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Catia Trevisani
Curarsi con il cibo Come prevenire e contrastare i più comuni disturbi con l'alimentazione
Editrice Aam Terra Nuova
Direzione editoriale: Mimmo Tringale Autore: Catia Trevisani Editing: Valerio Pignatta e Cristina Michieli Impaginazione: Daniela Annetta Illustrazione di copertina: Silvia Coppetti ©2006, Editrice Aam Terra Nuova, via Ponte di Mezzo 1 50127 Firenze tel 055 321 5729 - fax 055 321 5793
[email protected] - www.aamterranuova.it I edizione novembre 2006, II edizione giugno 2007 ISBN 888881910X Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso dell'editore. Le informazioni contenute in questo libro hanno solo scopo informativo, pertanto l'editore non è responsabile dell'uso improprio e di eventuali danni morali o materiali che possano derivare dal loro utilizzo. Stampa: Lineagrafica, Città di Castello (Pg)
Introduzione Da sempre il cibo è nutrimento e cura, oltre che piacere e socialità. Fin dai tempi più remoti, ortaggi, erbe, alimenti, bevande e infusi sono stati utilizzati per tonificare, depurare e disintossicare, per sedare il sistema nervoso o come afrodisiaci. Le proprietà dei cibi sono così varie che, in caso di indisposizione, non c'è che l'imbarazzo della scelta e le ricerche scientifiche dei tempi moderni ne hanno giustificato l'utilizzo per diverse patologie. Infatti, ciò che per i vecchi era esperienza tramandata e da tramandare, oggi trova riscontro nelle ricerche scientifiche: le intuizioni delle antiche medicine energetiche, che tanta importanza davano al cibo, sono oggi confermate dalla scienza. Un esempio? La cipolla: antidiabetica, diuretica, stimolante generale, vermifuga, antisclerotica e indicata nella cura di alcune malattie cardiovascolari, come confermano alcuni studiosi inglesi, consumata e utilizzata da sempre, anche prima di conoscere queste nozioni. Questo libro nasce con l'intenzione di stimolare nelle persone la consapevolezza del "potere del cibo". Ogni giorno introduciamo sostanze e bevande che possono far ammalare o risanare. Sedersi a tavola è diventato un gesto tanto quotidiano e naturale, un'abitudine, spesso facendoci dimenticare che, proprio lì, si gioca la partita del nostro benessere. Il tempo del pasto non è solo un evento affettivo e sociale che ci permette di dialogare con i figli e le persone che amiamo, di decidere le sorti di un'azienda, o semplicemente di trascorrere una serata con gli amici; non si tratta solo di un piacevole momento di approvvigionamento di carboidrati, proteine, grassi, vitamine e nutrienti per il nostro organismo, ma è anche un momento fondamentale di "costruzione"
del nostro stato di salute, di prevenzione delle malattie, e se si è malati, di possibile cura. Nel nostro paese la fantasia popolare ha saputo valorizzare i cibi semplici ideando moltissime ricette sane ed equilibrate, talvolta attingendo anche da tradizioni culinarie lontane con la capacità di far proprio il meglio di altre culture. La Cina, ad esempio, vanta un'esperienza millenaria sugli aspetti energetici e curativi degli alimenti che ci permette di riscoprire aspetti e dettagli a cui solitamente non diamo attenzione. Oltre a ciò va poi considerato come oggi entrino in gioco anche altri fattori: la qualità degli alimenti, spesso dubbia, l'utilizzo di sostanze nocive in agricoltura, il problema degli organismi geneticamente modificati, l'abuso di conservanti e coloranti, e l'inquinamento. Tutti questi fattori rischiano di compromettere la qualità energetica e nutrizionale del cibo, comunque già più povera rispetto al passato. Un tempo esistevano due cucine: quella dei poveri e quella dei ricchi. I ricchi disponevano di cibo in abbondanza, mentre i poveri dovevano sopperire alla penuria in cui si trovavano con la fantasia: erbe selvatiche hanno creato ricette straordinarie. Inoltre non esistevano malattie come l'anoressia e la bulimia che oggi sono il segno di una società che a poco a poco sta perdendo la saggezza della tavola. Oggi si arriva a spendere cifre maggiori per dimagrire piuttosto che per mangiare; la gestione omologata del tempo va spesso a scapito della salute: pacchetti di calorie, che ormai hanno solo sapori artificiali, pappette già pronte per i bambini, piatti surgelati che i ragazzi infilano nel microonde al ritorno da scuola perché a casa non c'è nessuno. La pubblicità fa la sua parte e tutto sembra buono e perfetto. Si è perso il gusto di cucinare, di preparare con le proprie mani il cibo che nutre noi stessi, i nostri figli e le persone a cui vogliamo bene. Sicuramente ci sono più soldi da spendere, non combattiamo più con le malattie infettive, ma le lotte di oggi sono più subdole e pericolose. Soffermarsi un po' e riflettere, assaggiare un cibo e cercare di sentirne il sapore vero, lentamente... sulla lingua e sul palato, osservarne la forma, il colore, percepirne il profumo. In ogni alimento c'è qualcosa che attira o che respinge e il nostro istinto è in grado di permetterci di distinguere ciò di cui abbiamo bisogno da ciò che ci "avvelena". Sapori e odori sono elementi impalpabili, ma ci parlano delle proprietà nascoste nell'alimento, sono l'energia che si libera dalla forma. Oggi la nostra cultura occidentale studia la materia e affronta i cibi nelle diverse parti che li costituiscono, perdendo la visione d'insieme. Si esaminano la struttura chimica e le molecole, giungendo alla semplice
conclusione che con l'alimentazione non si faccia altro che apportare sostanze all'organismo: la dietetica poi si preoccupa di comporre le diete in base ad un equilibrio tra i costituenti biochimici e le calorie. Solo le medicine olistiche studiano anche gli aspetti energetici del cibo e l'impatto di questi sull'organismo. Il colorito del viso, il modo di muoversi, l'odore tipico di una persona sono la sua emanazione energetica; allo stesso modo l'energia di un cibo traspare dal suo odore, aroma o profumo, dal suo sapore, dalla forma, dal colore e dalla sua consistenza. Siamo in qualche modo quello che mangiamo e un cambio alimentare modifica fortemente la nostra energia e quindi anche il nostro modo di essere. Di qui la fondamentale importanza del momento in cui ci sediamo a tavola. Lì possiamo costruire i nostri equilibri e disequilibri, il nostro benessere o la nostra stanchezza, l'armonia o meno del nostro stato fisico e psichico. Un lavoro di paziente e attenta osservazione e catalogazione ha permesso, nel tempo, la verifica di azioni, reazioni e cambiamenti, che gli alimenti riescono a determinare nell'impatto con l'organismo; sono stati scoperti così alimenti in grado di tonificare l'energia quando è carente, rimuoverla dove non scorre, nutrire il sangue e dinamizzarlo quando serve, riscaldare se c'è freddo o raffreddare se c'è troppo calore, dirigersi verso un organo particolare che ne ha bisogno, ripristinare l'equilibrio e l'armonia dell'individuo. Il nostro corpo conosce perfettamente tutte queste leggi di natura e istintivamente ricerca cibi, sapori e colori di cui necessita. È importante tornare ad imparare a sentire i nostri veri bisogni, troppo spesso sopraffatti da mode e messaggi pubblicitari. La natura, con la sua saggezza, ci sostiene e ci cura. Questo libro è un invito a riavvicinarci a noi stessi e alla tavola con l'entusiasmo e la sorpresa di scoprire, dietro a gesti quotidiani, come quello di nutrirsi, i segreti del benessere e di una nuova qualità di vita. dott. ssa Catia Trevisani novembre 2006
Allergia
ALLERGIA
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è l'individuazione dell'esordio della malattia. Un esempio fra tanti: l'asma infantile è molto più probabilmente allergica di un'asma che insorge dopo i trent'anni.
La rinite allergica
Ci sono le allergie stagionali, quelle alimentari e quelle che invece sono causate da prodotti chimici, polvere, acari o altre sostanze. Fatto sta che sono sempre più numerose le persone, e soprattutto i bambini che ne soffrono. L'allergia non è altro che una reazione di ipersensibilità nei confronti di una o più sostanze normalmente innocue. Quando questo accade, il sistema immunitario rilascia una sostanza vaso-attiva, l'istamina, la cui funzione è quella di neutralizzare quello che l'organismo percepisce come un agente "invasore". Ed è proprio l'istamina a causare tutta quella serie di disturbi (congestione nasale, edemi, aumento della produzione di muco ecc.) con cui si manifesta l'allergia o l'ipersensibilità. Due sinonimi usati comunemente per indicare una risposta esagerata all'antigene che porta a vari tipi di danni ai tessuti corporei.
Le allergie più comuni
Le malattie allergiche più comuni sono: la febbre da fieno (rinite allergica stagionale), l'asma infantile, l'eczema infantile e alcuni casi di orticaria e di reazioni agli alimenti. Tutti i soggetti in cui si manifestano tali disturbi hanno in comune una predisposizione ereditaria a sviluppare ipersensibilità nei confronti di sostanze (dette allergeni) ambientali che sono innocue per l'80% della popolazione. Come si fa a individuare la sostanza scatenante e il tipo di allergia? Per arrivare a una diagnosi corretta è molto importante l'anamnesi, il colloquio attraverso il quale è possibile verificare la relazione dei sintomi con l'ambiente, le variazioni stagionali dei disturbi e l'eventuale contatto con animali, fieno o polveri. Tale colloquio ha sicuramente maggior valore dei test che possono essere utili solo come conferma delle eventuali allergie individuate. Un altro elemento importante per la diagnosi
Vediamo ora come si può affrontare la febbre da fieno, forma acuta stagionale della rinite allergica, indotta in genere da pollini aerei. Il tipo primaverile è dovuto a pollini di alberi (per esempio quercia, olmo, acero, ontano, betulla, pioppo nero), il tipo estivo a pollini di piante erbacee coltivate o selvatiche (per esempio graminacee, erbe infestanti), mentre il tipo autunnale a pollini di erbe selvatiche. In alcuni casi, la febbre da fieno è dovuta soprattutto a spore fungine trasportate nell'aria. I sintomi della rinite allergica sono molto fastidiosi: il naso, la volta della bocca, la gola e gli occhi iniziano a dare prurito gradualmente o improvvisamente dopo l'inizio della stagione dei pollini. Lacrimazione, starnuti, secrezione nasale liquida ed acquosa accompagnano o seguono di poco il prurito. Possono comparire anche cefalee frontali, irritabilità, insonnia, depressione. La congiuntiva degli occhi è molto arrossata e le mucose nasali sono di colore rosso bluastro. Infine, si possono manifestare tosse e affanno asmatico man mano che la stagione avanza. Al contrario della febbre da fieno, la rinite allergica perenne dura tutto l'anno. La congiuntivite è rara, ma è caratteristica un'ostruzione nasale cronica che può estendersi alle tube di Eustachio (orecchie) dando difetti dell'udito molto frequenti nei bambini.
Orticaria
L'orticaria è un disturbo relativamente comune. Si calcola che il 15-20% della popolazione globale ne abbia sofferto in qualche periodo. Può colpire persone di ogni età, ma è più facile che ne soffrano i giovani adulti, dalla fine dell'adolescenza fino alla trentina. Si tratta di una reazione allergica caratterizzata da gonfiore e arrossamento locale a livello cutaneo e può essere dovuta ad allergia a farmaci, punture o morsi d'insetti, iniezioni desensibilizzanti o ingestione di alcuni cibi, specialmente uova, crostacei, noci o alcuni tipi di frutta. Negli adulti la causa principale di orticaria sono i medicinali. Nei bambini gli alimenti. Alcune reazioni agli alimenti si verificano dopo ingestione di quantitativi anche minimi. Altre (come nel caso delle fragole) possono verificarsi solo dopo un eccesso alimentare.
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Allergia
Curarsi con il cibo
Il prurito è generalmente il primo sintomo ed è seguito dopo breve tempo dalla comparsa di rigonfiamenti che possono rimanere piccoli o ingrandirsi. La manifestazione in genere scompare nell'arco di unosette giorni.
Eliminare i cibi con additivi
Per i soggetti allergici è importante un'alimentazione a basso contenuto di sostanze allergizzanti e di amine vasoattive: in particolare additivi alimentari. È importante anche ridurre il consumo di latte e derivati, uova, noci, molluschi, salumi, bibite alcooliche, cioccolato e alcuni frutti come kiwi, fragole, arance. Per i soggetti che soffrono di asma o rinite allergica e che quindi hanno più difficoltà di altri ad eliminare le tossine e che sono anche costituzionalmente più fragili a livello respiratorio, diventa di primaria importanza l'eliminazione di latte e derivati, poiché tali alimenti provocano un'iperproduzione di muco. Anche l'eliminazione degli alimenti contenenti additivi alimentari è di primaria importanza. Additivi come la tartrazina (responsabile del colore giallo) e i benzoati (conservanti diffusissimi) stimolano la produzione di un composto che aumenta il numero delle mastcellule nell'organismo, coinvolte nella produzione dell'istamina e di altri composti che provocano la reazione allergica. E una persona con un numero elevato di mastcellule è più esposta alle allergie, come dimostra l'esame di soggetti che soffrono di orticaria, il 95% dei quali presenta un incremento nel numero di mastcellule. Anche gli aromatizzanti (salicilati, aspartame), i nitriti, l'acido sorbico, gli antiossidanti (idrossitoluene, solfito, gallato) e gli emulsionanti/stabilizzatori (polisorbati) hanno tutti dimostrato di produrre orticaria in soggetti sensibili.
Rischio antibiotici
Gli antibiotici, compresa la penicillina, e i composti analoghi sono la causa più comune di orticaria indotta da farmaci. La penicillina non viene distrutta dalla cottura pertanto i cibi che la contengono (latte, carne, surgelati e perfino bibite gassate) potrebbero contribuire alle reazioni allergiche dell'orticaria. In realtà, l'allergia non va vista come una malattia, ma come il segnale di un sovraccarico organico (e spesso anche psichico) che ha ormai superato i limiti delle capacità di compensazione dell'organismo. Spesso il soggetto allergico ha il fegato in sovraccarico. Anche per que-
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sto è bene che eviti i latticini, le proteine animali in eccesso, ma anche le Solanacee (in particolare pomodori, peperoni e melanzane), le arachidi e le noci. Trarrà invece grande giovamento da cibi biologici: cereali integrali, ortaggi, legumi, una piccola quantità di alghe (ricche di minerali e vitamine) e miso (alimento fermentato a base di soia).
Il ruolo della psiche
In uno studio condotto su 236 casi di soggetti con orticaria cronica è stato riportato che i fattori psicologici erano una causa molto frequente. Sembra che lo stress abbia un ruolo importante perché aumenta la sensibilità individuale all'allergia. Tecniche di rilassamento ed ipnosi hanno portato in molti soggetti un forte miglioramento. D'altra parte sappiamo tutti che si è allergici al polline, agli acari, alla polvere, ma anche a persone e situazioni sgradite. La reazione che si manifesta sul piano immunitario è paragonabile ad analoghe insofferenze a livello psichico o emotivo. La nuova scienza della psiconeuroendocrinoimmunologia insegna che il nostro sistema immunitario è paragonabile ad un organo supplementare di percezione-relazione con il mondo circostante, una sorta di "sesto senso". L'individuo può rispondere all'ambiente che lo circonda con moti di aggressività che lo coinvolgono simultaneamente sul piano immunitario, nervoso ed endocrino. In questa luce l'allergico ricerca qualcosa contro cui volgere la propria aggressività (tossina psichica che ben si accorda con la concezione del fegato in medicina cinese) repressa o dissimulata e a questo punto si perde la corretta percezione dei ruoli e non è più chiaro chi sia l'aggredito e chi l'aggressore. In definitiva, le allergie richiamano la nostra attenzione a più fattori: la predisposizione costituzionale, le abitudini alimentari, la capacità di detossificare (a livello fisico e psichico), l'aspetto legato alla psicosomatica e infine l'ambiente in cui si vive. Pertanto l'approccio alle allergie deve essere necessariamente olistico, altrimenti occorrerà accontentarsi di soffocare l'ennesima reazione infiammatoria autoprovocata senza comprendere e quindi guarire alla radice la problematica che lo ha causato. Ecco perché, l'alimentazione rappresenta un approccio fondamentale in quanto è in grado di correggere le tendenze costituzionali, apportare elementi vitali e disintossicanti, influenzare la psiche.
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Il ruolo dell'alimentazione
ANEMIA
Dal punto di vista energetico, secondo la Medicina Tradizionale Cinese, nei soggetti allergici è fondamentale riequilibrare reni, fegato e milza,' inoltre spesso vi è un eccesso di calore nel corpo. Le alghe tonificano i reni e rinfrescano, per il fegato si eliminano i cibi acidi e le Solanacee e si consuma il miso. Per alleggerire l'eccesso di umidità dovuto al deficit della milza si eliminano i latticini. Le carni e le uova aumentano il calore interno per cui vanno ridotte, mentre il pesce è più adatto. Cereali, legumi verdure e ortaggi sono riequilibranti generali.
Alimenti Sì Alghe (in piccola quantità) Cereali integrali Frutta (esclusi kiwi, fraqole e arance)
Legumi Miso (in piccola quantità) Ortaggi (escluse le Solanacee)
Alimenti No Additivi (in generale tutti gli alimenti che li contengono) Arance Bibite alcooliche Carni Cioccolato Fragole
Kiwi Latte e derivati Molluschi Semi oleosi (come noci e arachidi) Solanacee (in particolare pomodori, peperoni e melanzane) Uova
Bambini e donne in gravidanza sono i soggetti più esposti, ma spesso l'anemia è causata da una dieta scorretta e povera di principi nutritivi. Un errore, molto comune anche tra vegan e vegetariani. Le anemie sono una patologia del sangue, ed il sangue è simbolo di energia vitale, è il fluido vitale. Basti pensare alle numerose funzioni a cui adempie, grazie alle quali siamo vivi. Fondamentale è la funzione respiratoria, il sangue trasporta ossigeno ai tessuti tramite i globuli rossi e asporta l'anidride carbonica; nutre le cellule facendo circolare tutti i nutrienti assorbiti dalla mucosa intestinale, rimuove dai tessuti i prodotti di rifiuto del metabolismo convogliandoli negli organi che provvedono ad eliminarli come reni, cute, polmoni, intestino depurando l'intero organismo.
Interfaccia chimica
Inoltre il sangue svolge un ruolo di interconnessione chimica attraverso gli ormoni che fanno da messaggeri e vengono veicolati agli organi bersaglio, ha una funzione di difesa attraverso i globuli bianchi e alcune proteine del plasma, le gammaglobuline che hanno un ruolo fondamentale nelle reazioni di difesa ed immunitarie, conserva l'equilibrio idrico-salino dell'organismo, mantiene la temperatura corporea uniforme in tutto il corpo, regola il pH dei tessuti grazie alle sostanze che contiene, infine regola la pressione arteriosa attraverso le modificazioni del suo volume. Dunque il sangue asporta le sostanze tossiche e trasporta nutrimento e ossigeno alle cellule. Ma non entra direttamente in contatto con esse, alle cellule giunge attraverso i capillari o meglio ancora le cellule sono in contatto con il liquido interstiziale che è un prodotto di trasudazione del sangue. L'eccesso di questo liquido è drenato dalla linfa. Quindi
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Anemia
il sangue costituisce, con il liquido interstiziale e la linfa, l'ambiente interno in cui sono immerse le cellule. È interessante notare come, nonostante i costituenti del sangue si rinnovino continuamente, la sua composizione rimane rigorosamente costante. Si tratta di un fenomeno importantissimo che assicura l'omeostasi, una sorta di equilibrio dinamico che consente la vita. Ma da cosa è costituito il sangue? In esso troviamo una parte liquida, il plasma, ed una parte corpuscolata, le cellule che si distinguono in globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il ruolo primario dei globuli rossi è il trasporto di ossigeno dai polmoni ai tessuti ed il trasporto di anidride carbonica nella direzione opposta, entrambe queste funzioni sono svolte dall'emoglobina, una proteina contenuta nei globuli rossi che lega il ferro.
Le diverse anemie
Il termine anemia deriva dal greco anaimia, letteralmente mancanza di sangue. Si tratta di una condizione patologica caratterizzata da diminuzione del numero dei globuli rossi e/o diminuzione del contenuto in emoglobina (Hb). I sintomi dell'anemia rappresentano le risposte compensatone dell'organismo ed in particolare dell'apparato respiratorio e cardiovascolare alla fame di ossigeno delle cellule (ipossia tessutale). Una lieve anemia può essere spesso nascosta, si lamenta un po' di stanchezza e un certo affaticamento dopo l'esercizio fisico, un leggero affanno del respiro e qualche palpitazione, irritabilità e nervosismo. Un'anemia importante invece presenta sintomi anche a riposo, forte stanchezza, tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), ipersensibilità al freddo, cefalea, vertigini, ronzii, irritabilità, sonnolenza. Qui ci occuperemo soprattutto dell'anemia da carenza di ferro (anemia sideropenica) e dell'anemia da carenza di vitamina B , due forme che interessano particolarmente coloro che seguono una dieta vegetariana o vegan. Vediamo perché. l2
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al ferro raccogliendone l'elemento virile-guerriero. L'Ayurveda insegna che il ferro è antianemico e unisce cielo e terra, come il sangue unisce la modalità sottile a quella corporea. Il nostro organismo contiene circa 3,5-5 g di ferro, la maggior parte del quale si trova nei globuli rossi, più precisamente nell'emoglobina, altro ferro è contenuto nella mioglobina, la proteina dei muscoli e in diversi enzimi. Altre modeste riserve si trovano nel fegato e nella milza dove il ferro è legato ad una proteina, la ferritina. Nel sangue circolante, questo metallo, è invece veicolato dalla transferrina.
Un milligrammo al dì
Normalmente, un adulto assume circa 1 mg di ferro al dì; le necessità sono maggiori nel bambino per via della crescita e nella donna che perde una parte di ferro con le mestruazioni. Il succo gastrico favorisce l'assorbimento del ferro che è regolato dalla quantità di ferritina presente nel sangue, poiché il metallo si lega alla transferrina che poi lo veicola agli organi ematopoietici (che producono le cellule del sangue). La carenza di ferro può manifestarsi anche in assenza di anemia certa. Infatti, in caso di carenza, l'organismo preleva il ferro in primo luogo dai depositi (ferritina), poi dalla proteina che lo veicola (transferrina), infine dagli enzimi che lo contengono e solo quando queste sottrazioni risultano insufficienti, l'organismo fa mancare il ferro per la sintesi di emoglobina manifestando i tipici sintomi dell'anemia sideropenica. In questi casi, i test di laboratorio possono essere utili per una maggior comprensione dei meccanismi dell'anemia. Anche l'osservazione dei globuli rossi circolanti può essere d'aiuto per stabilire il tipo di anemia presente. Globuli rossi piccoli e pallidi attestano un difetto di produzione che può derivare da carenza di ferro; mentre globuli rossi grandi suggeriscono un difetto nella sintesi di Dna che dipendono per lo più da carenza di vitamina B o di folati. 12
Il ruolo del ferro
Il ferro è un elemento essenziale per la vita, è un costituente dell'emoglobina e consente la fissazione dell'ossigeno atmosferico da parte del sangue nei polmoni. Nell'antichità il ferro non era estratto ma si raccoglieva dalle meteoriti precipitate, di qui il termine sideros, da sidus che significa stella. Fin dai tempi più remoti gli si attribuì grande importanza per la salute in generale e in particolare per la forza fisica. L'alchimia medievale unisce Marte
Carenza di ferro
L'anemia da carenza di ferro (anemia sideropenica), si riconosce per la riduzione del numero dei globuli rossi che diventano piccoli e pallidi. Vi è impoverimento dei depositi di ferro nell'organismo, quindi una riduzione della ferritina ed un aumento della transferrina in quanto il ferro dei depositi si mobilita verso il sangue, riduzione del ferro nel sangue (sideremia). L'anemia da carenza di ferro può verificarsi per cause diverse: carenza dietetica, eccessive perdite mestruali, emorragia cronica, difettoso
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assorbimento di ferro in seguito a interventi chirurgici (asportazione dello stomaco o di parte di esso), malassorbimento del primo tratto dell'intestino tenue. È inoltre una patologia molto frequente in gravidanza.
l'unica differenza di contenere magnesio al posto del ferro. Per una particolare forma di trasmutazione, nel nostro organismo, il magnesio si converte in ferro e "fa sangue".
I sintomi
La carne rossa non fa buon sangue
II primo stadio di carenza è caratterizzato dalla riduzione del contenuto di ferro, i depositi dell'organismo vengono eccessivamente impoveriti, mentre l'emoglobina e il ferro plasmatico restano normali. Via via che i depositi si riducono, si assiste ad un progressivo aumento nell'assorbimento del ferro dietetico e nella concentrazione della transferrina. Quando i depositi organici di ferro sono ormai esauriti, il livello plasmatico di transferrina aumenta, la sideremia (concentrazione sierica di ferro) scende portando ad una progressiva riduzione del ferro disponibile per la formazione dei globuli rossi. In seguito, i globuli rossi diventano piccoli e pallidi (microcitosi e ipocromia), infine compaiono i tipici sintomi ed i segni della carenza tessutale. Nella carenza di ferro cronica la persona può avere desiderio di mangiare terra, vernici o ghiaccio. Segni di anemia molto protratta sono le spaccature sulla superficie della lingua e agli angoli delle labbra (glossite e cheilosi). I sintomi più comuni dell'anemia da carenza di ferro sono: pallore, affaticamento, debolezza generale, ipotensione, svogliatezza, scarsa resistenza al freddo, unghie fragili, caduta dei capelli con radici atrofiche fino a ronzio auricolare, vertigini, svenimenti, palpitazioni, tachicardia, difficoltà intellettuali, prurito e atrofia vulvare, perdita di coscienza.
Nonostante il luogo comune che vede nell'assunzione di carne, la soluzione alle carenze di ferro, non sempre la carne rossa risolve le anemie che si protraggono nel tempo. E, come è noto, un'alimentazione ricca di proteine animali oltre ad acidificare il sangue (vedi la voce Ipoglicemia) può determinare altri inconvenienti. Al contrario, la clorofilla è immediatamente riconosciuta ed assimilata nei suoi costituenti così ben "sinergizzati" da madre natura, porta energia, vitalità, forza, calore e tutti gli elementi marziali di cui ha bisogno l'anemico sideropenico. Allora via libera ai vegetali verdi: bietole, coste, spinaci, broccoli verdi, ma anche a rape, carote, cipolle, lenticchie, ceci e legumi in generale, cereali integrali e tra la frutta ciliegie e more (quando è stagione), datteri, fichi secchi, prugne secche, uva passa, mandorle e cocco, da non dimenticare neanche i pinoli. La vitamina C migliora l'assorbimento di ferro, quindi può essere utile assumere un po' di limone o di rosa canina. Le alghe sono un concentrato di minerali, e contengono clorofilla e ferro. Anch'esse possono essere un validissimo aiuto per la risoluzione di un'anemia. Anche l'ortica, una pianta ingiustamente ignorata, oltre ad essere ottima in cucina e famosa per le sue virtù terapeutiche è un eccellente antianemico.
Anemia da carenza di vitamina B
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Prevenzione
La prevenzione più efficace contro l'anemia da carenza di ferro e le anemie più in generale è l'alimentazione equilibrata. Una dieta valida deve assicurare all'organismo una sufficiente quantità di ferro e tutti i fattori che consentono il suo assorbimento. I famosi spinaci di Braccio di Ferro che gli conferiscono energia ed una grandissima forza fisica ricordano, anche se in maniera enfatica, il ruolo importante svolto dalla clorofilla nell'alimentazione. In realtà tutte le verdure e gli ortaggi di colore verde scuro contengono ferro in buona quantità e possono fornire all'organismo questo prezioso minerale. La clorofilla può essere considerata il "sangue delle piante", la sua molecola è curiosamente molto simile a quella dell'emoglobina, con
La vitamina B è indispensabile per una normale sintesi del Dna, per la formazione dei globuli rossi e per l'integrità delle guaine mieliniche nervose. Questa vitamina la si trova nella carne e in altri alimenti di origine animale, ma anche nei cibi fermentati. In ogni caso, una sana flora batterica intestinale è in grado di sintetizzarla a seconda delle necessità. La vitamina B è inoltre presente in tracce nelle alghe, in particolare le nori, nel lievito di birra, nei semi di girasole, nel tempeh. Anche il lievito di birra in scaglie è un valido aiuto nell'integrazione alimentare di vitamine del gruppo B, inoltre insaporisce molto bene zuppe e pietanze, ottimo anche per i bambini, si può utilizzare al posto del formaggio di grana (in particolare per gli intolleranti ai latticini), aggiunto ai cereali o alle verdure. Unico accorgimento: non deve essere consumato in eccesso da chi soffre di gonfiori intestinali e presenta un colon dilatato 12
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a causa della sua natura espansiva, yin. In ogni caso l'assorbimento di vitamina B, richiede la presenza di una sostanza secreta dalla mucosa dello stomaco, il cosiddetto fattore intrinseco che è indispensabile per il trasporto della vitamina attraverso la mucosa intestinale. Quando il fattore intrinseco è presente e la dieta equilibrata, la B si accumula nel fegato in quantità sufficiente a sostenere il fabbisogno fisiologico di un individuo per tre-cinque anni. 2
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Più rischi per i vegetariani
La causa più frequente dell'anemia da carenza di vitamina B è una forma particolare di gastrite (atrofica) per cui non viene secreto il fattore intrinseco e quindi la vitamina non può essere assorbita dagli alimenti. Anche una dieta strettamente vegetariana o vegan (che esclude qualsiasi cibo di origine animale) non corretta può portare a carenze di questa vitamina. Questo tipo di anemia si sviluppa in modo insidioso e progressivo quando i considerevoli depositi epatici vengono esauriti. Un bruciore alla lingua (glossite) può essere un sintomo precoce, inoltre possono essere presenti manifestazioni a carico del sistema gastrointestinale, tra cui: inappetenza, stitichezza alternata a diarrea, dolore addominale diffuso. Inoltre vi può essere un interessamento dei nervi periferici (neurite) fino ad un possibile danno midollare con perdita della sensibilità, debolezza nello svolgere i movimenti più piccoli, intolleranza al rumore e alla luce. Pertanto, il vegetariano stretto, che non consuma alcun alimento di origine animale (vegan) dovrebbe aver cura di integrare la propria dieta con cibi ricchi di vitamina B e mantenere in buono stato la flora intestinale, avendo cura di consumare in maniera regolare cereali integrali. 12
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Corretta informazione
Vegetariano non è di per sé uguale a salute. Chi decide di eliminare dalla propria dieta la carne o più in generale qualsiasi alimento di origine animale per convinzione o semplicemente per stare meglio, ha bisogno di una corretta informazione per non incorrere in carenze. Nel breve periodo si sta certamente meglio, quando si modifica il proprio regime alimentare, ma nel tempo, parlo di anni, un regime alimentare vegetariano o vegan, troppo povero dei nutrienti essenziali, può far ammalare tanto quanto un regime alimentare troppo ricco. Attenzione a chi consuma troppi cibi raffinati, zuccheri, latticini, si può aprire la strada all'anemia. E purtroppo devo dire che ho riscontrato
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diversi casi di anemia da ferro o da B in vegetariani convinti che però