Book ABC Del Musicista

September 15, 2022 | Author: Anonymous | Category: N/A
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L’ABC del musicista Così come un pittore o uno scultore conoscono bene i materiali grezzi con cui producono le loro opere, ad esempio i colori, la creta, il legno ecc. anche per noi musicisti è fondamentale conoscere conoscere i materiali di base che servono per creare la musica. Non solo, così come ogni altra disciplina, anche la musica ha un suo linguaggio tecnico, con cui indicare in modo preciso i nostri strumenti del mestiere. Conoscere il linguaggio tecnico, qualunque sia l’ambito in questione, permette di condividere con gli altri ciò che facciamo, ad esempio con gli amici con cui ci troviamo a suonare e ci permette di accedere a nuove conoscenze, sviluppando sempre di più il nostro pensiero musicale nella direzione della consapevolez consapevolezza. za.

  Quali sono dunque i materiali “grezzi” con cui possiamo creare le nostre melodie e i nostri giri armonici?



  Quali sono i nomi questi materiali?



  Esiste qualche particolare strumento logico, procedura o ragionamento che bisogna assolutamente conoscere per procedere procedere nella musica su basi solide?



In questa breve dispensa trovi le risposte a queste domande fondamentali. Conoscerne le risposte non ti farà subito suonare meglio il tuo strumento ma sicuramente Conoscerne creerà le necessarie basi di consapevolezz consapevolezza a affinché questo possa avvenire in futuro, te lo garantisco! Un albero per potere crescere in altezza deve avere radici forti e profonde. I concetti esposti riguardano la musica in generale e valgono quindi per tutti gli strumenti. In ogni strumento musicale questi stessi concetti sono applicati in modo diverso, secondo la natura e struttura dello strumento. Se sei cantante o suoni il sax o la tromba, ad esempio, non potrai suonare gli accordi come fa un pianista o un chitarrista, ma potrai comunque eseguirli sotto forma di arpeggio, cioè una nota dopo l’altra. Se suoni la chitarra, non avrai un solo modo di diteggiare una scala, come avviene sul pianoforte o sul sassofono, ma avrai molte diteggiature diverse per la stessa scala. T’invito dunque a non fermarti alla sola comprensione dei concetti che trovi spiegati qui. Esercitati fino a familiarizzare con questo linguaggio tecnico, rendi sempre più veloce il tuo “ragionamento “ragionamen to musicale” ma soprattutto, metti in pratica sul tuo st strumento! rumento! Buona musica!

Manuel Consigli

 

Indice Le scale maggiori Le scale minori I nomi dei gradi della scala La teoria degli intervalli I quattro tipi di triade Gli accordi di settima L’armonizzazione delle scale Le sigle degli accordi Il circolo delle quinte

 

 

Le scale maggiori La struttura della scala maggiore La scala maggiore e una scala diatonica di sette suoni. La sua sonorita e determinata dalla seguente successione di toni e semitoni:               !

              !

              !

Tono- Tono- Semitono- Tono- Tono- Tono- Semitono Utilizzando come tonica, cioe come  come prima nota della scala, scala , la nota Do si ottiene la scala di Do maggiore:                !              !

Se analizziamo la struttura della scala di Do maggiore si puo  notare  notare che essa e costituita  costituita da due gruppi di quattro suoni, detti tetracordi tetracordi,, separati fra loro da un intervallo di Tono e formati dalla sequenza d’intervalli Tono- Tono- Semitono.               !

              !

La costruzione delle scale maggiori che utilizzano i diesis Rispettando la struttura della scala maggiore, che abbiamo analizzato nella tonalita di  di Do, e  possibile possibile creare altre scale maggiori utilizzando come punto di partenza una qualsiasi delle dodici note della scala cromatica.               !                !

              !                !

Per ottenere, ad esempio, la scala di Sol maggiore e  possibile  possibile utilizzare come primo tetracordo quello superiore superiore della scala di Do e completare la nuova scala con il secondo tetracordo, rispettandone la struttura tono- tono- semitono.               !

L’ABC del musicista

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Manuel Consigli

 

  Nel precedente esempio, per rispettare la struttura tono- tono- semitono del secondo tetracordo, la nota Fa deve essere alzata di un semitono, utilizzando un diesis ( # ). Questa alterazione (o accidente), che caratterizza la scala di Sol maggiore, deve poi essere scritta in chiave (vicino alla chiave di violino), come nel pentagramma qui sotto:

Seguendo lo stesso procedimento possiamo ricavare la scala di Re maggiore, che Seguendo comincia con il secondo tetracordo della scala di Sol:

In questo caso, per rispettare la struttura del tetracordo, si deve alterare la nota Do. I due diesis che caratterizzano la scala di Re maggiore devono poi essere scritti in chiave:

Continuando con lo stesso procedimento e possibile  possibile ricavare tutte le altre scale maggiori che utilizzano i diesis. Nella tabella qui sotto si puo  vedere vedere come per ogni nuova scala (che inizia sulla quinta della precedente) e necessario  necessario aggiungere un nuovo diesis:               !

               !              !

              !

L’ordine dei diesis che devono essere aggiunti e il  il seguente:                !              !

Essi vengono scritti sul pentagramma sempre in questo modo:

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Manuel Consigli

 

  Osservando i diesis in chiave e possibile  possibile riconoscere la tonalita di  di un brano musicale, infatti:               !

              !

La tonica si trova sempre un semitono sopra l’ultimo diesis

La costruzione delle scale maggiori che utilizzano i bemolle Per ricavare le scale che contengono i bemolle ( ! ) utilizziamo di nuovo la scala di Do maggiore. Questa volta, pero, il tetracordo inferiore della scala di Do diventa il superiore della nuova scala:               !

In questo caso, e stato  stato introdotto un bemolle (               !

!

), che abbassa di un semitono la nota Si,

per rispettare la struttura del primo tetracordo. Ripetendo lo stesso procedimento e possibile  possibile ricavare la scala di Sib :               !

Continuando con lo stesso procedimento si possono ricavare tutte le altre scale maggiori che utilizzano i bemolle. Una tabella simile a quella dei diesis puo essere  essere costruita per le scale maggiori che contengono bemolli. In questo caso ogni nuova scala comincia una quinta sotto la precedente (il che equivale a una quarta sopra):                !              !

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  Si puo riconoscere  riconoscere una sequenza simile alla precedente: ogni nuova scala mantiene i bemolle della precedente e ne aggiunge uno alla all a sequenza:               !                !

L’ordine dei bemolle e esattamente  esattamente l’inverso di quello della sequenza dei diesis data in precedenza.               !

I bemolle vengono scritti sul pentagramma sempre in questo modo:

Anche in questo caso c’e una  una relazione tra la tonica e gli accidenti posti in chiave:               !

La tonica corrisponde al penultimo bemolle in chiave

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Le scale minori La scala minore e una  una scala musicale in cui tra la tonica (I grado) e la mediante (III grado) e presente  presente l’intervallo di terza minore, equivalente a tre semitoni. Esistono diversi tipi di scala minore, che si distinguono fra loro per gli intervalli da cui sono composte. Le tre scale minori principali sono:               !

              !                !

• • •

scala minore naturale scala minore armonica scala minore melodica

La scala minore naturale Ad ogni scala maggiore corrisponde una cosiddetta relativa minore, cioe una  una scala minore che condivide con la scala maggiore le stesse note e alterazioni in chiave. La scala minore si ricava utilizzando come tonica, cioe come  come punto di partenza, il VI grado della scala maggiore. La scala cosi ottenuta  ottenuta prende il nome di scala minore naturale ed e caratterizzata  caratterizzata dai seguenti intervalli:               !                !

              !

              !

              !                !

Tono – Semitono – Tono- Tono- Semitono- Tono- Tono 

Ad esempio: Scale di Do maggiore e di La minore naturale (relativa minore di Do).

Oppure: Scale di Re maggiore e Si minore naturale (relativa minore di Re).

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