47 Maschere 1 - 1

December 23, 2022 | Author: Anonymous | Category: N/A
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Collana “Il Taccuino” - Caso n. 47 – Maschere – di Vincenzo Capuano e Marianna Chiuchiolo - www.murderparty.it 

Maschere di Vincenzo Capuano e Marianna Chiuchiolo 

«Take off your mask   The world will see  The freakin’ you  The freakin’ me»  (Delain, “My Masquerade”)

 

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Indice   

Condizioni di uso del testo .................................................... ........................................................................... .................................... ............. 3   Versioni ........................................... ................................................................. ............................................ ............................................ ............................ ...... 3  Informazioni per l’Organizzatore ...................... ............................................. ............................................. ................................... ............. 3  Indizi da consegnare subito ........................................... ................................................................. ......................................... ................... 10  Indizi da consegnare ad inizio secondo atto ......................................................... ............................................................. .... 16 16  Copione di Sonia Duderstadt ............................... ..................................................... ............................................ .............................. ........ 20  Copione di Daniela Nocentini .......................................... ................................................................ ......................................... ................... 29  Giulia Sofia de Ferra ....................................... ............................................................. ............................................. .................................. ........... 36  Evaldo Di Giacomo ......................................... ............................................................... ............................................. .................................. ........... 45  Renato Pagani ......................................... ............................................................... ............................................ ......................................... ................... 54 

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Condizioni di uso del testo Il testo che segue è protetto dal diritto d’autore.  Ne sono assolutamente vietate la copia e la diffusione anche telematica se non espressamente autorizzate. Il suo utilizzo è consentito agli abbonati al “Taccuino”  (sito internet  www.murderparty.it) unicamente a fini ludici e per intrattenimenti privati non commerciali.

Ogni utilizzo differente dal paragrafo precedente deve essere espressamente autorizzato dall’autore. La richiesta può essere fatta inviando una email al sito della Murderparty. Ogni violazione del Copyright comporta automaticamente la cancellazione dell’utente dal sito Murderparty e la denuncia presso le sedi SIAE competenti della avvenuta violazione del diritto d'autore.

Versioni Ci si riserva la possibilità - anche grazie ai vostri suggerimenti e alle vostre segnalazioni - di rendere disponibili versioni migliorate e corrette di questo testo per tutto il periodo in cui sarà scaricabile dagli abbonati. Vi invitiamo pertanto a visitare periodicamente il sito della Murderparty per verificare la disponibilità di eventuali aggiornamenti.

Informazioni per l’Organizzatore    Attenzione: q uesti uesti paragrafi devono essere letti solo dall’Organizzatore  dall’Organizzatore !

Cosa è accaduto Firenze, 12 agosto 2016. Un assassino seriale si aggira per le strade della città, e negli ultimi mesi ha già colpito diverse volte. Costui abbandona le proprie vittime in periferia, sedute su una panchina, e mette sui loro volti una maschera bianca su cui scrive una parola in uno strano alfabeto e una sequenza di numeri. Le forze dell' ordine lo hanno soprannominato “Persona”. Ieri ha fatto una nuova vittima,  Alex Tronconi, ed ha quasi ucciso anche la sua fidanzata, Sonia Duderstadt, che si è salvata per miracolo. In soccorso della ragazza sono arrivati Evaldo Di Giacomo, Renato Pagani, Daniela Nocentini e Giulia de Ferra, che, però, sono finiti in una trappola preparata dall'assassino che, in pochi attimi, ha lasciato profondi segni sui loro corpi. Il modus operandi  del delitto è stato leggermente diverso dalle altre volte. Davvero Persona è diventato più efferato? O invece è qualcun altro che si nasconde dietro l’inquietante maschera di un serial killer per compiere la propria personale vendetta? © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 3 di 60  

 

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Talvolta le maschere sono della mente… messe da noi e solo per noi. Perché ci sono anfratti del nostro animo che noi stessi non vogliamo vedere.

I personaggi  Alex (Alessio) Tronconi: la vittima

27 anni, studente di informatica. Dongiovanni e hacker coinvolto in attività non sempre lecite, era da molti considerato immaturo e poco affidabile. Fidanzato con Sonia. Sonia Duderstadt

24 anni, laureanda in chimica all'Università di Firenze, una studentessa modello con un’intelligenza sopra la media.   Dietro la maschera: soffre di sadismo generato da mania di controllo.



Evaldo Di Giacomo

45 anni, professore di storia antica all'Università di Firenze. Ottimo ascoltatore, dai modi molto amichevoli.  Dietro la maschera: soffre disturbo evitante di personalità.



Renato Pagani

41 anni, brillante uomo d'affari e squalo della finanza noto per la sua pessima reputazione di avaro, xenofobo e sessista.  Dietro la maschera: in realtà è un benefattore con un forte senso della giustizia, cosa che non vuole rendere nota poiché ritiene potrebbe renderlo vulnerabile agli occhi della concorrenza. →

Daniela Nocentini

33 anni, psicologa. Ha una sensibilità fuori dal comune che la rende eccellente nel suo lavoro. → Dietro la maschera: ha sofferto in passato di sadismo patologico di natura edonistica.  Giulia Sofia de Ferra

37 anni, professoressa di matematica all'Università di Firenze. Precisa e impeccabile, forse troppo. → Dietro la maschera: soffre di disturbo ossessivo-com ossessivo-compulsivo pulsivo.

 Altri nomi ricorrenti  Adele Biancalani

 V ittima, ittima, studentessa di 25 anni, iscritta all’Università di Firenze.  Sandra Masi

 Vittima, casalinga di 38 anni, moglie di un ricco ricc o imprenditore. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 4 di 60  

 

Collana “Il Taccuino” - Caso n. 47 – Maschere – di Vincenzo Capuano e Marianna Chiuchiolo - www.murderparty.it  Maurizio Cini

 Vittima, impiegato di 52 anni, ex alcolista.  Anna Iandi

 Vittima, assistente universitaria di 31 anni, impiegata presso il dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Firenze.   Stephen Kosikys

Pseudonimo usato da Renato Pagani per fare beneficenza.

Obiettivi delle squadre investigative Le Squadre Investigative devono scoprire assassino, movente e modalità del delitto. Devono anche fare attenzione, però, perché in questo murder party nulla è come sembra. Dovranno quindi prima "togliere la maschera" ai sospettati e scoprire il loro lato oscuro. Solo cosi capiranno il loro vero ruolo in questa storia.

Gestione degli atti Il murder party è diviso in due atti: nel primo sarà possibile investigare solo su tutto il periodo precedente il giorno del delitto, mentre nel secondo sarà possibile investigare solo sul giorno stesso. Tale struttura non è comunque obbligatoria e l’Organizzatore può dunque decidere di ignorarla e permettere di investigare contemporaneamente su qualsiasi momento temporale. Nel seguito canovacci e indizi sono comunque organizzati in modo tale da permettere la realizzazione in due atti.

Informazioni utili Taser

(Da Wikipedia) Il taser (acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle) è un dispositivo classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. In italiano è anche nota come "pistola elettrica", "storditore elettrico" o "dissuasore elettrico". È stata inserita dall'ONU nella lista degli strumenti di tortura. Secondo Amnesty International l'arma in pochi anni è stata responsabile di centinaia di morti nei soli Stati Uniti, ma secondo altri studi le morti sarebbero state concausate dai problemi cardiologici di cui soffrivano i soggetti colpiti. Forum di Assistenza al Suicidio

(Da Motherboard, marzo 2015) Il deep web non è un luogo solo per droghe e criminali. Ospita piattaforme per whistleblower, netizen cinesi che eludono la censura statale del Great Firewall, e molti altri siti perfettamente legali — c’è persino Facebook.  C’è anche un nuovo sito in bilico tra legalità e illegalità, tra l’empatia e quella che sembra una colpa capitale: un forum per discutere qualsiasi cosa relativa al suicidio, da pensieri e fantasie suicide, a modi effettivi per uccidersi.

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Si chiama Sanctioned Suicide, e l’ethos professato è quello di fornire a chiunque un paradiso sicuro e completamente anonimo per discutere dei propri pensieri più oscuri. “È un posto in cui le persone possono trovare aiuto e sfogarsi”, ha detto a Motherboardd il fondatore del sito, che risponde allo pseudonimo di Apollo, “così come Motherboar un posto per trovare il modo più adatto per porre fine alla propria vita, se è ciò che si desidera.” 

[,,,] Nel frattempo, gli utenti del forum sono felici di Sanctioned Suicide. Kristoph27 ha commentato sul thread di inaugurazione: “È bello che questo sito sia stato fatto. Non esistono molti siti “buoni” come questo, su Tor. : -)” 

 Anche altri hanno avuto reazioni positive, benché tetre, quando il sito è stato annunciato. “Spero che questo sito decolli. Cerco un forum sul suicidio da tantissimo. Tutti quelli validi sono scomparsi,” ha scritto l’utente ichithekiller01. “Sono contento che qui si possa parlare di metodi e tutta l’altra roba proibita su Reddit. Parlare di quella roba fa stare bene. Pianificare fa stare bene.”   Sadismo

(Da Wikipedia) Il sadismo è una parafilia consistente nel trarre piacere dall'infliggere dolore fisico o umiliazioni psicologiche ad altri soggetti. [...] il sadico, tendenzialmente, [...] può spingere la sua azione fino a soprassedere o rinunciare al consenso esplicito della "vittima" dei suoi gesti, o addirittura, nei casi di sadismo patologico, fino a oltrepassare i limiti della legalità rendendosi responsabile di atti lesivi dell'integrità psicofisica o addirittura della vita di colui o colei su cui agisce. Il termine deriva da Donatien Alphonse François de Sade, meglio conosciuto come Marchese de Sade (1740 - 1814), aristocratico francese autore di diversi libri erotici e di alcuni saggi filosofici, in cui è evidenziata la figura del sadico come individuo capace di compiere, con scientifica razionalità, ogni sorta di azione volta al male, rifiutando ogni limitazione imposta dalla morale comune e riconoscendo come unica legge il perseguimento e l'accrescimento del proprio personale piacere. Disturbo Ossessivo-Compulsivo

(Da Wikipedia) Il disturbo ossessivo-compulsivo o DOC (in inglese obsessivecompulsive disorder o OCD) viene chiamato anche sindrome ossessivo-compulsiva o SOC (in inglese obsessive-compulsive syndrome o OCS). [...] In psicoanalisi è tuttora definito nevrosi ossessiva.

Tale disturbo consiste in un disordine psichiatrico che si manifesta in una gran  varietà di forme, ma è principalmente caratterizzato da [...] una sintomatologia costituita da pensieri ossessivi associati a compulsioni (azioni particolari o rituali da eseguire) che tentano di neutralizzare l'ossessione. [...] I sintomi esatti possono includere, più specificamente, tutti o solo alcuni dei seguenti: ● 

la ripetizione continua di azioni "riparatrici" (lavarsi le mani); © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 6 di 60  

 

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● 

un sistema di conto specifico (contare in gruppi di quattro, sistemare le cose in gruppi di tre, sistemare gli oggetti in insiemi pari o dispari); ● 

controlli protratti e ripetuti, volti a riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti; ● 

impostare limiti specifici ad azioni in corso, ad esempio raggiungere la propria auto compiendo esattamente dodici passi; ●  allineare p perfettamente erfettamente gli oggetti nel loro insieme, in angolazioni perfette (questo sintomo si ha anche nel disordine della personalità e può essere confuso con questa condizione); ● 

puntare lo sguardo o gli oggetti in direzione degli angoli della stanza;

● 

in pavimentazioni composite, evitare il calpestio delle fughe di separazione, ossia poggiare il piede solo al centro delle piastrelle; ● 

ricerca di simmetria (calpestare un ppezzo ezzo di carta con il pi piede ede sinistro può indurre il bisogno di calpestarne un altro con il piede destro, o di tornare indietro e pestarlo nuovamente); ● 

paura di contaminazione ffisica isica (come la paura delle secrezioni del corpo umano quali saliva, sudore, lacrime, muco, urina e feci: alcuni casi di DOC hanno anche dimostrato la paura che il sapone che viene usato dal soggetto per detergersi, sia esso stesso contaminato), o anche metafisica (contaminazione da pensiero); ● 

paura ossessiva delle malattie (cfr. ipocondria);

à  Disturbo Evitante di Personalit à 

(Da Wikipedia) Il disturbo evitante di personalità [...] a volte detto anche disturbo ansioso di personalità, è un disturbo di personalità caratterizzato da uno schema di comportamento penetrante di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza, estrema sensibilità a valutazioni negative nei propri oppure altrui confronti e la tendenza a evitare le interazioni sociali. Le persone affette da disturbo evitante di personalità spesso si considerano socialmente incapaci o non attraenti a livello personale ed evitano le interazioni sociali per timore di essere ridicolizzati, umiliati od oggetti di antipatie. Tipicamente, si presentano come persone che amano stare da sole e riferiscono di sentire un certo senso di estraniazione dalla società, provocando l'evitamento. Il disturbo evitante della personalità è di solito osservato all'inizio dell'età adulta, ed è associato ad un certo senso di "rigetto" effettivo o percepito dal genitore o dai coetanei durante l'infanzia. Se il sentimento di rigetto sia dovuto al severo monitoraggio dei comportamenti interpersonali attribuito alla gente affetta dal disturbo, è cosa ancora da dimostrare. Etruschi

(Da Wikipedia) Gli Etruschi furono un popolo dell'Italia antica, di lingua non indoeuropea e di origine incerta, affermatosi in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria fino al fiume Tevere e al Lazio settentrionale. Successivamente si espansero a nord nella zona padana (attuali EmiliaRomagna, Campania. Lombardia sud-orientale e parte del Veneto meridionale) e a sud fino in © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 7 di 60  

 

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La civiltà etrusca ebbe una profonda influenza sulla civiltà romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di conquista e assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista di Veio da parte dei romani nel 396 a.C. Sprinkler Antincendio

(Da Wikipedia) Lo sprinkler (letteralmente "spruzzatore" in inglese) è un sistema automatico di estinzione a pioggia; ha lopossa scopoessere di rilevare la presenza di un incendio di controllarlo in modo che l'estinzione completata con altri mezzi, oppuree di estinguerlo nello stadio iniziale. Un sistema sprinkler comprende un'alimentazione idrica e una rete di tubazioni, solitamente posizionate a livello del soffitto o della copertura, alla quale sono collegati, con opportuna spaziatura, degli ugelli erogatori chiusi da un elemento termosensibile. In caso d'incendio, il calore sviluppato provoca l'apertura degli erogatori che si trovano direttamente sopra l'area interessata e conseguentemente la fuoriuscita di acqua che permette il rapido controllo dell'incendio con il minimo dei danni. [...] L'elemento termosensibile è il componente che attiva l'uscita dell'acqua. In condizioni normali il componente fa in modo che il tappo resti nella sua posizione e non vi sia fuoriuscita di acqua. Non appena l'elemento viene esposto al calore, cede e rilascia il tappo. Gli elementi termosensibili sono di di due entrambi La ugualmente affidabili: lega metallica fusibile oppure bulbo vetrotipi, frangibile. normale temperatura di funzionamento è tra 57 e 77 °C.

Cronologia Mesi precedenti al delitto

  Febbraio 2015 (un anno e mezzo fa): Alex inizia la terapia con Daniela



  Ottobre 2015 (dieci mesi fa): Alex e Sonia si mettono insieme



  Dicembre 2015 (otto mesi fa): Renato inizia a collaborare con Alex



  Gennaio-febbraio 2016 (sette mesi fa): Sedute di Renato con Daniela



 



13 febbraiocontatta 2016: ritrovamento del cadavere Adele Biancalani; questura di Firenze Evaldo Di Giacomo per di l’interpretazione dellala scritta in Etrusco

   Aprile 2016 (quattro mesi fa): Alex e Sonia vanno a vivere insieme



  30 aprile 2016: ritrovamento del cadavere di Sandra Masi; la questura di



Firenze contatta Daniela Nocentini per stilare un profilo del serial killer; Evaldo chiede un parere a Giulia sull’interpretazione della sequenza di numeri

  Maggio 2016: Donazione di Stephen Kosikys al dipartimento di Storia



dell’Università di Firenze; Alex comincia a corteggiare Daniela in maniera esplicita

  Metà giugno 2016 (due mesi fa): Renato interrompe la collaborazione con



 Alex

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  20 giugno 2016: ritrovamento del cadavere di Maurizio Cini



  29 giugno 2016 (un mese e mezzo fa): Renato riceve la prima email



minatoria dall’indirizzo di Giulia    8 luglio 2016 (un mese fa): Renato conosce Gi Giulia ulia di persona



  20 luglio 2016 (tre settimane fa): seduta di Sonia con Daniela Nocentini



 



28 luglio a2016 (due settimane fa):Alex Evaldo assiste al  litigio tra Alex e Anna e comincia tenere sotto controllo all’università

  2 agosto 2016 (dieci giorni fa): ultima seduta di Alex con Daniela



  5 agosto 2016: ritrovamento del cadavere di Anna Iandi



11 agosto 2016, giorno del delitto

  Ore 10:00 - 10:15: Daniela, Giulia ed Evaldo arrivano in questura.



  Ore 10:30: Primo messaggio vocale di Alex a Daniela; Sonia si reca a



preparare la scena del delitto   Ore 11:00: Sonia rientra a casa; secondo messaggio di Alex a Daniela; Sonia



stordisce Alex e lo porta al capannone   Ore 11:10: Giulia, Evaldo e Daniela lasciano il commissariato e si avviano



 verso casa con l’auto l’auto di Giulia

  Ore 11:15: Telefonata di Alex a Daniela. Sonia ascolta la telefonata, in un



impeto di rabbia, stordisce ed uccide Alex

  Ore 11:22: Giulia, Daniela ed Evaldo raggiungono il capannone; Daniela ed



Evaldo si recano all’interno, Giulia resta nel parcheggio e chiama Renato 

  Ore 11:22 - 11:27: Evaldo esplora il capannone in cerca di Alex; Daniela



trova il corpo di Alex e viene aggredita da Sonia/Persona; Daniela lotta con Sonia/Persona e riesce ad avere la meglio; Evaldo raggiunge Daniela e la porta fuori dal capannone   Ore 11:26: Renato raggiunge il capannone



  Ore 11:27: Evaldo e Daniela esc ono dall’edificio    Ore 11:28: Giulia, Evaldo e Renato rientrano nel capannone





  Ore 11:28 - 11:35: Giulia, Evaldo e Renato trovano il corpo di Alex e ne



constatano la morte; Evaldo soccorre Sonia, che chiede aiuto da un’altra stanza; Il seminterrato resta al buio e l’allarme antincendio viene fatto scattare con un accendino; Giulia, Evaldo e Renato vengono colpiti da un getto d’acido 

  Ore 11:35: Giulia, Evaldo, Renato e Sonia escono dal capannone



  Ore 11:38: La polizia sopraggiunge sul posto



  Ore 11:46: L’ambulanza arriva sul posto



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Indizi da consegnare subito

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Referto medico

Documento no. 8204156  Data: 8 agosto 2016  Oggetto: Referto medico riassuntivo 

Tutte le vittime sono morte per ipossia e presentano sul collo evidenti ecchimosi da strangolamento, avvenuto a causa di un laccio in nylon, del quale sono state rinvenute delle piccole fibre.  Le autopsie hanno rivelato dei cambiamenti cutanei micromorfologici in due punti distinti, vicini 3 centimetri, coerenti con una bruciatura da scarica elettrica di un’arma stordente, molto probabilmente un taser, sulla schiena. Sul collo delle vittime è presente un leggero ematoma trasversale al percorso carotideo, che indica una compressione dell’arteria carotide, probabilmente fino a perdita di conoscenza.  L’assenza di altri segni di lotta sembra indicare che le vittime L’assenza sono state uccise mentre erano in stato di incoscienza; l'assassino non ha, quindi, avuto bisogno di effettuare molta forza.  Il verso di avvolgimento e l'incrocio del laccio indicano che l'assassino potrebbe essere mancino.  Non sono state rilevate impronte digitali sulle vittime.  Le maschere che le vittime indossavano nel momento del ritrovamento sono di un tipo molto comune e di facile reperibilità, e non presentano tracce fisico-chimiche o biologiche se non quelle lasciate dalle vittime stesse. 

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Foto della maschera ritrovata sul corpo della prima vittima vitti ma di Persona

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 Numeri sulle maschere maschere delle altre vittime Le maschere ritrovate sulle altre vittime sono identiche, e su tutte è stata tracciata la stessa scritta; sono, invece, ogni volta diversi i numeri, che, a partire dalla seconda s econda vittima in poi, sono:

2,4494897 1,7320508 1,6180339 

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 Articolo sull’ultima sull’ultima vittima vittima di Persona  Persona  

La Novella di Firenze 

T utte utte le news di Firenze città e provincia - 6 agosto 2016  Nuova vittima di “Persona”, l’ assassino delle maschere  Terrore in città alla notizia di una nuova vittima di quello che è stato soprannominato “Persona”.  Nella giornata di ieri è stato ritrovato nella periferia sud della città, il corpo di Anna Iandi, assistente universitaria di 31 anni che era stata vista per l’ultima volta il pomeriggio del 4 agosto presso una fermata d’autobus nel quartiere universitario. Come le altre vittime dell’assassino delle maschere, anche lei è morta per strangolamento dopo essere stata tramortita, ed è stata poi abbandonata su una panchina con una maschera sul volto.   Il numero delle vittime del misterioso assassino sale, così, a quattro. Indiscrezioni dicono che “Persona” abbia lasciato un codice sulle maschere m aschere che forse potrebbe aiutare ad identificarlo.   Secondo fonti ufficiose, non sembra esserci un collegamento tra questa vittima e le tre precedenti, per le quali, invece, la polizia stava già seguendo una pista. Che si tratti di un fanatico e non del killer originale? Gli inquirenti lavorano alacremente per risolvere il mistero e suggeriscono di fare attenzione. 

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 Articolo su Stephen Kosikys Kosikys

toscanaweb.it  L’Università

di

Firenze

archeologica di Capannori 

finanzia

uno

scavo

nell’area

16 maggio 2016 

Il Dipartimento di Storia e Archeologia dell’Università di Firenze ha reso pubblica la notizia dell’apertura di uno scavo nella zona archeologica di Capannori che si focalizzerà sulla ricerca di nuovi reperti legati all’antica civiltà etrusca. Certo è che, se che,  se lo scavo dovesse portare alla luce testimonianze rilevanti, l’Università potrebbe beneficiarne notevolmente, sia in termini economici che di prestigio. Il finanziamento dell’operazione è stato possibile grazie ad una sostanziosa donazione effettuata da  da   Stephen Kosikys. Non è la prima volta che l’ateneo gode dei favori del misterioso benefattore, la cui identità è tutt’ora avvolta nel mistero.   L’Università non è l’unica istituzione ad aver ricevuto una mano da Kosikys, ma solo una delle tante: ricordiamo, per citare le più recenti, la donazione di alcune settimane fa ad Amnesty International e quella, piuttosto sostanziosa, di due mesi fa a Medici Senza Frontiere e alla Croce Rossa. 

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Indizi da consegnare ad inizio secondo atto

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Referto medico preliminare Documento no. 8204177  Data: 12 agosto 2016  Oggetto: Referto medico preliminare quinta vittima 

Vi inviamo questa mail perché l'autopsia deve essere ancora eseguita, ma non ci aspettiamo nulla di più di quanto esposto nel seguito.  La quinta vittima, Alessio Tronconi, 27 anni, presenta gli stessi segni delle altre vittime con in più una seconda bruciatura da taser sulla schiena, a poca distanza dall’altra. I segni sul collo, molto più evidenti rispetto a quelli lasciati sulle altre vittime, sono compatibili con un laccio in nylon che è stato ritrovato all’interno del capannone, nelle vicinanze del cadavere.  Sul taser ritrovato e sulla torcia d’emergenza non ci sono impronte, mentre sul laccio di nylon non sono rilevabili. Sul telefono cellulare della vittima ci sono le impronte della vittima stessa e di Sonia Duderstadt. Il telefono, sebbene all’apparenza ancora funzionante, ha lo schermo pesantemente danneggiato, il che ne rende praticamente impossibile l’utilizzo. La maschera ritrovata ritrovata nel capannone si trova tutt’ora nel laboratorio analisi e siamo in attesa di risultati. Agenti stanno inoltre esaminando l’area dell’omicidio alla ricerca di altre tracce. 

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Foto della maschera ritrovata nel capannone industriale accanto al corpo di Alex Tronconi

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Pianta del capannone industriale abbandonato L’edificio è un vecchio capannone industriale abbandonato da anni, in moderato stato di degrado, situato a circa 6 km a Sud dal centro di Firenze. L’impianto elettrico non   è funzionante. L’ingresso principale è situato sulla  facciata. È presente pre sente un ingresso laterale che dà accesso direttamente al seminterrato. Le finestre del piano terra te rra sono tutte munite di inferriate. Il seminterrato non ha finestre. L’area esterna è completamente comp letamente asfaltata. La recinzione è malandata e i cancelli, sia sulla strada principale che su quella secondaria, sono divelti. Per imboccare una delle due strade c’è una svolta qualche chilometro prima. Entrambe le strade terminano una volta raggiunta l’ area del capannone. 

N.B. Le icone non sono in scala, poiché p oiché gli ambienti sono molto ampi.  

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Copione di Sonia Duderstadt INFORMAZIONI GENERALI Luogo e tempo

Firenze, Italia, 12 agosto 2016. Un assassino seriale si aggira per le strade della città, e negli ultimi mesi ha già colpito diverse volte. Costui abbandona le proprie vittime in periferia, seòdute su una panchina, e mette sui loro volti una maschera bianca su cui scrive una parola in uno strano alfabeto e una sequenza di numeri. Le Forze dell'Ordine lo hanno soprannominato Persona. Ieri ha fatto una nuova vittima, Alex Tronconi, il tuo fidanzato. Ti sei salvata per miracolo. Sono arrivati sul posto Evaldo Di Giacomo, Renato Pagani, Daniela Nocentini e Giulia de Ferra, che, però, sono finiti in una trappola preparata dall'assassino che in pochi attimi ha lasciato profondi segni sui loro corpi. Questa volta il modus operandi del delitto è stato leggermente diverso dalle altre. Si tratta davvero di Persona, che è diventato più efferato? O invece è qualcun altro che si nasconde dietro una inquietante maschera - quella di un serial killer - per compiere la propria personale vendetta? Chi sei

24 anni, fidanzata di Alex. Laureanda in chimica all'Università di Firenze. Una studentessa modello con un’intelligenza di molto sopra la media. → Dietro la maschera: soffri di sadismo e mania di controllo.  Aspetto

Hai un foulard al collo che copre delle evidenti ecchimosi: sei stata quasi uccisa quando hanno cercato di strangolarti con un laccio di nylon (per i dettagli vedi dopo). Gli altri personaggi

 Alex (Alessio) (Alessio) Tronconi: la vit vittima tima

27 anni, il tuo fidanzato da quasi un anno. Studente di informatica e hacker coinvolto in attività non sempre lecite, tempo fa hai scoperto che ti ha tradita svariate volte. Prof. Evaldo Di Giacomo

45 anni, professore di storia all'Università di Firenze. Ottimo ascoltatore, dai modi molto amichevoli. Renato Pagani

41 anni, uomo d'affari e squalo della finanza noto per la sua pessima reputazione di avaro, xenofobo e sessista. Daniela Nocentini

33 anni, psicologa. Una professionista stimata anche se, a tuo parere, sopravvalutata. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 20 di 60  

 

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Prof. Giulia Sofia de Ferra

37 anni, professoressa di matematica all'Università di Firenze. Precisa e impeccabile.

 ATTO I: I MESI GIORNI PRECEDENTI PRECEDENTI IL DELITTO MESI E I GIORNI Informazioni che puoi rendere pubbliche

  Sei nata a Bolzano, in una famiglia agiata di origini austriache ed i tuoi



genitori sono due stimati professionisti. Sono orgogliosi di te, del fatto che hai un’intelligenza sopra la media e sei sempre stata una figlia modello, nel modo di comportarti così come nello studio e nello sport.

  Studi chimica all’università di Firenze, dove dovresti laurearti nella prossima



sessione invernale. Guadagni qualcosina dando ripetizioni di matematica e materie scientifiche a liceali e ragazzi delle medie.   Sei mancina.



  Sei fidanzata con Alex da quasi un anno, precisamente dallo scorso ottobre.



 Ad aprile siete andati a vivere insieme, un po’ anche per dividere le spese di

affitto e bollette. Firenze è una città carissima! Certo lui non era proprio uno studente modello: fuori corso da almeno due anni, sempre indietro con gli esami… ma eri sicura che saresti riuscita a riportarlo sulla retta via. In fondo sapevi che era il ragazzo perfetto per te.   Conosci la professoressa de Ferra perché è stata la tua docente al corso di



 Analisi Matematica II. All ’esame con lei sei andata benissimo, come al solito. Certo, non sei proprio sua amica ma avete rapporto molto cordiale e sai che ti stima molto come studentessa. Ama profondamente il suo lavoro ed è particolarmente appassionata di serie numeriche, delle quali parla con insolito entusiasmo.   Conosci Renato perché Alex fino a due mesi fa collaborava con lui. Aveva il



compito di hackerare le mail dei suoi concorrenti in modo che lui potesse spiarli, nulla di troppo complicato anche per un hacker dilettante. Dovrebbe essere un segreto, ma Alex te lo ha raccontato. Che viscido quel Renato!   Il professor Di Giacomo non lo conosci di persona ma lo hai visto spesso in



giro per l’università, dove insegna storia, se non ricordi male. I suoi studenti lo definiscono uno con la testa tra le nuvole che quando attacca a parlare di storia non la smette più, ma ha anche una reputazione da ottimo ascoltatore.   Daniela era la psicologa di Alex. Siccome lui ne parlava molto bene, hai



deciso di fare qualche seduta con lei per lavorare sull’ansia che ti genera il pensiero della laurea imminente. Fino ad ora, però, hai fatto solo la prima

seduta, il 20 luglio. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 21 di 60  

 

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  Era tutta una facciata! I tuoi genitori non erano affatto fieri di te! Volevano solo esibirti e non tolleravano nessun tipo di fallimento da parte tua, per quanto minimo o insignificante. In più ti lasciavano sempre da sola, e non ti permettevano di avere dei normali rapporti sociali. Vedevi gli altri vivere le proprie vite e commettere i propri errori di gioventù senza reazioni spropositate da parte di nessuno dei loro familiari,



mentre a te non era permesso sbagliare in nulla. Non ti hanno mai lasciato il controllo della tua stessa vita.   Per molto tempo hai pensato di suicidarti, ma non l’hai mai fatto perché in fondo eri spaventata. Fino a che, qualche anno fa, hai sentito al telegiornale dell’esistenza di  forum sul deep web dove aspiranti suicidi potevano accordarsi per uccidersi insieme e superare, così, la paura di quel gesto estremo. Li hai cercati e trovati ma non hai comunque messo in pratica l’idea. Leggendo i post degli iscritti al forum, ti sei resa conto che non ne provavi davvero desiderio, al contrario di loro. Una cosa, però, hai notato: tutti loro nella vita reale fingevano di essere felici. C’erano professionisti, gente benestante, persone apprezzate dai loro pari, eppure nessuno si sentiva veramente realizzato. Era come se tutti indossassero una maschera.



  Vivere insieme ad Alex ti ha reso più facile tenerlo sotto controllo. Tempo fa lo avevi accompagnato presso l’ufficio di Renato perché doveva lasciargli dei documenti. In quell’occasione Renato ti ha detto di aver più volte sentito Alex fare il cascamorto con alt altre re ragazze al telefono. All’inizio ti eri rifiutata di credergli: quel verme probabilmente voleva soltanto mettervi l’uno contro l’altra. Ma la verità era che non era la prima persona a metterti in guardia su una cosa del genere. Hai cominciato a spiare Alex e controllare regolarmente il suo cellulare e il pc. Era tutto vero. Alex non era il ragazzo perfetto, neanche sotto questo punto di vista. Ma tu non volevi arrenderti. Era il tuo compagno ideale. Doveva esserlo.



  C’è una cosa di te che nessuno conosce e che hai iniziato a notare crescendo. Quando agli altri succedeva qualcosa di brutto provavi piacere. Ti capitava persino all’università, quando qualcuno veniva bocciato agli esami. A volte, anzi, andavi apposta ad assistere. Ad un certo punto hai anche iniziato a uccidere dei piccoli animali. Ti piaceva la sensazione di avere il controllo totale sulla loro vita, come se  fossi un dio. Alla fine lo hai ammesso anche con te stessa: provi piacere nel dolore altrui. E non solo quello: senti di averne un bisogno quasi fisico. Volevi provare a  ferire un essere umano. Ed avesti un’idea: i forum dei suicidi. In fondo volevano morire, no? Ti sei iscritta utilizzando credenziali fittizie ed hai contattato una ragazza di Firenze, quasi tua coetanea, Adele Biancalani, da un pc dell’università.



  Hai deciso che quel momento doveva essere perfetto, quindi hai pianificato di farlo in  grande stile e di lasciare anche un messaggio al mondo. Hai adocchiato un capannone industriale in disuso a due passi dal centro. Un posto perfetto. Nel pomeriggio del 12 febbraio ti sei incontrata con Adele in centro e poi siete andate lì.



© Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 22 di 60  

 

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Nel capannone non funzionava l’impianto elettrico. Facendo luce con una torcia d’emergenza, l’hai portata nel seminterrato senza finestre e l’hai stordita con un taser. Credevi che sarebbe svenuta, invece è rimasta paralizzata ma cosciente. Maledetta Hollywood! Poco male, l’hai tramortita facendo pressione sulla carotide, quindi l’hai strangolata. Con tua stessa sorpresa, nonostante fosse svenuta, la cosa ti appagava comunque. Il controllo totale sulla vita di un altro essere umano! Finalmente, non eri più tu quella controllata, ma colei che controllava.   Hai portato il corpo di Adele in un viale in periferia e l’hai posizionato su una panchina, sistemandolo come una persona normalmente seduta. Poi le hai messo una maschera sul volto, per dire a tutto il mondo che la sua vita era normale solo in apparenza. Sulla maschera avevi anche scritto una parola in antico Etrusco (“phersu”, che significa proprio “maschera”), e le prime cifre di un numero che conosci bene, il pi greco. Perché proprio quello? È un cosiddetto “numero malvagio”, perché sommando le sue cifre decimali ad un certo punto la somma fa 666. Usando un numero malvagio volevi denunciare a tutti la cattiveria di una società che non permette alle persone di avere il controllo delle proprie vite. Ti sentivi appagata e potente. Hai capito subito che Adele sarebbe stata solo la prima della lista.



  Hai deciso che avresti usato il seminterrato del capannone per uccidere anche le tue vittime successive. Hai lasciato la torcia d’emergenza lì. A causa dell’incidente con il taser, hai pensato bene di creare una sorta di sistema di emergenza nel caso non fossi riuscita a stordire le tue vittime. Hai diluito dell’acido cloridrico nell’acqua dell’impianto antincendio, che poteva essere azionato anche senza corrente elettrica, e modificato lo spruzzatore affinché scattasse subito dopo aver toccato una fonte di calore (altrimenti ci avrebbe messo almeno trenta secondi). Un ottimo diversivo in caso di problemi.



  Ti è venuto da ridere quando hai scoperto che la polizia ti ha soprannominata proprio “Persona”. La parola italiana persona viene dal latino persona -personae, che, neanche a farlo apposta, deriva proprio da phersu. Maschera. Proprio quello che volevi denunciare. Brave, stupide mosche! Una cosa buona l’avete fatta.  fatta. 



  Con le stesse modalità utilizzate per il primo omicidio, hai adescato e ucciso altre due persone: Sandra Masi e Maurizio Chini. A quel punto, anche a seguito delle segnalazioni degli stessi utenti, i forum erano stati messi sotto controllo e nessuno si  fidava più degli altri (che falsi! Non volevano morire comunque?). Inoltre, nonostante nonostante tu avessi utilizzato credenziali false, pensi che la polizia fosse riuscita a risalire agli IP dei PC che avevi utilizzato perché all’università c’erano in giro facce nuove, sicuramente dei poliziotti in borghese. Ma tu ormai non riuscivi più a fare a meno di uccidere. Dovevi trovare le tue vittime altrove.



  Dai tuoi ripetuti controlli su Alex, hai scoperto che ultimamente si sentiva spesso con



due ragazze: Anna Iandi e una certa Dany. Anna la conoscevi, una sciacquetta dell’università, un’assistente sui trent’anni. Ma Dany… chi era? Non importava: © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 23 di 60  

 

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adesso sapevi come continuare la sequenza di omicidi, unendo al piacere di uccidere anche quello di punire Alex per la sua falsità nei tuoi confronti. Le tue vittime successive sarebbero state le sue puttanelle!   Contattare Anna era facile, visto che lavorava all’università. L’hai uccisa all’inizio di agosto con estremo piacere.



  Spiando i messaggi di Alex, hai capito finalmente che quella “Dany” con cui si sentiva era Daniela Nocentini, la sua psicologa. Che razza di professionista si lascia coinvolgere da un paziente? Non è una cosa da revoca dell’abilitazione? Poco male, ci avresti pensato tu a punirla. Hai deciso di studiarla per capire come attirarla nella tua trappola, quindi sei andata a fare una seduta da lei il 20 luglio. Sei rimasta delusa: era anche brava nel suo lavoro ma rispetto a te era stupida come una gallina. Ti piaceva molto l’idea di sfidarla, farle credere che eri “normale” e che andavi da lei solo per gestire la normale ansia di una laureanda. Che divertimento! Aveva un’assassina seriale davanti e non se n’è minimamente minima mente accorta!



  Il pi greco non è l’unico numero definito “malvagio “malvagio””. Ce ne sono anche altri. Così hai potuto continuare a identificare le tue vittime in maniera creativa. Quelli che hai



usato sono i seguenti:  - 3,1415926 (pi greco, π ) per la prima vittima, Adele.  - 2,4494897 (radice quadrata di sei, √6) per la seconda vittima, Sandra Masi, una casalinga annoiata di mezza età.  - 1,7320508 (radice quadrata di tre, √3) per la terza vittima, Maurizio Cini, un cinquantenne ex alcolista.  - 1,6180339 (sezione (sezione aurea, detto anc anche he phi, Φ ) per la quarta vittima, Anna Iandi. Li hai sistemati in ordine decrescente, come se li stessi numerando. La de Ferra, però, sta collaborando con la questura e ha riconosciuto i singoli numeri… non importa, non troverà non  troverà mai la connessione, sei sempre tu che conduci il  gioco. Anzi, questo rende tutto più inter interessante. essante.  Ad ogni modo, se qualcuno dovesse incolparti di qualcosa, ti metterai a piangere e ti  fingerai fragile; e chiederai come possano pensare questo di te. Ci cascheranno. Ci cascano sempre. Sono tutti così facili da manipolare... Informazioni che devi dire obbligatoriamente

   Nel corso dell’ultimo mese hai visto spesso Renato all’università. Tra



l’altro si aggirava sempre nel dipartimento di Alex, quello di Matematica e

Informatica. Ma cosa veniva a fare?

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 ATTO II: IL GIORNO DEL DELITTO Informazioni che puoi rendere pubbliche

  Eri anche tu nel capannone quando è stato ritrovato il corpo di Alex; eri in



una stanza adiacente. Il professor Di Giacomo ti ha soccorsa quando hai chiesto aiuto e ti ha persino fatto scudo quando la trappola dell’acido è scattata.   Quando siete usciti, dopo che è scattata la trappola, la polizia è arrivata in pochi minuti. Sono stati loro a chiamare l’ambulanza che vi ha prestato cure mediche.



Informazioni che devi mantenere riservate

  Verso le 10:30, quasi per caso, hai sentito Alex che lasciava un messaggio vocale ad una delle sue tresche. “Quasi” per caso perché ormai eri attenta a tutto ciò che lui  faceva. Le diceva di non poter fare a meno di lei. Si trattava di Daniela... Maledetta! Non ti era ancora mai capitato di cogliere Alex sul fatto. Era una sensazione di  gelosia difficile da gestire, quasi quasi annebbiante.



  Era il momento di farla fuori. Ti sei recata al capannone, dove hai preparato tutto quello che ti serviva, inclusa la quinta maschera, quella con il numero 1,2599210 (radice cubica di due, ³√2). Ora si trattava di trovare la scusa giusta per incontrarla.  Avevi deciso che l’avresti l’avresti contattata nnel el pomeriggio.



  Verso le 11:00 sei rientrata a casa ed hai sentito Alex al telefono. Di nuovo! Un altro messaggio. Stavolta addirittura le diceva di amarla e che era disposto a lasciarti! Non ci hai visto più. Tutti i suoi difetti finora li avevi sopportati, nell’attesa di aggiustarli... ma questo! Lui doveva essere il compagno ideale nella tua ricerca dell'infinito! Gli sei arrivata alle spalle e lo hai colpito col taser, tramortendolo, e poi  gli hai schiacciato la carotide finché non ha perso conoscenza. Lo hai caricato nella tua macchina e lo hai portato nel seminterrato del capannone utilizzando un accesso



secondario, quello che dà al deposito.   Nel tragitto, però, quell’impeto d’ira era passato. Non sapevi più se ucciderlo davvero o dargli un’altra occasione. Sei uscita a prendere una boccata d’aria per schiarirti le idee, forse non potevi fare a meno di lui. E poi era Daniela la quinta vittima designata! Mentre cercavi di calmarti, hai sentito che Alex era rinvenuto e stava parlando al telefono con qualcuno! Non gli avevi tolto il telefono dalla tasca, stupida! E quel qualcuno era Daniela! Hai perso completamente il controllo: gli sei saltata addosso e lo hai di nuovo colpito con il taser. Gli è caduto il telefono, che si è visibilmente danneggiato. Mentre era ancora incapace di muoversi, in uno scatto d’ira, lo hai strangolato, guardandolo negli occhi.  occhi. 



  Dopo un po  ti   ti sei fermata e hai realizzato: Alex era morto! Che cosa avevi fatto? Il tuo compagno di vita! Ti sei trovata con una gran confusione nella testa. Hai provato



’ 

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a chiamarlo, hai pensato che forse non eri riuscita a ucciderlo davvero. Gli hai urlato che non volevi, gli hai chiesto di perdonarti. Hai persino provato a rianimarlo diverse volte senza successo.   È  successa   successa poi una cosa che non avevi previsto: hai sentito una macchina arrivare. Questa sorpresa ti ha fatto tornare completamente lucida. Volevi scappare ma hai sentito delle voci e una era quella di Daniela. L’hai sentita avvicinarsi e chiamare.



Maledetta… Era colpa sua se Alex era morto! Doveva esserci lei distesa senza vita  su quel pavimento! Hai indossato la maschera che avevi portato e ti sei nascosta in una zona d’ombra. Daniela è entrata nella stanza e si è chinata su Alex, ed è stato a quel punto che l’hai colpita col taser dietro la nuca. Però le batterie si stavano es aurendo; ha urlato dal dolore ma continuava a muoversi. Ti ha spinta via e si è allontanata. Quando si è voltata verso di te hai fatto per colpirla nuovamente. Per tutta risposta lei ti si è fiondata addosso, siete finite a terra e avete combattuto. Daniela è anche riuscita a colpirti sulla pancia con il tuo taser! Fortunatamente aveva ancora meno potenza, ma ti ha fatto un male cane e ti sei trovata disorientata e dolorante; come se non bastasse la maschera ti limitava la visibilità. Approfittandone, Daniela ti è saltata addosso e ha cercato di strangolarti con il laccio che avevi usato per Alex. Era più forte di te e hai presto perso i sensi.   Quando sei rinvenuta avevi ancora la maschera sul volto. L’hai tolta buttandola a terra. Alex era ancora lì. Dopo pochi pochi secondi hai sentito dei passi… E tu non avevi nemmeno i guanti! Avevi lasciato sicuramente delle impronte... Hai pulito il taser con la maglia e con delicatezza e lo hai poggiato a terra. A questo punto dovevi bluffare: ti sei nascosta in una stanza adiacente, e hai cominciato a urlare chiedendo aiuto. Il professor Di Giacomo è corso da te. Hai detto che eri venuta a cercare Alex ma anche tu stavi per essere uccisa. Lui ti ha detto qualcosa per calmarti e tu gli hai chiesto di proteggerti. Hai visto subito quanto era manipolabile: ti avrebbe protetta davvero. C’erano anche Renato e la de Ferra. Era il momento di far scattare la tua trappola.  Avevi lasciato la torcia accesa per terra per far luce. Quando tutti si sono rialzati per



uscire, l’hai rotta con  con  un calcio lasciando la stanza nell’ombra.  nell’ombra.   Al buio ti sei allontanata e hai acceso un accendino vicino ad uno dei rilevatori, facilitata dal soffitto bassissimo. L’impianto è scattato dopo qualche secondo, e tu sei tornata di  fretta silenziosamente pressap pressapoco oco nel punto dov’eri prima e hai urlato, in modo da  fare identificare la tua posizione precisa da Evaldo che, come immaginavi, ti ha raggiunta e ha fatto scudo col suo corpo. Siete subito tutti fuggiti all’esterno. Informazioni che devi dire obbligatoriamente

   All’esterno del capannone dove siete caduti vittima della dell a trappola Daniela



se ne stava tranquilla ad aspettare con un’espressione soddisfatta. Ma

perché non era entrata con gli altri?

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 NOTA PER IL GIOCATORE GIOCATORE  All’apparenza sarai una vittima v ittima degli eve eventi nti devastata da una situazione assurda, che non doveva capitare ad una ragazza ordinaria e di buoni sentimenti come te. Naturalmente cambierai atteggiamento nel momento della confessione, sarai fredda e soddisfatta.

INFORMAZIONI UTILI Sadismo

(Da Wikipedia) Il sadismo è una parafilia consistente nel trarre piacere dall'infliggere dolore fisico o umiliazioni psicologiche ad altri soggetti. [...] il sadico, tendenzialmente, [...] può spingere la sua azione fino a soprassedere o rinunciare al consenso esplicito della "vittima" dei suoi gesti, o addirittura, nei casi di sadismo patologico, fino a oltrepassare i limiti della legalità rendendosi responsabile di atti lesivi dell'integrità psicofisica o addirittura della vita di colui o colei su cui agisce. Il termine deriva da Donatien Alphonse François de Sade, meglio conosciuto come Marchese de Sade (1740 - 1814), aristocratico francese autore di diversi libri erotici e di alcuni saggi filosofici, in cui è evidenziata la figura del sadico come individuo capace di compiere, con scientifica razionalità, ogni sorta di azione volta al male, rifiutando ogni limitazione imposta dalla morale comune e riconoscendo come unica legge il perseguimento e l'accrescimento del proprio personale piacere. Forum di Assistenza al Suicidio

(Da Motherboard, marzo 2015) Il deep web non è un luogo solo per droghe e criminali. Ospita piattaforme per whistleblower, netizen cinesi che eludono la censura statale del Great Firewall, e molti altri siti perfettamente legali — c’è persino Facebook.  C’è anche un nuovo sito in bilico tra legalità e illegalità, tra l’empatia e quella che sembra una colpa capitale: un forum per discutere qualsiasi cosa relativa al suicidio, da pensieri e fantasie suicide, a modi effettivi per uccidersi.

Si chiama Sanctioned Suicide, e l’ethos professato è quello di fornire a chiunque un paradiso sicuro e completamente anonimo per discutere dei propri pensieri più oscuri. “È un posto in cui le persone possono trovare aiuto e sfogarsi”, ha detto a Motherboard il fondatore del sito, che risponde allo pseudonimo di Apollo, “così come un posto per trovare il modo più adatto per porre fine alla propria vita, se è ciò che si desidera.” 

[,,,] Nel frattempo, gli utenti del forum sono felici di Sanctioned Suicide. Kristoph27 ha commentato sul thread di inaugurazione: “È bello che questo sito sia stato fatto. Non esistono molti siti “buoni” come questo, su Tor. : -)”   Anche altri hanno avuto reazioni positive, benché tetre, quando il sito è stato annunciato. “Spero che questo sito decolli. Cerco un forum sul suicidio da tantissimo. Tutti quelli validi sono scomparsi,” ha scritto l’utente ichithekiller01. “Sono contento che © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 27 di 60  

 

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qui si possa parlare di metodi e tutta l’altra roba proibita su Reddit. Parlare di quella roba fa stare bene. Pianif icare icare fa stare bene”.  Taser

(Da Wikipedia) Il taser (acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle) è un dispositivo classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. In italiano è anche nota come "pistola elettrica", "storditore elettrico" o "dissuasore elettrico". È stata inserita dall'ONU nella lista degli strumenti di tortura. Secondo Amnesty International l'arma in pochi anni è stata responsabile di centinaia di morti nei soli Stati Uniti, ma secondo altri studi le morti sarebbero state concausate dai problemi cardiologici di cui soffrivano i soggetti colpiti.

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Copione di Daniela Nocentini INFORMAZIONI GENERALI Luogo e tempo

Firenze, Italia, 12 agosto 2016. Un assassino seriale si aggira per le strade della città, e negli ultimi mesi ha già colpito diverse volte. Costui abbandona le proprie vittime in periferia, sedute su una panchina, e mette sui loro volti una maschera bianca su cui scrive una parola in uno strano alfabeto e una sequenza di numeri. Le Forze dell'Ordine lo hanno soprannominato Persona. Ieri ha fatto una nuova vittima, Alex Tronconi, ed ha quasi ucciso anche la sua fidanzata, Sonia Duderstadt, che si è salvata per miracolo. Sono arrivati in soccorso della ragazza Evaldo Di Giacomo, Renato Pagani, Daniela Nocentini e Giulia de Ferra, che, però, sono finiti in una trappola preparata dall'assassino che in pochi attimi ha lasciato profondi segni sui loro corpi. Questa volta il modus operandi del delitto è stato leggermente diverso dalle altre. Si tratta davvero di Persona, che è diventato più efferato? O invece è qualcun altro che si nasconde dietro una inquietante maschera - quella di un serial killer - per compiere la propria personale vendetta? Chi sei

33 anni, psicologa. Hai una sensibilità fuori dal comune che ti rende eccellente nel tuo lavoro. →  Dietro la maschera: hai sofferto in passato di sadismo patologico di natura

edonistica.  Aspetto

Porti un foulard o una sciarpetta al collo, di colore molto chiaro. Dietro la nuca, infatti, hai una brutta bruciatura provocatati da un taser (per i dettagli vedi dopo). Gli altri personaggi

 Alex (Alessio) (Alessio) Tronconi: la vit vittima tima

27 anni, studente di informatica. Dongiovanni e hacker coinvolto in attività non sempre lecite, un ragazzo immaturo e poco accorto alle conseguenze. Era fidanzato con Sonia. Sonia Duderstadt

24 anni, laureanda in chimica all'Università di Firenze, fidanzata di Alex.

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Evaldo Di Giacomo

45 anni, professore di storia antica all'Università di Firenze. Una persona molto amichevole in apparenza, ma con alcuni atteggiamenti stranamente schivi. Renato Pagani

41 anni, brillante uomo d'affari e squalo della finanza noto per la sua pessima reputazione di avaro, xenofobo e sessista. Giulia Sofia de Ferra

37 anni, professoressa di matematica all'Università di Firenze. Precisa e impeccabile ai limiti del patologico.

MESI SI E I GIORNI GIORNI PRECEDENTI PRECEDENTI IL DELITTO DELITTO  ATTO I: I ME Informazioni che puoi rendere pubbliche

  Sei una donna molto forte, una che si è fatta da sola e si è sempre impegnata



per raggiungere i suoi obiettivi. Vivi con il tuo compagno a Firenze, dove lavori come psicologa e sei una stimata professionista. Sei una specialista dei disturbi da stress e di psicopatie. Hai uno studio dalle parti dell’università e da qualche anno collabori anche con la questura della città.    Alex, Sonia e Renato sono stati tuoi pazienti.



   Alex, l ’ultima vittima di Persona, veniva regolarmente da te per tenere sotto



controllo lo stress. Vi siete visti una volta al mese per circa un anno e mezzo.  Avete effettuato l’ultima seduta la mattina del 2 agosto. La cosa che hai notato di lui è che non sembrava curarsi affatto delle conseguenze delle sue azioni: fuori corso all’università  da un paio di anni, notevolmente indietro con gli esami, sai persino che tradiva spesso la sua fidanzata e si faceva coinvolgere in attività illecite. Inizialmente ti ha colpito che una persona con uno stile di vita tanto spensierato potesse soffrire di stress al punto da avere disturbi del sonno e della digestione. Sei giunta alla conclusione che potesse avvertire, almeno a livello inconscio, la pressione sociale del dover ormai cominciare a considerarsi un adulto.   Conosci di persona Renato perché è venuto a fare un paio di sedute da te



all’inizio di quest’anno. Hai potuto notare delle incongruenze tra ciò che è noto di lui (squalo della finanza, spilorcio, razzista, classista… una raccolta di pessime qualità) e ciò che riuscivi a intuire tra le righe osservandone il linguaggio del corpo e il modo di parlare. Ti sembrava, infatti, che lui non fosse davvero una persona così senza scrupoli, ma che interpretasse una specie di personaggio. Una volta, parlando di se stesso gli è quasi sfuggito un nome “Steph…”,  ma si è fermato subito. Renato si è rifiutato di analizzare quel lapsus ed è stato dopo questo episodio che ha smesso di fare sedute. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 30 di 60  

 

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  Sonia ha cominciato a venire da te molto di recente (fino ad ora vi siete viste



solo una volta, a luglio) per lavorare su un problema di ansia, niente di insolito per una studentessa prossima alla laurea. Però in sua presenza provavi un certo senso di inquietudine. Era, in fondo, solo una sensazione, del tutto immotivata se ci pensi, che ti dava un preciso senso di repulsione.   Da diversi anni collabori con le forze dell ’ordine. Sei stata contattata subito



dopo il secondo omicidio per stilare un profilo di Persona. La tua idea è sempre stata che Persona voglia denunciare qualcosa. Il fatto che ponga una maschera sul volto delle vittime ti sembra un gesto di denuncia; potrebbe trattarsi del desiderio di mostrare a tutti che quelle persone stavano interpretando un personaggio. Inoltre, le modalità di esecuzione e la ricchezza dei dettagli ti fanno pensare ad un assassino che agisca in maniera perfettamente lucida e consapevole. Quello che non quadra, però, è la scelta delle vittime. Non sembrano esserci collegamenti tra di loro, almeno non dopo la quarta uccisione. Le prime tre  vittime frequentavano tutte un forum di aspiranti suicidi, cosa che ti aveva fatto supporre che Persona fosse un cosiddetto angelo della morte. La quarta, però, sembra completamente slegata dalle precedenti. La polizia sospetta che possa esserci in giro un emulatore. Stai valutando la cosa ma non ne sei ancora convinta: lo schema d’azione è stato cambiato, questo è vero, ma anche per un fanatico molto attento sarebbe difficile replicare con cura così tanti dettagli.    Anche Evaldo collabora al caso e si sta occupando dello strano alfabeto



trovato sulle maschere. Giulia, invece, è stata consultata di recente per trovare una spiegazione alla sequenza di numeri trovati sulle maschere. È così che hai conosciuto entrambi.   Evaldo ha un modo di fare un po ’ insolito. Hai notato, ad esempio, che non



guarda mai le persone negli occhi ed evita ogni contatto fisico, oppure che spesso si perde nei propri discorsi come se dimenticasse completamente (magari volontariamente) che ci sono degli interlocutori. Tutti questi comportamenti ti fanno pensare a un disturbo evitante di personalità, una forma lieve per la quale una psicoterapia fatta come si deve potrebbe portare notevoli miglioramenti. Informazioni che devi mantenere riservate

   Alex era un irriducibile dongiovanni. In particolare era attratto da donne pi ù  grandi di lui. Ci ha provato diverse volte anche con te ma lo hai sempre respinto con delicatezza. Sai bene che a volte pu ò capitare che un paziente sviluppi dei sentimenti per il suo psicoterapeuta ma nel caso di Alex, che non aveva alcun tipo di nevrosi, si trattava più che altro di un capriccio infantile.



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   All’inizio si limitava a fare apprezzamenti e battutine, poi ha cominciato ad essere più diretto. Da circa tre mesi aveva cominciato ad essere esplicito al punto da chiederti di uscire con lui. Nelle ultime settimane era diventato talmente insistente che hai ritenuto la cosa deleteria per il regolare svolgimento della terapia e, nella seduta del 2 agosto, gli hai suggerito di continuare con un altro psicologo. Come previsto, ha reagito molto male, incrementando il numero delle telefonate e dei messaggi, nei quali



ti diceva sempre di non poter fare a meno di te. Nell’ultima settimana ha addirittura cominciato a dirti che temeva di poter essere una potenziale vittima di Persona. Hai considerato la cosa un tentativo disperato di impietosirti per convincerti a non allontanarlo, ed hai continuato ad indirizzarlo da un altro dottore.   Non vuoi che si sappia della tua condizione familiare, te ne vergogni. Sei figlia di d i una madre single che ti ha avuta appena maggiorenne, con un motociclista di cui lei non sapeva nulla se non il nome e poco altro e che probabilmente non sa nemmeno che esisti. Tua madre, comunque, si è fatta in quattro per lavorare e assicurarti un’istruzione. un’istru zione. A modo suo ha anche cercato di inculcarti dei sani principi, anche se in  fondo è sempre rimasta rimasta un po’ sbandata. sbandata.  



  Fin da piccola sei sempre stata un po’ po ’  perversa: ti piaceva fare del male ai tuoi compagni di scuola e ad altri bambini. Crescendo hai capito che questa cosa era sbagliata ma ti provocava piacere, perciò cercavi di farlo in maniera molto subdola, ad esempio provocando piccoli incidenti o facendo sentire gli altri in colpa. Tutto questo, insieme alla tua difficile situazione familiare, ti aveva reso chiaro il fatto che eri sbagliata. Crescendo, oltre al piacere che provavi nel fare del d el male, si faceva strada in te anche un sempre più insormontabile sens sensoo di colpa.



 Avresti voluto lavorare su te stessa per liberarti di quei desideri perversi ma sapevi bene che una psicoterapia sarebbe costata troppo. Verso la fine delle superiori hai avuto un’idea: avresti studiato psicologia e ti saresti curata da sola! Certo, non è andata esattamente così... hai dovuto sottoporti ad analisi con altri professionisti ma ha funzionato. Adesso il tuo sadismo patologico - hai scoperto che di questo si trattava - è solo un ricordo. Sei riuscita a debellare per sempre questo tuo demone! Informazioni che devi dire obbligatoriamente

  Conosci Giulia solo per quel poco che hai potuto vedere durante la



collaborazione all’indagine, ma ti sembra abbastanza evidente che soffra di un disturbo ossessivo-compulsivo. È estremamente rigorosa in ogni cosa che fa, nel posizionare gli oggetti, nel curare l’igiene e persino nel modo in cui compie alcuni gesti quotidiani. Per non parlare del fatto che porta sempre con sé un accendino per “sterilizzare le cose”!  

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 ATTO II: IL GIORNO DEL DELITTO Informazioni che puoi rendere pubbliche

  Ti sei recata alla centrale di polizia verso metà mattina, poco dopo le dieci,



perché volevano un parere congiunto sugli sviluppi dell ’indagine. Mentre eri lì hai ricevuto un paio di messaggi vocali da Alex. Avevi intenzione di ascoltarli a casa, tanto era facile immaginare quale fosse il contenuto. In commissariato erano presenti anche Evaldo e Giulia, che sosteneva di aver risolto l’enigma della serie numerica. Si trattava di una serie di numeri definiti “malvagi” perché in qualche modo erano collegati al 666 e, a quanto pare, l’assassino li usava per numerare le vittime perché li stava disponendo in ordine decrescente. Questo conferma la tua idea che agisca lucidamente.   Una volta usciti dal commissariato, poco dopo le undici, siccome tu eri a



piedi, ed Evaldo doveva andare poco lontano, Giulia si era offerta di darvi un passaggio. Mentre eravate in viaggio, verso le 11:15, ti è arrivata una chiamata da parte di Alex. Un po’ seccata hai risposto. La sua voce era tremante e ti ha chiesto di aiutarlo. Hai cercato di non apparire nervosa e gli hai chiesto cosa fosse successo. Ti ha detto di essere stato preso da Persona. Una richiesta così esplicita in presenza di altri proprio non potevi ignorarla e gli hai chiesto più volte dove si trovasse, ma lui non ne aveva idea e ti ha chiesto di rintracciare la sua p osizione con un’applicazione dello smartphone che ti aveva fatto vedere. Hai chiesto ad Evaldo di annotare i dati di accesso che lui ti ha dettato, e poi ti è sembrato di sentire un suo lamento prima che cadesse la linea. Hai provato a richiamare; il telefono suonava ma lui non rispondeva. Allora nervosamente hai fatto come ti aveva chiesto: hai rintracciato la posizone del suo cellulare tramite la app e hai chiesto a Giulia di andare al punto indicato dalla mappa.   Dopo qualche minuto siete arrivati davanti a un capannone isolato



apparentemente abbandonato e Giulia ha persino perso tempo a parcheggiare correttamente, anche se tu eri impaziente! Il cancello della recinzione era divelto; siete scesi e ti sei avviata verso l’ingresso ma Giulia non veniva. Hai capito subito che il problema era il sudiciume del capannone, quindi non hai insistito e sei corsa dentro lasciandola con Evaldo. All’ingresso c’erano varie porte. Ti sei fiondata in quella di fronte a te. Hai attraversato un paio di ambienti e una rampa di scale fino ad arrivare in una specie di seminterrato buio dal soffitto bassissimo dove appena si stava in piedi. Il seminterrato era illuminato solo da una torcia di quelle d’emergenza che era stata lasciata a terra. In mezzo alla stanza, sul pavimento, c’era Alex. Non riuscivi a vedere molto e ti sei chinata su di lui per vedere come stava. A un certo punto hai percepito qualcuno muoversi dietro di te. Non hai fatto in tempo a voltarti che hai sentito un dolore fortissimo dietro © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 33 di 60  

 

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il collo. Hai urlato e per un secondo ti sei sentita mancare, ma hai cercato di reagire. Hai spinto via quella figura, ti sei allontanata e ti sei voltata. L’aggressore indossava una maschere bianca… una delle maschere di Persona.  Avete combattuto e in qualch qualchee modo sei riuscita a venirne fuori m ma, a, stordita e spaventata com’eri, i ricordi sono confusi. Sei scappata e mentre uscivi dalla stanza sei finita tra le braccia di Evaldo, che ti ha subito accompagnata all’esterno mentre tu eri ancora in preda al panico.    All’esterno, con Giulia, c ’era anche Renato. Evaldo ti ha chiesto cosa fosse



successo e tu hai probabilmente biascicato qualcosa a proposito di Alex e di Persona. Loro a quel punto sono tutti tornati nel capannone ma tu non sei  voluta entrare. Eri ancora sconvolta.    A parte la maschera, non ricordi altri particolari sull’aggressore, sulla sua



corporatura o su come fosse vestito, o se ci fosse qualcun altro … Eri ferita e la stanza era quasi completamente al buio. Metterti a guardare i particolari era l’ultimo dei tuoi pensieri; a malapena ne sei uscita viva!     All’esterno, poco alla volta sei riuscita a calmarti, All ’improvviso hai sentito



le urla di tutti. Poco dopo li hai visti correre fuori ed erano feriti, avevano tutti delle brutte bruciature. C’era anche Sonia con loro. Renato portava sulle spalle Evaldo che era privo di sensi. Dopo pochissimo è arrivata la polizia, che si è occupata di chiamare un’ambulanza.

Informazioni che devi mantenere riservate

  Quando tu e il tuo aggressore avete combattuto, sei riuscita a colpirlo alla pancia con il suo stesso taser. Quando ha urlato, qualcosa in te si è svegliato. Hai preso il laccio che era lì per terra, glielo hai messo al collo e hai iniziato a tirare con entrambe le mani fino a che non ha perso i sensi. Ti sei resa conto che stavi provando piacere e



hai lasciato la presa, Con cuore ache mille, seientrando. scappata Avevi senza capito nemmeno  guardarti intorno e ti inorridita. sei scontrata conil Evaldo stava che non avevi ancora chiuso i conti con il tuo sadismo patologico.    Anche quando hai sentito quelle urla provenire dal capannone dopo che è scattato l’allrme antincendio, e soprattutto quando hai visto tutti loro feriti e in preda al dolore... lo hai trovato paradisiaco. Ti sei odiata e ti odi per questo… Sai che i tuoi demoni non sono stati sconfitti. Il ricordo di ciò che è successo nel capannone ti turba, e ti genera delle reazioni di repulsione.



Informazioni che devi dire obbligatoriamente

  Cosa ci faceva Renato sul luogo del delitto? Perché Giulia non ha chiamato



la polizia? © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 34 di 60  

 

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  Se davvero Giulia aveva una crisi di panico, perché quando è arrivato



Renato è entrata anche lei nel capannone?

INFORMAZIONI UTILI Sadismo

(Da Wikipedia) Il sadismo è una parafilia consistente nel trarre piacere dall'infliggere dolore fisico o umiliazioni psicologiche ad altri soggetti. [...] il sadico, tendenzialmente, [...] può spingere la sua azione fino a soprassedere o rinunciare al consenso esplicito della "vittima" dei suoi gesti, o addirittura, nei casi di sadismo patologico, fino a oltrepassare i limiti della legalità rendendosi responsabile di atti lesivi dell'integrità psicofisica o addirittura della vita di colui o colei su cui agisce. Il termine deriva da Donatien Alphonse François de Sade, meglio conosciuto come Marchese de Sade (1740 - 1814), aristocratico francese autore di diversi libri erotici e di alcuni saggi filosofici, in cui è evidenziata la figura del sadico come individuo capace di compiere, con scientifica razionalità, ogni sorta di azione volta al male, rifiutando ogni limitazione imposta dalla morale comune e riconoscendo come unica legge il perseguimento e l'accrescimento del proprio personale piacere. Molto autolesionismo, cospicui sono gli studi sulla correlazione sadismo, masochismo e devianza,e traumi, attaccamento e abusi.fra Dalla letteratura psicologica psichiatrica si evince come, al di là dei complessi profili psicologici degli interessati e delle motivazioni profonde che li possono condurre alla perversione, queste pratiche sono più spesso frequenti in soggetti di tipo borderline. Taser

(Da Wikipedia) Il taser (acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle) è un dispositivo classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. In italiano è anche nota come "pistola elettrica", "storditore elettrico" o "dissuasore elettrico". È stata inserita dall'ONU nella lista degli strumenti di tortura. Secondo Amnesty International l'arma in pochi anni è stata responsabile di centinaia di morti nei soli Stati Uniti, ma secondo altri studi le morti sarebbero state concausate dai problemi cardiologici di cui soffrivano i soggetti colpiti.

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Copione di Giulia Sofia de Ferra INFORMAZIONI GENERALI Luogo e tempo

Firenze, Italia, 12 agosto 2016. Un assassino seriale si aggira per le strade della città, e negli ultimi mesi ha già colpito diverse volte. Costui abbandona le proprie vittime in periferia, sedute su una panchina, e mette sui loro volti una maschera bianca su cui scrive una parola in uno strano alfabeto e una sequenza di numeri. Le Forze dell'Ordine lo hanno soprannominato Persona. Ieri ha fatto una nuova vittima, Alessio Tronconi, ed ha quasi ucciso anche la sua fidanzata, Sonia Duderstadt, che si è salvata per miracolo. Sono arrivati in soccorso della ragazza Evaldo Di Giacomo, Renato Pagani, Daniela Nocentini e Giulia de Ferra, che, però, sono finiti in una trappola preparata dall'assassino che in pochi attimi ha lasciato profondi segni sui loro corpi. Questa volta il modus operandi del delitto è stato leggermente diverso dalle altre. Si tratta davvero di Persona, che è diventato più efferato? O invece è qualcun altro che si nasconde dietro una inquietante maschera - quella di un serial killer - per compiere la propria personale vendetta? Chi sei

37 anni, professoressa di matematica all’Università di Firenze. Una donna dai buoni  valori, molto precisa e rigorosa. → Dietro la maschera: soffri di disturbo ossessivo-compulsivo.  Aspetto

Hai un guanto bianco alla mano sinistra, e tutto il braccio sinistro è fasciato quasi fino alla spalla; sei infatti stata ustionata con un getto d’acido (per i dettagli vedi dopo).  Vestiti in modo tale che la fasciatura ed il guanto rrisaltino isaltino (ad esempio a maniche corte e con colori adeguati). I Personaggi

 Alessio Tronconi: Tronconi: la vittima

27 anni, studente di informatica, fuori corso da anni. Un ragazzo immaturo e poco affidabile. Era fidanzato con Sonia. Sonia Duderstadt

24 anni, laureanda in chimica all'Università di Firenze. Una studentessa modello dai modi impeccabili. Fidanzata con Alessio. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 36 di 60  

 

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Evaldo Di Giacomo

45 anni, professore di storia antica all'Università di Firenze. Ottimo ascoltatore e stimato collega. Renato Pagani

41 anni, brillante uomo d'affari. Noto per la sua pessima reputazione di avaro,  xenofobo e sessista, è in realtà premuroso e gentile. Daniela Nocentini

33 anni, psicologa. Una professionista molto stimata.

MESI SI E I GIORNI PRECEDENTI IL DELITTO  ATTO I: I ME Informazioni che puoi rendere pubbliche

  Sei nata in una famiglia aristocratica di Pisa, dove hai sempre vissuto fino a



quando ti sei trasferita per lavoro a Firenze. Ritieni di essere stata molto amata durante la tua infanzia, tuttavia la tua educazione è stata estremamente rigida: non ti venivano perdonate la sciattezza, la disattenzione o la maleducazione. Casa tua era sempre tenuta a lucido dalla servitù e in generale la pulizia, anche in senso metaforico, è stato ciò che caratterizzava il tuo ambiente di vita. Hai presto imparato ad apprezzare l’ordine e la pianificazione, al punto che una mancanza di pulizia materiale o morale riesce a turbarti a fondo.   Hai studiato matematica, sei sempre stata affascinata dalla purezza e la



intrinseca perfezione di questa disciplina, ed ora la insegni all’università di Firenze. Trovi conforto in questa materia: nel suo ordine, la sua essenza rispetto alle cose del mondo. Sei appassionata di sequenze numeriche, che sono dei numeri che condividono caratteristiche particolari, come i numeri pari per fare un esempio banale, o i numeri primi, o quelli di Fibonacci. Parli spesso ai tuoi alunni di questa tua passione. Forse più di quanto dovresti: a  volte ti fai prendere dall’entusiasmo. dall’entusiasmo. Dovresti imparare a controllarti di più.   Sei mancina.



  Di Alessio non conosci molto. Ti capitava di incrociarlo all’università nei



corridoi del dipartimento di Matematica e Informatica, ma non hai avuto modo di averci a che fare di persona. Comunque, dato il suo pessimo curriculum, la cosa neanche ti dispiace. In effetti Alessio non ti è mai piaciuto molto: fuori corso ed indietro con gli esami da anni, una persona incapace di dare un senso logico alla propria vita.   Sonia Duderstadt è stata tua studentessa al corso di Analisi Matematica II.



Non dimentichi mai una faccia! Ricordi che è andata benissimo al tuo esame, ed è brava anche nelle altre materie, un vero talento. Ogni tanto vi  vedete in dipartimento e a volte scambiate due battute: è sempre molto © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 37 di 60  

 

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cortese con te. Anche lei è stata educata in maniera rigorosa e precisa, e si  vede! La stimi molto come studentessa e come persona.   Hai conosciuto Renato circa un mese fa, l’8 luglio per la precisione, a causa



di uno spiacevole equivoco. Era venuto a cercarti all’univ ersità ersità a seguito di una serie di email minatorie che aveva ricevuto… da te! Ma tu non avevi mai fatto nulla del genere! A parte quello che era pubblicamente noto di lui, e cioè che fosse un abilissimo squalo della finanza e agente di borsa, non sapevi nulla di lui. Per fortuna ti ha creduto.   Sai che Alessio lavorava per Renato ma che la collaborazione si è interrotta a



causa della sua natura poco affidabile. Renato ti ha confessato che sta ancora ricevendo messaggi minatori e che è fermamente convinto che il mittente sia proprio Alessio perché sarebbe stato tecnicamente in grado di farlo e perché la tempistica era piuttosto sospetta (i primi messaggi sono stati inviati subito dopo che lui l’aveva licenziato).    Ti affascina il lavoro di Renato e ti piace ascol tarlo quando ne parla. C’è



della complessa matematica dietro le dinamiche di borsa e lui, pur non avendola studiata, sembra percepirla.   Daniela ti piace come persona, però certe volte sembra che veda qualcosa di "nascosto" o che "non la convince" in chiunque. Sarà deformazione professionale...



  Evaldo è un tuo collega all’università. Insegna Storia Antica presso il



dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo. È una persona molto a modo, sinceramente appassionata del suo lavoro, anche se a  volte la sua mente è così… erratica! Ultimamente è entusiasta per una donazione fatta al suo dipartimento da Stephen Kosikys, un filantropo di identità ignota, che gli permetterà di supervisionare uno scavo a Capannori.  



Hai cominciato a collaborare le Forze dell’Ordine dopo il secondo omicidio. Inizialmente era statocon Evaldo a chiedere un tuo parere su due numeri ritrovati sulla scena del crimine di un assassino seriale, Persona. Poi hai continuato a lavorarci ed hai analizzato anche i successivi. Hai riconosciuto subito i singoli numeri della sequenza, ma capire quale fosse la connessione che li legava ti ha richiesto un po’ più di tempo. Non conosci molto delle vittime, ti sei occupata solo dei numeri, e già per te era sufficiente! La matematica è una materia pulita e non dovrebbe essere usata da un assassino per fare del male. Collaborare con la polizia per “ripulire” il mondo da un altro criminale ti sembrava quasi eroico.

  I numeri riportati sulle maschere delle prime quattro vittime (tecnicamente



saresti capace di ricordarli a memoria ma non c’è nulla di male se li tieni © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 38 di 60  

 

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scritti su un taccuino in maniera molto ordinata) erano, nell’ordine dalla prima alla quarta: -  -  -  - 

3,1415926 2,4494897 1,7320508 1,6180339

Li conoscevi bene: il primo era il pi greco (  π  π ; conosci le sue cifre a memoria fino alla quindicesima: 3,14159265358979), il secondo era la radice quadrata di sei (√6), il terzo era la radice quadrata di tre (√3) e il quarto era phi, ( Φ) la sezione aurea. All’inizio ti sfuggiva la connessione tra i vari numeri, enigma che hai risolto proprio la mattina dell’ultimo omicidio. Ma che c’entrava la scritta in codice con quei numeri? La polizia credeva potesse trattarsi di una sequenza per “numerare” le vittime. Ma non corrispondeva a nessuna successione numerica. Sicuramente c’era un preciso significato per quell’individuo disturbato… probabilmente per il suo modo di vedere era persino logico.   Ti senti dire spesso che sei maniaco-compulsiva e che sei troppo precisa e



controllata. Ami l’ordine e la pulizia e detesti la sporcizia, reale o figurata. Odi le asimmetrie, vorresti che tutto fosse armonico ed equilibrato. Cosa c’è di male?    A dire il vero ti dà un po’ fastidio anche il fatto che ti chiamino Giulia. Tu ti



chiami Giulia Sofia!   Porti sempre con te un accendino, talvolta lo usi per sterilizzare degli oggetti.



Informazioni che devi mantenere riservate

  Dalle superiori in poi hai iniziato ad avere delle crisi di nervosismo se qualcosa andava storto. Crisi che, a parte le prime volte, hai sempre tenuto nascoste: quale onta sarebbe stata di farti vedere dagli altri in quei tuoi momenti di imperfezione?



Naturalmente hai sempre dovuto selezionare adeguatamente gli amici e gli amanti; davvero poche persone sanno darsi un contegno a questo mondo. Questo ti ha resa molto riflessiva e abbastanza schiva.   Dopo il tuo primo incontro con Renato ci hai messo un bel po’ per toglierti di dosso la spiacevole sensazione di sporco che ti dava l’idea di avere una un a macchia sul tuo curriculum. È vero, non eri stata tu a mandare quei messaggi, ma erano comunque partiti dal tuo indirizzo... Se Renato avesse reso pubblica la faccenda prima di incontrarti di persona, che scandalo sarebbe stato? Per un po’ di tempo non hai h ai pensato ad altro.



  Comunque ti sei accorta subito che Renato, a dispetto della sua pessima reputazione,



è in realtà molto gentile e premuroso. Lo hai visto anche da come si è posto nei tuoi confronti. Solo tu potevi accorgertene, grazie alla tua logica e alla tua “sensibilità” © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 39 di 60  

 

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verso la sporcizia e il disordine, quelli veri. Da quando vi conoscete vi state  frequentando. È venuto venuto più volte a prender prenderti ti all’università. Sei innamorata di lui. Be’, è un concetto poco razionale; in effetti potresti dire, più correttamente, che vi corrispondete nel migliore dei modi.   Le prime tre vittime dell’assassino frequentavano un forum per aspiranti suicidi nel



deep web. Sapevi “lato nascosto” di internet maluogo con la mente hai sempre cercato di dell’esistenza non pensarci. diTiun rendi conto che il web non è un fisico a tutti  gli effetti ma l’idea di qualcosa di illegale e sporco che si nasconde sotto la superficie di uno strumento che utilizzi quotidianamente, per quanto intangibile, ti genera ribrezzo. Informazioni che devi dire obbligatoriamente

  Dopo il quarto omicidio, Evaldo ha cominciato a contattarti molto più



spesso, quasi quotidianamente, per sapere se eri riuscita a venire a capo della sequenza di numeri. Del resto non  puoi   biasimarlo. Quella povera ragazza, Anna, credi fosse sua parente. La cosa deve averlo colpito nel profondo.   Renato non è “sporco”! Non è come vuole apparire, è solo una maschera.



In realtà è sensibile e altruista.

 ATTO II: IL GIORNO DEL DELITTO Informazioni che puoi rendere pubbliche

  Ti sei recata al commissariato di polizia alle dieci in punto per gli



aggiornamenti sugli sviluppi. Avevi avuto un’idea sull’interpretazione dei numeri utilizzati dall’assassino (→  vedi vedi sotto) e non vedevi l’ora di esporla.  Anche Evaldo e Daniela sono st stati ati convocati per un parere congiunto. Alle 10:15 eravate tutti lì. Siete rimasti a colloquio fino alle 11:10.

Dopo essere usciti dal commissariato, siccome erano entrambi a piedi, ti è sembrata buona norma offrirti di dar loro un passaggio.    Alle 11:15, mentre eravate per strada, Daniela ha ricevuto una telefonata.



Hai notato che la cosa sembrava infastidirla molto ma ha risposto lo stesso. Hai riconosciuto la voce di Alessio e lo hai sentito parlare di Persona. Daniela gli ha chiesto dove si trovasse, poi ha dettato dei dati ad Evaldo, una mail ed una password, ed è caduta la linea. Ha provato a richiamare ma senza successo. Ha iniziato a smanettare con lo smartphone mentre tu le chiedevi cosa fosse successo ma ti ha risposto che ancora non lo sapeva. Sullo schermo è apparsa una mappa con un segnaposto e ti ha chiesto di guidare fin là e di fare in fretta.

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   Alle 11:22 siete arrivati arrivat i davanti ad un capannone industriale abbandona abbandonato. to. Il



cancello della recinzione era divelto. Hai parcheggiato e siete scesi dall'auto. Quel posto era talmente sudicio da darti i brividi. Fortunatamente Daniela non ti ha chiesto di seguirla ed è entrata.   Evaldo è rimasto con te per un minuto buono, poi si è avviato dentro



dicendoti di chiamare qualcuno.   Hai chiamato Renato, che è arrivato prestissimo, alle 11:26. Subito dopo dal



capannone sono sbucati Daniela ed Evaldo. Lei piangeva, ed era sconvolta mentre Evaldo cercava di calmarla. Daniela continuava a ripetere frasi del tipo “non deve succedere mai più” e “l’ho fatto ancora”. Diceva di essere stata aggredita da Persona e di aver visto Alex - è così che lei chiama Alessio nel capannone. A quel punto è trasalita. Ha detto: "Era morto! Oddio, e se mi sono sbagliata? Se è ancora vivo? Dobbiamo fare qualcosa!". Evaldo e Renato si sono avviati verso il capannone. Ti sei fatta forza e sei entrata con loro. Daniela era ancora delirante ed è rimasta fuori.   Evaldo vi ha fatto strada fino ad una scala che scendeva in una sorta di



seminterrato con un soffitto illogicamente basso, ricoperto di tubature dove si poteva appena stare in piedi e non c’era altra luce che quella di una torcia elettrica portatile poggiata a terra. Sei rimasta nelle vicinanze delle scale e hai detto "sto qui, preferisco stare qui... In questo punto, qui". Renato ti ha abbracciata senza dire nulla, poi si è avviato con gli altri mentre tu sei rimasta a pochi passi dalla soglia.   Facendoti coraggio, ti sei avvicinata all’ingresso della stanza un passo alla



 volta. Hai notato una sagoma sul pavime pavimento: nto: era Alessio, in mezzo alla sala, immobile. Hai notato altre cose per terra: un telefono, un laccio di qualche materiale plastico, un taser, e… una maschera, come quelle usate da Persona! Poi avete sentito la voce di Sonia da un’altra stanza che chiedeva aiuto ed Evaldo l’ha soccorsa.  Dopo che si sono tutti riuniti, la torcia elettrica si è spenta, o si è rotta, non sapresti, e siete rimasti al buio pesto. Presa dal panico hai cercato di uscire. Hai intravisto un piccolo lampo luminoso poco lontano da te; dal suono e dalla luce sembrava che qualcuno avesse acceso un accendino, ed è bastato a far scattare l'impianto antincendio. Il tempo di rendertene conto e hai sentito l'urlo spaventato di Sonia. Poi l’acqua ha cominciato a scrosciarti addosso e ti sei riparata con le braccia fino a quando hai avvertito un dolore lancinante e bruciante alla mano e al braccio sinistri. Le urla degli altri (ma anche le tue) sono state infernali e hanno rimbombato in quell’ambiente disgustoso. Neanche sai dove hai trovato la forza di scappare. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 41 di 60  

 

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  Erano le 11:35 quando siete usciti all’aperto. La polizia è arrivata subito



dopo, alle 11:38. E alle 11:46 l’ambulanza.    Più tardi ti hanno spiegato che c’era del cloruro di idrogeno (nome più



preciso dell’acido cloridrico, che è comunemente chiamato addirittura con   un altro nome ancora, acido muriatico) mischiato all’acqua dell’impianto antincendio. L’acido ti ha bruciato la pelle sulla mano sinistra ed anche un po’ sul braccio. Che cosa orribile essere fatti di carne!   Quando tu, Daniela ed Evaldo siete stati in commissariato, la mattina del



giorno del delitto, hai esposto una tua teoria sul significato della serie di numeri utilizzati da Persona. Non ti era venuto in mente prima, ma i numeri riportati sulle prime quattro maschere appartengono tutti ad un preciso insieme numerico, quello dei cosiddetti “numeri malvagi” o, in inglese, “evil numbers”. Si chiamano così perché, se si sommano le prime n cifre decimali di uno di questi numeri, ad un certo punto si ottiene il numero seicentosessantasei (non hai mai capito perché tutti si ostinino a pronunciarlo sei-sei-sei… è un numero intero, non una successione di cifre). In realtà ognuno di essi ha un numero infinito di cifre decimali (anche l’assassino ha scritto solo le prime) ma hanno questa particolarità. Due esempi di numeri malvagi sono la sezione aurea (Φ, phi) oppure il pi greco ( π   π , pi). Se si iniziano a sommare una dopo l’altra le cifre decimali di uno di questi numeri, ad un certo punto il risultato sarà seicentosessantasei.  Avevi notato una cosa: i numeri malvagi non hanno un ordinamento intrinseco, quindi l’ordine in cui li aveva messi l’assassino era deliberato. Sulle maschere comparivano in ordine decrescente ovvero diventavano sempre più piccoli… forse la polizia aveva ragione a credere che si trattasse  di un modo per numerare le vittime? Sei fiera della tua intuizione: i numeri malvagi sono una categoria numerica molto poco conosciuta.   Il numero scritto sulla maschera nel capannone, ovvero “1,2599210” che è la



radice cubica di 2 (³√2), è anch’esso un n umero malvagio ed è, a conferma della tua intuizione, più piccolo del precedente.   In effetti, a ripensarci in maniera lucida, ti è sembrato strano che Renato ci



abbia messo così poco ad arrivare. Voi avevate impiegato quasi dieci minuti mentre a lui ne sono serviti ser viti poco più di un paio. Che fosse già nei paraggi? parag gi? Informazioni che devi mantenere riservate

 



Quando siete arrivati capannone hai notato subito che il posto era sudicio e non ce l’hai proprio fatta aal seguire Daniela all’interno. Avevi i brividi. F iguriamoci iguriamoci

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all’interno! Hai sfiorato qualcosa con il piede, un preservativo usato, e sei stata presa dal panico: non pensavi ad altro che a quel posto lurido. Evaldo se n’è accorto ed ha cercato di rassicurarti con qualche parola. Si è trattenuto quasi un minuto ma poi ha detto che non poteva lasciare Daniela lì dentro da sola e l’ha seguita urlandoti di chiamare qualcuno.  Ancora sei raggiunto sforzata ildicellulare pensareinlogicamente. Avevale coordinate ragione: dovevi chiamareconfusa, qualcuno.ti Hai borsa, hai cercato GPS del luogo dove ti trovavi e hai chiamato la prima persona che ti è venuta in mente: Renato. Gli hai fatto capire dov’eri e gli hai chiesto di correre lì subito. Però… perché lo hai chiamato? Hai fatto una cosa davvero illogica. Eppure non ti è venuto in mente nessun altro.   Renato è arrivato alle 11:26 e ti ha trovata in piedi lì davanti, ancora paralizzata e confusa. Gli hai spiegato in fretta ma con precisione tutto e che Evaldo e Daniela erano andati dentro. Lui ti ha rassicurata e ti ha chiesto quando sarebbe arrivata la polizia. La polizia! Com’era possibile che non ti fosse venuto in mente di chiamare la polizia? Ti sei arrabbiata con te stessa per la cosa estremamente illogica che avevi



 fatto ma Renato ti ha tranquillizzata tranquillizzata e ci ha pensato lui.   Con Renato presente sei riuscita ad entrare nel capannone. Ti sentivi più sicura. Il posto, comunque, era rivoltante, respiravi a fatica. All’ingresso del seminterrato una ragnatela pendente dalle tubature ti ha sfiorato i capelli e sei rimasta paralizzata. Era troppo! Ti sentivi come se quel soffitto così basso in nudo cemento volesse assorbirti. È per questo che non sei riuscita ad entrare.



  Il ricordo di tutto quello che è successo nel capannone ti genera panico e al solo pensiero ti senti assalire da una crisi di d i nervi.



  Ti danno fastidio le asimmetrie ed in questo momento in particolare non sopporti il  fatto di essere stata ferita su un solo lato. Anche l’asimmetria sul volto di Evaldo ti



infastidisce. È un pensiero illogico, lo sai bene, eppure ti è venuto. Informazioni che devi dire obbligatoriamente

  Dopo che è scattata la trappola dell’acido e siete usciti fuori, seppur in



preda ad un dolore terribile ti sforzavi di pensare logicamente. Hai notato che Daniela aveva un’espressione soddisfatta quando siete usciti feriti dal capannone.

INFORMAZIONI UTILI Disturbo Ossessivo-Compulsivo

(Da Wikipedia) Il disturbo ossessivo-compulsivo o DOC (in inglese obsessivecompulsive disorder o OCD) viene chiamato anche sindrome ossessivo-compulsiva o SOC (in inglese obsessive-compulsive syndrome o OCS). [...] In psicoanalisi è tuttora definito nevrosi ossessiva. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 43 di 60  

 

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Tale disturbo consiste in un disordine psichiatrico che si manifesta in una gran  varietà di forme, ma è principalmente caratterizzato da [...] una sintomatologia costituita da pensieri ossessivi associati a compulsioni (azioni particolari o rituali da eseguire) che tentano di neutralizzare l'ossessione. [...] I sintomi esatti possono includere, più specificamente, tutti o solo alcuni dei seguenti:   la ripetizione continua di azioni "riparatrici" (lavarsi le mani);   un sistema di conto specifico (contare in gruppi di quattro, sistemare le cose





in gruppi di tre, sistemare gli oggetti in insiemi pari o dispari);   controlli protratti e ripetuti, volti a riparare o prevenire gravi disgrazie o



incidenti;   impostare limiti specifici ad azioni in corso, ad esempio raggiungere la



propria auto compiendo esattamente dodici passi;   allineare perfettamente gli oggetti nel loro insieme, in angolazioni perfette



(questo sintomo si ha anche nel disordine della personalità e può essere confuso con questa condizione);   puntare lo sguardo o gli oggetti in direzione degli angoli della stanza;



  in pavimentazioni composite, evitare il calpestio delle fughe di separazione,



ossia poggiare il piede solo al centro delle piastrelle;   ricerca di simmetria (calpestare un pezzo di carta con il piede sinistro può



indurre il bisogno di calpestarne un altro con il piede destro, o di tornare indietro e pestarlo nuovamente);   paura di contaminazione fisica (come la paura delle secrezioni del corpo



umano quali saliva, sudore, lacrime, muco, urina e feci: alcuni casi di DOC hanno anche dimostrato la paura che il sapone che viene usato dal soggetto per detergersi, sia esso stesso contaminato), o anche metafisica (contaminazione da pensiero);   paura ossessiva delle malattie (cfr. ipocondria);



Taser

(Da Wikipedia) Il taser (acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle) è un dispositivo classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. In italiano è anche nota come "pistola elettrica", "storditore elettrico" o "dissuasore elettrico". È stata inserita dall'ONU nella lista degli strumenti di tortura. Secondo Amnesty International l'arma in pochi anni è stata responsabile di centinaia di morti nei soli Stati Uniti, ma secondo altri studi le morti sarebbero state concausate dai problemi cardiologici di cui soffrivano i soggetti colpiti. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 44 di 60  

 

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Copione di Evaldo Di Giacomo INFORMAZIONI GENERALI Luogo e tempo

Firenze, Italia, 12 agosto 2016. Un assassino seriale si aggira per le strade della città, e negli ultimi mesi ha già colpito diverse volte. Costui abbandona le proprie vittime in periferia, sedute su una panchina, e mette sui loro volti una maschera bianca su cui scrive una parola in uno strano alfabeto e una sequenza di numeri. Le Forze dell'Ordine lo hanno soprannominato Persona. Ieri ha fatto una nuova vittima, Alex Tronconi, ed ha quasi ucciso anche la sua fidanzata, Sonia Duderstadt, che si è salvata per miracolo. Sono arrivati in soccorso della ragazza Evaldo Di Giacomo, Renato Pagani, Daniela Nocentini e Giulia de Ferra, che, però, sono finiti in una trappola preparata dall'assassino che in pochi attimi ha lasciato profondi segni sui loro corpi. Questa volta il modus operandi del delitto è stato leggermente diverso dalle altre. Si tratta davvero di Persona, che è diventato più efferato? O invece è qualcun altro che si nasconde dietro una inquietante maschera - quella di un serial killer - per compiere la propria personale vendetta? Chi sei

45 anni, professore di storia antica all'Università di Firenze. Ti reputano un ottimo ascoltatore, dai modi molto amichevoli. → Dietro la maschera: soffri di disturbo evitante di personalità.  Aspetto

una particolare garzamaschera bianca sottile che tiQuesto copre solo il lato volto e cheIndossi assomiglia molto ad una a metà. perché sei destro stato del di recente ustionato dal contatto con un getto d’acido (per i dettagli vedi dopo). Gli altri personaggi

 Alex (Alessio) (Alessio) Tronconi: la vit vittima tima

27 anni, studente di informatica. Dongiovanni e hacker coinvolto in attività non sempre lecite, un ragazzo sbandato, immaturo e poco affidabile. Era fidanzato con Sonia. Sonia Duderstadt

24 anni, laureanda in chimica all'Università di Firenze, una studentessa modello. Fidanzata con Alex. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 45 di 60  

 

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Renato Pagani

41 anni, brillante uomo d'affari e squalo della finanza noto per la sua pessima reputazione di avaro, xenofobo e sessista. Daniela Nocentini

33 anni, psicologa. Ha una sensibilità fuori dal comune che la rende eccellente nel suo lavoro. Giulia Sofia de Ferra

37 anni, professoressa di matematica all'Università di Firenze. Precisa e impeccabile, forse troppo.

MESI SI E I GIORNI GIORNI PRECEDENTI PRECEDENTI IL DELITTO  ATTO I: I ME Informazioni che puoi rendere pubbliche

  Sei nato in una piccola famiglia borghese che hai sempre ritenuto essere una



buona famiglia: i tuoi avevano pregi e difetti, ma si sono impegnati per essere dei buoni genitori. Sei sempre stato una persona un po’ schiva ma un ottimo osservatore.   Insegni Storia Antica all’Università di Firenze.  Ti piace parlare molto delle



cose che sai. Ti piace farlo a lungo. Ehm… quasi come se a un certo punto ti dimenticassi delle persone che ti stanno ascoltando. Effettivamente molte  volte a lezione ti è successo di estraniarti a tal punto da ritrovarti solo. Eppure, proprio questa tua caratteristica ti ha dato fama di persona affidabile. A volte le persone possono essere così sfiancanti che spesso, mentre ti parlano, pensi ad altro fingendo di ascoltare. Infatti sono in molti ad apprezzarti e tutti ti considerano un ottimo ascoltatore.   Tre mesi fa il tuo dipartimento (quello di Storia, Archeologia, Geografia,



 Arte e Spettacolo) ha potuto finanziare uno scavo nei pressi di Capannori grazie ad una donazione effettuata con da Stephen un misterioso benefattore. I lavori cominceranno il nuovo Kosikys, anno accademico e tu supervisionerai lo scavo! Chissà quali meraviglie riuscirete a portare alla luce!   Sei stato contattato dalle Forze dell’Ordine già dopo il primo omicidio per



decifrare lo strano alfabeto trovato sulla maschera. In ambito accademico sei considerato un’autorità su quello che riguarda di codici e alfabeti antichi. Sull’argomento hai anche scritto due libri che hanno avuto discreto successo tra gli studiosi e gli appassionati del settore. Il codice che appariva sulle maschere era:

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Per te è stato uno scherzo riconoscerlo: si tratta dell’alfabeto etrusco. Gli Etruschi erano vissuti prevalentemente nel la zona dell’attuale Toscana all’incirca tra il 700 a.C. ed il 400 a.C., anche se si erano spinti in parecchie parti d’Italia; comunque, lì a Firenze, era il cuore dell’antica Etruria. Erano un popolo avanzato per cultura, giustizia, società e religione

Tornando alla scritta, c’è scritto - da destra verso sinistra, così scrivevano, come nel punico - PH-E-R-S-U, “phersu”. La parola italiana “persona” viene dal latino persona-personae, che a sua volta, si suppone - be’ è una delle teorie - potrebbe essere derivata dall’etrusco phersu, che significava “maschera”... un po’ come a dire che tutti indossano una maschera. Pirandello ci era arrivato ad un concetto simile… con ben oltre duemila anni di ritardo! Un altro esempio è la parola italiana “testa”, che un tempo significava “vaso” (di terracotta), intendendo però quelli un po’ a forma di ampolla (e in alcuni dialetti ha ancora questo significato). Forse associato per la forma, o forse perché la testa, come un vaso, contiene il cervello.   Sulla prima maschera c’era anche un numero, il pi greco. Hai pensato ad un



qualche collegamento tra le due civiltà, quella Greca e quella Etrusca. Magari si trattava di un fanatico di storia antica.

Poi, però, l’assassino ha colpito ancora. Sulla maschera, stavolta, c’era la stessa parola in Etrusco ma un numero completamente diverso, che né tu né la polizia eravate in grado di riconoscere. Hai, quindi, consultato Giulia, una tua collega che insegna matematica. I numeri cambiavano ad ogni omicidio. Pensi, dunque, che non c’ent rino niente con la scritta. D’altronde è un serial killer, un pazzoide. Nonostante questo, una cosa ti viene in mente: viste queste “citazioni dotte”, potrebbe trattarsi di una persona molto intelligente.   Da quanto hai capito, le prime tre vittime di Persona erano tutte degli



aspiranti suicidi. Si incontravano su internet per parlare di uccidersi insieme… non avresti mai immaginato l’esistenza di una possibilità del genere! Ma la quarta vittima cosa c’entrava? Non aveva nulla in comune con gli altri.   Conosci abbastanza bene Giulia. Lavora anche lei all’università ma nel



dipartimento di Matematica e Informatica. Sei stato tu a chiederle un consulto per cercare di capire il senso di quella strana sequenza. Lei ci sta ancora lavorando e sembra entusiasta di questa vostra collaborazione.   Quell’Alex - o Alessio, o come si chiama lui - non ti è mai piaciuto. Oltre ad



essere uno scansafatiche, fuori corso e indietro con gli esami alla soglia dei trent’anni, lo hai visto spesso frequentare le biblioteche degli altr i © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 47 di 60  

 

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dipartimenti guardandosi intorno furtivo. Probabilmente stava macchinando qualcosa di poco lecito con quei computer!   Sonia, quella ragazza ha probabilmente visto l’inferno. Perché è accaduto



proprio a lei una cosa così terribile? Sembra così dolce!   Non conosci Renato di persona ma soltanto di fama. Sai che è un noto



squalo della finanza, azionista di borsa ed esperto di investimenti ad alto rischio e altissimo rendimento. Informazioni che devi mantenere riservate

  Sin da piccolo hai sempre avuto problemi di socializzazione. I tuoi compagni di d i scuola si comportavano da bulli con te, prendendoti in giro per la tua timidezza, per i tuoi interessi, persino per il tuo nome. Eri una specie di gregario per chiunque: quando ti veniva chiesto di fare qualcosa, tu la facevi senza protestare, l’importante era che ti lasciassero in pace.



  Hai cominciato ad estraniarti dalle conversazioni come meccanismo di difesa, per sentirti più al sicuro.



dell’art e, sei sempre stato circondato da statue che   Crescendo a Firenze, città dell’arte, rappresentavano l’uomo in maniera idealizzata e spesso eroica, ma non ritrovavi nessuna di queste caratteristiche nelle persone che ti circondavano. Con il passare del tempo ti sentivi sempre più intimidito e schivo. Non riuscivi quasi a guardare negli occhi le persone perché la cosa ti inibiva del tutto. Però ne osservavi i gesti e la postura e questo, in un certo senso, è stato un ottimo allenamento per il tuo spirito di osservazione.



Per questo ti sei presto appassionato appassionato allo studio della storia. L’umanià ti affascina ma preferisci tenerla a distanza, e da piccolo, visitando i musei, ti rendevi conto che le statue, sebbene simili ad esseri umani, non ti infastidivano quando eri nei loro pressi. Poco alla volta ti sei appassionato alla storia e ai modi usati dagli uomini per comunicare.   Dati i tuoi problemi di interazione con gli altri, non sei mai stato con una donna. A dire il vero, non ti sei neanche mai sentito attratto da una donna. Forse perché rincorrevi sempre quell’ideale di perfezione artistica che nel mondo non riuscivi a trovare?



   Anna Iandi, la quarta vittima del serial killer, era tua nipote, la figlia di tua sorella maggiore, una delle poche persone con cui sei sempre riuscito a sentirti a tuo agio. Lavorava come assistente al dipartimento di scienze sociali e la consideravi quasi come una figlia tua.



È anche per questo che non sopportavi Alex. Sai che aveva una tresca con lei - lo sapevano praticamente tutti! - e che le ha fatto del male. Una mattina, più o meno tre settimane fa, vicino all’università, li hai visti litigare ferocemente. Non sai cosa si © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 48 di 60  

 

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stessero dicendo ma ad un certo punto lui l’ha spintonata ed è andato via in macchina lasciandola a piangere per terra sul marciapiede. Ti sei avvicinato ed hai cercato di consolarla ma lei non ha voluto parlare. Negli ultimi tempi era diventata cupa e silenziosa, proprio come te quando eri vittima dei bulli da ragazzino. Sei sicuro che Alex l’abbia fatta soffrire moltissimo. Forse c’entra persino qualcosa qualcosa con la sua morte… del resto, cosa ci faceva guardingo nei dipartimenti delle altre facoltà? Qualcosa di illecito sicuramente. Magari Anna lo aveva scoperto e lui l’ha fatta  fuori. Quel verme non ha avuto neanche il cuore di venire al suo funerale.   In effetti, già dopo il secondo omicidio, il tuo contributo nella profilazione di Persona poteva dirsi concluso, visto che la scritta in etrusco sulle maschere era sempre la stessa. Ma poi la morte di Anna A nna ha reso la cosa molto personale.



Hai deciso di non darti pace fino a che il caso non fosse stato risolto risolto.. Così, tra le altre cose, hai cominciato a contattare Giulia molto più spesso per sapere se ci fossero sviluppi legati all’interpretazione della sequenza di numeri (eri convinto che potessero essere un codice legato all’identità dell’assassino), ed hai costantemente tenuto d’occhio Alex. informazioni che devi dire obbligatoriamente

  Oltre che con la borsa, negli ultimi anni Renato ha cominciato a far



fortuna anche con la compravendita di immobili: rileva aziende in fallimento o immobili in stato di abbandono, li rimette a posto e poi li rivende lucrandoci sopra; un mercato molto più sicuro.   La polizia ha rintracciato i computer da cui l’assassino aveva adescato le



 vittime. Erano tutti terminali dell’università. Per questo motivo, negli

ultimi mesi, diversi agenti in borghese tenevano sotto controllo le aree comuni dell’ateneo. Non abbastanza, a quanto pare... Ma, del resto, non si poteva certo creare uno stato d’allarme nell’istituto.  

 ATTO II: IL GIORNO DEL DELITTO DELITTO Informazioni che puoi rendere pubbliche

   Verso metà mattina ti sei recato alla centrale di polizia per degli



aggiornamenti sul caso. Giulia sembrava aver risolto l’enigma della sequenza di numeri e gli inquirenti volevano un parere congiunto. Era presente anche Daniela. Con tua grande delusione, la sequenza non conteneva alcuna informazione o messaggio in codice ma era solo un modo subdolo per numerare le vittime. Speravi in qualcosa di più… Comunque hai sentito dire a Giulia che quei numeri c’entrano qualcosa con il 666. Non hai capito come, perché il 666 non compare da nessuna parte tra quelle cifre… però è interessante, perché sai che il 666 compare tre volte © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 49 di 60  

 

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nella Bibbia, due volte associato a re Salomone (nel Vecchio Testamento) ed una volta, quella più “famosa” per così dire, associato al di avolo (nel Nuovo Testamento, nell’Apocalisse di Giovanni), dove viene chiamato appunto “il numero della bestia”.  Se non altro, questo conferma la tua teoria che l’assassino sia una persona molto colta e intelligente.   Una volta usciti, poco dopo le undici, Giulia si è offerta di darvi un



passaggio. In macchina, Daniela ha ricevuto una chiamata, durante la quale ti ha chiesto di annotare sul telefonino alcuni dati, in particolare una mail e una password che ora non ricordi più. Sembrava agitata, nonostante cercasse di mantenere la calma. Ha cercato qualcosa con il cellulare e poi ha chiesto a Giulia di guidare fino ad un capannone abbandonato a qualche minuto dal centro. Da quanto hai capito, c’entrava qualcosa proprio Persona.   Senza quasi dire nulla, è corsa dentro. Giulia, invece, non voleva muoversi. Diceva che non poteva e doveva restare lì. Le hai detto qualche parola di conforto, poi le hai ordinato di chiamare qualcuno e sei entrato anche tu.    Appena all’interno, ti sei trovato davanti a un ingresso con varie porte. Sei



entrato in quella più vicina, sulla sinistra ed hai percorso un paio di stanzoni fino a ritrovarti in una sorta di locale di manutenzione: dove però non c’era nulla e non portava da nessun’altra parte - strada sbagliata.

Hai sentito un urlo, era chiaramente di una donna. Sei tornato indietro e ti sei infilato in un’altra porta. Un altro urlo, questa volta più vicino, segno che stavi andando nella direzione giusta. Hai attraversato uno stanzone fino ad arrivare ad una scala che portava in un seminterrato molto buio, illuminato solo da una luce fioca. Proprio da quelle scale è corsa fuori Daniela che ti è finita tra le braccia. Piangeva ed era sconvolta. Ripeteva qualcosa del tipo che aveva di nuovo fatto qualcosa, e che non doveva succedere mai più. Non ci hai dato peso: era palesemente fuori di sé. Mentre tornavate fuori biascicava cose senza senso. Le faceva male il collo: hai controllato ed aveva due bruciature dietro la nuca, piccole ma brutte.  All’esterno con Giulia c’era anche Renato. Che cosa ci faceva lì? L’aveva chiamato Giulia? E perché mai?   Una volta usciti, Daniela ha cominciato a riprendersi ma è trasalita



nuovamente quando si è ricordata di aver visto Alex disteso per terra nel capannone. Aveva il dubbio che fosse vivo. Renato ti ha chiesto di entrare di nuovo nell’edificio. Vi siete avviati e Giulia si è fatta forza ed è entrata con  voi. Daniela è rimasta fuori.   Hai fatto strada fino al punto in cui ti eri scontrato con Daniela. Siete entrati



nel seminterrato buio scendendo una breve rampa di scale. Il locale era

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ampio ma aveva un soffitto davvero basso, ricoperto di tubature e si poteva appena stare in piedi. Giulia si è bloccata a pochi passi dalla soglia. Renato l’ha abbracciata senza dire nulla (ma forse hanno una relazion e?), poi ti ha detto di andare con lui. Addirittura ti ha dato una pacca sulla spalla. L’unica fonte di luce era una torcia elettrica, di quelle del tipo d’emergenza,

posata terra, e comunque così nonera è che si vedesse granché. Alex era supino asul pavimento. Aveteanche controllato: morto. Di fianco al corpo, per terra, c’era una delle maschere del killer! E lì vicino un laccio. C’era anche altra roba ma a quel punto non te ne sei curato: e se l’assassino fosse stato ancora lì? Ti sei guardato intorno ma in effetti del killer sembrava non esserci alcuna traccia.   Poi avete sentito la voce di Sonia. Era nello stanzone accanto, lei stessa aveva



un vistoso segno intorno al collo. Sonia comunque si muoveva ed ha iniziato a piangere e disperarsi, dicendo che Alex era morto e che il killer voleva uccidere anche lei. Tu hai cercato di calmarla senza riuscirci, e lei ti ha chiesto di proteggerla; l’hai rassicurata che l’avresti fatto. Vi siete alzati tutti in piedi e siete andati nella stanza dov’era il corpo d i Alex, dove eravate quindi tu, Sonia, Renato, e Giulia che si era avvicinata. Anche se sconvolto, cercavi di guardarti intorno quando la torcia si è spenta lasciandovi al buio pesto. Hai perso subito l’orientamento. A tentoni hai cercato di andare più o meno nella direzione in cui ricordavi fosse Sonia. All'improvviso hai visto un piccolo lampo luminoso, dal suono e dalla luce sembrava che qualcuno avesse acceso un accendino.

È scattato l'impianto antincendio; il tempo di rendertene conto e hai sentito l'urlo spaventato di Sonia. Ti sei diretto nella sua direzione per proteggerla e poco dopo hai sentito un dolore tremendo al lato destro del volto. Ricordi solo quel dolore al viso, poi hai perso i sensi.   Quando ti sei risvegliato, in ambulanza, ti hanno detto che eri stato colpito



da un getto d’acido muriatico che ti ha bruciacchiato la pelle del viso, una trappola pensata per disturbare dei curiosi probabilmente. Dovrai portare una specie di maschera protettiva per qualche giorno, per evitare infezioni, ma per fortuna tutti i segni dovrebbero sparire entro qualche mese. Ma quale individuo disturbato può architettare una cosa simile?! Informazioni che devi mantenere riservate

   All’inizio Giulia non voleva entrare nel capannone perché sembrava in preda ad una crisi di panico. Le avresti anche dato una mano ma, oltre a qualche parola di conforto, non sapevi che altro fare. Daniela era dentro e tu sapevi che in quel



momento avresti dovuto abbracciare Giulia, ma ti sentivi tremendamente a disagio. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 51 di 60  

 

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Quindi hai cercato di farle forza a parole e ti sei avviato dentro, più per sfuggire al quel disagio che per altro.   Quando Sonia ti ha chiesto di proteggerla non potevi dirle di no. Quella postura spaventata, quella voce innocente… ti sembrava di parlare con Anna. In quel momento proprio non sei riuscito a tirarti indietro.





ricordo di ciò che è successo ti genera angoscia, in modo evidente. Ti eri sbagliato   Il sul conto di Alex. O almeno ti eri sbagliato a pensare che fosse coinvolto nell’assassinio di Anna. Il perché della morte della  morte della tua nipotina è ancora un mistero irrisolto.

Informazioni che devi dire obbligatoriamente

  Poco prima che la torcia elettrica si spegnesse nel seminterrato, hai notato



che Giulia si era avvicinata all’ingresso della stanza in cui eravate, come p er

entrare, sebbene fosse rimasta a pochi passi dalla soglia.

INFORMAZIONI UTILI Disturbo Evitante di Personalità

(Da Wikipedia) Il disturbo evitante di personalità [...] a volte detto anche disturbo ansioso di personalità, è un disturbo di personalità caratterizzato da uno schema di comportamento penetrante di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza, estrema sensibilità a valutazioni negative nei propri oppure altrui confronti e la tendenza a evitare le interazioni sociali. Le persone affette da disturbo evitante di personalità spesso si considerano socialmente incapaci o non attraenti a livello personale ed evitano le interazioni sociali per timore di essere ridicolizzati, umiliati od oggetti di antipatie. Tipicamente, si presentano come persone che amano stare da sole e riferiscono di sentire un certo senso di estraniazione dalla società, provocando l'evitamento. Il disturbo evitante della personalità è di solito osservato all'inizio dell'età adulta, ed è associato ad un certo senso di "rigetto" effettivo o percepito dal genitore o dai coetanei durante l'infanzia. Se il sentimento di rigetto sia dovuto al severo monitoraggio dei comportamenti interpersonali attribuito alla gente affetta dal disturbo, è cosa ancora da dimostrare. Taser

(Da Wikipedia) Il taser (acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle) è un dispositivo classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. In italiano è anche nota come "pistola elettrica", "storditore elettrico" o "dissuasore elettrico". È stata inserita dall'ONU nella lista degli strumenti di tortura. Secondo Amnesty International l'arma in pochi anni è stata responsabile di centinaia di morti nei soli Stati Uniti, ma secondo altri studi le morti sarebbero state concausate dai problemi cardiologici di cui soffrivano i soggetti colpiti. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 52 di 60  

 

Collana “Il Taccuino” - Caso n. 47 – Maschere – di Vincenzo Capuano e Marianna Chiuchiolo - www.murderparty.it  Etruschi

(Da Wikipedia) Gli Etruschi furono un popolo dell'Italia antica, di lingua non indoeuropea e di origine incerta, affermatosi in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria fino al fiume Tevere e al Lazio settentrionale. Successivamente si espansero a nord nella zona padana (attuali EmiliaRomagna, Lombardia sud-orientale e parte del Veneto meridionale) e a sud fino in Campania. La civiltà etrusca ebbe una profonda influenza sulla civiltà romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di conquista e assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista di Veio da parte dei romani nel 396 a.C.

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Copione di Renato Pagani INFORMAZIONI GENERALI Luogo e tempo

Firenze, Italia, 12 agosto 2016. Un assassino seriale si aggira per le strade della città, e negli ultimi mesi ha già colpito diverse volte. Costui abbandona le proprie vittime in periferia, sedute su una panchina, e mette sui loro volti una maschera bianca su cui scrive una parola in uno strano alfabeto e una sequenza di numeri. Le Forze dell'Ordine lo hanno soprannominato Persona. Ieri ha fatto una nuova vittima, Alex Tronconi, ed ha quasi ucciso anche la sua fidanzata, Sonia Duderstadt, che si è salvata per miracolo. Sono arrivati in soccorso della ragazza Evaldo Di Giacomo, Renato Pagani, Daniela Nocentini e Giulia de Ferra, che, però, sono finiti in una trappola preparata dall'assassino che in pochi attimi ha lasciato profondi segni sui loro corpi. Questa volta il modus operandi del delitto è stato leggermente diverso dalle altre. Si tratta davvero di Persona, che è diventato più efferato? O invece è qualcun altro che si nasconde dietro una inquietante maschera - quella di un serial killer - per compiere la propria personale vendetta? Chi sei

41 anni, brillante uomo d'affari ed esperto di finanza. Sei noto per la tua pessima reputazione di avaro, xenofobo e sessista. → Dietro la maschera: in realtà sei un benefattore con un forte senso della giustizia,

cosa che ci tieni a tenere nascosta poiché potrebbe renderti vulnerabile agli occhi della concorrenza.  Aspetto

Sei vestito in maniera elegante e ricercata. Gli altri personaggi

 Alex (Alessio) (Alessio) Tronconi: la vit vittima tima

27 anni, studente di informatica, abile hacker e inguaribile donnaiolo. Un ragazzo immaturo e poco affidabile. Era fidanzato con Sonia. Sonia Duderstadt

24 anni, laureanda in chimica all'Università di Firenze, fidanzata con Alex.

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Evaldo Di Giacomo 45 anni, professore di storia antica all'Università di Firenze. Una testa d’uovo

perennemente tra le nuvole. Daniela Nocentini

33 anni, psicologa. Una professionista molto stimata. Giulia Sofia de Ferra

37 anni, professoressa di matematica all'Università di Firenze. Precisa e impeccabile, nasconde un animo molto fragile.

MESI SI E I GIORNI GIORNI PRECEDENTI PRECEDENTI IL DELITTO DELITTO  ATTO I: I ME Informazioni che puoi rendere pubbliche

  Sei nato e cresciuto in un quartiere popolare di Roma. Sei sempre stato un



ragazzo ribelle e, in generale, poco educato. Quando hai perso uno dei genitori, intorno ai sedici anni, sei andato a vivere in Toscana da uno zio che, se possibile, era ancora più grezzo dei tuoi. Era un paesino di provincia e, in quanto “nuovo”, non eri ben visto. Come se non bastasse il tuo brutto carattere peggiorava le cose. Facevi spesso a botte, a volte anche con ragazzi più grandi di te. Il fatto di essere ambidestro ti avvantaggiava: riuscivi spesso a colpirli dove erano scoperti.   Sei andato all’università a Firenze a studiare Economia, e presto ti sei



definitivamente trasferito lì, dove hai iniziato a rifarti una vita. La tua reputazione di avaro, xenofobo e sessista non ti disturba, anzi ci tieni ad alimentarla. Vuoi che gli altri sappiano che con te non è il caso di scherzare.   Grazie ai tuoi studi ti sei fatto strada nell’alta finanza, iniziando presto a



guadagnare un bel po’ di soldi. Anche più di quanti effettivamente te ne servissero. Il giusto compenso per una vita difficile.

Giochi in borsa e sei esperto di investimenti ad alto rischio e altissimo rendimento. Ti dedichi, però, anche ad investimenti più sicuri come la compravendita di immobili in disuso, che rimetti a nuovo e poi rivendi lucrandoci sopra, o la rilevazione di aziende in fallimento che sfrutti alla stessa maniera.   Sei stato persino sposato in passato. Dicono che la tua ex moglie fosse



interessata solo ai soldi e non approvasse il tuo modo di investire troppo rischioso. Poco male, sei comunque andato avanti con la tua vita. E, dopo il divorzio, lei non ti ha mai creato problemi, l’importante era pagarle gli alimenti. © Murderparty – ver. 1.0; febbraio – marzo 2017; Vietata la riproduzione - Pagina 55 di 60  

 

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  Hai fatto un paio di sedute con Daniela all’inizio di quest’anno. Prima di



scegliere il suo studio, ti sei informato sul suo conto. Sai che è stata tirata su da una madre single con grossi problemi economici, e che in passato è stata in cura per sadismo patologico, dal quale è del tutto guarita. I tuoi informatori sono veri professionisti e sei praticamente certo che in pochissimi siano al corrente di questi dettagli. Comunque è molto quotata come psicologa, al punto che collabora spesso con la questura di Firenze, una credenziale non da poco. Bene. E poi, se dovevi permettere a un estraneo di entrarti nella testa, era sempre meglio scegliere qualcuno di ricattabile in caso di problemi.    Alex ha collaborato con te in passato per circa sei mesi. Ottimo informatico,



pessima persona: inconcludente, immaturo, e un donnaiolo dei peggiori. Ma questo non ti interessava finché faceva bene il suo lavoro. Gli chiedevi spesso di hackerare le mail dei concorrenti, nulla di troppo complicato anche per un hacker dilettante. Ti limitavi a leggere le loro mail; niente di particolarmente deleterio, ma sufficiente per avere sempre le informazioni necessarie per stare un passo avanti ai tuoi concorrenti. E poi non ti sentivi in colpa: tutti loro erano come i bulli con cui facevi a botte nella tua adolescenza, nient’altro che un mucchio di prepotenti pronti a sbranarsi tra loro. In ogni caso non collabori mai con la stessa persona troppo a lungo, non ti piace l’idea che qualcuno possa raccogliere troppe informazioni su di te. E poi era abbastanza evidente che Alex era tutt’altro che affidabile, quindi hai interrotto la collaborazione con lui due mesi fa.   Un mese e mezzo fa, il 29 giugno, hai cominciato a ricevere delle email



minatorie dall’indirizzo di Giulia. Hai assunto un paio di investigatori privati che sono risaliti subito a lei. Un mese fa ti sei recato all’univers ità per vedere di persona di chi si trattasse. Quando te la sei trovata davanti, la sua sorpresa è stata pari alla tua. Ti è parso evidente che una persona del genere non poteva essere il mittente di quei messaggi.   Evaldo è un po’ strano. Sempre perso nel   suo mondo da testa d’uovo,



sembra quasi che abbia paura delle persone che gli stanno intorno. Quelli come lui non durano a questo mondo.   Conosci bene il deep web, la parte oscura di internet. È li che si fanno gli



affari più interessanti.

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  Hai dovuto imparare già da ragazzino che a questo mondo non c’è spazio per i cuori  gentili. Bisogna sempre essere forti e, nei casi peggiori, quando forti non lo si è, bisogna almeno apparire forti.



Sapevi fare a botte, ma non era raro che venissi pestato da qualcuno più grande di te o da un gruppetto di più persone, perciò sei diventato molto bravo ad atteggiarti e a  farti credere molto più pericoloso di quello che in effett effettii sei.   In realtà odiavi le ingiustizie, e le odi tutt’ora. tutt’ora. Fare a botte e insultare era, in fondo, un modo per mettere un poco di giustizia in questo mondo. Perché i più grossi se la prendevano con i più piccoli? Perché i codardi con i più deboli? Hai capito che il potere poteva essere un buon modo per assicurarti la sicurezza che cercavi e, forse, per  fare anche un po’ di giustizia.  giustizia. 



  Hai mantenuto la tua maschera da “persona pericolosa” anche quando sei cresciuto perché hai capito che più sembravi pericoloso e più eri rispettato. Hai iniziato a mostrare apertamente comportamenti aggressivi, razzisti e omofobi, tutte etichette che ti sono rimaste addosso, e la cosa ti fa piacere: pi acere: nessuno penserà che sei un debole.



  Dopo qualche anno nell’alta finanza hai cominciato ad avere così tanti soldi che non sapevi più come spenderli. E se una parte li avessi usati per portare giustizia a questo mondo?



  Hai deciso di cominciare a fare beneficenza ma non volevi si sapesse. Nessuno doveva pensare che avessi un lato tenero. È per questo che per le tue donazioni, cosa di cui nessun altro è al corrente, ti sei inventato uno pseudonimo: Stephen Kosikys.



  Sei andato a consulto da Daniela perché fare una “doppia vita” ti stressa non poco e tu hai bisogno di essere sempre in grado di pensare lucidamente. Ma durante una seduta ti è quasi sfuggito il nome di Stephen. Daniela ha subito cercato di lavorare su questo tuo lapsus ma tu hai rifiutato e da allora hai interrotto le sedute. Era



decisamente troppo rischioso.   Date le tempistiche e il mezzo utilizzato, non ci è voluto molto per fare due più due: le email minatorie erano state inviate sicuramente da Alex. Probabilmente aveva finito i soldi per portare a cena le sue tante ragazze. Era talmente superficiale da non rendersi conto di quanto sarebbe stato facile farsi beccare. Così hai continuato a temporeggiare aspettando di coglierlo sul fatto. Ad oggi stai ancora continuando a ricevere quei messaggi.



  Sei stato tu a dire a Sonia delle tresche di Alex. Sebbene tu abbia cercato di dare l’impressione di voler creare astio tra di loro,  loro,   la verità è che lo hai fatto perché ti dispiaceva per lei. Speravi che in questo modo avrebbe reagito e si sarebbe ripresa un po’ di dignità. Invece, a quanto pare, è rimasta con lui. Alcune persone proprio non hanno la forza per farcela.



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  Giulia è decisamente decisamente particolare, tutta precisa, sempre altera… Hai l’impressione che sia piuttosto nevrotica, una di quelle persone fissate con la pulizia e l’ordine… come si dice… maniaco -compulsive? Eppure... quanto ti piace! Da quando l’hai conosciuta vi state frequestando. frequestando. Ti rechi spesso all’università per incontrarla. La trovi fragile nonostante le apparenze di persona tutta d’un pezzo. La vedi come una cosa innocente, pulita, da proteggere ad ogni costo.



Informazioni che devi dire obbligatoriamente

  Sapevi che Alex aveva una ragazza, Sonia. Tuttavia più volte, mentre era in



ufficio con te, l’hai beccato al telefono con altre ragazze con le quali era

molto mieloso. Negli ultimi tempi si sentiva con una in particolare, una certa Anna, mentre un’altra volta faceva il cascamorto con un’altra ragazza

ancora: Dany.

 ATTO II: IL GIORNO DEL DELITTO Informazioni che puoi rendere pubbliche

  Nella tarda mattinata hai ricevuto una chiamata di Giulia che ti chiedeva di



raggiungerla presso un punto preciso di cui ti ha inviato le coordinate GPS. Le hai impostate sul navigatore: erano a pochi minuti da dov’eri in quel momento. In effetti ti trovavi proprio nei paraggi perché stavi visitando alcuni stabili abbandonati su cui avevi intenzione di speculare. Sei arrivato lì in pochi minuti e l’hai trovata immobile e in preda al panico di fronte a un  vecchio capannone industriale. Ha cominciato a riprendersi e ti ha accennato qualcosa riguardo a Daniela che aveva ricevuto una chiamata strana da Alex e che forse c’entrava un serial killer. Era talmente confusa che non aveva pensato a chiamare la polizia, quindi l’hai fatto tu. Subito dopo hai visto uscir e Evaldo e Daniela dal capannone.   Daniela sembrava aver visto un fantasma. In effetti, a ripensarci, era proprio



così: dopo qualche istante è trasalita e ha cominciato a dire che Persona l’aveva aggredita e che Alex era nel capannone e non sapeva se fosse  morto o  vivo. Ti sei avviato dentro facendo cenno agli altri di seguirti. Evaldo Eva ldo e Giulia sono entrati con te, mentre Daniela è rimasta fuori ancora sconvolta.    Avete attraversato un paio di stanzoni. Ad un certo punto siete arrivati ad



una rampa di scale, l’ingresso di una sorta di seminterrato buio con il soffitto talmente basso che a malapena saresti riuscito a starci in piedi. È stato lì che Giulia si è bloccata e ha detto che preferiva stare in quel punto mentre voi proseguivate.   Nello stanzone buio l’unica fonte di luce era una torcia d’emergenza posata a



terra, e la cosa non ti piaceva per niente.

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Sul pavimento c’era qualcuno… Alex. Ti sei avvicinato… Era morto. Lì vicino per terra, c’era un laccio in tessuto e una maschera bianca, simile a quelle usate da un assassino seriale di cui hai letto sui giornali. Allora era vero! Nelle vicinanze c’era anche uno smartphone e… era un taser quello?

 Avete sentito la voce di una ragazza dalla stanza accanto. Era Sonia che chiedeva aiuto. Era disperata perché il killer aveva ucciso Alex e voleva fare lo stesso con lei, lei stessa aveva un vistoso segno intorno al collo. Evaldo ha cercato di consolarla in qualche modo. Ti sei rialzato e guardato intorno per  vedere se ci fossero altri altri segni dell’assassino.   Hai notato che Giulia era ancora nella stanza in cui c’erano le scale ma si era



fatta forza ed era arrivata a pochi passi dalla soglia dello stanzone in cui eravate. Del tutto all’improvviso la torcia si è spenta, lasciandovi al buio pesto. Cazzo! Hai cercato di avvicinarti all’uscita quando è scattato l’allarme antincendio. Tutti hanno cominciato ad urlare, tu hai sentito un forte fastidio alla schiena e all’anca dopo qualche secondo. Evaldo è venuto meno e hai dovuto caricartelo in spalla e portarlo fuori. Siete fuggiti all’esterno dove c’era ancora Daniela. La polizia è arrivata subito dopo. Sono stati loro a chiamare l’ambulanza che vi ha prestato i primi soccorsi.   Hai notato che Daniela ha avuto per qualche attimo un’espressione



soddisfatta, quasi sensuale, quando siete usciti dalla trappola. Questa cosa ti turba molto. Eppure subito dopo sembrava sinceramente sconvolta dalle  vostre ferite… e tu sei bravo bravo a scovare le menzo menzogne. gne. È il tuo lavoro.     A quanto pare c’era dell’acido muriatico diluito nell’acqua del s istema



antincendio. Fortunatamente il getto che ti ha colpito ha dovuto consumare i vestiti prima di arrivare alla pelle e ti ha fatto solo delle lievissime bruciature. Gli altri se la sono vista brutta. Il sistema antincendio era probabilmente uno di quelli con attivazione a sprinkler, che non hanno bisogno di energia elettrica. Sono piuttosto comuni nei capannoni industriali. Informazioni che devi mantenere riservate

  Mentre Evaldo vi faceva strada nel capannone, cercavi di tenere d’occhio Giulia per accertarti acce rtarti che stesse bene. Quando si è bloccata sulla soglia del seminterrato l’hai abbracciata senza dire nulla, poi hai dato ad Evaldo una pacca sulla spalla dicendogli di proseguire.



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  Il sistema antincendio è stato fatto scattare con un accendino. Lo hai



sentito, e per un attimo hai visto il lampo di luce. Qualcuno lo ha avvicinato ai rilevatori. Hai notato che lo sprinkler è scattato subito; in genere ci vogliono almeno trenta secondi prima che il getto parta, segno che l’attentatore lo aveva certamente manomesso. Chi l’ha fatto era

sicuramente un idiota, dato che in questo modo egli stesso avrebbe potuto bruciarsi la mano o il volto.

INFORMAZIONI UTILI Sprinkler Antincendio

(Da Wikipedia) Lo sprinkler (letteralmente "spruzzatore" in inglese) è un sistema automatico di estinzione a pioggia; ha lo scopo di rilevare la presenza di un incendio e di controllarlo in modo che l'estinzione possa essere completata con altri mezzi, oppure di estinguerlo nello stadio iniziale. Un sistema sprinkler comprende un'alimentazione idrica e una rete di tubazioni, solitamente posizionate a livello del soffitto o della copertura, alla quale sono collegati, con opportuna spaziatura, degli ugelli erogatori chiusi da un elemento termosensibile. In caso d'incendio, il calore sviluppato provoca l'apertura degli erogatori che si trovano direttamente sopra l'area interessata e conseguentemente la fuoriuscita di acqua che permette il rapido controllo dell'incendio con il minimo dei danni. [...] L'elemento termosensibile è il componente che attiva l'uscita dell'acqua. In condizioni normali il componente fa in modo che il tappo resti nella sua posizione e non vi sia fuoriuscita di acqua. Non appena l'elemento viene esposto al calore, cede e rilascia il tappo. Gli elementi termosensibili sono di due tipi, entrambi ugualmente affidabili: lega metallica fusibile oppure bulbo di vetro frangibile. La normale temperatura di funzionamento è tra 57 e 77 °C. Taser

(Da Wikipedia) Il taser di Thomas A. letali» Swift'sche Electronic Rifle) è un dispositivo classificato tra le (acronimo armi da difesa «meno che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. In italiano è anche nota come "pistola elettrica", "storditore elettrico" o "dissuasore elettrico". È stata inserita dall'ONU nella lista degli strumenti di tortura. Secondo Amnesty International l'arma in pochi anni è stata responsabile di centinaia di morti nei soli Stati Uniti, ma secondo altri studi le morti sarebbero state concausate dai problemi cardiologici di cui soffrivano i soggetti colpiti.

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