6 Yoga Naropa e Insegnamenti Di Mahamudra

November 30, 2017 | Author: soloiosochisono | Category: Chakra, Tantra, Meditation, Kundalini, Mind
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I SEI YOGA DI NAROPA ED INSEGNAMENTI DI MAHAMUDRA

INDICE Parte I. L'Insegnamento di Mahamudra (il Grande Sigillo) ...............................................................................................................2 Il Canto di Mahamudra (di Tilopa) ............................................................................................................................................... 3 Gli Elementi Essenziali della pratica di Mahamudra .................................................................................................................... 7 LAMA KONG KA DISSE ............................................................................................................................................................. 7 LE CINQUE SIMILITUDINI DELL’ESPERIENZA DI MAHAMUDRA ............................................................................................ 8 LE CINQUE STRADE DISTRAENTI DA MAHAMUDRA.............................................................................................................. 9 LE TRE ESPERIENZE PRINCIPALI DI MAHAMUDRA..............................................................................................................10 COME COLTIVARE MAHAMUDRA ATTRAVERSO CONDIZIONI AVVERSE ...........................................................................11 GLI ERRORI NELLA PRATICA DI MAHAMUDRA ....................................................................................................................12 Parte II. L’Essenza Dell’Introduzione ai Sei Yoga di Naropa...........................................................................................................14 L'Essenza della Introduzione al profondo Sentiero dei Sei Yoga di Naropa (Di Drashi Namjhal) ................................................15 I Principi Fondamentali della Pratica Tantrica.............................................................................................................................16 LA PRATICA DEI SEI YOGA .....................................................................................................................................................16 1. ISTRUZIONI PER LO YOGA DEL CALORE INTERIORE (Dumo o Tummo Yoga).................................................................18 1) Visualizzare il vuoto, o vacuità del Corpo...................................................................................................................18 2) Visualizzare i principali nervi psichici o Nadi. .............................................................................................................18 3) Gli Esercizi di respirazione del Vaso..........................................................................................................................19 (4) Manipolazione della Tig Le (Kundalini) .....................................................................................................................21 (5) Esercizi corporei.......................................................................................................................................................22 LA PRATICA PIÙ AVANZATA....................................................................................................................................................24 (1) Come aumentare il Dumo, o il calore........................................................................................................................24 (2) Come aumentare la Beatitudine ...............................................................................................................................25 (3) Come provare l’esperienza di Non-Distinzione .........................................................................................................27 (4) Come migliorare il Samadhi della Beatitudine del Vuoto...........................................................................................28 (5) Come superare gli ostacoli nella pratica Dumo.........................................................................................................30 LE ESPERIENZE E I MERITI DELLA PRATICA DEL DUMO YOGA .............................................................................32 2. ISTRUZIONI PER LO YOGA DEL CORPO ILLUSORIO ........................................................................................................35 (1) ISTRUZIONI SULLA PRATICA DEL CORPO ILLUSORIO IMPURO ........................................................................35 (2) ISTRUZIONI SULLA PRATICA DEL CORPO ILLUSORIO PURO ............................................................................36 UNA VISIONE GENERALE DELLA PRATICA DEL CORPO ILLUSORIO......................................................................38 3. ISTRUZIONI SULLO YOGA DEL SOGNO .............................................................................................................................39 4. ISTRUZIONI PER LO YOGA DELLA LUCE. COME RICONOSCERE LA LUCE. ...................................................................43 MANTENERE LA LUCE DURANTE IL SONNO.............................................................................................................43 COMMENTI SUI QUATTRO VUOTI ..............................................................................................................................45 COMMENTI SULLE TRE LUCI FONDAMENTALI .........................................................................................................46 5. ISTRUZIONI PER LO YOGA DEL BARDO. IL FENOMENO DELLA MORTE.........................................................................48 L’EMERGERE DELLO STATO DI BARDO ....................................................................................................................49 LE OPPORTUNITA’ DEL BARDO .................................................................................................................................51 6. ISTRUZIONI PER LO YOGA DELLA TRASFORMAZIONE....................................................................................................54 COME PRATICARE LO YOGA DELLA TRASFORMAZIONE........................................................................................54 APPLICAZIONE DELLO YOGA DELLA TRASFORMAZIONE .......................................................................................55 EPILOGO...................................................................................................................................................................................57 LE CONGIUNZIONI DEI SEI YOGA...........................................................................................................................................57 I RISULTATI DEI SEI YOGA......................................................................................................................................................59 LA REALIZZAZIONE MONDANA ..................................................................................................................................59 LA REALIZZAZIONE TRASCENDENTALE ...................................................................................................................59 NOTE.........................................................................................................................................................................................61

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PARTE I. L'INSEGNAMENTO DI MAHAMUDRA (IL GRANDE SIGILLO)

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Il Canto di Mahamudra (di Tilopa) Mahamudra è al di là di tutte le parole e simboli, ma per te, Naropa, serio e leale, questo deve essere detto. Il Vuoto non ha bisogno di fede, Mahamudra poggia sul nulla. Senza fare uno sforzo, ma restando sciolti e naturali, si può spezzare il giogo guadagnando così la Liberazione. Se nulla si vede con lo sguardo perso nello spazio, se con la mente si osserva allora la mente, si distruggono le distinzioni e si raggiunge la Buddhità [il Risveglio]. Le nubi che vagano per il cielo non hanno radici, né casa, né fanno distinti pensieri che attraversano la mente. Una volta che la Mente vede Se stessa, le discriminazioni si fermano. Nello spazio nascono forme e colori. Ma né di nero né di bianco si tinge lo spazio. Dalla Mente tutte le cose emergono, la mente non è macchiata dalle virtù e dai vizi. L'oscurità dei secoli non può velare il luminoso sole, le lunghe ere di Samsara mai possono nascondere la Luce brillante della Mente. Anche se le parole sono pronunciate per spiegare il Vuoto il Vuoto in quanto tale non può mai essere espresso. Anche se diciamo "la mente è una luce brillante" è al di là di tutte le parole e i simboli. Anche se la mente nella sostanza è vuota, tutte le cose essa abbraccia e contiene. Fai solo rilassare il corpo, chiudi la bocca ed il silenzio rimane, svuota la mente e non pensare a nulla. Come un bambù cavo metti a proprio agio il tuo corpo. Dare non è prendere, metti la tua mente a riposo. 3

Mahamudra è come una mente che non si attacca a nulla. Così praticando, nel tempo si raggiunge la Buddhità. La pratica dei Mantra e Paramita [le Virtù trascendentali], le istruzione dei Sutra ed i Precetti, e l'insegnamento delle scuole e delle Scritture non porterà la Realizzazione della Verità Innata. Infatti, se la mente è piena di desiderio cerca un obiettivo, e questo nasconde solo la Luce. Colui che osserva i Precetti Tantrici eppure discrimina, tradisce lo spirito di Samaya. Cessa ogni attività, abbandona ogni desiderio, lascia che i pensieri salgano e scendano in quanto saranno come le onde dell'oceano. Colui che segue il principio di Non-Distinzione, condivide i Precetti tantrici. Colui che abbandona il desiderio e non si attacca a questo o a quello, percepisce il significato reale dato nelle Scritture. In Mahamudra tutti i peccati vengono bruciati; in Mahamudra si viene liberati dalla prigione di questo mondo. Questa è la suprema fiaccola del Dharma. Coloro che non credono sono degli sciocchi che si dibatteranno per sempre nella miseria e nel dolore. Per adoperarsi per la liberazione si dovrebbe fare affidamento su un Guru. Quando la tua mente riceve la sua benedizione l'emancipazione è a portata di mano. Ahimè, tutte le cose in questo mondo sono prive di significato, esse sono solo semi di Sofferenza. I piccoli insegnamenti conducono a questi effetti. Si devono solo seguire Grandi Insegnamenti. Per trascendere la dualità è necessaria la Visione Reale; per domare le distrazioni è necessaria la Pratica Reale; il Sentiero della Non-pratica è la via del Buddha; chi calca il Sentiero raggiunge Buddha. 4

Questo mondo è transitorio; come fantasmi e sogni, non ha Sostanza. Rinuncia ad esso, abbandona la tua gente, taglia le corde della lussuria e dell’odio, medita in boschi e montagne. Se rimani senza sforzo liberamente nello "stato naturale", presto Mahamudra vincerà e raggiungerai il Non-Raggiungimento. Taglia la radice di un albero e le foglie appassiscono; taglia la radice della tua mente e Samsara cade. La luce di una lampada respinge in un momento l'oscurità; la forte luce della mente in un lampo brucerà il velo di ignoranza. Chi si aggrappa alla mente non vede la verità di ciò che è oltre la mente. Chi si sforza di praticare il Dharma non trova la verità oltre la pratica. Per sapere ciò che è oltre la mente e la pratica, si dovrebbe tagliare di netto la radice della mente ed osservare. Ed in tal modo staccarsi da tutte le distinzioni e rimanere a proprio agio. Non si dovrebbe prendere o lasciare [fare sforzi] ma restare naturali, Mahamudra è al di là di tutte le accettazioni ed i rifiuti. Dal momento che Alaya [Coscienza Primordiale] è Innata, nessuno può ostacolarla; rimanendo nel regno dell’Innato tutte le apparenze si dissolvono all’interno di Dharmata, tutto l’Ego e l'orgoglio svaniscono nel nulla. La comprensione suprema trascende tutto questo e quello. La suprema Azione abbraccia grande capacità di risorse senza attaccamento. La suprema realizzazione è Realizzare immanenza senza speranza. In un primo momento lo yogi sente la sua mente precipitare come una cascata; a metà corso, come il Gange che scorre lento e dolce; 5

alla fine, è un grande e vasto oceano, dove le Luci Figlia e Madre si fondono in una (*). (*) La

Chiara Luce Figlia è la pratica del Sentiero, che consente di raggiungere e riconoscere la

Mente Non Duale (Chiara Luce Madre); la fusione delle due permette di riconoscere la Chiara Luce al momento del Sonno o della Morte [ v. i rispettivi Capitoli].

I successivi versi sono aggiunti da una traduzione originale, e contengono indicazioni sulle pratiche Tantriche da seguire per raggiungere lo stato naturale della Mente: Se si è dotati di capacità inferiori, non essendo in grado di rimanere nello stato naturale, occorre mantenere la pura consapevolezza attraverso il controllo della respirazione. Inoltre tramite la fissazione dello sguardo si può concentrare la mente in vario modo finchè non si riesce a rimanere in uno stato di pura consapevolezza. Se ci si affida al “Sigillo dell’Azione” si può sperimentare il sentire della Beatitudine e del Vuoto; quando la sacra energia del metodo e dell’intuizione è armonizzata, va fatta scendere lentamente, poi dev’essere trattenuta [nell’ombelico], tirata indietro, ricondotta alla fonte ed espansa in tutto il corpo [Meditazione della respirazione del Vaso]. In questo momento, se il desiderio è scomparso, sorge il sentire non duale del piacere e del vuoto. Chi pratica in questo modo avrà lunga vita e crescerà come la luna; avrà un aspetto luminoso e la forza del leone; otterrà velocemente i poteri ordinari e rimarrà assorbito nel sommo risveglio. Questa istruzione personale sull’essenza del Grande Sigillo possa rimanere nel cuore degli esseri destinati a riceverla.

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Gli Elementi Essenziali della pratica di Mahamudra LAMA KONG KA DISSE: "Per praticare questa meditazione Mahamudra si dovrebbe prima essere iniziati da un Guru qualificato. Lo scopo di Mahamudra è quello di rendere il discepolo idoneo per riconoscere la Consapevolezza del Vuoto Illuminante della sua Mente (il Sé). Solo dopo il riconoscimento di questa intrinseca 'consapevolezza senza contenuto' sarà possibile la pratica corretta del discepolo in Mahamudra. Fino a quando non lo farà, troverà difficile sfuggire alla dualità di soggetto-oggetto e di elevare la sua mente allo stato di non-distinzione e non attaccamento. Per approfondire questa Consapevolezza di Illuminante-Vuoto, egli deve praticare spesso le indicazioni essenziali indicate di seguito. "Colui che può riposare la sua mente in pura auto-consapevolezza senza distrazione sarà in grado di fare ogni cosa. Per praticare Mahamudra si dovrebbe smettere di discriminare, abbandonare i pensieri abituali di 'accettare questo' e 'respingere quello,' e sforzarsi per raggiungere uno stato in cui il Samadhi e le attività diventano tutt'uno. Quando lo avrà fatto, dovrà praticare tranquille meditazioni, e poi come un esercizio sussidiario applicare la sua controllata Realizzazione in Mahamudra alle sue attività quotidiane. " "Ci sono tre elementi essenziali nella pratica di Mahamudra: equilibrio, rilassamento, e naturalezza. 'Equilibrio' significa equilibrare il corpo, la bocca, e la mente. La via di Mahamudra per equilibrare il corpo è quello di rilassarlo, per bilanciare la bocca è quello di rallentare la respirazione, e per bilanciare la mente non è quello di aggrapparsi e fare affidamento sulle cose. Questo è il modo supremo per domare il corpo, il respiro del corpo [prana], e la mente. 'Rilassamento' significa allentare la mente, per lasciare andare tutto, per togliere tutte le idee e i pensieri. Quando il proprio corpo e la mente si allentano, si può, senza sforzo, rimanere allo stato naturale, che è intrinsecamente non discriminatorio e tuttavia senza distrazioni. 'Naturalezza' non significa 'prendere' o 'lasciare' qualcosa, in altre parole, lo yogi non fa il minimo sforzo di qualsiasi tipo. Lascia i sensi e la mente fermarsi o fluire da soli senza aiuto o limitazione. Per praticare con naturalezza occorre non fare sforzi ed essere spontanei. Quanto sopra può essere così riassunto: “L'essenza dell’ equilibrio non è aggrapparsi. L'essenza del rilassamento non è tenere. L'essenza della naturalezza è non fare alcuno sforzo."

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LE CINQUE SIMILITUDINI DELL’ESPERIENZA DI MAHAMUDRA "Ci sono cinque similitudini che descrivono l'esperienza giusta di Mahamudra: Una sfera che è grande come lo spazio infinito. La consapevolezza onnipresente come la grande terra. Una mente stabile come una montagna. La Realizzazione della Consapevolezza di Sé chiara e brillante come una lampada. La coscienza pura, cristallina e vuota dei pensieri discriminanti. L'esperienza Mahamudra può anche essere descritta così: Come un cielo senza nuvole, la sfera è larga e libera da ostruzioni. Come un mare senza onde, la mente è stabile senza pensieri discriminanti. Come una lampada luminosa in una notte senza vento, la coscienza è chiara, luminosa, e stabile ". *** Per praticare Mahamudra, tenere la mente e il corpo rilassati, rimuovere dubbi e paure e rimanere bilanciati. Praticando Mahamudra, identificare tutto ciò che si incontra con il 'Vuoto Innato' e rimanere naturali e rilassati. " *** Mantenere il corpo libero e gentile non significa abbandonare completamente tutte le attività, ma che queste attività devono essere effettuate in modo rilassato e spontaneo. Mantenere la mente libera e gentile non significa renderla muta o insensibile, ma che si dovrebbe cercare di affinare la sua chiara coscienza. Identificare il tutto con il Vuoto Innato significa che colui che ha realizzato l’autoconsapevolezza ed è in grado di sostenerla, dovrebbe provare a lasciare tutto ciò che incontra e sperimentare di liberare se stesso nella vacuità.

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LE CINQUE STRADE DISTRAENTI DA MAHAMUDRA (1) Si rischia di fraintendere il Vuoto come un annullamento di virtù e vizi, se non si sa che Vuoto ed Esistenza sono, in sostanza, identici, e questo include tutte le verità morali e le leggi. Questo malinteso porta ad allontanarsi dalla visualizzazione di Mahamudra. D'altra parte, se si ha solo una lieve comprensione di questa verità, ma non la potete vivere intimamente, si dice che si è deviato dalla realizzazione di Mahamudra. (2) Se non si sa che la pratica Mahamudra [il Sentiero] è, in sostanza, non diverso dal risultato di Mahamudra, e che tutti i meriti meravigliosi sono contenuti nella pratica stessa, si rischia di pensare che la pratica viene prima e la Realizzazione dopo, in modo che l'Illuminazione è un prodotto della pratica. Questo è forse vero a livello di tutti i giorni, ma nella sostanza si è andati fuori dalla retta strada. (3) Se si può fare un autentico sforzo nella pratica di Mahamudra, ma non si ha una fede ferma nell'insegnamento stesso, si rischia di nutrire una speranza 'nascosta' che un giorno si potrà raggiungere un insegnamento superiore anche a Mahamudra. Questo è anche un segno che allontana da Mahamudra. (4) Chi non sa che la cura ed il paziente sono, in sostanza, la stessa cosa, rischia di aggrapparsi all'idea che la pratica del Dharma [la cura] e il desiderio di passioni [ciò che deve essere curato] sono due cose assolutamente diverse. Anche questo è allontanarsi dalla vista di Mahamudra. (5) Nella pratica di Mahamudra, vi è una tendenza da parte dello yogi di apportare troppe correzioni. Colui che cerca sempre di correggere errori è probabile che abbia deviato dal sentiero.

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LE TRE ESPERIENZE PRINCIPALI DI MAHAMUDRA Nel corso della pratica della meditazione, si incontreranno tre esperienze principali. Esse sono: Beatitudine, Illuminazione, Non-Distinzione. (1) In base all'esperienza della Beatitudine alcune persone sentono che un grande rapimento avvolge tutto il corpo e non diminuisce anche in condizioni avverse, ad esempio se fa estremamente freddo o caldo. Alcuni possono pensare che corpo e mente scompaiono, perchè sono estremamente felici. Alcuni possono sentirsi pieni di ispirazione e di entusiasmo, o estremamente tranquilli, soddisfatti, felici. L'estasi può diventare così grande e intensa che essi diventano incoscienti del giorno e della notte. (2) In base all'esperienza della Non-Distinzione, alcuni hanno la sensazione che tutte le cose diventano vuote, o possono vedere la vuota natura del mondo, altri sperimentano tutte le cose come prive di auto-entità, o che sia il corpo che la mente sono inesistenti; mentre altri ancora realmente comprendono la verità della vacuità [sunyata]. Nessuna delle esperienze di cui sopra deve essere trattata come perfetta e completa, e mai ci si deve aggrappare ad alcuna di esse, in particolare a quelle della Non-Distinzione. Alcune delle esperienze di Illuminazione e Beatitudine potrebbero essere molto fuorvianti e persino nocive . La più profonda di tutte le istruzioni verbali su Mahamudra è questa: Metti da parte tutti gli attaccamenti e l'essenza sola emergerà. Il nucleo della pratica Mahamudra è costituito da due cose: non-sforzo e non-correzione. Si deve sapere, tuttavia, ciò che significa noncorrezione. Milarepa ha spiegato questo punto in modo molto chiaro: 'Per quanto riguarda la pratica di non correzione, si dovrebbero capire tre cose: se i pensieri che vagano e il desiderio di passioni non vengono corretti, si cadrà nei regni inferiori. Se la Beatitudine,l’Illuminazione, e la Non-Distinzione non vengono corretti, si cadrà nei Tre Regni di Samsara. Solo la Mente (Sé) non ha bisogno di alcuna correzione. ' *** In ogni momento della giornata, durante o dopo la meditazione, si dovrebbe cercare di non perdere l’'essenza'. In altre parole, si dovrebbe cercare di portare l'esperienza della meditazione nelle attività quotidiane.

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E 'abbastanza comprensibile che si può essere distratti durante il lavoro quotidiano, dimenticando così l’'essenza', ma si dovrebbe cercare sempre di riportare la Consapevolezza, e se si riesce, l’'essenza' subito riemergerà. Si dovrebbe cercare di non perdere la consapevolezza di sé sia di giorno che di notte. Praticare Mahamudra durante il sonno e nei sogni è estremamente importante. Chi non può farlo correttamente dovrebbe evitare tutte le attività e praticare la meditazione Mahamudra ininterrottamente per cinque o sei giorni, poi dovrebbe riposare per un giorno prima di continuare. Non dovrebbe essere scoraggiati se non riesce a mantenere viva la consapevolezza di una intera giornata. Fare uno sforzo continuo e persistente è essenziale. Chi può farlo certamente allarga la sua Consapevolezza e Realizzazione. COME COLTIVARE MAHAMUDRA ATTRAVERSO CONDIZIONI AVVERSE Dopo aver realizzato l’'essenza', si deve poi procedere a praticare i cosiddetti 'esercizi di utilizzazione'. Vale a dire si dovrebbero utilizzare alcune condizioni particolari per ulteriore Realizzazione. (I) Utilizzare pensieri di distrazione e discriminanti per ulteriore Realizzazione: Questo non significa osservare la natura dei pensieri di discriminazione, né meditare sul Vuoto, né essere 'consapevoli' della distrazione, ma implica raggiungere la 'Chiara Consapevolezza'- l'essenza dei pensieri discriminanti. Questa presa di coscienza nel suo stato naturale è Mahamudra. Se in un primo momento si hanno grandi difficoltà si dovrebbe cercare di superarle fondendo i pensieri distraenti nel Sentiero. (2) Utilizzare desiderio passioni per ulteriore Realizzazione: A volte si dovrebbe appositamente suscitare il desiderio-passione come la lussuria, l'odio, la gelosia, ecc.-e poi osservare in profondità. Si consiglia di non seguire tali passioni, ma rimanere in un libero stato naturale. Quando nel sonno profondo si cerca di unire la Consapevolezza con l'inconscio senza sforzi, questo è il modo migliore per trasformare l'inconscio in 'Luce'. (3) Utilizzare apparizioni e demoni per realizzare ulteriore Realizzazione: Ogni volta che appare una spaventosa apparizione, si deve utilizzare la meditazione Mahamudra sulle paure. Non cercare di dissipare la paura, ma soffermati su di essa in modo chiaro e libero. In tal modo, se l'apparizione svanisce, si dovrebbe provare ancora una volta a evocare apparizioni ancora più spaventose, di nuovo applicare ad esse Mahamudra. (4) Utilizzare compassione e dolore per realizzare ulteriore Realizzazione: Dal momento che in ultima analisi, la vita e Samsara implicano sofferenza, un buddista dovrebbe avere grande compassione per tutti gli esseri senzienti. Nel 11

contemplare le sofferenze degli uomini, sorge una grande compassione, proprio nel momento in cui tale compassione nasce, si deve praticare la meditazione Mahamudra su di essa. Quando lo si fa, sia la Saggezza che la Compassione cresceranno. (5) Utilizzare la malattia per realizzare ulteriore Realizzazione: Quando si è malati, si deve praticare la meditazione Mahamudra sulla malattia. Si dovrebbe anche unire l'essenza sia del paziente che della malattia, eliminando il dualismo di soggetto e oggetto. (6) Sfruttare la morte per ulteriore realizzazione: Colui che può praticare Mahamudra come indicato non sarà disorientato o spaventato quando la morte si verifica. Egli deve poi essere in grado di identificare, senza paura, tutte le visioni e le esperienze che si svolgono nel processo del morire. Libero da attaccamenti e aspettative si possono unire la Luce Madre e la Luce Figlia. " GLI ERRORI NELLA PRATICA DI MAHAMUDRA (1) Se la propria pratica Mahamudra si limita soltanto allo sforzo di stabilizzare la mente, le attività di tutti le sei coscienze saranno fermate, o opacizzate. Questa è chiamata pratica “congelata”, ed è molto dannosa nella meditazione Mahamudra e deve essere evitata. (2) Colui che trascura la chiara 'Consapevolezza', ma rimane esclusivamente nella Non-Distinzione, non vede e non sente nulla quando i sensi percepiscono stimoli esterni. Questo è un errore dovuto al ristagno della pratica. (3) Quando l'ultimo pensiero è andato, e il successivo non è venuto, questo immediato momento presente è una cosa meravigliosa se si riesce a trattenere; ma se si fa senza chiara consapevolezza, si cade ancora nell'errore del ristagno della pratica. (4) Colui che può mantenere una chiara Consapevolezza, e pensa non c'è più nulla da fare in Mahamudra, cade in errore. (5) Se si coltiva solo 'Beatitudine,' Illuminazione' e 'Non-Distinzione' senza praticare una 'penetrante osservazione nella mente', ancora non può essere considerata come la corretta pratica di Mahamudra. (6) Colui che sviluppa una distacco dalle manifestazioni è probabile che le abbia smarrite.

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(7) Colui che si concentra sulla sua Consapevolezza e coltiva l'illuminante-Vuoto della Mente (Sé) si dice che pratichi Mahamudra correttamente. Tuttavia, questo 'sforzo di concentrazione- ha la tendenza a impedire la spontaneità e la libertà di spirito, senza le quali è difficile aprire la vasta e liberatoria Mente. Non si deve quindi mai dimenticare di praticare la 'scioltezza, la 'vastità ',' e la 'spontaneità'. Quale è, allora, la pratica corretta di Mahamudra? La mente ordinaria è di per sé la pratica corretta. Vale a dire, consentire alla mente ordinaria di rimanere nel suo stato naturale. Se a questa mente si aggiunge o si sottrae qualcosa, non è più la mente ordinaria, ma la cosiddetta 'mente-oggetto'. Per rendere minimo lo sforzo della pratica,e non essere distratto per un solo momento, occorre praticare correttamente la mente naturale. Pertanto, fintantoché potete mantenere la vostra auto-consapevolezza, non importa quello che fate, si sta ancora praticando Mahamudra.

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PARTE II L’ESSENZA DELL’INTRODUZIONE AI SEI YOGA DI NAROPA

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L'Essenza della Introduzione al profondo Sentiero dei Sei Yoga di Naropa (Di Drashi Namjhal) MI INCHINO A GURU DORJE CHANG. L'identità dei fenomeni intangibili e tangibili è la realtà del Dharma. L'unicità di competenza e saggezza è il Sentiero della Beatitudine-Vuoto. L'identità delle forme e del Vuoto è il frutto del Trikaya(1). Per Vajradhara che mostra il Sentiero, faccio omaggio. Comporre il corpo, la bocca, e la mente; Egli ha appreso i tre Yoga(8), guadagnando la Realizzazione Suprema(4); per Gambopa, impareggiabile Guru, faccio il mio omaggio sincero. Il Vuoto beato del calore del Dumo è l'essenza del gioco magico. Gli Yoga del Corpo Illusorio e del Sogno sono l’essenza della Luce. Nel regno del Bardo(7), per vincere Trikaya eccelle la nascita nel paradiso di Buddha. Ai Guru nel Lignaggio che sono maestri in tutti questi Yoga, faccio il mio omaggio sincero. Le istruzioni chiave(8) di questi sei Yoga(9) sono qui esposti per aiutare il praticante. O Signore dei Segreti(10) e delle Dakini(11), Ti prego di guidarci con la Tua benedizione. Questo insegnamento viene dato per coloro che hanno rinunciato al mondo, e aspirano a raggiungere la Buddhità in questa vita. E' per aiutare i devoti capaci nei Due Yoga [della Evoluzione e del Perfezionamento] (12) a raggiungere rapidamente il Trikaya [Tre Corpi] di Buddha, che questa spiegazione della quintessenza degli Insegnamenti del Profondo Sentiero è scritta. In primo luogo, spiegheremo brevemente i principi di base della pratica [dei Sei Yoga], poi discuteremo le varie pratiche in dettaglio, e infine commenteremo brevemente il risultato.

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I Principi Fondamentali della Pratica Tantrica I principi fondamentali di questa pratica risiedono nella comprensione che il corpo umano ed il corpo di Buddha coincidono. Pertanto, si dovrebbero comprendere la natura delle energie [prana], dei nervi psichici [nadi], delle secrezioni [bindu o Kundalini], e le complessive funzioni del corpo fisico. In generale, lo Yogi dovrebbe conoscere come è strutturato il Corpo di Vajra, fatto di Sei Elementi (13), la sua creazione, esistenza, e decadenza. In particolare, egli dovrebbe conoscere la funzione delle nadi, del prana, e del bindu [Kundalini], e quindi capire a fondo la natura della mente e le varie forme che può assumere. Egli dovrebbe anche sapere che tutte le cose sono proiettate dalla Coscienza di Alaya [Coscienza o Memoria Primordiale] (14), nelle sue manifestazioni grossolane, sottili, e supersottili. La manifestazione grossolana implica la totalità delle Sette Coscienze [i sensi,il corpo, la Discriminazione e l’Ego] (1); la manifestazione sottile indica gli ottanta tipi di pensieri distraenti(18); quella supersottile denota le fasi della "Rivelazione", "Evoluzione" e "Realizzazione"(17). Si dovrebbe anche avere familiarità con la teoria del come e perché questi tre fenomeni hanno luogo. Inoltre, si dovrebbero conoscere a fondo i principi di base del Fondamento, del Sentiero, e della Realizzazione del Tantrismo(18): la Passione ed i Desideri devono essere trasformati, il Sentiero è da seguire, e la Grande Saggezza da raggiungere. Tutti questi punti dovrebbero essere studiati con attenzione nelle Scritture, e contemplati profondamente. LA PRATICA DEI SEI YOGA Prima di impegnarsi nella pratica principale dei Sei Yoga, alcuni preliminari sono obbligatori. Questi includono meditazioni di base sulla transitorietà della vita, sulle sofferenze del Samsara, sulla difficoltà di ottenere una nascita favorevole in cui praticare il Dharma, sulla rinuncia risoluta a questa vita, sulla bontà e la compassione verso tutti gli uomini, e sull'infinita Mente Buddhica, quella grande Visione e Voto per portare tutti gli esseri senzienti allo stato di Buddha. Solo attraverso queste pratiche può essere costruito il fondamento del Dharma. Lo yogi dovrebbe quindi procedere a praticare i preliminari Tantrici come segue. Per purificare le impurità mondane e per gettare le fondamenta per la pratica avanzata dei Sei Yoga, il discepolo deve prima ottenere le quattro iniziazioni complete di Demchog [divinità del Tantra Madre] (19), e praticare lo Yoga dell’Evoluzione(20) fino a quando non ha raggiunto una fase piuttosto stabilizzata. • Per vincere l'inerzia e la pigrizia, egli dovrebbe meditare di più sulla Morte; • per superare gli ostacoli interiori, dovrebbe pregare il Buddha e risvegliare la Mente Buddhica; • per preparare il percorso del Dharma, dovrebbe fare l'elemosina e fare offerte con i Mandala; 16

• per purificarsi da peccati e trasgressioni, egli dovrebbe pentirsi e recitare il Mantra di Vajrasattva; • per ottenere le benedizioni, dovrebbe praticare il Guru Yoga. Ciascuna di queste pratiche preparatorie può essere effettuata da cinque a sette giorni consecutivi. Le loro istruzioni e rituali sono disponibili da altre fonti. La pratica principale dei Sei Yoga è costituita da: 1. Istruzioni sullo Yoga del Calore Interiore o Dumo Yoga – il Fondamento del Sentiero. 2. Le istruzioni sullo Yoga del Corpo Illusorio – la Fede nel Sentiero. 3. Istruzioni sullo Yoga del Sogno – la Pietra del Sentiero . 4. Istruzioni sullo Yoga della Luce - l'Essenza del Sentiero. 5. Le istruzioni sullo Yoga del Bardo - ciò che si incontra sul Sentiero. 6. Le istruzioni sullo Yoga della Trasformazione – il Nucleo del Sentiero.

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1. ISTRUZIONI PER LO YOGA DEL CALORE INTERIORE (Dumo o Tummo Yoga) A. LA PRATICA ELEMENTARE La pratica dello Yoga elementare è composta di cinque successivi passi: (1) Visualizzare il Vuoto, o vacuità del Corpo. (2) Visualizzare i principali Nervi psichici o Nadi. (3) Esercizi di respirazione del Vaso. (4) Manipolazione della Tig Le (Kundalini). (5) Esercizi del corpo. 1) Visualizzare il vuoto, o vacuità del Corpo. Lo Yogi deve sedersi nella "Postura del Buddha Vajrocana": incrociare le gambe nella posizione del loto, le mani una sull'altra, al di sotto dell'ombelico, raddrizzare la spina dorsale come l’asta di una freccia; piegare leggermente il collo per premere la gola; posizionare la lingua contro il palato, e concentrare gli occhi sulla punta del naso. Poi lo yogi dovrebbe visualizzare il proprio corpo come trasformarsi in quello di Buddha (o di una divinità della propria religione), ma vuoto all'interno come un palloncino. Dalla testa fino alle punte delle dita dei piedi vi è solo vacuità. Se non si riesce a vedere tutto il corpo vuoto nel modo più completo occorre visualizzare una parte alla volta. Ad esempio, si può visualizzare la vacuità della testa, del collo, delle braccia, del torace, e così via, finchè tutto diventa chiaro. Poi lo yogi deve visualizzare il suo corpo in diverse misure: piccolo come un seme di senape, o grande come l'intero Universo, ma tutto vuoto all'interno. Egli dovrebbe praticare questo con grande diligenza fino a quando la visione del corpo cavo diventa estremamente chiara. 2) Visualizzare i principali nervi psichici o Nadi. Quando la visione del corpo vacuo diventa chiara, lo yogi deve visualizzare il canale centrale [Bu.Ma]. La sua estremità superiore raggiunge la parte superiore della testa, e poi si curva al punto tra le due sopracciglia, la sua estremità inferiore raggiunge un punto a circa quattro dita sotto l'ombelico, lo spessore è quella di una corda di frusta, e il suo colore è bianco all'esterno e rosso all'interno. Lo yogi dovrebbe visualizzare anche gli altri due canali, cioè il destro ed il sinistro [Ro.Ma e Kyan.Ma]. Il loro spessore è quello di un’asta di freccia, il colore del canale destro è rosso con sfumature bianche, viceversa quello del sinistro. Questi due canali corrono paralleli a circa un centimetro da quello centrale. Anche le loro estremità superiori raggiungono la cima della testa e poi curvano giù verso le due narici. Tutti tre canali sono vuoti, dritti, chiari e trasparenti. 18

Alcune istruzioni dicono che il canale centrale è spesso come una freccia e gli altri due spessi come gambi di spighe di grano, altre che il Canale Centrale dovrebbe essere visualizzato di colore blu, il destro rosso e il sinistro bianco; altri dicono che tutte i tre canali sono di colore bianco. Sebbene queste istruzioni possano variare in molti modi, si può scegliere uno qualunque di essi per la pratica. Alcune istruzioni aggiungono che l'estremità superiore del Canale Centrale raggiunge la Porta della Purezza(21) e l'estremità inferiore si estende fino in fondo all'apertura anale. Comunque, quando questi tre canali(22) si vedono chiaramente, lo yogi dovrebbe visualizzare i quattro Chakra(23) principali nelle regioni della testa, della gola, del petto e dell’ombelico. • Il Chakra dell’ombelico è anche chiamato “Centro di Trasformazione”, dispone di sessantaquattro nadi che si estendono verso l'alto come le nervature di un ombrello rovesciato; • il Chakra del Cuore è chiamato “Centro Dharma”, con otto nadi che si estendono verso il basso come costole di un ombrello; • il Chakra della gola è chiamato “Centro del Piacere”, con sedici nadi che si estendono verso l'alto; • il Chakra del Capo, “Centro della Grande Gioia”, ha trentadue nadi che si estendono verso il basso. Tutti e quattro i Chakra sono collegati e "germogliano" dal Canale Centrale; dalla punta di ogni nadi escono numerosi sottili "nervi" che vanno a coprire tutte le parti del corpo, formando innumerevoli reti o “plessi”. Tutte queste sono nadi all'interno rosse e all'esterno bianche, e ciascuna è vuota all'interno. Alcuni dicono che esse siano rosse o gialle, un po' come i centri della gola e l'ombelico sono rossi, bianco il Chakra del Cuore e verde il centro della testa. Comunque non è importante il colore, bensì rendere la visione estremamente chiara delle tre principali nadi e dei quattro chakra. 3) Gli Esercizi di respirazione del Vaso Preliminari. Il momento migliore per praticare la respirazione è quando il respiro fluisce uniformemente attraverso entrambe le narici. Se si trova che più aria passa attraverso una narice rispetto all'altra, occorre sdraiarsi su quel lato e usare il pollice per chiudere tale narice, forzando l'aria attraverso l'altra. Dopo un certo numero di respiri, l'aria passerà in modo uniforme in entrambe le narici. Ora sedersi, usare un dito per chiudere la narice sinistra, fare una lunga espirazione attraverso quella destra. Poi, dopo l’inalazione dalla stessa narice destra, fare una breve espirazione, poi un’altra lunga e delicata. Praticare tre volte, poi fare lo stesso con la narice sinistra, e infine con entrambe le narici. In totale nove respirazioni. Quando si espira, lo Yogi dovrebbe pensare che tutti gli ostacoli, peccati e le malattie del corpo vengono espulsi.

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Lo yogi dovrebbe mettere i suoi due pugni su entrambe le ginocchia quando la respirazione avviene attraverso entrambe le narici. Dopo ogni esalazione dovrebbe inspirare profondamente, piegando il collo [Jalandhara Banda] prima di esalare di nuovo. Questo è chiamato "Respiro dei Nove Soffi", e dovrebbe essere fatto solo una volta o due all'inizio della meditazione. Se si pratica troppo, potrebbero nascere mal di testa e problemi respiratori. A volte, nel bel mezzo di una meditazione, si può praticare delicatamente questo esercizio se si sente il bisogno. Pratica principale dell’esercizio di respirazione del Vaso. Sedetevi come indicato prima, e raddrizzate leggermente la colonna vertebrale . Per sedervi usate un cuscino o una coperta di circa tre centimetri di spessore. Quindi effettuare delicatamente un respiro lungo e sottile, premendo l’aria verso il basso sotto l'ombelico. Ora contrarre il muscolo dello sfintere anale dolcemente pensando di “tirare” l'aria dal basso, su nell’ombelico. Quando lo yogi è diventato abile nello spingere l'aria in basso, può contrarre il muscolo dello sfintere più forte di prima per tirare su l’aria senza muovere l'addome. Questa pratica della pressione dell'aria superiore verso il basso, e dell’aria inferiore tirata verso l’alto con la contrazione anale, fa sì che le arie (psichiche) si mescolino al centro dell'ombelico in modo che la pancia si gonfi e prenda la forma di un vaso. E’ per questo motivo che l’esercizio è chiamato “respirazione del vaso." Quando lo yogi non riesce a trattenere l'aria più a lungo, dovrebbe prendere un respiro molto breve per alleviare la tensione, ruotare i muscoli del ventre tre volte, e cercare di trattenere il respiro più a lungo possibile. Quando non può più trattenere, deve sollevare la testa leggermente e rilasciare l'aria più lentamente che può. Questi quattro processi sono chiamati inalazione, riempimento, dissoluzione, e uscita verso l’alto. Alcune visualizzazioni dovrebbero essere praticate durante l’esercizio. • Quando inspirate, visualizzate i prana dei Cinque Elementi, in cinque diversi colori, inalati nelle narici da una distanza di circa venticinque centimetri; • durante il riempimento, visualizzare l'aria discendere attraverso entrambi i canali laterali fino a gonfiare la pancia, passare attraverso il punto di intersezione dei canali, entrare nel canale centrale e rimanere qui; • quando si dissolve, visualizzare fluire l'aria nel Canale Centrale; (24) [goccia di seme maschile o • quando è presa verso l’alto, visualizzare la Tig Le sangue femminile, in generale le secrezioni vitali del sistema endocrino, identificabili con l’energia primordiale “Kundalini”] che simboleggia l'Essenza della Mente Pranica(25), e “sparare” l’aria attraverso il Canale Centrale e fuori dal centro della testa. Questa visualizzazione di presa verso l’alto, tuttavia, deve essere praticata una volta all'inizio di una meditazione; farlo troppo spesso può causare dei problemi.

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Secondo alcuni Guru, durante il processo in esame, si deve immaginare l'aria in uscita dal corpo attraverso il punto di mezzo tra le due sopracciglia. Secondo altri, i prana dei Cinque elementi devono essere visualizzati come cinque fasci di luce colorati emanati da numerosi piccoli fulmini [dorjes]. Questi minuscoli dorjes entrano, escono e rimangono nel corpo durante il processo di inspirazione, espirazione e tenuta, rispettivamente. Ad un principiante non si consiglia di praticare un tipo respirazione energica, bensì una respirazione del Vaso “dolce”, che non crea problemi. Il cosiddetto Vaso “dolce” consiste nel tenere l'aria per un breve periodo, rilasciare prima di sforzarsi, poi subito fare in un altro respiro e procedere nuovamente. Tutto questo dovrebbe essere ripetuto da otto a dieci volte, facendo un” giro” completo. Poi lo yogi può riposare per un breve intervallo prima di ripetere. Si dovrebbe cercare di prolungare il periodo di ritenzione gradualmente e delicatamente, mai respirare attraverso la bocca, evitare qualsiasi luogo dove l'aria è viziata. Se si può trattenere il respiro senza sforzo per due minuti, è considerato soddisfatto il requisito minimo per la padronanza del prana; per quattro minuti è nella media; per sei minuti o più, si è raggiunto lo scopo più alto. Il segno che il prana è entrato nel canale centrale, è quando, in qualsiasi momento durante la meditazione, il respiro comincia a fluire uniformemente attraverso entrambe le narici, poi diventa estremamente sottile, e infine si ferma completamente. Questo fenomeno, tuttavia, può anche verificarsi anche quando il prana ha delle “perdite” fuori dal canale centrale: la mente diventa debole e lenta, e non si riesce a visualizzare. Ma questi fenomeni non accadono nel caso del prana che entra nel canale centrale. Questa è una grande differenza per riconoscere la correttezza della pratica. (4) Manipolazione della Tig Le (Kundalini) Lo yogi dovrebbe visualizzare una piccola goccia bianca come una goccia di rugiada, delle dimensioni di un pisello piccolo, frizzante ma trasparente, a metà tra le sopracciglia. Deve pensare che questa goccia [Tig Le, Bindu o Kundalini, intesa come essenza dell’energia vitale ] è l'immagine della propria mente, e di visualizzarla fino a farla diventare estremamente chiara. Poi, inspirando come sopra, dovrebbe visualizzare la Tig Le salire dal punto tra le sopracciglia fino alla estremità superiore del canale centrale, e durante il processo di ritenzione del respiro, deve concentrarsi su di essa. Mentre si espira, immaginare la Tig Le che scorre di nuovo al punto mediano tra le sopracciglia. Egli dovrebbe fare tutto questo più volte. Poi, prende un lungo respiro e spinge l'aria verso il centro dell'ombelico, immaginando che la Tig Le scenda all’ombelico, cadendo attraverso il canale 21

centrale come una piccola palla di ferro attraverso un tubo, poi, trattenendo il respiro, deve concentrarsi su Tig Le nel Centro dell’ombelico. Quando si espira, la Tig Le torna di nuovo al Centro della testa attraverso il canale centrale. Per migliorare questa meditazione lo yogi all’inizio deve costantemente visualizzare la Tig Le scendere solo al centro della gola fino a quando, senza sforzo, la visione diventa estremamente chiara. Infine si deve visualizzare la Tig Le cadere giù, prima al cuore e poi al centro dell'ombelico. Dopo aver imparato questa pratica, lo Yogi deve concentrarsi su Tig Le nel Chakra dell’ombelico ed allo stesso tempo praticare la respirazione del Vaso da cinque a sette volte. Bisogna notare qui che durante l'inspirazione, la Tig Le scende in basso, quando il respiro è trattenuto rimane al centro dell’ombelico, e durante l'espirazione ritorna al punto medio tra le sopracciglia. Alla fine di ogni meditazione ci si deve concentrare su questo ultimo Centro. (5) Esercizi corporei E 'attraverso esercizi corporei che molti dei nodi delle nadi sono sciolti. Essi migliorano il flusso del prana e il percorso di Tig Le nelle nadi, e le ringiovaniscono. Bisogna dunque imparare e praticare vari esercizi del corpo riportati nei testi tantrici; questo è estremamente importante. Particolare attenzione dovrebbe essere fatta alla pratica dei Sei Esercizi di rotazione di Naropa, sia all'inizio che alla fine della meditazione. Occorre anche esercitarsi per scopi specifici con altri esercizi che si possono trovare in un volume, “Il Libro Rosso dello Yoga del calore”. [Questo libro è indisponibile al momento attuale, sia in tibetano, o in traduzione in inglese. Ndt.] Ora, per costruire una buona base per il Dumo Yoga, si raccomanda di sedersi sul pavimento, incrociare le gambe, mettere un cuscino sotto i glutei, eventualmente legare una cintura di cotone per fissare la vita e le ginocchia per stabilizzare il corpo durante la meditazione. Seduto nella posizione di Vairocana, come indicato in precedenza, lo yogi può ora praticare la respirazione del Vaso. Deve esercitare, ma non quando è troppo pieno o troppo affamato, né a mezzogiorno o a mezzanotte. Il miglior tempo è quando il respiro fluisce in modo uniforme attraverso le due narici. Si dovrebbe quindi iniziare a praticare quando il respiro è bilanciato in entrambe le narici. Quando si visualizza, il maggior sforzo deve essere fatto per vedere il fuoco nel punto di intersezione dei tre canali sotto l'ombelico. Questo fuoco ha la forma di una piccola A tibetana [a forma di fiamma con una lingua tagliente e stretta che si assottiglia come un ago ritorto o un cavatappi sottile]. Di colore bruno-rossastro, intensamente calda e ondulata, che può produrre calore e felicità in tutte le nadi in tutto il corpo. Lo yogi deve immaginare l’aria che fluisce verso il basso attraverso i canali destro e 22

sinistro come il vento di un mantice, che alimenta il fuoco fino ad a produrre un calore intenso. Nella fase di dissoluzione all’interno del canale centrale, si dovrebbe pensare che il prana si raccoglie ed evapora in questo fuoco. Durante l'espirazione, il Dumo sale attraverso il canale centrale. Il fuoco del Dumo è il fondamento dello Yoga del calore, ma dovrebbe essere visualizzato molto chiaramente per produrre realmente calore. Una ferma e chiara visualizzazione del Dumo deve essere stabilita prima che si possa sperare in sostanziali progressi. All'inizio, la lingua fiammeggiante di Dumo dovrebbe non essere visualizzata come superiore all'altezza di un dito; poi gradualmente aumenta in altezza per due o tre dita e in larghezza fino a quattro dita. Questa lingua fiammeggiante di Dumo è sottile e lunga, a forma di un ago ritorto, ma possiede anche le quattro le caratteristiche dei quattro elementi: la fermezza della terra, l'umidità dell'acqua, il calore del fuoco, e la mobilità dell'aria; ma la sua qualità eccezionale è ancora nel suo grande calore che può far evaporare il prana e produrre la Beatitudine. Lo yogi che segue le istruzioni di cui sopra sarà in grado di produrre il calore e la Beatitudine. Alcuni dicono che nella pratica si dovrebbero anche visualizzare le quattro sillabe seme(27) nei quattro Chakra. Questo è descritto nei Tantra di Hevajra e Demchog, ma non nella maggior parte degli scritti dei Sei Yoga.

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B. LA PRATICA PIÙ AVANZATA Le istruzioni di cui sopra sono state impartite per la pratica elementare o di base. Passiamo ora affrontare la pratica più avanzata, in particolare: (1) Come aumentare il Dumo, o il calore; (2) Come aumentare la Beatitudine; (3) Come provare l’esperienza di Non-Distinzione; (4) Come ottenere il Samadhi della Beatitudine del Vuoto; (5) Come superare gli ostacoli nella pratica del Dumo. (1) Come aumentare il Dumo, o il calore. Al fine di aumentare il calore, lo yogi può pensare di allungare la lingua di fuoco del Dumo fino a otto dita, ma dovrebbe comunque concentrarsi principalmente sulla origine stessa del Dumo, la sorgente da cui il fuoco nasce. Egli può quindi visualizzare la lingua di fuoco che sale alla gola, al Cuore, o anche il centro della testa. Lo yogi può anche pensare al Dumo diffondersi in tutte le nadi, grandi e piccole, lunghe o corte, in tutto il corpo. Quindi tutto il corpo diventa una palla di fuoco ardente. Alla fine di questa meditazione, tutto il fuoco può essere riassorbito nel Dumo principale. Se, nel seguire questa pratica, non si è in grado di produrre il calore, o si produce solamente in una parte del corpo, si può provare il seguente esercizio: Sedetevi con le gambe incrociate e le mani sulle ginocchia; quindi trattenete la respirazione del Vaso, mentre si esegue la rotazione dell'addome in senso orario e antiorario molte volte; sporgere e ritirare l'addome molte volte; massaggiare il corpo, soprattutto le parti più fredde;. . . e inoltre eseguire altri esercizi del corpo per aumentare il calore. Tutti questi esercizi dovrebbero essere fatti trattenendo il respiro. Visualizzare un grande fuoco che infuria in tutto il corpo aiuterà anche ad aumentare il calore, ma la cosa più importante è continuare a pensare al fuoco del Dumo ardente all'interno del canale centrale. . . . Sebbene gli esercizi vigorosi sopra descritti possano generare calore rapidamente, il calore così prodotto non è costante, e non può durare molto a lungo. Il beneficio, pertanto, è minimo. Ma se si può produrre il Dumo e riscaldare gradualmente e costantemente, il calore non diminuirà, e un beneficio incommensurabile sarà ottenuto. Anche quando è molto freddo, lo yogi non deve indossare capi in pelliccia, e quando fa molto caldo non dovrebbe mai andare nudo. Né deve avvicinarsi a un incendio, esporsi al sole caldo, o respirare attraverso la bocca. Egli deve praticare la “Respirazione Stabile del Vaso” (28) in ogni momento, mangiare cibo buono e nutriente, e custodire la sua Tig Le. Se un calore intenso è generato in una certa parte del corpo, lo yogi deve sapere che questo è un sintomo di accensione improvvisa del Fuoco del prana.

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Ma questo calore non è stabile e ben presto scompare, non si dovrebbe prestare alcuna attenzione ad esso, ma concentrarsi solo sul Dumo nel Centro dell’ombelico, e cercare di condurre il prana nel canale centrale. Se si sente un calore "estatico", nell'ombelico, che aumenta gradualmente e inizia a diffondersi in tutto il corpo, si deve sapere che questo è l’autentico Dumo che aumenta notevolmente la produzione della rossa e bianca Tig Le (Kundalini). Se lo yogi segue queste istruzioni, ma non è ancora possibile produrre il Dumo, egli dovrebbe fare di più esercizi del corpo, come i "sei movimenti del corpo di Naropa", e così via come indicato in precedenza. (2) Come aumentare la Beatitudine Sedersi a terra, con il tallone del piede sinistro premuto nell'inguine sotto il muscolo sfintere dell'ano, per impedire la fuoriuscita di Tig Le. Poi visualizzate la bianca Tig Le contenuta nella sillaba tibetana Ham rovesciata, che ha le dimensioni di un pisello, colore bianco neve, rotonda, scintillante, e situata nel Centro della testa. Visualizzate la lingua di fuoco del Dumo nel Centro dell’ombelico, con l’estremità superiore sottile come un ago, ma intensamente calda, che comincia a generare calore penetrante all'interno del Canale Centrale; di conseguenza, la bianca Tig Le nel Centro della testa comincia a sciogliersi e gocciolare. Attraverso questa fusione della Tig Le una grande beatitudine è prodotta. In questa beatitudine in pratica lo yogi deve inalare aria per soffiare sul fuoco che arde sotto l'ombelico, che a sua volta continua a fondere la bianca Tig Le al centro della testa, facendola gocciolare incessantemente [e inesauribilmente] al centro della gola. Una grande beatitudine e calore, che permea l'intero corpo, viene così generata. Quindi il flusso del gocciolamento Tig Le si estende fino al centro dell'ombelico, a sua volta la produzione di felicità è ancora più grande. . . . Se questa visualizzazione non può che produrre una felicità leggera, la pratica va modificata come segue: Pensate che il fuoco, sottile come un ago, si allunghi verso l'alto dall'ombelico al centro della testa, toccando la bianca Tig Le, fondendola, e facendola diffondere attraverso le nadi del centro della testa; concentratevi sulla beatitudine che si produce. In questo modo lo yogi dovrebbe visualizzare la Tig Le sgocciolare verso il basso diffondendosi attraverso i quattro Chakra. Dopo questo, l’ "esercizio inverso" deve essere applicato visualizzando il ritorno della bianca Tig Le al centro della testa. Sia la discesa che la salita della Tig Le dovrebbe essere frequentemente praticata. Inoltre, lo yogi deve visualizzare la bianca Tig Le ed il Dumo fondersi insieme e diffondersi in tutto il corpo attraverso le innumerevoli nadi, producendo così grande beatitudine. Quando Tig Le scende sul fuoco del Dumo, quest'ultimo si riduce alla sua forma originale; quando Tig Le sale, il Dumo la segue anche fino al centro della testa. Nel processo di dissoluzione (espirazione), la colonna vertebrale deve essere

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mantenuta eretta e la fusione della Tig Le dovrebbe essere diffusa in tutto il corpo con adeguati movimenti dello stesso. Se, in pratica, la Beatitudine ancora non si produce, lo yogi dovrebbe visualizzare la parte inferiore del Canale Centrale che si estende fino ai Chakra segreti (organi sessuali) e meditare sul Chakra della Grande Beatitudine [del capo] con le sue 32 nadi. Si visualizza quindi la bianca Tig Le in continuo gocciolamento verso il basso che si diffonde fino ai chakra segreti, e come risultato una grande beatitudine viene prodotta. Poi degli esercizi di inversione dovrebbero essere eseguiti per risollevare la Tig Le al Chakra superiore. Se queste misure ancora non riescono a produrre una grande beatitudine, si può applicare il “Mudra della Saggezza-Madre” visualizzando l'atto sessuale con una Dakini [divinità tantrica che viaggia nel cielo], mentre si utilizza la respirazione per alimentare il Dumo, per fondere la bianca Tig Le, e così via. In una routine pratica si utilizzano i quattro Chakra superiori; solo nel caso si voglia aumentare la Beatitudine si utilizza il Chakra della Grande Beatitudine [Chakra del capo] e il Mudra della Saggezza-Madre. Se così facendo lo yogi non può trattenere la Tig Le, dovrebbe energicamente sollevare i prana inferiori, contrarre il muscolo dello sfintere, visualizzare la Tig Le che sale al centro della testa. . . Dopo di ciò, egli dovrebbe immediatamente praticare appropriati esercizi fisici alcune volte fino a diffondere la Tig Le in tutto il corpo, e poi meditare sulla Essenza della Mente Illuminata per qualche tempo. Alcuni commenti sulla esperienza di Beatitudine sono ora necessari. In generale, l'esperienza di Beatitudine può essere divisa in quattro categorie: (a) Se lo yogi sente tutto il corpo diventare morbido e liscio, e sperimenta una sensazione di piacere e comfort quando tocca qualcosa, questo dimostra che ha "domato" molte nadi nel corpo. Questo tipo di beatitudine è quindi chiamato Beatitudine delle Nadi. (b) Se una sensazione di piacere delicato si fa sentire in una certa parte del corpo, come un leggero prurito, la sensazione è solo momentanea e presto scompare, si dice che lo yogi ha sperimentato la Beatitudine del Prana. (c) Se una sensazione di calore e contemporaneamente di estasi sorge in tutto il corpo, o in una certa parte, questa è una beatitudine prodotta dall’incremento della rossa Tig Le (Kundalini). (d) Se la sensazione di beatitudine è della natura provata in un atto sessuale, ma intensa e permeante tutto il corpo, si tratta di una felicità prodotta dal Dumo che si è 26

fuso con Tig Le. Secondo la sua intensità, può essere differenziata in tre gruppi: (i) Se la beatitudine e la lussuria sono così intensi e difficili da sopportare che si trova molto difficile ritenere la Tig Le, viene chiamata “Beatitudine Maschile”; (ii) Se la beatitudine e la lussuria sono intense, ma non così forti come il sopra, e lo yogi trova un po' più facile controllare la Tig Le, è allora considerata come una “Beatitudine Femminile". (iii) Se la beatitudine e la lussuria non sono forti come sopra, e lo yogi trova abbastanza facile controllare Tig Le, viene chiamata "Beatitudine Neutra”. Bisogna tenere presente che queste beatitudini sono tutte causate dal fuoco del Dumo con la fusione di Tig Le, ma non sono comunque la Grande Beatitudine prodotta quando il prana entra e si dissolve nel canale centrale, di cui parleremo in dettaglio più avanti. Dal momento che la ritenzione della Tig Le durante l'esperienza di estasi è di vitale importanza, qualche commento dovrebbe essere fatto qui. In generale, la maggior parte delle persone possono di solito mantenere la Tig Le se possono visualizzare chiaramente le tre Nadi e i quattro Chakra con l'aiuto di alcuni esercizi come i sei movimenti di Naropa, e così via. Ma ci sono individui per i quali la Tig Le è molto volatile e difficile da controllare, tanto da non mantenere il flusso di Tig Le. In questo caso alcuni esercizi speciali per il controllo stesso, come i "movimenti del corpo della Tigre, dell’Elefante, della Tartaruga e del Leone" dovrebbero essere praticati. (3) Come provare l’esperienza di Non-Distinzione Secondo i Guru, per promuovere l'esperienza di Non Distinzione lo yogi dovrebbe osservare con grande attenzione la natura della Beatitudine prodotta dal Dumo, e anche la natura della mente e delle sue manifestazioni. Si dovrebbe cercare di vedere la natura vuota di tutte le cose e rimanere nel primordiale stato più a lungo che si può. Nella pratica dello Yoga della Beatitudine, si dovrebbe cercare di unire la Beatitudine con Sunyata [Vuoto]. Questo è il principio generale della non-distinzione pratica. A coloro che hanno già realizzato Sunyata e la Mente-Essenza, queste poche parole saranno più che sufficienti, ma non per coloro che non lo hanno fatto, per i quali si aggiungono le seguenti informazioni. Per ottenere una visione della non-distinzione, lo yogi dovrebbe dedicare ad essa da metà a due terzi di ogni meditazione. Non dovrebbe visualizzare le nadi o la Tig Le, né fare qualsiasi esercizio di respirazione del Vaso, ma concentrarsi sull'osservazione della vacuità. Se ha già guadagnato una certa stabilità nel Samadhi, dovrebbe applicare il suo potere di osservazione su Sunyata, in caso contrario, si dovrebbe prima provare a raggiungere uno stabile Samadhi ad esempio attraverso il pranayama. 27

A meno che il Samadhi sia stabile, non si può osservare la mente in modo efficiente e raggiungere lo stato di non-distinzione. Dopo questo, lo yogi dovrebbe applicare idonei metodi per raggiungere il Samadhi che è oltre la forma, e quindi osservare più profondamente la natura della mente. Egli poi realizza che l'incomprensibile Mente-Essenza è un Illuminante-Vuoto, che trascende tutte le concettualizzazioni, e che tutte le manifestazioni e i vacillanti pensieri stessi sono vuoti, così liberando per sempre se stesso da tutti i dubbi e le paure. Lo yogi deve anche osservare come la mente si pone e cerchi di sentire questi processi in maniera più intima. La pratica di individuare il Vuoto con il suono, con la manifestazione e con illuminazione potrebbe essere estremamente utile. Un terzo di ciascun periodo di meditazione dovrebbe essere utilizzato per praticare la respirazione dolce del Vaso, e la Mahamudra. Dopo la meditazione si dovrebbe comunque cercare di mantenere la Consapevolezza viva, e identificare tutte le esperienze con il Sentiero [del Supremo Yoga Tantrico] (29). (4) Come migliorare il Samadhi della Beatitudine del Vuoto Per praticare questo Samadhi occorre unire la propria realizzazione del Vuoto (Sunyata) con le Quattro Beatitudini prodotte dal Dumo. Praticare con il prana, le nadi, la Tig Le, assorbendo la mente nell’esperienza del Vuoto della Beatitudine, è il modo più rapido per la Liberazione e l'Illuminazione. Ma prima si deve indurre una costante Beatitudine per gustarla, osservarla e identificarla con Sunyata nel modo più intimo. • Ad esempio, quando lo scioglimento Tig Le si diffonde attraverso il Chakra del Capo, la Beatitudine Principale sorgerà. In questo momento lo yogi dovrebbe lanciare la sua mente dritta in questa Beatitudine, fondendola con l'auto-illuminante Vuoto, la cosiddetta "Esperienza del Mahamudra della Beatitudine Vuoto ", senza la minima distrazione. Praticando quindi, la maggior parte delle forme grossolane di pensieri distraenti sarà eliminata. • Quando la Tig Le scende al Centro della gola e si diffonde attraverso di essa, la Suprema Beatitudine emerge, e se lo yogi si concentra poi su tale Centro, immerso nel Samadhi della grande Beatitudine del Vuoto, la maggior parte dei pensieri distraenti sottili saranno eliminati. • Quando la Tig Le scende al centro del cuore e si diffonde attraverso esso, sorgerà la terza Beatitudine, lo yogi deve poi concentrarsi su tale centro nel Samadhi della grande Beatitudine del Vuoto, e quindi tutti i pensieri distraenti saranno eliminati. • Quando la Tig Le scende al Chakra dell’ombelico l’Innata-Beatitudine sorgerà. Il processo di cui sopra è il cosiddetto Processo Discendente. Dopo di ciò, lo yogi deve praticare il Processo Ascendente, che è un rovesciamento del precedente: dall’ombelico, la Tig Le sale ai Centri di cuore, della gola, del capo, e la Grande Innata-Beatitudine quindi sorgerà. 28

Alla fine di questa meditazione, lo yogi dovrebbe ignorare tutte le nadi e i chakra, e praticare la respirazione dolce del Vaso per un certo numero di volte, concentrandosi su Mahamudra e il Dumo. In attività quotidiane, dovrebbe anche cercare di mantenere una certa sensazione di esperienza di Beatitudine del Vuoto e si dovrebbe utilizzare tutto ciò che incontra per favorire questo fine. Se uno si concentra su un Chakra, il prana automaticamente si riunisce lì. Se il prana può essere concentrato nei Chakra, la Tig Le diventerà anche stabilizzata, e la Saggezza delle Quattro Beatitudini(30) emergerà. Un punto estremamente importante dovrebbe essere chiarito qui. Queste Beatitudini prodotte quando la Tig Le è fusa nel calore del Dumo non può che indurre la "corrispondente", ma non la "attuale" Saggezza delle Quattro Beatitudini . Ma chi attraverso la continua pratica mantiene e stabilizza queste esperienze di Beatitudine del Vuoto porterà il prana nel Canale Centrale e la "reale" Saggezza delle Quattro Beatitudini emergerà. Se lo yogi può riconoscerle e identificarle con l'Illuminante Vuoto - Essenza della Mente, la Saggezza delle Quattro Beatitudini emergerà. La Saggezza "corrispondente", significa la sottile corrispondenza soggetto-oggetto, o il sorgere di “idee dualistiche”, e nasce nella fase iniziale di osservazione Sunyata. Però la saggezza vera è quella libera da ogni dualismo. . . . Le quattro beatitudini prodotte dalla pratica dello yoga Dumo sono così vaste e così profonde di portata e intensità, che le parole non le possono descrivere. Quando si raggiunge questo stato si dice che si sia raggiunto la Beatitudine del Vuoto del Samadhi. Lo Yoga Dumo è pertanto il fondamento di tutte le pratiche tantriche. La parola"Dumo" [Tibetano: gTum.Mo.] significa " donna feroce, che può distruggere tutti i desideri e le passioni ", inoltre, può essere intesa nel senso di "colui che può produrre la “Illuminante Saggezza del Vuoto". Dumo è quindi il fuoco della Trascendentale Saggezza che brucia tutta l'ignoranza. Lo Yogi deve anche conoscere le quattro varietà di Dumo: (a) Dumo esterno: ll Dumo dello Yoga che può distruggere tutti i mali e gli ostacoli. (b) Dumo interno: il Dumo del Prana Vitale che può curare quattrocento e quattro i tipi di malattie. (c) Dumo Segreto: il Dumo di fusione discendente in grado di distruggere tutti i desideri e le passioni. (d) Dumo Trascendentale: Il Dumo di non-distinzione che può far sorgere la Saggezza Innata.

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(5) Come superare gli ostacoli nella pratica Dumo Gli ostacoli principali per la pratica dello Yoga sono i quattro generali condivisi da tutti gli yogi e devoti: malattia, interruzione della pratica, desiderio e passione, e la morte. Non si deve cedere alla loro presa, ma combattere con grande coraggio e perseveranza. Le difficoltà particolari che si possono incontrare in pratica con il Dumo sono le seguenti: Nella fase iniziale, quando le nadi nel corpo non sono ancora aperte, lo yogi avrà molte difficoltà fisiche. Sarà oggetto di vessazioni da vari tipi di malattia e dolore, perderà forza, o si sentirà molto debole. Se ha qualche malattia cronica, questa riaffiorerà. Poiché i prana non sono ancora stati domati nella fase iniziale, si incontreranno debolezze e difficoltà nel trattenere il respiro; la Tig Le non è ancora diffusa attraverso tutto il corpo, la mente non può funzionare in modo chiaro e così l’esperienza sarà debole. Poiché la concentrazione non è ancora stabile, molti pensieri distraenti sorgeranno e, di conseguenza, si diventa confusi sia nella pratica che nel pensiero. Inoltre, se non si conosce in modo corretto la pratica, grandi impedimenti nel prana, nadi e bindu si verificheranno. La cura è semplice: il coraggio e la perseveranza. In questo momento lo yogi deve meditare sulle sofferenze del Samsara, la transitorietà della vita, ecc, per suscitare un profondo spirito di rinuncia. Egli dovrebbe sempre pensare alla sua aspirazione per raggiungere il Corpo Vajra [diamante] di Buddha (la Perfezione), essendo determinato a sottoporsi a tutti i dolori e sentieri senza pensieri di recesso. Egli deve anche leggere le biografie dei Guru abili e sapienti per rafforzare il proprio coraggio e determinazione, ed essere fiducioso che il coraggio e la perseveranza possono vincere tutte le difficoltà nel percorso. D'altra parte, se lo yogi vive troppo austeramente, egli non avrà la forza di sostenere la pratica Dumo: come risultato sarà riluttante a praticare ulteriormente, e la volontà si fermerà a metà strada. Se questo è il caso, egli dovrebbe riposare bene e mangiare cibo buono e nutriente per ripristinare la sua forza e salute. Durante la pratica Dumo, se uno ha domato i prana e le nadi, sentirà tutto il suo corpo diventare molto liscio e morbido; un calore verrà generato dall'ombelico, e la Tig Le diventerà instabile e irrequieta . Tutto questo lo fa sentire molto felice e vigoroso. Ma se il risultato è aumentare la Tig Le, la lussuria crescerà in proporzione. In questo momento cruciale si dovrebbe essere estremamente attenti nel preservare la Tig Le. Se si trascura o si rilassa, sarà esposto al pericolo di perdere la Tig Le che può accadere nelle fasi di sogno, di meditazione, e anche durante la veglia, La perdita di Tig Le è un colpo fatale per il Dumo Yoga; si dovrebbe quindi essere 30

estremamente diligenti nel preservarla. Si devono osservare i precetti strettamente e meditare sulle impurità del corpo umano, e così via, per assoggettare la lussuria. Osservare la natura della lussuria con attenzione servirà anche a contribuire alla sua conquista. In generale, la perdita di Tig Le danneggia tutte le meditazioni pratiche, ed è sempre fatale per lo Yoga Dumo. Tutti gli sforzi dovrebbero quindi essere fatti per conservare questa forza vitale, compresa l'applicazione di ulteriori esercizi speciali progettati per mantenerla e stabilizzarla. Quando uno yogi ha fatto qualche progresso nella pratica Dumo e acquisito una certa buona esperienza di Illuminazione della Beatitudine, e di Non Distinzione, nonché altri meriti, avrà un forte impulso a raccontare le sue esperienze ad altre persone: ma se lo fa, egli potrebbe perdere tutti questi meriti ed esperienze e sarà difficile ottenerle di nuovo. Inoltre, se si viola la disciplina del Samaya [Precetti Tantrici], egli perderà le esperienze e i risultati ottenuti. Se questo accade, si deve pensare che tutte le esperienze, comprese quelle meritorie, sono illusorie -senza auto-entità, come arcobaleni - e non deve aggrapparsi a loro, ma contemplare la verità di Sunyata [Vuoto]. Egli dovrebbe pentirsi per la colpa di non aver mantenuto il suo segreto interiore e dovrebbe decidere di non parlarne a nessuno, tranne al suo Guru in futuro. Se ha violato alcune delle regole del Samaya, dovrebbe confessare e recitare il Mantra di Vajrasattva (composto da cento sillabe con funzione purificatrice). Egli dovrebbe davvero rinunciare a tutta la gloria mondana, e determinarsi a sviluppare la sua meditazione come un vero yogi dovrebbe. Quelli che prendono lo Yoga Dumo come loro regolare e costante pratica dovrebbero mantenere alcune regole speciali. Per preservare il calore, lo yogi deve, nel corso della meditazione, praticare gli esercizi di respirazione alcune volte, e sempre visualizzare il fuoco del Dumo. Egli dovrebbe temere il freddo, ma anche nel freddo pungente non dovrebbe mai indossare pellicce o indumenti molto spessi, e non dovrebbe andare nudo anche quando fa caldo. Egli dovrebbe non spegnere una candela o un incendio, né bere o mangiare cibi freddi. Al fine di preservare la beatitudine, lo yogi deve fare grandi sforzi per mantenere la sua Tig Le, egli non dovrebbe mai perderla in qualsiasi circostanza. Né deve mangiare zenzero, peperoncino, pepe, aglio, pesce andato a male o carne, o qualsiasi tipo di cibo estremamente acido, salato, o condito. Egli non dovrebbe rimanere troppo vicino a un fuoco o esporsi al sole caldo, né deve sedersi per terra senza un cuscino sotto di lui, camminare a piedi nudi, dormire durante il giorno, o indulgere in qualsiasi attività che può causare sudorazione molto profusa. Per sostenere la sua profonda contemplazione, egli dovrebbe vivere in solitudine e rinunciare a tutte le attività senza senso.

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LE ESPERIENZE E I MERITI DELLA PRATICA DEL DUMO YOGA Perché capacità e Karma variano notevolmente da persona a persona, è difficile generalizzare le varie esperienze e meriti prodotti dallo Yoga Dumo. Un individuo può aver raggiunto una grande quantità di "merito", ma ancora potrebbe non aver avuto molte esperienze, o viceversa. E 'anche difficile prevedere la definitiva sequenza delle varie esperienze che uno yogi deve attraversare. Tuttavia, noi ora discuteremo brevemente alcuni degli effetti più importanti dello Yoga Dumo. Nelle precedenti pagine abbiamo discusso i segni, o esperienze, dell’“addomesticamento” del prana e della combustione del fuoco del Dumo, ora dobbiamo esaminare un altro argomento importante, vale a dire le esperienze che si hanno quando la Mente Pranica è concentrata nei differenti Chakra. Secondo la dottrina del Tantra, le nadi di ognuno dei Cinque Chakra prendono le varie forme delle speciali sillabe-seme [bija] di ogni Chakra. Le cinque sillabe chiave, o per essere più precisi, le cinque diverse forme assunte dalle nadi, sono simboli o "espressioni" dei cinque principali desideri e passioni degli uomini, vale a dire la lussuria, l'odio, l'ignoranza, l’orgoglio e l'invidia. Così, nel corso della pratica Dumo, quando lo yogi si concentra su questi Chakra, la sua Mente Pranica si raccoglie lì. La concentrazione della Mente Pranica su queste sillabe chiave può spontaneamente suscitare il desiderio delle passioni rappresentate dai Bija. Come risultato, lo yogi sentirà tutte le grandi passioni, come la lussuria, l'odio, l'ignoranza, l’orgoglio e l'invidia, senza il contributo della sua volontà. Tutti i tipi di pensieri distraenti e dolorosi sorgono, impedendo così la sua devozione. A causa della concentrazione della Mente Pranica nei Chakra, lo yogi avrà anche una varietà di visioni illusorie nei sogni, nella meditazione, o nello stato di veglia. Questo è il motivo perchè si deve pregare, pentirsi, rafforzare lo spirito di rinuncia, e osservare Sunyata per superare questi ostacoli. Egli deve anche praticare esercizi fisici per sciogliere i nodi delle nadi nei vari Chakra, e deve sapere che tutti questi ostacoli sono in realtà un aiuto, che indicano che sta facendo progressi costantemente nel Percorso. Così, egli stesso dovrebbe congratularsi e accettare volentieri la sfida. Dopo aver domato il prana e le nadi. se lo yogi può contenere e raccogliere i prana dei Cinque Elementi dalle loro sedi normali e portarli nel canale centrale, i Cinque i segni della Notte - fumo, miraggi, bagliore delle lucciole, luce delle lampade, e la luce del Vuoto Non Nato – emergeranno; poi, mentre continua a mantenere i cinque prana, i segni del giorno - chiaro di luna, la luce del sole, "tuono di luce", luce dell’arcobaleno, e la luce del sole e della luna insieme – emergeranno a loro volta. In alcuni casi, molte macchie o pulviscoli di luce appariranno. Questi costituiscono, complessivamente, i cosiddetti "Dieci Segni ". Se l'essenza pura del prana, della Tig Le, attraverso le nadi possono essere raccolti nei cinque Chakra, i colori delle terre del Buddha, il bianco, il rosso, il blu, il giallo ed il verde appariranno.

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Inoltre, se la Mente Pranica può essere diretta nella nadi segreta [quella sessuale], appariranno anche i ventiquattro luoghi santi segreti(31), le Dakini [divinità Tantriche] e gli Yogi tantrici(31). Colui che può pienamente padroneggiare i Cinque Prana, o tenerli nei loro rispettivi centri, otterrà i seguenti vantaggi: Il suo corpo sarà robusto, la sua pelle liscia, il suo volto radioso e robusto, e sarà pieno di energia in ogni momento: anche un muro alto e spesso non lo può impedire. Colui che può raccogliere e mantenere la Tig Le rossa e bianca nel canale centrale, otterrà i seguenti tre vantaggi: (1) Egli può irradiare fasci di luce dal suo corpo,e anche stare alla luce del sole senza creare ombra; (2) rendere il suo corpo trasparente; (3) operare vari tipi di miracoli. Colui che può portare la Mente Pranica e la pura Essenza dei Cinque Elementi nel canale centrale è in grado di: (1) Trasformare le pietre in oro; (2) Camminare sull'acqua senza affondare; (3) Entrare nel fuoco senza essere bruciato; (4) Sciogliere una montagna di neve con il calore del suo Dumo; (5) Viaggiare per lunghissime distanze nel cosmo in pochi secondi; (6) Volare in cielo e camminare attraverso le rocce e le montagne. La portata e la profondità dei meriti mostrati sopra variano notevolmente a seconda del grado di maestria della Mente Pranica. La durata dei poteri miracolosi varia anche notevolmente, se lo yogi non può mantenere stabile la Mente Pranica, e questi meriti possono anche svanire. Poiché le nadi e Tig Le sono purificate, lo yogi può operare tutti i tipi di miracoli, perché la Tig Le è stabilizzata; può arrestare il fluire di un fiume, si possono ipnotizzare gli uomini fissando lo sguardo su di loro, può fermare il sole nel suo corso. Con la potenza delle nadi, può produrre ricchezza e innumerevoli gioielli, con la potenza del prana, può attirare uomini, e con la potenza di Tig Le, può attrarre nonuomini [Deva, fantasmi e demoni]. Anche se si può procurare tutti questi vantaggi e meriti, deve sapere che sono tutti illusori come arcobaleni, non avendo una propria entità. Egli quindi non deve mai essere presuntuoso per questi poteri, ma cercare di superare gli “Otto Venti” che alimentano le Passioni e concentrarsi sull’autoilluminante Mahamudra senza distrazione; questo è il solo modo per raggiungere la Realizzazione. In breve, la pratica del Dumo Yoga permette di realizzare la Sapienza del non-nato Mahamudra, per ottenere la libertà dall'ignoranza, per sciogliere tutti i nodi delle 33

nadi che legano al percorso samsarico (delle successive rinascite) e trasformarli in Nadi di Saggezza, per purificare ogni prana karmico e trasformarlo in Prana di Saggezza privo di ogni ostruzione, per purificare la contaminata Tig Le e trasformarla in Tig Le di Beatitudine, e per ottenere il corpo di arcobaleno del perfetto Buddha.

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2. ISTRUZIONI PER LO YOGA DEL CORPO ILLUSORIO In primo luogo, lo yogi deve completare tutte le pratiche preliminari, come la meditazione sulla transitorietà della vita, sulle sofferenze del Samsara, sulla rinuncia, sulla compassione, e così via, poi, in ciascun periodo di meditazione, egli dovrebbe dedicare un terzo del tempo alla pratica Dumo. Dovrebbe anche ricordarsi che egli è a servizio di tutti gli esseri senzienti, che la Sambhogakaya [il glorioso e divino Corpo] di Buddha è raggiungibile, e lo Yoga del Corpo illusorio si può ora praticare. Egli deve poi pregare per la benedizione e l’aiuto al Guru rosso Sambhogakaya con la sua consorte [Yum, Buddha Madre] (34), seduti nel centro della gola. Dovrebbe pensare che tutti gli oggetti nel mondo esterno - le case, le città, le montagne, i fiumi, gli uomini, gli animali, e tutti gli organi e i sensi del corpo - sono solo manifestazioni di una mente confusa e non hanno esistenza vera o entità indipendente; sono come miraggi, sogni, magia, bolle, ombre e rugiada. . . in realtà non esistono. Tutte le cose che sorgono dipendenti l’una dall’altra [pratitya-samutpada] sono come echi e riflessi, senza un minimo di auto-sostanza; tutti i dharma sono momentanei e passeggeri come rugiada che scompare al sorgere del sole . Si dovrebbe pensare che nemmeno per una frazione di secondo le cose rimangono invariate - che tutti i dharma sono come arcobaleni, belli ma irreali, e presto sfumano nel nulla. . . . In questo modo si dovrebbe meditare su Maya [illusione del mondo] e sulla vacuità. Anche dopo questa meditazione si dovrebbe continuare osservando la verità e il gioco di Maya fino a sradicare tutti gli attaccamenti. [La pratica precedente è il fondamento o la preparazione dello Yoga del corpo illusorio.] Ora ci occuperemo della pratica stessa, in due sezioni: (1) la pratica del corpo illusorio Impuro; (2) la pratica del corpo illusorio Puro. (1) ISTRUZIONI SULLA PRATICA DEL CORPO ILLUSORIO IMPURO In piedi davanti a uno specchio, osserva il riflesso del corpo - guardando l'immagine per qualche tempo - e considera come questa immagine è prodotta da una combinazione di vari fattori: lo specchio, il corpo, la luce, lo spazio, ecc – in determinate condizioni. È un oggetto dipendente da ciò che riflette [pratitya-samutpada] senza alcuna autosostanza apparente,vuoto. Poi osserva l'aspetto dell'immagine, insieme agli abiti e ornamenti, e considera se sei contento o scontento di essa; poi fingi uno scoppio d’ira contro te stesso, e osserva come sei influenzato da ciò. Praticando quindi, si scopre che tutti i piaceri e i dispiaceri sono illusori e soggettivi, creati dalla propria mente, e così i vostri attaccamenti saranno notevolmente ridotti. Per praticare la meditazione sulla eco, si dovrebbe andare in un luogo dove può 35

essere prodotta. Poi si gridano a voce alta parole buone e cattive, e si osservano le reazioni di piacere e dispiacere: vi renderete presto conto che tutte le parole sono illusorie quanto l’eco stessa. Se si riesce a praticare questa meditazione con successo, presto diventerete indifferenti alle apparenze e otterrete la Liberazione. . . . Fino a quando comparerete il piacere e il dispiacere, la gioia e il dolore, il guadagno e la perdita, è necessario continuare a meditare sull’illusorietà in un luogo tranquillo o in solitudine. Dopo questo, si può andare in un villaggio o in una città e praticare tra le persone e le attività. Se trovate che ancora reagite positivamente o negativamente alle cose piacevoli e spiacevoli, dovrete tornare alla solitudine e praticare ancora una volta. . . (2) ISTRUZIONI SULLA PRATICA DEL CORPO ILLUSORIO PURO In molti dei libri di istruzione dei Sei Yoga, la meditazione sul Buddha Protettore [Yidam] non è ben spiegata. Anche se resta inteso che si deve praticare e raggiungere lo Yoga dell’Evoluzione prima di poter praticare lo Yoga del Perfezionamento, i tibetani ormai raramente fanno questo sforzo. Questo è davvero molto deplorevole perché visualizzare l'illusorio Buddha Protettore è al tempo stesso un fondamento per lo Yoga del Perfezionamento e un mezzo per raggiungere la perfetta Sambhogakaya (Buddhità) nello stato di Bardo. Lo Yoga dell’Evoluzione è quindi la premessa indispensabile per lo Yoga del Perfezionamento, e la relativa pratica è riportata di seguito. Procurarsi una immagine molto chiara del Buddha Patrono, posizionarlo in un angolo tra due specchi, e osservare la illusorietà delle tre immagini. Utilizzare l'immagine come supporto per visualizzare il Buddha Patrono , fino a quando egli appare chiaro all'occhio della mente e dolce come un’amante. Al praticante si consiglia di visualizzare l'immagine completa del corpo tutto in una volta, e tenerla chiaramente più a lungo possibile. Dopo un po' la visione svanirà, e si dovrebbe poi visualizzare una determinata parte del corpo fino a diventare estremamente chiara. Si dovrebbe iniziare con la testa e il viso; poi il collo,il tronco, gli arti, e così via, fino a che tutto il corpo diventa molto vivido e chiaro. Una visione chiara e stabile può essere raggiunta solo attraverso una continua pratica regolare. L'interruzione è fatale per la realizzazione della visualizzazione. Coloro che praticano questo esercizio molto bene vedono la loro visione ancora più chiaramente che il quadro stesso, mentre quelli che praticano moderatamente vedono meno nitidamente. Coloro che praticano troppo poco avranno un gran numero pensieri che distraggono, e producono sonnolenza. Bisogna dunque adattare se stesso a condizioni diverse e seguire la via di mezzo. Quando la visione del Patrono Buddha diventa molto stabile e chiara, lo yogi deve fare un ulteriore passo avanti, e identificare la visione con la Vacuità.

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La visualizzazione senza visione di Sunyata [Vuoto] è, nella migliore delle ipotesi, solo una buona immaginazione. Anche la meditazione sulla illusorietà del Buddha Patrono - senza una realizzazione diretta della vacuità - può al meglio, produrre una relativa ma non ultima Realizzazione. D'altra parte, colui che conosce il Vuoto può subito realizzare la visione del Patrono Buddha, una proiezione mentale senza la minima auto-sostanza. Si vede che l'apparenza è il Vuoto di per sé, e che non c'è bisogno di identificare il Buddha con il vuoto. Durante la meditazione lo yogi dovrebbe assorbire il Patrono Buddha in un autoilluminante Vuoto senza distrazioni. Dopo la meditazione, egli dovrebbe cercare di mantenere la Consapevolezza, e identificarla con tutto ciò che incontra. In breve, la visione del Patrono Buddha nella pratica dello Yoga dell’Evoluzione è l'espressione della Verità del Vuoto Manifesto, e un simbolo di illusorietà privo di qualsiasi sostanza od entità. Se usiamo similitudini possiamo paragonarlo ad una magica apparizione, al riflesso della luna nell’acqua; ad un ombra senza carne e ossa, un miraggio, un sogno proiettato dalla mente; un'eco nata dal pensiero duale, un fantasma senza entità; una nuvola che cambia continuamente forma, un arcobaleno, bello e vivace, ma senza sostanza; una riflesso in uno specchio, manifesto vivido ma privo di sostanza propria. Quando lo yogi può stabilizzare la visione del Patrono Buddha con facilità e comodità, dovrebbe quindi espandere il Corpo di Yidam (= Buddha Patrono) alle dimensioni del cosmo, e ridursi poi alle dimensioni di un piccolo seme di senape. Poi si dovrebbero riportare tutte queste trasformazioni nel corpo originale e meditare su di esso per qualche tempo. Nelle attività quotidiane egli dovrebbe identificare tutte le sue esperienze con il Reame del Buddha, case e città con dei Mandala, il mondo con una pura terra di Buddha; tutti gli uomini con Buddha e Bodhisattva [esseri viventi Illuminati]. Egli dovrebbe pensare che tutti i suoni sono il canto dei mantra, tutti i pensieri un gioco del Dharmakaya, tutti gli oggetti desiderabili e i piaceri, le offerte al Buddha. In questo modo egli purifica tutte le manifestazioni del Samsara e le fonde con l'auto-illuminante Vuoto.

Per accedere ai Quattro Vuoti o alle Quattro Beatitudini, lo yogi deve prima portare il prana nel canale centrale, e poi dal Quarto Vuoto Innato, la Mente Pranica costruisce il Corpo Illusorio. Per ottenere questo, una blu Hum - il simbolo della Mente Pranica - che emana cinque raggi colorati, dovrebbe essere visualizzata nel Centro del Cuore mentre la respirazione del Vaso è trattenuta. Questo è il modo in cui il prana sarà portato nel canale centrale e il fumo, il miraggio, le luci della Rivelazione, e la Realizzazione emergeranno a loro volta uno dopo l’altro.

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Nel frattempo, la sillaba Hum si scioglie anche nella Grande Luce. Lo yogi deve poi assorbire se stesso nel Samadhi di Luce più a lungo possibile. Infine, quando esce da questo Samadhi, egli dovrebbe proiettare l'illusorio Buddha Patrono con la Mente Pranica. Colui che trova difficile fare tutte queste cose per bene deve prima concentrarsi sulla Hum blu trattenendo il respiro del Vaso, e mettere in pratica il processo di dissoluzione di questa respirazione. UNA VISIONE GENERALE DELLA PRATICA DEL CORPO ILLUSORIO Tutte le cose [dharma] sia in Samsara che in Nirvana sono prive di auto-natura, e quindi illusorie. Ma l'attaccamento, la confusione e i pensieri discriminanti degli esseri senzienti rendono le cose apparentemente reali. Per sgombrare il campo da questo attaccamento e confusione, si dovrebbe osservare la natura vuota di tutti i dharma e conoscere la verità su Maya (l’illusione del mondo) (35). Questo è il principio di illusorietà generale. Il principio alla base del corpo illusorio nella pratica dello Yoga tantrico si può riassumere in queste parole: All'interno del grossolano e Karmico corpo umano si trova la pura essenza del corpo di Buddha nascosto dalle confusioni ed ostacoli della mente. Attraverso la pratica dello Yoga del Corpo IIlusorio, confusione ed ostacoli saranno gradualmente eliminati, e l'illuminante Saggezza del Vuoto realizzata. Come risultato, il prana samsarico, le nadi e il bindu (Kundalini) vengono purificati e il corpo umano viene trasformato nell’arcobaleno come il corpo illusorio di Buddha. Il nucleo della pratica di questo Yoga consiste nella produzione di Luce Innata e nella proiezione del corpo illusorio attraverso la Mente Pranica. Durante questa pratica, lo yogi sentirà fortemente che nulla esiste davvero. Questa esperienza continuerà ad approfondirsi fino a quando si raggiunge la piena Illuminazione.

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3. ISTRUZIONI SULLO YOGA DEL SOGNO Il riconoscimento del sogno è il nucleo di questo Yoga; per raggiungere questo obiettivo bisogna prima rimuovere tutte le cause che ne impediscono una chiara consapevolezza. Le cause predominanti che impediscono la consapevolezza, e i loro antidoti, sono riportati brevemente qui di seguito: (1) Colui che viola i precetti tantrici non sarà in grado di riconoscere i sogni. In tal caso, lo yogi dovrebbe pentirsi delle sue trasgressioni e praticare il Mantra di Vajrasattva per essere purificato dai peccati e per ripristinare i Precetti di Samaya. Egli deve anche cercare di ottenere una nuova iniziazione sia dal suo Guru o attraverso preghiere. (2) Per chi ha poca fiducia nel suo Guru e negli Insegnamenti tantrici sarà difficile riconoscere i sogni; in tal caso, egli deve cercare di rafforzare la sua fede. (3) Colui che è avido di guadagni materiali non sarà in grado di riconoscere i sogni: in tal caso, dovrebbe dare via i suoi beni materiali e smettere di essere aggrappato a questa vita. (4) Colui che perde la Tig Le, o inquina il corpo, non può riconoscere i suoi sogni, così si dovrebbe cercare di preservare la Tig Le ed evitare contatti con persone, cibi e luoghi impuri. Se egli deve avere contatti con essi, deve eseguire i rituali di purificazione come rimedio. (5) Non si possono riconoscere i sogni se la mente è piena di pensieri distraenti, o il desiderio di fare è così debole. In tal caso, occorre vivere da soli e cercare di rafforzare la fiducia e l'aspirazione verso la Realizzazione. (6) Pensare continuamente durante il giorno che tutti ciò che si vede, si sente, si tocca, è come in un sogno, aumenterà notevolmente le probabilità di riconoscere i sogni di notte. Prima di iniziare a lavorare in questo Yoga del sogno si dovrebbero prima completare le pratiche generali preliminari, poi passare un terzo di ciascun periodo di pratica nel Dumo, e due terzi nel visualizzare le sillabe seme (bija) nel Centro della Gola – una buona tecnica per generare sogni. Prima si prega il Guru seduto nel Chakra della gola per un aiuto nel riconoscere i sogni di notte, poi si visualizza un loto a quattro petali nel Chakra della Gola, e nel suo centro una Om bianca, sul petalo frontale una A tibetana blu, sul petalo di destra una Nu gialla, sul petalo posteriore una Ta rossa, e sul petalo a sinistra una Ra verde,- tutte molto chiare e vivide. Si può semplificare tale visualizzazione con solo una Om rossa al centro della gola e trattenendo la respirazione del Vaso più a lungo che può, e mentalmente intonare una lunga Om ad ogni respiro. Alcuni dicono che ciò dovrebbe essere fatto solo durante il sonno. Ciò non è corretto, perché se è trattata nel giorno come la meditazione principale, rapidamente e facilmente la Mente Pranica si concentrerà sul Chakra della gola, in modo che molti altri sogni più chiari emergeranno di notte. 39

Inoltre, questa pratica aiuterà anche il prana ad entrare nel canale centrale, verso i Quattro Vuoti. Lo yogi deve pensare continuamente nello stato di veglia che tutto quello che vede, sente, tocca, pensa e agisce, è un sogno. Egli deve inoltre evitare alimenti ricchi o eccesso di cibo,o le attività faticose. In breve, si dovrebbe cercare di combinare i poteri del prana, della forte volontà o di altri metodi per riconoscere i sogni. Il modo principale per riconoscere i sogni è quello di portare il prana nel canale centrale per dispiegarsi nei Quattro vuoti. Quando ciò avviene, lo yogi deve individuarli uno per uno, e quindi attendere la comparsa dei sogni e cercare di riconoscerli. Elaborazioni di questa pratica saranno fornite in seguito. Il momento migliore per osservare i sogni è all'alba prima del sorgere del sole, perché questo momento è quando il cibo è stato digerito, la sonnolenza non è pesante, e la mente è relativamente chiara. Ma anche coloro che hanno il sonno leggero possono praticare durante la notte. Lo yogi dovrebbe usare una coperta sottile, un cuscino alto, e giacere sul lato destro. Prima di cadere nel sonno, dovrebbe rafforzare la sua fiducia e la determinazione di riconoscere i sogni, da sette fino a ventuno volte. Egli può visualizzare le quattro sillabe-chiave nel Centro della Gola per un po', e poi concentrarsi unicamente sulla Om rossa mentre delicatamente trattiene la respirazione del Vaso. Un sonno lungo e continuo dovrebbe essere evitato: invece,si dovrebbe cercare di dormire per molti brevi periodi. Ogni volta che ci si sveglia si deve verificare se si riconoscono i sogni durante il sonno precedente. Se non è possibile, una preghiera sincera deve essere fatta prima di dormire di nuovo. Se dopo tutto questo ancora non è possibile riconoscere i sogni, si dovrebbe sedere e osservare gli oggetti nella stanza – la sedia, tavolo, letto, abiti, immagini…. e pensare che sono tutte le visioni di un sogno. Con questo sentimento ci si addormenta ancora una volta. Chi non sa riconoscere i sogni a causa della estrema sonnolenza, dovrebbe visualizzare una rossa frizzante Om nel Centro della gola, che irradia fasci di luce per riempire tutto il suo corpo e la stanza, o una bianca brillante pallina di Tig Le a metà tra le sopracciglia. Colui che tende a dormire un sonno leggero dovrebbe visualizzare una Hum o una Tig Le blu nel Centro Segreto [Chakra sessuale]. Chi ha praticato diligentemente tutte le istruzioni di cui sopra, ma ancora non è in grado di riconoscere i sogni, dovrebbe ritirarsi in un luogo appartato, togliere tutti i suoi vestiti, saltare, ballare completamente nudo, e gridare ad alta voce: "Questo è un sogno! Un sogno!" Oppure andare sul bordo di una scogliera pericolosa, guardare giù nel baratro, e fare lo stesso. Se non è ancora possibile riconoscere i sogni, dovrebbe vergognarsi di se stesso e pregare molto il suo Guru e il Buddha Protettore, e meditare sulla Mahamudra. 40

Colui che può riconoscere solo occasionalmente i sogni, ma non costantemente, troverà la sua pratica piuttosto inefficiente. Ciò è particolarmente vero nel caso di improvvisi risvegli immediatamente dopo il riconoscimento dei sogni. Se è così. lo yogi dovrebbe stare in guardia contro questa tendenza e rafforzare il suo desiderio di rimanere nello stato di sogno. Anche se sveglio, non dovrebbe aprire gli occhi, ma provare a continuare a sognare, o a concentrarsi sul cuore o sul Centro segreto. Lo yogi dovrebbe esaminare attentamente ciò che provoca un rapido risveglio dal sogno: se è la tensione troppo alta deve rilassarsi di più, se è il rumore deve dormire in un posto più tranquillo; se fa freddo o caldo, indossare abiti più o meno pesanti, e così via. In breve, lo yogi deve sempre cercare di scoprire perché non è in grado di riconoscere i sogni, e poi adottare le opportune misure correttive. Per esempio, se c’è anche sonnolenza, visualizzate una rossa o bianca Tig Le in gola, o nel punto di mezzo tra le due sopracciglia, che irradia brillante luce; se si è troppo vigili, o con facile risveglio, visualizzate una Tig Le blu o nera nel Centro del Cuore o nel Centro Segreto. Quando lo yogi ha un sogno spaventoso, dovrebbe pensare che la paura è ingiustificata dicendo, "Questo è un sogno. Come può il fuoco bruciarmi o l’acqua annegarmi in un sogno? Come può questo animale, o diavolo, ecc., nuocermi? ". Mantenendo questa consapevolezza, avrebbe dovuto senza paura calpestare sul fuoco con i piedi, attraversare l'acqua, o trasformarsi in una palla di fuoco grande e volare nel cuore del diavolo minaccioso . Lo yogi che sa riconoscere i sogni abbastanza bene e costantemente, dovrebbe procedere a praticare la trasformazione dei Sogni. Questo per dire che nello stato di sogno, avrebbe dovuto cercare di trasformare il suo corpo in un uccello, una tigre, un leone, un re, una casa, una roccia, una foresta… o in ciò che gli piace. Quando questa pratica si è stabilizzata, deve poi trasformarsi nel corpo del Buddha Protettore in varie forme, sedute o in piedi, grandi o piccole, e così via. Inoltre, egli deve trasformare le cose che vede nei sogni in oggetti diversi - per esempio, un animale in un uomo, l'acqua in fuoco, uno in molti o molti in uno. . . . Egli dovrebbe esercitare vari poteri soprannaturali, come calpestare il sole e la luna, o moltiplicare il suo corpo in milioni e miliardi per riempire l'intero cosmo. Uno degli scopi principali della pratica Yoga del sogno è realizzare in questa vita quello che sarà il corpo illusorio nello Stato di Bardo. Per ottenere questo, bisogna prima riconoscere i Quattro Vuoti del Sonno(39), poi dal quarto Vuoto Innato, si proietta istantaneamente la Mente Pranica fatta di Corpo Illusorio del Buddha Protettore in un Mandala,e si dissolve poi il Mandala e il Buddha nel grande Vuoto ancora una volta. Questo è, in breve, il processo di dissoluzione praticato nello Yoga del sogno. Dopo questo lo yogi deve praticare nel sogno il Viaggio nelle Terre di Buddha come indicato di seguito. 41

Visualizzi se stesso come diventato il Buddha Protettore, e istantaneamente, come una stella cadente, arriva nel cielo di Indra, o qualche altro cielo samsarico; e osserva il posto prima di tornare. Quando questa esperienza si è stabilizzata, si dovrebbe quindi viaggiare in una delle Terre Pure del Buddha, come la Terra Pura di Vairocana, di Amitabha, o simili, e rendere omaggio con offerte al Buddha e ascoltare la sua predicazione. In principio, le visioni e le esperienze non sono molto chiare, ma si deve fermamente credere che ciò che vede nel sogno è la vera Terra Pura, come anche Samsara e Nirvana sono, dopo tutto, dei sogni. Se uno chiede: "C'è qualche differenza tra lo Yoga del Corpo Illusorio e la pratica dello Yoga del Sogno? ". La risposta è che essi sono essenzialmente simili, ma lo Yoga del Sogno deve essere considerato come complementare alla Yoga del Corpo Illusorio. Uno è usato per generare il corpo illusorio, e l’altro lo perfeziona. Si dovrebbe anche sapere che il Corpo illusorio che nasce dalla Luce nello stato di veglia è molto più profondo e più sottile di quello dei sogni. Ma entrambi gli Yoga devono essere praticati per integrarsi, perché in questo modo, la dicotomia tra sogno e stati di veglia può eventualmente essere raggiunta. La pratica combinata di questi due Yoga può indurre a purificare i pensieri abituali di Samsara: • per rendersi conto che tutte le cose sono manifestazioni della mente,e che la mente è priva di auto-entità, come i sogni; • per sapere che sia Samsara che Nirvana sono irreali miraggi, e che non legano nulla e non liberano nulla; • per purificare se stessi da tutti i grossolani e sottili attaccamenti puri e impuri, e, infine, rivelare la magia del Buddha Sambhogakaya.

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4. ISTRUZIONI PER LO YOGA DELLA LUCE. COME RICONOSCERE LA LUCE. Le misure adottate nella pratica preliminare per rimuovere eventuali ostacoli e raccogliere tutte le condizioni favorevoli per riconoscere la Luce, sono le stesse dello Yoga del Sogno. Ma in aggiunta, lo yogi deve mangiare cibo nutriente, massaggiare il suo corpo, vivere in un posto molto tranquillo, conservare le sua Tig Le, ed essere gentile e rilassato in ogni momento. In un periodo di meditazione, dovrebbe spendere un terzo del tempo nella pratica Dumo, e due terzi praticando lo Yoga della Luce. Si deve prima visualizzare un Vajradhara blu [primo Buddha che ha trasmesso gli insegnamenti Tantrici] con la consorte seduto nel Centro del Cuore, e pregare per lui per il raggiungimento della Luce Innata, poi si deve visualizzare una Hum blu nel centro del cuore e trattenere la respirazione del Vaso, o mentalmente intonare una lunga Hum, allora tutto il mondo esterno si dissolve nel suo corpo, il corpo nella Hum, la Hum nella Nada [ciò che rimane del processo di dissoluzione(40)], la Nada nel Grande Vuoto. Si dovrebbe meditare sul vuoto e trattenere il respiro. Proseguendo in questo Samadhi, lo yogi deve ancora una volta visualizzare il Corpo Illusorio del Buddha Protettore, e così via. Alcune persone affermano falsamente che questo dovrebbe essere fatto solo di notte, ma il fatto è che se si pratica durante il giorno, aumenterà notevolmente la possibilità per la Mente Pranica di stabilizzare la rivelazione della Luce, così che sarà molto più facile che si riconosca la Luce durante il sonno. Inoltre, grandi vantaggi saranno aggiunti trattenendo il respiro. Colui che segue questa pratica è certo di portare il prana nel Canale Centrale e aprire i Quattro Vuoti. . . . Questa è, pertanto, la pratica più importante dello Yoga della Luce. MANTENERE LA LUCE DURANTE IL SONNO Coloro che possono schiudere i Quattro Vuoti uno alla volta, raccogliendo il prana nel canale centrale durante il giorno, possono farlo anche durante il sonno, se si concentrano sulla Hum nel Centro del Cuore immediatamente prima di addormentarsi. Il momento migliore per "mantenere" la Luce non è nel mezzo della notte, in cui il sonno è molto pesante, ma all'alba, o ogni volta che il sonno è leggero, e la migliore postura è quella di giacere su un lato, con entrambe le ginocchia flesse. Qui, i due elementi essenziali della pratica dello Yoga della Luce sono la visualizzazione delle cinque sillabe-chiave sui cinque petali di loto nel Centro del Cuore, e la ritenzione del respiro. Prima di addormentarsi, lo yogi dovrebbe pensare, fino a ventuno volte, che deve riconoscere l'innata Luce quando emerge dopo le tappe della Rivelazione, dell’Espansione e della Realizzazione. Poi visualizza tutto il suo il corpo che si dissolve nella Hum e la Hum nella Luce,concentrandosi su di essa. 43

Quando si è un po' assonnati, ci si concentra sulla A breve Tibetana, quando si ha abbastanza sonno sulla sillaba Nu, quando si ha molto sonno sulla sillaba Ta , quando si sta per addormentarsi sulla sillaba Ra, e nell’incoscienza del primo sonno, sulla sillaba Hum. All'inizio lo yogi può trovare difficile da visualizzare le ultime due sillabe, perché tende ad addormentarsi immediatamente dopo la concentrazione sulle prime tre: ma attraverso la pratica ripetuta egli può gradualmente farlo. Colui che non può rimanere cosciente nello stato di incoscienza del sonno, dovrebbe praticare duramente di giorno, al fine di guadagnare più potenza nel Samadhi. Questo gli permetterà di rimanere consapevole in stato di incoscienza e vedere qualche Luce. . . . Alcune istruzioni dicono che se uno ancora non è in grado di riconoscere la Luce, egli deve abbandonare il sonno per tre giorni e notti e poi riprovare. Colui che può rivelare le quattro Luci o Vuoti uno alla volta, cioè le luci della Rivelazione, dell’Espansione, della Realizzazione, e del Nato-Innato, può eliminare i pensieri samsarici grossolani e sottili e trascendere la mente discriminante. Poi vedrà faccia a faccia la vera Luce del Sonno, trasparente e chiara come un cielo senza nuvole. Questa è la superba esperienza, o la Luce “perfetta”. Accanto a questa c’è ciò che potremmo chiamare l'esperienza "minore" della Luce, in cui, anche se il yogi non può riconoscere i Quattro Vuoti, o eliminare tutte le manifestazioni samsariche, può superare la sonnolenza pesante e discernere chiaramente la trasparente Illuminante-Vacuità. Poi c’è l’esperienza "inferiore", in cui lo yogi non può riconoscere il "perfetto", né la Luce "minore", ma sperimenta una mente chiara e trasparente, nello stato di sonno prima che i sogni sorgono. Questa è chiamata l'esperienza della "Luce Corrispondente." Se attraverso la pratica durante il giorno si è raggiunto uno stabile Samadhi, il suo potere può accompagnare giorno e notte, compresi gli stati di sonno e sogno. In tal caso, lo yogi non sognerà di regola, e se lo fa, può riconoscerlo immediatamente. Ma alcuni guru dicono che questa non è la Luce del Sonno, ma solo un'esperienza di Samadhi nello lo stato di sonno. Questo può essere vero, ma se così si può praticare davvero può aumentare la sua possibilità di riconoscere la Luce e vedrà presto la luce "minore". Anche se ci siano molti metodi per mantenere la Luce, le istruzioni precedenti sono più che sufficienti per lo scopo, e lo yogi dovrebbe seguire quella più utile a lui.

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COMMENTI SUI QUATTRO VUOTI I Quattro Vuoti, le Quattro Luci, o le Quattro Beatitudini, sono il nucleo dell’esperienza dello Yoga della Luce. Essi sono indotti dalla raccolta del prana nel canale centrale durante il giorno nello stato di veglia. Chi può farlo, dovrebbe concentrarsi in particolare sul Quarto Vuoto, o Luce Innata. Il metodo per riconoscere questi quattro vuoti è il seguente: Durante la pratica dello Yoga della Luce di notte, lo yogi deve prima concentrarsi sulla A breve su uno dei petali in loto del Centro del Cuore. Attraverso questa pratica i prana dei Cinque Elementi si riuniranno nel Canale Centrale e emergeranno in sequenza visioni di fumo, miraggi, luci, ecc. Quando si sente assonnato, egli dovrebbe concentrarsi sulla sillaba Nu, dopodiché più prana saranno raccolti, i pensieri grossolani discriminanti si dissolveranno, e il Vuoto Iniziale o la Rivelazione della Luce creeranno una esperienza come la visione di un chiaro di luna in un cielo terso. Quando lo yogi diventa trasognante, dovrebbe concentrarsi sulla sillaba Ta, più prana saranno raccolti, tutti i pensieri sottili discriminanti si dissolvono, e il secondo, o il Vuoto Estremo - altrimenti chiamato Luce dell’Espansione, sorgerà e si proverà una sensazione come la visione della luce del sole in un cielo senza nuvole. Quando si sente molto sonno, occorre concentrarsi sulla sillaba Ra, dopo di che tutti i prana saranno raccolti, la maggioranza dei più sottili pensieri discriminanti si dissolverà, e il Terzo,o Grande Vuoto - altrimenti chiamato Luce della Realizzazione- sorgerà, con la sensazione come di tenebra in un cielo profondo e sereno. Infine, lo yogi si addormenta [o diventa incosciente] mentre si concentra sulla Hum, tutti i prana del Raggiungimento e tutti i più sottili pensieri discriminanti si dissolvono, e il quarto, il Vuoto Totale, chiamato la Luce Innata – sorgerà, con la sensazione come di vedere la volta del cielo limpido all'alba, senza le tre “contaminazioni” di sole, luna, e crepuscolo. Questi sono i quattro Vuoti, o Luci del Sonno, che lo yogi deve riconoscere. All'inizio, non può essere in grado di riconoscere tutti questi Quattro vuoti, ma con la pratica continua e persistente, finirà per farlo. Colui che non sia in grado di "mantenere" i Quattro Vuoti, dovrebbe praticare lo Yoga nel corso del sonno leggero. Colui che non è abbastanza dotato nel mantenere la Luce attraverso la pratica regolare, troverà difficoltà a farlo al contrario, cioè dalla Luce Innata per mantenere la Terza, la Seconda, e quindi la Luce Iniziale. Il processo regolare è pertanto essenziale e molto importante. Se si è costretti ad emergere dal Samadhi di Luce per l'agitazione del prana, ci si dovrebbe concentrare sulla Hum nel centro del cuore per ristabilizzare il Samadhi. Se questo non aiuta, si dovrebbe quindi provare a meditare sulla Luce "minore". Se si è costretti ad uscire dalla Luce "minore", si dovrebbe quindi provare a praticare il Corpo Illusorio del Sogno. Ma per fare questo correttamente, bisogna essere in grado di raccogliere il prana nel canale centrale e di aprire i Quattro Vuoti nella pratica diurna. 45

Solo quando si arriva a questa fase si può completamente mantenere la Luce di notte. Gli Yogi meno avanzati possono riconoscere la Prima o Seconda Luce, ma farlo con la Terza e la Luce Innata, sarà estremamente difficile. Se prima di andare a letto si ha un desiderio molto forte a mantenere la Luce, e si concentra sulla Hum nel Centro del Cuore, irradia luce brillante che riempie l'intero corpo ed avrà buone possibilità di vedere la Luce "minore". In uno stato di sonno di Luce senza sogni, vedrà la Natura della Mente come illuminata e ancora vuota, trasparente, senza impedimenti. La sua consapevolezza è chiara come se fosse sveglio. Tuttavia, egli non può eliminare la fonte di distrazione dei pensieri e, talvolta, la sua consapevolezza illuminante, emerge insieme ai sogni. Se questo accade, deve comunque concentrarsi sulla Hum e cercare di mantenere l'illuminante Consapevolezza, al fine di stabilizzare la Luce. Colui che non può riconoscere la Luce durante il sonno profondo non deve scoraggiarsi, ma deve provare di nuovo a prendere coscienza, e gradualmente riuscirà. Se a causa dell'agitazione del prana, alcuni sogni nascono, si dovrebbe identificare queste visioni con il Buddha Protettore ed il suo Mandala, poi provare ancora una volta di più per dissolverli nel Grande Vuoto. . . . Si deve sapere che la Luce "minore" non è la vera Luce del Sonno; l’altra è la Quarta, o Luce Innata, priva di ogni distrazione e pensieri discriminanti, mentre la prima è solo una luce superficiale mista a discriminanti pensieri e distrazioni. Ma se si può stabilizzare e rafforzare questa Luce "minore", alla fine si avrà successo a mantenere la Luce Innata. Attualmente, molti yogi in Tibet possono raggiungere solo lo stato di mantenimento della Luce "corrispondente", anche quelli che possono praticare bene possono mantenere solo la Luce "minore". È quindi estremamente importante conoscere questa differenza. . . . COMMENTI SULLE TRE LUCI FONDAMENTALI La Luce, secondo l'insegnamento dei Tantra, può essere classificata in tre gruppi: (1) la Luce dell’Origine (2) la Luce del Sentiero (3) la Luce di Fruizione. La Luce dell’Origine, o della Realtà, è la Luce Innata che esiste sempre, indipendentemente dal fatto che se ne sia a conoscenza o no. La Luce del Sonno e la Luce della Morte appartengono a questa classe. La Luce del Sentiero è la realizzazione diretta della Vacuità [Sunyata], o delle Quattro Luci o Vuoti che nascono quando il prana entra nel canale centrale. Può anche essere chiamata la Non Discriminante Saggezza – una realizzazione del Vuoto non nato che trascende il dualismo tra soggetto e oggetto.

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La Luce di Fruizione è la realizzazione dell’Ultima Luce, l'Illuminazione perfetta e completa dello stato di Buddha. La Luce del Sonno può anche essere divisa in vari gruppi. Quella che è riconosciuta nel sonno profondo, senza "oggetto di riferimento" si chiama Luce del Sonno Profondo; quella che è riconosciuta con oggetti grossolani e sottili si chiama la "minore" Luce del Sonno, e così via. Come indicato prima nello Yoga del Sogno, si dovrebbe osservare se si è sicuri e in grado di padroneggiare il Bardo [stato intermedio tra la Morte e la successiva Rinascita]. Ci si dovrebbe chiedere: "Con la mia attuale Realizzazione posso padroneggiare la Luce della Morte quando sarà il momento? ". Se si riescono a padroneggiare i Quattro Vuoti del Sonno, si può essere sicuri di riconoscere i Quattro Vuoti al momento della morte. Per lo yogi, la morte è un passo molto utile sul Sentiero. Così, con la pratica di questo Yoga della Luce, gli attaccamenti e le discriminazioni Samsariche saranno purificate e la auto-Illuminante Saggezza realizzata. Con il Fuoco della Saggezza della Luce Innata, si possono distruggere tutti i pensieri impuri abituali, unire la Luce Figlia e Madre in una sola, e abbracciare tutto nella grande totalità della Luce innata. . . . Si potrà quindi raggiungere la perfetta Dharmakaya e Rupakaya (Corpo Divino e di Trasformazione di Buddha) (41) e fino alla fine del Samsara si può, senza il minimo sforzo, aiutare tutti gli esseri senzienti in un infinito numero di modi.

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5. ISTRUZIONI PER LO YOGA DEL BARDO. IL FENOMENO DELLA MORTE. Per praticare lo Yoga del Bardo si dovrebbero prima capire i principi fondamentali del Bardo, informazioni che possono essere trovate in altre fonti. Una lettura ampia su questo tema è necessaria (da molti Sutra e Tantra). Passo ora a descrivere brevemente il fenomeno della morte: (1) Quando l’Aggregazione [Skandha] della Forma(42) comincia a dissolversi, ci si sente deboli fino al punto di esaurimento. Quando l’elemento Terra comincia a dissolversi, il corpo diventa secco: quando l'organo della vista si dissolve, non si possono spostare i bulbi oculari o vedere chiaramente; quando l'elemento della Saggezza del Grande Specchio (43) [che riflette la Coscienza del corpo fisico] comincia a dissolversi, la mente diventa molto debole e opaca. (2) Quando l’Aggregazione dei Sensi comincia a dissolversi, ci si sente lenti e intorpiditi; quando l'elemento Acqua si scioglie, le secrezioni all'interno del corpo si fermano: quando l’organo dell'udito si dissolve, non si può più sentire; quando l'elemento della Saggezza dell’Uguaglianza si disperde, non si può distinguere tra gioia e dolore. (3) Quando l’Aggregazione della Percezione comincia a dissolversi, non si possono vedere tutti gli oggetti esterni; quando l’elemento Fuoco si dissolve, non si può digerire; quando il naso comincia a mancare, il prana superiore rallenta e diventa irregolare; quando l'olfatto si dissolve, non si possono distinguere gli odori; quando l'elemento della Saggezza dell’Osservazione si dissipa, il morente non in grado di riconoscere i parenti in piedi intorno a lui. (4) Quando l’Aggregazione dell'Azione si dissolve, non si può fare nulla; quando l'elemento del prana si dissipa, i Dieci Prana torneranno da dove sono venuti; quando l'organo del gusto si dissolve, la lingua si accorcia e si ispessisce; quando il senso del gusto non riesce, non si possono distinguere diversi sapori; quando l'elemento della Saggezza della Attività si dissolve, non si può né agire né volere. Secondo un'altra Scrittura, sono fornite le seguenti informazioni sulla morte: (1) Quando l'elemento terra si dissolve nell'acqua, il segno esteriore è che non si può muovere il corpo, sentendosi come se si perdesse l’appoggio e sul punto di crollare. Si vuole gridare: "Aiutatemi a stare in piedi!". Il segno interno è che la coscienza appare come vorticose nuvole di fumo. (2) Quando l' elemento acqua si dissolve nel fuoco, il segno esteriore è il prosciugamento di tutte le secrezioni, il segno interno è che la coscienza manifesta miraggi mobili e tutti i trentatre discriminanti pensieri di rabbia(44) si placano. (3) Quando l’elemento fuoco si dissolve nel prana, il segno esterno è una drastica riduzione del calore corporeo, mentre le dita di mani e piedi diventano insensibili e fredde, il segno interno è che la coscienza si manifesta come una fioca scintilla di 48

lucciola, e i quaranta discriminanti pensieri di lussuria si placano. (4) Quando il prana si dissolve nella coscienza, il segno esterno è che le esalazioni del respiro molto lunghe e le sue inalazioni molto brevi. Il segno interno è che la coscienza appare come una chiara e stabile lampada, e i sette discriminanti pensieri di ignoranza si placano. Secondo le Scritture, questi segni di morte possono apparire uno dopo l'altro o tutti in una volta, a seconda dell'individuo. Quando gli elementi sottili si dissolvono, il morente ha le seguenti esperienze: (1) Quando la coscienza si dissolve nella Luce della Rivelazione, vedrà la luce come quella della luna in un cielo senza nuvole. (2) Quando il Luce della Rivelazione si dissolve nella Luce dell’Espansione, vedrà una striscia di luce rosso-blu dei colori dell'alba. (3) Quando la Luce dell’Espansione si dissolve nella Luce della Realizzazione, sperimenterà la completa oscurità e perderà conoscenza. (4) Questo stato di incoscienza di nuovo si dissolve in Luce, e apparirà un vuoto trasparente e chiaro come un cielo senza nuvole all'alba che trascende tutte le contaminazioni sottili dei precedenti tre stati. Questa è la vera Luce della Morte o la Luce Innata. . . . Quando i vari elementi sono dissolti, uno dopo l’ altro, l'elemento prana infine si dissolve nella coscienza presso il Centro del Cuore. Poi la Tig Le bianca scenderà dal centro della testa, la Tig Le rossa sorgerà nel Centro dell'ombelico, e le due si uniranno nel Cuore. Quando le Tig Le rossa e bianca saranno completamente fuse, la Luce della Morte apparirà. Ogni essere senziente vivente nei Reami dei Sei Lokas [in tutta la Terra], vedrà la Luce della Morte, una volta alla fine di ogni vita, ma purtroppo, non sarà in grado di riconoscerla e ricordarla. L’EMERGERE DELLO STATO DI BARDO .... Quindi, nel processo inverso, dalla Luce della Morte, la Realizzazione, l’Espansione, e la Rivelazione sorgeranno a loro volta. Quando il prana dormiente comincia a muoversi, la Luce della Realizzazione emergerà; e subito dopo, le luci dell’Espansione e della Rivelazione seguiranno. Allora gli otto discriminanti pensieri nasceranno e come conseguenza, tutte le manifestazioni illusorie del Bardo appariranno. Una questione controversa si pone spesso qui: "A cosa somigliano i corpi ed i volti degli abitanti del Bardo? ". Secondo i fratelli Asangha, prendono la forma della prossima incarnazione. Ma altri dicono che sono simili a quelli della precedente incarnazione. Secondo i Guru della Successione, tuttavia, nelle prime fasi del Bardo il viso ed il corpo sono simili a quelli della precedente incarnazione; poi a poco a poco svaniscono fino a quando, nelle ultime fasi del Bardo, assumono 49

l'aspetto della prossima incarnazione. Questa teoria non è solo ragionevole, ma in accordo con le Scritture. Molti Sutra indicano chiaramente l'esistenza nello stato del Bardo del "corpo dell’abito", a forma dell'incarnazione precedente. Il grande Commentario sul Tantra di Kalacakra concorda anche. Questo punto sarà abbastanza chiaro se prendiamo i sogni come esempio. In essi, secondo il pensiero abituale, non cambiamo volto né forma. Allo stesso modo, i pensieri abituali continueranno a mantenere la propria forma nel Bardo iniziale, e solo nelle fasi successive, quando i pensieri abituali della vita precedente sono scomparsi, sorgerà una nuova forma corporea, come quella della prossima incarnazione. Un abitante del Bardo dispone di tutti gli organi completi e può viaggiare ovunque senza ostruzione eccetto per il luogo in cui egli è destinato a incarnarsi di nuovo. Ha qualche superpotere samsarico, si nutre del profumo del cibo, e può vedere altri abitanti del Bardo. Se l’abitante del Bardo è destinato a nascere in miserabili regni, avrà una visione di oscurità profonda, o di una nera notte di pioggia .... Se deve nascere in un felice regno, egli vede una luce bianca brillante come la luna. . . . Un altro passo della Scrittura dice: "Coloro che devono nascere nell’Inferno vedranno tutte le cose di colore bruno-nero, come legno bruciato; quelli che nasceranno nel regno dei Fantasmi Affamati vedranno colori fumosi; quelli destinati al Cielo vedranno una luce d’oro; quelli che nasceranno nel Cielo della Forma (rapadhatu) vedranno bianco. . . e quelli che nasceranno nel Cielo Informe (arupadhatu) non avranno alcuna esperienza di Bardo - essi si incarnano immediatamente nel Cielo senza Forma, dopo la morte. . . . Si dice, tuttavia, che gli esseri senzienti destinati al Cielo senza Forma nasceranno nei regni inferiori, con una nuova esperienza di Bardo. . . . Quando l'elemento Terra è disturbato, l’abitante del Bardo sente il tuono delle esplosioni, quando l'elemento acqua è disturbato, sente il boato delle onde oceaniche, quando è disturbato l’elemento Fuoco, sente il rombo di una foresta in fiamme, e quando è disturbato l'elemento vento, sente l’urlo dell’uragano. Le tre Passioni Velenose - la lussuria, l'odio e l'ignoranza- possono causare all’abitante del Bardo di avere vari tipi di visioni spaventose nei colori bianco, rosso e nero, e i suoi confusi pensieri abituali proiettano fantasmi e demoni che si avvicinano per fargli del male. Un abitante del Bardo si dice che possegga queste qualità: (1) Il suo corpo non offre alcuna resistenza e non getta ombra, e in una frazione di secondo può viaggiare in molte terre. (2) Gli esseri senzienti in altri regni non possono testimoniare i suoi atti. (3) Egli è chiaroveggente e telepatico. (4) Egli non vede né sole, né luna, né stelle. 50

(5) Osserva lo Spirito Innato [proiezione della propria coscienza] (45) e tutte le buone cattive azioni commesse nella sua precedente vita. (6) Anche se vede il cibo, non può goderne se non viene offerto o dedicato a lui. Sebbene la descrizione di cui sopra, è difficile accettarla come definitiva o invariabile, perché il Karma degli individui non è mai lo stesso, e le manifestazioni variano anche notevolmente. Comunque lo stato del Bardo è come lo stato del Sogno, molto instabile e incerto. La lunghezza massima della durata del Bardo è di sette giorni, ma se entro questo tempo l’abitante del Bardo non è reincarnato, egli "muore" o cade in deliquio per rinascere immediatamente nel secondo Bardo. Questo processo può essere ripetuto sette volte, per un totale di quarantanove giorni. L’abitante del Bardo si innamora del luogo in cui egli deve rinascere, non appena lo vede. Colui che nascerà con l'umidità o il calore sarà attratto da fumi e odori. Colui che nascerà sotto forma di verme o uovo concepirà grande lussuria e odio verso entrambi i suoi genitori quando vede il loro rapporto. Colui che deve nascere come un uomo amerà la madre e odierà il padre, e [come una donna], viceversa. Non appena questo desiderio e l'odio nascono, l'abitante del Bardo immediatamente cade in deliquio, e senza rendersene conto, sarà reincarnato. . . . Colui che nascerà in uno dei cieli vedrà le splendide dimore celesti, con gli angeli maschi e femmine, e li desidererà. . . . Colui che nascerà nei regni miserabili vedrà molte visioni terribili e cercherà disperatamente di evitarli. Se egli fugge in una grotta, una fossa, o un albero sarà nato come un animale, se si fugge a una casa di ferro egli sarà nato nell’Inferno. Quando l’abitante del Bardo muore, passa anche attraverso le quattro fasi del processo di dissoluzione, cioè, la subsidenza del prana nella Rivelazione, l'Espansione, la Realizzazione e la Luce Innata. Poi il processo inverso inizierà dalla Luce Innata, alla Realizzazione, alla Espansione, alla Rivelazione, agli ottanta pensieri discriminanti, agli elementi del prana, del fuoco. . . fino a che il complesso corpo-mente è stata completato. LE OPPORTUNITA’ DEL BARDO Al momento della morte, quando la Luce Madre e Figlia si fondono, tutte le sottili contaminazioni del pensiero discriminante svaniranno. In questo momento uno yogi avanzato che ha padronanza di entrambe gli Yoga dello Sviluppo e del Perfezionamento può raggiungere il perfetto stato di Buddha e dei suoi meriti in una sola volta. Colui che è abbastanza avanzato, ma può praticare la superba Mahamudra giorno e notte, può anche mantenere la luce della morte; poi, quando appaiono visioni del Bardo, può utilizzarle ulteriormente per la sua realizzazione. . . . Alcune persone sostengono che è possibile, anche con lievi meriti e preparazioni,

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realizzare il Dharmakaya al momento della morte, e la Sambhogakaya e Nirmanakaya nello stato di Bardo. Questa affermazione è infondata e contraria alle Scritture. Questi non si rendono conto che mantenere la Luce, anche per un breve periodo, è estremamente difficile; e che per rimanere non confusi dalle sconcertanti visioni spaventose del Bardo, mentre si utilizzano come mezzo per ulteriore devozione, è ancora più difficile. Questo è chiaramente dimostrato dal fatto che anche noi, i vivi, abbiamo grande difficoltà nel riconoscere la Luce del Sonno e dei Sogni qui e ora. Anche se siamo in grado di riconoscere la Luce e i sogni, non possiamo tenerli fermi, né si può dominare e trasformare i sogni come ci pare. . . Ma questa critica non implica una negazione: che coloro che preparano e praticano durante la loro vita beneficeranno da essa alla morte e nel Bardo. Tutte le manifestazioni di questo mondo sono, infatti, quelle del Bardo, e tutte le esistenze samsariche sono quelle del Bardo. Il periodo tra la nascita e la morte può essere definito il "Bardo della Vita e della Morte"; a partire dal momento di addormentarsi fino al risveglio il "Bardo del Sogno"; dalla morte fino alla reincarnazione, il "Bardo" vero e proprio. In questi tre Bardo, il Dumo Yoga e lo Yoga del Corpo Illusorio, gli Yoga della Luce e del Sogno, e gli Yoga del Bardo e della Trasformazione, rispettivamente, dovrebbero essere sottolineati per la pratica. In entrambi gli stati di sonno e di veglia, si dovrebbe pensare che tutto quello che si vede, si sente, si tocca, e si agisce è nello stato di Bardo. Si deve sapere che la pratica continua e ripetuta di questa istruzione è una preparazione eccellente per il Bardo. Molti Guru hanno detto: "Nella pratica dello Yoga del Bardo, non bisogna dimenticare le istruzioni neanche per un attimo, anche se si è inseguiti da sette cani feroci tibetani.” Quando il momento della morte si avvicina, si dovrebbe offrire la proprietà e i beni alle Tre Preziosità [il Buddha, il Dharma, e Sarigha] (46), fare la carità senza risparmio, tagliare tutti gli attaccamenti, osservare rigorosamente i Precetti Samaya, e pentirsi di tutte le trasgressioni e gli atti peccaminosi. . . . Si dovrebbe anche cercare la reiniziazione dal Guru o da Buddha per ripristinare i Precetti Samaya semmai non si fossero rispettati. Si deve pregare sinceramente il Guru e il Buddha Protettore per chiedere aiuto nel mantenere la Luce della Morte e il Corpo Illusorio nel Bardo, e chiedere agli amici spirituali per ricordargli le istruzioni al suo letto di morte. " Il più avanzato yogi deve, al momento della morte, praticare lo Yoga della Dissoluzione, e concentrarsi sulla Essenza di Auto Illuminazione per fondersi con la Luce della Morte; quindi dalla Luce dovrebbe cercare di far sorgere la Mente Pranica per fare un perfetto Sambhogakaya e Nirmanakaya.

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Questi yogi molto avanzati che hanno raggiunto il quarto Stadio di Mahamudra possono sicuramente unire la Luce Madre e Figlia al momento della morte. Allora tutti i legami del corpo Karmico, delle manifestazioni e della mente, saranno tagliati: e tutti i meriti della Buddhità saranno completati. Le loro menti diventeranno il Dharmakaya, i loro corpi i Corpi della Saggezza, e la loro terra la Terra della Perfezione e della Purezza. Lo Yogi abbastanza avanzato dovrebbe praticare anche nello stesso modo come il più avanzato. Se può riuscire in questo, gli consentirà di bypassare la fase di Bardo e raggiungere una più avanzata fase del Sentiero [Bhumi]. In caso contrario, deve pregare intensamente per nascere nella Terra Pura di Buddha, e applicare l'insegnamento dello Yoga della Trasformazione. . . . Questi yogi inferiori, che non possono né sostenere la Luce della Morte, né il Corpo Illusorio, dovrebbero cercare di allertare la loro consapevolezza, e con la comprensione definitiva e incrollabile fiducia, applicare le istruzioni per affrontare la sfida della Morte e del Bardo. Chi non può utilizzare l'opportunità della Morte e del Bardo per ottenere la Liberazione sarà costretto dal Karma ad incarnarsi ancora una volta nel Samsara. Per impedire questo, le seguenti istruzioni devono essere applicate: Quando l’abitante del Bardo viene in un luogo più attraente, dovrebbe visualizzarlo come il Mandala del suo Buddha Protettore. Quando la lussuria e l'odio nascono a causa della vista dei rapporti tra uomo e donna, egli stesso dovrebbe allarmarsi e pensare che questa sia la terza iniziazione del Padre e Madre Buddha. Egli deve accettare l’esperienza della Beatitudine del Vuoto, e osservare che sia la lussuria e l'odio sono illusorie e vuote. Sottolineando in tal modo la vista di Sunyata [Vuoto], può liberarsi da Samsara per sempre. Se l’abitante del Bardo può fare questo con successo e la fuga dalla reincarnazione nei primi sette giorni, egli non troverà nessuna difficoltà a fare lo stesso durante i prossimi sette giorni e oltre. Sarà nato nella Terra Pura di Buddha e completerà le sue devozioni nel Sentiero. Se l’abitante del Bardo vuole nascere nella Pura Terra di Buddha, dovrebbe sviluppare un forte desiderio di incarnarsi là. Ciò è di vitale importanza. Poi si dovrebbe applicare l'istruzione dello Yoga della Trasformazione, e in una frazione di secondo nascerà nella Terra Pura. . . . Il vantaggio de Bardo Yoga può essere così riassunto: (1) Il Dharmakaya [corpo della Realtà] può essere realizzato al momento della morte, (2) il Sambhogakaya [corpo dello Splendore e della Gloria] realizzato nel Bardo, (3) il Nirmanakaya [corpo di Trasformazione] realizzato al momento dell'incarnazione. Questo è anche chiamato il percorso che porta alla realizzazione del Trikaya [tre Corpi] del Buddha.

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6. ISTRUZIONI PER LO YOGA DELLA TRASFORMAZIONE. Lo Yoga della Trasformazione è un insegnamento concepito per fornire la coscienza della Terra Pura di Buddha, o di un più alto regno di nascita. Per gli yogi avanzati che possono sostenere la Luce della Morte e l'illusorio Corpo del Bardo, questo Yoga non è necessario. Ma per coloro che non hanno ancora raggiunto le fasi avanzate, è estremamente importante. Chi ha imparato lo Yoga dell’Evoluzione, e in qualche misura le funzioni di prana e nadi, e la visione generale di Mahamudra, è meglio qualificato per praticare questo Yoga. Chi non può, dovrebbe almeno avere grande fiducia in questo insegnamento, credere fermamente nella legge del Karma, e capire a fondo il significato e il processo di questa pratica. Dovrebbe anche essere ragionevolmente abile nel mantenere la Respirazione del Vaso nel Dumo Yoga come accennato prima. COME PRATICARE LO YOGA DELLA TRASFORMAZIONE La visualizzazione e l'esercizio dello Yoga della Trasformazione deve essere praticato nel modo seguente: Nel Corpo di Yidam [Corpo del Buddha Protettore] visto coincidente con il proprio corpo, visualizzare il canale centrale e otto sillabe Hum, ciascuna chiude una delle otto uscite del corpo [due orecchie, due occhi, il naso, la bocca, l’ano e l’organo sessuale] per evitare la fuga di coscienza da queste porte(47). . . . Poi visualizzate il Buddha Protettore seduto in cielo prima e sopra di voi, e una Hum blu nel centro del vostro cuore, irradiante i cinque colori della luce. Quindi, mantenere la Respirazione del Vaso e il proprio potere di “sparare” alla Hum attraverso il Canale Centrale fino alla Porta della Purezza [una piccola apertura in pieno centro della parte superiore della testa,] e allo stesso tempo gridare "Hig!" ad alta voce per rafforzare la forza del "colpo". Ora mantenere la Hum alla Porta della Purezza per un secondo e poi delicatamente pronunciare "Gha!" per portarla verso il basso e di nuovo al Centro del Cuore. Ripetere questa operazione sette volte prima di fermarsi, poi riprendere la pratica. Dopo un paio di giri, gridare "Hig!" sette volte, e sparate la Hum fuori del corpo per entrare nel Cuore del Buddha Protettore nel cielo sopra di voi. Quindi ripetere delicatamente e in un tono più basso '"Gha!" sette volte consecutive, in questo modo la Hum torna al vostro Centro del Cuore. Colui che fa questo quattro volte al giorno, in pochi giorni potrà avere la seguente esperienza: La parte superiore della testa farà un prurito doloroso e si sentirà caldo, e nel suo centro un nodulo salirà per secernere una forma di liquido giallastro. . . . Se questi sintomi si verificano, si deve sapere che sono i segni della realizzazione. Dopo di che si dovrebbe smettere, solo ripetendo la pratica una volta o due volte al mese, ma si deve fare un voto forte per nascere nelle Pure Terre di Buddha, e rafforzare la fiducia e la voglia di andarci.

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APPLICAZIONE DELLO YOGA DELLA TRASFORMAZIONE Quando tutti i segni della morte appaiono e non c'è più niente da fare per prolungare la vita, lo Yoga della Trasformazione si deve applicare. Chi lo fa prima che sia dovuto morire commette un grande peccato e sarà dannato. ... La tecnica di questo Yoga al momento della morte è identico a quello dato prima, eccetto che la parte superiore del Canale centrale e la Porta della Purezza dovrebbero essere visualizzati come immensamente grandi e senza ostruzioni. Ora visualizzate la Hum nel centro del cuore e, tirando su con tutta la forza gridare "Hig". Subito sparate la Hum fuori dal Canale Centrale, passando attraverso la Porta della Purezza, e in una frazione di secondo raggiungerà il cuore del Patrono Buddha in cielo davanti a voi. Se in questo momento si sente tutto diventare molto buio, il prana che sgorga fuori, e la parte superiore della testa con prurito o dolorosa, sappiate che questo è un segno sicuro che siete in procinto di lasciare il corpo per le Pure Terre di Buddha. Se tali segni non appaiono, portare la Hum in basso, attendere,e provare ancora una volta. Quando questi segni appaiono, continuare gridando "Hig!" da ventuno a venticinque volte, e si nascerà sicuramente nella Terra Pura di Buddha. Gli amici, parenti, o chi frequenta la persona morente, dovrebbero anche essi assistere a questo momento critico, ricordandogli le istruzioni dello Yoga della Trasformazione, rafforzare la sua fiducia e la fede, e pregando per lui. . . . Coloro che non hanno avuto l'opportunità di praticare questo Yoga durante la loro vita, possono provare come segue: Quando la morte si avvicina, pregare, fare offerte, pentirsi, e augurarsi di raggiungere il Buddha. Risvegliare la Bodhi-Mente [Bodhi = riferito a Buddha], rinunciare a tutti i cattivi pensieri, e tagliare ogni attaccamento. Sdraiatevi sulla destra, di fronte all’Ovest, piegate le ginocchia, e poggiate la gamba sinistra sopra quella destra. La mano destra deve rimanere sotto la guancia destra e la mano sinistra sulla gamba sinistra. Poi, suscitando un desiderio sincero di nascere nel Terra Pura di Buddha, si applicano le istruzioni dello Yoga della Trasformazione. Colui che le ignora deve essere informato da qualcuno che le conosce. Se costui non è disponibile, semplicemente concentrarsi sul cuore del Buddha Protettore in piedi prima e sopra di voi nel cielo, e continuamente gridare "Hig!" ventuno volte, gettando in tal modo la vostra coscienza nel Cuore di Buddha. Se si strofina delicatamente la testa della persona morente e si ripete "sMan.Lha", uno dei nomi del Buddha, gli otto Bodhisattva [esseri Illuminati] verranno a guidare la coscienza del morente nel Paradiso Occidentale del Buddha Amidha. . . .

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Chi vede un animale morente deve ripetere "Ratnakuta" - un altro nome di Buddha, e la coscienza dell’animale nascerà in una sfera superiore. . . . Coloro che non possono realizzare la Luce della Morte e il Corpo Illusorio del Bardo, ma si basano sullo Yoga della Trasformazione per nascere in un regno superiore, possono essere suddivisi in tre gruppi: • Yogi ben dotati che si incarnano nel Buddha della Terra Pura possono facilmente raggiungere l'Ultima Illuminazione; • quelli medi possono incarnarsi in un luogo dove il Dharma e il Vajrayana prevalgono, e così in poche vite possono raggiungere la Buddhità; • quelli inferiori, mediante questo Yoga, possono evitare i grandi dolori della morte, la fuga dalla paura del Bardo, e incarnarsi in un luogo felice, così alla fine guadagneranno la Liberazione. . . .

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EPILOGO Colui che pratica tale insegnamento profondo dei Sei Yoga non dovrebbe mai essere contento o soddisfatto di sé a causa delle esperienze acquisite in meditazione. Invece, dovrebbe praticare con diligenza e modestia fino alla fine della vita. . . . Se si manca di determinazione e perseveranza, si dovrebbe meditare sulla caducità della vita e delle sofferenze di Samsara .... Se si è egoista ed egocentrico, dovrebbe meditare sulla compassione, sulla buona volontà, e sulla Bodhi-Mente .... Quando si praticano i Sei Yoga non si deve mai abbandonare la meditazione Dharma di base, come recita la preghiera di "Prendendo un Rifugio", meditando sulla compassione e sulla Bodhi-Mente, con pentimento, prostrazioni, dediche, e così via.. . . . Si deve praticare per almeno una o due volte al giorno. Per quanto riguarda le meditazioni principali dei sei Yoga,si dovrebbe praticare da quattro a sei volte al giorno, da sveglio lavorando agli Yoga del Dumo e del Corpo Illusorio, e durante il sonno agli Yoga della Luce e del Sogno. Colui che non ha imparato lo Yoga Dumo non può far entrare il prana, né farlo rimanere, né dissolverlo nel Canale Centrale, né aprire i Quattro Vuoti o Quattro Beatitudini, né proiettare il Corpo Illusorio dalla Luce. Come risultato, non può praticare lo Yoga del Sogno e del Bardo correttamente. . . . Questo è il motivo per cui il Dumo è considerata la pratica più importante dei Sei Yoga. Si dovrebbe, quindi, spendere almeno la metà o un terzo del tempo nella pratica Dumo, anche quando si lavora prevalentemente sugli altri Yoga. Una volta ogni tanto si dovrebbero anche praticare gli Yoga del Bardo e della Trasformazione per rinfrescare la memoria. . . . LE CONGIUNZIONI DEI SEI YOGA [Poiché il Tantrismo si basa sulla considerazione dell'identità di Samsara e Nirvana, la sublimazione della Passione e Desideri, e il dispiegarsi della Innata Trikaya], la pratica dei Sei Yoga può quindi essere "congiunta" o "associata" con le tre Passioni-Desideri e il Buddha Trikaya in vari modi. La pratica del Dumo e dello Yoga del Corpo Illusorio nello stato di veglia può essere "associato" con l'elemento della lussuria; Lo yoga della Luce e del Sogno con l'ignoranza; Lo Yoga del Bardo e del Corpo illusorio con l’odio. Per assorbire in se stessi la Luce Innata occorre associarla al Dharmakaya; per proiettare dalla Luce il Corpo Illusorio realizzato dalla Mente Pranica , occorre associarla alla Sambhogakaya; per dissolvere gli elementi grossolani del corpo nel canale centrale e trasformarli in un Mandala, occorre associarli al Nirmanakaya. . . .

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Al momento della morte, per assorbire in se stessi l'Innata Luce occorre associarla al Dharmakaya; per proiettare il Corpo illusorio nello stato Bardo occorre associarlo al Sambhogakaya; e per incarnarsi in vari luoghi e forme occorre associarli al Nirmanakaya. . . . Ancora: Il sonno corrisponde con il Dharmakaya, il sogno corrisponde con la Sambhogakaya, e la veglia corrisponde con il Nirmanakaya. . . . Ci sono molti altri modi per "congiungere" o "associare" i Sei Yoga con il Trikaya e le Passioni e Desideri, ma quelli sopra sono sufficienti ad illustrare il principio generale. . . . . Coloro che hanno imparato sia gli Yoga della Evoluzione che del Perfezionamento ed aspirano a raggiungere la Perfetta Buddhità in questa vita, devono praticare l’"Atto Segreto". Tuttavia, oggigiorno in Tibet, ci sono pochi yogi che possono farlo. E’ pertanto necessario elaborare questo argomento in questa sede. Quelli che sono interessati a sapere su di esso devono consultare altre fonti. Secondo i guru della Successione, colui che pratica questi "atti segreti" non solo deve realizzare gli Yoga della Evoluzione e del Perfezionamento, ma anche praticare secondo i precetti della Scuola Hinayana e Mahayana. Egli dovrebbe rinunciare alla vita mondana,frequentare cimiteri, boschi, montagne remote e tutti gli altri luoghi deserti per praticare gli atti e le offerte tantriche. Come un animale ferito, la sua mente non ha interesse per questo mondo; come un leone, va dovunque senza paura. Egli agisce come il vento nel cielo e non attribuisce alcun valore a questa vita. La sua mente è senza oggetto come il vuoto, le sue azioni sono libere come quelle di un pazzo, senza discriminazioni. . . .

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I RISULTATI DEI SEI YOGA Ci sono due tipi di realizzazioni che si possono ottenere attraverso la pratica dei Sei Yoga, una mondana e l'altra trascendentale. La prima comprende: (A) le quattro prestazioni, e (B) le otto Siddhi [realizzazioni]. LA REALIZZAZIONE MONDANA Le quattro prestazioni sono: (1) Il raggiungimento della potenza per prevenire calamità e sventure per sé e gli altri. (2) Il raggiungimento della potenza per aumentare meriti e buona fortuna. (3) il potere di attrarre le cose desiderabili. (4) la forza di superare tutti gli ostacoli ed i mali. Le Otto Siddhi sono le seguenti: (1) la realizzazione di una spada misteriosa che può esaudire i desideri. (2) la realizzazione di pillole magiche con miracolosi poteri di guarigione. (3) la realizzazione di una meravigliosa pomata per gli occhi che conferisce chiaroveggenza. (4) La potenza della marcia veloce. (5) Un elisir magico che trasforma in età giovanile. (6) il potere di partecipare ad atti con le divinità. (7) la Potenza di nascondere il proprio corpo tra la folla. (8) il potere di passare attraverso i muri, rocce e montagne. Questi risultati mondani possono essere conseguiti dalla pratica del solo Yoga dell’Evoluzione, ma la Realizzazione Suprema si raggiunge solo attraverso la combinazione degli Yoga di Evoluzione e Perfezionamento. . . . LA REALIZZAZIONE TRASCENDENTALE Passiamo ora discutere brevemente le varie fasi della Realizzazione Trascendentale. Le quattro fasi del Sentiero sono: (1) Colui che è entrato nel Sentiero e ha stabilizzato le pratiche e le esperienze di entrambi gli Yoga è considerato aver raggiunto il primo stadio della Raccolta di disposizioni. (2) Colui che può guidare la Mente Pranica nel canale centrale e portare avanti le Quattro Beatitudini attraverso la discesa dell'elemento puro della Mente Pranica, sperimenta la Beatitudine del Vuoto, aumenta enormemente i meriti mondani di prana e nadi, e si dice che ha raggiunto la seconda fase di Anticipazione. (3) Colui che può estrarre il puro elemento di Tig Le attraverso il canale centrale, porta avanti le Quattro beatitudini, stabilizza la Tig Le nel Centro della testa, a sua volta scioglie i nodi che legano il Canale Centrale,. . . cancella tutti i blocchi nei sei Chakra ed elimina uno dopo l'altro i 21000 prana karmici, si dice che abbia 59

raggiunto la terza o la quarta tappa, che comprendono le fasi di Illuminazione ad esempio dalla Prima [fase=Bhumi] alla dodicesima. (4) Colui che può purificare il prana più sottile, le nadi,il bindu, trasformare il corpo fisico in corpo di arcobaleno, purificare le 32 nadi e gli ottanta pensieri discriminanti, così dispiegando i meravigliosi trentadue segni e le ottanta splendide forme del Corpo di Buddha - si dice che ha raggiunto la perfetta Buddhità della Tredicesima Bhumi di Vajradhara. Poiché la sua Mente Pranica è una mente di Saggezza, e poiché le sillabe A e Ham(48) sono perfettamente unite, ha raggiunto l’Ultimo stato di Buddha Sambhogakaya. Ciò che in lui esprime la Non-differenziazione della Compassione e della Vacuità è chiamato il Dharmakaya; ciò che in lui esprime la Beatitudine infinita e la Gloria si chiama Sambhogakaya; ciò che in lui esprime le infinite forme e rappresentazioni prodotte per il bene degli esseri senzienti si chiama Nirmanakaya. L’identità, o unità di questi corpi si chiama Corpo di Dharmadhatu [Totalità]. Con questi Quattro corpi lui metterà in moto la ruota del Dharma per servire tutti gli esseri senzienti fino alla fine.

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NOTE 1 Trikaya: I Tre Corpi del Buddha, cioè il Dharmakaya – il Corpo della Realtà, il Sambhogakaya - Il Corpo di godimento; e il Nirmanakaya - il Corpo di Trasformazione. Il Dharmakaya è l'incarnazione di Sunyata, il primordiale innato. E’ trascendentale ed al di là di tutte le attribuzioni e le designazioni. Il Sambhogakaya è la manifestazione divina del Dharmakaya – il Corpo di Splendore e Gloria rivelato solo nel regno della Terra Pura di Buddha. Il Nirmanakaya è la trasformazione del Corpo incarnato in vari mondi a beneficio degli esseri senzienti. 2 Vajradhara (TT:. RDo.rJe.hChan): Secondo la tradizione del Tantrismo tibetano, Buddha Vajradhara è considerato il primo Buddha ad aver dato il via a tutti gli insegnamenti tantrici. 3 I tre Yoga: questi si riferiscono probabilmente agli Yoga per domare il corpo, la bocca, e la mente. 4 La realizzazione suprema: la perfetta illuminazione, lo stato di Buddha. 5 Gambopa: il discepolo principale di Milarepa, un grande studioso e yogi che, nel 12° secolo, ha diffuso la Scuola Ghajyuba in Tibet. 6 Dumo (TT: gTum.Mo., Skt. Candali o Kundali): il fuoco "mistico" o calore prodotto nel centro dell'ombelico durante la pratica dello Yoga del Calore Interiore. 7 Bardo (TT: Bar.Do.): lo stato intermedio tra la morte e rinascita. Secondo il Buddismo, questo è uno stato molto importante che offre non solo una buona opportunità per la liberazione e l’Illuminazione, ma anche è come un bivio per l’abitante del Bardo, il cui destino e fortuna dipendono molto da esso. Vedere la sezione Bardo Yoga. 8 Istruzioni Principali (TT:.. Man.Nag [o] gDams.Nag): può anche essere reso come "istruzioni chiave", che consistono nell’essenza dell'insegnamento tantrico trasmessa da Guru a discepolo, solitamente in una forma molto semplice, precisa, ma pratica. 9: i Sei Yoga Yoga : del Dumo, del Corpo Illusorio, del Sogno, della Luce, del Bardo, e della Trasformazione. 10 Signore dei Segreti: un altro nome per Vajradhara, alcuni dicono che è un altro nome per Vajrapani. 11 Dakini (TT:. MKhah.hGro.Ma; illuminati. Viaggiatori del cielo femminili): Dee tantriche che proteggono e servono la dottrina tantrica. Non sono sempre esseri illuminati, ci sono molte cosiddette Dakini mondane (TT:. HJig.rTen.mKhah.hGro.Ma) che sono ancora legate al Samsara. 12 I due Yoga: Nel Tantra Anuttara, il "Tantra Supremo", ci sono due pratiche principali: uno è lo Yoga dell’Evoluzione (TT:. sKyed.Rim) e l'altro è lo Yoga del Perfezionamento (TT: rDsogs.Rim.). Il primo, che può anche essere tradotto come Yoga della crescita o della creazione, è una preparazione per il secondo, e sottolinea la concentrazione e le pratiche di visualizzazione. Fasi di Visualizzazione dello Yoga della Evoluzione: (1) Visualizzazione di tutti gli oggetti e auto-dissoluzione del corpo, come nel grande Vuoto. (2) Visualizzazione nel Vuoto di un seme [bija] che si trasforma nell’immagine del Buddha Protettore (o Patrono). (3) Visualizzazione del Corpo del Buddha Protettore nella sua interezza, compresi i tre canali principali e i quattro chakra.

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(4) Visualizzazione del Mandala e individuare tutte le manifestazioni con Buddha. (5) recitando il mantra del Patrono Buddha e l'applicazione di una visualizzazione specifica per uno speciale scopo yogico. (6) Visualizzare tutti gli oggetti, tra cui il Corpo del Patrono Buddha, che si dissolve nel bija nel Chakra del Cuore, e il bija ancora dissolversi nel grande vuoto. (7) Dal Vuoto di nuovo la proiezione del Patrono Buddha e del Mandala. Questo Yoga sottolinea le visualizzazioni e lo yoga di base e la formazione spirituale, al fine di gettare le basi per la pratica dello Yoga del Perfezionamento. Ma poiché questo è tutto fatto con uno sforzo consapevole attraverso la "mente mondana", non può essere considerato come trascendentale, ed è riportato come pratica preliminare per altri Yoga superiori. Lo Yoga del Perfezionamento consiste nel portare il prana nel Canale Centrale e trasformarlo nella Luce di Saggezza, per realizzare il Dharmakaya, e successivamente il Sambhogakaya e Nirmanakaya Gli Yoga del Calore (Dumo) e del Corpo Illusorio sono i principali, mentre quelli della Luce, del Sogno, del Bardo, della Trasformazione sono sussidiari. 13 I sei elementi: terra, acqua, fuoco, aria, spazio, e la coscienza. 14 Coscienza di Alaya (TT:. Kun.gShi.Nam.Ces), - ciò che preserva tutti i ricordi e le abitudini. E' chiamata anche la Coscienza Fondamentale, Primordiale, la Coscienza di maturazione del Karma, e così via. Sia Yogacara che il buddhismo tantrico sottolineano l'importanza e lo studio di questa Coscienza. Quando si raggiunge Buddha, si trasforma nella "Saggezza cosiddetta del Grande specchio. " 15 Sette coscienze: le coscienze di occhio, orecchio, naso, lingua, corpo, la discriminazione (mente), e l'ego. Questi, con Alaya, per un totale di otto. 16 A causa della indisponibilità attuale di libri di riferimento in Tibetano, il traduttore non ha alcun modo di identificare i nomi di questi "80 tipi di distrazione pensieri ". 17 Rivelazione, Espansione e Realizzazione (TT: sNan.Ba., rGvas.Ba, [e] Thob.Ba.). Queste sono le tre fasi in cui i Tre Vuoti successivamente emergono e le ottanta discriminazioni e il desiderio di passioni successivamente regrediscono durante il processo di "Dissoluzione della Mente Pranica". Questo può aver luogo prima di dormire, al momento della morte, e quando il prana entra nel Canale Centrale. Si veda la sezione Yoga della Luce. I8 Fondamenti, Sentiero, e Realizzazione (TT:. GShi.Lam.hBras -Bu):. Questi tre termini sono spesso usati nei testi di tibetano tantrico. Fondamenti (TT:. GShi) implica i principi fondamentali del Buddhismo tantrico; Sentiero(TT:. Lam) è la pratica di azione che è conforme ai principi dei fondamenti; Realizzazione (TT:. hBras.Bu) è la piena realizzazione dei principi dei Fondamenti. Per esempio il Fondamento dei Sei Yoga si basa sulla convinzione che l'innata natura di Buddha, senza la quale nessuna pratica è possibile per il raggiungimento della Trikaya (Tre Corpi) della Buddità, si trova nel proprio complesso corpo-mente. Il Fondamento è pertanto la causa, o le potenzialità, del Trikaya in tutti gli esseri senzienti: il Sentiero dei Sei Yoga è la pratica istituita nell'ambito di questo principio di base; e la realizzazione è la piena realizzazione del Trikaya. 19 Demchog: (TT: bDe.mChog, Skt:.. Samvara): una importante Divinità tantrica del Tantra Madre. 20 Yoga Derivanti (T.T.:. SKyed.Rim): Vedi nota 12.

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21 Porta di purezza (TT:.. Tshans.Bu, Skt; Brahmarandhra): "apertura nascosta" sulla parte superiore della testa. Questa è l'unica porta di uscita attraverso la quale la coscienza dell'uomo può lasciare il corpo e nascere nella Terra Pura di Buddha. 22 I tre canali: il Centrale (TT: dBu.Ma.), il Destro (TT: Ro.Ma.), e il canale sinistro (TT:. rKyan.Ma). Questi sono i tre canali mistici, o nadi nel corpo. Tutti e tre sono situati nella parte centrale del corpo, e corrono paralleli. Il Canale destro si dice corrisponda al sistema solare, il sinistro al sistema lunare, e il centrale alla unione del sole e della luna. I canali destro e sinistro sono samsarici, e il centrale conduce al Nirvana. Una chiara visualizzazione di questi tre canali è un prerequisito per la pratica dei sei Yoga. 23 I quattro Chakra (TT:. RTsa.hKhor.bShi), o quattro centri, si trovano nella testa, gola, petto, e ombelico, rispettivamente; sono congiunti con il canale centrale. • Il Chakra del Capo è anche chiamato il Centro di Grande Beatitudine; • il Chakra della gola, il Centro della Gioia; • il Chakra del Cuore, il Centro del Dharma; • il Chakra dell’ombelico, il Centro di Trasformazione. 24 Tig Le (TT: Thig.Le., Skt. Bindu), che significa "punto" o "goccia", quando viene utilizzato in testi tantrici significa l'"essenza" della energia vitale [Kundalini], vale a dire, lo sperma maschile e il sangue femminile. In un più ampio senso, Tig Le sembra denotare tutte le secrezioni all'interno del corpo, in particolare quelli del sistema endocrino. Tig Le è anche una equivalente di Bodhi-mente quando quest'ultimo viene usato nel senso tantrico. 25 Mente Pranica (TT:. Rlun.Sems): Energia-pensiero, due aspetti di una entità inseparabili e interdipendenti. 26 Usando un dito per bloccare la narice sinistra ed inspirare attraverso la destra, poi invertire questo processo: inalazione attraverso la sinistra. Si scoprirà presto che in una delle narici l’aria scorre più liberamente rispetto all’altra. Secondo la "fisiologia tantrica," ci sono solo sei periodi all'interno di ogni ventiquattro ore, in cui entrambe le narici portano il respiro in modo uniforme. Si dice che questo sia dovuto all’alternarsi dei "cambiamenti del Prana" nel Chakra dell’ombelico. A giudicare dal tempo e dalla forza dei respiri attraverso entrambe le narici, lo yogi può predire molti eventi importanti che riguardano se stesso e il mondo. Questa arte è completamente elaborata nel libro di Garmapa Rangjhang Dorje. “Il profondo significato interiore” (TT:. Zab.Mo.Nan.Don) [Disponibile in traduzione in questo momento. Tr], e da altre fonti. 27 sillabe Bija (TT:. Sa.Bon, che significa "seme") sono l'essenza, o i simboli principali di una divinità, di un Chakra, di un elemento. Si ritiene che, lavorando su un bija si può risvegliare o padroneggiare l'elemento che rappresenta. 28 Respirazione stabile del Vaso: un tipo morbido e delicato di Respirazione Del Vaso. La sua caratteristica principale è quella di mettere una pressione costante ma dolce nella parte inferiore dell'addome. 29 L'essenza della pratica Mahamudra viene indicato chiaramente nella Parte I, soprattutto in Lama Kong Ka “Pratica di Elementi essenziali di Mahamudra”, che è, infatti, il nucleo dell'istruzione verbale di Mahamudra. 30 Le Quattro Saggezze della Beatitudine, ovvero le quattro saggezze della Beatitudine del Vuoto (TT:. BDe.sTon.Ye.Ces)

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31 Questi sono i cosiddetti ventiquattro luoghi di raccolta delle Dakini e yogi Tantrici in India. 32 Yidam (TT:. Yi.Dam): il Patrono Buddha, scelto dal proprio Guru durante l'iniziazione. Nella pratica Yoga di Evoluzione, lo yogi visualizza il suo fisico che diventa il corpo del Patrono Buddha 33 Gli otto vantaggi mondani, o otto venti mondani: otto "venti" o influenze, cioè, il guadagno, perdita. diffamazione, elogio, lode, ridicolo, dolore, gioia. 34 Yum: Buddha Madre. 35 Maya: illusioni o delusioni. Maya sono le manifestazioni mondane che sperimentiamo tutti, illusorie e ingannevoli, senza una vera sostanza. 36 Vajrasattva Mantra: un mantra famoso e importante composto da un centinaio di sillabe; la sua funzione principale è quello di purificare i peccati e rimuovere tutti gli ostacoli spirituali. Quasi tutti i Lama Tibetani recitano questo Mantra nelle loro preghiere quotidiane. 37 Se un Guru qualificato non è disponibile, lo yogi può pregare il Buddha direttamente e ricevere l'iniziazione da Buddha attraverso visualizzazione e preghiere. 38 Se uno yogi si espone al contatto di persone o cose proibite, o si è "contagiati"da luoghi impuri, egli si espone al pericolo di inquinamento,ostacolando così il suo progresso nello yoga. 39 I quattro vuoti del sonno: i quattro successivi Vuoti, immediatamente prima o dopo il sonno. Essi sono: il vuoto iniziale, il Vuoto Estremo, il Vuoto Supremo, e il Vuoto Innato. La differenza tra questi quattro Vuoti consiste nel loro grado di chiarezza e "completezza". 40 Nella dissoluzione della parola Hum, l'ultimo elemento percepibile dopo la scomparsa di Tig Le. conosciuto come "Nada". 41 Rupakaya: il Corpo della Forma, che si riferisce sia al Divino Corpo (Sambhogakaya) che alla trasformazione del corpo (Nirmanakaya) dello stato di Buddha. 42 Skandha della Forma (lett.: l'aggregazione della Forma), in realtà si riferisce a tutta la materia, oggetti, o tutto ciò che è composto dai vari elementi 43 la Saggezza del Grande Specchio: si riferisce alla Coscienza di Buddha. 44 Anche in questo caso, mancano i libri di riferimento tibetani, il traduttore non ha alcun modo di identificare questi nomi. 45 Spirito o Fantasma innato: Questo è in realtà una proiezione della propria coscienza, trasfigurata in forma di spirito, che registra azioni buone e cattive e le presenta al Signore della morte (Yama). 46 Le tre Preziosità: il Buddha, il Dharma, e la Sarigha. 47 Le otto porte: le due orecchie, due occhi, naso, bocca, ano, e organo sessuale. 48 “A breve” è il bija del Centro dell’Ombelico, che simboleggia l'elemento positivo; Ham (pronunciato Ham) è il bija del centro della testa, che simboleggia l'elemento negativo. Questi due sono chiamati anche la rossa e bianca Tig Le, o Mente Buddhica.

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