto e bene.

Siamo essere umani, abbiamo le nostre passioni e i nostri limiti. Inoltre quando cerchiamo di fare bene tutto è probabile che finiremo per fare tutto mediamente male. Le percussioni da questo punto di vista sono molto pericolose proprio perché sono tantissime e abbracciano   tutti   gli stili di   tutta  la musica di  tutto  il mondo. Nota quante volte ho usato la parola “tutto ”. Attento a colui il quale cerca di diventare un percussionista TUTTologo...! Piuttosto aspira ad imparare le di più tecniche e stili possibili e quando ti sentirai musicalmente maturo comincia ad approfondire ciò che più ti interessa e piace.

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2. IMPARA A FOCALIZZARE Ti ho appena consigliato di studiare più tecniche e strumenti possibili e ora pensi che ti voglia dire esattamente il contrario. Ma non è così. Cosa significa allora “focalizzare ”? Significa per non perdersi nel caos dell’infinità  delle tecniche e degli stili da imparare. Bene, ma come fare? Ogni percussionista sviluppa nel tempo la propria strategia per imparare a focalizzare il suo lavoro durante il tempo dedicato allo studio. Io ti mostrerò la mia, che funziona per me e non è detto che vada bene per te, ma spero che tu possa trarne qualche spunto di riflessione leggendola.

1. Il primo giorno studio due strumenti e per ognuno di questi cerco di concentrarmi su un

aspetto tecnico su cui esercitarmi e su un brano da suonare.

2.   Il giorno dopo studio altri due strumenti con la stessa modalità del giorno 1 (non più di un aspetto tecnico e non più di un brano per strumento)

3. Il terzo giorno riprendo gli strumenti del primo giorno e il quarto quelli del secondo giorno e vado avanti così. In questo modo studio . Nello stesso tempo mi esercito su

Esempio pratico: Il lunedì scelgo di studiare la tecnica del rullo a doppi colpi sul tamburo e una marcia rudimentale. Inoltre faccio esercizi di tecnica con il doppio pedale sulla batteria e imparo qualche fill di Neil Peart (uno dei miei batteristi preferiti!) dove posso sfruttare questa tecnica. Il martedì studio le scale maggiori sulla marimba e il Preludio dalla Suite in Sol maggiore per violoncello di Bach. Infine mi alleno su alcuni esercizi per   l’intonazione   degli intervalli sui timpani e suono i passi principali della Nona Sinfonia di Beethoven.

. Quando penso di essere pronto su uno di questi 4   “obiettivi”   (che sia una tecnica o un brano di repertorio), lo sostituisco con un altro o cambio strumento.

Mi concentro su questi 4   “obiettivi” per il tempo che basta. Il lunedì della settimana successiva penso di aver studiato sufficientemente la marcia sul tamburo, così cambio brano e mi esercito sui passi orchestrali di Shéhérazade.

2. IMPARA A FOCALIZZARE

MONDAY

TUE

WED

THU

FRI

SAT

SUN

SNARE DRUM:

MARIMBA : major scales and Bach Prelude in G for cello solo

same as MONDAY

same as TUESDAY

same as MONDAY

same as TUESDAY

relax, fun, friends, fiancé!

double stroke roll and rudimental march

DRUM SET: double bass technique and Neil Peart fills

SNARE DRUM:

TIMPANI :

tuning of intervals and Beethoven’s

9th

MONDAY

double stroke roll and Schéhérazade

DRUM SET :

same as MONDAY

same as TUESDAY

same as MONDAY

same as TUESDAY

relax, fun, friends, fiancé!

same as MONDAY (of the week before)

Questo è un modello e sei libero come ti ho già detto di seguirlo in tutto o in parte a seconda di quello che pensi sia più utile per te. Io come insegnante non obbligo i miei studenti a seguire questo metodo di studio, però pretendo che ne abbiano uno perché è solo in questo modo che possono imparare a

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3. STUDIA CON UN BRAVO MAESTRO Come si fa a scegliere un bravo maestro? Non è facile rispondere a questa domanda perché non esistono ricette per un   bravo  maestro. Quello che ti posso dire è che a parere mio un Maestro, con la M maiuscola, deve possedere essenzialmente : , perché non può esistere un bravo insegnante di percussioni che non sappia suonare eccellentemente le percussioni. Anche se sembra strano, sappi che l'incompetenza è presente tra tanti insegnanti di musica, sia di strumento che di materie affini. Questo non dovrebbe essere possibile perché nessuno può insengare qualcosa se non conosce perfettamente ciò che insegna.

E non basta un titolo di studio per dimostrare la competenza di un insegnante.

necessarie   ma

Ci vogliono anche e soprattutto i titoli artistici   cioè, essenzialmente, l’esperienza   e il continuo aggiornamento professionale, vale a dire uno studio costante.

Nella mia esperienza personale ho incontrato chiunque: musicisti buffoni che cercavano di insegnare cose per le quali non avevano la competenza necessaria, insegnanti diplomati sui libri senza alcuna esperienza sul campo ed infine anche grandi artisti, tecnicamente e musicalmente ineccepibili e nello stesso tempo totalmente inadatti alla comunicazione tra esseri umani.

, cioè avere la passione di trasmettere ciò che si conosce e possedere le tecniche pedagogiche adatte per farlo nella maniera più efficace. Anche in questo caso esistono alcuni maestri che sono ottimi musicisti ma pessimi insegnanti; dei   “tecnici  della musica”   che sanno bene come mettere le mani sui propri strumenti ma non sono in grado di trasmettere la loro arte agli studenti. Io considero queste due caratteristiche, se analizzate singolarmente, come condizioni

non   sufficienti  per ritenere un maestro come un grande Maestro.

Ma tra queste poche esperienze negative ho avuto la fortuna di conoscere dei Maestri eccezionali. Tra questi i miei Prof. Massimo Pastore e Alberto Macchini –  Mac: persone che mi hanno aiutato a crescere non solo come musicista ma anche e soprattutto come persona. Dei Maestri di vita.

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4. PRIMA O POI DOVRAI INSEGNARE Nota bene   l’uso   che ho fatto del verbo “dovere”. Insegnare non è solo una scelta o un ripiego per un bravo musicista. È un qualcosa che dovrai fare a prescindere. Perché? Per due ragioni:

1.   Parliamoci chiaro: per un percussionista perché le percussioni e in particolare la batteria (vedi consiglio nr. 5) sono strumenti abbastanza popolari e ci saranno sempre persone disposte a pagare per imparare a suonarle. Nell’ambito   privato potrai lavorare

per diverse scuole di musica, fondare uno studio di tua proprietà, tenere corsi estivi etc. Anche le scuole pubbliche richiedono spesso insegnanti di percussioni, dal livello secondario

(medie e superiori) a quello universitario e in alcuni casi anche a livello primario. Io stesso insegno da anni in una scuola superiore pubblica italiana, vengo pagato come un qualsiasi insegnante ma al contrario della maggior parte dei miei colleghi delle materie non-musicali riesco a mantenere contemporaneamente un’altra   attività artistica che mi permette di continuare a fare della musica   “suonata”   il mio mestiere principale e, sempre parlando in termini pratici, di avere una sorta di “doppio stipendio”. Inoltre se   l’insegnamento   è per te una vocazione come lo è per me questo mestiere non sarà solo remunerativo dal punto di vista economico ma soddisfacente per la tua piena realizzazione personale.

2.   Anche se pensi che insegnare non sarà mai una cosa adatta a te o che non sarai costretto a farlo per ragioni economiche, sappi . Questo perché salire sul palco e suonare dal vivo significa essenzialmente comunicare. Se avrai qualcosa da dire con la tua musica ci sarà sempre qualcuno disposto ad ascoltarti. E se non sarai tu ad insegnare direttamente saranno i tuoi concerti e le tue performance a  “dare lezioni” al posto tuo. Per questo sii sempre cosciente del tuo ruolo imprescindibile di insegnante-comunicatore.

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5. PARETO DICE: «STUDIA BATTERIA!» La legge 80/20 (o   “Principio di Pareto) afferma che Divertiti ad applicare questa legge anche nella tua vita vita quotidiana di percussionista. Esempio: l’80% delle volte in cui suonerai i timpani in orchestra intonerai quello che potremmo considerare un 20% degli intervalli possibili, ossia tonica - dominante, cioè una quarta o una quinta giusta. A cosa ci serve sapere questo? Beh, essenzialmente il ragionamento ci dice che se non impariamo ad intonare perfettamente una quarta o una quinta giusta sui timpani è meglio che cambiamo mestiere... Bene, ora prova ad applicare questo principio ad un altro ambito: . Cosa insegnerai   all’80% dei tuoi allievi privati? La risposta è semplice:

Quindi impara a suonare la batteria e impara a suonarla bene perché potrebbe essere la tua unica speranza di entrare nel mondo dell’insegnamento   (e cominciare a guadagnarti da vivere!). Un discorso parzialmente diverso è da farsi per  l’insegnamento in ambito pubblico, dove la batteria viene a volte considerata addirittura uno strumento   “secondario” all’interno della classe di percussioni. Ma questo è un grave errore, esattamente per le stesse ragioni che ho spiegato poco fa. Inoltre è inutile non considerare il fatto che la gran parte dei ragazzi che decide di suonare gli strumenti a percussione proviene spesso da una precedente esperienza di studio sulla batteria. E iniziare a suonare le percussioni non significa smettere di studiare batteria, ma tutto il contrario.

Io stesso, come leggi nella mia storia, mi sono avvicinato al mondo delle percussioni dopo aver fatto una prima esperienza di qualche anno sulla sola batteria, strumento che tuttora continuo a studiare, suonare ed insegnare. Infine badate percussionisti classici incalliti, cioè voi che di batteria e musica moderna non ne volete proprio sentir parlare, perché è bene che apriate gli occhi su un trend che si sta sviluppando sempre di più nei programmi di audizioni orchestrali “dimostrare dove di saper   accompagnare un brano con diversi  stili e improvvisare sulla batteria ” è

una prova sempre più richiesta. Per tutte queste ragioni, studia batteria!

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6. ACQUISTA NEL TEMPO I TUOI STRUMENTI

Mentre scrivo sto ancora pagando le rate della mia marimba a 5 ottave e ho una casa stracolma di percussioni. Posso affermare di avere un  bell’arsenale. Ora non prendere paura:

Come ho spiegato in questo video che vedi a destra all’inizio  basta un practice pad, un paio di bacchette e una buona dose di volontà. Il resto arriverà nel tempo. Quando mi sono diplomato in conservatorio, dopo 9 anni di studi, possedevo solo una batteria, uno xilofono e una grancassa orchestrale, strumenti acquistati grazie a vari concerti e   all’aiuto   dei miei genitori.

Per le percussioni di cui non disponevo personalmente facevo pratica in conservatorio. Tuttavia io ho avuto la fortuna di studiare in una struttura che al tempo aveva spazi e strumenti a sufficienza per chi voleva esercitarsi. Purtroppo ora i tempi sono cambiati e per una serie di motivi che sarebbe troppo impegnativo spiegare qui.

E conclusi gli studi si perde   l’etichetta  di studente che permette di usufruire delle risorse - eventuali - messe a disposizione dalla scuola o dal conservatorio. Dunque tanto vale rimboccarsi le maniche fin da subito, cominciare a risparmiare e mettersi in testa che . Nel mio caso: tutti.

6. ACQUISTA NEL TEMPO I TUOI STRUMENTI Pesonalmente possiedo una marimba, due batterie, un vibrafono, due timpani, uno xilofono, un malletkat, varie percussioni latino americane ed etniche, tantissime percussioni orchestrali, una serie infinita di accessori etc etc etc... la lista della spesa è sempre piena. E non c’è   nulla da fare perché un percussionista senza i propri strumenti è come la birra senza alcohol: inutile e da evitare. D’altronde  non pensare di essere in

una condizione svantaggiata rispetto agli altri musicisti. Pensa ad un pianista che vuole avere una carriera come concertista: per forza avrà prima o poi la nececcità di comprare un bel pianoforte a coda che, credimi, può costare anche più di tante percussioni messe insieme. Come si dice: mal comune mezzo gaudio…

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7. SUONA NELLE BANDE Le bande sono   un’ottima   palestra per qualsiasi percussionista. Suonare in una banda ti dà la

tantissimo la perché spesso ti capiterà di dover provare dei brani senza prima averli studiati a casa.

. Inoltre Spesso le parti per un percussionista di una banda sono più difficili di quelle che ci si trova a suonare in un’orchestra  sinfonica ed è richiesto molto più spirito di adattamento perché non sempre si hanno a disposizione tutti gli strumenti che richiedono i vari brani o non sempre ci si trova nel numero sufficiente di percussionisti per coprire tutte le parti.

le

bande

sono

ottime per il percussionista freelance, sia per quanto riguarda i concerti che per le ulteriori opportunità di insegnamento. Le bande infatti hanno la necessità di preparare i propri componenti e creano quindi spesso delle scuole di musica associate nelle quali, se serve, potranno chiedere la tua collaborazione come insegnante.

La banda è anche perché imparerai a seguire il gesto di un direttore e a suonare con un numero elevato di musicisti. Non solo, suonare il repertorio di una banda ti farà esercitare

Infine può esserci anche  l’oppurtinità di studiare gli strumenti di cui non disponi a casa o a scuola. Quasi tutte le bande possiedono infatti almeno una coppia di timpani sinfonici e una tastiera a percussione ed è  nell’interesse della banda stessa

darti la possibilità di studiare su quegli strumenti. Dal 2007 suono come percussionista stabile nella Civica Orchestra di Fiati di Padova ma nel corso della mia carriera ho collaborato con tantissime bande ricoprendo il ruolo di timpanista, percussionista e preparatore della sezione delle percussioni. Amo suonare nelle bande!

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8. SUONA NEGLI ENSEMBLE DI PERCUSSIONI Discorso complementare a quello sulle bande vale per   l’ensemble di percussioni che è l’  ambito in cui il percussionista può dare più spazio al suo virtuosismo divertendosi a suonare con un gruppo di   “suoi simili”. Non solo è richiesto un ma bisogna possedere anche la capacità di suonare in rispetto all’ambito  orchestrale. Capacità che si può imparare appunto in un contesto del genere.

Infine, ed è forse la cosa più importante, suonare in un ensemble di percussioni è … ! A volte infatti, in quanto percussionisti, ci sentiamo “secondari”   rispetto agli altri musicisti. Spesso le parti che ci vengono assegnate in orchestra o in altri ensembles sono pensate per una funzione di solo accompagnamento. In un ensemble di percussioni riusciamo invece a liberare .

In aggiunta l'ensemble di percussioni è entrato ormai di diritto  nell’elenco delle formazioni più comuni di musica contemporanea e la popolarità aumenta ogni giorno di più. Non solo quindi suonare in questo tipo di gruppo ti renderà un musicista migliore ma potrà essere una parte importante della tua nella musica.

Non a caso infatti mi è sempre, e sottolineo sempre capitato dopo i concerti degli ensemble di percussioni dove ho suonato sentir dire tra il pubblico frasi del tipo :« Non avrei mai pensato che le percussioni potessero suonare in questo modo!». Soddisfazioni... Infine posso giurare che non mi sono mai divertito tanto nel mio mestiere

come quando ho suonato negli ensemble di percussioni. Ne ho anche co-fondato uno assieme ad altri tre amici, l’Oxygen Percussion Quartet  e devo dire che considero questo gruppo come una delle più belle “creazioni” della mia vita.

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9. VIVI LA MUSICA COME UNA PASSIONE Per finire vorrei raccontarti la storia del mio scampato fallimento ossia di quando stavo per mollare i miei studi in ambito musicale per concentrarmi su quella che sembrava essere una carriera che prometteva più sicurezza economica e meno “sbattimenti”. Nel 2007, mentre studiavo in conservatorio, frequentavo contemporaneamente l'università. Ero iscritto ad economia, volevo diventare un commercialista e sapevo di non avere abbastanza tempo per poter continuare a percorrere entrambe le strade. Dovevo prendere una decisione alla svelta. Ero quasi sul punto di farla finita con il sogno di diventare un musicista professionista quando un bel giorno fui chiamato da un mio amico percussionista che mi chiedeva se avessi potuto sostituirlo per un paio

di concerti che si sarebbero tenuti a Parigi. In programma   c’era “Maria  de Buenos  Aires”,  una stupenda operatango di Astor Piazzolla. Risposi che   l’avrei  fatto volentieri e pensai che quella sarebbe stata una buona occasione per finire in bellezza la mia carriera musicale. Chi non avrebbe desiderato farsi un paio di giorni di   “vacanza”  pagata a Parigi per suonare della splendida musica? Ma la vita spesso ci guida verso ciò a cui siamo destinati e fu proprio in quegli spettacoli a Parigi che ebbi la mia esperienza di  “rivelazione”. Avevo già fatto tanti concerti, ma in quel momento mi ero dimenticato cosa significava emozionarsi per questo mestiere. Ero stato troppo tempo sui libri di economia e avevo lasciato un po’

andare la mia passione per la musica. Ma quando salii sul palco provai nuovo il calore del pubblico, profumo del teatro,   l’emozione stare in tournee e la bellezza sentirmi un’artista.

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Quello era il mondo a cui appartenevo, ciò che mi rendeva felice. Avevo preso la mia decisione: avrei stretto i denti, finito al meglio possibile la laurea in economia e avrei continuato a studiare per diventare un musicista professionista. E così fu. In verità non bastò   quell’unica occasione per farmi  “mettere la testa a   posto”  e   quell’episodio  fu solo un momento rivelatorio che si preparava da tempo.

9. VIVI LA MUSICA COME UNA PASSIONE Gran parte delle motivazioni di quella scelta provengono dalla spinta e dagli incoraggiamenti dei miei genitori che sempre mi hanno supportato e aiutato in quello che amavo fare.

Il consiglio che ti posso dare è questo:

L’unica   vera ragione per non aver

Sono felice perché mi sento un artista, un musicista, un percussionista.

mai mollato. Inoltre   “tutto l’universo   cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri  sogni”  (Paulo Coelho dal libro L’Alchimista ). I concerti a Parigi, i miei genitori: quello era parte del  mio  universo. Oggi l'emozione che ho provato a Parigi si ripete ad ogni spettacolo e io sento di appartanere a quella ristretta cerchia di umanità che ama il proprio mestiere e che, nel nostro caso, trova una piena realizzazione di sé sessa negli applausi finali del pubblico.

E spenta la luce prima di andare a dormire mi risuona in testa una canzone e le parole cantate (guarda caso) dal grande Ringo Starr: «What do you see when you turn out the light? ». Buona notte!

RINGRAZIAMENTI GRAZIE MILLE! Spero ti sia piaciuto leggere questa piccola raccolta di consigli tanto quanto è piaciuto a me scriverli. Non posso ringraziarti abbastanza per aver scaricato questo documento perché così mi aiuti a supportare il mio blog sulle percussioni e tutto quello che faccio. Se hai ancora un secondo da dedicarmi, mi piacerebbe sapere cosa pensi di quello che ho scritto, mandandomi una mail a [email protected]  e commentando gli articoli del blog. Nella prossima e ultima pagina ho inserito vari link per rimanere in contatto con me. Grazie al tuo aiuto spero di riuscire nel tempo a creare una comunità di percussionisti che, come sai, ad oggi manca nell’universo della rete. Grazie ancora e ti auguro di trovare la tua felicità nel mondo della musica e delle percussioni, ciao! Paolo Parolini http://paoloparolini.com

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