Strumenti traspositori

December 18, 2018 | Author: Ignazio5 | Category: French Horn, Hornbostel Sachs, Musical Instruments, Music Technology, Aerophones
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Corpo Musicale di Brenno Useria 

Lezioni del corso di approfondimento approfondimento di teoria musicale 

Lezione 9 

Gli strumenti musicali e le tonalità: strumenti traspositori 

Gli strumenti della banda e le tonalità

• Nella banda banda ci sono strumenti strumenti con diverse diverse tonalità: tonalità: 1. Strumenti in Do: flauti, tromboni tromboni a coulisse, bassi tuba 2. Strumenti Strumenti in Sib: clarinetti, clarinetti, trombe, trombe, saxofofoni saxofofoni (tenori), (tenori), tromboni tromboni a pistoni, flicorni baritoni, bassi tuba 3. Stru Strume ment ntii in Mib Mib: cla clarine rinett ttii (pic (picco colo lo), ), sax saxofon foni (con (contr tral altiti e baritoni), corni, bassi tuba 4. Strumenti Strumenti in Fa: Fa: corni, corni, bassi tuba • La ton tonal alititàà di uno uno str strum umen ento to ind indic icaa la nota reale prodotta da uno un o st stru rum ment nto o ri risp spe etto ad un ri riffer erim ime ent nto o, di solito la nota Do. • Gli Gli strum strumen entiti in Do produ producon conoo note note perfe perfetta ttame ment ntee coin coincid ciden entiti con quelle scritte sulla loro parte e per questo si dicono non traspositori (il Do scritto sulla parte è un Do reale) • Gli strumenti traspositori   invece producono note reali che per ese esempio mpio quan quando do un sono diverse da quelle scritte:   per clarinetto in Sib trova sulla parte DO, in realtà produce un Sib!

Perché gli strumenti traspositori ?

• Tra i prim primii stru strume ment ntii musi musica calili,, i corn cornii iniz inizia ialm lmen ente te non eran eranoo dotati di dispositivi per produrre note alterate. Se il brano da eseg esegui uire re era era nella nella tona tonalilità tà corri corrisp spon onde dent ntee alla alla tona tonalilità tà dello dello strumento (armonico fondamentale, dipendente dalla lunghezza dello strumento) non vi erano pertanto particolari problemi, ma con tonalità diverse e con la necessità necessità di produrre produrre note alterate, alterate, per il cornista cornista risultava più semplice semplice “tagliare" lo strumento strumento sulla tonica della nuova tonalità, allungando lo strumento con un rit ritorto rto: in que questo modo, producen cendo lo ste stesso sso armo rmonico fondamentale usciv civa un un su suono iù rav rave adatto al alla nu nuova composizione • L'az L'azio ione ne fisic fisicaa del del corn cornis ista ta che suona suona un corn cornoo con con rito ritort rtoo è sempre uguale a se stessa: il cornista produce sempre l’armonica fondamentale con la solita posizione delle dita. È il ritorto che, allungando lo strumento, determina, in uscita, una nota con frequenza diversa da quella attesa. Dal momento che l’az l’azio ione ne fisi fisica ca del suon suonat atoore è semp sempre re la ste stessa ssa, è log logico ico adot adotta tare re anche nche una una unif unifor ormi mità tà di scri scritt ttur uraa dell dellee part partii dell delloo strumento, scrivendo lo spartito dello strumento sempre nello stesso modo indipendentemente dal ritorto applicato

Quali i vantaggi degli strumenti traspositori ?

• Que Questo sto tipo tipo di conv conven enzi zion onee si appl applic icaa oggi ggi ad innu innume mere revo volili strumenti a fiato e permette all'esecutore di cambiare strumento (all'interno della stessa famiglia) facendo sempre corrispondere ad una nota scritta la stessa posizione delle dita, indipendentemente dal risultato reale. Ad esempio, per tutti i saxofoni il Do centrale nel terzo spazio (in chiave di violino) ha la stessa posizione, anche se in realtà il suono reale associato a tale nota per un saxofono soprano Sib è di fatto un’ottava e mezza più acuto di quello prodotto dal sax baritono in Mib. • In linea linea di princi principio pio è possi possibi bile le costru costruire ire strum strumen entiti taglia tagliatiti per tutte le tonalità, ma, con l'evoluzione storica dello strumento, alcuni tagli hanno preso il sopravvento sia per praticità di uso (proporzioni ergonomiche) sia per le caratteristiche timbriche: ad esempio il clarinetto in Sib, per il timbro più scuro e caldo, è preferito a quello in Do decisamente più squillante • Alcu Alcuni ni stru strume ment ntii sono sono solo solo tras traspo posi sito tori ri d’ot d’otta tava va (ad (ad esem esempi pioo l’ottavino, che produce un suono un’ottava sopra quello scritto)

Tabella corrispondenza note scritte e note d’effetto

(nota bianca = suono scritto, nota nera = suono d’effetto)

Il problema delle tonalità con gli strumenti traspositori

• Quando strum rumenti con tona onalità different enti devono suonare insieme tra loro, magari all’unisono, si pone il problema della frequenza dei suoni prodotti • Se un flau flauto to in Do legg leggee sulla sulla prop propri riaa part partee un Do e prod produc ucee quella nota (essendo strumento non traspositore), la parte di uno uno stru strume ment ntoo tras tras osit ositor oree non non otrà otrà ri orta ortare re Do erch erchéé con con un Do scritto la nota d’effetto di tale strumento non sarà Do, ma diversa • Questo Questo dete determin rminaa anche anche un cambi cambiame amento nto per per quan quanto to rigua riguarda rda le alterazioni che sono presenti nell’armatura di chiave della parte dello strumento, alterazioni che dovranno essere adattate alla tonalità dello strumento. Per questo motivo strumenti con tonalità differenti suonano con alterazioni diverse in chiave!!!

Come determinare la tonalità delle parti di strumenti traspositori

• Se la parte del flauto in Do è in Do maggiore (nessuna alterazione in chiave), essendo la nota d’effetto di un clarinetto in Sib più bassa di un tono rispetto a quella del flauto, perché i due strumenti suonino all’unisono la parte del clarinetto Sib dovrà essere un tono più alta rispetto a quella del flauto, cioè in Re maggiore (2 diesis in chiave), ovvero la tonalità delle parti degli strumenti in Sib è una seconda più alta rispetto a quella degli strumenti in Do

, d’effetto di un sax contralto in Mib più bassa di una sesta rispetto a quella del flauto, perché i due strumenti suonino all’unisono la parte del sax in Mib (e in generale degli strumenti con tale tonalità) dovrà essere una sesta più alta rispetto a quella del flauto, cioè in La maggiore (3 diesis in

chiave) • Per gli strumenti in Fa, essendo la nota d’effetto una quinta più bassa rispetto a quella del flauto, la tonalità della parte dovrà essere una quinta più alta rispetto a quella del flauto (da Do maggiore a Sol maggiore con un diesis in chiave)

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