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Ignazio Gardella
PROGETTO DI TORRE PER PIAZZA DEL DUOMO
studente Luini Luca matr. 776586
Ignazio Gardella/Progetto di torre per Piazza del Duomo
INQUADRAMENTO Piazza Della Scala
Piazza del Duomo, Milano, Italia
Piazza Meda
Piazza S. Fedele
PROGETTO 1934
i l p o e H i a V
2
ALTEZZA 66 m SISTEMA COSTRUTTIVO Telaio in cemento armato
Cordusio
V i a M e r c a n t i
u e l e m a n r io E o t t i Corso V
Piazza Duomo
1
Via Dell'Arcivescovado
1 2
i n o c r a M a i V
Torre in piazza del Duomo Ignazio Gardella, 1935 Libreria Ulrico Hoepli Figini e Pollini, 1955
Piazza Armando Diaz
0
12
25
50 1:5.000
O I
O N L A I M A E C A S N 1905
D O O A U T I ' M T I R A L S U I A O E T L D L U L I N M O E E D L C O L U R A L C O E G S E Z E E G U P Z D D F A A P N O I A E A I A E R T I R T P R N N E I U E D I P U A A G I O N A D C P Z E A I G C O E R S L R E R R U C G O P R I O E P S D N I S I L A S T O 1924
1929
1931
1933 1933
A I Z E V O S T L N A I A A R R T A N V O L C A N I 1938
O M A O L E U R R D O A I E A R L P Z A O Z O I S C A T N R T P E E E I P B D G S U I O E T D T I R R P R N O A T
1933
1938
I A A Z S E U N I E L V G E A N A N O I G E G G S A N I I V
L A R P A A I C O E N T I A R P P A
1945
1949
1950
O M I T L O L ' U R L E L T A T A O P I A C M E A T I R C P A 1958
) A E A C E T R P E R ( V I R ' A A E I , D E T T T E A T N E N R Z A V I I O O L E R L L P A O L I G M A A O D E S N A T N A P A N S I E A P O M C C
1945
1945
1953
I O G G E L O A E R O U M
1953
1999
O E M O R A F L A I C I F F U 1969
E N O I Z A O M M E O T U S I D I S A T Z T Z E I A G P O R P 1969
Gardella propone questo progetto nel 1934, in seguito ad un concorso indetto dal Comune di Milano che intendeva realizzare in Piazza Duomo una "Torre Littoria". E' uno dei primi progetti che Ignazio Gardella, appena ventinovenne, affronta interamente da solo, e rappresenta per l'epoca un chiaro rifiuto rispetto delle forme retoriche dell'architettura di regime, verso una soluzione che nella presso la testata della manica lunga di Palazzo Reale, in asse con la Galleria, nasce come promenade architecturale , un percorso che salendo permette di vedere gradualmente prima la sistema trilitico di trave e pilastro , differenziando la sezione dei due elementi, un' onesta costruttiva che si riscontra nel gruppo di architetti all'epoca vicini a Pagano. Questo reticolo, in secondo luogo, agisce secondo il tema della luce, nel suo confronto con la parte muraria che contiente le scale, coperta da Serizzo.
Ignazio Gardella/Progetto di torre per Piazza del Duomo
SELEZIONE ICONOGRAFICA
Prospettiva il volume della torre visto da via dell'Arcivescovado in rapporto con lo spazio pubblico della piazza Duomo.
Modello La resa visiva della torre mostra il di luci e ombre. Presente qui il coronamento che rende la torre anche campanaria.
Schizzi di Gardella. Ancora in fase embrionale, si nota la ricerca svolta sulla griglia strutturale, nel suo rapporto trave pilastro e nel suo rapporto con il setto murario delle scale.
Vista Prospettica. In relazione ai monumenti cittadini si intuisce da questa vista il ruolo dell'edificio di osservatorio
Ignazio Gardella/Progetto di torre per Piazza del Duomo
ANALISI COMPOSITIVA GRIGLIA STRUTTURALE
RETICOLO, LUCE, MATERIA I due schemi proposti indicano i due livelli secondo il quale la griglia strutturale di della Torre opera. In primis come maglia, che regola e determina i dimensionamenti e le relazioni di tutti gli elemento del progetto. In secondo luogo la maglia di cemento armato agisce da un punto di vista poetico e visivo, nel rapporto che instaura con la luce e con i materiali. Infatti le ombre dei pilastri sottolineano la struttura nell' opposizione rispetto al compatto muro retrostante. L'effetto luminoso, che nell'opera di Gardella diventa decorativo, viene accentuato dal materiale del setto. Pietra decorata che aumenta la vibrazione delle ombre in contrapposizione alle superificie lisce di cemento del reticolo. prospetto laterale
DUE RETICOLI A CONFRONTO Gardella e la Casa del Fascio di Como di Giuseppe Terragni. Le due opere,non distanti tra loro temporalmente, interpretano il tema del reticolo di facciata in modo completamente diverso. Infatti la grigilia di Gardella agisce in una distinzione visibile tra esprimere in prospetto, un reticolo astratto e geometrico che dialoga con il volume complessivo dell'edificio.
prospetto posteriore
pianta piano terra
LA PIANTA comleta nel dato tecnico funzionale. I pochi elementi si dispongono non seguendo geometrie astratte, ma secondo una simmetria data dagli spazi in relazione alla loro funzione (loggia, scala). Gli elementi portanti si dimensionano secondo la loro funzione e non quadrata dove portano la scala.
Ignazio Gardella/Progetto di torre per Piazza del Duomo
CONFRONTO
GRIGLIA STRUTTURALE TRA ASTRAZIONE E ONESTA' COSTRUTTIVA Giuseppe Terragni, CASA DEL FASCIO DI COMO
Schemi di facciata: Travi e pilastri di uguale spessore
Vista del prospetto: la maglia astratta contribuisce alla purezza dell'edificio.
Ignazio Gardella, PROGETTO DI TORRE PER PIAZZA DEL DUOMO
Tavole di progetto: Spessore dei solai esposti in facciata.
Vista: l'edificio tramite sistema costruttivo esibisce la sua funzione strutturale.
Il confronto qui proposto riguarda due opere concepite entrambe nel 1934, che rappresentano due differenze che si riscontrano nella diversa interpretazione dell'elemento della maglia strutturale, all'epoca solo ingegnere, la ricerca consiste nell'esibizione del sistema trilitico, con il pilastro di facciata, con l'obbiettivo di descrivere la costruzione come una sovrapposizione di elementi. Dello stesso anno La casa del Fascio di Como rappresenta un'altro versante del Movimento Moderno. L'architettura di Terragni risolve il problema trave-pilastro in un disegno astratto, reticolo esposto in facciata sia solo uno dei modi con cui Terragni declina di volta in volta il tema di facciata con soluzioni geometriche raffinate e sempre diverse. Da una parte quindi, nell'esibizione di un sistema trilitico, Gardella rappresenta l'ala funzionalista del Movimento Moderno Italiano, dall'altra Terragni, con il reticolo, rappresenta una frangia di Razionalismo che incentra la propria ricerca su scelte formali e complesse.
Ignazio Gardella/Progetto di torre per Piazza del Duomo
ANTOLOGIA
RETICOLO E ONESTA' COSTRUTTIVA
razionalisti bisognava fare il reticolo di cemento armato con i pilastri e le travi dello stesso spessore e sullo stesso piano, che dovevano avere uguale valore. Per questo si chiamava reticolo sistema trilitico distinto la trave dal pilastro cambiando la sezione sezione diversa. MONESTIROLI ANTONIO, L'architettura secondo Gardella, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2010, pg. 24
IL CONFRONTO CON LA CASA DEL FASCIO
il . Dopo averci pensato molto ho deciso di fare l'architrave come architrave e il pilastro come pilastro per descrivere la costruzione come sovrapposizione di questi elementi. MONESTIROLI ANTONIO, L'architettura secondo Gardella, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2010, pg. 24
LA LUCE
proiezione dell'ombra dei pilastri sul muro , come facevano gli antichi con la decorazione. Nella torre i due elementi, la scala e il sistema travi-pilastri sono sottolineati dalla luce. MONESTIROLI ANTONIO, L'architettura secondo Gardella, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2010, pg. 24
UN'IDEA DI ARCHITETTURA L'ingegnere, almeno la gran parte degli ingegneri, guarda alla costruzione come ad un insieme di elementi che devono stare in equilibrio. L'architetto invece guarda alla costruzione come a un insieme di elementi che devono comunicare, mi pare lo dicesse Le Corbusier. Costruendo la gabbia portante della torre di Piazza Duomo, anche se allora ero solo un ingegnere, mi interessava rendere evidente, attraverso la costruzione, una idea di architettura. MONESTIROLI ANTONIO, L'architettura secondo Gardella, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2010, pg. 18
Ignazio Gardella/Progetto di torre per Piazza del Duomo
BIBLIOGRAFIA
MONESTIROLI ANTONIO, L'architettura secondo Gardella, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2010. MONESTIROLI ANTONIO, Ignazio Gardella, Mondadori Electa, 2009 MARIA CRISTINA LOI (a cura di), Ignazio Gardella architetture (Gli archivi del progetto) , Electa, 1998
Ignazio Gardella/Progetto di torre per Piazza del Duomo
COMMENTO CRITICO
Il progetto della Torre di Ignazio Gardella per Piazza Duomo un' opera del 1934, che sa ancora essere attuale e interessante per i ragionamenti che stanno alla base e per il carattere universale che presenta quest'opera. Gardella infatti ragiona secondo una stratificazione di livelli interconnessi. Il tema dello spazio pubblico, i riferimenti del suo tempo, i rimandi al passato, la luce e l'elemento tecnico. Tutti temi che non sono superati nei progetti d'architettura di oggi. L'approccio fuori dal tempo di Gardella esistente quando rifiuta la retorica di regime, in una data nella quale le opere moderne in Italia erano esigue, e si guardava da poco allo scenario europeo. L'operazione di Gardella ancora studente di ingegneria quella di creare un edificio che si indentifica in una funzione pubblica, il fatto di essere poi l'opera in un contesto storico ricchissimo e variegato, contribusice a delimitarne la forma. Nel contesto storico, Gardella non si mostra intimorito nell'esibire un linguaggio nuovo, il dialogo con il passato non diventa quello di un rapporto stilistico, . L'edificio infatti si propone di essere il mezzo tramite il quale godere del patrimonio architettonico storico della piazza, della e del territorio, secondo un percorso ascendente che da di 360 gradi sul panorama. Il carattere pubblico di questa architettura si nota nella sua estrema apertura, la quasi totale assenza di spazio chiuso un'invito dalla piazza a salire, invito accentuato dal piedistallo su cui poggia la torre. Appare qui un primo riferimento a cui potrebbe aver guardato Gardella. all'epoca il mito di Le Corbusier si diffondeva in tutta Europa. Il tema della promenade architecturale qui riproposto in una massima essenza. L'edificio di fatto un percorso verso l'alto, con un'alternanza di luoghi di sosta (le logge) e luoghi di moto ( le scalinate). E' per Gardella un progetto che mostra i semi del lavoro futuro. Il contesto come punto di parenza, lo sviluppo di un'idea essenziale che sappia trarre legame tra passato e futuro. I legami di quest'opera con il passato sono forse sottili e nascosti che in opere future (basti pensare alla Casa alle Zattere e al balcone che richiama il gotico veneziano, o al Comprensorio Antitubercolare che richiama architetture contadine nel muro di mattoni forato). Gardella intendeva ricoprire i setti delle scale in serizzo della Val Masina. Sulla pietra dovevano essere incise immagini della storia di Milano: il percorso del visitatore riviveva una successione di eventi storici scolpiti nella pietra secondo un moto ascensionale. Un procedimento che richiama la narrazione dei fatti nella Colonna Traiana. Ma quello che si lega in maniera ancora interessante l'idea di architettura del passato (ed in particolare i principi archetipi dell'architettura) il sistema trilitico che tanto lo discosta dai suo i contemporanei architetti del movimento moderno. E' un richiamo alla intesa nella sua idea di ordine. Infatti tra elemento puntiforme (pilastri di cemento armato) e muro retrostante di pietra, si innesta lo stesso rapporto ritrovabile tra pteron e naos nel tempio greco. E' un'idea di architettura atemporale, o antichissima, che si compone di luci, ombre ritmi, calata nell'ambito del movimento moderno. Luci e ombre meritano un discorso ancora approfondito nel lavoro di Gardella. L'architetto vede infatti le ombre come una decorazione della sua architettura, una sottolineatura degli elementi fondamentali. Nell'opera analizzata evidentissimo questo concetto, laddove anch nei primi schizzi di progetto, l'ombra dei pilastri pare elemento imprescindibile per la composizione finale.
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